ALLEGATO 1 alla D.G.R. n. 1212 del 22.10.2010

“Sulle salite lunghe molti giorni verso i campi base delle alte quote, uomini e anche donne e anche ragazzi portano nelle gerle intrecciate il nostro peso. Il nostro mondo poggia sulle spalle dell’altro.”

ERRI DE LUCA

REGIONE , ASSESSORATO AMBIENTE Renata Briano (Assessore)

LINEE GUIDA per la FORMAZIONE della CARTA INVENTARIO dei PERCORSI ESCURSIONISTICI (Versione 2.03) ALLEGATO 1 alla D.G.R. n. 1212 del 22.10.2010

Maurizio Robello (ideazione, coordinamento generale, elaborazione) Andrea De Felici (specifiche GPS) Piero Ferrari (cartografie di dettaglio - scala 1:100.000) Enrico Gallino (progetto grafico logo REL) Pietro Guglieri (consulenza sentieri) Giovanni Lanzone (consulenza sentieri) Maria Cristina Ratto (specifiche GIS e Data-entry) Giancarlo Senia (specifiche Data-entry)

REGIONE LIGURIA - DIPARTIMENTO AMBIENTE Gabriella Minervini (Direttore) SERVIZIO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ Federico Beltrami (Responsabile Servizio), Gianni Diviacco, Piero Ferrari, Maurizio Robello.

DIREZIONE CENTRALE AFFARI DELLA PRESIDENZA SETTORE SISTEMI INFORMATIVI E TELEMATICI Lucia Pasetti (Responsabile Settore), Anna Cerrato, Enrico Gallino, Elena Vecchi.

DATASIEL – SISTEMI E TECNOLOGIE DI INFORMATICA Alberto Alloisio (Responsabile progetto), Andrea De Felici, Maria Cristina Ratto, Giancarlo Senia.

COLLABORAZIONI:

CLUB ALPINO ITALIANO – REGIONE LIGURIA

FEDERAZIONE ITALIANA ESCURSIONISMO

ASSOCIAZIONE ALTA VIA DEI MONTI LIGURI

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SOMMARIO

INTRODUZIONE - Pag. 5

REL, PIANIFICARE LA RETE - Pag. 10 Obiettivo qualità; La legge regionale: i punti salienti (12); La legge regionale: i principi (13); La carta inventario (14).

REL, ORGANIZZARE LA RETE - Pag. 15 . Individuazione dei percorsi; Classificazione della rete e numerazione dei percorsi (16); Ambiti e settori territoriali (17); Sistema informativo territoriale regionale (18); Codice identificativo dei percorsi (19); Sistema di posizionamento satellitare (21); Rilievo del tracciato (22); Documentazione integrativa da produrre ai fini dell’iscrizione alla Carta inventario (23).

GPS, ACQUISIRE DATI CARTOGRAFICI - Pag. 27 Acquisizione dei tracciati e dei punti di interesse; Restituzione cartografica dei dati (37).

GIS, IMPLEMENTARE LA CARTA INVENTARIO – Pag. 43 . Elaborati di progetto; Sistema di riferimento e cartografia di base (44); Livelli informativi delle rete sentieristica (46); Consegna dei prodotti finali (52).

DATA-ENTRY, ISCRIVERE PERCORSI ALLA CARTA INVENTARIO -Pag.53 Indicazioni sull’iscrizione dei percorsi; Gestione anagrafica percorso (55); Gestione anagrafica sentiero (59); Gestione anagrafica manutentore (61); Invio documentazione (62).

Pag 63 _ SCHEMA DELLE ATTIVITA’ E FLUSSO DEI DATI

CARTA DEGLI AMBITI E SETTORI REGIONALI _ Pag 65

APPENDICE

GPS, ACQUISIRE DATI CARTOGRAFICI - Pag. 67 introduzione al sistema Global Positioning System; descrizione della strumentazione impiegabile (71); indicazioni sui rilievi di precisione (75).

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INTRODUZIONE  Fino al primo dopoguerra, la vastissima rete di sentieri e mulattiere della Liguria ha svolto una vitale funzione di comunicazione, essenziale soprattutto per le comunità rurali, che fondavano su di essa il loro sistema di rapporti sociali ed economici. Il Mar Ligure era collegato ai paesi d'oltralpe da percorsi primari, dotati di opere di sostegno e valichi montani, magazzini, dogane, stazioni di posta, locande ed ospizi. Tale sistema, sviluppatosi per oltre duemila anni a partire dall'epoca romana, ha conosciuto un rapido declino nel corso del XX secolo.

Venute meno le funzioni per le quali era stato creato, il patrimonio sentieristico, e con esso le millenarie trame locali e transregionali che si erano costituite, è andato via via degradandosi, fino alla scomparsa e al completo abbandono di buona parte della viabilità preesistente. Tale depauperamento è stato accentuato dal caotico sviluppo del tessuto urbano e degli insediamenti diffusi e dalle trasformazioni viabilistiche che hanno snaturato, spesso inglobandoli o cancellandoli, gli antichi percorsi pedonali.

Eppure, la conservazione di questo sistema linfatico costituisce elemento irrinunciabile per la penetrazione nelle impervie aree montane. I sentieri continuano, nonostante tutto, a svolgere funzioni primarie di pubblica utilità come nelle azioni di contrasto agli incendi boschivi e nel monitoraggio e gestione di aree a forte rischio di dissesto idrogeologico.

FIGG. 1a-1b (a lato). La “Via del Mare” è un tipico esempio delle vie del sale (o vie dei mercanti): vere e proprie autostrade del medioevo, lungo le quali i “mulattieri“ rappresen tavano l'attuale categoria degli spedizionieri. Il vecchio tracciato giungeva da Pavia ai borghi marinari di Camogli e Sori. Oggi un ambizioso proget to ne prevede il recupero, mettendo in collegamento il e l’Alta Via dei Monti Liguri con Portofino . FIG. 2. (sotto) Le antiche strade romane rappresentano ancor oggi un’importante risorsa infrastrutturale (oltre che storico- culturale) della Liguria, sia lungo la costa sia nelle aree rurali.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 5 Fortunatamente, il passaggio della viabilità pedonale da “necessità primaria per gli spostamenti locali” a “risorsa per il tempo libero” è avvenuto in congruo anticipo rispetto allo spopolamento delle aree rurali, consentendo così di recuperare, in extremis, parte dei percorsi allora in uso. Fin dagli ultimi decenni del XIX secolo infatti la Società degli Alpini Tridentini (confluita successivamente nel CAI) e la Federazione Prealpina (poi, FIE), iniziarono a segnalare saltuariamente alcuni sentieri in Trentino e Lombardia. Ad esse seguirono e si affiancarono varie associazioni di volontariato, a cominciare proprio dal Club Alpino Italiano (CAI) e della Federazione Italiana Escursionismo (FIE), che svolgono da decenni opera di manutenzione e segnalazione dei sentieri.

FIG. 3 (a fianco). I percorsi a lunga percorrenza tratti dal sito ufficiale dell’ERA (European Ramblers’ Association). Oltre alla FIE (Federazione Italiana Escursionismo) sono affiliate all’ERA associazioni di altri 30 paesi, due dei quali, Marocco e Israele, extraeuropei. ------LEGENDA E 1 North Sea – Lake Constance – Gotthard – Mediterranean Sea Grövelsjön-Sälen (S) - Göteborg – Viborg – Flensburg – (option: Schleswig – Itzehoe) – Hamburg – Frankfurt a. M. – Konstanz – Lugano – Genua – Castellucio (I) E 7 Atlantic – Mediterranean Sea – Lake of Garda - South Hungary Escorial (E) – Tivisa – Jadraque – La Puebla de Valderde – Argebtera – Andorra la Vella – Lodéve – Remouline – Trascon – Manosque – Menton – Ventimiglia – Altare – Travo – Robiè – Kobarid – Hodoš – Bajánsenye – Szeged – Nagylak (H)

Agli inizi del XXI secolo, come se non bastassero le difficoltà cui devono far fronte le associazioni e gli enti locali (in termini di disponibilità finanziarie ed anche di risorse umane), il patrimonio sentieristico è sottoposto a nuove pressioni. Così, mentre da una parte i percorsi escursionistici vengono considerati unanimemente risorsa imprescindibile per la destagionalizzazione e la delocalizzazione del turismo cosiddetto balneare, moderni impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, dalla dubbia sostenibilità economica, dagli scarsi benefici in termini occupazionali e dal non trascurabile impatto paesaggistico ed ambientale, rischiano di compromettere per sempre, a causa della creazione di nuove strade carrabili, percorsi pedonali ancora in uso. Il turismo escursionistico, nella sua accezione più ampia, sia in termini di flussi reali sia in termini di tipologia dell'utenza, resta comunque fenomeno marginale, ancora relativamente poco studiato. Nel 2006, la Fondazione Eni - Enrico Mattei, in collaborazione con l'Associazione Alta Via dei Monti Liguri e la Regione Liguria, ha svolto una ricerca di tipo esplorativo lungo l’Alta Via, al fine di delineare i caratteri di tale domanda turistica. Nel 2009, l’Associazione Alta Via e alcuni Enti parco regionali, hanno avviato il monitoraggio dei passaggi in punti strategici della rete escursionistica (Vd. Fig. 4; pagina seguente).

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FIG. 4 (a lato). Dal 2009 sono stati installati, lungo l’Alta Via e sui principali percorsi delle aree protette regionali, una serie di Eco-contatori“ utili a rilevare il numero di passaggi sui sentieri.

FIG. 5a (sotto a destra). Progetto FEEM-AV: quattrocento interviste, con domande di diversa natura, sono state effettuate lungo l’intero percorso dell’Alta Via dei Monti Liguri.

FIG. 5b (sopra a sinistra). Progetto FEEM-AV: il grado di soddisfazione dell’utenza nei confronti dell’AV.

La manutenzione dei percorsi escursionistici viene attualmente curata dai soggetti storici (principalmente CAI, FIE ed affiliati), ma anche da associazioni (ad es. Pro loco) ed enti locali (CC.MM., Comuni) e da nuovi soggetti (Enti di gestione delle Aree protette e Sistemi turistici locali). Senza nulla togliere ai meriti di questi soggetti, tali interventi hanno però carattere superficiale e sporadico. Lo stesso intervento pubblico, che pure testimonia il crescente interesse delle amministrazioni e rappresenta, almeno in termini finanziari, azione essenziale nel recupero di questo patrimonio, è anch’esso episodico, non riferito ad un vero piano di interventi (programmati, coordinati e selezionati in ordine di priorità), ed è quasi sempre una tantum, privo cioè di impegno conservativo costante nel tempo, che è invece garanzia indispensabile per l’effettiva fruibilità dei percorsi nonché senso stesso dell’investimento. Tutto ciò implica, anche al fine di non vanificare l’impegno di molti, la necessità di un’efficace ed autorevole regia regionale. Per tale ragione, la legge regionale 16 Giugno 2009, n. 24 “Rete di fruizione escursionistica della Liguria” (REL) prevede che la Regione costruisca una Carta Inventario sulla base delle proposte formulate dalle Province e dagli Enti parco, anche su indicazione di soggetti diversi. Nella Carta potranno essere inventariati percorsi escursionistici che si avvalgono principalmente della viabilità minore di proprietà pubblica, comunale o d’uso pubblico, come le strade vicinali per le quali sia in atto un tale uso, ma anche, in casi particolari, strade vicinali ad uso privato per l’utilizzo delle quali sia stato acquisito

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l’espresso consenso della proprietà (allo scopo di scongiurare lunghi ed incerti contenziosi). In casi eccezionali, solo al fine di garantire continuità a percorsi di primaria importanza ed in mancanza di accordo con la proprietà e in ragione della impossibilità di trovare valide alternative, sarà possibile ricorrere alla dichiarazione di pubblica utilità. L’iscrizione alla Carta inventario costituisce altresì requisito essenziale per poter accedere a qualsiasi forma di finanziamen to regionale. Tale condicio sine qua non, assieme alla generale dichiarazione di pubblico interesse delle strutture facenti parte della REL, consentirà di prevenire, e perseguire, efficacemente la chiusura abusiva di percorsi escursionistici, fenomeno questo purtroppo frequente, nel sostanziale disinteresse degli enti locali, laddove detti percorsi vengano a contatto con la creazione di “seconde case”, ex novo o con la trasformazione di antiche abitazioni FIG. 6 (sopra). Percorso lastricato alle pendici del rurali, e la quasi sempre conseguente (GE). I percorsi pavimentati, in particolare antiche mulattiere, sono frequenti in recinzione dei fondi di pertinenza. tutta la Regione.

Infine, l’obbligo di individuare preventivamente il soggetto manutentore del percorso escursionistico del quale si propone l’iscrizione alla Carta inventario, garantirà ulteriormente il buon fine dell’investimento pubblico.

Requisiti indispensabili per l’iscrizione dei percorsi escursionistici alla Carta inventario, che richiedono particolare attenzione alle modalità di rilevamento, archiviazione e validazione dei dati, sono: - rilievo e classificazione univoci del tracciato, - procedimenti web per la gestione ed il caricamento dati in ambiente web (riservato ai soggetti proponenti di cui all’art. 4 della lr 24/09), - database relazionale delle informazioni associate ad ogni percorso.

Sarà inoltre indispensabile poter disporre di documentazione integrativa: x convenzioni con i soggetti manutentori, x accordi d’uso dei tratti di percorso incidenti su viabilità privata, x regolamentazioni d’accesso alle strade carrabili facenti parte di un percorso escursionistico (1) x documentazione fotografica georeferenziata.

(1) Le norme che regolano la REL prevedono la necessità di regolamentare l’accesso ai tratti di strada carrabile coincidenti con i percorsi escursionistici dei quali si chiede l’iscrizione alla Carta inventario. Nella costituzione della banca dati regionale, in particolare nella georeferenziazione, occorrerà quindi tenere presente anche questo aspetto, nonostante l’inserimento di tratti di strada carrabile nei percorsi escursionistici debba essere auspicabilmente ridotto a casi limite non altrimenti risolvibili ai fini della continuità del percorso.

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FIG. 7 (sotto a sinistra). La legge regionale sulla REL prevede, tra l’altro, l’estensione del divieto di transito previsto dalla normativa vigente in materia di circolazione fuoristrada ai sentieri e alle mulattiere. La circolazione di mezzi a motore su sentieri e mulattiere, oltre a mettere in serio pericolo l’incolumità dei fruitori dei percorsi escursionistici, arreca pesanti danni al fondo dei sentieri e alle precarie, e spesso insufficienti, opere di regimazione delle acque superficiali.

FIG. 8 (sopra a destra). Esempi di promiscuità tra percorsi carrabili e pedonali: l’Alta Via dei Monti Liguri al Valico dei Solini attraversa la strada di collegamento tra Novegigola e Piana Battolla e percorre la strada sterrata per Bolano (SP), quest’ultima frequentata da un moderato traffico locale.

FIG. 9 (sopra). Motociclista su sentiero nei pressi del Monte Ramaceto (GE).

FIG. 10 (a lato). Estratto di una tavola del Progetto “Ecomuseo della Memoria”. L’iniziativa ha interessato il territorio della provincia della Spezia (Alta Via e sentieri di collegamento, anche sui versanti emiliano e toscano) ed è stata realizzata dall’Istituto Internazione di Studi liguri in collaborazione con Regione Liguria. Il lavoro ha comportato in sintesi: - censimento di 685 toponimi (soprattutto dialettali); - informatizzazione dei dati (685 schede); - 3.000 fotografie scattate; - migliaia di km di sentieri percorsi.

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REL: PIANIFICARE LA RETE   OBIETTIVO QUALITA’

L'individuazione di standard regionali per l'ottenimento di sentieri ben segnalati, mantenuti e connessi alla rete del trasporto pubblico locale, rappresenta l'obiettivo primario della REL. Con la formazione di una banca dati aggiornata ed affidabile, cui dovrà far riferimento la Carta inventario, si potranno analizzare potenzialità e prospettive del turistico escursionistico, sviluppandolo in funzione delle identità e delle peculiarità territoriali.

Gli strumenti per la gestione del territorio abbinata all'informatica (geomatica), sono oggi molteplici e rispondono pienamente ai seguenti obiettivi: i supportare la fase di rilievo dei tracciati e la creazione di database cartografici; i agevolare la manutenzione e la segnalazione dei percorsi. La fase di formazione della Carta inventario è sintetizzabile in tre punti: 1. acquisizione (rilievo) e restituzione dei tracciati e dei punti notevoli dei percorsi escursionistici; 2. implementazione di un database contenente informazioni associate al rilievo (in parte obbligatorie ed in parte facoltative); FIG. 11 (sopra). Il “sentiero degli 3. creazione di una piattaforma per la gestione di alpini”: uno dei percorsi più contenuti georeferenziati (dotata quindi di web spettacolari della Liguria, nel cuore browser cartografico correlato alla banca dati). del Parco delle Alpi Liguri e lungo l’Alta Via.

FIG. 12a-12b-12c (sotto). Alcuni esempi di percorsi “chiusi” da iscrivere alla Carta inventario.

B A C

A – Percorso ad anello con B – Percorso a ferro di cavallo C – Percorso con accesso da accesso da località servite da con accesso da località servite da località servite da mezzi di mezzi di trasporto pubblico su mezzi di trasporto su rotaia. trasporto pubblico su rotaia e da gomma, anche integrativo. altri servizi (es.: funicolare, cremagliera, funivia, etc.).

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 10 L’International Organization for Standardization (ISO 9000:2000) definisce il termine “qualità” quale: insieme delle caratteristiche che rendono un prodotto (o un servizio) idoneo a soddisfare le esigenze della clientela. Per ciò che concerne la REL, tali requisiti possono essere soddisfatti solo mediante la creazione di un sistema di percorsi “chiusi” che favoriscano gli spostamenti sostenibili nel tempo libero, e facciano riferimento ad una rete infrastrutturale sicura, omogenea, efficacemente interconnessa ed attraente e alla sua combinazione con i trasporti pubblici (ferrovia, autobus, mezzi di navigazione, impianti di trasporto a fune). A questi principi basilari, volti alla creazione di una rete di percorsi di qualità, con tracciato certo e sicuro (2) e segnaletica unificata, andranno abbinate: forme di gestione programmata volte al coordinamento ed al monitoraggio delle attività, criteri per l'individuazione delle méte e la gerarchizzazione degli itinerari ed adeguate misure di promo-comunicazione. (2) ossia che tuteli gli utenti deboli della strada (pedoni, ciclisti e turisti equestri). In tal senso si rammenta che l’estensione del divieto di transito ai veicoli a motore su sentieri e mulattiere, sarà vigente solo in caso di iscrizione dell’itinerario alla Carta inventario regionale (comma 3, articolo 11, L.R. 24/09).

FIG. 13 (a fianco). D - Esempio di percorso “chiuso” nel Parco naturale regionale di Portofino. L’impianto a fune collega Rapallo col santuario di Montallegro, da dove parte un percorso di crinale lungo l’area contigua che giunge fino a D Portofino. Il servizio di battelli (stagionale) che collega Rapallo al borgo, chiude il circuito. FIG. 14 (sotto). Progetto d’iniziativa regionale Alta Via: un bus navetta della provincia di Savona (EscursioniBus). La difficoltà degli spostamenti nelle aree rurali costituisce uno dei principali ostacoli alla espansione e alla definitiva affermazione del turismo escursionistico.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 11 LA LEGGE REGIONALE 16 giugno 2009, n.24: I PUNTI SALIENTI

(Artt. 1-3) La legge prevede la costituzione di una Rete Escursionistica della Liguria (REL) rappresentata dall’insieme dei percorsi iscritti ad un’apposita Carta Inventario alla quale potranno essere iscritti i soli percorsi aventi determinate caratteristiche in relazione al loro valore intrinseco, sotto il profilo naturalistico o storico-culturale, e alla loro ubicazione. Requisito essenziale per l’iscrizione è l’individuazione di un soggetto avente il compito e la responsabilità del monitoraggio e della periodica manutenzione del percorso proposto; in tal modo s’intende garantire che facciano parte della Rete solamente percorsi costantemente agibili, come sedime, attrezzatura e segnalazione, in relazione ai quali l’utenza possa quindi contare su di uno standard qualitativo previsto e certificato a livello regionale. (Art. 4) La Carta Inventario sarà costituita sulla base delle indicazioni formulate dagli enti locali formulate avvalendosi principalmente dalla viabilità minore di proprietà pubblica, quasi sempre comunale, o comunque di uso pubblico, come le strade vicinali per i quali sia in atto, senza contestazioni possibili, un tale uso. L’iscrizione di strade vicinali ad uso privato è prevista solo a condizione che sia stato acquisito l’espresso consenso dei proprietari. E’ questa la soluzione pragmatica scelta per evitare lunghi ed incerti contenziosi. Solo in casi eccezionali, solo al fine di garantire continuità ai percorso ed in mancanza di accordo ed in ragione della impossibilità di trovare valide alternative, è possibile ricorrere alla procedura di esproprio. (Art. 5) E’ comunque prevista una generale dichiarazione di pubblico interesse delle strutture facenti parte della Rete, che consentirà, in particolare, di prevenire la chiusura abusiva di percorsi preesistenti. (Art. 6) Sarà inoltre compito della Regione indicare Linee guida per l’unificazione della segnaletica verticale ed orizzontale e delle attrezzature. Tali Linee guida, in particolare per ciò che concerne il “variegato” mondo dei pittogrammi e dei cartelli segnaletici, dovranno essere applicate obbligatoriamente anche per tutti i percorsi che non saranno proposti per l’iscrizione alla Carta Inventario o che, per mancanza dei requisiti, non potranno essere iscritti nella stessa. L’obiettivo è quello di superare la confusa, sovrapposta, scoordinata e spesso irrazionale segnaletica attuale - frutto dello spontaneismo delle associazioni, comprensibile e apprezzabile in assenza di regolamentazione, ma divenuto ormai controproducente - per raggiungere una uniformità codificata e tecnicamente corretta secondo modelli affermati a livello europeo, che offra in tal modo un autentico servizio all’utenza. (Artt. 8-10) Un aspetto centrale della presente legge è rappresentato dal Programma regionale annuale di attività ed interventi, strumento attraverso il quale la Regione, sulla base delle risorse destinate a tale fine dal bilancio, individua gli assi principali, i criteri di scelta, le priorità, i finanziamenti, i tempi e le modalità di esecuzione dei progetti riguardanti la Rete, siano essi di iniziativa regionale o proposti dagli enti locali e dagli Enti parco. La legge definisce quindi alcuni contenuti essenziali di tali progetti, fra i quali si richiamano quelli volti ad accertare la presenza di un piano di manutenzione delle opere realizzate e la misura minima di cofinaziamento nel caso di interventi proposti da enti locali, in modo da responsabilizzare tali enti nella progettazione e nella realizzazione degli interventi. Viene inoltre fissato il divieto di finanziare con altri fondi regionali interventi su percorsi escursionistici che non siano stati iscritti preventivamente nella Carta inventario (con deroga per i procedimenti in corso) per garantire una efficace regia regionale che rispecchi e dia concreta attuazione agli obiettivi e ai criteri stabiliti nel Programma, senza disperdere risorse pubbliche. (Artt. 11-13) La legge prevede norme di comportamento, nonché un apparato sanzionatorio e l’individuazione dei soggetti preposti alla vigilanza. Particolare attenzione è stata posta alla fruizione dei percorsi con mezzi a motore. La norma, estende e supera i divieti della l.r. 38/92 ed indica le misure da adottare nei casi in cui tratti di percorso coincidano con strade carrabili. In ogni caso, lungo i sentieri dei percorsi iscritti nella Carta Inventario è vietata la circolazione con mezzi a motore, essendo tale uso incompatibile con la conservazione della Rete e la tutela degli specifici interessi pubblici che essa rappresenta. (Art. 14-15) Completano il quadro normativo: una norma finanziaria, che prevede fondi per spese di gestione (U.P.B. 3.104) e fondi per investimenti (U.P.B. 3.204), ed una norma transitoria che prevede l’utilizzo di tali fondi nelle more della costituzione della Carta Inventario nonché deroghe per i finanziamenti in corso alla data di approvazione della Carta stessa. FIG. 15 (a fianco). Uno dei luoghi “cult” dell’escursionismo ligure: il Monte di Portofino. Nell’immagine d’archivio della Agenzia InLiguria: un suggestivo passaggio nei pressi del Passo del Bacio.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 12 LA LEGGE REGIONALE 16 giugno 2009, n.24: I PRINCIPI

I principi ispiratori della legge si possono sintetizzare nei punti seguenti:

- Individuazione del patrimonio turistico-escursionistico esistente; - Individuazione delle priorità e delle strategie per lo sviluppo della rete escursionistica; - Programmazione gli interventi (evitando la frammentazione delle risorse pubbliche); - Predisposizione di linee guida per l’immagine coordinata della rete escursionistica; - Garantire la manutenzione dei percorsi escursionistici mediante l'individuazione dei soggetti ad essa preposti; - Regolare l'uso della rete escursionistica con apposite norme generali di comporta- mento (3).

(3) NOTA BENE: La legge non contempla norme sulle diverse modalità di fruizione (escursionismo, MTB, turismo equestre, etc.) e sulle loro eventuali incompatibilità.

FIG. 16 - (a lato): L’Associazione Alta Via, cui la Regione Liguria ha affidato il compito di gestire e promuovere il percorso, sta elaborando un piano della manutenzione programmata.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 13 LA CARTA INVENTARIO

La Carta Inventario è costituita sulla base delle proposte formulate dalle Province e degli Enti parco i quali acquisiscono, a loro volta, indicazioni dai Comuni, dalle Comunità montane, dal CAI e dalla FIE, dai Sistemi turistici locali e dagli Ambiti territoriali di caccia e comprensori alpini nonché dalle associazioni sportive, del tempo libero e ambientaliste più rappresentative.

I percorsi, individuati in base alla loro importanza in ambito territoriale, sono classificati in: i percorsi d’interesse interregionale, regionale e provinciale; i percorsi d’interesse locale.

Tale classificazione, effettuata in base ai criteri di legge, interessa i seguenti percorsi elencati in ordine di priorità: a) Sistema Alta Via dei Monti Liguri, come individuato ai sensi della legge regionale 25 Gennaio 1993, n. 5; b) compresi nei piani delle aree protette naturali di cui alla legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette) e alla legge regionale 22 febbraio 1995, n. 12 (Riordino delle aree protette) e nei siti della rete natura 2000; c) compresi nei sistemi di percorsi d’interesse locale e provinciale, come individuati da appositi provvedimenti dalle Amministrazioni provinciali; d) di particolare interesse storico-ambientale, paesaggistico, naturalistico e turistico- sportivo; e) individuati dal Club Alpino Italiano - Regione Liguria (CAI) e dalla Federazione Italiana Escursionismo – Comitato Regionale Ligure (FIE); f) di primaria importanza per l’interconnessione dei percorsi di cui ai precedenti punti.

FIG. 17 (sopra). L’Alta Via dei Monti Liguri e le sue connessioni con le aree protette, la Rete Natura 2000 e i percorsi di interesse extraregionale e locale costituiscono l’asse portante della REL nelle aree rurali della Liguria.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 14

REL: ORGANIZZARE LA RETE

INDIVIDUAZIONE DEI PERCORSI

Organizzare la rete significa innanzi tutto stabilire delle priorità. L’esperienza insegna che le risorse statali e regionali destinate al recupero dei percorsi escursionistici sono spesso esigue, almeno se rapportate all’impressionante sviluppo chilometrico dei percorsi dei quali resta traccia. Inoltre, per quanto auspicabile, non è prevedibile un congruo aumento delle risorse, viste le frequenti contingenze e le esigenze di riduzione della spesa. Non resta quindi che ottimizzare la spesa, organizzando al meglio la rete sentieristica ed investendo, sia a livello regionale, sia a livello locale, sui percorsi più importanti in termini di frequentazione. Pertanto, la selezione dei percorsi da iscrivere alla Carta inventario dovrebbe essere effettuata adottando i seguenti principi generali: 1 strutturazione dei percorsi regionali e/o di primario interesse locale; 2 individuazione di percorsi connessi alla rete dei trasporti pubblici (in uno o più punti del percorso, con particolare riferimento alle estremità dello stesso); 3 garanzia di molteplicità delle occasioni di svago e delle attrattive (senza che ciò possa costituire soluzione di continuità del percorso o pregiudicare altre forme di fruizione); 4 armonizzazione con infrastrutture esistenti, limitando i possibili conflitti con la viabilità carrabile o pedonale privata ovvero coordinando gli interventi con altri progetti che interessano la “viabilità storica” o “percorsi a tema”.

FIG. 18a-18b. A fianco: l’integrazione alla variante per Arles (F) dei Cammini di Santiago ed il suo collegamento con la Via Francigena, può costituire una importante occasione di sviluppo della rete turistico-escursionistica della Liguria. Sotto: La conchiglia di St. Jacques, logo del Cammino.

Particolare attenzione dovrà inoltre essere posta alla numerazione dei percorsi. Questa dovrà risultare univoca per ogni settore provinciale e, pertanto, derivare da una visione d'insieme, a livello provinciale, dei percorsi. Come meglio specificato di seguito, ogni settore di ciascun ambito provinciale avrà a disposizione 94 numeri poiché gli ultimi cinque, da 95 a 99, saranno riservati, in tutti i settori regionali, agli itinerari a lunga percorrenza. In tal modo, questi percorsi potranno essere identificati con lo stesso numero in qualsiasi settore del territorio regionale.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 15 CLASSIFICAZIONE DELLA RETE E NUMERAZIONE DEI PERCORSI

Nell'ambito della R.E.L. sono considerati di interesse interregionale, e costituiscono pertanto rete strutturale primaria, le seguenti direttrici di percorrenza:

™Alta Via dei Monti Liguri – sigla: AV - spartiacque principale delle dorsali alpina e appenninica e percorsi parzialmente coincidenti; ™Via Alpina - sigla: VA - nel tratto compreso tra e Passo Muratone, in provincia di Imperia (tracciato coincidente con l’AVML); ™Itinerario europeo E1 & Sentiero Italia – sigla: E1 - nel tratto compreso tra Passo della Bocchetta e Passo Calzavitello, nelle province di Genova e La Spezia (tracciato coincidente con l’AVML);

Sono altresì considerati di interesse regionale e provinciale:

‰ Alta Via delle 5 Terre (sentiero N. 1 CAI) – sigla: 5T - (Collegamento tra l’AV, Parco Nazionale delle 5 Terre e AVG) ‰ Via Marenca (Alpi del Mare2) – sigla: AM2 - collegamento Imperia- Monregalese-Provenza attraverso il Colle di Garezzo e il M. Frontè; ‰ Bormida Natura – sigla: BN - anello di collegamento tra le aree protette delle Bormide; ‰ Via del Mare – sigla: VM – direttrice mare-monti tra Portofino e Pavia. ‰ Alta Via del Golfo – sigla: AVG – (collegamento tra AV e 5T)

I codici sentiero dei percorsi di interesse interregionale e/o regionale nell’ambito della Carta inventario sono i seguenti:

Alta Via dei Monti Liguri 99 Alta Via delle 5 Terre 98 ..(a disposizione) 97 ..(a disposizione) 96 ..(a disposizione) 95

Le numerazioni da 97 a 95 dovranno restare a disposizione per l’eventuale ulteriore codifica di percorsi d’interesse interregionale e/o regionale.

I numeri a disposizione per la codifica dei sentieri di ciascun settore, a partire da quelli d’interesse provinciale, andranno pertanto da 94 a 01.

FIG. 19a-19b. A fianco: un segnavia dell’Alta Via del Golfo (SP); sotto: il segnavia dell’itinerario Bormida natura nella Riserva naturale regionale dell’Adelasia (SV).

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 16 AMBITI E SETTORI TERRITORIALI

Sulle base delle risultanze del gruppo di lavoro costituito dai soggetti individuati dalla legge regionale (CAI, FIE, Province, Enti parco e Regione) e a partire dagli studi propedeutici svolti dal CAI-Liguria, in collaborazione con la FIE, per la predisposizione del Catasto nazionale CAI dei sentieri, il territorio regionale (in particolare ciascuna provincia) è stato suddiviso in ambiti e settori. Al fine di semplificare la codifica dei percorsi escursionistici, le province di Imperia, Savona e La Spezia ricadono ciascuna in un unico ambito di competenza. Il territorio della Provincia di Genova, per la sua complessità, è stato invece suddiviso in due distinti ambiti: Genova (A) e Tigullio (B) (Vd. “Carta generale degli ambiti e settori”).

Codifica dei Gruppi Montuosi nel Catasto sentieri CAI Il Catasto dei sentieri CAI suddivide l'intero territorio nazionale in dieci macrosistemi cui fanno riferimento i gruppi montuosi veri e propri. Per quanto riguarda la Liguria i macrosistemi di riferimento sono: ALPI OCCIDENTALI – codice: ALPOC 001 999 dal Col Ferret - Dora Baltea al Passo del Turchino APPENNINO SETTENTRIONALE - codice: APSET 001 999 dal Passo del Turchino a Bocca Serriola Con riferimento all'esempio riportato nelle pagine seguenti, il codice CAI del gruppo montuoso sarà: ALPOC0XX ALPILIGURI GIM FIG. 20 (sopra). Estratto dalla mappa degli Ambiti/Settori della Regione Liguria in scala 1:100.000. La delimitazione fra un Settore e l’altro e tra ambiti è data generalmente dalla viabilità stradale primaria e talvolta da fondi vallivi. Tale soluzione dovrebbe ridurre ai minimi termini l’eventualità che alcuni percorsi possano ricadere in settori o ambiti differenti.

Ciascun ambito fa riferimento ad un sotto-gruppo montuoso principale o, meglio, ad un sistema territoriale di percorsi escursionistici. La zonizzazione nelle province di Imperia, Savona e, parzialmente, Genova è stata fatta inoltre in accordo con la Regione Piemonte (Assessorato alla Montagna), armonizzando ambiti e settori liguri con quelli delle limitrofe province di Cuneo e Alessandria. Al fine di semplificare la codifica dei percorsi con segnaletica FIE, i settori sono stati inoltre delimitati in funzione delle zone FIE. Per maggiori dettagli si rimanda alla “Carta generale degli ambiti e settori” e alle carte di dettaglio di ciascuna provincia in scala 1:100.000 (allegati 1A, 1B, 1C , 1D).

NOTA BENE:

Vista la necessità di pianificare l’intero territorio regionale ed in perfetta sintonia con quanto previsto dal CAI centrale, il concetto di gruppo montuoso è stato esteso anche alle zone collinari pre-appenniniche e costiere. Al fine di ridurre ai minimi termini la possibilità di frazionamento dei percorsi nella fase di “registrazione” nella carta inventario, ambiti/settori sono delimitati prevalentemente da strade di fondo valle.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 17 SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE REGIONALE

Una volta rilevato il percorso ed espletate le necessarie verifiche dei requisiti di legge, i dati cartografici ed alfanumerici dovranno essere strutturati sulla base degli standard regionali e caricati sul database cartografico regionale (per maggiori informazioni si vedano i capitoli seguenti). Per questa operazione verrà messo a disposizione degli utenti abilitati (Province ed Enti parco) un’apposita procedura in ambiente web.

NOTA BENE: Tutte le informazioni rilevate sul terreno e caricate sul sistema informativo regionale dovranno fare riferimento ad un unico settore!

Qualora un percorso escursionistico (prevalentemente quelli di rilevanza regionale e/o provinciale) dovesse interessare due o più settori, il sistema potrà mettere in relazione tra loro i dati, solo nel caso in cui questi siano stati inseriti nel sistema come “tratte di un unico sentiero” (e quindi come un’unica entità) rese riconoscibili dalla medesima “denominazione sentiero” o “numerazione di scheda”. In fase di data-entry l’operatore potrà associare alla “scheda percorso” in corso di elaborazione, una denominazione (o un numero scheda) già attribuita in precedenza ad altra scheda. Tale accorgimento è necessario, o meglio indispensabile, qualora un percorso escursionistico, considerato “non divisibile” ricada in settori o ambiti differenti.

La scheda contenente i dati descrittivi del percorso e dei punti di interesse, dovrà essere compilata contestualmente al caricamento dei dati su client cartografico. Tutti gli elementi riportati nelle schede dovranno trovare diretta corrispondenza nei tracciati e nei punti di interesse rilevati nell’ambito dello stesso percorso.

Oltre ai dati descrittivi del percorso caricati dagli utenti abilitati nell’applicazione web, dovranno essere forniti sotto forma di allegato: i traccia originale (ossia non corretta) del rilevamento in formato aperto (formati richiesti: shape, rinex, gpx, etc.), i copia della documentazione (convenzioni, atti collegiali, etc.) inerente la manutenzione del percorso (formati richiesti: .pdf, .odt, .rft, .doc), i eventuali copie degli accordi d’uso e/o dichiarazione attestante la proprietà pubblica del percorso (formati richiesti: .pdf, .odt, .rft, .doc ), i eventuale provvedimento relativo alla regolamentazione dell’accesso su tratti di percorso coincidenti con strada carreggiabile (formati richiesti: .pdf, .odt, .rft, .doc ), i eventuale documentazione fotografica (formato richiesto: .jpg) contenente le coordinate geografiche dei punti di ripresa (geotagging).

FIG. 21 (a fianco). Fotocamera con rilevatore GPS incorporato. L’attivazione di specifiche modalità dal menù è sufficiente affinché nella foto appaiano data e luogo (coordinate geografiche) dello scatto. Ciò permette una migliore gestione delle foto archiviate.

Per maggiori informazioni e specifiche si rimanda ai capitoli seguenti.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 18 CODICE IDENTIFICATIVO DEI PERCORSI

Il codice prescelto deriva direttamente da quello del Catasto sentieri del CAI ed è composto da 11 caratteri alfanumerici articolati in 8 diversi campi:

G IM A 4 25 41 V F

“codice regione” del Catasto sentieri CAI: G per la Liguria;

G IM A 4 25 41 V F

“codice ACI” della provincia: IM, SV, GE e SP per la Liguria;

G IM A 4 25 41 V F

“codice ambito provinciale”: da A a Z per ciascuna provincia;

IM A 4 25 41 V F

“codice del settore dell’ambito provinciale: da 0 a 9 per ciascun ambito;

G IM A 4 25 41 V F

“numero percorso (4)”: a disposizione i numeri da 01 a 94 per ciascun settore; (4) Vd. definizioni di “sentiero” e “percorso” a pag. 54

G IM A 4 25 41 V F identificativo del “manutentore”: da 0 a 99, univoco per tutta la regione, è attribuito automaticamente all’atto di inserimento dei dati nella scheda anagrafica del soggetto manutentore;

G IM A 4 25 41 V F identificativo “gerarchia del tracciato”: P = percorso principale (ossia tracciato principale del sentiero n. 425), V = variante (ossia variante del sentiero n. 425), C = collegamento (ossia collegamento tra il sentiero 425 ed altro sentiero)

G IM A 4 25 41 V F identificativo della “difficoltà di percorrenza” in base alla classificazione CAI: F = facile (sigla CAI = T = itinerario turistico-escursionistico), E = medio (sigla CAI = E = itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche), D = difficile (sigla CAI = EE = itinerario per escursionisti esperti),

A = attrezzato (sigla CAI = EEA = itinerario attrezzato per escursionisti esperti).

Esempio di codifica di un percorso: GGIMA42541VF F si evince immediatamente che il percorso in oggetto: 1. costituisce variante (V) al percorso 25 2. ricade nel settore 4 (425), 3. dell’ambito A della provincia di Imperia (IM), 4. ha difficoltà “turistica” (F), 5. la sua manutenzione è curata, a titolo esemplificativo, dalla Pro Loco XY (precedentemente registrata dalla Provincia di Imperia o dall’Ente Parco delle Alpi Liguri nell’anagrafica dei soggetti manutentori con il codice 41) REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 19 SINOTTICO RIEPILOGATIVO CODICE PERCORSO

settore dell’ambito provinciale

numero del percorso ambito provinciale

identificativo “gerarchia del tracciato”

G IM A 4 25 41 V F

Sigla ACI provincia difficoltà del percorso

Codice-regione catasto CAI codice anagrafico manutentore

TAVOLA ESEMPLIFICATIVA DEI CODICI E DEI RELATIVI PITTOGRAMMI

DENOMINAZIONE ITINERARIO CODICE SENTIERO PITTOGRAMMA

PERCORSI DI INTERESSE REGIONALE O INTERREGIONALE

Alta Via dei Monti Liguri GGEB299xxPF

Bormida Natura GSVA597xxPF

NOTA BENE: Fino all’approvazione delle linee guida regionali sulla segnaletica (art. 6, L.R. 24/09), i pittogrammi dei percorsi a lunga percorrenza sono rappresentati dalla bandiera bianco-rosso-bianca all’interno della quale sarà riportata la sigla del percorso (es.: AV, AVG, etc.) anziché il codice sentiero (es.: 99, 94, etc.).

PERCORSI DI INTERESSE LOCALE

Itinerario in zona CAI (*) GIMA425xxVF

Itinerario in zona FIE (**) GGEA309xxPF

(*) estratto dal catasto dei sentieri CAI

Ogni sentiero segnalato dalla FIE è contraddistinto da due identificativi: un numero di zona (3 nell’esempio), (**) coincidente con i settori della carta inventario, e un numero di segnalazione (9 nell’esempio), coincidente con il numero sentiero della carta inventario. Pertanto, il sentiero contraddistinto sul terreno da due rombi rossi, sarà catalogato nella carta inventario con il numero 309. REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 20 SISTEMA DI POSIZIONAMENTO SU BASE SATELLITARE

Con il generale avvento dei sistemi informatici e della geomatica in particolare, si sono diffuse apparecchiature che forniscono sistemi e servizi specifici, divenute in pochi anni d’uso comune: personal computer, fotocamere digitali con georeferenziazione delle immagini, strumenti satellitari e web mapping service. Se alla disponibilità di strumenti di rilevazione satellitare (GPS), relativamente economici e facili da utilizzare, si aggiungono le potenzialità di internet, la “rete delle reti” nonché il più efficace mezzo di comunicazione di massa mai concepito, si intuisce subito come sia possibile, per la prima volta dalla sua millenaria esistenza, rilevare con estrema semplicità e precisione il vasto, articolato e complesso patrimonio sentieristico della Liguria.

FIG. 22 – Un tecnico della Provincia di Genova esegue l’operazione di rilevamento di un picchetto segnaposto (numerato) dell’Alta Via dei Monti Liguri.

FIG. 23 – Navigatore portatile. La diminuzione del costi di questi strumenti ha contribuito alla loro diffusione capillare (quello ritratto, di una grande marca americana, è acquistabile a meno di 200 dollari).

 I rilievi devono essere effettuati principalmente con GPS (Global Positioning System) o DGPS (Differential Global Positioning System).

FIG. 24 –La costellazione dei satelliti GPS del Dipartimento della difesa statunitense (Immagine tratta da Wikipedia) ------I segnali SPS (Standard Positioning Service) che giungono sulla Terra dai satelliti non possono oltrepassare costruzioni, rocce, zone alberate, etc.. Per tale ragione può accadere di dover reiterare il rilievo in situazioni o condizioni ambientali più favorevoli (ad esempio, eseguendo il rilievo di un traccia in zona boscata nei mesi invernali) o, in casi estremi, come ad esempio in “zone sensibili” nelle quali il segnale viene deliberatamente reso inutilizzabile, di dover adottare metodologie di rilievo cartografico tradizionali (vd. paragrafo seguente).

FIG. 25 – Scolaresca in gita lungo un percorso escursionistico del Parco naturale regionale dell’Aveto. Una migliore tracciatura dei sentieri e la certezza di una efficace manutenzione, potranno incentivare l’uso dei percorsi escursionistici a fini turistici e didattici. 

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 21 RILIEVO DEL TRACCIATO E DEI PUNTI DI INTERESSE 

NOTA BENE: Indipendentemente dallo strumento utilizzato per il rilievo del tracciato, fatta salva la necessità di ricorrere a rilievo tradizionale (non GPS), l’errore planimetrico massimo ammesso è di 10 metri. Specifiche, tolleranze, classificazione dei percorsi e modalità di restituzione cartografica sono indicate nei capitoli seguenti.

 I dati risultanti dal rilievo effettuato con GPS, dovranno essere caricati sulla base della cartografia fornita dalla Regione Liguria ed allegati quale documentazione informatica.

Qualora il percorso sul terreno segua elementi lineari della CTR ed il rilievo GPS si discosti parzialmente da questi, il tracciato dovrà essere ricondotto agli elementi rappresentati in cartografia (Vd. Fig. 26 e par. “Restituzione cartografica dei dati”). Dette correzioni non dovranno essere effettuate sul file originale restituito da GPS allegato quale documentazione informatica, mentre la traccia caricata sulla cartografia regionale, oltre alle rettifiche suddette, dovrà essere “epurata” e strutturata con le modalità indicate nei capitoli seguenti. Nel caso di locale perdita del segnale, o comunque di ricezione dei satelliti non sufficiente a raggiungere l’accuratezza richiesta, è necessario ripetere il rilievo in condizioni migliori di ricezione. Qualora non fosse possibile ottenere un risultato che rientri negli standard richiesti o in caso di assoluta mancanza di segnale, si potranno usare metodologie di rilievo topografiche tradizionali mediante l’utilizzo di bussola e altimetro. Il rilievo cartografico è ammesso solo nei casi critici sopra citati e a completamento di rilievi effettuati con rilevatore GPS. In casi particolari, debitamente documentati, il rilievo potrà essere esclusivamente cartografico.

FIG. 26 Esempio di percorso rilevato con GPS e manualmente mediante rilievo a vista riportato sulla CTR.

Per il rilievo dei punti di interesse lungo il tracciato si rimanda alla consultazione del capitolo seguente.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 22 DOCUMENTAZIONE INTEGRATIVA (da produrre ai fini dell'iscrizione alla Carta inventario di cui all’art. 4 della L.R. 24/09)

Al fine di ottemperare a quanto previsto dalla normativa vigente, occorre innanzi tutto effettuare una visura dei dati catastali inerenti i tratti di strada che costituiscono il percorso escursionistico proposto. Tale verifica potrà essere effettuata dai soggetti competenti mediante l'accesso diretto ai servizi on-line di Sigma Ter, tramite il portale unificato della Pubblica Amministrazione, o per mezzo della consulenza delle Province o degli Enti parco.

L'accesso a tale procedura può essere effettuato con le seguenti modalità: 1. Richiesta autorizzazione di accesso ai servizi on-line di consultazione dati catastali (progetto "SIGMA TER")sottoscritta dal Legale Rappresentante dell'amministrazione, individuando in tabella gli utenti da abilitare con i relativi dati necessari; 2. Richiesta autorizzazione di accesso ai servizi on-line del portale unificato di Regione Liguria, firmata in modo chiaro e leggibile da ciascun utente individuato nella tabella di cui sopra. Tali documenti devono essere inviati al Centro Regionale di Competenza per l'e- Government della Regione - CRC Liguria, via fax al n. 010 5488400. A seguito di questo passaggio formale, le persone indicate saranno abilitate sul sistema e verrà data loro informazione, tramite lettera personale, delle modalità di accesso. ------Per ulteriori informazioni o chiarimenti, contattare: CRC Liguria c/o Regione Liguria - Settore Sistemi Informativi e Telematici Via Fieschi 15 – 16121 Genova, tel. 010 5484103/5488021 e-mail: [email protected]

Oltre a quanto previsto nelle specifiche tecniche del presente documento, i soggetti proponenti dovranno produrre la seguente documentazione:

PROPRIETA' DELLE STRADE

CASO A: tutti i tratti di strada sono d'uso pubblico L'Ente proponente dovrà produrre una dichiarazione in tal senso, specificando se tutti i tratti di strada sono costituiti da strade pubbliche o se includono tratti di strada vicinale o interpoderale di uso pubblico e, in tal caso, specificandone la consistenza. Tutta la documentazione propedeutica dovrà essere conservata agli atti dal soggetto proponente che sarà tenuto a fornire tutti i necessari chiarimenti, qualora la Regione lo ritenesse necessario od opportuno, anche dopo l’inserimento del percorso nella Carta inventario.

CASO B: alcuni tratti di strada sono costituiti da viabilità privata e il proponente intende inserirli nella REL In tal caso il proponente deve preventivamente formalizzare accordi d’uso con i relativi proprietari che definiscano le modalità d’uso e le limitazioni connesse alla fruizione del percorso. Qualora non sia possibile giungere all’accordo di cui sopra e il proponente non intenda rinunciare al tratto di strada in questione, previa acquisizione del parere preventivo da parte della regione circa la rilevanza del tratto considerato, lo stesso può ricorrere alla dichiarazione del vincolo di uso pubblico. Tutta la documentazione, in particolare quella riguardante la formalizzazione dell’accordo d’uso, deve essere trasmessa in copia alla Regione per l’istruttoria.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 23 CASO C: alcuni tratti di strada sono costituiti da viabilità privata ma il proponente non intende inserirli nella REL In questo caso il proponente ha due possibilità: - rinunciare ad iscrivere il percorso nella Carta inventario; - individuare un tratto di strada alternativo (variante) a quello costituito da viabilità privata, in modo da garantire la continuità dell’itinerario.

sulla CLASSIFICAZIONE e sulla PROPRIETA’ delle STRADE

(CLASSIFICAZIONE del CATASTO STRADE - 6° comma, art. 13, NCS) Ente proprietario: 1 = Stato; 2 = Regione; 3 = Provincia; 4 = Comune; 5 = Privato. Codice Ente gestore: Assegnato in modo univoco dal gestore dell'Archivio Nazionale delle Strade Classifica Amministrativa: SS = Strade Statali; SR = Strade Regionali; SP = Strade Provinciali; SC = Strade Comunali; SM = Strade Militari; PR = Strade private. Classifica Tecnico-Funzionale: A = Autostrade; B = Strade extraurbane principali; C = Strade extraurbane secondarie; D = Strade urbane di scorrimento; E = Strade urbane di quartiere; F = Strade locali; F-bis = Itinerari ciclopedonali Lunghezza: Misurata in metri Composizione elemento stradale: 0 = carreggiata unica; 1 = carreggiate separate Direzione di marcia consentita: 1 = doppio senso di marcia; 2 = senso unico dalla giunzione iniziale a quella finale; 3 = senso unico dalla giunzione finale.

(estratti da: NUOVO CODICE DELLA STRADA - NCS) Articolo 2 (Definizione e classificazione delle strade.) 1. Ai fini dell'applicazione delle norme del presente codice si definisce «strada» l'area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali. 2. Le strade sono classificate, riguardo alle loro caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali, nei seguenti tipi: a) autostrade; b) strade extraurbane principali; c) strade extraurbane secondarie; d) strade urbane di scorrimento; e) strade urbane di quartiere; f) strade locali; f-bis) itinerari ciclopedonali. 3. Le strade di cui al comma 2 devono avere le seguenti caratteristiche minime: F-bis) ITINERARIO CICLOPEDONALE: strada locale, urbana, extraurbana o vicinale, destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell’utenza debole della strada. Articolo 3 (Definizioni stradali e di traffico.) 1. Ai fini delle presenti norme le denominazioni stradali e di traffico hanno i seguenti significati: 48) SENTIERO (O MULATTIERA O TRATTURO): strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali. 52) STRADA VICINALE (o Poderale o di Bonifica): strada privata fuori dai centri abitati ad uso pubblico. Articolo 20 (Occupazione della sede stradale.) Sulle strade di tipo E) ed F) l'occupazione della carreggiata può essere autorizzata a condizione che venga predisposto un itinerario alternativo per il traffico ovvero, nelle zone di rilevanza storico- ambientale, a condizione che essa non determini intralcio alla circolazione.

MANUTENZIONE DEL PERCORSO

L'Ente proponente dovrà produrre apposita convenzione comprovante l’affidamento della manutenzione e del controllo dell’itinerario del percorso per un congruo periodo di tempo ovvero, qualora tali attività fossero svolte direttamente dall’Ente, una adeguata programmazione del controllo e degli interventi di manutenzione.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 24 REGOLAMENTAZIONE TRATTI SU STRADA CARRABILE

Qualora L'Ente proponente, al fine di garantire la continuità del percorso, intendesse includere tratti di strada non ricadenti nelle tipologie individuate dalla legge regionale 24/09 (scalinate storiche, mulattiere e sentieri, ancorché vicinali o interpoderali, nonché strade ed altre infrastrutture forestali a carattere permanente) è tenuto ad assumere provvedimenti volti a proteggere gli “utenti deboli della strada” (5). Tali provvedimenti (6) dovranno essere operanti entro e non oltre sessanta giorni dalla data di approvazione della Carta inventario, pena decadenza dell’iscrizione del percorso alla Carta stessa.

sull’USO delle STRADE

(estratti da: NUOVO CODICE DELLA STRADA - NCS) Articolo 3 (Definizioni stradali e di traffico.) 1. Ai fini delle presenti norme le denominazioni stradali e di traffico hanno i seguenti significati: 2) AREA PEDONALE: zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie, nonché eventuali deroghe per i veicoli ad emissioni zero aventi ingombro e velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi. In particolari situazioni i comuni possono introdurre, attraverso apposita segnalazione, ulteriori restrizioni alla circolazione su aree pedonali. 9) CIRCOLAZIONE: è il movimento, la fermata e la sosta dei pedoni, dei veicoli e degli animali sulla strada. 53-bis) UTENTE DEBOLE DELLA STRADA: pedoni, disabili in carrozzella, ciclisti e tutti coloro i quali meritino una tutela particolare dai pericoli Articolo 6 (Regolamentazione della circolazione fuori dei centri abitati.) 4. L'ente proprietario della strada può, con l'ordinanza di cui all'art. 5, comma 3: a) disporre, per il tempo strettamente necessario, la sospensione della circolazione di tutte o di alcune categorie di utenti per motivi di incolumità pubblica ovvero per urgenti e improrogabili motivi attinenti alla tutela del patrimonio stradale o ad esigenze di carattere tecnico; b) stabilire obblighi, divieti e limitazioni di carattere temporaneo o permanente per ciascuna strada o tratto di essa, o per determinate categorie di utenti, in relazione alle esigenze della circolazione o alle caratteristiche strutturali delle strade; Articolo 14 (Poteri e compiti degli enti proprietari delle strade.) 1. Gli enti proprietari delle strade, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono: a) alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi; b) al controllo tecnico dell'efficienza delle strade e relative pertinenze; c) alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta. 4. Per le strade vicinali di cui all'art. 2, comma 7, i poteri dell'ente proprietario previsti dal presente codice sono esercitati dal comune.

(5) Vd. N.C.S., art. 3, comma 53bis. (6) Adeguata segnaletica, vie protette per pedoni e ciclisti, riduzione limiti di velocità, etc..

FIG. 27 Val d’Olse (Francia): esempio di via protetta per ciclisti e pedoni in un breve tratto di percorso coincidente con strada carrabile.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 25

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 26

GPS: ACQUISIRE DATI CARTOGRAFICI

ACQUISIZIONE DEI TRACCIATI E DEI PUNTI DI INTERESSE

In questo paragrafo si forniscono le specifiche sulle modalità di acquisizione degli elementi territoriali ritenuti utili per la fruizione, la gestione e la manutenzione della rete escursionistica regionale, con particolare riferimento all’uso della strumentazione GPS di tipo amatoriale, rimandando le raccomandazioni sulla strumentazione di precisione al paragrafo specifico.

RILIEVO DEI TRACCIATI E DEI PUNTI DI INTERESSE: GENERALITÀ

Indipendentemente dal tipo di strumentazione impiegata, dovranno essere acquisite le seguenti informazioni geografiche:

‰ Elementi lineari Il tracciato di ogni percorso è composto generalmente da “n” elementi geometrici contigui di tipo lineare (detti “tratte”), corrispondenti alla mezzeria del percorso stesso ed acquisiti con strumentazione GPS in modalità dinamica (vale a dire, con lo strumento in movimento). Tali tratte si differenzieranno tra loro in base alle caratteristiche meglio specificate al paragrafo “Modalità di implementazione degli attributi” (pag. 31). Nel caso di impiego di strumenti GPS da escursionismo, per motivi legati all’impossibilità di collegare direttamente sul campo all’elemento geometrico i corrispettivi dati alfanumerici e per limiti di memoria dell’apparecchio, il rilievo potrà consistere in un’unica polilinea rappresentativa dell’intero percorso, associata ad una serie di punti di inizio e fine tratta, che saranno inseriti ogni volta che si ha un cambio di caratteristiche della stessa; tali elementi verranno descritti compiutamente al punto successivo (Elementi puntuali). Con questo tipo di strumenti, l’errore planimetrico tollerabile dovrà essere contenuto entro i 10 metri. Se si hanno problemi di limitata perdita del segnale, o comunque di ricezione dei satelliti insufficiente a raggiungere l’accuratezza richiesta per ostruzioni del segnale, è necessario ripetere il rilievo dei tratti di percorso in questione in condizioni migliori di ricezione, tenendo conto degli orari di maggiore visibilità della costellazione. A questo proposito, potrebbe risultare utile percorrere il sentiero nelle due direzioni, in modo da sfruttare il cambiamento di posizione dei satelliti nel tempo e quindi un’eventuale configurazione più favorevole. Si tenga inoltre presente che alle nostre latitudini, a causa dell’inclinazione delle loro orbite, i satelliti non sono visibili nella parte di cielo rivolta a nord; dal punto di vista operativo sarebbe quindi auspicabile poter operare con gli ostacoli a nord. Qualora non fosse possibile ottenere un risultato soddisfacente, andranno segnalati tutti i tratti del percorso in cui l’accuratezza delle misure GPS, indicata dallo strumento, risulti inferiore al valore di 10 metri, secondo le modalità indicate nelle specifiche relative al rilevamento degli elementi puntuali. In caso di aree caratterizzate da ricezione satellitare particolarmente favorevole (vale a dire in zone prive di ostruzioni, come lungo i crinali, fuori dai boschi e dalle valli strette e con poca vegetazione), o se si è in possesso di GPS differenziale, risulta utile segnalare con la stessa modalità i tratti di percorso in cui l’accuratezza dello strumento risulti maggiore od uguale a 5 metri, in modo da poter restituire agevolmente il rilievo anche alla scala 1: 25.000. Per quanto riguarda invece casi debitamente documentati di mancanza assoluta del segnale o di ricezione insufficiente, si potranno usare le metodologie tradizionali di

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 27 rilievo cartografico (bussola ed altimetro od altri strumenti), oppure si potrà digitalizzare il percorso a video in ambiente GIS, appoggiandosi alla cartografia preesistente, purché aggiornata e di scala sufficientemente dettagliata.

‰ Elementi puntuali Ad ogni percorso sarà associato anche un certo numero di elementi puntuali, appartenenti a due distinte categorie: x Punti di appoggio (fittizi), necessari per indicare il cambiamento di una determinata caratteristica del tracciato lineare, in conformità con le “Specifiche per la realizzazione dei Data Base Topografici di Interesse Generale dell’Intesa Stato Regioni Enti Locali sui Sistemi Informativi Territoriali” (Intesa GIS) e le indicazioni contenute nel capitolo “GIS: implementazione della Carta inventario” del presente documento. x Punti di interesse della rete escursionistica.

I primi elementi si rivelano necessari per l’impossibilità insita in questo tipo di strumentazione di attribuire informazioni alfanumeriche ai tracciati rilevati; tali informazioni indicheranno quindi i punti di inizio e fine di una certa caratteristica propria del percorso (tipo di fondo, eccetera), con caratteristiche e modalità indicate ai paragrafi seguenti.

L’elaborazione e la trasposizione delle informazioni connesse a tali punti sulla corrispondente tratta lineare verrà effettuata al momento della restituzione cartografica dei dati (vedi paragrafo “Restituzione cartografica dei dati” a pag. 37).

I secondi elementi costituiscono punti di interesse non direttamente connessi con la tratta, ma contenenti informazioni utili ad una sua maggiore caratterizzazione sia dal punto di vista della fruizione da parte dell’escursionista, che dal punto di vista della gestione da parte del manutentore. Tali elementi saranno acquisiti se compresi in un raggio di 200 m dall’elemento lineare rappresentativi del percorso in esame. Gli elementi puntuali dovranno essere inoltre rilevati attenendosi ai medesimi requisiti di qualità richiesti per l’acquisizione degli elementi lineari, salvo la modalità di rilevamento, che dovrà essere di tipo “STOP & GO” (vale a dire stazionando sul punto il tempo necessario per l’acquisizione), avendo cura, nel caso di punti di interesse di notevole estensione (edifici, aree) di registrare coordinate rappresentative il più possibile del baricentro degli elementi in questione. Si tenga inoltre presente che nel caso di elementi di interesse comuni a più percorsi (rifugi, passi, eccetera) possono accadere situazioni in cui di due o più rilevatori, provenendo da sentieri diversi battano lo stesso punto di interesse; in questi casi particolari, gli elementi doppi andranno cancellati, riportando il tutto ad un singolo elemento rappresentativo al momento della restituzione cartografica dei dati in ambiente GIS.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 28

RILIEVO DEI TRACCIATI E DEI PUNTI DI INTERESSE: MODALITÀ DI ACQUISIZIONE

In questo paragrafo si descrivono sommariamente le principali operazioni e controlli da effettuare nel rilevamento dei percorsi, sempre facendo riferimento a strumentazione ad uso escursionistico, in particolare ad un GPS di marca Garmin, ma le considerazioni sono valide per qualsiasi strumento di classe analoga, dal momento che prestazioni e caratteristiche per le marche più diffuse grosso modo si equivalgono. x Accensione ed inizializza zione dello strumento: deve essere effettuata in un area che abbia il più ampio orizzonte libero possibile, in modo tale da consentire un’agevole ricezione satellitare, che permetta una rapida inizializzazione dello strumento; questa operazione può richiedere qualche minuto e consiste nell’acquisizione del cosiddetto “almanacco”, che contiene le previsioni sullo spostamento dei satelliti lungo le loro orbite per le successive 12 ore. A questo punto la schermata iniziale dello strumento dovrebbe essere simile a quanto riportato in figura (sopra: schermata di ricezione satelliti su ricevitore Garmin GPS60). Come accennato in precedenza, parametri fondamentali da controllare sono l’accuratezza delle misure ed il numero di satelliti a disposizione; una volta stabilizzati tali parametri secondo i valori minimi richiesti (che dovranno essere soddisfatti per l’intera durata del rilievo), è possibile iniziare con le misurazioni. Si tenga comunque presente che le indicazioni fornite dallo strumento in merito all’accuratezza delle misure derivano da stime e sono quindi puramente indicative! La parte in alto a sinistra dello schermo indica le coordinate del punto misurato relative al sistema di riferimento nativo del GPS (WGS 84) ed espresse in formato di coordinate geografiche. Se necessario, è possibile cambiare tale visualizzazione e riferirla ad esempio al sistema di riferimento regionale (Roma 40, coordinate piane), oppure a quello ED 50 UTM 32, tipico delle tavolette IGM al 25.000, se si ha necessità di riportare tale punto su una mappa cartacea mentre si lavora sul campo. La metodologia consiste nello scegliere la voce “Unità” dal pulsante “Impostazioni” del Menu principale, come illustrato in figura (sopra: schermata di impostazione delle unità di misura su ricevitore Garmin GPS60).

I formati di visualizzazione dei dati più utili sono:

SISTEMA RIFERIMENTO MAP DATUM FORMATO POSIZIONE GPS WGS 84 hddd°mm’ss.s’’ o UTM UPS Regionale / Nazionale Rome 1940 Reticolo utente (1) Tavolette IGM European 1950 UTM UPS (1) Origine long. E 000°00.000’, Scala 0.9996 Est falso 1.500.000 Nord falso 0.000.000 Datum Roma 40.

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Si noti che questa procedura è utile soltanto per visualizzare le coordinate in diversi formati, non per passare da un sistema di riferimento ad un altro, dal momento che i dati vengono scaricati sul computer sempre e comunque nel sistema di riferimento adottato dal GPS in uso. Si sconsiglia inoltre di utilizzare le coordinate espresse in un sistema diverso da quello GPS per la restituzione cartografica (copiando i valori letti sullo schermo e riportandoli sul GIS), in quanto le conversioni che effettua lo strumento dal suo formato originario agli altri sono molto meno precise di quelle effettuate da appositi programmi di trasformazione delle coordinate.

x Rilevamento delle tracce lineari: In questo modo si acquisisce il percorso escursionistico. La misura avviene in automatico, vale a dire che una volta acceso ed inizializzato il GPS, la traccia è acquisita automaticamente e visualizzata sotto forma di linea continua nella finestra della mappa; essa è formata dall’interpolazione di un certo numero di punti “posizione" registrati ad intervalli regolari (in genere ogni secondo). A tale traccia (denominata “track”) è associato un file contenente alcune informazioni (ora di acquisizione, posizione e quota) correlate ai suddetti punti e che, una volta scaricato ed elaborato, andrà a visualizzare il tracciato sulla cartografia. Per una corretta gestione del rilevamento delle tracce, si consideri la figura (sopra: schermata delle tracce e relativi controlli su ricevitore Garmin GPS60). Questa schermata viene visualizzata selezionando la voce “tracce” dalla finestra del menu. Una volta acquisito per intero un singolo percorso escursionistico, il corrispondente file andrà salvato con l’apposito comando “save”; conviene inoltre provvedere a svuotare la memoria (usando il pulsante “clear”) ad ogni nuova registrazione di un percorso, per evitare l’accumulo di diverse tracce in uno stesso file, cosa che comporterebbe un’ulteriore difficoltà nella fase di restituzione cartografica dei dati.

x Rilevamento degli elementi puntuali In questo modo si acquisiscono, come abbiamo visto, sia i punti di appoggio che quelli di interesse. Per poter registrare la posizione tali punti (detti “waypoint” nella terminologia GPS), è necessario portarsi in corrispondenza di essi e premere il pulsante “mark” dello strumento; a questo punto appare la schermata “Mark Waypoint”; al punto acquisito viene assegnato di default un simbolo ed un numero di 3 cifre, come visualizzato in figura (sopra: schermata di inserimento dei waypoint e relativi controlli su ricevitore Garmin GPS60). Al nome assegnato in automatico dallo strumento dovrà essere sostituito quello richiesto da queste specifiche, che si può inserire posizionandosi con il cursore sulla casella del nome del punto e premendo il tasto “Enter”, utilizzando quindi il relativo tastierino numerico che apparirà di conseguenza; le coordinate del punto e le eventuali modifiche vanno sempre salvate in memoria, premendo “ok” sulla schermata mostrata in figura.

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Per quanto riguarda il nome da assegnare ad ogni punto registrato, fare riferimento al paragrafo seguente, mentre per quanto riguarda il nome da attribuire al file relativo alla traccia del percorso acquisito, si faccia riferimento al paragrafo “Consegna dei prodotti finali”.

In questo paragrafo sono state illustrate le solo le principali modalità operative di impiego della strumentazione; per la gestione di particolari situazioni che si possono eventualmente incontrare durante il rilievo sul territorio (ostruzioni, multipath, disturbi elettromagnetici, eccetera) si può fare riferimento alle norme generali sul rilevamento di precisione.

RILIEVO DEI TRACCIATI E DEI PUNTI DI INTERESSE: MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIO NE DEGLI ATTRIBUTI

x Attribuzione delle informazioni agli elementi lineari

Come abbiamo visto, indipendentemente dalla modalità di rilievo, al termine delle elaborazioni, ogni singolo percorso dovrà essere composto da un certo numero di tratte lineari connesse fra loro, che saranno distinte in base alle caratteristiche sotto elencate, meglio descritte nei paragrafi che seguono: - tipologia della tratta; - sede della tratta; - tipo di fondo della tratta; - necessità o meno di manutenzione; - accuratezza del rilievo.

FIG. 28 - (sopra). Schema di rilievo dei tracciati e degli elementi di interesse connessi ad un percorso escursionistico con GPS amatoriali; per il significato dei codici associati ai singoli punti, fare riferimento al testo.

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Per acquisire queste informazioni sul campo, la tecnica che si può impiegare usando GPS da escursionismo consiste, come già indicato, nella determinazione di waypoint di appoggio, indicanti i punti di inizio e fine di una delle corrispondenti caratteristiche del percorso indicate sopra; si tratta quindi di waypoint battuti in corrispondenza dei cambi di attributo del percorso escursionistico rilevati dall’operatore. Nel corso della successiva fase di elaborazione dei dati per il loro inserimento nel sistema informativo territoriale regionale, questi punti andranno a determinare corrispondenti interruzioni sulla polilinea del percorso a cui fanno riferimento, in modo da generare un certo numero di tratte contigue che si differenzieranno, oltre che per la lunghezza, anche per il cambiamento del valore di un determinato attributo. In Fig. 28 viene schematizzato questo tipo di approccio al rilevamento.

Si illustrano negli schemi delle pagine successive le definizioni per ogni attributo, i relativi valori ammissibili e le modalità di acquisizione sul campo di tali informazioni. Per quanto riguarda le definizioni di percorso, ambito e sentiero, si rimanda al capitolo “Iscrivere percorsi alla Carta inventario”, mentre per la descrizione approfondita del significato dei relativi valori ammessi degli attributi, si rimanda al capitolo “Implementare la Carta inventario”.

Qualora ciascuna delle tratte generate con questa procedura di rilievo risultasse di lunghezza minore od uguale a 10 m, il corrispondente waypoint non andrà acquisito, a parte il caso della necessità di manutenzione, che andrà segnalato comunque tramite singolo elemento puntuale, nella modalità descritta al paragrafo riguardante l’attribuzione delle informazioni agli elementi puntuali, inserendoli nella categoria “punti di interesse”, valore “criticità puntuale” (01).

Nome waypoint “tipo Descrizione Valori ammessi tratta” TTyy_xx Tipologia di tratto di viabilità su 01 Carreggiabile cui insiste il percorso 02 Non carreggiabile (inizio Tipo Tratta) 03 Carreggiabile con limitazioni al transito Modalità di acquisizione: i waypoint battuti avranno un nome composto da una parte fissa (quella in nero) ed una variabile: alla y rossa va sostituito il valore effettivo del tipo di tratta (01, 02), mentre alle due x andrà sostituito il corrispondente numero di sentiero, quindi il waypoint corrispondente all’inizio di una tratta carreggiabile del sentiero 7 sarà denominato “TT01_07”. Il valore di default è “02” (non carreggiabile), vale a dire che se il percorso comincia con una tratta di tipo “ non carreggiabile ”, il corrispondente waypoint di inizio non sarà acquisito e si darà per scontato che il percorso inizi con una tratta non carreggiabile. Nel caso di cambio di tipo tratta, l’inizio di un nuovo tipo di tratta presuppone implicitamente la fine di quello precedente, dato che i due punti debbono coincidere, quindi è sufficiente inserire solo il punto di inizio del nuovo tipo di tratta e non anche quello di fine della precedente.

Nome waypoint “sede Descrizione Valori ammessi tratta” SDyy_xx Sede del tratto di viabilità 01 A raso su cui insiste il percorso, 02 Su ponte (inizio SeDe tratta) desunta da specifiche “Intesa GIS” 03 In galleria / sotterraneo 04 Altro

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Modalità di acquisizione: i waypoint battuti avranno un nome composto da una parte fissa (quella in nero) ed una variabile: alla y rossa va sostituito il valore effettivo del tipo di sede (01, 02, eccetera), mentre alle due x andrà sostituito il corrispondente numero di sentiero, quindi il waypoint corrispondente all’iniziodi una tratta che ha come sede un ponte del sentiero 7 sarà denominato “SD02_07”. Il valore di default è “01” (a raso), vale a dire che se il percorso comincia con sede a raso, il corrispondente waypoint di inizio non sarà acquisito e si darà per scontato che il percorso inizi con sede a raso. Nel caso di cambio di tipo sede, l’inizio di un nuovo tipo di tratta presuppone implicitamente la fine di quello precedente, dato che i due punti debbono coincidere

Nome waypoint “tipo Descrizione Valori ammessi fondo” TFyy_xx Tipologia del fondo del tratto di 01 Naturale percorso considerato 02 Asfalto / cemento (inizio Tipo Fondo) Modalità di acquisizione: i waypoint battuti avranno un 03 Selciato / lastricato nome composto da una parte fissa (quella in nero) ed una 04 Altro variabile: alla y rossa va sostituito il valore effettivo del tipo di fondo (01, 02, eccetera), mentre alle due x andrà sostituito il corrispondente numero di sentiero, quindi il waypoint corrispondente all’inizio di una tratta che ha il fondo in cemento del sentiero 7 sarà denominato “TF02_07”. Il valore di default è “01” (naturale), vale a dire che se il percorso comincia con fondo naturale, il corrispondente waypoint di inizio non sarà acquisito e si darà per scontato che il percorso inizi con fondo naturale. Nel caso di cambio di tipo fondo, l’inizio di un nuovo tipo di tratta presuppone implicitamente la fine di quello precedente, dato che i due punti debbono coincidere

Nome waypoint “manutenzione Descrizione Valori ammessi straordinaria” MNyy_xx Indicazione della 01 Non necessita di necessità o meno di manutenzione (necessità MaNutenzione manutenzione 02 Necessita di straordinaria) straordinaria manutenzione

Modalità di acquisizione: i waypoint battuti avranno un nome composto da una parte fissa (quella in nero) ed una variabile: alla y rossa va sostituito il valore effettivo della necessità di manutenzione (00 o 01), mentre alle due x andrà sostituito il corrispondente numero di sentiero, quindi il waypoint corrispondente all’inizio di una tratta che necessita di manutenzione (per esempio una frana) del sentiero 7 sarà denominato “MN01_07”. Il valore di default è “01” (non necessita di manutenzione), vale a dire che se il percorso comincia con una tratta che non necessita di manutenzione, il corrispondente waypoint di inizio non sarà acquisito e si darà per scontato che il percorso inizi con una tratta che non necessita di manutenzione. Nel caso di cambio di causa di manutenzione, l’inizio di un nuovo tipo di tratta presuppone implicitamente la fine di quello precedente, quindi si indicherà solo l’inizio del nuova tratta e non la fine della precedente, dato che i due punti debbono coincidere.

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Nome waypoint “accuratezza” Descrizione Valori ammessi ACyy_xx Indicazione del valore 01 Accuratezza stimato di accuratezza compresa fra 5 e 10 (cambiamento significativo del nell’acquisizione dei dati, m valore di ACcuratezza letto sullo strumento strumentale del rilievo) 02 Accuratezza >= 5 m (restituzione a scala 1:25000 o di maggior dettaglio)

Modalità di acquisizione: i waypoint battuti avranno un 03 Accuratezza < 10 m nome composto da una parte fissa (quella in nero) ed una (Necessità di variabile: alla y rossa va sostituito il valore effettivo integrare il rilievo dell’accuratezza indicata sul GPS (01, 02 e 03), mentre alle GPS con altri tipi di due x andrà sostituito il corrispondente numero sentiero, misurazione o quindi il waypoint corrispondente all’inizio di una tratta con tramite riscontri con accuratezza GPS superiore a 5 m del sentiero 7 sarà la cartografia denominato “AC01_07”. Nel caso di mutamento regionale). dell’accuratezza dello strumento, l’inizio di una tratta con accuratezza differente, presuppone implicitamente la fine di quello precedente, quindi si indicherà solo l’inizio del nuova tratta e non la fine della precedente, dato che i due punti debbono coincidere. NOTA BENE: il termine “accuratezza maggiore o uguale a 5 m” significa che il GPS indica sullo schermo un valore pari a ± 5m o un numero più piccolo. Nel caso di tratte con accuratezza inferiore a 10 m, il tracciato dovrà essere acquisito con modalità alternative a quella GPS.

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x Attribuzione delle informazioni agli elementi puntuali

Ad ogni percorso sarà associato un certo numero di punti di interesse, non direttamente connessi con la tratta, ma utili ad una sua maggiore caratterizzazione, sia dal punto di vista della fruizione da parte dell’escursionista, che dal punto di vista della gestione da parte del manutentore; in particolare verranno presi in considerazione i seguenti elementi:

- servizi di interesse ed imprese di accoglienza; - punti di interesse escursionistico.

Nome waypoint Descrizione Valori ammessi “servizi” SRyy_xx Tipologia di servizi 01 Struttura ricettiva non inclusa nella associati al percorso banca dati regionale (specificare) (SeRvizi) 02 Fermata bus 03 Parcheggio Modalità di acquisizione: i waypoint 04 Punto acqua (sorgente od altro) battuti avranno un nome composto da una 05 Fontana (con opere di captazione parte fissa (quella in nero) ed una artificiali) variabile: alla y rossa va sostituito il 06 Bivacco, riparo valore effettivo del tipo di servizio (01, 02, 07 Area attrezzata per la sosta eccetera), mentre alle due x andrà 08 Percorsi tematici, attrezzati, sostituito il corrispondente numero di eccetera sentiero, quindi il waypoint corrispondente ad un bivacco associato al sentiero 7 sarà 09 Punto informativo elementare denominato “SR06_07”. (bacheca, pannello, etc.) 10 Punto soccorso (farmacia, carabinieri, forestale, soccorso alpino, etc.) 11 Palo segnaletico direzionale 12 Picchetto segnaposto

Nome waypoint Descrizione Valori ammessi “punti interesse” PIyy_xx Tipologia di punti di 01 Criticità puntuale (frane, crolli di interesse associati al muretti, carcasse di auto, (Punti d’ Interesse) percorso ostruzioni del tracciato, etc.) 02 Punto panoramico di particolare interesse Modalità di acquisizione: i waypoint battuti 03 Valico, passo avranno un nome composto da una parte fissa 04 Peculiarità naturalistico - (quella in nero) ed una variabile: alla y rossa ambientale va sostituito il valore effettivo del tipo di punto 05 Peculiarità storico - culturale di interesse (01, 02, eccetera), mentre alle due x azzurre andrà sostituito il corrispondente 06 Guado numero di sentiero, quindi il waypoint corrispondente ad un punto panoramico 07 Passaggio a livello (ferroviario) associato al sentiero 7 sarà denominato 08 Incrocio (specificare) “PI02_07”.

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Come per il caso delle tratte lineari, anche per i dati puntuali esiste una definizione dettagliata dei corrispondenti elementi territoriali nel capitolo “Implementare la Carta inventario”, cui ci si deve necessariamente riferire per questa metodologia di acquisizione.

ACCORGIMENTI DA SEGUIRE NEL RILIEVO GPS

Nell’acquisizione di un tracciato o di punti di interesse, si dovrebbero evitare procedure di rilevamento che possano ingenerare ambiguità nel riconoscimento degli elementi del rilievo, misurazioni tali da indurre in errori di calcolo e la formazione di poligoni “fittizi”. A seconda della convenienza pratica e delle necessità logistiche (presenza di ostacoli, gallerie, difficoltà di percorso, inaccessibilità dei luoghi, ostruzione del segnale, eccetera), si provvederà ad ottenere un dato geometrico pulito e coerente con il corrispondente elemento geografico da descrivere, direttamente all’atto della misura GPS, oppure successivamente allo scarico ed all’elaborazione dei dati, tramite le usuali procedure di pulizia geometrica utilizzate in ambito GIS. Nel caso di rilevamento di elementi lineari, si dovrebbe ad esempio evitare l’incrocio delle linee stesse, come indicato nella figura sotto riportata; inoltre il tracciato dovrebbe essere il più possibile congruente con l’andamento effettivo dell’elemento geografico da acquisire, evitando di allontanarsi troppo dall’andamento ideale del percorso.

Nel caso di rilevamento di un sentiero o di una strada, la traccia misurata dovrebbe avvicinarsi il più possibile alla mezzeria dell’elemento stesso, senza discostarvisi eccessivamente; in caso di deviazioni forzate, dovute all’esistenza di ostacoli sul percorso (frane, pozze d’acqua, rovi e sterpaglia, eccetera ), si provvederà ad annotare la deviazione ed a rettificare la traccia al momento della restituzione cartografica. Andranno quindi rettificati tutti quei vertici della spezzata acquisiti per impossibilità pratica di seguire un percorso rettilineo, ma che non sono significativi alla descrizione del tracciato stesso.

Altri casi comuni che si verificano con determinati tipi di strumentazione GPS si hanno quando si staziona per lungo tempo nello stesso luogo, con la generazione di un gran numero di punti sovrapposti, o quasi, dovuti sia all’affinamento delle misure che ad eventuali spostamenti dell’operatore; pure in questi casi andranno eliminati tutti gli elementi non significativi, anche direttamente sul ricevitore all’atto dell’acquisizione stessa, se la strumentazione lo consente. Su queste problematiche si ritornerà in maniera più dettagliata nel paragrafo successivo.

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RESTITUZIONE CARTOGRAFICA DEI DATI

In questo paragrafo si descrivono le principali elaborazioni necessarie alla trasformazione dei dati grezzi del rilievo, scaricati dal ricevitore GPS, in elementi geografici coerenti e compatibili con il sistema informativo territoriale regionale; le principali operazioni necessarie a questo scopo sono:

x esportazione dei dati in formato compatibile con i sistemi GIS x trasformazione delle coordinate associate alle geometrie dall’apparecchio GPS per adeguarle al sistema di riferimento adottato dalla Regione Liguria; x correzione (pulizia) geometrica; x strutturazione (attribuzione di informazioni alfanumeriche agli elementi geografici).

ESPORTAZIONE DEI DATI I dati ottenuti dal rilievo, dopo l’eventuale fase di correzione differenziale in modalità post – processing, o in tempo reale (in caso di misure GPS di tipo differenziale), dovranno essere anzitutto esportati in un formato compatibile con i software di tipo CAD - GIS, che ne consentano la loro ulteriore elaborazione. Nel caso specifico, per effettuare le elaborazioni in ambiente GIS, i files risultanti dall’acquisizione della traccia del singolo percorso e degli elementi puntuali associati, potranno essere esportati in formato Shapefile (strutturato), o dxf (semplici geometrie), od altri formati analoghi, ferme restando le specifiche relative al formato di consegna finale delle geometrie risultanti, indicate nei paragrafi seguenti. Si noti comunque che i software venduti con la strumentazione GPS ed anche quelli di tipo “freeware” consentono normalmente di esportare facilmente i dati in questi formati standard; per informazioni più approfondite, si può fare riferimento al già citato paragrafo relativo al formato finale di consegna.

CORREZIONE GEOMETRICA DEGLI ELEMENTI GEOGRAFICI ACQUISITI Una volta esportati i dati, questi dovranno essere inevitabilmente sottoposti alle procedure di “pulizia”, atte ad eliminare le possibili ambiguità geometriche ed a permetterne una facile importazione nei sistemi GIS. E’ necessario quindi che le informazioni di posizionamento siano epurate dalle tipiche incongruenze geometriche che affliggono normalmente questo tipo di elementi, anche quando non sono acquisiti con il GPS (“overshoot”, aree non chiuse, loop, punti “multipli”, etc.).

NOTA BENE - Il grafo della rete sentieristica sarà costituito dal: CASO A) tracciato della viabilità secondaria della C.T.R. 1:5.000, quando il tracciato del rilievo GPS risulterà avere distanza <= 10 m da tali elementi; CASO B) tracciato del rilievo GPS, quando lo stesso risulterà avere distanza > 10 m dal tracciato della C.T.R., ovvero sulla C.T.R. manchino le informazioni relative al tracciato ovvero le informazioni sul tracciato C.T.R. risultino essere palesemente errate. CASO C) tracciato desunto da foto-interpretazione o altre modalità di misurazione.

Una descrizione esaustiva delle casistiche tipiche di incongruenza dei dati in ambito GIS viene riportata nel capitolo seguente; qui si indicano le problematiche che maggiormente affliggono i dati geometrici derivanti da un rilevamento GPS della rete sentieristica e delle relative metodologie di gestione della geometria. Con riferimento alla Fig. 29, è necessario anzitutto rettificare la geometria delle tracce in tutti quei casi in cui il rilevatore non ha potuto seguire fedelmente il percorso “ideale” del sentiero, per varie ragioni; questa operazione consisterà nel cancellare o spostare i vertici e le parti della polilinea che si discostano dall’andamento corretto. Ulteriori casistiche sono rappresentate alle Figg. 30 e 31; in particolare, le tracce che presentano brevi interruzioni dovute a temporanee perdite del segnale GPS potranno essere corrette d’ufficio, se è possibile farlo senza introdurre errori nel tracciato che

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 37 siano superiori al graficismo della scala cartografica di rappresentazione; in caso invece di tracce incomplete o frammentarie, queste andrebbero scartate a priori, al momento dello scarico e processamento dei dati e comportano una nuova acquisizione sul campo del tracciato relativamente ai dati mancanti, anche con metodologie tradizionali in caso di impossibilità di ricevere il segnale satellitare.

FIG. 29 - Alcuni esempi di rettifica delle tracce GPS

FIG. 30 - Ulteriori esempi di rettifica delle tracce GPS

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In questo caso di mancanza di segnale GPS, come già indicato, sarà possibile, una volta riproiettati gli elementi geometrici nel sistema di riferimento nazionale (vedi paragrafo seguente), ricostruire le parti del tracciato in cui il segnale GPS è mancante, usando come riferimento la più opportuna base cartografica della Regione Liguria, oppure ortofoto od immagini da satellite.

FIG. 31 - (sopra). Altre modalità di rettifica delle tracce GPS

Un ultimo punto da sottolineare è la gestione dei casi in cui in una stessa zona sono presenti più percorsi che attraversano un tratto in comune. Si tratta di una situazione abbastanza frequente, ad esempio lungo i crinali od i fondovalle, che sono attraversati da numerosi sentieri; in questo caso, in fase di restituzione cartografica è necessario editare gli elementi geometrici in maniera tale che questi siano perfettamente sovrapposti e coincidenti nelle zone afferenti a tratte in comune. Ricapitolando: nella fase di correzione geometrica dei dati del rilievo, l’operatore dovrà tenere conto, in ordine di priorità, della casistica riportata a pag. 37. A seconda della convenienza pratica, l’operatore provvederà a modificare le geometrie del rilievo originale, oppure a rilevare nuovamente la traccia con le giuste caratteristiche geometriche.

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STRUTTURAZIONE DELLE GEOMETRIE

Una volta terminata la fase di pulizia geometrica dei tracciati, si deve provvedere ad associarvi le informazioni alfanumeriche di competenza acquisite durante il rilievo sul territorio. Questo paragrafo si limita ad indicare le modalità di elaborazione della geometria del percorso necessarie per potervi assegnare tali informazioni

Questa operazione (denominata anche “strutturazione”), da effettuarsi con programmi GIS, consiste nello spezzare la polilinea rappresentativa del percorso in corrispondenza di ogni elemento puntuale di appoggio (Fig. 32), come precedentemente definito e nell’assegnare le informazioni ad ogni singola spezzata così ottenuta.

In questo modo, si otterrà un percorso composto da una sequenza di tratte contigue (aventi cioè l’estremo finale di quella precedente coincidente con quello iniziale di quella successiva), che si possono differenziare fra loro anche per un solo valore di un determinato attributo (tipo di tratta, necessità di manutenzione, accuratezza GPS, eccetera).

FIG. 32 - (sopra). Procedure per la strutturazione dei percorsi in ambiente GIS.

Per quanto riguarda invece i punti di interesse della rete escursionistica, la loro strutturazione risulterà più semplice, in quanto non presuppone alcun trattamento geometrico preventivo, trattandosi appunto di elementi puntuali; riguardo alle informazioni da implementare, si faccia ancora riferimento al medesimo documento indicato per la strutturazione dei percorsi.

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TRASFORMAZIONE DELLE COORDINATE GPS NEL SISTEMA DI RIFERIMENTO DELLA REGIONE LIGURIA

La trasformazione delle coordinate può avvenire indifferentemente prima o dopo la pulizia geometrica e di strutturazione; dovrà essere ovviamente effettuata prima in caso di uso della cartografia regionale come sfondo di appoggio per la rettifica dei percorsi.

o Determinazione delle coordinate planimetriche Dal momento che le informazioni cartografiche presenti nel sistema informativo territoriale regionale sono espresse nel sistema di riferimento cartografico nazionale (datum Roma40, sistema di proiezione Gauss – Boaga, fuso W), le coordinate degli elementi acquisiti con tecnica GPS debbono essere convertite in questo sistema di riferimento, inoltre debbono essere indicate le quote geoidiche (riferite cioè al livello del mare) degli elementi rilevati, le uniche ad avere un significato fisico.

La necessità di inserire i dati nel Sistema Informativo Territoriale regionale, implica quindi l’obbligo di riproiettare i rilievi GPS dal sistema nativo di questa strumentazione (WGS 84, espresso in coordinate geografiche), a quello Gauss – Boaga; si tratta del classico problema di trasformazione di coordinate da un sistema di riferimento ellissoidico geocentrico (quello del GPS) ad uno orientato localmente (quello italiano). Esistono diversi metodi di trasformazione di datum con differenti livelli di accuratezza, che può variare da pochi centimetri a svariati metri. Per una trasformazione di datum il più possibile accurata vengono generalmente adottate procedure di rototraslazione con variazione di scala (ad esempio, trasformazione di Helmert o di Bursa - Wolf) che impiegano di norma 7 parametri (3 traslazioni, 3 rotazioni ed una variazione di scala) e che presuppongono l’uso minimo di almeno 3 punti di cui siano conosciute le coordinate in entrambi i sistemi, disposti possibilmente intorno all’area interessata dal rilievo GPS. Calcolati i parametri con le modalità previste, si provvederà alla trasformazione di coordinate. Questa funzione è implementata in molti software per la gestione dei dati associati a ricevitori GPS di tipo professionale. Nel caso specifico, non è necessario ricavare tali parametri di trasformazione, si raccomanda invece l’utilizzo di programmi di conversione di coordinate che prevedano l’impiego di algoritmi di trasformazione di tipo empirico, basati sull’uso di grigliati di parametri redatti dall’IGM e che permettano le trasformazioni fra i vari sistemi geodetici in modo univoco, senza soluzione di continuità e con la massima accuratezza.

o Determinazione delle quote ortometriche Per quanto riguarda questo parametro, l’uso di strumentazione GPS per escursionismo non consente di trattare efficacemente il dato, in quanto questo viene già grossolanamente corretto al livello del mare dallo strumento, fatto che può comportare errori sulla quota di entità variabile, dal momento che all’interno dello strumento è implementato un modello approssimato di geoide, che si può discostare anche di decine di metri dalle quote reali. L’utilizzo di strumentazioni GPS professionali implicherebbe altresì l’uso di software sofisticati per passare dalle quote elissoidiche a quelle ortometriche.

La soluzione suggerita è pertanto di non tenere conto dei dati altimetrici ricavati in campagna, ma di proiettare, mediante appositi software, la polilinea rappresentativa del percorso sul modello digitale del terreno (DTM) derivato dalla C.T.R. in scala 1:5.000 della Regione Liguria, in modo tale che vengano acquisite le quote reali con un’approssimazione sufficiente allo scopo del lavoro.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 41

FIG. 33 - (a fianco). Illustrazione del significato di quota ortometrica (H), altezza sull’ellissoide (h) ed ondulazione del geoide (N).

FORMATO DI CONSEGNA DEI FILE

Il file risultante dall’acquisizione della traccia del singolo percorso dovrà essere consegnato nelle due differenti modalità:

¾ Tracciato originale del rilevamento (comprendente sia geometrie lineari sia elementi puntuali); in formato standard facilmente convertibile (shape, rinex, gpx, etc.). Il nome del file sarà quello del “codice percorso”, come definito alle pagg. 19 e 48. In ogni caso, il percorso sarà inquadrato nel sistema di riferimento nativo dei dati GPS, vale a dire nel Datum WGS84, espresso in coordinate geografiche, oppure proiettato nel sistema UTM, fuso 32 N.

Tracciato elaborato in ambiente GIS secondo le specifiche descritte in questo capitolo ed in quello seguente, espresso in formato Shapefile (.shp, .dbf, .shx), standard di fatto per lo scambio dei dati vettoriali strutturati; tale formato può essere estrapolato dal precedente tramite appositi programmi di supporto alla strumentazione GPS o freeware.

Il tracciato elaborato deve essere restituito nel sistema di riferimento cartografico nazionale (Datum Roma40, sistema di proiezione Gauss – Boaga, fuso W). La metodologia adottata per la trasformazione di Datum deve essere compatibile con le indicazioni del paragrafo precedente e comunque non deve introdurre un errore nel posizionamento superiore ad 1 metro sia per quanto riguarda le coordinate planimetriche che altimetriche (queste ultime, nel caso in cui si sia deciso di non utilizzare il modello DTM).

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GIS: IMPLEMENTARE LA CARTA INVENTARIO

Il capitolo definisce le specifiche tecniche da utilizzare per la realizzazione della Carta Inventario dei Percorsi escursionistici della Liguria. L’obbiettivo è di individuare le regole informatiche da seguire per l’implementazione delle informazioni grafiche ed alfanumeriche per la realizzazione della suddetta carta con riferimento alle Specifiche per la realizzazione dei Data Base Topografici di Interesse Generale dell’Intesa Stato Regioni Enti Locali sui Sistemi Informativi Territoriali (IntesaGIS).

ELABORATI DI PROGETTO

Il progetto in questione si compone dei seguenti livelli informativi:

REL_EL_VMS_TMP Elemento Viabilità Mista Secondaria (percorsi escursionistici)

REL_PTINT_VMS_TMP Punti di interesse situati in prossimità dei percorsi

REL_SERVIZI_VMS_TMP Servizi ed imprese di accoglienza situati in prossimità percorsi dove il prefisso REL è l’acronimo di “Rete Escursionistica della Liguria”.

‰Elemento di Viabilità Mista Secondaria (geometria lineare): rappresenta gli elementi di viabilità mista secondaria con l’acquisizione della sua mezzeria. Appartengono a tale classe le mulattiere, i tratturi, le strade campestri, i sentieri, i camminamenti militari. La connessione degli elementi di questa classe avviene attraverso le giunzioni corrispondenti, insieme costituiscono il grafo della viabilità mista secondaria che con il grafo stradale completa la rete dei percorsi di comunicazione viabili sia urbani che extraurbani, sia principali che secondari. La geometria di ogni percorso è composto generalmente da “n” elementi geometrici contigui di tipo lineare (detti “tratte”), corrispondenti alla mezzeria del percorso stesso. Tali tratte contigue si differenzieranno tra loro in base al cambiamento dei valori degli attributi alfanumerici definiti al paragrafo “Elemento viabilità mista secondaria”. Per esempio si dovrà provvedere all’implementazione di due tratte contigue nel momento in cui cambia la sede sulla quale insiste il percorso (da sede in galleria a sede a raso).

‰Punti di Interesse (geometria puntuale): appartengono a questo livello informativo i punti di interesse, presenti sul territorio, entro un raggio massimo di 200 m dal percorso stesso. Rientrano in tale livello informativo anche i punti che riportano eventuali criticità dovute a mancanza di segnaletica, ostruzioni del tracciato dovute a frane, crolli di muri a secco, carcasse d’auto ecc.

‰Servizi di interesse (geometria puntuale): appartengono a questo livello informativo i servizi e le strutture poste entro un raggio massimo di 200 m dal percorso e funzionali alla fruizione del percorso stesso.

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SISTEMA DI RIFERIMENTO E CARTOGRAFIA DI BASE

La rappresentazione spaziale degli elementi cartografici deve essere riferita al sistema di riferimento Gauss-Boaga i cui parametri sono i seguenti:

Sistema di proiezione: conforme Trasversa di Mercatore

Ellissoide: Internazionale Hayford

Datum: Roma 1940

Origine : 9° longitudine E, piano equatoriale

Falso est: 1500 km

L’unità di misura è espressa in metri.

Gli elementi cartografici di riferimento per l’acquisizione dei Percorsi escursionistici sono: 1. Carta Tecnica Regionale sc. 1:5000 2. Orto-immagini digitali sc. 1:10000 3. Immagine satellitari ad Alta risoluzione a colori reali 4. DTM - Modello Digitale Terreno)- sc. 1:5.000 (formati GeoTiff o Asci-Esri) 5. Grafo Stradale sc. 1:5000 6. Grafo Ferroviario sc. 1:10000 7. Agriturismi sc. 1:10000 8. Strutture di Ricettività Turistica sc 1:5.000 9. Uffici Informazione ed accoglienza turistica sc. 1:5.000

Il formato dati per le cartografie ai punti 1-4 è quello raster, per la cartografia ai punti 5-9 è quello vettoriale.

Il patrimonio cartografico di Regione Liguria è pubblicato al sito Web: http://www.cartografia.regione.liguria.it

Le cartografie di base sono messe a disposizione esclusivamente per le attività di rilievo e progettazione della Carta Inventario dei Percorsi escursionistici della Liguria.

ACQUISIZIONE DEI LIVELLI INFORMATIVI

Per livello informativo si intende una categoria di dati costituiti da geometrie e da informazioni ad esse associate. Nella fase di acquisizione di un livello informativo devono essere rispettate delle regole generali per garantire la congruenza, la pulizia e l’integrità dei dati. I livelli informativi acquisiti dovranno essere resi disponibili in formato shapefile 3D secondo la struttura definita al paragrafo “Consegna dei prodotti finali”.

LE REGOLE DI ACQUISIZIONE DELLE GEOMETRIE

I livelli informativi come definiti al punto precedente possono essere costituiti da geometrie lineari o puntuali. Tutti i livelli informativi devono essere acquisiti in ambiente 3D, ogni coordinata geometrica deve essere espresse in (x,y,z) per poter fornire informazioni sulla pendenza del percorso.

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Tutte le geometrie appartenenti ad un livello informativo lineare devono seguire le seguenti regole:

¾ ogni linea deve essere tridimensionale; ¾ la linea è una spezzata continua con un punto d’inizio ed un punto di fine; ¾ non deve spezzarsi se non nelle intersezioni con altre linee; ¾ non devono essere presenti incroci e cappi (kickback); ¾ deve essere collegata in maniera tale per cui il nodo finale di un arco deve coincidere con il nodo d’inizio dell’arco successivo; ¾ laddove un arco si agganci ad un altro arco in un suo punto intermedio, quest’ultimo dovrà essere spezzato da un nodo; ¾ per ogni livello d’acquisizione non devono esistere linee duplicate e cioè due o più elementi identificati dalle stesse coppie di coordinate xy e pertanto sovrapposte.

Tutte le geometrie appartenenti ad un livello informativo puntuale devono seguire le seguenti regole:

¾ non devono esistere nodi duplicati, cioè non devono esistere due o più elementi identificati dalle stesse coordinate xy e quindi sovrapposti.

FIG. 34 - (sopra). Esempio di acquisizione delle geometrie. Vd. anche, al capitolo precedente, il paragrafo “restituzione cartografica dei dati GPS”.

NOTA BENE I percorsi devono essere acquisiti sempre nella loro interezza e nel caso in cui vi siano tratte in comune a diversi percorsi (situazione abbastanza frequente lungo i crinali, attraversati da numerosi percorsi), queste dovranno essere acquisite distintamente, e dovranno risultare perfettamente sovrapposte e coincidenti fra loro, in modo da costituire apparentemente un’unica linea in cartografia. A tutti gli elementi geometrici si deve attribuire la corrispondente quota derivata dal DTM della Regione Liguria.

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LE REGOLE DI ACQUISIZIONE DELLE INFORMAZIONI ALFANUMERICHE

All’acquisizione di ciascuna geometria deve corrispondere la relativa implementazione dei dati alfanumerici associati. I dati dovranno essere inseriti, per ciascun livello informativo, in conformità alla struttura prevista al paragrafo “Consegna dei prodotti finali”. In particolare: il nome ed il formato delle colonne dovranno essere conformi a quanto previsto, la colonna dovrà essere sempre compilata se obbligatoria (Obbligatorio = SI), se per la colonna è previsto un dominio di valori l’implementazione dovrà prevedere solo e soltanto i valori previsti.

Il formato finale che deve essere consegnato è lo SHAPE FILE. Un ESRI Shape File è costituito da un main-file, un index file ed un database table di uguale nome, ma rispettivamente di estensione .shp (main file), .shx (index file), .dbf (dbase table).

DENOMINAZIONE DEI FILE

Denominazione dei file vettoriali relativi ai livelli informativi elemento viabilità mista secondaria, giunzione mista secondaria, punti di verità a terra e imprese di interesse: nome file REL_EL_VMS_TMP.yyy dove: yyy = estensione che indica il formato del file shape (.shp,.dbf,.shx) nome file REL_PTINT_VMS_TMP.yyy dove: yyy = estensione che indica il formato del file shape (.shp,.dbf,.shx) nome file REL_SERVIZI_VMS_TMP.yyy dove: yyy = estensione che indica il formato del file shape (.shp,.dbf,.shx)

LIVELLI INFORMATIVI DELLA RETE SENTIERISTICA

I LIVELLI INFORMATIVI

I livelli informativi che devono essere implementati sono:

REL_EL_VMS_TMP Elemento Viabilità Mista Secondaria REL_PTINT_VMS_TMP Punti di interesse per gli elementi di viabilità mista secondaria REL_SERVIZI_VMS_TMP Servizi e strutture di accoglienza in prossimità della viabilità mista secondaria

La struttura fisica dei livelli informativi richiesti è descritta in dettaglio nei successivi paragrafi.

Per ciascun livello informativo sono stati inoltre definiti il nome dei campi, il formato, l’obbligatorietà ed il nome del dominio, nel caso in cui i valori assunti da un attributo siano riconducibili ad una ben precisa lista di valori.

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™ELEMENTO VIABILITÀ MISTA SECONDARIA

Descrizione livello informativo:

Nome livello informativo REL_EL_VMS_TMP Tipo geometria Lineare Descrizione Asse dell’area di viabilità mista secondaria. La classe descrive gli elementi di viabilità mista secondaria con l’acquisizione della mezzeria della viabilità secondaria. La connessione degli elementi di questa classe va a costituire il grafo della viabilità mista secondaria che con il grafo stradale completa la rete di percorsi di comunicazione sia urbani che extraurbani, sia principali che secondari, sia veicolari che di altro tipo, purchè non su ferro o su acqua. Appartengono a tale classe le mulattiere, i tratturi, le strade campestri, i sentieri, i camminamenti militari. A tale classe è associata una tavola alfanumerica contenente le informazioni proprie del percorso.

Struttura livello informativo:

Nome Formato Obbligatorio Descrizione Nome dominio Campo OGR_FID INTEGER SI Codice identificativo univoco e non nullo dell’occorrenza grafica (singola tratta che definisce il percorso). TIPO TEXT(2) SI Definisce la tipologia del TY_EVMS tratto del grafo della viabilità mista secondaria SEDE TEXT(2) SI Definisce la sede sulla SEDE_EVMS quale insiste la viabilità mista secondaria ACCUR_GPS TEXT(2) SI Definisce la qualità del ACCUR_EVMS rilievo GPS. FONDO TEXT(2) SI Definisce la tipologia del FONDO_EVMS fondo del tratto del percorso MANUTENZ TEXT(2) SI Indica la necessità o MANUT_EVMS meno di manutenzione straodinaria del tratto del percorso COD_PERC TEXT(11) SI Codice Univoco del REL_ANAGRAFICA Percorso a livello _PERCORSI regionale. Permette l’aggancio con la tavola alfanumerica REL_ANAGRAFICA_PER CORSI

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COD_VERS INTEGER SI Codice specifico della versione cartografica del percorso. Consente al sistema di discriminare tra versioni cartografiche differenti relative allo stesso percorso prodotte nel tempo FONTE_DATI TEXT (2) SI Definisce l’origine del FONTE_EVMS dato geometrico

Il COD_PERC è definito come una stringa di 11 caratteri alfanumerici così valorizzata (Vd. anche pag. 19):

G G E A 3 0 4 2 5 P E

Dove: G Æ indica il codice di Regione Liguria. Deve essere sempre valorizzato a “G”; GE Æ indica il codice alfanumerico della provincia in cui inizia il percorso; A Æ indica l’ambito provinciale in cui si sviluppa il percorso; 3 Æ indica il codice del settore in cui si sviluppa il percorso; 04 Æ indica il codice del percorso unicovo all’interno di ogni settore ; 25 Æ indica il codice univoco del manuntentore del percorso; P Æ indica la categoria o la gerarchia del percorso; E Æ indica il grado di difficoltà di percorrenza del percorso.

Quindi il codice percorso “ GGEA30425PE” è l’identificativo del percorso principale (P), numero 04, appartenente alla provincia di Genova (GE), ambito B, settore 3 con grado di difficoltà E, manutenuto dall’Ente parco Aveto (che supponiamo avere codice univoco anagrafico = 25).

SIGNIFICATO DEL CAMPO: COD_VERS

Ogni qualvolta si devono trasmettere informazioni cartografiche relative ad un percorso già trasmesso il campo cod_vers deve assumere un valore differente da quello precedentemente inviato. Il sistema di caricamento elimina tutti gli elementi cartografici relativi a versioni differenti da quella trasmessa e sostituisce, a parità di codice percorso, la nuova geometria.

NOTA BENE Nel caso in cui vengano trasmesse in date successive versioni cartografiche differenti dello stesso percorso SENZA modificare il codice versione il sistema effettuerà un MERGE dei dati inviati.

DOMINI ASSOCIATI AI CAMPI:

TY_EVMS TY_EVMS DESCRIZIONE 01 Carreggiabile 02 Non Carreggiabile 03 Carreggiabile con limitazioni al transito

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Definizioni del campo “tipo” (N.B. Definizione da IntesaGIS)

Carreggiabile: rientrano in questa categoria quelle strade che costituiscono importante comunicazione fra due località, purché di larghezza superiore a 2.5 m e con fondo, pendenza ed ampiezza di curve che permettono il transito ad automezzi ad aderenza totale (quali jeep, campagnole, e simili); Non Carreggiabile: rientrano in questa categoria quelle strade con larghezza inferiore a 2.5 m e non percorribili da automezzi ad aderenza totale (quali jeep, campagnole, e simili); Carreggiabile con limitazioni al transito: rientrano in questa categoria tutte le strade carreggiabili sulle quali sono applicate limitazioni all’utilizzo in base alla vigente normativa statale e regionale.

SEDE_EVMS SEDE_EVMS DESCRIZIONE 01 A raso 02 Su ponte 03 In galleria/in sotterraneo 04 Altro

FONDO_EVMS FONDO_EVMS DESCRIZIONE 01 Naturale 02 Asfaltato / Cemento 03 Selciato/Lastricato 04 Altro

MANUTENZ_EVMS MANUTENZ_EVMS DESCRIZIONE 01 Non necessita di manutenzione 02 Necessita di manutenzione

ACCUR_EVMS ACCUR_EVMS DESCRIZIONE 01 Rilievo GPS con accuratezza 5m ÷ 10m 02 Rilievo GPS con accuratezza >= 5m 03 Rilievo con accuratezza < 10m

FONTE_EVMS FONTE_EVMS DESCRIZIONE 01 Da CTR 1:5.000 02 Da rilievo GPS 03 Da foto-interpretazione o altre modalità di misurazione (1) (1) Specificare nel campo NOTE della scheda “Gestione anagrafica sentiero”

Il termine “accuratezza maggiore o uguale a 5 m” significa che il GPS indica sullo schermo un valore pari a ± 5m o un numero più piccolo. Nel caso di tratte con accuratezza inferiore a 10 m, il tracciato si intende acquisito con modalità alternative a quella GPS.

REL_ANAGRAFICA_PERCORSI: Tavola alfanumerica contenente i dati descrittivi del percorso. La struttura della tavola è presente nel capitolo seguente.

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™ PUNTI DI INTERESSE

Descrizione livello informativo:

Nome livello informativo REL_PTINT_VMS_TMP Tipo geometria Puntuale Descrizione appartengono a questo livello informativo i punti di interesse, presenti sul territorio, in prossimità del percorso (entro un raggio max di 200 m dal tracciato)

Struttura livello informativo:

Nome Formato Obbligatorio Descrizione Nome dominio Campo OGR_FID INTEGER SI Codice identificativo univoco e non nullo dell’occorrenza grafica (Chiave univoca) TIPO TEXT(2) SI Definisce la tipologia del D_TIPO_PTINT punto di interesse FOTO TEXT NO Eventuale fotografia in (255) formato JPG OSSERVAZ TEXT NO Contiene informazioni (255) supplementari COD_PERC TEXT(11) SI Codice Univoco del Percorso REL_ANAGRAFI a livello regionale a cui il CA_PERCORSI punto di interesse appartiene. COD_VERS INTEGER SI Codice specifico della versione cartografica del percorso. Consente al sistema di discriminare tra versioni cartografiche differenti relative allo stesso percorso prodotte nel tempo

DOMINI ASSOCIATI AI CAMPI:

D_TIPO_PTINT TIPO DESCRIZIONE 01 Criticità Puntuale (frane, crolli di muretti, carcasse di auto, ostruzioni del tracciato, eccetera ) (2) 02 Punto Panoramico di particolare interesse 03 Valico o passo 04 Peculiarità naturalistica - ambientale 05 Peculiarità storico – culturale 06 Guado 07 Passaggio a livello (ferroviario) 08 Incrocio (intersezione con altri tracciati, bivi, etc.) (2) (2) specificare il tipo di criticità nel campo osservazioni (“OSSERVAZ”)

REL_ANAGRAFICA_PERCORSI: Tavola alfanumerica contenente i dati descrittivi del percorso. La struttura della tavola è presente nel capitolo seguente.

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™SERVIZI DI ACCOGLIENZA

Descrizione livello informativo:

Nome livello informativo REL_SERVIZI_VMS_TMP Tipo geometria Puntuale Descrizione Appartengono a questo livello informativo le strutture poste nelle vicinanze del percorso e funzionali alla fruizione dello stesso (entro un raggio max di 200 m dal tracciato)

Struttura livello informativo:

Nome Formato Obbliga Descrizione Nome dominio Campo torio OGR_FID INTEGER SI Codice identificativo univoco e non nullo dell’occorrenza grafica (Chiave univoca) TIPO TEXT(2) SI Tipologia del servizio D_TIPO_SERVIZIO NOME TEXT(255) NO Denominazione COD_PERC TEXT(11) SI Codice Univoco del Percorso REL_ANAGRAFICA a livello regionale a cui il _PERCORSI servizio appartiene. COD_VERS INTEGER SI Codice specifico della versione cartografica del percorso. Consente al sistema di discriminare tra versioni cartografiche differenti relative allo stesso percorso prodotte nel tempo

DOMINI ASSOCIATI AI CAMPI:

D_TIPO_SERVIZIO D_TIPO_SERVIZIO DESCRIZIONE 01 Struttura ricettiva non inclusa nella banca dati regionale (3) 02 Fermata Bus 03 Parcheggio 04 Punto acqua (sorgente od altro) 05 Fontana (con opere di captazione artificiali) 06 Bivacco, Riparo (3) 07 Area Attrezzata per la sosta 08 Percorsi tematici, percorsi attrezzati, etc. (3) 09 Punto Informativo elementare (bacheca, pannello, etc.) 10 Punto di soccorso (farmacia, carabinieri, forestale, soccorso alpino, etc.) (3) 11 Palo segnaletico direzionale 12 Picchetto segnaposto (3) specificare tipologia nel campo denominazione (“NOME”)

REL_ANAGRAFICA_PERCORSI: Tavola alfanumerica contenente i dati descrittivi del percorso. La struttura della tavola è presente nel capitolo seguente.

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CONSEGNA DEI PRODOTTI FINALI

A conclusione dell’implementazione dei livelli geometrici relativi al percorso da inserire nell’inventario deve essere fornito un file compresso CODICE_PERCORSO.zip (vd. pagg. 19, 48 e 54) contenente i seguenti livelli informativi:

1. REL_EL_VMS_TMP.shp (.dbf, .shx) 2. REL_PTINT_VMS_TMP.shp (.dbf, .shx) 3. REL_SERVIZI_VMS_TMP.shp (.dbf, .shx)

Il sistema di riferimento di uscita adottato dovrà essere quello cartografico regionale:

Datum Roma40, sistema di proiezione Gauss – Boaga, fuso W

FIG. 35 - (a fianco). Nel sistema nazionale italiano, al fine di limitare le deformazioni, si sono scelti due differenti cilindri dividendo di fatto l’Italia in due fusi. Nel gergo comune le coordinate cartografiche ottenute in questo modo vengono definite Gauss Boaga e il datum di riferimento è Roma40.

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DATA-ENTRY:

ISCRIVERE PERCORSI ALLA CARTA INVENTARIO

INDICAZIONI SULL’ISCRIZIONE DEI PERCORSI

L’applicativo in ambiente WEB consente ai soggetti esterni (Province ed Enti parco) e ad utenti abilitati della Regione Liguria (Servizio Parchi) di proporre l’iscrizione di un percorso alla “Carta Inventario dei Percorsi escursionistici della Regione Liguria” e di trasmettere, sia le informazioni alfanumeriche, sia le informazioni cartografiche da analizzare. La Regione Liguria, sempre grazie all’applicativo in ambiente WEB, analizza tutta la documentazione inviata per decidere se il percorso escursionistico può entrare a far parte dell’Inventario regionale. Nel caso di documentazione incompleta od errata inizia un “colloquio” tra Province/Enti Parco e Regione Liguria per “sanare” i vizi rilevati nella documentazione. Nel caso di documentazione corretta il “percorso” in oggetto diventa in stato “DA DELIBERARE”. A deliberazione effettuata l’operatore regionale farà passare il percorso dallo stato “DA DELIBERARE” allo stato “VALIDATO – IN INVENTARIO”. Il percorso a questo punto è direttamente pubblicabile.

L’applicazione sarà quindi costituita da due moduli disgiunti: o un modulo fruibile da utenti esterni, Province ed Enti parco, ed utente regionale (Servizio Parchi) per la compilazione del modulo d’iscrizione del percorso; o un modulo fruibile da Regione Liguria (Servizio Parchi) per l’analisi della documentazione e successiva accettazione.

Il Modulo per l’iscrizione dei percorsi escursionistici è costituito dalle seguenti funzioni di base:

i Gestione Anagrafica soggetto Manutentore; i Inserimento Anagrafica soggetto Manutentore; i Modifica Anagrafica soggetto Manutentore; i Cancellazione Anagrafica soggetto Manutentore; i Gestione Anagrafica sentiero; i Inserimento nuovo sentiero; i Modifica dati del sentiero; i Cancellazione del sentiero; i Gestione Iscrizione percorso; i Inserimento nuovo percorso; i Modifica dati del percorso non inviato a Regione Liguria; i Cancellazione del percorso da “Carta Inventario dei Percorsi della Regione Liguria”; i Invio Trasmissione di iscrizione del percorso.

Prima di descrivere i vari moduli dell’applicazione introduciamo il concetto di percorso, sentiero e la relazione che intercorre fra loro.

I sentieri che costituiscono la rete escursionistica di Regione Liguria si possono dividere in 3 macro-categorie: o interesse interregionale e/o regionale, che attraversano più settori ed ambiti provinciali; o interesse provinciale, che attraversano uno o più settori ed occasionalmente anche ambiti diversi; o interesse locale, contenuti in un solo ambito, che possono interessare anche settori diversi ed eccezionalmente anche ambiti diversi.

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NOTA BENE Ogni percorso escursionistico, così come definito dalla l.r. 24/09, è costituito da un unico sentiero o, più frequentemente, dall’insieme di più sentieri od altri tipi di strada. Per ciò che concerne la carta inventario e la gestione dei dati informatici ad essa correlati, il percorso è costituito invece, per convenzione, dall’insieme delle tratte lineari che rappresentano l’andamento sul territorio di un determinato “sentiero” ed è compreso interamente in un unico settore di un unico ambito, appartenente ad un’unica provincia ed è manutenuto da un unico ente manutentore. Il percorso costituisce pertanto l’unita di base della carta inventario ed ogni sentiero è costituito da uno o più percorsi. Ogni percorso è univocamente determinato da un codice composto da 11 caratteri alfanumerici (Vd. anche pagg. 19 e 48):

G S V A 4 1 8 2 9 P E

CODICE PROVINCIA NUMERO SENTIERO CODICE MANUTENTORE

Per le specifiche del codice si rimanda al precedente capitolo “Organizzare la rete”

Data la natura della codifica scelta è indispensabile che percorsi che attraversano diversi settori ma che descrivono lo stesso sentiero devono riportare all’interno della codifica lo stesso numero di sentiero. Per esempio: supponiamo che un dato sentiero della Provincia di Savona colleghi, senza soluzione di continuità, le méte A e B (vd. Fig. 36). In tal caso l’itinerario non è “spezzabile” perché non solo costituisce un’unica entità sul terreno ma i punti A’ e B’, sulla linea di passaggio da un settore all’altro, non sono identificabili con alcuna località significativa. L’itinerario deve essere spezzato in due percorsi A-A’ (318) e B’- B (418) e registrato con due schede diverse afferenti ciascuna al settore di riferimento, avendo però l’accortezza di mantenere lo stesso NUMERO (18), in modo tale che le due schede siano sempre riconducibili al sentiero originario:

G S V A 3 1 8 4 1 P E G S V A 4 1 8 2 9 P E

FIG. 36 - I punti A’ e B’ sono coincidenti e ricadono sul punto di passaggio tra il settore 3 ed il settore 4 dell’ambito A della Provincia di Savona.

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GESTIONE ANAGRAFICA PERCORSO

La funzione di INSERIMENTO permette di inserire tutti i dati amministrativi ed anagrafici del percorso che deve entrare a far parte della “Carta Inventario dei Percorsi escursionistici della Regione Liguria”. Per ogni percorso inserito si deve indicare il sentiero di cui il percorso in oggetto è parte.

I dati necessari, memorizzati nella tavola REL_ANAGRAFICA_PERCORSI, sono i seguenti:

Nome Campo Formato Obbligatorio Descrizione Nome dominio ENTE ENUM SI Nome dell’ente D_REL_ENTE_P PROPONENTE pubblico (Provincia, ROPONETE Ente parco, ..) che avvia la pratica di inserimento del percorso alla “Carta Inventario dei Percorsi di Regione Liguria” SERVIZIO/STRU ENUM SI Nome del servizio D_REL_STRUTT TTURA /struttura dell’ente URA proponente che avvia la pratica REFERENTE TEXT SI Nome del referente o (255) funzionario della struttura che avvia la pratica DATA INTEGER SI Data di rilevazione del tracciato del percorso espressa in AAMMGG PROVINCIA ENUM SI Provincia a cui D_PROVINCIA appartiene il percorso COMUNI ENUM SI Elenco dei comuni che D_COMUNI attraversa il percorso AMBITO ENUM SI Ambito provinciale o D_AMBITO macroarea in cui si sviluppa il tracciato del percorso SETTORE TEXT(1) SI Codice del settore o I valori area dell’ambito ammessi sono provinciale a cui il solo i valori percorso appartiene numerici da 0 a 9

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NUMERO TEXT(2) SI Numero del percorso Univoco PERCORSO all’interno del settore. Il valori ammessi sono numerici fra 0 e 94, con eventuali zeri non significativi riempiti a sinistra per i percorsi che appartengono a sentieri di ciascun settore. Per i percorsi che appartengono a sentieri interregionali e regionali i valori ammessi sono compresi fra 95 e 99. MANUTENTORE TEXT SI Ente o soggetto di REL_ANAGR_ (255) competenza per la MANUTEN manutenzione del sentiero. Il soggetto in questione deve essere presente nella tavola anagrafica del Manutentore “REL_ANAGR_MANUTE N” e selezionato da tale tavola DIFFICOLTA’ ENUM SI Definisce il grado di D_REL_DIFFICO difficoltà di LTA percorrenza del tracciato del percorso CATEGORIA ENUM SI Definisce la categoria D_REL_CATEGO o gerarchia del RIA percorso SENTIERO TEXT SI Sentiero a cui tale REL_ANAGR_SE (255) percorso appartiene. NTIERI Il sentiero in oggetto deve essere presente nella tavola “REL_ANAGR_SENTIE RI” e selezionato da tale tavola

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STATO Char(1) SI Non visualizzato nella PROCEDURA maschera di inserimento dell’utente ma gestito dal sistema. Gli stati sono: 0 = Non inviato 1 = Inviato e da analizzare 2= Richiesta integrazioni 3 = Respinto 4 = Pronto x delibera 5 = Accettato 6 = Annullato COD_PERCORSO Char(11) Automatico

Effettuato l’inserimento della scheda il sistema automaticamente associerà al percorso in oggetto la seguente chiave univoca di 11 caratteri così composta:

X Æ indica il codice di Regione Liguria. Deve essere sempre valorizzato a “G” XX Æ indica il codice alfanumerico della provincia in cui inizia il sentiero. Tale parte di chiave è valorizzata con il valore del campo PROVINCIA X Æ indica l’ambito provinciale o macroarea in cui si sviluppa il sentiero. Tale parte di chiave è valorizzata con il valore del campo AMBITO X Æ indica il codice del settore o dell’area in cui si sviluppa il sentiero. Tale parte di chiave è valorizzata con il valore del campo SETTORE. Il valore può andare da 0 a 9 per ciascun ambito, poiché ogni ambito è suddiviso al massimo in 10 settori. XX Æ indica il numero del percorso. Tale parte di chiave è valorizzata con il valore del campo NUMERO PERCORSO (riempito a sinistra con eventuali zeri non significativi). XX Æ indica il codice del manuntentore del percorso. Tale parte di chiave è valorizzata con il codice univoco associato al campo MANUTENTORE (il codice viene letto dalla tavola REL_ANAGR_MANUTEN). X Æ indica la categoria o gerarchia del percorso. Tale parte di chiave è valorizzata con il valore del campo CATEGORIA X Æ indica il grado di difficoltà di percorrenza del percorso. Tale parte di chiave è valorizzata con il valore del campo DIFFICOLTA’.

Per esempio: il percorso appartenente al sentiero numero 18 della provincia di Savona, ambito A, settore 4, avente grado di difficoltà ESCURSIONISTICO e mantenuto – ad esempio - dal Gruppo Escursionisti Savonesi (GES) (che supponiamo avere, dalla tavola REL_ANAGR_MANUTEN, codice anagrafico 29), avrà codice univoco valorizzato dal sistema: GSVA41829PE

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DOMINI ASSOCIATI AI CAMPI

D_REL_ENTE_PROPONENTE ENTE_PROPONENTE DESCRIZIONE 01 PROVINCIA IMPERIA 02 PROVINCIA SAVONA 03 PROVINCIA GENOVA 04 PROVINCIA LA SPEZIA 05 ENTE PARCO ALPI LIGURI 06 ENTE PARCO BEIGUA 07 ENTE PARCO ANTOLA 08 ENTE PARCO AVETO 09 ENTE PARCO PORTOFINO 10 ENTE PARCO CINQUE TERRE 11 ENTE PARCO MONTEMARCELLO-MAGRA

D_REL_STRUTTURA (1) ENTE_PROPONENTE STRUTTURA DESCRIZIONE 01 01 Ufficio x 01 02 Ufficio y 01 03 Ufficio z 02 01 Ufficio D 02 02 Ufficio E 03 01 Segue . (1) Le voci devono essere implementate con la corretta denominazione degli uffici previa verifica con gli Enti preposti

D_PROVINCIA PROVINCIA DESCRIZIONE IM Imperia SV Savona GE Genova SP La Spezia

D_AMBITO AMBITO DESCRIZIONE A Ambito A B Ambito B

D_REL_DIFFICOLTA DIFFICOLTA DESCRIZIONE (2) F Facile (turistico) E Escursionistico D Escursionistico difficile A Escursionistico difficile attrezzato (2) Per le definizioni dei gradi di difficoltà si rimanda alla classificazione del Club Alpino Italiano (CAI).

D_REL_CATEGORIA CATEGORIA DESCRIZIONE P Percorso principale V Variante C Collegamento

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MODULO MODIFICA PERCORSO

La funzione di MODIFICA permette di modificare tutti i dati amministrativi del percorso se, e solo se, il percorso non è stato ancora inviato a Regione Liguria per essere analizzato (REL_ANAGRAFICA_PERCORSI.STATO = 0).

MODULO CANCELLAZIONE PERCORSO

La funzione di CANCELLAZIONE permette di cancellare il percorso dalla banca dati nei due casi distinti:

o il percorso non è mai stato inviato a Regione Liguria per una sua analisi (REL_ANAGRAFICA_PERCORSI.STATO = 0) o il percorso è stato inviato a Regione Liguria è stato deliberato ed è entrato a far parte della “Carta inventario” Æ non viene manutenuto secondo gli accordi assunti dal soggetto manutentore, quindi il percorso viene sospeso per un certo periodo di tempo. Qualora la manutenzione non venga

ripristinata il percorso è definitivamente cancellato dalla Carta. Il flag REL_ANAGRAFICA_PERCORSI.STATO deve passare dal valore 5 a 6.

GESTIONE ANAGRAFICA SENTIERO

Consente di caricare tutti i dati relativi agli itinerari di cui fanno parte i vari percorsi.

L’implementazione di tale archivio è condizione necessaria per la compilazione del campo SENTIERO (vd. pag. 55) presente nel modulo ”Gestione Anagrafica Percorso”, nelle funzioni di inserimento e modifica dati.

I dati necessari, memorizzati nella tavola REL_ANAGRAFICA_SENTIERI, sono i seguenti:

Obblig Nome Nome Campo Formato Descrizione atorio dominio ENTE ENUM SI Nome dell’ente pubblico D_REL_EN PROPONENTE (Provincia, Ente Parco, ..) che TE_PROPO inserisce i dati relativi al NENTE Sentiero SERVIZIO/STRUT ENUM SI Nome del servizio /struttura D_REL_ST TURA dell’ente proponente che avvia RUTTURA la pratica REFERENTE TEXT (255) SI Nome del referente DENOMINAZIONE TEXT (255) SI Denominazione del Sentiero LUNGHEZZA DOUBLE SI Lunghezza in metri dell’intero sentiero (si calcola in automatico come ƶ delle lunghezze dei singoli percorsi che costituiscono il sentiero) TEMPO_ANDATA DOUBLE NO Tempo di percorrenza dell’intero sentiero (andata) espresso in ore (con due cifre decimali)

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TEMPO_RITORNO DOUBLE NO Tempo di percorrenza dell’intero sentiero nella direzione opposta all’andata (ritorno) espresso in ore (con due cifre decimali)

DISLIVELLO_AND INTEGER SI Dislivello stimato, di tutti i tratti ATA in salita dell’intero sentiero, espresso in metri (si calcola in automatico come ƶ dei dislivelli dei singoli percorsi che costituiscono il sentiero) DISLIVELLO_RITO INTEGER SI Dislivello stimato, di tutti i tratti RNO in discesa dell’intero sentiero, espresso in metri (si calcola in automatico come ƶ dei dislivelli dei singoli percorsi che costituiscono il sentiero) SEGNAVIA ENUM SI Codice identificativo del D_REL_SE simbolo del Segnavia associato GNAVIA al sentiero NOTE TEXT (255) NO Descrizione e specifiche generali, comprese eventuali coincidenze con altri itinerari – es. AV coincidente con Via Alpina.

DOMINI ASSOCIATI AI CAMPI

D_REL_SEGNAVIA SEGNAVIA DESCRIZIONE 001 . . 002 .. 003 ..

Effettuato l’inserimento della scheda del sentiero il sistema automaticamente assocerà al sentiero in oggetto una chiave interna univoca. A questo punto si potranno associare i percorsi ai relativi sentieri.

MODULO MODIFICA PERCORSO

La funzione di CANCELLAZIONE permette di cancellare dall’anagrafica un sentiero se e solo se a tale sentiero non è associato nessun percorso inserito nella banca dati nel modulo Gestione Iscrizione Percorso.

MODULO MODIFICA PERCORSO

La funzione di MODIFICA permette di modificare l’anagrafica di un sentiero se e solo se a tale sentiero non sono associati percorsi già inviati a Regione Liguria. Se a tale sentiero sono associati percorsi non ancora inviati a Regione Liguria il sistema deve fare comparire la lista dei percorsi associati e quindi chiedere all’utente conferma delle eventuali modifiche.

CODIFICA DEI SENTIERI INTERREGIONALI E REGIONALI

All’atto di inizializzazione del sistema verranno inserite le informazioni relativi ai percorsi Interregionali e Regionali noti. CODICE_SENTIERO DENOMINAZIONE 99 Alta Via dei Monti Liguri

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 60

GESTIONE ANAGRAFICA MANUTENTORE

La funzione di INSERIMENTO permette di inserire tutti i dati necessari per creare l’archivio completo dell’Anagrafica dei Soggetti Manutentori. L’implementazione di tale archivio è necessaria per la compilazione del campo MANUTENTORE presente nel modulo ”Gestione Anagrafica Percorso” nelle funzioni di inserimento e modifica.

I dati necessari, memorizzati nella tavola REL_ANAGR_MANUTEN, sono i seguenti:

Nome Nome Campo Formato Obbligatorio Descrizione dominio CODICE_SOGGE TEXT(2) SI Codice univoco del soggetto TTO manutentore. Deve essere attribuito automaticamente all’atto dell’inserimento dei dati anagrafici di un nuovo soggetto manutentore. Tale campo può avere valore da 00 a 99. In Liguria per cui ci possono esser al massimo 100 soggetti manutentori. DENOMINAZION TEXT SI E CODICE_FISCAL TEXT SI E COMUNE SI Comune di appartenenza REFERENTE SI INDIRIZZO NO TELEFONO NO FAX NO E-MAIL NO SITOWEB NO

MODULO CANCELLAZIONE MANUTENTORE

La funzione di CANCELLAZIONE permette di cancellare dall’anagrafica un soggetto manutentore se, e solo se, tale ente manutentore non mantiene nessun sentiero inserito nella banca dati nel modulo Gestione Anagrafica Percorso.

MODULO MODIFICA PERCORSO

La funzione di MODIFICA permette di modificare l’anagrafica di un soggetto manutentore se, e solo se, non vi sono associati percorsi già inviati a Regione Liguria.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 61

INVIO DOCUMENTAZIONE

La funzione permette di inviare a un indirizzo di posta istituzionale dedicato ([email protected]) la richiesta di inserimento di un percorso.

Per inviare domanda di iscrizione è necessario che siano stati compilati: i anagrafica PERCORSO (REL_ANAGRAFICA_PERCORSO); i anagrafica SENTIERO (REL_ANAGRAFICA_SENTIERI); i anagrafica MANUTENTORE (REL_ANAGR_MANUTEN).

Inoltre si devono allegare: ™ cartografia in formato SHAPE (formato richiesto: .zip) (Vd. pag. 52); ™ traccia originale (ossia epurata ma non rettificata) del rilevamento in formato aperto (formati richiesti: shape, rinex, gpx, etc.) (Vd. pag. 42); ™ copia della convenzione inerente la manutenzione del percorso (formati richiesti: .pdf, .odt, . rtf, .doc) (Vd. pagg. 18 e 24); ™ eventuali copie degli accordi d’uso per i tratti di strada privata e/o dichiarazione attestante la proprietà pubblica dell’intero percorso (formati richiesti: .pdf, .odt, . rtf, .doc) (Vd. pag. 23); ™ eventuale provvedimento relativo alla regolamentazione dell’accesso su tratti di percorso coincidenti con strada carreggiabile (formati richiesti: .pdf, .odt, . rtf, .doc) (Vd. pag. 25); ™ eventuale documentazione fotografica (formato richiesto: .jpg) contenente le coordinate geografiche dei punti di ripresa.

Una volta inseriti i dati, il valore STATO nella tavola REL_ANAGRAFICA_PERCORSI viene aggiornato dal sistema a 1 (il valore passa da 0 a 1). A questo punto il sistema consentirà di effettuare il caricamento degli allegati necessari.

MODULO PER ANALISI DEL PERCORSO E SUCCESSIVA ACCETTAZIONE

Tale modulo permette di analizzare la documentazione inviata alla Regione Liguria. Il modulo è costituito dalle seguenti funzioni base: x GESTIONE DOMANDA ISCRIZIONE (verifica che siano stati inviati e compilati tutta la documentazione necessaria) x GESTIONE CARTOGRAFIA (Geoimporter) x CREAZIONE PDF PER DECRETO PER ACCETTAZIONE DEL PERCORSO

Creazione pdf per decreto per accettazione del percorso.

Tale modulo permette di preparare il file del DECRETO, in formato PDF, da presentare in GIUNTA con i dati necessari letti dalla tavola anagrafica percorsi (il layout del PDF deve essere concordato con utente) per i soli percorsi con REL_ANAGRAFICA_PERCORSI.STATO = 4, cioè per i soli percorsi per cui la documentazione inviata è completa. Quando il decreto è stato approvato dalla giunta, il funzionario regionale fa passare il percorso allo stato di ACCETTATO/VALIDATO REL_ANAGRAFICA_PERCORSI.STATO = 5. A questo punto il percorso è accettato e verrà direttamente pubblicato.

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REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 64 DELIMITAZIONE AMBITI E SETTORI (Vd. anche tavv. Scala 1:100.000)

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REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 66

APPENDICE

GPS, ACQUISIRE DATI CARTOGRAFICI

INTRODUZIONE AL SISTEMA GLOBAL POSITIONING SYSTEM

Fra i requisiti fondamentali per l’iscrizione dei percorsi escursionistici alla Carta Inventario risulta ovviamente indispensabile un rilievo ed una classificazione univoca del tracciato, avvalendosi delle moderne tecnologie finalizzate allo studio del territorio, che saranno applicate sia al rilevamento dei tracciati, sia alla formazione della relativa banca dati per la realizzazione della Carta Inventario. Tali metodologie, in particolare l’uso di strumentazione GPS e di sistemi GIS saranno applicate nelle seguenti fasi:

1. acquisizione e restituzione dei tracciati e dei punti di interesse dei percorsi escursionistici; 2. creazione di un database contenente le informazioni associate ai dati del rilievo; 3. costituzione di una piattaforma per la gestione di dati georeferenziati sotto forma di web browser cartografico correlato alla banca dati.

ACCURATEZZA DELLE MISURE

L'accuratezza di una qualunque misura è il grado di concordanza tra un valore desunto attraverso una o più misure e il relativo valore vero. Il corretto livello di accuratezza nel posizionamento planoaltimetrico che si deve ottenere da un qualunque rilievo sul territorio (indipendentemente dallo strumento impiegato) è in funzione della scala di restituzione cartografica in cui si intende inquadrare il rilievo stesso, dovendo tenere conto dell'errore di graficismo. Tale errore, quantificabile in 0,2 mm alla scala di rappresentazione, costituisce la misura della più piccola grandezza rappresentabile in cartografia e perciò costituisce la soglia di accuratezza al di sotto della quale è inutile spingersi con le misure; in particolare: x per rilievi alla scala 1: 5.000 l’errore di graficismo è pari ad 1 m; x per rilievi alla scala 1: 10.000 l’errore di graficismo è pari a 2 m; x per rilievi alla scala 1: 25.000 l’errore di graficismo è pari a 5 m; x per rilievi alla scala 1: 50.000 l’errore di graficismo è pari a 10 m.

In base a tali considerazioni, gli strumenti utilizzati per il rilievo del territorio dovranno fornire informazioni di posizionamento con accuratezza perlomeno uguale a quella richiesta dalla scala della cartografia in cui si vogliono rappresentare i dati.

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COME OPERA IL GPS

Il GPS, o sistema globale di posizionamento è una metodologia avanzata per determinare in maniera molto precisa le coordinate planoaltimetriche di qualunque punto posto sulla superficie terrestre, sia immobile sia in movimento. Tale sistema si basa su una costellazione di 24 satelliti (aggiornati progressivamente come numero e caratteristiche) che orbitano a circa 20.000 Km di altezza, gestiti dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e controllati da una rete di stazioni a terra. Senza scendere in particolari approfonditi, il concetto su cui si basa la determinazione delle coordinate con questo metodo, è quello topografico della trilaterazione: si può ricavare la posizione di un punto misurando la sua distanza rispetto ad altri punti di cui sono note le coordinate (in questo caso, i satelliti nel momento in cui inviano il segnale in base al quale la distanza viene misurata). Per effettuare la misura, il GPS calcola quindi le distanze fra il punto di coordinate incognite ed almeno 4 satelliti, determinando il tempo di percorrenza di un messaggio radio emesso dal satellite (contenente informazioni sulla sua posizione – dette effemeridi – e sull’orario di invio del segnale) e captato da un ricevitore, posto sul punto di cui si vogliono determinare le coordinate. In prima approssimazione, tale distanza può essere calcolata moltiplicando il tempo di percorrenza del segnale per la velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche; in realtà, per ottenere dei dati accurati, è necessario tenere conto di numerosi errori che affliggono questo tipo di misure (imprecisioni e sfasamenti negli orologi del satellite e del ricevitore, influenza dell’atmosfera sulla velocità del segnale, non perfetta conoscenza della posizione del satellite, eccetera) e correggerli, utilizzando tecniche sofisticate cui si farà un cenno al successivo paragrafo. In questo paragrafo è stata citata la costellazione GPS, ma si tenga presente che lo stesso discorso vale anche per l’analogo sistema russo GLONASS ed i prossimi (non ancora attivi) Galileo (europeo) e Kompass (cinese); per questo si tende a parlare più in generale, di sistemi di posizionamento satellitare GNSS (Global Navigation Satellite System).

PANORAMICA DELLE TIPOLOGIE DI MISURA GPS

Le operazioni che consentono di determinare la posizione di un punto con la tecnologia satellitare appartengono a due categorie: misure di codice (pseudoranges) e misure di fase. Le stime sui codici sono più semplici, ma meno accurate (rilievi submetrici), mentre le misure di fase sulle portanti del segnale GPS permettono di raggiungere accuratezze nel posizionamento molto superiori, fino a pochi centimetri.

FIG. 37 - (a fianco). Posizionamento GPS assoluto (fonte: Università di Genova)

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Indipendentemente da queste considerazioni, per effettuare un rilievo del territorio con strumentazione GPS, a seconda dell’accuratezza che si desidera raggiungere, è possibile ricorrere a due differenti procedimenti.

‰ Posizionamento assoluto (“single point” o “point positioning”): utilizzando un solo strumento che determini autonomamente la propria posizione.

‰ Posizionamento relativo: utilizzando una coppia di strumenti, funzionanti in contemporanea ed osservanti i medesimi satelliti ed effettuando misure di codice o di fase.

Tralasciando considerazioni teoriche approfondite, in questa sede ci si limita ad osservare che il primo procedimento di misura consente di raggiungere accuratezze sensibilmente differenti in funzione dei tempi di stazionamento ed in funzione delle applicazioni in oggetto; in generale risente comunque di numerosi errori, che portano a determinare la posizione del punto con approssimazioni metriche o decametriche, soggette a variazioni anche significative in funzione delle condizioni esterne, specie in presenza di elevata copertura boschiva.

Le tecniche di posizionamento relativo consentono invece di ottenere misurazioni più accurate ed affidabili; esse presuppongono l’impiego di due ricevitori: uno mobile (rover) da posizionarsi su un punto incognito ed uno fisso (master, o base), da posizionarsi su un punto di coordinate note con grande precisione. La stazione fissa calcola le correzioni basandosi sulle differenze fra la sua posizione nota a priori e la sua corrispondente posizione calcolata attraverso le tecniche di posizionamento GPS; tali correzioni vengono quindi applicate alla posizione determinata dal ricevitore mobile e possono essere fornite sia in tempo reale (dette “RTK” in caso di misure di fase, o “DGPS” per misure di codice), che in tempo differito (la cosiddetta “fase di post – processing”). Nel caso di correzioni applicate in tempo reale, il presupposto è costituito dall’avere a disposizione un mezzo di comunicazione a distanza fra i due ricevitori (radio, cellulare / GSM, GPRS, attraverso Internet); la ricezione in tempo reale di tali correzioni permette all’utente di ottenere accuratezza submetriche (utilizzando misure di codice) e centimetriche o subdecimetriche (utilizzando misure di fase) direttamente in campagna.

FIG. 38 - (a fianco). Posizionamento relativo in post – processing (fonte: Università di Genova)

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IL SERVIZIO REGIONALE DI POSIZIONAMENTO GNSS

Nell’esecuzione delle misure con posizionamento relativo, è possibile fare riferimento ad un proprio strumento stazionante su un punto di coordinate note, oppure ci si può appoggiare ad una rete di stazioni di riferimento fisse; questo servizio è in genere fornito da organizzazione scientifiche od enti pubblici. Tali stazioni sono in grado di fornire dati di posizionamento da utilizzare sia in tempo reale che in post – elaborazione, permettendo al singolo utente in possesso di un unico ricevitore, spesso anche a singola frequenza, di ottenere ottime accuratezze, insieme ad una grande produttività ed economia nel rilievo. A questo proposito, si fa presente che è stata realizzata un’apposita rete di Stazioni Permanenti per il posizionamento satellitare GNSS ad opera della Regione Liguria, al fine di garantire anche alle rilevazioni in campagna, in aggiornamento cartografico o di posizionamento di eventi o manufatti, la necessaria precisione e coerenza con la preesistente cartografia regionale. La nuova infrastruttura è attualmente costituita da un insieme di 6 ricevitori posizionati in modo da coprire l’intero territorio regionale, che acquisiscono dati in continuo, trasferendoli in tempo reale al centro di controllo, che a sua volta invia le correzioni agli utenti. La rete istituita si basa su un sistema in grado di lavorare sia con la costellazione americana (GPS) che con quella russa (GLONASS) ed è compatibile con la futura costellazione europea (GALILEO). Questa rete fornisce all’utenza un servizio di posizionamento più efficiente, che consente di utilizzare per la maggior parte delle applicazioni un solo ricevitore (in tempo reale o in post - processamento) anziché una coppia o un numero maggiore di ricevitori, con notevole riduzione di costi ed ulteriori vantaggi quali: x posizionamento di precisione sub – decimetrica in tempo reale per il rilevamento tecnico a scopi cartografici o catastali, eccetera; x posizionamento di precisione metrica o sub – metrica per scopi navigazionali per il posizionamento di mezzi e la gestione delle emergenze; x mantenimento di un unico e stabile sistema di riferimento per tutto il territorio regionale e per tutte le applicazioni; x controllo della qualità dei dati; x rilevanti applicazioni sia tecniche che scientifiche dei dati provenienti dalla rete.

La distribuzione sul territorio delle diverse Stazioni Permanenti permette di modellare effetti sulle misure spazialmente correlati e di valutare così correzioni specifiche “dedicate” per il singolo utente: le informazioni inviate ai rover per il posizionamento in tempo reale non provengono infatti dalla stazione permanente più vicina, ma sono il risultato dell’elaborazione dei contributi di tutte le stazioni attive in quel momento, opportunamente considerate in funzione della distanza dal punto di rilievo. In questo modo, anche in caso di malfunzionamento temporaneo della stazione permanente più vicina, è comunque possibile ottenere comunque dati di posizionamento molto attendibili.

FIG. 39 - (sopra). Stazioni permanenti del Servizio di posizionamento GNSS della Regione Liguria e limitrofe (fonte: Università di Genova).

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NOTA SULLE APPLICAZIONI CARTOGRAFICHE

Per quanto riguarda le applicazioni cartografiche di queste due metodologie, il basso livello di accuratezza ottenibile con le misure di posizionamento assoluto ne consente un impiego nel campo dell’aggiornamento cartografico limitato solo a rilevamenti a piccola scala: dalle indicazioni fornite dalla letteratura specialistica, risulta che i ricevitori in grado di operare solo in “point positioning” forniscono dati con un’accuratezza nel posizionamento planimetrico dell’ordine di ± 5m soltanto in condizioni di buona visibilità e favorevole geometria satellitare; ne consegue l’ammissibilità dell’uso di queste tecniche per aggiornare informazioni su una base cartografica di dettaglio equivalente a quello della scala 1: 25.000 solo in caso di buona ricezione dei satelliti, altrimenti ci si deve limitare ad acquisire a scale inferiori (1: 50.000, 1: 100.000).

Un ulteriore problematica connessa con l’uso di strumentazione GPS che operi solo in modalità “stand alone”, come quella utilizzata per l’escursionismo, è data dal fatto che le quote vengono fornite già corrette al livello del mare per mezzo di algoritmi generali e non legati alle condizioni locali; per questo motivo è possibile che i valori ottenuti si discostino di parecchi metri da quelli reali, quindi in casi di rilievo con questa modalità conviene essere provvisti anche di altimetro barometrico correttamente tarato per ottenere un dato più accurato.

DESCRIZIONE DELLA STRUMENTAZIONE IMPIEGABILE

In questa sezione si forniscono alcune indicazioni generali sulle caratteristiche applicabili alla strumentazione GPS finalizzata al rilievo della rete escursionistica e sugli aspetti connessi al suo utilizzo. In dipendenza delle risorse a disposizione, dell’esperienza dei rilevatori, del tempo disponibile per le misure sul campo ed il processamento dei dati, si raccomanda l’uso di due differenti classi di strumentazione GPS, che comportano modalità di lavoro ed accuratezze ottenibili sensibilmente differenti, come illustrato di seguito.

GPS NAVIGAZIONALI PER ESCURSIONISMO

Modalità di rilevamento: posizionamento assoluto Accuratezza nella misura delle coordinate planoaltimetriche: 5 - 15 m Costo: poche centinaia di Euro Difficoltà di impiego: limitata, si tratta di apparecchi molto portabili e di gestione intuitiva, che non necessitano di addestramento approfondito, né di collegamenti con altri ricevitori GPS per misure differenziali. Modalità di lavoro sul terreno: questi strumenti hanno una produttività molto elevata, nel senso che raramente perdono il segnale trasmesso dai satelliti e tendono a fornire le coordinate dei punti anche in condizioni difficili (in questo caso però, l’accuratezza scende anche a 25 - 30 m). La registrazione delle tracce avviene in maniera automatica; semplice è anche la marcatura di waypoint, ma è quasi inesistente la possibilità di attribuire informazioni aggiuntive agli elementi geometrici acquisiti, essendo questa limitata al nome dell’elemento stesso; tale caratteristica comporta un aggravio di lavoro in fase di restituzione per la decodifica delle informazioni associate. Modalità di lavoro in ufficio: con tali ricevitori, non è possibile effettuare correzioni differenziali per il posizionamento relativo, dal momento che il software di registrazione non restituisce il dato grezzo, ma direttamente le coordinate dei punti o delle tracce, sotto forma di files non ulteriormente elaborabili. Il trattamento del dato al fine di inserirlo nel sistema informativo territoriale regionale è particolarmente laborioso, in quanto le geometrie acquisite devono essere rettificate e strutturate integralmente, come verrà illustrato più avanti.

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GPS PROFESSIONALI PER ACQUISIZIONE DI DATI GIS

Modalità di rilevamento: posizionamento relativo (correzione differenziale in post processing, o in tempo reale) Accuratezza nella misura delle coordinate planoaltimetriche: da submetrica fino a 5 m Costo: da svariate centinaia di Euro fino a diverse migliaia di Euro (per ricevitori in grado di acquisire correzioni di rete in tempo reale e di ricevere anche la costellazione GLONASS e in dipendenza anche dal costo del software di gestione). Difficoltà di impiego: trattandosi in genere di un abbinamento fra computer palmare e strumentazione GPS di precisione, è necessario sia un adeguato addestramento all’uso dei numerosi software per la programmazione, gestione e correzione delle misure, che la conoscenza ed esperienza delle varie tecniche di rilievo impiegabili. Modalità di lavoro sul terreno: pur consentendo di ottenere accuratezze molto superiori alla strumentazione precedente, viene richiesta una maggiore attenzione alle ostruzioni durante il rilievo ed un’accurata pianificazione dello stesso per evitare di perdere il segnale satellitare o quello delle stazioni di riferimento (in caso di correzione in tempo reale), dal momento che questi ricevitori sono molto più sensibili alla qualità del segnale ricevuto, che può decadere, ad esempio nei boschi. La facile interfacciabilità con i sistemi GIS permette di gestire molto meglio le caratteristiche geometriche e le informazioni alfanumeriche degli elementi geografici acquisiti, ma comporta tempi più lunghi per l’implementazione dei dati sul campo (interruzione dell’acquisizione in corrispondenza di ogni cambio di caratteristica e relativo input delle informazioni alfanumeriche). Modalità di lavoro in ufficio: è necessaria la preparazione di un “dizionario dei dati” (per rendere agevole ed uniforme l’inserimento delle informazioni alfanumeriche) prima di andare a rilevare; inoltre, in caso di correzione differenziale effettuata in post processing, bisogna provvedere a tale operazione per ottenere la massima accuratezza possibile da questo tipo di misure. Per quanto riguarda invece la trasposizione in ambiente GIS dei rilievi, questa operazione risulta molto meno laboriosa rispetto al caso precedente, avendo già a disposizione dati strutturati e parzialmente rettificati.

Nel corso di questo documento, si farà riferimento principalmente all’uso degli strumenti della prima categoria, che garantiscono il livello minimo di qualità richiesto per l’acquisizione dei percorsi escursionistici, raggruppando in un capitolo specifico le raccomandazioni relative all’impiego della strumentazione professionale.

ESEMPI DI STRUMENTAZIONE IN COMMERCIO

I ricevitori GPS utilizzabili sono stati selezionati in base ai seguenti aspetti prioritari: livello di accuratezza nella determinazione delle misure; capacità di acquisire tracce continue ed elementi puntuali e di potervi attribuire informazioni alfanumeriche; maneggevolezza dello strumento e durata delle batterie; rapidità e semplicità di impiego (inizializzazione, acquisizione, elaborazione dei dati).

Fra questi elementi, l’accuratezza è il più importante e, dato lo scopo del rilievo, tale parametro deve essere contenuto, come abbiamo visto, entro il valore di 5 o 10 metri, a seconda del tipo di strumento impiegato. Si fa presente inoltre che questo parametro è dipendente, oltre che dalle caratteristiche della strumentazione, anche dalla metodologia di misura e dalle condizioni locali del rilievo; per la valutazione di questi fattori si rimanda alle indicazioni fornite al capitolo sulle misurazioni di precisione effettuate in posizionamento relativo.

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In questa sezione ci si limita a sottolineare l’importanza di un controllo costante del valore stimato dell’affidabilità delle misurazioni durante le operazioni in campagna; tale parametro viene espresso sia sotto forma di valore stimato dell’errore posizionale in metri, che come valore del parametro PDOP (Position Diluition of Precision, vedi anche Fig. 40) per ricevitori di tipo professionale; in quest’ultimo caso, si dovrà controllare che il PDOP sia il più possibile basso e in ogni caso minore di 7. Per quanto riguarda invece gli aspetti della portabilità e della semplicità di impiego, questi fattori assumono una certa importanza in tale tipo di rilievi, in quanto la necessità di operare in movimento in un ambiente spesso ricco di ostacoli e con fondo disagevole richiede l’utilizzo di strumenti che siano il più possibile leggeri, e compatti; per questo motivo risultano particolarmente adatti i ricevitori di tipo “palmare” (senza un’ingombrante antenna esterna), con funzioni facilmente richiamabili dall’operatore; l’eventualità di poter caricare una cartografia di sfondo costituisce un’ulteriore semplificazione del lavoro, in quanto può costituire un valido aiuto al rilievo.

FIG. 40 - (a fianco). Principali segnali grafici indicativi dello stato di un rilevamento GPS (ricevitore Trimble GeoXH).

In base alle indicazioni di cui sopra, vengono prese in considerazione le caratteristiche due categorie di strumentazione che più si avvicinano alle specifiche richieste: i GPS per escursionismo con antenna ad alta sensibilità (ricevitori SiRF Star III od analoghi) con almeno 12 canali (indispensabili per un’adeguata ricezione sotto copertura arborea), eventuale possibilità di correzione differenziale in tempo reale tramite sistema WAAS / EGNOS, indicazione quantitativa dell’errore nel posizionamento ed eventuale funzionalità di visualizzazione della cartografia di sfondo (ad esempio, Garmin GPSmap60 o superiori, Magellan Triton, ed altri con simili caratteristiche). i Ricevitori professionali ad uso di acquisizione dati GIS, con computer palmare integrato e possibilità di effettuare la correzione differenziale in tempo reale od in post - processing, con accuratezza dell’ordine di 2 – 5 m (ad esempio, Trimble Juno SB o superiori, Magellan Mobile Mapper, Topcon E-GEO o GMS, eccetera). Questi strumenti, pur avendo prezzi sensibilmente maggiori dei precedenti, presentano il doppio vantaggio di consentire la correzione differenziale delle misure (e quindi garantiscono dati di posizionamento più accurati) e di esprimerle in una forma più facilmente interfacciabile con i principali sistemi GIS (consentendo di implementare gli attributi alfanumerici), tramite l’impiego di appositi software per mapping GIS.

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Un’ulteriore aspetto positivo è dato dal fatto che, a differenza degli altri, viene fornita anche l’altezza sull’ellissoide WGS84, il che permette di raggiungere una maggiore accuratezza anche nelle quote tramite appositi applicativi di correzione dei dati. A titolo esemplificativo, si riportano di seguito le caratteristiche sommarie di alcuni ricevitori GPS commerciali. Non si tratta certo di un elenco completo di tipologie di strumentazione, né di marche disponibili sul mercato (in continua evoluzione), ma serve solo per fornire una serie di indicazioni di massima sulle caratteristiche degli strumenti disponibili.

Ricevitore GPS per escursionismo Costo: circa 350 € Accuratezza: a) in modalità stand – alone: < 10 m in condizioni ideali b) in modalità DGPS in tempo reale (WAAS / EGNOS): 3 – 5 m Caratteristiche: a) Progettato specificatamente per la navigazione a piedi; b) Piccolo e leggero c) Facile da utilizzare e con interfaccia intuitiva, risulta molto semplice l’acquisizione di punti e tracce lineari d) Dotato di altimetro barometrico, consente una misura delle differenze di quota con accuratezza di ± 3 m se correttamente calibrato e) a livello di software sono disponibili molte applicazioni per la migrazione dei dati verso sistemi GIS, ma la gestione di linee e poligoni richiede notevole attività di editing f) consente limitate possibilità di caricare cartografia vettoriale di sfondo

GPS con palmare integrato e possibilità di correzione differenziale in post-processing Costo: circa 650 € + IVA (più software) Accuratezza: a) in modalità stand – alone: 10 - 20 m b) In modalità DGPS in tempo reale (WAAS / EGNOS): 2 – 5 m c) In modalità DGPS (post - processing): 2 – 5 m Caratteristiche: a) progettato specificatamente per un’elevata produttività nella acquisizione di dati territoriali b) possibilità di mediare fra acquisizioni multiple di singoli punti, in modo da incrementare l’accuratezza del rilievo c) bluetooth e fotocamera integrati; d) leggero e compatto; e) i software di supporto consentono di: pianificare il rilievo a tavolino e creare un “data dictionary” (che consente di definire una struttura dati per acquisire informazioni territoriali già corredate di attributi alfanumerici, in modo da integrarsi perfettamente con livelli GIS già esistenti o di nuovo impianto effettuare il post – processing e la conseguente correzione dei dati GPS - caricare immagini raster di sfondo multiple, quali ortofoto, carte tecniche, etc.).

GPS con palmare integrato e possibilità di correzione differenziale in tempo reale Costo: circa un migliaio di € + IVA (più software) Accuratezza: a) in modalità stand – alone (senza S/A): 10 - 20 m b) In modalità DGPS in tempo reale: 1 - 2 m Caratteristiche: a) progettato specificatamente per un’elevata produttività nella acquisizione di dati territoriali b) riceve sia le correzioni WAAS-EGNOS che quelle delle reti di stazioni permanenti grazie al GSM/GPRS integrato, in modo da scaricare le correzioni RTCM in tempo reale c) bluetooth integrato d) i software di supporto consentono di: pianificare il rilievo a tavolino, gestire sia cartografia raster che vettoriale sul campo, selezionare i formati di uscita dei dati per renderli compatibili con i più diffusi software GIS e CAD.

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 74

Si noti che in casi di rilievo in aree disabitate, la ricezione del segnale per la correzione in tempo reale è spesso problematica, in quanto legata alla copertura del segnale GSM/GPRS, per cui in tali zona si consiglia di utilizzare strumenti in grado di effettuare la correzione differenziale anche in modalità post – processing.

Si tenga anche conto che negli ultimi anni sono usciti sul mercato alcuni modelli di ricevitori poco costosi ad uso escursionistico in grado di acquisire segnali di correzione EGNOS e quindi teoricamente in grado di consentire un posizionamento più accurato (accuratezze superiori a 7 m e fino a circa 3 m), ma tale risultato non è facilmente ottenibile nelle condizioni operative imposte dai rilievi sotto copertura arborea; la ricezione iniziale dei satelliti EGNOS richiede infatti un periodo di acquisizione abbastanza lungo, di circa 15 minuti ed in questa fase è molto importante avere una vista del cielo decisamente libera e quanto più ampia possibile.

INDICAZIONI SUI RILIEVI DI PRECISIONE

NORME GENERALI PER EFFETTUARE UN RILEVAMENTO ACCURATO

Come per l’esecuzione di qualsiasi lavoro di rilevamento geo-topografico, anche per il rilievo GPS è necessaria un’accurata programmazione preliminare delle operazioni sul terreno. Anche se espressamente orientate all’uso di strumentazione professionale, l’osservazione di queste norme fornisce in realtà indicazioni utili per tutte le modalità operative di rilievo GPS.

o Principali fattori che influiscono sull’accuratezza delle misure Parametro fondamentale nella scelta della tecnica di rilevamento sono le caratteristiche dei siti di misura in termini di visibilità satellitare e disturbi del segnale. Conoscere la disponibilità di satelliti prima di effettuare la campagna di misure è quindi molto importante per ottenere risultati affidabili e velocizzare le operazioni sul terreno; questo parametro è fortemente dipendente dall’esistenza sul posto di ostruzioni che impediscano la visuale tra satellite e ricevitore. Da queste considerazioni, risulta di fondamentale importanza uno studio preliminare dei siti di stazionamento del GPS e della configurazione del rilievo, tenendo presente la possibilità di realizzare eventuali diagrammi delle oscurazioni, di contenere la lunghezza delle baselines (in pratica, la distanza tra ricevitore fisso e mobile), di predisporre metodologie per il collegamento con punti noti e tutti gli accorgimenti necessari per ottenere un rilievo accurato; in altre parole, è necessario un “planning” del rilievo. Sono disponibili molti software per la pianificazione della campagna di rilievo, che permettono di valutare per il baricentro della zona da rilevare (e per un ambito di 50 – 100 km da questo) la disponibilità di satelliti in funzione della finestra oraria e del luogo oggetto delle misurazioni. Bisogna avere l’accortezza di scaricare un almanacco satellitare recente (contenente dati sulla configurazione della costellazione GPS), che non preceda di oltre un mese la campagna pianificata; inoltre, affinché i risultati di queste elaborazioni siano rappresentativi della realtà sul territorio, sarà cura del rilevatore inserire i dati relativi alle possibili ostruzioni al segnale satellitare. Da ciò discende l’esigenza di effettuare una pianificazione realistica della campagna di misure, effettuando eventuali ricognizioni preliminari sul campo per la redazione del diagramma delle oscurazioni e la verifica di eventuali disturbi elettromagnetici. Per poter ottenere delle misurazioni affidabili, i punti od i tracciati da rilevare (nel caso di rilievo cinematico continuo) devono essere scelti in maniera tale da soddisfare i seguenti parametri minimi di qualità.

Numero di satelliti visibili: lo strumento deve poter acquisire i segnali provenienti da almeno 4 satelliti, se si opera in modalità GPS singolo e in modo tale

REGIONE LIGURIA – DIPARTIMENTO AMBIENTE – SERVIZO PARCHI, AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’ 75 che entrambi gli strumenti ricevano i dati provenienti da almeno 4 satelliti comuni se si opera in modalità differenziale. Nel caso di rilevamenti effettuati con metodi cinematici, l’aggancio ad almeno 4 satelliti comuni deve mantenersi in modo continuativo, senza interruzioni, sia durante l’occupazione delle stazioni di misura, che durante gli spostamenti. Nel caso di perdita del segnale per gallerie, zone impervie con varie ostruzione, si dovrà procedere con una nuova inizializzazione degli strumenti. Maggiore è il numero di satelliti disponibili durante la sessione di osservazioni, più sicuri sono i risultati ed in genere conviene seguire almeno 5 satelliti, specie se si intendono determinare baselines maggiori di 5 km e si utilizzano procedure di rilevamento dinamiche. Altezza sull’orizzonte dei satelliti: l’elevazione dei satelliti sull’orizzonte della stazione è molto importante. Per consentire al ricevitore di acquisire un segnale GPS sufficientemente nitido, è necessario che l’altezza dei satelliti sull’orizzonte sia di almeno 15°. Configurazione della costellazione: la qualità del rilievo dipende in maniera determinante anche dalla dislocazione dei satelliti nello spazio durante la sessione di osservazione rispetto al punto da determinare; per questo motivo si deve considerare il valore del parametro PDOP (che fornisce un’indicazione sulla qualità generale nella determinazione della posizione); tale valore deve essere il più piccolo possibile e comunque minore di 7. Tanto minore è il tempo dedicato alle osservazioni, tanto maggiore è l’importanza di questo parametro. A questo riguardo, per la determinazione del valore del PDOP, si deve fare riferimento agli appositi software forniti con la strumentazione GPS che, per la località prescelta e la data programmata per l’esecuzione delle misure, forniscano l’orario in cui è possibile attendersi i migliori valori di PDOP. Questo parametro è legato anche al numero di satelliti osservabili, dato che l’osservazione di 5 o più satelliti per tutta la durata delle osservazioni fornisce in genere un valore basso di PDOP. Per questo motivo, il rilevatore, in dipendenza dell’accuratezza richiesta dalle misure, dovrà tenere presente l’andamento del valore del PDOP nel tempo, escludendo i satelliti bassi sull’orizzonte od invisibili a causa di ostruzioni e verificare se tale parametro risulti ancora accettabile per i satelliti rimanenti. Questo è particolarmente importante per i rilevamenti cinematici, dove le perdite di segnale sono ancora più probabili.

o Gestione degli ostacoli in relazione alla ricezione satellitare Dal momento che il segnale GPS si comporta come un raggio luminoso, qualunque elemento che riduca la porzione visibile di cielo ha come conseguenza il degradamento, o addirittura la scomparsa dei segnali. Le condizioni ideali di rilievo sarebbero quelle di un cielo sgombro nella direzione dei satelliti, fino a 15 – 20° sul piano dell’orizzonte. Molto spesso queste condizioni vengono a mancare, specialmente nella nostra regione, caratterizzata da un’orografia accidentata, dalla presenza di estese coperture boschive e da una forte urbanizzazione sulla costa. A causa di questi fattori di ostacolo alle misure, emerge la necessità di avere il maggior numero possibile di satelliti a disposizione durante il rilievo, in modo tale che, anche in presenza di ostruzioni, un numero sufficiente di essi sia visibile dallo strumento per la determinazione della posizione. Per questo motivo, potrebbe risultare vantaggioso l’impiego di ricevitori con caratteristiche adeguate e numero di canali sufficiente a ricevere anche la costellazione russa GLONASS e la futura costellazione europea GALILEO, in modo tale da porsi in una condizione di rilievo più favorevole, anche in presenza di ostacoli. Si tenga presente che a questo proposito, la rete ligure di Stazioni Permanenti fornirà un servizio di posizionamento in tempo reale sia per la costellazione GPS che per quella GLONASS.

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Di seguito, si esaminano due possibilità operative di gestione degli ostacoli al segnale, sostanzialmente riconducibili al caso di ostruzione totale e parziale del segnale proveniente dai satelliti.

Ostruzioni totali: nel caso di valli strette e “canyon urbani”, occorre ovviamente programmare il rilevamento in modo tale che si possano eseguire le osservazioni quando i satelliti si trovano nella parte libera del cielo, effettuando adeguati sopralluoghi preliminari in modo da scegliere i punti stazione più adeguati e redigere i relativi diagrammi delle oscurazioni. Nell’eventualità che il punto da determinare obbligatoriamente non fosse coperto da un adeguato numero di satelliti o nel caso di gallerie si dovrà stabilire un punto GPS di appoggio nelle vicinanze ed adeguate metodologie di topografia convenzionale per collegare le misurazioni. Copertura forestale: costituisce spesso una costante sul nostro territorio montano ed allo stesso tempo un elemento critico che condiziona la bontà delle misurazioni GPS. In tali condizioni, la presenza di vegetazione interferisce con la correttezza delle misurazioni e a tale proposito sono stati condotti diversi studi. A livello operativo, risulta determinante la corretta individuazione dei tempi di acquisizione più consoni per ottenere un rilievo affidabile. In linea generale, all’aumentare dei tempi di stazionamento sul punto si ha un miglioramento dell’affidabilità del dato ottenuto, ma anche un prolungamento dei tempi necessari per effettuare il rilievo. Per quantificare l’entità degli scostamenti dei dati ottenuti in condizione di copertura boschiva variabile rispetto alle coordinate corrette, sono stati effettuati vari studi che evidenziano come gli errori nell’acquisizione dei dati in condizioni di copertura arborea intermedia si avvicinino a quelli che si verificano in condizioni di copertura totale. Per questo motivo, l’uso della correzione differenziale risulta estremamente utile per rimanere nei limiti di accuratezza fissati per la scala 1:25.000. Come esempio di queste problematiche, da analisi effettuate nell’Appennino toscano da parte dell’università di Firenze, si registra un forte incremento dell’accuratezza e della precisione nelle misure passando da tempi di acquisizione da 1’’ a 30’, specialmente oltre i 5’ di stazionamento e comunque entro i primi minuti di stazionamento, ma in generale l’affidabilità dei rilievi rimane dell’ordine di alcuni metri con ricevitori di tipo “stand alone” (senza correzione differenziale). L’individuazione dell’opportuno compromesso tra durata dei tempi di acquisizione ed affidabilità del dato costituisce ancora una volta un parametro fondamentale per definire le modalità operative di un rilievo GPS e verrà deciso dall’esperienza del rilevatore, in base al tipo di strumento, alle condizioni ambientali e dall’accuratezza che si deve ottenere dalle misure. Disturbi elettromagnetici: è necessario operare in ambienti privi di interferenze elettromagnetiche tali da rendere difficoltosa la ricezione dei segnali satellitari, quali linee elettriche, antenne, eccetera. A tale proposito, nella fase di ricognizione deve essere verificato che il valore del rapporto segnale / rumore rientri nei limiti di tolleranza di funzionamento della strumentazione. Multipath: si tratta di un effetto generato dalla contemporanea ricezione del segnale proveniente direttamente dal satellite e di altri segnali riflessi da superfici circostanti l’antenna, che può costituire una significativa fonte di errori, ad esempio ove sono presenti tettoie in lamiera, alberi bagnati, fogliame fitto, edifici alti eccetera ed il suo effetto è tanto più rilevante quanto più basso è l’angolo di incidenza dei segnali. Per ovviare a questo inconveniente causato da segnali GPS indiretti o riflessi, si deve ricorrere ad appositi accorgimenti, quali apposite antenne in grado di filtrare il disturbo, un’accurata scelta del punto stazione e tempi di stazionamento sufficientemente lunghi per permettere un’attenuazione del fenomeno dovuta al cambiamento della geometria della costellazione dei satelliti.

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FIG. 41 - (a fianco). Descrizione del multipath (fonte: università di Genova)

Indicativamente, si suggeriscono alcuni accorgimenti per ridurre gli effetti del multipath: per rilievi di precisione è necessaria le scelta di siti idonei ed antenne schermate tempi di stazionamento: rilievo statico si suggeriscono tempi di acquisizione > 2 - 4 h per rilievi di dettaglio (stop & go) si suggeriscono tempi di acquisizione > 1’ come consiglio generale, è buona norma in questi casi non considerare nelle misure i satelliti bassi sull’orizzonte

o Tempistica delle misurazioni

Definizione dell’intervallo di campionamento dello strumento: un altro dei parametri da considerare nel rilevamento GPS è l’intervallo di tempo intercorrente fra due successive registrazioni dei dati nello strumento (epoca). All’aumentare della frequenza di acquisizione aumenta la precisione potenziale delle misure (in quanto cresce il numero di posizioni rilevate sul quale mediare i calcoli), ma aumenta anche l’occupazione di memoria dello strumento; sarà quindi cura dell’operatore la scelta dell’intervallo più conveniente, in dipendenza del tipo di rilievo effettuato, tenendo comunque presente che in caso di misure con correzione differenziale tale intervallo dovrà essere uguale od un sottomultiplo di quello delle stazioni di riferimento che si intendono utilizzare per la correzione.

Nel caso di procedure cinematiche, sono necessari tempi di acquisizione di 1 o 2 secondi, in dipendenza della velocità degli spostamenti e del tempo di occupazione dei punti da rilevare.

Per i rilievi di tipo “stop & go”, è di fondamentale importanza considerare due situazioni:

- nel caso di correzione differenziale in post – processing il tempo di stazionamento sul punto deve essere dell’ordine di 2’ (nel caso di misure di fase); - nel caso di correzione differenziale in tempo reale, il tempo di stazionamento sul punto deve essere dell’ordine di 10’’.

In generale, dato che le misure acquisite nell’ambito di una sessione di rilievo sono fortemente correlate, se si ha la possibilità, è meglio aumentare l’intervallo di acquisizione (in modo che cambi leggermente la posizione dei satelliti), se si hanno invece a disposizione tempi ristretti (ed è il caso dei rilievi cinematici), conviene allora utilizzare epoche molto corte.

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IMPLEMENTAZIONE DEGLI ATTRIBUTI

Se si è in possesso di sensori GPS integrati all’interno di un computer palmare con funzionalità di “mapping GIS”, è possibile semplificare notevolmente la fase di integrazione con l’infrastruttura GIS regionale, rispetto a quanto si è visto utilizzando GPS per escursionismo.

Operando in questa maniera, è possibile attribuire direttamente durante il rilievo alle singole tratte le caratteristiche richieste, senza registrare i punti di inizio e fine di un determinato attributo della tratta. Il metodo consiste nell’implementare a tavolino con appositi software la struttura dei dati da associare agli elementi lineari e puntuali da acquisire, caricandoli successivamente sullo strumento e valorizzando gli attributi delle singole tratte durante il rilievo. In questo modo, il percorso viene registrato tratta per tratta, interrompendo la misura ogniqualvolta si ha un cambio di anche uno solo degli attributi contemplati in questo documento.

Rifacendosi ad una generica organizzazione dei dati di tipo GIS, gli elementi da acquisire (percorsi, punti di interesse, eccetera) sono definiti come “features”, le caratteristiche di ognuno di essi (tipologia, sede, fondo, eccetera per i percorsi) sono definite come “attributi” ed i valori ammessi per questi attributi sono descritti come “dominio”. Numerosi sono i programmi di gestione dei dati associati ai ricevitori GPS professionali che consentono di associare queste caratteristiche ai percorsi prima di effettuare il rilievo; in Fig. 38 è mostrato un esempio di definizione della struttura dati con appositi strumenti software. Nel caso specifico, i nomi degli attributi della tratta relativi alla feature “sentiero” sono quelli indicati sotto la voce “Attributes” (corrispondente a “Nome Waypoint” del capitolo 3 ) ed i valori del dominio associato (corrispondenti al campo “valori ammessi” dal capitolo 3) sono indicati nella finestra “Edit Menu Attribute”.

FIG. 42 - (sopra). Esempio di definizione preliminare di elementi puntuali, lineari ed areali da acquisire con GPS (utilizzando uno specifico software di supporto a ricevitori GPS orientati al “mapping GIS”).

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