5 5 DOCUMENTI E ARCHIVI DEL

Gabriella Cruciatti

L’archivio Porcia Ricchieri Porcia L’archivio L’archivio Porcia Ricchieri Gabriella Cruciatti Gabriella Gabriella Cruciatti

L’archivio Porcia Ricchieri

Società Filologica Friulana Società Filologica Friulana Documenti e archivi del Friuli

Comitato scientifico: Liliana Cargnelutti, Flavia De Vitt, Pierpaolo Dorsi, Grazia Tatò, Andrea Tilatti, Luisa Villotta

Il presente volume è stato pubblicato con il contributo di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con il patrocinio della Soprintendenza Archivistica per il

© 2017 – Società Filologica Friulana Via Manin, 18 – 33100 tel. 0432.501598 – fax 0432.511766 [email protected] www.filologicafriulana.it ISBN 978-88-7636-253-8 INDICE

Introduzione di Pierpaolo Dorsi ...... pag. 7

Il Fondo Porcia Ricchieri presso l’Archivio storico della Diocesi di Concordia ...... » 9

Inventario

Famiglia di Porcia e ...... » 31

Famiglia Ricchieri ...... » 185

Documenti non attribuiti ...... » 281

Indice dei nomi ...... » 309 ABBREVIAZIONI UTILIZZATE

AMM = Archivio Montereale Mantica ASDPn = Archivio storico diocesano di Concordia-Pordenone ASPn = Archivio di Stato di Pordenone BSAPn = Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Pordenone c. / cc. = carta/e ca. = circa cart. = cartaceo cfr. = confronta cit. = opera citata doc. / docc. = documento / i ed. = edizione es. = esempio fasc. = fascicolo fraz. = frazione I.R. = Imperial Regio loc. = località mm. = millimetri ms. / mss. = manoscritto/i n. / nn. = numero/i n.n. = non numerate/i num. orig. = numerazione originale p. / pp. = pagina/e r. = recto rev. = reverendo s.d. = sine data s.l. = sine loco sec. / secc. = secolo/i v. = verso vd. = vedi INTRODUZIONE

Rintracciare e seguire dei fili talvolta impalpabili per poi riuscire ad annodarli, e ricostituire così trama e tessuto: questa una delle metafore con cui si cerca di descrivere il lavoro di chi opera sugli archivi storici. Al di là delle tante rappresentazioni utilizzate per esprimere l’impegno dell’archivista nell’applicare il “metodo storico”, valide ai fini didattici ma inevitabilmente schematiche, nel momento in cui ci si confronta con le condizioni effettive di un determinato archivio non è sempre possibile procedere con una simile linearità. Talvolta, anche dopo un attento esame, il “tessuto” appare talmente degradato da evidenziare strappi in parte irreparabili; è stato questo il caso del fondo Porcia Ricchieri, dove almeno due tessuti diversi si sono sovrapposti dando origine a un intrico difficile da dipanare. Gabriella Cruciatti ha saputo magistralmente risalire lungo i fili, tutti confusi e spezzati almeno nella situazione iniziale, di quel complesso di documenti cartacei e pergamenacei definito convenzionalmente Archivio Porcia Ricchieri, che dalla fine del 2009 si trova custodito presso l’Archivio storico della Diocesi di Concordia- Pordenone. Il fondo è certamente tra le fonti di provenienza privata più cospicue che siano in nostro possesso per la conoscenza delle vicende e delle condizioni storiche della Destra e del Veneto orientale tra Medioevo ed età moderna; al tempo stesso apre interessanti proiezioni verso la dimensione europea, soprattutto sotto i profili della storia diplomatica, militare ed ecclesiastica, ma anche delle relazioni tra ceti nobiliari delle diverse nazioni. Nella primavera del 2010 il rientro in patria di questi documenti fu salutato a Pordenone da una manifestazione pubblica, sotto la significativa insegna Domum redeunt, e da diversi commenti di stampa. Allora dicevo che il lavoro intorno al fondo doveva appena cominciare, intendendo che andava eseguito prima di tutto un intervento archivistico che lo rendesse consultabile, attraverso il riordinamento e l’elaborazione di quello strumento inventariale di cui era privo. Le operazioni si sono svolte in due fasi tra il 2010 e il 2012, usufruendo del finanziamento della Soprintendenza archivistica del Friuli Venezia Giulia: si è considerato assolutamente prioritario intervenire su un archivio rimasto fino allora inaccessibile e appena conquistato all’uso degli studiosi. L’intervento dal quale è scaturito il presente inventario è stato condotto per la Società cooperativa Guarnerio da Gabriella Cruciatti, esperta e studiosa di archivi gentilizi, ottima conoscitrice di storia friulana, e naturalmente in possesso di tutti gli strumenti tecnici necessari per affrontare un compito per nulla agevole. Non vi è archivio famigliare che non presenti lacune, dovute a eventi distruttivi, divisioni ereditarie o selezioni, ma nel caso del fondo Porcia Ricchieri parlare di lacunosità sembra perfino riduttivo. Meno di un migliaio sono i documenti qui presenti delle due cospicue famiglie friulane, ambedue caratterizzate da un complesso di interessi e relazioni, nella sfera pubblica e in quella privata, tali da far intuire l’esistenza all’origine di due archivi imponenti. Va aggiunto poi che i documenti superstiti, per una metà pergamenacei, benché si concentrino tra il XV e il XVII secolo, nel complesso si presentano distribuiti lungo ben settecento anni. Né si può dire che esistano altrove più consistenti nuclei documentari dei conti di Porcia e Brugnera e, rispettivamente, dei Ricchieri. Dunque, fermo restando il rammarico per le ingenti perdite subite, questa rimane la fonte più ricca a nostra disposizione per la conoscenza della storia delle due famiglie. L’inventario che presentiamo permette finalmente di accedere ai documenti del fondo Porcia Ricchieri. Ne evidenzia analiticamente i contenuti, così da rendere possibile una ricerca funzionale alle diverse esigenze, che trarrà vantaggio anche dagli indici dei nomi, allestiti dalla curatrice. Per molti tratti è stato possibile ricostruire scientificamente la struttura, per altri – quando ciò non era praticabile – l’archivista ne propone una, in forma problematica, senza nascondere di aver dovuto valutare più alternative possibili, e naturalmente giustifica la soluzione adottata. L’atteggiamento filologico che ci viene dettato dalla dottrina archivistica implica anche la coscienza dei limiti imposti alla ricostruzione da circostanze obiettive. Nella sua introduzione Gabriella Cruciatti, tra le altre cose, espone quanto dalle carte stesse è riuscita a dedurre sulle tormentate vicende passate del complesso documentario. A questo scopo è ricorsa in primo luogo ad antichi elenchi di documenti e a citazioni di singoli atti, già noti a studiosi di epoche lontane; ci permette così di valutare la mole delle perdite intervenute attraverso il tempo, e contemporaneamente di apprezzare l’importanza di quanto è sopravvissuto fino ai nostri giorni. Venendo alla storia più recente del fondo, non va dimenticato che il recupero dei documenti, ora restituiti al Friuli e al più ampio mondo degli studi, è stato reso possibile da alcune persone, cui va reso pubblico riconoscimento. Il professor Paolo Goi è riuscito a trovare, dopo tante difficoltà, la chiave che ha permesso il felice rientro dei documenti, venendo incontro così alle sollecitazioni che da tempo arrivavano da studiosi italiani e – significativamente – da diversi stranieri interessati. Il signor Giuseppe Casonato con gesto nobile ha acquistato il fondo, che era stato messo in vendita sul mercato antiquario, e l’ha voluto depositare a disposizione del pubblico presso l’Archivio storico diocesano di Pordenone, istituzione che forma un vanto del nostro panorama culturale. La Soprintendenza archivistica ha sostenuto, per la sua parte, un’operazione che si è risolta in un consistente arricchimento del patrimonio culturale nazionale.

Pierpaolo Dorsi Soprintendente archivistico del Friuli Venezia Giulia Il fondo Porcia Ricchieri presso l’Archivio storico della Diocesi di Concordia-Pordenone 9

IL FONDO PORCIA RICCHIERI PRESSO L’ARCHIVIO STORICO DELLA DIOCESI DI CONCORDIA-PORDENONE

PREMESSA1

Nel corso dell’anno 2010 l’Archivio storico della diocesi di Concordia-Porde- none ha acquisito e reso disponibile alla consultazione un fondo archivistico di provenienza friulana che da alcuni decenni si trovava a far parte delle collezioni della biblioteca dell’università di Binghamton, nello Stato di New York. Dietro questo risultato così importante si celano la convergenza di interessi, la volontà e l’impegno di coloro2 che hanno inteso assicurare ai ricercatori italiani e d’ol- tralpe l’accesso diretto ad un corpus di documenti formatosi in quel complesso di relazioni istituzionali e personali che contraddistingue, tra il basso Medioevo e l’età moderna, l’area nordorientale compresa, e contesa, tra i domini del Patriarca aquileiese, dell’Impero e della Repubblica di Venezia. L’uso del termine corpus viene qui inteso con riferimento allo stato attuale delle carte. Come si evince dal nome del fondo, siamo in presenza di documen- ti riferibili a due antichi gruppi familiari che, se pur nelle notevoli diversità di origine, ruolo sociale e rilevanza economica che li contraddistinguono, hanno intrecciato le proprie vicende alla storia friulana per oltre sei secoli: i conti di Porcia e Brugnera, antica famiglia castellana che trae i natali dai signori di Prata documentati nel Friuli occidentale dal XII secolo, ed i nobili Ricchieri, attestati a Pordenone dal XIV secolo ma in breve tempo entrati a far parte di quella élite sociale che poteva accedere a posizioni di prestigio nelle cariche pubbliche locali ed entrare al servizio degli eserciti della Casa d’Austria e della Serenissima. Una differenza sociale e politica che potremmo sintetizzare con la rispettiva posizione nel Parlamento della Patria del Friuli, dove i Porcia sedettero sin dalla sua costi- tuzione come rappresentanti dell’aristocrazia di origine imperiale ed i Ricchieri entrarono nel secolo XVII per meriti militari. Ciò non toglie che interessi patrimoniali e rapporti personali abbiano potu- to tessere tra i due casati quei legami, seppure ancora non evidenti, che hanno portato alla formazione di un nucleo archivistico composito. I vincoli che legano

1 La parte introduttiva di questo lavoro riprende sostanzialmente il saggio Gabriella Cruciatti, Il fondo Porcia Ricchieri, in “Atti dell’Accademia San Marco di Pordenone”, 12 (2010), pp. 589-607. 2 L’acquisizione dell’archivio è stata promossa dall’Archivio storico diocesano di Concordia-Pordenone (d’ora in poi ASDPn), quindi realizzata con la collaborazione della Soprintendenza archivistica per il Friuli Venezia Giulia e di un privato che si è fatto carico dell’acquisto del fondo. L’archivio è stato notificato come d’interesse culturale nel 2010. 10 L’archivio Porcia Ricchieri le carte di un archivio sono molteplici e fanno riferimento sia al produttore che alla realtà familiare, sociale ed istituzionale con cui questi interagisce3. Quando, all’origine di un archivio, abbiamo gruppi nobiliari complessi, i cui membri, nel corso dei secoli, intrecciano strettamente le proprie vite con gli spazi collettivi e i componenti delle comunità in cui nascono e/o entrano in relazione – gestendo i propri beni, coltivando interessi religiosi e culturali, frequentando istituzioni pubbliche ed ambienti privati – può diventare difficile riuscire a comprendere i percorsi delle carte e le forme che il complesso documentario ha assunto nel tem- po. Questo perché, quasi sempre, la struttura dell’archivio non è data da un pro- getto originario, ma si realizza come un sovrapporsi di iniziative di singoli. Certo non tutti i componenti del consorzio si dedicano o hanno accesso alla gestione del materiale archivistico, ma in genere chi si assume questo incarico – perché in quel momento ha il ruolo di amministratore del patrimonio o ha una formazione che lo fa ritenere più idoneo di altri alla pratica documentaria – riflette nelle scelte organizzative, oltre al fine primario dell’impresa familiare che è quello della difesa dell’interesse economico4, una propria peculiare visione di ‘come le cose vadano fatte’, di quale documento sia utile/inutile, significativo sotto l’aspetto giuridico o storico ovvero riutilizzabile come contenitore, carta da pacco o quant’altro. Una valutazione che può cambiare nel tempo o essere limitata da basilari neces- sità logistiche e portare quindi a successive movimentazioni e rielaborazioni delle modalità di ordinamento e conservazione di carte e fascicoli. «Se già la struttura di un archivio familiare ad assumere una configurazio- ne meno definita e più labile rispetto a quella di un archivio prodotto da un ente o da un ufficio pubblico»5, le vicende legate alla storia familiare ed ai contesti storici in cui questa si inserisce segnano profondamente il complesso documentario e hanno un ruolo non marginale nel determinare la forma con cui esso ci appare oggi. Il fondo Porcia-Ricchieri è costituito da circa novecento documenti che co- prono l’arco temporale di otto secoli (XII-XIX). Formulare un’ipotesi di quella che poteva essere la consistenza originale e quantificare le dispersioni sembra essere un percorso difficilmente perseguibile, per quanto si sia tentato di tracciare alcune linee interpretative. Con maggiore certezza si può affermare che i vuoti creatisi tra la documentazione, la rilevante quantità di atti su supporto membranaceo (oltre cinquecento), la presenza di sigilli e la notorietà di alcuni degli attori delle scritture,

3 Antonio Romiti, Riflessioni sul significato del vincolo nella definizione del concetto di archivio, in ID., Temi di archivistica, Lucca, Pacini-Fazzi, 1996, pp. 9-28. 4 Roberto Navarrini, La conservazione della memoria nell’azienda famiglia, in Laura Casella, Roberto Na- varrini (a cura di), Archivi nobiliari e domestici. Conservazione, metodologie di riordino e prospettive di ricerca storica, Udine, Forum, 2000, pp. 87-98. 5 Andrea Giorgi, Di archivi familiari e personali. Note in margine al riordinamento del fondo ‘Nuovi manoscritti’ della Biblioteca comunale di Trento, in Silvano Groff (a cura di), L’archivio di Giovanni Pedrotti e le recenti acquisizioni documentarie della Biblioteca comunale di Trento, Trento, Comune di Trento, 2009, p. 69. Il fondo Porcia Ricchieri presso l’Archivio storico della Diocesi di Concordia-Pordenone 11 abbiano sollecitato in passato trattamenti conservativi simili a quelli di una collezio- ne museale d’altri tempi, in cui ogni singolo pezzo veniva esaltato per la sua unicità. Ma l’aspetto formale non ne modifica l’essenza poiché, come sottolinea Romiti:

[...] Un complesso documentale originato con le caratteristiche naturali di un archivio potrà quindi, a seguito di operazioni di scarto volontario o involontario, divenire incompleto, ma rimarrà sempre un archivio poiché le trasformazioni del- la struttura non possono incidere sulla natura: il corpus potrà essere scomposto, depauperato ed anche mutilato, ma rimarrà sempre in esso la natura di corpus6.

LE CARTE PORCIA

La famiglia

Il casato dei conti Porcia nasce nel XIII secolo in seguito alla divisione dei si- gnori di Prata castellani dell’omonima località del Friuli Occidentale, centro da cui amministravano un vasto patrimonio immobiliare ed esercitavano il controllo sull’area a loro sottoposta comprendente diverse ville dislocate tra i fiumi Noncello, Meduna, Livenza7. Le prime attestazioni documentarie dei da Prata presentano già il momento dell’affermazione sociale e politica della famiglia: nel 1112 Gabriele da Prata viene nominato avvocato della Chiesa di Concordia, il figlio Guecelletto, che gli subentra nell’incarico, sposa la figlia di Ezzelino da Romano e ricopre la carica di podestà di tra il 1174 e il 1181, anno in cui il patriarca Godfredo gli confe- risce il titolo di conte di Prata e Porcia, nonchè del distretto di Brugnera8. Lo stesso

6 Antonio Romiti, Riflessioni sul significato del vincolo nella definizione del concetto di archivio cit., p. 26. 7 La bibliografia più aggiornata sulla storia del casato è quella indicata nelle voce relativa in Claudio Griggio, Cesare Scalon, Ugo Rozzo (a cura di), Nuovo Liruti. Dizionario Biografico dei friulani. L’età veneta, Udine, Forum, 2010. Nella stesura di questo lavoro sono state consultate le seguenti opere di carattere generale: Enrico Del Torso, Cenno storico sui conti e principi di Porcia e Brugnera, Udine, Arti Grafiche Friulane, 1933; Günter Probszt-Ohstorff, Die Porcia. Aufstieg und Wirken eines Fürstenhauses, Klagenfurt, Geschichtsverein für Kärnten, 1971; Antonio De Pellegrini, Cenni storici sul castello di Porcia, Pordenone, Arti Grafiche, 1925; Stefano Bigatton Porcia: i luoghi della memoria. Repertorio documentale per servire allo studio di una realtà locale, Pordenone, Grafiche editoriali artistiche pordenonesi, 1990; Maurizio Baccichet, Pier Carlo Begotti, Ermanno Contelli (a cura di), Brugnera, feudo e comune, Brugnera, Comune di Brugnera, 1990; Therese Mayer, Gli splendori dei Porcia. I privilegi di una famiglia principesca, in Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche (a cura di), I Porcia Avogari del Vescovo di Ceneda, Condottieri della Serenissima, Principi dell’Impero, atti del convegno 9 aprile 1994, Vittorio Veneto, De Bastiani, 1994, pp. 107-113. Per quanto riguarda le genealogie utilizzate, i riferimenti principali sono il ms. n. 32, Genealogia dei conti di Prata e Porcia presso la Biblioteca del Seminario diocesano di Pordenone e la voce relativa alla famiglia Porcia nelle Genealogie Del Torso presso la Biblioteca Civica “V. Joppi” di Udine. 8 Vania Santon, Al servizio degli Asburgo: carriere, famiglie, proprietà di nobili friulani in Austria tra Seicento e Settecento. Università degli Studi di , tesi di dottorato in scienze umanistiche, indirizzo storico-artistico, a.a. 2010/2011, p. 25. 12 L’archivio Porcia Ricchieri

Ezzelino, tuttavia, deve intervenire nel 1214 a dirimere i contrasti sorti alla morte di Guecelletto tra i figli Gabriele e Federico e decidere le modalità per la divisione del feudo tra i due fratelli. È in questo momento che a Federico viene attribuito l’appellativo “di Porcia”, in quanto erede dei possedimenti gravitanti intorno a quel castello, e che assume connotazione autonoma il gruppo identificato nei secoli successivi come di Porcia e Brugnera. Nel corso del XIII secolo e sino alla prima metà del XIV – trovando i propri spazi all’interno di quel complesso tes- suto giurisdizionale in cui convivevano in equilibrio precario il principato eccle- siastico, poteri signorili ed autorità comunali e vescovili – il ramo Porcia riesce ad ampliare i possedimenti ed a consolidare il proprio potere. Nel 1219 il patriarca Bertoldo di Andechs, con l’intento di contrastare lo spostamento di interessi che aveva portato in quegli anni molti feudatari friulani a gravitare verso il Comune di Treviso, conferma a Federico i domini feudali che erano stati riconosciuti agli avi dai suoi predecessori; l’atto sarà poi rinnovato dal patriarca Gregorio di Mon- telongo a favore dei figli. Nel 1254 il conte di , avvocato della Chiesa di , investe Guidone della giurisdizione di altri beni localizzati all’interno del distretto purliliese – le ville di , , Rorai e Villotta oltre alle rendite dei mulini di Pordenone – e dell’avvocazia della villa di San Foca, mentre è del 1289 la conferma dell’investitura dei feudi del vescovo di Ceneda, da cui i Porcia assumono l’incarico di avvocati dell’episcopato cenedese9. Nonostante, o più probabilmente a causa, di questa crescita sociale ed economica nel 1268 una nuova divisione familiare tra i figli di Guidone di Porcia, Artico e Gabriele, dà vita ai due colonnelli denominati di sopra e di sotto, determinando un ulteriore suddivisione del patrimonio e delle competenze giurisdizionali. Il titolo di conti, al quale si collega la facoltà di creare notai e giudici, viene formalmente attribuito ai consorti dall’imperatore Carlo IV di Lussemburgo nel 1369, anche se nei do- cumenti la qualifica comincia a comparire già qualche anno prima. Il passaggio da domini a comites si evidenzia chiaramente nel testo degli statuti di Brugnera, emanati nel 1335 e integrati negli anni 1396 e 1402; da questi si modellano quel- li di Porcia, emanati tra il 1378 ed il 138510. Con il titolo di conti e la qualifica difideles – cioè di «uomini liberi che avevano ricevuto prerogative e beni direttamente dall’autorità imperiale prima che questa fosse trasferita al patriarca (1077)»11 – i signori di Porcia siedono nel Parlamento della Patria del Friuli dove costituiscono, però, un’unica voce. Dopo aver giurato fedeltà alla Repubblica di Venezia nel 1418, mantengono nei secoli successivi il

9 Ivi, pp. 80-81. 10 Gherardo Ortalli, Gli statuti di Brugnera tra signori e comunità, in Maurizio Baccichet, Pier Carlo Begotti, Ermanno Contelli (a cura di), Brugnera, feudo e comune cit., pp. 123-140. 11 Pier Carlo Begotti, Le origini medievali di Brugnera tra Ceneda e il Friuli, in Maurizio Baccichet, Pier Carlo Begotti, Ermanno Contelli (a cura di), Brugnera, feudo e comune, cit., p. 116. Il fondo Porcia Ricchieri presso l’Archivio storico della Diocesi di Concordia-Pordenone 13 proprio appoggio al governo della Serenissima che, da parte sua, rinnova ad ogni richiesta le antiche prerogative feudali tra cui quella di amministrare la giustizia e di esercitare funzioni di controllo sugli affari delle comunità e delle chiese locali. Nel corso del Cinquecento, tuttavia, il ramo di sotto inizia a gettare le basi di quella rete di relazioni sociali e investimenti finanziari nei territori asburgici che lo porteranno nel secolo successivo ad acquisire la giurisdizione della contea di Ortenburg in Ca- rinzia, della signoria di Senosecchia, di quella di Prem in . Un percorso che avrà il suo apice nel 1662 con la concessione del titolo di principi12. Alla notorietà della famiglia come ente si affianca quella di alcuni personaggi che si distinsero nei più tradizionali settori della nobiltà di antico regime: l’eser- cito, la chiesa, le lettere. Membri dei due rami militarono come condottieri negli eserciti imperiale e veneto durante le campagne di guerra contro i turchi ed in quelle che videro contrapporsi gli Stati cattolici e protestanti nei secc. XVI-XVII (Silvio, Muzio e Giovanni Silvio del ramo di sopra), altri ricoprirono alte cariche ecclesiastiche al servizio diretto del Papa (Bartolomeo e Girolamo il Giovane del ramo di sotto), mentre alcuni furono apprezzati già dai contemporanei per l’im- pegno erudito e la produzione storico-letteraria: Jacopo (1462-1538), Giovanni Artico (1682-1743), Enea Saverio (1739-1813) ed Alfonso (1868-1932).

L’archivio

Nel Repertorio documentale per servire allo studio di una realtà locale13 Sergio Bigatton fornisce una sostanziale ricostruzione del sistema di fonti manoscritte e a stampa ad oggi disponibile sulla storia di Porcia e sulla famiglia dei conti di Porcia e Brugnera. L’analisi delle fonti documentarie parte dalla verifica della dispersione dell’archivio comitale, attribuita dalla storiografia locale ai saccheggi della Grande Guerra14. Bigatton rilegge con occhio critico le pubblicazioni di De Pellegrini, lo storico che nella prima metà del XX secolo ha ampiamente utilizzato l’archivio dei conti di Porcia e Brugnera per la redazione di saggi ed

12 Il consolidamento nei territori austriaci del ramo di sotto è stato dettagliatamente ricostruito da Vania Santon, Al servizio degli Asburgo: carriere, famiglie, proprietà di nobili friulani in Austria tra Seicento e Settecento cit. 13 Stefano Bigatton, Porcia: i luoghi della memoria cit., pp. 191-387. 14 «Tutto era sporcizia e rovina. I soldati si erano divertiti a infilare con la sciabola gli occhi dei ritratti appesi alle pareti. I mobili in gran parte erano stati gettati dalle finestre per far fuoco e già scardinavano le porte per lo stesso motivo [...]. Dalle finestre di una dipendenza del castello, a sud, i soldati stavano scaraventando al suolo gli scaffali dell’archivio. Già un enorme numero di libri, buste, vecchie carte erano sparse al suolo formando un grande mucchio dal quale sporgevano le scaffalature fracassate... tutto rimase sotto la pioggia e la neve per qualche mese sino a quando alcuni contadini caricarono ogni cosa su dei carri portando tutto chissà dove a ridursi in polvere»: Antonio Forniz, La prima guerra mondiale nei ricordi di un friulano adolescente, Udine, Arti Grafiche Friulane 1970, p. 27; StefanoBigatton , Porcia: i luoghi della memoria cit., p. 191. 14 L’archivio Porcia Ricchieri articoli sulla famiglia ed il contesto sociale in cui si mosse15, i documenti del lega- to Porcia alla Biblioteca comunale di Pordenone, i dati sui complessi di carte oggi conservati presso istituzioni italiane ed estere16 – tra cui quello oggetto del pre- sente intervento – ed attenua il giudizio negativo sulle responsabilità dell’evento bellico. Non tutto sembra essere andato perduto in quell’occasione, sicuramente non la raccolta libraria del conte Alfonso di Porcia, donata in seguito al Comune, e probabilmente non l’annessa collezione di pergamene e manoscritti che il conte in parte assegnò al proprio erede. D’altro canto già alcuni anni prima Pier Carlo Begotti aveva appoggiato l’ipotesi sostenuta da altri che la dispersione delle carte fosse in parte da riportare ad una loro collocazione sul mercato antiquario avve- nuta presumibilmente alla fine dell’Ottocento17. Da sottolineare il fatto che nel 1917 non esisteva un unico archivio familiare bensì due raccolte riferibili ai colonnelli di sotto e di sopra. Lo stesso De Pel- legrini, nel pubblicare la trascrizione di un repertorio di documenti compilato nella seconda metà del XVI secolo dal notaio Giovanni Battista Rorario18, attesta questa distinzione. Lo storico inserisce in premessa alcune notizie sugli archivi purliliesi e sulla loro consistenza basandosi sulle vicende familiari e su due elenchi che oggi risultano dispersi. Del primo elenco, datato 1767 e riferibile al fondo del ramo di sotto, De Pel- legrini riporta solo un estratto in cui evidenzia, in particolare, le carte prodotte e conservate da Girolamo vescovo di Adria19. Il secondo elenco, di cui non viene indicata l’epoca di redazione, riguarda il fondo del ramo di sopra. De Pellegrini lo trascrive integralmente, secondo un numero progressivo che è quello delle buste in cui il materiale era condizionato20. La genericità dei titoli e le scarse indicazioni cronologiche non permettono di datare l’elenco con precisione, ma dai nomina-

15 Per la biografia e la bibliografia minima si rimanda alla voce a lui dedicata in Cesare Scalon, Claudio Grig- gio, Giuseppe Bergamini (a cura di), Nuovo Liruti. Dizionario Biografico dei friulani. L’età contemporanea, Udine, Forum, 2011, pp. 1233-1235. 16 Un quadro dettagliato in questo senso è fornito da Vania Santon, Al servizio degli Asburgo cit., pp. 13-16. 17 Antonio De Pellegrini, Le incursioni turchesche in Friuli e i castelli di Porcia e Brugnera (ristampa anastatica dell’ed. 1911 con introduzione di Pier Carlo Begotti), Brugnera, Comune di Brugnera, 1985, pp. XVI-XVII. L’ipotesi della vendita era stata avanzata da Tullio Perfetti, allora direttore dell’Archivio di Stato di Pordenone, Ivi, nota 11, p. XXVI. 18 Giambattista Rorario, Regestario di un archivio purliliese del Seicento (cenni intorno ai Rorario e sugli archivi della famiglia Porcia e Brugnera di Antonio De Pellegrini), Pordenone, Arti Grafiche, 1929. 19 In realtà nel testo ci sono alcune incongruenze tra le date dei documenti ed il personaggio a cui sono attribu- iti – Girolamo (1559-1612) figlio di Alfonso e Susanna della Torre, vescovo di Adria e nunzio apostolico in Austria – che fanno pensare ad una commistione tra gli atti di questo Girolamo con quelli dell’avo vescovo di Torcello e forse di Bartolomeo visitatore apostolico negli stessi anni del consorte. Per l’inquadramento storico ed i riferimenti bibliografici essenziali sulla famiglia ed in particolare sulle figure di Bartolomeo e Girolamo di Porcia si rimanda alle schede curate da Alex Cittadella, Gilberto Pizzamiglio, Aidée Scala in Nuovo Liruti. Dizionario Biografico dei friulani. L’età veneta cit., pp. 2034-2046. 20 Per un totale di 88 buste, poiché alcuni numeri sono articolati in due o più buste con segnatura numerico/ alfabetica. Il fondo Porcia Ricchieri presso l’Archivio storico della Diocesi di Concordia-Pordenone 15 tivi che ricorrono più frequentemente sembrano prevalere documenti del XVI- XVII secolo21. I documenti appaiono organizzati secondo un criterio tematico/ tipologico: carte che riguardano Silvio (1526-1603) ed i figli Muzio e Fulvio I (titoli, atti relativi al servizio prestato nelle armate della Repubblica di Venezia, carteggi, memorie), documenti relativi all’attività giurisdizionale (esercizio della giustizia, sanità, vertenze con le comunità), atti relativi all’amministrazione del patrimonio in Porcia, San Foca ed altre località, atti che riguardano vertenze tra i consorti dei due rami e contro terzi, atti relativi alle chiese di Porcia (priorato di Sant’Angelo, chiese di San Giorgio e San Rocco), testamenti, patti dotali. Nell’e- lenco sono presenti, inoltre, un esemplare membranaceo degli statuti di Brugnera ed alcune opere, manoscritte e a stampa, del conte Jacopo di Porcia (1462-1538). Con riferimento a questo secondo fondo, De Pellegrini afferma che «solo pochis- simi documenti rimasero e sono ora conservati nel palazzo del conte Giuseppe di Porcia e Brugnera di Pordenone»22. Tra questi pochi documenti figurava il manoscritto dell’opera del notaio Ro- rario, cioè un elenco di regesti di atti dell’archivio compilato nell’ultimo quarto del XVI secolo ed offerto al proprio signore, il citato Silvio di Porcia figlio di Federico23. Si tratta di una selezione di 78324 atti in cui la diversità delle tipologie documentarie presenti fa pensare ad una scelta non esclusivamente motivata da intenti encomiastici. Accanto ad investiture, patti dotali, testamenti, divisioni familiari, scritture relative all’attività giurisdizionale, sono numerosi i contratti di compravendita e gli atti che si riferiscono alla documentazione di crediti. Il confronto tra il Regestario e gli atti conservati nel fondo Porcia-Ricchieri ha permesso di individuare la corrispondenza di 62 unità. Da questa lettura è stato possibile cogliere alcune incongruenze, ad esempio l’assenza nell’opera di un documento che indubbiamente doveva trovarsi presso Silvio di Porcia cioè i patti dotali del matrimonio tra questi e Camilla Torelli (1564) – presenti invece nel fondo attuale25 – mentre vi compaiono contratti relativi a matrimoni di altri

21 In base a questo elenco il fondo conservava documenti compresi tra gli anni 1189 e 1617. 22 Giambattista Rorario, Regestario di un archivio purliliese del Seicento cit., p. X. 23 Una nota archivistica nella dedica del Rorario fa fede di una certa attenzione del notaio verso la conservazione delle carte perché sottolinea la necessità di registrare i prelievi dei documenti riportando su registro il numero dell’atto prelevato «Ricordo principale per il governo delle scritture servando ordine perfetto ed invariabile. Et questo basta. Occorrendo dar qualche scrittura delle nominate nel registro così alli avvocati come volen- dosi servire in altra maniera, per tenere la regola perfetta, fa bisogno, nel luogo ove si torrà la scrittura, far nota sopra una polizza simile a quella degli rodoli, facendole il numero della scrittura che si tuol fuora et scriver quello che di essa si vuol fare, il che serve per memoria della distribuzione della scrittura, la qual poi ritornando a suo luogo, si depennerà la nota, riponendo la scrittura nel pristino stato. Et a questo modo il predetto ordine sarà perpetuo et di grande beneficio a questa illustre et nobilissima famiglia». Giambattista Rorario Regestario di un archivio purliliese del Seicento cit., p. [XXX]. 24 Rispetto alla ripartizione cronologica sono presenti 288 atti per i secoli XII-XIV, 302 per il XV secolo, 193 per il XVI secolo. 25 ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, n. 83. 16 L’archivio Porcia Ricchieri membri della famiglia ed altre nove scritture che vedono come attrice o parte coinvolta Camilla, per lo più per questioni patrimoniali26. Rispetto a quanto conservato nel fondo Porcia-Ricchieri, che rappresenta evidentemente un modestissimo residuo rispetto alla consistenza originaria dei complessi documentari cui fa capo, ritengo di affermare con certezza che esso comprende carte provenienti dagli archivi di entrambi i rami comitali. Allo stato attuale non è possibile una definitiva ricostruzione della struttura archivistica ori- ginale, ma certamente sono emersi alcuni elementi che ci permettono di collegare tra loro nuclei limitati di documenti. Considerata la varietà di tipologie documentarie, attori e luoghi coinvolti nel- le scritture individuate come riferibili alla famiglia Porcia Brugnera, mi limiterò a segnalare alcuni elementi che possano essere esemplificativi della ricchezza di questa parte del fondo. Il primo dato oggettivo è l’ampiezza cronologica (XIII- XVII secolo). La documentazione si concentra nei secoli XV-XVII, mentre per i restanti la consistenza è nell’ordine di poche unità (2 atti per il XIII secolo, 9 per il XIV secolo e 10 per il XVIII secolo). L’atto che cronologicamente apre la raccolta è un contratto di permuta datato 1 febbraio 1228, rogato all’esterno della chiesa di San Tommaso di Villotta, che vede come attore l’abate del monastero di Millstatt27. Il legame tra l’abbazia carinziana e la famiglia, a cui rimandano anche altri passaggi di proprietà, va collegato all’acquisizione dei beni posseduti dall’ab- bazia nel territorio friulano da parte del conte Bianchino di Porcia28. All’inizio del secolo successivo si colloca la più antica delle scritture che documenta gli accordi siglati tra i conti Manfredo, Federico e Gabriele per la successione dei titoli e dei beni familiari29. Tra Quattro e Cinquecento è possibile seguire le strategie di investimento immobiliare e, in parte, il rapporto con le comunità comprese nel territorio sottoposto alla giurisdizione feudale, entrando nel dettaglio di relazioni, usi sociali e termini locali per la denominazione di luoghi e persone. Convenzioni e vertenze tra i consorti si susseguono per lungo tempo e con notevole frequenza, toccando i punti nevralgici per la stabilità sociale ed economica: i diritti giuri- sdizionali, il patrimonio, l’assegnazione dei benefici ecclesiastici (in particolare quello del priorato di Sant’Angelo di Porcia). Non mancano naturalmente i titoli che danno fondamento alla posizione politica ed al prestigio sociale, gli atti di

26 Giambattista Rorario, Regestario di un archivio purliliese del Seicento cit., nn. 762-767, 769, 770, 778. Dal confronto con gli originali depositati oggi nell’ASDPn non è stata riscontrata la presenza di un numero progressivo che corrisponda a quello indicato nella pubblicazione del Regestario. Si può forse ipotizzare che la numerazione fosse stata posta su etichette mobili legate ai documenti con uno spago. 27 ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, n. 23. 28 Nerio De Carlo, I possedimenti della casata di Porcia e Brugnera in Austria e Germania, in Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche (a cura di), I Porcia Avogari del Vescovo di Ceneda, Condottieri della Serenissima, Principi dell’Impero cit., p. 131. 29 ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, n. 51. Il fondo Porcia Ricchieri presso l’Archivio storico della Diocesi di Concordia-Pordenone 17 investitura civile e religiosa. La fedeltà dei Porcia alla Repubblica, sancita dal giuramento prestato da Artico di Porcia al doge nel 141830, è forse maggiormente illustrata dalla carriera di Silvio, più volte menzionato in precedenza. Assegnazioni di incarichi e rendite, licenze per il rientro in Patria, la- sciapassare per il transito su territori stranieri, patenti che lo esentano da eventuali procedimenti giudiziari nei suoi confronti mentre si trova al servizio della Repub- blica, ma anche contratti che documentano la movimentazione temporanea di beni per procurarsi la liquidità necessaria all’intrapresa della missione militare nel Regno di Cipro31. Nel secolo successivo (sec. XVII), oltre al figlio Muzio, un altro Giovanni Silvio si distingue per i meriti militari acquisiti nelle file della Repub- blica e quindi della Maestà Cesarea32: nell’elenco dei suoi corrispondenti figurano il generale Raimondo Montecuccoli e Carlo duca di Lorena33. Tra le personalità di ambito ecclesiastico vanno segnalati Girolamo di Bianchino (secc. XV-XVI) vescovo di Torcello34 e Girolamo il giovane (1559-1612), figlio di Alfonso e Su- sanna della Torre; quest’ultimo, nunzio papale presso la corte di Graz, seguì l’at- tuazione della riforma nelle diocesi dell’Austria interna centrale e si interessò in particolare della formazione del clero. A lui vanno riferiti un nucleo di carteggi e relazioni che riguardano la situazione di alcuni monasteri, in particolare dell’Or- dine cistercense, in Stiria e Carinzia35. Le figure femminili ci riportano in primo luogo alle alleanze nuziali – le nozze di Federico di Artico con Orsola sorella di Taddeo marchese d’Este nel 142236 sono un segno del prestigio della famiglia al di fuori della Patria, mentre quelle tra Francesca di Giovanni Battista di Porcia e Curzio di Giovanni Battista conte di Colloredo nel 156037 si pongono sul piano del consolidamento dei legami con le dinastie feudali della Patria del Friuli – ma non mancano alcuni squarci su una vita domestica più concreta, come nel caso di Degnamerita, moglie di Federico di Porcia, che alla morte del marito assume il governo della famiglia38. Le carte relative alla parte della famiglia attestatasi Oltralpe sono conservate prevalentemente nel Kärntner Landesarchiv di Klagenfurt e nell’Haus Hof und staadtarchiv di Vienna39, ma nel fondo pordenonese troviamo alcuni pezzi riferi-

30 ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, n. 1. 31 Ivi, nn. 200-201, 203, 205. 32 Ivi, nn. 444-480. 33 Ivi, nn. 454, 467. 34 Ivi, nn. 280-306. 35 Ivi, nn. 317-355. 36 Ivi, n. 53. Nel fondo Porcia Ricchieri si conserva un atto di procura, mentre sono andati dispersi i patti dotali che erano conservati nell’archivio del conte Alfonso di Porcia editi in Enrico del Torso, I patti dotali del conte Federico di Porcia colla marchesa Orsina d’Este - 15 gennaio MCCCCXXII, Udine, Doretti, 1908. 37 Ivi, n. 81. 38 ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, nn. 164, 166, 172-174, 176. 39 Si veda nota 15. 18 L’archivio Porcia Ricchieri bili agli interessi della famiglia in quell’area: in particolare documenti che riguar- dano l’attività finanziaria di Elisabetta Viehheuser moglie di Fortunato Alfonso di Porcia (†1620) e dei figli Massimiliano (†1679) e Ferdinando Guido (†1688) ed un piccolo carteggio del conte Francesco Serafino che riguarda i palazzi di Spittal e Klagenfurt (fine del XVIII secolo). Sono del tutto assenti, invece, materiali che possano riferirsi all’attività lette- raria dei personaggi di cui si è sopra accennato.

LE CARTE RICCHIERI

La famiglia

Il riferimento quasi esclusivo per la conoscenza della storia di questa antica famiglia pordenonese è stato sino a tempi recenti l’opera memorialistica pubbli- cata nel 1676 da uno dei suoi membri, Ferdinando Ricchieri ovvero l’accademico Coridamo Silino40. Secondo un costume proprio dell’epoca, la Raccolta de privi- legi [...] concessi alla famiglia illustrissima [...] voleva esaltare le glorie del casato attraverso la costruzione di un apparato di documenti e riferimenti documentari più o meno attendibili, corredati da elenchi di personaggi e relativi titoli, che ne attestassero l’origine nobiliare, le virtù politico-militari ed il forte sentimento religioso. Per quanto chiaramente di parte, il testo seicentesco ha tramandato per secoli la rappresentazione così idealizzata di un gruppo familiare coeso che a partire dal basso Medioevo persegue con intelligenza e misura l’obiettivo dell’af- fermazione economica, garantita dal consolidamento immobiliare in città e nel territorio, e della scalata sociale, attraverso la presenza nelle istituzioni locali, il riconoscimento di titoli comitali, il servizio militare prestato negli eserciti impe- riali e veneti. L’ascesa dei Ricchieri va ricondotta al sostegno della Casa d’Austria – alla metà del XIV secolo si collocano le prime assegnazioni di beni feudali fatte dai duchi al capostipite Ricchiero – ed al riconoscimento del titolo di nobili di Treviso (1383)

40 Silino Coridamo [Ferdinando Ricchieri], Raccolta de priuilegi, e regali fatti da imperatori, rè, arciduchi d’Austria, & altri prencipi concessi alla famiglia illustrissima de’ signori conti Ricchieri nobili di Pordenone, Treuiso, e del Parlamento della Patria del Friuli, di maritaggi nobilissimi, e di fondationi di conuenti, hospitali, prepositure, & altri legati pij di gran consideratione, cauati dagli originali stessi, & autenticati per mano di publico nodaro composta da Coridamo Silino, Udine, Schiratti, 1676. La bibliografia recente sulla famiglia è molto limitata. Nel corso del presente lavoro sono stati consultati: Andrea Benedetti, I conti Ricchieri. Storia di una famiglia, Pordenone Savio, 1970; Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati, in Gilberto Ganzer (a cura di), Museo civico d’arte di Pordenone, Vicenza, Terra Ferma, 2001, pp. 21-44; Andrea Zannini, I nobili Ricchieri a , in “Atti dell’Accademia San Marco”, 9 (2007), pp. 123- 130; Nuovo Liruti. Dizionario Biografico dei friulani. L’età veneta cit., voce Ricchieri. Il fondo Porcia Ricchieri presso l’Archivio storico della Diocesi di Concordia-Pordenone 19 e di Venezia (1389). L’ingresso nell’elite cittadina pordenonese è documentato dalla serie delle cariche pubbliche assunte dai suoi membri a partire dall’inizio del secolo successivo, sia all’interno della struttura amministrativa comunale che come uomini di fiducia del governo imperiale. Le complesse vicende politiche che tra la seconda metà del XV secolo ed i primi decenni del XVI segnano Porde- none, ebbero certo rilevanza sui destini della famiglia, che tuttavia rimane sostan- zialmente fedele agli Asburgo. Con il passaggio della città sotto il domino diretto della Repubblica di Venezia, nel 1537, i Ricchieri vedono confermati i propri diritti, sebbene solo dal 1635 – con l’elevazione del feudo di Sedrano a contea – ottengono la rappresentanza nel Parlamento della Patria del Friuli. Il prestigio sociale deriva dall’accorta creazione di una rete di relazioni paren- tali che legano la famiglia alla nobiltà di area trevigiana (Bomben, Martignago, Petrarubea) e friulana (Colloredo, Mantica, e , , Valvasone) e dal rafforzamento dell’immagine di “gens pia” ottenuto attraverso un’oculata ripartizione di lasciti ed opere assistenziali a favore delle istituzioni ecclesiastiche della città, in primo luogo il duomo di San Marco – dove ebbero il patronato degli altari di Santa Croce, dei Santi Pietro e Paolo e di Ognissanti – e l’ospedale di Santa Maria. Tra i personaggi che resero celebre il casato, oltre all’erudito Ferdinando figlio di Francesco (1609-1692) autore dell’opera su citata, si segnalano le figure di Francesco – che destinò parte del patrimonio alla fondazione del convento fran- cescano di Pordenone (1419) – e Giovanni Lucio figlio di Pompeo, soldato della Repubblica caduto nella guerra di Gradisca (1616).

L’archivio

Nell’assenza di approfondimenti critici che si evidenzia nella storiografia del Novecento41 ha certo giocato un ruolo rilevante la perdita dell’originario archivio Ricchieri. Non è un caso, ritengo, se l’analisi dei rapporti tra la famiglia ed il con- testo cittadino presentata da Giordano Brunettin nel saggio Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati prende le mosse da uno dei documenti provenienti dal fondo dell’Università di Binghamton per rileggere in chiave critica le prime attestazioni della presenza e della collocazione sociale dei Ricchieri a Pordenone42. Il lavoro di

41 Il riferimento è essenzialmente al saggio di Andrea Benedetti, I conti Ricchieri. Storia di una famiglia cit. 42 Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati cit., pp. 21-44. La ricerca di Brunettin è stata condotta mentre il fondo archivistico si trovava ancora negli Stati Uniti, presumibilmente per questo motivo i riferimenti alle carte in esso conservate si concentrano sull’atto più antico e significativamente im- portante per la formulazione dell’ipotesi interpretativa (doc. 533) mentre per tutti gli altri documenti citati l’autore preferisce rifarsi alla pubblicazione di Silino. 20 L’archivio Porcia Ricchieri

Brunettin costituisce il più completo inquadramento storico oggi disponibile della vicenda familiare e del contesto della sua evoluzione43. La panoramica proposta di seguito si limita a rendere conto della natura e della varietà della documentazione che ora si rende disponibile a tutti gli stu- diosi, rimandando al lavoro di Brunettin per l’approfondimento del relativo contesto. Sino all’emergere di questo nucleo documentario “americano”, dunque, le fonti a disposizione degli storici si limitavano ad un ristretto gruppo di atti, in trascrizioni posteriori, raccolti nel fascicolo denominato Carte Ricchieri del fondo Catemario della Biblioteca Civica di Pordenone ed a singoli documenti riferibili alla famiglia conservati nell’archivio notarile di Pordenone e in archivi nobiliari. Nelle pubblicazioni consultate ai fini dell’intervento archivistico non sono state reperite informazioni utili a comprendere le modalità ed i tempi della dispersio- ne delle carte, anche se si può supporre che il progressivo smembramento del patrimonio familiare a partire dal XVII secolo abbia portato ad una frammen- tazione dell’originario nucleo archivistico44. E forse non meno significativo deve essere stato il venir meno, nel mutato contesto sociale, di quel senso d’identità e continuità familiare che aveva caratterizzato lo spirito di Ferdinando Ricchieri, se così si può leggere l’allontanamento di alcuni rami della famiglia dalla città di Pordenone nel corso del XX secolo. Piccoli, ma interessanti, indizi su quello che poteva trovarsi e sulla sedimen- tazione delle carte nell’archivio Ricchieri ci sono suggeriti dagli atti ora in nostro possesso. Mi riferisco, in particolare, ad un contratto dell’anno 1543 con cui Francesco Ricchieri acquista da Cornelio e Francesco di Toppo i protocolli di alcuni notai dei secoli XIV-XV che questi ultimi conservavano nel loro castello45. Si tratta di un documento che da un lato ci informa delle necessità di certificare antichi titoli di possesso di cui non si aveva copia in mundum, dall’altro ci intro- duce ad una vicenda archivistica collegata ai contrasti che avevano caratterizzato la scena politica pordenonese nella seconda metà del XV secolo e coinvolto diret- tamente la famiglia46; ad un’esigenza prettamente amministrativo-giuridica van-

43 Ad esso rimanda Andrea Zannini, I nobili Ricchieri a Fiume Veneto cit., pp. 123-130, nella premessa di un intervento sul rapporto tra la famiglia e la comunità di Fiume Veneto in età moderna. 44 I titoli di proprietà seguono, naturalmente, la destinazione del bene cui si riferiscono. Ma le successioni eredi- tarie e/o le divisioni patrimoniali possono essere occasione per decidere l’eliminazione della documentazione non più ritenuta utile. Ed è quanto succede anche in casa Ricchieri: alla morte di Francesco Maria Ricchieri, nel dicembre 1839, il cognato Pietro di Montereale Mantica viene incaricato dagli eredi di individuare le scritture necessarie per il disbrigo delle pratiche amministrative legate alla successione e di vendere gli “inutili scartafazzi”, ASPn, Archivio Montereale Mantica (d’ora in poi AMM), fasc. 142/12.I.2, inserto in data 14 dicembre 1841. 45 ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, doc. 855. 46 Il documento si ricollega ad un contenzioso tra Ettore Ricchieri e Giovanni Daniele Mantica, discusso negli anni Sessanta del XVI secolo dinanzi alla curia civile di Pordenone. Cfr. AMM, 135/1, fasc. IV, Ettore Ricchiero. Il fondo Porcia Ricchieri presso l’Archivio storico della Diocesi di Concordia-Pordenone 21 no presumibilmente ricondotti anche gli altri elenchi di scritture notarili redatti nel XVI secolo, pur se posteriori al contratto citato47. Più ampio e tipologicamente diversificato è il gruppo di documenti che offre uno spaccato del lavoro preparatorio e dei materiali alla base della raccolta del Si- lino. Con riferimento alla sequenza cronologica degli eventi/documenti – e non nell’ottica di un puntuale riscontro citazione/fonte – segnalo gli atti di aggregazione alla nobiltà di Treviso (1381) e di Venezia (1389)48, le scritture che documentano la realizzazione da parte degli eredi del legato testamentario di Francesco Ricchieri per la fondazione del convento di San Francesco (1419)49 ed i successivi riconoscimenti dell’Ordine dei Minori alla famiglia50, i testamenti51 ed i patti dotali52 (secoli XIV- XVI) attraverso cui si pone in essere quella rete di vincoli devozionali e parentali fondamentali per l’affermazione dell’immagine pubblica e del ruolo politico-sociale. Ben documentata dal fondo risultano le figure dei due fratelli Lucio e Francesco di Pompeo Ricchieri, uomini d’armi al servizio degli Asburgo nelle campagne contro l’Impero ottomano e della Serenissima nella guerra gradiscana. Il primo risalta sia nel tono semplice e diretto delle lettere indirizzate dall’uomo ai familiari53 che in quello solenne degli scritti successivi alla sua morte (1616), le condoglianze di amici e personalità, i versi commemorativi ed i testi delle epigrafi murate nel duomo di Palmanova ed in quello di Pordenone54. Del secondo si possono seguire le tracce della carriera di corte e militare presso gli Asburgo, in particolare l’incarico di capi- tano della galera “Priuli” che scortava Maria Maddalena, sorella di Ferdinando II, in viaggio per raggiungere il futuro sposo Cosimo II de Medici55 e l’investitura a cavaliere dell’Ordine dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio56.

47 ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, docc. 851, 852, 857, 858. 48 Per il XIV secolo si tratta di atti in copia posteriore. La nobiltà di Treviso è documentata per quanto riguarda il decreto istitutivo in data 23 dicembre 1381 (ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, nn. 503-506) il riconoscimento del duca Leopoldo III d’Asburgo nel 1383 (ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, nn. 507-509) e la conferma richiesta dai fratelli Flaminio, Giovanni Lucio e Ferdinando nel sec. XVII (ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, nn. 514, 518-521); così la cittadinanza veneta concessa dal doge Antonio Venier a Stefano Ricchieri (ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, nn. 510-512 in copie posteriori). 49 ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, nn. 552, 656-666. 50 Ivi, nn. 667-679. 51 Si conservano originali o copie degli atti testamentari di Stefano del fu Nicolò 1391 (n. 542), Francesco 1419 (n. 656), Giovanni Pietro del fu Nicolussio Ricchieri 1420 (n. 550), Giovanni Leonardo del fu Gaspare Ricchieri 1450 (n.556), Polidoro 1533 (n. 566), Ettore di Polidoro 1590 (n. 584). 52 Scrittura di accordo sottoscritta da Francesco del fu Nicola Ricchieri di Pordenone e da Gasparino del fu Baldassare [d’Arcano] per la dote di Maddalena del fu Baldassare, 1382 (n. 538); contratto dotale per nozze Antonia di Francesco del fu Nicola dei nobili di Prodolone e Gaspare del fu Daniele Ricchieri, 1421 (n. 551); contratto dotale per nozze Ricchiera figlia di Francesco [del fu Pompeo Ricchieri] e Nicola di Spilimbergo, 1563 (n. 572); contratto dotale per nozze Ettore Ricchieri ed Aurora Strassoldo, 1564 (n. 573). 53 ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, nn. 681-685, 687-692, 696-708. 54 Ivi, nn. 715-728. 55 Ivi, n. 710. 56 Ivi, nn. 735-751. Si conservano anche il testo del giuramento ed i capitoli sottoscritti dagli aggregati all’Ordine. 22 L’archivio Porcia Ricchieri

È evidente che, per quanto alla base della strategia su cui si costruisce la fortu- na di un casato come questo, nell’opera di Silino trovano poco spazio i contratti e gli atti di contenzioso in cui si riflettono gli interessi finanziari ed immobiliari nella Patria del Friuli e fuori di essa57. Lasciando i contenuti della saga familiare narrata dalla Raccolta, ma completa- mente immersi nel clima “fantastico” in cui fu redatta, due testi curiosi ci avvici- nano al suo autore. Sono il Libro delli viaggi che io conte Ferdinando Ricchiero ho fatto, dove si narra di un viaggio iniziato da Ferdinando nell’agosto 1644 che lo conduce dapprima attraverso l’Italia e poi in , e le Instruttioni per cavallieri Tyroni a quali servono di veder il mondo con pigliar la rosa et lasciar la spina. Rac- colte da me Ferdinando Ricchiero nella curiosità di veder il mondo58, uno zibaldone di fatti ed aneddoti di carattere storico biografico, descrizioni geografiche, massi- me e proverbi che, secondo l’ottantaduenne Ferdinando, avrebbero potuto essere d’utilità ai nipoti nel momento in cui fossero stati introdotti nella vita di corte. Tuttavia, alla fine del XVII secolo, il prestigio sociale ed economico della fami- glia nel territorio e le relazioni personali con i protagonisti dell’ambiente politico di area germanica e veneta sembrano aver perso solidità e prospettive59. Francesco Maria figlio di Flaminio è, per alcuni anni, vicino al principe Giovanni Sigfrido di Eggenberg60; a lui ed al figlio Giovanni Lucio va riferita la documentazione che riguarda l’amministrazione della contea di Sedrano per il periodo successivo al riconoscimento del titolo di contea61: gli statuti della comunità dell’anno 169362, gli ordini del provveditore di sanità Domenico Mocenigo63 e le notificazioni del luogotenente della Patria del Friuli64. Il rarefarsi della documentazione conservata per il XVIII secolo sembra seguire il passo del declino familiare. L’ultimo nucleo di carteggi va riferito ad una delle poche presenze femminili incontrate in queste carte, Bianca Maria Altan, moglie di Giovanni Lucio, investita nel 1708 dall’im- peratrice Eleonora dell’insegna di Dama dell’Ordine della Croce65. Dopodiché il carattere frammentario della raccolta si fa evidente, elencando come in un album fotografico singole immagini di personaggi dai contorni poco definiti: la fede

57 Per l’individuazione degli atti si rimanda all’elenco del fondo presso ASDPn. Si tratta di documentazione che si colloca temporalmente nei secc. XV-XVI e riguarda in particolare beni situati nelle ville di , Cimpello, Rorai Grande, Villanova. 58 ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, nn. 778-779. 59 Cfr. Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati cit., p. 35. 60 Lettere del principe d’Eggenberg a Flaminio e Francesco Ricchieri in ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, nn. 789-792, 794-796, 798. 61 Con il riconoscimento del titolo di contea al feudo di Sedrano i Ricchieri entravano di diritto nel Parlamento della Patria del Friuli. Cfr. Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati cit., p. 31. 62 ASDPn, Fondo Porcia Ricchieri, n. 806. 63 Ivi, nn. 801-804. 64 Ivi, nn. 811-817. 65 Ivi, nn. 818-825. Il fondo Porcia Ricchieri presso l’Archivio storico della Diocesi di Concordia-Pordenone 23 rilasciata ad Enea burgravio delle principesche contee di Gorizia e Gradisca (1761) con le sottoscrizioni autografe dei deputati provinciali66, la laurea e l’abilitazione alla professione di avvocato di Girolamo figlio di Francesco (1770-1771)67, l’asse- gnazione del rev. Ferdinando Ricchieri alla conduzione della parrocchia di Rorai Grande (1795)68 ed ancora la nomina di Francesco Mario Ricchieri a membro onorario della Società di agricoltura pratica di Udine (1805)69 e il passaporto rilasciato a Federico Ricchieri dall’I.R. Governatore generale d’ Italia (1834)70.

CARTE NON ATTRIBUITE

Per una parte della documentazione conservata nel fondo non è stato possibile individuare un nesso diretto ed evidente con i due ambiti familiari. In questi atti non compaiono come attori personaggi Porcia e Ricchieri o altri ad essi diretta- mente ricollegabili e non stati rilevati contrassegni archivistici tali da ricondurli a quelli individuati nelle serie precedenti. Si tratta di atti notarili che riguardano beni collocati in località in cui si sono documentati interessi economici di en- trambe le famiglie o che coinvolgono soggetti terzi, provvedimenti di autorità governative di carattere generico o indirizzati a personaggi di cui non è evidente la relazione con i due gruppi nobiliari, carteggi e scritti di natura letteraria, fogli cartacei e membranacei riutilizzati come coperta di registro e documenti a stampa che coprono un arco cronologico molto ampio (1269-1862). Si segnalano alcuni nuclei relativi a beni ed interessi di diversi soggetti nel territorio trevigiano e nel cividalese, documenti che riguardano persone e beni localizzati a Feltre (rogati per lo più nella cittadina tra il 1477 ed il 1643), atti che vedono attori personaggi ed istituzioni ecclesiastiche tra cui il Capitolo di Aquileia, la chiesa di Flambro e Romans, la chiesa di Santa Eufemia di Rovigno, il convento di Santo Stefano di Aquileia, le abbazie di Moggio e Rosazzo, il monastero benedettino di San Giorgio di Arnoldstein. In fase di riordino sono stati organizzati tenendo conto di elementi diversi – quali contrassegni archivistici, tipologie documentarie, lo- calizzazione dei beni oggetto dell’atto – ma chiaramente si tratta di scelte dettate dalla necessità di inserire anche queste carte all’interno della struttura d’ordina- mento. Ulteriori studi sulla documentazione del fondo potranno evidenziare nes- si sinora non evidenti ed indicare, quindi, nuove chiavi di lettura delle relazioni archivistiche.

66 Ivi, n. 826. 67 Ivi, n. 829-830. 68 Ivi, n. 835. 69 Ivi, n. 837. 70 Ivi, n. 839. 24 L’archivio Porcia Ricchieri

L’INTERVENTO ARCHIVISTICO

Come si è detto, il complesso documentario si compone in prevalenza di carte provenienti da due distinti archivi familiari oggi dispersi. Le genealogie consulta- te, a stampa e manoscritte, e l’analisi dei documenti conservati non hanno messo in luce l’esistenza di un forte legame familiare o di un altro rapporto che possa aver portato alla creazione dell’attuale fondo. L’esame delle segnature sembra uni- re le carte in epoca recente. Naturalmente sono presenti sui documenti segnature antiche. In particolare per la famiglia Porcia, si tratta di tracce che raccontano storie di trasferimenti e di ordinamenti precedenti, di letture finalizzate alla rico- struzione della memoria familiare. Grazie a questi segni è stato possibile collegare tra loro piccoli nuclei di carte dell’una o dell’altra famiglia. Tuttavia, l’elemento che compare, se pur saltuariamente, nei documenti di entrambi i casati è rappre- sentato da segnature e note di mano moderna e da alcuni regesti redatti a lapis in lingua tedesca sul verso di schede di catalogo dattiloscritte, anche queste in lingua tedesca, che descrivono oggetti d’arte antica presumibilmente collocati in un museo. La mancanza di informazioni sui movimenti della documentazione dopo l’uscita dall’ambito familiare, oltre a quelle di cui si è accennato in relazione all’archivio dei Porcia, non aiuta a far chiarezza sul luogo di provenienza e/o con- servazione da cui, appunto, sarebbero state sottratte. Presso l’Università di Binghamton i documenti erano stati suddivisi e condi- zionati in dodici scatole di cartone secondo la seguente ripartizione: secoli I-VII: documenti su supporto membranaceo; secoli VIII-X: documenti su supporto car- taceo; secolo XI: documenti su supporto cartaceo in lingua tedesca; secolo XII: documenti a stampa su supporto cartaceo (frammenti di opere edite, disegni, atti e carteggio redatti integralmente a stampa o su modulistica prestampata). All’interno di ciascun contenitore la documentazione era organizzata in fascicoli, secondo un criterio sostanzialmente cronologico; sulle camicie erano presenti delle sintetiche descrizioni del contenuto, con riferimento alla tipologia degli atti ed ai personaggi che compaiono più frequentemente negli stessi. In quella sede i documenti sono stati trattati come unità documentarie autonome, manca infatti qualsiasi indicazio- ne che riporti ad un’analisi della struttura del fondo o alla provenienza delle carte. Dopo l’acquisizione da parte dell’Archivio storico diocesano di Pordenone, il fondo è stato oggetto di un intervento articolato in due fasi. Nella prima si è proceduto ad un’analisi delle unità finalizzata sia alle descrizione delle stesse che all’individuazione degli elementi contenutistici e dei contrassegni archivistici utili a ricostruire, laddove possibile, il nesso esistente tra le carte. Questo lavo- ro, tuttavia, più che mettere in luce elementi della struttura archivistica riferibili ai proprietari/conservatori, ha sottolineato il carattere di raccolta del complesso documentario. Il fondo Porcia Ricchieri presso l’Archivio storico della Diocesi di Concordia-Pordenone 25

Nella seconda fase, quindi, si è cercato di mettere in evidenza gli ambiti di produzione attraverso l’individuazione di gruppi di carte che presentavano ca- ratteri omogenei rispetto agli attori/contenuti ed ai contrassegni archivistici; per quanto riguarda la famiglia Porcia si è naturalmente tenuto conto delle informa- zioni fornite dai repertori di epoca moderna in precedenza citati. Va precisato che, per quanto riguarda le segnature e le note dorsali di epoca moderna presenti sui documenti, i due nuclei presentano caratteristiche opposte: sulle carte Porcia sono leggibili regesti e contrassegni di epoche diverse che in più casi si sovrap- pongono sullo stesso atto; sulle carte Ricchieri si rilevano pochissime segnature mentre ricorre frequentemente una stessa mano che ripete la data cronica dell’at- to. Questo fatto ha condizionato le scelte operative successive. Per la documen- tazione Porcia, riprodurre passivamente l’ordinamento sulla base delle segnature precedenti rilevate avrebbe comportato la creazione di alcuni piccoli nuclei, in parte omogenei rispetto ai contrassegni, ma eterogenei rispetto agli attori/produt- tori ed alle tipologie documentarie, e di un nucleo quantitativamente più consi- stente in cui far confluire le carte non collegabili ai precedenti; con il limite che non sarebbe stato possibile riprodurre tutte le serie individuate dalle segnature per la presenza di più segnature su uno stesso documento. Per le carte Ricchieri la quasi totale assenza di segnature e contrassegni ha portato, necessariamente, a compiere delle scelte in funzione di una riflessione sulla struttura dell’archivio familiare frutto dell’esperienza maturata in altri complessi documentari prodotti in contesti vicini a questo. L’ordinamento attuale, frutto di questo lavoro di analisi e rielaborazione, non rispecchia evidentemente la struttura originale del fondo, ma cerca di proporre una lettura delle carte che si basa su elementi oggettivi, intrinseci ed estrinseci. I materiali sono stati organizzati in tre subfondi: i primi due comprendono carte provenienti con certezza e/o attribuite in base a valutazioni di tipo contenutistico/ archivistico ai due distinti gruppi familiari, nel terzo sono confluiti i documenti per cui non è stato possibile identificare l’ambito di produzione/conservazione. Nella presentazione dei sottolivelli dei primi due subfondi si procede dal ge- nerale al particolare. Nelle prime posizioni trovano posto documenti che riguar- dano l’attestazione dei titoli nobiliari/giurisdizionali e dei titoli patrimoniali. A questi seguono livelli in cui sono state riportate sia carte relative a personaggi che furono protagonisti del loro tempo e di cui si conservano piccoli nuclei documen- tari sia documentazione frammentaria relativa a singoli membri della famiglia; in quest’ultimo caso i pezzi sono organizzati con criterio cronologico cioè elencando i personaggi con riferimento all’epoca in cui vissero. In calce a ciascun subfondo è collocata una serie denominata Miscellanea, in cui sono descritti documenti at- tribuiti alla famiglia, ma non collocabili nelle serie precedenti. Per quanto è stato possibile, si è cercato di motivare ed evidenziare, nei cappelli introduttivi e nelle 26 L’archivio Porcia Ricchieri note, le ragioni e le valutazioni che hanno portato alla definizione della struttura proposta, segnalando possibili collegamenti tra gli atti collocati in serie diverse. Nel complesso sono stati schedati 888 documenti, di cui 418 attribuibili ai Porcia e 335 ai Ricchieri. Per quanto riguarda i rimanenti atti, privi di un nesso diretto ed evidente con i due ambiti familiari, sono stati individuati, in base ai contrassegni archivistici e/o al contenuto, altri tre nuclei di carte. Il terzo subfon- do è, quindi, necessariamente, poco omogeneo. Un primo gruppo di documen- ti comprende 16 atti che riguardano persone e beni localizzati a Feltre, rogati per lo più nella cittadina tra il 1477 ed il 1643; un secondo gruppo, 15 unità documentarie, è riferibile alla famiglia Rorario di Pordenone; il terzo gruppo, 13 documenti su supporto membranaceo rogati tra il 1297 ed il 1732, riunisce atti che non evidenziano nessun rapporto per quanto riguarda attori ed oggetto del dispositivo, ma che sono legati dalla presenza della stessa etichetta cartacea incollata sul verso della pergamena in cui una mano moderna annota l’anno di redazione. Le unità documentarie per cui non è stato possibile formulare nessuna ipotesi sono in totale 89 e comprendono, oltre ad atti di ambito pubblico e pri- vato (secoli XIII-XVII), fogli cartacei e membranacei riutilizzati come coperta di registro e documenti a stampa.

Nota Segnalo che le schede descrittive dei documenti in lingua tedesca sono state redatte da Pierpa- olo Dorsi e Paolo Santoboni. Ringrazio entrambi, insieme a Paola Sist, Giovanna Frattolin ed Andrea Marcon della biblioteca e archivio diocesano di Pordenone. INVENTARIO

STRUTTURA DEL FONDO

1. Famiglia di Porcia e Brugnera (docc. 1-502) 1.1 Feudi e giurisdizioni (1228-1798) 1-50 1.2 Consorti. Convenzioni, contenziosi, patti dotali, testamenti (1311-1613) 51-92 1.3 Patrimonio (1310-1647) 93-229 1.4 Chiese e benefici ecclesiastici (1427-1762) 230-279 1.5 Personalità del colonnello di sotto 280-355 Girolamo I, Girolamo II, Bartolomeo, Girolamo III (1464-1607) 1.6 Altre personalità del colonnello di sotto 356-406 Guido [di Bianchino] di Porcia (1468) Maria Maddalena di Giovanni Sforza (1661) Girolamo di Ferdinando Guido di Porcia (1698) Elisabetta Viehheuser ed i figli Massimiliano e Ferdinando Guido (1584-1665) Germanico, Massimiliano, Bianchino, Pilleo e Venceslao di Girolamo (1741) Francesco Serafino di Alvise di Porcia (1791-1799) 1.7 Personalità del colonnello di sopra 407-481 Silvio, Muzio e Giovanni Silvio di Porcia (1562-1690), Enrico Ermanno (1639) 1.8 Miscellanea 482- 502

2. Famiglia Ricchieri (docc. 503-864) 2.1 Nobiltà (1381-sec. XVIII) 503-532 2.2 Patrimonio (1332-1590 ca.) 533-655 2.3 Francesco Ricchieri e il convento di San Francesco di Pordenone (1419-1742) 656-679 2.4 Lucio e Francesco Ricchieri (1599-1632 ca.) 680-759 2.5 Altre personalità 760-832 Polidoro Ricchieri di Ettore (1495, 1504) Gaspare Ricchieri di Francesco (sec. XVI) Pompeo Ricchieri di Francesco (1508) Giacomo Ricchieri (1528?) Pompeo II Ricchieri di Francesco (sec. XVI seconda metà) Ettore Ricchieri di Polidoro (1584) Flaminio Ricchieri (secc. XVI-XVII) Antonio Ricchieri (sec. XVII?) 30 L’archivio Porcia Ricchieri

Elisabetta ed Ernesto Ricchieri di Pompeo (1608) Ferdinando di Francesco Ricchieri ovvero Coridamo Silino (1645-1676 ca.) Giovanni Lucio Ricchieri di Francesco, abate di Fermo (1650-1679) Pompeo Ricchieri di Flaminio (1661) Maria De Puppi moglie di Flaminio Ricchieri? (1692) Francesco Mario Ricchieri di Flaminio (1675-1702 ca.) Giovanni Lucio Ricchieri di Francesco Marioi (1714-1759) Bianca Altan moglie di Giovanni Lucio Ricchieri (1708-1709) Enea Ricchieri (1761) Girolamo Ricchieri di Francesco? (1767-1797) Ferdinando Ricchieri di Francesco Mario (1781-1795) Francesco Mario Ricchieri (1805, 1823) Federico Ricchieri (1834) 2.6 Miscellanea 840-864

3. Documenti non attribuiti (docc. 865-977) 1 FAMIGLIA DI PORCIA E BRUGNERA

1.1 Feudi e giurisdizioni n. 50 unità documentarie (1228-1798)

In questa serie sono stati collocati i documenti riconducibili al ruolo di nobili feudatari della Patria del Friuli, quindi all’esercizio della giurisdizione di mero et mixto imperio sulle comunità loro sottoposte ed all’incarico di avvocati del vescovo di Ceneda. Come è stato sopra ricordato, pur ricoprendo un solo seggio nel Parlamento friulano, la famiglia amministrava due distinti territori del Basso Friuli con fulcro nei castelli di Porcia e di Brugnera. L’ampiezza del dominio consortile alla metà del Cinquecento è così descritta da Girolamo conte di Porcia nella sua Descrizione della Patria del Friuli:

(...) Porcia ha sotto si sé le annotate ville: , Palsa, Ronche, Rove- retto di là, Rovai picciolo, Zuccolo, Sidran, Spinacetto, Talponetto, Villa d’Olt, Cevolini, Villa Scura, Taiedo è giurisdizione del conte Antonio: Sugnan è del conte Girolamo, fratelli e del conte Antonio: Orsera è del conte Silvio e nipote: S. Avocato sola del conte Antonio: Castion di là del conte Girolamo, fratelli, e di quelli di Brugnera: Corte appresso è delli conti Felice e Pamfilo (...) Brugnera ha sotto si sè (...): Albina, Brugnera la villa, Candevano, San Canciano, Francenigo, Gaiarine, Maron, Restiuzza, Rovere Basso (...)71.

Nell’elenco compaiono possedimenti feudali che rimasero a lungo nella di- sponibilità del consorzio ed altri che furono ceduti per far fronte alle crisi eco- nomiche di Cinque e Seicento72 o che furono retti dai Porcia solo per un breve

71 Girolamo di Porcia, Descrizione della Patria del Friuli fatta nel secolo XVI, Udine, Tipografia del Patronato, 1897, pp. 37-38. Poi ripreso in: Maurizio Baccichet, Il castello, il porto, i boghi, i palazzi. Appunti per la storia urbana di Brugnera, in Moreno Baccichet, Pier Carlo Begotti, Ermanno Contelli (a cura di), Bru- gnera, feudo e comune cit., p. 151; Antonio De Pellegrini, Cenni storici sul castello di Porcia cit. Per quanto riguarda la corrispondenza con i toponimi attuali è possibile individuare le seguenti voci: Ceolini (fraz. in comune di Fontanafredda), Fontanafredda, Palse (fraz. in comune di Porcia), Ronche (fraz. in comune di Fontanafredda), Roraipiccolo (loc. in comune di Porcia), , San Foca (fraz. in comune di ), Sedrano (fraz. in comune di San Quirino), Spinazzedo (fraz. in comune di Porcia), Taiedo (fraz. in comune di ), Talponedo (fraz. in comune di Porcia), Villadolt (fraz. in comune di Fontanafredda); Albina (fraz. in comune di Gaiarine), Calderano (loc. in comune di Gaiarine), San Cassiano di Livenza (fraz. in comune di Brugnera), Francenigo (fraz. in comune di Gaiarine), Gaiarine (Treviso), Maron (fraz. in comune di Brugnera), Roverbasso (fraz. in comune di Codognè, Treviso). 72 Sulla decadenza economica, i conflitti giurisdizionali e le politiche sociali portate avanti dalla famiglia in questi due secoli si veda Moreno Baccichet, Le famiglie e la terra. L’arrivo dei veneziani e la ristrutturazione agricola nel XVII e XVIII secolo tra Livenza e Meduna. Un campione per la ricerca, in Moreno Baccichet, Pier Carlo Begotti, Ermanno Contelli (a cura di), Brugnera, feudo e comune cit., pp. 181-199. 32 L’archivio Porcia Ricchieri periodo. Nel primo caso rientra la villa di San Foca. Nel XII secolo il territorio di Sant’Avocà – così il toponimo nei documenti antichi – era entrato a far parte dei possessi dell’abbazia di Millstatt fondata dai bavaresi Ariboni nel 1022. I diritti d’avvocazia sull’ente erano, però, dei conti di Gorizia che nel 1382 li con- cessero unitamente al dominium et iuditium ai Porcia. Tra Trecento e Quattro- cento l’esercizio della giurisdizione fu oggetto di contesa tra gli abati e i signori friulani, che infine prevalsero anche in ragione della lontananza geografica del centro carinziano73. È questo il contesto a cui va ricondotto un piccolo nucleo di documenti conservati nel fondo e cioè quegli atti in cui attori e contenuti coinvolgono, in diversa misura, questi tre soggetti: gli abati del monastero, i conti di Gorizia ed i signori di Porcia. Diverso è il caso, invece, del feudo di San Odorico di Sacile. Dopo oltre tre secoli di giurisdizione, l’estinzione della fami- glia Pelizza portò il titolo nelle mani dei Porcia. Il Panfilo citato da Girolamo ereditò i diritti e le proprietà che il padre Giovanni aveva acquistato nel 1533 dal suocero Felice, ultimo rappresentante del casato. Lo stesso Panfilo, tuttavia, non avendo avuto eredi maschi, lo cedette nel 1575 ai fratelli Giacomo e Placido Ragazzoni74. Per quanto riguarda i territori a destra del fiume Livenza, dipendenti dal ca- stello di Brugnera, il processo di espansione cominciò nel XIII secolo con la villa di Francenigo, cui si aggiunsero nel secolo successivo Gaiarine e Campomolino. Le piccole ville di Roverbasso e Resteiuzza, aggregate nel corso del Quattrocen- to, la prima nel 1406 e la seconda nel 1464, saranno poi cedute dagli eredi di Ferdinando Guido nel 165375. Nella Descrizione della Patria del Friuli Girolamo ricorda, inoltre, che la fa- miglia esercitava prerogative comitali anche sulle ville di Ragogna e Toppo. Il castello di Ragogna era stato anticamente feudo dei signori di Pinzano, che alla fine del XIV secolo lo avevano reso al patriarca in cambio di quello di Torre. In seguito alla trasformazione in capitanato, operata dalla Serenissima nel secolo successivo, era stato assegnato al condottiero Giovanni Conti. È probabile che il nobile romano non avesse un rilevante interesse per questa arroccata dimora, ed infatti Guido e Prosdocimo di Bianchino di Porcia ottennero facilmente di subentrargli, dapprima con un contratto di livello, nel 1470, e quindi ottenendo la reggenza diretta del capitanato nel 150376. Sino alla caduta della Repubblica

73 Pier Carlo Begotti, La corte, i villaggi e i cavalieri. Storia del territorio sanquirinese nel medioevo, in Paolo Goi (a cura di), San Quirino. Storia del suo territorio, San Quirino, Comune di San Quirino, 2004, p. 118. 74 Lino Garavina, Il feudo di S. Odorico presso Sacile, in Sacile. Storia, ambiente, uomini, Sacile, Comune di Sacile, 1983, pp. 51-58. 75 Moreno Baccichet, Gaiarine: terra friulana nelle dinamiche del ’600, in “Storia dentro. Conegliano e il Coneglianese nel XVII secolo”, 5 (1989), pp. 33-47. 76 Antonio De Pellegrini, Note e documenti sul castello di Ragogna, Pordenone, Arti Grafiche, 1921. De Pelle- grini attribuisce al periodo di governo dei Porcia la prosperità vissuta dal paese nei secc. XV e XVI. Secondo Famiglia di Porcia e Brugnera 33

Ragogna rimase, dunque, sotto la giurisdizione dei Porcia Brugnera. A questo castello va collegato quello di Toppo, altro feudo retto e legale della Chiesa di Aquileia acquistato nel 1220 da Enghelfredo, Brisio e Varnerio di Sigfrido di Ra- gogna. Il carato di giurisdizione posseduto dai Porcia dava loro il diritto di assu- mere le funzioni di giusdicenti per un anno ogni quattro anni, esercizio più volte contestato nei secc. XVI-XVII dai signori di Toppo che rivendicavano l’esclusi- vità del potere giurisdizionale77: in questa diatriba si inserisce certamente la copia del duecentesco contratto di acquisto conservata oggi nel nostro fondo (doc. 39).

Il criterio adottato nell’articolare la descrizione delle unità è quello che va dal generale al particolare. Sono collocati in apertura pochi atti frammentari che testimoniano l’adesione di Artico di Porcia alla Repubblica di Venezia, nel 1418, ed il riconoscimento da parte di questa dei diritti e dei possedimenti di natura feudale durante il XVI secolo (1.1.1. Investiture). A questo segue un gruppo ete- rogeneo di atti che nell’insieme documentano, a partire dal XIV secolo, da un lato la necessità di affermare il controllo sui territori soggetti al proprio dominio – in questo senso sono stati letti i documenti più antichi qui collocati che si ritiene rientrino nel quadro delle contese per la definizione del confine occidentale della Patria78 – e dall’altro i rapporti con le comunità e l’esercizio vero e proprio della giurisdizione civile e penale (1.1.2. Giurisdizione). Chiudono la serie alcuni sotto- livelli che descrivono documenti riuniti in base a criteri topografici o istituzionali, il cui nesso si sarebbe perso se inseriti nell’insieme precedente (1.1.3.-1.1.7. San Foca, Praturlone, Ragogna, Avvocazia di Ceneda, Servi di masnada). Tra questi il nucleo più consistente è quello che riguarda la villa di San Foca. Dal confronto con i regesti del notaio Rorario79 si evidenzia che nell’archivio di Silvio di Porcia erano presenti atti che integravano quelli di seguito descritti, in cui sono com- presi atti d’investitura, atti di contenzioso che vedono i Porcia rappresentare la comunità di fronte a terzi o comparire in qualità di giudici e contratti privati che riguardano beni situati nel territorio della giurisdizione. De Pellegrini ci confer- ma che nel suddetto archivio esisteva un fascicolo originale dedicato ai documen- ti di San Foca80, tuttavia i contrassegni archivistici rilevati nel corso del riordino dimostrano che atti relativi a questa villa erano inseriti anche in altre collocazioni.

lo storico i conti vi risiedevano spesso per andare a caccia e a pesca ed è qui che quasi sicuramente Girolamo compilò la sua Descrizione. 77 Giuliano Veronese, Istituzioni e amministrazione della giustizia nei comprensori signorili del Friuli Occidentale. Il feudo di Toppo in Furio Bianco (a cura di), Il feudo di Toppo. Amministrazione della giustizia, organizzazione produttiva e struttura degli insediamenti (secolo XV-XX), Pordenone, Biblioteca dell’Immagine, 1999, pp. 9-56. 78 Moreno Baccichet, Gaiarine: terra friulana nelle dinamiche del 600 cit. 79 Giambasttista Rorario, Regestario di un archivio purliliese del Seicento cit. 80 Ivi, p. IX. De Pellegrini riporta l’intitolazione della busta 59 come Pergamene riguardanti San Foca ed altre materie cartacee. 34 L’archivio Porcia Ricchieri

1.1.1. Repubblica di Venezia. Investiture

1 Artico conte di Porcia si presenta al doge Tommaso 1418, settembre 25. Mocenigo con lettere accompagnatorie sottoscritte Venezia dal governatore Filippo Arcelli e dai provveditori veneti Ludovico Buzzaccarini e Delfino Venerio e giura fedeltà alla Repubblica.

Notaio: Pietro Negri del fu Simone di Venezia. Copia autentica redatta dal notaio Enea Carpenio. Pergamena di mm 380 x 285. Supporto con rosicatura nel margine superiore; buona leggibilità.

2 In seguito alla morte di Giacomo conte di Porcia e Bru- 1539, febbraio 19. gnera, il luogotenente della Patria del Friuli Gabriele Udine Venier conferma ai nipoti Giovanni Battista, Silvio e Muzio del fu Federico l’investitura dei possedimenti e diritti feudali già riconosciuti al loro avo Guecello nell’anno 1341 dal patriarca di Aquileia e rinnovati dalla Repubblica di Venezia nel secolo successivo.

Notaio: Giorgio Pigucinus cancelliere del luogotenente. Pergamena di mm 360 x 390; sigillo deperdito.

3 Girolamo ed Alfonso figli del fu Venceslao, conti 1556, maggio 2. di Porcia e Brugnera, dichiarano che la richiesta di Venezia investitura da loro presentata al luogotenente della Patria del Friuli per i titoli feudali che erano stati del fratello Cesare di Porcia non intende privare il fratello Ascanio ed i suoi discendenti dei diritti loro spettanti. La notificazione si rende necessaria perché nei confronti di Ascanio era stata emessa dal Consi- glio dei XL una sentenza di bando, successivamente ritirata, e le sue proprietà erano state acquisite dai fratelli. Notaio: Vittorio di Ludovico Maffei. Pergamena di mm 435 x 260. Famiglia di Porcia e Brugnera 35

4 Il luogotenente della Patria del Friuli, Agostino Bar- 1562, febbraio 19. barigo, investe i fratelli Silvio e Giovanni Battista del Udine fu Federico conti di Porcia e Brugnera dei diritti feu- dali del fratello Muzio, deceduto senza eredi maschi.

Notaio: Matteo Federici di Oderzo cancelliere del luogotenente. Pergamena di mm 300 x 446; sigillo deperdito.

1.1.2. Giurisdizione

5 Nomina di periti e confinazione di cinque mansi si- 1332, maggio 10. tuati nelle pertinenze di Orsago in località “Maçu- Orsago lis”, feudo del conte Rizzardo , di cui ri- sultano investiti gli eredi di Grazioso del fu Aroldo di Brugnera. L’azione giuridica si colloca in un conten- zioso che coinvolge Manfredo e Morando di Porcia e Bonaventura gastaldo di Cavolano e Bibano.

Notaio: Bartolomeo del fu Francesco di Asolo. Pergamena di mm 478 x 245. Supporto danneggiato da umidità nelle prime dieci righe, lacuna nell’angolo superiore sinistro.

6 Artico del fu Guecello e Pagano del fu Bianchino conti 1408, gennaio 27. di Porcia danno mandato ai loro consorti Guidone del Brugnera, chiesa di San Nicola fu Bianchino, Muzio e Guecello del fu Giovanni di rappresentarli nella vertenza che li contrappone al pa- triarca di Aquileia ed alla comunità di Sacile a causa di alcune forche che sono state collocate presso Camolli.

Notaio: Racino del fu Gerardo di San Cassiano di Livenza. Pergamena di mm 390 x 185.

7 Il doge Tommaso Mocenigo ad Artico conte di Por- 1418, ottobre 10. cia e Brugnera. In risposta ad un sollecito dello stesso Venezia Porcia comunica di aver disposto affinchè si prendano provvedimenti contro le azioni di violenza e le razzie di beni perpetrate a danno degli abitanti di Brugnera.

Pergamena di mm 250 x 300; sigillo deperdito. 36 L’archivio Porcia Ricchieri

8 Il doge Francesco Foscarini a Federico e consorti 1424, febbraio 5. conti di Brugnera. Venuto a conoscenza che in Bru- Venezia gnera è stata allestita un rivendita di sale, diffida dal proseguire in questo commercio.

Pergamena di mm 220 x 285; sigillo deperdito. Lacune nei margini esterni.

9 Sentenza di Francesco Contarini podestà di Sacile in 1447, settembre 29. una vertenza tra la comunità di Orsago a quella di Sacile Calderano per i confini territoriali; Morando con- te di Porcia interviene a difesa degli uomini di Cal- derano, per la parte del territorio a lui sottoposta, e ratifica la sentenza. Notaio: Giovanni Pietro di Filippo di Sacile, cancelliere della comunità. Copia auten- tica del notaio Girolamo del Ben del fu Galvano da Sacile su commissione di France- sco di Calderano. Pergamena di mm 415 x 260. Supporto con macchie di umidità che non compromettono la lettura del testo.

10 Il doge Giovanni Mocenigo ai consorti di Porcia. Ac- 1482, agosto 10. cogliendo l’istanza presentata dal nobile Girolamo Au- Venezia tio di Pietro, creditore di diverse persone soggette alla giurisdizione dei conti Porcia, ordina che venga data esecuzione ai mandati emessi contro gli inadempienti. Pergamena di mm 215 x 290; sigillo deperdito. Supporto con rosicature nei margini inferiore ed esterno; buona leggibilità.

11 Il luogotenente della Patria accoglie l’istanza dell’av- 1488, marzo 24. vocato Bernardino Bertolla procuratore dei conti Udine di Porcia e Brugnera – Guido, Girolamo, Antonio, Prosdocimo del fu Bianchino e Morando e Giacomo del fu Artico – il quale, richiamati i diritti di mero et mixto imperio dei nobili consorti, chiede che il pro- cesso per l’omicidio di Daniele Farina del fu Giovan- ni di Sacile, formato presso la curia udinese, sia ri- messo alla competenza del tribunale giurisdizionale. Famiglia di Porcia e Brugnera 37

Notaio: Bertolussio Guidi di Colonia cancelliere in Udine. Pergamena di mm 385 x 230; sigillo aderente in carta.

12 [Il luogotenente della Patria del Friuli] conferma le [sec. XVI, ante 1525] prerogative statutarie e le modalità di riscossione del- le entrate già attive sotto il governo patriarcale; stabi- lisce compiti e limiti del capitano di Udine nell’am- ministrazione della giustizia. Copia posteriore estratta da un registro intitolato Libro Commissionum terrarum de novo acquisitarum. Unità documentaria di cc. 2. Una nota tergale indica che il documento fu presentato in giudizio (?) dai conti Porcia nell’anno 1525.

13 Lettera di Andrea Diedo podestà di Asolo ai consorti 1503, agosto 22. di Porcia. Chiede collaborazione per la soluzione di Asolo un fatto criminoso commesso da Bernardino Testa, la cui presenza è attestata nella loro giurisdizione.

Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente.

14 Girolamo del fu Bianchino conte di Porcia e Bru- 1506, novembre 30. gnera nomina il fratello Prosdocimo, utriusque iuris Anno quarto del pontificato di doctor, suo delegato nell’incarico di giudice d’appello Giulio II. Roma nella giurisdizione di Porcia. Prosdocimo sostitui- sce il fratello Antonio che ha rinunciato al ruolo per motivi di salute. Notaio: Mariano de Quaris. Pergamena di mm 380 x 245; sigillo aderente in carta.

15 Lettera di Alvise Mocenigo, provveditore generale 1511, settembre 5. della Patria del Friuli, a Prosdocimo e consorti di Sacile Porcia e Brugnera. Ringrazia per l’avviso ricevuto e per la fedeltà dimostrata, attende il loro messaggero per ulteriori comunicazioni.

Unità documentaria di c. 1. 38 L’archivio Porcia Ricchieri

16 Il doge Pietro Lando al luogotenente della Patria del 1541, febbraio 18. Friuli, Giovanni Antonio Venier. Comunica che il Venezia Consiglio dei XL ha annullato una sentenza emessa dal luogotenente della Patria del Friuli, Lorenzo Priu- li, in data 10 luglio 1537. Il provvedimento del Priuli revocava il mandato del 14 giugno 1537 a favore del conte Giacomo di Porcia e dei suoi consorti, disposto nell’ambito del processo formato dal conte Vencislao di Porcia per l’omicidio di Valentino Fabbro.

Pergamena di mm 235 x 335; sigillo deperdito.

17 Filippo Archinto vescovo di e legato aposto- 1555, settembre 22. lico in Venezia al vicario di Concordia. Notifica la Anno primo del pontificato di denuncia fatta da Giovanni Battista conte di Porcia Paolo IV. Venezia e Brugnera contro diversi particolari che, occupan- do alcune sue proprietà in villa Camolli, comitato di Prata, lo hanno privato dei relativi redditi ed ordina che lo stesso sia reintegrato nei suoi diritti.

Pergamena di mm 235 x 380; sigillo deperdito.

18 Lettera di Pietro Sanudo, luogotenente della Patria del 1557, novembre 14. Friuli, al conte di Porcia e Brugnera. Notifica che il Udine provveditore generale ha convocato una rassegna di tut- te le ordinanze per il giorno 21 novembre. Le ville della giurisdizione dovranno inviare i propri uomini, armati e bardati, e a questi sarà provvisto il consueto compenso.

Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente.

19 Il doge Girolamo Priuli ai giusdicenti e podestà di 1563, febbraio 1. Brugnera. Con riferimento alla vertenza sorta tra Pa- Venezia ola Provisino e Camilla vedova di Giovanni de Scha- chii, entrambe rivendicanti diritti su immobili situati nel distretto di Brugnera, il doge notifica l’annulla- mento della sentenza emessa il 7 settembre 1562 dal giudici Francesco Venier, Baldassare Mauro e Taddeo Famiglia di Porcia e Brugnera 39

Gradenigo a favore della Provisino e ordina di dare esecuzione ad un precedente provvedimento datato 8 giugno 1562. Pergamena di mm 300 x 470; sigillo deperdito.

20 Il doge Girolamo Priuli ai giusdicenti di Brugnera. 1563, novembre 20. Notifica il provvedimento del Consiglio dei XL ed Venezia ordina che Matteo del fu Giovanni Battista Garbino di Gaiarine, accusato di omicidio, sia incarcerato e condotto a Venezia.

Pergamena di mm 315 x 515; sigillo deperdito. Supporto con rosicature nella parte centrale e nel margine inferiore.

21 Il doge Girolamo Priuli ai giusdicenti di Brugnera. 1563, novembre 20. Notifica il provvedimento del Consiglio dei XL ed Venezia ordina che Matteo del fu Giovanni Battista Garbino da Gaiarine, accusato di omicidio, sia incarcerato e condotto a Venezia. Copia semplice posteriore. Unità documentaria di cc. 2.

22 Notificazione a sigla di Piero Bonaldi assessore e giudi- 1798, maggio 8. ce del Regio tribunale d’appello in Udine. Si precisano Udine ruoli e funzionamento del tribunale d’appello e si ri- chiede ai tribunali di prima istanza di dare informativa sull’applicazione di tasse e mercedi giudiziarie.

Unità documentaria di c. 1 a stampa. Esemplare indirizzato ai giusdicenti di Brugnera.

1.1.3. San Foca

23 Contratto di permuta di proprietà situate nel regolato di 1228, febbraio 1. San Martino, sottoscritto da Enrico abate del monastero Villotta, chiesa di San Tommaso di Millstattt e pre Valterio della chiesa di Sant’Angelo.

Pergamena di mm 260 x 110. 40 L’archivio Porcia Ricchieri

24 Giovanni abate del monastero di San Salvatore di 1398, settembre 25. Millstatt nomina pre Giovanni Spadarinum abitante Spilimbergo a Spilimbergo procuratore del monastero suddetto in tutte le liti che lo vedono parte in causa dinanzi alla curia del patriarca di Aquileia ed alle altre istitu- zioni ecclesiastiche e civili.

Pergamena di mm 335 x 150. Supporto con rosicature nei margini superiore ed inferiore, compromessa la parte finale del testo e la sottoscrizione notarile.

25 Deposizione di Andrea del fu Giovanni di Salisbur- [sec. XV] go. Riguarda alcune liti giudicate da Federico conte di Porcia nella villa di San Foca. Non sono presenti sottoscrizioni di cancelleria.

Unità documentaria di c. 1. Supporto con lacerazioni lungo le linee di piegatura; discreta leggibilità.

26 e 27 Testimonianze prodotte al capitano di Sacile, ar- [sec. XV] bitro di una vertenza che vede le comunità di San Martino e San Leonardo contro quella di San Foca, rappresentata dal conte Federico di Porcia, per questioni di confini e pascoli. Le due pergamene costituivano presumibilmente in orgine un unico documento.

26 s.d., s.l. Pergamena di mm 320 x 325. Supporto acefalo, lacuna causata da topi nella parte centrale in corrispondenza della linea di piegatura.

27 s.d., s.l. Pergamena di mm 310 x 335. Supporto acefalo e mutilo della parte inferiore a causa di umidità e rosicature. Famiglia di Porcia e Brugnera 41

28 Giorgio fattore del monastero di Millstatt espone al 1400, maggio 22 conte Guecello di Porcia su un pignoramento ese- guito dal gastaldo del capitano di Pordenone nei confronti di persone di San Foca. Notaio: Desiderato. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Bartolomeo di Nicola di Porcia con autorizzazione del podestà. Pergamena di mm 185 x 115. Supporto con testo in parte compromesso da macchie e gore.

29 Bianchino del fu Guido conte di Porcia, agendo 1432, giugno 13. quale procuratore del conte Federico avvocato della San Foca, presso le “coles furcarum” villa di San Foca, richiede ad Andrea da Codroipo gastaldo di Aviano che sia data esecuzione al man- dato ducale datato 4 maggio 1432 e che sia imposto alle comunità di San Leonardo, San Martino, Mon- tereale, Grizzo e Malnisio di ricollocare il cippo di confine abusivamente tolto. Notaio: Zanino del fu Zaccaria di Pordenone. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Giovanni del fu Giuliano di Pordenone. Pergamena di mm 260 x 135.

30 Sentenza di Antonio detto Zampanar, gastaldo in 1439, dicembre 15. San Foca di Morando conte di Porcia. Riguarda una Porcia lite tra Nicola oste di San Foca ed Odorico suo fa- miglio che rivendica il pagamento di salari arretrati.

Copia semplice coeva. Unità documentaria di c. 1. Supporto danneggiato da usura e guasto meccanico.

31 Galdru vedova di Sigismondo, con il consenso dei 1442, marzo 20. figli Tommaso ed Orsola, vende per il prezzo di 15 San Foca ducati a Corrado del fu Liopoth i diritti esercitati su un manso del monastero di Millstatt situato a San Foca. Notaio: Bartolomeo di Nicola di Porcia. Pergamena di mm 410 x 170. 42 L’archivio Porcia Ricchieri

32 Lettera [del conte di Gorizia] a Morando conte di 1443, febbraio 15 Porcia. Riguarda una turbativa del monastero di Millstatt nel feudo di San Foca. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente. Supporto acefalo, lacerazioni lungo le linee di piegatura.

33 Morando del fu Federico conte di Porcia affitta a 1448, marzo 20. Francesco di Cesena, per un canone annuo di 14 du- Porcia cati, un hospitium situato a San Foca. Notaio: Zanino del fu Martino Rambaldi di Brugnera. Pergamena di mm 225 x 210.

34 Lettera del conte di Gorizia81 a Morando conte di Porcia. 1448, ottobre 18. 81 Riguarda [diritti giurisdizionali] sul feudo di San Foca. [Gorizia?]

Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta. Supporto acefalo, lacerazioni lungo le linee di piegatura. Nel verso di mano posteriore “Responsio facta per manum d. comitem Goricie domino Morando de investitura factae d. Biachino”; continua altra mano “videlicet quod fecit sal- vo iure cuiuscumque persone”; altra mano “productum in iudicio feudali (…)”; “Risposta del conte di Gorizia in materia della investitura fatta al signor conte Biachino. 1448”.

35 Il conte di Gorizia conferma ad Artico ed ai fratelli 1453, maggio 30. del fu Morando conte di Porcia l’investitura di diritti Gorizia feudali già concessi ai suoi avi. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta. Supporto con lacerazioni lungo le linee di piegatura, lacuna nella metà inferiore.

36 La vicinia di San Foca ratifica l’azione dei suoi procura- 1493, novembre 17. tori nella vertenza che la contrappone ai fratelli Guido- San Foca, loggia del Comune ne, Girolamo, Antonio e Prosdocimo conti di Porcia. Notaio: Gerardo Covertino del fu Odorico, notaio e cancelliere di Porcia. Pergamena di mm 580 x 165.

81 L’attribuzione al conte di Gorizia è ripresa dalle note dorsali di epoca posteriore. Famiglia di Porcia e Brugnera 43

37 Massimiliano arciduca d’Austria, stante la morte di 1501, [luglio 17]. Leonardo conte di Gorizia, conferma ai fratelli Giro- Gorizia lamo, Antonio e Prosdocimo di Porcia i diritti sulla villa di San Foca. Traduzione del notaio Giovanni Kretner di Gorizia dall’originale in lingua tedesca. Unità documentaria di cc. 2. Supporto usurato nei margini esterni e lungo le linee di piegatura.

38 Il luogotenente della Patria del Friuli Domenico Bol- 1556, luglio 20. lani conferma ad Antonio del fu Prosdocimo conte di Udine Porcia e Brugnera l’investitura del feudo di San Foca, titolo concesso nell’anno 1518 dall’imperatore Massi- miliano I a Venceslao e consorti conti di Porcia e Bru- gnera, a cui lo stesso Antonio aveva rinunciato l’anno precedente. L’istanza del conte è presentata dall’udinese Girolamo Pilleo, come da atto di procura rogato dal notaio Francesco Flora di Porcia in data 10 luglio 1556. Pergamena di mm 290 x 460; sigillo deperdito.

1.1.4. Ragogna

39 1437, gennaio 30. Udine, palazzo del luogotenente 1220 – 1519 Giovanni Contarini. Su richiesta dei fratelli Bartolomeo e Giovanni del fu Federico di Toppo e di Daniele del fu Leonardo di Toppo si procede all’insinuazione dell’atto di vendita datato 1220, febbraio 1 di cui viene data trascrizio- ne. I fratelli Pandolfo ed Alberto di Toppo cedono ad Enghelperto e fratelli del fu Sigfrido di Ragogna, per il prezzo di 1.240 lire di denari veneti, beni e diritti di cui erano investiti dal patriarca di Aquileia. Tra questi sono compresi il colle su cui si trovano il castello e la residenza di Lorenzo ed Antro di Toppo, mansi e mu- lini nei territori delle ville di Toppo, Pino e , un’area prativa denominata “Agozal”, un’area monta- na situata in nelle pertinenze di Ampezzo. Seguono sottoscrizioni della cancelleria del luogote- nente della Patria. 1519, aprile 1. Udine. 44 L’archivio Porcia Ricchieri

Il luogotenente della Patria Lazzaro Mocenigo, ac- cogliendo la richiesta di Venceslao conte di Porcia e Brugnera, attesta la fede dell’atto di cui sopra. Pergamena di mm 1085 x 380. Supporto irrigidito con macchie e rosicature nei margini e nella parte superiore; discreta leggibilità.

40 Il doge Cristoforo Mauro al luogotenente della Patria 1470, dicembre 12. del Friuli Giovanni Mocenigo. Sentita l’istanza di Gio- Venezia vanni conte di Porcia che lamenta le cattive condizioni e gli scarsi redditi del feudo di Ragogna di cui è investito, autorizza il conte a concedere il feudo in livello a Guido- ne e fratelli figli del fu Bianchino conti di Porcia per un canone annuo di 400 lire, fatti salvi il titolo di vassallo e le precedenti convenzioni sottoscritte con lo stesso. Pergamena di mm 310 x 410; sigillo deperdito.

1.1.5. Praturlone

41 - 43 Carte riferibili ad un procedimento che vede Morando [sec. XV conte di Porcia sostenere contro la podesteria di Motta seconda metà] il diritto alla giurisdizione su Praturlone. I primi due documenti sono memorie presentate dal conte, estra- polate da un volume di atti processuali, in cui lo stesso dichiara che la villa, già del dominus Guglielmino di Prata, era stata acquistata dal padre Federico e che non rientrava tra i possedimenti del di Prata assegnati dopo la sua morte alla podesteria mottense. Il terzo docu- mento è presumibilmente un allegato alla vertenza.

41 s.d. Unità documentaria di cc. 2 (c. 833 num. orig.).

42 s.d. “Capitula que intendit probare dominus Morandus comes de Purzilleis”. Famiglia di Porcia e Brugnera 45

Unità documentaria di cc. 2 (cc. 834-835 num. orig.). Supporto usurato nei margini esterni, lacuna nella seconda carta.

43 1416-1417. 1416, luglio 31-agosto 13. Sentenza emessa da Mai- Praturlone nardo, gastaldo del conte Guglielmo di Prata, contro Tommaso fabbro di Bannia in relazione ad una rissa avvenuta nella giornata di San Giacomo. 1417, mag- gio 24. Sentenza di Giovanni di Guglielmo conte di Prata in materia di pascolo. Seguono altre condanne pecuniarie per danni a piante e fossati.

Notaio: Paolo del fu Odorico di Valle. Pergamena di mm 275 x 135.

44 La vicina di Praturlone incarica Giovanni de Rigolis, 1493, ottobre 8. abitante a Portobuffolè, di rappresentarla nella ver- Porcia, residenza dei conti Giacomo e tenza che la contrappone alla comunità di Azzano Morando per un bosco denominato “Codamitin”. Notaio: Gottardo Covertino di Porcia. Segue attestazione di fede notarile. Pergamena di mm 525 x 150; sigillo deperdito.

45 La vicinia di Praturlone affida a Martino del fu 1494, febbraio 1. Agostino di Porcia l’incarico di riscuotere una som- Praturlone ma depositata dalla comunità di Azzano presso Ric- cardo Fontanabona utriusque iuris doctor.

Notaio: Federico Covertino del fu Francesco di Porcia. Pergamena di mm 250 x 165.

1.1.6. Avvocazia di Ceneda

I due documenti che seguono fanno riferimento ad un contenzioso sorto tra il podestà di Serravalle ed i conti di Porcia titolari dell’avvocazia di Ceneda82.

82 Rorario riporta l’atto d’investitura del 17 aprile 1474 (Rorario n. 471), quindi una ducale di contenuto simile a quella qui presente, ma datata 29 luglio 1474 ed indirizzata al podestà di Serravalle (Rorario n. 472). Documenti di vertenze anteriori (1445) posteriori (1508) per lo stesso oggetto si trovano sempre in Rorario ai nn. 393, 617 e 618. 46 L’archivio Porcia Ricchieri

46 Pietro Leone vescovo di Ceneda, confermando 1474, aprile 17. quanto già disposto dai suoi predecessori, investe Ceneda Brizaglia del fu Gabriele, Guido del fu Bianchino, Artico del fu Morando conti di Porcia e Brugnera della giurisdizione di Ceneda.

Notaio: Giovanni Varisco di Porcia. Copia autentica dall’originale conservato dal conte Silvio di Porcia redatta su istanza dello stesso. Pergamena di mm 440 x 300, condizionata in camicia cartacea.

47 Il doge Nicola Marcello a Bernardo de Canali pode- 1474, luglio 19. stà di Conegliano. Con riferimento alla lite tra il po- Venezia destà di Serravalle ed il conte di Porcia, dà mandato al podestà di Conegliano di immettere il vescovo di Ceneda nel possesso del suo episcopato. Pergamena di mm 225 x 285; sigillo deperdito.

1.1.7. “Schiavi di masnada. Manomissioni”

In un elenco settecentesco dell’archivio dei conti Giuseppe e Pirro di Porcia com- pare un fascicolo così intitolato83. I documenti sono stati pubblicati da Antonio De Pellegrini nei primi anni del XX secolo84.

48 Affrancazione. Ludovico conte di Porcia figlio del fu 1367, gennaio 21. Federico detto Brizaglia conte di Porcia libera dal- Porcia la condizione servile Francesca detta Sclave figlia di Marino del fu Vulvino di Primo e Gertrude del fu Archedami dicti Sclavuti di Porcia. Notaio: Giacomo del fu Arhedami dicti Sclavutti di Porcia. Pergamena di mm 370 x 160. Supporto con rosicature nei margini esterni.

83 Giambasttista Rorario, Regestario di un archivio purliliese del Seicento cit., p. IX. 84 Antonio De Pellegrini, Schiavi e manomissioni. Documenti dei secoli XIII e XIV. Dall’archivio dei conti di Porcia e Brugnera, Genova, Stabilimento tipografico Ved. Papini e Figli, 1904 (per nozze Antonio Giotto- Lucrezia di Porcia, in dedica da Giuseppe e Pirro di Porcia); Documenti e regesti sui servi di masnada della nobile famiglia dei signori di Prata, Porcia e Brugnera, S.l., s.n., 1908; Un documento su Venezia e gli schiavi fuggitivi, Udine, Del Bianco, 1908 (per nozze Porcia-Gherardini). Famiglia di Porcia e Brugnera 47

49 Affrancazione. Zanetta moglie di Brazzalea del fu 1398, gennaio 28. Ludovico di Porcia libera dalla condizione servile Porcia Daniele figlio di Nicolussio del fu Lorenzo da Porcia. Notaio: Manfredo del fu Bartolomeo di Brugnera. Copia posteriore su supporto car- taceo (mano sec. XIX), una nota di mano diversa ne ricorda la pubblicazione per le nozze Giotto-Porcia nel 1904. Unità documentaria di cc. 3.

50 Il doge ai conti di Porcia. Su richiesta 1433, maggio 1. del cittadino veneziano Santoro Pandolfi, che intende Venezia recuperare uno schiavo fuggito e dato per presente nel- la giurisdizione di Porcia, dà mandato perché il servi- tore venga consegnato alla persona inviata a Porcia dal Pandolfi. Una nota dorsale ne ricorda la pubblicazione per le nozze Porcia-Gherardini nel 1908. Pergamena di mm 230 x 300; sigillo deperdito.

1.2 Consorti. Convenzioni, contenziosi, patti dotali, testamenti n. 42 unità documentarie (1311-1613)

La serie riunisce documentazione di azioni giuridiche che vedono attori i consorti Porcia e, in parte, membri di famiglie a loro legate da vincoli parentali. Le parti mettono in essere transazioni patrimoniali e divisioni di beni, procure e conven- zioni che riguardano affari contenziosi, contratti matrimoniali e liquidazioni di capitali dotali. È stata inserita in apertura una convenzione siglata nell’anno 1311 tra i fratelli Manfredo, Federico, Gabriele figli di Artico del colonnello di sopra85 per certifi- care le modalità di ripartizione del patrimonio e dei titoli giurisdizionali (n. 51). Un unico atto, rogato nell’anno 1514, documenta un’operazione divisionale: quella tra Giacomo di Artico ed i nipoti Artico, Nicola, Manfredo e Giovanni di Morando entrambi del ramo di sopra86 (n. 65). Più numerosi i contratti in cui i consorti procedono alla permuta o alla compravendita di immobili e ren- dite situati nei territori di Porcia e Brugnera: nel 1428 Federico di Artico con

85 BSAPn, ms. 32, tavola III. 86 Ivi, tavola IV. 48 L’archivio Porcia Ricchieri

Bianchino di Guido (n. 54), nel 1479 Nicola di Gabriele del ramo di sotto87 con Artico di Morando del ramo di sopra88 (n. 57), tra il 1520 ed il 1524 Giovanni di Morando con Giacomo entrambi del ramo di sopra (nn. 72-74), negli anni 1559-1560 Giacomo con il nipote Nicola del ramo di sopra (n. 79) e Felice di Giovanni del ramo di sopra89 con Brizaglia del ramo di sotto90 (n. 80), negli anni 1569-1572 Silvio di Federico del ramo di sopra con il nipote Federico di Giovan- ni Battista ed altri consorti dello stesso ramo91 (nn. 87-89). Questi ultimi sono in parte da ricollegare a due atti di compravendita con cui, negli anni 1539-1541, i fratelli Antonio e Fabio del fu Prosdocimo avevano venduto ai nobili di dei masi situati nella villa di San Foca92. Degli atti prodotti in occasione delle vertenze per rivendicare diritti patrimoniali e giursidizionali, che certamente dovevano costituire parte rilevante dell’archivio originale, sono oggi disponibili una serie di procure relative al periodo 1459-1538 (nn. 55-63, 67-71, 77), un atto emesso dalla cancelleria ducale nell’anno 1609 (n. 91) e due convenzioni, la prima siglata nel 1584 tra Ermes di Antonio ed Ascanio di Venceslao suo consorte del ramo di sotto (n. 90) e la seconda nel 1613 tra i fratelli Ludmilla ed Alfonso di Alfonso di Porcia del medesimo colonnello (n. 92). Alcuni materiali riconducibili con certezza a contenziosi per il priorato di San Mi- chele Arcangelo sono collocati nella serie 1.4. Chiese e benefici ecclasiastici. Nell’individuare gli atti prodotti in occasione delle nozze di uomini e donne della famiglia si comprendono anche quelle carte che vennero messe in essere in mo- menti successivi al contratto di matrimonio, ma che ad esso si ricollegano diret- tamente perché riguardano i termini per la liquidazione del capitale dotale ed i contenziosi ad essi relativi. Tenendo presente quest’ottica si segnala che nel fondo sono conservati atti riferibili alle nozze di Federico di Artico con Orsola d’Este nella prima metà del XV secolo (nn. 53, 56), di un pronipote di questi Giacomo di Artico93 con Cecilia di Bianchino del ramo di sotto avvenute nell’anno 1488 (nn. 58, 66), di Morando di Artico con Foscarina Foscarini94 (n. 66), di Odoardo di Spilimbergo con Orsina di Morando del ramo di sopra e della sorella di questa Francesca con Giovanni Nicolò95 di Spilimbergo nella prima metà del XVI secolo (nn. 75-76), di Curzio di Giovanni Battista conte di Colloredo con Francesca di

87 Ivi, tavola IX. 88 Ivi, tavola IV. 89 Ibidem. 90 Ivi, tavola XII 91 Ivi, tavola IV e V 92 Si veda la serie 1.3 Patrimonio, nn. 168-169. 93 Ibidem. 94 Ibidem. 95 Nell’atto il marito di Francesca è identificato come Giovanni Nicolò (doc. 76), mentre l’albero genealogico in BSAPn, ms. 32, tavola IV a riporta il nome di Giovanni Francesco. Famiglia di Porcia e Brugnera 49

Giovanni Battista del ramo di sotto96 nel 1560 (n. 81), di Silvio di Federico del ramo di sopra con Camilla Torelli figlia del conte Marco Antonio Torelli di Man- tova, marchese di Caselle nel 1564 (nn. 82-83, 86). Sono state ricondotte a questo nucleo documentario due procure che vedono attrici due donne: Costanza di Morando del ramo di sopra97, moglie di Filippo Borromeo, che nel 1507 incarica il fratello di rappresentarla nel recupero di un capitale destinatole dalla madre (n. 64) e Giovanna Pelizza moglie di Giovanni del ramo di sopra98 che nel 1549, tramite il figlio Panfilo, mette in vendita una proprietà personale per costituire un capitale utile alla dotazione delle sue dieci figlie (n. 78). Riguardano presumibilmente membri di entrambi i colonnelli le due disposizioni di ultima volontà e cioè quella di Giacomo del fu Artico99 rogata nel 1396 (n. 52) e quella di Giovanni Battista del fu Federico del colonnello di sopra100 rogata nel 1567 (nn. 84-85), quest’ultima presente in un esemplare membranaceo ed in una copia semplice cartacea. Un codicillo al testamento di Silvio di Porcia della linea di sopra (1526-1603), rogato nel 1594 (n. 434), è stato collocato unitamente alla documentazione che riguarda la sua carriera militare in quanto strettamen- te pertinente a quel ruolo e presumibilmente conservato con essa nell’archivio originario.

51 Convenzione sottoscritta dai fratelli Manfredo, Fe- 1311, dicembre 15. derico, Gabriele conti di Porcia e Brugnera per rego- Porcia lare le modalità di successione nei beni e nei diritti giurisdizionali. Oltre all’impegno a non vendere o legare quanto è relativo alle ville di Porcia e Bru- gnera e all’avvocazia di San Foca, l’accordo dispone l’affidamento dei figli pupilli al parente maschio più prossimo, fissa il capitale dotale per le figlie femmine e le tutele economiche per le mogli.

Notaio: Giacomo del fu Egidio. Copia autentica posteriore di Girolamo Digoni notaio di Brugnera. Pergamena di mm 400 x 225.

96 BSAPn, ms. 32, tavola XI. 97 Ivi, tavola IV. 98 BSAPn, ms. 32, tavola IV. 99 Nelle genealogie consultate il personaggio non è stato identificato. BSASPn, ms. 32. Alla tavola IX (ramo di sotto) è presente un Artico (†1332) che potrebbe essere il padre di Giacomo, ma la genealogia non gli attribuisce un figlio con questo nome. 100 BSAPn, ms. 32, tavola V. 50 L’archivio Porcia Ricchieri

52 Testamento di Giacomo del fu Artico conte di Porcia e 1396, novembre 6. Brugnera. Dispone la sepoltura nel cimitero della chie- Porcia, residenza del conte Giacomo sa di San Giorgio di Porcia; legati per la celebrazione di messe di anniversario sono assegnati alle chiese di San Giorgio, Santa Maria e di Sant’Angelo di Porcia ed ai sacerdoti celebranti. Lasciti in capitale e beni mobili sono destinati alle figlie legittime Dorotea e Francesca ed alla figlia naturale Giacomuzza. Erede universale viene nominato il figlio Giovanni Antonio; in caso di morte di questi o di altri figli maschi nati dopo la sua morte dalla moglie Beatrice i titoli feudali e giurisdi- zionali saranno acquisiti dai fratelli Morando ed Artico del fu Guecello e da Guecello del fu Giovanni conti di Porcia e Brugnera. Dispone, inoltre, che in Porcia venga edificato e dotato un monastero sotto il titolo di San Michele Arcangelo ed assegna a questo scopo alcuni masi situati in Marsure, Gaio, San Leonardo, Grizzo, San Martino, Sedrano, Maniago, Arzinutto, Domanins, Zoppola, Cusano, Tezio e Goricizza. Notaio: Giacomo di Caneva. Copia autentica del notaio Pietro Antonio Frescolini del fu Francesco di Pordenone su autorizzazione del Consiglio di Pordenone. Pergamena di mm 580 x 375. Supporto con fori e macchie lungo le linee di piegatura; buona leggibilità.

53 Federico del fu Artico conte di Porcia nomina suo 1421, ottobre 26. procuratore l’avvocato Antonio del fu Giovanni Bel- Porcia lini di Brugnera perché lo rappresenti nelle trattative del matrimonio con Orsola, sorella di Taddeo del fu Azzo marchese d’Este. Notaio: Silvestro del fu Daniele di Pordenone. Pergamena di mm 235 x 190.

54 Federico del fu Artico conte di Porcia vende per 324 1428, dicembre 23. ducati a Bianchino del fu Guido conte di Porcia, che Porcia, residenza del conte Federico agisce anche a nome dei fratelli, alcune rendite tra cui le decime a lui spettanti nella villa di San Foca, Famiglia di Porcia e Brugnera 51

un censo di 64 lire di den. ven. piccoli e 25 spalle di maiale corrisposto annualmente al venditore dall’a- bate del monastero di Millstatt e la metà di un livello su un immobile situato fuori le porta di Porcia.

Notaio: Bertolino del fu Giovanni Belino di Brugnera. Pergamena di mm 450 x 180.

55 Federico e Francesco del fu Morando conti di Porcia, 1459, luglio 14. agendo anche a nome del fratello Manfredo e con il Porcia consenso delle donne Orsina [d’Este] ed Elisabetta, nominano loro procuratori Giacomo de Casalibus di Cortona del fu Ludovico, abitante a Sacile, ed il fra- tello Artico conte di Porcia perché li rappresentino in una causa d’appello contro i fratelli Venceslao e Bianchino di Porcia e contro Gabriele di Porcia. Gli attori contestano una sentenza del luogotenente del- la Patria del Friuli Leonardo Contarini pronunciata in un contenzioso relativo ad una mola di mulino.

Notaio: Zanino del fu Martino Rambaldi di Brugnera. Segue attestazione di fede notarile. Pergamena di mm 410 x 190.

56 Elena figlia di Taddeo marchese d’Este e vedova di Al- 1465, novembre 12. vise della Torre di Udine nomina suoi procuratori il Udine, residenza di Elena della Torre genero Federico del fu Morando di Porcia ed il fratello di questi Artico, perché la rappresentino dinanzi al go- verno veneto nell’azione di riscossione del capitale di 2.500 ducati assegnatole da un legato paterno. Notaio: Raffaele del fu Raffaele Torelli di Verona, abitante a Udine. Segue attestazione di fede notarile. Pergamena di mm 380 x 170.

57 Nicola del fu Gabriele conte di Porcia, con il con- 1479, marzo 18. senso della madre Margherita, cede ad Artico del fu Brugnera, residenza del conte Nicola Morando conte di Porcia un casale ed alcuni terreni agricoli situati nelle pertinenze di Varda nel distretto 52 L’archivio Porcia Ricchieri

di Brugnera ed ottiene in permuta una proprietà situata nel distretto di Sacile condotta in affitto da Gaspare di Pramaggiore ed un’integrazione di 42 ducati. Notaio: Gaspare di Serravalle del fu Lorenzo Fiorentini, notaio e cancelliere di Brugnera. Pergamena di mm 585 x 175.

58 Girolamo e fratelli del fu Bianchino di Porcia uni- 1488, gennaio 30. tamente a Giacomo e Morando del fu Artico sotto- Porcia, residenza dei conti Antonio, scrivono il contratto di nozze tra Cecilia del fu Bian- Girolamo chino e Giacomo del fu Artico. Alla donna vengono e Prosdocimo assegnati in dote un capitale di 2.100 ducati ed un corredo nunziale. Notaio: Antonio Bonifaci di Porcia. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Settimio Cesare Pratense di Pordenone. Pergamena di mm 505 x 105. Supporto con piccoli fori e rosicature; buona leggibilità.

59 Morando del fu Artico conte di Porcia, agendo a 1489, aprile 24. nome proprio e del fratello Giacomo, nomina suo Venezia procuratore Gottardo Covertino del fu Odorico di Porcia, perché li rappresenti in giudizio davanti al capitano di Padova nella vertenza che li contrappone ad Elisabetta di Porcia. Notaio: Antonio del fu Marco de Marconi e Gaspare de Buratis del fu Daniele. Pergamena di mm 325 x 135.

60 Bartolomeo del fu Brizaglia conte di Porcia dà 1497, maggio 10. procura a Girolamo del fu Biachino perché lo rap- Porcia presenti nella vertenza che li vede contrapporsi ai consorti Giacomo e Morando del fu Artico per l’esercizio della giurisdizione nel territorio loro sottoposto. Notaio: Girolamo Bossi del fu Bartolomeo. Pergamena di mm 380 x 165. Famiglia di Porcia e Brugnera 53

61 Antonio del fu Bianchino, Bianchino del fu Gui- 1497, maggio 12. done, Giacomo Tiberio e Francesco del fu Brizaglia Brugnera danno procura e ratificano l’obbligazione prodotta da Girolamo e Prosdocimo del fu Bianchino al Con- siglio dei XL nella vertenza che li vede contrapporsi all’altro gruppo consortile rappresentato da Moran- do e Giacomo del fu Artico per l’esercizio della giu- risdizione nel territorio loro sottoposto. Notaio: Ascanio del fu Priamo Del Ben di Sacile. Segue attestazione di fede notarile. Pergamena di mm 575 x 210; sigillo aderente in carta.

62 Nella vertenza che vede contrapporsi i due gruppi con- 1497, maggio 30. sortili di Porcia – Bartolomeo e Bonifacio del fu Briza- Anno quinto del pontificato di glia e Girolamo e Prosdocimo del fu Bianchino, da un Alessandro VI. lato, Morando e Giacomo del fu Artico dall’altro – per Roma l’esercizio della giurisdizione nel territorio loro sotto- posto, essendo stata revocata ed annullata la sentenza del luogotenente della Patria Giacomo Mauroceno a favore di Artico e figli, Bonifacio del fu Brizaglia conte di Porcia dà procura e ratifica l’obbligazione prodotta dai suoi consorti al Consiglio dei XL.

Notaio: Benedetto Croterio chierico della diocesi di Vienna. Segue attestazione di fede notarile Pergamena di mm 430 x 300; frammento di sigillo aderente in cera.

63 Francesca vedova di Marco Antonio conte di Porcia 1499, maggio 13. e Brugnera, agendo anche a nome del figlio Marco Brugnera, residenza dei conti Francesca Antonio, nomina il dottore in legge Bernardino da e Marco Antonio Feltre suo procuratore nel procedimento d’appello contro una sentenza emessa dal luogotenente della Patria del Friuli a favore di Prosdocimo e fratelli e Bartolomeo e fratelli conti di Porcia.

Notaio: Giovanni Battista del fu Pietro Mottense. Pergamena di mm 285 x 140. 54 L’archivio Porcia Ricchieri

64 Costanza del fu Morando conte di Porcia, vedova di 1507, maggio 19. Filippo Borromeo, nomina suo procuratore il fratello Padova, residenza della rev. Celso, canonico del monastero di San Giovanni in contessa Costanza Viridario di Padova, perché riscuota da Giacomo del fu Artico e dai figli del fu Morando la somma di ducati 700 a lei assegnata in dono dalla madre Elisabetta.

Notaio: Giacomo Tassara figlio di Giovanni di Padova. Segue attestazione di fede notarile. Pergamena di mm 460 x 170, condizionata in camicia cartacea.

65 Divisioni di beni tra Giacomo del fu Artico di Porcia 1514, settembre 30. e Brugnera ed i nipoti Artico, Nicola, Manfredo e Porcia Giovanni del fu Morando di Porcia e Brugnera. Notaio: Alessio Locatelli del fu Bertrando di Porcia. Pergamena di mm 2010 x 200. Supporto danneggiato da umidità e guasto meccanico nella metà destra; leggibilità parziale.

66 Scrittura d’accordo sottoscritta da Giacomo del 1515, giugno 6. fu Artico conte di Porcia e Brugnera e dai nipoti, i Porcia, palazzo comitale fratelli Artico, Nicola, Manfredo e Giovanni del fu Morando. Il primo era debitore verso i nipoti della somma di 250 ducati d’oro, parte a lui spettante del capitale dotale di 500 ducati dovuto alla loro madre Foscarina [Foscarini]; i figli di Morando erano debi- tori verso lo zio della somma di 1.000 ducati, parte loro spettante della dote di Cecilia [di Bianchino di Porcia], consorte del conte Giacomo, pari ad un ca- pitale di ducati 2.000. A liquidazione della differenza a loro carico i fratelli Porcia consegnano a Giacomo alcune proprietà situate nelle pertinenze di Porcia il cui valore ammonta ad un totale di 630 ducati – la prima in località ‘Orsera‘, la seconda ‘in Taiedo‘, la terza oltre la chiesa di Palse – ed inoltre i diritti che detengono sopra una casa posta presso le mura del castello di Porcia e denominata ‘la casa dela sinagoga’. Per i rimanenti 120 ducati i fratelli Porcia si impegna- no a corrispondere il saldo entro i successivi sei anni. Famiglia di Porcia e Brugnera 55

Notaio: Alessio Locatelli del fu Bertrando di Porcia. Pergamena di mm 370 x 185. Supporto con lieve rosicatura in corrispondenza della piegatura.

67 Paolo e Venceslao del fu Antonio conti di Porcia, 1516, marzo 11. studenti nello Studio di Bologna ed ivi residenti, Bologna nominano loro procuratore pre Giovanni Paolo de Calzonibus rettore della chiesa di San Giorgio di Por- cia e Filippo Siminiati di Verona residente a Porcia, perché li rappresentino nella vertenza che vede con- trapporsi tra loro i consorti Porcia per la proprietà di alcuni immobili in Rorai Piccolo.

Notaio: Lattanzio del fu Bartolomeo fu Cesare de Panzachis di Bologna. Segue attestazione di fede notarile. Pergamena di mm 320 x 240; sigillo aderente in carta. Supporto danneggiato da rosicature nel margine superiore.

68 Artico del fu Morando conte di Porcia incarica Cor- 1517, agosto 5. nelio Gastaldi, utriusque iuris doctor, di Feltre di Brugnera rappresentarlo nella lite che lo contrappone al conte Venceslao del fu Prosdocimo per la definizione del confine di una proprietà.

Notaio: Francesco Rivoli del fu Giovanni di Portobuffolè, cancelliere di Brugnera. Pergamena di mm 260 x 160; sigillo aderente in carta.

69 Atto di permuta sottoscritto dal conte Giacomo di 1519, marzo 5. Porcia e Brugnera a dal nipote Nicola. Il primo cede Porcia, castello superiore residenza al nipote una casa situata nella piazza di Porcia, il se- del conte Giacomo condo trasferisce allo zio la sua parte di una proprietà situata nella villa di Palse che possedevano in forma indivisa. Sul bene, condotto dai coloni Giacomo e Matteo de Chiandis, si riscuote un affitto annuo di 1 gallina, 2 quarte di frumento e 2 di segale, 1 staio ed 1 quarta di avena, 3 quarte di vino ed 1 spalla di maiale. Oltre a questa proprietà Nicola assegna a Giacomo altri due redditi annui, il primo – lire 16 e ½ di soldi ed 1 gallina – corrisposto da Antonio 56 L’archivio Porcia Ricchieri

detto del Fol sopra una casa ubicata fuori dalle mura di Porcia, il secondo – una quarta di frumento ed 1 gallina – corrisposto da Angelo Manzoni di Palse. Notaio: pre Giovanni Antonio Battaglia di Gemona, abitante a Porcia. Pergamena di mm 430 x 185. Estesa macchia e rosicatura nella metà inferiore del supporto.

70 Nicola del fu Morando conte di Porcia e Brugnera 1519, novembre 16. nomina il fratello Artico suo procuratore nella ver- Porcia, chiesa di Santa Maria tenza che lo contrappone a Venceslao del fu Antonio conte di Porcia e Brugnera. Notaio: pre Giovanni Antonio Battaglia di Gemona, abitante a Porcia. Segue attestazione di fede notarile. Pergamena di mm 375 x 205; sigillo deperdito.

71 Giovanni del fu Morando conte di Porcia e Brugnera 1519, novembre 21. nomina il fratello Manfredo suo procuratore nell’a- Porcia, castello superiore zione legale che lo contrappone a Venceslao del fu Antonio conte di Porcia e Brugnera. Notaio: pre Giovanni Antonio Battaglia di Gemona, abitante a Porcia. Segue attestazione di fede notarile. Pergamena di mm 290 x 195; sigillo deperdito.

72 Artico del fu Morando conte di Porcia nomina il fratel- 1519, novembre 22. lo Manfredo suo procuratore nella vertenza che lo con- Brugnera trappone a Venceslao del fu Antonio conte di Porcia.

Notaio: Gaspare Soprani notaio di Treviso. Pergamena di mm 470 x 130; sigillo deperdito.

73 Giovanni del fu Morando conte di Porcia e Brugnera 1520, […] marzo. vende per ducati 112 a Giacomo conte di Porcia e Porcia, residenza del conte Giacomo Brugnera un censo livellario di staia 7 di frumento ed urne 2 di vino da riscuotersi sopra un manso si- tuato nelle pertinenze di Porcia lavorato da Simone De Candido. Famiglia di Porcia e Brugnera 57

Notaio: Artico del fu Gottardo Covertino di Porcia. Pergamena di mm 340 x 250.

74 Giovanni del fu Morando conte di Porcia e Brugnera 1521, maggio 29. vende per 6 ducati al conte Giacomo di Porcia un Porcia censo livellario di 2 staia di sorgo sopra un manso situato nel distretto di Porcia in località denominata “ultra aquam”.

Notaio: Artico del fu Gottardo Covertino di Porcia. Pergamena di mm 270 x 202.

75 Manfredo figlio di Morando conte di Porcia e Bru- 1524. Porcia gnera vende per 300 ducati a Giacomo conte di Por- cia un livello di 24 staia di frumento sopra un manso situato a villa Varda giurisdizione di Brugnera. Notaio: Artico del fu Gottardo Covertino di Porcia. Pergamena di mm 490 x 295. Supporto con piccoli fori lungo la linea di piegatura, inchiostro a tratti sbiadito; buona leggibilità.

76 Il nobile Odoardo di Spilimbergo, fratello del fu 1534, febbraio 5. Giovanni Nicola e cognato di Francesca del fu Mo- Udine rando conte di Porcia e Brugnera, unitamente alla moglie Orsina, sorella di Francesca, dichiara di aver ricevuto dal notaio rogante, procuratore del conte Artico di Porcia fratello di Francesca ed Orsina, la somma di 24 ducati a titolo di liquidazione del capi- tale dotale delle donne.

Notaio: pre Giovanni Antonio Battaglia di Gemona, abitante a Udine. Pergamena di mm 385 x 170. Supporto con piccoli fori nella parte centrale, macchie e rosicature nei margini esterni.

77 Scrittura d’accordo. Manfredo del fu Morando 1536, settembre 19. conte di Porcia cede ad [Odoardo] del fu Alvise dei Sacile, residenza del conte Manfredo nobili di Spilimbergo una proprietà di dieci iugeri 58 L’archivio Porcia Ricchieri

situata nei territori di Porcia e Prata in località deno- minata “San Giovanni” e condotta da Antonio Ba[…] di Tamai, per un canone annuo di 3 staia di frumento, 3 urne di vino, 2 staia di miglio. Il valore della proprie- tà, 96 ducati, va a compensare un credito di Odoardo per la dote della moglie Orsina e per quella della mo- glie del fratello Giovanni Nicola, Francesca. Notaio: pre Antonio di Porcia vice abate di Fanna. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Riccardo Fannino del fu Leonardo, notaio e cancelliere di Fanna. Pergamena di mm 375 x 135.

78 Il rev. Ludovico del fu Bartolomeo conte di Porcia 1538, aprile 25. e Brugnera, unitamente ai fratelli Giovanni Batti- Brugnera, residenza del conte Ludovico sta e Brizaglia, allo zio Giacomo ed al conte Marco e fratelli Antonio, nominano loro procuratore Venceslao di Porcia e Brugnera nella lite che li vede al fianco di Venceslao contro Giacomo del fu Artico ed i nipoti di Artico di Porcia e Brugnera.

Notaio: Marco Antonio del fu Gaspare Fiorentini. Pergamena di mm 460 x 195; sigillo deperdito.

79 Giovanna contessa di Porcia, con il consenso del ma- 1549, luglio 8. rito Giovanni, incarica il figlio Panfilo di richiedere Venezia al podestà di Sacile l’autorizzazione alla vendita di una proprietà situata a “Cornadella” per ricavare un capitale utile alla dotazione delle sue dieci figlie. Notaio: Francesco Fadini del fu Taddeo. Pergamena di mm 420 x 100.

80 Felice del fu Giovanni conte di Porcia e Brugnera ven- 1560, gennaio 12. de per 100 ducati al conte Brizaglia, quale procuratore Porcia, residenza del conte Ludovico della contessa Giulia vedova di Giovanni Battista, una proprietà situata nel regolato di Francenigo, comitato di Brugnera, retta da Francesco Marescalco e consorti.

Notaio: Ilario Rambaldi di Brugnera. Pergamena di mm 540 x 125. Famiglia di Porcia e Brugnera 59

81 Patti dotali per il matrimonio di Curzio del fu Gio- 1560, marzo [2.]. vanni Battista conte di Colloredo e Francesca del fu Udine Giovanni Battista conte di Porcia e Brugnera. Scrit- tura sottoscritta dallo sposo e dai rappresentanti del- la sposa, Giovanni Francesco di Sbroiavacca, quale procuratore di Claudia di Colloredo madre di Fran- cesca, Ludovico e Brizaglia del fu Federico di Porcia. Oltre al capitale di 1.000 ducati già destinati a lei dal testamento paterno e che i curatori si impegnano a corrispondere in un arco di 10 anni, Francesca riceve da Matteo del fu Teseo di Colloredo – presso di cui è cresciuta – un capitale equivalente in gioielli e con- tanti, una casa ubicata a Udine nella contrada degli Zucco, ed i beni provenienti dal patrimonio del fu Matteo Bruni che il Colloredo aveva già destinato alla donna nel suo testamento. Notaio: Marco Antonio Fiducio. Pergamena di mm 525 x 200. Supporto danneggiato da macchie d’umidità nella metà superiore.

82 Con riferimento ad accordi sottoscritti precedente- 1564, febbraio 17. mente tra le parti ed alle autorizzazioni loro rilasciate Mantova dal duca di Mantova, i fratelli Guido ed Alessandro, figli del fu Marco Antonio Torelli marchese di Casel- le e nobile di Mantova e di donna Ippolita Gonzaga, unitamente a Ludovico Martinelli che agisce a nome del loro fratello Bonifacio, assegnano alla sorella Camilla i redditi di alcune proprietà, così come de- scritte nell’atto di stima commissionato a Giuseppe Padovani e Giovanni Battista Maisio. Segue descri- zione delle proprietà. Notaio: Girolamo di Camillo Facini di Mantova, su incarico del notaio Annibale del fu Giovanni Persia di Mantova. Unità documentaria membranacea di cc. 2, mm 215 x 145.

83 Patti dotali per il matrimonio di Silvio del fu Federi- 1564, marzo 18. co conte di Porcia e Brugnera, residente a Bergamo, e Mantova Camilla Torelli figlia del conte Marco Antonio Torelli 60 L’archivio Porcia Ricchieri

di Mantova, marchese di Caselle. Gli accordi sono conclusi tra il procuratore del conte Silvio, il nobile. Severino del fu Alessandro Dottori di Padova, e la famiglia della donna, rappresentata dai fratelli Guido ed Alessandro e dalla madre Ippolita Gonzaga. Le parti concordano le modalità di somministrazione della dote di 8.000 scudi d’oro. Segue trascrizione dell’atto di procura (Bergamo, 1564 marzo 12) e del decreto del duca di Mantova che autorizza i fratel- li della donna alla stipula del contratto (Mantova, 1564 febbraio 24) Notaio: Annibale del fu Giovanni di Persia. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Giovanni Antonio di Giovanni Filippo Bonati. Pergamena di mm 830 x 540. Supporto con piccoli fori lungo le linee di piegatura, lacerazioni nei margini esterni.

84 Testamento di Giovanni Battista del fu Federico conte 1567, maggio 5. di Porcia e Brugnera. Dopo aver disposto la sua se- Padova poltura nella chiesa di San Giorgio di Porcia, assegna alcune proprietà, tra cui una casa nel borgo di San Cri- stoforo di Porcia dove abita il rev. Antonio Locatelli, al figlio naturale, Fabrizio. Alle figlie legittime, Ilerida e Virginia, sono accreditati dei capitali per la creazione della dote e la monacazione. Al citato Locatelli, di cui si dice debitore, lascia un legato di 60 ducati. Il figlio legittimo Federico è nominato erede universale ed es- sendo minore la sua tutela è affidata al fratello Silvio, al conte Bartolomeo Plateo ed alle sorelle.

Notaio: Giovanni Domenico Ottaviano del fu Francesco di Padova. Pergamena di mm 390 x 240.

85 Testamento di Giovanni Battista del fu Federico 1567, maggio 5. di Porcia. Padova Copia semplice posteriore. Unità documentaria di cc. 2. L’atto è inserito in una camicia cartacea su cui è riportato il regesto dello stesso ed un abbozzo di albero genealogico. Famiglia di Porcia e Brugnera 61

86 I fratelli Alessandro e Bonifacio del fu Marco Anto- 1569, gennaio [.]9. nio Torelli, marchesi di Caselle e patrizi mantovani, Mantova dichiarano che l’immissione nel possesso dei beni del fu Guido loro fratello non pregiudica l’atto sotto- scritto dai tre fratelli Alessandro, Bonifacio e Guido a favore della sorella Camilla, rogato dal notaio An- nibale Persia. Confermano quindi alla donna l’asse- gnazione di diritti e titoli così come definita anterior- mente alla morte di Guido. Notaio: Pietro Luca del fu Guerino di Goro, cittadino di Mantova. Pergamena di mm 295 x 180. Supporto con macchie d’umidità e lievi lacerazioni nel margine laterale sinistro.

87 Scrittura di accordo sottoscritta tra Silvio del fu Fe- 1569, settembre 12. derico conte di Porcia ed il nipote Federico del fu Porcia, residenza del conte Artico Giovanni Battista del fu Federico conte di Porcia. L’atto fa chiarezza sui diritti delle parti relativi ad alcune proprietà situate a Roveredo e Ronche che erano state vendute tra gli anni 1550 e 1554 ai conti di Maniago e quindi parzialmente riacquistate. Notaio: Paolo Gregoris di Porcia. Pergamena di mm 300 x 150.

88 Scrittura d’accordo tra Silvio conte di Porcia e la so- 1570, marzo 4. rella Silvia, tutrice del nipote Federico del fu Giovan- Porcia, residenza del conte Silvio ni Battista. Con riferimento al contratto di vendita datato 9 novembre 1560 con cui il conte Giovanni Battista aveva comprato dal fratello Muzio per 800 ducati una casa posta nella piazza di Porcia, liqui- dando a quella data un anticipo di ducati 100, Silvio dichiara di ricevere dalla sorella Silvia la somma di ducati 350 e la rinuncia alle due annualità di interessi per una proprietà venduta da Silvio all’epoca in cui era governatore di Bergamo. Notaio: Giovanni Varisco di Porcia. Pergamena di mm 290 x 270. 62 L’archivio Porcia Ricchieri

89 Scrittura di accordo. Felice e Pompeo conti di Porcia 1572, settembre 21. e Brugnera cedono per 300 ducati a Silvio ed al nipo- Porcia te Federico del fu Giovanni Battista conti di Porcia i diritti su due proprietà situate a Brugnera. I beni oggetto del contratto erano stati trasferiti a Caterina di Collalto, moglie di Giulio fratello dei venditori, a restituzione di un capitale dotale pari a 2.600 ducati e successivamente venduti dal secondo marito della donna, Alvise Signolo, per soddisfare un suo debito.

Notaio: Paolo Gregoris di Porcia. Pergamena di mm 440 x 190.

90 Scrittura d’accordo sottoscritta da Ermes del fu An- 1584, gennaio 4. tonio conte di Porcia e Brugnera ed Ascanio del fu Porcia Venceslao suo consorte. Le parti, con l’intervento di alcuni mediatori, risolvono una controversia relativa ad una proprietà situata a Tamai, nella giurisdizione di Prata, oggetto di un contratto di compravendita tra i loro padri (atto 3 dicembre 1533, notaio Se- bastiano Fiorentini da Porcia). Ascanio retrovende l’immobile ad Ermes e questi si impegna a corrispon- dergli il prezzo dell’acquisto, 500 ducati, ed altri 250 ducati a titolo di miglioramenti ed integrazioni. Se- guono specifiche delle modalità di pagamento. Notaio: Pietro Leone figlio di Valentino di . Pergamena di mm 315 x 280. Supporto con danni da umidità e insetti; discreta leggibilità.

91 Il doge Leonardo Donato al luogotenente della Pa- 1609, gennaio 19. tria, Antonio Grimani. La lettera riguarda un ricorso Venezia in appello nella vertenza che vede Fulvio di Porcia contro il vescovo di Adria, Girolamo di Porcia, e consorti. Pergamena di mm 340 x 470; sigillo deperdito. Supporto con fori e lacerazioni nei margini e lungo le linee di piegatura. Famiglia di Porcia e Brugnera 63

92 Scrittura di accordo. I fratelli Ludmilla ed Alfonso 1613, giugno 12. del fu Alfonso di Porcia chiudono una vertenza in Venezia cui entrambi rivendicavano crediti sul patrimonio familiare: Ludmilla relativamente ai beni dotali ed Alfonso per le spese sostenute dal fratello Girolamo, di cui è erede, nel mantenimento dei figli di Ludmil- la e cioè Giulio, Livia e Lucrezia del fu Nicola Porto. Segue in data 11 giugno 1614 la ratifica dell’atto da parte di Giulio Porto. Notaio: Fabrizio Beaciani. Pergamena di mm 605 x 235. Supporto con fori lungo le linee di piegatura.

1.3 Patrimonio n. 134 unità documentarie (1310-1647)

La serie è organizzata in due sottolivelli. Il primo, quantitativamente più consi- stente, raccoglie gli atti notarili (compravendite, locazioni, permute, cauzionali, procure) riferibili al patrimonio di entrambi i rami. Nella maggior parte dei casi si tratta di transazioni in cui agiscono direttamente i consorti Porcia, ma alcuni atti riguardano attori diversi e sono stati collegati ai primi in base alla presenza di contrassegni archivistici; è stato inserito qui un elenco di contratti di com- pravendita relativi a proprietà cedute da Federico del fu Artico conte di Porcia, rogati negli anni 1424-1431. Nel secondo sottolivello si collocano un piccolo gruppo di procure, sentenze e scritture di accordo prodotte nell’ambito di affari contenziosi.

1.3.1. Atti notarili (1310-1647)

93 Elenco di rendite patrimoniali attribuite a Manfredo [sec. XIV?] di Porcia.

Pergamena di mm 1490 x 140. Supporto in discreto stato di conservazione, inchiostro sbiadito lungo le linee di piegatura. 64 L’archivio Porcia Ricchieri

94 Bonaventura e Rizzardo figli del fu Giacomo di Ca- 1310, luglio 19. volano vendono per il prezzo di 20 soldi di denari Cavolano veneti grossi ai fratelli Aroldo e Guecello di Brugne- ra una proprietà con piante e viti posta nel distretto di Brugnera. Notaio: Segoldus di Cavolano. Pergamena di mm 615 x 125. Supporto con lievi danni da roditori nel margine destro, inchiostro a tratti sbiadito; discreta leggibilità.

95 Giovanni di Topaligo figlio del fu Tolberto, si impe- 1346, dicembre 31. gna a liquidare il debito di 24 lire di denari piccoli Topaligo verso Guecello di Porcia del fu Federico entro la festa di San Martino ed obbliga a ciò i redditi di un prato situato nel distretto di Porcia. Notaio: Manfredo del fu Bartolomeo di Brugnera. Originale da imbreviatura del padre su commissione di Giovanni Furlano giudice del conte di Porcia. Pergamena di mm 200 x 140. Supporto con lacuna da roditore nell’angolo superiore sinistro.

96 Il notaio Desiderato del fu Desiderato di Brugnera, 1401, giugno 20. procuratore di Giovanni Antonio del fu Giacomo Valvasone conte di Porcia, acquista per 12 marche di soldi da Stefano del fu Gualtiero di Arzene una proprietà pra- tiva situata nelle pertinenze di Arzene. Notaio: Melchiorre del fu Baldassare ciroici di Valvasone. Pergamena di mm 435 x 165.

97 Federico del fu Artico conte di Porcia vende per 25 1422, aprile 12. San ducati a Tano del fu Antonio di San Vito al Taglia- Vito al Tagliamento mento i redditi di alcune proprietà situate in diverse ville tra cui Castions, Cevraia, Cusano, Pescincanna, Zoppola, Ovoledo, Orcenico di Sotto e Fiume.

Notaio: Giovanni Paolo di Venzone. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Leonardo Quaghino del fu Giovanni di Cividale. A seguire la sottoscrizione, il notaio copia un elenco di proprietà che era unito al contratto. Pergamena di mm 450 x 200. Famiglia di Porcia e Brugnera 65

98 Federico del fu Artico di Porcia fu Artico vende per 1423, luglio 26. 200 ducati a Tano del fu Antonio di San Vito al Ta- Valvasone gliamento mansi e redditi su beni situati nelle ville di Arzinutto, Cusano, Villafranca e San Martino. Notaio: Giovanni Paolo di Venzone. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Leonardo Quagliano del fu Giovanni di Cividale. Pergamena di mm 380 x 300.

99 [Gabriele] del fu Giacomo conte di Porcia e Brugne- 1437, marzo […]. ra vende per 260 lire di denari veneti piccoli a Gio- Porcia vanni del fu Zeno di Porcia un manso situato a Palse in distretto di Porcia. La proprietà, di natura feudale, è composta da un casale e diversi terreni; sulla stessa vive un onere di decima verso la chiesa di San Gior- gio di Porcia e verso il conte Federico di Porcia.

Notaio: Bertolino del fu Giovanni Belino di Brugnera. Pergamena di mm 460 x 250. Supporto con macchie d’umidità e danni da roditori nel margine superiore.

100 Corrado Theutonicus del fu Leonardo di Salisburgo 1445, giugno 16. vende per 210 ducati a Morando del fu Federico conte Treviso, contrada di Santa Maria Maggiore di Porcia una casa con edifici annessi, in cui è locata l’osteria “alle due spade”, situata a San Foca nella giuri- sdizione di Porcia. Il venditore si impegna a corrispon- dere all’acquirente un censo annuo di 40 frixagensi. Notaio: Francesco del fu Bartolomeo Brunvilanis di Farra [di Soligo?], notaio di Treviso. Pergamena di mm 415 x 160.

101 Morando del fu Federico conte di Porcia dopo 1447, gennaio 3. aver riscosso la somma di lire 9 e soldi 7 da Pa- Porcia, residenza del conte Morando sutta moglie di Filippo conciatore detto Carosso abitante a Porcia quale coerede di Giacomo del fu Benvenuto detto Pesant di Roveredo, fa quietanza alla donna della parte di debito a lei spettante per affitti insoluti. 66 L’archivio Porcia Ricchieri

Notaio: Zanino del fu Martino Rambaldi di Brugnera. Pergamena di mm 290 x 145, condizionata in camicia cartacea. Supporto scurito, con estesa macchia nella metà superiore.

102 Gherardo di Cornaredo si impegna a liquidare a 1447, ottobre 19. Morando del fu Federico conte di Porcia la somma Cornaredo di ducati 20, lire 2 e soldi 5 a titolo di affitti insoluti. Notaio: Zanino del fu Martino Rambaldi di Brugnera. Pergamena di mm 310 x 175.

103 Mantilone abitante nel distretto di Polcenigo ed il 1457, febbraio 12. figlio Florido abitante in Brugnera Vecchia, debitori Brugnera di Elisabetta vedova del conte Morando di Porcia, si impegnano a versare alla donna la somma di 77 lire di denari piccoli a titolo di saldo per affitti insolu- ti pari a 7 quarte di frumento, 8 staia di miglio, 3 staia di sorgo, 2 congi di vino. Seguono clausole e penalità.

Notaio: Zanino del fu Martino Rambaldi di Brugnera. Pergamena di mm 475 x 125. Supporto danneggiato da macchie di umidità e roditori, acefalo e lacunoso nel margine laterale destro.

104 Giovanni Daniele del fu Nicola oste di Pordenone, 1463, gennaio 6. procuratore di Bianchino conte di Porcia, prende Prata possesso di una proprietà situata a Prata Vecchia ac- quisita dal Porcia con un contratto di permuta sigla- to con Francesco del fu Giovanni Gregoris di Porde- none. In base a questo contratto, rogato dal notaio Giovanni di Michele di Prata, il conte trasferiva al Gregoris il possesso di un manso sito nel comitato di Brugnera in località “Rovembarso”.

Notaio: Antonio del fu Bonifacio di Porcia. Originale da imbreviatura del padre. Pergamena di mm 330 x 95. Famiglia di Porcia e Brugnera 67

105 [Sgrilot] del fu Nicola di Ronche abitante a Fontana- 1467, marzo 3. fredda vende per 6 ducati ad Artico del fu Morando Porcia conte di Porcia la parte a lui spettante di una casa situata a Porcia, per il rimanente di proprietà dei suoi fratelli Antonio, Biagio e Domenico. Notaio: Bartolomeo Plateo di Porcia. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Girolamo del fu Cattaneo Lippi di Belluno. Pergamena di mm 95 x 195. Supporto danneggiato da roditori in corrispondenza della sottoscrizione notarile.

106 Artico conte di Porcia acquista per 20 ducati da Gio- 1467, agosto 18. vanni del fu Tonino Bernardi di Maron una pro- Brugnera, residenza del conte Artico prietà prativa della misura di campi quattro e mezzo situata in località “Orsera” ed una seconda proprietà prativa di circa cinque iugeri in località denominata “ale Sbartuice”. Notaio: Gaspare di Serravalle del fu Lorenzo Fiorentini. Pergamena di mm 360 x 125. Supporto con inchiostro lievemente sbiadito nelle righe 1-10.

107 Vincenzo di Pietro Vincenzo del fu Francesco di Vil- 1468, maggio 27. lascura vende per 40 lire di soldi al conte Artico del fu Porcia Morando di Porcia due campi della misura di circa uno iugero situati nelle pertinenze di Porcia, uno in località “colle de Ronchis” l’altro nei pressi di Spinazzedo. Notaio: Bartolomeo Plateo di Porcia. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Girolamo del fu Cattaneo Lippi di Belluno. Pergamena di mm 105 x 200.

108 Il notaio Giacomo del fu Marco Delle Donne di Bru- 1468, dicembre 12. gnera vende per 100 ducati ad Artico del fu Morando Porcia, residenza del conte Artico conte di Porcia un manso situato a Roveredo, distretto di Porcia, condotto da Brachio e dagli eredi del fu Pie- tro Pirussi per cui pagano di affitto 3 staia di frumento, 2 di avena, 3 urne di vino, una spalla di maiale, 1 galli- na, un paio di polli e 10 soldi. Sul bene esiste un onere di avocazia del conte Gabriele di Porcia pari a soldi 40. 68 L’archivio Porcia Ricchieri

Notaio: Bartolomeo Plateo di Porcia. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Girolamo del fu Cattaneo Lippi di Belluno. Pergamena di mm 180 x 210.

109 Daniele del fu Amato di Castiglione, abitante a Pra- 1471, ottobre 13. turlone in distretto di Motta di Livenza, quale fide- Porcia, residenza del conte Artico iussore di Pietro di Paolo e di Bianchino del fu An- drea de Megos entrambi di Castiglione, si impegna a liquidare ad Artico conte di Porcia un debito di lire 92, soldi 8, 1 ½ staio di frumento, 26 staia di miglio, 27 ½ staia di miglio ed 8 capponi. Notaio: Artico di Marcolino di Porcia. Pergamena di mm 310 x 130. Supporto con fori nel margine laterale sinistro.

110 Giacomo Franceschino del fu Francesco da San 1475, giugno 17. Vito, quale procuratore di Matteo Altan di San Vito Porcia al Tagliamento, vende per 60 ducati ad Artico del fu Morando conte di Porcia una casa situata a Porcia presso il ponte superiore. Segue la presa di possesso dell’immobile. Notaio: Bartolomeo Plateo di Porcia. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Girolamo del fu Cattaneo Lippi di Belluno. Pergamena di mm 140 x 200.

111 Gottardo del fu Odorico Covertino di Porcia, a 1476, maggio 18. nome proprio e del fratello Girolamo, concede in Porcia, residenza del conte Guido enfiteusi a Guido del fu Bianchino conte di Por- cia una casa situata a Porcia denominata “il Forno” ed altri beni e redditi. Il conduttore si impegna a corrispondere un censo annuo di 25 ducati. Seguo- no clausole relative alla modalità di pagamento e affrancazione. Copia semplice priva di sottoscrizione notarile. Pergamena di mm 535 x 135. Supporto danneggiato da umidità e roditori; mediocre leggibilità. Famiglia di Porcia e Brugnera 69

112 Il rev. Giacomo de Papiris di e 1479, giugno14. Francesco di Strassoldo, producendo in giudizio una Udine ducale di Giovanni Mocenigo, chiedono a Giovanni Emo luogotenente della Patria del Friuli l’esecuzione di una sentenza emessa in data 23 aprile contro la commissaria della facoltà di Elena vedova di Nicola Trevigiano di Venezia ed a favore di Lorenzo de Pa- piris, fratello di Giacomo, creditore per un capitale di 44 ducati. In risposta a questa istanza alcune pro- prietà della donna situate a Ragogna vengono stima- te e consegnate al creditore. Notaio: Girolamo Paolo Vando notaio e cancelliere. Pergamena di mm 560 x 475; frammento di sigillo aderente in cera. Supporto con fori ed inchiostro a tratti sbiadito; discreta leggibilità.

113 Scrittura di obbligazione sottoscritta da Nicola e 1479, agosto 29. Bartolomeo del fu Giacomo [?] di Fontanafredda a favore di Artico conte di Porcia e Brugnera, credi- tore di un capitale di lire 370 e soldi 19 per affitti insoluti. Notaio: Pasquino Moretto del fu Giacomo, notaio e cancelliere di Porcia. Pergamena di mm 150 x 125. Supporto con lievi danni da roditori.

114 Martino del fu Antonio Pizoli di Roveredo, a nome 1479, dicembre 16. proprio e degli eredi, vende ad Artico conte di Porcia Porcia una casa situata a Porcia. La somma pattuita, 200 lire, si intende defalcata dal debito che il vendito- re ha con il compratore, registrato parte nell’atto di obbligazione rogato dal notaio Gaspare cancelliere di Porcia e parte dalla contabilità privata dello stesso Artico. Notaio: Girolamo del fu Cattaneo Lippi di Belluno. Originale da imbreviature del padre. Pergamena di mm 260 x 195. 70 L’archivio Porcia Ricchieri

115 Giacomo del fu Nicola Bateli di Brugnera, abitante 1480, maggio 22. in villa Tavoleti distretto di Motta di Livenza, ven- Brugnera, residenza del conte Artico de per 60 ducati ad Artico del fu Morando conte di Porcia una proprietà composta da vari pezzi di terra situata nel regolato del ponte superiore di Brugnera. Notaio: Daniele del fu Gasparino Delle Donne di Brugnera. Pergamena di mm 465 x 200, condizionata in camicia cartacea.

116 Con riferimento ad un precedente contratto, rogato 1480, dicembre 27. dal notaio Bartolomeo Plateo di Porcia, Artico conte Brugnera, residenza del conte Artico di Porcia cede in livello a Domenico dela Pulm di Codognè e ad Andrea del fu Nicola di Campo Cer- varo un manso situato a Campo Cervaro. Le parti si accordano per un censo annuo di 6 staia di frumen- to, 2 spalle di maiale, 2 galline ed 1 ducato d’oro. Seguono clausole di affrancazione.

Notaio: Gaspare [Fiorentini] di Serravalle cancelliere di Porcia. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Alessio del fu Bertrando Locatelli di Porcia. Pergamena di mm 410 x 175.

117 Morando conte di Porcia acquista per 12 ducati un 1490, febbraio 6. appezzamento di terra situato a Brugnera in località Brugnera denominata “Longariva” facente parte dei beni a lui obbligati dal fabbro Nascimbene. Con i soldi a lui corrisposti dal conte, Nascimbene soddisfa il manda- to di una sentenza che lo impegnava come debitore di Princivalle di Alpago, abitante a Brugnera.

Notaio: Marco Antonio del fu Gaspare Fiorentini. Originale da imbreviature del padre. Pergamena di mm 265 x 160.

118 Elenco di contratti di compravendita relativi a pro- 1492 prietà cedute da Federico del fu Artico conte di Por- cia, rogati negli anni 1424-1431. L’elenco è inviato a Giacomo conte di Porcia da un discendente del notaio Paolo di Valle. Famiglia di Porcia e Brugnera 71

Unità documentaria di c. 1. Supporto in cattivo stato di conservazione, lacunoso nella metà inferiore.

119 I fratelli Crescendolo, Lazzaro e Francesco del fu 1492, novembre 2. Zanutto di Spinazzedo comitato di Porcia, vendono Porcia, residenza del conte Guido per 15 ducati a Guido conte di Porcia due proprietà agricole situate a Spinazzedo. L’acquisto va a saldare il debito che i venditori avevano con il Porcia. Notaio: Francesco Filareto di Alessio Locatelli di Porcia. Pergamena di mm 335 x 120. Supporto in discreto stato di conservazione, alterato da umidità.

120 Morando del fu Artico conte di Porcia dona a Ber- 1494, maggio 7. nardino calzolaio del fu Angelo dalla Calabria, abi- Brugnera tante a Brugnera, un sedime con orto situato presso la porta superiore di Brugnera, con la clausola che debba esservi costruita, entro cinque anni, una casa e che la vendita della casa non possa aver luogo senza l’approvazione del Porcia e dei suoi eredi. Notaio: Marco Antonio Fiorentini del fu Gaspare. Originale da imbreviatura del padre. Pergamena di mm 250 x 150.

121 Domenico del fu Leonardo Sapienti di San Daniele 1513? del Friuli vende per il prezzo di 30 ducati ad Anto- nio del fu Comuzzo, che agisce a nome della moglie Çur, un livello di 3 staia di frumento sopra un manso situato nelle pertinenze di Ragogna in località deno- minata “Rivulis” e condotto da Andrea de Farea di Ragogna. Giacomo Antonio abitante a San Daniele si costituisce garante di Domenico. Notaio: Francesco del fu Giorgio Pittiani di San Daniele. Pergamena di mm 390 x 170. Supporto parzialmente acefalo in corrispondenza delle righe 1-6; discreta leggibilità. 72 L’archivio Porcia Ricchieri

122 Battista del fu Francesco Della Massara di Porcia, nel- 1514, luglio 27. la sua qualità di capo famiglia, permuta con Giacomo Porcia, palazzo comitale di Artico conte di Porcia e Brugnera e con Battista di Feltre, fattore del conte Artico di Porcia, una casa con terreni annessi situata nel distretto di Fontanafredda e riceve in cambio un terreno arativo di circa tre cam- pi situato nella villa di San Cristoforo fuori Porcia su cui vive un onere di decima verso Bianchino conte di Porcia. Giacomo concede a Battista 80 lire di piccoli a titolo di miglioramenti, che vanno ad annullare un debito contratto dal venditore con l’acquirente. Notaio: Alessio Locatelli di Porcia. Pergamena di mm 260 x 210. Supporto danneggiato da roditori in corrispondenza del signum tabellionis.

123 Federico conte di Porcia vende al suo servitore Ber- 1517, novembre. nardino de la Vazolla distretto di Conegliano due pro- Brugnera prietà situate a Calderano e condotte in affitto da Gia- como Francesconi di Calderano, di cui una in località denominata “el Campo de fior”. Con questa cessione il conte intende liquidare a Bernardino quanto a lui dovuto per il servizio prestato; seguono ulteriori clau- sole che vanno a compensare la differenza tra il credito di Bernardino ed il valore degli immobili. Notaio: Francesco del fu Giovanni Rivoli di Portobuffolè, cancelliere di Brugnera. Pergamena di mm 535 x 135. Supporto danneggiato da roditori nel margine destro, righe 1-14.

124 Su mandato del luogotenente della Patria del Friuli, 1518, febbraio 5 – sono posti in vendita alcuni beni situati nella villa di marzo 1. Udine Ragogna che erano stati pignorati al nobile Giovanni Pittiani di San Daniele del Friuli debitore della Came- ra fiscale di Udine per la gastaldia di Cividale. Le pro- prietà sono acquistate da un procuratore di Venceslao conte di Porcia e Brugnera con clausola di retrovendita.

Notaio: Giovanni Pace del fu Andrea di Trieste. Pergamena di mm 500 x 410. Supporto con macchie d’umidità, lievi lacune in corrispondenza delle linee di piegatura. Famiglia di Porcia e Brugnera 73

125 Giovanni del fu Morando conte di Porcia e Brugnera 1519, aprile 9. vende per 18 ducati a Marco Infanti di Brugnera, Porcia, residenza del conte Giovanni che agisce anche a nome del nipote Giovanni Bat- tista di Polcenigo, una proprietà situata a Brugnera sulla strada che conduce a Maron. Notaio: Artico Covertino notaio e cancelliere di Porcia. Pergamena di mm 260 x 185.

126 Artico del fu Morando conte di Porcia e Brugnera 1519, giugno 4. vende per lire 1.100 di denari piccoli a Francesco Brugnera, residenza del conte Artico Garbino del fu Gasparino di Gaiarine una proprietà agricola con fabbricati situata nella villa di Campo- grano ed inoltre altri due terreni, uno prativo ed uno arativo, nella stessa località.

Notaio: Ascanio del fu Priamo Del Ben di Sacile. Pergamena di mm 595 x 140.

127 Angelo Fabbro vende per 6 ducati e 24 soldi al conte 1520, giugno 29. Artico di Porcia i diritti su una proprietà situata a Brugnera, residenza del conte Artico Brugnera Vecchia in località denominata “el Camp del negro” che lo stesso Angelo ha acquistato da Gi- rolamo detto Pilono di Brugnera Vecchia per 6 du- cati con contratto rogato dal notaio Antonio Grassi in data 15 dicembre 1515. Notaio: Francesco del fu Giovanni Rivoli di Portobuffolè, notaio e cancelliere di Porcia. Pergamena di mm 335 x 190.

128 Bortolo del fu Daniele Cadelli di Roveredo e France- 1519, agosto 2. sco Artici, che agisce quale tutore dei figli di Giaco- Porcia, residenza del conte Morando mo Cadelli e procuratore di Sebastiano del fu Dome- nico Cadelli, vendono per 12 ducati al conte Nicola un cortile situato a Porcia e si impegnano a chiudere le uscite della casa prospiciente la proprietà. Notaio: pre Giovanni Antonio Battaglia di Gemona, abitante a Porcia. Pergamena di mm 365 x 185. 74 L’archivio Porcia Ricchieri

129 Giovanni del fu Morando conte di Porcia vende per 1523, settembre 15. 125 ducati al nobile Francesco de Modeana del fu Porcia, chiesa di Santa Maria Carlo di Porcia una proprietà situata nelle pertinenze di Tamai in località denominata “Oltra il ruy”. Se- gue contratto di locazione con cui l’acquirente affitta l’immobile ad Antonio del fu Bertolino mugnaio di Tamai e consorti per un canone annuo di staia 8 e ½ di frumento, urne 2 e ½ di vino, staia 1 di spelta, miglio e sorgo, 2 galline, una certa quantità di legna- me e 30 soldi piccoli. Notaio: Alessio Locatelli del fu Bertrando notaio e cancelliere di Porcia. Pergamena di mm 475 x 135.

130 Il rev. Basilio di Pordenone, quale procuratore di Man- 1524, novembre. fredo conte di Porcia, affitta a Battista del fu Ricomoro Sacile abitante a Pramaggiore una proprietà denominata “el Mas del mont” situata nel territorio di . Notaio: Giacomo Medic[...]. Pergamena di mm 215 x 130. Supporto fortemente scurito, difficile leggibilità.

131 Elisabetta figlia del nobile Felice Pelizza e moglie di 1525, novembre 26. Manfredo conte di Porcia e Brugnera vende per 300 Sacile ducati a Martino Sarcinelli del fu Antonio di Ceneda la metà di una proprietà di trentasei campi situata a Cornadella che Elisabetta dichiara di possedere a titolo indiviso con la sorella Giovanna moglie di Giovanni di Porcia, fratello di Manfredo. Segue contratto di lo- cazione per un canone annuo di 24 staia di frumento. Notaio: Martino Locatelli del fu Guarino notaio di Ceneda. Copia autentica redatta dal notaio Anastasio del fu Nicola Gregoris da Sacile. Pergamena di mm 600 x 205.

132 Vigo detto Iulian del fu Bartolomeo di Andrea di 1526, dicembre 18. Calderano vende per 24 ducati a Manfredo del fu Sacile, residenza del conte Manfredo Morando conte di Porcia e Brugnera una proprietà si- tuata a Calderano e denominata “el Campo de batel”. Famiglia di Porcia e Brugnera 75

Notaio: Galeazzo Guiotto del fu Giovanni Marco. Pergamena di mm 435 x 215.

133 Giacomo del fu Domenico di Fossaluzza di Brugne- 1527 luglio 4. ra vende per 18 ducati a Manfredo del fu Morando Brugnera conte di Porcia un cortile con case annesse situato al ponte superiore di Brugnera. Notaio: Marco Antonio Fiorentini di Brugnera. Pergamena di mm 405 x 135, con cartiglio cartaceo sovrapposto.

134 Artico conte di Porcia riacquista da Bernardino di Co- 1528. Brugnera negliano una proprietà situata nel borgo inferiore di Brugnera in località denominata “al Brustulin” su cui il Porcia esercitava dei diritti di livello. Il bene era stato ceduto al venditore per 18 ducati da Giacomo Girardi e figli da Brugnera con contratto 8 maggio 1527. Notaio: Giorgio Pigucinus di Matteo di Porcia. Pergamena di mm 480 x 155.

135 Paolo del fu Zanetto di Caneva vende per 70 ducati a 1528, gennaio 24. Manfredo conte di Porcia e Brugnera, abitante a Sacile, Sacile, palazzo comitale una proprietà agricola di sei campi situata nel distretto di Caneva in località denominata “Fontanabona”. Notaio: Antonio Carmentana del fu Giovanni Paolo. Pergamena di mm 530 x 150.

136 Artico del fu Morando conte di Porcia e Brugnera per- 1528, gennaio 25. muta con Cesare di Giacomo Girardi del borgo infe- Brugnera, residenza del conte Artico riore di Brugnera una proprietà posta nelle pertinenze di Brugnera in località “el Campo dela fossa” con altra proprietà nella stessa area in località “al Brusolin”. Il conte solleva Cesare dall’onere annuo di 1 soldo che lo stesso gli corrispondeva a titolo di avocazia e si impegna a liquidare a Bernardino Pilosio la somma di 18 ducati. Notaio: Marco Antonio [Fiorentini] del fu Gaspare di Serravalle. Pergamena di mm 370 x 240. 76 L’archivio Porcia Ricchieri

137 Artico del fu Morando conte di Porcia e Brugnera e 1528, gennaio 25. Simone del fu Matteo di Brugnera permutano due Brugnera, residenza del conte Artico proprietà situate entrambe nel borgo inferiore del- la villa, di cui una situata in località “li Campati” e l’altra in Brugnera Vecchia. Notaio: Marco Antonio [Fiorentini] del fu Gaspare di Serravalle. Pergamena di mm 440 x 155, condizionata in camicia cartacea.

138 Manfredo del fu Morando conte di Porcia vende per 1528, gennaio 27. 63 ducati a Francesco Caroli cittadino di Porcia una Sacile, residenza del conte Manfredo proprietà prativa situata a Camolli in località deno- minata “al Prà taront” ed altri cinque campi di terra in località denominata “Riviera” situati nel comitato di Porcia. Il contratto si intende come affrancazione di una precedente compravendita con cui il conte aveva acquistato una proprietà valliva del Caroli si- tuata a “Castelletto Bodegan “ nel comitato di Porcia. Notaio: Giovanni Francesco Trevisano del fu Alvise, cancelliere di Treviso. Pergamena di mm 475 x 155, condizionata in camicia cartacea.

139 I fratelli Giacomo e Bartolomeo del fu Giorgio di 1528, marzo 19. Taiedo si impegnano a corrispondere a Giacomo del Porcia, castello superiore resi- fu Artico conte di Porcia e Brugnera un censo livella- denza del conte rio di due quarte di frumento annue sopra i miglio- Giacomo ramenti realizzati nel manso di proprietà del conte, in Taiedo, che loro stessi hanno in affitto. Giacomo di Porcia versa loro un capitale di ducati 6.

Notaio: pre Giovanni Antonio [Battaglia] di Gemona, abitante in Porcia. Pergamena di mm 450 x 145. Supporto con macchie da ossidazione.

140 Il nobile Giovanni Battista del fu Federico conte 1528 aprile 1. di Porcia e Brugnera – a nome proprio, dei fratelli Porcia, castello superiore Muzio e Silvio e dei loro eredi – vende per il prezzo di 200 ducati al nobile vicentino Giovanni Battista Ferretto utrisque iure doctor, abitante a Venezia, una Famiglia di Porcia e Brugnera 77

proprietà posta nel borgo superiore di Brugnera composta da case e fabbricati nonché tutte le terre ad essa annesse. Segue contratto di locazione della medesima proprietà, per cui il venditore si impegna a corrispondere un affitto annuo di 14 staia di frumen- to da consegnare presso la residenza del rev. Ludo- vico del fu Bartolomeo conte di Porcia e Brugnera. Notaio: Paolo Tonsorino di Porcia. Pergamena di mm 270 x 235. Supporto con estesa lacuna da rosicature nella metà inferiore destra.

141 [Gasparino detto] Grazioso Viola del borgo inferiore 1528, luglio 19. di Porcia vende per 75 ducati ad Artico del fu Mo- Brugnera, residenza del conte Artico rando conte di Porcia una proprietà composta da vari fabbricati situata nel medesimo borgo su cui vive un onere verso la chiesa di San Nicola di Sacile. La compravendita va a liquidare un credito di 40 ducati a titolo di censi insoluti a lui dovuti dal padre Fran- cesco (come da atto rogato dal notaio Gottardo Co- vertino e successiva scrittura d’obbligazione rogata dal notaio Ascanio Del Ben in data 1° maggio 1528) ed un credito di 35 ducati per affitti insoluti e cereali ricevuti da Grazioso. Notaio: Giorgio Pigucinus figlio di Matteo di Porcia. Pergamena di mm 575 x 195, condizionato in camicia cartacea.

142 Gasparino del fu Francesco Viola di Porcia detto 1528 ottobre 17. Grazioso vende per 13 ducati ad Artico del fu Mo- Brugnera, residenza del conte Morando rando conte di Porcia i diritti esercitati su una pro- prietà situata nel borgo inferiore di Brugnera deno- minata “lo Campo del forn del Mesch” e sopra un prativo situato a Camolli. L’acquirente si impegna a corrispondere alla pieve di San Nicola di Sacile il livello dovuto sopra questi immobili.

Notaio: Giovanni Brunetta di Porcia, cancelliere di Brugnera. Pergamena di mm 235 x 295. 78 L’archivio Porcia Ricchieri

143 Giacomo del fu Antonio Viola di Porcia, quale procu- 1528 dicembre 18. ratore della madre e della moglie, vende ad Artico del fu Brugnera, palazzo comitale Morando conte di Porcia e Brugnera tutti i diritti che le donne esercitano su un cortile con annessi fabbricati e casale, abitato dallo stesso Giacomo, e su un prato della misura di circa uno iugero situato a Camolli, nel distret- to di Brugnera. L’acquirente versa al venditore 55 duca- ti e si impegna a corrispondere il censuo annuo dovuto per queste proprietà alla chiesa di San Nicola di Sacile. Notaio: Giovanni Brunetta di Porcia, notaio e cancelliere di Brugnera. Pergamena di mm 475 x 180.

144 Giovanni del fu Morando conte di Porcia concede 1529, febbraio 3. in affitto a Giacomo Del Monte del fu Domenico Sacile di Cavolano tre appezzamenti di terra situati nella stessa villa oltre il fiume Livenza; il conduttore si im- pegna a corrispondere un canone annuo di staia 3 di frumento, 2 di spelta ed 1 di sorgo.

Notaio: Giovanni Francesco Lupini di Giovanni Battista cittadino di Sacile. Pergamena di mm 215 x 160. Supporto con macchie d’umidità; buona leggibilità.

145 Artico del fu Morando conte di Porcia e Brugnera ed 1529, dicembre 29. Angelo Fabbro di Brugnera permutano due proprie- Brugnera, residenza del conte Artico tà situate entrambe nel borgo inferiore della villa, di cui una in località denominata “Crosera” condotta in affitto da Giacomo Viola. Notaio: Giovanni Brunetta di Porcia notaio e cancelliere di Brugnera. Pergamena di mm 340 x 290, condizionata in camicia cartacea. Supporto a tratti sbiadito.

146 [Gasparino detto] Grazioso Viola di Brugnera vende 1530, febbraio 2. per 12 ducati ad Artico conte di Porcia e Brugnera i di- Brugnera, residenza del conte Artico ritti esercitati su una proprietà situata nelle pertinenze di Brugnera in località denominata “el Campo dela frisa”.

Notaio: Marco Antonio Fiorentini di Brugnera. Pergamena di mm 385 x 130. Famiglia di Porcia e Brugnera 79

147 Manfredo del fu Morando conte di Porcia vende per 1531, marzo 11. 100 ducati a Giacomo del fu Gregorio e Giovanni Porcia, residenza del conte Giovanni del fu Battista Federici di Rorai Grande una proprie- tà valliva situata nel distretto di Porcia in località de- nominata “Castelier”.

Notaio: Alessio del fu Bertrando Locatelli di Porcia. Pergamena di mm 320 x 180. Supporto con macchie d’umidità e rosicature nel margine superiore; buona leggibilità.

148 Giovanni del fu Morando conte di Porcia vende per 1531, aprile 1. 48 ducati a Giovanni Antonio detto della Meduna Pordenone, chiesa di del fu Maffeo di Bergamo abitante a Pordenone un Sant’Antonio livello di 4 staia di frumento corrisposto da France- sco del fu Daniele Dolcetti e consorti affittuari di un manso situato a Praturlone. Lo stesso Francesco si costituisce garante del contratto. Notaio: Alessio Locatelli di Porcia. Pergamena di mm 340 x 170.

149 Con contratti redatti dai notai Marco Antonio Fio- 1532, aprile 26. rentini (31 marzo 1523) e Ilario Rambaldi, Giacomo Brugnera, chiesa di San Nicola del fu Tonino Giovanni Girardi ed i suoi figli France- sco e Cesare, unitamente ai fratelli Angelo e Francesco del fu Donato Girardi del borgo inferiore di Brugnera hanno venduto a Giovanni Battista del fu […] Da- niele Varisco di Sacile alcune proprietà nel borgo infe- riore Brugnera per un corrispettivo pari a ducati d’oro 112. Poiché il conte Artico del fu Morando di Porcia rivendica su questi beni il proprio diritto di avocazia, Giovanni Battista Varisco rivende le proprietà al Por- cia per il medesimo prezzo, fatte salve le spese nota- rili. I beni oggetto della transazione sono due appez- zamenti di terreno di quattro iugeri in località detta “Campagnola” ed un appezzamento di terreno della misura di mezzo iugero in località “Pradat”. Notaio: Ilario del fu Giovanni Antonio Rambaldi di Brugnera. Pergamena di mm 450 x 190. 80 L’archivio Porcia Ricchieri

150 Artico del fu Morando conte di Porcia e Brugnera 1532, aprile 26. cede a Pietro del fu Giacomo Girardi del borgo in- Brugnera, chiesa di San Nicola feriore di Brugnera una proprietà agricola di circa quattro iugeri situata in località “Campagnola” e denominata “li Campati”; in cambio acquisisce da Pietro un cortile con fabbricati nel medesimo borgo.

Notaio: Ilario del fu Giovanni Antonio Rambaldi di Brugnera. Pergamena di mm 325 x 225.

151 Pietro del fu Giacomo Girardi di Brugnera, a nome 1532, aprile 29. proprio e dei figli del fratello Francesco, vende per Brugnera, residenza del conte Artico 24 ducati ad Artico del fu Morando conte di Porcia e Brugnera una proprietà situata nel borgo inferiore della villa in località “al Maso”.

Notaio: Marco Antonio Fiorentini di Brugnera. Pergamena di mm 465 x 165.

152 Giovanni Comino di Albina – riconoscendo i dirit- 1532, aprile 29. ti di Artico del fu Morando conte di Porcia e Bru- Brugnera, residenza del conte Artico gnera su una proprietà situata a Brugnera in località “el Campo de la fornas“ che, con atto del 9 agosto 1525, ha comprato dal fu Giacomo del fu Tonino Girardi del borgo inferiore di Brugnera – vende al conte l’immobile per il medesimo prezzo d’acquisto, 12 ducati.

Notaio: Marco Antonio Fiorentini di Brugnera. Pergamena di mm 345 x 175.

153 Artico del fu Morando conte di Porcia e Brugnera 1532, maggio 5. cede a Sebastiano del fu Nicola Redivo di Roveredo Brugnera, residenza del conte Artico un manso denominato “el Maso de quelli de Piero Zane” situato nella stessa villa e composto da diversi terreni di cui viene data descrizione. Le parti si ac- cordano per il pagamento nel modo seguente: dell’in- tera somma pattuita, 144 ducati, l’acquirente liquida Famiglia di Porcia e Brugnera 81

immediatamente al Porcia 72 ducati, per i rimanenti 72 si impegna a corrispondere un livello annuo di 2 staia di frumento, 1 di segale, 2 di avena, 2 urne di vino e 30 soldi di piccoli. Patto di affrancazione. Notaio: Marco Antonio Fiorentini di Brugnera. Pergamena di mm 645 x 270.

154 Francesco Delle Donne del fu Alvise di Brugnera, 1533, maggio 9. quale procuratore di Federico del fu Giacomo conte Oderzo di Porcia e Brugnera come da atto di procura rogato dal notaio Paolo Tonsorino vice cancelliere di Bru- gnera in data 7 maggio, vende per 140 ducati a Pria- mo del fu Tommaso Saltarini di Rovigo un manso di circa venticinque campi situato in località “Bar- corvo”, giurisdizione di Brugnera, retto da Matteo Nascimbeni di Gaiarine. Notaio: Girolamo Ludovici del fu Giovanni Domenico di Oderzo. Pergamena di mm 345 x 175.

155 Pietro del fu Giacomo Girardi di Brugnera vende 1533, giugno 19. per 18 ducati ad Artico conte di Porcia e Brugne- Brugnera, residenza del conte Artico ra la proprietà, per la parte a lui spettante, di un cortile con case e fabbricati annessi situato al ponte inferiore di Brugnera. Di seguito la proprietà è af- fittata al venditore per il canone annuo di staia 1 ½ di frumento. Notaio: Marco Antonio Fiorentini di Brugnera. Pergamena di mm 580 x 180.

156 Evangelista del fu Bernardo Ettoreo nobile di Sacile 1533, settembre 1. vende per 12 ducati a Manfredo conte di Porcia e Sacile Brugnera un terreno prativo di circa tre iugeri situato a Vigonovo. Notaio: Nicola Giorgi notaio e giudice di Sacile. Pergamena di mm 330 x 125. 82 L’archivio Porcia Ricchieri

157 Giovanni del fu Morando conte di Porcia e Brugnera 1533, novembre 26. vende a Giacomo Giorgio figlio di Pertoldo conte Torre di Valvasone, per la somma di 802 ducati e mez- zo, alcune proprietà poste nel distretto di Brugnera e cioè mezzo mulino “super aqua dicta el Tamai” a Tamai, un cortile situato a Maron, un cortile situato nel borgo superiore di Brugnera, abitato e condotto da Andrea Della Riva di Brugnera. Segue in data 3 dicembre, a Brugnera nella residenza di Guidone conte di Porcia e Brugnera, la dichiara- zione con cui Andrea Della Riva, su istanza dei conti di Valvasone, attesta i confini delle proprietà da lui condotte in affitto. Notaio: Giovanni Brunetta di Porcia. Pergamena di mm 355 x 580. Supporto con macchie d’umidità, lacerazioni e lievi lacune lungo le linee di piegatura e nel margine inferiore.

158 Artico conte di Porcia e Brugnera permuta con Gio- 1535, marzo 6. vanni Maria figlio di Simone de Leti di Campogra- Brugnera, residenza del conte Artico no, comitato di Brugnera, una proprietà situata nelle pertinenze di Campograno in località “el Campo de turcho da Canderan” e riceve in cambio una proprie- tà posta nel borgo inferiore di Brugnera.

Notaio: Marco Antonio Fiorentini di Brugnera. Pergamena di mm 390 x 190, condizionata in camicia cartacea.

159 Manfredo del fu Morando conte di Porcia e Brugne- 1535, aprile 7. ra cede a Francesco del fu Antonio Bruni detto Ma- Sacile, residenza del conte Manfredo gnaferro di Vigonovo distretto di Sacile, che agisce a nome anche di altre persone di Vigonovo, alcune terre situate nella stessa villa di cui tre in località “a le Fon- tane” ed una in località “le Isole”. In cambio il conte acquisisce un arativo di quattro iugeri e mezzo situato sulla strada che porta a Sacile in località “al Boscho”. Notaio: Giovanni Francesco Trevisano del fu Alvise, notaio veneto abitante a Sacile. Pergamena di mm 390 x 160. Supporto con macchie d’umidità, rosicatura nel margine superiore destro. Famiglia di Porcia e Brugnera 83

160 Antonio del fu Prosdocimo conte di Porcia e Bru- 1535, aprile 26. gnera, a nome proprio e del rev. Fabio suo fratello, Porcia vende per 109 ducati a Bartolomeo del fu Bernar- dino Della Massara di Porcia un livello di 9 staia di frumento sopra un manso situato a Taiedo e condot- to da Giovanni Mattia di Taiedo. Segue specifica del pagamento e patto di affrancazione. Notaio: pre Antonio Narciso di Belluno vicario di Porcia. Pergamena di mm 265 x 130.

161 Il conte Manfredo di Porcia e Brugnera vende ai fra- 1535, luglio 23. telli Angelo e Francesco del fu Pietro Bono fabbro di Sacile Brugnera, per il prezzo di 18 ducati, un casale situato in località Fossaluzza che in precedenza lo stesso Por- cia aveva acquistato dagli acquirenti. Notaio: Antonio Carmentano del fu Giovanni Paolo di Sacile. Pergamena di mm 465 x 140.

162 Donato del fu Giovanni Girardi di Brugnera vende 1535, ottobre 19. al conte Artico di Porcia e Brugnera un appezzamen- Brugnera, residenza del conte Artico to di terreno della misura di mezzo iugero situato presso il ponte inferiore di Brugnera in località detta “el Mas” e confinante con altra proprietà dell’acqui- rente. Questi corrisponde al venditore la somma di 7 ducati. Notaio: Marco Antonio Fiorentini di Brugnera. Pergamena di mm 360 x 180.

163 Giovanni del fu Morando conte di Porcia vende per 1536, aprile 24. 24 ducati a Nicola Flora sarto di Porcia il livello di 2 Porcia, residenza del conte Giovanni staia di frumento che gli corrisponde il colono Flo- riano del fu Antonio De Santi di Roveredo sopra un manso di sua proprietà situato a Roveredo. Segue patto di affrancazione. Notaio: Sebastiano Fiorentini di Porcia. Pergamena di mm 295 x 150. 84 L’archivio Porcia Ricchieri

164 Degnamerita vedova del conte Federico di Porcia e 1536, aprile 28. Brugnera, agendo a nome di Giacomo del fu Artico Porcia, residenza della contessa Degnamerita di Porcia e Brugnera, come da atto di procura datato 5 marzo 1536 del notaio rogante, vende a France- sco del fu Pietro Bono fabbro di Brugnera, per un capitale di ducati 100 d’oro, un livello di 8 staia di frumento che la stessa venditrice si impegna a corri- spondere sopra una proprietà in Maron. Notaio: Giovanni Brunetta di Porcia. Pergamena di mm 485 x 170.

165 Nicola del fu Morando conte di Porcia e Brugnera 1536, settembre 5. permuta con Francesco del fu Alvise Delle Donne di Brugnera, residenza del conte Nicola Brugnera alcune proprietà situate nelle pertinenze di Brugnera. Francesco cede al conte tre terreni vinco- lati iure domini ad un canone annuo di mezza staia di frumento verso la chiesa di San Nicola di Brugnera e cioè un arativo ed un altro appezzamento di terra si- tuati in Brugnera Vecchia ed un arativo posto lungo il corso del fiume Livenza; Nicola cede una proprietà situata in località “Crosera” e denominata “al Cam- po dela riva” ed una seconda posta nel regolato di Campograno, integrando la differenza di valore con la somma di 8 ducati.

Notaio: Marco Antonio Fiorentini di Brugnera. Pergamena di mm 605 x 135, condizionata in camicia cartacea.

166 La contessa Degnamerita vedova di Federico conte 1537, giugno 6. di Porcia e Brugnera, a nome proprio e dei figli Gio- Porcia, residenza della contessa Degnamerita vanni Battista, Silvio e Muzio, vende per 150 ducati a Giovanni Brunetta di Porcia una proprietà di circa venticinque campi denominata “Orsera de sora” che il suocero aveva ceduto a Giovanni Antonio di Cor- denons e che la donna ha riacquistato in data odierna per 150 ducati. Notaio: Paolo Tonsorino di Porcia. Pergamena di mm 225 x 340. Famiglia di Porcia e Brugnera 85

167 Giovanni del fu Morando conte di Porcia vende per 1538, novembre 13. 24 ducati a Nicola Flora sarto di Porcia il livello di 2 Porcia staia di frumento che gli corrisponde il colono Flo- riano De Santi di Roveredo sopra un manso di sua proprietà situato in Roveredo. Notaio: Sebastiano Fiorentini di Porcia. Pergamena di mm 285 x 150.

168 I fratelli Antonio e Fabio di Prosdocimo conti di Porcia 1539, gennaio 13. e Brugnera vendono a Pietro e al padre Giovanni An- San Foca tonio conte di Maniago, per il prezzo di 200 ducati, le rendite relative a due mansi situati a San Foca corrispo- ste loro da Pietro Pasutti e dal nipote Antonio di San Foca (staia 5 e ½ di frumento, staia 4 di segale, staia 6 e ½ di avena, staia ½ di miglio, quarte 2 ed urne 4 di vino, 2 polli o galli o galline, 3 spalle di maiale) e da Bernardino Allegretti di San Foca (staio 1 di frumento).

Notaio: Biagio del fu Giovanni Antonio di Spilimbergo, cancelliere di Maniago. Pergamena di mm 250 x 170.

169 I fratelli Antonio e Fabio del fu Prosdocimo conte 1541, gennaio 13. di Porcia vendono a Pietro del fu Giovanni Antonio San Foca dei nobili di Maniago per il prezzo di 352 ducati un manso situato a San Foca. La proprietà è condot- ta da Leonardo, Domenico, Gasparino, Sebastiano Salvatori e dagli eredi di Giacomo Salvatori che pa- gano annualmente di affitto 10 staia di frumento e di avena, 4 staia di segale e miglio, 2 staia di grano saraceno, 20 urne di vino.

Notaio: Biagio del fu Giovanni Antonio di Spilimbergo, cancelliere di Maniago. Pergamena di mm 315 x 140.

170 I fratelli Giovanni Battista, Muzio e Silvio del fu Fe- 1541, gennaio 26. derico conte di Porcia e Brugnera, con l’assenso della Porcia, palazzo comitale madre Degnamerita, vendono al notaio Giovanni Brunetta di Porcia per il prezzo di 200 ducati una 86 L’archivio Porcia Ricchieri

proprietà agricola composta da arativi, prativi e valli situata a Praturlone in diverse località. Il venditore dichiara inoltre che in data 13 gennaio, con atto ro- gato dallo stesso Brunetta, ha riacquistato da donna Margherita vedova di Michele Mantica di Pordeno- ne una proprietà situata nel borgo inferiore di Bru- gnera, e assegna la stessa a nome dell’acquirente sino alla presa di possesso del bene oggetto del contratto. Notaio: Paolo Tonsorino di Porcia. Pergamena di mm 345 x 265. Supporto con estesa rosicatura nella metà destra in corrispondenza delle righe 8-15.

171 Giovanni del fu Morando conte di Porcia e Brugnera 1541, luglio 23. vende per 24 ducati a Cristoforo di Camino, procura- Porcia tore dei fratelli Giorgio e Panfilo nobili di Valvasone, un livello di 2 staia di frumento sopra una proprietà del venditore situata a Tamai, giurisdizione di Prata, e con- dotta in affitto da Andrea mugnaio di Tamai e consorti. Seguono specifiche delle modalità di pagamento. Notaio: pre Antonio Narciso di Belluno vicario di Porcia. Pergamena di mm 285 x 160.

172 Degnamerita, vedova di Federico conte di Porcia e 1542, agosto 12. tutrice dei figli Giovanni Battista, Silvio e Muzio, Brugnera, residenza della contessa vende per 13 ducati a Francesco del fu Pietro Bono Degnamerita fabbro di Brugnera una proprietà di circa mezzo campo situata a Cavolano, distretto di Sacile, in lo- calità denominata “lì de Baldasar”. Notaio: Paolo Tonsorino di Porcia. Pergamena di mm 320 x 190.

173 Con contratto datato 9 maggio 1538, rogato dal 1543, aprile 2. notaio Francesco Domini di Brugnera, Degname- Porcia rita vedova del conte Federico di Porcia e Brugne- ra, quale procuratrice del suocero Giacomo, aveva venduto per 100 ducati al fu Sebastiano Gabrielli di Famiglia di Porcia e Brugnera 87

Fossalta una proprietà situata a Gaiarine in locali- tà denominata “a la Salatuiza”, della misura di circa nove iugeri, condotta da Angelo e da Bartolomeo detto Tallo. In seguito ai ricorsi mossi contro questo contratto, Degnamerita, agendo anche a nome dei figli eredi di Giacomo di Porcia, vende a Gregorio Gabrielli ed ai nipoti Pellegrino, Gabriele e Giovan- ni Battista del fu Sebastiano, un censo livellario di staia 4 di frumento, quarte 6 di spelta e congi 1 di vino sopra un manso di proprietà della donna, con- dotto dagli acquirenti, situato nella villa di Gaiarine. Notaio: Paolo Tonsorino di Porcia. Pergamena di mm 470 x 210.

174 Degnamerita vedova di Federico conte di Porcia e 1544, aprile 4. Brugnera, quale tutrice degli eredi di Federico – i Porcia figli Giovanni Battista, Muzio e Silvio – vende a Tommaso Rossitti del fu Pietro di Pordenone, detto del Sal, un livello di 30 staia di cereali che la stessa venditrice si impegna a corrispondere al Rossitti so- pra una proprietà condotta da Bartolomeo e consorti Franceschetti situata nella villa di Roveredo. Seguo- no clausole di versamento e affrancazione del capita- le d’acquisto, pari a ducati 403 d’oro. Notaio: Francesco Domenichini di Verona, abitante a Pordenone. Pergamena di mm 490 x 160.

175 Il rev. Fabio di Porcia priore della chiesa di San Mi- 1544, agosto 27. chele Arcangelo di Porcia dichiara che Giovanni Porcia, residenza del conte Fabio Comino di Albina, distretto di Brugnera, ha intera- mente liquidato i canoni dovuti per alcune proprietà a lui locate e sottoscrive con il conduttore un nuo- vo contratto triennale, rinnovabile per un ulteriore triennio, che riguarda un appezzamento di terra del- la misura di tre iugeri situato nel regolato di Albi- na in località detta “el Masel” ed un appezzamento di terreno della misura di quattro iugeri situato in 88 L’archivio Porcia Ricchieri

località detta “Agnol de fero”. Il Comino versa al Porcia, come anticipo sulle futuri affitti calcolati in ducati sei l’anno, la somma di ducati 26.

Notaio: Paolo Tonsorino di Porcia. Pergamena di mm 315 x 225. Supporto con macchie d’umidità, non compromettono la lettura.

176 Francesco Giustiniani, patrizio veneto, erede di Pria- 1545 aprile 30. mo del fu Tommaso Saltarini di Polesine di Rovigo Porcia, residenza del conte – rappresentato da Antonio Saltarini – retrovende Giovanni Battista alla contessa Degnamerita, Giovanni Battista, Fede- rico, Giacomo di Porcia un manso di circa 25 campi situato in località “Barcorvo” nella giurisdizione di Brugnera. La proprietà era stata venduta a Priamo da Francesco del fu Alvise Delle Donne di Brugne- ra, procuratore di Federico del fu Giacomo conte di Porcia e Brugnera, con atto datato 9 maggio 1533, e successivamente era stata oggetto di altri contratti sottoscritti in forma privata tra le parti. Notaio: pre Antonio Narciso di Belluno vicario di Porcia. Pergamena di mm 515 x 220.

177 Leonardo del fu Giorgio Corazza ed i fratelli Giaco- 1545, maggio 15. mo e Giorgio del fu Cicuto vendono, per il prezzo di Porcia 6 ducati, a Nicola del fu Domenico Civerelli abitante a Porcia un livello di mezzo staio di frumento che si impegnano a corrispondere sopra un prato di loro proprietà, situato a Portuico e denominato “el Prà grant”. Seguono clausole per la modalità del paga- mento e patto d’affrancazione.

Notaio: pre Antonio Narciso di Belluno, vicario di Porcia. Pergamena di mm 235 x 150. Famiglia di Porcia e Brugnera 89

178 Il nobile Giovanni Battista del fu Federico conte di 1546, maggio 3. Porcia e Brugnera – che agisce a nome proprio, dei Brugnera, residenza del conte fratelli Muzio e Silvio e dei loro eredi – vende per il Giovanni Battista prezzo di 200 ducati al nobile vicentino Giovanni Bat- tista Ferretto utrisque iure doctor, abitante a Venezia, una proprietà posta nel borgo superiore di Brugnera composta da case e fabbricati nonché tutte le terre ad essa annesse. Segue contratto di locazione della mede- sima proprietà, per cui il venditore si impegna a corri- spondere un affitto annuo di 14 staia di frumento da consegnare presso la residenza del rev. Ludovico del fu Bartolomeo conte di Porcia e Brugnera.

Notaio: Paolo Tonsorino di Porcia. Pergamena di mm 500 x 205. Supporto con tagli verticali che interessano le righe 1-12; buona leggibilità.

179 Nicola del fu Morando conte di Porcia riacquista da 1547, maggio 2. Paolo del fu Bernardino Gregoris per 62 ducati, un Porcia, residenza del conte Nicola arativo di circa quattro iugeri situato fuori Porcia in località denominata “Rivalte” che nell’anno 1529, con contratto rogato dal notaio Artico Covertino di Porcia, il fratello Giovanni aveva venduto a Gregorio Gregoris di Porcia per la stessa cifra.

Notaio: Giovanni Barussini. Pergamena di mm 440 x 170. Supporto con lieve lacuna in corrispondenza della linea di piegatura.

180 Scrittura d’accordo. I fratelli Pietro ed Antonio del 1547, ottobre 27. fu Francesco Della Massara di Porcia, in seguito alle Porcia divisioni del patrimonio paterno, si ritrovano ob- bligati al versamento di alcuni censi annui e cioè: 6 quarte di frumento alla cappella di Santo Stefa- no nella chiesa di San Giorgio di Porcia, 1 staio di frumento agli eredi del fu Francesco de Modeana, 1 staio di frumento a Francesco Patenucio, 3 quar- te di segale al notaio Giovanni Brunetta di Porcia. Per soddisfare questi oneri si accordano nel modo 90 L’archivio Porcia Ricchieri

seguente: Pietro, che abita a Venzone, si assume il carico dei censi dovuti agli eredi del fu Francesco de Modeana ed a Francesco Patenucio, obbligando a ciò una casa di sua proprietà situata a Porcia; Antonio si impegna a liquidare i restanti oneri, obbligando a ciò tutti i suoi beni. Notaio: Giovanni Brunetta di Porcia. Pergamena di mm 185 x 155. Supporto con macchie d’umidità, non compromettono la lettura.

181 Contratto di compravendita che formalizza la scrit- 1548, settembre 15. tura privata datata 12 agosto 1558 con cui Panfilo del Villa Camalei, comitato di Prata fu Giovanni conte di Porcia e Brugnera ha venduto per ducati 100 ai consorti Molinari di Tamai – Bar- tolomeo del fu Nicola, Lorenzo del fu Domenico, Paolo del fu Antonio, i fratelli Tiziano detto Vechio e Benedetto detto Hero del fu Francesco, Battista detto Vilar del fu Andrea – un manso chiamato “la possession de Roschuvert”. Segue in data 15 gennaio 1560 nota dell’affrancazione dell’immobile. Notaio: Giovanni Ventura Pigocinus di Porcia. Pergamena di mm 505 x 310. Supporto deformato da umidità, lievi lacune in corrispondenza delle linee di piegatura.

182 Giovanni del fu Morando conte di Porcia vende 1549, maggio 17. per 20 ducati a Girolamo del fu Angelo Rambaldi Porcia, residenza del conte Giovanni di Fossaluzza in comitato di Brugnera una proprietà agricola situata nella parte superiore di Brugnera. Notaio: Paolo Gregoris di Porcia. Pergamena di mm 285 x 150.

183 Manfredo del fu Morando conte di Porcia e Brugne- 1549, settembre 2. ra permuta con Gasparino del fu Antonio Zucconi Sacile, residenza del conte Manfredo abitante a Vigonovo, un prativo situato in località denominata “in Prada”, su cui vive un onere di livel- lo verso la chiesa di San Nicola di Sacile, in cambio di altro prativo in località “il Prà del roiar”. Famiglia di Porcia e Brugnera 91

Notaio: Pietro Francesco Grandi figlio di Giuliano di Sacile. Pergamena di mm 315 x 200.

184 Giovanni Rambaldi di Brugnera, procuratore di 1550, luglio 16. Giovanni Battista del fu Federico conte di Porcia e Maniago Brugnera come da atto di procura rogato dal notaio Paolo Tonsorino alla stessa data, vende per 100 du- cati ai fratelli Pietro e Leonardo del fu Giovanni An- tonio nobile di Maniago un manso situato a Rove- redo giurisdizione di Porcia. La proprietà è condotta da Leonardo, Simone e Pietro Simoni di Roveredo per un canone annuo di 4 staia di frumento, 5 staia di segale. Notaio: Biagio del fu Giovanni Antonio di Spilimbergo, notaio e cancelliere di Maniago. Pergamena di mm 310 x 140.

185 I fratelli Giacomo e Giorgio del fu Cicuto di Portui- 1551, aprile 18. co distretto di Porcia vendono per 6 ducati a France- Porcia sco del fu Antonio Della Massara di Porcia un prato situato a Portuico e denominato “Prà grande”. Notaio: Paolo Gregoris di Porcia. 1560, marzo 14. Porcia. Integrazione del contratto precedente. Il venditore, per ulteriori 3 ducati, cede all’acquirente tutti i diritti sulla proprietà. Pergamena di mm 475 x 135. Supporto con rosicatura in corrispondenza della linea di piegatura.

186 Giovanni Battista del fu Federico di Porcia e Bru- 1553, luglio 7. gnera vende a Rocco e Cornelio del fu Antonio Della Porcia, palazzo del conte Massara di Porcia una proprietà composta da casa Giovanni Battista e terre condotta da Scaino Tommasini di Villadolt. Gli acquirenti corrispondono al Porcia la somma di ducati 100. Di seguito la proprietà è locata al vendi- tore per un censo annuo di 8 staia di frumento.

Notaio: Sebastiano Fiorentini di Porcia. Pergamena di mm 370 x 215. Supporto con rosicature nel margine laterale destro. 92 L’archivio Porcia Ricchieri

187 I fratelli Benedetto e Giacomo del fu Angelo unita- 1554, [febbraio 23]. mente a Benvenuto del fu Pietro Zanussi di Spinaz- zedo vendono a Rocco del fu Antonio Della Massara di Porcia ed ai suoi fratelli una proprietà della misu- ra di due iugeri situata nel regolato di Spinazzedo, distretto di Porcia, in località denominata “el Cam- po del spinacè”. L’acquirente liquida al venditore la somma di 12 ducati. Notaio: Artico Covertino del fu Gottardo, giudice e cancelliere di Porcia. Pergamena di mm 285 x 160. Supporto danneggiato da umidità, in mediocre stato di conservazione.

188 Muzio del fu Federico conte di Porcia e Brugne- 1554, aprile 26. ra vende a Giacomo Digoni una proprietà arativa, Brugnera piantata e vitigata, della misura di campi quattro e mezzo situata nel regolato di Albina in località deno- minata “Can de pos”. Della somma pattuita, ducati 100 di denari piccoli, vengono liquidati 60 ducati, perché 40 ducati sono già stati anticipati al vendi- tore. Segue contratto di locazione, per cui Muzio di Porcia si impegna a corrispondere annualmente al Digoni un affitto di 7 staia di frumento, e clausola di retrovendita. Notaio: Giovanni Varisco di Porcia. Pergamena di mm 340 x 275. Supporto con lievi rosicature lungo i margini.

189 In esecuzione ad una scrittura di accordo sottoscritta 1554, maggio 25. dai consorti di Porcia e Brugnera in data 21 giugno Porcia, residenza del conte Girolamo 1553 e rogata dal notaio Sebastiano Fiorentini di Porcia, Girolamo del fu Venceslao conte di Porcia e Brugnera, a nome proprio e dei fratelli, vende per 50 ducati a Rocco del fu Antonio Della Massara di Porcia due proprietà, un arativo denominato “el Campo de quelli del fossal” ed un’altra denominata “el Campo del altariol”. Segue locazione degli immobili al ven- ditore per un canone annuo di staia 4 di frumento. Famiglia di Porcia e Brugnera 93

Notaio: Paolo Gregoris di Porcia. Pergamena di mm 300 x 205. Supporto con macchie e lievi rosicature lungo i margini.

190 Muzio del fu Federico conte di Porcia vende per 800 1554, giugno 27. ducati a Schinella di Collalto una proprietà di cin- Collalto, residenza del conte Schinella quanta campi situata tra Porcia e Brugnera in località denominata “Orsera”; inoltre una seconda proprietà di circa settanta campi nella stessa area, in località Taiedo. Concordate le clausole per la retrovendita, l’acquirente affitta le proprietà al venditore per un canone annuo di 40 staia di frumento. Notaio: Francesco del fu Giorgio Casoni di Serravalle, cancelliere di Collalto. Pergamena di mm 435 x 120.

191 Il rev. Antonio Locatelli di Porcia, procuratore di 1554, luglio 28. Giovanni Battista del fu Federico conte di Porcia Collalto, monastero di San Bernardino come da atto di procura 27 luglio 1554 del notaio pre Antonio Narcisio Bellunense, vende per 1.000 ducati ad Orazio del fu Nicola nobile di Collalto due proprietà situate nel regolato di Maron: la prima di circa 83 campi è condotta da Nicola Botol e fratel- li di Bibano, la seconda di 45 campi è condotta da Giovanni Zaccarino di Maron. Notaio: Giacomo Sburlat. Pergamena di mm 465 x 210. Supporto con estesa rosicatura nella metà inferiore che interessa il testo.

192 Silvio del fu Federico conte di Porcia e Brugnera 1554, agosto 2. vende per 210 ducati a Pietro e Leonardo figli del Maniago, residenza del conte Pietro fu nobile Giovanni Antonio di Maniago due mansi, uno situato a Roveredo condotto in affitto da -Mi chele, Simone e Pietro De Simon della stessa villa ed il secondo situato a Ronche e condotto da Battista Flora. Segue locazione della proprietà per un canone annuo di 8 staia di frumento e 17 staia di miglio. Notaio: Pietro Andrea Thiysias di Fagagna. Pergamena di mm 425 x 140. 94 L’archivio Porcia Ricchieri

193 Giovanni Rambaldi da Brugnera, procuratore di 1555, giugno 16. Silvio del fu Federico conte di Porcia e Brugnera Pordenone come da atto di procura rogato dal notaio Giovan- ni Varisco in data 14 giugno, vende per 55 ducati a Cristoforo del fu Pietro Pinali di Pordenone affitti e censi che sono corrisposti al Porcia da alcuni coloni di Roveredo. Patto di retrovendita. Notaio: Francesco Domenichini di Verona, abitante a Pordenone. Pergamena di mm 325 x 150. Supporto con macchie e lievi rosicature nel margine inferiore.

194 Muzio conte di Porcia vende per 400 ducati al conte 1555, settembre 4. Schinella di Collalto una proprietà di circa cinquan- Collalto, residenza del conte Schinella ta campi situata a Brugnera e condotta in affitto da Andrea Pittiani e consorti di Albina. Le parti si ac- cordano sulle modalità di pagamento e la retroven- dita del bene. Segue contratto di locazione della pro- prietà per un canone annuo di 20 staia di frumento. Notaio: Francesco del fu Giorgio Casoni di Serravalle, cancelliere di Collalto. Pergamena di mm 395 x 150.

195 Girolamo conte di Porcia e signore di Ragogna, a 1555, settembre 11. nome proprio e del fratello Alfonso, affitta a Biagio Ragogna di Forgaria detto Blasio de Iervasuto, abitante a Mu- ris, una proprietà contigua alla sua abitazione ed un altro terreno della misura di tre campi. Il conduttore si impegna a corrispondere annualmente lire 14.4 di denari piccoli, 2 polli, una gallina, 10 uova, 8 congi di vino, 1 mecinam di castagne. Notaio: pre Filippo figlio di Andrea di Orcenico Superiore. Pergamena di mm 360 x 130. Supporto con macchie e deformazioni da umidità

196 Bartolomeo del fu Filippo de la Cesca detto Bilvo di 1556, marzo 10. Porcia, vende per il prezzo di ducati 14 e ½ a Rocco Porcia del fu Antonio Della Massara di Porcia, che agisce Famiglia di Porcia e Brugnera 95

anche a nome dei fratelli, una proprietà situata a Portuico nel distretto di Porcia, lungo il corso del fiume Noncello. Il terreno, denominato “el Campo di Zanin“, è condotto da Leonardo di Portuico. Notaio: Paolo Gregoris di Porcia. Pergamena di mm 180 x 140.

197 Girolamo del fu Venceslao conte di Porcia e Brugne- 1558, settembre […]. ra, a nome proprio e del fratello, vende al nobile Va- Ragogna, residenza del capitano lentino Valentinis di San Daniele per il prezzo di 100 ducati un manso situato nelle pertinenze di Ragogna in località denominata “in Riulis”. Segue atto di loca- zione, con cui il Valentinis cede la proprietà ad Anto- nio Doatto capitano di Ragogna per l’annuo censuo di 3 staia di frumento, 2 staia di miglio e 5 congi di vino. Notaio: Bernardo Braida del fu Giovanni di San Daniele. Pergamena di mm 520 x 160. Supporto con lieve lacuna nel margine sinistro righe 1-3.

198 Muzio del fu Federico conte di Porcia e Brugnera 1559, febbraio 3. si accorda con Damiano Tonsorino, notaio di Por- Porcia, residenza di Damiano Tonsorino cia, per la permuta di alcuni beni. Il conte cede due proprietà confinanti con la casa di Damiano e cioè un appezzamento di terra ed una casa che aveva ac- quistato da Pietro Valentino del fu Gaspare Agostini di Porcia per la somma di 30 ducati. Da parte sua Damiano consegna al conte una casa a Porcia, nella contrada detta “deli Molinari”, che proviene dal pa- trimonio del fu Giovanni di Serravalle. Notaio: Francesco Flora notaio e cancelliere di Porcia. Pergamena di mm 490 x 270. Il supporto è parzialmente tagliato lungo la linea di piegatura longitudinale.

199 I nobili fratelli Giovanni e Bernardo Grimani del fu 1567, marzo 21. Francesco sottoscrivono un contratto di permuta nei Venezia seguenti termini: Giovanni cede la sua parte di pro- prietà di una casa con annessi sita a Ponte, territorio 96 L’archivio Porcia Ricchieri

di Verona, che i due fratelli avevano acquistato dal nobile Cesare Gonzaga di Mantova e che possedeva- no in forma congiunta. Da parte sua Bernardo cede al fratello una proprietà con relativi fabbricati sita a Fontanafredda e locata a Girolamo conte di Porcia precedente proprietario della stessa. Poiché le due proprietà non sono di uguale valore, Bernardo riceve da Giovanni un capitale integrativo pari a ducati 40. Notaio: Gaspare Fogliani del fu Angelo. Pergamena di mm 445 x 225.

200101 Silvio del fu Federico conte di Porcia e Brugnera, 1568, gennaio 9. allo scopo di provvedere un capitale sufficiente a so- Porcia, castello stenere le spese straordinarie della missione militare nel Regno di Cipro, vende, per 200 ducati, a Gio- vanni Pietro di Nicola Civolini di Campagna, che agisce anche a nome del padre, una proprietà della misura di circa sedici iugeri situata a Taiedo, in loca- lità denominata “Castiler”. Notaio: Felice Secante di Porcia. Pergamena di mm 240 x 215, condizionata in camicia cartacea. Supporto danneggiato da roditori nel margine sinistro.

101 201 Silvio del fu Federico conte di Porcia e Brugnera, 1568, gennaio 10. per supportare le spese della missione nel Regno di Porcia, residenza del conte Silvio Cipro quale colonnello della Repubblica di Venezia, vende a Domenico del fu Giovanni Brunetta di Por- cia, abitante a Pordenone, alcune proprietà situate nelle pertinenze di Porcia in località “el Campo de barosso”, “el Campo lì de la pianca”, “alle Pianche”, “el Campo de rivere”, “Rivere” ed una proprietà val- liva denominata “la Val de rover gros”. L’acquirente corrisponde al venditore 200 ducati.

101 Il documento è da collegare a quello descritto al n. 205. In origine i due atti erano conservati nella medesima camicia, come si ricava dalle note presenti sulla stessa. Famiglia di Porcia e Brugnera 97

Notaio: Paolo Gregoris di Porcia. In data 18 giugno 1568: Pietro Antonio Brunelleschi notaio di Udine attesta il recupero delle proprietà. Pergamena di mm 390 x 295.

202 Silvio del fu Federico conte di Porcia e Brugnera 1568, febbraio 13. vende per 400 ducati a Francesco Bonaldi del fu Venezia Giovanni cittadino veneto una proprietà di 75 cam- pi situata a Taiedo, comitato di Porcia, e condotta in affitto da Battista di Taiedo. Rocco del fu Antonio Della Massara di Porcia e consorti si costituiscono garanti del venditore. Con lo stesso atto la proprietà è concessa in livello al venditore per il canone annuo di 20 staia di frumento.

Notaio: Antonio Contenti del fu Mattia, notaio di Venezia. Segue in data 3 giugno 1569 l’affrancazione del bene e l’annullamento del contratto. Pergamena di mm 535 x 240. Supporto con estesa macchia nella metà destra e lacerazione nel margine superiore; buona leggibilità.

203 Silvio del fu Federico conte di Porcia vende per 1568, marzo 23. 300 ducati a Marino Mauroceno del fu Zaccaria Venezia una proprietà di circa trenta campi situata a Prata e condotta dagli eredi dei fu Giacomo e Domenico de Moscharinis; segue ratifica del contratto di Rocco del fu Antonio Della Massara di Porcia. Alla stessa data l’acquirente concede a livello francabile la proprietà al venditore. Pergamena di mm 320 x 320. Supporto con estesa rosicatura che interessa il testo in corrispondenza della sottoscrizione.

204 Panfilo conte di Porcia e Brugnera nomina suo procu- 1569, agosto 4. ratore Orlando [Sauli?] nella stipula di alcuni contratti Porcia, residenza del conte Panfilo che coinvolgono il nobile Ortensio Ettoreo di Sacile.

Notaio: Giovanni Battista Flora. Pergamena di mm 330 x 210. 98 L’archivio Porcia Ricchieri

205 Con contratto rogato dal notaio Felice Secante di 1569, novembre 19. Porcia, il conte Silvio del fu Federico di Porcia e Bru- Porcia, residenza del conte Silvio gnera aveva venduto a Giovanni Pietro del fu Nicola Civilini di Campagna una proprietà della misura di circa 16 iugeri situata a Taiedo, in località denomina- ta “Castiler”. La vendita, da cui il conte aveva ricavato un capitale di 200 ducati, si era resa necessaria per sostenere le spese straordinarie della missione militare da lui condotta nel Regno di Cipro. Ora Giovanni Pietro, su richiesta del venditore, cede nuovamente i diritti della proprietà di Taiedo alla famiglia Porcia. Notaio: Paolo Gregoris di Porcia. Pergamena di mm 260 x 130.

206 Panfilo del fu Giovanni conte di Porcia e Brugnera 1573, giugno 8. vende per 18 ducati a Cornelio figlio di Antonio Del- Porcia la Massara e consorti due proprietà vallive situate nel comitato di Porcia e denominate “le val del Repolle”. Notaio: Tarquinio Gregoris di Porcia. Pergamena di mm 250 x 160.

207 Giovanna figlia del fu Domenico Turco di Giais, di- 1575, aprile 30. stretto di Aviano, moglie in prime nozze del fu Marco Porcia di Portuico ed in seconde nozze di Domenico Borna- cini da Francenigo, comitato di Brugnera, vende ad Antonio del fu Rocco Della Massara di Porcia tutti i titoli che detiene su una proprietà composta da cor- tile, terre ed edifici colonici situati a Portuico nella giurisdizione di Porcia e sopra alcuni appezzamenti di terra. Oltre al capitale d’acquisto pari a 175 duca- ti, l’acquirente si impegna a corrispondere all’altare di Santa Maria nella chiesa di San Martino di Palse un censo annuo di quarte 3 di frumento ed al con- te Alfonso di Porcia un censuo annuo di 2 quarte di frumento, 2 quarte di spelta, 1 pollo ed una gallina.

Notaio: Paolo Gregoris di Porcia. Pergamena di mm 395 x 185. Famiglia di Porcia e Brugnera 99

208 Panfilo del fu Giovanni conte di Porcia vende per 1575, giugno 15. 200 ducati a Giovanni Pietro Mazzola del fu Gio- Portobuffolè vanni Marco di Venezia, cittadino veneto e mercante, quindici campi di terra situati nel regolato di Maron. Notaio: Giovanni Giorgio Rivarotta del fu Daniele di Portobuffolè. Pergamena di mm 475 x 195.

209 Contratto di permuta relativo a case poste in Porcia. 15[77, aprile 6]. Tra gli attori si individuano Daniele del fu Matteo Pigucini di Porcia e Francesco del fu Antonio Del- la Massara. Su parte degli immobili vivono oneri di censo verso il priorato di San Michele Arcangelo. Pergamena di mm 535 x 235.

210 Schinella del fu Nicola dei nobili di Collalto vende a 1578, gennaio 19. Camilla Torelli moglie di Silvio conte di Porcia e Bru- [Serravalle] gnera, rappresentata da Agostino del fu Pietro Varisco notaio di Porcia, una parte delle due proprietà che lui stesso ha acquistato per 800 ducati da Muzio del fu Federico conte di Porcia, con atto 27 giugno 1554, e cioè una proprietà di circa cinquanta campi situata tra Porcia e Brugnera in località denominata “Orsera” ed una seconda di circa settanta iugeri situata nella stessa area in località Taiedo. La porzione che Camilla acquista, utilizzando il proprio capitale dotale, corri- sponde al valore della parte di immobile che il marito ha ereditato dal fu Muzio, cioè 672 ducati e ½. Notaio: Primo Filomena del fu Marco di Serravalle, notaio e cancelliere di Schinella di Collalto. Pergamena di mm 320 x 165.

211 I fratelli Bartolomeo e Sebastiano del fu Giacomo Co- 1578, gennaio 26. razza di Campagna vendono a Francesco del fu Antonio Porcia Della Massara di Porcia, per il prezzo di 15 ducati, un appezzamento di terra della misura di circa uno iugero situato a Portuico e denominato “il Prà della giesia”. 100 L’archivio Porcia Ricchieri

Notaio: Giacomo Flumiani di Porcia. Pergamena di mm 190 x 135.

212 Compravendita. Federico del fu Giovanni Battista 1578, ottobre 7. conte di Porcia e Brugnera vende per 320 ducati a Brugnera, residenza del conte Bonifacio Bonifacio del fu Giovanni Battista conte di Porcia e Brugnera la metà di una proprietà composta da arati- vi, prativi, boschivi e fabbricati colonici situata nelle pertinenze di San Giovanni di Livenza. Notaio: Agostino Varisco di Porcia. Pergamena di mm 330 x 130.

213 Bonifacio del fu Giovanni Battista conte di Porcia e 1581, marzo 6. Brugnera vende per 25 ducati a Silvio conte di Por- Brugnera, residenza del conte Bonifacio cia e Brugnera, governatore di Brescia, due proprietà situate a Brugnera in località “campo dell’acqua” che lo stesso venditore aveva acquistato l’anno preceden- te da Lorenzo de Senibus. Notaio: Agostino Varisco di Porcia. Pergamena di mm 450 x 165.

214 Federico del fu Giovanni Battista conte di Porcia e 1581, settembre 13. Brugnera vende per 520 ducati a Giuseppe del fu Porcia, residenza del conte Federico Francesco Valentinis alcune proprietà situate nel rego- lato di Spinazzedo; inoltre una proprietà situata a Ca- molli, una situata nel distretto di Porcia ed una situata a Villascura. In data 4 novembre segue un’integrazio- ne del contratto che riguarda la proprietà di Villascura. Notaio: Paolo Gregoris di Porcia. Pergamena di mm 510 x 200.

215 Federico del fu Giovanni Battista conte di Porcia 1582, aprile 21. e Brugnera vende per ducati 40 a Francesco del fu Porcia, residenza del conte Federico Girolamo Ambrosi del borgo superiore di Brugnera una proprietà arativa e prativa di circa cinque campi situata a Camolli nel comitato di Brugnera, condotta Famiglia di Porcia e Brugnera 101

in affitto dagli eredi di Battista Morgante. L’acqui- rente si impegna a corrispondere al venditore un li- vello annuo di lire 7 di piccoli. Notaio: Paolo Gregoris di Porcia. Pergamena di mm 275 x 155.

216 Antonio di Codopedo del fu Bartolomeo abitante a 1583, giugno 29. Codopedo nel distretto di Motta di Livenza, vende Ghirano, chiesa di San Francesco a Zanello di Prata un terreno prativo della misura di due campi situato nel regolato di Prata in località detta “al Sacil”. L’acquirente corrisponde al vendito- re il prezzo di 14 ducati. Notaio: Bernardino Zaffaloni di Portobuffolè. Originale da imbreviature del padre Donato. Pergamena di mm 365 x 160.

217 Giovanni Cecchini del fu Guidone di Talponedo 1583, novembre 14. vende a Guisino Buchio una proprietà arativa, pian- Porcia tata e vitigata, situata in località “campo delle strade“ su cui vive un onere censuario verso la chiesa di San Michele Arcangelo di Porcia. Seguono modalità di pagamento del prezzo d’acquisto, 29 ducati. Notaio: Giovanni Flora di Porcia. Pergamena di mm 245 x 140.

218 Lauro conte di Zucco vende ad Enea figlio di Ascanio 1592, settembre 10. conte di Porcia e Brugnera una proprietà composta da Sedrano sedime, baiarzo, fabbricati colonici, terreni arativi e prativi situata nella giurisdizione di Ragogna. Il valore del bene è stato calcolato, come da relazione dei peri- ti incaricati dalle parti Bartolomeo Parma di Udine e Giovanni Rossi di San Daniele, in 200 ducati d’oro. L’acquirente si impegna a corrispondere annualmente al venditore un livello di 14 ducati con interesse del 7% sino alla francazione del capitale d’acquisto ovvero a li- quidare in due rate da 100 ducati l’una l’intera somma. Copia priva della sottoscrizione notarile. Pergamena di mm 500 x 205. 102 L’archivio Porcia Ricchieri

219 Giovanni Francesco [Beltramini] del fu Benedetto 1598, ottobre 31. da San Daniele vende, per 30 ducati, a Pietro del fu San Daniele del Friuli Giovanni [An]driussi di San Daniele una proprietà prativa e boschiva situata a Ragogna in località detta “in Colle longo”. La redazione dell’atto segue di alcu- ni mesi il contratto verbale stipulato tra le parti […].

Notaio: Rangano del fu Pietro di Sacile, notaio di San Daniele. Pergamena di mm 520 x 195.

220 Matteo del fu Sante Biachini di Maron vende a Ma- 1606, maggio 10. ria vedova di Alfonso conte di Porcia e Brugnera, Gaiarine, palazzo dei conti Alfonso che agisce a nome dei figli Girolamo ed Alfonso, i e Girolamo diritti a lui spettanti sopra una proprietà di due cam- pi situata a Maron e denominata “il Campo del ron- chat”, su cui vive un onere di 6 quarte di frumento annue verso gli eredi di Venceslao di Porcia. Notaio: Girolamo Brunacenus del fu Domenico di Brugnera. Pergamena di mm 260 x 180.

221 I fratelli Girolamo e Sartorio Altan del fu Troilo ven- 1607, marzo 29. dono a Maria vedova del conte Alfonso di Porcia e Venezia Bugnera, che agisce a nome proprio e dei figli Giro- lamo ed Alfonso, alcuni beni situati a Porcia, tra cui una casa con annessi nel borgo già tenuta in affitto dalla donna e diversi appezzamenti di terra in località denominate “strada che va a San Avocà”, “alla strada maestra”, “Longara”. Il prezzo d’acquisto viene sta- bilito in 1.255, lire 3 soldi 2. 1617, dicembre 14. Venezia. Attestazione del saldo del pagamento sottoscritta da- gli eredi dei fratelli Altan, cioè le sorelle Lucrezia e Laura per cui agiscono i rispettivi mariti Cornelio Ghisenti ed Andrea Lavezaro. Notaio: Fabrizio Beaciani. Pergamena di mm 780 x 350. Famiglia di Porcia e Brugnera 103

222 Incanto. I Provveditori sopra i beni comunali ven- 1647, dicembre 9. dono a Ferdinando Guido conte di Porcia quindici Venezia campi facenti parte del comunale di Ragogna. Pergamena di mm 435 x 305; sigillo aderente in carta.

1.3.2. Affari contenziosi (1457-1532)

223 Gregorio, messo della villa di Porcia, attesta di aver 1457, novembre 14. notificato un mandato del luogotenente della Patria Porcia, residenza del conte Morando del Friuli a diverse persone di Porcia e Palse, tra cui Daniele Della Massara, cameraro della chiesa di San Giorgio di Porcia, Antonio del fu Daniele Lima, ca- meraro della chiesa di Santa Maria di Porcia, Nicola detto Baldasso ed altri. La citazione accoglie un’istan- za presentata al luogotenente da Elisabetta e dai figli del fu Morando conte di Porcia.

Notaio: Bartolomeo di Nicola di Porcia. Pergamena di mm 270 x 115.

224 Sentenza del podestà di Sacile nella vertenza che 1479, agosto 21. contrappone Artico conte di Porcia, rappresentato Sacile da Donato di Toppo nobile di Sacile, e Nicola Fab- bro abitante nel borgo inferiore di Sacile quale tutore degli eredi del fratello Giacomo per diritti su un mu- lino acquistato dal Porcia. Notaio: Bernardino figlio di Antonio Macerata cancelliere di Sacile. Copia autentica dal Libro secondo degli Extraordinariorum. Pergamena di mm 300 x 170.

225 Il nobile Giacomo fu Artico di Porcia, a nome anche 1486, ottobre 7. del fratello Morando, nomina Marino Del Guerra di Porcia, residenza dei conti Giacomo Motta di Livenza loro procuratore nella vertenza che e Morando li contrappone a Bartolomeo mugnaio di Tamai ed al nipote Leonardo del fu Daniele.

Notaio: Giovanni Covertino del fu Francesco di Porcia. Pergamena di mm 215 x 150. 104 L’archivio Porcia Ricchieri

226 Daniele del fu Giovanni Dolcetti di Azzano, abitan- 1493, marzo 5. te a Praturlone, nomina suo procuratore Federico di Pescincanna Cortona abitante a Pordenone perché lo rappresenti nel procedimento che lo contrappone al fratello Mi- chele per una divisione [patrimoniale]. Notaio: Zaccaria del fu Antonio De Bernardis di Porcia. Pergamena di mm 220 x 145.

227 Sentenza. Il podestà di Brugnera accoglie l’istanza 1528, ottobre 5. del conte Federico di Porcia e condanna Gregorio Brugnera, loggia del Comune di San Fior di Serravalle al pagamento di 96 ducati quale corrispettivo per il frumento ricevuto. Notaio: Paolo Tonsorino cancelliere di Brugnera. Pergamena di mm 355 x 150; sigillo deperdito.

228 Incanto. Il vicepodestà di Serravalle assegna al conte 1529, agosto 13. Federico di Porcia, rappresentato da un agente, la Serravalle, loggia del Comune proprietà di una casa posta a Serravalle pignorata a Gregorio del fu Celso di San Fior e stimata 780 lire di denari. Dal valore dell’immobile vengono detratte la somma di 90 ducati, di cui è creditore il Porcia, e le spese processuali. Segue immissio in possessionem.

Notaio: Francesco di Antonio Cesana di Serravalle. Pergamena di mm 710 x 220.

229 Scrittura di accordo. Artico del fu Morando conte di 1532, aprile 29. Porcia e Brugnera, dopo aver fatto ricorso contro il Brugnera, residenza del conte Artico contratto di compravendita con cui Giovanni del fu Federico Martini di Brugnera aveva comprato da Lucia vedova di Bernardino Ogniben di Venezia e da Angelo del fu Nicola Girardi una proprietà situata al ponte in- feriore di Brugnera in località denominata “al Mas”, si accorda con il Martini ed acquista il bene per 35 ducati. Notaio: Marco Antonio Fiorentini di Brugnera. Pergamena di mm 380 x 180. Famiglia di Porcia e Brugnera 105

1.4 Chiese, uffici e benefici ecclesiastici n. 37 unità documentarie (1427-1762)

La parte più consistente delle documentazione di questa serie è costituita da atti relativi alla chiesa di San Giorgio ed al priorato di San Michele Arcangelo di Porcia. La chiesa di San Giorgio era, ed è tuttora, la chiesa parrocchiale di Porcia. Nella seconda metà del XVI secolo, all’epoca della visita apostolica di Cesare de Nores, serviva una popolazione di circa mille persone. Per tutta l’età moderna l’attività pastorale fu affidata a due vicari coadiuvati da diversi sacerdoti. Le ren- dite erano legate ai benefici dei sette altari maggiori consacrati a San Giorgio, Santissimo Sacramento, San Girolamo, San Francesco, Santa Lucia, Santo Stefa- no, San Giovanni Battista ed a quelli minori di San Giorgio e della Beata Vergi- ne. Con decreto 7 maggio 1793 il beneficio venne unificato e la chiesa divenne arcipretale. Nell’edificio sono conservate iscrizioni e lapidi che documentano le sepolture di numerosi membri della famiglia Porcia, patrona dell’ente102. Le carte di seguito descritte sono in parte riferibili all’amministrazione di un personaggio del colonnello di sopra, Giacomo (1462-1538) figlio di Artico e di Francesca di Colloredo, che agisce anche a titolo di procuratore dei nipoti, i figli del fra- tello Morando. Si tratta di atti pubblici e privati che riguardano la titolarità, la dotazione e la gestione delle rendite della cappella di Santo Stefano (nn. 230- 233, 235)103. Nel testamento di Filippo Covertino di Porcia, in cui si dispone la dotazione dell’altare di San Francesco, è citato quale sacerdote un membro del colonnello di sotto, il rev. Venceslao di Porcia (n. 234). Gli atti relativi all’esercizio del patronato sulla chiesa di San Michele Arcangelo, frequentemente individuata nei documenti con il nome di Sant’ Angelo, si aprono con l’investitura di Silvestro di Porcia, nel 1427, cui segue un piccolo gruppo di documenti della seconda metà del XV secolo che sono riferibili alla titolarità di Girolamo I (nn. 237-248). Dopo di lui il beneficio passò al nipote Venceslao, (n. 250), e dopo le nozze di questi con Lucrezia Martinengo, al nipote Camillo (n. 251). Negli anni successivi del XVI secolo sono attestati Fabio (n. 254), Girola- mo II (nn. 255-257), Ottavio (n. 258), Girolamo III (nn. 259-262); nel XVII e XVIII secolo ricorrono i nomi di Federico (n. 263), Ermes (n. 264) e Giorgio (nn. 265-266). Sono presenti atti d’investitura, atti prodotti nell’ambito di contenziosi che videro i consorti di entrambi i colonnelli rivendicare diritti sul priorato e sulle relative rendite, contratti e quietanze che riguardano le rendite beneficiali.

102 Antonio De Pellegrini, Cenni storici sul castello di Porcia. Porcia: i luoghi della memoria. Repertorio docu- mentale per servire allo studio di una realtà locale cit., pp. 53-58. 103 Si segnala che nella serie 1.3 Patrimonio è presente una scrittura di accordo in cui, tra le altre disposizioni, viene stabilita la modalità di pagamento di un censo dovuto a questo beneficio (n. 180). 106 L’archivio Porcia Ricchieri

Il terzo sottolivello riunisce atti d’investitura, procure, legati ed assegnazione di uffici ecclesiastici che vedono attori membri di entrambi i colonnelli e documen- tano i loro rapporti con enti ecclesiastici diversi. In apertura alla partizione sono collocati tre atti che riguardano incarichi assunti da Venceslao di Guido in rela- zione al suo ruolo di decano di Aquileia e di abate commendatario di Santa Maria del Piave104 (metà XV secolo). Seguono carte riferibili ad interessi dei seguenti enti: chiesa di Santa Maria di Porcia, chiesa di San Nicola di Brugnera, chiesa di San Silvestro di Albina, monastero di Santa Maria di Brugnera. In chiusura alla serie è collocato un piccolo nucleo di quattro atti rogati tra il 1515 ed il 1518 che riguardano il trasferimento di uffici e rendite esercitati da Girolamo I – oltre al priorato di Sant’Angelo, già citato, quelli relativi ai benefici in diocesi di Vicenza, al monastero di San Martino di Fanna ed al vescovado di Torcello – ai nipoti Venceslao e Camillo. Si segnala che la documentazione si presenta in modo disorganico, perchè le carte sono state organizzate nel tempo in nuclei diversi, con riferimento ora alle sedi ecclesiastiche ora ai personaggi della famiglia che ricoprirono uffici nelle stesse.

1.4.1. Chiesa di San Giorgio (1504-1538)

230 Testamento di pre Nicola Estense vicario della chiesa 1504, novembre 12. di San Giorgio di Porcia. Il religioso conferma l’atto Porcia, residenza del conte Giacomo di donazione con cui in precedenza ha assegnato i propri beni al monastero di Sant’Antonio di Cone- gliano, diocesi di Ceneda. Ad integrazione delle ri- serve presenti in quell’atto dispone le sue volontà nel modo seguente: ordina di essere sepolto nella cappel- la di Santo Stefano della chiesa di San Giorgio di Por- cia, a cui lega un censo di staia 4 di frumento, staia 1 di spelta e galline 2 corrisposto da Francesco di Tal- massons per un appezzamento di terra nella detta lo- calità; lega alla cappella di Santo Stefano un ulteriore rendita di staia 4 di frumento che dovrà essere acqui- sita dai suoi commissari con i beni della sua eredità. Al cappellano di Santo Stefano, che dovrà celebrare settimanalmente una messa per la sua anima e per

104 Sul monastero di Santa Maria di Follina, quello di Santa Maria del Piave e le relative relazioni si veda Pier Angelo Passolunghi, Conti di Treviso e monasteri benedettini nel medio Piave (sec. XI-XV), in “Benedectina”, 36 (1989), pp. 47-80; id., I Cistercensi a Follina e nella marca trevigiana, in “Il Flaminio” 9 (1996), pp. 19-24. Famiglia di Porcia e Brugnera 107

quella dei familiari, destina i propri vestiti, il letto e le suppellettili presenti nella sua casa. Un ulteriore legato di tre ducati è assegnato alla curia vescovile di Concordia. A conclusione del codicillo nomina esecutori testamentari il conte Giacomo di Porcia ed il cappellano titolare al momento della sua morte. Notaio: Antonio figlio di Giacomode Scolis di Porcia. Pergamena di mm 335 x 240.

231 Lionello Chieregato vescovo di Concordia al conte 1505, febbraio 3. Giacomo di Porcia e al rev. Francesco Martini di Sa- Anno secondo del pontificato cile. Il vescovo conferma al conte l’autorizzazione a di Giulio II. dotare la chiesa di San Giorgio di Porcia di una cap- Portogruaro, pella intitolata a Santo Stefano. Alla stessa è assegna- palazzo vescovile ta una rendita annua di 12 staia di frumento e 4 urne di vino ricavata dai censi versati da diverse persone. Notaio: Antonio Acciano cancelliere della curia vescovile di Concordia. Pergamena di mm 245 x 465.

232 Pre Francesco Martini, abitante a Sacile, investito 1505, aprile 11. della cappella di Santo Stefano nella chiesa di San Porcia, chiesa di San Giorgio Giorgio giuspatronato dei conti di Porcia e Brugne- ra viene immesso nel possesso della stessa dal notaio Battista del fu Alessio Locatelli. Notaio: Battista del fu Alessio Locatelli di Porcia. Pergamena di mm 235 x 140.

233 Pre Basilio del fu Leonardo Rigirubei di Pordenone 1514, novembre 24. vende per 10 ducati a Giacomo del fu Artico conte di Porcia, residenza del conte Giacomo Porcia, quale rappresentante dell’altare di Santo Ste- fano nella chiesa di San Giorgio di Porcia, un livello di 3 quarte e ½ di frumento versato annualmente al cappellano di Santo Stefano sopra un arativo situato a Fiume in distretto di Motta di Livenza. Notaio: Alessio Locatelli notaio di Porcia. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Giacomo di Antonio di Nervesa della Battaglia. Pergamena di mm 325 x 110. 108 L’archivio Porcia Ricchieri

234 Testamento di Filippo del fu Francesco Covertino 1536, ottobre 15. di Porcia. Dispone la propria sepoltura nella chiesa Porcia di San Giorgio di Porcia dove vuole sia eretto un altare sotto il titolo di San Francesco. Per la dota- zione dello stesso assegna agli eredi una somma di 60 ducati da utilizzare nell’acquisto di un reddito di staia 5 di frumento. Al rev. Venceslao conte di Por- cia e Brugnera, sacerdote della chiesa di San Giorgio, è affidata la celebrazione degli anniversari del testa- tore e dei membri della sua famiglia, nella misura stabilita dal vescovo di Concordia. Il Porcia ed i suoi eredi sono nominati giuspatroni dell’altare; al con- te, inoltre, viene offerta la possibilità di acquistare la casa del testatore. Sono presenti lasciti alla domesti- ca Caterina e ad Aloisia moglie di Fortunato Della Massara. Alle nipoti Camilla e Giulia figlie di Artico Covertino lascia un legato di 50 lire di denari veneti ciascuna, mentre i loro fratelli, Giulio ed Odorico, sono nominati eredi universali con la clausola che se i termini del testamento non verranno rispettati il patrimonio passerà alla citata Aloisia. Notaio: pre Antonio Narciso di Belluno vicario di Porcia. Pergamena di mm 370 x 225.

235 Il rev. Sebastiano De Rubeis vicario generale della 1538, ottobre 4. diocesi di Concordia investe Francesco Lancisio del Anno quarto del pontificato fu Giacomo Vicini di Porcia della cappellania di di Paolo III. Santo Stefano nella chiesa di San Giorgio di Porcia Portogruaro, giuspatronato dei conti di Porcia, sede vacante per la curia vescovile morte del rev. Basilio di Pordenone. Notaio: Liberale Bonisiolo cancelliere della curia di Concordia. Pergamena di mm 210 x 285; sigillo deperdito. Famiglia di Porcia e Brugnera 109

1.4.2. Priorato di San Michele Arcangelo di Porcia (1427-1762)

236 Il decano udinese Giacomo Gervasi notifica di aver 1427, agosto 12. dato esecuzione alla lettera apostolica del papa Mar- Anno decimo del pontificato di tino V, datata 4 maggio 1426, con cui si accetta la Martino V. rinuncia al priorato di San Michele Arcangelo di Udine, chiesa della Porcia presentata dal rev. Giacomo de Gramineis e si Beata Vergine Maria dispone l’investitura di Silvestro di Porcia.

Notaio: Zanino figlio di Donadio di Porcia. Pergamena di mm 415 x 380; sigillo deperdito.

237-248 Girolamo I e consorti (?-1526)

237 Pre Domenico de Tuderto del fu Nereo, dando ese- 1465, dicembre 15. cuzione alla lettera apostolica del papa Paolo II data Porcia, chiesa di Sant’Angelo a Roma il 12 luglio, immette nel possesso del priora- to di San Michele Arcangelo il nobile Girolamo del fu Bianchino conte di Porcia. Notaio: Bonifacio del fu Giacomo speziale abitante a Porcia. Pergamena di mm 355 x 125. Supporto con macchie d’umidità e danni da roditori nei margini superiore ed inferiore; buona leggibilità.

238 Il nobile Girolamo figlio di Bianchino conte di Por- 1466, febbraio 13. cia delega il fratello Guidone a presentare la propria Porcia rinuncia al priorato di San Michele Arcangelo di Porcia a favore del rev. dottore in legge Nicola Pace di Castello, pievano di Gorizia. Notaio: Giacomo del fu Michele di Prata, abitante a Pordenone. Segue attestazione di fede notarile. Pergamena di mm 333 x 210; sigillo deperdito. Supporto con macchie d’umidità ed inchiostro a tratti sbiadito, lacune da roditori lungo il margine laterale sinistro.

239 Sentenza del patriarca di Venezia Giovanni Barozzi. 1466, febbraio 24. Il contenzioso riguarda il diritto di nomina al bene- Venezia ficio del priorato di San Michele Arcangelo di Porcia 110 L’archivio Porcia Ricchieri

da parte dei gruppi consortili della famiglia Porcia. Il patriarca, con atto datato 1 febbraio 1466 e riportato nel documento, è stato nominato arbitro dalle parti in causa nella vertenza che contrappone Guidone fi- glio di Bianchino conte di Porcia, quale procuratore del fratello Girolamo, al decretum doctor Nicola Pasi- no105 di Castello, chierico concordiese. 105 Notaio: Bartolomeo Pigafetta notaio veneto e cancelliere patriarcale. Pergamena di mm 500 x 335. Supporto danneggiato da umidità e roditori, nel margine laterale sinistro e lungo le linee di piegatura.

240 Procura. Barbara vedova di Ludovico conte di Por- 1485, ottobre 5. cia, che agisce anche a nome di Marco Antonio del Brugnera, residenza della contessa Barbara fu Marco Antonio di Porcia, ed i fratelli Giacomo, Francesco e Tiberio del fu Brizaglia conte di Porcia e Brugnera, nominano loro procuratore Bartolomeo del fu Brizaglia conte di Porcia con l’incarico di pre- sentare al vescovo di Concordia il rev. Bonifacio, fra- tello degli attori, per l’investitura al priorato di San Michele Arcangelo.

Notaio: Antonio del fu Matteo de Almericis di Brugnera. Pergamena di mm 245 x 165.

241 Procura. I nobili Guido e Prosdocimo del fu Bian- 1485, ottobre 5. chino conti di Porcia, titolari del giuspatronato della Porcia, palazzo comitale chiesa di Sant’Angelo ovvero San Michele Arcangelo di Porcia, stante la morte del rettore di questa, il rev. Nicola Pace da Castel Porpetto, danno procura al fratello Antonio di presentare al rev. Antonio Feletto vescovo di Concordia la candidatura del rev. Girola- mo, altro loro fratello. Notaio: Antonio Filermo del fu Bonifacio di Prata, notaio e cancelliere di Porcia. Pergamena di mm 375 x 205. Supporto con macchie d’umidità, inchiostro a tratti sbiadito.

105 Lettura incerta. Dovrebbe trattarsi comunque del Nicola Pace di cui ai docc. 238 e 241. Famiglia di Porcia e Brugnera 111

242 I nobili Girolamo, Antonio e Prosdocimo del fu 1485, ottobre 9. Bianchino conte di Porcia rivendicano il diritto di Porcia, chiesa di San Michele Arcangelo intervenire nell’assegnazione del priorato di San Mi- chele Arcangelo e protestano contro l’immissio in possessionem di Riccardo di Strassoldo, per cui agisce quale procuratore Giovanni Antonio Rambaldi, no- minato dagli altri consorti Porcia, i fratelli Giacomo e Morando del fu Artico e Marco Antonio del fu Marco Antonio. Notaio: Giovanni del fu Francesco Covertino di Porcia. Pergamena di mm 250 x 135. Supporto con inchiostro a tratti sbiadito.

243 Con riferimento ad altro atto di procura redatto nel- 1486, marzo 13. la medesima data dal notaio rogante, Barbara [Altan Brugnera contessa di Salvarolo] vedova di Ludovico conte di Porcia nomina suo procuratore il dottore in legge Bernardino Bertolla di Udine perché la rappresenti davanti al vicario del patriarca di Aquileia. Notaio: Antonio del fu Matteo de Almericis di Brugnera. Pergamena di mm 210 x 90. Supporto con rosicature nel margine inferiore che non compromettono il testo.

244 Pre Giovanni di Aviano106, pievano di Sant’Odorico 1486, luglio 26. di Livenza in diocesi di Concordia, dà esecuzione a Anno secondo del pontificato quanto disposto dalla lettera apostolica di papa In- di Innocenzo VIII. nocenzo VIII ed immette nel possesso del priorato di Porcia, chiesa di San Michele Arcangelo di Porcia, vacante in segui- San Michele Arcangelo to alla morte di Nicola Pace, Prosdocimo conte di Porcia, rappresentante il fratello Girolamo all’epoca presso la curia romana, come da atto di procura ro- gato a Roma in data 1 maggio 1485. 106 Notaio: pre Andrea de Bray della diocesi Cameracense. Pergamena di mm 440 x 160.

106 Lettura incerta. 112 L’archivio Porcia Ricchieri

245 Il doge Marco Barbarigo attesta la publica fides del 1486, agosto 4. notaio Leonardo Quagliano e dell’atto da lui rogato Venezia in data 3 agosto 1486, un’istanza presentata al ca- nonico cividalese Andrea di Arcano da Francesco di Strassoldo e Morando del fu Artico di Porcia, quali procuratori dei rispettivi fratelli Riccardo di Strassol- do e Giacomo di Porcia. Pergamena di mm 140 x 260; sigillo deperdito.

246 Procura. Barbara [Altan contessa di Salvarolo] vedo- [148]6, novembre 2. va di Ludovico conte di Porcia, quale tutrice del ni- Brugnera pote Marco Antonio, unitamente ai consorti Bonifa- cio, Giacomo e Francesco del fu Brizaglia da un lato ed Antonio e Prosdocimo del fu Bianchino dall’altro nominano loro procuratori il dottore in legge Ber- nardino Bertolla di Udine ed Andrea de Zovenatio. L’incarico fa riferimento in particolare all’azione giu- ridica mossa da Antonio e Bartolomeo di Porcia con- tro Morando di Porcia dinanzi alla curia vescovile di Concordia per rivendicare diritti sul priorato di San Michele Arcangelo di Porcia.

Notaio: Antonio del fu Matteo de Almericis di Brugnera. Pergamena di mm 365 x 110. Supporto con macchie d’umidità e lacune da roditori nei margini superiore ed inferiore.

247 Procura. Antonio del fu Bianchino conte di Porcia 1487, febbraio 8. nomina suo procuratore il giureconsulto Nicola di Porcia, loggia del Comune Aviano perché compaia dinanzi al canonico concor- diese Pietro De Ferrari, giudice delegato dalla sede apostolica, e dichiari la propria rinuncia al manda- to di procura del fratello Girolamo. Con quest’atto Antonio intende sollevarsi da ogni impegno che lo coinvolgeva nel precedente dispositivo.

Notaio: Antonio Filermo del fu Bonifacio di Prata, notaio e cancelliere di Porcia. Pergamena di mm 330 x 125. Supporto con lacuna in corrispondenza del margine sinistro. Famiglia di Porcia e Brugnera 113

248 Il doge Agostino Barbarigo al luogotenente della Pa- 1487, aprile 10. tria Tommaso Lippomanno. Con riferimento alla Venezia condanna pronunciata dal delegato apostolico con- tro Giacomo conte di Porcia e consorti in una ver- tenza che riguarda il priorato di San Michele Arcan- gelo di Porcia, condanna che comprende la censura ecclesiastica ed il pagamento di una pena pecuniaria, esprime la propria contrarietà verso il trattamento riservato ai suoi sudditi e dà disposizioni per le mo- dalità di riscossione della somma richiesta.

Pergamena di mm 265 x 315.

249 Giovanni di Campomolino ed il figlio Pietro, debitori 1504, settembre 5. di Antonio conte di Porcia e Brugnera per oneri di Brugnera, residenza del conte Antonio decima insoluti verso le chiese di San Giovanni del Tempio e San Michele Arcangelo di Porcia, si impe- gnano a corrispondere allo stesso 18 staia di frumento.

Notaio: Daniele Delle Donne. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Paolo Digoni di Brugnera. Pergamena di mm 100 x 140.

250 Venceslao conte di Porcia e Brugnera, rappresentato 1515, gennaio 1. dal Bartolomeo di Colonia, è investito del priorato Porcia, chiesa di San Michele Arcangelo di San Michele Arcangelo di Porcia, vacante per la ri- nuncia del rev. Girolamo conte di Porcia e Brugnera e vescovo di Torcello. L’atto realizza il disposto del- la lettera apostolica del papa Leone X, data a Roma il 18 marzo 1512, ed il successivo decreto esecutivo dato a Mestre il 24 settembre dello stesso anno a sigla del rev. Simone di Zara arcidiacono Nonense.

Notaio: pre Antonio Narciso da Belluno, vicario di Porcia. Pergamena di mm 305 x 205.

251 In seguito alla rinuncia presentata dal nobile Vence- 1519, luglio 19. slao di Porcia titolare del beneficio di San Michele Porcia, chiesa di San Michele Arcangelo Arcangelo di Porcia, il nobile rev. Camillo di Porcia, 114 L’archivio Porcia Ricchieri

protonotaro apostolico e chierico concordiese, viene immesso nel possesso del priorato così come disposto da lettera apostolica del papa Leone X, data a Roma il 6 agosto 1518 e dal successivo decreto esecutivo dato a Venezia il 30 giugno 1519.

Notaio: Sebastiano Fiorentini di Porcia. Originale da imbreviatura redatto dal figlio notaio Camillo Fiorentini. Pergamena di mm 530 x 165.

252 Il nobile Brizaglia di Bartolomeo di Porcia e Brugne- 15[30], maggio 16. ra, a nome proprio e dei fratelli quali giuspatroni della Brugnera chiesa di San Michele Arcangelo vacante in seguito alla morte del rev. Camillo di Porcia e Brugnera, incarica il conte Giovanni di presentare il rev. Felice, suo figlio, alla competente autorità ecclesiastica per la successione nel titolo e l’assegnazione del beneficio parrocchiale.

Notaio: Francesco Delle Donne del fu Alvise di Porcia. Pergamena di mm 235 x 170.

253 Scrittura riferibile ad una vertenza tra i consorti Feli- [sec. XVI prima metà]. ce di Giovanni e Fabio di Porcia e Brugnera per i di- Roma, maggio 14. Anno nono del ritti sul priorato di San Michele Arcangelo di Porcia. pontificato di [...]

Copia semplice. Unità documentaria di c. 1.

254 Giovanni del fu Morando di Porcia e Brugnera, a 1540, aprile 19. nome del figlio il rev. Felice, dichiara di aver ricevuto Porcia da pre Giovanni Paolo de Calzonibus rettore dell’al- tare del Santissimo Corpo di Cristo di Porcia, che rappresenta Fabio conte di Porcia e Brugnera com- mendatario del priorato di San Michele Arcangelo di Porcia, la somma di ducati 30 a titolo di pensione sulla rendita beneficiale relativa all’anno 1539.

Notaio: Sebastiano Fiorentini di Porcia. Originale da imbreviatura redatto dal figlio notaio Camillo Fiorentini. Pergamena di mm 205 x 120. Famiglia di Porcia e Brugnera 115

255-257 Girolamo II il Vecchio (1531 - 1601) 255 1565, agosto 3. Il papa Pio IV investe il conte Girolamo di Porcia del Anno sesto del pontificato di priorato di San Michele Arcangelo di Porcia, vacante Pio IV. Roma per la rinuncia del conte Fabio di Porcia. Pergamena di mm 340 x 520; sigillo deperdito.

256 1565, settembre 11. Procura. Il rev. Girolamo conte di Porcia e Brugnera, Venezia rettore sine cura del priorato di San Michele Arcan- gelo di Porcia, nomina suo procuratore pre Angelo Panceruta, vicerettore della chiesa di Sant’Elena di Torre, perché assuma il possesso corporale del prio- rato suddetto e dei relativi redditi. Notaio: Vittorio Maffei del fu Ludovico. Pergamena di mm 265 x 175.

257 1565, ottobre 1. Procura. Il rev. Girolamo del fu Venceslao conte di Venezia Porcia e Brugnera nomina suoi procuratori il fratello Alfonso, Federico Ravenna avvocato veneto ed Ales- sandro Mantica di Pordenone. L’incarico riguarda la lite che lo contrappone a Bartolomeo conte di Porcia e Brugnera ed altri consorti, per la sua nomina a rettore del priorato di San Michele Arcangelo di Porcia segui- ta alla rinuncia del conte Fabio di Porcia e Brugnera. Notaio: Paolo Leoncini del fu Bernardo. Pergamena di mm 225 x 170.

258 1581, aprile 15. Adriano Fuscone vescovo di Aquino, in esecuzione alla Anno nono del pontificato di lettera apostolica del papa Gregorio datata 5 aprile 1581, Gregorio XIII. di cui viene data trascrizione, ordina la restituzione di Roma beni e rendite del priorato di San Michele Arcangelo di Porcia illegalmente detenuti da alcuni particolari e fissa i termini per il ripristino dei diritti spettanti al rev. Ot- tavio conte di Porcia e Brugnera titolare del beneficio.

Pergamena di mm 325 x 225; sigillo pendente in teca lignea. 116 L’archivio Porcia Ricchieri

259-262 Girolamo III il Giovane (1559-1612) Atti relativi alla vertenza per il diritto alla nomina del titolare del beneficio che vede da un lato Girolamo del fu Alfonso e dall’altro Bonifacio e Silvio di Porcia, il primo del colonello di sotto ed il secondo del colonello di sopra, ed il sacerdote da questi candidato, Antonio Locatelli vicario della chiesa di San Giorgio di Porcia. La que- stione viene presentata da Girolamo al papa Sisto V che la assegna ad un auditore papale, il quale nel luglio del 1589 riconosce la titolarità del querelante. Il conten- zioso prosegue ancora spostando il giudizio nella sede veneziana, dove a dicembre dello stesso anno Marino Grimani ed Alvise Mocenigo, Savi del Collegio e deputati a dirimere la questione, redigono un accordo che riconosce a Silvio e Bonifacio il diritto di presentare un proprio candidato al vescovo di Concordia ed accorda al Locatelli una pensione beneficiale di 50 ducati. In quest’ultima scrittura Girolamo il Vecchio compare come rappresentante del nipote Girolamo il Giovane.

259 1589, febbraio 23. Si notifica che in seguito ad un’istanza al papa Sisto Roma V presentata da Girolamo del fu Alfonso conte di Porcia, rettore del priorato di San Michele Arcangelo di Porcia, ed al successivo mandato del rev. Neapo- lione Comitoli, utriusque iuris doctor ed auditore alle cause del Sacro palazzo apostolico, in data 22 ottobre 1588 sono stati citati in giudizio Antonio Locatel- li, vicario della chiesa di San Giorgio di Porcia, ed i consorti Bonifacio e Silvio conti di Porcia.

Notaio: Nicola Farleni notaio sacri palatii apostolici. Pergamena di mm 360 x 240; sigillo deperdito.

260 1589, luglio 5. Sentenza di Neapolione Comitolo, utriusque iuris doc- Anno quinto del pontificato di tor ed auditore alle cause del Sacro palazzo apostoli- Sisto V. Roma co. Il dispositivo conferma al rev. Girolamo del fu Alfonso conte di Porcia la titolarità del beneficio del priorato di San Michele Arcangelo di Porcia rivendi- cato dai conti Silvio e Bonifacio di Porcia ed assegna- to da questi al sacerdote Antonio Locatelli. Notaio: Nicola Farleni notaio sacri palatii apostolici. Pergamena di mm 390 x 285; sigillo pendente in teca lignea. Famiglia di Porcia e Brugnera 117

261 1589, dicembre 13. Scrittura di accordo redatta da Marino Grimani ed Venezia Alvise Mocenigo, deputati a dirimere la controversia che contrappone Silvio e Bonifacio di Porcia a Giro- lamo di Porcia per il diritto alla nomina del titolare del priorato di San Michele Arcangelo di Porcia. Notaio: Giovanni Battista Plateo. Copia posteriore proveniente dagli atti di un con- tenzioso tra il conte Fulvio di Porcia e Brugnera ed il conte Girolamo vescovo di Adria. Unità documentaria di cc. 2.

262 [1591], febbraio 19. Il doge Pasquale Cicogna al capitano di Pordenone, Venezia Arsenio Memo. Notifica che, in accoglimento ad un’i- stanza presentata da Silvio e Girolamo il Giovane conti di Porcia, è stato revocato un atto di sospensione relati- vo al possesso della chiesa di San Michele Arcangelo di Porcia deliberato dal Collegio in data 30 agosto 1588 e successivamente confermato in data 6 marzo 1589. Pergamena di mm 290 x 420; sigillo deperdito.

263 Federico del fu Federico di Porcia e Brugnera dinan- 1668, settembre 22. zi al notaio rogante rinuncia alla titolarità del prio- Porcia rato di San Michele Arcangelo. Preso atto di questa decisione, i suoi fratelli, Morando e Giovanni Batti- sta, propongono la nomina di Giovanni Paolo figlio di Bartolomeo di Porcia.

Notaio: Natale Trieste del fu Cesare di Asolo, cancelliere di Porcia. Segue attestazione di fede notarile. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta.

264 Il doge Alvise Mocenigo al luogotenente della Patria 1709, marzo 2. del Friuli Paolo Donato. Notifica l’investitura del Venezia priorato di Sant’Angelo di Porcia, vacante in seguito alla morte del rev. Paolo conte di Porcia e Brugnera, al conte Ermes. Nel verso è registrata copia dell’im- missio in possessionem. Pergamena di mm 300 x 410; sigillo deperdito. 118 L’archivio Porcia Ricchieri

265 Giovanni Maria Erizzo, vescovo di Concordia, investe 1759, giugno 12. Giorgio del fu Rambaldo conte di Porcia e Brugnera Portogruaro, curia vescovile del priorato di San Michele Arcangelo di Porcia, va- cante in seguito alla morte di Ermes conte di Porcia.

Pergamena di mm 310 x 500; sigillo deperdito.

266 Il doge Marco Foscarini al luogotenente della Patria 1762, gennaio 29. del Friuli, Nicola Contarini. Notifica l’investitura Venezia del priorato di San Michele Arcangelo di Porcia a Giorgio conte di Porcia e Brugnera.

Pergamena di mm 300 x 420; sigillo deperdito.

1.4.3. Chiese, benefici ed uffici ecclesiastici diversi (1448-1595)

267-269 Venceslao di Porcia 267 1448, marzo 7. Il doge Francesco Foscari attesta la fede dell’atto roga- Venezia to alla stessa data dal notaio Paolo de Grasolari, con cui il nobile miles Paolo Barbo, a nome anche del rev. cardinale di Santa Maria Nuova, nomina suo procu- ratore il legum doctorem Venceslao conte di Porcia. Pergamena di mm 200 x 230; sigillo deperdito.

268 1452, gennaio 11. Procura. Pietro – cardinale presbitero sotto il titolo di Anno quinto del pontificato di San Marco, vescovo di Vicenza ed abate commenda- Nicola V. Roma tario dell’abbazia di San Gallo di Moggio – nomina procuratori del monastero mosacense il fratello Paolo Barbo e Venceslao di Porcia, decano della chiesa di Aquileia. L’incarico riguarda la generalità degli inte- ressi patrimoniali dell’ente, dalle transazioni econo- miche di beni e rendite alla difesa in sede giuridica.

Notaio: Giovanni Begus (?). Pergamena di mm 425 x 365; sigillo deperdito. Famiglia di Porcia e Brugnera 119

269 1456, dicembre 13. Dinanzi a Pietro Leon vescovo di Ceneda ed a Vence- Ceneda slao conte di Porcia, decano della chiesa di Aquileia e commendatario del monastero di Santa Maria del Piave nella stessa diocesi, compaiono pre Stefano de Turritello della cattedrale di Ceneda e Giorgio Guglielmi rettore della chiesa di San Daniele nel pievanato di Susegana; il primo agisce quale procuratore del rev. Antonio Fi- lomena rettore della chiesa di San Pietro di Soligo e della chiesa di Santa Cristina di Camino107 entrambe nella diocesi cenedense. Il vescovo ed il decano accol- gono la richiesta di permuta dei benefici loro assegnati e quindi procedono alla nuova investitura degli stessi. 107 Pergamena di mm 530 x 210.

270 Il doge Giovanni Mocenigo ai consorti di Porcia. 1486, maggio 7. Dà mandato perché pre Gerardo de Copelico venga Venezia immesso nel possesso della chiesa di San Silvestro di Albina nella diocesi di Ceneda. Pergamena di mm 280 x 290; sigillo deperdito.

271 Giovanni Argentino vescovo di Concordia a Giacomo 1523, aprile 8. del fu Artico conte di Porcia. Il vescovo approva l’atto Concordia, curia vescovile con cui la comunità di Porcia trasferisce al Porcia il giu- spatronato della chiesa intitolata alla Beata Vergine e ai Santi Rocco e Sebastiano, integrando i redditi stabiliti al momento della concessione d’erezione (5 settembre 1512) con altri destinati alla dotazione del cappellano. Pergamena di mm 290 x 350.

272 Il legato apostolico in Venezia notifica che, alla stessa 1530, gennaio 6. data, Felice conte di Porcia è stato creato chierico Anno settimo del pontificato di della diocesi di Concordia. Clemente VII. Venezia Pergamena di mm 200 x 285; sigillo pendente in teca metallica.

107 A questa data la chiesa di Santa Cristina dipendeva dai cistercensi di Santa Maria di Follina, si veda Andrea Pizzinat, Camino e i da Camino, un paese, la sua gente, il suo casato, Oderzo, Edizioni Tredici, 2009, p. 167. 120 L’archivio Porcia Ricchieri

273 Artico del fu Morando conte di Porcia e Brugnera, 1529, luglio 29. avuta licenza dal priore provinciale dell’Ordine dei Porcia, residenza del conte Nicola del fu Servi di Maria di dotare la cappella maggiore del mo- Morando nastero di Santa Maria di Brugnera – atto rogato il 30 giugno 1529 presso il convento di Santa Maria di Portobuffolè – assegna a fra Serafino da Treviso un reddito annuo di 6 staia di frumento e 6 congi di vino sopra una proprietà situata nelle pertinenze di Brugnera in località denominata “al Mortul”. Il religioso si impegna, a nome dei confratelli, per la celebrazione di messe di suffragio, di cui viene data specifica, in memoria della moglie di Artico, Corne- lia della Torre, e degli altri familiari.

Notaio: pre Giovanni Antonio Battaglia di Gemona abitante in Porcia. Copia autentica sottoscritta dai notai pordenonesi Giulio Savino ed Ascanio Amalteo. Pergamena di mm 550 x 175.

274 Il rev. Giovanni Giacomo Filippi vicario di Por- 1536, maggio 5. s.l. cia immette nel possesso della cappella della Beata Vergine e dei Santi Sebastiano e Rocco ad Vadum presso Porcia il rev. Federico Della Massara figlio di Antonio del fu Giovanni Massara, rappresentato dal padre. Nell’atto si fa riferimento alla procura con cui Giacomo del fu Artico conte di Porcia e Brugnera, titolare del giuspatronato della cappella, incaricava Antonio Della Massara di presentare la candidatura del figlio al vescovo di Concordia e viene data trascri- zione della notifica dell’investitura indirizzata al Fi- lippi dal rev. Andrea Pellegrini pievano di Sant’An- drea di Portogruaro e vicario di Concordia.

Notaio: Paolo Tonsorino di Porcia. Pergamena di mm 335 x 205.

275 Il doge Marino Grimani al podestà di Portobuffolè, 1595, giugno 6. Cristoforo Duodo. Stante la vacanza della chiesa Venezia di San Nicola di Brugnera in diocesi di Ceneda, in seguito alla rinuncia di Giacomo di Porcia, viene Famiglia di Porcia e Brugnera 121

ordinato al podestà di dare esecuzione al decreto pa- pale che assegna il possesso della stessa al canonico ce- nedense Brizaglia di Porcia. Nel verso in data 13 giu- gno 1595 attestazione dell’immissio in possessionem.

Pergamena di mm 310 x 435.

1.4.5. Successione in uffici e rendite di Girolamo I (1518-1525)

276 Venceslao conte di Porcia, chierico concordiese e ti- 1518.108 tolare di diversi benefici nelle diocesi di Concordia e Brugnera, residenza del conte Venceslao Vicenza, nomina suoi procuratori il siciliano Tom- maso Guerreri utriusque iuris doctorem e scriptorem apostolicum, Giovanni Battista Almediani abbrevia- torem e lo scozzese Adem Simson Scoticum canoni- co Dumblecensem109 perché prendano possesso delle rendite dei benefici che gli sono stati trasferiti da Gi- rolamo di Porcia vescovo di Torcello. 108 109 Notaio: Sebastiano Fiorentini di Porcia. Pergamena di mm 560 x 285; sigillo deperdito. Supporto con macchie d’umidità ed inchiostro sbiadito.

277 In esecuzione alla bolla del papa Leone X data a 1519, giugno 30. Roma l’8 agosto 1518, Camillo conte di Porcia chie- Anno settimo del pontificato di rico concordiese viene investito della titolarità del Leone X. Venezia monastero benedettino di San Martino di Fanna in diocesi di Concordia.

Pergamena di mm 400 x 345; sigillo deperdito.

278 Il rev. Camillo conte di Porcia, protonotaro aposto- 1525, luglio 15. lico della diocesi di Concordia, incarica il rev. Seba- Anno secondo del pontificato di stiano dela Pola primicerio di Torcello di chiedere Clemente VII. al papa Clemente VII la conferma dell’atto con cui Porcia, residenza del conte Camillo

108 La data si ricava da una nota dorsale posteriore. 109 Lettura incerta. 122 L’archivio Porcia Ricchieri

Venceslao di Porcia, suo cugino, trasferisce all’attore i benefici sine cura assegnatigli da Girolamo di Porcia vescovo di Torcello e cioè: priorato di San Michele Arcangelo nella diocesi di Concordia, priorato di San Pietro in Tuba nella diocesi di Belluno, clericato della Santissima Trinità [di Polcenigo?] diocesi di Concor- dia, clericato di San Felice di Saccon [San Vendemia- no] nella diocesi di Ceneda, clericato di San Zenone di Aviano nella diocesi di Concordia, clericato di Bar- barano, Nanto, Valdagno ed altri nella diocesi di Vi- cenza, monastero di San Martino dell’Ordine di San Benedetto nella diocesi di Concordia.

Notaio: Francesco Porzio del fu Bartolomeo di Poscolle. Pergamena di mm 345 x 210.

279 Notifica dell’atto di procura, rogato il 15 luglio 1525, luglio 15. 1525, con cui Camillo conte di Porcia, protonotaro Anno secondo del pontificato di apostolico della diocesi di Concordia, ha incaricato Clemente VII. Porcia Sebastiano dela Pola primicerio di Torcello di rap- presentarlo dinanzi al papa Clemente VII per l’inve- stitura a vescovo di Torcello, sede vacante in seguito alla rinuncia di Girolamo di Porcia suo zio, ed in tutte le azioni connesse con questa elezione.

Notaio: Francesco Porzio del fu Bartolomeo di Poscolle di Udine. Pergamena di mm 360 x 270.

1.5 Personalità del ramo di sotto. Carte relative agli ecclesiastici Girolamo I, Girolamo II, Bartolomeo, Girolamo III n. 75 unità documentarie (1464-1607)

Nella ricostruzione della discendenza di Bianchino di Porcia pubblicata da Enrico Del Torso nel saggio Cenno storico sui conti e principi di Porcia e Brugnera, sono elen- cati tre Girolamo che, tra la fine del XV secolo ed il 1612, vestirono l’abito ecclesia- stico «Girolamo vescovo di Torcello (†1526); Girolamo (†1601) cameriere e nunzio Famiglia di Porcia e Brugnera 123 apostolico in Francia e Germania, di cui esiste alle stampe una preziosa Descrizione della Patria del Friuli e che ottenne con senato consulto 14 marzo 1564 il patriziato romano per sé e nipoti; Girolamo vescovo di Adria e pure nunzio in Germania (†1620)»110. Questi dati trovano conferma in un albero genealogico manoscritto conservato presso la biblioteca del Seminario pordenonese111. Si tratta di Girolamo I (?-1526), figlio di Bianchino e Donata di Collalto, Girolamo II (1531-1601) figlio di Venceslao e Lucrezia Martinengo e Girolamo III (1559-1612) figlio di Alfonso e Susanna della Torre. La relativa vicinanza cronologica ed alcuni elementi di simili- tudine nelle carriere ecclesiastiche tra i tre Girolamo e Bartolomeo di Giovanni Bat- tista hanno creato una certa confusione nelle biografie redatte dagli storici sette ed ottocenteschi. Liruti, ad esempio, nelle sue Notizie dei letterati del Friuli, individua due soli Girolamo. Secondo lo storiografo friulano il titolo di Vecchio spetterebbe al vescovo di Torcello vissuto a cavallo del XV e XVI secolo, mentre con l’appella- tivo di Girolamo il Giovane descrive un personaggio, che qualifica come figlio di Alfonso, in cui confluiscono elementi biografici del figlio di Venceslao e del nipote, figlio di Alfonso112. A questo riporta la paternità dell’opera Descrizione della Patria del Friuli, anche se lui stesso, nel redigere la prefazione all’opera, l’attribuisce corret- tamente a Girolamo di Venceslao113. Simili intrecci di notizie si notano nei profili curati da Francesco di Manzano114. Studi recenti hanno permesso di tracciare un profilo più definito di Girolamo II il Vecchio e Girolamo III il Giovane115, mentre per quanto riguarda il primo le conoscenze attuali si limitano a pochi dati essenziali.

1.5.1. Girolamo I vescovo di Torcello (?-1526) n. 27 unità documentarie (1464-1487, 1511-1525)

Alcune informazioni su questo personaggio, supportate da precisi riferimenti bi- bliografici ed archivistici, ci vengono da Pio Paschini. L’autore de I vescovi origi-

110 Enrico Del Torso, Cenno storico sui conti e principi di Porcia e Brugnera cit., p.15. Gli stessi dati si ritrovano nell’albero genealogico manoscritto conservato nella Biblioteca Civica di Udine nelle Genealogie Del Torso. 111 BSAPn, ms. 32. Potrebbe trattarsi di una copia ricavata dal ms. citato da Enrico Del Torso nella pubblicazione di cui sopra; infatti a p. 12, nota 1, l’autore dice di aver consultato un manoscritto conservato da Eugenio di Porcia, intitolato “Genealogia dei co. Di Prata, Porcia e Brugnera tratta da autentici documenti”, che lui attribuisce a Enea Saverio di Porcia degli Obizzi (1739-1813). Come il ms. 32, l’albero riprodotto dal Del Torso inizia con la figura di Guecelletto avvocato della Chiesa di Ceneda (†1200) e si chiude con il XIX secolo. Tuttavia l’albero riprodotto da Del Torso si compone di 16 tavole, mentre il ms. 32 contiene 18 tavole ed ha integrazioni che arrivano sino al 1847. 112 Gian Giuseppe Liruti, Notizie delle vite ed opere scritte da’ letterati del Friuli, Venezia, Alvisopoli, 1830, vol. IV, p. 476. 113 Girolamo di Porcia, Descrizione della Patria del Friuli fatta nel secolo XVI cit. 114 Franscesco di Manzano, Nuovi cenni biografici dei letterati ed artisti friulani dal sec. 4. al 19., Udine, Doretti, 1887. 115 Così nel Nuovo Liruti. L’età veneta cit., pp. 2055-2062. 124 L’archivio Porcia Ricchieri nari della diocesi di Concordia116, riporta una fonte vaticana che ne attesta la tito- larità di benefici in sedi ecclesiastiche della diocesi di Vicenza nell’anno 1465. Dai Diari di Marino Sanudo, in cui sono presenti estratti di lettere del Porcia ad un corrispondente veneziano, vengono le altre notizie riportate dallo storico quali la presenza a Roma nei primi anni del XVI secolo e la nomina a vescovo di Torcello. Questi dati trovano conferma ed integrazione nelle carte del fondo Porcia Ric- chieri. Nel dicembre 1464 vediamo infatti Girolamo incaricare un suo procura- tore dell’investitura temporale di alcuni benefici nella diocesi di Vicenza (n. 281), mentre data 15 dicembre 1465 un documento in cui il Porcia interviene di perso- na all’investitura del priorato di San Michele Arcangelo di Porcia, giuspatronato della famiglia (n. 237). Dopo un salto cronologico di vent’anni (1485-1486) altri atti ci riportano alla candidatura e all’immissione nel possesso della medesima sede: si tratta di carte che vanno lette con riferimento ai contenziosi familiari per il diritto di nomina del titolare (nn. 238-248). In alcune di queste azioni l’eccle- siastico è rappresentato dai fratelli Antonio, Prosdocimo e Guido; e sono ancora i fratelli a tutelarne gli interessi contro Bartolomeo De Rubeis che gli contesta, nel 1485, la nomina a canonico della chiesa di Aquileia (n. 282). Tra gennaio e no- vembre del 1486 si collocano una serie di atti riferibili all’acquisizione di benefici e canonicati nelle diocesi di Aquileia (nn. 285, 287-288), Concordia (nn. 283, 290), Bergamo (nn. 288-289) e Belluno (n. 286); tra questi si segnala la nomi- na ad abate commedatario del monastero benedettino di San Martino di Fanna (n. 284), ufficio che successivamente trasferirà al nipote Venceslao117. L’anno se- guente una sentenza arbitraria risolve favorevolmente un nuovo contenzioso che si era aperto con il chierico Girolamo De Rubeis per il diritto al beneficio di San Pietro in Tuba, nella diocesi di Belluno (n. 291). Un ulteriore vuoto nella docu- mentazione conservata impedisce di seguire la carriera ecclesiastica e gli interessi patrimoniali del Porcia nell’arco di tempo che va dal 1487 al 1511, quando lo ritroviamo nella sede episcopale di Torcello. Dal novembre di quell’anno, infat- ti, Girolamo assume l’ufficio di coadiutore del vescovo Stefano Taleazzi e dopo pochi anni, in seguito alla riuncia di quest’ultimo, è investito della titolarità della sede. Le carte riferibili a questo periodo (nn. 292-306) comprendono prevalente- mente atti di nomina e di notifica dei due incarichi ecclesiastici. A questi si affian- cano alcuni documenti che riguardano la gestione amministrativa del vescovado, l’assegnazione ed i contenziosi relativi alle rendite beneficiali, tra cui era compresa la cappella di San Michele di Quarto d’Altino. In base all’analisi dei contrassegni archivistici e delle modalità di conservazio-

116 Pio Paschini, I vescovi originari della diocesi di Concordia, Vittorio Veneto, Tipografia del Seminario, 1948, pp. 14-17. 117 Luca Gianni, Memorie di pre Antonio da Porcia governatore di Fanna (1508-1532), in “Atti dell’Accademia San Marco di Pordenone”, 10 (2008), pp. 9-168. Famiglia di Porcia e Brugnera 125 ne adottate dai produttori, gli atti relativi al priorato di San Michele Arcange- lo relativi agli anni di attività di Girolamo I, così come gli atti che riguardano il trasferimento e l’investitura di benefici ed uffici che erano stati di Girolamo ai nipoti Venceslao e Camillo negli anni 1518-1525, sono stati collocati nella serie 1.4 Chiese e benefici ecclesiastici.

280 Gregorio de Landestrolt priore del monastero di San- 1464, dicembre 7. ta Maria del Piave in diocesi di Ceneda, e monaco Porcia, residenza del conte Bianchino dell’Ordine cistercense a Venceslao conte di Porcia protonotaro apostolico decano aquileiese ed abate commendatario del monastero di Santa Maria del Piave ed al chierico Girolamo figlio di Bianchino del fu Guido conte di Porcia. Notifica l’investitura della cappella di San Felice di Saccon in diocesi di Cene- da, vacante per la rinuncia dell’ultimo rettore il rev. Bartolomeo del fu Marco da Treviso.

Notaio: Antonio del fu Matteo de Almericis di Brugnera. Pergamena di mm 215 x 310; sigillo deperdito.

281 Girolamo di Bianchino conte di Porcia, chierico 1464, dicembre 7. concordiese, nomina suo procuratore il notaio Anto- Porcia nio de Almericis di Brugnera perché prenda possesso dei benefici di cui è stato investito nella diocesi di Vicenza e disponga delle rendite nel suo interesse.

Notaio: Nicola del fu Michele di Aviano. Pergamena di mm 300 x 185.

282 I fratelli Antonio e Prosdocimo del fu Bianchino 1485, aprile 13. conti di Porcia nominano loro procuratore Vittorio Porcia, residenza dei conti Antonio de Susaio del fu Pietro di Belluno nella causa che li e Prosdocimo contrappone a Bartolomeo De Rubeis per il canoni- cato della diocesi di Aquileia di cui era stato investito il loro fratello Girolamo. Notaio: Antonio Filermo del fu Bonifacio da Prata notaio e cancelliere di Porcia. Pergamena di mm 360 x 115. 126 L’archivio Porcia Ricchieri

283 Lettere patenti che riguardano la concessione del be- 1486, gennaio 2; neficio della chiesa di San Zenone di Aviano a Giro- 1487, febbraio 3. Roma lamo di Porcia. Copie semplici posteriori.

Fascicolo cartaceo, cc. 14.

284 Il rev. Cesare, giudice ed esecutore apostolico, al 1486, gennaio 19. clero della diocesi di Belluno. Notifica l’investitura Roma di Girolamo conte di Porcia chierico concordiese al beneficio del monastero di San Martino di Fanna dell’Ordine benedettino. Pergamena di mm 475 x 320; sigillo pendente in teca metallica.

285 Antonio del fu Bianchino conte di Porcia, procura- 1486, gennaio 31. tore del fratello Girolamo canonico aquileiese come Porcia da atto di procura in data 1 maggio 1485, nomina suo sostituto Andrea del fu Nicola de Zovenatiis di Porcia perché lo rappresenti nella presa di possesso del beneficio della chiesa collegiata di Santo Stefano di Aquileia.

Notaio: Antonio Filermo del fu Bonifacio da Prata, notaio e cancelliere di Porcia. Pergamena di mm 320 x 215.

286 In esecuzione alla lettera patente del papa Innocen- 1486, febbraio 11. zo VIII data a Roma il 19 gennaio 1486, Girolamo Belluno, chiesa cattedrale conte di Porcia chierico concordiese – rappresenta- to da Andrea del fu Nicola de Zovenacis da Porcia, come da atto di procura rogato dal notaio Antonio Filermo di Prata in data 8 febbraio 1486 – viene immesso nel possesso del canonicato della chiesa bellunese reso vacante dalla morte di Ambrogio da Polcenigo.

Notaio: Antonio del fu Cattaneo Lippi di Belluno. Pergamena di mm 160 x 380. Famiglia di Porcia e Brugnera 127

287 Papa Innocenzo VIII al vescovo di Amelia ed a Fran- 1486, agosto 15. cesco Acturi canonico concordiese. Notifica la no- Anno secondo di pontificato di mina di Girolamo conte di Porcia a canonico della Innocenzo VIII. chiesa della Beata Vergine di Udine vacante in segui- Roma to alla morte di Pinzano Soldaneri. Pergamena di mm 240 x 395; sigillo deperdito.

288 Papa Innocenzo VIII investe Girolamo conte di Por- 1486, novembre [1?]. cia e Burgnera del canonicato della chiesa di Berga- Anno terzo di pontificato di mo. Innocenzo VIII. Roma Pergamena di mm 340 x 575; sigillo deperdito. Supporto danneggiato da macchie, estese rosicature nella parte sinistra e nel margine inferiore.

289 Papa Innocenzo VIII notifica al decano della chiesa 1486, novembre 1. della Beata Vergine di Udine ed ai canonici Fran- Anno terzo di pontificato di cesco della Torre e Pietro Colini la nomina di Gi- Innocenzo VIII. rolamo conte di Porcia e Burgnera a canonico della Roma chiesa di Bergamo. Pergamena di mm 345 x 500; sigillo deperdito.

290 Il vescovo Ardicino118, giudice esecutore nominato 1487, febbraio 3. dal papa Innocenzo VIII, al vescovo e al clero della Anno terzo di pontificato di diocesi di Concordia. Notifica che Girolamo conte Innocenzo VIII. di Porcia chierico concordiese è stato investito del Roma beneficio della cappella della Santissima Trinità di Polcenigo e della chiesa parrocchiale di San Zenone di Aviano a seguito della rinuncia del precedente ti-

118tolare Riccardo di Strassoldo. Pergamena di mm 465 x 355; sigillo deperdito.

118 Ardicino Della Porta juniore (1434-1493). 128 L’archivio Porcia Ricchieri

291 Sentenza arbitraria relativa alla vertenza che contrap- 1487, novembre 19. pone Girolamo conte di Porcia e Brugnera chierico Anno quarto del pontificato di concordiese a Girolamo De Rubeis chierico veneto Innocenzo VIII. per il priorato di San Pietro in Tuba nella diocesi [Padova] di Belluno.

Notaio: Antonio Rogatus del fu Rogati de Rogatis notaio della curia vescovile di Pa- dova. Pergamena di mm 650 x 230; sigillo aderente in carta.

292 Vescovato di Torcello. Registrazione di spese soste- [sec. XVI] nute da una [cameraria?].

Unità documentaria di c. 1.

293 Atti che riguardano la chiesa di San Michele di Quar- [secc. XVI-XVIII?] to d’Altino nella diocesi di Torcello e l’assegnazione del relativo beneficio. Fascicolo di cc. 14 legate. Supporto con bruciature e lacuna in corrispondenza delle righe 15-19.

294 Su istanza del rev. Stefano vescovo di Torcello, avuta 1511. l’autorizzazione del papa Giulio II, Girolamo conte Anno ottavo del pontificato di Porcia e canonico aquileiese viene nominato coa- di Giulio II. Roma diutore e successore del vescovo. Pergamena di mm 335 x 245.

295 Il papa Giulio II a Girolamo di Porcia, canonico 1511, novembre 5. aquileiese. Comunica la nomina a coadiutore di Ste- Anno ottavo del pontificato di fano arcivescovo di Patrasso e vescovo di Torcello. Giulio II. Roma Littera absolutionis. Pergamena di mm 290 x 480; sigillo deperdito. Supporto con inchiostro a tratti sbiadito, lacuna in corrispondenza della piega infe- riore. Famiglia di Porcia e Brugnera 129

296 Il papa Giulio II a Girolamo di Porcia, canonico 1511, novembre 5. aquileiese. Comunica la nomina a coadiutore di Ste- Anno ottavo del pontificato di fano arcivescovo di Patrasso e vescovo di Torcello. Giulio II. Roma

Pergamena di mm 310 x 505; sigillo deperdito. Supporto con macchie e rosicature, inchiostro sbiadito; cattiva leggibilità.

297 Il papa Giulio II ai fedeli della diocesi di Torcello. 1511, novembre 5. Comunica la nomina di Girolamo conte di Porcia Anno ottavo del pontificato di a coadiutore di Stefano arcivescovo di Patrasso e Giulio II. Roma vescovo di Torcello.

Pergamena di mm 270 x 470; sigillo deperdito. Supporto con macchie ed inchiostro sbiadito, rosicatura nel margine sinistro; discreta leggibilità.

298 Il papa Giulio II al clero, comunità e diocesi di Tor- 1511, novembre 5. cello. Comunica la nomina di Girolamo conte di Anno ottavo del pontificato di Porcia a coadiutore di Stefano arcivescovo di Patras- Giulio II. Roma so e vescovo di Torcello. Pergamena di mm 365 x 455. Supporto con macchie ed inchiostro sbiadito; discreta leggibilità.

299 Il papa Giulio II al popolo, comunità e diocesi di 1511, novembre 5. Torcello. Comunica la nomina di Girolamo conte di Anno ottavo del pontificato di Porcia a coadiutore di Stefano arcivescovo di Patras- Giulio II. Roma so e vescovo di Torcello. Pergamena di mm 340 x 480; sigillo deperdito.

300 Stefano, arcivescovo di Patrasso e vescovo di Torcel- 1513, febbraio 26. lo, a pre Vitale da Arezzo. Roma Vitale da Arezzo viene nominato rettore della chiesa di San Michele di Quarto d’Altino, diocesi di Torcello, sede vacante per la morte di pre Andrea di Cremona.

Pergamena di mm 280 x 460; sigillo deperdito. 130 L’archivio Porcia Ricchieri

301 Il cardinale Cristoforo cameraro del Sacro collegio 1514, maggio 8. della Chiesa romana fa quietanza a Girolamo di Por- Anno secondo del pontificato di cia, eletto alla chiesa di Torcello, per il pagamento Leone X. Roma di una somma dovuta al Collegio, pari a fiorini 109 soldi 41 e denari 2. Pergamena di mm 150 x 310.

302 Il cardinale Nicola Fieschi notifica la consacrazione 1514, maggio 21. di Girolamo di Porcia a vescovo di Torcello. Anno secondo del pontificato di Leone X. Roma

Pergamena di mm 230 x 360; sigillo deperdito (si conserva solo la teca metallica).

303 Il papa Leone X a Simone di Zara arcidiacono di 1514, maggio 22. Nona, pievano delle chiese di San Ermacora e San Anno secondo del pontificato di Giacomo di Rialto. Sollecita la consegna delle rendi- Leone X. Roma te spettanti al rev. Girolamo conte di Porcia e Bru- gnera vescovo di Torcello.

Pergamena di mm 222 x 365; sigillo deperdito. Supporto in pessime condizioni di conservazione; mediocre leggibilità.

304 Al clero della diocesi di Torcello. Simone di Zara 1514, luglio 28. arcidiacono di Nona, in esecuzione di un decreto del Anno secondo del pontificato di papa Leone X dato a Roma il 23 maggio 1514, solle- Leone X. cita la consegna delle rendite spettanti al rev. Girola- [Murano], Monastero mo conte di Porcia e Brugnera vescovo di Torcello. di San Michele

Notaio: Marco Elia cancelliere della curia vescovile di Torcello. Pergamena di mm 355 x 270; sigillo pendente in teca lignea.

305 Lorenzo del Ius nipote di Simone del Ius di Cevraia 1516, settembre 4. in diocesi di Concordia richiede al vicario della dio- Torcello. Curia vescovile cesi di Torcello che sia data esecuzione al disposto di una lettera apostolica. Riguarda un contenzioso che contrappone l’attore a Giovanni Toma del fu Piero Musatti da Pescincanna ed altri. Famiglia di Porcia e Brugnera 131

Copia coeva. Unità documentaria di c. 1.

306 Contenzioso. Atti che riguardano una controversia 1520, maggio 21, sorta tra il vescovo di Torcello, Girolamo di Porcia, giugno 11 e 19. Venezia ed i consorti Graziani – Graziano de Graziani cano- nico di Feltre ed il nipote Andrea de Graziani – li- vellari di una proprietà dell’episcopato nel territorio di Mestre. Copie coeve. Fascicolo di cc. 6 legate.

1.5.2. Girolamo II (1531-1601) n. 3 unità documentarie (1562, 1569-1570)

Pur essendo autore di un’opera che ebbe vasta diffusione in ambito locale, la De- scrizione della Patria del Friuli su citata, le notizie sulla sua vita non vanno molto oltre quelle fornite dall’albero genealogico conservato a Pordenone – secondo cui fu canonico di Cividale e morì a Padova – ed i brevi cenni biografici del Paschini nella opera dedicata ai vescovi originari della diocesi di Concordia119. In base alle fonti riportate dallo storico, il Porcia sarebbe giunto a Roma in età giovanile e qui avreb- be trascorso diversi anni, sino al 1580 circa, alternando gli impegni presso la curia romana – fu ciambellano e cameriere segreto di papa Pio V – a saltuarie missioni all’estero. Paschini dà per certo un suo incarico presso la corte di Graz nel 1573, ma sottolinea la mancanza di documenti che possano confermare le affermazioni di una sua presenza quale nunzio alla corte di Francia. Certamente non mancarono occasioni che richiesero il rientro in Friuli, dove interessi giurisdizionali e patri- moniali erano frequentemente oggetto di contenzioso tra i membri della famiglia. Tra le carte conservate nel fondo Porcia Ricchieri sono stati ricondotti alla carrie- ra ecclesiastica e diplomatica di questo personaggio tre documenti per i quali si sottolinea l’esistenza di dubbi di attribuzione. Il primo è una lettera in cui l’autore, che dalla datazio viene individuato nell’im- peratore e re di Boemia Ferdinando I, raccomanda al Papa la persona di Girola- mo di Porcia. Si tratta di una copia semplice priva di indicazioni di cancelleria. Seguono due atti relativi al beneficio di Santa Maria di Oriano in diocesi di

119 Pio Paschini, I vescovi originari della diocesi di Concordia cit., p. 17-18. Si basa sostanzialmente sul lavoro del Paschini la scheda dedicata all’ecclesiastico in Nuovo Liruti. L’età veneta cit., pp. 2061-2063. 132 L’archivio Porcia Ricchieri

Brescia, di cui viene investito nel 1569 un Girolamo di Porcia (nn. 303-304). Nell’opera di Paschini più volte menzionata questo ufficio è attribuito al nipote Girolamo di Alfonso120, ma le date dei documenti qui conservati (1569-1570) ci portano ad individuare nel beneficiario Girolamo II figlio di Venceslao. Si può forse supporre che in seguito il titolo sia stato trasferito al nipote.

307 Lettera [di Ferdinando I d’Asburgo al papa Pio IV]. 1562, gennaio 1. Segnala la persona di Girolamo dei conti di Porcia, Anno XIII del regno di Boemia. Linz fedeli della Casa d’Austria, per il conferimento di una dignità ecclesiastica. Copia semplice. Unità documentaria di c. 1.

308 Il papa Pio IV assegna al conte Girolamo di Porcia 1569, novembre 1. una rendita relativa al beneficio della chiesa di Santa Anno quarto del pontificato Maria di Oriano in diocesi di Brescia. di Pio IV. Roma Pergamena di mm 385 x 560; sigillo deperdito. Supporto con rosicature nei margini esterni, non compromettono lo specchio di scrittura.

309 Bartolomeo Ferratini jr. vescovo di Amelia a Ludo- 1570, gennaio 20. vico Ippoliti rettore della chiesa di Santa Maria di Anno quinto del pontificato Oriano in diocesi di Brescia. Notifica il dettato della di Pio V. lettera apostolica indirizzata da papa Pio IV a Giro- Roma lamo conte di Porcia in data il 1 novembre 1569, relativa alle rendite della chiesa suddetta.

Notaio: Francesco scriptor dell’archivio della Curia romana. Copia autentica del notaio Giovanni Battista Trappa di Brescia che attesta di aver redatto questa copia collezionandola con l’originale lettera apostolica. Pergamena di mm 445 x 325; sigillo deperdito (si conserva solo la teca lignea). Supporto con macchie e fori lungo le linee di piegatura.

120 Pio Paschini, I vescovi originari della diocesi di Concordia cit. p. 19. Famiglia di Porcia e Brugnera 133

1.5.3. Bartolomeo di Porcia (1540-1578) n. 7 unità documentarie (1577)

Uno dei membri più noti del ramo di sotto è certamente Bartolomeo figlio di Giovanni Battista e di Claudia di Porcia Brugnera. Laureatosi in teologia a Pado- va a cavallo degli anni Cinquanta-Sessanta del XVI secolo, venne investito di tito- li che erano stati in precedenza di altri membri della famiglia come la commenda del priorato di San Leonardo ed il beneficio di San Michele Arcangelo di Porcia (1565). Dal 1567 al 1573 fu abate di Moggio, ma la sua presenza in sede dovette essere solo saltuaria dal momento che negli stessi anni altri impegni lo portarono a muoversi tra l’Italia ed i territori imperiali. Sul suo legame con la corte di papa Pio IV ed il cardinale Carlo Borromeo, la visita apostolica della contea di Gorizia del 1570 ed il ruolo di nunzio nella Germania sud-orientale negli anni immedia- tamente successivi sono disponibili alcuni saggi, a cui si rimanda per l’approfon- dimento del personaggio e del contesto in cui operò121. Data la dimensione degli uffici ricoperti nel corso della vita e delle frequentazioni personali ed epistolari, questi studi hanno potuto avvalersi di fonti conservate sia in archivi locali (Bi- blioteca Civica, Archivio capitolare ed Archivio di Stato di Udine) che in istituti nazionali quali l’Archivio Vaticano e la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Nel fondo Porcia Ricchieri sono riferibili con certezza a Bartolomeo un gruppo di sette lettere inviate all’ecclesiastico tra l’aprile e l’ottobre 1577, periodo che Bar- tolomeo trascorse nella regione renana per un incarico che lo impegnò sino quasi alla morte avvenuta a Praga nell’agosto 1578122. Il carteggio proviene da Ernesto di Baviera figlio del duca Alberto V ed Anna d’Asburgo (1554-1612), dal 1573 vescovo di Hildesheim, e riguarda la sua candidatura al vescovato di Colonia. La sede si era resa disponibile nel 1577 per le dimissioni del titolare, l’elettore Salentino VII di Isenburg-Grenzau, ma interessi politici impedirono la nomina di Ernesto sino al 1583. Rimangono dubbi sull’assegnazione di uno scritto di Feliciano Niguarda (1524- 1595) – vicario generale dell’Ordine Domenicano, professore di teologia in Vien- na e coadiutore di Bartolomeo negli anni in cui assunse l’incarico di nunzio in Germania – di cui si conserva una copia posteriore proveniente da un’unità rile- gata. In sede di riordino è stato attribuito alla raccolta documentaria di Girolamo III di Porcia, che alla fine del Cinquecento fu nunzio papale alla corte di Graz, e collocato tra le carte di quest’ultimo (n. 323).

121 La bibliografia più attuale è quella fornita nella scheda biografica curata da Alex Cittadella per il Nuovo Liruti. L’età veneta cit., pp. 2037-2045. 122 Ivi, p. 2043. 134 L’archivio Porcia Ricchieri

310 Lettera di Ernesto di Baviera vescovo di Hildesheim a 1577, aprile 4. Bartolomeo di Porcia, nunzio apostolico in Germania. Stoccarda Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta. Supporto con macchie d’umidità, rosicature nel margine inferiore; buona leggibilità.

311 Lettera di Ernesto di Baviera vescovo di Hildesheim a 1577, giugno 22. Bartolomeo di Porcia, nunzio apostolico in Germania. Burtscheid (Renania-Palatinato) Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta. Supporto con macchie d’umidità, rosicature nel margine inferiore; buona leggibilità.

312 Lettera di Ernesto di Baviera vescovo di Hildesheim a 1577, agosto 26. Bartolomeo di Porcia, nunzio apostolico in Germania. Penzberg (Baviera) Unità documentaria di cc. 2; sigillo deperdito. Supporto con rosicature nel margine inferiore; buona leggibilità.

313 Lettera di Ernesto di Baviera vescovo di Hildesheim a 1577, settembre 23. Bartolomeo di Porcia, nunzio apostolico in Germania. Colonia Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta. Supporto con rosicature nel margine inferiore; buona leggibilità.

314 Lettera di Ernesto di Baviera vescovo di Hildesheim a 1577, settembre 25. Bartolomeo di Porcia, nunzio apostolico in Germania. Colonia Unità documentaria di cc. 2; sigillo deperdito. Supporto con rosicature nel margine inferiore; buona leggibilità.

315 Lettera di Ernesto di Baviera vescovo di Hildesheim a 1577, settembre 30. Bartolomeo di Porcia, nunzio apostolico in Germania. Colonia Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. Supporto con macchie d’umidità, rosicature nel margine inferiore; buona leggibilità.

316 Lettera di Ernesto di Baviera vescovo di Hildesheim a 1577, ottobre 3. Bartolomeo di Porcia, nunzio apostolico in Germania. Prüll (Baviera) Unità documentaria di cc. 2; sigillo deperdito. Supporto con rosicature nel margine inferiore; buona leggibilità. Famiglia di Porcia e Brugnera 135

1.5.4. Girolamo III (1559-1612) n. 38 unità documentarie (1598-1607 circa)

La carriera ecclesiastica e diplomatica di Girolamo il Giovane ripercorre le orme di Bartolomeo Porcia (discendente da comune antenato Bianchino) piuttosto che quelle dello zio paterno Girolamo II. Completati gli studi teologici nella capitale ed ottenuti i primi uffici da papa Gregorio XIV, Girolamo rimase a Roma sino al 1592 quando papa Clemente VIII (1592-1605) lo nominò nunzio apostolico presso la corte di Graz. Il Paschini123 sottolinea la duplice valenza, politica e reli- giosa, della sua presenza in quest’area. Nell’emergenza di problemi legati all’or- ganizzazione ecclesiastica ed all’ortodossia dogmatica e religiosa, i suoi compiti riguardarono in particolare la formazione del clero ed il problema dell’erezione di nuove diocesi. Nel 1594 partecipò alla Dieta di Ratisbona, quindi fu impe- gnato a risolvere questioni sorte in alcuni vescovadi della Baviera. Altri incarichi di legazia nei territori imperiali gli vennero assegnati dai successori di Clemente VIII, Leone XI (1605) e Paolo V (1605-1621). Questi compiti, tuttavia, non lo allontanarono dalla cura degli interessi personali e dagli altri incarichi che lo attendevano in Italia – il 7 agosto 1598 era stato investito della sede vescovile di Adria – dove rientrò definitivamente solo nel 1607. Nel fondo Porcia Ricchieri si conserva una serie di notificazioni della sua nomina a vescovo di Adria trasmesse dalla cancelleria papale al Porcia ed alle autorità civili ed ecclesiastiche locali (nn. 317-321). Più ricca, anche se parzialmente co- stituita da trascritti coevi/posteriori, la documentazione che riguarda gli uffici di legazia124. Si segnalano in particolare carteggi e relazioni relative a questioni sorte nelle sedi di alcuni ordini monastici in Stiria e Carinzia. Con riferimento al contenuto, all’epoca di produzione e, parzialmente, ad alcune note dorsali125 sono stati ricondotti a questo nucleo di atti alcuni documenti che non contengono citazioni dirette a membri della famiglia Porcia; rimangono dubbi di attribuzione per due atti che in base all’epoca di produzione potrebbero essere riportati anche a Bartolomeo di Porcia, ma che sembrano provenire da una raccolta posteriore di carte relative a Girolamo (nn. 323-325).

123 Pio Paschini, I vescovi originari della diocesi di Concordia cit., p. 19. 124 Sulla missione apostolica svolta presso la diocesi di Graz si rimanda al recente lavoro di Elisabeth Zingerle, Girolamo Portia. Die Grazer Nuntiatur im Spannungsfeld zwischen römischer Kurie und innerösterreichischem Lan- desfürst (1592-1607), dissertation zur Erlangung des Doktorgrades der Philosophie, Institut für Geschichte, Karl Franzens Universität Graz, 2015. Per un’inquadramento generale del contesto della Controriforma nell’Austria Interna si veda Franco M. Dolinar, Maximilian Liebmann, Helmut Rumpler, Luigi Tavano, Katholische Reform und Gegenreformation in Innerösterreich 1564-1628, Katoliška prenova in protireformacija v notranjeavstrijskih dezelah 1564-1628, Riforma cattolica e controriforma nell’Austria interna 1564-1628, Verlag, 1994. 125 Nel margine/verso di alcuni documenti la stessa mano registra un generico riferimento al contenuto – “Stiria”, “Carinthia” , “Cragno”, “Clanfurt”, “Vienna”. 136 L’archivio Porcia Ricchieri

1.5.4.1.Vescovato di Adria

317 Il papa Clemente VIII a Girolamo conte di Porcia. 1598, agosto 7. Atto d’investitura a vescovo di Adria, sede vacante Anno settimo del pontificato di per la morte del vescovo Lorenzo. Clemente VIII. Ferrara

Pergamena di mm 365 x 610; sigillo deperdito. Supporto con piccole rosicature nel margine superiore; inchiostro a tratti sbiadito.

318 Il papa Clemente VIII al doge Marino Grimani. Co- 1598, agosto 7. munica la nomina di Girolamo di Porcia a vescovo Anno settimo del pontificato di di Adria, sede vacante per la morte del vescovo Lo- Clemente VIII. Ferrara renzo.

Pergamena di mm 320 x 420; sigillo deperdito. Supporto con fori e piccole lacerazioni lungo le linee di piegatura.

319 Lettera di Clemente VIII al doge Marino Grimani. 1598, agosto 7. Comunica la nomina di Girolamo di Porcia a vesco- Ferrara vo di Adria, sede vacante per la morte del vescovo Lorenzo. Copia semplice posteriore. Unità documentaria di c. 1.

320 Il papa Clemente VIII al clero della città e diocesi di 1598, agosto 7. […]. Comunica la nomina di Girolamo di Porcia a Anno settimo del pontificato di vescovo di Adria, sede vacante per la morte del ve- Clemente VIII. Ferrara scovo Lorenzo. Pergamena di mm 240 x 420; sigillo deperdito. Supporto danneggiato da roditori nella metà superiore; leggibilità parziale.

321 Il papa Clemente VIII al vescovo di Ravenna. Co- [1598, agosto 7. munica la nomina di Girolamo di Porcia a vescovo di Ferrara] Adria, sede vacante per la morte del vescovo Lorenzo. Pergamena di mm 205 x 440; sigillo deperdito. Supporto mutilo della metà inferiore, inchiostro sbiadito lungo le linee di piegatura. Famiglia di Porcia e Brugnera 137

1.5.4.2. Uffici di legazia

322 Memoria sui monasteri dell’Ordine Certosino nella [sec. XVI] provincia della Stiria.

Unità documentaria di cc. 4 legate estrapolate da volume (cc. 53-56 num. orig.).

323 L’arciduca Ferdinando d’Asburgo afferma il proprio [sec. XVI] impegno in difesa della religione cattolica.

Unità documentaria di cc. 2 estrapolate da volume (cc. 69-70). Supporto danneggiato da muffe e umidità, diviso in due metà in senso longitudinale.

324 Lettera indirizzata a Federico [Nausea] vescovo di 1551, dicembre. Vienna dal cardinale [Girolamo Morone126]. Roma 126 Unità documentaria di c. 1 estrapolata da volume (c. 107 num. orig.). Supporto con macchie d’umidità, rosicature nel margine inferiore compromettono la sottoscrizione.

325 “Responsionis fratris Feliciani Niguarda late ad de- 1574, aprile 24. cretum cesareum factum die 21 aprilis 1574 in causa Vienna monasteriorum viennensium”. Scritto di Feliciano Niguarda, vicario generale dell’Ordine Domenicano e professore di teologia in Vienna. Copia posteriore. Unità documentaria di cc. 4 legate estrapolate da volume (cc. 75-78 num. orig.).

326 Francesco, vescovo di Vercelli e nunzio apostolico 1583, ottobre 22. in Germania, a Sebastiano Rüeller del monastero di Anno dodicesimo 127 del pontificato di Pulgarn . Dà licenza per la lettura di libri compresi Gregorio XIII. Vienna nell’Indice e l’assoluzione di peccatori ed eretici. 127. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta. Supporto danneggiato da muffe e umidità, diviso in due metà in senso longitudinale.

126 L’indicazione del mittente si ricava da una nota tergale posteriore. 127 Monastero di Pulgarn, Linz (Austria). 138 L’archivio Porcia Ricchieri

327 Fra Vincenzo Ferrini di Castelnuovo, dell’Ordine dei 1586, aprile 16. Predicatori, dando esecuzione a quanto disposto dal Graz, monastero del Santissimo Sangue rev. Giovanni Andrea Caligari arcivescovo di Berti- noro e nunzio apostolico presso l’arciduca d’Austria Carlo II con lettera data a Gorizia in data 5 aprile 1586, rinuncia ai diritti dell’Ordine sulla chiesa e il monastero del Sacro Sangue e ne fa riconsegna al rev. Pietro Ragno di Udine, cappellano ed elemosiniere dell’arciduca. Unità documentaria di cc. 2. Supporto danneggiato da umidità e roditori nei margini superiore e laterale destro.

328 Capitoli che riguardano i monasteri certosini di 1588 post Seiz128 e Geriach129, nella provincia della Stiria. 128 129 Fascicolo di cc. 12 legate di cui 6 scritte estrapolate da volume (cc. 57-68 num. orig.).

329 Supplica presentata dal clero della provincia della 1591 Stiria all’arciduca Ernesto. Fascicolo di cc. 6 legate estrapolate da volume (cc. 38-43 num. orig.).

330 Papa Clemente VIII a Girolamo conte di Porcia, 1594, dicembre 20. nunzio apostolico nella Germania Superiore. Di- Anno terzo del pontificato di spone la revoca di un decreto del papa Sisto V che Clemente VIII. riguardava un onere sulle rendite dei monasteri cer- Roma. tosini di Seiz e Geriach, nel ducato di Stiria, disposto a favore del seminario per la formazione del clero creato da papa Gregorio XIII a Graz ed affidato alla Compagnia di Gesù. Unità documentaria di cc. 3 estrapolate da volume (cc. 198-200 num. orig.). Supporto danneggiato da umidità nel margine laterale sinistro.

128 Monastero di San Giovanni Battista di Seitz oggi Žiče (). 129 Monastero di Geriach (Slovenia?). Famiglia di Porcia e Brugnera 139

331 Lettera dell’abate [Peter Schmid] al papa Clemente 1595, marzo 5. VIII. Monastero di Santa Maria. Wettingen130

Unità documentaria di cc. 2 estrapolate da volume (cc. 235-236 num. orig). Supporto danneggiato da umidità e roditori nel margine laterale destro. 130 131

332 “In visitatione monasteri Sancti Lamberti”. 1597, giugno 28 Capitoli del nunzio apostolico Girolamo conte di Porcia. Copia posteriore. Unità documentaria di cc. 8 legate di cui 6 scritte estrapolate da volume (cc. 2-8 num. orig.). Supporto con estese macchie d’umidità nella parte destra che compromettono la leggibilità.

333 Scritto attribuito al vescovo di Segna132. Riguarda 1599, dicembre. presumibilmente il problema della presenza degli Plzeň Uscocchi nella città dalmata e l’incarico affidatogli da papa Clemente VIII. 132 Unità documentaria di cc. 4 estrapolate da volume (cc. 83-86 num.orig.). Supporto in mediocre stato di conservazione. Una macchia di umidità nella parte destra delle carte compromette la leggibilità.

334 Lettera del frate Marco Antonio Gabbiano, minore [sec. XVI fine?]. conventuale di San Francesco. Chiede a [Girolamo Monastero di San Francesco di Porcia] di intercedere presso il cardinale Cusani per poter proseguire gli studi teologici in Graz. 133 Unità documentaria di cc. 2 estrapolate da volume (cc. 47-48 num. orig.). Supporto danneggiato da macchie d’umidità; buona leggibilità.

130 Oggi Abbazia di Santa Maria di Wettingen-Mehererau, presso la città di Bregenz in Austria. 131 Il nome è stato ricavato dall’elenco degli abati dell’ente presente in www.gcatholic.org. 132 Marc Antonio De Dominis (1560-1624), vescovo di Segna in Croazia. Si veda la voce a lui dedicata in Di- zionario Biografico degli Italiania cura di Silvano Cavazza; sulla problema rappresentato dagli atti di pirateria degli Uscocchi: Mauro Gaddi, Andrea Zannini (a cura di), “Venezia non è da guerra”. L’Isontino, la società friulana e la Serenissima nella guerra di Gradisca (1615-1617), Udine, Forum, 2008. 133 Forse Agostino Cusani (1542-1598). 140 L’archivio Porcia Ricchieri

335 Lettera priva di sottoscrizione indirizzata al [Papa]. [sec. XVII] Riguarda la situazione dei monasteri certosini in Stiria. Unità documentaria di cc. 4 estrapolate da volume (cc. 49-52 num. orig.). Supporto danneggiato da macchie d’umidità; buona leggibilità.

336 Lettere prive di sottoscrizione indirizzate al vescovo [sec. XVII] di Lavant134. Riguardano un interdetto emanato dal

134 prelato contro i magistrati della comunità. Unità documentaria di cc. 2 estrapolate da volume (cc. 87-88 num. orig.). Supporto danneggiato da macchie d’umidità; buona leggibilità.

337 Brano estratto da una lettera. Chi scrive segnala [sec. XVII] un’errore occorso in una precedente missiva indiriz- zata al nunzio apostolico [Girolamo di Porcia?] rela- tiva al beneficio di Santa Margherita. Unità documentaria di c. 1 estrapolata da volume (c. 106 num. orig.). Supporto danneggiato da macchie d’umidità e lacerazioni nel margine destro.

338 “Copia di un breve apostolico nel negozio tra padri [sec. XVII?] Cartusiani et i padri Gesuiti di Gratz”. Si conserva la parte del bifoglio su cui figura questa nota, mentre manca la parte contenente la lettera papale.

Unità documentaria di c. 1 estrapolata da volume (c. 201 num. orig.). Supporto danneggiato da macchie d’umidità e lacerazioni nel margine destro.

339 Testo di una supplica indirizzata al Papa con cui si [sec. XVII?] chiede di individuare un monastero le cui rendite possano essere messe a disposizione degli studenti dell’istituto creato a Graz dall’arciduca Ferdinando. Copia priva di sottoscrizione. Unità documentaria di c. 1 estratta da volume (c. 105 num. orig.). Supporto con macchie d’umidità nella metà destra; buona leggibilità.

134 Vescovato di San Andrea di Lavant, eretto nel XIII secolo dall’arcivescovo di Salisburgo. Il vescovo presumi- bilmente è Georg Stobäus (1532-1618). Famiglia di Porcia e Brugnera 141

340 II papa Clemente VIII a Ferdinando II d’Asburgo. 1600, agosto 12. La lettera riguarda la difesa del cattolicesimo nella Roma provincia di Trieste. Pergamena di mm 280 x 450; sigillo deperdito. Supporto con estesa lacuna nella parte centrale e macchie d’umidità.

341 Girolamo di Porcia, vescovo di Adria e nunzio apo- 1600, agosto 17. stolico, a frate Aurelio Della Pergola dell’Ordine de- Graz gli Eremitani di Sant’Agostino. La lettera riguarda una controversia tra rappresentanti dell’Ordine degli Eremitani e dell’Ordine dei Minori Osservanti. Unità documentaria di cc. 2 estratte da volume (cc. 27-28 num. orig.). Supporto danneggiato da macchie d’umidità e fori nella metà destra.

342 Lettera indirizzata al [Papa], in cui si dichiara che le 1600, novembre 21. chiese di Stiria e Carinzia sono state tutte recuperate Graz alla religione cattolica ed anche la città di Klagenfurt è stata costretta a cedere. Unità documentaria di cc. 2 estratte da volume (cc. 30-31 num. orig.). Supporto danneggiato da macchie d’umidità nella metà destra; mutila la seconda carta.

343 Il papa Clemente VIII all’arciduca d’Austria Ferdi- 1600, dicembre 9. nando II. Commenta le notizie inviategli da Martin Anno nono di pontificato di [Brenner] vescovo di Seckau sulla lotta per la difesa Clemente VIII. Roma della religione cattolica. Unità documentaria di cc. 2 estrapolate da volume (cc. 71-72 num. orig.). Supporto danneggiato da roditori nella metà sinistra.

344 Supplica presentata a Girolamo conte di Porcia, [1600-1601] vescovo di Adria e nunzio apostolico, da Georg Freyseisen abate di Rein. Riguarda una controversia dell’abate con l’arcivescovo di Salisburgo in merito al monastero di Friesach, Ordine cistercense. Unità documentaria di cc. 4 estrapolate da volume (cc. 20-23 num. orig.). Supporto con macchie d’umidità nella metà destra; discreta leggibilità. 142 L’archivio Porcia Ricchieri

345 Lettera di Girolamo conte di Porcia, vescovo di Adria 1602, novembre 14. e nunzio apostolico, al clero della Stiria. Riguarda la Anno undicesimo di pontificato di veste dei regolari. Clemente VIII. Graz Unità documentaria di cc. 2 estrapolate da volume (cc. 373-374 num. orig.). Supporto danneggiato da macchie d’umidità e roditori nei margini esterni.

346 Lettera di Andrea Chrem135 a Girolamo di Porcia vesco- [1602, dicembre] vo di Adria a nunzio apostolico. Su istanza del vescovo di Lubiana, chiede copia degli atti di un processo che coinvolge il monastero di Oberburg, nella stessa diocesi. 135 Unità documentaria di c. 1. Supporto danneggiato da macchie d’umidità e roditori.

347 Lettera priva di sottoscrizione indirizzata al Papa, [1602-1608] con cui si chiede che le dotazioni del convento delle monache dell’Ordine di Santa Chiara di Graz, isti- tuito per volere di Maria arciduchessa d’Austria, non vengano cedute ad altri. Unità documentaria di c. 1 estrapolata da volume (c. 82 num. orig.). Supporto con macchie d’umidità.

348 Lettera priva di sottoscrizione che risponde ad altra 1604, marzo 14. inviata da Graz il 22 febbraio. Riguarda la prepositu- Udine ra di Eberndorf e la sua assegnazione al Collegio dei gesuiti di Klagenfurt.

Unità documentaria di cc. 2 estrapolata da volume (cc. 18-19 num. orig.). Supporto con macchie d’umidità.

349 Papa Clemente VIII all’arciduca Ferdinando II 1604, giugno 19. d’Austria. Si congratula per i successi ottenuti nella Roma difesa della religione cattolica.

135 Nome di lettura incerta, interpretato dalla Zingerle come Andrea Chrön sindaco di Laibach. Si veda Elisabeth Zingerle, Girolamo Portia. Die Grazer Nuntiatur im Spannungsfeld zwischen römischer Kurie und inneröster- reichischem Landesfürst (1592-1607) cit., p. 110 nota 58. Famiglia di Porcia e Brugnera 143

Unità documentaria di c. 1 estrapolata da volume (c. 25 num. orig.). Supporto con macchie d’umidità.

350 Lettera di Girolamo conte di Porcia, vescovo di Adria 1604, luglio 25. e nunzio apostolico, a Giovanni Stiglero sacerdote Anno tredicesimo di pontificato di dell’Ordine dei cavalieri di San Giorgio. Stante la Clemente VIII. soppressione del monastero di Millstatt ed il trasferi- Graz mento delle relative rendite al Collegio dei Gesuiti di Graz, è accolta la richiesta di transitare nell’Ordine dei cavalieri di San Giovanni Gerosolimitano.

Unità documentaria di c. 1 estrapolata da volume (c. 81 num. orig.). Supporto con macchie d’umidità.

351 Il Vicario generale Giacomo Artz cita in giudizio di- 1604, agosto 9. nanzi al vescovo Tommaso [Chrön] le parti coinvol- Lubiana te in una causa che riguarda il matrimonio di Gaspa- re Milloschitz con Maria. Unità documentaria di c. 1 estrapolata da volume (c. 237 num. orig.). Supporto con macchie d’umidità e lacerazioni nel margine laterale sinistro.

352 Papa Clemente VIII. Atto di conferma della nomina 1604, dicembre 1. a vescovo della chiesa di Passavia. Anno tredicesimo di pontificato di Clemente VIII. Roma

Pergamena di mm 415 x 570; sigillo deperdito. Supporto danneggiato da un estesa rosicatura nella parte centrale che compromette la leggibilità.

353 Lettera di Bernardino barone di Herberstein a Giro- [sec. XVII, lamo di Porcia, vescovo di Adria e nunzio apostolico. 1605-1607] Riguarda una controversia con il priore di Voitsberg, Ordine dei Carmelitani. Unità documentaria di cc. 2 estrapolate da volume (cc. 79-80 num. orig.). Supporto con macchie d’umidità e lacerazioni nei margini esterni; buona leggibilità. 144 L’archivio Porcia Ricchieri

354 Notificazione dei giudici e decurioni della città di 1605, febbraio 5. Maribor. Riguarda il beneficio di San Tommaso di Maribor Kandelberg di cui la comunità aveva il giuspatronato. Unità documentaria di c. 1 estrapolata da volume (c. 238 num. orig.).

355 Lettera indirizzata a Girolamo conte di Porcia ve- 1607, gennaio 18 scovo di Adria da persona non identificata. Riguarda una vertenza tra il vescovo di Pedena ed il capitano di Pisino, Bernardo Barbo. Unità documentaria di c. 1 estrapolata da volume (c. 24 num. orig.). Supporto con macchie d’umidità.

1.6 Altre personalità del ramo di sotto n. 51 unità documentarie (1468, 1661-1799)

· Guido [di Bianchino] di Porcia · Maria Maddalena di Giovanni Sforza · Girolamo di Ferdinando Guido di Porcia · Elisabetta Viehheuser ed i figli Massimiliano e Ferdinando Guido · Germanico, Massimiliano, Bianchino, Pilleo e Venceslao di Girolamo · Francesco Serafino di Alvise di Porcia

Testimonianze eterogenee e frammentarie sulla vita di alcuni altri membri del- la famiglia vengono dai documenti di seguito descritti. Ad eccezione del primo documento, un lasciapassare fornito della Repubblica di Venezia al conte Guido (1468), tutti gli altri atti sono da collegare agli interessi austriaci e tedeschi della famiglia, tra cui la contea di Ortenburg in Carinzia136, che si collocano per la maggior parte nel periodo successivo al riconoscimento del titolo di principi da parte dell’imperatore Leopoldo (17 febbraio 1662). Tra questi è presente una fede di battesimo, quella di Maria Maddalena figlia di Giovanni Sforza. Pur nella sua essenzialità fornisce la dimensione del prestigio sociale del padre, ambasciatore cesareo presso la Repubblica di Venezia e per ol- tre dieci anni capitano di Gorizia137. Come ribadisce una nota posteriore vergata

136 Nerio De Carlo, I possedimenti della Casata di Porcia e Brugnera in Austria e Germania cit., p. 131. 137 Enrico Del Torso, Cenni storico sui conti e principi di Porcia cit., p. 16; BSAPn, ms. 32, tavola XV. Famiglia di Porcia e Brugnera 145 nel verso i padrini furono nominati dall’arciduchessa d’Austria Maria Maddalena, nome imposto alla bimba: «1609 22 marzo. Signora Laura di Colloreto, signor prencipe d’Echimperch et signor Francesco Ricchiero138 tennero al battesimo d’or- dine della serenissima Maria Madalena archiduchesa d’Austria et granduchessa di Toscana una figlia del signor conte Sforza di Portia di nome Maria Madalena». Nelle proprietà di Giovanni Sforza e della moglie Anna Maria di Raunoch erano comprese la signoria di Senosecchia e quella di Prem. Estintasi la discendenza della coppia alla fine del XVII secolo con il principe Giovanni Francesco (†1698), titoli e patrimonio passarono ai cugini (dello stesso ramo di sotto) pronipoti di Fortunato Alfonso, fratello di Girolamo III il nunzio apostolico139. Un gruppo consistente di carte – 41 documenti – è riferibile ad Elisabetta Viehheu- ser moglie di Fortunato Alfonso di Porcia (†1620) ed ai figli Massimiliano (†1679) e Ferdinando Guido (†1688). Si tratta in prevalenza di atti di natura amministrativo- contabile, in originale e copia, che riguardano in particolare investimenti di capitali e documentano episodi di attività creditizia la cui dimensione non è quantificabile data la limitata disponibilità delle fonti qui conservate140. Tra le obbligazioni che, direttamente ed indirettamente, erano iscritte al libro crediti della famiglia figurano anche quelle di personaggi quali il duca di Baviera Guglielmo V ed il figlio principe elettore di Baviera Massimiliano I; altre entrate riguardano interessi accreditati sulla Cassa provinciale di Baviera, su quella della Lega Cattolica e sulla cassa della città di Norimberga. Alcuni atti e carteggi hanno ad oggetto prestiti ed interessi intercorsi tra i due fratelli e tra questi ed altri privati come i Polo di Treviso, legati ai Porcia dal matrimonio della sorella Elisabetta con Antonio Polo141 (nn. 395-396) ed i Rabatta (n. 399). Attestazioni di voci in uscita sono limitate a pochi pezzi che documentano spese domestiche (nn. 375-376). Sono da ricondurre ugualmente a questioni finan- ziarie alcuni dei documenti più antichi della serie tra cui l’atto di nomina del padre di Elisabetta, Sigmund, a consigliere imperiale (n. 359) ed alcune carte provenienti presumibilmente da un contenzioso per crediti dotali della donna con gli eredi del primo marito Orazio Ippoliti di Gazoldo (nn. 364-366)142.

138 Nel 1608 Francesco Ricchieri, figlio di Pompeo e di Porzia di Colloredo, aveva fatto parte del corteo che accompagnava l’arciduchessa in Toscana per le nozze con Cosimo II. Vedi nel fondo Porcia Ricchieri i do- cumenti inseriti nella sezione Ricchieri ai nn. 710-711. 139 I nipoti di Alfonso, Ferdinando Guido e Massimiliano avevano attuato una prima divisione del patrimonio familiare in Italia e Oltralpe nel 1636, ma poiché anche Massimiliano morì senza eredi il patrimonio tornò nella mani di Girolamo e fu successivamente diviso tra i figli di questi. Vedi Therese Mayer, Il conte Massimiliano di Porcia scrive la storia della famiglia da un manoscritto sinora sconosciuto, in Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche (a cura di), I Porcia Avogari del Vescovo di Ceneda, Condottieri della Serenissima, Principi dell’Impero cit., pp. 115-119. 140 Si segnala che Massimiliano di Porcia era sposato con una Fugger. Vedi albero genealogico manoscritto in BSAPn, ms. 32. 141 Ibidem. 142 Parte delle carte riportano nel verso una nota, “Baviera”, che ne qualifica l’ambito di provenienza. Le altre sono state ricollegate a queste ed inserite nella serie in base al contenuto ed alla data topica (Monaco di Baviera). Tutti i documenti sono in lingua tedesca. 146 L’archivio Porcia Ricchieri

I possedimenti di Senosecchia ritornano in tre atti del 1741 (nn. 401-402), pro- dotti nell’ambito di un contenzioso che vede i nipoti di Federico Guido – Ger- manico, Massimiliano, Bianchino, Pilleo e Venceslao di Girolamo – contro il cugino Antonio. Mentre le quattro lettere indirizzate a Francesco Serafino (1753- 1827) nono principe dell’impero negli anni 1791-1799 accennano a questioni personali legate alla manutenzione del castello di Spittal ed altri temi legati al contesto locale (n. 403-406).

Guido [di Bianchino] di Porcia

356 Ducale del doge Cristoforo Mauro. Lasciapassare ri- 1468, dicembre 17. lasciato a Guido conte di Porcia, inviato a Roma con Venezia sei cavalieri ed altro seguito. Pergamena di mm 170 x 300; sigillo deperdito. Supporto con macchie d’umidità e lacune in corrispondenza delle linee di piegatura.

Maria Maddalena di Giovanni Sforza

357 Fede di battesimo di Maria Maddalena figlia del 1661, marzo 4. conte Giovanni Sforza e Anna Maria di Raunach, Porcia sottoscritta da pre F. Flora, vicario curato della chiesa di San Giorgio di Porcia. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

Girolamo di Ferdinando Guido di Porcia143

358 Lettera a Girolamo di Porcia dalla cugina Maria Gio- 1698, aprile 9. seffa Antonia: annuncia la morte del marito France- Vienna sco Antonio di Porcia.

Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

Elisabetta Viehheuser ed i figli Massimiliano e Ferdinando Guido

359 L’imperatore Rodolfo II, per sé e i suoi successori al 1584, maggio 1; 1691, trono imperiale, in adempimento a un proprio decre- gennaio 4. Praga; Monaco di Baviera to emanato a Praga il 24 marzo 1580, dispone che il

143 BSAPn, ms. 32 tavola XVII. Famiglia di Porcia e Brugnera 147

vicecancelliere imperiale Siegmund Viehheuser, a riconoscimento dei servizi prestati, subentri nella ca- rica di consigliere imperiale già rivestita dal defunto Johann Baptist Weber zu Pisenberg; la retribuzione annua di 440 fiorini spettante al consigliere, a carico dell’imposta dovuta dalla città di Norimberga, dopo la sua morte verrà trasferita ai suoi eredi di entrambi i sessi, fino alla concorrenza della somma comples- siva di 10.000 fiorini. In calce segue l’attestazione di conformità all’originale apposta dalla Cancelleria segreta dell’Elettore di Baviera. Unità documentaria di cc. 4 legate con coperta in carta. In lingua tedesca.

360 Guglielmo V duca di Baviera dà quietanza a Hanns 1590, ottobre 8. Carl Schadt per la somma di 1.000 fiorini che si im- Monaco di Baviera pegna, per sé e i successori, a restituire al creditore e ai suoi eredi in rate annuali di 50 fiorini, a carico della Cassa provinciale bavarese in Landshut. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

361 Guglielmo V duca di Baviera dà quietanza a Hanns 1590, ottobre 8. Carl Schadt per la somma di 1.000 fiorini che si im- Monaco di Baviera pegna, per sé e i successori, a restituire al creditore e ai suoi eredi in rate annuali di 50 fiorini, a carico della Cassa provinciale bavarese in Landshut. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

362 Guglielmo V duca di Baviera dà quietanza a Hanns 1595, agosto 10. Carl Schadt per la somma di 2.000 fiorini che si im- Monaco di Baviera pegna, per sé e i successori, a restituire al creditore e ai suoi eredi in rate annuali di 100 fiorini, a carico della cassa provinciale bavarese in Landshut.

Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca. 148 L’archivio Porcia Ricchieri

363 Guglielmo V duca di Baviera dà quietanza a Hanns 1595, agosto 10. Carl Schadt per la somma di 2.000 fiorini che si im- Monaco di Baviera pegna, per sé e i successori, a restituire al creditore e ai suoi eredi in rate annuali di 100 fiorini, a carico della Cassa provinciale bavarese in Landshut. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

364 Hortensius von Tyriach e sua moglie Maria garan- 1596, gennaio 15. tiscono coi propri beni l’adempimento degli impe- Monaco di Baviera gni patrimoniali contratti all’atto del matrimonio da Orazio Ippoliti di Gazoldo verso la moglie Elisabeth Viehheuser.

Notaio: Davidt Clostermayr di Monaco. Unità documentaria di cc. 4. In lingua tedesca.

365 “Khurzer und gründtlicher Bericht wie sich sowoll [sec. XVII in.]. s.l. Herr Andre Amasmayr Clager als Frau Graffin Eli- [Monaco di Baviera ?] sabeth von Porzia Beklagtin in Einbringung und Bezallung der bewusten den 10. 9bris 1559 Jar dargelichenen thausendt Gulden verhalten sollen”. Parere legale nella causa di Andre Amasmayr con- tro Elisabetta di Porcia nata Viehheuser, vedova di Orazio Ippoliti di Gazoldo, per la restituzione della somma di 1.000 fiorini restata dall’attore al defunto marito della convenuta. Unità documentaria di cc. 4. In lingua tedesca.

366 Motivazione del giudizio con il quale Hortensius [sec. XVII in.]. s.l. von Tyriach e sua moglie Maria sono stato obbligati [Monaco di Baviera ?] a subentrare, quali garanti, nell’adempimento degli impegni patrimoniali contratti all’atto del matrimo- nio dal defunto Orazio Ippoliti di Gazoldo verso la moglie Elisabeth Viehheuser. Unità documentaria di cc. 6. In lingua tedesca. Famiglia di Porcia e Brugnera 149

367 “Conto”. Calcolo della somma di 1.998 fiorini ri- sec. XVII. messa da Massimiliano di Porcia al fratello Ferdinan- [Monaco di Baviera] do Guido in Venezia. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

368 “Memoria delli tempi delli interessati soldi et la [sec. XVII]. s.l. quantità” [titolo coevo]. [Monaco di Baviera?] Nel verso “Polliza delli interessi che scodiamo noi fratel- li Massimiliano et Ferdinando Guido conti di Portia”. Sono presenti riferimenti alla cassa della Lega cattolica. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

369 Hanns Carl Schadt trasferisce a Elisabetta di Porcia 1606, gennaio 18. tre obbligazioni del duca di Baviera dell’ammontare Oberarnbach [Baviera] complessivo di 4.000 fiorini, quale prezzo per l’ac- quisto, stipulato il 9 gennaio precedente, di cinque mansi in Niederlauterbach, Horneck, Meilenhofen e Lampertshofen, nel distretto di Schrobenhausen.

Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

370 Hanns Carl Schadt trasferisce a Elisabetta di Porcia 1606, gennaio 18. tre obbligazioni del duca di Baviera dell’ammontare Oberarnbach [Baviera] complessivo di 4.000 fiorini, quale prezzo per l’ac- quisto, stipulato il 9 gennaio precedente, di cinque mansi in Niederlauterbach, Horneck, Meilenhofen e Lampertshofen, nel distretto di Schrobenhausen.

Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

371 Massimiliano I duca di Baviera dà quietanza a Al- 1621, gennaio 2. fonso di Porcia per la somma di 2.000 fiorini che si Monaco di Baviera impegna, per sé e i successori, a restituire al creditore e ai suoi eredi in rate annuali di 100 fiorini. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca. 150 L’archivio Porcia Ricchieri

372 Massimiliano I duca di Baviera dà quietanza a Al- 1621, gennaio 2. fonso di Porcia per la somma di 2.000 fiorini che si Monaco di Baviera impegna, per sé e i successori, a restituire al creditore e ai suoi eredi in rate annuali di 100 fiorini. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

373 Massimiliano I principe elettore di Baviera dà quie- 1629, marzo 28. tanza a Elisabetta di Porcia per la somma di 3.800 Monaco di Baviera fiorini che si impegna, per sé e i successori, a resti- tuire alla creditrice e ai suoi eredi in rate annuali di 190 fiorini. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

374 Massimiliano I principe elettore di Baviera dà quie- 1629, marzo 28. tanza a Elisabetta di Porcia per la somma di 3.800 Monaco di Baviera fiorini che si impegna, per sé e i successori, a resti- tuire alla creditrice e ai suoi eredi in rate annuali di 190 fiorini.

Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

375 Distinta di crediti di Johann Baptist Seyz per forni- sec. XVII [post 1632, ture di filo e tessuti a Elisabetta di Porcia, avvenute ante 1642 settembre]. Monaco di Baviera tra il 1629 e il 1632. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

376 “Auszug aus weillendt Jacoben Schlaucher gewessen sec. XVII [post 1632, Bürger unnd Wüerths auf der Herrenstuben alhir zu aprile 5]. Monaco di Baviera München etc. hindlassenem Schuldtbuech”. Estrat- to dei crediti del defunto oste Jacob Schlaucher nei confronti di Massimiliano di Porcia e di sua madre Elisabetta, per forniture avvenute nel 1631 e nel 1632. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca. Famiglia di Porcia e Brugnera 151

377 Nota sugli interessi scaduti dal 1633 al 1635, spet- sec. XVII [post 1635]. tanti a Elisabetta di Porcia sui capitali investiti nella s.l. [Monaco di Baviera ?] cassa della Lega cattolica. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

378 “Bey gemainer löblicher Landtschafft in Bayren sec. XVII [post 1635]. stehen Herrn Alphonsi Graven von Portia Gemahlin [Monaco di Baviera] an verfallener Zinsung aus”. Distinta degli interessi scaduti dal 1633 al 1635, spettanti a Elisabetta di Porcia sul capitale di 4.000 fiorini investito nella cas- sa provinciale di Baviera. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

379 Nota sui capitali investiti in Baviera e a Norimberga 1636. s.l. dai fratelli Massimiliano e Ferdinando Guido di Porcia, [Monaco di Baviera ?] con l’indicazione degli interessi e delle scadenze relative. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

380 “Anno 1643 den 3. Aprilis. Verzeichnüs was mir 1643, aprile 3. Maxmilian Graven von Portia mein Herr Brueder [Monaco di Baviera] bis datto an dem assignirten Interesse Abzug zu er- statten schuldig ist”. Nota dei crediti vantati da Mas- similiano di Porcia nei confronti del fratello Ferdi- nando Guido per gli anni dal 1636 al 1643. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

381 “Beschreibung was mit Anno 1636 von der Landtschaft sec. XVII [post 1644]. und Bundtscassa in Abschlag empfangen worden”. s.l. [Monaco di Baviera ?] Distinta delle somme percepite dal 1637 [sic!] al 1644 dai fratelli Massimiliano e Ferdinando Guido di Por- cia a titolo di interessi sui capitali investiti nella cassa provinciale di Baviera e nella cassa della Lega cattolica.

Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca. 152 L’archivio Porcia Ricchieri

382 Distinta delle entrate e delle uscite registrate dal sec. XVII [post 1644]. 1641 [sic!] al 1644 dai fratelli Massimiliano e Fer- s.l. [Monaco di Baviera ?] dinando Guido di Porcia sugli interessi dei capitali investiti nella cassa della Lega cattolica. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

383 Modello di transazione tra un creditore non nomi- sec. XVII [post 1653]. nato e la Cassa del principe elettore di Baviera, in Monaco di Baviera forza della quale il creditore rinuncia alla metà degli interessi scaduti negli anni dal 1632 al 1653.

Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

384 Nota sommaria sugli interessi percepiti dal 1636 al sec. XVII 1653 dai fratelli Massimiliano e Ferdinando Guido [post 1653]. s.l. di Porcia sui capitali investiti nella cassa provinciale di Baviera e nella cassa della Lega cattolica. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

385 “Laus Deo semper. Anno 1654 den 10. Juni”. Pro- 1654, giugno 10. spetto cronologico degli investimenti e dei prelievi [Monaco di Baviera] effettuati tra il 1638 e il 1653 dai fratelli Massimilia- no e Ferdinando Guido di Porcia sulla cassa provin- ciale di Baviera, sulla cassa della Lega cattolica e su quella della città di Norimberga. Unità documentaria di cc. 4. In lingua tedesca.

386 Nota sommaria sugli interessi percepiti dal 1636 al sec. XVII 1654 dai fratelli Massimiliano e Ferdinando Guido [post 1654]. s.l. di Porcia sui capitali investiti nella cassa provinciale di Baviera e nella cassa della Lega cattolica. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca. Famiglia di Porcia e Brugnera 153

387 Georg e Franz Gugler danno quietanza a Massimilia- 1655, febbraio 27. no di Porcia per la somma di 1.191 fiorini, da rimet- Monaco di Baviera tere al fratello Ferdinando Guido in Venezia.

Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

388 Georg e Franz Gugler danno quietanza a Massimilia- 1655, febbraio 27. no di Porcia per la somma di 1.191 fiorini, da rimet- Monaco di Baviera tere al fratello Ferdinando Guido in Bolzano.

Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

389 Georg e Franz Gugler danno quietanza a Massimilia- 1655, novembre 19. no di Porcia per la somma di 181 fiorini, da rimette- Monaco di Baviera re al fratello Ferdinando Guido in Venezia. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

390 Lettera a Ferdinando Guido di Porcia dal fratel- 1656, maggio 19. lo Massimiliano: riferisce su questioni legali e di Monaco di Baviera famiglia.

Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

391 I fratelli Massimiliano e Ferdinando Guido di Porcia 1656, ottobre 24. cedono agli eredi di Pankraz Zoller di Memmingen Monaco di Baviera un capitale di 3.800 fiorini investito nella cassa della Lega Cattolica. Il testo è annullato con tratti di pen- na. Traduzione italiana a c. 2v.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in cera. In lingua tedesca.

392 “Memorial und Conto”. Calcolo della somma di 1658, gennaio 18. 1.041 fiorini rimessa da Massimiliano di Porcia al Monaco di Baviera fratello Ferdinando Guido in Venezia.

Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca. 154 L’archivio Porcia Ricchieri

393 “Extract aus dem Ausstandtsregister”. Prospetto dei 1659 ?. s.l. rapporti debitori e creditori in atto tra Massimiliano [Monaco di Baviera] di Porcia e il fratello Ferdinando Guido.

Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

394 “Verzeichnüs”. Calcolo della somma di 573 fiorini 1659, marzo 14. s.l. rimessa da Massimiliano di Porcia al fratello Ferdi- [Monaco di Baviera] nando Guido in Venezia. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

395 Lettera a Ferdinando Guido di Porcia [allora a Vene- 1660, marzo 5. zia] dal fratello Massimiliano: accompagna una lette- Monaco di Baviera ra di cambio da rimettere al signor Pola di Treviso. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

396 Lettera a Ferdinando Guido di Porcia [allora a 1660, marzo 5. Venezia] dal fratello Massimiliano: accompagna Monaco di Baviera una lettera di cambio da rimettere al signor Pola di Treviso, e aggiunge nel postscriptum una notizia dapprima omessa. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

397 “Memoriale und Verzeichnüs in München”. Calcolo 1661, gennaio 31. della somma di 1.133 fiorini rimessa da Massimiliano Monaco di Baviera di Porcia al fratello Ferdinando Guido in Venezia.

Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

398 “Verzeichnüs”. Calcolo della somma di 563 fiorini 1663, febbraio 2. s.l. rimessa da Massimiliano di Porcia al fratello Ferdi- [Monaco di Baviera] nando Guido in Venezia. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca. Famiglia di Porcia e Brugnera 155

399 Massimiliano di Porcia dà quietanza a Giovanni e a 1665, giugno 26. Michele Rabatta per la restituzione di diverse somme Monaco di Baviera che aveva prestate. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in cera. In lingua tedesca.

Germanico, Massimiliano, Bianchino, Pilleo e Venceslao di Girolamo144

400 Il capitano provinciale della Carniola riconosce a 1741, maggio 29. Franz Christoph von Wogathey i poteri di procu- Lubiana ratore dei fratelli Germanico, Massimiliano, Bian- chino, Pilleo e Venceslao di Porcia, nella loro causa contro Antonio di Porcia per un credito nei con- fronti del fedecommesso gravante sulla Signoria di Senosecchia.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta. In lingua tedesca.

401 Il presidente del Tribunale provinciale della Carnio- 1741, maggio 29- la convoca in giudizio i fratelli Germanico, Massimi- 1742, gennaio 8. Lubiana liano, Bianchino, Pilleo e Venceslao di Porcia, nella loro causa contro Antonio di Porcia per un credito nei confronti del fedecommesso gravante sulla Si- gnoria di Senosecchia; allegate due relazioni sulla notifica dell’atto.

Unità documentaria di cc. 4; sigillo aderente in carta. In lingua tedesca.

402 I fratelli Germanico, Massimiliano, Bianchino, Pil- s.d. [1741, dicembre]- leo e Venceslao di Porcia, nella loro causa contro An- 1742, gennaio 9. s.l. e Lubiana tonio di Porcia per un credito nei confronti del fe- decommesso gravante sulla Signoria di Senosecchia, chiedono al presidente del Tribunale provinciale della Carniola l’autorizzazione a conferire un nuovo mandato per il patrocinio in causa; a c. 2v la risposta. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

144 Ibidem. 156 L’archivio Porcia Ricchieri

Francesco Serafino di Alvise di Porcia

403 Lettera a Francesco Serafino di Porcia da Ignatz 1791, dicembre 9. Wintershofen von Trackenburg: auguri per il Rosice [nel doc. Rossitz, Moravia] nuovo anno. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

404 Lettera a Francesco Serafino di Porcia dall’ammini- 1796, ottobre 10. stratore Perchinig: riferisce sulle requisizioni di al- Klagenfurt loggi per ufficiali nel palazzo del principe in Klagen- furt e nel suo castello di Spittal. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

405 Lettera a Francesco Serafino di Porcia [allora a Trie- 1798, maggio 14. ste] da Giuseppe d’Attems: riferisce sulle spese effet- Spittal tuate a carico della cassa del principe in Spittal. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in ceralacca. In lingua tedesca.

406 Lettera a Francesco Serafino di Porcia [allora a Pa- 1799, settembre 30. dova] da Giuseppe d’Attems: riferisce sulla ricostru- Gorizia zione del maneggio nel castello Porcia di Spittal e sul possibile matrimonio di Giovanni Battista Baselli.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in ceralacca. In lingua tedesca.

1.7 Personalità del ramo di sopra. Artico, Silvio, Muzio e Giovanni Silvio di Porcia. Enrico Ermanno di Porcia n. 74 unità documentarie (1562-1690)

Scrivendo sui condottieri Porcia Brugnera Antonio De Pellegrini sottolinea il forte legame con la Serenissima dei membri del colonnello di sopra rispet- to a quelli del colonnello di sotto, che militarono prevalentemente ex parte im- Famiglia di Porcia e Brugnera 157 peri145. Nell’excursus di personaggi presentati dallo storico le figure che assumo- no maggior rilievo, sia per la lunga carriera che per la partecipazione ad eventi memorabili come la battaglia di Lepanto, sono quelle di Silvio (1526-1603), del figlio Fulvio (†1617 ca.) e dei discendenti di questi: Enrico Ottavio I (1607- 1673), Fulvio II (1646-1711) ed Enrico Ottavio II (1672-1736). Le carte del fondo Porcia Ricchieri si inseriscono in questo contesto in parte confermando il ritratto di Silvio presentato nel saggio citato in parte integrando il quadro storico- familiare attraverso alcuni documenti che riguardano l’impegno di governatore delle milizie veneziane di Muzio, fratello di Fulvio I, ed il figlio di questi, Giovan- ni Silvio, inizialmente iscritto nelle file dell’esercito veneziano e quindi transitato in quelle imperiali. Figlio del conte Federico e di Degnamerita di Collalto, Silvio viene allevato dalla madre e dal nonno insieme ai fratelli Giovanni Battista e Muzio. Alla morte di quest’ultimo – avvenuta presumibilmente tra la fine del 1561 ed i primi mesi del 1562 – ha già avviato, grazie anche alla rete di contatti sociali della famiglia, una carriera professionale che lo porterà a vivere per lunghissimi periodi lontano dalla residenza paterna. Dopo una breve esperienza presso la corte del principe vescovo di Trento – nel 1562 è prefetto custode alle armi (n. 407) – serve per quarant’anni la Repubblica di Venezia con incarichi, e compensi, sempre più prestigiosi che testimoniano la riconoscenza dimostratagli dalla Serenissima. Nel 1563 viene inviato a Bergamo (n. 408), dove sono in corso i lavori di costruzione delle mura che renderanno la città un caposaldo della difesa dei confini. L’anno successivo – in cui si celebra il matrimonio con Camilla Torelli figlia del conte Marco Antonio Torelli di Mantova (n. 83) – diventa governatore delle difese di Orzinuovi e nel 1565 di quelle di Cattaro146. Il 1566 lo vede a Legnago come governatore di quella piazza (n. 409-410), mentre negli anni successivi alterna incarichi che vanno dalla rassegna delle truppe presenti nelle città venete (n. 412) alla partecipazione diretta nelle operazioni belliche che vedono la Lega Santa con- tro l’Impero Ottomano. L’impegno finanziario delle missioni nel Mediterraneo lo costringono a svincolare momentaneamente parte del patrimonio immobilia- re per avere la disponibilità del capitale liquido necessario (nn. 201-203, 204, 213)147. Al rientro nella Terraferma, dopo un periodo di riposo, gli vengono af- fidati il governo di Bergamo, 1572, e di Brescia, 1573-1576 (nn. 413-421). Un nuovo ufficio, Governatore delle milizie di Zara, lo porta oltremare per circa tre

145 Antonio De Pellegrini, Genti d’arme della Repubblica di Venezia. I conti Porcia Brugnera (1495-1797), Udine, Del Bianco, 1915. 146 Ivi, p.119. 147 Sulle difficoltà economiche di Silvio e dei suoi figli, in parte riconducibili ai conflitti con i consorti si veda Moreno Baccichet, Le famiglie e la terra, cit., p. 186; Id., Gaiarine: terra friulana nelle dinamiche del 600 cit., pp. 38-39. 158 L’archivio Porcia Ricchieri anni, dal 1577 al 1580 (nn. 422-424); quindi è di nuovo in patria nella piazza di Brescia (nn. 425-426) ed alla difesa della fortezza di Asola (nn. 427-428). Nella primavera del 1584 è trasferito a Corfù per sostituire il conte Onorio Scotto e vi rimane due anni (nn. 429-430). Trascorre gli ultimi anni di servizio in Italia come governatore a Padova, nel 1591 (n. 431) e Verona, nel 1593 (n. 433). Pro- prio in questo periodo si concretizzano i progetti che riguardano la carriera dei figli, già avviati sulle sue orme. Nel 1589 riesce, infatti, ad ottenere dalla Repub- blica il comando di una compagnia di 150 uomini, incarico trasmissibile in via ereditaria148. Sulla stessa linea d’intenti si pone il codicillo al testamento rogato nel 1594 in cui Silvio dispone perché gli abiti e gli accessori relativi al grado, oltre ad un capitale utile al mantenimento personale, vengano assegnati al figlio che si assumerà l’impegno di ricoprire quel ruolo e guidare la sua compagnia (n. 434). Titolo e beni passano, quindi, al primogenito Fulvio I che segue il cursus honorum del padre149, affiancato dal fratello Muzio cavaliere dell’ordine di San Michele e dal 1604 ugualmente al servizio della Repubblica150. Rispetto al fratello maggiore, il fondo Porcia Ricchieri non può né confermare né integrare quanto riportato da De Pellegrini, mentre per quanto riguarda Muzio si conservano alcuni documen- ti relativi agli anni 1606-1629: i decreti di rinnovo della condotta e le notifiche delle nomine a governatore nelle piazze di Peschiera (n. 435), Legnago (n. 436), Brescia (n. 437), Padova (nn. 439-441), Treviso (n. 442). Ancora più sfuggente risulta essere il contorno della figura di Giovanni Silvio, figlio di Muzio. Nell’o- pera più volte citata viene descritto in base alla scarsissima documentazione che ne attesta il periodo speso alla difesa del dominio veneziano, dal 1650 al 1670 circa151. La sua posizione è avvantaggiata dalla lunga fedeltà della famiglia verso la Serenissima: … Nicolò e Gucello morirono l’anno 1411 capitani di cavalleria, il conte Fedrico altro frattello servì con 10 cavalli a sue spese l’anno 1433 quando li ongari ve- nero a Rosacii e morì anch’esso in pubblico servitio, il conte artico l’anno 1466 condusse le millitie ch’erano oltre il tagliamento nella Marca Triviggiana, li conti Giacobo, Mucio e Silvio e molti altri discendenti loro terminarono anch’essi le vite con molta gloria così nelle passate guerre in soccorso di Cipro com’in quelle del Friuli in molt’altre occasioni sucedute alla Repubblica. Imbevuto pertanto della divotione istessa il conte Giovanni Silvio figliolo del conte Mucio che l’anno 1632 morse governatore in *** cerca ach’egli gli incontri del servitio nostro pronto di portarsi in Regno di Candia… (n. 444).

148 Ivi, p.131. 149 Ivi, p.138. 150 Ivi, p.109. 151 Rispetto a questa parte della vita di Giovanni Silvio, De Pellegrini cita due dei tre documenti oggi presenti nel fondo Porcia Ricchieri. Famiglia di Porcia e Brugnera 159

Infatti, per quanto la stipula della pace siglata mentre era ancora in viaggio verso Candia gli abbia impedito di partecipare agli onori della battaglia, i suoi meriti di comandante di una compagnia di 600 Oltramontani vengono riconosciuti da un’attestazione del Senato Veneto (nn. 445-446). Non è quindi facile com- prendere perché a questo punto della carriera Giovanni Silvio abbia deciso di passare al servizio di un altro governo, quello di Leopoldo I d’Asburgo. Forse, come suppone il De Pellegrini, la ricerca di gloria e ricchezze spiegherebbe la partecipazione del Porcia alle campagne della guerra d’Olanda, attestata da un un gruppo di documenti in lingua tedesca (1674-1678), tra cui figurano carteggi con il duca Carlo di Lorena ed il comandante Raimondo Montecuccoli. Certa- mente in questo passaggio di parti vanno inserite anche le relazioni createsi in seguito al matrimonio con Giuliana di Lodron, famiglia trentina elevata al rango comitale nel XV secolo dall’imperatore Federico III152. Al termine della guerra, nell’agosto del 1678, Giovanni Silvio rientra in Italia (n. 476), ma le sue tracce si perdono con i tre ultimi documenti che lo vedono ancora nei territori imperiali al comando di una compagnia sempre più ridotta e in difficoltà (nn. 477-480). Tra le carte di Giovanni Silvio si segnala la presenza di due documenti riferibili alla moglie Giuliana: una lettera inviatale da Johann Christoff von Freiburg, principe elettore e vescovo di Augusta, relativa all’ordine della Santa Croce (n. 466) ed una dichiarazione che riguarda un incarico di fiducia affidato dalla donna ad un membro del reggimento del conte Nicola di Lodron (n. 479). Nelle schede che seguono sono descritti gli atti strettamente relativi alla carriera militare dei tre personaggi. Alcuni di questi documenti sono citati dallo stesso De Pellegrini e da lui sappiamo che erano conservati nell’archivio dei conti Giusep- pe e Pirro unitamente ad altri carteggi di Silvio di cui si è persa traccia153. Dove

152 Il matrimonio di Giovanni Silvio con Giuliana (di Nicola?) di Lodron, è documentato anche nell’albero genealogico conservato in BSAPn, ms. 32. Un’altra contessa Giuliana di Lodron è nota in riferimento ad un Porcia del ramo di sotto, Annibale Alfonso di Girolamo, con cui ebbe un lungo contenzioso per una mancata promessa matrimoniale ed un figlio illegittimo nato nel 1699. Si veda in proposito VaniaSanton , Al servizio degli Asburgo: carriere, famiglie, proprietà di nobili friulani in Austria tra Seicento e Settecento cit., pp. 129-136. 153 Antonio De Pellegrini, Genti d’arme della Repubblica di Venezia. I conti Porcia Brugnera (1495-1797) cit., p. 118-133 e relative note. Tra la documentazione dispersa, oltre a decreti e lettere del governo veneto, risultano essere alcuni memoriali di Silvio e del figlio Muzio, un fascicolo intitolato “Lettere di diverse comunità al conte Silvio” e carteggi tra Silvio, la moglie Camilla, la sorella Silvia, la suocera Ippolita Gonzaga. Per quanto riguarda la corrispondenza tra la documentazione conservata oggi nel fondo e gli atti citati dal De Pellegrini si segnalano i decreti di nomina al governo di Bergamo nel 1562 e nel 1572. Vi è il dubbio che in alcuni casi l’autore si sia avvalso esclusivamente di regesti posteriori anche per atti originali che oggi sono presenti in questo fondo. Segnalo, a questo proposito, la nota 3 di p. 125 in cui sono citati i “regesti a stampa” relativi ai decreti di nomina nelle sedi di Padova e Verona che dovrebbero corrispondere alle ducali collocate ai nn. 431 e 433. Il riferimento all’esistenza di regesti disponibili per documenti di questi anni fa pensare che qualcuno avesse continuato lo spoglio fatto dal notaio Giambattista Rorario proprio nell’archivio del conte Silvio, lavoro che si ferma all’anno 1574. Vedasi Giambattista Rorario, Regestario di un archivio purliliese del Seicento cit. Certamente documentazione relativa a questi personaggi era presente anche in altri archivi della famiglia: nell’archivio dei conti Alfonso ed Eugenio di Porcia è attestato un fascicolo intitolato “Fasc. 160 L’archivio Porcia Ricchieri necessario sono stati creati sintetici rinvii alla documentazione di carattere patri- moniale presente, unitamente a quella degli altri membri della famiglia, nelle serie 1.2 Consorti e 1.3 Patrimonio. Chiude la sezione una frammentaria testimonianza della figura di Enrico Ermanno (sec. XVII), di cui non si sono trovati altri riscontri.

Silvio (1526-1603)

407 Cristoforo, vescovo di Sabina, legato apostolico nella 1562, novembre 30. Marca Anconetana, attesta che Silvio di Porcia ha Roma servito il papa Paolo III durante il Concilio di Tren- to quale prefetto custode alle armi e comandante di 100 cavalieri e 500 fanti. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente.

408 Il doge Girolamo Priuli ai podestà e capitano di 1563, gennaio 19. Bergamo, Marco Antonio Mauroceno e Francesco Venezia Baduari. Comunica la nomina del colonnello Sil- vio conte di Porcia a governatore di Bergamo con uno stipendio di 160 ducati. Il Porcia, che giunge a Bergamo con una compagnia di 90 fanti, succede al cavaliere delle haste designato al governo di Asola in sostituzione di Girolamo Abioso. Pergamena di mm 260 x 270. Supporto con rosicatura nel margine inferiore, non compromette la lettura del testo.

409 Il doge Girolamo Priuli ordina che sia dato alloggio 1566, gennaio 5. al colonnello Silvio conte di Porcia ed alla compa- Venezia gnia di 35 fanti, in transito per assumere il governo di [Legnago]. Pergamena di mm 200 x 360; sigillo deperdito.

A. Suppliche e ducali per la banda di genti d’arme dal 1589 al 1709” con documenti relativi alle condotte di Fulvio II (cfr. p. 191 nota 2) ed altre carte riferibili Silvio (cfr. p. 129 nota 1 in cui si cita un libro di memorie); un altro memoriale di Silvio viene dato presso il conte Giovanni Battista di Porcia a Pordenone (cfr. p. 132 nota 1). Alcuni anni prima del saggio di De Pellegrini anche Enrico del Torso aveva scritto una breve biografia di Silvio, basandosi sugli atti conservati dal conte Giuseppe. Si veda Enrico del Torso, Silvio di Porcia alla battaglia di Lepanto, Udine, Del Bianco, 1901. Famiglia di Porcia e Brugnera 161

410 Il doge Girolamo Priuli al capitano di Legnago, Unfre- 1566, gennaio 5. do Giustiniani. Comunica la nomina di Silvio conte di Venezia Porcia a governatore della piazza di Legnago; seguono disposizioni per la partenza del governatore uscente, Giovanni Marcello, designato al governo di Peschiera. Pergamena di mm 290 x 300.

411 Il doge Girolamo Priuli al capitano di Legnago, Mar- 1567, giugno 29. co Donato. Comunica che è stata accolta la richiesta Venezia di licenza presentata dal conte Silvio di Porcia; duran- te il mese in cui lo stesso sarà assente il governo della compagnia sarà garantito dall’alfiere e dal sergente. Pergamena di mm 310 x 320.

412 Il doge Alvise Mocenigo ai rettori di Verona, Vicen- 1570, dicembre 30. za e Cologna [Veneta?]. Comunica che al colonnello Venezia Silvio conte di Porcia è stata affidata la rassegna del- le ordinanze di quelle comunità ed allo stesso dovrà essere assicurato quanto necessario al suo compito, secondo il disposto di legge. Pergamena di mm 240 x 330.

413 Il doge Alvise Mocenigo dispone che sia autorizzato, 1572, settembre 5. senza impedimenti ed oneri, il transito da Brugnera Venezia a Bergamo del bagaglio personale del conte Silvio di Porcia, nominato governatore di quella città. Pergamena di mm 215 x 310.

414 Il doge Alvise Mocenigo ordina che sia dato alloggio 1572, settembre 5. e licenza di portar armi alla compagnia di 50 fanti Venezia che si muove per raggiungere il colonello Silvio con- te di Porcia nominato governatore di Bergamo. Pergamena di mm 230 x 345. Supporto con estesa lacerazione in corrispondenza della linea di piegatura, non compromette la lettura del testo. 162 L’archivio Porcia Ricchieri

415 Il doge Alvise Mocenigo notifica l’assegnazione di un 1572, settembre 29. premio per meriti militari al colonnello Silvio conte Venezia di Porcia. Il premio integra lo stipendio annuo di ulteriori 100 ducati.

Pergamena di mm 250 x 335.

416 Il doge Alvise Mocenigo al capitano di Bergamo, 1573, luglio 13. Michele Bono. Comunica l’accoglimento della ri- Venezia chiesta di licenza presentata dal conte Silvio di Por- cia. Nel periodo in cui il conte, designato al governo di Brescia, sarà fuori sede la piazza viene affidata a Giacomo Malatesta. Pergamena di mm 265 x 365.

417 Il doge Alvise Mocenigo a Marco Marino e Gabrie- 1573, settembre 27. le Emo, podestà e capitano di Brescia. Comunica la Venezia nomina a governatore di Brescia del colonnello Sil- vio conte di Porcia, di cui ricorda i meriti nella guer- ra contro i turchi. Il Porcia sostituisce il precendente governatore a cui è stato assegnata la sede di Asola; nel periodo di vacanza tra i due ufficiali la piazza vie- ne affidata al caporale Giacomo Della Pergola. Pergamena di mm 315 x 325; sigillo deperdito.

418 Il doge Alvise Mocenigo notifica la parte presa dal 1574, giugno 14. Senato che assegna al colonnello Silvio conte di Por- Venezia cia, governatore di Brescia, un aumento di stipendio di 200 ducati annui per un totale di ducati 600 an- nui. La gratifica è un riconoscimento dei suoi meriti militari, in particolare del servizio reso alla Repub- blica durante la guerra contro i turchi sulla galea del Provveditore generale del mare, Agostino Barbarigo. Pergamena di mm 255 x 395. Supporto con estesa lacerazione in corrispondenza della linea di piegatura, non compromette la lettura del testo. Famiglia di Porcia e Brugnera 163

419 Il doge Alvise Mocenigo notifica un provvedimento 1574, settembre 23. a favore del conte Silvio di Porcia in base al quale, Venezia mentre lo stesso è assegnato al ruolo di governatore di Brescia non potrà essere coinvolto in controversie e citato in giudizio da parte di magistrati della Città e della Terraferma a meno che queste non abbiano avuto inizio prima del suo incarico in Brescia. Pergamena di mm 285 x 380.

420 Il doge Alvise Mocenigo ai rettori di Padova, Tre- 1575, dicembre 22. viso, Rovigo, Bassano ed Asolo. Comunica che, in Venezia accoglimento ad una richiesta presentata dal conte Silvio di Porcia, lo stesso è stato sollevato dall’inca- rico di governatore di Brescia e gli è stato assegnato quello di governatore delle ordinanze di quelle sedi. Pergamena di mm 225 x 460; sigillo deperdito.

421 Il doge Alvise Mocenigo al capitano di Brescia, Gio- 1576, gennaio 20. vanni Gritti. Comunica la licenza concessa al Silvio Venezia conte di Porcia, governatore di Brescia; in sua assen- za la piazza è affidata al capitano Andrea Pellegrini, suo luogotenente. Pergamena di mm 285 x 365; sigillo deperdito.

422 Il doge Alvise Mocenigo al vice capitano di Zara, Al- 1577, marzo 15. vise Delfino. Comunica l’assegnazione dell’incarico Venezia di governatore della milizia al conte Silvio di Porcia ed il suo prossimo arrivo a Zara con cinquanta fanti. Pergamena di mm 295 x 410; sigillo deperdito.

423 Il doge Alvise Mocenigo al vice capitano di Zara, Al- 1577, marzo 20. vise Delfino. In riferimento all’arrivo del colonnello Venezia Silvio conte di Porcia e del suo seguito comunica che è già stato provveduto per il pagamento delle prime 164 L’archivio Porcia Ricchieri

tre rate spettanti ai soldati e ne dispone la rassegna per eventuali modifiche delle rate successive.

Pergamena di mm 310 x 420.

424 Il doge Alvise Mocenigo notifica un provvedimento 1577, giugno 4. del Senato a favore del conte Silvio di Porcia, in base al Venezia quale, mentre lo stesso è assegnato al ruolo di governa- tore di Zara non potrà essere coinvolto in controversie e citato in giudizio da parte di magistrati della Città e della Terraferma a meno che queste non abbiano avuto inizio prima del suo incarico in quella sede. Pergamena di mm 300 x 395.

425 Il doge Nicola da Ponte ai Provveditori sopra Camere. 1581, marzo 6. Comunica che il conte Silvio di Porcia, già governa- Venezia tore di Zara, è stato nominato al governo di Brescia. Come riconoscimento dei meriti militari gli viene as- segnato un aumento di stipendio di 100 ducati annui, per un totale di 700 ducati annui, ed un premio di 500 ducati, rateabili in tre anni, per le necessità personali. Pergamena di mm 225 x 370.

426 Il doge Nicola da Ponte al capitano di Brescia, Giro- 1582, novembre 15. lamo Mocenigo. Chiede che venga data comunica- Venezia zione agli interessati del provvedimento che assegna al conte Silvio di Porcia, responsabile della revisione delle cernide di Brescia, anche le cernide di Salò. Pergamena di mm 265 x 370.

427 Federico Sanudo capitano e vicepodestà di Brescia 1583, dicembre 23. a Silvio conte di Porcia governatore della fortezza di Brescia Brescia. Trasmette un provvedimento del Consiglio dei X che gli impone di assumere il governo di Asola. Notaio: Giulio Ricobaldi cancelliere. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. Famiglia di Porcia e Brugnera 165

428 Il podestà e capitano di Brescia, Ottaviano Valiero 1583, dicembre 26. e Federico Sanudo, al capitano delle Ordinanze di Porcia Montechiaro. Trasmettono un provvedimento del Consiglio dei X che gli impone di portarsi alla difesa della fortezza di Asola sotto il comando del governa- tore Silvio di Porcia. Notaio: Giulio Ricobaldi cancelliere. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

429 Il doge Nicola da Ponte ai rettori di Brescia e a chi 1584, marzo 9. di pertinenza. Comunica che il colonnello Silvio Venezia conte di Porcia muoverà da Brescia con un segui- to di cento soldati per recarsi al governo di Cor- fù; i magistrati delle località poste sul suo percorso dovranno, quindi, garantire l’alloggiamento della compagnia per una notte e sollevarla dal pagamen- to di dazi. Pergamena di mm 250 x 415.

430 Il doge Nicola da Ponte al provveditore e capitano 1584, maggio 9. di Corfù, Benedetto Erizzo. Comunica l’arrivo del Venezia nuovo governatore, il conte Silvio di Porcia, in so- stituzione del conte Onorio Scotto. Al seguito del colonnello giunge una compagnia di 100 fanti e 4 lance spezzate posta sotto il comando temporaneo del sergente Andrea Pellegrini e già provvista delle prime due paghe; sarà compito del capitano di prov- vedere alla distribuzione della terza paga, consegnata al contingente, previa rassegna della milizia. Pergamena di mm 290 x 410.

431 Il doge Pasquale Cicogna ai podestà e capitano di 1591, febbraio 18. Padova, Giovanni Superantio e Federico Sanudo. Venezia Comunica la nomina del conte Silvio di Porcia al governatore di Padova, sede vacante in seguito alla 166 L’archivio Porcia Ricchieri

morte di Giovanni Maria Martinengo; al servizio del colonnello viene assegnata una compagnia di 25 fanti. Pergamena di mm 300 x 390.

432 Il doge Pasquale Cicogna ai Provveditori sopra Ca- 1593, dicembre 29. mere. Comunica la parte presa dal Senato per cui al Venezia colonnello Silvio conte di Porcia, a riconoscimento dei meriti militari e del lungo servizio reso alla Repubbli- ca, viene assegnato un aumento di stipendio di 200 ducati annui, per un totale di ducati 1.000 annui. Pergamena di mm 310 x 530; sigillo deperdito. Supporto con estese rosicature che compromettono in parte la lettura del testo.

433 Il doge Pasquale Cicogna al capitano di Verona, 1593, dicembre 30. Francesco Trevisano. Comunica la parte presa dal Venezia Senato in data 19 ottobre 1593, con cui il colon- nello Silvio conte di Porcia è nominato governatore di Verona; allo stesso viene assegnato uno stipendio annuo di ducati 800, sei lance spezzate a doppia paga di cui una con il grado di sergente maggiore ed uno stipendio di ducati 10. Pergamena di mm 315 x 420.

434 Codicillo al testamento di Silvio conte di Porcia e 1594, febbraio 23. Brugnera, ad integrazione dell’atto rogato dal notaio Brugnera, palazzo comitale Candido Simotino di Venzone. Il testatore ordina che il figlio che si assumerà l’impegno di ricoprire il ruolo di condottiero e guidare gli uomini d’arme a lui sottoposti potrà disporre degli abiti e dei gioiel- li da lui stesso utilizzati per quell’incarico ed inoltre di un capitale utile al mantenimento del servizio. La somma dovrà essere ricavata dalla vendita della pro- prietà di Barcorvo, un immobile che lo stesso Silvio aveva recuperato a Vittorio Pesaro dopo la cessione del nipote Federico, e della proprietà denominata Famiglia di Porcia e Brugnera 167

‘prado di Camol’ situata presso il ponte sulla strada per Sacile. Nel caso i figli rinunciassero alla condotta d’ar- mi il ricavato di queste vendite sarà diviso tra gli stessi. Notaio: Guerrino Lepore notaio e cancelliere di Brugnera. Pergamena di mm 245 x 335.

Muzio di Silvio ( -1632)

435 Il doge Leonardo Donato al Provveditore generale 1606, settembre 18. di Terraferma, Benedetto Mauro. Comunica la no- Venezia mina di Muzio di Porcia a governatore di Peschiera. Pergamena di mm 330 x 445.

436 Il doge Giovanni Bembo notifica la conferma nel- 1616, dicembre 28. la condotta militare del conte Muzio di Porcia e la Venezia nomina a governatore di Legnago. Pergamena di mm 310 x 530; sigillo deperdito.

437 Il doge Giovanni Bembo al provveditore di Legnago 1616, dicembre 28. Girolamo Foscari. Comunica la nomina di Muzio di Venezia Porcia a governatore di Legnago. Pergamena di mm 295 x 400.

438 Il doge Antonio Priuli al capitano di Brescia, Gio- 1621, maggio 14. vanni Basadonna. Comunica la nomina del conte Venezia Muzio di Porcia a governatore di Brescia. Pergamena di mm 305 x 440; sigillo deperdito.

439 Il doge Giovanni Cornelio al capitano di Padova, Al- 1624, gennaio 29. vise Delfino. Comunica la nomina del conte Muzio Venezia di Porcia a governatore di Padova. Pergamena di mm 310 x 445. 168 L’archivio Porcia Ricchieri

440 Il doge Francesco Contarini. Notifica la conferma 1624, maggio 31. in servizio del conte Muzio di Porcia per ulteriori Venezia cinque anni. Pergamena di mm 285 x 300; sigillo deperdito.

441 Il doge Giovanni Cornelio al capitano di Padova, 1625, giugno 28. Vincenzo Gussoni. Comunica una correzione al de- Venezia creto di nomina del conte Muzio di Porcia a gover- natore di Padova, relativa al numero di lance spezzate assegnate al suo comando. Pergamena di mm 310 x 430.

442 Il doge Nicola Contarini al capitano di Treviso, 1629, gennaio 30. Giovanni Battista Sanudo. Comunica la nomina di Venezia Muzio di Porcia a governatore di quella piazza, in sostituzione di Marcello Almerici.

Pergamena di mm 310 x 435.

443 Il doge Nicola Contarini notifica la conferma in 1631, marzo 14. servizio per ulteriori cinque anni del conte Muzio Venezia di Porcia. Pergamena di mm 345 x 630; sigillo deperdito.

Giovanni Silvio di Muzio

444 Il doge Francesco Molino notifica l’arruolamento 1650, marzo 17. del conte Giovanni Silvio di Porcia figlio di Muzio Venezia per un periodo di cinque anni e con uno stipendio di 500 ducati all’anno ed il suo invio alle dipenden- ze del Provveditore generale alle armi nel Regno di Candia. Pergamena di mm 365 x 550. Supporto con macchie, lacerazioni e fori lungo le linee di piegatura, rosicatura nel margine superiore; discreta leggibilità. Famiglia di Porcia e Brugnera 169

445 Il doge Francesco Molino notifica il contratto sot- 1652, agosto 10. toscritto dal conte Giovanni Silvio di Porcia, preci- Venezia sandone l’impegno in termini di personale fornito, organizzazione e corrispettivi economici. Pergamena di mm 340 x 465. Supporto con macchie e fori lungo le linee di piegatura; buona leggibilità.

446 Il doge Domenico Contarini. Attestato di merito per 1670, marzo 29. il servizio reso alla Repubblica dal conte Giovanni Venezia Silvio di Porcia. Pergamena di mm 270 x 470.

447 Cronaca di operazioni belliche: le truppe francesi, in- [sec. XVII ultimo viate contro gli Imperiali, non hanno osato attaccare quarto] agosto. Strasburgo e sono rientrate a Lauterburg; hanno poi aggredito con una zattera incendiaria; un centinaio di uomini è giunto da Philippsburg in soccorso della fortezza; gli Imperiali, sbarrando il corso del Reno, hanno im- pedito il transito di navi incendiarie francesi e re- spinto il nemico sulla terra; ad Hagenau si contano 3.000 feriti e 70 sepolti, altri 4.000 feriti a Zuber; gli approvvigionamenti verranno trasferiti da Sélestat a Colmar; si è dato assalto alla fortezza, di cui si spera di impadronirsi entro due settimane. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

448 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia [allora a Fri- 1674, febbraio 4. burgo] da …lttern [?]: attende notizie dal margravio Strasburgo von Baden e dal tamburino di Strasburgo su Beforth; avvisa del prossimo avvicendamento fra le truppe di retroguardia al comando del duca di Lorena e quelle di prima linea; riferisce sulla morte del tenente colonnello Haubitz durante l’assedio al castello di Dachstein e sul suicidio del suo successore duca Contrini; notizia della valorosa condotta di 50 russi durante il suddetto assedio. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca. 170 L’archivio Porcia Ricchieri

449 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia [allora a Stra- 1674, novembre 25. sburgo] da Johann Matthias von Sterlegg, provvedito- Vienna re agente del Consigliere aulico di Vienna: si propone per la nomina a provveditore e agente del reggimento Porcia, dopo la morte del precedente incaricato.

Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

450 Lettera al visconte di Turenne [da Giovanni Silvio 1675, gennaio 27. conte di Porcia?]: trattative per il riscatto di prigio- Friburgo in Brisgovia nieri dell’esercito imperiale, dietro consegna di una somma di denaro o di altri prigionieri. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

451 Disposizione dell’assemblea dei principi e Stati del 1675, gennaio 28- circolo di Svevia, mediante cui si fissa la ripartizio- febbraio 7. Ulma ne delle spese per il vettovagliamento delle truppe lorenesi, provvisoriamente acquartierate a nord del Danubio; segue la descrizione della qualità e quan- tità delle derrate e dei salari spettanti ai soldati e agli ufficiali, nonché del foraggio per i cavalli.

Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

452 Lettera a Giovanni [qui Enea] Silvio conte di Por- 1675, aprile 9. cia da Alessandro duca di Bournonville: riferisce sul Ravensburg conferimento dell’incarico di capitano della compa- gnia Kinbourg al luogotenente Arthuser.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

453 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia [allora a Wan- 1675, aprile 13. gen im Allgäu] da Alessandro duca di Bournonville: in- Ravensburg vita ad agevolare la conclusione dell’accordo con la città di Ulma al fine di garantire la sussistenza del reggimento.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca. Famiglia di Porcia e Brugnera 171

454 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia [allora ad 1675, luglio 3. Offenburg] dal generale Raimondo Montecuccoli: Urloffen ordina di accogliere il reggimento di fanti del duca di Fűrstenberg non appena giunga ad Offenburg e di lasciar partire le truppe russe al comando del duca Christian; invita il duca di Fürstenberg al rispetto dell’autorità dello stesso Porcia. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

455 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia [allora ad 1675, luglio 4. Offenburg] dal segretario militare Maximilian Lydl: Urloffen dispone che la cavalleria al seguito del conte di Für- stenberg si stanzi ad Offenburg e che i Dragoni e la cavalleria del Caprara muovano verso Lichtenau.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

456 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia [allo- 1675, luglio 15. ra ad Offenburg] dal generale Raimondo Mon- Scherzen[...] tecuccoli: prende accordi in vista del taglio di un argine e chiede di essere aggiornato sull’esito dell’operazione. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

457 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia [allora ad 1675, luglio 16. Offenburg] dal generale Raimondo Montecuccoli: Schlerzen[...] accusa ricevuta delle istruzioni del 12, 14 e 15 pre- cedenti, assieme alla lettera del colonnello Vecchi da Strasburgo e attende future istruzioni. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

458 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia [allora ad 1675, luglio 18. Offenburg] dal generale Raimondo Montecuccoli: Scherzen[...] chiede di essere continuamente informato dal Porcia sull’evolversi della campagna, avendo saputo che il 172 L’archivio Porcia Ricchieri

nemico muove verso Oberkirch ed Offenburg con ingenti truppe di fanti e cavalieri.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

459 Relazione del capitano Notger Wilhelm conte di 1675, luglio 29. Őttingen circa la diserzione di Andreas Jacob, solda- Offenburg to della compagnia Heidelberg. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

460 Note di recenti avvenimenti: informazioni circa le 1676, prospettate nomine di Montecuccoli e del duca di gennaio 19 e 23. Vienna Hollstein; operazioni belliche intorno a Wiesmar e Treviri; imminente consacrazione del vescovo di Gurk e ruolo di questi e della delegazione inglese nei preparativi per la pace di Nimega; composizione della controversia fra il vescovo di Műnster e i duchi di Brunswick-Zell relativa alla ripartizione della giuri- sdizione sul territorio di Brema (19 gennaio). Referto dei temi trattati dal Montecuccoli nell’udienza impe- riale: stato della campagna militare e suo desiderio di essere sollevato dal comando dell’esercito imperiale; nomina del barone di Hőrwarth a membro della de- legazione imperiale inviata per l’incoronazione del re polacco; notizie sulla contrarietà dei Lituani all’inco- ronazione e sulla ventilata presenza, alla cerimonia, di una delegazione persiana (23 gennaio).

Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

461 Lettera al duca [Carlo di Lorena?] da Hans Albrecht 1676, gennaio 27. barone di Dietrichstein: riferisce di aver trasmesso Mergelhof la lista del reggimento passato in rassegna; di non aver effettuato nuovi arruolamenti per mancanza di equipaggiamenti e di fondi; che le truppe, alloggiate in manipoli presso borghi e villaggi molto lontani dal quartiere militare, non possono essere radunate Famiglia di Porcia e Brugnera 173

per la marcia prima di otto giorni; richiede pertan- to l’avvicinamento del quartiere militare ai luoghi di stanza delle truppe e segnala che nei territori dei con- ti di Hohenlohe il reclutamento è stato sospeso per la contrarietà dei conti stessi all’esiguo indennizzo corrisposto per ciascun soldato. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

462 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia da Carlo 1676, febbraio 9. duca di Lorena: richiede l’invio ad Esslingen di 250 Esslingen am Neckar uomini del reggimento Porcia, a supporto della trup- pa del margravio Hermann zu Baden. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

463 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia da Carlo 1676, febbraio 9. duca di Lorena: autorizza il Porcia a recarsi per una Esslingen am Neckar settimana a Salisburgo, purché lasci adeguate dispo- sizioni al suo reggimento.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

464 Disposizione di Carlo duca di Lorena affinché Hans 1676, febbraio 27. Albrecht barone di Dietrichstein mandi 200 uomini Esslingen am Neckar a sorvegliare e proteggere Heilbronn e Wimpfen. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

465 Note di recenti avvenimenti: l’Imperatore si trova a 1676, maggio 2. Sankt Veit an der Glan dove si tengono colloqui ri- Vienna servati e dove ha ricevuto in udienza il nuovo padre confessore; il barone Caplies [?] si recherà in Boemia per acquistare grano e farina; il duca di Lorena ha di- sposto di tripartire l’esercito per impedire ai Francesi, rimasti in 500, di raggiungere Philippsburg; felice ar- rivo a Madrid delle navi imperiali provenienti dalle 174 L’archivio Porcia Ricchieri

Americhe con un carico di preziosi; assedio alla for- tezza di Stade; nuovi scontri in Pomerania fra le trup- pe svedesi e quelle dell’elettorato brandeburghese.

Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

466 Lettera a Giuliana contessa di Porcia, nata contessa di 1676, luglio 22. Lodron [allora a Nőrdlingen] da Johann Christoff von Dillingen an der Donau Freiburg, principe elettore e vescovo di Augusta: propo- ne un incontro, il successivo 1° agosto, per la promozio- ne della neoistituita congregazione della Santa Croce.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

467 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia [allora a 1676, agosto 20. Nőrdlingen] da Carlo duca di Lorena: raccomanda “Wettershuis d467”? la nomina del barone Gall a capitano della compa- gnia del reggimento Porcia, carica vacante dopo l’ab- bandono del conte di Őttingen.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

468 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia [allora a 1676, ottobre 25. Heilbronn] da Hans Albrecht barone di Dietrich- Steinenstadt stein: comunica che l’esercito è acquartierato presso Neuburg, attende disposizioni da Vienna e dal Por- cia per lo stanziamento delle truppe e per il recluta- mento di nuove compagnie.

Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

469 “Lista mit Tauff und Zuenahmen. Űber meinen [1677 ca.] aprile unterhabenden Haubtman Wendorffischen Compa- gnie zue Fuess, wie selbiges den 11. Aprilis als auch in M[ar]cio gemustert.”: rassegna della compagnia del capitano Ernst Geőrg von Wendorff. Unità documentaria di cc. 6; sigillo aderente. In lingua tedesca. Famiglia di Porcia e Brugnera 175

470 Lettera di Maximilian Gandolph Graf von Kuenburg 1677, giugno 20. arcivescovo di Salisburgo. Salisburgo

Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

471 “Lista. Űber Herrn Haubtman Kauan Compagnie 1677, agosto 24. lőblichen Graf Portiischen Regiments, was von der s.l. lezten Musterung, bis heutigen Dato abgengig und wűrcklich zu Diensten ist den 24. August 1677”: rassegna della compagnia del capitano Franz Ludwig von Kavan, in forze al reggimento Porcia, al 24 ago- sto 1677. Unità documentaria di cc. 6. In lingua tedesca.

472 “Extract Schreiben aus St. Gallen adj ult.mo Augusti 1677, agosto 31. 1677”: le truppe francesi, ricongiunte in Alsazia sot- s.l. to il comando del duca di Crequi, hanno occupato il campo delle truppe imperiali di Eisenach, inducen- dole in ritirata; hanno quindi oltrepassato con fante- ria e cavalleria il ponte di Brisach. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

473 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia [allora a 1677, dicembre 5. Wangen im Allgäu] dal generale Raimondo Monte- Wies[…] cuccoli: si rende disponibile a cooperare per la ridu- zione del reggimento Porcia a sedici compagnie.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

474 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia da Hans 1677, dicembre 28. Albrecht barone di Dietrichstein: augura al Porcia Wangen im Allgäu un miglioramento delle sue condizioni di salute e prega di essere mantenuto al suo servizio.

Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca. 176 L’archivio Porcia Ricchieri

475 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia da Paul Anton 1678, agosto 13. barone di Haubitz: esprime rammarico per la fiducia ac- Lutzelbourg cordata ad un alto ufficiale, cui il Porcia ha affidato man- sioni fino ad allora riservate al suo ruolo; riferisce sulla generale situazione del reggimento: organico, liquidità e sostentamento di uomini e cavalli; informa di ordini contraddittori ricevuti dai superiori e di aver salutato la nascita del nuovo arciduca con una salva di cannoni.

Unità documentaria di cc. 4. In lingua tedesca.

476 Ascanio Giustiniani, ambasciatore della Repubblica 1678, agosto 13. di Venezia. Salvacondotto rilasciato a Giovanni Sil- Vienna vio di Porcia, generale della Maestà Cesarea, per il rientro in Italia.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

477 Lettera a Giovanni Silvio conte di Porcia [allora 1680, gennaio 2. a Praga] da Helmhard Christoph conte di Weis- Linz senwolff: auguri per il nuovo anno. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. In lingua tedesca.

478 Lettera a [Giovanni Silvio conte di Porcia?] da Carlo 1680, gennaio 5. duca di Lorena: si dispone la riforma del reggimento Innsbruck Porcia e la sua riduzione a due compagnie di 200 uomini ciascuna.

Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

479 Johann Andree Keim154, appartenente al Reggimento 1683, giugno 12. del conte Lodron, dichiara di aver ricevuto da Giulia- Vienna na di Porcia un gioiello che ha l’incarico di consegna-

154re al suo comandante Nicola [sic] von Lodron. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente. In lingua tedesca.

154 Lettura incerta. Famiglia di Porcia e Brugnera 177

480 Lettera al Consiglio aulico di guerra da Giovanni Silvio [1690 ca.] conte di Porcia: chiede che il Consiglio interceda pres- so l’autorità imperiale per preservare l’importanza del reggimento Porcia, un tempo forte di 1.800 uomini ora ridotti a 543, e perché egli sia conservato nell’attua- le stato di comandante del reggimento, contro l’ipotesi di una sua assegnazione al servizio di principi stranieri.

Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca.

Enrico Ermanno di [Muzio?] di Porcia

481 L’imperatore Ferdinando III ordina al suo amba- 1639, gennaio 27. sciatore in Venezia di adoperarsi perché sia annul- Vienna lato il bando dagli Stati veneti comminato a Enrico Ermanno di Porcia. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

1.8 Miscellanea n. 21 unità documentarie (sec. XIII-1832)

Sono stati inseriti in questa sezione atti tipologicamente diversi e non collocabili nelle serie precedenti. In parte sono attribuibili con certezza alla famiglia Porcia per la presenza di contrassegni archivistici identificati (1.8.1.), in parte sono stati ricondotti a quest’ambito di produzione in base al contenuto (1.8.2.).

1.8.1. Documenti riferibili a titoli e rendite ecclesiastiche

482 “Inventario di certi beni della prepositura di Santo [sec. XIII?] Stefano”155. Scrittura relativa a proprietà della chiesa di Santo Stefano di Concordia, in cui agisce Giacomo procu-

155 ratore del Capitolo. Pergamena di mm 150 x 130; condizionata in camicia cartacea.

155 Titolo di mano posteriore sulla camicia cartacea. 178 L’archivio Porcia Ricchieri

483 Il papa Eugenio IV investe Antonio Benedetto Mau- 1439, luglio 17. roceno di Venezia del beneficio della chiesa di San Anno nono del 156 pontificato di Pietro di Vinera in diocesi di Ceneda. Eugenio IV. Firenze 156 Pergamena di mm 285 x 500; sigillo deperdito. Supporto con macchie d’umidità e lacerazioni lungo le linee di piegatura.

484 Marco Barba patriarca di Aquileia al Capitolo di 1471, luglio 2. Udine. Approva e conferma gli statuti del Capitolo. Anno secondo del pontificato di Paolo II. Roma

Copia sec. XVI. Unità documentaria di cc. 2.

485 “1408. Asolutione delli casi riservati alla Santa Sede [sec. XVI?] agosto 20. apostolicha fata al conte Federigo de Portia”157. [Porcia], chiesa di Santa Maria di Porcia Scritto di fra Bartolomeo da Fabrica. 157 Pergamena di mm 155 x 155; condizionata in camicia cartacea. Supporto mutilo, si conserva la metà sinistra.

486 Angelo Micheli nipote di Giovanni […] cardinale di 1502, febbraio 13. San Angelo, nomima suo procuratore Alvise Micheli Anno decimo del pontificato di cittadino veneto perché lo rappresenti nell’immissio- Alessandro VI. Roma ne nel possesso di titoli beneficiali. Notaio: Giovanni Battista de Ecclesia. Pergamena di mm 385 x 335; sigillo deperdito. Supporto con macchie d’umidità, rosicatura nel margine inferiore sinistro.

487 Il doge Pasquale Cicogna al vicario di Porcia. Lettera 1593, ottobre 28. che accompagna Benvenuto Pasini, corriere incarica- Venezia to di seguire l’introduzione del servizio di staffetta e corrieri nel tratto da Marghera ad Udine. Pergamena di mm 310 x 410.

156 Presumibilmente beneficio di una chiesa sotto lo stesso titolo sita a Serravalle. Si veda in Archivio della Curia vescovile di Vittorio Veneto, Archivio Vecchio, Referato VI. Materia beneficiaria, Rubrica benefici semplici non esistenti, n. 48. 157 Titolo di mano posteriore sulla camicia cartacea. Famiglia di Porcia e Brugnera 179

488 Paolo Vicino del fu Erasmo di Porcia, abitante in Por- 1594, novembre 23- togruaro, compare dinanzi al vice podestà di Porto- 1595, gennaio 1. Portogruaro gruaro, Panfilo Perini, e chiede autorizzazione a ven- dere i propri beni e ad obbligare quelli dotali della moglie Elisabetta del fu Giovanni Peroni per sovveni- re ad alcuni debiti che ha con diverse persone, tra cui un censo annuo di lire 358 e soldi 1, con interesse del 7%, verso Troilo e Sartorio Altan di cui è debitore per un capitale di 825 ducati di cui rimane ancora scoper- to per ducati 148, lire 5 e soldi 8. Sentita la donna, il vicepodestà concede licenza alla vendita. Segue, alla stessa data, contratto di compravendita con cui Paolo Vicino cede a Sartorio Altan, a saldo del suo debito, alcune proprietà nelle pertinenze di Porcia libere da obblighi verso terzi, tra cui una casa con annessi, al- cuni fabbricati colonici e diversi appezzamenti di terra del valore di ducati 42 per campo. 1595, gennaio 1. Portogruaro, palazzo podestarile. Il po- destà Alvise Salomon approva il contratto di cui sopra. Notaio: Francesco Salvarolo del fu Giovanni Pietro di Portogruaro. Pergamena di mm 525 x 360. Supporto con fori e lacerazioni lungo le linee di piegatura; buona leggibilità.

1.8.2. Diversa

489 Patti dotali per il matrimonio di Orsina figlia di [sec. XIV] Enrico Scrovegni con Bartolomeo. Notaio: Guglielmo del fu Bernardo de Villa di Padova. Pergamena di mm 460 x 415. Il documento è stato riutilizzato come coperta di un registro: sul verso si legge di mano posteriore “Questo si he el libro dele b[…] et altre robe vendude per mi Artico in el millo46”, altre mani “comes purzillarum fratres”. Supporto in cattivo stato di conservazione, inchiostro sbiadito ed estesa lacuna nella metà superiore.

490 “Auszug Summarie der Ausgaben auf das 1537. s.l. Kriegsvolgkh so aus ersame Landschafft in Crain zu Ross und Fuess zu Erhaltung des Windischen Lanndt geschikht und bezalt haben de anno 1536” 180 L’archivio Porcia Ricchieri

[Titolo interno]. “Ausgab so auf den Zug zu Erret- tung des Windischen Lanndt beschehen und in Na- men Königlicher Majestät betzallt ist worden. Wie hienach particular begriffen ist” [Titolo esterno]. Estratto sommario delle spese sostenute dalla Pro- vincia di Carniola per la campagna militare contro i Turchi del 1536.

Unità documentaria di cc. 5 parzialmente cucite. In lingua tedesca.

491 Testamento di Francesco della Torre di Santa Croce. 1563, febbraio 20. Chomutov158 158 Unità documentaria di cc. 12. In lingua tedesca.

492 I consorti di Spilimbergo attestano quanto segue: 1584, giugno 12. ogni anno nel giorno di San Biagio, 3 febbraio, sono Spilimbergo nominati un podestà e tre giurati abitanti a Spilim- bergo i quali hanno mandato di giudicare nel civile, mentre per l’appello alle loro sentenze viene giudica- to dagli stessi consorti. Notaio: Giovanni Battista Carbo cancelliere di Spilimbergo. Unità documentaria di cc. 2.

493 “Pretese del Comune di Ragogna con capitoli accor- [sec. XVII?] dati dal conte Venceslao”. Bifoglio utilizzato come camicia di un fascicolo così intitolato. Unità documentaria di c. 1; la camicia riutilizza un foglio su cui è presente una stampa raffigurante l’insegna del negoziante veneziano Domenico Bertagna.

494 “Saal oder Stifft Buech über die Herrschafft Obern 1635. s.l. Lautterbach sambt baiden darzue gehörigen Hoffmar- cken Hornöch und Meilnhoven. Anno 1635.” Catasto delle rendite della Signoria di Oberlauterbach. Unità documentaria di cc. 12. In lingua tedesca.

158 Nel documento “Comutau”, in Boemia. Famiglia di Porcia e Brugnera 181

495 Comunicati di recenti avvenimenti: imminente ar- 1675, luglio 1-18. rivo a Mosca dell’inviato imperiale, dove verrà rice- Varsavia, Cracovia e Vienna vuto dallo zar; lo zar ha confermato alla legazione imperiale l’invio di un esercito di 40.000 uomini contro il nemico; timori per l’avvicinarsi dei Turchi e di orde di Tartari, stanziate in Podolia in attesa di ordini e intente in saccheggi; notizia sull’uccisione di ufficiali polacchi e russi; le maestà reali si sono rifu- giate a Jaworow in attesa che la spedizione degli uf- ficiali Glodenky e Gruben abbia buon esito, mentre un inviato persiano e uno moscovita hanno ottenuto udienza dal re; il Sirko, dopo aver sottratto cavalli ai Tartari e fatto prigionieri, ha riconsegnato le truppe al governatore presso Mohilow (1 luglio, Varsavia); il Khan dei Tartari, che detiene 1.000 prigionieri della Volinia e della Polesia, ha concesso una proroga alle trattative; il grancancelliere lituano giungerà a Jawo- row e si adopererà, fra l’altro, per una riconciliazione fra il generale lituano e il re polacco (7 luglio, Craco- via); le maestà imperiali hanno compiuto le loro pra- tiche devozionali presso i padri Carmelitani; il conte di Windisch-Grätz, effettuata una legazione presso le corti di Brunswick, Lűneburg e Hannover, ha otte- nuto soddisfazione dall’imperatore; il principe elet- tore di Brandeburgo, dopo la vittoria sugli Svedesi, intende proseguire nelle operazioni belliche contro questi e soverchiarli; dalla Polonia voci di trattative di pace fra il re polacco e i Turchi, avvalorate dalle recenti incursioni tartare; in Ungheria, gli Ussari e gli Aiducchi hanno sbaragliato un reggimento turco non lontano da Székesfehérvár; il conte di Sternberg, di ritorno da Magonza, ha riferito a Sua Maestà della recente elezione del principe elettore, omaggiando- lo a nome di lui di un gioiello (14 luglio, Vienna); l’imperatore ha dato udienza al conte di Kaunitz e al Peuger, mentre l’imperatrice vedeva un inviato dei Savoia per trattare delle esequie del duca di Savoia; il reggimento Schmied marcia verso la Slesia e le trup- pe del generale Copp si sono ricongiunte a quelle 182 L’archivio Porcia Ricchieri

dell’elettore di Brandeburgo; voci di discordie inter- ne fra i soldati nazionali svedesi e i tedeschi al loro servizio, che si rifiutano ormai di combattere; il con- te di Weissenwolff è partito per Linz dove assumerà l’ufficio di capitano provinciale (18 luglio, Vienna). Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

496 “Berichts Extract. Von denn Fundatoribus des s.d. [sec. XVIII]. s.l. Closters Castl”. Relazione storica sulle origini dell’Abbazia di Kastl.

Unità documentaria di cc. 4. In lingua tedesca; a c. 4r è presente un disegno acquerello raffigurate le armi dell’Abbazia e della famiglia Sulzbach.

497 Francesco II imperatore dei romani. Notificazione 1804, febbraio 27. in materia di diritti d’uso delle acque e relativi oneri Vienna fiscali. Unità documentaria di c. 1.

498 Francesco I imperatore d’Austria. Notificazione in 1815, ottobre 17. materia di “Cariche della Corona”. Vienna Unità documentaria di c. 1.

499 Francesco I imperatore d’Austria. Notificazione in 1816, giugno 1. materia finanziaria. Elenca le imposte per cui è pre- Vienna visto l’obbligo di pagamento in biglietti di banca. Unità documentaria di cc. 2.

500 Francesco I imperatore d’Austria. Notificazione in 1816, ottobre 29. materia finanziaria. Riguarda la sottoscrizione di Vienna obbligazioni dello Stato. Unità documentaria di c. 1. Famiglia di Porcia e Brugnera 183

501 1. Proclama Francesco I imperatore d’Austria. No- 1817, maggio 3; tificazione in materia di beni feudali. Comunica ter- 1818, aprile 24. Vienna; Venezia mini per la denuncia e la richesta d’investitura; 2. Avviso sottoscritto dall’Imperiale Regio segretario di governo, barone de Waismansdorf con cui si notifica la patente sovrana di cui sopra. Fascicolo di cc. 2.

502 Dispensa matrimoniale rilasciata dal Vicario genera- 1832, marzo 29. le di Vienna a Giuseppe e Caterina Fischer. Vienna

Unità documentaria di c. 1.

2. FAMIGLIA RICCHIERI

2.1 Nobilità n. 30 unità documentarie (1381-sec. XVIII)

La serie comprende l’atto di aggregazione alla nobiltà di Treviso di Nicolussio di Ricchiero di Pordenone, deliberato dal consiglio cittadino nel dicembre 1381 ed il successivo riconoscimento del titolo a Stefano Ricchieri da parte del duca d’Au- stria Leopoldo III d’Asburgo in data 21 gennaio 1383. Per lo stesso personaggio si conserva il diploma di aggregazione alla nobiltà sottoscritto dal doge Antonio Venier in data 29 giugno 1389. I documenti sono presenti in copie cartacee posteriori, semplici ed autentiche, in estratti da registri della cancelleria trevigiana ed opere di erudizione (vedasi la nota ricavata dal Summario delle cose notabili di Pordenone di mons. Francesco Savino al n. 516). Si tratta presumibilmente di atti e memorie raccolte da Ferdinando Ricchieri nella seconda metà del XVII secolo con lo scopo di provvedere ad un ulteriore riconoscimento del titolo da parte del Comune di Treviso per se stesso ed i fratelli Flaminio e Giovanni Lucio, come si evidenzia dalla presenza di una minuta dell’i- stanza inoltrata al consiglio (n. 514) e dal carteggio con Aurelio Rover cancelliere del collegio dei nobili di quella città degli anni 1659 e 1660 (nn. 518-520). La presenza di un gruppo di documenti raccolti sotto il titolo “Fondamenti dell’al- bori della famiglia Ricchieri, cioè riconoscimento 1660 della legitima discendenza di Flaminio, Ferdinando e Giovanni Lucio fatto dal collegio di Treviso e prove della discendenza nostra da detto Flaminio” (n. 513) tra cui figura una copia di tale rinnovo ottenuto in data 29 marzo 1660, documenta l’attenzione posta dagli eredi di Ferdinando e Flaminio alla conservazione dei privilegi concessi alla propria fa- miglia159. Sempre all’interno di questo gruppo di documenti si segnala la copia del testamento di Stefano di Nicolò Ricchieri – citato sopra – rogato a Buda in data 25 febbraio 1391 mentre si trovava al servizio della regina Maria d’Ungheria160 ed un elenco di nascite/morti nel periodo 1680-1762 estratto da un libro di memorie. Si collocano tra il XVII e XVIII secolo altri materiali prodotti e raccolti per la ricostruzione ed attestazione della storia familiare: alberi genealogici, stemmi, componimenti celebrativi.

159 Dal carteggio di Francesco di Pompeo (padre del Silino) e di Francesco Mario figlio di Flaminio sappiamo che anche questi si interessarono della ricostruzione della storia familiare. Si rimanda alla serie denominata “Personalità”. 160 Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati cit., p. 25. 186 L’archivio Porcia Ricchieri

Certamente parte di questi documenti, e di quelli presenti nelle serie successive, furono utilizzati da Ferdinando per redigere l’opera memorialistica pubblicata nel 1676 con il nome accademico di Coridamo Silino intitolata Raccolta de priuilegi, e regali fatti da imperatori, rè, arciduchi d’Austria, & altri prencipi concessi alla fa- miglia illustrissima de’ signori conti Ricchieri nobili di Pordenone, Treuiso, e del Par- lamento della Patria del Friuli, di maritaggi nobilissimi, e di fondationi di conuenti, hospitali, prepositure, & altri legati pij di gran consideratione, cauati dagli originali stessi, & autenticati per mano di publico nodaro composta da Coridamo Silino. Sono stati inseriti in calce a questo nucleo documentario gli atti di conferimento del priorato laicale di Santa Maria assegnati ai Ricchieri dal Collegio dei nobili di Treviso (1693-1774).

2.1.1. Aggregazioni alla nobiltà

503 Il podestà di Treviso Bertoldo di Spilimbergo acco- 1381, dicembre 23. glie la richiesta di aggregazione alla nobiltà presenta- Treviso ta da Nicolò del fu Ricchiero di Pordenone. Nicolò è rappresentato dal figlio Benvenuto. Notaio: Gerardo Covolo di Treviso. Copia semplice posteriore (sec. XVI). Unità documentaria di cc. 2. Supporto con lievi danni da umidità e roditori nei margini esterni e lungo le linee di piegatura.

504 Come precedente. 1381, dicembre 23. Treviso Copia posteriore (1629) del notaio Bartolomeo Ravenna. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con rosicature nel margine inferiore.

505 Come precedente. 1381, dicembre 23. Treviso

Copia semplice posteriore (secc. XVIII-XIX). Unità documentaria di cc. 2.

506 Trascrizioni [sec. XVI?] di atti conservati nei regi- 1381 stri della cancelleria del Comune di Treviso. Com- prendono il regesto di due delibere del Consiglio di Famiglia Ricchieri 187

Treviso del dicembre 1381 e l’atto di conferma del doge Andrea Contarini a Nicolò del fu Riccherio e Giovanni del fu Marino di Pordenone.

Unità documentaria di cc. 2.

507 Leopoldo III d’Asburgo duca d’Austria al podestà 1383, gennaio 21. e consiglio di Treviso. Notifica il riconoscimento Graz del titolo di nobili di Treviso a Stefano Ricchieri di Pordenone e fratelli. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con lievi rosicature nel margine esterno.

508 Leopoldo III d’Asburgo duca d’Austria al podestà 1383, gennaio 21. e consiglio di Treviso. Notifica il riconoscimento Graz del titolo di nobili di Treviso a Stefano Ricchieri di Pordenone e fratelli. Copia semplice cinquecentesca estratta da un volume membranaceo intitolato Libro provisionum ducalium conservato nella cancelleria della Comune di Treviso. Segue copia della conferma concessa dal doge Andrea Contarini a Nicolò del fu Riccherio e Giovanni del fu Marino di Pordenone. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con lievi rosicature nel margine esterno.

509 Leopoldo III d’Asburgo duca d’Austria al podestà 1383, gennaio 21. e consiglio di Treviso. Notifica il riconoscimento Graz del titolo di nobili di Treviso a Stefano Ricchieri di Pordenone e fratelli. Copia autentica redatta dal notaio Nicola Foenis di Pordenone dall’originale membra- naceo in possesso di Francesco Ricchieri (1648). Segue attestazione di fede notarile. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

510 “Fondamenti dell’albori della famiglia Ricchieri, 1383-1762 cioè riconoscimento 1660 della legitima discendenza di Flaminio, Ferdinando e Giovanni Lucio fatto dal collegio di Treviso e prove della discendenza nostra 188 L’archivio Porcia Ricchieri

da detto Flaminio”. [Titolo su cartiglio, mano sec. XVIII/XIX]. L’unità raccoglie copie semplici dei seguenti atti: a. 1383, gennaio 21. Graz. Leopoldo duca d’Austria al capitano e consiglio di Treviso. Notifica l’aggre- gazione di Stefano Ricchieri alla nobiltà di Treviso. Copia semplice sec. XVII; b. 1391, febbraio 25. [Buda (Ungheria)]. Testamen- to di Stefano Ricchieri del fu Nicolò. Copia semplice sec. XVII; c. 1660, marzo 29. Treviso. Conferma del titolo di nobili di Treviso a Flaminio e fratelli Ricchieri. Copia semplice sec. XVIII/XIX; d. 1680, settembre 6. Treviso. Fede di nobiltà della famiglia Ricchieri. Copia semplice sec. XVIII/XIX; e. Estratto da un libro di memorie della famiglia Ric- chieri. Le registrazioni riguardano nascite/morti nel periodo 1680-1762 (mano sec. XVIII/XIX). Filza di cc. 9.

511 Il doge Antonio Venier investe Stefano Ricchieri ed 1389, giugno 29. i suoi eredi del titolo di nobile e cittadino veneto. Venezia Copia autentica redatta dal notaio Pietro Brunetta di Pordenone da altra copia del notaio Giacomo Mari- no di Pordenone (sec. XVII). Segue fede di autenti- cità del podestà di Pordenone.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

512 Il doge Antonio Venier investe Stefano Ricchieri ed 1389, giugno 29. i suoi eredi del titolo di nobile e cittadino veneto. Venezia Copia autentica redatta dal notaio Pietro Brunetta di Pordenone da altra copia del notaio Giacomo Mari- no di Pordenone (sec. XVII). Segue fede di autenti- cità del podestà di Pordenone.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta. Famiglia Ricchieri 189

513 Trascrizioni di atti che riguardano membri della fa- 1389-1635 miglia. Comprendono: atto di investitura con cui il doge Antonio Venier investe Stefano Ricchieri ed i suoi eredi del titolo di nobile e cittadino veneto (29 giugno 1389); lettera di Lucio Ricchieri al padre (s.d.); attestazione di servizio rilasciata da Pompeo Giustiniani maestro di campo generale delle armi del Friuli ad Ernesto e Francesco Ricchieri (9 giugno 1616); lettera del doge Giovanni Bembo al genera- le Antonio Priuli con cui, stante la morte di Lucio Ricchieri, lo invita a confermare alla famiglia ed al fratello il sostegno del governo (10 settembre 1616); lettera di Francesco Barbarigo ad un fratello di Lu- cio, per la morte di questi (21 settembre 1616); atte- stazione di servizio rilasciata dal provveditore veneto Camillo Trevisan a Francesco Ricchieri (28 otto- bre 1616); idem del provveditore Pietro Barbarigo (16 dicembre 1616); lettera del doge Francesco Erizzo con cui rappresenta a chi di dovere l’inve- stitura di Francesco Ricchieri a conte di Sedrano (5 maggio 1635). Unità documentaria di cc. 2. Supporto con lievi rosicature nei margini.

514 Minuta/copia di una supplica presentata da Flami- [sec. XVII] nio, Ferdinando e Giovanni Lucio Ricchieri per ot- tenere il rinnovo del titolo di nobili di Treviso. Unità documentaria di c. 1. Supporto con macchie d’umidità che compromettono la lettura del testo.

515 Nota genealogica sulla discendenza di Nicolò Ric- [sec. XVII] chieri, con riferimento alla documentazione che l’attesta. Unità documentaria di cc. 2. 190 L’archivio Porcia Ricchieri

516 Frammento di un foglio su cui erano registrate note [sec. XVII-XVIII] storiche sulla famiglia. Si leggono due note: la prima, estratta da un opera di mons. Francesco Savino intito- lata Summario delle cose notabili di Pordenone , riporta l’aggregazione di Nicolò del fu Ricchiero alla nobiltà di Treviso nell’anno 1381; la seconda riguarda invece Ferdinando di Francesco Ricchieri (1609-?). Unità documentaria di c. 1. Supporto con macchie e lacerazioni nei margini esterni; discreta leggibilità.

517 Scritto che ricorda il privilegio di nobiltà concesso ai [sec. XVII-XVIII] Ricchieri dai dogi Antonio Venier e Michele Steno.

Unità documentaria di cc. 2.

518 Lettera di [Aurelio Rover] a Ferdinando Ricchieri. [1659, marzo 23]. [Treviso]

Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in carta. Supporto con macchie di umidità lungo le linee di piegatura; buona leggibilità.

519 Lettera di Aurelio Rover a [Ferdinando Ricchie- 1659, marzo 23- ri]. Segue [minuta di risposta, datata Pordenone, aprile 4. Treviso 4 aprile 1659]. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con lievi rosicature nel margine inferiore.

520 Lettera di Aurelio Rover a Ferdinando Ricchieri. 1660, febbraio 13. Manca l’allegato. Treviso Unità documentaria di cc. 2. Supporto con macchie di umidità lungo le linee di piegatura; buona leggibilità.

521 Lettera di Antonio Spineda a Ferdinando Ricchie- 1660, marzo 30. ri. Comunica il risultato della votazione espressa dal Treviso Collegio sulla richiesta di aggregazione. Unità documentaria di cc. 3. Famiglia Ricchieri 191

2.1.2. Componimenti celebrativi

522 Componimenti di Osvaldo Ravenna in onore della 1669 - 1672 famiglia Ricchieri; nei margini disegni ad inchiostro. Fascicolo di cc. 4 legate in carta. Supporto con rosicature nel margine esterno.

523 Componimento [in dedica alla famiglia Ricchieri], [sec. XVII-XVIII?] con note di correzione posteriori. Unità documentaria di c. 1. Nel verso una nota ricorda l’acquisto della giurisdizione di Morsano da parte della famiglia nell’anno 1391. Supporto danneggiato da umidità e roditori; discreta leggibilità.

524 Trascrizioni di componimenti in versi: [sec. XVII-XVIII] a. “Si scorrono i fasti della nobilissima famiglia Ri- chiera di Pordenone celebre nell’armi, nelle lettere e nella pietà”; b. “Nella partenza dell’ill.mo et ecc.mo signor pro- curatore Battista Nani per Nimega (…) ai congressi della pace fra le due corone”.

Unità documentaria di cc. 2.

2.1.3. Armi e genealogia

525 Disegno a inchiostro e acquerello raffigurante lo [sec. XVII-XVIII] stemma della famiglia [Ricchieri di Genova]. Unità documentaria di c. 1.

526 Disegno a inchiostro e acquerello raffigurante lo [sec. XVII-XVIII] stemma della famiglia [Ricchieri di Genova]. Unità documentaria di c. 1. 192 L’archivio Porcia Ricchieri

527 Albero genealogico della famiglia Ricchieri. [sec. XVIII] Unità documentaria di c. 1.

528 Albero genealogico della famiglia Ricchieri. [sec. XVIII] Unità documentaria di c. 1.

2.1.4. Priorato laicale di Santa Maria di Treviso

529 Il Collegio dei nobili di [Treviso] convoca Fran- 1693, maggio 12. cesco Ricchieri per il conferimento del Priorato [Treviso] di Santa Maria. Unità documentaria di c. 1, a stampa e ms.

530 Il Collegio dei nobili di [Treviso] convoca Francesco 1705, febbraio 28. e Lucio Ricchieri per il conferimento del Priorato [Treviso] di Santa Maria.

Unità documentaria di c. 1, a stampa e ms.

531 Il Collegio dei nobili di [Treviso] convoca Francesco 1749, agosto 16. e Lucio Ricchieri per il conferimento del Priorato [Treviso] di Santa Maria. Unità documentaria di c. 1, a stampa e ms.

532 Il Collegio dei nobili di [Treviso] convoca Lucio, 1774, marzo 31. Francesco, Ferdinando e Girolamo Ricchieri per il [Treviso] conferimento del Priorato di Santa Maria.

Unità documentaria di c. 1, a stampa e ms.

Famiglia Ricchieri 193

2.2 Patrimonio, patti dotali, testamenti, contenziosi n. 128 unità archivistiche e documentarie (1332-1590 ca.)

La serie riunisce carte che possono essere riferite al processo attraverso cui la famiglia ha costruito la propria posizione economica e sociale, perseguendo nel tempo l’acquisizione di un solido capitale immobiliare e la costruzione di una rete di relazioni parentali di prestigio. Rispetto agli estremi cronologici del corpus di documenti che nel fondo Porcia Ricchieri è stato ricondotto alla famiglia Ric- chieri (secc. XIII-XIX) va sottolineato il fatto che gli atti qui collocati coprono un arco di tempo relativamente circoscritto: si parte dal documento in cui è stata individuata la più antica attestazione del capostipite della famiglia161, un contrat- to di compravendita rogato nell’anno 1332 in cui compare Ricchiero sarto di Pordenone (n. 533), per proseguire, attraverso gli atti che documentano l’agire dei suoi discendenti (in particolare quelli che si fanno risalire ai figli Daniele e Benvenuto), sino alla fine del XVI secolo. In mancanza di riferimenti archivistici evidenti e data l’eterogeneità delle carte, non è sembrato opportuno operare eccessive suddivisioni. Si è quindi preferito mantenere come sostanziale riferimento quello dell’ordinamento cronologico, non tenendo conto della tipologia (atti notarili, carteggi) e/o della natura do- cumentaria (trasferimenti di beni e diritti, affari di contenzioso) laddove i docu- menti si presentavano come una raccolta di atti singoli. Per lo stesso motivo si è deciso di non isolare gli atti relativi ad accordi matrimoniali e disposizioni di ultima volontà, preferendo fornire un elenco con riferimento alla collocazione in questo cappello introduttivo. Eventuali ipotesi di collegamento ad altra do- cumentazione presente nel fondo Porcia Ricchieri, compresa quella per cui non è stato individuato il riferimento evidente ad una delle due famiglie, sono state inserite in una nota posta in fondo alla descrizione dell’unità. Al primo livello, quindi, corrisponde la descrizione del nucleo più consistente di atti confluiti in questa serie. Seguono alcuni sottolivelli creati per mettere in evi- denza piccoli nuclei di carte per cui è sembrato possibile affermare con una certa sicurezza l’esistenza di nessi originari. Per quanto riguarda il primo livello comprende documentazione di natura stret- tamente patrimoniale – atti di compravendita, permuta, locazione, scritture di obbligazione – relativa ad immobili ubicati nella pianura pordenonese (Aviano, Azzano, Castel d’Aviano, Cimpello, Cordenons, Cusano, Fiume, Poincicco, Por- denone, Vallenoncello, Villanova, Villotta), un unico atto riguarda beni siti nella villa di Grizzo. Provengono da affari di contenzioso relativi al patrimonio gli

161 Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati cit., p. 24. 194 L’archivio Porcia Ricchieri atti che vedono Polidoro Ricchieri contro lo zio Cristoforo nel 1504 (n. 561), Ettore Ricchieri contro Giovanni Daniele Mantica nel 1570 (n. 577), Pompeo e Cristoforo verso attori non identificati nel XVII secolo (n. 585-586); mentre il documento più antico di questo gruppo riguarda un’azione promossa da Gaspare di Daniele contro il pittore incaricato di dipingere la cappella di famiglia nella chiesa di San Marco (n. 553)162. Pochissimi i carteggi amministrativi tra mem- bri della famiglia, relativi a liquidazioni di capitali dotali e riscossioni di affitti (nn. 570, 576, 578). I contratti dotali sono presenti dall’anno 1382 con un accordo sottoscritto da Francesco di Nicolò Ricchieri di Pordenone e Gasparino di Baldassare d’Arcano per la dote della sorella di quest’ultimo, Maddalena (n. 538). Seguono, nell’or- dine, i patti relativi alle nozze di Antonia di Francesco di Nicola dei nobili di Prodolone sposa nel 1421 di Gaspare di Daniele Ricchieri di Pordenone (n. 551) – cui vanno collegati altri due atti degli anni 1448 e 1453 che definiscono le mo- dalità di soluzione del debito a carico dei fratelli della donna (nn. 555, 557) – di Ricchiera figlia di Francesco [di Pompeo Ricchieri] sposa nel 1563 di Nicola di Spilimbergo (n. 572) e, nell’anno successivo, di Aurora di Strassoldo sposa di Ettore Ricchieri (n. 573) – con quietanza ed attestazione relative a questo even- to (nn. 574-575) – di Porzia di Colloredo sposa nel 1574 di Pompeo Ricchieri (n. 579) – con relativa dispensa del vicario di San Marco (n. 580). Il contratto dotale del matrimonio di Gaspara di Giovanni Leonardo Ricchieri con il nobile veneto Giovanni Alvise Belloni (1494) è stato collocato in un sot- tolivello costituito da quattro unità archivistiche/documentarie riferibili a proce- dimenti civili promossi dai fratelli Pompeo, Gaspare ed Orlandino di Francesco Ricchieri per rivendicare diritti sul patrimonio dotale di Gaspara e della sorella Giovanna moglie di Constantino di Gregorio di Prata. Oltre ai patti dotali di Gaspara si conservano due scritture d’accordo siglate dalle parti negli anni 1497 e 1505 ed un volume di atti cartacei e membranacei che comprende diversi atti notarili allegati (nn. 614- 617). Per quanto riguarda gli atti di ultima volontà si segnala la presenza dei testamenti di: Stefano Ricchieri, anno 1391 in copia posteriore (n. 542) di cui esiste un’altra copia tra le carte attestanti i titoli nobiliari nella serie 1 (n. 513); Daniele di Un- grispach163 marito di Ursina di Giovanni Marino Ricchieri, anno 1411 (n. 549);

162 Sulla cappela Ricchieri nel duomo di Pordenone e una possibile identificazione dell’artista si veda Francesca Poles, La committenza Ricchieri nella Pordenone tardogotica. Novità e approfondimenti, tesi di laurea in Con- servazione dei beni culturali, Università degli studi di Trento, a.a. 2011/12, pp. 249-325. 163 Daniele di Ungrispach, originario di Cormons, fu podestà di Pordenone nell’anno 1404 quindi si ritirò dalla vita pubblica trascorrendo lunghi periodi nel monastero di San Matteo di Murano. La sua morte per mano di un sicario viene tradizionalmente datata al 31 marzo 1411 ma questo dato non concorda con l’atto qui conservato. Famiglia Ricchieri 195

Giovanni Pietro di Nicolussio Ricchieri di Pordenone, 1420 (n. 550); Giovanni Leonardo di Gaspare Ricchieri, anno 1450 (n. 556); Polidoro Ricchieri, 1533 (n. 566); Ettore Ricchieri, 1590 (n. 584). Sono stati creati ulteriori sottolivelli per riunire carte che riguardano pratiche di trasferimento di beni e contenziosi condotti da alcuni membri della famiglia: i fratelli Cristoforo, Orlandino ed Ettore di Tommaso Ricchieri ed il figlio di Ettore, Polidoro (secc. XV-XVI) – del ramo discendente da Benvenuto – Pom- peo di Francesco, del ramo discendente da Daniele. Tra questi si segnalano in particolare gli atti relativi alle acquisizioni di diritti su mulini siti nel territorio di Aviano (1456-1561) e di beni del castello di Pordenone siti nella villa di Rorai Grande (1561-1577). Seguono quindi, nell’ordine, un sottolivello che riunisce la documentazione re- lativa al patrimonio immobiliare nel trevigiano ed un sottolivello che compren- de carte riferibili alla famiglia Rorario per beni acquisiti presumibilmente dai Ricchieri in via ereditaria. Elenco dei sottolivelli: 2.2.1. Patrimonio, patti dotali, testamenti; 2.2.2. Contenzioso con i Pagliavini di San Daniele (1456-1495 ca.); 2.2.3. Mulini in Aviano (1561-1577); 2.2.4. Beni feudali del castello di Pordenone (1561-1577); 2.2.5. Contenzioso sulla facoltà di Giovanni Leonardo Ricchieri (1479-1527); 2.2.6. Contenzioso con eredi di Daniele Soccorso di Villanova (1528-1559); 2.2.7. Contenzioso con i consorti di Prodolone (1555-1621); 2.2.8. Patrimonio nel trevigiano (1404-1587); 2.2.9. Carte Rorario (1457-1557).

2.2.1. Patrimonio, patti dotali, testamenti

533 Compravendita. Daniele del fu Sussi di Aviano ven- 1332, aprile 4. de per lire 28 di denari piccoli a Ricchiero sarto Pordenone di Pordenone un appezzamento di terra situato nel territorio di Aviano. Segue in data 4 aprile altro contratto con cui Daniele cede a Ricchiero per lire 12 di denari piccoli una seconda proprietà situata nel medesimo luogo, su cui vive un onere di de- cima di una quarta di frumento verso il patriarca d’Aquileia. Notaio: Domenico Marcolini di Pordenone. Pergamena di mm 305 x 130. Supporto con macchie e rosicature che compromettono in parte la leggibilità. 196 L’archivio Porcia Ricchieri

534 Compravendita. Gerardo del fu Mainardo conte di 1362, giugno 5. Prata, a nome proprio e del fratello Rizzardo, come Pordenone da atto di procura rogato nello stesso anno dal notaio Guglielmo del fu Filippo di Portobuffolè, vende per il prezzo di 380 lire di denari piccoli a Nicolò del fu Riccherio di Pordenone un manso situato nelle pertinenze di Cordenons. Notaio: Gabriele del fu Nicola chirurgici. Pergamena di mm 530 x 205. Supporto con estese rosicature lungo il margine sinistro che compromettono in parte la leggibilità.

535 Atto di ratifica. Artico e Rizzardo del fu Mainardo 1362, giugno 12. conte di Prata ratificano il contratto di compraven- [Pordenone] dita con cui il fratello Gerardo ha trasferito a Nicolò del fu Ricchiero di Pordenone un manso condotto da Francesco del fu Francesco Rodolfo Olivo di Cor- denons e situato nella detta villa. Notaio: Gabriele del fu Nicola chirurgici. Pergamena di mm 245 x 180. Supporto con estese rosicature lungo il margine destro che compromettono in parte la leggibilità.

536 Compravendita. Giovanni notaio di Ceneda, abitan- 1370, febbraio 11. te a Sacile, figlio di Guidone detto Marchetto, ven- Sacile de a titolo di livello perpetuo, per 94 lire di denari piccoli, ad Ettore del fu Bernardo di Sacile un orto situato oltre il ponte di Porta Aviano che in prece- denza era stato di Siruto notaio di Aviano. Segue immissio in possessionem. In data 17 febbraio Ettore affitta la proprietà a Daniele di Aviano per il censo annuo di 7 lire di denari piccoli e un cesto di frutta. Seguono clausole di pagamento. Notaio: Nicola del fu Galvano di Sacile. Pergamena di mm 565 x 235. Supporto con estese rosicature lungo il margine sinistro che compromettono in parte la leggibilità. Famiglia Ricchieri 197

537 Compravendita. Per 425 lire di denari piccoli Si- 1370?, maggio 15. mone del fu Minisino di Aviano vende a Benvenuto Roveredo figlio di Nicolò del fu Ricchiero di Pordenone, che agisce a nome del padre, due mansi situati a Grizzo e Malnisio.

Notaio: Andrea del fu Marcucio. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Giovan- ni del fu Ziriollo del fu Zaccaria di Pordenone. Pergamena di mm 400 x 225. Supporto con inchiostro a tratti sbiadito, lacerazioni nei margini esterni.

538 Scrittura di accordo sottoscritta da Francesco del fu 1382, dicembre. Nicola Ricchieri di Pordenone e da Gasparino del fu Venzone Baldassare [?] in relazione alla dote di Maddalena del fu Baldassare. Notaio: Giovanni del fu Ermanno. Pergamena di mm 235 x 160. Supporto fortemente danneggiato da umidità e roditori; mutila e illegibile la metà destra.

539 Compravendita. Guglielmino del fu Nicolussio con- 1387, febbraio 4. te di Prata vende per il prezzo di 400 ducati a Fran- Prata, chiesa di San Giacomo di Prata cesco del fu Nicolò Ricchieri di Pordenone tre mansi situati nel territorio di Valle e Noncello. Notaio: Giovanni de Zeriollo del fu Zaccaria di Pordenone. Unità documentaria di cc. 2 condizionate in camicia cartacea. Supporto con macchie d’umidità e lacerazioni lungo le linee di piegatura, lacuna nel margine destro di c. 2; mediocre leggibilità.

540 Compravendita. Giacomo del fu Mintussio della pie- 1389, marzo 15. ve di Aviano vende a Daniele del fu Nicola Ricchie- Pordenone ri quattro aratori di cui due situati nelle pertinenze di San Zenone e due nelle pertinenze dell’ospedale di San Giovanni di Sacile. A garanzia della vendita, conclusa al prezzo di lire 50 di denari piccoli, Giaco- mo obbliga due immobili, una casa ubicata ad Avia- no ed un casale sito nella medesima località. Segue in data 3 aprile 1389 la ratifica di Melchiorre del 198 L’archivio Porcia Ricchieri

fu Pidrusso di Aviano che si costituisce garante del contratto di vendita. Notaio: Giacomo del fu Pietro de Fornicis di Caneva. Pergamena di mm 485 x 190. Supporto con estese rosicature che compromettono in parte la leggibilità.

541 Compravendita. Ronaldo del fu Bertolussio di Mon- 1390, novembre 4. tereale abitante a Gemona vende, per 360 lire di sol- Pordenone di, a Daniele del fu Nicolò Ricchieri di Pordenone, rappresentante anche i fratelli Stefano e Francesco e il nipote Antonio del fu Benvenuto, un manso si- tuato presso la villa di Grizzo e condotto da Corra- dino del fu Martino di Grizzo e Sante di Montereale ed inoltre una decima che percepisce su altri cinque mansi nella stessa località. Segue specifica dei redditi percepiti. In data 5 novembre è registrata la presa di possesso del manso di Grizzo. Notaio: Zampolino del fu Francesco draperi di Udine abitante a Pordenone. Pergamena di mm 370 x 180.

542 Estratto dal testamento di Stefano Ricchieri di Por- 1391, 25 febbraio. denone. s.l. Copia autentica del notaio Pietro Bombardieri del fu Girolamo di Pordenone estratta da un volume di atti processuali posseduto da Francesco Ricchieri (16 gennaio 1767).

Unità documentaria di cc. 2; sigillo a inchiostro.

543 Compravendita. Giacoma del fu Nicola Maroc di 1393, maggio 11. Spilimbergo vende a Daniele del fu Nicolò Ricchie- Pordenone ri di Pordenone per il prezzo di lire 400 di denari piccoli un manso situato nella pieve di Aviano con- dotto da Giovanni Malizia. Segue in data 13 maggio l’immissione nel possesso del bene. Notaio: Giacomo del fu Pietro de Fornicis di Caneva. Pergamena di mm 520 x 170. Famiglia Ricchieri 199

544 Compravendita. Contratto con cui Daniele del fu [sec. XV] Nicola Ricchieri acquista dei fondi nel territorio di Aviano. Notaio: Lucufredus del fu Vigorossii di Aviano. Pergamena di mm 485 x 165. Supporto con estese rosicature che ne compromettono la leggibilità.

545 Compravendita. Luca del fu Odorico fabbro di Avia- 1401, settembre 24. no vende per lire 64 di piccoli a Francesco del fu Pordenone Nicolò Ricchieri di Pordenone una proprietà di cir- ca due iugeri situata nelle pertinenze di Aviano in località denominata “Plantamilon”, vincolata ad un onere di decima. Di seguito l’acquirente loca la pro- prietà al venditore per l’annuo canone di staia 1 di frumento, staia 1 di avena, 1 gallina. Notaio: Antonio del fu Almerico Silerini di Pordenone. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Giovanni Battista Rorario. Pergamena di mm 340 x 200.

546 Sentenza volontaria. Enrico del fu Benvenuto di Avia- 1402, novembre 20. no si costituisce debitore verso Francesco del fu Nico- Pordenone lò Ricchieri di Pordenone per la somma di 2 ducati, prezzo di un bovino a lui consegnato dal Ricchieri. Notaio: Zampolino del fu Franco draperi di Udine. Pergamena di mm 140 x 125.

547 Sentenza volontaria. Giovanni fabbro figlio di Gia- 1406, dicembre 6. como Mainerio di Aviano, abitante in Pordenone, Pordenone si impegna a liquidare a Francesco del fu Nicolò Ricchieri di Pordenone la somma di lire 200 quale debito per l’acquisto di merce. Seguono clausole a garanzia del pagamento. Notaio: Giovanni [di Pietro de Fornicis] da Caneva abitante a Pordenone. Originale da imbreviatura del notaio Zampolino del fu Francesco draperi di Udine, abitante a Pordenone. Pergamena di mm 180 x 140. 200 L’archivio Porcia Ricchieri

548 Permuta. Daniele del fu Giovanni [Ventura] di Por- 1407, gennaio 19. denone e Francesco del fu Nicolò Ricchieri fanno Pordenone permuta di due edifici entrambi situati a Pordenone in località “Codafora” su cui vivono degli oneri di livello; il Ricchieri integra la propria parte con ulte- riori 100 lire a titolo di miglioramenti. Notaio: Giacomo del fu Pietro de Fornicis di Caneva. Pergamena di mm 290 x 170.

549 Testamento del nobile Daniele del fu Nicolussio de 1411, settembre […]. Ungrispach abitante a Pordenone. A modifica delle Pordenone disposizioni dettate in precedenza, elegge la propria sepoltura nel monastero di San Matteo di Murano; as- segna alcuni legati a questo monastero ed alla chiesa di San Marco di Pordenone per la celebrazione di messe d’anniversario in onore della prima moglie Dorotea. Erede universale viene nominata la moglie Ursina fi- glia del fu Giovanni Marino Ricchieri di Pordenone. Notaio: Giovanni del fu Nicola de Arliotis di Pordenone. Pergamena di mm 285 x 120. Supporto danneggiato da roditori in corrispondenza delle righe 1-4.

550 Testamento di Giovanni Pietro del fu Nicolussio Ric- 1420, aprile 13. chieri di Pordenone. Dispone la sua sepoltura nella Pordenone chiesa di San Marco di Pordenone, cappella dei Santis- simi Pietro e Paolo; assegna quindi alla moglie Chiara alcuni lasciti tra cui due mansi situati a Zoppola con i relativi crediti, un orto situato presso la chiesa di Sant’Antonio fuori le mura di Pordenone, alcuni og- getti d’arredo e l’usufrutto dei redditi di due mansi uno sito ad Aviano e l’altro a Bannia e della casa in cui la donna abita. Un legato di 100 lire di soldi è assegnato a Margherita figlia del cognato Gottardo di Pordenone. Nomina quindi suoi eredi Gaspare Ricchieri, i fratelli Nicola ed Andrea del fu Antonio Ricchieri ed i fratelli Tommaso e Giacomo del fu Cristoforo Ricchieri. Notaio: Nicolussio del fu Giovanni Belini di Brugnera. Pergamena di mm 340 x 150. Famiglia Ricchieri 201

551 Contratto dotale con cui Francesco del fu Nicola 1421, gennaio 5. dei nobili di Prodolone assegna alla figlia Antonia, Prodolone, chiesa di San Martino sposa di Gaspare del fu Daniele Ricchieri di Porde- none, un capitale di 1.000 lire di soldi, da liquidarsi in cinque anni, 131 ducati d’oro per le vesti ed altri ornamenti ed oggetti d’arredo. Notaio: Paolo del fu Odorico di Valle. Pergamena di mm 370 x 150.

552 Locazione. Gaspare del fu Daniele Ricchieri di Por- 1422 marzo 2. denone, a nome proprio e dei nipoti Tommaso e Gia- Pordenone, loggia del Comune como, affitta a Benvenuto del fu Paolo de Lacunare di Marsure un manso situato in località “Lacunar”. Il contratto164 prevede un termine di 10 anni ed un canone annuo di 1 staio di frumento, 2 staia di avena,

1641 staio di sorgo, due polli, una spalla di maiale. Notaio: Paolo del fu Odorico di Valle. Pergamena di mm 225 x 160.

553 Procura. Gaspare del fu Daniele Ricchieri di Porde- 1430, ottobre 13. none nomina il nipote Tommaso del fu Cristoforo Pordenone Ricchieri suo procuratore nell’azione che intende muovere contro il pittore Giorgio del fu *** perché questi completi l’opera iniziata nella cappella del fu Giovanni Pietro Ricchieri nella chiesa di San Marco di Pordenone. Notaio: Paolo del fu Odorico di Valle. Pergamena di mm 305 x 140.

554 Compravendita. Gaspare del fu Daniele Ricchie- 1446, ottobre 2. ri vende per 100 ducati a Benedetto del fu Pietro Pordenone Giacomo Mazachi di Valle, abitante a Noncello, il manso situato a Noncello di cui è conduttore lo stesso Benedetto.

164 Il contratto è presumibilmente da ricondurre alle operazioni realizzate da Gaspare quale commissario deputato all’amministrazione delle rendite del fu Francesco, finalizzate alla costruzione del convento francescano. 202 L’archivio Porcia Ricchieri

Notaio: Paolo del fu Odorico di Valle. Segue presa di possesso dell’immobile in data 24 dicembre. Pergamena di mm 390 x 160. Supporto con inchiostro sbiadito in alcuni punti.

555 Sentenza volontaria. Con il contratto dotale rogato in 1448, febbraio 3. data 5 febbraio 1421 dal notaio Paolo del fu Odorico Prodolone di Valle, Francesco dei nobili di Prodolone assegnava alla figlia Antonia, sposa di Gaspare Ricchieri di Por- denone, un capitale di 1.000 lire di soldi e 131 ducati d’oro per vesti ed altri ornamenti. Bartolomeo e Da- niele nobili di Prodolone, fratelli di Antonia e coeredi del patrimonio paterno, si impegnano ora a liquidare alla donna – per cui agisce il genero Antonio Bombi di Treviso – il residuo del capitale dotale suddetto, per la parte spettante a ciascuno di loro, in forma ra- teale entro otto anni dalla data del presente contratto. Notaio: Giorgio del fu Giacomo del fu Orlandino di Maniago. Pergamena di mm 380 x 240. Supporto con macchie e piccole lacune nella metà superiore.

556 Testamento di Giovanni Leonardo del fu Gaspare 1450, agosto 14. Ricchieri di Pordenone. Dispone la propria sepoltura Pordenone, casa Ricchieri nell’arca di famiglia nella chiesa di San Marco di Por- denone. Assegna alla madre Antonia l’usufrutto della casa in cui abita ed un legato con il vincolo che della metà ne possa disporre liberamente post mortem e l’al- tra metà ritorni ai propri eredi legittimi. Alla moglie Teodosia, oltre a quanto le compete a titolo di dote, lascia ulteriori 150 ducati. Prevede quindi dei legati per le dotazioni delle eventuali figlie femmine, mentre nomina eredi universali i figli maschi. In assenza di questi o in caso di loro morte in età minore viene indi- viduato come erede il fratello Orlandino ed i suoi figli. Notaio: Bartolomeo Micheli. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Paolo del fu Odorico di Valle. Pergamena di mm 380 x 205. Supporto con inchiostro sbiadito nella metà superiore. Famiglia Ricchieri 203

557 Livello. Bartolomeo e Daniele del fu Francesco dei 1453, novembre 6. nobili di Prodolone debitori di Gaspare Ricchieri di Prodolone Pordenone e della moglie Antonia, loro sorella, per la parte rispettivamente spettante del capitale dotale dovuto alla donna – come da istrumento dotale in data 5 gennaio 1421 del notaio Paolo del fu Odorico di Valle e successivo atto d’obbligazione in data 3 febbraio 1448 del notaio Giorgio di Maniago – ce- dono ad Antonia due livelli di 4 staia di frumento e 4 urne di vino che si impegnano a corrispondere sopra due loro proprietà situate a Prodolone e cioè, il primo, sopra una braida della misura di dieci campi condotta da Antonio figlio di Marco di Prodolone, il secondo, sopra un manso abitato da Domenico Gheter. Con la clausola che quando loro o gli eredi liquideranno alla sorella il capitale dovuto, 500 lire di soldi ciascuno, o parte di esso si potrà affrancare i beni o parte del debito. Notaio: Pietro Rizzardo del fu Silvestro di Caneva notaio e cancelliere di . Pergamena di mm 545 x 300. Supporto con fori e piccole lacerazioni nella metà superiore.

558 Scrittura di accordo che riguarda un contratto di com- 1464, aprile 12. pravendita con cui Orlandino Ricchieri ha venduto a Pordenone Luchino Rizzardi per il prezzo di 22 ducati un pra- to situato nelle pertinenze di Cordenons sulla strada che conduce a Valvasone. Dopo l’annullamento del contratto, la restituzione del capitale anticipato viene garantita ai Rizzardi da Vignuto Fossati di Cordenons, che obbliga a loro favore un altro prato situato in lo- calità “ala roya zoposa”, e successivamente da Stefano Melari di Pordenone che obbliga a favore di Vignuto una proprietà situata a Pordenone “alla Colonna”.

Notaio: Giacomo del fu Michele di Prata. Pergamena di mm 395 x 90. 204 L’archivio Porcia Ricchieri

559 Locazione. Giacomo a Scolis del fu Michele di Prata, 1464, luglio 16. quale cameraro della chiesa di San Marco di Porde- Pordenone, cancelleria none e con l’approvazione del consiglio della comu- del Comune nità, affitta a Nicola Ciresii di Fiume un manso di proprietà della chiesa situato a Fiume e retto da Bia- chino di Fiume. Il canone annuo viene fissato in 3 staia di frumento, 3 staia di sorgo, 3 staia di miglio e 2 urne di vino. Notaio: Daniele del fu Antonio de Lan[…] di Pordenone. Pergamena di mm 375 x 155. Supporto con fori e piccole lacune nella parte centrale.

560 Compravendita. Gaspare ed Orlandino del fu Fran- 1497, maggio 17. cesco Ricchieri vendono a Venerio e Marco Fossati di Pordenone Cordenons per il prezzo di 38 ducati una proprietà situata in Cordenons. Notaio: [Nicodemo Grandoni]. Unità documentaria di cc. 2. Supporto in cattivo stato di conservazione, parzialmente mutilo.

561 Testo di una lettera indirizzata [dal capitano di Por- 1504, febbraio 13. denone?] all’imperatore. Riguarda un contenzioso Pordenone tra Polidoro Ricchieri e lo zio di Cristoforo Ricchieri e la possibilità che Polidoro assuma la tutela e l’am- ministrazione dei beni dell’ottuagenario. Minuta/copia coeva? Unità documentaria di c. 1.

562 Con riferimento ad un contratto di enfiteusi sotto- 1510, novembre 26. scritto da Pompeo Ricchieri e i Furlano di Villalta Pordenone per un mulino situato in località non individuata, Pompeo notifica a Leonardo e Giacomo Furlano ed a Giorgio, che agisce per sè e quale curatore di Do- menico figlio di Battista di Villalta, che non possono disporre dei diritti e delle rendite del bene se non nella forma prevista dall’instrumento citato. Famiglia Ricchieri 205

Notaio: Giacomo Asteo del fu Domenico del Zocco di Pordenone. Pergamena di mm 215 x 205. Supporto con estese macchie che compromettono la leggibilità del testo.

563 Compravendita. Bartolomeo figlio di Vittorio Zanussi 1517, giugno 24. di San Quirino vende per 3 ducati a Nicola di Daniele Pordenone di Villotta, giurisdizione di Prata, un livello annuo di una quarta di frumento pagato sopra una sua braida, detta “de la Lama”, situata nel territorio di Pordenone. Notaio: Giacomo Asteo del fu Domenico del Zocco di Pordenone. Pergamena di mm 405 x 165. Supporto con fori e piccole lacune; buona leggibilità.

564 Compravendita. I fratelli Nicola, Matteo, Aloisio e 1523, ottobre 31. Salvatore del fu Daniele Pupulin di Villotta vendono Villotta a Pompeo Ricchieri per il prezzo di 22 ducati una proprietà denominata “la Lamata” situata nelle per- tinenze di San Quirino. Notaio: Girolamo Rorario. Pergamena di mm 390 x 190.

565 Locazione. Pompeo Ricchieri affitta a Nasutto e Ben- 1531, settembre 13. venuto del fu Sebastiano Fontana di Cimpello due Pordenone terreni situati nelle pertinenze di Cimpello in località denominata “le Ville Mate de sopra” ed altre quattro proprietà arative contigue. I conduttori si impegnano a corrispondere annualmente 4 staia di frumento ed una spalla di maiale del peso di tre libbre. Notaio: Antonio Maria Mottense. Pergamena di mm 350 x 145.

566 Testamento di Polidoro Ricchieri. L’atto annulla il 1533, settembre […]. precedente rogato dal notaio Bernardino Corizio. Pordenone Il testatore elegge la propria sepoltura nella cappel- la dei Santissimi Pietro e Paolo della parrocchiale di Pordenone, dà disposizioni per la dotazione della 206 L’archivio Porcia Ricchieri

figlia Pantasilea, nomina erede il figlio Ettore, ed in caso di loro morte in età minore individua il proprio successore nel nipote Giacomo di Polcenigo. A Vespa- siano, Giulio, Massenzio e Teobaldo figli del fu Galva- no di Maniago assegna una quota della dote materna a titolo di risarcimento per un credito di 90 ducati del suddetto Galvano. Dona quindi i libri della propria biblioteca al canonico udinese Girolamo di Polcenigo, specificando che dovranno essere resi quelli che erano in prestito. Alle chiese pordenonesi di San Marco e di San Francesco lascia due vesti di damasco perchè ne vengano realizzati dei piviali. In chiusura dispone che con il suo patrimonio venga edificato un monastero femminile di qual si voglia ordine e di cui uno della famiglia Ricchieri sia sempre governatore e difensore. Nomina commissari testamentari il suddetto canonico Girolamo, Giacomo di Polcenigo e Pompeo Ricchieri. La sorella Susanna è nominata tutrice dei figli. Notaio: Pietro Antonio Frescolini del fu Francesco. Pergamena di mm 585 x 185. Supporto con danni da roditori nella metà superiore.

567 Compravendita. Luca del fu Lorenzone di Porde- 1538, giugno 14. none vende a Francesco del fu Pompeo Ricchieri di Pordenone Pordenone per il prezzo di ducati 3 un livello del valore di uno staio di frumento annuo da riscuotersi sopra un appezzamento di terra situato a San Grego- rio in località denominata “le Bortolote”. Notaio: Giulio Savino di Pordenone. Pergamena di mm 300 x 120.

568 Sentenza volontaria. Giovanni de Cescho di Fiume 1549, luglio 6. rinuncia al possesso di una proprietà situata a Fiume Pordenone, in casa Ricchieri in località “in Liez”, compresa in un manso di Fran- cesco e fratelli Ricchieri. Notaio: Giulio Savino del fu Bartolomeo di Pordenone. Pergamena di mm 350 x 130. Supporto danneggiato da roditori nelle prime 10 righe. Famiglia Ricchieri 207

569 Locazione. Francesco Ricchieri cittadino di Porde- 1549, luglio 6. none, a nome proprio e dei fratelli, affitta a Giovanni Pordenone, in casa Ricchieri de Cescho di Fiume un appezzamento di terra situato nelle pertinenze di Fiume in località denominata “in Liez”; il conduttore si impegna a pagare annualmen- te 1 staio di frumento, 1 gallina e 2 polli. Notaio: Giulio Savino di Pordenone. Pergamena di mm 300 x 130.

570 Carteggio e carte di natura amministrativo-contabile 1549-1570 che riguardano in parte la liquidazione della dote di Adriana Ricchieri moglie di Pietro di Maniago. Si conservano: nn. 5 lettere di Pietro di Mania- go ai cognati Ricchieri; nn. 2 lettere di Pompeo di Pietro Maniago agli zii e cugini Ricchieri; quietan- ze sottoscritte da Pietro per somme ricevute dalla famiglia Ricchieri. Fascicolo di cc. 16.

571 Compravendita. Giacomo detto Fumat del fu Gre- 1551, settembre 11. gorio Naroli di Noncello vende per il prezzo di 6 Pordenone ducati a Francesco Ricchieri di Pordenone i diritti relativi a due appezzamenti di terra situati a Porde- none in località detta “La riv[…] chiampat eundo Noncello”. Notaio: Pietro Antonio Frescolini del fu Francesco. Pergamena di mm 240 x 170. Supporto con macchie d’umidità e danni da roditori.

572 Patti dotali per le nozze di Ricchiera figlia di France- 1563, novembre 25. sco del fu Pompeo Ricchieri e Nicola di Spilimbergo. Pordenone Copia coeva? Unità documentaria di cc. 2. Supporto con lacune nella parte centrale lungo le linee di piegatura. 208 L’archivio Porcia Ricchieri

573 Patti dotali per le nozze di Ettore Ricchieri con 1564. Pordenone Aurora di Strassoldo. Originale redatto da Francesco Ricchieri con sotto- scrizioni di Ettore Ricchieri, Giovanni Battista Stras- soldo, Bertoldo di Valvasone e Ermes di Porcia. Unità documentaria di cc. 2.

574 Giacomo d’Attems, capitano di Gradisca, certifica 1564, febbraio 18. che nei giorni 25 e 26 gennaio 1564 Ettore Ricchieri Gradisca si trovava a Gradisca per condurre in sposa la figlia del conte di Strassoldo. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

575 Quietanza rilasciata da Nicolò di Spilimbergo al suo- 1565, 16 giugno; cero Francesco Ricchieri per il pagamento del capita- 1567, 18 giugno le dotale di Ricchiera. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con macchie d’umidità; buona leggibilità.

576 Lettera di Giulio [di Prodolone] allo zio Francesco 1568, agosto 6. Ricchieri. Riguarda la riscossione di affitti. [Prodolone] Unità documentaria di c. 1. Supporto danneggiato da macchie d’umidità e rosicature nei margini laterali.

577 Il doge Pietro Loredan notifica l’annullamento del- 1570, marzo 4. la sentenza pubblicata il 26 maggio 1569 da Nicola Venezia Gradenigo, capitano di Pordenone, a favore di Etto- re Ricchieri in un contenzioso che lo contrapponeva a Giovanni Daniele Mantica. Pergamena di mm 335 x 495; sigillo deperdito. Supporto danneggiato lungo le linee di piegatura.

578 Lettera di Flaminio Ricchieri alla cognata Serena 1572, gennaio 26. Ricchieri. Riguarda questioni economiche. Venezia Famiglia Ricchieri 209

Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta. Supporto danneggiato da macchie d’umidità e fori lungo le linee di piegatura.

579 Contratto di matrimonio per le nozze tra Pompeo Ric- 1574, aprile 27. chieri e Porzia del fu Marco di Colloredo. La donna [Pordenone] – sorella di Federico, Ludovico e Lelio di Colloredo – è rappresentata da Pietro di Strassoldo. Sottoscrizioni autografe di Pompeo Ricchieri e Pietro di Strassoldo. Unità documentaria di cc. 2; due sigilli aderenti.

580 Alvise Varmo, vicario della parrocchiale di San Mar- 1574, maggio 8. co, attesta la pubblicazione del matrimonio tra Pom- Pordenone peo Ricchieri e Porzia di Colloredo ed autorizza la sua celebrazione. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

581 Retrovendita. Dando esecuzione ad un compromesso 1578, marzo 6. siglato tra le parti in data 1° maggio 1578 – ed essen- Pordenone do stato versata da Pompeo Ricchieri a Roncadino Spelladi, cassiere del fontico di Pordenone, la somma di ducati 20 a titolo di deposito – Domenico Brunetta del fu Giovanni di Porcia rivende a Pompeo Ricchieri del fu Francesco di Pordenone un manso con relativi annessi situato nella villa di Fiume. La proprietà era stata venduta per la medesima somma da Francesco del fu Orlandino Ricchieri al nonno di Domenico Brunetta con atto del notaio Francesco Bonifacio Pratense di Pordenone datato 16 aprile 1489.

Notaio: Ascanio Amalteo del fu Gualtiero di Pordenone. Pergamena di mm 405 x 160.

582 Compravendita. Bidino del fu Giacomo Amalteo di 1587, febbraio 6. Pordenone vende a Pompeo Ricchieri per il prezzo Pordenone, in casa Ricchieri di 100 ducati la casa d’abitazione con relativi annessi ubicata a Pordenone in località “Fornaci” ed inoltre 210 L’archivio Porcia Ricchieri

tre-quattro appezzamenti di terra situati in località “campo della fornase”. Su questi immobili vivono oneri di livello verso privati ed enti tra cui Giovanni Meduna, il castello di Pordenone, il convento di San Francesco. Di seguito Ricchieri loca al venditore le proprietà acquistate per il canone annuo di ducati 7 ed un ulteriore appezzamento di terra situato in loca- lità “Fornaci inferiori” per il canone annuo di ducati 18. L’Amalteo si impegna a costruire su quest’ultimo una nuova fornace. In data 20 luglio Bidino vende a Pompeo, per la somma di 55 ducati, un livello sulla casa di cui al contratto precedente. Notaio: Sulpicio Milesio. Pergamena di mm 425 x 195.

583 Compravendita. Ettore Ricchieri nobile di Pordeno- 1589, gennaio 21. ne vende per il prezzo di 600 ducati a Parisano Pa- Venezia risani fisicus alcune proprietà immobiliari e cioè: un manso sito a Cusano condotto da Giacomo e fratelli Munari di Poincicco, un terreno sito a Poincicco in località detta “Laveian” lavorato dalli stessi Munari, dieci campi in Azzano, che il venditore aveva acqui- stato da Angelo e Battista Rossi di Burano, lavora- ti da Francesco Zuliani di Azzano. Segue alla stessa data atto di livello con cui il Parisani cede al Ricchie- ri le proprietà acquistate dietro corresponsione di un canone annuo di 40 ducati.

Notaio: Vittorio Maffei del fu Ludovico. In data 20 aprile 1594 è registrata l’affrancazione del livello. Pergamena di mm 460 x 345. Supporto con rosicature nella metà superiore.

584 Testamento di Ettore Ricchieri figlio di Polidoro. 1590. Pordenone Copia autentica del notaio Angelo Rizzardi del fu Domenico di Pordenone (anno 1709). Esemplare ricavato da una copia del notaio Ravenna (1698) dell’originale in possesso di Francesco Ricchieri. Unità documentaria di cc. 6. Famiglia Ricchieri 211

585 Minuta di una lettera. Riguarda un’azione legale che [sec. XVII, coinvolge Pompeo Ricchieri e gli eredi di Giovanni post 1612] Paolo di Cusano. Unità documentaria di c. 1. Supporto danneggiato da umidità e roditori, in cattivo stato di conservazione.

2.2.2. Contenzioso con i Pagliavini di San Daniele n. 6 unità archivistiche e documentarie (1456-1495 ca.)

Atti di un contenzioso che contrappone i fratelli Ettore, Cristoforo e Stefano fu Tommaso Ricchieri di Pordenone agli eredi di Nicola Pagliavini/Pavaglini di San Daniele del Friuli. La vertenza riguarda un credito derivante da una transazione commerciale.

586 Lettera inviata da [Nicola Pagliavini?]165 ad un avvo- [sec. XV cato. Riguarda una vertenza con Cristoforo Ricchieri seconda metà?]

165 per affitti insoluti. Minuta/copia? incompleta. Unità documentaria di c. 1.

587 Cristoforo Ricchieri di Pordenone contro gli eredi di [sec. XV Nicola Pagliavini di San Daniele. seconda metà] Volume di cc. 16 privo di coperta, condizionato in camicia moderna.

588 Su richiesta di Cristoforo Ricchieri di Pordenone, il [sec. XV notaio Giacomo del fu Gabriele Pittiani di San Da- seconda metà] niele attesta la validità di un documento relativo al procedimento civile che vede come attori Nicola Pa- gliavini e Cristoforo Ricchieri di Pordenone. Unità documentaria di c. 1.

165 L’attribuzione al Pagliavini si basa sul confronto con la lettera al n. 592. 212 L’archivio Porcia Ricchieri

589 Nota che riguarda una somma corrisposta da Vito 1456, settembre 27 Trevisano ad un agente di Nicola Pagliavini. Copia estratta da un libro del fu Antonio Bordon. Il supporto è costituito dal frammento di un foglio che conteneva altro scritto. Unità documentaria di c. 1. Supporto danneggiato da umidità e roditori; mediocre leggibilità.

590 Sentenza arbitraria dei giudici Marquardo Susanna e 1476, settembre 3. Giovanni Antonio Medici nella lite che contrappo- Udine ne Tommasina e Susanna, figlie ed eredi di Nicola Pagliavini di San Daniele e mogli rispettivamente di Nicola e Guglielmo De Colle, ai fratelli Odorico e Domenico detto Quel del fu Pietro Giovanni Rulus di Cusano.

Copia semplice coeva. Unità documentaria di c. 1. Supporto danneggiato da macchie d’umidità e roditori; mediocre stato di conservazione.

591 Atto di citazione. Buzio Palmuli canonico aquileiese 1492, luglio 23. San ai fratelli Cristoforo, Ettore e Stefano [Ricchieri] di Daniele del Friuli Pordenone. I Ricchieri sono citati in giudizio per di- fendere le proprie ragioni contro gli eredi di Nicola Pagliavini. Notaio: Francesco Pittiani notaio e cancelliere di San Daniele. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente.

592 Lettera di Nicola Pagliavini all’avvocato Francesco 1495?, settembre 5. Tolmetano. Sollecita un suo intervento nella Venezia vertenza con il Ricchieri. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta. Famiglia Ricchieri 213

2.2.3. Mulini di Aviano n. 14 unità (1456-1561)

Carte che riguardano gli interessi economici dei fratelli Ettore, Cristoforo e Ste- fano fu Tommaso Ricchieri e quindi di Polidoro figlio di Ettore in alcuni edifici molitori siti nel territorio di Aviano lungo i fiumi Cellina e Meduna. Sono pre- senti atti notarili e due sentenze arbitrarie che vedono i Ricchieri interagire con i nobili di Maniago ed i consorti Colautti di Aviano.

593 Fideiussione. Con atto rogato dalla cancelleria vesco- 1456, novembre 27. vile nell’anno 1405, Nicola del fu Galvano dei nobili Pordenone, casa di Ettore Ricchieri di Maniago aveva venduto al rev. Antonio Feletti ve- scovo di Concordia un mulino situato sul fiume Me- duna nel territorio di ed un censo livellario in frumento che gli veniva corrisposto sopra un altro mulino situato sul fiume Cellina in distretto di Avia- no, rispettivamente per 180 e 70 ducati. Poiché ora il venditore intende annullare questo contratto, impe- gnandosi a corrispondere al vescovo la somma di 83 ducati oltre alle spese sostenute nella proprietà – come da atto rogato nell’anno 1456 da Gregorio Sarasino di Vicenza cancelliere del luogotenente della Patria del Friuli – Ettore e Stefano del fu Tommaso Ricchieri cittadini di Pordenone si costituiscono suoi fideiussori. Notaio: Giacomo del fu Michele di Prata. Pergamena di mm 450 x 210.

594 Compravendita. Nicola del fu Galvano dei nobili 1459, febbraio 15. di Maniago vende per 300 ducati ad Ettore del fu Maniago Tommaso Ricchieri di Pordenone, che agisce anche a nome dei fratelli Cristoforo e Stefano, un mulino situato nei pressi di Castel d’Aviano in località de- nominata “in Alberet”. Si specifica che gli acquiren- ti hanno già anticipato il pagamento liquidando, a nome del venditore, delle somme da questi dovute al rev. Antonio Feletti vescovo di Concordia ed a Bianchino conte di Porcia ed il rimanente a titolo 214 L’archivio Porcia Ricchieri

di dote per la moglie di Ettore. Seguono in data 12 aprile l’immissio in possessionem e la registrazione del- le clausole di retrovendita. Notaio: Daniele del fu Astolfo di Fanna. Pergamena di mm 330 x 230. Supporto con lievi rosicature nel margine laterale sinistro.

595 Sentenza arbitraria nella vertenza che contrappone 1464, giugno 27 Nicola del fu Galvano di Maniago a Nicola del Fre- sco della pieve di Aviano. Il Maniago rivendica la li- quidazione di una credito lui dovuto in virtù di un contratto tra le parti relativo a due mulini posti sulle acque del Cellina.

Notaio: Michele di San Martino. Copia da originale del notaio Daniele del fu Odorico di Aviano. Supporto danneggiato da roditori.

596 Sentenza che riguarda alcuni crediti di Nicola [1464 settembre 22?]166 di Maniago relativi ad un mulino. 166 Copia semplice. Unità documentaria di c. 1. Supporto danneggiato da macchie d’umidità e roditori, in cattivo stato di conservazione.

597 Con atto rogato dal notaio Daniele Astolfi di Fan- 1486, gennaio 2. na, Nicola del fu Galvano dei nobili di Maniago ha Aviano venduto ai fratelli Ettore, Cristoforo e Stefano del fu Tommaso Ricchieri di Pordenone un mulino situa- to nei pressi di Castel d’Aviano con la clausola che la proprietà poteva essere successivamente retrocessa al venditore. Ora gli eredi delle parti citate, rappre- sentati da Galvano del fu Nicola e Girolamo del fu Ettore, si accordano perché sia il mulino che i dirit- ti d’uso delle acque della roggia afferente al fiume

166 La data si ricava da una nota posteriore. Famiglia Ricchieri 215

Cellina diventino proprietà indivisa tra le due fami- glie; Galvano rinuncia al patto di retrovendita e cede ai Ricchieri la proprietà del mulino, Girolamo cede a Galvano metà della proprietà del bene. Notaio: Andrea di Aviano. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Nicola del fu Salvatore di Aviano. Pergamena di mm 525 x 170. Supporto con piccoli fori e rosicature.

598 Sentenza arbitraria in una vertenza che contrappone 1486, febbraio 27. Galvano di Maniago e Girolamo Ricchieri di Por- Aviano denone a Zanino e Giacomo Colautti del Fresco. Le parti rivendicano diritti su poste di macina e relativi diritti d’uso delle acque lungo il fiume Cellina in di- stretto di Aviano. Notaio: Andrea de Cantonio di Aviano. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Odorico del fu Artico di Aviano, su mandato del nobile Leonardo Coderta cittadino di Conegliano e tutore dell’eredità del suddetto Andrea. Pergamena di mm 490 x 350. Supporto con rosicature nei margini laterali.

599 Compravendita. Aulino del fu Aulino Colautti e Ni- 1507, agosto 16. cola del fu Giacomo Colautti della pieve di Aviano Aviano vendono per 115 ducati a Pietro [del fu Giovanni Ferro di Venezia], un livello annuo di 6 staia di fru- mento e 4 staia di miglio sopra un mulino di recente costruzione situato nella detta pieve in località “in Roncoles”. Segue clausola di affrancazione. Notaio: Odorico nobile di Aviano. Originale da imbreviatura redatto da Francesco Gioia scriba publicus. Pergamena di mm 385 x 200. Supporto con fori ed inchiostro sbiadito nella metà superiore.

600 Compravendita. Nicola del fu Daniele Colautti del- 1527, luglio 20. la pieve di Aviano, debitore di Polidoro Ricchieri di Pordenone Pordenone della somma di ducati 24 per affitti -in soluti relativi al mulino di cui è conduttore, vende 216 L’archivio Porcia Ricchieri

allo stesso una sua proprietà costituita da una casa murata ed annessi posta nelle pertinenze di Aviano. Notaio: Settimo Cesare Pratense di Pordenone. Pergamena di mm 370 x 130.

601 Compravendita. Vespasiano nobile di Maniago, la so- 1529, aprile 4. rella Samaritana vedova di Simone dei consorti di Avia- Aviano no ed il figlio Melchiorre , volendo soddisfare al debito di 40 ducati che gli eredi di Simone hanno verso Poli- doro Ricchieri di Pordenone vendono allo stesso alcuni beni provenienti dal patrimonio dotale della donna. Notaio: Simone Filonico di Aviano. Pergamena di mm 585 x 205.

602 Compravendita. Samaritana vedova di Simone dei 1529, aprile 6. nobili di Aviano, unitamente al fratello Vespasiano Aviano ed al figlio Melchiorre, vende a Polidoro del fu Et- tore Ricchieri di Pordenone per il prezzo di 77 lire un livello annuo di 2 quarte di frumento sopra un mulino situato nel territorio di Aviano proveniente dal proprio patrimonio dotale. Notaio: Simone Filonico di Aviano. Pergamena di mm 455 x 145.

603 Compravendita. Melchiorre del fu Simone di Avia- 1529, aprile 25. no, unitamente alla madre Samaritana ed al fratello Aviano di questa Vespasiano, non essendo in grado di soste- nere gli oneri esistenti su un mulino che il padre ha permutato con Giovanni Daniele del fu Battista mu- gnaio di Aviano, cede ai consorti Colautti della pieve di Aviano i loro diritti sulla proprietà. Gli acquirenti si impegnano a liquidare un debito dei venditori ver- so Polidoro Ricchieri di Pordenone. Notaio: Simone Filonico di Aviano. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Giovanni Filonico del fu Pietro Antonio Filonico. Pergamena di mm 355 x 145. Supporto con piccole rosicature nei margini. Famiglia Ricchieri 217

604 Compravendita. Antonio di Giacomo di Aviano ven- 1533, marzo 12. de per il prezzo di 26 ducati a Nicola del fu Giovanni Aviano Daniele Sacilloni de Roncolis un livello annuo sopra un edificio per la follatura ed una casa situati lungo la roggia della pieve di Aviano, fatto salvo il diritto di livello spettate agli eredi di Galvano di Maniago. Notaio: Filippo del fu Matteo della pieve di Aviano. Pergamena di mm 500 x 130.

605 Compravendita. Angela del fu Giovanni Maria Car- 1561, luglio 1. rari di Treviso, con l’autorizzazione del marito An- Aviano tonio del fu Paolo Colautti della pieve di Aviano, vende a Domenico del fu Bortolussio Bassi tutti i diritti che detiene sopra un mulino situato nella pie- ve di Aviano e denominato “il molin de Roncholes”. Della somma pattuita, 25 ducati, la donna dichara di ricevere 13 ducati al momento della sottoscrizione dell’atto di vendita; il rimanente si intende anticipa- to dal venditore in occasione non specificata. Notaio: Giovanni Filonico del fu Pietro Antonio Filonico di Aviano. Pergamena di mm 425 x 165. Supporto danneggiato da insetti nei margini superiore e laterali.

2.2.4. Beni feudali del castello di Pordenone n. 8 unità documentarie (1561-1577)

Atti d’investitura di beni del castello di Pordenone, acquistati da Ettore Ricchieri negli anni 1561-1577. Le proprietà sono tutte ubicate a Rorai Grande.

606 Luca Pisani capitano di Pordenone autorizza Andrea 1561, marzo 8. Armellina di Rorai Grande a cedere i diritti relativi Pordenone ad una proprietà situata nella medesima località e ne investe l’acquirente, Ettore Ricchieri. Il Ricchieri si impegna a corrispondere il relativo onere al castello di Pordenone. Notaio: Bernardo Mottense cancelliere. Pergamena di mm 220 x 115; sigillo deperdito. 218 L’archivio Porcia Ricchieri

607 Cesare Dato vice capitano di Pordenone autorizza i 1561, maggio 22. figli di Sebastiano Procaccini a cedere ad Ettore Ric- Pordenone chieri i diritti relativi ad una proprietà situata nelle pertinenze di Pordenone in località denominata “alla Sorgazzuola”. Per gli eredi dei Procaccini, in quanto minori, agiscono Aloisia vedova di Sebastiano Pro- caccini e Lorenzo Di Lenardo di Rorai Grande. Notaio: Pancrazio Amalteo cancelliere. Pergamena di mm 200 x 150; sigillo aderente in carta.

608 Il capitano di Pordenone Andrea Giorgi autoriz- 1565, gennaio 8. za Giacomo Di Lenardo del fu Francesco di Rorai Pordenone Grande e i fratelli a cedere ad Ettore Ricchieri i dirit- ti relativi ad una proprietà situata nelle pertinenze di Pordenone in località denominata “alla Campagna”. Notaio: Antonio Medici cancelliere. Pergamena di mm 195 x 145; sigillo deperdito.

609 Il capitano di Pordenone Giovanni Bondimerio au- 1566, maggio 23. torizza gli eredi di Sebastiano e Battista Procaccini di Pordenone Pordenone a cedere ad Ettore Ricchieri di Pordeno- ne i diritti relativi ad una proprietà che possiedono in forma indivisa sotto il nome di “manso di Do- menico Precacin”, situata a Rorai Grande in località detta “la Campagnuzza”. Di seguito il capitano inve- ste del bene il Ricchieri, che si impegna a corrispon- dere il relativo onere al castello di Pordenone. Per gli eredi dei Procaccini, in quanto minori, agiscono dei tutori: i figli di Sebastiano sono rappresentati dalla madre Aloisia, Lorenzo Di Lenardo del fu Antonio e Matteo del fu Lorenzo Procaccini, i figli di Bat- tista sono rappresentati dalla madre Cecchina e da Mariusso Procaccini. Notaio: Pancrazio Amalteo cancelliere. Pergamena di mm 270 x 130; sigillo aderente in carta. Famiglia Ricchieri 219

610 Il capitano di Pordenone Giovanni Bondimerio au- 1567, maggio 25. torizza i figli di Sebastiano Procaccini a cedere ad Pordenone Ettore Ricchieri i diritti relativi ad un campo situato nelle pertinenze di Rorai in località denominata “la Campagnuza”. Per gli eredi dei Procaccini, in quan- to minori, agiscono: Aloisia vedova di Sebastiano, Lorenzo Di Lenardo del fu Antonio, Matteo Procac- cini del fu Lorenzo di Rorai Grande. Notaio: Pancrazio Amalteo cancelliere. Pergamena di mm 260 x 130; sigillo aderente in carta.

611 Il capitano di Pordenone Girolamo Giustiniani auto- 1575, novembre 22. rizza Bartolomeo Alberti a stipulare un contratto di Pordenone permuta con Ettore Ricchieri ed a trasferire quindi i diritti relativi ad una proprietà situata nelle pertinen- ze di Pordenone, in località detta “el vial de Avian”. Il Ricchieri viene investito del bene e si impegna a cor- rispondere il relativo onere al castello di Pordenone. Pergamena di mm 195 x 130. Supporto danneggiato da roditori, mutilo.

612 Il capitano di Pordenone Andrea Marcello autorizza 1576, novembre 28. Giovanni Pietro Portulana a trasferire ad Ettore Ric- Pordenone chieri i diritti relativi ad una proprietà situata nelle pertinenze di Rorai in località “al Vial” ed investe l’acquirente del relativo titolo. Il Ricchieri, rappre- sentato da Nicola de Cimatoribus, si impegna a cor- rispondere il relativo onere al castello di Pordenone. Notaio: Bertrando Mottense vice cancelliere di Pordenone. Pergamena di mm 285 x 100; sigillo aderente in carta.

613 Andrea Marcello, capitano di Pordenone, accoglien- 1577, febbraio 25. do la richiesta di Antonio Salvatoris del fu Lorenzo Pordenone di Rorai Grande trasferisce ad Ettore Ricchieri l’in- vestitura di una proprietà situata nelle pertinenze di Pordenone in località “Vial di campagna”. 220 L’archivio Porcia Ricchieri

Notaio: Bertrando Mottense cancelliere di Pordenone. Pergamena di mm 260 x 130; sigillo aderente in carta.

2.2.5. Contenzioso sulla facoltà di Giovanni Leonardo Ricchieri n. 4 unità archivistiche e documentarie (1479-1527)

Atti di contenziosi che vedono Pompeo del fu Francesco ed i suoi fratelli, Gaspare e Rolando, contro Gaspara e Giovannina figlie di Giovanni Leonardo Ricchieri ed i rispettivi mariti.

614 Atti riferibili ad un contenzioso che contrappone 1479-1527 Giovanni Alvise Belloni, marito di Gaspara del fu Giovanni Leonardo Ricchieri, ai figli del fu France- sco Ricchieri. In discussione i diritti delle parti sui beni paterni e materni spettanti a Gaspara. Sono presenti patti dotali, testamenti, atti giudiziari, contratti. Si segnala la presenza di quattro atti notari- li su supporto membranaceo, di cui si dà elenco, e di un frammento di vacchetta contenente registrazioni relative a procedimenti giudiziari del XVI secolo. a. 1485, settembre 22. Spilimbergo. Francesco del fu Orlandino Ricchieri cede a Gaspara del fu Giovanni Leonardo Ricchieri i suoi diritti su un manso situato a Zoppola. Pergamena di mm 490 x 245. b. 1496, agosto 16. Spilimbergo. Contratto di locazione di un manso situato a Zoppo- la. Pergamena di mm 500 x 170. c. 1496, agosto 18. Spilimbergo. Contratto di locazione di un manso situato a Zoppo- la. Pergamena di mm 320 x 120. d. 1527, settembre 2. Spilimbergo. Scrittura di accordo sottoscritta da Agostino del fu Tommaso dei consorti di Spilimbergo e Pompeo Ric- chieri di Pordenone. Riguarda l’eredità di Gaspara e l’accordo siglato tra il Belloni ed i Ricchieri; in base al contratto il Ricchieri acquisisce i diritti su un manso situato a Zoppola. Pergamena di mm 430 x 170. Famiglia Ricchieri 221

Volume di cc. 34 di cui 22 scritte, cc. 4 sciolte inserte. Supporto con macchie d’umidità che non compromettono la lettura del testo.

615 Patti dotali per le nozze di Giovanni Alvise Bello- 1494, luglio 19. ni del fu Domenico con Gaspara del fu Giovanni Venezia Leonardo [Ricchieri]. Copia coeva. Notaio: Lorenzo Stella del fu Damiano. Unità documentaria di cc. 2.

616 Scrittura di accordo sottoscritta da Pompeo del fu 1497, settembre 7. Francesco Ricchieri di Pordenone e fratelli, da un Spilimbergo lato, e Giovannina del fu Giovanni Leonardo Ric- chieri di Pordenone ed il marito di questa Constan- tino del fu Gregorio di Prata cittadino di Pordenone, dall’altro. Le parti rivendicavano diritti sui beni do- tali della donna e sulla facoltà della fu Elena vedova di Pietro Petrarubea cittadino di Treviso. Notaio: Eugenio notaio di Spilimbergo. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Alvise Flacco de Battaleis di Udine. Pergamena di mm 450 x 350. Supporto con macchie d’umidità, fori e rosicature lungo il margine destro.

617 Scrittura di accordo riferibile al contenzioso che con- 1505, aprile 15. trappone Giovanni Alvise Belloni, marito di Gaspara Pordenone del fu Giovanni Leonardo Ricchieri, ai figli del fu Francesco Ricchieri. I fratelli Ricchieri si impegnano a versare al Belloni la somma di ducati 350 a paga- mento di tutti i diritti che possono riconoscere sul- la dote e sull’eredità della donna, Giovanni Alvise si impegna a consegnare alcune proprietà situate nel trevigiano. Seguono patti esecutivi. Notaio: Bernardino Corizio del fu Giorgio di Pordenone notaio e cancelliere. Segue attestazione di fede del notaio sottoscritta da vicepodestà di Pordenone. Pergamena di mm 480 x 305; sigillo deperdito. 222 L’archivio Porcia Ricchieri

2.2.6. Contenzioso con eredi Daniele Soccorso di Villanova n. 3 unità archivistiche e documentarie (1528-1559)

Atti riferibili ad una vertenza che vede Pompeo Ricchieri e quindi i suoi figli, Francesco, Lucio e Flaminio, contro Domenico, Francesco, Giacomo ed Odorico figli di Daniele Soccorso di Villanova. Il contenzioso riguarda alcune proprietà site a Villanova.

618 Pompeo Ricchieri contro gli eredi di Daniele Soc- 1528-1559, corso di Villanova. Si segnala la presenza di un atto con allegati dal 1506 su supporto membranaceo contenente l’investitura di proprietà site a Villanova (1559, giugno 15). Volume coperto in cartoncino di cc. 31 di cui cc. 20 scritte, 1 documento su supporto membranaceo (mm 220 x 190; sigillo aderente in carta).

619 Compravendita. Sa[…] del fu Daniele Soccorso di 1529, febbraio 25. Villanova vende per 34 lire di soldi a Pompeo Ric- Pordenone chieri di Pordenone i propri diritti su una proprietà feudale situata nel regolato di Villanova in località denominata “el Campo del boscho”. Notaio: Pietro Antonio Frescolini del fu Francesco. Pergamena di mm 400 x 150. Supporto con fori nella metà superiore.

620 Scrittura d’accordo. Antonia, vedova di Domenico 1557, marzo 24. del fu Daniele Soccorso e gli altri consorti Soccorso Pordenone, in casa Ricchieri di Villanova sottoscrivono un accordo con France- sco, Lucio e Flaminio del fu Pompeo Ricchieri, per cui, a conclusione della lite mossa ai Ricchieri dai figli del fu Daniele Soccorsi in merito ad alcuni con- tratti di compravendita stipulati in precedenza tra le due famiglie, si dichiarano soddisfatti della somma di ducati 25 che i Ricchieri assegnano loro a titolo di integrazione, somma in cui sono compresi anche i 22 ducati di cui i Soccorsi si erano resi debitori ver- so i Ricchieri. Sono riportati gli estremi degli atti di Famiglia Ricchieri 223

vendita di diritti su alcune proprietà, cedute per il valore complessivo di 65 ducati e mezzo, tra cui: una valle della misura di due campi e mezzo (atto roga- to in data 26 maggio 1528 dal notaio Appolonio de Grandis di Oderzo, cancelliere di Pordenone), un appezzamento di terra della misura di quattro iugeri (atto rogato in data 29 gennaio 1529), un fossato denominato ‘il ponte della sabbada’ (atto rogato in data 25 febbraio 1529 dal notaio Antonio Maria Mottense), un appezzamento della misura di uno iugero denominato ‘el campo del bosco’ (atto rogato dal notaio Pietro Antonio Frescolini). Notaio: Francesco Domenichini veronese, abitante a Pordenone. Pergamena di mm 510 x 185. Supporto danneggiato da roditori nel margine destro.

2.2.7. Contenzioso con i consorti di Prodolone n. 2 unità archivistiche (1555-1621)

Carte riferibili ad un procedimento promosso da Francesco Ricchieri di Por- denone per rivendicare un credito verso i fratelli Girolamo e Giulio consorti di Prodolone.

621 “Processo I”. 1555-1577 Volume coperto in cartoncino di cc. 20, c. 1 inserta. Supporto danneggiato da umidità, inchiostro fortemente sbiadito.

622 “Processo 2”. 1565-1621 Si segnala la presenza di carteggi. Sono presenti quat- tro documenti membranacei: a. Ducale del doge Pasquale Cicogna (sec. XVI). Per- gamena mm 190 x 305; sigillo pendente in piombo. b. Ducale del doge Alvise Mocenigo (22 giugno 1575). Pergamena 170 x 275; sigillo pendente in piombo. c. Scrittura di accordo con cui Giovanni Battista del fu Giovanni Pietro Pastori mercante di rame assegna a Girolamo Rodengo del fu Ludovico “mandoler a 224 L’archivio Porcia Ricchieri

San Marco”, suo creditore, una proprietà in Zoppola (Venezia, 25 febbario 1591). Pergamena 510 x 180. d. Sentenza dei giudici curiae mobilium in una ver- tenza che coinvolge gli eredi di Francesco del fu Pompeo Ricchieri (Venezia, 21 gennaio 1621). Per- gamena 250 x 105. Volume coperto in cartoncino di cc. 29 di cui scritte 18, 4 documenti su supporto membranaceo.

2.2.8. Patrimonio nel trevigiano n. 17 unità archivistiche e documentarie (1404-1588)

Parte degli atti pubblici e privati presenti nel fondo riguardano immobili collo- cati nella pianura posta tra Pordenone e Treviso: ricorrono le località di Fagarè, Fontanelle, Mansuè, Negrisia, Oderzo. Come si è visto la scalata sociale ed il consolidamento patrimoniale della famiglia Ricchieri traggono origine nel XIV secolo proprio nel trevigiano. Pur nella limitatezza delle fonti disponibili, sembra si possa sostenere che anche nei secoli successivi, quando ormai erano entrati a far parte della nobiltà civica di Pordenone, i Ricchieri abbiano mantenuto relazioni personali ed interessi economici in quell’area. Nel descrivere le carte confluite in questa sezione si è distinto dalle carte genericamente riferibili alla famiglia un piccolo nucleo di documenti, quattro atti datati tra il 1469 ed il 1524, che sono da ricondurre al rapporto di parentela creatosi nel 1503 con i nobili Martignago di Treviso in seguito alle nozze di Gaspare Ricchieri con Angela di Giovanni Martignago167. Non per tutti i documenti “trevigiani”, tuttavia, si è potuto attestare con certez- za, in base al contenuto e/o alle segnature, la provenienza dall’archivio – o dagli archivi – Ricchieri. Nel fondo Porcia Ricchieri, infatti, si conservano altri atti in cui si sostanziano azioni giuridiche relative a beni ubicati nel territorio compreso tra Sacile, Oderzo e Treviso, area dove sono attestati interessi economici sia della famiglia Ricchieri che della famiglia Porcia. Per questo motivo si è deciso di col- locare questi contratti nella terza sezione dell’inventario, tra le carte che non sono state ricondotte specificatamente ad una delle due casate. Si segnalano tra questi tre atti che riguardano la nobile famiglia veneziana dei Caravello, relativi a beni siti nella villa di Negrisia.

167 Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati cit., p. 31. Famiglia Ricchieri 225

623 Locazione. Antonio di Portobuffolè, agendo a nome 1404, maggio 6. di Francesco Ricchieri di Pordenone, affitta a Galva- Portobuffolè no del fu Nicola di Mansuè ed al figlio Leonardo tre terreni della misura di circa quattro iugeri situati nel- la detta località. Canone annuo 4 staia di frumento, 1 gallina, una spalla di maiale. Notaio: Giacomo Deigetto di Conegliano. Pergamena di mm 275 x 135.

624 Compravendita. Galvano del fu Nicola di Mansuè 1411, ottobre 6. ed i figli Giacomo e Leonardo, vendono per 150 lire Mansuè di denari piccoli a Francesco Ricchieri di Pordenone una proprietà composta da terreno e fabbricati, com- plessivamente della misura di circa due iugeri, situata nella detta località. Notaio: Guglielmo del fu Nicola de Nicola abitante a Mansuè. Pergamena di mm 400 x 320. Supporto danneggiato da macchie, fori e rosicature; mediocre stato di conservazione.

625 Sentenza del capitano di Treviso, Benedetto Trevi- 1478, dicembre 23. san. Riguarda una lite tra Tiziano di Mansuè del fu Treviso Biagio del distretto di Portobuffolè e d. Giovanni [Quillico] del fu Angelo. Copia coeva. Unità documentaria di cc. 4.

626 Francesco Contarini, podestà di Portobuffolè, a 1484, novembre 23. Gabriele Pizzamano del Collegio degli Auditori del Portobuffolè Senato. Comunica di aver citato in giudizio Florido di Fontanelle di Serravalle. La vertenza vede come attore Cristoforo Ricchieri.

Unità documentaria di c. 1.

627 Cristoforo Ricchieri di Pordenone compare dinanzi [sec. XV fine]. al podestà di Portobuffolè, Nicolò Giorgi, e replica Portobuffolè 226 L’archivio Porcia Ricchieri

alla posizione assunta da Florido di Fontanelle citta- dino di Serravalle. Minuta/copia coeva. Unità documentaria di cc. 2. Supporto mutilo nella seconda carta.

628 Cristoforo Ricchieri di Pordenone compare dinanzi [sec. XV fine]. al podestà di Portobuffolè, Nicolò Giorgi, e chiede Portobuffolè di essere immesso nel possesso di alcuni beni situati a Mansuè. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con lievi rosicature nei margini; buona leggibilità.

629 Istanza presentata da Pompeo Ricchieri, quale pro- [1521] curatore del fratello Gaspare, ai Magistrati di terra- ferma. Riguarda l’azione di recupero di proprietà e rendite nel trevigiano. Unità documentaria di c. 1. Supporto con rosicatura, macchie e lacerazioni lungo le linee di piegatura; mediocre leggibilità.

630 Gaspare del fu Francesco Ricchieri nomina suoi 1521, settembre 1. procuratori i fratelli Pompeo e Orlandino canoni- Gorizia co cividalese perché lo rappresentino nell’azione di recupero di proprietà e diritti nel trevigiano di cui è stato privato in presenti bello. Fede di autenticità della cancelleria del capitano di Gorizia. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta. Supporto con macchie e lacerazioni lungo le linee di piegatura; buona leggibilità.

631 Procura. Giacomino Bonati del fu Bonato, abitan- 1523, dicembre 11. te a Negrisia distretto di Oderzo, nomina Pompeo Treviso Ricchieri cittadino di Pordenone suo procuratore nell’azione legale che lo contrappone ad Alvise Del Sale cittadino di Mestre, discussa dinanzi al capitano di quella città. Famiglia Ricchieri 227

Notaio: Liberale de Prada del fu Gabriele di Treviso Pergamena di mm 475 x 140 ; sigillo deperdito.

632 Ducale. Il doge Andrea Gritti al capitano di Treviso. 1524, settembre 14. Accogliendo la richiesta del rev. Orlandino Ricchieri Venezia ordina che Gaspare Ricchieri, fratello di Orlandino, e la moglie Angela siano reintegrati nel possesso di una proprietà situata nella villa di Fagarè, confiscata loro in seguito ai conflitti tra imperiali e veneti. Pergamena di mm 260 x 290; sigillo pendente in piombo. Supporto in discrete condizioni di conservazione.

633 Lettera del Magistrato delle Ragioni Vecchie a Mar- 1533, febbraio 10. co Antonio Barbarigo capitano di Treviso. Mandato Venezia esecutivo contro un’affittuale di Gaspare Ricchieri di Pordenone. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta.

634 Ducale. Il doge Andrea Gritti a Marco Antonio [Bar- 1533, dicembre 17. barigo] capitano di Treviso. Notifica la deliberazione Venezia assunta in data 10 dicembre 1533 dal Consiglio dei X con cui si conferma a Gaspare Ricchieri il possesso di una proprietà situata nella villa Fagarè, già auto- rizzato con atto del 1522. Pergamena di mm 260 x 305; sigillo pendente in piombo. Supporto in pessime condizioni di conservazione, a causa di rosicature e macchie d’umidità.

635 Scrittura d’accordo. A soluzione di una vertenza re- 1588, giugno 29. lativa ad una proprietà situata ad Orsago, territorio Serravalle, monastero di di Sacile, in località denominata “Albar” condotta e San Girolamo lavorata dai figli del fu Donato Martini Benedetti, Pompeo Ricchieri del fu Francesco di Pordenone, consegna ad Eufemia Sarcinelli badessa del mona- stero di San Girolamo la somma di 200 ducati ed 228 L’archivio Porcia Ricchieri

ulteriori 160 ducati a titolo di miglioramenti pro- dotti sulla proprietà; da parte sua la religiosa rende al Ricchieri tutti i diritti sul bene, compresi anche quelli acquisiti successivamente dalle monache su altri quattro pezzi di terra situati nella stessa villa e condotti dai medesimi coloni. Notaio: Alessio di Baldo di Thiene168. Pergamena di mm 610 x 120.

2.2.8.1. Carte Martignago

636 Locazione. Con riferimento al contratto di locazione 1469, agosto 4. rogato dal notaio Giacomo del fu Guglielmo di Cre- Treviso, palazzo vescovile mona in data 1° novembre 1453, il vicario generale del vescovo di Treviso rinnova per altri nove anni ai fratelli Battista e Giovanni nobili Martignago l’affitto di una proprietà composta da sega e terre situate nelle ville di Negrisia, Roncadelle, Fossadella et Valsigelis. I condut- tori si impegnano a corrispondere un canone annuo di 6 ducati e si riservano la facoltà di erigere uno o più mulini. Seguono clausole relative a rinnovo o disdetta. Notaio: Bartolomeo Dotto del fu Francesco notaio e cancelliere della curia vescovile. Pergamena di mm 390 x 235.

637 Atto di citazione e sentenza del podestà di Treviso. 1492, gennaio 21. Riguardano un contratto di locazione di una pro- Treviso, palazzo comunale prietà di Giovanni Martignago situata nel regolato di Negrisia. Pergamena di mm 660 x 300.

638 Notificazione di una sentenza emessa a favore di 1493, maggio 10. Giovanni Martignago e relativa ai beni dotali della [Treviso] moglie Elena figlia di Carlo di Collalto. Notaio: Girolamo Cesario del fu Lorenzo. Pergamena di mm 340 x 130.

168 Lettura incerta. Famiglia Ricchieri 229

639 Procura. […] figlia di Giovanni Martignago e mo- 1524, gennaio 27. glie di Gaspare di […] nomina Gavardo figlio di Gradisca Giovanni Martignago suo procuratore nell’azione che intende muovere per ottenere risarcimento dei danni subiti in occasione dell’omicidio del fratello Girolamo, morto mentre si stava recando nel capita- nato di Bisceglie in Puglia. Notaio: Giacomo Flora di Portogruaro abitante a Gradisca. Segue attestazione di fede notarile. Pergamena di mm 580 x 280; sigillo deperdito. Supporto con estese rosicature nella parte sinistra; discreta leggibilità.

2.2.9. Carte Rorario n. 16 unità archivistiche e documentarie (1457-1658)

Nel momento in cui Pordenone, in seguito alla prima occupazione veneziana del 1508, passò dalla dominazione imperiale a quella della Repubblica di Venezia la famiglia Rorario, una delle dodici famiglie pordenonesi che il duca Alberto aveva creato nobili nel 1447169, rimase fedele agli Asburgo. È per questo motivo infatti che i fratelli Antonio e Girolamo Rorario, unitamente ad altri pordenonesi tra cui Gasparo ed Antonio Ricchieri, lasciarono Pordenone e si trasferirono presso la corte viennese dove già viveva il fratello Ludovico.170 I due erano figli di Fran- cesco, ricordato dagli storici per l’accusa di aver esercitato abusivamente l’ufficio di notariato, personaggio evidentemente ben introdotto presso il governo impe- riale dal momento che la rimozione dall’incarico di cancelliere ed il bando dalla podesteria erano stati annullati e lo stesso era stato ripristinato nel suo ruolo171. Il sostegno dell’imperatore ai Rorario non venne meno negli anni Venti-Trenta del XVI secolo, durante il dominio liviano, ed infatti il sovrano intervenne più volte per tutelarne gli interessi e far sì che fossero restituite le proprietà confiscate loro dal governo veneto,172 in particolare quelle situate nel territorio di Poincicco di cui erano stati investiti nel 1487. Sempre in questi anni Antonio e Girolamo, commissari e consiglieri di Massimiliano e quindi del nipote Carlo V, ricoprirono importanti incarichi diplomatici e vennero creati conti palatini.173

169 Aidée Scala, Girolamo Rorario. Un umanista pordenonese alla corte di Roma, in “La Loggia”, 5 (2002); Id., Girolamo Rorario. Un umanista diplomatico del Cinquecento ed i suoi “Dialoghi”, Firenze, Olschki, 2004. 170 Ivi, p. 173. 171 Andrea Benedetti, Storia di Pordenone, Pordenone, Il Noncello,1964, pp. 110-112. 172 Ivi, p. 174 e p. 192 nota 48. 173 Ivi, p. 190 nota 33. 230 L’archivio Porcia Ricchieri

Girolamo174, che dopo il periodo prestato al servizio della corte viennese si trasferì a Roma presso la corte pontificia dove venne nominato cameriere e legato aposto- lico, rientrò a Pordenone solo nel 1540; Antonio, di diversi anni più vecchio del fratello, sembra abbia alternato il ruolo di rappresentante degli interessi cesarei a quello di possidente e cittadino pordenonese. Nelle carte che qui si conservano sono documentati i titoli di proprietà su im- mobili siti nei territori di Pordenone e Sacile, acquisiti direttamente da Antonio ovvero dai suoi procuratori (il cognato Leone Freschi e Cesare Napolitano) ed atti riferibili alla successione nel patrimonio di Antonio ed ai contenziosi che ne derivarono tra l’erede, il nipote Francesco, ed i figli del fratello Girolamo. Data la natura frammentaria della documentazione, non è possibile chiarire con certezza la ragione della presenza di questi atti nel fondo Porcia Ricchieri. I do- cumenti potrebbero essere pervenuti ai figli di Pompeo Ricchieri quali eredi di Antonio Rorario. Nel testamento di questi (doc. n. 651),175 infatti, i Ricchieri avrebbero dovuto subentrare nella linea di successione nel caso di inadempienze da parte degli eredi designati in prima istanza, il nipote Francesco De Grandis di Oderzo ed altri discendenti maschi della famiglia. Alcune incongruenze, tuttavia, fanno pensare che le carte Rorario si siano unite alle carte Ricchieri in un’epoca più tarda rispetto a quella degli attori citati. In primo luogo dagli atti risulta che Francesco era sicuramente subentrato nella facoltà di Antonio e soprattutto, oltre al nucleo più consistente di documenti dei secc. XV e XVI, è qui presente la copia di un’investitura della metà del XVII secolo che non si spiega se non collocando molto più avanti cronologicamente l’intreccio di interessi tra le due famiglie.

640 Sentenza arbitraria relativa ad una vertenza che con- 1457 febbraio 28 (?). trappone Giovanni del fu Giorgio di Arcade, abitan- Sacile te in località “Barro” nel distretto di Sacile, a Cristo- foro del fu Rorario di Rorai calzolaio di Pordenone. Oggetto della lite un manso situato in località Barro, venduto dal suocero di Giovanni a Cristoforo.

Notaio: Giorgio Salatini figlio di Giacomo di Pineto. Pergamena di mm 485 x 185.

174 Girolamo Rorario (1485-1555) fu commissario imperiale e vicario imperiale del capitolo di Aquileia, quindi legato papale durante i pontificati di Clemente VII – su suo incarico seguì i lavori della Dieta di Norimberga (1523) per cercare di comporre i dissidi in materia di religione sorti con i principi tedeschi in seguito alla diffusione del luteranesimo – e Paolo III. Sulla sua figura si rimanda alla bibliografia fornita da Scala. 175 Il documento si presenta in pessime condizioni di conservazione, con lacune e brani in cui l’inchiostro risulta svanito. Famiglia Ricchieri 231

641 Sentenza di Giacomo Miani, capitano di Sacile, nella 1464 agosto 27. vertenza che oppone Cristoforo Rorario di Pordeno- Sacile ne a Giovanni di “Barro” in distretto di Sacile per un credito riferibile a due contratti di compravendita sottoscritti da membri delle due famiglie. Notaio: Gregorio Padovano del fu Giovanni Nicola, cancelliere di Sacile. Pergamena di mm 530 x 180.

642 Daniele del fu Pietro Tonsi di Cordenons ed il figlio 1493 novembre 13. Natale vendono per 15 ducati ad Antonio figlio di Pordenone Francesco Rorario di Pordenone la metà di una casa situata nella vicinia della chiesa di Santa Maria di Pordenone. Notaio: Giacomo Asteo del fu Domenico del Zocco. Pergamena di mm 410 x 185. Supporto con macchie e lievi rosicature nel margine destro; buona leggibilità.

643 Giovanni del fu Bartolomeo Picinati di San Cassia- 1497 gennaio 23. no, distretto di Cordignano, vende per 28 ducati ad Pordenone Antonio del fu Francesco Rorario di Pordenone una proprietà situata nel distretto di Sacile in località denominata “Valar”. Notaio: Bernardino Corizio figlio di Giorgio di Pordenone, cancelliere del castello di Pordenone. Pergamena di mm 410 x 160.

644 Tiziano del fu Tommaso Del Meschio di San Cassia- 1498 agosto 18. no vende per 19 ducati ad Antonio del fu Francesco San Cassiano Rorario di Pordenone una proprietà situata nel re- golato di Orsago, distretto di Sacile, in località detta “Campo grande”. Notaio: Giorgio Salatini del fu Giacomo. Pergamena di mm 310 x 155. 232 L’archivio Porcia Ricchieri

645 Leonello Freschi di Marostica abitante a Porde- 1522 gennaio 21. none, procuratore di Antonio Rorario, concede in Pordenone enfiteusi a Pietro Barzetto un cortile con casa nel borgo inferiore di Pordenone per un canone di lire 16 e soldi 10 di denari piccoli. Le parti sottoscrivo- no una clausola di affrancazione dell’onere per lire 30 e soldi 30. Notaio: Giacomo Asteo. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Giulio Savini del fu Bartolomeo di Pordenone. Pergamena di mm 450 x 165. Supporto con lievi rosicature nei margini superiori e destro; buona leggibilità.

646 Bernardino di Codroipo del fu Giovanni nobile di 1525 agosto 8. Udine vende ad Antonio del fu Francesco e a Benve- Udine, borgo Grazzano nuto Rorario nobili cittadini di Pordenone un man- so situato nella villa di Poincicco e tutte le terre situa- te nella stessa villa condotte attualmente da Gregorio di Giovanni Rossi e consorti di Poincicco, così come descritte nel rotolo delle rendite che il venditore pre- senta. Per la somma di 200 ducati, Bernardino cede ai Rorario tutti i diritti sulle proprietà, riservandosi solo il diritto sui miglioramenti prodotti dai coloni. Seguono clausole relative alla soluzione del contratto colonico. Notaio: Antonio Belloni. Pergamena di mm 365 x 210.

647 Il nobile Antonio Ettoreo del fu Bernardo di Saci- 1526 gennaio 24. le e Leonello del fu Battista Freschi di Pordenone, Sacile procuratore di Antonio Rorario di Pordenone, sot- toscrivono un contratto di permuta di due proprietà agricole della misura di circa uno iugero situate nel regolato di Orsago, distretto di Sacile. Notaio: Galeazzo Gaion di Sacile. Pergamena di mm 310 x 230. Famiglia Ricchieri 233

648 Bernardo Cescutti di Barco e Giacomo di Meneci 1527 marzo 11. vendono per il prezzo di 16 ducati e 50 soldi a Ce- Pordenone sare Napolitano, procuratore di Antonio Rorario di Pordenone, una proprietà agricola della misura di un campo e mezzo situata nel territorio di Pordenone, regolato di Poincicco, in località denominata “Sava- ia” ed inoltre i diritti che detengono su un’altra pro- prietà venduta da Mainardo di Belvedere, distretto di Meduna, a Domenico Cescutti e nipoti di Barco con atto rogato in data 9 settembre 1482 dal notaio Donato del fu Antonio di Ceneda. Notaio: Giacomo Asteo del fu Domenico del Zocco di Pordenone. Pergamena di mm 385 x 150.

649 Giacomo del fu Sebastiano Gregoris di Pordenone 1528 gennaio 23. vende ad Antonio Rorario di Pordenone una pro- Pordenone prietà di circa trenta campi denominata “el Sana- gian”, situata nel territorio di Pordenone e retta dal mugnaio Battista e Giovanni Daniele Petrone di Poincicco. Giacomo dichiara di riscuotere dall’ac- quirente una parte dei 250 ducati stabiliti, e cioè 226 ducati, in quanto il rimanente è stato anticipato in un precedente contratto di livello rogato dal medesi- mo notaio in data 20 giugno 1509. Notaio: Giacomo del Zocco. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Giovanale Asteo di Pordenone, suo figlio. Pergamena di mm 315 x 320. Supporto con macchie e fori; discreta leggibilità.

650 Il nobile Guberto dei consorti del castello di Cusano, 1528 agosto 22. a nome proprio e del fratello Paolo, vende al nobile Cusano Antonio Rorario di Pordenone per il prezzo di 200 ducati tutti i diritti che detiene su un appezzamento di terra della misura di diciotto campi, situato nelle pertinenze di Polcenigo in località detta ‘el Fraxina’. Notaio: Settimio Cesare Pratense di Pordenone. Pergamena di mm 510 x 225. Supporto con macchie e fori in parte preesistenti la scrittura; buona leggibilità. 234 L’archivio Porcia Ricchieri

651 Testamento di Antonio Rorario di Francesco, rogato 1530. [Pordenone] in casa del fratello Girolamo alla presenza di diversi te- stimoni provenienti dall’ambito ecclesiastico cittadino e dalla nobiltà civica, tra cui pre Taddeo di Cusano, pre Bernardino Ricchieri, Pompeo Ricchieri e Paolo Amalteo, il dottore in medicina Antonio [Basilio]. Di- spone la propria sepoltura nella chiesa di San Marco di Pordenone, assegnando all’erede il compito di far costruire un sepolcro marmoreo, ed assegna un reddi- to annuo alla Congregazione dei sacerdoti della stessa chiesa per la celebrazione delle messe di anniversario. Pompeo Ricchieri di Pordenone è nominato esecutore testamentario. Legati in denaro sono assegnati al fratel- lo Girolamo, cameriere del papa Clemente VII, alla so- rella Giulia, moglie di Leone Freschi, ed alle loro figlie Elisabetta e Ludovica e ad altri particolari; a Pompeo Ricchieri e ad Antonio [Basilio] vengono donati due cavalli. Erede universale è nominato il nipote France- sco de Grandis figlio di Nicola de Grandis nobile di Oderzo ed i suoi discendenti in linea maschile ovve- ro, in caso di mancanza di eredi maschi discendenti da Francesco, Nicola di Girolamo Rorario del fu Grego- rio di Pordenone. Tuttavia, nel caso gli eredi contrav- venissero al vincolo di inalienabilità del patrimonio, lo stesso viene destinato ai figli di Pompeo Ricchieri. Pergamena di mm 570 x 360. Supporto danneggiato da macchie d’umidità, inchiostro sbiadito ed estese rosicature; cattiva leggibilità.

652 Leone Viano, capitano di Pordenone, con l’autorità lui 1541 marzo 8. conferita dal governo veneto con ducale datata 15 luglio Pordenone 1540, rinnova a Francesco de Grandis del fu Nicola no- bile di Oderzo, erede di Antonio Rorario di Pordenone, l’investitura di beni feudali situati in Poincicco e Corde- nons, giurisdizione di Pordenone, concessi al Rorario dal re Massimiliano nell’anno 1496; il de Grandis si impe- gna a corrispondere l’annuo censo di ducati 17 d’oro. Notaio: Antonio Ruggero del fu Giovanni Battista de Pallieris cancelliere di Pordenone. Pergamena di mm 440 x 150. Supporto con lievi lacune nel margine superiore; buona leggibilità. Famiglia Ricchieri 235

653 Francesco de Grandis, quale erede di Antonio Rora- 1557 […]. rio, e Claudio Rorario, a nome proprio e dei fratelli, Venezia si accordano per la soluzione della lite che li con- trappone relativa ai redditi del feudo “de Flogiana”. Le parti si impegnano a rispettare quanto disposto dagli arbitri da loro nominati, Francesco Cesana di Serravalle e Roncadino Spelladi di Pordenone. La sentenza pronunciata in data 20 dicembre 1546 dal capitano di Pordenone a favore dei Roraio è dichia- rata valida, ma viene sospesa per un periodo di cin- que mesi per dare tempo al de Grandis di provvedere alla liquidazione delle spese a suo carico. Notaio: Giovanni Figolino di Alberto. Pergamena di mm 260 x 300. Supporto con macchie, fori e rosicature lungo le line di piegatura; discreta leggibilità.

654 Verbale d’asta relativo alla vendita di una proprietà 1558 gennaio 26- di Francesco de Grandis nobile di Oderzo, situata nel aprile 29. Pordenone territorio di Poincicco. L’incanto era stato decretato dal capitano di Pordenone su istanza di [Claudio] Rorario creditore del de Grandis. La proprietà viene acquistata dalla fraterna di Santa Maria dei Battuti di Pordenone per la somma di ducati 281. Notaio: Rainerio Ferro di Panfilo di [Castelfranco]. Pergamena di mm 585 x 260. Supporto danneggiato da macchie d’umidità ed estese rosicature; cattiva leggibilità.

655 Investiture. Il doge Giovanni Pisani conferma a Cri- 1657-1658 stoforo Rorario del fu Claudio l’investitura dei beni feudali situati nelle ville di Poincicco, Cordenons e Rorai Grande (Venezia, 4 febbraio 1657). Seguono: testo della supplica presentata da Cristoforo al doge in data 18 gennaio 1657, elenco dei beni oggetto d’investitura, giuramento di fedeltà. Copia autentica. Quaderno di cc. 16 legate in carta. 236 L’archivio Porcia Ricchieri

2.3 Francesco Ricchieri ed il convento di San Francesco di Pordenone n. 24 unità documentarie (1419-1742)

La figura di Francesco di Nicolò Ricchieri è nota per la leggenda che lo vuole autore dell’azione di recupero dalle mani “barbare” di alcune delle reliquie oggi conservate nel duomo di Pordenone. In realtà studi recenti, pur riconoscendo in lui un personaggio «ben addentro nella considerazione della corte dei duchi d’Au- stria» e «stimato rappresentante della diplomazia ducale» nel momento in cui si attua la conquista della Patria del Friuli da parte della Repubblica di Venezia, hanno ricondotto questa narrazione all’ambito della memorialistica celebrativa di epoca posteriore176. Su un altro piano si pone invece la fondazione del convento francescano, sup- portata da concrete fonti documentarie, che può essere vista come un segno della volontà di lasciare una testimonianza tangibile e duratura della posizione socia- le raggiunta dalla famiglia alla metà del XV secolo. Francesco assegna a questo progetto, infatti, la metà del proprio patrimonio177. Negli anni successivi alla sua morte i commissari testamentari, il minorita fra Giacomo da Gemona e Gaspare di Daniele Ricchieri che rappresenta la famiglia unitamente ai nipoti, si adope- rano per realizzare l’opera attraverso lo svincolo dei capitali e l’individuazione dell’area dove costruire l’immobile. Una serie di atti che coprono gli anni 1419- 1433 documentano in parte il percorso che va dalla stesura delle ultime volontà di Francesco (testamento rogato in data 17 febbraio 1419) alla conclusione della pratica di trasferimento della dotazione (nn. 656-665)178. Segue un vuoto do- cumentario di circa un secolo: sebbene la storiografia abbia tramandato notizia di successivi lasciti destinati da altri membri della famiglia al convento – tra cui quello della moglie di Francesco, Benvenuta179 – in questo fondo un unico atto testimonia l’esistenza di un legato di 100 ducati assegnato ai francescani nel XVI secolo da un discendente di Gaspare, Francesco (doc. n. 666)180. Per il periodo 1594-1678 si conservano, invece, le attestazioni del riconoscimento e dei privilegi

176 Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati cit., p. 26. 177 Sulla storia della fondazione del convento si veda il saggio di Matteo Gianni, La fondazione del convento di San Francesco di Pordenone, in “Atti dell’Accademia San Marco di Pordenone”, 1 (2005-2006), pp. 105-122 e Fran- cesca Poles, La committenza Ricchieri nella Pordenone tardogotica. Novità e approfondimenti cit., pp. 325-370. 178 Potrebbe forse essere ricondotto alle operazioni economiche realizzate in questo contesto un contratto di locazione sottoscritto da Gaspare a nome anche dei nipoti nell’anno 1422, attualmente collocato nella serie 2.2 (n. 552). 179 Ivi, p. 42 nota 75. 180 Il documento presenta dubbi di lettura: non c’è corrispondenza tra l’indicazione dell’anno e l’indizione ed alcune parole, tra cui la datazio, risultano riscritte. L’attore, Pompeo di Francesco, potrebbe essere il figlio di Francesco di Orlandino ed Agnese di Valvasone, oppure il Pompeo figlio di Francesco di Pompeo e Serena Popaite. Silino cita, infatti, un lascito destinato da quest’ultimo al convento con testamento rogato in data 22 luglio 1540 (cfr. Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati cit., p. 32). Famiglia Ricchieri 237 concessi dall’Ordine alla famiglia del fondatore (nn. 667-677). Chiudono la serie due atti del XVIII secolo (1732, 1742) che riguardano l’esercizio della Via Crucis nel convento francescano di Pordenone (nn. 678-679).

656 Testamento di Francesco Ricchieri. Estratto. Fran- 1419, febbraio 17. cesco dispone che il suo patrimonio sia equamente Pordenone diviso in quattro parti tra: Giovanni Pietro del fu Ni- colussio Ricchieri, Gaspare del fu Daniele, i fratelli Nicola ed Andrea del fu Antonio Ricchieri, i fratelli Tommasino e Giacomo del fu Cristoforo Ricchieri. Notaio: Zampolino di Francesco draperi di Udine. Copia autentica del notaio Pietro Bombardieri (16 gennaio 1767) da un esemplare redatto dal notaio Riccardo Cuz- zi di Pordenone [sec. XVIII] collazionato con l’originale esistente presso Francesco Ricchieri. Unità documentaria di cc. 2; timbro a inchiostro.

657 Fra Giacomo da Gemona viene nominato commis- 1419, aprile 25. sario esecutivo del legato destinato da Francesco Ric- Ferrara chieri di Pordenone per la fondazione di un conven- to dell’Ordine dei Frati Minori. Copia semplice posteriore. Unità documentaria di cc. 2.

658 Nota che ricorda una quietanza rilasciata da fra Gia- 1419, giugno 12 como da Gemona agli eredi di Francesco. Unità documentaria di c. 1. Supporto con macchie d’umidità.

659 Scrittura di accordo sottoscritta dagli eredi di Fran- 1422, gennaio 22. cesco Ricchieri in relazione al legato destinato alla Pordenone fondazione di un convento. Fra Giacomo di Gemo- na fa quietanza della somma ricevuta da Gaspare del fu Daniele Ricchieri e Tommaso del fu Cristoforo Ricchieri; questi ultimi si impegnano a non avanzare richieste verso la controparte. 238 L’archivio Porcia Ricchieri

Notaio: Paolo del fu Odorico di Valle. Copia semplice posteriore tratta da un originale da imbreviatura redatto dal nipote Bartolomeo. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con macchie d’umidità e lacerazioni nei margini superiore e destro.

660 Fra Giacomo da Gemona, commissario deputato 1422, gennaio [2]2. all’esecuzione del testamento di Francesco Ricchieri, Pordenone, loggia del Comune fa quietanza a Gaspare del fu Daniele ed ai nipoti Giacomo e Tommaso del fu Cristoforo di aver ri- cevuto la metà dei beni iscritti nell’inventario patri- moniale, destinati dal testatore alla costruzione del convento di San Francesco. Nel documento è tra- scritta la lettera inviata al religioso da Angelo da Sie- na ministro generale dell’Ordine, data a Venezia il 14 gennaio 1422. Notaio: Paolo del fu Odorico di Valle. Pergamena di mm 375 x 205. Supporto danneggiato nella metà superiore da macchie, fori e rosicature; mediocre leggibilità.

661 Procura. Guglielmo del fu Giovanni di San Danie- 1422 agosto 21. le abitante a Pordenone e Giovanni del fu Nicola Pordenone Popaite di Pordenone – con l’autorità loro conferi- ta dall’atto rogato dal notaio Paolo del fu Odorico di Valle in data 7 aprile 1421 – delegano il notaio Nicola Felettini di Udine a subentrare nel mandato loro assegnato da Gaspare Ricchieri e dal Consiglio di Pordenone, con atto di procura rogato a Mantova in data 18 gennaio 1421, che riguarda l’esecuzione del disposto testamentario di Francesco Ricchieri. Notaio: Paolo del fu Odorico di Valle di Pordenone. Pergamena di mm 330 x 140.

662 Gli esecutori del legato testamentario di Francesco 1423, novembre 26. Ricchieri, Giovanni Pietro Ricchieri e Gaspare del Pordenone fu Daniele Ricchieri, individuata in una proprietà feudale del conte Giorgio di Maniago l’area utile Famiglia Ricchieri 239

alla costruzione del nuovo convento ed ottenuta l’autorizzazione dal duca d’Austria, procedono a sti- pulare con il Maniago un atto di permuta. Pergamena di mm 220 x 130. Supporto mutilo, inchiostro a tratti sbiadito.

663 Il decano Daniele di Portogruaro, vicario in spiritua- 1424, novembre 29. lis del vescovo di Concordia, al clero della diocesi. Su Portogruaro, curia vescovile richiesta di Gaspare Ricchieri di Pordenone, procu- ratore della chiesa e del monastero di San Francesco di Pordenone, sollecita maggiore attenzione e cura nel versamento delle rendite all’ente. Pergamena di mm 240 x 390; sigillo deperdito.

664 Fra Giacomo da Udine custode generale dell’Ordine 1433, settembre 16. di San Francesco nella Patria del Friuli, alla presenza Pordenone, in casa di dei guardiani dei monasteri di Gemona e Pordenone, Gaspare Ricchieri approva l’amministrazione di Gaspare del fu Daniele Ricchieri, esecutore testamentario di Francesco Ric- chieri, e fa quietanza del saldo ricevuto per la parte di redditi che il testatore ha destinato alla costruzione del monastero di Pordenone. Notaio: Paolo del fu Odorico di Valle. Pergamena di mm 205 x 165.

665 Fra Giacomo da Udine custode generale dell’Ordine 1433, settembre 30 di San Francesco nella Patria del Friuli, alla presenza [sic]. Pordenone, in casa di dei guardiani dei monasteri di Gemona e Pordenone, Gaspare Ricchieri approva l’amministrazione di Gaspare del fu Daniele Ricchieri, esecutore testamentario di Francesco Ric- chieri, e fa quietanza del saldo ricevuto per la parte di redditi che il testatore ha destinato alla costruzione del monastero di Pordenone. Notaio: Paolo di Valle notaio di Pordenone. Originale da imbreviatura redatto dal notai Pietro Frescolini del fu Francesco di Pordenone. Pergamena di mm 260 x 150. 240 L’archivio Porcia Ricchieri

666 Legato. Pompeo Ricchieri di Pordenone, deside- 1516181. rando soddisfare un legato di 100 ducati disposto Pordenone dal padre Francesco a favore del monastero di San Francesco di Pordenone, assegna al detto monastero alcuni immobili con relative rendite e cioè un orto ubicato a Pordenone presso il mulino di San Gior- gio, un terreno già proprietà di Giovanni Domenico di Bianchino ed un secondo appezzamento sito nella villa di Fiume. 181 Notaio: Giacomo del Zocco. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Giovenale Asteo, suo figlio. Pergamena di mm 400 x 115.

667 Il Ministro Generale dell’Ordine dei Minori Con- 1594, marzo 26 ventuali a Pompeo Ricchieri e famiglia. Litterae filiationis. Unità documentaria di cc. 2 a stampa; sigillo aderente in carta.

668 Il Ministro generale dell’Ordine dei Minori Conven- 1620, dicembre 13. tuali a Marzia, Onesta, Domenica, Santina, Angela, Pordenone Laura […]. Litterae filiationis. Unità documentaria di cc. 2 a stampa; sigillo aderente.

669 Il Ministro generale dell’Ordine dei Minori Conven- 1622, agosto 20. tuali a Pompeo Ricchieri e famiglia. Litterae filiationis. Treviso Unità documentaria di c. 1 a stampa; sigillo aderente in carta.

670 Il Ministro generale dell’Ordine dei Minori Conven- 162[3], dicembre 2. tuali a Francesco Ricchieri e famiglia. Litterae filiationis. Roma Unità documentaria di c. 1 a stampa e ms.; sigillo aderente in carta. Supporto con macchie d’umidità.

181 Lettura incerta. Famiglia Ricchieri 241

671 Lettera di fra Michele da Bologna, Ministro generale 16[25], dicembre 2. dell’Ordine dei Minori conventuali, a Francesco Ricchie- Roma ri. Trasmette in allegato una “littera filiationis” (manca). Unità documentaria di cc. 2.

672 Fra Giovanni Battista [Berardicelli] di Larino, mini- 1636, febbraio 19 stro generale dell’Ordine dei Minori Conventuali a Francesco Ricchieri di Pordenone. Conferma i pri- vilegi concessi alla famiglia Ricchieri, fondatrice del convento di Pordenone. Unità documentaria di cc. 2 estrapolate da volume; sigillo aderente in frammento. Supporto con macchie d’umidità.

673 Fra Giovanni Battista Berardicelli ministro generale 1645, maggio 30. dell’Ordine dei Minori di San Francesco, a Francesco Roma Ricchieri di Pordenone, conte di Sedrano. Conferma i privilegi concessi alla famiglia Ricchieri fondatrice del convento di San Francesco di Pordenone e pre- cisa i servizi ecclesiastici cui sono tenuti i religiosi. Copia autentica coeva sottoscritta da Antonio Rainaldis, notaio apostolico. Segue fede di Cristoforo Widman auditore generale. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

674 Fra Giovanni Battista Berardicelli ministro generale 1645, maggio 30. dell’Ordine dei Minori di San Francesco, a Francesco Roma Ricchieri di Pordenone, conte di Sedrano. Obblighi assunti dal convento di San Francesco di Pordenone verso la famiglia Ricchieri, fondatrice del convento. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

675 Il Prefetto generale dell’Ordine dei Minori Conven- 1645, ottobre 3. tuali, Giovanni Battista Novati, a Federico Ricchieri Roma e famiglia. Litterae filiationis. Unità documentaria di c. 1 a stampa; sigillo aderente in carta. 242 L’archivio Porcia Ricchieri

676 Il Ministro generale dell’Ordine dei Minori Conven- 1678, luglio 14. tuali a Ferdinando, Flaminio Ricchieri e famiglia. Roma Litterae filiationis. Unità documentaria di c. 1 a stampa; sigillo aderente in carta.

677 Fra Domenico Andrea Borghese, ministro gene- 1725, aprile 29. rale dell’Ordine dei Minori Conventuali, a Pom- Padova peo, Francesco Mario, Giovanni Lucio e famiglia Ricchieri. Obblighi assunti dal Convento di San Francesco di Pordenone verso la famiglia Ricchieri, fondatrice dello stesso. Pergamena di mm 340 x 470; sigillo aderente in carta.

678 Il papa Benedetto XIV conferma il privilegio conces- 1731, gennaio 16. so all’Ordine dei Frati Minori di San Francesco per Anno primo del pontificato del papa l’istituzione di una Via Crucis. Benedetto XIV. Roma Unità documentaria di c. 1 a stampa.

679 “Avvertimenti ordinati a ben regolare il divoto eser- 1742, maggio 10 cizio della Via Crucis. Data in luce per ordine di Cle- mente XII e rinovati dalla Santità di nostro signor papa Benedetto XIII”. Disposizioni relative al privilegio concesso all’Ordi- ne dei Frati Minori di San Francesco. Unità documentaria di c. 1 a stampa.

2.4 Giovanni Lucio e Francesco Ricchieri n. 80 unità (1599-1649 ca.)

In questa serie sono stati riuniti documenti che riguardano le figure di Francesco e Lucio Ricchieri figli di Pompeo Ricchieri e di Porzia di Colloredo. Nei primi anni del XVIII secolo entrambi militarono al servizio dell’esercito asburgico, in Famiglia Ricchieri 243 particolare durante le campagne di guerra condotte in Ungheria contro l’Impe- ro ottomano dove furono fatti prigionieri dai Turchi182. A documentare questo periodo (1599-1606) si conservano copie di salvacondotti ed attestati di merito (n. 680), un consistente carteggio costituito in prevalenza dalle lettere inviate da Lucio al padre, al fratello Francesco, agli zii Colloredo e da poche altre lettere familiari riferibili allo stesso contesto: di Francesco al padre Pompeo (n. 681), di Giovanni Battista di Polcenigo allo zio Pompeo (n. 686), di Valentino di Valva- sone a Pompeo (n. 694), di Francesco Strassoldo a Pompeo (n. 693). Al termine della guerra – sancito dalla pace di Zsitvatorok dell’11 novembre 1606 – i fratelli Ricchieri rientrarono certamente a Pordenone dove Francesco, contratto matrimonio con Fontana Mantica, affiancò il padre nella gestione degli interessi economici della famiglia. Il legame con la corte viennese, tuttavia, dove- va essere ancora ben saldo dal momento che nell’ottobre 1608 Francesco ricevette l’incarico di scortare a Firenze la sorella dell’arciduca Ferdinando, Maria Madda- lena, futura sposa di Cosimo II de’ Medici (nn. 710-711). Per quanto riguarda Lucio sembra, invece, che dovette abbandonare i territori della Repubblica di Venezia in seguito ad un procedimento criminale conclusosi a suo sfavore con una sentenza di bando183. Ed è a questo fatto che si può ricondurre una supplica di riammissione presentata dal padre Pompeo al Consiglio dei X (n. 709). Con un salto cronologico di dieci anni, le carte del fondo Porcia Ricchieri ci portano direttamente alla morte di Lucio nella guerra di Gradisca (5 settembre 1616), che aveva visto i due fratelli riprendere le armi al servizio, questa volta, dell’esercito veneto. Dopo tre lettere che si collocano tra l’aprile 1615 ed il marzo 1616, e che riguardano sempre Lucio (nn. 712-714), si conservano la comuni- cazione della sua caduta nel campo di Lucinico inviata al padre (n. 715), quindi le lettere di condoglianze indirizzate a Pompeo ed ai figli Francesco ed Ernesto da Pietro Barbarigo (nel 1616 Provveditore generale di Terraferma) e dal pro- curatore Girolamo Giustiniani (nn. 716-718) ed una piccola raccolta di scritti celebrativi e di trascrizioni degli epitaffi posti nel duomo di Palmanova, dove venne sepolto, ed in quello di Pordenone dove si trovava la tomba di famiglia (nn. 719-728). Nonostante questo evento avesse rafforzato il prestigio della famiglia e quello per- sonale presso la corte ducale veneziana, Francesco scelse di rientrare al servizio de- gli imperiali. Una nuova serie di lettere indirizzate al padre negli anni 1618-1619 lo vede partecipare a nuove campagne di guerra (nn. 729-732) – sappiamo dal

182 Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati cit., pp. 33-34. Si tratta delle campagne di guerra note con il nome di “Lunga guerra” o “Guerra dei tredici anni d’Ungheria” (1593-1606) che inte- ressarono in particolare il territorio della Transilvania. 183 Andrea Benedetti, Un caduto pordenonese nella guerra gradiscana. Lucio Ricchieri, in “Studi Goriziani”, 26 (1960), pp. 15-20. Secondo il Benedetti Lucio si trasferì a Gorizia in casa Colloredo. 244 L’archivio Porcia Ricchieri

Silino che militò nelle file di Alberto di Wallenstein184 – ed operare per ottenere l’aggregazione all’ordine militare dei cavalieri dell’Immacolata Concezione presso la corte asburgica, congregazione riconosciuta da papa Urbano VIII. Relativa- mente a questo interesse di Francesco il fondo conserva, oltre al carteggio con il padre (nn. 739-741), pochi altri scritti per lo più in copia semplice coeva riferibili all’anno 1619: una lettera di Marzio di Strassoldo a Carlo di Strassoldo, came- riere dell’arciduca Carlo (n. 742), una nota informativa indirizzata al segretario dell’ordine in relazione alla sua istituzione (n. 747), una lettera di Adolph von Althan in cui specifica i requisiti per l’ammissione (n. 743), i capitoli istitutivi (n. 748), il testo del giuramento sottoscritto dagli iscritti (nn. 749-750), elenchi di aderenti (nn. 735-738). Si discostano dal riferimento cronologico citato, ma riguardano ancora l’ordine laicale, la bolla istitutiva di Urbano VIII (n. 745) del 1623 ed una lettera del canonico Rutilio Cecchi185 inviata a Francesco Ricchieri nel 1632 (n. 746). Sono stati inseriti in fondo a questa serie alcuni documenti che per contenuto si discostano dal nucleo principale, ma che sono ancora riferibili a Francesco: un carteggio in parte relativo a ricerche genealogiche (nn. 752, 754-758) e due atti pubblici civili ed ecclesiatici (nn. 753, 759).

680 Trascrizioni di tre documenti relativi alla condotta 1599, 1606 militare di Giovanni Lucio e Francesco186: a. 1599, dicembre 31. Vienna. Mattia, arciduca d’Austria. Salvacondotto rilasciato a Francesco Ricchieri per il rientro in patria dopo la campagna di guerra contro l’impero ottomano. b. 1606, giugno 1. Praga. Attestazione dei servizi mi- litari di Giovanni Lucio Ricchieri. c. 1606, luglio 2?. Praga. Attestazione dei servizi mi-

186litari di Giovanni Lucio Ricchieri. Unità documentaria di c. 1.

184 Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati cit., p. 34. 185 Dovrebbe trattarsi di un personaggio attestato a Spello nel 1620, autore di un volume di idilli citato in Della storia e della ragione d’ogni poesia (…) di Francesco Saverio Quadro, Milano, 1742, p. 356. 186 Coridamo Silino riferisce a Francesco gli attestati del 1606. Si veda: Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri cit., p. 43 nota 174. Famiglia Ricchieri 245

681 Lettera di Francesco Ricchieri al padre. Riguarda il 1601, settembre 12 proprio incarico ed il contesto politico-militare. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

682 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. Descri- [1603-1605?] ve l’arrivo a Posonia e le spese sostenute per la sua sistemazione nel campo. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

683 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri a Ludovico di [1603-1605?], Colloredo. Sulla campagna di guerra in Ungheria: novembre 2. “dal campo” riferisce del sollevamento dell’Ungheria superiore ed in particolare di Cassovia. Unità documentaria di cc. 2.

684 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri agli zii Ludovico 1603, settembre 30. e Federico di Colloredo. Descrive l’arrivo al campo “dal campo” ed un’offensiva nemica. Unità documentaria di cc. 2.

685 Lettera di Giovanni Battista di Polcenigo a Pompeo 1604, aprile 25. Ricchieri. Riguarda questioni di famiglia, il matri- Vienna monio di Prudenzia con Francesco di Zoppola e la campagna di guerra in Ungheria. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in ceralacca.

686 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. 1604, giugno 8. Riguarda questioni economiche. Graz? Unità documentaria di cc. 2.

687 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. Sul sol- 1604, novembre 2. levamento dell’Ungheria superiore. “dal campo” 246 L’archivio Porcia Ricchieri

Unità documentaria di cc. 2. Supporto con rosicature che compromettono parzialmente la lettura del testo.

688 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri a persona non 1604, dicembre 15. identificata. Sulla campagna di guerra: descrive l’as- Prešov sedio di Strigonia, un’offensiva nemica, la battaglia presso Cassovia e le trattative di pace. Unità documentaria di cc. 2.

689 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri a Francesco Ric- 1605, gennaio 3. chieri. Sulla campagna di guerra: descrive un’offen- Prešov siva nemica del giorno 29 dicembre, le condizioni di vita e le spese sostenute nel campo. Unità documentaria di cc. 2.

690 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. Sulla 1605, gennaio 17. campagna di guerra e questioni economiche. Prešov Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in ceralacca. Supporto con macchie e lacune in corrispondenza delle linee di piegatura; discreta leggibilità.

691 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. Ri- 1605, luglio 30. guardano necessità relative al proprio mantenimen- Vienna to; notizie sull’avanzata dell’esercito turco. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta. Supporto con macchie e lievi lacerazioni in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

692 Lettera di Francesco di Strassoldo a Pompeo Ric- 1605 ottobre 21 chieri. Riguarda la prigionia di Giovanni Lucio Ricchieri. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in ceralacca. Famiglia Ricchieri 247

693 Lettera di Vale[ntino] di Valvasone a Pompeo Ric- 1605, ottobre 28. chieri. Dà notizie del figlio Giovanni Lucio. Strassoldo Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta. Supporto con rosicature in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

694 Lettera di Bartolomeo [… ?] a Francesco Ricchieri. 1605, ottobre 29. Riguarda la situazione di alcuni prigionieri. Vienna

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in cera.

695 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al fratello [Fran- 1605, novembre 27. cesco Ricchieri]. Riferisce della fuga dai Turchi e Graz della sua situazione attuale. Unità documentaria di c. 1.

696 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. 1605, novembre 28. Graz Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in ceralacca. Supporto con estesa lacuna nella parte centrale; leggibilità parziale.

697 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. Su que- 1605, dicembre 3. stioni economiche personali ed il riscatto di prigionieri. Vienna Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

698 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. Ri- 1605, dicembre 22. guarda la sua liberazione e la liquidazione di somme Vienna dovute a terzi. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

699 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. Ri- 1606, gennaio 28. guarda la campagna di guerra, la prigioni del conte Vienna Giovanni Battista ed altre conoscenze comuni. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in ceralacca. 248 L’archivio Porcia Ricchieri

700 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri a Ludovico 1606, marzo 4. di Colloredo. Riguarda la guerra ed il riscatto di Vienna prigionieri. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con lievi lacerazioni in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

701 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. No- 1606, marzo 4. tizie sulla guerra e questioni economiche relative al Vienna proprio mantenimento.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. Supporto danneggiato da macchie d’umidità, fori e rosicature nel margine destro.

702 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. Su un 1606, marzo 13. trasferimento in Ungheria e questioni economiche. Vienna Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

703 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri a Francesco Ric- 1606, maggio 6. chieri. Commenta notizie giunte dall’Italia. Vienna

Unità documentaria di cc. 2. Supporto con macchie e rosicature in corrispondenza delle linee di piegatura; leggibilità parziale.

704 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. Com- 1606, maggio 6. menta notizie sulla situazione italiana, chiede inte- Vienna ressamento a proprio favore. Unità documentaria di cc. 2.

705 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. Su un 1606, giugno 7. eventuale visita in Italia. Vienna Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta. Famiglia Ricchieri 249

706 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri a Francesco Ricchieri. Trasmette e chiede notizie sulla salute, dà notizie sul conte Marzio. Unità documentaria di cc. 2. Supporto danneggiato lungo le linee di piegatura e nei margini.

707 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. Tra- 1606, settembre 14. smette notizie personali e su conoscenti, chiede Gorizia l’invio di denaro. Unità documentaria di cc. 2. Supporto danneggiato lungo le linee di piegatura.

708 Supplica presentata da Pompeo Ricchieri al Consi- [post 1605-1606?] glio dei X. Riguarda il figlio Giovanni Lucio, ban- dito dalla terraferma. Si conservano la minuta e tre copie semplici coeve. Fascicolo di cc. 8.

709 Elenco di ospiti imbarcati sulla galera “Priuli” [che 1608 accompagnava l’arciduchessa d’Austria187 a Firenze]. Segue attestazione di Francesco Ricchieri, capo della galera. 187 Unità documentaria di c. 1.

710 Lettera di Francesco Ricchieri al padre. Riguarda la 1608, ottobre 5. partenza [per Firenze] ed i suoi compagni di viaggio. Trieste

Unità documentaria di cc. 2.

711 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. Sulla 1610, marzo 9. disponibilità di una propria compagnia. Gorizia Unità documentaria di cc. 2.

187 Maria Maddalena (1587-1631) figlia di Carlo d’Asburgo andata in sposa a Cosimo di Ferdinando I de’ Medici. 250 L’archivio Porcia Ricchieri

712 Lettera di Giovanni Lucio Ricchieri al padre. 1615, aprile 11. Riguarda la situazione politico-militare. Graz Unità documentaria di c. 1. Supporto con macchie e lievi lacerazioni in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

713 Lettera di Nicolò Contarini a Giovanni Lucio 1616, marzo 28. Ricchieri. Venezia Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

714 Lettera di Flaminio de Puppi a Nicola della Torre. 1616, settembre 5 Comunica la morte di Giovanni Lucio Ricchieri. Unità documentaria di c. 1. Supporto con macchie e rosicature; mediocre leggibilità.

715 Lettera di Guizzardo Ricchieri a Pompeo Ricchieri. 1616, settembre 5. Comunica la morte di Giovanni Lucio Ricchieri. Medea Unità documentaria di cc. 3. Supporto con macchie d’umidità e fori lungo le linee di piegatura.

716 Lettera di Pietro Barbarigo a [Francesco] Ricchieri. 1616, settembre 21. Condoglianze per la morte di Giovanni Lucio. Venezia Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. Mutila la c. 2.

717 Lettera di Girolamo Giustiniani ad Ernesto Ricchie- 1616, ottobre 2. ri. Condoglianze per la morte di Giovanni Lucio. Venezia Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

718 Lettera di Girolamo Giustiniani a Francesco Ricchie- 1616, ottobre 2. ri. Condoglianze per la morte di Giovanni Lucio. Venezia Unità documentaria di cc. 2. Famiglia Ricchieri 251

719 “Oracione funerale nell’essequie del molto illustre [post 1616] signor Lucio Ricchiero”. Memoria celebrativa della vita e delle imprese di Giovanni Lucio Ricchieri [mano sec. XVII]. Unità documentaria di di cc. 9, priva di coperta. Supporto con rosicature in corrispondenza del margine inferiore destro; discreta leggibilità.

720 “In funestam Lucii Riccherii nerem”. [post 1616] Componimento in morte di Giovanni Lucio Ricchieri [mano sec. XVII]. Unità documentaria di c. 1.

721 “Memorie e glorie Lucii Riccherii Pompei filii [post 1616] Portusnaonii (…)”. Trascrizione di un epitaffio in morte di Giovanni Lucio Ricchieri. Una nota della stessa mano indica che si tratta del testo posto nella cappella di famiglia. Unità documentaria di c. 1.

722 “Memorie e glorie Lucii Riccherii Pompei filii [post 1616] Portusnaonii (…)”. Come precedente. Unità documentaria di cc. 2.

723 “Memorie e glorie Lucii Riccherii Pompei filii [post 1616] Portusnaonii (…)”. Come precedente. Unità documentaria di c. 1.

724 “Memorie e glorie Lucii Riccherii Pompei filii [post 1616] Portusnaonii (…)”. Come precedente. Unità documentaria di c. 1. 252 L’archivio Porcia Ricchieri

725 Nota storica su Giovanni Lucio Ricchieri estratta da [post 1616] una pubblicazione del Palladio non indicata. Unità documentaria di c. 1.

726 Epitaffio in morte di Giovanni Lucio Ricchieri. Te- [post 1616] sto inserito in cornice raffigurante il sarcofago. Dise- gno a inchiostro [secc. XVII-XVIII]. Unità documentaria di c. 1.

727 Trascrizione di un epitaffio in morte di Giovanni [post 1616] Lucio Ricchieri [secc. XVII-XVIII]. Una nota d’altra mano specifica che si tratta del testo presente nella chiesa di San Francesco di Palmanova. Unità documentaria di cc. 2.

728 Componimento in morte di Giovanni Lucio Ric- [post 1616] chieri. Testo inserito in una cornice rappresentante un’anfora. Disegno a inchiostro [secc. XVII- XVIII]. Unità documentaria di c. 1.

729 Lettera di Francesco Ricchieri al padre. Riguarda il 1618, dicembre 2. proprio incarico ed il contesto politico-militare. Trigla Unità documentaria di cc. 2.

730 Lettera di Francesco Ricchieri al padre. Riguarda il 1618, dicembre 10. proprio incarico ed il contesto politico-militare. Trigla Unità documentaria di cc. 2. Supporto con macchie e rosicature; mediocre leggibilità.

731 Lettera di Francesco Ricchieri al padre. Riguarda il 1619, gennaio 29. proprio incarico ed il contesto politico-militare. Ulmiz Unità documentaria di cc. 2. Famiglia Ricchieri 253

732 Lettera di Francesco Ricchieri al padre. Riguarda il 1619, maggio 25. proprio incarico ed il contesto politico-militare. [Spilimbergo?] Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

733 Supplica di Francesco Ricchieri al doge. Chiede [sec. XVII] di essere insignito del titolo di colonnello e della relativa rendita. Unità documentaria di c. 1.

734 Biglietto con richesta di invio di una somma di [sec. XVII] denaro188. 188 Unità documentaria di c. 1.

Francesco Ricchieri. Ordine dell’Immacolata Concezione

735 Elenco di cavalieri aggregati all’Ordine dell’Immaco- 1619, marzo 8. lata Concezione. Vienna Unità documentaria di cc. 2. Supporto con rosicature nei margini inferiori.

736 Elenco di cavalieri aggregati all’Ordine dell’Imma- 1619, marzo [8] colata Concezione. Unità documentaria di cc. 2.

737 Elenco di cavalieri aggregati all’Ordine dell’Immaco- 1619, marzo 8. lata Concezione. Vienna Unità documentaria di cc. 2. Supporto con rosicature nei margini inferiori.

738 “Fürsten unndt Ritter die das Creutz unndt löbli- 1619 [8 marzo o chenOrden der Heiligen Muetter Gottes am post]. s.l. [Vienna ?]

188 Attribuzione incerta. 254 L’archivio Porcia Ricchieri

kayserlichen Hoff zu Wien den 8. Martij Anno 1619 aufgenommen haben”. Elenco dei cavalieri ammessi all’Ordine cavalleresco della Santa Madre di Dio l’8 marzo 1619. Unità documentaria di cc. 2. In lingua tedesca.

739 Lettera di Francesco Ricchieri al padre. 1619, marzo 21. Vienna Unità documentaria di cc. 2. Supporto con macchie e rosicature nei margini inferiori; buona leggibilità.

740 Lettera di Francesco Ricchieri a […?]. 1619, aprile 23. Vienna Unità documentaria di c. 1. Supporto con lievi lacerazioni in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

741 Lettera di Francesco Ricchieri al padre. Comunica la 1619, aprile 25. nomina a cavaliere. Eggenburg Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

742 Lettera di Marzio di Strassoldo a Carlo di Strassoldo, 1619, aprile 27. cameriere arciducale. Riguarda l’ingresso nell’Ordine. Vienna

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in ceralacca.

743 Lettera di Adolph von Althan [a destinatario scono- 1619, aprile 30. sciuto]. Ribadisce che non sono ammissibili all’Or- Vienna dine dell’Immacolata Concezione persone che non possano vantare un’ascendenza nobile. Unità documentaria di c. 1. In lingua tedesca

744 Lettera che riguarda l’aggregazione all’Ordine (?). 1619, aprile 30. Vienna Unità documentaria di c. 1. Supporto mutilo. Famiglia Ricchieri 255

745 “Bola di papa Urbano VIII ala religgione de cavallie- 1623, febbraio. ri dela Inmaculata Concetione”. Roma Copia semplice posteriore. A c. 12v una nota di mano diversa indica che Fran- cesco Ricchieri era membro dell’Ordine. Inserito in apertura frammento cartaceo, mano sec. XVII: “Memorie e glorie Lucii Riccherii Pompei filii Portusnaonii (….)”. All’interno del piatto anteriore di coperta è incollata una stampa raffigurante la croce dell’Ordine. Unità documentaria di cc. 16 n.n. legate, coperta in cartoncino; c. 1 inserta.

746 Lettera del canonico Rutilio Cecchi a Francesco 1632, luglio 3. Ricchieri. Spello Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

747 Ordine dell’Immacolata Concezione. Istituzione, [sec. XVII] modalità di aggregazione e assegnazione delle cariche. Unità documentaria di c. 1.

748 Capitoli dell’Ordine dell’Immacolata Concezione. [sec. XVII] Unità documentaria di cc. 2. Supporto con rosicature in corrispondenza dei margini; buona leggibilità.

749 Ordine dell’Immacolata Concezione. Testo del giu- [sec. XVII] ramento sottoscritto dagli aggregati all’Ordine. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con rosicature in corrispondenza dei margini; buona leggibilità.

750 Ordine dell’Immacolata Concezione. Testo del giu- [sec. XVII] ramento sottoscritto dagli aggregati all’Ordine Unità documentaria di c. 1. Supporto con estese rosicature nella metà inferiore; parziale leggibilità. 256 L’archivio Porcia Ricchieri

751 Modello per l’intestazione di lettere all’imperatore [sec. XVII] Ferdinando II (elenco titoli). Unità documentaria di c. 1.

Francesco. Carteggio ed atti diversi

752 Lettera di Michele Ricchieri a Francesco Ricchieri, 1614, luglio 21. in cui sostiene di discendere dallo stesso casato della Monselice famiglia pordenonese. Una nota posteriore preci- sa che non erano state trovate conferme di questa affermazione. Unità documentaria di cc. 3; sigillo aderente in carta.

753 I Provveditori all’Arsenale a Francesco Ricchieri. 1626, aprile 1. Licenza per taglio legname. Venezia Unità documentaria di c. 1, a stampa. Supporto con macchie e lievi lacerazioni in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

754 Lettera di Francesco Ricchieri a Enea Ricchieri. 1636, aprile 6. Riguarda ricerche di genealogia familiare. Pordenone Unità documentaria di cc. 2. Mutila la seconda carta.

755 Lettera di Francesco Ricchieri a Enea Ricchieri. 1636, giugno 20. Riguarda la commissione di un albero genealogico. Pordenone Unità documentaria di cc. 2.

756 Lettera di Francesco Ricchieri a [Enea Ricchieri]. Ri- 1636, ottobre 12. guarda l’albero genealogico di cui alla precedente ed Pordenone altre note relative alla famiglia. Unità documentaria di c. 1. Famiglia Ricchieri 257

757 Lettera di [Enea?] Ricchieri a Francesco Ricchieri. 1645, novembre 29. Riguarda l’albero genealogico di cui alla precedente Gradisca ed altre note relative alla famiglia. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con lacerazioni e lacune in corrispondenza delle linee di piegatura; discreta leggibilità.

758 Lettera di Angelo Correr a [Francesco Ricchieri]. 1646, maggio 23. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con rosicature nella parte centrale; parziale leggibilità.

759 Notifica di privilegi concessi a Francesco Ricchieri 1649, aprile 1. ed alla sua famiglia da Pietro Gallina, abate del mo- Murano nastero camaldolese di San Matteo di Murano. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

2.5 Altre personalità n. 80 unità documentarie (1428-1834)

· Giacomo Ricchieri (1428?) · Gaspare Ricchieri di Francesco (sec. XV fine) · Polidoro Ricchieri di Ettore (1495, 1504) · Pompeo I Ricchieri di Francesco (1508) · Pompeo II Ricchieri d Francesco (sec. XVI seconda metà) · Ettore Ricchieri di Polidoro (1584) · Flaminio Ricchieri (secc. XVI-XVII) · Antonio Ricchieri (sec. XVII?) · Elisabetta ed Ernesto Ricchieri di Pompeo (1608) · Ferdinando di Francesco Ricchieri ovvero Coridamo Silino (1645-1676 ca.) · Giovanni Lucio Ricchieri di Francesco, abate di Fermo (1650-1679) · Pompeo Ricchieri di Flaminio (1661) · Maria De Puppi moglie di Flaminio Ricchieri? (1692) · Francesco Mario Ricchieri di Flaminio (1675-1702 ca.) 258 L’archivio Porcia Ricchieri

· Giovanni Lucio Ricchieri di Francesco Mario (1714-1759) · Bianca Altan moglie di Giovanni Lucio Ricchieri (1708-1709) · Enea Ricchieri (1761) · Girolamo Ricchieri di Francesco? (1767-1797) · Ferdinando Ricchieri di Francesco Mario (1781-1795) · Francesco Mario Ricchieri (1805) · Federico Ricchieri (1834)

Sono stati collocati in questa serie atti che testimoniano in modo più o meno frammentario ed eterogeneo la vita di altri membri della famiglia sia nella dimen- sione personale che in quella pubblica e professionale. La presenza di membri della famiglia Ricchieri nelle sedi della vita istituzionale cittadina è documentata sin dal XV secolo. Gli atti prodotti da coloro che hanno ricoperto ruoli di amministratori pubblici dovrebbero naturalmente essere conservati nell’archivio dell’ente in cui operarono, ma per l’età moderna è frequente trovare questo genere di documenti mescolati alle carte di famiglia insieme agli atti con cui la comunità affidava al singolo personaggio, evidentemente ritenuto persona vicina agli interessi pubblici, occasionali incarichi di fiducia. Nel nostro caso si conservano tre atti che posso- no essere ricondotti all’amministrazione civica cittadina e riguardano Polidoro di Ettore, ramo di Benvenuto, e Pompeo di Francesco, ramo di Daniele (secc. XV- XVI). Di epoca posteriore e riferibili al governo del territorio sono le carte che riguardano la giurisdizione della contea di Sedrano ed in particolare le figure del giusdicente Francesco Mario di Flaminio e del figlio Giovanni Lucio (XVII secolo seconda metà – XVIII secolo prima metà). Il feudo di Sedrano era pervenuto alla famiglia nel XVI secolo in seguito al matrimonio di Francesco di Pompeo con Se- rena Popaite; nel 1627 i Ricchieri avevano ottenuto dal governo veneto la confer- ma della giurisdizione civile e criminale, anche per la parte che era stata dei coeredi, membri delle famiglie Popaite, Porcia e Mantica decaduti per negligenza189. Oltre ai capitoli della comunità di Sedrano pubblicati nel 1693, si conservano alcuni atti relativi all’attività di provveditori di sanità dei giusdicenti; rientra invece nel carteggio personale di Francesco Mario la corrispondenza con Giovanni Sigfrido principe d’Eggenberg e quella che riguarda le sue ricerche genealogiche. Un unico documento va riferito al ruolo di burgravio della Contea di Gradisca ricoperto nel XVIII secolo da Enea Ricchieri190. Oltre al piccolo nucleo di carte relative alla fondazione del convento di San Fran- cesco, a cui sono stati ricondotti i privilegi concessi dall’ordine francescano alla

189 Giordano Brunettin, Pordenone e i Ricchieri: due destini incrociati cit., p. 43. 190 Questo nominativo non è attestato nella genealogia Del Torso citata. Dovrebbe trattarsi di un personaggio discendente dal ramo di Benvenuto. Famiglia Ricchieri 259 famiglia nei secoli successivi, nel fondo si conservano frammentarie testimonianze del legame tra i Ricchieri e l’ambiente ecclesiastico. Concessioni di benefici e privilegi sono attestati per Gaspare Ricchieri (sec. XVI), Francesco di Pompeo (sec. XVI) ed i nipoti di questi, tra cui il già citato Ferdinando ovvero Corida- mo Silino (sec. XVII) di cui si conservano anche alcuni manoscritti di carattere memorialistico; altri documenti sono riferibili a personaggi che vestirono l’abito ecclesiastico come il gesuita Flaminio Ricchieri (sec. XVII), Giovanni Lucio abate di San Fermo di Verona e fondatore dell’Accademia pordenonese degli Oscu- ri (sec. XVII), il rev. Ferdinando che fu parroco di Rorai Grande (sec. XVIII seconda metà). Rimangono dei dubbi sul documento datato 23 novembre 1428 dove compare il vescovo Giacomo Ricchieri, di cui non è stata trovata menzione né nella raccolta del Silino né nella storiografia più recente191.

Giacomo Ricchieri

760 Provvedimento di Giacomo Ricchieri, vescovo pi- 1428, novembre 23. saurense, utrusque iuris doctor. Riguarda una contro- Roma. versia che coinvolge il chierico Nicola Popaite per di- ritti sul canonicato della collegiata di Cividale e sulla cappella di San Giovanni Evangelista delle reliquie nella chiesa di San Marco di Pordenone. Pergamena di mm 350 x 275; sigillo pendente in teca lignea (in frammento, deperdita la parte in cera). Supporto con macchie e lacerazioni in corrispondenza delle linee di piegatura; mediocre leggibilità.

Gaspare Ricchieri di Francesco

761 Istanza presentata da Gaspare Ricchieri, nobile di [sec. XV fine] Treviso e chierico concordiese, al vescovo di Treviso Niccolò Franco per la conferma dei benefici ecclesia- stici della sua famiglia. Unità documentaria di cc. 2.

191 Il documento conserva parte del sigillo originale, ma il nome Ricchieri potrebbe essere stato sovrascritto ad altro. 260 L’archivio Porcia Ricchieri

Polidoro Ricchieri di Ettore

762 Il Comune di Pordenone affida a Polidoro Ricchieri [1495], giugno 14 il compito di contrarre un mutuo a favore dell’ente. [Pordenone] Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

763 Il vice capitano di Pordenone Polidoro Ricchieri di- 1504, gennaio 6 spone per la custodia dei beni del rev. Pietro Edo. L’azione si colloca nel contesto di una rivendicazione di diritti da parte di Alessandro Edo, nipote dell’ec- clesiastico. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta. Supporto con macchie e lievi lacerazioni in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

Pompeo I Ricchieri di Francesco

764 Istruzioni del capitano di Pordenone Simone di Un- 1508, aprile 13 grispach a Pompeo Ricchieri, inviato in missione presso il doge di Venezia.

Unità documentaria di cc. 2; due sigilli aderenti in carta. Supporto con lacerazioni in corrispondenza del margine destro.

Pompeo II Ricchieri di Francesco

765 Il doge Pietro Loredan. Notifica di aver concesso 1569, dicembre 20. licenza di porto d’armi a Pompeo del fu Francesco Venezia Ricchieri di Pordenone. Pergamena di mm 250 x 320; sigillo deperdito. Supporto danneggiato da macchie e lacuna nella parte inferiore; buona leggibilità.

766 Registrazioni di mani diverse relative a contratti [sec. XVI?] di Pompeo del fu Francesco Ricchieri [mano sec. XVII]. Unità documentaria di c. 1. Famiglia Ricchieri 261

Ettore Ricchieri di Polidoro

767 Lettera di Giulio Bar[…] ad Ettore Ricchieri. Ri- [15]84, marzo 5. guarda l’iscrizione di un figlio di Ettore? presso un Graz istituto scolastico religioso di Graz. Unità documentaria di cc. 2.

Flaminio Ricchieri di Francesco

768 Lettera di Gregorio Mario a Flaminio Ricchieri, [secc. XVI-XVII] sacerdote della Compagnia del Gesù in Venezia. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. Supporto danneggiato dall’acidità dell’inchiostro; discreta leggibilità.

Antonio Ricchieri

769 Note relative ad Antonio Ricchieri, mano sec. XVII- [s.d.] XVIII. Unità documentaria di c. 1 in frammento.

Elisabetta ed Ernesto Ricchieri di Pompeo

770 Lettera di Elisabetta della Torre al fratello Ernesto 1608, ottobre 2. Ricchieri in Roma. Cividale Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente.

Ferdinando di Francesco Ricchieri ovvero Coridamo Silino (1609-1692 ca.) n. 11 unità archivistiche e documentarie (1645-1676 ca.)

771 Il rettore generale dell’eremo di San Girolamo, con- 1645, settembre 7. gregazione del Beato Pietro da Pisa a Ferdinando Monastero di San Onofrio [Roma?] Ricchieri e famiglia. Litterae filiationis. Unità documentaria di c. 1, a stampa; sigillo aderente in carta. Supporto con macchie e lievi rosicature in corrispondenza dei margini; buona leggibilità.

772 Il vicario generale della Congregazione dei Frati Ere- 1645, settembre 17. mitani Scalzi a Ferdinando Ricchieri e famiglia. Roma Litterae filiationis. 262 L’archivio Porcia Ricchieri

Unità documentaria di c. 1, a stampa; sigillo aderente in carta. Supporto con macchie e lievi rosicature in corrispondenza dei margini; buona leggibilità.

773 Lettera del cardinale Giovanni Battista Pallotta a 1650, dicembre 31. Ferdinando Ricchieri. Di carattere personale. Roma Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

774 Lettera del cardinale Giovanni Battista Pallotta a 1652, dicembre 25. Ferdinando Ricchieri. Di carattere personale. Roma

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

775 Lettera del cardinale Giovanni Battista Pallotta a 1659, dicembre 27. Ferdinando Ricchieri. Di carattere personale. Roma Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

776 Lettera del barone di Vertemate a Ferdinando Ric- 1661, dicembre 31. chieri. Fornisce l’elenco degli imperatori “dell’Augu- Vienna stissima Casa”. Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in ceralacca. Danneggiato il foglio di chiusura.

777 Lettera di Sigismondo [Alfonso di Thun] vescovo di Bres- 1665. Bressanone sanone a Ferdinando Ricchieri. Di carattere personale. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

778 “Instruttioni per cavallieri Tyroni a quali servono di [sec. XVII] veder il mondo con pigliar la rosa et lasciar la spina. Raccolte da me Ferdinando Ricchiero nella curiosità di veder il mondo”; “et che hora è d’ottantadue”. A cc. 80-99: “Proverbi e sentenze”, si alternano note e aneddoti storici; a cc. 102-111: “Indice delle cose notabili”. Indice alfabetico delle cose notabili. Registro coperto in cartoncino di cc. 114, cc. 1-99 num. orig., cc. 2 inserte. Famiglia Ricchieri 263

779 “1644. Libro delli viaggi che io conte Ferdinando [sec. XVII] Ricchiero ho fatto”. Quaderno coperto in carta di cc. 22 n.n. Danni alla legatura.

780 “Copia tratta da libro in stampa 1676 intitolato Rac- [sec. XVII] colta di privileggi della casa conti Ricchieri composta da Coridamo Silino a car. 122”. Fascicolo di cc. 10 a stampa (num. orig. 47-66), estrapolate da stampa ad lites.

781 Si conserva solo il foglio di chiusura di una lettera [sec. XVII] indirizzata a Ferdinando Ricchieri.

Giovanni Lucio Ricchieri di Francesco, abate di Fermo n. 5 unità documentarie (1650-1679 ca.)

782 Procura di Giovanni Lucio Riccheri, abate commen- 1650, aprile 30 datario di San Fermo di Verona, al fratello Ferdinan- do. Riguarda l’assunzione del beneficio assegnotigli con lettera apostolica del 17 febbraio 1649.

Unità documentaria di cc. 2. Supporto con estesa macchia e lievi lacune in corrispondenza di cc. 2; buona leggibilità.

783 Lettera che segnala i meriti di Giovanni Lucio Ric- 1652, giugno 15. chieri, in occasione del suo rientro in Friuli. Roma Unità documentaria di cc. 2. Supporto con macchie e lievi lacerazioni in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

784 Il doge Francesco Molino al podestà di Verona. Co- 1653, settembre 6. munica il decreto papale che assegna al conte Gio- Venezia vanni Lucio Ricchieri la titolarità dell’abbazia di San Fermo di Verona, vacante per la rinuncia dell’abate commendatario rev. Carlo Mantica e ne ordina l’im- missione nel possesso. 264 L’archivio Porcia Ricchieri

Pergamena di mm 340 x 470; sigillo deperdito. Supporto con rosicature e fori in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

785 Mandato esecutivo del provvedimento datato 25 1679, luglio 16. giugno 1679 con cui Pietro Venier, luogotenente Udine della Patria del Friuli intimava al rev. Bartolomeo [Battaglini] rettore di Pescincanna la restituzione di una pianeta appartenuta all’abate [Giovanni Lu- cio Ricchieri], precedente titolare della chiesa di Pescincanna. Unità documentaria di cc. 2; sigillo deperdito.

786 “Lucidissimis Obscurorum lycei proceribus fusci [sec. XVII] academici plausu”. Componimento in versi dedi- cato all’Accademia dgli Oscuri; nei margini laterali disegni ad inchiostro. Unità documentaria di c. 1. Supporto con macchie e fori in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

Pompeo Ricchieri di Flaminio

787 Lettera di Giovanni Battista Mair, maggiordomo 1661, dicembre 3. dei paggi dell’Imperatrice, a [Flaminio Ricchieri?] Vienna padre di Pompeo. Riguarda gli studi di Pompeo a Vienna. Unità documentaria di cc. 2.

Maria de Puppi moglie di Flaminio Ricchieri?

788 Il vescovo di Concordia attesta di aver ricevuto, a 1692, agosto 24. nome della contessa Maria Ricchieri, la reliquia della Concordia, curia vescovile croce di San Felice Martire. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta. Supporto danneggiato da rosicature; parziale leggibilità. Famiglia Ricchieri 265

Francesco Mario Ricchieri di Flaminio (1650-1729 ca.) n. 18 unità documentarie (1675-1702)

789 Lettera dell’imperatrice Eleonora a [Giovanni Sig- 1675, maggio 23. frido conte di Gradisca e principe di Eggenberg]. Vienna Raccomanda Francesco Mario Ricchieri. Unità documentaria di cc. 2.

790 Lettera di Giovanni Sigfrido principe d’Eggenberg 1677, febbraio 25. a Flaminio Ricchieri. Sul rientro a Pordenone di Lubiana Francesco Mario Ricchieri.

Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in ceralacca.

791 Lettera di Giovanni Sigfrido principe d’Eggenberg 1677, marzo 11. a Francesco Mario Ricchieri. Si rallegra del rientro a Lubiana casa di Francesco, seguono altre note personali. Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in ceralacca.

792 Lettera di Giovanni Sigfrido principe d’Eggenberg a 1677, agosto 23. Francesco Mario Ricchieri. Riguarda una commis- Graz sione di cui l’ha incaricato. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in ceralacca.

793 Il doge Alvise Contarini notifica che, con provve- 1677, agosto 30. dimento del Consiglio dei X, Francesco Mario Ric- Venezia chieri è stato assolto dal bando emesso contro di lui dal rettore di Padova con sentenza 21 ottobre 1675. Pergamena di mm 300 x 470; sigillo deperdito. Supporto con rosicature e fori in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

266 L’archivio Porcia Ricchieri

794 Lettera di Giovanni Sigfrido principe d’Eggenberg a 1677, dicembre 21. Francesco Mario Ricchieri. Ringrazia per una com- Graz missione di cui l’ha incaricato. Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in ceralacca.

795 Lettera di Giovanni Sigfrido principe d’Eggenberg 1678, dicembre 29. a Francesco Mario Ricchieri. Di carattere personale. Lubiana Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in ceralacca. Supporto con rosicature; buona leggibilità.

796 Lettera di Giovanni Sigfrido principe d’Eggenberg a 1679, gennaio 26. Francesco Mario Ricchieri. Su un viaggio del cognato Lubiana a Venezia. Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in ceralacca. Supporto con lievi lacune in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

797 Lettera di Ignazio […?] a Francesco Mario Ricchieri. [1679] marzo 7. Riguarda le spese sostenute per la redazione di un Graz diploma ed altre note relative a conoscenti comuni. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in ceralacca.

798 Lettera di Giovanni Sigfrido principe d’Eggenberg a 1682, gennaio 7. Francesco Mario Ricchieri. Lubiana

Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in ceralacca.

799 Provvedimento del Collegio dei nobili di Treviso nei 1682, dicembre 30. confronti del cittadino Vincenzo [Uniga], aspirante Treviso all’aggregazione tra i nobili della città; comprende certificazioni relative allo stesso (1622-1652). Unità documentaria di cc. 2, a stampa. Famiglia Ricchieri 267

800 Lettera di Agostino B[…] a Francesco Mario Ric- 1702, agosto 15. chieri. Riguarda una ricerca sui privilegi della fami- Venezia glia Ricchieri che sta conducendo su fonti veneziane. Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura.

Francesco Mario. Giurisdizione di Sedrano

801 Domenico Mocenigo Provveditore alla Sanità. “Or- 1682, novembre 18. dini e regole in materia di salute da eseguirsi di là del Cividale Tagliamento”. Unità documentaria di c. 1, a stampa.

802 Domenico Mocenigo Provveditore alla Sanità a 1682, novembre 21. Francesco Mario Ricchieri conte di Sedrano. Patente Cividale di nomina a Soprintendente alla Sanità.

Unità documentaria di c. 1, a stampa.

803 Lettera di Domenico Mocenigo Provveditore alla 1682, novembre 22. Sanità a Francesco Mario Ricchieri conte di Sedra- Cividale no. Gli conferma l’incarico di Soprintendente alla Sanità. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

804 Lettera di Domenico Mocenigo Provveditore alla 1683, febbraio 17. Sanità a Francesco Mario Ricchieri conte di Sedra- Cividale no. Comunica provvedimenti di sanità da adottare nel territorio a lui soggetto.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

805 Sentenza del capitano di [Pordenone?]. Riguarda il 1692, settembre 30 porto d’armi concesso a Francesco Mario Ricchieri. Copia semplice. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con macchie e rosicature in corrispondenza dei margini; buona leggibilità. 268 L’archivio Porcia Ricchieri

806 Capitoli della comunità di Sedrano pubblicati a 1693, maggio 8 nome di Francesco Mario Ricchieri, giusdicente di Sedrano. Seguono attestazioni di pubblicazione dello statuto (1696-1699). Copia. Unità documentaria di cc. 2.

Giovanni Lucio Ricchieri di Francesco Mario n. 11 unità documentarie (1714-1759)

807 Lettera di Amilcare Altan a Giovanni Lucio Ricchie- 1714, luglio 28. ri. Riguarda un incarico nell’esercito della Repubbli- Roma ca di Venezia. Copia. Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in ceralacca.

808 Lettera di Amilcare Altan a [Giovanni Lucio Ric- 1714, dicembre 1. chieri]. Riguarda la nomina a capitano della Repub- Roma blica di Venezia. Il notaio Francesco Annoniani attesta l’autenticità dello scritto. Segue attestazione di fede notarile. Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in carta.

809 Fede rilasciata a Giovanni Lucio Ricchieri per l’abi- 1715, agosto 10. litazione alla condotta delle armi in tutti i territori Pordenone del Dominio. Unità documentaria di cc. 2; sigillo a secco. Supporto con estesa macchia nel margine sinistro; buona leggibilità.

810 Lettera di Francesco Vincenzo Estense a Giovan- 1759, febbraio 11. ni Lucio Ricchieri. Comunica il matrimonio con Ferrara Isabella Rondinelli.

Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in carta. Famiglia Ricchieri 269

Giovanni Lucio. Giurisdizione di Sedrano

811 Giovanni Emo luogotenente della Patria del Friuli ai 1724, maggio 30. cancellieri delle Giurisdizioni del Friuli. Notificazio- Udine ne in materia di imposte giudiziarie. Unità documentaria di c. 1, a stampa. Supporto danneggiato nei margini da umidità e lacerazioni; buona leggibilità.

812 Giovanni Emo luogotenente della Patria del Friuli. No- 1724, giugno 5. tificazione della terminazione dei Sopra Proveditori Ag- Udine giunti e Provveditori di Sanità emessa in data 2 giugno 1724. Riguarda il commercio con gli Stati Ottomani.

Unità documentaria di c. 1, a stampa. Supporto danneggiato nei margini da umidità e lacerazioni; buona leggibilità.

813 Giovanni Emo luogotenente della Patria del Friuli. 1724, giugno 5. Lettera accompagnatoria della precedente. Udine Unità documentaria di c. 1, a stampa.

814 Podestà e giurati di Sedrano a Giovanni Lucio Ric- 1732, ottobre 24. chieri conte di Sedrano. Chiedono l’avvio di un Sedrano procedimento contro Valentino Del Zotto, debitore della chiesa parrocchiale.

Unità documentaria di cc. 2.

815 Pietro Grimani luogotenente della Patria del Friuli. 1737, aprile 2. Proclama in materia di sanità. Udine Unità documentaria di c. 1, a stampa.

816 Pietro Grimani luogotenente della Patria del Friu- 1737, aprile 5. li. Notificazione di un provvedimento in materia di Udine fabbricazione di [teriache e mitridati]. Unità documentaria di c. 1, a stampa. 270 L’archivio Porcia Ricchieri

817 Pietro Grimani luogotenente della Patria del Friuli. 1738, luglio 17. Provvedimento in materia di sanità. Udine Unità documentaria di c. 1, a stampa.

Bianca Altan moglie di Giovanni Lucio Ricchieri n. 8 unità documentarie (1708-1709)

818 Minute o copie di due lettere indirizzate da Bian- 1708. ca Ricchieri nata Altan alla [contessa d’Harrach] Pordenone ed all’imperatrice Eleonora192. Riguardano la sua designazione a dama dell’Ordine della Croce. Un cartiglio incollato al supporto riporta i nomi dei destinatari. 192 Unità documentaria di c. 1.

819 Lettera indirizzata alla contessa Bianca Ricchieri nata 1708, settembre 29. Altan. Partecipazione di morte di alcune consorelle Vienna. dell’Ordine della Croce. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta. In lingua tedesca.

820 Maria Elisabetta principessa Dietrichstein e la con- 1708, settembre 29 e tessa d’Harrach partecipano la morte di alcune con- novembre 21. Vienna sorelle dell’Ordine della Croce ed invitano all’adem- pimento delle norme per la celebrazione dei defunti. A sigla del segretario Giovanni Adamo Steiigkhaimb. Copia semplice. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con rosicature nel margine superiore; buona leggibilità.

821 Lettera di Giuseppe di Prata a [Giovanni Lucio Ric- 1708, ottobre 20. chieri]. Si congratula per l’onorificienza dell’Ordine Vienna della Croce concessa alla moglie del Ricchieri. Unità documentaria di cc. 2.

192 Eleonora (1655-1720) moglie di Leopoldo I d’Asburgo. Famiglia Ricchieri 271

822 Lettera di Giuseppe di Prata alla moglie di [Giovan- 1708, ottobre 20. ni Lucio Ricchieri]. Si congratula per l’onorificien- Vienna za dell’Ordine della Croce concessa alla moglie del Ricchieri. Unità documentaria di cc. 2.

823 Lettera del vescovo di Concordia all’imperatrice 1708, ottobre 30. Eleonora. Riguarda l’onorificienza dell’Ordine della Portogruaro, curia vescovile Croce concessa a Bianca Ricchieri nata Altan. Copia semplice. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con lacerazioni nel margine superiore; buona leggibilità.

824 Lettera del vescovo di Concordia a Giovanni Lu- 1708, novembre 1. cio Ricchieri. Trasmette copia della lettera inviata Portogruaro, curia vescovile all’imperatrice Eleonora per comunicare l’avvenuta cerimonia di designazione di Bianca Altan in dama dell’Ordine della Croce. Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in ceralacca. Supporto con macchie e rosicature nei margini; buona leggibilità.

825 Lettera della contessa d’Harrach a Bianca Ricchieri 1709, gennaio 5. nata Altan. Sull’aggregazione di Bianca all’Ordine Vienna della Croce. Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; sigillo aderente in ceralacca. Supporto con rosicature nei margini; discreta leggibilità.

Enea Ricchieri

826 Principesche contee di Gorizia e Gradisca. Fede rila- 1761, aprile 24. sciata ad Enea Ricchieri burgravio di Gradisca. Gorizia Sigle autografe dei Deputati provinciali. Unità documentaria di cc. 2; quattro sigilli aderenti in carta. 272 L’archivio Porcia Ricchieri

Girolamo Ricchieri di Giovanni Lucio

827 Capitoli e benefici della Confraternita di San Mi- [sec. XVIII] chele arcangelo, istituita dall’arcivescovo di Colonia Giuseppe Clemente193 nel 1623. Traduzione in lingua italiana da un testo edito nel 1767; il documento è contenuto in busta coeva in-

193dirizzata all’abate Girolamo Ricchieri in Pordenone. Unità documentaria di cc. 2 e foglio di chiusura; due sigilli in ceralacca.

828 Attestato di ammissione di Girolamo Ricchieri 1767, all’Arciconfraternita del Santo Arcangelo Michele in Monaco di Baviera Josefsburg presso Monaco di Baviera. Unità documentaria di c. 1, a stampa; sigillo aderente in carta. In lingua tedesca. Supporto con lacerazioni in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

Girolamo Ricchieri di Francesco

829 Conservatori ed esecutori delle leggi. Decreto di 1770, febbraio 29. abilitazione alla professione di avvocato rilasciato a Venezia Girolamo di Francesco Ricchieri. Pergamena di mm 250 x 370; sigillo deperdito.

830 Laurea in utroque iure di Girolamo Ricchieri figlio 1771, maggio 10. di Francesco. Padova Unità documentaria membranacea di cc. 2, coperta in cartoncino e pelle con impressioni in oro; sigillo pendente in teca metallica (deperdita la parte in cera).

831 Il Comitato di salute pubblica alle autorità civi- 1797, settembre 19. li e militari. Lasciapassare rilasciato a Girolamo Venezia Ricchieri. Unità documentaria di c. 1, a stampa con sigle autografe.

193 Giuseppe Clemente di Wittelsbach (Baviera), arcivescovo di Colonia dal 1688 al 1723. Famiglia Ricchieri 273

Ferdinando Ricchieri di Francesco Mario n. 4 unità archivistiche e documentarie (1781-1795)

832 Università di Padova. Certificato di merito rilasciato 1781, maggio 30. allo studente Ferdinando Ricchieri. Padova Unità documentaria di cc. 2, a stampa con sigle autografe; sigillo aderente in carta.

833 “Stromata. Ferdinando de Ricchieriis. 1784”. 1784 Quaderno di cc. 22 n.n. coperte in carta, c. 1 inserta.

834 Indulgenza concessa dal papa Pio VI a Ferdinando [sec. XVIII] Ricchieri. Unità documentaria di cc. 2; sigillo a secco.

835 Giovanni Maria Bressa vescovo di Concordia a Fer- 1795, dicembre 18. dinando Ricchieri. Decreto di nomina a parroco di Portogruaro Rorai Grande. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta.

Francesco Mario Ricchieri

836 I Deputati del Parlamento della Patria del Friuli ad 1800, maggio 28. Antonio Azzan. Intimazione di pagamento per de- Udine bito relativo alla “Tansa ruote, edifizi e fornelli da setta”, su un mulino di proprietà Ricchieri. Unità documentaria di c. 1, a stampa.

837 Società di agricoltura pratica di Udine. Nomina a 1805, settembre 1. membro onorario di Francesco Mario Ricchieri. Udine Unità documentaria di c. 1, a stampa; sigillo aderente in carta. 274 L’archivio Porcia Ricchieri

838 “Ateneo di Treviso. Prospetto delle letture destinate [1823] dal Presidente giusta l’art. 49 del Regolamento per l’anno accademico 1823-1824”. Unità documentaria di c. 1, a stampa. Nel verso di mano coeva “Ricchieri conte Francesco”.

Federico Ricchieri di Giovanni Lucio ?

839 Enrico XV principe di Reuss Plauen, I.R. Governa- 1834, febbraio 13. tore generale civile e militare in Italia. Passaporto Udine rilasciato a Federico Ricchieri. Unità documentaria di c. 1, a stampa e manoscritto.

2.6 Miscellanea

Sono stati inseriti in questa miscellanea atti tipologicamente diversi e non collo- cabili nelle serie precedenti. In parte sono attribuibili con certezza alla famiglia Ricchieri (in base ad elementi ricavati da pubblicazioni e contrassegni archivisti- ci), in parte sono stati ricondotti a quest’ambito di produzione in base al conte- nuto (in particolare i documenti che riguardano enti ecclesiastici fondati dalla famiglia come l’altare di Santa Croce nella chiesa di San Marco ed il monastero di Santa Maria).

2.6.1. Privilegi ed enti ecclesiastici

Carte che riguardano la cappella di San Nicola nella chiesa di San Marco, il mo- nastero di Santa Maria e l’oratorio privato.

840 Privilegio concesso alle famiglie Popaite e Ricchieri [sec. XVI] di Pordenone ed al nobile Giovanni Battista di Zop- pola. Documento incompleto privo di sottoscrizioni e datazione. Pergamena di mm 355 x 480; sigillo deperdito. Supporto con macchie e fori in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità. Famiglia Ricchieri 275

841 Compravendita. Marsilio ed il figlio Dante della fa- 1526, aprile 26. miglia [Amalteo], abitanti a Valvasone, vendono per Pordenone 60 ducati d’oro a Giovanni Battista Mantica del fu Francesco di Pordenone una proprietà della misura di quattro iugeri situata oltre la roggia nelle pertinen- ze di Pordenone e confinante con un terreno su cui detiene diritti l’altare di Santa Croce di Pordenone. Notaio: Cesare Pratense di Pordenone. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Cesare Spina di Marano, abitante in Pordenone. Pergamena di mm 335 x 180. Supporto con fori in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

842 Giovanni Della Casa, legato apostolico in Venezia, 1547, marzo 31. ad Alberto, Simone, Giovanni Popaite. Su richiesta Venezia delle nobili Laura e Serena del fu Francesco Popaite di Pordenone, invita i fratelli a comparire in giudizio per una questione che riguarda i diritti di patrona- to sulla cappella di San Nicola nella chiesa di San Marco di Pordenone. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta.

843 Matteo vescovo di Concordia agli affittuari e livel- 1592, giugno 27. lari dell’altare di Santa Croce nella parrocchiale di Pordenone Pordenone. Ordina che dovranno consegnare a lui, nella persona del rev. Giovanni Pietro Popaite, i censi dovuti all’altare. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta.

844 Lorenzo Pisani, capitano di Pordenone, alle comu- 1642, luglio 17. nità soggette alla sua giurisdizione. Dà disposizioni Pordenone per la raccolta di offerte a favore [dell’erezione] di un monastero nella podesteria di Pordenone. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con rosicature nella metà inferiore; buona leggibilità. 276 L’archivio Porcia Ricchieri

845 Benedizione dell’oratorio della famiglia Ricchieri, 1692, maggio 24 sotto il titolo della Beata Vergine Laureatana. Copia dal protocollo del notaio Osvaldo Ravenna. Unità documentaria di c. 1. Supporto in cartoncino rigido, corredato di nastro per l’affissione.

846 Il vescovo di Concordia Alvise Maria Gabrieli. Or- 17[60?], maggio 1 dini seguiti alla visita dell’oratorio della famiglia Ricchieri. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta. Supporto danneggiato da umidità, in mediocre stato di conservazione.

Monastero San Maria di Pordenone

847 “Ordeni et constitutioni della Compagnia delle Ver- [1609] gini che vivono in congregatione nel monastero ove- ro casa di San Maria di Pordenone per meglio e più comodamente e retiratamente e santamente servire il nostro Signore Iesu Christo e salvar l’anima loro”. Quaderno di cc. 32 n.n., legato in cartoncino. Supporto e legatura sono danneggiati da rosicature e tarli; buona leggibilità.

848 Augusto Cusani, arcivescovo di Amasea e nunzio 1703, gennaio 13. pontificio in Venezia, al vescovo di Concordia. Au- Venezia torizza l’ingresso di Angela figlia di Giuseppe Me- negozzi nel monastero di Santa Maria di Pordenone nella diocesi di Concordia. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta.

849 Il vescovo di Concordia Paolo Vallaresso a Ma- 1709, ottobre 21. ria Chiara Brunetti del monastero di Santa Maria [Portogruaro, curia vescovile] di Pordenone. Conferma l’elezione a badessa del monastero.

Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente. Supporto con macchie e lacuna nel margine superiore destro; buona leggibilità. Famiglia Ricchieri 277

850 Ordini seguiti alla visita pastorale del monastero di [1721] Santa Maria di Pordenone. Copia. Unità documentaria di cc. 2; sigillo aderente in carta.

2.6.2. Notai di Pordenone

Sono stati riuniti sotto questa voce alcuni documenti che riguardano scritture prodotte da notai pordenonesi nei secc. XIV-XVI. Da una fonte conservata in un altro archivio nobilare194 sappiamo che Ettore Ricchieri, nell’ambito di un contenzioso che lo contrapponeva a Giovanni Da- niele Mantica (1561-1562), produsse una serie di documenti che riguardavano la disponibilità ed il possesso di protocolli notarili di notai “antichi” di Pordenone. L’attore faceva riferimento alla dispersione delle scritture notarili, alla necessità dei privati di recuperarle per poter attestare i propri diritti patrimoniali ed al con- tratto con cui un suo consorte, Francesco Ricchieri, negli anni immediatamente precedenti, aveva acquistato alcune di queste scritture, documento qui presente in copia (n. 855). Data la tipologia delle carte e l’epoca di produzione si ipotizza che gli atti qui di seguito elencati possano essere stati prodotti e/o raccolti da Ettore nel corso della vertenza.

851 Elenco di protocolli e scritture di notai di area [sec. XVI] pordenonese.

Bifoglio estrapolato da un registro. Supporto con macchie di umidità.

852 Elenco di scritture di notai di Pordenone conservati [sec. XVI] da altri notai. Si tratta delle voci registrate anche nel documento successivo. Bifoglio estrapolato da un registro. Nel margine si legge di mano coeva “[…] Francesco Richier”. Supporto danneggiato nella metà inferiore da macchie e lacune; mediocre leggibilità.

194 ASPn, Archivio Montereale Mantica, fasc. 135.1.4 “Ettore Ricchieri”. Nel fascicolo sono inseriti elenchi tipologicamente simili a quelli presenti in questo fondo. 278 L’archivio Porcia Ricchieri

853 Elenco di scritture notarili dei secc. XV-XVI con in- [sec. XVI] dicazione del luogo di conservazione; elenco di notai dei secc. XIV-XV. Note estratte da un volume inti- tolato “Comenatariolum antiquorum notariorum”, su richiesta di Francesco Ricchieri di Pordenone (1561). Segue attestazione di fede notarile della can- celleria comitale di Polcenigo e Fanna. Fascicolo di cc. 6 n.n. legate; sigillo aderente in carta a c. 4. Supporto con macchie e lacerazioni in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

854 Il podestà di Pordenone, Francesco Gregoris, ordi- 1507, settembre 7. na al notaio Bernardino Corizio del fu Giorgio di Pordenone estrarre e pubblicare gli atti contenuti nelle scritture del notaio pre Daniele Gregoris. Unità documentaria di cc. 2.

855 Contratto con cui Francesco Ricchieri acquista pro- 1543?, giugno 21. tocolli e scritture di diversi notai, con elenco degli Toppo stessi (secc. XIV-XV).

Notaio: Arminio del fu Antonio cittadino di Treviso, notaio e cancelliere di Aviano. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con lacerazioni nei margini ed in corrispondenza delle linee di piegatura; buona leggibilità.

856 Sebastiano Venier al capitano di Pordenone. Chiede che 1544, settembre 2 il notaio Pietro Antonio Frescolini faccia atto di conse- gna delle scritture di suo padre relative all’anno 1505. Copia coeva. Unità documentaria di cc. 2.

857 Notificazione del collegio dei notai di Udine che ri- 1561, gennaio 18. guarda la conservazione e l’estrazione degli atti dei Udine notai defunti. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente. Famiglia Ricchieri 279

858 I signori di Toppo attestano che Paolo di Valle e 1561, novembre 26. Paolo di Prata sono la stessa persona. Toppo Notaio: Domenico Viano cancelliere di Toppo. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente. Supporto danneggiato da umidità nella metà destra; buona leggibilità.

2.6.3. Documenti attribuiti con riserva alla famiglia Ricchieri

859 Daniele di Pordenone fa quietanza per il capitale di 1376, gennaio 5. lire 400 ricevuto da Artico [di Panigai] a titolo di Meduno dote per la figlia Agneta. Notaio: Toma del fu Giovanni di U[...]. Pergamena di mm 200 x 175. Supporto danneggiato da umidità e roditori; cattiva leggibilità.

860 Incanto di una casa situata a Treviso pignorata ad un 1377, […] 27. Treviso, debitore di Pietro di Pederobba draperius di Treviso. palazzo comunale Pergamena di mm 730 x 390. Supporto danneggiato da umidità; mutilo nella parte inferiore.

861 Testamento di Giovanni fabbro del fu Paolo della pie- 1414, aprile 14. ve di Aviano, redatto prima della partenza per un pel- Pordenone legrinaggio verso la chiesa di San Giacomo di Galizia. Il testatore assegna legati alla chiesa di San Marco ed alla chiesa/ospedale di Santa Maria di Pordenone. Unità documentaria di cc. 2. [Carta estratta da un protocollo notarile?]

862 Elenco di beni dotali di Benevenuta figlia di Simeo- [sec. XV] ne del fu Giovanni Lene, moglie di Giordano figlio di Vignudo falegname abitante a Pordenone; patto sottoscritto dal padre e dal marito della donna. Segue elenco di beni [dotali] di Margherita figlia di Pietro del fu Cuchino di Pordenone. Unità documentaria di cc. 2. [Carta estratta da un protocollo notarile?] Supporto con macchie e lacerazioni nei margini; buona leggibilità. 280 L’archivio Porcia Ricchieri

863 Elenco nominativo riferibile ad una ripartizione di [sec. XV-XVI] oneri militari tra cittadini di Pordenone. Si ricono- scono i nominativi di: Daniele Fontana, Giovanni e Pietro Popaite, Giovanni Mantica. Cc. 2 estrapolate da un registro (?). Supporto con macchie e lacerazioni nei margini; buona leggibilità.

864 Livello. Il nobile Bartolomeo Alberti del fu Giovanni 1601, maggio 14. di Pordenone, vende per il prezzo di 400 ducati a Pordenone Daniele Braida del fu Francesco mercante di Porde- none un livello del valore di 28 ducati annui che lo stesso venditore si impegna a pagare all’acquirente ponendo a garanzia un mulino situato fuori le mura di Pordenone e denominato “il mollin della siega”. Segue patto di affrancazione. Notaio: Domenico Savino del fu Giulio di Pordenone. Pergamena di mm 375 x 170. Supporto con fori e piccole rosicature; buona leggibilità. 3. DOCUMENTI NON ATTRIBUITI

3.1 Contratti individuati in base all’area di localizzazione. Treviso (1370-1648)

Nel fondo Porcia Ricchieri si conservano contratti ed atti di contenzioso che ri- guardano immobili e rendite ubicati in area trevigiana, nel territorio compreso tra Sacile, Oderzo e Motta di Livenza: area dove sono attestati interessi economici sia della famiglia Ricchieri che della famiglia Porcia. Per questo motivo si è deciso di raggrupparli in base ad un criterio esclusivamente topografico. In apertura sono stati evidenziati tre documenti riferibili ad interessi della nobile famiglia venezia- na dei Caravello, per beni siti nella villa di Negrisia.

3.1.1. Carte Caravello

865 Compravendita. Il nobile Marco Antonio de Mulla 1537, agosto 22. del fu Francesco vende a Maria vedova del nobile Venezia Mauro Caravello e al figlio Alvise, rappresentati da Andrea Leon procuratore di San Marco, i diritti su due proprietà situate a Negrisia, territorio di Oder- zo. L’acquirente corrisponde al venditore un capita- le di 40 ducati. Segue ratifica di Alvise e Lorenzo, fratelli di Marco Antonio. Notaio: Alvise Giorgi. Pergamena di mm 325 x 320. Supporto con fori e piccole rosicature; buona leggibilità.

866 Carta securitatis. Andrea Leon, procuratore di San 1538, luglio 16. Marco, dichiara di aver ricevuto a titolo di capitale Venezia dotale dalla nobile Maria vedova di Mauro Caravel- lo la somma di ducati 1.200 e di averla utilizzata per la costruzione di una casa su una proprietà situata a Negrisia. Il contratto d’acquisto del terreno, datato 22 agosto 1537, è stato fatto a nome della donna e di Alvise, figlio naturale di Leon e di Maria. Seguono specifiche sulle modalità di realizzazione del capitale dotale. 282 L’archivio Porcia Ricchieri

Notaio: Alvise Giorgi. Pergamena di mm 300 x 180. Supporto con rosicature lungo il margine laterale sinistro; discreta leggibilità.

867 Locazione. Alvise Leon, quale erede della madre Ma- 15[60], […]. ria Caravello, affitta per un periodo di due anni a Venezia Nicola Minio del fu [?] una casa situata a Negrisia, distretto di Oderzo, per un censuo annuo di ducati 30. Il locatore si impegna a realizzare alcune miglio- rie nell’edificio in questione, pena risoluzione del contratto da parte del conduttore. Notaio: Giovanni Figolino del fu Alberto. Pergamena di mm 315 x 200. Supporto con fori e piccole rosicature; mediocre leggibilità.

3.1.2. Diversa

868 Contratto di compravendita (?). Sottoscrizione del 1450, novembre 29. cancelliere di Motta. Motta di Livenza Pergamena di mm 335 x 175. Supporto con rosicature lungo il margine laterale sinistro; mediocre leggibilità.

869 Sentenza [arbitraria?] a favore di Giacomo Bevilac- 1577, luglio 20. qua di Giovanni Maria, quale cessionario della so- Venezia? rella Girolama, in esecuzione ad una terminazione datata 15 febbraio 1575. All’uomo viene assegnata la quarta parte dei beni della fu Orsola vedova di Bar- tolomeo Barberi e madre del fu Bernardino Barberi. Notaio: Giovanni Francesco Negri del fu Domenico. Pergamena di mm 340 x 125.

870 Lettera del podestà di Oderzo Domenico Gritti al 1577, settembre 27. doge Sebastiano Venier. Riguarda una vertenza Oderzo tra Giovanni Fabrizi di Mestre ed i fratelli Bonasti abitanti a Negrisia. Unità documentaria di cc. 2. Documenti non attribuiti 283

871 Sentenza arbitraria. I giudici Parise Antonello, Fran- 1582, marzo 20-29. cesco Reghini ed Aiace Cason si pronunciano nella [Oderzo] vertenza che contrappone Ludovica vedova di Tom- maso Tommasi e consorti, per cui agisce Benedetto Marta genero della donna, e Piero Tonetti e fratelli. La lite riguarda i beni dotali di Giovanna, Smeralda, Caterina del fu Tommaso e la facoltà del fu Antonio Tommasi. Notaio: Francesco Morelli del collegio di Oderzo. Pergamena di mm 770 x 325.

872 Con riferimento ad un contratto datato 8 aprile 1587, maggio 6. 1587 relativo al pagamento del capitale dotale di Pel- [Oderzo] legrina vedova di Giacomo Manzoni, Giulio Amal- teo – a nome proprio, dei fratelli e di altri beneficiati del fu Giacomo Manzoni – deposita la somma di 2.106 ducati a favore dei fratelli Giacomo e Gaspare Mastelli.

Notaio: Giacomo Francesco del fu Giulio. Pergamena di mm 520 x 200.

873 Scrittura di accordo sottoscritta dai fratelli Giovanni, 1601, febbraio 23. Natale e Domenico de Ortaleis e Daniele del fu Fran- Sacile cesco Segati detto Pilon di Topaligo. A modifica di un precedente contratto di livello, redatto dal notaio Fulvio Onesti di Sacile in data 26 luglio 1591, con cui i fratelli impegnavano una loro proprietà situata a Topaligo denominata “il casal”, a garanzia del ca- pitale di 55 ducati corrisposto loro dal Segati, le parti si accordano per sostituire il bene vincolato con altro situato nella medesima località. Notaio: Giulio Carretta del fu Francesco di Sacile. Pergamena di mm 430 x 170. Supporto con piccoli fori e rosicature; buona leggibilità. 284 L’archivio Porcia Ricchieri

874 Sentenza. Notificazione di una sentenza emessa a 1642, febbraio 25. favore di Domenico Pelladoni e contro Apollonia [Conegliano] vedova di Gregorio Malvolti ed i figli Fabio, Pao- lo Emilio ed Alessandro. Riguarda un contratto di compravendita sottoscritto in data 23 gennaio 1624, con cui i Malvolti cedevano al Pelladoni, per il prez- zo di ducati 1.810, alcune proprietà immobiliari si- tuate in Bannia, territorio di Oderzo.

Notaio: Nascinguerra de Carolis figlio di Agostino di Conegliano, notaio e cancelliere di Conegliano. Pergamena di mm 445 x 125. Supporto con piccoli fori e rosicature; buona leggibilità.

875 Compravendita. Simone Vaccaro del fu Olivo di Re- 1648, ottobre 1. steiuzza ed il fratello Bartolomeo vendono ad Anto- Portobuffolè nio Andreini del fu Orlando di Venezia per il prezzo di ducati 24 parte di una casa di loro proprietà situata a Resteiuzza, contado di Brugnera. La vendita è fina- lizzata al recupero del capitale necessario ad onorare il contratto di livello sottoscritto dai Vaccaro con il rev. Angelo Cassiti arciprete di Portobuffolè in data 28 gennaio 1641. Soddisfatto il debito verso il sacer- dote e ricevuta in consegna la sentenza emessa contro il Vaccaro, Andreini concede in livello al venditore la proprietà acquistata e si impegna ad affrancarla per il medesimo prezzo. Notaio: Camillo Andreuzzi di Portobuffolè. Pergamena di mm 330 x 170. Supporto con macchie e piccole rosicature; buona leggibilità.

876 Ducale. Notifica di un provvedimento del Senato 1688, gennaio 13. Veneto relativo al carico fiscale di Orazio Amalteo Venezia abitante ad Oderzo per proprietà situate nella Patria del Friuli, a Conegliano e Treviso. Pergamena di mm 280 x 430; sigillo deperdito. Supporto con estesa lacerazione e lacuna nel margine inferiore. Documenti non attribuiti 285

3.2 Contratti individuati in base all’area di localizzazione. Feltre (1477-1683)

Un secondo gruppo di atti individuati con questo criterio riguarda beni e rendite collocati nel territorio di Feltre: dei quindici documenti presenti tredici sono rogati a Feltre, due in località del distretto (Pren e Trichiana) ed uno a Venezia. Prevalgono atti notarili privati, che vedono attori alcuni membri di famiglie no- bili feltrine come i Bellati ed i Zanettelli; i due atti pubblici, rispettivamente una sentenza del capitano di Feltre ed una ducale, sono riferibili a contenziosi per il pagamento di censi ed imposte.

877 Sentenza del podestà e capitano di Feltre. Riguarda l’ap- 1477, maggio 30. pello presentato da Paolo del fu Giacomuzzo e consorti Feltre, palazzo comunale di Foen contro un precedente provvedimento di con- danna a loro carico emesso della stessa curia in relazione al pagamento di diritti di decima su una proprietà situa- ta nel regolato di S[…] località “le cente de ognisanti”. Notaio: Ambrogio del fu Vittorio Morello cittadino di Feltre, notaio e coadiutore del cancelliere. Segue sottoscrizione del cancelliere. Pergamena di mm 490 x 175.

878 Scrittura di accordo. I giudici di Trichiana notifica- 1507. no un accordo siglato tra due privati, Gregorio Litte- [Trichiana] rato e Giacomo Zatta.

Pergamena di mm 345 x 310; sigillo deperdito. Il documento è stato riutilizzato come coperta di un registro. Supporto in mediocre stato di conservazione.

879 Testamento di Vittorio del fu Battista Zanettelli cit- 1522, febbraio 10. tadino di Feltre. Dispone la propria sepoltura nella Feltre cappella di famiglia ed assegna legati per messe di an- niversario ed elemosine. La moglie Giovanna è no- minata usufruttuaria di tutti i suoi beni unitamente ai figli; alle figlie Elisabetta, Caterina, Maria assegna un capitale di 100 ducati ciascuna, mentre i figli Bat- tista, Giovanni Domenico, Giovanni sono nominati eredi in parti uguali. Notaio: Battista Drado del fu Pellegrino cittadino di Feltre. Pergamena di mm 320 x 275. 286 L’archivio Porcia Ricchieri

880 Anna del fu Giovanni Pietro Celandini ratifica il 1525, giugno 26. contratto datato 5 aprile 1512 del notaio Bartolo- Feltre meo Bevilacqua, con cui il fratello Martino abitante nel borgo di San Foca ha venduto ad Andrea Gu- glielmi del fu Martino di Feltre per lire 34 di piccoli una muraglia situata in detto borgo. L’acquirente corrisponde alla donna, a rimborso dell’eredità pa- terna, una piccola somma ed una camicia. Notaio: Pietro Fallero del fu Giovanni Ilario del fu Giovanni Antonio Rambaldi di Brugnera. Copia da imbreviature redatta dal notaio Marco Antonio De Monte di Feltre su mandato del vicario e dei giudici della comunità. Pergamena di mm 195 x 145.

881 Compravendita. Contessa vedova di Giovanni de 1535, luglio 26. Colli di Murle ed il figlio Domenico, abitante a Fel- Feltre tre, vendono a Marchino del fu Marco Voltolina una proprietà arativa e prativa con annessi fabbricati, situata nel regolato di Murle in località denomina- ta “ai coi”. L’acquirente corrisponde al venditore il prezzo di lire 157 e soldi 2. Notaio: Nicola del fu Giacomo Bove. Pergamena di mm 640 x 115.

882 Compravendita. Lorenzo del fu Bernardino de Argeta 1541, novembre 4. di Feltre vende a Vittorio [Bellato] del fu Agostino no- Feltre bile di Feltre due proprietà situate nel regolato di San- zan distretto di Feltre. Del prezzo pattuito, 45 ducati, vengono liquidati al momento del contratto 74 lire, pari al saldo di un credito dell’acquirente verso il ven- ditore di cui sono specificati i precedenti versamenti.

Notaio: Pietro del fu nobile Francesco Bellati di Feltre. Pergamena di mm 185 x 160. Supporto con inchiostro sbiadito nella metà superiore.

883 Sentenza volontaria. Con riferimento ad un prece- 1543, gennaio 5. dente contratto di compravendita rogato dal notaio Feltre Francesco Monaco e relativo ad una proprietà agricola Documenti non attribuiti 287

posta nel regolato di Arsedo in località detta “alla Guizza”, l’acquirente Battista Fachino offitial di Fel- tre si impegna a corrispondere al venditore Sebastia- no del fu Vittorio Tommasini la somma di lire 20 di piccoli. Seguono specifiche del pagamento. Notaio: Marco Antonio De Monte del fu Sebastiano Giorgio cittadino di Padova, notaio di Feltre. Pergamena di mm 275 x 120.

884 Compravendita. Sante del fu Marco Zaiera di Pado- 1543, luglio 7. va caballerius di Feltre vende per il prezzo di 36 lire a Feltre Vittorio Bellato del fu Agostino nobile di Feltre, rap- presentato dal figlio, una proprietà arativa situata nelle pertinenze di Pren in località denominata “in Azen”. Notaio: Michele Canton del fu Giovanni Battista nobile di Feltre. Pergamena di mm 345 x 105.

885 Compravendita. Francesco del fu Antonio Fraulin 1546, ottobre 12. de Melano in distretto di Feltre vende a Vittorio Feltre Bellato del fu Agostino nobile di Feltre, per cui agi- sce il figlio Giovanni Manfredo, i diritti che detiene su un appezzamento di terreno situato nel regolato de Melano in località detta ‘in Armintera’ e per cui Francesco del fu Michele Barzuca de Melano ver- sa annualmente come canone d’affitto due staia di frumento, come stabilito dal contratto redatto dal Cristoforo Mazzola di Marostica, notaio in Vicenza, in data 16 aprile 1534. Dal prezzo della vendita, lire 52 e soldi 16 piccoli, sono detratte lire 48 e soldi 12 pari ad un debito contratto dal padre del venditore, Antonio, per l’acquisto di merci; a saldo del rima- nente il Bellato consegna al venditore il panno per una veste. Notaio: Michele Canton figlio di Giovanni Battista nobile di Feltre. Pergamena di mm 285 x 120. 288 L’archivio Porcia Ricchieri

886 Compravendita. Il notaio Francesco Grando di Fel- 1560, giugno 27. tre, a nome proprio e del fratello Giovanni Battista, Feltre vende a Giovanni Battista del fu Vittorio Zanne- telli, notaio e nobile di Feltre, una proprietà situa- ta in località detta “al ronch” nel regolato di ***. Il venditore dichiara di aver ricevuto anticipatamente dall’acquirente un capitale pari a lire 63 di piccoli, mediante il versamento fatto a Sebastiano de Bonis per altro contratto di compravendita. Pergamena di mm 190 x 135. Supporto mutilo nella metà inferiore.

887 Compravendita. Maria vedova di […] Dex di Car- 1566, dicembre 2. denzano, distretto di Feltre, e Giovanni del fu Dex [Pren], distretto di Feltre vendono per il prezzo di 100 lire di denari piccoli ai fratelli Bartolomeo e Paolo del fu Marco Girardi di [Pren?], che agiscono anche a nome dei fratelli, una proprietà agricola situata nel regolato di [Pren?] in località denominata “prenzera”. Notaio: Benedetto Cambrino (?) Pergamena di mm 270 x 145.

888 Compravendita. I fratelli Leonardo ed Angelo del 1574, novembre 15. fu Marco de Sartima, abitante a Sanzan vendono a Feltre Giovanni Battista del fu Vittorio Zannetelli, notaio e nobile di Feltre, una proprietà libera da oneri situata nel territorio di Sanzan in località detta “in Puiach”. Il venditore dichiara che il prezzo di lire 179 deve essere inteso a saldo di affiti passati ed acquisti di cereali, così come annotato nei registri contabili dell’acquirente. Notaio: Anastaio del fu Giovanni Battista Facini di Feltre. Pergamena di mm 400 x 110.

889 Scrittura di accordo che fa riferimento al contratto 1636, gennaio 9. di livello sottoscritto in data 8 marzo 1617 da Gio- Feltre vanni Bellato nobile di Feltre e Giovanni Maria del fu Toni Strapazzon di San Vito [di ?] abitante Documenti non attribuiti 289

in Fastro (Belluno). Le parti modificano i termini relativi all’affrancazione delle proprietà oggetto del contratto, un terreno situato in località “alla Boezza” ed un altro in località “Codogner”. Notaio: Domenico Camb[…]. Pergamena di mm 190 x 120.

890 Compravendita. Martino del fu Giovanni Battista 1643, agosto 12. Balen della villa di Lamen distretto di Feltre ed il figlio Feltre Battista vendono a Giovanni Bellato nobile di Feltre per il prezzo di lire 300 un arativo situato a Pren, di- stretto di Feltre, in località “alle Vigne”. Le parti si accordano per la locazione della proprietà, con affitto annuo di lire 18, ed il successivo recupero della stessa. Notaio: Girolamo del fu Giacomo [Calvesani] cittadino di Feltre. Pergamena di mm 170 x 210.

891 Ducale. Il doge Antonio Giustiniani al capitano di 1683, febbraio 23. Treviso Girolamo Savorgnan. Diffida contro le ri- Venezia vendicazioni avanzate dal Comune di Treviso nei confronti delle rendite di abitanti di Feltre che pos- siedono beni nel territorio trevigiano. Pergamena di mm 335 x 460; sigillo deperdito. Supporto con piccoli fori in corrispondenza delle linee di piegatura.

3.3 Documenti individuati in base a contrassegni archivistici (1297-1732)

Il nucleo di tredici documenti membranacei di seguito descritti è stato individua- to esclusivamente in base alla presenza di un’etichetta cartacea moderna collocata nel verso, in cui è registrato l’anno di redazione dell’atto. Oltre a questo con- trassegno è presente una segnatura in cifre romane [mano secc. XIX-XX prima metà]195 da cui si ricava che ci troviamo di fronte a pochi pezzi superstiti di una serie piuttosto consistente.

195 Si ipotizza che questa segnatura possa in realtà essere ricondotta a due serie distinte: una serie di atti organizzati con criterio cronologico relativa ai secc. XIII-XV con segnatura numerica a lapis blu, ed una seconda serie ugualmente organizzata ma relativa ad atti del XVIII secolo con segnatura numerica a lapis rosso. 290 L’archivio Porcia Ricchieri

È difficile formulare ipotesi sull’ambito di produzione e l’archivio di provenienza. Né il contenuto né le note dorsali contengono riferimenti a membri delle famiglie Porcia e Ricchieri. Le datazioni coprono uno spazio geografico e temporale molto ampio: i primi undici documenti si collocano negli anni 1297-1441 e gli ultimi due negli anni 1717 e 1732. Le tipologie comprendono atti notarili in cui agi- scono privati ed enti ecclesiastici, quali l’abbazia di Rosazzo e la chiesa plebanale di Ragogna, ed atti pubblici che vanno da una sentenza del podestà di Travesio in una lite tra privati dell’anno 1428 ad una ducale settecentesca relativa ad un contenzioso che coinvolgeva il monastero di Santa Chiara di Aquileia. Forse la presenza di un nesso può essere letta nella ricorrenza del nome “della Torre” nei due documenti del XIX secolo: nel primo caso si tratta di una nota dorsale che registra “niente per la famiglia del Torre” come fosse il risultato di uno spoglio, nel secondo della persona su cui ricade l’azione giuridica, il rev. Lo- renzo della Torre. Nell’ipotesi che le carte provengano da questo ambito familiare si potrebbe collegarle, in base ai legami parentali, alle carte Porcia.

892 Sentenza volontaria. Scrittura in cui alcuni si obbli- 1297, maggio 26. gano a liquidare Valerio di San Martino la somma Aquileia, chiesa di San Giovanni […] lui dovuta.

Pergamena di mm 285 x 110. Supporto con inchiostro sbiadito; pessima leggibilità.

893 Contratto di compravendita. Francesco del fu Anto- [sec. XIII o XIV?] nio di […] vende per due marche e mezza di denari aquileiesi a […] figlio del fu Antonio di Milano un campo. L’acquirente viene investito del bene da Giu- stino caniparius del patriarca di Aquileia.

Notaio: Nicola. Pergamena di mm 400 x 130. Supporto con inchiostro sbiadito, rosicature nel margine destro; pessima leggibilità.

894 Testamento di Choius di Udine. Dispone che la 1320?. sua sepoltura sia fatta nella chiesa di Santa Maria [Udine] Maggiore di Udine. Notaio: Giovanni del fu Tommasino. Pergamena di mm 195 x 140. Supporto con inchiostro sbiadito, rosicature nel margine destro; pessima leggibilità. Documenti non attribuiti 291

895 Sentenza volontaria. Con atto rogato dal notaio Fran- 1348, marzo 1. cesco di Corno, il monastero di Rosazzo ha compra- Rosazzo monastero di Rosazzo, to da Gabriele del fu Antonio cavaligo di Cividale e cappella di dal nipote di questi, Bartolomeo, alcuni mansi situa- Santa Maria ti in [Plezzo] per il prezzo di marche 118 di denari aquileiesi. Ora, non avendo la possibilità di liquidare nell’immediato ai venditori il capitale d’acquisto, sot- toscrive un impegno al pagamento della somma entro il termine di sei anni e si accorda con gli stessi per la riscossione di alcuni redditi in Ziracco. Notaio: Tommasucio di P[…]. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Antonio del fu Francesco di Cividale. Pergamena di mm 480 x 185. Supporto con inchiostro sbiadito e lievi lacerazioni; mediocre leggibilità.

896 Sentenza del podestà e giudici di Travesio nella lite che 1428, settembre 6. vede coinvolti Valentino del fu Candido detto Cos cit- Travesio tadino di Spilimbergo e Giorgio del fu *** di Venzone. Notaio: Francesco del fu mastro Macor Varotario di Udine. Pergamena di mm 410 x 190.

897 Procura. Pietro del fu Zileto abitante a Spilimbergo 1437, aprile 23. ed altre persone nominano loro procuratori il nobile Spilimbergo Bartolomeo del fu Bonaldo di Montereale, il nota- io Daniele del fu Salvatore di Aviano e […] del fu Bartolomeo di Bologna abitante a Venezia perché si appellino ad una sentenza emessa dal luogotenente della Patria del Friuli a favore di Giovanni del fu Marco di “Arziro” nel distretto di Valvasone. Notaio: Menino del fu mastro Bartolomeo di Bologna abitante a Spilimbergo. Pergamena di mm 420 x 175. Supporto con rosicature nella metà sinistra; mediocre leggibilità.

898 Affrancazione. Nicola Giovannino del fu Leonar- 1437, ottobre 19. do da Gemona, abitante a Cividale in Borgo Pon- Cividale te, vende per 34 ducati a Bonicontra ciroicus del fu Giacomo phisico di Vicenza, a questa data a Belluno, 292 L’archivio Porcia Ricchieri

il censo annuo di 3 staia di frumento che lo stes- so acquirente era tenuto a pagare al venditore per una braida situata a Carraria in località denominata “Griglons”. Notaio: Giovanni Boni del fu Nicola di Cividale. Pergamena di mm 230 x 205.

899 Affrancazione. Nicola del fu Simone del fu Giovan- 1438, febbraio 23. ni Antonio nobile di Cividale per 2 marche di soldi Cividale affranca Clizoius di Prestento dal pagamento di un censo annuo cui era obbligato in quanto debitore del suddetto Simone. Notaio: Giovanni Paolo del fu Gasparino Priori di Venzone, abitante a Cividale. Pergamena di mm 200 x 205. Supporto con inchiostro a tratti sbiadito; discreta leggibilità.

900 Sentenza volontaria. Paolo di Martino Rainerio di 1438, febbraio 23. Faedis si costituisce debitore di Mauro de Suçito per Cividale la somma di 10 e ½ marche di soldi, quale pagamen- to di animali, cereali e vino ricevuti dal creditore. Notaio: Francesco Miuttini di Spilimbergo, notaio e cancelliere di Cividale. Pergamena di mm 325 x 160.

901 Compravendita. Il nobile Giacomuzzo di Cergneu 1439, giugno 2. del fu Giacomo vende per 20 marche di soldi al no- Cividale bile Gabriele del fu Giovanni Antonio di Cividale una proprietà arativa e prativa della misura di due campi situata nelle pertinenze di Prestento in località denominata “Quel vela”. Notaio: Giacomo di Antonio Doni di Gagliano, cittadino di Cividale. Pergamena di mm 360 x 130.

902 Livello. Pre Ludovico del fu Mariano de Cingulo pie- 1441, agosto 13. vano di Ragogna concede a livello a Giovanni del fu San Daniele Michele del Lovit di San Daniele un appezzamento Documenti non attribuiti 293

di terreno di proprietà della pieve situato a Ragogna in località “Quel da rutte”. A garanzia del contratto il conduttore iscrive una casa di sua proprietà posta a San Daniele. Notaio: Nicola del fu Giovanni Pittiani di San Daniele. Pergamena di mm 400 x 155.

903 Ducale. Il doge Giovanni Cornelio al provveditore 1717, giugno 16. di . Notifica l’annullamento di un Venezia atto di incanto fatto dal Collegio dei X in data 11 dicembre 1709, a seguito del ricorso presentato dal monastero di Santa Chiara di Aquileia. Pergamena di mm 320 x 450; sigillo deperdito.

904 Capitolo della Collegiata di Cividale. Il rev. Lorenzo 1732, luglio 27. della Torre viene immesso nel possesso temporale e Cividale spirituale del decanato a lui assegnato con provvedi- mento del patriarca Dionisio Delfino.

Pergamena di mm 255 x 410; sigillo deperdito.

3.4 Atti notarili di provenienza non identificata

905 Scritture relative ad un contenzioso che coinvolge il 1269, agosto 17 e 25. monastero di Santo Stefano di Aquileia. [Aquileia] Notaio: Julianus de Juliani, Olivetus di Udine. Pergamena di mm 1080 x 180, composta da tre documenti cuciti. Supporto in cattivo stato di conservazione, parzialmente leggibile.

906 Atto di procura di Odorico di Strassoldo canonico 1332, giugno 26. aquileiese per la soluzione di una vertenza che lo Aquileia contrappone a Guglielmo decano della stessa chiesa. Pergamena di mm 360 x 420. Supporto con macchie ed estese rosicature; mediocre leggibilità. 294 L’archivio Porcia Ricchieri

907 Testamento del notaio Bonaventura detto Turaça [sec. XIV-XV] del fu Franceschino di […] abitante a Prata. Notaio: Zanussio del fu Zaccaria da Pordenone. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Giovanni del fu Nicola de Arliotis di Pordenone. Pergamena di mm 285 x 150. Supporto con macchie, lacune ed inchiostro a tratti sbiadito in corrispondenza delle linee di piegatura; pessima leggibilità.

908 Scritto che riguarda un contenzioso tra la chiesa di 1437, novembre 4. Sant’Ermacora, diocesi di Aquileia, ed il monaste- Anno settimo del pontificato di ro benedettino di San Giorgio di Arnoldstein nella Eugenio IV. Villacco, stessa diocesi. nella residenza di Giovanni Nassach

Pergamena di mm 780 x 570. Supporto deformato da umidità.

909 Contratto di livello di un manso situato a Povolet- 1497 to, ceduto dal nobile Giorgio […] del fu Daniele ad un consorzio di lombardi abitanti ad Udine tra cui figura Zanino del fu Girardo da Bergamo. Notaio: Simone di Lovaria. Originale da imbreviatura redatto dal not. Bernardino M […] del fu Giovanni Antonio da Udine. Pergamena di mm 480 x 245. Supporto con macchie, fori e rosicature nel margine esterno; discreta leggibilità.

910 Registrazioni di natura contabile, ambito non [sec. XV-XVI] identificato. Unità documentaria di c. 1.

911 Locazione. Paolo e Sebastiano del fu Francesco de 15[…], settembre 7. Cademedio affittano a Domenico de Putis abitante a [Gradisca] Fiumicello una proprietà prativa, arativa e boschiva situata nella stessa località che i periti nominati dalle parti stimano di circa quaranta campi. Il conduttore si impegna a versare annualmente staia 15 di trittico, Documenti non attribuiti 295

staia 5 di spelta, un concio di vino. Seguono clausole relative ai miglioramenti. Notaio: pre Martino Spaderio. Pergamena di mm 305 x 160. Supporto con rosicature nel margine superiore; discreta leggibilità.

912 Locazione. Antonio Vicino, procuratore di Vittoria di 1556, giugno 17. Valvasone, affitta a Benvenuto Fontana di Cimpello Porcia ed al figlio di questi Sebastiano tutte le proprietà che il fu Giacomo Giorgio nobile di Valvasone ha acqui- stato per 30 ducati da Benvenuto del fu Daniele e Vi- viano del fu Giovanni Francesco Turino di Cimpello (atto rogato in data 22 giugno 1490, notaio Bertran- do Calderini di Udine dalle note di Marco Antonio Giselli notaio da Valvasone). I conduttori si impegna- no a corrispondere annualmente 3 staia di frumento. Notaio: Giuseppe Galli figlio di Giovanni Giacomo. Pergamena di mm 210 x 165.

913 Sentenza arbitraria. La lite contrappone i consorti 1590, novembre 17. […] a Matteo del fu Nicola e riguarda una proprietà Prata denominata “el campo del grave”. Notaio: Domenico Pellegrini di Prata. Pergamena di mm 350 x 150. Supporto con macchie ed estese rosicature nella metà sinistra; mediocre leggibilità.

3.5. Titoli e benefici ecclesiastici

Si segnalano documenti che riguardano: l’abbazia di Moggio; le chiese di Flam- bro e Romans, site in territori soggetti ai conti di Gorizia; il Capitolo di Udine; la chiesa di Santa Eufemia di Rovigno.

914 L’abate di Moggio alla fraterna di Santa Caterina di 1409, aprile 21. . Autorizza la costruzione di una cappella Monastero di Moggio dedicata alla Santa, dotata del necessario per il suo mantenimento. 296 L’archivio Porcia Ricchieri

Pergamena di mm 210 x 340; sigillo deperdito. Supporto con estese rosicature nei margini superiore ed inferiore; discreta leggibi- lità.

915 1437, marzo 18. Aquileia. Il canonico aquileiese 1437, marzo 18-21. Antonio di Colloredo investe Alberto di Venezia, Aquileia, Flambro procuratore di Pietro Maggi scriptoris apostolici, della pieve di Flambro, vacante a seguito della morte del sacerdote Giacomo Gervasi di Udine. 1437, [marzo] 21. Chiesa parrocchiale di Santa Maria di Flambro Bertrando di Strassoldo canonico aquileiese, acquisi- ta la bolla di papa Eugenio IV, immette nel possesso della chiesa di Santa Maria di Flambro il rev. Daniele de Blanucio. Notaio: Domenico del fu Daniele di Gemona. Originale da imbreviatura redatto dal notaio Nicola Felice del fu Domenico da Tricesimo. Segue attestazione di fede notarile. Pergamena di mm 540 x 190; sigillo deperdito.

916 In esecuzione alla bolla del papa Callisto III, datata 1457, settembre 1. 2 dicembre 1455, Giovanni da Conegliano canoni- Aquileia co aquileiese, giudice ed esecutore apostolico, inve- ste Antonio di Grupignano della chiesa plebanale di Romans, diocesi di Aquileia.

Notaio: Domenico del fu Daniele da Gemona canonico aquileiese. Pergamena di mm 440 x 455; sigillo deperdito. Supporto con rosicature nel margine superiore; buona leggibilità.

917 Provvedimento del rev. Guglielmo Perrier decre- 1486, giugno 23 torum doctor e auditore papale in una vertenza tra novembre 1. Roma Marco Barbo patriarca di Aquileia e Leonardo con- te di Gorizia. Riguarda la chiesa di Santa Maria di Flambro. Pergamena di mm 470 x 285; sigillo deperdito. Supporto deformato da umidità nella metà destra; buona leggibilità. Documenti non attribuiti 297

918 Felino Sandeo, vescovo di Lucca e referendario apo- 1501, marzo 1. Roma stolico al clero della diocesi di Parenzo. Il vescovo Anno nono del pontificato di papa interviene nella vertenza tra Tommaso Toma di Alessandro VI Rovigno canonico della chiesa di Santa Eufemia di Rovigno, diocesi di Parenzo, e Domenico Bodi di Rovigno in merito alla prebenda della chiesa di Santa Eufemia. Pergamena di mm 440 x 295; sigillo deperdito. Supporto con macchie e lievi lacune in corrispondenza delle linee di piegatura; discreta leggibilità.

919 Federico Maria Giovannelli patriarca di Venezia. 1788, agosto 8. Littera inspecturis. Autenticazione di alcune reliquie. Venezia Unità documentaria di c. 1; a stampa e ms.; sigillo aderente in carta.

3.6 Atti e carteggi di autorità civili

920 Il doge Francesco Foscari al luogotenente della Patria 1445, giugno 16. del Friuli Delfino Venier. Notifica l’investitura del Venezia feudo di Varmo a Federico del fu Asquino di Varmo. Pergamena di mm 225 x 320; sigillo deperdito.

921 Ducale. Il doge Cristoforo Mauro a Federico di Ca- 1468, settembre 19. stelbarco capitano di Pordenone. Sollecita l’esecuzio- Venezia ne di una sentenza emessa a favore di Filippo Mar- coni cittadino veneto per un credito di 1.484 ducati e 10 grossi che deve riscuotere da Paolo Crovato, abitante nella giurisdizione di Pordenone.

Pergamena di mm 235 x 280; sigillo deperdito. Supporto mutilo nei margini esterni.

922 Ludovico Bembo, luogotenente della Patria, e Ma- 1473, gennaio 21. rino Leon provveditore a Pisano Sansonetto e Pe- Udine trizolo «squadreriis lancearum spezitarum magnifici 298 L’archivio Porcia Ricchieri

del fu domini Zimarosti». Ordine di recedere dalla ville della Patria in cui si trovano e rientrare nella precedente posizione, secondo le disposizioni ducali, senza danno per la popolazione. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente.

923 Ducale del doge Girolamo Priuli. Notifica la nomina 1561, marzo 1. dell’avvocato veneto Girolamo [Giga]. Venezia Copia a stampa. Unità documentaria di c. 1, a stampa. Supporto con macchie d’umidità e rosicature nel margine superiore; buona leggibilità.

924 Investitura. Alvise Giustiniani, luogotenente del- 1571, agosto 30. la Patria del Friuli, investe il rev. Giovanni di San Udine Foca, procuratore del monastero di San Girolamo di Serravalle, come da atto di procura del notaio Ac- cursio Flora di Serravalle in data 28 agosto 1571, di una proprietà situata nel regolato di Orsago, territorio di Sacile, in località denominata “a bar il campon”. Notaio: Andrea Saracino cancelliere di Udine. In calce nota di presentazione dell’atto alla cancelleria pretoria di Udine in data 6 agosto 1587. Pergamena di mm 180 x 350; sigillo aderente in carta.

925 Lettera di Francesco di Dorimbergo, luogotenente di 1584, giugno 28. Gorizia, ai nobili Brandi di Medea. Convocazione ad Gorizia una dieta in data 16 luglio 1584. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in carta.

926 “Parte presa dall’Ill.mo Conseglio de Pregadi in 1590, aprile 28. materia de tanse e decime”. Venezia Unità documentaria di c. 1, a stampa. Documenti non attribuiti 299

927 Verbale d’asta. I Provveditori sopra i beni comunali ven- 1655, dicembre 15. dono ai fratelli Giovanni ed Agostino Cadepiero alcu- Venezia ni campi facenti parte del comunale di Fiume Piccolo. Estratto dal Giornale del Conservatore del deposito di Cassa. Pergamena di mm 295 x 210. Supporto con macchie e rosicature nel margine esterno destro e lungo la linea di piegatura; discreta leggibilità.

928 “Nota de luochi e ville le quali doveranno custodirsi [sec. XVIII] con rastelli e guardie oltre tutti i confini austriaci ed ogn’altro passo”. Avviso a stampa. Unità documentaria di c. 1.

929 “Nota delle fedi che sono necessarie a chi vuole otte- [sec. XVIII] nere dal Magistrato eccellentissimo dei Conservatori ed esecutori delle leggi il privilegio per esercitare la professione d’avvocato”. Avviso a stampa. Unità documentaria di c. 1.

930 Consiglio dei XL al Civil Vecchio. Avviso a stampa 1770, febbraio 22. con nota ad integrazione della “Tabella delle cause Venezia privilegiate”. Unità documentaria di c. 1.

931 I Deputati della Patria del Friuli ai rappresentanti di 1797, marzo 10. ville e comuni di Fiume Piccolo. Notificazione di un Udine provvedimento in materia di sussidi militari. Unità documentaria di c. 1, a stampa.

932 I Deputati della Patria del Friuli ai rappresentanti di 1797, marzo 10. ville e comuni di Fiume Grande. Notificazione di un Udine provvedimento in materia di sussidi militari. Unità documentaria di c. 1, a stampa. 300 L’archivio Porcia Ricchieri

933 Alvise Mocenigo luogotenente della Patria del Friuli 1797, aprile 7. ai rappresentanti di ville e comuni della Patria. Udine Notificazione di un provvedimento in materia di sussidi militari. Unità documentaria di c. 1, a stampa.

934 Nominativi dei componenti dei collegi Quarantia 1778, giugno luglio Criminal, Quarantia Civil Vecchia, Quarantia Civil Nova, XX Savi, Collegio dei XII. Segue calendario dei Consigli. Unità documentaria di cc. 2, a stampa.

935 I.R. Governo del Lombardo Veneto. Notificazione 1815, dicembre 28. in materia di riconoscimento dei titoli di nobiltà e Venezia istituzione della Commissione Araldica. Unità documentaria di c. 1, a stampa.

936 I.R. Governo del Lombardo Veneto. Tariffario delle [sec. XIX. Venezia] monete nel Regno e riduzione delle lire austriache in venete e viceversa. Unità documentaria di c. 1, a stampa.

3.7 Carteggi

937 Lettera di Alessandro [Chrysedus] al capitano di Por- 1516 febbraio 23. denone. Riguarda un contenzioso che lo vede attore. Aviano Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in frammento.

938 Lettera indirizzata all’arciduca Ferdinando d’Austria. 1522 (?). Contiene una supplica in favore del genero dello ”Bonpelles“(?) scrivente. Unità documentaria di c. 1; sigillo aderente in cera. In lingua francese. Documenti non attribuiti 301

939 Lettera priva di indicazioni di mittente e destina- 1630, giugno 1. tario. Si dà resoconto di azioni militari presumibil- [Venezia] mente riferibili alla guerra di Mantova. Unità documentaria di cc. 2. Supporto con lacerazioni lungo la linea di piegatura.

940 Lettera di persona non identificata a Urbano An- 1722, giugno 14. tonio [Canelini?] in Venezia. Scambio di notizie R[...] personali. Unità documentaria di cc. 2.

941 Lettera di Antonio Arrigoni a persona non identifi- 1722, giugno 16. cata. Scambio di notizie familiari. Legnano Unità documentaria di cc. 2.

942 Lettera di Girolamo Capo[villa] a persona non iden- 1722, giugno 19. tificata. Scambio di notizie personali; partecipa la Padova morte di Antonio Monteforte. Unità documentaria di cc. 2.

943 Lettera di Guglielmo de Puppi a persona non iden- 1766, settembre 19. tificata. Riguarda una ricerca sulla famiglia del desti- Cividale natario, condottta sugli atti conservati nella cancelle- ria del Comune di Cividale.

Unità documentaria di cc. 2.

944 Lettera di Guglielmo de Puppi a persona non identi- 1767, febbraio 11. ficata. Riguarda una ricerca che il Puppi sta seguen- Cividale do per conto del destinatario.

Unità documentaria di cc. 2. 302 L’archivio Porcia Ricchieri

945 Lettera di Giovanni Battista Policreti a persona non 1791 marzo 22. indicata. Riguarda una vertenza non identificata. Nel Aviano verso, di altra mano, minuta di un atto da prodursi in giudizio in una vertenza per diritti su proprietà in Fiume e Bannia. Copia semplice posteriore. Unità documentaria di cc. 2.

3.8 Diversa

Sotto questa voce sono raccolti materiali tipologicamente diversi, manoscritti ed a stampa: alberi genealogici, memorie, copie di componimenti in versi ed in pro- sa, disegni.

946 “Gradi che qualificano monsignor illustrissimo [sec. XVII?] Claudio canonico Piccoli”. Manifesto con elenco dei titoli del canonico, dedicato- gli in segno di amicizia dall’abate Giuseppe Capitanio. Unità documentaria di c. 1, a stampa. Supporto con macchie e rosicature; buona leggibilità.

947 “Comando del Gran Turcho a tutti li suoi Bassà ai [sec. XVII?] danni della Christianità”. Memoria che descrive il comando dell’imperatore turco al proprio esercito per l’invasione di Dalmazia e Friuli. Unità documentaria di c. 1.

948 Componimento di ambito non identificato. [sec. XVII?] Unità documentaria di c. 1.

949 Memoria sul Regno d’Ungheria. [sec. XVII] Unità documentaria di cc. 2. Supporto con macchie d’umidità; buona leggibilità. Documenti non attribuiti 303

950 Cifrario non identificato [sec. XVII-XVIII] Unità documentaria di c. 1.

951 “Ruffus. De Regia consulari imperialique dignitate [sec. XVII-XVIII] ac de accessione Romani imperii”. Quaderno slegato e privo di coperta, cc. 24 n.n. di cui 14 scritte.

952 Disegno a inchiostro e acquerello raffigurante un -pa [sec. XVII-XVIII] esaggio in cornice. Nel cartiglio si legge “His radiis crescam”. Unità documentaria di c. 1. Foglio cartaceo incollato su cartoncino.

953 Disegno a inchiostro e acquerello raffigurante un -pa [sec. XVII-XVIII] esaggio in cornice. Nel cartiglio si legge “Pura fon- tibus unda”. Unità documentaria di c. 1. Foglio cartaceo incollato su cartoncino.

954 “S’invita la maestà serenissima di Ferdinando Re [sec. XVII-XVIII] d’Ungheria etc. a diportarsi nell’uccellaggione dell’Ottia e se gl’augura la coronazione d’Imperator de Romani”. Componimento in rima. Unità documentaria di c. 1.

955 Disegno a inchiostro ed acquerello raffigurante lo [sec. XVII-XVIII] stemma della famiglia Strassoldo e Soffumbergo. Unità documentaria di c. 1.

956 Disegni a inchiostro e acquerello raffiguranti gli stem- [sec. XVII-XVIII] mi delle famiglie “Borsia”, Polla, Collalto e Bressa. Unità documentaria di cc. 2. 304 L’archivio Porcia Ricchieri

957 Partecipazione di nozze di Laura di Maniago ed [sec. XVIII] Enrico d’Attems. Unità documentaria di c. 1, a stampa.

958 Albero genealogico della famiglia Colloredo. [sec. XVIII] Unità documentaria di c. 1. Supporto con macchie d’umidità lungo le linee di piegatura.

959 “Coronina ad onore di San Gaetano fondatore de [sec. XVIII] chierici regolari e padre della Provvidenza per im- plorare il suo patrocinio nelle più urgenti necessità”. Preghiera. Nella parte centrale stampa di un’imma- gine raffigurante San Gaetano. Unità documentaria di c. 1, a stampa.

960 Nozze Francesco Bernardi – Augusta Tomitani. So- [sec. XVIII?] netto dedicato a Francesca di Polcenigo madre della sposa. Unità documentaria di c. 1, a stampa.

961 Lettera di Benedetto XIV al canonico Pozzi di Bolo- 1757, luglio 20. gna196. Riguarda un componimento in versi dedicato Roma al pontefice dal primo ministro d’Inghilterra. 196 Copia semplice posteriore. Unità documentaria di cc. 2.

962 “Nell’esaltazione al Pontificato del cardinal Rezzoni- [1758] co veneziano ora Clemente XIII”. Componimento. Unità documentaria di c. 1.

196 Mittente e destinatario sono indicati dall’estensore della copia. Documenti non attribuiti 305

963 Memoria delle celebrazioni fatte in Venezia per l’ele- [1758] zione al soglio pontificio di Clemente XIII. Stampa raffigurante i fuochi d’artificio e nota in calce. Unità documentaria di c. 1. Supporto con lacerazioni nel margine superiore.

964 “Lettera del sommo pontefice Clemente XIII scrit- [1758] ta all’eccel.za R. Aurelio fratello Rezzonico. 1786 6 luglio”; segue copia di due componimenti dedicati al Papa. Unità documentaria di cc. 2.

965 “Per l’esaltazione al pontificato dell’e.mo signor car- [1758] dinal Rezzonico vescovo di Padova. Sonetto”.

Unità documentaria di c. 1.

966 Lettera priva di sottoscrizione e indicazione del de- 1758, luglio 8. stinatario. Riguarda l’elezione del pontefice Clemen- Roma te XIII. Presumibilmente si tratta di una copia. Unità documentaria di cc. 2.

967 Note storiche che riguardano le famiglie di Collalto, [sec. XIX?] della Scala, della Torre. Carte estratte da una pubblica- zione a stampa. Nel margine superiore “Illustri d’Italia”. Unità documentaria di cc. 6 (cc. 2-7 num. orig.).

968 Bifoglio contenente due composizioni in versi: sonetto [sec. XIX] di Graziano Graziani, lettore di teologia nel seminario di Ceneda, in dedica a Francesco Springolo confesso- re; sonetto di Michele Colombo in dedica a Andrea e Adriana Galvani in occasione delle nozze della figlia. Unità documentaria di cc. 2 a stampa, estrapolate da una pubblicazione (?). 306 L’archivio Porcia Ricchieri

969 Presentazione e condizioni associative del periodico 1829, luglio 22. «Sulle scienze e lettere delle Provincie Venete». Treviso Unità documentaria di cc. 2, a stampa.

970 Lettera dell’abate Giovanni Marchetti a Giuseppe 1862, maggio. Bertoldi [ispettore generale delle Scuole]. Invia un Casale Monferrato componimento sull’unità d’Italia. Unità documentaria di cc. 2.

3.9 Materiali utilizzati come camicie

971 Carte libere, provenienti dalla stessa unità, riutiliz- zate come supporto alla coperta di altro registro. Ri- spetto al corpo del testo il foglio risulta tagliato in modo irregolare. Le cc. 1-3 presentano scritture di mano sec. [XIV]. Comprende il dorso membranaceo 197 197di un volume . Cc. 4 sciolte e frammento di un dorso in pelle. Supporto cartaceo con macchie dovute all’acidità dell’inchiostro e all’uso di collanti.

972 Carte provenienti da un registro contabile [1455]. Cc. 2 sciolte. Supporto con macchie e lacerazioni in corrispondenza delle line di piegatura.

973 Frammento di documento membranaceo [sec. XVI]. Istrumento dotale; il notaio rogante è cittadino di Treviso. Pergamena di mm 310 x 225. Supporto acefalo e mutilo nella metà sinistra.

197 Poles individua un testo di Matte di Vendôme. Francesca Poles, La committenza Ricchieri nella Pordenone tardogotica. Novità e approfondimenti cit., p. 163. Documenti non attribuiti 307

974 Frammento di un testo di ambito religioso, riutiliz- zato come coperta di un volume. Bifoglio membranaceo di mm 250 x 200. Mutilo nella parte inferiore e nella parte destra della seconda carta.

975 Frammento di manoscritto contenente un testo di Sant’Agostino198, riutilizzato come coperta. Nei mar- gini sono presenti note manoscritte del sec. XVI. 198 Pergamena di mm 200 x 295.

976 Due frammenti di una coperta in pelle con incisioni e disegni in colore.

Mm 225 x 165

977 Frammento di un manoscritto contenente il testo del Martirologio di Florus de Lyon199 riutilizzato

199nella coperta di un volume. Pergamena di mm 145 x 120.

198 Ivi, p. 148. 199 Ivi, p. 146.

INDICE DEI NOMI

Sono indicizzati i nomi di persona e di luogo. Per quanto riguarda i nomi di persona sono stati riportati nella forma italianizzata; eventuali forme latine o in lingua volgare per cui non è stato possibile appurare la forma moderna, o non at- testate nella zona di riferimento, sono state riportate in corsivo. Gli individui con lo stesso cognome sono stati indicizzati, sotto quel cognome, in ordine alfabetico per nome di battesimo, indipendentemente da eventuali rapporti di parentela o consanguineità. I soprannomi sono stati indicizzati con rimando alla forma normalizzata (es. Baldasso Vedi Nicola detto Baldasso). Ove presenti sono state indicate le qualifiche professionali (es. oste, notaio), amministrative (es. podestà) o ecclesiasiche (sacerdote, canonico). Limitatamente alle famiglie Porcia Brugne- ra e Ricchieri i nomi delle donne sposate sono stati indicizzati sia con il cognome da nubile, ove individuato, sia con il cognome coniugale con indicazione del nome del marito. I nomi delle famiglie di origine nobiliare (es. della Torre, di Strassoldo) sono indicizzati posponendo il prefisso. Per quel che riguarda i nomi di luogo sono stati indicizzati con riferimento al toponimo attuale (comune, fra- zione). Ad essi sono stati ricondotti, nell’ordine: autorità/enti civili, autorità/enti ecclesiastiche, microtoponimi. Toponimi e microtoponimi scomparsi, di difficile localizzazione o di diversa denominazione nella toponomastica attuale, sono stati riportati in carattere corsivo.

A - Amilcare 807, 808 Abioso Girolamo, governatore d’armi 408 - Barbara moglie di Ludovico di Porcia 243, Acciano Antonio, notaio 231 246 Acturi Francesco, canonico 287 - Bianca 818, 819, 823, 824, 825 Adria (Ro) - Girolamo 221; vescovo 91, 261, 317, 318, 319, 320 - Laura 221; Agostini Pietro Valentino 198 - Lucrezia 221 Alberti Bartolomeo 611, 864 - Matteo 110 Alberto di Venezia 915 - Sartorio 221, 488 Albina (fraz. di Gaiarine) 152, 175, 188, 194 - Troilo 488 chiesa di San Silvestro 270 Althan von Adolph 743 loc. Agnol de fero 175 Amalteo loc. Can de pos 188 - Ascanio, notaio 273, 581 loc. el Masel 175 - Bidino 582 Alessio di Baldo, notaio 635 - Dante 841 Allegretti Bernardino 168 - Giulio 872 Almediani Giovanni Battista 276 - Marsilio, 841 Almerici Marcello, governatore d’armi 442 - Orazio 876 Alsazia 472 - Pancrazio, notaio 607, 609, 610 Altan conti di Salvarolo - Paolo 651 310 L’archivio Porcia Ricchieri

Amasea Aroldo 94 vescovo 848 Arrigoni Antonio 941 Amasmayr Andre 365 Arthuser, luogotenente 452 Ambrogio di Polcenigo 286 Artici Francesco 128 Ambrosi Francesco 215 Artico di Marcolino di Porcia, notaio 109 Amelia Artz Giacomo, vicario 351 vescovo 287, 309 Arzene (Pn) 96 Ampezzo (Ud) 39 Arzinutto 52, 98 Andrea di Codroipo 29 Asburgo dinastia 37, 662 Andrea di Aviano, notaio 597 - Carlo II (1540-1590) arciduca 327 Andrea di Cremona, sacerdote 300 - Eleonora (1655-1720) imperatrice 818, 823, Andrea di Giovanni 25 824 Andrea di Marcucio, notaio 537 - Ernesto (1553-1595) arciduca 327 Andrea di Nicola di Campo Cervaro 116 - Ferdinando arciduca 323, 339 Andrea, mugnaio di Tamai 171 - Ferdinando I (1503-1564) arciduca 307, 938 Andreini Antonio 875 - Ferdinando II (1578-1637) 340, 343, 349, 751 Andreuzzi Camillo, notaio 875 - Ferdinando III imperatore 481 Andriussi Pietro 219 - Ferdinando re d’Ungheria 954 Angelo di Gaiarine 173 - Francesco I (1768-1835) 498-501 Annoniani Francesco, notaio 808 - Leopoldo III (1351-386) duca 503-509 Antonello Parise 871 - Maria arciduchessa 347 Antonio di Porcia, abate di Fanna notaio 77 - Maria Maddalena (1589-1631) arciduchessa Antonio detto del Fol 69 709 Antonio detto Zampanar 30 - Massimiliano (1459-1519) arciduca, impera- Antonio di Bertolino, mugnaio 129 tore 37, 38 Antonio di Bonifacio di Porcia, notaio 104 - Massimiliano (1527-1576) 652 Antonio di Codopedo 216 - Mattia (1557-1619) arciduca 680 Antonio di Comuzzo 121 - Rodolfo II imperatore (1576-1608) 359 Antonio di Francesco di Cividale, notaio 895 Asola (Mn) Antonio di Giacomo di Aviano 604 governatore/fortezza 408, 417, 427, 428 Antonio di Grupignano 916 Asolo (Tv) 13, 420 Antonio di Marco di Prodolone 557 notaio 5 Antonio di Milano 893 podestà 13 Antonio di Nicola 105 Asteo Giacomo, notaio 562 563, 642, 645, 648, Antonio di Portobuffolè 623 649 Antonio di Tamai 77 Asteo Giovenale, notaio 666 Aquileia (Ud) 905, 906, 915, 916 Astolfi Daniele, notaio 594, 597 chiesa di Sant’ Ermacora 908 Attems nobili di Gorizia chiesa di San Giovanni 892 - Enrico 957 chiesa di Santo Stefano 285 - Giacomo 574 curia patriarcale 24 - Giuseppe 405 monastero di Santa Chiara 903 Augusta (Germania) monastero di Santo Stefano 905 vescovo 466 patriarca 6, 39, 2, 243, 484, 533, 893, 917 Autio Girolamo di Pietro 10 Aquino Aviano (Pn) 247, 533, 540, 543-545, 550, 593, vescovo 258 595, 597-605, 937, 945 Arcano conti di cancelliere 855; - Andrea, canonico 245 gastaldo 29; Arcelli Filippo, governatore veneto 1 notaio 544, 597, 598, 601, 602, 603, 605 Archinto Filippo, legato apostolico 17 chiesa di San Zenone 278, 283, 290, 540 Argentino Giovanni, vescovo 271 loc. Plantamilon 545 Armellina Andrea 606, 142 loc. Roncoles/Roncholes 599, 605 Arminio di Antonio di Treviso 855 Aviano nobili di Arnoldstein (Austria) Melchiorre di Simone, Samaritana vedova di monastero di San Giorgio 908 Simone 601, 602, 603 Indice dei nomi 311

Azzan Antonio 837 - Ernesto (1554-1612) duca 310-316 (Pn) 44, 226, 583 - Guglielmo V (1548-1626) duca 360-363 - Massimiliano I (1573-1635) duca 371-374 B Beaciani Fabrizio, notaio 92, 221 Baden von, margravio 448, 462 Beforth 448 Baduari Francesco, capitano di Bergamo 408 Begus Giovanni, notaio 268 Baldasso. Vedi Nicola detto Baldasso Bellati Pietro, notaio 882 Balen Martino, Battista di Martino 890 Bellato nobili di Feltre Bannia (fraz. di Fiume Veneto) 550, 874, 945 - Giovanni 889-890 Barba Marco, patriarca 484 - Vittorio di Agostino 882, 884, 885 Barbarano (Vi) 278 Bellini Antonio, avvocato 53 Barbarigo Agostino, doge 248; luogotenente 4; Bellini Nicolussio, notaio 550 provveditore veneto 418 Belloni Antonio, notaio 646 Barbarigo Francesco 513 Belloni Giovanni Alvise 614, 615, 617 Barbarigo Marco Antonio, capitano di Treviso Belluno 171, 176, 177, 160, 250, 282, 284, 633, 634 898 Barbarigo Marco, doge 245 chiesa cattedrale 286 Barbarigo Pietro 716; provveditore veneto 513 monastero di San Pietro in Tuba 278, 291 Barberi Bernardino di Bartolomeo, Orsola vedo- notaio 105, 107, 108, 110, 114, 234 va di Bartolomeo 869 Beltramini Giovanni Francesco 219 Barbo Bernardo, capitano di Pisino 355 Bembo Giovanni, doge 436, 513 Barbo Marco, patriarca 917 Bembo Ludovico, luogotenente 922 Barbo Paolo 267, 268 Benedetto XIII, papa 679 Barbo Pietro, vescovo 268 Benedetto XIV, papa 678, 961 Barozzi Giovanni, patriarca 239 Benevenuta di Simeone di Giovanni Lene, mo- Bartolomeo detto Tallo di Gaiarine 173 glie di Giordano di Vignudo 862 Bartolomeo di Bologna 897 Benvenuto di Paolo de Lacunare 552 Bartolomeo di Colonia 250 Berardicelli Giovanni Battista, frate 672-674 Bartolomeo di Francesco, notaio 5 Bergamo 83, 148, 408, 413, 909 Bartolomeo di Giacomo di Fontanafredda 113 capitano 408, 416 Bartolomeo di Giorgio di Taiedo 139 podestà 408 Bartolomeo di Marco di Treviso, sacerdote 280 governatore 408, 413, 414, 416 Bartolomeo di Nicola, notaio 28, 31, 223, chiesa 288, 289 Bartolomeo, mugnaio di Tamai 225 Bernardi Francesco 960 Barussini Giovanni, notaio 179 Bernardi Giovanni di Tonino 106 Barzetto Pietro 645 Bernardino di Angelo, calzolaio 120 Barzuca Francesco 885 Bernardino di Conegliano 134 Basadonna Giovanni, capitano di Brescia 438 Bertinoro (Forlì-Cesena) Baselli Giovanni Battista 406 arcivescovo 327 Basilio Antonio, medico 651 Bertoldi Giuseppe 970 Basilio di Leonardo Rigirubei, sacerdote 233 Bertoldo di Spilimbergo, podestà di Treviso Basilio di Pordenone, sacerdote 130, 235 503-505 Bassano 420 Bertolino di Giovanni Belino, notaio 54, 99 Bassi Domenico di Bortolussio 605 Bertolla Bernardino, avvocato 11, 246 Bateli Giacomo di Nicola 115 Bevilacqua Giacomo, Girolama 869 Battaglia Giovanni Antonio, sacerdote e notaio - Bartolomeo, notaio 880 69-71, 76, 128, 139, 273 Biachini Matteo 220 Battaglini Bartolomeo, sacerdote 785 Biachino di Fiume 559 Battista di Feltre 122 Biagio di Giovanni Antonio di Spilimbergo, no- Battista di Ricomoro 130 taio 169, 168, 184 Battista di Taiedo 202 Biagio di Nicola 105 Baviera 379 Bianchino di Andrea de Megos 109 cancelleria del principe elettore 359 Bibano (fraz. di Godega di Sant’Urbano) 191 cassa del principe elettore 378, 381, 383-386 gastaldo 5 duca 369 Bilvo. Vedi Bartolomeo dela Cesca detto Bilvo 312 L’archivio Porcia Ricchieri

Bodi Domenico 918 Bressanone (Bz) Boemia 465 vescovo 777 Bollani Domenico, luogotenente 38 Brisach (Francia) 472 Bologna 67 Brugnera (Pn) notaio 67 6, 7, 8, 19, 51, 57, 61, 63, 68, 72, 75, 80, 78, università 67 94, 103, 104, 106, 115-117, 120, 123, 125- Bolzano 388 127, 133, 134, 136, 137, 140, 141-143, 145, Bombardieri Pietro, notaio 542, 656 146, 149, 151-155, 157, 158, 162, 164, 165, Bombi Antonio 555 170, 172, 176, 178, 182, 184, 188, 190, 194, Bonaldi Francesco 202 210, 212, 213, 215, 227, 229, 240, 243, 246, Bonaldi Piero, assessore e giudice 22 249, 252, 276, 413, 434, 550 Bonasti famiglia 870 cancelliere 57, 68, 123, 142, 143, 145, 227, Bonati Giacomino 631 434 - Giovanni Antonio di Giovanni Filippo, nota- giusdicenti 19-22 io 83 notaio 33, 49, 51, 54, 55, 95, 96, 99, 101- Bonaventura detto Turaça, notaio 907 103, 115, 133, 146, 149-153, 155, 158, 162, Bonaventura di Giacomo 94 165, 220, 229, 240, 243, 246, 249, 280 Bonaventura, gastaldo di Cavolano 5 podestà 227 Bondimerio Giovanni, capitano di Pordenone chiesa di San Nicola 6, 149, 150, 165, 275 609-610 monastero di Santa Maria 273 Boni Giovanni, notaio 898 loc. Barcorvo 154,176, 434 Bonicontra ciroicus di Giacomo phisico di Vicen- loc. Brusolin/Brustulin 134, 136 za 898 loc. Camp del negro 127 Bonifaci Antonio, notaio 58 loc. Campagnola 149, 150 Bonifacio di Giacomo, notaio 237 loc. Campati 137, 150 Bonisiolo Liberale, notaio 235 loc. Campograno 126, 158, 165 Bono Angelo 161 loc. Campo de la fornas d152, 52 - Francesco 161, 164, 172 loc. Campo de la fossa 136 - Michele, capitano di Bergamo 416 loc. Campo de la frisa d146, 51 Bonpelles 938 loc. Campo de la riva 165 Bordon Antonio 589 loc. Campo del forn del Mesch 142 Borghese Domenico Andrea, frate 676 loc. Campo dell’acqua 213 Bornacini Domenico 207 loc. Crosera 145, 165 Borromeo Filippo 64 loc. detta Sbartuice 106 Borsia famiglia 956 loc. Fossaluzza 133, 161, 182 Bossi Girolamo, notaio 60 loc. Longariva 117 Botol Nicola 191 loc. Mas/Maso 151, 162, 229 Bournonville duca di, Alessandro 452, 453 loc. Mortul 27 Bove Nicola, notaio 881 loc. Prado di camol 434 Brachio 108 loc. Pradat 149 Braida Bernardo, notaio 197 loc. Resteiuzza 875 Braida Daniele, mercante 864 loc. Rovembarso 104 Brandeburgo elettore, 495 ponte superiore 115,120, 133 Brandi nobili di Medea Brugnera Vecchia 103, 127, 137, 165 famiglia 925 Varda (distretto di Brugnera) 57, 75 Brema (Germania) 460 Brunacenus Girolamo, notaio 220 Brenner Martin, vescovo 343 Brunelleschi Pietro Antonio, notaio 201 Brescia 308, 309, 427, 429 Brunetta Domenico 201, 581 capitano 417, 421, 426, 427, 428 Brunetta Giovanni 166, 170 governatore 213, 416-421, 426 - Giovanni notaio 142, 143, 145, 157, 164, 180 notaio 309 Brunetta Pietro, notaio 511, 512 podestà 417, 428 Brunetti Maria Chiara, badessa 849 Bressa famiglia 956 Bruni Francesco detto Magnaferro 159 Bressa Giovanni Maria, vescovo di Concordia Bruni Matteo 81 835 Brunswick (Germania) 495 Indice dei nomi 313

Buda (Ungheria) 510 Caselle marchesi di. Vedi Torelli Burano (Ve) 583 Cason Aiace 871 Burtscheid (Germania) 311 Casoni Francesco, notaio 190, 194 Buzzaccarini Ludovico, provveditore veneto 1 Cassiti Angelo, sacerdote 875 Cassovia (Slovacchia) 683, 688 C Castel d’Aviano (Pn) Cadelli loc. in Alberet 594, 597 - Bortolo di Daniele 128 Castel Porpetto (Ud) 241 - Giacomo 128 Castelbarco di Federico, capitano di Pordenone - Sebastiano di Domenico 128 921 Cadepiero Castelletto Bodegan (comitato di Porcia) - Agostino 927; 138 - Giovanni 927 Castelnuovo 327 Calabria. Vedi Bernardino di Angelo Castiglione 109 Calderano (Tv) 9, 123, 132 Castions di Zoppola (Pn) 97 loc. Campo de batel 132 Cavolano (Tv) 93, 144, 172 loc. Campo de fior 123 gastaldo 5 Calderini Bertrando notaio 912 notaio 93 Caligari Giovanni Andrea, vescovo 327 loc. de Baldasar 172 Callisto III, papa 916 Cecchi Rutilio 746 Calvesani Girolamo, notaio 890 Cecchini Giovanni 217 Cambrinus Benedetto, notaio 887 Celandini Anna di Giovanni 880, Martino di Camilla vedova di Giovanni de Schachii 19 Giovanni 880 Camino Cellina (torrente) 593, 595, 598 chiesa di Santa Cristina 269 Ceneda 46, 131, 230, 270, 275, 278, 280, 483 Camino nobili di giurisdizione 46 - Rizzardo 5 notaio, 49, 536 Camolli (comitato di Brugnera, Prata) 17, 143, seminario 968 138, 142, 181, 214, 215 vescovo 46, 47, 269 loc. Prà Taront 138 Cergneu nobili di Campagna 200, 205 - Giacomuzzo 901 Campo Cervaro (Tv) 116 Cesana Francesco 228, 653 Canelini Urbano Antonio 940 Cesario Girolamo, notaio 638 Caneva (Pn) 135, 557 Cescutti Bernardo, Domenico 648 loc. Fontanabona 135 Cesena 33 Canton Michele, notaio 884, 885 Chieregato Lionello, vescovo 231 Capitanio Giuseppe, abate 946 Choius di Udine 894 Caplies barone 465 Chomutov (Boemia) 491 Capovilla Girolamo 942 Chrem Andrea 346 Caravello Christian, duca 454 - Maria vedova di Mauro 865, 866, 867 Chrön Tommaso, vescovo 351 Carbo Giovanni Battista, notaio 492 Chrysedus Alessandro 937 Carinzia 342 Cicogna Pasquale doge 262, 431-433, 487, 622, Carmentana Antonio, notaio 135, 161 145 Carnia 39 Cimpello (Fraz. di Fiume Veneto) 565, 912 Carniola loc. Ville mate de sopra 565 capitano 400, 490 Ciresi Nicola di Fiume 559 tribunale 401, 402 Civerelli Nicola 177 Caroli Francesco 138 Cividale del Friuli 178, 770, 801-804, 898- Carosso. Vedi Filippo detto Carosso 901, 904, 943, 944 Carrari Angela di Giovanni Maria 605 cancelliere 900 Carraria (fraz. di Cividale) capitolo 904 loc. Griglons 898 gastaldia 124 Carretta Giulio, notaio 873 notaio 97, 98, 895, 898, 899, 901 Casale Monferrato 970 provveditore 903 314 L’archivio Porcia Ricchieri

Cividale nobili di Colonia (Germania) 313-315 - Gabriele di Giovanni Antonio 901 arcivescovo 828 - Nicola di Simone 899 Comino Giovanni 152, 175 Civolini Giovanni Pietro 200, 205 Comitoli Neapolione, vescovo 259 Clemente VII, papa 278, 279 Concordia 235, 244, 272, 276-279, 290, 305 Clemente VIII, papa 317-321, 330-331, 333, cancelliere 231 340, 343, 349, 352 curia vescovile 230, 246, 271, 788 Clemente XII, papa 679 vescovo 231, 234, 240, 241, 265, 271, 593, Clemente XIII, papa 962-966 663, 788, 823, 835, 843, 848, 849 Clizoius di Prestento 899 vicario 17, 274 Clostermayr Davidt, notaio di Monaco 364 chiesa di Santo Stefano 482 Coderta Leonardo 598 Conegliano 123, 134, 598, 874, 876 Codognè (Tv) 116 cancelliere 874 Codroipo nobili di notaio 623 - Bernardino 646 podestà 47 Colautti monastero di San Antonio 230 consorti di Aviano 603 Congregazione dei Frati Eremitani Scalzi Colautti vicario generale 772 - Antonio di Paolo 605 Congregazione dei poveri eremiti di San Girola- - Aulino di Aulino 599 mo, rettore generale 771 - Giacomo 598 Contarini - Nicola di Daniele 600 - Alvise, doge 793 - Nicola di Giacomo 599 - Andrea, doge 506, 508 - del Fresco Zanino 598 - Domenico, doge 446 Colini Pietro 289 - Francesco, doge 440 Collalto 190, 194 - Francesco, podestà di Portobuffolè 626 cancelliere 190, 194, 210 - Francesco, podestà di Sacile 9 monastero di San Bernardino 191 - Giovanni, luogotenente 39 Collalto nobili di - Leonardo, luogotenente 55 - famiglia 956, 967 - Nicola, doge 442, 443 - Caterina moglie di Giovanni di Porcia 89 - Nicola, luogotenente 266 - Degnamerita moglie di Federico di Porcia - Nicolò 713 164, 166, 170, 172-174, 176 Contenti Antonio, notaio 202 - Elena di Carlo 638 Contrini, duca 448 - Orazio 191 Copp, generale 495 - Schinella 190, 194, 210 Corazza Colloredo nobili di - Bartolomeo 211 - famiglia 958 - Leonardo 177 - Antonio, canonico 915 - Sebastiano 211 - Claudia moglie di Giovanni Battista di Porcia Cordenons (Pn) 28, 534, 535, 558, 560, 642, 81, 84 652, 655 - Curzio 81 loc. ala Roya zoposa, 133 - Federico 684 Cordignano (Tv) 130 - Federico di Marco 579 loc. Mas del Mont 130 - Giovanni Battista 81 Corfù, capitano. Vedi Benedetto Erizzo - Lelio di Marco 579 - governatore d’armi. Vedi Silvio di Porcia - Ludovico 683, 684, 700 Corizio Bernardino, notaio 566, 617, 643, 854 - Ludovico di Marco 579 Cornadella. Vedi Sacile - Matteo 81 Cornaredo 102 - Porzia di Marco moglie di Pompeo Ricchieri Cornelio Giovanni, doge 439, 903 579-580 Corradino di Martino 541 - Teseo 81 Corrado di Liopoth 31 Colmar (Francia) 447 Corrado Theutonicus di Leonardo 100 Cologna 412 Correr Angelo 758 Colombo Michele 968 Cortona (Ar) 226 Indice dei nomi 315

Covertino de Cademedio - Artico di Gottardo, notaio 73-75, 125, 179, - Paolo di Francesco 911 187 - Sebastiano di Francesco 911 - Camilla di Artico 234 De Canali Bernardo, podestà 47 - Federico di Francesco, notaio 45 De Candido Simone 73 - Filippo 234 de Calzonibus Giovanni Paolo, sacerdote 67, 254 - Gerardo/Gottardo di Odorico, notaio 29, 36, de Cantonio Andrea di Aviano 598 59, 111, 141 de Carolis Nascinguerra, notaio 875, 191 - Giovanni, notaio 225, 242 de Casalibus Giacomo di Ludovico 55 - Giulia di Artico 234 de Cescho Giovanni 568, 569 - Giulio di Artico 234 de Chiandis Giacomo, Matteo 69 - Odorico di Artico 234 De Colle Covolo Gerardo notaio, 503-505 - Guglielmo 590 Cracovia (Polonia) 495 - Nicola 590 Crequi duca di 472 De Colli Crescendolo di Zanutto 119 - Contessa moglie di Giovanni 881 Cristoforo 626-628 - Domenico di Giovanni Cristoforo di Camino 171 de Copelico Gerardo, sacerdote 270 Cristoforo, cardinale 301 de Farea Andrea 121 Croterio Benedetto, notaio 62 De Ferrari Pietro, canonico 247 Crovato Paolo 921 de Gramineis Giacomo, sacerdote 236 Çur moglie di Antonio 121 De Grandis Appolonio, notaio 620 Cusani [Agostino], cardinale 334 De Grasolari Paolo, notaio 267 Cusani Agostino, arcivescovo di Amasea 848 De Graziani Cusano (fraz. di Zoppola) 52, 97, 98, 583, 650 - Andrea 306 Cusano nobili di - Graziano, canonico 306 - Guberto 650 de Leti Giovanni Maria 158 - Paolo 650 De Monte Marco Antonio, notaio 880, 883 - Taddeo, sacerdote 651 de Moscharinis Cuzzi Riccardo, notaio 656 - Giacomo - Domenico D de Mulla Alvise, Lorenzo, Marco Antonio 865 Da Ponte Nicola, doge 425, 426, 429, 430 De Nicola Guglielmo, notaio 624 da Stefano di Gualtiero 96 de Ortaleis Dachstein (Francia) 448 - Domenico 873 Dalmazia 947 - Giovanni 873 Daniele di Amato 109 - Natale 873 Daniele di Nicolussio di Lorenzo 49 De Panzachis Lattanzio, notaio 67 Daniele di Odorico di Aviano, notaio 595 de Papiris Daniele di Pordenone 859 - Giacomo 112 Daniele di Portogruaro, decano 663 - Lorendo 112 Daniele di Salvatore 897 de Prada Liberale, notaio 631 Daniele di Sussi 533 de Putis Domenico 911 Danubio (fiume) 451 de Rigolis Giovanni 44 Dato Cesare, vice capitano di Pordenone 607 de Rogatis Antonio, notaio 291 De Almericis Antonio, notaio 240, 243, 246, De Rubeis 280, 281 - Bartolomeo, 282 de Argeta Lorenzo 882 - Girolamo 291 De Arliotis Giovanni, notaio 549, 907 - Sebastiano, vicario 235 de Battaleis Flacco, notaio 616 de Quaris Mariano, notaio 14 De Bernardis Zaccaria, notaio 226 De Santi Floriano 163, 167 de Blanucio Daniele, sacerdote 915 de Sartima De Bonis Sebastiano 886 - Angelo di Marco 888 De Bray Andrea, sacerdote e notaio 244 - Leonardo di Marco 888 de Buratis Gaspare di Daniele, notaio 59 de Scolis Antonio di Giacomo, notaio 230 316 L’archivio Porcia Ricchieri de Scolis Giacomo di Michele di Prata 559 Della Riva Andrea 157 De Senibus Lorenzo 213 Delle Donne De Simon - Daniele, notaio 115, 249 - Michele 192 - Francesco 154, 165, 176 - Pietro 192 - Francesco, notaio 252 - Simone 192 - Giacomo, notaio 108 de Susaio Vittorio 282 Desiderato, notaio 28, 96 de Turritello Stefano, sacerdote 269 Di Lenardo de Zeriollo/Ziriollo Giovanni di Zaccaria, notaio - Giacomo 608 537, 539 - Lorenzo 607, 609, 610 de Zovenatiis Andrea 285, 286 Diedo Andrea, podestà 13 Deigetto Giacomo, notaio 623 Dietrichstein nobili di Del Ben - Hans Albrecht barone 461, 464, 468, 474 - Ascanio di Priamo, notaio 61, 126, 141 - Maria Elisabetta principessa 820 - Girolamo di Galvano, notaio 9 Digoni del Fresco. Vedi Colautti - Giacomo 188 del Fresco Nicola 595 - Girolamo, notaio 51 Del Guerra Marino 225 - Paolo, notaio 249 del Ius Dillingen an der Donau (Germania) 466 - Lorenzo 305 Doatto Antonio, capitano 197 - Simone 305 Dolcetti de Landestrolt Gregorio, priore 280 - Daniele 226 del Lovit Giovanni di Michele 902 - Francesco 148 Del Meschio Tiziano 644 - Michele 226 Del Monte Giacomo 144 Domanins (fraz. di San Giorgio della Richinvel- Del Sale Alvise 631 da) 52 del Zocco Giacomo, notaio 649, 666 Domenichini Francesco, notaio 174, 193, 620 Del Zotto Valentino 814 Domenico de Tuderto, sacerdote 237 dela Cesca Bartolomeo detto Bilvo 196 Domenico detto Quel di Pietro Giovanni 590 dela Pola Sebastiano, canonico 278, 279 Domenico di Battista di Villalta 562 dela Pulm Domenico 116 Domenico di Daniele di Gemona, notaio 915, dela Vazolla Bernardino 123 916 Delfino Alvise Domenico di Nicola 105 - capitano di Padova 439 Domenico Gheter 557 - vice capitano di Zara 422, 423 Domini Francesco, notaio 173 Delfino Dionisio, patriarca 904 Donato di Antonio, notaio 648 Delfino Venier, luogotenente 920 Donato Della Casa Giovanni, legato apostolico 842 - Leonardo, doge 91, 435 Della Massara - Marco, capitano di Legnago 411 - Aloisa moglie di Fortunato 234 - Paolo, luogotenente 264 - Antonio 180, 207, 274 Doni Giacomo, notaio 901 - Bartolomeo 160 Dorimbergo nobili di - Battista 122 - Francesco, luogotenente 925 - Cornelio 186, 206 Dotto Bartolomeo, notaio 636 - Daniele 223 Dottori nobili di Padova - Federico, sacerdote 274 - Severino 83 - Francesco 185, 209, 211 Drado Battista, notaio 879 - Pietro 180 Duodo Cristoforo, podestà 275 - Rocco 186, 187, 189, 196, 202, 203 della Meduna. Vedi Giovanni Antonio detto del- E la Meduna Eberndorf (Austria) Della Pergola Aurelio, frate 341 prepositura 348 Della Pergola Giacomo, caporale dell’esercito Edo veneto 417 - Alessandro 762 Della Porta Ardicino, vescovo 290 - Pietro, sacerdote 762 Indice dei nomi 317

Eggenberg nobili di Federici - Giovanni Sigfrido conte di Gradisca 789-792 - Battista 147 Eggenburg (Austria) 741 - Giacomo147 Elia Marco, cancelliere 304 - Matteo, notaio 4 Emo Federico di Cortona 226 - Gabriele, capitano di Brescia 417 Feletti Antonio, vescovo 593, 594 - Giovanni, luogotenente 112, 811-813 Felettini Nicola, notaio 661 Enrico di Benvenuto di Aviano 545 Felice Nicola, notaio 915 Enrico, abate 23 Feltre 63, 68, 122, 877, 879-891 Erizzo cancelliere 877 - Benedetto, capitano di Corfù 430 capitano, podestà 877 - Francesco, doge 513 notaio 879, 880, 882-885, 888, 890 - Giovanni Maria, vescovo 265 Arsedo (in distretto di Feltre) Esslingen am Neckar (Germania) 462-464 loc. alla Guizza 883 Este marchesi di Cardenzano (distretto di Feltre) 887 - Elena di Taddeo 56 Ferrara 317-321, 657, 810 - Orsola di Azzo moglie di Federico di Porcia Ferratini Bartolomeo, vescovo 309 53, 55 Ferretto Giovanni Battista 140, 178 Estense Nicola, sacerdote 230 Ferrini Vincenzo, frate 327 Esztergom. Vedi Strigonia Ferro Pietro 599 Ettore di Bernardo di Sacile 536 Ferro Rainerio, notaio 654 Ettoreo Fiducio Marco Antonio, notaio 81 - Antonio 647 Fieschi Nicola, cardinale 302 - Evangelista 156 Figolino Giovanni, notaio 653, 867 - Ortensio 204 Filareto Francesco, notaio 119 Eugenio IV, papa 483, 915 Filermo Antonio, notaio 241, 247, 282, 285,286 Eugenio, notaio di Spilimbergo 616 Filippi Giovanni Giacomo, vicario 274 Filippo detto Carosso, conciatore 101 F Filippo di Matteo di Aviano, notaio 604 Fabbro Filippo di Andrea di Orcenico Superiore, sacer- - Angelo 127, 145 dote e notaio 195 - Giacomo 224 Filomena - Nicola 224 - Antonio, sacerdote 269 - Valentino 16 - Primo, notaio 210 Fabrizi Giovanni 870 Filonico Fachino Battista 883 - Giovanni, notaio 603, 605 Facini - Simone, notaio 601-603 - Anastasio 888 Fiorentini - Girolamo di Camillo, notaio 82 - Camillo, notaio 251, 254 Fadini Francesco, notaio 79 - Gaspare, notaio 57, 106, 116 Faedis (Ud) 900 - Marco Antonio, notaio 78, 117, 120, 133, Fagagna (Ud) notaio 192 136, 137, 1146, 49, 151, 152, 154, 155, 158, Fagarè (fraz. di San Biagio di Callalta) 632, 162, 165, 229 634 - Sebastiano 90, 163, 167, 186, 189, 251, 276 Fallero Pietro, notaio 880 Firenze 483, 709, 710 Fanna (Pn) 594, 597 Fischer abate 77 - Giuseppe 502 cancelliere 77 - Caterina 502 monastero di San Martino 277, 278, 284 Fiume (Pn) 97, 233, 559, 581, 666, 945 Fannino Riccardo, notaio 77 loc. in Liez 568 569, 135 Farina Daniele di Giovanni 11 Fiume Grande 932 Farleni Nicola, notaio 259, 260 Fiume Piccolo 927, 931 Farra di Soligo (Tv) 100 Fiumicello (Ud) 911 chiesa di San Pietro di Soligo 269 Flambro (fraz. di Talmassons) Fastro (Bl) 889 chiesa di Santa Maria 915, 917 318 L’archivio Porcia Ricchieri

Flora Freiburg von, Johann Christoff, principe elettore - Accursio, notaio 924 e vescovo di Augusta 466 - Battista 192 Freschi - F., vicario di San Giorgio di Porcia 357 - Elisabetta di Leone 651 - Francesco, notaio 38, 198, 639 - Giulia nata Rorario moglie di Leone 651 - Giacomo, notaio 639 - Ludovica di Leone 651 - Giovanni/Giovanni Battista, notaio 204, - Leonello 647 217 - Lorenzo 645 - Nicola, sarto 163, 167 Frescolini Pietro Antonio, notaio 52, 566, 571, Florido di Fontanelle di Serravalle 626, 627 619, 620, 665, 856 Florido di Mantilone 103 Freyseisen Georg, abate 344 Flumiani Giacomo, notaio 211 Friburgo (Germania) 448, 450 Foen (fraz. di Feltre) 877 Friesach (Austria) monastero 344 Foenis Nicola, notaio 509 Friuli 947 Fogliani Gaspare, notaio 199 Fumat. Vedi Giacomo detto Fumat Follina Furlano monastero di Santa Maria del Piave 269, 280 - Giacomo, Giorgio, Leonardo di Villalta 562 Fontana - Giovanni, giudice 95 - Benvenuto 565, 912 Fűrstenberg, duca 454, 455 - Daniele 863 Fuscone Adriano, vescovo 258 - Nasutto 565 - Sebastiano di Benvenuto 912 G Fontanabona Riccardo, avvocato 45 Gabbiano Marco Antonio, frate 334 Fontanafredda (Pn) 105, 113, 122, 199 Gabriele di Antonio cavaligo di Cividale 895 Forgaria (Ud) 195 Gabriele di Nicola chirurgici 534, 535 Foscari Gabrieli Alvise Maria, vescovo di Concordia 846 - Francesco, doge 50, 267, 920 Gabrielli - Girolamo, provveditore di Legnago 437 - Gabriele, Giovanni Battista, Gregorio, Pelle- Foscarini grino, Sebastiano 173 - Foscarina moglie di Morando di Porcia 66 Gagliano (fraz. di Cividale) 901 - Francesco, doge 8 Gaiarine (Tv) 126, 154, 173, 220 - Marco, doge 266 loc. a la Salatuiza 173 Fossadella (Tv) 636 Gaio di Spilmbergo (Pn) 52 Fossalta (Ve) 173 Gaion Galeazzo, notaio 647 Fossaluzza. Vedi Brugnera Galdru, vedova di Sigismondo 31 Fossati Galizia (Spagna) - Marco 560 chiesa di San Giacomo 861 - Venerio 560 Gall barone 467 - Vignuto 558 Galli Giuseppe, notaio 912 Francenigo (fraz. di Gaiarine) 80, 207 Gallina Pietro, abate 759 Francesca detta Sclave figlia di Marino 48 Galvani Adriana, Andrea, 968 Franceschetti Bartolomeo 174 Galvano di Nicola di Mansuè 623, 624 Franceschino Giacomo di Francesco 110 Galvano di Nicola di Mansuè 624 Francesco di Antonio 893 Garbino Francesco di Bartolomeo Brunvilanis, notaio 100 - Francesco 126 Francesco di Calderano 9 - Matteo 20, 21 Francesco di Cesena 33 Gaspare di Pramaggiore 57 Francesco di Corno, notaio 895 Gasparino di Baldassare 538 Francesco di Talmassons 230 Gastaldi Cornelio, avvocato 68 Francesco di Zanutto di Spinazzedo 119 Gemona (Ud) 69-71, 76, 128, 139, 273, 541, Francesco Lancisio 235 657-660, 664-665, 898, 915-916 Francesconi Giacomo 123 Genova 525, 526 Franco Niccolò, vescovo di Treviso 763 Geriach (Slovenia?) Fraulin Francesco 885 monastero 328, 330 Freiburg Vedi Friburgo Germania 310-316, 326, 330 Indice dei nomi 319

Gertrude di Archedami dicti Sclavuti 48 Giovanni di Paolo, fabbro di Aviano 861 Gervasi Giacomo, decano 236, sacerdote 915 Giovanni di San Foca, frate 924 Gervasutti Biagio 195 Giovanni di Serravalle 198 Gherardo di Cornaredo 102 Giovanni di Tolberto 95 Ghirano (Pn) Giovanni di Tommasino, notaio 894 chiesa di San Francesco 216 Giovanni di Zeno 99 Ghisenti Cornelio 221 Giovanni Domenico di Biachino 666 Giacoma di Nicola Maroc di Spilimbergo 543 Giovanni Mattia di Taiedo 160 Giacomo Antonio di San Daniele 121 Giovanni Paolo di Cusano 585 Giacomo 52 Giovanni Paolo di Venzone, notaio 97, 98 Giacomo da Gemona, frate 657-660 Giovanni Pietro di Filippo, cancelliere 9 Giacomo da Udine, frate 664-665 Giovanni, abate 24 Giacomo del fu Meneci 648 Girardi Giacomo di Antonio di Nervesa della Battaglia, - Angelo 149, 229 notaio 233 - Bartolomeo 887 Giacomo di Benvenuto, detto Pesant 101 - Cesare 136, 149 Giacomo di Caneva, notaio 52 - Donato 162 Giacomo di Cicuto di Portuico 177, 185 - Francesco149, 151 Giacomo di Domenico di Fossaluzza 133 - Giacomo 134, 149, 152 Giacomo di Egidio, notaio 51 - Paolo 887 Giacomo di Galvano di Mansuè 624 - Pietro 150, 151, 155 Giacomo di Giorgio di Taiedo 139 Girolamo detto Pilono di Brugnera Vecchia Giacomo di Pietro di Fornaci di Caneva, notaio 127 540, 543, 547, 548 Giselli Marco Antonio, notaio 912 Giacomo Francesco di Giulio, notaio 872 Giulio II, papa 294-299 Giacomo Guglielmo di Cremona, notaio 636 Giustiniani Giais di Aviano (Pn) 207 - Alvise, luogotenente 924 Giga Girolamo, avvocato 923 - Antonio, doge 891 Gioia Francesco, notaio 599 - Ascanio, ambasciatore veneziano 476 Giorgi - Francesco 176 - Andrea, capitano di Pordenone 608 - Girolamo 717, 718, capitano di Pordenone - Alvise, notaio 865, 866 611 - Nicola, notaio 156 - Pompeo 513 - Nicolò, podestà di Portobuffolè 627, 628 - Unfredo, capitano di Legnago 411 Giorgio di Cicuto di Portuico 177, 185 Giustino, caniparius 893 Giorgio di Giacomo di Maniago, notaio 555 Gonzaga Giorgio di Maniago, notaio 557 - Cesare 199 Giorgio, fattore 28 - Ippolita moglie di Marco Antonio Torelli 82, Giorgio, pittore 553 83 Giovannelli Federico Maria, patriarca 919 Goricizza (fraz. di Codroipo) 52 Giovanni Antonio detto della Meduna 148 Gorizia 34, 35, 37, 327, 406, 630, 706, 711, Giovanni Antonio di Cordenons 166 826, 925 Giovanni Battista di Polcenigo 125 capitano 630 Giovanni da Conegliano, canonico 916 luogotenente 925 Giovanni Daniele di Battista, mugnaio 603 notaio 37 Giovanni Daniele di Nicola, oste 104 Gorizia nobili di 32, 34, 35, 37 Giovanni di Aviano, sacerdote 244 - Leonardo 37, 917 Giovanni di Campomolino 249 Goro (Fe) 86 Giovanni di Ermanno, notaio 538 Gradenigo Giovanni di Giorgio di Arcade 640-641 - Nicola, capitano di Pordenone 577 Giovanni di Giuliano, notaio 29 - Taddeo, giudice 19 Giovanni di Guidone detto Marchetto, nota- Gradisca (Go) 574, 639, 757, 911 io536 burgravio 826 Giovanni di Marco 897 capitano 574 Giovanni di Michele di Prata, notaio 44 notaio 639 320 L’archivio Porcia Ricchieri

Grandi Pietro Francesco, notaio 183 H Grandis de nobili di Hagenau (Francia) 447 - Francesco di Nicola 651-654 Hannover (Germania) 495 Grandoni Nicodemo, notaio 560 Harrach contessa di 818, 820, 825 Grassi Antonio, notaio 127 Haubitz nobile di, Paul Anton 475 Graz (Austria) 330, 334, 338, 339, 341, 342, Heilbronn (Germania) 464, 468 345, 348, 350, 507-510, 686, 695, 696, 712, Herberstein barone di, Bernardino 353 767, 792, 794, 797 Hildesheim (Germania) vescovo, 86, 87, collegio dei gesuiti 330, 350 310-316 monastero del Sacro Sangue 327 Hollstein duca di 460 monastero delle clarisse 347 Horneck (Baviera) 369, 370 Graziani Graziano, lettore di teologia 968 Hőrwarth barone di 460 Grazioso di Aroldo di Brugnera 5 Gregorio di San Fior 227, 228 I Gregorio XIII, papa 258, 330 Infanti Marco 125 Gregorio, messo 223 Inghilterra 961 Gregoris Innocenzo VIII, papa 244, 286-290 - Anastasio, notaio 131 Innsbruck (Austria) 478 - Daniele, sacerdote e notaio 854 Ippoliti di Gazoldo Orazio 364-366 - Francesco di Giovanni 104 Ippoliti Ludovico 309 - Francesco, podestà di Pordenone 854 Iulian. Vedi Vigo detto Iulian - Giacomo 649 - Gregorio 179 J - Paolo di Bernardino 179 Jacob Andreas, soldato 459 - Paolo, notaio 87, 89, 182, 189, 196, 201, Jaworow (Ucraina) 495 205, 207, 214, 215 Josefsburg (Monaco di Baviera) - Tarquinio, notaio 206 confraternita di San Michele Arcangelo 827-828 Grimani Julianus de Juliani, notaio 905 - Antonio, luogotenente 91 - Bernardo 199 K - Giovanni 199 Kastl (Germania) abbazia 496 - Maria 261 Kaunitz conte di 495 - Marino, doge 275, 318, 319 Kavan von Franz Ludwig, capitano 471 - Pietro, luogotenente 815-817 Keim Johann Andree 479 Gritti Klagenfurt (Austria) 342, 404 - Andrea doge 632, 634 collegio dei gesuiti 348 - Domenico, podestà di Oderzo 870 Kôsice. Vedi Cassovia - Giovanni, capitano di Brescia 421 Kretner Giovanni, notaio 37 Grizzo (fraz. di ) 29, 52, Kuenburg conte di, Maximilian Gandolph 537, 541 470 Guecello di Brugnera 94 Guerreri Tommaso 276 L Gugler Georg, Franz 387-389 Lamen (fraz. di Feltre) 890 Guglielmi Lampertshofen (Baviera) 369, 370 - Andrea 880 Lando Pietro, doge 16 - Giorgio, sacerdote 269 Landshut (Baviera) 360-363 Guglielmo di Bernardo, notaio 489 Lauterburg (Germania) 447 Guglielmo di Filippo di Portobuffolè, notaio Lavant (Slovenia) 534 vescovo 336 Guglielmo di Giovanni di San Daniele 661 Lavezaro Andrea 221 Guglielmo, decano di Aquileia 906 Lazzaro di Zanutto di Spinazzedo 119 Guidi Bertolussio, notaio 11 Lega cattolica 368, 377, 381, 382, 384 Guiotto Galeazzo, notaio 132 Legnago (Vr) 941 Guisino Buchio 217 capitano. Vedi Unfredo Giustiniani, Marco Gurk (Austria) vescovo 460 Donato Indice dei nomi 321

governatore d’armi. Vedi Muzio di Porcia, M Vedi Silvio di Porcia, Giovanni Marcello Macerata Bernardino, notaio 224 provveditore. Vedi Girolamo Foscari Maddalena di Baldassare 538 Leon Madrid 465 - Alvise di Andrea 865-867 Maffei Vittorio, notaio 3, 256, 583 - Andrea, procuratore di San Marco 865- Maggi Pietro scriptor apostolicus 915 866 Magnaferro. Vedi Francesco Bruni - Marino, provveditore veneto 922 Magonza (Germania) 495, 119 - Pietro, vescovo 269 Mainardo di Belvedere 648 Leonardo di Daniele di Tamai 225 Mainardo, gastaldo dei conti di Prata 43 Leonardo di Galvano di Mansuè 624 Mainerio Giovanni, fabbro 547 Leonardo di Portuico 196 Mainz Vedi Magonza Leoncini Paolo, notaio 257 Mair Giovanni Battista, maggiordomo imperiale Leone Pietro di Valentino, notaio 90 787 Leone Pietro, vescovo 46 Maisio Giovanni Battista 82 Leone X, papa 250, 251, 277, 303, 304 Malatesta Giacomo, governatore di Bergamo Lepore Guerrino, notaio 434 416 Lichtenau (Germania) 455 Malizia Giovanni 543 Lima Antonio 223 Malnisio (fraz. di Montereale Valcellina) 29, Linz (Austria) 307, 477, 495 537 monastero di Pulgarn 326 Malvolti Lippi Apollonia vedova di Gregorio, Fabio di Gre- - Antonio, notaio 286 gorio, Paolo Emilio di Gregorio, Alessandro di - Girolamo di Cattaneo, notaio 105, 107, 108, Gregorio 874 110, 114 Manfredo di Bartolomeo, notaio 49, 95 Lippomanno Tommaso, luogotenente 248 Maniago (Pn) 52, 184, 192, 593 Litterato Gregorio 878 cancelliere 168, 169, 184 Livenza (fiume) 144, 165 Maniago nobili di 87 Locatelli Alessio, notaio 65, 66, 116, 119, 122, - Adriana nata Ricchieri moglie di Pietro 570 129, 147, 148, 233 - Galvano di Nicola 597, 598, 604 Locatelli Antonio, sacerdote 84, 191 - Giorgio 662 Locatelli Antonio, vicario 259, 260 - Massenzio di Galvano 566 Locatelli Battista, notaio 232 - Nicola di Galvano 593-597 Locatelli Martino, notaio 131 - Pietro 168, 169, 184, 192, 570 Lodron contessa di, Giuliana moglie di Giovanni - Giovanni Antonio 168-169, 184 Silvio di Porcia 466, 479 - Giulio di Galvano 566 Lodron von, Nicola 479 - Laura moglie di Enrico d’Atttems 957 Loredan Pietro, doge 577, 765 - Leonardo 184, 192 Lorena duca di Carlo 461-465, 467, 478 - Samaritana 601 Lorenzo, vescovo di Adria 317-321 - Teobaldo di Galvano 566 Lubiana (Slovenia) 351, 400-402, 790, 791, - Vespasiano di Galvano 566, 601, 603 795, 796, 798 Mansuè (Tv) 624, 628 vescovo 346 notaio 624 Luca di Lorenzone di Pordenone 567 Mantica Luca di Odorico fabbro di Aviano 545 - Alessandro 257 Lucca, vescovo 918 - Carlo, abate 784 Lucufredus q. Vigorossii, notaio 544 - Giovanni Battista di Francesco 841 Ludovici Girolamo, notaio 154 - Giovanni 863 Ludovico di Mariano de Cingulo, sacerdote - Giovanni Daniele 577 902 - Margherita vedova di Michele 170 Lűneburg (Germania) 495 Mantilone 103 Lupini Giovanni Francesco, notaio 144 Mantova 82, 83, 86, 199, 661, 939 Lutzelbourg (Francia) 475 duca 82, 83 Lydl Maximilian, segretario militare 455 notaio 82, 86 Manzoni Angelo 69 322 L’archivio Porcia Ricchieri

Manzoni Pellegrina moglie di Giacomo 872 - Cristoforo 885 Marano (Ud) 841 - Giovanni 208 Marca Anconetana 407 Medea (Go) 715, 925 Marcello Medici - Andrea, capitano di Pordenone 612, 613 - Antonio, notaio 608 - Giovanni, governatore d’armi 410 - Giovanni Antonio 590 - Nicola, doge 47 Meduna (fiume) 593 Marchetti Giovanni 970 Meduna Giovanni 582 Marcolini Domenico, notaio 533 Meduno (Pn) 593, 859 Marconi Meilenhofen (Baviera) 369, 370 - Antonio, notaio 59 Melchiorre di Pidrusso di Aviano 540 - Filippo 921 Memo Arsenio, capitano 262 Marescalco Francesco 80 Menegozzi Angela di Giuseppe 848 Marghera (Ve) 487 Menino di Bartolomeo di Bologna, notaio 897 Margherita di Pietro di Cuchino 864 Mergelhof (Germania?) 461 Maria moglie di Hortensius von Tyriach 364, Mestre (Ve) 306, 631, 870 366 Miani Giacomo, capitano di Sacile 641 Maribor (Slovenia) 354 Michele da Bologna, frate 671 Marino Giacomo, notaio 511, 512 Michele di San Martino, notaio 595 Marino Marino, podestà di Brescia 417 Micheli Alvise, Angelo, 486 Mario Gregorio 768 Micheli Bartolomeo, notaio 556 Maron di Brugnera (Pn) 125, 157, 164, 191, Milesio Sulpicio, notaio 582 208 Milloschitz Gaspare 351 loc. Campo del ronchat 220 Millstatt (Austria) Marostica (Vi) 645, 885 abate 23, 24, 54 Marsure (fraz. di Aviano) 52 monastero 23, 24, 28, 31, 32, 350 loc. Lacunar 552 Minio Nicola 867 Marta Benedetto 871 Miuttini Francesco, notaio 900 Martignago nobili di Mocenigo - Battista 636 - Alvise 261, doge 264, 412-424, 622, luogote- - Elena moglie di Giovanni 638 nente 933, provveditore 15 - Gavardo di Giovanni 639 - Domenico, provveditore di sanità 801-804 - Giovanni 636-639 - Giovanni, doge 10, 112, 270, luogotenente - Girolamo di Giovanni 639 40 Martinelli Ludovico 82 - Girolamo, capitano di Brescia 426 Martinengo Giovanni Maria, governatore d’ar- - Lazzaro, luogotenente 39 mi in Padova 431 - Tommaso, doge 1, 7 Martini Benedetti Donato 635 Modeana nobili di, Francesco 129, 180 Martini Francesco, sacerdote 231, 232 Moggio Martini Giovanni 229 abate 268, 914 Martino di Agostino 45 monastero 914 Martino V, papa 236 Mohilow (Russia) 495 Mastelli Gaspare, Giacomo 872 Molinari consorti di Tamai Matteo, vescovo di Concordia 843 Bartolomeo di Nicola, Lorenzo di Domenico, Mauro Baldassare, giudice 19 Paolo di Antonio, Tiziano di Francesco, Bene- Mauro Benedetto, provveditore veneto 435 detto di Francesco, Battista di Andrea 181 Mauro Cristoforo, doge 40, 356, 921 Molino Francesco, doge 444, 445, 784 Mauro de Suçito 900 Monaco di Baviera (Germania) 359-368, 371- Mauroceno 383, 387-399, 828 - Antonio Benedetto, sacerdote 483 Monaco Francesco, notaio 883 - Giacomo, luogotenente 62 Monselice (Pd) 752 - Marco Antonio, podestà di Bergamo 408 Montechiaro capitano delle ordinanze 428 - Marino 203 Montecuccoli Raimondo, generale 454, 456- Mazachi Bendetto di Valle 554 458, 460, 473 Mazzola Monteforte Antonio 942 Indice dei nomi 323

Montereale (Pn) 29 Nimega (Olanda) 460, 524 Montereale nobili di, Bartolomeo 897 Nona (Croazia) Morelli arcidiacono, 303-304 - Francesco, notaio 871 Noncello (fiume) 196 - Ambrogio, notaio 877 Noncello (Pn) 539, 554, 571 Moretto Pasquino, notaio 113 Nőrdlingen (Germania) 466, 467 Morgante Battista 215 Norimberga (Germania) 359, 379, 385 Morone Girolamo, cardinale 324 Novati Giovanni Battista, frate 675 Morsano (Pn) giurisdizione 523 Mosca (Russia) 495, 119 O Mosti Estense Francesco Vincenzo 810 Oberarnbach (Baviera) 369, 370 Motta di Livenza (Tv) 41, 42, 109, 216, 225, Oberburg (Slovenia) 233, 868 monastero 346 Codopedo (distretto di Motta di Livenza) 216 Oberkirch (Germania) 458 tavoleto (distretto di Motta di Livenza) 46 Oberlauterbach Mottense signoria 494 - Antonio Maria, notaio 565, 620 Oderzo (Tv) 154, 620, 631, 651, 865, 867, - Bertrando, notaio 606, 612, 613, 870-872, 874, 876 - Giovanni Battista, notaio 63 notaio 4, 154, 870 Munari Giacomo 583, 137 podestà 870 Műnster (Germania) vescovo 460 Odorico 30 Murano Odorico di Artico di Aviano, notaio 598 monastero di San Matteo 549, 759 Odorico nobile di Aviano, notaio 599 monastero di San Michele 304 Offenburg (Germania) 454-456, 458-459 Muris (fraz. di Ragogna) 195 Ogniben Lucia vedova di Bernardino 229 Murle (fraz. di Pedavena) 881 Olivetus di Udine, notaio 905 loc. ai Coi 881 Olivo Francesco di Francesco Rodolfo 535 Musatti Giovanni 305 Onesti Fulvio, notaio 873 Orcenico di Sotto (fraz. di Zoppola) 97 N Orcenico di Sopra (fraz. di Zoppola) 60 Nani Giovanni Battista, ambasciatore veneziano Ordine dei Minori Conventuali 524 ministro generale 667-677 Nanto (Vi) 278 Oriano (Bs) Narcisio Antonio di Belluno, sacerdote e notaio chiesa di Santa Maria 308-309 160, 171, 176, 177, 191, 234, 250 Orsago (Tv) 5, 9, 23, 647 Naroli Giacomo detto Fumat 571 loc. Albar 635 Nascimbene, fabbro 117 loc. Bar il campon 924 Nascimbeni Matteo 154 loc. Campo grande 643 Nassach Giovanni 908 loc. Maçulis 5 Nausea Federico, vescovo 324 Orsola figlia di Galdru 31 Negri Őttingen conte di 467 - Giovanni Francesco, notaio 869 - Notger Wilhelm 459 - Pietro di Simone, notaio 1 Ovoledo (fraz. di Zoppola) 97 Negrisia (Tv) 631, 636, 637, 865-867, 870 Pace Neuburg (Germania) 468 - Giovanni di Andrea, notaio 124 Nicola detto Baldasso 223 - Nicola, sacerdote 241, 244 Nicola di Aviano, giureconsulto 247 Nicola di Galvano di Sacile, notaio 536 P Nicola di Giacomo di Fontanafredda 113 Padova 64, 84, 85, 291, 406, 420, 676, 830, Nicola di Michele di Aviano, notaio 281 832, 883, 942 Nicola di Salvatore di Aviano, notaio 597 capitano 59, 431, 439, 793 Nicola Giovannino di Leonardo di Gemona 898 governatore d’armi 431 Nicola, oste 30 notaio 65, 84, 489 Niederlauterbach (Baviera) 369, 370 podestà 431 Niguarda Feliciano 323 università 832 324 L’archivio Porcia Ricchieri

curia vescovile 291 Perini Panfilo, vice podestà di Portogruaro 488 monastero di San Giovanni in Viridario 64 Peroni Elisabetta di Giovanni 488 vescovo 205 Perrier Guglielmo, auditore papale 917 Padovani Giuseppe 82 Persia Annibale, notaio 82, 83, 86 Padovano Gregorio, notaio 641 Pesant. Vedi Giacomo di Benvenuto Pagliavini Pesaro Vittorio 434 - Nicola 586-592 Peschiera (Vr), governatore d’armi 410, 435 - Susanna di Nicola, Tommasina di Nicola 590 Pescincanna (fraz. di Fiume Veneto) 97, 226, Pallotta Giovanni Battista, cardinale 773-775 305, 785 Palmanova (Ud) Petrarubea Elena moglie di Pietro 616 chiesa di San Francesco 727 Petrizolo, soldato 922 Palmuli Buzio, canonico 591 Petrone Giovanni Battista 649 Palse (fraz. di Porcia) 69, 99, 223 Philippsburg (Germania) 447, 465 chiesa 66, 207 Piccoli Claudio, canonico 946 Panceruta Angelo, sacerdote 256 Picinati Giovanni 643 Pandolfi Santoro 50 Pietro di Campomolino 249 Panigai nobili di Pietro di Paolo di Castiglione 109 Artico, Agneta di Artico 859 Pietro di Pederobba draperius 860 Paolo di Giacomuzzo 877 Pietro di Zileto abitante a Spilimbergo 897 Paolo di Martino Rainerio 900 Pietro Luca di Guerino di Goro, notaio 86 Paolo di Odorico di Valle, notaio 43, 118, 551- Pigafetta Bartolomeo, notaio 239 557, 659-661, 664-665, 858 Pigucinus, Pigocinus Paolo di Prata, notaio 858 - Daniele di Matteo 209 Paolo di Zanetto di Caneva 135 - Giovanni notaio 2, 134, 141, 181 Paolo II, papa 237 Pilleo Girolamo 38 Paolo III, papa 407 Pilono. Vedi Giacomo detto Pilono Parenzo (Croazia) 918 Pilosio Bernardino 136 Parisani Parisano, fisicus 583 Pinali Cristoforo 193 Parma Bartolome 218 Pino (fraz. di Travesio) 39 Pasini Benvenuto 487 Pio IV, papa 255, 307, 308 Pasino Nicola. Vedi anche Pace Nicola Pio VI, papa 834 Passau (Germania) Pirussi Pietro 108 vescovo 93 Pisani Passavia. Vedi Passau - Lorenzo, capitano di Pordenone 844 Pastori Giovanni Battista, mercante 622 - capitano di Pordenone 606 Pasutta 101 - Giovanni, doge 655 Pasutti Pietro 168 Pisino (Croazia) Patenucio Francesco 180 capitano 355 Patrasso (Grecia) Pittiani arcivescovo 295-300 - Andrea 194 Pavaglini Vedi Pagliavini - Francesco, notaio 121, 591 Pedena (Croazia) - Giacomo, notaio 588 vescovo 355 - Giovanni 124 Pederobba (Tv) 860 - Nicola, notaio 903 Pelizza nobili di Pizoli Martino di Antonio 114 - Elisabetta moglie di Manfredo di Porcia 131 Pizzamano Gabriele 626 - Felice 131 Plateo - Giovanna moglie di Giovanni di Porcia 79, - Bartolomeo 84, notaio 105, 107, 108, 110, 131 116 Pelladoni Domenico 874 - Giovanni Battista, notaio 261 Pellegrini Plezzo (Slovenia) 895 - Andrea, ufficiale dell’esercito veneto 421, 430 Plzeň (Boemia) 333 - Andrea, sacerdote 274 Podolia (Ucraina) 495 - Domenico, notaio 913 Poincicco (fraz. di Zoppola) 583, 646, 649, Penzberg (Germania) 312 652, 654, 655 Indice dei nomi 325

loc. Laveian 583 San Michele Arcangelo 52, 175, 209, 217, loc. Savaia 648 236, 239, 240-243, 246, 248-266, 278 Pola [...] di Treviso 395, 396 Santissimi Rocco e Sebastiano 271, 274 Polcenigo (Pn) 103, 125 Santissimo Corpo di Cristo 254 chiesa della Santissima Trinità 290 località loc. Fraxina 650 borgo San Cristoforo 84 Polcenigo e Fanna nobili di 853 villa San Cristoforo 122 - Francesca 960 contrada deli molinari 30, 198 - Giacomo, Girolamo canonico 566 loc. Campo de barosso 201 - Giovanni Battista 685 loc. Campo de quelli del fossal 189 Polesia (Ucraina-Polonia) 495 loc. Campo de rivere 201 Policreti Giovanni Battista 945 loc. Campo del altariol 189 Polla famiglia 956 loc. Campo delle strade 217 Polonia 495 loc. Campo lì de la pianca 201 Pomerania 465 loc. Castelier 147 Popaite loc. Colle de ronchis 107 - famiglia 840 loc. Longara 221 - Alberto 842 loc. Orsera/Orsara 66, 106, 166, 190, 210 - Giovanni 842, 863; Giovanni di Nicola 661; loc. Pianche 201 Giovanni Pietro 843 loc. Rivalte 179 - Laura di Francesco 842 loc. Rivera/Riviere 138, 201 - Nicola chierido 760 loc. San Giovanni 77 - Pietro 863 loc. Strada che va a Sant’Avocà 221 - Serena di Francesco moglie di Francesco Ric- loc. Strada maestra 221 chieri 578, 842 loc. Ultra aquam 38, 74 - Simone 842 loc. Val de rover gros 201 Porcia (Pn) 14, 33, 34, 37, 44, 45, 48, 49, 50- loc. Val del repolle 206 55, 57, 58, 60-63, 65, 66, 69, 73-75, 77, 80, Porcia e Brugnera nobili di 87-90, 95, 99, 100, 101, 105, 107-111, 114, consorti 8, 10, 13, 15, 18, 19, 20, 21, 22, 38, 47, 119, 122, 125, 128, 141, 147, 160, 163, 164, 50, 232, 235 166, 167, 170, 171, 173-177, 179, 180, 184- - Alfonso di Alfonso 92, 220, 221 186, 189, 190, 196, 198, 201, 202, 204-207, - Alfonso di Venceslao 3, 195, 197 209-211, 214, 215, 217, 221, 223, 225, 230, - Anna Maria di Raunach moglie di Giovanni 233, 234, 241, 247, 254, 263, 271, 273, 278- Sforza 357 282, 285, 357, 488, 581, 912 - Antonio 249 cancelliere 27, 36, 73, 113, 114, 116, 125, - Antonio di Bianchino 11, 14, 36, 60, 241, 127, 129, 187, 198, 241, 263, 282, 285 242, 246, 246, 247, 282, 285 castello 66, 68, 71, 139, 140, 200 - Antonio di Prosdocimo 38, 160, 168, 169 notaio 28, 31, 36, 38, 44-46, 51, 58, 65, 66, - Artico 1, 7, 224 69, 71, 74-75, 87, 88, 90, 104, 105, 107, 109, - Artico di Guecello, 6, 52 110, 116, 119, 122, 134, 139, 140-142, 145, - Artico di Morando 35, 46, 55, 56, 57, 65, 66, 147, 148, 157, 160, 163, 164, 166, 167, 170, 68, 70, 72, 76, 105, 106, 107, 108, 109, 110, 172, 173, 175-178, 180-182, 186, 188, 189, 113, 114, 115, 116, 126, 127, 134, 136, 137, 200, 201, 205-207, 210-215, 217, 223, 225, 139, 142, 143, 145, 146, 149, 150, 151, 152, 226, 230, 232-234, 237, 242, 250-252, 273, 153, 155, 158, 162, 229, 273 274, 276 - Ascanio di Venceslao 3, 90 vicario 171, 176, 177, 230, 234, 250, 274, - Barbara Altan moglie di Ludovico 240, 243, 357, 487 246 chiese e cappelle - Bartolomeo 84, 246 San Giorgio 52, 67, 84, 99, 223, 230-232, - Bartolomeo di Giovanni Battista (1540-1578) 234, 259 310-316 San Giorgio, altare di San Francesco 234 - Bartolomeo di Brizaglia 60, 62, 63, 240 San Giorgio, cappella di Santo Stefano 180, - Beatrice moglie di Giacomo 52 230-233, 235 - Bianchino 55, 104, 122, 594 Santa Maria, 37, 52, 117, 129, 223, 271, 274 - Bianchino di Guido 29, 53, 60 326 L’archivio Porcia Ricchieri

- Bianchino di Girolamo 400, 401 - Gabriele di Giacomo 99 - Bonifacio 260, 261 - Germanico di Girolamo 400, 401 - Bonifacio di Brizaglia 62, 246 - Giacomo 2, 16, 73, 74, 75, 78, 248 - Bonifacio di Giovanni Battista 212, 213 - Giacomo di Artico 11, 52, 58, 59, 60, 61, 62, - Brazzalea/Brizaglia 80, 275 64, 65, 66, 69, 78, 122, 164, 173, 225, 231, - Brazzalea/Brizaglia di Bartolomeo 78, 252 233, 242, 271, 274 - Brazzalea/Brizaglia di Federico 81 - Giacomo di Brizaglia 61, 240, 246 - Brazzalea/Brizaglia di Gabriele 46 - Giacomuzza di Giacomo 52 - Brazzalea di Ludovico 49 - Giorgio 266 - Camilla Torelli moglie di Silvio 82, 83, 210 - Giovanna Pelizza moglie di Giovanni 79, 131 - Camillo 251, 252, 277, 278, 279 - Giovanni 40 - Cecilia di Bianchino 58, 66 - Giovanni di Morando 65, 66, 71, 73, 74, 79, - Celso di Morando 64 125, 129, 144, 148, 157, 163, 167, 171, 182, - Caterina di Collalto moglie di Giovanni 89 252, 254 - Claudia di Colloredo moglie di Giovanni Bat- - Giovanni Battista 17 tista 81, 84 - Giovanni Battista di Bartolomeo 78 - Cornelia della Torre moglie di Artico 273 - Giovanni Battista di Federico 2, 4, 84, 85, 88, - Costanza di Morando 64 140, 166, 170, 172, 174, 178, 184, 186, 191, - Degnamerita di Collalto moglie di Federico 263 164, 166, 170-174, 176 - Giovanni Antonio di Giacomo 52, 96 - Dorotea di Giacomo 52 - Giovanni Paolo di Bartolomeo 263, 264 - Elisabetta moglie di Francesco 55, 59 - Giovanni Silvio di Muzio 444-446, 448-450, - Elisabetta moglie di Morando 223 452-458, 462, 463, 467, 468, 473-478, 480 - Elisabetta Pelizza moglie di Manfredo 131 - Girolamo di Alfonso (1559-1612) 91, 220, - Elisabetta Viehheuser moglie di Fortunato Al- 221, 259, 260, 261, 262, 317-321, 330, 332, fonso 369, 370, 373-378 334, 344, 345, 346, 350, 353, 355 - Enea di Ascanio 218 - Girolamo di Bianchino (-1526) 11, 14, 36, - Enrico Ermanno 481 58, 60, 61, 62, 238, 239, 242, 244, 247, 250, - Ermes 264, 265 279-291, 294-299, 301-304, 306, - Ermes di Antonio 90, 573 - Girolamo di Venceslao (1531-1601) 3, 189, - Fabio 175, 253, 254, 255 195, 197, 199, 255, 256, 257, 307-309 - Fabio di Prosdocimo 168, 169 - Giuliana di Lodron moglie di Giovanni Silvio - Fabrizio di Giovanni Battista 84 466, 479 - Federico 25, 29, 51, 123, 227, 228 - Giulio di Giovanni 89 - Federico di Artico 53, 54, 97, 98, 118 - Guecello di Federico 95 - Federico di Federico 263 - Guecello di Giovanni 6 - Federico di Giacomo 154, 176 - Guido 119 - Federico di Giovanni Battista 84, 87, 88, 89, - Guido/Guidone di Bianchino 6, 11, 36, 40, 212, 214, 215 46, 111, 239, 241, 356 - Federico di Morando 55, 56 - Guecello di Giovanni 52 - Felice di Giovanni 80, 89, 252, 253, 254, 272 - Ilerida di Giovanni Battista 84 - Ferdinando Guido di Fortunato Alfonso 222, - Ludmilla di Alfonso 92 379-382, 384-398 - Ludovico di Bartolomeo 78 - Foscarina Foscarini moglie di Morando 66 - Ludovico di Federico 48, 81 - Fortunato Alfonso 371, 372 - Manfredo 5, 51, 93 - Francesca di Giacomo 52 - Manfredo di Morando 55, 65, 66, 71, 72, 75, - Francesca di Giovanni Battista 81 77, 130, 132, 133, 135, 138, 141, 147, 156, - Francesca di Morando 76, 77 159, 161, 183 - Francesca vedova di Marco Antonio 63 - Marco Antonio 63, 78 - Francesco di Brizaglia 61, 240, 246 - Marco Antonio di Marco Antonio 240, 242 - Francesco di Morando 55 - Maria moglie di Alfonso 220, 221 - Francesco Antonio 358 - Maria Gioseffa Antonia moglie di Francesco - Francesco Serafino 403-406 Antonio 358 - Fulvio 91 - Maria Maddalena di Giovanni Sforza 357 - Gabriele 51, 55 - Margherita moglie di Gabriele 57 Indice dei nomi 327

- Massimiliano di Girolamo 400, 401 gastaldo 28 - Massimiliano di Fortunato Alfonso 376, 379- notai 29, 52, 53, 58, 174, 193, 238, 509, 511, 382, 384-398, 399 512, 533, 537, 539-543, 545, 547, 549-556, - Morando 5, 9, 117 562, 563, 565-569, 571, 581, 582, 584, 600, - Morando di Artico 11, 58, 59, 60, 61, 62, 619, 620, 642, 645, 648, 650, 653, 656, 659- 120, 225, 242, 245 661, 664, 665, 841, 852, 864, 907 - Morando di Federico 32-34, 41, 42, 100, podestà 511, 512, 854 101, 102, 103, 263 chiese - Morando di Guecello 52 chiesa di San Francesco 566 - Muzio di Federico 2, 88, 140, 166, 170, 172, chiesa di San Marco 549, 556, 559, 580, 174, 178, 188, 190, 194, 198, 210 651, 861 - Muzio di Giovanni 6 chiesa di San Marco, cappella dei Ss. Pietro e - Muzio di Silvio 435-443 Paolo 550, 553, 566 - Nicola di Gabriele 57 chiesa di San Marco, cappella della Santa - Nicola di Morando 65, 66, 69, 70, 165, 179, Croce 841, 843 273 chiesa San Marco, cappella di San Giovanni - Orsola/Orsina d’Este moglie di Federico 53, 55 Evangelista 760 - Orsola/Orsina di Morando 76, 77 chiesa di San Marco, cappella di San Nicola - Ottavio 258 842 - Pagano di Bianchino 6 chiesa di Sant’Antonio 148, 550 - Panfilo/Pompeo di Giovanni 79, 89, 181, chiesa di Santa Maria 642 204, 206, 208 convento di San Francesco 582, 660, 662- - Paolo di Antonio 67 666, 674, 677 - Pileo di Girolamo 400, 401 convento di Santa Maria 847-850 - Prosdocimo di Bianchino 11, 14, 15, 36, 61, fraterna di Santa Maria dei Battuti fraterna 62, 63, 241, 242, 244, 246, 282 654 - Rambaldo 265 loc. le Bortolote (San Gregorio) 567 - Silvia di Federica 84, 88 loc. Campagna 608 - Silvio/Giovanni Silvio di Federico (1526- loc. Campo dela fornase 582 1603) 2, 4, 83, 84, 87, 88, 89, 140, 166, 170, loc. Codafora 548 172, 174, 178, 192, 193, 200, 201, 202, 203, loc. alla Colonna 558 205, 213, 260, 261, 262, 407-434 (governa- loc. Fornaci 582 tore d’armi a Bergamo 408, 413, 414, 416; loc. el Sanagian 649 Brescia 416-421, 426; Legnago 409, 410 411, loc. Vial de Avian 611 428, 429; Zara 422-425; Corfù 429, 430; Pa- loc. Vial di campagna 613 dova 431; Verona 433) Porto Giulio, Livia, Lucrezia, Nicola 92 - Tiberio di Brizaglia 240 Portobuffolè (Tv) 44, 68, 123, 127, 208, 623, - Venceslao 8, 38, 55, 78, 124, 234, 249, 250, 626-628, 875 251, 267, 268, 269, 276, 278, 280 monastero di Santa Maria 273 - Venceslao di Antonio 67, 70, 71, 72 notaio 208, 216, 534, 875 - Venceslao di Girolamo 400, 401 podestà 275, 626-628 - Venceslao di Prosdocimo 68 Portogruaro (Ve) - Virginia di Giovanni Battista 84 chiesa di Sant’Andrea 274 Pordenone 148, 170, 193, 201, 226, 503-507, curia vescovile 231, 235, 265, 663, 823, 824, 533-535, 537, 539, 540, 541, 543, 545-547, 835, 849 550, 552-554, 556, 558-563, 565-569, 571- notaio 488 573, 579-582, 584, 593, 600, 606-613, 617, podestà 488 642, 643, 645, 648, 649, 651, 652, 654, 656, Portuico (in comitato di Porcia) 177, 185, 196, 659-666, 668, 754-756, 790, 809, 818, 827, 207, 211 840, 841, 843, 844, 854, 862-864, 921 loc. Campo di Zanin 196 comune 761 loc. Prà della giesia 211 consiglio 52, 661 loc. Prà grande 185 cancelliere 606-613, 620, 617, 643, 649, 652 loc. Prà grant 177 capitano 262, 577, 606-613, 652, 762, 764, Portulana Giovanni Pietro 612 844, 856, 921, 937 Porzio Francesco, notaio 278, 279 328 L’archivio Porcia Ricchieri

Posonia (Austria) 682 Provisino Paola 19 Povoletto (Ud) 909 Prüll (Germania) 316 Pozzi di Bologna, canonico 961 Pupilin Nicola 563 Praga (Ve) 359, 477, 680 Puppi nobili di Cividale Pramaggiore 130 - Flaminio 714 Prata (Pn) 77, 90, 104, 171, 181, 203, 247, - Guglielmo 943, 944 563, 913 - Maria moglie di Flaminio Ricchieri 788 chiesa di San Giacomo 539 Pupulin Aloisio, Matteo, Nicola, Salvatore 564 loc. al Sacil 216 Quagliano/ Quaghino Leonardo, notaio 97, 98, Prata nobili di 245 - Artico di Mainardo 535 Quarto d’Altino (Ve) - Costantino di Gregorio 616 chiesa di San Michele 293, 300 - Gerardo di Mainardo 534, 535 Quillico Giovanni 625 - Giovanni di Guglielmo 43 - Giuseppe 821, 822 R - Guglielmino di Nicolussio 539 Rabatta Giovanni, Michele 399 - Guglielmo 43 Racino di Gerardo, notaio 6 - Rizzardo di Mainardo 534, 535 Ragno Pietro, sacerdote 327 Pratense Cesare, notaio 841 Ragogna 40, 112, 121, 124, 195, 197, 218, Pratense Francesco, notaio 581 222, 493 Pratense Settimio Cesare, notaio 58, 600, 650 pievano 902 Praturlone (fraz. di Fiume Veneto) 41-45, loc. in Colle longo 219 109, 148, 170, 226 loc. Riulis/Rivulis 121, 197 bosco detto Codamitin 44 loc. Quel de rutte 906 Pren (fraz. di Feltre) Ragogna signori di loc. Azen 884 - Enghelperto 39 loc. Prenzera 887 - Sigfrido 39 loc. alle Vigne 890 Rainaldis Antonio, notaio 673 Prešov (Slovacchia) 688-690 Rambaldi Prestento (fraz. di Torreano di Cividale) - Giovanni Antonio 242 loc. Quel vela 901 - Giovanni 184, 193 Princivalle di Alpago 117 - Girolamo 182 Priori Giovanni, notaio 899 - Ilario, notaio 80, 149, 150 Priuli - Zanino, notaio 33, 55, 101, 102 - Antonio, doge 438 Rangano di Pietro di Sacile, notaio 219 - Antonio, generale 513 Raunach Anna Maria moglie di Giovanni Sforza - Girolamo, doge 19-21, 408-411, 923 conte di Porcia 357 - Lorenzo, luogotenente 16 Ravenna Procaccini - Bartolomeo, notaio 504 - Aloisia vedova di Sebastiano 607, 609, 610 - Federico, avvocato 257 - Lorenzo di Antonio 607, 609, 610 - Osvaldo, notaio 522, 584, 845 - Matteo di Lorenzo 609, 610 Ravenna, vescovo 321 - Mariusso 609 Ravensburg (Germania) 452, 453 Prodolone (fraz. di San Vito al Tagliamento) Redivo Sebastiano 153, 52 551, 555, 557, 576 Reghini Francesco 871, 190 chiesa di San Martino 551 Regno di Candia 444 Prodolone consorti di Regno di Cipro 200, 201, 205 - Girolamo, Giulio 621, 622 Rein (Austria) abate 344 Prodolone nobili di Reno (fiume) 447 - Antonia di Francesco moglie di Gaspare Ric- Repubblica di Venezia 1, 2, 201 chieri 551, 555, 557 Consiglio dei X 634, 708, 793, 903, - Bartolomeo di Francesco 555-557 Consiglio dei XL 3, 16, 20, 21, 61, 930 - Daniele di Francesco 555 557 Magistrato delle Ragioni Vecchie 633 - Francesco di Nicola, 551, 555, 557 Provveditori all’Arsenale 753 - Giulio 576 Provveditori sopra i beni comunali 927 Indice dei nomi 329

Rezzonico - Giovanni di Marino 506, 508 - Aurelio 964 - Giovanni Leonardo di Gaspare 556 - Carlo, cardinale 962, 965 - Giovanni Lucio 510, 514, 677, 711-728 Ricchieri - Giovanni Lucio di Francesco 532, 782-785, - famiglia 522-528, 837, 845 807-810, 814, 821, 822, 824 - Andrea di Antonio 550, 656 - Giovanni Lucio di Pompeo 680-684, 686- - Angela 668 693, 695-700, 701-708 - Angela moglie di Gaspare 632 - Giovanni Pietro 553, 662 - Antonia di Prodolone moglie di Gaspare 551, - Giovanni Pietro di Nicolussio 550, 656 555-557 - Giovannina di Giovanni Leonardo 616 - Antonio 769 - Girolamo di Ettore 597, 598 - Antonio di Benvenuto 541 - Girolamo di Francesco 532, 829-831 - Aurora di Strassoldo moglie di Ettore 573 - Girolamo di Giovanni Lucio 827, 828 - Benvenuto di Nicolò 503-505, 537 - Guizzardo 715 - Bernardino 651 - Laura 668 - Bianca nata Altan moglie di Giovanni Lucio - Lucio di Francesco 530-532 818 819, 823-825 - Lucio di Pompeo 513, 620 - Chiara moglie di Giovanni Pietro 550 - Maria de Puppi moglie di Flaminio 788 - Cristoforo 561 - Marzia 668 - Cristoforo di Tommaso 586-588, 591, 594, - Michele 752 597 - Nicola di Antonio 550, 656 - Daniele di Nicolò 540, 541, 543, 544 - Nicolò di Riccherio 503-506, 508, 515, 516, - Domenica 668 534, 535 - Elisabetta 770 - Onesta 668 - Enea, burgravio di Gradisca 826 - Orlandino 560, 632 - Ernesto 717 - Orlandino di Francesco 630, - Ernesto di Pompeo 513, 770, - Orlandino di Gaspare? 558, 133 - Ettore 573, 574, 577, 583, 606-613, 767 - Orlandino di Gaspare 556 - Ettore di Polidoro 566, 584 - Polidoro 561, 566, 600-603, 761, 762 - Ettore di Tommaso 591, 593, 594, 597 - Pompeo 562, 564, 565, 566, 570, 579-581, - Federico 839 582, 585, 618, 619, 651, 677, 686, 692, 693, - Ferdinando 510, 514, 676 708, 715, 764 - Ferdinando di Francesco 516, 518-521, 532, - Pompeo di Flaminio 787 771-782, 832-835 - Pompeo di Francesco 614, 616, 629-631, - Flaminio 510, 514, 578, 676, 768, 790 635, 666, 667, 669, 765, 766 - Flaminio di Pompeo 620 - Porzia di Colloredo moglie di Pompeo 579, - Francesco 509, 542, 573, 584, 623, 624, 656- 580 662, 664, 670-675, 694, 695, 716, 718, 745, - Ricchiera di Francesco 572, 575 746, 753-758, 759, 852, 853, 855 - Ricchiero, sarto 533 - Francesco di Nicolò 538, 539, 541, 545-548 - Santina 668 - Francesco di Orlandino 581, 614 - Serena Popaite moglie di Francesco di Pom- - Francesco di Pompeo 513, 567-569, 571, peo 578 576, 620, 622, 680-681, 689, 706, 709, 710, - Stefano di Tommaso 591, 593, 594, 597 729-733, 739-741 - Stefano di Nicolò 507-509, 511-513, 541, - Francesco Mario 677, 837 542 - Francesco Mario di Flaminio 529-531, 789- - Susanna sorella di Polidoro 566 798, 800; conte di Sedrano 802-804, 806 - Teodosia moglie di Giovanni Leonardo - Enea 754-757 556 - Gaspara di Giovanni 614, 615, 617 - Tommaso di Cristoforo 550, 552, 553, 656, - Gaspare 550, 632-634, 763 659, 660 - Gaspare di Daniele 551-557, 661-665 - Ursina figlia di Giovanni Marino 549 - Gaspare di Francesco 560, 629, 630 Ricobaldi Giulio, cancelliere di Brescia 427, 428 - Giacomo di Cristoforo 550, 552, 656, Rivarotta Giovanni Giorgio, notaio 208 660 Rivoli Francesco di Giovanni, notaio 37, 123, - Giacomo, vescovo 760 127 330 L’archivio Porcia Ricchieri

Rizzardi S - Angelo, notaio 584 Sabina - Luchino 558 vescovo 407 Rizzardo di Giacomo 94 Saccon (fraz. di San Vendemiano) Rizzardo Pietro, notaio 557 chiesa di San Felice 278, 280 Rodengo Girolamo, mandoler 622 Sacile (Pn) 6, 9, 11, 15, 55, 57, 77, 130, 131, Roma 14, 62, 243, 250, 251, 253, 255, 258- 132, 135, 138, 144, 149, 156, 159, 161, 172, 260, 268, 277, 283, 284, 286-290, 294, 296- 183, 204, 224, 231, 232, 434, 536, 640, 641, 304, 308, 309, 324, 330, 340, 343, 349, 352, 647, 873, 924 356, 407, 484, 486, 670, 674, 675, 678, 745, cancelliere 224, 641 760, 770, 771-775, 783, 807, 808, 917, 918, capitano 26, 27, 641 961, 966 notaio 9, 61, 126, 131, 132, 135, 144, 156, Romans d’Isonzo (Go) 159, 161, 183, 536, 647, 873 chiesa di Santa Maria 916 podestà 9, 79, 224 Ronaldo di Bertolussio di Montereale 541 chiesa di San Nicola 141-142, 183 Roncadelle (Tv) 636 San Giovanni del Tempio 249, 540 Ronche (fraz. di Sacile) 87, 192 loc. Barro 640 Rondinelli Isabella 810 loc. al Bosco 159 Rorai Grande (fraz. di Pordenone) 147, 606- loc. Cornadella 79, 131 608, 655, 835 loc. in Prada 183 loc. al Vial 612 loc. Prà del roiar 183 loc. alla Sorgazzuola 607 loc. Valar 643 loc. Campagnuzza 609, 610 Sacilloni Nicola di Giovanni Daniele 604 Rorai Piccolo (fraz. di Porcia) 67 Salatini Giorgio, notaio 640, 644 Rorario Salisburgo (Austria) 25, 100, 463 - Antonio di Francesco 642-653 arcivescovo 344, 470 - Cristoforo 640 641 Salò (Bs) 426 - Benvenuto 646 Salomon Alvise, podestà di Portogruaro 488 - Claudio 653, 654 Saltarini Priamo 154, 176 - Cristoforo di Claudio 655 Saluzzo (Cn) - Giovanni Battista, notaio 545 vescovo 17 - Girolamo di Francesco 651 Salvarolo Francesco, notaio 488 - Giulia di Francesco 651 Salvatori Domenico, Gasparino, Leonardo, Se- - Nicola di Girolamo 651 bastiano 169 Rosazzo (fraz. di Manzano) Salvetti Angelo da Siena, frate 660 monastero, cappella di Santa Maria 895 Salzburg Vedi Salisburgo Rosice (Moravia) 403 San Cassiano del Meschio 643, 644 Rossi San Cassiano di Livenza - Angelo 583 notaio 6 - Battista 583 San Daniele del Friuli 112, 121, 124, 197, - Giovanni 218 218, 219, 587, 588, 590, 591, 902 - Gregorio 646 cancelliere 591 Rossitti Tommaso detto del Sal 174 notaio 121, 197, 219, 588, 902 Rossitz (Moravia). Vedi Rosice San Foca (fraz. di San Quirino) 25-29, 31, 32, Rover Aurelio, cancelliere di Treviso 518-520 34, 36, 37, 51, 54, 100, 168, 169, 880 Roveredo. Vedi anche Martino Pizoli, Vedi an- gastaldo 30 che Giacomo di Benvenuto hospitium 33 Roveredo (Pn) 87, 108, 153, 163, 167, 174, San Giovanni di Livenza (fraz. di Sacile) 212 184, 192, 193, 537 San Leonardo (fraz. di Montereale Valcellina) Rovigno (Croazia) 918 26, 27, 29, 52 chiesa di Santa Eufemia 918 San Martino (fraz. di Aviano) 23, 26, 27, 29, Rovigo 154, 420 52, 98 Polesine 176 San Quirino (Pn) Rüeller Sebastiano, frate 326 loc. la Lama /Lamata 563, 564 Ruggero Antonio, notaio 652 San Vito [di Cadore?] 889 Indice dei nomi 331

San Vito al Tagliamento (Pn) 97, 98, 110 Sélestat (Francia) 447 cancelliere 557 Senj. Vedi Segna Sandeo Felino, vescovo 918 Senosecchia (Slovenia) Sankt Veit an der Glan (Austria) 465 signoria 400-402 Sansonetto Pisano, soldato 922 Serafino da Treviso, frate servita 273 Sant Lambrecht (Austria) Serravalle (Tv) 106, 116, 136, 137, 190, 198, monastero 332 210, 211, 227, 228, 626, 627, 653, 924 Sant’Odorico (fraz. di Sacile) monastero di San Girolamo 635, 924 pievano 244 notaio 228 Sante di Montereale 541 podestà 45, 47, 228 Sanudo chiesa di San Pietro di Vinera (beneficio) 483 - Federico, capitano di Brescia 427, 428, capita- Seyz Johann Baptist 375 no di Padova 431 Sgrilot di Nicola 105 - Giovanni Battista, capitano di Treviso 442 Signolo Alvise 89 - Pietro, luogotenente 18 Silerini Antonio, notaio 545 Sanzan (fraz. di Feltre) 882 Silvestro di Daniele, notaio 53 loc. Puiach 888 Silvestro di Porcia 236 Sapienti Domenico di Leonardo 121 Siminiati Filippo 67 Saracino Andrea, notaio 924 Simone di Lovaria, notaio 909 Sarasino Gregorio, notaio 593 Simone di Matteo di Brugnera 137 Sarcinelli Simone di Minisino di Aviano 537 - Eufemia, badessa 635 Simone di Zara, arcidiacono 250, 303, 304 - Martino 131 Simoni Leonardo, Simone, Pietro 184 Sauli Orlando 204 Simotino Candido, notaio di Venzone 434 Savini Giulio, notaio 645 Simson Adem, canonico 276 Savino Siruto, notaio di Aviano 536 - Domenico, notaio 864 Sisto V, papa 259, 330 - Francesco, monsignore 516 Slesia 495 - Giulio, notaio 273, 567-569 Soccorso Savoia duca di 495 - Antonia moglie di Domenico 620 Savorgnan Girolamo, capitano di Treviso - Daniele 618-620 891 Soffumbergo nobili di Sburlat Giacomo, notaio 192 famiglia 955 Scala nobili della famiglia 967 Soldaneri Pinzano 287 Schadt Hanns Carl 360-363, 369-370 Soprani Gaspare, notaio 72 Scherzen[...] 456-458 Spadarinum Giovanni 24 Schlaucher Jacob 376 Spaderio Martino, sacerdote e notaio 911 Schmid Peter, abate 331 Spelladi Roncadino 581 Schrobenhausen (Baviera) 369, 370 Spello (Pg) 746 Sclave. Vedi Francesca detta Sclave Spilimbergo (Pn) 24, 492, 614, 616, 732, 897, Scrovegni Orsina di Enrico 489 900 Secante Felice, notaio 200, 205 cancelliere 492 Seckau (diocesi Graz-Seckau, Salisburgo) notaio 168, 169, 616, 897 vescovo 343 Spilimbergo nobili di 492 Sedrano (fraz. di San Quirino) - Agostino di Tommaso 614 52, 218, 802-804, 806, 814 - Giovanni 76 Sedrano conti di - Nicola 571, 575 Francesco 513 - Odoardo 76 Segati Daniele 873 - Ricchiera nata Ricchieri moglie di Nicola 571, Segna (Croazia) 575 vescovo 333 Spina Cesare, notaio 841 Segoldus, notaio 93 Spinazzedo (fraz. di Porcia) 107,119, 187, 214 Seitz (Slovenia) Spineda Antonio 521 monastero di San Giovanni Battista 328, Spittal (Austria) 102, 404-406 330 Springolo Francesco 968 332 L’archivio Porcia Ricchieri

Stade 465 Tommasi Steiigkhaimb Giovanni Adamo 820 Antonio, Ludovica vedova di Tommaso, Gio- Steinenstadt (Germania) 468 vanna di Tommaso, Smeralda di Tommaso, Steno Michele, doge 517 Caterina di Tommaso 871 Sterlegg von Johann Matthias 449 Tommasini Scaino 186 Sternberg conte di 495 Tommasini Sebastiano 883 Stiglero Giovanni 350 Tommaso figlio di Galdru 31 Stiria 322, 328, 330, 335, 342, 345 Tommaso, fabbro 43 Stoccarda (Germania) 310 Tommasucio, notaio 895 Strapazzon Giovanni Maria 889 Tonetti Piero 871 Strasburgo (Francia) 447-449, 457 Tonsi Daniele, Natale 642 Strassoldo (Ud) 693 Tonsorino Strassoldo nobili di - Damiano, notaio 198 - famiglia 204, 955 - Paolo, notaio 140, 154, 166, 170, 172, 173, - Aurora di Riccardo moglie di Ettore Ricchieri 175, 178, 184, 227, 274 573 Topaligo (fraz. di Sacile) 95, 873 - Bertrando, canonico 915 Toppo (fraz. di Travesio) 39, 855, 858 - Carlo 742 cancelliere 858 - Francesco 245, 692 Toppo nobili di 858 - Giovanni Battista 573 - Alberto, Antro, Bartolomeo, Daniele 39 - Marzio 742 - Donato 224 - Odorico, canonico 906 - Federico, Giovanni, Leonardo, Lorenzo, Pan- - Pietro 579 dolfo 39 - Riccardo 242, 290, 573 Torcello (Ve) Strigonia (Ungheria) 688 diocesi 293, 297, 299-301, 304-305 Superantio Giovanni, podestà di Padova 431 primicerius 278, 279 Susanna Marquardo 590 vescovo 250, 276, 278, 279, 292, 294-300, Susegana (Tv) 302 chiesa di San Daniele 269 304, 306 Székesfehérvár (Ungheria) 495 Torelli marchesi di Caselle - Alessandro, Bonifacio 82, 83, 86 T - Camilla moglie di Silvio di Porcia 82, 83, 210 Taiedo (fraz. di Chions) 139, 160, 190, 202, - Guido 82, 83, 86 210 - Ippolita Gonzaga moglie di Marco Antonio loc. Castiler 200, 205 Torelli 82, 83 Taleazzi Stefano, vescovo 294-300 - Marco Antonio 82, 83, 86 Tallo. Vedi Bartolomeo detto Tallo Torelli Raffaele di Raffaele, notaio 34 Talmassons (Ud) 230 Torre (Pn) 157 Talponedo (fraz. di Porcia) 217 Torre della, nobili Tamai (fraz. di Brugnera) 90, 129, 157, 171, - famiglia 967 181 - Alvise 34, 56 loc. Oltra il ruy 129 - Cornelia moglie di Artico 273 Tano di Antonio 97, 98 - Elena d’Este moglie di Alvise 56 Tassara Giacomo, notaio 64 - Francesco 289 Testa Bernardino 13 - Lorenzo, decano 904 Tezio 52 - Nicola 714 Thiysias Pietro Andrea di Fagagna, notaio 192 Torre di Santa Croce, della Francesco 491 Thun Sigismondo Alfonso, vescovo 777 Trappa Giovanni Battista, notaio 309 Tiziano di Biagio di Mansuè 625 Travesio (Pn) 39, 896 Tolmetano Francesco, avvocato 592 podestà 896 Tolmezzo (Ud) fraterna di Santa Caterina Trevigiano Elena moglie di Nicola 112 914 Treviri (Germania) 460 Toma di Giovanni, notaio 859 Trevisan Toma Tommaso, canonico 918 - Benedetto, capitano di Treviso 625 Tomitani Augusta 960 - Camillo, provveditore veneto 513 Indice dei nomi 333

- Francesco, capitano di Verona 433 V - Giovanni Francesco, notaio 138, 159 Vaccaro Trevisano Vito 589 Simone di Olivo, Bartolomeo di Olivo 875 Treviso 99, 420, 503, 514, 516, 518-521, Valdagno (Vi) 278 605, 625, 631, 636-638, 669, 799, 860, 876, Valentinis Giuseppe 214 969 Valentinis Valentino 197 cancelliere 138, 636 Valentino di Candido detto Cos 896 capitano 442, 625, 632-634, 891 Valerio di San Martino 892 collegio dei nobili 510, 529-532, 798 Valiero Ottaviano, podestà di Brescia 428 comune, consiglio 506-507, 891 Vallaresso Paolo, vescovo di Concordia 849 notaio 72, 100, 503-505, 631 Valle (Pn) 539 podestà 503-505, 507-510, 637 Valterio, sacerdote 23 università 838 Valvasone (Pn) 96, 98, 558, 841 vescovo 636, 763 notaio 96, 912 priorato di Santa Maria 529-532 Valvasone nobili di contrada Santa Maria Maggiore 100 - Bertoldo 573 Valsigelis (distretto di Treviso) 636 - Giacomo 157, 912 Trichiana (Bl) 878 - Giorgio171 Trieste 124, 340, 405, 710 - Panfilo 171 Trigla 729-730 - Valentino 693 Turaça. Vedi Bonaventura detto Turaça notaio - Vittoria 912 Turco Giovanna 207 Vando Girolamo Paolo, notaio 112 Turenne, visconte di 450 Varisco Turino, Benvenuto di Daniele, Francesco Vivia- - Agostino, notaio 210, 212, 213 no di Giovanni 912 - Giovanni Battista 149 Tyriach von Hortensius 364, 366 - Giovanni 88, 188 - Giovanni, notaio 46, 193 U Varmo (Ud) 920 Udine 2, 4, 11, 18, 38, 39, 56, 76, 81, 112, 124, Varmo nobili di 218, 327, 348, 487, 541, 546, 547, 590, 646, - Federico di Asquino 920 785, 811-813, 815-817, 836-837, 839, 857, Varmo Alvise, vicario di San Marco 580 894, 896, 922, 924, 931-933 Varotario Francesco, notaio 896 camera fiscale 124 Varsavia 495 cancelliere 11, 112, 124, 924 Vecchi, colonnello 457 capitano 12 Venerio. Vedi Venier collegio dei notai 857 Venezia 1, 3, 7, 8, 10, 16, 17, 19, 21, 40, 47, deputati della Patria del Friuli 931-932 50, 59, 64, 79, 91, 92, 140, 178, 199, 202, notaio 56, 76, 81, 201, 279, 616, 646, 661, 203, 208, 221, 222, 229, 239, 245, 248, 251, 894, 909, 912 256, 257, 261, 262, 264, 266, 267, 270, 272, regio tribunale d’appello 22 275, 277, 306, 367, 387, 392, 394-398, 408- capitolo 484 426, 429-433, 435-446, 481, 483, 487, 501, chiesa della Beata Vergine 236, 287, 289 511, 512, 578, 583, 592, 599, 615, 622, 632, chiesa di Santa Maria Maggiore 894 633, 653, 660, 713, 716-718, 753, 764, 765, contrada degli Zucco 81 784, 793, 800, 829, 831, 842, 848, 865-867, Ulm (Germania) 451, 453 869, 875, 876, 891, 903, 919-921, 923, 926, Ulmiz 731 927, 929, 935, 939, 940, 967 Ungheria 495, 683, 685, 687, 792, 949 notaio 1, 59, 60, 202 Ungrispach nobili di I.R. Governo del Lombardo Veneto 935, 936 - Daniele di Nicolussio, Dorotea moglie di chiesa di San Giacomo di Rialto 303 Daniele 549 patriarca 239, 919 - Simone 764 Venier Antonio, doge 511-513, 517 - Ursina moglie di Daniele 549 Venier Uniga Vincenzo 799 - Delfino, provveditore veneto 1 Urbano VIII, papa 745 - Francesco, giudice 19 Urloffen (Germania) 454, 455 - Gabriele, luogotenente 2 334 L’archivio Porcia Ricchieri

- Giovanni Antonio, luogotenente 16 W - Pietro, luogotenente 785 Waismansdorf barone di 501 - Sebastiano 856, 870 Wangen im Allgäu (Germania) 453, 473, 474 Ventura Giovanni 548 Weber zu Pisenberg Johamm Baptist 359 Venzone (Ud) 90, 97, 98, 180, 434, 538, 896, 899 Weissenwolff conte di, Helmhard Christoph 477 Vercelli Wendorff von Ernst Georg, capitano 469 vescovo 326 Wettingen (Austria) Verona 56, 67, 176, 193, 412 monastero di Santa Maria 331 capitano, governatore 433 Widman Cristoforo, auditore 673 podestà 784 Wien Vedi Vienna abate di San Fermo 782, 784 Wiesmar (Germania) 460 loc. Ponte 199 Wimpfen (Germania) 464 Vertemate barone di 776 Windisch-Grätz conte di 495 Viano Domenico, notaio 858 Wintershofen von Trackenburg Ignatz 403 Viano Leone, capitano di Pordenone 652 Wittelsbach di Vicenza 276, 278, 281, 412, 593, 885 - Clemente Giuseppe, vescovo di Colonia 827 vescovo 268 Wogathey von Franz Christoph 400 Vicino Antonio 912 Vicino Paolo di Erasmo 488 Z Viehheuser Zaccarino Giovanni 191 - Elisabeta moglie di Orazio Ippoliti 364 366; Zadar Vedi Zara moglie di Fortunato Alfonso di Porcia 369, Zaffaloni Bernardino, notaio 216 370, 373-378 Zaffaloni Donato, notaio 216 - Siegmund, vice cancelliere imperiale 359 Zaiera Sante 884 Vienna 323, 326, 358, 449, 460, 465, 468, 476, Zampanar Vedi Antonio detto Zampanar 479, 495, 497, 499-502, 680, 685, 691, 694, Zampolino di Francesco draperi, notaio 541, 697-705, 737-740, 742-744, 776, 787, 789, 547, 656 819-822, 825 Zanello di Prata 216 consigliere aulico 499 Zanettelli famiglia vescovo 324 Battista di Vittorio, Caterina di Vittorio, Eli- vicario generale 502 sabetta di Vittorio, Domenico di Vittorio Gio- Vigo detto Iulian di Bartolomeo 132 vanni di Vittorio, Giovanni Vittorio, Giovanna Vigonovo (fraz. di Fontanafredda) 156, 159, 183 moglie di Vittorio, Maria di Vittorio 879 loc. le Fontane 159 Zanino di Donadio di Porcia, notaio 236 loc. le Isole 159 Zanino di Girardo 909 Villacco (Austria) 908 Zanino di Zaccaria, notaio 29 Villadolt (fraz. di Fontanafredda) 186 Zannetelli Giovanni Battista 886, 888 Villafranca (fraz. di Zoppola) 98 Zanussi Bartolomeo 563 Villalta 562 Zanussi Benedetto, Giacomo, Benvenuto 187 Villanova (fraz. di Pordenone) 618-620 Zanussio di Zaccaria, notaio 907 loc. Campo del boscho 619, 620 Zara (Croazia) loc. Ponte della sabbada 620 arcidiacono 250, 303, 304 Villascura 107, 214 capitano 422-423 Villotta di Prata (Pn) 23, 563, 564 governatore d’armi 422-425 chiesa di San Tommaso 23 Zatta Giacomo 878 Vincenzo di Pietro Vincenzo 107 Ziracco (Ud) 895 Viola Gasparino detto Grazioso 14, 142, 146 Zoller Pankraz di Memmingen 391 Viola Giacomo 143, 145 Zoppola (Pn) 97, 52,550, 614, 622 Vitale da Arezzo, sacerdote 300 loc. Cevraia 97, 305 Voitsberg (Austria) Zoppola nobili di priore 353 - Francesco 685 Volinia (Ucraina) 495 zu Baden. Vedi Baden Voltolina Marchino 881 Zuber 447 von Baden Vedi Baden Zucco conti di, Lauro 218 von Sterlegg Vedi Sterlegg Zucconi Gasparino 183 von Wogathey Vedi Wogathey Zuliani Francesco 58 Società Filologica Friulana Documenti e archivi del Friuli

1. Luisa Villotta, Archivi di borgo Pracchiuso, 2008 2. Lucia Pillon, L’archivio della famiglia Degrazia I, 2010 3. Luisa Villotta, L’archivio storico dell’ospedale di Cividale (sezione antica), 2013 4. Lucia Pillon, L’archivio della famiglia Degrazia II, 2015 5. Gabriella Cruciatti, L’archivio Porcia Ricchieri, 2017 Finito di stampare nel mese di dicembre 2017 LithoStampa - Pasian di Prato (Udine) 5 5 DOCUMENTI E ARCHIVI DEL FRIULI

Gabriella Cruciatti

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