T. Gaszynski, T. Szewczyk and W. Gaszynski

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T. Gaszynski, T. Szewczyk and W. Gaszynski

Randomized comparation of sugammadex and neostigmine for reversal of rocuronium- induced muscle relaxation in morbidly obese undergoing general anaesthesia.

T. Gaszynski, T. Szewczyk and W. Gaszynski

Br J Anaesth 2012;108(2):236-9

Introduzione Garantire i riflessi protettivi delle alte vie aeree dopo anestesia generale è di fondamentale importanza per prevenire l’insufficienza respiratoria ed il rischio di aspirazione, in particolar modo nei pazienti con obesità patologica. La curarizzazione residua postoperatoria (PORC), che presenta un’incidenza superiore al 60% nei pazienti sottoposti ad anestesia generale, deve essere evitata in questa categoria di pazienti. L’incidenza di PORC può essere ridotta mediante il monitoraggio della trasmissione neuromuscolare durante l’anestesia generale, tuttavia, tale monitoraggio, non rientra ancora nello standard della pratica clinica. Per accellerare la completa ripresa della funzione neuromuscolare possono essere utilizzati due tipi di farmaci: gli inibitori delle colinesterasi, come la neostigmina, o una gammaciclodestrina di recente introduzione, il sugammadex. Nei pazienti obesi, l’utilizzo di farmaci a dosaggi basati sul peso corporeo ideale può determinare un incremento del tempo di onset e di picco a causa dell’aumento del volume di distribuzione. Gli obiettivi di questo studio randomizzato prospettico sono stati comparare le velocità di recupero del blocco neuromuscolare, indotto da rocuronio, mediante la somministrazione di neostigmina e di sugammadex, e la loro relativa efficacia nella prevenzione della PORC.

Metodi In questo studio sono stati arruolati, previa acquisizione del consenso informato, 70 pazienti con obesità patologica (BMI > 40 Kg m-2), sottoposti ad interventi di chirurgia bariatrica in regime di elezione. Criteri di esclusione: mancata acquisizione del consenso informato, coesistenza di patologie muscolari, patologie cardiovascolari di grado severo (NYHA > 2). I pazienti sono stati randomizzati nei due gruppi di studio: 35 pazienti nel gruppo SUG, trattati con sugammadex; 35 pazienti nel gruppo NEO, trattati con neostigmina. In entrambi i gruppi l’anestesia generale è stata indotta con propofol 1.5-2.0 mg Kg-1 e l’analgesia intraoperatoria è stata garantita con fentanyl 0.05 mg Kg-1. Tutti i pazienti sono stati ventilati con una miscela di ossigeno, aria e desfluorano in una percentuale tale da mantenere il valore del bispectral index (BIS) compreso fra 40 e 60. I parametri ventilatori sono stati modificati per ogni singolo paziente con lo scopo di mantenere la normocapnia. Il blocco neuromuscolare è stato indotto con rocuronio 1.0 mg Kg-1, durante l’intervento sono stati somministrati non più di due boli di rocuronio 0.6 mg Kg-1. Il monitoraggio intraoperatorio comprendeva ECG, pressione arteriosa non invasiva, saturimetria, monitoraggio della temperatura corporea e cutanea (rispettivamente mantenuta a 35 °C e 32 °C), monitoraggio dei gas respiratori, BIS e monitoraggio neuromuscolare mediante TOF Watch. Al termine della chirurgia, quando al TOF erano presenti 2 twich (T2), sono stati somministrati: sugammadex 2 mg Kg-1 nel gruppo SUG, neostigmina 0.05 mg Kg-1 e atropina 0.02 mg Kg-1 nel gruppo NEO. È stato registrato il tempo necessario al raggiungimento di un TOF ratio (TR) > 90 %. Tutti i farmaci sono stati somministrati con dosaggi basati sul peso corporeo corretto (CBW) secondo la formula CBW=IBW+0.4x (total body weight-IBW), dove IBW è il peso corporeo ideale. L’analisi statistica è stata eseguita mediante Microsoft Excel software, ai dati è stato applicato il test t di Student, con p considerata significativa quando < 0.05.

Risultati Il tempo medio per raggiungere un TR pari al 90% si è rivelato 3.5 volte più breve nel gruppo SUG (2 min 44.1 s nel gruppo SUG; 9 min 37.7 s nel gruppo NEO) , p < 0.05. Nel postoperatorio, tutti i pazienti del gruppo SUG hanno raggiunto un TR > 90 % a differenza dei pazienti del gruppo NEO (valori medi del TR in PACU pari a 109.8 % nel gruppo SUG e 85.5 % nel gruppo NEO). Nel postoperatorio, due pazienti del gruppo SUG hanno presentato la sensazione di sapore metallico in bocca. Le complicanze rilevate nel gruppo NEO sono state tre casi di severa bradicardia che hanno richiesto l’ulteriore somministrazione di atropina.

Conclusioni I risultati di questo studio hanno confermato che la somministrazione di sugammadex 2 mg Kg-1 sul CBW, alla comparsa del T2 al TOF, è in grado di antagonizzare rapidamente il blocco neuromuscolare indotto da rocuronio e prevenire l’incidenza di PORC nei pazienti con obesità patologica. Il sugammadex si è confermato essere più rapido rispetto alla neostigmina e meglio tollerato. Inoltre la neostigmina ha determinato maggiori effetti collaterali pur non eliminando l’incidenza di PORC.

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