Milano Junge Deutsche Philharmonie Teatro Dal Verme George Benjamin direttore Elizabeth Connell soprano

Lunedì 22.IX.08 Introduce Carlo Bertelli ore 21 Wagner Messiaen 75° Benjamin

Torino Milano Festival Internazionale della Musica 01_25.IX.08 Seconda edizione

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SettembreMusica

Richard Wagner (1813-1883) Parsifal, Preludio al I atto ca. 12 min.

Olivier Messiaen (1908-1992) Chronochromie ca. 25 min. Introduction Strophe 1 Antistophe1 Strophe 2 Antistrophe 2 Épôde Coda

George Benjamin (1960) Palimpsests ca. 20 min.

Richard Wagner Crepuscolo degli Dei, Marcia funebre di Sigfrido. Finale ca. 20 min. con Elizabeth Connell

Junge Deutsche Philharmonie George Benjamin, direttore Elizabeth Connell, soprano

L’opera wagneriana trova coesione nella subordinazione della musica al dramma e nello sviluppo coerente, attraverso un’incessante elaborazione sin- fonica, di Leitmotive, “temi conduttori” individuati per ciascuna situazione. Così l’orchestra diventa partecipe dell’azione e il suo rapporto con la voce si ribalta rispetto a quanto avviene nell’opera francese o italiana. Non sorpren- de dunque che le opere wagneriane siano disseminate di grandiosi affreschi strumentali, da sempre presenti in repertorio come brani autonomi. Wagner dà così un contributo immenso e originale al sinfonismo romantico pur non avendo affrontato la forma “pura” che in una giovanile prova di apprendista- to. Parsifal, l’ultima sua opera, riprende il tema medievale del “puro folle” chiamato a redimere l’umanità con le proprie rinunce. Terminato nell’ot- tobre 1878, il Preludio ne anticipa con straordinaria efficacia le atmosfere mistiche. Ma Wagner aveva raggiunto i vertici del virtuosismo sinfonico nella tetralogia L’anello del Nibelungo. Il Crepuscolo degli dei – ultima “giornata” del monumentale ciclo – si conclude con la morte di Sigfrido, colpito a tra- dimento da Hagen. Il suo cadavere, adagiato sullo scudo, è condotto via in processione sotto la luce della luna: la scena si traduce musicalmente in una Marcia Funebre di rara pregnanza espressiva che rievoca i Leitmotive collegati alla vita dell’eroe. Nel finale dell’opera, poi, Brunilde rievoca i drammatici fatti legati alla maledizione dell’anello forgiato con l’oro rubato alle Figlie del Reno, quindi si getta nel rogo in cui arde il cadavere dell’amato Sigfrido. Ancora una volta gli avvenimenti mitici che suggellano il ciclo – l’incendio della reggia, lo straripamento del fiume, il rogo della dimora degli dei – sono restituiti in una pagina sinfonica dal respiro impressionante. La varietà e la complessità di atteggiamenti e soluzioni del sinfonismo nove- centesco sono la conseguenza della fine di un linguaggio musicale condiviso: dissoluzione che gli storici fanno risalire proprio alla forzatura dell’idioma classico-romantico operata da Wagner nella ricerca di soluzioni deliberata- mente innovative. Tra i grandi sinfonisti del secolo scorso spicca la figura dell’avignonese Olivier Messiaen. Il suo linguaggio personalissimo parte da una pluralità di esperienze: dal punto di vista ritmico è definito dallo stu- dio della metrica greca e della ritmica indiana, mentre da quello melodico e armonico è una sintesi delle più disparate suggestioni – canto di uccelli, modalità gregoriana, serialismo novecentesco – rielaborate in un rigoroso costruttivismo. Chronochromie è la seconda opera commissionatagli dal Festival di Donaueschingen, per il quale Messiaen aveva già composto Réveil des oiseaux (1953). Messiaen cominciò a lavorare nell’estate 1959 a questa pagina che ricorre a un ampio arsenale di strumenti a percussione, pensan- dola inizialmente come un Postludio (questo il titolo provvisorio) al grande ciclo pianistico Catalogue d’oiseaux. Il titolo definitivo fonde le parole gre- che Cronos e Croma (Tempo e Colore), che fanno riferimento all’interazione tra due flussi di materiale musicale, uno ritmico, l’altro sonoro. I ritmi di Chronochromie si basano su una successione di 32 differenti durate, soggetta a permutazioni, mentre il materiale sonoro si ispira ancora una volta ai canti di uccelli – rigorosamente annotati un po’ in tutto il mondo dall’autore – cui si aggiunge il rumore di cascate e torrenti alpini trasformato in note. La forma complessiva riprende lo schema Strofa-Antistrofe-Epodo proprio della poesia greca: Strofa e Antistrofe condividono forma e metro, con l’Epodo in funzione marcatamente conclusiva. In Chronochromie la forma si allar- ga a sette sezioni con l’aggiunta di un’Introduzione, di una seconda coppia Strofa-Antistrofe e di una Coda: la differenza tra Strofa e Antistrofe è data dal diverso trattamento dei canti degli uccelli, che nella Strofa si susseguono, mentre nell’Antistrofe risuonano simultaneamente. Nell’Epodo – penultimo movimento – la sovrapposizione dei canti di uccelli, strumentati per 18 archi solisti, dà luogo a una straordinaria polifonia la cui complessità sconcertò il pubblico delle prime esecuzioni. Nel periodo della sua formazione a Parigi, dove fu uno degli allievi prediletti proprio di Messiaen, il londinese George Benjamin acquisì la sensibilità tim-

3 brica e l’atteggiamento di meticoloso artigianato che emergono chiaramente in Palimpsests. Il lavoro nacque come brano in un unico movimento, ma in seguito il compositore ne aggiunse un secondo, più lungo, collegato tematica- mente al primo. “Palinsesto” è un’antica pergamena, raschiata e riscritta, che conserva tracce di strati successivi di testi manoscritti: a ogni riscrittura, gli strati originari si fanno sempre più frammentari. La metafora del palinsesto ha suggerito a Benjamin un «gioco di prospettive generato dalla sovrapposizio- ne e dal collegamento di più musiche». In Palimpsest I (1998-1999), il “testo” fondamentale – un canto arcaizzante affidato a un quartetto di clarinetti – è periodicamente oscurato da strati talvolta violentemente contrastanti, «con ciascuno strato musicale caratterizzato da forma, struttura e timbro propri». Al suo culmine, il brano sfocia inopinatamente in un tranquillo passaggio per percussioni, da cui il tema principale riemerge in delicati frammenti. La sfavillante strumentazione – che richiede un insolito spiegamento di forze – è molto più di puro e semplice colore: è un elemento essenziale della poetica musicale di Benjamin. La stratificazione di Palimpsest II (2004-2005) eviden- zia un procedimento analogo a quello del primo movimento: un massiccio crescendo implode ancora una volta in una conclusione ingannevolmente tranquilla; nella Coda (Prestissimo), vengono giustapposti materiali di entram- bi i movimenti in un abbagliante contrappunto timbrico che del linguaggio musicale di Benjamin costituisce la cifra più caratteristica.

Enrico M. Ferrando*

* Professore di Elementi di Composizione al Conservatorio di Torino e responsabile dell’Archivio Musicale del Teatro Regio di Torino. Collabora abitualmente con Il Giornale della Musica.

4 Junge Deutsche Philharmonie Fin dalla sua fondazione nel 1974 la Junge Deutsche Philharmonie appartie- ne ai più interessanti e popolari complessi sulla scena orchestrale tedesca. Responsabilità diretta, cambio di direttori, scelta libera dei solisti e un pro- gramma autonomamente composto sono i concetti base di questa orchestra di studenti democraticamente organizzata. Essendo composta dai più dotati studenti di tutte le scuole musicali tedesche, si riunisce tre volte all’anno per un intenso periodo di prove. Sotto la bacchetta di rinomati direttori d’or- chestra vengono selezionati programmi di concerti che includono sia musica contemporanea che opere del repertorio classico romantico. Un livello eccezionale di interpretazione, esibizioni impegnate e programmi inusuali sono divenuti il segno di riconoscimento di questo gruppo ripetuta- mente premiato. Ha infatti vinto il primo premio alla Herbert von Karajan Competition, il Deutscher Schallplattenpreis (premio del disco tedesco), è sta- ta Artista dell’Anno nel 1978, ha ricevuto il Deutscher Kritikerpreis (Premio della critica tedesca), la Medaglia Mozart della città di Francoforte, il Grand Prix Année Européenne de la Musique, il Deutscher Kulturpreis (premio tedesco per la cultura), l’Ernst von Siemens Musikpreis nel 1996, il Würth- Preis della Jeunesses Musicales e il Bruno Frey Preis dell’Accademia Musicale Ochsenhausen nel 1997. Nel 2000 ha inoltre ottenuto una borsa di studio dalla Fondazione Ernst von Siemens. Famosi direttori, compositori e solisti lavorano con l’orchestra: ad esempio, , Gary Bertini, Kyrill Kondraschin, Charles Dutoit, Lorin Maazel, Witold Lutoslawski, Pierre Boulez, Heinz Holliger, , Seiji Ozawa, Rudolf Barshai, Mauricio Kagel, Karlheinz Stockhausen, Peter Eötvös, Gidon Kremer, Daniel Barenboim, Ingo Metzmacher, David Shallon, Andreas Delfs, Tabea Zimmermann, Christian Tetzlaff, Sabine Meyer.

George Benjamin, compositore e direttore George Benjamin, nato nel 1960, ha iniziato a sette anni a suonare il piano- forte e a comporre. Nel 1976 è entrato al Conservatorio di Parigi per studiare composizione con Olivier Messiaen e pianoforte con Yvonne Loriod; poi è stato allievo di Alexander Goehr al King’s College di Cambridge. Benjamin ha conquistato l’interesse del pubblico con Ringed by the Flat Horizon, eseguito dalla BBC Symphony Orchestra diretta da Mark Elder ai PROMS del 1980. I suoi due lavori successivi sono stati A Mind of Winter e At First Light, quest’ultimo commissionato dalla London Sinfonietta, con cui ha mantenuto una costante collaborazione e ha aperto nel 2002 con Palimpsest una stagione intitolata By George e dedicata a una retrospettiva dei suoi lavo- ri. La composizione Antara è stata commissionata dall’IRCAM per Ensemble intercontemporain in occasione del decimo anniversario del Centre Pompidou nel 1987. In America la sua musica è molto eseguita, tanto da essere compositore residente al Tanglewood Festival fin dal 1999. Benjamin è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres per i suoi contributi alla vita musicale in Francia ed è membro dell’Accademia Bavarese delle Belle Arti. Nel 2001 ha vinto il Premio Schönberg per la composizione della Deutsche Symphonie Orchester. Ha debuttato come direttore d’opera con Pelléas et Melisande al Teatro de la Monnaie di Bruxelles e ha diretto numerose esecuzioni in prima mondiale, con alcuni importanti lavori di Rihm, Chin, Grisey e Ligeti.

5 Elizabeth Connell, soprano È conosciuta come una delle migliori interpreti drammatiche del mondo. Dopo il suo debutto al Wexford Opera Festival nel 1972, ha cantato all’inau- gurazione della nel 1973 in di Prokof’ev, mantenendo in seguito importanti contatti con . Dopo una quinquennale collaborazione con la , è stata artista freelance presso i maggiori teatri d’opera di Londra, Parigi, Vienna, Berlino, Monaco, Amburgo, New York (), San Francisco, Milano (La Scala), Napoli e Genova, esibendosi in un vasto repertorio che comprende composizioni di Wagner (, Tannhäuser, Der fliegende Holländer, , Der Ring des Nibelungen), Richard Strauss (Elektra, Ariadne auf Naxos), Verdi (Nabucco, Macbeth, , Don Carlos), Beethoven (Fidelio), Janáˇcek (Jen˚ufa) e Britten (Peter Grimes). Ha inoltre collaborato con successo con direttori come Abbado (nella Sinfonia n. 9 di Beethoven, a Londra), Muti, Sinopoli (nella Sinfonia n. 8 di Mahler), Giulini (nella Missa Solemnis, a Firenze), Sawallisch, Mackerras, Downes, Sir Colin Davis, Maazel (sempre con nella Sinfonia n. 8 di Mahler), Levine, Ozawa ed Elder. Ha cantato ai Festival di Bayreuth (Lohengrin, Tristan e Der fliegen- de Holländer), Salzburg (Idomeneo ed Elektra), Orange (Elektra e Nabucco), Verona (Norma e Nabucco) e Glyndebourne (Idomeneo). È apparsa in scena al fianco di Geoffrey Parsons, Graham Johnson, Eugene Asti e Lamar Crowsen a Milano, Genova, Sydney, Johannesburg e al Wigmore Hall. Recentemente ha cantato i Vier letze Lieder di Strauss con la London Philharmonic Orchestra, diretta da Jonathan Nott, e con la West Australian Symphony Orchestra, sotto la direzione di Matthias Bamert. Le sue numerose registrazioni includono il Guglielmo Tell di Rossini (Decca, con Chailly), la Sinfonia n. 8 di Mahler (EMI, con Tennstedt), la Sinfonia n. 2 di Mendelssohn (DG, con Abbado), Die Gezeichneten di Franz Schreker (Decca, con Zagrosek), di Donizetti, di Verdi (Philips, con Gardelli), i Gurrelieder di Schönberg (Denon, con Inbal), Lohengrin di Wagner (Philips, con Friedrich) e Lieder di Schubert con Graham Johnson, come parte del Hyperion’s Complete Schubert Edition. Recentemente ha assunto i ruoli di: Brünnhilde, Kostelnicka, Norma, Abigaille, Ortrud e Ariadne in Australia; la Färberin, Ortrud, Fidelio e Isotta a Berlino; Senta ad Amburgo e a Berlino; Elektra a Berlino, Madrid, Oviedo, Bordeaux, Tokyo e Montreal; Ortrud a Mannheim e la Färberin a Francoforte. Ha canta- to nelle vesti di Isotta e Turandot ad Amburgo, Elektra a Houston, Turandot in Australia, come anche Brünnhilde con Marek Janowski a Berlino. Fra i suoi impegni futuri vi sono Turandot per l’Opera di Amburgo, Elektra a Las Palmas, Gertrude (Hänsel und Gretel) per la Royal Opera e concerti con musiche da Jen°ufa con la London Symphony Orchestra, la Swedish Radio Symphony Orchestra e Daniel Harding.

6 Il FAI presenta i luoghi di MITO SettembreMusica

Teatro Dal Verme Il Teatro prende il nome dall’antica famiglia dei Dal Verme, che nel XIX secolo abitava nei palazzi affacciati sulle vie San Giovanni sul Muro e Puccini. Nel 1864, di fronte a queste strade, venne eretto un precario stabile in legno dal Circo Ciniselli, che provocava continue proteste tra gli abitanti del quartiere. I Dal Verme, qualche anno dopo, decisero di acquistarlo per abbatterlo e di utilizzare l’area per erigervi un teatro che portasse il nome del casato. Il progetto fu affidato dal conte Francesco Dal Verme all’architetto milanese Giuseppe Pestagalli, il quale concepì un edificio capiente circa tremila posti e con le caratteristiche dell’architettura teatrale del pieno Ottocento: la consue- ta forma a ferro di cavallo, molto ampia, e due ordini di palchi, sormontati da una profondissima loggia che conteneva da sola circa millequattrocento persone. L’edificio fu inaugurato il 14 settembre 1872, dopo un anno e mezzo di lavori, con la rappresentazione degli Ugonotti di Giacomo Meyerbeer. Il Teatro, destinato prevalentemente all’opera lirica, pur lasciando spazio anche alla prosa e a spettacoli popolari, vide il debutto del giovane Giacomo Puccini con Le Villi nel 1884 e la prima rappresentazione dei Pagliacci di Ruggero Leoncavallo nel 1892. I bombardamenti del 1943 distrussero gli interni e la splendida cupola origina- ria, spogliata dagli occupanti tedeschi. Negli anni Cinquanta il teatro, trasfor- mato in cinematografo già da alcuni anni, venne destinato per qualche tempo a ospitare le riviste musicali e saltuariamente i congressi politici. Nel 1964 gli architetti Ernesto Rogers e Marco Zanuso approntarono un progetto che ne prevedeva l’utilizzazione come nuova sede del Piccolo Teatro. L’intervento, però, non andò in porto, soprattutto a causa di difficoltà finanziarie. Nel 1981 il Comune e la Provincia di Milano divennero proprietari del Teatro e nel 1987 firmarono una convenzione con la Rai per la ristrutturazione e la trasformazione in auditorium. I lavori subirono una battuta d’arresto nel 1994 con lo scioglimento dell’Orchestra della Rai, che nel 1998 riconsegnò la struttura al Comune e alla Provincia. I lavori di ristrutturazione, avviati nel 1999, si sono conclusi con l’inaugurazione del 5 aprile 2001, che ha segnato la riapertura definitiva di questo importante teatro milanese.

Si ringrazia

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MITO SettembreMusica MITO SettembreMusica è un Festival a Impatto Zero® per il Bicentenario della Ricordi

Cambia disco I dischi blu-ray contengono più di cinque volte i dati rispetto ai CD tradi- “Due Secoli di Grande Musica” zionali. Inoltre sono fatti per metà di carta, quindi si possono persino stracciare, il che significa che sono più facili da smaltire e riciclare rispetto ai vecchi CD. (LifeGate) In macchina meno e meglio Il 46% delle emissioni di CO2 dei trasporti viene da auto private. L’auto ben tagliandata può consu- mare il 5% in meno. Con le gomme gonfie, il 2%. Non partire subito: a freddo “beve” il 50% in più. (LifeGate) Meglio di Kyoto In Italia, negli ultimi dieci anni, le emissio- ni di gas serra in atmosfera prodotte dalla circolazione dei treni sono state abbattute del 19%, ben più di quanto stabilito dal Simon Boccanegra, G. Verdi. Libretto a stampa per la prima rappresentazione della seconda Protocollo di Kyoto per il Paese. Il Gruppo versione dell’opera, 1881 Seconda Versione Teatro Alla Scala, Milano Ferrovie dello Stato ha ottenuto questo Proprietà di Archivio Ricordi successo grazie soprattutto al rinnovamen- to della flotta e ai nuovi criteri introdotti nel trasporto merci. (Ferrovie dello Stato) L’Archivio Ricordi racconta due secoli della storia civile, imprenditoriale, musicale e teatrale italiana. L’inestimabile valore culturale di questo tesoro è dovuto alla posizione assolutamente preminente che l’Azienda occupa, sin dalle origini, all’interno del panorama musicale italiano. Il suo straordinario valore, non è legato solamente alla musica e all’arte. Infatti, per quanto i documenti musicali ne costituiscano indubbiamente la parte più preziosa, la sua importanza deriva anche dallo sguardo d’insieme che, la varietà dei materiali conservati in questa inestimabile collezione, offre sulle diverse sfaccettature della cultura, dell’industria Aderendo al progetto di LifeGate, le emissioni di CO2 prodotte dal Festival MITO sono state compensate con la creazione e della società italiana. di oltre 220.000 mq di nuove foreste, pari a circa 7400 alberi, nel Parco del Ticino e in Costa Rica.

www.archivioricordi.com 8 Ricordi_Pag_pubb_bn_prova2:Ricordi 8-08-2008 14:03 Pagina 3

MITO SettembreMusica per il Bicentenario della Ricordi

“Due Secoli di Grande Musica”

Simon Boccanegra, G. Verdi. Libretto a stampa per la prima rappresentazione della seconda versione dell’opera, 1881 Seconda Versione Teatro Alla Scala, Milano Proprietà di Archivio Ricordi

L’Archivio Ricordi racconta due secoli della storia civile, imprenditoriale, musicale e teatrale italiana. L’inestimabile valore culturale di questo tesoro è dovuto alla posizione assolutamente preminente che l’Azienda occupa, sin dalle origini, all’interno del panorama musicale italiano. Il suo straordinario valore, non è legato solamente alla musica e all’arte. Infatti, per quanto i documenti musicali ne costituiscano indubbiamente la parte più preziosa, la sua importanza deriva anche dallo sguardo d’insieme che, la varietà dei materiali conservati in questa inestimabile collezione, offre sulle diverse sfaccettature della cultura, dell’industria e della società italiana.

www.archivioricordi.com 9 La Camera di Commercio di Milano, nell’ambito delle proprie politiche di marketing territoriale, promuove le eccellenze capaci di rafforzare e moltiplicare la competitività del sistema locale nel panorama internazionale.

Il Teatro alla Scala di Milano

La Musica rappresenta, in campo creativo, museale, teatrale, editoriale, la punta di diamante del patrimonio artistico-culturale della macroregione di Milano e Torino.

L’impegno della Camera di Commercio di Milano è volto a sostenere la cultura musicale, la creatività e l’attività intellettuale, supportando le grandi istituzioni artistiche e i giovani talenti, nella loro attività in Italia e all’estero. Attraverso la Musica, l’ente camerale milanese valorizza la qualità e la vivacità della cultura promuovendo occasioni di incontro e creando spazi aperti di espressione.

Concerto dell’Accademia del Teatro alla Scala, Abu Dhabi, EAU, 16 marzo 2008, promosso da Camera di Commercio di Milano

La Camera di Commercio di Milano promuove il Festival MITO SettembreMusica

14x24 Locandina.indd 1 24/07/2008 13.51.21 MITO SettembreMusica

Promosso da La Camera di Commercio di Milano, Città di Milano Città di Torino nell’ambito delle proprie politiche Letizia Moratti Sergio Chiamparino Sindaco e Assessore alla Cultura Sindaco di marketing territoriale, promuove le eccellenze capaci di rafforzare e Fiorenzo Alfieri Assessore alla Cultura moltiplicare la competitività del sistema e al 150° dell’Unità d’Italia locale nel panorama internazionale. Comitato di coordinamento Il Teatro alla Scala di Milano Francesco Micheli Presidente Angelo Chianale Vicepresidente Presidente Associazione per il Festival Presidente Fondazione Internazionale della Musica di Milano per le Attività Musicali

La Musica rappresenta, in campo creativo, museale, teatrale, Massimo Accarisi Renato Cigliuti Vice Direttore Generale editoriale, la punta di diamante del Direttore Centrale Cultura Gabinetto del Sindaco e Servizi Culturali patrimonio artistico-culturale della Antonio Calbi Paola Grassi Reverdini Direttore Settore Spettacolo Dirigente Settore Arti Musicali macroregione di Milano e Torino. Enzo Restagno Direttore artistico

L’impegno della Camera di Commercio Francesca Colombo Claudio Merlo di Milano è volto a sostenere la cultura Segretario generale Direttore organizzativo musicale, la creatività e l’attività Realizzato da intellettuale, supportando le grandi Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano istituzioni artistiche e i giovani talenti, nella loro attività in Fondatori Italia e all’estero. Attraverso la Musica, l’ente camerale milanese Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner valorizza la qualità e la vivacità della cultura promuovendo Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro Parenzo occasioni di incontro e creando spazi aperti di espressione. Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman Comitato di Patronage Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal Concerto dell’Accademia Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca Umberto Veronesi del Teatro alla Scala, Abu Dhabi, EAU, Consiglio Direttivo 16 marzo 2008, promosso da Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri Camera di Commercio di Milano Roberta Furcolo / Patrizia Garrasi / Leo Nahon

La Camera di Commercio di Milano via Rovello, 2 – 20123 Milano telefono 02 884.64725 [email protected] promuove il Festival MITO SettembreMusica www.mitosettembremusica.it

Organizzazione Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione / Luisella Molina Responsabile organizzazione Carlotta Colombo Coordinatore di produzione / Federica Michelini Segreteria organizzativa Katia Amoroso Responsabile biglietteria / Letizia Monti Responsabile promozione

14x24 Locandina.indd 1 24/07/2008 13.51.21 I concerti di domani e dopodomani

Martedì 23.IX Mercoledì 24.IX ore 13 classica ore 17 classica Biblioteca Comunale Centrale Teatro alla Scala, Ridotto dei Palchi Cortile di Palazzo Sormani Arturo Toscanini Break in Classica Un coup de théâtre Anna Bazueva, flauto Anna Nogara recita la Conferenza Miriam Conti, pianoforte sui “Sei” di Erik Satie Musiche di Schubert, Rotaru Ensemble dell’Accademia Ravel, Debussy, Poulenc del Teatro alla Scala In collaborazione con Giorgio Bernasconi, direttore Biblioteca Comunale Centrale Claudio Moneta Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano Federico Caprara, voce recitante in occasione del Bicentenario Musiche di Satie, Auric, Milhaud ingresso gratuito Poulenc, Tailleferre, Honegger In collaborazione Sesto San Giovanni, Spazio MIL classica con Accademia Teatro alla Scala ore 17 ingresso gratuito a esaurimento posti Sentieri selvaggi Carlo Boccadoro, direttore Auditorium San Fedele classica Fabrizio Meloni, clarinetto ore 18 Musiche di Mellits, Athinodorou, Gosfield Concerto dedicato a Leóš Janáˇcek Tinoco, Žebeljan, Clyne, Boccadoro ore 19 ore 18 Janáˇcek, suono parola canto Presentazione del Libro Bianco sulla In collaborazione con Associazione diffusione della musica contemporanea Gli Amici di Musica/Realtà in Italia ingresso gratuito In collaborazione con Sentieri selvaggi ingresso gratuito CRT - Teatro dell’Arte classica ore 20 CRT - Teatro dell’Arte classica Introduce Eva Cantarella ore 20 Quando l’amore vince la morte Introduce Eva Cantarella ore 21 Quando l’amore vince la morte Georg Friedrich Händel ore 21 Aci, Galatea e Polifemo Georg Friedrich Händel Cappella della Pietà de’ Turchini Aci, Galatea e Polifemo Antonio Florio, direttore Cappella della Pietà de’ Turchini posto unico numerato € 15 Antonio Florio, direttore posto unico numerato € 15 ore 21 avanguardia Teatro degli Arcimboldi ore 22 jazz Shir haShirim, Il Cantico dei Cantici Teatro Manzoni di Milano di e con John Zorn, con la partecipazione Giorgio Gaslini compositore e pianista di Lou Reed & Laurie Anderson Giorgio Gaslini, Paola Biondi In coproduzione con Debora Brunialti, pianoforte Aperitivo in Concerto-Teatro Manzoni Maurizio Ben Omar, percussioni posti numerati € 25 e € 35 Francesco Leprino, curatore dei video da concerto ore 22 pop/rock posto unico numerato € 10 Studio 90 MITO Electronic Night Party Dj set di Alioscia e Villari Stefano Fontana, Nicola Guiducci Visuals di Claudio Sinatti In collaborazione con Assessorato al Tempo Libero del Comune di Milano esterni UOVO Performing Arts ingressi € 5 www.mitosettembremusica.it Progetto grafico Studio Cerri & Associati con Elisabetta Presotto Francesca Ceccoli, Nicola Matera

12 MITO SettembreMusica Seconda edizione È un progetto di

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Si ringrazia • Atahotels • Ristorante Cracco, ICAM cioccolato per l’accoglienza degli artisti • J Brand jeans – Brama Sportswear, Modena e Showroom Instyle, Milano per l’abbigliamento dello staff

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Milano Torino unite per l’Expo 2015