Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | di Mercatello sul (PU) Relazione paesaggistica

Indice

PREMESSA...... 3 1. Aree di studio...... 3 2. Strumenti di indagine ...... 4 3. Categorie oggetto di valutazione...... 4 1. RICHIEDENTE ...... 5 2. TIPOLOGIA DELL'OPERA E/O DELL'INTERVENTO ...... 5 3. OPERA CORRELATA A ...... 5 4. CARATTERE DELL’INTERVENTO ...... 5 5.a DESTINAZIONE D’USO...... 5 5.b USO ATTUALE DEL SUOLO ...... 6 6 CONTESTO PAESAGGISTICO DELL'INTERVENTO E / O DELL'OPERA ...... 6 7. MORFOLOGIA DEL CONTESTO PAESAGGISTICO...... 6 8. UBICAZIONE DELL'OPERA E / O DELL'INTERVENTO...... 6 9. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA...... 7 9.1. Rilievo fotografico a livello di area locale (AIL Area di Impatto Locale)...... 7 9.2. Rilievo fotografico dell’area locale della stazione elettrica...... 7 9.3. Rilievo fotografico a livello di area vasta (AIP Area di Impatto Potenziale) ...... 7 9.4. Bibliografia...... 8 10. QUADRO PIANIFICATORIO...... 8 10.1. Area dell’impianto eolico Monte Il Cerrone (Comune di ) ...... 9 10.1.1. Vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23) ...... 9 10.1.2. Vincolo paesistico-ambientale ex L. 1497/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Immobili ed aree di notevole interesse pubblico)...... 9 10.1.3. Vincolo paesistico-ambientale ex L. 431/85 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 142 - Aree tutelate per legge)...... 11 10.1.4. Vincolo di tutela monumentale ex L. 1089/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Immobili ed aree di notevole interesse pubblico)...... 11 10.1.5. Aree naturali protette...... 11 10.1.6. Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) ...... 11 10.1.7. Regione - Piano Paesistico Ambientale Regionale (approvato con D.C.R. n° 197 del 3 novembre 1989, Supplemento n° 3 al B.U.R. n° 18 del 9 febbraio 1990)...... 11 10.1.8. Provincia di e , Piano Territoriale di Coordinamento (approvazione definitiva Deliberazione Consiglio Provinciale n° 109 del 20 luglio 2000) ...... 13 10.1.9. Piano Regolatore Generale del Comune di Mercatello sul Metauro adeguato al PPAR...... 15 10.1.10. Classificazione acustica del territorio del Comune di Mercatello sul Metauro ...... 16 10.1.11. Aree naturali protette e aree sensibili ...... 16 10.2. Elettrodotto interrato e costruzione nuova stazione elettrica ...... 16 10.2.1. Vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23) ...... 16 10.2.2. Vincolo paesistico-ambientale ex L. 1497/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Immobili ed aree di notevole interesse pubblico)...... 16 10.2.3. Vincolo paesistico-ambientale ex L. 431/85 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 142 - Aree tutelate per legge)...... 16 10.2.4. Vincolo di tutela monumentale ex L. 1089/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Immobili ed aree di notevole interesse pubblico)...... 17 10.2.5. Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) ...... 17 10.2.6. Regione Marche - Piano Paesistico Ambientale Regionale (approvato con D.C.R. n° 197 del 3 novembre 1989, Supplemento n° 3 al B.U.R. n° 18 del 9 febbraio 1990)...... 17 10.2.7. Provincia di Pesaro e Urbino, Piano Territoriale di Coordinamento (approvazione definitiva Deliberazione Consiglio Provinciale n° 109 del 20 luglio 2000) ...... 20 10.2.8. Piano Regolatore Generale del Comune di Mercatello sul Metauro adeguato al PPAR...... 22 10.2.9. Classificazione acustica del territorio del Comune di Mercatello sul Metauro ...... 23 10.2.10. Aree naturali protette e aree sensibili ...... 23 10.3. Conclusioni...... 23 11. NOTE DESCRITTIVE DELLO STATO ATTUALE DELL'IMMOBILE O DELL'AREA TUTELATA...... 23 11.1. Descrizione dell’Area di Impatto Potenziale (AIP) ...... 23

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11.1.1. Geologia...... 25 11.1.2. Copertura vegetale e fitocenosi...... 26 11.1.3. Fauna selvatica...... 28 11.1.4. Storia e beni storico-culturali ...... 29 11.1.5. Popolazione...... 29 11.1.6. Classificazione del paesaggio ...... 29 11.2. Descrizione dell’Area di Impatto locale (AIL)...... 31 11.2.1. Geologia...... 32 11.2.2. Copertura vegetale e fitocenosi...... 32 11.2.3. Fauna selvatica...... 32 11.2.4. Storia e beni storico-culturali ...... 33 11.2.5. Popolazione...... 34 11.2.6. Classificazione del paesaggio ...... 34 11.3. Conclusioni...... 34 12. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO E DELLE CARATTERISTICHE DELL’OPERA CON ALLEGATA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO ...... 37 13. EFFETTI CONSEGUENTI ALLA REALIZZAZIONE DELL'OPERA ...... 38 13.1. Studio ed analisi delle interferenze visive attraverso il metodo delle Zone di Impatto Visivo (ZVI)....38 13.1.1.Ipotesi 1 - Impianto eolico Monte Il Cerrone (4 turbine)...... 40 13.1.2.Ipotesi 2 - Impianto eolico Monte Il Cerrone (4 turbine) ed impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad (5 turbine) per complessive 9 turbine...... 41 13.1.3.Ipotesi 3 - Impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine), impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad Apecchio (5 turbine), impianto in istruttoria di Apecchio Eolico ad Apecchio (9 turbine) ed impianto in istrutttoria di MTRE ad - (13 turbine) per complessive 31 turbine...... 43 13.2. Studio ed anali delle interferenze visive con i beni storico-culturali rilevati dal PPAR Marche 1990 .45 13.3. Simulazioni mediante fotomontaggio...... 48 13.4. Conclusioni...... 50 14. MITIGAZIONE DELL'IMPATTO DELL'INTERVENTO ...... 51 14.1. Le alternative progettuali...... 51 14.2. Lo schema di impianto ...... 51 14.3. L’altezza degli aerogeneratori ...... 52 14.4. Le fondazioni ...... 52 14.5. La forma delle torri e del rotore...... 52 14.6. Il colore delle torri eoliche...... 52 14.7. La viabilità...... 53 14.8. L’elettrodotto interrato ...... 53 14.9. La nuova stazione elettrica...... 53 14.10. Gli annessi tecnici ...... 53 14.11. Le attività di cantiere ...... 53 14.12. Le compensazioni ambientali ...... 53 14.13. La sistemazione definitiva dell’area in fase di esercizio...... 53 14.14. La manutenzione dell’impianto ...... 54 14.15. La dismissione dell’impianto e il ripristino dello stato dei luoghi...... 54 14.16. Conclusioni ...... 54 15. DISMISSIONI DELL’IMPIANTO E RIPRISTINO DELLO STATO DEI LUOGHI ...... 54 15.1. Normativa di riferimento...... 54 15.2. Sequenza delle attività di dismissione ...... 55 15.2.1. Lo smantellamento delle turbine eoliche...... 55 15.2.2. La rimozione dell’elettrodotto interrato...... 56 15.2.3. La rinaturalizzazione dei siti, delle piazzole di smontaggio e della viabilità di servizio...... 56 15.3. Recupero dei materiali derivanti dalla dismissione...... 56 16. CONCLUSIONI...... 57 Appendici...... 58 Appendice A - Matrice dei centri e nuclei storici, manufatti storici extraurbani rilevati dal PPAR Marche 1990. Misura dei pesi per la valutazione dell’interferenza visiva...... 59 Carte ...... 62

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PREMESSA

La società MTRE s.r.l. ha attivato, in data 15 giugno 2010, il Procedimento di Valutazione di Impatto Ambien- tale per il progetto di un impianto eolico da realizzarsi in località Monte Il Cerrone, in Comune di Mercatello sul Metauro (PU). Nella configurazione originaria tale progetto prevedeva l’installazione di n° 9 aerogenera- tori della potenza unitaria massima di circa 3,0 MW per una potenza complessiva massima di circa 27,0 MW, la costruzione di una stazione elettrica nei pressi della linea elettrica alta tensione 132 kV Città di Castello – Sant’Angelo in Vado in località “I Laghi” (sempre nel comune di Mercatello sul Metauro) e il relativo elettro- dotto interrato di collegamento elettrico. Nel corso del Tavolo Tecnico tenutosi presso la sede della Regione Marche in data 8 novembre 2011 ed in occasione di successivi incontri con alcuni degli enti coinvolti nel procedimento di VIA, è emersa l’opportunità di ridurre in maniera consistente il numero di aerogeneratori. Per venir incontro alle osservazioni espresse dall’Amministrazione Comunale di Mercatello sul Metauro (PU), riguardo all’impatto visivo dell’impianto sono stati soppressi, in particolare, gli aerogeneratori T07, T08 e T09, ubicati nella parte Nord dell’impianto, in posizione più prossima al capoluogo. Per ridurre la frammentazione del layout sono stati inoltre eliminati gli aerogeneratori T01 e T02, ubicati nella parte Sud dell’impianto, a ridosso del confine con il territorio comunale di Città di Castello (PG). Quest’ultima modifica da un lato si traduce in una forte riduzione dell’impatto visivo rispetto al territorio umbro (alta valle del Tevere), dall’altro consente di eliminare completamente il tratto di cavidotto interrato ricadente in comune di Città di Castello (PG). La nuova proposta progettuale comprende pertanto n° 4 aerogeneratori (T03, T04, T05 e T06), con denomi- nazione e posizione planimetrica invariate rispetto al progetto originario. L’acquisizione di ulteriori dati anemometrici e nuove valutazioni di ordine tecnico-economico, hanno indotto inoltre a ridimensionare la potenza unitaria degli aerogeneratori, prevedendo macchine da 2.050 kW. La potenza complessiva massima del parco eolico è ora di circa 8,20 MW , valore di riferimento anche per le procedure di connessione alla RTN, mentre le altre caratteristiche dell’impianto sono quelle già definite nel progetto originario, redatto tenendo conto delle linee di indirizzo definite dalla Regione Marche, D.G.R. n° 829 del 23 luglio 2007 Attuazione Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR): Indirizzi ambientali e cri- teri tecnici per l’inserimento di impianti eolici nel territorio marchigiano (B.U.R. n° 70 del 3 agosto 2007). L’impostazione metodologica proposta per la valutazione dell’impatto paesaggistico segue in linea di massi- ma quanto previsto dalla Regione Toscana 1, così come anche riportato nelle linee guida per l’inserimento pa- esaggistico degli impianti eolici del MIBAC 2, considerando i seguenti strumenti:1. Aree di studio; 2. Strumenti di indagine; 3. Categorie oggetto di valutazione.

1. Aree di studio Gli strumenti di indagine e i metodi di valutazione, sono stati applicati con modalità diverse nelle aree di studio individuate per l’analisi dell’impatto paesaggistico. Le aree sono così definite: a. Area di Impatto Locale (AIL) - l’area occupata dal sito di impianto, il cui perimetro include gli aerogenerato- ri, gli annessi tecnici e la rete stradale interna di servizio. Nel progetto l’AIL viene definita come l’area con- tenuta all’interno dell’inviluppo di tutte le circonferenze di raggio pari a tre volte il diametro del rotore (quin- di pari a 82 m • 3 m = 246 m) con centro nei quattro aerogeneratori dell’impianto eolico in località Monte Il Cerrone; b. Area di Impatto Potenziale (AIP), corrispondente alla Zona di Impatto Visivo (ZVI) - l’area circolare all’interno della quale è prevedibile si manifestino gli impatti più significativi. Nel progetto l’AIP viene defini-

1 Agnoletti Mauro, Maggiari Giacomo, La valutazione dell’impatto sul paesaggio e sul patrimonio storico, architettonico e archeologico in Regione Toscana, Linee guida per la valutazione dell’impatto ambientale degli impianti eolici , Regione Toscana (ed.), Firenze, febbraio 2004, pp. 57-105. 2 Ministero per i Beni e le Attività Culturali - MIBAC (a cura di Di Bene Anna e Scazzosi Lionella), Gli impianti eolici: suggerimenti per la progettazione e la valutazione paesaggistica , collana “Linee Guida per l’inserimento paesaggistico degli interventi di trasformazione territoriale”, volume 1, Gangemi Editore, Roma, dicembre 2006.

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ta come l’area contenuta dall’inviluppo di tutte le circonferenze di raggio pari a 10 km con centro nei quat- tro aerogeneratori dell’impianto eolico in località Monte Il Cerrone.

Per valutare il possibile effetto cumulativo dell’interferenza visiva nell’AIP con gli impianti eolici più vicini già autorizzati e con quelli in istruttoria sono state studiate tre possibili ipotesi in funzione delle turbine totali pre- senti: Ipotesi 1 Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine) riportata nelle tavole: “MO.I2.SIA.01a ZVI con definizione dell’indice di im- patto - Parte Nord (scala 1:25.000)” e “MO.I2.SIA.01b ZVI con definizione dell’indice di impatto - Parte Sud (scala 1:25.000)”; Ipotesi 2 Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI cumulative (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine) e dell'impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad A- pecchio località Monte dei Sospiri (5 turbine) per complessive 9 turbine riportata nelle tavole: “MO.I2.SIA.02a ZVI cumulate con altri impianti autorizzati – Parte Nord (scala 1:25.000)” e MO.I2.SIA.02b ZVI cumulate con altri impianti autorizzati – Parte Sud (scala 1:25.000)”; Ipotesi 3 Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI cumulative (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine), dell'impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad A- pecchio località Monte dei Sospiri (5 turbine), dell'impianto in istruttoria di Apecchio Eolico ad Apecchio località Monte Macinara (9 turbine) e dell'impianto in istrutttoria di MTRE ad Urbania- Piobbico località Monte dei Torrini (13 turbine) per complessive 31 turbine riportata nelle tavole: “MO.I2.SIA.03a ZVI cumulate con altri impianti autorizzati e in istruttoria – Parte Nord (scala 1:25.000)” e “MO.I2.SIA.03b ZVI cumulate con altri impianti autorizzati e in istruttoria – Parte Sud (scala 1:25.000)”.

Nel presente documento, dove non diversamente specificato, i dati e le analisi riportate si riferiscono sempre ed esclusivamente al singolo impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine) ovvero nelle condizioni dell’Ipotesi 1.

Nel territorio umbro, così come richiesto dai competenti uffici della Regione , l’Area di Impatto Poten- ziale è stata estesa considerando circonferenze di raggio pari a 15 km con centro negli aerogeneratori più vi- cini al confine regionale (tavola MO.I2.SIA.U2 ZVI con definizione dell’indice di impatto – Estensione su terri- torio Regione Umbria, scala 1:50.000).

2. Strumenti di indagine Gli strumenti di indagine contemplano una serie di analisi necessarie a fornire i dati per la valutazione delle diverse categorie oggetto di studio: a. analisi dell’intervisibilità - l’analisi della distribuzione nello spazio dell’interferenza visiva, secondo le sue diverse caratteristiche di intensità (percentuale di visibilità di un singolo aerogeneratore e dell’intero im- pianto) ed estensione (distanza tra i punti di osservazione e i singoli aerogeneratori); b. simulazioni – fotomontaggi per simulare l’impatto visivo degli aerogeneratori nei diversi punti del territorio; c. struttura del paesaggio – le caratteristiche complessive del mosaico paesaggistico che lo caratterizzano, in relazione alla morfologia del territorio; d. indagine storico-ambientale – l’analisi dell’evoluzione storica del territorio volta a chiarire le dinamiche so- ciali, economiche ed ambientali che hanno definito l’identità culturale dell’area di studio.

3. Categorie oggetto di valutazione Le categorie oggetto di valutazione rappresentano le componenti su cui il progetto esprime la valutazione di impatto: a. patrimonio storico, architettonico e archeologico – gli elementi materiali presenti nel territorio oggetto di studio appartenenti a queste categorie di beni culturali; b. significato storico-ambientale - complesso di valori legati alla struttura del mosaico paesaggistico, alla mor- fologia del territorio e alla loro evoluzione storica; c. frequentazione del paesaggio – la riconoscibilità sociale del paesaggio, rappresentata dalla qualità e quan- tità dei flussi antropici nei punti panoramici più importanti legati ai centri urbani, alla rete stradale, alle loca- lità di interesse turistico.

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1. RICHIEDENTE MTRE s.r.l. Viale Aristide Merloni n° 45, 60044 Fabriano (AN)

2. TIPOLOGIA DELL'OPERA E/O DELL'INTERVENTO La società MTRE s.r.l. ha attivato, in data 15 giugno 2010, il Procedimento di Valutazione di Impatto Ambien- tale per il progetto di un impianto eolico da realizzarsi in località Monte Il Cerrone, in Comune di Mercatello sul Metauro (PU). Nella configurazione originaria tale progetto prevedeva l’installazione di n° 9 aerogenera- tori della potenza unitaria massima di circa 3,0 MW per una potenza complessiva massima di circa 27,0 MW, la costruzione di una stazione elettrica nei pressi della linea elettrica alta tensione 132 kV Città di Castello – Sant’Angelo in Vado in località “I Laghi” (sempre nel comune di Mercatello sul Metauro) e il relativo elettro- dotto interrato di collegamento elettrico. Nel corso del Tavolo Tecnico tenutosi presso la sede della Regione Marche in data 8 novembre 2011 ed in occasione di successivi incontri con alcuni degli enti coinvolti nel procedimento di VIA, è emersa l’opportunità di ridurre in maniera consistente il numero di aerogeneratori. Per venir incontro alle osservazioni espresse dall’Amministrazione Comunale di Mercatello sul Metauro (PU), riguardo all’impatto visivo dell’impianto sono stati soppressi, in particolare, gli aerogeneratori T07, T08 e T09, ubicati nella parte Nord dell’impianto, in posizione più prossima al capoluogo. Per ridurre la frammentazione del layout sono stati inoltre eliminati gli aerogeneratori T01 e T02, ubicati nella parte Sud dell’impianto, a ridosso del confine con il territorio comunale di Città di Castello (PG). Quest’ultima modifica da un lato si traduce in una forte riduzione dell’impatto visivo rispetto al territorio umbro (alta valle del Tevere), dall’altro consente di eliminare completamente il tratto di cavidotto interrato ricadente in comune di Città di Castello (PG). La nuova proposta progettuale comprende pertanto n° 4 aerogeneratori (T03, T04, T05 e T06), con denomi- nazione e posizione planimetrica invariate rispetto al progetto originario. L’acquisizione di ulteriori dati anemometrici e nuove valutazioni di ordine tecnico-economico, hanno indotto inoltre a ridimensionare la potenza unitaria degli aerogeneratori, prevedendo macchine da 2.050 kW. La potenza complessiva massima del parco eolico è ora di circa 8,20 MW , valore di riferimento anche per le procedure di connessione alla RTN, mentre le altre caratteristiche dell’impianto sono quelle già definite nel progetto originario, redatto tenendo conto delle linee di indirizzo definite dalla Regione Marche, D.G.R. n° 829 del 23 luglio 2007 Attuazione Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR): Indirizzi ambientali e cri- teri tecnici per l’inserimento di impianti eolici nel territorio marchigiano (B.U.R. n° 70 del 3 agosto 2007).

3. OPERA CORRELATA A edificio area di pertinenza dell’edificio lotto di terreno strade, corsi d'acqua territorio aperto altro (impianto eolico e stazione elettrica)

4. CARATTERE DELL’INTERVENTO temporaneo o stagionale permanente a) fisso b) rimovibile (impianto eolico e stazione elettrica)

5.a DESTINAZIONE D’USO residenziale industriale/artigianale commerciale/direzionale ricettiva/turistica sportiva/ricreativa agricola

altro produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (D.Lgs. 387/2003)

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5.b USO ATTUALE DEL SUOLO urbano agricolo boscato (impianto eolico e stazione elettrica) naturale non coltivato altro

6 CONTESTO PAESAGGISTICO DELL'INTERVENTO E / O DELL'OPERA centro storico area urbana area periurbana

territorio agricolo insediamento sparso insediamento agricolo (impianto eolico e stazione elettrica) area naturale

7. MORFOLOGIA DEL CONTESTO PAESAGGISTICO costa (bassa/alta) ambito lacustre/vallivo pianura versante collinare altopiano/promontorio pianura valliva collinare (stazione elettrica) terrazzamento crinale (impianto eolico)

8. UBICAZIONE DELL'OPERA E / O DELL'INTERVENTO La società MTRE s.r.l. ha attivato, in data 15 giugno 2010, il Procedimento di Valutazione di Impatto Ambien- tale per il progetto di un impianto eolico da realizzarsi in località Monte Il Cerrone, in Comune di Mercatello sul Metauro (PU). Nella configurazione originaria tale progetto prevedeva l’installazione di n° 9 aerogenera- tori della potenza unitaria massima di circa 3,0 MW per una potenza complessiva massima di circa 27,0 MW, la costruzione di una stazione elettrica nei pressi della linea elettrica alta tensione 132 kV Città di Castello – Sant’Angelo in Vado in località “I Laghi” (sempre nel comune di Mercatello sul Metauro) e il relativo elettro- dotto interrato di collegamento elettrico. Nel corso del Tavolo Tecnico tenutosi presso la sede della Regione Marche in data 8 novembre 2011 ed in occasione di successivi incontri con alcuni degli enti coinvolti nel procedimento di VIA, è emersa l’opportunità di ridurre in maniera consistente il numero di aerogeneratori. Per venir incontro alle osservazioni espresse dall’Amministrazione Comunale di Mercatello sul Metauro (PU), riguardo all’impatto visivo dell’impianto sono stati soppressi, in particolare, gli aerogeneratori T07, T08 e T09, ubicati nella parte Nord dell’impianto, in posizione più prossima al capoluogo. Per ridurre la frammentazione del layout sono stati inoltre eliminati gli aerogeneratori T01 e T02, ubicati nella parte Sud dell’impianto, a ridosso del confine con il territorio comunale di Città di Castello (PG). Quest’ultima modifica da un lato si traduce in una forte riduzione dell’impatto visivo rispetto al territorio umbro (alta valle del Tevere), dall’altro consente di eliminare completamente il tratto di cavidotto interrato ricadente in comune di Città di Castello (PG). La nuova proposta progettuale comprende pertanto n° 4 aerogeneratori (T03, T04, T05 e T06), con denomi- nazione e posizione planimetrica invariate rispetto al progetto originario. L’acquisizione di ulteriori dati anemometrici e nuove valutazioni di ordine tecnico-economico, hanno indotto inoltre a ridimensionare la potenza unitaria degli aerogeneratori, prevedendo macchine da 2.050 kW. La potenza complessiva massima del parco eolico è ora di circa 8,20 MW , valore di riferimento anche per le procedure di connessione alla RTN, mentre le altre caratteristiche dell’impianto sono quelle già definite nel progetto originario, redatto tenendo conto delle linee di indirizzo definite dalla Regione Marche, D.G.R. n° 829 del 23 luglio 2007 Attuazione Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR): Indirizzi ambientali e cri- teri tecnici per l’inserimento di impianti eolici nel territorio marchigiano (B.U.R. n° 70 del 3 agosto 2007).

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Figura 1 Impianto eolico Monte Il Cerrone. Planimetria dell’area [base cartografica:Carta topografica Re- gione Marche, scala 1:200.000] Figura 2 Impianto eolico Monte Il Cerrone. Planimetria dell’area [base cartografica: IGM, Carta Topografi- ca d’Italia, scala 1:25.000, Serie 25, Edizione 1] Figura 3 Impianto eolico Monte Il Cerrone. Planimetria dell’area [base cartografica: Regione Marche, Car- ta Tecnica Regionale, scala 1:10.000] Per ulteriori informazioni riguardanti l’ubicazione degli interventi previsti per la realizzazione dell’impianto eoli- co (in particolare i dati catastali dei terreni interessati) si rimanda agli elaborati grafici del progetto definitivo.

9. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Il rilievo fotografico è stato svolto in diverse giornate nel corso dell’anno 2009 e 2010, in condizioni di cielo di- verse ma comunque sempre nelle migliori condizioni di luminosità e di visibilità. La macchina fotografica im- piegata è stata una digitale a media risoluzione; gli scatti sono stati ripresi tutti con un grandangolare medio (equivalente ad un 35 mm di una tradizionale reflex; in questo modo si cercato di evitare la distorsione ottica tipica dei teleobbiettivi e di mantenere la ripresa il più possibile simile a quella dell’occhio umano in condizioni ordinarie. Il rilievo fotografico è stato suddiviso in due parti: 1) area locale (punti di ripresa interni all’area dell’impianto eolico) ed area della stazione elettrica; 2) area vasta (punti di ripresa esterni all’area dell’impianto eolico a li- vello di bacino di intervisibilità).

9.1. Rilievo fotografico a livello di area locale (AIL Area di Impatto Locale) Sono stati individuati sette punti vista (dal punto 1 al punto 5, dal punto 7 al punto 8) per l’impianto eolico in località Monte Il Cerrone a livello di area locale (corrispondente all’AIL):

Punto 1 Mercatello sul Metauro, Strada Comunale Mercatello – Guinza – Cima Le Fienaie. Tornante stra- dale (quota 905 m s.l.m.) in prossimità della località Le Fienaie dove è prevista l’installazione dell’aerogeneratore T01 Punto 2 Mercatello sul Metauro, Strada Cima Le Fienaie – I Laghi. Prato (quota 914 m s.l.m.) dove è previ- sta l’installazione dell’aerogeneratore T03 Punto 3 Mercatello sul Metauro, Strada in terra battuta che dalla località I Laghi arriva sino al Monte della Guardia. Arbusteti ed affioramenti rocciosi (quota 891 m s.l.m.) dove è prevista l’installazione dell’aerogeneratore T04 Punto 4 Mercatello sul Metauro, Località I Laghi. Campo coltivato (quota 881 m s.l.m.) dove è prevista l’installazione dell’anemometro dell’impianto eolico Punto 5 Mercatello sul Metauro, Strada in terra battuta che dalla località I Laghi arriva sino al Monte della Guardia. Arbusteti ed affioramenti rocciosi (quota 891 m s.l.m.) dove è prevista l’installazione dell’aerogeneratore T05 Punto 7 Mercatello sul Metauro, Strada in terra battuta che dalla località I Laghi arriva sino al Monte della Guardia. Arbusteti ed affioramenti rocciosi (quota 891 m s.l.m.) Punto 8 Mercatello sul Metauro, Strada in terra battuta che dalla località I Laghi arriva sino al Monte della Guardia. Arbusteti ed affioramenti rocciosi (quota 840 m s.l.m.). Sulla destra la falda settentrionale del Monte della Guardia (quota 861 m s.l.m.)

9.2. Rilievo fotografico dell’area locale della stazione elettrica E’ stato individuato un punto di vista (punto 6) per riprendere l’area interessata dalla costruzione della nuova stazione elettrica in località “I Laghi”: Punto 6 Mercatello sul Metauro, Località I Laghi (quota 867 m s.l.m.). Il crinale che dal Monte Il Cerrone (quota 903 m s.l.m.) corre in direzione della cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.). Nella parte alta del campo che si vede di fronte è prevista la realizzazione della nuova stazione elettrica

9.3. Rilievo fotografico a livello di area vasta (AIP Area di Impatto Potenziale) I punti di vista per il rilievo fotografico a livello di area vasta sono stati individuati in fase di redazione dei foto- montaggi.

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9.4. Bibliografia Per la valutazione di impatto visivo (VIA Visual Impact Assessment) e per la metodologia del rilievo fotografi- co (distinto per area locale e area vasta di bacino di intervisibilità) sono stati consultati i seguenti manuali e pubblicazioni: AA.VV., Manuel préliminaire de l’étude d’impact des parcs éoliens, Ademe, Valbonne (F), 2001 Agnoletti Mauro, Maggiari Giacomo, La valutazione dell’impatto sul paesaggio e sul patrimonio storico, archi- tettonico e archeologico in Regione Toscana, Linee guida per la valutazione dell’impatto ambientale degli impianti eolici , Regione Toscana (ed.), Firenze, febbraio 2004, pp. 57-105. Agnoletti Mauro, Parliamo di … L’impatto sul paesaggio delle centrali eoliche – La retta via in ACER 3/2004 maggio/giugno, pp. 30-35 Architect Animation Studios, The Visual Issue. An interpretation into the Tecniques and Metodology Used in Windfarm Computer Visualitions , Architect Animation Studios (ed.), London (GB), 2007 EMD International, WindPRO. Module Environment: ZVI. Visibility Calculation, EMD International (ed.), Aal- borg (DK), 2008 Ministero per i Beni e le Attività Culturali - MIBAC (a cura di Di Bene Anna e Scazzosi Lionella), Gli impianti eolici: suggerimenti per la progettazione e la valutazione paesaggistica , collana “Linee Guida per l’inserimento paesaggistico degli interventi di trasformazione territoriale”, volume 1, Gangemi Editore, Roma, dicembre 2006 Scottish Natural Heritage (SNH), Visual Representation of Windfarms. Good Practice Guidance , Scottish Natural Heritage (ed.), Edinburgh (GB), 29 marzo 2006 University of New Castle, Visual Assessment of Windfarms: Best Practice , University of New Castle (ed.), New Castle (GB), 2002

10. QUADRO PIANIFICATORIO La verifica dei vincoli previsti dagli strumenti di pianificazione territoriale-ambientale-paesaggistica (vincoli sta- tali, PAI Regione Marche, PPAR Regione Marche e PTC Provincia di Pesaro e Urbino) e dallo strumento ur- banistico (PRG adeguato al PPAR) è stata svolta attraverso un esame puntuale suddividendo le aree interes- sate dagli interventi in: 1. area dell’impianto eolico Monte Il Cerrone (Comune di Mercatello sul Metauro); 2. elettrodotto interrato e costruzione della nuova stazione elettrica. Questa suddivisione si rende necessario per: 1) l’estensione delle aree interessate dall’impianto eolico; 2) la notevole diversità dei caratteri territoriali, ambientali e paesaggistici dei luoghi coinvolti; 3) la complessità del sistema vincolistico presente.

I documenti pianificatori di riferimento sono stati: • Vincolo idrogeologico Regio Decreto n° 3267 del 30 dicembre 1923 - Tavole cartografiche in scala 1:50.000. Riduzione fotomeccanica tipi IGM 1:25.000 in cui sono rappresentate le aree sottoposte al vin- colo idrogeologico alla data del 01 aprile1983 (Fonte: Regione Marche – Ufficio Cartografia e Informazioni Territoriali) • Aree sottoposte a vincolo paesistico ex Legge 1497/1939 – Banca dati geografica del Sistema Infor- mativo Territoriale Ambientale Paesaggistico – SITAP. Tavole cartografiche in scala 1:25.000 (Fonte: Mi- nistero per i Beni e le Attività Culturali, Sistema Informativo Territoriale Ambientale Paesaggistico – SITAP) • Aree sottoposte a vincolo paesistico ex Legge 431/1985 - Tavole cartografiche in scala 1:25.000 ela- borate nell’anno 1985 a copertura dell’intero territorio regionale, all’entrata in vigore della legge 431/1985 (Fonte: Regione Marche – Ufficio Cartografia e Informazioni Territoriali) • Aree sottoposte a vincolo monumentale ex Legge 1089/1939 - Banca dati geografica del Sistema In- formativo Territoriale Ambientale Paesaggistico – SITAP. Tavole cartografiche in scala 1:25.000 (Fonte: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Sistema Informativo Territoriale Ambientale Paesaggistico – SI- TAP) • Siti di Interesse Comunitario (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) – Sistema delle Aree protette ed i Siti di Rete Natura 2000. Tavola cartografica in scala 1:100.000 (Fonte: Provincia di Pesaro e Urbino - Servizio 4.1 Urbanistica Pianificazione Territoriale) • Aree protette - Sistema delle Aree protette ed i Siti di Rete Natura 2000. Tavola cartografica in scala 1:100.000 (Fonte: Provincia di Pesaro e Urbino - Servizio 4.1 Urbanistica Pianificazione Territoriale) • Regione Marche Aree sensibili (Indirizzi ambientali e criteri tecnici per l’inserimento di impianti eo- lici nel territorio marchigiano) - Deliberazione Giunta Regionale n° 829 del 23 luglio 2007. Tavole carto- grafiche digitali in scala 1:10.000 (Fonte: Regione Marche)

8 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

• Regione Marche Piano Paesaggistico Ambientale Regionale (PPAR) - Approvazione definitiva Delibe- razione Amministrativa Consiglio Regionale n° 197 del 3 novembre 1989. Tavole cartografiche in scala 1:100.000. (Fonte: Regione Marche – Ufficio Cartografia e Informazioni Territoriali) • Provincia di Pesaro e Urbino Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) - Approvazione definitiva Delibera Consiglio Provinciale n° 109 del 20 luglio 2000. Tavole cartografiche in scala 1:100.000 (Fonte: Provincia d Pesaro e Urbino – Servizio 4.1 Urbanistica Pianificazione Territoriale) • Regione Marche Piano Assetto Idrogeologico (PAI) - Approvazione definitiva Deliberazione Ammini- strativa Consiglio Regionale n° 116 del 21 gennaio 2004 con successive modifiche ed integrazioni dell’Autorità di Bacino Marche. Tavole cartografiche in scala 1:10.000 (Fonte: Autorità di Bacino Marche) • Comune di Mercatello sul Metauro Piano Regolatore Generale (PRG) in adeguamento a PPAR - Ap- provazione Delibera Consiglio Provinciale n° 774 del 7 agosto 1996. Tavole cartografiche in scala 1:2.000, 1:10.000 (Fonte: Comune di Mercatello sul Metauro- Servizio Urbanistica) • Comune di Mercatello sul Metauro Classificazione acustica del territorio comunale –Tavole carto- grafiche in scala 1:10.000 (Fonte: Comune di Mercatello sul Metauro - Servizio Urbanistica)

La sovrapposizione dell’impianto eolico alle tavole cartografiche dei documenti pianificatori di riferimento ha permesso di redigere i seguenti elaborati di progetto: MO.I2.02.01 PRG adeguato al PPAR. Vincolistica (scala 1:10.000) MO.I2.02.02 PRG adeguato al PPAR. Aree tutelate – Sottosistema geologico-geomorfologico ed idrogeo- logico (scala 1:0.000) MO.I2.02.03 PRG adeguato al PPAR. Aree tutelate - Visuali (scala 1:10.000) MO.I2.02.04 PRG adeguato al PPAR. Vincolo Regio Decreto n° 3267/23 (vincolo idrogeologico). Piano Assetto Idrogeologico approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n° 116 del 21/01/04. Carta del rischio idrogeologico (scala 1:10.000) La riduzione delle dimensioni dell’impianto da nove a quattro aerogeneratori (soppressione delle macchine T01, T02, T07, T08 e T09) non ha modificato la posizione delle macchine restanti previste (da T03 a T06) e della stazione elettrica per le quali rimangono valide le analisi riguardanti il quadro di riferimento pianificatorio del progetto originario.

Si riporta nei paragrafi successivi l’analisi delle informazioni rilevate.

10.1. Area dell’impianto eolico Monte Il Cerrone (Comune di Mercatello sul Metauro)

10.1.1. Vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23) L'area risulta essere per intero sottoposta al vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23).

10.1.2. Vincolo paesistico-ambientale ex L. 1497/39 (ora D.Lgs. 42/2004 3, Articolo 136 - Immobili ed a- ree di notevole interesse pubblico) Dalla consultazione degli strumenti pianificatori ed urbanistici (PPAR Regione Marche 1990, PTCP Provincia Pesaro e Urbino 2000, PRG Comune Mercatello sul Metauro) risulta che l'area dell’impianto eolico non è soggetta a vincolo paesaggistico-ambientale previsto dalla ex L. 1497/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Immobili ed aree di notevole interesse pubblico).

3 Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n° 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n° 137 (S.O. n° 28 alla G.U. n° 45 del 24 febbraio 2004) così come modificato ed integrato da: - Decreto Legislativo 24 marzo 2006 n° 156, Disposizioni correttive ed integrative al Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n° 42, in relazione ai beni culturali (S.O. n° 102 alla G.U. n° 97 del 27 aprile 2006, rettifica G.U. n° 119 del 24 maggio 2006) - Decreto Legislativo 24 marzo 2006 n° 157, Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in relazione al paesaggio (S.O. n° 102 alla G.U. n° 97 del 27 aprile 2006) - Decreto Legislativo 26 marzo 2008 n° 62, Ulteriori disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n° 42, in relazione ai beni culturali (G.U. n° 84 del 9 aprile 2008) - Decreto Legislativo 26 marzo 2008 n° 63, Ulteriori disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n° 42, in relazione al paesaggio (G.U. n° 84 del 9 aprile 2008).

9 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

rispetto al perimetro dell’ area SIC 17. area SIC dell’ perimetro al rispetto stanza minima dell’aerogeneratore più vicino (T03) vicino (T03) più dell’aerogeneratore minima stanza

Figura.1 la di riportante scala) (fuori planimetria Estratto

10 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

10.1.3. Vincolo paesistico-ambientale ex L. 431/85 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 142 - Aree tutelate per legge) Dalla consultazione degli strumenti pianificatori ed urbanistici (PPAR Regione Marche 1990, PTCP Provincia Pesaro e Urbino 2000, PRG Comune Mercatello sul Metauro) risulta che l'area dell’impianto eolico non è soggetta a vincolo paesaggistico-ambientale previsto dalla ex L. 431/85 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 142 - Aree tutelate per legge). L’area di installazione della turbina T06 è definita dal PRG del Comune di Mercatello sul Metauro come area boscata; da sopralluoghi condotti nei luoghi di intervento e sulla base della definizione di aree boscate della Legge Regionale Forestale risulta che il sito di installazione non è area boscata.

10.1.4. Vincolo di tutela monumentale ex L. 1089/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Immobili ed a- ree di notevole interesse pubblico) Dalla consultazione degli strumenti pianificatori ed urbanistici (PPAR Regione Marche 1990, PTCP Provincia Pesaro e Urbino 2000, PRG Comune Mercatello sul Metauro) risulta che l'area dell’impianto eolico non è soggetta a vincolo di tutela monumentale previsto dalla ex L. 1089/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Im- mobili ed aree di notevole interesse pubblico).

10.1.5. Aree naturali protette L’area dell’impianto eolico non ricade all’interno di parchi naturali, riserve statali, zone ZPS e SIC, aree flori- stiche e aree sensibili. La zona è situata ad est delle aree delle Rete Natura 2000 IT5310010 - Area SIC 17 "Alpe della Luna - Bocca Trabaria” (distanza minima della turbina più vicina T03: 3.760 m), IT5210073 "Alto bacino del Torrente Lama" (distanza minima della turbina più vicina T03: 2.800 m) e a nord dell'area IT5310011 "Bocca Serriola" (distan- za superiore ai 5.000 m). Inoltre non sono presenti nelle immediate vicinanze nè Aree Naturali Protette, I.B.A. oppure Aree Floristiche Protette (L.R. 52/1974).

10.1.6. Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) Gli interventi previsti non ricadono in aree a rischio frana o a rischio esondazione cosi come individuate dalla Regione Marche con il Piano per l’Assetto Idrogeologico (approvato con D.C.R. n° 116 del 21 gennaio 2004).

10.1.7. Regione Marche - Piano Paesistico Ambientale Regionale (approvato con D.C.R. n° 197 del 3 novembre 1989, Supplemento n° 3 al B.U.R. n° 18 del 9 febbraio 1990) E’ noto che le Norme Tecniche di Attuazione del PPAR dettano prescrizioni di tutela sia transitorie sia perma- nenti con riferimento a ciascun sottosistema (art. 3 delle NTA del PPAR). E’ altresì noto che in base alle stesse Norme Tecniche di Attuazione del PPAR le suddette prescrizioni di tute- la non si applicano alle opere di interesse pubblico tra le quali vanno ricompresi ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 387/2003 gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (art. 60, comma 1, punto 3c delle NTA del PPAR, così come interpretato ed applicato nella Regione Marche per effetto della Deliberazione di Giunta Regionale n° 1324 del 16 luglio 2002, così come confermata dai pareri 22 maggio 2002 prot. 369 del Servizio Legislativo ed Affari Istituzionali, nonché del successivo parere dell’11 settembre 2007). Pertanto, è a solo puro titolo informativo che si riporta nella tabella seguente la verifica degli indirizzi e degli ambiti di tutela fissati dal PPAR 1990 Regione Marche per l’area interessata dall’impianto eolico Monte Il Cer- rone (Comune di Mercatello sul Metauro) ferma restandone l’inapplicabilità al progetto in questione.

Verifica dei vincoli PPAR 1990 Regione Marche dell’area interessata dall’impianto eolico Monte Il Cerrone (Comune di Mercatello sul Metauro) Sottosistemi Categorie costitutive Cartografia Articoli NTA Indirizzi Ambiti di tutela Tematici tavole PPAR del PPAR di tutela Fasce morfologiche 2 Fascia Appenninica A. Emergenze geologiche 3, 13, 3A 28 TI Gli interventi ricadono in Area GB di rilevante Sottosistema valore. geologico Gli interventi non ricadono geomorfologico all’interno degli ambiti di tutela delle em ergenze geologiche (Tav. 3A) Corsi d’acqua 12 29 TI Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela dei corsi d’acqua.

11 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Sottosistemi Categorie costitutive Cartografia Articoli NTA Indirizzi Ambiti di tutela Tematici tavole PPAR del PPAR di tutela Crinali 12 30 ( a ) Gli interventi ricadono all’interno degli ambiti di tutela dei crinali. Versanti -- 31 ( a ) Le aree interessate dagli interventi hanno pendenze diverse in base alla morfologia dei luoghi, da verificare punto per punto sulla carta topografica e nei rilievi di dettaglio. Litorali marini 18 32 TI - TO Gli interventi non ricadono all’interno degli amb iti di tutela dei litorali marini. Aree floristiche 4, 5, 11 33 TI Gli interventi ricadono in Area BB di rilevante valore. Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle aree floristiche. Foreste Demaniali 4, 5, 14 34 TI Gli interventi non ricadono Regionali e boschi all’interno degli ambiti di tutela delle Foreste Demaniali Regionali. Gli interventi ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle Zone di altissimo valore vegetazio- nale, Complessi oro- idrografici (boschi e pascoli interclusi, artt. 34 e 35), Sottosistema area n° 18 – Alpe della botanico Luna. vegetazionale Pascoli 5 35 ( a ) Gli interventi ricadono all’interno degli ambiti di tutela dei boschi e dei pascoli. Zone umide 4, 5 36 TI Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle zone umide. Elementi diffusi del -- 37 ( a ) Nell’area degli interventi paesaggio agrario non sono presenti elementi diffusi del paesaggio agrario; nel caso in cui durante i rilievi dovessero essere individuati elementi di particolare valore questi saranno oggetto di specifica indagine. Paesaggio agrario storico 8 38 ( a ) Gli interventi non ricadono Sottosistema all’interno degli ambiti di storico culturale tutela del paesaggio agra- rio storico. Centri e nuclei storici 8, 15 39 TI - TO Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela dei centri e nuclei storici. Edifici e manufatti extra- 9, 16 40 TI Gli interventi non ricadono urbani all’interno degli ambiti di tutela degli edifici e manufatti extraurbani.

12 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Sottosistemi Categorie costitutive Cartografia Articoli NTA Indirizzi Ambiti di tutela Tematici tavole PPAR del PPAR di tutela Zone archeologiche 10, 17 41 TI Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle zone arche- ologiche. Centuriazioni 10 41 ( a ) Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle centurazioni. Strade consolari 10 41 TI Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle strade conso- lari. Luoghi di memoria storica 10 42 TO Gli interventi non ricadono e della leggenda all’interno degli ambiti di tutela dei luoghi di memoria storica e della le- genda. Strade e punti panoramici 7 23, 43 ( b ) Gli interventi non ricadono negli ambiti annessi alle infrastrutture a maggiore intensità di traffico A - Eccezionale valore 6 20 - 23 ( c ) Gli interventi non ricadono in Area A “Eccezionale valore”. B - Alto valore 6 20 - 23 ( c ) Gli interventi ricadono in Area B “Rilevante valore”, Area n° 10 “Alpe della Luna”. Sottosistemi C - Medio valore 6 20 - 23 ( c ) Gli interventi non ricadono territoriali in Area C “Qualità diffuse”. D - Resto del territorio 6 20 - 23 ( c ) Gli interventi non ricadono in Area D “Resto del territorio”. V - Valore visuale 7 23, 43 ( c ) Gli interventi non ricadono negli ambiti annessi alle infrastrutture a maggiore intensità di traffico Aree “V” Parchi e riserve naturali 11 53, 54, 55 ( a ) Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela di parchi e riserve naturali. note alla tabella: TI tutela integrale TO tutela orientata ( a ) per l’indirizzo di tutela vedasi il relativo articolo delle NTA del PPAR ( b ) oltre alle indicazioni del punto precedente, le fasce di rispetto stradale indicate dal D.M. 1.4.1968 sono aumentate del 50% ( c ) in fase di adeguamento al PPAR, gli strumenti urbanistici sottordinati dovranno tenere conto del valore delle aree graduando l’attuazione degli indirizzi di tutela

10.1.8. Provincia di Pesaro e Urbino, Piano Territoriale di Coordinamento (approvazione definitiva De- liberazione Consiglio Provinciale n° 109 del 20 luglio 2000) Verifica della matrice ambientale PTC 2000 Provincia di Pesaro e Urbino dell’area interessata dall’impianto eolico Monte Il Cerrone, Comune di Mercatello sul Metauro 1 VINCOLI AMBIENTALI E STORICI SOVRAORDINATI

Tipo di vincolo Descrizione 1A Aree sottoposte a L'area risulta essere sottoposta per intero al vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23). vincolo idrogeologi-

13 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

co (R.D.L. 3267/23) 1B Aree sottoposte a L'area non è soggetta a vincolo paesaggistico-ambientale previsto da decreti in vincolo paesistico- attuazione della ex L. 1497/39 (ora D.Lgs. 42/2004). ambientale (ex L. 1497/39)

2 RISORSE GEOLOGICHE, GEOMORFOLOGICHE ED IDROGEOLOGICHE

Tipo di vincolo Descrizione 2A Geologia Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle emergenze geologiche così come individuate dal PPAR. 2B Rischio sismico Nella cartografia regionale e provinciale riguardante il rischio sismico, il territorio comu- nale di Mercatello sul Metauro ricade all'interno dell'area di livello A (rischio sismico e- levato). 2C Pericolosità di aree Gli interventi previsti non riguardano aree soggette a fenomeni franosi. soggette a fenomeni franosi 2D Emergenze geolo- Gli interventi previsti non ricadono all’interno delle aree classificate come emergenze giche e geomorfolo- geologiche e geomorfologiche individuate dal PPAR. giche individuate dal PPAR 2E Emergenze idrogeo- L’intera area è classificata a vulnerabilità bassa dei corpi idrici sotterranei. logiche: vulnerabilità dei corpi idrici sot- terranei 2F Pericolosità da e- L’intera area non è classificata come zona alluvionabile. sondazione 2G Acclività I terreni interessati hanno pendenze variabili; si rimanda al rilievo topografico di detta- glio per la definizione della pendenza di ogni area interessata dagli interventi. 2H Acque minerali: ri- Nel bacino idrografico, all’interno del quale ricadono gli interventi previsti, non vi sono sorse e disponibilità punti di prelievo per acque minerali né la letteratura scientifica riporta per questa area la presenza accertata di fonti di acque minerali.

3 RISORSE BOTANICO-VEGETAZIONALI E FAUNISTICHE

Tipo di vincolo Descrizione 3A Emergenze botani- Non vi sono emergenze botanico-vegetazionali individuate dal PPAR. co - vegetazionali individuate dal PPAR 3B Demanio Forestale Gli interventi previsti non ricadono all'interno del Demanio Forestale. ed aree floristiche Gli interventi previsti non ricadono all'interno di aree floristiche protette. 3C Copertura dei suoli Nella Tavola 3C della Matrice Ambientale gli interventi ricadono in parte all’interno del tematismo “Aree forestali” ed in parte all’interno del tematismo “Aree agricole con col- ture”. 3D Oasi faunistiche e Gli interventi previsti non ricadono all’interno di nessuna oasi faunistica. aree Bioitaly Gli interventi previsti non ricadono all'interno di aree Bioitaly così come individuate dal- la Regione Marche ai sensi del D.P.R. 357/97 "Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche" per salvaguardare la biodiversità, gli habitat naturali e le popolazioni delle specie presenti. 3E Parchi, riserve natu- Le aree interessate dagli interventi non ricadono all’interno di parchi, riserve naturali ed rali ed aree protette aree protette individuate dal PPAR e parchi istituiti dalla L.R. n° 15/94, aree fluviali e individuate dal parchi urbano-territoriali. PPAR e parchi isti- tuiti dalla L.R. n° 15/94, aree fluviali e parchi urbano- territoriali

14 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

4 RISORSE STORICO-CULTURALI

Tipo di vincolo Descrizione 4A Edifici, manufatti e Nell'area non sono presenti edifici, manufatti e nuclei storici. nuclei storici e- xtraurbani di rile- vanza provinciale 4B Aree e beni archeo- Gli interventi non ricadono all'interno di aree e beni archeologici di rilevanza provincia- logici di rilevanza le. provinciale

5 MATRICE AMBIENTALE

Tipo di vincolo Descrizione 5A Matrice ambientale In definitiva nessuno degli interventi previsti ricadono all’interno dei tematismi del Si- di progetto stema Ecologico-Naturalistico e del Sistema Storico-Ambientale del PTC.

10.1.9. Piano Regolatore Generale del Comune di Mercatello sul Metauro adeguato al PPAR Data l’estensione dell’impianto eolico e il mosaico variegato dei vincoli e degli ambiti di tutela presenti, la veri- fica delle previsioni del PRG del Comune di Mercatello sul Metauro è stata condotta macchina per macchina come risulta dalla tabella seguente. Dall’analisi sia delle tavole grafiche sia degli articoli delle N.T.A. (vedi Appendice A – Estratto delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G. del Comune di Mercatello sul Metauro) non emerge la presenza di partico- lari vincoli o norme che limitano la realizzazione di impianti eolici e delle infrastrutture connesse.

T03 T04 T05 T06

AZZONAMENTO zona urbanistica E E E E

VINCOLISTICA tutela paesaggistica / SI (1) / / zone cimiteriali / / / / tutele corsi d'acqua e aree boscate / / / SI (2)

AREE TUTELATE manufatti storici / / / / ambito definitivo di tutela dei corsi d'acqua / / / / aree V //// aree GA SI / SI / foreste demaniali ed aree intercluse / / / / nucleo storico di crinale / / / / ambito definitivo di tutela di crinale SI SI SI SI aree con pendenza superiore al 30% / SI (3) / SI (3) percorsi panoramici / / / / aree C di qualità diffuse SI / / / aree B di rilevante valore / SI SI SI luoghi di memoria storica / / / / pericolosità sismica SI SI / SI zone di tutela da adeguamento al PPAR / / / / percorsi pedonali e ciclabili / / / / elementi diffusi del paesaggio agrario / / / /

ZONE SIC E ZPS ////

VINCOLO IDROG. SI SI SI SI

PAI rischio moderato R1 / / / / rischio medio R2 / / / /

15 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

N.B.: (1) Erroneamente il SIT del Comune di Mercatello riporta con il retino violetto la tutela paesaggistica (L. 1497/1949); in realtà il retino indica le aree di protezione (D.Lgs. 152/1999) normate dalle N.T.A. del PRG, art. 6.08 – Tutela del Sottosistema geo- morfologico: emergenze geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche. (2) Da sopralluoghi condotti nei luoghi di intervento e sulla base della definizione di aree boscate della Legge Regionale Forestale risulta che i siti di installazione non sono aree boscate. (3) Da sopralluoghi e misurazioni condotte nei luoghi di intervento risulta che i siti di installazione hanno pendenza inferiore al 30%.

Zone urbanistiche, vincolistica, aree tutelate e vincoli previsti e rilevati dal PRG del Comune di Mercatello sul Metauro (aerogeneratori T03 – T06)

10.1.10. Classificazione acustica del territorio del Comune di Mercatello sul Metauro Dalla lettura delle tavole della Classificazione acustica del territorio comunale risulta che le aree di installazio- ne degli aerogeneratori ricadono in Classe III – “Aree di tipo misto”. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali, a- ree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.”

10.1.11. Aree naturali protette e aree sensibili I siti di installazione degli aerogeneratori non ricadono all’interno di aree naturali protette (parchi naturali, ri- serve statali, zone ZPS e SIC, aree floristiche). I siti di installazione degli aerogeneratori non ricadono all’interno di aree sensibili come definite dalla D.G.R. 829/2007 della Regione Marche.

10.2. Elettrodotto interrato e costruzione nuova stazione elettrica Il tracciato dell’elettrodotto interrato ricade per intero all’interno del territorio amministrativo del Comune di Mercatello sul Metauro. La consegna dell’energia alla rete del Gestore Nazionale (GRTN) sarà fatta sulla linea elettrica esistente 132 kV “Città di Castello – Sant’Angelo in Vado”, che corre poco più a valle dell’area individuata per l’installazione dell’impianto eolico, parallelamente al crinale definito dalla Cima delle Fienaie, dal Monte Il Cerrone e dal Monte della Guardia. Per questo tipo di connessione in situ, del tipo con collegamento in antenna, in entra – esce, è necessaria la costruzione di una nuova Stazione Elettrica di raccolta, trasformazione e smistamento. L’ubicazione della nuova stazione elettrica è prevista lungo l’asse di sviluppo dell’impianto eolico, più preci- samente tra l’aerogeneratore T03 e T04, in località “I Laghi”, in quanto è risultata essere la più idonea tenen- do conto delle esigenze tecniche e dell’opportunità di minimizzare la lunghezza dei collegamenti. L’area prevista per la costruzione della nuova stazione elettrica ricade per intero all’interno del territorio am- ministrativo del Comune di Mercatello sul Metauro.

10.2.1. Vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23) L’elettrodotto interrato attraversa aree sottoposte al vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23). L’area della nuova stazione elettrica non è sottoposta al vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23).

10.2.2. Vincolo paesistico-ambientale ex L. 1497/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Immobili ed aree di notevole interesse pubblico) L’elettrodotto interrato non attraversa aree soggette a vincolo paesaggistico-ambientale previsto da decreti in attuazione della ex L. 1497/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Immobili ed aree di notevole interesse pub- blico). L’area della nuova stazione elettrica non è sottoposta a vincolo paesistico-ambientale ex L. 1497/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Immobili ed aree di notevole interesse pubblico).

10.2.3. Vincolo paesistico-ambientale ex L. 431/85 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 142 - Aree tutelate per legge) L’elettrodotto interrato verrà realizzato in corrispondenza delle sedi stradali della viabilità già esistente, al di sotto della massicciata di fondazione; alcune delle strade esistenti, interessate dai lavori, attraversano aree boscate, soggette a vincolo paesaggistico-ambientale previsto dalla ex L. 431/85 (ora D.Lgs. 42/2004, Artico- lo 142 - Aree tutelate per legge). I lavori di interramento non essendo modificativi dello stato dei luoghi e della

16 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica vegetazione esistente sono da ritenersi non soggetti ad autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’art. 149 del D.Lgs. 42/2004. L’area della nuova stazione elettrica non è sottoposta a vincolo paesistico-ambientale ex L. 431/85 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 142 - Aree tutelate per legge).

10.2.4. Vincolo di tutela monumentale ex L. 1089/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Immobili ed a- ree di notevole interesse pubblico) L’elettrodotto interrato non attraversa aree soggette a vincolo paesaggistico-ambientale previsto da decreti in attuazione della ex L. 1089/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Immobili ed aree di notevole interesse pub- blico). L’area della nuova stazione elettrica non interessa aree sottoposte a vincolo paesistico-ambientale ex L. 1089/39 (ora D.Lgs. 42/2004, Articolo 136 - Immobili ed aree di notevole interesse pubblico).

10.2.5. Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) Il tracciato dell’elettrodotto interrato non ricade in aree a rischio frana o a rischio esondazione cosi come indi- viduate dalla Regione Marche con il Piano per l’Assetto Idrogeologico (approvato con D.C.R. n° 116 del 21 gennaio 2004). L’area della nuova stazione elettrica non ricade in aree a rischio frana o a rischio esondazione cosi come in- dividuate dalla Regione Marche con il Piano per l’Assetto Idrogeologico (approvato con D.C.R. n° 116 del 21 gennaio 2004).

10.2.6. Regione Marche - Piano Paesistico Ambientale Regionale (approvato con D.C.R. n° 197 del 3 novembre 1989, Supplemento n° 3 al B.U.R. n° 18 del 9 febbraio 1990) E’ noto che le Norme Tecniche di Attuazione del PPAR dettano prescrizioni di tutela sia transitorie sia perma- nenti con riferimento a ciascun sottosistema (art. 3 delle NTA del PPAR). E’ altresì noto che in base alle stesse Norme Tecniche di Attuazione del PPAR le suddette prescrizioni di tute- la non si applicano alle opere di interesse pubblico tra le quali vanno ricompresi ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 387/2003 gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (art. 60, comma 1, punto 3c delle NTA del PPAR, così come interpretato ed applicato nella Regione Marche per effetto della Deliberazione di Giunta Regionale n° 1324 del 16 luglio 2002, così come confermata dai pareri 22 maggio 2002 prot. 369 del Servizio Legislativo ed Affari Istituzionali, nonché del successivo parere dell’11 settembre 2007). Peraltro i lavori di realizzazione dell’elettrodotto interrato non prevedono opere fuoriterra se non i coperchi dei pozzetti a filo piano di campagna. Pertanto, a solo puro titolo informativo si riporta nella tabella seguente la verifica degli indirizzi e degli ambiti di tutela fissati dal PPAR 1990 Regione Marche per l’area interessata dall’elettrodotto interrato e l’area della nuova stazione elettrica ferma restandone l’inapplicabilità al progetto in questione.

Verifica dei vincoli PPAR 1990 Regione Marche dell’area interessata dall’elettrodotto interrato e dalla nuova stazione elettrica (Comune di Mercatello sul Metauro) Sottosistemi Categorie costitutive Cartografia Articoli NTA Indirizzi Ambiti di tutela Tematici tavole PPAR del PPAR di tutela Fasce morfologiche 2 elettrodotto interrato nuova stazione Fascia Appenninica A. Emergenze geologiche 3, 13, 3A 28 TI elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi ricadono in Sottosistema Area GB di rilevante geologico valore. geomorfologico Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle emergenze geologiche (Tav. 3A) Corsi d’acqua 12 29 TI elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela dei corsi d’acqua. Crinali 12 30 ( a ) elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi ricadono

17 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Sottosistemi Categorie costitutive Cartografia Articoli NTA Indirizzi Ambiti di tutela Tematici tavole PPAR del PPAR di tutela all’interno degli ambiti di tutela dei crinali. Versanti -- 31 ( a ) elettrodotto interrato nuova stazione Le aree interessate dagli interventi hanno pendenze diverse in base alla morfologia dei luoghi, da verificare punto per punto sulla carta topografica e nei rilievi di dettaglio. Litorali marini 18 32 TI - TO elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela dei litorali marini. Aree floristiche 4, 5, 11 33 TI elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi ricadono in Area BB di rilevante valore. Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle aree floristiche. Foreste Demaniali 4, 5, 14 34 TI elettrodotto interrato Regionali e boschi nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle Foreste Demaniali Regionali. Gli interventi ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle Zone di altissimo valore vegetazio- nale, Complessi oro- idrografici (boschi e pascoli interclusi, artt. 34 e 35), area n° 18 – Alpe della Sottosistema Luna. botanico vegetazionale Pascoli 5 35 ( a ) elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi ricadono all’interno degli ambiti di tutela dei boschi e dei pascoli. Zone umide 4, 5 36 TI elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle zone umide. Elementi diffusi del -- 37 ( a ) elettrodotto interrato paesaggio agrario nuova stazione Nell’area degli interventi non sono presenti elementi diffusi del paesaggio agrario; nel caso in cui durante i rilievi dovessero essere individuati elementi di particolare valore questi saranno oggetto di specifica indagine.

18 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Sottosistemi Categorie costitutive Cartografia Articoli NTA Indirizzi Ambiti di tutela Tematici tavole PPAR del PPAR di tutela Paesaggio agrario storico 8 38 ( a ) elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela del paesaggio agra- rio storico. Centri e nuclei storici 8, 15 39 TI - TO elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela dei centri e nuclei storici. Edifici e manufatti extra- 9, 16 40 TI elettrodotto interrato urbani nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela degli edifici e manufatti extraurbani. Zone archeologiche 10, 17 41 TI elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle zone arche- Sottosistema ologiche. storico culturale Centuriazioni 10 41 ( a ) elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle centurazioni. Strade consolari 10 41 TI elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle strade conso- lari. Luoghi di memoria storica 10 42 TO elettrodotto interrato e della leggenda nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela dei luoghi di memoria storica e della le- genda. Strade e punti panoramici 7 23, 43 ( b ) elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono negli ambiti annessi alle infrastrutture a maggiore intensità di traffico A - Eccezionale valore 6 20 - 23 ( c ) elettrodotto interrato Sottosistemi nuova stazione territoriali Gli interventi non ricadono in Area A “Eccezionale valore”. B - Alto valore 6 20 - 23 ( c ) elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi ricadono in Area B “Rilevante valore”, Area n° 10 “Alpe della Luna”.

19 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Sottosistemi Categorie costitutive Cartografia Articoli NTA Indirizzi Ambiti di tutela Tematici tavole PPAR del PPAR di tutela C - Medio valore 6 20 - 23 ( c ) elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono in Area C “Qualità diffuse”. D - Resto del territorio 6 20 - 23 ( c ) elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono in Area D “Resto del territorio”. V - Valore visuale 7 23, 43 ( c ) elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono negli ambiti annessi alle infrastrutture a maggiore intensità di traffico Aree “V” Parchi e riserve naturali 11 53, 54, 55 ( a ) elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela di parchi e riserve naturali.

10.2.7. Provincia di Pesaro e Urbino, Piano Territoriale di Coordinamento (approvazione definitiva De- liberazione Consiglio Provinciale n° 109 del 20 luglio 2000) Verifica della matrice ambientale PTC 2000 Provincia di Pesaro e Urbino dell’area interessata dall’elettrodotto interrato e dalla nuova stazione elettrica, Comune di Mercatello sul Metauro 1 VINCOLI AMBIENTALI E STORICI SOVRAORDINATI

Tipo di vincolo Descrizione 1A Aree sottoposte a elettrodotto interrato vincolo idrogeologi- L'area risulta essere sottoposta per intero al vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23). co (R.D.L. 3267/23) nuova stazione L'area non risulta essere sottoposta al vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23). 1B Aree sottoposte a elettrodotto interrato vincolo paesistico- nuova stazione ambientale (ex L. L'area non è soggetta a vincolo paesaggistico-ambientale previsto da decreti in 1497/39) attuazione della ex L. 1497/39 (ora D.Lgs. 42/2004).

2 RISORSE GEOLOGICHE, GEOMORFOLOGICHE ED IDROGEOLOGICHE

Tipo di vincolo Descrizione 2A Geologia elettrodotto interrato nuova stazione Gli interventi non ricadono all’interno degli ambiti di tutela delle emergenze geologiche così come individuate dal PPAR. 2B Rischio sismico elettrodotto interrato nuova stazione Nella cartografia regionale e provinciale riguardante il rischio sismico, il territorio comu- nale di Mercatello sul Metauro ricade all'interno dell'area di livello A (rischio sismico e- levato). 2C Pericolosità di aree elettrodotto interrato soggette a fenomeni nuova stazione franosi Gli interventi previsti non riguardano aree soggette a fenomeni franosi. 2D Emergenze geolo- elettrodotto interrato giche e geomorfolo- nuova stazione giche individuate dal Gli interventi previsti non ricadono all’interno delle aree classificate come emergenze PPAR geologiche e geomorfologiche individuate dal PPAR. 2E Emergenze idrogeo- elettrodotto interrato logiche: vulnerabilità nuova stazione

20 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

dei corpi idrici sot- L’intera area è classificata a vulnerabilità bassa dei corpi idrici sotterranei. terranei 2F Pericolosità da e- elettrodotto interrato sondazione nuova stazione L’intera area non è classificata come zona alluvionabile. 2G Acclività elettrodotto interrato nuova stazione I terreni interessati hanno pendenze variabili; si rimanda al rilievo topografico di detta- glio per la definizione della pendenza di ogni area interessata dagli interventi. 2H Acque minerali: ri- elettrodotto interrato sorse e disponibilità nuova stazione Nel bacino idrografico, all’interno del quale ricadono gli interventi previsti, non vi sono punti di prelievo per acque minerali né la letteratura scientifica riporta per questa area la presenza accertata di fonti di acque minerali.

3 RISORSE BOTANICO-VEGETAZIONALI E FAUNISTICHE

Tipo di vincolo Descrizione 3A Emergenze botani- elettrodotto interrato co - vegetazionali nuova stazione individuate dal Non vi sono emergenze botanico-vegetazionali individuate dal PPAR. PPAR 3B Demanio Forestale elettrodotto interrato ed aree floristiche nuova stazione Gli interventi previsti non ricadono all'interno del Demanio Forestale. Gli interventi previsti non ricadono all'interno di aree floristiche protette. 3C Copertura dei suoli elettrodotto interrato nuova stazione Nella Tavola 3C della Matrice Ambientale gli interventi ricadono in parte all’interno del tematismo “Aree forestali” ed in parte all’interno del tematismo “Aree agricole con col- ture”. 3D Oasi faunistiche e elettrodotto interrato aree Bioitaly nuova stazione Gli interventi previsti non ricadono all’interno di nessuna oasi faunistica. Gli interventi previsti non ricadono all'interno di aree Bioitaly così come individuate dal- la Regione Marche ai sensi del D.P.R. 357/97 "Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche" per salvaguardare la biodiversità, gli habitat naturali e le popolazioni delle specie presenti. 3E Parchi, riserve natu- elettrodotto interrato rali ed aree protette nuova stazione individuate dal Le aree interessate dagli interventi non ricadono all’interno di parchi, riserve naturali ed PPAR e parchi isti- aree protette individuate dal PPAR e parchi istituiti dalla L.R. n° 15/94, aree fluviali e tuiti dalla L.R. n° parchi urbano-territoriali. 15/94, aree fluviali e parchi urbano- territoriali

4 RISORSE STORICO-CULTURALI

Tipo di vincolo Descrizione 4A Edifici, manufatti e elettrodotto interrato nuclei storici e- nuova stazione xtraurbani di rile- Nell'area non sono presenti edifici, manufatti e nuclei storici. vanza provinciale 4B Aree e beni archeo- elettrodotto interrato logici di rilevanza nuova stazione provinciale Gli interventi non ricadono all'interno di aree e beni archeologici di rilevanza provincia- le.

5 MATRICE AMBIENTALE

21 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Tipo di vincolo Descrizione 5A Matrice ambientale elettrodotto interrato di progetto nuova stazione In definitiva nessuno degli interventi previsti ricadono all’interno dei tematismi del Si- stema Ecologico-Naturalistico e del Sistema Storico-Ambientale del PTC.

10.2.8. Piano Regolatore Generale del Comune di Mercatello sul Metauro adeguato al PPAR Per la realizzazione dell’elettrodotto interrato , considerato che i lavori non prevedono opere fuoriterra se non i coperchi dei pozzetti a filo piano di campagna, non si ritiene necessario un’analisi dettagliata sui vincoli previ- sti del PRG di Mercatello sul Metauro. Per quel che riguarda la nuova stazione elettrica in località “I Laghi”, la verifica delle previsioni del PRG del Comune di Mercatello sul Metauro ha permesso di elaborare la seguente tabella:

stazione

AZZONAMENTO zona urbanistica E

VINCOLISTICA tutela paesaggistica / zone cimiteriali / tutele corsi d'acqua e aree boscate /

AREE TUTELATE manufatti storici / ambito definitivo di tutela dei corsi d'acqua / aree V / aree GA SI foreste demaniali ed aree intercluse / nucleo storico di crinale / ambito definitivo di tutela di crinale SI aree con pendenza superiore al 30% / percorsi panoramici / aree C di qualità diffuse / aree B di rilevante valore / luoghi di memoria storica / pericolosità sismica / zone di tutela da adeguamento al PPAR / percorsi pedonali e ciclabili / elementi diffusi del paesaggio agrario /

ZONE SIC E ZPS /

VINCOLO IDROG. /

PAI rischio moderato R1 / rischio medio R2 /

N.B.: (1) Erroneamente il SIT del Comune di Mercatello riporta con il retino violetto la tutela paesaggistica (L. 1497/1949); in realtà il retino indica le aree di protezione (D.Lgs. 152/1999) normate dalle N.T.A. del PRG, art. 6.08 – Tutela del Sottosistema geo- morfologico: emergenze geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche. (2) Da sopralluoghi condotti nei luoghi di intervento e sulla base della definizione di aree boscate della Legge Regionale Forestale risulta che i siti di installazione non sono aree boscate. (3) da sopralluoghi e misurazioni condotte nei luoghi di intervento risulta che i siti di installazione hanno pendenza inferiore al 30%

Zona urbanistica, vincolistica, aree tutelate e vincoli previsti e rilevati dal PRG del Comune di Mercatello sul Metauro (area per la costruzione della nuova stazione elettrica in località “I Laghi”)

22 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

10.2.9. Classificazione acustica del territorio del Comune di Mercatello sul Metauro Dalla lettura delle tavole della Classificazione acustica del territorio comunale risulta che l’area della stazione elettrica ricade in Classe III – “Aree di tipo misto. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali, aree rurali in- teressate da attività che impiegano macchine operatrici.”

10.2.10. Aree naturali protette e aree sensibili L’elettrodotto interrato e la nuova stazione elettrica non ricadono all’interno di aree naturali protette (parchi na- turali, riserve statali, zone ZPS e SIC, aree floristiche). L’elettrodotto interrato e la nuova stazione elettrica non ricadono all’interno di aree sensibili come definite dal- la D.G.R. 829/2007 della Regione Marche.

10.3. Conclusioni La necessità di sfruttare nel migliore dei modi la risorsa vento richiede la realizzazione dell’impianto eolico in corrispondenza di linee di crinale e nelle parti sommitali dei monti più alti; i siti di installazione degli aerogene- ratori ricadono tutti in zona urbanistica agricola (Zona E); il mosaico dei vincoli statali, regionali e del PRG del Comune di Mercatello sul Metauro (adeguato al PPAR Marche) risulta essere alquanto variegato e si è reso necessario quindi un’analisi puntuale. Dalla valutazione del Quadro di riferimento pianificatorio emerge che l’impianto eolico risulta essere coerente con gli strumenti urbanistici locali e con gli ambiti ed i livelli di tutela del PPAR Marche 1990 e del PTCP della Provincia di Pesaro e Urbino.

11. NOTE DESCRITTIVE DELLO STATO ATTUALE DELL'IMMOBILE O DELL'AREA TUTELATA La descrizione dei caratteri strutturanti il contesto paesaggistico e l’area dell’intervento vengono descritti fa- cendo riferimento all’Area di Impatto Potenziale (AIP) e all’Area di Impatto Locale (AIL) analizzando in modo sintetico: 1) geologia, 2) copertura vegetale e fitocenosi, 3) fauna, 4) storia e beni storico-culturali, 5) popola- zione, 6) classificazione del paesaggio.

11.1. Descrizione dell’Area di Impatto Potenziale (AIP) Come già osservato in premessa, per valutare il possibile effetto cumulativo dell’interferenza visiva nell’AIP con gli impianti eolici più vicini già autorizzati e con quelli in istruttoria sono state studiate tre possibili ipotesi in funzione delle turbine totali presenti: Ipotesi 1 Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine) riportata nelle tavole: “MO.I2.SIA.01a ZVI con definizione dell’indice di im- patto - Parte Nord (scala 1:25.000)” e “MO.I2.SIA.01b ZVI con definizione dell’indice di impatto - Parte Sud (scala 1:25.000)”; Ipotesi 2 Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI cumulative (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine) e dell'impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad A- pecchio località Monte dei Sospiri (5 turbine) per complessive 9 turbine riportata nelle tavole: “MO.I2.SIA.02a ZVI cumulate con altri impianti autorizzati – Parte Nord (scala 1:25.000)” e MO.I2.SIA.02b ZVI cumulate con altri impianti autorizzati – Parte Sud (scala 1:25.000)”; Ipotesi 3 Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI cumulative (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine), dell'impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad A- pecchio località Monte dei Sospiri (5 turbine), dell'impianto in istruttoria di Apecchio Eolico ad Apecchio località Monte Macinara (9 turbine) e dell'impianto in istrutttoria di MTRE ad Urbania- Piobbico località Monte dei Torrini (13 turbine) per complessive 31 turbine riportata nelle tavole: “MO.I2.SIA.03a ZVI cumulate con altri impianti autorizzati e in istruttoria – Parte Nord (scala 1:25.000)” e “MO.I2.SIA.03b ZVI cumulate con altri impianti autorizzati e in istruttoria – Parte Sud (scala 1:25.000)”.

Nel presente documento, dove non diversamente specificato, i dati e le analisi riportate si riferiscono sempre ed esclusivamente al singolo impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine) ovvero nelle condizioni dell’Ipotesi 1.

23 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Nel territorio umbro, così come richiesto dai competenti uffici della Regione Umbria, l’Area di Impatto Poten- ziale è stata estesa considerando circonferenze di raggio pari a 15 km con centro negli aerogeneratori più vi- cini al confine regionale (tavola MO.I2.SIA.U2 ZVI con definizione dell’indice di impatto – Estensione su terri- torio Regione Umbria, scala 1:50.000).

L’Area di Impatto Potenziale (AIP) viene definita come l’area contenuta dall’inviluppo di tutte le circonferenze di raggio pari a 10 km con centro nei quattro aerogeneratori dell’impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine); l’AIP invidua un’area di forma quasi circolare all’interno della quale è prevedibile si manifestino gli impatti più significativi. Nel progetto l’Area di Impatto Potenziale (AIP) corrisponde anche con la Zona di Impatto Visivo (ZVI). L’AIP (raggio 10 km) interessa i territori amministrativi dei comuni riportati nella Tabella 11.1, divisi per regio- ne, provincia e comunità montane di appartenenza.

Tabella 11.1 Elenco dei comuni interessati dall’Area di Impatto Potenziale (AIP raggio 10 km) regione provincia comunità montana comune Marche Pesaro e Urbino (PU) Comunità Mont ana Alto e Mercatello sul Metauro Medio Metauro (sito dell’impianto e stazione (sede Urbania) elettrica) Sant’Angelo in Vado Comunità Montana Catria e Apecchio Nerone (sede ) Comunità Montana del Mon- Belforte all’Isauro tefeltro (sede ) Carpegna Umbria Perugia (PG) Comunità Montana Alta Città di Castello Umbria (sede Umbertide) San Giustino Toscana Arezzo (AR) Comunità Montana Valtibe- Badia Tebalda rina Toscana (sede Sansepolcro) Sestino Sansepolcro

Come riportato in Tabella 11.2, la ripartizione superficiale interessa in misura maggiore il territorio marchigia- no, quindi quello umbro ed in minima parte quello toscano; i comuni maggiormente interessati in termini per- centuali rispetto all’estensione del proprio territorio amministrativo sono Mercatello sul Metauro (PU) (99%), Borgo Pace (PU) (99%), Apecchio (PU) (49%), San Giustino (PG) (49%), Sant’Angelo in Vado (43%), e in mi- sura minore tutti gli altri; in realtà le aree maggiormente coinvolte sono quelle dei comuni di Mercatello sul Metauro (PU) e di Città di Castello (PG) poste nella parte centrale dell’AIP, mentre le aree degli altri comuni si trovano lungo la corona perimetrale e quindi in condizioni marginali.

L’area risulta essere attraversata, procedendo da nord verso sud, dai seguenti fiumi: Metauro e Candigliano nel versante marchigiano, Tevere nel versante umbro. In corrispondenza dei principali corsi d’acqua sono presenti i centri abitati di maggiori dimensioni; tra questi il più vicino all’impianto è quello di Mercatello sul Me- tauro ad una distanza compresa tra i quattro ed i cinque chilometri. I centri abitati di Borgo Pace, Sant’Angelo in Vado e Apecchio nelle Marche, pur essendo all’interno dell’AIP, sono posizionati lungo il perimetro esterno dei dieci chilometri.

24 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Tabella 11.2 Superficie territoriale dei comuni interessati dall’AIP (raggio 10 km) comune superficie superficie % abitanti territoriale territoriale interna alla ZVI (a) (b) (b/a) kmq kmq

Mercatello sul Metauro 68,59 68,296534 99,57% 1.505 Borgo Pace 55,95 55,508371 99,21% 687 Sant'Angelo in Vado 67,47 29,249419 43,35% 4.121 Apecchio 103,26 51,496131 49,87% 2.084 Belforte all'Isauro 11,99 1,930603 16,10% 796 Carpegna 28,31 2,522945 8,91% 1.680 totale (1) 335,57 209,004003 10.873 media 62,28% Provincia Pesaro 2.892,41 381.730

Città di Castello 387,53 56,968184 14,70% 40.303 San Giustino 80,69 46,822285 49,80% 11.340 totale (2) 468,22 103,790469 51.643 media 22,17% Provincia Perugia 6.334,09 661.682

Badia Tebalda 119,30 7,836120 6,57% 1.165 Sestino 80,40 11,821300 14,70% 1.485 Sansepolcro 91,45 5,093492 5,57% 16.276 totale (3) 291,15 24,750912 18.926 media 8,50% Provincia Arezzo 3.235,15 346.324

totale (1+2+3) 1.094,94 337,545384 81.442 media 30,83%

Elaborazione propria di dati tratti dalle seguenti fonti: - Tavola MO.I2.SIA.01a ZVI con definizione dell’indice di impatto - Parte Nord e MO.I2.SIA.01b ZVI con definizione dell’indice di impatto - Parte Sud; - Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), Bilancio demografico nazionale. Anno 2007 , ISTAT (ed.), Roma, 3 luglio 2009.

11.1.1. Geologia Le principali formazioni geologiche che strutturano e caratterizzano la morfologia del territorio dell’Area di Im- patto Potenziale (AIP) sono: Calcare massiccio . Si tratta dell’unità stratigrafica più antica della serie Umbro-Marchigiana. Il litotipo è com- posto da potenti bancate di calcari e calcari dolomitici a frattura poliedrica, di colorazione biancastra che sfu- ma frequentemente nel gialliccio. Complesso della Scaglia bianca e rossa . Si tratta di una formazione importante che caratterizza alcuni rilievi presenti nell’area vasta. Il complesso si configura come una potente successione di strati calcarei marnosi ben stratificati, di colore bianco alla base e di color rosso vinato man mano che si procede verso il tetto, con noduli e liste di selce di colore rosato. Il contenuto marnoso tende ad aumentare gradualmente verso la for- mazione sovrastante della Scaglia variegata. Scaglia variegata . In continuità stratigrafica con il complesso delle Scaglie si sviluppa la Scaglia variegata composta da marne calcaree di color rosso vinato inglobanti livelli calcarei di norma fratturati. Scaglia cinerea . La formazione è caratterizzata da una facies tipicamente marnosa di colore grigio-verdastro in cui si intercalano sottili livelli calcarei, in genere fittamente fratturati. Il contenuto marnoso argilloso tende ad aumentare verso l’alto della formazione al passaggio stratigrafico con il Bisciaro. Bisciaro . La formazione è costituta da un’alternanza di calcari compatti di colore grigiastro, con silicizzazioni diffuse di selce nera, e di marne calcaree e marne grigiastre. Alla base predominano i calcari compatti con noduli e liste di selce mentre verso l’alto tende ad aumentare il contenuto di marnoso.

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Schlier . Si tratta di una formazione composta prevalentemente da argille marnose a frattura concoide, di colo- re grigio azzurro, in cui si intercalano sottili strati calcarei a stratificazione indistinta. Al passaggio con la for- mazione sovrastante della marnoso-arenacea, tende ad aumentare il contenuto argilloso delle marne. Molasse tortoniane . Sono costituite da una successione ritmica di arenarie micaceo-feldispatiche, variamente cementate, di colore giallastro, in cui si intercalano livelli marnoso-argillosi grigio-bluastri. Alluvioni terrazzate . Sono presenti nell’ambito della vallate fluviali alluvioni recenti e terrazzate di 1°,2°,3° e 4° ordine composte da una commistione eterogenea di argille, limi, sabbie di varia granulometria e ghiaie etero- metriche di varia natura litologica. Detriti continentali e depositi colluviali . Ai piedi delle maggiori dorsali (come nel caso della Catena appennini- ca e delle dorsali carbonatiche) sono presenti talora potenti accumuli di materiali detritico, provenienti dal di- sfacimento delle formazioni in sito ad opera degli agenti esogeni.

11.1.2. Copertura vegetale e fitocenosi La vegetazione naturale rilevabile all’interno dell’Area di Impatto potenziale (AIP) è stata molto rimaneggiata dalle attività umane nel corso della storia. Attualmente l'intera foresta climax ininterrotta (foreste planiziali, querceti, distribuite per fasce altimetriche e pedoclimatiche) che ricopriva in passato i monti e le colline degli Appennini è stata in gran parte distrutta e frammentata, al punto che oggi sono poche le località ove ancora esiste un ambiente forestale in grado di mostrare la complessità ecologica originaria. A partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, con la crisi dell'agricoltura delle aree marginali, gli ecosiste- mi boschivi hanno iniziato a ricolonizzare numerose superfici agricole abbandonate e gli incolti; tale processo naturale, nelle aree disabitate, ha raggiunto un tasso di rimboschimento simile a quello esistente nel Medioe- vo (secoli XIII-XV); il bosco tende così a costituire una formazione vegetale continua tranne sugli affioramenti rocciosi e sui crinali spazzati dal vento: i paesaggi agricoli, un tempo diversificati e variegati, suddivisi in una infinità di campi ed appezzamenti caratteristici dell’economia paranaturale della conduzione mezzadrile, si chiudono e tornano ad uno stato simile alla originaria naturalità. Nell'area sono presenti numerose associazioni vegetali naturali, paranaturali ed antropiche che si susseguo- no e si sovrappongono nella formazione di variegato ecomosaico che caratterizza il paesaggio delle Marche Settentrionali: Xerobrometo. Nei punti più difficili e sulle pendici aride, dove la vegetazione arbustiva ed arborea non riesce a svilupparsi, è il regno delle formazioni erbacee dove domina il forasacco ( Bromus erectus ) insieme ad altre graminacee. Il xerobrometo potrebbe sembrare, a prima vista, l'ambiente più "semplice" e meno significativo tra quelli presenti ed invece ospita una ricca popolazione di orchidee selvatiche in quanto presenta un am- biente naturale in equilibrio con l’attività antropica, una grande quantità di erbe annuali, biennali e perenni con intense fioriture primaverili-estive, una ricca comunità di lepidotteri succhiatori di nettare, un'interessante avi- fauna e una presenza nutrita di ungulati. Specie pioniere termofile. Sui versanti più acclivi e meglio esposti sono in atto processi di colonizzazione ve- getale ad opera di specie pioniere termofile: ginepro comune ( Juniperus communis ) e ginepro coccolone ( Ju- niperus oxycedrus ), ginestra odorosa ( Spartium junceam ), rosa di macchia ( Rosa canina ), rovi di diverse spe- cie ( Rubus spp.), prugnolo ( Prunus spinosa ), orniello ( Fraxinus ornus ), roverella ( Quercus pubescens ). La di- stribuzione delle varie specie varia per fasce altitudinali e per aree microclimatiche generate dalla variabilità delle condizioni dei luoghi (morfologia, altitudine, pendenza, substrato litologico, affioramenti rocciosi, esposi- zione, ventosità, ombre portate, disponibilità idrica, stabilità idrogeologica, protezione del prato, ecc.). Queste piante, isolate o a piccoli gruppi, costituiscono le avanguardie dei boschi adiacenti che ne consentono nel tempo l’espansione. Specie pioniere mesofile. Sempre sui versanti più acclivi, ma in questo caso con esposizioni più fresche ed umide, si sviluppano arbusti quali ginepro ( Juniperus communis ), rosa canina ( Rosa canina ), rovo ( Rubus spp.), prugnolo ( Prunus spinosa ), caprifoglio ( Lonicera caprifolium ), vitalba ( Clematis vitalba ), biancospino (Crataegus monogyna ) con la presenza sporadica di isolati esemplari di roverella, acero, orniello, carpino ne- ro. Rispetto alla formazione delle specie pioniere termofile, questa si presenta con uno sviluppo maggiore e soprattutto con un aspetto più verdeggiante anche durante i periodi di maggior siccità. Vegetazione igrofila. Nei fossi e torrenti, nei compluvi e nelle pozze ove ristagna l'acqua piovana, negli affio- ramenti delle piccole sorgenti o nelle piccole forre umide si sviluppano specie erbacee specializzate a vivere nei suoli intrisi di acqua per periodi più o meno lunghi quali carici ( Carex pendula ), giunchi ( Juncus spp .), mente acquatiche ( Mentha acquatica) , mazzesorde ( Typhia latifolia ), canape acquatiche ( Eupatorium canna- binum ), epilobi ( Epilobium hirsutum ) solo per citare quelle più frequenti ed appariscenti. Associazione ripariale igrofila. L'associazione ripariale igrofila costituisce quella fascia boschiva lineare di di- mensioni variabili che caratterizza le sponde dei corsi d'acqua (fossi, ruscelli, ristagni, compluvi, ecc.) su ter- reni più o meno ricchi di umidità; anche se queste fasce sono state modificate dall'intervento umano per recu- perare aree da destinare alle coltivazioni, è possibile, dove rimane ancora relativamente inalterata, distingue- re due tipi di alleanze di vegetazione. All'interno dell'alveo, sul greto, sui depositi di ciottoli affioranti, sui terre- ni alluvionali impregnati d'acqua, si sviluppa il Saliceto costituito dai salici arbustivi: salice di ripa ( Salix elaea- gnos ), salice rosso ( Salix purpurea ), salice da ceste ( Salix triandra ) ed il meno frequente salice caprino ( Salix

26 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica caprea ). Poco al di sopra, con l'apparato radicale appena sommerso dalle acque, cresce la Pioppeta costitui- ta da esemplari arborei di pioppo nero ( Populus nigra ), pioppo bianco ( Populus alba ), pioppo tremolo ( Popu- lus tremula ), salice bianco ( Salix alba ), ontano nero ( Alnus glutinosa ). Come nella stragrande maggioranza delle formazioni boschive degli Appennini le associazioni ripariali igrofile si fondono in molti tratti con il bosco a querce (roverella, cerro), aceri e carpini neri delle pendici collinari. Querceto a roverella. A fianco delle formazioni delle specie pioniere mesofile e termofile, in un continuo pro- cesso di addensamento e di rarefazione, crescono i querceti di roverella ( Quercus pubescens ) più o meno pu- ri, rinvenendo a volte qualche esemplare adulto di orniello ( Fraxinus ornus ) e di carpino nero ( Ostrya carpini- folia ); accanto a querce secolari che portano i segni della dura lotta contro le avversità atmosferiche, vi sono piante di minori dimensioni sottoposte alla pratica selvicolturale della ceduazione periodica. La sopravvivenza del querceto puro a roverella si deve al fatto che tale specie arborea cresce su aree ove nessun altro tipo di vegetazione, ad esclusione dei prati-arbusteti, è in grado di svilupparsi. Bosco a roverella e carpino nero. Il bosco a roverella e carpino nero si può considerare come uno stadio in- termedio tra la formazione delle specie pioniere termofile ed il bosco a querce, aceri e carpini neri dove gli e- lementi limitanti l'evoluzione sono la temperatura e la disponibilità d'acqua. Le differenze sostanziali rispetto al bosco a querce sono quindi nella mancanza degli aceri e del sottobosco umido e fresco sostituiti rispettiva- mente dagli ornielli e dalle specie erbacee che durante il periodo estivo entrano in una fase vegetativa di ripo- so. Bosco a querce (roverella, cerro), aceri e carpini neri. Il bosco a querce (roverella, cerro), aceri e carpini neri rappresenta la massima evoluzione boschiva al di sotto dell’areale delle faggete e delle abetine di abete bian- co. Quando non è alterato dall'azione antropica, risulta essere strutturato in cinque piani o livelli: piano arbo- reo (con i sottopiani dominante e codominante), piano arbustivo (con i sottopiani dominato e codominato), piano delle erbe alte, piano delle erbe basse e infine, piano muscinale (muschi e licheni). Il piano arboreo è costituito da roverelle ( Quercus pubescens ), cerri ( Quercus cerris ), aceri napoletani ( Acer obtusatum ) e carpi- ni neri ( Ostrya carpinifolia ); in alcune porzioni si rinvengono anche aceri montani ( Acer pseudoplatanus ) e carpini bianchi ( Carpinus betulus ). Al livello inferiore, con maggiore densità nelle radure e lungo i margini bo- schivi, crescono gli stadi giovanili delle specie arboree predette e gli alberelli e gli arbusti del sottobosco: aceri campestri ( Acer campestre ), meli selvatici ( Malus sylvestris ), sorbi selvatici ( Sorbus torminalis ), sorbi dome- stici ( Sorbus domestica ), sorbi montani ( Sorbus aria ), peri selvatici ( Pyrrus pyraster ), viscioli (Prunus cera- sus ), noccioli ( Corylus avellana ), biancospini ( Crataegus monogyna ), sanguinelle ( Cornus sanguinea ), cornioli (Cornus mas ), sambuchi ( Sambucus nigra ), fusaggini ( Euonymus europaeus ), ligustri ( Ligustrum vulgare ), laureole ( Daphne laureola ), pungitopi ( Ruscus aculeatus ), agazzini ( Pyracantha coccinea ), vescicarie ( Colu- tea arborescens ), coronille ( Coronilla emerus ); a questi arbusti si devono aggiungere anche quelle specie che sono state in passato distrutte per eccessiva sfruttamento o alterazione dell'habitat quali bosso ( Buxus sem- pervirens ), agrifoglio ( Ilex aquifolium ) e tasso ( Taxus baccata ). I suoli dei boschi cedui sono popolati da nu- merosi fiori selvatici: sin da febbraio ai bucaneve ( Galanthus nivalis ) ancora presenti qua e là nei punti più i- naccessibili seguono gli ellebori ( Helleborus viridis , Helleborus foetidissima ), seguiti subito dopo dalla viola canina ( Viola riviniana ), dalla primula (Primula vulgaris ), dagli anemoni dei boschi ( Anemone nemorosa ), dai ciclamini primaverili ( Cyclamen purpureus) ; questa fioritura primaverile sfrutta la luce diffusa che attraversa le chiome appena verdeggianti prima che la crescita delle fronde oscuri il sottobosco sino alla caduta autunnale del fogliame. Vegetazione orticola. In corrispondenza dei vari insediamenti rurali disabitati, i campi lasciano il posto alle aie, agli orti recintati e a resti di piccole aiuole che costituivano i piccoli orti-giardini del passato e poi abbandonati al loro destino. Queste aree sono molto interessanti perché dalla loro lettura si possono desumere informa- zioni non reperibili altrove, costituendo di fatto una sorta di testimonianza botanica vivente. Gli elementi rileva- ti frequentemente sono: a) la presenza di specie orticole alloctone introdotte dall'uomo quali varietà orticole di rose, lillà ( Syringa vulgaris ), cipresso dell'Arizona ( Cupressus arizonica ), cedro dell'Atlante ( Cedrus atlantica ), abete rosso ( Picea excelsa ); b) la presenza di specie (in particolare piante erbacee perenni, rizomatose, bul- bose dai fiori appariscenti e arbusti dal fogliame caratteristico) raccolte in un passato molto lontano nei campi, nei prati e boschi limitrofi quando ancora erano diffusi in gran quantità; ora quegli esemplari costituiscono gli unici esemplari viventi disponibili in quanto quelli che vivevano nel loro ambiente naturale si sono estinti a causa dell'alterazione dell'habitat originario; tra questi vi sono gli esemplari di bosso, agrifoglio, giunchiglie, narcisi, tulipani, aquilegie e iris germanica; c) gli alberi del frutteto domestico (meli, peri, fichi, noci, noccioli, kaki, frutti antichi, ecc.). Prato polifita sfalciato (prati-pascoli). Tra i campi coltivati si possono rinvenire prati permanenti che ospitano una varietà notevole di specie erbacee sia di interesse foraggiero sia di interesse floristico. In particolare que- ste ultime provengono dalle varie associazioni vegetali limitrofe e trovano nei prati le condizioni ideali per svi- lupparsi se il numero dei tagli annui sono minimi e limitati a determinati periodi oppure la permanenza del be- stiame al pascolo risulta essere a rotazione. I prati polifiti, così come tutte le associazioni erbacee, ospitano estese colonie di orchidee selvatiche che si alternano, per fasce altitudinali e per microclimi locali, nelle fioritu- re dalla primavera sino all’autunno.

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Alberata tosco-umbro marchigiana e filari di alberi da frutto. La tradizionale coltivazione dell’alberata tosco- umbro-marchigiana, ovvero della vite a filari accoppiata con alberi (olmi, aceri, gelsi, meli, ecc.), è stata da tempo soppiantata; rimangono comunque ancora tracce nei vecchi campi abbandonati dove resistono filari inselvatichiti e isolati alberi da frutto (noci, meli, peri) allineati in file. Altri filari di alberi da frutto di antiche va- rietà (meli, peri, susini, ciliegi, noci, nocciole, gelsi, fichi, ecc.) si rinvengono accanto alle vecchie strade inter- poderali e nelle adiacenze delle aie delle case coloniche abbandonate. Nelle posizioni più calde e protette dai rigori invernali si rinvengono coltivazioni di olivi. Coltivazioni agricole. Le coltivazioni agricole sono distinte dal prato polifita sfalciato perché le attuali tecniche agronomiche, correntemente praticate nei fondovalle, rendono purtroppo i campi degli elementi di frammenta- zione dell'ecomosaico generale e quindi costituiscono per gran parte della flora naturale e della fauna aree di difficile sopravvivenza. Nei campi sono in atto colture cerealicole, industriali e foraggiere con diversi turni di rotazione, mentre è stata quasi completamente abbandonata l'uso della coltura promiscua da quando sono stati distrutti i filari di vite maritata che dividevano i vari appezzamenti (corrispondente alla scomparsa del si- stema socio-economico della mezzadria). Siepi arborate. Lungo le scarpate stradali, i dislivelli tra i vari campi e nelle aree incolte crescono gruppi di ar- busti (rosa canina, sanguinello, fusaggie, corniolo, ligustro, biancospino, caprifoglio, coronilla, vescicaria, gi- nepro comune e ginepro rosso, clematide, salici arbustivi, nocciolo, sambuco, ciliegio canino, prugnolo, agaz- zino, ginestra odorosa, scotano, maggiociondolo, ciliegio canino) e di alberi (roverella, orniello, carpino nero, olmo campestre, ciliegio) in formazioni lineari che segnano, delimitano il paesaggio conferendo un ordine ed una direzione specifica. Le siepi arborate svolgono importanti funzioni all’interno del mosaico ecologico: infatti costituiscono un ecosistema particolare, un'ecotono, una specie di doppia barriera forestale tra le praterie e i campi, di grande importanza per la fauna, specie per l'avifauna che qui trova protezione e rifugio per la nidifi- cazione (passeri, pettirossi, cince, averle minori, cardellini, fringuelli, allodole, ecc.). Esemplari di roverelle (isolate, gruppi, filari). Gli esemplari di roverella non costituiscono di per sé un'associa- zione vegetale, ma costituiscono elementi diffusi del paesaggio. Le querce isolate, in filari o in gruppi sono re- litti dei boschi che prima ricoprivano le pendici delle colline e che sono state risparmiate perché avevano già un portamento maestoso o perché sorgevano in punti difficili oppure perché dovevano assolvere a compiti specifici dopo la messa a coltura dei terreni (protezione degli argini dei fossi, consolidamento delle scarpate stradali, segni di riferimento territoriali, simbolizzazione dei manufatti religiosi, ecc.). Rimboschimenti a prevalenza di conifere. In tempi recenti (periodo 1960-1970) sono stati eseguiti su aree di proprietà sia pubblica sia privata rimboschimenti a prevalenza di pino nero ( Pinus nigra ), in mescolanza con abeti mediterranei quali abete greco ( Abies cephalonica ), abete del Caucaso ( Abies nordmanniana ), abete di Spagna ( Abies pinsapo ), cipressi quali cipresso comune ( Cupressus sempervirens ), cipresso dell’Arizona (Cupressus arizonica ), cipresso di Monterey ( Cupressus macrocarpa ), cedri quali cedro dell’Atlante ( Cedrus atlantica ), cedro dell’Himalaya ( Cedrus deodora ) ed altre conifere quali pino strobo( Pinus strobus ), pino sil- vestre ( Pinus sylvestris ). I rimboschimenti a prevalenza di conifere hanno interessato pascoli montani e sub montani abbandonati, querceti xerofili degradati, arbusteti e cespuglieti su detriti ed affioramenti rocciosi, col- tivi non più produttivi o abbandonati. Le formazioni presenti sono fustaie pure o, più spesso, con diversi gradi di mescolanza fra le specie esotiche, localmente rade con rinnovazione di latifoglie autoctone. La funzione prevelente di queste formazioni boschive è quella produttivo-prottetiva, localmente protettiva o in libera evolu- zione.

11.1.3. Fauna selvatica La complessità morfologica del territorio dell’Area di Impatto Potenziale (AIP), il reticolo dei corsi d'acqua, il grado di copertura boschiva, la presenza di vasti prati-pascoli, il collegamento con il resto dei boschi degli Appennini, l'abbandono di numerosi campi coltivati ha permesso la sopravvivenza e la diffusione di numerose specie animali; tra cui occorre ricordare: Mammiferi. Nei pendii e nelle vallecole più aspre e selvagge trovano rifugio numerosi ungulati (daini, caprioli e cinghiali), mentre i carnivori sono rappresentati dal tasso, dalla volpe, dalla faina, dalla donnola, dal gatto sel- vatico e dalla sporadica presenza di qualche piccolo branco di lupi appenninici; tra i mammiferi di taglia picco- la e media vi sono moscardini, talpe, arvicole, ratti, toporagni, ricci, scoiattoli, lepri ed istrici. Uccelli. L’avifauna risulta diffusa considerata la varietà delle associazioni vegetali; infatti accanto alle principali specie dei passeriformi, piciformi, colombiformi, risulta consistente anche la presenza dei rapaci diurni (ghep- pio, poiana, albanella) e di quelli notturni (barbagiano, civetta, gufo). Pesci. Nelle acque dei corsi d’acqua principali (tutti a carattere torrentizio) vivono specie ittiche caratteristiche degli ecosistemi fluviali degli Appennini: cavedano, barbo, lisca, scardola, carpa; nei torrenti, in particolare nelle buche dove maggiore è la profondità, vivono esemplari di trota fario. Rettili. La presenza dei rettili è comune in gran parte della campagna, ma si concentra maggiormente in corri- spondenza degli affioramenti rocciosi dove questi animali possono riscaldarsi al sole; tra questi si devono ri- cordare: la lucertola, il ramarro, l'orbettino, la biscia d'acqua, la natrice tessellata, il biacco, il saettone, la vipe- ra.

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Anfibi. Tra gli anuri (anfibi senza coda) sono presenti il rospo comune, la rana e la raganella; tra gli urodeli (anfibi con la coda) si rinvengono sporadicamente negli habitat più umidi la salamandra e i tritoni. Crostacei d'acqua dolce. Nei corsi d’acqua secondari, ancora non alterati da manomissioni antropiche, si rin- vengono esemplari di gambero di fiume e di granchio di fiume; la loro sopravvivenza è condizionata dal man- tenimento della qualità delle acque, dalle basse temperature e dalla ricchezza di ossigeno. Insetti. Il numero e la quantità di insetti è notevole grazie alla varietà delle condizioni ecologiche.

11.1.4. Storia e beni storico-culturali Le vicende storiche degli insediamenti umani presenti all’interno dell’Area di Impatto Potenziale risultano es- sere quelle del centro abitato maggiomente interessato per la vicinanza all’area di installazione dell’impianto eolico ovvero Mercatello sul Metauro 4.

Sintesi delle vicende storiche di Mercatello sul Metauro Mercatello sul Metauro, città fondata intorno al 1235, sin dalle origini seguì le vicende della Provincia della Massa Trabaria, dominio della famiglia dei Brancaleoni. Nel 1353 Nerio, figlio di Uguccione della Faggiola, tolse Mercatello a Branca Brancaleoni ma, due anni dopo, questi riottenne il dominio con il titolo di rettore del- la Massa Trabaria. Con l'arrivo del cardinale Albornoz, legato della Marca, Brancaleoni fu imprigionato e confinato a Bologna; tut- ti i suoi castelli, compreso Mercatello, tornarono sotto il diretto ed immediato dominio della Santa Sede, come appare dalla "Descriptio Marchiae" del 1356 circa. Verso il 1437 la cittadina entrò a far parte del Ducato d'Urbino; la cedette in feudo (col titolo di Contea) ad Ottaviano Ubaldini. Estinta questa famiglia, il castello tornò ai feltreschi, ai quali fu tol- to da Leone X; alla morte del papa, tuttavia, Mercatello fu riconquistato da Francesco Maria I e da allora in avanti seguì le sorti del Ducato di Urbino. Dal 1631, con la devoluzione del Ducato alla Santa Se- de, Mercatello fece parte integrante dello Stato Pontificio sino all'epoca napoleonica. Nel 1808, con il Regno Italico, il comune di Mercatello fu iscritto nel Dipartimento del Metauro, distretto di Ur- bino, Cantone di Sant'Angelo in Vado (con annessi Castel della Pieve, Borgo Pace, Castel de’ Fabbri, Figia- no, Palazzo de' Mucci, Parchiule, Lamoli, Sompiano, Montedale, Guinza, Valbuona, Dese, S. Martino). A seguito della Restaurazione e secondo i vari riparti territoriali dello Stato Pontificio, Mercatello fu compreso nelle seguenti circoscrizioni amministrative: 1817, Delegazione di Urbino e Pesaro, distretto di Urbino, sotto la giurisdizione del governatore residente ad Urbania (con "appodiati" gli stessi luoghi di epoca napoleonica, più Metola e Torre di Fossato); 1827 (riparto sostanzialmente confermato anche dal successivo del 1835), Dele- gazione d'Urbino e Pesaro, distretto di Urbino, sotto la giurisdizione del governatore di Urbania (con "appodia- ti" Castel della Pieve, Guinza, Metola, Montedale, Valle Bona). Con l'annessione al Regno d'Italia, Mercatello entrò a far parte della provincia di Pesaro e Urbino, all'interno del circondario di Urbino, mandamento di Sant'Angelo in Vado. Nel 1929 una parte del territorio di Mercatello fu staccata ed annessa al comune di Sant'Angelo in Vado. Due anni più tardi al nome di Mercatello fu aggiunta la specifica "sul Metauro".

L’Area di Impatto Potenziale è quindi costituita da un territorio storicamente omogeneo. Intorno ai principali centri abitati, sono presenti numerosi beni storico-culturali extraurbani che sono stati elencati nell’Appendice A - Matrice dei centri e nuclei storici, manufatti storici extraurbani rilevati dal PPAR Marche 1990. Misura dei pesi per la valutazione dell’interferenza visiva. In ogni caso all’interno dell’AIP sono in atto da tempo profonde trasformazioni legate sia alle tecniche colturali (meccanizzazione e colture industriali estensive) sia all’espansione dell’urbanizzazione diffusa che hanno alterato in modo sostanziale il paesaggio agrario tradi- zionale così come studiato da Emilio Sereni 5.

11.1.5. Popolazione All’interno dell’AIP vive una popolazione di oltre diecimila persone corrispondenti grossomodo agli abitanti di Mercatello sul Metauro, Borgo Pace, Sant’Angelo in Vado e Apecchio; nella parte perimetrale dell’AIP si stima che siano presenti circa settantamila persone, corrispondenti agli abitanti degli altri comuni interessati dall’AIP. La stragrande maggioranza degli abitanti si concentra negli agglomerati urbani (capoluoghi e frazioni) posti nel fondovalle dei corsi d’acqua dell’area interessata.

11.1.6. Classificazione del paesaggio E’ necessario prima di tutto premettere che l’analisi paesaggistica a livello di area vasta può portare a valuta- zioni diverse a secondo dell’approccio adottato ovvero a secondo della metodologia e degli strumenti impie-

4 La scheda storica della città è stata tratta da documenti del SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintenden- ze Archivistiche), sito internet http://siusa.archivi.beniculturali.it. 5 Sereni Emilio, Storia del paesaggio agrario italiano , Laterza, Bari, 1972

29 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica gati per la classificazione (più orientati agli aspetti storico-culturali come nel caso della scuole di pensiero dei paesi mediterranei piuttosto che a quelli strutturali-ambientali-ecologici delle scuole di pensiero del centro- nord Europa). Secondo la classificazione “classica” , ovvero quella che il geografo Aldo Sestini propose anni addietro 6 per correlare gli aspetti fisici dell’ambiente ai caratteri insediativi del territorio antropico, e dall’esame della “Carta dei tipi del paesaggio nell’Italia Centrale e rispettivi territori l’area in esame può essere definito come paesag- gio di transizione tra “Appennino romagnolo” (Tipo 35) e ”Monti e colline dell’Umbria” (Tipo 45). Secondo invece la classificazione “moderna” , studiata da molteplici discipline scientifiche che vanno dall’ecologia del paesaggio sino all’architettura del paesaggio, il paesaggio stesso viene letto in chiave siste- mica, considerandolo cioè come il risultato (insieme organico) della composizione e interazione di molteplici elementi. Questa interpretazione è per esempio alla base della stesura della Carta della Natura 7 che identifica nel territorio italiano 37 tipi di paesaggio, divisi in tipi di pianura, di collina e di montagna. Ciascun tipo di pae- saggio appartiene ad una delle seguenti categorie paesaggistiche: 1) paesaggi di bassa pianura, 2) paesaggi collinari, 3) paesaggi collinari tabulari o blandamente ondulati, 4) paesaggi montuosi, 5) paesaggi montuosi tabulari o blandamente ondulati, 6) paesaggi depressi in aree montuose, 7) paesaggi caratterizzati da singo- larità. In particolare i paesaggi rilevati all’interno dell’Area di Impatto Potenziale sono, procedendo dai fondovalle verso i rilievi più alti: Tipo PF – Pianura di Fondovalle, Tipo CT – Coline Terrigene, Tipo CC – Colline Carbo- natiche e Tipo MC – Montagne Carbonatiche.

6 Sestini Aldo, Il Paesaggio , collana Conosci l’Italia, vol. VII, Touring Club Italiano (ed.), Milano, 1963 7 Si vedano le due pubblicazioni: AA.VV., Il Progetto Carta della Natura alla scala 1:250.000. Metodologia di realizza- zione , Manuali e Linee Guida 17/2003, APAT - Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (ed.), Roma, 2003; AA.VV., Carta della Natura alla scala 1:50.000. Metodologie di realizzazione , Manuali e Linee Guida 30/2004, APAT - Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (ed.), Roma, 2004.

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11.2. Descrizione dell’Area di Impatto locale (AIL) L’Area di Impatto Locale (AIL) viene definita come l’area occupata dal sito di impianto, il cui perimetro include gli aerogeneratori, gli annessi tecnici e la rete stradale interna di servizio; nel progetto l’area contenuta all’interno dell’inviluppo di tutte le circonferenze di raggio pari a tre volte il diametro del rotore (quindi pari a 82 m • 3 m = 246 m) con centro nei 4 aerogeneratori dell’impianto. L’impianto eolico è situato nella parte meridionale del territorio amministrativo del Comune di Mercatello sul Metauro (PU), in corrispondenza dei confini comunali di San Giustino (PG) e Città di Castello (PG); l’impianto interessa il crinale costituito (procedendo da nord-est verso sud-ovest) dalle cime di Monte della Guardia (quota 861 m s.l.m.), Monte Il Cerrone (865 m s.l.m.) e Cime Le Fienaie (962 m s.l.m.); tali monti definiscono la linea spartiacque meridionale del bacino idrografico del Torrente Sant'Antonio. L’area si trova al centro di un esteso reticolo di vecchie strade vicinali, carrarecce e sentieri montani che in passato mettevano in comunicazione gli insediamenti rurali sparsi sui versanti ed i terreni coltivati (in preva- lenza campi e boschi) posti sulle cime dei monti. La particolare conformazione dei luoghi rende questa dorsa- le secondaria poco visibile sia dai fondovalle principali sia dagli altri crinali circostanti. Il paesaggio di questa zona montana può essere definito di transizione tra il paesaggio agrario dell’alta collina e quello montano, caratterizzato da un mosaico fitto di piccoli campi, pascoli, colonizzazioni di arbusteti nei terreni agricoli abbandonati, formazioni boschive e affioramenti rocciosi. Questo paesaggio ha subito poche trasformazioni dopo l’esodo dalle campagne degli anni Cinquanta e Ses- santa; anzi, vista la continua avanzata del bosco che ingloba arbusteti e vecchi campi abbandonati, si può af- fermare che è in atto un processo inverso di rinaturalizzazione non controllato da processi antropici. Tale processo di rinaturalizzazione è stato determinato da diversi fattori, quali: 1) la povertà dell'area e la mancanza di specifici interessi economici, anche quelli connessi con la pratica agricola; 2) l'abbandono da parte dell'uomo dei terreni più acclivi e difficili da coltivare; 3) l'isolamento e la difficoltà di accesso di queste piccole valli trasversali; 4) l'abbondanza di acqua e di condizioni microclimatiche favorevoli per lo sviluppo del- la vegetazione (in particolare delle specie arboree mesofile). Attualmente, nell'area presa in considerazione, le cime sono occupate da un’alternanza di prati, prati- arbusteti, boschi e macchie boschive di recente formazione derivanti dall’abbandono dei campi; la stragrande maggioranza delle pendici dei monti, nonché le sponde dei numerosi fossi, sono ricoperti da boschi di asso- ciazioni vegetali tipiche dell'alta collina appenninica; le aree meno acclivi e i pianori sono coltivati a prato e sono tra loro collegati da un fitto reticolo di strade vicinali e di sentieri che a loro volta collegano i vari inse- diamenti umani presenti nei fondovalle e nei versanti meglio esposti al sole. Nell’area di intervento sono presenti due importanti infrastrutture lineari a scala territoriale che si estendono quasi parallele tra loro, a quote differenti all’interno del bacino del Torrente Sant'Antonio: - la Strada Grande Comunicazione (S.G.C.) – Grosseto che corre lungo il fondovalle del Torrente Sant'Antonio; si tratta di uno stralcio esecutivo già realizzato il cui tracciato è costituito da tratti in galleria, viadotti, rilevati stradali e trincee; allo stato attuale la strada non è aperta al traffico; - l’elettrodotto alta tensione di 132 kV Città di Castello - Sant’Angelo in Vado che corre poco più a valle il crinale Cima Le Fienaie – Monte Il Cerrone – Monte della Guardia e scende poi verso la vallata del Metau- ro, in direzione di Sant’Angelo in Vado. Questi elementi artificiali determinano una riduzione dei valori ambientali e paesaggistici dei luoghi; le opere stradali, i tralicci e i cavi aerei dell’alta tensione causano la frammentazione ecologica degli ecosistemi natura- li e l’alterazione dei vari paesaggi presenti.

31 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

11.2.1. Geologia Le principali formazioni geologiche che strutturano e caratterizzano la morfologia del territorio dell’Area di Im- patto Locale (AIL) sono: Scaglia cinerea . La formazione è caratterizzata da una facies tipicamente marnosa di colore grigio-verdastro in cui si intercalano sottili livelli calcarei, in genere fittamente fratturati. Il contenuto marnoso argilloso tende ad aumentare verso l’alto della formazione al passaggio stratigrafico con il Bisciaro. Bisciaro . La formazione è costituta da un’alternanza di calcari compatti di colore grigiastro, con silicizzazioni diffuse di selce nera, e di marne calcaree e marne grigiastre. Alla base predominano i calcari compatti con noduli e liste di selce mentre verso l’alto tende ad aumentare il contenuto di marnoso. Schlier . Si tratta di una formazione composta prevalentemente da argille marnose a frattura concoide, di colo- re grigio azzurro, in cui si intercalano sottili strati calcarei a stratificazione indistinta.

11.2.2. Copertura vegetale e fitocenosi Nell'Area di Impatto Locale (AIL), le associazioni vegetali presenti sono limitate sia in numero sia in qualità ri- spetto a quelle rilevate nell’AIP a causa delle particolari condizioni pedoclimatiche che limitano lo sviluppo ve- getativo; le associazioni presenti sono: Xerobrometo. Nei punti più difficili e sulle pendici aride, dove la vegetazione arbustiva ed arborea non riesce a svilupparsi, è il regno delle formazioni erbacee dove domina il forasacco ( Bromus erectus ) insieme ad altre graminacee. Il xerobrometo potrebbe sembrare, a prima vista, l'ambiente più "semplice" e meno significativo tra quelli presenti ed invece ospita una ricca popolazione di orchidee selvatiche in quanto presenta un am- biente naturale in equilibrio con l’attività antropica, una grande quantità di erbe annuali, biennali e perenni con intense fioriture primaverili-estive, una ricca comunità di lepidotteri succhiatori di nettare, un'interessante avi- fauna e una presenza nutrita di ungulati. Specie pioniere termofile. Sui versanti più acclivi e meglio esposti sono in atto processi di colonizzazione ve- getale ad opera di specie pioniere termofile: ginepro comune ( Juniperus communis ) e ginepro coccolone (Ju- niperus oxycedrus ), ginestra odorosa ( Spartium junceam ), rosa di macchia ( Rosa canina ), rovi di diverse spe- cie ( Rubus spp.), prugnolo ( Prunus spinosa ), orniello ( Fraxinus ornus ), roverella ( Quercus pubescens ). Specie pioniere mesofile. Sempre sui versanti più acclivi, ma in questo caso con esposizioni più fresche ed umide, si sviluppano arbusti quali ginepro ( Juniperus communis ), rosa canina ( Rosa canina ), rovo ( Rubus spp.), prugnolo ( Prunus spinosa ), caprifoglio ( Lonicera caprifolium ), vitalba ( Clematis vitalba ), biancospino (Crataegus monogyna ) con la presenza sporadica di isolati esemplari di roverella, acero, orniello, carpino ne- ro. Rispetto alla formazione delle specie pioniere termofile, questa si presenta con uno sviluppo maggiore e soprattutto con un aspetto più verdeggiante anche durante i periodi di maggior siccità. Bosco a roverella e carpino nero. Il bosco a roverella e carpino nero si può considerare come uno stadio in- termedio tra la formazione delle specie pioniere termofile ed il bosco a querce, aceri e carpini neri dove gli e- lementi limitanti l'evoluzione sono la temperatura e la disponibilità d'acqua. Le differenze sostanziali rispetto al bosco a querce sono quindi nella mancanza degli aceri e del sottobosco umido e fresco sostituiti rispettiva- mente dagli ornielli e dalle specie erbacee che durante il periodo estivo entrano in una fase vegetativa di ripo- so. Bosco a querce (roverella, cerro), aceri e carpini neri. Il bosco a querce (roverella, cerro), aceri e carpini neri rappresenta la massima evoluzione boschiva al di sotto dell’areale delle faggete e delle abetine di abete bian- co. Prato polifita sfalciato (prati-pascoli). Tra i campi coltivati si possono rinvenire prati permanenti che ospitano una varietà notevole di specie erbacee sia di interesse foraggiero sia di interesse floristico. In particolare que- ste ultime provengono dalle varie associazioni vegetali limitrofe e trovano nei prati le condizioni ideali per svi- lupparsi se il numero dei tagli annui sono minimi e limitati a determinati periodi oppure la permanenza del be- stiame al pascolo risulta essere a rotazione. I prati polifiti, così come tutte le associazioni erbacee, ospitano estese colonie di orchidee selvatiche che si alternano, per fasce altitudinali e per microclimi locali, nelle fioritu- re dalla primavera sino all’autunno. Siepi arborate. Lungo le scarpate stradali, i dislivelli tra i vari campi e nelle aree incolte crescono gruppi di ar- busti (rosa canina, sanguinello, fusaggie, corniolo, ligustro, biancospino, caprifoglio, coronilla, vescicaria, gi- nepro comune e ginepro rosso, clematide, salici arbustivi, nocciolo, sambuco, ciliegio canino, prugnolo, agaz- zino, ginestra odorosa, scotano, maggiociondolo, ciliegio canino) e di alberi (roverella, orniello, carpino nero, olmo campestre, ciliegio) in formazioni lineari che segnano, delimitano il paesaggio conferendo un ordine ed una direzione specifica. Le siepi arborate svolgono importanti funzioni all’interno del mosaico ecologico: infatti costituiscono un ecosistema particolare, un'ecotono, una specie di doppia barriera forestale tra le praterie e i campi, di grande importanza per la fauna, specie per l'avifauna che qui trova protezione e rifugio per la nidifi- cazione (passeri, pettirossi, cince, averle minori, cardellini, fringuelli, allodole, ecc.).

11.2.3. Fauna selvatica

32 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

La particolare conformazione geologica e morfologica dell’Area di Impatto Locale (AIL) non consente la for- mazione di ambienti umidi permanenti; di conseguenza la fauna selvatica è limitata solo a quella in grado di potersi spostare verso le valli secondarie per l’approvvigionamento dell’acqua. Sono comunque rilevabili: Mammiferi. Nei pendii e nelle vallecole più aspre e selvagge trovano rifugio numerosi ungulati (daini, caprioli e cinghiali), mentre i carnivori sono rappresentati dal tasso, dalla volpe, dalla faina, dalla donnola, dal gatto sel- vatico e dalla sporadica presenza di qualche piccolo branco di lupi appenninici; tra i mammiferi di taglia picco- la e media vi sono moscardini, talpe, arvicole, ratti, toporagni, ricci, scoiattoli, lepri ed istrici. Uccelli. L’avifauna risulta diffusa considerata la varietà delle associazioni vegetali; infatti accanto alle principali specie dei passeriformi, piciformi, colombiformi, risulta consistente anche la presenza dei rapaci diurni (ghep- pio, poiana, albanella) e di quelli notturni (barbagiano, civetta, gufo). Rettili. La presenza dei rettili è comune in gran parte della campagna, ma si concentra maggiormente in corri- spondenza degli affioramenti rocciosi dove questi animali possono riscaldarsi al sole; tra questi si devono ri- cordare: la lucertola, il ramarro, l'orbettino, la biscia d'acqua, la natrice tessellata, il biacco, il saettone, la vipe- ra. Insetti. Il numero e la quantità di insetti è notevole grazie alla varietà delle condizioni ecologiche.

11.2.4. Storia e beni storico-culturali L’inesistenza di insediamenti umani all’interno dell’Area di Impatto Locale (AIL) rende l’area priva di testimo- nianze dirette. L’indagine storico-ambientale, suddivisa per secoli, è stata quindi condotta attraverso la lettura dei documenti iconografici di altre località limitrofe e dalle ricerche degli storici locali. Secoli XIV-XVII L’area montana doveva essere ricoperta procedendo dalle pendici inferiori sino alle sommità, da un’alternanza di piccoli campi coltivati e di pascoli sottratti al bosco, di terreni che per pendenza o per disse- sto idrogeologico erano ricoperti da vari arbusti e, solo nelle parti più alte, da estese formazioni forestali. Nei prati-pascoli più vecchi e ricchi pascolavano le greggi di pecore, mentre le capre venivano spinte nei prati- arbusteti per contrastare la vegetazione naturale ed aprire la strada alla successiva messa in coltura; questa distinzione tra allevamento di pecore e capre, e quindi di copertura vegetale, è particolarmente frequnte nell’agricoltura montana dell’Appennino Centrale. Secoli XVII-XIX In questa fase storica, corrispondente al domino dello Stato Pontificio, si deve ritenere che le aree montane non abbiano subito particolari trasformazioni. Lo stato di povertà costringeva le popolazioni locali (in particola- re i parrocchiani delle chiese di campagna) ad uno sfruttamento intensivo dei boschi per ricavarne legname da ardere, dall’altro l’alternanza di carestie e di pestilenze riduceva la pressione agricola sui prati-pascoli; si veniva quindi a creare una specie di equilibrio tra la pressione antropica e lo sviluppo delle formazioni boschi- ve. Secoli XIX-XX Per far fronte alla crescente pressione demografica, sviluppatasi nel corso dell’Ottocento e mantenutasi an- che nella prima metà del XX secolo (testimoniata dal progressivo aumento degli abitanti rilevati dal Catasto Agrario del 1929 8), malgrado guerre, epidemie e migrazioni, la scelta dei proprietari fu quella di perseverare nell’aumento del numero dei poderi, sottraendo ampie superfici ai boschi, ai prati ed ai pascoli naturali. Quindi se da una parte all’interno dei poderi, sempre più numerosi ed estesi anche in aree difficili sotto il profilo pe- doclimatico, si ampliavano le colture tradizionali (come il grano, il mais, ecc.) e le foraggiere per l’allevamento bovino necessario come forza lavorativa nei campi, dall’atra parte gli allevamenti ovini erano in continua ridu- zione per la scomparsa dei pascoli, dei prati naturali e della transumanza delle greggi. Solo nelle aree più impervie e povere riusciva a sopravvivere un’economia agro-silvo-pastorale incentrata sull’allevamento di pecore per la produzione di latticini e di manufatti in lana e dallo sfruttamento dei boschi per il taglio della legna da ardere e per il carbone. Con l’avvento del Ventennio Fascista la pressione sui terreni montani continuò attraverso la politica della «bonifica integrale» delle aree rimaste ancora naturali ed incolte e con la «ricostruzione silvana» delle aree boschive con rimboschimenti. Solo con la grande crisi economica del periodo 1929-1933 tale processo di oc- cupazione agricola si interruppe, con la stagnazione dell’attività agricola ed un ritorno alla naturalità di molte aree montane. Dopo il periodo del secondo conflitto mondiale (1940-1945) e la ricostruzione post-bellica, l’arretratezza dell’agricoltura e il tracollo del sistema mezzadrile portarono negli anni cinquanta alla crisi agricola delle aree montane con il conseguente progressivo abbandono delle terre e l’esodo incontrollato degli abitanti. Si deve quindi evidenziare come in realtà l’occupazione antropica di questi monti, ma più in generale dell’Appennino Marchigiano, ha avuto nel corso della storia andamenti ciclici in funzione della pressione de- mografica, dello sviluppo dell’agricoltura, delle vicende socio-economiche delle comunità locali; i cicli hanno visto l’alternarsi di fenomeni di occupazione antropica con l’avanzamento delle coltivazioni agricole a scapito

8 Istat, Catasto Agrario1929 – VIII. Compartimento delle Marche. Provincia di Pesaro ed Urbino , Istituto Poligrafico dello Stato, Roma, 1935

33 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica delle aree naturali (boschi e prati) con successivi processi di esodo demografico e di abbandono con conse- guente rinaturalizzazione. Come già prima ricordato, la quasi totale inesistenza di insediamenti umani nel corso della storia in quest’area montana ha sempre limitato la presenza dell’uomo alle sole attività silvo-pastorali ed alla caccia; si possono comunque evidenziare due trasformazioni avvenute in sostanza tra l’anno 1952 ed il 1997: 1) la nuova viabilità viene realizzata con caratteristiche tecniche (sezione trasversale, pendenza longitudina- le, raggi di curvatura, ecc) tali da consentire il transito degli automezzi; 2) l’incremento delle superfici boschive dovute alla rinaturalizzazione spontanea a causa dell’abbandono dei prati pascoli. Una permanenza interessante è invece la sostanziale sopravvivenza sino ai giorni nostri della viabilità rurale minore (sentieri, carrarecce, mulattiere, ecc.).

11.2.5. Popolazione All’interno dell’Area di Impatto Locale (AIL) non sono presenti insediamenti umani e quindi non vi sono abitan- ti o famiglie residenti. Le uniche persone presenti sono gli agricoltori che svolgono le proprie attività agricole (pascolo del bestiame, lavorazioni agricole, taglio del legname) e cacciatori.

11.2.6. Classificazione del paesaggio Scendendo di scala rispetto all’Area di Impatto Potenziale (AIP), l’Area di Impatto Locale (AIL) può essere classificata sempre come paesaggio di transizione tra “Appennino romagnolo” (Tipo 35) e ”Monti e colline dell’Umbria” (Tipo 45). Secondo invece la classificazione “moderna” il paesaggio dell’area di intervento può essere classificato come un paesaggio montuoso del Tipo MC – Montagne Carbonatiche.

11.3. Conclusioni La società MTRE s.r.l. ha attivato, in data 15 giugno 2010, il Procedimento di Valutazione di Impatto Ambien- tale per il progetto di un impianto eolico da realizzarsi in località Monte Il Cerrone, in Comune di Mercatello sul Metauro (PU). Nella configurazione originaria tale progetto prevedeva l’installazione di n° 9 aerogenera- tori della potenza unitaria massima di circa 3,0 MW per una potenza complessiva massima di circa 27,0 MW, la costruzione di una stazione elettrica nei pressi della linea elettrica alta tensione 132 kV Città di Castello – Sant’Angelo in Vado in località “I Laghi” (sempre nel comune di Mercatello sul Metauro) e il relativo elettro- dotto interrato di collegamento elettrico. Nel corso del Tavolo Tecnico tenutosi presso la sede della Regione Marche in data 8 novembre 2011 ed in occasione di successivi incontri con alcuni degli enti coinvolti nel procedimento di VIA, è emersa l’opportunità di ridurre in maniera consistente il numero di aerogeneratori. Per venir incontro alle osservazioni espresse dall’Amministrazione Comunale di Mercatello sul Metauro (PU), riguardo all’impatto visivo dell’impianto sono stati soppressi, in particolare, gli aerogeneratori T07, T08 e T09, ubicati nella parte Nord dell’impianto, in posizione più prossima al capoluogo. Per ridurre la frammentazione del layout sono stati inoltre eliminati gli aerogeneratori T01 e T02, ubicati nella parte Sud dell’impianto, a ridosso del confine con il territorio comunale di Città di Castello (PG). Quest’ultima modifica da un lato si traduce in una forte riduzione dell’impatto visivo rispetto al territorio umbro (alta valle

34 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica del Tevere), dall’altro consente di eliminare completamente il tratto di cavidotto interrato ricadente in comune di Città di Castello (PG). La nuova proposta progettuale comprende pertanto n° 4 aerogeneratori (T03, T04, T05 e T06), con denomi- nazione e posizione planimetrica invariate rispetto al progetto originario. L’acquisizione di ulteriori dati anemometrici e nuove valutazioni di ordine tecnico-economico, hanno indotto inoltre a ridimensionare la potenza unitaria degli aerogeneratori, prevedendo macchine da 2.050 kW. La potenza complessiva massima del parco eolico è ora di circa 8,20 MW , valore di riferimento anche per le procedure di connessione alla RTN, mentre le altre caratteristiche dell’impianto sono quelle già definite nel progetto originario, redatto tenendo conto delle linee di indirizzo definite dalla Regione Marche, D.G.R. n° 829 del 23 luglio 2007 Attuazione Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR): Indirizzi ambientali e cri- teri tecnici per l’inserimento di impianti eolici nel territorio marchigiano (B.U.R. n° 70 del 3 agosto 2007). I risultati delle analisi delle valenze paesaggistiche, i parametri di lettura di qualità e criticità paesaggistiche, i parametri di lettura del rischio paesaggistico, antropico e ambientale consentono di definire un quadro di compatibilità del progetto rispetto alla struttura del paesaggio dell’area di intervento.

Elementi o valenze paesaggistiche dell’area di intervento Configurazioni e caratteri L’impianto eolico è situato nella parte meridionale del territorio amministra- geomorfologici tivo del Comune di Mercatello sul Metauro (PU), in corrispondenza dei con- fini comunali di San Giustino (PG) e Città di Castello (PG); l’impianto inte- ressa il crinale costituito (procedendo da nord-est verso sud-ovest) dalle cime di Monte della Guardia (quot a 861 m s.l.m.), Monte Il Cerrone (865 m s.l.m.) e Cime Le Fienaie (962 m s.l.m.); tali monti definiscono la linea spar- tiacque meridionale del bacino idrografico del Torrente Sant'Antonio. L’area si trova al centro di un esteso reticolo di vecchie strade vicinali, car- rarecce e sentieri montani che in passato mettevano in comunicazione gli insediamenti rurali sparsi sui versanti ed i terreni coltivati (in prevalenza campi e boschi) posti sulle cime dei monti. La particolare conformazione dei luoghi rende questa dorsale secondaria poco visibile sia dai fondovalle principali sia dagli altri crinali circostanti.. Appartenenza a sistemi na- L’area oggetto dell’intervento non ricade all’interno di biotopi, riserve e par- turalistici (biotopi, riserve, chi naturali. All’interno del complesso ecomosaico costituito dalle diverse parchi naturali, boschi) associazioni vegetali erbacee, arbustive ed arboree, i siti di installazione degli aerogeneratori sono stati individuati all’interno di praterie e pascoli. Sistemi inse diativi storici L’area dell’impianto eolico risulta essere priva di insediamenti umani e di (centri storici, edifici storici edifici. diffusi) Paesaggi agrari (assetti col- Il paesaggio di questa zona collinare può essere definito di transizione tra il turali tipici, sistemi tipologici paesaggio agrario dell’alta collina e quello montano, caratterizzato da un rurali quali cascine, masse- mosaico di piccoli campi, pascoli, colonizzazioni di arbusteti nei terreni a- rie, baite, ecc.) gricoli abbandonati, formazi oni boschive e affioramenti rocciosi. Questo paesaggio ha subito poche trasformazioni dopo l’esodo dalle campagne degli anni Cinquanta e Sessanta; la continua avanzata del bosco che in- globa arbusteti e vecchi campi abbandonati, costituisce un processo natu- ralizzazione non controllato da processi antropici Tessiture territoriali storiche Non sono presenti tessiture territoriali storiche se non il reticolo delle strade (centuriazioni, viabilità stori- rurali e dei sentieri utilizzati dagli agricoltori locali, cacciatori ed escursioni- ca) sti. Appartenenza a sistemi tipo- Come già detto nell’area dell’impianto eolico non sono presenti costruzioni. logici di forte caratterizza- Le dimore rurali delle zone circostanti possono essere classificate come tipi zione locale e sovralocale dell’alta collina, con presenza di tipi di pendio, con caratteristiche tipologi- (sistema delle cascine a cor- che, costruttive e materiche di transizione tra le case dell’Appennino To- te chiusa, sistema delle ville, sco-Romagnolo e quelle dell’Appennino Tosco-Umbro-Marchigiano; la uso sistematico della pietra, densità territoriale delle case coloniche risulta essere bassa a causa sia o del legno, o del laterizio a delle componenti naturali (difficile condi zione idrogeologica dei terreni) sia vista, ambiti a cr omatismo delle vicende storiche che nel tempo hanno favorito l’insediamento accen- prevalente) trato rispetto a quello sparso. Appartenenza a percorsi Data la particolare morfologia e la difficoltà di accesso veicolare, il crinale panoramici o ad ambiti di costituito (procedendo da nord-est verso sud-ovest) dalle cime di Monte percezione da punti o per- della Guardia (quota 861 m s.l.m.), Monte Il Cerrone (865 m s.l.m.) e Cime corsi panoramici Le Fienaie (962 m s.l.m.) è interessato in minima parte da percorsi escur-

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sionistici di trekking, mountain-bike; solo i cacciatori e i cercatori di funghi arrivano in quota con macchine fuoristrada; la presenza di recinti per il be- stiame inoltre non favorisce l’accesso ai punti più panoramici. Appartenenz a ad ambiti a Nell’area dell’impianto eolico non vi sono edifici o luoghi di forte v alenza forte valenza simbolica (in simbolica. rapporto visivo diretto con La particolare conformazione dei luoghi rende questa dorsale secondaria luoghi celebrati dalla devo- poco visibile sia dai fondovalle principali sia dagli altri crinali circostanti. Si zione popolare, dalle guide deve ritenere che, anche sulla base degli studi e le analisi condotte turistiche, dalle rappresenta- all’interno dell’AIP (Area di Impatto Potenziale), le possibili interferenza vi- zioni pittoriche o letterarie) sive saranno contenute.

Parametri di lettura di qualità e criticità paesaggistiche: diversità (riconoscimento di Nell’area dell’impianto eolico non sono presenti componenti naturali e/o an- caratteri/elementi peculiari e tropici riconoscibili per la loro diversità. distintivi, naturali e antropici, storici, culturali, simbolici, ecc.) integrità (permanenza dei L’area dell’impianto eolico è caratterizzata da boschi di varia consistenza e caratteri distintivi di sistemi stadio di evoluzione, prati-cespuglieti, prati-pascoli e campi coltivati, testi- naturali e di sistemi antropici monianza delle attività agro-silvo-pastorali che in passato sono state svolte. storici, ad es. relazioni fun- Non sono presenti edifici o manufatti; la viabilità rurale è stata modificata in zionali, visive, spaziali, sim- modo sostanziale negli anni 1950-1970 per consentire l’accesso ai mezzi boliche, ecc. tra gli elementi agricoli meccanizzati. costitutivi); qualità visiva (presenza di L’area dell’impianto eolico si sviluppa lungo il crinale composto dalle cime particolari qualità sceniche, di Monte della Guardia (quota 861 m s.l.m.), Monte Il Cerrone (865 m panoramiche, ecc.) s.l.m.) e Cime Le Fienaie (962 m s.l.m.); tali monti definiscono la linea spar- tiacque meridionale del bacino idrografico del Torrente Sant'Antonio. Il punto più panoramico, facilmente accessibile e più frequentato, risulta essere la località “i Laghi”. rarità (presenza di elementi Nell’area dell’impianto eolico non sono presenti elementi caratteristici parti- caratteristici , esistenti in colari. numero ridotto e/o concen- trati in alcuni siti o aree par- ticolari) degrado (perdita, deturpa- Nell’area dell’impianto eolico sono in atto processi spontanei di ricolonizza- zione di risorse naturali e di zione vegetale di aree agricole abbandonate da tempo. Non sono in atto caratteri culturali, storici, vi- fenomeni di degrado particolari. sivi, morfologici, testimoniali)

Parametri di lettura del rischio paesaggistico, antropico e ambientale: sensibilità (capacità dei L’installazione degli aerogenera tori, tranne che nella fase temporanea di luoghi di accogliere i cam- cantiere, non dovrebbe causare alterazioni della sensibilità dei luoghi per biamenti, entro certi limiti, quel che riguarda le componenti fisiche e gli assetti antropici. Per le com- senza effetti di alterazione o ponenti biologiche, la valutazione di possibili alterazioni pot rà essere svolta diminuzione dei caratteri solo dopo l’acquisizione dei risultati delle indagini di campagna e l’attività di connotativi o degrado della monitoraggio richieste dalla legislazione regionale. qualità complessiva) Per quel che riguarda le interferenze visive, poiché l’area dell’impianto eoli- co è caratterizzato all’in terno del bacino della ZVI di caratteri connotativi di qualità media e data la notevole estensione lineare dell’impianto che dilui- sce nello spazio la visione delle singole macchine o gruppi di macchine, si deve ritenere che la capacità di assorbimento dei cambiamenti possa esse- re buona. vulnerabilità/fragilità ( con- Poiché l’area dell’impianto eolico è caratterizzata (all’interno del bacino del- dizione di facile alterazione la ZVI) da caratteri connotativi di qualità media, data la notevole estensione e distruzione dei caratteri lineare dell’impianto eolico che diluisce nello spazio la visione delle singole connotativi) macchine o gruppi di macchine, si deve ritenere che la vulnerabilità dei ca-

36 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

ratteri connotativi risulti essere bassa. capacità di assorbiment o L’installazione degli aerogeneratori potrebbe interferire con la percezione visuale (attitudine ad assor- dei luoghi da parte degli osservatori posti nei bacini visivi a maggior impatto bire visivamente le modifica- individuati nelle Zone di Impatto Visivo (ZVI); ma l’ampiezza di tali bacini ri- zioni, senza diminuzione so- sulta essere minima rispetto all’intero bacino visuale del raggio di 10 km stanziale della qualità) analizzato nella ZVI; pertanto complessivamente si deve ritenere che la capacità di assorbimento visuale in tale bacino sia alta, senza diminuzione sostanziale della qualità. stabilità (capacità di mante- L’installazione degli aerogeneratori, tranne che nella fase temporanea di nimento dell’efficienza fun- cantiere, non dovrebbe causare alterazioni della stabilità delle componenti zionale dei sistemi ecologici fisiche e degli assetti antropici. Per le componenti biologiche, la valutazione o situazioni di assetti antro- di possibili interferenze potrà essere svolta solo dopo l’acquisizione dei ri- pici consolidate) sultati delle indagini di campagna e l’attività di monitoraggio richieste dalla legislazione regionale. instabilità (situazioni di in- L’installazione degli aerogenerat ori, tranne che nella fase temporanea di stabilità delle componenti fi- cantiere, non dovrebbe causare situazioni di instabilità delle componenti fi- siche e biologiche o degli siche e degli assetti antropici. Per le componenti biologiche, la valutazione assetti antropici) di possibili interferenze potrà essere svolta solo dopo l’acquisizione dei ri- sultati delle indagini di campagna e l’attività di monitoraggio richieste dalla legislazione regionale.

12. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO E DELLE CARATTERISTICHE DELL’OPERA CON ALLEGATA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO La società MTRE s.r.l. ha attivato, in data 15 giugno 2010, il Procedimento di Valutazione di Impatto Ambien- tale per il progetto di un impianto eolico da realizzarsi in località Monte Il Cerrone, in Comune di Mercatello sul Metauro (PU). Nella configurazione originaria tale progetto prevedeva l’installazione di n° 9 aerogenera- tori della potenza unitaria massima di circa 3,0 MW per una potenza complessiva massima di circa 27,0 MW, la costruzione di una stazione elettrica nei pressi della linea elettrica alta tensione 132 kV Città di Castello – Sant’Angelo in Vado in località “I Laghi” (sempre nel comune di Mercatello sul Metauro) e il relativo elettro- dotto interrato di collegamento elettrico. Nel corso del Tavolo Tecnico tenutosi presso la sede della Regione Marche in data 8 novembre 2011 ed in occasione di successivi incontri con alcuni degli enti coinvolti nel procedimento di VIA, è emersa l’opportunità di ridurre in maniera consistente il numero di aerogeneratori. Per venir incontro alle osservazioni espresse dall’Amministrazione Comunale di Mercatello sul Metauro (PU), riguardo all’impatto visivo dell’impianto sono stati soppressi, in particolare, gli aerogeneratori T07, T08 e T09, ubicati nella parte Nord dell’impianto, in posizione più prossima al capoluogo. Per ridurre la frammentazione del layout sono stati inoltre eliminati gli aerogeneratori T01 e T02, ubicati nella parte Sud dell’impianto, a ridosso del confine con il territorio comunale di Città di Castello (PG). Quest’ultima modifica da un lato si traduce in una forte riduzione dell’impatto visivo rispetto al territorio umbro (alta valle del Tevere), dall’altro consente di eliminare completamente il tratto di cavidotto interrato ricadente in comune di Città di Castello (PG). La nuova proposta progettuale comprende pertanto n° 4 aerogeneratori (T03, T04, T05 e T06), con denomi- nazione e posizione planimetrica invariate rispetto al progetto originario. L’acquisizione di ulteriori dati anemometrici e nuove valutazioni di ordine tecnico-economico, hanno indotto inoltre a ridimensionare la potenza unitaria degli aerogeneratori, prevedendo macchine da 2.050 kW. La potenza complessiva massima del parco eolico è ora di circa 8,20 MW , valore di riferimento anche per le procedure di connessione alla RTN, mentre le altre caratteristiche dell’impianto sono quelle già definite nel progetto originario, redatto tenendo conto delle linee di indirizzo definite dalla Regione Marche, D.G.R. n° 829 del 23 luglio 2007 Attuazione Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR): Indirizzi ambientali e cri- teri tecnici per l’inserimento di impianti eolici nel territorio marchigiano (B.U.R. n° 70 del 3 agosto 2007).

Il progetto è stato sviluppato in funzione dei fattori condizionanti quali i dati anemometrici, la morfologia dei luoghi, le condizioni di accesso al sito, il tracciato e le condizioni della viabilità esistente, le distanze da even- tuali fabbricati e/o strade, l’uso del suolo, la presenza delle componenti naturali e dei relativi valori, la disponi- bilità delle aree, le limitazioni imposte da vincoli e dalle normative vigenti, la minimizzazione degli interventi sul suolo, la disposizione delle turbine ad una distanza reciproca minima per minimizzare l’effetto scia, l’applicazione del principio della massima producibilità energetica rispetto agli impatti ambientali e paesaggi- stici prevedibili.

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La posizione finale di ogni singolo aerogeneratore e la disposizione complessiva all’interno del parco eolico è stata verificata e confermata in seguito a diversi sopralluoghi, durante i quali tutte le posizioni sono state con- trollate e valutate “tecnicamente fattibili” sia per accessibilità sia per la disponibilità di spazio per i lavori di montaggio. La disposizione finale è determinata anche dall’analisi delle limitazioni connesse al rispetto dei vincoli gravanti sull’area e da valutazioni di tipo ecologico (impatto sulle associazioni vegetali e sulla fauna ae- rea). Il numero complessivo e la disposizione delle turbine è quindi il risultato di complesse elaborazioni che valu- tano le componenti naturali ed antropiche, le caratteristiche del vento e la tipologia delle turbine. E’ comunque evidente che la progettazione di un impianto eolico deve tendere al giusto equilibrio tra due opposte esigenze: da una parte la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, dall’altra il funzionamento e la produttività dell’impianto. Poiché l’intervento ricade sia all’interno sia in prossimità di ambiti definitivi di tutela del PPAR sono stati adot- tati tutti gli accorgimenti possibili e le soluzioni tecniche e tecnologiche allo stato dell’arte per limitare la po- tenziale interferenza con i beni tutelati, anche in riferimento alla condizione di intervisibilità. Il progetto dell’impianto eolico è stato concepito in modo da conciliare da una parte le necessità di sviluppo economico di una comunità in continua crescita e dall’altra le esigenze di valorizzazione delle risorse territo- riali, ambientali e paesaggistiche dei luoghi. Questo progetto costituisce il risultato di un processo incentrato sulla cultura dello sviluppo sostenibile. Ogni progetto coerente con i principi dello sviluppo sostenibile non deve promuovere solo la conservazione delle ri- sorse, ma anche sollecitare le attività produttive compatibili con gli usi futuri; da ciò deriva che l’applicazione del concetto di sviluppo sostenibile è, da un lato, dinamica ovvero legata alle conoscenze e all’effettivo stato dell’ambiente e degli ecosistemi, dall’altro consiglia un approccio cautelativo riguardo alle situazioni e alle a- zioni che possono compromettere gli equilibri ambientali, arrivando ad un processo continuo di correzione degli errori. Già la Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze il 20 ottobre 2000, ratificata dallo Stato Italiano con la Legge 9 gennaio 2006, n° 14, Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea sul paesaggio, fatta a Fi- renze il 20 ottobre 2000 ), nella relazione esplicativa allegata alla convenzione, ricordava al punto 42 che «Nella ricerca di un buon equilibrio tra la protezione, la gestione e la pianificazione di un paesaggio, occorre ricordare che non si cerca di preservare o di "congelare" dei paesaggi ad un determinato stadio della loro lun- ga evoluzione. I paesaggi hanno sempre subito mutamenti e continueranno a cambiare, sia per effetto dei processi naturali, che dell'azione dell'uomo. In realtà, l'obiettivo da perseguire dovrebbe essere quello di ac- compagnare i cambiamenti futuri riconoscendo la grande diversità e la qualità dei paesaggi che abbiamo ere- ditato dal passato, sforzandoci di preservare, o ancor meglio, di arricchire tale diversità e tale qualità invece di lasciarle andare in rovina. »

13. EFFETTI CONSEGUENTI ALLA REALIZZAZIONE DELL'OPERA Come è noto tra i possibili effetti conseguenti alla realizzazione degli impianti eolici, quelli che richiedono una maggior attenzione sono essenzialmente due: l’impatto sull’avifauna e l’interferenza visiva, in particolare con i beni storico-culturali tutelati e i relativi paesaggi. Per valutare l’entità dei possibili effetti derivanti dall’interferenza visiva, in particolare con i beni storico- culturali tutelati e i relativi paesaggi, sono stati condotti i seguenti studi: 1. studio ed analisi delle interferenze visive attraverso il metodo delle Zone di Impatto Visivo (ZVI) delle tre ipotesi prese in considerazione; 2. studio ed analisi delle interferenze visive con i beni storico-culturali rilevati dal PPAR 1990 Regione Mar- che 1990; 3. simulazioni mediante fotomontaggi e simulazioni tridimensionali. Per la individuazione delle Zone di Impatto Visivo (ZVI), corrispondente alla Zona di Impatto Potenziale (AIP), e per le simulazioni mediante fotomontaggio sono stati adottati i seguenti parametri: - altezza del punto di vista 1,60 metri; - altezza del bersaglio pari all’altezza totale degli aerogeneratori (altezza della torre al mozzo - 85,0 metri - più il raggio del rotore delle pale - 41,0 metri - per complessivi 126,0 metri).

13.1. Studio ed analisi delle interferenze visive attraverso il metodo delle Zone di Im- patto Visivo (ZVI)

Criteri utilizzati per il calcolo delle ZVI (Zone Visual Impact) Per valutare il possibile effetto cumulativo dell’interferenza visiva nell’AIP con gli impianti eolici più vicini già autorizzati e con quelli in istruttoria sono state studiate tre possibili ipotesi in funzione delle turbine totali pre- senti:

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Ipotesi 1 Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine) riportata nelle tavole: “MO.I2.SIA.01a ZVI con definizione dell’indice di im- patto - Parte Nord (scala 1:25.000)” e “MO.I2.SIA.01b ZVI con definizione dell’indice di impatto - Parte Sud (scala 1:25.000)”; Ipotesi 2 Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI cumulative (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine) e dell'impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad A- pecchio località Monte dei Sospiri (5 turbine) per complessive 9 turbine riportata nelle tavole: “MO.I2.SIA.02a ZVI cumulate con altri impianti autorizzati – Parte Nord (scala 1:25.000)” e MO.I2.SIA.02b ZVI cumulate con altri impianti autorizzati – Parte Sud (scala 1:25.000)”; Ipotesi 3 Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI cumulative (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine), dell'impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad A- pecchio località Monte dei Sospiri (5 turbine), dell'impianto in istruttoria di Apecchio Eolico ad Apecchio località Monte Macinara (9 turbine) e dell'impianto in istrutttoria di MTRE ad Urbania- Piobbico località Monte dei Torrini (13 turbine) per complessive 31 turbine riportata nelle tavole: “MO.I2.SIA.03a ZVI cumulate con altri impianti autorizzati e in istruttoria – Parte Nord (scala 1:25.000)” e “MO.I2.SIA.03b ZVI cumulate con altri impianti autorizzati e in istruttoria – Parte Sud (scala 1:25.000)”.

Nell’analisi delle ZVI dell’intero impianto, per ogni singolo aerogeneratore e per ogni nodo è stato calcolato un indice di impatto che dipende dall’altezza visibile della macchina rapportata alla sua altezza complessiva (P1), e dalla distanza fra il nodo e la macchina (P2). L’altezza visibile tiene conto solo della morfologia del terreno e non della presenza di ostacoli quali alberi e fabbricati .

Il valore di P1 è compreso fra 0 e 1. L’effetto della distanza è stato considerato utilizzando una funzione di attenuazione di tipo esponenziale:

Dove d è la distanza in metri fra il nodo di calcolo e l’aerogeneratore. Il valore massimo è 1 se la distanza è nulla e diminuisce tendendo a 0 quando la distanza tende ad infinito. L’indice di impatto I wtg per un singolo aerogeneratore varia tra 0 e 1000 ed è dato da:

L’indice di impatto I farm per l’intero parco eolico, composto da N aerogeneratori, varia tra 0 e 1000 ed è dato da:

Nel caso del singolo impianto “Monte Il Cerrone” (ipotesi 1) i valori dell’indice di impatto, variabili da 1 a 1000, sono stati distribuiti su 6 classi corrispondenti ad altrettante tonalità di colore, a cui si aggiunge la classe 0 ov- vero quella nelle cui aree l’impianto non risulta visibile. Tale mappa è stata quindi sovrapposta alla cartografia IGM in scala 1:25.000 imponendo una certa percentuale di trasparenza per consentire la lettura dei sottostan- ti elementi cartografici. In un’apposita tabella è stata anche riportata l’incidenza percentuale di ogni classe di impatto in termini di su- perficie. Per problemi di spazio, ogni mappa è stata suddivisa in due elaborati di stampa (parte Sud e parte Nord). Si precisa, infine, che le ZVI tengono conto solo della morfologia del terreno e non della presenza di ostacoli naturali e artificiali come alberi, fabbricati, ecc.. Pertanto la visibilità effettiva dell’impianto sarà sicuramente minore di quella calcolata.

Nelle ipotesi incui sono stati esaminati gli effetti cumulati con gli altri impianti autorizzati ed in fase di istruttoria (ipotesi 2 ed ipotesi 3) l’indice di impatto degli impianti non è stato effettuato sulla classe di altezza delle turbi- ne ma sul numero di turbine visibili da un generico punto interno alla ZVI.

39 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Nel territorio umbro, così come richiesto dai competenti uffici della Regione Umbria, l’Area di Impatto Poten- ziale è stata estesa considerando circonferenze di raggio pari a 15 km con centro negli aerogeneratori più vi- cini al confine regionale (tavola MO.I2.SIA.U2 ZVI con definizione dell’indice di impatto – Estensione su terri- torio Regione Umbria, scala 1:50.000).

13.1.1. Ipotesi 1 - Impianto eolico Monte Il Cerrone (4 turbine) tavole: - MO.I2.SIA.01a ZVI con definizione dell’indice di impatto – Parte Nord (scala 1:25.000) - MO.I2.SIA.01b ZVI con definizione dell’indice di impatto – Parte Sud (scala 1:25.000)

1. Superficie territoriale interna alla ZVI La ZVI interessa i territori amministrativi dei comuni marchigiani di Mercatello sul Metauro (sito dell’impianto e della stazione elettrica), Borgo Pace, Sant’Angelo in Vado, Apecchio, Belforte all’Isauro e Carpegna; a questi vanno aggiunti i comuni di San Giustino e Città di Castello nel territorio della Regione Umbria; sono coinvolti in modo marginale i territori montani dei comuni toscani di Badia Tebalda, Sestino e San Sepolcro.

Tabella 13.1a Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 tur- bine) TOTALE 10 km Comune A B C Apecchio 51.496.131 8.227.253 15,98% Badia Tedalda 7.836.120 2.006.266 25,60% Belforte all'Isauro 1.930.603 0 0,00% Borgo Pace 55.508.371 14.986.369 27,00% Carpegna 2.522.945 41.563 1,65% Città di Castello 56.968.184 10.750.086 18,87% Mercatello sul Metauro 68.296.534 32.383.696 47,42% San Giustino 46.822.285 3.811.593 8,14% Sansepolcro 5.093.492 55.313 1,09% Sant'Angelo in Vado 29.249.419 4.828.163 16,51% Sestino 11.821.300 1.316.573 11,14% TOTALE 337.545.385 78.406.875 23,23%

A [mq]: Porzione di territorio comunale entro i 10 km dall'impianto di Mercatello sul Metauro B [mq]: Porzione di territorio entro i 10 km dall'impianto da cui è visibile, anche parzialmente, almeno un aerogene- ratore C [%]: Percentuale di territorio entro i 10 km dall'impianto da cui è visibile, anche parzialmente, almeno un aeroge- neratore

Nel territorio umbro, così come richiesto dai competenti uffici della Regione Umbria, l’Area di Impatto Poten- ziale è stata estesa considerando circonferenze di raggio pari a 15 km con centro negli aerogeneratori più vi- cini al confine regionale.

Tabella 13.1b Estensione dei territori comunali umbri interessati dalle ZVI (R=15 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine) UMBRIA 15 km Comune A B C Città di Castello 130.135.446 11.403.878 8,76% 20.132.052 4.089.934 20,32% San Giustino 78.936.419 3.811.501 4,83% TOTALE UMBRIA 229.203.917 19.305.313 8,42%

A [mq]: Porzione di territorio comunale entro i 15 km dall'impianto di Mercatello sul Metauro B [mq]: Porzione di territorio entro i 15 km dall'impianto da cui è visibile, anche parzialmente, almeno un aerogene-

40 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica ratore C [%]: Percentuale di territorio entro i 15 km dall'impianto da cui è visibile, anche parzialmente, almeno un aeroge- neratore

2. Impatto visivo Sono state considerate sei classi di impatto visivo (più la classe con indice 0 a cui corrisponde la non visibilità dell’impianto) in base alla percentuale di visibilità espressa in millesimi; le classi sono contraddistinte da altret- tante tonalità di colore nei grafici. Per ciascuna delle classi di impatto è stata quindi determinata l’incidenza superficiale nell’ambito dei 10 km di distanza.

Tabella 13.1c Incidenza superficiale della visibilità in funzione dell’indice di impatto visivo (raggio 10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine) Indice di impatto incidenza superficiale 0 (impianto non visibile) 76,773% 0÷167 4,479% 167÷333 2,978% 333÷500 2,491% 500÷667 6,193% 667÷833 4,980% 833÷1.000 2,106%

3. Impatto visivo nel territorio della Regione Umbria (R=15 km) tavola: - MO.I2.SIA.U2 ZVI con definizione dell’indice di impatto - Estensione su territorio Regione Umbria (scala 1:50.000) Per la Regione Umbria è stato condotto un ulteriore approfondimento per valutate l’incidenza superficiale dell’impatto visivo per il territorio ricompreso nel raggio massimo di 15 km dalla macchina piu vicina dell’impianto eolico “Monte Il Cerrone”.

Tabella 13.1d Incidenza superficiale della visibilità in funzione dell’indice di impatto visivo (raggio 15 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine) nel territorio della Regione Umbria Indice di impatto incidenza superficiale 0 (impianto non visibile) 91,577% 0÷167 1,995% 167÷333 1,559% 333÷500 1,707% 500÷667 1,065% 667÷833 1,900% 833÷1.000 0,196%

13.1.2. Ipotesi 2 - Impianto eolico Monte Il Cerrone (4 turbine) ed impianto autorizzato dell'ATI Abaco- Fortore Sviluppo ad Apecchio località Monte dei Sospiri (5 turbine) per complessive 9 turbine tavole: - MO.I2.SIA.02a ZVI cumulate con altri impianti autorizzati – Parte Nord (scala 1:25.000) - MO.I2.SIA.02b ZVI cumulate con altri impianti autorizzati – Parte Sud (scala 1:25.000)

1. Superficie territoriale interna alla ZVI La ZVI interessa i territori amministrativi dei comuni marchigiani di Mercatello sul Metauro (sito dell’impianto e della stazione elettrica), Borgo Pace, Sant’Angelo in Vado, Apecchio, Belforte all’Isauro e Carpegna; a questi vanno aggiunti i comuni di San Giustino e Città di Castello nel territorio della Regione Umbria; sono coinvolti in modo marginale i territori montani dei comuni toscani di Badia Tebalda, Sestino e San Sepolcro.

41 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Tabella 13.2a Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI cumulative (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cer- rone" (4 turbine) e dell'impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad Apecchio località Monte dei Sospiri (5 turbine) per complessive 9 turbine) TOTALE 10 km Comune A B C Apecchio 51.496.131 22.694.375 44,07% Badia Tedalda 7.836.120 2.029.063 25,89% Belforte all'Isauro 1.930.603 0 0,00% Borgo Pace 55.508.371 15.220.313 27,42% Carpegna 2.522.945 45.938 1,82% Città di Castello 56.968.184 19.511.250 34,25% Mercatello sul Metauro 68.296.534 37.545.313 54,97% San Giustino 46.822.285 3.897.188 8,32% Sansepolcro 5.093.492 55.625 1,09% Sant'Angelo in Vado 29.249.419 8.519.375 29,13% Sestino 11.821.300 1.546.875 13,09% TOTALE 337.545.385 111.065.315 32,90%

A [mq]: Porzione di territorio comunale entro i 10 km dall'impianto di Mercatello sul Metauro B [mq]: Porzione di territorio entro i 10 km dall'impianto da cui è visibile, anche parzialmente, almeno un aerogene- ratore C [%]: Percentuale di territorio entro i 10 km dall'impianto da cui è visibile, anche parzialmente, almeno un aeroge- neratore

Nel territorio umbro, così come richiesto dai competenti uffici della Regione Umbria, l’Area di Impatto Poten- ziale è stata estesa considerando circonferenze di raggio pari a 15 km con centro negli aerogeneratori più vi- cini al confine regionale.

Tabella 13.2b Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI cumulative (R=15 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cer- rone" (4 turbine) e dell'impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad Apecchio località Monte dei Sospiri (5 turbine) per complessive 9 turbine UMBRIA 15 km Comune A B C Città di Castello 130.135.446 20.325.000 15,62% Pietralunga 20.132.052 5.122.188 25,44% San Giustino 78.936.419 3.897.188 4,94% TOTALE UMBRIA 229.203.917 29.344.376 12,80%

A [mq]: Porzione di territorio comunale entro i 15 km dall'impianto di Mercatello sul Metauro B [mq]: Porzione di territorio entro i 15 km dall'impianto da cui è visibile, anche parzialmente, almeno un aerogene- ratore C [%]: Percentuale di territorio entro i 15 km dall'impianto da cui è visibile, anche parzialmente, almeno un aeroge- neratore

2. Impatto visivo Sono state considerate sei classi di impatto visivo (più la classe con indice 0 a cui corrisponde la non visibilità dell’impianto) in base alla percentuale di visibilità espressa in numero di turbine (da 1 a 9); le classi sono con- traddistinte da altrettante tonalità di colore nei grafici. Per ciascuna delle classi di impatto è stata quindi de- terminata l’incidenza superficiale nell’ambito dei 10 km di distanza.

Tabella 13.2c Incidenza superficiale della visibilità in funzione del numero di turbine visibili (raggio 10 km) dell'impianto eoli- co "Monte Il Cerrone" (4 turbine) e dell'impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad Apecchio lo- calità Monte dei Sospiri (5 turbine) per complessive 9 turbine) Turbine visibili incidenza superficiale nessuna 67,10%

42 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Turbine visibili incidenza superficiale da 1 a 2 6,80% da 3 a 4 11,75% da 5 a 6 6,53% 7 0,87% 8 0,92% 9 6,04%

13.1.3. Ipotesi 3 - Impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine), impianto autorizzato dell'ATI Abaco- Fortore Sviluppo ad Apecchio località Monte dei Sospiri (5 turbine), impianto in istruttoria di Apecchio Eolico ad Apecchio località Monte Macinara (9 turbine) ed impianto in istrutttoria di MTRE ad Urbania- Piobbico località Monte dei Torrini (13 turbine) per complessive 31 turbine tavole: - MO.I2.SIA.03a ZVI cumulate con altri impianti autorizzati e in istruttoria – Parte Nord (scala 1:25.000) - MO.I2.SIA.03b ZVI cumulate con altri impianti autorizzati e in istruttoria – Parte Sud (scala 1:25.000)

1. Superficie territoriale interna alla ZVI La ZVI interessa i territori amministrativi dei comuni marchigiani di Mercatello sul Metauro (sito dell’impianto e della stazione elettrica), Borgo Pace, Sant’Angelo in Vado, Apecchio, Belforte all’Isauro e Carpegna; a questi vanno aggiunti i comuni di San Giustino e Città di Castello nel territorio della Regione Umbria; sono coinvolti in modo marginale i territori montani dei comuni toscani di Badia Tebalda, Sestino e San Sepolcro.

Tabella 13.3a Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI cumulative (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cer- rone" (4 turbine), dell'impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad Apecchio località Monte dei So- spiri (5 turbine), dell'impianto in istruttoria di Apecchio Eolico ad Apecchio località Monte Macinara (9 turbine) e dell'impianto in istrutttoria di MTRE ad Urbania-Piobbico località Monte dei Torrini (13 turbine) per comples- sive 31 turbine TOTALE 10 km Comune A B C Apecchio 51.496.131 40.462.571 78,57% Badia Tedalda 7.836.120 2.158.141 27,54% Belforte all'Isauro 1.930.603 302.946 15,69% Borgo Pace 55.508.371 17.772.543 32,02% Carpegna 2.522.945 147.253 5,84% Città di Castello 56.968.184 22.082.573 38,76% Mercatello sul Metauro 68.296.534 41.569.936 60,87% San Giustino 46.822.285 4.071.800 8,70% Sansepolcro 5.093.492 106.922 2,10% Sant'Angelo in Vado 29.249.419 14.099.982 48,21% Sestino 11.821.300 2.166.895 18,33% TOTALE 337.545.385 144.941.563 42,94%

A [mq]: Porzione di territorio comunale entro i 10 km dall'impianto di Mercatello sul Metauro B [mq]: Porzione di territorio entro i 10 km dall'impianto da cui è visibile, anche parzialmente, almeno un aerogene- ratore C [%]: Percentuale di territorio entro i 10 km dall'impianto da cui è visibile, anche parzialmente, almeno un aeroge- neratore

Nel territorio umbro, così come richiesto dai competenti uffici della Regione Umbria, l’Area di Impatto Poten- ziale è stata estesa considerando circonferenze di raggio pari a 15 km con centro negli aerogeneratori più vi- cini al confine regionale.

Tabella 13.3b Estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI cumulative (R=15 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cer- rone" (4 turbine), dell'impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad Apecchio località Monte dei So-

43 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica spiri (5 turbine), dell'impianto in istruttoria di Apecchio Eolico ad Apecchio località Monte Macinara (9 turbine) e dell'impianto in istrutttoria di MTRE ad Urbania-Piobbico località Monte dei Torrini (13 turbine) per comples- sive 31 turbine UMBRIA 15 km Comune A B C Città di Castello 130.135.446 24.115.625 18,53% Pietralunga 20.132.052 6.503.125 32,30% San Giustino 78.936.419 4.070.000 5,16% TOTALE UMBRIA 229.203.917 34.688.750 15,13%

A [mq]: Porzione di territorio comunale entro i 15 km dall'impianto di Mercatello sul Metauro B [mq]: Porzione di territorio entro i 15 km dall'impianto da cui è visibile, anche parzialmente, almeno un aerogene- ratore C [%]: Percentuale di territorio entro i 15 km dall'impianto da cui è visibile, anche parzialmente, almeno un aeroge- neratore

2. Impatto visivo Sono state considerate sei classi di impatto visivo (più la classe con indice 0 a cui corrisponde la non visibilità dell’impianto) in base alla percentuale di visibilità espressa in numero di turbine (da 1 a 31); le classi sono contraddistinte da altrettante tonalità di colore nei grafici. Per ciascuna delle classi di impatto è stata quindi determinata l’incidenza superficiale nell’ambito dei 10 km di distanza.

Tabella 13.3c Incidenza superficiale della visibilità in funzione del numero di turbine visibili (raggio 10 km) dell'impianto eoli- co "Monte Il Cerrone" (4 turbine), dell'impianto autorizzato dell'ATI Abaco-Fortore Sviluppo ad Apecchio locali- tà Monte dei Sospiri (5 turbine), dell'impianto in istruttoria di Apecchio Eolico ad Apecchio località Monte Ma- cinara (9 turbine) e dell'impianto in istrutttoria di MTRE ad Urbania-Piobbico località Monte dei Torrini (13 tur- bine) per complessive 31 turbine Turbine visibili incidenza superficiale nessuna 57,06% da 1 a 6 19,68% da 7 a 1 6,83% da 12 a 16 7,51% da 17 a 21 4,10% da 22 a 26 2,67% da 27 a 31 2,17%

13.1.4.Impatti visivi dei singoli aerogeneratori Per la valutazione degli impatti visivi dei singoli aerogeneratori è stata redatta la tavola MO.I2.SIA.04 “Zone di Impatto Visivo (ZVI). Singoli aerogeneratori (scala 1:100.000)” dove sono state considerate sei classi di im- patto visivo a cui corrispondono altrettante tonalità di colore. In particolare, per i singoli aerogeneratori, la classe di impatto è funzione della percentuale di altezza totale visibile della macchina (0,0÷16,7%, 16,7÷33,3%, 33,3÷50,0%, 50,0÷66,7%, 66,7÷83,3%, 83,3÷100,0%). Per ciascuna delle classi di impatto è stata determinata l’incidenza superficiale nell’ambito dei 10 km e dei 15 km di distanza dalla macchina. Le ta- belle seguenti riassumono i calcoli eseguiti per i singoli aerogeneratori. Per la ZVI (R=10 km) la macchina meno visibile in termini percentuali risulta essere la T03 essendo invisibile dal 79,51% per contro la più visibile è la T06 che è visibile per intero dal 15,25% della superficie territoriale- della ZVI (R=10 km).

44 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Tabella 13.4 Incidenza superficiale della visibilità in altezza dei singoli aerogeneratori entro i 10 km di distanza Incidenza superficiale della visibilità in altezza dei singoli aerogeneratori entro i 10 km di distanza

Invisibile 0.0%-16.7% 16.7%-33.3% 33.3%-50.0% 50.0%-66.7% 66.7%-83.3% 83.3%-100.0%

Invisibile 0-21 m 21-42 m 42-63 m 63-84 m 84-105 m 105-126 m

T01

T02

T03 79,51% 2,61% 1,35% 1,41% 1,48% 1,85% 11,79%

T04 79,32% 2,58% 1,34% 1,41% 1,64% 2,18% 11,52%

T05 79,01% 2,47% 1,41% 1,36% 1,62% 2,33% 11,80%

T06 77,15% 2,32% 1,22% 1,24% 1,30% 1,52% 15,25%

T07

T08

T09

Per la ZVI (R=15 km) la macchina meno visibile in termini percentuali risulta essere la T05 essendo invisibile dal 94,46% per contro la più visibile è la T03 che è visibile per intero dal 3,50% della superficie territoriale del- la ZVI (R=15 km).

Tabella 13.5 Incidenza superficiale della visibilità in altezza dei singoli aerogeneratori entro i 15 km di distanza Regione Umbria - Incidenza superficiale della visibilità in altezza dei singoli aerogeneratori entro i 15 km di distanza

Invisibile 0.0%-16.7% 16.7%-33.3% 33.3%-50.0% 50.0%-66.7% 66.7%-83.3% 83.3%-100.0%

Invisibile 0-21 m 21-42 m 42-63 m 63-84 m 84-105 m 105-126 m

T01

T02

T03 93,09% 0,68% 0,65% 0,62% 0,56% 0,90% 3,50%

T04 94,17% 0,51% 0,56% 0,55% 0,59% 0,68% 2,95%

T05 94,46% 0,49% 0,57% 0,53% 0,58% 0,65% 2,72%

T06 94,12% 0,46% 0,51% 0,50% 0,50% 0,56% 3,34%

T07

T08

T09

13.2. Studio ed anali delle interferenze visive con i beni storico-culturali rilevati dal PPAR Marche 1990 L’Area di Impatto Potenziale (AIP), corrispondente alla Zona di Impatto Visivo (ZVI), è stata definita come l’area complessiva di inviluppo di tutte le circonferenze di raggio pari a 10 km con centro nei quattro aeroge-

45 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica neratori dell’impianto; in questo modo sia lo studio sia l’analisi tengono conto della condizione visiva più sfa- vorevole e quindi più cautelativa nei confronti dei possibili osservatori presenti all’interno di tale area. L’estensione dei territori comunali interessati dalle ZVI (R=10 km) dell'impianto eolico "Monte Il Cerrone" (4 turbine) sono riportate nelle tavole: - MO.I2.SIA.01a ZVI con definizione dell’indice di impatto – Parte Nord (scala 1:25.000); - MO.I2.SIA.01b ZVI con definizione dell’indice di impatto – Parte Sud (scala 1:25.000). Per verificare il grado di interferenza visiva dei beni rilevati dal PPAR Marche 1990 (Tavola 15 – Centri, nuclei storici e ambiti di tutela cartograficamente delimitati e Tavola 16 – Manufatti storici extraurbani e ambiti di tu- tela cartograficamente delimitati) si è provveduto ad individuare: 1. i comuni interessati dalla ZVI che sono: Mercatello sul Metauro (sito dell’impianto e della stazione elettri- ca), Borgo Pace, Sant’Angelo in Vado, Apecchio, Belforte all’Isauro e Carpegna; 2. l’elenco di tutti i beni rilevati nei comuni dal PPAR Marche 1990 pari a complessivi 42 beni; 3. individuazione dei beni storico-culturali interni alla ZVI pari a complessivi 27; 4. individuazione dei beni storico-culturali interni alla ZVI da cui è possibile vedere anche una sola macchina dell’impianto eolico e che risultano essere in numero di 5; 5. valutare il grado di interferenza visiva dei 5 beni storico culturali rispetto alle macchine dell’impianto eolico.

Si è così provveduto a compilare la matrice dei beni storico-culturali (riportato per intero in Appendice A - E- lenco centri e nuclei storici, manufatti storici extraurbani rilevati dal PPAR 1990. Misura dei pesi per la valuta- zione dell’interferenza visiva), divisa per comune interessato e contenente le seguenti informazioni: - comune di appartenenza; - bene storico-culturale rilevato dal PPAR Marche 1990 con la numerazione originaria preceduta da una sigla indicante il comune e il tipo di bene (C per centro e nucleo storico, M per manufatto); in questo modo è stato possibile individuare all’interno della planimetria della ZVI in scala 1:25.000 ogni singolo bene in modo uni- voco; - peso qualità (posto uguale a 1 per tutti i beni, quindi il massimo valore possibile nella scala di valutazione) - peso visibilità (come rilevato dalla tavola delle Zone di Impatto Visivo – ZVI) secondo il grado di visibilità del- le turbine (peso minimo uguale a 0 se non vi sono macchine visibili, peso massimo uguale a 6 se l’indice di impatto è compreso nell’intervallo 833÷1.000, secondo una scala di valori compresa tra 0 e 6 in funzione dei valori dell’indice di impatto visivo); - peso distanza (inversamente proporzionale alla distanza del bene rispetto alla macchina più vicina: dal valo- re minimo di 1 se all’interno del raggio compreso tra 9 e 10 km dalla macchina più vicina sino al valore mas- simo di 10 se si trova all’interno del raggio di 1 km rispetto alla macchina più vicina, secondo una scala di valori compresa tra 0 e 10 con incremento di una unità per ogni chilometro; al di fuori della ZVI il peso di- stanza è uguale a 0 e quindi non conteggiato per il peso totale); - peso totale ottenuto dal prodotto dei tre pesi: qualità, visibilità e distanza; la scala dei valori varia dal valore minimo 0 (condizione dei beni esterni alla ZVI, senza visione delle macchine o con visione delle macchine ma con distanza superiore ai 10 km, oppure interni alla ZVI ma senza visione di nessuna macchina) al valo- re massimo 60 (bene storico culturale con indice di impatto visivo massimo ed all’interno del raggio di 1 km rispetto alla macchina più vicina). - al termine della matrice di ogni comune sono riportati i valori riepilogativi dei tre pesi esaminati e dell’interferenza visiva distinti in totale (ottenuto coma somma dei pesi rilevati) e media (ottenuta come rap- porto tra il totale ed il numero di beni interessati).

Tabella 13.7 Riepilogo dei beni rilevati nei singoli comuni distinti per beni classificati, beni classificati interni all’AIP, beni classificati interni all’AIP con interferenza visiva e percentuale numerica comune beni classificati beni classificati beni classificati (c/b) % interni AIP interni AIP con interferenza (a) (b) (c) (d) Apecchio 7 2 0 0,00% Belforte all'Isauro 3 1 0 0,00% Borgo Pace 14 13 2 15,38% Carpegna 4 0 0 0,00% Mercatello sul Metauro 6 5 3 60,00% Sant'Angelo in Vado 8 6 0 0,00% totale 42 27 5 (c/b)% 18,52%

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Tabella 13.8 Pesi individuati e valore di attribuzione peso qualità peso visibilità peso distanza qualità valore indice valore distanza valore intrinseca peso impatto peso macchina peso visivo 1 0 0 > 10 km 0 0÷167 1 9÷10 km 1 167÷333 2 8÷9 km 2 333÷500 3 7÷8 km 3 500÷667 4 6÷7 km 4 667÷833 5 5÷6 km 5 833÷1.000 6 4÷5 km 6 3÷4 km 7 2÷3 km 8 1÷2 km 9 < 1 km 10

Tabella 13.9 Riepilogo dei valori medi dell’interferenza visiva misurati per ciascun comune comune media media media media peso qualità peso visibilità peso distanza peso totale Apecchio 1,00 0,00 2,00 0,00 Belforte all'Isauro 1,00 0,00 1,00 0,00 Borgo Pace 1,00 0,23 4,54 0,69 Carpegna 0,00 0,00 0,00 0,00 Mercatello sul Metauro 1,00 1,60 5,40 8,00 Sant'Angelo in Vado 1 0,00 0,83 0,00 valore minimo peso 1 0 0 0 (minima interferenza) valore massimo peso 1 6 10 60 (massima interferenza)

Dall’analisi dei dati contenuti nei documenti elaborati: - planimetria della Zona di Impatto Visivo (ZVI) dell’impianto eolico come riportato nelle tavole: MO.I2.SIA.01a ZVI con definizione dell’indice di impatto – Parte Nord (scala 1:25.000), MO.I2.SIA.01b ZVI con definizione dell’indice di impatto – Parte Sud (scala 1:25.000); - Tabella 13.7 - Riepilogo dei beni rilevati nei singoli comuni distinti per beni classificati, beni classificati in- terni all’AIP, beni classificati interni all’AIP con interferenza visiva e percentuale numerica; - Tabella 13.9 - Riepilogo dei valori medi dell’interferenza visiva misurati per ciascun comune; - Appendice A - Elenco centri e nuclei storici, manufatti storici extraurbani rilevati dal PPAR 1990. Misura dei pesi per la valutazione dell’interferenza visiva; è possibile trarre le seguenti osservazioni: 1. la particolare morfologia dei luoghi limitano notevolmente la visibilità dei beni storico-culturali censiti dal PPAR Marche 1990; 2. i centri ed i nuclei storici principali risultano essere schermati o comunque posti ad una distanza tale da limitare l’interferenza visiva; 3. i manufatti storico-culturali sono presenti con una bassa densità territoriale ma quelli interni alla ZVI sono schermati dai rilievi oppure posti a distanze tali da limitare l’interferenza visiva; 4. i beni storico-culturali con maggior interferenza visiva si trovano nel comune di Mercatello sul Metauro e sono: M_M1 Santa Maria a Pieve dei Graticcioli e M_M2 Sant. Andrea Apostolo a Bruscara, il primo con un peso totale uguale a 20,00 ed il secondo uguale a 14,00 su 60,00; i due complessi storici sorgono sulle sommità di crinali e distano tra i tre e sei chilometri rispetto all’aerogeneratore più vicino (T06); 5. il territorio comunale con la maggior interferenza visiva rispetto alla densità di beni storico-cultuali risulta essere il comune di Mercatello sul Metauro con un punteggio di 8,00 su 60,00 a seguire il comune di Bor- go Pace con un punteggio di 0,69 su 60,00, quindi tutti gli altri comuni con valori nulli.

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13.3. Simulazioni mediante fotomontaggio Per valutare l’interferenza visiva a livello sia di Area di Impatto Potenziale (AIP) sia di Area di Impatto Locale (AIL) sono state effettuati i fotomontaggi e e le simulazioni tridimensionali dai seguenti punti di vista:

Punti di vista e fotomontaggi all’interno dell’Area di Impatto Potenziale (AIP), corrispondente alla Zona di Im- patto Visivo (ZVI), dell’impianto eolico: Punto di vista V01 Comune di Apecchio, Strada vicinale di Monte dei Sospiri (quota 765 m s.l.m.). Nella parte centrale il crinale che si estende dal Monte Il Cerrone (quota 903 m s.l.m.) sino al Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.). Da sinistra verso destra si possono os- servare le turbine dalla T03 alla T06. Distanza della macchina visibile più vicina: T03 a 5,360 km; distanza della macchina visibile più distante: T06 a 5,640 km. Punto di vista V02 Comune di Città di Castello (PG), località “Monte del Lago” (quota 780 m s.l.m.). L’ultimo crinale visibile è quello che corre dalla Cima Le Fienaie, parte centrale, (quota 964 m s.l.m.) sino al Monte della Guardia, a sinistra, (quota 858 m s.l.m.). Distanza della macchina visibile più vicina: T03 a 5,360 km; distanza della macchina visibile più distante: T06 a 6,000 km. Punto di vista V03 Comune di Mercatello sul Metauro, strada vicinale di Monte Petreto (quota 754 m s.l.m.). Sullo sfondo il crinale che dalla Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.), a sini- stra non visibile, si estende sino al Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.), a destra. Da sinistra verso destra, la serie di turbine dalla T03 alla T06. Distanza della macchi- na visibile più vicina: T06 a 1,840 km; distanza della macchina visibile più distante: T03 a 2,590 km. Punto di vista V06 Comune di Mercatello sul Metauro, strada vicinale Montedale – Cà di Val di Metola (quota 788 m s.l.m.). A sinistra in lontananza il crinale che dal Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.) si estende sino alla Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.), all’estrema destra. Da sinistra verso destra, la serie di turbine dalla T06 alla T04, quindi al centro la T03. Distanza della macchina visibile più vicina: T03 a 2,760 km; distanza della macchina visibile più distante: T06 a 3,210 km. Punto di vista V07 Comune di Mercatello sul Metauro, strada comunale Montedale – Lamoli (quota 855 m s.l.m.). Il crinale che dal Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.), a sinistra in lon- tananza, si estende sino alla Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.), a destra; in primo piano il gruppo di case in località Cà Penna (quota 603 m s.l.m.). Da sinistra verso destra, la serie di turbine dalla T06 alla T04, quindi al centro la T03. Distanza della macchina visibile più vicina: T05 a 3,220 km; distanza della macchina visibile più di- stante: T03 a 3,390 km. Punto di vista V08 Comune di Borgopace, Strada Provinciale Borgopace (PU) – Sestino (AR), località Passo della Spugna (quota 750 m s.l.m.). In lontananza al centro, il crinale che dal Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.) si estende sino alla Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.), a destra. Da sinistra verso destra, la serie di turbine dalla T06 alla T03. Distanza della macchina visibile più vicina: T06 a 7,550 km; distanza della macchina visibile più distante: T03 a 8,630 km. Punto di vista V09 Comune di Mercatello sul Metauro, strada vicinale Mercatello sul Metauro – Cà Santa Barbara (quota 475 m s.l.m.). In lontananza al centro, il crinale che dal Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.) si estende sino alla Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.), non visibile; in primo piano nel fondovalle il centro abitato di Mercatello sul Me- tauro (quota 427 m s.l.m.). Da destra verso sinistra, la serie di turbine dalla T06 alla T04; le turbine T03, T01 e T02 non sono visibili. Distanza della macchina visibile più vicina: T06 a 4,710 km; distanza della macchina visibile più distante: T04 a 5,220 km. Punto di vista V10 Comune di Sant’Angelo in Vado, località Cà Resto (quota 445 m s.l.m.). In lontananza al centro, il crinale che dal Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.) si estende sino alla Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.), non visibile; in primo piano il fondovalle del fiume Metauro e la Strada Statale n° 73 bis di Bocca Trabaria. Da destra verso sini- stra, la serie di turbine dalla T06 alla T04, le turbine T03, T01 e T02 non sono visibili. Distanza della macchina visibile più vicina: T06 a 7,990 km; distanza della macchina visibile più distante: T04 a 8,390 km. Punto di vista V11 Comune di Mercatello sul Metauro, strada vicinale Mercatello sul Metauro – Cà Santa Barbara (quota 535 m s.l.m.). In lontananza al centro, il crinale che dal Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.) si estende sino alla Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.), non visibile; in primo piano nel fondovalle il centro abitato di Mercatello sul Me- tauro (quota 427 m s.l.m.). Da destra verso sinistra, la serie di turbine dalla T06 alla

48 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

T03; le turbine T01 e T02 non sono visibili. Distanza della macchina visibile più vicina: T06 a 4,930 km; distanza della macchina visibile più distante: T03 a 6,060 km. Punto di vista V12 Comune di Sant’Angelo in Vado, Strada Provinciale Sant’Angelo in Vado – Apecchio, località Caciofani (quota 574 m s.l.m.). In lontananza il crinale che dalla Cima Le Fie- naie (quota 964 m s.l.m.), a sinistra in parte visibile, si estende sino al Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.), a destra. Da destra verso sinistra, la serie di turbine dal- la T06 alla T04, quindi distaccata la T03. Distanza della macchina visibile più vicina: T06 a 6,070 km; distanza della macchina visibile più distante: T03 a 6,290 km. Punto di vista V13 Comune di Mercatello sul Metauro, località “Pieve dei Gratticcioli” (quota 616 m s.l.m.). Sullo sfondo il crinale che dalla Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.), a sini- stra, si estende sino al Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.), a destra. Da destra verso sinistra, la serie di turbine dalla T06 alla T04, quindi distaccata la T03.. Distanza della macchina visibile più vicina: T06 a 6,330 km; distanza della macchina visibile più distante: T03 a 6,650 km. Punto di vista V14 Comune di Mercatello sul Metauro, località “Torre della Metola” (quota 703 m s.l.m.). Da sinistra verso destra si intravedono, dietro alla vegetazione arborea, parte delle pale delle turbine T03, T04, T05 e T06. Distanza della macchina visibile più vicina: T06 a 5,960 km; distanza della macchina visibile più distante: T03 a 6,650 km. Punto di vista V15 Comune di Mercatello sul Metauro, centro abitato in prossimità del vecchio ponte ad arco sul Fiume Metauro (quota 424 m s.l.m.). Al centro è visibile la turbina T06 e parte delle pale della turbina T05. Le altre turbine (T04 e T03) non sono visibili. Distanza della macchina visibile più vicina: T06 a 4,310 km; distanza della macchina visibile più distante: T05 a 4,600 km. Punto di vista V16 Comune di Borgopace, località “Figgiano” (quota 745 m s.l.m.). Di fronte la dorsale che da Ripa della Tagliola (quota 813 m s.l.m.), a sinistra, arriva sino a Monte Lucano (quota 892 m), a destra; questa dorsale copre visivamente il crinale che dal Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.), a sinistra, si estende sino alla Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.), a destra. Da sinistra verso destra sono visibili le turbine dalla T06 alla T03, quindi la T01 e la T02. Distanza della macchina visibile più vicina: T06 a 7,430 km; distanza della macchina visibile più distante: T02 a 9,110 km. I fotomontaggi elaborati mostrano la localizzazione proposta all’interno della cartografia conoscitiva e simula- no in modo realistico l’effetto visivo dell’impianto eolico.

Punti di vista e simulazioni tridimensionali all’interno dell’Area di Impatto Potenziale (AIP), corrispondente alla Zona di Impatto Visivo (ZVI), dell’impianto eolico: Punto di vista S01a Comune di Mercatello sul Metauro (PU), località “Castello della Pieve” (quota 545 m s.l.m.). Di fronte la dorsale che da Monte Lavacchio (quota 712 m s..lm.), a sinistra, arriva sino a Monte Spicchio (quota 852 m s.l.m.), a destra; questa dorsale copre visi- vamente il crinale che dal Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.), a sinistra, si e- stende sino alla Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.), a destra. La simulazione è sta- ta condotta con un osservatore posto a livello del suolo (altezza degli occhi a 1,60 m da terra); da questa posizione non è visibile nessun aerogeneratore. Punto di vista S01b Comune di Mercatello sul Metauro (PU), località “Castello della Pieve” (quota 545 m s.l.m.). Di fronte la dorsale che da Monte Lavacchio (quota 712 m s..lm.), a sinistra, arriva sino a Monte Spicchio (quota 852 m s.l.m.), a destra; questa dorsale copre visi- vamente il crinale che dal Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.), a sinistra, si e- stende sino alla Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.), a destra. La simulazione è sta- ta condotta con un osservatore posto a circa 30,00 m da terra (corrispondente per ec- cesso all’altezza della torre del borgo); da questa posizione non è visibile nessun ae- rogeneratore. Punto di vista S01c Comune di Mercatello sul Metauro (PU), località “Castello della Pieve” (quota 545 m s.l.m.). Di fronte la dorsale che da Monte Lavacchio (quota 712 m s..lm.), a sinistra, arriva sino a Monte Spicchio (quota 852 m s.l.m.), a destra; questa dorsale copre visi- vamente il crinale che dal Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.), a sinistra, si e- stende sino alla Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.), a destra. La simulazione è sta- ta condotta con un osservatore posto a circa 90,00 m da terra; da questa posizione sono visibili tutti gli aerogeneratori: da sinistra verso destra le turbine dalla T06 alla T03. Distanza della macchina visibile più vicina: T06 a 5,450 km; distanza della mac- china visibile più distante: T03 a 6,610 km. Punto di vista S02 Comune di Borgopace (PU), località “Lago del Sole” (quota 903 m s.l.m.). Da sinistra verso destra le turbine dalla T06 alla T03. Distanza della macchina visibile più vicina: T03 a 7,070 km; distanza della macchina visibile più distante: T06 a 7,120 km.

49 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Punto di vista S03 Comune di Città di Castello (PG), località “Parnacciano” (quota 710 m s.l.m.). La si- mulazione è stata condotta con un osservatore posto a livello del suolo (altezza degli occhi a 1,60 m da terra); da questa posizione non è visibile nessun aerogeneratore. Punto di vista S04 Comune di Città di Castello (PG), località “Abbazia S.Maria” (quota 591 m s.l.m.). La simulazione è stata condotta con un osservatore posto a livello del suolo (altezza de- gli occhi a 1,60 m da terra); da questa posizione non è visibile nessun aerogenerato- re. Punto di vista S05 Comune di Città di Castello (PG), località “Molino S. Andrea” (quota 640 m s.l.m.). E’ visibile solo l’aerogeneratore T03. Distanza della macchina visibile più vicina: T03 a 1,640 km. Le simulazioni tridimensionali elaborate mostrano la localizzazione proposta all’interno della cartografia cono- scitiva e simulano in modo spaziale l’effetto visivo dell’impianto eolico per verificare la visibilità o meno di una o più macchine dell’impianto eolico.

Punti di vista e fotomontaggi all’interno dell’Area di Impatto Locale (AIL) dell’impianto eolico: Punto di vista V04 Comune di Mercatello sul Metauro, località “I Laghi” (quota 876 m s.l.m.). Il crinale che dal Monte Il Cerrone (quota 903 m s.l.m.) corre in direzione del Monte della Guardia (quota 858 m s.l.m.). In primo piano la turbina T05, quindi la T06. Distanza della mac- china visibile più vicina: T05 a 200 m; distanza della macchina visibile più distante: T06 a 490 m. Punto di vista V05 Comune di Mercatello sul Metauro, località “I Laghi” (quota 874 m s.l.m.). Il crinale che dal Monte Il Cerrone (quota 903 m s.l.m.) corre in direzione della Cima Le Fienaie (quota 964 m s.l.m.). A sinistra, in primo piano, la turbina T03 ubicata alla distanza di 640 m.

Per i fotomontaggi elaborati all’interno dell’AIL si è cercato di evidenziare i caratteri dei luoghi (morfologia, vegetazione, presenza di strade, ecc.) e le relazioni che si instaurano con l’installazione delle macchine; è da notare che la continua varietà dei siti di installazione, la diversità degli sfondi, la diluizione derivante dall’estensione dell’impianto eolico riduce in modo significativo la possibile omogeneità visiva.

Fotomontaggi interventi su viabilità di accesso in località Guinza Sono stati elaborati anche dei fotomontaggi dell’area interessata dalla variante alla strada comunale in località “Guinza” per verificare i possibili effetti determinati dai lavori stradali: Fotomontaggio 1 Comune di Mercatello sul Metauro, località “Guinza”. Vista dall’alto del nucleo rurale con chiesa dopo la realizzazione dell’opera (variante alla strada comunale). Fotomontaggio 2 Comune di Mercatello sul Metauro, località “Guinza”. Vista dal basso della nuova va- riante alla strada comunale (rilevato stradale con semplice inerbimento della scarpa- ta). Fotomontaggio 3 Comune di Mercatello sul Metauro, località “Guinza”. Vista dal basso della nuova va- riante alla strada comunale (rilevato stradale con inerbimento e impianto di arbusti au- toctoni sulla scarpata).

Dall’analisi dei fotomontaggi si può desumere che l’interferenza visiva sulla percezione del paesaggio sarà di media significatività a causa del rapporto distanza-dimensioni-coni visivi; si evidenzia che non sono interes- sati, per trasformazioni od occultamento, gli elementi costitutivi del paesaggio; infine la posizione e gli inte- rassi delle macchine possono essere percepiti nel loro insieme come una disposizione spaziale regolare tale da non determinare un’alterazione nella visione della linea di crinale costituito (procedendo da nord-est verso sud-ovest) dalle cime di Monte della Guardia (quota 861 m s.l.m.), Monte Il Cerrone (865 m s.l.m.) e Cime Le Fienaie (962 m s.l.m.).

13.4. Conclusioni Dall’analisi dei dati elaborati è possibile trarre le seguenti osservazioni: 1. l’analisi delle ZVI (R=10km) evidenzia che l’impianto eolico “Monte Il Cerrone“ (4 turbine) risulta essere non visibile in circa il 77% del territorio mentre risulta essere visibile per intero solo in circa il 2%; 2. come riportato in Tabella 11.2, la ripartizione superficiale interessa in misura maggiore il territorio marchi- giano, quindi quello umbro ed in minima parte quello toscano; i comuni maggiormente interessati in termi- ni percentuali rispetto all’estensione del proprio territorio amministrativo sono Mercatello sul Metauro (PU) (99%), Borgo Pace (PU) (99%), Apecchio (PU) (49%), San Giustino (PG) (49%), Sant’Angelo in Vado (43%), e in misura minore tutti gli altri; in realtà le aree maggiormente coinvolte sono quelle dei comuni di

50 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Mercatello sul Metauro (PU) e di Città di Castello (PG) poste nella parte centrale dell’AIP, mentre le aree degli altri comuni si trovano lungo la corona perimetrale e quindi in condizioni marginali 3. la particolare morfologia dei luoghi limitano notevolmente la visibilità dei beni storico-culturali censiti dal PPAR Marche 1990; 4. i centri ed i nuclei storici principali risultano essere schermati o comunque posti ad una distanza tale da limitare l’interferenza visiva; 5. i manufatti storico-culturali sono presenti con una bassa densità territoriale ma quelli interni alla ZVI sono schermati dai rilievi oppure posti a distanze tali da limitare l’interferenza visiva; 6. i beni storico-culturali con maggior interferenza visiva si trovano nel comune di Mercatello sul Metauro e sono: M_M1 Santa Maria a Pieve dei Graticcioli e M_M2 Sant. Andrea Apostolo a Bruscara, il primo con un peso totale uguale a 20,00 su 60,00 ed il secondo uguale a 14,00 su 60,00; i due complessi storici sor- gono sulle sommità di crinali e distano tra i tre e sei chilometri rispetto all’aerogeneratore più vicino (T06); 7. il territorio comunale con la maggior interferenza visiva rispetto alla densità di beni storico-cultuali risulta essere il comune di Mercatello sul Metauro con un punteggio di 8,00 su 60,00 a seguire il comune di Bor- go Pace con un punteggio di 0,69 su 60,00, quindi tutti gli altri comuni con valori nulli. Per quel che riguarda il rapporto tra beni storico-culturali censiti dal PPAR 1990 è possibile constatare come la particolare morfologia dei luoghi limitano notevolmente l’interferenza visiva. I centri ed i nuclei storici prin- cipali risultano essere schermati o comunque posti ad una distanza tale da limitare l’interferenza visiva. I ma- nufatti storico-culturali sono presenti con una densità territoriale elevata ma quelli interni alla ZVI cumulativa sono o schermati dai rilievi oppure posti a distanze tali da limitare l’interferenza visiva.

14. MITIGAZIONE DELL'IMPATTO DELL'INTERVENTO La valutazione delle misure di mitigazione non può prescindere da un chiarimento di alcuni concetti utili a de- finire le caratteristiche degli impatti. E’ intanto opportuno distinguere fra effetti ed impatti quando si considera- no le conseguenze dell’impianto eolico sul paesaggio. Gli effetti sono le conseguenze oggettive del progetto, ad esempio il fatto che l’impianto produce una intrusio- ne visiva nel territorio è un effetto certo, mentre invece la collisione di un esemplare dell’avifauna è un effetto “potenziale”. Si parlerà di impatto quando invece si trasportano le conseguenze della realizzazione dell’impianto su una scala di valori, come la quantità visibile dell’impianto nelle varie zone. A loro volta gli effetti potranno essere diretti o indiretti. I primi sono le conseguenze immediate del progetto, quali le modifiche delle condizioni originarie del sito di impianto, i secondi sono le conseguenze degli effetti di- retti del progetto, ad esempio l’innesco di fenomeni erosivi che modificano il paesaggio. Si possono inoltre avere degli effetti a catena nel tempo che possono ulteriormente dividersi in: effetti immediati, effetti a breve termine, effetti a lungo termine. Alcuni degli effetti sono temporanei, come ad esempio alcuni di quelli derivanti dalla fase di cantiere, mentre altri effetti sono permanenti. Altre caratteristica degli effetti è il loro grado di riducibilità, cioè la possibilità at- traverso appropriate misure di mitigarne l’effetto nel tempo e nello spazio.

14.1. Le alternative progettuali Il layout dell’impianto eolico previsto dal progetto definitivo risulta essere il risultato di un attento studio preli- minare dove sono stati analizzati i possibili effetti ed impatti sia sull’Area di Impatto Locale (area contenuta all’interno dell’inviluppo di tutte le circonferenze di raggio pari a tre volte il diametro del rotore con centro nei 4 aerogeneratori del singolo impianto) sia sull’Area di Impatto Potenziale (area contenuta dall’inviluppo di tutte le circonferenze di raggio pari a 10 km con centro nei 4 aerogeneratori del singolo impianto). I principali obiettivi progettuali seguiti sono stati in ordine l’assimilazione e l’integrazione. L’obiettivo di assimilazione è stato perseguito attraverso uno studio accurato sulla topografia dei luoghi e sulla funzione schermante della vegetazione, sull’altezza e localizzazione delle torri eoliche, per cercare di rendere l'impianto eolico meno visibile da luoghi di interesse particolare. L’obiettivo di integrazione è stato perseguito cercando di inserire nel modo migliore l’impianto nella struttura del paesaggio, valutando la complementarietà della forma delle macchine con il rilievo del terreno, o di inte- grarlo con infrastrutture già presenti come quello della viabilità rurale esistente. Compatibilmente con le di- mensioni e le caratteristiche delle macchine si è cercato di assicurare armonia ed equilibrio visuale, curando la coerenza dell’impianto soprattutto nei rapporti spaziali e costruttivi, rendendo la disposizione delle macchi- ne semplice e facilmente leggibile. Tutti questi aspetti si concretizzano con specifiche attenzioni nella fase progettuale sia di cantiere sia di esercizio.

14.2. Lo schema di impianto

51 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

Lo schema di impianto risulta di grande importanza sia per l’obiettivo di assimilazione sia di integrazione. La disposizione degli aerogeneratori sul terreno ed il loro numero influenzano l’Area di Impatto Locale (AIL) e l’intervisibilità nell’Area di Impatto Potenziale (AIP). Ciò determina l’aspetto visivo che l’impianto eolico può assumere rispetto ad un osservatore posto in un luogo preciso ad un istante dato, influenzando i valori di sensibilità da calcolare nell’AIP e la possibilità di ridurla mitigando l’impatto. Il progetto ha curato con attenzione la disposizione degli aerogeneratori nei siti curando i seguenti aspetti: forma ed estensione dell’impianto eolico, struttura della rete stradale di servizio, modalità di esecuzione dei lavori, opere di sistemazione definitiva, manutenzione e sistemazione definitiva. Il layout ha cercato di posizionare, in corrispondenza delle sommità dei monti, gli aerogeneratori ai lati della linea di crinale per ridurre l’impatto visivo, in questo modo parte dello sviluppo in altezza sarà coperto dal fianco della montagna. In ogni caso la distanza fra gli aerogeneratori (obbligata dai parametri tecnici dovuti al tipo di macchine adottate) ha permesso di ottenere una densità di impianto bassa, aumentando la distanza fra le macchine stesse, per diluire l’impatto che si sarebbe potuto formare a causa della concentrazione in uno spazio ridotto. La configurazione prescelta ha perseguito, tenendo sempre conto dei parametri tecnici di funzionamento, un ordine ed una armonia visiva, evitando disposizioni disordinate ed interruzioni della continuità visiva.

14.3. L’altezza degli aerogeneratori Lo sviluppo in altezza delle macchine è uno degli elementi principali che influenzano l’impatto sul paesaggio. La formula standard utilizzata per calcolare il raggio dell’Area di Impatto Potenziale (AIP) attribuisce un peso determinante allo sviluppo in altezza piuttosto che al numero complessivo degli aerogeneratori, per questo motivo al variare dell’altezza si avrà una diversa ampiezza dell’AIP. La maggiore importanza attribuita all’altezza è legata anche alle caratteristiche dell’occhio umano, il cui campo visivo totale occupa circa 180° in senso orizzontale e 150° in senso verticale. Ciò significa che lo stesso oggetto posto in posizione verticale occupa uno spazio relativo più grande rispetto alla posizione orizzontale. Rispetto al campo visivo totale dell’occhio, il campo visivo di percezione dei dettagli è però di soli 40°, per cui se un oggetto è tanto alto da uscire da questo campo, l’osservatore è portato ad alzare il punto di messa a fuoco e l’impressione di altezza ne risulta accentuata. Il valore dell’impatto visivo degli aerogeneratori sarà quindi influenzato, in assenza di al- tri fenomeni, soprattutto dall’altezza delle macchine e dalla distanza e posizione dell’osservatore, anche se la presenza di molti generatori affiancati li rende ancora più visibili. Per questo motivo si è cercato di impiegare macchine con un’altezza della torre al mozzo minima ma ancora utile per ottenere la massima producibilità consentita dal vento. Altri impatti dovuti alle dimensioni delle macchine sono quelli legati all’interazione con il percorso e l’altezza del sole sull’orizzonte nelle giornate serene, che determina un’ombra lunga; in ogni caso la posizione delle macchine e le loro caratteristiche dimensionali sono tali che non determinano disturbo ad insediamenti umani o luoghi di interesse pubblico collegati al patrimonio culturale.

14.4. Le fondazioni Le fondazioni sono state progettate in maniera tale che alla fine dei lavori esse rimarranno al di sotto della superficie del terreno con uno strato utile di suolo di almeno 1,00 m; in questo modo le macchine appariranno come “appoggiate” direttamente sul suolo, che potrà essere anche lavorato o destinato ad altri utilizzi agro- silvo-pastorali.

14.5. La forma delle torri e del rotore Dal punto di vista visivo la forma di un aerogeneratore, oltre che per l’altezza, si caratterizza per il tipo di torre, per la forma del rotore e per il numero delle pale. L’adozione di torri tubolari ha consentito di ottenere una relativa continuità di struttura fra la torre stessa e le pale, inoltre ha conferito una sorta di maggiore omogeneità all’insieme. Nel loro insieme, la torre tubolare e le pale costituiscono un buon equilibrio da un punto di vista architettonico. Anche le caratteristiche costruttive delle pale e della rotazione hanno un impatto visivo importante. L’adozione di rotori tripala, caratterizzati da una rotazione lenta (circa 9-19 giri al minuto), consente una configurazione più equilibrata sul piano geometrico e risultano nel loro funzionamento molto più riposante per l’occhio uma- no.

14.6. Il colore delle torri eoliche Il colore delle torri eoliche ha una forte influenza riguardo alla visibilità dell’impianto e al suo inserimento nel paesaggio, visto che alcuni colori possono aumentare le caratteristiche di contrasto della torre eolica rispetto allo sfondo. Un oggetto che per caratteristiche proprie ha un contrasto elevato può aumentare enormemente la propria visibilità. Le torri tubolari saranno verniciate di bianco, da scegliere nelle tonalità che più si accordano con le sfumature delle variazioni cromatiche del cielo. Il bianco è associato alla sensazione di semplicità e la sua neutralità è la

52 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica più adatta ad integrarsi con i cambiamenti dei colori del paesaggio con l’alternarsi delle stagioni. Potrebbe es- sere studiato in alternativa un colore da scegliere tra varie tonalità di colore dal grigio al bianco, per permette- re una migliore integrazione con lo sfondo del cielo nei siti posti sui crinali e quindi particolarmente visibili. Per quanto riguarda le pale, queste avranno lo stesso colore delle torri, ma saranno comunque impiegate vernici antiriflesso per assicurare l’assenza di tale fenomeno che potrebbe aumentare la visibilità delle pale. Non sono previste nessun tipo di scritta o di avvisi pubblicitari sulle macchine.

14.7. La viabilità La viabilità rappresenta un elemento di potenziale impatto sul paesaggio, potendo rappresentare un effetto permanente della costruzione dell’impianto eolico. L’estensione e la dimensione della viabilità è stata ridotta al minimo necessario per il funzionamento dell’impianto, così come le piazzole di servizio, utilizzando al me- glio la viabilità già esistente. Le dimensioni delle componenti delle singole macchine richiede l’adeguamento delle strade di servizio esi- stenti per il trasporto del materiale nella fase costruttiva; si prevede comunque di limitare al minimo indispen- sabile i lavori. Tutta la rete stradale, anche quella di accesso all’impianto, è stata progettata per consentire la dismissione ed il ripristino dello stato iniziale. Per tutta la rete stradale, sia quella necessaria al raggiungimen- to dell’impianto, sia quella di servizio interna, sono state studiati interventi per favorire la sua integrazione nel paesaggio, riducendo il suo impatto mediante tecniche di ingegneria naturalistica per le opere provvisionali ed il recupero ambientale, quali muretti in pietra, coperture del fondo stradale realizzate con materiale locale, im- piego di specie vegetali autoctone per i ripristini, ecc.

14.8. L’elettrodotto interrato L’interramento dei cavidotti a media e bassa tensione, sia interni all’impianto eolico sia esterni per il collega- mento alla rete elettrica principale, consente di ridurre l’impatto paesaggistico in modo radicale.

14.9. La nuova stazione elettrica La costruzione della nuova stazione elettrica in località “I Laghi”, in corrispondenza dell’elettrodotto alta ten- sione di 132 kV Città di Castello - Sant’Angelo in Vado, interessa una porzione di campo coltivato. In fase di progettazione esecutiva verranno discussi e concordati una serie di interventi di miglioramento ambientale e di sistemazioni paesaggistiche per migliorare l’integrazione del nuovo impianto.

14.10. Gli annessi tecnici Nell’area dell’impianto eolico non si prevede la costruzione di annessi tecnici o manufatti fuori terra. I trasfor- matori degli aerogeneratori ed i quadri elettrici sono inseriti dentro il basamento delle torri, ed anche le scalet- te di servizio saranno alloggiate internamente.

14.11. Le attività di cantiere L’esecuzione dei lavori rappresenta una fase temporanea di modificazione del paesaggio locale, ed anche quello in cui statisticamente si concentra la minore accettabilità sociale dell’impianto eolico. Il progetto ha pre- visto una serie di soluzioni tecniche ed accorgimenti tali da minimizzare gli impatti ed al controllo di tutti quegli aspetti che possono procurare un impatto negativo, quali gli sbancamenti, i movimenti di terra, la deviazione del traffico locale, l’uso di acqua, le recinzioni temporanee di cantiere, la produzione di rifiuti. Particolare attenzione è stata posta nella progettazione delle piazzole di servizio necessarie per l’installazione delle torri e agli scavi per le fondazioni; le soluzioni adottate consentono di ridurre il possibile inquinamento visivo.

14.12. Le compensazioni ambientali Le attività di cantiere comporteranno degli interventi di riduzione temporanee delle aree agricole, la necessità di potature della vegetazione limitrofa alle aree di lavorazione e il taglio di vegetazione arbustiva ed arborea per le piazzole di servizio e la relativa viabilità. Saranno quindi da definire con le pubbliche amministrazioni competenti le relative misure di compensazione ambientale necessarie per compensare in modo adeguato le alterazioni introdotte con i lavori previsti.

14.13. La sistemazione definitiva dell’area in fase di esercizio La sistemazione definitiva dell’impianto eolico in fase di esercizio è stata progettata con lobiettivo della con- servazione dei valori dei luoghi. Le indagini sulla struttura del paesaggio hanno messo in evidenza la necessità di mantenere una coerenza fra il paesaggio dell’AIL e quello all’esterno di essa; per questo motivo sono state scelte sistemazioni definiti- ve finalizzate a ricreare le condizioni dello stato dei luoghi precedente all’impianto. In questo modo le zone

53 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica agricole e boscate dei crinali montuosi, seppur modificate dalla presenza dell’impianto eolico, potranno conti- nuare a mantenere l’uso originario del suolo che caratterizza il paesaggio locale.

14.14. La manutenzione dell’impianto La regolare manutenzione sia delle parti tecniche, sia del sito di impianto, è essenziale per minimizzare gli ef- fetti e gli impatti dell’impianto eolico. Studi recenti mostrano come la presenza di turbine ferme o in cattive condizioni suscitano il giudizio negativo dell’opinione pubblica e inducano ad una visione di “cimitero tecnolo- gico”. A tale scopo, e considerando la vita media dell’impianto eolico, sono state operate scelte tecniche che favoriscano i modelli tecnicamente più affidabili e predisposte norme contrattuali che assicurano la manuten- zione regolare degli aerogeneratori.

14.15. La dismissione dell’impianto e il ripristino dello stato dei luoghi Considerando la vita media stimata per un impianto eolico di circa 25 anni, il loro impatto paesaggistico, l’evoluzione futura delle fonti di energia rinnovabile e le disposizioni legislative ( D.Lgs. 387/2003, D.G.R. 829/2007, D.M. 10 settembre 2010), è stato previsto il progetto dismissione dell’impianto eolico. Nella fase di progettazione delle opere (strade, fondazioni, ecc.) sono state adottate soluzioni ed accorgimenti tecnici con caratteristiche di reversibilità e previste le necessarie risorse finanziarie per realizzare il ripristino.

14.16. Conclusioni Si deve ritenere che i contenuti, le finalità e le strategie adottate dal progetto (in particolare l’individuazione dei siti di installazione, la scelta della viabilità di servizio, lo studio del layout, gli accorgimenti tecnici e le solu- zioni costruttive, la scelta delle macchine, lo studio dei movimenti di terra, i recuperi ambientali e le analisi condotte sulle zone di impatto visivo, ecc.) costituiscono quanto di meglio sia possibile mettere in atto oggi- giorno nella realizzazione di impianti eolici in territori collinari dell’Appennino Marchigiano. Considerate le caratteristiche intrinseche degli impianti eolici industriali che per loro natura richiedono località ventose e macchine di adeguate dimensioni, si valuta che il progetto contenga al suo interno tutte le possibili soluzioni di minimizzazione tecnicamente possibili con le tecnologie attuali (con esclusione ovviamente dell’opzione zero) e quindi non si prevedono ulteriori interventi aggiuntivi di mitigazione.

15. DISMISSIONI DELL’IMPIANTO E RIPRISTINO DELLO STATO DEI LUOGHI Al termine del ciclo di vita dell’impianto eolico, stimato intorno ai 25-30 anni, se non ricorrono le condizioni per il revamping (aggiornamento tecnologico) dell’impianto stesso, si dovrà procedere al suo smantellamento e conseguente ripristino dei luoghi. Il periodo di 25-30 anni è anche indicato come durata media della conven- zione/concessione da stipulare con i soggetti proprietari (privati e/o pubblici) dei terreni. La dismissione (o decommissioning) dell’impianto prevede, sulla base di un programma definito la disinstalla- zione di ognuna delle unità produttive e delle opere principali con metodi e mezzi appropriati. Nella fase di dismissione verranno eseguite le stesse lavorazioni eseguite nel cantiere in fase di costruzione ma con ordine invertito; lo smontaggio degli aerogeneratori prevede, una volta che le varie parti siano state calate a terra, la sezionatura in modo da ridurre le dimensioni dei pezzi e permettere quindi l’impiego di auto- mezzi di minori dimensioni. Le attività di smontaggio producono le stesse problematiche descritte nella fase di costruzione (emissioni di polveri prodotte dagli scavi, dalla movimentazione di materiali sfusi, dalla circolazione dei veicoli di trasporto su strade sterrate, ecc.) e i disturbi provocati dal rumore del cantiere e del traffico dei mezzi pesanti. Saranno quindi riproposti tutte le soluzioni e gli accorgimenti tecnici illustrati nella fase di costruzione. I siti dismessi degli aerogeneratori saranno quindi restituiti alla condizione e agli usi originari; saranno realiz- zati gli interventi necessari per il modellamento del terreno, la stesura di terreno vegetale dove necessario, le lavorazioni agronomiche richieste per il tipo di copertura vegetale previsto e gli impianti di vegetazione in ac- cordo con le associazioni vegetali rilevate. Le misure di ripristino e di recupero ambientale interesseranno anche quelle parti di strade che nel corso della fase di dismissione avranno subito dei danni.

15.1. Normativa di riferimento La legislazione vigente in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili prevede che il progetto contenga al suo interno il relativo piano di dismissione delle opere principali ed il ripristino dello stato dei luo- ghi. I riferimenti legislativi statali e regionali sono: 1) Decreto Legislativo 29 dicembre 2003 n° 387 Attuazione della direttiva 2001/77/Ce relativa alla promozio- ne dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità e s.m.i.,

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- Articolo 12 - Razionalizzazione e semplificazione delle procedure autorizzative, comma 4 « … Il rilascio dell'autorizzazione costituisce titolo a costruire ed esercire l'impianto in conformità al progetto approvato e deve contenere l'obbligo alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi a carico del soggetto esercente a seguito della dismissione dell'impianto [ … ] ». 2) Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n° 152 Norme in materia ambientale e s.m.i. - Articolo 26 – Decisione, comma 5 «Il provvedimento contiene le condizioni per la realizzazione, esercizio e dismissione dei progetti, nonché quelle relative ad eventuali malfunzionamenti». 3) Decreto Ministero dello Sviluppo Economico 10 settembre 2010 Linee guida per l'autorizzazione degli im- pianti alimentati da fonti rinnovabili (G.U. n° 219 del 18 settembre 2010): - Allegato Punto 13.1 lettera a) «progetto definitivo dell'iniziativa, comprensivo delle opere per la connes- sione alla rete, delle altre infrastrutture indispensabili previste, della dismissione dell'impianto e del ripristi- no dello stato dei luoghi [ ... ] .» - Allegato Punto 13.1 lettera b) iii. « la descrizione dell'intervento, delle fasi, dei tempi e delle modalità di esecuzione dei complessivi lavori previsti, del piano di dismissione degli impianti e di ripristino dello stato dei luoghi [ ... ] » - Allegato 4. Impianti eolici. elementi per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio, Punto 9. Termine della vita utile dell'impianto e dismsissione «Al termine della vita utile dell'impianto si deve proce- dere alla dismissione dello stesso e ripristino del sito in condizioni analoghe allo stato originario (interventi di riforestazione e afforestazione, ecc.). [ ... ] » 4) Regione Marche, D.G.R. n° 829 del 23 luglio 2007 Attuazione Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR): Indirizzi ambientali e criteri tecnici per l’inserimento di impianti eolici nel territorio marchigiano (B.U.R. n° 70 del 3 agosto 2007): - punto 2.2.6 - Ulteriori requisiti, lettera c) «E’ indispensabile riportare nel progetto un piano di dismissione dell’impianto che preveda, alla cessazione dell’attività produttiva, le modalità di rimozione della infrastruttu- ra e delle opere principali connesse, ed il ripristino dei siti secondo le vocazioni proprie del territorio. Il pia- no dovrà contenere le modalità di smaltimento del materiale dimesso.» - punto 2.2.6 - Ulteriori requisiti, lettera e) «Al fine di fornire le adeguate garanzie della reale fase di di- smissione degli impianti eolici, il proponente dovrà sottoscrivere prima del rilascio dell’Autorizzazione una fideiussione incondizionata ed escutibile a prima richiesta a favore del/dei Comune/i per coprire gli oneri di ripristino del suolo nelle condizioni naturali e la rimozione completa degli aerogeneratori, delle torri di so- stegno e delle opere principali.»

15.2. Sequenza delle attività di dismissione L’impianto eolico è costituito dalle seguenti componenti: aerogeneratori, opere di fondazione, piazzole di ser- vizio, annessi tecnici e manufatti vari, opere della viabilità stradale, cavidotti e rete elettrica, ampliamento del- la sottostazione esistente. La fase di dismissione e di ripristino dei siti interessati dall’impianto riguarda le seguenti attività: 1. lo smantellamento e la rimozione degli aerogeneratori (turbine eoliche); 2. la rimozione dell’elettrodotto interrato (cavi elettrici, guaine, pozzetti e cavi di segnalazione telematica); 3. la rinaturalizzazione dei siti, delle piazzole di smontaggio e della viabilità di servizio. Le fondazioni degli aerogeneratori, per la parte al disotto del piano di campagna della piazzola, non verranno rimossi in quanto, queste opere non compromettono il ripristino dello stato dei luoghi. Lo strato di terreno so- prastante le fondazioni ha comunque uno spessore non inferiore a 1,00 m e quindi sufficiente per gli impianti di specie erbacee ed arbustive da impiegare nel recupero ambientale. L’ampliamento della sottostazione elettrica di Sassoferrato non è interessata dalla dismissione dell’impianto eolico in quanto complessivamente costituisce una miglioria della rete elettrica nazionale.

15.2.1. Lo smantellamento delle turbine eoliche La rimozione delle turbine eoliche avverrà secondo le seguenti modalità: • sistemazione delle aree interessate dagli interventi di dismissione (viabilità di accesso, viabilità di servizio, ecc.); • preparazione delle aree di smontaggio (piazzole di servizio) per consentire l’accesso degli automezzi; • realizzazione delle eventuali opere per il controllo delle acque di ruscellamento superficiale per impedire durante il periodo di dismissione la formazione di possibili fenomeni di dissesto idrogeologico; • posizionamento dell’autogru da 400 t nelle aree di smontaggio (qualora per il posizionamento dell’autogru risultasse necessario l’allargamento delle piazzole esistente si provvederà alla zollatura delle superfici co- perte da vegetazione per il successivo reimpianto al termine dei lavori); • rimozione di tutti gli olii utilizzati nei circuiti idraulici degli aerogeneratori, nei moltiplicatori di giri, nei tra- sformatori, ecc. e successivo trasferimento e smaltimento presso aziende autorizzate al trattamento degli olii esausti; • scollegamenti cablaggi elettrici;

55 Impianto eolico in località Monte Il Cerrone | Comune di Mercatello sul Metauro (PU) Relazione paesaggistica

• smontaggio e posizionamento a terra del rotore e delle pale, separazione a terra delle varie parti (mozzo, cuscinetti pale, parti ferrose, ecc.) per consentire il carico sugli automezzi; • taglio pale a dimensioni trasportabili con mezzi ordinari; • smontaggio e posizionamento a terra della navicella, smontaggio cover in vetroresina e recupero degli olii esausti e dei liquidi ancora presenti nelle varie componenti meccaniche; • smontaggio e posizionamento a terra dei conci della torre, taglio a dimensioni trasportabili con mezzi ordi- nari; • recupero e smaltimento degli apparati elettrici; • lavori di movimentazione del terreno in modo da ricostruire il profilo originario del suolo e per il corretto de- flusso delle acque meteoriche; • recupero ambientale dei siti attraverso gli interventi di ingegneria naturalistica (inerbimento, impianto delle zolle erbose trapiantate, impianto di arbusti ed alberi di specie autoctone, ecc.).

15.2.2. La rimozione dell’elettrodotto interrato La rimozione dell’elettrodotto interrato avverrà mediante smantellamento del cavidotto con recupero di cavi in- terrati, pozzetti, cavi di segnalazione telematica.

15.2.3. La rinaturalizzazione dei siti, delle piazzole di smontaggio e della viabilità di servizio Al termine delle operazioni di smontaggio, messa a terra, sezionatura delle componenti e carico negli auto- mezzi per il loro allontanamento, verranno eseguiti gli interventi di rinaturalizzazione dei siti, delle piazzole di smontaggio e della viabilità di servizio. Gli interventi tipo saranno: 1. eventuali trapianti dal selvatico di zolle nei prati-pascoli e nelle praterie di particolare valore floristico; 2. smantellamento delle massicciate in pietrisco dove presenti; 3. trasporto di inerti, terreno e terreno vegetale necessari per i riporti; 4. modellamento del terreno per ripristinare la morfologia originaria dei siti; 5. ricostruzione dello strato superficiale di terreno vegetale idoneo per gli impianti vegetali; 6. creazione di un idoneo reticolo idrografico per il controllo delle acque meteoriche per evitare fenomeni di ruscellamento delle acque superficiali; 7. realizzazione degli interventi di stabilizzazione e di consolidamento con tecniche di ingegneria naturalistica dove richiesto dalla morfologia e dallo stato dei luoghi; 8. inerbimento mediante semina a spaglio o idrosemina di specie erbacee delle fitocenosi locali; trapianti del- le zolle e del cotico erboso nel caso in cui queste erano state in precedenza prelevate; 9. impianto di specie vegetali ed arboree scelte in accordo con le associazioni vegetali rilevate.

15.3. Recupero dei materiali derivanti dalla dismissione I lavori di dismissione dell’impianto eolico verranno eseguite da ditte specializzate, organizzate con squadre ed attrezzature idonee per le tipologie di lavorazione previste. I componenti degli aerogeneratori e dei cavidotti, una volta smontati verranno selezionati per tipo di materiale, quindi saranno destinati ai trattamenti di recupero e successivo riciclaggio presso aziende autorizzate operan- ti nel settore del recupero dei materiali. Si riporta nella seguente tabella le percentuali previste di recupero delle singole componenti degli aerogene- ratori e le possibili destinazioni (i dati sono stati raccolti dalla documentazione tecnica delle varie aziende pro- duttrici di aerogeneraatori).

Tabella 15.1 Percentuali previste di recupero dei materiali derivanti dalla dismissione dell’impianto eolico componente percentuale di recupero destinazione olii, grassi, basi lubrificanti 80% rigenerazione, combustione controllata materie plastiche (rivestimento navicella, 90% manufatti arredo urbano, parchi giochi pale, ecc.) acciaio in laminati e profilati assemblati 95% industrie siderurgiche (torre, ecc.) alluminio, altri metalli (componenti mecca- 95% industrie metallurgiche niche e strutturali) rame (impianti elettrici, cavidotti) 95% industrie metallurgiche materie plastiche (impianti elettrici, cavidot- 80% riciclo plastica, smaltimento inerti ti) legno, carta, plastica (imballaggi) 80% imballaggi

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16. CONCLUSIONI La società MTRE s.r.l. ha attivato, in data 15 giugno 2010, il Procedimento di Valutazione di Impatto Ambien- tale per il progetto di un impianto eolico da realizzarsi in località Monte Il Cerrone, in Comune di Mercatello sul Metauro (PU). Nella configurazione originaria tale progetto prevedeva l’installazione di n° 9 aerogenera- tori della potenza unitaria massima di circa 3,0 MW per una potenza complessiva massima di circa 27,0 MW, la costruzione di una stazione elettrica nei pressi della linea elettrica alta tensione 132 kV Città di Castello – Sant’Angelo in Vado in località “I Laghi” (sempre nel comune di Mercatello sul Metauro) e il relativo elettro- dotto interrato di collegamento elettrico. Nel corso del Tavolo Tecnico tenutosi presso la sede della Regione Marche in data 8 novembre 2011 ed in occasione di successivi incontri con alcuni degli enti coinvolti nel procedimento di VIA, è emersa l’opportunità di ridurre in maniera consistente il numero di aerogeneratori. Per venir incontro alle osservazioni espresse dall’Amministrazione Comunale di Mercatello sul Metauro (PU), riguardo all’impatto visivo dell’impianto sono stati soppressi, in particolare, gli aerogeneratori T07, T08 e T09, ubicati nella parte Nord dell’impianto, in posizione più prossima al capoluogo. Per ridurre la frammentazione del layout sono stati inoltre eliminati gli aerogeneratori T01 e T02, ubicati nella parte Sud dell’impianto, a ridosso del confine con il territorio comunale di Città di Castello (PG). Quest’ultima modifica da un lato si traduce in una forte riduzione dell’impatto visivo rispetto al territorio umbro (alta valle del Tevere), dall’altro consente di eliminare completamente il tratto di cavidotto interrato ricadente in comune di Città di Castello (PG). La nuova proposta progettuale comprende pertanto n° 4 aerogeneratori (T03, T04, T05 e T06), con denomi- nazione e posizione planimetrica invariate rispetto al progetto originario. L’acquisizione di ulteriori dati anemometrici e nuove valutazioni di ordine tecnico-economico, hanno indotto inoltre a ridimensionare la potenza unitaria degli aerogeneratori, prevedendo macchine da 2.050 kW. La potenza complessiva massima del parco eolico è ora di circa 8,20 MW , valore di riferimento anche per le procedure di connessione alla RTN, mentre le altre caratteristiche dell’impianto sono quelle già definite nel progetto originario, redatto tenendo conto delle linee di indirizzo definite dalla Regione Marche, D.G.R. n° 829 del 23 luglio 2007 Attuazione Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR): Indirizzi ambientali e cri- teri tecnici per l’inserimento di impianti eolici nel territorio marchigiano (B.U.R. n° 70 del 3 agosto 2007). Poiché l’intervento ricade sia all’interno sia in prossimità di ambiti definitivi di tutela del PPAR sono stati adot- tati tutti gli accorgimenti possibili e le soluzioni tecniche e tecnologiche allo stato dell’arte per limitare la po- tenziale interferenza con i beni tutelati, anche in riferimento alla condizione di intervisibilità. Il progetto dell’impianto eolico è stato concepito in modo da conciliare da una parte le necessità di sviluppo economico di una comunità in continua crescita e dall’altra le esigenze di valorizzazione delle risorse territo- riali, ambientali e paesaggistiche dei luoghi. Questo progetto costituisce il risultato di un processo incentrato sulla cultura dello sviluppo sostenibile. Ogni progetto coerente con i principi dello sviluppo sostenibile non deve promuovere solo la conservazione delle ri- sorse, ma anche sollecitare le attività produttive compatibili con gli usi futuri; da ciò deriva che l’applicazione del concetto di sviluppo sostenibile è, da un lato, dinamica ovvero legata alle conoscenze e all’effettivo stato dell’ambiente e degli ecosistemi, dall’altro consiglia un approccio cautelativo riguardo alle situazioni e alle a- zioni che possono compromettere gli equilibri ambientali, arrivando ad un processo continuo di correzione degli errori. Già la Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze il 20 ottobre 2000, ratificata dallo Stato Italiano con la Legge 9 gennaio 2006, n° 14, Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea sul paesaggio, fatta a Fi- renze il 20 ottobre 2000 ), nella relazione esplicativa allegata alla convenzione, ricordava al punto 42 che «Nella ricerca di un buon equilibrio tra la protezione, la gestione e la pianificazione di un paesaggio, occorre ricordare che non si cerca di preservare o di "congelare" dei paesaggi ad un determinato stadio della loro lun- ga evoluzione. I paesaggi hanno sempre subito mutamenti e continueranno a cambiare, sia per effetto dei processi naturali, che dell'azione dell'uomo. In realtà, l'obiettivo da perseguire dovrebbe essere quello di ac- compagnare i cambiamenti futuri riconoscendo la grande diversità e la qualità dei paesaggi che abbiamo ere- ditato dal passato, sforzandoci di preservare, o ancor meglio, di arricchire tale diversità e tale qualità invece di lasciarle andare in rovina. » Si deve pertanto concludere ritenendo che i lavori previsti, per la tipologia e l’entità, non modificano le com- ponenti paesaggistiche costitutive dello stato dei luoghi; le possibili interferenze visive che eventualmente po- trebbero verificarsi sono comunque funzionali all’utilità pubblica derivante dalla produzione di energia elettri- ca da fonti rinnovabili e sono reversibili in quanto al termine del ciclo di vita dell’impianto eolico si potrà prov- vedere alla dismissione delle macchine installate ed al ripristino dello stato originario dei luoghi.

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Appendici

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Appendice A - Matrice dei centri e nuclei storici, manufatti storici extraurbani rilevati dal PPAR Marche 1990. Misura dei pesi per la valutazione dell’interferenza visiva.

L’Area di Impatto Potenziale (AIP), corrispondente alla Zona di Impatto Visivo (ZVI), è stata definita come l’area complessiva di inviluppo di tutte le circonferenze di raggio pari a 10 km con centro nei quattro aeroge- neratori dell’impianto eolico; in questo modo sia lo studio sia l’analisi tiene conto della condizione visiva più sfavorevole e quindi più cautelativa nei confronti dei possibili osservatori presenti all’interno di tale area. La matrice dei beni storico-culturali, diviso per comune interessato, contiene le seguenti informazioni: - comune di appartenenza; - bene storico-culturale rilevato dal PPAR Marche 1990 con la numerazione originaria preceduta da una sigla indicante il comune e il tipo di bene (C per centro e nucleo storico, M per manufatto); in questo modo è stato possibile individuare all’interno della planimetria della ZVI in scala 1:25.000 ogni singolo bene in modo uni- voco; - peso qualità (posto uguale a 1 per tutti i beni, quindi il massimo valore possibile nella scala di valutazione) - peso visibilità (come rilevato dalla tavola delle Zone di Impatto Visivo – ZVI) secondo il grado di visibilità del- le turbine (peso minimo uguale a 0 se non vi sono macchine visibili, peso massimo uguale a 6 se l’indice di impatto è compreso nell’intervallo 833÷1.000, secondo una scala di valori compresa tra 0 e 6 in funzione dei valori dell’indice di impatto visivo); - peso distanza (inversamente proporzionale alla distanza del bene rispetto alla macchina più vicina: dal valo- re minimo di 1 se all’interno del raggio compreso tra 9 e 10 km dalla macchina più vicina sino al valore mas- simo di 10 se si trova all’interno del raggio di 1 km rispetto alla macchina più vicina, secondo una scala di valori compresa tra 0 e 10 con incremento di una unità per ogni chilometro; al di fuori della ZVI il peso di- stanza è uguale a 0 e quindi non conteggiato per il peso totale); - peso totale ottenuto dal prodotto dei tre pesi: qualità, visibilità e distanza; la scala dei valori varia dal valore minimo 0 (condizione dei beni esterni alla ZVI, senza visione delle macchine o con visione delle macchine ma con distanza superiore ai 10 km, oppure interni alla ZVI ma senza visione di nessuna macchina) al valo- re massimo 60 (bene storico culturale con indice di impatto visivo massimo ed all’interno del raggio di 1 km rispetto alla macchina più vicina). Al termine della matrice di ogni comune sono riportati i valori riepilogativi dei tre pesi esaminati e dell’interferenza visiva distinti in totale (ottenuto coma somma dei pesi rilevati) e media (ottenuta come rap- porto tra il totale ed il numero di beni interessati).

Matrice dei centri e nuclei storici, manufatti storici extraurbani comune centri e nuclei storici (1) e manufatti storici extraurbani (2) peso peso peso peso qualità visibilità distanza totale (a) (b) (c) (d=a*b*c) Apecchio A_C centro storico 1 0 1 0 A_C1 Valdara 0 A_C2 Colombara 0 A_M1 Santa Maria Assunta a Serravalle di Carda 0 A_M2 San Lorenzo di Carda a Colombara 0 A_M3 Molino Prencisvalle 1 0 3 0 A_M4 San Cristoforo di Carda 0 totale 2 0 4 0 media 1 0,00 2,00 0,00 valore minimo 0 0 0 0 valore massimo 1 6 10 60

Belforte all'Isau- ro BE_C centro storico 0

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comune centri e nuclei storici (1) e manufatti storici extraurbani (2) peso peso peso peso qualità visibilità distanza totale (a) (b) (c) (d=a*b*c) BE_C1 Torriola 0 BE_M1 Chiesa parrocchiale a Campo 1 0 1 0 totale 1 0 1 0 media 1 0,00 1,00 0,00 valore minimo 0 0 0 0 valore massimo 1 6 10 60

Borgo Pace BO_C centro storico 1 0 5 0 BO_C1 Felcino 1 0 6 0 BO_C2 Palazzo dei Mucci 1 0 4 0 BO_C3 Sompiano 1 0 7 0 BO_C4 Lamoli 1 0 6 0 BO_C5 Figgiano 1 2 3 6 BO_C6 Castello dei Fabbri 1 0 4 0 BO_M1 Castello di Bavia (?) 0 BO_M2 Sant'Andrea a Sant'Andrea 1 0 4 0 BO_M3 Sant Bartolomeo a Castel dei Fabbri 1 0 4 0 BO_M4 Santa Lucia a Figgiano 1 1 3 3 BO_M5 San Michele a Lamoli 1 0 6 0 BO_M6 San Salvatore a Castel dei Fabbri 1 0 4 0 BO_M7 Torre di Parchiule 1 0 3 0 totale 13 3 59 9 media 1 0,23 4,54 0,69 valore minimo 0 0 0 0 valore massimo 1 6 10 60

Carpegna CA_C centro storico 0 CA_C1 San Pietro 0 CA_C2 Le Genghe 0 CA_M1 San Giovanni Battista a Pieve di Carpegna 0 totale 0 0 0 0 media 0 0 0 0 valore minimo 0 0 0 0 valore massimo 1 6 10 60

Mercatello M_C centro storico 1 1 6 6 sul Metauro

M_C1 Castello della Pieve 1 0 5 0 M_M1 Santa Maria a Pieve dei Graticcioli 1 5 4 20 M_M2 Sant. Andrea Apostolo a Bruscara 1 2 7 14 M_M3 Torre della Metola 1 0 5 0 M_M4 Madonna del Rosario a Pieve di Selvanera (?) 0 totale 5 8 27 40 media 1 1,60 5,40 8,00 valore minimo 0 0 0 0 valore massimo 1 6 10 60

Sant’Angelo S_C centro storico 1 0 1 0 in Vado S_C1 Sorbetolo 0

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comune centri e nuclei storici (1) e manufatti storici extraurbani (2) peso peso peso peso qualità visibilità distanza totale (a) (b) (c) (d=a*b*c) S_C2 Baciuccaro 1 0 1 0 S_M1 Torre a colombaro 1 0 1 0 S_M2 Cappellina del Crocefisso a Cella Vecchia (?) 0 S_M3 Villa del ‘500 detta La Gavina a La Gavina 1 0 0 0 S_M4 Palazzetto Santinelli 1 0 0 0 S_M5 Santa Maria degli Angeli 1 0 2 0 totale 6 0 5 0 media 1 0,00 0,83 0,00 valore minimo 0 0 0 0 valore massimo 1 6 10 60

Note: (1) PPAR 1990, Tavola 15 – Centri, nuclei storici e ambiti di tutela cartograficamente delimitati (2) PPAR 1990, Tavola 16 – Manufatti storici extraurbani e ambiti di tutela cartograficamente delimitati

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Carte

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impianto eolico Monte Il Cerr one

Figura 1 Impianto eolico Monte Il Cerrone. Planimetria dell’area [base cartografica:Carta topografica Regione Marche, scala originale1:200.000]

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Figura 2 Impianto eolico Monte Il Cerrone. Planimetria dell’area [base cartografica: IGM, Carta Topografica d’Italia, scala originale 1:25.000, Serie 25, Edizione 1]

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Figura 3 Impianto eolico Monte Il Cerrone. Planimetria dell’area [base cartografica: Regione Marche, Carta Tecnica Regionale, scala originale 1:10.000]

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Figura 4 Carta forestale dell’area di intervento Tratta da Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (IPLA), Inventario e Carta Forestale della Regione Marche. I Tipi Fo- restali delle Marche , Regione Marche Assessorato Agricoltura e Foreste (ed.), 2001

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Figura 4a Legenda della carta forestale Tratta da Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (IPLA), Inventario e Carta Forestale della Regione Marche. I Tipi Fo- restali delle Marche , Regione Marche Assessorato Agricoltura e Foreste (ed.), Ancona 2001

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Figura 5 Tipi del paesaggio nell’Italia Centrale e rispettivi territori secondo Sestini (Sestini Aldo, Il Paesaggio , collana “Conosci l’Italia”, volume VII, Touring Club Italiano, Milano, 1963, pp. 104)

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