SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

PROVINCIA DI

2) Codice di accreditamento: NZ04654

3) Albo e classe di iscrizione: REGIONALE - LOMBARDIA 2^

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

PARCO MONTE BARRO: TUTELA E VALORIZZAZIONE

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

AMBIENTE – SALVAGUARDIA E TUTELA DI PARCHI E OASI NATURALI cod. C04

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

PARCO MONTE BARRO Ente gestore: Consorzio tra i Comuni di Galbiate, , Lecco, , , e , la Comunità Montana Lario Orientale – Valle San Martino e la Provincia di Lecco.

La popolazione dei soli 7 Comuni consorziati è di oltre 85.000 abitanti. Superficie: 665 ettari Altitudine: da 200 a 922 metri s.l.m. Sede del Parco:

Via Bertarelli 11 – 23851 Galbiate (LC) Tel 0341.542266 Fax 0341.240216 www.parcobarro.it– [email protected]

Date di nascita: 1983 Parco Regionale 2002 Parco Naturale 2003 Sito di Interesse Comunitario (SIC) 2003 Zona di Protezione Speciale (ZPS)

Il consorzio Parco Monte Barro è:

- ente gestore del Parco

- gestore del SIC (Sito di Importanza Comunitaria)

- gestore della ZPS (Zona di Protezione Speciale)

- gestore del CFA (Centro Flora Autoctona – Stazione Sperimentale Regionale)

- proprietario e gestore del MEAB (Museo Etnografico dell’Alta Brianza)

- proprietario e gestore del MAB (Museo Archeologico del Barro)

- proprietario e gestore della stazione ornitologica di Costa Perla (Stazione Sperimentale Regionale).

L’AMBIENTE DEL PARCO Il Parco è interamente compreso nel Monte Barro, un rilievo calcareo dolomitico, alto 922 metri, situato al limite meridionale delle Prealpi lombarde e circondato da ambienti acquatici quali il , il lago di Garlate e il ramo del lago di Como in prossimità di Lecco. Un monte isolato di modeste dimensioni, ma ricco di notevoli luoghi di interesse naturalistico, storico e culturale. Durante il periodo di massima espansione glaciale, la sommità del monte è rimasta al di fuori dei ghiacci e questo ha notevolmente influenzato sia l’aspetto morfologico del territorio, sia l’aspetto floristico del monte. A testimonianza si possono trovare e osservare lungo i versanti del monte Barro depositi morenici, fluvio-glaciali e massi erratici che a volte presentano particolari cavità di origine sconosciuta, che alcuni considerano antropici, mentre altri ne assegnano un’origine naturale.

Chi percorre i sentieri del Monte Barro può notare l’elevata biodiversità di ambienti presenti, dal bosco submediterraneo alle faggete, dalle praterie magre alle rupi e alle sorgenti calcaree e rimane incantato di fronte alle molteplici specie floristiche presenti. Il Monte Barro, infatti, è l’area protetta lombarda con maggior diversità floristica (in 665 ettari sono state censite circa 1200 piante). Divulgare l’importanza della biodiversità e la sua conservazione sono infatti proprio le missioni del Centro Flora Autoctona della Regione Lombardia gestito dal Parco e al quale afferiscono le Università di Pavia e di Varese e la Fondazione Minoprio.

LUOGHI DI PARTICOLARE INTERESSE DEL PARCO 1) Villa Bertarelli – Sede dell’Ente Parco e del Centro Flora Autoctona (CFA). 2) Camporeso – Sede del Museo Etnografico dell’Alta Brianza (MEAB). 3) Piani di Barra – Parco archeologico, insediamento di età gota (V-VI sec. d.C.). 4) Eremo – Centro Parco per l’educazione ambientale e Museo Archeologico del Barro (MAB). 5) Costa Perla – Stazione ornitologica. 6) San Michele – Chiesa incompiuta di San Michele (sec. XVII). 7) Baita Pescate – Centro visitatori Parco. 8) Falesia di Camporeso - Palestra di roccia.

GLI IMMOBILI DEL PARCO Il Parco è proprietario dei seguenti immobili: · Parte di Villa Bertarelli e relativi giardini storici – ( è la sede del Parco e del CFA). · Eremo di Monte Barro ( sede di: Museo Archeologico del Barro, Centro Parco per l’educazione ambientale, foresteria con 25 posto letto, bar-ristorante, magazzini del MEAB e di numerosi locali gestiti in parte anche da Associazioni di Volontariato operanti nel territorio). · Compendio di Camporeso – Vi è il Museo Etnografico dell’Alta Brianza, la sede delle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) e della sezione provinciale del WWF. · Cinque baite – in uso ad altrettante associazioni i cui volontari svolgono lavori di manutenzione ambientale. · Roccolo di Costa Perla – Sede dell’omonima Stazione Sperimentale Ornitologica e di una sezione staccata del museo etnografico.

PRINCIPALI LUOGHI IN CUI SI REALIZZA IL PROGETTO

v I SENTIERI E GLI AMBIENTI NATURALI DEL PARCO rappresentano luoghi di grande interesse per i numerosi escursionisti che percorrono il monte sul quale vi è una fitta rete sentieristica (circa 75 chilometri complessivi di cui circa 44 chilometri sono opportunamente segnalati con 155 cartelli tipo CAI). Questi sentieri portano in luoghi assai caratteristici dal punto di vista naturalistico (fauna fossile, faggete, boschi sub mediterranei a rovere e roverella, praterie primarie xeriche e prealpino-insubriche, sorgenti carsiche, rupi calcaree …) con

elevata diversità degli habitat ed una elevatissima biodiversità floristica. Il Parco è inoltre proprietario di aree boschive e prative per un totale di 75 ettari di cui 17 di ceduo, 13 di alto fusto e 45 prativi. Dette aree richiedono costanti interventi di salvaguardia e manutenzione ambientale e di prevenzione antincendio che vengono effettuati per lo più dai volontari delle numerose associazioni e gruppi che operano nel Parco. v LA VAL FAE’ costituisce uno degli ambienti a maggior naturalità del Monte Barro. La storica riserva a interesse forestale del Parco è sul versante del monte esposto a nord e questa sua particolarità la rende molto interessante sia dal punto di vista climatico che vegetazionale. Ospita belle foreste di faggi, aceri, tigli, frassini, ciliegi e altre specie e vede la presenza di preziose e storiche sorgenti. v CENTRO FLORA AUTOCTONA (CFA) – Presso la sede del Parco vi è questa stazione sperimentale della Regione Lombardia il cui obiettivo fondamentale è quello di promuovere azioni per la tutela della biodiversità e tali da garantire la disponibilità di piante autoctone compatibili con le popolazioni lombarde per progetti di conservazione e per interventi di riqualificazione e recupero ambientale. Il CFA opera a supporto della D.G. Qualità dell’Ambiente della Regione Lombardia e si occupa di tutte le fasi che portano alla produzione di sementi o di piante in vaso, dalla raccolta dei semi in natura, alla loro conservazione nella Banca del Germoplasma delle Piante Lombarde (realizzata e gestito dal CFA), allo studio del processo di germinazione e alle successive fasi di coltivazione in serra e in pieno campo. Il CFA è coinvolto in numerosi progetti quali la riqualificazione floristica di boschi degradati di pianura, la produzione di sementi per inerbimenti di aree denudate (cave, piste da sci, ecc.), la produzione di piante rare o minacciate per interventi di ripopolamento e/o reintroduzione. Al CFA aderiscono, oltre alla Regione stessa, la Fondazione Minoprio (sperimentazione agronomica) e le Università degli Studi dell’Insubria (ecologia vegetale, test di germinazione) e di Pavia (Banca del Germoplasma). Nei congelatori della Banca del germoplasma sono conservati 1800 campioni di semi (un terzo della flora lombarda minacciata); ulteriori campioni sono custoditi presso la Millenium Seed Bank di Kew (Londra).

v LA STAZIONE ORNITOLOGICA SPERIMENTALE DI COSTA PERLA, costituita dal Parco, è stata nel 1992 riconosciuta dalla Regione Lombardia ed è situata in un vecchio roccolo di proprietà del Parco ora riconvertito ad attività scientifica per lo studio delle migrazioni e per scopi didattici. E’ stato uno dei primi centri di inanellamento italiani ad operare senza l’impiego di animali vivi. Annualmente vengono fatte due campagne di cattura, una primaverile e una autunnale a cura di esperti ornitologi. Gli uccelli catturati con le reti vengono inanellati, misurati e rimessi in libertà senza essere danneggiati. Ad oggi sono stati contrassegnati oltre 30.000 uccelli appartenenti ad 88 specie diverse; alcuni di questi individui sono stati poi ritrovati in diverse località europee ed africane. La Stazione esegue anche studi sull’avifauna nidificante sul Monte Barro e partecipa a programmi di ricerca nazionali ed internazionali. Al roccolo vi è anche la sede della sezione staccata del Museo Etnografico dell’Alta Brianza dedicata all’illustrazione dell’uccellagione e della caccia tradizionali. v IL CENTRO PARCO PER L’EDUCAZIONE AMBIENTALE, che si trova presso l’Eremo Monte Barro, è costituito da un Centro visitatori, con ingresso con il Museo Archeologico del Barro in cui sono illustrate le peculiarità naturalistiche del Parco e da un laboratorio ecologico didattico con strumentazioni scientifiche (stereoscopi, kit per analisi terreno e acque, strumentazioni di laboratorio, materiali da esercitazione…). Nei pressi vi è il “Sentiero botanico Giovanni Fornaciari” in cui, lungo il percorso ad anello opportunamente attrezzato e illustrato, si succedono cinque tra i più significativi ambienti delle Prealpi Lombarde: la prateria delle rocce carbonatiche, il prato magro, lo stipeto, la boscaglia submediterranea e il bosco mesofilo. v IL MUSEO ETNOGRAFICO DELL’ALTA BRIANZA (MEAB) che si trova in località Camporeso, documenta la vita quotidiana delle classi popolari, e in particolare contadine in Brianza e nel Lecchese nei secoli XIX e XX. Attraverso l’uso di un allestimento tecnicamente innovativo, il museo fornisce al visitatore un’occasione di incontro con oggetti, immagini, rumori, suoni, gesti della tradizione, con lo scopo di far conoscere le tecniche di lavoro, le pratiche quotidiane e festive, le forme espressive, le credenze, le visioni del mondo, presenti nella società di questo territorio. Inserito nel borgo agricolo di

Camporeso, di origini medievali, presenta un’ambientazione articolata dei suoi materiali in vari spazi: il locale per l’allevamento del baco da seta, la cucina, la stalla, la cantina, il portico, la sala dedicata al lavoro dei campi, e quella riservata al flauto di Pan. Come già accennato l’ultimo piano della stabile che ospita il museo accoglie anche l’ufficio delle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco e la sezione WWF di Lecco. v SAN MICHELE è una frazione di Galbiate in cui, nei pressi dell’antica chiesa, il Parco ha realizzato interventi di riqualificazione forestale, di sistemazione di una antica sorgente e del relativo lavatoio, di manutenzione del corso d’acqua con realizzazione di pozze per il gambero di fiume ed ha in corso la realizzazione di un bosco didattico con un percorso naturalistico illustrativo del bosco e degli ambienti naturali circostanti. In loco vi è la “Baita Pescate”, di proprietà del Comune di Pescate, in cui è ubicato un “Centro visitatori Parco” attrezzato per conferenze e proiezioni e con annesso un giardino naturalistico realizzato dal CFA e un campo didattico, denominato “Campo del nonno” per progetti di semina di archeofite. v I PIANI DI BARRA sono il luogo del Parco archeologico del Barro. Tra il 1986 e il 1997 il Parco ha qui promosso ricerche archeologiche che hanno confermato la veridicità delle leggende che, fin dal Medioevo, parlavano del Barro come sede di una mitica città. Gli scavi hanno messo in luce i resti di un castello di età gota ed un vasto sistema difensivo che cingeva gran parte del monte. Il Parco Archeologico si articola in terrazze pianeggianti e si estende per circa 8ha in un contesto ambientale di notevole impatto paesaggistico, in cui il visitatore è guidato da cartelli didascalici nella visita dei resti dell’abitato, costituito da una dozzina di edifici (visitabile tutto l’anno). Molti interessanti reperti (più di 400) rinvenuti durante le campagne di scavo, tra cui monete, utensili da cucina, ornamenti ecc. sono esposti nelle sale nell’Antiquarium dell’Eremo dove pannelli esplicativi conducono i visitatori a conoscere la storia e le abitudini dei Goti.

LE PROPOSTE DIDATTICHE Le proposte didattiche per le scolaresche, di diverso ordine e grado, si articolano in percorsi di visita, laboratori e lezioni in classe che consentono di esplorare tutte le realtà di maggior interesse presenti nel Parco, con particolare attenzione ai temi della

salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale. Bambini e ragazzi, in relazione alle diverse fasce di età, vengono coinvolti in percorsi con giochi ed esperienze pratiche che fanno leva sulla loro curiosità, stimolano la capacità di lavorare in gruppo e lo spirito d’avventura. Le attività didattiche sono curate, tramite apposita convenzione con il Parco, dalla società Aster. Nella tabella sottostante si riportano i dati di Aster relativi agli ultimi anni

ie di II grado

n. attività scuole n. alunni su attività scuole centri estivi n. bambini su centri estivi TOTALE scuole dell'infanzia scuole primarie scuole secondarie di I grado scuole secondar a.s. 2004-2005 165 3795 28 840 4635 2 49 66 48 a.s. 2005-2006 149 3427 26 780 4207 2 55 65 27 a.s. 2006-2007 133 3059 14 420 3479 2 68 52 11 a.s. 2007-2008 172 3956 16 480 4436 0 86 72 14 a.s. 2008-2009 125 2875 23 690 3565 2 66 46 11 a.s. 2009-2010 132 3036 7 210 3565 6 78 39 9

Numerose altre attività didattiche e visite guidate per bambini, adulti e famiglie vengono realizzate direttamente dal Parco con l’ausilio della Guardie Ecologiche Volontarie. Si riportano di seguito i titoli di alcune recenti proposte didattiche rivolte alle scolaresche e ai gruppi in visita a Monte Barro: Tra semi, fiori e frutti, alla scoperta della biodiversità - Il campo del nonno - Una giornata da botanico - Evoluzione e biodiversità - Alla scoperta della biodiversità con la fata Flor. - Dal seme alla pianta: la Pulsatilla ci racconta la sua storia… - Artisti in erba - L’alfabeto naturale - Il domino del bosco - Chi mangia che cosa - A ciascuno il suo ambiente - A spasso con gli gnomi. - Un albero per amico - Favolando nei boschi del Parco - Chi l’ha visto - Per sentieri e per boschi - Il micro...mondo in un prato - Il bosco e i prati magri: mondi in equilibrio - La vita che viene dall’acqua - Storie di pietre e di fossili - Che tempo che fa - Un occhio nel terreno - A volo d’uccello.

BISOGNI La sempre maggiore frequentazione del Parco sia da parte di adulti che di scolaresche, evidenzia una serie di bisogni di corretta fruizione, valorizzazione e tutela ai quali il

Parco cerca di dare soluzioni positive anche con l’ausilio dei volontari in servizio civile. Ciò anche in vista di una particolare attività di promozione e accoglienza che si intende programmare in occasione di Expo 2015. Tali bisogni possono essere così sintetizzati: 1) Riqualificare e tutelare alcuni ambienti naturali di particolare pregio. 2) Incentivare la conoscenza del Parco per una fruizione responsabile. 3) Migliorare il coordinamento dei gruppi di volontari che operano per la manutenzione e la valorizzazione del Parco. 4) Dare maggior visibilità alle iniziative e alle offerte formative che il Parco mette in atto e migliorarne l’organizzazione e la pubblicizzazione.

DESTINATARI E BENEFICIARI DEL PROGETTO I destinatari a cui è rivolto il progetto sono i visitatori del Parco che manifestano interesse per le bellezze naturalistiche che esso offre e per le proposte didattiche e culturali che il Parco mette in atto. Destinatario del progetto è pure l’”Ambiente Parco” che grazie all’apporto dei volontari in servizio civile potrà essere maggiormente monitorato e curato. I beneficiari del progetto sono rappresentati in primo luogo dagli abitanti dei comuni limitrofi, della Brianza e del Milanese, quali utenti che accrescono le proprie conoscenze naturalistico/ambientali e sviluppano una cultura di rispetto per il Creato (con particolare riferimento al mondo della scuola). Inoltre le attività contemplate nel progetto stimolano la crescita culturale e l’aumento della sensibilità ambientale nei visitatori, creando nuovi interessi anche economici nel turismo culturale e commerciale, coinvolgendo altri settori produttivi e commerciali (es. luoghi di pernottamento e di ristoro). Beneficiari del progetto saranno anche i numerosi Gruppi e Associazioni di volontari che operano all’interno del Parco che saranno maggiormente coordinati nei loro interventi di tutela e valorizzazione dell’ambiente e potranno trovare nei Volontari nuovi e motivati apporti alle loro attività.

7) Obiettivi del progetto:

Obiettivi generali del progetto:

A. MIGLIORARE IL LIVELLO DI NATURALITÀ, MONITORAGGIO E CONTROLLO DEL PARCO.

B. AMPLIARE E MIGLIORARE LA CONOSCENZA DEL PARCO PER LA SUA TUTELA E VALORIZZAZIONE.

Risultati attesi relativi all’obiettivo generale A (migliorare il livello di naturalità, monitoraggio e controllo del Parco):

A1) Migliorare i percorsi più importanti nel parco: (Sentieri naturalistici e storici più interessanti, sentieri di collegamento tra i manufatti archeologici, sentieri di accesso ai centri visitatori, collegamenti pedonali con le stazioni ferroviarie). Si prevede di effettuare un rilievo dettagliato e accurato (fotografie georeferenziate) della segnaletica sentieristica e un rinnovamento del 20% dei pannelli didattici. A2) Migliorare la conoscenza delle specie perenni nel sentiero botanico dell’Eremo, sede del più antico giardino botanico alpino italiano. Si prevede di evidenziare con ciottoli e nominare con cartellino almeno un centinaio di specie. A3) Ampliare la valenza del Museo Etnografico attraverso il mantenimento, nell’area circostante, di un “Campo didattico” con piantumazione di antiche varietà culturali (si prevede di introdurre diverse varietà fruttifere tradizionali); A4) migliorare il monitoraggio e controllo del territorio del Parco in coordinamento con le Guardie Ecologiche Volontarie e i volontari delle squadre antincendio che operano nel Parco (si prevede un incremento del 20% delle ore di pattugliamento soprattutto nei periodi di grave rischio di incendio boschivo); A5) collaborare alla raccolta di semi per la Banca del Germoplasma e la produzione di piante autoctone in collaborazione con il CFA (si prevede la raccolta semi di una dozzina di specie presenti nel territorio del Parco e attualmente non ancora conservate e tutelate nella Banca del Germoplasma e un incremento del 5% di produzione di specie rare). A6) produrre da seme 2000 piantine di specie presenti nel territorio del Parco conservate e tutelate nella Banca del Germoplasma da far piantumare alle scolaresche durante le visite e le attività nel Parco archeologico e nel giardino storico di Villa Bertarelli. A7) collaborare con le guardie ecologiche e i volontari delle associazioni ambientalistiche nella raccolta e nella gestione di dati relativi alle fauna del parco, con particolare attenzione alle popolazioni di chirotteri, anfibi e molluschi e crostacei.

A8) migliorare la conoscenza e la gestione del sito Archeologico di Monte Barro. Si prevede di affiancare i volontari nell’effettuazione di ricerche di superficie e nelle manutenzioni ambientali nelle zone archeologiche e nei pressi delle nuove aree di scavo.

Risultati attesi relativi all’obiettivo generale B (ampliare e migliorare la conoscenza del Parco per la sua tutela e valorizzazione): B1) migliorare l’accoglienza dei gruppi e delle scolaresche e la qualità delle visite guidate (si prevede di affiancare i volontari alle guide e agli insegnanti per circa il 50 % delle visite di scolaresche); B2) aumentare le visite guidate con le scuole nel giardino della Villa Bertarelli, per la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e storiche (si prevede un incremento del 20%); B3) migliorare l’assistenza al Centro Parco per l’educazione ambientale (si prevede di incrementare del 30% le ore di assistenza al Centro Parco affiancando i volontari alle guide dell’Associazione Amici del Museo Archeologico del Barro e consentendo un più efficace utilizzo delle attrezzature didattiche multimediali); B4) incrementare il numero di visitatori al Roccolo di Costa Perla durante le campagne scientifiche di cattura e inanellamento (si prevede di incrementare le visite del 15%); B5) incrementare il materiale promozionale e didattico (depliant, piccole brochure, contenuti multimediali su supporti magnetici o pubblicato in rete, ecc.), migliorare i sistemi di raccolta e di analisi dei dati di gradimento anche attraverso questionari ai visitatori e alle scolaresche; B6) migliorare la conoscenza e la gestione dei dati sulla fauna del parco e ottimizzare la gestione delle strutture realizzate (stagni, pozze e batboxes) per monitorare e tutelare la fauna minore. B7) contribuire al rilievo degli antichi muretti a secco presenti nel parco e alla realizzazione di corsi didattici volti a tramandarne le tecniche e le capacità costruttive al fine di conservare e tutelare tali manufatti importanti anche dal punto di vista archeologico.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

Si prevedono i seguenti piani di attuazione per il raggiungimento degli obiettivi: · prima accoglienza · formazione generale e specifica · realizzazione delle attività previste · monitoraggio · valutazione in itinere e valutazione finale.

L’intero percorso verrà monitorato durante tutte le fasi e sarà accompagnato dall’operatore locale di progetto (OLP) al fine del conseguimento di autonomia operativa del volontario.

Per il raggiungimento degli obiettivi indicati sono previste le seguenti fasi temporali:

N. Fasi Tempistica relativa ai 12 mesi

Preliminare 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 Incontri tra le figure coinvolte nel progetto 2 Riscrittura delle attività 3 Predisposizione logistica 4 Accoglienza/inserimento 5 Formazione generale 6 Formazione specifica 7 Attività di progetto 8 Verifiche/monitoraggio 9 Produzione report periodici 10 Valutazione finale

Sviluppo del punto 7 con riferimento agli obiettivi generali A e B e relativi risultati attesi sopra esposti Attività Mesi

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Affiancamento al personale del Parco nello svolgimento dell’attività amministrativa ordinaria. Affiancamento al personale del Parco per miglioramento itinerari notevoli (A1). Supporto al miglioramento della esposizione delle specie botaniche del “Sentiero botanico” (A2). Collaborazione alla realizzazione del “Frutteto didattico” abbinato al Museo Etnografico (A3). Monitoraggio e controllo del Parco con coordinamento GEV e volontari AIB (A4) Affiancamento a personale del CFA per raccolta semi e produzione di specie autoctone (A5). Affiancamento a guide di Aster per distribuzione e piantumazione di specie autoctone (A6).

Studio popolazioni di chirotteri, anfibi, molluschi e crostacei (A7). Ricerche e manutenzioni ambientali in zone archeologiche (A8). Affiancamento a guide e insegnanti per supporto a visite guidate (B1). Supporto alle guide di Aster durante le visite guidate di scolaresche al CFA e a Villa Bertarelli (B2). Collaborazione all’accoglienza e assistenza dei visitatori del Centro Parco per l’educazione ambientale in affiancamento agli “Amici del Museo Archeologico del Barro” (B3). Collaborazione all’organizzazione e accoglienza di gruppi in visita all’Osservatorio Ornitologico di Costa Perla (B4) in affiancamento agli incaricati della Associazione Faunaviva. Collaborazione alla realizzazione e diffusione di materiale promozionale, alla raccolta e analisi dei dati (B5). Gestione e analisi delle strutture realizzate (stagni, cassette nido e batboxes) per monitorare e tutelare la fauna minore (B6); Rilievo degli antichi muretti a secco presenti nel parco e realizzazione di corsi didattici (B7)

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

Le risorse umane coinvolte saranno formate da operatori interni ed esterni che hanno adeguata esperienza presso il Parco e che forniranno le proprie conoscenze e la propria esperienza per l’acquisizione da parte dei volontari delle necessarie competenze per l’espletamento delle attività previste in modo che i volontari siano motivati all’apprendimento e all’acquisizione di competenze frutto dell’esperienza diretta e concreta. Complessivamente i volontari nell’espletamento delle attività saranno seguiti/affiancati da: · presidente e amministratori del Parco; · personale in servizio presso il Parco (Direttore, responsabile amministrativo, responsabile tecnico); · consulenti e collaboratori (tecnico urbanista, tecnico forestale, consulenti per la sicurezza, responsabili delle attività didattiche); · volontari in servizio presso il Parco: (30 Guide, 12 Guardie Ecologiche Volontarie, volontari WWF Lecco, volontari associazione Amici del Museo del Barro, 7 squadre antincendio boschivo operanti nel Parco);

· personale del Centro Flora Autoctona (Coordinatrice CFA, 3 ricercatori assunti su specifici progetti, 4 borsisti, 2 stagisti, 30 volontari coinvolti nella raccolta di semi e altre attività); · ricercatori dell’Università di Pavia e dell’Insubria (n. 3) per attività specialistiche del CFA (Banca del germoplasma – riproduzione specie rare); · esperti dell’Associazione naturalistica Faunaviva per la Stazione Sperimentale di Costa Perla (n. 5); · educatori (n. 11) della Cooperativa Aster che gestisce le visite di istruzione di scolaresche; · volontari (n. 65) del Museo Etnografico dell’Alta Brianza (MEAB); · volontari delle 13 associazioni che operano per la salvaguardia e la tutela del Parco.

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Il ruolo che i volontari svolgeranno scaturisce dagli obiettivi individuati nel progetto che si connota come ruolo di affiancamento al personale del Parco. Le attività generali sono: · partecipare a incontri finalizzati alla conoscenza del Parco; · collaborare alla preparazione dei materiali divulgativi; · alla progettazione delle attività specifiche · partecipare all’elaborazione dei dati implementando la banca dati e collaborando alla redazione della cartografia; · condividere gli strumenti per la verifica dei risultati · sperimentare le competenze acquisite per una gestione autonoma delle attività di progetto

Le attività relative agli obiettivi specifici di progetto sono quelle di cui alla tabella del punto 8.1.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4

10) Numero posti con vitto e alloggio: 0

11) Numero posti senza vitto e alloggio: 4

12) Numero posti con solo vitto: 0

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

o Disponibilità per un orario flessibile con occasionali impegni serali e festivi. o Disponibilità a portare una divisa. o Disponibilità ad effettuare il servizio nel mese di agosto

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

Nominativi dei Responsabili Locali di Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Ente Accreditato Sede di Cod. ident. N. vol. per Cog N. attuazione del Comune Indirizzo sede sede nom progetto Cognome e Data di Data di C.F. C.F. nome nascita e e nascita nom e Parco Monte Negri 1 Galbiate Via Bertarelli, 11 108663 4 24.2.68 NGRDGI68B24E507Y Barro Diego 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Le attività di promozione e sensibilizzazione del SCN verranno rese note attraverso il piano di comunicazione annuale della Provincia di Lecco che comprenderà sia azioni riferite a tutti i progetti di servizio civile dell’Ente sia quelle specifiche per la singola sede di progetto. Le attività di promozione saranno così articolate: Comunicazione. Pubblicizzazione del bando UNSC e del progetto attraverso comunicati stampa e appositi depliant e locandine, diffusi rispettivamente agli organi di informazione locale e alle sedi interne ed esterne degli Enti di progetto. Sarà dedicata particolare attenzione alla comunicazione del progetto direttamente ai giovani, mediante siti internet della Provincia e delle sedi museali, newsletter istituzionale, mailing list, avvisi personalizzati ai giovani interessati al Servizio civile. In particolare saranno coinvolti nella mediazione comunicativa con i giovani i Servizi Informagiovani e i Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Lecco, le Biblioteche comunali, l’Ufficio d’informazione e accoglienza turistica della Provincia, le Parrocchie. Gli Operatori Locali di Progetto inoltre parteciperanno a uno o più incontri di presentazione del Progetto organizzati direttamente dalla Provincia o in collaborazione con gli enti del Tavolo Territoriale di Coordinamento del Servizio Civile Nazionale. Sensibilizzazione Le attività di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale saranno realizzate nell’ambito del progetto di promozione strategica che fa capo al Tavolo Territoriale di Coordinamento del Servizio Civile Nazionale, la cui segreteria tecnica è gestita dal So.Le.Vol. - Centro Servizi Volontariato. Fanno parte del Tavolo i principali enti della provincia di Lecco: Provincia e Comune di Lecco, ARCI Servizio civile, Caritas Ambrosiana, Api Provinciale, Unione Italiana Ciechi, Consorzio Consolida, Spazio Regione Lombardia, COE , Associazione Il Gabbiano di . Le finalità prevalenti del Tavolo sono di promuovere e far crescere la cultura del Servizio civile nei giovani e nella comunità territoriale, organizzare strategie comunicative condivise e mirate, raccordare gli enti di Servizio civile per elevare la qualità dei progetti affinché essi siano sempre più rispondenti alla lettura dei bisogni della comunità. Le principali iniziative riguardano le modalità di promozione del Servizio Civile nelle Scuole superiori del territorio attraverso la valorizzazione delle testimonianze dei giovani che hanno già svolto l’anno di servizio civile, la produzione di strumenti informativi mirati, l’impiego di canali comunicativi vicini al linguaggio giovanile (video sul Servizio civile, trasmissioni radiofoniche, blog, ecc.). Ore dedicate alla promozione e sensibilizzazione: 30 ore ca. Per quanto riguarda le attività generali di promozione e sensibilizzazione dell’ente Provincia si rinvia al documento sul Sistema di comunicazione e coordinamento del Servizio civile prodotto in sede di accreditamento. I progetti (in corso e nuovi) e le finalità del servizio civile nazionale verranno presentati nell’ambito dell’evento MANIFESTA – Rassegna del sociale in provincia di Lecco – 15^ edizione - che si svolgerà a dal 20 al 22 maggio 2011. Si prevede di informare la cittadinanza mediante volantinaggio, manifesti informativi esposti nelle bacheche, notiziario provinciale. Inoltre il Parco attiverà adeguate forme di sensibilizzazione e di informazione attraverso: 1. Attività promozionale attraverso il sito internet del MAB (www.parcobarro.lombardia.it) 2. Divulgazione attraverso locandine/manifesti 3. Comunicazioni attraverso il sito www.parchi.regione.lombardia.it all’interno del sito del Parco del Barro Pubblicizzazione attraverso i portali di tutti gli Enti consorziati del Parco del Barro

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: L’ufficio Servizio Civile della Provincia di Lecco effettuerà l’istruttoria in merito all’ammissibilità dei vari candidati. Si procederà quindi a costutuire un’apposita Commissione che avrà il compito di esaminare e valutare tutti i candidati ammessi.

PUNTEGGI DA ATTRIBUIRE AL CURRICULUM Tot. Max punti 30 – periodo max. valutabile 12 mesi PRECEDENTI ESPERIENZE PRESSO ENTI CHE REALIZZANO IL PROGETTO: coefficiente 1,00 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 gg.) PRECEDENTI ESPERIENZE NELLO STESSO SETTORE DEL PROGETTO PRESSO ENTI DIVERSI DA QUELLO CHE REALIZZA IL PROGETTO: coefficiente 0,75 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 gg.) PRECEDENTI ESPERIENZE IN UN SETTORE DIVERSO PRESSO ENTE CHE REALIZZA IL PROGETTO: coefficiente 0,50 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 gg.) PRECEDENTI ESPERIENZE IN SETTORI ANALOGHI PRESSO ENTI DIVERSI DA QUELLO CHE REALIZZA IL PROGETTO Coefficiente 0,25 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 gg.)

TITOLO DI STUDIO (valutare solo il titolo più elevato) Laurea attinente progetto = punti 8 Laurea non attinente a progetto = punti 7 Laurea di primo livello (triennale) attinente al progetto= punti 7 Laurea di primo livello (triennale) non attinente al progetto= punti 6 Diploma attinente progetto = punti 6 Diploma non attinente progetto = punti 5 Frequenza scuola media Superiore = fino a 4 punti (per ogni anno concluso punti 1,00) TITOLI PROFESSIONALI (valutare solo il titolo più elevato) Attinenti al progetto = fino a punti 4 Non attinenti al progetto = fino a punti 2 Non terminato = fino a punti 1

ESPERIENZE AGGIUNTIVE A QUELLE VALUTATE = fino a 4 punti Così meglio definiti e precisati: - coefficiente 0,10 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 giorni) per esperienza non attinente al progetto; - coefficiente 0,20 (mese o fraz. mese sup. o uguale a 15 giorni) per esperienza attinente al progetto.

ALTRE CONOSCENZE = fino a punti 4

PUNTEGGI RIFERITI AGLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE PUNTEGGI DA ATTRIBUIRE ALLA SCHEDA DI VALUTAZIONE SCHEDA GIUDIZIO FINALE: fino a un massimo di 60 punti (Per superare la selezione occorre un punteggio minimo di 36/60)

FATTORI DI VALUTAZIONE APPROFONDITI DURANTE IL COLLOQUIO E LORO INTENSITA’ - Pregressa esperienza presso l’Ente: giudizio (max 60 punti) 60 punti a chi ha avuto più di 12 mesi di esperienza; 50 punti a chi ha avuto 6 mesi di esperienza pregressa; 45 punti a chi ha avuto da 3 a 5 mesi di esperienza pregressa; 40 punti a chi ha avuto meno di 3 mesi di esperienza; 30 punti a chi non ha avuto esperienza. - Pregressa esperienza nello stesso o in analogo settore d’impiego: giudizio (max 60 punti) 60 punti a chi ha avuto più di 12 mesi di esperienza; 50 punti a chi ha avuto 6 mesi di esperienza pregressa;

45 punti a chi ha avuto da 3 a 5 mesi di esperienza pregressa; 40 punti a chi ha avuto meno di 3 mesi di esperienza; 30 punti a chi non ha avuto esperienza. - Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto: giudizio (max 60 punti) - Condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto: giudizio (max 80 punti) - Disponibilità alla continuazione delle attività al termine del servizio: giudizio (max 60 punti) - Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario: giudizio (max 60 punti) - Interesse del candidato per l’acquisizione di particolari abilità e professionalità previste del progetto: giudizio (max 60 punti) - Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l’espletamento del servizio (es. missioni, trasferimenti, flessibilità oraria…): giudizio (max 60 punti) - Particolari doti e abilità umane possedute dal candidato: giudizio (max 60 punti).

Verranno presi in considerazione i seguenti elementi: - attenzione alle problematiche proprie del servizio civile (es. cittadinanza attiva); - capacità relazionale ed espositiva; - proprietà di linguaggio; - capacità di sintesi.

Altri elementi di valutazione: Durante il colloquio verrà effettuata una prova pratica mediante l’utilizzo di un PC al fine di accertare la conoscenza base, da parte dei candidati, degli applicativi Word e/o Excel. giudizio (max 40 punti) Valutazione finale: giudizio (max 60 punti)

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

NO

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Il monitoraggio e la valutazione saranno processi complementari: si prenderanno in considerazione sia l’iter del progetto (rapporto obiettivi- risultati, stato di avanzamento delle attività, rispetto dei tempi di lavoro), sia gli aspetti di crescita dei volontari. Saranno rilevati, con misurazione quali-quantitativa, i seguenti fattori, per valutare aspettative, capacità, competenze, comportamenti organizzativi e livello di soddisfazione, in fase iniziale, in itinere e alla fine del periodo di servizio: - motivazione - coinvolgimento / responsabilizzazione nei processi lavorativi - flessibilità - autonomia nello svolgimento dei compiti assegnati - comunicazione ed attenzione al cittadino utente - qualità e precisione del lavoro svolto Si avrà cura di coinvolgere fin dall’inizio del servizio gli stessi volontari nei processi valutativi, onde favorirne la condivisione dei significati e la motivazione personale. Saranno utilizzati i seguenti strumenti e metodologie: - questionario quadrimestrale di autovalutazione (in ingresso, intermedio uno, intermedio due e finale) - colloqui individuali quadrimestrali con progettista (in ingresso, intermedio uno, intermedio due e finale) - incontri di verifica individuali mensili con OLP - incontri periodici di monitoraggio fra progettista e OLP (quadrimestrali)

- scheda di monitoraggio e verifica del progetto per valutare sia il raggiungimento degli obiettivi sia il ruolo e i compiti dei volontari - report di valutazione del progetto (in ingresso, intermedio uno, intermedio due e finale)

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

NO

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

o Possesso patente di guida tipo B (per gli spostamenti all’interno del Parco e spostamenti fuori sede - es. Provincia di Lecco - con l’automezzo del Parco). o Capacità di utilizzo del PC con software di base (per redazione documenti).

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Le risorse finanziarie aggiuntive stanziate dal Parco sono previste in euro 3.500,00 per: o scrivania e relativo corredo; o predisposizione materiale per la formazione specifica; o carburante per l’automezzo del Parco; o personal computer; o buoni pasto per le giornate in cui si prevede il rientro pomeridiano.

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Il progetto, per una sua migliore e più incisiva realizzazione, prevede il concreto apporto, come da documenti allegati, dei seguenti partner (vedasi documentazione allegata):

o Società Aster: affiancamento per visite guidate e attività didattiche di scolaresche. o Associazione FaunaViva: affiancamento in occasione delle campagne di cattura e inanellamento uccelli a scopo scientifico e attività didattiche di scolareschee gruppi all’interno del Parco Monte Barro. o Ditta Morganti s.p.a. Kapriol: fornitura gratuita di divise e materiale tecnico. o Associazione WWW Lecco: affiancamento per interventi di riqualificazione ambientale e attività di raccolta e gestione di dati relativi alle fauna del parco, con particolare attenzione alle popolazioni di chirotteri, anfibi e molluschi.

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Il Parco dispone di sufficienti risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto nonché di una biblioteca con testi relativi alle attività del volontario.

Si rende necessario l’acquisto di un nuovo pc portatile con tecnologia wireless per consentire una più comoda gestione dei dati ambientali (raccolta in campo, trasferimenti ecc.) e consentire un più dinamico utilizzo dei contenuti multimediali disponibili. L’abbigliamento dei volontari e i materiale tecnico necessario verranno forniti gratuitamente dalla ditta Morganti s.p.a. - Kapriol, partner del progetto.

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: NO

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

NO

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

La Provincia di Lecco rilascerà ai volontari una dichiarazione relativa al servizio svolto, che illustra gli interventi operati, i compiti svolti, i risultati individuali raggiunti, nonché l’acquisizione di specifiche competenze che saranno rilevate attraverso attività di monitoraggio. In particolare, la Provincia attraverso la formazione generale e specifica, l’esperienza sul campo, il confronto con gli operatori professionali e le attività di monitoraggio e verifica, favorirà l’acquisizione delle seguenti competenze: - Conoscenza del funzionamento dei servizi sociali comunali - Capacità relazionali nei confronti di soggetti fragili - Competenze animative - Lavoro di equipe - Lavoro di rete, in particolare con il volontariato - Capacità di progettazione, monitoraggio e valutazione delle attività svolte - Capacità di relazioni e accoglienza del pubblico - Capacità di seguire attività di promozione e comunicazione sociale - Capacità di raccogliere statistiche - Uso del personal computer e i internet La Provincia di Lecco rilascerà ai volontari una dichiarazione relativa al servizio svolto, che illustra gli interventi operati, i compiti svolti, i risultati individuali raggiunti, nonché l’acquisizione di specifiche competenze che saranno rilevate attraverso un’attività di monitoraggio.

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

Sala I° Maggio – C.so Matteotti, 3 – 23900 LECCO (proprietà della Provincia di Lecco)

30) Modalità di attuazione:

In proprio presso l’Ente con formatore accreditato.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

NO

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

L’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con la pubblicazione delle “Linee guida per la formazione generale” (Aprile 2006) ha voluto indicare “una sorta di principi che, pur non potendo prefigurarsi come sistema formativo completo, indicano un modello che tutti gli Enti dovranno impegnarsi a rispettare nella loro attività di formazione”. Il presente percorso formativo è stato progettato in base all’esperienza maturata in questi anni nell’ambito della formazione e partire dalle Linee Guida dell’Ufficio Nazionale. É in questa prospettiva che si pone il percorso formativo di 43 ore, suddiviso in 8 incontri, nei quali gli itinerari, differenziati e strutturati con modalità di ascolto, di partecipazione, di interattività e di confronto, aiuteranno i giovani a prendere coscienza del valore e a riflettere sul significato di questo tempo, dedicato alla “difesa (con mezzi ed attività non militari) della Patria”. Filo conduttore sono e saranno alcuni passi della Costituzione repubblicana, testo e patto fondamentale di autoriconoscimento e di appartenenza dei cittadini del nostro Paese: luogo ove si ricomprendono e si ricompongono, in unitarietà di intenti, di reciprocità tra doveri e diritti, in un rinnovato consenso etico e civile, responsabilità, solidarietà, sussidiarietà, diritti di cittadinanza e cittadinanza dei diritti. Il percorso formativo si pone come obiettivo una formazione generale senza entrare nel particolare dei progetti o degli enti proponenti. Pertanto presuppone che venga integrato dalla formazione specifica che ogni ente è tenuto a fare.

FINALITÁ E OBIETTIVI FORMATIVI Le finalità sono riassumibili nel:

1) prendere coscienza, in maniera riflessa e confrontata, del proprio servizio di difesa alla Patria, nella forma che rifiuta mezzi ed attività militari; 2) prendere coscienza che il servizio civile contribuisce alla realizzazione dei principi costituzionali della solidarietà; 3) prendere coscienza che il servizio civile contribuisce al consolidamento dei diritti sociali, alla costruzione dei servizi alla persona, alla maturazione della pace tra i popoli; 4) prendere coscienza delle motivazioni etico-antropologiche, che fanno della solidarietà elemento costitutivo del patto sociale di cittadinanza; 5) prendere coscienza delle dimensioni istitutive e costitutive della relazione interpersonale, nelle situazioni di confine, laddove transitano e talora abitano le differenziate forme di fragilità; 6) prendere coscienza che un impegno civile e sociale, maturato e implementato nel periodo del servizio civile, può aprire itinerari e percorsi di possibile impegno sociale, sia sul piano di prospettive professionali che di possibili scelte di volontariato, ad esempio nelle molteplici espressioni del terzo settore;

Gli obiettivi sono riassumibili nel: 1. favorire conoscenza e confronto con altri giovani che operano in servizi omologhi e/o analoghi e/o differenziati, per la crescita di una corretta e matura coscienza civica; 2. favorire conoscenza e confronto sull’evoluzione del concetto di difesa della Patria (art. 11 e 52 Cost.), nell’ottica della promozione sociale e della protezione civile; 3. favorire conoscenza e confronto sui temi della pace, del ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (art. 11 cost.), della promozione della giustizia, della difesa dei diritti umani; 4. favorire conoscenza e confronto delle prospettive di politica sociale, di organizzazione dei servizi alla persona, di protezione civile, di politiche culturali e ambientali, a partire dalle singole e personali esperienze di servizio civile; 5. favorire conoscenza e confronto sulla globalizzazione e sulle implicanze, dentro l’orizzonte economico e finanziario, per i percorsi della solidarietà, che pure evoca e invoca globalizzazione; 6. favorire conoscenza e confronto sulle prospettive di costruzione e costituzione di una propria identità, a partire dall’incontro con le differenziate fragilità esistenziali;

7. favorire conoscenza e confronto sulle dimensioni istitutive e costitutive della condizione giovanile, anche in ordine ai rischi del moltiplicarsi delle forme di disagio personale, sociale e spesso esistenziale; 8. favorire conoscenza e confronto sui principi fondamentali del patto costituzionale, con particolare riferimento ai rapporti civili, ai rapporti etico-sociali, ai rapporti economici, ai rapporti politici; 9. favorire conoscenza e confronto sulla virtuosa crescita di un buon rapporto con se stessi (identità), con la realtà (esperienza), con gli altri (relazione interpersonale), proprio a partire dall’esperienza del servizio civile; 10. favorire conoscenza e confronto di possibili ambiti di sviluppo e di continuazione (professionale e/o volontaria) dell’esperienza del servizio civile, come testimonianza e implementazione personale e personalizzata dell’inderogabile dovere di solidarietà.

Il percorso formativo è progettato e coordinato da un formatore accreditato. Con i partecipanti verrà definito un “Patto Formativo” per cui la frequenza è obbligatoria a tutto il percorso. Saranno realizzate attività interattive e coinvolgenti, brainstorming, lavori di gruppo, simulazioni, giochi di ruolo, testimonianze, che favoriranno la circolarità delle esperienze, la comunicazione e l’ascolto. Saranno distribuite brevi dispense, riferimenti bibliografici, sitografie e testimonianze scritte per approfondimenti.

33) Contenuti della formazione:

STEP 1: Servizio civile: io, persona e cittadino. Cittadinanza delle solidarietà I fondamenti giuridici e le regole del Servizio Civile Obiettivo: durante questo modulo vengono indicati ai/lle giovani i principi giuridici e costituzionali (art. 11 e 52 cost. e simili) da cui discende il servizio civile e i riferimenti normativi da cui dipende il loro servizio (legge 64/01, decreto legislativo 77/02, circolare applicative) Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 1-2-3-8 Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense, Durata: 4 ore e mezza

STEP 2: Servizio civile: io con l’ente Dove e con chi farò il mio servizio

Obiettivo: fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 10 Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense Durata: 4 ore e mezza STEP 3: Servizio civile: io con (gli) altri. Perché? Le mie aspettative dal servizio Obiettivo: attraverso animazione e dinamiche di gruppo i/le giovani vengono stimolati a interrogarsi sulle loro motivazioni, a esplicitare aspettative e desideri inerenti il servizio, all’acquisizione soggettiva dell’esperienza che hanno iniziato a vivere. Diventa occasione anche per lavorare sulla identità del gruppo e su come lavorare in gruppo. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 1-10 Metodo: Lavori di gruppo, role playing Durata: 8 ore

STEP 4: Servizio civile: io con (gli) altri. Dove? Gli attori del servizio civile e la Carta Etica del Servizio Civile Obiettivo: accompagnare i giovani ad entrare nel sistema servizio civile presentato i diversi attori che a questo sistema partecipano: le istituzioni (Stato UNSC, Regioni), gli enti, i giovani. Andando a definire le relazioni che si istaurano tra essi. Approfondimento della Carta Etica del Servizio Civile. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 7-8-9 Metodo: Lavori di gruppo, role playing Durata: 4 ore e mezza

STEP 5: Servizio civile: gli altri con me. Come? Il Servizio Civile in rapporto alla progettazione Obiettivo: in questo modulo si affronteranno tematiche ed aspetti relativi al progettare (caratteristiche, fasi, tecniche). Partendo dalla definizione di “progetto”, i volontari saranno chiamati ad una lettura critica del proprio progetto di servizio civile e successivamente ad una simulazione vera e propria di progettazione. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 11 Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense Durata: 8 ore

STEP 6: Servizio civile: dalla globalizzazione alle globalizzazioni La pace e la non violenza Obiettivo: partendo dall’analisi di alcune dinamiche del tempo presente, essenzialmente la globalizzazione, e da alcuni eventi significativi del nostro tempo, i/le giovani vengono aiutati a cogliere le ricadute nella collettività del proprio agire, in termini di solidarietà e condivisione. Attenzione viene posta anche ad un’attenta riflessione sul valore della non violenza, sulla difesa dei diritti umani, sulla promozione della giustizia e sulla pace. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 2-4 Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense, utilizzo strumentazione multimediale Durata: 4 ore e mezza

STEP 7: Servizio civile: io e tutti gli altri: dalla difesa alla promozione dell’aiuto e delle tutele La relazione d’aiuto Obiettivo: a partire dalle esperienze concrete dei servizi ai giovani vengono forniti spunti di riflessione e indicazioni circa la relazione d’aiuto. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 6 Metodo: Lezione frontale con distribuzione dispense, lavori di gruppo Durata: 4 ore e mezza

STEP 8: Servizio civile: gli altri con me nella città Il Servizio Civile scuola di cittadinanza Obiettivo: Si approfondiranno i concetti di cittadinanza attiva e di responsabilità sociale, a partire dal possibile incontro con testimoni che operano nella società. Essendo anche il modulo conclusivo si vuole verificare il percorso formativo compiuto, per cogliere le acquisizioni e le consapevolezze assunte dai giovani rispetto alla loro esperienza di servizio civile. Riferimenti ai moduli formativi UNSC: 5-6-7-9 Metodo: Lavori di gruppo, questionario d’uscita e di valutazione Durata: 4 ore e mezza

34) Durata:

43 ore

Formazione specifica dei volontari

35) Sede di realizzazione:

Consorzio Parco Monte Barro – Via Bertarelli 11, Galbiate (Lc) ed anche presso le strutture e gli ambienti naturali del Parco.

36) Modalità di attuazione:

La formazione avverrà in proprio con formatori di Parco Monte Barro, Università di Pavia e Università dell’Insubria. La fase di formazione con apprendimento teorico-pratico iniziale comporterà l’esposizione teorica e pratica dei contenuti formativi attraverso lezioni introduttive e riunioni presso gli uffici del parco e incontri formativi in campo, nel territorio del Parco Monte Barro.

In seguito, in base ai risultati raggiunti, alle conoscenze e alle attitudini dei partecipanti, verranno sperimentati gli ambiti di carattere operativo dei volontari in servizio civile con l’affiancamento degli operatori: questa fase di addestramento implica una modalità di apprendimento sul campo, che peraltro ricorrerà più volte nel corso dell’anno di servizio civile, in particolare in occasione dei momenti di valutazione.

Relativamente alla conoscenza del territorio, si prevede di affiancare ai volontari in servizio civile le Guardie Ecologiche Volontarie del Consorzio che hanno pluriennale conoscenza ed esperienza degli ambienti e delle attività del Parco Monte Barro.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

- Mauro Villa, nato a Milano il 14.03.1960, residente a Abbiategrasso (MI) in Via C.Pisacane, 12 – C.F. VLLMRA60C14F205U. - Cerabolini Bruno Enrico Leone, nato a Pavia (PV) il 10.06.1958, residente a Varese in Viale Borri, 282 – C.F. CRBBNN58H10388G. - Rossi Graziano, nato a Alfonsine (RA) il 6.09.1960, residente a Carbonara al Ticino (PV) in Via della Stazione, 67 – C.F. RSSGZN60P06A191S. - Castelletti Lanfredo, nato a Lecco l’11 marzo 1942, residente a Erba (Co), in Via Buonarroti, n°34- C.F. CSTLFR42C11E507Z.

Vedasi curriculum allegati.

38) Competenze specifiche del/i formatore/i: · Conoscenza specifica e diretta degli argomenti e delle attività proposte. · Conoscenza delle procedure di lavoro e dei protocolli ad essi correlate. · Conoscenza delle normative di legge e delle procedure correlate.

In particolare il Prof. Cerabolini dell’Università dell’Insubria di Varese, si occuperà della formazione relativa alla riproduzione di specie rare di flora autoctona, il Prof. Rossi del Dipartimento di Ecologia del Territorio dell’Università di Pavia curerà la formazione relativa alla raccolta di semi per la banca del germoplasma, il Dott.Castelletti si occuperà della parte storica, archeologica e museale, infine il Dott.Villa, direttore del Parco Monte Barro curerà la formazione specifica relativa a tutti gli altri progetti dei volontari.

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

L’operatore locale di progetto e i formatori svolgeranno formazione specifica mediante: · lezioni con esercitazioni in campo e su personal computer; · distribuzione di normativa specifica; · ricerca mirata di materiale in rete e utilizzo di software formativo; · raccolta, gestione e archiviazione di dati geografici e fotografici; · produzione e modifica di presentazioni multimediali; · esame di casi simili precedentemente affrontati, analisi delle problematiche e delle alternative; · mappatura GPS e rilevamento fotografico di punti d’interesse presenti nel territorio del Parco; · periodici aggiornamenti e confronti anche per via telematica; · uso delle serre e di attrezzature per il trattamento e la conservazione dei semi del Centro Flora Autoctona; · utilizzo dei materiali di ingegneria naturalistica per la risoluzione di problematiche ambientali .

40) Contenuti della formazione:

· conoscenza della rete sentieristica e degli ambienti naturali di maggior pregio

· conoscenza delle strutture del Parco con particolare riferimento al centro Parco per l’Educazione Ambientale, al Roccolo di Costa Perla e al Museo Etnografico che si intende integrare con la realizzazione del “Campo didattico” · analisi dell’offerta didattico/formativa del Parco, degli incontri con le scolaresche e dell’organizzazione delle visite guidate. · rilievo e analisi delle opere di ingegneria naturalistica realizzate nel territorio e lungo i sentieri del Parco Monte Barro. · tecniche di raccolta, campionamento e ripulitura di semi per la banca del germoplasma da effettuarsi direttamente in campo e presso il laboratorio e le serre del Centro Flora Autoctona · analisi e sperimentazione dei protocolli di riproduzione di specie rare. · utilizzo sistemi di rilevamento dati GPS con installazione su pc e uso del software per la creazione di cartografia a partire dai dati GPS. · analisi delle procedure per il salvataggio, l’archiviazione e il trattamento dei dati geografici. · organizzazione delle basi di dati relative alla segnaletica sentieristica. · gestione delle documentazioni fotografiche e cartografiche. · gestione, trattamento, analisi e archiviazione dei dati digitali (mappe tematiche e tracciati GPS). · organizzazione di eventi, progetto e realizzazione di attività di marketing territoriale. · Expo 2015: collegamenti Parco – Stazioni ferroviarie. · modalità di aggiornamento e modifica dei contenuti del sito web del Parco. · nozioni fondamentali e comportamenti da porre in atto in materia di sicurezza in ambiente di lavoro (D.Lgs. 81/2008), a cura del servizio di prevenzione e protezione incaricato dal Consorzio Parco Monte Barro.

41) Durata:

Sono previste 72 ore di attività formativa specifica.

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

· All’avvio del progetto, saranno comunicati all’UNSC dati e modalità di svolgimento della formazione generale dei volontari (secondo le indicazioni della Circolare 24/05/2007 prot. UNSC/21346/II.5). · Entro cinque mesi dall'inizio del progetto, sarà trasmessa all’UNSC e all’ufficio Regionale di Servizio Civile la verifica della certificazione della formazione generale svolta (“Modulo F”). Tale certificazione conterrà anche l'elenco nominativo dei volontari formati. · Entro sei mesi dall’avvio del progetto sarà trasmesso in via informatica e all’Ufficio Regionale di servizio Civile il Questionario (All. 3 della Circolare 24/05/2007) Per tutta l’attività formativa sarà predisposto il Registro generale della formazione, che conterrà tutti gli elementi fondamentali sulla formazione svolta, compresa quella specifica. · Saranno fornite tutte le informazioni richiesti dall’UNSC per il monitoraggio interno dei progetti di servizio civile, ai sensi del D.M. 3/08/2006 (”Approvazione del prontuario …”) · Sarà effettuata una valutazione periodica dell'apprendimento di nuove conoscenze e competenze, nonché della crescita individuale dei volontari. Laddove dovesse emergere dai volontari qualche esigenza di approfondimento rispetto alle attività formative già realizzate si valuterà se integrare i contenuti o ridefinire alcuni aspetti metodologici e se è necessario organizzare nuovi momenti di formazione. · Dopo aver raccolto i dati con i volontari, il responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente Provincia di Lecco si incontrerà con il formatore generale per condividere quanto rilevato e di utilizzare le diverse osservazioni e i dati raccolti per una più attenta progettazione e programmazione degli interventi. Quanto alla formazione specifica, si effettueranno incontri periodici fra formatori e operatori locali di progetto per verificare l’andamento del percorso formativo, monitorando così sia il raggiungimento di conoscenze e competenze professionali sia la crescita individuale dei volontari. Comunque tale verifica convergerà nel monitoraggio complessivo del progetto di cui al punto 21.

Lecco, 24/03/2011 Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente f.to Arch. Clotilde Zucchetti