SIPARIO di Carla Rotta Prima di cominciare ŠOKČEVIĆ DRAŽEN FOTO “Palco di assi in legno sul quale agiscono gli attori.” O qualsiasi interprete, ci viene spontaneo aggiungere alla spiegazione fornita dal vocabolario. Stringa- ta e fredda. Ma hai voglia le cose che vivono su “quelle” assi in legno! Teatro, musica, poesia, canto, danze… Specchio dell’Io che attraverso la mu- sica e le parole vive e si tramanda. Specchio della società, anche correttivo, sicu- ramente ponte tra passato e futuro per la libertà dell’espressione e del pensiero. Spesso precorritore del tempo. “In più Palcoscenico” vuole essere, appunto, palcoscenico. Cartaceo. Ma per far idealmente accomodare le Muse che nel tempo lo hanno ispirato. (A proposi- to: nascono proprio sulle sponde di questo incredibile Mediterraneo!) Un luogo per dire di quello che ha fatto, fa e farà spettacolo, nei circuiti un po’ più ampi dei Teatri, a fi anco delle Compagnie teatrali, alzando il sipario sull’attività dei gruppi artistici delle CI, per incontrare quanti tra noi fanno spettacolo, quanti creano in funzione di tutto quello che fa spettacolo nelle sue molteplici espres- sioni… Beh, ce n’è di strada da fare assieme. Confi dando in un bel rapporto di inte- razione: suggerimenti e indicazioni saranno sicuramente bene accetti.

DDELEL POPOLOPOPOLO

w w w .e d it .h r / la v o ce palcoscenico

An no I • n. 1 05 • Martedì, 5 aprile 20

Come scoprire l’acqua calda Palcoscenico e platea di Laura Marchig In sostanza non si tratta che di scoprire l’acqua calda. La riu- scita di uno spettacolo teatrale dipende dalla scelta accurata di tutti gli elementi che lo compongono. È diffi cile che una messa in scena possa soddisfare pienamente la critica e il pubblico, se uno dei pezzi a incastro di quel mosaico chiamato piéce teatrale risulta essere fuori posto, stonato. Ecco perché fondamentale per chi crea il repertorio di un teatro o di una compagnia teatrale, è saper sce- gliere non solo il testo da rappresentare, ma anche il regista, e con- seguentemente l’équipe aurorale (scenografo, costumista, autore delle musiche e delle luci), che contribuirà a impacchettare uno spettacolo che fi no alla fi ne è destinato a rimanere, addirittura per chi lo confeziona, una misteriosa scatola con sorpresa. Segue a pagina 2 2 palcoscenico Martedì, 5 aprile 2005

L’OPINIONE Come scoprire l’acqua calda Palcoscenico e platea di Laura Marchig Dalla prima pagina tato le reazioni del pubblico di ne, fosse in grado di guidare gli Tutta questione di sensibi- alcune comunità istriane e isola- attori mettendosi sul loro stes- lità. A volte è diffi cile fare in ne nei confronti di uno dei no- so piano attraverso un proces- modo che il gusto personale di stri nuovi spettacoli, Maratona so di conoscenza del personag- chi compie questa scelta coinci- di New York, di Edoardo Erba. gio partendo da loro stessi, dalle da anche con il gusto degli spet- Parlo di questa piéce piuttosto loro emozioni personali, per ar- tatori, o meglio, di tutti gli spet- che di un altro nostro succes- rivare all’altro, al personaggio. tatori. Particolarmente diversi- so Maria Callas Master Class, Puntando sulle emozioni Neva fi cate per esigenze e gradimen- con la bravissima Elvia Naci- è riuscita a dar vita a uno spet- to, sono le inclinazioni di quello novich, perché per cause non tacolo in cui la modernità della che chiamiamo generalmente dipendenti dalla nostra volontà messa in scena, la particolarità pubblico naturale del Dramma non abbiamo potuto presentare data dall’incessante movimen- Italiano, ovvero i membri del- lo spettacolo nelle varie piazze to, non tolgono nulla all’elemen- le varie Comunità degli Italia- dell’Istria e per farlo dovremo to umano, anzi, lo amplifi cano ni di Croazia e Slovenia. Non aspettare fi no a maggio. facendo risaltare il lavoro del- credo che nonostante il surplus Maratona è uno spettaco- l’attore. Tutti gli elementi che d’informazioni rese accessibili lo che sottoscrivo in pieno, in abbiamo elencato non sarebbe- dai mezzi di comunicazione e tutti i suoi segmenti. Capita, ro serviti a niente, se non aves- da Internet, i gusti dei conna- si potrebbe dire, che una rap- simo potuto contare sulla bra- zionali che vivono in ambiente presentazione riesca e un’altra vura dei due attori protagonisti, ze. Diverse volte gli esponenti di seguire, per chi può, i program- Bruno Nacinovich e Mirko Sol- queste Comunità hanno chiesto ma di Radio e TV Capodistria. dano. I due partendo insieme e al Dramma Italiano di pensare Fondamentale a questo pro- Mi piacerebbe far capire al nostro pubblico, sostenendosi lungo un tragitto al modo d’introdurre gli spet- posito la comprensione e l’aiuto in particolare ai giovani, che andare a che sembra sempre lo stesso, tacoli facendo precedere una dei responsabili delle Comunità ma che cambia da rappresen- rappresentazione a una spie- degli Italiani. In tutte quelle Co- teatro è come andare a una festa, ci si va tazione a rappresentazione, rie- gazione che aiutasse lo spetta- munità in cui opera un presi- per stare assieme, per emozionarsi insieme, scono ad arrivare in fondo a una tore a entrare in argomento. dente che crede fermamente nel- per discutere corsa che rende partecipi e com- Dopo il successo che abbiamo l’idea di partecipazione alla vita plici anche gli spettatori. ottenuto a Zagabria e a Kutina della CNI come al presupposto urbano e di quelli che risiedo- non riesca. A un regista di cui Unanimemente positivi, con una lettura improvvisata della nostra sopravvivenza, del- no nelle zone rurali o insulari, si ho grande stima piaceva fare oserei dire trionfali, sono stati accompagnata da spiegazioni la nostra prosperità in qualità di sia a tutt’oggi uniformato. Cer- l’esempio della torta: ‘gli in- i giudizi della critica e il pub- di Maratona, complice anche etnia, il Dramma Italiano non si tamente più smaliziato e pronto gredienti, diceva, sono sempre blico ha salutato i protagonisti l’autore, ci ha fatto compren- trova ad avere problemi di pub- a cogliere determinate novità gli stessi, ma a volte la torta tributando loro delle autenti- dere che questa potrebbe essere blico. I problemi nascono qualo- formali e di stile, è il pubblico viene bene altre volte no. che ovazioni. una soluzione ideale per avvici- ra i rappresentanti di certe Co- cittadino che grazie a una conti- A mio avviso però, è proprio Al di là di questi successi, a narci a un certo tipo di pubbli- munità - ma anche certi diret- nua offerta di spettacoli e a una la scelta accurata degli ingre- colpirmi è stata la reazione di co. La lettura infatti permette a tori o presidi di istituti scolasti- conseguente frequentazione del dienti che permette di abbas- certe comunità, di certi pubbli- chi legge di offrire un testo già ci - ritengano che l’esistenza del teatro, ha potuto sviluppare una sare la percentuale di rischio di ci che di fronte a uno spettaco- fi ltrato, in versione “digest”, at- Dramma non li riguardi affatto, maggiore ricettività nei con- fare un fl op. Essenziale è partire lo che si basa soprattutto sulle traverso quella che in sostanza ed anzi, accennano un sorriso fronti delle nuove idee che ven- dal testo, e in questo caso abbia- emozioni, sono rimasti interdet- diviene una versione, più che soddisfatto quando racconta- gono proposte in quest’ambito. mo puntato su lavoro dal sapore ti, spaesati, dimostrando di non un’interpretazione. Il fruitore no che ai loro soci gli spettacoli L’assenza genera mancanza di pinteriano la cui bontà sta an- aver potuto seguirne il senso, di meno preparato o meno aduso del Dramma non interessano: abitudine, e così molte comu- che nella sua essenza squisita- ‘Ma dovessi veder co riva quel nità rurali si trovano ad essere mente teatrale, per nulla carta- altra compagnia de Trieste, xe non solo meno pronte a coglie- cea. La novità della corsa sulla “Quei becchini dicono: il teatro è morto, pien cussì!’ Frasi del genere la- re delle suggestioni diverse, se scena, prevista dal testo, ci per- osservino i bambini. Io ero la principessa, sciano l’amaro in bocca soprat- vogliamo meno convenzionali, metteva di far compiere un sal- tutto a chi ha deciso di dedicare ma purtroppo anche a perdere to alla Compagnia del Dramma tu il lupo: eccolo il teatro. Come fa a morire la sua vita al teatro e al Dramma l’abitudine di andare a vedere Italiano fi no ad ora maggior- una cosa che fanno spontaneamente anche i Italiano. Bisognerebbe invece uno spettacolo teatrale. La ri- mente orientata verso il tea- bambini?” cercare di capire che non inter- fl essione nasce dopo aver no- tro di parola, e di introdurre venire in difesa di un’istituzione il discorso del movimento, del non capirne lo scopo. a cogliere certe forme espres- della CNI, signifi ca non difende- rapporto con il corpo. Le giu- Notavamo all’inizio la dif- sive, ne risulterà avvantaggia- re nemmeno le altre istituzioni, Rimane il problema del ste indicazioni in questo senso ferenza fra il cosiddetto pub- to. Ci ripromettiamo dunque le scuole in primo luogo. rapporto fra il Dramma ci sono state date da un attore- blico urbano e quello apparte- di prendere in considerazione Mi piacerebbe far capire al italiano e il suo pubblico. ballerino, Žak Valenta, che ha nente alle comunità rurali che l’idea della lettura come base di nostro pubblico, in particolare Si è assistito in questi anni fatto numerose esperienze nel continua ad apprezzare un tipo partenza per un nuovo approc- ai giovani, che andare a teatro è a una sorta di disaffezione campo del teatro fi sico. La no- di teatro più semplice e imme- cio verso alcune delle Comuni- come andare a una festa, ci si va da parte dei nostri vità è stata anche quella di affi - diato, meno metafi sico. L’ideale tà che lo richiederanno. per stare assieme, per emozio- connazionali nei confronti dare la completa identità visiva per loro resta probabilmente la Rimane il problema del rap- narsi insieme, per discutere. della sua Compagnia di al light designer Deni Šesnic, ul- commedia da fi lodrammatica. porto fra il Dramma Italiano e Attualmente è in voga chie- prosa, e ho avuto modo timamente sempre più porta- Premettendo che personalmen- il suo pubblico. Si è assistito in dersi se esista la necessità di di scriverne più volte, è la to verso la scenografi a, che ha te non ho assolutamente nulla questi anni a una sorta di di- mantenere ancora in vita il stessa disaffezione che i trasformato lo spazio scenico né contro le commedie, né tanto saffezione da parte dei nostri teatro, perché si dice, questo in nostri connazionali sentono minimale, in una sorta di video meno contro le fi lodrammati- connazionali nei confronti del- realtà è morto. È interessante a nei confronti delle altre wall, le cui proiezioni appaiono che, ritengo che forse la nostra la sua Compagnia di prosa, questo proposito la risposta che istituzioni della CNI. Non si confondersi, complementarsi intera Comunità Nazionale che e ho avuto modo di scriverne Edoardo Erba ha dato in un’in- può parlare di obbligo, ma con l’azione scenica. In sinto- tanto si vanta della propria cul- più volte, è la stessa disaffe- tervista: “Quei becchini dico- sarebbe quasi un obbligo nia con gli elementi scenici e il tura e dei propri artisti - lo si zione che i nostri connazionali no: il teatro è morto, osservino morale per tutti coloro movimento, è la colonna sono- è detto e ripetuto, sono tantissi- sentono nei confronti delle al- i bambini. Io ero la principessa, che ritengono necessario ra curata da Bruno Nacinovich. mi rispetto al numero degli ap- tre istituzioni della CNI. Non si tu il lupo: eccolo il teatro. Come mantenere viva la nostra Ma sopra a tutto sta la grande partenenti alla CNI – forse do- può parlare di obbligo, ma sa- fa a morire una cosa che fanno cultura, cercare di compiere mano, materna e sicura, di una vrebbe rivedere alcune strate- rebbe quasi un obbligo mora- spontaneamente anche i bam- dei gesti anche minimi che donna di teatro di lunga espe- gie per la diffusione capillare di le per tutti coloro che ritengo- bini?” costituiscono in realtà il rienza come Neva Rošić. Fon- questa famosa cultura. Ciò che no necessario mantenere viva Non è vero che i nostri con- cemento del nostro senso di damentale per la lettura di un si è fatto fi no adesso non è cer- la nostra cultura cercare di nazionali non hanno bisogno del appartenenza. Si dovrebbe lavoro teatrale basato sul con- to poco, ma non è da escludere compiere dei gesti anche mini- teatro, ne hanno bisogno come venire a teatro per lo stesso fronto reale e il rapporto meta- che non si possano trovare delle mi che costituiscono in realtà il hanno bisogno di stare assie- motivo per cui bisognerebbe fi sico che lega i due protagoni- nuove strade per ampliare, e se cemento del nostro senso di ap- me e di fantasticare, di credere mandare i fi gli a una scuola sti che mutano repentinamente vogliamo, modernizzare, il ba- partenenza. Si dovrebbe venire nei sogni, come fanno i bambini italiana, o acquistare “La stato d’animo, era poter conta- gaglio di conoscenza. C’è biso- a teatro per lo stesso motivo per per cui il gioco è il modo più si- Voce del Popolo”, seguire, re su una regista che grazie alla gno di creare un rapporto at- cui bisognerebbe mandare i fi - curo per diventare grandi. Sem- per chi può, i programma di sua esperienza pluriennale di tivo con la cultura, c’è bisogno gli a una scuola italiana, o ac- plice no, come scoprire l’acqua Radio e TV Capodistria. attrice e insegnante di recitazio- d’incontri, più che di conferen- quistare “La Voce del Popolo”, calda! Martedì, 5 aprile 2005 palcoscenico 3

MUSICA / LA RECENSIONE Dopo trent’anni torna al Teatro l’opera di Wagner Lohengrin, eroe di tutti i tempi di Emilia Marino il carattere di uomo/eroe, ideale di purezza assoluta e quasi sovrumana, MUSICA / IL PERSONAGGIO Ispirata a poemi cavallereschi e inevitabilmente votato al sacrifi cio. leggende medievali tratti dall’epica La partitura wagneriana ha una germanica, Lohengrin, opera roman- struttura armonica nell’alternanza Pogorelić, sotto la scorza tica in tre atti su libretto e musica di del radioso e positivo mondo della Richard Wagner, è l’ultimo dei nuovi coppia Lohengrin-Elsa, sempre de- allestimenti del Teatro Lirico “Giu- scritto con brani in tonalità mag- un bravo ragazzo seppe Verdi” andato in scena a Trie- giori (suoni ‘bianchi’, ‘argentei’), ste fi no a metà marzo. Rappresenta- con quello greve di Ortrud e Telra- di Patrizia Venucci Merdžo ta in lingua originale con sopratito- mund, segnato dall’odio e dalla ven- li, torna attesissima nel capoluogo detta, espresso in tonalità minori Questa volta non si è spogliato in mutande (non che sia male, giuliano dopo trent’anni d’assenza (suoni ‘neri’ e gravi). La messinsce- ma tutto sommato gli preferiamo le gloriose cosce del Doriforo po- l’opera di Wagner più rappresenta- na triestina è stata all’altezza di que- licleteo), in sede di conferenza stampa, per dar pubblica mostra dei ta al mondo con la regia, le scene, i sta premessa sia nell’interpretazione segni patiti (un livido) durante la fortunosa operazione di salvatag- costumi ed il disegno luci di Ulderi- che nella resa scenica e dei costumi gio intrapresa nell’incendio dell’Ambasador di Abbazia, dove Ivo co Manani. Il quinto titolo della Sta- ed è riuscita a rapire l’attenzione del Pogorelić risiedeva. Già ci immaginiamo la scenetta: il vigile del fuo- gione Lirica del “Verdi” – terza e ul- pubblico donando le attese emozioni. co che sulle sue spalle convoglia, avvinghiato come un enorme koa- tima “opera romantica” di Wagner Secondo Manani, “il ruolo combatti- la, cento chili di carne terrorizzata. Più palcoscenico di così. insieme a Der Fliegende Holländer e suo cavaliere io sono – chiamato vo dell’antica religione in terra tede- Non ha neppure fatto «la sfi nge», come alla conferenza stam- e a Tannhäuser - dopo il debutto ita- Lohengrin». Lohengrin, eroe soli- sca prima dell’avvento del cristiane- pa di qualche anno fa, per il suo al «Kvarner» abbaziano liano nel 1871 al Comunale di Bo- tario e predestinato, è stato inter- simo è rappresentato da Ortrud che quando si rifi utò sdegnosamente, tutto compreso nel suo ruolo di logna, ha sempre incontrato il gra- pretato dal tenore Stephen Gould in proietta negli altri ( in Friedrich ed «genio superstar», di proferir parola. dimento del pubblico: solo a Trieste alternanza con Stuart Skelton; Elsa Elsa) il “dubbio” che ha il potere di Questa volta no. In occasione del recente concerto fi umano al numerose repliche si sono susseguite di Brabante era Brigitte Hahn, in al- scardinare ogni certezza e favorire il TNC «Ivan de Zajc», alla conferenza stampa ha fatto il «norma- per ben quindici edizioni nel corso di ternanza con Anja Kampe. La coppia “crollo” e dal crollo non può sot- le», rivelandoci graziosamente cose sommamente «interessanti». Ci un secolo. Per il libretto, realizzato Ortrud e Telramund erano interpre- trarsi nemmeno l’eroe, cioè Lohen- ha spiegato che lui fa concerti perché questo è il suo mestiere; che nel 1845, Wagner trasse spunto da tati rispettivamente dal mezzosopra- grin”. Un contrasto che rende l’ope- il Quarnero gli piace “perché mi fa bene, mi fa perdere peso”; che diverse fonti della saga di Lohengrin no Marieanne Cornetti e dal barito- ra attuale e permette una lettura mo- il godimento della sua professione consiste nella disparità tra re- (il poema di Wolfram von Eschenba- no Johannes von Duisburg. Nel cast derna del messaggio wagneriano. sistenza fi sica necessaria per i concerti di minor respiro rispetto a ch Parzival, il poema epico tedesco artistico, nei ruoli principali anche Ulderico Manani è stato già impe- quelli più “impegnativi”. Con queste “quintessenziate rivelazioni” anonimo del XIII secolo Lohengrin Duccio Dal Monte come Heinrich gnato al “Verdi” nel repertorio wa- Pogorelić ha fatto chiaramente intendere in che tipo di considerazio- ed il poema medievale anonimo Le der Vogler. La compagnia di can- gneriano sin dal 1992 quando curò ne tiene i rappresentanti della stampa. Tuttavia non è proprio il caso Chevalier au cygne). La composizio- to, l’orchestra ed il coro erano di- le scene dei Meistersinger e poi di di lasciarsi impressionare; sotto questa scorza di malcelata suffi cien- ne musicale fu successiva di qualche retti dall’austriaco Gunter Neuhold, Tristan und Isolde; più recentemente, za, Pogorelić è un «bravo ragazzo». Magari un po’ contorto, un po’ anno e, cominciando dal terzo atto, la cui carriera internazionale ha ha curato i costumi e le scene di Göt- immaturo, ma tutto sommato un «bravo ragazzo». A prova di ciò la venne terminata a ritroso fi no alla condotto a dirigere le più prestigio- terdämmerung. Reduce dalla recente sua intensa attività benefi ca volta al sostegno dei giovani musicisti, stesura del preludio al primo atto. se istituzioni e orchestre del mondo. messa in scena del Fliegende Hol- della ricerca, dei più bisognosi. (Magari tra quarant’anni, parafra- Lohengrin trova in Parsifal l’ante- Mito, storia e tragedia si mescolano länder prima all’ Arena di Verona e sando liberamente Verdi, Pogorelić potrà dire «La mia opera miglio- fatto: il cavaliere del cigno quando, in Lohengrin e prestano così l’opera poi a Roma, ed ha mosso sul palco- re? Quella benefi ca». E saremo «perfettissimamente» d’accordo). alla fi ne dell’opera, si trova costret- a diverse chiavi interpretative. Wa- scenico una compagnia artistica for- Però ha un «vizio», piuttosto fastidioso, ed è quello di mettersi «al to a rivelare a tutti il suo nome, la gner scrisse di vedere in Lohengrin il mata di cantanti specialisti dei ruoli di sopra» dell’autore, al di sopra della partitura che gli capita a tiro. sua stirpe e la sua provenienza, in- prototipo dell’artista moderno, gra- wagneriani, a iniziare dai due “hel- Si meriterebbe una tirata d’orecchie. Cioè, lui fa un Beethoven, uno dica in Parsifal, eroe e custode del vato da un destino di solitudine e di dentenor” interpreti del ruolo prota- Chopin, un Musorsgkij ecc. che manco li riconosci; perché infatti Graal, suo padre: «Dal Graal fui io incomprensione da parte del mondo gonista di Lohengrin. Uno spettaco- sono tutti alla «Pogorelić». Ne sbilancia il senso, ne svilisce il carat- dunque presso di voi mandato: Par- circostante. La solitudine del “pre- lo che si aggiunge alle “grandi” pri- tere, lo stile. Una critica italiana – la prendiamo a simbolo dei soste- sifal mio padre ne porta la corona, destinato” conferisce al personaggio me del Teatro Verdi. nitori di Pogorelić - andava in estasi perché nella Sonata op.111 di Beethoven stemperava i contrasti del primo tempo ( eh già ! Perché rilevare il carattere specifi co degli scultorei temi beethoveniani - per farlo bisognerebbe «sentirlo» - se possiamo farne magari un gran minestrone «impressionista»), dilatava i tempi dell’Arietta ( nel «di- MUSICA / CONCERTI latare» il fraseggio è un maestro, fi no a farne perdere il senso e la logica interna; in parole povere il suo fraseggio è come un chewing gum: lo tira, lo tira fi nché non diventa fl accido e frolloso), scarnifi - I Cameristi Triestini in tournée in Australia cava i funambolici passaggi in pianissimo senza pedale ( i passaggi per lui spesso non sono nient’altro che una citazione di natura tecni- ca da fare alla massima velocità e magari in sordina; che possano si- Un dono l’abbraccio del pubblico gnifi care magari un vortice di passione lo esclude a priori). In Skrja- di Rosanna bin, continuava la critica, distendeva continuamente il senso della Turcinovich Giuricin frase (quanto abbiamo sofferto di recente al suo concerto fi umano; ogni tanto in Skrjabin bisbigliava, mormorava abulicamente qualco- E come sempre, quando cala sa per conto proprio. La detta critica lo defi nisce «sommesso e inaf- il sipario, esplodono le emozioni. ferrabile primo tempo della Sonata – fantasie op,19 di Skrjabin»). L’orchestra «I Cameristi Triestini», Che sofferenza il suo fraseggiare in genere, così artefatto ed af- diretta dal maestro Fabio Nossal, in fettato! Che poi dosi il suono al limite della percettibilità, se non è questi giorni, è rientrata dal viaggio- in funzione espressiva, rimane un fatto di pura abilità tecnica. Un concerto in Australia, dove ha avu- altro critico andava in estasi per «La grande porta di Kiev» vista to modo di esibirsi grazie all’invito come una specie di apoteosi interpretativa dei «Quadri di un ‘espo- dell’Ambasciata italiana e dell’Isti- sizione» di Musorgskij. Noi abbiamo udito – al «Kvarner», da parte tuto italiano di cultura di Sydney. di Pogorelić, a nostro avviso, una prosaica orgia sonora che nulla “Un’esperienza nuova ed esal- aveva dell’arcaica e nobile fi erezza russa, riscontrata per esempio tante – ha dichiarato il soprano Gi- nella grande interpretazione del medesimo brano da parte di Ber- sella Sanvitale – sia dal punto di vi- man. Secondo certi, il pianismo di Pogorelić varcherebbe confi ni sta artistico che umano. E non è cer- del tutto nuovi, rappresenterebbe uno sguardo creativo in un oriz- to una frase fatta. Ci ha colpiti l’en- gentina, Stati Uniti, Singapore, Tur- fi rmata da autori come Lehár, Kal- zonte lontano (e nebuloso) che non si cura affatto (questo è certo) tusiasmo del pubblico, composto chia, Messico, Vietnam, e, recente- man, Ranzato ecc., particolarmente di ricostruzioni storiche (ma quali ricostruzioni storiche? La mu- anche da giovani che s’informava- mente, Egitto. graditi al pubblico: i brani più po- sica non è mica archeologia!); secondo altri il suo pianismo è un no, a fi ne concerto, su scuole di mu- L’orchestra si è esibita a Can- polari tratti da «La vedova allegra» tradimento della «tradizione» (intesa, si immagina nel senso più sica ed esami in Italia, ma soprattut- berra, capitale federale d’Australia, (come la celebre romanza di Vilja), ampio e ricco del termine, caso mai. Come somma di molteplici to l’abbraccio della nostra gente, gli all’Australian National Gallery e a «La bajadera», «Al cavallino bian- esperienze che vanno a rafforzare un certo indirizzo interpretativo). italiani ed in particolare i giuliano- Sydney al Conservatorio di Musi- co», «Il paese dei campanelli» (col A nostro avviso non ci sono interpretazioni «moderne» e «tradizio- dalmati che la nostra musica ha ri- ca. Il programma proposto dal com- Fox della luna), «Vittoria e il suo nali» (ma quando la fi niremo con queste etichette senza senso ?). portato a casa, alle nostre tradizioni. plesso triestino, nella prima parte, ussaro» erano affi dati all’interpre- Ci sono, secondo noi, solo esecuzioni « vere» e quelle che sanno di La lontananza, in questi casi, e non era interamente improntato alla mu- tazione del soprano triestino Gisel- « plastica». Quelle «autentiche» che fanno emergere la verità mu- è una contraddizione, accorcia le di- sica barocca italiana con concerti di la Sanvitale. sicale, la quale ti parla, ti convince, nella quale ti ritrovi, sogni e ti stanze fra le persone. Ci hanno ac- Vivaldi, Tartini e Torelli; il concerto Anche questa volta la fatica del dimentichi. Oppure, come in questo caso, l’interpretazione (intellet- colti come se fossimo parenti o co- vivaldiano in re minore per violino volo, i disagi del fuso orario, sono tualistica e adulterante) di un musicista (ci riferiamo in particolare munque amici da sempre”. e orchestra ha avuto quale interprete stati mitigati dall’accoglienza del all’ Ottocento) che non ha il dono «di fondersi» con la musica, di Anche questa andrà ad aggiun- Lucia Premerl, mentre in quello di pubblico e dall’impegno del mae- vivere e trasmettere le sue profonde umane verità, le quali si cela- gersi alle numerose altre tournée Torelli in re maggiore per tromba e stro Nossal che per la sua orchestra no tra le righe del pentagramma e non attendono null’altro che di che hanno portato il complesso dei orchestra il solista è stato Giuseppe aveva organizzato anche visite dei essere richiamate alla vita e di sgorgare copiose sotto il tocco di un “Cameristi Triestini” in vari Paesi Minin. La seconda parte invece era luoghi più belli della parte d’Au- maestro, ma soprattutto dall’animo di un artista. europei ed extraeuropei tra cui Ar- tutta dedicata all’operetta classica stralia che li ha visti protagonisti. 4 Martedì, 5 aprile 2005 palcoscenico Martedì, 5 aprile 2005 5

TEATRO Per chi il teatro lo ama e per chi deve ancora conoscerlo: 60 anni di storia della "nostra" Compagnia TOURNÉE DI, Baruffe fuori casa Uscita oltre confi ne della Compagnia del Dramma Italiano. Dopo il successo al “Piccolo” di Milano con la “Vaccaria” per la re- gia di Gianfranco de Bosio (dal 18 febbraio al 6 marzo), si torna a Dramma Italiano: viaggio nel tempo varcare i confi ni con l’esilarante “Le baruffe chiozzotte” per la regia di Nensi Giachin Marsetić di Pierluca Donin. Baruffe il 9 aprile a Casalbuttano, l’11 a Casal Pusterlengo, il 12 a Castel Novo e dal 13 al 24 al Teatro Carcano di Milano. Precedentemente “Le baruffe chiozzotte” avevano portato Ripercorrere quasi 1946/47: Le baruffe chiozzotte di la Compagnia in Veneto, Lombardia e Chiasso. sessant’anni di storia di una C. Goldoni, Regia: O. Ramous compagnia teatrale, o meglio del nostro Dramma Italiano. Come si fa a sintetizzare 1946/47: Un tanti anni di attività e lungo viaggio far arrivare al lettore la di ritorno di passione e l’entusiasmo degli E. O’Neill con attori, le ore e ore di prove, Alelaide Gobbi la gioia delle sale piene e Nereo Scaglia di pubblico, la delusione delle sale vuote, il brivido che si prova a salire sul palcoscenico...? Presunzione? Pazzia? Fatica inutile? No, semplicemente un piccolo omaggio a tutte quelle persone che hanno dedicato la vita al Dramma, a quanti continuano a farlo, ma anche a tutti quelli che lo hanno seguito sempre con Con John Peoplefox passione, a quanti lo amano e a quelli che devono appena imparare ad amarlo. della compagnia italiana, inizia- Tra gli attori che per primi en- ri e jugoslavi sconosciuti o quasi I pirati a Zagabria Una storia che ta a maggio. Il giro artistico toc- trarono a far parte del Dramma e alla maggior parte del pubblico. riassumeremo per decenni, cò Dignano, Fasana, Gallesano, che contribuirono a creare in breve La garanzia giuridica e la re- “Il capitano John Peoplefox”, prodotto dal Teatro Popolare fermandoci di volta in Valle, Rovigno, Parenzo, Umago, tempo delle solide fondamenta per golarità delle sovvenzioni mini- Istriano - Teatro cittadino di Pola, avrà la messa in scena al “Gavel- volta sugli avvenimenti Buie, Pisino, Arsia, Albona (paesi la compagnia, vanno sicuramente steriali permisero fi n dall’inizio la” di Zagabria. La prima è in agenda il 27 aprile alle 19,30. Altre che più di altri hanno abitati in gran parte dalla popola- ricordati Gianna Depoli, Vincen- ai dirigenti di prendere dei contat- rappresentazioni il 26 aprile alle 12 e alle 19. La regia è di Mustafa infl uito sull’attività zione italiana) per un totale di cir- zo Dall’Olio, Nereo Scaglia, Alda ti con attori Italiani professionisti. Nadarević, musiche di Đorđe Balašević. Nel cast Vanja Drach, Pero dell’unica compagnia ca 45 repliche. Grattoni, Bruno Tardivelli, Ivonne Questa ricerca si concretizzò nel- Kvrgić, Borko Perić, Daria Knez. teatrale professionale in Ad ottobre iniziarono le prove Grünbaum. Ad essi si aggiunsero l’ottobre del 1947, con l’arrivo da lingua italiana in Croazia e per Il burbero benefi co, commedia dopo poco tempo attori come Ra- Milano di due attori, Ada Masche- Slovenia. goldoniana con la quale la compa- niero Brumini, Maria Piro, Gianna roni e Carlo Montini. Una storia che purtroppo Il Teatro Stabile Il 4 gennaio 1946 fu fondato il Bortolotti, la Pontoni, Fonda. [...] ti, Bruno Tardivelli, Romeo Fiore- gnia italiana avrebbe inaugurato Intravaia, Fanny Bunčuga, Umber- Le prime allestite nella stagio- come tutte quelle ricostruite di Fiume Narodno kazalište/Teatro del Po- Poi un giorno con Toni Pitacco, spino, Palmina Puz, Tullio Rama e la sua prima stagione uffi ciale. La to Salvioli, Alessandro Damiani, ne 1946/47 furono cinque: due “a tavolino” - anche polo quale istituzione stabile con discutemmo della vita scabra che Alfi o Susmel. La regia anche que- scelta di un autore quale Goldoni Flavio Della Noce, Liliana Salvio- commedie di Goldoni (Il burbero se per farlo sono state Fiume fu liberata il 3 maggio le sezioni del Dramma Croato, del si conduceva in città tra rovine e sta volta portava la fi rma di Paolo non era stata sicuramente casuale: li, Giuseppe Massari, Romeo Fio- benefi co e Le baruffe chiozzot- consultate migliaia di 1945. Alcuni giorni più tardi, pre- Dramma Italiano, dell'Opera e del lavoro, mancavano spettacoli e ci Venanzi mentre la scenografi a era il suo dialetto, le espressioni così respino, Nino Bortolotti, Vjekoslav te), Un lungo viaggio di ritorno articoli, interviste, saggi e cisamente il 26 maggio 1945, fu Balletto. venne l'idea di riunire gli ex Gatti stata ideata da Willi Stipanov, gio- simili alle nostre lo facevano sen- Bonifačić, Ermanno Svara e Olga di O’Neill, Sulla via maestra di testimonianze - non sarà indetta la prima riunione tra i rap- Ðuro Rošić fu nominato diret- Selvatici e formare un primo com- vane pittore fi umano. tire parte di noi, delle nostre radi- Stancich (suggeritrice). La compa- Čechov e Ruy Blas di Hugo. Ac- mai completa ne pretende di presentanti delle Sezioni per l’istru- tore generale del teatro, Osval- plesso drammatico. In un mattino L'intensa attività del gruppo ci e del nostro bagaglio culturale. gnia stabile, come tutte le sezioni canto cioè a due testi del più gran- esserlo. zione di Fiume e Sušak per organiz- do Ramous vicedirettore, mentre di giugno ci ritrovammo nel Cir- proseguì ed il 9 dicembre 1945 fu Il 26 novembre 1946, per la regia del Teatro del Popolo si trasferì dal- de commediografo italiano del Per comprendere fi no zare la vita culturale in questi terri- Ivan Cunt, Tullio Fonda e Slavko colo dei Grafi ci e gettammo le rappresentata La sposa è scappa- di Emilio Della Gatta, andarono in la sua sede provvisoria - l’ex teatro Settecento, furono inseriti l’autore in fondo le vicissitudini tori. Parola d’ordine: ricucire al più Zlatić direttori rispettivamente del basi di una compagnia, si discus- ta, commedia brillante in tre atti, scena sul palcoscenico del “Ver- Fenice - a quella defi nitiva del tea- simbolo del Romanticismo fran- del DI, sarebbe utile fare presto le ferite provocate dal con- Dramma Croato, del Dramma Ita- se a lungo, era diffi cile lavorare e scritta da Alessandro De Stefani di”, Rodolfo Permutti, Bruno Tar- tro Verdi. cese e uno dei maggiori dramma- anche una rifl essione sugli fl itto e creare i presupposti per una liano e dell'Opera. Gli attori in- provare." nel 1939. divelli, Vincenzo Dall'Olio, Nello Fin dalla sua fondazione, la turghi russi del secolo scorso. ultimi sessant’anni della rinascita culturale di tipo nazional- gaggiati erano prevalentemente Durante l’occupazione tede- Ancora più vasto il cartello- minoranza italiana perché popolare. quelli della compagnia "Otokar sca dunque, esisteva a Fiume un ne della stagione successiva che la storia del Dramma è Durante gli anni della guerra a Keršovani" e della Filodramma- gruppo di attori, “I Gatti Selva- prevedeva sette nuovi allestimen- anche la storia della CNI, Fiume, città di ricca tradizione tea- tica fi umana. tici” appunto, guidati da Paolo ti. Gli autori scelti per la seconda della politica socioculturale trale, non c'era spesso l’occasione Il 20 ottobre 1946 fu inaugura- Venanzi (fi nita la guerra era di- stagione erano l’Alfi eri, il Berrini, applicata dal dopoguerra di assistere a delle messe in scena ta uffi cialmente la prima stagione ventato primo caporedattore de Rovetta, Nušić, Rismondo, Gol- Darko Jurković Trio ad oggi. Infatti, una allestite da professionisti. La Fi- del Teatro del Popolo con l’allesti- La Voce del Popolo) e, una volta 1950/51: doni ed Ibsen. Due le novità ri- particolarità che rende forse lodrammatica fi umana, guidata da mento del dramma pastorale Du- terminato il confl itto, furono pro- Ostrega che spetto all’anno precedente: per la anomalo il Dramma Italiano Tullio Fonda, era una fra le poche bravka di Gundulić, un inno alla prio questi giovani attori a crea- sbrego di O. prima volta fu rappresentato il la- Seduzione jazz rispetto alle altre compagnie compagnie che aveva continuato libertà, alla cui realizzazione par- re la Filodrammatica Fiumana. La Fraccaroli voro di un drammaturgo jugosla- Tournée impegnativa per il Darko Jurković Trio per la terza vol- drammatiche è il legame a presentare degli spettacoli, spe- teciparono tutti e tre i complessi Filodrammatica provava al primo con Ermanno vo (tradotto in italiano) a cui si ta consecutiva, ad aprile, sui palcoscenici di Germania, Svizzera e che il complesso fi umano cialmente nel 1945. Verso la fi ne stabili guidati da Marko Fotez. piano della Casa dell'Armata, ge- Svara, Franco aggiunse anche il primo esempio Repubblica Ceca con ben 23 concerti a Monaco, Ulm, Lindau, Zu- ha con il suo pubblico, dell'anno, giunse in città anche la Il Dramma Italiano scelse per neralmente la sera. Il primo lavo- Vittori, Angelo di creatività autoctona con Dietro rigo, Lichensteig, Losanna, Praga, Brno, Opava, Pardubice e altri la Comunità Nazionale "Otokar Keršovani", che trasferita- l'apertura della sua prima stagio- ro presentato al pubblico fi umano Benetelli la maschera di Piero Rismondo, centri ancora. Oltre a Jurković (chitarra), nel Trio, František Uhlir e Italiana. Questa compagnia si da poco ad Abbazia, aveva deciso ne un'opera di Goldoni, Il burbero nella sala del cinema San Giorgio che era anche direttore del Dram- Jaromir Halešica (batteria) che il chitarrista jazz fi umano ha cono- è nata in funzione di fi ssare la propria sede a Fiume. benefi co, presentata al pubblico il (ex Teatro Fenice) fu La madre, ma Italiano. sciuto nell’Europlane Orchestra nata sette anni fa con nelle fi le mu- della sua Comunità, ha Qui si unì con la "Nikola Car" per 26 novembre 1946. Goldoni sarà di Branko Čopić: gli spettatori Nelle due stagioni che segui- sicisti della Mitteleuropa. Tre anni fa iniziava l’indovinata collabo- rifl ettuto in tutti questi dar vita ad un'unica compagnia, la l’autore più rappresentato dalla avevano atteso l’inizio della rap- rono, il Dramma Italiano presen- razione (apprezzata dalla critica). anni la condizione della «Oblasna kazališna družina Otokar compagnia italiana e in assoluto presentazione in lunghe fi le fuori tò due drammi di Pirandello, altre A maggio il Trio sarà in tournée in Croazia, Italia e Slovenia. minoranza italiana ed ha Keršovani». quello più amato dal pubblico. dalle porte del cinema. Tutti i bi- due commedie di Goldoni, ma an- Confermata, tra l’altro, la presenza al fi umano Jazz Time Festival. diritto di esistere (anche Il 15 dicembre 1945 la gestione glietti erano stati venduti e la sala che La mandragola del Machia- Jurković è tra i più noti musicisti jazz in Croazia, ha all’attivo in applicazione della del teatro "G. Verdi", fi ore all’oc- La «preistoria» era così piena che alcune persone velli e Scampolo di Niccodemi. tre premi Status al miglior chitarrista jazz, appunto e nomination al legislazione relativa la chiello della città, fu assegnata a del Dramma Italiano erano rimaste in piedi per tutta la Gli autori stranieri rappresenta- Porin con il gruppo “Kvartet Sensitive”. tutela delle minoranze) in questa compagnia formata esclusi- durata dello spettacolo. ti furono Moliere, Gogolj, Eren- quanto servizio offerto alla vamente da attori dilettanti. Da un articolo di Lucifero Seguirono due atti unici e, pre- burg, Katajev e la Hellmann. In popolazione di madrelingua L’Amministrazione politica e Martini apparso su La Voce del cisamente, il Don Pietro Caruso, totale altre undici prime. I mag- italiana residente in militare locale aveva inoltrato su- Popolo del 1.mo maggio 1966 commedia di Roberto Bracco, e giori successi di pubblico anda- Croazia ed in Slovenia. bito dopo la liberazione di Fiume (per i vent'anni dalla fondazione Il furfante di Amsterdam di Bor, Il 16 marzo 1946, la compa- Redaelli, Nereo Scaglia, Andreina compagnia fi umana vanta nel suo rono alle commedie goldoniane; Da alcuni anni però un la richiesta per la costituzione di un del Dramma Italiano) risulta che il andati in scena il 29 agosto 1945. gnia italiana mise in scena l'ulti- Negretti, Alda Grattoni e Gianna piccolo ben tre primati: è infatti il I rusteghi, per esempio, furono re- problema costante affl igge teatro stabile formato da due com- nucleo iniziale di attori che com- Il 27 settembre 1945 fu rappre- mo lavoro di Pirandello, Non si sa Depoli. primo Teatro Stabile in lingua ita- plicati ben ventidue volte, Le ba- la compagnia: la mancanza pagnie di prosa, una in lingua croa- posero la compagnia italiana sta- sentato Lo smemorato di E. Ca- come per la regia di Tullio Fonda. E fu solo l’inizio di una lunga liana (il celeberrimo “Piccolo” di ruffe dodici, ma è Scampolo che di pubblico. Una crisi di ta – il Dramma Croato – ed una in bile aveva mosso i primissimi pas- glieri con Nino Bortolotti, Bruno Tra gli interpreti, Lilli Pontoni, avventura. Milano nacque un anno più tardi, detiene il primato per il maggiore ordinaria amministrazione lingua italiana – il Dramma Italiano si in una fi lodrammatica. Tardivelli, Gianna Intravaia, Lil- Alfi o Susmel, Tullio Fonda, Gian- nel 1947); l’unico in lingua italia- numero di spettatori ad una prima. che accomuna il Dramma appunto: era un modo per dimostra- "Anche il Dramma Italiano ha li Pontoni, Annamaria Colonello, na Salvioli ed Edoardo Dermit. La Primi passi na fuori dall’Italia; l’unico di una Furono 1.095 le persone che se- alle compagnie teatrali di re, fi n dall’inizio, che il nuovo re- la sua età della pietra, quando an- Romeo Fiorespino, Alfi o Susmel, parte del protagonista era stata so- Nel 1946 il “primissimo” Dram- Minoranza nazionale della Croa- guirono lo spettacolo, un vero re- tutto il mondo o il motivo gime era intenzionato a tener fede cora non esisteva ma già operava, Gianna Salvioli e Paolo Venanzi, stenuta da Tullio Fonda, anche re- ma Italiano comprendeva ventidue zia e in tutta l’area dell’ex Jugo- cord di presenze. va ricercato altrove? Forse, ai tanto declamati principi di ugua- ed era solo un gruppo di persone, che ha curato anche la regia dello gista dello spettacolo. persone tra attori, tecnici, sugge- slavia. Dopo un avvio entusiasmante nello sfogliare assieme glianza tra i popoli e che rispettava di attori dilettanti che s'erano riu- spettacolo. La Voce del Popolo, che ave- ritrice e direttore. L’ossatura del- Scopo principale della com- e ricco di soddisfazioni, la crisi questo album dei ricordi, pienamente tutte le minoranze na- niti per formare per la prima volta Un mese più tardi, il 31 otto- va seguito lo spettacolo, annota- la compagnia era costituita in gran pagnia era quello di diffondere e giunse improvvisa e implacabile: riusciremo a darci anche zionali. Verso la fi ne dell'anno ar- una compagnia. La preistoria del bre 1945, era la volta de L'antena- va che “La prova [...] è stata su- parte da giovani che provenivano mantenere sempre viva la cultura stava per iniziare il decennio più una risposta. rivò anche il decreto dal Ministero Dramma Italiano sono "I Gatti to di Carlo Veneziani, interpretato perata.” dal teatro amatoriale fi umano e, italiana, ma anche di fungere da duro e nero non solo per la com- della Cultura, con il quale veniva Selvatici", è il rosso Venanzi che da Lilli Pontoni, Gianna Salvioli, Nel luglio del 1946 si era con- successivamente, anche da quello strumento di acculturazione, rap- pagnia fi umana, ma per tutta la dato il via libera al progetto. faceva da regista, sono Tardivelli, Gianna Intravaia, Nino Bortolot- clusa la prima tournèe in Istria rovignese e polesano. presentando testi di autori stranie- CNI. Esodo. 6 palcoscenico Martedì, 5 aprile 2005

OMAGGIO A... Antonio Smareglia: Pola, 5 maggio 1854 - Grado, 15 aprile 1929 Il teatro lirico smaregliano di Orietta Šverko na vita intensa quel- chiato il giovane talento istriano l’ hanno consacrato composito- la di Antonio Smare- che trattava con “affetto” - una sce- re “diverso”, che gli hanno dato «Uglia», il grande com- na amorosa fra Madonna Bella e il la fama di compositore che ”non positore istriano, nativo di Pola paggio Fiordaliso, su versi di Gio- riveste di note un libretto” come ma con ascendenze dignanesi vanni Pozza, e l’ultimo lavoro «La usava allora, ma che intende il per parte di padre e lauranesi per morte dell’ usignolo» su libretto di “dramma” come un tutt’uno di parte materna (sua madre Giu- Silvio Benco, di cui riuscì a portare musica – azione - testo, confe- lia Stiglić era di Ika, località nei a termine un solo atto, anche quel- rendo all’orchestra una funzione pressi di Laurana), “una vita d’ar- lo, come ricordava Vito Levi, anda- palpitante, viva in quanto concor- tista con grandi momenti di glo- to perduto durante la Prima guerra re alla “drammaticità” dell’opera, ria, di successi alla Scala di Mila- mondiale. alla creazione dell’atmosfera, di no, al Metropolitan di New York, quel sottile legame del personag- al Teatro imperiale di , al Giovinezza gio con la musica onnipresente, Reale di Dresda, al Teatro cze- ripudiata intesa come un elemento portan- co di Praga, alternati a momenti te, signifi cativo e indivisibile dal bui, in cui le sue opere non veni- Le sue opere possono essere tessuto drammatico. vano eseguite, provato dall’ indi- raggruppate in tre cicli, -quello del- Ecco la novità … e pure l’ac- genza e dalla malattia, la cecità.” la giovinezza, - inizia con “Prezio- cusa di essere wagneriano… Antonio Smareglia Ha scritto così Mariarosa Rigot- sa” la cui trama è tratta dalla com- Ma la sua opera, che in Italia ti Longo, pronipote del musici- media di Longfellow “Lo studente venne avversata, fu compresa nei sta, in occasione del 150 esimo spagnolo”, il libretto scritto a più paesi d’oltr’Alpe, che gli resero cenda è infatti ambientata a Di- gi e musica, si potrebbe dirla (G. della sua nascita, lo scorso anno. mani (addirittura sette librettisti vi giustizia, portandolo lontano, an- gnano, si basa su un fatto “vero” Faurè lo usò per Salomè) un “poe- Una vita ricca di esperienze musi- si cimentarono, compreso lo stes- che oltreoceano: infatti la sua che veniva raccontato allora nel- ma sinfonico con voci aggiunte”, cali, di sacrifi ci ma anche di gioie so Smareglia), eseguita al Teatro opera “Il vassallo di Szigeth”, su la pittoresca cittadina, con la sua un capolavoro. E il successo del- immense, d’amore per l’arte con l’ Dal Verme di Milano il 19 novem- libretto di Luigi Illica e France- vita di ogni giorno, che tanto col- l’opera, nata sulla riva del mare A maiuscola e… una continua lot- bre 1879; prosegue con “Bian- sco Pozza, la cui prima esecuzio- pì Illica, venuto su invito di Sma- e “ispirata dal mare in una notte ta per far valere le proprie opinio- ca da Cervia” un’opera piacevole, ne avvenne il 4 ottobre 1889 al reglia a Dignano per stendere un di luna” fu strepitoso, ottenne il ni, il proprio credo estetico, i valo- che ricalca tanti intrecci graditi dal Teatro dell’ Opera di Vienna per tutt’altro libretto, “La tentazione plauso di nomi prestigiosi come ri di un teatro musicale che doveva pubblico del tempo, su libretto di la Festa dell’ Imperatore, e che ri- di Sant’Antonio” di Flaubert che D’Annunzio, Puccini, Franchetti, «crescere», soprattutto nell’ orche- Fulvio Fulgonio, (pseudonimo di portò grande successo di pubblico mai vide la luce,-fu messa in sce- Leoncavallo, R.Strauss. Presen- stra, evolversi e non rimanere an- Francesco Pozza), opera che, dopo e di autorevole critica, l’anno suc- na al Teatro comunale di Trieste tata in anteprima al Teatro Popo- corato a formule fi sse, che ricicla- la prima del 7 febbraio 1882, diret- cessivo venne eseguita al Metro- il 28 marzo 1895. lare Istriano, strapieno di gente, a Pagine suggestive e toccanti, Pola, l’ 8 novembre 2003, per il un condensato di vita, di tradi- centenario della sua prima ese- zioni e di arte popolare che non cuzione, dal Teatro dell’ opera sempre viene colta dai fruitori di Zagabria sotto la direzione del del teatro musicale, per mancan- M.o Z. Juranić, l’opera ricevette za di conoscenza ma che l’occhio il giusto tributo dei suoi concitta- attento di Illica ha colto subito e dini (3 son fi n’ora le opere sma- la musica di Smareglia ha trasfi - regliane eseguite nella sua citta’ gurato con tanta passione crea- natale, “Nozze istiane”, già nel no un affresco immane “quasi sa- 1908,1920,1933,1979,1980,1994 crale”, per dirla col musicologo e , “Il vassallo di Szigeth” 1930 e critico F.Vidali, e va ben oltre il “Oceana” 2003), replicata al Tea- verismo. tro Popolare Croato di Zagabria il La chiamava “la mia operina” 13 novembre 2003. ed e’ invece un autentico gioiel- L’ ultima, in ordine di tempo lo, un capolavoro nel vero senso che il Maestro compose, fu l’ope- della parola. ra “Abisso”, dettandola nota dopo nota al fi glio Mario ed ai suoi al- Le Nozze Istriane Il manifesto di “Oceana” Il teatro di poesia lievi prediletti, come già aveva vano, anche stucchevolmente, mo- ta dal M.o F. Faccio, tenne il car- del terzo periodo fatto per “Oceana”, poichè era delli del passato sebbene di succes- tellone della Scala per ben 22 rap- stato colpito dalla cecità. “Abis- so. Ed ebbe momenti di autentica presentazioni. Un grande successo Del terzo periodo infi ne sono so” di contenuto storico, tratta ribellione dovuta al temperamento che naturalmente sollevò tante in- Il manifesto della première di le tre opere legate al libretti- della lotta dei Lombardi contro impetuoso,corsero parole sgarbate vidie e meschinità…ed infi ne il ri- “Oceana” alla Scala di Milano sta, drammaturgo, poeta e gior- il Barbarossa nella battaglia di anche all’indirizzo di grandi auto- tiro dai circuiti teatrali di ambedue politan di New York, con la dire- nalista Silvio Benco, col quale Legnano, stilisticamente non è ri, con la baldanza dei giovani, con i suoi lavori ad opera dell’ editore zione di Anton Seidl. Smareglia ha creato un “teatro di più legata al “teatro di poesia”, la grande potenzialità creativa che Giulio Ricordi che nel frattempo Tre anni più tardi il “Cor- poesia”, i lavori certamente più pur conservando la tecnica com- crede di poter rifare il “mondo” aveva rilevato la Casa editrice Luc- nill Schut” (1893), su libretto complessi, maturi ed originali di positiva così congeniale al Mae- alla propria maniera…per rinno- ca. Il primo periodo dell’ autore si di L.Illica, rifatto più tardi con Antonio Smareglia, tre capola- stro, venne rappresentata il 10 vare, per ribadire in nome dell’Arte conclude con un’opera di contenu- il titolo di “Pittori fi amminghi” vori che hanno colto di sorpresa febbraio 1914 a La Scala di Mi- un nuovo linguaggio… to «esotico» “Re Nala”, su libretto (1917), la cui prima si ebbe il 20 il pubblico con un discorso che lano, diretta dal M.o Tullio Sera- Inseritosi nella nuova cor- di Lorenzo Valle, ispirata dal poe- maggio 1893 al Teatro reale boe- li permea di un sinfonismo con- fi n. L’opera segna grandiosamen- rente riformatrice milanese, de ma indiano del Mahabharata, mes- mo di Praga, in lingua ceca, ripetè tinuo, non drammatico, ma poe- te la fi ne della produzione ope- “La scapigliatura” il compositore sa in scena a La Fenice di Venezia il grande successo che si meritò tico, fi abesco, fantasioso, sugge- ristica smaregliana, conferma e istriano,con un bagaglio di espe- il 9 febbraio 1887. Fu l’unico fi a- puntualmente pure al Teatro rea- stivo, fatto di rifl essioni piu’ che testimonia la sua genialità anche rienze multiculturali, mitteleuro- sco di Antonio Smareglia, il com- le di Dresda, in lingua tedesca. E’ di azioni, di atmosfere- un mon- in situazioni così sofferte, proi- pee…e una personalità decisa, for- positore che non era convinto già la “dolente storia” di un pittore do fantastico che ammalia, che bitive, come disse la musicologa te e geniale, le innovazioni le ha da prima, le meschinerie che ac- fi ammingo del Seicento, Cornill affascina, che incuriosisce: “La Đ. Ličinić “che la sua creatività e anche fatte. La sua ricerca è stata compagnano tanti ambienti musi- Schut e del suo amore per la dolce Falena” è del 1897, una “leg- la forza di dettare la musica che davvero personalissima e fruttuo- cali, soprattutto la campagna anti- Elisabetta, sua fonte d’ispirazio- genda drammatica” che già al- andava immaginando non erano sa sin dalle prime battute, stilisti- smaregliana di G.Ricordi, lo ama- ne, profumata di fresca, esuberan- l’anteprima, del Teatro Rossi- esaurite”. Infatti il grande Mae- camente riconoscibile…ma quanto reggiarono tanto che ritirò l’opera te giovinezza .Ad un tratto l’amo- ni di Venezia, il 6 settembre stro dettava di getto come i gran- gli è costata!...quanto è stata osta- e la distrusse subito dopo l’esordio. re inaridisce, si tramuta in soffe- 1897, riscosse grande successo, di classici tutta la partitura orche- colata!… Ne salvò comunque alcuni brani renza e dolore …e se ne va anche seguita da “Oceana” del 1903, il strale e quella vocale, nota dopo Ci ha lasciato nove opere, se che immise poi nelle opere suc- l’ispirazione… E’ forse un po’ grande capolavoro del Composi- nota, avendo già ben chiare in te- non si tengono conto «Caccia lon- cessive. Tutte e tre le opere giova- la “sua storia”, che vive in pri- tore istriano, rappresentato alla sta tutte le soluzioni armoniche e tana», una specie di scena d’opera, nili, in seguito, furono ripudiate da ma persona e riesce così a creare Scala di Milano il 22 gennaio timbriche che egli desiderava e un bozzetto lirico, composto alla Smareglia. momenti musicali di sincera, pro- 1903, sotto la bacchetta di Arturo formulava, esprimendole già bel- fi ne del III corso di composizio- fonda, vera, nobile ispirazione. Toscanini, opera defi nita dai cri- le e compiute senza ritornarci so- ne, quando ancora frequentava il La maturità L’opera «Le nozze istriane», tici come “puro teatro musicale”, pra. Un grande artista non ancora Conservatorio di Milano, eseguito “diversa” che chiude la triade di questo pe- “poema lirico”, “continua sinfo- completamente scoperto…, e che nella Sala grande dello stesso, nel riodo, composta tra il gennaio ed nia descrittiva”, “fi aba di pura certamente farà ancora parlare di luglio1875, diretto dal M.o Franco Del secondo periodo sono le il maggio 1894, vuol essere un immaginazione lirica”, di spicca- sè… come auspicato cent’anni fa Faccio che aveva già allora adoc- opere della maturità, quelle che omaggio alla terra natia,-la vi- ta pittoricità, immagini di paesag- da J.Joyce. Martedì, 5 aprile 2005 palcoscenico 7

TEATRO GIOVANI La memoria è un sottile fi lo d' NOTES Aprile nelle CI CI FIUME Giocando s’impara: 28 aprile ore 18,30 Concerto CI POLA 22 aprile ore 20 Concerto in onore di Regina Nožica «Il vello d’oro» CI GALLESANO 30 aprile ore 19 Concerto al pianoforte di Arletta Fonio Grubiša di Tatiana Šverko Fioranti CI MATTERADA 2 aprile ore 20 Giurizzani:“La solita do- menica in famiglia”, commedia pre- In salita sul Parnaso per trovare l’ispirazione, aprire sentata dalla fi lodrammatica della CI quel vaso di Pandora colmo di mitologia greca, di Verteneglio

tutt’altro che a lieto fi ne alla fratelli Grimm. Come GRUBIŠA FONIO ARLETTA FOTO 16 aprile ore 20 Giurizzani: I Rassegna portare in tournée il prezioso bagaglio spirituale nato dei cori, in memoria a Livia Toncich agli albori della civiltà che rievocando fatti accaduti in tempi remotissimi ha ricamato di fantasia? Come CI VERTENEGLIO avvicinare alla fascia d’età della scuola materna ed 23 aprile ore 20 Concerto degli allievi elementare un mondo che con ogni sorta di eccessi premiati alla V edizione del Concor- avrebbe oggi riempito le pagine di cronaca nera: dei so “Mauro Masoni” rissosi e impulsivi colpi di stato in cima all’Olimpo, punizioni atroci, diluvi, sacrilegi, omicidi, storie CI BUIE d’amore tra seduzioni e abbandoni, idealizzazioni 9 aprile ore 20 Rassegna (annuale) dei eroiche di avi, semidei e comuni mortali avventurieri, cori “Verdi melodie”. Partecipano i irrequieti come inizio del lungo, lento cammino della cori di Buie, Bertocchi, Dignano civiltà? 10 aprile, ore 19 Concerto della Banda d’ottoni di Torre

CI BERTOCCHI 15 aprile, ore 19 Casa di cultura di Ber- tocchi: “Saluto alla primavera” Partecipano il coro di voci bianche Minotauro: così non fa paura della CI di Verteneglio, il gruppo folkloristico della CI di Gallesano, la fi lodrammatica della CI di Buie, il coro misto “Ginestra” della CI di Niente crisi Bertocchi CI PIRANO Attori e pubblico a confronto 2 aprile ore 20 Teatro Tartini di Pirano: Concerto con Davide Van De Sfroos, Attori e spettatori a confronto. Cosa signifi ca proporsi in uno organizzato dalle CAN di Isola, Ca- spettacolo per ragazzi, alzare il sipario anche sul nostro territo- podistria e Pirano rio? Esiste oggi una crisi del teatro per l’infanzia? 11 aprile ore 19 Sala delle vedute di Non rimaniamo mai delusi dai bambini di Pola e di tutta l’Istria. Casa Tartini: Veniamo volentieri. Ci accolgono con affetto. Sono molto attenti la ri- Concerto degli allievi del prof. Ro- sposta a due di Daniela Gattorno e Valentino Pagliei, continuando con bert Stanić della Scuola di musica di la considerazione che la crisi del teatro, in genere, non esiste. C’era Pirano: Mateja Prunk (fl auto), Rok sempre bisogno di spettacolo, per i bambini soprattutto, che lo deside- Felicijan (clarinetto) e Martin Silič L’originale letto e sfrondato rano, lo attendono. La crisi è istituzionale-politico-economica, è nella (pianoforte) distribuzione sui circuiti nazionali, almeno da noi in Italia, che però 17 aprile ore 20 Chiesa di S. France- Se il bellissimo lavoro di tessitura segue la trama originale, non riesce a rifl ettersi sull’attore che con niente o poco costruisce lo sco: la trasposizione teatrale avviene su misura delle capacità co- stesso. Il bisogno di raccontare-ascoltare la storia, il bisogno di stare Concerto di Manuel Tomadin (orga- gnitive in fase di crescita, e il messaggio si dimostra di esse- assieme non avrà mai crisi. E’ questo teatro.” no) e Eleonora Matijašić (soprano) re recepito, la critica teatrale si riduce al superfl uo. E’ proprio L’altro giorno – dice Daniela Gattorno – dopo uno spettacolo, una 23 aprile ore 20 Teatro Tartini di Pi- così che il pubblico dei ragazzi diventa la miglior gratifi ca a bimba sorridente in ultima fi la ha alzato la mano e chiesto: “Come rano: “La Contrada” - teatro per l’infanzia e la gioventù, che metafo- avete fatto ad avere questa bellissima idea di raccontare questa bel- Concerto dedicato a Tartini con l’Or- ricamente intrecciando i fi li dell’ordito e della trama ha creato lissima storia?” La risposta: ”Perché sapevamo che avremmo incon- chestra da camera dell’Auditorio di e sfoggiato in tournée istro-fi umana “Il vello d’oro”: iniziati- trato dei bambini bellissimi come voi. A conferma che il messaggio è Portorose “Solisti piranesi” va UI-UPT sostenuta dalla Regione autonoma Friuli Venezia stato trasmesso con successo.” 25 aprile ore 19 Auditorio di Portorose: Giulia, regia di Giorgio Amodeo con l’assistenza di Franko Il prologo del Vello d’oro, con la donna a far calzamaglia, e Incontro dei cori del Comune di Pi- Korošec. Interpreti Daniela Gattorno e Valentino Pagliei, sce- l’uomo bambinone, irrequieto, annoiato sembra l’antitesi di Pe- rano ne realizzate da Giuliana Artico, costumi fi rmati da Ida Visin- nelope e Ulisse… E’ proprio questo vostro menage-teatrale a due tin e musiche di Carlo Moser. Intelligente “cucitura”, tra sce- a dare spirito e conferire atmosfera? A proposito, come ti senti Va- ne, costumi, pupazzi tutto simbolicamente imbastito a pezze di lentino, quando piaci ai bambini perché diciamo “zuzzurellone”? LIBRI stoffa, lane e fi li per trasmettere che “la memoria è un sottile E’ il mio personaggio e credo di farlo bene per vari motivi. I ragaz- fi lo d’oro che annoda i ricordi di chi ci ha preceduto”. Senza il zi stanno attenti per questo. fi lo della memoria siamo nessuno, e pescando dalle storie tes- Aggiunge Daniela A dare le indicazioni sugli stati d’animo e su Il «Teatro» sute dalle Parche, non a caso, è la storia del fi lo di Arianna a come raccontare la storia, è il regista, sta poi all’attore a mettere il rompere il ghiaccio, con un Minotauro più ridicolo che terri- suo nell’improvvisazione. In questo caso il regista Amodeo ha voluto bile, il baldo greco Teseo, la bella cretese (“attenzione ragaz- puntare su un rapporto di coppia che associa a quello circense tra il di Pippo Rota zi non…cretina”) piantata in (N)asso, la consolazione di farsi clown bianco Augusto e Toni l’impossibile, variopinto: un personag- Il palcoscenico tra due copertine. un bicchierino da Bacco… altro che vissero felici e conten- gio fa da spalla all’altro. Venerdì 8 aprile con inizio alle ore 18, ti. Straordinaria poi Aracne, bella superba tessitrice alle prese Fine ultimo? alla CI “Fulvio Tomizza” di Umago, si con una sfi da di lavori a maglia assieme a Pallade Atena, im- Trasmettere ai ragazzi l’importanza della memoria.” avrà la presentazione del libro “Tea- branata al massimo, con ferri e fi li che cadono dal palcosceni- tro” di Giuseppe Pippo Rota, volume co recuperati dal pubblico dei ragazzi fra risate generali. Poi, Il giovane pubblico che rientra nella Collana “Bibliote- si sa, segue la trasformazione-castigo in ragno a vita. Da qui a Piace il teatro alle generazioni contagiate da Hollywood e dai suoi ca Istriana” per la collaborazione UI- Penelope, per antonomasia la tessitrice della tela che non fi ni- effetti speciali? UPT. va mai (“un utile lavoro inutile”), al bel mito del vello (da non Parlano da sé le reazioni del giovane pubblico, tutto alunni del- La raccolta propone dieci titoli fi r- confondere con il velo…) d’oro custodito da un drago sputa- l’elementare “Giuseppina Martinuzzi” di Pola, dopo “Il vello d’oro” mati da Rota, di cui 8 commedie e 2 fuoco, la “casa galleggiante” di Giasone con gli eroi Argonauti proposto sul palcoscenico della Comunità degli Italiani di Pola: chie- drammi. Dell’opera e dell’autore dirà naviganti, una spedizione nella Colchide dopo la quale (non si dono come faceva il drago guardiano della preziosa pelle a sputare Paolo Quazzolo, esperto di teatro, pro- sa cosa c’entri) salta fuori anche Ercole che si esprime in ro- fi amme sul serio, di che cosa erano fatti la scena, i pupazzi, la nave fessore all’Università degli Studi di manesco. Ma si sa quel che è trucco per tener perfettamente degli eroi, in che maniera era stato allestito lo spettacolo… E via di se- Trieste. desta l’attenzione. guito fi no a circondare gli attori protagonisti. Incantata Lena Bonassin A fi ne presentazione verrà proposto dalla principessa Arianna. Perché? Semplice: Era bella. Pazienza se il primo atto di “Carosello umaghe- Rispettose irriverenze dopo resta nubile. E poi Ema Stipčević: Mi piace l’attore perché fa lo se” che ha toccato quasi tutte le CI. In Tanti racconti semiseri, quanto rispettosi tanto volutamente scemo. Aggiunge Noemi Delbianco E’ straordinario quando ride”. E agenda messe in scena a Verteneglio, irriverenti, scanzonati nei confronti del patrimonio mitologico Sara Šian …o quando fa azionare il drago. Capodistria, Cherso e Lussino. A fi ne ma soprattutto divertenti spassosi, metodologia didattica per- E’ così che attraverso il canale di quella che sembra essere solo su- maggio, in occasione delle “Giornate fetta, veicolo di trasmissione del sapere eccellente in barba ai perfi cialità ludica, si apprende. Si trasmette la memoria. (af) di Tomizza”, di Rota, verrà messo in manuali, all’impartire istituzionalizzato dei fatti del passato o scena il dramma “Maledetti confi ni”. leggende che siano. 8 palcoscenico Martedì, 5 aprile 2005 CARNET PALCOSCENICO rubriche a cura di Carla Rotta INVITO A TEATRO - Il cartellone del mese IN CROAZIA IN ITALIA

Teatro Nazionale Ivan de Zajc - Fiume Teatro lirico G. Verdi - Trieste Ciclo: Cabaret 8 aprile ore 19,30 STAGIONE LIRICA E DI BALLETTO 6 e 7 aprile 2005 - POLITEAMA ROSSETTI Première - Spettacolo nel Maurizio Crozza in “OGNUNO È LIBERO” 50. mo d’attività artistica 8, 10, 12, 14, 16, 19, 21 aprile 2005 Testi di Maurizio Crozza, Giorgio Gallione, della primadonna Neva Rošić Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” – Trieste Vittorio Grattarola, Massimo Olcese, regia Galeb/Il gabbiano Macbeth Giorgio Gallione commedia di Anton Čehov Melodramma in quattro parti su libretto di Francesco Maria Piave da 8 aprile 2005 - SALA BARTOLI 9 aprile ore 19;11, 12 e 13 Shakespeare POMERIGGI MUSICALI AL ROSSETTI: aprile ore 19,30 Musica di Giuseppe Verdi Operetta Jazz L'operetta... a ritmo di Schimmy Galeb/Il gabbiano (Editore: E.F. Kalmus & Co., New York) e di Fox Trot commedia di Anton Čehov Allestimento in coproduzione fra il Ravenna Produzione: Associazione Internazionale Festival, il Teatro Comunale di Bologna e il dell'Operetta 15 aprile ore 19,00 e 16 aprile Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste Interpreti: Andrea Binetti (tenore), Krisztina ore 18,00 Carmen Maestro concertatore e direttore Elio Nemeth (soprano), Federico Consoli (pianoforte) Il Trovatore di Giuseppe Verdi, Boncompagni opera Regia e coreografi a Micha Van Hoecke Ciclo: Prosa Zajc Off Scene Edoardo Sanchi 18 aprile ore 18; 19, 20 e 21 Costumi Marella Ferrera Dal 13 al 17 aprile 2005 - POLITEAMA aprile ore 19,30 Ex Kvarner - Garibaldi Maestro del Coro Lorenzo Fratini ROSSETTI Jalta, Jalta di Grgić Kabiljo, 22 e 23 aprile ore 20 Assistente alla scenografi a Simona Polloni IL COMICO E LA SPALLA musical Muškardin/La moscheta, Ferrari di Vincenzo Cerami commedia Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”di Trieste 23 e 24 aprile ore 18,00 Ensemble di Micha Van Hoecke Carmen G.Bizet, opera 26 aprile ore 19,00; 27,28 e 29 SPETTACOLI ALLA SALA TRIPCOVICH aprile ore 19,30 Marquezomania, di Zurovac, 7 aprile ore 11 e ore 20.30; 8 aprile ore 11; 9 Il comico Jalta Jalta balletto aprile ore 11 e ore 17 Pierino e il Lupo e la spalla Favola sinfonica per bambini Teatro cittadino - Pola Musica di Sergej Prokofi ev Ciclo: Prosa Regia di Giulio Ciabatti 11 aprile ore 20 Direttore Fabrizio Ficiur Dal 26 aprile al 1° maggio 2005 - Ništa nas ne smije iznenaditi/Nulla Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro Lirico POLITEAMA ROSSETTI ci deve sorprendere di ante Tomić, “Giuseppe Verdi” regia Aida Bukvić. Produzione PERSIANI Teatro Satirico Kerempuh - Zagabria 13 aprile ore 20.30; 15 aprile ore 20.30; 17 di Eschilo - traduzione di Monica Centanni, aprile ore 16 regia Antonio Calenda 13 e 14 aprile ore 9,30 e 11,00 Maria Callas - La voix des choses Zubić Zubko di Mako Torjanac, Spettacolo di balletto con l’Ensemble di Micha regia di Marko Torjanac, favola per Van Hoecke bambini Regia e coreografi a di Micha Van Hoecke Creazione per Ravenna Festival 16 aprile ore 20,00 Coproduzione Scapinove zvijače/Le furberie di Scapino, di Moliere, regia Boris Ravenna Festival Cavazza. Produzione Slovensko Narodno Gledališče - Lubiana L’Ensemble di Micha Van Hoecke Armunia Festival - Costa degli Etruschi I Persiani 20 aprile ore 20,00 Prije sna/Prima del sonno di Lada Kaštelan, regia Nenni Delmestre. Produzione Teatro Gavella - Zagabria I CONCERTI APERITIVO La Contrada - Trieste 30 aprile ore 19,00 Prijevara/L’imbroglio di Harold Pinter, regia 17 aprile ore 11 Marin Lukanović. Produzione TNC “Ivan Zajc” Fiume Sala del Ridotto “VICTOR de SABATA” Dal 1.mo al 10 aprile DUO ROSSINI al Teatro Stabile Musiche di Bernhard Romberg, Giorgio Antoniotti, Julius Goltermann, Jean Barriere, Io e Annie IN SLOVENIA Ignaz Joseph Pleyel, Gioachino Rossini di Woody Allen Regia Antonio Salines 24 aprile ore 11 Traduzione Giorgio Mariuzzo Teatro cittadino - Capodistria Sala del Ridotto “VICTOR de SABATA” - scene Lauro Crisman I MUSICANTI del Teatro Lirico “GIUSEPPE - costumi Ida Visintin - 6, e 7 aprile ore 15; 8 e 9 aprile ore 20,00 e 20 aprile ore 15 e ore 20,00 VERDI” DI TRIESTE musiche George Gershwin - Gospodična Julija/La signorina Giulia Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart con Antonio Salines, Marzia tragedia di August Strindberg Postogna Io e Annie

11 aprile ore 14,00, 12 aprile ore 20,00 e 15 aprile ore 20,30 Dal 15 al 24 aprile 2005 Inštrukcija/La lezione di Eugene Ionesco Teatro 3/Teatro Stabile del Veneto Politeama Rossetti - Trieste Il malato immaginario 11 aprile ore 18,00 e 20,00, 26 e 29 aprile ore 20,00 di Molière Agencija za ločitve/Agenzia di divorzi di Andrej Jelačin Ciclo: Altri percorsi Regia Guglielmo Ferro con Massimo Dapporto, Susanna Marcomeni, 13 aprile ore 20,00 Dal 5 al 24 aprile 2005 - SALA BARTOLI Sebastiano Tringali e Riccardo Peroni Izbrisani/I cancellati di Miki Bubulj. Produzione del Boom Teater A DIFFERENT LANGUAGE di Kranj di Renato Gabrielli, regia Graham Eatough Dal 29 aprile al 4 maggio Teatro Stabile 16 aprile ore 10,00 e 11,00 Atto unico Trije prašički/I tre porcellini di Pavel Polak. Produzione del Mini di Italo Svevo teater di Lubiana regia Francesco Macedonio con Orazio Bobbio, Maria 17 aprile ore 20,00 Grazia Plos, Manuel Fanni Jamski človek/L’uomo delle caverne di Rob Becker. Produzione Canelles, Adriano Giraldi, del Theater “Mogul” (Islanda) e Gustav gledališče di Lubiana Carlo Moser, Marzia Postogna, Different Maurizio Zacchigna e Xenia 19 aprile ore 20,00 language Bevitori Atto unico Vaje v slogu/Esercizi di stile di Raymond Queneau. Produzione del Gruppo teatrale del Centro per la cultura di Isola Anno 1 / n. 1 5 aprile 2005 23 aprile ore 11,00 “LA VOCE DEL POPOLO” - Caporedattore responsabile: Errol Superina Pravljica o carju Saltanu/ La favola dello zar Saltan di Aleksan- der Puškin. Produzione del Mini teater di Domžale IN PIÙ, supplementi a cura di Errol Superina, progetto editoriale di Silvio Forza edizione: PALCOSCENICO 26 aprile ore 11 Redattore esecutivo: Carla Rotta / Art director: Daria Vlahov Horvat Pisma prijatelju, Nekomu je mar/Lettere all’amico, A qualcuno Collaboratori: Arletta Fonio Grubiša, Nensi Giachin Marsetić, Laura Marchig, importa di Seneca. Produzione del Gruppo teatrale della SMS tec- Emilia Marino, Orietta Šverko, Rosanna Turcinovich Giuricin, Patrizia Venucci nica di Capodistria Merdžo, Foto: Dražen Šokčević, Arletta Fonio Grubiša