XXXIX ICMH CONGRESS, TORINO, 2013

“JOINT AND COMBINED OPERATIONS IN THE HISTORY OF WARFARE”

ABSTRACT

Col. Dr. Winfried HEINEMANN () L'esercito e l'aeronautica nella resistenza contro Hitler

1. La resistenza come espressione di conflitti nel sistema policratico del nazionalsocialismo

Quando i geologi studiano la crosta terrestre analizzano il propagarsi delle scosse generate dai terremoti. In modo simile, si può partire dagli sconvolgimenti provocati su un sistema politico da atti di resistenza, più o meno riusciti, per comprendere meglio l'essenza del sistema stesso. In questo senso, l'analisi della resistenza militare contro il regime nazionalsocialista può condurre a conoscenze più approfondite del regime stesso.

È sbagliato concepire il regime nazista come "hitlerismo", come "stato del Führer" o come una dittatura monolitica. A partire dagli anni Sessanta del secolo scorso questo equivoco, prima ampiamente diffuso, è stato sostituito nella ricerca dal modello delle "strutture policratiche" secondo il quale Hitler e il movimento da lui guidato riuscirono a far presa su ampie porzioni della società tedesca evitando di prendere posizioni univoche, sia negli indirizzi programmatici che nelle strutture. Tutti i soggetti coinvolti si affannavano a "lavorare in funzione del Führer" e la politica del "sia ... sia", seguita con coerenza da

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Hitler, permetteva di sfruttare questa concorrenza tra i diversi gruppi e istituzioni per garantirsi il potere.1

Questo valeva anche per l'ambito militare. La Reichswehr era segnata dal conflitto tra coloro che, come il Comandante in Capo dell'Esercito Colonnello Generale Hans Seeckt, concepivano un piccolo "esercito di comandanti", il cosiddetto "Führerheer", altamente tecnicizzato, mobile e apolitico e coloro che vedevano in un "esercito di massa" altamente politicizzato, quale strumento nazionale di indottrinamento, la giusta risposta alle esperienze della Prima guerra mondiale. Nel 1934 Hitler appoggiò i vertici della Reichswehr facendo assassinare Röhm, che aveva voluto trasformare le sue SA, le truppe d'assalto, in un "esercito popolare". Allo stesso tempo, però, Hitler fece crescere le Waffen- SS che si concepivano come "esercito d'élite" e che puntavano a sostituirsi alla Wehrmacht in tale funzione.

2. Esercito e aeronautica, Ufficio Comando e Operazioni della Wehrmacht (Wehrmachtführungsamt) e Comando Supremo della Wehrmacht

Già negli anni Venti del secolo scorso si era discusso se le forze aeree dovessero avere un'organizzazione indipendente e condurre principalmente una guerra aerea strategica contro centri abitati e industriali, o se dovessero invece fornire un supporto tattico all'esercito ed essere all'uopo inquadrate in quest'ultimo a livello organizzativo.2 Anche in questo caso Hitler prese una decisione ambigua mettendo l'intera aviazione alle dipendenze del suo principale collaboratore: Hermann Göring, pilota da caccia insignito delle più alte decorazioni che rese l'aviazione militare un elemento indipendente della Wehrmacht accanto all'Esercito. Allo stesso tempo, però, dalla metà degli anni Trenta Göring smise di equipaggiare le forze aeree per una guerra aerea strategica limitandosi al supporto aereo all'Esercito.3

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Una caratteristica peculiare del Terzo Reich fu l'accentramento dell'aviazione civile e militare alle dipendenze di Göring che era sia Ministro dell'Aviazione del Reich che Comandante in Capo dell'Aeronautica militare, la Luftwaffe. In generale l'aereo, mezzo veloce e moderno, divenne un importante emblema del "movimento": Hitler amava mostrarsi mentre viaggiava in aereo, al contrario di Stalin che invece non amava viaggiare e non salì mai su un velivolo, o del Duce Mussolini che nella tradizione dei Cesari si faceva fotografare a cavallo.

Le forze aeree, dunque, erano entrate in scena nel Terzo Reich, accanto all'Esercito e alla Marina Militare, come elemento più giovane della Wehrmacht, ma non certamente come il meno rilevante. Il loro Comandante in Capo era, del resto, allo stesso tempo Ministro dell'Aviazione, Ministro Presidente di e primo Generale Feldmaresciallo del nuovo Reich. Ciò pose la questione di una nuova struttura organizzativa di vertice: accanto allo Stato Maggiore dell'Esercito, acquisiva sempre più rilievo il Comando Supremo della Wehrmacht (Oberkommando der Wehrmacht), che operava trasversalmente sotto la guida di Keitel. Il Generale di Artiglieria Ludwig Beck, fino al 1938 Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, non si dimise perché rifiutava sostanzialmente una politica che portava alla guerra, bensì perché riteneva che dietro le pressioni di Hitler affinché si iniziasse presto la guerra, ci fosse il Comando Supremo della Wehrmacht che lo aveva mal consigliato. Beck voleva inoltre protestare contro il declassamento dello Stato Maggiore dell'Esercito che fin dai tempi di Moltke aveva assolto la funzione di primo consigliere militare del sovrano.4

Il rapporto tra il Comando Supremo della Wehrmacht e il Comando Supremo dell'Esercito (Oberkommando des Heeres) è un classico esempio di strutture parallele policratiche durante la Seconda guerra mondiale: fu motivo di continue dispute di

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competenze e allo stesso tempo un punto di critica sostanziale mosso da ufficiali dello Stato Maggiore critici e che manifestarono poi, in un secondo momento, idee di opposizione. Un giovane maggiore in servizio presso il Comando Supremo dell'Esercito era solito iniziare le sue presentazioni sull'organizzazione di vertice di guerra con la seguente considerazione: "La struttura di vertice di guerra della Wehrmacht tedesca è ancora più stupida di quanto non potrebbero inventare i più capaci ufficiali di Stato Maggiore se ricevessero l'incarico di mettere a punto la struttura di vertice più assurda".5 Il nome del maggiore era Claus Schenk Conte di Stauffenberg.

3. Concorrenza di risorse: le divisioni campali della Luftwaffe

Un particolare elemento di critica era costituito dalle unità di terra della Luftwaffe, che durante la guerra diventavano sempre più numerose e, accanto ad esse, dal fatto che ci si aspettava anche da ufficiali dell'aeronautica, come ad esempio il Generale Feldmaresciallo Albert Kesselring in qualità di Comandante in Capo di un teatro di guerra, che questi potessero assumere la responsabilità operativa di guidare formazioni dell’esercito. "Mettere sullo stesso piano un corpo di comandanti militari formatosi in anni di addestramento specifico con un corpo estraneo di comandanti molto meno qualificati, in parte addirittura senza alcuna qualifica [...] è un peso difficilmente accettabile",6 dichiarò più tardi alla Gestapo uno dei cospiratori.

Le formazioni terrestri della Luftwaffe divennero in breve tempo un autentico "terzo esercito" (accanto all'Esercito vero e proprio e alle Waffen-SS) che assorbiva ingenti risorse personali e materiali senza garantire una corrispondente potenza di combattimento. Si trattava di elementi dovuti a motivi puramente ideologici. Göring era tradizionalmente maldisposto verso l'Esercito che gli appariva

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troppo conservatore, troppo poco deciso e troppo poco nazionalsocialista. Molte delle unità terrestri della Luftwaffe erano state create con personale che, a causa delle perdite di velivoli al fronte, non era più necessario per l'organizzazione al suolo della guerra aerea. Sotto questo aspetto, quindi, il semplice aumento del numero di tali unità era indice del fallimento della Luftwaffe di Göring. Ma restituire all'Esercito questo personale di cui non c'era più bisogno per le attività di volo vere e proprie era per Göring, per l'appunto, fuori discussione.7

Non stupisce quindi che già il primo ordine dei cospiratori il pomeriggio del 20 luglio 1944 avesse l'obiettivo 'di rimediare a questa frammentazione. Esso recitava, infatti, che il Generale Feldmaresciallo Erwin von Witzleben era stato nominato "Comandante Supremo della Wehrmacht" al quale erano subordinate tutte le componenti della Wehrmacht (e le Waffen- SS).8 Si trattò, ad un'analisi spassionata, dell'unico tentativo intrapreso durante la Seconda guerra mondiale di creare i presupposti organizzativi per una guerra totale attraverso una struttura di vertice unitaria.

A Berlino la Luftwaffe disponeva di un numero di effettivi non più quantificabile con certezza. In particolare, presso la Caserma General Göring all'aeroporto militare di Berlino-Tegel si trovavano le unità di riserva della Divisione corazzata "Hermann Göring".9 Né queste né le truppe SS a Berlino-Lichterfelde intervennero il 20 luglio 1944: il tentativo di colpo di stato fu fermato dagli ufficiali dell'Esercito nel Bendlerblock e, molto più tardi, dal Battaglione di guardia appartenente all'Esercito.

4. Resistenza nella Luftwaffe: il gruppo "Orchestra rossa"

La Luftwaffe era considerata "bruna", dunque particolarmente esposta agli influssi nazionalsocialisti; per questo si ritiene che non ci sia stata una resistenza al suo interno. Se nell'analisi della

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resistenza militare ci si limita agli elementi nazional-conservatori, il cui operato culminò nel tentativo di colpo di stato del 20 luglio 1944, non si noterà certamente che già prima all'interno dell’Aeronautica militare tedesca c'erano state altre forme di resistenza.

Nell'agosto e settembre del 1942 la Gestapo arrestò a Berlino e altrove gli appartenenti a un gruppo a cui aveva dato l'appellativo "Orchestra rossa" e che considerava soprattutto un'organizzazione di spionaggio sovietica. In realtà, il lavoro di intelligence a favore dell'Unione Sovietica costituiva solo una parte molto esigua delle attività del gruppo che si dedicava altrimenti alla discussione di posizioni politiche di sinistra per la Germania del dopoguerra. Ma cospiratori di primo piano come i tenenti Harro Schulze-Boysen e Herbert Gollnow erano membri della Luftwaffe; dal Comando Supremo della Luftwaffe Schulze- Boysen aveva avuto accesso alle informazioni sull'attacco all'Unione Sovietica che aveva passato all'ambasciata sovietica a Berlino.

Il processo contro il gruppo guidato da Harro Schulze-Boysen e dal pedagogo Arvid Harnack si tenne di fronte al Tribunale Supremo Militare del Reich, il Reichskriegsgericht, che era l'istanza competente anche in virtù della situazione giuridica.10 Una competenza che esso manteneva anche quando, come in questo caso, nei fatti incriminati erano coinvolti civili che vennero anch'essi processati in un unico procedimento. Göring, al quale premeva non lasciarsi compromettere troppo dal coinvolgimento di membri del suo ministero, decise che il procedimento penale si sarebbe dovuto tenere di fronte al Tribunale Supremo Militare.11

La situazione invece era diversa per il processo contro gli studenti del gruppo della "Rosa Bianca" di Monaco, che fu celebrato quasi contemporaneamente. Anche in questo caso erano coinvolti dei

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militari, ma questa volta dell'Esercito: Hans Scholl, Alexander Schmorell, Willi Graf e Christoph Probst appartenevano ad una compagnia militare studentesca ed erano in licenza esclusivamente per motivi di studio. Eppure, in pochissimo tempo, vennero tratti di fronte alla Corte di Giustizia Popolare (Volksgerichtshof), condannati e giustiziati.12

Un'importante differenza riguardò il diverso grado di visibilità dato ai due eventi. Le udienze di fronte al Tribunale Supremo Militare si tennero a porte chiuse, mentre per quelle di fronte alla Corte di Giustizia Popolare era stata volutamente scelta una dimensione pubblica.13 Di fronte alle azioni di grande impatto pubblico portate avanti dagli studenti di Monaco, una condanna e un'esecuzione capitale altrettanto pubbliche potevano apparire "opportune" a scopi preventivi generali, mentre per l'affare "Orchestra Rossa", che oltre ad una dimensione politica aveva anche implicazioni attinenti ai servizi d'informazione, era raccomandabile un processo non pubblico. In ogni caso, questo approccio produsse anche l'effetto, certamente gradito e considerato dal regime una sorta di successo collaterale, di tenere il ruolo svolto dalla Luftwaffe al di fuori della discussione pubblica.

Lo smascheramento del gruppo di Schulze-Boysen avvenne infatti in un momento tutt'altro che felice per Göring. Gli anni 1942/1943 videro una forte intensificazione dei bombardamenti alleati: nel marzo 1942 venne distrutta la città di Lubecca, il 30 maggio 1942 Colonia fu colpita dal primo attacco dell'Operazione Millennium14 e nell'inverno 1942/1943 fallì il promesso rifornimento dall'aria alle truppe tedesche assediate nella sacca di Stalingrado. La stella di Göring cominciava a tramontare. Si diceva che prima della guerra il "Maresciallo del Reich" si vantasse scherzando che si sarebbe chiamato "Meier"15 se mai un aereo alleato fosse apparso sul cielo di una città tedesca. Oramai

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invece le barzellette raccontate di nascosto alle spalle di Göring erano all'ordine del giorno. Era pertanto d'interesse vitale per Göring che il proprio impero civile-militare non venisse collegato anche a massicci atti di resistenza o di tradimento.16

5. I cospiratori del 20 luglio 1944 e l'aviazione

La competenza di Göring, che si estendeva sia all'aviazione civile che a quella militare, faceva sì che il Ministero dell'Aria del Reich e il Comando Supremo della Luftwaffe avessero entrambi sede nello stesso edificio nella Wilhelmstraße e che anche a livello di personale non ci fosse una separazione netta tra i due organi. Anche se non è sbagliato affermare che la Luftwaffe del Reich, fatta eccezione per il Tenente Colonnello della Riserva Cäsar von Hofacker, non era coinvolta nella resistenza nazional- conservatrice, si tratta comunque solo di una mezza verità. Quest'affermazione, infatti, non tiene in considerazione la misura in cui alcuni membri dell'aviazione civile fossero coinvolti nei piani per rovesciare il regime. Se si pensa alle strutture del Terzo Reich, che erano più che altro orientate ad personam e non più nettamente distinte dal punto di vista amministrativo, è del tutto legittimo considerare entrambi gli elementi insieme come l' "impero" di Göring.

I piani sovversivi portati avanti dal servizio d'informazione del Comando Supremo della Wehrmacht, l'Ufficio Informazioni Estere/Difesa (in tedesco Amt Ausland/Abwehr), fino all'inizio dell'estate del 1943 si appoggiavano in gran parte a membri del Ministero dell'Aria e della Lufthansa, per lo più legati tra loro da vincoli di parentela .

Sono noti i contatti con l'estero del teologo Dietrich Bonhoeffer, attivo nel servizio d'informazione militare, il cui fratello Klaus era consulente legale e Capo dell'Ufficio Legale della Lufthansa. Questo legame facilitava i viaggi all'estero di Dietrich Bonhoeffer e

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anche Klaus Bonhoeffer sfruttava le possibilità offertegli dalla sua attività per intrattenere contatti con diversi gruppi di resistenza.

Una sorella dei Bonhoeffer, Christine, era sposata con Hans von Dohnanyi, che nell'ambito del controspionaggio raccoglieva documenti sui crimini commessi dai nazisti.17

Un altro consulente legale della Lufthansa era Otto John che rappresentava l'impresa nella neutrale Madrid. Suo fratello Hans era assistente presso l'Istituto per il Diritto Aeronautico della Friedrich-Wilhelms-Universität di Berlino, guidato dal Professor Dottor Rüdiger Schleicher. Schleicher, che era a sua volta sposato con Ursula, un'altra sorella dei Bonhoeffer, era stato Direttore dell'Ufficio Legale del Ministero dell'Aria dal 1935 al 1939, ma era poi stato sostituito per il suo impegno in favore del rispetto del diritto internazionale anche in tempi di guerra.

Tra le persone che erano in contatto con Klaus Bonhoeffer c'era Ernst von Harnack che si può annoverare in senso più lato tra i membri della resistenza operaia. L'ex Presidente del Governo Distrettuale di Merseburg, esponente del Partito Socialdemocratico SPD, era allo stesso tempo cugino di uno dei membri dell' "Orchestra Rossa", Arvid Harnack; un altro membro della famiglia, , sopravvisse nonostante fosse stato arrestato per i suoi legami con la "Rosa Bianca".

Da considerare separatamente è il caso del Colonnello dell'Aeronautica Wilhelm Staehle che durante la Prima guerra mondiale e la Repubblica di Weimar aveva ricoperto incarichi nei servizi d'informazione. Staehle era in stretto contatto sia con la resistenza all'interno del servizio d'informazione militare, la "Abwehr", che con Carl Goerdeler, anche se, in quanto comandante della Invalidenhaus di Berlino, non operava negli ambiti di attività veri e propri della sua Forza Armata.18

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È interessante dare anche qui uno sguardo al modo in cui queste personalità vennero perseguite dopo l'attentato del 20 luglio 1944. Come già detto in precedenza, c'era uno stretto legame tra i membri di questo gruppo, imparentati tra loro, e le forze di opposizione all'interno del servizio d'informazione militare "Abwehr". Proprio in virtù di tale legame, contro un gran numero di questi cospiratori non si tenne mai un processo vero e proprio e la maggior parte di essi poté rimanere in vita fino quasi alla fine della guerra. Ernst von Harnack morì il 5 marzo 1945 al patibolo a Plötzensee, Dietrich Bonhoeffer e Hans von Dohnanyi vennero impiccati il 9 aprile 1945 a Flossenbürg; Wilhelm Staehle, Rüdiger Schleicher, Klaus Bonhoeffer e Hans John vennero assassinati alle spalle il 23 aprile 1945 nella Invalidenstraße a Berlino all'avvicinarsi delle truppe sovietiche.

Un motivo era evidentemente dovuto al coinvolgimento dei servizi d'informazione: a quanto pare, Himmler s'illudeva ancora di riuscire a ritagliare per sé un ruolo dopo la fine della guerra tramite contatti utili dei detenuti. Ma anche questo modus operandi fece sì che le azioni penali contro gli atti di resistenza partiti dagli ambiti sotto il comando di Göring non divenissero mai di dominio pubblico durante il Terzo Reich. Cäsar von Hofacker, l'unico ufficiale dell'aviazione e uno dei congiurati principali, venne condannato a morte il 30 agosto 1944 insieme ad altri tre imputati, ma a differenza di questi ultimi fu impiccato solo nel dicembre dello stesso anno.19 In ogni caso, gli ufficiali dell'Esercito furono perseguiti e giustiziati più velocemente e con maggiore fermezza rispetto agli altri imputati.

Il coinvolgimento di cospiratori provenienti dall'ambito dell'aviazione ha avuto importanza centrale per i piani di colpo di stato che culminarono nell'attentato del 20 luglio 1944 da almeno un punto di vista. Otto John, infatti, era l'uomo di collegamento più stretto di Stauffenberg con gli alleati occidentali: tramite lui e

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i suoi contatti con gli inglesi a Madrid, i vertici della congiura militare ottenevano informazioni circa gli spazi d'azione in politica estera che un governo sovversivo avrebbe potuto aspettarsi decisamente più chiare e realistiche rispetto a quelle fornite dal sempre eccessivamente ottimista Goerdeler attraverso il suo uomo di contatto con i servizi segreti americani, il problematico Hans-Bernd Gisevius.20 Il coinvolgimento del gruppo che ruotava intorno ai Bonhoeffer e ai Dohnanyi non si era affatto fermato con la messa fuori gioco dell' "Abwehr" quale centrale della resistenza nel 1943. Al contrario, i congiurati rimasti in libertà parteciparono anche ai piani che partivano dall'Ufficio Affari Generali dell'Esercito (Allgemeines Heeresamt) e dal Quartier generale del Comandante dell'Esercito di riserva.

Per quel che riguarda un'ulteriore dimensione si possono solo fare supposizioni. In seno al Gruppo d'Armate "Centro" nel 1943 venne costituita un'unità di cavalleria che fungeva per lo più da Reggimento di Cavalleria "Centro", ma che nel luglio 1944 era già stata accresciuta a 3ª Brigata di Cavalleria.21 Da questa unità dovevano essere rispiegati circa 1200 uomini agli ordini del Maggiore Philipp von Boeselager (fratello del comandante, Tenente Colonnello Georg von Boeselager); in supporto del colpo di stato, questi militari si sarebbero dovuti spostare nell'area metropolitana di Varsavia in un tour de force a cavallo e da là fatti arrivare in aereo a Berlino. Ci furono però a lungo dubbi su come realizzare effettivamente il trasporto aereo di così tanti soldati con l'equipaggiamento (naturalmente senza cavalli) nell'estate di guerra del 1944. Questi uomini, comunque, avrebbero potuto cominciare ad operare a Berlino non prima di 24 ore dopo l'inizio del colpo di stato. Evidentemente, i cospiratori si aspettavano conflitti armati prolungati nella capitale. Non è possibile dire con certezza se si sarebbe potuto contare sul supporto logistico della "bruna" Luftwaffe22 al rovesciamento del

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regime. Anche se si possono solo avanzare ipotesi, è probabile che i contatti dell'opposizione con l'aviazione civile avrebbero potuto offrire possibilità alternative. ###

6. Procedimenti giuridici a confronto: "Orchestra Rossa", "Rosa Bianca", Ehrenhof

Per completezza si citi un altro aspetto del sostegno alla resistenza fornito dalle fila della Luftwaffe, in questo caso dopo il 20 luglio: si tratta della cognata di Claus e Berthold von Stauffenberg, l'aviatrice Contessa Melitta von Stauffenberg. Insieme a Hanna Reitsch e Beate Uhse, Melitta von Stauffenberg, laureata in ingegneria, era una delle più eminenti pioniere dell'aviazione, tanto che Göring era riuscito ad ottenere da Hitler che la donna, che era mezza ebrea, fosse "parificata agli ariani" e che potesse rimanere in servizio nella Luftwaffe. Ed era anche stato Göring stesso ad averle conferito la Croce di Ferro. Come gli altri membri della famiglia, anche lei fu arrestata in virtù della "responsabilità penale familiare" (Sippenhaft) ma venne ben presto rilasciata. Il suo biografo suppone che la Luftwaffe non solo continuasse ad avere bisogno di lei, ma anche che non avesse alcun interesse che il ruolo personale svolto da Göring divenisse di dominio pubblico.23 Melitta von Stauffenberg volava da un campo di concentramento all'altro o da una prigione all'altra tenendo unita la famiglia Stauffenberg fino a quando, l'8 aprile 1945, venne abbattuta da un caccia americano nella Bassa Baviera e ferita mortalmente.

Il 20 luglio 1944 può essere interpretato come il momento culminante di un conflitto di lunga data tra le vecchie élite nazional-conservatrici, soprattutto tra le fila dell'Esercito, e le tendenze socio-rivoluzionarie del nazionalsocialismo24 che erano in aumento verso la fine della guerra in seguito ad un processo di "radicalizzazione cumulativa". Sotto questo aspetto è

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comprensibile come mai la persecuzione penale non andò a colpire solo i responsabili individuali, bensì venne usata dal regime per una sorta di resa dei conti generale con l'Esercito.25 È in linea con ciò il fatto che delle tre forze armate della Wehrmacht, solo l'Esercito fu costretto a concorrere all'esclusione degli "autori" dalla comunità militare per mezzo di una commissione militare speciale denominata "Ehrenhof" (corte d'onore).

Ad uscire vincitore dal fallito tentativo di colpo di stato fu, anche se fu una vittoria di breve durata, Himmler che con l'Esercito di riserva ottenne accesso anche alle risorse personali e materiali dell'Esercito. Göring invece non riuscì a trarre vantaggi personali dagli avvenimenti: la sua immagine, un tempo favorito del Führer e ora tossicodipendente, era ormai troppo danneggiata.

Dire allora che dalle fila della Luftwaffe non fu opposta alcuna resistenza contro il regime nazista è troppo riduttivo, perché così facendo non si tiene conto dello stretto legame tra l'aviazione civile e quella militare, e del fatto che anche all'interno di quest'ultima ci fu una notevole partecipazione agli episodi del 20 luglio 1944. È inoltre un'affermazione semplicemente falsa se si considerano anche le azioni intraprese al di fuori di questo contesto, come ad esempio quelle portate avanti dal gruppo di Harnack e Schulze-Boysen.

Il fatto che questa idea venga diffusa, in gran parte senza essere contraddetta, è da concepirsi anche come un effetto che continua tuttora degli sforzi del sistema volti a non danneggiare ancora di più pubblicamente il "paladino del Führer" Göring e la sua sfera di potere nel variopinto apparato nazista.

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Vollmer, Antje, und Lars-Broder Keil: Stauffenbergs Gefährten. Das Schicksal der unbekannten Verschwörer, München 2013

Wagner, Walter: Der Volksgerichtshof im nationalsozialistischen Staat. Mit einem Forschungsbericht für die Jahre 1975 bis 2010 von Jürgen Zarusky, München 2011 (=Die deutsche Justiz und der Nationalsozialismus, Teil 3, =Quellen und Darstellungen zur Zeitgeschichte 16, 3)

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Note

1 Mommsen, Die Realisierung des Utopischen, p. 387; Kershaw, Hitler, passim; ivi, Kershaw, "Working towards the Führer"; Nolzen, Von der geistigen Assimilation, p. 71; Heinemann, Der Wert funktionalistischer Erklärungen; Der prekäre Staat. Einleitung der Herausgeber, p. 18.

2 Völker, Die deutsche Luftwaffe 1933-1939, p. 28-44; Boog, Das Problem der Selbständigkeit.

3 Boog, The Strategic Air War.

4 Müller, Generaloberst Ludwig Beck, p. 334-364.

5 Hoffmann, Stauffenberg, p. 239.

6 Nota durante una riunione presso il Comando Supremo dell'Esercito il 25 giugno 1942, citata in Spiegelbild einer Verschwörung, vol. 1, p. 528 (15/12/1944).

7 Stumpf, Die Luftwaffe als drittes Heer.

8 Spiegelbild einer Verschwörung, p. 24 e seg.

9 Kurowski, Von der Polizeigruppe, p. 388 e seg.

10 Si confronti qui e in seguito Messerschmidt, Vier Soldaten, vor allem p. 166 e seg.

11 Nelson, Die Rote Kapelle, p. 365. Höhne, Kennwort Direktor, p. 205 e seg., si basa sulle dichiarazioni rilasciate dopo la guerra dal rappresentante dell'accusa Manfred Roeder quando fu a sua volta chiamato a rispondere della propria attività davanti a un tribunale. Secondo tali dichiarazioni, Göring dovette essere prima convinto della scelta del Tribunale Supremo Militare come foro competente. Höhne non tiene tuttavia in sufficiente considerazione il carattere giustificativo delle dichiarazioni rese allora da Roeder.

12 Messerschmidt, Vier Soldaten.

13 Sösemann, Verräter vor dem Volksgericht.

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14 Boog, The Anglo-American Strategic Air War, pp. 566-568; Süß, Tod aus der Luft.

15 Kube, Pour le Mérite und Hakenkreuz, p. 341; Overy, Hermann Göring, p. 373 e seg.

16 Boog, The Strategic Air War in Europe, pp. 257-260.

17 Per maggiori dettagli su questi contatti si veda soprattutto Gerrens, Rüdiger Schleicher. Su Hans von Dohnanyi, Vollmer/Keil, Stauffenbergs Gefährten; Limbach u.a., Erinnerung an Hans von Dohnanyi; Chowaniec, Der "Fall Dohnanyi". La letteratura su Otto John si concentra prevalentemente sul suo ruolo di presidente dell'Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione (Bundesamt für Verfassungsschutz) e sul suo trasferimento a Berlino Est nel 1945; si confrontino invece in merito Stöver, Otto John, e Heinemann, Military Resistance Activities and the War, p. 890-892.

18 Roon, Wilhelm Staehle.

19 Wagner, Der Volksgerichtshof, p. 691.

20 Heinemann, Außenpolitische Illusionen.

21 Qui e in seguito: Reuther, Soldaten für den Staatsstreich.

22 Reuther, Soldaten für den Staatsstreich, p. 6, parla di 77 velivoli da trasporto pronti presso la 6ª Flotta aerea schierata a supporto del Gruppo d'Armate "Centro", senza però esaminare se questi sarebbero poi stati effettivamente pronti all'impiego in supporto alla causa dei cospiratori.

23 Medicus, Melitta von Stauffenberg, p. 294.

24 Mommsen, Der Nationalsozialismus, p. 785, 789.

25 Si veda qui e in seguito Heinemann, Selbstreinigung, p. 126 e seg.

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