AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 1

abruzzoèappennino 2012 16rivista trimestrale dell’appennino abruzzese spedizione in abbonamento postale è

Storia di copertina CASTELBASSO PAESAGGI E DETTAGLI DI UN BORGO INCANTATO

Protagonisti STORIA DI ASSUNTA, L’ARCHEOLOGA CHE FILA LA LANA

Luoghi dell’anima SANTA MARIA IN VALLE POLCRANETA

Un concorso per nostri lettori: racconta e fotografa l’Appennino AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 2 AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 3

abruzzoèappennino è

rivista trimestrale dell’appennino abruzzese primavera spedizione in abbonamento postale sommario 2012 numero 16 anno 2012 16 Registrazione Tribunale di n. 3 del 13-12-2006 Direttore Responsabile 5 L’EDITORIALE Antonio Di Fonso Redazione STORIA DICOPERTINA Massimo Colangelo CASTELBASSO Luca Del Monaco [Link] 7 PAESAGGI E DETTAGLI DI UN BORGO Riziero Zaccagnini Fondazione Malvina Menegaz 7 INCANTATO Segreteria di redazione I PROTAGONISTI Valerio Zinni 8 Convento 10 STORIA DI ASSUNTA Progetto Editoriale L’ARCHEOLOGA CHE FILA LA LANA Massimo Colangelo Ufficio Stampa I LUOGHI DELL’ANIMA Strada Statale 17, 1 13 DOVE L’ORIENTE È VICINO Sulmona 67039 (AQ) MAGIA E MISTERO DI SANTA MARIA IN VALLE POLCRANETA c/o Sviluppo Italia Rosciolo e l’anziana gioventù 16 tel/fax 0864.2508310 SCENARI 17 COME CENTO PICCOLE email [email protected] CAPITALI. UN CONVEGNO Progetto grafico PER L’APPENNINO UN DISEGNO DI LEGGE E MOLTE ZOEDESIGN • Andrea Padovani PROPOSTE PER LO SVILUPPO DELLA MONTAGNA Fotografia Luca Del Monaco 20 PERCORSI Hanno collaborato 21 LE REGINE DI SCANNO Massimo Dattilo Le regine di Scanno Italia Gualtieri PERCORSI Massimo Maiorano 22 A VOLO D’ANGELO NELLA Tommaso Paolini VALLE DEL SAGITTARIO Giovanni Paolini Piero Savaresi ORMA Angela Stanisci REGIONE Giuliana Susi 23 LA MAJELLA SENTINELLA DEL CLIMA

Iniziativa editoriale PRIMO PIANO 24 IL SENTIERO DELLA Lo scaffale 24 LIBERTÀ: LA STORIA IN CAMMINO PROGETTO “PECUNIA”. www.abruzzoeappennino.com FIBRE NATURALI PER IL Sviluppo sul web MERCATO INTER- Federico Bonasia NAZIONALE stampa PUBLISH pre&stampa LA FESTA DEI SERPARI A Sambuceto (CH) COCULLO IL 1 MAGGIO A IL BOSCO È UN’OPERA D’ARTE

COLORI E SAPORI Comunità Montana Peligna 27 IL FORMAGGIO STORIA DI UN PRODUTTORE DI MONTAGNA SPORT E NATURA 28 IL “GIRO” DI PASSO SAN LEONARDO IN BICI TRA CAMPI DI GENZIANA E ACQUE SORGIVE PIANO DI PEZZA 31 UN’ESCURSIONE DAL SAPORE DI AVVENTURA NEL PARCO SIRENTE VELINO Il Parco Sirente Velino 31 Comunità Montana Altosangro Altipiano delle Cinque Miglia

Iniziativa comunitaria LEADER PLUS PSL e GAL ABRUZZO ITALICO REGIONE ABRUZZO, Osservatorio Regionale della Montagna Abruzzese AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 4 AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 5 54

I nostri lettori diventano protagonisti. L’EDITORIALE Una iniziativa destinata a coinvolgere sempre di più il pubblico degli affezio- nati di “Abruzzoèappennino”, per una più stretta collaborazione tra chi scrive e fotografa la rivista e chi la legge. Una integrazione auspicata che diventa realtà, perché quelli che guarda- no e sfogliano le pagine, cartacee e virtuali, della rivista e del sito hann la stessa attenzione e curiosità di chi ha animato la nostra avventura editoriale. Abbiamo deciso così di promuove- re il concorso “Raccontare l’Appennino. Parole e immagini”. Il soggetto da descrivere e foto- grafare sarà la montagna abruzzese, l’Appennino in tutte le sue sfaccettature e interpretazio- ni. Attraverso un racconto o scattando una fotografia, i lettori potranno rappresentare il loro Appennino.a le possibilità di sviluppare quella traccia saranno molteplici e varie e affidate alla fantasia di ciascuno dei partecipanti. L’Appennino potrà essere un borgo tra i monti, un pae- saggio alle prime luci dell’alba o del tramonto, un viandante – come si diceva una volta – che percorre un sentiero, un ciclista che si arrampica su una strada di montagna, o un pastore che svetta su un colle e guarda il fondo di una vallata. Saranno i lettori a trovare le parole giuste e le immagini adatte per raccontarlo. Le migliori foto e i testi più interessanti saranno pubbli- cati nei prossimi numeri di “Abruzzoèappennino” e sul sito della rivista. A proposito del sito, sarà on line da oggi una nuova versione più ricca di notizie, aggiornamenti e rubriche, in una veste grafica rinnovata e ancora più intrigante. L’indirizzo è sempre quello: www.abruzzoeap- pennino.com. Nel sito troverete anche il dettaglio completo del bando di concorso e le moda- lità di partecipazione. Buona lettura. E buon Appennino. AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 6 AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 7

CASTELBASSO 6 PAESAGGI E DETTAGLI DI UN BORGO INCANTATO 7

STORIA DI COPERTINA APR/GIU 2012

IMMAGINI TESTO Luca Del Monaco ANTONIO DI FONSO

[Link] Prima di tutto si arriva a Castellalto, su quello Sandro Pertini. La scritta – Presidente e parti- che chiamano il balcone d’Abruzzo. Affacciati giano – rivela rispetto civico e affetto popolare. Fondazione Malvina Menegaz La mostra “Attraverso l’arte del 900 italiano” dal parapetto guardiamo il paesaggio, lo Dopo aver chiesto indicazioni, ci dirigiamo dedicata alla Pop art all’Arte povera e alle tenden- sguardo si distende su un panorama che corre verso Castelbasso, la frazione di Castellalto, il ze del contemporaneo è un progetto della Fondazione ed è stato realizzato in collaborazione dalle montagne fino al mare. È da qui che si borgo incantato, conosciuto anche per un festi- con l’Associazione culturale Viaindustriae di coglie il senso di questo breve viaggio sul ver- val di grande fama e popolarità che si organiz- Foligno. Nell’esposizione sono presenti i principali sante sinistro del Vomano, proprio tra gli ulive- za ogni estate. All’altezza del bivio prima di movimenti e le tendenze più significative dell’arte dell’avanguardia della seconda metà del ti secolari e i borghi costruiti con le pietre del immetterci nel centro di Castelbasso la nostra Novecento, in una scansione cronologica che va fiume arriva la spiegazione, la chiave d’accesso curiosità si sofferma su una casa di terra, esem- da Mimmo Rotella e Piero Manzoni fino all’ultimo decennio degli anni 80. A corredo della mostra al genius loci, allo spiritello che regna sulle col- pio intatto di un’antica tecnica di costruzione. sono stati anche organizzati percorsi educativi, line. Bisogna osservare dall’alto il posto che Lasciamo la macchina e proseguiamo a piedi laboratori per le scuole di ogni ordine e grado. La mostra, inaugurata il 17 marzo, resterà aperta cerchiamo, disegnare il percorso da seguire lungo via San Martino. Le stradine sono stret- fino al 6 maggio. C’è ancora qualche giorno di prima con la mente e poi con lo sguardo, asse- te, la pietra delle case e delle mura è quella tempo per visitarla, altrimenti sarà possibile richie- condare la geografia generale, il campo lungo caratteristica dei mattoni e delle pozzolane di dere il catalogo, intitolato uno, du2, tr3… tocca a te. Per informazioni e contatti: 0861. 508000; e soltanto alla fine soffermarsi sui dettagli, fiume: poche persone in giro, il silenzio è inter- [email protected] intuire le sfumature, indugiare sulla cura dei rotto solo da improvvise incursioni di gatti che particolari: l’arco di un portale, il rosso di un balzano rapidi come felpati signori dei vicoli. geranio sulla pietra grigia, la statua di una Arriviamo davanti a palazzo Clemente dove è installazione di arte moderna incavata nella stata allestita una mostra intitolata “Attraverso rocca di un bastione medievale. Sono i ritmi l’arte del 900 italiano. Pop art, Arte povera e obbligati che devono accompagnare il viaggia- tendenze del Contemporaneo”. La giovane tore alle prese con i territori di confine, quelli addetta ci guida nelle sale dell’esposizione, compresi tra la montagna e il mare, dove si «una selezione di capolavori rappresentativi insediano i borghi medievali di questa parte dell’arte italiana dagli anni 60 alle tendenze più della provincia teramana. Laggiù sullo sfondo il attuali». Le opere appartengono a una colle- Gran Sasso, in basso vicinissime le colline mor- zione privata “il cui illuminato artefice in oltre bide che degradano verso la pianura dove trent’anni di ricerca ha messo insieme opere corre la superstrada per Teramo. La giornata d’arte fondamentali”, realizzando una specie primaverile anche se a tratti nuvolosa ci favori- di “museo ideale delle arti visive del XX seco- sce, la foschia è diafana, non nasconde ma lo”. Tra esse suscita la nostra curiosità la famo- sfuma il paesaggio. Dall’antico Castro Vetere sa “Merda d’artista” di Piero Manzoni, una superiore di Castellalto riscendiamo lambendo delle dissacrazioni divenute proverbiali nell’a- per un breve tratto le mura della fortezza vanguardia italiana, ma ci sono anche lavori di ormai cancellata dal tempo, divenute oggi fon- Bruno Munari e Enzo Cucchi, il maestro della damenta di case costruite sulla loro possanza. Transavanguardia, fortunata corrente battez- Il balcone d’Abruzzo che ci lasciamo alle spalle zata dal critico Achille Bonito Oliva. L’ambiente ha un nome importante, si chiama Belvedere è accogliente, in una delle sale la luce che AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 8

penetra dalla vetrata disegna arabeschi e giochi di piccolo campanile. Scendiamo i gradoni della colori che si riflettono sulle teche. Usciamo dal stradina per giungere in via San Pietro e Andrea, palazzo e riprendiamo il cammino nei vicoli medie- dove una iscrizione su una facciata di una casa vali, sorpresi di aver scoperto una mostra di autori dichiara l’anno di gloria 1549. A sinistra prose- contemporanei e d’avanguardia nel cuore di un guiamo verso il palazzo De Santis che accoglie borgo antico, ma è incertezza di un attimo, rifles- durante il Festival incontri convegni e spettacoli. I so condizionato di pigrizie mentali, perché proprio due grandi riflettori puntati sulla facciata sono sugli opposti e sui contrasti Castelbasso – e molti spenti, ma lasciano intendere l’effetto spettacola- dei nostri paesi appenninici – hanno costruito la re e inondante che devono avere sull’edificio, loro identità, rinnovandosi nel tempo senza perde- nelle ore notturne e nelle circostanze mondane. re l’anima. Arriviamo alla chiesa di San Pietro e Una installazione residuale, due statue neoclassi- Andrea, sostiamo davanti al portale dove spiccano che in simmetrica distanza tra loro, spiccano due piccoli piccoli leoni di pietra. Dalla stradina accanto alle mura tardo medievali, accanto a una chiamata via del Forno, compaiono tre bikers che finestra turrita che spalanca improvvise vedute. Il risalgono leggeri, pedalando in scioltezza il loro paesaggio torna ad aprirsi, la prospettiva si rial- rapporto di passisti abituati alla fatica della strada. larga, la fuga dello sguardo che cerca di nuovo Sono turisti, stanno girando l’Abruzzo in bicicletta, l’orizzonte ci consente di ritrovare le coordinate hanno l’accento tedesco, guardano le pietre dei generali, la veduta d’insieme. Dopo aver indugia- vicoli, scrutano il portale della chiesa, si fermano to nei dettagli del borgo antico di Castelbasso, un attimo, procedono oltre. adesso la linea delle nuvole basse nel mattino Nella piazzetta Ailini un pino troneggia, intorno ormai inoltrato, le montagne lontane e le colline le case chiudono in cornice il raccolto ambiente che degradano verso il mare ci ricordano che è di vita quotidiana, da uno scorcio si intravede il tempo di riprendere il viaggio.

Convento [Link] in bella mostra che ricordano il passaggio dei raccoglimento. Un’altra targa, datata 1994 e Una piccola sosta lungo la strada in un’oasi di papi, da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI, il posta sulla facciata laterale della chiesa, ricor- affinità spirituale e di pace, tra gli ulivi e i segni quale ha insignito nel 2009 la chiesa “del vin- da invece le vittime dei bombardamenti dell’ul- della storia. A pochi chilometri da Castelbasso, colo di spiritualità con la Basilica di San Pietro tima guerra e di come tra queste mura “la c’è la frazione di Mosciano che prende il nome di Roma”. Nello stesso anno il convento ha popolazione abbia ricevuto accoglienza e pro- dal convento degli Zoccolanti con annessa la ricevuto anche l’indulgenza plenaria, in questo tezione”. Spiritualità, memoria civile e senso di chiesa degli Angeli. All’ingresso, prima di visita- modo una volta all’anno “il pellegrino può pace rappresentano le ragioni per fare una re il chiostro con gli affreschi, leggete le targhe emendare i suoi peccati” in questi luoghi di pausa di ristoro a Convento. AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 9 98 AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 10

STORIA DI ASSUNTA L’ARCHEOLOGA CHE FILA LA LANA I PROTAGONISTI APR/GIU 2012

IMMAGINI TESTO LUCA DEL MONACO GIULIANA SUSI AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 11 1110

A un lato il telaio e tutto intorno, nella stanza, un mondo fatto di moderne creazioni artigianali che raccontano di talenti e territori, di passioni e folklori, tra passato e presente, in cui è la lana a fare da regina. Sciarpe, borse, cuscini, vestiti, raffinato tovagliato di lino, bellissime coperte fedeli a trame della tradizione abruzzese. Come piccole opere d’arte. Con gli strumenti di ieri.

È qui che lavora Assunta Perilli, quarantatreen- Una brillante e vulcanica tessitrice, che ha tra- dai paesaggi mozzafiato, ma dalla viabilità ne di , paesino aquilano stretto tra sformato il suo lavoro da arido mezzo di impervia. Caparbia resistette ai continui tentati- le montagne che incastonano quel lago a cui il sopravvivenza a fonte di soddisfazione, trasmi- vi di scoraggiamento da parte delle sue mae- presta il nome. È la trua (spoletta in cui grando in esso tutto il suo entusiasmo e il stre, le «nonne» del paese gelose detentrici dei si posiziona il filo) l’interprete più fedele della bagaglio culturale acquisito negli anni post uni- segreti dell’antica arte. Osservando, imbastendo sua creatività, dei suoi stati d’animo, della sua versitari, quando era archeologa. Non una e sfasciando, tra lacrime e tenacia, rubando e cultura e dei suoi studi. «Muta la spola che donna d’altri tempi, come ci si potrebbe aspet- assimilandone metodi e memoria. «È stato uno passa e ripassa» scriveva Pascoli, ma i lavori tare. Undici anni fa arrivò la svolta, con il ritro- stimolo questa dura gavetta durata due anni, parlano di Assunta, raccontano la sua storia e vamento di un reperto, non negli scavi delle senza soldi e con le “nonne” che mi mettevano le sue giornate passate a dar vita alle tele, al necropoli di Fossa e Bazzano, a cui stava lavo- continuamente alla prova» afferma Assunta, un lume di una piccola lampadina che raccoglie rando con in tasca una laurea in Lettere conse- fiume in piena di aneddoti e racconti, con gli l’atmosfera e agevola la concentrazione tra licci guita alla D’Annunzio, ma nella cantina di casa occhi che le brillano, mentre tenta di spiegare (che determinano il disegno della tela) e pedac- sua. Un telaio dei primi del 900 appartenente a quanto sia legata a Vincenza, di 90 anni, che chie (rotelle), cavicchia (arnese utile a girare), sua nonna, un oggetto prezioso che le ha per- continua ancora oggi ad aiutarla con il telaio, e pedali e fili di una lana naturale rigorosamente messo di tessere i fili della sua vita rendendola a Dea Maria, centenaria, che non esce più di fornita da pastori locali, al costo di cento euro radiosa con umile mestiere che nessuno fa più, casa, ma è sempre pronta a dare un consiglio. al chilo. abitando in un paesino a 1400 metri di quota, Speranzose, come tipico di nonne alla finestra, AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 12

che quel telaio porti Ulisse alla sua Soprintendenza, affonda le mani nel tempo. Dal pezzo più costoso, un’elegan- Penelope per vederla maritata. passato abruzzese, alla ricerca di una te tovaglia di lino (200 euro al metro), a La prima tela, un lungo rotolo di strofi- tecnica ormai scomparsa, viaggiando nei quello più economico, lo strofinaccio naccio, divenuto simbolo della sua botte- paesi come Scanno e Pietracamela, sulle 50x50 (25 euro). Nel mezzo ci sono le ga insieme alla conocchia (nel teramano tracce di particolari tessuti che poi cata- sciarpe: dai 40 ai 200 euro. Ma Assunta veniva appesa fuori la porta quando loga con schedature. Come una lingua preferisce realizzare bisacce. Impiega dai nasceva una bambina come buon augu- racconta la storia di un popolo, così il dieci ai trenta giorni circa per acconten- rio), poi la sua prima mostra e fu subito tessuto svela i mos maiorum di epoche tare le diverse generazioni che la contat- l’entusiasmo a prendere il sopravvento, remote, come il barakà, abito dall’ordito tano attraverso il web o bussando alla intrecciando tradizione e innovazione, sui di cotone e trama di lana, uno spigato sua bottega, ordinando abiti da confezio- fili di un antico mondo artigianale, fatto tinto con mallo di noce, che gli uomini nare, come i molti turisti romani che d’e- di pazienza e creatività, riuscendo ad del suo paese usavano indossare sola- state invadono il paese o come un distin- accontentare la sua variegata clientela. mente nel giorno del matrimonio, per la to compratore straniero, che, stregato dal Non si tratta solo di filare la lana e ven- festa patronale e su letto di morte. Non suo stile, le commissiona complementi dere la merce. Meccanismo troppo brullo le piace parlare di reddito e guadagni, d’arredo per la sua casa. Semplice e per una come Assunta che rende vivo il ma di gratificazione e soddisfazioni.”È modesta, ironica e schietta, non gradisce suo lavoro, legando al saper fare lo stu- mia madre che mi aiuta a vendere”. l’egocentrismo, temendo di finire nella dio e la passione. Dopo l’esperienza Seleziona la clientela in base alla capa- cerchia di furbastri in cerca di gloria e come consulente al museo di Rieti, oggi cità di apprezzare il pregio dei manufat- pubblicità, anche quando ci chiede di tiene lezioni a Bazzano a 15 donne tra i ti, guardando, invece, con diffidenza non citare i personaggi famosi che ave- 23 e i 70 anni, insegna «filatura» all’uni- verso chi fa solo del marchio la qualità vamo scoperto nella lista dei suoi clienti. versità La Sapienza di Roma, con un senza capirne il prodotto. Una creazione Entusiasmo contagioso quello di corso di 25 ore compreso di laboratorio sempre nuova, mai uguale, nessuna Assunta, che portiamo con noi mentre in archeologia sperimentale. Proprio dal- ripetizione, il tessuto prende forma e lasciamo Campotosto e percorriamo a l’archeologia ha ereditato sete di cono- assorbe cultura e sapere, umori, pensie- ritroso la strada a serpentina che costeg- scenza e amore per la ricerca, ecco, dun- ri, come una pagina di diario da cui, poi, gia il lago ghiacciato dalle larghe crepe que, che su commissione della fa fatica a separarsi. Libertà di spazio e che riflettono il tramonto. AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:17 Pagina 13 1312

DOVE L’ORIENTE È VICINO MAGIA E MISTERO DI SANTA MARIA IN VALLE POLCRANETA I LUOGHI DELL’ANIMA APR/GIU 2012

IMMAGINI TESTO Luca Del Monaco Riziero Zaccagnini AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 14

on Vincenzo ci aspetta al centro della piaz- sguardo sembra seguirci. Quando, spingendo l’anti- za di Rosciolo. Ottantanove anni e uno co portone, il parroco cita un vecchio studio su sguardo luminoso sotto il cappello nero, ci Santa Maria e sussurra: “Qui l’oriente è vicino”, il Dguida in auto lungo un breve tragitto, tra gioco delle suggestioni è completo. Neppure l’imma- querce e fazzoletti di terra arata, attraverso la stretta ginazione più fervida potrebbe lasciar sperare che valle Polcraneta fino ai piedi del monte Velino, a 1022 una piccola struttura, dall’esterno più simile a un metri. Giungiamo alle spalle di un edificio in pietra pagliaio che ad un tempio, racchiuda un vero e pro- rozza che solo un’abside poligonale decorata distin- prio tesoro. In un istante ci ritroviamo immersi nel gue dai casolari sparsi intorno. Di Santa Maria ci sor- mistero di questo luogo dell’anima, che non chiede prende subito la facciata spoglia: una struttura a nessuno sforzo evocativo alla fantasia esoterica oggi “capanna”, immersa in un ambiente agreste e rurale, tanto in voga. lasciata per secoli all’abbandono, utilizzata, prima del L’epigrafe, posta sul pilastro destro dell’arco del nar- suo restauro, come riparo per gli armenti e così tece, accenna a un Berardo, conte dei , bene- immortalata nei diari di viaggiatori e scrittori stranieri fattore della chiesa. Siamo a metà dell’XI secolo: i del secolo scorso. Don Vincenzo indugia qualche conti di avevano stretto un forte legame con il minuto al centro del piazzale, poi ci indica il tetto: il monachesimo benedettino, e uno di loro raggiunse la colpo d’occhio è stupefacente, le falde ripetono con reggenza dell’abbazia di Montecassino, il centro cul- perfezione irreale le pendenze dei clivi del monte turale dell’Occidente cristiano in strette relazioni con retrostante. Una prima suggestione, accompagnata l’Impero d’Oriente. Qui confluivano artisti da ogni dai particolari decorativi degli archetti ciechi dell’absi- parte del Mediterraneo, e in questo intreccio di rap- de e della bifora trilobata laterale, richiami di un’arte porti trova ragione quel mescolarsi di stili che rende che giunge da Est. Con la lunga chiave in ferro, don unica Santa Maria in valle Polcraneta. Vincenzo ci invita a fissare gli occhi della Madonna Una seconda epigrafe sul pilastro sinistro del nartece raffigurata nell’affresco quattrocentesco del timpano: ci presenta “Nicolò”, “per le mani” del quale “quest’o- ovunque ci spostiamo all’interno del pronao, il suo pera è stata fatta”. Personaggio di cui ci resta solo il AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 15 1514

lascito artistico, nella struttura della chiese, nelle rudi- un uomo che lotta con una belva armato di bastone mentali sculture abbozzate dei capitelli, nel sarcofago ( Sansone o David?). Scene e simboli comunque posto nella navata destra dove nell’antichità erano le della tradizione biblica, incorniciati in un ornato dal sue spoglie e che, ai tempi del sequestro Moro, fu gusto orientale. La scalinata dell’ambone è appog- profanato inspiegabilmente. Don Vincenzo non dice giata all’iconostasi, che nelle sculture dei plutei, nelle oltre, ma da queste parti si narra di una parentela tra splendide lavorazioni delle colonne e dei capitelli, nel- un vecchio custode di Santa Maria e uno dei membri l’unicità del coronamento ligneo giunto intatto fino a della banda della Magliana. Nessuno sa cosa cer- noi, conferma il forte influsso della cultura bizantina e casse chi ruppe il sarcofago, e questa vicenda sem- accenna ad atmosfere di arte islamica. Ma, più di bra ormai dimenticata. ogni altro elemento, è il ciborio a far emergere in tutta Poco di più sappiamo di Roberto e Nicodemo, la cui la sua forza evocativa i richiami all’arte orientale, scuola artistica attraversò l’Abruzzo intorno al 1100 mutuati da quello stile iraniano che, come ci ricorda per scomparire misteriosamente meno di un secolo don Vincenzo, influenzava gli artisti provenienti da dopo. A Santa Maria incisero i loro nomi sullo splen- Bisanzio. Gli architravi tondi trilobati; l’intricato labirinto dido ambone, capolavoro d’arte scultorea. dei bassorilievi in cui si intrecciano immagini zoomor- L’iscrizione ci è giunta monca, conservando il mistero fe e figure umane in abiti orientali o nude, contorte; le di questi due personaggi che seppero fondere ele- decorazioni dei capitelli, con volti, braccia e gambe di menti orientali, bizantini e arabeggianti, con lo stile più uomini in pose improbabili; il traforo che adorna la classico dell’epoca. Così, se sulla balaustra della cupola ottagonale: tutto concorre a destare stupore gradinata troviamo incisa la storia di Giona, nei bas- e meraviglia per questo monumento che sembra sorilievi del parapetto i riferimenti figurativi lasciano più “rubato” a qualche tempio d’oriente. spazio alle interpretazioni: un diacono che potrebbe Tra le tante raffigurazioni pittoriche, notiamo le due essere San Giovanni o Santo Stefano, un personag- crocifissioni: una in stile bizantino, che mette in gio sul trono e una danzatrice (per alcuni Erode e risalto la sovranità di Cristo e la serenità di un dio Salomè, per altri David che assiste alla danza sacra), sorridente anche nel dolore dell’ultimo sacrificio; AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 16

l’altra, del trecento, in cui nel volto reclinato di un rinvio ad altre storie o a luoghi lontani. Ma chia mulattiera, dal fischio dei pastori e dallo un Cristo piegato sulle ginocchia emerge più dell’analisi di ogni singolo elemento artisti- schiocco dei primi zoccoli sul selciato, che tutta la sofferenza umana su cui si è concen- co, sapientemente raccontato da don rompono il silenzio e ci invitano ad uscire trata l’iconografia occidentale. Vincenzo in un libro, è la visione d’insieme a fuori, per l’ultima suggestione che questa Ancora due affreschi, una probabile santa rendere palpabile quell’atmosfera magica che giornata ci riserva. Un gregge di pecore inva- Rosalia, figlia del conte Sinibaldo, e un san si lascia cogliere solo oltre le parole, nel de il piazzale e il prato dinanzi la chiesa, per Leonardo di Noblat, riconoscibile dalla cate- silenzio che ci avvolge mentre camminiamo abbeverarsi alla vasca sottostante prima di na appesa al braccio destro, il cui culto è lentamente tra le colonne, sfioriamo la pietra continuare la salita verso i pascoli più in alto. stato introdotto a sud Italia proprio dai fredda e dura dei capitelli, ci perdiamo nel Il riflesso di un sole primaverile negli occhi del Normanni, testimoniano di quell’intenso seguire con lo sguardo il perfetto ordito degli giovane pastore venuto dall’Est è l’immagine scambio di relazioni costruito dai conti dei arabeschi. più vivida e struggente di una storia sempre Marsi. Ogni particolare in Santa Maria in val Un’atmosfera resa ancor più emozionante da uguale di cui questo incantevole luogo si fa Polcraneta sembra colorarsi di un richiamo, un sordo scampanellio proveniente dalla vec- da secoli testimone.

Rosciolo e l’anziana gioventù[Link] Scopriamo il paese attraverso gli sguardi e i “case mura”, interrotte dalle enormi arcate che Basterebbero le piccole storie che ascoltiamo, gesti di una coppia di anziani seduti al sole pri- una volta erano le porte d’ingresso all’abitato. le escursioni notturne che già ricordava a inizi maverile di una panchina, all’ingresso del Sotto una di queste, troviamo la Locanda del- ‘900 Anne MacDonell nel suo Viaggio in borgo antico; nelle donne appoggiate al muro l’arco. Il locale è chiuso, ma la nostra perpetua Abruzzo, i percorsi sul Velino, la tradizione del che scrutano “lo straniero”; negli avventori che Costanza che ci ha guidato suona al campanel- lunedì dell’Angelo, la corsa delle rotelle di for- indugiano al bar. Rosciolo è la squillante voce lo di casa dei proprietari. In una scena d’altri maggio; basterebbe promuovere l’unicità di un al telefono della signora Costanza, spigliata tempi la signora Angela, sigaretta tra le dita, si luogo come Santa Maria in Valle Polcraneta o “perpetua” ottantenne che vuole conoscere i sporge dal balcone di un palazzo del ‘400. gli affreschi sconosciuti della splendida chiesa dettagli della nostra visita prima di metterci in Così, in questo paese nascosto della Marsica, parrocchiale, per far vincere ad Angela e a suo contatto con il parroco. È il sorriso sincero di abbiamo la fortuna di incontrare anche la gen- figlio la loro scommessa. don Vincenzo che ci insegue in automobile per tilezza vanto delle nostre genti. L’accento del Il coro che proviene dalla parrocchia ci ricorda donarci la foto ricordo della visita “segreta” del nord della signora Angela e di suo figlio Luca, l’ora tarda e ci lascia immaginare la presenza di Papa. intento alle cucine, tradisce un passato da emi- numerosi fedeli. Invece si rivela essere il canto Uno spaccato di Abruzzo vero, sospeso su una granti e la sfida che affronta chi decide di tor- di poche anziane donne custodi di una giovi- valle luminosa che un tempo era un lago, cir- nare. Ci accolgono in un ambiente confortevo- nezza dello spirito che, forse, solo in questi condato da boschi e vette spoglie. Un borgo le, per un pranzo veloce ma gustoso, accom- angoli appartati di mondo si riesce a conserva- immerso nella natura dove, oltre i resti delle pagnato dai loro racconti ogni tanto interrotti re negli anni. mura di cinta, si innalzano possenti e fragili le dai paesani che passano di qui per un saluto. (R. Z.) AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 17 1716

«...COME CENTO PICCOLE CAPITALI DEI MONTI» UN CONVEGNO PER L’APPENNINO Un disegno di legge e molte proposte per lo sviluppo della montagna SCENARI APR/GIU 2012

IMMAGINI TESTO Luca Del Monaco Giuliana Susi

Parte dalla splendida Abbazia celestiniana a Sulmona un disegno di legge per lo sviluppo del territorio montano abruzzese teso anche a frenare lo spopolamento delle zone di montagna, con una cabina di regia che eviti la dispersione delle risorse. È quanto emerso nell’interessante e corposo convegno che si è svolto lo scorso 2 marzo all’interno dell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone. Non un semplice incontro fatto di chiacchiere, ma un intelligente confronto sui problemi veri tra chi opera sul campo, con le proprie esperienze e proposte, e le istituzioni. AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 18

pertura e chiusura del mee- l’assessore “il convegno serve anche “AbruzzoèAppennino”, la rivista trime- ting intitolato “...come cento per centrare alcuni obiettivi: parlare strale e il nuovo sito web, nati per rea- piccole capitali dei monti” della nuova legge che farà in modo lizzare un sistema informativo delle Asono state affidate all’asses- che si stabiliscano priorità chiare sul zone montane “non localistico, ma più sore regionale Carlo Masci. Nel mezzo: discorso montano, per far sì che le ampio”, ha detto in incipit Carrara alla talenti e territori, testimoni e protagoni- risorse vengano allocate in maniera presenza di sindaci, amministratori sti delle tante piccole realtà puntuale e soprattutto con la collabo- pubblici dei comuni montani e del dell’Abruzzo interno per una prospetti- razione tra i vari enti locali, protagonisti vicepresidente del Consiglio regionale, va di rilancio dell’Appennino abruzze- del territorio. C’è un’attenzione nuova Giovanni D’Amico. “Un progetto di svi- se. “La Regione riconosce il sistema per queste zone” spiega l’assessore luppo non in senso classico, ma di montagna quale risorsa di preminente “Sono quelle dov’è nato l’Abruzzo. comunicazione, condiviso e partecipa- interesse per lo sviluppo socio-econo- Flaiano parlava di due grandi cattedra- to con la Regione” ha precisato il pre- mico nell’ambito delle priorità generali li, il Gran Sasso e la Maiella, le nostre sidente della Comunità Montana, par- della programmazione regionale nel montagne. Vogliamo esaltarle e voglia- lando del periodico e del sito internet rispetto dei principi di sostenibilità” ha mo porre in risalto le caratteristiche ricco di informazioni, racconti, archivi affermato Masci, soffermandosi ad per produrre economia e ricchezza. Il fotografici, rubriche dedicate alla natu- ascoltare con interesse e partecipazio- problema non è che non arrivano i ra, allo sport, alle tradizioni, all’enoga- ne, annotando anche casi e idee di fondi, perché arrivano attraverso il set- stronomia, agli eventi tipici, istruzioni imprenditori del tursimo, amministratori tore dell’agricoltura, della formazione e per accedere al cuore dell’Abruzzo e e associazioni. L’assessore ha eviden- dello sviluppo economico, ma non esi- goderlo appieno, notizie che lo rac- ziato l’importanza per l’Abruzzo mon- ste un’unica cabina di regia che per- contano attraverso lo strumento della tano dei campionati mondiali di sci metta di stabilire priorità e interessi sul comunicazione, in linea con le trasmis- junior che si stavano svolgendo pro- territorio montano. Dobbiamo far in sioni targate Rete 8 “Talenti e Territori” prio in quella settimana a , modo, quindi, che ci sia un’unica voce e “Territori e Tentazioni” (entrambe in in una zona di montagna di grande che parli di montagna e che abbia onda ogni martedi sera dalle 20.30), sviluppo turistico conosciuta in tutto il come protagonisti i territori, i piccoli riportando esperienze significative e mondo. “C’è però anche un altro comuni, queste «cento piccole capita- importanti eccellenze figlie di questa Abruzzo montano” ha detto Masci “più li» che possano stabilire insieme le terra. L’idea è quella di rimettere al marginale, più lento che si occupa di priorità e necessità della montagna centro dell’attenzione le aree montane. cultura, tradizione e storia, di verde e affinché risorse che ci sono arrivino in “Non a caso abbiamo scelto l’Abbazia di enogastronomia ed è quello che maniera puntuale per raggiungere que- come location” ha precisato Carrara vogliamo esaltare e mettere in eviden- gli obiettivi”. A coordinare i lavori il pre- “un luogo significativo di cui ci siamo za perché c’è un turismo di nicchia il sidente della Comunità Montana occupati più volte in quanto risorsa quale richiede quelle caratteristiche Peligna, Antonio Carrara, il quale ha incredibile ancora poco utilizzata”. uniche che l’Abruzzo ha”. Secondo ripercorso le tappe del progetto Secondo quanto annunciato dall’as- AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 19 1918

sessore Masci “a breve la Giunta gia tra pubblico e privato, al fine di centri storici, proponendo, di contro, regionale licenzierà, quindi, un disegno creare un circuito proponibile, “perchè un ritorno alla montagna non nostalgi- di riordino della governance della mon- isolati non si è nessuno”. Per Susanna co, ma moderno, facendo leva sull’in- tagna che sarà presentata al Consiglio Salvati, Rifugio della Rocca, bisogne- novazione per il turismo e sulla cultura regionale per la discussione e appro- rebbe inserire nella redazione della per l’occupazione. Elio Torlontano, vazione. I punti cardini: sviluppo soste- legge una consulta della montagna Touring club italiano, dopo aver solle- nibile della montagna e una precisa e aperta a tutti gli attori dello sviluppo vato il problema di chi legge il territorio specifica attività di programmazione montano. Marco Manilla, Cia Turismo senza studiarlo, ha premuto sull’impor- con il compito principale di migliorare Verde, ha sottolineato la scarsa com- tanza del paesaggio e dell’ambiente, in la qualità della vita al fine di frenare il prensione di politici e burocrati dei reali cui incombe degrado, con capannoni fenomeno dello spopolamento. Piano problemi di chi opera sul territorio, e dismessi e zone di pregio abbandona- regionale della montagna, quindi, con ha lanciato proposte come una sorta te, ricordando quando, ai tempi del lo sguardo verso la Consulta ad hoc, di borsa di studio per studenti che Gran tour, gli Abruzzi erano ancora composta dai rappresentanti dei terri- vivono nelle realtà montane, sul terra da scoprire. Tra gli interventi tori, a cui dovranno essere poste all’at- modello delle regioni alpine, oppure la anche quello di Nello Rapini, Abruzzo tenzione tutte le necessità e le esigen- rivalutazione della biodiversità econo- Sviluppo, al quale è seguito il dibattito ze che arrivano proprio dai paesi mon- mica, con cui molti giovani stanno dove associazioni locali hanno preso la tani. La nuova legge, inoltre dovrà riscoprendo l’agricoltura reinventando parola evidenziando criticità che osta- comunque rafforzare la pratica dell’as- un lavoro e promuovendo il territorio. colano i giovani intenzionati ad avviare sociazionismo dei piccoli comuni, in Secondo Domenico Pasetti, imprendi- imprese. Comun denominatore tra gli ossequio anche ad una tendenza del tore azienda vitivinicola, nella nuova ospiti l’utilità di questo convegno, legislatore nazionale, e favorire l’aggre- legge dovrebbe essere inclusa una tanto da aver ringraziato l’assessore gazione sociale”. Diverse le esperienze nuova ridefinizione del territorio intorno per aver permesso un confronto esposte durante il convegno. Dal pro- alle esigenze degli interessati, indivi- costruttivo coronato, infine, dal lavoro getto pilota finalizzato alla valorizzazio- duando obiettivi precisi. In maniera culinario firmato dagli studenti ne del territorio montano provocatoria ha poi affermato: “Non dell’Istituto alberghiero di Roccaraso e “Reconnection Maja” dell’architetto dateci soldi ma investite in servizi che dalla visita guidata alla scoperta delle Alessandro Sonsini a quella esposta servono per lo sviluppo interno”. suggestive e magnifiche bellezze da Daniele Kihlgren, Sexantio Albergo Porta, inoltre, la sua esperienza di sin- architettoniche dell’Abbazia voluta da diffuso, il quale ha rimarcato, nel suo daco in un piccolo comune montano Celestino V. discorso, la necessità delle zone inter- Ileana Schipani, primo cittadino di ne di connotarsi per le diverse e forti , evidenziando la situazione entità. Si sono susseguiti gli interventi dei paesini interni con servizi scadenti di Manuela Cozzi, Bioagriturismo La e spesso inesistenti, assenza di incen- Porta dei Parchi, a favore di una siner- tivi per evitare lo spopolamento dei AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 20

LE REGINE DI SCANNO PERCORSI APR/GIU 2012 IMMAGINI TESTO Mauro Vitale Italiana Gualtieri

raro ormai incontrarle per il preziosa unicità. Epigone di una consue- e innalzarono sulle altre il loro modo di paese, sorprendersi ad ogni vico- tudine antichissima che ha mosso studi e vestire. Ma non si pensi ad una pittore- lo per l’abito e le usanze che favole suggestive e in cui è racchiuso l’e- sca stravaganza, quella che, in una incantarono i viaggiatori sin dal nigma di un luogo rimasto intatto nella Scanno quasi inviolata dallo sguardo del È sua più scoperta espressione. È meravi- “forestiero”, faceva scrivere nel 1907 ad tempo del Grand Tour. Ma le “antiche donne” di Scanno restano il simbolo glioso il costume di Scanno, fin dal Anne McDonnel: “ (…) non ho mai visto autentico, l’icona più riconosciuta di nome della sua parte più famosa: “ju tante regine tutte insieme come in que- questo lembo di montagna dove l’iden- cappellitte d’uore”, quella corona di seta sto posto”. A Scanno il costume tradizio- tità e la memoria sono vive dimensioni filata d’oro e d’argento che conferiva nale non fu solo il riflesso di un’eccentri- non ancora trasmutate in bene da salva- alla sposa, insieme al panno sontuoso ca fantasia femminile ma il segno di un re. Non sono più di qualche decina, dell’abito, l’immagine di una regina. E sistema e di un tempo, quello eroico e dicono cinquanta. Le scorgi con un po’ splendido, ancora, per i grembiuli dai prosperoso della pastorizia, in cui la di fortuna quando la primavera riscalda colori iridati, i merletti, i nastri lucenti tra donna rappresentò il fondamento della la strada; le immagini lontane nella loro i capelli, le mille forme dei gioielli di fili- vita sociale. Montanara orgogliosa, forte vecchiaia a ricordare il bosco, lo stazzo, grana. E la foggia non meno solenne del compagna, era questa che, nell’assenza la gioia della festa, protette nel bozzolo, vestire quotidiano, una ricchezza di lane perenne dell’uomo transumante, mante- ora più leggero, dell’antica vestitura. Le tessute mirabilmente dalle stesse scan- neva la saldezza e l’economia del focola- sole, le ultime. Fragili portatrici di una nesi, che per quest’arte si resero famose re. Lei che, narravano, badava alla casa e AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 21 2120

LE REGINE DI SCANNO ]

Scanno e le sue donne vivono oggi nelle foto di Cesidio Silla che da oltre trent’anni racconta il suo paese con eleganza e composta nostalgia. Del Link

resto Scanno è uno dei luoghi di [ culto della Fotografia grazie soprat- tutto alle immagini di Henri Cartier- Bresson e Mario Giacomelli che hanno portato in tutto il mondo il fascino di questo luogo unico, tra- sformandolo nel passaggio obbligato di chiunque coltivi questa arte. Dal 25 aprile al 6 maggio fotografi e cul- tori dell’obiettivo rinnovano questo rito dandosi convegno per il 1° Concorso Fotografico Nazionale “Trofeo Scanno”. L’iniziativa, organiz- zata nell’ambito della VI° edizione de L’Appuntamento con la Tradizione- alla calza ma sapeva produrre e colorare stof- che, da remote fantasmagorie di colori, virò Vivi il Costume, nasce con l’intento fe; che raccoglieva la legna per il lungo inver- proprio allora nel nero e nel verde cupo che di aggregare quanti cercano nel sin- no, che lavorava nei campi, guardava le greg- conosciamo, accolse anch’esso nuove funzio- golare borgo montano una risposta gi e, all’occorrenza, diventava muratore. Lei, ni, diventando non più solo il simbolo di un alle tematiche della fotografia. soprattutto, che nutriva il cuore della sua passato prestigioso ma anche il sigillo dell’i- L’esposizione dei lavori sarà accom- gente custodendo le antiche tradizioni. dentità del paese, quasi a rappresentare il pagnata da mostre ed eventi tra i Quando l’epoca buona declinò, facendo riparo di una comunità attraversata dai mille quali la premiazione, sabato 5 mag- conoscere ai pastori l’angoscia della perdita e contrasti del cambiamento. Singolari, quasi gio, e il corteo in costume tradiziona- di un futuro sconosciuto, fu ancora questa irreali, le donne di Scanno hanno accompa- le de Ju Catenacce che concluderà la donna, allenata alla rinuncia e all’autosuffi- gnato il tempo come sentinelle tenaci. La loro manifestazione. cienza, a farsi àncora di mariti e di figli trasci- vicenda, che lentamente si conclude, non è nati dalla deriva di un mondo che tramontava solo la storia di una meraviglia di stoffa ma un www.costumediscanno.org e, più tardi, dall’emigrazione. E quel costume frammento di una cultura che ci appartiene. AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 22

A VOLO D’ANGELO NELLA VALLE DEL SAGITTARIO PERCORSI APR/GIU 2012

IMMAGINI TESTO Luca del Monaco Massimo Dattilo

Raggiungere l’abitato di Anversa degli Il sentiero che porta a pizzo Marcello si che ospita oltre 400 specie di piante Abruzzi e successivamente Castrovalva può imboccare dall’abitato di Anversa, alcune della quali rientrano tra le specie significa già immergersi nella valle del anche se è possibile partire da altri in via di estinzione, compreso il Sagittario, percorrendo la strada in auto posti: non starò qui a dilungarmi nella Fiordaliso del Sagittario specie esclusiva e iniziando ad apprezzare la singolarità sua descrizione poiché è molto ben di questa zona. di questo posto, per poi goderne a segnalato e vi porterà agilmente fino alla La fauna presente è quella tipica appen- pieno, come un pittore paesaggista “piscina” quindi al pizzo; il sentiero è ninica rappresentata nella sua varietà di dell’800, intrufolandosi a piedi sui vari stato evidentemente “costruito”, e ve ne esemplari quasi in toto, ma in particolar sentieri, rifocillandosi di prodotti tipici accorgerete dai muri a secco che lo modo si può ammirare il Picchio nelle varie locande e pernottando per la proteggono e che permettono di oltre- Muraiolo, che è anche il simbolo della notte in un B & B, da dove sarà possibi- passare situazioni altrimenti pericolose, riserva: una scelta non casuale proprio le affacciarsi al mattino da una finestrella consentendo a chiunque di godere della perché questo uccello, grande come un a picco sulla valle. splendida vista a volo d’angelo della passero e con le ali che presentano Il percorso che descriviamo è costituito valle del Sagittario, del lago di san un’ampia zona rossa, trova in questi da due sentieri: più in basso troviamo Domenico e degli abitati di Anversa e posti il suo habitat naturale e più conge- quello naturalistico della valle del Castovalva. niale. Il picchio, strettamente legato alle Sagittario mentre nella parte superiore si Nella valle ci sono alcuni sentieri che pareti rocciose sulle quali nidifica, si snoda il sentiero che porta a pizzo partono dalle sorgenti del Cavuto e rag- nutre di insetti che trova tra le rocce o li Marcello. Al centro di questo spazio, giungono anche Castrovalva, tutti cattura esibendosi in spettacolari voli come in una proiezione immaginaria e segnati e di facile percorribilità, è pre- radenti lungo le pareti. fantasiosa, è incastonato il borgo medie- sente un giardino botanico ben curato vale di , arroccato sulle pareti verticali, affiancato più in alto da Castrovalva, caratteristico nucleo di case poggiato su di una cresta scosce- sa. Chi guarda per la prima volta questi posti dal fondo della valle del Sagittario pensa che siano irraggiungibili, tanto è evidente la verticalità delle rocce su cui sorgono i centri abitati, e la stessa impressione si coglie ammirando pizzo Marcello che offre una visione di inaces- sibilità grazie alle pareti a picco che par- tono dalla valle e salgono verticalmente, attraversando la strada e costringendola a tortuosi passaggi sospesi nel vuoto o obbligandola a traforare la montagna per proseguire il percorso. AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 23

LA MAJELLA SENTINELLA DEL CLIMA 2322 IMMAGINI TESTO Luca del Monaco Giovanni Pelino e Angela Stanisci

Anche l’Appennino regioni montuose europee, dalla gelida potrebbe determinare la scomparsa di alcune centrale e la catena Norvegia alla mediterranea isola di Creta, specie di alta quota che, osteggiate dalle nuove ORMA della Majella sono stati hanno aderito al progetto e fornito un sostan- arrivate e dalle mutate condizioni ambientali, L’INSERTO posti sotto osservazio- ziale contributo al raggiungimento di importanti potrebbero estinguersi in tempi brevi. DELL’OSSERVATORIO ne nell’ambito del pro- risultati ecologici su scala continentale. Sessanta I risultati si dimostrano attendibili. Sono state REGIONALE DELLA MONTAGNA getto di rilevamento le vette montuose europee monitorate per un poste sotto osservazione 764 specie di piante e ABRUZZESE mondiale sulle variazio- decennio attraverso dati di temperatura e cen- utilizzati i dati di oltre 130 termometri digitali. ni climatiche. Il proget- simenti della flora. L’Appennino centrale e la In 42 vette montuose, delle 60 considerate, il to internazionale si Majella sono stati posti sotto osservazione e fenomeno della termofilizzazione è evidente. chiama G.L.O.R.I.A. (Global Observation recentemente è stato inserito anche il massic- I dati termici hanno dimostrato un aumento Research Initiative in Alpine environments) e cio del Matese: una stazione di rilevamento si della temperatura minima, nell’arco di dieci dopo dieci lunghi anni di ricerca e monitoraggio trova nei pressi della cima del Monte Miletto. anni, di 0,76°C e una conseguente variazione ha dato i suoi primi frutti. Gli scienziati hanno riscontrato, su scala euro- della struttura e della composizione della vege- È di questi giorni la pubblicazione dei risultati pea, il fenomeno chiamato termofilizzazione. tazione d’alta quota. sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Consiste nella contrazione degli habitat alto Uno studio di così ampio respiro ha richiesto, Climate Change (http://www.nature.com/ncli- montani che subiscono, a causa del continuo negli anni, un costante contributo finanziario, mate/index.html). aumento della temperatura dell’atmosfera, una anche se di modesta entità, e un attento e Il progetto di ricerca, partito nel 2001, si pre- costante riduzione della loro estensione e uno scrupoloso lavoro degli scienziati nel condurre figgeva di dimostrare scientificamente l’esisten- sconvolgimento della struttura della loro vege- ricerche che hanno assicurato la fiducia e il za del riscaldamento del clima e verificare gli tazione. sostegno delle istituzioni. effetti che provoca sulla flora e la vegetazione Le piante tipiche delle quote più basse, a causa Si auspica che questo grande progetto di moni- di alta quota. del riscaldamento del clima, riescono a spinger- toraggio ecologico a lungo termine possa conti- Il Dipartimento S.T.A.T. della Università degli si e a crescere a quote più elevate entrando in nuare a godere dei finanziamenti indispensabili Studi del Molise e il Giardino della Flora competizione diretta con la vegetazione delle per fornire ulteriori risultati sulle trasformazioni Appenninica di Capracotta, insieme ad altri 16 vette. e sulle dinamiche ecologiche in atto sulle mon- gruppi di ricercatori che lavorano in altrettante Questo sconvolgimento degli equilibri naturali tagne d’Italia e d’Europa. AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 24

PRIMO IL SENTIERO DELLA PIANO LIBERTÀ

LA STORIA PRIMO IN CAMMINO

“Era il percorso che da Sulmona, durante nome della manifestazione organizza tre tedesco e giunti a Casoli, avamposto degli la seconda guerra mondiale, attraversando giorni di cammino seguendo le orme degli alleati. il Guado di Coccia sulla Majella, giungeva a ex-prigionieri di varie nazionalità fuggiti dal Quest’anno le adesioni sono state Taranta Peligna e Casoli; la via di fuga di campo di concentramento di Sulmona, moltissime. Oltre 600 i partecipanti: numerosi prigionieri di guerra anglo-ameri- degli antifascisti e partigiani che dal nord assieme ai numerosi studenti allievi del cani, di soldati italiani e di giovani che si cercavano un varco per ricongiungersi con liceo “Fermi”, si metteranno in marcia 48 schieravano dalla parte degli Alleati per lib- gli alleati, di tutti coloro che, dopo l’8 set- studenti da Brescia, 25 dal Liceo “Federico erare l’Italia”. tembre del ’43, attraversarono i nostri monti Caffé” di Roma, 50 dal “Galilei” di Pescara, Oggi il tracciato montano che attraversava andando incontro alla storia. 15 da e 48 da Cuneo. la Linea Gustav è, come sottolineano gli Dal 2001, quando insegnanti e studenti del Poi, ancora, allievi del Classico di Sulmona, organizzatori del Freedom trail, “la metafora Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Sulmona studenti di Popoli e Firenze, la parteci- del cammino di ogni uomo e di ogni soci- raccolsero l’invito di alcuni reduci inglesi, pazione di 3 inglesi e 3 olandesi, singoli età per conquistare e difendere i valori ideatori del “Freedom Trail” internazionale, aderenti, gruppi, famiglie. della libertà, della solidarietà, della pace”. sono trascorsi dodici anni in cui la manifes- Il 27 aprile si partirà da Sulmona alla volta di Giunto alla dodicesima edizione, il “Sentiero tazione è riuscita a conservare i tratti di , per giungere a Casoli nel della Libertà” è ormai una tradizione nel cal- originalità della prima edizione, inaugurata pomeriggio del 29 aprile. Tre giorni per endario abruzzese. Ogni anno, intorno al dall’allora Presidente della Repubblica Carlo “un’esperienza di vita in cammino, per ricor- 25 Aprile, festa della liberazione dal nazifas- Azeglio Ciampi, uno tra i tanti partiti una dare e non ripetere gli sbagli della storia”. cismo, l’associazione culturale che porta il notte da Sulmona, scampati al fuoco

Opera aperta, U. Eco, Bompiani, Milano Storia della mia gente, E. Nesi, E si divisero il pane che non c’era, a 1962 Bompiani, 2010 cura Liceo scientifico “Fermi”, Qualevita Nuovo realismo, P. Restany, Preparo, Attraverso gli Appennini e le terre Storia dell’Italia partigiana, G. Bocca, Milano 1973 dell’Abruzzo, E. Canziani, Synapsi 2009 Mondatori, 2010 L’ultima avanguardia, L. Vergine, Fuga in Italia, M. Soldati, Sellerio, 2004 L’avocatt in bicicletta. Il romanzo di Mazzotta, Milano 1983 Viaggio in Italia, G. Piovene, Dalai 2007 cinquant’anni di ciclismo, G. Brera, Book time, 2010 The italian trans – avantgarde, Politi, La favola pitagorica, G. Manganelli, Milano 1980 Adelphi, 2005 Il Paradiso in bicicletta, T. Paolini, Mac edizioni 2012 Anni novanta (catalogo della mostra) a Il segreto del bosco vecchio, D. cura di R. Barilli, Elemond Editori Buzzati, Mondadori, 2010 Santa Maria in Valle Polcraneta. Storia, Associati, 1991 arte, leggende e tradizioni, don Abruzzo, Touring 2011 Mario Schifano. Il colore e la luce. Vincenzo Angeloni, Edizioni Sogeas Catalogo della mostra (Castelbasso Formaggi d’Italia. Storia, produzione, 2000 2006), Skira. 2006 assaggi. Slow Food, 2009 Santa Maria delle Grazie. Storia e Arte Mirycae, G. Pascoli, a cura di P. V. Henry Cartier Bresson. Fotografo, di una chiesa del Mille, don Vincenzo Mengaldo, Bur Rizzoli, 1981 Alinari 2010 Angeloni, Edizioni Sogeas 2009 Canti di Castelvecchio, G. Pascoli, I banditi della libertà. La straordinaria Il sentiero delle libertà, Laterza 2003 Rusconilibri 2004 storia della Brigata Majella, M. Patricelli, Utet, 2005 lo scaffale lo AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 25 2524

LA FESTA PROGETTO“PECUNIA”

PRIMO PIANO DEI SERPARI FIBRE NATURALI A COCULLO PER IL MERCATO IL 1 MAGGIO INTERNAZIONALE

Non più ogni primo giovedì di maggio, come da secolare Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dopo i tradizione, ma la festa dei serpari a Cocullo dedicata a san lusinghieri risultati ottenuti nelle due passate campagne di Domenico Abate si svolgerà il 1 maggio. Un cambiamento tosa, anche nel 2012 dà seguito al progetto «Pecunia», con deciso dal Consiglio comunale, che renderà l’edizione 2012 l’obiettivo di valorizzare, le lane prodotte nell’area protetta punto di svolta nella storia dell’antico rito in onore del santo continuando, il partenariato con l’associazione regionale patrono, che vanta oltre tre secoli di tradizione. “Abbiamo Allevatori d’Abruzzo e l’Ufficio Territoriale per la Biodiversità voluto dare una data fissa alla festa” ha affermato il sindaco (UTB) dell’Aquila. L’obiettivo dell’iniziativa è di raccogliere Nicola Risio, spiegando che si tratta di una decisione adottata almeno 50 mila chilogrammi di lana proveniente dalla tosa di di concerto con associazioni locali e cittadini. Lo scopo dello pecore di qualsiasi razza, da inviare al nuovo Centro Unico di spostamento del giorno, in sostanza, è quello di agevolare il Stoccaggio e Cernita istituito presso il Centro Pilota San più possibile quanti decidono di partecipare alla suggestiva e Marco di Castel del Monte del Corpo Forestale dello Stato - particolare manifestazione in onore di san Domenico, che Ufficio Territoriale per la Biodiversità. Da questa struttura la ogni anno richiama migliaia di fedeli in pellegrinaggio, semplici lana, dopo una classificazione generale ed una prima pres- visitatori, studiosi di antropologia, fotografi, cineamatori, oper- satura, sarà trasportata in un centro specializzato in atori televisivi, che giungono da ogni parte d’Italia e dall’es- selezione, per essere poi collocata sul mercato nazionale e tero. Il rito pagano s’intreccia con la devozione cristiana. Il internazionale. Gli utili derivanti dalla vendita della lana saran- culto di san Domenico, protettore dal morso dei serpenti, no completamente ridistribuiti tra gli allevatori aderenti. L’Ente incontra il rito arcaico dei “serpari”, manipolatori dei rettili, nel- ha perciò pubblicato un avviso pubblico, scaricabile dal sito l’affascinante quanto unica processione in cui sfila la statua www.gransassolagapark.it che mira a ricercare e selezionare del santo addobbata con serpenti aggrovigliati. un gruppo di allevatori ovini che si impegnino a fornire la pro- pria lana. PRIMO AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/1210:18Pagina26 UN’OPERA D’ARTE UN’OPERA È BOSCO IL PESCOCOSTANZOA PIANOche locale dell’economia natura, della dell’arte, studiosi Tamaro,a Marco fronte di Benetton fondazione direttore del e Manzi Aurelio botanico del Luciani, Domenico scientifico comitato del e Premio del coordinatore del Sabatini, Francesco pescolano, illustre e Crusca della dell’Accademia onorario presidente del Cimmuto, Del Pasquale sindaco del senza pre- alla naturale, location Pescocostanzo, a marzo, 30 il poi, e Roma a prima presentata L’iniziativastata l’Abruzzo. è omaggia e Italia in torna naturali, e autentici patrimoni di salvaguardia alla teso mento, riconosci- il (2011), TanekaBenin in Beri di villaggio il e (2010) Siria in Europos Dura di sito il Dopo invenzione”. e memoria di natura, di valori di “denso luogo un verso attenzioni di campagna promuove Treviso,di Ricerche che Studi Benetton fondazione dalla istituito Giardino», il per Scarpa «Carlo internazionale premio XXIII il Sant’Antonio di bosco Al secolari giganti verdi e paesaggi suggestivi paesaggi e verdi giganti secolari con faggeta meravigliosa lavoro, da animali pascolavano cui in difesa, bosco Tipico centrale”. dell’Italia famoso e bello più forestale “biotopo il è Manzi Per rinascita». e degrado di cicli i subite, aggressioni le evoluzione, loro della fasi diverse le boschi, dei generale più storia la vicenda, speciale sua della l’intensità attraverso meglio, conoscere di occasione preziosa «offre giuria la secondo Pescocostanzo, di culturale fioritura ordinaria stra- alla legato umana”, civiltà della mento “monu- e natura” della opera “grandiosa Sabatini da definito Sant’Antonio, di Bosco Il Nicola. San l’auditorium gremito hanno negli anni cinquanta» ha affermato Luciani. affermato ha cinquanta» anni negli come salvaguardia, sua alla tesa battaglia la proseguendo naturali, bellezze delle filone un in culturale, campagna una in Bosco il inserire di tentare vogliamo premio questo “Con metri. 1400 di un’altitudine a ettari 550 su estende si stagione, ogni in mostra fino al 1 luglio. 1 al fino mostra una Treviso,allestita a sarà studi dove di giornata in maggio 12 il Bosco, del sabile respon- quale Pescocostanzo, di comunità alla consegnato sarà Scarpa di sigillo Il turistica». offerta importante «un’ bosco il e territorio» il per vetrina “un’ottima è premio il quale il per Cimmuto, Del Soddisfatto

ph Gianluigi Quaraglia

ph Gianluigi Quaraglia AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:18 Pagina 27

IL FORMAGGIO 2726 STORIA DI UN PRODUTTORE DI MONTAGNA COLORI E SAPORI APR/GIU 2012

IMMAGINI TESTO Luca Del Monaco Massimo Maiorano

l formaggio è così diffuso sulle qualità non soltanto abruzzese. non sono facili da trovare. nostre tavole che neanche ci Parliamo del Caseificio Campo Si possono degustare nei migliori ris- accorgiamo di quanto sia stato – Felice, dove Edoardo, Marco e toranti ed osterie del capoluogo, e ancora lo è - importante nella Michele Di Carlo conducono la pro- oppure acquistare nei negozi spe- I pria azienda nel segno di una cializzati o direttamente in caseificio. cultura e nell’economia della nostra società. tradizione declinata al nostro Piccolo consiglio: almeno una volta Lo è stato da sempre, soprattutto tempo, utilizzando solo il latte fare una capatina sulla piana di fin dalla sua scoperta, quando fu proveniente dalla conca aquilana. Campo Felice dove in una bella

decisivo nello sviluppo della civiltà Una tradizione che affonda le pro- baita in legno direttamente gestita contadina e pastorale: si poteva prie radici in storie di emigrazione, dai titolari del caseifico si possono finalmente conservare il latte quella emigrazione che aveva por- comprare e degustare tutte le munto dagli animali - pecore e tato il primo fondatore dell’azienda tipologie di formaggio, accompag- capre per lo più. Non si può Gino Ammannito a partire per nato da tanti altri prodotti abruzze- definire una data di nascita per il l’Africa per impiantare un caseificio si di qualità, dai salumi aquilani alle formaggio, probabilmente nato da nelle colonie, ed una volta avuto confetture, ai mieli, ai vini tipici una cattiva conservazione in un successo tornare tanti anni dopo abruzzesi ed alle birre artigianali. otre fatto di stomaco di animale, per ricominciare l’attività nel pro- È un modo di ritemprare sia lo spir- ma comunque abbastanza lontano prio paese natale. ito, contemplando la natura delle nel tempo visto che già cinquemila Nel 1977 i fratelli Lello, Arturo e montagne che circondano la baita, anni orsono i Sumeri scrivevano il Claudio Di Carlo rilevano l’attività, sia... lo stomaco. Buon formaggio a «Fregio della latteria», un vero e stanchi degli innumerevoli viaggi in tutti! proprio trattato sulla produzione Sardegna dove andavano per fare del formaggio. formaggio. È importante anche oggi, nel terzo Oggi la seconda generazione mette millennio, nella nostra realtà di in pratica l’esperienza per produrre montagna abruzzese, disseminata nel pieno rispetto della tradizione il da bravi imprenditori zootecnici e fior di latte, la scamorza, il pro- bravi casari. A volte pastore e volone a pasta morbida e tanti altri casaro sono la stessa persona e nel- prodotti. Ma i giovani hanno tratto l’immaginario collettivo rappresen- dai genitori non solo l’esperienza e tano la sintesi della naturalità del la manualità, ma anche il coraggio prodotto; ma possono altresì essere di innovare e di sperimentare che li due distinti soggetti e quando for- ha portati a produrre formaggi a mano un tutt’ uno riescono a trarre latte crudo, rigorosamente legati al il meglio da ciò che la natura ci territorio ed allo stesso tempo mette a disposizione. innovativi. Ne sono esempi la Un esempio di questo «tutt’uno» caciotta con il lievito madre del pane, il misto vaccino-ovino con lo troviamo a , vicino all’ Link Aquila, dove in uno dei diciotto pepe nero e zafferano di Caseificio Campo Felice piccoli borghi che insieme costituis- oppure il delizioso erborinato Via dell’Aquila, 16 cono questo comune «diffuso», stracchinato Campo Felice. 67045 Collimento di LUCOLI (AQ) Collimento, opera una realtà Purtroppo o per fortuna, le pro- tel. 0862/73100 casearia che si trova ai vertici della duzioni sono limitate ed i prodotti caseificiocampofelice.com AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:19 Pagina 28

IL “GIRO” DI PASSO SAN LEONARDO IN BICI TRA CAMPI DI GENZIANA E ACQUE SORGIVE SPORT E NATURA APR/GIU 2012

IMMAGINI TESTO Luca Del Monaco Tommaso Paolini AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:19 Pagina 29 2928 er cercare di alleviare, non dico elimi- 34/17. Prima di lasciare il paese sulla destra la ginestra, il maggiociondolo, la peonia, la nare, lo stress, il logorio, la consun- fa bella mostra il possente, snello e alto rosa selvatica, la rosa di San Giovanni e il zione, la frenesia, il sovraccarico della campanile della chiesa parrocchiale di Santa cisto rosa la fanno da padrone all’inizio del- vita moderna e per contrastare la Maria Maggiore, con cuspide piramidale e l’estate nel periodo di fioritura. P bifore nella cella campanaria, che fa il paio Ripresa la marcia al bivio del Passo si imboc- modestia della nostra quotidianità, il miglio- re antidoto è forse un’uscita in bicicletta, da con quello dell’Annunziata di Sulmona, e ca a destra la SP 54. Dopo neanche due soli o in compagnia. Permette di tonificare il appena dopo il maestoso castello dei chilometri si raggiunge Fonte Romana corpo e liberare la mente, ma anche di pen- Caldora a pianta quadrilatera, cinto da un (1236 m s.l.m.). A sinistra c’è il sentiero che sare, perché non di rado in bici si sale con i largo e profondo fossato, con le slanciate costituisce la base per percorsi escursionisti- problemi che trovano, come d’incanto, le torri quadrate da poco restaurate, due delle ci di alto valore paesaggistico. Dopo otto giuste soluzioni al momento di mettere quali quasi intatte, che riescono ancora a chilometri immersi nel verde sulla strada in piede a terra. sorprenderci per l’audacia dell’impostazione discesa si arriva a Campo di Giove (1071 m. Scegliere un percorso in bici non è difficile. e della realizzazione. s.l.m.) ai piedi della Majella, immerso in un Ce ne sono tanti, di bassa, media e alta dif- Si sale in silenzio sulla strada serpeggiante contesto naturalistico di tutto rispetto. Si ficoltà. Ne racconto uno dell’Abruzzo inter- accompagnati da una leggera brezza e dal- attraversa in centro dove i sanpietrini crea- no a difficoltà media che può essere fatto l’aria mistica dei luoghi respirando a pieni no problemi di stabilità. Dalla ricca fontana Milton Glaser con la bici da corsa da fine aprile a metà polmoni il profumo dei fiori e quello delle nella piazza del paese sgorga copiosa l’ac- ottobre. È il giro che noi biker chiamiamo di erbe aromatiche: il timo è quello più forte. qua. Si possono seguire ora le indicazioni Passo San Leonardo. Il traffico è inesistente. Dopo sette chilome- per Sulmona. La strada è in discesa, il traffi- illustrazione Da Sulmona (405 m s.l.m.) si imbocca la SR tri da , superato il tratto più duro, co è scarso. Si può spingere il 50/11 per 487. È in leggera salita e si spinge il 34/15 sulla sinistra si può vedere l’area faunistica raggiungere una velocità che può superare alzandosi sui pedali ogni tanto più che altro del camoscio appenninico inaugurata da anche i 60 chilometri orari. In un battibale- per scaldare un po’ i muscoli e preservare poco. no si arriva a (835 m s.l.m.) e poi i glutei. Prima del bivio per Cansano, Percorsa la parte finale della strada che si al bivio di Pacentro dove è necessario forte- dopo quattro chilometri e mezzo, un incunea nella montagna, dopo una decina mente rallentare: c’è lo stop. Per evitare di cartello informa che si sta per entrare nel di chilometri da Pacentro, si svetta. Sul retti- mettere il piede a terra, ci si può tenere Parco Nazionale della Majella, mentre un filo prima del bivio per Sant’Eufemia a sulla sinistra in contromano e vista la strada altro, che indica la biforcazione con la SP Majella c’è una fonte, vicino la casa canto- sgombra si può riprendere la cavalcata 12a, attira l’attenzione perché contiene in niera, da cui sgorga un’acqua freschissima. verso Sulmona. Si può spingere ancora il vernice bianca, ora coperto di un rosso Bisogna approfittarne per dissetarsi e per rapporto massimo perché la strada è in leg- tenue, l’aggiunta “W il pelo”. Seguendo riempire le borracce. I campi in quota sono gera discesa. Il giro di Passo San Leonardo è sempre la SR 487 e spingendo con regola- tavole di colori: la genziana appenninica dal lungo una sessantina di chilometri che pos- rità il 34/15: solo i due tornanti proprio colore viola, l’aquilegia, il cardo, il doronico, sono essere percorsi in un paio d’ore. all’ingresso dell’abitato richiedono uno sfor- zo maggiore, si raggiunge Pacentro (690 m s.l.m.) stretto tra i monti che limitano l’oriz- zonte. Si attraversa in piano percorrendo la via principale: un po’ scoscesa per via dei lastroni di pietra malfermi, e poi la piccola piazza, dove sulla sinistra c’è una grande fontana di bell’aspetto che getta copiosa- mente una limpida acqua. Il noto ristorante “Li Caldora” proprio vicino l’arco ci ricorda l’importanza della gastronomia di queste parti basata essenzialmente sui prodotti locali. Quando la fila delle belle case, molte delle quali in pietra a vista, lascia spazio allo sguardo, ammiriamo a ponente la vasta con i campi coltivati e il verde argentato degli ulivi sui declivi del Morrone. Inizia l’ascesa verso Passo San Leonardo. Si può salire leggeri sulla SR 487 spingendo il AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:19 Pagina 30 PIANO DI PEZZA UN’ESCURSIONE DAL SAPORE DI AVVENTURA NEL PARCO SIRENTE VELINO SPORT E NATURA APR/GIU 2012

IMMAGINI TESTO Luca Del Monaco Piero Savaresi

aggiunto il paese di , da costituirà la via di ritorno, occorre dunque dirigere il Rovere, si incontra una prima grande rotonda passo verso il bosco a destra in direzione Ovest, dove che occorrerà percorrere completamente fino una evidente tabella segnaletica aiuterà ad identificare Rad imboccare la strada più a sinistra, questa, il corretto tracciato da seguire, indicando il primo dei una lunga striscia di asfalto salendo in direzione Sud- luoghi che occorrerà raggiungere, il rifugio Sebastiani. Il Ovest, terminerà la sua corsa all’ingresso del Piano Di rifugio, raggiungibile in 50 minuti di stretto e facile sen- Pezza, un brullo altipiano posto a circa 1500 m, dove tiero, è ben gestito dalla sezione CAI di Roma; aperto in sono presenti alcuni rifugi di cui uno di recentissima estate permette, all’escursionista, un completo ristoro e costruzione. L’asfalto, come detto, finisce qui. È ancora la possibilità di assistere a suggestivi concerti e romanti- presto per lasciare l’auto, con molta prudenza occorre che osservazioni stellari oltre all’acquisto di guide e libri aggirare a sinistra i rifugi e piegare immediatamente a relativi al parco. Da osservare e fotografare, durante l’a- destra percorrendo, la non troppo confortevole strada scesa, i panorami di enorme contrasto che la fredda e sterrata fino a parcheggiare poco prima che la valle si grigia roccia delle vette disegna e che circondano il gio- stringa trasformandosi in un budello boscoso. vane e rigoglioso bosco, che in prossimità del rifugio L’evidente sterrato che prosegue lungo la strozzatura diraderà fino a sparire del tutto. Arrivati al rifugio, posto terminale del Piano non deve trarre in inganno, esso ai piedi del Costone sul pendio che separa il Piano Di AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:19 Pagina 31 3130

Pezza dallo stretto catino che, aggirando lo splendido la presenza di una piccola croce lignea. Il sentiero non [Link] Monte Puzzillo (Nord, Nord-Est) si tuffa nel noto altipia- è particolarmente evidente ma la possibilità di perder- Il Parco Regionale Naturale del Sirente- no di Campo Felice, si possono osservare, guardando si, se non negli splendidi panorami rocciosi di questo Velino, un vasto sistema di monti, valli ed verso Nord, l’incombente Cimata Di Puzzillo (m.2140), monumentale angolo d’Abruzzo, è nulla. L’ampia Valle altipiani di origine carsica e glaciale, monti brulli e dolomitici con notevoli pareti roccio- verso Nord, Nord-Est le ruvide e verticali pareti del Majelama che poco più a Sud termina nella estesa se solcate da profonde rave che spesso sono Costone Occidentale (m.2239) al di là del quale si trova conca Marsicana si farà ammirare in tutta la sua bel- fonte di divertimento per innumerevoli scial- l’ampia depressione che ospita il lago della Duchessa. lezza e con un pò di attenzione in più sarà possibile pinisti. Il complesso territorio, macchiato da Abbandonando il rifugio in direzione Sud e dopo pochi intravedere i maestosi Grifoni librarsi nell’aria sfruttan- boschi di faggio, è un ambiente difficile, pie- metri percorsi in piano si tornerà rapidamente a salire do le forti correnti termiche che spazzano questi ripidi tre marce e fragili costituiscono le pareti di fino a raggiungere la vetta del Costone (m.2271) la cui luoghi. Da qui seguire il sentiero si farà più arduo, le monti severamente segnate dal clima, ampi cima è caratterizzata da un’esile e gialla croce metallica, tracce, prima evidenti, diverranno d’un tratto assenti pendii erbosi ed assolati in cui solo poche il sentiero dopo aver aggirato il ripido pendio che grava ma con un pò di attenzione sarà comunque abbastan- sparute piante sembrano avere il coraggio di sul rifugio si fa non particolarmente evidente ed ha la za semplice riuscire ad orientarsi. ergersi come strani ed incomprensibili totem tendenza a complicare eccessivamente l’ascesa, convie- Discendendo il ripido crinale di Capo Di Pezza in dire- solitari, rilievi brulli che sembrano nemici ne, dunque, salire sul Costone puntando direttamente zione Nord si raggiungerà il Vado Di Castellaneta della vita e infine altipiani vasti e spogli, un verso la vetta. (2099 m.), una piccola tabella costituirà un buon ambiente selvaggio e solitario, che nel 2007 Dalla cima del Costone, una breve sosta consentirà di punto di riferimento, voltando verso Nord, Nord-Ovest si è fatto dimora (grazie al ripopolamento) per uno splendido e maestoso rapace, il godere appieno della vista delle principali vette del e poi guadagnando il canale più profondo della valle, Grifone. gruppo, la caratteristica piramide del Monte Velino costituita dai fianchi di Capo Di Pezza e Punta Trieste, Il Parco del Sirente Velino, duro, selvaggio e (m.2486), il re di questo sistema montuoso che domi- si raggiungerà il bosco a quota 1900 m circa, tenendo solitario, in grado quindi di affascinare qual- na a Sud, ad Ovest, la profonda, lunga e selvaggia Val sulla destra la piccola vetta rocciosa che svetta nel siasi escursionista, è il luogo ideale dove Di Teve dominata poco più a destra dallo splendido centro della valle (La Castelluccia) si raggiungerà, realizzare una escursione dal sapore di Muro Lungo (m.2184) che costituisce, con il Costone dopo venti minuti, il confine terminale Ovest del avventura. Occidentale, il confine della regione Abruzzo con il rastremato Piano Di Pezza. Dieci minuti di cammino Lazio. separeranno l’escursionista dalle auto, dieci minuti Dirigendo verso Sud-Est, lungo lo stretto e panoramico tutti da godere lungo un canale contornato dal bosco Come arrivare profilo di Cresta, si raggiungeranno dapprima Punta orlato superiormente dalle rocciose e maestose vette Dall’uscita del casello autostradale di Trento (m.2242) e successivamente Punta Trieste che hanno riempito e saziato gli sguardi dell’escursio- Celano dell’A25 (autostrada dei parchi) si svolta a destra per immettersi nella ss5 (m.2230) fino a terminare la lunga e suggestiva pas- nista lungo tutto il trekking. Tiburtina Valeria in direzione di , seggiata su Capo Di Pezza (m.2177), individuabile per Alla prossima avventura. immediamente dopo occorre nuovamente svoltare verso destra per Celano e da qui, senza soluzione di continuità si guadagna quota fino a raggiungere la località di , posta all’estrema propagine Sud dell’Altipiano Delle Rocche, proseguendo lungo la SR5 bis (direzione Nord) si attra- versa il piccolo borgo di Rovere fino a rag- giungere Rocca Di Mezzo.

Scheda trekking: Tipologia percorso: Anello. Livello di difficoltà: EE (Escursionisti esper- ti) Dislivello totale: 1070 m. Lunghezza: 12.500 m. Durata: 5,30 h. Esposizione al vuoto: NO. Presenza sorgenti d’acqua: NO. AbruzzoAppennino_16_2012_v8_appennino 23/04/12 10:19 Pagina 32 èabruzzoeappennino.com