Lettera di Paul Scheuermeier Borno, Val Camonica, 8 ottobre 1920

Caro Signor Professore! Sono felice di avere finalmente di nuovo Sue notizie. Oggi mi ha raggiunto qui la Sua cartolina datata 1.X e spedita da Perugia. Avevo smarrito ogni Sua traccia e per paura di averLa perduta avevo già scritto alla signorina Herzig, Langental [sic], perché mi procurasse il Suo indirizzo. Credevo che ci fosse fretta, perché non avevo mai osato credere che a Voi due fosse concesso di godere di vacanze italiane tanto lunghe. Ora sembra addirittura che Ve la spassiate. Mi riempie di gioia e soddisfazione il pensiero di sapere che i miei due Maestri, che hanno sempre dovuto limitarsi a guardare gli altri che ballano, adesso sono in viaggio loro stessi, l’uno sotto il cielo dovizioso del sud, l’altro con il bordone nella “ douce France ”. I fili dei pensieri che tengono costantemente uniti i tre vertici dell’Atlante formano adesso un triangolo davvero audace. Volevo scriverLe a lungo già da così tanto tempo da essere ora convinto che stasera, volente o nolente, dovrò rimandare una gran parte delle cose da dire al nostro prossimo incontro, se non voglio continuare a scrivere fino a domani. Per prima cosa il mio soggiorno a Como. L’idea di andarci mi era venuta perché pensavo di incontrarLa in città alla fine di settembre. Anche quando mi è stato chiarito il mio errore, mi sono attenuto a questo piano, perché il mio grosso bagaglio doveva comunque scendere dalla Valtellina e inoltre perché con questa traversata per le valli bergamasche superiori potevo portare a termine i punti fuori mano, , Branzi, Introbio, con l’ultimo dei quali sarei giunto di nuovo nel Comasco, e infine perché da nessun’altra parte se non dalla mia gente e presso le mie cose potevo sbrigare più comodamente un mucchio di lavoro arretrato da scrivano. Oltre la necessità di recuperare le forze, questo mio lavoro da svolgere a casa consisteva soprattutto nel riordino e nella descrizione delle 73 fotografie che si erano accumulate da quando sono in Italia, cioè dall’inizio di luglio. Questo lavoro mi ha portato via quasi una settimana. Così, purtroppo, tutto il gruzzolo di tempo accumulato nelle ultime tre rilevazioni (Gromo 16 ore, Branzi e Introbio 17 ore, tutte e tre dal 7 al 18.IX) è stato di nuovo annullato. Finora, dopo un faticoso lavoro condotto in velocità, si è sempre verificato un lieve ritardo proprio perché si devono fare anche i “compiti di casa” e le cose di scuola vanno tenute in ordine, se si vuol procedere sicuri e regolari. Sono dunque rimasto una settimana a Como, da dove ho spedito a Jud tutti i quaderni originali delle rilevazioni 27-35, cioè Germasino - Introbio, e pure tutto il relativo materiale iconografico, fotografie 167-240. Tutto questo materiale è impacchettato e pronto per esserLe spedito per posta. Devo mandarLe questo pacchetto a Firenze, Pensione Quisisana, o lo vuole ricevere direttamente dalle mie mani? Ho sempre spedito a Jud le copie delle rilevazioni non appena le terminavo e continuerò a farlo, fino a che Lei non sia a casa, per desiderio di Jud e affinché tutto il materiale rimanga unito. Non ho quindi spedito alcun materiale alla Signorina Herzig (malgrado il nome attiri 1). Da Lei, e La ringrazio molto, ho ricevuto tre cartoline da Siena: 8, ?, 18.IX, e una cartolina da Perugia del 1º ottobre. Dal 27.IX sono dunque di nuovo in cammino. Sono dovuto andare di qua e di là, con una situazione miserabile, da cani, per quanto riguarda i mezzi di trasporto, per cinque giorni aspettando, cercando, esplorando, domandando e provando, finché sono riuscito a sapere dove e da chi potevo fare il questionario normale e il questionario esteso nella valle del Cherio e nella valle dell’Oglio. Quando lo scorso venerdì sera finalmente ho potuto iniziare il lavoro, tutto è proceduto velocemente e con un buon informatore. A Monasterolo, un antico e appartato paesetto contadino in Val Cavallina sulle rive del lago di Endine, sono riuscito, dopo avere superato vari ostacoli, a portare a tavolino un intelligente contadino, con il quale ho completato entro la sera della domenica, in 17 ore, una rilevazione davvero bella del questionario normale. Adesso sono qui con il questionario esteso in alta quota, a Borno, 900 m, in una convalle dell’Oglio, i cui abitanti hanno anche proprietà in piano, così che conoscono tutte le colture. Il mio informatore è un operaio di segheria cinquantenne, che si è ferito una settimana fa la mano con la fresa e perciò è inabile al suo lavoro, ma molto abile per il mio. Mi mette a disposizione tutto il suo tempo, sa tutto e mi piace sempre di più. Dopo essere stato lungamente disturbato, sono di nuovo lietamente al lavoro e spero di concludere qui al più tardi entro l’11.X. Poi si va a Edolo, o in una piccola località adatta in zona. Al più tardi entro il 17.X me ne sarò andato anche da lì. La prossima località centrale per gli ultimi tre punti in montagna nelle Alpi bresciane sarebbe poi Brescia, da dove ci sarebbe ancora da

1 Gioco di parole: “herzig” in tedesco significa grazioso. fare Solferino. Si tratterebbe dunque di tre-quattro settimane, e quindi in questo lasso di tempo potrei attenderLa a Brescia. Si potrebbero prendere in considerazione: 1) Lumezzane vicino a Gardone (Val Trompia), 2) Bagolino, sopra il lago d’Idro, al confine, 3) invece della proposta Vobarno in Val Sabbia, che è troppo vicina a Lumezzane, vorrei scegliere un punto sulla riva occidentale del lago di Garda, tra Salò e Gargnano (illustrerei successivamente in che misura il lago sia anche confine linguistico verso est), 4) Solferino. Poiché La aspettavo per il 20.X, ho finora sempre pensato che, partendo da , saremmo andati insieme a , nel tratto inferiore della valle del Brembo: è un bel paesino ed è per questo che l’avevo messo da parte. Se tutto dovesse rimanere così, potrei eventualmente fare ancora Gardone e poi, nell’attesa che Lei venga, e partendo da Bergamo, fare anche nella pianura bergamasca. In questo modo, fino al nostro incontro, avrei già fatto un tentativo in pianura e le relative nuove esperienze. Se Lei dovesse preferire la seconda possibilità, cioè mettere ancora da parte Brescia e fare prima tutta la bergamasca, allora, nel caso che il mio lavoro proceda rapidamente e mi rimanga un po’ di tempo prima di Zogno, non sarei per niente contrario a fare alcuni giorni di vacanza, venendoLe incontro per un breve tratto. Che ne pensa? Ora su tutti questi piani di campagne militari, ai quali negli ultimi tempi ritorno ogni notte, è già passata mezzanotte e ieri sera ho promesso al mio informatore di arrivare da lui all’alba: adesso questo piano potrebbe fallire, perciò chiudo per oggi. In conclusione, fino al più tardi il 16.X sono raggiungibile fermo in posta , Edolo, poi fino alla fine di ottobre Albergo Isola Bella, Colle S. Vigilio, Bergamo. La so felice nella nobile Firenze e auguro che nulla turbi questo piacere. Con sempre cordiali saluti il Suo devoto Paul Scheuermeier