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20 lo sport lunedì 10 dicembre 2001

MONDIALI AMICHEVOLE PREMIER LEAGUE BRASILE Romario, veleno sull’Argentina Corea del Sud batte gli Stati Uniti Liverpool consolida primato Pelè: «Via Scolari, il ct giusto «Magari fosse eliminata subito» Prove generali per la sicurezza Manchester in caduta libera per la Selecao è Parrilla» L'attaccante Romario, massimo goleador in La Corea del Sud ha battuto gli Stati Uniti Il Liverpool batte il Middlesbrough in casa Luiz Felipe Scolari, tecnico della Selecao, è attività del calcio brasiliano, si è augurato 1-0 in un' amichevole di preparazione in per 2-0 e consolida il suo primato al nuovamente nell'occhio del ciclone. Questa che l' Argentina sia eliminata al primo turno vista dei prossimi Mondiali. La rete è stata vertice della Premier League inglese. volta a volere la sua testa è addirittura Pele', nel prossimo Mondiale del 2002. realizzata di Yoo Sang-Chul al 20' del pt. La Successo interno anche per l'Arsenal, che nel corso di un'intervista a sponsorizzato 'Chapulin', come lo hanno soprannominato partita si è giocata davanti a oltre 42.000 che ha piegato per 3-2 l'Aston Villa, e Carlos Alberto Parreira. «Parreira è l'unico in i suoi tifosi, ha detto che i suoi 36 anni non spettatori e protetta da un eccezionale mantiene la seconda posizione, a tre grado in questo momento di raccogliere sono affatto un limite per la convocazione, dispositivo di sicurezza. Circa 1500 poliziotti punti dai «reds». Continua, invece, il buoni risultati con la Selecao. Veniva flash dal mondo perchè «ho ancora molto da dare al sono stati piazzati dentro e nei pressi dello momento nero per il Manchester Utd, accusato di essere un difensivista, ed intanto calcio». Richiesto di un giudizio sulla stadio di Seogwipo, uno dei dieci impianti che è stato battuto in casa per 1-0 dal nel 1994 ha vinto i mondiali". possibile performance dell'Argentina, sudcoreani che ospiteranno match di Coppa West Ham Utd, e ha rimediato la sesta Intanto Oscar Harrison, presidente della Romario non ha esitato a confermare: «Dio del mondo. Sotto stretta sorveglianza anche sconfitta stagionale. Manchester in piena Federcalcio del Paraguay, vuole Carlos voglia che non passi neppure il primo l'albergo degli americani, dal quale sono crisi dunque e il portiere Barthez ancora Bianchi come ct della nazionale turno». stati allontanati tutti gli altri clienti. protagonista in negativo paraguaiana.

AUSTRIA L’antagonista del Rapid, ha vissuto momenti di gloria negli anni 60 e 70

Un’immagine di Vienna e sotto soprannominato “cartavelina”

Francesco Caremani

VIENNA Passeggiando per le strade di Vienna si ha la netta sensazione di passeg- giare in mezzo alla storia. Vienna baluar- do dell’Europa nella lotta contro i turchi, Vienna simbolo della Restaurazione, Vienna capitale dell’Impero austro-unga- rico, Vienna ferita dalla ferocia nazista, Vienna crocicchio delle spie di tutto il mondo nell’immediato dopoguerra. Per noi italiani il nemico, dai moti del 1848 alla Grande Guerra, dal Mondiale del ’34 alle Olimpiadi del ’36, una sfida senza fine che ha messo di fronte due popoli: prima nell’inferno delle trincee, poi nel fango dei campi di calcio. Negli anni Trenta, infatti, le nazionali d’Austria e «Cartavelina», l’autogol contro il nazismo Italia hanno dominato calcisticamente il mondo, i primi con il “” (la squadra delle meraviglie) che grazie alle Il favoloso Sindelar, ebreo, si tolse la vita nel ‘39 per sfuggire alle persecuzioni intuizioni del Ct Hugo Meisl e a un’accoli- ta di grandi campioni seppero esaltare il Metodo, i secondi vincendo due titoli iri- stata sicuramente quella di Matthias Sin- lavorò con estrema durezza le gambe di ta il 31 dicembre 1938 a Berlino contro ziali, le strategie naziste si facevano gior- dati e un’Olimpiade. La migliore espres- delar soprannominato “Cartavelina”: l’at- Matthias, mettendolo fuori causa anche l’Hertha, finisce 2-2 e “der Papierene” no dopo giorno più evidenti. Con l’An- sione del calcio danubiano e latino con- taccante dell’Austria Vienna e del Wun- per la finale di consolazione. Con l’Au- segna l’ultimo gol della sua vita. Sindelar schluss non c’era più il campionato au- tro, già allora due modi diversi di inter- derteam. Ebreo, Matthias nasce a Vienna stria Vienna vinse tre coppe nazionali e era ebreo come la moglie e viveva con striaco, ma, soprattutto, non c’era più il pretare lo stesso modulo: più offensivo il 10 febbraio del 1903 e a nove anni è una , ovvero l’antesignana ansia e preoccupazione il momento inter- Wunderteam di Hugo Meisl che aveva quello austriaco, più difensivo quello ita- titolare delle giovanili dell’Hertha. Perde della Coppa dei Campioni, visto che il nazionale. L’Europa dopo Monaco non è segnato un’epoca vincendo anche la Cop- liano, che aveva in Luis Monti (il più il padre sull’Isonzo durante la Prima guer- trofeo dell’Europa centrale racchiudeva il più la stessa, la Germania di Hitler si sta pa Internazionale (o Svelha-Pokal) em- grande centromediano del Metodo del ra mondiale e con la madre costretta a meglio del calcio continentale dell’epoca. preparando alla guerra, oltre che all’elimi- brione del Campionato Europeo per Na- calcio italiano) l’uomo di punta. È in que- enormi sacrifici per mantenere lui e le tre In Nazionale collezionò ben 46 presenze, nazione del popolo ebraico. Mentre l’Ita- zioni. Il mondo di Matthias Sindelar era st’atmosfera che l’Austria Vienna è diven- sorelle Sindelar lavora come meccanico serie interrotta dall’Anschluss, ovvero lia fascista (che si era ridicolmente battu- finito e lui decise di seguirlo. Il 22 genna- tata la squadra che tutti oggi conosciamo, in una piccola officina. Sembra quasi di l’annessione dell’Austria alla Germania ta per l’indipendenza austriaca) varava, io 1939, per sfuggire alle persecuzioni na- anche se da una decina d’anni ormai il vederlo con i capelli arruffati e le mani nazista. Matthias giocò la sua ultima parti- con l’avallo della monarchia, le leggi raz- ziste, si toglie la vita insieme alla moglie calcio austriaco fa fatica a uscire da un sporche d’olio armeggiare tra pistoni e aprendo il rubinetto del gas. Nei giorni tunnel buio di gioco e risultati. Ma non è chiavi d’ogni genere e tipo, magari con la seguenti arrivano al suo indirizzo quindi- stato sempre così, anzi… Tutto ha avuto testa e il cuore al pallone. Quando com- cimila telegrammi da ogni parte del mon- inizio negli ultimi anni dell’Ottocento pie 21 anni entra a far parte dell’Austria do… un piccolo spicchio d’Austria mori- quando dei cittadini inglesi residenti a Vienna e nel 1924 è il primo giocatore al , simbolo dell’eleganza va con lui, uno dei circa 6 milioni d’ebrei Vienna fondarono (era il 1894) il Cricke- mondo a subire l’intervento al menisco, “passati per un camino”. Nel dopoguerra ter, cercando di esportare l’amore per il guarendo senza strascichi, grazie anche a di un club per il quale tifa l’intelighenzia è la volta di Ernst Ocwrik giocatore di cricket e il calcio, fussball nell’accezione quel fisico (1,79 per 63 chili) leggero che classe eccelsa capace di ricoprire più ruoli locale. Nei primi anni nessun austriaco fa è stata una delle cause principali del suo «L’Austria Vienna è Herbert e profondo che una semplice partita sia in difesa che in mediana e per questo parte della squadra, fino all’avvento di soprannome “der Papierene”, Prohaska, elegante, a testa alta, con i di calcio. I tifosi dell’Austria Vienna consacratosi tra i migliori al mondo negli Max Leuthe, prontamente ribattezzato “Cartavelina” appunto. , il baffi tenuti in ordine, per lei i nobili si sentono più colti e raffinati, non anni Cinquanta. Insieme a lui giocavano MacJohn; ma piano piano la “colonia” cronista, ha scritto di lui: “Alla mancanza della capitale, i commercianti, i nuovi ostentano il loro tifo in maniera bece- Ernst Stojaspal e Gernot Fraydl, portiere viennese si fa sempre più numerosa sino di fisico sopperiva subito coll’intelligen- ricchi. Il Rapid è Johan Krankl, forza ra per rispettare la tradizione vienne- di gran livello e continuatore della tradi- al 1910, anno in cui nasce il Wiener Cric- za. Aveva appreso a smarcarsi in modo bruta, testa bassa, scarpe grosse, un se e nel loro repertorio ci sono anche zione austriaca nel ruolo. Come sempre keter, riservato ai soli “indigeni”. Il 18 magistrale. Lasciato libero, distribuiva, club che raccoglie il tifo dei lavorato- cori in inglese. Tutto l’opposto quelli una grande squadra la fanno i grandi cal- marzo 1911 la Federcalcio austriaca ratifi- smistava, dettava temi di attacco, diventa- ri, dei ceti meno abbienti della città», del Rapid che vogliono contrapporsi ciatori e solo il ripetersi, a volte fortuna- ca l’iscrizione del Wiener Amateur Spor- va la vera intelligenza della prima linea”. ha dichiarato un giorno Wilfrid Mayr, all’arroganza dei benpensanti. Il loro to, di loro generazioni crea la leggenda. tverein e inizia la leggenda dell’Austria Sindelar non possedeva un tiro potente, console commerciale d’Austria a Mi- orgoglio nasce anche dai tifosi, per- Quella dell’Austria Vienna viene consa- Vienna che perderà la dizione “Amateur” ma la precisione e le traiettorie letali che lano, confrontando i due pezzi miglio- ché mentre l’Austria ha fan solo nella crata negli anni Sessanta e negli anni Set- nel 1926. Capitano della squadra è Luigi riusciva a creare col suo tocco d’esterno ri della Nazionale più bella del dopo- Capitale, il Rapid rappresenta il Pae- tanta con otto titoli nazionali, quattro Hussak, presidente Max Leuthe e socio lo rendevano mortifero per portieri e di- guerra, quella dei Mondiali del ’78. I se, richiamando appassionati da per decennio, con Hans Buzek e Heli numero uno Hugo Meisl; cambiano an- fensori. derby di Vienna vengono giocati sem- Linz e da tanti altri centri importanti. Köglberger (scuro di pelle ma austriaco al che i colori: non più nero e azzurro ma Il suo più grande nemico è stato sicu- pre al “Prater”, anche se il Rapid ha Peccato, però, che questo derby, un cento per cento), questo successore del violetto. ramente Luis Monti: il centromediano un suo stadio (“Gerhard Hanappi”) e tempo tra i più seguiti d’Europa, oggi primo ed entrambi grandi cannonieri. Il campionato austriaco, però, ha già della Juventus e dell’Italia non sopporta- rappresentano un momento signifi- serva solamente ad assegnare la su- Tradizione che continua negli anni Ottan- il suo re: si tratta del Rapid Vienna, l’altra va i giocatori danubiani, Sindelar in parti- cativo per tutta la città che pulsa co- premazia cittadina. L’Impero è finito ta grazie a , ex di Cese- metà del pallone, che miete successi e colar modo, le sue finte le sue continue me non mai e che si schiera a secon- da un pezzo e solo ogni tanto i vien- na, Torino e Avellino. ammirazione e che nel 1941, quando l’Au- richieste di rigore lo facevano innervosi- da della classe sociale a cui appartie- nesi sembrano accorgersene. In quegli anni l’Austria Vienna è una stria è solo una regione della Germania, re. Nella semifinale del ’34, vinta dall’Ita- ne, qualcosa di molto più complesso fra.car. grande squadra, nel ’79 perde contro l’An- vince il titolo tedesco… caso più unico lia per 1-0 con gol di Guaita, proprio Luis derlecht la finale di Coppa delle Coppe e che raro nella storia del calcio mondiale. in patria domina vincendo cinque scudet- Con l’avvento del professionismo l’Au- ti. In campo c’è il portiere Friedl Koncilia stria Vienna inizia a lottare alla pari con e, soprattutto, il regista Herbert le altri grandi d’Austria e d’Europa. L’ac- PIANETA BRERA La Juventus non godeva le sue simpatie ma ne riconosceva il valore. E in un celebre “Arcimatto” spiegava i motivi Prohaska, definito “Lumachina” per il quisto dell’ungherese Alfred Schaffer, che suo trotterellare per il campo, ma regista aveva segnato un’epoca all’MTK di Buda- dalla grande visione di gioco e dal grande pest, è il là di una nuova era che vedrà equilibrio tattico che ha giocato nell’Inter vestire la maglia color viola a una serie È una Signora noiosa ma da prendere sul serio per poi essere uno dei perni della Roma ininterrotta di grandi campioni. Schaffer tricolore di Liedholm. Quella squadra for- fu pagato 25 milioni di corone e il suo niva più della metà dei suoi elementi alla stipendio era di 5 milioni (di corone) al La "Signora degli scudetti" non era nelle era prima dei Visconti e del marchese del presa tutto. La Torino dei Savoia era una nella Hall of Fame, la galleria dei più gran- Nazionale austriaca, considerata allora mese: cifre da capogiro. Con lui arrivaro- simpatie di Brera che comunque ne ha sem- Monferrato, poi caduto sotto i Savoia è cittaduzza graziosa con stupende monta- di personaggi del la storia del calcio. una delle potenze continentali, anche se i no Rudolf Viertl, ala sinistra dal tiro mici- pre riconosciuto il valore. In un celebre rimasto piccolo come loro. Con Cavour gne sullo sfondo e bellissime colline In segno di riconoscenza infatti Brera tempi del Wunderteam non sono mai diale e dal cross basso, Camillo Jerusa- "Arcimatto" spiegava i motivi perchè i bian- hanno avuto fortuna marcia, trovandosi a sull altra riva di Po. Mentre oggi è una junior, anch'egli giornalista ha donato al tornati. Gli anni Novanta hanno visto il lem, Walter Nausch, terzino, mediano e coneri hanno tifosi ovunque. prendere tutta l Italia: considerarono con- delle più solide città d Europa. E chi l ha museo del calcio di Coverciano la macchi- declino del calcio austriaco sia a livello di attaccante esterno a seconda del bisogno, «Perché ci arrabbiamo? Perché la Juven- quistato (preda bellica) un Paese offertogli aiutata a crescere, se non l Italia? na per scrivere delpadre, una vecchia Oli- club che di Nazionale e con esso anche Karl Szestak, detto Sesta, meraviglioso ter- tus esige amore: è una cara nemica anche dal liberalismo europeo. Per aver tenuto Poiché la pedata costituisce un tran- vetti rossa 'Lettera 62': c è chi ha scritto che quello dell’Austria Vienna che ha dovuto zino per il quale l’Arsenal di Chapman per bauscioni e polentoni. Devo spiegarlo quasi un secolo l egemonia politico-milita- sfert, dal complesso di recessione politi- è come aver donato al museo del ciclismo fari i conti con le più forti (economica- era disposto a fare follie e Josef “Pepi” secondo critica storica: nelle Regioni a regi- re in Italia, i piemontesi si amareggiarono co-militare i piemontesi si rifanno con la la bicicletta di Bartali e di Coppi.In effetti mente) Sturm Graz, Tirol Innsbruck e Roth che restò per sempre all’Austria me comunale (in Medioevo) si tiene Juve molto quando la perdettero. Qualcosa di Juventus e col Torino. E con loro sono i da quella macchina sono usciti pezzi me- Rapid Vienna.Oggi, passeggiando per le Vienna, mantenendo la promessa fatta per un transfert campanilista. A regime co- simile è accaduto ai romagnoli dopo il Ven- transfughi e i ribelli delle varie Regioni morabili anche di ciclismo, atletica e boxe, strade di Vienna si ha la sensazione di alla madre di non allontanarsi troppo da munale erano infatti Lombardia, Veneto, tennio. Se parli di storia con un piemonte- compreso il Veneto. Ma io amo i piemonte- per non dire dei libri. Ma il calcio la fa passeggiare in mezzo alla storia, anche casa quando si recava al campo d’allena- Emilia e Toscana che sono anche le più se medio (mica con Giorgin Bocca, neh) si e se tutta l Italia fosse abitata da gente sempre da... padrone. La consegna è avve- quella di una squadra leggendaria che ave- mento. Come spesso accade, quando si popolose e ricche. La Juventus gioca sem- non devi grattare molto per scoprirne una come loro forse sarebbe noiosa e musona, nuta a Coverciano dopo la presentazione va in Matthias Sindelar, un ebreo, il suo volge lo sguardo indietro, storie all’inter- pre in casa, dovunque vada, ma special- sorta di rancore: quasi che fosse nostra la ma infinitamente più seria e da prendere del libro "Gioannfucarlo, la vita e gli scritti uomo di punta, quando il calcio danubia- no di altre storie, ma quella che più di mente dove sopravvivono avversioni comu- colpa d una loro recessione a livelli onesti, sul serio». inediti scritto dallo stesso Paolo e da Clau- no e i suoi interpreti erano la razza eletto tutte ha esaltato la leggenda di questa nali. non più eccelsi (rispetto agli altri italiani). Molto sul serio è stato preso dal figlio dio Rinaldi giornalista di Parma del calcio mondiale. squadra e del calcio austriaco di allora è In Piemonte non ci furono Comuni: Similmente sentirai dire che Milano si è di Brera, Paolo, l inserimento del Gioann Gibigianna (10. continua)