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Sommario PREMESSA ...... 5 Capitolo 1 |L’OFFERTA TURISTICA ...... 7 1.1 ACCESSIBILITÀ ...... 7 1.2 PATRIMONIO AMBIENTALE E NATURALISTICO ...... 9 1.2.1 TERME ...... 10 1.3 PATRIMONIO CULTURALE ...... 12 1.4 RICETTIVITÀ ...... 15 1.5 ENOGASTRONOMIA E RISTORAZIONE ...... 21 1.6 INFRASTRUTTURE SPORTIVE ...... 24 1.6.1 CORNO ALLE SCALE ...... 24 1.7 OFFERTA COMMERCIALE E DI ENTERTAINMENT ...... 26 1.8 EVENTI ...... 27 1.9 ACCOGLIENZA E SEGNALETICA ...... 28 Capitolo 2 | LA COMUNICAZIONE DELL’ALTO RENO ...... 29 2.1 OFFLINE ...... 29 2.2 ONLINE ...... 30 2.2.1 SITI INTERNET ...... 30 2.2.2 SOCIAL MEDIA ...... 39 2.2.3 CONVERSAZIONI ONLINE ...... 49 Capitolo 3 | IL PUNTO DI VISTA DEGLI STAKEHOLDER ...... 59 Capitolo 4 | PERCEZIONE E CONOSCENZA DELL’OFFERTA TURISTICA DELL’ALTO RENO ...... 73 4.1 POTENZIALI TURISTI: INTERVISTE ALLA FIERA SKIPASS DI MODENA ...... 73 4.2 GIORNALISTI ...... 79 4.3 OPERATORI TURISTICI ...... 83 Capitolo 5| ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA...... 85 5.1 IL TURISMO ESTIVO ...... 88 5.2 IL TURISMO INVERNALE ...... 90 5.3 PROFILO DEL TURISTA ...... 93 CAPITOLO 6 – SWO(T) ANALYSIS, TREND E CONCLUSIONI ...... 111 CAPITOLO 7 – LINEE STRATEGICHE ...... 117 NOTA METODOLOGICA ...... 125 TEAM DI LAVORO ...... 129

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PREMESSA

Mailander è stata incaricata di svolgere uno studio volto a un piano di rilancio dell’area dell’Alto Reno, previsto tra le azioni strategiche della Destinazione turistica Metropolitana e sviluppato da Bologna Welcome, in accordo con i Comuni del territorio di riferimento.

Punto di partenza è stata un’analisi poliedrica, che – basandosi su un’indagine che ha interessato soggetti diversi e sulla lettura dei dati – ha permesso di costruire una fotografia dello stato dell’arte del turismo nell’Alto Reno, mettendo in luce i punti di forza e di debolezza del territorio, nonché eventuali criticità e ambiti di miglioramento.

Le interviste hanno coinvolto target diversi, quali: . gli stakeholder locali . i turisti in loco nella stagione estiva e in quella invernale . i turisti potenziali (intercettati alla fiera Skypass di Modena) . i giornalisti . gli operatori turistici

L’analisi desk ha, invece, studiato: . l’attuale offerta turistica . l’andamento dei flussi turistici . la comunicazione digitale

Il lavoro è stato ispirato dall’obiettivo di fornire spunti per: . definire l’identità turistica dell’area . lavorare a un (ri)posizionamento turistico dell’Alto Reno . mettere a sistema l’offerta del territorio . costruire un prodotto turistico rispondente alle esigenze della domanda attuale . (ri)valorizzare il turismo come asse di sviluppo dell’area

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Capitolo 1 |L’OFFERTA TURISTICA

1.1 ACCESSIBILITÀ

L’area dell’Alta e Media Valle del Reno, grazie alla sua posizione baricentrica, può attingere flussi di visitatori dai grandi bacini urbani del centro e nord Italia, localizzati in un raggio di non più di 2/3 ore di auto. Si tratta di un mercato potenziale che potrebbe avere dimensioni ancora maggiori se non vi fossero alcuni fattori che deviano altrove buona parte della popolazione turistica circostante:

. la presenza di aree turistiche ed escursionistiche concorrenti a breve e medio raggio (Appennino Modenese, Reggiano e Appennino Tosco-Romagnolo a ovest e sud, le pendici dell’arco alpino lungo l’A22 del Brennero a nord); . una viabilità interna inadeguata per la sua fruizione a causa delle condizioni della S.S.64 Porrettana che compromettono un agevole e rapido raggiungimento delle località oggetto di analisi; . la scarsa conoscenza da parte del mass-market delle opportunità naturalistiche, storiche, artistiche, culturali e gastronomiche di questi territori, unita alla mancanza di percezione dell’immagine turistica dell’area; . la scarsa presenza di offerte di ospitalità di eccellenza, strategiche per “illuminare” turisticamente e rendere popolare l’area analizzata.

Per quanto riguarda i collegamenti autostradali, l’accessibilità all’area è garantita dal casello di Bologna- , da quello di e da quello di Rioveggio, tutti lungo l’Autostrada A1. Il raggiungimento di queste uscite autostradali, e quindi delle “porte” turistiche di questo territorio viene ritenuto agevole anche dai frequent travellers. Più difficoltosi, invece, risultano gli spostamenti all’interno del territorio lungo la viabilità ordinaria. La S.S.64 Porrettana è inadeguata a sopportare il carico veicolare nei momenti di picco turistico, oltre a presentare difficoltà quotidiane nello smaltimento del traffico ordinario. L’itinerario turistico richiede circa 90 minuti per percorrere i circa 65 km. che separano il casello autostradale di Sasso Marconi dal Corno alle Scale; stessi tempi di percorrenza da Rioveggio, qualcosa in più da Casalecchio di Reno.

Trattandosi di territori collinari ed appenninici, le caratteristiche morfologiche sono tali da non facilitare i rapidi spostamenti automobilistici. In più, la presenza quotidiana di centinaia di mezzi pesanti aggrava il quadro complessivo. Non c'è eccellenza nella viabilità e la qualità delle sedi stradali e della segnaletica va dal mediocre al buono, con ampi margini di miglioramento per tutte le direttrici.

Per quanto riguarda i collegamenti ferroviari, lo snodo centrale è costituito ovviamente dalla stazione centrale di Bologna, hub di grande importanza, da cui partono tutti i trasporti locali per l’Alta e Media Valle del Reno: Alta e Media Valle del Reno Bologna Centrale, Borgo Panigale, Casteldebole, Casalecchio Garibaldi, Casalecchio di Reno, Borgonuovo, Sasso Marconi, Lama di Reno, , Pian di Venola, Pioppe di Salvaro, , Riola, Silla, Porretta Terme. Tempo medio di percorrenza: Bologna Centrale-Porretta Terme 70 min.

Dal punto di vista dei collegamenti, dunque, il territorio dell’Alta Valle del Reno dispone degli elementi basilari di raggiungibilità su gomma e anche di uno strumento in più: il treno.

Il movente turistico – quando esiste – può essere, quindi, agevolmente appagato dal momento che l’area in oggetto possiede gli elementi adeguati per entrare nel giro dei tour storico-artistici, culturali, naturalistico- ambientali, gastronomici e di svago.

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A questi collegamenti su gomma e ferroviari, va aggiunto il vantaggio strategico dell’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, scalo internazionale ormai tra i più importanti e dinamici d’Italia, classificato come “aeroporto strategico” dell’area Centro-Nord nel Piano nazionale degli Aeroporti predisposto dal MIT, che confermando il continuo trend di crescita da anni – nel 2019 ha superato per la prima volta quota nove milioni di passeggeri totali (per l’esattezza: 9.405.920*), con un incremento del 10,6% sul 2018.

A livello di collegamenti sul territorio dell’Alto Reno per turisti non auto-muniti o che desiderano non guidare in vacanza, si evidenzia l’esistenza del ColBUS, un servizio di trasporto a chiamata con prenotazione telefonica a un call center dedicato, che nei periodi di vacanza estivi e invernali collega da Porretta Terme agli impianti del Corno alle Scale. Per utilizzare il servizio, è necessario munirsi un titolo di viaggio extraurbano ordinario, da validare a bordo e acquistabile anche tramite l’app Roger (per tutti i dispositivi) o Muver (solo per android) o direttamente sul mezzo di trasporto, ma con un sovrapprezzo. Il servizio per quanto molto comodo ed economico, è altrettanto poco promosso e pubblicizzato, dagli stessi operatori dell’accoglienza.

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1.2 PATRIMONIO AMBIENTALE E NATURALISTICO

Le risorse naturali e ambientali, un vasto territorio collinare caratterizzato da ridotta antropizzazione, scarso inquinamento industriale, elementi paesaggistici e naturalistici intatti, se coerentemente coordinate, possono costituire una forte componente di attrattività turistica.

Il sistema di aree collinari bolognesi offre condizioni ambientali di particolare pregio naturalistico. Nell’area provinciale si trovano 6 parchi regionali, 2 riserve naturali e 2 parchi provinciali. Sono, inoltre, presenti una serie di aree ambientali protette, in particolare nelle zone umide di pianura. Di particolare interesse sono anche le aree lungofiume, su cui si stanno realizzando alcuni interventi di valorizzazione, sia per i residenti sia per i turisti.

Il sistema dei Parchi regionali e delle Riserve Naturali presenta una notevole estensione, coinvolgendo parti rilevanti della maggioranza dei comuni dell’Appennino Bolognese: . Parco Regionale del Corno alle Scale – (circa 4.974,49 ha) . Parco Regionale dei Laghi Suviana e Brasimone – , e (circa 3.329,89 ha) . Parco Storico Regionale di Monte Sole – Marzabotto, e (circa 6.300 ha) . Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico – Monzuno, , Sasso Marconi (circa 757,40 ha)

Nel territorio sono, inoltre, presenti due Parchi provinciali: . Parco Provinciale La Martina, (circa 155 ha) . Parco Provinciale di Montovolo, Grizzana Morandi (circa 35 ha)

Valorizzare il patrimonio ambientale è strategico per lo sviluppo turistico di questo territorio. Il turismo verde in Italia continua a generare oltre 100 milioni di presenze e un fatturato vicino ai 12 miliardi di euro (elaborazioni e stime TMI su fonti varie). L’incremento annuo del movimento si attesta sul +3% e coinvolge un ampio settore, che va dagli agriturismi ai parchi, dalle aree protette e alle vacanze attive.

Lo sviluppo di questa tipologia di turismo porta con sé alcune componenti di grande interesse per il rilancio turistico di quest’area: . l’esperienza di una vacanza sulla montagna più autentica; . lo sviluppo di una ricettività diffusa, diversa e alternativa (sharing economy) anche attraverso il recupero di immobili privi di altra destinazione, economicamente attraente laddove l’impianto di strutture alberghiere non è economicamente sostenibile; . la permanenza delle giovani generazioni in luoghi a rischio spopolamento per mancanza di opportunità lavorative; . la sostenibilità economica, sociale e ambientale di forme di turismo lento.

Oggi, nonostante si parli incessantemente di sviluppo sostenibile, sono ancora rari gli esempi di prodotto turistico compatibile con la sostenibilità, nel senso che quando prevale la salvaguardia (eccessiva) del territorio difficilmente si possono creare infrastrutture e servizi per assicurare ai turisti una buona qualità dell’ospitalità. E quando un Parco, un’Oasi, una Riserva Naturale non hanno infrastrutture e offrono quantità di servizi ricettivi insufficienti, significa che l’area non vuole essere antropizzata o quantomeno non ritiene opportuno essere sovracaricata di servizi turistici. Va, quindi, nuovamente ribadito che la spontaneità imprenditoriale non produce sviluppo e soprattutto non crea la domanda che servirebbe.

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Tra le eccellenze e le peculiarità del territorio vanno annoverati i bacini e i laghi artificiali. I due più importanti costituiscono dal 1995 l’omonimo Parco regionale dei laghi di Suviana e Brasimone. Si tratta di due ampi bacini artificiali realizzati a scopo idroelettrico: di grande interesse è il complesso sistema tecnologico che regola gli impianti idroelettrici di Suviana, dove si trova un centro visita dedicato all'acqua, e del Brasimone, che ospita una struttura informativa dell’Enea. I laghi con le numerose aree di sosta attrezzate lungo le sponde, l’estesa rete di sentieri, la possibilità di fare canoa e windsurf, fanno oggi questa zona una delle mete turistiche di maggior richiamo estivo.

Dall’idroscalo di Milano al lago Trasimeno, non c'è nell’Italia centro settentrionale uno specchio d'acqua più grande del Lago di Suviana: capacità di 42 milioni di metri cubi, superficie di 1,5 Km quadrati e diga alta 97 metri. Il lago si presta per attività balneari e sport acquatici (“spiaggia” attrezzata e vari punti di ristoro), anche se la balneazione in realtà sarebbe vietata per motivi di sicurezza, in virtù della presenza della diga idro-elettrica. Associazioni e club sportivi, in collaborazione con la Città metropolitana di Bologna e con i Comuni di Castel di Casio e Camugnano, su questo “mare” di montagna organizzano ogni estate varie manifestazioni di surf, canoa, nuoto pinnato, pesca sportiva e perfino di un particolare triathlon (nuoto, canoa, tiro con l'arco). In bassa stagione, invece, è quasi sempre deserto, con una dotazione minima di servizi. Lo scenario naturalistico e ambientale risulta suggestivo e rilassante, anche se il quadro complessivo risulta non troppo accattivante, caratterizzato da grandi affollamenti concentrati sui week- end, soprattutto la domenica, che però non producono un significativo giro d’affari. Nell’area sono presenti due campeggi e un ostello. Il Lago Brasimone, pur essendo balneabile, è scarsamente fruito a causa dell’acqua molto fredda e della presenza della centrale idroelettrica, la quale crea fortissimi e rapidi dislivelli del livello dell’acqua, con gorghi e correnti che rendono pericolosi i bagni. Sporadicamente è possibile riscontrare la presenza di camper e roulotte, nonostante la mancanza di aree attrezzate. Le caratteristiche stesse del lago non hanno stimolato negli anni lo sviluppo di servizi di accoglienza, ma in prossimità si trova un hotel (Albergo Ristorante Italia).

1.2.1 TERME

Alla voce “Patrimonio ambientale” vanno fatte rientrare anche le terme. Lo stabilimento termale di Porretta rappresenta da sempre un attrattore turistico per questo territorio. Negli ultimi anni, complici le vicissitudini economico-finanziarie delle Terme, la chiusura dello storico Hotel Castanea e un forte cambiamento nel turismo termale, anche lo stabilimento termale ha vissuto momenti di limitato splendore, che non hanno comunque in alcun modo inciso sulla riconosciuta qualità curativa delle sue acque, sia sulfuree che salsobromoiodiche.

In attesa di un progetto di rilancio delle Terme da parte dell’attuale proprietà che viri a un’offerta di wellness, lo stabilimento rappresenta già oggi, con i suoi servizi e la sua piscina in particolare, un’opportunità significativa per i due diversi target di possibili fruitori: 1) i curandi, cioè coloro che a qualunque titolo, assistiti parzialmente o totalmente, effettuano una o più cure termali e che possono essere sia pendolari che stanziali o residenti; 2) i curisti, cioè i curandi-turisti, che effettuano una o più prestazioni presso le terme, alloggiando presso una struttura ricettiva del luogo, e sono inoltre anche visitatori e turisti, che effettuano trattamenti benessere e fitness all'interno di un contesto termale.

Allo stato attuale si è riscontrato in fase di sopralluoghi sul territorio e, in particolare, di audit con gli stakeholder locali un sensibile scollamento tra realtà termale e territorio, con una divergenza di visione tra il management della struttura e i referenti locali, pubblici e privati.

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Su questo punto, va ricordato che l’industria del benessere (evoluzione del termalismo) ha un valore di mercato a livello mondiale pari a 4,2 miliardi di dollari e viaggia a tassi di crescita quasi doppi rispetto a quelli dell’economia mondiale (6,4% vs 3,6%). E per quanto riguarda l’Italia, il turismo del benessere è sempre più importante, perché favorisce la destagionalizzazione dei flussi, fa crescere destinazioni fuori dai circuiti di massa, offre esperienze autentiche e soprattutto è sostenibile. Scendendo nel dettaglio dei numeri relativi all’Emilia-Romagna, nel 2018 nelle 24 strutture della regione sono stati registrati 274.020 arrivi, con una forza lavoro diretta di 2.210 elementi e un indotto di 11.490 occupati per circa 580 milioni di euro.

A gennaio 2020 al MiBACT è stata presentata la rete Eden con le mete wellness italiane eccellenti, nell’ambito del progetto “European Destinations of Excellence Network”, finalizzato allo scambio di buone pratiche e alla promozione del marketing internazionale del turismo del benessere: obiettivo focalizzare l'attenzione sulla diversità delle destinazioni europee e di valorizzare quelle emergenti, in cui si stanno sviluppando nuove iniziative turistiche sostenibili. Tra le quattro località italiane entrate nel network delle nuove destinazioni più salutari vi è Alto Reno Terme, un riconoscimento autorevole, che in questa fase può contribuire a dare stimolo allo sviluppo turistico del territorio.

Va aggiunto che il concetto di turismo del benessere è strettamente legato anche alla positività dell’esperienza, che deve trasmettere emozioni legate allo star bene nel suo complesso, coinvolgendo anche fattori esogeni ed ambientali, quali la cura e la bellezza dei luoghi di soggiorno.

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1.3 PATRIMONIO CULTURALE

Il movimento verso città d’arte e luoghi culturali è in costante crescita sia in Italia sia a livello internazionale, dove il turismo culturale è il principale segmento di vacanza globale, rappresentando oltre il 35% del totale del mercato turistico.

Lo sviluppo del turismo culturale, al di là di alcuni fattori socio-economici strutturali, è favorito da alcuni trend specifici: . la ricerca dell’autenticità dell’esperienza turistica, che si esprime nel desiderio di incontrare l’identità dei luoghi, di conoscerne la storia, le tradizioni, l’arte, e gli aspetti più veri; . la frammentazione delle vacanze, con una domanda turistica sempre meno propensa a partire per lunghi periodi e sempre più orientata a short-break; . la crescita dell’interesse per iniziative, mostre ed eventi culturali di grande richiamo sempre più comunicati e pubblicizzati sui vari media.

Il patrimonio storico-artistico non solo delle grandi città d’arte, ma anche quello dei piccoli centri è, dunque, un ottimo requisito per posizionarsi sul mercato turistico e intercettare quei flussi turistici interessati non soltanto alla visita di monumenti, chiese, musei e siti storici o archeologici, ma anche a vivere il fascino, l’atmosfera e l’heritage delle città, dei borghi e dei luoghi d’arte. Quindi, non solo opere d’arte e architettoniche, ma anche tradizioni, enogastronomia, artigianato e quell’insieme di elementi socio-culturali che caratterizzano un territorio.

Il turismo culturale è, dunque, sfaccettato, segmentato e trasversale proprio per il suo essere uno dei più ampi segmenti di mercato del turismo mondiale e per la rapida evoluzione a cui sta andando incontro.

Alcuni studiosi hanno cercato di segmentarlo in: . visitatori ALTAMENTE motivati una nicchia, con la motivazione prioritaria della vacanza la visita a un monumento, un museo, una mostra; questo gruppo è costituito in larga parte da persone con un elevato grado di istruzione, una buona disponibilità e abitudine ai viaggi; . visitatori PARZIALMENTE motivati coloro che alla vacanza in una città d’arte abbinano l’occasione per fare una gita e/o shopping, vedere amici o parenti; . visitatori culturali CASUALI coloro per cui la cultura non costituisce l’obiettivo principale del viaggio, ma una motivazione aggiuntiva; non pianificano il viaggio in una località in quanto città d’arte, ma se il luogo prescelto offre un monumento o una mostra non mancano di visitarlo.

Da parte dell’offerta turistica la scelta di rivolgersi al segmento del turismo culturale richiede delle precise scelte: non è sufficiente disporre di un patrimonio culturale di rilievo per poter attrarre la domanda culturale, ma è necessario valorizzare i beni artistici e culturali, tenendo presente sia le aspettative della domanda sia le logiche del mercato turistico.

Il patrimonio storico, culturale e artistico presente sul territorio dell’alta e media Valle del Reno non è particolarmente sostanzioso, ma neppure adeguatamente espresso.

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La presenza di luoghi di importanza storica, archeologica ed artistica potrebbe costituire un movente “secondario” per lo sviluppo turistico di tutta l’area. Il fatto di trovarsi per lo più in confini amministrativi che non sono oggetto di questa analisi non può d’altra parte rappresentare un limite al fatto che rappresentino un atout per lo sviluppo turistico del territorio analizzato, che, dunque, può offrire una varietà di attrattive al di là del contesto ambientale e naturalistico, che per tradizione si rivolge a target più contenuti e prevede modalità di comunicazione e promozione più specifiche.

La storia di quest’area non è solo quella antica, l’offerta è arricchita da alcune tappe legate all’innovazione scientifica e tecnologica (come, per esempio, i Musei Marconi e Demm), e dai luoghi che hanno tristemente segnato gli anni ‘40 (Linea Gotica e Marzabotto).

Riassumendo quelle che sono le emergenze storiche, artistiche e culturali, ovvero musei, archivi e biblioteche, siti storici e religiosi dell’intera Valle del Reno, Alta e Media, si evidenziano i seguenti luoghi (grafico/tabella 1):

MUSEI SITI STORICI, CULTURALI E RELIGIOSI 1) Museo Marconi 1) Parco Storico di Monte Sole Sasso Marconi Marzabotto 2) Museo nazionale etrusco Pompeo Aria 2) Rocchetta Mattei Marzabotto Grizzana Morandi 3) Centro di documentazione Giorgio Morandi e 3) Castello Manservisi Casa Museo Morandi Porretta Terme Grizzana Morandi 4) Museo Etnografico "Giovanni Carpani" 4) Centro Documentale Enzo Biagi Lizzano in Belvedere Lizzano in Belvedere 5) B.A.M. Biblioteche, Archivi storici e Musei Alto Reno Porretta Terme 6) Museo delle Moto e dei Ciclomotori DEMM Porretta Terme 7) Museo Laborantes Porretta Terme

Grafico/Tabella 1

I prodotti individuati come plus o eccellenze culturali, artistiche e storiche dell’area sono fondamentalmente quattro, tutte nell’area del Medio Reno: 1) Museo Marconi a Sasso Marconi 2) Museo Nazionale Etrusco a Marzabotto 3) Centro di documentazione Giorgio Morandi e Casa Museo Morandi a Grizzana Morandi 4) Rocchetta Mattei a Grizzana Morandi.

Si tratta, a nostro avviso, di offerte non in grado di competere con le dotazioni storiche, artistiche e culturali di destinazioni consolidate in tal senso nel raggio di 60/100 chilometri (Bologna, Modena, Ferrara), ma se adeguatamente promosse in un itinerario circolare e variegato, assieme a santuari, ristoranti tipici, visite a caseifici o aziende vitivinicole, possono sovrastare le attuali offerte delle destinazioni appenniniche limitrofe e concorrenti (Cimone, Abetone, Cerreto).

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Pur non disponendo di dati aggiornati, i principali luoghi di interesse artistico e culturale sopra citati, registrano storicamente significativi flussi annuali di visitatori: . 11.000 circa al Museo Marconi di Sasso Marconi; . 8.000 circa al Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto, più altrettanti all’area archeologica; . 2.000 circa al Centro di documentazione Giorgio Morandi e alla Casa Museo Morandi di Grizzana Morandi; . 60.000 circa Rocchetta Mattei (che dalla riapertura nell'estate del 2015, dopo un importante restauro, ha registrato anno dopo anno crescite costanti). Si tratta di offerte culturali e artistiche che da sole esercitano una positiva attrattività turistica, anche se ancora piuttosto limitata come raggio d’azione.

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1.4 RICETTIVITÀ

L’analisi delle strutture ricettive è sempre l’elemento fondamentale da cui partire per ottenere una vision della reale vocazione turistica di un’area.

Considerato che uno dei principi di marketing afferma che è sempre l’offerta a creare la domanda, la questione delle dotazioni ricettive assume valore strategico e definitivo per una valutazione del potenziale di sviluppo del territorio.

Se si considerano anche gli alloggi privati disponibili per vacanze e soggiorni, escludendo in questo momento la cosiddetta sharing hospitality, la situazione attuale nel territorio dell’Alta Valle del Reno presenta 57 strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere.

LA RICETTIVITA’ ALBERGHIERA ED EXTRALBERGHIERANEI COMUNI DELL’ALTA VALLE DEL RENO (2018)

PROVINCIA BOLOGNA ALTO RENO TERME + LIZZANO IN B.

Tipologia ricettiva Tipologia Esercizi Camere Letti Esercizi Camere Letti Eser. alberghieri Alberghi 5 stelle 1 127 232 Alberghi 4 stelle 70 6.935 13.583 1 48 96 Alberghi 3 stelle 130 4.256 8.007 23 553 1080 Alberghi 2 stelle 52 814 1.536 4 42 81 Alberghi 1 stella 31 452 807 4 46 76 R.t.a. 7 381 587 2 14 36 Totale Esercizi alberghieri 291 12.965 24.752 34 703 1369 Eser. complementari Campeggi e villaggi turistici 11 943 2.580 0 0 0 Alloggi in affitto gestiti in forma impren. 906 1.819 4.155 6 48 97 Ostelli per la gioventu' 9 166 408 1 3 12 Case per ferie 34 1.167 1.648 2 15 48 Bed & Breakfast 767 1.498 2.973 10 22 45 Agriturismi 157 942 2.032 2 17 48 Rifugi (alpini o escursionistici) 2 5 23 2 5 23 Totale Esercizi complementari 1.886 6.540 13.819 23 110 273 Totale ricettività Totale Esercizi ricettivi 2.177 19.505 38.571 57 813 1.642 Fonte: ISTAT 2018

Grafico/Tabella 2

Come mostra il grafico/tabella 2, il comparto ricettivo alberghiero dei due comuni analizzati è costituito nel 2018 da 34 strutture, l’11,7% del totale provinciale, per una disponibilità complessiva di 703 camere e 1.369 posti letto (rispettivamente il 5,4% e il 5,5% dell’intera provincia). L’analisi quantitativa evidenzia, dunque, una scarsa dotazione ricettiva alberghiera.

I numeri non cambiano se si considera la ricettività complementare, infatti, il peso dei due comuni analizzati sul complesso della provincia bolognese è ancor più ridotto: solo l’1,2% degli esercizi extralberghieri e il 2% dei posti letto complessivi si trovano nei comuni di Alto Reno Terme e Lizzano in Belvedere.

Per quanto riguarda l’aspetto qualitativo, è presente un unico albergo a 4 stelle in grado di garantire standard e comfort di livello internazionale. Non esistono alberghi a 5 stelle né hotel aderenti a catene, ovvero quelle strutture ospitali che normalmente fungono da “faro” turistico, in quanto capaci di assicurare testimonial e piccoli flussi di traffico internazionale di alto livello, che innalzano la percezione dell’area e la qualità del sistema turistico complessivo.

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IL PESO DELLA RICETTIVITÀ DEI COMUNI DELL’ALTA VALLE DEL RENO SULLA PROVINCIA DI BOLOGNA (2018)

PESO PERCENTUALE Tipologia ricettiva Tipologia Esercizi Camere Letti Eser. alberghieri Alberghi 5 stelle Alberghi 4 stelle 1,4% 0,7% 0,7% Alberghi 3 stelle 17,7% 13,0% 13,5% Alberghi 2 stelle 7,7% 5,2% 5,3% Alberghi 1 stella 12,9% 10,2% 9,4% R.t.a. 28,6% 3,7% 6,1% Totale Esercizi alberghieri 11,7% 5,4% 5,5%

Eser. complementari Campeggi e villaggi turistici 0,0% 0,0% 0,0% Alloggi in affitto gestiti in forma impren. 0,7% 2,6% 2,3% Ostelli per la gioventu' 11,1% 1,8% 2,9% Case per ferie 5,9% 1,3% 2,9% Bed & Breakfast 1,3% 1,5% 1,5% Agriturismi 1,3% 1,8% 2,4% Rifugi (alpini o escursionistici) 100,0% 100,0% 100,0% Totale Esercizi complementari 1,2% 1,7% 2,0% Totale ricettività Totale Esercizi ricettivi 2,6% 4,2% 4,3% Fonte: elaborazioni TMI su dati ISTAT 2018

Grafico/Tabella 3

La ridotta dimensione del sistema alberghiero (la media è inferiore alle 21 camere per albergo) è sintomatica di: . gestioni famigliari, garanzia di modelli imprenditoriali e ospitali rapidamente aggiornabili, in quanto dipendenti unicamente dall’atteggiamento dei gestori; . la relativa debolezza del territorio di fronte a un potenziale progetto di sviluppo mirato ad aumentare il movimento turistico; . una qualità del servizio discontinua, non uniforme, quasi sempre stagionale.

La quantitativamente modesta capacità ricettiva alberghiera territoriale si somma a una diffusa mediocre qualità delle strutture. I sopralluoghi sul territorio consentono di affermare che la più parte delle strutture ricettive offrono comfort di livello inadeguato rispetto alle odierne aspettative della clientela. Il bisogno di riqualificazione, ringiovanimento e formazione degli operatori del settore ricettivo risulta necessario, come emerso anche nelle varie indagini.

La situazione attuale determina un asset generale dell’offerta alberghiera inseribile nei punti di debolezza di questo territorio. Anche buona parte degli stakeholder interpellati collocano l'offerta ricettiva tra i punti da migliorare.

Va, però, aggiunto che da un’analisi dei giudizi sui portali di prenotazioni online, le recensioni sono mediamente positive. In particolare:

località BOOKING.COM AIRBNB TRIPADVISOR Lizzano in Belvedere e 8,83/10 4,63/5 4,13/5 Vidiciatico Alto Reno Terme / 8,53/10 4,74/5 4,38/5 Porretta Terme Grafico/Tabella 4

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Questo conferma che l’attuale livello dell’offerta alberghiera costituisce un oggettivo punto di debolezza per l’aggancio di un certo tipo di domanda turistica, soprattutto nuova.

Se guardiamo al dato tendenziale relativo alla dotazione ricettiva della provincia di Bologna, emerge un trend negativo per quanto riguarda la componente alberghiera, che ha visto ridursi gli esercizi del -12,3%, le camere del -8,1% e i posti letto del -7,6%. A uscire dal mercato sono state in particolare le strutture alberghiere di fascia bassa (mid-scale ed economy) a 1, 2 e 3 stelle, a testimonianza delle sempre maggiori difficoltà che questi modelli ricettivi incontrano sul mercato, nel quale la domanda (soprattutto quella internazionale) richiede standard, comfort e servizi di livello superiore.

Di segno opposto, invece, il trend del settore extralberghiero, che ha visto crescere la propria disponibilità ricettiva del +53,8% in termini di esercizi e del +14% in termini di posti letto. A colpire sono in particolare i numeri, pur parziali rispetto ai dati effettivi, relativi agli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale: +746,7% gli esercizi e +172,1% i posti letto nel periodo 2015-2018. Numeri ai quali bisogna aggiungere quelli degli alloggi per affitti brevi (sharing hospitality), offerti sulle piattaforme digitali come Airbnb, che facendo riferimento allo studio elaborato da Unioncamere Emilia Romagna “La sharing economy e il turismo bolognese (2018)” relativi alla città metropolitana di Bologna, contano circa 5.500 alloggi per oltre 7.100 camere commercializzate.

L’EVOLUZIONE DELLA RICETTIVITÀ NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA (2015-2018)

2018 2017 2016 2015* Tipologia ricettiva Tipologia Esercizi Camere Let ti Esercizi Camere Letti Esercizi Camere Let ti Esercizi Camere Letti Eser. alberghieri Alberghi 5 stelle Alberghi 4 stelle 1 48 96 2 222 469 Alberghi 3 stelle 5 173 353 7 373 747 Alberghi 2 stelle 2 25 47 2 25 47 Alberghi 1 stella 2 23 43 3 38 68 R.t.a. Totale Esercizi alberghieri 10 269 539 14 658 1 .3 3 1 Eser. complementari Campeggi e villaggi turistici Alloggi in affitto gestiti in forma impren. 6 48 97 1 36 Ostelli per la gioventu' 1 3 12 1 12 Case per ferie 1 5 18 Bed & Breakfast 5 10 22 4 14 Agriturismi Rifugi (alpini o escursionistici) 1 4 11 1 11 Altri esercizi ricettivi n.a.c.* 5 57 Totale Esercizi complementari 14 70 160 12 0 130 Totale ricett ività Totale Esercizi ricettivi 24 339 699 0 0 0 0 0 0 26 658 1 .4 6 1 Fonte: ISTAT 2018 * Tutte le altre tipologie di alloggio ricettivo collettivo non elencate in precedenza che, anche se non espressamente definite dalla Legge Nazionale, sono contemplate dalle varie leggi regionali.

Grafico/Tabella 5

Per quanto riguarda le dinamiche della ricettività nel territorio dell’Alta Valle del Reno, nel periodo 2015- 2018 si riscontrano unicamente segnali negativi, come emerge dal grafico/tabella 6.

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L’EVOLUZIONE DELLA RICETTIVITÀ (2015-2018)

COMUNE ALTO RENO TERME 2018 2017 2016 2015 Tipologia ricettiva Tipologia Esercizi Ca2018mere Letti Esercizi Cam2017ere Letti Esercizi Cam2016ere Letti Esercizi Cam2015*ere Letti EsTeirp. oalboegrigah ireirciettiva Alberghi 5 stelle Tipologia Esercizi1 Cam1e2r7e Let2t3i2 Esercizi1 Cam1e2r7e Let23ti2 Esercizi1 Cam12e7re Let23t2i Esercizi1 Cam12e7re Let23t2i Eser. alberghieri AAlblbeerrgghhi i4 5 s tsteellelle 70 6.935 13.583 70 6.931 13.540 72 7.047 13.760 73 7.073 13.650 AAlblbeerrgghhi i3 4 s tsteellelle 1301 4.25648 8.00796 137 4.395 8.249 150 5.009 9.424 153 2 5.066222 9.580469 AAlblbeerrgghhi i2 3 s tsteellelle 525 811734 1.533536 55 867 1.624 57 861 1.676 58 7 877373 1.653747 AAlblbeerrgghhi i1 2 s tsteellalle 312 45225 80747 30 442 789 41 576 1.074 40 2 569 25 1.065 47 RA.tlbe.a.rghi 1 stella 72 38123 58743 7 384 587 7 396 587 7 3 396 38 598 68 TRo.tt.aale. Esercizi alberghieri 291 12.965 24.752 300 13.146 25.021 328 14.016 26.753 332 14.108 26.778 Totale Esercizi alberghieri 10 269 539 14 658 1 .3 3 1 Eser. complementari Campeggi e villaggi turistici 11 943 2.580 11 2.377 10 2.335 10 2.335 Eser. complementari Campeggi e villaggi turistici AAllologggigi i nin a faffitftittoo g egeststiiti tiin ifno rfmoram ima pimreprn.en. 9066 1.81948 4.15597 699 3.733 340 3.086 107 1 1.527 36 OOsstetelllil ip peer rl al ag igiovoevnetnutu' ' 91 1663 40812 10 460 10 540 10 1 540 12 CCaassee p peer rf efreierie 341 1.1675 1.64818 33 1.630 31 1.547 30 1.488 BBeedd & & B Brereaakfkafsatst 7675 1.49810 2.97322 725 2.854 766 2.992 713 4 2.816 14 AAggrritiuturirsismmi i 157 942 2.032 144 1.906 160 2.008 158 1.988 RRifiufuggii ( a(laplipinin oi oe secscuursirosinoisntiistici)ci) 21 54 2311 2 23 2 23 2 1 23 11 Altri esercizi ricettivi n.a.c.* 5 57 Altri esercizi ricettivi n.a.c.* 196 1.403 Totale Esercizi complementari 14 70 160 12 0 130 Totale ricett ività TTootatalle eE sEesrceizric cizoim rpicleemtteinvtiari 1.88246 6.533940 13.869919 1.624 0 0 0 12.983 0 1.319 0 0 0 12.531 0 1.22626 6580 12.12 .40 6 1 Totale ricettività Totale Esercizi ricettivi 2.177 19.505 38.571 1.924 13.146 38.004 1.647 14.016 39.284 1.558 14.108 38.898 * 2015, Granaglione e Porretta Terme

COMUNE DI LIZZANO IN BELVEDERE 2018 2017 2016 2015 Tipologia ricettiva Tipologia Esercizi Camere Letti Esercizi Camere Letti Esercizi Camere Letti Esercizi Camere Letti Eser. alberghieri Alberghi 5 stelle Alberghi 4 stelle Alberghi 3 stelle 18 380 727 19 421 812 22 486 926 22 486 923 Alberghi 2 stelle 2 17 34 2 17 34 2 17 34 2 17 34 Alberghi 1 stella 2 23 33 2 23 33 3 37 57 3 37 55 R.t.a. 2 14 36 2 17 36 2 17 36 2 17 36 Totale Esercizi alberghieri 24 434 830 25 478 915 29 557 1.053 29 557 1.048 Eser. complementari Campeggi e villaggi turistici Alloggi in affitto gestiti in forma impren. 1 4 Ostelli per la gioventu' Case per ferie 1 10 30 1 30 2 70 2 70 Bed & Breakfast 5 12 23 5 23 4 20 5 26 Agriturismi 2 17 48 2 48 3 56 3 56 Rifugi (alpini o escursionistici) 1 1 12 1 12 1 12 1 12 Altri esercizi ricettivi n.a.c.* 1 4 Totale Esercizi complementari 9 40 113 9 0 113 11 0 162 12 0 168 Totale ricettività Totale Esercizi ricettivi 33 474 943 34 478 1.028 40 557 1.215 41 557 1.216 Grafico/Tabella 6

Nei comuni analizzati si registra, infatti, un tasso di chiusura delle imprese ricettive piuttosto elevato, soprattutto nel comparto alberghiero, dove per quanto siano ridotti i numeri assoluti, nel periodo 2015- 2018 si riscontra una contrazione degli esercizi alberghieri pari al -28,6% nel comune di Alto Reno Terme (Porretta Terme + Granaglione dal 2016) e del -17,2% nel comune di Lizzano in Belvedere. Tassi percentuali ancora più sensibili in termini di camere (-59,1% ad Alto Reno Terme, -22,1% a Lizzano) e di posti letto (- 59,5% ad Alto Reno Terme, -20,8% a Lizzano).

Divergente, invece, il dato tendenziale della ricettività extralberghiera, positivo ad Alto Reno Terme (+16,7% strutture, +23,1% posti letto), negativo a Lizzano in Belvedere (-25% strutture, -32,7% posti letto).

1.4.1 L’OFFERTA RICETTIVA EXTRALBERGHIERA: IL CASO SHARING ECONOMY

Risultati analoghi a quelli descritti nelle pagine precedenti emergono anche dall’analisi dell’offerta ricettiva extralberghiera: agriturismi, bed & breakfast, campeggi, ostelli.

Al di là di rare punte di eccellenza, queste tipologie ospitali in generale non riescono a garantire livelli qualitativi accettabili per la clientela che appartiene alla generazione X (i nati dal 1962 al 1975).

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Anche i flussi turistici internazionali richiedono standard di ospitalità ed accoglienza di livello superiore e oggi la clientela straniera presente in Appennino non risulta soddisfatta dagli standard di servizio e di comfort disponibili.

La capacità ricettiva stimata di appartamenti e seconde case risulta sensibilmente superiore alla dotazione ricettiva ufficiale. Se si considerano anche case e appartamenti per vacanze presenti sulle piattaforme di commercializzazione online (Airbnb e simili) censiti attraverso il motore di ricerca AirDNA, sul territorio sono presenti 168 strutture, che saltuariamente o continuativamente ospitano turisti. Il reddito medio annuo stimato per ciascuna di queste strutture è di 2.803 euro, per un impatto economico complessivo di circa 470.000 euro su base annua, come sintetizzato nel grafico/tabella 7.

Revenue medio Numero totale Notti-località Reven ue Annuo (euro) giornaliero prenotazioni prenotate Alto Reno Terme + Lizzano

in Belvedere 470.946,83 51,90 1.500 5.444 Fonte: elaborazioni TMI su dati AirDNA

Grafico/Tabella 7

In un’ottica di riqualificazione e sviluppo turistico, questo patrimonio potrebbe rappresentare un potenziale positivo per una ricettività diffusa, anche se dai sopralluoghi si evince che la maggioranza di queste unità abitative necessita di interventi di riqualificazione. Si tratta di alloggi progettati e costruiti negli anni della corsa alla seconda casa, che oggi sono penalizzati dai costi che gravano sui proprietari, causando una dissimulazione delle performance reali degli immobili.

La realtà dell’Alta Valle del Reno vista complessivamente risulta molto simile a quella di altre aree turistiche regionali, dove i proprietari di unità abitative turistiche scontano gli aggravi prodotti dalla tassazione locale e nazionale e dalle manutenzioni. La minaccia più evidente di un contesto così articolato è l’innesco di un circolo vizioso, noto agli esperti perché già evidenziato in numerose circostanze: . Standard di offerta trascurati: l’abbassamento della qualità dell’offerta di alloggi turistici spesso è causato dalla tendenza delle organizzazioni specializzate nella commercializzazione (agenzie immobiliari e intermediari in genere) a limitare le prestazioni di servizio per non figurare come imprenditori; l’obiettivo è restare “mediatori”. . Degrado e insoddisfazione: a ogni locazione l’appartamento deperisce e la crescita del degrado degli alloggi (pochi ricavi = pochi investimenti) provoca l’insoddisfazione sia da parte della clientela sia dei residenti. Nell’offerta sommersa, inoltre, le azioni di “pirateria” (prenotazioni non garantite, prezzi discordanti da quelli indicati in un primo tempo, alloggi non corrispondenti alla descrizione, servizi assenti) diventano più frequenti. . Caduta d’immagine della località: peggiorando la qualità delle unità (scarsa manutenzione, poche riparazioni, rare tinteggiature, nessun rimpiazzo d’inventario, etc.) si determina un’offerta che spinge a eludere qualsiasi forma di controllo, anche statistico e/o di polizia amministrativa. Le amministrazioni locali e lo Stato non possono verificare le condizioni igieniche delle unità abitative utilizzate a fini turistici. Le situazioni negative concorrono a danneggiare l’immagine complessiva della località. . Perdita della clientela migliore: la caduta dell’immagine della località porta con sé la disaffezione e l’abbandono dell’alloggio e della zona da parte della clientela migliore, quella cioè con maggiore disponibilità di spesa che pretende un comfort simile a quello di casa propria. I proprietari di questi alloggi sono, dunque, costretti a ripiegare su target di clientela sempre più marginali. . Svalutazione degli immobili: la conseguenza dei punti precedenti è la contrazione dei valori patrimoniali; i proprietari di seconde case e/o alloggi turistici smettono di spendere anche per l'ordinaria manutenzione e le unità immobiliari degradano.

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. Declino: è la fase irreversibile del ciclo di vita di un prodotto turistico e si può risolvere imboccando due strade diverse e opposte, quali: a) con un declino della destinazione sempre più evidente; b) con un rilancio, con un ringiovanimento, con azioni di riconversione per ottenere un prodotto turistico aggiornato e moderno.

Senza adeguate politiche di riqualificazione e di rilancio turistico e immobiliare l’offerta ricettiva complementare può diventare, qualora non lo sia già, un problema per l’immagine turistica dell’area.

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1.5 ENOGASTRONOMIA E RISTORAZIONE

Il turismo enogastronomico in Italia è un settore in continua e sensibile crescita, vero e proprio fiore all’occhiello dell’offerta turistica nazionale. Nel “Rapporto annuale sul Turismo Enogastronomico in Italia” 2019 (quello 2020 è in fase di pubblicazione) si legge come per il 59% degli italiani sia importante o importantissimo che la meta di un viaggio includa un’offerta gastronomica interessante. Ma soprattutto risalta un +48% di interesse rispetto all’anno precedente per le esperienze legate al cibo, al vino e alle tradizioni alimentari del territorio nazionale da parte di chi viaggia nel nostro Paese.

Se un tempo l’enogastronomia era un semplice accessorio del viaggio, negli ultimi anni è cresciuta in maniera esponenziale la sua importanza in quanto fattore che oggi determina la scelta di una destinazione rispetto a un altra. Che sia la principale o secondaria motivazione di viaggio, il cibo italiano ha avuto e continua a generare una straordinaria attrattività soprattutto per i turisti provenienti dall’estero.

Anche dal punto di vista economico, la situazione è chiara. Secondo le stime di TMI sui dati Isnart- Unioncamere l’impatto economico del turismo legato al settore agroalimentare nel 2018 ha raggiunto i 13 miliardi di euro, ovvero il 15% dell’intero comparto turistico. Questo è quanto spendono i turisti che si dividono in maniera piuttosto equa tra Italiani (47milioni di presenze annue) e stranieri (63milioni di presenze). I primi 5 mercati di provenienza dei turisti enogastronomici internazionali sono gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, l’Austria, la Svizzera e la Francia che, insieme, coprono il 55,2% del totale estero. In termini di spesa pro-capite, un viaggiatore straniero che sceglie le nostre destinazioni per una vacanza motivata dalle eccellenze enogastronomiche spende mediamente 150 euro al giorno, un dato molto superiore alle spese per gli altri tipi di vacanza. Circoscrivendo l’analisi della spesa ai soli servizi della vacanza enogastronomica, l’incremento nell’ultimo quinquennio è stato del 70% circa: nel 2013 gli stranieri in Italia destinarono 131 milioni di euro a questo tipo di vacanza contro i 223 milioni spesi nel 2017.

L’enogastronomia diventa, dunque, punto di forza di un territorio a livello turistico. E colpisce la capacità di attrarre anche il vicino di casa. Secondo i dati del “Rapporto annuale sul Turismo Enogastronomico in Italia” 2019 il 31% degli intervistati ha scelto, negli ultimi tre anni, di intraprendere un viaggio proprio per ragioni legate al cibo o al vino. Una tendenza marcata soprattutto tra le persone della X Generation (nati tra il 1965 e il 1980), ma rilevante anche tra i Millennials, con un interesse nei confronti del food&wine che fa registrare l’86% d’incremento su base annua.

Ma chi è e cosa cerca il turista enogastronomico? Ne esistono tante tipologie, differenziate in base alle esigenze e alle priorità di ciascuno. Soprattutto in un paese dalla cultura così ricca come è l’Italia, dove le proposte di eccellenze alimentari sono pressoché ovunque e variano molto. . C’è un turista GOURMET che ricerca l’esperienza sofisticata, ingredienti e preparazioni di qualità ed è disposto a pagare il giusto prezzo, spesso affidandosi alle guide più famose. . Esistono poi i “FOODIES”, le persone che si sono avvicinate alla cucina attraverso la cultura pop e vivono l’esperienza enogastronomica pronti a tirare fuori il taccuino dalla borsa e a giudicare location, servizio, menù e conto. . C’è poi il turista ENO-CULTURALE, quello che predilige piatti tipici con una storia: la dimensione antropologica dell’esperienza e la scoperta delle tradizioni locali sono ingredienti fondamentali per la buona riuscita della vacanza. In questo categoria rientrano coloro che si mettono in viaggio, ispirandosi a un approccio ecologico e sostenibile all’alimentazione e prediligendo esperienze “a km zero”, andando a conoscere direttamente i produttori o partecipando alle sagre paesane.

Dal citato rapporto emerge anche che le attività più gettonate sono: . mangiare piatti tipici in un ristorante locale (65%)

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. visitare un mercato con prodotti del territorio (58%) . partecipare a un evento legato al cibo (47%) . visitare le aziende agricole (39%) . visitare le cantine (31%).

E’ interessante notare che più di altre tipologie di turisti, proprio chi è interessato al cibo tendenzialmente sceglie di affiancarvi attività culturali, come concerti o eventi, ma anche tour organizzati, evidenziando un’elevata propensione alla spesa e alla condivisione, online e offline, della propria esperienza (effetto moltiplicatore e/o ambassador); un dato quest’ultimo che riguarda soprattutto i Millennials.

Nel territorio oggetto di studio, le formule ristorative (ristoranti, trattorie, agriturismo, pizzerie e osterie) sono tutte rappresentate e sono in grado di soddisfare i gusti dei residenti, meno quelli di turisti ed escursionisti, specie se appassionati di enogastronomia. Poco diffusi i ristoranti di pregio, quelli che possono fungere da moventi escursionistici o da punti di riferimento per quanti intendano visitare l’Alta Valle del Reno per apprezzarne le eccellenze e i piaceri della cucina.

Nelle principali guide specializzate (edizioni 2020), quelle che contribuiscono a generare quote di appeal sui turisti appassionati di enogastronomia – Michelin, Gambero Rosso, L’Espresso e Slow Food – sono rari i ristoranti segnalati, che possano fungere da traino mediatico per tutto il sistema collegato, anzi nell’Alto Reno ne risulta soltanto uno a Porretta Terme, selezionato da Slow Food. Se analizziamo la Valle del Reno nella sua interezza, il numero dei ristoranti presenti nelle guide enogastronomiche diventa più apprezzabile e tra Sasso Marconi e Castiglione de’ Pepoli ne sono localizzati sette meritevoli, tra cui uno stellato Michelin.

RISTORANTI SULLE PRINCIPALI GUIDE (2020) LOCALITÀ MICHELIN GAMBERO ROSSO L’ESPRESSO SLOW FOOD Alto Reno Terme - - - Trattoria delle Tele (Porretta Terme) Marconi* Marconi La Grotta dal 1918 Sasso Marconi La Grotta dal 1918 Marconi Nuova Roma Nuova Roma Mollica (pizzeria) Castel d’Aiano - - - La Fenice Taverna del Castiglione Taverna del - Cacciatore - de’ Pepoli Cacciatore (2 forchette)

Grafico/Tabella 8

Alla luce di quest’analisi, i prodotti, le tradizioni e i locali ristorativi dell’Alto Reno presentano caratteristiche piuttosto comuni, non sufficienti a rendere l’area una meta per un turismo specificatamente interessato all’enogastronomia.

Tra gli addetti ai lavori sono state ascoltate e registrate affermazioni del tipo “si mangia bene, in modo genuino ed abbondante”, elementi che fanno già parte di quel “mito” che da sempre accompagna la gastronomia e la ristorazione emiliana e bolognese in particolare. Questo, però, non basta per generare un surplus di appeal per la proposta turistica locale.

Se la gastronomia è un elemento di pregio trasversale a tutto il territorio, l’offerta è tale da: . non richiamare “testimonial”;

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. non assicurare la continuità del movimento di ospiti qualificati; . non generare un potente passaparola.

L’attuale appeal turistico dell’enogastronomia è insufficiente e rende difficile investire in termini di promozione e comunicazione, “scommettendo” su questa offerta tipologica. Diventa importante, allora, vista la predisposizione locale e la disponibilità di buoni prodotti tipici, valorizzare le peculiarità enogastronomiche e qualificare l’offerta ristorativa, in modo da aggiungere valore all’intera offerta turistica.

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1.6 INFRASTRUTTURE SPORTIVE

Le opportunità per svolgere attività sportive (indoor e outdoor) risultano numericamente sufficienti nel territorio.

Nel comune di Lizzano in Belvedere è possibile praticare diversi sport, oltre a quelli legati alla montagna, durante tutto l'arco dell'anno.

Le più importanti infrastrutture che consentono di svolgere la pratica sportiva sono le seguenti: . Palazzo dello Sport e della Cultura “Enzo Biagi”, struttura polifunzionale con una capienza complessiva di 350 posti seduti, ma con possibilità di ospitare fino a 890 persone (la struttura è anche dotata infatti di un palcoscenico di circa 60 mq.); . Centro Tennis a Lizzano in Belvedere; . Campi da calcio a Lizzano in Belvedere e in località Querciola; . Centro di equitazione presso “Ca' Gabrielli” e Agriturismo “La Casaccia”; . Palestre comunali a Lizzano in Belvedere e Vidiciatico; . Area attrezzata per il tiro con l’arco a Budiara; . Area di volo per parapendio a Monte Pizzo; . Piscina comunale "Conca del Sole" a Vidiciatico (solo in estate), più che una piscina è un vero e proprio parco acquatico, con giochi e cascate d’acqua; . Centro Sportivo “Parco Noci” a Vidiciatico per calcetto e tennis;

Ad Alto Reno Terme, ovvero a Porretta Terme, è invece work in progress la realizzazione di un impianto sportivo polivalente, che sarà in grado di accogliere fino a 1.000 persone e che sarà cofinanziato anche dalla Regione Emilia Romagna (500mila euro di contributo massimo, fino a 2milioni di spesa ammissibile per l’intero progetto). A Porretta Terme sono, inoltre, presenti due piscine (Piscina Comunale scoperta/estiva e la Piscina Valverde) e il campo sportivo Albergati.

1.6.1 CORNO ALLE SCALE

STAGIONE INVERNALE Quando la domanda era poco esigente, inesperta e meno abbiente, il movimento sciistico nell’Appennino Bolognese consentiva gestioni semplici e bilanci economici attivi. Poi l'evoluzione sociale, lo sviluppo delle destinazioni alpine, il mito delle Dolomiti, la crisi economica, l’innalzamento delle aspettative sportive hanno cambiato lo “sguardo” della domanda turistica italiana e non solo. Il cambiamento delle condizioni climatiche, infine, ha fatto il resto, rendendo durante la stagione invernale sempre più difficile e costoso garantire l’innevamento programmato sulle piste da sci. Le difficoltà incontrate negli ultimi anni dalle diverse società che si sono succedute nella gestione della stazione del Corno alla Scale sono sintomatiche della situazione contingente con cui gli operatori turistici devono fare i conti.

Attualmente il comprensorio sciistico del Corno alle Scale offre 17 piste da discesa, 2 tracciati fuori pista, uno snowpark e 2 anelli da sci di fondo. Gli impianti di risalita attivi sono 7 (5 seggiovie, 1 ski-lift e 1 tappeto mobile), per una portata oraria complessiva di poco più di 10mila persone.

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Per quanto concerne gli ski-pass, oltre alla canonica differenziazione per periodo stagionale (festività natalizie e pasquali, giorni festivi e giorni feriali, etc.) e per fasce di età (con ben cinque categorie di fruitori, dai bambini di età inferiore ai sei anni ai senior, oltre 60 anni), la società adotta una politica di sconti sugli abbonamenti in relazione al momento di acquisto (settembre, ottobre o novembre), alla “fedeltà” del fruitore (acquisto di uno ski-pass stagionale anche negli anni precedenti) e alla residenza nei comuni della Comunità Montana. Il prezzo dello ski-pass giornaliero va da un minimo di 18 euro per una tessera mattiniera/pomeridiana nei giorni feriali a un massimo di 33 euro per una tariffa giornaliera nei giorni festivi (sabato incluso), tariffe inferiori alla media di stazioni simili sia in Appennino che sulle Alpi, incluse le Dolomiti.

STAGIONE ESTIVA Durante la stagione estiva il comprensorio del Corno alle Scale offre, invece, percorsi bike di differenti difficoltà e variazioni altimetriche, per un totale di oltre 350 km. di sentieri da vivere su due ruote, soprattutto off-road e in mountain bike.

Si tratta di un’offerta certamente da implementare, soprattutto alla luce di alcuni dati relativi alla mobilità su due ruote che evidenziano come nel ranking delle discipline con il maggior numero di appassionati, il ciclismo occupi il settimo posto con 5.482.000 di cosiddetti follower, pari al 10,4% di chi si è dichiarato interessato allo sport. Di questi cinque milioni e mezzo di appassionati di ciclismo, il 18,4% (ovvero 1.300.000 persone) pratica regolarmente e con continuità anche più volte alla settimana. Questa percentuale sale addirittura al 55,7% quando si analizzano i tifosi, ossia coloro che guardano gare di ciclismo con regolarità in TV o live.

E per restare nel campo dell’attività sportiva, la bicicletta rientra nella top 5 delle discipline più praticate, con l’8,2% dei 23.600.000 milioni di Italiani che praticano sport con continuità, ovvero poco più di 1,9 milioni di ciclisti italiani. Analizzando più dettagliatamente la community italiana del pedale, una recente indagine di ESP GroupM Consulting che ha elaborato dati Sinottica TSSP (Total Single Source Panel) conferma che il mondo del ciclismo ha ancora una forte matrice maschile (con l’82% di uomini) e un territorio di riferimento nel Nord Italia con il 61% di tutti i praticanti, anche se vi è una quota rilevante al Sud, isole comprese, con il 30% di affezionati ciclisti. L’indagine ci restituisce inoltre un dato significativo circa la classe reddituale dei praticanti ciclismo: l’85% dei ciclisti si colloca nelle fasce di reddito media e alta, a dimostrazione di come la bicicletta sia diventata oggetto di culto anche nelle classi più abbienti.

Oltre al profilo di un ciclista sempre più orientato verso il benessere fisico nel momento in cui pedala, dal mercato emerge una forte e crescente attenzione alla fruizione off-road della bicicletta e, dunque, della mountain-bike, e non solo per un utilizzo a carattere sportivo. D’altra parte è proprio a livello di mountain- bike che si sta sviluppando maggiormente il fenomeno e-bike, le cui vendite crescono con percentuali a tripla cifra anche in Italia.

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1.7 OFFERTA COMMERCIALE E DI ENTERTAINMENT

Dall’analisi del comparto emerge che l’offerta commerciale dell’area analizzata continua a perpetuare un’offerta scarsamente innovativa, con piccoli ritocchi di assortimento, contando sulla riconferma della clientela, che fa acquisti sul territorio con continuità (i residenti), stagionalmente (i turisti), occasionalmente (gli escursionisti).

L’analisi preliminare dell’offerta specifica può condurre alla seguente schematizzazione, distinta in “punti di forza” e “punti di debolezza”:

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA . convenienza dei prezzi . assortimento limitato . alcune buone specializzazioni . locali obsoleti . autenticità . servizio scarso, d’istinto . spontaneità dell’offerta . merchandising debole

Lo shopping, componente fondamentale dell’offerta turistica di qualsiasi territorio, in questo caso non rappresenta un elemento di attrattività, anche se Porretta Terme presenta una gamma di negozi di vario tipo e differente livello, capace quantomeno di intercettare, seppur in modo parziale, i bisogni e le richieste degli ospiti in loco. La concorrenza rappresentata dai numerosi centri commerciali presenti attorno a Bologna, in particolare nell’area di Casalecchio di Reno (per prossimità la principale area competitor), è piuttosto agguerrita e i cambiamenti nei comportamenti d’acquisto dei residenti hanno modificato sensibilmente i rapporti di scambio: . sul piano della convenienza; . sul piano della richiesta di assortimento merceologico; . sul piano dell’ambientazione commerciale; . sul piano delle aspettative e delle suggestioni più varie.

Per quanto riguarda, invece, le opportunità di intrattenimento e svago, risultano numericamente sufficienti, ma solo per quanto riguarda le attività sportive e del tempo libero “attivo”.

La percezione complessiva del territorio analizzato è quella di un’animazione diurna che si concentra nei pubblici esercizi, quali i bar o pub. Il territorio per il resto risulta poco animato, con scarsi spazi dedicati al divertimento vero e proprio.

L’intrattenimento serale è quasi inesistente, pochi i cinema e i luoghi di aggregazione (circoli ricreativi e locali da ballo) orientati a ospitare i giovani residenti, piuttosto che i turisti.

La carenza di spazi ricreativi e di entertainment rappresenta un ulteriore segnale di limitata vocazione ospitale dell’area e costituisce un limite oggettivo per lo sviluppo del turismo e per la comunicazione di supporto.

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1.8 EVENTI

L’aspetto più significativo che emerge dall’analisi del calendario degli eventi 2019 è la mancanza di coordinamento a livello territoriale. La maggioranza di manifestazioni risultano tra loro simili e ripetitive (prevalentemente sagre enogastronomiche), spesso addirittura in sovrapposizione tra loro nel calendario.

Quasi mai si tratta di eventi promozionali, ovvero creati per attirare anche un “pubblico esterno”, ma, al contrario, si tratta di eventi di animazione territoriale per residenti o turisti già in loco, o al massimo per escursionista della domenica, e spesso indirizzati esclusivamente a un pubblico italiano.

La ridotta forza attrattiva a livello turistico degli eventi e delle manifestazioni organizzate sul territorio – fatta eccezione per l’ormai celebre “Porretta Soul Festival” (unico evento di portata nazionale e internazionale, per quanto di nicchia e non noto anche a giornalisti autorevoli, ma non del settore) – dovrebbe spingere gli attori locali privati e pubblici ad avviare un percorso sinergico teso alla futura realizzazione di eventi e manifestazioni di portata quantomeno regionale e nazionale, per sostenere lo sviluppo turistico del territorio.

Certamente non va abbandonata la formula dei piccoli eventi di animazione territoriale organizzati per i residenti e i turisti più fedeli, ma si può avviare un nuovo percorso che, oltre a rappresentare una più collaborativa e opportuna modalità di lavoro, porterebbe all’ottimizzazione delle risorse economiche attualmente investite quasi esclusivamente su piccole sagre paesane, eventi e manifestazioni di ridotto richiamo e modesto appeal.

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1.9 ACCOGLIENZA E SEGNALETICA

In loco a fungere da riferimento per i turisti che necessitano di informazioni, materiale illustrativo, guide e opuscoli, sono gli Uffici di accoglienza turistica, vari punti informativi (uffici URP dei Comuni, biblioteche, etc.) e le Pro Loco, la cui presenza sul territorio è quasi capillare.

In ogni Comune è presente più di una postazione informativa (ufficio IAT + Pro Loco). Per quanto riguarda gli orari di apertura: . a Porretta Terme è aperto da martedì a sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.00, domenica dalle 9.30 alle 12.30, lunedì chiuso; . a Lizzano in Belvedere è aperto giovedì, sabato e domenica dalle 9.00 alle 12.00 e sabato anche dalle 15.00 alle 18.00; . a Vidiciatico venerdì, sabato e domenica dalle 9.00 alle 12.00 e sabato anche dalle 15.00 alle 18.00.

I punti IAT e UIT di Porretta Terme è gestito da Appennino Slow scarl, che ha vinto la manifestazione di interesse nel 2019 per la durata di 1+1 anni, mentre quelli di Lizzano in Belvedere e Vidiciatico sono gestiti da personale del Consorzio locale, che si è aggiudicato un bando di gara europeo per la durata di 3+3 anni, con scadenza a dicembre 2020.

Per quanto riguarda la segnaletica turistica, questa è tradizionale, senza particolari elementi di tipicità. Le varie attrattive presenti sul territorio, le emergenze storiche, i monumenti e i musei non sono collegati da corsie preferenziali (automobilistiche o pedonali), ma semplicemente indicati dalla tradizionale segnaletica turistica di colore marrone.

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Capitolo 2 | LA COMUNICAZIONE DELL’ALTO RENO

2.1 OFFLINE

Anche se a livello provinciale esiste una linea informativa istituzionale, gran parte dell’attività promozionale e di comunicazione grava sui singoli Comuni e sulle competenti Comunità Montane. Nel corso dei sopralluoghi sono stati raccolti negli uffici turistici e nei luoghi di contatto con il pubblico diversi materiali per la comunicazione turistica: mappe, depliant, cataloghi, pieghevoli, offerte di operatori pubblici e privati.

Questa generosa produzione di materiale informativo e promozionale riguardante l’Alto Reno potrebbe essere ottimizzata in un’ottica di efficienza ed efficacia, da un lato per gestire meglio le poche risorse economiche disponibili, dall’altro per garantire al territorio un’immagine più coerente, forte, professionale e più organizzata.

Il materiale esistente risulta poco comunicativo e persino poco utile, in termini sia di promozione sia di accoglienza.

A titolo esemplificativo si riportano le immagini di alcune pubblicazioni raccolte durante i sopralluoghi sul territorio, presso gli uffici turistici e nelle strutture ricettive. Come si può notare, mancano: . un’identità chiara e distintiva del territorio . una strategia efficace, con precisi obiettivi di comunicazione . una linea editoriale coordinata . una differenziazione tra i materiali a scopo promozionale e quelli di informazione e accoglienza.

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2.2 ONLINE

Per una panoramica a 360° dell’attuale posizionamento e dell’immagine online dell’area dell’Alto Reno, è stata svolta un’analisi sui siti Internet e sui social media delle quattro realtà indicate a seguire, individuate con la committenza, oltre che un’analisi delle relative conversazione online.

I siti e canali social esaminati sono stati: 1) Discover Alto Reno Terme | discoveraltorenoterme.it 2) Belvedere Turismo | belvedereturismo.it 3) Corno alle Scale | cornoallescale.net 4) Corno Sci | cornosci.it

Oggetto di analisi sono state le seguenti caratteristiche: . specifiche tecniche (desktop e mobile) . navigazione e user experience . contenuti

2.2.1 SITI INTERNET

Per meglio comprendere quanto indicato nelle pagine successive, spieghiamo alcuni termini tecnici, comunemente utilizzati e applicati nell’analisi.

HTTP E HTTPS Acronimo di Hyper Text Transfer Protocol, protocollo di comunicazione con cui si trasmettono le informazioni su Internet (nella maggior parte dei casi la struttura e il contenuto del sito). Il protocollo https garantisce maggiore sicurezza dei dati trasmessi rispetto a quello http. SERP Acronimo di Search Engine Result Page, cioè la pagina che si visualizza quando viene effettuata una ricerca su un browser. SEO Acronimo di Search Engine Optimization, ovvero l’insieme di tutte quelle attività volte a migliorare il posizionamento organico (quindi non a pagamento) di un sito web sui motori di ricerca. TITLE Titolo associato a ogni pagina di un sito, che viene mostrato nella prima riga di ciascun risultato della Serp. DESCRIPTION Le frasi collocate sotto il link di ogni risultato della Serp. La sua funzione è quella di spiegare all’utente ciò che troverà nella pagina del sito a cui è collegata. KEYWORD L’insieme dei termini con i quali si vuole posizionare una certa pagina web in un motore di ricerca. Digitando una o più delle parole scelte, l’utente troverà tra i risultati le pagine associate a quelle Keywords. ALT TAG Elemento per posizionare le immagini sui motori di ricerca, tramite la corretta descrizione delle stesse.

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discoveraltorenoterme.it

CMS: Wordpress 5.2.2 Protocollo HTTPS: Presente

Aspetti rilevanti Note: molti ALT TAG delle immagini sono vuoti

Menù e Navigazione Il sito non presenta un vero e proprio menù, ma solo un header con due voci “Info Utili” e “Mappa Interattiva”; a fianco sono presenti il cambio della lingua, il link ai social e la ricerca. La navigazione vera e propria è affidata a una serie di fotografie presenti in home e nella pagina “Info Utili”. Alle fotografie, che rimandano a vari articoli, viene assegnata una categoria, cliccando sulla quale si accede ad articoli associati alla stessa categoria.

Si nota come la visione globale dei contenuti presenti sul sito è presente solo nel footer, dove è presente l’elenco di tutte le categorie. Questo elenco avrebbe bisogno di maggiore risalto, come una voce di menu dedicata, con tutte le categorie come sotto-voci.

Mobile L’assenza di un menù classico è particolarmente sentita da mobile, dove non è presente la tradizionale icona ad hamburger per aprire la tendina delle voci ed è necessario scorrere molto in basso per visualizzare tutti i blocchi e gli slider. Da mobile non è presente neanche il menù con le due voci “Info Utili” e “Mappa Interattiva”. Da mobile non è, inoltre, presente la possibilità di fare una ricerca sul sito, come è invece possibile da desktop. Di fatto non sarebbe un grande limite, non essendo una funzione particolarmente utilizzata da mobile, ma data l’assenza di un menù vero e proprio, questa caratteristica riduce ulteriormente le possibilità di ricerca da parte dell’utente.

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Come si può notare nelle due immagini precedenti, il materiale cartaceo disponibile online è poco fruibile da mobile (screenshot a sinistra). Il logo Discover Alto Reno Terme sulle pagine bianche risulta per metà illeggibile(screenshot a destra).

Contenuti A livello contenutistico il sito è ricco di informazioni e si presenta come un blog su molteplici argomenti con articoli, foto e video interessanti che lo caratterizzano. Rispetto a molti siti affini che fanno esclusivamente da collettori di materiali su ristoranti e strutture alberghiere della zona, facilmente reperibili su altri portali come booking o tripadvisor, discoveraltorenoterme.it ha contenuti unici, che garantiscono una buona indicizzazione a livello di SEO e che meriterebbero una struttura che ne consenta una fruizione maggiore e più efficace da parte dell’utenza del sito, soprattutto considerato l’impegno cotante per aggiornamenti e traduzioni. In particolare risulta evidente l’elaborazione personale dei contenuti distante dal semplice copia-incolla di informazioni e l’approccio giornalistico di alcuni articoli, che contribuisce ad associare il sito a un buon numero di keywords in fase di ricerca su google. La ricerca di contenuti è più immediata tramite motore di ricerca piuttosto che all’interno del sito stesso.

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belvedereturismo.it

CMS: Wordpress 5.2.4 Protocollo HTTPS: Presente ma con errori su alcune pagine come Homepage o Sport perché caricano alcuni contenuti in http.

Note: Da eliminare il link a Google+ che non esiste più e quello a Twitter che rimanda a un profilo non esistente.

A livello di SERP, il TITLE della homepage è Consorzio Corno alle Scale: homepage a cui si può rimuovere la parola “Homepage” e la description non è personalizzata e risulta: “2016 Belvedere Turismo website by Mapo Multimedia Solutions. Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie.”

Aspetti rilevanti Note: il sito risulta poco aggiornato e in home viene ancora segnalato “Offerte stagione invernale 2017- 2018”. Diverse immagini non esistono più, a titolo esemplificativo: https://www.belvedereturismo.it/ambiente/ Il collegamento ai soci del consorzio non è funzionante: https://www.belvedereturismo.it/elenco-soci/ Il calendario degli eventi risulta vuoto da marzo 2018: https://www.belvedereturismo.it/calendar/

Menù e Navigazione Le voci di menu non sono di immediata comprensione, in particolare le differenze tra “Territorio”, “Luoghi” e “Località”. Anche la voce “Ospitalità” contrapposta al “Mangiare” non è coerente da un punto di vista di stile linguistico.

Mobile Nonostante il sito non sia particolarmente apprezzabile, da mobile risulta più responsive degli altri oggetto di approfondimento.

Contenuti In generale, a differenza degli altri siti analizzati, manca una componente di blog e considerato che il portale risulta il meno aggiornato, non rappresenta un grande valore aggiunto.

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cornoallescale.net

CMS: Wordpress 5.2.4 Protocollo HTTPS: presente

Aspetti rilevanti Note: l’homepage è indicizzata nella SERP con il TITLE “Homepage * Corno alle Scale”  si consiglia la rimozione del prefisso "Homepage *". Da eliminare il link a Google+ che non esiste più.

Menù e Navigazione Nella voce di menu “Ospitalità” le sotto-voci di menu (ancoraggi) Appartamenti, B&B, Residence, Rifugi non funzionano. La voce “Ospitalità” in homepage è chiamata “Dove dormire?”, dal momento che è poi contrapposta al “Dove mangiare?”, si potrebbe mantenere la dicitura della homepage. Sempre nella sezione “Ospitalità” la RICERCA presenta alcuni problemi grafici, con una barra di scorrimento sempre presente dovuta a un contenitore impostato con altezza fissa troppo bassa.

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Mobile La funzione di RICERCA nella sezione “Ospitalità” non è disponibile nella versione mobile, forzando l’utente a effettuare scrolling fino in fondo per vedere le varie strutture, senza poterle filtrare, soprattutto perché gli ancoraggi del menù di questa sezione non sono al momento funzionanti.

Contenuti La stazione sciistica Questa sezione presenta gli stessi contenuti (anche se non tutti) del sito https://www.cornosci.it/ per poi rimandare comunque, in caso di contenuti più specifici come il prezzo degli skipass giornalieri, al sito cornosci.it Sarebbe opportuno eliminare del tutto questa sezione, rimandando già a livello di menù al sito dedicato, che è concentrato esclusivamente sull’argomento e ha modo di organizzare meglio i contenuti, guidando gli utenti tramite le voci di menu. È, inoltre, più efficace a livello di indicizzazione sui motori di ricerca far confluire tutti gli utenti su un unico sito, rispetto a dividerli in due diversi.

Contatti Nella sezione Contatti la mappa di Google non viene renderizzata.

Eventi Al di là dell’aspetto grafico del Calendario, che può essere migliorato, la gestione degli eventi è molto fruibile, con la possibilità di filtrare per categorie e aggiungerli direttamente al proprio calendario personale.

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cornosci.it

CMS: Wordpress 4.9.12 Protocollo HTTPS: Presente

Aspetti rilevanti

Menù e Navigazione Il menù è organizzato bene ed è facilmente navigabile, compresa la sezione “Il Corno”, strutturata in maniera oculata per occupare una sola voce e non togliere troppo il focus dallo Sci, riuscendo a essere anche comprensiva di informazioni di carattere generali sul territorio.

Nella sezione “Servizi” è replicata la voce dei Ristoranti, già presente nella sezione “Il Corno”.

Per quanto concerne la mappa sciistica, va valutata l’implementazione di una versione più web-friendly, in quanto la versione trasposta dal cartaceo è di difficile navigazione e poco funzionale, in particolare da mobile, su cui è necessario scaricare il pdf e zoomare nelle varie aree per poi spostarsi a leggere la legenda.

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Mobile Da mobile il sito non ha grandi problemi a livello di navigazione, ma presenta alcuni difetti di visualizzazione.

Su alcuni dispositivi nelle pagine diverse dalla home la voce “meteo” del menù finisce nella riga successiva, sopra il logo, e quando ciò accade il menù hamburger a destra funziona male e richiede tap prolungato.

Alcune immagini molto grandi richiedono uno scrolling prima di arrivare a leggere il titolo della pagina e, inoltre, sono a volte sgranate.

Alcuni elementi all’inizio del contenuto della pagina non sono leggibili.

Il fato che il sito non sia ottimizzato per mobile, lo si può notare anche dal fatto che alcuni testi risultano tagliati e, quindi, non leggibili.

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2.2.2 SOCIAL MEDIA

Per quanto concerne i social media, l’analisi si è mantenuta sui canali delle stesse realtà di cui sono stati analizzati i siti web, quindi Discover Alto Reno Terme, Belvedere Turismo, Corno alle Scale e Corno Sci.

Nel grafico/tabella 9 vengono riportati i follower di ciascun profilo.

DISCOVER ALTO RENO 1931 1933 --- 32 subs | 6k views TERME

BELVEDERE TURISMO 399 ------

CORNO ALLE SCALE 6497 8346 137 ---

CORNO SCI 6538 2655 ------

Grafico/Tabella 9

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DISCOVER ALTO RENO TERME

Nome utente: @discoveraltorenoterme

Logo Coerente

Frequenza di pubblicazione La pagina è molto attiva, ma i contenuti non sono calendarizzati: si varia da settimane con 2 post fino a settimane con 14 post e, quindi, più d’uno al giorno. La media sul periodo ampio è di circa un post al giorno. Si sconsiglia di fare post molto ravvicinati tra loro su Facebook, in quanto l’algoritmo di questo canale riduce sensibilmente la visibilità del primo post.

Note Contenuti Copy strutturati seguendo uno standard. Buon engagement. Eccessivo uso di hashtag che su Facebook non sono utili.

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Nome utente: @discoveraltorenoterme

Logo Coerente, in linea con Facebook e sito

Frequenza di pubblicazione Condivisione meno frequente rispetto a Facebook, mentre sarebbe opportuno il contrario, ovvero pubblicare più su Instagram che su Facebook, in virtù del funzionamento degli algoritmi di questi due social.

Note contenuti È interessante la scelta di scrivere la maggior parte dei contenuti in inglese. Buon engagement.

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Nome utente: Discover Alto Reno Terme

Logo Coerente

Frequenza di pubblicazione 30 video da agosto 2017, media accettabile per la qualità degli stessi.

Note contenuti Video ben realizzati, con cura nella fotografia e nel montaggio.

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BELVEDERE TURISMO

Nome utente: @associazionebelvedereturismo

Logo Non viene utilizzato il logo presente sul sito. Si consiglia, pertanto, una modifica in modo che gli utenti possano meglio identificare la pagina ufficiale.

Frequenza di pubblicazione La pagina può considerarsi inattiva con un unico post nel 2019.

Note contenuti Prima dell’inattività del canale, la prassi principalmente era la ripubblicazione di post della pagina Facebook “Corno alle Scale”.

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CORNO ALLE SCALE

Nome utente: @cornoallescale.net

Logo Coerente

Frequenza di pubblicazione In media una volta ogni due giorni. Varia da cadenza settimanale a picchi di due post al giorno.

Note contenuti Buono uso di Call-to-action e invito agli utenti a essere attivi, con rimandi al sito e ad altri canali.

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Nome utente: @corno_alle_scale

Logo Coerente

Frequenza di pubblicazione Mentre inizialmente vi era un buon ritmo di pubblicazione con 3/5 post settimanali, negli ultimi mesi si riscontrano periodi di lunga inattività (es.:25 novembre/29 dicembre; 6 gennaio/inizio febbraio), non positiva per la comunicazione social mediale.

Note Contenuti Vengono pubblicate le più belle foto degli utenti, citandone gli autori. Giusto utilizzo dei contenuti UGC creati dalla Community.

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Nome Utente: @CornoAlleScale

Logo Andrebbe caricarlo senza la scritta al disotto dell’immagine, come negli altri canali, per evitare che risulti tagliato, dettaglio negativo da un punto di vista di comunicazione.

Frequenza di pubblicazione il profilo è molto poco attivo. È stato aperto nel 2012, rimanendo praticamente inutilizzato fino al 2014, quando sono stati fatti alcuni post, e poi nuovamente silente fino al 2019 con alcuni post. Vista la forte presenza sugli altri canali, sarebbe più efficace chiudere il profilo twitter, non essendo gestito in modo attivo e non essendo un canale di comunicazione proprio delle destinazioni turistiche.

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CORNO SCI

Nome utente: @CornoSci

Logo Andrebbe leggermente ridimensionato per evitare tagli.

Frequenza di pubblicazione In media vengono pubblicati circa 3 post a settimana, con maggiore attività nel periodo sciistico.

Note contenuti Copy semplici e non molto strutturati, ma comunque efficaci con buon engagement. Si nota l’assenza di commenti da parte della pagina, anche quando necessari per domande esplicite degli utenti.

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Nome utente: @cornosci

Logo Coerente

Frequenza di pubblicazione Comprensibile concentrazione di post nei mesi di apertura degli impianti; la media è di un post ogni 3-4 giorni nei mesi invernali, ma con distribuzione non uniforme e alcune pause. Pubblicazioni meno frequenti di Facebook, mentre sarebbe più efficace l’opposto.

Note Contenuti Instagram non si differenzia molto da Facebook, mentre sarebbero opportuni contenuti diversi, puntando sui paesaggi o sui contenuti da parte degli utenti.

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2.2.3 CONVERSAZIONI ONLINE

A completamento del lavoro descritto nelle pagine precedenti ai sotto capitoli 2.2.1 e 2.2.2, è stata svolta anche una ricerca sulle conversazioni in rete basata sulle parole chiave e sugli hastag sotto, qui riportati: . Alto Reno Terme . Porretta Terme . Terme di Porretta . Porrettana Express . Corno alle Scale . Lizzano in Belvedere (o semplicemente “Lizzano” vicino ai termini Bologna o Emilia/Emiliano o Emilia-Romagna) . Cascate/a del Dardagna . Poggiolforato

#AltoRenoTerme #porrettaterme #granaglione #discoveraltorenoterme #lizzanoinbelvedere #cornosci #cornoallescalenet

Il periodo oggetto di analisi è andato da metà luglio 2019 a fine gennaio 2020, includendo quasi l’intera stagione estiva, l’autunno e l’avvio della stagione sciistica, con le vacanze di fine/inizio anno.

Durante tale lasso di tempo, considerando tutti i media ovvero novemila risultati, due terzi delle menzioni sono state relative ad Alto Reno Terme e un terzo a Lizzano in Belvedere, come dimostra il grafico/tabella 10.

Grafico/Tabella 10

Le categorie approfondite in questo ambito di studio sono state: a) ONLINE NEWS b) INSTAGRAM c) FACEBOOK d) TWITTER e) EMOJI

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a) ONLINE NEWS Si riporta una sintesi dei siti d’informazione più influenti con articoli sulle keyword individuate e gli hastag riportati.

Grafico/Tabella 11

A seguire si evidenziano gli articoli valutati più rilevanti da un punto di vista turistico:

. wild-about-travel.com | 12/07/2019 https://wild-about-travel.com/beautiful-towns-emilia-romagna/ 6 Delightful Towns in Emilia Romagna You’ll Love Porretta Terme A pretty village in the Apennines, on edge between the Emilia Romagna and Tuscany regions, Porretta Terme will give you a taste of local life. If you want to discover off the beaten path not far from Bologna, in Porretta Terme, you’re not likely to meet more than a handful of foreign tourists, if any.

. Corriere di Bologna | 21/10/2019 https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/economia/19_ottobre_20/bologna-09- documentobcorrierebologna-web-bologna-69068ae4-f3dd-11e9-95ca-fd09a54202c0.shtml L’iconico Tortino Porretta sbarca nei bar. E al motto di «impalugami» parte il rilancio Ne hanno parlato anche: quotidiano.net, slowfood.it, discoveraltorenoterme.it

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. Repubblica Bologna | 06/11/2019 https://bologna.repubblica.it/cronaca/2019/11/06/news/i_primi_fiocchi_di_neve_in_emilia_romagn a-240356998/ I primi fiocchi di neve in Emilia Romagna Ne hanno parlato anche: ilrestodelcarlino.it, radio/giornali locali

. adnkronos.com | 08/01/2020 https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/01/08/valdichiana-senese-premiata-come-meta- italiana-del-wellness_1d5rZQdlE84h5bjtegTLrK.html Valdichiana Senese premiata come 1ᵃ meta italiana del wellness (Alto Reno Terme citato in seconda posizione) Ne hanno parlato anche: I principali giornali nazionali, le principali agenzie stampa, giornali locali; in particolare: Il Sole 24 Ore, Il Foglio, Libero, Ansa, etc

. intoscana.it | 31/01/2020 https://www.intoscana.it/it/turismo/articolo/porrettana-express-00007/ Torna La Porrettana Express: Treni Storici Da Sull'appennino Ne hanno parlato anche: le principali agenzie stampa, moltissimi giornali locali, artribune.com

Nel periodo di analisi, è stato, inoltre, attivato Google Alert relativamente ai termini: . Alto Reno Terme . Porretta Terme . Lizzano in Belvedere . Corno alle Scale

In 7 mesi, le uniche segnalazioni a livello turistico sono state quelle nella settimana dal 10 al 17 gennaio, relative al riconoscimento di Alto Reno Terme tra le nuove destinazioni più salutari, nell’ambito del progetto “European Destinations of Excellence Network” (EDEN).

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b) INSTAGRAM Tra i profili ufficiali analizzati il più efficace su Instagram è quello di Corno alle Scale.

Il cloud degli hastag su Intagram appare come da immagine seguente; la classifica vede nell’ordine: #porrettaterme #altorenoterme #appenninotoscoemiiano #lizzanoinbelvedere #bologna #vergato #cornoallescale #appenninobolognese

Tra i microinfluencers, i profili Instagram che nel periodo analizzato hanno usato gli hashtag monitorati e che possono risultare interessanti per un potenziale coivolgimento sono:

1) @andrea.fortun https://www.instagram.com/andrea.fortun/ 8.889 followers | Media Like: 1.363 | Media Commenti: 42 | Engagement Rate: elevato Note: fotografie di paesaggi, tra cui l’Appennino Bolognese (Es. Lago di Suviana: https://www.instagram.com/p/B4SDz4tAW8Z/)

2) @nictalgia https://www.instagram.com/nictalgia/ 2472 Followers | Media Like: 510 | Media Commenti: 7 | Engagement Rate: molto elevato Note: aspirante scrittore e fotografo bolognese, il quale ha avuto molto successo con una serie di fotografie di Porretta Terme che ha paragonato a Twin Peaks: https://www.instagram.com/p/B3Cx0bCI6p1/

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3) @mickie350 https://www.instagram.com/mickie350/ 1383 followers | Media Like: 115 | Media Commenti: 18 | Engagement Rate: elevato Note: profilo interessante, perché, anche se con meno followers dei precedenti, è un’abitante di Porretta Terme e si occupa pressoché esclusivamente di foto della città.

Tra i post più significativi, si segnalano:

1) https://www.instagram.com/p/B5gN-yEhl4I/ Questo repost del profilo @1starmoreddivision, che ha avuto circa mille like, raffiura un soldato americano durante la liberazione di Porretta Terme nel 1944 e apre all’interessante argomento del turismo storico/della memoria.

2) https://www.instagram.com/p/B4uQw_mgFUt/ Il profilo @nationalparkserviceitalia, che pubblica fotografie dei parchi naturali più belli di Italia, ha postato una fotografia scattata da un utente delle cascate di Dardegna nel parco naturale di Corno alle Scale, riportando un ottimo engagement.

3) https://www.instagram.com/p/B7BBGMjCzKH/ @clickfor_emiliaromagna_ è un profilo che riposta ogni giorno foto dell’Emilia Romagna scattate da utenti. Anche se la fanbase è limitata, il post ha avuto un ottimo engagement ed è stato riportato per sottolineare l’importanza dei contributi UGC della community e di come possono essere sfruttati in ottica di promozione territoriale sui social ed eventualmente incentivati tramite contest.

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C) FACEBOOK

I profili ufficiali più attivi nel periodo oggetto di analisi, come evidenziato dal grafico/tabella 12, sono stati nell’ordine:

1) Discover Alto Reno Terme 2) Proloco Lizzano in Belvedere 3) Comune di Lizzano in Belvedere BO 4) CornoSci

Grafico/Tabella 12

Il profilo con maggior engagement è stato CornoSci, con particolare successo all’inizio della stagione sciistica.

I post pubblici con maggior engagement, al di là di quelli dei profili ufficiali delle località, sono principalmente quelli di testate giornalistiche che ripostano articoli di cronaca o di politica.

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D) TWITTER

Twitter, a differenza di Facebook e Instagram, non ha restrizioni in merito ai dati estraibili dai profili degli utenti, pertanto, è possibile estrarre dai circa 1300 post del periodo in oggetto alcuni dati, che gli altri social non forniscono pubblicamente.

In particolare, nelle due tabelle a seguire si riportano i profili più attivi e quelli più influenti:

Grafico/Tabella 13

Grafico/Tabella 14

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A livello, infine, di dati demografici, specifici per l’utenza di Twitter, si evince quanto segue, in termini di genere, età, paesi e lingue.

L

Grafico/Tabella 15

La notizia di twitter con maggiore viralità nel periodo in questione, è stata una fotografia scattata dalla Corsica in cui si vede la Torre di Pisa e, sul fondo, la punta del Corno alle Scale a 250 km di distanza. Considerati i post legati a questa foto su tanti media online e le condivisioni, con elevati numeri in termini di like e commenti, la notizia sarebbe stata un ottimo contenuto per i profili social di Corno alle Scale o Corno Sci.

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E) EMOJI

Le emoji più utilizzate su tutti i canali sono quelle rappresentate nel seguente cloud, molte delle quali rimandano al Natale, alla montagna e alla natura, senza, quindi, una particolare connotazione semantica.

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Capitolo 3 | IL PUNTO DI VISTA DEGLI STAKEHOLDER

Nei mesi di novembre e dicembre è stato svolta un’indagine quali-quantitativa presso gli stakeholder locali (ventisette in totale), per raccogliere indicazioni e contributi utili ai fini del progetto.

Il panel ha coinvolto 28 persone (da contratto previsti 15), tutte intervistate direttamente, rappresentative delle diverse tipologie di stakeholder (enti, associazioni di categoria e operatori privati) e delle aree territoriali (Alto Rene Terme, Lizzano in Belvedere/Corno alle Scale), come mostrano i grafici 16 e 17.

In particolare le persone che hanno dato il loro contributo sono state:

ENTE REFERENTE RUOLO Appennino Slow Lorenzi Stefano Direttore APT Servizi E-R Cassani Davide Presidente APT Servizi E-R Moretti Roberta Coordinatore D.T. Bologna metropolitana ASCOM - Confcommercio Alto Reno Terme Merli Giorgio Presidente ASCOM - Confcommercio Bologna Piccinelli Annalisa Resp. Comunicazione Bologna Welcome Romano Patrik Direttore Generale Bologna Welcome Stefano D’Aquino Responsabile Bologna Incoming Comune di Alto Reno Terme Savigni Nicolò Assessore al Turismo e Sport Comune di Lizzano in Belvedere Franchi Barbara Consigliere per Turismo, Commercio, Comunicazione Comune di Lizzano in Belvedere Pasquali Federico Consigliere per Sport, Ambiente Comune di Lizzano in Belvedere Roda Clarisse Consigliere per Rapporti con la Stazione di sci, Turismo invernale Consorzio Albergatori Corno alle Scale Landini Tania Albergatrice Cooperativa Madreselva Maini Gianluca Guida Ambientalista COTER srl Gilioli Lino Presidente Destinazione Turistica Bologna Metropolitana Trombetti Giovanna Direttore Ente Parchi Emilia Orientale Rossi Massimo Direttore FAI Emilia-Romagna Forni Marina Presidente FIAB Alto Reno - Happy Trail MTB Bettocchi Milena Presidente GAL Appennino Bolognese Rabboni Tiberio Presidente Hotel Helvetia Thermal SPA, Alto Reno Terme Gori Carlo Direttore Hotel Montepizzo, Lizzano in Belvedere Testoni Federica Titolare Noleggio “2G” Nanni Costa Nicola Titolare Porretta Soul Festival Uliani Graziano Direttore artistico ed ideatore Scuola Sci Freestyle Corno alle Scale Tomasi Matteo Freestyle Terme di Porretta Sartini Alessandra Amministratore Unico Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese Tamarri Marco Coordinatore tavolo turismo Appennino Bolognese Vivi Appennino Della Torre Enrico Direttore Generale Zerolupi S.R.L. Sara (Le Malghe) Resp. Comunicazione

Non sono, invece, stati disponibili, nonostante diversi solleciti via mail e telefonici: . Banca di Bologna

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. Camera di Commercio di Bologna . Confesercenti Bologna . Hotel Santoli . UNCEM

STAKEHOLDER INTERVISTATI | TIPOLOGIE

OPERATORI ENTI PRIVATI 48% 41%

ASS. DI CATEGORIA 11%

Grafico/Tabella 16

STAKEHOLDER INTERVISTATI | TERRITORIO

LIZZANO IN BELVEDERE ALTO RENO / CORNO ALLE TERME SCALE 22% 33%

SOVRA- TERRITORIALE 45%

Grafico/Tabella 17

Le interviste sottoposte agli stakeholder hanno riguardato i seguenti ambiti: . immagine e identità dell’Alto Reno, al di fuori del territorio; . punti di forza e di debolezza, nonché aree di miglioramento per la promozione turistica locale; . mercati e target potenzialmente interessanti per lo sviluppo turistico; . attuale sistema di accoglienza turistica; . qualità ed efficacia degli attuali strumenti di comunicazione; . visibilità mediatica (turistica) del territorio; . attuale governance in materia di turismo; . posizionamento dell’Alto Reno all’interno della Destinazione turistica Bologna Metropolitana;

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. livello di integrazione del sistema turistico locale con quello regionale.

Per quanto concerne le risposte relative all’immagine e all’identità del territorio dell’Alto Reno al di là dei confini locali, nei grafici 18 e 19 si riportano i commenti, suddivisi tra quelli in positivo e quelli in negativo.

IMMAGINE POSITIVA patrimonio rete turismo sostenibile FAI 3% 4% enogastronoma 7%

accoglienza 7% PATRIMONIO NATURALISTICO clima favorevole 52% 10%

ideale per famiglie 7% patrimonio culturale 10%

Grafico/Tabella 18

IMMAGINE NEGATIVA target anziani offerta superata 5% luogo decaduto (terme) 22% 5% servizi scarsi 6%

manca idea di destinazione poco conosciuto 6% 24%

nessun manca promozione investimento su e comunicazione territorio e 24% persone 8% Grafico/Tabella 19

Come si può notare, la principale qualità riconosciuta all’Alto Reno secondo gli stakeholder è il patrimonio naturalistico (52%). I commenti su un’immagine negativa, per quanto variegati, sono comunque riconducibili a una

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consapevolezza di un territorio, che non ha saputo mantenere gli antichi fasti e, che, a causa di mancanza di investimenti e visione, è oggi “decaduto” e meta di una clientela anziana e senza grandi pretese.

Il valore medio – su una scala da 1 a 5 – dato dagli intervistati ai fattori individuati in fase di pre-analisi come potenziali punti di forza sono riassumibili nel grafico 20, da cui si evince che tra il 4,86 e il 4,32 si trovano gli elementi legati al patrimonio naturalistico e, quindi, alle attività sportive; cultura, eventi, enogastronomia e terme sono al di sotto del 3; le terme sono in ultima posizione.

SCALA DELLE PRIORITÀ 4,86 5,00 4,46 4,43 4,32 3,93 3,81 4,00 3,78 3,73

3,00

2,00

1,00

0,00

Grafico/Tabella 20

Per quanto concerne il dettaglio dei punti di forza sui quali fare leva per la promozione turistica dell’Alto Reno sono risultate risposte molto variegate, come si evince dal grafico 21; la natura si conferma, comunque, sempre al primo posto. Le terme “sul podio al terzo posto” sono da intendersi come eccellenza delle acque, non come prodotto turistico. Come si può notare, la montagna invernale, legata esclusivamente allo sci di discesa, è ormai considerata un punto di forza solo da una percentuale esigua di intervistati.

I punti di debolezza riscontrati sono essenzialmente riconducibili agli elementi già evidenziati nel grafico 22. Sintetizzando i riscontri avuti, si evince da un lato una mancanza di visione e di sinergia, con un approccio campanilistico e di breve termine, dall’altro un’offerta non in linea con i trend turistici, in termini di prodotto e promo-commercializzazione.

Per colmare quelle che sono state individuate come debolezze, vengono indicate quali opportunità di miglioramento azioni in parte di hardware e in parte di software, come mostra il grafico 23.

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PUNTI DI FORZA

35% 31% 30% 25% 20%

15% 11% 11% 10% 6% 6% 6% 6% 5% 5% 3% 3% 3% 3% 5% 2% 0%

Grafico/Tabella 21

PUNTI DI DEBOLEZZA 30% 24% 25%

20% 17%

15% 13% 13% 11% 10% 7% 7% 4% 4% 5%

0%

Grafico/Tabella 22

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AREE DI MIGLIORAMENTO

20% 16% 15% 14% 13% 13% 11% 11% 10% 6% 6% 6% 5% 5%

0%

Grafico/Tabella 23

In merito al target, la domanda posta considerava segmenti diversi di utenza in base all’età, alle passioni e alla relazione tra i visitatori. Come riassunto nella tabella 24, le percentuali sono tutte piuttosto allineate, ciò nonostante in riferimento a ciascuna variabile sopra indicata troviamo al primo posto le seguenti categorie: . over 65 (10%)  target già consolidato soprattutto per la stagione estiva . amanti dello sport outdoor verde (12%)  target da sviluppare legato allo sviluppo del prodotto . famiglie (12%)  target già consolidato soprattutto per il turismo bianco

La voce “Altro” riferita al target, pari al 4%, ha incluso per lo più associazioni sportive e, anche, i disabili.

Con riferimento ai mercati su cui puntare per un incremento delle performance turistiche dell’Alto Reno, la maggior parte degli stakeholder conviene che le province/regioni italiane di prossimità possono rappresentare un bacino da sfruttare (Bologna/Emilia-Romagna 14%, Pistoia/Toscana 16%), con buone potenzialità e margini di miglioramento.

Per quanto riguarda, invece, l’estero, le indicazioni sono state meno omogenee, ma in generale molti intervistati hanno segnalato come prioritari i Paesi con una maggiore propensione alla vacanza attiva. Il dettaglio è schematizzato al grafico 25.

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TARGET PRIORITARI Altro Millenials 4% (17-35 anni) 7% Scolaresche 9% Adulti (36-65) 9% Gruppi 10% Senior (over 65) 10%

Individuali 10% Amanti dello sport invernale 7%

Famiglie Amanti dello sport 12% outdoor verde Amanti di arte e 12% cultura Amanti del buon cibo 4% 6% Grafico/Tabella 24

MERCATI POTENZIALI Scandinavia 10% Bologna / Emilia Romagna Russia 14% 5%

Est Europa (Polonia, Rep.Ceca, etc.) Pistoia / Toscana 10% 16%

DACH (Germania / Austria / Svizzera) Francia 13% 8%

Gran Bretagna Paesi Bassi 10% 14% Grafico/Tabella 25

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Nel capitolo 1 del presente rapporto si è analizzata l’accoglienza turistica dell’Alto Reno, considerando punti di informazione rivolti ai turisti, segnaletica, ricettività, ristorazione, infrastrutture sportive e quelle del divertimento, tutte componenti fondamentali dell’offerta di un territorio.

Anche agli stakeholder è stato richiesto un giudizio – su una scala da 1 a 5 – sull’insieme dei fattori che compongono il sistema dell’accoglienza turistica e, al netto di un 11% che non si è espresso in merito, la maggior parte con il 52% ha dato un voto sufficiente, sebbene la media generale si attesti sul 2,84 (v. tabella 26). A influire sul giudizio compressivo sono stati, in particolare: . i collegamenti e trasporti, da implementare, in particolare la Porretana; . le strutture ricettive, che richiedono rinnovamenti (e quindi investimenti); . spazi fisici, inadeguati, e orari di apertura, insufficienti, degli uffici turistici.

SISTEMA DELL'ACCOGLIENZA

11% non esprime giudizio

52%

28%

12%

4% 4%

1 2 3 4 5 2,84 Grafico/Tabella 26

Per quanto concerne, invece, la comunicazione – sia online sia offline – la maggioranza degli intervistati (54%) dà l’insufficienza e il voto medio si posiziona sul 2,38 in una scala da 1 a 5 (v. grafico 27); il 38% esprime comunque un parere sufficiente. Volendo riassumere alcuni commenti significativi, si può dire che è stata evidenziata una mancanza di immagine coordinata e di strategia integrata, anche a causa di una mancata formazione in materia.

Essendo la visibilità mediatica strettamente collegata alla comunicazione, anche la valutazione sulla presenza dell’Alto Reno sui media e sui broadcaster è stata negativa, con un giudizio medio pari a 1,92 su 5 (v. grafico 28). L’unica “risorsa” del territorio che si guadagna annualmente l’attenzione dei media è il Porretta Soul Festival.

Molti intervistati hanno sottolineata il bisogno di un’attività organizzata e professionale che possa comunicare e valorizzare il territorio presso i media, tramite l’utilizzo degli strumenti più idonei ed efficaci. È emersa anche la consapevolezza della necessità di investimenti in questo ambito.

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STRUMENTI DI COMUNICAZIONE 7% non esprime giudizio

38%

31%

23%

8%

0%

1 2 3 4 5 2,38 Grafico/Tabella 27

VISIBILITÀ MEDIATICA 8% non esprime giudizio

62%

23%

15%

0% 0%

1 2 3 4 5 1,92 Grafico/Tabella 28

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Come anticipato, uno dei temi affrontati nell’indagine con gli stakeholder riguardava la governance in materia di turismo.

Si tratta certamente di una questione nevralgica, sulla quale sono stati riscontrati pareri complessivamente negativi, ma – a nostro avviso – manca ancora la consapevolezza dell’opportunità di individuare livelli diversi di governance, ovvero: . locale . provinciale . regionale

Come evidenzia il grafico 29, al netto di un 4% di intervistati che non si sono espressi sul tema, il giudizio medio – su una scala da 1 a 5 – è risultato pari a 2,52. In particolare, il 52% ha valutato l’attuale governance insufficiente, il 33% sufficiente e il 15% buona.

GOVERNANCE

4% non esprime giudizio 41%

33%

15% 11%

0%

1 2 2,52 3 4 5

Grafico/Tabella 29

Il grafico 30 racconta quelli che attualmente sono stati individuati come punti di forza della governance, che di fatto sono sintetizzabili nel concetto di presa di coscienza trasversale dalla P.A. ai privati della necessità di rilanciare il territorio, con un piano strutturato e condiviso. Questo stesso progetto è stato apprezzato e visto come una fase 1 di questo nuovo percorso di rinascita turistica ed economica.

L’istogramma 31 mostra, invece, quelli che sono stati individuati come punti di debolezza dell’attuale governance, tra cui spiccano l’assenza di coordinamento, sinergia e integrazione (35%), una scarsa preparazione tecnica, dovuta a mancanza di esperienza e formazione (30%) e una spiccata tendenza al campanilismo e, quindi, alla frammentazione (22%).

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GOVERNANCE: PUNTI DI FORZA Comune 4% Collaborazione 7%

Potenziale / motivazione Non individuabili 41% o nessuno 18%

La presa di coscienza 30%

Grafico/Tabella 30

GOVERNANCE: PUNTI DI DEBOLEZZA 40% 35% 35% 30% 30% 25% 22% 20% 15%

10% 5% 5% 3% 3% 3% 0%

Grafico/Tabella 31

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In un’ottica di miglioramento dell’attuale governace sono state evidenziate aree d’intervento, riassunte nell’istogramma 32, che per il 24% degli stakeholder puntano da un lato alla realizzazione di una vera sinergia territoriale, basata sulla condivisione e interazione, e dall’altro alla formazione professionale, che possa contribuire anche all’innovazione di progetti e prodotti, con una prospettiva di medio-lungo termine.

GOVERNANCE: OPPORTUNITÀ 30% 24% 24% 25%

20%

15% 12% 12% 12% 10% 8% 8%

5%

0%

Grafico/Tabella 32

Se la politica confermerà la volontà di lavorare a livello di Alto Reno, come unico ambito territoriale, sarà indispensabile partire da un diverso modus operandi, che anche nei fatti metta in pratica il concetto di “fare sistema”, condivisione e sinergia, progettando strategie integrate, volte a creare prodotti turistici sovracomunali e di reciproca valorizzazione.

In riferimento ai rapporti con la Destinazione turistica Bologna Metropolitana e, di conseguenza, con Bologna Welcome, il “voto” medio risulta quasi sufficiente e, in generale, viene apprezzato l’avvio della collaborazione, che lascia intravedere delle buone opportunità di promo-commercializzazione per il territorio (v. grafico 33). È emersa la necessita di un rapporto operativo con la DMO più costante, con la richiesta di un supporto anche di tipo formativo e, per contro, di una più approfondita conoscenza del territorio dalle figure preposte a marketing, comunicazione e commercializzazione. Sicuramente il nuovo eXtraBo, l’ufficio informativo nel cuore di Bologna, dedicato alla promozione dell’area verde della provincia bolognese, rappresenta un ulteriore e significativo passo nel percorso di collaborazione con il territorio e, in particolare, con gli operatori turistici dell’Appennino.

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POSIZIONAMENTO IN D.T.BOLOGNA METROPOLITANA

8% non esprime giudizio

54%

27%

12%

4% 4%

1 2 2,8 3 4 5

Grafico/Tabella 33

Per quanto concerne, invece, il livello di integrazione del sistema territoriale dell’Alto Reno con le politiche a livello regionale, aldilà del giudizio medio, pari a 2,80/5 (v. grafico 34) si riassumono alcuni commenti, che meglio rappresentano i diversi punti di vista degli intervistati: . Non c'è una strategia che ci contempli, è sempre stata promossa la Riviera Romagnola e, come Appennino, il modenese con il Cimone. . Sebbene la collaborazione sia buona, i finanziamenti qui non arrivano. . La scarsa efficacia dei rapporti è responsabilità nostra.

Per concludere il tema governance, un’ultima domanda riguardava i rapporti con il versante modenese dell’Appennino, ovvero l’area del Cimone, considerando anche che il “turismo bianco” è uno dei prodotti in convenzione con Modena all’interno della Destinazione turistica Bologna Metropolitana – Modena.

I commenti a questo proposito sono stati molto negativi, con una valutazione media di 1,88 su 5, come riportato nel grafico 35.

Sintetizzando i pareri degli intervistati, emerge che, nonostante l’attuale gestione degli impianti sciistici del Corno alle Scale e del Cimone sia la stessa società, non vi è una visione e strategia univoca, ma – anzi – i due comprensori sono tra di loro competitor (percezione confermata anche da alcuni giornalisti e operatori). L'Appennino Modenese viene considerato turisticamente più sviluppato e più fruibile. Una sinergia tra le due aree, sia per il bianco, ma ancor più per il verde, sarebbe auspicata da tutti, certi che porterebbe benefici ad entrambe le province.

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INTEGRAZIONE CON SISTEMA TURISTICO REGIONALE

11% non esprime giudizio

36%

28%

24%

8%

4%

1 2 3 4 5 2,80

Grafico/Tabella 34

INTEGRAZIONE CON APPENNINO MODENESE

11% non esprime giudizio 56%

28%

16%

0% 0%

1 2 3 4 5 1,88 Grafico/Tabella 35

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Capitolo 4 | PERCEZIONE E CONOSCENZA DELL’OFFERTA TURISTICA DELL’ALTO RENO

4.1 POTENZIALI TURISTI: INTERVISTE ALLA FIERA SKIPASS DI MODENA

Negli ultimi cinquant’anni, il costrutto dell’immagine di una destinazione – destination image – ha catturato l'attenzione di numerosi ricercatori nell'ambito della letteratura turistica. Questo elemento svolge, infatti, un ruolo fondamentale sia nel processo di selezione e scelta della vacanza, che nella formazione delle aspettative rispetto alla destinazione prescelta.

Per determinare la percezione dell’immagine del territorio oggetto di indagine, abbiamo sottoposto a un campione eterogeneo di 115 persone, partecipanti come pubblico alla fiera Skipass di Modena, salone leader a livello nazionale nel settore del turismo bianco, alcune domande sul grado di conoscenza delle località dell’Alta Valle del Reno e sul relativo gradimento. L’obiettivo è stato quello di accompagnare l’analisi territoriale e il relativo progetto di marketing con indicazioni e percezioni che oggi nell’immaginario collettivo vengono collegate a queste località.

Nella mente dei viaggiatori, infatti, c’è già una rappresentazione dei luoghi che intendono visitare, con i significati e le connotazioni che vengono più o meno consapevolmente attribuiti e con le aspettative che contribuiscono a creare. L’immagine riflette i modelli culturali, i valori, le preferenze e le esigenze già ben consolidati nelle società di partenza dei flussi turistici, finendo col radicarsi in modo profondo nell’immaginario collettivo, nei desideri e nelle abitudini di consumo dei potenziali visitatori. Le rappresentazioni mentali che gli individui creano in riferimento agli aspetti di una determinata destinazione giocano, quindi, un ruolo determinante nel processo di scelta turistica.

Questo dato ha chiaramente delle implicazioni significative su tutta l’attività di marketing e comunicazione conseguente, sia che lo si voglia cavalcare sia che lo si voglia modificare, perché comunque parla di identità territoriale e l’identità per una destinazione turistica è un elemento fondamentale.

Come si può notare nel grafico 36, dalle interviste effettuate emerge con forza che l’attuale grado di conoscenza delle località dell’Alta Valle del Reno è molto limitato: il 60,1% non conoscono, infatti, nessuna località di quelle oggetto di analisi ed elencate nel questionario.

Tra il 39,9% dei rispondenti che conoscono almeno un luogo di questo territorio (erano possibili più risposte), quello che viene indicato come più noto non è una località, ma una montagna: il Corno alle Scale, “famigliare” al 42,7% (é qui d’altra parte che il “mitico” Alberto Tomba ha fatto le prime esperienze sciistiche). Seguono Porretta Terme con il 22% (si noti non Alto Reno Terme), Lizzano in Belvedere (19,5%), Vidiciatico (13,4%) e Granaglione (2,4%).

Le risposte a queste prime domande, sottoposte tra l’altro a un pubblico sì eterogeneo, ma certamente più “informato” della media in quanto partecipante a una fiera di settore, in una città non lontana, ci forniscono la misura di quello che è il grado di conoscenza attuale del territorio dell’Alta Valle del Reno.

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Grafico/Tabella 36

Grafico/Tabella 37

Dalle interviste è emerso innanzitutto che la quota delle persone che conosce e fruisce del territorio, fermandosi per uno o più giorni, utilizzando i servizi delle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere (turisti) è pari al 27%, mentre il 73% è costituito da persone che visitano il territorio in giornata, senza effettuare un soggiorno nelle strutture ricettive dell’area (escursionisti). In entrambe le modalità, le provenienze sono nella maggior parte dei casi (91%) di prossimità: il 71% dall’Emilia Romagna e il 20% dalla Toscana. Di quelli provenienti dall’Emilia Romagna, nello specifico, il 56% risiede nelle province di Bologna, Modena e Ferrara.

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Questa composizione, sbilanciata in maniera accentuata su provenienze di corto/cortissimo raggio, evidenzia lo scarso valore attrattivo del territorio, più adatto a un’escursione che a un soggiorno.

Le rilevazioni effettuate sul pubblico di Skipass indicano che coloro che conoscono direttamente (per esserci stati) o indirettamente (per sentito dire) queste località, le hanno conosciute primariamente attraverso il passaparola, citato in quasi 2 risposte su 3, come mostra il grafico 38.

Grafico/Tabella 38

Dalle interviste emerge anche che le coppie col 36% e i gruppi di amici col 31% (in media formati da 3,8 persone) rappresentano le principali “composizioni di viaggio” della clientela dell’Alta Valle del Reno intervistata al salone.

Interpellati sui motivi per cui si recherebbero una prima volta o ritornerebbero in queste località, frequentatori e conoscitori citano soprattutto tre fattori: 1) il paesaggio, il territorio e l’ambiente, presenti nel 49% delle risposte; 2) il cibo e l’enogastronomia, presenti nel 38% delle risposte; 3) la facile raggiungibilità in auto, presente nel 29% delle risposte.

Stimolati poi, di contro, sui motivi per cui non si recherebbero una prima volta o non ritornerebbero in queste località, gli intervistati citano in questo caso quattro motivi più di altri: 1) il traffico e la viabilità presenti nel 42% delle risposte; 2) i trasporti, i collegamenti, i parcheggi presenti nel 28% delle risposte; 3) i servizi turistici non all’altezza presenti nel 22% delle risposte; 4) le difficoltà di raggiungimento e la distanza presenti nel 19% delle risposte.

Ai grafici 39 e 40 vengono riportati i dettagli delle motivazioni indicate in positivo e in negativo.

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Grafico/Tabella 39

Grafico/Tabella 40

L’Alta Valle del Reno, al contrario di destinazioni e località più note e rinomate, non esprime una precisa idea di territorio, non porta con sé un complesso valoriale storico e consolidato nell’immaginario degli italiani.

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Dalle interviste effettuate a Skipass e, dunque, al di fuori del territorio, si evidenzia una scarsa riconoscibilità dell’area e delle singole località, delle quali gli elementi più rappresentativi (per chi c’è già stato) sono: . le proposte enogastronomiche, buone e generose (45%) . l’ospitalità, l’accoglienza e la cordialità (34%) . i borghi storici (29%)

In ultima istanza, alla richiesta di fornire alcuni aggettivi che sintetizzino le caratteristiche dell’area analizzata, emergono concetti e valori stereotipati, tipici dell’Emilia e di tutte le sue zone collinari, tra cui spiccano: . naturale (42%) . genuino e autentico (33%) . rilassante (27%) A questo proposito va aggiunto che tali aggettivi sono riconosciuti anche da molti stakeholder locali.

Ai grafici 41 e 42 vengono riportate tutti le riposte registrate alle due domande di cui sopra, permettendoci di dire che si tratta di un insieme di riscontri che nulla aggiungono alla dotazione materiale e immateriale di questo territorio e all’appeal che può esercitare sui potenziali turisti.

Grafico/Tabella 41

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Grafico/Tabella 42

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4.2 GIORNALISTI

Nell’indagine svolta per verificare il grado di notorietà dell’Alto Reno e l’immagine turistica dell’area, sono stati interpellati anche professionisti del mondo della comunicazione, quali giornalisti specializzati in turismo.

Complessivamente sono state svolte 11 interviste, di cui: . 4 a persone emiliane o basate a Bologna e 7 dislocate tra Roma, Milano, Torino e Genova; . 10 media consumer e 1 trade; . 1 guida, 2 radio, 1 media cartaceo, 77 media cartacei/online; . 7 target turismo, 2 enogastronomia, 2 attualità, 3 quotidiani, 1 outdoor/biking, 1 femminile.

Nonostante l’accurata selezione di interlocutori, condivisa con la committenza, l’intervista ha potuto svolgersi solo con il 50% dei giornalisti, in quanto una pari percentuale ha dichiarato di non conoscere l’Alto Reno né l’ubicazione geografica, come mostra il grafico 43.

CONOSCENZA DELL'AREA

No Sì 50% 50%

Grafico/Tabella 43

A coloro ai quali l’Alto Reno era noto, è stato domandato quali le località conosciute. Come mostra l’istogramma 44, primeggia Corno alle Scale (31%), seguito ex-equo da Lizzano in Belvedere e Porretta Terme (25%).

LOCALITÀ NOTE 31% 25% 25%

6% 6% 6%

Corno alle Lizzano in Porretta Lago di Alto Reno Gaggio Scale Belvedere Terme Suviana Terme

Grafico/Tabella 44

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Secondo i giornalisti intervistati, conoscitori del territorio, i target potenzialmente interessanti su cui concentrare la promozione per un miglioramento delle performance turistiche sono in primis gli appassionati di sport outdoor, ritenendo che sia il turismo attivo quello su cui puntare.

A livello, invece, di bacini geografici, vengono considerati prioritarie le aree di prossimità, quindi il bolognese con l’Emilia-Romagna e Pistoia con la Toscana; in Europa per il 50% i Paesi Bassi e la Francia.

TARGET DI RIFERIMENTO

Amanti dello sport outdoor verde 67% Adulti (36-65) 58% Famiglie 50% Individuali 50% Amanti del buon cibo 42% Millenials (17-35 anni) 33% Amanti dello sport invernale 33% Senior (over 65) 25% Amanti di arte e cultura 25% Scolaresche 25% Gruppi 17%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

Grafico/Tabella 45

MERCATI TARGET

Bologna / Emilia Romagna 67%

Pistoia / Toscana 58%

Paesi Bassi 50%

Francia 50%

Est Europa (Polonia, Rep.Ceca, etc.) 42%

DACH 33%

Gran Bretagna 25%

Russia 8%

Scandinavia 0%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

Grafico/Tabella 46

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Interrogati sulla qualità ed efficacia degli strumenti di comunicazione adottati dal territorio oggetto di studio, del 50% dei giornalisti che hanno risposto al questionario, solo il 42% è stato in grado di dare una valutazione (gli altri non erano informati). Come si evince dall’istogramma 47, il commento mediamente ha raggiunto il 2,6 su 5, pertanto non la sufficienza.

STRUMENTI DI COMUNICAZIONE

40%

20% 20% 20%

0%

1 2 2,6 3 4 5 Grafico/Tabella 47

Alla domanda su quali sono gli eventi organizzati nell’Alto Reno con valenza turistica, pertanto non di animazione territoriale, ha risposto il 58%, indicando di fatto quasi esclusivamente il Porretta Soul Festival, pur sottolineando che si tratta di una manifestazione rivolta a un pubblico di nicchia e troppo limitato come durata.

EVENTI TURISTICI

Nessuno 12%

2020 centenario nascita Enzo Biagi 12%

Porretta Soul Festival 63% Raduno Fortitudo Basket (agosto) 13%

Grafico/Tabella 48

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Sulla qualità del sistema dell’accoglienza il voto medio è stato pari a 2,67 su 5, aggiungendo che serve un rinnovamento sia delle strutture pubbliche (uffici turistici), sia di quelle private (hotel, ristoranti, bar).

SISTEMA DELL'ACCOGLIENZA

4

2

0 0 0

1 2 2,67 3 4 5

Grafico/Tabella 49

La domanda sulla visibilità mediatica del territorio trova già una risposta nel fatto che il 50% dei giornalisti selezionati non avesse mai sentito parlare dell’Alto Reno. Tra quanti hanno fattivamente dato riscontro al questionario, il giudizio medio è stato ovviamente basso (1,7 su 5).

Come territori assimilabili all’Alto Reno e considerabili competitor, il 33% ha indicato l’Appennino modenese con il Cimone.

COMPETITORS

Abetone 17% Appennino modenese/Cimone 33%

via degli Dei 17%

Romagna interna Toscana 16% 17% Grafico/Tabella 50

È oltremodo evidente che il lavoro di comunicazione da fare specificatamente sulla stampa è molto e, ovviamente, non può essere una responsabilità unicamente della DMO provinciale, per quanto sia una struttura professionale e molto ben organizzata.

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4.3 OPERATORI TURISTICI

L’analisi ha coinvolto anche operatori turistici, che sono stati selezionati in autonomia, ovvero senza il supporto della committenza, contattando soprattutto specialisti del turismo outdoor oppure tour operator di prossimità.

Dei 10 contatti intervistati, solo 3 hanno risposto positivamente alla prima domanda: conosce la zona dell’Alto Reno nell’Appennino Bolognese? Di questi una ha risposto “solo sulla carta”, in quanto si tratta di un operatore consulente Cartorange, che propone in particolare itinerari outdoor estate e inverno.

Detto che questo riscontro dimostra uno scarso interesse verso il territorio da parte degli intermediari del turismo e probabilmente un’offerta non adeguata al turismo organizzato (non di tipo escursionistico), su numeri così esigui, la valutazione dei risultati è poco significativa.

Si riassumono, comunque, le risposte ricevute alle diverse domande:

Quali le località che conosce? . La zona dell'Orsigna, la traversata della Porretana, Lizzano in Belvedere e Corno alle Scale; . Porretta Terme e Lizzano in Belvedere.

A cosa associa questo territorio? Quali sono l’immagine e l’identità? . Le tradizioni, il patrimonio boschivo, personaggi come Biagi e Guccini; . Località appenninica vivace con diversi eventi pooplari; . Non riesco a definire una immagine precisa; zona appennino bolognese.

Quali i prodotti di punta di quest’area? . trekking = 4,3/5 . biking = 4,3/5 . gastronomia = 4,3/5 . patrimonio naturalistico = 4/5 . eventi = 4 . turismo sportivo = 3,3/5 . patrimonio culturale = 3/5 . montagna invernale = 2,6

Quali i punti di forza? . Accessibilità (Porretana), patrimonio naturalistico e culturale, genuinità dei luoghi e dei prodotti agroalimentari (rif. biologico, da ispirarsi alla Val di Vara, in provincia di La Spezia). . Meta di nicchia.

Quali i punti di debolezza? . Scarsa rete tra gli operatori, scarsa ricettività diffusa (punti tappa/rifugi). . Strutture ricettive

Quali le aree di miglioramento? . Ricettività diffusa, qualità ricettiva. . Qualità e servizi della ricettività in generale, cura dei borghi e dei luoghi.

Quali i target di riferimento? . Adulti = 3/3

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. Senior = 2/3 . Millenials = 1/3 . Appassionati dello sport = 1/3 . Appassionati dell’outdoor = 3/3 . Amanti del buon cibo = 3/3 . Amanti della cultura = 0/3 . Famiglie = 3/3 . Individuali = 2/3 . Gruppi = 2/3 . Scolaresche = 1/3

Come considera il lavoro di promozione fatto per far conoscere il territorio? . Non si vede però la destinazione in vendita. . Non so quali canali di promozione abbiano usato e, quindi, non posso valutare.

Come giudica gli strumenti di comunicazione? . Non so, non li conosco = 3/3

Come valuta la visibilità mediatica? . 2/5

Conosce eventi di richiamo nell’area? . Porretta Soul Festival = 2/3

Come giudica il sistema dell’accoglienza? . Una sola risposta = 3/5

Quali ritiene essere i competitor dell’Alto Reno? . L’Abetone sia per il bianco, perché prossimo, ma con un'offerta più ampia, con più tradizione e con una stagione più lunga, sia per il verde, anche se l'utenza è diversa. L’Appennino Reggiano per il verde, perché ha caratteristiche simili, ma un'offerta diffusa meglio sviluppata. . L’Appennino Modenese per il bianco, sono più forti a livello promozionale; potrebbero fare rete. . Comprensorio del Cimone, Appennino Modenese

Questi risultati dimostrano la necessità di una rivalutazione delle attuali strategie di commercializzazione.

Si ricorda che nessuno dei turisti/escursionisti intervistati (250 estate / inverno) ha mai fatto riferimento al fatto di essere in loco con un viaggio organizzato o in un contesto di “grande” gruppo.

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Capitolo 5| ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA

La metodologia dello studio prevede tra le prime azioni quella di analisi della consistenza e dell’evoluzione del movimento turistico in termini di arrivi e presenze nelle strutture ricettive del territorio. I dati più aggiornati prodotti da Istat consentono di analizzare in dettaglio il triennio 2016-2018.

Come evidenzia il grafico 51, nel 2018 nei comuni di Alto Reno Terme e di Lizzano in Belvedere sono stati rilevati complessivamente 25.765 arrivi e 74.534 presenze turistiche, con una permanenza media di 2,9 giorni, in leggera diminuzione rispetto ai 3 giorni del 2016, ma lontana dai circa 5 giorni del 2008. Gli stessi numeri si registrano sostanzialmente anche negli altri comuni della Valle del Reno.

Nell’area di Alto Reno Terme e Lizzano in Belvedere nel periodo esaminato (2016-18) si può notare una progressiva riduzione del movimento turistico, sia in termini di arrivi (-2,1% da 26.317 a 25.765), sia di presenze (-4,4% da 78.004 a 74.534).

CONSISTENZA ED EVOLUZIONE DEL MOVIMENTO TURISTICO COMPLESSIVO NELL’ALTA VALLE DEL RENO DAL 2016 AL 2018 2018 2017 2016 Comune Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Alto Reno Terme (Porretta 14.102 36.822 15.818 40.161 16.336 41.505 Terme + Granaglione) Lizzano in Belvedere 11.663 37.712 11.358 38.351 9.981 36.499

Totale 25.765 74.534 27.176 78.512 26.317 78.004 Altri Comuni* 39.839 103.704 38.267 92.677 30.925 62.757 Totale 65.604 178.238 65.443 171.189 57.242 140.761 *Altri comuni: Camugnano, Castel d'Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, , Grizzana Morandi, Monghidoro, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Vergato. Fonte: Elaborazione TMI su dati Istat e Regione Emilia-Romagna

Grafico/Tabella 51

Il grafico 52 differenzia il movimento turistico e il suo andamento non solo per località e arrivi/presenze, ma anche per provenienza (Italiani/stranieri).

CONSISTENZA ED EVOLUZIONE DEL MOVIMENTO TURISTICO (ITALIANI E STRANIERI) NELL’ALTA VALLE DEL RENO DAL 2016 AL 2018

ARRIVI 2018 2017 2016 Arrivi Arrivi Arrivi Comune Italiani Stranieri Italiani Stranieri Italiani Stranieri Alto Reno Terme (Porretta 12.085 2.017 13.566 2.252 14.036 2.300 Terme + Granaglione) Lizzano in Belvedere 10.426 1.237 10.147 1.211 8.897 1.084 Totale 22.511 3.254 23.713 3.463 22.933 3.384 Altri Comuni* 15.558 24.281 14.679 23.588 10.185 20.740 Totale 38.069 27.535 38.392 27.051 33.118 24.124

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PRESENZE 2018 2017 2016 Presenze Presenze Presenze Comune Italiani Stranieri Italiani Stranieri Italiani Stranieri Alto Reno Terme (Porretta 32.114 4.708 34.491 5.670 36.136 5.369 Terme + Granaglione) Lizzano in Belvedere 33.317 4.395 33.794 4.557 32.467 4.032 Totale 65.431 9.103 68.285 10.227 68.603 9.401 Altri Comuni* 71.216 32.488 62.299 30.378 36.283 26.474 Totale 136.647 41.591 130.584 40.605 104.886 35.875

*Altri Comuni: Camugnano, Castel d'Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Monghidoro, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Vergato. Fonte: elaborazione TMI su dati Istat e Regione Emilia-Romagna

Grafico/Tabella 52

Come evidenziato nel grafico 53, a incidere sulla flessione è l’andamento del comune di Alto Reno Terme che fa registrare nel triennio oggetto di indagine un crollo di arrivi (-13,7%) e presenze (-11,3%), mentre al contrario nel comune di Lizzano in Belvedere si evidenzia una crescita sostanziale sia degli arrivi nazionali (+17,2%) ed esteri (+14,1%) e un lieve incremento delle presenze complessive (+3,3%). Trend positivo per gli altri comuni* del comprensorio dell’Alta Valle del Reno, con tassi di crescita significativi: +28,8% degli arrivi e +65,2% delle presenze.

VARIAZIONE % 2018 VSUar i2016az. % 2018 su 2016 Italiani Stranieri Totale Comune Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Alto Reno Terme (Porretta -13,9% -11,1% -12,3% -12,3% -13,7% -11,3% Terme + Granaglione) Lizzano in Belvedere 17,2% 2,6% 14,1% 9,0% 16,9% 3,3% Totale -1,8% -4,6% -3,8% -3,2% -2,1% -4,4% Altri Comuni* 52,8% 96,3% 17,1% 22,7% 28,8% 65,2% Totale 14,9% 30,3% 14,1% 15,9% 14,6% 26,6% *Altri Comuni: Camugnano, Castel d'Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Monghidoro, Monzuno San Benedetto Val di Sambro, Vergato. Fonte: elaborazione TMI su dati Istat e Regione Emilia-Romagna

Grafico/Tabella 53

Questa divaricazione a livello di performance ha inciso sul peso turistico che le due località oggetto di studio hanno sull’intero territorio della Valle del Reno, peso che si è ridotto dal 46% del 2016 al 39,3% del 2018 per gli arrivi e dal 55,4% del 2016 al 41,8% del 2018 per le presenze, in concomitanza con la crescita dei comuni limitrofi.

La componente internazionale del traffico turistico si conferma piuttosto limitata e sensibilmente inferiore non solo alla media regionale (superiore al 20%), ma soprattutto alla media provinciale di Bologna, che supera stabilmente il 40%. I turisti stranieri rappresentano, infatti, appena il 12,6% degli arrivi annuali e il 12,2% delle presenze complessive nei due comuni di Alto Reno Terme e Lizzano. La quota di internazionalizzazione negli altri comuni della Valle del Reno è, al contrario, molto superiore, con il 42% degli arrivi e il 23,3% delle presenze.

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Da questi dati si evince come questo territorio continui a possedere una propria vocazione turistica, anche se chiaramente più connessa con il movimento escursionistico che con quello turistico vero e proprio, alla luce soprattutto della ridotta dotazione ricettiva disponibile.

Alcune informazioni significative relative alle tipologie di clientela e alle abitudini di vacanza emergono dall’analisi del movimento stagionale. Se si aggregano i dati per periodi stagionali, suddividendo inverno (dicembre-marzo) ed estate (maggio-settembre), si evidenzia immediatamente una sostanziale differenza nelle abitudini di vacanza nelle due diverse stagioni.

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5.1 IL TURISMO ESTIVO

Come dimostrano i grafici 54/55/56, tra il 2016 ed il 2018 il movimento turistico estivo (maggio- settembre) nei comuni di Alto Reno Terme e Lizzano in Belvedere è progressivamente diminuito, registrando nel triennio una flessione generale del -6,9% degli arrivi e del -12,1% delle presenze. Il trend negativo ha riguardato ancora più la domanda nazionale (-7,3% gli arrivi e -12,9% le presenze) di quella internazionale (-5,2% gli arrivi e -6,5% le presenze).

IL MOVIMENTO TURISTICO COMPLESSIVO NELLA STAGIONE ESTIVA (MAGGIO-SETTEMBRE) NEI COMUNI DELL'ALTA VALLE DEL RENO 2018 2017 2016 Comune Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Alto Reno Terme (Porretta 6.567 20.851 7.427 22.840 7.300 23.906 Terme + Granaglione) Lizzano in Belvedere 5.267 23.973 6.151 27.794 5.414 27.109 Totale 11.834 44.824 13.578 50.634 12.714 51.015 Altri Comuni* 23.829 76.383 22.402 68.290 16.529 42.569 Totale 35.663 121.207 35.980 118.924 29.243 93.584

Grafico/Tabella 54

IL MOVIMENTO TURISTICO (ITALIANI E STRANIERI) NELLA STAGIONE ESTIVA NEI COMUNI DELL'ALTA VALLE DEL RENO 2018 2017 2016 Arrivi Arrivi Arrivi Comune Italiani Stranieri Italiani Stranieri Italiani Stranieri Alto Reno Terme (Porretta 5.489 1.078 6.189 1.238 6.002 1.298 Terme + Granaglione) Lizzano in Belvedere 4.196 1.071 5.089 1.062 4.444 970 Totale 9.685 2.149 11.278 2.300 10.446 2.268 Altri Comuni* 9.911 13.918 9.748 12.654 5.825 10.704 Totale 19.596 16.067 21.026 14.954 16.271 12.972

2018 2017 2016 Presenze Presenze Presenze Comune Italiani Stranieri Italiani Stranieri Italiani Stranieri Alto Reno Terme (Porretta 18.596 2.255 19.945 2.895 21.158 2.748 Terme + Granaglione) Lizzano in Belvedere 20.322 3.651 23.934 3.860 23.538 3.571 Totale 38.918 5.906 43.879 6.755 44.696 6.319 Altri Comuni* 56.531 19.852 50.803 17.487 28.250 14.319 Totale 95.449 25.758 94.682 24.242 72.946 20.638

Grafico/Tabella 55

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VARIAZIONE % 2018 SU 2016 NELLA STAGIONE ESTIVA (MAGGIO-SETTEMBRE) Variaz. % 2018 su 2016 Italiani Stranieri Totale Comune Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Alto Reno Terme (Porretta -8,5% -12,1% -16,9% -17,9% -10,0% -12,8% Terme + Granaglione) Lizzano in Belvedere -5,6% -13,7% 10,4% 2,2% -2,7% -11,6% Totale -7,3% -12,9% -5,2% -6,5% -6,9% -12,1% Altri Comuni* 70,1% 100,1% 30,0% 38,6% 44,2% 79,4% Totale 20,4% 30,8% 23,9% 24,8% 22,0% 29,5%

*Altri Comuni: Camugnano, Castel d'Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Monghidoro, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Vergato. Fonte: elaborazione TMI su dati Istat e Regione Emilia-Romagna

Grafico/Tabella 56

Secondo i dati statistici ufficiali, che prendono in esame il comparto alberghiero e una parte marginale dell’offerta extralberghiera (alloggi privati registrati, case per ferie, B&B, agriturismi), il movimento turistico estivo raggiunge nei 2 comuni analizzati il 60% delle presenze complessive annuali, pur registrando solo il 45,9% degli arrivi annuali.

L’affluenza si concentra in particolare nei mesi di luglio e agosto, quando i valori di permanenza media superano i 7 giorni. La durata media dei soggiorni nel periodo maggio-settembre, in progressiva diminuzione negli ultimi anni, ha raggiunto i 3,8 giorni a riprova della crescente predominanza dei soggiorni brevi rispetto alle vacanze tradizionali.

Anche per Lizzano in Belvedere, Vidiciatico e tutto il comprensorio del Corno alle Scale, gran parte del core business resta l’andamento dei 100 giorni estivi, mancando i quali non è possibile per gli operatori (alberghi, agenzie di affittanza, campeggi) ottenere risultati economici che consentano una periodica riqualificazione di strutture ed infrastrutture.

L'offerta turistica dell'Appennino estivo verde e climatico è da tempo entrata in una fase di maturità e in questa situazione, la componente meteorologica costituisce un vero e proprio fattore esogeno incontrollabile che diventa “ago della bilancia” per i risultati economici stagionali. Senza visibili e sostanziali aggiornamenti delle strutture ricettive, infatti, il clima, il bel tempo, il fresco serale e la pacifica routine quotidiana non sono più sufficienti per assicurare quote soddisfacenti di traffico turistico.

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5.2 IL TURISMO INVERNALE

Sebbene di entità inferiore in termini di movimento turistico (33,6% degli arrivi e 22,9% delle presenze annuali), il turismo invernale, o bianco, nel comprensorio di Alto Reno Terme, Lizzano in Belvedere e del Corno alle Scale può ancora essere considerato il principale driver per questa comunità in termini di valore aggiunto, promozione e comunicazione turistica.

Nel triennio 2016-2018 l’affluenza invernale ha registrato una complessiva flessione sia in termini di arrivi (-3,0%) sia di presenze (-2,8%), anche se con un trend molto peggiore per la domanda internazionale (- 17,5% gli arrivi e -25,1% le presenze) rispetto a quella nazionale (-1,9% gli arrivi e -0,1% le presenze).

Il dato complessivo è, però, il risultato di due performance molto divergenti tra loro: da un lato quella di Lizzano in Belvedere, che nel triennio vede crescere il movimento nazionale (+27,2% gli arrivi italiani e +16,1% le presenze) a doppia cifra, pur in concomitanza di un crollo delle presenze straniere (-43,4%); dall’altro quella totalmente negativa di Alto Reno Terme, che fa registrare un’importante perdita di flussi turistici sia nazionali sia internazionali (-24,6% gli arrivi e -16,6% le presenze complessive).

IL MOVIMENTO TURISTICO COMPLESSIVO NELLA STAGIONE INVERNALE (DICEMBRE-MARZO) NEI COMUNI DELL'ALTA VALLE DEL RENO 2018 2017 2016 Comune Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Alto Reno Terme (Porretta 3.906 8.082 4.575 9.156 5.181 9.696 Terme + Granaglione) Lizzano in Belvedere 4.763 9.013 4.415 8.752 3.758 7.893 Totale 8.669 17.095 8.990 17.908 8.939 17.589 Altri Comuni* 5.896 10.859 5.455 9.051 5.096 7.862 Totale 14.565 27.954 14.445 26.959 14.035 25.451

Grafico/Tabella 57

IL MOVIMENTO TURISTICO (ITALIANI E STRANIERI) NELLA STAGIONE INVERNALE NEI COMUNI DELL'ALTA VALLE DEL RENO 2018 2017 2016 Arrivi Arrivi Arrivi Comune Italiani Stranier i Italiani Stranieri Italiani Stranieri Alto Reno Terme (Porretta 3.461 445 4.020 555 4.627 554 Terme + Granaglione) Lizzano in Belvedere 4.695 68 4.365 50 3.690 68 Totale 8.156 513 8.385 605 8.317 622

Altri Comuni* 2.440 3.456 1.980 3.475 2.507 2.589 Totale 10.596 3.969 10.365 4.080 10.824 3.211 2018 2017 2016 Presenze Presenze Presenze Comune Italiani Stranier i Italiani Stranieri Italiani Stranieri Alto Reno Terme (Porretta 6.804 1.278 7.462 1.694 8.053 1.643 Terme + Granaglione) Lizzano in Belvedere 8.867 146 8.480 272 7.635 258 Totale 15.671 1.424 15.942 1.966 15.688 1.901 Altri Comuni* 6.480 4.379 4.854 4.197 4.508 3.354 Totale 22.151 5.803 20.796 6.163 20.196 5.255

Grafico/Tabella 58

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VARIAZIONE % 2018 SU 2016 NELLA STAGIONE INVERNALE (DICEMBRE - MARZO)

Variaz. % 2018 su 2016 Italiani Stranieri Totale Comune Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Alto Reno Terme (Porretta -25,2% -15,5% -19,7% -22,2% -24,6% -16,6% Terme + Granaglione) Lizzano in Belvedere 27,2% 16,1% 0,0% -43,4% 26,7% 14,2% Totale -1,9% -0,1% -17,5% -25,1% -3,0% -2,8% Altri Comuni* -2,7% 43,7% 33,5% 30,6% 15,7% 38,1% Totale -2,1% 9,7% 23,6% 10,4% 3,8% 9,8% *Altri Comuni: Camugnano, Castel d'Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Monghidoro, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Vergato. Fonte: elaborazione TMI su dati Istat e Regione Emilia-Romagna

Grafico/Tabella 59

Non c’è dubbio che l’atout principale del comprensorio nella stagione invernale sia la stazione sciistica, per cui ogni minaccia o lettura negativa delle sue prospettive crea preoccupazione, anche tra i pubblici amministratori.

I turisti e gli escursionisti provengono in prevalenza da aree vicine, “di corto e medio raggio”, principalmente dalla provincia di Bologna e dalle aree confinanti della Toscana. Questo bacino di utenza non solo è difficile da allargare, ma anche da mantenere, vista la forte concorrenza del Cimone, opzione prossima per i residenti nell’area bolognese, dell’Abetone per i residenti nell’area pistoiese, e le sempre più aggressive politiche promo-commerciali delle località alpine del Veneto e del Trentino, non così tanto più lontane dall’Emilia.

In questo scenario e con l'attuale congiuntura climatica negativa, non è facile ideare una soluzione di marketing, un concept da sostituire a quello classico della stazione invernale (sport e divertimento bianco), perché riaperti seppur con ritardo gli impianti di risalita e riavviata l’attività degli operatori locali, al momento la presenza di neve rimane l’elemento determinante per il successo o l’insuccesso della stagione invernale. Così, di fronte a una situazione di generale preoccupazione per il futuro, emergono cordate volontarie, suggerimenti, contraddizioni e soluzioni che fanno parte della creatività locale.

Ascoltati in modo informale e anonimo i commenti dei residenti, in pubblici esercizi, ristoranti, alberghi, sono emerse in particolare le seguenti affermazioni: . bisogna pensare a qualcosa di diverso, di nuovo; . bisogna uscire dallo sci tradizionale, perché su quello ci batte anche il Cimone; . le dotazioni sono sufficienti, le potenzialità bisogna coglierle, ma noi da soli non siamo capaci; . se si eliminano le difficoltà per l'investimento pubblico regionale noi possiamo continuare a funzionare come in Trentino; . serve un'azione commerciale aggressiva immediata, invece nessuno fa niente; . bisogna organizzare delle manifestazioni sportive capaci di attrarre il pubblico bolognese, gran parte del quale a malapena conosce il Corno; . il problema sono i prezzi, per 6 mesi bisogna vendere skipass e pensione completa a prezzi stracciati.

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I suggerimenti degli ottimisti e il brontolio degli insoddisfatti e dei fatalisti, che aspettano un intervento pubblico, passa ovviamente da una pesante, generosa riqualificazione dell’intero comprensorio, ma dal ringiovanimento del sistema di ospitalità e da un’innovazione dell’offerta in termini di prodotto turistico invernale.

La spinta endogena risulta insufficiente. Lo sviluppo del turismo invernale è sicuramente dipendente da un intervento esogeno. Serve un impegno pubblico sostanzioso in termini di formazione, sensibilizzazione e incentivi, per rendere concorrenziale il Corno alle Scale, con il marketing e il management.

Tutto questo in uno scenario appannato del turismo invernale – quello tradizionale dello sci – che attraversa una fase di contrazione leggera ma continua, dalla quale anche sull'arco alpino si sta cercando di uscire, con strategie innovative e di medio-lungo termine.

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5.3 PROFILO DEL TURISTA

Per valutare l’offerta turistica dell’Alta Valle del Reno e profilarne i protagonisti (escursionisti e turisti, provenienze, durata del soggiorno, spesa media per alloggio, ristorazione, shopping e trasporti), abbiamo intervistato direttamente 250 visitatori presenti sul territorio sia durante la stagione estiva che durante quella invernale, per individuare le differenze, le incongruenze o le corrispondenze tra le due differenti stagioni turistiche e, attraverso queste, contribuire alla definizione dei punti di forza e debolezza dell’offerta turistica del territorio.

Dalle interviste è emerso innanzitutto che la quota delle persone che si ferma per uno o più giorni utilizzando i servizi delle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere del territorio (turisti) è più o meno la stessa sia durante la stagione estiva che durante quella invernale (grafico 60/61): oltre 6 visitatori su 10 sono persone che soggiornano nel territorio, poco più di 3 su 10 sono, invece, coloro che effettuano una visita di breve durata, senza effettuare quindi un pernottamento nelle strutture ricettive dell’area (escursionisti).

ESTATE

Grafico/Tabella 60

INVERNO

Grafico/Tabella 61

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Questa composizione, che a una prima analisi ci restituisce l’idea di un territorio turisticamente attrattivo in virtù dell’elevata percentuale di turisti, vedremo successivamente che ha, al contrario, una catchment area molto ridotta, sintomo di un limitato valore attrattivo e di una (probabile) ridotta capacità del sistema turistico locale di promuoversi e commercializzarsi come meta turistica.

Un secondo livello di segmentazione dei visitatori (dopo quello turisti/escursionisti) con riferimento alla frequenza di fruizione del territorio e delle sue emergenze turistiche (prima volta, già visitato in passato), evidenzia, invece, una divaricazione tra stagione estiva e stagione invernale. Durante l’estate (grafico 62) l’Alta Valle del Reno sembra godere di un migliore livello attrattivo (32% di visitatori esordienti), mentre è l’inverno (grafico 63) ad avvalersi di un maggiore potere di fidelizzazione: 42% di repeaters a cui si aggiunge un 40% di fedeli, dato questo legato, come poi si vedrà, al possesso di una seconda casa in loco. Componente questa che condiziona e caratterizza una quota consistente di turisti.

ESTATE

Grafico/Tabella 62

INVERNO

Grafico/Tabella 63

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La non sottovalutabile quota di esordienti (newcomers, persone in visita sul territorio per la prima volta) nella stagione estiva, evidenzia come a livello turistico il territorio in estate offre contenuti e proposte più attraenti collegate in particolare alla vacanza attiva, apprezzate in particolare da turisti più giovani e dinamici come dimostra la segmentazione generazionale degli intervistati.

SEGMENTAZIONE ANAGRAFICA

ETÀ INVERNO ESTATE fino a 25 anni 4% 18% tra 26 e 44 anni 56% 27% tra 45 e 64 anni 33% 30% oltre 64 anni 7% 25%

Grafico/Tabella 64

La tabella 64 evidenzia come in estate la quota di under 25 (Millennials) sia nettamente maggiore rispetto all’inverno, stagione durante la quale sono soprattutto i rappresentanti della X Generation a prevalere, segmento nel quale si concentrano le famiglie con bambini. Interessante notare anche che durante la stagione estiva 1 visitatore su 4 è un baby boomers (over 64), motivato chiaramente da soggiorni climatici.

Il discreto livello di repeaters e fedeli, persone che hanno già visitato almeno un’altra volta in passato l’Alta Valle del Reno e i suoi dintorni, mostra un legame “affettivo” dei frequentatori con queste località, a cui ovviamente si collega il possesso di una seconda casa.

Diversamente da quanto accade in altri contesti, l’attuale offerta turistica, ambientale, naturalistica, termale, artistica e culturale, unitamente alle motivazioni commerciali e d’affari, non rappresenta, dunque, valori sufficienti per costruire una nuova e più attraente offerta turistica, che comunque dovrà forzatamente essere maggiormente integrata e valorizzata, al fine di ampliare la cachtment area attuale.

Incrociando le segmentazioni fin qui elaborate (grafici 65/66), risulta che la quota maggiore di esordienti estivi si riscontra tra gli escursionisti, a dimostrazione del fatto che l’attrattività turistica attira soprattutto visitatori di prossimità per vivere un’esperienza turistica in giornata, “la gita fuori porta”. Pur con percentuali minori questa differenza si registra anche tra i visitatori invernali.

Da segnalare d’altra parte la distonia registrata nel cluster fedeli: questi visitatori d’estate si registrano soprattutto tra i turisti (soggiorni climatici e seconda casa i fattori determinanti), mentre d’inverno si rilevano tra gli escursionisti (prevalentemente frequentatori di corto raggio dotati di skipass stagionale del Corno alle Scale).

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LA MATRICE DEI SEGMENTI ESTATE

Grafico/Tabella 65

INVERNO

Grafico/Tabella 66

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Analizzando la relazione esistente tra i visitatori emerge anche in questo caso una certa divaricazione tra quelli estivi e quelli invernali (v. grafico 67). In estate le coppie rappresentano il 37% del pubblico, seguite dai nuclei famigliari (28%) e dai gruppi di amici (25%). D’inverno questa relazione vede predominare le “famiglie” che sono il 65% del totale ad evidenziare ulteriormente le difficoltà di questo territorio ad attirare, durante la stagione invernale con maggior evidenza, altri segmenti di clientela più giovane.

RELAZIONE TRA I VISITATORI ESTATE INVERNO

N.B. – Per gruppo organizzato, non si intende tramite operatore turistico

Grafico/Tabella 67

Il fatto che in estate il target predominante sia quello delle coppie adulte senza figli, i cosiddetti “dink” (dual income, no kids), ovvero i nuclei famigliari senza figli, con un doppio reddito e una potenzialmente più elevata capacità di spesa, rappresenta un’indicazione di marketing non secondaria, perché si tratta di uno dei target più desiderati dalle imprese turistiche e ricettive. Sempre più ampio ma nebuloso, questo target fa parte di quel magmatico mondo che coniuga edonismo e impegno, ricerca di innovazione e amore per la tradizione, sapere e leggerezza. Il marketing sta analizzando da tempo questo gruppo per sedurlo, tanto che si moltiplicano prodotti e servizi pensati per loro, e quindi rigorosamente “no kids”, anche e soprattutto nel settore turistico.

La rilevazione effettuata direttamente sui visitatori presenti nel territorio ci indica anche il numero medio dei componenti del nucleo in visita che in estate è composto di 3,1 persone, mentre d’inverno tale nucleo cresce a 4,2 persone.

Passando all’analisi delle modalità di acquisizione delle informazioni relative al territorio e alle sue eccellenze turistiche (grafico 68/69), i visitatori intervistati si affidano quasi esclusivamente al passaparola tra amici e parenti: 88% in inverno, 77% in estate. In sostanza, per scegliere dove andare e cosa fare il consiglio di amici e conoscenti in questo caso resta non solo lo strumento prioritario.

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STRUMENTI DI CONOSCENZA E INFORMAZIONE SULLA DESTINAZIONE ESTATE

Grafico/Tabella 68

INVERNO

Grafico/Tabella 69

Da notare la scarsa rilevanza di siti internet e canali social, nonché il pressoché inesistente riferimento ai media, che conferma il commento degli stakeholder sulla promozione e visibilità mediatica del territorio (in termini di turismo), come riportato al grafico 28 del capitolo 3.

Questi dati sono, infatti, sintomatici della debolezza della comunicazione sin qui e della scarsa brand awareness. Un mix di fattori da contrastare con forza e decisione nell’immediato futuro, attivando strategie e tattiche innovative.

Rispetto ai fattori attrattivi e motivanti di questa destinazione, che contribuiscono a costituirne la personalità, con le interviste abbiamo cercato di definire l’insieme di tratti che ne definiscono il valore nella sua totalità. Nel caso dell’Alta Valle del Reno questi tratti rappresentano l’heritage immateriale, che il territorio può vantare e che ne definisce personalità, percezione e reputazione come destinazione. E’ grazie a questi elementi intangibili che l’Alto Reno Terme è presente sul mercato turistico.

Nei grafici 70/71 l’insieme delle principali caratteristiche percepite e vissute consente di definire il profilo di personalità dell’Alta Valle del Reno nelle due stagioni, estate e inverno.

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CARATTERISTICHE SALIENTI DELL’ALTA VALLE DEL RENO ESTATE

N.B. La somma delle risposte non fa cento perché per questa domanda erano possibili più risposte

Grafico/Tabella 70

INVERNO

N.B. La somma delle risposte non fa cento perché per questa domanda erano possibili più risposte

Grafico/Tabella 71 “Rilassante”, “naturale”, “genuina e autentica” sono le caratteristiche salienti dell’Alta Valle del Reno, trasversali alle due stagionalità. I visitatori sono, dunque, attirati dalla dotazione naturale, dalle montagne e dal verde incontaminato grazie al basso carico antropico. E ovviamente dalla presenza delle Terme di Porretta, che storicamente rappresentano, unitamente al Corno alle Scale, uno dei due poli di attrazione, connotazione e caratterizzazione del territorio.

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Per quanto riguarda l’estate un’altra caratteristica citata nel 27% delle risposte è “salutare”: torna, quindi, il tema della salubrità del clima collegata alla presenza delle terme.

Spostandosi al livello dei fattori attrattivi dell’Alta Valle del Reno, che portano a tornare, il sistema di relazioni si amplia e tra le risposte riguardanti il territorio compaiono anche diverse componenti strutturali geo-tangibili, omogenee e rappresentative sia della stagione turistica estiva che di quella invernale, come evidenziato dai grafici 72/73.

FATTORI CHE SPINGONO A TORNARE NELL’ALTA VALLE DEL RENO (PULL FACTORS) ESTATE

N.B. La somma delle risposte non fa cento perché per questa domanda erano possibili più risposte Grafico/Tabella 72

INVERNO

N.B. La somma delle risposte non fa cento perché per questa domanda erano possibili più risposte Grafico/Tabella 73

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È, dunque, la bellezza del paesaggio, del territorio e dell’ambiente a far si che gli intervistati ritornino in queste località, sia d’estate (66%) che in inverno (78%). In estate sono poi particolarmente apprezzate le opportunità di relax (34% delle risposte) e il cibo/l’enogastronomia (28%), citati anche d’inverno (32%). Significativo anche il dato relativo alla casa di proprietà/di amici e parenti citato da 1 intervistato su 4 sia per l’estate che per l’inverno. Gli elementi fondamentali con cui l’Alta Valle del Reno viene d’altra parte vista, interpretata e vissuta al di là delle singole destinazioni, sono più o meno i medesimi per entrambe le stagionalità e per entrambe le offerte turistiche.

ELEMENTI RAPPRESENTATIVI DELL’ALTA VALLE DEL RENO ESTATE

N.B. la somma delle risposte non fa cento perché per questa domanda erano possibili più risposte Grafico/Tabella 74

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N.B. la somma delle risposte non fa cento perché per questa domanda erano possibili più risposte Grafico/Tabella 75

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“La bellezza delle montagne”, la “vacanza attiva all’aperto”, “l’ospitalità, l’accoglienza e l’ospitalità” e “il relax a contatto con la natura” sono questi i tratti identitari di questa destinazione, che dovrebbe renderla nota e riconoscibile.

Trattandosi, purtroppo, di elementi comuni a numerosi territori e a decine di destinazioni turistiche non sono dotazioni sufficienti per fare in modo che quest’area esca dall’universo indistinto di quelle destinazioni turistiche di terza o quarta fascia prive di una spiccata riconoscibilità.

Lo status quo non permette di definire un vero brand di destinazione dell’Alta Valle del Reno e fare così in modo di attrarre quote crescenti di turisti ed escursionisti.

Il grafico 76 sintetizza quei fattori di resistenza o disincentivanti, in presenza dei quali le persone decidono di non ritornare o di non visitare questo territorio. Si tratta nello specifico di elementi più legati all’hardware (fattori materiali e strutturali) che al software (fattori immateriali) della destinazione. Distinguendoli anche in questo caso tra estate e inverno, emerge che durante la stagione estiva sono più fattori a tenere lontano i potenziali turisti o ad allontanare i repaeters tutti legati alla complicata accessibilità. Durante l’inverno (grafico 77) è, invece, soprattutto la carenza dell’offerta sciistica (quantità di piste e qualità degli impianti e servizi collegati) il principale problema dell’offerta turistica della zona, quando proprio il comprensorio del Corno alle Scale è l’attrattore turistico prioritario.

FATTORI CHE DISINCENTIVANO DAL TORNARE NELL’ALTA VALLE DEL RENO ESTATE

N.B. la somma delle risposte non fa cento perché per questa domanda erano possibili più risposte Grafico/Tabella 76

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INVERNO

N.B. la somma delle risposte non fa cento perché per questa domanda erano possibili più risposte Grafico/Tabella 77

Ricordiamo, comunque, che a questa domanda sui fattori di non ritorno ha risposto solamente il 50% degli intervistati: 1 su 2 non riscontra alcun “fattore di rigetto” per questa destinazione.

Come si nota dai grafici 78/79, nel complesso l’Alta Valle del Reno piace e convince. Tra gli intervistati emerge, infatti, un elevato livello di soddisfazione rispetto all’esperienza vissuta, ma tanto il legame affettivo quanto quello economico-finanziario (possesso di una seconda casa) costituiscono ragioni condizionanti per la risposta.

GRADO DI SODDISFAZIONE ESTATE INVERNO

Grafico/Tabella 78

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PROPENSIONE A TORNARE ESTATE INVERNO

Grafico/Tabella 79

La soddisfazione della visita o del soggiorno in queste località è complessivamente molto alta, in entrambe le stagioni: si segnala solamente per l’inverno la presenza di un 9% di insoddisfatti che lamentano la vetustà di alcuni impianti di risalita, la scarsa qualità delle piste e la poca attenzione nei confronti del comprensorio da parte dei nuovi gestori.

Passando ora all’analisi delle provenienze degli escursionisti e dei turisti, emerge chiaramente che per quanto riguarda i visitatori escursionisti (che non fruiscono dei servizi ricettivi del territorio), il bacino principale è quello di più immediata prossimità, costituito dall’Emilia-Romagna medesima e dalla Toscana, sia in estate che in inverno (grafico 80).

PROFILO DEI VISITATORI | ESCURSIONISTI ESTATE INVERNO

Grafico/Tabella 80

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PROFILO DEI VISITATORI | TURISTI ESTATE INVERNO

Grafico/Tabella 81

Poco cambia con i turisti (grafico 81), anche se emerge in estate una quota dell’8% di turisti provenienti dalla Lombardia e un 19% di altre provenienze che ampliano l’orizzonte del bacino geografico di utenza.

Per quanto riguarda invece i target principali degli escursionisti (grafico 82), nel caso della stagione estiva prevalgono le coppie (35%) seguite dalle famiglie (33%) e dai gruppi di amici (28%). Durante la stagione invernale sono fortemente preponderanti i nuclei famigliari (53%), seguiti dai gruppi di amici (26%) e dalle coppie (16%).

PROFILO DEI VISITATORI | ESCURSIONISTI ESTATE INVERNO

Grafico/Tabella 82

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Si confermano i risultati anche nel caso dei turisti (grafico 83): il target principale in estate risulta quello delle coppie (42%), seguito dalle famiglie (26%) e dai gruppi di amici (18%); mentre d’inverno si confermano ampiamente le famiglie (72%) il target di riferimento.

PROFILO DEI VISITATORI | TURISTI ESTATE INVERNO

Grafico/Tabella 83

Profilando ulteriormente i turisti, emergono altri dati interessanti e strategici relativamente alla componente alloggio (grafici 84/85).

La tipologia di alloggio prescelta è, infatti, nettamente la casa di proprietà/di amici, che in entrambe le stagioni è preferita da 1 intervistato su 2. Precede l’albergo (39% in estate e 42% in inverno), che è la struttura ricettiva di riferimento per i “veri turisti”.

La forte presenza di turisti cosiddetti “traslocanti” condiziona in senso positivo le valutazioni relative all’offerta turistica dell’area in oggetto, in virtù del legame psicologico ed economico-finanziario che li collega con la loro proprietà immobiliare… di cui ovviamente cercano di salvare il valore.

Dalle interviste risulta, inoltre, che i pernottamenti si concentrano in maniera preponderante nelle strutture ricettive di Lizzano in Belvedere e Vidiciatico, che soprattutto d’inverno fanno la parte del leone. È evidente da questo grafico il carattere fortemente stagionale di Porretta Terme, dal punto di vista del turismo leisure.

Per quanto riguarda, infine, la permanenza media il dato si attesta quasi 10 giorni in estate e su circa 4 notti in inverno, ben più del classico short-break o week-end che si può registrare nelle strutture alberghiere.

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PROFILO DEI VISITATORI | TURISTI ESTATE

Grafico/Tabella 84

INVERNO

Grafico/Tabella 85

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Per concludere, sono state domandate informazioni per determinare i dati relativi alla spesa media di escursionisti e turisti per una giornata tipo trascorsa sul territorio. Agli intervistati è stata, infatti, chiesta quale sia la loro spesa per: . alloggio (solo visitatori turisti); . ristoranti, bar e extra; . divertimento e shopping (biglietti per musei, cinema, teatri o eventi, acquisti commerciali, etc.); . trasporti e parcheggi (mezzi pubblici e privati locali, skipass, etc.).

SPESA MEDIA | ESCURSIONISTI ESTATE INVERNO

Grafico/Tabella 86

SPESA MEDIA | TURISTI ESTATE INVERNO

Grafico/Tabella 87

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Come mostra i grafici 86/87, la spesa dei turisti e degli escursionisti è ovviamente maggiore d’inverno, essendoci il costo dello skipass da sostenere. La componente di spesa prevalente rimane, comunque, sempre l’alloggio.

In generale, però, si tratta di costi molto bassi, su cui meritano delle valutazioni, anche in vista di un rilancio dell’area.

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CAPITOLO 6 – SWO(T) ANALYSIS, TREND E CONCLUSIONI

Attraverso un’analisi congiunta dei risultati delle interviste ai diversi target e valutando i commenti e le indicazioni ricevuti, è stata elaborata una swot analysis, ossia uno spaccato dei punti di forza e di debolezza, nonché delle opportunità relative al territorio dell’Alto Reno.

Il risultato in sintesi è il seguente:

•NATURA •MANCANZA D'IDENTITÀ •DEFINIZIONE IDENTITÀ •AMBIENTE •CAMPANILISMO •STRATEGIE DI SVILUPPO •PAESAGGIO •GOVERNANCE (COMUNICAZIONE , •ACQUE TERMALI •TERME SOLO CURATIVE PRODOTTO, ETC) •ROCCHETTA MATTEI •COLLEGAMENTI •RINNOVAMENTO STRUTTURE RICETTIVE •PORRETTA SOUL •SISTEMA ACCOGLIENZA •TERME FESTIVAL •EVENTI DI •PRESA DI COSCIENZA PROMOZIONE •FORMAZIONE •FORMAZIONE •INFRASTRUTTURE

•COMUNICAZIONE OPPORTUNITÀ

•INTERMEDIAZIONE PUNTI FORZA DI PUNTI

•TURISMO OUTDOOR •TURISMO BIANCO •TURISMO BIANCO •BIKING •TURISMO BENESSERE •TREKKING DEBOLEZZA DI PUNTI •TURISMO SOSTENIBILE •DISTRETTO BIOLOGICO •TURISMO DI RITORNO

•TURISMO BIANCO Passiamo all’analisi in dettaglio di ciascun ambito e ciascuna voce.

 PUNTI DI FORZA

ASSET DEL TERRITORIO Da un punto di vista di territorio e di offerta, per qualsiasi target intervistato natura, ambiente e paesaggio sono risultati la forza dell’Alto Reno nel suo complesso. Qualità importanti, su cui fare leva, per la costruzione di un prodotto turistico, in linea con i trend e che possa portare risultati tangibili in termini di immagine e flussi.

Anche l’indiscussa qualità delle acque termali, di particolare unicità essendo sia sulfuree che salsobromoiodiche, è un altro punto di forza “naturale” del territorio, ma necessita rivedere il modello e l’offerta attuale, che fa riferimento a un’epoca superata e che non tornerà più.

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Se la cultura non è propriamente una delle principali risorse di quest’area, è vero che la Rocchetta Mattei si è nel corso degli anni distinta per numero di visitatori, sempre più in crescita, e per un’offerta artistica di pregio. Per quanto il Castello non sia ubicato propriamente nel territorio oggetto di analisi, ma nel Comune di Grizzana Morandi, la vicinanza lo rende comunque un’occasione di viaggio/escursione con un potenziale impatto positivo sull’Alto Reno.

Da un punto di vista di eventi, l’unico che risulta essere di richiamo turistico e non di semplice animazione territoriale, è il Porretta Soul Festival, che però si rivolge a una nicchia di appassionati e ha una durata temporale molto limitata per raggiungere un impatto significativo.

PRODOTTO Sulla base dei punti di forza in termini di risorse dell’Alto Reno, risulta evidente che i prodotti turistici su cui lavorare e fare leva sono quelli legati all’outdoor, in particolare il biking e trekking.

A questo proposito è opportuno fare riferimento ai trend di queste modalità di turismo, che contribuiscono anche alla destagionalizzazione dei flussi, rendendo così l’area un prodotto vendibile tutto l'anno.

Turismo outdoor L'approccio green e salutistico fa sì che la natura diventi un vero e proprio leit motiv, pedalare o camminare per recuperare le energie fisiche e mentali in un contesto ambientale rigenerante: in estrema sintesi è questo lo spirito di chi oggi pratica turismo outdoor. Le vacanze all’aria aperta sono la nuova tendenza e l’Italia non fa eccezione. Secondo i dati del nuovo Osservatorio del Turismo Outdoor realizzato da Human Company, che analizza gli aspetti socio-economici e gli andamenti del comparto, le vacanze all’aria aperta piacciono sempre di più. I dati confermano che le vacanze outdoor, con la possibilità di esperienze capaci di favorire l’adesione all’ambiente naturale e la conoscenza socio- culturali dei luoghi, attirano sempre più e coinvolgono anche il segmento degli over 65. L’ultima edizione del rapporto, presentata a TTG Travel Experience di Rimini, ha confermato per il 2019 le stime di fatturato globale di 5 miliardi di euro per settore (ricettivo, indotto e turismo in libertà), prospettando un inizio di stagione 2020 promettente, sia per giro d’affari sia per arrivi, con una crescita del 5% sul 2019 per entrambi i dati (rispettivamente 1,1 miliardi di euro e oltre 4,2 milioni).

Turismo biking Secondo il 1° Rapporto Isnart-Legambiente del 2019, la bicicletta è al centro di un fenomeno in costante ascesa, quello del cosiddetto cicloturismo, passando da mezzo di trasporto a mezzo per le vacanze e il leisure. In base ai dati del Rapporto Isnart-Legambiente, le presenze cicloturistiche rilevate nel 2018 in Italia ammontano a 77,6 milioni, pari all’8,4% dell’intero movimento turistico nazionale: oltre 6 milioni di persone che hanno trascorso una o più notti di vacanza utilizzando la bicicletta. Le presenze dei cicloturisti hanno registrato un +41% nel quinquennio 2013/2018. In Italia, il fenomeno cicloturistico può essere suddiviso tra i turisti in bici, ovvero turisti che viaggiano sulla propria bici, che ammontano a circa 1,9 milioni di persone, mentre i turisti con la bici, ovvero turisti che portano con sé la bici o la noleggiano una volta a destinazione, sono circa 4,2 milioni di persone: i primi, “cicloturisti puri”, registrano 21,9 milioni di presenze, contro i 55,7 milioni dei “turisti ciclisti”. Complessivamente, il “PIB (Prodotto Interno Bici)” sale a ben 7,6 miliardi di euro annui di ricavi solo per ciò che riguarda il cicloturismo, facendo così arrivare a quasi 12 miliardi di euro annui il valore attuale della “ciclabilità” in Italia. E le principali destinazioni sono Toscana ed Emilia Romagna, dove arrivano ben due terzi dei flussi totali.

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La classe demografica modale, ossia quella più rappresentata, è quella compresa tra i 21 ed i 40 anni; tuttavia, è da sottolineare come tra i cicloturisti l’età media tenda a spostarsi in avanti per la significativa presenza di ultra sessantenni che raggiungono il 19% del totale (a fronte del 13% delle altre tipologie). L’esperienza cicloturistica è scelta soprattutto da persone che si muovono in coppia, ma è presente in maniera significativa anche il segmento delle famiglie con bambini. Tra i cicloturisti risulta relativamente più diffusa anche la formula del viaggiatore solitario che rappresenta oltre un quinto delle presenze. Un ulteriore aspetto di differenziazione dei cicloturisti è rappresentato dalla maggiore preferenza accordata alla sistemazione in strutture alberghiere e a quelle complementari, mentre il ricorso alle abitazioni private è relativamente più contenuto rispetto agli altri target considerati. La spesa media giornaliera del cicloturista si aggira sui 66 euro, mentre quella dei cosiddetti turisti ciclisti e dei turisti attivi che si colloca intorno ai 76 euro.

In merito al cicloturismo, non va dimenticato un fenomeno in grande sviluppo e con un grande potenziale: l’ebiking, che permette a un target molto più ampio di vivere un’esperienza turistica e di piacere sulle due ruote. Le vendite di ebike nel 2016 in Italia hanno segnato un +120% rispetto al 2015, nel 2017 la crescita è stata a doppia cifra e così pure nel 2018 con un +16,8%.

Uno studio svolto dalla società di consulenza indiana Mordor Intelligence afferma che il fatturato globale delle ebike ha raggiunto nel 2018 i 14.775 miliardi di dollari. Una cifra - secondo la ricerca - destinata a crescere del 6,39% tra il 2019 e il 2024. Il successo della bicicletta a pedalata assistita in questi ultimi anni è legata al fattore innovazione. Le previsioni fino al 2024 attribuiscono ai paesi europei una crescita del 6,23%, la più veloce in assoluto, con Germania, Francia e Italia in posizioni di leadership.

GOVERNANCE Sebbene sia opinione diffusa la mancanza di governance in materia di turismo per le motivazioni riassunte nel grafico 31 al capitolo 3 e riportate tra i punti di debolezza della sintesi dell’analisi SWO(T) all’inizio di questo capitolo, è da considerarsi un punto di forza la presa di coscienza del territorio che il turismo è una priorità e con grandi potenzialità per un rilancio dell’Alto Reno.

Per far sì che questa spinta venga trasformata in un’energia costruttiva è opportuno chiarire la distinzione tra livello politico e tecnico e le modalità di gestione, ricordando che lo scopo è quello di guidare efficacemente il sistema degli operatori e dei fattori di competitività-produzione-offerta, orientandolo verso gli obiettivi definiti.

La governance a livello di città metropolitana è rappresentata dalla Destinazione Turistica Bologna Metropolitana, che ha per finalità la valorizzazione turistica di tutto il territorio bolognese e delle sue specificità. La gestione delle attività della Destinazione turistica trova il suo braccio operativo nella DMO Bologna Welcome.

La Destinazione turistica Bologna Metropolitana ha assunto un modello di governance partecipata, che, tramite la creazione di Tavoli di concertazione, contribuisce a completare l'assetto organizzativo della Destinazione. Per quanto concerne l’Alto Reno, il tavolo di riferimento è quello Appennino, che – come gli altri – vuole essere il luogo di concertazione tecnico-politica e di co-progettazione dell’offerta turistica, finalizzato a definire gli obiettivi locali e disegnare coerentemente i contenuti turistici dell'area, i prodotti e le azioni di promozione da attivare.

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Altro strumento di governance, nuovo, è eXtraBo, lo spazio del verde in Piazza Maggiore, nato per raccontare, tramite gli operatori turistici del territorio extra urbano, la natura da esplorare a Bologna e provincia: brochure, mappe, itinerari e proposte di tour per gli appassionati di outdoor, che qui possono anche partecipare a incontri e momenti formativo-promozionali.

 PUNTI DI DEBOLEZZA

ASSET E OFFERTA TURISTICA Ciò che più è emerso dall’indagine svolta è una mancanza d’identità dell’Alto Reno e una non chiarezza di ciò su cui l’area vuole puntare, impostando, quindi, una strategia anche operativa organizzata.

In merito alle terme, se la qualità delle acque è un indiscusso punto di forza, come si è già evidenziato il concetto di turismo termale a cui il territorio era abituato, va assolutamente riconsiderato. Il cosiddetto “termalismo assistito”, in cui si sono affermate in modo prevalente le cure di massa, con un facile accesso alle prestazioni sanitarie pagate quasi esclusivamente dal SSN, è una modalità superata e poco proficua da un punto di vista di sviluppo turistico ed economico. Da studi sul settore, risulta che le tendenze si sono poi evolute in un’integrazione fra Termalismo e Benessere, in cui l’obiettivo è il raggiungimento di un benessere globale psico-fisico e anche spirituale. Il Benessere Termale punta non solo a curare le patologie, ma soprattutto a favorire il benessere psicofisico del singolo, in senso generale e completo. Oggigiorno, vi è un’integrazione di fattori che si indirizzano verso la fruizione sensitiva del benessere termale e il turismo termale si abbina anche ad altre modalità di vacanza: la fruizione sensitiva (terme sensoriali) può essere sia l’oggetto specifico del soggiorno, sia una pertinenza-integrazione con altri turismi (sportivo, congressuale, etc). Questo cambio di mentalità è ciò che finora è mancato al territorio e che necessita per un rilancio delle proprie terme, nonché quindi dell’area.

Si tenga presente che il comparto cresce a ritmi doppi rispetto al resto dell’economia, grazie a una domanda che fa del wellness una vera pratica quotidiana. Per la maggior parte delle persone, infatti, la ricerca del benessere non è più un’attività sporadica, è diventata parte essenziale del proprio quotidiano e non più un lusso, ma un’esigenza, una priorità.

Il sistema dei collegamenti così come quello dell’accoglienza in senso lato (ricettività, ristorazione, servizi, arredo urbano, etc.) sono stati indicati come una criticità, ma si tratta di questioni che – per quanto fondamentali – vanno portate a livelli e tavoli diversi, da quello della Destinazione Turistica e della DMO.

Come già sottolineato in più punti del presente documento, quello degli eventi è un tema che necessita alla base un chiarimento, ovvero la distinzione tra iniziative di attrazione/promozione turistica e quelle di animazione territoriale. L’Alto Reno è certamente un’area in cui si svolgono molte manifestazioni, circa 250, ma si tratta di fatto di eventi locali o di “comunità”, che vengono realizzati sostanzialmente per il loro valore sociale e di intrattenimento e attraggono un pubblico di escursionisti, con una ricaduta economica sul territorio contenuta. Una strategia generale sugli eventi, la loro calendarizzazione e una connessa valorizzazione delle eccellenze locali devono rientrare nel piano di rilancio del territorio.

La formazione, invece, definita necessaria sia per la Pubblica Amministrazione sia per gli operatori privati risulta una debolezza facilmente colmabile, grazie anche alle competenze e al ruolo della DMO Bologna Welcome. Una formazione poliedrica, che riguarderà: . la costruzione del prodotto . la comunicazione, soprattutto online tramite siti e canali social-mediali,

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. la promo-commercializzazione.

PRODOTTO Il turismo bianco allo stato attuale è da considerarsi un punto di debolezza perché in quota l’effetto serra è due volte più forte che a valle: a causa del caldo, in mezzo secolo la stagione si è ridotta di 38 giorni. Secondo l’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe di Davos, di questo passo entro la fine del secolo, si rischia che non ci sia più neve al di sotto dei 1.200 metri di quota e che ce ne sia ben poca anche sotto i 1.800 metri. L’80% delle piste dipende dalla neve artificiale, che ha costi esorbitanti e che spesso porta al fallimento delle società di gestione. Secondo una ricerca condotta da Mountain Wilderness, Lega Ambiente e Cipra - Commissione internazionale per la tutela delle Alpi, sull’arco alpino si contano quasi 200 impianti di risalita abbandonati. In particolare per quanto concerne il Corno alle Scale è possibile tenere aperte dalle due alle quattro piste a seconda delle condizioni atmosferiche, solo con l’utilizzo dei cannoni sparaneve, per circa una decina di fine settimana. L’attività di sci da discesa si riduce, pertanto, a circa venti giorni tra sabati e domeniche, con evidenti costi di gestione e manutenzione esorbitanti. Secondo i dati comunicati a metà febbraio dalla società di gestione degli impianti, Ottolupi, nella stagione 2019/20 vi è stato un calo di sciatori pari all’80%. Per il turismo invernale vi è, dunque, bisogno di urgenti strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, che incoraggino una progettualità per la riconversione a un turismo adatto al clima che sta cambiando e anche alle “nuove” abitudini, sempre più orientati al desiderio di natura, tranquillità, aria pura, di sport e di uno stile di vita improntato alla tutela della salute. Secondo dati di Legambiente, gli utilizzatori d’impianti da discesa sono sempre la maggioranza (56% sci, 13% snowboard, 3/4% freestyle), ma coloro che preferiscono la neve al naturale costituiscono comunque il 25% circa del totale (14% ciaspole, 8% sci di fondo, 2-3 % sci alpinismo): lo sci di fondo, dopo una forte crescita nel recente passato, negli ultimi anni rimane stabile, mentre le ciaspole e lo sci alpinismo sono in continua crescita. Da non dimenticare anche dogsledding (escursioni su slitte trainate da cani da slitta) e fat-bike (mountain bike sulla neve).

Cambiamenti climatici e, di conseguenza, mancanza di innevamento naturale e insostenibilità economica di innevamento artificiale sono quelle che potrebbero considerarsi delle minacce nell’ambito di una SWOT analisi dell’Alto reno.

 OPPORTUNITÀ

BRANDING E PRODOTTI Il primo punto da cui partire è quello della definizione dell’identità del territorio, per un (ri)posizionamento coerente attraverso i prodotti turistici. Il brand unico è Bologna, con i diversi cluster per la valorizzazione delle sue specificità. Un brand che si sta progressivamente potenziando, suscitando nei pubblici di riferimento sentimenti di interesse, fiducia, identificazione, coinvolgimento e passaparola. Questo è il motivo per cui è opportuno sottolineare con insistenza la centralità degli elementi identificativi del marchio-logo “… is Bologna” (es.: Green is Bologna) e dei valori a questo associati.

Come previsto dalle linee d’indirizzo della Destinazione Turistica, con questo approccio si passa da una destinazione urbana a una destinazione “mista”, integrando a un’offerta di city-break quella di soggiorni tematici (es.: slow, attivi, verdi, etc.). Il passaggio è, pertanto, anche da una Destinazione- punto a una Destinazione-mappa, quale porta d’accesso di una meta policentrica.

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I “sub-sistemi metropolitani” diventano, quindi, i prodotti, che dovranno essere coerenti con i concetti qualitativi “ombrello”, comuni a tutta la politica di sviluppo turistico territoriale, ovvero: . autenticità . esperienzialità . sicurezza e comfort . sostenibilità . responsabilità e accessibilità . tecnologicità.

Per quanto concerne i prodotti turistici, si è già scritto nelle pagine precedenti dei trend, delle potenzialità e delle lacune dell’attuale offerta turistica dell’Alto Reno. Come sottolineato in più passaggi, l’outdoor - verde e bianco - rappresenta la “punta di diamante” di quest’area, con risorse naturali d’eccellenza, che le permetterebbero di distinguersi anche come meta di benessere.

Le diverse peculiarità del territorio rendono un’opportunità su cui lavorare anche quella del turismo sostenibile e responsabile, basato su economia, etica e ambiente, con un occhio di riguardo al futuro, consapevoli del patrimonio naturale e dell’impatto umano sull’ambiente. Questo segmento di mercato fino a qualche anno fa rappresentava un piccolo mercato di nicchia, oggi, invece, secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo sta crescendo in maniera esponenziale. Secondo il 9° Rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo” realizzato dalla Fondazione UniVerde in collaborazione con Noto Sondaggi, nei prossimi dieci anni la sensibilità per il turismo sostenibile e l’ecoturismo crescerà per il 68% degli italiani.

Legato a questi ambiti vi è quello del biologico. Secondo il Rapporto Bio Bank 2019, nel 2018 l’Italia ha raggiunto quasi 2 milioni di ettari coltivati ad agricoltura biologica, con 80mila operatori e un giro d’affari di 6,4 miliardi di euro, export compreso, passando da un trend di nicchia a un fenomeno di massa. In particolare per quanto concerne gli alimenti, è stato riscontrato un lieve l’incremento quinquennale delle otto tipologie di attività bio, passate da erano 8.811 nel 2014 a 9.044 nel 2018, segnando un +2,6%. In testa alla classifica per numero assoluto di attività bio nel 2018 si riconfermano Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, dove si concentrano 3.871 attività sul totale di 10.114. Un eventuale progetto legato al biologico, potrebbe rendere l'enogastronomia motivo di viaggio, a differenza di quello che è nella realtà attuale.

Dalle interviste svolte sul territorio, è emerso che una nicchia con potenzialità di sviluppo, in particolare dall’estero, è quello del cosiddetto turismo di ritorno o delle origini, ovvero relativo a italiani residenti all’estero o dai loro discendenti. Un settore che, secondo gli ultimi dati dell’ENIT, rappresenta un bacino pari a circa 80 milioni d persone, con un giro d’affari dal solo continente Americano di circa 650milioni di euro per un totale di 670.000 arrivi/anno in Italia. Un turismo quello degli italiani all’estero che porta a flussi di visitatori diffusi sul territorio, diversamente dal turismo di massa, e omogeneamente distribuiti lungo il corso dell’anno.

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CAPITOLO 7 – LINEE STRATEGICHE

Sulla base di quanto illustrato nel presente rapporto, con particolare riferimento ai trend turistici – soprattutto per quanto concerne l’outdoor, il biking, le nuove modalità di fruizione della montagna invernale, il turismo del wellness, la sempre più forte attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, la ricerca di esperienza, tradizione e autenticità – l’Alto Reno ha ampie possibilità per un riposizionamento del territorio.

La condizione fondamentale è che la manifesta volontà di rilancio, si trasformi in strategie condivise e lungimiranti, coinvolgendo enti pubblici e privati, ai diversi livelli territoriali, e successivamente in azioni concrete pianificate e con obiettivi misurabili.

Punto di partenza dovrà essere la definizione dell’identità di quest’area, sulla base della quale costruire un percorso operativo che interesserà: . prodotto . marketing . comunicazione . promozione

     GOVERNANCE IDENTITÀ MERCATI MARKETING PROMO- E PRODOTTO COMMERCIALIZZAZIONE E E TURISTICO TARGET COMUNICAZIONE

 GOVERNANCE

Come si è già descritto nel capitolo precedente, le premesse di un piano di rilancio, che tenga conto della poliedrica analisi che è stata svolta, partono dai temi governance e brand territoriale.

La governance a livello di città metropolitana è rappresentata dalla Destinazione Turistica Bologna Metropolitana, che ha nella DMO Bologna Welcome il braccio operativo. “Governare il sistema turistico” significa guidare efficacemente gli operatori e gestire i fattori di competitività-produzione- offerta, con un orientamento unitario verso gli obiettivi definiti.

Strumenti di governance sono il Tavolo Appennino ed eXtraBo, utili per sviluppare le strategie condivise.

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 IDENTITÀ E PRODOTTO TURISTICO

Sulla base sia dell’analisi SWOT, che riassume quanto emerso dall’attività di indagine, sia dei trend turistici descritti, si ritiene che i prodotti su cui puntare per costruire una nuova identità territoriale siano quelli legati al turismo attivo, che favorisce una destagionalizzazione dei flussi e un coinvolgimento di target diversi e nuovi. Si parla di prodotto “locomotiva”, ovvero trainante, ad alta priorità.

Una nuova identità che rientra sotto il brand cappello di Bologna e del marchio-logo “… is Bologna”, volto a rafforzare l’immagine dell’intero territorio metropolitano, da parte di tutti i pubblici di riferimento, inclusi gli stessi cittadini locali. In questo modo verrà comunicata la varietà di offerta di Bologna Metropolitana, la cui città capoluogo sarà l’hub provinciale. Questo tipo di approccio sarà efficace anche in un’ottica di incremento della permanenza media dei turisti sull’intera area metropolitana.

Il sub-sistema Alto Reno tramite la costruzione di un prodotto outdoor (verde e bianco), a cui potrà affiancarsi un nuovo concetto di turismo termale-del benessere, potrà intraprendere un percorso di rilancio dell’area, valorizzando le proprie eccellenze e peculiarità, nonché il proprio heritage, attraverso uno storytelling affascinante e un’offerta di servizi e attività in linea con le tendenze e con le richieste del turista contemporaneo. Una strategia questa, che punterà a migliorare le performance turistiche dell’area, che negli ultimi anni ha visto un costante calo soprattutto dei pernottamenti.

A destagionalizzazione e aumento dei flussi turistici, si aggiunge anche un terzo obiettivo, ovvero quello dell’incremento della spesa media dei visitatori (escursionisti/turisti), ovvero dell’impatto economico sul sistema locale, grazie sia all’offerta di nuovi servizi/prodotti, sia al coinvolgimento di nuovi target, con maggiori capacità di spesa di quelli attuali.

Nuove proposte commerciali implicano anche l’opportunità di sviluppare nuove professionalità, in risposta ai trend e alle esigenze dei viaggiatori di questa epoca. Nuove imprenditorialità, che dovranno essere coerenti con il contesto locale e che contribuiranno alla crescita del settore turistico territoriale.

Questa strategia risulta in linea con le linee d’indirizzo pluriennali della Destinazione Turistica Bologna Metropolitana, che annovera tra i prodotti locomotive l’outdoor/slow tourism, trasversale a tutta l’area metropolitana: un mix di sport “lento” (passeggiate, bicicletta, etc.) e di esperienze legate alle caratteristiche ambientali e alle tradizioni culturali dei luoghi, quali sono per esempio i cammini.

A livello, invece, di prodotti da sviluppare, di cui in primis verificare il potenziale di sviluppo nel medio termine, risultano per l’Alto Reno: . quello definito dalle linee strategiche della Destinazione Turistica Bologna Metropolitana “Natura & Benessere rurale”, legato alle risorse naturalistiche e a soggiorni di relax in contesti rurali con la possibilità di trattamenti benessere; . quello del turismo sportivo, ovvero delle manifestazioni nell’ambito di diverse discipline sportive e a diversi livelli geografici (regionali, nazionali e internazionali), utilizzando impianti e strutture sportive, ma anche percorsi, per esempio ciclistici.

In questo contesto va anche inserito il tema dell’offerta ricettiva, che – come evidenziato nei capitoli precedenti – nel territorio dell’Alto Reno richiede una crescita non solo quantitativa, ma anche e soprattutto qualitativa.

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In particolare, in virtù delle caratteristiche dell’area e del tipo di turismo a cui si tende, risulta opportuno uno sviluppo della ricettività extra-alberghiera, del genere “albergo diffuso”, a condizione che a priori vengano stabilite norme che assicurino al viaggiatore determinati standard qualitativi.

L‘offerta nel suo complesso dovrà garantire sempre qualità, giusto valore economico e soddisfazione delle aspettative.

La DMO supporterà il territorio – Pubblica Amministrazione e operatori – con una formazione dedicata relativa ai trend, alla domanda del mercato e alla costruzione del prodotto.

 MERCATI E TARGET

La selezione dei target e dei mercati è strettamente legata al tipo di prodotto che l’Alto Reno andrà a costruire e offrire. Da quanto emerso nell’indagine svolta, si ritiene che nel breve-medio termine i mercati sui quali puntare per un incremento delle presenze, in termini sia di escursionisti sia di turisti, siano quello di prossimità (max 2 ore di macchina), a partire dall’area del Bolognese, e quello domestico.

In particolare, per quanto concerne i Bolognesi, essi rappresentano un potenziale quanto interessante bacino di utenza, su cui lavorare in maniera differenziata a seconda delle fasce d’età. Per gli under-50, infatti, l’Alto Reno è un’area sconosciuta, mentre per gli over-50 è la meta “passata” delle seconde case: con gli uni e con gli altri è indispensabile raccontare il territorio, facendo leva su quelli che sono i punti di forza attraverso uno storytelling che faccia (ri)scoprire le bellezze dei luoghi.

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In un’ottica temporale più ampia, andranno considerati anche i mercati europei tradizionali, dove il turismo attivo outdoor è più consolidato: Paesi Bassi, Francia, Germania, Austria, Svizzera (DACH) e Scandinavia.

A questo proposito sarà fondamentale anche tenere in conto le strategie di sviluppo dell’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, che anno dopo anno continua a registrare dati in crescita. Nel 2019, grazie al traffico su destinazioni internazionali, il Marconi ha superato per la prima volta quota 9milioni di passeggeri totali, con un +10,6% sul 2018.

Considerando, inoltre, Bologna come porta d’accesso all’intera area metropolitana – come già anticipato nel capitolo precedente – sarà opportuno lavorare anche sui turisti presenti in città, che possono diventare escursionisti e, magari, in futuro turisti che pernottano nell’Alto Reno. Anche in questo caso sarà fondamentale la costruzione di proposte ad hoc.

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In termini di target, dall’analisi svolta, si ritiene che quelli su cui puntare siano: . amanti dell’outdoor . individuali (coppie, piccoli gruppi di amici) . famiglie . millenials . scolaresche . associazioni sportive

In un’ottica di incremento della spesa media dei turisti, bisognerà considerare anche nuovi segmenti, interessati a un’offerta di qualità ed esperienziale.

 MARKETING E COMUNICAZIONE

L’Alto Reno è un territorio per viaggiatori che amano le mete lontane dal turismo di massa, meno batture e conosciute, ma che sanno sorprendere ed emozionare, grazie alla bellezza naturale dei luoghi. Un valore aggiunto da comunicare nel racconto offline e online, volto alla promozione delle eccellenze e delle offerte dell’area.

L’obiettivo è quello di migliorare la notorietà dell’Alto Reno, puntando ad aumentare il numero di visitatori, ma soprattutto di turisti, e incrementando il tasso di permanenza media, ovvero il numero di pernottamenti. Altro obiettivo è quello della destagionalizzazione, al fine di favorire un’attività costante, facilitare la programmazione e garantire standard qualitativi costanti dei servizi offerti.

Per ottenere tutto ciò è indispensabile organizzare anche una strategia di promozione e comunicazione adeguata, cioè in linea con la domanda, rappresentata da viaggiatori sempre più informati, esigenti e connessi.

La comunicazione dovrà basarsi su un piano integrato, in modo che tutti gli strumenti offline e online trasmettano “ciascuno col proprio linguaggio” lo stesso messaggio in modo coordinato e soprattutto coerente, allo scopo di raggiungere gli obiettivi indicati precedentemente. L’attività comunicativa dovrà essere organizzata per step progressivi, sia dal punto di vista temporale sia geografico, ma costante, focalizzandosi sulla promozione del territorio attraverso i prodotti turistici.

Le attività di marketing, comunicazione e promozione dovranno mirare sempre a una narrazione emozionale ed esperienziale, differenziandosi a seconda del target di riferimento, ovvero: . business (giornalisti, editori, influencer e operatori professionali) . consumer (turisti)

Un approccio omnicanale permetterà di veicolare messaggi rivolti a pubblici diversi, adottando linguaggi specifici. L’omnicanalità non è altro che la gestione sinergica dei vari punti di contatto (touchpoint), sempre più numerosi, che permettono la costruzione di una relazione con l’utente-turista. A questo proposito va ricordato che Il tourist journey digitale va dalla fase di ispirazione alla ricerca, dalla prenotazione alla condivisione delle esperienze.

Compatibilmente con i budget disponibili, si dovrà scegliere il mix corretto tra canali e strumenti: 1) ATL Above the line (advertising tradizionale e digitale, internet, broadcaster), che garantiscono una larga diffusione e la brand awareness;

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2) BTL Below the line (brochure, mappe, DEM, guerrilla marketing), che si rivolgono a pubblici specifici, con l’obiettivo di generare conversioni; 3) TTL Through the line (digital marketing, social media, eventi), ovvero azioni che integrano ‘ATL e il BTL, con l’obiettivo di consolidare l’identità e generare conversioni.

I pubblici di riferimento dell’attività di marketing e comunicazione dell’Alto Reno dovranno essere molteplici: . Turisti e potenziali turisti; . Giornalisti, blogger, influencer; . Stakeholders; . Operatori economici; . Investitori.

Per quanto concerne il target di giornalisti, blogger, influencer, etc. l’obiettivo è quello di costruire rapporti di fiducia strategici, affinché i contenuti di volta in volta prodotti ottengano la giusta valorizzazione e diffusione e consentano il raggiungimento di specifici obiettivi. Le azioni da svolgersi sono molteplici e complementari, a partire dalla mappatura dei media di riferimento specificatamente per l’Alto Reno, in base ai messaggi e prodotti da comunicare, ma anche dall’identificazione dei diversi key-angle, su cui incentrare la comunicazione, differenziata per periodo dell’anno, target e anche mercato. Data la scarsa notorietà dei luoghi oggetto del presente rapporto e, per contro, la loro bellezza e peculiarità, si ritiene che lo strumenti dei viaggi stampa possa essere una modalità tanto tradizionale, quanto efficace per ottenere risultati tangibili, che possono concretamente contribuire a una migliore notorietà dell’Alto Reno.

La gestione delle media relation, potrà essere svolta dalla DMO, che vanta relazioni consolidate e specifiche capacità professionali, a cui sarà però indispensabile il contributo da parte dei referenti del territorio, per raccogliere spunti e materiali necessari allo svolgimento dell’attività.

Come scritto nelle righe precedenti, anche gli eventi sono uno strumento di comunicazione e promozione, con un potenziale impatto sugli arrivi e, a seconda della tipologia di evento, anche sulle presenze. Come si è già scritto, si è riscontrato che il numero di eventi nell’Alto Reno è davvero molto elevato, ma ben pochi di questi hanno un riscontro positivo in termini di turisti e, quindi, ricaduta economica sul territorio. Sarà, quindi, fondamentale lavorare a una programmazione delle iniziative, puntando su quelle di valore e che siano in linea anche con i prodotti turistici di cui alle pagine precedenti. La comunicazione legata agli eventi potrà contribuire a una visibilità delle località coinvolte, anche prima e dopo lo svolgimenti degli eventi stessi, grazie allo storytelling che si costruirà intorno.

Con riferimento al mondo digitale, la strategia dovrà puntare ad “attrarre” gli utenti attraverso le differenti relazioni che si creeranno nei loro mondi di appartenenza. Come ben sappiamo, il mondo dei social medial è in continua evoluzione; in Italia i social hanno sorpassato i consumi culturali come la lettura di libri e quotidiani e si apprestano a diventare piattaforme sempre più complesse e complete, capaci di rispondere in pochi gesti ai bisogni degli utenti o di generarne di nuovi. Ma non solo: la comunicazione digitale è oggi bidirezionale, essendo anche prodotta e distribuita dagli utenti, che diventano co-creatori (produttori dei cosiddetti UGC ” User Generated Content): una potenziale risorsa, che può diventare parte attiva di un racconto e amplificare la conoscenza, nel caso specifico, della destinazione Alto Reno e delle sue eccellenze.

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Al fine di valorizzare e promuovere l’immagine e l’offerta turistica dei luoghi dell’Alto Reno attraverso i canali più efficaci, in riferimento a quanto riportato dall’analisi dell’attuale immagine online, descritta al capitolo 2.2, si suggerisce la revisioni e l’efficientamento dei siti e l’aggiornamento dei canali social con una gestione degli stessi basata su un preciso piano editoriale, con le modalità consone a ciascun canale.

Eventuali azioni di digital marketing, finalizzate a ottimizzare e massimizzare la presenza online, con attività di Community Management, per sfruttare il peso dei contenuti generati da utenti e turisti sul web, il coinvolgimento di influencer, per creare engagement e amplificare la portata dei messaggi presso i diversi target, e una pianificazione advertising online, per intercettare target selezionati e favorire la call-to-action, potranno essere pianificate in accordo e col supporto della DMO, anche in base ai budget disponibili.

 PROMO-COMMERCIALIZZAZIONE

Lo step ultimo sarà quello della commercializzazione dei prodotti e dei servizi che l’Alto Reno offrirà, con tempi e modi richiesti da ciascun canale di vendita.

In questa fase sarà fondamentale il supporto e il ruolo della DMO, che grazie alla propria esperienza, alle relazioni consolidate e agli strumenti utilizzati potrà favorire la veicolazione delle offerte commerciali a livello sia b2c sia b2b.

La promo-commercializzazione b2c potrà avvenire innanzitutto tramite il sito internet e i canali social mediali, per facilitare l’esperienza d’acquisto dell’utente-potenziale viaggiatore, a cui si potrà affiancare una pianificazione di digital ADV per rafforzare i messaggi e migliorarne la visibilità.

Altro strumento b2c potrà essere la pubblicazione Promenade, che con la sua capillare distribuzione contribuisce da un lato a fornire informazioni sull'offerta turistica della Destinazione Bologna Metropolitana, dall’altro a dare spunti utili all'organizzazione di un soggiorno nell’area di Bologna Metropolitana.

A livello b2b, gli strumenti tradizionali che favoriscono la relazione con gli operatori (inclusi CRAL, associazioni sportive, etc.) potranno essere anche per l’Alto Reno quelli più efficaci, al fine di comunicare l’offerta del territorio e di incentivare la conoscenza diretta dell’area, da parte degli stessi intermediari.

Partecipazione a fiere e workshop selezionati (rif. prodotto outdoor, biking, bianco), organizzazione di educational, invio di DEM e iniziative in co-marketing possono rappresentare gli elementi di un piano di promo-commercializzazione b2b efficace, il cui mix dipenderà dalle risorse disponibili.

Concludiamo, aggiungendo che da quanto emerso dall’indagine condotta, risulta che il lavoro da svolgere sul target degli operatori professionali è importante e deve necessariamente partire da una fase di sensibilizzazione e formazione, con l’obiettivo in primis di far conoscere la destinazione e successivamente di farla inserire nella programmazione.

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NOTA METODOLOGICA

A seguito di una fase di kick-off sono stati definiti con la committenza gli obiettivi e l’approccio strategico- metodologico del progetto.

L’analisi, in parte desk e in parte field, ha coinvolto una pluralità di ambiti: . L’offerta turistica, studiando tutte le diverse componenti, dall’accessibilità al patrimonio ambientale e culturale, dalla ricettività alla ristorazione, dall’offerta commerciale e ludica all’accoglienza; . Consistenza ed evoluzione dei flussi turistici e delle strutture ricettive; . Audit a stakeholder locali; . Audit a turisti in loco (estate); . Audit a turisti in loco (inverno); . Indagine con potenziali turisti presso la fiera Skypass di Modena; . Audit a giornalisti locali e del settore turismo; . Audit a operatori turistici; . Struttura e performance dei siti e canali social media definiti con la committenza; . Ascolto delle conversazioni online.

ANALISI DELL’OFFERTA TURISTICA E DEI FLUSSI TURISTICI

La relazione sui diversi elementi dell’offerta turistica dell’Alto Reno, di cui al capitolo 1, ha seguito un percorso metodologico fondato sull’analisi della situazione qualitativa e quantitativa attuale dell’industria dell’ospitalità territoriale (ristorazione, sistema commerciale, sistema museale, entertainment, offerta d’arte e cultura, trasporti pubblici, etc.), con sopralluoghi finalizzati a definire indicazioni utili per aggiornare sia l’hardware che il software dell’offerta turistica del territorio oggetto di indagine.

I dati riportati nel capitolo 1.4 e 5 relativi all’offerta ricettiva e all’andamento dei flussi turistici sono elaborazioni di TMI e fanno riferimento alle seguenti fonti ufficiali: . Istat . Osservatorio Turistico della Regione Emilia-Romagna . Dati di Airdna su Airbnb

AUDIT A STAKEHOLDER E PROFESSIONISTI

L’attività di auditing ha previsto una fase di mappatura degli stakeholders da intervistare, condivisa con la committenza, e integrata in momenti diversi con l’aggiunta di alcuni nominativi, considerati utili allo scopo dell’indagine.

Contestualmente è stato redatto un questionario, che andasse a intercettare ambiti diversi, quali: . immagine e posizionamento . offerta turistica . mercati e target . strumenti di marketing . governance

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A tutti gli intervistati è stata inviata una prima lettera informativa a firma della Destinazione turistica Bologna metropolitana e successivamente una mail di Mailander, da un indirizzo dedicato ambito- [email protected], per organizzare gli appuntamenti vis-à-vis o telefonici. A quasi tutti gli stakeholder sono seguite telefonate e successive mail per fissare le interviste.

Gli audit sono state svolti tra ottobre e dicembre e in totale sono stati coinvolti 27 soggetti. Da segnalare la mancanza di riscontro da parte di alcuni portatori d’interessi, nonostante solleciti plurali.

Il campione intervistato è da considerarsi significativo e rappresentativo delle diverse categorie e ambiti geografici, come evidenziato nei grafici n°16 e 17 al capitolo 3.

Le interviste sono state tutte one-to-one, vis-à-vis o telefoniche e sono state condotte da una figura senior, con il supporto di un back-office con una formazione IT.

Le risposte sono state caricate in tempo reale su una piattaforma online, per permettere una più oggettiva analisi quantitativa di dettaglio.

I dati sono stati estrapolati e uniformati, in modo da ottenere una base dati parlante, anonima e con criteri omogenei, a cui è seguita una sintesi, per meglio individuare gli elementi fondamentali per l’analisi. Per le domande chiuse con scala da 1 a 5 l’approccio è stato quello di individuare all’interno della scala le motivazioni e gli approfondimenti descritti dall’intervistato. Per le domande aperte è stato necessaria un’analisi aggiuntiva delle parole chiave, una mappatura dei termini più frequenti e una raccolta dei concetti emersi.

La stessa metodologia sopra descritta è stata applicata anche per l’audit rivolta a giornalisti e operatori turistici.

INDAGINE CON I TURISTI

Il team di ricerca ha seguito un percorso metodologico fondato su due diversi livelli di analisi ed elaborazione di dati e informazioni:

. il primo livello, volto a determinare la percezione dell'immagine dell’Alto Reno sul mercato della domanda turistica, è stato quello di sottoporre a un campione eterogeneo di 115 persone partecipanti come pubblico alla fiera Skipass Turismo e Sport Invernali di Modena (primo weekend di novembre), alcune domande sul grado di conoscenza delle località dell’Alta Valle del Reno e sul relativo gradimento. L’obiettivo è stato quello di accompagnare l’analisi territoriale e il relativo progetto di marketing con indicazioni e percezioni che oggi nell’immaginario collettivo vengono collegate a queste località.

. il secondo livello di studio e di stima ha previsto la realizzazione di 250 interviste dirette a un campione di visitatori presenti sul territorio dei comuni di Alto Reno Terme e Lizzano in Belvedere in due momenti stagionali differenti: una prima rilevazione estiva nei giorni 31 agosto/1 settembre 2019, una seconda rilevazione invernale nei giorni 4 e 5 gennaio 2020. Il questionario di indagine conteneva domande volte alla profilazione del rispondente e, ovviamente, all’identificazione dei comportamenti di spesa.

Sono stati distinti i comportamenti e i parametri di spesa differenziati tra: 1) turisti, persone italiane e straniere che alloggiano fuori casa per una o più giornate;

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2) escursionisti, persone residenti in un raggio che rende accessibile il territorio in giornata, che rientrano nella propria abitazione (o in una struttura ricettiva fuori provincia) senza soggiornare nel territorio di riferimento.

Sulla base di ciò è emerso un dettaglio relativo a:  spese per alloggio (solo visitatori turisti);  spese per ristoranti, bar ed extra nel territorio;  spese per divertimento e shopping nel territorio;  spese per trasporti e parcheggi (mezzi pubblici e privati locali, skipass, taxi, etc.). Il calcolo della spesa è stato effettuato tramite i “valori modali”, ossia i parametri di spesa che con maggiore frequenza sono stati dichiarati dagli intervistati.

L’efficacia di questo approccio metodologico si basa sul fatto che a fornire i dati e le informazioni relative ai comportamenti di spesa siano gli stessi partecipanti (turisti e visitator/escursionisti) e non i destinatari della spesa (alberghi, ristoranti e bar, esercizi commerciali…), che notoriamente tendono a sottostimare l’impatto per ragioni fiscali.

COMUNICAZIONE ONLINE

Per analizzare il posizionamento online sono state svolte tre analisi parallele sul web: . siti . social media . conversazioni

Lo studio, svolto da web and digital analyst e ux designer, ha preso in considerazione i portali condivisi con la committenza, ovvero quelli dei due consorzi territoriali, quello del Comprensorio di Corno alle Scale e quello della stazione sciistica: 1) Discover Alto Reno Terme | discoveraltorenoterme.it 2) Belvedere Turismo | belvedereturismo.it 3) Corno alle Scale | cornoallescale.net 4) Corno Sci | cornosci.it

Per quanto riguarda i relativi canali social media sono stati analizzati Facebook, Instagram, Twitter e Youtube, ovvero tutti i profili attualmente attivi da parte delle quattro realtà sopra citate. L’analisi è stata svolta da un social media manager e digital analyst.

L’analisi del web ha inoltre previsto uno spaccato sulle conversazioni online da parte degli utenti e dei media, nel periodo da metà luglio 2019 a fine gennaio 2020, sulla base di una selezione di parole chiave e hastag. Lo studio è stata svolto attraverso uno specifico strumento di analisi online diffusa (Talkwalker), che intercetta gli andamenti per ambiti di interesse secondo variabili preimpostate.

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TEAM DI LAVORO

Con oltre 30 anni di esperienza, Mailander è stata la prima società di comunicazione in Italia a essersi specializzata nell’ideazione e realizzazione di progetti integrati di valorizzazione e promozione dei sistemi territoriali. Il presente rapporto è stato elaborato da un gruppo di professionisti, con competenze diverse e complementari, al fine di garantire il miglior risultato.

Paola Musolino Head of Destination Marketing

Donatella Romano Claudio Pizzigallo Head of Operations Content Manager & Destination Marketing

Francesco Campo Davide Accusani Digital Strategis Graphic Designer

Per l’attività di analisi dell’offerta turistica e della domanda, Mailander si è avvalsa della collaborazione di TMI - Trademark Italia, che dal 1984 cura l’Osservatorio Turistico dell’Emilia-Romagna. In particolare hanno collaborato alla stesura del documento: . Stefano Bonini, Senior Partner - esperto di organizzazione turistica, marketing e pianificazione territoriale; . Alessandro Lepri, Senior Partner - esperto dell’offerta e della domanda turistica, elaborazioni statistiche, analisi di fattibilità, studi d’impatto economico; . Alice Catellani, Responsabile di segreteria - coordinamento team di intervistatori, raccolta interviste e data entry; . Intervistatori field.

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