Cagli

Castell’onesto

Abbadia di Naro La Maestà Castello di Naro S. Fiorano Smirra

C. Belvedere

Fosto Secchiano

Pieia

Massa Cerreto Eremita Pianello

Moria a i U mr b Caimercati

Cantiano Castello di Drogo

Monte Paganuccio

Scotanelli Ca Luccio

Pian Monte Martello di Donico Santa Maria Pigno delle Stelle Molleone S. Giovanni in Offago

S. Angelo Cagli in Maiano

Acquaviva

Frontone

Paravento

Serra S. Abbondio Veduta della Città di Veduta Cagli

Cagli scheda 0 14 Cagli Cagli Il senso del luogo

iaggiando da verso Cagli, provenendo dal litorale, si per- 0 scheda corre una via agevole che, quasi retta fende la piana del VMetauro. E’ un paesaggio quieto, tranquillo nell’infinito rin- corrersi delle colline, punteggiate d’olivi e vigneti. All’altezza di le prime gallerie silenziosamente annuncia- no che qualcosa di nuovo giungerà sul cammino. E allora gli olivi lascia- no campo a fitti boschi e le colline s’impennano con maggior ardore. Il sole qui, spesso, incontra le prime nuvole. All’orizzonte, giganti di calca- re, il Paganuccio ed il Pietralata interrompono definitivamente il rimpiat- tino dei colli e dalla loro mole sguscia il Candigliano. Qui un malcelato senso d’impotenza pervade il viaggiatore. Atterrito, con il naso all’insù verso l’orrida spaccatura, perde la tranquillità della pianura e si domanda cosa mai potrà esistere oltre una così profonda crepa. Inutile sottolineare che il Furlo va percorso per l’antico tratto della Flaminia che, come un dardo, trapassa pietra e secoli. Le nuvole che s’affacciano all’imbocco della gola spesso la pervado- no, concedendo al sole soltanto qualche pertugio. Oltre il maestoso gioco della natura, apertosi il rigido sipario come per effetto di un incantamento, lo scenario muta completamente. Se era sole ora è nebbia, se era nebbia ora è sole. Il Furlo è, a suo modo, una garanzia: da qualsiasi parte lo si imbocchi non permette mai di ritrovare, dalla parte opposta, le stesse condizioni atmosferiche. Ci si aspetterebbe ora un nuovo paesaggio di continue forre, aspro, inospitale ed invece si torna nuovamente in una spiazzante pianura, piut- tosto stretta; un corridoio tagliato a metà dalla consolare Flaminia. Superata la cittadina di Aqualagna, la Flaminia oltrepassa il ponte di Marcus Allius Tyrannus (ormai chiamato familiarmente “Mallio”) e cozza contro una città che comunque, benvolentieri, le apre le sue porte: Cagli. E allora, con il legittimo pensiero d’incontrare soltanto paesi o castel- li ci si chiede il senso di questa città: isola tra i torrenti Bosso e , rivolta a Tramontana, acciambellata sotto le sue montagne, come un gatto accanto ad un camino spento. Qualcosa non quadra.

15 dell'Avenante. odierna, situata in quella posizione, e così pragmaticamen- Cagli sia attraversata dalla famosa via romana e che possieda una pianta In epoca protostorica, almeno quindici secoli prima di Cristo, la zona la Cristo, di prima secoli quindici almeno protostorica, epoca In Due Due particolari possono ingannare il visitatore curioso: il fatto che La Veduta del territorioVeduta di Cagli dai ruderi della Rocca te ordinata è un prodotto della più classica architettura medievale, nel fu, che vasto territorio un racchiude che città Una secolo. XIII del fiorire un tempo, ancor più vasto e che è paragonabile ad una vera e propria macchina del tempo, avendo in sé, più di altri, ogni umana. fase della storia era già frequentata, ma il paesaggio era anche differente: la le pianura montagne, sottostante erano ma ricoperte da una fitta vegetazione. Cagli chiaramente ortogonale, lascerebbe pensare ad una città romana, con cardo e decumano. Ma si tratta di un ben architettato depistaggio.

Cagli scheda 0 16 Cagli scheda 0 17 rap- , , alla per per affac- Furlo mutatio e e del i i 500 anni (ma un sospiro di sol- di sospiro un Burano , presso l’attuale borgo . Gli itinerari di viaggio su uno scomodo carro (non , , del anzi, “Cale”, un piccolo cen- pronte pronte per coloro che, in biga Fondarca e e valicare nelle Flaminia Roma Cagli , una sorta di “quiete dopo la tem- Scheggia non non è dignitoso, meglio Cale Umbria e vedere, finalmente, un po’ di terra piana. e finalmente, vedere, un po’ ante litteram . E anche in questi anni si viaggiava, ma autogrill Burano Tirrenico come è testimoniato dalla recente ricerca archeologi- , , la montuosa Pieia e e quello Lazio I I protostorici antenati dei cagliesi abitavano o comunque frequenta- Questo Questo era l’antico senso di romani, romani, vere e proprie guide (o carro) volessero (o dovessero) attraversare l’Italia, nel III secolo dopo Cristo, al 151° miglio della via segnalano una stazione dove poter sosta- re, prendere riposo e magari cambiare anche i cavalli. Questa ottava sta- zione di sosta (chiamarla ammortizzato) e doveva, sopra un selciato vecchio d comunque comunque tenuto in essere dai solerti cantonieri romani), attraversare l’odierno medievale medievale di ciarsi oltre ciarsi la oltre gola del accompagnati accompagnati dal proprio bestiame. Non è dato sapere se queste genti, pastori di greggi, avessero già fissa dimora tra questi monti e nella valle la e passaggio loro il attestato comunque è ma città, la oggi, accoglie, che pratica della transumanza. vano una suggestiva grotta, in località tro tro agricolo affacciato sulla consolare ca. Ma è in epoca romana che nasce latina) si chiamava “Ad Calem”. A questo punto bisogna mettersi nei panni di chi, 1700 anni fa, partiva da presentavano presentavano un accessibile valico, punto di Adriatico raccordo tra il litorale pesta”, un porto riparato, un approdo sicuro dove tirare tirare dove sicuro approdo un riparato, porto un pesta”, lievo. Vino, cacciagione, funghi e lumache accoglievano chi se li poteva permettere, mentre i cavalli venivano strigliati, rifocillati e magari ferrati di nuovo. Una vocazione di quiete simile all’odierna, ma che nel Qui Qui un villaggio di campagna aggregatosi non a caso attorno all’antica dei “autostrada due mari” attendeva con taverne e botteghe il viaggiato- re stanco. Niente Niente strade, ma soltanto rozzi tratturi di montagna e, a percorrerli, genti vestite di pelli che sapevano però già lavorare i metalli. Anche in questa lontana epoca, le strettoie di e si , , poten- romano, romano, nel Gola del Furlo del Gola Furlo rzata, di tanto in vicus Brancaleoni rande rande ed al , propaggine del monte del propaggine , castelli che la circonda- Colle della Banderuola , un tempo, giungeva prov- giungeva tempo, un , divenne una vera e propria, se pur se propria, e vera una divenne Flaminia discese discese dal si fece, allora, palesemente spregiudica- Cagli , verso sud – Così, ovest. persa la prevalen- Cagli Colle della Banderuola della Colle Cagli Cagli subì subì un duro Gli colpo. spavaldi acquisì prestigio e rinnovato vigore. Probabilmente acquisì già prestigio dal e vigore. Probabilmente rinnovato Cagli Vicus , sopra l’odierna Nel 1287 Nel Proprio per Proprio questo una solida cerchia di mura rinfo Nel Nel bassomedievo (dall’anno 1000) la città crebbe e acquisì ancora Paradossalmente, Paradossalmente, fu proprio con la caduta dell’Impero Romano che ta e il comune tentò di annettere, anche con grande dispendio di ener- gie (e lunghi, violenti assedi) la costellazione di va, togliendole il respiro. tanto da torri, andò a cingere la rinnovata città, dalla moderna pianta ad tanto la da rinnovata torri, andò a cingere nulla aveva non che medievale pragmatismo del prodotto ortogonali, assi da invidiare a quello classico. sottostante piano vallivo, tra i torrenti Bosso e Burano, nel punto più comodo per la loro attraversata. ti feudatari locali, assediarono e distrussero la città. Per provvidenziale volontà di Papa Nicolò IV affacciavano, affacciavano, sempre più spesso, soltanto popolazioni barbare (prima i Goti poi i Longobardi, soltanto per citarne abbandonare la via e controllarla dall’alto. alcuni). Meglio dunque più potere ed importanza e attorno ad essa sorse un numero importante di castelli. Questi erano però controllati da piccoli feudatari locali che non avevano alcuna intenzione di sottomettersi al g La suo politica vescovo. di venne venne ricostruita probabilmente dove sorgeva l’antico Petrano sosta, di luogo di caratteristica te piccola, città e dall’VIII secolo, anche cattedra di un il per bizantino dell’esercito vescovo arma potente Una diocesano. àmbito ampio con un dalla infatti Se zona. della controllo primo medioevo, in epoca altomedievale, l’abitato si era trasferito dalla sicuro più al valle sguarnita l’antico l’antico Medioevo mutò Medioevo in maniera radicale. videnziale il denaro sotto forma di viaggiatori, ora dalla

Cagli scheda 0 18 Cagli scheda 0 19 nsero i e luogo dove luogo e a, ma senza successo, senza ma a, la rassegnata atmosfera (quasi (quasi 7000 anime, una delle e che con durante Federico il XV, Cagli ), che finivano spesso con la totale Cagli Naro ) riuscì nel suo intento: almeno cinquan- , , che nella seconda metà del XIV secolo e Marche risplende di questa antica importanza. E’ una città una E’ importanza. antica questa di risplende , , sebbene la modernità abbia concesso maggiore Castiglione Cagli Cagli , , signori di Ancora oggi oggi Ancora Di Di lì a poco il libero Comune di rovina rovina delle proprie fortezze, fortezze che, una volta entrate nelle mani del Comune, non più venivano ricostruite per paura che queste potesse- ro di nuovo sollevarsi Montefeltro contro vescovo e podestà. Poi giu ottennero ottennero il diretto dominio su di Montefeltro, resero il centro la terza città, per importanza, del duca- vicina della controllo il per lancio di trampolino to, tadue castelli furono assoggettati; intere nobili famiglie locali, figlie del- l’antica feudalità, dovettero piegare i propri blasoni alla potenza cittadi- violentissimi na. e Chi subiva massacranti si assedi rifiutava (è il caso dei Siccardi, nobili di improvvisa, improvvisa, chiusa tra le sue gole. Distesa in una valle fredda e spesso assediat oggi Ancora serena. e ospitale ma ombrosa, dagli splendidi ruderi di 52 in un’oasi castelli. un diverso deserto fatto di Un’apparizione gole, montagne e salvifica, intricati boschi. come Per le strade di edificare, edificare, su di progetto Martini, Giorgio di architetto Francesco senese, una celebre rocca. città città più popolose delle di di alcuni centri dell’entroterra, ma una mai sopita dignità cittadina, un vezzo aristocratico e superiore, un legame infinito e vitale alle proprie origini di centro di cultura, di arte e di meraviglie naturali. importanza agli abitati della costa, non si respira ante agli C è è possibile , si è accolti da una torre quadra- una torre , si è accolti da Il “Pugno Serrato” e le due Rocche Santa Croce Santa .

Cagli ercorrendo la “nuova Flaminia” in ercorrendo direzione la Flaminia” “nuova uscire allo uscire svincolo di Cagli Ovest e, di qui, tuffarsi letteralmente nel centro della città. Oltrepassato un elegante viale alberato, sul

Cagli torrione Martiniano – Soccorso Coverto – Rocca dei Le mura, in parte oggi inglobate nelle abitazioni, bruscamente s’in- Cappuccini – Colle della Banderuola – Rocca dell’Aven Cagli, Porta Massara. terrompono e al centro di una piccola piazza troneggia un torrione ovale. torrione un troneggia piazza piccola una di centro al e terrompono ta, una porta cittadina, che raccorda due tratti di mura urbiche ancora conservati. E’ “Porta Massara”, il varco che annuncia l’avvicinarsi del centro storico. Costeggiando le mura, verso destra, resistendo alla tenta- zione di varcare la porta, ci si trova, quasi per caso, innanzi al vero sim- bolo di

quale si affaccia la chiesa di di chiesa la affaccia si quale P Cagli scheda 1 20 Cagli scheda 1 21 , piantato a dife- a piantato , Cagli Oggi, Oggi, a prima vista, è difficile comprendere, purtroppo, l’essenza, il Cagli, torrione Martiniano, XV secolo. sa sa delle sue mura. senso di questo torrione inghiottito nella frenesia del traffico, posto al Fu rotatoria”. di “addobbo sfortunato più il come piazzetta una di centro innalzato qui, ad integrazione del circuito murario cittadino attorno al La struttura pare un enorme pugno serrato che emerge dalle viscere della viscere dalle emerge che serrato pugno enorme un pare struttura La terra come simbolo di compattezza, di dominio. Un , un di città sigillo della perimetro dell’antico limitare al posto restiling . Disegnatore . . anche anche verso la citta- Urbino alla moderna “pancia” emico emico e la no, torre que- Urbino : nel piano interrato è ancora presente confort L’interno della struttura è piuttosto angusto; si tratta L’interno di una macchi- La piccola porta era difesa da un ponte levatoio che permetteva ai sol- ai permetteva che levatoio ponte un da difesa era porta piccola La Il Il torrione è circondato da un fossato (oggi parzialmente rimesso in 1481 per volere di Federico di Montefeltro, duca di duca Montefeltro, di Federico di volere per 1481 e realizzatore di questo monumento di pietra e laterizio fu Francesco di Giorgio Martini, architetto senese al quale era stato affidato il della maggior parte delle rocche del ducato di dina: dina: il torrione rappresentava una vera e propria fortezza a se stante e nel caso in cui la città fosse stata occupata dal n st’ultima era pronta comunque a cannoneggiare il nemico ovunque esso punto il notare possibile ancora portaè della destra alla Poco trovasse. si in cui le mura cittadine s’innestavano nel torrione; dalla parte opposta rispetto all’ingresso è visibile l’altro punto d’innesto. na da guerra paragonabile, pur nella sua staticità, dei carri armati e l’ambiente spartano è pienamente giustificabile. Era comunque dotato di un luce da interventi di recupero) e ha una base scarpata. La muratura infat- muratura La scarpata. base una ha e recupero) di interventi da luce ti non si stacca da terra rettilinea, ma lievemente obliqua. Si tratta di un accorgimento difensivo: una muratura obliqua avrebbe meglio resistito agli attacchi degli assalitori; anche di coloro che, magari messo fuori uso il fossato, avrebbero potuto assaltare la torre utilizzando le temute scale. dati di superare agevolmente il fossato e di barricarsi all’interno in caso sono di ancora difesa. estrema l’ingresso le presenti Sopra tacche vertica- li in cui s’infilavano i “bolzoni” del ponte, ovvero le travi in legno che permettevano l’apertura e la chiusura del varco la d’accesso. Terminata della muratura “scarpa” oltre tre cordoli che corrono orizzontali, si pos- sono in notare laterizio. Sono delle dei lunghe beccatelli, “zanne” il peg- di caso in bocche, proprie e vere queste Da “scalatori”. degli nemico gior assedio, grondava ogni genere di liquido, come il temuto olio bollente. bom- sono circolari: fori dei aprono si beccatelli i sopra Immediatamente bardiere provviste, tra l’altro, della tacca verticale per la mira. È curioso notare come queste “bocche siano da rivolte fuoco” un’ampia cisterna cilindrica con volta a spirale che permetteva agli occu- a spirale che permetteva cisterna cilindrica con volta un’ampia

Cagli scheda 1 22 Cagli scheda 1 23 , troneggiava una ari ari e da un retrostante so metri e metri cubi di cubi metri e metri so . Cappuccini , fu edificata una delle rocche più Colle dei Cappuccini Cagli , recentemente riaperto al pubblico, non è , Federico di Montefeltro, non aveva badato a spese. a badato aveva non Montefeltro, di Federico , e la città stessa, una rocca che avesse però un’appen- Soccorso Coverto Urbino Burano e e del Ma Ma si parlava di una sorpresa nascosta nei sotterranei del torrione Il duca di duca Il Un Un tempo, volgendo le spalle alle mura cittadine e rivolgendo lo Serviva qualcosa di compatto che potesse tenere sotto tiro le gole del Trecentosessantasette gradini, prima in discesa, poi in piano e, infine Trecentosessantasette celebri dell’architetto senese. puntone Un aguzzo e triangolare era rivol- to verso l’abitato, vegliato da due torrioni circol grande torrione (il mastio). Una costruzione imprendibile che avrebbe vegliato sulla vita di una delle città più grandi e ricche del ducato. incuriosisce. certamente nome Il Coverto”. “Soccorso del ovvero ovale… E’ stato coniato dal Martini in persona. Egli, con un artifizio, dotò la piccola fortezza di una grande arma, molto più potente di una serie di bombarde. Il dice difensiva nella stessa città. Ed allora, sul ciglio del colle dove nel XIII nel dove colle del ciglio sul allora, Ed città. stessa nella difensiva dice secolo sorgeva l’antica città di roccia, roccia, sale alla sovrastante rocca dei altro che un sotterraneo che dal torrione, attraver torrione, dal che sotterraneo un che altro rocca. Ma non un Ma semplice rocca. arnese da guerra e da difesa, si infat- trattava ti di un vero e proprio macchinario innovativo. panti un continuo approvvigionamento idrico. Suggestivi appaiono i vani che accoglievano le bombarde: si tratta di troniere strombate ovve- peri- suo nel torrione, del rocciosa mole nella ricavati ambienti piccoli ro metro esterno. Ma la sorpresa che questo edificio nasconde è letteral- mente persa nei sotterranei del medesimo come si vedrà... sguardo verso il sovrastante colle, era possibile vedere una quattrocentesca. meraviglia Alta, sopra il Ingaggiato Ingaggiato l’architetto migliore che la piazza potesse offrire, alle soglie L’utilizzo del Rinascimento optò che per fosse una all’avanguardia. rocca sempre più massiccio delle armi da fuoco, sino a qualche secolo prima non conosciute, aveva letteralmente modificato la concezione della dife- sa e delle relative fortezze. Bosso fortezzecosa due una le rendono monte del viscere nelle scavati salita, in aterno . . La città, per r r volere del duca ba ba del 20 giugno, Cagli . Il torrione ovale inonda di fuoco Massara , il permesso di passare per le strade del ducato senza esse- senza ducato del strade le per passare di permesso il , . . Chiese per questo, molto devotamente all’amico fr Urbino Correva Correva l’anno 1502, , detto “il spietato Valentino”, Magia? Opera del demonio?.... Pura inventiva tardo medievale, estro tardo Opera inventiva Magia? del demonio?.... Pura Le sue funzioni erano indispensabili: forniva una sicura via di fuga a immagini la città sotto Si assedio nemiche con che le tentano schiere re re disturbato. Il permesso, con estrema cortesia, gli venne Duemila uomini accordato. con le insegne del Valentino, all’al Guidobaldo Guidobaldo di figlio Montefeltro Ma di per Federico. quale motivo? principe rinascimentale figlio naturale di papa Alessandro VI e fratello della famigerata Lucrezia si accingeva, per il padre, Camerino alla conquista di gli gli assalitori e dalle sue caditoie gronda olio o acqua bollente. Le bom- della colle, rocca, dal barde martellanosovrastante gli assedianti. Questi, poiché le milizie cagliesi si trovano ancora chiuse monte, nella decidono rocca, di su, al tentare il Riescono penetrano nell’impresa, in tutto città sicuri del vantaggio che hanno per tutto e loro sfondare a davanti trovano si sorpresa! invece, ed rocca nella stipati soldati sui le mura. proprio gli uomini d’arme cagliesi della fortezza, pronti ad accoglierli e ricacciarli oltre le mura. che ha reso, spesso, il Martini un ingegnere inarrivabile. La splendida rocca fu però più sfortunata del fratello torrione. Oggi, infatti, d’essa soltanto smantellata, restano ruderi.ironia della sorte, Fu soltanto pochi decenni dopo la sua costruzione, attorno al 1511 pe sola. Si sola. tratta Si di un passaggio rivestito in pietra con volta a botte in late- rizio, una meraviglia dell’arte militare Cinquecento. di transizione tra Quattro e coloro che occupavano il torrione e un veloce accesso alla città per i sol- dati della fortezza. di prendere le mura di porta ordine ordine del duca stesso, accolse l’esercito con dimostrazioni di “honore e cortissia”, come si conveniva, in pieno rinascimento, alla terza città del duca di di duca lasciarono lasciarono la per giungere alle porte di

Cagli scheda 1 24 Cagli scheda 1 25 , , , la Cagli Petrano della della quale vecchia vecchia città, che eamente eamente le gole del per per volere di papa a a questo lembo delle e, catapulte o trabocchi, o catapulte e, medievale, medievale, non sorgeva nel Rocca Rocca dell’Avenante Umbria Sant’Angelo Cagli , propaggine del monte a gran fatica e di diede sman- ordine Cagli Cappuccini , i due accessi dall’ Burano . Al di sopra di questi terrazzi vi è la vetta del monte e qui situata appena dietro il colle che accoglie la rocca martiniana. . Una radicata tradizione vuole che su questi pianori oggi erbosi e e del Di Di qui, dal colle dei Il “Soccorso Coverto” è percorribile e la sua uscita si trova proprio nel proprio trova si uscita sua la e percorribile è Coverto” “Soccorso Il Flaminia tellarne la fortezza, per evitare che cadesse di nuovo in mani nemiche (scelta profetica, di lì a poco il Borgia avrebbe di attaccato nuovo e con- ser- da Martini, del rocca la forte, così guerra da Arnese città). la quistato vire meglio demolita, che occupata dai nemici del ducato. La fortezza conven- un sorse essa sopra e smantellata tutto del venne non comunque to dei Cappuccini Padri (presente ancora oggi). puntone triangolare della rocca, del quale oggi, strutture della fortezza, restano importanti assieme ruderi. alle restanti partì poi alla conquista dell’intero ducato. Il gabbato, riprese Montefeltro, povero Guidobaldo di ducato. Le porte furono aperte e le schiere del Borgia penetrarono all’in- penetrarono Borgia del aperteporte schiere Le le e furono ducato. terno delle mura. Di qui, e in men che non si dica, conquistare la città sem- da che slealtà della figlio spregiudicato, gesto Un semplice. gioco fu pre accompagnava le imprese del Valentino il quale, proprio da vista della città è magnifica. la Ma vera piano piano dove è ora. Probabilmente già dai secoli altomedievali “Cale” era ubicata sul “Colle della ancora Banderuola”, una propaggine del monte Petrano Questo promontorio conserva ancora le tracce della venne spostata al sottostante piano di Nicolò IV, dopo un violento incendio dovuto IV, Nicolò ai contrasti in corso tra le fazioni guelfe e ghibelline nel XIII secolo. Presso “La sono Banderuola” ancora visibili dei terrazzamenti ricavati nella roccia dalla mano dell’uo- mo, dei podi dai quali si controllavano contemporan Bosso fossero installate delle macchine da guerra: balist guerra: da macchine delle installate fossero Marche avrebbero difeso la città dagli invasori che giungevano dalla sottostante via era posizionata la fortezza della città, la , patrono cittadi- San San Geronzio fu definitivamente trasferita al Cale Dopo Dopo il citato incendio, quando piano e la vecchia città smantellata, la rocca dell’Avenante rimase in fun- in rimase dell’Avenante rocca la smantellata, città vecchia la e piano zione; doveva ancora difendere la nuova città in costruzione ed ancora priva di difese. Qui vi era, infatti, un composto presidio da 40 soldati di Gubbio, presidio che terminò, nel ovviamente, XIV secolo, a città edifi- cata. Ormai inutile e lontana dalla nuova città la rocca fu dell’Avenante smantellata e di essa, oggi, restano importanti ruderi. no, un tempo situata fuori dalle mura, in questo periodo ingloba- venne ta nel circuito difensivo. oggi restano importanti quanto dimenticate testimonianze. Prima del- l’incendio, nella seconda metà del XIII secolo, il Colle della Banderuola continua in città una di famiglie le tutte contenere a stento a riusciva già espansione, tanto che la vicina abbazia di

Cagli scheda 1 26 Cagli scheda 2 27 ianello de de agricole o all’interno di obile) obile) proprietario ro, ro, figurarsi in guerra. . . I campi, nel bassomedioevo, civitates o o delle castra . . Alcune abitazioni erano così vere e proprie azien

Furlo

l Medioevo vive, nell’immaginario collettivo, all’ombra castelli, castelli appollaiati dei sulla sommità di colli e di rupi suoi inaccessi- bili, oppure inginocchiato nelle umide pievi romaniche, tra spire agli Ma l’essere Ma isolati l’essere nelle campagne, o magari in riva ad un fiume (è il Chi se lo poteva permettere, pur risiedendo in campagna, fuori dalle C Colombi in pace, falchi in guerra: le case torri dalle dalle quali un mercante o un (non necessariamente n terriero poteva controllare, con il benestare del signore locale, i propri fondi. caso dei mulini) in un periodo di giornaliere incertezze rappresentava, inequivocabilmente, un problema. Tutto poteva accadere in tempo di pace, tra i capricci della nobiltà locale e del cle erano coltivati in prevalenza a grano, erano in il coltivati prevalenza pane era la base dell’alimentazio- ne quotidiana e, in un periodo (tra l’XI ed il XII secolo)di ripresa com- possede- di preoccuparsi doveva ognuno difficoltosa, spesso ma merciale, re di un questo po’ e di altri fondamentali cereali. mura (e dalle certezze della città murata) possedeva una casa in muratu- ra, magari edificata in solida pietra che, nel caso del cagliese, era il calca- re del d’incenso d’incenso e fasci di luce delle monofore. Epoca di profondi ideali capaci di trasportare intere nazioni in terre lontane, dell’amor cortese di dame, scor- quotidiano nel indaffarata comune, gente di anche ma re, cavalieri, rere delle giornate, tra un pozzo, una legnaia, un campo da dissodare e una torre colombaia. Nel bassomedioevo (per convenzione i secoli che corrono dall’anno 1000 alla scoperta dell’America) una parte cospicua della popolazione risiedeva nelle campagne o al limitare di boschi. Non erano ancora molti i fortunati che potevano ripar trovare un recinto fortificato. Lo spazio, al contrario dell’epoca urbanizzato soltanto in romana, minima parte e era la natura giungeva, prepotente, sino alle mura dei La Maestà – P Cacarota – Scotanelli – – Luccio Ca – Ventura San Ca – Pigno – Donico Martino – La Casella – Pian di – Caimercati – Caiserra – Calacorgnola – Pieia I E la torre? a a piccola fortezza come , fiorente città medievale, è ancora oggi punteggiato da punteggiato oggi ancora è medievale, città fiorente , Cagli Queste Queste abitazioni, le case-torri, potevano essere formate soltanto da E in tempo di guerra i colombi lasciavano il posto a vedette dalla Il Il piano terra poteva avere diversi usi, le famiglie più fortunate e Così quel principio che portò gli uomini a fortificare ogni cosa, dagli cosa, ogni fortificare a uomini gli portò che principio quel Così vista di falco, pronte a scrutare l’avvicinarsi del nemico. Oppure vi anda- vi Oppure nemico. del l’avvicinarsi scrutare a pronte falco, di vista va a risiedere la stessa famiglia, rifugiatasi nell queste strane case, sospese tra il casolare e la rocca, segno di una campa- di terra e serba- ogni centimetro sfruttare che sapeva attiva, fiorente, gna re ogni granello del suo frutto. Una tipologia alle abitativa sino via e rinascimento pieno fortunata, nel sconfinando medioevo il che oltre corre soglie del XX secolo. un ad struttura semplice una addossata con possente, quadrata, torre una allo- agricola azienda un’intera di sede da fungere dovevano se ma piano, ra alla torre si affiancava un corpo di fabbrica composto da un terra in parte adibito a piano stalla, in parte a magazzino per derrate alimenta- ri e attrezzi, da un primo piano dove risiedeva la famiglia e da un sotto- tetto utile come essiccatoio e sempre come magazzino. Il camerone da scal- da fungeva bestie delle calore il stalla, la sopra posto sempre era letto dino naturale e giungeva in aiuto di enormi camini. sagge sagge edificavano la torre su un pozzo garantendosi un sicuro approvvi- gionamento idrico e, in tempo di pace, utilizzavano i restanti piani per l’allevamento dei colombi (ancora praticato sino alle soglie del XX seco- lo nelle campagna della provincia). ultima speranza di sopravvivenza. Certo è che, nelle campagne, i primi ad essere preda dei lestofanti erano proprio quelli che non possedevano una fattoria fortificata. abitati, con le mura, a loro stessi, con le armature, sancì la nascita delle “case torri” o meglio, poiché di campagna, delle “fattorie fortificate”. Il di territorio Gruppi di armati in cerca di facile sollazzo o rozzi briganti affamati pote- affamati briganti rozzi o sollazzo facile di cerca in armati di Gruppi richieden- momento qualsiasi in proprietà della porte alle “bussare” vano do, nel dei migliore casi, pane e vino, e nel peggiore ogni cosa, ponendo a ferro e fuoco l’intera magione.

Cagli scheda 2 28 Cagli scheda 2 29 (m (m 231 s.l.m.), alle ietra calcarea locale, eter- locale, calcarea ietra la Maestà. no no rincorrersi di rosa e di bianco. Affascinante ammirarla è al tramonto, quando il suo caratteristi- co colore è risaltato dagli ultimi raggi a insonni, occhi due Come del sole. cam- della guardia perenne pagna, sono presenti, in uno dei suoi lati, due Smirra , immersa nella campagna tra i vocaboli “La Maestà” e Cagli A A qualche chilometro dalla frazione di Vocabolo “La Maestà”: casa Vocabolo torre duecentesca. Veduta del territorioVeduta cagliese dalla via che conduce al “Cacarota” si o (m trova una “Cacarota” il casa “Palazzo” torre chiamata Torre” “La 423 s.l.m.). Qui, accolti dal gorgogliare di ammirare la un costruzione medievale. fontanile, Di proprietà privata, è recentemente possibile restaurata, presenta un piano terra ed un primo piano dal quale, verso sinistra, si distacca ancora una massiccia torre che, in p in edificata passato, è casa La elevata. più doveva po’ un essere porte di e sotto lo sguardo vigile San San Martino , un’abitazione , conserva un’abitazione un minuscolo mira- Castellonesto Poco Poco lontano da questa abitazione, in località “La Casella” (m 415 La Casella: portale gotico in pietra del Furlo. monofore: monofore: una prima a sesto acuto ingentilita da inserti in laterizio ed una seconda, a tutto sesto, circondata da pietre conce. s.l.m.), dirimpetto alla pieve di colo di arte. Appena raggiunta la frazione, subito sulla sinistra, scenden- che, un’abitazione sinistra, propria alla visibile, è discesa corta una per do come ingresso, ostenta un sobrio portale a sesto acuto e, vicino al porta- le, un forno per la cottura del pane, indispensabile di “accessorio” ogni casa del passato. delle rovine di

Cagli scheda 2 30 Cagli scheda 2 31 Pigno restau- si giun- Flaminia (racchiuso (racchiuso tra due cordoli, sempre in laterizio). Lapresenza di cordoli sulle facciate di alcune torri, case- oltre ad ingentilirne la struttura, donava sicuro posatoio un ai colombi la più sali- e ardua rendeva ta ai topi, rinomati divora- tori di uova. e attraversando l’antica via del quale oggi restano importanti ruderi. Al cen- Al ruderi. importanti restano oggi quale del è possibile risalire sino alla vicina frazione di di frazione vicina alla sino risalire possibile è (m 219 s.l.m.). Questo ombroso “piano vallivo” è Smirra Donico Pian di Donico di Pian Pian Pian di Donico Da Da Tornando verso Tornando Pigno, casa torre recentemente recuperata. Pian di Donico, antica abitazione. (m (m 320 s.l.m) per ammirare ancora una casa torre recentemente rata che conserva, nella sua facciata principale, un rosone in laterizio tro tro della frazione è posta una grande e suggestiva secondo la tradizione casa locale, prima del secondo in conflitto mondiale pos- pietra che, sedeva una torre, distrutta dalla violenza di un bombardamento. situato sotto un alto monte che, sino al XIV secolo, sosteneva le struttu- di castello del re ge ge a , , ora di ora , (m (m 527 Ca Ca Luccio San Martino San (m 346 s.l.m.) dove ria ria destra, in località “il Santa Maria Maria delle Santa Stelle sa di di sa , sono state rinvenute alcu- rinvenute state sono , , , accompagnati da una strada (m (m 501 s.l.m) ed il santuario di Ca’ Ventura Ca’ Pigno Pigno ed ed il santuario di Monte Martello Monte , , poco dopo Monte Martello Monte . . Poco dopo il mulino, sulla sinistra, è possibile imboccare una Recentemente, presso la frazione di frazione la presso Recentemente, Superato il Superato Proseguendo verso il Proseguendo Pigno: il mulino. proprietà proprietà privata. giusti Nei periodi dell’anno lungo la leggera salita che anco- è collina, della fianco al aggrappata frazione della cuore al conduce ra possibile ammirare alcune cataste di legna. Qui i camini lavorano a pieno regime. s.l.m). L’atmosfera è di viene pace. accolti Si da una piccola edicola voti- s.l.m). L’atmosfera chie dalla e costruzione recente di laterizio in va dopo qualche chilometro, si raggiunge la frazione di Mulino”, un’abitazione privata isolata (era proprio un mulino), sul fosso un’abitazione Mulino”, Carota piccola via che conduce al borghetto di bianca bianca tra querce e ginestre si incontra, alla prop sono ammirabili ancora alcune case torri ristrutturate. Santa Santa Maria delle Stelle ne tombe longobarde. È possibile immaginarsi la zona, già qualche seco- qualche già zona, la immaginarsi possibile È longobarde. tombe ne lo prima dell’anno mille, abitata da longobardi e bizantini, in continua lotta tra di loro, spesso divisi soltanto da fossi che, in molti casi, rappre- sentavano veri e propri confini.

Cagli scheda 2 32 Cagli scheda 2 33 e tacchini, nel disor- nel e tacchini, Ca Luccio: tacchini alla finestra. finestra. alla tacchini Luccio: Ca Pian di ) ) per un particolare di non poco Al centro della località, tra un turbinare di polli turbinare un tra località, della centro Al Ca Luccio: casa torre. Donico conto: è ancora per gran parte intatta, non ristrutturata né irrimediabilmente alterata da invasivi restauri moderni. E la si può godere così, nella pienezza della sua anti- chità e nel giornaliero esercizio delle sue dine dine ordinato che è proprio della campagna, troneggia una casa torre. sguar- uno Ad osservati. essere di sensazione la subito ha si Ammirandola do attento non sfuggiranno i curiosi tacchini affacciati alle finestre del primo piano. Un occhio ancora più atten- to noterà, alla sinistra della torre, al primo piano, un loggiato tamponato di sapore toscano, una ovvero loggia un tempo aper- ta sul contado ed ora murata per ricavare nuovi spazi chiusi. Questa casa torre campagna di si differenzia dalle precedenti (fatta eccezione per quella di San Valle Valle dei , , al di fuori Cagli (m (m 560 s.l.m.) e il (m 603 s.l.m.) è situa- è s.l.m.) 603 (m Peio (m 645 s.l.m.). Questa volta San Martino San , , tra il colle Scotanelli Vi Vi sono altre case torri, sparse nelle campagne campagne del comune di dell’itinerario dell’itinerario proposto. Oltre a quelle pre- senti nella rinomata frazione di “Pianello” (m 386 s.l.m.), proprio sul colle posto di fronte alla frazione, Mulini oltre la colle di di colle to un piccolo agglomerato di case dall’ap- parenza anonima ma che, al suo interno, nasconde diversi esempi, ancora intatti di , , termina alla frazione di Il Il viaggio prosegue ancora per poco e, superata la chiesa di Particolare di un battente. Borghetto Borghetto di Scotanelli. il borgo è quasi completamente restaurato, ma ciò non toglie fascino alla fascino toglie non ciò ma restaurato, completamente quasi è borgo il visita. Un sublime silenzio e, nel mese di giugno, il violetto della profumo lavanda accolgono chi sale su questo terrazzo collinare. Le poche abitazioni erano probabilmente tutte case torri, ma l’unica che resta è quella posta alla sinistra della strada d’accesso. Martino campagnole campagnole funzioni.

Cagli scheda 2 34 Cagli scheda 2 35 , , altro suggesti- (m (m 563 s.l.m.) e Massa Caiserra . nelle nelle campagne di Caimercati Pianello (m 530 s.l.m), esistono ancora rustiche ancora esistono s.l.m), 530 sapo- (m dal abitazioni Sempre attorno Sempre a Veduta del borgo di Veduta Pieia. Veduta della frazione di Veduta Pianello. Calacorgnola case case torri. E’ il borgo di vo vo borgo, precisamente nelle frazioni di , oltre Pieia per per la pelle e dove per il ancora cuoio, come cuoio in finimenti e si selle producono un tempo. , ancora in equilibrio tra l’evo medio ed il moderno, forse il Al centro della dei bottega la trova si Pianello frazione di Nicoletti: Sandro e Maurizio, padre e figlio, stesso amore Pianello borgo più suggestivo, intatto e caratteristico dell’intero territorio caglie- se. re re medievale. E infine, una visita è d’obbligo al borgo di

Cagli scheda 2 36 Cagli scheda 3 37 i Monte . Superati Pigno . no) no) si dimentica che blasonata abbazia, ma abbazia, blasonata , verso Santa Santa Maria delle Stelle, Smirra , segnale importante e non casuale, un Santa Santa Maria delle Stelle Vergine Maria Vergine , , si distacca dalla frazione di

ancora completamente intrisa di devozione e credenza popolare. Il santuario è raggiungibile da una strada che, provenendo da affascinante affascinante la storia del santuario di

agli Poco Poco prima di raggiungere la chiesa, sulla sinistra, è presente una Santuario Santuario di Santa Maria delle Stelle. C sacro e Tra profano - Ecclesia et castrum questo pittoresco agglomerato di case ed il vocabolo “Ca Focicchie”, si prende a salire, lievemente, per le coste di un monte la cui vetta è visibi- le alla propria sinistra (mentre alla destra v’è un balzo e, sotto, lo scro- sta si che via bianca della e monte del destra Alla “Carota”). fosso sciante sopra percorrendo, le chiome alberi, d’alcuni si affacciano il campanile e la piccola cupola della chiesa di segnale che deve essere recepito. Forse svagati dal svagati paesaggio e dall’allegro Forse segnale recepito. che essere deve rincorrersi delle rondini (nei mesi che lo consento Acqualagna non si sta salendo ad una semplice chiesa o ad una una ad o chiesa semplice una ad salendo sta si non ad un santuario. Santuario Santuario di Santa Maria delle Stelle – Ruderi Castello d È Martello minuscola edicola votiva pitturata d’un tenue rosa; al suo interno è posta è interno suo al rosa; tenue d’un pitturata votiva edicola minuscola una statuetta della , San Santa di di (santo) Madonna sanctus Capitolo da da un fulmine. sostanzialmente, castello castello di Monte il beneficio di erige- era era apparsa ai pelle- , , dedicata alla . Ella non si limitò soltanto ad una maestadella , , in occasione di questa antica festa Comune di Cagli Madonna Madonna delle Stelle , l’8 settembre, accoglieva pellegrini, visitatori e concedeva concedeva al Vergine Maria Vergine Monte Monte Martello (sacrario), (sacrario), già di per Come sé merita attenzione e devozione. . Tra sacro e profano. Tra . Della Della struttura fortificata restano oggi soltanto alcuni ruderi che La La chiesa visibile oggi, in pietra bianca e rosa è, La parola santuario, sovrapposizione dei termini latini termini dei sovrapposizione santuario, parola La Il giorno 22, del mese di luglio, dell’anno del Signore 1494, nei pres- nei 1494, Signore del dell’anno luglio, di mese del 22, giorno Il sacrarium meritano comunque una visita. Prima di giungere alla chiesa di saliva saliva tutta Cagli. Più volte la grini e non aveva negato miracoli: è dunque naturale la devozione della città a questa particolare effige. Ma ad un da d’arco” “tiro questo luogo sacro sorgeva, sicuramente dal Martello bassomedioevo il fugace apparizione ma, a andò prendendo camminare, incontro ad alcu- tempo più già seguente, l’anno tardi, il ne persone. Poco quella edificata nel XV secolo ad eccezione del piccolo campanile, un tempo forse più elevato. Già nel 1640 infatti, esso minacciava rovina e nel 1783, come narrano le cronache, fu danneggiato la Presso chiesa è ancora visibile un portico che, un tempo, assolveva ad un compito piuttosto profano. La Natività della Madonna struttura, durante la festa della mercanti. Così sul Giovanni in Laterano Giovanni re, in questo luogo, una chiesa a croce greca. Ma non una chiesa qualun- chiesa una non Ma greca. croce a chiesa una luogo, questo in re, que, bensì un santuario. La struttura rinascimentale infatti inglobò, nel inglo- ancora è oggi che miracoli dei “maestadella” la sinistro, braccio suo della fondo di parete La fattura. pregevole di cappella piccola una in bata cappella sorregge ciò che dà il nome all’intera struttura: una rappresen- tazione pittorica della in “Vergine trono con il Bambino Gesù”, meglio conosciuta come “Madonna delle Stelle”. si di una piccola edicola votiva o nel caso della dantesca “ascesa al qui Paradiso”, si sta salendo verso un rico- peraltro popolare, tradizione la secondo cui, in Un’area sacro. luogo nosciuta dalla gerarchia ecclesiastica, il divino si è manifestato. e comparve proprio la

Cagli scheda 3 38 Cagli scheda 3 39 viva. viva. ve di Santo Stefano Santo di ve , si trova un bivio: svoltando a svoltando bivio: un trova si , Pigno . Appena imboccata la via, dopo poche decine di , provenendo dalla frazione di frazione dalla provenendo , Monte Monte Martello situata nei pressi dei ruderi del castello di Acqua di castello del ruderi dei pressi nei situata Cagli, frazione di Acquaviva, resti dell'antica pie dell'antica resti Acquaviva, di frazione Cagli, Maria metri, sulla sinistra, è visibile un cocuzzolo: è la cima del monte, il podio il monte, del cima la è cocuzzolo: un visibile è sinistra, sulla metri, destra si raggiunge subito il santuario, a sinistra si va invece per il castel- lo di agliesi agliesi sono Salendo Salendo per un breve, ma ripido sentiero, si notano, alla propria Il Il borgo di Massa. molto molto devoti. Abbadia Abbadia di Massa, altro luogo di culto al quale i c che ospita le rovine medievali. destra, i ruderi della struttura, immersi in una fitta vegetazione compo- sta, per gran parte, da querce. Al culmine della salita si supera un dosso

Cagli scheda 3 40 Cagli scheda 3 41 ed ed un pic-nic dizione dizione si potevano , , in baldanzosa proces- Comune , era ancora visibile nel XVII secolo. . Martelli Vergine Doveva risultare suggestiva la veduta di questa porzione la veduta di territorio suggestiva risultare Doveva Già Già di prima mattina i mercanti affollavano i portici prospicienti la Sarà Sarà per la vicinanza al santuario o per la coinvolgente cornice di In In un caldo giorno di fine estate dal gradevole riposo). E i ruderi? Il recinto che circonda questa piccola radu- piccola questa circonda che recinto Il ruderi? i E riposo). gradevole parte maggior la per difensivo, perimetro un di resta che quello tutto è ra crollato (o smontato per di recupero materiale) e ricoperto da terra e dal manto erboso. Probabilmente, al suo interno, si trovano i ruderi delle mura di cinta. per Procedendo il prato occorre comunque fare attenzio- ne a dove si poggiano i piedi. Quasi al limitare del recinto sono infatti non diametro dal e profonde poco circolari fosse alcune terra, a presenti, troppo esteso, edificate in pietra bianca e rosa, come la vicina chiesa. In passato potevano essere piccoli pozzi per la raccolta e la conservazione dell’acqua, sempre indispensabili in un’epoca che acqua non corrente disponeva nelle di abitazioni. Il castello, secondo appartenente alla famiglia le fonti storiche sione, sione, uscivano le gerarchie cittadine, con il vescovo in testa, seguite da cavalieri, dignitari e dai loro gonfaloni. A seguire una coda di cittadini eccessivamen- né lontano, era non l’epoca per (ma piedi a salire, a pronti borghi dai e castelli dai Anche apparizioni. delle colle il verso faticoso) te vicini provenivano le genti del contado in cerca sentito. molto di era all’epoca, mariano, culto il visione; un un’indimenticabile miracolo o di chiesa accogliendo per primi i pellegrini. Come tra trovare semplici bruscolini o frutta (per rifocillarsi dopo magari, anche la stoffe, vasellame salita) in ceramica, o, come era in uso all’epoca. Un piccolo, estemporaneo mercato rinascimentale. In caso di pioggia cagliese, tra medioevo e rinascimento, magari proprio in occasione della festa della natività della e si ha accesso ad un piccolo recinto, circondato da una specie di terra- pieno, alla propria sinistra è visibile ancora un dosso erboso. verde sostenuta da pace e tranquillità, ma il luogo risulta assai suggesti- vo (oltre che essere un ottimo prato per un estemporaneo ancora visibile e abitato, pro- complice la natura che ancora lo cir- lo ancora che natura la complice Monte MartelloMonte Santa Maria delle Stelle, delle Maria Santa E E dal vicino castello di Questa Questa atmosfera antica e sacra si può ancora assaporare salendo al Santuario Santuario di Santa Maria delle Stelle. conda, la strada bianca e il silenzio che stranamente oggi, diversamente da un tempo, avvolge la struttura e le campagne circostanti. poi, il porticato era sempre utile come riparo. Gli ombrelli sarebbero stati sarebbero ombrelli Gli riparo. come utile sempre era porticato il poi, inventati un più po’ tardi. babilmente “agghindato a festa” con drappi e insegne, seconda processione, forse più abituata alle apparizioni e ai miracoli, ma scendeva una ugualmente devota: quella degli abitanti di questa piccola fortificazione. Cinque giorni durava la fiera, giornate di devozione all’ombra della pic- cola, sacra cappella. di santuario

Cagli scheda 3 42 Cagli scheda 4 43 San . . La e e da Cagli andando andando per , , sulla destra, e , , sulla sinistra. Ca Ca Badigoni ano ano da e , in direzione riodo riodo medievale, in Cagli . dei monti. Dalle valli Cagli Secchiano emplice emplice e praticabile, ma Ca Ca Tanisi (chiesa (chiesa oggi di proprietà pri- Ca Ca Biagio , Abbadia di Abbadia Naro . è possibile imboccare una via, in dire- San Vitale San Siccardi e Cagli Monte Monte Romaggio , , che si addentra nelle vicine colline, sentinelle , poco prima dell’ , , il la sensazione epoca di è in ritrovarsi seria- un’altra è una scommessa. Il luogo, ai più, è sconosciuto, tal- sconosciuto, è più, ai luogo, Il scommessa. una è Castiglione , un nome all’apparenza insignificante, bisillabe, che Naro Naro Piobbico Naro San San Fiorano a a

creano creano una vibrazione spazio – temporale. Rapiscono il visita- (chiesa (chiesa ora di proprietà privata) e : si distacca alle porte della frazione di delle retrostanti montagne. Qui si percepisce ancora il profumo zione zione asciandosi asciandosi alle spalle Ca Ca Franceschini

agli Si Si va per Una Una seconda, pittoresca, si trova poco dopo Andar per per Andar Un Castello, Un il castello dei Le Le due bianche (ma poco agevoli) vie che si distacc Cresce la curiosità… chi erano i “Siccardi”? e perché una fortificazio- una perché e “Siccardi”? i erano chi curiosità… la Cresce C dei Siccardi L’orgoglio un territorio dove aspre erano le contese per il predominio di ogni altu- ra. via Sulla per Il Castello di Naro del fieno e la vegetazione, seppure di recente piantumazione (per lo più conifere, ma anche querce), ricorda un poco il paesaggio alpino. pare pare gettato a casaccio sono tra le tanti altri Tre vocaboli dell’entroterra. possibili vie per raggiungere la località: la più s anche la meno suggestiva, Acqualagna si distacca dalla strada che congiunge prende prende a salire per Pianello terza via si stacca dall’immediata periferia di mente omesso dai circuiti convenzionali da lasciar pensare. Cosa ci potrà ci Cosa pensare. lasciar da convenzionali circuiti dai omesso mente essere in una frazione che nessuno mai nomina? un In luogo perso tra le colline che si rincorrono attorno al fiume Candigliano? Fiorano vata), vata), Secchiano tore per condurlo indietro di 800 anni, in pieno pe ne ancora presente non deve essere conosciuta al non pari di altre? Forse sarà gran Tutt’altro. che?

mente tangibile, più forte di tanti altri luoghi. Bianca è la strada. La vege- La strada. la è Bianca luoghi. altri tanti di forte più tangibile, mente tazione, siano alberi o cespugli, ricopre i fianchi L Il castello di Naro.

Cagli scheda 4 44 Cagli scheda 4 45 e Angelo stirpe stirpe che, , i i castelli, la dovette però dovette Filippo Siccardi Siccardi ed altri al comune di comune al altri ed riaprì, riaprì, di sua sponte, re nella sua area d’in- area sua nella re Naro Naro , dominava ampie terre. (il (il ramo ghibellino dei conti di Piobbico e Montefeltro Cagli durò ben poco e qualche anno più tardi un mem- un tardi più anno qualche e poco ben durò , , feudataria del castello di erano potenti feudatari. La famiglia è citata nelle cro- sottomettevano il castello di di castello il sottomettevano Cagli e Siccardi chiese chiese al comune, in cambio della fedeltà dei propr era l’orgoglio dell’antica famiglia guelfa dei e contro gli stessi Siccardi ). ). I , città che, a suon di assedi, tentava di far entra far di tentava assedi, di suon a che, città , . . Ma come è ovvio, allora come oggi tutto aveva un prezzo e Era Era una donna. Filippa Siccardi Naro Durante i primi anni del XIII secolo la forza dei forza la secolo XIII del anni primi i Durante Cagli carica di Podestà (per un carica anno) di e Podestà diversi denari, più grano, vino, legna e una degna abitazione nel centro della città, tutti beni di prima necessità convenien- di patto il immaginabile, era come Purtroppo, periodo. il per i tra za le ostilità contro il comune al quale, il soltanto padre, pochi anni prima, fluenza (e fiscale) la costellazione di signorotti che le ruotava attorno. A malincuore, nelle estati degli anni 1217 e 1219, Rainaldo Siccardi bro bro della famiglia si distinse per particolare belligeranza e desiderio di autonomia. fare fare i conti con le mire espansionistiche del vicino Cagli libero comune di sottostanti sottostanti sale il tenue gorgogliare dei fossi nei quali, ancora, qualche saltella trota. sono Poche le case, e per la maggior parte antiche, e non si vedono né antenne, né tralicci e ripetitori. Il paesaggio è intatto (chis- sà per quanto ancora?) e la fantasia può librarsi in volo per- di immaginando l’impressione cresce curva dopo Curva tenzoni. antiche e cavalieri epoca fino a che, ad un certo punto, dersi valicate alcune in col- un’altra una sopra e monte brullo un incanto per come e, valle una compare line, costruzione in pietra. La strada discende ancora un poco e si distende ai piedi del colle del castello che oggi è di proprietà privata, ma comunque visitabile. Cagli Rainaldo tra XIII e XIV secolo, osò levare le proprie armi contro il ricco comune di nache già dall’XI secolo; addestrata all’esercizio delle armi secolo; nache e addestrata già alla all’esercizio dall’XI custodia di diverse fortificazioni tra Urbino ; Cagli donna Filippa Filippa Siccardi Si Si è soliti immaginare la donna, nel medioevo, in tre modi: se di di queste Nessuna tre icone collettivo dell’immaginario è fondamen- Il terminale circolare del castello. pronta pronta a scatenare con indicibile ferocia le difese del proprio castello. Parrà strano, ma la donna, nel medioevo, era caricata di serie responsa- bilità. Se nobile, in assenza del proprio signore, diveniva spesso la legit- tima padrona di casa e a lei stessa era affidato l’intero castello e la sua estrema difesa, in caso di pericolo. Ugualmente, se durante il giorno, di mentre il compagno umili poteva trovarsi origini, nei campi o nei boschi, si ritrovava, oltre a dover allevare diversi marmocchi, a mandare che stava sì affacciata alla finestra della propria torre, al castello di Naro, ma non ad aspettare il ritorno dell’amato dalle crociate chioma, lisciandosi la ma attendendo l’arrivo degli scherani del comune di aveva aveva giurato fedeltà. nobile famiglia, affacciata alla finestra della propria torre, con trecce al vento e perso sguardo e sospirante in attesa del ritorno del proprio cava- liere. Oppure arsa come strega e, infine, segregata in dimora un’umile a filare tutto il giorno senza poter metter piede fuori di casa. talmente reale e nessuna è applicabile al caso di

Cagli scheda 4 46 Cagli scheda 4 47 fu, , , nei primi Naro

Filippa Filippa Siccardi , che rivendicano il posses- Cagli E E allora è bello immaginarselo così, il castello di Veduta del castello di Veduta Naro. avanti avanti l’intera “baracca”. E nel medioevo, il mestiere della “casalinga” non era semplice. Bisognava continuamente attingere l’acqua al pozzo o al torrente, c’erano i panni da lavare e da asciugare, il pane da impasta- e nei e si campi cuocere infornare lavorava o si re, nel andava bosco a far legna rischiando, ogni giorno, sgradevoli incontri. senza dubbio, donna coraggiosa, ma non una mosca bianca nel panora- ma femminile medievale, fu semplicemente una donna medievale. Non ma persona chiamata debole”, certo del rappresentante cosiddetto “sesso ai prostrarsi non di quello era 1200 nel che dovere, proprio il compiere a piedi della potenza cagliese, ma di difendere la propria famiglia. decenni del XIII in secolo, più con rispetto ad qualche oggi, torre maga- ri assediato dalle milizie del comune di so della costruzione. Le porte chiuse, le saracinesche abbassate, le guar- die dietro gli spalti pronte a scoccare frecce o lanciare pietre e, vibranti . Venne Naro eva essere l’ori- eva essere ente ente modificato, e… resistette resistette sino all’ulti- ai piedi di una torre del torre una di piedi ai a porta che, ancora oggi, ancora che, porta a . Questo passaggio, come , Siccardi e, successivamente, contro e, quel- contro successivamente, strenuamente strenuamente intenzionata a non poteva poteva reintegrare nel proprio distret- Cagli Candigliano Castiglione , Filippa . Una fortezza innalzata a estrema difesa Cagli e fu soverchiata. Già dal 1227 le pecorelle Naro non poté resistere che per pochi anni contro la Valveduta Cagli , Filippa , a non “risarcire” le proprie fortezze danneggiate e a non a e danneggiate fortezze proprie le “risarcire” non a , Bosso Cagli La visita al castello oggi risulta suggestiva sebbene alcuni restauri Si accede Si al murario perimetro da una rampa che dov È È questo il senso di Ovviamente Ovviamente soverchiata soverchiata sì, ma con estremo onore. Narrano le cronache che molti di questi castelli furono restituiti piuttosto malconci, dovuto patire estremi come e violenti assedi. La se avessero nell’aria, nell’aria, le grida di madonna to to i castelli di ginario accesso del castello. Essa è bloccata da un da bloccata è Essa castello. del accesso ginario è sormontata da un arco a sesto acuto in pietra calcarea locale, di sapore portasi la Sorpassata murario. perimetro dell’originale resta Poco gotico. infatti si Qui del castello. “la corte” essere ha accesso a quella che doveva potevano le trovare strutture di servizio: i granai, le stalle, i forni e i fie- nili, le abitazioni comuni e le cisterne delle quali ancora restano impor- tanti vestigia. Narra una leggenda (ma esistono anche alcune testimo- che scorso) secolo del anni primi dei orali nianze castello si apriva un passaggio segreto che, scendendo sino ai piedi del monte, sbucava presso il fiume accadeva in tanti altri castelli, avrebbe avuto la funzione di ultima via di piuttosto piuttosto invasivi ne abbiano alterato, e profondam mo, a costo di rovinare i propri “gioielli”. Venne per questo obbligata, dal obbligata, questo per Venne “gioielli”. propri i rovinare di costo a mo, di comune rappre- altre subire di comune del parte da timore Il nuove. di edificarne saglie è chiaramente manifestato. alcune di strutture qualche e particolare l’aggiunta di maniera abbia reso troppo un fantasiosi po’ certi edifici. schiacciante forza di cedere, cedere, neanche se costretta ad un violentissimo e distruttivo assedio. la dei conti di i Urbino, Montefeltro. smarrite tornavano all’ovile: contro l’ingordigia del comune di l’ingordigia contro

Cagli scheda 4 48 Cagli scheda 4 49 Santa posse- . Siccardi Montefeltro lo. , nel cuore del (quasi due chilometri) nelle visce- nelle chilometri) due (quasi tunnel è invece, senza dubbio, il più suggestivo. Qui suggestivo. più il dubbio, senza invece, è Montecerignone Candigliano , riedificato nel corso del XX secolo. La famiglia Della Della rocca, o del nucleo sommitale, dove risiedeva il castellano con Il Il versante della costruzione (e del monte stesso) rivolto verso il sot- Si Si accede al corpo centrale della costruzione da un secondo portale L'ingresso a sesto acuto del recinto fortificato del castel re re del monte che, durante il XIII secolo, avrebbe salvato la vita alla stes- sa feudataria. Leggenda? Verità? la propria famiglia (o il capitano preposto alla guardia della una resta costruzione simile ad un palazzo fortificato assimilabile a quel- fortezza) lo esistente nel paese di tostante fiume fiume tostante una una possente torre semicircolare (o un semplice recinto?) si stacca dalla del difese le integrare ad viene e fondamento, come utilizzata roccia, viva palazzo abbracciando il suo lato rivolto verso il precipizio. Una piccola porta originale, aperta proprio nella carenatura semicircolare, lascerebbe costru- della esclusivo uso ad fuga di via o accesso secondo un ad pensare zione sommitale del castello. ogivale. Nel castello è incluso un piccolo oratorio Caterina intitolato a fuga per gli assediati. Un lungo Un assediati. gli per fuga e resterà di questa famiglia sino alla fine del per tutto il Nel XVI XV. secolo è annoverato tra i Berardi Mastini Particolare del terminale circolare del castello. XVIII secolo. Dal 1800 ad oggi diverse famiglie hanno posseduto questa posseduto hanno famiglie diverse oggi ad 1800 Dal secolo. XVIII fortificazione. dette il castello per tutto il XIII secolo, fu poi controllato dalla potente famiglia dei possedimenti possedimenti dei

Cagli scheda 4 50 Cagli scheda 5 51 era è possi- , in direzio- Flaminia Furlo mana, mana, attraversano el el piano vallivo. San San Vincenzo, non non proteggeva più il territorio e , percorrendo la strada consolare di irrequietezza. Oggi, questo senti- status Acqualagna pax pax romana . . Il gioco era semplice: impedire il passaggio di Burano on sempre la storia aiuta a comprendere completamente un territorio. Spesso, con piglio dotto, la vecchia Vita” “Maestra prova a di soffocare ciò che di misterioso scaturisce dalla

che fende in due questa piccola valle pianeggiante si prova, a e e la cittadina di , lasciata alla propria sinistra l’abbazia di e e quella del

agli: In passato, In almeno a partire dalla romano trovar- caduta dell’Impero Di alcune Di di queste fortificazioni ancora restano importanti testimo- Sulle Sulle alture circostanti, forse già utilizzate in epoca romana, erano Cagli Furlo C Il mastino dell’Imperatore Donico Donico – Castellonesto – Drogo tradizione popolare, uccidendo antiche fiabe, miti o leggende. Superato il Flaminia volte, la sensazione di essere osservati. È una sensazione percepibile sol- tanto ad animo sgombro, viaggiando senza fretta e osservando il paesag- gio con lo sguardo della fantasia. Piccoli, schiacciati a terra dalle monta- gne che corrono parallelamente all’antica direttrice stradale, si diviene preda di un incomprensibile malintenzionati malintenzionati e difendere le coltivazioni poste n mento è difficilmente comprensibile, ma chi lo provava, almeno mille anni fa, conosceva con certezza l’origine di questa sensazione. La guardia”. in “stare significava valle questa in basso” “in si nianze nianze archeologiche che, dal termine dell’epoca ro ancora ancora percorribile, ma la chilometri dopo la galleria del Pochi tutto il medioevo. ne ne qui, prima goti e bizantini, poi bizantini e longobardi e, infine, i piccoli feudatari del cagliese si litigavano avamposti e fortificazioni. Chi percor- reva la consolare era infatti controllato, passo dopo passo, sia dalla sua destra che dalla sua sinistra. sorte delle piccole fortificazioni. Semplici torri o più articolati appresta- menti difensivi vegliavano il tratto di Flaminia compreso tra la gola del Furlo

bile notare, alla propria sinistra, un rilievo montuoso che corre parallelo alla superstrada. Su quel monte piuttosto erto, che si distacca così ripi- N . dei fosse fosse cinta . Pochi chi- Castellonesto , la sua imma- e ), v’era il castel- ), v’era Cagli sinistra sinistra ed appena Cagli Francesco Mingucci Francesco Drogo fortificazione. Castellonesto , Pian di Donico Pian Smirra , , ma questa volta dalla parte opposta , , a controllo della via, sorgeva il castello Donico e già tre castelli (almeno). Un segnale interes- Cagli San Vincenzo San a a . La storia vuole che questo centro medievale sia stato Furlo e, e, di rimpetto a Donico Poco prima di questo Poco castello, sempre alla propria Ma Ma si parlava di miti e leggende popolari… e così è una leggenda Drogo Castello di Donico: la spianata sommitale dove sorgeva la damente damente dalla sottostante (chiamata valle lo lo di distrutto nel XIV secolo dalle milizie del comune di di di sopra sopra l’abbadia di primi primi del ‘600. gine e leggenda resta in un acquerello del pesarese pesarese del acquerello un in resta leggenda e gine Secondo Secondo una assai fantasiosa tradizione popolare locale, peraltro aborri- ta dalla storia, in pieno infatti 1162) medioevo l’anno (correva in questa valle accadde un fatto degno di memoria. Si dice che della strada, sopra l’odierna frazione di sante sante che lascia comprendere come questo tratto della Consolare andas- se ben presidiato. quella che segue, legata proprio ai castelli di lometri lometri dal

Cagli scheda 5 52 Cagli scheda 5 53 e e si Federico rse rse ore. Il germanico ngue, ngue, si sdraiò a terra , , il germanico dalla barba . . Raggiunto in poco tempo Cagli , esso si mise a fare “gran strepito” proprio Federico Federico di Svevia Federico lasciando solo, e in un mare di guai, il proprio capi- Cagli attirata dalla fama delle primizie di questo fazzoletto di terra. Fu Fu in quel momento che il suo cane, che aveva assistito all’evento Al centro il cavaliere piantato a terra, inscatolato nella sua di “giacca davanti davanti alla venne tenda riconosciuto dell’imperatore. L’animale e i sol- dati capirono che il suo padrone doveva trovarsi in pericolo. Il mastino li guidò attraverso la campagna sino al luogo del misfatto; il cavaliere, e ancora portatoseppur vivo malconcio, prelevato venne al campo dove, dopo pochi giorni, fu ricevuto dall’imperatore in persona. Egli raccontò avvicinò pericolosamente ad alcune fattorie. L’accoglienza che riservata dai gli contadini locali non fu degna fu del suo rango; questi infatti, credendo che il germanico volesse predare vigne e granai, lo assalirono suoi I forconi. e randelli vanghe, con tempo, al uso era come malamente, “prodi” uomini d’arme si guardarono bene dall’aiutarlo così, volgendo velocemente le spalle, mulinarono con estrema vigliaccheria le proprie gambe sino a l’accampamento di riuscì riuscì a mettere in fuga i contadini dopodichè, esa assai malconcio quasi perdendo i sensi. san- di anch’esso ricoperto tenzone, nella stesso padrone il aiutando forse gue schizzò via dalla campagna sino a tano. tano. Sarà una leggenda, ma immaginare ora la scena che dovette acca- dere a quel tempo, mette ancora i brividi. lo nell’altra spadone, lo mano una in con dall’elmo, mascherato maglia”, Tutt’attorno coltello. il cuoio, di cintura dalla pendente e, legno in scudo una torma imbufalita di contadini medievali pronti a scuoiarlo per un di cipolle. po’ Lo scontro durò parecchio tempo, fo d’assedio d’assedio dall’esercito di dell’impe- luogotenente Un oltranza. ad ghibellino il l’imperatore, rossa, ratore, assai curioso e sprezzante del pericolo, avrebbe abbandonato il campo accompagnato militare, da alcuni uomini e d’arme dal suo fidato valle quella in vicinanze, nell’immediate “giretto” un concedersi per cane, Una boschi. fitti affacciavano si quale sulla e coltivi dai punteggiata forse promenade Ma il dignitario si allontanò un po’ troppo dall’esercito di , e Nolfo , se si Furlo famiglia Castellonesto Mastini ! feeling feeling situato proprio nella piazza . La famiglia possedeva inoltre Cagli, Monte Monte Paganuccio e nel 1287 e in varie altre discordie con le istituzioni Cagli tutta la vicenda e l’imperatore, estremamente impressiona- , che lasciò impalmare una sua rampolla (Celepretissa) nel corso del XIV secolo. Questione di Monte Monte Varco con l’obbligo però, onorando il suo salvatore, di fregiarsi di un , Si Si tratta chiaramente di una leggenda medievale che tenta di legitti- Barbarossa La piana che si distende tra Cagli e Acqualagna. pensa che, probabilmente, fu implicata in prima persona nell’incendio che distrusse comunali. Discordie che Montefeltro invece non si ebbero con la Mastini to dall’abilità di quel suo luogotenente, volle nominarlo signore di quei contadini che lo avevano così barbaramente massacrato. Ebbe dominio così sulle terre e il sui castelli della fruttifera valle posta tra il al al principale accanto al palazzo i del suoi Tra Pubblico. personaggi illustri si annovera anche un vescovo. Famiglia rude, quella dei mare, mare, fuori da ogni verità storica, l’origine di una famiglia nobile real- mente esistita nel cagliese, la famiglia “Mastini”. Ancora oggi conoscono con non certezza i si beni iniziali di questa famiglia tra XII e XIII secolo, si pensa comunque che possedessero i castelli di Cagli nuovo stemma, nel quale fosse inscritto un cane mastino e del nuovo cognome di “Mastini”. una palazzo all’interno della città di Drogo

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