Cinque anni senza : un’intervista esclusiva del 2012 per ricordarla written by Alberto Dolfin | 9 Marzo 2020

Il 9 marzo 2015 un tragico incidente ci portò via Camille Muffat, nuotatrice che fu a lungo avversaria di nei 200 stile libero e che si laureò campionessa olimpica in quella gara a Londra 2012, dove conquistò anche un argento (400 sl) e un bronzo (4×200 sl). Per ricordarla, abbiamo pensato di condivere con voi un’intervista realizzata daAlberto Dolfin ai Campionati britannici Open di Londra nella primavera del 2012, qualche mese prima che Laure rubasse la scena ai Giochi che si sarebbero tenuti nella stessa piscina.

Qui sotto il testo integrale dell’intervista pubblicata nel numero 14 di Solomagazine Nuoto dell’aprile 2012

Dopo la tanto chiacchierata rivalità con , per Federica Pellegrini il pericolo arriva ancora una volta dalla Francia. Almeno è quel che dicono gli ultimi riscontri cronometrici arrivati dai Trials d’oltralpe. Se vorrà vincere 200 e 400 stile libero, la nostra portacolori dovrà vedersela con una nizzarda che non ha nessuna intenzione di puntare alla piazza d’onore: Camille Muffat. Nata e cresciuta sul mare, la ventiduenne che milita nell’Olympic Nice Natation è finalmente pronta a consacrarsi tra le corsie del Aquatics Centre. Dopo i due bronzi raccolti al Mondiale dello scorso anno, sembra che la Muffat abbia raggiunto una nuova dimensione. Il pass staccato nei 400 stile con il nuovo primato francese in 4’01”13 e la straordinaria prestazione sui 200 di Dunkerque la pongono tra le favorite al ruolo di protagonista femminile ai Giochi di Londra. Quel 1’54”87 realizzato nella finale dei Campionati nazionali l’ha trasformata nella donna più veloce sulla distanza senza l’aiuto dei costumi gommati. Il primato del mondo realizzato da Federica Pellegrini a Roma 2009 (1’52”98) sembra ancora lontano, ma questa prestazione ha fatto suonare più di un campanello d’allarme tra le pretendenti allo scettro dello stile libero.

Ora che la bella e discussa Laure si è data definitivamente al dorso, Camille è pronta a rimpiazzarla come reginetta francese di questa disciplina nel mondo. La prima volta l’ha fatto quando aveva soltanto quindici anni, stupendo l’intero paese e cominciando a far parlare di sé. Ora vuole continuare a farlo, sempre seguendo a puntino i dettami del tecnico Fabrice Pellerin, che in futuro vorrebbe rilanciarla anche nei misti.

Come la Pellegrini, la Muffat predilige gli allenamenti con i maschi. E se l’italiana ha come riferimento , la francese si confronta con il lungagnone Yannick Agnel, che considera come un vero e proprio fratello. Con lui condivide sogni e paure, oltre alle pressioni che rendono il paese transalpino così simile al nostro. Camille sente di essere sulla giusta strada e pensa che la Pellegrini abbia sbagliato ad abbandonare il tecnico francese Philippe Lucas ad un anno dall’Olimpiade. Tra tre mesi vedremo chi avrà ragione.

Camille, dopo i riscontri cronometrici ai Campionati nazionali di Dunkerque, si sente pronta per stupire già agli Europei di Debrecen?

«In realtà, agli Europei parteciperò senza particolari ambizioni: l’obiettivo di quest’anno è l’Olimpiade. Tutto il lavoro e le gare che ho svolto in questa stagione sono state incentrate su quell’appuntamento in particolare. Comunque mi sento in forma e, anche se non sarò al top, posso andare forte».

Da qui la scelta di gareggiare negli Stati Uniti alla fine dello scorso anno e saltare gli Europei in vasca corta?

«Gli anni scorsi siamo stati per molto più tempo ad allenarci a Nizza, mentre nell’attuale stagione abbiamo fatto molti più training camp e partecipato a parecchi meeting in giro per il mondo. Nel corso di quest’anno, è stato importantissimo incontrare gli atleti contro cui ci confrontiamo meno di solito, come è accaduto con gli americani. Ma è stato utile anche gareggiare contro Federica a novembre o con la Adlington il mese scorso, perché di solito loro tendono a nascondersi e non partecipano ai meeting internazionali. È fondamentale conoscere meglio gli avversari di tutto il mondo per evitare sorprese a Londra come è successo a Shanghai con l’inaspettata esplosione di Melissa Franklin, ad esempio».

Camille Muffat Nice Natation IV Trofeo Citta di Milano Nuoto Day02 – 8 March 2014 D. Samuele Swimming Pool Milano Photo G.Scala/Deepbluemedia/Ins ide

E che effetto le ha fatto nuotare all’Olympic Aquatics Centre lo scorso marzo in occasione dei Trials britannici?

«Penso che provare la piscina olimpica sia stato un bel vantaggio per sperimentare le sensazioni e cominciare a conoscere l’impianto londinese. È stata sicuramente un’esperienza preziosa e sono soddisfatta anche del riscontro cronometrico che ho fatto registrare nonostante fossi sotto carico».

Facendo un passo indietro, qual è stato il suo bilancio sul Mondiale di Shanghai come prova generale dell’Olimpiade?

«È mancato qualcosa, ero un po’delusa perché nella testa valevo qualcosa in più di quello che ho espresso in acqua. Comunque, è stato importante vincere delle medaglie iridate e salire sul podio ad un anno esatto dai Giochi. È stato soltanto un piccolo passo verso il grande appuntamento di quest’estate. Inizialmente, ho provato un po’ di disappunto per i risultati maturati, ma dopo l’attenta riflessione che ho fatto durante le vacanze estive, ho visto anche i lati positivi».

A tre mesi dall’Olimpiade ha deciso se punterà su di una distanza in particolare?

«Mi sento bene in entrambe le gare e credo di poter ambire ad una medaglia sia sui 200 sia sui 400. Se penso alle mie caratteristiche, a quello che ho fatto nella passata stagione ed alle avversarie, forse i 400 sono la distanza su cui ho le maggiori possibilità ed è la gara in cui sento di poter migliorare maggiormente da qui ai Giochi. In allenamento, continuo a lavorare per migliorare su tutti gli aspetti, ma sono convinta che farò meglio sui 400».

Dunque, crede di poter dire la sua a lungo nello stile libero?

«Beh, nei 200 vado molto veloce, ma ci sono molte altre avversarie che possono andare altrettanto forte. Devo dire che anche i 100 e gli 800 mi piacciono e mi vengono molto bene, pur non provandoli tanto in allenamento».

Nelle gare dello stile libero femminile sarà la Pellegrini l’avversaria da battere a Londra?

«Penso che sulla carta lei sia la più forte di tutti, ma in questa stagione non è ancora riuscita ad esprimere totalmente il suo potenziale. Secondo me, la scorsa stagione con gli allenamenti del tecnico francese Philippe Lucas andava molto più forte e credo che al momento abbia un po’ smarrito la sua strada. Non saprei proprio dire come possa andare ai Giochi: se è convinta di fare i 400, è un’avversaria da tenere d’occhio sicuramente. Però, per lei in particolare, dipende tutto dalla sua predisposizione mentale in quel momento. Per quanto mi riguarda, penso di poter andare forte come tutte le altre ragazze».

Budapest European Championships 2010.in Swimming, Diving, Synchronised Swimming, Open Water Swimming.Day 9.Swimming Women’s 4x200m Freestyle.Muffat Camille FRA..photo: Deepbluemedia.eu

Le capita mai di studiare le sue avversarie?

«Ho il mio stile e vado avanti con quello, ma penso che osservare le altre nuotatrici possa essere utile. Ad esempio, può essere un’ispirazione per andare più forte negli allenamenti ed aiutare a fare delle modifiche per la gara. Comunque, non guardo molti video, preferisco osservare le avversarie da vicino come ho fatto lo scorso anno a Shanghai o in questa stagione durante i vari meeting».

Ha mai parlato con qualcuna di loro?

«Ho parlato per la prima volta con Federica a Shanghai perché lei parla un po’ di francese, visti i suoi trascorsi a Parigi con Lucas. Però conosco meglio l’olandese Feemke Heemskerk, che si allena a Marsiglia. Con lei chiacchieriamo spesso e cerchiamo di non parlare solo di nuoto».

Che tipo di gara la spaventa di più?

«Fino quest’anno ero forte soprattutto nella seconda parte delle gare. Da quest’anno però, ho lavorato molto sulla velocità e ho capito che se voglio vincere devo partire forte. Ad un buon finale di gara, sto cercando di aggiungere un buon ritmo per cercare di mantenere una buona velocità per tutta la gara. Alcune delle mie avversarie amano partire forti ed essere inseguite perché si sentono più sicure e si convincono di essere imprendibili. Dunque, cercherò di non farmi sorprendere essere competitiva sin dall’inizio, evitando poi anche il ritorno delle altre».

Quanto conta il lavoro svolto in allenamento per preparare gare così tattiche?

«Tantissimo, poi a me piace allenarmi soltanto con i ragazzi. Avere al mio fianco in corsia gente come Yannick Agnel e Clément Lefert mi costringe ad andare forte tutti i giorni, non solo in gara».

Pensa che la Francia possa avere una staffetta 4×200 stile libero competitiva con lei e la Manaudou?

«Sulla staffetta sono molto dubbiosa perché so che Laure non vuole farla dato che quel giorno avrà anche i 100 dorso. Se lei la farà, possiamo ottenere un buon risultato, altrimenti la vedo dura: io posso nuotare sotto all’1’55” mentre le altre mie compagne arrivano sull’1’58” o 1’59”, dipende molto da loro».

Camille Muffat 400m Freestyle Women Roma 13/6/2013 Piscina del Foro Italico Nuoto 50mo trofeo Settecolli Settecolli 50th International swimming trophy Foto Antonietta Baldassarre Insidefoto

Che cosa ne pensa in particolare della qualificazione di Laure ai Giochi Olimpici?

«Laure è stata brava a rientrare e non ho mai avuto dubbi che riuscisse a riconquistarsi un posto in squadra. Però all’Olimpiade sarà tutta un’altra storia e dovrà faticare per raggiungere la finale o il podio».

Crede che la stampa metta troppa pressione sulla Manaudou e su di lei?

«È stata dura qualche anno fa anche per me. Quando ho battuto Laure per la prima volta ed avevo 15 anni ho sentito davvero tanto interesse attorno a me. Per fortuna ora è più facile perché abbiamo tanti grandissimi nuotatori in Nazionale, come ad esempio Yannick Agnel e Camille Lacourt, per cui la pressione non è solo più solo su di un singolo nuotatore ma divisa equamente tra tutti noi. Ne parlo spesso anche con Yannick perché lui è come un fratello per me, sin da quando è arrivato a Nizza a14 anni e l’ho aiutato ad inserirsi nella nostra squadra. Nuotare con un campione come lui mi aiuta a non sentire troppa pressione su di me». E come si comporta, invece, quando è lontana dai riflettori di bordo vasca?

«Sono una persona molto normale. Mi piace stare a casa con la mia famiglia, il mio fidanzato e il mio gatto. Spesso mi rilasso davanti al computer, non sono una festaiola, anzi sono davvero molto pigra quando sono a casa».