GUIDA AI PAESI • PIEVE • • SAN MARTINO DI CASTROZZA

Percorsi tra palazzi, edifici, chiese, affreschi e fontane

NON STAMPARE - SOLO RIFERIMENTO COLORI

PANTONE PANTONE PANTONE PANTONE PANTONE PANTONE 308 3145 2925 2728 368 382 PREMESSA ono qui raccontati, li fa oggi apparire come un minerari (XIV-XVI secolo) nelle loro peculiarità unico insieme abitativo. che ha portato alla nascita Sstoriche e cultuali, I centri storici di Pieve, di Fiera di Primiero (e di i paesi che formano il Transacqua, Tonadico alcuni dei maggiori monu- di Primiero San e Siror presentano una menti della valle come la Martino di Castrozza. struttura prevalentemente Chiesa Arcipretale Santa I cosiddetti centri abitati rurale: si sono sviluppati Maria Assunta e il Palazzo di Soprapieve, organizzati all’incrocio fra un rivo e delle Miniera); e lo svilup- attorno alla confluenza dei una via di traffico, ben ri- po turistico novecentesco torrenti Canali e Cismon, parati dalle piene dei tor- che ha invece “creato” l’a- costituiscono l’agglomera- renti, organizzati in modo bitato di San Martino di to urbano più consistente compatto così da lasciare Castrozza. delle valli di Primiero e alla coltivazione la mag- Nelle pagine che seguono mantengono ancora ben gior superficie possibile. troverete descritti, pae- leggibili i loro nuclei ori- Questa organizzazione se per paese, i principali ginari – caratterizzati da degli insediamenti stret- elementi agricoli e fore- vicoli e piazzette, strutture tamente connessa all’atti- stali, produttivi e turisti- agricole, edifici signori- vità agricola e forestale è ci, religiosi e artistici che li, segni del sacro, luoghi stata però segnata da due hanno segnato la storia e d’acqua... – anche se la re- importanti eventi econo- la memoria della “nostra” cente espansione edilizia, mici: la scoperta e lo sfrut- comunità per più di un mil- convergendo verso Fiera, tamento dei giacimenti lennio.

Il Comune di Primiero San Martino di Ca- Aiutaci a migliorare la guida, inviando strozza, nel marzo 2017 ha ottenuto il osservazioni e suggerimenti alla mail marchio “Family in ”. [email protected]. La guida fa parte della collana PRIMIE- La nostra priorità è rendere il tuo soggior- RO IN TASCA ed è stata pensata anche a no piacevole, permettendoti di conoscere “misura di famiglia”. Contiene dei comodi ed apprezzare la nostra storia, le nostre percorsi ad anello, per visitare e conosce- tradizioni, la nostra cultura, il nostro am- re la storia e le peculiarità dei paesi che biente . fanno parte del territorio Comunale. Buona vacanza a Primiero Per individuare sulla piantina i PUNTI BIM- BO, sono stati usati i tre simboli che vedi a destra . Questi spazi contrassegnati, ol- tre ad offrire ristorazione e divertimento, sono stati attrezzati per le neo - mamme e i bimbi, in quanto offrono alcuni utili servizi : fasciatoio, scaldabiberon, angolo allattamento. Con il tuo smartphone puoi utilizzare le mappe interattive dei percorsi collegan- doti agli indirizzi vai.online presenti sulle cartine. La guida è scaricabile cliccando sulla sezione Distretto Famiglia del sito www.comuneprimiero.tn.it

2 SOMMARIO Temi di visita...... 04 Fiera di Primiero – Pieve...... 06 • 08 Mappa del percorso consigliato • 11 Casa della Stadera • Palazzo Welsperg • 09 Chiesa della Madonna dell’Aiuto • 12 Rivetta Koch • 10 La contrada • Giuseppe Terrabugio • 13 Palazzo delle Miniere

Pieve– Fiera di Primiero...... 14 • 16 Mappa del percorso consigliato • 22 Colaor • Barchessa • Nuova Canonica • 17 Casa Negrelli • Luigi Negrelli • 23 Casa Patria • Casa Piazza • Affresco • 18 Chiesa Arcipretale Santa Maria Assunta • 24 Capitelli della Peste • Casa Lenzi • Lissièra • 20 Chiesa di San Martino • 25 Cimitero • Asilo Amelia De An Der Lan • 21 Vecchia canonica

Transacqua...... 26 • 28 Mappa del percorso consigliato • 32 La Chiesa di San Marco • 29 Palazzo Someda • 33 Casa cinquecentesca • Lissière • Affreschi • 30 Ferrarezza • Le miniere • 34 Piazza Sass Marco • Capitello S.Antonio • 31 Casa con archi • C. Madonna • C.Via Verda • 35 Molinét • Villa Caneva

Tonadico...... 36 • 38 Mappa del percorso consigliato • 43 Chiesa di San Sebastiano • Affreschi • 41 Cappella di San Giacomo • La campagna • 44 Lissièra • Sottoportico • Mulino • 40-41 Palazzo Scopoli • 45 Tabià • 45 Abitazione con affreschi • 42 Abitazione con orto e fontana • 46 La chiesa di San Vittore • 42 Chiara Lubich • Card. J.L.Bernardin • 47 Castelpietra • La centrale Boaletti

Siror...... 48 • 50 Mappa del percorso consigliato • 53 Fontane • Casa Politi • El canevon • 51 Abitazione con intonaci, Tabià, Leggende • 54 Chiesa di Sant’Andrea • 52 Milésimo • Casa e tabià • Affreschi • 55 Lissièra • Sogni della Bancalonga • Birreria

San Martino di Castrozza...... 56 • 58 Un ospizio circondato da pascoli • 60 La chiesa • La fornace • 59 La mappa • Il ponte medievale • 61 Nascita e rinascita del turismo

Qualche consiglio di lettura...... 62

3 TEMI DI VISITA La presente “Guida” è or- qui descritti possono però gomenti è quindi possibile ganizzata per sezioni geo- essere raggruppati anche organizzare la visita se- grafiche corrispondenti ai in argomenti specifici che condo dei precisi itinerari singoli paesi. I numerosi interessano tutti i centri tematici: ne proponiamo elementi culturali e storici abitati. Seguendo tali ar- sei. ABITAZIONI Le abitazioni, e la loro or- altri prevale quello turisti- veri e propri strumenti di ganizzazione, mostrano co (come a San Martino) e lavoro: c’è infatti una netta il rapporto tra edilizia e in altri ancora s’impone la divisione tra stalla-fienile e attività lavorative svolte. funzione di chi abita l’edi- abitazione, in quest’ultima Sono qui descritte 14 abi- ficio (come le Canoniche), trovano però importante tazioni: se in alcuni casi ma nella maggioranza dei spazio i luoghi dove con- emerge l’aspetto mercan- casi le abitazioni sono ca- servare o lavorare le mate- tile e commerciale (si veda ratterizzate dall’attività rie prime agricole. ad esempio Casa Negrelli agricola. Le architetture o la contrada di Fiera), in contadine sono infatti dei ACQUA Assieme al sistema abi- e fontane che servivano tativo si è strutturato un per le attività domestiche, “sistema dell’acqua”. Ogni per abbeverare il bestia- centro abitato ha intratte- me o per azionare mulini o nuto fin dalla nascita un segherie. Sono presenti 10 rapporto con il proprio rivo punti legati al tema: nel- e con il torrente, indiriz- lo specifico 5 “lissière” e 5 zandone le acque in canali fontane. PALAZZI Alcuni dei maggiori palazzi sia latina: Primiero è infat- signorili sono legati all’e- ti terra di confine che ha poca delle miniere, XIV-XVII visto l’alternarsi di diverse secolo; altri sono invece presenze politico-ammini- espressione della ricchez- strative. za familiare dei secoli Troviamo qui descritti 8 successivi. Tutti presenta- palazzi edificati o modifi- no elementi di pregio ar- cati a partire dal Quattro- chitettonico o decorativo cento fino all’Ottocento d’influenza sia germanica inoltrato.

4 CHIESE E CAPPELLE Ogni comunità si identifica lazzi o in luoghi di parti- con un luogo sacro, quindi colare interesse. Segnalia- ogni paese ha la sua chie- mo dunque con citazioni sa inserita nel tessuto abi- specifiche o all’interno di tativo o nelle immediate descrizione più ampie le vicinanze. Altri importanti varie chiese e cappelle (13 edifici sacri sono invece punti) che hanno rivestito nati come espressione re- un ruolo religioso e sociale ligiosa di singole famiglie di primaria importanza. che hanno eretto cappelle all’interno dei propri pa- AFFRESCHI E CAPITELLI Sono innumerevoli i “segni del sacro” presenti sugli edifici (nicchie, iscrizioni, affreschi) oppure situati lungo i percorsi o nei luoghi maggiormente frequentati (croci e capitelli). Essi svol- gevano un ruolo protettivo e di affermazione pubblica della religiosità individuale e collettiva. Segnaliamo principalmen- te 18 elementi – 13 affre- schi, 4 capitelli, 1 iscrizione no le strade dei paesi; altri 2 opere non legate alla re- – tra le oltre centocinquan- elementi li troverete nel- ligiosità, realizzate a Siror ta opere, realizzate tra il XV le descrizioni di edifici o nel 1992 e 2003. e il XX secolo, che popola- chiese. A ciò si aggiungono ATTIVITÀ ECONOMICHE Infine, ma non perché di i “tabià”; 2 mulini; la de- ficato (la Fornace), l’im- minor importanza, è pos- scrizione di campi e orti), prenditoria privata di fine sibile seguire un itinerario si accenna brevemente ad Ottocento (la Birreria) ed incentrato sulle attività altri aspetti lavorativi ed inizio Novecento (la Cen- produttive raccontate in economici che hanno se- trale Boaletti), lo sviluppo 10 punti. Oltre a elementi gnato le comunità: l’epoca turistico di San Martino di ed edifici legati all’agricol- mineraria tardo medievale Castrozza. tura e allevamento (propo- (la Ferrarezza), le tecniche niamo qui 3 edifici rustici, costruttive legate all’edi-

5 FIERA DI PRIMIERO

Il nucleo insediativo di Fiera è completa- Miniere) e al mercato, Fiera è diventata mente diverso da quello degli altri paesi fin da subito il centro vitale di Primiero. La di Primiero ed è cronologicamente il più popolazione, composta soprattutto da fa- recente del fondovalle: costruito, con miglie straniere, venete e tedesche, diede certezza storica, dopo il Quattrocento. impulso a scambi materiali e culturali che Legata al polo religioso (Chiesa Arcipreta- trovarono espressione anche dal un pun- le), a quello amministrativo (Palazzo delle to di vista architettonico e urbanistico.

6 PIEVE

Le frequenti inondazioni dei torrenti Ci- rio composto da: la Contrada – suddivisa smon e Canali, che invadevano di sassi in “di sotto”, “di mezzo”, “di sopra” – che e melma le contigue aree pianeggianti, comprende Via Garibaldi, Piazza Cesare hanno spinto a costruire il paese in modo Battisti e via Terrabugio; e la Rivetta che stretto e compatto ai piedi del Bedolé. L’e- sale da Piazza Negrelli fino a Pieve. dificato infatti si dispone a schiera allun- gandosi sui due lati dello stesso asse via-

7 Sass Maor ia V

Vi

a Falzeni Via

Roma

Bar Parco Vallombrosa Punto di partenza e arrivo: parcheggio autostazione

Percorso ad anello consigliato massima accessibilità Lunghezza 2.8 km Punto bimbo: strutture che di- spongono di fasciatoio, angolo o Tressane allattamento, scaldabiberon, parco giochi Passaggio pedonale su n Francesc

a strada trafficata on i m n Via S cci

onte Grappa u p

M Via Cap 1. Chiesa della Madonna dell’Aiuto

Via Via Cap 2. La Contrada p 3. Casa della Stadera uccini

4. Palazzo Welsperg Torrente Cis 5. Rivetta Koch 6. Palazzo delle Miniere Sangrillà

Clarofonte Via G.Garibaldi ia P.zza V Digita vai.online/fiera-pieve per 1 C.Battisti consultare la mappa interattiva sul tuo smartphone o tablet

2 Viale Sartori

rno Parco o

3 Clarofonte ia F e V

m Municipio 4 Via Lungo Canali

Via Fiu

Via Giuseppe Terrabugio Via Guadagnini 5

Luigi Negrelli nti r o o Isolabella a Rivetta E.Koch Via Ri l lle F o 6 e C lla e s a orgimento i ia Cavour

V V Via d V ia Be Isolab dol é ia Via Dante V Pieve Viale Piave Viale Italia

Via Scalett continua e a pagina 16 occo R Piscina an S Transacqua i t ia io Bar Sport Village n V et l Bar Centro o c lmo Marconi lle Fonti Anto e e Sportivo ' Fossi Via d

OpenStreetMap Don Ni ia Sant

a V Viale Gugli Vi i V ia Foss V i a Scamo i CHIESA DELLA MADONNA DELL’AIUTO el febbraio del 1663, in una solenne adu- Nnanza popolare a cui parteciparono anche i no- tabili di Fiera di Primiero, si decise di erigere una cap- pella intitolata “La Madon- na della Consolazione”, in seguito detta “dell’Aiuto”. Fiera avrebbe finalmente avuto una propria chiesa, così come gli altri paesi. La costruzione procedette lentamente: solamente il 7 gennaio 1668 l’Arciprete delegato benedisse l’edi- ficio e vi celebrò la prima messa. Offerte generose dotarono ben presto la nuova chiesa di notevoli ricchezze e la- sciti. Nei decenni succes- sivi vennero infatti eretti La chiesa diventò ben pre- vica con orologio (1910) due nuovi altari dedicati ai sto un santuario per l’in- e realizzato sulla facciata Santi Francesco e Gaetano, tera valle. La devozione principale il grande af- mentre al maggiore fu an- ebbe un impulso decisivo fresco di circa 54 metri nessa la Confraternita de- dal quadro raffigurante quadrati. Opera esegui- gli Agonizzanti. la Madonna dell’Aiuto, ta nell’estate 1952 da realizzato nel 1767, e da Argo Castagna di allora sempre portato in che ripropone il quadro processione in occasio- della Madonna dell’Aiuto ne di gravi calamità pub- esistente all’interno della bliche: bisogno di piog- chiesa; la Vergine appare gia o di sole, inondazioni, circondata da personaggi pestilenze, guerre (sono di diverse classi sociali. segnate sul retro del qua- A fianco della Madonna dro le processioni contro stanno San Francesco e la siccità del 1800, 1832, San Gaetano: la posizio- 1839, 1855, 1881; quella per ne dei Santi sembra quasi il colera del 1836; contro le un’intermediazione tra la alluvioni nel 1882, 1885; in folla e la Vergine. occasione delle guerre nel 1914 e 1943). Nel corso del Novecento viene eretta la torre ci-

9 LA CONTRADA appresenta da sem- glie; appare su qualche ar- pre l’asse centrale chitrave la scritta “Christus Rdi Fiera di Primiero, Nobiscum Stat” risalente è la sede di molte attività all’epidemia di colera del commerciali. Gli edifici, 1836, realizzata allo scopo spesso con spiccate ca- di allontanare un’influen- ratteristiche gotiche, of- za maligna. Sulle facciate frono alla strada il fronte il portale in pietra che in- principale mentre sul re- cornicia la porta è spesso tive delle classi più eleva- tro ospitano orti e perti- allineato con una bifora te, vedono la presenza di nenze. Si affacciano sulla oppure con un piccolo bal- pietra sbozzata e affreschi strada portoni importanti cone dal parapetto in ferro di facciata. Le finestre se- con fregi, su cui a volte battuto. Le decorazioni di guono sempre un allinea- spiccano blasoni di fami- molti edifici, rappresenta- mento regolare.

Giuseppe Terrabugio

Giuseppe Terrabugio (1842- bri musicisti dell’epoca, tra 1933), nacque a Fiera di Pri- i quali Rheinberger; passò miero da Giovanni e Laura successivamente alla ce- Pasotti de Friedenberg. lebre Scuola di Ratisbona Mostrò fin dalla più tene- e quindi a Milano, dove ra età particolari attitudi- assieme a Padre Amelli e ni musicali: compiuti gli Padre De Santi promosse studi ginnasiali e liceali la riforma della Musica si iscrisse alla Facoltà di Sacra. Numerose sono le Giurisprudenza a Padova, sue composizioni sacre, mente tutti gli organi delle ma ben presto abbandonò che vennero dallo stes- Chiese di Primiero furono l’università per dedicarsi so autore catalogate ed restaurati o costruiti per interamente alla musica. edite. Riservò particolare merito suo. Una targa in Soggiornò lungamente a attenzione all’organo, sia marmo a lui dedicata è Monaco di Baviera dove come strumento di studio posta presso la sua casa poté frequentare i più cele- che di restauro: pratica- natale.

10 CASA DELLA STADERA dificio affrescato det- e in seguito sede del Tri- to anche Casa Ben, bunale di prima istanza Equi nel Cinquecento per cause civili e penali, venivano pesate con due il carcere era situato nel- bilance (la stadera gran- la parte posteriore della de e la stadera piccola) le casa (venne poi trasferito merci condotte dai com- nell’edificio limitrofo ora mercianti forestieri. Diven- caserma della Guardia di ne poi casa d’abitazione Finanza). PALAZZO WELSPERG u dal 1675 sede stabile scale troviamo due im- della nobile famiglia magini dello stemma no- FWelsperg (prima la biliare Welsperg: la prima loro residenza fu il Castel in ceramica, la seconda in Pietra, che venne poi re- pietra riportante la data legato a residenza estiva MDLXVIII. assieme a Villa Welsperg, Durante gli anni ‘20 del in val Canali, costruita secolo scorso cambiò pro- nel 1853). L’edificio fu ri- prietario e fu trasformato strutturato nelle attuali nell’Albergo Roma, attivo volumetrie alla fine del fino ai primi anni ‘80. Ora Settecento, all’interno del è sede di uffici pubblici e corridoio che porta alle attività commerciali.

La famiglia Welsperg

Famiglia originaria della trimonio passò al conte Val Pusteria e feudataria Carlo di Pusteria. La suc- del duca Leopoldo IV del cessiva morte del nipote Tirolo. Il fondatore della di- conte Enrico, in data 22 nastia, verso l’anno 1000, febbraio 1907, troncò an- sembra essere un certo che questo ramo cadetto. Guelfo di Pusteria, ma il più I signori Welsberg porta- importante discendente fu rono il predicato di nobili Giorgio II, gran maestro di fino al 1532, anno in cui camera del duca Leopoldo. furono elevati al grado di La dinastia dominò su Baroni da Ferdinando I; nel Primiero a partire dal 1691 divennero Conti del 1401 per oltre quattro Sacro Romano Impero gra- secoli, anche se il ceppo zie alla nomina da parte di primierotto si estinse con Leopoldo I. Giovanni nel 1840 ed il pa-

11 RIVETTA KOCH rosecuzione della Contrada il nome di Viale Piave, l’attuale verso la Chiesa Arcipretale strada statale). La Rivetta è triste- PSanta Maria Assunta, era ori- mente nota per l’incendio del 1902 ginariamente la strada eraria- che smembrò il lato settentriona- le che collegava Fiera ai paesi le della schiera e distrusse quel- della bassa valle (solo a fine Ot- lo meridionale: la ricostruzione tocento viene realizzato il percor- apportò notevoli modifiche e non so carrozzabile che oggi prende interessò tutti gli edifici. PALAZZO DELLE MINIERE edificio che risale re all’esterno alla seconda metà dell’edificio al- L’del Quattrocento, cune finestre). sarebbe stato fatto erige- Lo schema del- re dall’Arciduca Sigismon- le finestre sul- do d’Austria. Fu sede del la facciata è “Bergrichter”, il magistrato simmetrico e minerario austriaco, in se- viene ripetuto guito ospitò molte altre au- con discrezio- torità amministrative. ne sui prospet- Rinnovato una prima ti est e ovest. volta nel 1558, nei secoli Al primo piano subì poche modifiche, è è da notare infatti ancora attuale una una bifora go- descrizione risalente ai tica e il portale primi anni del Seicento: anch’esso go- «casa granda solerada con tico, a strom- caneve, stue, camere, co- batura esterna sine, chiesura, horto, stal- come quello della vicina dipinta con stemmi. Anche la, cortivo con più arbori Chiesa Arcipretale. Una de- tra le finestre del primo frutifferi». corazione ad affresco, si- e del secondo piano tro- Il palazzo, uno dei più curamente posteriore e viamo, disposti su due importanti e più belli quasi del tutto scomparsa, file, numerosi stemmi dell’intera vallata, è un ornava le finestre con tim- che rappresentano i pa- autorevole esempio di pani fiorati secondo l’uso esi ereditari e i territori architettura tardo go- tedesco. di dominio asburgico (so- tica probabilmente di pra la bifora l’Aquila degli influenza brissinese. Il Asburgo, conti del Tirolo). muro merlato del rivelli- Malgrado i rifacimenti e i no s’innalza dirimpetto restauri, l’interno conser- all’abside della chiesa di va i propri ambienti origi- San Martino, delineando nali, con le volte dell’atrio così il confine del feudo che poggiano su mensole personale del Vescovo di di pietra, le scale coperta Feltre. Presenta una chia- da una volta a botte che ra forma di fortezza, con terminano in un portale in tetto spiovente in scando- arenaria. le, banderuola sommitale, Sopra il portale si scorge Attualmente è sede di mo- due “erker” affrescati agli uno stemma, probabilmen- stre permanenti e tempo- angoli della facciata prin- te della famiglia Welsperg, ranee sulla storia locale. cipale (detti anche “bay dove si legge un’iscrizione window” o finestra a golfo, riferibile ad un restauro: elementi tipici delle case «[reno]vatum MDLVII»; sul- dei territori di lingua tede- la destra scorgiamo invece sca realizzati per proietta- una pregevole meridiana

13 PIEVE

Il paese di Pieve, dal latino “plebs” che nel stalle e fienili si alternano alle abitazioni, medioevo assunse il significato di circo- attorno alla Chiesa invece troviamo palaz- scrizione ecclesiastica minore, si snoda zi (Casa Patria e Casa Piazza) ed elementi verso sud a partire dal sagrato della di pregio che rivelano un’impronta signo- Chiesa Arcipretale Santa Maria Assun- rile. Il paese era feudo del Vescovo di ta. Gli edifici sono addossati gli uni agli Feltre. Da uno scritto di fine Settecento si altri, separati da strette “canisèle”: apprende che nel 1027 Corrado II donò Pri-

14 FIERA DI PRIMIERO

miero alla Mensa Vescovile e nel 1040 il fi- mente all’Austria, Pieve mantiene sola- glio, Enrico III, permise al Vescovo di avere mente la supremazia religiosa, mentre il un feudo personale proprio sul territorio prestigio economico e politico si sposta di Pieve. Nell’abitato si insediarono quindi nel nuovo borgo di Fiera di Primiero. molti notabili e la popolazione residente godeva di particolari privilegi. Ma dopo il 1386, anno in cui Primiero passa politica-

15 5

continua da pagina 8 6 4

r etta Enrico Koch v Ri

Colao

7 Via Palazzo 3 delle Miniere

Via Bedo lé rconi Piazzetta mo Ma Viale Gugliel del Dazio 2 Aosta 1 Val d ' 10 ni zza Chiesa o 12 Pia Arcipretale 9 8 dell'Assunta 11 Via deg

li Orti iale Guglielmo Marc V

Via San Rocco Viale Piave 16 13

Bar Sport Via dello Sport

14 SS50

va o glielmo Marconi u

Via N Via degli Orti

Via Viale G

S an Rocco Viale Piave

Digita per vai.online/fiera-pieve 1. Casa Negrelli consultare la mappa interattiva 2. Chiesa Santa Maria Assunta sul tuo smartphone o tablet 3. Chiesa di S.Martino 4. Vecchia canonica 11 Punto di partenza e arrivo: 5. Cappella del Colaor parcheggio autostazione 6. Barchessa Via Nova 7. Nuova canonica Percorso ad anello consigliato 8. Casa Patria massima accessibilità 9. Casa Piazza le Piave 15 Lunghezza 2.8 km a Vi 10. Madonna dei sette dolori Punto bimbo: strutture che di- 11. Capitello della peste

spongono di fasciatoio, angolo 12. Casa Lenzi lli

e allattamento, scaldabiberon, rgeN igiuL rgeN 13. Fontana parco giochi 14. La lissiera

Passaggio pedonale su 15. Cimitero monumentale

Salita lle Fonti Viale Guglielmo Marconi strada trafficata 16. Asilo Amelia De An Dere Lan

Via d Viale Piave SS50 OpenStreetMap

Piave CASA NEGRELLI ià presente nel XVI se- colo fu dapprima pro- Gprietà della scuola di Santa Caterina (di cui ri- mane un altare nella Chie- sa Arcipretale) e in seguito della scuola della Beatissi- ma Vergine Maria del Man- to o del Confalone. Nel Set- tecento venne acquistata da un certo Michele Roma- gna, primo marito di Anna Ceccato che sposerà in se- conde nozze nel 1761 Nico- lò Negrelli, commerciante di legname di Valstagna. I coniugi diventeranno un po’ alla volta proprietari dell’intero edificio che nel frattempo ospiterà anche La forma attuale è ricondu- sud che ha visto l’aggiunta una locanda. Qui nacque cibile ai primi dell’Ottocen- di vari volumi che si affac- nel 1764 Angelo Michele e to: il prospetto nord è rima- ciano sulla grande proprie- anche il figlio Luigi, setti- sto quasi invariato, molto tà adibita un tempo ad orto mo di undici figli. diverso invece il prospetto da frutta.

Luigi Negrelli Nato nel 1799, studiò pres- ta Direttore delle Ferrovie so le Scuole Pubbliche del Imperiali e nel Lombardo- Seminario della Diocesi di Veneto progetta le linee Feltre, e non ancora ven- Milano-Venezia e Verona- tenne iniziò la propria ope- Brennero. ra presso la Direzione dei Partecipa alla Società Lavori Pubblici del Trenti- di Studi per il Canale di no. Nel 1830 si stabilisce Suez dove progetta la in Svizzera e partecipa al costruzione di un cana- rinnovamento della rete le senza chiuse, idea che ferroviaria della Confede- gli vale la nomina nel 1857 razione. Ritorna in Austria a Ispettore dei Lavori. Pur- nel 1840 come Ispettore troppo non vide l’inizio Generale delle Ferrovie della propria fatica e il suo del Nord, diventando ben progetto venne acquisito presto uno degli ingegneri da Ferdinando De Lesseps. più famosi d’Europa. Dopo Luigi Negrelli morì a Vienna la guerra del 1849 diven- il 1 ottobre 1858.

17 CHIESA ARCIPRETALE SANTA MARIA ASSUNTA hiesa risalente al XV a causa di ripetuti incendi. zioni è addolcita dalla tri- secolo, consacrata La fase più antica dell’e- partizione con cordonate Cnel 1495 dal vescovo dificio si dice presenti in pietra, dalla presenza di di Feltre Andrea Trevisano. caratteristiche paleocri- un rosone circolare e del- L’attuale impianto gotico stiane databili al V seco- la slanciata porta a sesto è il risultato di una serie lo, mentre la fase più tarda acuto. di interventi realizzati è riferibile all’epoca “roma- Sulla facciata di destra sul finire del medioevo, nica” tra il XII e il XIV secolo, spicca una meridiana, re- periodo in cui fu costruito quando venne creata una alizzata nel 1890 da Enrico l’ampio coro poligonale e nuova abside presbiteriale Koch, e alcuni segni di un la chiesa acquisì l’aula tri- e costruita la torre campa- grande affresco raffiguran- partita. È invece molto più naria. te San Cristoforo, protet- antico il campanile: in sti- Durante lo scavo sono tore dei viandanti. Splen- le romanico a pianta qua- state rinvenute circa 700 didamente gotico è anche drata caratterizzato dalle monete, la più antica risa- l’impianto della zona absi- bifore. Lo scavo archeolo- le all’imperatore Costan- dale con le esili ed eleganti gico condotto tra il 1995 e zo (317-361 d. C.), e alcuni finestre ogivali. il 1996, ha messo in luce il frammenti di una lucerna L’interno della chiesa è perimetro murario di un a sospensione in vetro del suddiviso in tre navate precedente edificio di cul- V o VI secolo. L’imponente da rotonde colone di pie- to rimaneggiato più volte facciata priva di decora- tra che, poggiate su base

18 stretta, si innalzano fino Le più pregevoli decora- al soffitto dove danno zioni pittoriche sono da- vita ad armoniosi costo- tabili tra fine Quattrocen- ni che formano eleganti to e primo Cinquecento, vele romboidali. Le fine- quasi tutte riconducibili stre in stile gotico presen- all’ambito di produzione tano bellissimi trafori; le norimberghese. Sulla lu- tre dell’abside, realizzate netta del portale laterale sul finire del Ottocento ad la rappresentazione della Innsbruck, sono istoriate Madre di Dio con il Bambi- e rappresentano l’Assun- no (1491) accoglie il fedele, zione (finestra centrale), i circondata da una raggiera Santi Gioacchino e Anna (a luminosa e sorretta da una destra), San Giuseppe con falce di luna rovesciata che il Bambino e San Silvestro allude al mistero dell’Im- (a sinistra). La cantoria è macolata Concezione. Da invece composta da cin- segnalare poi: all’inizio que specchi dipinti che della navata sinistra il di- racchiudono: Adorazione segno preparatorio di un (1491) che, a partire dal ro- dei Magi, Fuga in Egitto, affresco rappresentante la sone sopra l’organo, deco- Adorazione dei pastori, Madonna della Misericor- rano la volta con immagini Strage degli innocenti, Vi- dia con il tipico mantello della Vergine, di Cristo e di sita a Santa Elisabetta. Al aperto che accoglie i fedeli Santi; infine il banco nobile centro del soffitto è raffi- in preghiera (XVI secolo); risalente al Cinquecento, gurata l’Assunta con ai lati la vicina colonna affresca- nella zona destra del pre- San Vittore e Santa Corona. ta con Sant’Anna, Maria e sbiterio, al cui lato vi è un Nel presbiterio il taberna- Gesù Bambino, realizzata altro affresco organizzato colo parietale è un ciborio, nel 1501 come appare dal su tre registri: in alto una nato con la chiesa e costru- cartiglio in tedesco; il ma- Resurrezione, nella fascia ito su due gradini semicir- estoso e raffinato dipinto mediana alcune insegne colari. Al centro dell’abside parietale che raffigura la araldiche e in basso i ri- troviamo l’altare maggiore Caccia all’unicorno, allu- tratti della famiglia di Gian (1689) di scuola mantova- sione mistica al mistero Giacomo Römer, prefetto a na. È invece risalente al della nascita virginale di Primiero verso la metà del 1485 il trittico in legno Cristo; sulla parete della Cinquecento. In origine scolpito e dipinto da Nar- navata opposta il San Mar- la chiesa aveva tre soli ciso da Bolzano. tino (1495); i dipinti murali altari in corrispondenza delle navate; poi se ne ag- giunsero altri, di cui non rimane però alcuna trac- cia. Gli altari attuali (altare di Sant’Agostino e Santa Monica, altare dell’Assun- ta, altare di Santa Caterina, altare di San Giacomo dei minatori, altare del Rosa- rio) sono stati costruiti nel corso del Seicento.

19 CHIESA DI SAN MARTINO ntica chiesa dal frescante Marco risalente all’XI da Mel, dove sono Asecolo edificata rappresentati la in stile romanico e Madonna e San Gio- parzialmente rima- vanni. Al medesimo neggiata in epoca artista va ricondotto gotica. Fino al XIX anche l’imponente secolo rientrava nel San Cristoforo (1559) cimitero cintato che del quale rimane circondava la Chie- visibile, dopo l’aper- sa Arcipretale Santa tura delle finestre Maria Assunta e fu gotiche a tutto sesto, adibita prima a cap- soltanto il Bambi- pella cimiteriale in no portato a spalla seguito a battistero. dal santo. A destra, Secondo alcuni storici la internamente: il Giudizio spicca invece un affresco chiesa ospitava anche le universale, che troviamo di Leonardo Campochiesa, funzioni della confraterni- rappresentato sulla pare- artista proveniente da Pri- ta dei Battuti (raffigurati te di sinistra e un Michele miero e attivo nella secon- nell’affresco della Madon- Arcangelo intento a schiac- da metà dell’Ottocento, na della Misericordia sulla ciare Satana. Sul lato op- che firma una particola- parete della Vecchia Cano- posto abbiamo San Marti- reggiata rappresentazione nica). Alcuni scavi arche- no, gravemente lacunoso del Battesimo di Cristo, a ologici hanno portato alla e forse quattrocentesco. testimonianza del cam- luce frammenti di spilloni Particolarmente interes- biamento di destinazione bronzei del X-XI secolo e sante è la decorazione liturgica dell’edificio, che numerose monete. dell’abside che si presenta diventa infatti battistero La chiesa è costituita da su più strati realizzati con nel 1784. un’unica navata e un pic- uno stile che rimanda all’e- colo abside a pianta se- poca tardo-romanica (XIII micircolare. All’interno è secolo): si scorge Cristo presente una fonte bat- Salvatore circondato dai tesimale e un piccolo simboli degli Evangelisti e altare dov’è incastonato da alcuni apostoli. un reliquario del V-VI se- Nella parete esterna che colo. Da notare, all’ester- guarda a valle sono pre- no, gli archetti semicirco- senti affreschi di diverso lari che decorano la parte stile e datazione. Nella alta dell’abside e la porta zona sinistra troviamo un d’ingresso con stipiti e ar- maestoso Crocifisso li- chitrave lapidei e decorati. gneo di scuola tedesca La destinazione funeraria fissato su uno sfondo della chiesa è testimo- parietale a tema natura- niata dalla scelta delle te- le, realizzato poco dopo matiche che la decorano la metà del XVI secolo

20 VECCHIA CANONICA

dificio che conserva una miniatura della chiesa nobildonne dell’epoca a intonaci originali e nu- pievana, e la presenza di chi si trovava in difficoltà. Emerosi elementi deco- elementi lapidei nei pie- Anche se osteggiato dalla rativi. Fino al Settecento dritti della porta d’ingresso Riforma cattolica, questo inoltrato fu canonica, principale. Si notano poi soggetto continuò a go- precedentemente era dei designi a sanguigna e dere di un largo seguito forse sede della scuola carbone che raffigurano un devozionale: sono infatti o Confraternita di Santa edificio con il pennacchio numerose le confraterni- Maria. di fumo e un capitello a te dedicate alla Madonna La facciata è rimasta im- croce (forse l’antico capi- della Misericordia istitui- mutata dal 1794, così come tello posto all’ingresso oc- te a scopo caritativo. Non le finestre e le porte non- cidentale di Pieve). è infatti casuale che tra ché i serramenti con le ca- Sui lati della porta d’in- il nutrito gruppo di fedeli ratteristiche lavorazioni in gresso campeggiano due assiepati sotto il mantello ferro battuto; essa presen- Madonne della Miseri- della Vergine sia presente ta una caratteristica ripar- cordia realizzate nella il rappresentante di una tizione verticale composta prima metà del Cinque- confraternita, quella dei da due piani in muratura cento. La Vergine è ritratta Battuti (fondata nel 1371 e timpano tamponato con in piedi mentre tiene largo e che compiva i suoi uffici un graticcio di legno. Sono il proprio mantello per ac- nella adiacente chiesa di S. presenti angolari decorati cogliervi i fedeli inginoc- Martino) raffigurato con un e riquadrature delle fine- chiati, a sinistra le donne cappuccio bianco che gli ri- stre con motivi geometrici e a destra gli uomini. Tale cade sul volto. Al piano ter- sia incisi sia a bassorilievo. iconografia si basa su re- ra è ora visitabile la “Casa Singolari sono la stromba- taggi giuridici medievali: la primierotta” ricostruzione tura della finestra al pia- cosiddetta “protezione del di una tradizionale abita- no terra, dove è disegnata mantello” concessa dalle zione di valle.

21 CAPPELLA DEL COLAOR appella, recentemente restau- rata, posta sul colle di Colaór de- Cdicata alla Vergine Ausiliatrice. All’interno una volta a crociera, un ingi- nocchiatoio in muratura con i ripiani in legno che delimita in basso la grande nicchia centrale affrescata. Il dipinto, una Velsperbild (Pietà), è del seicento. A sinistra si vedo- no due teste d’angelo, degli elementi archittetonici e alcune parti di figure umane (probabilmente ex voto). A de- stra un personaggio non chia- ramente riconoscibile (forse un canopo). BARCHESSA ra una pertinenza del- nell’architettura primie- la nuova canonica e fu rotta: regolare e simme- Eedificata probabilmen- trico, con due corpi col- te ad inizio Ottocento. Il legati da un passaggio termine “barchessa” deri- coperto e da un portico va dall’architettura veneta con arcate a tutto sesto che definiva barco o bar- decorate con finti ele- còn la parte della villa usa- menti lapidei e capitelli. ta come ambiente di lavo- Nel sottotetto si notano le principale una piccola me- ro o rimessa delle barche. aperture per l’areazione ridiana in cattivo stato di L’edificio è un unicum e a sinistra della facciata conservazione. NUOVA CANONICA edificio nel 1794 è Colaor coltivato a orto e probabilmente già alberi da frutto. L’attuale L’predisposto a cano- forma dell’edificio è frut- nica, in questa fase pre- to di lavori di ricostruzio- senta molte pertinenze: ne eseguiti nei primi due due edifici (uno di questi decenni dell’Ottocento, la Barchessa), una fontana della stessa epoca le deco- che scomparirà nel 1859 e razioni geometriche pre- il terreno della collina di senti su tutti i prospetti.

22 CASA PATRIA dificio caratterizzato mente nell’angolo nordo- dalle due scalinate di rientale della casa che nei Eaccesso al mezzani- primi anni del Novecento si no, di cui una impostata presentava con una forma sull’angolo della casa. merlata. A fine Ottocento Già presente alla fine del Pietro e Luigi Trotter, im- Settecento, mantiene presari edili di Primiero, negli anni la sua pianta ristrutturarono l’edificio La Madonna originaria subendo una trasformandolo nell’“Alber- serie di modifiche sola- go alla Patria”. dei sette dolori L’affresco della secon- da metà del Seicento raffigura Maria trafitta da sette spade affian- cata da San Giovanni Battista e Sant’Antonio da Padova. I Sette do- lori furono stabiliti in modo definitivo a parti- re dal XIII secolo: la pri- ma sofferenza che Ma- ria conobbe fu causata CASA PIAZZA dalle parole di Simeone che predisse un futu- una delle poche case all’essiccazione dei pro- ro dolore; la seconda del centro storico dotti agricoli. L’edificio, un pena fu la fuga in Egit- Èsostanzialmente im- tempo di proprietà della fa- to; la terza fu la perdita mutata rispetto al secolo miglia Piazza, si affacciava del figlio nel Tempio. scorso. Sono presenti di- sull’unico piazzale di Pieve Le altre quattro spade versi elementi di pregio: che un tempo ospitava una ricordano gli ultimi mo- i finti angolari a cuspide, piccola fontana e il muro di menti di Gesù: l’arre- il marcapiano sommita- cinta che delimitava, lungo sto nell’orto degli ulivi, le, gli elementi architet- il lato orientale, la proprie- l’incontro sul Calvario, tonici delle finestre, la tà della casa. la Crocifissione e la se- scalinata di accesso in poltura. pietra locale, il poggiolo decorato con motivo flo- reale e ringhiera in ferro battuto. La copertura dell’edificio è particolare: a padiglione a nord, invece a capanna e con timpano aperto nel lato esposto a sud così da creare un sottotetto utile

23 CAPITELLI DELLA PESTE dicola sacra eretta in Ai margini dell’abitato un occasione della pesti- secondo capitello, sem- Elenza del 1630, rifatta plice nelle forme e nella negli anni Cinquanta del decorazione, che presen- Novecento. ta ancora le tracce degli È dedicata alla Madonna antichi dipinti murali: e ai Santi Rocco, Antonio scorgiamo i volti della Ma- da Padova e Carlo Borro- donna e del Bambino, che meo che protessero la po- molto probabilmente tene- polazione contro la terri- va tra le mani i cordoni de- bile epidemia che falcidiò gli scapolari. Si tratterebbe gran parte del Nord Italia, pertanto dell’ennesima ma che a Pieve, come si Madonna del Carmelo, ico- narra, si fermò miracolo- nografia molto presente su samente al termine della tutto il territorio della valle piazza. di Primiero. CASA LENZI considerata una delle più antiche abitazioni del paese, lo testimonia Èla pavimentazione interna a grandi lastre di pietra, grezze e rotondeggianti. Presenta una porta ogivale sormontata da una croce e delle finestre fortemen- te svasate verso occidente per cogliere anche l’ultimo sole della sera. Si sostiene che l’edificio fosse l’abitazio- ne dell’amministratore locale, detto “ca- staldo”, del Vescovo di Feltre che dal 1040 amministrava direttamente l’abitato di Pieve. LA LISSIÈRA avatoio, la cosiddetta “lissièra”. Il nome deriva dall’acqua bollita con Lla cenere utilizzata nel passato per fare il bucato, la “lìssia”. Chiusi nell’edi- ficio c’erano i calderoni dove si scaldava l’acqua, nelle vasche del lavatoio esterno la biancheria veniva insaponata e risciac- quata.

24 CIMITERO retto nella prima metà cista e compositore di mu- dell’Ottocento proba- sica sacra a cui è intitolata Ebilmente in seguito la via principale di Fiera, all’editto di Saint Cloud, morto nel 1933. emesso da Napoleone il 12 Sul lato orientale è presen- giugno del 1804 con lo sco- te la tomba della famiglia po di allontanare i cimiteri Sartori Montecroce, di cui dai centri abitati. si ricordano Giuseppe (ca- In questo cimitero trovano valiere e deputato al par- sepoltura molti dei perso- lamento di Vienna nell’Ot- naggi illustri di Primiero. tocento) e Tullio (docente Ai lati della cappella sono universitario e preside nel presenti le tombe del Con- 1904 della Facoltà Legale te Eugenio Welsperg mor- Italiana di Innsbruck). to nel 1867 e di Giovanni Terrabugio, celebre musi- ASILO AMELIA DE AN DER LAN melia De An Der Lan spese l’“Asilo Orfanotro- quanto aveva e si ridusse nasce a Fiera di Pri- fio di Primiero”: grande a vivere modestamente in Amiero il 12 marzo edificio con orto e giardino un piccolo quartiere. Morì 1865 da famiglia signorile dedicato “all’educazione a Pieve il 22 gennaio 1915. e religiosa. Dedicò la sua religioso morale delle orfa- L’edificio è ancora oggi una vita all’istruzione di ra- ne e ricreatorio femmini- scuola materna. gazze povere ed orfane. le”. Per la realizzazione di Nel 1911 fonda a proprie quest’iniziativa vendette

25 TRANSACQUA

Il paese si dispone lungo i pendii soleggia- e Rich Maor, le tre acque che circondano ti della sinistra orografica della vallata. Il l’abitato. nome deriva dalla sua posizione geografi- Il paese si presenta oggi come un uni- ca: potrebbe essere l’unione delle parole co nucleo abitato, mentre in passato “trans” e “acqua” con il significato di “al era ben distinguibile la frazione di Or- di là dell’acqua”; oppure da “tres aquae” manico, posta verso nord, il cui nome de- in riferimento ai torrenti Canali, Cereda riva dalla parola latina “romanicus”; e le

26 frazioni di Fol, Forno e Isolabella che torrente Canali correvano fino alla località costeggiano i torrenti Canali e Cismon Fossi per tuffarsi nel Cismon, permise lo e formavano una vera e propria area sviluppo di numerose attività produttive preindustriale. L’attività mineraria diede e artigianali come mulini e fucine da fab- infatti sviluppo alla località Forno e l’at- bro, segherie e folloni per la lana, tintorie tento utilizzo della risorsa acqua, attra- e concerie di pelli. verso un sistema di canalizzazioni che dal

27 V Tonadico

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SS347 Via Fo l Fol

Sorelle Lucian ia V l o Tressane Campo ia Fol Sportivo V ia Fo V

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a on i m n a Via S ci c v onte Grappa u TorrenteVia Canali Lungo Canali p Ca M Via Cap a va Ca dell lla Via e SangrillàV Via Cap d p 2 H.Belvedere Via i a a a uccini Vi S a n Torrente Cis 3 g r illà Forno Fiera di Primiero Clarofonte1 Ormanico Via Via Sanguarn4 7 H.Castel Pietra 8 5 Parco rno a Clarofonte o a F ia Venezia Vi V Via Lungo Canali 6 SS50

i 9 SS50 nt nti ramo r o Mi o Isolabella 15 a a Via Ri l lle F Vi o e C lla e s a orgimento i ia Cavour San MarcoPiazza V Via d V 14 solab 11 I dol é ia V 10 T Viale Italia 13 o r c oi 12 d ieri e l e Pieve l e C aor Mar n sag Via Scalette r

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V e le i d Pia Punto di partenzaa e arrivo: oi e Tr Via Mi M Vial i le Fonti parcheggio autostazionen ie nier r Via e e ia del V C Percorso ad anello consigliato altene Via N a i massima accessibilità Caneva vo i o Lunghezza 2.3 km Via N Nav ia av V oi Punto bimbo: strutture che di-

spongono di fasciatoio, angoloBellavista e r Impianto e di Teleriscaldamento allattamento, scaldabiberon, ini Vi M a di Primiero 18 a i parco giochi V Digita vai.online/transacqua Calper te V n Passaggioia Caltene pedonale su consultare la mappa interattiva e V re ia o ada fore strada trafficata a Str stale N C Canev av sul tuo smartphone o tablet Navoi ene le a o e i alt C Troi d ia oi V Nav va Via e Cane 1. Palazzo Someda 7. Casa con archi 13. Casa cinquecentesca orestal rada f i St nt Fo Via Navoi 2. La Ferrarezza 8. Madonna del Rosario 14. Capitello di S.Antonio lle e 3. Sacra conversazione 9. Lissiéra 15. Piazza San Marco 4. Fontana 10. Chiesa di San Marco 16. Villa Caneva

a l io V 5. Capitello della Madonna 11. Madonnao Addolorata 17. Lissiéra ia B V N a av 6. Capitello di Via Verda 12. La crocifissione 18. Molinet ia oi Vi C al

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Nogarili e PALAZZO SOMEDA dificio nobiliare co- struito dalla famiglia ESomeda di Chiaromon- te, nobili originari della Val di Fassa instauratisi a Pri- miero all’inizio del Cinque- cento per commerciare in legname. Il Palazzo fu ultimato nel 1603 e così descritto: «casa con stue, cosina, diverse camere, sala, cortivo, caneve et studio con forno, stalle et tabiadi con horti et chiesu- re piantade de arbori fru- tifferi, posti in locho detto “Chiaromonte”»: l’edificio si presentava dunque con- tornato da un tipico giardi- no all’italiana recintato da mura merlate. Prima Guerra Mondiale. è quella rivolta al giar- Nel corso del Seicento fu L’edificio ha una struttu- dino che presenta due eretta anche una cappella ra a pianta quadrata con trifore: quella al primo gentilizia che venne però copertura a quattro fal- piano è dotata di balcone e danneggiata dalla tremen- de. Originariamente non pilastri con cornice, quella da alluvione del 1687 e non doveva presentare grandi al secondo piano presenta più restaurata. affreschi o decorazioni, la delle colonne che formano Il Palazzo negli anni ospi- cui presenza si data alla un capitello ionico. tò molte delle persone più fine del Settecento: sono Tutte le finestre sono coro- illustri e ricche della valle, ancora visibili le archi- nate e sostenute da picco- spesso collegate alle atti- tetture dipinte con spec- le mensole. L’abbondante vità che si svolgevano alla chiature a rilievo sopra registro di aperture si con- Ferrarezza, oltre il torren- le finestre e gli angolari a clude nel sottotetto con te. L’edificio, chiamato an- finto bugnato. La facciata una serie di fori circolari e che Palazzo Boccelle, nel principale è asimmetri- semicircolari. tempo ha subito parziali ca: il portone è posto all’e- ma significative modifi- stremità destra ed è sor- che: al nucleo originario montato da un cornicione sono infatti stati aggiunti sorretto da due mensole due volumi sul lato nord. La decorate da globi in pie- sua principale pertinenza, tra, decentrate sono anche una grande stalla finestra- le due bifore con archi a ta e con tetto a padiglione tutto sesto dotate di pog- posta a est della villa, ven- gioli in ferro battuto. ne demolita poco dopo la Altra facciata importante

29 LA FERRAREZZA impianto della Ferra- 53.760 quintali di carbone, successivamente le strut- rezza venne edificato e dava lavoro a 256 per- ture verranno smantellate. L’nel 1548 da vari con- sone (tra cui: 10 maestri Degli edifici produttivi ri- sorti o azionisti. Nel 1572 alla fornace, 6 conduttori mane visibile solamente diventò proprietà dei di miniera, 9 lavoratori al quello posto nella zona Welsperg, a cui spettava maglio, 43 canopi, 67 car- più settentrionale. anche la giurisdizione sui bonai, 48 legnaiuoli e 30 Costruito tra il 1820 e il boschi che servivano alla mulattieri). Nel 1858 fu 1859, l’edificio presenta realizzazione del carbone acquistato dal Regio Era- delle pareti in pietra pro- necessario per il forno fu- rio Austriaco per fornire veniente dal torrente (ri- sorio del ferro. ferro al centro minerario conoscibile per gli angoli Secondo alcuni documenti di Agordo, distante circa 35 smussati) e da aperture ottocenteschi risulta che km. Poco prima della defi- a sesto acuto di diverse lo stabilimento era com- nitiva chiusura, nel 1866 dimensioni. Tali aperture posto da una fonderia passò alla famiglia Sartori, erano presenti anche nelle con altoforno, offici- altre strutture, in- ne, magazzini, una fatti nei pochi edifici ferriera composta parzialmente con- da tre focolari-fucina servati (uno prospi- con due magli, un ciente al magazzino magazzino per il fer- e il secondo, di mo- ro, un mantice, due deste dimensioni, recinti per il carbo- diventato ora una ri- ne. Il centro produce- messa auto) si nota- va 16.800 quintali di no elementi a sesto grezzo consumando acuto.

Le miniere L’attività mineraria carat- costituito da una serie di Sotto, la Ponte, la Valune- terizzò tutta Primiero dalla gallerie che seguivano la li- da e probabilmente il più metà del XV secolo fino a nea di faglia tra Valsugana imponente “stol dei Fossi”, tutta l’età moderna: dalle e Agordino, sviluppandosi lungo ben 750 metri. Gli ul- montagne si estraevano sotto il monte Padella, il timi lavori furono ad opera rame, piombo, argento monte Giasinozza e il ver- della Società Italiana Erne- e siderite (minerale com- sante sinistro del rivo Va- sto Breda, la quale nel cor- posto per il 48% da ferro). luneda. Si estrava siderite so del Novecento esplorò Il principale centro di con tracce di galena ar- le miniere e si interessò a produzione e trasfor- gentifera e piombo, venne una loro eventuale riaper- mazione di quest’ultimo sfruttato fino al 1870 cir- tura, che tuttavia non av- minerale fu Transacqua ca, seguendo alterne for- venne. che ospitava i forni fuso- tune e diverse proprietà. Sono in corso vari proget- ri della Ferrarezza e uno Nell’Ottocento erano anco- ti per la valorizzazione di dei più importanti luoghi ra aperte diverse gallerie questo capitolo importan- estrattivi. Il giacimento era della miniera: la Friole di te della storia primierotta.

30 CAPITELLO DELLA MADONNA resenta una decorazione conven- zionale e difficilmente databile. PSul lato sinistro un Crocifisso af- frescato è guardato da San Rocco di Montpellier e San Sebastiano. A destra alcuni santi sono posti su due registri: in alto e dipinti a mezzo busto troviamo San Marco, San Giuseppe e Santa Lucia. Nel registro sottostante sono raffigurati a figura intera altri santi, alcuni dei quali privi di attributi specifici, altri identifica- bili nei Santi Gottardo, Giovanni Evangeli- sta e Antonio da Padova. CAPITELLO DI VIA VERDA ealizzato ad inizio Quest’ultimo era il patrono una delle spallette del ca- Seicento è uno dei della famiglia Welsperg, il pitello (sull’altra troviamo Rcapitelli più antichi cui stemma è dipinto su quello del vescovo di Fel- di Primiero. Rimane tre Jacopo Rovellio); poco della figura del- era inoltre il patrono la Madonna al centro dei fabbri e, in alcune della nicchia, sono ben zone d’Europa, dei mi- visibili l’Eterno Bene- natori. dicente sulla volta e Il capitello, che sorge i due santi ai lati di sopra i cunicoli dell’an- Maria: San Rocco con tica miniera di Monte bastone e abito da pel- Vecchio, ha dunque legrino e San Leonardo una decorazione di Limoges, rappresen- adatta alla devozio- tato con l’attributo del- ne di artigiani dei la catena. metalli e minatori. CASA CON ARCHI aratterizzata dall’am- lavoro. Da notare inoltre pia scala a più piani il grande ballatoio ligneo Ccon aperture a sesto della parete est. ribassato sull’esterno Queste tipologie di edificio per permettere l’accesso si posizionano sempre sul alle molteplici unità fami- limitare dei centri abitati, liari e fornire uno spazio a ridosso dei primi campi aperto e riparato per il coltivati.

31 LA CHIESA DI SAN MARCO a presenza di una cap- chiesa venne allargata sia vole seicentesche della pella intitolata a San dalla parte dell’ingresso, Via Crucis, collocate in LMarco risale al XIV se- sia lungo il presbiterio. Du- controfacciata, e infine colo, l’attuale forma ar- rante il Novecento venne l’altare ligneo dedicato a chitettonica è frutto di poi modificata la sacrestia Sant’Antonio abate, altro una serie di modifiche costruendo due nuovi volu- patrono di Transacqua, col- eseguite dopo la sua de- me. Questa fase terminerà locato in alla navata stinazione a curazia nel nel 1970, quando si modifi- sinistra. 1780. In quell’anno venne cò l’ingresso con l’aggiunta Interessanti risultano poi infatti riedificata la vec- di un ulteriore volume. alcuni lacerti di affresco, chia cappella inglobandola L’interno conserva alcu- posizionali sulla parete in una nuova struttura che ne opere di valore: prima destra dell’arco santo, rimarrà immutata fino al fra tutte, in fondo all’absi- dove si notano ancora le 1878. Di questa fase ora ri- de a destra, la bella pala tracce di una antica Croci- mangono solamente i volu- tizianesca dedicata a fissione. In uno dei fram- mi principali: il corpo cen- San Marco (alcuni studiosi menti si vede San Nicola trale e parte della sagrestia affermano essere stata ini- di Bari, vestito con abiti nel lato meridionale (origi- ziata da Tiziano Vecellio, a vescovili e mitra, con al nariamente a pianta qua- cui si attribuiscono le mani seguito tre angeli; in un drata con angoli smussati). e la testa, e completata altro è raffigurato un santo Nell’estate del 1878 l’edi- dalla sua bottega); al lato (probabilmente San Luca) ficio venne radicalmente dell’altare maggiore trovia- intento a scrivere su una modificato: la vecchia ab- mo invece il dipinto con lo pergamena. side e la facciata princi- Sposalizio della Vergine pale furono demolite e la (1615). Da segnalare le ta-

32 CASA CINQUECENTESCA AFFRESCHI dificio forse cinque- centesco più volte Erimaneggiato (la Cro- cefissione dipinta sulla facciata principale è data- ta 1841). Il piano terra pre- senta sassi a vista e pietre Sacra conversazione angolari sul lato sud-est. L’affresco del 1642 di Zuane Force- Proprio su questi ango- lini; presenta al centro la Madonna incoronata in trono con il Bambi- li si intravede una risega no, ai lati San Giuseppe e San Do- di costruzione che docu- menico di Guzman. menta la scomparsa di un volume. Permangono, originali (tranne l’apertura dell’edificio originario, le del sottoscala). Particolare vecchie aperture con luci è la presenza del camino a molto limitate su entram- sbalzo supportato da una bi i piani. Le volte delle struttura lignea e il gratic- porte sono archi ogivali cio di tamponamento del ribassati probabilmente timpano. Madonna del Rosario Affresco del 1672; al centro la Ma- donna del Rosario accompagnata da San Valentino e Santa Margheri- ta, più in basso San Girolamo e San LE 2 LISSIÈRE Francesco d’Assisi. a “lissièra”, era un edi- ficio pubblico in cui le Ldonne facevano il bu- cato grande (larghi pezzi di stoffa o tela, lenzuola e asciugamani, non il buca- to minuto e più personale) Madonna Addolorata utilizzando come sapone Ex voto del 1673 di Zanbatista Co- stoia; al centro la Madonna che la “lìssia”: la cenere di fag- i maiali, attività maschile regge il figlio deposto dalla croce, a gio lasciata in acqua calda. per eccellenza). sinistra la Trinità e a destra Tobiolo La “lissièra” era un luogo di Transacqua possedeva e l’Arcangelo Gabriele. lavoro comunitario e prin- due “lissière”, una oggi cipalmente femminile (qui sede di associazioni ed venivano macellati anche una a Ormanico (già pre- sente nel 1877). Costruite accanto al corso d’acqua hanno entrambe la stessa struttura architettonica: a La crocifissione pianta rettangolare e aula Affresco della seconda metà del unica con due ordini di Seicento di Zanbatista Costoia, ristrutturato nel 1841; al centro il aperture, piccole e semi- Crocifisso, a sx S. Antonio da Pado- circolari, al primo piano. va e a dx S. Giovanni Battista.

33 PIAZZA SAN MARCO

Capitello di

a piazza è dedicata agli un leone, chiara allusione Sant’Antonio emigranti. I vari ele- a San Marco, patrono del Affacciato alla strada è Lmenti che la compon- paese. Anche il gioco di presente un capitello gono si prestano ad una cerchi concentrici del- in muratura affresca- lettura di tipo simbolico. la pavimentazione fa to da Max Gaudenzi Sullo sfondo un grup- riferimento al paese di (2009). Sul fronte una po scultoreo realizzato Transacqua. L’ambiente nicchia con volta a bot- dall’artista Simone Turra montano è evocato da un te a cassettoni accoglie rappresenta una fami- tronco d’albero stilizzato la statua lignea del co- glia di paese: si tratta di dal quale sgorga l’acqua, patrono di Transacqua, una donna e di un uomo il fonte di vita e richiamo Sant’Antonio abate: si cui viso presenta eviden- all’etimologia del comune. tratta della copia fe- ti richiami all’aspetto di dele di una scultura seicentesca del santo presente nella chiesa parrocchiale. Sant’An- tonio è presente anche sulla faccia del capitel- lo che dà sulla piazza: lo troviamo accompa- gnato dagli attributi tipici del porcellino e dei demoni che lo ten- tano nel deserto. Sulle restanti facce campeg- giano San Marco, con il leone ai piedi e il Van- gelo in mano, e alcune figure di santi orientali sotto arcatelle dipinte.

34 VILLA CANEVA a villa fu edificata du- la piccola e fienile), l’altra incisioni presenti sul tim- rante il periodo di fer- destinata ad abitazione. pano che sovrasta la porta Lvida attività mineraria Il primo complesso era del primo piano, sulla tra- che interessò la zona. L’e- probabilmente il nucleo ve di colmo del prospetto dificio era costituito da più antico dell’edificio, an- ovest e sulla trave di colmo due parti funzionali: una tecedente al 1815, mentre del prospetto est). La villa destinata all’attività di l’abitazione rappresenta già parzialmente ristruttu- allevamento del bestia- un’aggiunta del 1829-30 rata è in fase di riqualifica- me e all’accumulo di fo- voluta da tale Raimondo zione. raggio (stalla grande, stal- Sartori (lo testimoniano tre

MOLINÉT mulini erano parte integrante della vita economica di Primiero. La sola frazione Idi Ormanico sul finire del Settecento ne possedeva due. Nel 1880 i mulini presenti a Transacqua erano ben sei, tra questi due grandi muli- ni in località Fol e il piccolo Molinét. Gestito durante il Novecento dalla fa- miglia Scalet, era utilizzato per la ma- cina del granoturco e la decorticazione dell’orzo. L’attività venne interrotta nel secondo dopoguerra, quando tutti i mulini cessarono la loro attività; ma la struttura tornò utile ad altre iniziative: infatti fino agli anni Sessanta del secolo scorso il Mo- linét fu sede di una piccola falegnameria “idraulica”.

35 TONADICO

Tonadico è posizionato in un angolo dell’a- nomiche (risparmiare la preziosissima rea agricola pianeggiante che si estende terra coltivabile); a questi motivi si unì la verso nord e si affaccia al ripido pendio presenza dell’antica e importante strada, che scende al torrente Canali. Questa sua la “Rivalonga” oggi via Scopoli, che dal fon- collocazione fu condizionata da motivi dovalle conduceva a passo Cereda e quin- di sicurezza (tenersi lontano dalle acque di nell’Agordino. Infatti il paese si svilup- impetuose del torrente) e da ragioni eco- pò proprio lungo l’asse viario con una

36 trama di vie pianeggianti e ortogonali essa si inserirono edifici che daranno fa- verso la Campagna, contrapposte alle sto al paese come la chiesa di San Vittore “rivette” che, con i loro caratteristici sot- (XIII sec.) e il Palazzo Scopoli (XV sec.). Mol- toportici, scendono repentine al torrente ti i dipinti popolari di varie epoche presen- Canali. Una trama di strade e “canisèle” ti sulle facciate degli edifici che rendono che, iniziata prima del XII secolo, a metà Tonadico un vero e proprio “paese pinaco- del Duecento era già consolidata. Su di teca”.

37 a Lazer

e tra Via Castelpi Via Siror

Digita vai.online/tonadico per i consultare la mappa interattiva pol Sco

sul tuo smartphone o tablet OpenStreetMap Via Via San Giacomo

Via R ioni R Canali Via o ma 2 SS347 Torrente

Via Siror 15 Via S a n G Vi iacomo neri a npo Aisen o 3 m a Aise Vi p o oli iaco n 14 p ia Castelpietra

G e o c V ri S n a 7 6 Via S 4 Via Via San Giacomo 13 5 Piazza 12 8 Canopi t e

Piazza Zocch 1 a Piubago 11 Vi V 10 ia Cesare Fuganti 9

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Sass Maor Via Sc SS50 ia V

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Falzeni Via Via Vallombrosa

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1. Cappella S.Giacomo (500 m)

n Francesc

a Sorelle Lucian on 2. La Campagna ia i l V Campom n Tressane Via S ci ia Fol 3. Palazzo Scopoli c V onte Grappa u sportivo p ia Fo V M Via Cap Punto di partenza e arrivo: 4. Tabià

Via parcheggioVia Cap Parco Vallombrosa 5. S.Antonio da Padova p uccini 6. Madonna sulla falce di luna Lungo Canali Torrente Cis Percorso ad anello consigliato i n Via 7. Santa Maria ora pronobis ci a Sangrillà c massima accessibilità v u 8. Abitazione con orto e fontana p Torrente Canali Via Cap Ca larofonteLunghezza 4 km a va C 9. La Madonna sull’erba Ca Via G.Garibaldi Via dell lla Via Cap P.zza de p 1 Punto bimbo: strutture che di- 10. ViaChiesa di San Sebastiano uccini C.Battisti a spongono di fasciatoio, angolo 11. Lissièra Vi Parco Clarofonte allattamento, scaldabiberon, 2 Viale Sartori 12. Sottoportico Parcheggio parco giochi Parco Vallombrosa rno 13. Mulino Forno Parco o larofonte 3 Clarofonte Passaggio pedonaleia F su 14. Abitazione con affreschi C e V ia m V Municipio strada trafficata 15. Chiesa San Vittore Via Lungo Canali Ormanico 4 Via Sanguarn

Via Fiu

Via Giuseppe Terrabugio 5 Luigi Negrelli rno a o nti r o o a F ia Venezia Isolabella a Rivetta E.Koch i Via Ri l V V lle F o 6 Lungo Canali e C lla e s a orgimento i ia Cavour

V V Via d V ia Be Isolab dol é ia V Pieve Viale Italia

Via Scalett e

occo R Piscina an S Transacqua i t ia io Bar Sport Village n V et Bar Centro Sportivo l o c lmo Marconi lle Fonti Fossi Anto e e '

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Don Ni ia Sant

a V Viale Gugli Vi i V ia Foss V i a Scamo i CAPPELLA DI SAN GIACOMO ell’edificio sacro de- dicato ai Santi Filippo De Giacomo rimane intatta solo la zona del presbiterio con l’absidio- la, delle mura perimetrali dell’aula si scorgono sola- mente alcune tracce. Costruita all’incirca nel XIII secolo, compare nei documenti a partire dal 1393 come edificio vecchio da rinnovare. Nel Cinque- cento venne ampliata e dotata di decorazione pittorica. Nell’absidiola troviamo ben conservato un Cristo re Santa Lucia. L’arco santo che commissionarono l’o- in gloria con Evangelisti, conserva le tracce de L’An- pera nel 1527. Interessanti nel registro inferiore la se- nunciazione, Dio Padre e sono poi i numerosi graffiti quenza dei Santi Innocenti numerosi Santi tra i quali lasciati dai fedeli di pas- (infanti uccisi dalla strage Vittore e Corona. Il carti- saggio, tra cui alcuni molto di Erode), gli intradossi del- glio al centro dell’affresco antichi. le finestre ospitano delle riporta i nomi degli ammi- finte nicchie, tra cui appa- nistratori della chiesetta LA CAMPAGNA ra l’abitato di Tonadico e quello di Siror si estende un triangolo prativo: Tla Campagna, dove si dice sorgesse il villaggio di Piubago, distrutto da un’allu- vione forse seguita da un terremoto poco dopo l’anno 1100. Fino alla metà del se- colo scorso era tutta coltivata a grano- turco, prima del Seicento i numerosi cam- pi ospitavano vari cerali, soprattutto orzo e segale, e poi legumi, fave e piselli. Da qualche decennio i paesi si sono al- largati invadendo l’area, i campi si sono ridotti trasformandosi in prati e qua e là sono sorti i “bàrchi” (piccole costruzioni in assi usate per stoccare il fieno o la legna, oppure depositare attrezzature).

39 PALAZZO SCOPOLI a sua storia inizia all’in- corò trasformandolo nel «tre stue, due cosine, sei circa nell’anno Mille. simbolo della ricchezza e camere, sala e sala gran- LL’edificio era allora del potere raggiunto. I fasti de, caminada, due comodi, costituito da un vasto lo- degli Scopoli sono confer- soffitta, due canevini, due cale scandito da pilastri mati da ampie scale, alcu- caneve e un voltesin sotto e architravi lignei: pare ne decorazioni cinquecen- terra, scala lunga di pietra, fosse un fondaco, magaz- tesche ad affresco e dalla chiesetta, stalla e fienile zino e spaccio di derrate piccola cappella privata in attaccati alla casa, cortivo alimentari. Al termine del cui compaiono gli stemmi circondato da muri, brollo Medioevo l’edificio muta dei vescovi di Feltre che la nel lato verso mattina». destinazione diventando consacrarono nel Cinque- Con l’Ottocento la fa- il luogo in cui si ammini- cento. Una sala conserva miglia Scopoli decadde strava la giustizia, forse dei blasoni nobiliari – tra fino ad estinguersi ed il anche la residenza di Bo- cui quello dei Welsperg Palazzo divenne residenza nifacio de Lupis di Soragna, così come era usato fino al popolare per le famiglie di- signore che confermò gli 1551– fasce decorative fi- sagiate del paese. Le nuove Statuti di Primiero del 1367. tomorfe ed una Adorazione esigenze abitative sconvol- Nel Quattrocento il Pa- dei Magi. sero però la suddivisione lazzo diventa proprietà L’Estimo di Tonadico del interna dei vani e furono degli Scopoli, famiglia di 1681 descrive così la co- aperte nuove finestre. notai, che lo ampliò e de- siddetta “Casa Scopula”: Grazie ad un restauro ini-

40 ziato nel 1999 e conclusosi nel 2003, Palazzo Scopoli ha riacquistato la sua antica fisiono- mia. Sulla facciata principale possiamo notare le due caditoie triangolari, le tre differenti bifore, la traccia di un antico accesso ad arco, i dipinti di varie epo- che (probabilmente cinquecentesco quello sopra l’arco, dove compaiono Ugolino Sco- poli che riceve dalla Gloria personificata lo stemma familiare composto da uno scudo troncato rosso e verde con pianta di trifoglio; del primo Novecento è invece L’immacolata posta sopra la porta d’ingresso). All’interno, nella cappella dedicata a Santa Maria Mad- dalena, troviamo alcuni stacchi di affreschi della chiesa di San Vittore e un prezioso al- tare tardogotico della bottega di Ruprecht Potsch.. L’edificio, dopo essere stato sede del Comune di Tonadico, è oggi destinato a scopi culturali. TABIÀ n passato quasi un terzo Si dispone su due piani: quest’edificio è costituito degli edifici di Tonadico sotto la stalla e sopra il principalmente da mura- Ierano edifici rustici: il fienile (esistono in paese ture intonacate: infatti il fondovalle era la stazione “tabià” di tre piani con la rischio di incendio dovuto invernale dell’allevamento “biga”, una sorta di sof- alla prossimità delle case che si fondava sulla mo- fitta a soppalco utilizzata ha portato ad uno scarso bilità stagionale (in paese come deposito dei pro- uso del legno, che spesso nei mesi freddi, sui masi di dotti agricoli). A differen- si limita alla copertura e mezza quota a primavera za delle “baite” in tronchi allo sbarramento delle fi- e d’autunno, sulle malghe poste lontane dall’abitato, nestre. d’estate). Gli spazi ridotti, le strette strade e la vici- nanza delle abitazioni han- no influito sulle forme, le dimensioni e i materiali di costruzione dei “tabià”. L’edificio presenta un dop- pio “pontìl de salesà” (rampa con acciottolato) e doppio portone d’ac- cesso, la struttura è in pietra interrotta da aper- ture d’areazione per la conservazione del fieno.

41 ABITAZIONE CON ORTO E FONTANA dificio che si svilup- pa su quattro piani: Eseminterrato con “canéva” o “vòlt”, due pia- ni d’abitazione con porta d’accesso raggiungibile da una scala esterna in pie- tra, sottotetto con poggiolo ligneo; ai piedi dell’edificio un ampio orto cintato. L’orto è stato per seco- li un prolungamento dell’abitazione: una sor- ta di stanza all’aperto che coniuga aspetti estetici e produttivi. Di fronte all’edificio trovia- mo una fontana ottagona- le come quelle presenti a Siror.

Chiara Lubich Silvia Lubich nasce a il 22 gennaio varia prove- 1920. A contatto con il Terz’Ordine Fran- nienza nella cescano e attratta dalla scelta radicale di “Città di Ma- Chiara d’Assisi, prende il nome di Chiara. ria” all’in- Nell’estate 1949 arriva in valle di Primie- segna della ro con alcune compagne alloggiando a comunione Tonadico. Qui inizierà per lei un periodo spirituale materiale e culturale; nel 1959 di intensa attività spirituale che porterà giunsero a Tonadico oltre 12.000 persone Chiara alla creazione, proprio a Tonadico, provenienti da 12 differenti nazioni) e alla della Mariapoli (l’incontro tra persone di fondazione del Movimento dei Focolarini.

Card. Joseph Louis Bernardin Nato nella Carolina del Sud il 5 aprile del di Chicago 1928 da una famiglia di emigrati di Tona- e divenne dico. Dopo un periodo di studi in medici- Cardinale. na entrò in seminario e venne ordinato Non man- sacerdote nel 1952. cava mai di Nel 1966 divenne il vescovo più giovane visitare al- degli Stati Uniti, nel 1972 arcivescovo di meno una volta l’anno il suo paese natale. Cincinnati e due anni più tardi presidente Dopo la sua scomparsa, nel 1996, la comu- della Conferenza episcopale statuniten- nità di Tonadico ha voluto dedicargli una se. Nel 1984 fu proclamato arcivescovo piazza nel paese.

42 LA CHIESA DI AFFRESCHI SAN SEBASTIANO dificata nel 1505 per tipico dell’area veneta ovviare all’esigenza di tra il Seicento e il Sette- Eavere un luogo di culto cento e, in posizione cen- nel mezzo del paese. Ini- trale, un monumentale zialmente di dimensioni tabernacolo barocco. La Sant’Antonio da Padova ridotte, venne ampliata Pala dell’altare maggiore Affresco del 1903 di Matteo Orsin- gher; San’Antonio da Padova con nel 1604 e ristruttura- raffigura San Sebastiano il Bambino Gesù tra le braccia che ta più volte nel corso tra San Rocco e Sant’An- offre la carità a un ragazzo, sullo dell’Ottocento. Il 19 gen- tonio. Di notevole pregio sfondo montagne innevate. naio 1943 divenne chiesa risultano anche gli al- parrocchiale. La chiesa è tari minori: quello di de- priva di campanile e cam- stra contiene una pala del pane. 1662, opera di Vito Vitman, Le decorazioni visibili all’e- raffigurante la Madonna sterno risalgono al 1813, tra San Francesco e Santa sulla facciata vi è un San Anna; in quello di sinistra, Madonna sulla falce di luna Sebastiano armato di fla- sempre in legno dorato e Affresco del 1673 di Zambattista gello, opera giovanile di colonne vitinee, è custo- Costoia; Madonna con Bambino Leonardo Campochiesa da dita una pala secentesca circondata dai Santi Vittore, Anto- nio da Padova, Giovanni Battista e Tonadico. rappresentante l’angelo Sebastiano. Al suo interno troviamo custode tra San Leonardo e un altare a baldacchino San Gottardo.

Santa Maria ora pro nobis Affresco del 1502 di autore ignoto; Madonna con Bambino che una ri- dipintura ottocentesca aveva qua- si cancellato, dell’originale resta- no solo il rosso cobalto e l’azzurro.

La Madonna sull’erba Affresco del 1540 di autore ignoto; Madonna con Bambino seduta su un cuscino in un prato verde; in alto due angeli la incoronano, in basso un’iscrizione con data.

43 LA LISSIÈRA tra le più interessanti costruzioni storiche Èpresenti nel paese di Tonadico ed è conside- rato il lavatoio pubblico più grande della valle. Presenta delle finestre in tufo con stipiti dalla forma ogivale e dopo la ricostru- zione nel 1863, a seguito di un incendio, venne dotata di tetto in pietra. SOTTOPORTICO ottopasso ad archi dove parte una delle “rivette” che scende verso il pia- Sno. Queste strade selciate mette- vano in comunicazione il paese con gli opifici dell’area sottostante posti lungo le rogge derivate dal torrente: botteghe di fabbri, mulini, impianto per la follatura della lana, lavatoio pubblico. L’impossibilità di rendere carrozzabili molte di queste vie ha permesso la so- pravvivenza del fondo di sassi tondeggian- ti di torrente. MULINO a piana che costeggia il torrente Canali era solcata da canali e rogge. L’acqua, Ldeviata dal torrente Canali, andava ad azionare un piccolo mulino proba- bilmente cinquecentesco dotato di due ruote a pala. La pala più piccola, ancor oggi visibile, era collegata con una macina per granaglie tenere conservata all’inter- no dell’edificio; quella più grande serviva invece alla molitura del granoturco: pos- siamo ancora vedere, appoggiata contro il muro esterno, una delle ruote in porfido della macina.

44 ABITAZIONE CON AFFRESCHI e principali componen- nivano stesi vari prodotti piti della finestrella in alto; ti che definiscono l’edi- del campo, alle capriate di epoca successiva sono Llizia abitativa di Tona- si appendevano i filati e le i tre dipinti posti all’altez- dico sono: la prevalenza tele di lino o canapa, sui za del primo piano (meri- della muratura sul legno, poggioli o sulle graticole diana, stemma asburgico, il tetto a due falde e gli del timpano erano messi Madonna dell’Aiuto); otto- alti poggioli in legno. a seccare i mazzi di pan- centesche invece le raffi- Le case si sviluppano infat- nocchie). Sulle ampie fac- gurazioni de “L’adorazione ti su due, tre o anche quat- ciate principali delle case dei pastori” e “L’adorazio- tro piani intonacati che si si innestano sempre – se- ne dei Magi” poste a lato concludono con un timpa- guendo logiche funzionali della finestra del piano ter- no di copertura dotato di interne all’edificio e non ra, entrambi ispirate alle graticci e ballatoi. Ai piani sempre rispettose della opere di Jacopo Bassano centrali troviamo le abita- simmetria – porte, fine- (1515 - 1592). zioni, nel piano terra o nel stre, fori, scale ed elemen- seminterrato la “càneva” ti decorativi o figurativi. o “vòlt” (depositi freschi e Questo edificio, di cui umidi con pavimentazione s’ignora l’antica destina- in terra battuta e coperta zione, si presenta come da solai in legno o a volta, un vero e proprio “palin- dove venivano conservati sesto” di decorazioni di i prodotti della terra e le varie epoche, tecniche e riserve alimentari), i sot- stili. Gli elementi più anti- totetti erano utilizzati per chi, databili a fine Seicen- conservare tutto ciò che to, sono: il finto bugnato, doveva stare all’asciutto l’architrave dell’originaria (sul pavimento di legno ve- finestra centrale e gli sti-

45 LA CHIESA DI SAN VITTORE orta sul colle che so- vrasta l’abitato, que- Ssta chiesetta eviden- zia lo stretto rapporto tra Primiero e l’antica diocesi di Feltre, cui appartenne fino al 1786. La collocazio- ne ripete la posizione del santuario dedicato ai Santi Vittore e Corona, patroni della diocesi feltrina, sul monte Mièsna. Una datazione precisa dell’edificio è molto dif- ficile, anche se il ritrova- mento di alcune monete mento esterno e il restau- purganti tra le fiamme e medievali fa presupporre ro delle decorazioni inter- quella della anime purifi- che esso risalga al Duecen- ne. L’aula e l’abside sono cate accolte nel seno dei to; le prime attestazioni stati decorati nel tempo patriarchi (Abramo, Isacco nei documenti sono però con almeno quatto strati e Giacobbe) indicano un trecentesche. La data di dipinti, ciascuno risa- momento specifico della “MV” posta sul campanile lente ad un’epoca storica riflessione sui regni oltra- rimanda al suo rifacimen- differente. Lungo le pareti mondani. Le autorità ec- to e probabilmente agli dell’aula è stata riportata clesiastiche infatti, tra il scoloriti scudetti affrescati alla luce la prima fase pit- XII e il XIII secolo, misero sopra la cella campanaria. torica, disposta su due li- a punto il l’individuazione Sulla facciata si trovano velli differenti. Sul registro del Purgatorio, così come un dipinto dedicato a San superiore è ora visibile un poi lo presentò Dante nella Cristoforo e una lapide che ciclo pittorico medievale Commedia. commemora don Pietro ben conservato raffigu- Nell’abside spiccano una Fuganti, a lungo curato del rante le principali tap- “Dormitio Virginis” (la paese. pe della vita di Cristo: morte della Madonna com- Tra il 1995 e il 1997 è stato dall’Annunciazione alla pianta dagli apostoli) ed i portato a termine il risana- Resurrezione; mentre su piccoli e pregevoli riquadri quello inferiore, che pre- con le scene del martirio senta numerose lacune, vi dei Santi Vittore e Co- è una scena di battaglia tra rona, opera di Gerolamo cavalieri a cavallo. Zigantello dal Zocco di Por- Sulla controfacciata spic- denone, che lavorò qui nel cano la rappresentazione 1577 su committenza del- del Paradiso, del Purga- la famiglia Scopoli, come torio e la tremenda visio- conferma la presenza dello ne dell’Inferno in chiave stemma familiare con il tri- tipicamente medievale. La foglio. raffigurazione delle anime

46 CASTELPIETRA ulla strada verso Pas- a pavione. Al suo interno e incendi. Le fiamme lo di- so Cereda troviamo erano presenti molteplici strussero in ben tre occa- Sil “Castrum Petrae”. Il ambienti e vi era una netta sioni: durante il XVI secolo, Castello è citato per la pri- distinzione tra parte supe- nel 1611 e nel 1675, quando ma volta in un documento riore e parte inferiore. La venne abbandonato defi- del 1273 redatto dal vesco- prima ospitava le stanze nitivamente. I tentativi di vo di Feltre; fu fortifica- dei signori, una sala gran- riassestamento iniziati nel zione e residenza 1720 furono ostaco- signorile, nonché lati da un turbine centro amministra- di vento che sco- tivo: ad esso erano perchiò il castello. infatti dovute parti- Seguirono poi vari colari forme di tas- crolli finché, nel sazione fondiaria. 1865, la furia del Nel 1401 l’edificio torrente Canali sca- divenne proprie- vò la roccia portan- tà dei Welsperg do con sé gran par- che lo ampliarono te dell’edificio. per poi ricostruirlo Le rovine dell’an- in parte nel 1565. tico Castel Pietra, Secondo alcune attualmente pro- raffigurazioni (si veda l’af- de, alcune “stubi” e una prietà del conte Georg fresco parietale del 1555 piccola cappella privata Siegmund Thun-Hohen- presente presso la Chiesa dedicata a San Leonar- stein-Welsperg, sono state Arcipretale), il Castello era do; mentre nella seconda parzialmente sistemate un’imponente costru- si trovavano gli edifici di nei primi anni Ottanta e zione quadrangolare di guardia, il mulino, vari an- dominano ancora oggi si- due piani su cui poggia- nessi agricoli, la segheria lenziose ed immobili il pa- vano vari volumi minori e la fucina. Nel corso dei ese di Tonadico. contraddistinti da tetti secoli subì devastazioni

La centrale Boaletti A circa 1 km dal paese, Pale di San Martino decide poco sotto il Castello nel di procedere al parziale re- 1903 venne costruita in cupero dell’impianto, che località Boaletti la prima risulta oggi visitabile. centrale idroelettrica della Sempre nel 1903 il costrut- valle. Fu uno dei primi im- tore della centrale, Pietro pianti in Italia e rimase Trotter, eresse accanto attivo fino alla agli anni alla centrale una cappel- Cinquanta, quando cedet- lina dedicata alla Madon- te il passo alla nuova cen- na, che fin da subito venne trale di Castelpietra, posta battezzata “Madonna della poco più a valle. Nel 2004 il Luce”. Parco naturale Paneveggio

47 SIROR

Siror è raggruppato alle pendici dei questa sua posizione geografica di colli di Polina e Strina, all’imbocco paese situato in alto; altra ipotesi è che della stretta valle che sale verso San il nome derivi da “silbror”, dal tedesco Martino di Castrozza e Passo Rolle. “silber”ovvero argento, data l’esistenza È l’ultimo paese di fondovalle, il suo nei secoli scorsi di numerose miniere nome deriva probabilmente da “se- d’argento nella zona che circonda il paese. vror” o “superior-um”, ad indicare Posto, rispetto a Tonadico, all’angolo op-

48 posto dell’area agricola pianeggiante, il Cismon, troviamo la frazione di Nolesca paese si è sviluppato all’incrocio tra il Rio che si sviluppò soprattutto a fine Ottocen- Civerton, che scende dai colli sovrastanti, to dopo la costruzione dell’attuale strada e l’antica strada imperiale, che transitava statale. per la “Campagna” e collegava il fondoval- le con l’alta valle. Sul versante opposto, oltre il torrente

49 SS50 1. Abitazione con intonaci 9. Casa Politi Strad NOLESCA

a 2. Tabià di via Caspeda 10. Altra crocifissione Stat

a 3. Sacra conversazione 11. Tabià di via S.Andrea le 50 olle Bar 6 Al Molin del 4. Milèsimo 12. El canevon G rappa e Passo R SS50 5. Cristo15 in croce 13. Chiesa di Sant’Andrea

6. Casa e tabià 14. I sogniVia Caspeda della Bancalonga

a e Passo Rolle SS50 p 16Via Valserena 7. Fontane ottagonali 15. Lissièra comunale Strad Via Valserena Grap SS50

l 8. Crocifissione 16. Birreria

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da Stat da a Str 8/A Stat tatale 5 SS50 0 del Grapp 13 Digita vai.online/siror per a le 50 consultare la mappa interattiva lle Bar a o e Passo 6 Via S.Andrea 4 ° 35 5 10 5 T n Al Molin sul tuo smartphone o tablet 3 d R 11 7 el a e Passo R olle 12 9 G rapp SS50 2 15 7 peda silo Via Cas Via A Via Larga eselle Via Cismon rton Via Call 1 e 8 Civ

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Via Schoenberg Via V ia Civ

Via Laze e Via Rivetta rza Punto di partenza e arrivo: parcheggio Parco Vallombrosar

Percorso ad anello consigliato massima accessibilità SS50 Lunghezza 3.6 km Punto bimbo: strutture che di- Strada Statale 50 del G spongono di fasciatoio, angolo Parcheggio Parco Vallombrosa allattamento, scaldabiberon, parco giochi Via Lazer Siror

Torrente Passaggio pedonale su Tonadico strada trafficata OpenStreetMap

C is ABITAZIONE CON INTONACI olte abitazioni pre- crea il motivo delle pietre sentano intonaci squadrate impiegate nel- Mesterni con deco- la costruzione di edifici di razioni, secondo un gusto pregio; le fasce marcapia- assai diffuso nei secoli no e le decorazioni sugli scorsi. L’intento era quel- stipiti delle finestre che lo di nobilitare l’aspetto richiamano le pietre pre- dell’edificio arricchen- giate dei palazzi più pre- done le facciate con ele- stigiosi; i conci di tufo del menti che rimandano ai portale ad arco gotico. palazzi cittadini. Il complesso delle de- XVIII secolo: ne è confer- Si può qui notare: il finto corazioni sugli intonaci ma la data del 1768 riporta- bugnato d’angolo che ri- risale probabilmente al ta sopra l’arco. DUE ESEMPI DI TABIÀ dificio rustico con tilizzo di intere travi di ampi fori d’areazione pre- struttura a “blockbau” legno che formano le sentano elementi lignei. A Egià presente nel ca- quattro pareti perime- piano terra e seminterra- tasto asburgico del 1859, trali. Questa scelta archi- to troviamo quattro stalle dove compare suddiviso tettonica è strettamente (una ha l’accesso da nord, in due proprietà con l’orto legata alle materie prime due da est, una da ovest); adiacente. Il sistema di disponibili sul territorio i “pontìli” (rampe) servono costruzione “blockbau” (legname da fabbrica) e da accesso ai due fienili, (dal tedesco “block”, bloc- alla destinazione d’uso de- nel sottotetto troviamo la co, e “bauen”, costruzione) gli edifici (per l’essiccazio- “biga” (soppalco) con balla- è caratterizzato dall’u- ne sono preferibili struttu- toio in legno. re areate). L’altro “tabià” è situato in via Sant’Andrea, pre- senta caratteristiche ar- chitettoniche differenti. Prevalentemente in mu- ratura, solo le porte e gli

La leggenda racconta che… È attiva dal 2005 l’iniziati- primierotta differente (“La va “La leggenda racconta leggenda delle zucche”, che...”: concorso per opere “La s-ciona delle bisse”, “La lignee rivolto ad artisti di leggenda di San Silvestro” varia provenienza. Le ope- e altre ancora) e vengono re realizzate si ispirano collocate lungo le vie del ogni anno ad una leggenda paese.

51 MILÈSIMO AFFRESCHI

Sacra Conversazione Affresco della fine del XVIII secolo di autore ignoto; al centro la Vergi- ne col Bambino, ai suoi piedi sono raffigurati San Giovanni Battista e San Giacomo. uardando il trave di miero ne troviamo a mi- colmo notiamo, inci- gliaia a partire dal Cinque- Gsa sulla faccia infe- cento. Se negli edifici di riore, la scritta “VP FF DS paese sono incise sul trave F L1857” (ovvero: “Vito Pa- di colmo oppure dipinte in cagnel Fece Fare l’edificio un cartiglio sulla facciata, a D? S? che lo Fece l’anno nei fienili di mezza mon- Cristo in croce 1857”). È un “milèsimo”: tagna sono di solito inta- Affresco del 1684 di autore ignoto; iscrizioni che battezzano gliate sull’architrave della al centro Cristo in Croce, con a Ma- un nuovo edificio; a Pri- porta. donna e San Giovanni, in calce una scritta che riporta la data d’esecu- zione. CASA E TABIÀ dificio rurale a carat- lignee verso est, sia la par- tere misto che com- te agricola costituita da Eprende sia la residen- fienile e stalla con pareti a za familiare, con ballatoi pietra e legno. nella facciata a sud e scale Crocifissione Affresco della metà del XVII di Zua- ne Forcellini; al centro il Cristo in croce con ai piedi la Madonna a sinistra e un giovane San Giovanni Evangelista a destra.

Altra crocifissione Affresco della seconda metà del XVII secolo di Zambattista Costoia; al centro il Crocifisso, con San Pie- tro a destra e a sinistra Sant’Anto- nio da Padova.

52 FONTANE OTTAGONALI ontane ottagonali che caratterizza- no la Piazza del Vicinato (o “Piaza del FDoro”) e la “Piazza Pradél”, costruite con otto lastre di pietra a incastro con al centro una colonna a due getti. Come le altre fontane del paese erano utilizzate per abbeverare il bestiame del- le stalle limitrofe e per attingere l’acqua indispensabile per tutte le necessità do- mestiche. Questa elegante tipologia veneta di fine Ottocento la riscontriamo anche nella fontana di via San Vittore a Tonadico. CASA POLITI abitazione risulta impreziosita da due affreschi risalenti al 1523. Il L’primo rappresenta il martirio di San Sebastiano, con la classica rappresenta- zione iconografica del Santo trafitto da frecce; mentre il secondo raffigura una Madonna in trono con Gesù Bambino in piedi sul grembo. L’autore delle due opere risulta tutt’oggi ignoto ma la costruzione delle figure e la particolarità di alcuni ele- menti fanno ipotizzare che l’autore non sia un pittore popolare, bensì un artista chiamato da una committenza esigente. L’edificio infatti, così preziosamente de- corato, era forse la sede municipale op- pure l’abitazione del curato o di qualche famiglia di spicco. EL CANEVON ulla volta del sottopasso nel 2003 l’ar- tista locale Max Gaudenzi ha dipinto Sa tinte vivaci una serie di scene lega- te ai lavori del passato (il fabbro, il calzola- io, il contadino...), agli sport e divertimen- ti, alle leggende di Primiero (“La lum del Lader”, “Le guane”, “L’om salvàrch”).

53 LA CHIESA DI SANT’ANDREA hiesa già presente nel Duecento dedicata ai CSanti Andrea, Valenti- no e Lucano. Nel 1345 era una piccola struttura con abside rotonda e portico: di questa fase rimane il portale a tutto sesto pre- sente nella facciata prin- cipale. Nel 1498 l’edificio venne completamente trasformato cercando di imitare lo stile della Chiesa Arcipretale Santa Maria Assunta, il risultato fu un vero e proprio gioiello gotico con le pareti interne riccamente affrescate: di Politi, il secondo – detto San Lucano con le Sante questa trasformazione è “Cristo dei Scotói” – nella Giuliana e Margherita. ancora visibile la porta in zona alta del paese in via Il vero gioiello della chie- tufo posta lungo la parete Caspeda). sa era il Trittico posto in nord. Ma il graduale au- All’interno troviamo due fondo all’abside acqui- mento della popolazione altari posti nelle navate stato nel 1505, che contie- portò alla sua demolizio- laterali dedicati alla San- ne le statue di Sant’Andrea, ne per far posto ad un tissima Trinità e a San Va- la Madonna e San Lucano. edificio più ampio, con- lentino, un terzo altare in Sulle portelle mobili, che sacrato nel 1769. stile barocco si trova nel- venivano aperte solo nelle La chiesa doveva presen- la cappellina della pare- giornate festive, vi sono tarsi riccamente decora- te sud dedicato all’Addolo- due altorilievi di San Gio- ta esternamente, ma dei rata. L’altare maggiore è in vanni Evangelista a destra numerosi affreschi citati marmo, e sostituì nel 1885 e di un Santo non identi- nei documenti rimane una struttura tardo baroc- ficato a sinistra, mentre solo la meridiana dipinta ca in legno; sulla parete all’esterno sono dipinti i sul campanile nel 1711. La del presbiterio spicca una Santi Andrea e Lucano. Alla struttura campanaria, grande tela che raffigura base troviamo uno scrigno con copertura a cipolla, è la Deposizione di Cristo do- con altorilievo rappresen- molto antica: le fonti scri- nata nel 1838. tante Gesù coi Dodici Apo- vono di sistemazioni rea- La volta della navata cen- stoli e due battenti piani lizzate nel Quattrocento e trale è stata affrescata con Sant’Antonio Abate e nel Cinquecento; del 1740 durante il Settecento. Nei San Rocco. L’altare subì nel è il prezioso crocefisso quattro riquadri sono vi- 1980 il furto di tutte le sta- ligneo posta alla sua base sibili molti personaggi, tra tue scolpite: dell’opera ori- (in paese sono presenti al- i quali: la Vergine Maria, i ginale rimangono lo scri- tri due crocefissi simili: il Santi Andrea e Valentino, i gno e i dipinti sull’esterno primo sul lato nord di Casa Santi Antonio e Francesco, delle portelle.

54 LA LISSIÈRA COMUNALE ui si facevano i gran- ne la biancheria veniva di bucati periodici insaponata e risciacqua- Qin due spazi distin- ta, l’ultima vasca servi- ti. Nell’edificio al chiuso va anche per la raccolta (oggi magazzino comu- dell’acqua ad uso domesti- nale) c’erano i calderoni co e per abbeverare il be- dove si scaldava l’acqua stiame. I panni erano poi I sogni della ed i mastelli di legno per il stesi sopra le vasche sulle lavaggio a caldo con la ce- stanghe di legno. Bancalonga nere; nelle vasche ester- Realizzata nel 1992, questa grande opera di oltre 130 metri qua- drati racconta alcuni frammenti della storia di Primiero, alcune leg- gende locali, la nascita dei paesi, scene di vita quotidiana. Si notano poi le riproduzioni di antiche scritte dipin- te sulle facciate delle LA BIRRERIA case o di “milèsimi” in- cisi sulle travi. ntica fabbrica di bir- prevalentemente da altre L’autore è Riccardo ra, costruita a fine zone dell’Impero Austrun- Schweizer (1925-2004): AOttocento rimase garico. Si possono notare nato a , si for- attiva alcuni decenni. Si quelli che furono i due de- mò e lavorò a Venezia e dice che fu collocata a No- positi delle materie prime in Costa Azzurra, dove lesca così da sfruttare la (dal color rosso con archi ebbe modo di frequen- migliore acqua dell’area, e colonnati) e la vecchia tare grandi artisti come quella che corre limpidis- ciminiera. L’edificio, che Picasso e Chagall: oltre sima nel Rio Valserena. Il presenta numerosi parti- alla pittura realizzò luppolo e l’orzo da birra, colari architettonici sulle importati opere come solo parzialmente colti- facciate, era composto ceramista, designer, vati in valle, provenivano da un seminterrato con progettista d’arredo, cantine, da un piano con scultore. sale e cucine, infine da due piani di stanze. Alla dismissione della produ- zione i macchinari furono dati alla fabbrica di Peda- vena e la “Birarìa” di Nole- sca si trasformò in una dei locali più rinomati della valle.

55 SAN MARTINO

San Martino di Castrozza è il più recente Gli edifici occupano un’ampia conca pra- nucleo abitativo delle valli di Primiero. tiva, un tempo dedicata all’alpeggio estivo Sorto durante il Novecento attorno ad degli animali, dominata dalle Pale di San un antico Ospizio oggi scomparso, pre- Martino che, da fine Ottocento, divennero senta connotati spiccatamente turi- mèta prediletta di appassionati, escursio- stici che hanno poco a che fare con le nisti, geologi, botanici e numerosi alpi- caratteristiche dei paesi di fondovalle. nisti provenienti da varie parti d’Europa.

56 DI CASTROZZA

A testimonianza della natura alpestre Cismon, dove sono collocati i servizi e gli dell’area rimangono, nei dintorni del pa- edifici di maggiori dimensioni – e l’ampia ese e verso Passo Rolle, alcune malghe e cintura periferica cresciuta esponen- numerosi pascoli. zialmente negli ultimi 50 anni e costituita L’abitato presenta una netta differen- per lo più da seconde case. za tra il centro – organizzato attorno alla Chiesa e al ponte che attraversa il torrente

57 L’ospizio a fine Ottocento Archivio storico Comunità di Primiero

UN OSPIZIO CIRCONDATO DA PASCOLI n principio era solo un (feudatari della valle) che (vantava poi beni e diritti Ospizio ed una Chiesa, ne mantennero il control- su terreni nel fondovalle, Idedicati ai Santi Martino lo nominandone il Priore. in Val di Fiemme, in Val e Giuliano, edificati verso Presso il luogo si svolgeva- d’Adige, in Valsugana e l’anno 1000. Qui risiede- no feste religiose e proces- nel vicino Veneto). Erano va, fino ai primi anni del sioni che coinvolgevano infatti numerosi i pascoli Quattrocento, una comu- l’intera popolazione della e le malghe disseminate nità di frati cui spettava valle negli spazi che cir- nel circondario, tra que- il compito di ospitare e condavano l’edificio; nel ste: malga Pez Gaiart, Ces, rifocillare i viandanti e 1839 le strutture presenti Fratazza, Valcigolera, Fos- i pellegrini che transita- sono così descritte: «una se, Pala, Tognola...; che in vano verso Passo Rolle e casa di muro e legname estate ospitavano circa un Colbricon; si ipotizza che il con camini che serve per migliaio di bovini e più di loro numero fosse esiguo, Ospizio, un cortile, un re- duemila ovini. probabilmente non più di cinto che serve per dispen- otto dati gli altrettanti se- sar la carità, due fienili». dili che esistevano nella Il Priorato di Castrozza Chiesa. possedeva e ammini- A partire dal 1418, dopo strava vasti terreni al- la secolarizzazione, l’isti- pestri consistenti in pra- tuzione entrò nella sfera terie, malghe e boschi di potere dei Welsperg per legname da opera

58 P

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oda e g IL PONTE MEDIEVALE a ella seconda metà dell’Ottocento l’Ospi- Nzio fu trasformato in locanda-albergo. All’inter- no erano presenti alcuni lo- cali e una cucina, al primo piano c’erano le camere e un grande stanzone per gli ospiti. Amelia Edwards così lo descrive nel 1872: «gran- de costruzione, sporca e cadente, tutto ciò che ri- mane dell’antico monaste- ro, è utilizzata come malga e una parte è adibita a lo- canda.» sul rio Pez Gaiart che so- di un ampio passaggio ad L’unica traccia dell’edi- steneva, con la sua unica arco che dava accesso al ficio ancora visibile è un arcata, la parte posterio- grande piazzale antistante piccolo ponte in porfido re della struttura dotata l’edificio.

59 LA CHIESA E IL CAMPANILE ROMANICO e uniche parti dell’edi- con le bifore romaniche, un volume nella parte an- ficio che ancora riman- e una parte dell’abside. teriore e venne spostata a Lgono integre a ricordo La chiesa subì infatti un sud la sagrestia laterale. di un’epoca durata nove significativo ampliamento secoli, sono il campanile, nel 1912: venne aggiunto

LA FORNACE ell’antica fornace, ri- pietra di dimensioni varia- salente agli inizi del bili dove si procedeva alla Dsecolo scorso, rima- cottura delle pietre calca- ne solamente il camino, ree. La calcite, contenuta recentemente restaurato. nelle pietre, se riscaldata Qui si produsse la calce a 800-900 gradi si dissocia necessaria alla ricostru- trasformandosi in calce zione degli alberghi dopo viva (ossido di calcio). En- la distruzione dell’abita- trando poi a contatto con to avvenuta nella Prima l’acqua si trasforma in cal- Guerra Mondiale. ce spenta (idrossido di cal- La fornace di tipo tradizio- cio), che bagnata e rime- nale, “calchèra” in dialetto, scolata diviene grassello. è una struttura circolare di

60 NASCITA E RINASCITA DI UNA LOCALITÀ TURISTICA a scoperta turistica di San Martino incendiato nel 1915 San Martino di Castroz- Archivio storico Comunità di Primiero Lza è di fine Ottocento con le prime scalate esplo- rative nel Gruppo delle Pale da parte di alpinisti inglesi e tedeschi. In po- chi decenni nascono e si sviluppano strutture e in- frastrutture: è del 1871 la strada di collegamento tra Primiero e Fiemme, realiz- La Prima Guerra Mondia- ricostruzione e amplia- zata su spinta dell’appara- le spezza l’incantesimo: mento: uno dopo l’altro to militare austro-ungari- il 24 maggio 1915 l’esercito gli edifici vennero risanati, co; del 1872 la costruzione italiano entra in guerra ed ad eccezione dell’Ospizio del primo albergo, l’Alpino, invade la valle di Primiero che non fu più ricostruito, che nascerà sull’area adia- e gli austriaci, prima di ab- e a questi si aggiunsero cente l’antico Ospizio. bandonare la zona per riti- numerose nuove strutture Tra il 1880 e i primi del rarsi strategicamente sulle e infrastrutture. In pochi Novecento sorsero poi nu- cime del Lagorai, incendia- decenni il grande pascolo merosi altri alberghi quali no completamente l’abita- montano disseminato di l’Hotel Dolomiti, il Grand to di San Martino (ad ec- poche costruzioni per lo Hotel Des Alpes, l’Hotel cezione della Chiesa) per più alberghiere si trasfor- Alpenrose poi Sass Maor, non lasciare all’avversario mò in un vero e proprio l’Hotel , il Colfosco possibilità di acquartiera- paese con negozi, locali e il San Martino. Erano que- mento a ridosso del fronte. e abitazioni private. A ciò sti dei veri e propri gioielli, Il dopoguerra vede dun- si affiancò, negli anni ‘20 e che ospitarono l’alta bor- que i proprietari degli ‘30, lo sviluppo degli sport ghesia e l’aristocrazia ita- alberghi dare il via ad invernali e l’avvio dei primi liana e europea. una gigantesca opera di impianti di risalita.

Veduta del paese negli anni ‘30 Archivio storico Comunità di Primiero QUALCHE CONSIGLIO DI LETTURA… FIERA DI PRIMIERO L’abitato trova completa trascrizione degli scritti alla scoperta dei dipinti descrizione nel volume di presenti dietro il quadro a murali di Primiero, Tran- Ervino Filippi Gilli intitola- partire dall’anno 1800. Un sacqua e Fiera; a cura to Fiera: un paese, la sua attento approfondimento dell’Associazione culturale storia, dove le vie e tutti sul campanile lo troviamo “Laboratorio del Tempo”. Il gli edifici sono raccontati in La torre municipale: fascicolo Guida al Palazzo minuziosamente nel loro una storia travagliata, di delle Miniere ci introduce divenire e modificarsi. La Ervino Filippi Gilli. I dipinti invece alla storia dell’edi- storia della chiesa è in- e gli elementi di pregio del- ficio, ai sui elementi arti- vece trattata nell’esile li- la Contrada, le decorazioni stici ed architettonici, agli bretto Madonna dell’aiuto presenti a Casa Ben e al allestimenti presenti nelle in Fiera di Primiero, che Palazzo delle Miniere sono varie stanze. ripropone articoli e docu- analizzate nell’agile guida menti d’epoca, tra cui la “...pictor pinsit”: itinerari PIEVE E TRANSACQUA Un’ampia descrizione dei to nel già citato libretto “... tae di S. Maria Assunta vari luoghi di valore storico pictor pinsit”: itinerari alla a Fiera di Primiero, edito e culturale, nonché degli scoperta dei dipinti murali dall’Associazione culturale spazi pubblici, è presente di Primiero, Transacqua e Voci di Primiero, che ana- sulla cartina Transacqua: Fiera. Per quanto riguarda lizzando un particolare comune fiorito, dove una la Chiesa Arcipretale, tra i dipinto all’interno dell’edi- dettagliatissima mappa molti studi realizzati sug- ficio ne traccia la storia e conduce il visitatore nei geriamo il lavoro di Leo- ne esalta le principali pe- paesi di Transacqua e Pie- poldo Taufer, Ecce ancilla culiarità. ve. Gli affreschi trovano poi domini: la caccia mistica maggiore approfondimen- all’unicorno nell’Arcipre- TONADICO Sul paese, i suoi edifici e coteca: guida ai dipinti paese segnaliamo il volu- ambienti agricoli e abita- popolari, realizzato dal me La Chiesa di San Vit- tivi, si veda il bel volume Comune di Tonadico e dal tore, a cura della Coope- Tonadico: sussidiario del Parco naturale Paneveggio rativa di ricerca TeSto. La centro storico, a cura di Pale di San Martino, descri- restituzione alla comunità Gianfranco Bettega – Hen- ve esaustivamente gli af- del suo principale palazzo ry Zillio – Michele Baggio. freschi e i dipinti popolari. è descritta in Il restauro Invece l’illustrato libretto Per approfondire la storia di Palazzo Scopoli a To- Tonadico il paese pina- della chiesa che domina il nadico, a cura di Sergio e

62 Franco Giovannazzi. Infine pella di San Giacomo sono della Campagna tra Siror le dinamiche storiche che affrontate nel volume Di e Tonadico nei secoli XIV hanno investito l’area agri- campi, confini e misere – XXI, a cura della Coope- cola e quindi anche la Cap- acque: storia e memoria rativa di ricerca TeSto. SIROR Per approfondire il tema ratorio del Tempo”. Il tema vece La chiesa di Sant’An- degli affreschi e dei segni dell’acqua, curato dagli drea a Siror: una visita al del sacro è disponibile l’o- stessi autori, è esausti- “cuore” della comunità. puscolo I dipinti e le scrit- vamente affrontato in un Sulla chiesa e alcuni segni ture: una passeggiata altro opuscolo: Le acque sacri è utile consultare il li- alla ricerca dei segni del e le fontane: una passeg- bro di don Stefano Fontana sacro e dell’“ambiente giata alla ricerca di rivi, intitolato Notizie eccle- scritto”, a cura dell’Asso- spine, vasche e lavatoi. siastiche di Siror, pubbli- ciazione culturale “Labo- Un terzo lavoro riguarda in- cato nel 1966. SAN MARTINO DI CASTROZZA Quello di Marco Toffol, San dell’Ospizio rimandiamo ai trova descrizione nella Martino di Castrozza – materiale raccolti nel 1997 rivista Aquile magazine la storia, non è solo un all’interno del fascicolo dove, attraverso il tema volume fotografico bensì Documenti per la storia della verticalità, è raccon- la narrazione completa dell’ospizio di S. Martino tato l’intenso rapporto tra delle vicende del paese di Castrozza (1482-1523), montagna e vita. da fine Ottocento fino ai a cura di Ugo Pistoia. giorni nostri. Sulla vicende La storia dell’alpinismo VALLE DI PRIMIERO Per avere invece una vi- tuti del 1367 e altri docu- passata e (anche) attuale sione complessiva della menti. Il tema minerario della valle è il Dizionario vallata consigliamo la vi- è affrontato nella raccolta primierotto: parole, fra- sione del poderoso volume antologica di studi Le mi- si, modi di dire, proverbi Primiero, storia e attua- niere di Primiero, curata realizzato da Livio Tissot. lità che delinea i principali dal Comitato Storico Rievo- Segnaliamo infine le varie avvenimenti ed elementi cativo; degli stessi curatori Guide di Primiero pubbli- storici e geografici del ter- è il volume miscellaneo di cate nel Novecento: quella ritorio. Un approfondimen- notizie storiche, racconti, di Cesare Battisti del 1912, to sull’età medioevale lo leggende e poesie intito- quella di Giovanni Mene- troviamo nel saggio di Ugo lato Primiero di ieri e di guz stampata nel 1965 e Pistoia, La valle di Primie- oggi. Un ottimo strumen- infine il lavoro di Enrico ro nel medioevo: gli sta- to per avvicinarsi alla vita Taufer datato 1977.

È possibile consultare questi volumi presso la Biblioteca Intercomunale di Primiero.

63 Testi Angelo Longo Grafica Erman Bancher Disegni Nicola Degiampietro Stampa Tipolito Leonardi - Imèr Ed. 2017

A cura degli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Primiero San Martino di Castrozza