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COMUNE di VERZEGNIS

VARIANTE N° 15 AL P.R.G.C. Relativa all’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica denominato interventi di messa in sicurezza da crolli in località Pozzis.

Elaborato 1

- RELAZIONE DI VARIANTE - ASSEVERAZIONI - RELAZIONE DI VERIFICA PRELIMINARE SU POSSIBILI INCIDENZE SIGNIFICATIVE SUI SIC O ZPS

Data: Novembre 2017 Revisione: Fascicolo: 23/2017 class. 06.01

IL PROGETTISTA - dott. Raffaele Di Lena –

IL COLLABORATORE - per.ind. Geremy Scarsini -

Variante n°15 al P.R.G.C.

Sommario

RELAZIONE di VARIANTE ...... 2

Obiettivi di progetto ...... 2

Breve descrizione delle opere ...... 2

Ambito d’intervento ...... 3

1 - PROCEDURA DI VARIANTE ...... 4

1.1 - Inquadramento normativo ...... 4

1.2 - Riferimento normativi ...... 4

1.3 - Vincolo paesaggistico ...... 4

2 - ESTRATTO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ...... 5

2.1 - Art. 14 - Zona B0 di completamento con controllo tipologico ...... 5

2.2 - Art. 23 Zona E2 - Agricola e forestale ricadente negli ambiti boschivi ...... 6

2.3 - Art. 26 Zona E3 - Agricola e forestale ricadente negli ambiti silvo-zootecnici ...... 7

2.4 - Art. 11 - Zona di verde privato ...... 9

2.5 - Art. 36 Zona S - Aree per edifici e servizi pubblici e per impianti di interesse collettivo . 9

2 bis - MODIFICA NORMATIVA ...... 12

3 - ASSEVERAZIONI DEL PROGETTISTA ...... 13

4 - RELAZIONE DI VERIFICA PRELIMINARE SU POSSIBILI INCIDENZE

SIGNIFICATIVE SUI SIC O ZPS ...... 15

4.1 - Premesse ...... 15

4.2 - Ubicazione e contenuti dei SIC più prossimi ...... 15

4.3 - Contenuti della Variante N. 15 al P.R.G.C. e sue possibili interferenze con SIC ...... 16

4.4 - Conclusioni ...... 17

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Variante n°15 al P.R.G.C.

RELAZIONE di VARIANTE

La presente relazione riguarda la variante n° 15 al P.R.G.C., Relativa all’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica denominato interventi di messa in sicurezza da crolli in località Pozzis. La stessa costituisce adozione di variante al P.R.G.C. ai sensi dell’art. 4, comma 1, lettera J, seguendo le procedure di approvazione previste dall’art. 8 della medesima L.R. 21/2015 “Disposizioni in materia di varianti urbanistiche di livello comunale e contenimento di consumo di suolo” in quanto l’opera ricade su aree del P.R.G.C. nelle quali il vincolo non risulta apposto.

Obiettivi di progetto . La frana è identificata con il codice IFFI 0301320500 e sull’area risulta già eseguito un primo intervento, gestito come appalto dalla Provincia di Udine con progetto del 1999, che ha previsto la posa di una barriera paramassi di sviluppo circa 100ml a copertura del sottostante tornante. Tale intervento non pare tuttavia risolutivo, né per la completa messa in sicurezza della viabilità, né tanto meno per quella di Pozzis, in quanto l’opera non copre tutte le potenziali direttrici di scendimento dei massi da monte.

Breve descrizione delle opere Le opere prospettate e meglio descritte nella relazione a corredo del progetto di fattibilità tecnica ed economica si riassumono essenzialmente: - Realizzazione vallo paramassi costituito da terra rinforzata nella parete interna (pendenza 70°) ed in terreno naturale nella restante parte di rilevato (pendenza scarpata di valle 2/3) con altezza variabile tra 3,80m e 5,00m, e larghezza in sommità di 3,00m, la parte pianeggiante atta al deposito del materiale trattenuto del vallo presenta una larghezza di 9,00m e la scarpata di monte ha pendenza 1/1. - Posa, all’estremità Est del vallo, di tre campate di barriere paramassi elastoplastiche da 1000kJ, da posizionarsi a monte della strada; - Modifica dal tracciato dell’ultimo tratto della viabilità che scende a Pozzis dalla strada principale, facendola passare attorno al vallo stesso

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Variante n°15 al P.R.G.C.

Ambito d’intervento L’ambito oggetto d’intervento interessa essenzialmente le seguenti zone, come definita dal P.R.G.C. vigente: - Zona B0 - di completamento con controllo tipologico; - Zona E2 - Agricola e forestale ricadente negli ambiti boschivi; - Zona E3 - Agricola e forestale ricadente negli ambiti silvo-zootecnici; - Zona V2 - Zona di verde privato;

Da destinarsi a - Zona S - Aree per edifici e servizi pubblici e per impianti di interesse collettivo;

Le porzioni di aree private interessate dall’intervento, come evidenziate nel piano particellare di esproprio, risultano necessarie per realizzare detta opera di difesa da pericolosità geologica, pertanto risulta necessario attivare la procedura espropriativa con la preliminare apposizione del vincolo stesso.

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Variante n°15 al P.R.G.C.

1 - PROCEDURA DI VARIANTE

1.1 - Inquadramento normativo Si è ritenuto di attivare la procedura prevista dell’art. 4, comma 1, lettera J (Limiti di soglia per le varianti di livello comunale agli strumenti urbanistici dotati di rappresentazione schematica delle strategie di piano, ovvero di piano struttura) della L.R. 21/2015 “Disposizioni in materia di varianti urbanistiche di livello comunale e contenimento del consumo di suolo” di seguito riportato: << j) individuazione, a prescindere dal rispetto delle condizioni di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), di nuove aree ovvero ampliamento di quelle esistenti destinate a opere pubbliche, di pubblica utilità e per servizi pubblici, contestualmente all'approvazione dei relativi progetti preliminari da parte dei soggetti competenti.>> e seguendo l’iter di approvazione previsto dall’art. 8 (Procedure per le varianti di livello comunale agli strumenti urbanistici dotati di rappresentazione schematica delle strategie di piano, ovvero di piano struttura) della medesima legge regionale.

1.2 - Riferimento normativi V L.R. 21/2015; V D.P.Reg. n°86/2008; V L.R. 5/2007; V D.Lgs. n°152/2006 e s.m.i.; V D.Lgs. n°42/2004 e s.m.i.;

1.3 - Vincolo paesaggistico Per quanto concerne il vincolo paesaggistico, la presente variante, necessita di relazione paesaggistica in quanto, le superficie variate ricado in ambiti di tutela ambientale.

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Variante n°15 al P.R.G.C.

2 - ESTRATTO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

2.1 - Art. 14 - Zona B0 di completamento con controllo tipologico

Nelle presenti zone, formate dalle insulae di antica formazione, sono localizzati edifici aventi spesso caratteristiche significative dal punto di vista ambientale, ma di livello inferiore a quelli individuati dalle precedenti zone A anche perché interessati spesso da rilevanti trasformazioni edilizie. La presente sottozona è interessata da edifici con destinazione prevalentemente residenziale e costituisce nel suo insieme un impianto urbanistico, che dovrà essere mantenuto e consolidato. Le presenti zone sono definite come zone di recupero ai sensi dell'art. 27 della L.457/78. Gli interventi edilizi ammessi si attuano in regime di concessione edilizia diretta comunque nel rispetto delle norme seguenti. Gli interventi ammessi sono: - la manutenzione edilizia; - il restauro; - la conservazione tipologica; - il restauro conservativo: - la ristrutturazione edilizia senza demolizione (art. 65, 1° comma, della L.R. 52/91) - ampliamenti degli edifici esistenti fino ad un max del 20%, comunque con un massimo di 300 mc "una tantum" del volume esistente alla data del 24 novembre1997. E' ammessa la ricostruzione di volumi preesistenti, demoliti per ordinanza sindacale a seguito di provvedimenti di pubblica incolumità o crollati per motivi naturali, previa presentazione di documentazione provante la preesistenza e con l'impegno a riprendere lo stesso impianto e la tipologia del fabbricato demolito. Le nuove realizzazioni e gli ampliamenti sono soggette alle seguenti prescrizioni: If = 2,0 mc/mq; H = non superiori alle esistenti e comunque con max 8,5 ml. Dist fabb = rispetto delle norme del Codice Civile Dist str = vedi art. «Zone omogenee B» Dist. Conf. = vedi art. «Zone omogenee B»

La costruzione di legnaie e piccoli depositi è sempre ammessa, nel limite di 90 mc. per ogni unità abitativa, anche in corpo isolato, nel solo rispetto delle distanze stabilite dal Codice Civile.

Interventi diversi da quelli ammessi sono possibili solo previa approvazione di un PRPC esteso all'intero comparto edilizio. Tale comparto sarà definito dalla viabilità riconosciuta come tale nella zonizzazione e dal cambio di zona. In casi particolari il PRPC potrà essere riferito ad un ambito di minori dimensioni, purché il relativo perimetro venga preliminarmente approvato dal Consiglio Comunale il quale, sulla base di una adeguata documentazione tecnica, verifichi la congruenza dell'ambito proposto con gli obiettivi urbanistici perseguiti dal PRGC per questa zona e relativi: - alla tutela della morfologia urbana; - alla graduale ripresa degli elementi architettonici e costruttivi autoctoni.

Tutti gli interventi, nessuno escluso, dovranno tendere ad eliminare le superfetazioni e gli annessi impropri o in stato di degrado e dovranno adeguarsi alle norme contenute nell'articolo articolo 65 – Abaco

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Variante n°15 al P.R.G.C. degli elementi architettonici. Nelle aree di impianto più antico delle frazioni principali e nei nuclei abitati delle borgate di Assais, Duebis, Fuignis, Pusea e Pozzis, classificati nella presente zona omogenea, gli interventi su edifici che presentano caratteristiche dell’architettura locale (per esempio murature faccia a vista in pietra, murature faccia a vista in pietra e corsi di mattoni, aperture caratteristiche per forma, dimensioni e materiali costruttivi - con particolare riguardo per archi e porte rastremate dei fienili - ecc.) sono da rispettare le prescrizioni più restrittive previste per la zona A e gli edifici rurali sparsi nell’art. 65 “Abaco degli elementi architettonici”.

Ai soli fini del rispetto delle altezze minime dei vani e dei rapporti fra superfici finestrate e superfici di pavimento, le zone B0 sono equiparate alle zone A.

Atto unilaterale d'obbligo per interventi negli edifici delle borgate Il rilascio dell’atto autorizzativo per gli interventi negli edifici delle borgate sarà subordinato alla stipula di un atto unilaterale d'obbligo con il quale il concessionario si impegna a realizzare a proprie spese le opere di urbanizzazione primaria e gli allacciamenti ai pubblici servizi, qualora al momento risulti una carenza di funzionalità, nonché ad assumere a proprio carico ogni onere che derivi al Comune e ad altro Ente pubblico relativamente alla erogazione di altri servizi pubblici (raccolta rifiuti urbani, sgombero neve, trasporto scuolabus, ecc.). L'atto di cui sopra dovrà essere registrato e trascritto a cura e spese del concessionario.

2.2 - Art. 23 Zona E2 - Agricola e forestale ricadente negli ambiti boschivi

Sono finalizzate alla produzione legnosa ove praticabile e al mantenimento dell'equilibrio idrogeologico, naturale e paesaggistico e alla fruizione ricreativa e turistica compatibili. 1Sono zone interessate dal patrimonio boschivo o suscettibili di rimboschimento. In dette zone tutti gli interventi devono essere indirizzati prevalentemente verso opere di tutela idrogeologica generale, di conservazione, manutenzione e valorizzazione delle risorse boschive.

Sono esclusi: - nuovi interventi edilizi ed infrastrutturali suscettibili di innescare fenomeni di degrado irreversibili - il taglio a raso del bosco naturale e la ceduazione dell'alto fusto; - l'introduzione di specie arboree ed arbustive non autoctone; - la modifica di eventuali corsi d'acqua.

Sono ammessi in regime di pianificazione attuativa: - la realizzazione di attrezzature edilizie minime finalizzate alla diffusione delle attività forestali ed escursionistiche (rifugi, bivacchi, ecc.) e opere tese al miglioramento del patrimonio boschivo ed alla valorizzazione di ambiti idonei alla produzione di legname da opera; - la realizzazione di attrezzature edilizie e tecnologiche per attività di commercializzazione e prima trasformazione dei prodotti forestali; - l'apertura di nuove piste forestali.

Gli ambiti oggetto di PRPC potranno interessare sottozone della zona omogenea definita dal PRGC ma costituenti ambiti geograficamente omogenei, delimitati da elementi naturali (corsi d'acqua, ecc.) o artificiali (strade, limiti di zona) e preventivamente assentiti da specifico parere dell'Amm.ne comunale. I piani di assestamento forestale sono equiparati a tutti gli effetti a piani attuativi.

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L'indice di fabbricabilità massimo è (If) di 0.01 mc/mq.

Sono ammessi in regime di intervento diretto: - l'adattamento, la ricostruzione delle casere esistenti e delle attrezzature edilizie connesse all'attività zootecnica e forestale; - il ripristino ed il consolidamento delle carrarecce, dei sentieri e delle piazzole esistenti; - interventi su edifici rurali sparsi esistenti catalogati nel presente Piano, seguendo le prescrizioni dell’art. 59 “Edilizia rurale sparsa” e dell’art. 65 “Abaco degli elementi architettonici; - la manutenzione edilizia e l'ampliamento, fino ad un max del 20% del volume e della superficie coperta esistenti alla data del 24 novembre 1997, delle strutture edilizie che non sono catalogate tra gli edifici rurali sparsi di cui all’art. 59; - la ristrutturazione edilizia e l'ampliamento, fino ad un max del 20% del volume e della superficie coperta per l’edificio individuato nel P.R.G.C. con il simbolo * distinto nel N.C.T. al FG. 13 map.le 185; - sono consentiti gli interventi di manutenzione e ristrutturazione edilizia per gli edifici individuati nel P.R.G.C. con il simbolo * a servizio della diga “Ambiesta”;

- interventi previsti ed ammessi dalle leggi e dai regolamenti per l'agriturismo su edifici esistenti non catalogati tra gli edifici rurali sparsi di cui all’art. 59, con le precisazioni normative di cui all'articolo "Agriturismo" delle presenti norme.

Per gli interventi edilizi di nuova costruzione o di ampliamento consentiti sia in regime di intervento diretto sia in regime di pianificazione attuativa, eccetto gli interventi su edifici rurali sparsi catalogati regolati dalle prescrizioni dell’art. 59, valgono le seguenti norme: Dist fabb = 10 ml (fra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti) H = 7,50 ml Dist conf = ml 10 Dist str = conformemente ai rispetti stradali indicati nella cartografia di piano; Dist str (per strade non classificate) = 10 ml

Tutti gli interventi edilizi in questa zona dovranno tendere a rispettare le norme contenute nell'articolo 12 "Prescrizioni per gli elementi architettonici" che, pur non essendo obbligatorie, rappresentano comunque una norma di indirizzo rivolta al ripristino di tipologie locali tradizionali.

2.3 - Art. 26 Zona E3 - Agricola e forestale ricadente negli ambiti silvo-zootecnici

Si tratta di zone finalizzate: - al mantenimento delle aree prative per il pascolo; - alla difesa idrogeologica ed alla conservazione delle caratteristiche naturalistiche; - alla valorizzazione delle aree più qualificate sotto il profilo ambientale; - compatibilmente con quanto previsto ai punti precedenti, alla incentivazione economica del settore zootecnico attraverso lo sviluppo, nelle aree idonee, di allevamenti zootecnici con adeguato livello organizzativo. Sono ammessi interventi infrastrutturali funzionali all'esercizio delle attività ed alle opere ammesse purché compatibili con gli equilibri idrogeologici ed i valori naturalistici e paesistici presenti.

Con riferimento alla classificazione degli interventi, riportata al precedente articolo "Zone omogenee E (definizioni generali per le zone agricole)", valgono i seguenti indici e prescrizioni: 0 - prescrizioni per tutti gli interventi:

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Sf min = 4.000 mq Dist str = conformemente ai rispetti stradali indicati nella cartografia di piano; Dist str (per strade non classificate) = 10 ml Dist conf = 5 ml Dist fabb = 10 ml Tutti gli interventi edilizi in questa zona dovranno tendere a rispettare le norme contenute nell'art. 12 che rappresentano un indirizzo rivolto al ripristino di tipologie locali tradizionali. 1 - residenza agricola: If = 0,02 mc/mq H = 7,50 ml 2 - strutture produttive aziendali: Uf = 0,05 mq/mq. H = 7,50 ml 3 - prodotti agricoli e forestali: Uf = 0,10 mq/mq H = 10,50 ml Dist dal limite di zona = 20 ml 4 - allevamenti zootecnici: Uf = 0,10 mq/mq H = 7,50 ml Dist dal limite di zona = 20 ml Distanza dalle zone residenziali: per bovini ml 300 per suini ml 500 per altri animali ml 300 Dalle abitazioni isolate tali distanze sono dimezzate. Il rilascio della concessione edilizia deve essere subordinato al rispetto delle norme di accettabilità degli scarichi previsti dalla Legge 319 del 10.05.1976. 5 - agriturismo: vedi art. 58 "Agriturismo". 6 - opere di trasformazione del suolo 7 - edifici preesistenti: Negli edifici rurali sparsi esistenti catalogati per tipologia nel PRGC e ricadenti in questa zona gli interventi sono soggetti alle prescrizioni contenute nell’art. 59 “Edilizia rurale sparsa” e nell’art. 65 “Abaco degli elementi architettonici” delle presenti norme attuative, cui si rimanda. Per gli edifici esistenti non catalogati come “rurali sparsi” nel presente Piano valgono le seguenti norme: è ammessa la manutenzione, la ristrutturazione e l'ampliamento senza modifica delle destinazioni d'uso. Per motivate ragioni di ordine funzionale o igienico (costruzione di servizi igienici, centrali termiche, depositi, garage, ecc.), l'ampliamento dell'edificio è ammesso nella misura massima di mc 100 "una tantum". Per gli interventi previsti al presente punto, l'autorizzazione ad eseguire i lavori, ovvero la concessione edilizia, viene rilasciata al proprietario dell'immobile anche se non imprenditore a titolo principale. Per questi interventi edilizi valgono le seguenti norme: Dist fabb = 10 ml (fra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti)

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Dist conf = ml 3 o a confine; H = quella media degli edifici esistenti. 8 - altri interventi ammessi: - l'adattamento, la ricostruzione delle casere esistenti e delle attrezzature edilizie minime per l'incentivazione delle attività silvo-zootecniche. - il ripristino ed il consolidamento delle carrarecce, dei sentieri e delle piazzole esistenti. - sono ammesse, per lo stoccaggio delle deiezioni liquide e solide: platee impermeabilizzate; cisterne a tenuta stagna; dimensionate alle caratteristiche aziendali; gli scarichi nelle fognature sono ammessi solo previa depurazione con impianti a norma di legge. Dist fabb = 20 ml (dalle abitazioni del lotto) Dist fabb = 50 ml (da tutte le altre abitazioni) - allevamenti zootecnici esistenti: per le strutture che abbiano già utilizzato gli indici previsti è ammesso un ampliamento della sup. coperta esistente al 24 novembre 1997 pari al 20% dell'esistente nel rispetto delle norme sulle distanze.

2.4 - Art. 11 - Zona di verde privato

Sono aree libere da cui sono esclusi interventi di rilevanza urbanistica. Presentano caratteristiche di vario tipo quali: a) verde privato di servizio; - orti e giardini; - prati connessi alle strutture rustiche esistenti; - corti promiscue e private, funzionali ad esigenze di assetto morfologico e di distribuzione interna dei borghi esistenti; b) verde privato di risulta: - verdi privati determinati in genere dalla non saturazione dei lotti già utilizzati in zona B da parte delle volumetrie esistenti, in rapporto a particolari caratteristiche dell'assetto della proprietà; - lotti inutilizzabili a fini edificatori a causa di particolare morfologia, posizione, ecc. All'interno delle aree definite come verde privato è ammessa solamente l'edificazione di legnaie, piccoli depositi, pollai, ecc., nel limite di 60 mc. per ogni unità abitativa, anche staccati dai corpi di fabbrica preesistenti, purchè funzionalmente contigui e nel rispetto delle norme di cui all'art. "Prescrizioni per gli elementi architettonici". E' ammessa inoltre la possibilità di realizzare giardini, sistemazioni del verde, opere di arredo e collocazione di manufatti o opere di carattere ornamentale o artistico. Le costruzioni dovranno rispettare le norme sulle distanze previste dal Codice Civile.

2.5 - Art. 36 Zona S - Aree per edifici e servizi pubblici e per impianti di interesse collettivo

Sono destinate alla realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria necessarie all'adeguamento degli standards urbanistici.

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Le definizioni delle destinazioni, eventualmente contenute nelle tavole, sono indicative per quanto riguarda la puntuale localizzazione della singola destinazione. Il dimensionamento e la normativa dell'opera, se non di seguito specificati, sono fissati di volta in volta sulla base delle esigenze reali e della funzionalità dell'inserimento in sito nel rispetto comunque delle previsioni generali e delle disposizioni di legge in materia. La procedura di attuazione è basata sull'intervento diretto. Per gli edifici e le aree destinate ad attrezzature collettive comprese nei perimetri dei PRPC delle zone A, si farà riferimento alle caratteristiche formali ed architettoniche delle preesistenze.

Per gli interventi esterni ai PRPC delle zone A valgono le seguenti prescrizioni: Parcheggi: dovranno essere eseguiti con le seguenti modalità: -cordonate in elementi di pietra naturale o artificiale; -piano di calpestio con elementi autobloccanti in cls, elementi lapidei, battuto di cemento, asfalto; -piantumazione in relazione alla soluzione compositiva. Edifici per il culto: Sono previsti esclusivamente interventi di restauro, di conservazione tipologica e di manutenzione con le tecniche del restauro. Per quanto riguarda le caratteristiche degli elementi architettonici e costruttivi si farà riferimento alle caratteristiche formali e delle finiture preesistenti. Scuola materna ed elementare: Q max= 25% Le aree esterne dovranno essere adibite a verde semplice e/o arborato e a cortile nella misura minima del 50% dell'area di pertinenza. Municipio - Centro sociale - Canonica Trattasi di edifici esistenti o di funzioni da localizzare in edifici da ristrutturare. Gli interventi tenderanno pertanto al mantenimento delle caratteristiche tipologiche e dei materiali. Nel caso di ampliamenti, questi dovranno comunque integrarsi con le preesistenze con soluzioni compositive adeguate. Cimitero: - per le murature perimetrali esistenti di eventuale pregio ambientale e per i loro ampliamenti, gli interventi tenderanno al mantenimento delle caratteristiche tipologiche e dei materiali; - nei casi rimanenti, gli ampliamenti dovranno comunque integrarsi con le preesistenze, con soluzioni compositive adeguate; - per il vecchio cimitero di Chiaulis e la relativa pertinenza, gli interventi ammessi sono solo quelli di restauro e conservazione dell'esistente. Nuclei elementari di verde:

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Queste aree possono essere destinate ad ospitare, oltre al verde, minime attrezzature per il gioco dei bambini purché defilate dalle principali vie di traffico e munite di tutti gli accorgimenti atti ad assicurare pulizia, decoro e sicurezza per la specifica utenza cui sono destinate. Verde attrezzato: Queste aree sono destinate, oltre al verde, ad essere attrezzata con percorsi pedonali e/o ciclabili, giochi per bambini, panchine, fontane ecc.. E' vietata qualsiasi edificazione non strettamente finalizzata all'uso così definito. Nel caso della realizzazione di giochi per bambini vanno munite di tutti gli accorgimenti atti ad assicurare pulizia, decoro e sicurezza per la specifica utenza cui sono destinate. Sport: Quest'area è destinata ad accogliere tutte le attrezzature ed impianti sportivi ed i relativi servizi. E' ammessa l'edificazione se strettamente finalizzata al servizio installato. Varie tecnologiche: Esse riguardano le attrezzature tecnologiche a scala territoriale relative ad impianti di depurazione, centraline e cabine di trasformazione, stazioni di pompaggio, magazzini comunali. - le nuove costruzioni dovranno uniformarsi, per tipologia, materiali, caratteristiche morfologiche ed assetto urbanistico a quelle delle zone in cui ricadono. In particolare i manufatti edilizi ricadenti in zona agricola dovranno essere realizzati secondo tipologie e materiali ricorrenti nell'edilizia storica rurale; - impianti tecnologici quali depuratori, centraline, cabine ecc., dovranno essere mimetizzati da idonea barriera arboreo-arbustiva di specie autoctone.

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2 bis - MODIFICA NORMATIVA

Di seguito si allega estratto dell’art. 36 vigente e in variante, con evidenziate in grassetto blu le modifiche previste dal presente progetto:

Normativa vigente ART. 36 - ZONA OMOGENEA S ( Aree per edifici e servizi pubblici e per impianti di interesse collettivo ) …. Omissis ….

Varie tecnologiche: Esse riguardano le attrezzature tecnologiche a scala territoriale relative ad impianti di depurazione, centraline e cabine di trasformazione, stazioni di pompaggio, magazzini comunali.

Normativa in variante ART. 36 - ZONA OMOGENEA S ( Aree per edifici e servizi pubblici e per impianti di interesse collettivo ) …. Omissis ….

Varie tecnologiche: Esse riguardano le attrezzature tecnologiche a scala territoriale relative ad impianti di depurazione, centraline e cabine di trasformazione, stazioni di pompaggio, magazzini comunali. Nella zona sita a monte dell’abitato di Pozzis, come meglio individuata dalla Variante n° 15 al PRGC, sono ammessi esclusivamente interventi pubblici finalizzati alla riduzione della pericolosità idrogeologica;

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3 - ASSEVERAZIONI DEL PROGETTISTA

Il sottoscritto dott. Raffaele Di Lena, iscritto all’Albo degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Udine al n° 1439, in qualità di tecnico comunale e redattore della presente Variante n° 15 al P.R.G.C. da approvare ai sensi dell’art. 8 della L.R. 21/2015 e s.m.i,:

D I C H I A R A che la proposta di variante in oggetto non necessita di parere geologico in quanto l’opera non rientra tra quelle previste dall’art.9 bis, comma 4 della L.R. 27/88 “Norme sull' osservanza delle disposizioni sismiche ed attuazione dell' articolo 20 della legge 10 dicembre 1981, n. 741”.

D I C H I A R A che la presente variante interessa aree del territorio comunale vincolate dal Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento e Piave, il cui provvedimento di adozione è stato pubblicato sulla G.U. n. 280 del 30.11.2012 e sul BUR n. 52 del 27.1.2012;

D I C H I A R A - che la presente variante non interessa beni immobili vincolati dalla Parte II° del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al D.Lgs 22-1-2004 n° 42;

- che la presente variante interessa beni paesaggistici di cui alla Parte III° del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.Lgs 22-1-2004 n° 42;

D I C H I A R A che l’area interessata dalla Variante n. 15 al P.R.G.C. rientra nelle zone di vincolo idrogeologico imposto dal Regio Decreto 3267/1923.

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Variante n°15 al P.R.G.C.

D I C H I A R A in qualità di tecnico incaricato per la redazione della variante n° 15 al P.R.G.C. e responsabile del procedimento, ai sensi dell’art. 8, comma 9 lett b) della L.R. 21/2015 “Disposizioni in materia di varianti urbanistiche di livello comunale e contenimento di consumo di suolo”, che sono state rispettate le condizioni di cui agli art.li 3-4-5 della L.R. 21/2015, come sotto dimostrato: Art.3 L.R. 21/2015 (Condizioni per le varianti di livello comunale agli strumenti urbanistici dotati di rappresentazione schematica delle strategie di piano ovvero di piano struttura)

1. Sono soggette alle procedure previste dal presente capo le varianti che, nell'osservanza dei limiti di soglia di cui all'articolo 4 e nel rispetto delle modalità operative di cui all'articolo 5, si identificano nelle seguenti condizioni: a) modificano unicamente le zone omogenee e le categorie urbanistiche già previste nell'assetto azzonativo degli strumenti urbanistici comunali, attraverso l'adattamento, l'ampliamento o la riduzione dei perimetri delle stesse, purché non in conflitto con gli obiettivi e le strategie degli impianti strutturali …..OMISSIS……

SI RISPETTANO LE CONDIZIONI IN QUANTO LA TIPOLOGIA DI VARIANTE RIENTRA NEL COMMA 1 LETTERA a) VISTO CHE SI TRATTA DI MODIFICHE PERIMETRICHE DI ZONE ESISTENTI.

Art.4 L.R. 21/2015 (Limiti di soglia per le varianti di livello comunale agli strumenti urbanistici dotati di rappresentazione schematica delle strategie di piano, ovvero di piano struttura)

…..OMISSIS…… j) individuazione, a prescindere dal rispetto delle condizioni di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), di nuove aree ovvero ampliamento di quelle esistenti destinate a opere pubbliche, di pubblica utilità e per servizi pubblici, contestualmente all'approvazione dei relativi progetti preliminari da parte dei soggetti competenti. …..OMISSIS……

SI RISPETTANO LE CONDIZIONI IN QUANTO LA TIPOLOGIA DI VARIANTE RIENTRA NEL COMMA 1 LETTERA j) VISTO CHE SI TRATTA DI APPROVAZIONE DI UN PROGETTO DI FATTIBILITÀ TECNICA ED ECONOMICA PER LA REALIZZAZIONE OPERA PUBBLICA.

Art.5 L.R. 21/2015 (Modalità operative per le varianti di livello comunale agli strumenti urbanistici dotati di rappresentazione schematica delle strategie di piano, ovvero di piano struttura)

1. Sono soggette alle procedure previste dal presente capo le varianti che, oltre a rispettare le condizioni di cui all'articolo 3 e i limiti di soglia di cui all'articolo 4, osservano le modalità operative di seguito specificate. …..OMISSIS……

SI RISPETTANO LE CONDIZIONI IN QUANTO LA VARIANTE N.15 AL PRGC PER LA SUA NATURA NON OSSERVA LE MODALITA OPERATIVE DI CUI ALL’ART.5 COMMI 2 e 3.

IL PROGETTISTA - dott. Raffaele Di Lena -

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Variante n°15 al P.R.G.C.

4 - RELAZIONE DI VERIFICA PRELIMINARE SU POSSIBILI INCIDENZE SIGNIFICATIVE SUI SIC O ZPS

4.1 - Premesse La Direttiva 21/5-1992 n. 92/43/CEE e più precisamente l’art. 6 paragrafo 3 (recepita dall’Italia con D.P.R. 8-9-1997 n. 357) prevede che qualsiasi piano, o progetto, sia oggetto di un’opportuna “valutazione d’incidenza” sui siti di Natura 2000 (Siti d’Interesse Comunitario = SIC e Zone di Protezione Speciale = ZPS), anche se non direttamente connesso alla gestione di tali siti ma con potenziali incidenze significative, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti. Quindi la valutazione d’incidenza deve essere fatta anche per i piani ed i progetti esterni alle aree dei siti di Natura 2000 che potrebbero comunque interagire con i medesimi siti influendo sul programma di conservazione degli stessi. Visto che all’interno del territorio del Comune di Verzegnis non sono stati individuati SIC o ZPS, la presente relazione assume il significato di una verifica preliminare sulla possibilità che le previsioni espresse dalla Variante n. 13 possano avere incidenze significative sul SIC limitrofo al territorio comunale di Verzegnis. Inoltre, con riferimento alla DGR 2837 dd 25/10/2004, la presente relazione assume il significato di una verifica preliminare per la valutazione della necessità o meno di adottare, per lo strumento urbanistico in questione, gli indirizzi applicativi stabiliti per le nuove procedure di formazione dei piani.

4.2 - Ubicazione e contenuti dei SIC più prossimi Dalla cartografia generale in scala 1:150.000 risulta che il SIC più prossimo al territorio del Comune di Verzegnis è: “Monti Verzegnis e Valcalda cod. IT 3320011 “

4.2.1 - SIC denominato “Monti Verzegnis e Valcalda cod. IT 3320011 “ Nella scheda tecnico –scientifica del sito alla voce “Qualità ed importanza” si legge:

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“Il sito racchiude habitat in buono stato di conservazione (specialmente faggete e praterie subalpine su calcare); grazie alla sua posizione vi sono presenti molte specie endemiche. Unica località italiana di Bupleurum longifolium L. ssp. vapicense Sourkora. La sua posizione isolata rispetto alle Zone urbane e alle principali vie di comunicazione ne hanno mantenuta alta la naturalità. Area prealpina di rilevanza ornitologica nazionale per estensione in rapporto alla ricchezza specifica e completezza delle tipiche biocenosi. Sono presenti discrete popolazioni di Martes martes, mentre Vipera ammodytes è piuttosto comune sul Monte Verzegnis.” Il SIC ricade nel territorio dei Comuni di , Preone, , Tramonti di Sopra e e quindi risulta separato dall’ambito oggetto della presente variante l dal territorio del Comune di Verzegnis. La distanza misurata in linea d’area dal perimetro del SIC al confine del territorio del Comune di Tolmezzo risulta di Km 6,3. Oltre al territorio del Comune di Verzegnis altri elementi di separazione, tra gli interventi urbanistici di cui alla presente variante e il SIC, sono il Fiume Tagliamento e la differenza di quota che verso la conca tolmezzina risulta di circa 900 ml.

4.3 - Contenuti della Variante N. 15 al P.R.G.C. e sue possibili interferenze con SIC

La variante in esame, come meglio specificato nella relazione tecnica illustrativa, Relativa all’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica denominato interventi di messa in sicurezza da crolli in località Pozzis, che costituisce adozione di variante al P.R.G.C. ai sensi dell’art. 4, comma 1, lettera J, seguendo le procedure di approvazione previste all’art. 8 della medesima L.R. 21/2015 “Disposizioni in materia di varianti urbanistiche di livello comunale e contenimento di consumo di suolo”

Il SIC limitrofo alla zona interessata dalla presente variante è situato sul versante di Preone del Gruppo del Monte Verzegnis. Data l’altitudine e la morfologia del

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terreno, non vi sono nuclei edificati, ma solo esempi di edifici rurali posti a notevole distanza l’uno dall’altro. Si esclude la possibilità di effetti negativi su habitat e specie botaniche. L’incidenza negativa che le previsioni di variante in esame possono produrre sul sistema naturalistico da proteggere è del tutto non significativa, se non nulla.

Quanto asserito viene indirettamente confermato nella scheda tecnico – scientifica del SIC alla voce “vulnerabilità”:

SIC denominato “Monti Verzegnis e Valcalda” - cod. IT 3320011 “La vulnerabilità di quest’area montuosa è bassa. Anche l’escursionismo alpino e poco pesante. Le due cime sono divise da una sella (Sella Chiampon) attraversata da una carrozzabile poco trafficata. Molte delle aree pascolive sono ora in stato di abbandono.”

4.4 - Conclusioni Considerando: - le caratteristiche fisiche ed orografiche del territorio in oggetto (rilievi montuosi, dislivelli, ecc.), - la consistenza del SIC “Monti Verzegnis e Valcalda” - cod. IT 3320011 prossimo al territorio comunale, - il contenuto della presente variante come espresso in precedenza, si ritiene che oggettivamente la variante n. 15 al PRGC non possa avere incidenze negative sul citato SIC “Monti Verzegnis e Valcalda” - cod. IT 3320011 o su altri limitrofi SIC o ZPS. Pertanto non risulta necessario attivare la procedura di valutazione d’incidenza.

Con riferimento alla DGR 2837 del 25.10.2004, si ritiene che non sia necessario adottare, per la presente variante n. 15 al PRGC del Comune di Verzegnis, gli indirizzi applicativi stabiliti per le nuove procedure di formazione dei piani.

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