PRIMO PIANO Archivio Alsia

2 Biodiversità, quando la scienza sposa la saggezza

Alessandra

PRESERVARE LE RISORSE osa accom una, nell’er a della globalizzazione , del- GENETICHE DELLE PIANTE l’omologazione e degli organismi geneticamente mo- UTILIZZATE DALL’UOMO E CHE C dificati, il peperone di , il fagiolo di Sarconi e la ATTUALMENTE CONTANO UN melanzana rossa di Rotonda? Oltre alla lucanità, l’unicità, tanto da doversi inventare delle strategie per preservarne quella che, con un PATRIMONIO DI CIRCA SEI MILIONI termine coniato nel 1992 a Rio de Janeiro, viene definita convenzio- DI CAMPIONI. UN OBIETTIVO nalmente “biodiversità”. IMPEGNATIVO INTORNO “La biodiversità agraria - ci spiega Gabriella Sonnante, ricercatrice AL QUALE LAVORANO ABILI presso l’Istituto di Genetica Vegetale del CNR di Bar i - è l’insieme ESPERTI E INSTANCABILI degli organismi che compongono un ecosistema. In agricoltura è il “AGRICOLTORI CUSTODI”. complesso delle varietà, dalle più antiche alle più moderne, che pos- LA RICERCATRICE AGRARIA, sono essere presenti in ciascuna specie”. ”La biodiversità genetica - GABRIELLA SONNANTE, sottolinea - può portare a dei caratteri particolari come la resistenza CI ILLUSTRA GLI ULTIMI STUDI alle malattie e, a seconda delle località, possono venir fuori alcuni tipi varietali non cer tificati che per mettono di miglior are la var ietà”. IN MERITO “Questi tipi, se selezionati - sottolinea la studiosa -, consentirebbero alle piante di sopr avvivere agli agenti climatici e agli uomini di di- sporre di specie vegetali che possano essere raccolte in momenti di necessità”.

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L’IGV DI BARI, 40 ANNI AL SERVIZIO

DELLA CULTURA SCIENTIFICA Michele Morelli

L’Istituto di Genetica Vegetale di Bari si occupa da 40 anni della r accolta, caratterizzazione e con- servazione della biodiversità agraria. Con questa denominazione nasce nel 2002 dal riordino della rete di ricerca del CNR (Consiglio Na- zionale delle Ricerche), dalla confluenza di cinque Istituti: l’Istituto del Germoplasma di Bari, l’lstituto di Ricerca sul Miglioramento Genetico delle Piante Fo- restali di Firenz e, l’lstituto di Ricerca sul Miglior a- mento Genetico delle Piante da Orto e da Fiore di Portici, l’Istituto di Ricerca per la Genetica degli Agrumi di Palermo e l’Istituto di Ricerca sul Miglio- ramento Genetico delle Piante For aggere di Peru- gia. l’Istituto del Ger moplasma (il Gene bank), il primo che in Italia si occupasse di biodiversità agra- ria, fu fondato nel 1970 dal prof. Scarascia Mugnozza (allora Preside della Facoltà di Agraria dell’Univer- sità di Bari). Ancora oggi l’Istituto è un centro d’ec- cellenza nella conservazione di semi provenienti dal bacino del Mediter raneo e nell’estr azione e isola- mento del DNA delle piante, che viene conservato a - 80 ° C nell’apposita banca. Le altre quattro unità del CNR in Italia sono ubi- cate a P alermo, Portici, Perugia, Firenze, ma circa metà dei dipendenti nazionali sono impiegati presso il centro barese, la sede principale.A questo numero deve aggiunger si una quar antina di collabor atori “non strutturati”, ad esempio i bor sisti di alta f or- mazione specialistica del Progetto G.E.L.(Giovani Ec- cellenze Lucane) che oper ano presso il Centro Tematico della Biodiversità, situato oggi a Policoro. Come spiegato con orgoglio dal Direttore Do- menico Pignone, romano di origini grassanesi, presso la sede di Firenze opera uno dei più bravi 600 scien- ziati italiani e uno fra i tre migliori ricercatori in Agra- ria, il genetista f orestale Gio vanni Giuseppe Vendramin. Nel corso dei quarant’anni, numerosi sono stati i r isultati r aggiunti da quello che da dieci anni si chiama IGV, primi fra tutti quelli ottenuti grazie alle centinaia di missioni di raccolta in Italia, nel Mediter- raneo e in Africa, molte delle quali in collaborazione con l’IPK di Gatersleben. Nei frigoriferi del Gene bank sono anche con- servati i semi, raccolti negli anni ’70, della lenticchia di Altamura, poi scomparsa.

4 Archivio Alsia regional varieties at risk ofextinction. atrisk regional varieties ich ve andenr preser y, so astoprotect, people shouldrel Pollino and Val d’Agri, arethemostimportant valuesonwhich from comingmainly grape, olive, chestnuts, figsandplums pear,the suchasapple, offruit, “guardians” varieties ofmany vegetable, aspeciesinterbreedingwithothervarieties. iginalofthiskind pepper, genotypes similartotheor incollaboration withtheConsortium ofSenisered identified orhaving andofSarconibeansf Rotonda redaubergine ightspecies of the r found having creditfor given were Bari andthenewones.”the oldvarieties area,a particular we tounderstand thedifference try between of wheat, suchas their oldvarieties. Forinstance, whenwe gather some varieties ve acteristics, soastopreser through thestudyoftheirchar advantage ofasinglespecies. ieties to anceofsomevar agricolture, causedthedisappear icolture, whichreplacedsubsistence eagr Indeed, intensiv , whichrepresentthehalfofspeciesinwholeEurope. and consideredasaresource. to beprotected always ieties, whichhave studies ofoldvar environmental conditionswhentheylackwater. interestintheseplantswhichadapttonew we tendtofeel DNA. y, thewholesequenceoftheir thatistosa code ofplants, aboutthegenetic ormation cheap, accesstoallinf tohave ttimeandonthe inashor ouldlead, new technologiesw i, itwassaidthattheuseof Institute ofPlantGeneticsBar Association of Genetics,Agrarian organized by inMatera the hand.” disposal plantswhichcanbegatheredifneedbe, ontheother climate, ontheonehand, attheir andhumanbeingstohave vive plantstosur enable selected, were theywould varieties Ifthese ietyitself, canbecreated. ve thevar but canimpro diseases. somevarieties, Furthermore whicharenotcertifie canleadtothe ersity development characteristics, ofparticular suchasresistanceto Geneticbiodiv in eachspecies. isconcerned,agricolture biodiversity isthesumofallvarieties , asfar asaconsequence uptheecosystem; which make biodiversity”: “agrarian who gives thefollowing definitionof i, Genetics InstituteoftheNationalResearchCouncilBar explained by Sonnante, Gabriella teachingfellow ofthePlant plants ofthefuturewhichcouldlive even withoutwater? ofthepast,varieties protectedinany caseby science, andthe their aimedatpreserving strategies “biodiversity”. from comingBasilicata,Apart theyaresouniquethatthere ganisms? yModifiedO aofglobalization, omologation andGeneticall ve incommontheer ha aubergines The wisdomandthefar-sightedness whoare offarmers The teachingfellows oftheInstitutePlant Geneticsof The Directorstated: “Our work consistsinknowing plants Nowadays therearemorethan7000speciesof plantsin Studies oftheplantsfuturearecombinedwith tificatio verheating anddeser ofglobalo With thefear the54thNationalCongressofItalian During “As ageneral rule, biodiversity consists inmany organisms Why isthissubjectvery discussednowadays? This ispartly een thetraditional Besides, whatistherelationshipbetw What doSenisepeppers, SarconibeansandRotondared La Carosella or theold Senatore Cappelli in

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Attualmente sono div ersi i progetti in cor so presso l’Istituto, dal Progetto Life, finanziato dall’UE per valutare l’impatto degli OGM sulle aree protette, ad un Progr amma, in collabor azione con Isr aele e Senegal, finalizzato a coltivare prodotti orticoli nello Stato africano, passando per un ambizioso progetto, portato avanti con Spagna e Fr ancia, di una colle- zione europea di carciofo. Da oltre un anno è in corso un Protocollo d’In- tesa con Metapontum Agrobios, secondo un Ac- cordo di Programma con la Regione , per ottenere un’unità di r icerca del CNR presso la so- cietà lucana. L’obiettivo è dare vita al pr imo nucleo di biotecnologie verdi in Basilicata che si occupi di ri- cerca in agr icoltura, sviluppo di ser vizi per gli agr i- coltori e sostegno allo sviluppo di n uove imprenditorialità nel settore agroalimentare. Come ricordato da Pignone, è in fase di pubbli- cazione un libro sull’esperienza dell’Istituto in Alba- nia e nei paesi italiani di or igine albanese. Il saggio sarà il fr utto di una lunga collabor azione, che dur a ancora oggi, con il Ministero dell’Agr icoltura del Paese. Oltre alle soddisfazioni, come tutti i mestier i anche questo si ammanta di cr iticità. Secondo il di- rettore, il più grosso ostacolo da affrontare è r ap- presentato dalla b urocrazia e dal non v oler riconoscere in questa prof essione “l’artisticità, l’in- novazione e la creatività”: “Ci tocca essere impren- ditori di noi stessi - afferma - , pur appartenendo al settore pubblico, per procacciarci ogni volta i finan- ziamenti necessari alla ricerca. La cultura - sottolinea - non è solo cinema, teatro, letteratura, ma anche una conoscenza di carattere scientifico come la no- stra, che non ci viene r iconosciuta; ci definiscono “stregoni” o “avvelenatori”, invece siamo semplice- mente conoscitori della natura. Non lavoriamo con code di rospo, ma anche con f onti storiche, lingui- stiche e antropologiche; io, ad esempio - dichiar a -, leggo Plinio.” Di parere simile è la ricercatrice Gabriella Son- nante, pugliese doc ma formatasi negli Stati Uniti, in California, in Ger mania e in Spagna. Lavora presso l’IGV nel campo della genetica e della genomica e Riflettendo sul legame fr a antiche var ietà di ier i che la così lamenta: “Siamo sempre costretti a r icercare scienza cerca in tutti i modi di salvaguardare e futuristiche piante fondi non di dotazione , fare progetti all’estero , il del domani che potreb bero addirittura vivere senz’acqua, ci tutto con un notevole spreco di risorse intellettuali. viene da pensare alla disastrosa epidemia, dovuta all’infezione di Spesso - fa notare - i finanziamenti vengono con- un agente patogeno, che colpì l’unica varietà di patate presente cessi laddove non esiste un reale interesse scienti- nello scenario agricolo dell’Irlanda di metà ‘800; tutte le coltiva- fico”. (A. M.) zioni andarono distr utte, le r ipercussioni sulla salute umana e sull’intera economia furono ingenti:la popolazione, nel giro di un cinquantennio, fu letteralmente dimezzata nonostante gli inutili

6 per aiutarci a comprenderne i comportamenti”. Quando da più parti ci viene agitato lo spauracchio del sur- riscaldamento ambientale e della desertificazione, e ancora della Archivio Alsia crisi alimentare del Terzo Millennio e della non inesauribilità della risorsa acqua, come non guardare con interesse e cur iosità a delle ‘piantine modello’ che, come emerso recentemente in oc- casione del 54mo Convegno nazionale della Società Italiana di Genetica Agraria (organizzato dall’IGV di Bar i e Metapontum Agrobios a Matera), se sottoposte a condizioni di stress idrico, in primis rallentano la crescita ma poi si adattano alle m utate condizioni ambientali? L’uso di nuove sofisticatissime tecnologie, che consentiranno jArchivio Alsia

e tardivi soccor si alimentari.Viene da chieder si: se fossero al- in tempi brevi e a costi ridotti di avere accesso a tutte le infor- l’epoca esistite diverse varietà di tubero, le cose sarebbero an- mazioni sull’intero codice genetico (germoplasma) delle piante, date diversamente? ovvero all’intera sequenza del loro DNA, non andreb be di- “Molti studi che arrivano fino alla cellula - afferma ancora la sgiunto da un’azione di studio , recupero, protezione e conser- dottoressa Sonnante - si sv olgono su piante modello come la vazione delle antiche var ietà nelle loro car atteristiche più Arabidopsis thaliana, una piantina spontanea che ha un codice peculiari. genetico molto piccolo, si riproduce velocemente e può quindi Se è vero che desta preoccupazione il dato della perdita di in breve tempo dare origine a delle generazioni; le informazioni un quinto delle f oreste tropicali pluviali negli ultimi trent’anni, di base così ottenute vengono poi trasferite alle piante coltivate non dimentichiamo che solo nell’ultimo secolo ab biamo

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perso nel mondo il 75 per cento della div ersità genetica e 40 mila specie vegetali potrebbero scomparire entro cinquant’anni. Oggi sono poco più di 7000 le specie vegetali presenti nella penisola, circa la metà della media europea. Michele Morelli Come illustrato da Domenico Pignone , direttore dell’IGV di Bari, l’agricoltura intensiva, che si è sostituita a quella di so- pravvivenza dei contadini fatta di cereali, legumi e or taggi, ha portato alla perdita di alcune varietà a vantaggio di un’unica spe- cie. È il caso della por tularia, pianta che un tempo veniva con- sumata dai contadini sottof orma di insalata, e del mastruss (deformazione del latino Nasturtium), una specie erbacea, col- tivata ancora fra Rotondella e P olicoro da pochi contadini, si- mile alla rucola ma con foglie più strette e lunghe.

I CENTRI DI ECCELLENZA LUCANA

Presso Metapontum Agrobios, centro d’eccellenza operante dal 1985 in Basilicata nel settore delle agrobio- tecnologie, è attiva la Banca del germoplasma, in linea con la Legge regionale n.26 del 2008 che prev ede la “Tutela delle risorse genetiche autoctone vegetali ed animali di in- teresse agrario” e le indicazioni del Piano di Sviluppo Ru- rale 2007-2013 che sottolinea la necessità di incrementare la competitività del settore agro - f orestale. L’obiettivo della banca, come spiegato da Angelo Cifarelli e Angelo Petrozza in un articolo apparso sul n. 36 della rivista Agri- foglio edita dall’Alsia (l’Agenzia Lucana di Sviluppo e Inno- vazione in Agricoltura, n.d.r.), è quello di “salvaguardare e valorizzare le produzioni v egetali tipiche della Basilicata, attraverso collaborazioni con altre banche presenti sul ter- ritorio lucano e tramite accordi con i produttori locali, ga- rantendo la conservazione del materiale vegetale da loro fornito e provvedendo all’esecuzione di analisi che carat- terizzino quest’ultimo dal punto di vista chimico e or ga- nolettico.” Sono 1400 le banche di semi nel mondo e ben 70 sono sparse per l’Europa Mediterranea, ma quella istituita presso la società lucana rappresenta un unicum in quanto tutte le accessioni sono gestite attraverso un singolare ed

8 E proprio ai ricercatori dell’IGV di Bari si deve la determi- millenario di var ietà di fr uttiferi come il melo , il pero, la vite , nazione dell’esatta specie della melanzana rossa di Rotonda e l’olivo, il castagno da frutto, il fico e il susino, originari per lo più dei fagioli di Sarconi el’individuazione, grazie alla collaborazione della Val d’Agri e del Pollino. con il Consorzio del Peperone di Senise, dei genotipi più simili L’auspicio di noi tutti, senza nulla togliere alle piantine aliene all’originale dell’ottimo or taggio, una specie allogena che si in- capaci di fare a meno dell’acqua, è che il peperone di Senise , crocia con altre varietà. come il fico del Pollino, continuino ad allietare le nostre tavole Al fine di tutelare, salvaguardare e continuare ad arricchire e quelle dei cultori di tutto il pianeta, mantenendo intatti forma, il repertorio regionale di circa 300 var ietà vegetali a rischio di consistenza, colore, profumo, sapore. estinzione, approvato nella Commissione tecnico-scientifica te- nutasi nell’ottobre scor so presso il dipar timento Agricoltura della Regione Basilicata con l’integr azione di 15 specie propo- ste dall’Alsia, si confida sulla saggezza e la lungimiranza di quelli che sono definiti “coltivatori-custodi”, depositari di un tesoro

innovativo sistema che per mette di avere adito, in qual- siasi momento, ad una sor ta di car ta d’identità del seme conservato. Di recupero e conservazione della biodiversità agra- ria si occupa da anni anche l’ Area Sviluppo Agricolo dell’ Alsia, che di recente, d’intesa con il Dipartimento Agricol- tura, Sviluppo Rurale ed Economia Montana della Regione Basilicata, ha condotto, nell’ambito del progr amma di di- vulgazione del secondo trimestre 2011, un’operazione di innesto di 300 piante di pero e melo selvatici a rischio di estinzione nel Parco del Pollino, lungo il tratturo Vocolio - Piano di Mauro, e una campagna di promozione del Guar- naccino di , uno dei più antichi vitigni del massiccio calabro - lucano. Come si legge in un ar ticolo di Michele Catalano e Giuseppe Mele comparso sullo stesso numero di Agrifo- glio, si fa sempre più strada la tendenza a riscoprire e va- lorizzare le varietà autoctone per molto tempo trascurate: è il caso della Cornacchiola, una vigorosa varietà di olivo della zona del Melandro che risponde al fondamentale re- quisito dell’ottima qualità. (A. M.)

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