BENI CULTURALI

Torre Astura Una storia da“restaurare”

Guido Giani Capo Tecnico Autore del progetto di restauro

ucciso presso Gaeta. In un secondo tempo la villa orre Astura è una pittoresca fortificazione dovette passare di proprietà imperiale e vennero medioevale, che si erge su una piccola isola realizzati alcuni rifacimenti e il porto artificiale, del T collegata alla terraferma da un ponticello in quale si vedono ancora oggi i due bracci che si muratura. Il castello si trova a dieci chilometri a distaccano dalla peschiera. sud della città di , ed è da ritenersi sicura- Su un elemento sporgente di questa peschiera è mente una delle più belle emergenze della costa costruito un piccolo castello medioevale, infatti laziale. bisogna arrivare al X secolo per trovare altre notizie Già Strabone (geografo e storico greco 63 a.C - su Astura. 24 d.C circa) ricorda di un approdo costruito alla Si legge nella “Storia di Roma nel medioevo” di foce del fiume Astura, il più importante corso d’ac- Ludovico Gatto (Newton & Compton Editori) che qua tra la foce del Tevere e il Circeo. E’ probabile intorno al 985 un papa, Giovanni Filagato, incoro- che questo fosse il porto di Satrico, che sorgeva nato con il nome di Giovanni XVI, si rifugiò a lungo lo stesso fiume. Fonti tarde e la Tabula Peu- Torre Astura prima di essere raggiunto dai Sassoni, tingeriana, collocano qui un villaggio, che era anche mutilato, accecato e riportato nell’Urbe ove fu poi una stazione del percorso costiero, la . esposto alla gogna, incarcerato e ucciso. Nel 987, Cicerone possedeva una villa in quest’area, dove stando ad alcune pergamene rese note dal Nerini e dimorò a lungo tra il 45 e il 44 a.C., e non è per- ricordate dal Soffredini, Benedetto Conti e la tanto completamente da escludere che i resti della moglie Stefania Senatrice donavano al monastero villa che si trovano sul promontorio siano da iden- dei santi Bonifacio e Alessio dell’Aventino un loro tificarsi con la residenza del grande oratore, così piccolo podere posto accanto al porto di Astura. egli descrive il luogo in una lettera del 14 marzo del Sarebbero infatti i monaci i primi proprietari del 45: “È questo un luogo ameno, e avanzato nel territorio, come sembra confermare anche un codi- mare, sì da essere visibile da e da Circei”. ce cassinese di quest’epoca. Quando Cicerone apprese di essere nella lista di Contemporaneamente si andava consolidando proscrizione, come riferisce Plutarco, tentò di rag- anche il potere dei conti di Tuscolo che si spinsero giungere Bruto in Macedonia, ma fu raggiunto e fino alla costa occupando Astura, tanto che i mona-

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Per vendicare il tradi- mento lo stesso anno una flotta siciliana comandata da Bernardo da Sarriano distrusse il castello e uccise gli occupanti e Michele Frangipane figlio del tradi- tore Giovanni. Nel 1303 circa metà del dominio di Astura veniva acquistato da Pietro Caetani, nipote di Bonifacio VIII, mentre l’al- tra metà - illegalmente occupata da Angelo Mala- branca - sarebbe spettata a Margherita Colonna che l’a- veva ereditata da Giovanni Conti. Altri notevoli danni subì Astura nel 1328 ad opera dei seguaci dell’impe- ratore Ludovico il Bavaro. La torretta In quell’anno Astura era ci Alessiani li querelarono rivolgendosi ad Innocen- sorvegliata dal Malabranca che, abbandonata la zo II, per ottenerne la restituzione da parte di Tolo- fazione imperiale si era asserragliato nella torre con meo II conte di Tuscolo. E’ evidente che la presen- un drappello di soldati: gli uomini di Ludovico il za del porto, la libertà di commercio, la potenzialità Bavaro scatenarono la loro offensiva e, assediata della pesca e la posizione strategica, rendevano il Astura, la danneggiarono gravemente. Per questo si luogo particolarmente appetibile. Un accordo tra i scatenò a partire dal 1329 una lite per la restituzio- Tuscolo e i monaci concesse a quest’ultimi in enfi- ne del castello, fino a che fu ceduto agli Orsini. Gli teusi Astura e le pertinenze fino al 1191 quando Orsini governarono Astura poco tempo, infatti nel subentrarono i Frangipane. Da questo momento 1383 Giordano Orsini la donava ad Onorato Cae- Astura è nominata sicuramente come castello, ma si tani, per servizi ricevuti. I Caetani di Fondi restaro- pensa che fosse già da tempo torre fortificata. no padroni di Astura, fino a che la proprietà non fu Certamente deve trattarsi di un fortilizio rudi- rivendicata da Raimondo Orsini nel 1426, che a sua mentale; tra l’altro vi sono prove che il materiale da volta la diede in permuta ai Colonna in cambio di costruzione è stato tratto dai numerosi ruderi roma- beni in Abruzzo. ni che si trovano in loco. Infatti nel 1193, si fa men- Papa Martino V Colonna nel 1427, concedeva zione dell’esistenza di una fortificazione che si ritie- ogni diritto e pertinenza di Nettuno e Astura alla ne una sorta di fortilizio quadrato con torre, potente famiglia Colonna ed in particolare a suo costruito sui resti delle antiche fabbriche di epoca nipote Antonio. La torre all’epoca sembra che fosse romana. abbastanza fatiscente, nonostante i lavori che effet- Nel 1268 si narra (Ferdinando Gregorovius) l’e- tuarono i Malabranca. I Colonna iniziarono quindi pisodio che portò alla morte Corradino di Svevia, una radicale trasformazione del castello dandogli giovane nipote dell’imperatore Federico II di Ger- una tipologia di difesa fortificata, la torre assunse la mania, il quale, dopo la sconfitta di Tagliacozzo forma pentagonale diventando il primo e più con- contro i D’Angiò, sperando di imbarcarsi e rag- servato esemplare di quella maniera di fortificare giungere la città di Pisa, si rifugiò ad Astura, dove fu che andò sempre più estendendosi. Sembra che l’ar- prima accolto da Giovanni Frangipane e poi da lui chitetto Giacomo Taccola di Siena, sia il possibile tradito e consegnato agli uomini di Carlo D’Angiò, ideatore e progettista della torre, intorno al 1458. che lo fece decapitare sulla piazza del mercato di Comunque furono iniziati dei lavori di modifica Napoli. per rafforzare l’anello di difesa della spiaggia roma-

48 Una storia da “restaurare” na a causa delle frequenti scorrerie dei pirati e dei nazionale, e stava per essere venduto all’asta, ma turchi. sorsero vivaci proteste da più parti ed allora il prin- In particolare fu ricostruito il ponte di collega- cipe Umberto ne bloccò la vendita. mento in muratura e deviato verso il lato sinistro Quindi in base ad un decreto nel 1884 fu di del castello per creare un nuovo ingresso, con un nuovo venduta ai Borghese, i quali comandarono di ponte levatoio manovrato dall’alto. Le pareti delle effettuare una serie di interventi di pulizia, consoli- mura vennero alzate di circa 5 metri, come si rileva damento e restauro, quali per esempio le bugne di ancora nella lettura dei prospetti e create delle travertino sugli angoli delle mura, la costituzione di “caditoie” aggettanti o Bay- Window, per la difesa una scogliera ai piedi della cannoniera, rifacimento piombante, di cui ne resta visibile un esemplare sul di pavimentazioni in cocciopesto, riparazione di prospetto nord. infissi ed altro, per un totale di sedicimila duecento All’interno del forte fu costruita una seconda quarantadue lire e ventidue centesimi. cinta di mura, che doppiava a circa 4 metri quella Nel periodo di proprietà dei Borghese il castello medioevale, le due cinte furono congiunte con volte è stato spesso affittato, come per esempio al barone a botte per costruire un ballatoio o bastione per Fassini e recentemente al presidente del CONI meglio difendere il castello, nello spazio sottostante Giulio Onesti. Dal 1984 Il Ministero della Difesa furono ricavati alloggi per i soldati. per garantire la sicurezza del poligono di tiro mili- Per accedere al ballatoio fu costruita una scala tare di Nettuno, ha acquisito l’intera area compreso addossata al prospetto ovest, mentre per accedere al il Castello e la pineta. primo piano della torre pentagonale, fu sistemata una passerella mobile che rendeva l’entrata poten- Stato di fatto zialmente inaccessibile. Venne costruito poi, sul prospetto sud, sullo spazio occupato da un “orto” In questi ultimi 20 anni il sito e il territorio sono come si rileva da un’antica pergamena acquerellata, stati protetti dalla presenza dello stabilimento mili- un baluardo o cannoniera che, munita di cannoni e tare e del relativo poligono, si sono così evitati colubrine, doveva servire alla difesa verso mare del danni derivanti dalla moderna agricoltura mecca- castello. nizzata. Quello che invece non si è potuto arrestare, La costruzione elevata su parte della peschiera nonostante la particolare attenzione che la Difesa romana era munita di spesse mura costituite da ha sempre dimostrato, è il degrado dovuto agli selce nera e malta pozzolanica, lo spazio interno agenti atmosferici, al moto ondoso ed al vandali- coperto con tre volte a crociera, proteggeva i difen- smo sempre imperante. sori dagli attacchi esterni, pregevolissimo è il pavi- Per quanto riguarda il degrado, nel 1999 il mento che ancora si conserva nei locali suddetti. Comune di Nettuno e la Provincia di Roma, fecero Sempre sul lato sud del castello, a ridosso delle preparare dallo Studio Valle Progettazioni, un pro- mura fu costruita una torretta semicircolare, rag- getto di tutela ambientale e marina di Torre Astura, giungibile solo dal primo piano del mastio, munita opere di restauro e consolidamento. di tre aperture per la guardia e l’avvistamento tem- Con un finanziamento di un miliardo e duecen- pestivo del nemico proveniente dal mare. to milioni di lire, furono effettuati interventi volti Con queste modifiche il castello rispondeva alle perlopiù a sanare le parti con più urgente bisogno teorie urbanistiche rinascimentali venendo la torre di lavori, parliamo dei muri di cinta, della canno- pentagonale a trovarsi al centro del complesso. niera, dei bastioni, interessando una superficie Ancora il Cingolati nel 1689 descriveva la torre muraria di circa 1800 mq. La modesta cifra d’ap- composta da quattro piani e coperta da un tetto, ed palto, fu dunque spesa per i lavori urgenti al castel- è certa la costruzione di fodere interne in muratura lo, non interessando affatto le persistenze archeolo- per l’ispessimento delle pareti della torre. giche e l’ambiente circostante. Si constata infatti l’esistenza di intonaci colorati Si accennava sopra di danni derivanti da vanda- dietro un paramento di muratura al secondo piano lismo, si è rilevato infatti che il sito è costantemen- della torre. Nel 1831 Astura fu acquistata insieme a te meta di bagnanti, una parte dei quali, incuranti Nettuno, dalla famiglia Borghese la quale eseguì dei della cartellonistica di divieto, nutrono poco rispet- lavori miranti a rendere abitabile il manufatto. Nel to della presenza archeologica. Nella fattispecie da 1870 il castello veniva incamerato nel patrimonio parte mare, nella stagione estiva e durante i fine set-

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Il restauro di un manufatto antico costituisce un momen- lorava l'ipotesi che tali fondazioni romane, dovendo servire a to cruciale nella vita dell'edificio. Gli interventi studiati con sorreggere un ipotetico “faro”, furono costruite in maniera una certa precisione ed accuratezza, garantiranno una conser- molto solida e successivamente su di esse è stato eretto il castel- vazione nel tempo, mentre progettazioni approssimative e fret- lo e la torre pentagonale. tolose, al contrario produrranno guasti irreparabili. Infatti ogni Le lesioni verticali sulla torre pentagonale sono quindi da operazione di manutenzione, consolidamento o restauro imputarsi all'effetto ed all'azione dell'acqua, la quale gioca un implica sempre, sia pur in diversa misura, una manomissione ruolo determinante in tutti i meccanismi di degrado dei mate- della sostanza che costituisce il manufatto, e comporta in ogni riali da costruzione in genere, e di quelli degli edifici storici in caso qualche trasformazione, guasto o danno ai materiali e alle particolare. In questo caso l'acqua è entrata nelle murature, strutture di beni per loro natura non riproducibili. In questa durante le piogge, e il continuo dilavamento “fisico” sommato prima fase di lavoro, che ha lo scopo di fermare il degrado del all'altro fenomeno di carenza statica del vano scale, dovuta a castello, ci è sembrato importante, dotarsi di uno strumento mancanza di collegamenti strutturali orizzontali da parte della preciso di rilievo, cioè di un dettagliato disegno dello stato grossa muratura angolare, che a causa del suo peso, collassan- attuale, che dia un “ritratto” reale e veritiero della struttura do, ha provocato crepe che richiedono un rapido intervento. architettonica . Per il rilievo sono state necessarie diverse giornate di lavo- Infatti già in questa fase si riesce a cogliere e scoprire per ro, funestate dai marosi e dal vento incessante che periodica- esempio le deformazioni, le lesioni, le fessure e gli altri even- mente investe il castello, usando praticamente diversi sistemi di tuali danni esistenti. Non è quindi in questo primo ciclo di misurazione siamo riusciti ad avere i dati sufficienti, che som-

Scorcio della torretta Resti dell’antica peschiera romana

lavoro che si vuol dare un progetto definitivo di restauro, ma mati a quelli che già erano in nostro possesso forniti dal nostro più semplicemente capire, conoscere a fondo il manufatto, archivio del demanio, hanno prodotto un materiale grafico- saperne cogliere il significato attraverso una indagine stratigra- cartaceo di una certa rilevanza, raro per Torre Astura. Di gran- fica, necessaria per scoprire e definire l'aspetto, la materia e lo de aiuto poi sono state le fotografie, che a tavolino sono risul- stato di conservazione dei vari strati di rivestimento sui pro- tate preziosissime nella comprensione degli spazi e dei materia- spetti, sulle pareti interne e sui soffitti, nonché la conformazio- li, tanto da costituire una documentazione che integrata con ne della sua struttura architettonica. piante, riproduzioni ed altro materiale è servito alla formazio- La prima fase quindi è stata in parallelo di ricerca storica e ne della mostra qui esposta. Nelle nostre incursioni al castello, rilievo del manufatto,la ricerca in biblioteche della zona è stata disturbavamo i veri abitatori che giornalmente risiedono tra le avara, testi in commercio limitati, solo brani tratti da atlanti sue mura, infatti corvi, cornacchie e gabbiani al nostro arrivo storici e saggi. Ci rendiamo conto che la ricerca debba conti- prendevano il volo, per ritornarci soltanto dopo che ce n'era- nuare, perché solo una conoscenza storica che va a fondo nei vamo andati. dettagli ci potrà aiutare a decifrare la storia del monumento. La Per inciso c'è da dire che i pennuti con la costruzione di fase di rilievo e le misurazioni sono state lunghe e complesse, la nidi e altro concorrono al degrado del manufatto. Mano a dislocazione del castello nel mare, non ci ha consentito il rilie- mano che effettuavamo i sopraluoghi ci rendevamo conto che vo preciso dei prospetti, tanto che siamo stati costretti ad usare il territorio circostante era ricco di segni antropici, preistorici, una barca per poter fotografare le facciate del castello girando- protostorici, alcuni poco evidenti, altri incisivi e forti, come le ci intorno. E' stato necessario altresì verificare lo stato di manu- ville sulla costa, le peschiere, le piscine e i ponti. Il tutto in uno tenzione delle fondazioni del castello, poiché si pensava che le straordinario equilibrio fra elementi naturali e testimonianze di lesioni della torre potessero essere causate da cedimenti strut- cultura, tra una natura ancora incontaminata ed una fauna che turali in profondità a causa dell'erosione marina. si rende partecipe e concorre a rendere più significativo questo Ed allora un nostro valido collaboratore, il signor Onori, connubio ambientale. munito di muta subacquea e di macchina fotografica, esplo- La presenza del poligono ha di fatto costituito una barrie- rando a più riprese i condotti sotterranei della peschiera roma- ra sia alla speculazione edilizia sia alla moderna agricoltura na su cui poggia il castello, appurava che le volte e le muratu- meccanizzata, che avrebbe spazzato via le parti più fragili di re sono in ottimo stato di conservazione, la constatazione avva- quel patrimonio culturale ancora miracolosamente presenti.

50 Una storia da “restaurare” timana si notano alla fonda nei pressi del castello invitati gli enti interessati. Il 20 luglio, è stata orga- numerose imbarcazioni attratte dalla bellezza del nizzata una replica presso il Comune di Nettuno In sito. Nulla da eccepire, se non fossero causa di quella sede hanno preso forma accordi di program- comportamenti molto poco rispettosi dell’ambien- ma per la tutela ambientale dei beni culturali, in te. In ultimo esiste la problematica inerente la torre armonia con le esigenze della Difesa operata dalle pentagonale, poiché sul lato nord si è formata una strutture militari. crepa di grave entità, per la cui soluzione, gli orga- L’accordo di programma raggiunto, consiste nel ni del genio sono intervenuti con la costruzione di recupero del Castello di Torre Astura, nell’ambito un puntellamento provvisorio, che ora, non più delle sinergie tra enti attivate al fine di ottimizzare sufficiente, sarà integrato grazie ad un ulteriore la tutela del sito di interesse comunitario, conside- stanziamento da parte della Difesa. rato l’ingente valore storico archeologico e d’imma- gine del manufatto in oggetto che lo colloca tra i Stato futuro monumenti più importanti del mondo. I funziona- ri intervenuti hanno espresso la necessità di ottene- Alla luce di questi fatti, chi scrive ha ricevuto re dei finanziamenti per l’attuazione del program- l’incarico di occuparsi del castello e la prima cosa da ma di recupero e salvaguardia del sito, anche in fare era di dotarsi di un rilievo preciso del manufat- considerazione del fatto che il Ministero dei Beni to, per avere così uno strumento valido per ogni Culturali, reperiti fondi, abbia il 3 giugno scorso lavoro di restauro. approvato il piano di ripartizione di 456 milioni di Il prodotto che ne è scaturito, è stato oggetto di euro, per restauri su tutto il territorio nazionale e uno studio accurato a cui è seguito un primo per creare nuove istituzioni culturali. In ultima ana-

Disegno dello stato futuro approccio grafico di restauro. La fattura del lavoro e lisi, la proposta unanime che ci ripromettiamo per la necessità di rendere pubblica l’importanza della Torre Astura e il suo territorio è un’apertura al pub- materia affrontata, ha fatto scaturire l’idea di una blico protetta e controllata, con visite guidate natu- mostra – conferenza, che si è tenuta il 05 luglio ralistiche in sicurezza come succede già per oasi o 2004, presso l’UTTAT (Ufficio tecnico territoriale parchi come quello dell’Uccellina, di Ninfa, di tor armamenti terrestri) di Nettuno, a cui sono stati Caldara.

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