N. 92 DAL 8 AL 14 MARZO 2020

I VINI DI WINENEWS - APPUNTI DI DEGUSTAZIONE

N. 92 - Dal 8 al 14 Marzo 2020 - Tiratura: 29.130 enonauti, opinion leader e professionisti del vino - [email protected] www.winenews.it - Registrazione Tribunale di Siena n. 709 del 31 Marzo 2001

LE RECENSIONI DELLA SETTIMANA DAL 8 AL 14 MARZO 2020

Champagne Encry Altura Ognissole Bele Casel Di Sipio S. Michael Eppan Tenuta di Arceno Rocca Sveva Cataldo Calabretta Marchesi di Barolo Gunderloch Il Marroneto La Felce Villa Sandi

Zoom: Tenuta di Montecorona, Olio Evo Dop Umbria Colli del Trasimeno Ristorante: Al Calmiere - Verona I VINI DI WINENEWS

CHAMPAGNE ENCRY ALTURA OGNISSOLE BELE CASEL Aoc Champagne Dosage Zero Blanc de Maremma Toscana Igt Ansonaco Doc Castel del Monte Rosso Romanico Docg Asolo Vecchie Vigne Blancs Grand Cru SE Vendemmia: - Vendemmia: 2017 Vendemmia: 2016 Vendemmia: 2016 Uvaggio: Uvaggio: Ansonica Uvaggio: Nero di Troia Uvaggio: Rabbiosa, Marzemina Bianca, Bottiglie prodotte: n. d. Bottiglie prodotte: 5.000 Bottiglie prodotte: 13.000 Perera, Bianchetta Trevigiana, Prezzo allo scaffale: € 70,00 Prezzo allo scaffale: € 34,00 Prezzo allo scaffale: € 12,00 Bottiglie prodotte: 3.381 Azienda: Champagne Veuve Blanche Azienda: Azienda Agricola Altura Carfagna Azienda: Feudi di San Gregorio Prezzo allo scaffale: € 18,00 Estelle - Encry Proprietà: Francesco Carfagna Proprietà: Antonio Capaldo Azienda: Società Agricola Bele Casel Proprietà: Enrico Baldin, Nadia Nicoli Enologo: staff tecnico aziendale Enologo: Luca d’Attoma Proprietà: famiglia Ferraro Enologo: staff tecnico aziendale Enologo: Danilo Ferraro

C’è molta Italia in questa Maison della È facile, col senno di poi, salire sul carroz- Ognissole è la cantina pugliese di proprietà Un vignaiolo si mette in gioco tutte le volte Champagne. Tutto inizia nel 2003, quando zone dei vincitori. È sicuramente comodo Feudi di San Gregorio, l’azienda della fami- che fa nascere un nuovo vino. E non è una Enrico Baldin, esperto di ingegneria natura- farsi portavoce di meriti incontrovertibili glia Capaldo, ormai non solo realtà di rife- sfida facile perché di etichette ce ne sono listica e ripristino ambientale, viene contat- quando c’è stato qualcuno, magari in tempi rimento irpina, ma vero e proprio gruppo tante, anche troppe, e di vini buoni è pieno tato da un viticoltore francese, che posse- non sospetti, rivelatosi pionieristicamente vitivinicolo a proiezione nazionale (in Tosca- al mondo. Devi quindi pensare a qualcosa deva 7 ettari di vigneti a Le Mesnil-sur-Oger, capace di spianare a tutti la strada, fosse na Campo alle Comete nel bolgherese, in di davvero unico. Non è sufficiente che sia uno dei 17 Grands Crus della Champagne, al pure solo parzialmente. Onore al merito Friuli con la compartecipazione nell’azienda buono. Luca Ferraro dell’azienda veneta centro della Côte des Blancs, e che forniva quindi a Francesco Carfagna, che da oltre Sirch, di Pierpaolo Sirch, AD di Feudi di San Bele Casel pare esserci riuscito. Il Vecchie vin clair (il vino base) a marchi come Krug e vent’anni ha iniziato a predicare il suo ver- Gregorio, con joint venture con Federico Uve è un prosecco Docg frutto di un vecchio Salon, imbottigliando in proprio solo poche bo enoico sull’Isola del Giglio: rivestendo Graziani sull’Etna e con Tempa di Zoè nel Ci- vigneto acquistato nella zona di Monfumo bottiglie. Enrico Baldin ne porta alcune in spesso, suo malgrado, il ruolo di un Don lento in partnership con Francesco Domini, - siamo ad Asolo - con pendenze ripide, Italia, dove ha presto successo. Nasce così Chisciotte isolano la cui apparente follia lo Vincenzo D’Orta e Bruno De Conciliis). Due i marne calcaree e uve dimenticate, come la un business italo-francese con Baldin che aveva talvolta reso oggetto di perplessità nuclei produttivi che formano l’azienda: uno Rabbiosa, la Marzemina Bianca, la Bianchet- viene “ripagato” del suo lavoro dal vigne- anche da parte di molti dei suoi conterra- collocato sull’altopiano di Gioia del Colle, ta Trevigiana e la . Charmat lungo, ron con 2,8 ettari di vigneto. Così, insieme nei. Eravamo nel 1999, infatti, quando fra lo destinato all’allevamento Primitivo, e l’altro sosta ben 12 mesi sulle fecce fini, un anno alla sua compagna Nadia Nicoli fa nascere scetticismo di molti il nostro acquisì i suoi (già noto come Cefalicchio) fra Canosa di di autoclave e ancora 12 mesi di bottiglia. Encry, la prima ed unica azienda italiana attuali appezzamenti in località Altura, per Puglia e Castel del Monte. Il secondo, certi- Completamente a zero zuccheri. Un prosec- iscritta Comité interprofessionnel du vin l’appunto, offrendosi per una scommessa ficato come biodinamico dopo aver iniziato co dunque inusuale, con una bolla davvero de Champagne (Civc). Oggi la produzio- ardua e ostinata, ma meravigliosa: quel- la sua conversione dal 1992, è costituito da fine, una persistenza notevole, ma soprat- ne raggiunge circa 27.000 bottiglie l’anno, la di riportare a pieno regime viticolo un ventisette ettari di vigna prevalentemente tutto dai sentori e dai sapori non conven- divise tra quattro etichette: Zéro Dosage, ambito ormai inselvatichito e apparente- coltivati a Nero di Troia, Bombino Bianco e zionali, pur con il vantaggio - perché talvolta Millésime, Gran Rosé Prestige e Grand Cu- mente ingovernabile, dove però un tempo Moscato Bianco. Proviene da quest’ultimo il lo è - di una bassa alcolicità. Prima annata, vée. Tradizionale per metodo produttivo vivevano antichi e floridi terrazzamenti, vino oggetto del nostro assaggio. Maturato 2016, presa di spuma nel 2018, imbottiglia- e interpretazione del terroir, essenziale e pur se ovviamente non agevoli da gestire. parte in acciaio e parte in legno grande il mento agli inizi del 2019. Un lavoro di fino, puro lo Champagne Zéro Dosage Blanc de Ce l’ha fatta: unendo a questo recupero Romanico 2016 è rosso essenziale e quasi sempre teso, come fa da anni Luca Ferraro, Blancs Grand Cru matura 36 mesi sui lievi- un’attenzione maniacale a tutto il conte- severo. Rubino il colore, granato all’unghia. a far emergere la denominazione Asolo, ti. Fine sia al naso che al palato, ha colore sto ambientale e curando le piante una ad Profuma di frutti di bosco e di confettura spesso risucchiata dalla più nota Coneglia- giallo paglierino brillante, con perlage sot- una, bonificando persino percorsi e sen- di amarena, poi di ginepro, di liquirizia e di no Valdobbiadene. Non nega gli sbagli Luca, tile e persistente. Profuma di fiori bianchi tieri al fine di lavorare al meglio i vigneti. erbe officinali. L’assaggio è caldo e tonico, poi finalmente arriva la bottiglia in -equili e pesca, di nocciola e crosta di pane, e di Il suo Ansonaco è emozionante: macchia ben presente nella trama tannica tenden- brio, la 2016 che sa di piccoli fiori, di cedro, pietra focaia e agrumi. Il palato è croccante, mediterranea, sale, iodio, agrumi, acidità zialmente nervosa, lungo nella persistenza di erbe di campo e che ha una sapidità dav- profondo e verticale, di persistente sapidità piacevolmente sferzante e succosa avvol- e dal finale dai ritorni fruttati e speziati. vero bilanciata. Un sorso incredibilmente e dal finale leggermente ammandorlato. genza. Quasi fossimo sull’Isola del Giglio. vivo e invitante. Una bollicina a tutto pasto. (Fabio Turchetti) (Francesca Ciancio)

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DI SIPIO S. MICHAEL EPPAN TENUTA DI ARCENO ROCCA SVEVA Dop Montepulciano d’Abruzzo Riserva GUY Doc Alto Adige Chardonnay Sanct Valentin Toscana Igt Arcanum Veronese Igt Bianco Chiaropuro V8+ REALI

Vendemmia: 2013 Vendemmia: 2017 Vendemmia: 2016 Vendemmia: 2018 Uvaggio: Montepulciano Uvaggio: Chardonnay Uvaggio: Cabernet Franc Uvaggio: Incrocio Manzoni, Müller Thurgau, Bottiglie prodotte: 20.000 Bottiglie prodotte: 86.000 Bottiglie prodotte: 20.000 , Moscato Bianco Prezzo allo scaffale: € 20,00 Prezzo allo scaffale: € 23,00 Prezzo allo scaffale: € 90,00 Bottiglie prodotte: 50.000 Azienda: Azienda Nicola Di Sipio Azienda: Cantina San Michele Appiano Azienda: Tenuta di Arceno Società Agricola Prezzo allo scaffale: € 12,00 Proprietà: Nicola Di Sipio Proprietà: cooperativa di soci produttori Proprietà: Jackson Family Wines Azienda: Cantina di Enologo: Romeo Taraborrelli Enologo: Hans Terzer Enologo: Lawrence Cronin, Pierre Seillan Proprietà: cooperativa di soci produttori Enologo: Giancarlo Piubelli

Arrampicarsi per una stradina nel verde, San Michele Appiano, in attività dal 1907, è Nella Tenuta che riporta a pensieri di vino, Realtà storica e molto articolata, la Cantina raggiungere i 300 metri e restare sorpresi una delle più importanti cantine cooperati- ma anche di vera bellezza (Arceno è tra i di Soave vede gli albori della sua attività a da un’architettura di beltà unica: una strut- ve altoatesine, composta da 350 soci che, luoghi più suggestivi nell’area di cui Castel- fine Ottocento, precisamente nel 1898. tura su più piani mirabilmente integrata con il loro lavoro su 380 ettari di vigneto, nuovo è capoluogo, e nei circa 1.000 ettari Oggi, le vigne sono dislocate in diversi are- con il paesaggio, la cantina inglobata nella forniscono una materia prima ineccepibile della proprietà nulla manca per ribadirlo, ali e in altrettante denominazioni venete di collina. All’esterno, a fianco della villa del alla cantina situata alle porte di Bolzano, tra boschi e cipresseti, parco, lago, antiche prestigio, con un parco vigneto complessi- 500 che fu dei marchesi Mezzanotte, si er- per una produzione media di 2.200.000 case e preziosi oliveti) lavora una mini Onu vo che raggiunge i 6.000 ettari di superficie gono i muri in arenaria locale, a sottolineare bottiglie. Si tratta di una realtà dalla conno- enoica. Proprietà Usa, terroir più che mai coltivata, per una produzione in termini di la continuità con il territorio circostante. Il tazione decisamente bianchista e, soprat- toscano, finissage d’ispirazione bordolese bottiglie certamente non trascurabile: sia- ventre più interno è in vetro e in acciaio. Sia- tutto, il Sauvignon “Sanct Valentin”, per fare affidata (in ambo con Lawrence Cronin) a mo su una media di 80.000.000 all’anno, e mo a Ripa Teatina, tra le vette della Maiella, l’esempio più eclatante, è ormai una vera e Pierre Seillan, rodato guascone creatore a un conseguente portafoglio etichette assai a 7 chilometri dal mar Adriatico. Dal palco propria icona per tutti gli appassionati. Ma Sonoma del premiatissimo Verité e a lungo sviluppato. Le terre e le cantine spaziano in acciaio e vetro sospeso sul vigneto di 35 come accade spesso a queste latitudini, non a St. Emilion in vari Chateau. L’esito? Una dunque dal Garda, alla Valpolicella e natu- ettari (l’età varia dai 50 ai 5 anni del vigneto solo. Il rigoroso lavoro di Hans Terzer, stori- batteria che parte dai Sangiovese chiantige- ralmente comprendono il Soave, ma nella sperimentale), ammiriamo il lago naturale, co winemaker della cantina di San Michele ni, affrontati con rispetto e volontà di non produzione aziendale c’è spazio anche per il bosco, gli ulivi che si estendono per altri Appiano, dove lavora dal 1977, ha saputo snaturare, e anzi rivendicare le stimmate il Lessini e per la produzione ad Indicazio- 35 ettari. La tenuta fu acquistata 20 anni fa portare una qualità diffusa, non priva anche di zona, per poi virare sui vessilli di Borde- ne Geografica Tipica. Si tratta dunque di da Nicola Di Sipio, direttamente dai marche- di altre punte di eccellenza, nell’intero por- aux lavorati in blend e in purezza: il Merlot una realtà produttiva non certo dai numeri si di Ripa Teatina. Una storia di riscatto: il tafoglio etichette aziendale, che ha reso San Valadorna e - eccoci al punto - il Cabernet confidenziali che, tuttavia, ha dimostrato di padre e anche lui, da ragazzino, lavoravano Michele Appiano un vero e proprio punto Franc Arcanum, un tempo “battezzato” con saper conciliare quantità e qualità, sapendo come braccianti dai nobili. I Di Sipio sono di riferimento dell’Alto Adige enoico. Vino dosi variabili dei confratelli di Garonna, e cogliere anche il ritrovato successo dei vini nati nel paese di Rocky Marciano e hanno di stampo internazionale, realizzato solo oggi orgogliosamente in purezza: vitigno bianchi, soprattutto nei mercati interna- saputo prendere a pugni la crisi: Nicola fa in determinante annate e con una meti- espressivo quanto suscettibile, capace di zionali. Il Chiaropuro 2018 è un uvaggio a fortuna nel settore automotive, ritorna a colosa selezione delle uve, lo Chardonnay espressioni rustiche e brusche come di base di Incrocio Manzoni, Müller Thurgau, Ripa Teatina e compra l’azienda. Nel 2006 “Sanct Valentin” 2017, vinificato e matu- eleganza e volteggi da Nureyev. L’Arcanum Garganega e Moscato - sovramaturate in la prima etichetta, dal ‘18 la certificazione rato in legno, è bianco destinato anche ad 2016 (annata classica, tra le poche in un de- pianta, per 10-15 giorni e poi appassite bio. A narrarci le vicende è Giulia Di Sipio, un prolungato affinamento in bottiglia. Ha cennio tessuto di asperità climatiche più che su graticci - ed affinato in acciaio. Bianco nipote di Nicola, enologa ma attualmente colore giallo paglierino carico con riflessi di regolarità) ha l’elasticità del danzatore e il dal sorso immediatamente appagante, ha responsabile della gestione aziendale. Il dorati. Profuma intensamente di vaniglia, suo equilibrio, ma anche l’ossatura e il fiato colore giallo paglierino, con riflessi dora- Montepulciano Riserva ‘13 tra note di lique- di mela matura, di pesca e di ananas. In del fondista: serio e sereno, varietale e terri- ti. Al naso profuma di ananas, albicocca e rizia ed erbe aromatiche, mostra tannini bocca è ricco, sinuoso, morbido ma anche toriale insieme, vale il suo costo, e lo dimo- fiori di tiglio. Al palato, il sorso è tonico e fitti ma gustosi e chiude in fine equilibrio. fragrante e il suo sorso è ampio e bilanciato, strerà lungo un tragitto stimabile in decenni. non privo di morbidezza con una leggera (Alessandra Piubello) chiudendo su note che ritornano fruttate. (Antonio Paolini) nota balsamica che compare sul finale.

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CATALDO CALABRETTA MARCHESI DI BAROLO GUNDERLOCH IL MARRONETO Doc Cirò Rosso Classico Superiore Docg Barolo Coste di Rose Vdp Riesling Grosse Lage GG Rothenberg Docg Brunello Madonna delle Grazie

RDA Vendemmia: 2016 Vendemmia: 2015 Vendemmia: 2016 Vendemmia: 2015 Uvaggio: Gaglioppo Uvaggio: Nebbiolo Uvaggio: Riesling Uvaggio: Sangiovese Bottiglie prodotte: 15.000 Bottiglie prodotte: 7.000 Bottiglie prodotte: 5.500 Bottiglie prodotte: 7.040 Prezzo allo scaffale: € 14,00 Prezzo allo scaffale: € 44,00 Prezzo allo scaffale: € 60,00 Prezzo allo scaffale: € 240,00 Azienda: Azienda Agricola Amigdala Azienda: Marchesi di Barolo Azienda: Gunderloch Azienda: Azienda Agricola Il Marroneto Proprietà: Cataldo Calabretta Proprietà: famiglia Abbona Proprietà: famiglia Hasselback Proprietà: Alessandro Mori Enologo: Cataldo Calabretta Enologo: Flavio Fenocchio Enologo: Johannes Hasselbach Enologo: Alessandro Mori, Paolo Vagaggini

Messo ben in evidenza sull’etichetta, è il se- Le “Cantine dei Marchesi di Barolo”, origina- Ardesia rossa: è la matrice dominane del La storia de Il Marroneto comincia nel 1974, gno inequivocabile, manifesto del suo modo riamente di proprietà dei Marchesi Falletti, terreno specialissimo (davvero raro all’in- quando l’avvocato senese Giuseppe Mori di fare vino e della sua etica. L’arciglione, all’estinguersi di questa famiglia, passaro- fuori di qui) che marca in questa zona del acquistò il primo nucleo aziendale. Nel antico strumento di potatura dei viticoltori no, nel 1864, all’Agenzia della Tenuta Opera Rhein - l’area più estesa e produttiva della 1980, le prime bottiglie di Brunello. Mentre cirotani, l’ha ereditato dal nonno, insieme al Pia Barolo. Intanto, Pietro Abbona iniziava Germania da vino - le posizioni di qualità il padre ed il figlio Andrea continuano la nome: simbolo che rivendica il valore della ad operare nella cantina paterna Cavalier assoluta. È su una di queste, appunto, che loro carriera di avvocato, Alessandro Mori mano dell’uomo, la produzione artigianale, Felice Abbona & Figli (1895) e di lì a poco è ubicata la “casa” del Rothenberg, pezzo decide di dedicarsi all’azienda, seguendo i il legame ancestrale con la vigna che per riuscì ad acquistare l’Agenzia della Tenu- dichiaratamente pregiato tra i 24 ettari di consigli di Mario Cortevesio e di Giulio Gam- millenni ha determinato lo spirito viticolo ta Opera Pia Barolo, i vigneti ed il Castello proprietà di quest’azienda che ha alle spalle belli. Specialmente negli ultimi dieci anni, di questo territorio, tanto da renderlo rino- della Volta. Grazie alla fortuna di poter di- una lunga storia. Essa è stata fondata, in- l’azienda sembra aver trovato una continu- mato già in epoca Magno Greca. Quello di sporre di “Tenute di vigneti propri situati fatti, da Carl Gunderloch nel 1890; ma poi ità straordinaria nell’eccellenza, attraverso Cataldo, e delle sue sorelle, è a tutti gli effet- sopra la collina Cannubio e su altre primarie soltanto circa cento anni dopo, nel 1986, macerazioni lunghe e pazienti affinamenti ti un atto di fedeltà. Sebbene appartenente di Barolo” (come recita un documento del quando a prenderne le redini è stato Fritz in legno grande. Il Marroneto conta su sei alla nuova generazione, onora e osserva le 1914), l’azienda cominciò ad imporsi. Oggi, Hasselback, capo della famiglia attualmen- ettari di vigneto sul versante nord di Mon- antiche pratiche in vigna, per preservare la Marchesi di Barolo è una delle realtà più te proprietaria, è scattata la svolta che ha talcino per 30.000 bottiglie di produzione l’impronta del terroir, facendo in modo che grandi dell’intero areale ed è condotta dalla resuscitato l’orgoglio e il blasone iniziali (un complessiva. Le vigne si trovano a ridosso in cantina prosegua e si evolva il lavoro fatto famiglia Abbona. 200 sono gli ettari vitati, po’ offuscatisi nel tempo) grazie a un lavoro della cinta muraria di Montalcino, sul ver- tra i filari. Ha deciso di guardare avanti spo- anche su siti del Roero e del Monferrato, per assiduo quanto ambizioso. Ora il testimo- sante nord della zona di produzione del stando indietro le lancette del tempo, con una produzione che si aggira su 1.500.000 ne è passato nelle mani del figlio di Fritz, Brunello e questa piccola realtà è ormai la consapevolezza che il progresso sta nella bottiglie all’anno. Nella zona orientale del Johannes, cui è demandato anche il compito consacrata tra le mete imperdibili degli sapienza del vignaiolo. Per catturare l’iden- comune di Barolo, di fronte a Bussia di di “comporre” i vini prodotti: Riesling ovvia- amanti del Brunello “old style”. Accanto tità ricorre alla fermentazione spontanea Monforte, si trova la collina Coste di Rose da mente, articolati in sei diverse tipologie ed ad una gamma di vini sempre convincenti con lieviti indigeni e alla lunga macerazione. cui è ottenuto il Barolo oggetto del nostro etichette, con due cavalli di razza a tirare la il Cru Madonna delle Grazie è, senz’altro il I vitigni sono gli autoctoni che da sempre assaggio, affinato per due anni tra barrique volata, l’Hipping (da terreno a copertura li- vino che svolge il ruolo di punta diamante popolano la campagna cirotana, la maggior e legno grande. La versione 2015 è ricca ed mosa con grandi ardesia nell’impasto), frut- aziendale. La versione 2015, possiede naso parte sono ad alberello e tutti tramandati in intensa al naso, con sentori di frutti di bosco tato, estroverso, esoticamente espressivo, e ricamato su cenni di fragoline di bosco, lam- famiglia. Il Cirò Classico Superiore nasce sul- maturi, richiami all’amarena, alla prugna e il più ritegnoso ma solidissimo Rothenberg, poni e umori di cantina ma anche su tocchi le colline storiche di produzione. Porta den- alla ciliegia, cui seguono liquirizia, resina, appunto, per il quale la mineralità non è un più solari; bocca ampia, golosa in ingresso tro forti richiami ai profumi della macchia grafite e pepe nero. Caldo, rotondo eleg- concetto astratto ma una spina dorsale tan- e allo stesso tempo austera, chiusa da una mediterranea, con note balsamiche ben germente sapido il sorso, guidato da una gibile, e in cui l’acidità, ben perfusa peraltro trama tannica serissima, di impareggiabile integrate. Un vino profondo, mai stucche- trama tannica potente, che contribuisce a nell’armonico magma gustativo, è garanzia sapore. Il sorso non subisce mai sussulti: vole che lascia piacevoli sensazioni sapide. creare un carattere persistente e brillante. palpabile di lunga, luminosa evoluzione. succoso e vitale, di grande forza e finezza al (Manuela Laiacona) (Antonio Paolini) contempo, è sapidissimo e sempre intenso.

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ZOOM

MONTECORONA, OLIO EVO DOP UMBRIA COLLI DEL TRASIMENO VIA BADIA, 316 - Umbertide (PG) Tel: +39 075 941 3501 Sito Web: Tenuta di Montecorona LA FELCE VILLA SANDI La Tenuta di Montecorona è la più grande proprietà di Saiagricola (ancorché Doc Colli di Luni Vermentino Monte dei Doc Montello Colli Asolani Merlot Còrpore forse più nota sul fronte del vino con Fattoria del Cerro, Colpetrone, La Pode- Frati rina e Tenuta di Monterufoli) ed è situata nei pressi di Umbertide in Umbria. Con i suoi 2.000 ettari di terreni, con la Badia al loro centro e con l’Eremo ca- Vendemmia: 2018 Vendemmia: 2016 maldolese, si pone come una fra le più importanti realtà agricole del suo com- Uvaggio: Vermentino Uvaggio: Merlot prensorio. L’azienda produce, oltre a diversi altri prodotti agricoli, un olio extra Bottiglie prodotte: 15.000 Bottiglie prodotte: 9.600 vergine d’oliva spremuto a freddo Dop Umbria dalle caratteristiche qualitative Prezzo allo scaffale: € 13,00 Prezzo allo scaffale: € 29,00 significative: unica la selezione aziendale Extravergine Dop Umbria - Colli del Azienda: Azienda Agricola Le Felce Azienda: Villa Sandi Trasimeno. Appare alla vista di un bel colore giallo dorato intenso e limpido; Proprietà: Andrea Marcesini Proprietà: Giancarlo Moretti Polegato all’olfatto è potente, con note di carciofo, cicoria ed erbe balsamiche e sentori di Enologo: staff tecnico aziendale Enologo: Riccardo Cotarella, Valerio Fuson menta e rosmarino. In bocca è fine, dotato di toni di cardo di campo e mandorla dolce. Amaro e piccante decisi ed equilibrati. Eccellente su antipasti di verdu- re crude, zuppe di legumi, pesci al cartoccio, carni bianche e formaggi freschi. Un contesto bellissimo, che già di suo non In un tempo, tutto sommato, breve, la fa- guasta mai. Aggiungete a questo, poi, un miglia Moretti Polegato è stata capace di uomo appassionato e attaccato alla sua costruire qualcosa d’importante nel mondo terra come pochi, che sta proseguendo il del vino tricolore, a partire dal recupero e RISTORANTE lavoro intrapreso negli anni Cinquanta dal- dalla valorizzazione in chiave moderna di la propria famiglia e che oggi vede in pista una realtà storica importantissima, simbo- anche il figlio a coadiuvarne le gesta: senza leggiata dalla splendida villa che ne rappre- quindi soluzione di continuità operativa, per senta l’emblema, identificando un marchio la dinastia. E se, alla fin fine, al di là del lan- ormai celebre. La Villa, dunque, un significa- guido ma inevitabile romanticismo di tur- tivo edificio seicentesco in stile palladiano, no, ci dovessero scappare persino dei vini nel bel mezzo della Marca Trevigiana, come buoni – come in effetti avviene - crediamo cuore pulsante di una realtà articolata, ol- senza indugi di poter definire il cerchio deli- tre 500 ettari a vigneto, per una produzione ziosamente quadrato. Andrea Marcesini ha complessiva che supera i 5.000.000 di botti- firmato la sua prima annata nel 2001: dopo glie (con le etichette di Prosecco e Coneglia- aver fondato l’azienda nel 1998, in questo no Valdobbiadene, protagoniste assolute), spazio delizioso della piana dei Luni. I vigne- in costante ascesa quali-quantitativa e tra i ti, infatti, muovono da lì per arrivare fino alle riferimenti assoluti per chi ama le bollicine AL CALMIERE colline sottostanti Ortonovo: disponendo venete. Ma non solo. Interpretando a pie- PIAZZA SAN ZENO, 10 - VERONA quindi di terreni prevalentemente sabbiosi no la tradizione enologica veneta, l’azienda Tel: +39 045 8030765 nel primo caso, preferiti per le uve rosse, con sede a Crocetta del Montello, nel cuore Sito Web: www.alcalmiere.com con la media collina dai sottosuoli argillosi dell’areale trevigiano, produce anche alcuni a comprendere invece i vigneti più vecchi, rossi: i Venezia Doc, Merlot e Cabernet il Ma- Il Ristorante Al Calmiere si trova in una piazzetta del centro storico di Vero- soprattutto di vermentino. Grande finezza rinali a base di uve Raboso e due Montello na, accanto alla Basilica di San Zeno. Il locale nacque come osteria nel lontano nei bianchi, come sempre, e tanta luminosa Colli Asolani, il Cabernet Filio e il Corpore 1921 per iniziativa di un gruppo di soci che decisero di calmierare il prezzo del freschezza, capace anche di continuare ad Merlot in purezza. Quest’ultimo nella versio- mezzo litro di vino, da cui il nome. Negli anni è diventata una delle trattorie evolvere in bottiglia con risultati solidissi- ne 2016 appare di un colore rosso rubino in- più significative nell’offerta della cucina veronese, conservando un ampio ban- mi. Su tutti il Monte dei Frati, dall’omonimo tenso e fitto. Intensamente fruttato al naso, cone all’ingresso, tipico delle osterie della città. Nel ricco menu sono presenti appezzamento, ricco di iodata sapidità e di mette in evidenza note di mora e ciliegia, ac- numerose specialità tradizionali della città e del Veneto, tra cui polenta con aromi floreali: per un palato sinuoso e cri- canto a cenni speziati di vaniglia e pepe. In funghi, lardo e soppressa; sfilacci di cavallo; bigoli al torchio; gnocchi fatti in stallino, a ribadire quanto già evidenziato bocca il sorso è pieno e caldo, i tannini mor- casa; pasta e fasoi; nodi d’amore di Valeggio. Nella scelta, per quanto riguarda i sia all’esame visivo sia in quello olfattivo. bidi e rotondi e il finale ampio ed articolato. secondi, spicca il monumentale carrello delle carni bollite, orgoglio della casa e (Fabio Turchetti) delizia per il palato (manzo, cotechino, lingua naturale e salmistrata, prosciutto, testina di vitello) accompagnato dall’immancabile pearà. A fine pasto fichi al Marsala o sbrisolona artigianale, o, ancora, tiramisù con pandoro di Verona.

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Foto di copertina: © Tenuta di Arceno

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Alessandro Regoli - Direttore WineNews

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