Le Ville romane della Costa d’ Le Ville romane della Costiera amalfitana / Minori / / Tramonti /

Golfo di Napoli

Tramonti Vietri sul Mare

Minori

Positano Golfo di

Capri Il progetto “Ozi marittimi, le ville romane della Costa d’Amalfi” risponde a pieno a quello che è il modello di gestione e installazioni assumeranno, e quindi non solo legate allo svolgimento dell’evento stesso, ma diventando un momento di fruizione dei beni culturali della che intendiamo sempre più sostenere come amministrazione regionale. attrazione per i visitatori anche per il futuro. Privato del carattere effimero, infatti, l’evento diventa azione permanente a supporto di un sistema turistico maturo Questo insieme di elementi dà la rappresentazione più coerente della modalità di intendere la programmazione delle come quello della Costa d’Amalfi, un sistema che, al di là della sua notorietà internazionale, intende ampliare la sua risorse europee collegate alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale per finalità turistiche. offerta turistica, affiancandovi il segmento relativo al turismo culturale. E lo fa attraverso il recupero e la valorizzazione Un plauso, dunque, va alle amministrazioni comunali coinvolte e alla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Salerno, di testimonianze archeologiche di grande pregio: il sistema delle ville romane. L’itinerario turistico che è il cuore del Avellino, e Caserta per aver colto e saputo interpretare gli aspetti di novità che come Assessorato al Turismo progetto “Ozi marittimi”, infatti, mette insieme il di Minori – che ne è soggetto capofila – con il territorio di e ai Beni Culturali abbiamo inteso introdurre nella promozione e valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico e Vietri sul Mare, di Positano e di Tramonti in un circuito che dà centralità al patrimonio archeologico di quest’area in una culturale della Regione Campania. logica che non è solo conservativa, ma che intende privilegiare l’aspetto di valorizzazione e promozione dei siti stessi. Altra peculiarità che merita di essere segnalata è il ricorso alla tecnologia. Le installazioni multimediali, che rappresentano il momento innovativo nella modalità di fruizione dei beni culturali , ridanno vita alle antiche ville romane della Costa d’Amalfi, riproducendo scene e momenti di vita quotidiana e prevedendo modalità interattive di coinvolgimento dei visitatori attraverso l’innesto di momenti di spettacolo. In più il carattere permanente che le

Giuseppe De Mita Assessore al Turismo e ai Beni Culturali Regione Campania Come è ormai prassi consolidata da qualche anno a questa parte, le amministrazioni locali della costiera amalfitana Il sito di Minori dunque, anche in funzione della sua maggiore capienza, ospiterà l’evento spettacolare del 29 aprile, hanno fatto fronte comune in vista di un obiettivo fondamentale per la valorizzazione e il rilancio del comprensorio. Il mentre agli altri interventi progettuali saranno interessate anche le altre importanti emergenze archeologiche presenti progetto denominato Ozi Marittimi – storie sensibili nelle “Villae” Romane della Costa d’Amalfi, infatti, vede coinvolti sul territorio: la Villa di Positano, quella di Tramonti e quella di Vietri sul Mare, con la finalità di creare un vero e proprio tutti i paesi costieri attraverso la Conferenza dei Sindaci, col supporto finanziario della Regione Campania e la circuito archeologico di dimensioni contenute ma di sicura valenza culturale e pertanto di indubbio richiamo. partecipazione qualificante della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta. È appunto questo lo scopo che ci siamo dati: arricchire di risvolti ed aspetti innovativi un’offerta turistica le cui Il Comune di Minori, in particolare, fa da capofila dell’iniziativa a ragione della piena corrispondenza di questa con le tradizionali risorse ambientali e paesaggistiche vanno coniugate con le nuove possibilità legate alla segmentazione di un linee-guida della propria azione amministrativa. Non è un caso, quindi, che proprio la Villa Marittima Romana di Minori mercato sempre più esigente e selettivo. funga da centro logistico di una serie di interventi e di manifestazioni. Innanzitutto un evento spettacolare organizzato Ci auguriamo di cuore, pertanto, che le varie proposte in cui si articola l’iniziativa incontrino il favore del pubblico, e a cura di un’Azienda di livello internazionale nel settore delle installazioni multimediali. Poi l’implementazione stabile di possano preludere a ulteriori miglioramenti qualitativi sia della vita dei cittadini residenti che del soggiorno dei visitatori. allestimenti di ultima generazione per la fruizione dei beni archeologici, con modalità originali quanto accattivanti. Infine, ingenti interventi di risanamento strutturale, non più rinviabili per la sopravvivenza stessa di aree di notevole pregio storico-monumentale.

Andrea Reale Sindaco di Minori Comune capofila Ozi marittimi: il progetto culturale

La percezione che la maggior parte delle persone prova nell’accedere a un monumento antico è, non di rado, quella di entrare in scolaresche evidenziano come, non di rado, questi antichi reperti divengano - al pari di molti dei musei di ogni ambito disciplinare un luogo alieno dove è difficile immaginare la vita che vi ha albergato, per molti secoli. La conseguente sensazione di distanza fa sì - sorte di visitifici che chiedono agli studenti un tributo mal sofferto, quello di compiere un rito, privo di seguaci entusiasti. Poiché che queste ossa senza carne sembrino altro da noi, non luoghi la cui conservazione, sempre più precaria, rischia di apparire come la gran parte degli alunni è, ormai, disabituata a leggere nei tessuti delle murature, nelle tracce delle coloriture, o nell’intrico delle la volontà, apparentemente velleitaria e incomprensibile, di uno Stato che, per converso, non mostra sempre interesse a condividere planimetrie, i ragazzi non possono trarne le storie che vi sono imprigionate e destinate a restare mute. E per questa via prende forma azioni congiunte con il territorio in cui il monumento è inserito. Conseguentemente, si è generato un impoverimento progressivo della e corpo una conseguenza ancora più grave e cioè l’ingenerarsi della convinzione che lo studio della Storia e delle discipline a questa funzione educativa che queste Vestigia hanno rappresentato nel tempo e, quindi, il progressivo venir meno della loro intelligibilità correlate - come l’archeologia - riguardi inutili cose perdute incapaci e inadatte ad aprire un dialogo con il nostro mondo attuale. Il anche perché appaiono slegate dai programmi scolastici della Scuola secondaria di primo grado e di larga parte di quelli della Scuola che comporta un ribaltamento completo del valore dello studio del Passato, quello che deve rappresentare la divisa dello storico, secondaria di secondo grado. Tutto questo sta trasformano molti dei luoghi antichi in sorte di aiuole non coltivate, in spartitraffico, come dell’archeologo, e cioè la ricerca dei modi di vita di coloro che ci hanno preceduto, lo studio di quello che hanno fatto, pensato, cui si gira intorno con fastidio, quando non in aree off limits in cui nulla è permesso agli umani perché il Degrado ne è divenuto sofferto, goduto coloro che come noi sono stati umani, anche se molto diversi. Le domande di fondo sottese ai nostri scavi, ai padrone. Eppure, non è stato sempre così: per secoli gli edifici antichi sono stati riutilizzati come abitazioni, come magazzini, nostri recuperi, ai nostri studi sono sempre le stesse: come vivevano e cosa pensavano gli uomini? Ma tutto questo deve essere reso come fortificazioni, come cantine e stalle per gli animali, ogni volta sono stati inseriti in nuove strutture che ne hanno cambiato la comprensibile, quindi, comunicato. In breve, è necessario ridare la parola a chi non l’ha più. Occorre essere animati da un desiderio destinazione d’uso senza perdere, in alcuni casi, il prestigio delle fasi precedenti. Sono stati, inoltre, meta di viaggi di studio dei profondo di parlare al pubblico dei visitatori, una capacità forte di dialogo con le comunità dei territori che ospitano siti archeologici. quali rimangono le cronache e le vedute, oggetto di analisi e rilievi e, sin dall’inizio della fotografia, hanno rappresentato soggetti Ma questo non è quello che, di norma, accade. privilegiati che ce li mostrano in ambienti rarefatti, talvolta selvaggi, immersi nella natura, oppure come nel caso della Villa Romana di Cosa fare? E’ necessario restituire accessibilità, significato e vita ai monumenti disabitati. E non solo per generare reddito, il Minori, adibiti a usi diversi, ma sempre frequentati e vivi. che appare come una sorta di mission impossible nell’attuale situazione caratterizzata, in grande misura, dall’estraneità dei Al contrario, nel contemporaneo, i monumenti antichi svolgono, nel migliore dei casi, l’ulteriore attrattiva di un territorio - e questo è siti archeologici allo sviluppo dei territori, ma per realizzare le premesse di una corretta e partecipata fruizione del patrimonio certamente il caso della Costiera amalfitana - in cui il mare, il cibo, lo shopping, rappresentano i veri motivi dei viaggi. Inseriti come archeologico che, è opportuno ricordarlo, costituisce un bene pubblico. E’ da queste premesse che ha preso corpo la collaborazione una cartolina in tutte le guide locali prodotte in grande quantità e qualità opinabile, non sembrano possedere valore diverso da con il Comune di Minori il quale ha cercato l’attenzione della Soprintendenza archeologica per migliorare la valorizzazione della Villa quello dell’antenato d’illustre casato del quale è possibile menare vanto. Alcune recenti indagini relative alle gite d’istruzione delle Romana, conservata nel centro dell’attuale abitato, nato e sviluppatosi intorno, sopra e dentro le strutture edilizie di età romana al tal punto che i cittadini riconoscono a queste antiche mura la funzione salvifica di briglie, com’è accaduto nel corso dell’alluvione che ha La scelta progettuale è stata quella di consentire la percezione del monumento in una condizione che suggerisse, quando non travolto il centro nell’ottobre del 1954. La Soprintendenza ha qui, dal 1960, un piccolo Antiquarium, il cui numero di visitatori, affatto esplicitamente evocasse, ricordi delle attività che vi si sarebbero svolte all’arrivo in nave dei proprietari, in un giorno qualsiasi. esiguo in sé, diviene tale in riferimento ai flussi di visitatori della costa amalfitana, una delle perle turistiche della Campania e luogo L’argomento dell’azione teatrale e delle installazioni multimediali, progettate e realizzate da Studio Azzurro, con il titolo Continuum di villeggiatura di pregio. Questa sostanziale marginalità della Villa Romana nei confronti del pubblico turistico è certamente da Vitae, prende spunto da testi letterari e iconografie antiche per riproporre una lettura del complesso antico attraverso Storie sensibili, attribuirsi a fattori esterni, quali: difficoltà di parcheggio, di accesso, di segnaletica, di orari di visita e altri. Ma pesa negativamente come se i muri trasudassero ricordi. Accanto a queste narrazioni della vita di una giornata in villa che possono essere riferite alla anche l’incomunicabilità del monumento, sezionato e mutilato nella sua completezza e impoverito dei suoi, pur visibili e splendidi gran parte delle realtà archeologiche del circuito della costiera indagate dalla Soprintendenza archeologica, negli ultimi anni, un apparati decorativi, dal degrado inarrestabile delle murature, gravemente danneggiate dall’umidità. lavoro di gruppo di lavoro costituito da specialisti di archeologia ed esperti in narrazione culturale ha consentito di avviare una In attesa che il progetto di risanamento elaborato e presentato alla Presidenza del Consiglio per il finanziamento dell’otto per mille prima ricostruzione virtuale di alcune parti della villa romana di Minori, nel I secolo d.C.: il viridarium e il prospetto dell’edificio dal nel 2011 sia finanziato, l’occasione di accendere un faro sul monumento è stata offerta dal finanziamento del Bando O.O. 1.9 del mare. Una ricostruzione, disponibile sul sito internet realizzato ad hoc per il progetto, che costituisce uno strumento promozionale P.O.R. SFESR Campania 2007-2013 finalizzato a costituire un primo segmento del progetto di Sistema delle Ville Romane della Costa per invitare alla visita e, soprattutto, un ulteriore tentativo di proporre al pubblico affidabili contenuti storico-archeologici utilizzando di Amalfi, per il quale molto rimane ancora da fare. L’amenità dei luoghi in cui sorgevano queste antiche dimore di Minori, Tramonti strumenti peculiari delle modalità comunicative della nostra contemporaneità. Pur tuttavia, resta essenziale, come sempre, che il e Vietri, nonché l’assoluta eccellenza del rinvenimento in corso di scavo di Positano è senz’altro all’origine della loro posizione visitatore voglia intervenire con la sua immaginazione per vedere rinascere il paesaggio antico e udire, perfino, il gorgoglio del che, spesso raggiungibile solo dal mare, costituiva per i proprietari un luogo di riflessione, studio, dialogo filosofico e diletto. Ozi corso d’acqua deviato prima di costruire la villa e che, incanalato, sgorga dalla fontana della stanza del banchetto, scorre intorno ai marittimi, il marchio scelto per questa iniziativa, caratterizza, dunque, un progetto più ampio e, auspicabilmente duraturo nel tempo, convitati trasportando alcune pietanze, s’interra di nuovo per riempire la piscina nel giardino e la grande vasca del ninfeo, prima di che recupera - attraverso azioni di valorizzazione e attività di promozione - il senso della storia di questi edifici. Dimore delle quali giungere attraverso pittoriche gradazioni dell’azzurro alla distesa del mare. continuiamo a ignorare tantissime presenze sommerse dai fenomeni vulcanici e alluvionali tipici di questo angolo di mondo, che, Numerose persone hanno contribuito, a vario titolo, alla definizione e realizzazione del progetto che sono state - come solo le attività durante l’età romana, popolavano fittamente la costa e l’agro campani. Edifici che, in massima parte, erano funzionali non a una afferenti allo studio, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale possono essere - occasione di lavoro qualificato e villeggiatura nel senso moderno del termine, ma al distacco dai negotia della vita politica romana, per un soggiorno colto e condiviso appagante per molti giovani professionisti e per studiosi che hanno collaborato in un team affiatato per il successo dell’iniziativa. A con ospiti illustri nei luoghi mitici della letteratura antica e, in particolare, dell’Odissea. tutti va il mio partecipato ringraziamento.

Adele Campanelli Soprintendente per i Beni archeologici delle province di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta Mosaico pavimentale di una una gran parte del territorio proprietario, adattata alle Villa rustica romana circondata italiano. Così al termine necessità dell’attività agricola da mura, dalla villa di Tabarka, della conquista romana, che, con lo sviluppo delle Tunisi, Museo del Bardo l’Italia si trovò nelle mani di dimensioni delle tenute, il due tipologie di conduttori conseguente aumento della agricoli: una classe contadina manodopera, il complicarsi dei di condizione modesta che si procedimenti di fabbricazione manteneva fedele ai metodi dell’olio e del vino, finirono ancestrali e una classe di per creare un tipo di villae proprietari potenti, senatori rusticae, diffuse in Campania romani o ricchi borghesi e nelle regioni più ricche locali, per i quali la terra d’Italia. Ma ben presto, questo era considerata come la genere di ville rusticae, principale fonte di reddito, concepite specificamente per grazie anche al contatto con lo sfruttamento economico i paesi ellenici attraverso è in questo contesto che di una tenuta agricola, i quali i Romani avevano prende forma una concezione appaiono troppo modeste ai appreso che esistevano nella quale la vita rustica ricchi romani che danno vita in Oriente e in Africa (nei pur continuando a essere a un modello architettonico territori occupati da Cartagine) considerata come l’ideale più nuovo, la villa suburbana, coltivazioni ad alto rendimento nobile da proporre all’uomo, molto sontuosa, dove si economico, proprio mentre tale da formare le nature più trascorreva il tempo lasciato l’accrescimento della energiche e virtuose, viene libero dalle occupazioni popolazione urbana esigeva affiancata da una precisa cittadine. E’ molto probabile approvvigionamenti sempre l’attrattiva del guadagno, che questo tipo di architettura più ingenti: un binomio che come dal desiderio di abbia, inizialmente, imitato apriva all’agricoltura italiana realizzare una casa piacevole le regge ellenistiche che i degli sbocchi, fino a quel e comoda per il proprietario. Romani avevano scoperto Ville romane: breve profilo storico momento, sconosciuti. Ed Questi vi si sarebbe recato a seguito della conquista saltuariamente, quando fosse Ai nostri occhi del XXI secolo, poteva concepire felicità più L’originaria economia rustica la classe contadina fosse libero dall’attività politica, la civiltà romana appare perfetta della vita agreste. Ma latina, improntata all’austerità, scomparsa: continuò a per trascorrervi periodi essenzialmente urbana. ben più articolato e complesso sopravvisse a lungo e se esistere non soltanto nelle di riposo durante i quali Eppure non è così che gli è il rapporto fra i Romani e nella stessa Roma lo sviluppo montagne della Sabina, ma avrebbe anche indirizzato i stessi Romani erano soliti la Terra nutrice e così come della ricchezza mobiliare persino alle porte dell’Urbe. lavori agricoli per la stagione considerarsi, tanto che alla non è un caso se il mito della e le necessità della vita Ciò nonostante, a seguito successiva e sorvegliato il nascita dell’Impero, quando fondazione di Roma narra politica - che obbligavano i dell’espandersi della potenza proprio intendente, il vilicus Roma era già divenuta la che la città sia stata fondata capifamiglia a recarsi sempre romana, si produsse molto - schiavo o liberto - che lo più grande città del mondo, dal pastore Romolo, allo più spesso nell’Urbe - finirono presto una trasformazione rappresentava e gestiva in sua più vasta di Pergamo in Asia stesso modo la durezza e la inevitabilmente per sostituire sociale che ebbe come effetto assenza tutto il personale. Minore, di Antiochia nella semplicità della vita rurale a tale economia un’esistenza di modificare la ripartizione In queste proprietà terriere di provincia della Siria e della rimasero sempre un ideale più agiata e per trasformare delle terre e di creare grandi dimensioni, il centro stessa Alessandria in Egitto, presente nella coscienza i contadini in cittadini, un’aristocrazia fondiaria, nelle della tenuta era rappresentato Virgilio, nelle Bucoliche, non romana. sarebbe errato pensare che mani della quale si concentrò dalla villa, l’abitazione del dei regni orientali dei era l’antico richiamo della successori di Alessandro il Terra nutrice che non cessò Grande. Conseguentemente, mai di risuonare nell’animo trovandosi in possesso, per dei Romani e gli esempi diritto di guerra, di ricchezze dell’Oriente offrirono loro enormi e avendo preso il un modo per conciliare le posto dei principi orientali, vecchie aspirazioni della si costruirono, come loro, stirpe con il gusto, ormai residenze regali. irresistibile dello sfarzo. Fu Se fino al II secolo a.C. allora che le antiche villae i Romani vivevano, nella rusticae si trasformarono: stessa Urbe, in abitazioni le facciate si allungarono; relativamente semplici e le si ornarono di portici che loro ville di erano permettevano di compiere fattorie nelle quali, al centro passeggiate, all’ombra degli edifici agricoli, era già nel I secolo a.C. tutto in estate, deliziosamente allestito un appartamento un stava cambiando. Cosicché riscaldate dai raggi del sole po’ più adorno - e tale era il Scipione Emiliano (il in inverno; gli appartamenti caso delle villa di , distruttore di Cartagine), del proprietario si aprirono in Campania, dove Scipione nipote dell’Africano, sia su verdi prospettive, sia Africano (il vincitore di possedeva alle porte di su cortili interni trasformati Annibale a Zama) si era ritirato Roma, una villa suburbana in giardini al chiuso. Gli in esilio volontario, villa che che non era più un’abitazione edifici agricoli non vennero Seneca descrive come una di campagna, ma un vero soppressi, ma furono relegati dimora mesta senza nulla di palazzo circondato da giardini. dalla parte opposta degli lussuoso all’interno, nemmeno Le lezioni dei regni orientali appartamenti di lusso. Spesso, i bagni che constavano di avevano dato i loro frutti. però, poteva accadere che la una stanza stretta e buia con E non è certo un caso che sera, le greggi, al rientro dai finestrelle simili a feritoie - il primo grande parco del pascoli, costeggiassero le siepi quale sia attestata l’esistenza in Roma stessa sia stato ben tagliate che delimitavano Disegno ricostruttivo del peristilio realizzato a opera di Lucullo, i giardini, e quella presenza della villa di Plinio il giovane a il vincitore di Mitridate, re del della campagna reale, intuita Laurento, in prossimità di Ostia. Ponto, nel sud del Mar Nero. piuttosto che veramente Il nome Laurento deriva da laurus, La moda dei giardini e l’alloro che cresceva rigoglioso sentita, fosse sufficiente nella zona. Tratta da L. P. delle villae suburbane fu a rasserenare la coscienza Haudebourt, Le Laurentin, Maison certamente adottata dai del proprietario, convinto di de Campagne de Pline Le Jeune, Romani per diletto e vanità, essersi mantenuto fedele alle Parigi 1838 ma lo straordinario sviluppo di antiche virtù. quest’arte - che in Oriente era rimasta piuttosto eccezionale e ripetitiva - rispondeva anche a un’esigenza della loro sensibilità più intima: dovunque di verde e fiori. Una celebre lettera di Plinio dalla quale si poteva vedere il Persino quando non si poteva il Giovane (vissuto fra la mare mentre si nuotava. Una piantare un vero giardino, a metà del I secolo d.C. e il delle attrattive principali della causa delle ridotte dimensioni primo decennio del II secolo tenuta era rappresentata dai disponibili, si cercava di d.C.) all’amico Gallo aiuta giardini che si trovavano in darne l’illusione, dipingendo a comprendere cosa un ogni angolo. Così li racconta alberi, boschetti e un’intera ricco proprietario colto si lo stesso Plinio “Un viale prospettiva sul muro di fondo: aspettasse di trovare nella destinato alle passeggiate in in questo caso, il parco sua villa situata nel territorio lettiga attorno al giardino; sognato si rappresentava di Laurento, nei pressi di è costeggiato da cespugli di sotto forma di un paesaggio Ostia, in una zona piuttosto bosso o rosmarino, laddove il in trompe l’oeil, visibile fra boscosa, distante da Roma bosso non cresce … Rasente colonne. soli 25 chilometri che Plinio il viale, verso l’interno della percorreva anche a cavallo, curva, vi è una giovane vigna, attraverso la campagna la campagna fino alle colline a forma di ombroso pergolato, romana lussureggiante. di Castelgandolfo, visibili il cui terreno è soffice ed Alla villa trovava i suoi all’orizzonte, al di sopra elastico anche a piedi scalzi. servitori che si prodigavano delle cime delle distese di Il giardino è pieno di gelsi e per accoglierlo e una serie pini. L’abilità dell’architetto d’innumerevoli piante di fico di comodità attentamente consisteva, infatti, nel non …“ (Ep. V 6, 32 ss.). predisposte. Dalla descrizione privare mai il proprietario Ciascuna civiltà ha il proprio degli appartamenti principali della vista del paesaggio modo di amare la Natura e, si comprende come Plinio circostante, poiché anche a seconda delle epoche, gli apprezzasse particolarmente in caso di cattivo tempo uomini si dilettano di fronte che la disposizione delle e di burrasche marine era a questa o a quella immagine stanze fosse stata studiata previsto un riparo efficace che li incanta, mentre un altro in modo che la Natura vi che consentiva di vedere aspetto li lascia indifferenti fosse sempre presente: da comunque lo spettacolo della o, persino, li ripugna. I una parte il mare, dall’altra Natura. Si comprende bene, Romani amarono soprattutto Giardini romani: bellezza e sapienza inoltre, che l’uso dei vetri Il gusto per i giardini economica dell’isola di Rodi Villa marittima con portico, statue era conosciuto, così come all’interno delle residenze nell’Egeo, attirando un grande e giardini rigogliosi, alle spalle. l’arte di calcolare l’altezza private, ampiamente numero di negotiatores In primo piano un’imbarcazione delle facciate e la sporgenza sviluppato dalla conquista italiani verso quell’area, abbia sembra allontanarsi dall’attracco del tetto per regolare la posto davanti alla villa. dell’Oriente, si è diffuso provocato, sin da allora, ripartizione di luce e ombra. Da , Napoli, Museo La villa di Plinio comprendeva, per primo in Campania. I una prima trasformazione Archeologico Nazionale porti della Campania erano, dell’abitazione italiana. inoltre, una palestra per i infatti, in rapporto diretto Infatti, fu in quel periodo domestici, diverse camere da con l’Oriente mediterraneo che si affermano i primi letto e una biblioteca la cui ed è verosimile che la peristili (porticati di colonne facciata incurvata accoglieva creazione dell’isola di Delo che racchiudono un’area, la luce del sole a tutte le ore come porto franco a opera per lo più verde) pompeiani del giorno. Naturalmente, vi dei Romani, dopo il 167 a.C. che aprirono le stanze nelle erano anche delle terme e per contrastare la potenza quali si viveva per disporre una piscina calda all’aperto statue disposte in gruppi delle sorgenti. Tuttavia, poiché o arbusti potati ad hoc o non tutti disponevano delle scenari di carattere idilliaco. notevoli risorse economiche Le scene mitologiche avevano che servivano per acquistare come tema frequente episodi le opere d’arte, per soddisfare tratti dal ciclo di Dioniso, una clientela sempre più la divinità delle vigne e dei numerosa, i giardinieri frutteti, con il suo corteo di pensarono di scolpire gli stessi satiri e menadi. I satiri, in alberi e di chiedere al giardino particolare, si prestavano bene non soltanto di essere lo a servire da motivo per le scenario, ma la materia stessa fontane dove versavano acqua delle loro rappresentazioni. E’ fresca, in luogo del vino. E così che nacque la potatura poiché la Natura era animata plastica, i nemora tonsilia da un’infinità di demoni che (da nemus-moris=bosco e ne simboleggiavano il mistero, romani, in quanto l’arte altro che un quadro proiettato tonsilis-e=potato, tosato), per le divinità che si incontravano del giardino paesaggistico nelle tre dimensioni delle la quale il bosso, i tassi, certi nei giardini non erano, di nacque grazie alla pittura spazio, una sorta di diorama allori, i cipressi e, in genere, norma, grandi dei o dee che greca che le impose la sua costruito con i materiali veri gli arbusti a foglie persistenti, appartenevano alla religione estetica e i dettagli dei suoi della Natura. E si capisce come si prestavano mirabilmente ufficiale e ai culti dello Stato, temi. Ma, poco a poco, un tale giardino si sia prestato a ricevere forme diverse. E’ ma i numi più familiari, quali: in queste composizioni, i a esprimere una sensibilità dal giardino romano che, in fauni, silvani e ninfe dei laghi, personaggi persero la loro propriamente romana, ultima analisi, nasceranno sia dei boschi, delle fonti e della posizione di preminenza e conservando, nel contempo, i grandi giardini all’italiana fontane, Bacco, Venere e il suo gli artisti s’interessarono l’impronta dell’arte greca. dell’epoca classica che i parchi seguito di Grazie e Ore. Via soprattutto allo scenario, Questo paesaggio ereditato pittoreschi diventati di moda via che il progresso della vita e meno all’aneddoto, così dai giardinieri romani nella seconda metà del XVIII urbana tendeva ad allontanare come scrive Vitruvio “si attraverso la pittura greca era, secolo, attraverso gli architetti i Romani dalla campagna, diffusero porti, promontori, prima di tutto, un paesaggio inglesi: sintesi originale di furono inventati altri mezzi per rive, sorgenti, canali, santuari, sacro: la maggior parte dei influenze diverse, il giardino Scene di giardini dipinte sulle i boschetti ombrosi, le ritrovare, a ogni costo, quel boschi sacri, montagne, greggi motivi che lo componevano e romano diviene a sua volta un Giardino dipinto con alloro, aloe pareti di una stanza. Al centro, fontane, le grotte artificiali contatto minacciato: l’arte e pastori”. L’invenzione dei che ritornano un po’ ovunque modello destinato a esercitare ed edera. transenna un serpente attorcigliato a un e i loro giardinieri avevano dei giardini, la moda delle giardinieri romani consistette in ambiti diversi esprime una un’influenza duratura pavone variopinto e sullo sfondo albero di fico. Pompei, Casa del una pinax. Da Pompei, Napoli, elaborato tutta un’arte del ville rispondevano a questo semplicemente nel distaccare, visione della Natura dalla sull’arte e la civilizzazione Frutteto, ambiente n. 12 Museo Archeologico Nazionale paesaggio naturale che andava bisogno essenziale. in qualche modo, il paesaggio quale non sono mai assenti la dell’Occidente. dall’artificio a una studiata Nei primi testi latini nei quali dipinto e nel trasportarlo freschezza dell’acqua corrente, naturalezza selvatica. Questi si tratta di questi giardini nell’area all’aperto che il silenzio del luogo appartato, paesaggi si susseguivano di piacere, il giardiniere è il bordava il portico. Là dove i l’impressione dell’abbondanza lungo i larghi viali dove si topiarius, cioè il paesaggista, Greci avevano una pista per divina nella ricchezza e varietà amava conversare con gli la cui arte è l’ars topiaria la corsa o l’area pavimentata della vegetazione, come pure, amici o fare esercizio fisico, che non deve essere limitata di un’agorà, i Romani si sovente, santuari - i ninfei - sapientemente dosato. I alla potatura pittoresca concesso un giardino. In dedicati alle Ninfe, cioè ai geni temi preferiti del mito greco degli arbusti, inventata e origine, dunque, il giardino nei quali si incarnava la vita e venivano evocati attraverso praticata dai giardinieri paesaggista romano non è la grazia della vegetazione e maggiore premura, fece in dell’antica casa romana ad studi attraverso i quali modo che fossero cresciuti atrio grazie all’aggiunta di possiamo conoscere l’infinita nella cultura greca. Infatti, non spazi porticati - peristili natura e il cielo e i mari “… solo erano greci grammatici, greci - sui quali si aprivano , tanto che secondo Seneca, filosofi e retori che stavano ambienti, spesso riccamente «otium sine litteris» «mors est costantemente con i figli, ma arredati: l’ampliamento e la et hominis vivi sepultura» (Ad anche scultori, pittori, addetti nobilitazione dello spazio Lucilium, X 82) ai cavalli e ai cani e maestri privato servivano direttamente Conseguentemente, se a di caccia. Quanto al padre, se il nuovo stile di vita. Anche Roma era necessario dedicarsi non gli era di impedimento l’affermarsi della villa romana alle attività politiche, nelle qualche affare pubblico, era è strettamente connesso pause di queste attività venne sempre accanto a loro, mentre col potenziale innovativo ad affiancarsi una sorta di studiavano e si esercitavano” introdotto dall’assimilazione mondo privato nel quale era (Paulus Aemilius, 6, 4-5). E’ della cultura greca. Nelle zone possibile dedicarsi ai piaceri importante evidenziare come più panoramiche del golfo di del corpo e dello spirito e nella scelta degli insegnanti Napoli e sui pendii dei colli a gradevoli attività come i greci Emilio Paolo privilegiasse Albani, a partire dal II secolo banchetti, le conversazioni le discipline intellettuali, ma a.C., si svilupparono paesaggi con gli amici, i giochi, i bagni non quelle fisiche, mentre fittamente disseminati di nelle piccole terme private, l’educazione artistica e la ville. E nel contempo si arrivò le passeggiate e la caccia. caccia costituiscono elementi all’abitudine - che divenne ben L’otium per i Romani è, fondamentali dello stile di presto una vera ideologia - di dunque, sollievo e liberazione vita aristocratico e di corte, dividere il tempo in due spazi: delle preoccupazioni così come veniva praticato dai quello dell’otium, ovvero quotidiane (relaxatio animi), monarchi dei regni ellenistici. il tempo privato e libero e ma l’aspetto più importante L’educazione greca ampliava, quello del negotium dedicato rimane l’esercizio dello ma non sostituiva quella ai doveri. La contrapposizione spirito: l’assimilazione della romana - fondata sulle virtù fra otium e negotium risulta cultura greca, l’entusiasmo Otium aristocratiche del valore palese anche dalla costruzione per la letteratura, la filosofia (virtus), della religiosità del termine negotium che è e l’arte. Nelle ville, gli “Non mi agitano né speranze, mancanza di doveri ha nella di opere d’arte, ma insieme descritto da Plutarco nella Lawrence Alma Tadema, Tibullo (pietas) e della giustizia composto dal prefisso nec e aristocratici romani potevano né timori, non mi turba alcuno cultura moderna. La nostra a queste anche “la gioia di Vita di Emilio Paolo (vincitore visita Delia, 1866, olio su (iustitia) - che dovevano dalla parola otium e significa, assumere i modelli della vita strepito. Parlo soltanto con distanza con il mondo antico vivere, l’amore per il lusso della III guerra macedonica), tela. Il pittore, restituisce una sempre costituire il nucleo letteralmente, non-ozio, ovvero e della cultura ellenici assai me e con i miei libri. Oh si misura anche riconoscendo i e per l’otium”. Più tardi, quando la paideia (il modello conversazione intima tra Tibullo, della concezione che i Romani lo spazio temporale dedicato più facilmente che in città. noto poeta d’età augustea, un avevano di sé. Ma tutto ai doveri che sottraggono o L’intero corso della giornata innocente e schietta vita! O diversi significati che le parole generali e amministratori educativo) greca cominciò a gruppo di amici e Delia, l’amata questo era destinato a essere limitano seriamente il rapporto era, infatti, accompagnato raro e onorato ozio, più bello, hanno acquisito nel corso dei romani, portavano a Roma essere integrata con l’antica alla quale dedicherà numerose quasi, di qualsivoglia negozio! secoli: il raro e onorato ozio è dalle conquiste in Oriente educazione romana, intorno al elegie integrato in uno stile di vita con se stessi che si esprime, da letture o da recite, alle Oh mare, lido, vero e segreto divenuto vizioso e pigro. non solo bottini costituiti da 170-160 a.C.: “Emilio Paolo si nuovo e lussuoso, congiunto in particolar modo, attraverso terme, durante i pasti o a tempo delle Muse” (Plinio il opere d’arte e prigionieri di dedicò con molta attenzione alla gioia e ai piaceri del lo studio. In questo caso, si caccia, come racconta Plinio Giovane, Ep. I - 9). Secondo Plutarco, Marcello, guerra, ma anche insegnanti, alle antiche cerimonie vivere. tratta dell’otium litteratum del il Giovane in una dettagliata Un noto proverbio popolare il conquistatore di Siracusa architetti, scultori e pittori religiose e allevò i figli nella Un concreto parallelo quale scrive Cicerone nelle lettera (I, 6): “Tu riderai forse asserisce che l’”ozio è il padre nel 211 a.C., fu il primo greci ai quali era affidato il cultura tradizionale secondo connesso con questo Tuscolanae disputationes di me, e non a torto. Io, quel dei vizi”, rendendo esplicita a importare a Roma non compito di far apprendere ai la quale lui stesso era stato fenomeno culturale è il (V-36):”cosa c’è di più dolce Plinio che conosci così bene, la valenza negativa che la soltanto un’enorme quantità romani la cultura greca, com’è allevato. Ma anche, e con contemporaneo ampliamento dell’ozio letterato? Di quegli ho preso tre cinghiali, tre splendidi cinghiali. Ti sento come lo spirito si può Disegno ricostruttivo della villa chiedere: tu, di persona? arricchire nell’oscurità e nel di Plinio il Giovane a Laurento, Si, proprio, io. Senza però silenzio. Spogliato da quanto nei pressi di Ostia. Tratto da L. P. rinunciare minimamente potrebbe distrarmi, libero e Haudebourt, Le Laurentin, Maison de Campagne de Pline Le Jeune, alla mia olimpica calma. lasciato a me stesso, faccio in Parigi 1838 Sedevo accanto alle reti, e modo che lo spirito non sia non tenevo presso di me né a servizio degli occhi, ma gli spiedo né lancia, ma soltanto occhi al servizio dello spirito uno stilo e le tavolette per e, non potendo questi vedere scrivere; pensavo a qualcosa altro, che vedano soltanto e scrivevo. Così, anche se ciò che vede il mio spirito. facevo ritorno a mani vuote, Rifletto a quanto ho tra le potevo riportare indietro una mani, ci medito su, parola per tavoletta piena. Non biasimare parola, come quando scrivo questo mio modo di lavorare: e correggo: più o meno, a è straordinario come lo spirito seconda che la cosa sia o spalmo di unguenti profumati, sia stimolato dal moto e no difficile da elaborare o faccio un po’ di esercizi e dall’attività del corpo. E poi mandare a memoria. Chiamo quindi un bagno. Durante il bosco, la solitudine e quel poi il segretario e, aperta la il pasto, che consumo con particolare silenzio che deve finestra, gli detto quello che mia moglie e pochi invitati, regnare durante la caccia, ho preparato; lo congedo ascolto una lettura; dopo il tutto stimola a pensare. Così, ma poi lo richiamo e lo pranzo vengono a esibirsi venendo a caccia, potrai congedo di nuovo. Intorno degli attori o un suonatore portare, sotto la mia personale alle 10 o alle 11 (non ho un di lira. E’ il momento della responsabilità, il tuo cestino orario fisso), se il tempo lo passeggiata con i miei: i più del pane e la tua fiasca, ma permette, passo in terrazza sono persone colte. A questo anche le tue tavolette per (xystus) o nella galleria modo, tra varie conversazioni, scrivere. Sperimenterai così (cryptoporticus), e continuo trascorre la sera e anche le che anche Minerva va, come intanto a meditare e a dettare. giornate più lunghe fuggono Diana, sui monti”. Prendo la vettura, ma mi veloci. A volte il programma E lo stesso Plinio, in un’altra dedico ancora all’occupazione subisce qualche modifica: se a casa qualcosa di scritto se dunque andare a passeggio questo scopo un apposito sociali concedevano loro di otia in Campania erano quasi epistola all’amico Gallo ci offre di quando prima passeggiavo sono rimasto più a lungo a non prendo altro. Anche ai in vettura - un esercizio spazio. Quanto alla proprietà soggiornare in villa soltanto d’obbligo. In piena estate, al una precisa e particolareggiata o stavo a letto. La fatica dello letto o a passeggio, vado, miei coloni, sebbene a loro considerato una vera e propria agricola, i signori si danno da per brevi periodi e fino al I contrario, generalmente, si descrizione di come poteva spirito continua, sollecitata dopo il riposo o la lettura, non sembri mai abbastanza, attività fisica, perché le scosse fare solo in occasione della secolo d.C. potevano lasciare dava la preferenza per brevi trascorrere la giornata in una però dal cambiamento di non in vettura ma a cavallo, dedico un poco del mio hanno effetto salutari - o a vendemmia che rappresenta, l’Italia solo se autorizzati. soggiorni, alle località più villa romana :“Mi chiedi come ambiente. Dormo ancora per per fare prima. Intanto dalle tempo. Così queste diatribe cavallo. Ma anche giocare a per tradizione, il momento Così, una pausa di una certa fresche in collina o al mare, trascorre la mia giornata un poco, poi vado a spasso: ville vicine arrivano gli amici agresti mi riconducono alle palla è, insieme al bagno, centrale di una festa. lunghezza era concessa poiché l’attività ufficiale in estate, nella mia villa in leggo un’orazione in greco che prendono parte alla mia cure della città. Stammi bene” un ulteriore esercizio fisico, Anche se formalmente esclusivamente durante continuava anche nei mesi più Etruria. Mi sveglio quando più o in latino, a voce alta e giornata e che a volte, quando (Ep. IX, 36). probabilmente uno dei tenuti a risiedere a Roma, il discessus senatus (la caldi. Si sa, d’altra parte, di mi piace, in genere sul fare con sforzo, per dare più mi sento stanco, con queste Durante i suoi soggiorni prediletti, come ricorda anche i senatori romani avevano sospensione ufficiale dei lavori soggiorni in ville suburbane del giorno, spesso prima, e forza ai polmoni che alla soste mi fanno cosa gradita. in villa, come appare Orazio nelle Satire, e per l’obbligo di rimanere nell’Urbe del Senato) che nel I secolo e al mare anche durante raramente più tardi. Le finestre laringe: così ne guadagnano Di tanto in tanto vado anche chiaramente, Plinio presta questo in molte ville, come soltanto nei momenti a.C. si svolgeva, di solito, in l’autunno e l’inverno. rimangono però chiuse: è una in resistenza sia gli uni che a caccia, sempre però con molta attenzione anche alla quelle di Plinio a Laurento di grave crisi pubblica, aprile e nei primi giorni di cosa straordinaria osservare l’altra. Passeggio ancora, mi qualche tavoletta, per portare salute del corpo. Eccolo e in Etruria, era riservato a tuttavia le convenienze maggio. In questo periodo gli la Campania nel più esclusivo ville a Napoli e Nisida, e Il filosofo epicureo Sirone rifugio dell’aristocrazia Cicerone che possedeva ville a ospitò nella villa di Napoli romana. Per il geografo greco Pompei, sul lago Lucrino e a il giovane Virgilio, che ne Strabone, vissuto al tempo . A Baia si trovavano, divenne proprietario ed è nella di Augusto, il Golfo di Napoli invece, le ville di Pompeo città della sirena Partenope era “arricchito lungo la sua Magno e di Cesare; a Bacoli che il poeta latino scrisse le estensione sia dalle città (…), era la residenza dell’oratore Georgiche. A Posillipo era la sia, negli spazi intermedi, da Ortensio Ortalo. Soggiornava, residenza di Vedio Pollione, la residenze e piantagioni le une nelle terre campane bagnate villa “che pone fine ai dolori”, vicine alle altre, che offrono dal mare già percorso da ereditata, successivamente, da nel loro insieme l’aspetto di Ulisse ed Enea, tutta un’elite Augusto. una sola città” (Geografia, V, politica e intellettuale che 4,8=C 247). viveva di doveri verso lo Stato Non solo Scipione l’Africano e di piaceri della mente e (235 a.C.-183 a.C.), decise di dello spirito. Il filosofo greco trascorrere gli ultimi anni della Filodemo fu ospitato e sua vita nella villa fortificata protetto dal suocero di Cesare, di Liternum e sua figlia, Lucio Calpurnio Pisone Cornelia, madre dei Gracchi, Cesonino, nella villa cosiddetta fece della villa di un “dei Papiri” a . luogo d’incontro di intellettuali greci e romani, ma ancora in età repubblicana, tutti i più eminenti uomini politici di Roma avevano costruito ville sulla costa campana: fra Cuma e Miseno Gaio Mario e Lucio Cornelio Silla; quindi Ville d’otium in Campania Lucullo, famoso per le sue Dopo che nel 31 a.C., ad Azio della sua corte a trasformare orribili Sirene e le isole dove Fotogramma tratto dalla in Grecia, Ottaviano sconfisse profondamente non solo dimoravano - l’arcipelago ricostruzione in realtà virtuale del Marco Antonio e Cleopatra, l’immagine della città di delle (isolotti Li Galli) viridarium della villa di Minori. ponendo fine a decenni di Roma ma ogni aspetto della - non erano più da temere: “E La residenza s’incastonava tra i monti, sfruttando la piana che guerre civili che avevano vita romana. Si diffuse la già (la nave) si appressava agli lambiva il mare. insanguinato Roma, nessun consapevolezza che si stesse scogli delle Sirene, un tempo Tratto dal filmato multimediale bisogno fu più grande di vivendo in una nuova “età rischiosi e biancheggianti Villa marittima di Minori: ipotesi quello di un periodo di pace e dell’Oro”: natura e uomo per le molte ossa” (Virgilio, ricostruttive del viridarium e del stabilità. Il vincitore dei nemici si riconciliarono e tutta la Eneide, V, 864-865). peristilio visto dal mare a cura giurati di Roma, divenuto storia dell’umanità trovava Il nuovo assetto politico, di Giovanni De Stefano, Simone imperatore e nominato dal finalmente compimento la vicinanza con Roma, il Foresta e Paola Pacetti Senato Augustus, riuscì nell’imperatore. Non solo i clima temperato e i luoghi attraverso le capacità politiche crudeli pirati che minacciavano carichi di tradizione mitica e la raffinatezza intellettuale il mar Tirreno, ma anche le trasformarono definitivamente Veduta di a . L’isola, divenuta proprietà imperiale, ospitò 12 ville immerse nella natura e sospese sul mare. A Villa Jovis l’imperatore Tiberio visse in modo permanente e non esclusivamente per brevi soggiorni. Ricostruzione grafica di F. Alvino, 1835

La sicurezza portata sul mare Augusta, De vita Hadriani, 25). dalla presenza della flotta Nessuna indicazione specifica militare romana di stanza a ci è stata tramandata, invece, Miseno, aveva trasformato le dagli scrittori antichi sui coste campane in una seconda proprietari e sull’aspetto Roma in cui lusso e piaceri delle ville presenti sulla dell’animo erano assecondati costiera amalfitana, parte da ogni elemento della natura. dell’antico sinus paestanus. Ma non dobbiamo immaginare Ma, diversamente da quanto che si trattasse di un mondo possiamo immaginare, il ideale animato di soli piaceri passato è ancora vivo e intellettuali, erano parte di riemerge frequentemente nei questa realtà anche “libidini, modi più inaspettati: dalle amori, adulteri, le spiagge onde del mare, nelle cantine di Baia, banchetti, bevute, delle case dei pescatori, canti”, come ricorda lo stesso passeggiate, finestre) che nei gruppi scultorei, tutto era Pittura parietale con villa ma è a Capri - divenuta quanto con viali e boschetti, tra estetica ed etica e il nell’abside di una chiesa, nelle Cicerone nella difesa di Marco inquadrano l’ambiente ed teso a eliminare l’horror vacui, marittima, da , villa San proprietà imperiale - che, con o con oggetti notevoli per ribaltamento di queste stesse sale di una pizzeria, sugli alti Celio. Le ville marittime esaltano gli assi visivi. E a riempire l’esistenza di civiltà Marco. La baia di Napoli e il le sue dodici ville, è possibile la loro antichità e la loro categorie accompagnavano valichi di montagna rivolti si contraddistinguono per tuttavia, non si trattava di e a trasformarla attraverso la sinus paestanus conservano cogliere lo straordinario valore rarità, come i grandi resti di il trascorrere delle ore dei verso il mare. E’ questa la vera avere costruzioni sul mare numerose testimonianze di ville meraviglia del passato della semplici abitazioni accanto al bellezza che scaturisce dal marittime diffuse senza soluzione di un intenso modo di vivere. belve immani, che si vedono ricchi e potenti proprietari di (porti, peschiere o ad altre mare, ma di residenze dotate dialogo tra Uomo e Natura. di continuità Svetonio nel descrivere la vita oggi a Capri, detti “ossa ville. L’imperatore Adriano (II Costiera: il suo presentarsi strutture marittime). Esse di biblioteche, terme, ginnasi, Con l’affermarsi dell’impero, di Augusto (72), riferisce che dei giganti” o “armi degli secolo d. C) - che trasformò inaspettato alla nostra vista, stabilivano un rapporto palestre, vasche, fontane, sul finire del I sec. a.C., “tra i luoghi di ritiro, frequentò eroi”. Il successore del primo la sua prediletta villa di Tivoli l’essere sospeso tra noi e preferenziale con il paesaggio piscine, teatri, giardini, ninfei, l’imperatore divenne il modello particolarmente quelli vicino imperatore di Roma, Tiberio in un museo del mondo - si mille altri passati, il suo - mare, montagne, isole, triclini, grotte in cui ogni da seguire nella coltivazione al mare e le isole della (I secolo d. C) scelse Villa recò in fin di vita a Baia confondersi con il moderno e centri abitati – con i quali centimetro quadrato era delle virtù intellettuali e Campania (…). Le ville ampie Jovis a Capri come residenza affinché potesse respirare confonderci per sopravvivere. sono in contatto attraverso ornato con mosaici, affreschi, umane. Augusto possedeva e fastose lo infastidivano (…); stabile al posto di Roma. meglio: morto fu sepolto Può capitare, così, che cornici architettoniche stucchi, sculture. Proprio come una residenza a , abbellì invece le sue, non Lo stile di vita imperiale, temporaneamente nella villa di più il tempo passa più ci (triclini, belvedere, portici, nelle decorazioni pittoriche o oltre a quella del Pausyllipon, tanto con statue e quadri, la perfetta coincidenza Cicerone a Pozzuoli (Historia avviciniamo al passato. distribuiva su due o più piani per derrate alimentari o, e presentava un suggestivo più semplicemente, come ambiente centrale coperto fondamenta per edifici da volte a botte - il triclinio- costruiti, a partire dal ninfeo per i banchetti - attorno medioevo. Oltre al triclinio- al quale, simmetricamente, la ninfeo, agli ambienti delle villa si sviluppava. La struttura terme e a quelli di servizio e residenziale era dotata di rappresentanza, sono visibili un impianto termale e di parte dell’ampio viridarium una sala di rappresentanza circondato da portici e la coperta con una volta a vela, natatio (piscina) che si trova raro esempio architettonico in nel viridarium stesso. Accoglie Occidente. Il piano inferiore il visitatore l’Antiquarium che era aperto su un viridarium, conserva i resti di un piccolo un giardino circondato da un impianto termale, con la portico a tre bracci, mentre al tipica doppia pavimentazione piano superiore si accedeva sorretta da pilastrini mediante due scalinate delle (suspensurae) in terracotta che quali si conserva quella nei permettevano la circolazione pressi dell’ingresso attuale al dell’aria calda, oltre a sito. materiale ceramico, pannelli Oggi, della struttura decorativi, lucerne, macine residenziale sono visibili per il grano e grandi anfore solo le parti che si trovavano commerciali e altro materiale in prossimità del mare - frutto dei rinvenimenti in quei secoli molto più subacquei operati lungo tutto avanzato rispetto alla linea il territorio costiero. di costa attuale - riutilizzate, La villa marittima di Minori nel tempo, come deposito Le prime notizie sulla villa vano nel sottosuolo. Lo scavo d.C. e rimase in vita, ma decorazione pittorica. Sempre al mare sfruttando il pendio della villa, come emerge Ninfeo triclinio, ovvero la sala da Mosaico nella sala triclinare. romana di Minori si trovano vero e proprio cominciò nel con diverse funzioni, fino nel corso del III secolo d. C. della vallata, fin sotto il fianco dalla decorazione pittorica. banchetto della Villa di Minori. Realizzato durante una delle nei “Documenti e Atti della 1934, ma alcuni ambienti al VII sec. d.C., essendo furono restaurati anche gli della collina che incombe a Il complesso - di cui non L’ambiente, con volta a botte, era ristrutturazioni della villa, nel Commissione Archeologica vennero alla luce solo negli stata interessata da diversi ambienti termali costituiti da: occidente: occupava, quindi, si conoscono i proprietari il più lussuoso della residenza e corso del III sec. d.C., rappresenta, presentava, sulla parete orientata nella parte rivolta verso l’interno, della Provincia di Principato anni Cinquanta, in particolare restauri e rimaneggiamenti, apodyterium (spogliatoio), tutta l’area che si sviluppa succedutisi nel tempo - si a sud, una fontana ninfeo con una scena di caccia al cervo Citeriore” (1873-74), all’interno dopo il 1954, in seguito a i più importanti dei quali tepidarium (sala per bagni a destra del torrente Regina estendeva a occupare quasi cascatella d’acqua che, dei quali si comunica il una tremenda alluvione che vennero attuati durante il III tiepidi) e calidarium (sala Minor. Infatti, durante i l’intera valle, coprendo un’area successivamente, attraverso un ritrovamento in città di “terme sconvolse l’intera costiera secolo d.C., quando venne per bagni caldi), posti lavori per la regimentazione di circa 2.500 mq e, nel sistema di canalizzazioni romane”. Gli archeologi amalfitana. Nuovi ambienti interessato il triclinio-ninfeo, al piano terra della villa. del corso d’acqua sono corso dei secoli, fu ricoperto sotterranee, si immetteva nella scoprirono la villa nel 1932 furono, quindi, rinvenuti nel cui furono aggiunti: banconi Quasi tutto il complesso venuti alla luce, a una certa dalle continue alluvioni piscina (natatio) ubicata nel quando, in seguito a un crollo 1956 durante i lavori per la in muratura, un pavimento presenta decorazioni in stile distanza dal sito archeologico, che, periodicamente, hanno viridarium avvenuto durante i lavori di costruzione di edifici moderni. a mosaico raffigurante una pompeiano. alcune strutture e ambienti sconvolto la costiera. ristrutturazione di una casa La villa romana fu edificata scena di caccia e un corteo Gli studi hanno dimostrato che sicuramente dovevano Rivolta verso il mare dove si privata, venne trovato un nei primi anni del I sec. marino e venne rinnovata la che la villa si sviluppava fino essere parte integrante trovava l’accesso, la villa si La villa rustica in località Polvica di Tramonti Nel territorio del Comune fine del I sec. a.C. e rimase in L’area della villa rustica Natura morta dalla Casa di Julia Veduta del mare dai Monti Lattari. di Tramonti, proprio in vita, nonostante rifacimenti e era già stata occupata, Felix a Pompei, Napoli, Museo La villa era ubicata nei pressi corrispondenza del valico sistemazioni dovute ai dissesti precedentemente, da un Archeologico Nazionale. Gli scavi del valico che permetteva di archeologici hanno permesso raggiungere la costiera amalfitana che mette in comunicazione idrogeologici, fino al VI sec. importante villaggio dell’età di riconoscere tracce della dall’area vesuviana l’area vesuviana con la d.C. Successivamente, l’area del bronzo, l’unico noto, fino coltivazione della vite nell’area costiera sono stati portati fu occupata da una necropoli a ora, nell’area della costiera sfruttata dalla villa rustica di alla luce strutture murarie, altomedievale collegata a una Amalfitana. Tramonti piani di cocciopesto, intonaci, vicina chiesa. una cisterna, numerosissimi frammenti di ceramica e resti archeologici di una grande villa rustica, la cui economia era basata sulla viticultura. La villa rustica fu costruita alla La villa marittima di Positano Fin da quando l’uomo, già Senza soluzione di continuità 79 d.C. Le strutture della villa alla luce altre porzioni della pegaso e le forme di due Ippocampo dorato dalle La Chiesa di Santa Maria Assunta, in età preistorica, seguì le l’area fu abitata dall’antichità marittima e la sua decorazione villa. puttini a bassorilievo, presenti forme sinuose su elemento della quale è visibile la mole con rotte marittime lungo la fino ai nostri giorni, così scultorea furono, in parte, Anche in questo caso, come tutti sulla stessa parete, sono architettonico. Decorazione di una la cupola, è sorta sui resti della delle pareti affrescate della Villa villa romana che, nell’antichità, costa tirrenica per scambiare sotto il pavimento della portate alla luce già nel già a Pompei, Ercolano, la testimonianza di un mondo di Positano lambiva il mare merci, le coste alte e le Cripta Superiore della Chiesa corso del Seicento, quindi a Stabiae, i materiali eruttivi raffinato e vivo. profonde insenature della di Santa Maria Assunta sono metà del Settecento da Carlo che avevano portato Costiera amalfitana furono stati scoperti strutture murarie Weber, l’architetto svizzero devastazione e abbandono, abitate e frequentate in modi e i tetti crollati di una villa che seguiva - per volontà di hanno consentito la perfetta diversi. Ciò è testimoniato marittima romana costruita Carlo di Borbone - gli scavi di conservazione di portici, del dal rinvenimento nelle grotte nel I sec. a.C., danneggiata Pompei, Ercolano e Stabiae. peristilio dei vari ambienti, La Porta, del Mezzogiorno ed nel terremoto del 62 d.C. Più recentemente, negli anni degli affreschi e degli stucchi. Erica nei pressi di Positano e definitivamente ricoperta Venti del ‘900 un macellaio nel I colori sgargianti con cui di molluschi e strumenti di dalle ceneri e dalle pomici sistemare la sua bottega, nei sono dipinti un ippocampo, pietra dell’età paleolitica. dell’eruzione del Vesuvio del pressi della Chiesa, ha portato un’aquila su globo e un La villa marittima di Vietri sul Mare

Vietri presenta una tradizione simili furono scoperte nei toponimo Bagnara conserva Attualmente, i resti L’ambiente circolare presentava Veduta della zona Marina di Vietri. archeologica di lunga durata pressi della Chiesa di S. ancora vivo il ricordo degli archeologici sono conservati due vasche, una circolare La villa, rivolta verso il mare, essendo stata identificata Giovanni, ma il rinvenimento antichi bagni termali. Sulle all’interno di una pizzeria di marmo bianco e un’altra sfruttava in modo suggestivo le l’antica colonia dei Tirreni più importante è sicuramente strutture, che dovevano essere in Via Pellegrino 142. Delle rettangolare, posta proprio grotte naturali presenti lungo la (gli Etruschi) Marcina che quello di alcuni ambienti parte di una villa marittima terme - che sorgono a ridosso sotto la parete rocciosa da cui costa. Le strutture della residenza Strabone, nella sua opera termali venuti alla luce nel d’età romana, fu impiantata della parete rocciosa - si sgorgava una fonte. La grotta romana sono ancora visibili nella Pizzeria “La Grotta” geografica, descrivendo questo 1991, in un’area che, in epoca nel 1700 una faenzera, conservano vari ambienti: naturale, aperta in alto, era tratto di costa, racconta essere medievale, rientrava nei fabbrica per la produzione di uno circolare con nicchie e parte integrante della struttura l’unica città presente. possedimenti della Badia di oggetti in maiolica e “riggiole” due vani d’accesso, un altro a termale databile tra il I sec. Sotto la Chiesa di S. Antonio Cava. (le tipiche mattonelle locali in pianta rettangolare accessibile a.C. e il I sec. d.C. si rinvennero nei secoli Le strutture termali si trovano ceramica maiolicata e decorata attraverso un arco e, infine, passati tombe a camere con lungo la sponda del torrente a mano). un ambiente il cui pavimento urne cinerarie e un tratto di Bonea, nella località Bagnara era sospeso su pilastrini sotto acquedotto e altre strutture di Marina di Vietri il cui i quali passava l’aria calda. Riferimenti bibliografici

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Le Ville romane della Costa d’Amalfi

A cura di Simone Foresta Paola Pacetti

Art direction / progetto grafico Zelig srl

La scheda Ville romane: breve Foto di copertina Si ringraziano profilo storico è tratta da P. Fotogramma tratto dalla il dott. Raffaele D’Andria, Grimal, La civiltà dell’antica ricostruzione in realtà virtuale la dott.ssa Maria Antonietta Roma, Roma 2004., pp.207- del viridarium della villa Iannelli, il laboratorio di 211; romana di Minori restauro della Soprintendenza la scheda Giardini romani: per i Beni Archeologici bellezza e sapienza è tratta da delle province di Salerno, P. Grimal, L’arte dei giardini. Avellino, Benevento e Caserta Una breve storia, Roma 2005, e il personale di vigilanza pp. 14-27. dell’Ufficio Beni Archeologici di Le schede sulle ville di Minori, Minori. Tramonti, Positano e Vietri sono a cura di Maria Antonietta Iannelli IL PROGETTO E' STATO REALIZZATO CON IL CO-FINANZIAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA POR FESR Campania 2007-2013 Asse 1 Ob.Op. 1.9 Assessorato al Turismo Comune di Minori www.incampania.com e ai Beni Culturali