SABATO 10 LUGLIO 2004 LA REPUBBLICA 43

DIARIODI

CINQUANT’ANNI FA LA CONQUISTA DELLA VETTA

Il 31 luglio del Le polemiche 1954 l’impresa nella spedizione e storica degli la storia grande e alpinisti terribile di quella italiani cima

Il disegno di De Gaspari che celebrava l’impresa sulla “Domenica del Corriere”

inquant’anni fa, all’epoca considerati i capostipiti di tutte le Cdella scalata al , gli italiani rose che si trovano nel mondo. avevano un’idea assai ap- Ma il K2, l’unico degli ottomila ad prossimativa dell’Himalaya in ge- aver mantenuto la sigla inventata nerale e del Karakorum in particola- dai funzionari scientifici della re. Le uniche informazioni erano Grand Trigonometrical Survey, che passate appunto attraverso la spe- avevano appeso idealmente al collo dizione di Ardito Desio, detto “il du- delle montagne un cartellino di ri- cetto” che tutti ritenevano un conoscimento, non era visibile né esperto non di montagna, ma di de- da né da Shigar. Prima del- serto, visto che prima della guerra l’Ottocento solo i gesuiti portoghe- aveva lavorato soprattutto nel Fez- si di Goa stimolati dall’esempio del zan nel sud della Libia conquistato grande Matteo Ricci in Cina erano dal maresciallo Graziani con i me- riusciti a penetrare nelle stesse valli todi spietati che sappiamo. La storia himalayane fino a raggiungere La- dei tradimenti e delle beffe e alla fi- dakh. Più tardi, quando il Geological ne delle grandi bugie che aveva vi- Survey aveva iniziato il suo incredi- sto Bonatti in veste di vittima sacri- bile progetto di analizzare geologi- ficale, è ben conosciuta da molti che camente tutta l’India, qualcuno si si interessano alle vicende di mon- ricordò di uno strano colonnello tagna. Ma dopo aver detto quello scozzese che aveva capitanato anni che si poteva dire sull’indegno prima una banda di ìtagliagole afga- comportamento di Desio e dei due ni e che si vantava di conoscere che arrivarono in cima, general- quelle contrade selvagge meglio di mente si ammette che senza Desio qualsiasi altro. Da allora nessuno è proprio nessuno, né Lacedelli, né riuscito a sapere se Gardiner detto Compagnoni, né Bonatti avrebbero “Running gun”, pistola a tamburo, avuto la minima speranza di scala- trasformato da Kipling in uno dei re una delle più difficili montagne protagonisti del suo più famoso rac- del mondo. conto L’uomo che volle farsi re sia Le altre notizie sull’Himalaya ri- stato il più grande viaggiatore del guardavano l’Abominevole Uomo secolo scorso o il più grande bugiar- delle Nevi, e una famosa cura di al- do. bicocche secche di , sponso- Il K2 venne avvistato e certificato rizzata dal National Geographic co- per la prima volta in un giorno del- me toccasana per ogni male, così l’estate del 1856 dal tenente inglese come qualche anno prima queste William Henry Johnson che lavora- capacità taumaturgiche erano affi- va agli ordini di sir George Everest, dato allo yogurt e alla crusca. Da ispettore generale e capo della mis- qualche parte lessi che a Gilgit era- sione geologica che in quel momen- no arrivati uno dopo l’altro alcuni to si trovava ancora nel : charter dagli Stati Uniti carichi di «Dietro le cime ricoperte di neve del vegliardi pronti a ingoiare quantità Karakorum – scrisse nel suo diario – smisurate di albicocche secche. La ho visto altre due magnifiche vette vicenda finì con una che s’innalzano di ritirata generale e molto rispetto a tutte con gli americani de- le altre». La prima, la vastati dalla dissen- più grande, in realtà teria, dovettero arri- composta da una vare degli aerei ospe- doppia vetta venne dali per salvarli dalla Il mito della montagna più difficile del mondo chiamata col nome sicura morte. K2K2 locale Masherbrum, Il tormentone del- STEFANO MALATESTA la seconda più picco- l’Abominevole Uo- la come dimensioni, mo delle Nevi, la più allegra e genia- trale, molto adatto a una messa in altrove e provavo uno straordinario motel dove si potevano assoldare gli Shigar, un paesetto già quasi tibeta- ma più alta venne registrata come le panzana di tutte le storie hima- scena, cominciai a capire perché benessere anche se non avrei sapu- sherpa per la scalata. E di fronte a no dove gli abitanti avevano una K2. Nei decenni successivi tutte layane, ha rallegrato la mia prima scrittori non eccelsi, ma di fiuto si- to individuarne esattamente le cau- me, raggomitolato in grandi anse pelle del viso conciata dal sole e scu- queste sigle furono abolite e la onni- giovinezza insieme con il mostro di curo avevano scelto questa regione se, se dipendevano appunto dall’at- come un immenso serpente e quasi ra come i loro stivali si svolgeva in un possente Royal Geographic Society Lochness, invenzione di qualche ri- per ambientare l’utopia di Shangri- mosfera incontaminata o dalla feli- immobile giaceva l’Indo, e qui recu- continuo mutare di colori, dal grigio scelse i nomi da attribuire a quasi baldo scozzese degli altopiani. L’u- la, la valle dell’eterna giovinezza, cità di essere arrivati in un luogo si- perava le sue forze prima di precipi- al mauve al tortora e avvicinandosi tutte le montagne più interessanti nica persona che io conoscessi tito- manipolata da Hollywood con film mile. E la mattina, prima di avven- tare con una violenza inaudita ver- al paese venivi investito dal profu- seguendo in parte un ordine gerar- lata a parlare dell’Himalaya, del K2 tremendi. L’aria che si respirava mi turarmi per sentieri quasi sempre in so i bassopiani del . Erano mo delle rose della vallata, piccoli chico. Così il picco quindicesesimo e dell’Abominevole, era il conte an- sembrava di non averla mai provata quota, facevo colazione nell’ultimo giorni felici e la camminata verso semplici fiori radunati in cespugli e del Nepal fu chiamato col nome del- glo-ciociaro Godwin Spani, adora- l’ispettore generale. E per il K2 ven- bile persona, che viveva tutto l’anno nero proposti numerosi nomi, ma sulla montagna del Circeo. Era an- nessuno risultò convincente, anche dato per mesi sulle tracce del pre- se fino ad oggi la Bbc, depositaria sunto ominide, scrivendo suggesti- dell’orgoglio inglese sotto l’appa- vi e romanzeschi articoli per Setti- renza e la fama di essere totalmente mo giorno, accompagnati da innu- obiettiva, lo ha sempre chiamato merevoli foto delle impronte, che “Monte Godwin-Austen”, dal nome lui stesso, suppongo aveva contri- FOSCO MARAINI di un frequentatore ottocentesco buito a creare. Il suo racconto del- dell’Himalaya occidentale. l’incontro con l’Abominevole, av- Quando passai da quelle parti il venuto davanti alla grotta dove si K2. GLI ultimi passi — come sa bene ogni al- motel di Skardu era occupato, nu- era rifugiato coperto da una sola pinista — sono tra tutti i momenti di un’a- merosi mesi l’anno da scalatori pelliccia, con niente indosso scensione, i più belli. Proprio mentre ar- americani che hanno sempre avuto («quando arrivavi a 6000 metri di “rivano sulla cima il sole appare tra uno squarcio nelle una passione per questa montagna quota ci si vestiva così» diceva a noi nubi e l’aria è piena d’un pulviscolo d’oro, sottilissima considerata difficilissima. Secondo ragazzi, senza mai spiegare perché) neve mulinata dal vento. «Sotto i nostri piedi il terreno loro la più difficile in senso assoluto, era uno dei pezzi forti delle vacanze. non sale più. Guardo attorno, guardo in alto: sopra di la più pericolosa era il Kanchenjun- Anni più tardi, dopo aver cono- noi c’è soltanto il cielo». ga dove il rischio di essere spazzato sciuto montanari più affidabili e fi- La prima reazione è un pianto dirotto. via dalle valanghe era altissimo. Il nalmente arrivando a Skardu e Shi- I due uomini contemplano adesso il mondo ai loro K2 era molto meno traditore, ma era gar nelle vallate del Karakorum in piedi, in una commozione che vibra lucidissima, nei molto più difficile dal punto di vista un giorno di rara bellezza, con il so- corpi flagellati dalla fatica. Grazie ad Achille Compa- tecnico e ti sfidava apertamente. le che appiattiva le rocce privando- gnoni e a Lino Lacedelli il K2 è adesso dominio uma- Così mi spiegò un americano: non le della profondità del chiaroscuro, no. Ci vuole poco a capire che è un momento solenne. potrei giurarci ma mi pare che pro- con i dettagli di ogni cosa inghiotti- Uomini erano partiti dalle città dell’America, dai paesi prio la spedizione alla quale appar- ti dal nero assoluto dell’ombra in della Val d’Aosta, dai villaggi del Solu Khombu ai con- teneva venne investita da una va- modo che il grandioso scenario che fini del Nepal, ed ora giacevano per sempre chissà do- “ langa e due o tre di loro rimasero stava intorno aveva qualcosa di tea- ve, laggiù tra i ghiacci per le pareti del monte. Ma sotto la neve. se essi erano caduti lungo il cammino, altri aveva- no ripreso a salire. E la mèta era stata raggiunta. 44 LA REPUBBLICA DIARIO SABATO 10 LUGLIO 2004

I GESUITI XVIII SECOLO ECKENSTEIN E CROWLEY 1902 IL DUCA DEGLI ABRUZZI 1909 I missionari della Compagnia di Gesù già La prima spedizione espressamente Luigi Amedeo di Savoia, esploartore e nel Seicento si sono spinti nella zona. Il diretta al K2 è guidata dagli inglesi Oscar viaggiatore, è a capo della spedizione che LE TAPPE primo a parlare del passo Karakorum è Eckenstein e Aleister Crowley. Dopo varie raggiungerà la quota record di 7493 metri. PRINCIPALI padre Ippolito Desideri, in viaggio dal 1714 peripezie e aver raggiunto quota 6400 Spedizione che resterà famosa anche per al 1715 devono rinunciare. le fotografie di Vittorio Sella

ANTICIPAZIONE/IN UN LIBRO LACEDELLI RACCONTA PER LA PRIMA VOLTA LA SUA SCALATA “ERAVAMO IN VETTA MA NON LO SAPEVAMO” LINO LACEDELLI E GIOVANNI CENACCHI hi ha deciso di partire? FILM GIORNALINI importante». I LIBRI «Compagnoni. Vista la sua La locandina Sotto, le Bonatti ha obiettato che le foto Cdecisione mi sono caricato del film “Italia copertine in vetta mostrano incrostazioni le bombole e sono partito. Ci ab- K2”, basato dei giornali di ghiaccio sulle vostre barbe, se- ARDITO biamo messo tre quarti d’ora per sul materiale per ragazzi gno che avevate tenuto la ma- DESIO arrivare al punto della traversata girato da “Il Vittorioso” schera dell’ossigeno fino a poco La di poco prima. La neve era altissi- Mario Fantin e “L’Intrepido” prima. E poi c’è una foto di Com- conquista ma. Abbiamo provato a destra, nel che faceva dedicate pagnoni in vetta, con la maschera del K2 canale, ma si affondava troppo. Al- parte della all’impresa ancora in faccia. Bonatti, per con- seconda lora abbiamo tentato su roccia, a spedizione italiana. futare l’accusa di avere usato l’os- cima del sinistra. Prima ha provato Achille, (dal libro “K2 (Dal libro sigeno durante il suo bivacco del- mondo, ma è caduto dopo due metri. Per uomini “K2. Uomini la sera precedente, sostiene che in Garzanti fermarlo mi sono buttato addosso esplorazioni Esplorazioni cima al K2 l’ossigeno era ancora 2004 a lui. Allora ho provato io, toglien- imprese”, De Imprese, De disponibile... domi i ramponi e i guanti. Era un Agostini) Afgostini) «Vedi, l’ossigeno di quelle bom- WALTER tratto di trenta metri di roccia rico- bole era troppo ricco; non era ben BONATTI perta di ghiaccio. Il tratto chiave... miscelato come quello che si usa K2 la verità, ». oggi, e bruciava la gola da morire. Baldini Si è parlato di quarto grado... Sputavamo sangue, dopo la cima Castoldi «Non so se era quarto grado, co- abbiamo sputato sangue per due Dalai 2003 munque il problema lì era il giorni. Faceva un male be- peso. Da quel punto ha stiale, respirare. Anche ALDO proseguito Achille su ne- quando è finito l’ossige- AUDISIO ve. Una lunghezza peri- no, qualche volta Compa- ROBERTO colosa, ma meno difficile. gnoni si rimetteva la ma- MANTOVANI Avevo gli occhiali appan- schera. Così l’aria era me- MATTEO nati, e per pulirli mi toglie- no fredda, più umida. Lo SERAFIN vo i guanti. E’ lì che ho visto ha fatto per evitare l’aria ENRICO le mie dita bianche e insen- fredda, che faceva un gran STURANI sibili. Altri due tiri di corda, male alla trachea. Bonatti K2 1954, e la prima bombola era fini- dice che avevo ghiaccio sul- Cahier ta... ». la barba. Lo so benissimo Museomont Salivate facendo le soste, che c’era ghiaccio sulla bar- agna come si fa abitualmente in ba. Lui può dire quello che Reprint parete? vuole, ma comunque è vero 2004 «Sì, a lunghezze di trenta che l’ossigeno è mancato pri- metri per volta. Ma era un mo- ma della cima! Magari fosse ROBERTO do strano di salire. Spesso durato fino in vetta! MANTOVANI quello sotto doveva piantare la So bene che non siamo riu- KURT piccozza come un gradino, e sciti a togliere le bombole an- DIEMBERGER l’altro ci saliva sopra, coprendo che se l’ossigeno era finito, e LA TRACCIA essere riusciti a salire dopo tutte K2 una sfida di neve il compagno. Così, ogni che questo può sembrare stra- Lacedelli quelle disavventure, dopo che tut- ai confini del volta, prima di ripartire, dovevi Questo a che lora abbiamo no. Ma proprio non ci siamo riu- batte la ti i nostri compagni, uno alla volta, cielo, White tirar via la neve, sfilare i guanti, le- quota è successo? provato a fare qualche passo con le sciti... anche se io le avrei lascia- traccia sulla erano crollati. Noi pensavamo: Star 2004 vare gli occhiali e pulirli, quindi ri- «Ho fatto un calcolo approssi- bombole vuote. Sentii un gran cal- te là volentieri. E poi, quando è fi- neve alta tra il “Toccherà anche a noi”, e invece... mettere i guanti. Dopo un po’ i mativo. 8500-8550 metri, ma nes- do alle gambe, e poi un gran fred- nito l’ossigeno anche la pendenza Campo Sette Non ci credevamo proprio. Erava- REINHOLD guanti erano fradici anche all’in- suno di noi ha guardato l’altime- do. Però non sentivo male alla te- è diminuita, e noi non eravamo e il Campo mo contentissimi. Comunque in MESSNER terno. Credo che questa sia stata tro. A un certo punto, finito l’ossi- sta e così mi convinsi che avrem- certi di quanto mancasse alla ci- Otto (dal libro vetta eravamo sbalorditi per il pa- K2 Chogori- una delle cause dei congelamenti. geno, ho guardato una cima a su- mo vissuto ancora un po’. Poi, pro- ma. Pensavamo mancasse poco». K2: il prezzo norama. Fatte le foto e girato un La grande Comunque sia, proseguimmo dest. “Quello è il Broad Peak” ho prio quando è finito l’ossigeno, è Quando l’avete capito? della po’ di film, ci rendemmo conto che montagna, sul lato sinistro del canale — all’in- detto “ed è alto 8047 metri. Questo venuta fuori una schiarita ecce- «A un tratto era evidente. “Ma... conquista, era tardi, ed eravamo molto preoc- Corbaccio terno c’era troppa neve per salire vuol dire che il cervello funziona”. zionale. Allora abbiamo visto giù che sia la cima?” ho detto. “Speria- Mondadori) cupati di dover scendere al buio». 2004 — fino alla traversata. Traversam- Allora io e Compagnoni ci siamo cinque puntini al Campo Otto, ed mo, no?”. Allora ho dato braccetto Perché hai dato il braccio a mo a sinistra, sotto una gran fascia messi a discutere su cose di poca è stato come se ci avessero dato ad Achille e gli ho detto: “ ‘tacati Compagnoni? Amicizia o sospet- LEONARDO di ghiaccio che sembrava dovesse importanza, solo per vedere se la una spinta per andare avanti. qua”. A quel punto sì, che abbiamo to? BIZZARO cadere da un momento all’altro, mente funzionava. Il problema Quella vista ci ha dato coraggio! guardato l’orologio. Di quel gior- «E’ stato un istinto. Non volevo ALESSANDRO fino ad arrivare circa all’altezza era che mi sembrava di avere sulla Lassù non hai niente di vivo intor- no è l’unico orario di cui sono si- che poi un giorno qualcuno potes- GONIA raggiunta da Wiessner nel 1939. In testa un masso che mi schiacciava. no, perciò vedere qualsiasi cosa curo: mancavano dieci minuti alle se chiedere: “Chi è arrivato pri- CARLO questo tratto finì la seconda bom- Non riuscivo più a muovermi. Al- che ti sembra viva diventa molto 18. Eravamo davvero sorpresi di mo?”. Una partita di calcio la vin- ALBERTO bola. Da qui aggirammo a sinistra, PINELLI verso sud, su rocce facili che ci per- K2 Uomini misero di salire con minor fatica. esplorazioni Ci fermammo a riposare, e poi an- imprese, cora su. Superammo uno scivolo BONATTI E LA CONTROVERSA QUESTIONE DELLE BOMBOLE Cai-De ripidissimo; la neve era dura, per DINO BUZZATI Agostini fortuna... 2004 All’improvviso però mi è man- cato il fiato e mi sono sentito male. Da parecchi anni gli italiani QUELLE BUGIE “UFFICIALI” KURT Mi sono picchiato sulla schiena non avevano una notizia DIEMBERGER con la piccozza e ho chiesto a K2 Il nodo Compagnoni se nella bombola così bella. Anche chi non si infinito. c’era ancora ossigeno. “Eh, ce ne CHE HO SEMPRE COMBATTUTO Sogno e hai” mi ha risposto. Ma non era ve- interessava di alpinismo, destino, ro. Io ho guardato la sua, ed era chi ha scordato l’amor di Corbaccio, vuota come la mia. Così anch’io gli 2000 ho detto che ce n’era. Tutti e due patria, ha sentito un palpito ncominciamo col dire che nel 1954 si è no nelle bombole usate per l’ultimo assal- avevamo paura che l’altro perdes- entrati nella storia della conquista del to era di 220 atmosfere (e non di 200 atmo- MARIO se il coraggio. Solo che l’ossigeno Le montagne di vetro IK2 con una bugia. Una bugia matrice sfere come erroneamente creduto), dun- FANTIN era finito davvero. Eravamo terro- 1989 via via di altre bugie fino a divenire, il tutto, que 220 atmosfere di pressione nelle bom- Himalaya e rizzati. Avevamo letto prima di un vero e piratesco marchingegno di fal- bole equivale a una quantità di ossigeno Karakorum, partire che senza ossigeno, sopra sità teso a far quadrare, a sostenere, fino a atta a favorire una erogazione normale e Club Alpino gli 8500 metri, non si può resistere REINHOLD MESSNER pretendere di dimostrare come vera l’in- regolare di ben 12 ore. Detto questo, nes- Italiano più di dieci minuti. Però ci sentiva- venzione dell’arrivo sulla cima del K2 sen- suna ipotesi o congettura sull’assunto può 1978 mo bene, anche se respiravamo a za avere più disponibilità di ossigeno nelle essere più sostenibile. Riepiloghiamo fatica e le gambe non ci tenevano. bombole. Questa, dunque, è la menzogna dunque il tutto, qualcuno dovrà spiegare, Avrei voluto togliere il bastino con Bonatti proprio sul K2 ha madre trainante, e indubbiamente la più per la storia della conquista di questa mon- le bombole; solo che per staccare dimostrato di essere in clamorosa dell’intero falso storico. tagna, il perché, con una disponibilità di le bombole bisognava aprire un Ebbene, in attesa che la chiarificazione ossigeno di 12 ore, i due della vetta lo esau- moschettone, e io non ci riuscivo grado di mettere in gioco storica concluda il suo corso, affrontiamo- rirono, dicono, ed entrambi quasi contem- con le dita congelate. Avevamo le la qui andando al sodo, con pochi nudi e poraneamente, nel tempo ipotizzato di dita talmente dure che non ci sia- tutto per il bene puri dati di fatto. Ormai assodato che l’ora circa 10 ore. mo proprio riusciti. Così abbiamo comune. Per me il vero di inizio dell’erogazione dell’ossigeno ri- Perciò io dico e rimarco, a ragion vedu- deciso di portarle su come prova sale alle 8.30, assodato che il raggiungi- ta, che quell’ossigeno usato dalle 8.30 alle d’aver raggiunto la cima. Anche la eroe del K2 è lui mento della vetta avvenne alle 18, dopo 9 18, non soltanto bastò fino alla vetta, ma ne corda l’abbiamo tenuta legata, an- ore e 30 di scalata (e non dopo 10 ore), e an- avanzò ancora per almeno 2 ore e mezza di che se non serviva a niente. Se uno K2 Chogori. La grande cora assodato che la pressione dell’ossige- erogazione. E questi sono fatti e non ipote- fosse scivolato avrebbe tirato giù montagna (2004) anche l’altro». SABATO 10 LUGLIO 2004 DIARIO LA REPUBBLICA 45

HOUSTON 1938 WIESSNER 1939 ITALIA 1954 L’americano Charles Houston guida Il gruppo guidato dal tedesco Fritz il 31 luglio Compagnoni e Lacedelli quella che definisce una semplice Wiessner “manca” la vetta per meno di raggiungono la vetta a quota 8611. Gli “ricognizione”. In realtà raggiunge 7925 250 metri. La spedizione è funestata dalla italiani di Ardito Desio hanno conquistato metri e, forse per troppa prudenza, decide dalla morte di tre sherpa e del miliardario la seconda montagna più alta del mondo e di tornare indietro americano Dudley Wolfe certamente la più difficile

FILM, FUMETTI, OROLOGI E CIOCCOLATINI FURONO DEDICATI AL K2 COSÌ L’ITALIETTA CELEBRÒ L’IMPRESA

LEONARDO BIZZARO Campo base del K2 (Pakistan) landese Hillary e lo sherpa Ten- PIUMINO portante, forse una spiegazione trana cosa l’alpinismo. Uno zing, indiano di origine nepalese. Qui sotto, la può arrivare dalle grandi dighe che I FILM sport come altri, apparente- Forse la vittoria di Lacedelli e giacca in nei decenni successivi saranno co- Smente, solo più rischioso e Compagnoni sul K2, nel ’54, non ha piumino in struite dalle imprese italiane. scomodo. E però accade che qual- avuto un impatto così forte nel dotazione alla Il progetto K2 fu un caso nazio- LA che ascensione esca dai libri di sto- mondo. Ma certo per l’Italia ha as- spedizione nale fin da subito. I partecipanti SPEDIZIONE ria delle montagne per diventare sunto un’importanza che va ben italiana e dovevano rappresentare l’Italia in- DI S.A.R. una tappa importante della storia oltre la conquista alpinistica. Non è usata per tera, quella alpinistica almeno, i IL DUCA degli uomini. E’ successo al Monte senza significato che a muoversi l’ascensione in fondi — nelle intenzioni degli orga- DEGLI Bianco nel 1786, l’ascension di per ottenere il permesso di salita vetta (dal libro nizzatori — sarebbero arrivati con ABRUZZI Paccard e Balmat fu un simbolo per sia stato lo stesso De Gasperi, otte- “K2, Uomini una sorta di gara di generosità dai AL K2 O SUL l’illuminismo scientifico. E fuori nendo dal primo ministro pakista- Esplorazioni cento campanili. E l’attrezzatura TETTO DEL dalle Alpi è stato il caso dell’Evere- no Mohammed Ali ciò agli ameri- Imprese”, De sarebbe stata per le imprese no- MONDO st, nel ’53 una delle ultime pietre cani era stato negato. E sì che gli Agostini) strane la prima passerella post- di Vittorio miliari del colonialismo britanni- Stati Uniti avevano appena varato bellica: come già avevano fatto le Sella del 1909 co: in vetta, un po’ per caso, un po’ il piano Colombo per aiutare i nuo- altre nazioni impegnate nella cor- documento per scelta simbolica, il capo spedi- vi paesi asiatici, Pakistan in testa. sa agli 8.000 — la Francia sull’An- straordinario zione Hunt mandò proprio due Evidentemente il rapporto con l’I- napurna, la Gran Bretagna sull’E- restaurato di abitanti delle ex colonie, il neoze- talia in quel momento era più im- verest, la Germania sul Nanga Par- recente dal bat — si sarebbero sperimentate su Museo un terreno unico tecniche e mate- nazionale del riali finora studiati per l’uso milita- cinema e dal LE IMMAGINI re. Fu, quest’ultimo, forse il capito- Film Festival La spedizione italiana lo meglio riuscito, uno dei pochi della che conquistò il K2 fu non dilaniati dalle polemiche. Che montagna di preparata con cura an- invece scoppiarono su tutto il re- Trento che con l’intento di la- sto: fra il Cai e Desio, fra Compa- sciare una cospicua do- gnoni e il Cai, fra Bonatti e Compa- ITALIA K2 cumentazione icono- gnoni... di Marcello grafica. Le foto e i filma- Ma tutte queste dispute non im- Baldi, 1955. ti presi durante l’im- pedirono di presentare come eroi i Dalla gran presa furono diffusi nel partecipanti all’impresa. Eroi liti- mole di paese e nel mondo con giosi, ma sempre tali. Finirono pro- pellicola una precisa strategia di tagonisti anche di un fumetto usci- girata da celebrazione dell’e- to a fine anno sul Giornalino delle Mario Fantin, vento edizioni San Paolo, tratteggiati il film che come epigoni di Tex: celebra «Questo confetto era l’impresa destinato alla mia zuc- italiana con il ca», commenta Lacedel- commento di ce la squadra, non chi segna il goal. hai la testa tutta confusa. Achille li sfuggendo per un soffio Igor Man Alpinisticamente non ha nessuna nell’ultimo tratto era convinto di a un proiettile di granito. importanza chi arriva per primo. avere una donna dietro... e rideva. GLI AUTORI E dietro ai fumetti arrivò K2 SOGNO Non siamo mica arrivati lassù da Anche a me sembrava di avere Walter Bonatti è uno dei più tutto il resto, la sagoma in- E DESTINO soli: e allora gli altri a cosa sono ser- qualcuno dietro: Guido Lorenzi. noti alpinisti italiani. Ha confondibile del K2 per di Kurt viti? Tutti hanno dato tutto perché “Ma non può essere lui” pensai. partecipato alla conquista vendere cioccolatini, Diemberger qualcuno arrivasse in vetta. Que- “Guido s’è rotto una gamba”. E poi del K2 su cui ha scritto nu- scarponi, pile, orologi. Pri- del 1989. sta cima è frutto di un gruppo, del la mia fidanzata mi sembrava lì, merosi libri. Il testo di Lino ma, ci avevano pensato i Cineasta, lavoro di gruppo di tutta la spedi- ma pensai che lei non sarebbe riu- Lacedelli e Giovanni Cenac- giornali e la Settimana oltre che zione. Ma tanto i giornalisti non scita a venir su di là. Ci ho messo un chiè un’anticipazione del li- Incom a gonfiare l’avve- alpinista e capiscono niente. Sapevo che po’, ma poi ho capito che vedevo bro K2: il prezzo della con- nimento, non la televisio- scrittore, avrebbero chiesto al ritorno: “Chi tutto quello che pensavo dentro di quista in uscita da Monda- ne, che nel suo primo anno Diemberger è arrivato primo?”. Come se fosse me, come se il mio pensiero si tra- dori. Il testo del Sillabario di RENNA di emissioni dedicò al K2 una sola racconta la stata una gara di ciclisti!». smettesse all’esterno. Mi ricordo Fosco Maraini è tratto da Gli stivali di intervista a Bonatti, realizzata dal grande Sei riuscito a pensare a tutto anche che ho detto a Compagno- Gasherbrum IV la splen- renna e le neoassunto Gianni Vattimo per la tragedia del questo, lassù? ni: “Tientela pure quella donna; dida cima, Vivalda Edito- bombole in trasmissione dei ragazzi Orizzonte. 1986 in cui «Sì, ma non lucidamente, è sta- può ben darsi che ci sia... Io di don- ri dotazione agli Ma sono i settimanali, Epocache ha persero la vita to come un istinto. A quella quota, ne non ne vedo, vedo solo i miei italiani l’esclusiva, la Domenica del Corrie- tredici senza ossigeno, non pensi bene, amici!”». recon le tavole di Molino, Oggi, a ri- persone. lanciare la vicenda fra il grande pubblico, a fare dei due vincitori, K2 non troppo conosciuti fuori dalla di Franc cerchia degli alpinisti, personaggi Roddam del Walter Bonatti in al pari dei campioni del calcio. Lo 1991. Il regista ascensione sulle IMMANUEL KANT aveva previsto il capo spedizione di “rocce nere” del K2 Desio, in uno dei suoi “ordini di Quadrophenia (dal libro servizio” dai toni sempre troppo ambienta sul K2:il prezzo della Le rocce che sporgono bruschi: «Chi non obbedirà alle re- K2 una storia conquista, gole — ricorda oggi Lacedelli con credibile tratta Mondadori) audaci in alto e quasi un sorriso ironico — sarà punito da una pièce minacciose… Il loro con l’arma più potente, la stampa». teatrale di Ma uno come Bonatti, certo poco buon aspetto diventa tanto più “ubbidiente”, pur finendo travolto successo attraente per quanto più in una brutta storia di querele e contro querele sul caso del famoso VERTICAL te un’ora per ogni 66 metri di dislivello. è spaventevole bivacco a 8.000 metri, sarà aiutato LIMIT La morale è questa. Finché non si farà dalla stessa stampa a diventare Una ragazza completo chiarimento sulla bugia “ma- quel personaggio di prima gran- intrappolata Critica del giudizio dre”, matrice di tutte le altre bugie del K2, dezza non solo nell’alpinismo, nel- sul K2 e il 1790 questa appunto dell’ossigeno rimasta pur- l’Italia del boom economico. fratello che troppo ancora confusa e nebbiosa, l’incre- E forse il motivo di un successo cerca di sciosa questione rimarrà aperta. che va ben oltre le aspettative — salvarla. Ad esigere un completo, esauriente e THOMAS BERNHARD perfino con il film Italia K2, uscito Regia di si, dati concreti, quote ad orari incontro- convincente chiarimento storico sulla vi- nel marzo ’55 e spinto subito tra i Martin vertibili. Aggiungo ancora un elemento cenda, non può essere che la stessa dignità dieci più visti dell’anno — sta pro- Campbell, che potrebbe facilmente sfuggire a chi non della storia della conquista del K2. Ciò è I monti scintillavano prio in quel boom che si continua- 2001 avesse una cognizione delle estreme quo- pertanto auspicabile che avvenga al più durante l’ascensione. va a vedere solo all’orizzonte. Nel- te. Lassù, tra 7900 e 8100 metri, Mahdi ed io presto, se si vuole celebrare in modo con- l’Italietta dello scandalo Montesi, ci eravamo mossi, con sulle spalle 19 chili veniente la ricorrenza del 31 luglio. E dire Baratri, neri e ostili, da far mentre nel mondo si riaccendeva- di peso e senza l’aiuto dell’ossigeno, a 66 che quanto oggi sta per essere riconosciu- no bagliori di guerra, l’impresa del metri di dislivello/ora. Ciò fa riflettere su- to formalmente, già era ampiamente do- venire i brividi. Spesso K2 — impresa vera di là da qualsia- gli orari e le condizioni riferiti al tratto fina- cumentato da decenni nei miei libri. l’aria intorno a lui tremava si polemica — diventa un motivo di le del K2: poche decine di metri soltanto, se Per ciò che mi riguarda, io rimarrò fede- orgoglio nazionale. Tanto che nes- percorsi in questi anni senza usare l’ossi- le all’impegno che ha segnato gran parte per un tuono lontano suno oggi si meraviglia, dalle Alpi geno per giungere alla vetta, avrebbero ri- della mia vita: dare verità e giustizia alla alla Riviera Adriatica, di ritrovare la chiesto non meno di un’ora, precisamen- storia ufficiale del K2. Gelo sagoma del K2 nelle insegne di ri- 1963 storanti, pizzerie, alberghi, perfino lavanderie.