2018

3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

Introduzione Tabella 3.1 ­ L’economia italiana (milioni di € ­ valori a prezzi correnti) Var. % Var. % 2016 2017 2016/15 2017/16 Nel 2017 le principali grandezze macroeconomiche del Paese mo- Prodotto Interno Lordo 1.681.600 1.718.083 1,8 2,2 strano una crescita superiore a Spesa delle famiglie 1.031.882 1.058.504 1,6 2,6 quanto osservato lo scorso anno: il Prodotto Interno Lordo (PIL) ai Investimenti 133.233 136.742 2,2 2,6 prezzi di mercato ha superato i Fonte: Istat, Conti economici trimestrali, IV trimestre 2017 1.700 miliardi di euro (+2,2%), i consumi delle famiglie evidenziano una crescita superiore (+2,6%) a Tabella 3.2 ­ Incidenza del settore delle comunicazioni sul PIL (%) quella del PIL e gli investimenti 2016 2017 aumentano nell’anno di oltre 3,5 miliardi (Tabella 3.1). Telecomunicazioni 1,90 1,87 In questo quadro, non si rilevano Media 0,88 0,85 sostanziali variazioni circa l’inci- denza diretta73, pari a oltre il 3%, ­ Televisione e Radio 0,53 0,51 del settore delle comunicazioni e ­ Editoria 0,23 0,21 dei singoli segmenti che lo com- pongono – telecomunicazioni, me- ­ Internet 0,12 0,13 dia e servizi postali – sul PIL (Tabella 3.2). Nel dettaglio, tende a crescere Servizi postali 0,41 0,43 il peso di Internet, trainato dalla TOTALE 3,19 3,16 pubblicità online, e dei servizi po- Fonte: dati aziendali e Istat stali, sostenuti, a loro volta, dai servizi di corriere espresso. Nel contempo, il peso degli altri com- servato lo scorso anno (Tabella – nella tv, la maggiore flessione parti considerati – telecomunica- 3.3). Più in dettaglio: degli introiti osservabile in quella zioni, tv, radio ed editoria – tende “in chiaro” rispetto a quella “a invece a ridursi. – la crescita del segmento delle pagamento” è dovuta alle minori Le risorse economiche del settore telecomunicazioni è dovuta es- risorse provenienti dal canone delle comunicazioni ammontano senzialmente all’accelerazione di abbonamento, mentre la te- complessivamente a oltre 54 mi- registrata nella diffusione degli nuta della pay tv è riconducibile liardi di euro, confermando il per- accessi broadband e ultrabro- principalmente all’andamento corso di crescita (+1,2%) già os- adband da rete fissa; della spesa d’utente, che ha

––––––––– 73 Il peso del settore delle comunicazioni è ancora più significativo se si considerano l’indotto e tutti gli effetti indiretti.

–75– Relazione Annuale 2018

Tabella 3.3 ­ Composizione dei ricavi del settore delle comunicazioni (milioni di €) 12% – con differenze anche di Var. % 2016 2017 notevole entità tra le diverse com- 2017 / 2016 ponenti (Figura 3.1). L’incidenza TLC 31.917 32.214 0,9 delle telecomunicazioni continua ­ Rete fissa 15.803 16.410 3,8 a essere di gran lunga quella pre- dominante (circa il 60%), pur su- ­ Rete mobile 16.114 15.804 ­1,9 bendo nel tempo una non tra- Media 14.749 14.618 ­0,9 scurabile flessione (dal 62,7% al ­ Televisione e radio 8.951 8.769 ­2,0 59,4%). Cresce il peso del settore radiotelevisivo, in misura equi- ­ Tv in chiaro 4.933 4.762 ­3,5 valente per tv in chiaro e a paga- ­ Tv a pagamento 3.388 3.382 ­0,2 mento (complessivamente dal ­ Radio 630 626 ­0,7 14,7% al 16,2%). L’editoria, ve- ­ Editoria 3.845 3.646 ­5,2 dendo ridursi gli introiti comples- ­ Quotidiani 1.875 1.708 ­8,9 sivi nell’ordine del 32%, è il set- ­ Periodici 1.970 1.938 ­1,6 tore che risente maggiormente della contrazione dei ricavi. Ri- ­ Internet 1.953 2.203 12,8 levante risulta l’aumento dei ricavi da pubblicità online (46,6%) che Servizi Postali 6.975 7.434 6,6 ha portato il relativo segmento a ­ Servizio universale 1.512 1.321 ­12,6 superare, nel 2017, il 4% delle ­ Servizi in esclusiva 359 413 15,0 risorse complessive. Il progresso ­ Altri servizi postali 1.038 1.157 11,5 dei servizi postali nel loro com- plesso è la risultante di due con- ­ Corriere espresso 4.066 4.543 11,7 trapposte tendenze: i servizi po- Totale 53.642 54.266 1,2 stali tradizionali, registrando una flessione complessiva superiore al 25%, passano dal 6,3% al parzialmente assorbito le minori che compongono l’ecosistema 5,3%, mentre quelli di corriere entrate pubblicitarie; delle comunicazioni – che ha su- espresso, con un incremento di – l’editoria in generale, e quella bito una contrazione complessiva oltre il 43%, crescono dal 5,2% quotidiana in particolare, rap- delle risorse economiche pari al all’8,4%. presenta il comparto che registra i risultati peggiori, dovuti alla contemporanea e strutturale fles- sione sia delle vendite, sia delle Servizi postali risorse pubblicitarie; 13,7 – gli investimenti pubblicitari ven- 11,5 Editoria 6,7 gono sempre più re-indirizzati 8,7 dai media tradizionali alle piat- taforme online, che complessi- vamente crescono di quasi il

13%; 16,2 14,7 2012 2017 – nell’ambito del settore postale, Tv e Radio continuano a contrarsi i servizi tradizionali, mentre cresce in 2,4 misura consistente il valore dei 62,7 4,1 servizi di corriere espresso, su- 59,4 perando i 4,5 miliardi di euro. Internet Nel periodo che va dal 2012 al 2017 si è assistito a significativi Telecomunicazioni e strutturali mutamenti nel valore assoluto e nel peso dei mercati Figura 3.1 ­ Ricavi del settore delle comunicazioni (%)

–76– 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

3.1 Gli scenari nei mercati dei prezzi. Con riferimento al 2017, mero di utenti ha superato il mi- è possibile riscontrare un’ulteriore delle telecomunicazioni lione. riduzione dell’indice dei prezzi ✓ L’offerta di infrastrutture vede Principali trend del 2017 l’ingresso sul mercato di rete delle telecomunicazioni (-2,0%) fissa dell’operatore “wholesale dovuta, in particolare, alla riduzione ✓ Continua la ripresa delle risorse only” Open Fiber, mentre nella dei prezzi dei terminali mobili (- del settore (+0,9%) che porta il telefonia mobile si attendono le 6,1%) – segmento caratterizzato giro d’affari a 32,2 miliardi di prime offerte commerciali da un continuo miglioramento delle euro. dell’operatore infrastrutturato prestazioni e della qualità media ✓ Gli investimenti in infrastrut- Iliad, entrato sul mercato a se- ture di telecomunicazioni tor- guito dell’operazione di con- dei device – e dei servizi broadband nano a crescere superando i 7 centrazione tra Wind e H3G. di rete fissa (-5,9%)75. miliardi di euro (+1,6%). La redditività lorda (rappresentata ✓ La spesa di famiglie e imprese dall’Ebitda) del settore mostra una in servizi di telecomunicazioni Anche per lo scorso anno si con- lieve diminuzione: da prime stime mostra un aumento dell’1,7%, ferma il trend di ripresa delle risorse effettuate dall’Autorità sui risultati trainato dai risultati relativi alla rete fissa (+5,4%). del settore già osservato nel 2016; finanziari delle principali imprese 76 ✓ Nel complesso, continuano a tuttavia, in rapporto alle maggiori del mercato , la flessione del red- contrarsi i ricavi dai tradizionali grandezze macroeconomiche, nel dito operativo lordo in rapporto ai servizi voce (-9,6%), mentre 2017 le telecomunicazioni mostrano ricavi totali è valutabile in circa crescono le risorse derivanti valori leggermente inferiori rispetto un punto percentuale77. dai servizi dati (+10,8%) a un all’anno precedente (Tabella 3.1.1). Con riferimento all’occupazione, tasso superiore rispetto a L’andamento generale dei ricavi si è accentuato il trend di riduzione quanto registrato nel 2016. nel settore delle telecomunicazioni già segnalato nel 2016: per effetto ✓ Aumentano gli abbonati broad- band su rete fissa di circa un fisse e mobili è influenzato dalle della razionalizzazione dei processi milione; raddoppiano gli ac- variazioni dei prezzi dei corrispon- aziendali, messa in atto da alcune cessi ultrabroadband (da 2,3 a denti servizi. Al riguardo, si evi- delle principali imprese del settore, 4,5 milioni). Il crescente con- denzia come lo specifico indice si può osservare una flessione degli sumo di contenuti video online dei prezzi, costruito per ottenere addetti stimabile complessivamente su rete fissa è alla base del sen- una misura sintetica dei prezzi dei nel 7,8%, pari a circa 4.900 addetti sibile incremento del traffico dati (+30%). servizi di telecomunicazioni (Figura in meno rispetto all’anno prece- 74 ✓ Nella telefonia mobile, per la 3.1.1) , ha registrato una sostanziale dente. Tuttavia non mancano casi prima volta la spesa in servizi continua riduzione, in controten- di imprese in cui si registra un au- dati ha superato quella in ser- denza rispetto all’indice generale mento dei livelli occupazionali. vizi voce. Aumenta, in maniera sensibile, il consumo di dati (+48% circa) da device mobile; Tabella 3.1.1 ­ Il settore delle telecomunicazioni nell’economia italiana (%) tale crescita è legata all’au- 2016 2017 mento dei consumi unitari. ✓ Notevole dinamismo si osserva Ricavi (Servizi complessivi TLC/ PIL) 1,90 1,87 nel segmento dei servizi di ac- cesso fixed wireless (FWA), i cui Famiglie (Spesa TLC/Spesa complessiva) 2,55 2,52 ricavi mostrano una crescita prossima al 30%, mentre il nu- Investimenti (Investimenti TLC/Investimenti complessivi) 5,29 5,23

––––––––– 74 L’indice dei prezzi delle telecomunicazioni è stato costruito ponderando gli indici di prezzo relativi alle seguenti categorie di beni e servizi: “082010 - apparecchi per la telefonia fissa e telefax”, “082020 - apparecchi per la telefonia mobile”, “083010 - “servizi di telefonia fissa”, “083020 - servizi di telefonia mobile”, “0830830 - connessione Internet e altri servizi”, per i corrispondenti pesi annui loro assegnati all’interno del paniere dei beni e servizi che compongono l’indice generale dei prezzi. 75 Per un maggiore dettaglio sull’andamento dei prezzi nel settore delle telecomunicazioni, e più in generale sui settori di competenza dell’Autorità, si veda l’Osservatorio sulle comunicazioni dell’Autorità al link http://www.agcom.it/osservatorio- sulle-comunicazioni. 76 I dati fanno riferimento a BT Italia, CloudItalia, Fastweb, Telecom Italia, Tiscali, Vodafone, Wind Tre. 77 Per un maggiore dettaglio sul tema, si rimanda al focus “Bilanci aziendali Esercizi 2012-2016 - Principali evidenze reddituali, patrimoniali e occupazionali nelle telecomunicazioni e nei servizi postali e di corriere espresso” realizzato dall’Autorità e disponibile alla pagina web http://www.agcom.it/focus.

–77– Relazione Annuale 2018

introiti derivanti da servizi voce ri- 109 sultavano superiori a quelli derivanti da servizi dati di circa 6 miliardi, lo scorso anno le risorse relative a quest’ultimi, dopo il “sorpasso” operato nel 2016, risultano superiori di circa 3 miliardi. I ricavi da servizi wholesale (Figura 3.1.5) continuano nel complesso

81 a diminuire (-2,6%), ma è da evi- denziare come tale flessione abbia 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 interessato principalmente i ricavi Indice generale Telecomunicazioni da servizi di rete mobile (-4,0%, Figura 3.1.1 ­ Andamento dei prezzi nelle telecomunicazioni (2010=100) contro il -2,4% osservabile per il 2016). Fonte: elaborazioni su dati Istat Tale dinamica è dovuta in parte alle disposizioni regolamentari pre- Le dinamiche del settore L’andamento dei ricavi delle due viste nella delibera n. 497/15/CONS Nel 2017 si conferma quanto già principali tipologie di servizi, tele- che, entrata in vigore a partire da osservato l’anno precedente, ossia fonia vocale e connettività dati, settembre 2015, ha stabilito tariffe la ripresa delle risorse del settore, testimonia il profondo mutamento di terminazione pari a 0,98 cente- che nel decennio 2006-2015 aveva che ha caratterizzato l’evoluzione simi di euro al minuto per tutti gli registrato una continua contrazio- del settore negli ultimi anni (Figura operatori, e, in parte, anche alla ne. 3.1.4). Infatti, mentre nel 2012 gli modifica di perimetro dei corri- La crescita è risultata mediamente pari allo 0,9% ed è da attribuirsi ai servizi di rete fissa (+3,8%) il 38,62 cui incremento, infatti, più che 34,69 compensa la riduzione registrata 32,40 31,81 31,92 32,21 per i servizi di rete mobile (-1,9%) 20,04 (Figura 3.1.2). 17,40 15,84 15,74 16,11 15,80 Se si osserva la spesa dell’utenza residenziale e affari (Figura 3.1.3), si nota un andamento molto simile a quello dei ricavi complessivi: a 18,58 17,30 16,56 16,07 15,80 16,41 fronte di una crescita media di circa l’1,7%, la spesa in servizi di rete mobile registra una flessione 2012 2013 2014 2015 2016 2017 dell’1,6%, mentre quella in servizi Rete fissa Rete mobile Totale di rete fissa cresce del 5,4%. Figura 3.1.2 ­ Telecomunicazioni fisse e mobili: ricavi complessivi (miliardi di €)78

––––––––– 78 I dati relativi alle telecomunicazioni su rete fissa e mobile si basano su informazioni e stime riferite a un campione di imprese. Con riferimento all’anno 2017, sia per la figura in oggetto che per le figure e tabelle successive, si evidenzia come i dati possano non risultare completamente omogenei con quanto indicato nella Relazione annuale 2017. In alcuni casi, infatti, le imprese hanno operato integrazioni e/o riclassificazioni dovute sia a variazioni nelle metodologie di calcolo (ad esempio, i driver per l’attribuzione dei ricavi o degli investimenti), sia a mutamenti dei perimetri di attività economica aziendale. Ciò può aver determinato aggiustamenti in termini di importi economici talvolta di entità anche non marginale. Inoltre, nelle tabelle e figure che seguono, nel caso di dati espressi in valore, per mere ragioni di arrotondamento, la somma dei singoli addendi potrebbe non coincidere con il risultato complessivo, così come i valori relativi alle variazioni percentuali potrebbero non essere del tutto corrispondenti al calcolo effettuato sui dati indicati nelle tabelle. I ricavi lordi sono dati dalla somma della spesa finale della clientela residenziale e affari, nonché dai ricavi da servizi intermedi forniti ad altri operatori. Salvo diversa indicazione, i dati di natura economica includono anche i dati relativi agli operatori mobili virtuali e ai fornitori di servizi Fixed Wireless Access.

–78– 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

spondenti servizi di terminazione a seguito dell’avvio operativo della società Wind Tre. 30,94 I corrispondenti introiti da servizi 28,35 di rete fissa sono diminuiti 26,50 26,03 26,27 26,71 dell’1,7%. Tale andamento sembra 14,08 essere dovuto a differenti fattori, 13,25 12,85 12,52 12,33 13,00 in parte riconducibili alla stabiliz- zazione dei prezzi dei servizi who- lesale derivante dal processo di re- golamentazione intrapreso dall’Au- 16,87 15,11 13,66 13,51 13,94 13,72 torità nel 2013 e conclusosi nel 2015 con la delibera di analisi dei mercati dell’accesso n. 2012 2013 2014 2015 2016 2017 623/15/CONS che ha definito il Rete mobile Rete fissa Totale quadro regolamentare per il triennio Figura 3.1.3 ­ Spesa finale degli utenti residenziali e affari (miliardi di €) 2015-2017. Rispetto a quanto rilevato lo scorso anno, la dinamica dei ricavi who- lesale nel 2017 è stata influenzata 15,88 da una crescita più limitata (50% inferiore rispetto a quella del 2016) 13,50 12,00 dei volumi, in particolare quelli re- 11,46 lativi al servizio di SLU (sub-loop 10,79 10,82 unbundling) che necessita di mag-

10,45 giori investimenti in infrastrutture 9,89 9,98 10,03 9,86 proprietarie da parte degli operatori 9,06 concorrenti dell’incumbent. Di con- tro, si segnala una consistente cre- scita dei volumi del servizio di ac- cesso VULA-FTTC (+180% tra il 2016 e il 2017), acquisito dagli 2012 2013 2014 2015 2016 2017 OAO (Other Authorised Operator) Servizi voce Servizi da presso le centrali locali dell’opera- Figura 3.1.4 ­ Telecomunicazioni fisse e mobili: ricavi da servizi retail voce e dati tore notificato e diventato, a fine (miliardi di €) 2017, il principale servizio whole- sale con cui gli operatori alternativi forniscono i servizi a banda ultra- larga ai propri clienti finali. 7,67 L’aumento dei servizi a banda ul- 6,34 tra-larga al dettaglio forniti ricor- 5,90 5,78 5,65 rendo ai servizi VULA è da attri- 4,50 5,50 buirsi sia alla crescita sostanziale 4,05 3,41 della copertura della popolazione 3,71 3,55 3,47 attraverso la rete FTTC dell’opera- tore notificato, sia alla consistente 3,17 riduzione dei prezzi all’ingrosso 2,29 2,18 2,23 2,18 dei canoni di accesso (-30% in 2,09 media) prevista dall’Offerta di Ri- ferimento 2015-2016 dei servizi 2012 2013 2014 2015 2016 2017 del mercato 3b (delibera n. Rete fissa Rete mobile Totale 78/17/CONS), in attuazione dei Figura 3.1.5 ­ Telecomunicazioni fisse e mobili: ricavi dei servizi intermedi disposti regolamentari della delibera (miliardi di €) n. 623/15/CONS.

–79– Relazione Annuale 2018

Al rallentamento nel tasso di ridu- zione dei ricavi wholesale su rete fissa osservato lo scorso anno, in un contesto di flessione dei prezzi unitari dei servizi all’ingrosso, ha contribuito la corrispondente do- manda al dettaglio per i servizi di accesso fisso (in particolare a banda ultra-larga) che, a partire dall’ultimo trimestre del 2016, ha continuato a crescere per tutto il 2017. La maggiore domanda di servizi al dettaglio è stata soddisfatta dagli OAO sia ricorrendo, come descritto, ai servizi wholesale dell’operatore Figura 3.1.6 ­ Investimenti in immobilizzazioni (miliardi di €) notificato nei mercati dell’accesso, sia tramite i servizi end-to-end su rete GPON e VULA-FTTH del nuo- vo operatore “wholesale only” Open Gli investimenti complessivi in in- renti dell’incumbent, che confer- Fiber. frastrutture (Figura 3.1.6), dopo la mano gli sforzi già osservati lo L’andamento dei ricavi retail per flessione osservata nel 2016, hanno scorso anno volti a raggiungere un tipologia di clientela (Tabella 3.1.2) mostrato una ripresa, superiore maggiore livello di infrastruttura- mostra una crescita sia per il seg- all’1%. Al riguardo si evidenzia zione, anche alla dinamica degli mento affari che per quello resi- come sia possibile osservare due investimenti dell’operatore “who- denziale. Da osservare come, in distinte e opposte dinamiche: gli lesale only” Open Fiber, più che particolare per il comparto della investimenti nella rete mobile si triplicati nell’ultimo anno. rete fissa, la crescita dei ricavi de- riducono di oltre il 9%, confer- Riguardo alla distribuzione della rivante dalla clientela residenziale mando il trend già emerso lo scorso spesa per servizi di rete fissa e mo- è valutabile nel 9,2%. Tale risultato anno circa il completamento dei bile delle famiglie e delle imprese appare trainato, in particolare, dalla pregressi investimenti effettuati, in tra i principali operatori (Figura crescita – come si vedrà meglio in particolare, nelle reti 4G; nella rete 3.1.7), si registra un aumento del seguito – dei servizi ultrabroadband; fissa, gli investimenti aumentano, peso di TIM che arriva a sfiorare il parallelamente, la flessione osser- invece, del 6,7% (del 13,7% non 45%, mentre Wind Tre (che perde vabile nel segmento mobile appare considerando TIM), e tale risultato 1,1 p.p.) e Vodafone si collocano il risultato di una raggiunta fase di appare dovuto, oltre che all’attivi- intorno al 20%. Rimane, pertanto, maturità dei servizi. smo degli operatori retail concor- sostanzialmente costante (intorno all’85%) il peso dei primi tre ope- Tabella 3.1.2 ­ Spesa finale per tipologia di clientela (miliardi di €) ratori. Cresce la quota di Fastweb, Var. % che supera il 7%, mentre si riduce 2016 2017 2017/2016 considerevolmente quella di BT Rete fissa 12,33 13,00 5,4 Italia (che passa all’1,2%). Tra gli operatori minori, la quota di quelli ­ Residenziale 6,08 6,63 9,2 Fixed Wireless Access (FWA) au- ­ Affari 6,26 6,36 1,7 menta di 0,3 p.p..

Rete mobile 13,94 13,72 ­1,6 I mercati di rete fissa ­ Residenziale 11,29 10,95 ­3,1 Nel 2017 si osserva un’inversione di tendenza rispetto allo scorso ­ Affari 2,65 2,77 4,6 anno, con una crescita dei ricavi Rete fissa e mobile 26,27 26,71 1,7 retail del 5,4% (Figura 3.1.8). Continuano a contrarsi, anche se ­ Residenziale 17,37 17,58 1,2 in misura più contenuta, gli introiti ­ Affari 8,90 9,13 2,5 da servizi vocali (-6,3%), con i corrispondenti volumi, in riduzione

–80– 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

44,8 VOLUME D'AFFARI 26.712 MILIONI DI EURO

20,4 20,0

7,1 5,8 1,2 0,7

Tim Wind Tre Vodafone Fastweb BT Italia Tiscali Altri 1,0 0,5 0,3 Differenza vs. 2016 (pun percentuali) -0,6 -1,1

Figura 3.1.7 ­ Reti fisse e mobili: spesa finale complessiva degli utenti per operatore (2017, %) del 12,1%, che si attestano sui 40 miliardi di minuti; è soprattutto il traffico derivante da chiamate verso 14,08 13,25 rete fissa nazionale a ridursi (- 12,85 13,00 12,52 12,33 15,9%), mentre rimangono sostan- zialmente immutati i volumi relativi al traffico verso rete mobile, con- fermando il dispiegarsi della diffu- 6,66 sione delle offerte integrate di 6,24 5,92 5,63 servizi fisso-mobile proposte dagli 5,26 5,42 operatori. 5,18 4,94 5,04 4,84 I ricavi derivanti dai servizi dati, 4,35 4,08 invece, evidenziano una crescita 2,68 vicina all’11%, in consistente ac- 2,48 2,28 2,40 2,26 2,35 celerazione rispetto a quanto regi- 2012 2013 2014 2015 2016 2017 strato nel 2016 (+3,8%). Tale di- namica è riconducibile all’aumento Voce Da Altro Totale degli abbonamenti broadband su Figura 3.1.8 ­ Rete fissa: spesa degli utenti per tipologia di servizi (miliardi di €)79 rete fissa, la cui consistenza media ha superato i 16 milioni (+5,2%), e, in particolare, alla crescita degli abbonamenti a servizi che preve- fatti, come il peso degli accessi gli abbonamenti che prevedono dono prestazioni più elevate, per con velocità pari o superiore a 30 prestazioni inferiori (Tabella 3.1.3)80. le quali il mercato riconosce un Mbit/s sia quasi raddoppiato, mentre In tal senso, la consistenza media “premium price”. Si evidenzia, in- sono diminuiti in misura rilevante annua delle linee broadband con

––––––––– 79 Nei servizi “Voce” sono inclusi introiti da servizi di accesso, da fonia (locale, nazionale, internazionale, fisso-mobile), Internet dial-up, ricavi netti da servizi a numerazione non geografica e da telefonia pubblica; nei servizi “Dati” sono inclusi quelli provenienti dalle reti a larga banda, inclusi canoni e servizi a consumo, servizi commutati di trasmissione dati e circuiti diretti affittati a clientela finale (esclusi OAO), ricavi da servizi M2M; nella voce “Altro” sono inclusi i ricavi da vendita/noleggio di apparati, terminali e accessori e altre tipologie di ricavo non espressamente considerate in precedenza. 80 I dati si basano su quelli richiesti nell’ambito dell’aggiornamento della reportistica europea sulla banda larga.

–81– Relazione Annuale 2018

Tabella 3.1.3 ­ Accessi e ricavi broadband per classe di velocità (%) stati, in particolare, Fastweb, Vo-

2016 2017 Diff. p.p. dafone e Linkem, mentre la quota di Wind Tre ha sperimentato una Volumi medi annui lieve flessione. In generale, si re- gistra un deciso fermento concor- < 10 Mbit/s 55,7 38,6 ­17,1 renziale, con una sensibile ridu- ≥ 10 e <30 Mbit/s 32,6 40,0 7,4 zione della quota dell’incumbent e un consolidamento del peso dei ≥ 30 Mbit/s 11,7 21,3 9,4 concorrenti. Totale 100,0 100,0 L’aumento congiunto degli abbonati e della velocità media di connes- sione si riverbera sulla crescita del Ricavi traffico dati su rete fissa – che a fine 2017 risulta stimabile in circa < 10 Mbit/s 45,5 25,5 ­20,0 17.500 Petabyte – superiore al 37% rispetto al traffico dell’anno prece- ≥ 10 e <30 Mbit/s 35,1 43,1 8,0 dente. Sono in decisa crescita ≥ 30 Mbit/s 19,4 31,4 12,0 (+30% circa rispetto al 2016) i con- sumi unitari, valutabili in oltre 90 Totale 100,0 100,0 Gigabyte/mese per abbonato. Tale risultato appare fortemente correlato alla crescente fruizione di contenuti velocità superiore a 10 Mbit/s è Allo stesso tempo, va segnalata la video online, la cui offerta si è ar- passata in un anno dal 44,3% a crescita della componente in fibra ricchita sia attraverso l’entrata sul oltre il 60%. (FFTH) il cui peso è ormai non mercato di nuovi soggetti (ad esem- Si può conseguentemente stimare lontano dal 3%. pio, e Amazon), sia con il che i ricavi medi mensili per i col- Guardando invece allo scenario potenziamento di offerte da parte legamenti a banda larga siano com- competitivo (Figura 3.1.10), TIM di attori (ad esempio TIM e Sky) presi tra i 18,8 euro dei servizi ha perso 10,7 p.p. (avvicinan- già presenti sul mercato. con prestazioni inferiori a 10 Mbit/s dosi alla soglia del 50% degli ac- Oltre agli aspetti legati alla dispo- e i 42 euro per i collegamenti con cessi); ad avvantaggiarsene sono nibilità di nuove infrastrutture di velocità superiore a 30 Mbit/s, per un valor medio pari a 28,4 €/mese, in crescita del 6,6%. Conseguentemente, la rete fissa ha visto negli ultimi anni un profondo mutamento nella composizione delle tecnologie utilizzate (Figura 3.1.9). Se da un lato gli accessi complessivi alla rete fissa hanno sperimentato una flessione di poco superiore al milione rispetto al 2012 (ma con un aumento di 460 mila unità nel 2017), dall’altro lato gli accessi in rame, che nel 2012 rappresentavano oltre il 97% del totale, scendono a poco più del 70%, mentre quelli in tecnologia mista (rame-fibra) FTTC (non pre- senti nel 2012) arrivano a sfiorare il 20%. Analogamente, è cresciuto il peso degli accessi FWA (di 3,8 p.p.), arrivando a una customer base superiore al milione di linee. Figura 3.1.9 ­ Accessi alla rete fissa per tecnologia (%)

–82– 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

da ultrasessantacinquenni dispone di un accesso broadband. Allo stesso tempo, il 92,7% delle fami- glie con almeno un componente laureato ha una connessione a ban- da larga, valore che scende al 59,9% per i nuclei familiari in cui il titolo di studio più elevato è la licenza media81. Ciò evidenzia an- cora una volta l’importanza dei fattori di domanda, e non solo di offerta, nello stimolare la diffusione delle tecnologie Internet-based. La diffusione dei servizi di accesso a banda larga si attesta a fine 2017, su base nazionale, al 27,4% della popolazione (25,7% a fine 2016) e al 63,9% delle famiglie (60,2% nel 2016). Relativamente agli accessi ultrabroadband, si rileva che la Figura 3.1.10 ­ Accessi alla rete fissa per operatore (%) loro diffusione è pari al 7,5% della popolazione (3,8% nel 2016) e al 17,4% delle famiglie (9,0% nel rete e servizi online (c.d. technology il 91,6% delle famiglie in cui vi è 2016). Permangono rilevanti diffe- push), anche i fattori socio-culturali almeno un minorenne dispone di renze nella diffusione dei servizi a e demografici confermano la loro una connessione a banda larga livello geografico, come è possibile importanza nel guidare il percorso (fissa e mobile), ma solo il 24,5% evincere dalle Figure 3.1.11 e 3.1.12 di innovazione (c.d. demand pull): dei nuclei composti unicamente dove è illustrata la diffusione dei

Popolazionep Famiglie

Figura 3.1.11 ­ Diffusione della banda larga nelle province italiane (dicembre 2017, %)

––––––––– 81 Istat, “Cittadini, imprese e ICT - Anno 2017”, 21.12.2017.

–83– Relazione Annuale 2018

Popolazionep Famiglie

Figura 3.1.12 ­ Diffusione della banda ultra­larga nelle province italiane (dicembre 2017, %) servizi di accesso a banda larga e tro-nord, come evidenziato anche Per quanto riguarda la cablatura ultra-larga su base provinciale. dal ranking delle dieci province fisica degli edifici con tecnologie Nel complesso, si conferma il so- con maggiore e minore diffusione ad alte prestazioni di connettività stanziale divario tra le province della banda larga e ultra-larga (Fi- (soprattutto FFTC e FTTH), la dif- del Meridione e quelle del Cen- gure 3.1.13 e 3.1.14). fusione nelle province italiane di

Milano 39,6 Milano 83,0 Trieste 36,6 Napoli 78,2 Bologna 34,5 Prato 76,5 Roma 34,4 Ascoli Piceno 75,4 Firenze 33,6 Roma 75,3 PROVINCE CON Genova 33,1 Firenze MAGGIORE DIFFUSIONE 75,1 DI BANDA LARGA Sassari 32,6 Varese 74,5 Varese 32,0 Como 73,5 Como 31,7 Sassari 73,5 Ascoli Piceno 31,3 Bologna 72,2

Trapani 18,7 L'Aquila 46,2 Carbonia-Iglesias 18,4 Vibo Valena 45,5 Vibo Valena 18,2 Campobasso 45,1 Potenza 18,0 Crotone 45,0 Crotone 17,9 Potenza 43,3 Barlea-Andria-Trani 17,1 Carbonia-Iglesias 42,4 PROVINCE CON MINORE Isernia Medio Campidano DIFFUSIONE DI BANDA 16,7 40,7 LARGA Medio Campidano 16,6 Isernia 39,6 Olbia-Tempio 16,5 Olbia-Tempio 35,8 Ogliastra 14,8 Ogliastra 32,5

Popolazionep Famiglie

Figura 3.1.13 ­ Ranking provinciale degli accessi broadband (dicembre 2017, %)

–84– 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

Milano 14,9 Milano 31,2 Roma 12,7 Prato 29,0 Trieste 12,4 Roma 27,7 Bologna 11,8 Rimini 25,5 Prato 11,7 Palermo 25,4 PROVINCE CON Livorno 11,4 Napoli 25,2 MAGGIORE DIFFUSIONE Rimini 11,0 Livorno 24,7 DI BANDA ULTRA-LARGA Genova 10,9 Bologna 24,6 Palermo 9,9 Trieste 24,1 Modena 9,3 Genova 21,8

Avellino 2,7 L'Aquila 6,5 Rie 2,7 Rie 6,1 Agrigento 2,0 Agrigento 5,0 Nuoro 1,8 Nuoro 4,2 Oristano 1,8 Enna 4,2 Enna 1,7 Oristano 4,1 PROVINCE CON MINORE Olbia-Tempio 1,6 Olbia-Tempio 3,4 DIFFUSIONE DI BANDA Medio Campidano 1,2 Medio Campidano 2,9 ULTRA-LARGA Carbonia-Iglesias 1,1 Carbonia-Iglesias 2,6 Ogliastra 0,9 Ogliastra 2,1

Popolazione Famiglie

Figura 3.1.14 ­ Ranking provinciale degli accessi ultrabroadband (dicembre 2017, %)

collegamenti potenzialmente a ban- da ultra-larga, ossia di linee di ac- cesso in grado di garantire velocità superiori ai 30 Mbit/s, è ancora piuttosto disomogenea (Figura 3.1.15). Si evidenzia in ogni caso come le unità immobiliari raggiunte dalla fibra ottica in rete primaria82 nel 2017 abbiano superato il 64% del totale, vale a dire una stima di circa 21 milioni di unità a fronte di 32,7 milioni di abitazioni e edifici considerati, registrando una consistente crescita rispetto al 50% circa stimato nel 201683. Come noto, le città e le province più densamente abitate attraggono mag- giormente gli investimenti degli operatori: nel 2017, nelle prime 50 province per numero di unità abitative “passate” si concentra il 78% degli edifici “passati” e il 74% della popolazione italiana. Figura 3.1.15 ­ Unità immobiliari raggiunte da servizi NGA (dicembre 2017, %)

––––––––– 82 Numero di unità immobiliari che sono connesse a un armadio di strada raggiunto dalla fibra ottica. 83 Il numero delle abitazioni è desunto dai dati raccolti dall’Istat nell’ambito del censimento del 2011 e comprende le abitazioni occupate, da persone residenti e non residenti, e quelle non occupate per un totale di 31,2 milioni di abitazioni. A queste sono stati sommati gli edifici non residenziali, ma che risultano utilizzati, pari a circa 1,5 milioni di unità.

–85– Relazione Annuale 2018

Le politiche a sostegno degli inve- ITALIA stimenti, agendo in particolare sulle zone a fallimento di mercato, hanno 64,1 poi consentito di aumentare il tasso di copertura delle regioni meridio- nali in misura sostanziale; la Figura 3.1.16 mostra come le aree meri- Nord Est 58,4 dionali presentino, in effetti, un grado di copertura del territorio addirittura superiore a quello delle Nord Ovest 61,0 altre aree del Paese. La situazione appare diversa se si analizza l’effettiva diffusione dei Isole 65,2 servizi a banda larga e ultra-larga. La Tabella 3.1.4 mostra i numeri Centro indice (100 è il valore medio del- 66,3 l’Italia) per le componenti di offerta, in termini di unità immobiliari pas- Sud 70,2 sate sugli immobili complessivi, e per quelle di diffusione effettiva dei servizi, in termini di numero di Figura 3.1.16 ­ Copertura ultrabroadband per macroregione (dicembre 2017, %) linee broadband e ultrabroadband attivate, in proporzione alle famiglie e alle unità immobiliari passate. Dal punto di vista della copertura Tabella 3.1.4 ­ Diffusione e dotazioni infrastrutturali della larga banda per macroregione (dicembre 2017, numero indice: Italia = 100) potenziale del servizio, le regioni meridionali hanno un numero indice Offerta Penetrazione Penetrazione superiore del 6,8% rispetto alla media UI passate/ Linee BB/ Linee UBB/ italiana. Tuttavia, la situazione si in- Abit.+edif. Famiglie UI passate verte se si analizza la penetrazione Nord 93,5 103,0 110,7 effettiva dei servizi a elevata velocità di connessione: le regioni centro- ­ Nord Ovest 95,2 105,4 112,2 settentrionali mostrano valori superiori ­ Nord Est 91,1 99,6 108,6 al valore medio italiano, mentre le aree del Sud e delle Isole presentano Centro 103,5 106,8 118,7 un numero indice nettamente infe- Sud e Isole 106,8 91,1 77,5 riore alla media. Con riferimento alla diffusione delle linee broadband ­ Sud 109,5 92,8 82,9 tra le famiglie, il Sud e le Isole mo- ­ Sicilia/Sardegna 101,8 87,6 66,9 strano un valore medio pari a circa 91, e il divario con le altre regioni italiane si amplia se si guarda al rapporto tra linee ultrabroadband e mai sempre più legata a fattori so- rilevante in considerazione del va- unità immobiliari passate (77,5). cio-economici relativi alle com- lore della propria quota (2,4%). Tale evidenza mostra che le com- ponenti di domanda. Guardando al mercato dei servizi ponenti di offerta rappresentano Passando ad analizzare gli scenari di rete fissa suddiviso per tipologia una condizione necessaria ma non competitivi della rete fissa (Figura di utenza (Figura 3.1.18), si con- sufficiente per la diffusione di queste 3.1.17), TIM vede la propria quota, ferma come questo sia maggior- tecnologie tra la popolazione. In- in termini di spesa complessiva di mente concentrato nel comparto fatti, come già evidenziato nella famiglie e imprese, attestarsi al residenziale rispetto a quello affari, scorsa Relazione annuale, la bassa 57%. I principali concorrenti mo- il primo caratterizzato da una quota penetrazione dei collegamenti bro- strano lievi incrementi, che vanno di TIM prossima al 60%, il secondo adband e ultrabroadband nelle tutti a scapito di BT Italia, il cui in cui la quota dell’incumbent si aree meridionali appare essere ora- peso scende di 1,3 p.p., flessione attesta al 55%.

–86– 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

57,1

VOLUME D'AFFARI 12.996 MILIONI DI EURO

13,8 8,4 8,0 8,9 2,4 1,2

Tim Fastweb Wind Tre Vodafone BT Italia Tiscali Altri

0,5 0,2 0,3 0,3 Differenza vs. 2016 -0,1 (pun percentuali)

-1,3

Figura 3.1.17 ­ Spesa finale degli utenti per operatore (2017, %)84

59,0 VOLUME D'AFFARI 55,2 VOLUME D'AFFARI 6.634 6.363 MILIONI DI EURO MILIONI DI EURO

17,1 12,4 11,1 10,7 11,3 5,0 4,8 3,5 4,3 1,9 1,5 2,3

Tim Wind Tre Vodafone Fastweb Tiscali Linkem Altri Tim Fastweb BT Italia Vodafone Wind Tre Colt Altri

1,1 0,4 0,3 0,6 0,6 0,1 0,2 0,4 Differenza vs. 2016 (pun percentuali) -0,1 -0,4

-0,8 -2,4

Utenza residenziale Utenza affari

Figura 3.1.18 ­ Spesa finale degli utenti per operatore e tipologia di utente (2017, %)

I profondi mutamenti tecnologici degli OAO – in reti di nuova gene- l’ulteriore ampliamento del divario che hanno caratterizzato le teleco- razione, sono alla base, come detto, con i servizi di fonia vocale, seg- municazioni su rete fissa negli ultimi della crescita del 12,2% dei ricavi mento in strutturale declino85. anni, con i crescenti investimenti da servizi dati, il cui valore ha sfio- Nel mercato dei servizi broadband effettuati – da parte sia di TIM che rato i 5,5 miliardi di euro, e del- risulta maggiore la pressione con-

––––––––– 84 Si ricorda che le quote di mercato riportate, a seguito di alcune variazioni nelle metodologie di calcolo operate dalle imprese, della mutata struttura delle informazioni richieste dall’Autorità, di riclassificazioni e in alcuni casi di mutati perimetri di attività, non sono direttamente confrontabili con i corrispondenti valori presentati nella scorsa Relazione annuale. 85 I ricavi complessivi da servizi dati superano i 6,2 miliardi di euro qualora si considerino anche altri servizi dati “tradizionali” (servizi commutati di trasmissione dati, circuiti affittati, ecc.), con una crescita rispetto al 2016 che in questo caso sarebbe pari al 10,9%.

–87– Relazione Annuale 2018

VOLUME D'AFFARI 36,6 5.479 MILIONI DI EURO

28,0

12,2 9,8 9,9

2,9 0,5

Tim Fastweb Wind Tre Vodafone Linkem Tiscali Altri

1,0 0,6 0,3 Differenza vs. 2016 (pun percentuali) -0,2 -0,3

-1,4 Figura 3.1.19 ­ Spesa per servizi finali su rete a larga banda (2017, %) correnziale (Figura 3.1.19), con la prossima al 30%, mentre i pesi del Wind Tre, in crescita Vodafone. In- quota di TIM che si attesta ben al terzo (Wind Tre) e del quarto (Vo- variato è il peso complessivo di di sotto del 40%. Fastweb è il se- dafone) operatore presentano di- queste prime quattro imprese (TIM, condo operatore, con una quota namiche opposte, in diminuzione Fastweb, Wind Tre e Vodafone), che rappresentano congiuntamente l’87% del mercato. La rilevante evoluzione degli accessi broadband verso soluzioni a più elevata velocità, testimoniata dalla significativa crescita (+93%) degli 19,4 accessi con velocità pari o maggiore 31,4 a 30 Mbit/s86, ha portato parallela- mente a un notevole aumento dei corrispondenti introiti (Figura 35,1 3.1.20), che arrivano a superare il 30% del totale. Complessivamente, 43,1 i ricavi da abbonamenti a linee con capacità superiore a 10 Mbit/s sono aumentati in un anno dalla 45,5 metà ai tre quarti del fatturato totale. Anche se di dimensioni ancora de- 25,5 cisamente contenute, si segnala il dinamismo del segmento dei servizi 2016 2017 FWA. Le imprese del settore, infatti, hanno registrato una variazione dei <10 Mbit/s 10 Mbit/s - 30Mbit/s ≥ 30 Mbit/s ricavi prossima al 30%, raggiungendo Figura 3.1.20 ­ Ricavi da servizi broadband per classe di velocità un volume d’affari pari a circa 250 degli abbonamenti (%) milioni di euro (Figura 3.1.21).

––––––––– 86 Per maggiori dettagli, cfr. Osservatorio sulle comunicazioni, n.1/2018.

–88– 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

FWA 41,0 VOLUME D'AFFARI 37,1 246 MILIONI DI EURO

13,4

5,2 3,3

Linkem Eolo Tiscali Go Internet Altri 4,3 1,2 Differenza vs. 2016 -0,3 (pun percentuali) -2,2 -3,0

Figura 3.1.21 ­ Spesa per servizi FWA (2017, %)

Tale dinamica sembra soprattutto Dopo la ripresa osservata nel 2016, on net, a testimonianza della pro- legata all’offerta di servizi broad- nello scorso anno si registra una gressiva diffusione di offerte inte- band rivolta alle aree rurali e ai flessione dei ricavi da servizi retail grate fisso-mobile (v. anche para- piccoli centri urbani, alla sostitu- (Figura 3.1.22) pari all’1,6%, che grafo precedente). L’invio di SMS zione della linea fissa con quella si è articolata in maniera diseguale ha seguito dinamiche analoghe a wireless ad alta velocità nel seg- fra le varie tipologie di servizi: i quelle degli scorsi anni, registrando mento delle “seconde case” (fe- ricavi da servizi voce si sono ridotti una flessione media dei volumi nomeno peraltro in via di esauri- di oltre il 12%, mentre i proventi del 31%, riduzione di entità equi- mento) e ad altre tipologie di “bu- derivanti da servizi dati sono cre- valente sia per la direttrice on net siness model”. Tra i principali sog- sciuti in misura superiore al 10%. che per quella off net. getti presenti in questo segmento La voce di ricavo rappresentata, Il trend di riduzione dei ricavi voce di mercato, si segnalano in parti- infine, dai device commercializzati (Figura 3.1.24) risulta notevolmente colare Linkem ed Eolo, che rap- dagli operatori, si stima pari a accentuato (-12,1%). La flessione presentano congiuntamente circa poco meno di 1,7 miliardi, in fles- maggiormente intensa si è avuta l’80% dell’offerta FWA (in termini sione del 4,7%. Tale flessione po- per i servizi offerti su rete interna- di ricavi). trebbe testimoniare una raggiunta zionale (-27,8%), particolarmente maturità nel processo di diffusione penalizzati dalle nuove forme di I mercati di rete mobile di terminali avanzati (gli smar- comunicazioni social e dalla pro- Il mercato dei servizi di comunica- tphone) che in pochi anni hanno gressiva diffusione di servizi alter- zione su rete mobile negli ultimi sostituito le precedenti generazioni nativi veicolati dalle piattaforme anni è stato caratterizzato da pro- di device tecnologicamente meno online (Skype, WhatsApp, ecc.), fondi mutamenti dovuti in partico- avanzate, inadatte a navigare su mentre gli introiti da chiamate lare all’attività regolatoria dell’Au- Internet e a sfruttare appieno le verso reti mobili nazionali (direttrici torità, alla continua pressione con- potenzialità delle app. on net e off net), che rappresentano correnziale sui prezzi, nonché al- In termini di volumi, i servizi voce circa il 78% dei ricavi del segmento, l’evoluzione delle modalità di con- (Figura 3.1.23) hanno registrato si riducono complessivamente di sumo, con particolare riferimento una crescita del 2,5%, in linea oltre l’11%. all’utilizzo dei “social”. Il 2017 ha con quanto osservato lo scorso Relativamente ai servizi dati offerti visto la progressiva integrazione anno. Analizzando in maggior det- dagli operatori mobili, i volumi di operativa di Wind Tre, mentre taglio questi valori, si evince che traffico hanno superato i 1.600 quest’anno si assisterà all’effettivo a crescere sono, sostanzialmente, Petabyte (+50% circa rispetto al- avvio commerciale di Iliad. le chiamate verso rete fissa e quelle l’anno precedente). Alla base del

–89– Relazione Annuale 2018

16,87

15,11 13,94 13,66 13,51 13,72

9,22

7,59

6,41 5,94 5,67 5,76

5,20 4,92 4,85 4,81 5,03 4,98

3,07 2,73 2,97 2,67 2,44 2,54

2012 2013 2014 2015 2016 2017

Voce Da Altro Totale

Figura 3.1.22 ­ Spesa degli utenti per tipologia di servizi (miliardi di €)

consistente aumento del consumo di dati vi è soprattutto il crescente utilizzo dei social network e dei servizi disponibili sul web; nel 2017 il consumo medio mensile è VARIAZIONE 2016-2017 stato pari a 2,76 Gigabyte (+47,7%) % con un trend di crescita ancora in accelerazione (Figura 3.1.25). 170,7 +2,5 174,8 Si amplia, pertanto, il divario tra le SIM che utilizzano esclusiva- mente servizi voce e quelle im- + 7,0 70,8 75,7 piegate anche per navigare in rete (Figura 3.1.26)87, conseguenza an- che, come detto, dell’effetto di so- stituzione fra i servizi di messag- gistica tradizionale con quelli on- 73,7 -2,2 72,1 line, questi ultimi in grado di ga- rantire la condivisione istantanea, oltre che del testo, anche di con- 18,1 + 7,9 19,6 tenuti audio e video. 8,1 -7,3 7,5 Negli ultimi anni, notevoli sono 2016 2017 stati i progressi nel campo dei “connected device” e delle possibili Altre desnazioni Rete fissa Mobile off net Mobile on net Totale applicazioni nell’ambito dei servizi Figura 3.1.23 ­ Traffico voce nella telefonia mobile M2M (machine-to-machine): a par- (miliardi di minuti e variazione %) tire dal 2010, le SIM M2M sono

––––––––– 87 Le SIM “human” sono pari alla differenza tra le SIM complessivamente attive e le SIM “M2M”. Le SIM human comprendono anche SIM “solo dati” per le quali però, a differenza delle SIM M2M, è prevista l’iterazione umana (come, ad esempio, le SIM per tablet).

–90– 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

Considerata l’importanza del fe- nomeno non solo per il settore, ma anche per gli ambiti di appli- cazione delle SIM M2M, l’Autorità ha condotto uno specifico appro- VARIAZIONE 2016-2017 fondimento presso le imprese. % 5,67 Con riguardo alle possibili appli- cazioni, l’Autorità stima che oltre -12,1 4,98 l’80% delle SIM M2M si concentra (Figura 3.1.28) in quelle della mo- 2,26 bilità (gestione delle flotte, sicu- + 4,1 rezza, sistemi di entertainment 2,35 interni, ecc.) e delle utility (smart metering)88. In particolare, l’uti- lizzo nelle “auto connesse” appare 2,11 -27,5 al momento quello di gran lunga 1,53 più diffuso (con oltre il 50% delle SIM). 0,68 I ricavi da servizi dati mostrano – -3,9 0,66 analogamente a quanto osservato 0,62 -27,8 0,44 lo scorso anno – una dinamica di- 2016 2017 somogenea tra le diverse tipologie di servizi che compongono il seg- Re internazionali Rete fissa Mobile off net Mobile on net Totale mento (Figura 3.1.29): continuano a contrarsi i ricavi da SMS (-14,4%), Figura 3.1.24 ­ Ricavi da servizi voce per direttrice di traffico (miliardi di € e variazione %) che si riducono a circa 600 milioni di euro, mentre i servizi di accesso e navigazione in Internet – che quadruplicate passando da uno Anche in questo caso il trend ap- consentono di fruire, in particolare, stock stimabile in 4,2 milioni nel pare in accelerazione, con la curva della comunicazione social – con- 2010 a oltre 16 milioni alla fine di diffusione che presenta tassi di tinuano a crescere in misura assai dello scorso anno (Figura 3.1.27). crescita in aumento. significativa (+14,9%).

2,76 +47,7% DAL 2016 AL 2017 +258,4% DAL 2012 AL 2017

1,87

1,41

1,06 0,86 0,77

2012 2013 2014 2015 2016 2017 Figura 3.1.25 ­ Traffico medio mensile delle SIM che effettuano traffico dati (Gigabyte/mese)

––––––––– 88 Per maggiori dettagli cfr. BEREC-Cisco, “The rise of M2M Devices”, 15 ottobre 2015.

–91– Relazione Annuale 2018

93,5 92,8 89,9 87,7 86,0 83,9

63,1

56,0 52,2 50,6 47,9 46,4

43,6 39,8 36,9 35,3 31,7 30,4

2012 2013 2014 2015 2016 2017

SIM "human" SIM "solo voce" SIM "voce e Internet"

Figura 3.1.26 ­ Numero di SIM (milioni)

divario si è progressivamente am- 16,3 pliato, con il 2017 che vede i ser- M2M vizi di messaggistica tradizionale

12,2 rappresentare oramai poco più del 11% del totale. 9,2 Altro aspetto di grande interesse 7,6 per comprendere le dinamiche del 6,0 settore riguarda l’andamento dei 4,8 5,1 4,2 ricavi medi (c.d. ARPU). Nel mo- bile, gli ARPU per SIM89 e per utente rimangono nel complesso

dic-10 dic-11 dic-12 dic-13 dic-14 dic-15 dic-16 dic-17 sostanzialmente stabili, rispettiva- mente intorno ai 160 e 270 €/anno Figura 3.1.27 ­ SIM “M2M” (milioni) (Figura 3.1.31). Guardando alla composizione dei consumi, emerge La Figura 3.1.30 ricostruisce, per costituiti dai servizi di accesso a come per la prima volta nella tele- gli ultimi dieci anni, l’evoluzione Internet. Mentre nel 2007 gli introiti fonia mobile la spesa in servizi dei ricavi da servizi dati, suddivisi da SMS rappresentavano oltre il dati risulti maggiore di quella del fra servizi tradizionali, rappresentati 60% del totale, a partire dal 2010 segmento vocale, arrivando a su- soprattutto dagli SMS, e servizi i ricavi da SMS sono stati superati perare il 40% della spesa com- dati innovativi, prevalentemente da quelli da accesso a Internet e il plessiva90.

––––––––– 89 I valori sono calcolati al netto delle SIM M2M. 90 I valori in figura sono stati calcolati avendo a riferimento i dati relativi alla popolazione di età compresa tra i 10 e gli 80 anni, riportati sul sito web dell’Istat (http://demo.istat.it).

–92– 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

50,3 Connected car La composizione dei ricavi unitari per tipologia di servizi è natural- mente funzione dei trend relativi 32,9 ai ricavi e ai volumi totali (Figura Ulies 1,3 Energy 3.1.32). In particolare, i ricavi uni- tari registrano una contrazione del 14,2% per i servizi voce e del 19,6% per i servizi dati. Con rife- rimento agli introiti unitari degli SMS si osserva invece una signifi- cativa crescita (+24,8%). Tale ri- M2M sultato sembra confermare una strategia delle imprese volta a ge- stire la strutturale riduzione dei volumi di un servizio ormai uti- lizzato in prevalenza da una clien- Connected work tela con ridotti volumi di consumo, 2,4 Connected cies poco incline all’adozione di nuovi 2,7 servizi e, pertanto, con una ridotta percezione delle variazioni di prez- zo unitario. Gli SMS sono inoltre Altro sempre più utilizzati per le co- 10,4 municazioni B2C (ossia per le co- Figura 3.1.28 ­ Distribuzione delle SIM M2M per tipologia di applicazione (2017, %) municazioni che le imprese, specie del settore bancario, inviano alla propria clientela), meno sensibili alle variazioni di prezzo. Dal punto di vista concorrenziale, il mercato mobile appare confi- gurarsi come un oligopolio ristretto in cui tre operatori (TIM, Vodafone VARIAZIONE 2016-2017 e Wind Tre) presentano quote simili % (Figura 3.1.33). Nel 2017, TIM ri- sulta essere il primo operatore +10,7 5,76 mobile del mercato con il 33,1% 5,20 dei ricavi, seguito da Wind Tre (31,8%) e Vodafone (31,3%)91. In questo contesto, a breve, farà il proprio ingresso commerciale il nuovo operatore mobile infrastrut- +14,9 4,87 4,24 turato, Iliad. Con riferimento alle quote di mer- cato per categorie di utenza, si osservano assetti concorrenziali

-14,4 leggermente differenti (Figura 0,75 0,64 3.1.34). Nel segmento residenziale, 0,22 +15,5 0,25 Wind Tre, anche se in flessione di 2016 2017 oltre due punti percentuali, si con- Altri servizi da SMS Accesso e navigazione Internet Totale ferma market leader seguita da Figura 3.1.29 ­ Ricavi da servizi dati per tipologia TIM (in crescita di oltre 1 p.p.) e (miliardi di € e variazione %) Vodafone (+0,8 p.p.). Nel seg-

––––––––– 91 A causa di alcune variazioni nelle metodologie di calcolo e di riclassificazioni operate dalle imprese, i valori riportati non sono immediatamente confrontabili con i valori presentati nella scorsa Relazione annuale.

–93– Relazione Annuale 2018

5,12

4,45 4,12 3,65 3,30 2,86 2,33 2,53 2,37 2,26 2,27

2,26 2,12 1,97 2,06 1,74 1,56 1,50 1,17 0,91 0,75 0,64 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

SMS Servizi da Figura 3.1.30 ­ Ricavi da SMS e da servizi dati (miliardi di €) 162 161

RICAVO MEDIO PER SIM 68 63 60 57 37 37

Spesa Servizi voce Servizi da Terminali e complessiva servizi vari

2016 2017 273 269

RICAVO MEDIO PER UTENTE 113 107 102 94 64 62

Figura 3.1.31 ­ ARPU: ricavi medi per SIM e utente (€/anno)

–94– 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

6,05

4,86

3,95 3,32 3,16 2,85

Voce (cent€/minuto) SMS (cent€/messaggio) Traffico da (€/GB)

2016 2017 Figura 3.1.32 ­ Ricavi unitari per i servizi voce, SMS e dati

VOLUME D'AFFARI 13.715 MILIONI DI EURO

33,1 31,8 31,3

3,8

Tim Wind Tre Vodafone MVNO

0,8 0,4 0,1 Differenza vs. 2016 (pun percentuali)

-1,3

Figura 3.1.33 ­ Quote di mercato nella spesa finale (2017, %)

–95– Relazione Annuale 2018

VOLUME D'AFFARI VOLUME D'AFFARI 10.948 2.767 MILIONI DI EURO MILIONI DI EURO

40,5

34,1 34,5 31,3 30,5

22,7

4,2 2,3

Wind Tre Tim Vodafone MVNO Tim Vodafone Wind Tre MVNO 2,6

1,2 0,8 0,2 Differenza vs. 2016 (pun percentuali) -0,1 -1,3 -1,2 -2,1

Utenza residenziale Utenza affari

Figura 3.1.34 ­ Quote di mercato nella spesa finale per tipologia di clientela (2017, %) mento della clientela affari, TIM MVNO si conferma quale primo operatore VOLUME D'AFFARI del mercato, pur con una quota 521 MILIONI DI EURO in contrazione. 43,6 Per gli operatori mobili virtuali (MVNO) si registra, nel complesso, un lieve aumento del fatturato 21,8 (+1,5%), che si attesta su di un giro di affari di circa 521 milioni 11,0 9,9 10,8 di euro (Figura 3.1.35). Gli investi- 2,8 menti effettuati (circa 38 milioni nel 2017) risultano in crescita, ma Poste Mobile Fastweb Coop Italia Lycamobile Tiscali Altri rimangono di entità marginale, 5,7 2,4 mentre il numero di addetti si man- 0,7 Differenza vs. 2016 (pun percentuali) tiene sostanzialmente costante e -0,5 pari a circa 300 unità. In relazione -3,8 -4,6 al quadro competitivo, Poste Mobile Figura 3.1.35 ­ Quote di mercato nel settore degli MVNO (2017, %) si conferma market leader del seg- mento MVNO con il 43,6% e au- menta il peso di Coop Italia (+2,4 pur vedendo erosa la propria quo- mento delle linee acquisite e di- p.p.) e Fastweb (+5,7 p.p.), que- st’ultimo con un business model ta, si conferma primo operatore smesse, nonché dall’utilizzo, da basato sull’integrazione con l’offerta nel segmento dati (35%) e per parte degli utenti, del servizio di di servizi di rete fissa. TIM si rileva un moderato recupero mobile number portability. Nel Con specifico riguardo alle quote sia nel segmento voce che in quel- 2017, in particolare, il numero di di mercato nei servizi voce e dati, lo dati (Figura 3.1.36). linee acquisite e dismesse dagli si osservano dinamiche competi- Come già illustrato nella scorsa operatori mobili ha superato i 53 tive di ampiezza contenuta. In Relazione annuale, un indicatore milioni, in crescita di oltre il 13% dettaglio, Vodafone (36,7%) raf- utile per la valutazione degli sce- rispetto all’anno precedente. forza il proprio primato nel seg- nari del mercato della telefonia L’indice di movimentazione di- mento dei servizi voce, Wind Tre, mobile è rappresentato dall’anda- namica (Figura 3.1.37) fornisce

–96– 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

VOLUME D'AFFARI VOLUMEV D'AFFARI 4.985 5.758 MILIONI DI EURO MILIONI DI EURO

36,7 35,0 32,9 30,5 29,0 27,7

6,6

1,5

Vodafone Wind Tre Tim MVNO Wind Tre Tim Vodafone MVNO

0,9 0,5 0,8 0,6 0,2 Differenza vs. 2016 (pun percentuali) -0,3 -1,2 -1,5

Figura 3.1.36 ­ Quote di mercato nei segmenti voce e dati (2017, %)

Le operazioni complessive del 2016 2017 servizio di mobile number por- tability hanno raggiunto i 117 70,8

67,0 milioni di unità (Figura 3.1.38), 62,5 60,2 con una crescita di 15,2 milioni 54,7 54,6 52,8

50,4 rispetto al 2016. I volumi osser- vati nel corso degli anni con- fermano, come già evidenziato nella scorsa Relazione, l’efficacia del percorso regolamentare dell’Autorità93 con la riduzione dei tempi per l’attivazione del servizio di portabilità del numero MVNO e la sua gratuità per il cliente che lo richiede. L’andamento dell’indice di “mobilità” della Figura 3.1.37 ­ Indice di movimentazione dinamica (%) mobile number portability, che misura la propensione al pas- una sintesi delle dinamiche di spetto alla base clienti è aumentata saggio a un nuovo operatore, mercato92. In media, la movimen- dal 53,9% del 2016 al 62,7% segna un aumento di oltre 6 tazione in entrata e in uscita ri- dello scorso anno. p.p.94.

––––––––– 92 L’indice è dato dal rapporto tra la somma algebrica delle linee acquisite e di quelle dismesse (al numeratore), e la base clienti media al netto delle SIM M2M (al denominatore). 93 Cfr. delibere nn. 147/11/CIR e 651/13/CONS. 94 L’indice di mobilità è dato dal rapporto tra il totale delle linee donate/acquisite attraverso il ricorso al servizio di mobile number portability nell’anno e la corrispondente customer base media complessiva (al netto delle linee M2M). È da notare come l’andamento descritto sia dovuto anche alla riduzione del valore del denominatore dell’indice rappresentato dalla customer base media di riferimento, che si è ridotta da 86,8 a 84,9 milioni.

–97– Relazione Annuale 2018

117,0 101,8 89,2 77,1 66,1 49,9 Indice di mobilità (%)

16,2 15,2 12,7 11,0 12,1 12,7 29,2 35,9

2012 2013 2014 2015 2016 2017 2016 2017

Numero operazioni Totale cumulato

Figura 3.1.38 ­ Il servizio di mobile number portability: numero di operazioni (milioni di unità) e indice di mobilità (%)

3.2 Il contesto di mercato Il settore postale in Italia è caratte- Il numero di imprese operanti nel nel settore dei servizi rizzato dalla presenza di un numero settore è inferiore al numero di postali molto elevato di attori, circostanza titoli rilasciati in quanto ben 1.390 che ha pochi confronti in Europa95. imprese (il 47,9%) dispongono A marzo 2018, le imprese operanti sia della licenza individuale (per Principali trend del 2017* nel settore postale risultano essere offrire servizi postali che rientrano ✓ I ricavi del settore dei servizi 2.904 (in crescita del 4,6% rispetto nel perimetro del servizio univer- postali sono cresciuti di oltre il all’anno precedente), per un totale sale) sia dell’autorizzazione ge- 6%, arrivando a circa 7,5 mi- di 4.294 titoli abilitativi, rilasciati nerale (per offrire servizi postali liardi di euro, conseguenza della crescita del segmento dei dal MISE e distribuiti così come ri- al di fuori dell’area del servizio corrieri espresso e della struttu- portato in Figura 3.2.1. universale). rale riduzione degli ambiti più tradizionali. ✓ I volumi sono diminuiti del 5,8%, per un ammontare complessivo 2.904 pari a 3,8 miliardi di invii. OPERATORI POSTALI ✓ Il settore presenta gradi di con- correnzialità che dipendono dalla tipologia dei segmenti, più accentuati in quelli innovativi (corrieri espresso), meno in quelli tradizionali.

✓ Autorizzazioni Gli investimenti in immobilizza- Licenze 49,0 4.294 47,5 zioni materiali e immateriali del TITOLI ABILITATIVI settore sono cresciuti dell’1,4% rispetto all’anno precedente.

* Si evidenzia che sono intervenute sensibili rettifiche, da parte di un operatore, sui valori 3,5 dei ricavi e dei volumi per i prodotti postali non rientranti nel servizio universale. Per tale Autorizzazioni motivo alcuni dati possono variare rispetto a a effeo immediato quanto rappresentato nella Relazione annuale Figura 3.2.1 ­ Composizione dei titoli abilitativi al 6 marzo 2018 (%) del 2017 (cfr. box con nota metodologica). Fonte: dati MISE ––––––––– 95 Maggiori informazioni in merito si possono ricavare dal documento ERGP PL (17) 36 “ERGP report on the core indicators”, disponibile al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/growth/sectors/postal-services/ergp_it.

–98– 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

In considerazione dell’elevata fram- mercato postale (raccolta, conse- all’anno precedente96. Il peso dei mentazione del comparto, che non gna, trasporto, ecc.). Il traffico servizi postali sull’economia ita- rende possibile una ricognizione complessivo risulta ancora gestito liana, misurato dal rapporto tra i esaustiva dei soggetti abilitati, an- da pochi grandi operatori che sono ricavi del settore e il PIL, è pari che quest’anno è stata svolta responsabili, nei confronti del mit- allo 0,43%, in crescita di 0,02 un’analisi di natura campionaria tente e del destinatario, dell’intera p.p. rispetto all’anno precedente; (cfr. box con nota metodologica). catena di produzione (end-to-end). in termini occupazionali, il peso La frammentazione si riflette anche Infatti, ad eccezione dei servizi del comparto è stabile e pari allo nella forma societaria delle im- di corriere espresso, l’esame delle 0,65%97. prese: il 42,9% dei titoli è detenuto quote di mercato per il segmento La Figura 3.2.2 riporta l’andamento da imprese individuali, il 29% da dei prodotti postali non inclusi dei prezzi nel periodo 2010–2017, società a responsabilità limitata e nel perimetro del servizio univer- utilizzando il 2010 quale anno solo il 2,2% da società per azioni. sale, e quindi più aperto alla con- base (=100): a livello aggregato, i Ad eccezione dei principali ope- correnza, mostra che la maggior prezzi dei servizi postali sono ratori, gli altri soggetti abilitati parte degli operatori incide in cresciuti secondo una dinamica operano principalmente a livello modo ancora marginale sulle di- che, fino a tutto il 2012, è stata locale e possono consorziarsi tra namiche competitive (cfr. infra). in linea con quella dei prezzi al loro al fine di ottenere una mag- consumo; a partire dal 2013, in- giore copertura territoriale. Per lo Le risorse economiche complessive vece, anche a seguito della revi- più questi operatori sono inseriti Nel 2017, il settore dei servizi sione dei prezzi dei prodotti rien- in strutture organizzative più ampie postali in Italia ha fatturato com- tranti nel servizio universale (cfr. e sono attivi solo in una o più fasi plessivamente 7,5 miliardi di euro, delibere nn. 728/13/CONS e della catena del valore relativa al con un aumento del 6,4% rispetto 396/15/CONS), le tariffe dei servizi postali hanno continuato ad au- mentare a fronte di una stabiliz- zazione dell’indice dei prezzi al Nota metodologica sulle modalità di rilevazione dei dati consumo. Tale andamento è in li- presso gli operatori postali nea con quello fatto riscontrare Ad aprile 2018 l’Autorità ha rilevato i principali dati economici delle imprese in altri Paesi europei e, pertanto, operanti nel mercato postale in Italia per gli anni 2016 e 2017, valori che si appare riconducibile a fenomeni aggiungono alla serie storica costruita lo scorso anno relativa agli anni 2013, strutturali che caratterizzano la 2014 e 2015. Come in passato, gli operatori sono stati individuati attraverso i recente evoluzione del comparto codici di attività ATECO (Registro delle Imprese delle Camere di Commercio) postale. attinenti alla fornitura di servizi postali o di corriere espresso. In considerazione Nel seguito si riporta il contributo dell’elevato numero di imprese e della concentrazione di ricavi e volumi, si è ritenuto soddisfacente effettuare tale rilevazione sui principali operatori in or- delle diverse tipologie di servizi dine di fatturato: il monitoraggio di quest’anno è stato esteso a 29 operatori, postali ai ricavi e ai volumi com- due in più rispetto all’anno scorso, incluso il fornitore del servizio universale plessivi del settore (Tabella 3.2.1) (Poste Italiane). Inoltre, al fine di fornire una corretta e realistica visione dei e le relative variazioni percentuali mercati del settore di competenza, anche quest’anno agli operatori è stato chie- (Figura 3.2.3) nel periodo di os- sto di fornire i dati con riferimento a tutte le varie unità produttive che a qual- siasi titolo svolgono singole fasi del servizio unitariamente considerato servazione. Nello scorso quin- all’interno del gruppo: in tal modo, l’Autorità è riuscita a censire i valori di quennio (2013-2017), il settore circa 750 operatori locali che, a vario titolo, collaborano con gli operatori og- ha subito complessivamente una getto del monitoraggio. Si evidenzia inoltre che sono intervenute sensibili ret- riduzione dei volumi (comune a tifiche, da parte di un operatore, sui valori dei ricavi e dei volumi per i prodotti tutti i Paesi europei) pari a circa postali non rientranti nel servizio universale. Per tale motivo alcuni valori pos- il 28%, a fronte di un aumento sono variare rispetto a quanto rappresentato nella Relazione annuale del 2017. dei ricavi (pari a +11%). Nello

––––––––– 96 Si osservi che il dato include anche i ricavi derivanti da altri servizi (ad esempio filatelia, vendita di caselle postali, servizi di intermediazione, etc., che, nel 2017, ammontano a circa 67 milioni di euro e che non hanno un corrispondente nei volumi di posta inviata), mentre i servizi postali considerati nel prosieguo del paragrafo per la valutazione dei ricavi e dei volumi complessivi del settore sono i seguenti: servizio universale, servizi affidati in esclusiva, servizi postali non rientranti nel perimetro del servizio universale (altri servizi postali) e servizi di corriere espresso. 97 Fonte: dati Istat e degli operatori.

–99– Relazione Annuale 2018

Nello stesso periodo, i servizi 131 rientranti nel servizio universale mostrano una quota sul totale dei servizi in riduzione sia per i vo- lumi, sia per i ricavi: in particolare, si osserva che nel 2017 i ricavi rappresentano il 17,8% del totale dei servizi postali. Nel 2017 i servizi di corriere espresso, in costante aumento a seguito della sempre maggiore

20102 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 diffusione del commercio elettro-

Indice generale Servizi postali nico, mostrano una quota dei ri- cavi sul totale dei servizi postali Figura 3.2.2 ­ Andamento dei prezzi e dell’inflazione (2010=100) che cresce a un tasso superiore Fonte: dati Istat rispetto ai volumi: la causa di questo andamento, difforme da quanto registrato negli anni pre- specifico, mentre i ricavi e i volumi in esclusiva e gli altri servizi postali, cedenti (dove il tasso di crescita relativi al settore dei corrieri pur costituendo l’89,5% dei volumi dei volumi era più alto rispetto a espresso crescono anche grazie di traffico, generano solamente il quello dei ricavi), appare potersi all’apporto dei servizi a valore 39% dei ricavi complessivi. ascrivere alla maggiore capacità aggiunto e alla crescente diffusione del commercio elettronico, nel- l’ambito del servizio universale – in cui si rilevano gli aumenti dei prezzi delle manovre tariffarie pri- Servizio universale Servizi in esclusivaAltri servizi postali Corriere espresso ma citate – i ricavi e i volumi

sono entrambi in calo. 48,1 40,9 In Figura 3.2.4 si riporta il contri- 38,1 buto, in termini percentuali, ai ri- 21,2 cavi e ai volumi complessivi del 21,0 settore di ciascuno degli aggregati individuati in precedenza. La figura -19,4 mostra, in primo luogo, come nel -41,2

2017 i servizi di corriere espresso, -45,3 pur rappresentando solo il 10,5% dei volumi, generino il 61,1% del fatturato, un valore peraltro in au- Ricavi Volumi mento rispetto agli ultimi anni. In- Figura 3.2.3 ­ Variazione percentuale dei ricavi e dei volumi dei servizi postali vece, il servizio universale, i servizi negli ultimi cinque anni

Tabella 3.2.1 ­ Ricavi e volumi nel settore postale

Ricavi (milioni €) Volumi (milioni di invii)

2013 2014 2015 2016 2017 2013 2014 2015 2016 2017

Servizio universale 2.249 1.845 1.729 1.512 1.321 2.510 2.030 1.908 1.595 1.372

Servizi in esclusiva 341 327 329 359 413 47 45 49 52 56

Altri servizi postali 821 924 976 1.038 1.157 2.452 2.633 2.291 2.027 1.976

Corriere espresso 3.290 3.505 3.760 4.066 4.543 270 292 326 367 400

Totale 6.701 6.602 6.793 6.975 7.434 5.279 5.000 4.574 4.040 3.805

– 100 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

7,4 MILIARDI DI EURO NEL 2017

49,1 53,1 55,3 58,3 61,1 Corriere espresso

33,6 27,9 25,4 21,7 17,8 Servizio universale

5,6 Servizi in esclusiva 5,0 4,8 5,1 5,1

15,6 12,3 14,0 14,4 14,9 Altri servizi postali

2013 2014 2015 2016 2017

5,1 5,8 7,1 3,8 9,1 10,5 Corriere espresso MILIARDI DI INVII NEL 2017

46,5 52,7 50,1 50,2 51,9 Altri servizi postali

0,9 1,1 0,9 1,3 1,5 Servizi in esclusiva

47,5 40,6 41,7 39,5 36,1 Servizio universale

2013 2014 2015 2016 2017 Figura 3.2.4 ­ Distribuzione percentuale dei ricavi e dei volumi dei servizi postali

che hanno gli operatori di valo- Dopo un sensibile calo degli ad- riduce anno dopo anno (anche a rizzare le proprie prestazioni gra- detti verificatosi negli anni passati, causa del processo di razionaliz- zie alla fornitura di nuovi servizi nel 2017 il numero di lavoratori zazione della rete), l’aumento to- a valore aggiunto. presenti nel mercato postale (pari tale dei punti di accentazione è a 148.834) è leggermente aumen- dunque riconducibile alla volontà Gli investimenti e la rete di ac- tato (0,7%): anche grazie alla con- degli operatori alternativi di au- cesso ai servizi postali correnza tra gli operatori, cresce mentare la propria presenza sul Il settore postale registra un lieve infatti il numero di portalettere territorio. aumento degli investimenti in im- che, nell’ultimo anno, è pari a Al fine di operare un confronto mobilizzazioni materiali e imma- 38.285 (+6% rispetto al 2016). sul grado di capillarità della rete teriali: nel 2017 questi ammontano La rete di accesso italiana ai servizi postale, si è raffrontato il numero a 438 milioni di euro, l’1,4% in postali consta di 16.287 punti di medio di abitanti serviti da un uf- più rispetto all’anno precedente. accettazione, in aumento del 3,6% ficio postale permanente in Italia Al riguardo si osserva che gli in- rispetto al 2016: la maggior parte e la dimensione media della re- vestimenti di Poste Italiane sono di questi (il 78,7%) è costituita lativa area coperta con i medesimi aumentati rispetto all’anno pre- dagli uffici di Poste Italiane, l’unico valori registrati in Austria, Francia, cedente, mentre si registra una operatore che possiede una rete Germania e Polonia nell’anno diminuzione degli investimenti da capillare su tutto il territorio na- 2016. Dall’analisi di questi due parte di molti degli altri operatori zionale. Visto che il numero di indicatori emerge che: i) in termini censiti. uffici postali di Poste Italiane si di popolazione servita, la capil-

– 101 – Relazione Annuale 2018 larità della rete postale assume valori confrontabili in tutti i Paesi analizzati (Figura 3.2.5); ii) in ter- mini di area coperta, la rete postale italiana è più capillare rispetto a Polonia 5.103 quella in Austria, Francia e Polo- nia, e inferiore per capillarità solo Austria 4.862 a quella tedesca (Figura 3.2.6). Nell’ambito delle informazioni relative alla capillarità della rete Italia 4.624 di accesso, giova menzionare le 48.300 cassette postali dell’ope- Germania 3.413 ratore incaricato del servizio uni- versale in Italia. Francia 3.137 I servizi postali rientranti nel pe- rimetro del servizio universale Figura 3.2.5 ­ Numero medio di abitanti serviti I prodotti postali rientranti nel da un ufficio postale permanente servizio universale98 – gli invii or- Fonte: dati Universal Postal Union (2016) dinari e prioritari (come definiti dalla delibera n. 396/15/CONS) fino a 2 kg e dei pacchi fino a 20 kg, gli invii raccomandati, gli invii assicurati e gli invii di posta mas- siva rientranti negli obblighi deri- vanti dalla normativa in atto – hanno generato ricavi per oltre 1,3 miliardi di euro, in diminu- zione del 12,6% rispetto all’anno precedente (Tabella 3.2.2). I dati mostrano che anche i volumi totali sono in calo, del 14%. A questi devono aggiungersi i ser- vizi di notifica degli atti giudiziari di cui alla legge n. 890/1982 e s.m.i. e le violazioni del codice della strada di cui all’art. 201 del D. L. n. 285/1992, affidati in esclu- siva a Poste Italiane fino a settem- Figura 3.2.6 ­ Dimensione media (in km2) dell’area coperta bre 2017 che, lo scorso anno, da un ufficio postale permanente hanno generato ulteriori ricavi pari Fonte: dati Universal Postal Union (2016)

Tabella 3.2.2 ­ Ricavi e volumi del servizio universale

Ricavi (milioni €) Volumi (milioni di invii)

2013 2014 2015 2016 2017 2013 2014 2015 2016 2017

Posta nazionale 2.024 1.627 1.506 1.303 1.110 2.339 1.874 1.763 1.447 1.226

Posta transfrontaliera 225 218 223 209 211 171 156 145 148 146

Totale 2.249 1.845 1.729 1.512 1.321 2.510 2.030 1.908 1.595 1.372

––––––––– 98 Nel 2017 l’unico operatore presente nel mercato del servizio universale è Poste Italiane, che detiene quindi una posizione di monopolio.

– 102 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati a 412,9 milioni di euro (per un Per questa tipologia di servizi, pur rappresentando solo il 3,9% totale di oltre 56 milioni di pezzi nell’ultimo quinquennio si registra dei volumi, contribuiscono per il inviati), registrando un aumento, una decrescita in termini di volumi 26,5% ai ricavi degli invii nazio- rispetto al 2016, pari al 15% per i (-19,4%), a cui corrisponde un nali relativi ai servizi postali non ricavi e all’8,7% per i volumi. aumento del 40,9% dei ricavi. inclusi nel servizio universale. Nell’ultimo biennio, invece, gli Passando alla concorrenzialità del Gli altri servizi postali invii diminuiscono di circa il segmento, l’analisi delle quote di Il mercato dei servizi postali che 2,5%, mentre i ricavi crescono mercato mostra che Poste Italiane, non rientrano nel perimetro del dell’11,5% (Tabella 3.2.3). con una quota pari a circa il 73,6% servizio universale è caratterizzato Il contributo della posta nazionale continua a detenere una posizione da una (recente) apertura alla con- al segmento dei servizi postali di preminenza che risulta ancora correnza e da una maggiore capa- non inclusi nel perimetro del ser- incontrastata dagli altri operatori, cità delle imprese che vi operano vizio universale nel 2017 è stato, le cui quote di mercato sono, nella a sviluppare servizi a valore aggiunto in termini di ricavi, pari al 91,4%: maggior parte dei casi, di dimen- più rispondenti alle esigenze della di questi, la quota rappresentata sione marginale (Figura 3.2.7). domanda (si pensi, ad esempio, a dagli invii multipli è diminuita ri- L’elevata quota di mercato di Poste servizi con consegna a data e ora spetto all’anno precedente atte- Italiane trova un riflesso diretto certa), specie quella non residen- standosi intorno al 71%. Si evi- nel grado di concentrazione del ziale (ad esempio, gli invii multipli). denzia, infine, che gli invii singoli, mercato, come misurato dall’indice

Tabella 3.2.3 ­ Ricavi e volumi dei servizi postali non inclusi nel perimetro del servizio universale

Ricavi (milioni €) Volumi (milioni di invii)

2013 2014 2015 2016 2017 2013 2014 2015 2016 2017

Posta nazionale 750 845 890 940 1.058 2.390 2.573 2.225 1.959 1.917

di cui invii singoli 173 182 188 217 306 252 305 193 84 78

di cui invii multipli 577 663 701 724 752 2.138 2.268 2.033 1.875 1.839

Posta transfrontaliera 71 79 87 97 99 63 60 66 68 59

Totale 821 924 976 1.038 1.157 2.452 2.633 2.291 2.027 1.976

73,6

HHI:HH 5.737

17,2

3,3 2,2 1,2 1,0 1,5

Poste Italiane Nexive Fulmine Group Citypost Hermes Italia Asendia Italy Altri 1,0

0,1 Differenza vs. 2016 (pun percentuali) -0,2 -0,1 -0,8

HHI=Indice di concentrazione di Herfindahl-Hirschman

Figura 3.2.7 ­ Quote di mercato per i servizi postali non inclusi nel perimetro del servizio universale (2017, %)

– 103 – Relazione Annuale 2018

HHI (indice di concentrazione riere espresso relativi agli ultimi 2017, nel quale ricavi e volumi Herfindahl-Hirschman), che nel cinque anni: è possibile osservare sperimentano un incremento rispet- 2017 ha raggiunto un livello su- che nel 2017 il mercato dei servizi tivamente del 38,1% e del 48,1%. periore ai 5.700 punti. di corriere espresso è composto, in In tema di concorrenzialità del volume, per circa quattro quinti da segmento dei corrieri espresso, I servizi di corriere espresso invii nazionali, che rappresentano misurata dalle quote di mercato, Si ricorda che i corrieri espresso circa il 60% dei ricavi del comparto; si registra la presenza di uno sce- sono soggetti autorizzati che of- gli invii diretti verso l’estero, invece, nario competitivo in cui operano frono un servizio espresso di cor- pur rappresentando solamente il diverse aziende con posizioni fra rispondenza e recapito contraddi- 10,2% dei volumi, hanno generato loro comparabili (Figura 3.2.8). stinto dalla disponibilità di carat- circa un terzo dei ricavi. L’operatore riconducibile al gruppo teristiche o servizi aggiuntivi, quali Complessivamente, nel biennio Poste Italiane, SDA, è il sesto ope- la maggiore velocità di recapito, 2016-2017, si registra un deciso ratore del settore in termini di l’affidabilità della spedizione, la aumento sia dei ricavi, sia dei volumi quote di ricavi. Per quanto con- possibilità di seguire l’invio durante – a cui ha contribuito certamente cerne il grado di concentrazione, tutte le sue fasi (tracking), la con- in larga misura la diffusione dell’e- l’indice HHI per i servizi di cor- segna a un orario predefinito e la commerce – pari rispettivamente riere espresso si è attestato nel conferma di avvenuta consegna. all’11,7% e al 9%. Il trend in au- 2017 intorno a un valore di 1.627 In Tabella 3.2.4 sono riportati i mento è confermato dall’osserva- punti, che riflette l’esistenza di ricavi e i volumi dei servizi di cor- zione dell’intero periodo 2013- una decisa dinamica competitiva.

Tabella 3.2.4 ­ Ricavi e volumi dei servizi di corriere espresso

Ricavi (milioni €) Volumi (milioni di invii)

2013 2014 2015 2016 2017 2013 2014 2015 2016 2017 Corriere espresso 1.902 2.020 2.163 2.367 2.733 215 232 261 295 319 nazionale Corriere espresso 261 293 325 346 389 26 29 31 35 41 in entrata Corriere espresso 1.126 1.192 1.272 1.353 1.421 28 31 34 37 41 in uscita Totale 3.290 3.505 3.760 4.066 4.543 270 292 326 367 400

HHI: 1.627

19,7 19,3 17,3 15,7 15,6

7,6

0,5

GLS Italy DHL TNT GE BRT UPS SDA Altri 3,5

0,6 0,3 Differenza vs. 2016 (pun percentuali) -0,3 -0,6 -1,5 -1,8

HHI=Indice di concentrazione di Herfindahl-Hirschman Figura 3.2.8 ­ Quote di mercato per i servizi di corriere espresso (2017, %)

– 104 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

3.3 L’evoluzione dei media in grado di influire su aspetti es- più rilevanza tra le fonti di finan- e la rivoluzione digitale senziali della vita democratica. ziamento dei mezzi di informa- Il ruolo istituzionale e l’azione zione, tanto da rappresentarne ol- Principali trend del 2017 regolamentare dell’Autorità nel tre la metà delle risorse comples- settore dei media, in base al man- sive99 – si rileva la crescente e ✓ Continua la lenta ripresa nella dato istitutivo e ai compiti affidati strutturale importanza assunta raccolta pubblicitaria, grazie dal legislatore, si fondano sulla dall’online (Figura principalmente all’online che cresce ancora a due cifre, men- necessità di vigilare sul sistema 3.3.1). tre quasi tutti i mezzi tradizio- informativo e assicurare la tutela Nel periodo 2012-2017 si regi- nali registrano un andamento del pluralismo. In un contesto in strano riduzioni nella raccolta negativo. cui spesso l’evoluzione dei mercati pubblicitaria di tutti i mezzi tra- ✓ La televisione si conferma an- è più veloce dell’evoluzione nor- dizionali, mentre l’online cresce cora il mezzo con la maggiore mativa, il costante monitoraggio di oltre il 46%. è il valenza informativa, sia per fre- e la capacità di analisi dell’Autorità comparto che ha registrato il de- quenza di accesso anche a scopo informativo, sia per im- offrono degli strumenti per affron- clino più significativo, con una portanza e attendibilità perce- tare le sfide poste dal continuo riduzione pari a circa il 38% in pite. cambiamento. sei anni (36% per i quotidiani e ✓ Ancora in forte e strutturale calo Ne è un esempio il “Tavolo tec- 40% per i periodici; Figura 3.3.2). il mercato dei quotidiani, sia nico per la garanzia del pluralismo A partire proprio da quotidiani e nella vendita di copie, sia nel e della correttezza dell’informa- periodici, la riduzione dei ricavi versante pubblicitario. zione sulle piattaforme digitali” sottostante all’affermazione di un ✓ Stabile il mercato radiofonico. (si vedano i capitoli precedenti, modello informativo online e gra- ✓ La forza informativa di Internet in particolare il Capitolo I, para- tuito ha indotto gli editori a tagliare è in ascesa anche se l’attendibi- grafo 1.3) avviato dall’Autorità costi e investimenti nel prodotto lità percepita delle fonti infor- mative online rimane con tutti gli stakeholder del set- informativo, innescando una spi- mediamente inferiore rispetto tore, caso unico al mondo, per rale che si è riflessa anche sulla all’affidabilità riscontrata per le affrontare la problematica relativa qualità dell’informazione e quindi fonti tradizionali. alla disinformazione online. Lo sulla reputazione dell’intero si- ✓ Gli italiani accedono all’infor- scenario mondiale è infatti at- stema informativo100. mazione online prevalente- tualmente caratterizzato dall’emer- Sotto questo aspetto, l’Autorità ha mente attraverso fonti c.d. gere di fenomeni patologici quali compiuto, nel Rapporto sul con- algoritmiche (in particolare so- cial network e motori di ri- quello delle c.d. fake news, e, sumo di informazione, una ap- cerca), consultate da oltre la più in generale, della disinfor- profondita analisi sul percorso metà della popolazione. mazione veicolata sempre più che conduce il cittadino ad ac- ✓ In un momento di fallimenti del spesso attraverso le nuove piatta- quisire effettivamente l’informa- sistema dell’informazione, ri- forme online. zione divulgata dai mezzi di co- sulta fondamentale il servizio La crescente rilevanza di Internet municazione, indagando i mo- pubblico radiotelevisivo, con particolare riguardo a quello di è testimoniata dal fatto che tra i derni modelli di accesso e con- natura locale. principali operatori del SIC, tre sumo dell’informazione, nonché provengono dal mondo dell’online i fattori atti a incidere sui predetti (Google, Facebook e Italiaonline; modelli. Il sistema informativo italiano v. paragrafo 2.2). Lo studio, basato, tra l’altro, sui È ampiamente riconosciuto che i Questa recente evoluzione, se po- risultati di un’indagine condotta mezzi di comunicazione costitui- sta in prospettiva, appare il natu- nel 2017 da GfK Italia per l’Auto- scono la fonte primaria a cui i rale sviluppo di un ecosistema rità su un campione di oltre cittadini si rivolgono per avere dell’informazione che da anni 14.000 individui rappresentativo informazioni ma anche per ma- sconta irrisolte criticità strutturali. della popolazione italiana, ha turare orientamenti utili alle scelte Focalizzando, ad esempio, l’at- messo in luce alcune principali politiche. I media, quindi, hanno tenzione sulle risorse pubblicitarie evidenze relativamente a come grande rilevanza sociale e sono – componente che assume sempre gli individui soddisfano i loro fab-

––––––––– 99 I valori relativi ai ricavi del settore dei media per l’anno 2017 derivano da stime dell’Autorità. 100 In tal senso, v. AGCOM, “Indagine conoscitiva su informazione e Internet in Italia” di cui alla delibera n. 146/15/CONS.

– 105 – Relazione Annuale 2018

7,76 7,25 7,36 1,01 6,93 6,86 6,88 0,65 0,61 0,78 0,69 0,68 0,73 1,13 0,78 0,94 0,87 0,82

1,50 1,95 2,20 1,48 1,62 1,66 0,49 0,48 0,46 0,45 0,48 0,49

3,62 3,27 3,22 3,25 3,39 3,33

2012 2013 2014 2015 2016 2017

Televisione Radio Internet Quodiani Periodici Totale Figura 3.3.1 ­ Dinamica della raccolta pubblicitaria per mezzo (miliardi di €)

Televisione Radio Quodiani Periodici Internet TOTALE 46,5

12,8 1,5 1,6

-1,7 -1,3 -8,0 -6,4 -6,2 -6,0

-35,8 -39,6

∆ 2012-2017 ∆ 2016-2017 Figura 3.3.2 ­ Variazioni della pubblicità sui mezzi classici e su Internet (%) bisogni informativi attraverso una gura 3.3.3). Oggi, come in pas- Quando si circoscrive l’accesso combinazione di media. Questa sato, la tv rappresenta non sol- ai fini informativi, Internet balza indagine, infatti, raccoglie infor- tanto il mezzo più diffuso in Ita- al secondo posto, superando la mazioni su tutti i mezzi di infor- lia, ma anche la porta privilegiata radio. Questi valori confermano mazione (tv, radio, quotidiani, In- di accesso all’informazione. Si la crescente e oramai assoluta im- ternet) e consente, pertanto, anche rileva, infatti, che continua ad portanza della rete nell’ecosistema un’analisi della multimedialità e essere il mezzo con maggiore informativo nazionale e il pro- della cross-medialità nei processi rilevanza comunicativa, raggiun- gressivo spostamento verso diete di consumo informativo. gendo nel giorno medio il 91,3% mediali caratterizzate dal consumo L’analisi mostra come la televi- della popolazione italiana, ed flessibile tipico dei mezzi online. sione mantenga il primato come essendo utilizzata da oltre il 90% La tenuta del mezzo televisivo e fonte informativa, sia in assoluto degli italiani per informarsi (Fi- l’avanzamento di Internet non sia per frequenza di accesso (Fi- gura 3.3.4). sono fenomeni che si osservano

– 106 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

sembra contraddistinguere i quo- 91,3 tidiani più degli altri mezzi (si veda al riguardo la Fig. 3.3.33 nel paragrafo sui quotidiani).

51,8 49,7 Viceversa, alla grande e sempre maggiore affermazione di Internet 28,5 come mezzo di informazione di massa, si associano spesso bassi livelli di attenzione. In quest’ulti- mo caso, infatti, il consumo di informazione avviene spesso in maniera disintermediata (ad esem- pio attraverso social network, v. infra), per mezzo di applicazioni Televisione Radio Internet Quodiani in cui le notizie sono confuse con altre informazioni, e contempo- Figura 3.3.3 ­ Accesso ai mezzi di comunicazione nel giorno medio raneamente ad altre attività. (2017, % popolazione) Sotto il profilo del pluralismo Fonte: AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018 informativo e della sua salva- guardia, assume rilevanza com- soltanto in Italia, ma sono riscon- non eccessivamente distanti da prendere se i cittadini scelgono trabili in tutti i Paesi economica- quelli di Internet e della radio. di reperire informazioni acce- mente avanzati, che sperimentano È da rilevare, inoltre che, affinché dendo a un solo mezzo o a una altresì la netta riduzione della fre- l’informazione possa raggiungere pluralità di media. Posto che i quenza di accesso ai quotidiani. un individuo, è indispensabile che vari mezzi possono non veicolare D’altronde, i quotidiani, benché egli non solo acceda ai media e le stesse informazioni, avendo consultati per informarsi tutti i compia la scelta ulteriore di fruire accesso a più mezzi, un indivi- giorni da meno del 20% di indi- dei contenuti informativi messi a duo ha maggiore probabilità di vidui, guadagnano terreno se si disposizione dagli stessi, ma anche raggiungere (attivamente o pas- considera una frequenza di lettura che il proprio consumo di infor- sivamente) l’informazione, così meno ravvicinata nel tempo, rag- mazione avvenga in maniera ef- come lo stesso ha maggiori op- giungendo ancora livelli di accesso fettiva e attenta, caratteristica che portunità di conoscere diversi

Da meno di una volta al mese a tu i giorni Tu i giorni

90,3

68,8 70,2 66,2 60,1

41,8

24,6 17,3

NEWS NEWS NEWS i NEWS

TelevisioneInternet Radio Quodiani Figura 3.3.4 ­ Uso dei media per informarsi (2017, % popolazione) Fonte: AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018

– 107 – Relazione Annuale 2018

chia di italiani (circa il 5%) che non si informa affatto (almeno non attraverso i mezzi di comu- nicazione di massa). L’Autorità ha inoltre condotto un’analisi per verificare se e in che misura alcune caratteristiche individuali (quali genere, età, titolo di studio, reddito, situazione oc- cupazionale, area geografica di residenza) influiscono sulla frui- zione dei media per finalità in- formative (Figura 3.3.6). Dei fattori presi in esame, il ge- nere, l’età, l’istruzione, la condi- zione professionale e il reddito risultano significativi. I restanti Figura 3.3.5 ­ Combinazioni di media utilizzati per informarsi, per cadenza fattori, quali la zona geografica di accesso (2017, % popolazione) di residenza così come la nume- Fonte: AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018 rosità della popolazione del co- mune in cui si vive che, peraltro, nella lettura di molti fenomeni punti di vista e orientamenti sulla i tre quarti della popolazione sociali costituiscono elementi di- base dei quali formare le proprie italiana (Figura 3.3.5). scriminanti, in questo caso non opinioni. Sotto questo punto di Solo la televisione resiste ancora risultano avere significatività sta- vista, la dieta informativa degli come mezzo dotato di un suo tistica. italiani è caratterizzata da uno bacino (circa l’8% della popola- Per quanto riguarda l’età, l’analisi spiccato fenomeno di cross-me- zione) di utenza esclusiva (c.d. evidenzia come al crescere della dialità, che oramai riguarda oltre captive). Rimane, invece, una nic- stessa aumenti la probabilità di

Figura 3.3.6 ­ Effetti dei fattori individuali sulla fruizione di informazione Fonte: AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018

– 108 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati accedere a un numero maggiore un lato, e alla scarsa riconoscibilità Il ricavo medio annuo di questi di media per assolvere i fabbisogni dell’informazione in rete e alla editori è pari a 337.806 euro, ma informativi. Sono però soprattutto tendenza degli utenti del mezzo la distribuzione per classi di fat- istruzione e reddito a incidere alla polarizzazione ideologica, turato è assai differenziata, tale sull’appartenenza dei cittadini ai dall’altro. L’analisi di queste pro- da rendere il valor medio un dato vari gruppi di consumo informa- blematiche sarà approfondita nel poco illustrativo delle caratteri- tivo. Un più elevato livello scola- successivo paragrafo relativo a In- stiche del settore (Figura 3.3.7). stico spesso si traduce in una ternet. Nel caso delle testate online, si maggiore vivacità di interessi tale Parallelamente all’analisi della do- può dire che la “coda lunga” della da spingere gli individui, a parità manda di informazione, l’Autorità distribuzione sia formata dal 68% di altre condizioni, a informarsi ha svolto un approfondimento sul- dei soggetti attivi nel settore, im- tramite l’utilizzo di più mezzi. le nuove forme di offerta, tra cui, prese che fatturano annualmente Quando il reddito è elevato è in particolare, quelle riconducibili meno di 100.000 euro. Il che di- molto probabile accedere a tanti agli editori esclusivamente online. mostra l’esistenza di una grossa mezzi di informazione, viceversa L’innovazione tecnologica ha in- fetta di editori che presentano ca- nel caso di sacche di povertà au- dotto nuove forme di fruizione rattere più amatoriale che com- menta la probabilità di esclusione dei contenuti informativi, nuovi merciale. Sono per lo più micro- o marginalizzazione. Più speci- ingressi nel settore, ma anche imprese in cui il proprietario, ficamente, un individuo con basso nuove forme di fallimenti di mer- spesso un ex giornalista prove- reddito registra la più alta pro- cato che stanno ridefinendo tutte niente dal mondo dei media tra- babilità di trovarsi nel gruppo di le fasi della filiera dell’informa- dizionali, svolge la funzione di coloro che non si informano o zione, dalla produzione al con- tuttofare (imprenditore, direttore che lo fanno con un solo mezzo. sumo. responsabile della testata, ecc.) e Del resto, la letteratura è con- In particolare, l’analisi condotta opera più per passione che per corde nell’evidenziare come le nell’ambito dell’Osservatorio sulle finalità di lucro. disuguaglianze intese in senso testate online101 consente di deli- La “testa” della distribuzione è ampio, ossia le situazioni di svan- neare per la prima volta un quadro formata da un 7% di editori web taggio ed esclusione sociale, si accurato del settore, evidenzian- che fatturano mediamente intorno traducano in condizioni di esclu- done caratteristiche e criticità. ai 3 milioni di euro. Comunque, sione o marginalizzazione me- Innanzitutto, il settore vede la si tratta di realtà di dimensioni diale. Una volta esclusi dal di- presenza di poche imprese di economiche limitate, non para- battito pubblico, questi gruppi maggiori dimensioni (la c.d. “testa” gonabili alle realtà tradizionali. sociali rischiano di essere ulte- della distribuzione settoriale) e Dall’analisi di questo settore emer- riormente discriminati dagli in- un’elevata presenza di piccoli edi- ge in tutta la sua rilevanza la sus- terventi sociali e politici, inne- tori (“coda lunga”). Questa pecu- sistenza di una forte correlazione scando un circolo vizioso di po- liare distribuzione, tipica di molti tra risorse economiche e investi- vertà economica, esclusione so- mercati Internet, è dovuta alla menti. La carenza di adeguate ri- ciale e marginalizzazione me- presenza di basse barriere all’en- sorse, correlata all’asimmetrica diale. trata e, al contempo, di elevati distribuzione della pubblicità on- L’Autorità ha poi condotto uno ostacoli al successivo sviluppo line, impedisce spesso agli editori specifico approfondimento sul economico delle testate. online di strutturarsi, investendo consumo di informazione online. L’Autorità calcola in ben oltre un nella professione giornalistica. L’esame delle caratteristiche e migliaio gli editori che editano Il problema del finanziamento delle modalità di fruizione per testate online; molti di essi pro- dell’informazione e dei c.d. mo- scopi informativi delle fonti go- vengono dai media tradizionali, delli di business degli editori web, vernate da algoritmi, in particolare in particolare da quotidiani e pe- è stato approfondito e ne emerge dei social network, ha messo in riodici. Limitando l’analisi ai soli un quadro in cui la differenzia- evidenza luci e ombre, ricondu- editori web puri, attualmente essi zione del prodotto informativo (in cibili principalmente alla varietà possono essere stimati in circa particolare di tipo orizzontale) as- e pluralità delle fonti online, da 800 unità. sume una rilevanza centrale.

––––––––– 101 AGCOM, “Osservatorio sulle testate online, Rapporto 2018”.

– 109 – Relazione Annuale 2018

Ricavi 7,0 mln € 0,5 mln €

StreoWeb Fanpage Nanopress Blogo.it Leera43 Affaritaliani.it Livesicilia.it Blitzquodiano.it

Citynews Huffington Post TuomercatoWeb Il Post Calciomercato.com Linkiesta.it Varese News

Alto Basso

Livello di audience

Figura 3.3.7 ­ Dimensione economica delle principali testate online ordinate per audience Fonte: AGCOM, “Osservatorio sulle testate online, Rapporto 2018”

Figura 3.3.8 ­ La specializzazione orizzontale delle testate online: contenuti (generalisti vs. specializzati) e ambito geografico (nazionale vs. locale) Fonte: AGCOM, “Osservatorio sulle testate online, Rapporto 2018”

Le testate online si sono natural- La specializzazione dei contenuti, utenza, in particolare quelle dei mente specializzate, per tipologia in particolare, permette ad alcuni professionisti, anche se l’informa- di contenuto e per ambito territo- editori di stimolare la disponibilità zione online è quasi esclusiva- riale di riferimento (Figura 3.3.8). a pagare di alcune nicchie di mente di tipo gratuito. Anche le

– 110 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati testate c.d. generaliste (nei con- Le testate che operano esclusiva- deo, post, ecc.), le piattaforme tenuti) si differenziano, e lo fanno mente in rete mantengono ancora, fungono da intermediari per l’ac- essenzialmente utilizzando due rispetto a quelle tradizionali, una cesso all’informazione online da leve editoriali: il posizionamento minore reputazione e conoscibilità parte dell’individuo. Le testate ideologico e quello territoriale. del marchio, a parte l’affermazione esclusivamente online, quindi, di- Mentre il primo è spesso appan- locale di alcune testate online. pendono maggiormente dal ruolo naggio dei quotidiani cartacei e Ciò rende attualmente impratica- di gatekeeping delle piattaforme dei relativi siti web, le testate on- bile il finanziamento delle notizie, online (Google e Facebook in par- line si caratterizzano soprattutto specie di attualità, attraverso mo- ticolare) e dei relativi algoritmi in termini geografici. Oltre la metà delli a pagamento. La forza del (Figura 3.3.9). di esse (51%) presenta, infatti, un marchio degli editori tradizionali L’importanza che rivestono le piat- profilo locale, offrendo una ri- si trasferisce sul web, mentre scen- taforme per arrivare a raggiungere sposta alla domanda di informa- de drasticamente per le testate la propria audience, anche in virtù zione di prossimità e consentendo esclusivamente online. del tipo di navigazione che av- un riscontro all’esigenza di fare Peraltro, l’ascesa di Internet come viene attraverso di esse, rende, parte di una comunità, ponendosi fonte di informazione risente an- anche per ovvie ragioni storiche, sempre più spesso come punto di che delle specificità dell’offerta le testate online e i loro marchi riferimento per il cittadino, assol- informativa online, che si con- meno riconoscibili e popolari vendo sovente allo stesso ruolo traddistingue per abbondanza e presso il pubblico, rendendo, svolto finora dal quotidiano car- personalizzazione di contenuti, come detto, il cittadino sempre taceo locale, ma con il maggiore rinvenibili in siti/applicazioni sia meno consapevole della fonte in- coinvolgimento permesso dai so- di editori tradizionali ed esclusi- formativa da cui provengono le cial network. L’analisi evidenzia vamente online, sia di aggregatori notizie a cui accede. Si rileva, come il bacino territoriale di rife- di notizie e social media. quindi, che, se nel breve periodo rimento per le testate online sia D’altra parte, in un contesto ca- l’utilizzo di motori di ricerca e più spesso quello provinciale ratterizzato dallo “spacchettamen- social network porta agli editori (34%), rispetto ad ambiti più ri- to” del prodotto informativo e da traffico e audience, nel più lungo stretti (comunale, 3%) o più al- una fruizione frammentata dei periodo rischia tuttavia di rallen- largati (regionale, 14%). contenuti (articoli, commenti, vi- tare il processo di affermazione

Figura 3.3.9 ­ Flussi di traffico in entrata per i principali siti di editori (% utenti desktop) Fonte: AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018

– 111 – Relazione Annuale 2018 dei nuovi marchi editoriali, dato In un momento di fallimenti (nuovi te della potenziale moltitudine di che gli utenti che accedono alle e antichi) del sistema dell’infor- contenuti e di fonti informative, notizie tramite gli intermediari mazione, giacché le spinte del esiste il concreto pericolo di una online spesso non le associano mercato non riescono a risolvere carenza di informazione specifi- agli editori quanto piuttosto alle i problemi riscontrati, il ruolo del camente dedicata alle comunità piattaforme stesse, rendendo im- servizio pubblico assume una ri- locali. L’ambito locale, invece, praticabile il finanziamento delle levanza nuova e una diversa con- rappresenta, dal lato della do- notizie, specie di attualità, attra- notazione. manda, un punto di riferimento verso modelli a pagamento. Al riguardo, data l’importanza che sempre più importante per l’indi- L’affermazione di nuovi formati di riveste ancora la televisione, che viduo che, attraverso il senso di news online, quali i video, e la si conferma tuttora il mezzo con appartenenza alla comunità locale, loro distribuzione tramite le piat- la maggiore valenza informativa conserva la propria identità in un taforme, comporta inoltre una certa (v. supra), l’Autorità ha condotto ambiente che diventa sempre più confusione tra le hard news (notizie un approfondimento sul servizio globalizzato. di attualità, politica, cronaca, ecc.) pubblico radiotelevisivo. Partico- Si registra, quindi, un crescente e e le soft news (ad esempio quelle lare attenzione è stata data a quel- strutturale squilibrio tra domanda relative al gossip). La confusione lo di natura locale, dal momento e offerta di informazione locale, delle fonti e dei formati rischia di che l’informazione locale appare un vero e proprio fallimento di confondere i piani informativi, non in una posizione più critica di mercato su cui il servizio pubblico riuscendo spesso il cittadino a di- quella nazionale: da un lato, il appare, in Italia e all’estero, in stinguere la testata online dalla cittadino domanda sempre più una posizione ideale per interve- piattaforma che la veicola. Ciò, in notizie sul proprio contesto geo- nire e cercare di ristabilire condi- momenti di diffusione di notizie grafico; dall’altro lato, l’offerta zioni di efficienza sociale. false o comunque non verificate, non appare seguire tale richiesta, L’azione del servizio pubblico a accresce la sensazione di poca af- stante le crescenti difficoltà degli livello locale deve sostenere il fidabilità dell’intero ecosistema editori a remunerare questo tipo ruolo di garante di un’informa- online (Figura 3.3.10). di attività. Di conseguenza, a fron- zione di prossimità sul territorio,

% popolazione % fruitori della fonte per informarsi

29,3 Fon algoritmiche Motori di ricerca 36,6

Aggregatori di nozie e 25,1 portali 31,9

18,7 Social network 23,6 Fon editoriali

30,4 Si web/app di quodiani 36,4

15,9 Testate esclusivamente online 20,6

Altre fon 14,4 Blog 19,0

Si/blog di par e movimen 13,0 polici 16,2

Figura 3.3.10 ­ Affidabilità delle fonti informative Fonte: AGCOM, “Osservatorio sulle testate online, Rapporto 2018”

– 112 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati su un mercato merceologico di come la testata RAI più legata ai locale, pur producendo anche ru- per sé ampio, in cui è viva la do- territori. briche a diffusione e a vocazione manda di informazione, ma che La programmazione complessiva nazionale. Nel dettaglio, l’offerta al contempo attraversa un impo- di Rai3 risente dunque di un “de- informativa si articola in diverse verimento dal lato dell’offerta. centramento” e, coerentemente edizioni giornaliere di notiziari In Italia in particolare, Rai3 è con il dettato legislativo e con la regionali diffusi sia attraverso i tenuta a pianificare specifiche fi- missione di servizio pubblico in- telegiornali, sia attraverso i giornali nestre di programmazione destinate dividuata dal legislatore, offre an- radio e trasmessi all’interno di fi- alla trasmissione di informazioni che servizi per le minoranze cul- nestre regionali nella program- locali e alla programmazione degli turali e linguistiche. mazione dei canali nazionali Rai3 eventi di rilevanza territoriale. Que- Il TGR è una testata attualmente e Radio1. Inoltre, la testata pro- sto canale, nato il 15 dicembre costituita da 24 redazioni regio- duce alcuni programmi di infor- 1979 a seguito della riforma del nali di cui una bilingue (italo- mazione e intrattenimento a dif- 1975, ha sempre avuto una voca- francese, attiva in Valle d’Aosta) fusione nazionale e regionale. zione editoriale per l’informazione e 3 in lingua minoritaria (sloveno In totale, la testata TGR ha tra- e la cultura, affiancando a tale a Trieste, tedesco e ladino a Bol- smesso, nel 2015, oltre 14.000 connotazione anche una declina- zano), una redazione centrale e ore di contenuti informativi tv e zione locale. Tale connotazione è tre redazioni distaccate (Sassari, radio, parte dei quali dedicati ap- rinvenibile particolarmente nella Udine e Catania). Tutta l’offerta punto alle minoranze linguistiche, trasmissione del notiziario televisivo informativa della testata TGR è e distribuito circa 30.000 contri- locale (ora “TG Regione”/“TGR”), oggi prodotta dalla Direzione Co- buti verso le testate nazionali, dedicato espressamente all’infor- ordinamento Sedi Regionali ed oltre alle ore di programmazione mazione regionale, e nella parziale Estere, per il tramite degli Uffici dedicate alle minoranze. incorporazione, dalla nascita e centrali di Roma, delle Sedi Re- Le redazioni della testata TGR fino alla riforma del 1987, di tale gionali e provinciali e degli Uffici ospitavano, a dicembre 2015, 753 testata nello stesso “TG3”, noti- distaccati, oltre che dai Centri di giornalisti, distribuiti sul territorio ziario quotidiano del canale tele- produzione di Roma, Milano, nazionale secondo quanto ripor- visivo. È proprio la testata TGR Napoli e Torino. tato nella Figura 3.3.11. che, producendo e diffondendo L’offerta della testata, nello spe- Dall’analisi svolta dall’Autorità informazione nazionale e regionale cifico, si compone principalmente emerge con chiarezza come l’in- per la tv, la radio e il web dal di contenuti informativi e di ap- formazione locale di servizio pub- 1979, si caratterizza ancora oggi profondimento dedicati all’ambito blico, rappresentata dalla testata

Figura 3.3.11 ­ TGR: numero di giornalisti per redazione regionale (dicembre 2015, valori assoluti a sinistra e su 100.000 abitanti a destra) Fonte: AGCOM, “L’informazione locale in Italia: il ruolo del servizio pubblico”, 2017 Nota: per il Trentino­ sono stati considerati i giornalisti presenti nelle redazioni delle Provincie autonome di Bolzano e di Trento.

– 113 – Relazione Annuale 2018 giornalistica regionale, abbia un zione fa sì che l’eterogeneità re- un’importanza cruciale per la va- ruolo di primaria importanza nei gionale sia spiegabile in parte an- lutazione dei prodotti informativi, sistemi informativi territoriali. Il che dalla presenza di economie nell’ambito dei quali l’informa- TGR è la prima fonte di informa- di scala. In pratica, come illustrato zione locale assume una rilevanza zione locale in quasi tutte (sedici in Figura 3.3.12, esiste una fron- centrale per la vita democratica su venti) le regioni italiane, rag- tiera di efficienza di questo indi- del nostro Paese. giungendo ovunque valori di catore (rappresentata dalla curva ascolto assai elevati, anche se in di inviluppo in figura) che, a causa La televisione strutturale declino. della presenza di economie di Al pari degli altri mezzi di comu- Proprio l’importanza, a livello in- scala, è necessariamente decre- nicazione, il settore televisivo è formativo, che ha assunto il ser- scente all’aumentare della popo- tuttora caratterizzato da profonde vizio pubblico radiotelevisivo lo- lazione di riferimento. Le redazioni trasformazioni tecnologiche e di cale presuppone forme di accoun- regionali che si situano al di sotto mercato, che hanno favorito l’af- tability dello stesso, che siano in di tale curva sostengono costi per fermazione di nuovi processi pro- grado di valutare efficienza ed ef- contatto più bassi rispetto alla duttivi, modelli di business e di ficacia della società incaricata di frontiera efficiente e presentano, consumo condizionando, pertanto, tale fondamentale servizio alle pertanto, dal punto di vista di le modalità, le caratteristiche comunità locali, oltre che la cor- questo indicatore, un maggiore (quantità e qualità) dei contenuti rettezza, l’indipendenza, l’impar- livello di efficienza. audiovisivi veicolati agli utenti fi- zialità e il pluralismo della propria Questo esercizio rappresenta una nali, influendo altresì sui processi offerta informativa. prima simulazione basata su dati competitivi. Dal lato dell’offerta, Un indicatore di efficienza può parziali e su una metodologia an- dapprima i processi di digitaliz- essere calcolato, per ogni reda- cora sperimentale. In tal senso, zazione delle piattaforme terrestri zione regionale, come il rapporto deve essere considerato soltanto e satellitari, e più recentemente tra il costo sostenuto per finanziare come un primo passo verso l’in- la diffusione delle reti a banda le attività redazionali e i contatti dividuazione di una strumenta- larga e ultra-larga sia fisse sia mo- medi raggiunti dal prodotto in- zione più oggettiva per l’accoun- bili, con il conseguente rafforza- formativo stesso (il TGR). Tuttavia, tability della funzione di servizio mento dei processi di convergenza l’esistenza di costi fissi di produ- pubblico che appare rivestire fra telecomunicazioni e servizi di

400

Molise 350

300

FRONTIERA DI EFFICIENZA 250

200

Valle d'Aosta 150

Costo per contao (valori in Euro) Basilicata Trenno-Alto Adige 100 Abruzzo Umbria Calabria Campania 50 Friuli-Venezia Giulia Puglia Sicilia Sardegna Marche Lazio Toscana Piemonte Liguria Veneto Lombardia Emilia-Romagna 0 0 2.000.000 4.000.000 6.000.000 8.000.000 10.000.000 12.000.000

Popolazione

Figura 3.3.12 ­ Un’analisi esplorativa sull’efficienza delle redazioni regionali Fonte: AGCOM, “L’informazione locale in Italia: il ruolo del servizio pubblico”, 2017

– 114 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati diffusione di contenuti audiovisivi, di informarsi quotidianamente at- mediante le pagine e gli account hanno favorito l’entrata di nuovi traverso la stessa, la televisione delle diverse piattaforme online importanti competitori nazionali rappresenta la porta privilegiata (fra cui, social network, portali de- e internazionali nell’offerta di ser- di accesso all’informazione. La dicati alla fruizione dei video, vizi televisivi, sia gratuiti sia a frequenza di accesso al mezzo ecc.). Fenomeno più recente è rap- pagamento. Dal lato della do- per finalità informative supera il presentato dalla crescita del nu- manda, si è assistito a un’evolu- 90% se si considera una cadenza mero di operatori che offrono ser- zione dei modelli di consumo dei che tiene conto di un arco tem- vizi e contenuti audiovisivi a pa- contenuti audiovisivi sempre meno porale più ampio (da “meno di gamento di un certo pregio (film, vincolati al palinsesto e caratte- una volta al mese” a “tutti i giorni”, serie tv, eventi sportivi) esclusiva- rizzati da un maggior grado di cfr. Figura 3.3.4). Infine, i dati sul mente su Internet, fruibili in strea- personalizzazione, nonché un’ac- consumo di informazione mostra- ming o in download. Fra questi, si cresciuta disponibilità a pagare a no come quasi la metà della po- ricorda Netflix, con 125 milioni fronte del progressivo ampliamen- polazione italiana (48,2%) ritenga di sottoscrittori a livello mondiale, to dell’offerta dei canali nel tempo i canali televisivi la fonte più ri- di cui diverse migliaia in Italia fruibili, soprattutto a livello di sin- levante da cui reperire notizie, dove è presente fin dall’ottobre golo contenuto, a condizioni eco- collocandoli al primo posto fra i 2015, e Amazon che nei primi nomiche sempre più accessibili. media in termini di importanza a mesi del 2017 ha fatto il proprio Tali evoluzioni non hanno tuttavia scopo informativo102. ingresso nell’offerta di contenuti alterato la rilevanza del mezzo Passando all’analisi dell’offerta, audiovisivi a pagamento con il all’interno del sistema dell’infor- si conferma il rilievo della televi- servizio . mazione, che mantiene il proprio sione in termini di ricavi com- Analizzando le dinamiche e gli primato, sia in termini di nume- plessivi, che rappresentano oltre assetti di mercato, nelle stime del rosità di telespettatori che vi ac- il 47% del valore economico del 2017 si riscontra (Figura 3.3.13) cedono in generale e per finalità SIC (cfr. delibera n. 505/17/CONS; una contrazione dei ricavi com- informative, sia sotto il profilo v. paragrafo 2.2). Anche analiz- plessivi del settore televisivo ri- delle risorse economiche. zando le fonti di finanziamento spetto all’anno precedente (-2%). Più nel dettaglio, sotto il profilo del sistema dell’informazione si La principale fonte di finanzia- della domanda, la televisione con- riscontra la capacità della televi- mento è rappresentata dai proventi ferma la propria valenza comu- sione di attrarre le quote più alte derivanti dalla vendita di inserzioni nicativa, collocandosi al primo con riferimento alle diverse cate- pubblicitarie, il cui peso sul totale posto in termini di accesso (con gorie di risorse economiche (pub- delle risorse televisive è in lieve una reach superiore a quella ot- blicità, fondi pubblici, vendita di crescita e pari al 41%, senza, tut- tenuta da Internet e dai quotidiani) prodotti e servizi). tavia, aver recuperato i livelli (as- (Figura 3.3.3). Inoltre, essa rap- Con oltre 500 soggetti esercenti la soluti e relativi) del 2012. Le ri- presenta il mezzo al quale gli ita- diffusione dei contenuti audiovisivi sorse economiche riconducibili liani sono esposti per un tempo presso il pubblico in ambito na- alla vendita di offerte televisive a maggiore (registrando un consumo zionale e locale (numero ampio pagamento – considerando sia medio giornaliero di 245 minuti) anche se inferiore a coloro che quelle fruibili su rete digitale ter- e in modo regolare durante l’arco sono presenti negli altri mezzi di restre e satellitare (pay tv, pay della giornata, con la presenza di comunicazione), il comparto è ca- per view, (VoD), picchi in corrispondenza di alcune ratterizzato dalla presenza di pochi near video on demand (nVoD)), fasce orarie, presentando, altresì, grandi operatori in termini occu- sia quelle disponibili attraverso una curva di esposizione al mezzo pazionali, di fatturato e di investi- Internet, cioè abbonamento (sub- superiore a quelle di Internet e menti che propongono in preva- scription video on demand-SVoD), della radio durante quasi tutte le lenza un’offerta classica affiancata vendita (Electronic-Sell Through o fasce orarie del giorno medio (cfr. da contenuti veicolati online diffusi EST), noleggio (Transactional Video Figura 3.3.24). Oltre a essere il attraverso siti web e applicazioni on demand o TVoD) – mantengo- mezzo più diffuso in Italia, con il riconducibili ai canali e programmi no anche per il 2017 il trend po- 68,8% di soggetti che dichiarano presenti nelle altre reti, ovvero sitivo registrato a partire dal 2012,

––––––––– 102 AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018, p. 22.

– 115 – Relazione Annuale 2018

tore televisivo a livello nazionale con i primi tre operatori che de- 8.388 8.321 tengono circa il 90% delle risorse 8.024 8.144 MLN € 7.844 7.830 complessive e quote non dissimili % % % % % % fra di loro ma particolarmente di- stanti dai restanti soggetti (Figura 21,2 22,1 20,4 20,8 22,6 21,6 3.3.14). Più specificatamente, al primo posto si colloca 21st Cen- 35,6 37,2 38,5 37,7 36,6 37,5 tury Fox/, gruppo attivo nella televisione a pagamento e in quella gratuita con una quota 43,2 40,7 41,1 41,5 40,7 40,9 del 33% (in crescita di 1 p.p. ri- spetto al periodo precedente). Se- 2012 2013 2014 2015 2016 2017 gue il gruppo RAI, concessionaria Pubblicità Offerte a pagamento Fondi pubblici del servizio pubblico televisivo, Figura 3.3.13 ­ Ripartizione dei ricavi complessivi della televisione per tipologia che opera esclusivamente nella tv in chiaro e mantiene il secondo posto rappresentando oltre il 28% delle risorse complessive, nono- sia in valore assoluto, sia sul totale rappresentare una rilevante fonte stante la contrazione dei valori delle risorse (37,5% nel 2017). di introiti del settore (oltre il 21,6% assoluti che si riflette anche sulla Infine, per i fondi pubblici (com- dei ricavi complessivi), si riscontra relativa quota (-1,5 p.p. rispetto prensivi del canone per il servizio una riduzione di 1 p.p. della re- al 2016). Al terzo posto, con un pubblico televisivo, delle conven- lativa quota. peso pari al 28% (sostanzialmente zioni con soggetti pubblici e delle Le stime per il 2017 confermano, invariato rispetto all’anno prece- provvidenze pubbliche erogate inoltre, gli assetti che tradizional- dente), si colloca il gruppo Finin- alle emittenti), che continuano a mente hanno caratterizzato il set- vest/ attivo attraverso l’of-

TELEVISIONE

33,0

28,3 28,1

6,5

2,7 1,5

21st Century Fox/ Rai Fininvest/Mediaset Discovery Cairo Communicaon Altri Sky Italia

1,0 0,3 0,1 0,1 Differenza vs. 2016 (pun percentuali)

-1,5

Figura 3.3.14 ­ Incidenza dei ricavi per operatore (2017, %)

– 116 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati ferta di canali televisivi, sia in piuttosto costante nel periodo os- rappresentata dalla sottoscrizione chiaro, sia a pagamento. servato, attestandosi nel 2017 sui di abbonamenti, nonché dall’ac- Analizzando separatamente il mer- 3,4 miliardi di euro, pari al 42% quisto e/o noleggio di contenuti cato dei servizi audiovisivi in chia- dei ricavi totali a fronte, tuttavia, audiovisivi su richiesta dell’utente ro da quello dei servizi audiovisivi di una dinamica in crescita del (90% delle risorse del mercato) a pagamento, la cui distinzione corrispondente indice dei prezzi (Figura 3.3.19). sotto il profilo merceologico, an- (Figure 3.3.15 e 3.3.16). Nell’ambito della tv in chiaro (Fi- che tenuto conto dei mutamenti L’esame della composizione delle gura 3.3.17), si opera una distin- e delle innovazioni tecnologiche fonti di finanziamento a sostegno zione tra l’attività televisiva di ca- e di mercato intervenute, risulta delle due tipologie di attività te- rattere commerciale, che gli ope- essere stata recentemente confer- levisive permette di apprezzare ratori finanziano attraverso i ricavi mata dall’Autorità103, si osserva le differenze che caratterizzano i della raccolta pubblicitaria, e l’at- come il primo ambito rappresenti, rispettivi modelli di business. Se tività televisiva finanziata da fondi in modo costante nel periodo os- per la tv in chiaro la risorsa eco- pubblici, ossia mediante risorse servato, la quota più ampia delle nomica principale è rappresentata economiche non contendibili. risorse economiche complessive dalla vendita di inserzioni pub- RAI, concessionaria del servizio (circa il 58%) raggiungendo circa blicitarie (63%) e, in seconda bat- pubblico, oltre a fornire ai cittadini 4,8 miliardi di euro, in diminu- tuta (37%), dalla riscossione di il servizio pubblico televisivo fi- zione rispetto al 2016 (-3,5%). In fondi pubblici (Figura 3.3.17), per nanziato attraverso il canone dal lieve contrazione anche la pay tv la tv a pagamento la componente quale deriva oltre il 70% dei (-0,2%) che presenta un trend di ricavo largamente prevalente è propri ricavi, svolge anche attività

Tv in chiaro 59,5 % 40,5 Tv a pagamento

Tv in chiaro % 58,5 41,5 Tv a pagamento 5.619 TV IN 5.513 CHIARO

4.993 4.933 4.700 4.762 4.536 4.468

TV A PAGAMENTO 3.491 3.406 3.395 3.375 3.387 3.382 3.324 3.294

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Figura 3.3.15 ­ Ripartizione dei ricavi complessivi fra televisione in chiaro e televisione a pagamento (milioni di €)

––––––––– 103 Cfr. delibera n. 41/17/CONS recante “Individuazione dei mercati rilevanti nel settore dei servizi di media audiovisivi, ai sensi dell’articolo 43, comma 2, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177. (Fase 1)”.

– 117 – Relazione Annuale 2018 televisiva di natura commerciale Passando all’analisi degli assetti chiaro per il 2017, corrispondente e rappresenta, in questo senso, del settore, sia per la tv in chiaro a 3.530, pur risultando in dimi- un caso peculiare. sia per quella a pagamento si evi- nuzione rimane superiore alla so- Nel 2017 si osserva una contra- denziano degli equilibri piuttosto glia critica dei 2.500 punti (Figura zione del valore di quanto corri- concentrati. In particolare, i primi 3.3.18). sposto dai cittadini per la deten- due operatori della tv in chiaro, Dall’analisi delle quote di ricavi zione degli apparecchi televisivi RAI e Fininvest/Mediaset, deten- della tv a pagamento riportate (1,6 miliardi di euro, -6,8% sul gono congiuntamente l’82% dei nella Figura 3.3.20 emerge la ri- 2016). L’evoluzione di tale posta ricavi complessivi, con quote ri- levanza dei primi due operatori di ricavo di RAI risulta in linea spettivamente pari al 48% (in con- con quote particolarmente elevate, con le recenti modifiche interve- trazione) e 34% (in aumento). seguiti da altri soggetti con posi- nute sia nelle modalità di riscos- Con un distacco ancora di rilievo zioni decisamente meno rilevanti. sione del canone, sia nell’importo rispetto ai primi due, seguono Di- Nel dettaglio, il gruppo 21st Cen- unitario che è stato oggetto di una scovery (che offre gratuitamente i tury Fox/Sky Italia, attivo sulla revisione al ribasso anche nel canali Real Time, Dmax, Focus, piattaforma satellitare e online, 2017 (pari al -10%, Figura 3.3.16). Giallo, Deejay Tv - Nove) con mantiene stabilmente la leadership, Già a partire dal 2016 è stato pre- una quota del 4,4%, Cairo Com- con una quota pari nel 2017 al visto l’inserimento dell’importo munication (editore di e La7d), 77%. Segue il gruppo Fininvest/Me- del canone all’interno della bolletta il cui peso sui ricavi totali è pari diaset, presente nel comparto della elettrica; ciò ha favorito la ridu- al 2,4%, e, infine, 21st Century tv a pagamento con la società zione del fenomeno dell’evasione Fox/Sky Italia (che diffonde sul Mediaset Premium S.p.A. (che contributiva. Il recupero di con- digitale terrestre Cielo, Sky Tg24 offre servizi di pay tv sul digitale tributi da canone altrimenti non e TV8) con l’1,7%. Il restante terrestre e sul web) e attraverso riscossi derivanti dal nuovo sistema 9,1% delle risorse economiche è R.T.I. S.r.l. (presente nell’offerta di ha evidentemente solo in parte distribuito tra un numero elevato servizi di SVoD sul web) diffon- compensato i minori introiti deri- di piccoli operatori che diffondono dendo i propri contenuti pay su vanti dalla riduzione del valore i propri canali in chiaro in ambito piattaforma digitale terrestre e IP, unitario del canone che è stato nazionale e locale. Il valore sti- che detiene una quota di mercato fissato a 90 euro annui. mato dell’indice HHI della tv in molto inferiore rispetto a quella

Pay Tv

121

109 Indice generale

Canone

83

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Figura 3.3.16 ­ Indice dei prezzi del settore televisivo Fonte: Istat

– 118 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

TOTALE

TV IN 4.993 4.933 CHIARO 4.700 4.762 % 4.468 4.536 36,9

63,1

3.227 3.053 3.003 2.926 2.868 2.906 Pubblicità Fondi pubblici

26,1 1.797 1.647 1.643 1.675 1.495 1.541

97,7

73,9

119 131 105 89 83 83 2,3 2012 2013 2014 2015 2016 2017 CONCESSIONARIA ALTRE EMITTENTI SERVIZIO PUBBLICO Totale Pubblicità Canone Convenzioni e provvidenze

Figura 3.3.17 ­ Ricavi della tv in chiaro (milioni di €)

Nota: la quota parte di canone imputabile all’attività televisiva è stata calcolata applicando al valore totale del canone radiotelevisivo una percentuale pari alla quota di costi diretti attribuiti a tale attività sul totale dei costi diretti del servizio pubblico (c.d. aggregato A della contabilità separata di RAI).

del primo operatore e pari a circa mentre l’accordo con Netflix ri- entrambi gli ambiti della tv in il 20% (in contrazione di 0,8 punti guarda la creazione di un pac- chiaro e della tv a pagamento, ap- percentuali nel 2017). La restante chetto di intrattenimento specifico pare evidente come la contrazione parte del settore è rappresentata che raggrupperà le offerte di en- delle audience registrate dai primi da operatori attivi nella diffusione trambi gli operatori diffuse attra- due operatori che propongono di contenuti audiovisivi veicolati verso il web104, la partnership con un’offerta tipicamente generalista soltanto online, fra cui si annovera Mediaset è volta ad accrescere la sia stata assorbita dagli altri soggetti Chili, Netflix e Amazon (che ha copertura multipiattaforma di en- la cui proposta editoriale risulta fatto il suo ingresso nel contesto trambi gli operatori105. Appare per- essere principalmente tematica o nazionale già a partire dai primi tanto chiaro che, in un contesto semi-generalista. In ogni caso la mesi del 2017). Nel corso dei nazionale contraddistinto da elevati RAI, con oltre 4 milioni di tele- primi mesi del 2018 sono state livelli di concentrazione industria- spettatori, rappresenta il primo ope- annunciate da parte di Sky – primo le, come segnalato dalla stima ratore, mentre Mediaset (i cui canali operatore in termini di ricavi nel dell’indice HHI per il 2017 che sono seguiti nel giorno medio da comparto della tv a pagamento – supera i 6.300 punti, la presenza 3,3 milioni di italiani) si colloca in delle partnership commerciali con di intese fra il leader di mercato e seconda posizione, raggiungendo Netflix, avente portata internazio- i suoi principali competitori ne- quote ampiamente superiori a qual- nale, e Mediaset, limitata, invece, cessita di attento monitoraggio. siasi altro operatore del settore al territorio nazionale. Entrambi Passando all’esame dell’evoluzione (congiuntamente la quota degli gli accordi sono finalizzati ad ac- degli ascolti complessivi del settore ascolti complessivi dei due gruppi crescere l’offerta di Sky; tuttavia, televisivo, considerando pertanto è ancora superiore ai due terzi).

––––––––– 104 L’accordo prevede l’accesso diretto a una app di Netflix integrata in Sky Q, nonché la possibilità per i clienti di Netflix di migrare il proprio account nel nuovo pacchetto di Sky TV. 105 Nel dettaglio, alcuni canali di Mediaset Premium saranno disponibili attraverso l’offerta a pagamento di Sky diffusa sulla piattaforma satellitare, mentre Sky, utilizzando i servizi tecnici e commerciali di Premium, potrà esercitare una propria offerta a pagamento sul digitale terrestre. L’accordo prevede, inoltre, la possibilità per Mediaset di esercitare un’opzione consistente nella cessione all’operatore satellitare dell’intera partecipazione in una Newco nella quale sarà previamente conferito da Premium il ramo d’azienda costituito dalla piattaforma tecnologica di Premium (area “Operation pay”).

– 119 – Relazione Annuale 2018

TV IN HHI: 3.530 CHIARO 48,4

34,0

9,1

4,4 2,4 1,7

Rai Fininvest/Mediaset Discovery Cairo Communicaon 21st Century Fox/ Altri Sky Italia

0,9 0,5 0,3 0,2 Differenza vs. 2016 (pun percentuali)

-1,9

HHI=Indice di concentrazione di Herfindahl-Hirschman Figura 3.3.18 ­ Quote di mercato dei principali operatori della tv in chiaro (2017, %)

TV A 3.395 3.375 3.387 3.382 3.324 3.294 PAGAMENTO % 9,7 Pubblicità

3.023 3.048 3.051 2.990 2.984 2.951 90,2 Offerte a pagamento

394 340 352 342 337 329

2012 2013 2014 2015 2016 2017

Totale Offerte a pagamento Pubblicità

Figura 3.3.19 ­ Ricavi della tv a pagamento (milioni di €)

Per tutti gli altri operatori si regi- trazione rispetto al 2012. Nel det- nel 2017 raggiunge un peso in strano delle performance positive taglio, al terzo posto si colloca il termini di ascolti del 6,7% e una in termini di ascolti nel giorno gruppo 21st Century Fox7/Sky Ita- variazione positiva di quasi 4 p.p. medio, con la sola eccezione di lia (con una quota dell’8,5%, in rispetto al 2012 (Figura 3.3.21). che realizza crescita di oltre 2 p.p. rispetto al Circoscrivendo l’analisi ai conte- una quota del 3,5% in lieve con- 2012), seguito da Discovery che nuti televisivi a carattere informa-

– 120 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

ticolare, il primato del Tg1, che TV A PAGAMENTO HHI: 6.326 raggiunge quote di audience più 77,0 alte degli altri telegiornali e oscilla tra il 22% (nella fascia del giorno) e il 24% (nella fascia serale) regi- strando lievi variazioni rispetto al 2016. Al secondo posto, con una share invariata rispetto al 2016, 19,8 sia con riferimento all’edizione della sera, sia con riguardo al- 3,2 l’edizione del giorno, si colloca Tg5 seguito, nel 2017, da oltre 21st Century Fox/Sky Italia Fininvest/Mediaset Altri 3,8 milioni di ascoltatori. La Tabella 3.3.1 evidenzia, altresì, il ruolo 0,5 0,2 significativo quale fonte di infor- Differenza vs. 2016 (pun percentuali) mazione (locale) svolto dal TGR, che rappresenta l’edizione regio- -0,8 nale del telegiornale diffuso dal HHI=Indice di concentrazione di Herfindahl-Hirschman canale nazionale Rai3, nel 2017 Figura 3.3.20 ­ Quote di mercato dei principali operatori seguito da 2,4 milioni di spettatori della tv a pagamento (2017, %) nell’edizione del giorno (15,3% di share) e da oltre 2 milioni di tivo, e in particolare, all’ascolto di RAI e Mediaset, seguiti dalle telespettatori nella fascia serale televisivo dei principali telegiornali porzioni più ampie di telespettatori (ottenendo una quota di ascolti trasmessi, si conferma la leadership (Tabella 3.3.1). Si riscontra, in par- medi del 12%). Il TG La7 ottiene

Figura 3.3.21 ­ Quote di ascolto annuale nel giorno medio (%) Nota: per l’anno 2017 sono riportati i dati nel giorno medio dell’ultimo mese disponibile (dicembre 2017). Fonte: Auditel

– 121 – Relazione Annuale 2018

Tabella 3.3.1 ­ Audience dei principali Tg

2014 2015 2016 2017

Canale Testata Edizione Ascolto Ascolto Ascolto Ascolto Share (%) medio Share (%) medio Share (%) medio Share (%) medio (.000) (.000) (.000) (.000) RAIUNO TG1 Giorno 23,0 3.972 22,8 3.847 22,2 3.570 22,1 3.471

RAIDUE TG2 Giorno 16,6 2.641 16,7 2.619 16,0 2.360 14,9 2.162

RAITRE TG3 Giorno 10,1 988 10,0 997 9,7 887 9,2 836

RAITRE TGR Giorno 16,8 2.857 15,8 2.620 14,7 2.373 15,3 2.396

RETE 4 TG4 Giorno 6,9 494 6,4 471 5,4 369 5,0 342

CANALE 5 TG5 Giorno 19,2 3.098 19,0 3.018 19,4 2.892 19,4 2.848

ITALIA 1 STUDIO APERTO Giorno 16,0 2.061 14,5 1.841 13,3 1.557 12,6 1.461

LA7 TG LA7 Giorno 3,8 655 3,3 556 3,3 532 3,5 555

RAIUNO TG1 Sera 23,8 5.302 24,7 5.424 24,0 5.061 24,3 5.030

RAIDUE TG2 Sera 8,5 2.025 8,4 1.959 8,1 1.851 7,8 1.773

RAITRE TG3 Sera 10,6 1.781 10,4 1.741 10,1 1.608 10,3 1.624

RAITRE TGR Sera 12,5 2.487 12,3 2.414 11,4 2.135 11,7 2.153

RETE 4 TG4 Sera 4,5 762 4,4 726 3,6 556 3,9 619

CANALE 5 TG5 Sera 19,4 4.351 18,2 4.054 18,5 3.953 18,5 3.871

ITALIA 1 STUDIO APERTO Sera 7,0 962 6,0 843 5,0 692 5,3 710

LA7 TG LA7 Sera 5,7 1.291 5,1 1.119 5,4 1.150 5,1 1.056

Fonte: Auditel ­ Nielsen una share del 3,5% nella fascia Passando all’analisi dei canali in- Italia) che oltre a ottenere il mag- meridiana e del 5,1% nella fascia teramente dedicati all’informazio- gior numero di telespettatori nel serale, esibendo, rispetto al 2016, ne, c.d. all news, la Tabella 3.3.2 giorno medio del mese di dicem- un andamento negativo nella se- evidenzia il primato di Sky TG24 bre 2017 – passati da 36 migliaia conda, positivo nella prima. (trasmesso da 21st Century Fox/Sky nel 2014 a circa 65 migliaia –

Tabella 3.3.2 ­ Audience dei canali all news

2014 2015 2016 2017

Canale Editore Ascolto Ascolto Ascolto Ascolto Share (%) medio Share (%) medio Share (%) medio Share (%) medio (.000) (.000) (.000) (.000) SKY Gruppo Sky 0,34 35,66 0,40 40,98 0,56 55,86 0,59 64,97 TG24 (Sky Italia) RAI RAI 0,57 58,99 0,52 53,87 0,51 51,22 0,53 57,52 NEW 24 Fininvest / TGCOM 24 0,27 28,42 0,31 32,40 0,28 28,40 0,30 32,66 Mediaset (R.T.I.)

Nota: i dati relativi a Sky TG24 per il 2014 e il 2015 si riferiscono alla sola piattaforma satellitare, in quanto gli ascolti del canale, trasmesso anche sulla piattaforma digitale terrestre a partire dal 2015, sono rilevati per entrambe le piattaforme soltanto nel 2016, mentre per l’anno 2017 sono riportati i dati nel giorno medio dell’ultimo mese disponibile (dicembre 2017). Fonte: Auditel

– 122 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati vede crescere in maniera costante mobili e su prodotti di nicchia o radiofonico alcuni soggetti indi- nel periodo osservato anche la confezionati per specifiche esi- pendenti, tra cui emergono cer- propria share (0,59% nel 2017). genze individuali. tamente RTL 102,500 e Radio Di- Al secondo posto si colloca RAI Ai nuovi elementi di innovazione mensione Suono, anch’essi pro- News 24 della RAI con una share tecnologico-produttiva si associa- tagonisti nell’ultimo anno di pro- pari a 0,53% e 57 migliaia di te- no, in linea con le tendenze in- cessi di consolidamento. In parti- lespettatori, seguita da TGCOM ternazionali del mercato dei me- colare, il primo ha rafforzato la 24 (edito dal gruppo Fininvest/Me- dia, nuovi processi di consolida- propria posizione con le emittenti diaset, per mezzo di R.T.I.), con mento e diversificazione indu- Radiofreccia e Radio Zeta, mentre una quota di audience di 0,30% striale realizzati tramite operazioni il secondo sta potenziando la pro- (in crescita rispetto al 2016). di partnership e di concentrazione pria presenza nel settore con ac- sia inter-media sia intra-media. quisizioni di frequenze e parteci- La radio Anche se il mercato radiofonico pazioni, nonché sinergie editoriali Nel corso dell’ultimo anno anche italiano rimane tuttora caratteriz- (come quella con il Gruppo 24 nel settore radiofonico si sono zato da un’elevata frammentazio- ORE, proprietario di Radio24). manifestati con evidenza elementi ne, soprattutto negli ambiti locali Sotto il profilo degli assetti con- di innovazione tecnologica, che e interregionali, con una moltitu- correnziali, il settore radiofonico da un lato hanno consentito mo- dine di emittenti che solo in alcuni si conferma in ogni caso un settore difiche ai processi produttivi e casi riescono a raggiungere quote poco concentrato, come dimostra dall’altro hanno impattato sul- di ascolto significative, l’articola- il valore assoluto dell’indice HHI, l’esperienza del consumatore. Lo zione dell’offerta radiofonica na- che dopo aver superato la quota sviluppo della radiofonia digitale zionale vede affermarsi con sem- di 1.000 punti nel 2016, è sceso in tecnologia DAB+, ancora in iti- pre maggiore forza gruppi edito- a 992 nel 2017, assestandosi sugli nere, si è accompagnato a una riali multimediali di notevoli di- stessi livelli del 2015. diffusione dell’offerta dei principali mensioni, attivi su più mezzi di Anche sotto il profilo economico, operatori radiofonici nazionali e comunicazione, e verticalmente nel 2017, le fonti di finanziamento locali sul web e alla nascita di integrati anche nel versante della della radio mostrano un generale app, grazie alle quali è possibile raccolta pubblicitaria (RAI, Finin- assestamento. Nello specifico, le diversificare e ampliare l’offerta vest/Mediaset e GEDI). In parti- risorse pubblicitarie afferenti al di contenuti musicali e di intrat- colare, Fininvest/Mediaset (a cui settore radiofonico sono lieve- tenimento, seguendo la strada del- fanno riferimento brand come mente aumentate, portando il va- la personalizzazione imposta dai R101, Radio 105, Virgin Radio) lore complessivo dei ricavi pub- nuovi servizi di streaming musicale ha acquisito nell’agosto 2017 la blicitari a 487 milioni di euro, (Spotify, Deezer, Tidal, ecc.). storica emittente pluriregionale mentre le risorse derivanti dal ca- Se inizialmente la distribuzione Radio Subasio e Radio Aut, mentre none mostrano un decremento su nuove piattaforme (compresa la concessionaria pubblicitaria pari al 10% (Figura 3.3.22). la tv digitale terrestre) ha consen- del gruppo (Mediamond) ha do- RAI, concessionaria del servizio tito una più ampia articolazione vuto cedere, dal primo gennaio pubblico radiofonico, conferma dell’offerta (contenuti video as- 2018, la raccolta pubblicitaria di la propria posizione di operatore sociati alle trasmissioni radiofo- Radio Kiss Kiss, dopo aver già principale anche nel 2017, con niche), nell’ultimo anno l’amplia- dovuto rinunciare a quella di Ra- una quota di poco inferiore a un mento delle offerte radiofoniche dio Italia106. Anche il gruppo GEDI quarto del settore, in leggero calo sul web (oramai non più limitate (a cui fanno capo Radio Deejay, rispetto all’anno precedente (Figura alla sola ritrasmissione dei palin- M20 e ) ha avviato 3.3.23). Seguono, entrambi con sesti trasmessi sull’etere) ha com- nuove acquisizioni proprietarie una quota di mercato di circa portato ulteriori mutamenti, asse- nel settore, a partire da una quota l’11%, il gruppo Fininvest/Media- condando le nuove modalità di pari al 10% di Radio Italia. set, in aumento rispetto allo scorso fruizione del pubblico, basate Accanto ai grandi gruppi multi- anno, e GEDI, che si conferma sempre più sull’uso di dispositivi mediali, sono presenti nel settore alla terza posizione. RTL 102,500

––––––––– 106 La cessione delle attività di concessionaria pubblicitaria per Radio Italia e Radio Kiss Kiss alla scadenza dei relativi contratti da parte di Mediamond è stata imposta dall’AGCM contestualmente all’approvazione dell’operazione di concentrazione Radio R.T.I./Finelco, che ha dato vita a Radio Mediaset (cfr. AGCM, C12017 – Reti Televisive Italiane/Gruppo Finelco).

– 123 – Relazione Annuale 2018

operatori nazionali (in particolare il Gruppo 24 ORE) e da una mol- teplicità di emittenti locali attive 634 628 619 630 626 591 lungo tutta la penisola che rac- colgono, nel complesso, circa un terzo delle risorse (in ogni caso la quota degli altri operatori è in 493 460 480 451 482 487 lieve calo rispetto allo scorso anno). Per quanto riguarda l’accesso al mezzo, la radio si conferma il se- 113 condo mezzo più usato dagli ita- 100 96 97 113 101 liani nel giorno medio, ma viene 40 55 45 40 38 38 sempre più avvicinato da Internet, 2012 2013 2014 2015 2016 2017 di cui subisce la spinta innovativa. Convenzioni e provvidenze Canone Pubblicità Totale In particolare, l’esposizione al Figura 3.3.22 ­ Ricavi complessivi della radio per tipologia (milioni di €) mezzo radiofonico durante l’intero Nota: la quota parte di canone imputabile all’attività radiofonica è stata calcolata applicando al valore totale arco della giornata mostra una del canone radiotelevisivo una percentuale pari alla quota di costi diretti attribuiti a tale attività sul totale dei tendenza piuttosto simile a quella costi diretti del servizio pubblico (c.d. aggregato A della contabilità separata di RAI). di Internet (con un leggero de- cremento della radio tra fine mat- e Radio Dimensione Suono, le o meno stabile, presentando quote tinata e inizio pomeriggio), diffe- prime radio nazionali non appar- pari rispettivamente a circa il 9% renziandosi invece dal mezzo te- tenenti a conglomerati multime- e l’8%. La restante parte del mer- levisivo, che raggiunge i suoi pic- diali, mostrano un andamento più cato è rappresentata da alcuni chi intorno agli orari di pranzo e

HHI: 992

34,5

23,6

11,1 10,9 8,9 7,7

3,2

Rai Fininvest/Mediaset GEDI RTL 102,500 RDS Gruppo 24 ORE Altri Hit Radio

2,3

0,9 0,8 0,1 Differenza vs. 2016 (pun percentuali) -0,4 -1,4 -2,3

HHI=Indice di concentrazione di Herfindahl-Hirschman Figura 3.3.23 ­ Quote di mercato dei principali operatori della radio (2017, %) Nota: la quota di Fininvest/Mediaset comprende i ricavi di Radio Subasio e Radio Aut a partire dal 1° agosto 2017. Per il 2016, la quota del gruppo comprendeva i ricavi delle società acquisite a seguito della concentrazione con il Gruppo Finelco a partire dal 1° luglio 2016.

– 124 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

Televisione Radio Internet

Figura 3.3.24 ­ Esposizione a tv, radio e Internet nelle fasce orarie del giorno medio (2017) Fonte: AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018 cena, quando la radio, che invece zione, ecc.) anche il consumo piattaforme di audio e video strea- presenta le maggiori percentuali musicale, che tra gli under 35 ming, pay o gratuite (compreso di ascolto nelle fasce orarie di passa sempre più attraverso le YouTube)107. c.d. drive time, sconta un calo della fruizione (Figura 3.3.24). In tal senso, le peculiarità del consumo dei mezzi di comuni- cazione confermano, da un lato, la relazione di complementarità tra radio e televisione, dall’altro, la tendenza alla fruizione con- giunta di più mezzi (cross-media- lità), come nel caso dell’accesso a radio e Internet, che può avve- nire anche mediante lo stesso di- spositivo. Come evidenziato dalla Figura 3.3.25, già attualmente l’accesso a Internet supera quello della radio tra i Millennials e la Gene- ration X, che uniscono al consumo dei numerosi servizi e applicazioni offerte dal web (intrattenimento, Figura 3.3.25 ­ Accesso ai mezzi di comunicazione condivisione e scambio di infor- nel giorno medio per fasce di età (2017, %) mazioni con altri utenti, informa- Fonte: GfK Italia

––––––––– 107 IFPI, “Connecting with Music. Music Consumer Insight Report”, settembre 2017.

– 125 – Relazione Annuale 2018

Le tendenze attuali del settore dei media e le nuove forme di con- sumo attraverso le piattaforme on- 55% line impongono agli operatori ra- 1.875 diofonici nazionali e locali di in- 43% 1.708 novare la propria offerta, inve- -9% stendo su prodotti di intratteni- mento anche non musicale (ad esempio, di informazione) e su 1.060 943 iniziative speciali ed eventi mu- -11% 776 sicali, che permettano loro di di- 726 -6% 2% stinguersi rispetto all’offerta iper- personalizzata delle piattaforme web. Attraverso la sinergia fra competenze derivanti dai media 39 39 tradizionali e innovativi, la radio Ricavi dall'utente Pubblicità Altri ricavi TOTALE potrà così mantenere il proprio posizionamento nei confronti di 2016 2017 inserzionisti, ascoltatori e altri sta- 108 keholder . Figura 3.3.26 ­ Ricavi: valore, incidenza e variazioni 2017 rispetto al 2016

Quotidiani La stampa quotidiana è il settore COPIE CARTACEE dei media che evidenzia oramai un declino strutturale, destinato VENDUTE probabilmente ad acuirsi ulterior- mente nei prossimi anni. -42% Sotto il profilo economico (Figura DAL 2012 AL 2017 3.3.26), nel 2017 l’Autorità stima un’ulteriore contrazione dei ricavi totali pari al 9%, con una ridu- 1.527 zione maggiore dei ricavi da ven- dita di copie, inclusi i collaterali 1.323 (-11%), rispetto a quella dei pro- 1.196 venti pubblicitari (-6%)109. 1.095 L’arretramento dei ricavi è ovvia- 968 mente determinato dallo strutturale 880 calo (-9%)110 delle copie cartacee vendute (Figura 3.3.27), flessione che non viene compensata dalla vendita di copie digitali delle te- state che anzi decrescono, rispetto al 2016, di un ulteriore 5%. Ri- 2012 2013 2014 2015 2016 2017 spetto al 2016, anche se l’inci- denza della raccolta pubblicitaria Figura 3.3.27 ­ Dinamica delle vendite dei giornali quotidiani cartacei aumenta leggermente, i ricavi dal (milioni di copie)

––––––––– 108 Musonomics, “Paradigm Shift: Why Radio Must Adapt to the rise of digital”, agosto 2017. 109 Si precisa che, per motivi di corretta attribuzione dei ricavi ai relativi mercati di riferimento, la pubblicità è solo quella relativa ai prodotti cartacei; i ricavi pubblicitari dei siti web e della pubblicità online saranno valorizzati e descritti nel paragrafo successivo (infra). I ricavi derivanti dall’utente si riferiscono, invece, ai ricavi da vendita di copie e a quelli derivanti dalla vendita di collaterali di tutte le tipologie. 110 Stima su dati di volume 2017/2016 AGCOM e dati 2017 ADS.

– 126 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

sia assai maggiore di quello di TIRATURE prezzo (positivo). -59% In particolare, l’aumento del prez- DAL 2008 AL 2017 zo di copertina del quotidiano utilizzato dagli editori come stra- 3.594 tegia commerciale per contenere 3.325 la perdita in termini di valore ha, 2.992 2.855 probabilmente, determinato una maggiore perdita, in percentuale, 2.469 delle copie vendute nelle zone 2.131 1.916 geografiche a minor reddito (Sud 1.760 1.622 111 1.487 e Isole) , come illustrato in Figura 3.3.30. Per quanto riguarda gli assetti dei gruppi editoriali nel mercato dei quotidiani, come ampiamente de- scritto nella precedente edizione 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 di questa Relazione, nel luglio Figura 3.3.28 ­ Tirature dei quotidiani 2008­2017 (milioni di copie) 2016 il Gruppo editoriale l’Espres- so e ITEDI, editrice de La Stampa e de Il Secolo XIX, hanno firmato lato dell’utente rimangono la fonte traltare l’aumento del prezzo uni- un accordo avente ad oggetto l’in- di finanziamento prevalente. tario dei quotidiani, ben al di là tegrazione delle due società. Tale La persistenza della crisi è ben dell’andamento generale dei prez- accordo, finalizzato nella seconda rappresentata dal continuo calo, zi (Figura 3.3.29). Tuttavia, l’effetto metà del 2017, ha dato vita al negli ultimi dieci anni, dei livelli netto è stato, come detto, quello Gruppo GEDI che rappresenta, di produzione delle copie stam- di una riduzione strutturale e con- oggi, uno dei principali gruppi pate e utili per la distribuzione tinua dei ricavi da vendite di europei nel settore dell’informa- (Figura 3.3.28). copie, andamento che evidenzia zione quotidiana e digitale. Nel- A questo trend ha fatto da con- come l’effetto quantità (negativo) l’ambito del piano di deconsoli-

1.168 1.120 1.066 1.006 951 859

2012 2013 2014 2015 2016 2017

Ricavi vendita copie Indice prezzo quodiani cartacei Indice generale dei prezzi Figura 3.3.29 ­ Ricavi da vendita di quotidiani cartacei e digitali (milioni di €) e indici dei prezzi

––––––––– 111 Elaborazione AGCOM su dati ADS.

– 127 – Relazione Annuale 2018

Trentino e ha affittato il ramo Isole Sud Nord-ovest Centro Nord-est d’azienda della testata . Il gruppo GEDI, quotato alla Borsa di Milano, è oggi editore de , La Stampa, Il Secolo XIX, 12 testate quotidiane -26,8 locali, il settimanale l’Espresso e -32,4 -32,0 altri periodici. Fanno parte del Gruppo anche tre emittenti ra- -40,8 diofoniche nazionali via etere e -45,6 due via satellite112. GEDI opera, inoltre, nel settore Internet e rac- coglie la pubblicità, tramite la concessionaria Manzoni, per i Figura 3.3.30 ­ Calo percentuale delle vendite di quotidiani 2016 vs. 2012 distribuzione geografica propri mezzi e per editori terzi. Ai fini dell’analisi sulla concen- Fonte: ADS trazione nella stampa quotidiana damento teso a garantire il rispetto ramo d’azienda includente le te- ai sensi dell’art. 3, comma 1, let- delle soglie di tiratura previste state e La Città di Salerno, tera a) della legge n. 67/1987, la dalla normativa vigente, nel corso la partecipazione di maggioranza posizione di maggiore evidenza del 2016 il Gruppo ha ceduto il dell’editrice di Alto Adige e Il rimane pertanto, anche nel 2017,

Tabella 3.3.3 ­ Testate detenute da GEDI e relative quote

Tiratura Gruppo Soggetto Denominazione Testata volumi %

291.743.483 19,62

GEDI Gruppo Editoriale La Repubblica 104.959.034 7,06

La Stampa 77.074.080 5,18

Il Tirreno 19.068.662 1,28

Il Secolo XIX 18.195.981 1,22

Messaggero Veneto 17.159.091 1,15

Il Piccolo 9.608.873 0,65

Il Mattino di Padova 8.776.241 0,59 GEDI 8.328.706 0,56 GEDI NEWS NETWORK 5.417.543 0,36

La Provincia Pavese 5.392.298 0,36

La Nuova di Venezia e Mestre 4.219.827 0,28

Gazzetta di Reggio 4.127.263 0,28

Nuova 3.801.543 0,26

La Nuova Ferrara 3.296.691 0,22

Corriere delle Alpi 2.317.650 0,16

––––––––– 112 Dati forniti nell’ambito dell’Informativa Economica di Sistema per l’esercizio 2016.

– 128 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati quella relativa al neo gruppo edi- TIRATURE toriale GEDI. Come illustrato nella Tabella 3.3.3, l’insieme delle te- 36,4 state gestite dal Gruppo GEDI ag- grega una quota, riferibile al 2017, pari al 19,62% di tutte le copie stampate a livello nazionale e 19,6 16,3 utili per la distribuzione, al di sotto quindi dei limiti (pari al 9,0 8,1 7,4 20%) previsti dalla citata legge. 3,1 Nella Figura 3.3.31 sono riportati i principali gruppi editoriali con le relative quote di mercato in GEDI Cairo/RCS Caltagirone Gruppo Amodei Monrif II Sole 24 Ore Altri volume (copie stampate): nel ran- king Monrif si posiziona dopo 0,3 0,4 0,4 0,1 Differenza vs. 2016 Caltagirone e Gruppo Amodei no- (pun percentuali) -0,1 nostante, in valore, risulti il terzo -0,3 operatore. -0,9 Sotto il profilo economico, l’or- dinamento dei maggiori operatori Figura 3.3.31 ­ Quote di mercato in volume ­ tirature 2017 (%) in termini di ricavi evidenzia infatti alcune differenze rispetto all’eser- cizio precedente (Figura 3.3.32). RICAVI Il primo operatore, in termini di HHI: 1.037 valore, è il neo gruppo GEDI, se- 34,4 guito a distanza di tre punti per- centuali da RCS-Cairo, mentre gli operatori successivi si attestano 21,9 tra il 4% e l’8%. Il processo di 19,1 concentrazione ha determinato un aumento dell’indice HHI (a 7,5 7,2 1.037 punti) che, comunque, non 5,6 4,2 supera la soglia che caratterizza un mercato “moderatamente con- GEDI Cairo/RCS Monrif Caltagirone Il Sole 24 Ore Gruppo Amodei Altri centrato” (pari a 1.500 punti), Editore data la natura del settore che vede la presenza affermata di operatori 1,5 0,3 0,4 0,2 di medio-piccole dimensioni che Differenza vs. 2016 (pun percentuali) mostrano, peraltro, nel 2017 de- -0,2 crementi delle relative quote. -2,1 In generale, i dati analizzati rap- presentano la profonda e radicale HHI=Indice di concentrazione di Herfindahl-Hirschman trasformazione del settore edito- Figura 3.3.32 ­ Quote di mercato in valore (2017, %) riale, la cui crisi è stata inevita- bilmente generata dalla digitaliz- zazione dei processi di diffusione e decisiva, ovvero il rapporto con informative, ha accresciuto un dell’informazione, riscontrabile in le piattaforme online, che condi- modello di consumo superficiale ogni sua componente: dalla ela- zionano e regolano oggi l’ecosi- e disattento dell’informazione, borazione delle notizie alla vei- stema sociale ed economico co- che non si coniuga con le carat- colazione dei contenuti, dall’in- struito all’interno di Internet. teristiche peculiari del quotidiano. termediazione della vendita di La cross-medialità nell’uso dei Va detto, però, che se da un lato spazi pubblicitari alla diffusione mezzi di comunicazione, pur de- i quotidiani stanno accumulando dei contenuti ai lettori e agli ab- terminando l’aumento dell’accesso un deciso ritardo rispetto a tv e bonati, sino alla questione centrale complessivo dei cittadini alle fonti Internet in termini di penetrazione

– 129 – Relazione Annuale 2018 presso la popolazione, dall’altro In ambito digitale la strategia edi- nerazione delle imprese edito- il loro consumo effettivo di infor- toriale è apparsa in questi anni riali. mazione è prossimo al 100%. In incerta quando, a detta di molti Il tema dell’identità della testata altre parole, i quotidiani vengono studiosi del settore, sarebbe ne- legata al target di riferimento vale letti da una nicchia di popolazione cessario ripensare completamente anche per quelle testate che non sempre più ristretta (il 17% lo fa il prodotto. A conferma di questa hanno un corrispettivo cartaceo tutti i giorni) e matura, che però tesi, come sopra esposto, que- e il cui modello di business è destina particolare attenzione a st’anno sono diminuite anche le rappresentato, quasi esclusiva- questa attività, come illustrato nel- vendite di copie digitali delle te- mente, dalla pubblicità, come si la Figura 3.3.33. state quotidiane. dirà più approfonditamente nel Ancora oggi i quotidiani rappre- La stampa quotidiana digitale do- paragrafo successivo (infra). sentano l’unico mezzo di comu- vrebbe recuperare, rispetto all’in- Con riferimento a questa tipologia nicazione che, al netto delle in- contenibile fluire di news e im- di testate, come anticipato, l’Au- serzioni pubblicitarie, offre con- magini offerte dal web, la centra- torità ha effettuato uno specifico tenuti interamente dedicati all’in- lità dell’informazione e porsi con monitoraggio delle testate esclu- formazione (generalista o specia- maggiore enfasi come luogo e sivamente online al fine di esa- lizzata). Più in generale, i quoti- momento di riflessione e appro- minare il panorama attuale del- diani si contraddistinguono per fondimento obiettivo con un ruolo l’informazione e la sua evoluzione. una connaturata attitudine a sod- e una funzione legate alla forma- Sotto il profilo economico, il fat- disfare pienamente l’esigenza di zione del pensiero e al pluralismo turato degli editori esclusivamente informazione attiva del pubblico. informativo. online, anche di quelli di più Il quotidiano è un sistema artico- Le metriche sul comportamento grandi dimensioni, è limitato e lato di prodotti e di servizi al let- dei lettori, che costituiscono il ben al di sotto dei numeri che tore, tenuti insieme dall’identità vero valore aggiunto dell’era di- espongono gli editori sui mezzi propria di ciascuna testata, tra- gitale, possono infatti rappresen- tradizionali. L’offerta informativa sversalmente integrata tra copia tare lo strumento in grado di ge- delle testate online presenta già cartacea e versione digitale (digital nerare, attraverso il rafforzamento un significativo grado di differen- edition e testata online). dell’identità del brand editoriale ziazione, sia di tipo orizzontale In Italia, il quotidiano nella sua di riferimento, un circolo virtuoso (nella tipologia di contenuti offerti), forma più strutturata ha stentato per la produzione di contenuti sia di natura verticale (nella qualità a trovare una collocazione diversa editoriali di qualità e, di conse- dell’offerta informativa). da quella tradizionale cartacea. guenza, per una maggiore remu- Si riconoscono editori titolari di

100

NEWS NEWS NEWS NEWS i

Quodiani Televisione Internet Radio Figura 3.3.33 ­ Stima del consumo effettivo di informazione tra i fruitori dei mezzi (2017, % utenti del mezzo) Fonte: AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018

– 130 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati un’unica testata, sia generalisti, garanzie efficace in grado di im- Sotteso al modello di business rivolti a un ampio target di utenti pedire ex ante il realizzarsi di pos- prevalentemente utilizzato dalle finali e che si finanziano preva- sibili concentrazioni monopolisti- piattaforme online sia verticali, lentemente con la raccolta pub- che od oligopolistiche anche de- sia orizzontali, vi è infatti una blicitaria, sia specializzati, che rivanti da meccanismi indiretti di transazione implicita, in base alla spesso si rivolgono a un pubblico intermediazione pubblicitaria, e quale l’utente cede informazioni di professionisti, la cui fonte di di stimolare la nascita e, soprat- e dati personali – generati dagli finanziamento prevalente e ̀la ven- tutto, il successivo consolidamento utenti nel corso della navigazione dita agli utenti di servizi e prodotti. di nuove realtà informative. o rilasciati dagli stessi attraverso i Oltre a questi, operano anche profili e le sottoscrizioni – a fronte network che includono più testate, Internet (pubblicità online) di un servizio gratuito o a prezzi di informazione di territorio, in- Il settore della pubblicità online, contenuti, assicurando altresì ele- formazione locale, ovvero di in- oggetto di monitoraggio da parte vati livelli di personalizzazione formazione specializzata su uno dell’Autorità da alcuni anni, sta dell’esperienza dell’utente con stesso argomento. assumendo sempre maggiore im- l’intento di massimizzazione dei Le testate online italiane si trovano, portanza non solo in termini di propri profitti. Un primo evidente pertanto, in una fase evolutiva volumi – il peso di tale area eco- impiego commerciale di questa particolare, laddove alla loro cre- nomica nell’ambito del SIC è pro- enorme mole di dati personali scente importanza dal lato della gressivamente cresciuto e ha rag- degli utenti da parte delle piatta- domanda non fa (ancora) da con- giunto l’11% nell’ultima valoriz- forme online è stato nel settore traltare una crescita economica zazione riferita all’anno 2016 (in della pubblicità online, dove sia altrettanto rilevante. Ciò ha ovvie aumento di oltre 1 p.p. rispetto la tecnologia propria di Internet, implicazioni dal punto di vista al 2015) – ma anche tenuto conto sia il crescente impiego di piatta- del pluralismo delle fonti infor- della valenza del mezzo nell’eco- forme automatiche di intermedia- mative, nonché da quello, corre- sistema informativo nazionale e zione pubblicitaria che si avval- lato, di valutazione delle politiche il progressivo spostamento verso gono di complessi algoritmi di a sostegno del sistema dell’infor- diete mediali caratterizzate dal data analytics, consentono una mazione in Italia. consumo flessibile tipico dei me- sofisticata profilazione degli utenti, Sotto quest’ultimo profilo va os- dia digitali (cfr. Figura 3.3.5). In- e quindi la diffusione, spesso in servato come, con riferimento alla ternet rappresenta, infatti, il se- tempo reale, di messaggi perso- produzione dell’informazione di- condo mezzo più utilizzato dalla nalizzati al consumatore finale. gitale quotidiana, l’attività legislativa popolazione per finalità informa- Se da un lato, lo sfruttamento di riferibile alle nuove forme di offerta tive con il 41,8% che vi accede tale leva strategica – i Big data – è stata in questi anni molto fram- tutti i giorni a tale scopo (cfr. ha consentito ai grandi player in- mentaria, non in grado di fornire, Figura 3.3.3), cui deve aggiungersi ternazionali che gestiscono le neppure attraverso una ricomposi- il 28,4% che lo utilizza, invece, principali piattaforme online oriz- zione sistematica delle norme, una meno spesso. zontali di search e di social net- disciplina organica del sistema edi- Negli ultimi tempi, l’attenzione work di acquisire posizioni di lea- toriale post digitale. Appare quindi del dibattito scientifico, politico dership nel settore della pubblicità sempre più urgente la necessità di e regolamentare si è spostata sul online, dall’altro lato, si osserva una riforma complessiva della di- ruolo dei Big data (v. anche para- come gli stessi operatori stiano sciplina del settore editoriale, il grafo 1.3), sia sulle modalità con assumendo una crescente rilevan- cui ultimo intervento organico risale le quali vengono acquisiti in modo za nel panorama informativo te- al 1987 (legge 25 febbraio 1987, sempre più pervasivo e più o nuto conto che la distribuzione n. 67), lontano quindi dagli attuali meno consapevole per l’utente, delle notizie su fatti di attualità processi di formazione e distribu- sia sugli impieghi commerciali nazionali, internazionali e locali zione dell’informazione. degli stessi da parte di un numero passa sempre di più attraverso i La riforma dovrebbe farsi carico, crescente di settori che vanno motori di ricerca e le piattaforme in primo luogo, di regolare la dalla finanza, alle assicurazioni, sociali. complessità ed eterogeneità delle al commercio elettronico, alla D’altro canto, la pubblicità online modalità di diffusione dell’infor- medicina, all’intrattenimento, fino rappresenta la fonte di finanzia- mazione quotidiana in un unico ad arrivare ai servizi web, com- mento prioritaria (in alcuni casi ecosistema (cartaceo e digitale) al presi quelli che veicolano conte- esclusiva) dei servizi che offrono fine di apprestare un sistema di nuti di natura informativa. informazione online e, pertanto,

– 131 – Relazione Annuale 2018 le condizioni di mercato che in- servizi web orizzontali (search, dustriale messo in atto già da tem- sistono in tale versante, come social network, portali) che si col- po, e ulteriormente perpetrato negli ambiti collegati, influiscono locano nelle prime posizioni nel nell’ultimo biennio, da parte al- sulla quantità e sulla qualità dei ranking mondiale per utenti unici. cuni importanti gestori di piatta- contenuti di natura informativa Complessivamente, nel 2017 le forme di intermediazione pubbli- diffusi attraverso il mezzo e, quin- risorse pubblicitarie a livello glo- citaria online, fra cui Microsoft di, sullo stato del pluralismo in- bale sono state pari a 205 miliardi (che nel dicembre 2016 ha perfe- formativo. In tale prospettiva, la di euro, con un incremento del zionato l’operazione di acquisto concentrazione delle risorse pub- 18% rispetto all’anno precedente. di LinkedIn) e Oath (costituita dal blicitarie in ambito internazionale La Figura 3.3.34 mostra la posi- gruppo Verizon Communication e nazionale in capo ai medesimi zione di rilevo detenuta da Goo- nel corso del 2017 per la gestione soggetti che gestiscono le fonti di gle, con una quota pari al 32% dei portali AOL e Yahoo!, que- informazione – algoritmiche – con (corrispondente a 62,2 miliardi st’ultimo acquisito a giugno 2017). un ruolo crescente nel panorama di euro). Al secondo posto (con il La classifica non subisce variazioni mediatico disponibile online, as- 17%) si colloca Facebook, che se si considerano gli introiti netti sume ulteriore rilievo in un’ottica realizza ricavi pubblicitari com- di pubblicità realizzati attraverso di salvaguardia del principio plu- plessivi pari a 35 miliardi di euro device mobili, con Google leader ralistico. (con un incremento del 45% ri- del settore (con una quota del Passando all’esame degli assetti spetto al periodo precedente). Con 35%) seguito da Facebook (con il del settore della pubblicità online la sola eccezione di Baidu che 24%) e Alibaba (con il 12%) con a livello mondiale, si conferma subisce una lieve contrazione quote in crescita. In generale, la la presenza stabile nelle prime della propria quota, nonostante struttura di mercato appare quella posizioni della graduatoria, cal- la crescita in volume dei ricavi di molti ambiti di Internet, ossia colata sui ricavi netti derivanti realizzati (+13%), per tutti gli altri caratterizzata da pochi grandi dalla raccolta di pubblicità, di operatori si osservano degli in- operatori e una coda lunga di mi- soggetti verticalmente integrati in crementi del proprio peso sulle lioni di piccoli e piccolissimi sog- tutti (o quasi) i livelli della filiera risorse pubblicitarie totali. L’an- getti. produttiva di Internet e, in parti- damento trova spiegazione nel Con riferimento al mercato na- colare, presenti nell’offerta dei processo di consolidamento in- zionale, la Figura 3.3.35 evidenzia

TOTALE MOBILE

34,7 31,7 32,3 29,1

24,4

17,2

11,8

7,8

4,0 2,6 2,4 2,0

Google Facebook Alibaba Baidu Microso Tencent Oath Altri Google Facebook Alibaba Altri

3,2 3,2 1,6 1,3 1,5 0,4 0,5 Differenza vs. 2016 (pun percentuali) -0,9 -0,2 -0,7 -4,0 -5,9

Figura 3.3.34 ­ Principali operatori attivi nella raccolta pubblicitaria online nel mondo (%) Fonte: eMarketer, settembre 2016 e marzo 2017

– 132 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati

2.203

1.953

1.624 1.660 1.503 1.483

1.208

1.046

891 920 817 784 995 908

733 740 686 699

2012 2013 2014 2015 2016 2017

Display e video Altre pologie Totale

Figura 3.3.35 ­ Ricavi derivanti dalla raccolta pubblicitaria online in Italia (milioni di €)

un andamento crescente dei ricavi hanno visto assottigliarsi la propria mondiale. Segue Facebook che da pubblicità online che tengono incidenza sul totale dei ricavi. registra un deciso incremento dei conto delle risorse pubblicitarie Analizzando l’evoluzione dei ri- ricavi previsionali per il 2017 e, realizzate anche dagli editori tra- cavi si osserva che, oltre ad aver quindi, una variazione positiva dizionali del settore televisivo, ra- recuperato le perdite conseguite del proprio peso sul totale dei ri- diofonico ed editoriale, confer- nel biennio 2012-2013 attestan- cavi. In terza posizione si colloca mando la dinamica che ha carat- dosi su valori assoluti stimati pari Italiaonline, che continua a regi- terizzato il settore sin dal suo a 995 milioni di euro, tale cate- strare una contrazione della pro- esordio. In base alle stime per il goria ha superato i valori di inizio pria quota pubblicitaria. Il quadro 2017, il valore complessivo si è periodo (segnando una variazione delle risorse economiche è com- attestato su 2,2 miliardi di euro positiva del 22% rispetto ai volumi pletato dalla presenza di operatori esibendo una variazione del generati nel 2012). nazionali provenienti o meno dai 12,8% rispetto all’anno preceden- Per quanto riguarda gli assetti na- media tradizionali – fra cui, Fi- te. Analizzando le componenti zionali del settore della raccolta ninvest, Autoscout24 Italia113, C114 nelle quali si articola tale risorsa di pubblicità online, analogamente e Sky115 che ottengono delle va- economica, si osserva che la pub- alla struttura osservata a livello riazioni positive del proprio peso blicità di tipo display e video eser- internazionale, ai primi posti si sul totale dei ricavi pubblicitari cita un peso sulle risorse com- riscontra la presenza dei maggiori mentre Cairo Communication e plessive del 55% (oltre 9 p.p. in player internazionali descritti in GEDI subiscono, invece, delle più rispetto al 2012). Il restante precedenza. Specificatamente, contrazioni – e alcuni operatori 45% è rappresentato dalle altre Google è stabile al primo posto internazionali (fra cui Microsoft tipologie di ricavi da pubblicità con volumi in crescita, nonostante che, beneficiando degli effetti online (comprensive della pub- la lieve riduzione della relativa della recente acquisizione di Lin- blicità search, classified/directory, quota che subisce il medesimo kedIn, ottiene una variazione po- newsletter/email) che nel tempo andamento osservato a livello sitiva della propria quota).

––––––––– 113 Autoscout24 Italia S.r.l. offre servizi online verticali nel settore delle auto usate. 114 C S.r.l. offre servizi online verticali nel settore immobiliari, fra cui la testata registrata esclusivamente online denominata “casa.it”. 115 A partire da maggio 2017, Sky ha iniziato a raccogliere pubblicità online per conto di Twitter.

– 133 – Relazione Annuale 2018

D’altro canto, si conferma la ten- denza verso gradi crescenti di 2% concentrazione industriale già evi- denziata con riferimento al settore pubblicitario a livello nazionale. CODA LUNGA

Google e Facebook detengono Ricavi pubblicità online 98% complessivamente circa il 55% dei ricavi netti da pubblicità online ossia degli introiti percepiti dalla vendita di spazi pubblicitari sul web a terzi sui propri siti e dei ri- cavi derivanti dall’attività di con- cessionaria di pubblicità/interme- N. operatori diario, al netto della quota retro- cessa ai proprietari dei mezzi. Figura 3.3.36 ­ Distribuzione delle risorse pubblicitarie online in Italia (2016): Analizzando, invece, i ricavi lordi asimmetria e coda lunga da pubblicità online – ossia al Fonte: AGCOM, “Osservatorio sulle testate online, Rapporto 2018” lordo della quota retrocessa ai proprietari dei mezzi – che offrono book e Google che raggiungono cavi da raccolta pubblicitaria online evidenza dei volumi gestiti dagli i 2/3 del valore complessivo sti- emerge un andamento fortemente operatori in qualità di intermediari, mato del mercato. asimmetrico (tipico delle distribu- si conferma la rilevanza di Face- Ordinando i soggetti in base ai ri- zioni power law), in cui la testa

Tabella 3.3.4 ­ Audience dei principali operatori per utenti unici (totale,desktop e mobile) nel mondo (ottobre 2017­febbraio 2018)

Rank Diff. vs. Utenti Unici Desktop Mobile Reach Operatore feb. 18 ranking ott. 17 (000) (000) (000) (%) 1 Google 1.453.372 802.026,8 1.095.971,0 68,0%

2 Facebook 1.004.172 479.693,3 799.179,9 47,0%

3 Microsoft 771.817 671.113,6 260.073,2 36,1%

4 TENCENT Inc. 713.924 573.778,6 517.739,2 33,4%

5 Alibaba.com Corporation 655.664 295.799,5 560.805,6 30,7%

6 Oath 644.590 432.526,7 429.348,5 30,2%

7 Sohu.com Inc. 603.469 571.230,6 116.973,7 28,2%

8 Amazon Sites 600.290 284.363,1 448.797,0 28,1%

9 Baidu.com Inc. 539.413 411.023,6 283.086,6 25,2%

10 Qihoo.com Sites 483.657 393.135,1 195.278,3 22,6%

11 Wikimedia Foundation Sites 411.994 198.886,4 268.511,2 19,3%

12 Twitter 333.842 99.848,3 266.693,2 15,6%

13 Iqiyi Sites 325.927 273.478,1 95.545,7 15,3%

14 Apple Inc. 322.675 168.618,9 195.733,7 15,1%

15 CBS Interactive 309.316 198.427,6 156.414,0 14,5%

Totale Internet 2.137.087 1.433.573,4 1.739.515,3 1,0

Fonte: Comscore

– 134 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati della distribuzione è formata dal primo posto, seguito da Facebook cipalmente attraverso device mo- 2% dei soggetti (che gesticono (proprietario dei maggiori social bili e dedicando un tempo pari a circa l’80% della pubblicità in rete network per audience su base 2 ore e 34 minuti); mentre per i in Italia116), mentre la coda dal re- mondiale e nazionale e di What- soggetti più maturi si ravvisa un stante 98% degli operatori (Figura sApp) e Microsoft (che recente- minore apprezzamento del mezzo 3.3.36). In termini dinamici, l’ope- mente, oltre alla gestione di nu- (in corrispondenza della fascia rare di esternalità di rete (dirette, merosi portali e di Skype, ha as- d’età 55-74 anni si sono registrate indirette e incrociate) pone i pre- sunto il controllo anche del social quote di navigazione più basse, supposti per un sentiero di sviluppo network professionale LinkedIn). pari al 43,8%, e consumi inferiori, in cui, tendenzialmente, i soggetti Altrettanto rilevanti risultano le corrispondenti a 2 ore)117. che si situano al di sopra di una performance ottenute dai gestori A livello di audience complessive, certa soglia di fatturato (linea verde delle principali piattaforme di e- considerando, pertanto, sia la na- in Figura 3.3.36) crescono, mentre commerce a livello mondiale (Ali- vigazione da pc, sia quella attra- gli altri si allontanano sempre più baba Corporation e Amazon) così verso device mobili (tablet/smar- dalla testa della distribuzione. come l’apprezzamento da parte tphone), la Figura 3.3.37 eviden- Come evidenziato dall’Autorità, degli internauti espresso a favore zia, da un lato, una dinamica po- se da un lato, sono le caratteristiche di soggetti che offrono servizi web sitiva degli utenti unici per tutti economiche dei servizi che carat- orizzontali rivolti agli utenti cinesi, gli operatori rappresentati, terizzano tale comparto (economie spesso verticalmente integrati nei dall’altro, la crescente capacità di scala, costi fissi e affondati, mercati a monte (Baidu, Sohu, delle piattaforme di tipo multi-homing e switching cost, Tencent, Qihoo). orizzontale (search, social network, esternalità di rete) a condurre spon- Con riferimento al contesto na- portali) di attrarre l’attenzione taneamente il settore verso equilibri zionale, si conferma la crescita dell’utenza, in termini sia di vo- particolarmente concentrati, dal- del numero di italiani (dai 2 anni lumi medi, sia di tempo medio l’altro, la posizione di mercato de- in su) che si sono collegati a In- mensile di navigazione per per- tenuta dai primi due operatori nei ternet almeno una volta (pari a sona. Nel dettaglio, accanto a diversi stadi della catena del valore 34,2 milioni di utenti unici nel Google, leader con circa 33 mi- è suscettibile di conferire loro un febbraio del 2018, con un incre- lioni di navigatori mensili, emerge vantaggio economico che si riflette mento del 20% rispetto a febbraio la rilevanza di Facebook che ha nel versante degli utenti in termini 2016) utilizzando sia dispositivi raggiunto oltre 29 milioni di sog- di audience (Figure 3.3.37 e 3.3.38) fissi (pc), sia dispositivi mobili getti, i quali hanno fruito dei ser- e può essere esercitato anche nel (smartphone e tablet). Anche con- vizi offerti dall’operatore almeno correlato mercato della pubblicità siderando il tempo speso in media una volta nel mese (fra cui una online. per persona (pari a circa 52 ore e quota prevalente è rap- Analizzando il versante degli uten- 55 minuti complessivi) si è regi- presentata dai navigatori dei social ti, la Tabella 3.3.4, che espone la strato un incremento (superiore network Facebook e Instagram, graduatoria dei principali operatori alle 5 ore) rispetto ai valori regi- Figura 3.3.38) per un tempo medio per utenti unici nel mondo, mostra strati a febbraio 2016. I dati di mensile di navigazione per per- una stabilità nelle prime quattro consumo mostrano, inoltre, che sona che, sebbene in contrazione posizioni di operatori vertical- il 48,3% degli italiani ha navigato rispetto a febbraio 2017, rimane mente integrati in tutti (o quasi) i quotidianamente a febbraio 2018, comunque superiore a tutti gli livelli della filiera produttiva di con quote sostanzialmente omo- altri soggetti (da 20 ore di navi- Internet, presenti con quote si- genee fra il genere femminile e gazione medie nel febbraio 2016 gnificative nel mercato della pub- quello maschile. Inoltre, porzioni sono state raggiunte 24 ore nei blicità online, risorsa principale più rilevanti di consumo si ravvi- corrispondenti mesi degli anni per il finanziamento delle rispettive sano per la popolazione più gio- successivi). piattaforme online orizzontali. vane (oltre il 66% della fascia Passando, infatti, al dettaglio della Google, gestore del principale d’età 18-24 ha navigato almeno fruizione dei social network da motore di ricerca, si colloca al una volta nel giorno medio, prin- parte degli italiani, si rileva la pre-

––––––––– 116 Tale valore è indicativo della raccolta pubblicitaria lorda. Nel caso di raccolta al netto delle quote retrocesse a terzi, il valo- re diminuisce a circa due terzi. 117 Cfr. Audiweb, “La total digital audience nel mese di febbraio 2018”.

– 135 – Relazione Annuale 2018

TEMPO MEDIO MENSILE DI NAVIGAZIONE PER PERSONA

24:00:00

19:12:00

14:24:00

9:36:00

4:48:00

0:00:00 Google Facebook Microso Amazon Italiaonline

feb-16 feb-17 feb-18

UTENTI UNICI 32,6 29,6 29,2 27,2 26,5 24,5 23,8 22,0 21,9 20,6 20,3 19,0 18,2 17,9 17,6 17,4 16,6 16,5 15,9 15,4 15,1 15,1 14,6 14,3 14,0 13,6 13,5 13,0 12,6 8,9

Google Facebook Microso Amazon Italiaonline Mondadori Wikimedia GEDI eBay Yahoo Foundaon

feb-16 feb-17 feb-18

Figura 3.3.37 ­e Audienc dei principali operatori per utenti unici (milioni) e tempo medio mensile di navigazione in Italia Fonte: Audiweb

– 136 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati senza di Facebook, leader fra i social network, che raggiunge oltre 27,7 milioni di utenti unici (+10,6% rispetto a febbraio 2017). Al secondo posto si colloca Insta- gram, sempre del gruppo Facebo- 27,7 Facebook ok, con 15,3 milioni di visitatori 24,6 25,0 medi che risulta particolarmente apprezzato dalle coorti più giovani della popolazione e recentemente scoperto per finalità informative 15,3 Instagram anche da giornalisti e personaggi 12,4 118 11,2 Linkedin politici . Il social network pro- 9,7 9,1 fessionale LinkedIn, con oltre 11 9,3 7,6 7,7 Twier milioni di utenti unici, registra 5,5 7,0 6,5 Pinterest 5,0 4,3 5,5 Google + una crescita della relativa audience 2,7 2,1 1,9 Tumblr 2,0 (+23%). Sostanzialmente stabile 1,9 1,0 1,7 Snapchat il numero di navigatori che nel feb-14 feb-15 feb-16 feb-17 giu-17 set-17 dic-17 feb-18 mese hanno utilizzato almeno Figura 3.3.38 ­ Audience dei principali social network per utenti unici (milioni) una volta Twitter (7,7 milioni), Fonte: Audiweb piattaforma dedicata alla condivisione di contenuti di natura informativa, che tuttavia non riesce giungere (anche solo potenzial- varietà e quantità delle fonti at- a recuperare le performance rea- mente) il maggior numero di utenti. traverso cui informarsi propria lizzate a inizio periodo (9 milioni Come detto in precedenza, assetti della natura stessa del web, unita di utenti unici nel febbraio 2014). così delineati nella pubblicità on- alle caratteristiche della fruizione Crescono anche i visitatori per line assumono un’ulteriore valenza frammentata dei contenuti e dello Pinterest che ottiene 6,5 milioni in un’ottica di salvaguardia del spacchettamento del prodotto in- di utenti unici (con un incremento principio pluralistico nel momento formativo online, ha favorito il del 29,7% nell’ultimo anno). In in cui il potere di mercato con- proliferare delle piattaforme che contrazione, rispetto a febbraio fluisce in mano a soggetti che ge- agevolano la ricerca e/o offrono 2017, gli utenti unici che in media stiscono fonti di accesso all’in- una selezione spesso personaliz- hanno visitato Google+ (-1,4 mi- formazione online (algoritmiche) zata nell’ambito di un insieme lioni), Trumblr (-0,7 milioni) e sempre più importanti per il cit- estremamente polverizzato e am- Snapchat (-0,2 milioni). tadino in quanto contribuiscono pio di notizie disponibili. L’analisi condotta conferma quanto alla formazione di opinioni in Le piattaforme online costituiscono già illustrato dall’Autorità in pre- merito a fatti di attualità interna- spesso veri e propri gatekeeper cedenza: il grado di concentra- zionale, nazionale e locale, non- per l’accesso all’informazione, zione dell’audience nell’offerta di ché a orientare le relative scelte rappresentando per i consumatori servizi orizzontali (search, social politiche nelle fasi elettorali. una porta di ingresso prediletta network, ecc.), in virtù dell’operare Occorre premettere che esiste una dagli utenti-cittadini e di conse- degli effetti incrociati di rete fra i vasta pluralità di fonti online che guenza un punto di approdo ne- due versanti del mercato (utenti e si differenziano per tipologia di cessario per gli editori per rag- pubblicità), permette ai primi ope- editore (tradizionale, esclusiva- giungere i consumatori, incidendo ratori di consolidare le proprie mente online), fase nella catena chiaramente sulle strategie di di- posizioni di mercato nella pub- produttiva e distributiva dell’eco- stribuzione dei contenuti infor- blicità online, sia a livello nazio- sistema informativo (editori, blog, mativi da parte dei gruppi edito- nale, sia mondiale, dato che gli piattaforme), modalità di diffusione riali. Sebbene la dipendenza del inserzionisti tenderanno a rivolgersi (editoriale e algoritmica), reputa- ruolo di porta di ingresso delle alle piattaforme in grado di rag- zione del marchio. Questa estrema piattaforme e dei relativi algoritmi

––––––––– 118 Cfr. AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018, pp. 40-41.

– 137 – Relazione Annuale 2018

è meno spiccata per gli editori governati da algoritmi (social net- accesso molto spesso sia frutto tradizionali caratterizzati da un work, motori di ricerca, aggrega- anche dell’incidentalità e casualità marchio piuttosto forte rispetto tori, in generale le piattaforme della scoperta delle notizie da agli editori esclusivamente online119 online), mentre il 39,4% della parte dello stesso cittadino, che (cfr. Figura 3.3.9), entrambi i sog- popolazione si informa utilizzan- peraltro rischia di non avere piena getti rischiano di perdere il con- do siti web e applicazioni degli consapevolezza circa la natura e tatto diretto con il pubblico e, editori (stampa quotidiana e pe- la provenienza dell’informazione. quindi, la propria riconoscibilità riodica, radio e televisione, e te- A ciò si aggiunga il fatto che la a favore dell’intermediario che ha state esclusivamente online). Tut- fruizione dell’informazione gui- reso disponibile il contenuto in- tavia, in caso di accesso diretto data da un processo automatizzato formativo all’utente. alle fonti editoriali, la motivazione differisce decisamente da quella Il dettaglio delle fonti digitali at- coincide con l’intento di reperire che soggiace al processo editoriale traverso cui i cittadini si informano informazioni proprio dai siti degli umano: quando si tratta di piat- testimonia la forte presenza delle editori, che evidentemente è taforme online, sono gli algoritmi piattaforme online nella dieta me- espressione della reputazione di alla base del loro funzionamento diale dei cittadini, accompagnata questi ultimi percepita dagli utenti a stabilire automaticamente la da una minore presenza dei mar- (costruita, per gli editori tradizio- prioritizzazione dei contenuti mo- chi editoriali (Figura 3.3.39). In nali, attorno a storici marchi in- strati, sulla base di meccanismi particolare, il 54,5% degli italiani formativi). Nel caso delle fonti di aggiornamento automatici e si informa attraverso strumenti algoritmiche si osserva come tale criteri predeterminati (tra cui, ad

Fon algoritmiche Social network 36,5

54,5 Motori di ricerca 36,5

Aggregatori di nozie e portali 16,4

Si web/app di quodiani locali 17,1

Si web/app di quodiani nazionali 15,4 Fon editoriali Si web/app di Tv nazionali 9,0

Si web/app di riviste e periodici 9,0 39,4

Testate esclusivamente online 8,6

Si web/app di Tv locali 7,8

Si web/app di radio locali 6,0

Si web/app di radio nazionali 5,3

Figura 3.3.39 ­ Accesso all’informazione attraverso fonti algoritmiche ed editoriali (2017, % popolazione) Fonte: AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018

––––––––– 119 Cfr. AGCOM, “Osservatorio sulle testate online, Rapporto 2018”, p. 8; AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018, pp. 49 e ss..

– 138 – 3. Il contesto economico e concorrenziale: assetti e prospettive dei mercati regolati esempio, la prossimità dei con- una visione ideologica strutturata sul concretizzarsi di fenomeni di tenuti e la valorizzazione dei post e definita e coloro i quali, al con- diffusione di posizioni radicaliz- degli amici, le reazioni, le con- trario, non presentano alcun grado zate e creazione di bolle ideolo- divisioni e i commenti degli uten- di adesione a un movimento o giche (caratterizzate da individui ti), che generalmente non con- un partito politico o di parteci- che discutono solo all’interno di templano aspetti quali credibilità, pazione a manifestazioni politi- una cerchia di persone vicine qualità giornalistica, rilevanza in che). Nel dettaglio, coloro che ideologicamente, ricalcando e termini di pubblico interesse del presentano un più alto tasso di acuendo le problematiche di espo- contenuto/notizia. polarizzazione esibiscono un de- sizione selettiva e confirmation In termini di attendibilità, i social ciso aumento della frequenza di bias). media sono reputati affidabili o tutte le azioni informative svolte Come illustrato dalla Figura molto affidabili solo dal 24% di nei social, incluse quelle con un 3.3.41, nella quale si presentano chi se ne serve per la ricerca di maggior grado di coinvolgimento i risultati di un’analisi circa la notizie, ben al di sotto sia dei attivo (postare proprie foto e video correlazione tra livello di pola- mezzi tradizionali, sia delle altre di una notizia e partecipare alla rizzazione ideologica dei cittadini fonti online120. discussione su una notizia). Di- e accesso medio a due mezzi di La Figura 3.3.40 illustra la rela- versamente, tra gli utenti meno informazione, gli individui più zione sussistente tra la polariz- polarizzati, si riscontra una mag- schierati dal punto di vista ideo- zazione ideologica degli utenti gioranza di preferenze soltanto logico ricorrono in maniera piut- dei social network e le loro attività per tre azioni informative svolte tosto ampia a Internet come fonte informative in rete, considerando sui social network (ossia, cliccare per informarsi sulle scelte politi- quale stima (c.d. proxy) del livello sul link di una notizia, esprimere co-elettorali, secondo dinamiche di polarizzazione il grado di par- apprezzamento e condividere una che portano alla formazione delle tecipazione politica (intesa nella notizia postata da altri). Il legame echo chamber, a fenomeni di sua accezione più ampia, distin- tra il maggiore impegno (engage- esposizione selettiva e confirma- guendo in particolare tra i cittadini ment) nei confronti delle notizie tion bias. Ne deriva, pertanto, che presentano un’elevata parte- divulgate dai social network e la che la polarizzazione opera già cipazione e che, quindi, hanno polarizzazione ha evidenti riflessi a livello di selezione del mezzo,

Polarizzazione ideologica nulla Polarizzazione ideologica alta Media popolazione

Maggioranza di SÌ

100 Maggioranza di NO

Cliccare sul link di una Meere "mi piace" a Postare link di una Condividere link a una Commentare una Partecipare a una Postare proprie nozia una nozia nozia nozia postata da altri nozia discussione su una foto/video di una nozia nozia

Figura 3.3.40 ­ Rapporto tra azioni informative svolte sui social network e polarizzazione ideologica (2017) Fonte: AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018

––––––––– 120 Cfr. AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018, cit., pp. 26-27.

– 139 – Relazione Annuale 2018 per poi “viralizzarsi” a seguito del concomitante operare di al- ideologiche in rete e, più in ge- delle azioni compiute sui social goritmi personalizzati che appa- nerale, di fenomeni di disinfor- network dagli utenti più attivi e iono favorire l’emergere di bolle mazione.

Televisione Internet

154

Maggiore ulizzo del mezzo 124 119 112

100 100 97

Minore ulizzo 87 88 del mezzo

Polarizzazione ideologica Polarizzazione ideologica Polarizzazione ideologica Polarizzazione ideologica alta nulla bassa media

Figura 3.3.41 ­ Indice di differenziazione tra l’uso dei mezzi di comunicazione per le scelte politico­elettorali, per livello di polarizzazione ideologica dei cittadini (2017) Fonte: AGCOM, “Rapporto sul consumo di informazione”, 2018

– 140 –