Sara Locatelli – Milena Petrella Opzione Disegnatrici Edili 4 Anno scolastico 2009/2010

Parco delle Gole della Breggia: Monumenti storici

L’attrazione più vistosa del parco è sicuramente la parte geologica, ma nonostante ciò il suo territorio ospita numerose componenti di interesse storico e archeologico. Se osserviamo la morfologia generale, dove la pianura padana si incontra con la prealpi, possiamo capire il ruolo che deve avere avuto la regione nel passato. Trovandosi infatti sulla via delle alpi, al confine con l’Italia settentrionale, fin dalla preistoria è stata di grande importanza per il traffico di persone e merci.

Per spiegare al meglio i componenti storici e archeologici abbiamo così suddiviso:

- vie storiche

- monumenti storici

- opifici

- archeologia industriale

Vie Storiche:

La morfologia della Valle della Breggia ha messo a dura prova chi si occupò di costruire le vie di comunicazione. Salendo infatti dal basso verso i comuni di e , ci si può rendere conto di quanto possa essere stato difficile realizzare delle opere di ingegneria civile, sospese a molti metri dall’acqua. L’attuale rete stradale è essenzialmente opera della Repubblica del Canton . Lo scopo delle nuove strade cantonali era quello di sostituire le vecchie strutture viarie costituite da mulattiere e manufatti con un campo di poco superiore a quello di un normale sentiero pedestre, a volte appena segnato dal transito dell’uomo. Anche i ponti hanno seguito l’evoluzione del traffico. Nell’antichità molti fiumi dovevano essere passati a guado perché non vi erano infrastrutture adeguate a superarli e quando invece i ponti esistevano, erano costruiti in legno e pietra e molto spesso instabili e pericolanti.

I ponti presenti nel parco:

- Il ponte del Ghitello

Il ponte del Ghitello è il più documentato storicamente, permetteva agli abitanti della sponda sinistra che percorrevano l’antica via Regina di raggiungere i paesi di , Villa e . Il ponte è già citato in un documento del 1482, mentre nel catalogo dei documenti intitolato “Per l’Istoria della prefettura di e pieve di Balerna” sac. Edoardo Torriani. La struttura precedente era probabilmente stata distrutta negli anni addietro da una piena del fiume Breggia. Il ponte del Ghitello fu demolito negli anni sessanta per costruire un nuovo manufatto in cemento e a un terrapieno, per la costruzione della camera di deposito della Breggia per proteggere la nuova autostrada.

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Il doppio arco del Ponte del Ghitello, ancora fino agli anni '60.

- Il ponte Farügin

Il ponte del Farügin, forse il più antico all’interno del Parco, in una pergamena del 1426. Inoltre, l’importanza del tracciato storico che da Morbio Superiore portava a Castel San Pietro e viceversa, è attestato nel '500 come unico punto di attraversamento del fiume. Il ponte del Farügin è collocato presso il Buzún dal Diávul, sotto la collina di San Pietro, in una zona ripida e franosa e regna a circa 35 metri sopra il fiume, la parte più stretta delle Gole della Breggia. Il nome è legato alla presenza di una bolla d’acqua, che «fa ruggine». Il ponte è stato totalmente ricostruito nel 2000. Il nuovo ponte è strutturato in legno che appoggia sulle vecchie spalle in pietra, della struttura originale. Prima della ricostruzione, è stato possibile rilevare e disegnare parte dell’antica strada selciata che conduceva alla Chiesa Rossa di Castel San Pietro. Questo tracciato è considerato di importanza nazionale nell’Inventario federale delle vie di comunicazione storiche della Svizzera.

Nuovo ponte in legno del Farügin, costruito nel 2000.

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- Il ponte Canaa

Il ponte Canaa, chiamato così perché da qui partiva il canale di alimentazione del vicino mulino. Trattasi del “vecchio” ponte ad arco che collega Castel San Pietro con Morbio Superiore. Costruito per evitare il tracciato che portava al ponte del Farügin, ripido e franoso. Si dice che il ponte di legno fosse già in cattive condizioni durante il primo quarto del XVIII secolo e venne ricostruito in pietra nel 1762.

Con l’ampliamento della Strada di Circolo nel 1820/22 il tratto settecentesco dovette essere adattato alle nuove esigenze; venne aumentato il calibro del tracciato con la costruzione di nuovi muri di sostegno e fu rafforzato anche l’arco del ponte. Il ponte è poi stato restaurato tra il 1993 e il 1995.

Il ponte prima del restauro e il suo aspetto attuale.

- Il ponte di Ferro

Il ponte di Ferro fu costruito nel 1912 (M. Galli), raggiungeva 79 metri sul livello dell’acqua ed era lungo 111 metri e demolito nel 1997 per far posto al nuovo ponte in cemento a due corsie. La particolarità era di essere stato costruito senza ponteggi, a mezzo della tecnica “Cantilever” del montaggio in aggetto. Con questa tecnica è la struttura stessa della trave reticolare in costruzione a sostituire il ponteggio mentre la costruzione avanza da una parte e dall’altra. Demolito principalmente per due ragioni: non era più sicuro; la piattabanda era in cattivo stato di conservazione e necessitava interventi urgenti e mancavano sia un marciapiede sia un parapetto sufficientemente alto per la tutela dei pedoni, pare dava la necessaria garanzia di sicurezza statica in previsione di un aumento del traffico.

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Fu così sacrificato un importante manufatto che avrebbe avuto un posto di rilievo nella storia dell’archeologia industriale del Cantone Ticino.

Il nuovo ponte in cemento che dal 2000 collega le due sponde dalla Valle di tra Morbio Superiore e Castel San Pietro.

- Il ponte dala Bira

- Il ponte dala Ciüsa

- Il ponte in Val dala Magna

- Il ponte in Val di Bicc

- Il ponte di Ferro

Monumenti storici:

Nel passato l’importanza della zona per il traffico delle persone e delle merci ha portato alla costruzioni di fortificazioni destinate al controllo e allo sfruttamento delle vie di comunicazione. Attorno al parco e nel parco stesso si possono osservare i resti di alcune fortificazioni. Sulla collina di San Pietro sono state ritrovate varie tombe e monete di epoca romana, mentre i resti delle mura perimetrali del castello risalgono al medioevo. Sulla collina sorgevano anche due chiese: una posta all’interno delle mura, è oggi scomparsa. L’altra, fatta costruire all’esterno delle mura è chiamata chiesa Rossa ed è monumento nazionale.

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La chiesa Rossa:

La chiesa di S. Pietro, meglio nota come chiesa Rossa, sorge sullo sperone roccioso che sovrasta il fiume Breggia. La chiesa fu fatta erigere dal Vescovo Bonifacio da Modena nel 1343 e fu consacrata nel 1345. L’edificio è orientato, a pianta rettangolare, con facciata a capanna, navata unica e abside semicircolare. Il prospetto sud della chiesa è caratterizzato da una bugnatura a graffito a da tre finestre, due ad arco ribassato poste relativamente in alto e una piccola monofora situata un poco più in basso. Anche il prospetto nord è contraddistinto da tre aperture. La facciata principale, interamente dipinta di rossa, È caratterizzata da un bassorilievo marmoreo, collocato sopra il portale e raffigurante il committente Bonifacio da Modena.: nella parte superiore compare la figura del Vescovo benedicente, in posizione frontale fra due stemmi della famiglia Quadri di Modena, che ne attestano la provenienza. Nella parte inferiore ricompare il fondatore, professore di diritto, che istruisce due scolari.

Opifici:

I mulini e le altre costruzioni rurali hanno seguito i destini dei vari collegamenti che attraversavano la valle. Lungo la via più antica sul lato di Castel San Pietro è situata l’azienda agricola del Farügin, mentre sul lato di , si trova “ul mulin da Canaa”, scavato nella roccia del letto della Breggia. Alla fine del ‘500 vene edificato il ponte del Ghitello e in seguito, sorse anche il mulino del Ghitello (1606), uno degli opifici idraulici più ricchi di strutture meglio conservate della Svizzera.

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