Prot. n.1346 del 17 Marzo 2014

CONFERENZA DEI COMUNI

DELIBERAZIONE DELLA CONFERENZA DEI COMUNI

N. 2 del 4 Marzo 2014

OGGETTO: APPROVAZIONE VERBALI DELLA SEDUTA DEL 27/06/2013.

L’anno duemilaquattordici addì 4 del mese di Marzo alle ore 16:00 in , nella Sala Ambrosoli presso Villa Recalcati in Piazza Libertà n.1 sono stati convocati in seduta ordinaria pubblica i componenti della Conferenza dei Comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Varese e risultano presenti, in seconda convocazione, i seguenti:

COMUNI SINDACO DELEGATO P A 1 Agra Ernesto Griggio P 2 Francesco Sommaruga A L D O B ASTIA P 3 Antonio Dedonno A 4 Angelo Pierobon R OBERTO Z ILIO P 5 Claudio Montagnoli P 6 Gianmario Bernasconi P 7 Eugenio Piotto B ENITO O RIGLIA P 8 Antonio Andrea Braida A 9 Paola Quintè R OBERTO SARTORI P 10 Carlo Paolo Galli A 11 Salvatore Merlino G IANLUIGI F ERRÈ P 12 Besnate Donata Bordoni A N N A P ASSONI P 13 Riccardo del Torchio P 14 Antonio Calabretta P 15 Silvano Pisani P 16 Bruno Pavan A 17 Domenico Gioia D ANIELE F ERRÈ P 18 Alessandro Granella M I L O C A L V I N O P 19 Brenta Gianpietro Ballardin P 20 Alfonso Urbani A 21 Sergio Vanini A 22 Brissago Valtravaglia Giuseppa Giordano A 23 Brunello Giuseppe Ghiringhelli P 24 Giulio Morandi P 25 Cristina Galimberti P 26 Gianluigi Farioli ALBERTO A RMIRAGLIO P 27 Cadegliano Viconago Arnaldo Tordi A 28 Cadrezzate Maurilio Canton A 29 Paolo Mazzucchelli A 30 Gunnar Vincenzi G IUSEPPE COCQUIO P 31 Carla Daniela Mendozza A 32 Laura Prati A 33 Maurizio Andreoli GIANCLAUDIO SOMMARUGA p 34 Loris Bonfanti A 35 Mario de Micheli GIANFRANCO POCCHETTO P 36 Graziano Maffioli P 37 Augusto Caverzasio P 38 Beniamino Maroni P 39 Giuseppina Piera Quadrio A 40 Nicola Poliseno O SVALDO C OGHI P 41 Marco Magrini A 42 Fabrizio Farisoglio A 43 Marco Galbiati A 44 Castelseprio Monica Baruzzo FABRIZIO PONTI P 45 Luciano Pezza A 46 Emanuele Poretti P 47 Luciano Grandi P 48 Alberto Tovaglieri A 49 Massimo Nicora A 50 Luciano Biscella P 51 Fabrizio Anzani G IUSEPPE G ALLIANI P 52 Ida Petrillo P 53 Cocquio Trevisago Mario Ballarin G IANNI C ASTELLINI P 54 Flavio Ruspini A 55 Silvio Aimetti A 56 Domenico Rigazzi A 57 Giuseppe Versienti G IORGIO B ELLI P 58 Massimo Cesaro A 59 Cugliate Fabiasco Roberto Chini P 60 Angelo Morisi P 61 Curiglia Monteviasco Ambrogio Rossi P 62 Giorgio Piccolo GIUSEPPE LIOI P 63 Luciano Maggi A 64 Alberto Tognola P 65 Corrado Moro P 66 Duno Giovanni Damia A 67 Marco Roncari A 68 Mauro Cerutti A 69 Gabriele Morello A 70 Edoardo Guenzani A 71 Barbara Macchi C ARLO T IBILETTI P 72 Felice Paronelli P 73 Cristina Bertuletti A 74 Fabio Felli S ALVATORE P ALAZZO P 75 Ivano Campi P IERANGELO B ORGHI P 76 Enrico Prato M ATTEO M ANTOVANI P 77 Maria Maddalena Reggio P 78 Fabrizio Caprioli A 79 Giuseppe Migliarino M AURO CHIAVARINI P 80 Gornate Olona Barbara Bison A 81 Silvano Ronzani A 82 Maria Angela Bianchi M ONICA F ILPA P 83 Mauro Montagna A 84 Paolo Gozzi MARTINA C AO p 85 Giorgio Ginelli SALVATORE MARINO p 86 Pietro Vittorio Roncoroni A 87 Laveno Mombello Graziella Giacon A 88 Adriano Costantini p 89 Massimo Colombo N ARCISO F ILIPPI p 90 Piergiulio Gelosa GIANCARLO SIMONTACCHI p 91 Lozza Adriana Fervida Fabbian A 92 Andrea Pellicini A LESSANDRO BAROZZI p 93 Alessandro Boriani A 94 con Pino e A Pasqualina Ferra 95 Luigi Franzetti A 96 Samuele Astuti p 97 Pietro Cetrangolo p 98 Celestino Cerana p 99 Maurizio Frontali A 100 Vincenzo Maffei A 101 Enrica Pravettoni Zappa p 102 Anna Vonini A 103 Mario Prato A 104 Franco Oregiori p 105 Matteo Bianchi p 106 Paolo Gusella A 107 Oggiona Santo Stefano Andrea Malnati p 108 Giorgio Volpi p 109 Luca Panzeri C ARLO D I P IETRO p 110 Orino Cesare Moia A 111 Lorella Piscia D ARIO TERZAGHI p 112 Giorgio Ciancetti N AZARIO M ARRONE p 113 Luciano Faverio A 114 Claudio Ciceri A 115 Ranco Francesco Cerutti A 116 Giuseppe Franzi p 117 Leonardo Tarantino A 118 Daniele Fantoni A 119 Luciano Porro M ARIO P ALEARDI p 120 Marco Colombo R AFFAELE B ERTONA p 121 Marco Riganti p 122 Luigi Melis p 123 Guido Colombo A LBERTO B ARCARO p 124 Mario Croci p 125 Taino Carlo Moscatelli A 126 Ternate Enzo Grieco p 127 Laura Cavalotti G IUSEPPE SCRIVO p 128 Travedona Monate Andrea Colombo A 129 Antonio Palmieri G IORGIO F IORIO p 130 Lorenzo Guzzetti A 131 Giacomo Bignotti A 132 Marzio Molinari A 133 Varese Attilio Fontana S ERGIO GHIRINGHELLI p 134 Enrico Baroffio S ERGIO GAMBARINI p 135 Pierluigi Oblatore A 136 Ambrogio Crespi p 137 Maurizio Leorato GIUSEPPE INTRIERI P 138 Viggiù Sandra Maria Cane P 139 Romano Miotti A

Svolge le funzioni di Segretario della Conferenza il Direttore dell’Ufficio d’Ambito della Provincia di Varese, Dott.ssa Carla Arioli.

Sono presenti i rappresentanti di n. 80 Enti Locali con diritto di voto che rappresentano 612.639 abitanti della Provincia di Varese.

Ai sensi dell’art. 13 comma 2 del Regolamento della Conferenza dei Comuni “ In seconda convocazione la Conferenza è validamente costituita quando è presente almeno 1/3 dei rappresentanti degli Enti locali, fatto salvo per le decisioni di cui al comma 2 art. 48 L.R 26/03 lettere a), b), d), e), h).”

Esaurita la presentazione e la discussione dell’argomento all’ordine del giorno.

Viste le deliberazioni della seduta del 27/06/2013:

• P.V. 5 “Verbale di adunanza deserta”,

• P.V. 7 “Statuto del costituendo gestore unico elaborato dal “gruppo di lavoro” previsto dalla deliberazione della conferenza dei comuni p.v. 4 del 28/02/2013: parere obbligatorio e vincolante della conferenza dei comuni come previsto dall’art. 48 comma 2 lett. a) della l.r. 26/03 e s.m.i.”,

Ritenuto di approvarli non essendo pervenuti rilievi in merito;

Visto il seguente parere espresso ai sensi dell’art. 49, comma 1, del D.Lgs. 267/2000 così come modificato dall’articolo 3 del Decreto Legge 174/2012 :

- “favorevole” in ordine alla regolarità tecnica espresso dal Direttore dell’Ufficio d’Ambito;

Il Presidente pone in votazione l’argomento all’ordine del giorno

LA CONFERENZA

DELIBERA

1. di approvare le deliberazioni ed il verbale della seduta del 27/06/2013, allegati a parte integrante:

P.V. 5 del 27/06/2013 “Verbale di adunanza deserta”;

P.V. 7 del 27/06/2013 “Statuto del costituendo gestore unico elaborato dal “gruppo di lavoro” previsto dalla deliberazione della conferenza dei comuni p.v. 4 del 28/02/2013: parere obbligatorio e vincolante della conferenza dei comuni come previsto dall’art. 48 comma 2 lett. a) della l.r. 26/03 e s.m.i.”;

2. di dare atto che sul presente provvedimento sono stati espressi favorevolmente i pareri ai sensi dell’art.49 comma 1 D.Lgs. 267/2000 così come modificato dall’articolo 3 del Decreto Legge 174/2012.

Con voti 69 che rappresentano 525.473 abitanti favorevoli

Con voti 0 contrari

Con voti 11 (Azzio, Bisuschio, Cassano Magnago, astenuti Castiglione Olona, Gemonio, Germignaga, Lonate Ceppino, Malnate, Somma Lombardo, Ternate, Viggiù) che rappresentano 87.166 abitanti

Del che si è redatto il presente verbale, che letto e approvato, viene come appresso sottoscritto.

IL DIRETTORE DELL’UFFICIO D’AMBITO IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA F.to Carla Arioli F.to Gianpietro Ballardin

PUBBLICAZIONE

Pubblicata all’Albo Pretorio della Provincia di Varese per 15 gg. consecutivi il 17/03/2014

CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE

Si attesta che la presente deliberazione è stata pubblicata dal 17/03/2014 al 31/03/2014 senza alcuna opposizione o richiesta

Varese, ______

IL VICE SEGRETARIO GENERALE DELLA PROVINCIA DI VARESE Dott. Michele Colombo

DIVENUTA ESECUTIVA IN DATA 11/04/2014

[x] Al 26° giorno susseguente alla pubblicazione [] Immediatamente eseguibile Varese, IL DIRETTORE DELL’UFFICIO D’AMBITO F.to Dott.ssa Carla Arioli

Copia conforme all’originale per uso amministrativo

IL DIRETTORE DELL’UFFICIO D’AMBITO F.to Dott.ssa Carla Arioli

Processo Verbale della Conferenza dei Comuni Seduta del giorno 27/06/2013 h. 17:00 Il Presidente, Ballardin apre la seduta dichiarandola validamente costituita. Evidenzia che lo Statuto che verrà approvato è stato elaborato da un gruppo di lavoro ed è stato portato anche in visione nel CdA dell’Ufficio d’Ambito. Informa che il ritardo è dovuto al fatto che il gruppo di lavoro ha terminato i lavori un mese fa, in successione questo è stato sottoposto all’esame del Notaio della Provincia, per evitare vizi di forma. Si passa all’approvazione dei verbali del 28/02/2013. Chiede se ci sono osservazioni. Si passa alla votazione. Passa poi la parola alla d.ssa Arioli per l’illustrazione delle slides. Il Direttore, Arioli: fa un excursus di tutti i passaggi per arrivare alla situazione attuale. Nel 2009 si è sottoscritto il protocollo con Regione Lombardia per il progetto Ato pilota, nel 2010 si sono individuati gli agglomerati che sono stati approvati in maniera definitiva nel 2011, sempre nel 2011 si è scelto il modello “in house”, nel 2012 c’è stata una Conferenza illustrativa che riguardava la differenza tra modello “in house” e azienda speciale, nel 2013 si è approvato il Piano d’Ambito, senza il Piano tariffario perché l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas si era espressa nello stesso giorno con una nuova normativa. Poi si è confermata la scelta in house ed è stato approvato il gruppo di lavoro. Per costituire la società “in house” bisogna deliberare la costituzione della società nei consigli comunali con una delibera tipo e in Provincia. Poi ciascun dovrà sottoscrivere e versare la propria quota di capitale sociale. I caratteri della società in house srl è partecipata da Comuni e Provincia. Provincia di Varese detiene il 20% e il restante 80% i comuni. Il capitale è sociale è di 40.000 Euro. Non è ammessa la partecipazione di soggetti privati. E’ sottoposta al controllo analogo effettuato da Provincia e da tutti i comuni. Il gestore gestisce tutto il servizio idrico a favore di tutti i comuni della Provincia, poi si aggregheranno i rami delle aziende che fanno capo ai comuni e passeranno tutti i beni ed il personale. Passa all’illustrazione delle slides allegate. Il Presidente, Ballardin: apre la discussione sul punto e successivamente propone la votazione con gli elementi integrati dal notaio, nella fase successiva alle due proposte di integrazioni presentate. Comune di Saronno, Paleardi: chiede di capire l’opportunità di aprire filiali della società in Italia visto che opera in Provincia di Varese a cui si riferisce l’art. 2 dello statuto e le diverse competenze in capo ai soci e alla società. Avv. Capecchi: risponde che la possibilità di aprire filiali è per eventuali attività accessorie che non devono essere il core business della società; quando compete ai soci ci si riferisce sempre all’assemblea della società. Il Presidente, Ballardin: chiede di specificare meglio l’art. 2 dello Statuto. Comune di Cislago, Biscella: si riferisce all’art. 11 comma 2. Dice che è un concetto che si combina poco con l’art. 20 comma 2 in cui si dice che la delega viene data di volta in volta. E’ un concetto che deve essere precisato meglio. L’art. 14 comma 3, dice che la Provincia rappresenta il 20% degli abitanti. 876.000 sono i residenti della Provincia. Solo che votano il 120% dei residenti. Dal punto di vista numerico rappresenta una difficoltà di interpretazione. Avv. Capecchi: c’è stata una valutazione all’interno del gruppo di lavoro. Sono scelte discrezionali. Il Presidente, Ballardin: informa della lunga discussione sulla materia e del fatto che questo è stato il riferimento preso. Comune di Cislago, Biscella: dice che ha perplessità sugli altri punti. Comune di Gorla Minore, Chiavarini: dice che ha presentato alcuni emendamenti. Il Presidente, Ballardin: questi argomenti si discuteranno dopo. Comune di Daverio, Tognola: fa una precisazione riguardo l’art. 11 comma 2. Dice che deve essere aggiornato e lo stesso per l’art. 20 comma 3. Chiede di spiegare meglio l’articolo 14 comma 2. Il Presidente, Galli: a seguito del decreto salva Italia del Governo Monti, le Province che vanno a scadenza vengono commissariate in attesa di una legge che sancisca le modalità di elezione degli organi istituzionali. Le province esistono ancora e il commissario racchiude i poteri del Consiglio, della giunta e del Presidente. Transitoriamente c’è un accorpamento. Non è stata tolta la figura dell’assessore o della giunta, ma sono momentaneamente raggruppate. Il Presidente Ballardin: lascia la parola all’avvocato Capecchi per rispondere in merito all’articolo 14 comma 2. Avv. Capecchi: dice che sul meccanismo di votazione del Comitato si era prevista una doppia maggioranza, per potere passare la decisione doveva ricevere la maggioranza dei voti dei componenti del comitato. Però i componenti del comitato devono rappresentare la maggioranza dei residenti. E’ per questo che a ciascun componente del Comitato viene attribuito un peso in relazione agli abitanti di cui è rappresentante. Non basta la maggioranza dei componenti e devono essere rappresentativi della maggioranza degli abitanti. Il Presidente, Ballardin: potrei proporre al comune di Cislago di riformulare l’art. 11 in questo modo: “la delega viene conferita, togliamo anche a tempo determinato…” così c’è coerenza con i due punti. Comune di Casorate Sempione, Colella: chiede che nella presentazione delle slides nell’art. 6 quando si parla delle quote spettanti ai comuni e alla provincia non si è fatto riferimento ai vantaggi rientranti alla quota parte. Chiede di spiegare quali sono i vantaggi reali di entrare a fare parte della società piuttosto che non, utilizzando solo il servizio. L’altra domanda una srl che raggruppa una provincia con una capitale di 40.000 Euro a fronte di investimenti più corposi e quindi si presuppone che saranno gli enti a garantire la forza economica di questi interventi con il patrimonio comunale. Quindi tutto deve passare all’interno del patto di stabilità. Vorrei chiarimenti su questi aspetti. Il Direttore, Arioli: risponde che a provincia si è pensato di dare virtualmente un 20% e una quota ai comuni in base alla popolazione residente. Nel caso un comune non dovesse subito aderire, Provincia detiene la quota che poi gli verserà nel caso aderisca. Il comune se non entra nel gestore non può gestirsi da solo perché la normativa non lo permette. I vantaggi sono quelli di non accollarsi mutui e non avrà più spese. Segnalerà i problemi al gestore e i mutui saranno accollati dal gestore unico. Il Presidente, Galli: nessuna società fa investimenti con capitale sociale. Regione Lombardia con Finlombarda si è resa disponibile ad assistere gli Ato provinciali per fornire assistenza finanziaria. Il capitale sociale è quello previsto dalla legge. Qualunque cosa farà la società risponderà per le azioni intraprese e non ci saranno ricadute sui bilanci comunali. Comune di Tradate, Scrivo: propone che ogni comune ceda il 20% del proprio peso a provincia a favore anche di evitare che i piccoli comuni siano discriminati nei confronti di quelli grandi. Il Presidente Galli: dice che dal punto di vista numerico è corretta la proposta. Il Presidente, Ballardin: conferma che in linea di principio si può accogliere l’osservazione. Comune di Tradate, Scrivo: dice che il patto di stabilità del comune è stato eluso perché sono stati venduti due immobili alla società partecipata Seprio Patrimonio Servizi. Il comune ha rispettato il patto e ha estinto i mutui che gravavano sul servizio idrico integrato. Chiedo quale sia il vantaggio ad entrare nella società visto che il comune non ha mutui. Il Presidente Ballardin: riferendosi alla sua situazione amministrativa: ho rifatto le tubazioni, sono a posto con la fognatura e non ho mutui. Ciò nonostante c’è un percorso che va sviluppato nel rispetto della normativa. Sulla seconda domanda, si dà per assunta la decisone, anche se la formula non è stata ancora riportata dal punto di vista lessicale. Comune di Saronno, Paleardi: non è meglio che la quota dei comuni che non partecipano sarebbe meglio che la prendessero gli altri lasciando alla provincia il 20%. Il Presidente, Galli: la Provincia non ha un interesse proprio, acquisisce le quote rimanenti e man mano che i comuni cambiano idea le ricede. Il Presidente Ballardin: risponde che non è possibile perché ogni volta si dovrebbe andare nei consigli comunali. Comune di Saronno, Paleardi: come mai in seconda convocazione si parla dei due terzi dei presenti?. Articolo 23 comma 2. Sarebbe stato più opportuno che ci fosse il 50 per cento dell’assemblea e non dei presenti. Il Presidente, Galli: risponde che queste sono richieste che dopo l’approvazione dello zoccolo duro dello statuto le metteremo in approvazione. Comune di Cislago, Biscella: volevo sapere per i comuni che hanno problemi di confine se lo Statuto potrebbe recepire una sorta di indirizzo per questi ambiti. Il Direttore, Arioli: dice che con Como c’è un accordo di interambito che riguarda la ridistribuzione corretta tariffaria sugli investimenti e sulle manutenzioni. Si sta siglando con la Provincia di Milano perchè il comune di Castellanza è uno di quei comuni che ha la captazione dei pozzi al confine con la Provincia di Milano e per la depurazione ha il 98% sulla Provincia di Milano e solo il 2% sulla Provincia di Varese. Comune di Crosio della Valle, Belli: se portiamo la Provincia all’interno del 100% è più penalizzante per i comuni piccoli. Io lascerei la Provincia così. Il Presidente Ballardin: se c’è questa proposta bisogna ritirare quella di prima e votare lo statuto così com’è e nella fase successiva votare le due proposte. Comune di Casale Litta, Maffioli: dice che il calcolo dei pesi era stato fatto dall’Ing. Guenzani. Dice che bisogna rivedere tutto a salvaguardia dei piccoli comuni. Personalmente dico se bisogna mettere mano si mette con la garanzia per i piccoli comuni, se no a me non va bene. Il Presidente, Ballardin: la proposta diventa un emendamento da votare nella fase successiva. Per ora lasciamo così com’è lo Statuto. Si passa alla votazione della bozza di Statuto e sulle integrazioni proposte dal notaio con le slides. Il Presidente, Galli: dal momento che ci sono delle problematiche sulle percentuali dei comuni, si mette in votazione. Il Presidente, Ballardin: chiama al tavolo della Presidenza il sindaco di Cremenaga. Il Presidente, Galli: dice che quello di questo momento è un risultato importante dopo anni di lavoro, ringrazia tutti per il risultato ottenuto. Si può partire con la fase operativa. Il Presidente, Ballardin: dice che son stati presentati due emendamenti ed un terzo presentato dall’assemblea. Dice al comune di Cremenaga di presentare l’emendamento. Comune di Cremenaga, Rigazzi: nell’art. 3 bisogna inserire questa dicitura: “La società Alfa Srl, nell’interesse collettivo e del bene comune stabilisce che l’acqua è un bene naturale e un diritto umano universale. L’acqua è un bene finito indispensabile alle resistenze di tutti gli esseri viventi, tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà.” Il Presidente, Ballardin: ringrazia e dice che l’emendamento presentato era più corposo ed è stato chiesto di stringerlo, bisognava riportarlo ad una formula più confacente al lavoro svolto dal gruppo di lavoro sulla predisposizione dello statuto. Pone in votazione l’emendamento. Passa all’emendamento del quorum dei comuni. Passa la parola al Comune di Tradate per presentare l’emendamento. Comune di Tradate, Scrivo: fare in modo che ogni comune ceda il 20% della propria quota alla provincia in modo che si ottiene il 100%. Non è vero che i comuni piccoli rimarrebbero svantaggiati perché è vero che diminuiscono del 20% la loro quota, ma il 20% di una cifra maggiore è maggiore del 20% di una cifra minore e non avrebbero da perderci. Il Presidente, Ballardin: passa la parola al Vicesindaco Belli. Comune di Crosio, Belli: sono per mantenere quello che c’è scritto nello Statuto. Comune di Varese, Ghiringhelli: dice che non c’è nessuna dietrologia nel calcolo fatto, c’è un calcolo matematico fatto da persone competenti. La realtà è che il 20% di 100 è di più del 20% di 120%. Qualora rientrassero altri comuni bisognerebbe ritornare in ciascun consiglio comunale. Pur capendo che l’intenzione è buona voterò contro. Il Presidente, Ballardin: pone in votazione la proposta presentata dal comune di Tradate. Passa la parola al rappresentante del comune di Gorla Minore. Comune di Gorla Minore, Chiavarini: il primo emendamento riguarda l’art. 11. L’obiettivo è quello di allargare la partecipazione da 10 a 13 che possono essere sindaci o assessori. La previsione dell’attuale statuto della delega che può essere data dal sindaco ogni volta ad un assessore fa mancare la continuità di presenza nell’organismo da parte della persona eletta. Il Presidente, Ballardin: informa della lunga discussione su questo punto. Si è scelto di arrivare ad 11 persone per una serie di ragioni. In primo luogo perché stiamo cercando di perseguire nella strada della diminuzione delle rappresentanze in una dimensione di tipo territoriale più allargata anche nell’ambito di una condizione politica sul tema che stiamo rappresentando. C’è stato uno sforzo comune anche grazie al sindaco di Gallarate che ha indicato un elemento di mediazione che ci ha consentito di raggiungere all’unanimità una posizione che portava ad indicare il numero ini 11 componenti. Pone in votazione l’emendamento presentato dal comune di Gorla Minore che vuole portare all’allargamento da 11 a 13 componenti. Comune di Gorla Minore, Chiavarini: l’altro emendamento riguardava l’art. 23 sull’assemblea dei soci. Sembrava importante ribadire il concetto tra la prima e la seconda convocazione, si voleva accorpare il comma 2 con il 3, nel senso che l’assemblea delibera in prima convocazione con i 2/3. Nella seconda convocazione delibera con il 50% + 1 del capitale e 505 + 1 dei soci. Il Presidente, Ballardin: Quello che noi abbiamo cercato di stimolare è l’elemento della partecipazione. Se qualcuno del gruppo vuole intervenire per non essere sempre io a dover parlare. Possono intervenire o Ghiringhelli o Maffioli. Comune di Varese, Ghiringhelli: questa cosa è stata voluta per favorire la partecipazione e sfavorire chi mancando potesse influenzare delle decisioni importanti. Comune di Crosio della Valle, Belli: così com’è formulato lo Statuto in seconda convocazione si parla dei 2/3 dei presenti per cui potrebbe essere presente solo il 20% e 2/3 del 20% possono modificare lo Statuto. Noi con l’emendamento vogliamo dire che per modificare nei punti fondamentali lo Statuto che sono i commi a), b), c), e), d) deve essere presente anche in seconda convocazione il 50% del capitale sociale e del numero dei comuni. Lo scopo dell’emendamento è blindare lo statuto e non modificarlo con maggioranze molto limitate. Il Presidente, Ballardin: questa maggioranza l’abbiamo prevista per operazioni inerenti le modifiche dello statuto che comportano modifiche dell’oggetto sociale, una rilevante modificazione dei diritti dei soci, la trasformazione o la scissione della società. Comune di Varese, Ghiringhelli: in parole semplici, si è ritenuto che per andare a fare delle modifiche statutarie che rivestono carattere di straordinaria amministrazione, in questi casi occorressero 2/3 del capitale sociale e 2/3 dei soci presenti in assemblea. Penso che per oggetti di questo tipo avere 2/3 dei presenti del capitale sociale sia una cosa rilevante. Il Presidente, Ballardin: vi sono state una serie di perplessità che, sulla base di calcoli fatti, ci hanno motivato nel trovare questa formulazione. Si passa alla votazione dell’emendamento proposto dal comune di Gorla Minore. Comune di Gorla Minore: riguarda la composizione del consiglio di amministrazione. Si chiede se il consiglio di amministrazione è composto da 5 membri. Il Presidente, Ballardin: se non vi sono osservazioni particolari la presidenza è favorevole all’emendamento. Se non vi sono osservazioni pongo in votazione l’emendamento. Lo Statuto viene integrato. Comune di Crosio della Valle: abbiamo saltato la votazione all’emendamento all’articolo 11 in cui si chiedeva la possibilità di togliere la delega. Il Presidente, Ballardin: ora c’è un’altra proposta di emendamento del comma 16. Ha ragione, il comune di Saronno chiedeva di abolire il comma 16 dell’articolo 25. Non vuole abolirlo tutto. Giusto? Comune di Saronno, Paleardi: propongo che il compenso sia totalmente gratuito visto il periodo. Il Presidente, Ballardin: i compensi sono stabiliti dai dettami di legge. Quindi uno non può chiedere i compensi che vuole. Se lei lo propone lo mettiamo in votazione. Il Presidente, Galli: la società che dobbiamo costituire è una società che avrà un giro di 50/80 milioni di euro l’anno. Avrà una serie di responsabilità non marginali. Ci dovranno essere persone che capiscono quello che vanno a fare. Comune di Casale Litta, Maffioli: il comitato ha deciso di inserire al comma 1 dell’art. 28 per evitare di mettere gente che non capisce nulla. Il Presidente, Ballardin: pone in votazione l’emendamento proposto dal comune di Saronno. Considerato il fatto che bisognerà predisporre una delibera, chiede l’autorizzazione a contattare alcuni segretari comunali con lo scopo di predisporre un testo che possa comprendere al meglio le esigenze dei comuni. Chiude la conferenza.

Il verbalizzante Il Presidente della Conferenza F.to Carla Arioli F.to Gianpietro Ballardin

Prot. 2268 del 18 Luglio 2013

CONFERENZA DEI COMUNI

DELIBERAZIONE DELLA CONFERENZA DEI COMUNI

N. 5 del 27 Giugno 2013

OGGETTO: VERBALE DI ADUNANZA DESERTA

L’anno duemilatredici addì 27 del mese di Giugno alle ore 06:00 nella Sala Ambrosoli, presso Villa Recalcati, Piazza Libertà, n. 1 sono stati convocati in seduta ordinaria pubblica i componenti della Conferenza dei Comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Varese e risultano presenti, in prima convocazione, i seguenti:

COMUNI SINDACO DELEGATO P A 1 Agra Ernesto Griggio A 2 Albizzate Francesco Sommaruga A 3 Angera Magda Cogliati A 4 Arcisate Angelo Pierobon A 5 Arsago Seprio Claudio Montagnoli A 6 Azzate Gianmario Bernasconi A 7 Azzio Eugenio Piotto A 8 Barasso Antonio Andrea Braida A 9 Bardello Paola Quintè A 10 Bedero Valcuvia Carlo Paolo Galli A 11 Besano Salvatore Merlino A 12 Besnate Donata Bordoni A 13 Besozzo Riccardo Del Torchio A 14 Biandronno Antonio Calabretta A 15 Bisuschio Silvano Pisani A 16 Bodio Lomnago Bruno Pavan A 17 Brebbia Domenico Gioia A 18 Bregano Alessandro Granella A 19 Brenta Gianpietro Ballardin A 20 Brezzo di Bedero Alfonso Urbani A 21 Brinzio Alessandro Uggeri A 22 Brissago Valtravaglia Giuseppa Giordano A 23 Brunello Giuseppe Ghiringhelli A 24 Brusimpiano Giulio Morandi A 25 Buguggiate Cristina Galimberti A 26 Busto Arsizio Gianluigi Farioli A 27 Cadegliano Viconago Arnaldo Tordi A 28 Cadrezzate Maurilio Canton A 29 Cairate Paolo Mazzucchelli A 30 Cantello Gunnar Vincenzi A 31 Caravate Carla Daniela Mendozza A 32 Cardano al Campo Laura Prati A 33 Carnago Maurizio Andreoli A 34 Caronno Pertusella Loris Bonfanti A 35 Caronno Varesino Mario de Micheli A 36 Casale Litta Graziano Maffioli A 37 Casalzuigno Augusto Caverzasio A 38 Casciago Beniamino Maroni A 39 Casorate Sempione Giuseppina Piera Quadrio A 40 Cassano Magnago Nicola Poliseno A 41 Cassano Valcuvia Marco Magrini A 42 Castellanza Fabrizio Farisoglio A 43 Castello Cabiaglio Marco Galbiati A 44 Castelseprio Monica Baruzzo A 45 Castelveccana Luciano Pezza A 46 Castiglione Olona Emanuele Poretti A 47 Castronno Luciano Grandi A 48 Cavaria Con Premezzo Alberto Tovaglieri A 49 Cazzago Brabbia Massimo Nicora A 50 Cislago Luciano Biscella A 51 Cittiglio Fabrizio Anzani A 52 Clivio Ida Petrillo A 53 Cocquio Trevisago Mario Ballarin A 54 Comabbio Flavio Ruspini A 55 Comerio Silvio Aimetti A 56 Cremenaga Domenico Rigazzi A 57 Crosio Della Valle Giuseppe Versienti A 58 Cuasso al Monte Massimo Cesaro A 59 Cugliate Fabiasco Roberto Chini A 60 Cunardo Angelo Morisi A 61 Curiglia Monteviasco Ambrogio Rossi A 62 Cuveglio Giorgio Piccolo A 63 Cuvio Luciano Maggi A 64 Daverio Alberto Tognola A 65 Dumenza Corrado Moro A 66 Duno Giovanni Damia A 67 Fagnano Olona Marco Roncari A 68 Ferno Mauro Cerutti A 69 Ferrera di Varese Gabriele Morello A 70 Gallarate Edoardo Guenzani A 71 Galliate Lombardo Barbara Macchi A 72 Gavirate Felice Paronelli A 73 Gazzada Schianno Cristina Bertuletti A 74 Gemonio Fabio Felli A 75 Gerenzano Ivano Campi A 76 Germignaga Enrico Prato A 77 Golasecca Maria Maddalena Reggio A 78 Gorla Maggiore Fabrizio Caprioli A 79 Gorla Minore Giuseppe Migliarino A 80 Gornate Olona Barbara Bison A 81 Grantola Silvano Ronzani A 82 Induno Olona Maria Angela Bianchi A 83 Inarzo Mauro Montagna A 84 Ispra Paolo Gozzi A 85 Jerago Con Orago Giorgio Ginelli A 86 Lavena Ponte Tresa Pietro Vittorio Roncoroni A 87 Laveno Mombello Graziella Giacon A 88 Leggiuno Adriano Costantini A 89 Lonate Ceppino Massimo Colombo A 90 Lonate Pozzolo Piergiulio Gelosa A 91 Lozza Adriana Fervida Fabbian A 92 Luino Andrea Pellicini A 93 Luvinate Alessandro Boriani A 94 Maccagno Fabio Passera A 95 Malgesso Luigi Franzetti A 96 Malnate Samuele Astuti A 97 Marchirolo Pietro Cetrangolo A 98 Marnate Celestino Cerana A 99 Marzio Maurizio Frontali A 100 Masciago Primo Vincenzo Maffei A 101 Mercallo Enrica Pravettoni Zappa A 102 Mesenzana Anna Vonini A 103 Montegrino Valtravaglia Mario Prato A 104 Monvalle Franco Oregiori A 105 Morazzone Matteo Bianchi A 106 Mornago Paolo Gusella A 107 Oggiona Santo Stefano Andrea Malnati A 108 Olgiate Olona Giorgio Volpi A 109 Origgio Luca Panzeri A 110 Orino Cesare Moia A 111 Osmate Lorella Piscia A 112 Pino Lago Maggiore Mauro Fiorini A 113 Porto Ceresio Giorgio Ciancetti A 114 Porto Valtravaglia Luciano Faverio A 115 Rancio Valcuvia Claudio Ciceri A 116 Ranco Francesco Cerutti A 117 Saltrio Giuseppe Franzi A 118 Samarate Leonardo Tarantino A 119 Sangiano Daniele Fantoni A 120 Saronno Luciano Porro A 121 Sesto Calende Marco Colombo A 122 Solbiate Arno Marco Riganti A 123 Solbiate Olona Luigi Melis A 124 Somma Lombardo Guido Colombo A 125 Sumirago Mario Croci A 126 Taino Carlo Moscatelli A 127 Ternate Enzo Grieco A 128 Tradate Laura Cavalotti A 129 Travedona Monate Andrea Colombo A 130 Tronzano Lago Maggiore Antonio Palmieri A 131 Uboldo Lorenzo Guzzetti A 132 Valganna Giacomo Bignotti A 133 Varano Borghi Marzio Molinari A 134 Varese Attilio Fontana A 135 Vedano Olona Enrico Baroffio A 136 Veddasca Adolfo Dellea A 137 Venegono Inferiore Pierluigi Oblatore A 138 Venegono Superiore Ambrogio Crespi A 139 Vergiate Maurizio Leorato A 140 Viggiù Sandra Maria Cane A 141 Vizzola Ticino Romano Miotti A

Sono presenti i rappresentanti di n.0 Enti Locali con diritto di voto. Sono assenti i rappresentanti di n. 141 enti locali con diritto di voto.

Vista la legge regionale 21/2010 che prevede che all’art. 1: lettera q) “per le decisioni relative alle lettere: a) individuazione e attuazione delle politiche e delle strategie volte a organizzare e attuare il servizio idrico integrato per il conseguimento degli obiettivi previsti dalla presente legge e dalle normative europee e statali inclusi la scelta del modello gestionale e l’affidamento della gestione del SII; b) l’approvazione e l’aggiornamento del piano d’ambito di cui all’art. 149 del d. lgs. 152/2006 e dei relativi oneri finanziari; d) la definizione dei contenuti dei contratti che regolano i rapporti tra l’ente responsabile dell’Ato e i relativi soggetti cui compete la gestione del SII; e) la determinazione della tariffa di base del sistema idrico integrato ai sensi dell’articolo 154, comma 4, del d.lgs. 152/2006 e la definizione delle modalità di riparto tra gli eventuali soggetti interessati; h) l’individuazione degli agglomerati di cui all’articolo 74, comma 1, lettera n, del d.lgs. 152/2006; del comma 2, l’ente responsabile dell’ATO acquisisce il parere obbligatorio e vincolante della Conferenza dei Comuni, cui partecipano tutti i Comuni dell’ATO. Il parere è reso entro trenta giorni dalla trasmissione della proposta e assunto con il voto favorevole dei sindaci o loro delegati che rappresentano almeno la maggioranza della popolazione residente nell’ambito”.

VISTO l’articolo 9 “la rappresentanza di ciascun Ente locale nella Conferenza dei comuni da parte del sindaco o suo delegato esprime un numero di voti proporzionale alla popolazione residente nel territorio del comune che rappresenta. Le deliberazioni hanno validità se il numero dei Comuni presenti è almeno la metà più uno degli aventi diritto al voto”.

DATO ATTO che per l’adozione delle decisioni relative alle lettere a), b), d), e), h) del comma 2 della legge 21/2010 è necessaria la maggioranza della popolazione residente nell’ambito; VERIFICATA l’insussistenza del numero legale degli intervenuti che è pari a n. 0 di enti Locali e quindi di popolazione residente;

Visto il seguente parere espresso ai sensi dell’art. 49, comma 1 del D. Lgs 267/2000, così come sostituito dall’art. 3 del D.L. 174 del 10/10/2012: parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica espresso dal Direttore dell’Ufficio d’Ambito;

Svolge le funzioni di Segretario della Conferenza il Direttore dell’Ufficio d’Ambito della Provincia di Varese, Dott.ssa Carla Arioli che

DICHIARA

1. Che la prima convocazione non è validamente costituita a causa dell’assenza del numero legale previsto. 2. Di dare atto che sul presente provvedimento sono stati espressi favorevolmente i pareri ai sensi dell’art. 49, comma 1 del D.Lgs. 267/18.08.2000, così come modificato dall’art.3 del D.L.174 del 10.10.2012;

Del che si è redatto il presente verbale, che letto e approvato, viene come appresso sottoscritto.

IL DIRETTORE DELL’UFFICIO D’AMBITO IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA F.to Carla Arioli F.to Gianpietro Ballardin

PUBBLICAZIONE

Pubblicata all’Albo Pretorio della Provincia di Varese per 15 gg. consecutivi il 18/07/2013

CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE

Si attesta che la presente deliberazione è stata pubblicata dal 18/07/2013 al 01/08/2013 senza alcuna opposizione o richiesta

Varese, ______

IL SEGRETARIO GENERALE DELLA PROVINCIA DI VARESE F.to Dott. Vito Bisanti

DIVENUTA ESECUTIVA IN DATA 12/08/2013

[X] Al 26° giorno susseguente alla pubblicazione

[ ] Immediatamente eseguibile

Varese, IL DIRETTORE DELL’UFFICIO D’AMBITO F.to Carla Arioli

Copia conforme all’originale per uso amministrativo

IL DIRETTORE DELL’UFFICIO D’AMBITO F.to Carla Arioli

Prot. n. 2270 del 18 Luglio 2013

CONFERENZA DEI COMUNI

DELIBERAZIONE DELLA CONFERENZA DEI COMUNI

N. 7 del 27 Giugno 2013

OGGETTO: STATUTO DEL COSTITUENDO GESTORE UNICO ELABORATO DAL “GRUPPO DI LAVORO” PREVISTO DALLA DELIBERAZIONE DELLA CONFERENZA DEI COMUNI P.V. 4 DEL 28/02/2013: PARERE OBBLIGATORIO E VINCOLANTE DELLA CONFERENZA DEI COMUNI COME PREVISTO DALL’ART. 48 COMMA 2 LETT. A) DELLA L.R. 26/03 E S.M.I.

L’anno duemilatredici addì 27 del mese di Giugno alle ore 17:00 in Varese, nella Sala Ambrosoli presso Villa Recalcati in Piazza Libertà n.1 sono stati convocati in seduta ordinaria pubblica i componenti della Conferenza dei Comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Varese e risultano presenti, in seconda convocazione, i seguenti: COMUNI SINDACO DELEGATO P A 1 Agra Ernesto Griggio P 2 Albizzate Francesco Sommaruga P 3 Angera Magda Cogliati A 4 Arcisate Angelo Pierobon P 5 Arsago Seprio Claudio Montagnoli P 6 Azzate Gianmario Bernasconi P 7 Azzio Eugenio Piotto P 8 Barasso Antonio Andrea Braida A 9 Bardello Paola Quintè R OBERTO SARTORI P 10 Bedero Valcuvia Carlo Paolo Galli A 11 Besano Salvatore Merlino P 12 Besnate Donata Bordoni G IOVANNI C ORBO P 13 Besozzo Riccardo del Torchio P 14 Biandronno Antonio Calabretta A NTONIO R UOCCO P 15 Bisuschio Silvano Pisani A 16 Bodio Lomnago Bruno Pavan A 17 Brebbia Domenico Gioia G IULIO B RUGHERA P 18 Bregano Alessandro Granella A 19 Brenta Gianpietro Ballardin P 20 Brezzo di Bedero Alfonso Urbani A 21 Brinzio Sergio Vanini A LESSANDRO UGGERI P 22 Brissago Valtravaglia Giuseppa Giordano A 23 Brunello Giuseppe Ghiringhelli P 24 Brusimpiano Giulio Morandi A 25 Buguggiate Cristina Galimberti Enrico Bistoletti P 26 Busto Arsizio Gianluigi Farioli A 27 Cadegliano Viconago Arnaldo Tordi A 28 Cadrezzate Maurilio Canton A 29 Cairate Paolo Mazzucchelli P 30 Cantello Gunnar Vincenzi C LEMENTINO RIVOLTA P 31 Caravate Carla Daniela Mendozza A 32 Cardano al Campo Laura Prati C OSTANTINO I AMETTI P 33 Carnago Maurizio Andreoli F ABRIZIO T ARICCO p 34 Caronno Pertusella Loris Bonfanti A 35 Caronno Varesino Mario de Micheli A 36 Casale Litta Graziano Maffioli P 37 Casalzuigno Augusto Caverzasio P 38 Casciago Beniamino Maroni P 39 Casorate Sempione Giuseppina Piera Quadrio C ATALDO C OLELLA P 40 Cassano Magnago Nicola Poliseno P 41 Cassano Valcuvia Marco Magrini A 42 Castellanza Fabrizio Farisoglio M AURIZIO F RIGOLI P 43 Castello Cabiaglio Marco Galbiati G IOVANNI V ERZEROLI P 44 Castelseprio Monica Baruzzo P 45 Castelveccana Luciano Pezza A 46 Castiglione Olona Emanuele Poretti A 47 Castronno Luciano Grandi A 48 Cavaria Con Premezzo Alberto Tovaglieri A 49 Cazzago Brabbia Massimo Nicora A 50 Cislago Luciano Biscella P 51 Cittiglio Fabrizio Anzani G IUSEPPE G ALLIANI P 52 Clivio Ida Petrillo P 53 Cocquio Trevisago Mario Ballarin A 54 Comabbio Flavio Ruspini A 55 Comerio Silvio Aimetti A 56 Cremenaga Domenico Rigazzi P 57 Crosio Della Valle Giuseppe Versienti G IORGIO B ELLI P 58 Cuasso al Monte Massimo Cesaro A 59 Cugliate Fabiasco Roberto Chini A 60 Cunardo Angelo Morisi P 61 Curiglia Monteviasco Ambrogio Rossi P 62 Cuveglio Giorgio Piccolo GIUSEPPE LIOI P 63 Cuvio Luciano Maggi A 64 Daverio Alberto Tognola P 65 Dumenza Corrado Moro A 66 Duno Giovanni Damia A 67 Fagnano Olona Marco Roncari A 68 Ferno Mauro Cerutti F ILIPPO G ESUALDI P 69 Ferrera di Varese Gabriele Morello A 70 Gallarate Edoardo Guenzani A LBERTO L OVAZZANO P 71 Galliate Lombardo Barbara Macchi A NGELO B ERTAGNA P 72 Gavirate Felice Paronelli C LAUDIO B RUGNONI P 73 Gazzada Schianno Cristina Bertuletti P 74 Gemonio Fabio Felli A 75 Gerenzano Ivano Campi P IERANGELO B ORGHI P 76 Germignaga Enrico Prato A 77 Golasecca Maria Maddalena Reggio M ARCELLO M ORDENTE P 78 Gorla Maggiore Fabrizio Caprioli A 79 Gorla Minore Giuseppe Migliarino M AURO CHIAVARINI P 80 Gornate Olona Barbara Bison F ABRIZIO A LZATI P 81 Grantola Silvano Ronzani A 82 Induno Olona Maria Angela Bianchi M ONICA F ILPA P 83 Inarzo Mauro Montagna P 84 Ispra Paolo Gozzi A 85 Jerago Con Orago Giorgio Ginelli G IUSEPPE L ODI P ASINI p 86 Lavena Ponte Tresa Pietro Vittorio Roncoroni P 87 Laveno Mombello Graziella Giacon A 88 Leggiuno Adriano Costantini p 89 Lonate Ceppino Massimo Colombo A 90 Lonate Pozzolo Piergiulio Gelosa A NTONIO P ATERA p 91 Lozza Adriana Fervida Fabbian p 92 Luino Andrea Pellicini A LESSANDRO BAROZZI p 93 Luvinate Alessandro Boriani AGOSTINO ASCHEDAMINI p 94 Maccagno Fabio Passera p 95 Malgesso Luigi Franzetti p 96 Malnate Samuele Astuti p 97 Marchirolo Pietro Cetrangolo LEONARDO C ONGIU p 98 Marnate Celestino Cerana A 99 Marzio Maurizio Frontali A 100 Masciago Primo Vince nzo Maffei A 101 Mercallo Enrica Pravettoni Zappa p 102 Mesenzana Anna Vonini L U C A L AVARRA p 103 Montegrino Valtravaglia Mario Prato A 104 Monvalle Franco Oregiori A 105 Morazzone Matteo Bianchi A 106 Mornago Paolo Gusella p 107 Oggiona Santo Stefano Andrea Malnati p 108 Olgiate Olona Giorgio Volpi U G O B ASSI p 109 Origgio Luca Panzeri p 110 Orino Cesare Moia p 111 Osmate Lorella Piscia D ARIO TERZAGHI p 112 Pino Lago Maggiore Mauro Fiorini A 113 Porto Ceresio Giorgio Ciancetti p 114 Porto Valtravaglia Luciano Faverio A 115 Rancio Valcuvia Claudio Ciceri A 116 Ranco Francesco Cerutti A 117 Saltrio Giuseppe Franzi p 118 Samarate Leonardo Tarantino p 119 Sangiano Daniele Fantoni F AUSTO P AGANI p 120 Saronno Luciano Porro M ARIO P ALEARDI p 121 Sesto Calende Marco Colombo R AFFAELE B ERTONA p 122 Solbiate Arno Marco Riganti GIAMPIERO B USATTA p 123 Solbiate Olona Luigi Melis S AMANTHA C APRIOLI p 124 Somma Lombardo Guido Colombo A DRIANO P ERUZZOTTI p 125 Sumirago Mario Croci A 126 Taino Carlo Moscatelli A 127 Ternate Enzo Grieco B RUNO F RANCHIN p 128 Tradate Laura Cavalotti G IUSEPPE SCRIVO p 129 Travedona Monate Andrea Colombo A 130 Tronzano Lago Maggiore Antonio Palmieri p 131 Uboldo Lorenzo Guzzetti M ATTEO P IZZI p 132 Valganna Giacomo Bignotti A 133 Varano Borghi Marzio Molinari A 134 Varese Attilio Fontana S ERGIO GHIRINGHELLI p 135 Vedano Olona Enrico Baroffio S ERGIO GAMBARINI p 136 Veddasca Adolfo Dellea A 137 Venegono Inferiore Pierluigi Oblatore p 138 Venegono Superiore Ambrogio Crespi p 139 Vergiate Maurizio Leorato GIUSEPPE INTRIERI P 140 Viggiù Sandra Maria Cane A 141 Vizzola Ticino Romano Miotti A Svolge le funzioni di Segretario della Conferenza il Direttore dell’Ufficio d’Ambito della Provincia di Varese, Dott.ssa Carla Arioli.

Richiamata la seguente normativa: • D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152, recante “Norme in materia ambientale”;

• legge regionale 21/2010 di modifica della l.r. 26/03;

Viste le seguenti deliberazioni della Conferenza dei Comuni:

P.V. 3 del 28/02/2012 con cui si esprime parere favorevole sulla forma giuridica del nuovo gestore il modello “in house” srl ; P.V. 4 del 28/02/2012 con cui si costituisce un gruppo di lavoro per la redazione dello Statuto, dei patti parasociali e del Regolamento del costituendo Gestore Unico;

Considerato che il gruppo negli incontri tenutisi ha redatto la bozza di Statuto per provvedere alla presentazione e illustrazione alla Conferenza dei Comuni;

Vista la deliberazione P.V. 9 del CdA dell’Ufficio d’Ambito del 22/04/2013 con cui si delibera di proporre alla Conferenza dei Comuni la bozza dello Statuto, allegata a parte integrante e sostanziale alla presente, redatta dal gruppo di lavoro dei Sindaci appositamente costituito;

Considerato che l’articolo 48 della legge della Regione Lombardia n. 26 del 2003, e successive modifiche e integrazioni, prevede che l’ente responsabile dell’ATO esercita, tramite l’Ufficio d’ambito, fra le altre, le seguenti funzioni e attività: a) l’individuazione e l’attuazione delle politiche e delle strategie volte a organizzare e attuare il servizio idrico integrato per il conseguimento degli obiettivi previsti dalla presente legge e dalle normative europee e statali inclusi la scelta del modello gestionale e l'affidamento della gestione del servizio idrico integrato” (art. 48, comma 2, lettera a); b) l’approvazione e l’aggiornamento del piano d’ambito di cui all’art. 149 del D.Lgs. 152/2006 e dei relativi oneri finanziari (art. 48, comma 2, lettera b); c) (omissis) d) la definizione dei contenuti dei contratti di servizio che regolano i rapporti tra l'ente responsabile dell'ATO e i soggetti cui compete la gestione del servizio idrico integrato (art. 48, comma 2, lettera d); e) la determinazione della tariffa di base del sistema idrico integrato ai sensi dell'articolo 154, comma 4, del D.Lgs. 152/2006 e la definizione delle modalità di riparto tra gli eventuali soggetti interessati (art. 48, comma 2, lettera e;) e che per le suddette decisioni l’art. 48, comma 3 prevede che l'ente responsabile dell'ATO, cioè la Provincia di Varese, acquisisce il parere obbligatorio e vincolante della Conferenza dei Comuni, cui partecipano tutti i comuni dell'ATO.

Esaurita la presentazione e la discussione dell’argomento all’ordine del giorno.

Richiamato il Regolamento della Conferenza dei Comuni approvato con deliberazione di Consiglio Provinciale P.V.18 del 29/03/2011;

Visto il seguente parere espresso ai sensi dell’art. 49, comma 1, del D.Lgs. 267/2000 così come modificato dall’articolo 3 del Decreto Legge 174/2012 :

- “favorevole” in ordine alla regolarità tecnica espresso dal Direttore dell’Ufficio d’Ambito;

Il Presidente pone in votazione l’argomento all’ordine del giorno

LA CONFERENZA

DELIBERA

1. di esprimere parere favorevole alla bozza dello Statuto del costituendo Gestore Unico, allegata alla presente a parte integrante e sostanziale, comprensiva delle integrazioni e modifiche apportate dal Notaio e illustrate in sede di Conferenza; 2. di delegare la Segreteria Tecnica dell’Ufficio d’Ambito alla predisposizione di una bozza di delibera da inviare ai Comuni e alla Provincia per l’approvazione dello Statuto del futuro Gestore e la conseguente adesione;

3. di dare atto che sul presente provvedimento sono stati espressi favorevolmente i pareri ai sensi dell’art.49 comma 1 D.Lgs. 267/2000 così come modificato dall’articolo 3 del Decreto Legge 174/2012.

Con voti 78 che rappresentano 520.798 abitanti favorevoli

Con voti 4 che rappresentano 64.022 abitanti (Casorate contrari Sempione, Mercallo, Saronno, Tradate)

Con voti 3 che rappresentano 34.667 (Cardano Al Campo, astenuti Cislago, Induno Olona)

Escono i rappresentanti dei Comuni di Besnate, Cairate, Casorate Sempione, , Maccagno, Mornago, Porto Ceresio, Somma Lombardo.

Si passa alla votazione dell’emendamento all’art. 3 dello Statuto presentato dal Comune di Cremenaga e qui di seguito riportato: “La società Alfa Srl, nell’interesse collettivo e del bene comune riconosce che l’acqua è un bene naturale e un diritto umano universale e indispensabile, che tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà.”

Con voti 72 che rappresentano 573.189 abitanti favorevoli

Con voti 0 contrari

Con voti 5 che rappresentano 133.894 abitanti (Casale astenuti Litta, Cassano Magnago, Induno Olona, Tradate, Varese)

Esce il rappresentante del Comune di Arsago Seprio

Si passa alla votazione dell’emendamento presentato dal Comune di Tradate. Il rappresentante chiede :”di fare in modo che ogni comune ceda il 20% della propria quota alla Provincia.” Il rappresentante del Comune di Crosio della Valle chiede di mantenere lo Statuto così com’è.

Con voti 2 che rappresentano 56.473 abitanti (Saronno, favorevoli Tradate)

Con voti 69 che rappresentano 462.252 abitanti contrari

Con voti 5 che rappresentano 52.458 abitanti (Cardano al astenuti Campo, Casorate Sempione, Cislago, Induno Olona, Olgiate Olona)

Escono i rappresentanti dei Comuni di Lavena Ponte Tresa, Lozza

Si passa alla votazione dell’emendamento all’articolo 11 comma 1 presentato dal Comune di Gorla Minore e qui di seguito riportato: “il Comitato di Indirizzo, vigilanza e controllo è composto dal Presidente della Provincia di Varese e da tredici Sindaci dei Comuni soci della società, eletti dall’Assemblea ordinaria dei soci secondo le modalità di cui al successivo comma 4. I componenti del Comitato durano in carica (tre) anni e sono rieleggibili.”

Con voti 10 che rappresentano 105.892 abitanti (Azzate, favorevoli Brunello, Carnago, Crosio della Valle, Daverio, Gorla Minore, Malnate, Saronno, Tradate, Vergiate)

Con voti 59 che rappresentano 415.400 abitanti contrari

Con voti 5 che rappresentano 43.038 abitanti (Cardano al astenuti Campo, Casorate Sempione, Cislago, Golasecca, Induno Olona)

Esce il rappresentante del Comune di Vedano Olona

Si passa alla votazione dell’emendamento all’articolo 23 comma 3 dello Statuto proposto dal Comune di Gorla Minore e qui di seguito riportato: “l’assemblea delibera infine , in prima convocazione, con il voto favorevole dei soci che rappresentino almeno 2/3 del capitale sociale e almeno i 2/3 dei soci, per le decisioni inerenti la trasformazione della società, la fusione e la scissione della società. In seconda convocazione, l’assemblea delibera con il voto favorevole dei soci che rappresentino i 50 % + 1 del capitale sociale presente in Assemblea e i 50% +1 dei soci presenti in assemblea.”

Con voti 16 che rappresentano 140.281 abitanti (Albizzate, favorevoli Azzate, Brinzio, Brunello, Cardano Al Campo, Carnago, Casorate Sempione, Castello Cabiaglio, Crosio della Valle, Gorla Minore, Malnate, Oggiona con Santo Stefano, Saronno, Tradate, Venegono Inferiore, Vergiate)

Con voti 53 che rappresentano 386.885 abitanti contrari

Con voti 4 che rappresentano 19.791 abitanti (Azzio, astenuti Daverio, Induno Olona, Solbiate Olona)

Esce il rappresentante del Comune di Tronzano Lago Maggiore

Si passa alla votazione dell’emendamento all’articolo 25 dello Statuto presentato dal Comune di Gorla Minore e qui di seguito riportato “Ferma restando la competenza del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo per le decisioni nelle materie di cui all’articolo 12 del presente statuto, la società è amministrata, ai sensi dell'articolo 4, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, convertito in legge 7 agosto 2012, n. 135, da un consiglio di amministrazione, composto da cinque membri, i cui componenti possono operare con metodo collegiale, oppure da un amministratore unico.”

Con voti 67 che rappresentano 504.285 abitanti favorevoli

Con voti 1 che rappresentano 12.009 abitanti (Lonate contrari Pozzolo)

Con voti 4 che rappresentano 40.397 abitanti (Cardano Al astenuti Campo, Casorate Sempione, Cislago, Induno Olona)

Escono i rappresentanti dei Comuni di Cantello, Marchirolo, Mercallo, Ternate

Si passa alla votazione dell’emendamento presentato dal Comune di Saronno, abolizione dell’art.16 comma 25 dello Statuto “ I compensi e il rimborso delle spese dei componenti dell’organo amministrativo sono stabiliti dai soci in conformità con le disposizioni legislative vigenti . In mancanza di determinazione del compenso, si intende che i componenti dell’organo amministrativo vi abbiano rinunciato.”

Con voti 2 che rappresentano 56.473 abitanti (Saronno, favorevoli Tradate)

Con voti 63 che rappresentano 457.472 abitanti contrari

Con voti 3 che rappresentano 30.468 abitanti (Cardano Al astenuti Campo, Casorate Sempione, Induno Olona)

Del che si è redatto il presente verbale, che letto e approvato, viene come appresso sottoscritto.

IL DIRETTORE DELL’UFFICIO D’AMBITO IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA F.to Carla Arioli F.to Gianpietro Ballardin

PUBBLICAZIONE

Pubblicata all’Albo Pretorio della Provincia di Varese per 15 gg. consecutivi il 18/07/2013

CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE

Si attesta che la presente deliberazione è stata pubblicata dal 18/07/2013 al 01/08/2013 senza alcuna opposizione o richiesta

Varese, ______

IL SEGRETARIO GENERALE DELLA PROVINCIA DI VARESE Dott. Vito Bisanti

DIVENUTA ESECUTIVA IN DATA 12/08/2013

[x] Al 26° giorno susseguente alla pubblicazione [] Immediatamente eseguibile Varese, IL DIRETTORE DELL’UFFICIO D’AMBITO F.to Dott.ssa Carla Arioli

Copia conforme all’originale per uso amministrativo

IL DIRETTORE DELL’UFFICIO D’AMBITO F.to Dott.ssa Carla Arioli

STATUTO SOCIETA’ IN HOUSE A RESPONSABILITÀ LIMITATA

TITOLO I – DENOMINAZIONE, OGGETTO, DURATA E SEDE

ARTICOLO 1) DENOMINAZIONE E DURATA È costituita la società a responsabilità limitata, a totale partecipazione pubblica, denominata: “Alfa società a responsabilità limitata” o, in forma abbreviata, “Alfa s.r.l.”.

ARTICOLO 2) SEDE SOCIALE E DOMICILIO DEI SOCI 1. La società ha sede legale in Varese e, con decisione dell’organo amministrativo, può istituire e sopprimere, in Italia, filiali, succursali, agenzie o unità locali comunque denominate; compete all’assemblea dei soci la decisione di istituire, modificare o sopprimere sedi secondarie.

2. Il domicilio dei soci, per tutti i rapporti con la società, si intende a tutti gli effetti quello risultante dal registro delle imprese; è onere del socio comunicare il cambiamento del proprio domicilio.

ARTICOLO 3) OGGETTO SOCIALE E FINALITA' 1.La società Alfa Srl, nell’interesse collettivo e del bene comune riconosce che l’acqua è un bene naturale e un diritto umano universale e indispensabile, che tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà.

2.La società ha per oggetto: a) la gestione del servizio idrico integrato nel territorio ed a favore dei Comuni compresi nell'ambito territoriale ottimale della provincia di Varese; il servizio idrico integrato è costituito, ai sensi dell'articolo 141, comma 2, del D.Lgs. n. 152 del 2006 e smi, dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue, comprensivo delle acque industriali gestite nell'ambito del servizio idrico integrato; b) la progettazione, la realizzazione e la gestione di impianti idrici, di fognatura e di depurazione nel territorio ed a favore dei Comuni compresi nell'ambito territoriale ottimale della provincia di Varese; c) ogni altra attività meramente accessoria, strumentale o complementare a quelle sopra indicate alle lettere a) e b).

3. La società svolge la propria attività, ai sensi dell’art. 141, comma 2, del D.Lgs. n. 152 del 2006, secondo principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie.

4. La società non persegue fine di lucro, ma l’obbligo di pareggio di bilancio.

5. La Società può compiere tutte le operazioni commerciali, finanziarie mobiliari e immobiliari, rilasciare fideiussioni e altre garanzie in genere, anche reali, necessarie o utili per il raggiungimento degli scopi sociali.

6 Tutte tali attività debbono essere svolte nei limiti e nel rispetto delle norme che ne disciplinano l’esercizio; in particolare, le attività di natura finanziaria debbono essere svolte in ossequio al disposto delle leggi in materia.

ARTICOLO 4) NATURA "IN HOUSE" E SOTTOPOSIZIONE AL C.D. CONTROLLO ANALOGO E ALL'ATTIVITA' DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DA PARTE DEGLI ENTI LOCALI SOCI 1. La società è costituita secondo il c.d. modello "in house", nel rispetto dei principi normativi e giurisprudenziali, comunitari e nazionali, in tema di: a) partecipazione diretta ed esclusiva al capitale sociale da parte degli enti locali compresi nell'ambito territoriale ottimale della provincia di Varese; b) controllo esercitato congiuntamente dagli enti locali soci sulla società analogo a quello svolto dagli stessi nei confronti dei propri uffici o servizi; c) realizzazione della parte prevalente dell'attività svolta dalla società a favore degli enti locali soci e della loro popolazione.

2. Fermo restando le funzioni di programmazione, indirizzo e controllo nei confronti della società da parte dell’Ufficio di Ambito – da attuarsi ai sensi della vigente normativa, statale e regionale, di disciplina del servizio idrico integrato, nonché ai sensi del contratto di servizio, al fine di realizzare il c.d. "controllo analogo" congiunto degli enti locali soci sulla società, lo statuto della società prevede apposite clausole con le quali: a) si attribuiscono direttamente agli enti locali soci della società poteri di impulso e di proposta all'adozione di atti di indirizzo o di gestione, nonché all'attuazione di controlli; b) si attribuiscono all'assemblea sociale poteri ulteriori quali, in particolare, l'approvazione del Piano industriale e dei Bilanci preventivi annuale e pluriennale; c) si prevede la costituzione, quale organo della società, di un "Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo", cui è attribuita la funzione di indirizzo nei confronti del consiglio di amministrazione, nonché di vigilanza e controllo sull'attività di gestione.

3. La società deve indicare la propria soggezione all'altrui attività di direzione e coordinamento, da parte degli enti locali soci, negli atti e nella corrispondenza, nonché procedere all'iscrizione, a cura degli amministratori, presso la apposita sezione del Registro delle Imprese di cui all'art. 2497-bis, comma 2, del codice civile.

ARTICOLO 5) DURATA 1. La durata della società è fissata fino al 31 dicembre 2050.

TITOLO II - CAPITALE, PARTECIPAZIONI, FINANZIAMENTI DEI SOCI

ARTICOLO 6) CAPITALE SOCIALE E SUE VARIAZIONI 1. Il capitale sociale è di euro 40.000,00 (Euro quarantamilavirgolazero). Qualora la partecipazione divenga per qualsiasi causa espressa in decimali di euro, si fa luogo all’arrotondamento all’unità superiore o inferiore di euro a seconda che, rispettivamente, il valore da arrotondare sia pari/superiore/inferiore ai cinquanta centesimi di euro; a tale arrotondamento non si fa luogo ove esso incida sul computo delle maggioranze o ove comunque esso sfavorisca sostanzialmente un soggetto rispetto all’altro.

2. In considerazione del fatto che la società è costituita appositamente per la gestione del servizio idrico integrato nell’ambito territoriale ottimale della Provincia di Varese, il capitale sociale deve essere posseduto esclusivamente dalla Provincia di Varese e dai Comuni che rientrano nell’ambito territoriale ottimale della Provincia di Varese per la gestione del servizio idrico integrato nel predetto ambito.

3. Alla Provincia di Varese è attribuita una partecipazione pari al 20% del capitale sociale, mentre agli altri Comuni ricompresi nell’ambito territoriale ottimale della provincia di Varese per la gestione del servizio idrico integrato è riservata una quota di partecipazione al capitale sociale sulla base del numero degli abitanti residenti in ciascun Comune risultante dall’ultimo censimento, ai sensi dell’articolo 14, comma 32, del decreto legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, come modificato dall’art. 1, comma 117, della legge 13 dicembre 2010, n. 220 e successive modificazioni. Al fine di rispettare il suddetto principio della partecipazione dei Comuni sulla base del numero degli abitanti, le quote di partecipazione al capitale sociale possono essere assegnate ai soci in misura non proporzionale al valore dei conferimenti da essi effettuati. Alla data dell’assemblea di approvazione del bilancio del quinto esercizio, e poi con periodicità quinquennale, si provvede all’accertamento di eventuali variazioni degli abitanti residenti in ciascun Comune sulla base dei dati forniti dai Comuni all’ISTAT con riferimento alla data del 31 dicembre dell’ultimo anno, e la società rideterminerà le rispettive quote di partecipazione dei Comuni al capitale sociale. In caso di fusione o altra modalità giuridica di aggregazione di Comuni appartenenti a diverse categorie ai sensi del successivo articolo 11, comma 3, del presente statuto, si procederà alla convocazione dell’assemblea sociale per deliberare sulla eventuale modifica dei criteri di composizione del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo, di cui all’articolo 11, comma 3, del presente statuto, nonché per deliberare sull‘eventuale modifica del “peso” del voto di ciascun componente del medesimo Comitato, di cui all’articolo 14, comma 3, del presente statuto, con disposizioni che troveranno applicazione con riferimento al Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo di nomina successiva all’intervenuta fusione o aggregazione.

4. Nel caso in cui alcuno dei Comuni ricompresi nell’ambito territoriale ottimale della Provincia di Varese per la gestione del servizio idrico integrato ritardasse oppure manifestasse il proprio diniego a partecipare al capitale sociale, anche iniziale, della società secondo le modalità stabilite nel presente Statuto, la relativa partecipazione, stabilita sulla base del numero degli abitanti del Comune, si accresce a favore della Provincia di Varese, la quale pertanto – ove si verifichi la situazione di cui al presente comma – potrà detenere una partecipazione superiore a quella stabilita al precedente comma 3. Nel caso in cui, poi, il Comune decidesse di partecipare alla Società, tale ingresso nel capitale sociale potrà realizzarsi anche mediante trasferimento della relativa partecipazione da parte della Provincia di Varese, sempre nel rispetto del principio della partecipazione dei Comuni al capitale sociale sulla base del numero degli abitanti.

5. Non è ammessa la partecipazione di soggetti privati. Ogni atto di trasferimento, inteso nel suo significato più lato ed estensivo, della partecipazione sociale a favore di soggetti privati è nullo di pieno diritto e comunque radicalmente inefficace nei confronti della società.

6. Sia in sede di costituzione della società sia in sede di decisione di aumento del capitale sociale può essere derogato il disposto dell’articolo 2464, comma 3, del codice civile sulla necessità di eseguire i conferimenti in danaro.

7. Non sono ammessi conferimenti aventi ad oggetto una prestazione d’opera o di servizi da parte di un socio a favore della società.

8. In caso di aumento di capitale, la ripartizione fra la Provincia di Varese e i Comuni della partecipazione al capitale sociale stabilita al precedente comma 3 deve rimanere inalterata, ferma restando la possibilità di accrescimento della partecipazione al capitale sociale da parte della Provincia di Varese ai sensi del precedente comma 4. Ai soci spetta, di regola, il diritto di sottoscrivere le partecipazioni emesse in sede di aumento del capitale sociale in proporzione alla percentuale di capitale da ciascuno di essi rispettivamente posseduta alla data in cui la sottoscrizione è effettuata. Tuttavia, al fine di far entrare in società Comuni che inizialmente non hanno sottoscritto la partecipazione al capitale sociale, i soci possono decidere l’esclusione del diritto degli enti locali soci di sottoscrivere le partecipazioni emesse in sede di aumento del capitale sociale in proporzione alla percentuale di capitale da ciascuno di essi rispettivamente posseduta. Inoltre, al fine di mantenere inalterata la ripartizione fra la Provincia di Varese e i Comuni della partecipazione al capitale sociale stabilita al precedente comma 3, i soci possono decidere che le partecipazioni emesse in sede di aumento del capitale sociale siano attribuite ai sottoscrittori in misura non proporzionale ai conferimenti nel capitale sociale dagli stessi effettuati.

9. Il diritto di sottoscrivere le partecipazioni di nuova emissione in sede di aumento del capitale sociale deve essere esercitato dai soci entro 30 (trenta) giorni dal ricevimento della comunicazione inviata dall’organo amministrativo a ciascun socio recante l’avviso di offerta in opzione delle nuove partecipazioni, salvo che la decisione dei soci di aumentare il capitale sociale non stabilisca un termine maggiore di 30 (trenta) giorni per l’esercizio del diritto di opzione predetto.

10. L’organo amministrativo, nel termine di centottanta giorni dalla iscrizione della società nel Registro delle Imprese (se si tratta di conferimento in natura in sede di atto costitutivo) o dalla data di effettuazione dell’atto di conferimento (se si tratta di conferimento a liberazione di decisione di aumento del capitale sociale), deve controllare le valutazioni contenute nella relazione di stima di cui all’articolo 2465, comma 1, e, se sussistano fondati motivi, deve procedere alla revisione della stima. Fino a quando le valutazioni non sono state controllate, la partecipazione sociale corrispondente ai conferimenti è inalienabile (fermo restando il divieto assoluto di alienazione a favore di soggetti privati).

11. Se risulta che il valore dei beni o dei crediti conferiti sia inferiore di oltre un quinto a quello per cui avvenne il conferimento, il conferente deve versare la differenza in danaro entro 90 giorni dalla richiesta che l’organo amministrativo deve senza indugio inviargli.

12. In caso di riduzione del capitale sociale per perdite, può essere omesso, motivando le ragioni di tale omissione nel verbale dell’assemblea, il preventivo deposito presso la sede sociale della relazione e delle osservazioni di cui all’articolo 2482-bis , comma 2, del codice civile.

ARTICOLO 7) FINANZIAMENTI DEI SOCI ALLA SOCIETÀ 1. I finanziamenti con diritto a restituzione della somma versata possono essere effettuati dai soci, anche non in proporzione alle rispettive partecipazioni al capitale sociale, con le modalità e i limiti di cui alla normativa tempo per tempo vigente in materia di raccolta del risparmio.

2. Salvo diversa determinazione, i versamenti effettuati dai soci a favore della società devono considerarsi infruttiferi.

3. Per il rimborso dei finanziamenti dei soci si applica l’articolo 2467 del codice civile.

ARTICOLO 8) TRASFERIMENTO DELLE PARTECIPAZIONI 1. In considerazione del fatto che la società è costituita appositamente per la gestione del servizio idrico integrato nell’ambito territoriale ottimale della Provincia di Varese, il capitale sociale può essere posseduto esclusivamente dalla Provincia di Varese e dai Comuni che rientrano nell’ambito territoriale ottimale della Provincia di Varese per la gestione del servizio idrico integrato nel predetto ambito.

2. E’ conseguentemente vietato il “trasferimento” delle partecipazioni al capitale sociale e dei diritti di sottoscrizione previsti dal presente statuto, fatta salva l’ipotesi, relativa alla Provincia di Varese, di cui all’articolo 6 comma 4, del presente statuto.

3. In particolare, non è ammessa la partecipazione di soggetti privati. Ogni atto di trasferimento, inteso nel suo significato più lato ed estensivo, della partecipazione sociale a favore di soggetti privati è nullo di pieno diritto e comunque radicalmente inefficace nei confronti della società.

4. E’ altresì vietata la costituzione del diritto di pegno, fatta salva l’ipotesi che la costituzione del pegno sia richiesta da Banche o Istituti finanziari nei confronti di tutti gli enti locali soci della società per l’erogazione di finanziamenti, in particolare mediante lo schema del c.d. “project financing” ovvero secondo modalità simili.

5. Per “trasferimento” si intende qualsiasi negozio, a titolo oneroso o gratuito, concernente la piena proprietà o la nuda proprietà o l’usufrutto di detti partecipazioni o diritti (ivi compresi, in via esemplificativa, la compravendita, la donazione, la permuta, il conferimento in società, la costituzione di rendita, la dazione in pagamento, la cessione “in blocco”, “forzata” o “coattiva”, la trasmissione che si verifichi a seguito di operazioni di cessione o conferimento d’azienda, fusione e scissione) in forza del quale si consegua, in via diretta o indiretta, il risultato del mutamento di titolarità di detti partecipazioni o diritti.

6. In deroga all’articolo 2469, comma 2, del codice civile, non è ammesso il diritto di recesso per il caso di clausole recanti previsioni di intrasferibilità di partecipazioni.

ARTICOLO 9) RECESSO 1. Il socio può recedere dalla società, per tutte le sue partecipazioni, nei casi previsti dall’articolo 2473 del codice civile.

TITOLO III – STRUMENTI DI CONTROLLO ANALOGO

ARTICOLO 10) POTERE DI IMPULSO E PROPOSTA DA PARTE DI CIASCUN ENTE LOCALE SOCIO. 1. Ciascun ente locale socio può proporre al "Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo" l'adozione di atti di indirizzo o di gestione, nonché l'attuazione di controlli.

ARTICOLO 11) COMITATO DI INDIRIZZO, VIGILANZA E CONTROLLO. COMPOSIZIONE E NOMINA

1. Il Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo è composto dal Presidente della Provincia di Varese e da dieci Sindaci o Assessori dei Comuni soci della società, eletti dall'Assemblea ordinaria dei soci secondo le modalità di cui al successivo comma 4. I componenti del Comitato durano in carica tre esercizi e sono rieleggibili.

2. Nelle sedute del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo il Presidente della Provincia di Varese e i Sindaci o Assessori non possono essere rappresentati da un loro delegato.

3. Il Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo, al fine di garantire equa rappresentatività delle diverse realtà del territorio, è composto come segue, per categorie di Comuni in relazione al numero di abitanti e alla circostanza di essere compresi nel territorio di Comunità Montane: - tre rappresentanti scelti tra i Sindaci o Assessori dei Comuni con numero di abitanti superiore a 30 mila; - tre rappresentanti scelti tra i Sindaci o Assessori dei Comuni, non ricadenti nelle Comunità Montane, con numero di abitanti compreso tra 5 mila e 30 mila; - due rappresentanti scelti tra i Sindaci o Assessori dei Comuni, non ricadenti nelle Comunità Montane, con numero di abitanti inferiore a 5 mila; - due rappresentanti delle Comunità Montane ricadenti nel territorio dell’ambito territoriale ottimale scelti tra i Sindaci o Assessori dei Comuni appartenenti alle Comunità Montane; - il Presidente della Provincia per la Provincia di Varese.

4. I componenti del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo – ad eccezione del Presidente della Provincia di Varese, che partecipa di diritto al Comitato – sono eletti dall’Assemblea sociale, con distinte votazioni per ciascuna delle categorie di Comuni di cui al precedente paragrafo 3. A tali votazioni partecipano i Comuni compresi nella rispettiva categoria. L’Assemblea della società, in caso di inerzia da parte del Presidente della società medesima, viene convocata dal Presidente della Provincia. Ciascun Comune esprime un unico nominativo, indipendentemente dalle quote di partecipazione al capitale sociale possedute. Risultano eletti i Sindaci o Assessori che hanno raggiunto il maggior numero di voti. In caso di parità di voti, risulterà eletto il Sindaco o Assessore più anziano di età.

5. Il Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo nomina, fra i propri componenti, nella prima seduta, il Presidente del Comitato medesimo.

6. La partecipazione al Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo è onorifica; non sono pertanto previsti compensi o onorari per i componenti del Comitato. Eventuali rimborsi spese potranno essere riconosciuti, ove consentito dalla legge, dagli enti locali di appartenenza del componente del Comitato e faranno carico all'ente locale medesimo.

7. Ogni componente del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo decade automaticamente alla scadenza del mandato elettorale dell'ente locale di cui è rappresentante, subentrando automaticamente il Presidente della Provincia e il Sindaco di nuova elezione fino alla scadenza del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo salvo diversa deliberazione dell’Assemblea dei Soci.

ARTICOLO 12) COMPETENZE DEL COMITATO DI INDIRIZZO, VIGILANZA E CONTROLLO 1. Il Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo esercita la funzione di indirizzo nei confronti del consiglio di amministrazione, nonché di vigilanza e controllo sull'attività di gestione.

2. Il Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo: a) esercita nei confronti degli organi della società le competenze e le prerogative riconosciute al Consiglio, alla Giunta ed al Sindaco relativamente al controllo sui propri uffici e servizi, nel rispetto delle competenze riservate, dal presente statuto, agli altri organi della società; b) adotta atti di indirizzo sulla gestione del servizio, che il consiglio di amministrazione è obbligato ad attuare; c) propone all’Assemblea sociale la revoca di componenti del consiglio di amministrazione nei casi indicati dal presente statuto; d) detta gli indirizzi per la nomina dei direttori e procuratori della società; e) esamina il Piano industriale e i Bilanci preventivi annuale e pluriennale, predisposti dal Consiglio di amministrazione, ai fini della loro sottoposizione all’approvazione da parte dell’Assemblea dei soci; f) esamina il Bilancio di esercizio e il Rendiconto consuntivo, predisposti dal Consiglio di amministrazione, ai fini della loro sottoposizione all’approvazione da parte dell’Assemblea dei soci; g) esamina le operazioni straordinarie sul capitale, le operazioni di fusione, scissione o conferimento, gli acquisti e/o alienazioni di aziende e/o rami di aziende o di partecipazioni, qualora consentite dalla legge, ai fini della loro sottoposizione all’approvazione da parte dell’Assemblea dei soci; h) esprime l’autorizzazione preventiva sui seguenti atti predisposti dal consiglio di amministrazione: 1) dotazione organica e sue variazioni, concorsi ed assunzioni, nomina di dirigenti; 2) operazioni e contratti di qualsiasi tipo e natura, che comportino un impegno finanziario di valore superiore a Euro 200.000,00 (Euro duecentomilavirgolazero), ad eccezione di: - interventi e spese nei limiti degli importi previsti nel Piano industriale e nei Bilanci preventivi annuale e pluriennale approvati dall’Assemblea dei soci; - pagamento spese ricorrenti obbligatorie come spese per stipendi, spese energetiche, spese derivanti da contratti già stipulati in precedenza; - pagamenti derivanti da obblighi di legge; - pagamenti che si rendano necessari in caso di urgenza al fine di evitare danni alla società o la sospensione e/o interruzione nella gestione del servizio; i) effettua audizioni del Presidente della società, di componenti del consiglio di amministrazione, di direttori e procuratori della società; l) esamina periodiche relazioni sullo svolgimento dei servizi pubblici locali da parte del consiglio di amministrazione della società, con cadenza almeno semestrale; m) effettua il controllo sulla gestione della società, anche mediante la richiesta di qualsiasi informazione al consiglio di amministrazione e al collegio sindacale sullo svolgimento del servizio e esercitando, anche tramite propri delegati, ispezioni, verifiche, sopralluoghi e controlli presso gli uffici della società e/o sui documenti anche contabili della stessa.

3. Al fine di mettere in condizione il Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo di esercitare le proprie competenze, l’Amministratore delegato invia, anche per via telematica, a ciascun componente del Comitato la proposta di tutte le deliberazioni adottate dal consiglio di amministrazione rispetto alle quali il Comitato deve rilasciare l’autorizzazione preventiva, di cui al precedente comma 2, lettera i) del presente articolo, o esercitare altre prerogative previste dal presente statuto, nonché di tutte le deliberazioni approvate in via definitiva dal medesimo consiglio di amministrazione.

4. Il Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo redige annualmente, con il supporto dell’organo amministrativo, una relazione sull’andamento gestionale e economico- finanziario della società, nonché sull’attuazione della normativa vigente in tema di controllo degli enti locali sulle società partecipate, relazione che viene inviata a tutti i soci unitamente al bilancio di esercizio approvato.

ARTICOLO 13) CONVOCAZIONE DEL COMITATO DI INDIRIZZO, VIGILANZA E CONTROLLO 1. La prima seduta del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo è convocata dal Presidente della Provincia.

2. Le sedute successive sono convocate dal Presidente del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo, anche su richiesta di numero tre componenti del Comitato medesimo o di tanti soci rappresentativi di almeno un sesto del capitale sociale, ovvero su richiesta del Presidente del Consiglio di amministrazione, al fine di sottoporre alla preventiva autorizzazione del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo gli atti predisposti dal Consiglio di amministrazione che dovranno essere successivamente dal medesimo approvati ovvero al fine di sottoporre all'esame del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo gli atti predisposti dal Consiglio di amministrazione che dovranno essere successivamente approvati dall'Assemblea dei soci. La richiesta di convocazione deve indicare le materie di cui si richiede l'inserimento all'ordine del giorno del Comitato e la relativa documentazione.

3. Il Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo deve essere convocato entro dieci giorni dalla richiesta di convocazione.

ARTICOLO 14) DECISIONI DEL COMITATO DI INDIRIZZO, VIGILANZA E CONTROLLO 1. Le riunioni del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo sono valide con la presenza della maggioranza dei suoi componenti.

2. Il Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo decide a maggioranza di voti che rappresentano la maggioranza dei componenti del Comitato medesimo presenti alla riunione, nonché la maggioranza degli abitanti residenti nei predetti Comuni.

3. Al fine di determinare la maggioranza degli abitanti residenti, ciascun componente del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo esprime un voto di “peso” differente in proporzione al numero di abitanti compresi in ciascuna delle categorie di Comuni di cui all’articolo 11, comma 3, del presente Statuto. Precisamente, il voto di ciascuno dei componenti del Comitato – con arrotondamento per difetto – ha il seguente “peso”: a) il voto di ciascun componente nominato tra i Sindaci dei Comuni con numero di abitanti superiore a 30 mila rappresenta 84.489 abitanti; b) il voto di ciascun componente nominato tra i Sindaci dei Comuni, non ricadenti nelle Comunità Montane con numero di abitanti compreso tra 5 mila e 30 mila rappresenta 118.682 abitanti; c) il voto di ciascun componente nominato tra i Sindaci dei Comuni non ricadenti nelle Comunità Montane con numero di abitanti inferiore a 5 mila rappresenta 59.595 abitanti; d) il voto di ciascun componente nominato tra i Sindaci dei Comuni appartenenti alle Comunità Montane rappresenta 73.855 abitanti; e) il voto del Presidente della Provincia di Varese rappresenta, in modo virtuale, 175.341 abitanti Numero che rappresenta il 20% degli abitanti dell’ato pari a 876.705.

4. In caso di variazione degli abitanti residenti di un Comune ai sensi dell’articolo 6, comma 3, del presente Statuto, si provvede alla corrispondente revisione del “peso” del voto di ciascun componente del Comitato.

5. Di ciascuna seduta è redatto un verbale a cura di un funzionario di un ente locale socio della società designato dal Presidente del Comitato.

ARTICOLO 15) EFFETTI DELL'AUTORIZZAZIONE PREVENTIVA DEL COMITATO INDIRIZZO, VIGILANZA E CONTROLLO 1. Il mancato rilascio dell'autorizzazione preventiva ad atti di amministrazione sottoposti al Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo determina l'obbligo per il Consiglio di amministrazione di non approvare l'atto.

2. In caso di rilascio di autorizzazione condizionata o con prescrizioni, il Consiglio di amministrazione è obbligato ad approvare l'atto recependo integralmente le condizioni o prescrizioni impartite.

TITOLO IV – DECISIONI E ASSEMBLEA DEI SOCI

ARTICOLO 16) DECISIONI DEI SOCI – COMPETENZE 1. Ai sensi dell’articolo 2463, comma 2, n. 7) e dell’articolo 2479 del codice civile sono di competenza dei soci, oltre le materie indicate all’articolo 2479, comma 2: a) le decisioni sugli argomenti che il Presidente del Consiglio di amministrazione sottopone alla loro approvazione; b) le decisioni sugli argomenti che il Presidente del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo sottopone alla loro approvazione; c) le decisioni sugli argomenti per i quali i soci che rappresentano un terzo del capitale sociale richiedano l’adozione di una decisione dei soci; d) la nomina dei componenti del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo; e) la determinazione del compenso degli amministratori e dei sindaci, in attuazione delle normative di legge.

2. In considerazione della natura "in house" della società e al fine di attuare il c.d. "controllo analogo" sulla società previsto dalla normativa comunitaria e nazionale, sono inoltre riservate alla competenza dell’assemblea dei soci: a) l'approvazione del Piano industriale della società, di cui al successivo articolo 33 dello Statuto, comprensivo del Piano economico e finanziario e del Piano operativo degli investimenti; b) l'approvazione del Bilancio pluriennale di previsione della società, di cui al successivo articolo 34 dello Statuto; c) l'approvazione del Bilancio annuale di previsione della società, di cui al successivo articolo 35 dello Statuto.

3. Sempre in considerazione della natura "in house" della società e al fine di attuare il c.d. "controllo analogo" sulla società previsto dalla normativa comunitaria e nazionale, i soci - ferme restando le competenze in proposito del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo - possono proporre atti di indirizzo per la gestione del servizio e attività di controllo sulla gestione della società.

ARTICOLO 17) DECISIONI DEI SOCI – MODALITÀ 1. Le decisioni dei soci sono sempre adottate mediante deliberazione assembleare assunta ai sensi dell’articolo 2479-bis del codice civile e di quanto disposto dal presente statuto. ARTICOLO 18) ASSEMBLEA DEI SOCI – CONVOCAZIONE 1. L’assemblea è convocata dall’organo amministrativo mediante avviso spedito ai soci e da essi ricevuto almeno 8 giorni prima del giorno fissato per l’assemblea. L’avviso può essere redatto su qualsiasi supporto (cartaceo o magnetico) e può essere spedito con qualsiasi sistema di comunicazione (compresi il telefax e la posta elettronica).

ARTICOLO 19) ASSEMBLEA DEI SOCI – LUOGO DI CONVOCAZIONE 1. L’assemblea può essere convocata sia presso la sede sociale sia altrove, purché nel territorio dell’ambito territoriale ottimale della Provincia di Varese.

ARTICOLO 20) ASSEMBLEA DEI SOCI – RAPPRESENTANZA 1. La rappresentanza in assemblea deve essere conferita con delega scritta, consegnata al delegato anche mediante telefax o posta elettronica.

2. La delega non può essere conferita che per una sola assemblea e non può essere rilasciata in bianco.

3. La delega viene conferita esclusivamente ad un Amministratore (Assessore o Consigliere, comunale o, per quanto riguarda la Provincia, provinciale) del proprio Ente locale.

ARTICOLO 21) ASSEMBLEA DEI SOCI – PRESIDENZA 1. In considerazione della natura "in house" della società e al fine di attuare il c.d. "controllo analogo" sulla società previsto dalla normativa comunitaria e nazionale, gli enti locali soci della società nominano un Presidente dell'Assemblea al quale competono i poteri previsti dal presente statuto. Il Presidente dell’Assemblea è eletto da tanti soci che rappresentino la maggioranza del capitale sociale e la maggioranza dei soci della società.

2. In caso di assenza o impedimento del Presidente dell’Assemblea, le relative funzioni sono svolte dal Presidente della Provincia di Varese, ovvero, in caso di sua assenza o impedimento, dal Sindaco del Comune socio che detiene la quota maggiore di partecipazione al capitale sociale, e, a parità di quota, dal Sindaco più anziano in base all'età.

3. Il Presidente dell’assemblea è assistito da un segretario designato dall’assemblea da tanti soci che rappresentino la maggioranza semplice del capitale sociale presente e la maggioranza semplice dei soci presenti all'assemblea.

4. Ove prescritto dalla legge e pure in ogni caso il Presidente dell'Assemblea lo ritenga opportuno, le funzioni di segretario sono attribuite a un notaio.

5. Il Presidente dell’assemblea verifica la regolarità della costituzione dell’assemblea, accerta l’identità e la legittimazione dei presenti, regola il suo svolgimento e accerta i risultati delle votazioni; di tutto quanto precede viene dato conto nel verbale dell’adunanza, che egli sottoscrive dopo aver svolto attività di supervisione durante la sua redazione.

ARTICOLO 22) ASSEMBLEA DEI SOCI – INTERVENTO IN ASSEMBLEA 1. Possono intervenire all’assemblea gli enti locali che risultano soci della società nel registro delle imprese . Il voto non può essere espresso per corrispondenza.

ARTICOLO 23) ASSEMBLEA DEI SOCI – QUORUM 1. L’assemblea delibera, in prima convocazione, con il voto favorevole dei soci che rappresentino la maggioranza del capitale sociale e la maggioranza dei soci, e, in seconda convocazione, con il voto favorevole dei soci che rappresentino la maggioranza del capitale sociale presente in assemblea e la maggioranza dei soci presenti in assemblea.

2. L’assemblea delibera invece, in prima concovazione, con il voto favorevole dei soci che rappresentino almeno i 2/3 del capitale sociale e almeno i 2/3 dei soci per le decisioni: a) inerenti alle modificazioni dello statuto; b) relative a operazioni che comportino una sostanziale modificazione dell’oggetto sociale; c) relative a operazioni che comportino una rilevante modificazione dei diritti dei soci. In seconda convocazione, l’assemblea delibera con il voto favorevole dei soci che rappresentino i 2/3 del capitale sociale presente in assemblea e i 2/3 dei soci presenti in assemblea.

3. L’assemblea delibera infine, in prima convocazione, con il voto favorevole dei soci che rappresentino almeno i 4/5 del capitale sociale e almeno i 4/5 dei soci, per le decisioni inerenti la trasformazione della società, la fusione e la scissione della società. In seconda convocazione, l’assemblea deibera con il voto favorevole dei soci che rappresentino i 2/3 del capitale sociale presente in assemblea e i 2/3 dei soci presenti in assemblea.

4. Ai fini della totalitarietà dell’assemblea, di cui all’articolo 2479-bis , comma 5, del codice civile, occorre che gli amministratori (e, se nominati, i sindaci) assenti all’adunanza rilascino una dichiarazione scritta (redatta su qualsiasi supporto, cartaceo o magnetico, sottoscritta con firma autografa o digitale e spedita alla società con qualsiasi sistema di comunicazione, compresi il telefax e la posta elettronica), da conservarsi agli atti della società, da cui risulti che essi sono informati della riunione assembleare. Le decisioni dell’assemblea sono tempestivamente comunicate agli amministratori, ai sindaci e ai componenti del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo che sono rimasti assenti, nonché, se nominato, al revisore contabile.

ARTICOLO 24) ASSEMBLEA DEI SOCI – VERBALIZZAZIONE 1. Le decisioni dell’assemblea dei soci devono constare da verbale redatto senza ritardo e sottoscritto dal Presidente e dal segretario o dal notaio.

2. Il verbale deve indicare: a) la data dell’assemblea; b) anche in allegato, l’identità dei partecipanti e il capitale rappresentato da ciascuno; c) le modalità e il risultato delle votazioni devono consentire, anche per allegato, l’identificazione dei soci favorevoli, astenuti o dissenzienti.

3. Nel verbale devono essere riassunte, su richiesta dei soci, le loro dichiarazioni pertinenti all’ordine del giorno.

4. Il verbale dell’assemblea, anche se per atto pubblico, deve essere redatto senza ritardo, nei tempi necessari per la rapida esecuzione degli obblighi di deposito o di pubblicazione e deve essere trascritto tempestivamente a cura dell’organo amministrativo nel libro delle decisioni dei soci ai sensi dell’articolo 2478 del codice civile.

TITOLO V – ORGANO AMMINISTRATIVO, RAPPRESENTANZA SOCIALE, CONTROLLO DEI CONTI E AZIONE DI RESPONSABILITÀ

ARTICOLO 25) AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETÀ 1. Ferma restando la competenza del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo per le decisioni nelle materie di cui all’articolo 12 del presente statuto, la società è amministrata, ai sensi dell'articolo 4, comma 5, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, convertito in legge 7 agosto 2012, n. 135, da un consiglio di amministrazione, composto da cinque membri, i cui componenti possono operare con metodo collegiale.

2. La nomina dei componenti dell’organo amministrativo compete ai soci ai sensi dell’articolo 2479 del codice civile e secondo quanto previsto nel presente statuto. Ciascun socio ha diritto ad un solo voto indipendentemente dalle quote di partecipazione al capitale sociale possedute.

3. Secondo quanto previsto dal citato articolo 4, comma 5, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, convertito in legge 7 agosto 2012, n. 135, tre componenti del consiglio di amministrazione sono nominati fra i dipendenti degli enti locali soci della società, d’intesa tra gli enti locali medesimi. In caso di mancato raggiungimento dell’intesa tra gli enti locali, si procede alla elezione dei suddetti componenti del consiglio di amministrazione da parte dell’Assemblea sociale secondo le stesse procedure previste nei successivi paragrafi del presente articolo per la elezione dei restanti componenti.

4. La nomina dei restanti due componenti del consiglio di amministrazione, avviene da parte dell’Assemblea sociale sulla base di liste di candidati, nominativamente e progressivamente elencati, presentate dai Soci. Ogni Socio potrà presentare un’unica lista. I voti raccolti da ciascuna lista saranno divisi tra i candidati della stessa, nell’ordine ivi previsto, nel modo che segue: 1. candidato: voti di lista fratto 1; 2. candidato: voti di lista fratto 2. Risulteranno eletti i due nominativi che avranno ottenuto i quozienti più elevati. In caso di parità di quozienti nella scelta dell’ultimo componente da eleggere sarà preferito quello della lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti e, a parità di voti, quello più anziano di età.

5. L’Assemblea dei Soci designa, fra gli amministratori eletti dalla assemblea diversi dai dipendenti degli enti locali soci della società, il Presidente del Consiglio di amministrazione e l’Amministratore delegato, cariche che non possono essere ricoperte dalla stessa persona.

6. Il componente del consiglio di amministrazione, diverso dai dipendenti degli enti locali soci della società, cui è affidata la funzione di Amministratore delegato deve essere in possesso di elevata qualificazione manageriale e di pluriennale esperienza nella gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.

7. Secondo quanto previsto dal citato articolo 4, comma 5, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, convertito in legge 7 agosto 2012, n. 135, al Presidente possono essere affidate dal Consiglio di amministrazione deleghe esclusivamente nelle aree relazioni esterne e istituzionali e supervisione delle attività di controllo interno.

8. Secondo quanto previsto dal citato articolo 4, comma 5, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, convertito in legge 7 agosto 2012, n. 135, i dipendenti degli enti locali soci della società, ferme le disposizioni vigenti in materia di onnicomprensività del trattamento economico, hanno l’obbligo di riversare i relativi compensi assembleari all’amministrazione, ove riassegnabili, in base alle vigenti disposizioni, e al fondo per il finanziamento del trattamento economico accessorio.

9. Non possono essere nominati componenti dell’organo amministrativo e se nominati decadono dall’ufficio coloro che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 2382 del codice civile. In ogni caso, la nomina dei componenti dell’organo amministrativo avviene nel rispetto del D. Lgs. del 8 aprile 2013 n. 39 in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico.

10. I componenti dell’organo amministrativo durano in carica per tre esercizi, e così fino all’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica.

11. La revoca può essere deliberata, anche in assenza di giusta causa, sia se il componente dell’organo amministrativo venga nominato a tempo indeterminato sia se esso venga nominato a tempo determinato; in caso di revoca, nulla è dovuto al componente dell’organo amministrativo revocato a titolo di risarcimento del danno eventualmente causato dalla mancanza della giusta causa di revoca intendendosi l’assunzione dell’incarico di amministrazione nella presente società come accettazione di questa clausola e, pertanto, come rinuncia al risarcimento del danno.

12. Il Presidente del consiglio di amministrazione verifica la regolarità della costituzione del consiglio, accerta l’identità e la legittimazione dei presenti, regola il suo svolgimento e accerta i risultati delle votazioni.

13. I componenti dell’organo amministrativo sono rieleggibili.

14. Se cessano dalla carica uno o più componenti dell’organo amministrativo, i soci devono provvedere alla sostituzione dei membri cessati; i soggetti nominati in sostituzione di quelli cessati scadono insieme con quelli in carica all’atto della loro nomina .

15. I compensi e il rimborso delle spese dei componenti dell’organo amministrativo sono stabiliti dai soci in conformità con le disposizioni legislative vigenti.

16. Si applica ai componenti dell’organo amministrativo il divieto di concorrenza di cui all’articolo 2390 del codice civile.

ARTICOLO 26) ADUNANZA COLLEGIALE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 1. Il consiglio d’amministrazione si raduna, sia nella sede sociale, sia altrove, purché nel territorio dell’ambito territoriale ottimale, tutte le volte che il Presidente lo giudichi necessario o quando ne sia fatta richiesta scritta dall’Amministratore delegato, da almeno un terzo dei suoi membri o, se nominato, dal collegio sindacale.

2. Il consiglio viene convocato dal Presidente con avviso da spedirsi almeno 3 (tre) giorni prima dell’adunanza a ciascun componente del consiglio di amministrazione, nonché ai sindaci effettivi, se nominati, e, nei casi di urgenza almeno 1 (uno) giorno prima. L’avviso può essere redatto su qualsiasi supporto (cartaceo o magnetico) e può essere spedito con qualsiasi sistema di comunicazione (compresi il telefax e la posta elettronica).

3. Il consiglio di amministrazione è comunque validamente costituito e atto a deliberare qualora, anche in assenza delle suddette formalità, fermo restando il diritto di ciascuno degli intervenuti di opporsi alla discussione degli argomenti sui quali non si ritenga sufficientemente informato, siano presenti tutti i membri del consiglio stesso e che i componenti del collegio sindacale, se nominato, siano presenti o informati della riunione; in quest’ultimo caso occorre che i soggetti assenti all’adunanza rilascino una dichiarazione scritta (redatta su qualsiasi supporto, cartaceo o magnetico, sottoscritta con firma autografa o digitale e spedita alla società con qualsiasi sistema di comunicazione, compresi il telefax e la posta elettronica), da conservarsi agli atti della società, da cui risulti che essi sono informati della riunione. Le decisioni assunte sono tempestivamente comunicate ai soggetti che sono rimasti assenti nonché, se nominato, al revisore contabile.

4. Le adunanze del consiglio di amministrazione possono svolgersi anche con gli intervenuti dislocati in più luoghi, contigui o distanti, audio/video o anche solo audiocollegati, a condizione che siano rispettati il metodo collegiale e i principi di buona fede e di parità di trattamento dei consiglieri. In tal caso, è necessario che: a) sia consentito al Presidente di accertare inequivocabilmente l’identità e la legittimazione degli intervenuti, regolare lo svolgimento dell’adunanza, constatare e proclamare i risultati della votazione; b) sia consentito al soggetto verbalizzante di percepire adeguatamente gli eventi oggetto di verbalizzazione; c) sia consentito agli intervenuti di scambiarsi documentazione e comunque di partecipare in tempo reale alla discussione e alla votazione simultanea sugli argomenti all’ordine del giorno; d) a meno che si tratti di adunanza totalitaria, vengano indicati nell’avviso di convocazione i luoghi audio/videocollegati a cura della società, nei quali gli intervenuti possano affluire, dovendosi ritenere svolta la riunione nel luogo ove siano presenti il presidente e il soggetto verbalizzante.

5. Per la validità delle deliberazioni del consiglio si richiede la presenza della maggioranza dei suoi membri in carica.

6. Le deliberazioni sono adottate con il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri presenti; il consigliere astenuto si considera presente alla votazione. Le modalità di espressione del voto, fermo restando che deve in ogni caso trattarsi di una modalità che consenta l’individuazione di coloro che esprimano voti contrari oppure che si astengano, sono decise con il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri.

7. Il voto non può essere dato per rappresentanza né per corrispondenza.

8. Il verbale delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione deve essere tempestivamente redatto ed è sottoscritto dal Presidente e dal segretario.

9. Il verbale deve indicare: a) la data dell’adunanza; b) anche in allegato, l’identità dei partecipanti; c) su richiesta degli amministratori, le loro dichiarazioni pertinenti all’ordine del giorno; d) le modalità e il risultato delle votazioni; e) deve consentire, anche per allegato, l’identificazione dei favorevoli, degli astenuti o dei dissenzienti.

10. Ove prescritto dalla legge e pure in ogni caso l’organo amministrativo lo ritenga opportuno, le funzioni di segretario sono attribuite a un notaio designato dall’organo amministrativo medesimo.

ARTICOLO 27) POTERI DELL’ORGANO AMMINISTRATIVO 1. L’organo amministrativo gestisce la società con la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e compie tutte le operazioni necessarie per il raggiungimento dell’oggetto sociale, fatta eccezione: a) per le decisioni sulle materie riservate ai soci dall’articolo 2479 del codice civile; b) per le decisioni sulle materie riservate ai soci dal presente statuto; c) per le materie e le competenze riservate dal presente statuto al Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo.

2. L’esecuzione delle operazioni la cui decisione sia riservata dalla legge o dallo statuto ai soci è di competenza dell’organo amministrativo.

ARTICOLO 28) AMMINISTRATORE DELEGATO, DIRETTORI E PROCURATORI 1. Il Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo stabilisce, ove non stabilite dall’assemblea, le attribuzioni e la retribuzione dell’amministratore delegato . Non sono delegabili le materie elencate nell’articolo 2381, comma 4, del codice civile.

2. All’Amministratore delegato possono essere delegate, in tutto in parte, in via esclusiva: a) le funzioni inerenti agli adempimenti normativi, amministrativi, retributivi, contributivi, previdenziali, fiscali, doganali e comunque tutti gli adempimenti inerenti ai rapporti con i soggetti che dalla società percepiscano redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo e redditi di capitale, con facoltà di presentare e sottoscrivere dichiarazioni fiscali di qualunque tipo, ivi comprese le dichiarazioni dei redditi ai fini delle imposte dirette, le dichiarazioni per l’Iva nonché quelle di sostituto d’imposta; b) le funzioni inerenti all’assolvimento degli obblighi previsti dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e successive modifiche, curando che il trattamento dei dati personali di dipendenti, clienti e/o fornitori e di altri terzi che entrino a contatto con la società, avvenga in conformità alla normativa vigente in materia, anche per quanto riguarda l’osservanza delle misure minime di sicurezza dei dati, nominando, se del caso, uno o più responsabili del trattamento e impartendo loro le opportune istruzioni; c) le funzioni inerenti all’attuazione delle disposizioni previste dal DLgs 9 aprile 2008 n.81 e successive modifiche, e, in generale, dalla normativa sulla prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro, adottando le misure di prevenzione e di protezione individuate nel piano per la sicurezza e ogni altra che ritenga o si riveli necessaria per la tutela della sicurezza e salute dei lavoratori; curando l’aggiornamento delle predette misure in relazione ai mutamenti normativi, organizzativi e produttivi, ovvero in relazione al grado di evoluzione della tecnica; esercitando il controllo, in particolare, dell’idoneità e la conformità degli edifici, locali, impianti, macchinari, attrezzature di lavoro, mezzi di trasporto e di sollevamento rispetto alle norme vigenti in materia di igiene e sicurezza del lavoro, effettuando verifiche periodiche di buon funzionamento, la loro pulitura e, in generale, la loro manutenzione ordinaria e straordinaria; d) le funzioni inerenti alla cura e alla vigilanza del rispetto da parte della società di ogni normativa relativa alla gestione dei rifiuti, alla tutela delle acque dall’inquinamento, alle emissioni in atmosfera e alla tutela, in generale, dell’ambiente esterno dall’inquinamento, alla prevenzione degli incendi, alla sicurezza degli impianti.

ARTICOLO 29) RAPPRESENTANZA SOCIALE 1. La rappresentanza della società di fronte ai terzi e anche in giudizio, con facoltà di agire in qualsiasi sede e grado di giurisdizione, anche sovrannazionale o internazionale e pure per giudizi di revocazione e di cassazione e di nominare all’uopo avvocati e procuratori alle liti, spetta: a) al Presidente del consiglio di amministrazione, previa deliberazione del consiglio di amministrazione; b) nell’ambito dei poteri conferiti, all’Amministratore delegato.

2. L’organo amministrativo può nominare direttori e procuratori speciali e può pure deliberare che l’uso della firma sociale sia conferito, sia congiuntamente che disgiuntamente, per determinati atti o categorie di atti, a dipendenti della società ed eventualmente a terzi.

ARTICOLO 30) ORGANO DI CONTROLLO E REVISIONE LEGALE DEI CONTI 1. L’assemblea nomina, quale organo di controllo, un collegio sindacale ai sensi dell’articolo 2477 del codice civile, composto da tre membri effettivi e due supplenti, determinandone il compenso. Il Presidente del collegio sindacale è nominato dall’Assemblea con la decisione di nomina del collegio stesso. Almeno un membro effettivo ed uno supplente devono essere scelti tra i revisori legali iscritti nell’apposito registro. I restanti membri, se non iscritti in tale registro, devono essere scelti fra gli iscritti negli albi professionali individuati con decreto del Ministro della giustizia, o fra i professori universitari di ruolo, in materie economiche o giuridiche.

2. Il collegio sindacale vigila sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e sull’attuazione della normativa vigente in tema di controlli degli enti locali sulle società partecipate, e può: a) compiere atti di ispezione e di controllo; b) chiedere notizie agli amministratori sull’andamento della gestione sociale o su determinati affari.

3. Al collegio sindacale si applicano, ove nel presente statuto non vi sia un’espressa disciplina in materia, le norme di cui agli articoli 2397 e seguenti del codice civile.

4. Il collegio sindacale viene convocato dal presidente del Collegio con avviso da spedirsi almeno 3 (tre) giorni prima dell’adunanza a ciascun sindaco e, nei casi di urgenza, almeno 1 (uno) giorno prima. L’avviso può essere redatto su qualsiasi supporto (cartaceo o magnetico) e può essere spedito con qualsiasi sistema di comunicazione (compresi il telefax e la posta elettronica).

5. Il collegio sindacale è comunque validamente costituito e atto a deliberare qualora, anche in assenza delle suddette formalità, siano presenti tutti i membri del collegio stesso.

6. Le adunanze del collegio sindacale possono svolgersi anche con gli intervenuti dislocati in più luoghi, contigui o distanti, audio/video o anche solo audio- collegati, a condizione che siano rispettati il metodo collegiale e i principi di buona fede e di parità di trattamento dei componenti del collegio sindacale. In tal caso, è necessario che: a) sia consentito al presidente di accertare inequivocabilmente l’identità e la legittimazione degli intervenuti e regolare lo svolgimento dell’adunanza; b) sia consentito al soggetto verbalizzante di percepire adeguatamente gli eventi oggetto di verbalizzazione; c) sia consentito agli intervenuti di scambiarsi documentazione e comunque di partecipare in tempo reale alla discussione e alla votazione simultanea sugli argomenti all’ordine del giorno; d) a meno che si tratti di adunanza totalitaria, vengano indicati nell’avviso di convocazione i luoghi audio/videocollegati a cura della società, nei quali gli intervenuti possano affluire, dovendosi ritenere svolta la riunione nel luogo ove siano presenti il presidente e il soggetto verbalizzante.

7. L’Assemblea può nominare, stabilendone il compenso e la durata, un revisore legale dei conti o una società di revisione legale iscritti nell’apposito registro, cui compete l’attività di revisione legale dei conti sulla società ai sensi dell’articolo 2409 bis del codice civile. In alternativa, l’Assemblea può prevedere che la revisione legale dei conti sia esercitata dal collegio sindacale; in tal caso il collegio sindacale è costituito da revisori legali iscritti nell’apposito registro.

ARTICOLO 31) AZIONE DI RESPONSABILITÀ 1. L’azione di responsabilità contro gli amministratori può essere oggetto di rinuncia o di transazione da parte della società solo ove vi consentano i soci che rappresentino almeno la maggioranza del capitale sociale e la maggioranza dei soci della società purché non si oppongano tanti soci che rappresentino almeno il venticinque per cento del capitale sociale e il venticinque per cento dei soci della società.

TITOLO VI – ESERCIZI SOCIALI E BILANCIO

ARTICOLO 32) ESERCIZI SOCIALI, BILANCIO E UTILI 1. Gli esercizi sociali si chiudono al 31 (trentuno) dicembre di ogni anno.

2. Il bilancio deve essere approvato entro centoventi giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale; il bilancio può tuttavia essere approvato entro centottanta giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale nel caso che la società sia tenuta alla redazione del bilancio consolidato e quando lo richiedono particolari esigenze relative alla struttura e all’oggetto della società, da esplicitarsi a cura dell’organo amministrativo nella relazione di cui all’articolo 2428 del codice civile.

3. Ai sensi dell’articolo 3, comma 4, del presente statuto, la società non persegue fine di lucro, ma l’obbligo di pareggio di bilancio. In caso di formazione di utili netti risultanti dal bilancio, essi sono impiegati come segue: a) il 5 (cinque) per cento al fondo di riserva legale, fino a che non sia raggiunto il quinto del capitale sociale; b) il residuo per la realizzazione di investimenti ulteriori rispetto a quelli previsti nel Piano di ambito oppure per anticipare investimenti previsti nel Piano di ambito oppure ancora per ridurre la tariffa del servizio.

ARTICOLO 33) PIANO INDUSTRIALE 1. Il Piano industriale, con annesso Piano economico e finanziario, è predisposto dal Consiglio di amministrazione ed esaminato dal Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo, unitamente ai documenti contabili costituiti dal Bilancio pluriennale di previsione e dal Bilancio annuale di previsione, entro il 15 ottobre dell’anno che precede il triennio, e approvato dall’Assemblea dei soci nei successivi due mesi.

2. Il Piano industriale contiene, in conformità con il Piano di Ambito e con il contratto di servizio, la specificazione delle scelte e degli obiettivi che la società intende perseguire nella gestione del servizio idrico integrato.

3. Il piano industriale prevede, in particolare: a) la specificazione del Piano degli investimenti facente parte del Piano di ambito, con l’indicazione delle modalità di finanziamento; b) la precisazione delle iniziative finalizzate al miglioramento della qualità del servizio; c) la precisazione delle iniziative finalizzate al miglioramento dell’efficienza, dell’efficacia e della economicità del servizio; d) l’andamento dei ricavi e dei costi e le iniziative per il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario della gestione e per perseguire l’obiettivo del pareggio di bilancio.

ARTICOLO 34) BILANCIO PLURIENNALE DI PREVISIONE 1. Il bilancio pluriennale di previsione ha durata triennale, ed è redatto in coerenza con il piano industriale e in conformità con il Piano di ambito e con il contratto di servizio.

2. Il bilancio pluriennale di previsione è predisposto dal Consiglio di amministrazione ed esaminato dal Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo, unitamente al Piano industriale ed al Bilancio annuale di previsione, entro il 15 ottobre dell’anno che precede il triennio, e approvato dall’Assemblea dei soci nei successivi due mesi.

3. Il bilancio pluriennale di previsione evidenzia gli investimenti previsti e le relative modalità di finanziamento, comprende distintamente per esercizio le previsioni dei costi e dei ricavi di gestione, è scorrevole ed annualmente aggiornato in relazione al piano industriale.

ARTICOLO 35) BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE 1. Il bilancio di previsione, redatto in termini economici, è predisposto dal Consiglio di amministrazione ed esaminato dal Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo, unitamente al Piano industriale ed al Bilancio pluriennale di previsione, entro il 15 ottobre dell’anno che precede il triennio, e approvato dall’Assemblea dei soci nei successivi due mesi.

2. Nel caso in cui, durante l’esercizio, sopravvengano particolari situazioni che non consentano il rispetto del pareggio di bilancio o il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario della gestione, il Consiglio di amministrazione deve predisporre le conseguenti variazioni al bilancio preventivo, indicando in apposito documento da sottoporre all’esame del Comitato di indirizzo, vigilanza e controllo e all’approvazione dell’Assemblea dei soci, le cause che hanno determinato il peggioramento della situazione economica ed i provvedimenti adottati o programmati per ricondurre in equilibrio la gestione.

TITOLO VII – SCIOGLIMENTO E LIQUIDAZIONE

ARTICOLO 36) SCIOGLIMENTO E LIQUIDAZIONE 1. La società si scioglie nei casi previsti dalla legge.

2. In caso di scioglimento della società, ogniqualvolta sulla nomina dei liquidatori non intervenga una diversa decisione dei soci, l’organo di liquidazione è composto da coloro che in quel momento compongono l’organo amministrativo.

3. In ogni caso diverso da quello in cui sulle modalità della liquidazione intervenga una decisione dei soci, il funzionamento dell’organo di liquidazione e la rappresentanza della società sono disciplinati dalle medesime regole disposte dal presente statuto per il consiglio di amministrazione.

TITOLO VIII – FORO COMPETENTE

ARTICOLO 37) FORO COMPETENTE 1. Per qualunque controversia sorga in dipendenza di affari sociali e della interpretazione o esecuzione del presente statuto è competente il foro del luogo ove la società ha la propria sede legale.

TITOLO IX – NORME FINALI

ARTICOLO 38) LEGGE APPLICABILE 1. Per quanto non espressamente contemplato nel presente statuto si fa riferimento alle disposizioni vigenti in materia.

ARTICOLO 39) COMUNICAZIONI 1. Tutte le comunicazioni da effettuarsi ai sensi del presente statuto si fanno, ove non diversamente disposto, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento spedita al domicilio del destinatario risultante nel registro delle imprese,

2. Le comunicazioni effettuabili mediante posta elettronica o telefax vanno effettuate all’indirizzo di posta elettronica o al numero telefonico ufficialmente depositati presso la sede della società e risultanti dai libri sociali, utilizzandosi all’uopo: a) a) il libro delle decisioni degli amministratori, per l’indirizzo di posta elettronica e il numero telefonico dei componenti dell’organo amministrativo e dell’organo di liquidazione; b) il libro delle decisioni del collegio sindacale per l’indirizzo di posta elettronica e il numero telefonico dei sindaci.

3. Le comunicazioni effettuate con posta elettronica devono essere munite di firma digitale.

4. Tutte le comunicazioni per le quali non vi sia prova dell’avvenuta loro ricezione da parte del rispettivo destinatario si considerano validamente effettuate solo ove il destinatario dia atto di averle effettivamente ricevute.

5. Ogniqualvolta il presente statuto fa riferimento all’invio di una data comunicazione, essa si intende efficace dal momento in cui perviene a conoscenza del soggetto cui è destinata, fermo restando che essa si reputa conosciuta nel momento in cui giunge al domicilio del destinatario.

ARTICOLO 40) COMPUTO DEI TERMINI 1. Tutti i termini previsti dal presente statuto vanno computati con riferimento al concetto di “giorni liberi”, con ciò intendendosi che non si considera, al fine del valido decorso del termine prescritto, né il giorno “iniziale” né quello “finale”.