Repubblica Italiana Assemblea Regionale Siciliana XVII Legislatura

RESOCONTO STENOGRAFICO (Stesura provvisoria)

124ª SEDUTA

MERCOLEDI’ 19 GIUGNO 2019

Presidenza del Presidente MICCICHE’

indi

del Vicepresidente DI MAURO

A cura del Servizio Lavori d’Aula

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XVII LEGISLATURA 124a SEDUTA 19 giugno 2019

INDICE Assemblea regionale siciliana (Commemorazione del Professor Sebastiano Tusa, Assessore regionale per i Beni culturali e l’identità siciliana): PRESIDENTE ...... 3,10,13 CATALFAMO (Fratelli d’Italia) ...... 4 ARICO’ (DiventeràBellissima) ...... 5 CAPPELLO (Movimento Cinque Stelle) ...... 6 LO CURTO (UDC - Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di centro) ...... 6 LUPO (Partito Democratico XVII Legislatura) ...... 8 LO GIUDICE (Misto) ...... 9 MILAZZO (Forza Italia) ...... 10 CANCELLERI (Movimento Cinque Stelle) ...... 11 DI MAURO (Popolari ed Autonomisti - Idea Sicilia) ...... 11 MUSUMECI, presidente della Regione ...... 12

Congedi ...... 15,19,46

Disegni di legge “Collegato al disegno di legge n. 476 ‘Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2019. Legge di stabilità regionale” (n. 491/A) (Seguito della discussione): PRESIDENTE ...... 15,17,20,22,27,34,38,47,48,50,51 GUCCIARDI (Partito Democratico XVII Legislatura) ...... 15,35 SAVONA, presidente della Commissione ...... 15 LUPO (Partito Democratico XVII Legislatura) ...... 17,19,29,50 ARMAO, assessore per l’economia ...... 17,18,20,21,29,31,34 CRACOLICI (Partito Democratico XVII Legislatura) ...... 18,20,30,42 BARBAGALLO (Partito Democratico XVII Legislatura) ...... 21 SCHILLACI (Movimento Cinque Stelle) ...... 24 FALCONE, assessore per le infrastrutture e la mobilità ...... 25,41,45,46,48,50 TANCREDI (Movimento Cinque Stelle) ...... 27 ZITO (Movimento Cinque Stelle) ...... 28 MARANO (Movimento Cinque Stelle) ...... 28,44 CARONIA (Misto) ...... 29,36 LAGALLA, assessore per l’istruzione e la formazione professionale ...... 32 DE LUCA (Movimento Cinque Stelle) ...... 33,45 PASQUA (Movimento Cinque Stelle) ...... 34 CAPPELLO (Movimento Cinque Stelle) ...... 37 LO CURTO (UDC - Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di centro) ...... 37,45 DI MAURO (Popolari ed Autonomisti - Idea Sicilia) ...... 38,46 RAZZA, assessore per la salute ...... 38 DI PAOLA (Movimento Cinque Stelle) ...... 40 CANCELLERI (Movimento Cinque Stelle) ...... 43 GALVAGNO (Fratelli d’Italia) ...... 44 LO GIUDICE (Misto) ...... 44 CALDERONE (Forza Italia) ...... 44 ZAFARANA (Movimento Cinque Stelle) ...... 45

ALLEGATO A (*)

Interrogazioni (Annunzio di risposte scritte) ...... 52

ALLEGATO B:

Risposte scritte ad interrogazioni ...... 53 - da parte dell’Assessore per le Autonomie locali e la funzione pubblica: numero 775 degli onorevoli Campo ed altri - da parte dell’Assessore per l’Energia e i servizi di pubblica utilità: numero 659 degli onorevoli Sunseri ed altri - da parte dell’Assessore per il Territorio e l’ambiente: numero 566 degli onorevoli Foti ed altri

(*) N.B. L’Allegato A contiene i testi eventualmente consegnati alla Presidenza dagli oratori e le comunicazioni all’Assemblea non lette in Aula.

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La seduta è aperta alle ore 16.04

Commemorazione del professor Sebastiano Tusa, Assessore regionale per i beni culturali e l’identità siciliana

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, l’ordine del giorno di oggi prevede la commemorazione del professore Sebastiano Tusa Assessore regionale per i beni culturali e dell’identità siciliana. Ringrazio la signora Valeria di essere venuta qui ad assistere a questa commemorazione. La commemorazione avverrà attraverso un mio intervento iniziale, di tutti i Capigruppo che interverranno dopo di me e concluderà il Presidente della Regione, onorevole Nello Musumeci. Quando si parla di un grande uomo c’è sempre il rischio di scivolare nella retorica, nel caso del professore Tusa non c’è retorica che tenga, i meriti e il suo valore parlano da soli. Personalità dotata di grandissima ironia, di intelligenza sopraffina,di quelle che non si incontrano facilmente. So per certo che non avrebbe sicuramente apprezzato il banale coccodrillo che viene normalmente preparato nelle occasioni delle commemorazioni. Studioso brillantissimo, uomo di cultura, siciliano e fieramente orgoglioso di esserlo. Ha dedicato la sua vita intera, anima e corpo, a questa Terra. Fino all’ultimo, non ha risparmiato alcuno sforzo per restituire alle generazioni future piena coscienza dello splendore del nostro passato. Da archeologo appassionato ha saputo conservare gelosamente una preziosa e infantile curiosità, quella che induce continuamente gli uomini più grandi verso nuove scoperte. Diceva spesso che: “La felicità e l’orgoglio di essere depositari di tanta ricchezza non ci devono fare dimenticare la grande responsabilità che abbiamo nel conservare, nel mantenere e nel mostrare adeguatamente tanta ricchezza”. Tutte le campagne di scavo in terra e in mare erano sempre frutto di approfonditi e meticolosi studi e la geniale intuizione che lo accompagnava sempre lo portò a comprendere quanto anche gli abissi marini potessero essere un enorme museo e restituirci testimonianze sulle civiltà che solcarono le acque del Mediterraneo. Fu proprio uno dei primi a capirlo e farlo oggetto del suo studio. Ricordo che per lui il museo non doveva essere un luogo ingessato dove mostrare le bellezze, ma doveva essere un luogo di incontro dove si viveva; lui diceva sempre: “Il museo deve essere il posto dove due amici vanno a discutere, vanno a parlare”. E’ stata proprio la differenza di Sebastiano Tusa rispetto al modo normale di concepire la cultura quella che ha fatto sì che si potesse costruire, nascere e inventare quella che è stata la Sovrintendenza del Mare. Era un qualcosa che ne esisteva una soltanto non so in quale posto del mondo, ma soltanto una persona come Sebastiano poteva immaginare di farla, di farla bene, di farla funzionare come è avvenuto qua in Sicilia. “Bisogna” - lui diceva sempre - “Offrire servizi adeguati. Noi spesso non capiamo che la comunicazione è una scienza e non si improvvisa. E’ necessario offrire servizi sempre più importanti, musei sempre più accoglienti con standard europei. Al museo si deve andare non solo per vedere i reperti ma per stare bene, per stare bene in compagnia di altri e riuscire a trascorrere una intera giornata”. E’ una sorta di testamento ideale quello che il professore Tusa ci ha lasciato e che noi abbiamo l’obbligo morale di trasformare in realtà. I cosiddetti “giacimenti culturali” dovrebbero essere valorizzati, Presidente Musumeci, anche sul piano turistico e sono sicuro che questo fa parte dell’idea e del programma di questo Governo. In Sicilia, grazie alla sua instancabile opera, sono stati aperti 21 musei marini, da Levanzo ad Ustica, da Marzamemi a . La decisione di lasciare sott’acqua, ancorati al suolo, i reperti trovati in mare ha provocato una serie di polemiche ma che, alla fine, come spesso è avvenuto, gli hanno dato ragione.

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Anfore, vasi, tutti gli altri reperti lasciati in mare sono ancora lì grazie a sofisticati sistemi di sicurezza che lui fece installare, un patrimonio che come soleva asserire non deve essere riservato soltanto agli addetti ai lavori, ma che deve potere attrarre un pubblico più vasto. Tusa è stato, nel senso più autentico del termine, un Assessore per i beni culturali “tecnico” e lo ho dimostrato nel periodo troppo breve in cui ha fatto parte della Giunta regionale: parlare di Tusa politico, lo dicevo prima, sarebbe fare un torto a lui, fare un torto al Tusa scienziato, a quel visionario che non si avventurava mai in una campagna di scavi o di ricerche senza averne prima meticolosamente studiato i luoghi e la storia; il caso ha voluto che se ne andasse proprio il 10 marzo, il giorno che la storia ricorda come la data della celebre battaglia delle Egadi, la battaglia che, tra tutte le scoperte della sua lunga carriera, era quella di cui andava più orgoglioso: aveva ricostruito con precisione lo svolgersi di quella giornata ed il luogo preciso dove avvenne lo scontro che, fino ad allora, era assolutamente sconosciuto o quanto meno incerto. Aveva già pronta la delibera per dare l’autonomia finanziaria ai parchi archeologici, un provvedimento che, in sua memoria, è stato poi fatto proprio dal Governo regionale che ringraziamo. E’ stato un Assessore archeologo, è stato un riferimento culturale per tutto il mondo scientifico, è stato un siciliano di cui andare fieri, siamo felici di averlo avuto in questo Palazzo. Cara Valeria e caro Presidente Musumeci, l’unica parola che mi viene da dire rispetto a Tusa, caro Presidente, è che è insostituibile: la sua sarà una scelta difficilissima quella di potere sostituire Sebastiano, la faccia con calma, nessuna premura, con serenità, perché è difficile sostituire Sebastiano Tusa, questo lo capisco, quella poltrona vuota dove lui si sedeva sempre quando veniva qua, lui mi dava le spalle ma giocavamo spesso con i telefonini, ci parlavamo mentre lui era seduto e ci divertivamo anche in quell’occasione. Valeria, un grande uomo! Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo per poco tempo, tu hai avuto la fortuna di conoscerlo per tanto e, quindi, il tuo dolore è ovviamente maggiore del nostro, ma goditi la fortuna di averlo conosciuto!

(Applausi)

CATALFAMO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CATALFAMO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, Governo, cittadini, non è facile prendere la parola oggi nel commemorare l’assessore Tusa, perché sebbene lo conoscessi da poco tempo posso sostenere senza tema di smentita che era una persona amica; amica non perché passassimo del tempo insieme fuori dalla sede istituzionale, ma amica perché l’approccio che Sebastiano Tusa aveva con me, ma con tutti, era un approccio amichevole, era l’approccio di colui il quale su tematiche per le quali era estremamente più competente di chiunque altro si poneva allo stesso livello. Riusciva ad avere la sensibilità di condividere progetti, percorsi; tante sono state, infatti, le idee che abbiamo condiviso come Gruppo parlamentare con l’assessore Tusa; probabilmente, è stato l’Assessore con il quale abbiamo avuto l’approccio più prolifico. Mi ricordo l’intervento sui castelli Federiciani, che è incluso in uno dei “collegati” che sono nelle Commissioni in questo momento. Ricordo l’attenzione per l’attività di catalogazione e repertoriazione dei beni culturali, la grande attenzione anche per il patrimonio etnologico, etnostorico che si trova nella nostra Terra e, tra l’altro, mi legava a lui anche l’appartenenza geografica comune: lui era originario, per lato materno, di Barcellona Pozzo di Gotto, il mio stesso paese, e questa circostanza aveva contribuito a cementare ancora di più il nostro rapporto. Oggi spendiamo, ed è giusto spenderle perché se le merita tutte, bellissime parole per l’assessore Tusa, ma credo che sia anche giusto cercare di trovare per l’assessore Sebastiano Tusa un posto nella memoria siciliana che sia all’altezza del suo grande spessore umano e scientifico.

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Ho pensato, e credo che possa essere pertinente, un parallelismo tra la figura dell’assessore Tusa ed una siciliana, una figura della narrativa della leggenda siciliana, ossia Colapesce. Credo che tutti conosciamo la storia di Colapesce. Colapesce era un amante del mare, così come l’assessore Tusa era un amante del mare e delle ricchezze che il mare custodisce. Colapesce, per un anatema materno, fu trasformato metà in uomo e metà in pesce, cosa che attrasse la curiosità di re Ruggero, lo stesso re Ruggero a cui dobbiamo la costruzione di questo meraviglioso Palazzo. Re Ruggero lo sottopose a delle prove per testarne la perizia e, durante una di queste prove sottomarine, Colapesce individuò tre colonne che sostenevano la Sicilia, una delle quali erose da un incendio. Per provare questa scoperta s’immerse e rimase sott’acqua a sostenere la Sicilia al posto di quella colonna che veniva erosa da quel fuoco e si dice che, quando la terra tra Messina e Catania trema è Colapesce che cambia la spalla con la quale sostiene la nostra terra. Mi piace pensare che l’assessore Tusa si trovi in questo momento a sostenere insieme a Colapesce la Sicilia nelle profondità marine ed a sostenere noi che siamo qui nel tentativo di portare avanti la strada che ha tracciato l’assessore Tusa con il massimo rispetto delle Istituzioni e con la massima umiltà che lui aveva, che dobbiamo tenere sempre, senza dimenticarci mai dove siamo e qual è il ruolo ed il rispetto che dobbiamo a questa Istituzione. Grazie.

(Applausi)

ARICO’. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ARICO’. Signor Presidente, Presidente della Regione, membri del Governo, onorevoli colleghi, familiari, saluto la signora Valeria, i figli. Oggi per me è un momento di grande commozione. Conoscevo l’ex assessore Tusa, Sebastiano, da oltre dieci anni e quando l’ho conosciuto non avrei mai immaginato di essere oggi qui a ritrovarmi, insieme a tutti voi, ai familiari, ai figli Vincenzo ed Andrea, che saluto e che abbraccio, in un momento toccante per la nostra Sicilia e per il nostro Parlamento. Cari amici, non nascondo di avere preso una serie di appunti su tutte le iniziative che nei decenni il professore Tusa ha portato avanti, ma li ritengo inutili o, almeno, io sono non adatto a raccontare tutte le iniziative che lui ha portato avanti. Parla da sé, hanno parlato, ha parlato già un collega, hanno parlato, ha parlato la sua storia prima di tutti. Con lui voglio raccontare il rapporto che avevo con lui, un rapporto d’amicizia, un rapporto molto forte in alcuni sensi, scusate sono un po’ emozionato, una persona di estremo garbo. Ricordo le prime volte che veniva in quest’Aula, apriva il suo computer - lui solitamente sedeva nella seconda fila del Governo, dal lato destro - ed era attentissimo al dibattito che vi era in Aula ed interveniva su ogni punto a richiesta. Ed allora, l’essere stato una persona che ha, di fatto, connotato la vita culturale di questa Isola, lo possiamo dire con fermezza. Io sono orgoglioso di averlo conosciuto, perché più volte ho avuto modo di parlare con lui sul futuro dell’Isola, sul sistema dei beni culturali ma, non soltanto su quelli, su come interagissero sulla vita quotidiana di ogni siciliano. L’importanza della Sicilia in un sistema culturale. L’importanza di avere voluto e creato nel 2004 la Sovrintendenza del mare e tutti sapevamo, e sappiamo, che è la prima creata dopo, e l’unica, quella greca. E ricordare una persona come Sebastiano Tusa è difficile. E’ difficile perché nel momento in cui viene commemorata, ci rendiamo conto che non c’è più. Ma deve continuare ad essere qui accanto a noi. Deve continuare a potere parlare con noi, interagire con noi attraverso tutte le iniziative che hanno contraddistinto la sua azione culturale. Io ritengo che si parlerà di lui per i prossimi decenni, se non addirittura secoli.

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Questa è una cosa di cui andare fieri. Ritengo che avere avuto la possibilità di annoverare tra la Giunta di Governo Sebastiano Tusa, è una cosa che può riempire di orgoglio, chi è stato suo collega e chi, come il Presidente Musumeci, l’ha scelto tra le persone più adatte a ricoprire il ruolo di assessore per i beni culturali. Signor Presidente, lei ha ragione, sarà difficile sostituire una persona con questo garbo istituzionale, con questa eleganza, quasi innaturale, che aveva nel modo di rapportarsi. E questo è il rispetto delle istituzioni. Lui era rispettoso di questo Parlamento, era rispettoso delle commissioni parlamentari. Ricordo, più volte, ho partecipato ad alcuni lavori della commissione cultura ed era sempre presente, puntuale ed interagiva con tutti i commissari. Ed allora, quando perdi qualcuno di caro, è difficile trovare un sistema, il miglior modo per ricordarlo, noi cercheremo di ricordarlo cercando di portare avanti, dentro i nostri cuori, tutte le iniziative che, in questi anni, hanno contraddistinto la sua azione culturale ed umana.

(Applausi)

CAPPELLO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CAPPELLO. Signor Presidente, Governo, onorevoli colleghi, cittadini, volevo ringraziarvi per l’opportunità che oggi il Parlamento e la famiglia, i familiari dell’assessore Tusa, ci offrono per potere commemorare una persona della quale posso dire, come ha detto lei, signor Presidente, qui non c’è retorica che tenga, di avere avuto la fortuna di conoscere. Una persona disponibile, una persona mai di parte, un archeologo, un sognatore, un accademico, un siciliano, signor Presidente. Uno dei figli migliori di questa terra. E credo che ci lasci un’eredità pesantissima, colui che, poi, il Presidente Musumeci chiamerà in sua vece, riceverà un’eredità veramente pesante, perché anch’io mi associo alle parole del Presidente Micciché, è davvero una persona insostituibile.

(Applausi)

LO CURTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LO CURTO. Signor Presidente, signor Presidente della Regione, Governo, familiari, cara Valeria, gentili ospiti e cari colleghi. A me questo compito, che non è certo il compito che avrei mai voluto interpretare e svolgere e che cercherò di fare. Per questo mi sono scritta qualche appunto perché sento di dover fare con sentimento profondo, come ciascuno di voi ha fatto già, sentire la voce mia personale e quella dell’UDC. E così mi rivolgo direttamente a lui: Caro Sebastiano, voglio accompagnarti in questo viaggio verso l’eterno con parole di gioia e di gratitudine per la generosa e feconda eredità che hai disseminato nel percorso straordinario della tua, seppur breve, esistenza. A me il compito ingrato di questo saluto che sono certa di non poter saper svolgere in modo adeguato a nome di tutti gli amici dell’UDC, oltre che del gruppo parlamentare e degli assessori tuoi colleghi. Mi è difficile – lo riconosce senza vergogna alcuna – trovare le parole giuste e le frasi che esprimono il groviglio di sentimenti che attraversa ciascuno di noi dal momento in cui siamo stati raggiunti dal dolore della tua perdita. Ci siamo chiusi nel silenzio della nostra anima per dare voce ai nostri sentimenti.

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Tra noi neppure un commento come accade quando il dolore è sincero, sentito e lacerante. E nel rispetto di questi sentimenti che ci pervadono non potevo oggi pronunciare parole di circostanza, obbedire al rito della commemorazione ed al saluto istituzionale. C’è un “per sempre”, caro Sebastiano, che lega la vita di ogni essere umano alla morte ma c’è un “per sempre” che resiste alla morte, al tempo, alla storia. La tua vita, il tuo ingegno, la tua capacità visionaria di studioso intuitivo e appassionato hanno restituito ciò che il tempo, la storia e la morte avevano portato via e sottratto alla vita ed al futuro. Le tue scoperte, i ritrovamenti delle campagne di scavi e delle esplorazioni sottomarine costituiscono un patrimonio, una ricchezza di inestimabile valore che, grazie a te, resterà per sempre e riuscirà ad essere il motore di uno sviluppo nel quale hai fortemente creduto e, direi anche, quasi ostinatamente creduto e per il quale hai lavorato con impegno, amore e dedizione assoluti anche attraverso questa breve ma intensa esperienza di governo. Con gioia e gratitudine per la testimonianza che lasci a ciascuno di noi voglio ricordare di te il tratto gentile, la garbatezza, la cordialità, la capacità di ascolto ma anche l’immediatezza e la velocità impresse alla macchina burocratica, la semplicità e la modestia insieme alla determinazione ed all’autorevolezza che, senza ostentazione, promanavano dalla tua indiscussa competenza. Voglio ricordare di te l’inusitata pazienza, l’entusiasmo con il quale ascoltavi ognuno di noi, ogni proposta e la straordinaria ironia e leggerezza che sono solo degli intelletti più geniali. Voglio ancora con gioia dirti grazie da Siciliana perché sei stato ambasciatore orgoglioso e fiero di questa Terra che hai amato, esplorato, studiato e fatto conoscere per le sue grandi bellezze e le sue straordinarie e millenarie ricchezze. Ti ringrazio per la straordinaria eleganza e mitezza del tuo fare e del tuo dire che lasciano una testimonianza etica ed una lezione pedagogica che la politica non conosce quasi più, impegnata ad urlare, ad agire contro, a promuovere lo scontro, a trovare un nemico a tutti i costi per dare sfogo all’insofferenza piuttosto che ricercare, con pazienza, soluzioni e risposte. Sei stato una perla rara e preziosa nel contesto di uno scenario, nel quale, troppo spesso, la politica si misura con il bilancino delle appartenenze del potere. Chi dovrà sostituirti, caro Sebastiano, non potrà eguagliarti. Potrà – e lo spero con tutto il cuore – confrontarsi con la generosa eredità che hai lasciato e continuare nel solco che in così poco tempo hai tracciato in questa esperienza di Governo, fatta di buone pratiche e di straordinaria serietà e impegno. Per questo resterai nella memoria, nella coscienza e nel cuore dei tuoi cari e di quanti abbiamo avuto il privilegio di conoscerti, di stimarti e di amarti, per il tempo che a ciascuno di noi sarà concesso di vivere; mentre tu resterai per sempre, oltre il tempo, la storia e la morte, come soli a pochi grandi uomini accade. Infine, desidero ringraziare l’ideatore della scultura che riproduce i tuoi buffi occhiali ed anche il Presidente Micciché per averne permesso l’attuale installazione nel Cortile Maqueda, nella certezza che, l’uno e l’altro, sono stati inconsapevoli artefici della tua volontà: di continuare ad indicare alla politica l’esigenza di guardare oltre e di sapere trasformare l’esistente attraverso l’ingegno, la creatività, la cultura e la capacità visionaria. Quella del tuo sguardo nel quale abbiamo imparato con gioia a specchiarci e a sentirci anche ricambiati. Ciao, caro Sebastiano. Anche in questa occasione, della tua breve vita, hai guardato alla vita: il mondo ed ogni cosa che ti separa da noi con la profondità del tuo sguardo immaginifico. Grazie.

(applausi)

LUPO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

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LUPO. Signor Presidente, signor Presidente della Regione, Assessori, onorevoli colleghi, indubbiamente la commemorazione di questa sera è per noi motivo di grande commozione. A nome del Gruppo del Partito Democratico ci uniamo innanzitutto al dolore della famiglia, della moglie, dei familiari, degli amici tutti. E penso che tutti eravamo amici di Sebastiano Tusa. Sicuramente sì. Ho conosciuto Sebastiano Tusa come archeologo, come dirigente dei beni culturali. Ma sicuramente come archeologo, come persona estremamente gradevole, come dirigente dei beni culturali, molti tra di voi lo avranno conosciuto meglio di me. Sebastiano Tusa ha dato molto al mondo della cultura, al mondo della politica, ha dato molto alla Sicilia. Io qui vorrei ricordarlo come Assessore. E vorrei ricordarlo come Assessore perché, forse, da questo punto di vista, l’ho conosciuto meglio di molti di voi qui presenti, nella qualità che oggi rappresento. Sono capogruppo del Partito Democratico e, quindi, di un partito di opposizione al Governo Musumeci. E proprio per questo ho avuto modo di apprezzare più a fondo le qualità di Sebastiano. Perché spesso la politica divide, ma, devo dire, che era veramente difficile confliggere con Sebastiano perché ci si incontrava sempre, grazie alla sua intelligenza, perché Sebastiano era una persona capace di ascoltare, mite ma anche capace di farsi ascoltare. Perché quando si parlava con Sebastiano Tusa era immediata la percezione di dialogare con una persona estremamente intelligente, lucida, capace. E quando è così bisogna, ovviamente, porsi subito l’interrogativo, anche rispetto alle proprie idee. Ed era facile trovare una via mediana per potere raggiungere un punto di condivisione, anche rispetto a problemi concreti, ai problemi che riguardano la vita politica, parlamentare, disegni di legge, emendamenti, gli atti ispettivi, il lavoro che si realizza nelle Commissioni parlamentari, il lavoro che si realizza in Aula. Quindi, io voglio ricordarlo ed esprimere un grande apprezzamento nei confronti di Sebastiano Tusa proprio per come ha portato avanti, in questi mesi, il suo lavoro di Assessore, con il suo stile, con il suo garbo, con la sua competenza. Io penso che anche da politico, voglio usare questa espressione, e da Assessore ci ha lasciato un grande insegnamento su come si può assolvere con onore e competenza ad una funzione pubblica di rappresentanza, in questo caso di Assessore per i beni culturali, in maniera egregia, al servizio degli altri, al servizio della sua Regione, innanzitutto in questo caso. Quindi, una breve testimonianza che voglio offrire anche su qualcosa di concreto. Sebastiano era sempre pronto ad ascoltare, al dialogo. Si vedeva e si percepiva che, mentre ti ascoltava, rifletteva, aveva la capacità di intervenire con garbo. Lo ricordiamo seduto a quel banco, al banco degli Assessori, in quel posto. Lo ricordiamo seguire con attenzione i lavori parlamentari, pronto a rispondere se c’era da dare un parere su un emendamento, pronto ad offrire una risposta rispetto ai nostri atti ispettivi. Proprio la settimana prima della sua scomparsa era venuto in Aula per rispondere ad interrogazioni e interpellanze – alcune erano nostre – e lo ha fatto in maniera precisa, puntuale, senza approssimazioni, cogliendo il punto di vista dell’altro. Di solito, quando ci sono atti ispettivi, come sapete, ci si dichiara soddisfatti o non soddisfatti. Era difficile dichiararsi non soddisfatti rispetto alle risposte che Sebastiano offriva anche alle interpellanze ed alle interrogazioni parlamentari, caratterizzate, di solito, anche da una polemica politica, che è nelle cose, ma sempre cercando, appunto, di trovare le risposte di cui innanzitutto la Sicilia ha bisogno. Ebbi modo di parlare con lui, poco prima della sua scomparsa, di un paio di temi importanti. Lui contribuì a trovare soluzioni, per esempio, rispetto alle problematiche di alcune associazioni culturali. Affronteremo qui in Aula nei prossimi giorni alcuni emendamenti che ebbero anche il suo parere positivo, che nacquero da alcune osservazioni anche svolte dall’assessore Tusa in Commissione “Cultura” su come potere andare incontro alle problematiche espresse dalle associazioni culturali che animano la vita culturale della nostra Regione. Ricordo che affrontammo anche il tema della riorganizzazione del Centro del catalogo e del restauro. L’assessore Tusa aveva una sua idea su come riorganizzare il Centro del catalogo e il

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centro del restauro. Io ero contrario alla soppressione del Centro del catalogo e del restauro, così come i colleghi del Partito Democratico. I due centri non furono soppressi e c’era l’idea di affrontare questa riforma che potesse salvaguardare l’esperienza e il patrimonio rappresentato da due centri, certamente, però per provare a fare qualcosa che fosse più adeguata ai tempi, ai bisogni veri della nostra Regione. Un uomo disposto, quindi, ad ascoltare, capace di farsi ascoltare, sempre pronto ad offrire una parola concreta che fosse di aiuto, che fosse davvero un gesto di servizio alla Regione che tanto amava: la Sicilia. Con il suo stile che ricorderemo sempre con grande ammirazione, con commozione e che io penso rappresenta anche qualcosa che Sebastiano ha regalato a tutti noi e che sicuramente ha lasciato un’impronta in ognuno di noi. Concludo, ripetendo che io credo che Sebastiano Tusa abbia dato molto al mondo della cultura, al mondo della politica, alla Sicilia e aggiungo che il frutto del suo lavoro, il frutto del suo lavoro di archeologo, di dirigente dei beni culturali, il frutto del suo lavoro di Assessore rimarrà nei secoli un grande regalo alla Sicilia ed a tutta l’umanità.

(Applausi)

LO GIUDICE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LO GIUDICE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, desidero anch’io esprimere un mio sentimento di cordoglio ai familiari e nei confronti dell’assessore Tusa. Ho avuto modo di conoscerlo da pochi mesi, qualche giorno dopo il mio insediamento avvenuto a novembre dello scorso anno. Una persona estremamente mite, ma quello che maggiormente mi ha sorpreso è stato il suo garbo, il suo non ostentare mai una preparazione infinita anche quando l’interlocutore che trovava di fronte, probabilmente, era di gran lunga distante da quella che era la sua preparazione. Oggi, per tutti noi è veramente difficile riuscire a trovare le parole giuste, le frasi giuste che possono realmente rendere onore e merito a quello che è stato il suo grande valore. Lascia una testimonianza concreta e tangibile del suo grande impegno, della sua grande passione nei confronti della nostra Terra che ha amato per la passione con cui svolgeva quotidianamente il suo ruolo anche di Assessore e mostrava da una serie di atti concreti che oggi ognuno di noi può testimoniare di cui le generazioni future, sicuramente potranno godere. Ma credo che l’insegnamento più grande che l’assessore Tusa lascia all’interno di quest’Aula, all’interno dell’Assemblea, alla nostra Sicilia è un insegnamento fatto di valori, quei valori che spesso in politica si perdono, quei valori che spesso nella vita, presi dal quotidiano, ognuno di noi dimentica; valori rappresentati dall’umiltà, dalla disponibilità, dall’essere sempre attenti e presenti a quelle che erano le esigenze del nostro territorio. Questo credo che sia l’insegnamento più grande che ci lascia. Ho letto con attenzione la frase riportata giù. L’assessore Tusa non voleva essere ricordato nei libri di storia, credo che sia riuscito in un duplice obiettivo, non solo quello di essere ricordato nei libri di storia, perché sicuramente la sua azione quotidiana lo farà ricordare nel tempo, ma credo che sia riuscito a lasciare nel cuore di ognuno di noi che abbiamo avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo, nel cuore di tutti i siciliani, un grande ricordo per questo suo impegno quotidiano e costante nel rilanciare la nostra bellissima Terra.

(Applausi)

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PRESIDENTE. E’ Previsto l’ultimo intervento di due Capigruppo, poi hanno chiesto di parlare i due Vicepresidenti dell’Assemblea; subito dopo l’intervento dell’onorevole Milazzo, interverranno l’onorevole Di Mauro e l’onorevole Cancelleri, che chiuderanno gli interventi prima del Governo. Ha facoltà di parlare l’onorevole Milazzo.

MILAZZO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, onorevole Presidente della Regione e famiglia dell’amico Sebastiano, non parlerò delle grandi cose che Sebastiano ha fatto; ne hanno parlato tutti e ne continueranno a parlare tutti. Vorrei, intanto, ringraziare il Presidente dell’Assemblea che si è impegnato al massimo per esaltare e per evidenziare le caratteristiche di Sebastiano, ma ringraziare anche il Presidente della Regione. Lo ringrazio personalmente perché se non lo avesse nominato Assessore non avrei potuto raccontare ai miei figli di avere avuto l’onore di stare in quest’Aula e di avere avuto Sebastiano Tusa come Assessore per i beni culturali. Quindi, ringrazio il Presidente della Regione che, quando il professore Sgarbi lasciò il posto di Assessore per i beni culturali, ebbe l’intuito di dare una continuità di elevato spessore a quell’Assessorato. Vorrei ricordare alcune cose piccole, di cui lui era appassionato, che facevano grande l’uomo, perché a volte un uomo grande è grande proprio quando si occupa di piccole cose; e lo ricordo, proprio perché il mio primo intervento durante una finanziaria mi occupai di una categoria, e quando avevo finito l’intervento lui mi fermò, e fu il primo scambio di opinioni, e mi ha detto: “Condivido perché sono testimone, sai come si impegnano, io li seguo”, ed era molto attento. Ma ricordo anche come era appassionato. Voleva realizzare e realizzò il percorso, l’itinerario di Santa Rosalia. Ed ancora, fu appassionato e interessato a quella che poi, grazie alla moglie, diventò, nella scorsa stagione, a Palermo un evento importante: “la casa delle farfalle”, e fui felice quando ho visto la coda in Corso Vittorio Emanuele delle persone che è rarissimo vedere in alcuni musei una grande partecipazione, e quello fu un exploit. E questa fu un’altra cose che insieme, certamente, alla moglie che dirige quella struttura, Sebastiano fu appassionato. Ma anche la presenza insieme al professore Sgarbi a Villa Napoli, in un quartiere periferico di Palermo, alla IV Circoscrizione. Un uomo grande che era appassionato delle piccole cose e faceva sì che quelle piccole cose diventassero proprio grandi. Un giorno mi chiamò e mi disse: “Ma sabato te lo prendi il caffè con me nel mio ufficio a villa Whitaker?”. Io ci andai - non l’avevo mai vista - entrai nel suo studio e vidi tanta cultura, tanta conoscenza, tanto impegno, e oggi lo registro e lo racconto come una fortuna. Sono stato veramente fortunato, ed io - che ringrazio la famiglia, ringrazio il Presidente dell’Assemblea regionale, ringrazio il Presidente della Regione e ringrazio il mio Gruppo che mi dà la possibilità di ricordarlo - penso che questa Regione, questa Assemblea di cui lui aveva grande rispetto, a volte gli Assessori, che sono presi da tantissime cose, da tantissimi impegni anche quando c’è la finanziaria, mi dicono: “Giuseppe, che fa, posso scappare? È finita la mia rubrica.”, lui a volte rimaneva nonostante la sua parte di competenza fosse finita, rimaneva la perché era interessato, non era un politico però era interessato a capire perché era sempre disponibile e voleva essere sempre pronto. Ed io concludo questo intervento dicendo: Sebastiano tu eri sempre pronto, perché avevi una grande qualità, un grande uomo che era umile, che era disponibile all’ascolto e che era disponibile a confrontarsi a prescindere, anche quando noi, perché la politica tende sempre a forzare, forzare perché dovevamo ottenere il risultato, lui cercava con la sua grande capacità di mediazione di portare, come dire, la soluzione al più equilibrio possibile, ad un equilibrio maggiore possibile cercando di non dire no, ma fare la cosa che era giusto fare. Ecco, io dico che noi abbiamo avuto una grande fortuna ad avere avuto un Assessore importante, un grande uomo che oggi merita a pieno titolo di essere ricordato dal Governo, dall’Assemblea e dalla comunità siciliana tutta. Grazie.

PRESIDENTE. E’ iscritto a parlare l’onorevole Cancelleri. Ne ha facoltà.

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CANCELLERI. Signor Presidente, grazie per l’opportunità di aver fatto intervenire anche i due Vicepresidenti, perché mi permette, col cuore oltre che con le parole, di essere qui in questo giorno importante. Io, al di là di questa esperienza di Governo, non conoscevo prima il dottore Tusa, però posso dire che quando lui diventò Assessore, nei primi quindici giorni - era proprio attività d’Aula in quel periodo - diventarono leggi di questa Regione delle cose importanti che, probabilmente, nei dieci anni precedenti, sui beni culturali, non si erano mai riuscite a fare. Delle cose che davvero, in qualche modo, avevano cambiato. Ed io portai delle idee, delle idee che nascevano da necessità, dall’andare a visitare siti archeologici ad agosto e trovarli pieni d’erba. Quindi, il buon senso e la voglia di vedere questa Terra rinascere, portati in dote ad una persona che, finalmente, sapeva ascoltare quelle parole, che sapeva andare oltre la lamentela che non voleva essere solo tale, ma riuscire a cogliere anche quella che era la soluzione. E mi ha dato la possibilità di potere scrivere alcuni emendamenti a quella legge che stavamo approvando a quattro mani, per riuscire a mettere in piedi quelle che oggi sono leggi di questa Regione. Non voglio passare in rassegna quello che poi ha significato anche per l’attività del suo Assessorato, perché i colleghi – devo dire tutti – hanno passato in rassegna i grandi risultati, anche le grandi doti umane, perché poi la politica non è semplicemente fatta di competenze, è fatta anche di capacità e soprattutto di cuore. E questo era quello che secondo me, poi, alla fine, ha in qualche modo imbalsamato – passatemi il termine in maniera bonaria – tanto la maggioranza, ma soprattutto l’opposizione. Era un Assessore che era inattaccabile, ma non perché non commettesse errori – per carità, li commettiamo tutti – ma perché aveva quella grande capacità di riuscire a dribblare la polemica, a non abbassarsi mai a quella che è la politica veramente della bassa polemica, perché riusciva sempre, invece, ad innalzarsi fino a toccare la soluzione del problema. E questo metteva d’accordo tutti. Questo mette d’accordo tutti. Per cui, in questi anni di esperienza che il popolo siciliano mi ha regalato e che sto vivendo all’interno di questa Istituzione, credo che fra i momenti più importanti sicuramente potrò ricordare nella mia vita quello di avere conosciuto l’assessore Tusa. Grazie.

(Applausi)

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cancelleri. E’ iscritto a parlare l’onorevole Di Mauro. Ne ha facoltà.

DI MAURO. Grazie, signor Presidente. Grazie anche a tutti i presenti in Aula, al Governo, ai parlamentari, ai familiari che sono qui oggi insieme a noi a ricordare la memoria del professore Tusa. Il Presidente Miccichè nel suo intervento introduttivo ha avuto modo di ricordare l’attività del professore Tusa, i suoi interventi, le cose che ha fatto, che sono innumerevoli e che testimoniano la capacità non solo culturale di questa persona, ma anche la capacità di lavoro, che non è sempre riscontrabile, devo dire, in genere nei dirigente. Il professore Tusa accomunava non solo l’interesse per la cultura, l’interesse per il sistema dei beni culturali, la capacità di stare sul pezzo, di impegnarsi, di trovare le risorse. E le risorse le trovava non solo all’interno nel sistema regionale, ma spesso ricorreva anche ad opportunità che grazie alla sua personalità riusciva a mettere in campo. E io credo che il Governo che sin dall’inizio ha puntato sui beni culturali, volendo fare una scelta di alto profilo, convinto com’è il Presidente Musumeci che il sistema dei beni culturali non solo possa costituire un valore aggiunto del suo Governo, ma portare anche opportunità di lavoro, di crescita per questo territorio ha innanzitutto indicato a suo tempo il professore Sgarbi – che è stato,

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per la verità, poco, poi ha voluto di suo pugno fare una scelta che andava sempre nella stessa direzione. Cioè una direzione squisitamente tecnica, ma nello stesso tempo capace, nello stesso tempo in grado di mettere a frutto un’esperienza, mi permetto di dire, superiore nel contesto siciliano a quella di Sgarbi, se non altro per la sua presenza regionale, perché riuscire a barcamenarsi nel sistema regionale, per chi è estraneo, non è cosa facile. E questo lo dico perché non c’è ombra di dubbio che consta, spesso a me personalmente, di vedere qui in questo Parlamento parecchi tecnici, ma anche parlamentari che una volta diventati Assessori hanno difficoltà a muoversi, a relazionarsi e hanno una fase di apprendistato che il professore Tusa certamente non ha avuto. E a me piace oggi sottolineare, oltre la sua capacità di lavoro, ripeto, culturale, anche la sua straordinaria attività che ha messo in campo in questo Parlamento e soprattutto nelle Commissioni parlamentari, mostrando come un tecnico possa essere nel contempo anche bravo e capace a relazionarsi politicamente e a tradurre i suoi progetti, i suoi pensieri in un’attività anche legislativa. E questo Parlamento ne è testimone, né è testimone certamente la V Commissione, che lo ha visto all’opera, la Commissione “Bilancio”, ma soprattutto ciascuno di noi parlamentari che in ogni occasione e credo anche nell’attività all’interno del Governo, in ogni occasione ha saputo mostrare capacità di intendere gli argomenti, approfondirli, metterli in atto e soprattutto farlo diventare provvedimento legislativo. Qualcuno di questi ha visto la luce alla fine, purtroppo, della sua vita allorquando, ricordo benissimo, io presiedevo l’Aula il Presidente della Commissione V dice: “Dobbiamo immediatamente procedere all’esame di questo disegno di legge se non altro per ricordare il lavoro svolto dal professore Tusa e lasciarlo traccia indelebile nel Parlamento di un’iniziativa legislativa che è stata portata avanti con la complicità, come altri colleghi hanno manifestato, di tutto il Parlamento. E’ queste sono le cose che a me sembra giusto ricordare, questa sua attitudine all’attività politica che è stata penso anche per lui una scoperta alla fine della sua carriera.

(Applausi)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Presidente della Regione, onorevole Musumeci.

MUSUMECI, presidente della Regione. Signor Presidente, onorevoli deputati, cari familiari, gentile pubblico, la recente tragica scomparsa del professore Sebastiano Tusa, Assessore di questo Governo per i beni culturali e l’identità siciliana ha scritto col sangue un’altra dolorosa pagina della storia di questa Regione. La sua breve presenza nel Governo da tecnico innamorato della politica ha lasciato un segno profondo in termini di fatturato amministrativo, in termini di eleganza, in termini di capacità propositiva. Sebastiano Tusa era nato a Palermo nel 1952, la sua professione era già decisa, era già scritta, era un archeologo predestinato. Figlio di un famoso archeologo e di una donna di grande sensibilità intellettuale, si era laureato in lettere classiche e aveva cominciato con la sua incondizionata sensibilità intellettuale a fare il giro del mondo per conoscere, per saziare la voglia di sapere. Era stato in , in , nel . Aveva iniziato una esperienza di docente universitario a Napoli, in paleontologia e poi aveva rinunciato a fare il docente universitario a Palermo per dedicarsi all’attività che più lo appassionava: quella della archeologia marina, lui che proveniva da una famiglia di gente di montagna, come i “Tusa” o gente di campagna. Conosceva il Mediterraneo come pochi altri, lo conosceva nella sua plurimillenaria vicenda umana, lo aveva studiato come teatro di guerra e come strumento di convivenza e di confronto fra i popoli, fra le religioni, fra le civiltà diverse. Aveva dato alle stampe 70 libri divulgativi e centinaia di pubblicazioni scientifiche, conosceva e parlava 6 lingue straniere che gli consentivano di potere essere abile relatore in molti convegni

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XVII LEGISLATURA 124a SEDUTA 19 giugno 2019 internazionali, dove interveniva con assoluta padronanza di linguaggio e di conoscenza della materia, non bastava conoscere il mare e quello che il mare aveva custodito gelosamente per secoli, per millenni, senza valorizzarne i tesori. Era convinto che l’Europa avesse bisogno di una nuova soprintendenza del mare dopo quella aperta in Grecia, istituita in Grecia, e diede alla Sicilia questa felice intuizione tanto che nel 2004 quel Governo regionale volle istituire la prima soprintendenza del mare d’Europa dopo appunto quella ellenica, per tutelare, gestire e valorizzare la cultura del mare. I tesori nascosti per Sabastiano Tusa non andavano solo studiati attraverso i libri, andavano scrutati, andavano toccati, alcuni andavano recuperati e si immergeva assieme agli altri negli abissi del mare, per provare questa straordinaria emozione che era al tempo stesso un grande servizio reso alla cultura universale. L’11 aprile del 2018 ha giurato da assessore del mio Governo, del Governo che ho l’onore di presiedere. Lo avevo contattato in verità perché credevo potesse essere un ottimo direttore generale del dipartimento Beni Culturali, sapendolo schivo, sapendolo lontano dai riflettori e assolutamente estraneo alla polemica spesso aspra che anima e alimenta il dibattito ed il confronto politico, e con mia grande sorpresa Sebastiano mi disse non so se potrò realizzare tutto quello che spero e penso di potere realizzare da direttore generale, certo da assessore sarebbe diverso, bastò questa battuta sorprendente perché io, essendo lasciato assolutamente libero e nella mia autonomia di designare e di scegliere il successore dell’altrettanto valido professore Sgarbi, che nel frattempo si era dovuto dimettere per giurare da deputato a Montecitorio, nominai il professore Tusa assessore con preposizione specifica ai Beni Culturali e all’identità siciliana. Era un tecnico politico per eccellenza, carico di entusiasmo, l’entusiasmo di un ragazzo, l’entusiasmo di chi sa che può progettare a media e a lunga scadenza, e come hanno confermato i colleghi che sono intervenuti in quest’Aula prima di me, sapeva ascoltare con grande attenzione raccogliendo quanto poteva essere raccolto per coniugarlo alle linee del Governo, mi parlava puntualmente dei suoi incontri e dei suoi confronti con la Commissione, con i parlamentari, con i sindaci, ci vedevamo puntualmente due volte la settimana la sera tardi dopo le 20, quando si poteva agire senza la spinta emotiva del telefono o della segreteria che incalza per gli appuntamenti in agenda: Aveva fissato alcuni obiettivi è stato detto, i parchi, è stato detto soprattutto dal Presidente dell’Assemblea, i parchi archeologici rimasti non costituiti, una speranza dal 2000, almeno 17 su 20, ed aveva immaginato un nuovo sistema museale, anche questo è stato ricordato, un museo vivo, un museo dinamico, museo in cui si può consumare un pasto breve, un museo in cui si può andare a prendere un caffè, un museo sposato alla moderna tecnologia per rendere più attrattivo lo spazio museale, per dare un’anima alla staticità del materiale esposto. “Un museo” diceva “deve essere parte integrante della città. Non può essere il luogo in cui mummificare quello che appartiene al passato”. E’ vero, conosceva il Mediterraneo e del Mediterraneo conosceva la più importante fra le battaglie, la battaglia delle Egadi. Lo appassionava quando me ne parlava ed io per evitare, a volte, di non potere reggere il confronto sul piano dialettico, naturalmente, mi documentavo anzi tempo su alcuni temi per non apparire del tutto a digiuno. E mi spiegava come nel 241 a.c. finalmente il contrastato predominio delle navi cartaginesi nei mari siciliani veniva neutralizzato dalla astuzia e dall’abilità della marina romana. Il 10 marzo del 241 a.c., mi ricordava Sebastiano, “Vedi il 10 marzo è una data storica per la Sicilia, Presidente. E’ una data importante” amava ripetermi. Ne era talmente convinto che proprio per il 10 marzo ha voluto prenotare l’appuntamento con il suo inesorabile destino. Con Sebastiano Tusa la Sicilia perde un archeologo di fama internazionale, un siciliano profondamente innamorato della propria terra, un intellettuale raffinato ed aperto al confronto senza iattanza, senza supponenza, senza superbia. L’impegno mio e di tutto il Governo regionale è quello di proseguire lungo la strada tracciata dal professore Tusa nella sua breve, ma intensa stagione di uomo di Governo, di assessore. L’auspicio

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che in questa triste circostanza vogliamo esprimere è quello di avere presto restituite, dalle aride terre etiopi, i poveri resti mortali del nostro Sebastiano per trovare almeno il conforto di una tomba sulla quale versare una lacrima, una tomba sulla quale deporre un fiore. A Sebastiano Tusa dedicheremo la seconda Conferenza regionale sui beni culturali fissata per il prossimo mese di ottobre ed una giornata di studi sull’archeologia, in generale, e su quella del mare, in particolare. Una giornata alla quale inviteremo da relatori le più significative espressioni della cultura classica. A nome del Governo e mio personale desidero rinnovare alla vedova Valeria Li Vigni, ai figli Vincenzo ed Andrea ed alla sorella Lidia i sentimenti più sinceri del nostro cordoglio, un cordoglio che non può essere formale, come sanno i familiari, un cordoglio che ha segnato ciascuno di noi. Un cordoglio che, il tempo che lenisce tutti i dolori, e ve lo dice chi ha titolo per poterlo fare, resterà vivo nell’animo di ciascuno di noi, di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, di apprezzarlo e di maledire la morte, se non avessimo la serenità dei credenti.

(Applausi)

PRESIDENTE. La seduta è sospesa per 10 minuti, giusto il tempo di salutare la signora Valeria, i figli ed i parenti di Sebastiano Tusa, e riprendiamo alle 17.30 per potere iniziare lo svolgimento del collegato.

(La seduta, sospesa alle ore 17.11, è ripresa alle ore 17.29)

La seduta è ripresa.

PRESIDENTE. Avverto che il processo verbale della seduta precedente è posto a disposizione degli onorevoli deputati che intendano prenderne visione ed è considerato approvato in assenza di osservazioni sollevate in contrario nella presente seduta.

Ai sensi dell'articolo 127, comma 9, del Regolamento interno, do il preavviso di trenta minuti al fine delle eventuali votazioni mediante procedimento elettronico che dovessero avere luogo nel corso della seduta. Invito, pertanto, i deputati a munirsi per tempo della tessera personale di voto. Ricordo, altresì, che anche la richiesta di verifica del numero legale (art. 85) ovvero la domanda di scrutinio nominale o di scrutinio segreto (art. 127) sono effettuate mediante procedimento elettronico.

Atti e documenti, annunzio

PRESIDENTE. Avverto che le comunicazioni di rito di cui all'articolo 83 del Regolamento interno dell’Assemblea saranno riportate nell’allegato A al resoconto dell’odierna seduta.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che hanno chiesto congedo, per oggi, gli onorevoli Palmeri e Amata.

L’Assemblea ne prende atto.

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Seguito della discussione del disegno di legge “Collegato al disegno di legge n. 476 ‘Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2019. Legge di stabilità regionale’” (n. 491/A)

PRESIDENTE. Si passa al III punto dell’ordine del giorno: Discussione di disegni di legge. Si procede con il seguito della discussione del disegno di legge n. 491/A “Collegato al disegno di legge n. 476 ‘Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2019. Legge di stabilità regionale’”, posto al numero 1). In attesa del Presidente della Commissione, onorevole Savona, vi dico che occorrerà continuare il dibattito anche domani per l’esame del collegato, perché è assolutamente necessario che venga esitato, ci sono troppe categorie e troppi lavoratori che stanno aspettando questo risultato.

GUCCIARDI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUCCIARDI. Signor Presidente, onorevole colleghi, credo che l’Aula e i deputati abbiano bisogno prima di cominciare la discussione del testo del collegato, del testo con gli emendamenti, che gli Uffici mi dicono che non sia ancora pronto per ragioni tecniche. Qualcuno dovrebbe porsi questo problema!

PRESIDENTE. Non è più un problema perché il testo è già arrivato ed è in distribuzione. Prima di iniziare voglio capire dal Presidente della Commissione Bilancio, qual è la situazione? Se sono stati risolti i problemi che avevamo in qualche maniera segnalato, anche ieri durante il dibattito d’Aula e se possiamo iniziare materialmente l’esame del testo. Questo è quello modificato rispetto a quello presentato dal Governo! E’ molto probabile che si debba comunque rinviare, ma non si deve rinviare perché mancano le cose, che invece ci sono tutte, vorrei capire se invece ci sono altre problematiche. Ecco il Presidente Savona, chiediamo scusa per la premura che vi facciamo ogni tanto. Onorevoli colleghi, sospendo brevemente la seduta per vedere come procedere.

(La seduta, sospesa alle ore 17.37, è ripresa alle ore 17.42)

La seduta è ripresa.

PRESIDENTE. Invito i componenti la II Commissione a prendere posto al banco delle Commissioni. Onorevoli colleghi ora siamo materialmente pronti alla lettura degli articoli, per cui possiamo passare all’articolo 1 e all’esame degli emendamenti. La Commissione “Bilancio” ha delle osservazioni o delle spiegazioni da dare, visto che di fatto è passato un mese dalla precedente discussione?

SAVONA, presidente della Commissione. Dal chiarimento che noi oggi abbiamo avuto in Commissione ‘Bilancio’, è passato dalla Commissione e abbiamo rivisto la distribuzione dei famosi 2 miliardi e 143 milioni, la spalmatura come è stata fatta per i quattro anni, come era prevista e nell’emendamento A2R c’è in chiaro scritto tutto quello che abbiamo concordato con gli Uffici, con gli Uffici della Regione. Quindi è voluto da tutti. Tutti ne sono già a conoscenza, pertanto possiamo procedere.

PRESIDENTE. Si passa all’articolo 1. Ne do lettura:

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«Art. 1. Interventi di coesione economico-sociale e di perequazione per la condizione di insularità

1. In attuazione dell’Accordo in materia finanziaria con lo Stato del 22 dicembre 2018, il Governo della Regione è autorizzato a concordare nuove norme di attuazione in materia finanziaria e misure ed interventi di riequilibrio del divario economico-sociale e di perequazione per la condizione di insularità, secondo le procedure sancite dall’articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42, partendo dall’andamento storico delle entrate e delle spese della Regione, antecedente alla entrata in vigore della predetta legge e tenendo conto:

a) della dimensione della finanza della Regione rispetto alla finanza pubblica complessiva;

b) delle funzioni effettivamente esercitate e dei relativi oneri;

c) degli svantaggi strutturali permanenti, dei costi dell’insularità e dei livelli di reddito pro capite;

d) del valore medio dei contributi alla stabilità della finanza pubblica allargata imposti agli enti pubblici regionali nel medesimo arco temporale;

e) del finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali;

f) del principio dell’equilibrio tendenziale e/o dinamico per quel che riguarda la copertura del contributo al risanamento della finanza pubblica;

g) della necessità di valutare le problematiche concernenti gli oneri e il personale del Corpo forestale della Regione e degli Ispettorati territoriali del lavoro.

2. Per le finalità di cui al comma 1, allo scopo di incentivare lo sviluppo delle Zone Economiche Speciali (ZES) di cui agli articoli 4 e 5 del decreto legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito con modificazione dall’articolo l, comma l, della legge 3 agosto 2017, n. 123 e successive modifiche ed integrazioni, anche in considerazione del ritardo nello sviluppo economico dovuto alla condizione di insularità, la Regione, d’intesa con l’Agenzia delle Entrate, individua, per le imprese che hanno la sede principale o l’unità locale all’interno delle ZES della Sicilia, nel rispetto dei limiti derivanti dall’applicazione del Regolamento (CE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013 e successive modifiche ed integrazioni, misure di riequilibrio e forme di contributo da utilizzare in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241».

LUPO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUPO. Signor Presidente, Presidente della Regione, Assessori, onorevoli colleghi, ci eravamo lasciati ieri a conclusione del dibattito sulla questione finanziaria sull’accordo Regione-Stato che oggi, appunto, la Commissione ‘Bilancio’ avrebbe verificato l’emendamento di cui prima faceva cenno l’onorevole Savona e poi avremmo valutato se era utile, opportuno, procedere eventualmente con un diverso disegno di legge, oppure con un emendamento nell’ambito del collegato. Io volevo chiederle Presidente di farlo distribuire questo emendamento che è stato valutato dalla Commissione bilancio, perché è giusto che possiamo conoscerlo ancor prima di avviare la votazione

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XVII LEGISLATURA 124a SEDUTA 19 giugno 2019 sull’articolo 1, in modo da avere il quadro complessivo unitamente a tutti gli altri emendamenti che sono stati consegnati. Non so se è già nel fascicolo che c’è stato distribuito, se non fosse nel fascicolo che è appena stato distribuito volevo chiedere alla Presidenza se anche questo emendamento, che è fondamentale per la valutazione dell’intero testo può essere distribuito ai deputati.

PRESIDENTE. Onorevole Lupo, mi sembra che sia già distribuito quello a cui fa riferimento lei, o almeno io lo trovo qua nel fascicolo degli emendamenti, quindi immagino che sia l’A.2R, la relazione non lo so, non c’è ancora? Assessore Armao la relazione tecnica all’emendamento A.2R?

ARMAO, assessore per l’economia. Signor Presidente, è la relazione che abbiamo già presentato in Commissione bilancio relativa all’emendamento in prima versione, che è stato modificato in termini letterali dalla Commissione, ma non muta nel suo impianto fondamentale, quindi si può dare la relazione della precedente versione a compendio di questa, non c’è una mutuazione dell’impianto finanziario, c’è solo un’articolazione letterale diversa, come converrà anche il Presidente della Commissione Bilancio.

PRESIDENTE. Per il Presidente è pure così. Allora, onorevole Lupo, non posso che dare ragione al Governo e Commissione che mi dicono la stessa cosa, per cui è già distribuito ed è esattamente la relazione del testo prima di essere emendato, non cambia niente.

LUPO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà

LUPO. Signor Presidente io credo che ci siano delle differenze sostanziali rispetto agli emendamenti che erano stati prima presentati in Commissione bilancio. Mi permetto anche di dire che questo percorso non è rapido, perché ovviamente bisognerà aspettare l’approvazione dell’accordo da parte del Parlamento nazionale. Quindi la norma la possiamo pure approvare in attesa che venga approvato il provvedimento da parte della Camera e del Senato fino a quando ovviamente non avremo la legge nazionale le risorse non saranno disponibili. Allora, a dimostrazione del fatto che non vi è alcun intenzione da parte nostra di voler ostacolar il percorso, né ritardare il ripristino della spesa, che è urgente e necessaria, come lei ieri prima diceva, una parte di questi 114 milioni che possono in questo modo, approvato l’emendamento e fatta la legge nazionale essere destinati al ripristino delle autorizzazioni di spesa, sono invece io credo già immediatamente disponibili, e mi riferisco alla quota dei 64 milioni che derivano dalla diversa spalmatura del disavanzo, perché lì la copertura di legge nazionale noi già l’abbiamo. Quindi, perché non distinguere l’intervento in due tempi, cioè utilizzare subito i 64 milioni disponibili per le urgenze e per le emergenze, così come lei prima diceva, e rinviare l’utilizzo della cifra successiva all’approvazione della legge da parte del Parlamento nazionale. Se si fa un'unica norma tutto è vincolato all’approvazione della legge nazionale. Io credo che questo non serva.

PRESIDENTE. Secondo me non è sbagliato. Ha chiesto di parlare l’Assessore Armao ne ha facoltà.

ARMAO, assessore per l’economia. Signor Presidente, l’impianto del ragionamento dell’onorevole Lupo ha una sua condivisibilità, se non fosse questione di giorni, nel senso che stiamo prevedendo una disposizione che entrerà in una legge che sarà approvata, promulgata e pubblicata nei tempi tecnici necessari, essendo norma finanziaria sarà utile anche predisporre delle tabelle allegate, che incrocia l’approvazione della legge di conversione del decreto legge in atto

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all’esame della Camera e immediatamente dopo del Senato. Quindi, non c’è questa discrasia o diacronia che in qualche modo si prospetta, viene riassorbita nell’ambito della sincronia che invece l’atto deliberativo dell’Assemblea, e l’atto deliberativo del Parlamento hanno, poiché entro o sette o otto giorni entrambi arriveranno a regime.

PRESIDENTE. Se mi posso permettere, siccome non mi pare che ci sia una grandissima differenza di vedute, sarebbe un grande problema dividere le due cose in modo che…

ARMAO, assessore per l’economia. Assolutamente no, il relatore è d’accordo?

PRESIDENTE. Fermo restando che lei ha ragione, cioè 99 su 100 quello che la Camera che sta per approvare sarà approvato, anche perché è stato chiesto su una indicazione del Governo nazionale, per cui immagino che sarà approvato, però non sapendo mai come dire, non potendosi mai evitare meglio evitare di mettere il carro davanti ai buoi, io dico che se in qualche maniera valutiamo questa eventuale possibilità.

CRACOLICI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CRACOLICI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi rivolgo anche al Governo, guardate che qui non è una questione di giorni. Noi stiamo facendo una legge, non stiamo facendo una delibera, stiamo approvando una legge che cita come fonte legislativa una legge che non c’è, fino a quando non è approvata dal Parlamento, come prevede il sistema dell’accordo, cioè pubblicato in Gazzetta Ufficiale, noi stiamo parlando di una cosa che non esiste. Tra l’altro, non è che noi dobbiamo fare questa norma perché dobbiamo calare nel bilancio le risorse connesse a questa eventuale norma, noi nel bilancio che abbiamo approvato abbiamo già accantonato delle risorse, che si sbloccheranno solo dopo che ci sarà una norma che ci autorizza, quindi fatemi capire perché dobbiamo incartarci con procedure. Se il Governo condivide che liberiamo le risorse che sono liberate, traduco per capirlo io che oggi sono un poco stanco, se c’è l’urgenza del Tpl per essere chiari, dai 60 milioni che derivano della liberazione di quei 60 milioni, i 48 necessari per liberare il Tpl si prendono da lì, senza aspettare cioè mi sembra più lineare e più trasparente.

PRESIDENTE. Sì, onestamente è tutto più semplice così, per cui se non ci sono problemi, quindi che cosa c’è materialmente dal punto di vista formale che bisogna fare?

ARMAO, assessore per l’economia. Signor Presidente, serve un termine per la riscrittura. Certo, aggiuntivo essendo aggiuntivo il termine prescritto.

PRESIDENTE. Però a questo punto partiamo dall’articolo 1, onorevole Lupo, non riprendiamo l’argomento.

LUPO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUPO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, a proposito dell’annunciata riscrittura, le quote eccedenti se si decidesse di destinare i 48 milioni necessari intanto al TPL, là dove viene detto per l’esercizio finanziario, là dove si parla del ripristino delle autorizzazioni di spesa di cui all’allegato

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2, ovviamente proporzionalmente è pro-quota, cioè se ci sono x risorse disponibili che vengano utilizzate equamente per ripristinare proporzionalmente e pro quota tutti i capitoli di spesa che sono stati accantonati, così come l’Assemblea è giusto che si esprima, quindi capisco che l’intendimento è questo, però probabilmente è opportuno scriverlo in maniera più chiara.

PRESIDENTE. Onorevole Lupo, se mi posso permettere, su questo argomento abbiamo accantonato un attimo, il Governo riscrive l’emendamento insieme alla Commissione bilancio, questo è un fatto che poi vedremo, poi si deciderà se accettare o meno la proposta del Governo. Lasciamo alla prerogativa del Governo la scelta di quello che vuole fare, fermo restando che, se ci fosse la disponibilità di qualsiasi scelta dopo il passaggio d’Aula, è ovvio che per noi è certamente più apprezzabile, questo è sicuro. Onorevoli colleghi, comunico che all’articolo 1 sono stati presentati una serie di emendamenti. Si passa all’emendamento soppressivo 1.1.

CAPPELLO. Chiedo che la votazione avvenga per scrutinio segreto.

ARMAO, assessore per l’economia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ARMAO, assessore per l’economia. Signor Presidente, onorevoli deputati, vedo che ci sono degli emendamenti soppressivi. Mi limito a precisare, poi l’Aula, ovviamente, è sovrana, che si tratta della declinazione dei principi sanciti dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 6 del 2019 sulle condizioni di insularità, che danno forza e vigore al negoziato con lo Stato. La circostanza è che l’Assemblea approvi oggi il riconoscimento di questi principi, che sono già vigenti nell’ordinamento, in quanto principi della giurisprudenza costituzionale, ma nel momento in cui diventano principi che orientano e supportano il Governo nel negoziato con lo Stato è un elemento di forza che credo arricchisca il negoziato con lo Stato. Non è nulla che aggiunge qualcosa al Governo, ma dà forza al Governo, al negoziato dello Stato, quel negoziato che, credo, interessi tutte le parti politiche in ordine all’esito positivo per la Sicilia, soprattutto sul piano finanziario, quindi, è questo il senso e lo spirito di questo primo comma. Mi sono limitato soltanto a precisarlo perché non c’è nulla di politico se non, politico con la ‘p’ maiuscola di tutta l’autonomia siciliana.

Congedo

PRESIDENTE. Comunico che ha chiesto congedo per oggi l’onorevole Pagana.

L’Assemblea ne prende atto.

Riprende il seguito della discussione del disegno di legge n. 491/A

CRACOLICI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CRACOLICI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, assessore veramente lo dico sul piano tattico. Cioè il Governo deve aprire una trattativa con lo Stato sulla base di alcune richieste che noi facciamo. Che motivo ha ora di fare la norma? Semmai ha il problema di fare, eventualmente, una legge che recepisce l’eventuale accordo con lo Stato. Aspetti! Poi ci sarà qualcuno che criticherà,

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com’è successo ieri, andava fatto in un modo, ma quella è la politica! Qui stiamo parlando di una legge. Cioè lei si sta legando le mani sulla base di una norma che è procedimentale, di un esito che non conosciamo. Cioè è veramente un modo di….. se io fossi l’assessore, non l’avrei proposta, perché mi terrei le condizioni più ampie per raggiungere un’intesa che sia la migliore possibile per la Sicilia, ma se oggi scrivo che dobbiamo fare tutte queste cose e, poi, ne faremo una parte, che succede? Cioè, mi pare eccessivamente inutile scrivere una norma per avviare un procedimento ed una trattativa. Poi, dopodiché faccia lei.

ARMAO, assessore per l’economia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ARMAO, assessore per l’economia. Signor Presidente, l’intento era quello non di prescrivere qualcosa, ma di dare un supporto al negoziato, facendo diventare parte dell’ordinamento questi principi. Se l’Assemblea ritiene che su questo non ci sia una condivisione ampia, e questa è una norma che ha un senso solo se c’è una grande condivisione, lo ritiriamo ed andiamo avanti. Non vogliamo frapporre ostacoli, vogliamo creare supporti e forza e spinta al negoziato con lo Stato. Il primo comma viene ritirato.

PRESIDENTE. Assessore, stiamo parlando dell’articolo 1, come dire, il Governo non lo può ritirare. Possiamo decidere di comune accordo di stralciarlo.

ARMAO, assessore per l’economia. Lo stralciamo.

PRESIDENTE. L’articolo 1 è stralciato e lo discuteremo successivamente, oppure addirittura non lo discutiamo. Ne parleremo dopo di questo. Si passa all’articolo 2. Ne do lettura:

«Articolo 2 Disposizioni relative alla realizzazione e gestione del Centro direzionale della Regione siciliana

1. L’Amministrazione regionale, ai fini del contenimento della spesa corrente, del conseguimento di una migliore razionalizzazione dei servizi forniti all’utenza e dell’efficienza delle proprie attività istituzionali, realizza entro il termine di venti anni dalla data di entrata in vigore della presente legge il Centro direzionale regionale in Palermo, previo parere obbligatorio del consiglio comunale di Palermo, anche con riferimento alla mobilità urbana, da rendersi nel termine di 120 giorni.

2. Nel Centro direzionale trovano allocazione gli uffici degli Assessorati regionali, dei Dipartimenti regionali e degli uffici periferici aventi sede istituzionale nella città di Palermo, gli Uffici speciali nonché i Dipartimenti alle dirette dipendenze del Presidente della Regione, ad eccezione di quelli che il Presidente della Regione medesimo disponga che restino allocati presso Palazzo d’Orleans. Trovano altresì allocazione nel Centro direzionale gli uffici delle società partecipate della Regione siciliana attualmente ospitati in immobili non di proprietà delle stesse Società con sede legale in Palermo.

3. Lo stato preliminare del progetto è approvato dalla Giunta regionale, sentito il parere della Commissione legislativa Ambiente, territorio e mobilità e della Commissione legislativa Bilancio

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dell’Assemblea regionale siciliana, e costituisce ad ogni effetto variante al Piano Regolatore Generale del Comune di Palermo.

4. Con decreto interassessoriale dell’Assessore regionale per le infrastrutture e la mobilità e dell’Assessore regionale per l’economia, sentito il parere della Commissione legislativa Ambiente, territorio e mobilità e della Commissione legislativa Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana, sono emanate le disposizioni attuative.

5. Il complesso del Centro direzionale risponde al più elevato standard di risparmio energetico, di bioarchitettura e sostenibilità ambientale, allo scopo di migliorare il microclima interno, rendendolo autosufficiente utilizzando impianti alimentati con fonti rinnovabili per la copertura del fabbisogno energetico primario integrato con impianti solari termici per il fabbisogno di acqua calda sanitaria. Per la relativa costruzione sono utilizzati materiali e finiture naturali e/o riciclabili ad alto comfort acustico, oltre che energetico, insieme a misure idonee per prevenire l’effetto dannoso del radon. Sono, altresì, previsti: l’adozione di dispositivi per la regolazione del flusso di acqua autorigenerata, attraverso un sistema di raccolta dell’acqua piovana con cisterna di accumulo; aree attrezzate destinate alla raccolta differenziata e la realizzazione di un’area destinata al compostaggio domestico; aree attrezzate per il parcheggio di biciclette e per i mezzi elettrici o mezzi similari».

BARBAGALLO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BARBAGALLO. Signor Presidente, l’articolo 2 è una norma astrusa. Non bisogna ricorrere a giuristi raffinati per notare, assessore Armao, come nel nostro ordinamento giuridico, la disciplina dell’opera pubblica in variante al piano regolatore è disciplinata dal testo unico sugli espropri, il 327 del 2001, che è una norma di riforma economico-sociale. L’Assemblea regionale siciliana non può legiferare con un procedimento diverso. Mai e poi mai, ci potrebbe essere una delibera di giunta che costituisce variante al piano regolatore generale del comune di Palermo, senza che il comune di Palermo sia stato coinvolto nel procedimento secondo le regole precise del 327, con la garanzia prevista per i proprietari dell’area, con la garanzia prevista per gli organi che rappresentano i dominus della materia urbanistica, titolati, quindi, quelli del comune di Palermo. A mio giudizio dico, noi abbiamo suggerito un emendamento. Mi sorprendo che gli uffici dell’Assemblea su questo non siano intervenuti anche prima che la norma arrivasse in Aula, ma mi sembra, veramente, fuori dalla grazia di ogni lontano riferimento giuridico. La norma, cioè, non sta in piedi, signor Presidente, per noi è irricevibile. La invito, anche, a fare un approfondimento.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Armao.

ARMAO, assessore per l’economia. Onorevole, comprendo il rilievo, non c’è alcun problema a fare ulteriore approfondimento, ma, in commissione bilancio, grazie anche all’apporto dell’onorevole Caronia e di tanti altri colleghi, la questione è stata ampiamente approfondita, al punto da inserire “previo parere obbligatorio del consiglio comunale di Palermo”. E’ stato, cioè, previsto il parere del consiglio comunale di Palermo, però, se sul punto dobbiamo fare un’ulteriore verifica, possiamo signor Presidente, tra l’altro, appunto, come bene ricorda il Presidente Musumeci, sul punto abbiamo anche registrato, in sede di interlocuzione, una condivisione sull’iniziativa da parte del comune di Palermo. Ed è previsto un parere, non solo dell’esecutivo, cioè del sindaco, della giunta, ma anche del consiglio comunale, che è l’organo che valuta e delibera le scelte urbanistiche di un territorio. Dopodiché se c’è una preclusione di principio alla norma, è una cosa, se si tratta di

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inserire degli elementi che possano migliorarla, ovviamente, da parte del governo, c’è la massima disponibilità, purché non vi sia ... Se è una preclusione di fondo, non ho è questo il problema, in questo momento…

BARBAGALLO. Non siamo contrari all’articolo 2, ma serve un procedimento ai sensi del 327.

ARMAO, assessore per l’economia. Possiamo valutarlo, magari con gli uffici? Lo accantoniamo e facciamo una verifica.

PRESIDENTE. L’articolo 2 è accantonato. Si passa all’articolo 3. Ne do lettura:

«Articolo 3 Garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti

1. Fatta salva la vigenza e la durata dell’incarico dell’attuale Garante, l’articolo 33 della legge regionale 19 maggio 2005, n. 5 è così sostituito: ‘Art. 33. Garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti

1. Nell’ambito della Regione è istituito il “Garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e per il loro reinserimento sociale”, di seguito denominato Garante, la cui attività è rivolta anche nei confronti di tutte le persone che, a qualunque titolo, sono sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale.

2. Il Presidente della Regione, con proprio decreto, provvede alla nomina del Garante individuandolo fra persone residenti nel territorio della Regione da almeno cinque anni, che abbiano una specifica e comprovata formazione, competenza nel campo giuridico-amministrativo e nelle discipline afferenti alla tutela dei diritti della persona. Non possono essere nominati Garante i dipendenti in servizio, dirigenti e non, della Regione siciliana e degli enti, aziende e società partecipate da essa vigilati e controllati. Non possono, altresì essere nominati Garante i parlamentari in carica del Parlamento europeo, del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, i Deputati dell’Assemblea regionale siciliana. Il divieto è esteso anche ai canditati non eletti alle elezioni regionali immediatamente precedenti alla nomina, agli assessori regionali, ai sindaci, agli assessori e consiglieri in carica dei comuni siciliana e dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane. Sono esclusi, comunque, dalla nomina i soggetti che hanno ricoperto per oltre un quinquennio l’incarico di Garante regionale per la tutela dei diritti fondamentali delle persone soggette a misure restrittive o limitative della libertà personale in Sicilia o nelle altre regioni d’Italia.

3. Il Garante resta in carica sette anni e non può essere confermato. L’incarico di Garante è espletato a titolo onorifico. Per lo svolgimento della propria attività istituzionale, al Garante è riconosciuto il trattamento di missione previsto per i Dirigenti della Regione siciliana. Il Presidente della Regione può revocare il Garante a seguito di gravi e ripetute violazioni di legge, provvedendo alla nuova nomina entro il termine di 45 giorni. Il Garante che subentra a quello cessato dal mandato anticipatamente per qualsiasi motivo dura in carica fino alla originaria scadenza del mandato di quest’ultimo.

4. Il Garante:

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a) pone in essere ogni iniziativa necessaria ed opportuna al fine di promuovere e facilitare, anche attraverso azioni congiunte con altri soggetti pubblici e con soggetti privato, l’inserimento lavorativo dipendente ed autonomo, nonché il recupero culturale e sociale e la formazione scolastica ed universitaria delle persone private della libertà personale, incluse quelle che scontano la pena anche in forma alternativa nel territorio siciliano, intervenendo pure a sostegno della famiglia ed in particolare dei figli minorenni;

b) vigila affinché sia garantito l’esercizio dei diritti fondamentali ai soggetti di cui alla lettera a) e ai loro familiari, tenendo conto della relativa condizione di restrizione. A tale scopo il Garante si rivolge alle autorità competenti per acquisire eventuali informazioni, segnala il mancato o inadeguato rispetto di tali diritti e conduce un’opera di assidua informazione e di costante comunicazione alle autorità stesse;

c) promuove iniziative ed attiva strumenti di sensibilizzazione pubblica sui temi dei diritti umani delle persone private della libertà personale, del loro recupero sociale e della umanizzazione della pena detentiva, ivi comprese le attività di assistenza e comunicazione istituzionalmente previste;

d) promuove con le amministrazioni interessate protocolli d’intesa utili al migliore espletamento delle funzioni, anche attraverso visite ai luoghi di restrizione delle libertà personali;

e) esprime parere vincolante sui Piani di formazione destinati ai detenuti o ex detenuti;

f) riceve ed istruisce le istanze presentate ai sensi della legge regionale 19 agosto 19 agosto 1999, n. 16 e ne segue la relativa fase esecutiva.

5. Il Garante svolge le sue funzioni in maniera indipendente e non è sottoposto ad alcuna forma di controllo gerarchico o funzionale; al Garante è consentito libero accesso ad atti, informazioni e documenti inerenti al suo mandato. Il Garante presenta relazioni annuali sulle attività svolte all’Assemblea regionale siciliana ed al Presidente della Regione. Il Garante ha facoltà di formulare proposte e di richiedere all’Assemblea regionale, alle Commissioni parlamentari ed al Presidente della Regione l’avvio di iniziative ed interventi, per quanto di rispettiva competenza, a tutela dei diritti fondamentali delle persone soggette a restrizione della libertà personale. E’ comunque fatta salva la potestà del Garante di delegare in forma scritta, nei singoli casi in cui se ne prospetti la necessità, al Dirigente dell’Ufficio, anche accompagnato da altro funzionario dello stesso, il potere di fare ingresso nelle carceri, previo preavviso al direttore dell’istituto, per adempiere ai compiti espressamente indicati nella delega e l’osservanza dei criteri in essa contenuti.

6. Per lo svolgimento dei propri compiti, il Garante si avvale di apposito Ufficio speciale di diretta collaborazione e supporto cui è destinato, con decreto del Presidente della Regione, personale da individuarsi su proposta del Garante, nell’ambito delle attuali dotazioni organiche degli uffici regionali. Con proprio decreto, il Presidente della Regione, su proposta del Garante di concerto con il dirigente apicale dell’Ufficio, definisce, altresì, le modalità di funzionamento dell’ufficio. Al personale in servizio presso l’Ufficio del Garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e per il loro reinserimento sociale compete la stessa retribuzione accessoria omnicomprensiva prevista per il personale in servizio presso gli uffici di diretta collaborazione del Presidente della Regione e degli Assessori regionali.

7. La Regione assicura adeguate risorse umane, finanziarie e strumentali affinché il Garante possa svolgere la propria attività con la necessaria autonomia, indipendenza ed efficacia operativa.”

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2. Per le finalità del presente articolo è autorizzata, per gli esercizi finanziari 2019-2021, l’ulteriore spesa annua di 125 migliaia di euro. Ai maggiori oneri si provvede mediante riduzione di pari importo delle disponibilità della Missione 20, Programma 3, Capitolo 215704, accantonamento 1001.».

All’articolo 3 sono stati presentai emendamenti. Comunico che sono stati ritirati gli emendamenti 3.3 ed il 3.4. L’Assemblea ne prende atto.

Si passa all’emendamento 3.9, a firma dell’onorevole Schillaci, che ha facoltà di illustrarlo.

SCHILLACI. Signor Presidente, si tratta di una riscrittura che, in particolare, interviene, non solo sugli anni in cui resta in carica il garante equiparandolo alla maggior parte dei garanti e legandolo alla legislatura ma, soprattutto, sulla dotazione di risorse economiche, perché se noi dotiamo il garante dei detenuti di risorse dobbiamo intervenire su tutti gli altri garanti che abbiamo all’interno della nostra compagine regionale perché non vorremmo fare delle disparità tra garanti dei detenuti e gli altri garanti.

PRESIDENTE. Se questa riscrittura viene approvata di fatto è approvato l’articolo 3. Pongo in votazione l’emendamento 3.9. Il parere del Governo?

MUSUMECI, presidente della Regione. Favorevole.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

SAVONA, presidente della Commissione. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto, chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

Pertanto, l’articolo 3, così come sostituito è approvato. Si passa all’articolo 4. Ne do lettura:

«Articolo 4 Disposizioni sulla semplificazione delle certificazioni sanitarie in materia di tutela della salute in ambito scolastico

1. Ai fini della semplificazione amministrativa in materia di sanità pubblica e dell’efficacia delle prestazioni sanitarie nel territorio regionale, l’obbligo di certifica-zione medica per assenza scolastica, di cui all’articolo 42, comma 6, del Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1967, n. 1518, si applica per assenze di durata superiore ai dieci giorni, fatta eccezione per le ipotesi in cui i certificati medesimi siano richiesti da misure di profilassi previste a livello internazionale e nazionale per esigenze di sanità pubblica. La trasmissione del certificato può avvenire anche mediante posta elettronica inviata al dirigente scolastico.».

Sull’articolo 4 non ci sono emendamenti. Lo pongo in votazione. Chi è favorevole resti seduto, chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

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Si passa all’articolo 5. Ne do lettura:

«Articolo 5 Norme sulle modalità di gara e sui metodi di aggiudicazione dei lavori in Sicilia

1. Nella Regione siciliana, le stazioni appaltanti sono tenute ad utilizzare il criterio del minor prezzo, per gli appalti di lavori d’importo pari o inferiore alla soglia comunitaria, quando l’affidamento degli stessi avviene con procedure ordinarie sulla base del progetto esecutivo. La soglia di aggiudicazione è individuata dalla media aritmetica dei ribassi percentuali di tutte le offerte ammesse, con accantonamento del 10 per cento, sia delle offerte di maggior ribasso che di quelle di minor ribasso, indipendentemente dalla presenza di più offerte aventi identico ribasso a cavallo del taglio delle ali. Se il valore dato dal calcolo del 10 per cento è con la virgola, tale valore è arrotondato all’unità superiore. Se la seconda cifra dopo la virgola della somma dei ribassi offerti dai concorrenti, ammessi dopo il taglio delle ali, è dispari, la media è incrementata, percentualmente, di un valore pari alla prima cifra dopo la virgola della somma dei ribassi offerti dai concorrenti ammessi dopo il taglio delle ali. Se la seconda cifra dopo la virgola della somma dei ribassi offerti dai concorrenti ammessi, dopo il taglio delle ali è pari, la media è invece decrementata, percentualmente, di un valore pari alla prima cifra dopo la virgola della somma dei ribassi offerti dai concorrenti ammessi dopo il taglio delle ali. Qualora la prima cifra dopo la virgola è uguale a zero, la media resta invariata.

2. La gara è aggiudicata all’offerta che eguaglia tale soglia o che più si avvicina, per difetto, a quest’ultima. Nel caso in cui la media decrementata risulti inferiore all’offerta di minor ribasso ammessa alla gara, la gara è aggiudicata a quest’ultima. Le offerte espresse in cifra percentuale di ribasso sono ammesse fino a tre cifre decimali, le medie, invece, sono troncate alla quarta cifra decimale. Nel caso di più offerte uguali, si procede immediatamente al sorteggio. Qualora la stazione appaltante applichi l’esclusione automatica, la stessa ha l’obbligo di ricorrere al metodo di aggiudicazione di cui al presente articolo.

3. Le disposizioni di cui al presente articolo entrano in vigore a decorrere dall’1 luglio 2019.».

Onorevoli colleghi, l’articolo 5 presenta problemi di incostituzionalità. Noi lo consideriamo incostituzionale in quanto la disposizione presenta evidenti profili di incostituzionalità poiché interviene su materie di esclusiva competenza statale afferenti la tutela della concorrenza come, peraltro, recentemente affermato da una fattispecie analoga della Corte costituzionale.

FALCONE. assessore per le infrastrutture e la mobilità. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FALCONE, assessore per le infrastrutture e la mobilità. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Governo ritiene quest’articolo assolutamente importante, strategico. E’ vero che c’è stato un pronunciamento di incostituzionalità nel passato non lontanissimo, circa cinque anni addietro, questa norma, però, è una norma che potremmo definire all’interno di una cornice che opera lo Stato. E all’interno di una cornice questa norma crea una modalità, una mera modalità di aggiudicazione. Una mera modalità di aggiudicazione secondo la quale, date le offerte, tagliate le ali del 10 per cento, fatta la media si verifica qual è la percentuale dopo la virgola, se la seconda cifra dopo la virgola è dispari ci sarà l’incremento, se è pari ci sarà l’aumento. Cioè è un sistema che rende impossibile l’individuazione nei ribassi d’asta.

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Io vorrei ricordare una cosa alla Presidenza dell’Assemblea. Oggi le gare d’appalto, al disotto della soglia comunitaria, si aggiudicano col 37, 41, 43, 47 per cento creando una grave discrasia col sistema dei lavori pubblici. Da un lato abbiamo eccessivi ribassi d’asta che stritolano le aziende, dall’altro lato non sempre abbiamo dei lavori fatti a regola d’arte appunto perché le aziende, le imprese che devono necessariamente concorrere - o bevono, o muoiono, o affogano – sono costretti a dei ribassi d’asta eccessivi. Noi oggi con questo sistema cosa stiamo facendo? Stiamo rendendo un sistema assolutamente impermeabile a qualunque tipo di logica di cartello e lo abbiamo fatto con trecento simulazioni. Trecento simulazioni, le abbiamo verificate, secondo cui il sistema non è permeabile e ci sarebbe tutt’al più un ribasso d’asta che va dal 14 al 17 per cento. Significa che noi oggi mettiamo nelle condizioni le imprese di poter concorrere con un ragionevole utile d’impresa. L’utile d’impresa non è il 47 per cento, non è il 41, non è nemmeno il 35 per cento. L’utile d’impresa va dal 15 al 20 per cento. E nel momento in cui noi mettiamo in campo la possibilità di concorrere e di aggiudicarsi una gara, un lavoro, dal 14 al 17 per cento, facciamo una cosa giusta che tutto il mondo della piccola e media impresa in Sicilia ci chiede. Però qua c’è stato un problema. Ed è il problema della incostituzionalità. Questo problema, la Giunta Musumeci, lo ha risolto facendo un balzo in avanti. Quale? Abbiamo approvato le norme di attuazione, così come nel resto d’Italia. La Regione a Statuto speciale, il Trentino Alto Adige, ha approvato una norma di attuazione che consente per le piccole e medie imprese delle agevolazioni. All’interno di quella cornice ulteriormente intesa, noi abbiamo fatto le norme di attuazione che sono già alla Commissione paritetica che li ha anche approvate, le ha apprezzate favorevolmente. All’interno della prima cornice nazionale, all’interno delle norme di attuazione, noi cosa diciamo: questa norma leggasi come norma di attuazione per l’agevolazione delle PMI, delle piccole e medie imprese, nel settore dei lavori pubblici. Cosa gli diamo? Delle agevolazioni? Tutt’altro! Consentiamo loro di partecipare al mercato e alla libera concorrenza con delle regole che mettono in campo modalità di partecipazione che sono più congrue, che sono più razionali e che coincidono con le aspettative del mercato ma anche con i lavori che devono essere fatti a regola d’arte e secondo norme di legge. Ecco perché diciamo che questa norma è una norma che deve essere approvata per aprire eventualmente un tavolo, una trattativa. Ma io dico, questa norma è stata già, sapendo il Parlamento nazionale che in Sicilia – e sono venuti importanti esponenti anche del Movimento Cinque Stelle, il Capogruppo al Senato – hanno aperto anche loro un ulteriore fronte con lo sblocca-cantieri. Dove in parte hanno preso atto di questa nostra norma, di questo nostro disegno di legge o proposta normativa, e hanno introdotto qualche novità. Questa norma, invece, poiché rientra all’interno di una cornice di norme di attuazione, oggi, per la Sicilia, diventa assolutamente strategica ma diventa coerente con il dettato normativo nazionale e costituzionale.

PRESIDENTE. Assessore Falcone, io ho una nota degli Uffici che mi chiedono di non farla votare per incostituzionalità. Io però vorrei accertarmene personalmente. Per cui chiedo l’accantonamento anche di questo articolo 5. Io lo voglio vedere personalmente stasera, voglio capire quali sono queste norme. Per cui lo accantoniamo un attimo perché quello che lei dice mi convince, ma quello che mi dicono gli uffici pure. Per cui datemi il tempo per capirlo bene, anche attraverso l’aiuto di qualche esperto.

TANCREDI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà, anche se non lo discutiamo l’articolo, lo stiamo accantonando.

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TANCREDI. Signor Presidente, intanto questa norma per certi versi è gratificante essendo sostanzialmente la n. 14 del 2015, norma di questo Parlamento, impugnata dalla Corte costituzionale. Non tanto per il discorso del merito in sé, perché ovviamente il merito è assolutamente corretto. Perché è una norma che tecnicamente è assolutamente funzionale. L’Assessore Falcone ha 300 simulazioni. Io personalmente, da estensore della norma precedente, a casa ne ho ben 2.000 su questo schema di attuazione della norma. Il punto qual è? Non è un problema di merito ma è un problema che, ovviamente, e io in più tavoli, in più discussioni l’avevo anche manifestato come auspicio, a parer mio era necessario andare prima ad una interlocuzione allargata, possibilmente in una concertazione anche con le altre regioni, per arrivare ad avere una norma che partisse dallo Stato perché, come è noto, il Codice degli appalti è in una fase di profonda ristrutturazione. Ovviamente, essendo uno dei temi fondamentali sul quale girano svariate centinaia di miliardi in Italia è chiaro che in questo momento la discussione è molto approfondita e molto avanzata. Ma, ovviamente, una revisione del codice ha dei tempi, diciamo, lunghi. Quindi, teoricamente, a parer mio sarebbe stato molto più utile, per questo specifico ambito, andare a fare un ragionamento comune ed arrivare ad una norma condivisa ma condivisa fra tutte le regioni e con lo Stato. Io ho la certezza che anche se dovesse essere votato e, ovviamente, essendo una norma nostra che noi condividiamo nel merito non potremmo andare contro, è una norma che era del Movimento, ma ho certezza che verrebbe impugnata dallo Stato, perché è chiaro che nel momento in cui si desse la facoltà alla Regione siciliana di legiferare su una materia che permette di modificare la concorrenza, è chiaro che lo Stato non potrebbe fare altro che impugnarla. E questa è una certezza pressoché matematica. Il ragionamento qui deve essere,mi sorprendo che gli uffici abbiano fatto una eccezione soltanto tecnica…

PRESIDENTE. Lei non mi è stato di grande aiuto. Ha confermato quello che abbiamo detto. Per cui grazie. Non do la parola ancora su questo argomento perché è perfettamente inutile. Lo accantoniamo e poi decideremo cosa farne insieme al Governo successivamente. Si passa all’articolo 6. Ne do lettura:

TITOLO II Disposizioni finanziarie

«Articolo 6. Interventi finanziari in favore delle Città metropolitane e dei liberi Consorzi comunali

1. Il Ragioniere generale è autorizzato ad effettuare operazioni finanziarie per l’attualizzazione dell’importo massimo di 500 milioni di euro attribuito alla Regione siciliana, ai sensi dell’articolo 1, comma 883, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 entro il 31 dicembre 2019, da utilizzare secondo un piano e relativo cronoprogramma approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica, di concerto con l’Assessore regionale per l’economia, entro il 30 giugno 2019.

2. Gli oneri derivanti dalle disposizioni del comma 1, sono quantificati in 100 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari dal 2021 al 2025, di cui euro 91.625.509,05 quale rimborso della

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quota capitale, ed euro 8.374.490,95 per il pagamento della quota interessi nell’esercizio finanziario 2021.».

ZITO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ZITO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l’articolo 6 inizialmente aveva una formulazione diversa. Intanto facciamo la premessa che questo parte da quello che è stato l’accordo Stato-Regioni e quindi quello previsto dalla legge finanziaria del dicembre del 2018. Inizialmente prevedeva l’accollo dei mutui, quindi questo sistema di far sì che la Regione si facesse carico dei mutui contratti, ovviamente, dalle province. C’erano situazioni diverse dagli specchietti che erano venuti fuori, appunto, che ci erano stati forniti dai liberi consorzi delle Città metropolitane. Ovviamente venivano fuori situazioni diverse, come ad esempio quella di Siracusa dove la rata del mutuo era di circa 6 milioni e 7 l’anno, mentre altre realtà molto più virtuose da questo punto di vista, come ad esempio Trapani, aveva una rata annuale di 700 mila Euro. Quindi questa differenza, ovviamente, portava delle disparità. Perché? Perché i 540 milioni previsti nella legge di stabilità nazionale prevede che questi soldi vengano utilizzati sostanzialmente per scuole e strade. Mentre i mutui contratti sono anche di diversa natura non sono solo per questi due particolari fattispecie. Il discorso è che l’articolo 6, così come formulato, parla di operazioni finanziarie generali. Quindi non entra nello specifico. Noi presentiamo, c’è l’emendamento 6.5, dove praticamente diciamo che le somme vengono utilizzate così come previsto dalla legge nazionale per la manutenzione di strade e scuole e che in caso, al comma 3 del nostro emendamento, una quota di queste somme possa essere destinata anche al pagamento dei mutui per quelle opere, appunto, che siano strade e scuole. Perché questo? Per evitare che un emendamento così formulato possa andare in contrasto con quanto previsto dalla legge nazionale. Quindi, di incorrere anche in una possibile impugnativa. Non so, forse anche l’onorevole Zafarana mi suggeriva nel primo comma del nostro emendamento, quindi del 6.5, di aggiungere “previo parere della Commissione” se questo non è ostativo per il Governo.

MARANO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARANO, Signor Presidente, onorevoli colleghi, assessore Armao, ho una domanda tecnica, rispetto alle tabelle che sono state allegate al collegato. E’ un chiarimento rispetto all’attualizzazione da compiere; sono previsti 500 milioni che lo Stato ci darà nel corso del quinquennio 2021-2025. Nel 2020, ce li facciamo scontare, pagando solo nel 2021, come da Tabella B, che è allegata al collegato, 8,4 milioni di interessi e 91,6 milioni come quota capitale di ammortamento sulle operazioni finanziarie. La mia richiesta di chiarimento consiste nel conoscere come fare a trasferire alle province la somma di 500 milioni di euro, come da lei detto, anche ieri, se nel corso dei 5 anni, pagheremo interessi per circa 50 milioni, perché 8,5 milioni sono riferiti al solo anno, quindi vorrei capire quanto costa quest’operazione di attualizzazione e quanti soldi in meno riceveranno, considerando, appunto gli interessi indicati nella Tabella B, quanto ci costerà quest’operazione di attualizzazione.

CARONIA. Chiedo di parlare.

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PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARONIA. Signor Presidente, onorevole colleghi, stavo verificando in realtà anche alla luce dell’emendamento che stamani è stato votato in Commissione Bilancio, giustamente, ritengo io, che dà la possibilità di stanziare per il 2019 i 100 milioni di euro, frutto appunto dell’accordo con lo Stato e di quello che poi avverrà nei prossimi giorni, ci auguriamo, al Parlamento nazionale. Però con questa norma, che sostanzialmente poi provvede a dare una copertura per i cinque anni successivi, si creerebbe di fatto un vulnus di un anno, se ho capito bene! Potrei aver capito male, è anche una richiesta, perché per il 2019 siamo coperti dalla norma che abbiamo votato stamane perché si sono liberate queste somme. Dal 2021, la norma in questione darebbe copertura quinquennale, per cui avremmo paradossalmente l’annualità del 2020 scoperta. Poiché ci apprestiamo a dare di nuovo vigore a questi enti probabilmente mi interrogherei se trovassimo la possibilità di dare continuità, non è semplice però capisco che è importante.

ARMAO, assessore per l’economia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ARMAO, assessore per l’economia, Capisco la questione posta, ho verificato con la Ragioneria che ha spalmato l’intervento finanziario senza soluzione di continuità. Cioè la previsione per l’anno 2019 e 2020 ci consente di realizzare già subito la somma complessiva dal 20121 in poi. Stiamo attualizzando la somma più consistente, cioè i 100 milioni dal 2019. Io proporrei e credo che siate tutti d’accordo, che il termine del 30 giugno che ormai è imminente vada postergato di almeno tre mesi, in modo da consentire l’emanazione dei provvedimenti attuativi in termini congrui. Se lasciassimo la norma con questo termine, non ci sarebbe praticamente tempo per adottare gli atti dopo l’entrata della norma. Su questo mi permetto di preannunciare un subemendamento che certamente modifica il termine del 30 giugno e lo porta al 30 settembre. E’ tutto coperto, e ho sentito adesso la Ragioneria generale che ha fatto un prospetto complessivo, ed è tutto coperto senza soluzione di continuità.

LUPO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Dopo interverrà l’onorevole Cracolici.

CRACOLICI. A meno che l’intervento dell’onorevole Lupo, mi convinca, non interverrò!

PRESIDENTE. Speriamo. Ha facoltà di parlare l’onorevole Lupo, che ha un compito gravoso quello di convincere l’onorevole Cracolici.

LUPO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, Compito arduo. Penso che siamo già della stessa opinione quindi non farò fatica. Presidente, l’art. 6 ci propone di attualizzare i 500 milioni di euro che lo Stato ha previsto di dare con l’accordo poi trasfuso nella norma che sappiamo, 100 milioni all’anno nel periodo 2021-2025; come prima dicevano i colleghi, le risorse sono destinate fondamentalmente a manutenzione straordinaria di strade e scuole – cosa che non si evince dal testo dell’articolo 6, ma comunque c’è la norma nazionale – il tema è quanto ci costa questa operazione, cioè quanto costa alle casse della Regione siciliana attualizzare i 500 milioni? Al comma 2 si dice 8.374.490,95 l’anno, quale quota

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XVII LEGISLATURA 124a SEDUTA 19 giugno 2019 interessi per l’esercizio finanziario 2021, che moltiplicato 5, fa circa 42 milioni di euro: non mi sembrano pochi. Allora, intanto mi chiedo con quale criterio questi oneri passivi, questi oneri finanziari, questi interessi passivi siano stati calcolati, perché io penso che trattandosi di 500 milioni di euro, bisognerà rivolgersi al mondo finanziario – Cassa Depositi e Prestiti - non lo so, ma, diciamo o avete già una proposta concreta e una quantificazione certa, oppure: primo, si pone un problema di quantificazione della spesa; secondo, noi non siamo d’accordo a bruciare, per anticipare di qualche anno, quel che lo Stato ci deve, 42 milioni su 500 milioni complessivi, tranne che io non abbia fatto male i conti, ma invito il Governo, eventualmente, a correggermi. Terzo e ultimo motivo: ieri abbiamo discusso del fatto che con il nuovo accordo lo Stato ci riconosce, per liberi Consorzi e Città metropolitane, ulteriori 100 milioni di euro. Quindi, quando è nata la norma, a seguito del precedente accordo, l’accordo di cui abbiamo parlato ieri che destina a liberi Consorzi e Città metropolitane ulteriori 100 milioni di euro, ancora non c’era, allora mi chiedo se è ancora così urgente e strettamente necessario attualizzare questi 500 milioni, oppure se l’urgenza non c’è più perché in qualche modo il ristoro ottenuto con l’ultimo accordo di 100 milioni di euro può essere sufficiente. Ultima domanda, è questo riferimento al cronoprogramma approvato dalla Giunta su proposta dell’assessore regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica, cioè si vogliono destinare queste risorse a spesa corrente, cioè al funzionamento di liberi Consorzi e Città metropolitane? Perché diversamente non capisco perché il cronoprogramma viene adottato su proposta dell’assessore regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica: si fosse trattato di manutenzione di strade e scuole mi sarei aspettato, piuttosto, avere delle proposte dell’assessorato infrastrutture o dell’assessorato all’istruzione. Ci sono una serie di dubbi, signor Presidente, che in questo momento ci portano a dire che noi non siamo d’accordo. Se il Governo risponderà in maniera adeguata, valuteremo di conseguenza.

CRACOLICI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CRACOLICI. Signor Presidente, il collega Lupo mi ha convinto perché ha centrato le due questioni fondamentali di questo articolo. La prima questione, e lo dico al Presidente della Regione che non perde, giustamente, occasione per difendere la dignità e la funzione dei liberi Consorzi, ex province, e delle Città metropolitane, proprio in ragione di questo non capisco perché deve essere approvato dalla Giunta regionale un cronoprogramma per l’attuazione delle modalità di esecuzione di quelle risorse. Quelle risorse vanno distribuite, secondo i parametri previsti dalle norme, ai liberi Consorzi e alle Città metropolitane e saranno loro – oggi con i commissari, domani, quando prima o poi ci saranno gli organi elettivi, anche se di secondo grado – a decidere dove fare una strada, dove fare una scuola, secondo i principi di democrazia. Consentitemi, non mi pare una bella scelta di chi professa, come dire, la necessità di avviare questo decentramento sugli organi di secondo livello, approvare una norma che di fatto li sostituisce. Quindi, suggerirei al Governo di togliere la disposizione che rinvia a un atto di Giunta su competenze che sono delle province, o ex province. La seconda questione che, invece, è un po’ più delicata, assessore, perché adesso la dico con una logica, diciamo, molto semplicistica che noi attualizziamo 500 milioni di euro …

MUSUMECI, presidente della Regione. E’ lei al centro del nostro discorso!

CRACOLICI. Lo so, lo so che mi volete bene!

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PRESIDENTE. Presidente Musumeci, devo dire che l’ha guardata con una faccia severissima poco fa!

CRACOLICI. Chi io?

PRESIDENTE. Sì.

CRACOLICI. No, ma è stato l’onorevole Cordaro che mi ha invitato a fermarmi.

PRESIDENTE. Ah! Va bene; però, concluda per favore.

CRACOLICI. Dicevo, 500 milioni attualizzati dal 2021 al 2025 significa 100 milioni l’anno di un contributo che lo Stato ci darà in diversi anni e noi lo attualizziamo. Ma vorrei farvi notare che 42 milioni di euro di interessi – adesso lo dico a bassa voce – siamo di fronte a un tasso usuraio, perché siamo nell’ordine dell’8-9 per cento; allora, di cosa stiamo parlando? Per l’attualizzazione di un contributo ci sono dei parametri. Ma io non sono così sicuro che ci serva avere la massa finanziaria immediata per attività che, bene che vada, si spenderanno nell’anno di “x” anni. Allora, forse, quei 40 milioni, piuttosto che darli alle banche, diamoli alle province, perché siccome non si spenderanno nel 2021 tutti e 500 milioni si potrà programmare la spesa in maniera tale che quei soldi che oggi prevediamo di dare, sostanzialmente, al sistema finanziario li diamo alle province per spenderli nel territorio. Ho detto, credo, la stessa cosa dell’onorevole Lupo. L’ho detta a modo mio.

ARMAO, assessore per l’economia. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ARMAO, assessore per l’economia. Grazie agli importanti contributi che sono stati dati a una norma che assume un rilievo centrale. Mi permetto di fare una premessa, onorevole Lupo, che rende più chiara la convivenza dell’accordo di dicembre con l’accordo di maggio scorso, che queste sono somme per investimenti, mentre le somme dell’accordo integrativo che ha firmato il Presidente a maggio riguardano la spesa corrente. Quindi, noi abbiamo delle province che da un lato, se gli diamo solo spesa per investimenti, nel frattempo muoiono e, quindi, non possono fare investimenti; se diamo solo spesa corrente non riescono ad utilizzare, ad attualizzare. Hanno tanti progetti pronti e possono partire. Allora, prima questione: l’accordo di maggio, e quindi l’emendamento che riguarda l’accordo di maggio, concerne i 100 milioni di spesa corrente, che saranno distribuiti tra le province secondo i criteri normali, ordinari di assegnazione alle province. Ripeto: quantificazione che viene direttamente dalla Corte dei conti che tanto ha quantificato nell’audizione del 27 marzo alla Commissione “Bilancio” della Camera. Per quanto riguarda, invece, questa somma intanto vorrei dire riguarda scuole e strade perché, come bene ha ricordato l’onorevole Lupo, nella norma nazionale, nell’accordo la destinazione è a scuole e strade. La disponibilità finanziaria per un appalto, onorevole Cracolici, non può farsi per tempo, deve essere immediata nel momento in cui si bandisce. La giurisprudenza è pacifica nel dire che se fai un bando da 5 milioni i 5 milioni li devi avere, non te li puoi ricavare nel triennio di durata dei lavori. Ecco perché avevamo interesse, in questo momento, ad una forte spinta di dotazione finanziaria per investimenti nelle nostre province, perché le nostre province, soprattutto per quanto riguarda le scuole, sono in una situazione di pericolo che più volte l’assessore Lagalla ci ha evidenziato e le

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strade, che sono in uno stato di fatiscenza che tutti voi conoscete e come il ministro Toninelli ha potuto rilevare direttamente. Evidentemente, si tratta di interventi necessari per progetti in atto pronti presso le province. La somma. Si può anche convenire, onorevole Cracolici, sulla necessità dell’anticipazione di 500 milioni subito o potremmo fare 250 e 250. Ma questo, ripeto, non credo che nessuno oggi si stracci le vesti se non ci sono 500 milioni di euro disponibili immediatamente. Lo sforzo che il Governo ha voluto fare, proprio al fine di dotare le nostre province della massa finanziaria in favore delle imprese, perché queste sono tutte risorse che vanno al territorio e che sono fatte per micro interventi sul territorio, concernono peraltro un’attualizzazione che, intanto, avrà una dinamica scalare cioè gli 8 milioni del primo anno riguardano i 400 milioni di anticipazione i 500 milioni, è chiaro che man mano che diminuisce…

CRACOLICI. Sono per 5 anni.

ARMAO, assessore per l’economia… Sì, il primo anno abbiamo quantificato in 8 milioni, sì ma il primo anno riguarda il montante intero poi l’andamento dell’anticipazione scende e, quindi, scendono gli interessi perché la dotazione finanziaria complessiva riguarda il singolo anno. Dopodiché, noi non abbiamo interesse - e l’abbiamo preannunciato e l’abbiamo già detto in Commissione “Bilancio” - ad avviare un negoziato con le banche col sistema finanziario. Noi abbiamo avviato già e questa quantificazione che come voi vedete è al centesimo non all’euro, al centesimo, non ci saremmo sognati di mettere il “,95” tanto per dare un numero, ci viene dalla Cassa Depositi e Prestiti, cioè dalla Banca dello Stato del Ministero dell’economia, con la quale possiamo negoziare senza bisogno di far gare come voi sapete per evitare procedure farraginose che ci porterebbero mesi via; quindi, il nostro intervento così come ipotizzato e questa quantificazione iniziale riguarda una quantificazione che ci ha fatto Cassa Depositi e Prestiti. Attenzione, questo è il montante massimo, è chiaro che in sede di negoziato trarremo la maggiore spinta possibile dall’esigenza di attualizzare nel modo più conveniente possibile e al minore costo possibile per la Regione queste somme e portare a casa il risultato più conveniente. Parimenti quello che viene proposto di sentire la Commissione “Bilancio”, il Presidente Savona sa che ogni volta che la Commissione “Bilancio” ci ha chiesto di essere investita o di conoscere le questioni prima nessun problema è stato posto mai, però, appunto, il tema che giustamente evidenzia il collega Turano qui accanto a me è che una cosa sono le vicende strategiche, i piani, programmi o atti generali e altra cosa è una vicenda sulla quale, ovviamente, io non mi sottrarrò mai o chi verrà dopo di me a dare illustrazioni sul punto, ma certamente è opportuno non cristallizzarlo in una norma di legge; fermo restando la piena, assoluta disponibilità che voi conoscete perché la Commissione “Bilancio” mi conosce.

LAGALLA, assessore per l’istruzione e la formazione professionale. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LAGALLA, assessore per l’istruzione e la formazione professionale. Brevissimamente, onorevole Cracolici, per rafforzare ove ve ne fosse bisogno le considerazioni già svolte dal Vicepresidente della Regione, nel senso che, non è in pericolo la potestà programmatoria delle amministrazioni ex provinciali in quanto la programmazione degli interventi è richiesta nell’ambito del piano triennale per l’edilizia scolastica a tutte le province ad alcune condizioni che oggi sono imposte dalla legge, dalla normativa sulla sicurezza, quindi non vi è problema o interferenza con la libera programmazione delle amministrazioni locali.

CRACOLICI. Se lo approva la Giunta il cronoprogramma?

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LAGALLA, assessore per l’istruzione e la formazione professionale. No, la Giunta approva la divisione delle risorse poi …

PRESIDENTE. Assessore Lagalla, onorevole Cracolici, scusatemi noi abbiamo due problemi. Il primo: le televisioni che riprendono il dibattito. Quando lei interviene ogni 30 secondi a casa non sentono quello che lei dice quindi non capiscono la reazione e la risposta dell’Assessore. Quindi, primo, chiederei che lei non intervenga più. Secondo, pregherei che gli Assessori non rispondano all’onorevole Cracolici perché sennò usciamo pazzi! Cioè, in televisione non si capisce più niente! Domani quando io vado a leggere il resoconto d’Aula non si capisce più niente, perché le persone che riprendono non riescono a seguire questo dibattito! Quindi, onorevole Cracolici, la prego con educazione, con grande educazione da parte mia, di non interrompere più gli Assessori che parlano e supplico gli Assessori di non rispondere quando qualcuno dal posto vi fa delle osservazioni perché altrimenti noi non capiamo più niente! Prego, assessore Lagalla.

LAGALLA, assessore per l’istruzione e la formazione professionale. In ogni caso, e concludo, il ruolo della Giunta comunque si assume nel momento in cui viene approvata la programmazione che proviene dalle province perché noi approviamo in Giunta il piano triennale delle opere di edilizia scolastica.

DE LUCA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DE LUCA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, Governo e siciliani, Presidente e Assessore, noi come parte politica ovviamente guardiamo con favore a queste erogazioni che, per quanto concerne il nostro ruolo nel Governo nazionale, abbiamo concordato alla nostra stessa Regione. E vogliamo ricordare a questo Governo che è già una forzatura utilizzarne una parte per il pagamento dei mutui che riguardano le scuole e le strade e che andare oltre sarebbe del tutto impensabile. Però, Assessore, come è impensabile chiedere a questo Parlamento di votare una norma di cui conosciamo il costo del primo anno, e di cui non conosciamo il costo esatto del quinquennio! Sì, lo conosce lei ma non noi. In secondo luogo, non è detto e soprattutto non abbiamo contezza che ci sia la necessità di attualizzare l’intero importo. Quindi, io le proporrei, Assessore, di accantonare un attimo la norma e volendo potremmo anche scrivere un emendamento che prevede, per esempio, l’attualizzazione del 50 per cento della norma e così non andiamo a bruciare 40 milioni di euro di interesse o quello che è, ne andiamo a bruciare il 50 per cento in interessi, perché comunque tutto quello che noi daremo, che sia alla banca, ad un fondo o alla Cassa depositi e prestiti, questo non c’è scritto oggi nella norma, sono comunque soldi bruciati che togliamo ai siciliani, che togliamo alle scuole e che togliamo alle manutenzioni delle strade. Quindi, non ha neanche senso se noi non abbiamo una quantificazione dei progetti che sono attualmente eseguibili nel biennio 2019/2020 andare ad attualizzare 500 milioni che poi mi comporteranno un pagamento di interessi che comunque è elevato. Quindi, io proporrei di accantonare un attimo la norma, fare una ricognizione se siamo in grado nei tempi di conoscere qual è la misura, oppure azzardarci nella misura del 50 per cento ed il resto del 50 per cento lo prendiamo nelle cadenze che abbiamo riportate nell’accordo. Credo che sia una gestione da buon padre di famiglia che chi amministra la Cosa pubblica dovrebbe tenere sempre presente.

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PRESIDENTE. Se l’Assessore è d’accordo a questa proposta evito di dare la parola agli altri ed andiamo avanti. Assessore, è d’accordo con questa proposta o no?

ARMAO, assessore per l’economia. Sì, Presidente,mi scusi, se in sede di …

PRESIDENTE. Lei è d’accordo? Se lei è d’accordo andiamo avanti e poi ne parliamo.

ARMAO, assessore per l’economia. L’Aula è sovrana quindi sembra emergere questa volontà di dimezzare per noi va bene. La proposta era 500, dimezziamo. Io voglio soltanto sottolineare che il costo non è di 48 ma di 24 milioni; quindi, vi ho detto esattamente 24 milioni ve lo do all’euro 24.523.890,72.

PRESIDENTE. Onorevole Lupo, l’abbiamo accantonato, quindi sull’argomento parliamo quando lo riprendiamo. Si passa all’articolo 7. Ne do lettura:

«Art. 7. Patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie

1. Al fine di ridurre l’impatto finanziario sul sistema sanitario regionale delle disposizioni di cui all’articolo 6 della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3, che ha posto a carico del Fondo sanitario gli oneri del mutuo sottoscritto ai sensi dell’articolo 2, comma 46, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 tra il Ministero dell’Economia e la Regione siciliana, la Giunta regionale, su proposta degli Assessori regionali per la salute e per l’economia, previa intesa con i soggetti interessati, promuove, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, della legge regionale 28 dicembre 2014, n. 17 e successive modifiche ed integrazioni, un piano straordinario di valorizzazione e/o dismissione del patrimonio immobiliare disponibile delle aziende sanitarie, nel rispetto delle vigenti disposizioni in tema di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, da attuare anche mediante conferimenti, ove previsto, a fondi immobiliari esistenti istituiti ai sensi delle disposizioni statali o regionali vigenti.

2. Le Aziende sanitarie, entro il 31 dicembre 2019, definiscono la ricognizione e la valutazione del patrimonio immobiliare non strettamente destinato alle attività sanitarie, oggetto del piano di cui al comma 1. L’Assessorato regionale della salute è autorizzato ad avvalersi prevalentemente, tramite convenzione, dell’Agenzia delle entrate - Dipartimento territorio, ovvero di risorse interne all’amministrazione o, in subordine, di soggetti in possesso di comprovata esperienza e/o abilitati per supportare le Aziende sanitarie nell’espletamento della suddetta attività, a valere, nel limite di 1.000 migliaia di euro, delle risorse del Fondo sanitario».

PASQUA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PASQUA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, Assessori, l’articolo 7 si prefigge il fine di ridurre gli oneri del mutuo sottoscritto ai sensi dell’articolo 2 del comma 46 della legge n. 244 il carico sul fondo sanitario regionale, come? Diciamo, vendendo gli immobili disponibili del Servizio sanitario regionale. Questa norma, questa finalità può essere comunque, è apprezzabile però sconta un piccolo problema: attualmente ci sono parecchie Aziende sanitarie che hanno in utilizzo immobili in affitto, cioè da un lato vogliamo vendere degli immobili disponibili, ma dall’altro abbiamo degli immobili

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in affitto. Ok, la finalità è giusta, dobbiamo portare dentro delle risorse fresche su immobili valorizzando immobili che non hanno un utilizzo diretto, ma dall’altra parte paghiamo affitti.

Presidenza del Vicepresidente DI MAURO

Vi invito alla riflessione. Su questo articolo il Governo, proprio per consentire di evitare che le aziende continuino ad avere un problema di bilancio. Ok, sono d’accordo, dobbiamo sistemare il problema del mutuo, ma non dobbiamo lasciare un problema al bilancio delle aziende. Per questo, e mi dispiace che non c’è l’Assessore, in una delle notti di marzo, quando facevamo, si trattava in Commissione “Bilancio” proprio questo articolo, abbiamo anche cercato di migliorare il comma 2, abbiamo inserito che alla valorizzazione partecipassero dipendenti dell’Agenzia delle Entrate oppure utilizzando risorse interne ove disponibili per trovare la valorizzazione migliore di questi immobili disponibili. Per questo invito il Governo ad una piccola riflessione su questo articolo e se è possibile anche un piccolo miglioramento in questo senso, magari, migliorandolo. Io ho presentato un emendamento al comma 2, il 7.4, ma anche del comma 1, chiedo al Governo, se l’assessore Armao mi ascolta, se potete migliorarlo in questo senso, magari procedere alla valorizzazione degli immobili, ma prima espletare, ove possibile, la possibilità di togliere gli affitti, utilizzando gli immobili che sono disponibili allo stato attuale. Vi ringrazio.

GUCCIARDI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUCCIARDI. Signor Presidente, Presidente della Regione, Governo, onorevoli colleghi, lo spiego subito è semplicissimo. La norma proposta dal Governo è una norma meritevole certamente di attenzione perché parte dall’articolo 6 della legge n. 3 del 2016 che, prendendo atto di avere superato sostanzialmente, essendo al secondo o al terzo esercizio di posizione più rispetto ai conti della Regione, partendo dal famoso piano di rientro del 2007, correttamente il Parlamento ha votato una norma che dava la possibilità di alleggerire il carico del bilancio della Regione che pagava sostanzialmente i debiti della sanità e cominciare a scaricare con 127 milioni previsti proprio dalla legge citata dalla vostra proposta all’articolo 7 del testo ed avere la possibilità, quindi, di cominciare a scaricare il bilancio della Regione di questi oneri, sostanzialmente. Quindi, è corretto, è anche corretta l’argomentazione anche se c’è la proposta dell’onorevole Pasqua di una riscrittura che, tuttavia, non ritengo necessaria sul comma 1 perché il comma 1 tiene conto esattamente di quello che il decreto legislativo n. 592 del 1992, assessore Armao, e le successive modifiche ed integrazioni, prevedono cioè che l’aziendalizzazione, non si chiamano Aziende per caso, evidentemente, essendo passate le Unità sanitarie locali alla gestione economico- finanziaria, alla gestione economico-patrimoniale, dovevano dismettere tutti i beni che non vengono utilizzati per fini sanitari e, quindi, recuperare patrimonio e recuperare risorse. Quindi, il primo comma è assolutamente corretto ed ha la nostra condivisione. Per quanto riguarda il secondo comma su cui ho presentato un subemendamento, l’onorevole Pasqua, io credo che per l’attività che da tempo, oltre dieci anni, fa l’Assessorato rispetto alle Aziende, cioè nel senso dell’attrezzare dal punto di vista culturale le Aziende per le competenze che il personale delle Aziende sanitarie ed il personale dell’Assessorato che già hanno e, quindi, la necessità di fare in modo che la ricognizione e la valutazione del patrimonio immobiliare, non strettamente destinato alle attività sanitarie, oggetto del 1° comma, l’assessorato regionale alla salute fosse autorizzato ad avvalersi, per fare questa ricognizione ed imporre, soprattutto, questa ricognizione alle aziende, avvalersi del personale interno, ovviamente, che è di assoluto valore. Infatti, anche ora mi risulta ci sono interventi ripetuti di aggiornamento del personale delle aziende sanitarie ed ovviamente dell’Agenzia delle entrate e dipartimento delle entrate.

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Ritengo che, allo stato, considerato che si sta cominciando adesso e che è un’operazione molto complessa, non sia necessario immaginare di potersi recare all’esterno perché, assessore Armao, lei sa benissimo che, assessore Razza, non l’avevo vista, le chiedo scusa - mi rivolgevo all’assessore Armao, al Vicepresidente della Regione ed al Presidente della Regione – in questa prima fase, assessore Razza, non si commetta l’errore che è stato commesso, in buona fede, evidentemente, negli ultimi 10/15 anni, di avvalersi dell’assistenza tecnica per poi non ritrovarsi alcuna competenza all’interno dell’Assessorato. Ed avere spese per l’assistenza tecnica e, poi, io immagino l’Assessore per la salute attuale quanti problemi avrà, come li avranno avuti quelli in precedenza, servendo l’assistenza tecnica sostanzialmente a sostituire le non competenze che ci sono all’interno degli assessorati. Io dico, pertanto, in questa prima fase, se ci avvaliamo dell’Agenzia delle entrate, ci avvaliamo delle risorse umane interne all’assessorato, che ci sono e sono di valore, delle risorse umane interne alle aziende sanitarie ed alle aziende ospedaliere, credo che avremmo dato un impulso verso una maggiore valorizzazione del personale ed uno stimolo al personale ad esercitare una funzione che è propria del personale dell’assessorato e delle aziende sanitarie. Condiviso, quindi, l’articolo quasi nella sua totalità, penso che potremmo se, in avvenire, dovesse rendersi necessario, si potrebbe intervenire successivamente. In questa fase, immaginare di avvalersi di risorse esterne potrebbe vanificare, esattamente, quello che è stato scritto, per esempio nel 1° comma, e cioè che dobbiamo costringere le aziende sanitarie a dismettere tutto il patrimonio che non ha finalità sanitarie. Questo è il senso del subemendamento che abbiamo proposto senza alcuna finalità se non sia quella di raggiungere l’obiettivo di valorizzare le risorse che le aziende sanitarie hanno spesso, da qualche secolo, spesso da qualche secolo, e che non hanno mai utilizzato perché non sono utilizzate a finalità sanitarie, pur pagando, come dice il collega Pasqua, spesso degli affitti, perché non ci sono i locali sufficienti a poter svolgere le funzioni sanitarie proprie delle aziende sanitarie, delle aziende ospedaliere e di tutta la struttura sanitaria.

CARONIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CARONIA. Signor Presidente, in realtà, intervengo in parte, in maniera difforme rispetto all’intervento del collega Gucciardi, poiché ritengo che la ratio di questa norma sia esattamente quella opposta, cioè cercare di rendere agevole il personale di dismissione di quel patrimonio che non è prettamente utilizzato per le finalità delle Aziende sanitarie, può avvenire, probabilmente, in maniera molto più rapida, se ci si avvale della procedura di cui al comma 2, proprio perché se dovessi fare un’analogia rispetto a quello che è e avviene nei comuni, devo dire che, purtroppo, per l’impasse dell’incapacità delle amministrazioni di mettere a regime o valorizzare, patrimonializzare, locare o patrimonializzare a vario titolo non avviene. L’assessore Razza ricorderà, si era discusso in Commissione “Bilancio” sull’opportunità di estendere questa norma anche agli enti locali, ovviamente attagliandola alle esigenze degli enti locali, ricorda assessore Grasso che abbiamo parlato di questo. Perché, purtroppo, da consigliere comunale, mi ritroverò nei prossimi giorni a dover votare l’ennesimo elenco del patrimonio non alienato e non patrimonializzato che è esattamente lo stesso dell’anno scorso, così come dell’anno precedente. Poiché si tratta di una quantità di immobili ingenti che potrebbero dare agli enti locali una boccata di ossigeno, ma poiché all’interno dei comuni, così come nelle ASP, non siamo nelle condizioni di poter celermente mettere su degli uffici che si occupino, in maniera dedicata innanzitutto alla catastazione, poi valorizzazione e patrimonializzazione dei beni, il mio invito al Governo – ed in quel caso l’assessore Razza lo aveva accolto positivamente – era quello di aggiungere una norma

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parallela – perché qui stiamo parlando di sanità, lì parliamo di enti locali – con la stessa, identica ratio, cioè agevolare con lo stesso percorso e la stessa modalità l’alienazione, patrimonializzazione che dir si voglia dei beni degli enti locali perché versano esattamente nelle stesse condizioni: l’impossibilità di locarli o addirittura di catastarli. Il Comune di Palermo, solo per dare un dato, ha 30 milioni di beni che non sono strettamente legati all’attività istituzionale che, da più di 10 anni, si trovano in un elenco e lì restano. L’occasione era questa. Il Governo in quest’occasione ha fatto un dispositivo piuttosto snello, sono pochi articoli; però, se troviamo l’opportunità – non so in che modo, in che occasione – io avevo lanciato il tema in Commissione, ma se troviamo o il Governo si assume un impegno, anche qui in Aula, rispetto alla possibilità di portare avanti questa norma, io ritengo che noi andiamo incontro ad un’esigenza che non ho raccolto io ma tutti gli enti locali – l’ANCE ce lo ha anche detto – l’assessore Bernardette Grasso ne è pienamente consapevole e, credo, anche consenziente perché ne abbiamo a lungo parlato, è un’esigenza sentita da tutti gli enti locali. Per cui, poiché gli assessori Razza e Grasso ne avevano entrambi valutato la positività, io mi auguro che il Governo la tenga in debita considerazione.

CAPPELLO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CAPPELLO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, Assessore, lei sa che in Commissione “Sanità” abbiamo apprezzato e condiviso almeno la prima parte della norma perché sulla seconda parte abbiamo anche noi sollevato diversi dubbi e pensiamo che la seconda parte – perché, come lei sa Assessore, in Commissione si è sviluppato un buon dibattito – vada nella direzione opposta dello scopo stesso della norma che nel comma 1 compie un’operazione positiva per la Regione. Per cui, volevo semplicemente dire che il Movimento Cinque Stelle apprezza il subemendamento proposto dall’onorevole Gucciardi e, ovviamente, voteremo a favore.

LO CURTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LO CURTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, Assessori, quando abbiamo apprezzato questa norma anche in Commissione “Bilancio”, ho immediatamente – col senso pratico che connota noi donne – immaginato, per esempio, visto il problema gravissimo che riguarda le scuole superiori, cioè le scuole del secondo ciclo di istruzione che appartengono alle ex province ed in provincia di Trapani il commissario ha già mandato lettere di dismissione di tutti gli affitti passivi delle scuole superiori, proprio perché, con la nota questione che investe i bilanci ed i mancati trasferimenti alle province, chiaramente non ce la fanno a pagare le scuole. Allora ho immaginato, per esempio, che c’è il vecchio nosocomio di Marsala che è un grandissimo edificio, oggi abbandonato, quasi abbandonato, proprio perché non è più adeguato allo scopo. Questo edificio, mi riferisco sia all’Assessore Razza, sia all’Assessore competente per la pubblica istruzione, potrebbe essere oggetto di una convenzione, di un passaggio tra l’ASP di Trapani, che ne è il proprietario, al Comune di Marsala. Il Comune, per altro, potrebbe chiedere all’Ufficio che è istituito presso la Regione, presso il Governo della Regione, per la progettazione.

Presidenza del Presidente MICCICHE’

E si potrebbe così realizzare, tra virgolette, anche un intervento che serve alla pubblica utilità, sottrae all’incuria, al degrado, un’importante struttura, fino a qualche anno fa utilizzata come

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ospedale. E può essere utilizzata appunto per le scuole di quella città, la città di Marsala, che oggi hanno e vivono, insieme a tante altre scuole della provincia un dramma assoluto: il fatto di non potere essere più funzionanti a partire dal 1° settembre se non si troverà una strategia, una risoluzione che non è facile vista la condizione in cui versano appunto i bilanci delle ex province. Ecco perché questa norma, invece, facilita operazioni di questo genere e permette la valorizzazione degli immobili, del patrimonio immobiliare.

DI MAURO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DI MAURO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che questa norma sia quanto mai opportuna per due ragioni. Una l’ha certamente espressa l’onorevole Gucciardi perché ci porta a trasferire i 127 milioni dalla copertura di spesa sulla sanità a risorse invece a carico del bilancio. L’altra, che dobbiamo ricordare, è che noi abbiamo fatto, credo lo scorso anno, una norma che ci impone entro il 31 dicembre 2020 a lasciare tutti gli immobili che la Regione in questo momento ha locato, pena la responsabilità contabile dei dirigenti preposti al servizio. Credo che proprio nel settore ospedaliero, che spesso hanno origine di beneficenza, ci sono una serie di proprietà e di immobili che, lasciate nel tempo senza che ci sia stata una cura adeguata, perché purtroppo le strutture ospedaliere non hanno uffici tecnici di eccellenza, non solo c’è il dimenticatoio per cui c’è gente che paga 4 euro di locazione, come è successo tempo fa nell’ASP di Agrigento ed è stato argomento di discussione sulla stampa regionale. Ma credo che sia quanto meno necessaria, assessore Razza, la possibilità anche di avere una serie di risorse. Perché se noi vogliamo essere nelle condizioni di avere consapevolezza di quello che è il patrimonio reale del sistema sanitario, che spesso sono donazioni, credo che la cifra di un milione serve ad avere consulenti – mi permetto di dire che non c’entrano niente i Geni civili, le altre strutture – di un certo livello. Ed è comunque una somma di gran lunga inferiore a quella che è stata appostata al tempo della valorizzazione dei beni immobili della Regione siciliana. Stiamo parlando di un milione con 80 milioni. Quindi credo che sia una cifra adeguata, responsabile, di chi vuole fare un processo di valorizzazione e, soprattutto, mettere a conoscenza di tutto il sistema siciliano che ci sono beni immobili che hanno anche un valore importante. Mi riferisco anche a terreni, terreni per migliaia e migliaia di ettari, che sono lasciati a persone che hanno anche l’interesse ad acquistarlo. Si tratta di avviare le procedure necessarie per mettere in condizione il sistema sanitario di incassare alcune risorse e di pagare, ovviamente, quello che è dovuto rispetto al costo che la Regione ha, a proposito del debito sulla sanità.

RAZZA, assessore per la salute. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RAZZA, assessore per la salute. Signor Presidente, onorevoli deputati, la norma che è stata proposta ed apprezzata anche nel corso dell’iter in Commissione, nasce da una esigenza sostanziale. L’esigenza è quella di poter restituire i livelli essenziali di assistenza, quella enorme parte del patrimonio che fu spostata dal bilancio della Regione nella parte non riservata al Fondo sanitario sul Fondo sanitario. L’onorevole Gucciardi, che mi ha preceduto nel ruolo, sa peraltro che questa è una contestazione specifica che il tavolo di monitoraggio congiunto dei Ministeri dell’Economia e della Salute pone alla Regione siciliana perché, da parte del Ministero dell’Economia, si rileva che quella somma

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superiore a 120 milioni di euro agisce in sottrazione ai livelli essenziali di assistenza che vengono erogati in Sicilia. Il sistema complessivo spingeva esattamente a questo obiettivo. Valorizzare il patrimonio finalizzando ogni atto di valorizzazione alla sottrazione di questa quota. Nell’ambito del dibattito che si è svolto in Commissione Bilancio si è correttamente valutato come in via prioritaria, e io di questo sono assolutamente convinto, queste azioni possono essere svolte mediante una convenzione, che in ogni caso è a titolo oneroso, tra la Regione siciliana e l’Agenzia delle Entrate o in subordine attraverso le strutture già presenti nei dipartimenti della Regione siciliana. La ulteriore previsione che era stata anche valutata insieme al tavolo di monitoraggio di una minima dotazione è una clausola di salvaguardia posta soltanto nel caso in cui essendo principale l’obiettivo di sottrarre i 120 milioni dal Fondo sanitario solo nel caso in queste due prioritarie azioni, la Convenzione con l’Agenzia delle Entrate e l’utilizzo di risorse interne, non dovessero essere sufficienti a raggiungere. Mi rimetto ad una valutazione che, però, gli onorevoli parlamentari conoscono bene. Quante volte ci è capitato di sostenere che da parte degli enti locali non si potesse determinare spesa per carenza di strutture interne, o per la progettazione o per la valorizzazione? Io ritengo che posto in termini di assoluta priorità e, quindi, con la responsabilità che un dirigente dovrà, nella eventualità, dichiarare le ragioni per le quali non esiste la possibilità di fare ricorso a strutture interne, la previsione della parte seconda del comma 2, dell’articolo 7, ci consente di potere dire “entro la fine dell’anno e, cioè prima della valutazione del bilancio 2020 anche da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che la Regione un’azione di programmazione l’ha compiuta”. E’ ovvio che si tratta di una ipotesi residuale, quindi io insisterei rimettendomi, comunque, ovviamente, alla valutazione dell’Aula perché assai più importante è l’obiettivo indicato all’articolo 7 comma 1, di valutare quella formulazione perché la formulazione che oggi è contenuta nel fascicolo è quella che è stata valutata nell’ambito della II Commissione proprio nel corso di un dibattito che ha visto compartecipe tutte le forze politiche e, quindi, non era la formulazione originaria proposta dal Governo ma era la formulazione che è sembrata più di buon senso per raggiungere l’esigenza di vedere prioritario l’intervento pubblico e solo al più residuale l’intervento mediante una procedura che, comunque, è di evidenza pubblica.

PRESIDENTE. Onorevole Lupo, mantiene gli emendamenti soppressivi 7.1, 7.2 e 7.3?

LUPO. Li ritiro.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. Si passa all’emendamento 7.4.1, degli onorevoli Gucciardi ed altri. Il parere del Governo?

RAZZA, assessore per la salute. Il Governo si rimette all’Aula.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

SAVONA, presidente della Commissione. La Commissione si rimette all’Aula.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento 7.4.1. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

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Pongo in votazione l’emendamento 7.4, degli onorevoli Pasqua ed altri. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7, così come emendato. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

Si passa all’articolo 8. Ne do lettura:

«Art. 8. Disposizioni in materia di trasporto pubblico

1. Al fine di incrementare le condizioni di sicurezza del trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, è autorizzata l’ammissione gratuita a bordo dei mezzi dell’AST degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, alle Forze Armate e ai Corpi dello Stato, nel rispetto delle condizioni contrattuali, entro il limite di spesa di 4.000 migliaia di euro.

2. Ai fini di incentivare la mobilità, urbana ed extraurbana, gli studenti universitari, gli anziani ultra sessantacinquenni, nonché i disabili di cui al comma 1 dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, sono ammessi gratuitamente ad usufruire del trasporto pubblico locale effettuato dall’AST sino alla concorrenza dello stanziamento di 6.000 migliaia di euro.

3. Gli interventi di cui al presente articolo sono effettuati a valere sulle risorse della Missione 1, Programma 3, Capitolo 478102.

4. Entro trenta giorni dalla pubblicazione della presente legge, con decreto dell’Assessore regionale per le infrastrutture e la mobilità è data attuazione alle disposizioni di cui al presente articolo».

Comunico che è stato presentato l’emendamento soppressivo 8.4, degli onorevoli Di Paola ed altri.

DI PAOLA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DI PAOLA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, Governo, cittadini, in merito all’articolo 8, stavo presentando un emendamento che andava a modificare l’articolo, mettendo semplicemente che la Regione siciliana da 10 milioni di euro ad AST, perché entrando nel merito nei due commi, inizialmente noi diciamo al fine di incrementare le condizioni di sicurezza del trasporto pubblico locale. Ora dico la sicurezza, la si pensa solamente se noi andiamo a dare, 4 milioni di euro per le forze dell’ordine che usufruiscono di AST? E tutte le altre forze dell’ordine che magari viaggiano su altre compagnie? Cioè stiano creando una discriminante che, a mio modo di vedere, è difficile da capire, stessa cosa per quanto riguarda il comma 2. Nel comma 2 andiamo a dare 6 milioni di euro per agevolare gli studenti universitari. Ma noi abbiamo già approvato un disegno di legge sul diritto allo studio, dove andiamo a rendere gratuito il trasporto pubblico locale agli studenti universitari con borsa di studio? Ora dico, anche qui, c’è un

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po’ di conflitto, noi diamo 6 milioni di euro da un lato agli studenti universitari con il disegno di legge per il diritto allo studio che usufruiscono di borsa di studio. Qui invece li diamo a tutti gli studenti universitari? Potevamo semplicemente scrivere che stiamo dando questi 10 milioni ad AST è inutile andare a mettere questi due commi, difficili anche da interpretare. La sicurezza non viene garantita semplicemente se io do dei fondi per le forze dell’ordine e poi in che quantità? Mi sembra un po’ ambigua Presidente, magari se l’assessore può dare delucidazioni.

FALCONE, assessore per le infrastrutture e mobilità. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FALCONE, assessore per le infrastrutture e mobilità. Signor Presidente, onorevole colleghi, questo articolo nasce da un’esigenza che poi diventa duplice. La prima esigenza è quella che viene descritta al comma 1, poi abbiamo la seconda esigenza che viene descritta al comma 2. La prima esigenza è quella di consentire la sicurezza dei mezzi pubblici. I mezzi pubblici del trasporto pubblico locale sono quelli dell’AST, che fanno trasporto pubblico locale urbano e trasporto pubblico locale extra urbano. Perché vogliamo incrementare i livelli di sicurezza? Perché un soggetto appartenente alle forze dell’ordine o alle forze dello Stato presente in un mezzo, in un vettore del trasporto pubblico locale crea sicuramente maggiore serenità, in un momento in cui anche vi sono stati dei fatti di violenza, dei fatti criminogeni, dei fatti che hanno destato preoccupazione. Questa norma riporta quindi la possibilità di consentire alle Forze dell’Ordine, alle Forze dello Stato, poter viaggiare gratuitamente, dà un aiuto a coloro che sono servitori dello Stato e che garantiscono la nostra sicurezza ma mette anche nelle condizioni, gli stessi vettori di avere una maggiore salvaguardia in termini di sicurezza per i propri viaggiatori. La norma non si ferma però al comma 1, ma procede anche al comma 2. A chi abbiamo esteso la possibilità di poter viaggiare gratuitamente. Cioè la gratuità a chi l’abbiamo assegnata? L’abbiamo assegnato anche agli studenti! Qua c’è stato un piccolo refuso, quindi chiederò che venga sottratta e tolta la parola “studenti universitari”, perché studenti sono anche gli studenti delle scuole medie di secondo grado che devono poter viaggiare gratuitamente, considerate che molte volte le famiglie, devono sopportare un peso, poi abbiamo gli anziani, ultra sessantacinquenni. E’ una norma che anche oggi viene attuata, salvo il fatto che abbiamo previsto soltanto 674 mila euro alla Tabella ‘G’, molto poco, onorevole Caronia. E allora dobbiamo, con questa norma, incrementare; e abbiamo fatto degli studi, non è che i 6 milioni li abbiamo messi là così: abbiamo fatto uno studio e una verifica con l’Azienda siciliana trasporti che ci ha dato anche un parametro; in più abbiamo previsto per i disabili, ma vi sembra una cosa fuori dal mondo o non è un fatto civile che una Regione si metta, come dire, dia priorità alle categorie fragili. Noi oggi siamo stati, come dire, al centro di una querelle l’anno scorso, due anni fa, per quanto riguarda le categorie fragili a proposito dei disabili. Noi cosa stiamo facendo? Stiamo estendendo una misura di aiuto anche nel trasporto pubblico locale e la stiamo, quindi, garantendo agli ultra sessantacinquenni, viene già garantita, la stiamo estendendo a più soggetti e non a chi arriva primo escludendo gli altri, la stiamo estendendo alle categorie fragili, ai disabili, la stiamo, stiamo dando un diritto allo studio con la gratuità nel trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano agli studenti, che non sono soltanto studenti universitari, ma sono studenti, quindi, immaginiamo noi studenti di secondo grado anche. E perché questo? Perché un ragazzo che si deve muovere, ad esempio, a Palermo da una parte di Palermo a un’altra parte deve, magari, essere sottoposto a un balzello di non poco conto, cioè al biglietto che può pagare col tram, che può pagare con l’autobus o qualunque altro mezzo vettore di trasporto. E così anche nelle altre città o da una città a un’altra.

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Poi, se dobbiamo dirla tutta, e lo voglio dire al collega Di Paola, attenzione, noi l’AST è stata criticata per tanto tempo, per tanti anni e in più ha avuto, anche, una procedura di infrazione per la prima volta, all’AST, diamo soldi in cambio di una controprestazione, cioè noi oggi diamo denaro, ma diamo denaro non a fondo perduto, non come aiuto di Stato, non come alterazione del principio della libera concorrenza nel mercato, ma lo diamo in cambio di una controprestazione che deve fornire, a chi? Alla Regione siciliana. E chi sono, alla fine, i destinatari? Le forze dell’ordine, le forze dello Stato, gli ultra sessantacinquenni, i disabili e gli studenti. Scusate, ma non penso che sia una misura fuori da una logica, ha una sua razionalità, è una misura di buon senso, è una misura che ci hanno chiesto, che ce la chiedono, che ce la chiedono tutti; oggi perché non dobbiamo, invece, far fronte e dire sì a una norma che non è di questa o di quell’altra politica, ma è una norma che il Governo oculatamente ha voluto sottoporre all’attenzione e deve diventare patrimonio dell’intera Regione siciliana.

CRACOLICI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CRACOLICI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, devo dire che l’onorevole Falcone, che oltre a essere assessore è un deputato che ormai fa parte della categoria dei deputati di lungo corso, mi ha colpito per la quantità di – lo dico con gentilezza – di inesattezze con cui ha illustrato questa norma. Voglio dire all’onorevole Falcone: primo, questa norma esisteva nell’ordinamento della Regione fino al 2009, sa perché non esiste più? Perché la Regione – e lo dico a tutela sua e della struttura – trovatemi un funzionario, un dirigente che firmerà il provvedimento di trasferimento all’AST dei 4 più 6 senza che ci siano criteri per stabilire come si verifica il personale che accede a quei mezzi, con quali strumenti di misurazione. Cioè, vi voglio dire semplicemente che su queste questioni si sono aperte procedure e polemiche anche con la Corte dei Conti, perché tra l'altro tra i beneficiari della vecchia norma vi era pure la Corte dei Conti, per cui dentro la Corte dei Conti si sollevò una questione sull’utilizzo di strumenti di questo tipo che, di fatto, sono contributi senza controllo. E l’Amministrazione regionale non lo può fare. Tutte le cose che ha detto lei sono un bel manifesto dei sogni: gli studenti, i disabili, i vecchietti, la polizia, i carabinieri, ci mancherebbe! Solo che lei non può fare una norma senza stabilire come effettivamente potrà erogare questi biglietti. Allora, lei parla di sicurezza. Se parliamo di sicurezza lei sta dicendo che, ad esempio, carabinieri, polizia e forze dell’ordine possono accedere nei mezzi dell’AST. Tra l’altro ha detto una cosa che l’assessore ai lavori pubblici e ai trasporti non può dire: che il servizio pubblico lo fa l’AST. Attenzione! I mezzi in concessione fanno tutti servizio pubblico, quindi i mezzi pubblici non sono solo quelli dell’AST. Tutti coloro che fanno servizio di autolinee in concessione svolgono una funzione pubblica. Chiudo la parentesi su questo. Se, quindi, chiediamo di avere la sicurezza sui mezzi, significa che potrà accedere soltanto personale in servizio. Chi lo stabilisce che il personale è in servizio? Ci sarà un comandante dei carabinieri che la mattina ci dirà che il signor Cracolici svolge funzioni in servizio? Cioè noi rischiamo di fare norme che roviniamo i nostri dipendenti, perché poi ci vorrà qualcuno che dovrà fare un decreto e si dovrà assumere, lui, la responsabilità di attestare che quelle risorse sono finalizzate ai sensi di legge. Ecco perché dico, assessore, questa norma c’era; è stata abrogata perché non si poteva rispettare. Quindi io dico ci sono le migliori intenzioni; devono fare poi i conti con i sistemi amministrativi vigenti! Perché l’AST si e gli altri no? Allora se il problema è dare 10 milioni all’AST, trovate … ci sono mille modi per dare 10 milioni all’AST! Punto. Non si trovano norme che rovinano, poi, i funzionari che dovranno fare un decreto assumendosi, loro, la responsabilità di una modalità, come dire, fantasiosa di trasferimento di risorse dalla Regione all’AST.

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Spero di avere spiegato il senso, per cui io chiedo al Governo di rifletterci meglio. Ripeto. Io non sono contrario a dare i soldi all’AST o non sono sicuramente contrario a far viaggiare gratis gli studenti, gli anziani, i carabinieri, la polizia, tutto quello che volete. Ma facciamolo in maniera che funziona, non che facciamo una norma che poi non potrà trovare attuazione, così come non l’ha trovata negli ultimi dieci anni.

CANCELLERI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CANCELLERI. Signor Presidente, Governo, onorevoli colleghi, mi rivolgo all’assessore Falcone, ma per rivolgermi a tutti. La norma è quanto meno singolare, perché parte probabilmente da un auspicio condivisibile, buono. Siamo tutti a favore delle forze dell’ordine, dei nostri ragazzi che difendono la nostra patria, di tutte quelle persone che ogni giorno si occupano della sicurezza delle nostre strade, delle nostre città e quindi questa cosa qua è importante. E l’incipit del primo comma è “al fine di incrementare le condizioni di sicurezza”. Ora, giustamente, diceva bene il collega Cracolici: significa che ogni mattina un questore, un capo ufficio, un capo servizio, un colonnello, qualcuno insomma che dà gli incarichi, firmerà un foglio di servizio per il quale un poliziotto, una coppia di poliziotti – ovviamente in servizio, perché per garantire la sicurezza suppongo che sia questo – vadano su un autobus che da Caltanissetta si sposta su Palermo. Io dico che non è possibile, per due ordini di motivi. Il primo perché sicuramente non è questa la norma, perché non stiamo facendo un protocollo d’intesa nel quale stiamo stanziando i soldi per pagare queste persone e fare un po’ come lo facciamo con gli Ispettorati del lavoro e i carabinieri questa convenzione a pagamento, e li chiameremo, li chiameremo per il Governo i navigator, ma non lo possiamo fare soprattutto Presidente Micciché perché l’AST - e questa è la cosa secondo me grave che poi renderà questa norma vittima di una montagna di ricorsi - non è a Caltanissetta, come non è in tante altre province e non fa un servizio capillare, a raggiera su tutto il territorio regionale. Quindi, stiamo facendo una norma per alcune parti della Regione e fra l’altro scritta anche male. Per la seconda parte, ovviamente, io direi che per lo stesso motivo per il quale la capillarità di questa azienda non è su tutto il territorio regionale io non posso pensare che questa Regione, che questo Governo, che un Assessore di questo Governo possa venire a proporre in quest’Aula che con legge andiamo a determinare che c’è una differenza geografica che distingue disabili, che distingue ultra sessantacinquenni, che distingue studenti di seria “A” con studenti di serie “B”, semplicemente perché la geografia li ha relegati a un rango inferiore o superiore, questo è il tema. Allora io dico una cosa, assessore Falcone, perché la norma la posso condividere, ma la condivido solo nel momento in cui viene allargata a tutto il territorio regionale, a tutte le aziende che si occupano di trasporto pubblico locale e soprattutto viene garantita a chiunque sia un ultra sessantacinquenne, uno studente, una persona delle forze dell’ordine e un disabile di potere prendere un bus un mezzo pubblico del trasporto pubblico locale e potere viaggiare a tariffe agevolate, gratuitamente secondo le risorse che ci saranno. Questa può essere una norma condivisibile, una norma seria, il resto per me è una propaganda che fra l’altro espone il suo Assessorato e questa Regione siciliana ad una montagna di risorse, sottolineerei legittimi.

GALVAGNO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

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GALVAGNO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, semplicemente un accorgimento a quello che è l’articolo 8. Io credo che sia una norma di buon senso, anzi ringrazio l’assessore Falcone, la cosa che chiedo è se dopo la parola studenti universitari possiamo aggiungere, con un emendamento, le parole “gli studenti delle scuole secondarie di II grado della Regione siciliana”.

LO GIUDICE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà

LO GIUDICE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, anch’io ritengo che la norma proposta dall’assessore Falcone sia una norma di buon senso che possa essere utile soprattutto perché rivolta alle fasce deboli. A proposito di ciò, ho presentato un emendamento, l’8.8, che sostanzialmente va a migliorare la norma estendendola anche alla “Ionica trasporti spa”, che è l’unica società partecipata peraltro di AST che si occupa di trasporto pubblico locale. La Ionica nello specifico effettua il servizio in 20 Comuni siciliani della provincia di Messina che in questo momento non sarebbero nelle condizioni di poter usufruire di questa agevolazione e quindi è chiaro che l’estensione che io ho previsto con il mio emendamento 8.8 e con un altro emendamento che è l’8.7 che riguarda uno il comma 1 e il comma 2, consentirebbe anche ai Comuni compresi nella zona tra Scaletta Zanclea e Taormina che usufruiscono di questo servizio tramite la partecipata di AST di poter appunto ricevere questa agevolazione. Tra l‘altro a una richiesta da parte di un concittadino che purtroppo è portatore di disabilità, l’AST in questo momento risponde che non risultando affidataria di servizi di trasporto urbano ed extra urbano all’interno di uno di questi Comuni di cui vi parlo, non è in condizione di poter dare l’agevolazione. Quindi ritengo che questo emendamento sia non solo approvabile ma sia di buon senso proprio perché consente la possibilità di estendere i benefici a queste fasce deboli.

CALDERONE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà

CALDERONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, in maniera estremamente sintetica solo per aderire direi in toto alle argomentazioni tecniche assolutamente condivisibili dell’assessore Falcone, è una norma assolutamente utile oltre che di buon senso, quindi il nostro partito, cioè Forza Italia, voterà con convinzione questa norma.

MARANO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARANO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, Governo, io ho presentato un emendamento a questo articolo perché l’attuale previsione normativa estende a tutti i soggetti ultra sessantacinquenni e studenti universitari, studenti in generale, la gratuità del servizio a prescindere dal reddito, cioè non c’è un limite parametrato di ISEE, quindi che contiene la spesa dei 6 milioni di euro, assessore Falcone, per concedere la gratuità del servizio. Quindi, io ho pensato un emendamento per restringere la platea quanto meno alla soglia di povertà, per potere avere un contenimento della spesa entro i 6 milioni di euro, ed abbiamo messo col mio Gruppo parlamentare 9.360, 00 euro, che è la soglia di povertà.

LO CURTO. Chiedo di parlare.

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PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LO CURTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, solo una precisazione. Siccome noi siamo legislatori è corretto scrivere “gli studenti delle scuole del secondo ciclo di istruzione” e non “della scuola secondaria di secondo grado”, che è un termine obsoleto rispetto alle riforme che recentemente hanno investito la scuola.

ZAFARANA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ZAFARANA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, chiaramente, ferma restando per carità la nostra alla lettura di questo testo di primo acchito, non si può che essere in un certo senso, cioè si comprende questa messa a disposizione da parte dell’assessorato per le forze dell’ordine, per gli studenti, gli anziani ultra sessantacinquenni nonché i disabili, abbiamo anche provato a migliorarlo proponendo personalmente un subemendamento che va ad individuare ed anche ad includere gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, però mi chiedo una cosa e volevo chiederla all’assessore. Io ho verificato il capitolo 478102, e mi risulta essere il capitolo stesso dell’AST, e allora praticamente cosa è? La fontana di Trevi? Nel senso, se sono soldi che prendiamo nello stesso capitolo, mi viene il dubbio o che stiamo parlando comunque di una norma spot, diciamo così per dire all’esterno che abbiamo fatto questa cosa, perché altrimenti un operazione di tal fatta all’interno dello stesso capitolo si potrebbe già fare senza scriverlo in una legge. Mi pare che il gusto sia quasi dell’articolo 1 praticamente che andavamo a scrivere una cosa che non c’entrava niente, quindi chiederei un chiarimento su questa cosa perché se all’interno dello stesso capitolo dell’AST praticamente prendiamo 10 milioni, chiedo chiarimenti.

DE LUCA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DE LUCA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il mio intervento vuole semplicemente specificare due punti. Se l’obiettivo del Governo è quello di garantire la sicurezza sui mezzi pubblici, le somme non vanno stanziate all’AST ma vanno stanziate o per fare dei protocolli con le forze dell’ordine oppure con istituti di vigilanza previo accordo tra le prefetture. E con 4 milioni di euro, assessore, garantiamo la sicurezza su tutti i mezzi pubblici. Se, diversamente, la volontà è quella di mettere dei fondi all’AST e poi l’AST grazie a questo sistema ci fa quello che vuole, lo dite chiaro e tondo, venite a spiegarlo, e vi assumete la responsabilità di dire le cose per come stanno, perché non è che ci si può poi prendere in giro tra di noi e far finta che uno scrive una cosa io la leggo e ne capisco un’altra, perché è evidente che l’intento è diverso da quello dichiarato. Assessore, intervengo io o parla con l’onorevole Cracolici? Quindi, vi stavo dicendo, mettiamo sul tavolo quali sono le reali esigenze ed andiamo a dirle ai siciliani perché non possiamo scrivere in una norma li usiamo per una cosa ed invece l’intento è un altro perché è anche squalificante dico per tutta la deputazione, per l’Aula, per il Parlamento.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che gli onorevoli Lantieri e Compagnone hanno chiesto congedo per la seduta odierna.

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L’Assemblea ne prende atto.

Riprende il seguito della discussione del disegno di legge n. 491/A

DI MAURO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DI MAURO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei che fosse chiaro che, intanto, non si tratta di risorse aggiuntive e che questi servizi, soprattutto quello degli anziani, in questa fase, funziona regolarmente. Cioè, qui, noi ci troviamo dinanzi ad una situazione per cui domani mattina o diciamo agli anziani che non possono più utilizzare il servizio gratis perché così è previsto da un vecchio accordo che è stato fatto a suo tempo tra la Regione siciliana e l’AST, credo anche supportata al tempo anche da una disposizione legislativa che, poi, è stata abrogata oppure noi domani mattina saremo nelle condizioni di avere una condizione di difficoltà con questa gente. Quindi, la specifica in una norma di legge, credo, che sia una cosa corretta, giusta e che le preoccupazioni dell’onorevole Cracolici sono infondate perché nell’ultimo capoverso viene proprio descritto che entro 30 giorni, la Regione siciliana dovrà provvedere con un apposito decreto in cui vengono ovviamente appostate le risorse così come sono divise dall’articolato. Dopo di ché, se tutte le risorse non verranno spese, evidentemente, le somme che non saranno spese saranno restituite alla Regione siciliana. Quindi, non vedo preoccupazioni, vedo anzi un atto di chiarezza che finalmente la Regione compie nei rapporti con l’AST perché vero è che l’AST è un soggetto della Regione siciliana, ma non può continuare, facendo assumere la responsabilità ai dirigente dell’AST che tuttora hanno tutti, coloro i quali sono sopra i 65 anni o le forze dell’ordine o comunque le forze armate o i corpi dello Stato che usufruiscono dei servizi senza pagare alcunché. Noi questa vicenda la dobbiamo regolarizzare e non si può che regolarizzare che con una norma di legge. Quindi, non ci sono fondi aggiuntivi, c’è anzi un atto di chiarezza che mette nelle condizioni i dirigenti dell’AST di continuare ad espletare un servizio a regola d’arte.

FALCONE, assessore per le infrastrutture e la mobilità. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FALCONE, assessore per le infrastrutture e la mobilità. Signor Presidente, onorevoli colleghi, volevo fare un po’ di chiarezza all’Aula, ai colleghi, per rassicurarli, sostanzialmente non c’è un incipit di sicurezza soltanto. Qua noi stiamo facendo finalmente una norma che porta ordine nel rapporto che vi è tra Regione siciliana ed AST. Abbiamo detto che fino adesso noi abbiamo dato delle somme, delle risorse all’Aste senza che la stessa facesse una controprestazione, perché? L’AST prende così come tutte le altre aziende, anche private, un contributo in ragione di due euro per quanto riguarda il trasporto pubblico urbano, 1 euro, o 2 per quanto riguarda il trasporto pubblico locale extra urbano, così è l’AST, così è la SAIS, così è l’ATM, così è la AMT, così è Segesta, tutte le aziende pubbliche e private, per intenderci le quarantadue concessionarie che forniscono il trasporto pubblico locale alla Regione siciliana. Poi c’è l’AST che, oltre a prendere questi fondi, percepisce un fondo che inizialmente era un fondo per la start-up cioè quando l’AST venne trasformata da società partecipata in società per azioni e, quindi, si diceva dobbiamo capitalizzare, patrimonializzare cioè dobbiamo fare iniezioni finanziarie perché possa stare sul mercato e questo è durato un anno, è durato due anni, è durato cinque anni.

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Nel frattempo, fino a qualche anno fa, le Forze dell’Ordine, ha detto bene l’onorevole Cracolici, viaggiavano. E viaggiavano gratuitamente, in cambio di un pagamento. Questo pagamento, successivamente, non venne fatto e le Forze dell’Ordine rimasero a casa. Viaggiavano gli anziani, poi, e vi era un capitolo dedicato che era di 2 milioni di euro e, quindi, viaggiavano gli anziani, ad inizio novembre, si faceva una richiesta, si faceva una graduatoria, l’AST recepiva la graduatoria e consentiva ad un ics numero di anziani di potere viaggiare gratuitamente sui propri mezzi. Quei 2 milioni di euro, successivamente diventarono 1.800.000,00, poi 1.700.000,00, da 3 anni a questa parte sono 675.000,00, per cui, cosa succede? Succede un fatto grave, gravissimo! Siccome il criterio di scelta delle persone che possono accedere, poiché non è esteso a tutti gli ultra sessantacinquenni, viene fatto con un criterio quasi a sportello, chi arriva prima prende il tesserino annuale per potere viaggiare gratuitamente, chi arriva dopo viene escluso. Noi, allora, cosa vogliamo fare? Noi vogliamo, invece, che tutti, che tutta la categoria di ultra sessantacinquenni possa partecipare, non soltanto alcuni, ed ecco perché mettiamo una cifra di 6 milioni di euro. Se qualcuno, poi, ha il problema e dice: “Ma scusate, ci volete dire come volete disciplinare quest’erogazione?” Benissimo. L’ha detto bene, il vice presidente Di Mauro, faremo al 4° comma, un decreto assessoriale. E nel decreto assessoriale, possiamo esplicitare ciò che nella norma non è opportuno puntualizzare. Possiamo esplicitare chi sono, quali sono i criteri, se c’è un ISEE a 15.000,00, a 20.000,00 euro, se ci sono all’interno dell’ISEE, vi sono questioni di persone disabili, o di numero di componenti dello stato di famiglia, cioè una serie di criteri oggettivi che vengono comunicati, pubblicati e che fanno stato. Per la prima volta, noi, allora, stiamo mettendo in campo una norma razionale che fa, finalmente, che esclude la confusione che in questo momento, purtroppo, vige nei rapporti tra AST e, se vogliamo, Regione siciliana. L’onorevole Zafarana ha parlato ed ha detto: ”Scusateci, ma sono gli stessi soldi?” Certamente, non stiamo dando soldi in più. La cosa strana è che, oggi, diamo, oltre al contributo per il trasporto pubblico locale all’AST diamo, ieri 27 milioni, qualche giorno fa 23,5 milioni, ora 22 milioni ma, sono soldi che diamo in ragione di quella trasformazione. Noi, oggi, cosa diciamo? Poiché la trasformazione è avvenuta già da diversi anni, a te AST diamo questi soldi ma, all’interno dei 22 milioni, sappi, AST, che per 10 milioni ci devi fare questo servizio alle Forze dell’Ordine, quest’altro servizio ai disabili, quest’altro servizio agli studenti, quest’altro servizio lo fai agli anziani. Ai soldi dati, pertanto, ad una erogazione vi è una controprestazione. Io entro in un negozio, pago e mi danno un prodotto. Diversamente, si entrava in un negozio, si pagava e si usciva senza prodotto, erano cioè delle somme aggiuntive, rispetto a quelli che già diamo. Questa norma, allora, è una norma di buon senso ma che, finalmente, rende giustizia anche ad alcune categorie, che sono state fino ad adesso escluse ed oltre ad evitare, l’abbiamo già detto, i contenziosi. Ho letto, poi, anche qualche emendamento, dell’onorevole Lo Giudice ad esempio. Noi abbiamo un’altra società, che è una società partecipata dell’AST, che è la Ionica Trasporti, nel territorio di Messina. Anche questa, è una società pubblica che espleta un servizio di trasporto pubblico locale extraurbano, perché non lo fanno tutti, cioè non sono tutti e qualcuno che dice: “Ma facciamolo anche alle altre aziende, estendiamolo anche alle altre aziende”, attenzione, se li paghiamo anche le altre aziende ci farebbero questo servizio, dalla SAIS, all’Etna Trasporti, dalla Segesta ad altre aziende, a varie aziende. Noi oggi stiamo aprendo un grande varco, importante, un varco che è razionale, opportuno e, credetemi, anche un po’ lungimirante.

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XVII LEGISLATURA 124a SEDUTA 19 giugno 2019

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento 8.4. Chi è favorevole si alzi; chi è contrario resti seduto.

(Non è approvato)

Si passa all’emendamento 8.6. Il comma 1 è mantenuto. Lo pongo in votazione. Chi è favorevole si alzi; chi è contrario resti seduto.

(Non è approvato)

Si passa all’emendamento 8.8, dell’onorevole Lo Giudice. Il parere del Governo?

FALCONE, assessore per le infrastrutture e la mobilità. Favorevole.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

MANCUSO, relatore. Favorevole.

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

ZAFERANA. E’ inammissibile.

PRESIDENTE. Non mi risulta inammissibile. Estende l’ammissione gratuita delle forze dell’ordine anche ai mezzi della Ionica. Non c’è niente di inammissibile.

FALCONE, assessore per le infrastrutture e la mobilità. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FALCONE, assessore per le infrastrutture e la mobilità. Signor Presidente, onorevoli colleghi, fermo restando che è già stato votato, la Ionica trasporti è l’unica società pubblica partecipata dell’AST, con fondi dell’AST che esercita ed espleta un servizio di trasporto locale extra urbano.

PRESIDENTE. L’emendamento 8.8 lo abbiamo già posto in votazione ed approvato. Si passa all’emendamento 8.2. Il parere del Governo?

FALCONE, assessore per le infrastrutture e la mobilità. Contrario.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

MANCUSO, relatore. Contrario.

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione. Chi è favorevole si alzi; chi è contrario resti seduto.

(Non è approvato)

Si passa all’emendamento 8.9, dell’onorevole Schillaci. Comunico che è stato presentato dall’onorevole Lo Curto il subemendamento 8.9.1.1.

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XVII LEGISLATURA 124a SEDUTA 19 giugno 2019

Gli onorevoli Caronia, Pullara e Galvagno chiedono di apporre la propria firma a questo sub emendamento. L’Assemblea ne prende atto. Lo pongo in votazione. Il parere del Governo?

FALCONE, assessore per le infrastrutture e la mobilità. Favorevole.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

MANCUSO, relatore. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’emendamento 8.9.1. Il parere del Governo?

FALCONE, assessore per le infrastrutture e la mobilità. Favorevole.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

MANCUSO, relatore. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’emendamento 8.9, così come emendato. Il parere del Governo?

FALCONE, assessore per le infrastrutture e la mobilità. Favorevole.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

MANCUSO, relatore. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E’ approvato)

Gli emendamenti 8.12, 8.10, 8.5, 8.7 e 8.1 sono assorbiti. Onorevoli colleghi, avendo votato il nuovo comma 2, tutti gli emendamenti al comma 2 sono assorbiti.

LUPO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUPO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, Governo, con riferimento all’articolo 8, io ho presentato un emendamento, unitamente ai colleghi del Gruppo, che è l’8.10.

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XVII LEGISLATURA 124a SEDUTA 19 giugno 2019

Voglio richiamare l’attenzione della Presidenza sul fatto che i soggetti beneficiari sono diversi rispetto a quelli che al momento beneficiano della gratuità. Nel senso che non sono soltanto gli anziani ultra sessantacinquenni, nonché i disabili, nonché gli studenti ma tutti i cittadini che versano sostanzialmente in condizioni di povertà tanto che il limite ISEE indicato è di 7 mila euro. Infatti l’emendamento recita “e i soggetti residenti in Sicilia alla data del 31/12/2018 che abbiano un valore dell’ISEE in corso di validità non superiore a 7 mila euro”. Quindi, non solo, appunto, gli ultra sessantacinquenni, i disabili o gli studenti ma i normali cittadini che versano in condizioni di gravi difficoltà economiche.

PRESIDENTE. Assessore Falcone, come possiamo risolvere questo problema? Perché effettivamente è un problema.

FALCONE, assessore per le infrastrutture e alla mobilità. Signor Presidente, il Governo può prendere l’impegno di fare delle verifiche. Magari, il Presidente Lupo presenta un ordine del giorno e noi ci impegniamo a fare delle verifiche, ed è un ricalcolo, perché questo comporta delle spese aggiuntive. Con l’impegno che se ci sono le condizioni possiamo aggiungere eventualmente anche questa categoria.

PRESIDENTE. Anche relativamente all’onorevole Lo Giudice. Se anche per Lei va bene presentiamo un ordine del giorno e ci penserà poi il Governo a farlo dopo.

FALCONE, assessore per le infrastrutture e alla mobilità. Lo possiamo fare lo stesso. Si può fare.

PRESIDENTE. Si può fare comunque? Senza problemi? Quindi andiamo avanti? Si passa all’emendamento 8.11, dell’onorevole Figuccia. Il parere del Governo?

FALCONE, assessore per le infrastrutture e alla mobilità. Chiedo che questo emendamento venga ritirato.

FIGUCCIA. Lo ritiro.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. L’emendamento 8.13 è privo di copertura finanziaria. Si passa all’emendamento 8.3, dell’onorevole Lupo. Il parere del Governo.

FALCONE, assessore per le infrastrutture e alla mobilità. Contrario.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

SAVONA, presidente della Commissione. Contrario.

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione. Chi è favorevole si alzi; chi è contrario rimanga seduto.

(Non è approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8, così come emendato.

CAPPELLO. Chiedo che la votazione avvenga per scrutinio segreto.

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XVII LEGISLATURA 124a SEDUTA 19 giugno 2019

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, è annullata momentaneamente la richiesta dell’onorevole Cappello perché il Governo ha presentato un subemendamento per salvare questa situazione che effettivamente andava risolta.

MILAZZO. Signor Presidente, allora accantoniamo l’articolo 8.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, facciamo così, visto che siamo tutti molto stanchi, andiamo a domani.

ZAFARANA. Dobbiamo procedere alla votazione.

PRESIDENTE. Avevo già annullato la votazione, onorevole Zafarana. Siccome il Presidente della Regione mi riferisce che per domani ha degli impegni improrogabili a cui non può rinunziare, rimandiamo a martedì alle ore 16.00 la continuazione dell’articolato. Onorevoli colleghi, la seduta è rinviata a martedì, 25 giugno 2019, alle ore 16.00, con il seguente ordine del giorno:

I - COMUNICAZIONI

II - DISCUSSIONE DEI DISEGNI DI LEGGE:

1) Collegato al disegno di legge n. 476 “Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2019. Legge di stabilità regionale” (n. 491/A) (Seguito)

Relatore: on. Mancuso

2) “Riforma degli ambiti territoriali ottimali e nuove disposizioni per la gestione integrata dei rifiuti” (nn. 290-49-76-179-267/A) (Seguito)

Relatore: on. Savarino

La seduta è tolta alle ore 19.59

DAL SERVIZIO LAVORI D’AULA Il Direttore dott. Mario Di Piazza

Il Consigliere parlamentare responsabile dott.ssa Maria Cristina Pensovecchio

Allegato A

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni (*)

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XVII LEGISLATURA 124a SEDUTA 19 giugno 2019

- Risposte scritte pervenute alle seguenti interrogazioni:

- da parte dell’Assessore per le Autonomie locali e la funzione pubblica

N. 775 - Chiarimenti sulla condizione dei dipendenti del comparto non dirigenziale dei Centri regionali per l'impiego. Firmatari: Campo Stefania; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciancio Gianina; Foti Angela; Mangiacavallo Matteo; Palmeri Valentina; Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Zafarana Valentina; Zito Stefano; Tancredi Sergio; Sunseri Luigi; Schillaci Roberta; Di Caro Giovanni; Di Paola Nunzio; Marano Jose; Pagana Elena; De Luca Antonino; Pasqua Giorgio

- Da parte dell’Assessore per l’Energia e i servizi di pubblica utilità

N. 659 - Chiarimenti in merito alla composizione societaria della ditta ECOX S.r.l. Firmatari: Sunseri Luigi; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciancio Gianina; Foti Angela; Mangiacavallo Matteo; Palmeri Valentina; Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Zito Stefano; Zafarana Valentina; Tancredi Sergio; Schillaci Roberta; Di Caro Giovanni; Di Paola Nunzio; Campo Stefania; Marano Jose; Pagana Elena; De Luca Antonino; Pasqua Giorgio - Con nota prot. n. 8920/IN.17 del 4 marzo 2019 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per l'energia.

- Da parte dell’Assessore per il Territorio e l’ambiente

N. 538 - Qualità dell'aria nel quadrilatero industriale Priolo - Melilli - Augusta - Siracusa. Firmatari: Amata Elvira; Catalfamo Antonio; Galvagno Gaetano - Con nota prot. n. 62188/IN.17 del 12 dicembre 2018 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per il territorio.

N. 566 - Chiarimenti in merito alla competenza circa gli interventi sui torrenti che insistono sui territori cittadini del comune di Catania. Firmatari: Foti Angela; Cancelleri Giovanni Carlo; Cappello Francesco; Ciancio Gianina; Mangiacavallo Matteo; Palmeri Valentina; Siragusa Salvatore; Trizzino Giampiero; Zafarana Valentina; Tancredi Sergio; Zito Stefano; Sunseri Luigi; Schillaci Roberta; Di Caro Giovanni; Campo Stefania; Di Paola Nunzio; Marano Jose; Pagana Elena; De Luca Antonino; Pasqua Giorgio

(*) Le risposte alle suddette interrogazioni saranno pubblicate nell’allegato B al resoconto dell’odierna seduta.

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XVII LEGISLATURA 124a SEDUTA 19 giugno 2019

Allegato B

Risposte scritte ad interrogazioni

Chianello Andrea

Da: assessorato.autonomie.locali. fp Inviato: venerdì 7 giugno 2019 11 :52 A: STEFANIA CAMPO; lavori aula; Area2 U.O.A2.1 S.G. Oggetto: Intgerrogazione n. 775 dell'Onorevole Campo Stefania - Risposta Allegati: Interrog. 775 Campo S. Risposta.pdf

Si trasmette, la nota n. 64588/Gab. del 07/06/2019 a firma dell'Assessore B. Grasso concernente l'oggetto. Uffici di diretta collaborazione

NON SEGUE CARTACEO

[Numero pagina] Servizio Lavori Aula PEC

Da: Per conto di: [email protected] Inviato: venerdì 7 giugno 2019 11 :52 A: Ono Campo Stefania; lavori aula; Area2 U.O.A2.1 S.G. Oggetto: POSTA CERTIFICATA: Intgerrogazione n. 775 dell'Onorevole Campo Stefania - Risposta Allegati: daticert.xml; postacert.eml (2,28 MB) Firmato da: [email protected]

Messaggio di posta certificata

Il giorno 07/06/2019 alle ore Il :51 :49 (+0200) il messaggio "Intgerrogazione n. 775 dell'Onorevole Campo Stefania - Risposta" è stato inviato da "[email protected]" indirizzato a: [email protected] [email protected] [email protected] Il messaggio originale è incluso in allegato. Identificativo messaggio: opec290.20 [email protected]

[Numero pagina] ." J' ~ $' l [..(! )'S -r

REPUBBLICA lTALIANA

~ Regione Siciliana ASSESSORATO REGIONALE DELLE AUTONOMIE LOCALI E DELLA FUNZIONE PUBBLICA Uffici di diretta collaborazione L'Assessore

Prot. n. 64 s ~

Palenno lì d ... c6-Zct~

Oggetto: Interrogazione n. 775 dell'On.le Campo Stefania - risposta scritta "Chiarimenti sulla condizione dei dipendenti del comparto non dirigenziale dei Centri regionali per l'Impiego H.

All' On.1e Campo Stefania .- c: ,:'; ,~.. ;,!;jlJA Assemblea Regionale Siciliana Piazza Parlamento " ) AULAPG Palenno .o O'.O 4., 3 2 •7 ' CL,"""'" 1DG IU 2019· . : '~J ...... Servizio lavori d'Aula Assemblea Regionale Siciliana Piazza Parlamento Palenno

E p.c; Alla Presidenza Segreteria Generale Area 2A Unità operativa A2.l Rapporti con l'Assemblea Regionale Siciliana" Via Magliocco, 46 - 90141 Palenno

Si fa riferimento all'interrogazione di cui in oggetto e si rassegna quanto segue. Per quanto di competenza di questo Assessorato si premettono le informazioni fomite dal Dipartimento Funzione Pubblica che riguardano le dotazioni dei Centri per l'Impiego. Ad oggi presso il Dipartimento regionale del Lavoro, prestano servizÌo numero 2.280 dipendenti con contratto a tempo indetenninato, di cui: 114 presso la sede centrale del Dipartimento; 425 presso i 9 Ispettorati Territoriali del Lavoro; 1741 presso i 64 Uffici dei Centri Provinciali per l'lmpiego. Nella successiva tabella viene indicato, sulla base delle informazioni trasmesse dal Dipartimento della funzione Pubblica e del Personale, per categoria, il numero di dipendenti in servizio presso la sede centrale e presso le sedi periferiche:

Categoria A Operatori B Collaboratori C Istruttore D Funzionari Totale ~ede centrale del Dipartimento 43 40 16 15 114 Ispettorati del Lavoro 144 140 32 109 425 Celltri per l'Impiego 610 551 30() 169 1741

-- Totale 807 732 348 393 2280

Cmlri per l'Impiego A Operator B Collahoratori C Istruttori D Funzionari Totale c.P./. Awi2ento 81 64 47 59 251 C.P.L Caltanissetta 43 19 20 45 l -'I'l~ c.p./. Catania 109 152 28 28 317 CP./. Enna 32 22 9 12 75 CP.l. Messina 107 92 39 42 280 CP.l. Palermo 95 3709 76 38 279 C. P.l. Ragusa 32 3399 16 6 93 C.P.L Siracusa 55 5395 28 15 /37 c.p.!. Trapani 66 55 37 24 182 1741 Totale C P.I. 620 552 300 269 --- -

Si evidenzia che il Dipartimento regionale del Lavoro è la struttura ove presta servizio il maggior numero di dipendenti regionali pari alla media del 20% di tutto il personale oggi in servizio, con elevate presenze di personale di categoria B e A, pari rispettivamente al 33% e al 29% del personale in servizio in tutti i Dipartimenti ed Uffici Speciali della Regione Siciliana:

Totale Funzionari D Istruttori C Collaboratori B Operatori A Tot. Dipendenti Regione 11216 3305 2941 2183 2781 Tot. Dipart. Lavoro 2280 393 348 732 807 RaPDorto% 20,30% 12,00% 12,00% 33,00% 29,00%

In fase di rielaborazione dei fabbisogni di personale, il Dipartimento regionale del Lavoro ha evidenziato - analogamente a tutti gli altri Dipartimenti regionali - un fabbisogno a medio termine paria 396 unità (di cui 2 A - 2 B - 95 C - 297 D ) con evidente prevalenza di Funzionari ed Istruttori.

Con riguardo alle segnalate necessità di procedere alla "programmazione e ricognizione del piano triennale per le assunzioni" si evidenzia che in atto vige il divieto di assunzione stabilito dalla legge regionale 29 dicembre 2008, n, 25, salva la deroga prevista dall'art. 3, comma 16, della legge regionale 29 dicembre 2016, n. 27 per le procedure di stabilizzazione.

Si evidenzia, inoltre, che le amministrazioni pubbliche sono tenute alla adozione del "Piano dei triennale dei Fabbisogni" che costituisce strumento necessario per definire il bisogno di risorse umane e, quindi, nel rispetto dei vincoli finanziari, programmare le relative procedure di assunzione. Con D.P.Reg. n. 9189 del 20/12/2018 è stato adottato il "Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale dell'Amministrazione regionale Siciliana anni 2018/2020", a seguito di approvazione della Giunta Regionale, con deliberazione n. 516 del 12/12/2018. . Ha fatto seguito, poi, la "Modifica integrativa" adottata con D.P.Reg. n. 531 del 28/02/2019. Il suddetto Piano ha previsto la stabilizzazione del personale titolare di contratto a tempo determinato ex art. 32 della legge regionale n. 5/2014.

Infine si rileva che il Piano Trìennale del Fabbisogno di Personale è, per espressa previsione di legge, soggetto ad aggiornamento annuale. Il PTFP, infatti, si sviluppa, come previsto dall'articolo 6 citato, in prospettiva triennale ma deve essere adottato arumalmente con la conseguenza che di almo in anno può essere modificato in relazione alle mutate esigenze di contesto normativo, organizzativo o funzionale. In funzione delle già rilevate esigenze di personale e di quelle che eventualmente emergeranno in sede di aggiornamento, fermi restando i vincoli si potrà, quindi, valutare la programmazione di ulteriori assunzioni. .

Al fine di rimuovere il divieto normativo di assunzione di cui alla citata I.r. n. 25/2008, inoltre, è stata presentata una articolata proposta di norma che prevede una graduale ripresa delle facoltà assunzionali, inserita nel DDL . Nella stessa proposta è previsto il recepimento della disposizione contenuta nell'art.22, comma 15 del D.Lgs 75/2017. In dipendenza del suddetto sblocco delle assunzioni, ivi comprese le possibilità di attivare le procedure selettive per la progressione verticale, si potrebbero avviare le necessarie iniziative di cui alla presente interrogazione. Servizio Lavori Aula PEC

Da: Per conto di: [email protected] Inviato: mercoledì 12 giugno 2019 11 :51 A: Ono Sunseri Luigi; [email protected]; [email protected]; [email protected]; Servizio Lavori Aula Cc: [email protected] Oggetto: POSTA CERTIFICATA: INTERROGAZIONE N. 659 DELL'ON.LE SUNSERI LUIGI. CHIARIMENTI IN MERITO ALLA COMPOSIZIONE SOCIETARIA DELLA DITTA ECOX S.R. L.. RISCONTRO [iride]45993[/iride] [prot]2019/6056[/prot] Allegati: daticert.xml; postacert.eml (342 KB) Firmato da: [email protected]

Messaggio di posta certificata

Il giorno 12/06/2019 alle ore Il :50:50 (+0200) il messaggio "INTERROGAZIONE N. 659 DELL'ON.LE SUNSERI LUIGI. CHIARIMENTI IN MERITO ALLA COMPOSIZIONE SOCIETARIA DELLA DITTA ECOX S.R.L.. RISCONTRO [iride]45993[1iride] [prot ]20 19/6056[/prot]" è stato inviato da "[email protected]" indirizzato a: [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Il messaggio originale è incluso in allegato. Identificativo messaggio: opec290.20 190612115050.03698.147 [email protected]

[Numero pagina] Chianello Andrea

Da: [email protected] Inviato: mercoledì 12 giugno 2019 11 :51 A: [email protected]; [email protected]. it; [email protected]; serviziolavoriaula.ars@pec. it; [email protected] Cc: uoars. [email protected] Oggetto: INTERROGAZIONE N. 659 DELL'ON.LE SUNSERI LUIGI. CHIARIMENTI IN MERITO ALLA COMPOSIZIONE SOCIETARIA DELLA DITTA ECOX S.R.L.. RISCONTRO [iride ]45993[/iride] [prot]20 19/6056[/prot] Allegati: Prot 6056_GAB del 12 giugno 2019Jnterrogazione 659 on.le Sunseri Luigi.pdf; datiiride.xml

Protocollo n. 6056 del 12/06/2019 Oggetto: INTERROGAZIONE N. 659 DELL'ON.LE SUNSERI LUIGI. CHIARIMENTI IN MERITO ALLA COMPOSIZIONE SOCIETARIA DELLA DITTA ECOX S.R.L.. RISCONTRO Origine: PARTENZA Destinatari, ASSEMBLEA REGIONALE SICILlANA,ON.LE SUNSERI LUIGI,PRESIDENZA DELLA REGIONE SEGRETERIA GENERALE AREA 2- RAPPORTI CON GLI ORGANI ISTITUZIONALI - VIA G.LE MAGLIOCCO, 46 - 90141 PALERMO,PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA

[Numero pagina] 5 2 lA ::;7.1 0# '

~ --~----- , P,,",':' f'",,,,,,,,:~, . ,,,,,,,.,~,,,,, 1""' ''''''' :,''''''''''' '-'r"'",,,,, \ i~i ~'\Prt.·",,,ri",,."'1 "n,~'Pc,"~ "," REPUBBLICA ITALIANA -. ------\ , 'ì r::'~1 ""''''1 ~ • (. v'v. L.v •.! .. ~ . ~:.J ". _. I~Vice Segreteria Gen0rale Regione Sltlliana Area Istituzionale j A s .s E S S o ~ A T o IU G I o N A L E D E L L 'l': 1'1 E .R G lA E DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITA' L'Assessore

Prot 60,5,G; IGAB del ..f2 Glù6NO W..f!j OGGETIO: Int.errogazione n. 659 delrOnJe Sunseri Luigi. "Chiarimenti in merito alla composizione societaria della ditta ECOX S.r.l. 't. Riscontro.

All' Assemblea Regionale Siciliana Servizi Lavori d'Aula ASSEM 8LE~, R'\ h- ,"'·ì. ,-J,',' .,,-' I I,.I '-',.. .,:~iLlS'j"'" ' A'I~"r\ .... r ,.... · ~ ~ - ~ . i.. ' ;\ ;'1 ," ... . · . ~.\)_r'\! r. Ufficio di Segreteria e Regolamento ~4)':Uh/:,' ' _.~' \ "';;: '\".' ,r.~L, 1 p,i,·, "1" '"'' iJ' .. nt1 Palenno OOO q , 'Il.!' ,lV." ...." ULM'U . C1--,· N. Prot. n...... ',Q",...... , .. ,' ...... AlPOn.le Sunseri Luigi Data +1.GlU.z.019 L'addetto .... tG-.~ Assemblea Regionale Siciliana Palenno

e, p.C. AU'On.le Presidente della Regione Ufficio di Diretta Collaborazione Palermo

Alla Presidenza della Regione Segreteria Generale Area 2 - V.Q, A2.1 "Rapporti con A.R.S," Palenno

Con riferimento aU'interrogazione in oggetto indicata ed alla nota prot. n. 8920 del 4 marzo 2019 con la quale l'OnJe Presidente della Regìone ha delegato lo Scrivente alla trattazione deU'Atto ispettivo parlamentare in questione, si forniscono gli elementi cosi come rappresentati da] Dipartimento regionale dell' Acqua e dei Rifiuti con nota prol n. 9047 del 1 marzo 20] 9, nonché dal Responsabile per la Prevenzione della Corruzione della RAP S.p.A., interessato nella risposta dal Dipartimento Acqua e Rifiuti con nota prot. n. 19529 del 8 maggio 2019. Agli atti del Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti risulta la seguente documentazione: l. Contratto preliminare dÌ compmvendita tra SIGROUP s.r.l. e ECOX s.r.l. del 10(09/20 l 5; 2. Contratto di comodato tra Sunseri Antonio e ECOX S.r.L del 09/0112017; 3. Richiesta informazioni ai sensi delPart. 91 del D.Lgs 06/0912011 n. 159 e s,mi della Banca Dati Nazionale Antimafi.a (prot. PRyAUTG_Ingresso_0138979_20161206) relat.iva a composizione societaria Ditta ECOX. Inoltre, da riscontri documentali effettuati dal Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti presso gli Uffici della Camera di Commercio~ si è rilevata una variazione delle quote sociali in data 28/0712017 e~ ad oggi, pertanto. le quote sociali sono le seguenti: • Sunseri Giovanni: 25% • Tomasello Rossella: 10%

l ~~--- REPUBBLICA ITALIANA

.: t· · . ~' . ...- .. Regione Sldllana ASSESSORATO REGIONALE DELL'ENERGIA Il DEI St;RVIZI DI PUBBLICA UTJLITI\ ' L'Assessore

• Catania Angelo: 25% • Genovese Giuseppe: 15% • Tomasello Nicoletta: 100/0 • Norata Giuseppe: 15%.

Il Dipartimento regionale dell'Acqua e Rifiuti con nota prot. 19529 dell'8 maggio 2019., nel richiedere al Comune di Palermo di verificare eventualì conflitti di interessi, anche potenziali, in relazione all'incarico ricoperto dal Sig. Giuseppe Norata, nonché la sussistenza dÌ cause di inconferibilità e di incompatibilità ha altresì, comunicato che con ODO n. ,73 del 1102122017, ha rilasciato aUa Società ECOX s.r.l. l'Autorizzazione Integrata Ambientale per la "Realizzazione e gestione di un impianto di compostaggio finalizzato alla produzione di ammendanti organici provenienti dalla utilizzazione e trasfonnazioM di FORSU e scarti vegetali e agro/alimentar;" nel Comooe di Termini Imerese, in C.da Canne Masche. Per completezza di informazione il DAR hac.omunicato, altresì, che la Ditta G.M. S.r.L ha presentato al predetto Dipartimento regionrue istanza per avviare una campagna di attività di compostaggio con impianto mobile da svolgersi nel Comune di Termini Imerese presso il sito della ECOX s.r.l.. L'avvio ditale campagna risulta subordinato all'attuazione di un preciso iter tecnico­ amministrativo sulla base di quanto stabilitQ, in presenza degli Enti preposti al controllo. nel corso dì un tavolo tecnico all'uopo convocato dal predetto Dipartimento. Risulta,infine, che il Sig. Giuseppe Norata sia legale rappresentante e liquidatore dell'ATO PA5 - Ecologia e Ambiente S.p.A. e che la Società abbia, nel proprio patrimonio. l'impianto di compostaggio di Castelbuono., Il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione della RAP. riscontrando. la sopra citata nota del DAR prot. n. 1952912019 ha rappresentato che: "con l'Atto di n.omina dell"Amministratore Unico di RAP - Detenninazione Sindacale n. lO2JDS del 6/812018 - il Capo di Gabinetto del CDmune di Palermo SDcio Unìco, tra l'altro, ha attestato che 'dalle verifiche dì cui ai punti precedenti. dagli incarichi elencati nella superiore dichìarazione. dall'assenza di fafti notori comunque acquisili, dall'impegno di astenersi da qualsiasi decisione che possa generare conflitti di in/eressi, anche potenziali, non sono emerse ipotesi di inconferibililà/incompatibilità elo, alla data della presente, relazioni dalle quali possano configurarsi situazioni, anche ·solo potenziali, dl conflitto di interessi in ordine ali 'incarico da ricoprire ''" .... ' Infine, appare opportuno precisare che, come comWlicato dal DAR, da infonnazioni assunte dal Direttore dell'Area Finanza e Bilancio di RAP S.p.A questa Società non ha mai intrattenuto rapporti commerciali con ECOX S.r.L'" Si resta a disposizione per eventuali ulteriori Dccorrenze .

.",..)\~1l 1 ~ 1 1'1i,,--;;-' . ~ .~ L'ASSESSORE / .-..'/ , -~ Dott. Alberto Pierobon "­ ! ~I'~~ ~""/"' . '-.%'\.~ ~ f , ' ~ ~l ~.~ I li ~ ~ ~ ~;t., \.,, ./& \C , ~~~, / .....,~ "-:J;j- ~-----:-;.\t\ ' ,,-:!:sf J! U i'f.ll~ -'"'- ~ ----...... Chianello Andrea

Da: assessorato. territorio Inviato: giovedì 6 giugno 2019 14:40 A: [email protected] Cc: presidente presidente; segreteria generale; servizio lavori aula Oggetto: Nota prot. n. 2288/Gab. del 3/6/2019 -Interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 538 on.le elvira Amata Allegati: Nota2288_030619_lnt538.pdf

Come da disposizione assessoriale si trasmette la nota specificata in oggetto.

Non seguirà cartaceo.

L'occasione è gradita per porgere distinti saluti.

Ufficio di Gabinetto 0917077850 r.i.

[Numero pagina] Servizio Lavori Aula PEC

Da: Per conto di: [email protected] Inviato: giovedì 6 giugno 201914:40 A: On oAmata Elvira Cc: presidente presidente; segreteria generale; servizio lavori aula Oggetto: POSTA CERTIFICATA: Nota prot. n. 2288/Gab. del 3/6/2019 -Interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 538 on.le elvira Amata Allegati: daticert.xml; postacert.eml (718 KB) Firmato da: [email protected]

Messaggio di posta certificata

Il giorno 06/0612019 alle ore 14:39:58 (+0200) il messaggio "Nota prot. n. 2288/Gab. del 3/6/2019 - Interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 538 on.le elvira Amata" è stato inviato da "[email protected]" indirizzato a: [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Il messaggio originale è incluso in allegato. Identificativo messaggio: [email protected]

[Numero pagina] .J ')7t..") 9 5 <:.•~ .,. rtI REPUBBLICA ITALIANA

; Assemblea Regionale Siciliana Segretariato generale

REGIONE SICILIANA - 6 G!U. 2019 Assessorato Territorio e Ambiente Il\. V Ufficio di Diretta Collaborazione , Vice Segreteria Generale Segreteria tecnica Area Istituzionale Via Ugo La Malfa n. 169 -90146 Palenro Te!. 091170771170 - fax 091.'6891 086 [email protected] ;; 3 GI U. 2019 Prot. 2..2Jg &-14f!? del I ------

Oggetto: Interrogazione a risposta scritta n. 538 Ono Elvira Amata

On.le Elvira Amata [email protected]

e p.C. Al Presidente della Regione siciliana [email protected]

Segreteria Generale

7'. {~ !~: i L iAN A Area II - V.O. A2.1 [email protected]

0, ,0 ,04 .32..2 (i' , ,; ~-~ '.~~AP.Q.... Assemblea Regionale Siciliana ':> >;1..O. G.l.U.201.9. L,:(i.:)c:to ... ~/"/.? ... Servizio Lavori d'Aula [email protected]

In riferimento all'interrogazione parlamentare n. 538 proposta dalla S.V. Onorevole, avente per oggetto "Qualità dell' aria nel quadrilatero industriale Priolo - Melilli - Augusta - Siracusa", delegata allo scrivente con nota'prot. 62188 del 12/12/2018 della Segreteria Generale, a seguito degli elementi fomiti da ARPA Sicilia, si rappresenta quanto segue. Sulla base del "Programma di Valutazione per la qualità dell' aria in Sicilia" (PdV), approvato dall' ARTA con D.D.G. n. 449 del 1O/06/l4, a seguito del visto di conformità alle disposizioni del D.Lgs. 155/10 da parte del M.A.T.T.M, le stazioni con i relativi analizzatori previste nella rete regionale per il monitoraggio della qualità dell'aria nell'area ad elevato rischio di crisi ambientale (AEReA) di Siracusa sono quelle riportate nella tabella l, Si precisa che la realizzazione della rete regionale dovrebbe essere completata entro il 2019. r

Tabella l Consistenza della rete di rilevamento (PdV) e relativa strumentazione nelI'AERCA di Siracusa

IT19 &...J ....,. """"'&&. 14 IAugusta U Lib. Con. 361 IT19 SR - Belvedere S 14 Com. SR Lib. Con. 37 I ITI9 Melilli U 14 Com. SR Lib. Con. 38 IIT19 Priolo U 14 Com. SR Lib. Con. 39 IIT19 SR - Scala Greca S 14 Com. SR 40 IIT19 SR - ASP Pizzuta N S 14 Lib. Con. 41 IIT19 SR - Pantheon U 14 Com. SR Lib. Con. 42 IIT19 SR - Specchi U 14 Com. SR Lib. Con. 43 IIT19 SR -Teracati U 14 Com. SR ITl9 . 44~ Solanno N S Note N Stazione prevista nel Programma di Valutazione da realizzare A Analizzatore da implementare come previsto dal Programma di Valutazione p Analizzatore presente come previsto dal Programma di T Valutazione U Stazione da traffico . S Stazione da fondo urbano Stazione da fondo suburbano

Attualmente tutte le stazioni esistenti, riportate in tabella l, sono gestite dal Libero Consorzio (ex Provincia) di Siracusa, che valida i dati raccolti presso le otto stazioni e li trasmette al CED regionale di ARPA Sicilia. Nell' AEReA di Siracusa sono inoltre presenti 6 stazioni operati ve non previste nel PdV: due (Megara e C.da Marcellino) gestite da ARPA Sicilia ed altre quattro ( Acquedotto, Ciapi, Priolo Scuola e San Cusumano) gestite dal Libero Consorzio. Le stazioni Megara e C.da Marcellino e tutte le stazioni del Libero Consorzio monitorano anche gli idrocarburi non metanici (NMHC), parametro non nonnato. In tabella 2 è riportata la configurazione delle stazioni non previste dal PdV e gestite da ARPA Sicilia. Inoltre 6 delle 8 stazioni Pdv del Libero Consorzio monitorano l'idrogeno solforato (HzS), parametro non normato. Questi parametri, seppur non normati, sono correlabili alle molestie olfattive che le I popolazioni di queste aree lamentano.

Tabella 2 Stazioni qualità dell'aria non comprese nel PdV, gestite da ARPA Sicilia, neH' AERCA di Siracusa

I dati di qualità dell'aria monitorati nel 2017 elaborati da ARPA Sicilia, sono consultabili sul sito dell' Agenzia al link https:llwww.arpa.sicilia.it/newsllo-stato-della­ qualita-dellaria-in-sicilia-relazione-20 18-dati-anno-20 17l. ARP A Sicilia inoltre pubblica il bollettino giornaliero dei parametri rnonitorati previsti nel PdV delle stazioni di propria gestione (https://www.arpa.sicilia.itlstorage/#titoloinizi o).

Inoltre ARPA Sicilia ha dedicato all'AERCA di Siracusa un laboratorio mobile, dotato di analizzatori per la misura in continuo di biossido di zolfo (S02), monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx-NO-N02), per la misura di particolato atmosferico, di composti organici volatili (COV) e di inquinanti in genere derivanti dai processi produttivie/o di lavorazione, in particolare fortemente presenti nelle emissioni diffuse e "fuggitive" delle lavorazioni di raffinazione del petrolio e di petrolclùmica. A tal fine è equipaggiato con sistema analitico gas-massa trasportabile, a singolo quadrupolo con sorgente El interfacciato consistema di intrappolamento campioni con auto campionatore e sistema di termo adsorbimento e con un sistema di spettrometria di massa a trasferimento di carica protonica per il monitoraggio in continuo. E' inoltre dotato di sensari meteo per la misura in continuo dei seguenti parametri meteorologici: velocità del vento (VV), direzione del vento (DV), temperatura (T), pressione atmosferica (P), precipitazioni (Pluv), umidità relativa (UR), irraggiamento (IRR). Relativamente alle misure da porre in essere per il risanamento della qualità dell'aria nell'AEReA di Siracusa, il Piano Regionale di Tutela della Qualità dell' Aria in Sicilia, redatto dal Commissario ad acta dotto Francesco Licata di Baucina con il supporto tecnico di ARPA Sicilia, approvato con la Delibera di Giunta n. 268 del 18/07/2018 individua 25 misure tra cui alcune specifiche per le aree industriali, che prevedono una revisione delle AIA di competenza statale e di competenza regionale con l'imposizione di prescrizioni sia sui limiti di emissione che sulle modalità gestionali (misure M2, M16, M17 e MIS). Inoltre per far fronte alle emissioni di benzene e alle emissioni di sostanze odorigene responsabili delle molestie olfattive segnalate dalla popolazione in prossimità delle Aree Industriali, il Piano prevede anche l'introduzione, nella nonnativa regionale di settore di valori limiti per le concentrazioni medie orarie per il benzene, e di valori limite per i composti responsabili di disturbi olfattivi quali almeno idrocarburi non metanici e idrogeno sol forato attualmente non previsti dal D.Lgs. 155/2010 (misura M19). Le misure descritte sono riportate in tabella 3.

Tab.3: Misure individuate nel Piano di Tutela della QA per il risanemento della qualità dell'aria nelle aree industriali

Codifica Misura

M2 Applicazione dei limiti inferiori delle BAT al 2027 nel riesame delle AIA sulle seguenti categorie di sorgenti puntuali: Raffinerie, Cementifici, Impianto olefme come previsto nello Scenario di Piano con; avvicinamento del 50% al 2022 I

M16 Fissare, in sede di riesame dell' Autorizzazione Integrata Ambientale, valori limite di emissioni per il benzene e l'idrogeno solforato per tutti i processi responsabili delle emissioni di tali inquinanti

M17 Obbligo per le aziende di installare sistemi perimetrali di monitoraggio della qualità dell'aria (fence line open-path) ottico-spettrali (Differential Optical AbsorptionSpectroseopy ­ DOAS) nell'ambito del riesame delle A.LA

MI8 Adozione di misure di riduzione delle emissioni diffuse di COV e NMHC nelle fasi di carico e scarico di tutte le frazioni dei prodotti petroliferi, oltre le benzine, con impiantì di recupero vapori nei pontili a servizio degli stabilimenti di Milazzo, Gela, Augusta, Priolo; Melilli e Siracusa.

M19 Introduzione, nella nonnativa regionale, di settore di valori limiti per Le concentrazioni medie orarie per il benzene, e, nelle aree industriali, di valori limite per i composti responsabili di disturbi olfattivi quali almeno idrocarburi non metanici e idrogeno 50lforato. Con riferimento al fenomeno dei cattivi odori lamentati nell'area in questione, si rappresenta che la molestia olfattiva è una delle più impegnative e diffuse problematiche con cui si confrontano le istituzioni cui è demandata l'attività di controllo dell'inquinamento ambientale. Le molestie olfattive, infatti, possono mettere in gioco lo stato di benessere e la qualità della vita dei cittadini e, purtroppo, mancano strategie d'indagine consolidate e defmiti limiti normativi di riferimento. Per quanto concerne gli aspetti relativi al solo campionamento delle emissioni odorigene, si fa presente che la Struttura Territoriale di Siracusa ha attualmente a disposizione un campionatore manuale a depressione che potrà impiegare quando ritenuto opportuno, con le limitazioni dovute al suo impiego (dovute, principalmente al tempo in cui si manifestano i fenomeni di molestie olfattive, solitamente dell'ordine di qualche decina di minuti, in relazione al tempo necessario per disporre l'intervento di un operatore tecnico ARPA Sicilia). Peraltro, le continue segnalazioni di cittadini esposti ad odori molesti sono difficilmente gestibili per mancanza di una loro sistematizzazione e verifica dell'attendibilità e, anche, a causa della complessità di riscontro dell'evento in tempo reale (ovvero al momento delle segnalazioni). L'ARPA Sicilia sta lavorando ad alcune proposte progettuali per la valutazione delle molestie olfattive finalizzate ad arginare il fenomeno nelle tre aree ad elevato rischio di crisi ambientale, tra cui l'area in esame, attraverso una rete di rilevamenti automatici o sellÙautomatici, attivabili in tempo reale, per campionare e caratterizzare gli odori ed avere i necessari elementi d'indagine nella ricerca delle cause. Lo scorso 27 maggio 2019, presso la sede di questo Assessorato, si è tenuta una riunione per la verifica dello stato di avanzamento delle attività previste nelle convenzioni stipulate con ARPA Sicilia, ed in particolare della realizzazione di tre reti di rilevamento automatica/semiautomatica per campionare e caratterizzare gli odori nelle aree ad elevato rischio di crisi ambientale della provincia di Caltanissetta, del Comprensorio del Mela e della provincia di Siracusa. Detti progetti sono in fase di realizzazione. Infatti sono stati emanati i bandi per il reclutamento del personale necessario alla realizzazione del progetto, ed a breve l'Agenzia avvierà la valutazione delle domande pervenute tramite le commissioni esauùnatrici appena istituite. Inoltre è in fase di ultimazione la nuova relazione tecnico-illustrativa del progetto, resasi necessaria anche per adeguare quest'ultimo alle tecnologie oggi disponibili (rispetto alla prima revisione del progetto risalente al 2014), ed è in corso di definizione la stesura del progetto esecutivo che, attesa la natura fortemente sperimentale ed innovativa, ha richiesto ulteriori approfondimenti sotto il profilo tecnico.

E Chianello Andrea

Da: assessorato. territorio Inviato: giovedì 6 giugno 201914:35 A: [email protected] Cc: presidente presidente; segreteria generale; servizio lavori aula Oggetto: Nota prot. n. 2285/Gab. del 31/5/2019 - Interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 566 on.le Angela Foti Allegati: Nota2285_ 310519_1 nt566. pdf

Priorità: Alta

Come da disposizione assessoriale si trasmette la nota specificata in oggetto.

Non seguirà cartaceo.

L'occasione è gradita per porgere distinti saluti.

Ufficio di Gabinetto 0917077850 r.i.

[Numero pagina] Servizio Lavori Aula PEC

Da: Per conto di: [email protected] Inviato: giovedì 6 giugno 2019 14:35 A: [email protected] Cc: presidente presidente; segreteria generale; servizio lavori aula Oggetto: POSTA CERTIFICATA: Nota prot. n. 2285/Gab. del 31/5/2019 -Interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 566 on.le Angela Foti Allegati: daticert.xml; postacert.eml (904 KB) Firmato da: [email protected]. it

Priorità: Alta

Messaggio di posta certificata

Il giorno 06/06/2019 alle ore 14:34:39 (+0200) il messaggio "Nota prot. n. 2285/Gab. del 31/512019 - Interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 566 on.le Angela Foti" è stato inviato da "[email protected]" indirizzato a: [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Il messaggio originale è incluso in allegato. Identificativo messaggio: opec290.20 190606143439 [email protected]

[Numero pagina] - S 23Jgl

;;Assemblea Regionale Siciliana I v REPUBBLICA ITALIANA Segretariato generale - 6 GIU. ZOt9

Vice Segreteria Generale Area Istituzionale

REGIONE SICILIANA Assessorato Territorio e Ambiente Ufficio di Diretta Collaborazion-= Ufficio di Gabinetto Vi" l'G.) La Maltll n. t69 -90t46 Palermo TcI. 09117077870 - fax 09 Ii61NIOl\6 a~l.ie~~;orl.l(O.tc:nilllrio'~ccrtrnail.regione.sìcili3.ìt

del 1 MRG. 2019 Prot2 Zg~16.;;8 3 I

OGGETTO: Interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 566 On.lc Angela Foti

Ali'Autorità di Bacino autorita.bacino({v'certmail.rcgione.sieilia.it

e p.e. Al Presidente della Regione siciliana QITsidente'cv.certmail.regione.sicilia.it

Segreteria Generale Area 11 - U.O. A2.1 uoars.sQ({i),regione .siciIia.it

Assemblea Regionale Siciliana Servizio Lavori d'Aula Serviziolavoriaula.ars:a;pec.it

In riferimento ali 'interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 566 proposta dali 'On.le Angela foti, avente per oggetto "Chiarimenti in merito alla competen::a circa gli interventi sui torrenti cile insistono sui territori cittadini del comune di Catania", inviata per richiesta di notizie a codesta Autorità con nota prot. 63877 del 21/1212018 della Segreteria Generale, si f0111isce, per quanto di competenza di questo Assessorato, la relazione prot. 17576 del 15/03/2019 resa dal Dipartimento del!'Ambiente.

U ·AULAPO

oO.0.4.))'4 . ... , ...... ~ ." ...... 1 OGIU2019.o< : '- ;:c~. Ck. - \

Regione Siciliana Assessorato del Territorio e dell' Ambiente Dipartimento deWAlIlbjente t'~

lì.O. di SlalT I Direzione e Controllo Te!. 091 7077277 - r811 0917077294 Via Ugo la Malfa 169 - 90146 Palermo ~,~

Palenno, prot.no Ai5i bdeIA5-\)3-~\)~q rif. nota prot. nO___del____

OGGETTO: Interrogazione nO 566 dell'On.le Foti Angela "Chiarimenti in merito alla competenza circa gli interventi sui to"enti che insistono sui territori cittadini del comune di Catania."

ASSESSORATO T!ftR\TORIO eAJ8IIl\ Ufficio dt o.btnetto Alla Segreteria Tecnica Ufficio di Diretta Collaborazione rrm.~j(Jl> z...ii/.!1/1t dell' Assessore

Con riferimento aU'Interrogazione di cui in oggetto, l'On.le Angela Foti chiede: "se il Governo regionale voglia fornire i chiarimenti in merito alle competenze che riguardano tutti gli interventi di manutenzione e pulitura dei canali e dei torrenti che attraversano il perimetro urbano delle città, chiarendole nelle opportune sedi, al fine di evitare che /0 stato di incertezza possa esporre i cittadini alle situazioni di pericolo alle quali sono sottoposti sempre più frequentemente". Con nota STAFF l prot. n° 75876 del 12/12/12018, sono stati richiesti chiarimenti al Servizio 2 ed al Servizio 3 di questo Dipartimento. A seguito di riscontro dei Servizi, con le note prott. n° 1964 del 10/01/2019 e nO 1404 del 09/01/2019, risulta che: con il comma 1 dell'art.3 della 1.r. n.8 deU'8.05.2018, è stata istituita l'Autorità di Bacino

del distretto idrografico della Sicilia~ con il comma 4 dell'art.3 della l.r. n.8 dell'8.05.20 18, sono transitate alI'Autorità di Bacino del distretto idrografico della Sicilia le competenze in materia di Demanio Idrico di cui all'art.71, c.7, l.r. n.9/2013 e ss.mm.ii;

Responsabile procedimento· Francesca Grosso - Sceatina Librcra Plesso A. Piano IV, Stanza 20 - tel.: 0911077080, e-mali: françesca.~russQ@)regionç.sicilia.it; - serafinu.librcra!iilregionc.sicilill.it r

in ottemperanza al comma 8 del suddetto articolo 3 1.r. n.8/2018, che ne disciplina la fase transitoria, è stato emesso l'Atto di indirizzo del Presidente della Regione Siciliana approvato dalla Giunta Regionale con Deliberazione n.271 del 25 luglio 2018, in base al quale questo Ufficio provvede alla redazione dell'istruttoria delle pratiche inerenti gli adempimenti di cui al succitato art.71 c.7 della I.r. n. 9/20l3, trasfusi quali suoi adempimenti nel Regolamento D.P.Reg. n.12/2016 (tale disposizione continua a trovare applicazione, per un periodo non superiore a 90 giorni, come previsto dal comma l dell'art.9 dello schema di regolamento attuativo dell'art.3, commi 6 e 7 della l.r. n.8/2018, allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale n.428 del 5.11.2018); con l'art. 13, comma 4, della summenzionata I.r. n.8/2018 sono state stanziate, per la prima volta dopo la promulgazione della suddetta l.r. n.9/2013, risorse regionali sui competenti capitoli di bilancìo destinate ad interventi sul Demanio Idrico Fluviale. Con la presente si rappresenta inoltre che, la Giunta Regionale con Deliberazione n. 271 del 25 luglio 2018 ha approvato l'Atto di indirizzo del Presidente della Regione Siciliana concernente la disciplina transitoria di cui all'articolo 3, comma 8 della l.r. 8/2018, al fine di consentire l'immediata operatività dell'Autorità di bacino e garantire l'azione coordinata delle varie strutture organizzative in relazione alle tipologie di procedimenti e provvedimenti in capo alla medesima Autorità, e quindi di evitare, nel periodo transitorio, incertezze operative con conseguente rallentamento dell'azione amministrativa. In tale fase transitoria le funzioni di segreteria tecnico­ operativa sono affidate al Dipartimento regionale dell' Acqua e dei Rifiuti, e pertanto le funzioni del Segretario generale dell'Autorità di Bacino sono esercitate dal Dirigente generale del medesimo Dipartimento regionale dell' Acqua e dei Rifiuti.

Nel suddetto atto di indirizzo sono in.~ividuate, in relazione alle competenze attribuite alI' Autorità di Bacino, le strutture intermedie dei vari Dipartimenti regionali (che fmo alla data di entrata in vigore della legge hanno esercitato le competenze trasferite all' Autorità di Bacino). tra cui quelle del Dipartimento regionale dell'Ambiente, responsabilì dell' istruttoria dei relativi procedimenti, fino all'emanazione del regolamento previsto dai commi 6 e 7 del suddetto art. 3 della I.r. 8/2018.

L'Allegato A della succitata Deliberazione di Giunta n. 271/2018 individua, in materia di PAI e di Demanio idrico fluviale, il Dipartimento Regionale dell' Ambiente (Servizio 2 UOB S.2.2 per la pianificazione/programmazione PAI e DIF - Servizio 3 UOB S.3.2 per l'attuazione/gestione del

Responsabile procedimento: Francesca Grosso - Serafina Librera Plesso A, Piano IV, Stanza 20 - tel.: O9l 7077080, e-mail;[email protected]; - serafina.librera@regìone.sicilia.ìt DIF) quale soggetto attualmente titolare delle competenze istruttorie nella fase transitoria rispetto 9/2013 art. I agli adempimenti di cui alla parte terza del d.lgs 152/2006 e di cui alla l.r. 71 comma 7. In merito alle competenze relative al Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico (P AI), il Servizio 2 individua il quadro conoscitivo dello stato del dissesto reale e delle aree a pericolosità e rischio idrogeologico ai fini della difesa del suolo e della regolamentazione dell'uso del territorio nelle stesse aree tramite le Nonne di Attuazione del P AI.

La competenza di intervenire in emergenza al fine di mettere in sicurezza un'area a seguito di un dissesto è da individuare tra quelle afferenti agli Enti di Protezione Civile nazionale o regionale e al Genio Civile qualora ne ricorrano i presupposti.

Ciò premesso, qualora quanto segnalato non è già individuato nel P.A.1. vigente, i Comuni devono fare pervenire all' Autorità di Bacino Distrettuale le segnalazioni di dissesti (nuovi o da modificare), nonché le richieste di declassificazione delle aree di pericolosità e rischio, corredate dalle infonnazioni e dalla documentazione prevista dalle Circo/ari ARTA. 22 Dicembre 2011 (GURS n. 5 del 03/02/2012) e 7 Maggio 2015 (GURS n. 22 del 29/05/2015), al fine di consentire agli Uffici preposti di valutare l'opportunità della modifica del PAI in vigore.

Inoltre, in materia di interventi di difesa del suolo e delle coste, nonché di mitigazione del rischio idrogeologico, i finanziamenti di pertinenza di questo Dipartimento, per interventi proposti da soggetti pubblici in aree a rischio, sono al momento esclusivamente dì ambito Comunitario e N azionale e basati su una programmazione a lungo termine; attualmente, per accedere a tali fondi per le successive programmazioni, è necessario che i progetti siano inseriti nella banca dati nazionale ReNDiS; al riguardo si evidenzia che questo Dipartimento ha provveduto ad inserire le richieste di finanziamento che sono pervenute dai soggetti pubblici, provviste della documentazione indicata dal D.P.C.M. del 28/05/2015 e secondo le indicazioni della Circolare ARTA del 05/0112017 (pubblicata sulla GURS n. 3 del 2010112017) e, nei periodi assegnati dal Ministero dell' Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha provveduto alla valutazione di tali richieste.

Si precisa che, attualmente nella predetta piattaforma ReNDiS sono presenti alcune richieste di finanziamento di interventi per opere di mitigazione del rischio idrogeologico che interessano diversi corsi d'acqua che attraverso il territorio del Comune di Catania (vedi tabella sotto riportata).

Responsabile prncedimelllO: Francesca Grosso - Serafina Librera Plesso A, Piano IV, Stanza 20 - tel.: 09\ 7071080, e-mai!: [email protected]; - serafina.librera@regione siciliait Elenco progottl propolll dal C_di Cab"...... ,. MI ReNDIS e corlormialll Cln:oIa.. dal 05I01r.1017 - llpDIogi ...... Il10 A1..WVIONI!

COIJtCIIi:_ ~!lCRIt:DIE LOCAUZZAZIONE. _TOTOrALE IIPCIITO RICHIEaTO çQOtSO ItAeOOA

.~ INTERllem 01 RAZlO_IZZAZIOIIE DEL SISTI' ..... ili tllR017/G3 DRENAGGI ~U.E.ACQI...J! IlETEORIOIE NEU.'E .-.R:Ef;. CAl AHIi\ T TE FORCLE I(UUO.om,DD Q61D.OOII.ClO TORRENTE FOROlE "RISCHIO COMPlETAIofENlO DEU"PN

19lRCMlG1 ~AMENTO COUFTTORE l'llN''LE '8­ OOMUPE .a.82 UJOO.OO ".821000.(10 Q>IoIPLETAIofENTO OEUE FOGNATURE PLlMAU teIRC46IG1 SI\N GDRGlO IIo\SSO 4.300.OOIIDO ~_JOo.o«J,OO SIfN GlCflao IIo\sso SlSn;,MAlIONE IORAUJCA TORRENTE S.CIOD.OOIIj)O 5.000.000,00 TCARENTE CARCACI 19IIC4MJl CARCACI COOAlINO RlSAGO!oIAl\JftA SEZIONI 00 lORRENn El) OPERE _C41/Gl 28JIldDm,m VARI CORSI O'AWUA ACCESSORIE PlIITIGAlIONE Ca.lUtoE 28.8:10.000.00

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In merito alle competenze relative alla manutenzione del demanio idrico fluviale si rappresenta che, in tale contesto transitorio di cui in premessa, il Servizio 2 si occupa dell'istruttoria relativa alla programmazione degli interventi di cura e pulizia, manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d'acqua, da sottoporre alla successiva adozione del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti n.q. di Segretario Generale dell'Autorità di Bacino, m attuazione sia dell'art. 43 comma 3 della 1.r. 3/2016 sia dell'art. 13 comma 4 della l.r. 8/2018.

Le attività del Servizio 3 di questo Dipartimento riguardano solo la "realizzazione e gestione degli interventi per l'esecuzione di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria compresi gli interventi di urgenza e somma urgenza" da effettuarsi, fino all'istituzione dell' Autorità di Bacino, sul demanio idrico fluviale, come indicata nel Regolamento D.P.Reg. n.1212016.

Il richiamato comma 7 dell'art.71, L.R. n.9/2013, ha integrato, senza peraltro contestuale trasferimento di risorse finanziarie, le competenze dell' Assessorato Regionale del Territorio e dell' Ambiente. Si rappresenta che il Servizio 3 di questo Dipartimento ha richiesto più volte alla Direzione Generale di questo Dipartimento l'istituzione urgente di appositi capitoli di bilancio con adeguate dotazioni finanziarie su cui imputare la spesa per effettuare gli interventi di manutenzione sui corsi d'acqua previsti dalla legge e di propria competenza. Conseguentemente, la Direzione Generale ha interessato l'Assessore Regionale Territorio e Ambiente che ne ha fatto istanza alla Giunta Regionale, senza che tale richiesta abbia ottenuto il corrispondente stanziamento nella relativa finanziaria fino alla promulgazione della summenzionata l.r. n.812018, il cui art.13, comma 4 ha

Responsabile procedimento: FnulCesca Grosso - Serafina Librera Plcsso A, Piano IV, Stanza 20 - tel.: 09\ 7077080, e-mail: [email protected]:[email protected] stanziato, per la prima volta dopo la promulgazione della suddetta I.r. n.912013, risorse regionali sui competenti capitoli di bilancio destinate ad interventi sul Demanio Idrico Fluviale. In riferimento alla programmazione di interventi di manutenzione del demanio idrico fluviale, gli unici fondi in passato messi a disposizione di questo Dipartimento sono stati quelli relativi al PAC III Nuove Azioni - Azione B. 6 "Interventi di mitigazione del rischio idrogeologico". La predetta Azione 8.6 prevedeva le seguenti sottoazioni: Sottoazione A.2 "Manutenzione delle opere di difesa degli alvei" per la quale sono stati programmati, su proposta degli Uffici del genio Civile, con D.D.G.ID.R.A. n. 1026 del 23/1112015 alcuni interventi prioritari di manutenzione straordinaria degli alvei fluviali, la cui realizzazione spetta al Commissario straordinario delegato per l'attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico (coadiuvato dagli Uffici del Genio Civile), ai sensi dell'accordo interdipartimentale approvato con D.D.G.ID.R.A. n. 1080 del 01/12/2017, mentre il finanziamento è di competenza del Servizio 4 di questo Dipartimento; in tale programmazione sono stati previsti alcuni interventi di manutenzione di corsi d'acqua che attraversano il territorio del Comune di Catania di cui alle tabelle sotto riportate;

ALLEGATO l - ELENCO DEGLlINTERVENTI PRIORITARI SOTI'OAZIONE Al "/ltANUTENZIONE OEILE OPEIlE lJl DIFESA DEGU ALI'EIW

C

DEFl.USSQ (ElLE ACQUE OSTACOlATO ~ DEPOSITO 01 C..,..A.LIi BICOCCA DETRm EDAUA RICCAVEOETAZIO~ LlJrr,IOO l. c;QRso ~."'INAZfC»\IE OIvf:GE1AZtONE E "WOZIONI! DI!I..SEQIME" AFR,.LJENrE IN DJ( CT CQt4 PE"ICOI..O CII eSOHDAZIONE IN COMlSPO'IlB!lA 21.2OD.CC: , jeAT"NIA ~'IJEO, ~1~..C)l:U\TUAA$C".....TE CANAt.E e.K;OCCA OEOLI ATTMVE*'ii'-"" ENTI çQNINONDAZIONE DELLE IHFRASfRurTUI!E E OEOI..I 'MM081U ACONTORNCl. ~\&90 tell.E ACQUE OSfACOL. ....ro ~ DEPOSI TO DI DETRrTl E ~UA RleeAvECt.TAZIOtE. t..L.f.ICO L CORSO E RlIiIOp:JHE txLsEDWlf." Cf CATAMlA ~ ~RtCa.O DI ESONDAZIONE'''' OOMtSlIOlCJENZA ~~frMtlONE DIV~l'ADO~ , p..M... """, fALYEO. RlPIROfllAfuAA SCA""TE. ".200.01 OE.Gt.IATT"\lEF6_~'1 CON IttONDAlIONE: DEllE I\IFftMm\JTru~ e DEa.lltelaltl,J ACO'HORNO

Responsabile procedimento: Francesca Grosso Serafina Librcra Plesso A, Piano IV. Stanza 20 - tel.: 091 7077080, e-mail: fiancescagrosso@regjonesieili ..it; - serafina [email protected] ALLEGATO 2 - ELENCO DEGLI INTERVENTI A SCORRIMENTO SOTTO AZIONE A2 "MANUTENZIONE DEUE OPERE DI DIFIISA DE6l.1 ALI/El"'

COMUNI CORIO D'ACQUA IIOlMl oaL'WTfIWlNrO i INTf:RESSATJ OEaC"ZIONE fNTEAVEtfTO "PORTO UWOlt .. i::

SOVRALLlN10NAMENTO CON Fo..TA veOETA.ZlONE. (€LIMINAllON;OQ.LA ~GETA~ sorrOAZIONE 8.2> IPIJ.IZ~AL.VEO. ~NJTENZION!AA31N1 E LORO CONSEGuENTE RESTRtZlONE OEllA SElIOfI,E DruuUCA E ~~E.S50tt. CON EVENTU ..... E RlCARIGIII,IW\N.JTENlIONE F1\JME OITTAINO Ir.FOSSIB ili fA. Cl ORENACC.O AI... SU> IN1EANO DElIA RETE CATANIA CT , SCotANTE SECONDARIA, Al.lAOAMENTO CEI f01C)1 TORRENTE ~IVlERASCHI CON DANoil AllE CDlT\JREE A GU IUlI)Bl.IIVI ~:~,~:ri;.~':~~C~EV~~~~~R-rAZIONE 1R\W.Cc.. DI RIFIUTI SOUll, PI••1JTURASOTTOPASSI e SBNlDA L'ASINO PRESENTI (BASE SIOONELlA H ....r~OFO IILlJlO oro OD i RETESCOl.ANTE SecOND"~A.IN CORRIS~ONDENZA MARI~l} e RELATI'Io4: R!CMIESTeOI "'SA~lMeNrO DElLE IMMISStONI. PERICOLO PEFl LA PRIVA r... e PUIIBUCA INCOLLlAITA.'l; CORR'SPOMJeNZA [ECU ATlRA\t:RSAMENT' VINlI, ',''''''0,0' I

SOVRAUWIONAME:HfO CONf'OL'" V[GETAltONE ~?NSE.OIJENTE f'ESTRlZloNE OEU"I. SEZIONO: DRNJUCA. fllJ.JZ.... ALveo. 1AGl.IOE AtMOZIONE DI VEGETAZIONE A,uN;I\MENTODl:I FQNOfRNlf:;RASCH CQNDANNIAU.E MANUTENZ)QNE OEllE OPERE 1ORAU1.1Ct-e (CHAVlO1E. ~"LE LENZI OJ cT CATANlA RAMACCA 1c00TURE E AQU IMr.IlBlLl1\'I ~RESENìl E RElATIVE ~onl,Born A 511=0IEE~~!SPORTA2JOfoE EVEHTUoIl.I ~E_'" ~ICHleST'E OIRlSARCIJENTO. ~"RtcOLO PER l-.PftV"T'A E ~lFIUTI 00"'01. puBBltC.o\ lNQ)WUITÀINCOR~sPO~E~ DEQU ATr"'VE~AM9Jrl \I1Aff.

Sottoazione 8.2 "Manutenzione delle opere di difèsa degli alvei e interventi di regimentazione delle acque" per la quale sono stati programmati con la deliberazione della Giunta Regionale n. 350 del 10/12/2014 e successiva modifica con D.D.G.lD.R.A. n. 1077 30/12/2016 alcuni interventi prioritari di manutenzione ordinaria degli alvei fluviali, la cui realizzazione spetta al Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale, mentre il finanziamento è di competenza del Servizio 4 di questo Dipartimento dell'Ambiente; m tale programmazione sono stati previsti alcuni interventi di manutenzione delle opere di difesa dell'alveo di corsi d'acqua, già finanziati da questo Dipartimento, che attraversano il territorio del Comune di Catania di cui alla tabella sotto riportata.

SOTTO-AZIONE 62 -w.HUTENZIONE oaLE <:PERE DI OIFESo\ DEGlI AlIltO/ E IITERlA:NTI DI REClMF.NT AVONE DELI!: ACCUE" DI' B!EGUIRE CON MANO D'OPERA 1lRA000ANTlLE DEllllPARTIIoIENTO REGIONALE DELLO S\/llUPPO RURAI.E ELENCOtNTERVENn DI MANllTENZIOHESTRAORIlINARIASULOEMANMO DR!COfLWIM.E SECOHOOOEl.IIERAZIONf DI ClUNTA N, 350 DEL IIlfl2n014

DENOMINA2IONE DElL'NTERVENfO Pfl COMIN INTERESBATI IMPORTO lAVORI

Inervertr di m.,utenwne delJ'i9hooo dAi ~lune OitMmo - da C.da U~aWJ8u.o in agro d CT CiDria € 850,(J)O,o~ a~sso .CdaTorremuns In ClgrQdteaania Be"...., .

Inbrwm dì mll'd.enzione delle OPlI'e cl di'eia delrawo del Fiune OIBino ndla Provincia d CT Pal8'm· Ranax:a • Calaria E 1OO,OOO.O~ C...".· Com..,;

In-.verci di milf1.ltlnzione. dalle opere di (hfesa d9lralVOD CI. ~I....e Dibino in egro de CT Ran."",,· BoIpoosO' Ca...,. f' 740000,0. C"'''''i cl R.."aCCB (C,'*' ...... "01_ Belpuso (C,eia MagllUNUD)

Si fa presente che il Servizio 2 di questo Dipartimento sta predisponendo per conto dell' Autorità di Bacino una nuova programmazione di interventi di manutenzione ordinaria/straordinaria sul demanio idrico fluviale, che terrà conto in via prioritaria delle

Responsabile procedimento: Francesca Grosso - Serafina Ubrera Plcsso A, Piano IV, Stanza 20 - leI.: 091 7077080, e-mail: ~.gros5Q[a)regione.siçiIi!l.it·serafiQa.librera@regione.~icilia.il segnalazioni relative alle criticità idrauliche deteffilinatesi a seguito degli ultimi eventi alluvionali (giugno - ottobre - novembre 2018), legati comunque ad una eventuale disponibilità finanziaria che li possa comprendere. L'Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, ha trasmesso agli Uffici del Genio Civile con nota prot. n. 37809 del 14/09/2018, per le opportune verifiche e valutazioni, un primo elenco degli interventi da progranunare, che comprende la manutenzione di alcuni corsi d'acqua che attraversano il Comune di Catania, tra cui il Torrente Forcile e suoi affiuenti.

Rispetto alle situazioni di emergenza verificatesi a seguito degli eventi alluvionali di ottobre ­ novembre 2018, l'Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, ai sensi dell'art. 13 comma 4 della I.r. n. 8/2018 e della delibera di Giunta Regionale n. 429 del 05/1112018, al fine di rimuovere lo stato di pregiudizio per la pubblica e privata incolumità, ha autorizzato al Dipartimento Regionale Tecnico (Uffici del Genio Civile territorialmente competenti) diversi interventi di somma urgenza ex art. 163 del d.lgs 50/2016 per il ripristino della funzionalità idraulica di alcuni corsi d'acqua interessati dai suddetti eventi alluvionali.

In particolare, fra le attività effettuate dal Servizio 3 dopo l'istituzione dell'Autorità di Bacino, possono ritenersi più utili al fine di un riscontro all'interrogazione in oggetto, le seguenti:

• dalle segnalazioni pervenute al Servizio 3 a partire dalla sua istituzione (entrata in vigore dci D.P.Reg. n.12/2016) ed inerenti interventi programmabili, sono stati ricavati elenchi e trasmessi con la relazione istruttoria prot. n.76413 del 13.12.2018 all' Autorità di Bacino; • dalle richieste pervenute al Servizio 3 a partire dalla sua istituzione (entrata in vigore del D.P.Reg. n.12/2016) ed inerenti rischio per la pubblica e privata incolumità, sono stati ricavati elenchi trasmessi a11' Autorità di Bacino con le relazioni istruttorie prot. n.58818 del 25.09.2018 e prot. n.78282 del 20.12.2018.

Il Dirigente deU'U.O di Staff l D.ssa 'e ca Grosso

Responsabile procedimento: Francesca Grosso - Serafina Librera Plcsso A. Piano IV, Stanza 20 - t.el.: 09\ 7077080, e·mail: [email protected];-seratì[email protected]