CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

MOBILITÀ E TRAFFICO

Premessa Il concetto di mobilità si riferisce ai movimenti con qualsiasi mezzo di trasporto di persone e merci. La mobilità è, quindi, un sistema complesso formato da infrastrutture viarie, ferroviarie, aeroportuali, da parcheggi e centri di interscambio, da trasporti pubblici e privati, da piste ciclabili e da zone pedonali. Questo sistema influenza il funzionamento delle aree urbane e le condizioni di vita dei suoi abitanti e ha una forte incidenza sulla qualità ambientale. L’attuale organizzazione dei trasporti è caratterizzata dalla predominanza del traffico su strada, con l’uso prevalente di automezzi privati, e ha conseguenze negative sul piano economico, sociale ed ambientale, quali ad esempio: ! la congestione delle città; ! l’elevato inquinamento acustico ed atmosferico; ! il consumo di fonti energetiche non rinnovabili; ! i rischi di incidenti, a cui sono connessi costi economici e sociali; ! i disagi e le difficoltà per ciclisti e pedoni; ! la sottrazione di suolo. Tra i principali fattori di insostenibilità delle città, quello del traffico è uno dei più complessi da affrontare, per la varietà delle problematiche connesse e per il suo stretto legame con le scelte individuali. I mezzi con cui ci muoviamo rappresentano un fattore irrinunciabile della vita di ogni cittadino: ciascuno infatti, per lavoro, studio, svago o altro, ha bisogno di muoversi. La mobilità verso e all’interno della città dipende da vari fattori, tra cui densità abitativa, qualità e quantità dei servizi, infrastrutture e loro sviluppo, nonché dalla posizione del complesso di tali elementi lungo assi di attraversamento. All’aumentare di questi fattori in genere aumenta la capacità di attrazione di una città, che diventa inevitabilmente più caotica, iniziando a manifestare fenomeni di degrado della qualità dell’ambiente e della vita (inquinamento, congestione, rumore, lunghe attese, problemi di parcheggio, aumento dell’incidentalità, ecc). Diversi studi hanno poi messo in evidenza il nesso tra la realizzazione di espansioni a bassa densità, soprattutto se ubicate lontano o in assenza di trasporto collettivo e dotate di un adeguato numero di posti auto, con l’attitudine all’utilizzo dell’automobile per gli spostamenti. In senso opposto, previsioni di aree ad alta densità e ad utilizzo misto possono favorire gli spostamenti brevi e meno dispersi, che possono essere soddisfatti con mezzi di mobilità sostenibile quali il trasporto pubblico, la bicicletta o a piedi. Se le dinamiche insediative possono influenzare i sistemi della mobilità è però vero anche il contrario, ovvero che anche il sistema della mobilità e dei trasporti può determinare lo sviluppo di un territorio: questo si realizza, ad esempio, quando aumentando l’accessibilità di un’area si favorisce la nascita di nuovi insediamenti produttivi o residenziali.

Negli ultimi anni, le problematiche relative alla congestione e all’inquinamento dovuto al traffico nei centri urbani hanno portato all’attenzione forme di mobilità non motorizzata (dette anche di “mobilità sostenibile”), quali strumenti che, nei brevi tragitti in ambito urbano, possono dimostrarsi più rapidi dell’automobile, specialmente nelle ore di traffico maggiormente congestionato. Un esempio di diagramma tra il tempo medio impiegato e la distanza media percorribile in funzione del mezzo di trasporto utilizzato in ambito urbano è riportato nella figura seguente.

59 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 57: Relazione minuti/km percorsi: confronto tra i vari mezzi di trasporto

35

30

25

20 min 15

10

5

0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 km

Fonte: Volume 50 città

Le dinamiche dei sistemi di mobilità a livello nazionale possono essere comprese facendo riferimento all’analisi del V Rapporto Isfort - Asstra sulla mobilità urbana intitolato “Così è se vi pare” (2008). Il documento osserva come, a livello nazionale, negli ultimi anni la domanda complessiva di mobilità sia cresciuta, con una forte accelerazione dal 2004 in poi, in particolare per il volume di passeggeri * km prodotti. Nel sottolineare come le tratte di mobilità urbana inferiori ai 10 km siano ancora nel 2007 il 73,5% del totale, lo studio evidenzia come sia però in atto un processo di espansione delle direttrici extra urbane degli spostamenti e come la migrazione di una quota significativa di popolazione dalle grandi aree urbane verso i comuni corona abbia dilatato gli spazi e i tempi del trasporto. Tale fenomeno può essere letto nell’allungamento dei tempi e delle distanze dei viaggi, come riportato nei grafici seguenti.

Figura 58: Lunghezza e tempi degli spostamenti

Fonte: V Rapporto Isfort sulla mobilità urbana “Così è se vi pare”, 2008

Il documento sottolinea come la quota di mercato del trasporto collettivo (considerando solo gli spostamenti motorizzati) cresca di 1,5 punti percentuali rispetto al 2006, per effetto di un rilevante incremento nel numero assoluto di passeggeri nel corso del 2007 (quasi il 20% in più), anche se il peso del trasporto

60 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a collettivo resta modesto, attestato all’11,5% contro un 81% dei mezzi privati (auto). Si nota poi come la percentuale dei mezzi privati salga al 90,7% nei comuni al di sotto dei 100.000 abitanti. L’automobile, d’altro canto, ha registrato nel 2007 una sostanziale stabilità nel numero di spostamenti (+0,7%) che in ragione dell’aumento della domanda di mobilità si è tradotta in una perdita di quota di mercato, stimabile nell’1,8%, attribuita al forte aumento del costo del carburante registrato negli ultimi mesi.

Figura 59: Il mercato urbano dei mezzi di trasporto nell’ultimo biennio

Fonte: V Rapporto Isfort sulla mobilità urbana “Così è se vi pare”, 2008

Per quanto riguarda il peso della mobilità ecologica (spostamenti in bicicletta e a piedi), si segnala, sempre a livello nazionale, un rallentamento rispetto all’anno precedente, con una percentuale che nelle circoscrizioni territoriali del nord - ovest arriva a coprire circa il 40,4% degli spostamenti, contro il 59,6% degli spostamenti motorizzati.

Figura 60: Il peso della mobilità non motorizzata per circoscrizione territoriale (% spostamenti)

Fonte: V Rapporto Isfort sulla mobilità urbana “Così è se vi pare”, 2008

61 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a Promuovere politiche per una mobilità sostenibile significa proporre un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto alla mobilità con l'esigenza di ridurre l'inquinamento e le esternalità negative, quali le emissioni di gas serra, lo smog, l'inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l'incidentalità. Strumenti di tali politiche possono essere: ! trasporto pubblico locale: è la prima storica forma di mobilità sostenibile. Veicoli adibiti al trasporto di massa consentono di ridurre l'utilizzo dei mezzi privati; ! car pooling: prevede che gli spostamenti che avvengono mediante mezzo privato possano essere effettuati da equipaggi che condividono uno stesso veicolo; ! car sharing: è la possibilità di accedere su richiesta, tramite noleggio temporaneo (anche per periodi limitati, ad es. di 1h), ad un parco di autoveicoli posizionati in importanti nodi della rete di trasporto pubblico; ! trasporto (o traffico) lento: è l’insieme della mobilità pedonale e ciclabile; ! limitazione dei movimenti e della velocità dei veicoli: si tratta di interventi di moderazione del traffico attraverso: o l’istituzione di Isole ambientali (Zone 30): si tratta di zone con ridotti movimenti veicolari finalizzate al recupero della vivibilità degli spazi urbani, da cui è escluso il traffico di attraversamento; o zone a traffico limitato (ZTL) che corrispondono ad aree urbane all’interno delle quali si cercano di integrare le diverse componenti del traffico. ! mobility manager: ha la funzione di analizzare le esigenze di mobilità dei dipendenti delle aziende pubbliche e private, agevolare il car-pooling e sincronizzare gli orari lavorativi con quelli del trasporto pubblico; ! blocco del traffico: il momentaneo blocco del traffico urbano è una misura di emergenza per ridurre il traffico veicolare e le emissioni inquinanti. L'intervento mira a vietare l'uso dell'automobile per far provare forme di mobilità alternative e più sostenibili (es. trasporto pubblico). Il blocco del traffico può essere parziale o totale. In caso di blocchi ripetuti nel tempo viene applicato sotto forma di blocco per 'targhe alterne' (pari o dispari) o per tipologia di veicolo (euro0, euro1, euro2, euro3, euro4); ! corsie preferenziali: queste corsie sono autorizzate soltanto ai mezzi pubblici (autobus, tax, mezzi di emergenza). Permettono di creare due forme di scorrimento, congestionata per i mezzi privati e scorrevole per quelli pubblici o di pubblico intervento; ! piste ciclabili: in alcune città del Nord Europa sono la vera alternativa all'automobile. In tali contesti le piste ciclabili sono situate a lato delle strade e riservate esclusivamente alle biciclette. In molte realtà urbane italiane, invece, la mancata diffusione della bicicletta pare legata a una discontinuità della rete dei percorsi adatti alla bicicletta, a una sensazione di scarsa sicurezza del tragitto e a una mancanza di strutture di servizio per ciclisti (ciclo-parcheggi e spazi protetti per il ricovero delle bici, ciclo-officine che offrano servizi di manutenzione e spazi per l’autoriparazione).

Principali elementi di interesse A livello europeo la tematica della mobilità trova i suoi riferimenti fondamentali nel Libro Bianco (2001) “La politica dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte”, e nel più recente Libro Verde (2007) “Verso una cultura della mobilità urbana” (2007). Le linee di azione per il conseguimento di più significativi livelli di sostenibilità ambientale da parte del settore dei trasporti sono riconducibili alle seguenti opzioni generali: ! pianificazione del territorio che riduca la domanda di mobilità e promuova lo sviluppo di forme alternative di trasporto; ! promozione di sistemi di trasporto urbano che diano la priorità al trasporto pubblico e collettivo, pedonale e ciclistico e offerta di adeguate opportunità di interscambio tra modi diversi di trasporto nell’arco dei percorsi di spostamento (intermodalità); ! promozione di un modo più sostenibile di ricorso all’auto privata, intervenendo sui comportamenti, le regole di guida, l’offerta di infrastrutture.

A questi obiettivi di ordine globale e strategico si affiancano ovviamente obiettivi specifici, soprattutto in termini di riduzione dell’incidentalità e mitigazione della congestione di strade e spazi urbani, che vanno raggiunti con politiche ed azioni che tutelino al contempo il diritto dei cittadini all’accessibilità dei luoghi e dei servizi necessari o desiderabili.

62 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a Il Libro Bianco rappresenta un programma di azioni da adottarsi fino al 2010, con l’obiettivo di porre gli utenti al centro della politica dei trasporti. Le misure indicate per raggiungere tale obiettivo sono l’aumento dei livelli di sicurezza del trasporto stradale, l’aumento della consapevolezza da parte degli utenti del costo dei trasporti, la diffusione di pratiche quali l’intermodalità del trasporto passeggeri e la razionalizzazione del trasporto urbano. Il libro verde, partendo dalla constatazione che gli effetti negativi del traffico sono in aumento anno dopo anno, che tali criticità emergono a livello locale ma il loro impatto si ripercuote su scala continentale e che non esiste un’unica soluzione al problema, sottolinea come si dovrebbero rendere più attraenti e sicure le alternative all’uso dell’automobile privata ottimizzando gli spostamenti grazie a combinazioni efficienti delle varie modalità di trasporto. In particolare nel libro vengono individuate cinque sfide: ! per un traffico scorrevole nelle città: le opzioni proposte comprendono la promozione degli spostamenti a piedi ed in bicicletta, l’ottimizzazione dell’uso dell’automobile privata tramite la promozione di forme di mobilità sostenibile (es. car-sharing e carpooling), la mobilità virtuale (es. telelavoro, teleacquisti), l’uso dei parcheggi a pagamento con tariffe differenziate (es. gratuiti in periferia e con tariffe elevate in centro), ma anche con una attenzione al tema del trasporto merci in area urbana; ! per una città più pulita: le opzioni proposte riguardano l’attenzione alle nuove tecnologie (sia come filtri che come combustibili alternativi), il sostegno di appalti ecologici anche congiunti, con l’insegnamento di pratiche di guida meno dispendiose (es. guida ecologica) e valutando la possibilità di ricorrere a limitazioni del traffico e pedaggi urbani; ! per un trasporto urbano più intelligente: utilizzo (anche nella logistica urbana delle merci) di sistemi di trasporto intelligente (es. smart cards, carte intelligenti, …), disponibilità di informazioni adeguate agli utenti; ! per un trasporto urbano accessibile: le opzioni proposte riguardano il miglioramento dell’accessibilità e della qualità del trasporto urbano sottolineando la necessità di avere collegamenti ottimali - tramite la rete di trasporto urbano - con le zone commerciali, industriali, di uffici e in genere le zone di attività economica, la promozione di programmi di formazione mirati del personale, l’adozione di soluzioni innovative come l’autobus espresso rispetto a metropolitane e tram, la limitazione della dispersione urbana nella pianificazione; ! per un trasporto urbano sicuro: le opzioni proposte riguardano la promozione di campagne educative di sicurezza stradale e d’informazione, l’impiego di dispositivi di controllo delle infrazioni nelle città, l’obbligo di uso del casco per i ciclisti, migliorare la visibilità con una buona illuminazione stradale, la presenza visibile di agenti di pubblica sicurezza sulle strade, la costruzione di infrastrutture con marciapiedi comodi e piste ciclabili sicure.

In Italia il tema della mobilità e del traffico è stato affrontato con il decreto legislativo 285/1992 (Nuovo codice della strada) che all’articolo 36 ha previsto l’obbligo in tutte le città con più di 30.000 abitanti di dotarsi di un Piano Urbano del Traffico (PUT) con lo scopo di aumentare la sicurezza stradale, ridurre i consumi energetici, le emissioni inquinanti e l’inquinamento acustico urbano.

Una norma importante per la regolamentazione del trasporto pubblico è il D.Lgs 422/97, poi modificato dal D.Lgs 400/99: tali norme distinguono le funzioni di regolamentazione e finanziamento dei servizi di trasporto locale (incluse le ferrovie), affidate a Regioni con il concorso degli Enti Locali (province e comuni) ove delegati, e le funzioni di gestione affidate alle aziende dei servizi.

La svolta in tema di mobilità si è avuta con l’emanazione del D.M. 27/03/1998 che, oltre all’obbligo del risanamento della qualità dell’aria posto in capo alle Regioni e all’incentivo allo sviluppo del car sharing e del car pooling, ha disposto l'obbligo per le pubbliche Amministrazioni, ma anche per i gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità, di prevedere una quota di veicoli a basso impatto ambientale (come i veicoli elettrici e a gas) nel rinnovo del parco veicolare. Il decreto ha introdotto il concetto di mobility management in Italia prevedendo, per le imprese e gli enti pubblici con singole unità locali con più di 300 dipendenti e per le imprese con complessivamente più di 800 addetti localizzate in Comuni compresi in zone a rischio di inquinamento atmosferico o con una popolazione superiore a 150.000 abitanti, l’obbligo di nominare un “mobility manager aziendale” e l’adozione di piani di spostamento casa-lavoro” (PSCL) al fine di ridurre l’uso del mezzo di trasporto privato individuale, e disponendo l'istituzione presso i Comuni di una struttura di supporto a tali responsabili della mobilità aziendale.

63 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a Con l'art. 22 della Legge n° 340/00 viene istituito un nuovo strumento per la pianificazione della mobilità urbana, il Piano Urbano di Mobilità (PUM). Sono interessati alla predisposizione del PUM, al fine di accedere ai finanziamenti statali, i singoli Comuni con più di 100.000 abitanti ma anche aree territoriali più vaste (ad esempio l'aggregazione di più Comuni limitrofi con più di 100.000 abitanti in totale).

Nel corso degli ultimi anni il corpus normativo del TPL è stato modificato, in piccola parte, anche dai decreti legge sulle liberalizzazioni n. 223/06 (c.d. “decreto Bersani”) e n. 7/07 (c.d. “decreto Bersani bis”). Con il primo viene offerta la possibilità ai Comuni di prevedere nuove linee per il trasporto di passeggeri, in ambito comunale e intercomunale, affidate a soggetti in possesso dei necessari requisiti tecnico-professionali, fermo restando il divieto di disporre finanziamenti in qualsiasi forma a favore dei predetti soggetti.

Per quanto riguarda invece nello specifico le piste ciclabili, secondo il D.M. 557/99 gli itinerari ciclabili comprendono, in ordine decrescente in ordine alla sicurezza per l’utenza ciclistica, le seguenti tipologie: ! piste ciclabili in sede propria, quando la loro sede è fisicamente separata da quella relativa ai veicoli a motore e ai pedoni attraverso idonei spartitraffico longitudinali fisicamente invalicabili; ! piste ciclabili su corsia riservata, ricavate dalla carreggiata stradale o dal marciapiede e con elementi di separazione costituiti essenzialmente da striscia di delimitazione longitudinale o da delimitatori di corsia; ! percorsi promiscui perdonali e ciclabili e percorsi promiscui ciclabili e veicolari.

Situazione del territorio in esame La città è attraversata dalla Strada Statale S11 Padana Superiore che collega Torino con Venezia, e dalla Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola che collega il centro con il capoluogo provinciale arrivando fino in Trentino passando per la Val Camonica. Infine a Treviglio inizia la Strada Statale 472 Bergamina che collega il comune con Lodi.

Figura 61: Inquadramento viabilità

64 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a Il territorio comunale risulta interessato da un’area pari a circa 1,30 km2 destinata a strade pari al 4,12% della superficie comunale e a 0,21 km2 destinata a ferrovia pari a 0,67% della superficie comunale, per un valore complessivo di copertura pari a circa il 4,79 %. Considerando tutte le strade urbane ed extraurbane di attraversamento del Comune, il reticolo viario si estende linearmente per circa 240 Km (Fonte: rielaborazione da aerofotogrammetria comunale), di cui : ! viabilità extraurbana di livello provinciale o statale 21 km circa ! viabilità extraurbana di connessione comunale 34 km circa ! viabilità urbana (comprensiva di ztl) 106 km circa ! viabilità vicinale 78 km circa per una dotazione di strade pari a circa 5,77 km/1000 abitanti residenti.

L’indice di densità infrastrutturale indica il rapporto tra la lunghezza delle infrastrutture e la superficie del territorio: all’aumentare del valore di tale indice aumenta, per diretta conseguenza, l’accessibilità e la inter/intra connessione dell’area. A titolo indicativo si riporta una suddivisione in classi dei valori della densità infrastrutturale proposta per la Regione Veneto.

Tabella 19: Valori indicativi della densità infrastrutturale Densità infrastrutturale Valore [m/km2] Molto bassa <250 Bassa 250 – 1.000 Media 1.000 – 1.500 Elevata 1.500 – 2.000 Molto elevata >2.000 Fonte: Romano B., Paolinelli G. (2007)

Il valore calcolato per Treviglio indica una densità (non comprensiva della viabilità vicinale) di circa 5.104 m/km2, indice di come il comune costituisca un nodo ad accessibilità molto elevata. Da un punto di vista ambientale bisogna però far notare come la dotazione infrastrutturale possa essere considerata un indicatore della frammentazione del paesaggio e dell’ambiente naturale, in quanto l’infrastruttura rappresenta anche una barriera potenziale ai movimenti trasversali della fauna e una interruzione del continuum del verde.

Progetti infrastrutturali La città di Treviglio, per la sua posizione strategica lungo l’asse Milano Venezia, sarà interessata in futuro da una notevole intensificazione degli assi infrastrutturali. Lo scenario di sviluppo infrastrutturale delineato all’interno degli strumenti programmatori sovraordinati (PTCP) prevede infatti i seguenti interventi: ! Autostrada -Milano (Brebemi); ! Interconnessione Brebemi-Pedemontana Lombarda (Tangenziale Ovest); ! Tangenziale Est di Treviglio; ! Interporto; ! Tangenziale Sud.

Il tracciato dell’Autostrada Bre.Be.Mi., lungo circa 50 km, interessa le province di Brescia, Bergamo e Milano collegando i due capoluoghi provinciali. L’autostrada attraverserà Treviglio con tre corsie per senso di marcia (più quella d’emergenza) a sud del capoluogo per circa 4 km e prevederà appena all’esterno del territorio comunale i caselli di Caravaggio-Treviglio Est e Treviglio Ovest.

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Figura 62: Inquadramento del tracciato della Bre.Be.Mi.

Fonte: Infrastrutture per la mobilità - Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

In adiacenza al tracciato della nuova autostrada è previsto il corridoio della linea ferroviaria ad alta capacità che collegherà Torino a Venezia. Il tracciato della TAV, come indicato nella relazione generale del progetto definitivo, attraverserà in rilevato la ferrovia Treviglio (cavalcavia Caravaggio) per poi scendere repentinamente per essere sottopassato dalla galleria artificiale BreBeMi che si affianca a nord.

Figura 63: Inquadramento del tracciato della TAV

Fonte: Progetto definitivo TAV - Relazione generale

Come riportato nel PTCP, le due grandi infrastrutture di comunicazione non potranno che avere una pesante incidenza sul territorio. Pertanto il piano provinciale individua le indicazioni normative per consentire un adeguato inserimento ambientale e di difesa del territorio attraversato, a protezione degli insediamenti e

66 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a delle attività nei terreni di qualità agricola. Nell’area di tutela ambientale, prevista accanto ai corridoi infrastrutturali, il piano indica quindi la necessità di “progettazione unitaria di fasce verdi che creino mitigazioni degli inquinamenti, evitando barriere antirumore ad elementi artificiali, che dovranno costituire un paesaggio naturalistico con dolce modulazione delle sezioni trasversali in relazione alle risoluzioni tecniche esecutive nei vari tratti delle infrastrutture e che uniranno le aree a cultura agricola”. Al fine di ridurre gli impatti derivanti dai flussi di traffico lungo la nuova arteria stradale, il piano provinciale indica l’importanza della realizzazione delle barriere antirumore (per circa 24 km di cui circa la metà in schermature vegetali). Le opere di mitigazione ambientale dovrebbero riguardare: ! limitazione area di occupazione dei cantieri; ! barriere anti-rumore con elementi naturali ed artificiali estese per 24 Km; ! mitigazione paesaggistica; ! trattamento acque prima pioggia.

Il progetto di Bre.Be.Mi. contempla anche 51 km di opere di viabilità complementare, di cui circa la metà costituite dalla realizzazione di varianti e l’altra metà da adeguamenti in sede della viabilità ordinaria esistente. Tra queste opera si inserisce anche il Raccordo autostradale tra Pedemontana, A4 Milano-Venezia e Bre.Be.Mi. che collegherà l’autostrada Bre.Be.Mi, l’autostrada Pedemontana e l’autostrada A4 Milano– Venezia, con un asse a 4 corsie, due per ogni senso di marcia (più le corsie d’emergenza), per un totale di 13,5 Km. Il Raccordo a sud, si innesta sull’autostrada Bre.Be.Mi, mediante il casello autostradale di Treviglio Ovest.

Figura 64: Inquadramento "tangenziale Ovest"

Fonte: Infrastrutture per la mobilità - Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

67 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a Zone a traffico limitato Treviglio ha individuato una Zona a Traffico Limitato (ZTL) coincidente pressappoco con il perimetro del centro storico, per un’estensione areale di circa 0,18 Km2, corrispondente allo 0,56% del territorio comunale; la lunghezza delle strade soggette a limitazione è di circa 4,87 Km pari a circa il 3% della lunghezza complessiva delle strade comunali. Le aree pedonali riguardano invece Piazza e Piazza Manara, per una superficie di circa 3.300 m2.

Figura 65: Zona a Traffico Limitato e aree pedonali

Indice di criticità Al fine di individuare in quali zone la popolazione residente risulta maggiormente esposta all’inquinamento da traffico, è stata approntata una carta dell’indice di criticità delle strade. Esso è stato ricavato considerando da un lato la distribuzione di strade per cella, alla quale si è applicato un rango in funzione dell’intensità di traffico potenziale (stimato sulla base del livello della viabilità in oggetto) e dall’altro la distribuzione della popolazione residente per cella. Le mappe seguenti riportano le due fasi successive del calcolo dell’indice di criticità: ! la verifica della distribuzione della lunghezza lineare delle strade per cella; ! la verifica dell’indice di criticità, ovvero il risultato del prodotto della densità di strade per cella pesata e normalizzata e i valori della distribuzione per cella della popolazione anch’essa normalizzata.

68 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 66: Lunghezza di strade per cella

La carta della densità di strade mostra una maggiore concentrazione all’interno del centro storico e in alcune aree lungo la seconda circonvallazione, mentre la carta della criticità di strade evidenzia come, considerando le diverse tipologie di strade e la distribuzione della popolazione, le aree più critiche siano quelle intorno alla seconda circonvallazione, in particolare nei principali nodi di confluenza, e la parte iniziale della viabilità provinciale verso nord.

69 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 67: Indice di criticità strade

Parco automezzi Il parco automezzi del Comune di Treviglio al 2006 (ultimo dato disponibile) risulta composto da 21.030 autoveicoli di cui la maggior parte sono autovetture (77,53%), seguite da motocicli (10,94%) e autocarri per il trasporto merci (7,40%).

Tabella 20: Parco veicolare Comune di Treviglio Tipologia veicolo N° % sul totale Altri veicoli - - Autobus 7 0,03% Autocarri trasporto merci 1.557 7,40% Autoveicoli speciali/specifici 254 1,21% Autovetture 16.304 77,53% Motocarri e quadricicli trasporto merci 26 0,12% Motocicli 2.300 10,94% Motoveicoli e quadricicli speciali / specifici 13 0,06% Rimorchi e semirimorchi speciali / specifici 353 1,68% Rimorchi e semirimorchi trasporto merci 130 0,62% Trattori stradali o motrici 86 0,41% Totale complessivo 21.030 Fonte: elaborazione su dati ACI

Di seguito si riporta il grafico relativo alla composizione del parco veicolare.

70 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 68: Grafico del parco veicolare Comune di Treviglio (2006)

Autobus Parco veicolare Comune di Treviglio (2006) Autocarri trasporto merci

Autoveicoli speciali/specifici

Autovetture

Motocarri e quadricicli trasporto merci

Motocicli

Motoveicoli e quadricicli speciali / specifici

Rimorchi e semirimorchi speciali / specifici Rimorchi e semirimorchi trasporto merci

Trattori stradali o motrici

Fonte: elaborazione su dati ACI

La composizione del parco veicolare in termini percentuali con le altre realtà perse a riferimento indicano per Treviglio una maggior percentuale di autovetture (78%) rispetto ai valori del Comune capoluogo (73%), della provincia (74%) e della regione (77%), mentre non si osservano particolari criticità per le restanti categorie.

Figura 69: Confronto composizione parco veicolare (2006)

Confronto composizione parco veicolare (2006)

100% Autovetture Motoveicoli Autocarri/Mezzi pesanti Altri 90%

80% 78% 77% 73% 74% 70%

60%

50%

40%

30%

20% 15% 12% 12% 11% 10% 10% 11% 10% 10% 2% 3% 2% 2% 0% Treviglio Bergamo Provincia Bg Regione L

Fonte: elaborazione su dati ACI

Il trend del parco veicolare per il periodo di riferimento 2002 – 2006 risulta poi in costante aumento, con un tasso medio annuo pari al +2,73% per i veicoli totali, del +2,13% per le autovetture e del +4,95% degli altri veicoli.

Ciò significa che nel territorio comunale in soli 4 anni (2002 – 2006) si è assistito ad un aumento di 2.149 veicoli, di cui ben 1.320 sono autovetture.

71 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Tabella 21: Trend del parco veicolare in comune (2002 – 2006) Anni Altri veicoli Var % Autovetture Var % Veicoli totali Var % 2002 3.897 - 14.984 - 18.881 - 2003 4.151 +6,52% 15.376 +2,62% 19.527 +3,42% 2004 4.299 +3,57% 15.674 +1,94% 19.973 +2,28% 2005 4.512 +4,95% 15.936 +1,67% 20.448 +2,38% 2006 4.726 +4,74% 16.304 +2,31% 21.030 +2,85% Tasso medio +4,95% +2,13% +2,73% Fonte: elaborazione su dati ACI

Figura 70: Trend del parco veicolare del Comune di Treviglio (2002 - 2006)

Trend del parco veicolare del Comune Treviglio (2002 - 2006)

25.000 Altri veicoli Autovetture Veicoli totali 21.030 20.448 19.527 19.973 20.000 18.881

16.304 15.674 15.936 14.984 15.376 15.000 N°

10.000

4.512 4.726 5.000 3.897 4.151 4.299

0 2002 2003 2004 2005 2006

Fonte: elaborazione su dati ACI

L’indice di motorizzazione generale, che esprime il numero di veicoli sugli abitanti residenti, al 2006 è pari a 75,77 veicoli totali/100 abitanti residenti, mentre per le autovetture il valore è di 58,74 autovetture/100 abitanti residenti. Considerando, quindi, tutte le fasce d’età si può affermare che mediamente vi è una automobile ogni due residenti. Dal confronto con le altre realtà prese ad esempio emerge come per l’indice di motorizzazione generale (calcolato sui veicoli totali) il Comune di Treviglio faccia registrare un valore migliore del Comune di Bergamo, del valore provinciale e regionale, mentre il tasso di motorizzazione privata (calcolato cioè solo sulle automobili) risulta superiore al valore provinciale ed in linea con quello regionale, comunque al di sotto del valore del Comune di Bergamo (61,74).

Tabella 22: confronto indice di motorizzazione generale e per autovetture (2006) Abitanti Veicoli totali Autovetture Veicoli tot/100 Ab. Auto/100 Ab. Treviglio 27.756 21.030 16.304 75,77 58,74 Bergamo 115.645 98.331 71.402 85,03 61,74 Provincia Bg 1.044.487 806.348 596.208 77,20 57,08 Regione L 9.546.030 7.325.367 5.621.965 76,74 58,89 Fonte: elaborazione su dati ACI

72 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 71: Confronto Indice di motorizzazione generale e per autovetture (2006)

Confronto Indice di motorizzazione (Veicoli totali e Autovetture) - 2006

100 Veicoli tot/100 Ab. Auto/100 Ab. 90 85,03

80 75,77 77,20 76,74

70 61,74 58,74 58,89 60 57,08

50

40

30

20

10

0 Treviglio Bergamo Provincia Bg Regione L

Fonte: elaborazione su dati ACI e Istat

Per quanto riguarda poi la densità di motorizzazione, che esprime il numero di veicoli per chilometro quadrato, essa risulta per il 2006 pari a 667 veicoli totali/kmq, valore che scende a 517 autovetture/kmq se si considerano solamente le automobili. I valori sono superiori a quelli registrati per la provincia e per la Regione, il che conferma la specificità del Comune di Treviglio nel contesto territoriale, mentre evidente risulta la differenza con il comune di Bergamo.

Figura 72: Confronto della densità di motorizzazione (2006)

Densità di motorizzazione (2006)

3000

Veicoli totali/kmq 2483 Autovetture/kmq 2500

2000 1803

1500 veic./kmq

1000 667 517 500 296 307 219 236

0 Treviglio Bergamo Provincia Bg Regione L

Fonte: elaborazione su dati ACI e Istat

Per quanto riguarda la presenza di mobility manager aziendali, sul sito internet della Provincia di Bergamo sono disponibili i risultati di un censimento effettuato a fine 2007, in base al quale risultano presenti in tutta la provincia circa 24 mobility manager, di cui 17 con nomina ufficiale ai sensi del D.M. 27.03.98.

73 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a In base a questo censimento non risulterebbero tuttavia presenti mobility manager aziendali, nominati ai sensi del decreto sopraccitato, nel territorio comunale.

Occupazione di spazio urbano Come già accennato nella premessa, il numero di veicoli occupa una sottrazione dello spazio urbano che risulta pertanto non usufruibile per altre funzioni. Al fine di stimare l’occupazione da parte del parco veicoli dello spazio urbano, sono stati considerati tutti i veicoli a motore immatricolati nel Comune di Treviglio alla data del 2006 (fonte ACI) e con l’applicazione di opportuni fattori di conversione è stato stimato il numero complessivo di auto-equivalenti. Sono stati applicati i seguenti pesi, dedotti dal RSA di Padova.

Tabella 23: pesi applicati per il calcolo delle auto - equivalenti Auto equivalenti Pesi moto e motocicli 0,3 commerciali leggeri 2 commerciali pesanti, bus, pullman 3 Sup auto (m2) 7 Lunghezza (m) 4

In complesso il numero di auto – equivalenti è risultato pari a circa 23.957. Assumendo poi come dimensione medie di un’auto una lunghezza di 4 m ed una larghezza 1,75 m per una superficie complessiva di 7 m2, è stata successivamente calcolata sia l’estensione in termini di superficie occupata che la lunghezza totale delle auto-equivalenti immatricolate nel Comune di Treviglio. I risultati hanno permesso di stimare una superficie occupata dalle auto equivalenti pari a 0,2 Km2, corrispondente a circa lo 0,53% della superficie comunale ed una lunghezza delle auto equivalenti in coda di circa 96 Km, pari a circa il 59% della lunghezza della rete stradale del comune.

Figura 73: Occupazione spazio urbano da auto equivalenti

74 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Analisi dei flussi di traffico Per l’analisi dei flussi si è fatto riferimento agli studi riportati all’interno del documento “Analisi della mobilità in Provincia di Bergamo” scaricabile dal sito della Provincia, che riporta i dati relativi all'analisi della domanda di mobilità sistematica nel territorio provinciale (con esclusione della domanda extraprovinciale) a valle dei dati resi disponibili dall'ISTAT all'inizio del 2006 e relativi all'ultimo Censimento della popolazione e delle abitazioni condotto nell'anno 2001.

A livello provinciale Treviglio è il quarto comune in ordine agli spostamenti generati (che hanno origine dal comune), con 8.781 spostamenti giornalieri pari a circa il 1,8% del totale, dopo Bergamo (27.415 spostamenti), (9.740 spostamenti) e (9.709), mentre è secondo per quanto riguarda gli spostamenti attratti (che hanno destinazione nel comune), con 14.702 spostamenti giornalieri corrispondenti a circa il 3,1% del totale, preceduto solamente da Bergamo (70.534 spostamenti).

75 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 74: Comuni in Provincia Bergamo con maggiori spostamenti giornalieri generati

Comuni Provincia Bg con maggiori spostamenti generati

30.000 27415

25.000

20.000

15.000

9740 9709 8781 10.000 6895

5.000

0 Bergamo Dalmine Seriate Treviglio Albino

Fonte: elaborazione su dati documento “Analisi della mobilità in Provincia di Bergamo”

Figura 75: Comuni in Provincia di Bg con maggiori spostamenti attratti

Comuni Provincia di Bg con maggiori Spostamenti attratti

80.000 70534 70.000

60.000

50.000

40.000

30.000

20.000 14702 10609 9901 10.000 6685

0 Bergamo Treviglio Dalmine Seriate

Fonte: elaborazione su dati documento “Analisi della mobilità in Provincia di Bergamo”

L’analisi di dettaglio dei flussi mostra poi come: ! il 73% degli spostamenti generati (pari a 6.394 spostamenti) è per motivi di lavoro e il restante 27% (pari a 2.387 spostamenti) per motivi di studio. Di questi circa il 79% (pari a 6.691 spostamenti) utilizza il mezzo privato mentre il 21% il mezzo pubblico (pari a 1.802 spostamenti); ! il 59% degli spostamenti attratti (pari a 8.606 spostamenti) è per motivi di lavoro e il restante 41% (pari a 6.096 spostamenti) per motivi di studio. Di questi circa il 74% (pari a 10.520 spostamenti) utilizza il mezzo privato mentre il 26% il mezzo pubblico (pari a 3.689 spostamenti).

Tabella 24: Tabella degli spostamenti giornalieri per motivo e per mezzo Tipologia Nr. spostamenti Generati 8.781 Attratti 14.702 Generati per studio 2.387 Attratti per studio 6.096

76 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a Tipologia Nr. spostamenti Generati per lavoro 6.394 Attratti per lavoro 8.606 Generati su mezzo pubblico 1.802 Attratti su mezzo pubblico 3.689 Generati su mezzo privato 6.691 Attratti su mezzo privato 10.520 Fonte: elaborazione su dati documento “Analisi della mobilità in Provincia di Bergamo”

La mappa seguente riporta invece i dati relativi al saldo tra gli spostamenti interni ed esterni al territorio comunale su celle di 100 m x 100m, in base alle informazioni del Censimento Istat 2001.

Figura 76: Saldo spostamenti interni – esterni al territorio comunale

Dalla cartografia emerge una netta prevalenza degli spostamenti interni al comune rispetto a quelli verso l’esterno, come dimostrato dall’assenza di valori negativi in tutte le celle.

Recentemente è stata effettuata dalla società Systematica una rilevazione dei flussi di traffico in ingresso al Comune di Treviglio, che tra le 6.30 e le 8.30 del mattino sono risultati essere circa 6.000. Nello stesso intervallo di rilievo i veicoli in uscita sono risultati 3.824, ossia 2.121 in meno di quelli in ingresso.

Il maggior numero di veicoli è risultato arrivare dalla S.S.11-via Caravaggio (954) e dalla SS472-via Lodi (952). Secondariamente gli assi di ingresso risultano SS42-via Bergamo (747), SP128-via Brignano (744), SS11-via Milano (704) e SP136-via Redipuglia (612).

77 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 77: Flussi di traffico in ingresso a Treviglio (6:30 - 09:30)

Fonte: Systematica

Non tutti questi veicoli hanno destinazione Treviglio ma alcuni sono risultati in transito e costituiscono il cosiddetto flusso di attraversamento. L’analisi dei dati ha evidenziato un flusso di attraversamento in ingresso da Nord (SP126) di 141 veicoli (pari al 18,31% dei veicoli in transito nella sezione), da Ovest (SS11) di 60 veicoli (6,42%), da Sud (SS472) di 94 veicoli (6,61%) e da Est di 92 veicoli (6,05%).

Incidentalità Per quanto riguarda informazioni circa l’incidentalità, sono disponibili i dati contenuti nel Piano Urbano del Traffico che ha analizzato gli incidenti nel periodo 1994 – 1996 per le principali categorie di strade. Tali dati, seppur abbastanza datati, possono comunque fornire una base utile per comprendere le dinamiche di incidentalità all’interno del territorio comunale. Il Piano ha rilevato nel complesso nel bienno in esame, 291 incidenti con 271 feriti e 2 morti, rilevando come sul tracciato della Strada Statale 11 si registrino nel complesso circa 23% degli incidenti, con le maggiori frequenze per Viale Porta nel settore Est e Viale Ortigara, Largo Dante e Largo Vittorio Emanuele nel settore Nord. Sulle radiali di penetrazione esterne si è verificato circa il 17% degli incidenti, con il maggior numero di sinistri in Via Pontirolo e Via Bergamo. Sul resto della Circonvallazione esterna si ha circa il 14% degli incidenti, con forte concentrazione in Viale Piave – Monte Grappa. Complessivamente quindi poco più del 50% degli incidenti interessano la viabilità principale esterna. Dati di incidentalità più recenti, che però non contengono informazioni circa la localizzazione degli stessi, possono essere estrapolati dalle statistiche messe a disposizione dall’Istat per il periodo 2000 – 2007. Per analizzare tali dati, oltre al numero di incidenti e al numero di morti e feriti, sono stati considerati i seguenti indici: ! indice di mortalità stradale (RM): il rapporto contiene al numeratore il numero (M) dei decessi come conseguenza degli incidenti e al denominatore il numero (I) dei sinistri. Il parametro RM esprime, quindi, il numero medio di decessi verificatisi in un determinato anno ogni 100 incidenti. L’indice di mortalità stradale RM riferito ad un certo anno, misurando il numero medio di morti per incidente, può essere

78 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a considerato come un indicatore di gravità (o di pericolosità) dei sinistri, tanto maggiore quanto più esso è elevato:

RM = (M/I)*100

! Indice di lesività stradale (RF): esprime il rapporto di lesività stradale ogni 100 incidenti ed F il numero dei feriti. Anche in questo caso, RF può essere considerato un indicatore di gravità (o di pericolosità) di incidenti, seppure limitato ai soggetti che, coinvolti in incidenti, non ne sono stati vittime:

RF= (F/I)*100

! Finora ci si è riferiti al concetto di pericolosità media riguardante il sinistro. Se il riferimento è posto sulla persona, in quanto soggetto passivo ed attivo dell’incidentalità, possono costruirsi altri indicatori di pericolosità degli incidenti, come RP dato dal rapporto tra il numero dei morti e il numero degli infortunati: RP = (M/(M+F))*100 dove (M+F) rappresenta la quantità di morti e feriti e dunque l’entità delle persone infortunate nell’incidente. La quantità RP esprime un indicatore di pericolosità, più fine rispetto ad RM, in quanto, a parità di soggetti coinvolti in sinistri, cresce al crescere del numero M di morti e dunque dell’esito letale della forma di sinistro considerata.

Nel 2007 sono stati rilevati 139 incidenti, con 8 morti e 188 feriti, dai quali si deduce un indice di mortalità pari al 5,76%, un indice di lesività dell’ordine del 135,25% e un indice di pericolosità del 4,08%. L’analisi dello storico dei dati Istat 2000 – 2007 è riportata nella tabella seguente: in media nel periodo in esame si sono registrati 154 incidenti/anno, 4 morti/anno e 214 feriti/anno, con un indice di mortalità medio del 2,85%, un indice di lesività medio del 139,17% ed un indice di pericolosità medio del 1,97%.

Tabella 25: Analisi storico dati incidentalità (2000 - 2007) Anno Incidenti Morti Feriti Indice mortalità (RM)Indice lesività (RF)Indice pericolosità (RP) 2000 161 4 229 2,48% 142,24% 1,72% 2001 143 10 210 6,99% 146,85% 4,55% 2002 177 0 242 0,00% 136,72% 0,00% 2003 173 3 236 1,73% 136,42% 1,26% 2004 167 1 226 0,60% 135,33% 0,44% 2005 131 4 171 3,05% 130,53% 2,29% 2006 138 3 207 2,17% 150,00% 1,43% 2007 139 8 188 5,76% 135,25% 4,08% Media (2000 – 2007) 154 4 214 2,85% 139,17% 1,97% Fonte: elaborazione su dati Istat

Dal confronto con i valori provinciali e regionali emerge per il territorio comunale, limitatamente al 2007, un valore più elevato dell’indice di mortalità (RM) e dell’indice di pericolosità (RP), mentre l’indice di lesività (RF) risulta in linea con gli altri valori riscontrati.

Tabella 26: Confronto dati incidentalità con valori provinciali e regionali (dati 2007) Indice mortalità Indice lesività Indice pericolosità Incidenti Morti Feriti RM RF RP Treviglio 139 8 188 5,76% 135,25% 4,08% Provincia Bg 3.057 84 4.112 2,75% 134,51% 2,00% Regione L 44.688 774 60.546 1,73% 135,49% 1,26% Fonte: elaborazione su dati Istat

Il valore dell’indicatore del numero di incidenti sulla popolazione residente (N° incidenti/1000 ab), riportato nella tabella seguente, indica un valore comunque in diminuzione rispetto al 2000.

79 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Tabella 27: Analisi storico n° incidenti/1000 ab. residenti (2000 – 2007) Anni Incidenti Ab. residenti N° incidenti/1000 ab. residenti 2000 161 25.676 6,27 2001 143 25.891 5,52 2002 177 25.891 6,84 2003 173 26.928 6,42 2004 167 27.162 6,15 2005 131 27.450 4,77 2006 138 27.756 4,97 2007 139 28.019 4,96 Media 154 - 5,74 Fonte: elaborazione su dati Istat

In particolare dall’analisi dei dati Istat di incidentalità media per gli anni 1999 – 2005 riferiti alle strade provinciali che scorrono nel territorio comunale, è possibile osservare nella figura seguente la situazione di criticità della SS11 lungo il tratto che va dal km 179 – 181, ed in particolare nel tratto dal chilometro 180 – 181 che fa registrare la media di incidenti più elevata delle strade provinciali bergamasche; criticità in misura minore si rilevano anche nel tratto dal km 176 – 178 della stessa e lungo il Km 4 – 5 della SS42, mentre migliore sembra essere invece la situazione negli altri tratti.

Figura 78: Valori medi di incidentalità sulle principali direttrici provinciali

80 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Disponibilità di parcheggi Nel 2007 a Treviglio la dotazione di parcheggi esistente interessa una superficie complessiva di circa 186.160 mq equivalente quindi a 6,6 mq/abitante. Il PRG vigente prevede poi di integrarla con altre aree per la sosta aventi superficie di circa 33.900 pari a 1,2 mq/abitante, per una dotazione complessiva di circa 220.060 mq pari a 7,9 mq/abitante. Come nel caso del verde pubblico, la legislazione regionale non fissa un valore minimo per la dotazione di parcheggi per abitante, rimandando ad un unico riferimento quantitativo pari a 18 mq/abitante per la generalità dei servizi. La norma precedente (LR 51/1975 come modificata dalla LR 1/2001) indica invece un minimo di parcheggi pari a 3 metri quadrati per abitante (a cui occorre aggiungere la dotazione necessaria per le funzioni non residenziali), mentre il DM 1444/68 fissa un minimo di 2,5 mq/abitante. Entrambi i valori sono inferiori della dotazione esistente a Treviglio per abitante. Un confronto con il parco automobili di Treviglio (al 2006) indica che per ogni auto presente sul territorio vi sono circa 11,4 mq di parcheggi pubblici. È ovvio comunque che in un comune come Treviglio che ha una significativa capacità attrattiva la valutazione della rispondenza fra domanda e offerta di sosta non può considerare esclusivamente i residenti ma deve valutare un complesso di elementi, fra i quali in primo luogo il fenomeno del pendolarismo e le sue caratteristiche. L’ubicazione dei parcheggi esistenti è riportata nella figura seguente.

Figura 79: distribuzione parcheggi comune di Treviglio

La domanda e l’offerta della sosta è stata indagata dalla società Systematica nell’ambito degli studi del nuovo PGT (presentazione del Luglio 2008). L’indagine ha riguardato l’area delimitata a sud e a ovest dalla linea ferroviaria, a nord e ad est dalla SS11; l’area è stata suddivisa in 10 zone, nelle quali è stata valutata l’offerta della sosta totale e la domanda riferita al mattino, al pomeriggio e alla notte.

81 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 80: Valutazione della domanda e dell'offerta della sosta

Fonte: rielaborazioni società Systematica – Luglio 2008

Dai risultati dell’analisi è emerso che nell’area indagata l’offerta complessiva è pari a oltre 6.150 posti auto, di cui l’82% circa “liberi”, l’8% “a pagamento”, il 4% “a tempo” e il 6% “riservati”. La disponibilità di sosta maggiore si ha nella parte sud di Treviglio e in particolare nelle zone 2, 9 e 8, con rispettivamente 965, 843 e 758 posti auto. Maggiore risulta però anche la domanda di sosta, in particolare nelle ore antimeridiane, tanto da dar luogo a diffusi fenomeni di congestione. Nelle altre zone, invece, non si registrano fenomeni di congestione e l’offerta di sosta risulta più che adeguata alla domanda.

Dal rapporto tra il numero di posti auto occupati e quelli disponibili emerge che: ! nelle zone 2, 3 e 8 si ha un elevatissimo coefficiente di occupazione al mattino con valori rispettivamente di 94%, 96% e 89%; anche al pomeriggio si registrano valori elevati, anche se meno preoccupanti, mentre alla sera, anche per via dell’elevato numero di posti auto disponibili si hanno disponibili, valori molto bassi; ! nelle zone 4 e 5, il coefficiente assume valori medio-alti al mattino e al pomeriggio e medi alla sera; ! nella zona 9, l’occupazione del mattino leggermente inferiore a quella delle zone limitrofe e assume valori medio-alti. Alla sera si registrano valori molto bassi; ! le zone 7 e 10 mostrano valori del coefficiente occupazione piuttosto bassi durante tutto il giorno, fa eccezione la zona 10 con un picco pomeridiano, comunque di limitata entità; ! nella zona 1 il valore del coefficiente è pressoché costante durante tutto giorno e si mantiene su valori medio-alti. Tale fenomeno è dovuto al numero limitato di posti auto disponibili e all’effetto del controllo (ZTL) cui la zona e soggetta in gran parte.

82 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 81: Fattori di occupazione della sosta

Fonte: rielaborazioni società Systematica – Luglio 2008

Piste ciclabili L’estensione delle piste ciclabili presenti nel territorio del Comune di Treviglio rappresenta una verifica indiretta dell’incentivo verso l’utilizzo di forme di trasporto alternative all’auto. Il comune dispone di circa 39 Km di piste ciclabili, di cui 13,1 Km esistenti in sede propria e 25,7 Km presenti sulle viabilità locali di connessione fra le frazioni ad uso promiscuo; sono previsti inoltre altri 28,5 Km di piste per un totale di circa 67,3 Km. Esse interessano in principal modo l’aggregato di Treviglio, mentre le viabilità locali ad uso anche ciclabile connettono le frazioni e il capoluogo. La dotazione per abitante, considerando gli abitanti e le piste esistenti non su sede viabilistica al 2007, è pari a 0,47 metri pro-capite per una densità di 0,41 km/kmq. Le piste ciclabili esistenti su strade di connessione locale, ovvero su strade caratterizzate da bassa frequenza di traffico, sono pari a 0,92 metri pro-capite per una densità di 0,82 km/kmq.

Tabella 28: Estensione della rete ciclabile comunale Tipologia Km Esistenti 13,1 Esistenti su strade locali (uso promiscuo) 25,7 Totale esistenti 38,8 Già progettate in fase di realizzazione 2,6 In fase di progettazione 6,3 Di futura progettazione 19,6 Totale esistenti e previste 67,3 Fonte: elaborazione su dati Comune di Treviglio, Ufficio Opere Pubbliche

La cartografia seguente rappresenta lo schema generale di piste ciclabili sul territorio e il loro stato di attuazione al 2007. Nell’ultimo anno sono state completate le piste ciclabili segnalate come in fase di realizzazione lungo la SS 42, lungo via Pontirolo e lungo via Crippa.

83 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 82: Rete ciclabile comunale

In mancanza di dati disponibili al 2007 sulla realtà provinciale e regionale, un confronto con altre realtà può essere eseguito con i dati di densità della lunghezza di piste ciclabili ogni 100 Kmq dei comuni capoluogo lombardi tratti dall’Osservatorio Ambientale sulle Città, a cura dell’Istat. Dall’analisi emerge come, considerando per Treviglio le piste ciclabili esistenti con esclusione di quelle a traffico promiscuo presenti nelle viabilità minori di connessione fra le frazioni, la dotazione comunale risulta maggiore di quella di Como, Lecco, Varese, Bergamo e Milano ma inferiore a quella di Pavia, Lodi, Mantova, Sondrio e Brescia.

Figura 83: Confronto densità piste ciclabili al 2007

Confronto densità piste ciclabili 120 107,0 100

80 73,4

m 72,2

58,9 59,9 61,4 60 41,4 Km/100K 36,8 40 28,5 17,3 20 12,1 13,1

0 Como Lecco Varese Bergamo Milano Treviglio Pavia Lodi Cremona Mantova Sondrio Brescia

Fonte: elaborazione su dati Osservatorio Ambientale Città (Istat)

84 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a Se è importante costituire una rete ciclabile il più continua ed estesa possibile all’interno del territorio comunale, di interesse è poi mostrare come le piste del territorio comunale si interfaccino con le piste sovracomunali, previste dal Piano ciclabili (PPPC) recepito dal PTCP. I percorsi individuati dal PPPC nella parte di pianura tendono a coincidere con le strade principali, mentre per le valli si separano i percorsi cicloturistici generalmente lungo il fiume, dai tratti urbani di accesso ai servizi, pensati come percorsi promiscui su strade comunali. La rete ciclabile in pianura è costituita da tre tipologie di maglie distinte per ordine di importanza e di funzioni: ! maglia principale: spostamenti casa-scuola-lavoro. Collegamenti diretti tra i grandi poli di attrazione, quali: Bergamo, Dalmine, Ponte S.Pietro, , Seriate e Treviglio; ! maglia secondaria: spostamenti casa-scuola-lavoro. Collegamenti con i centri minori, tra i quali , , , , ecc. e con tratti di maglia principale. Queste diramazioni sono più diffuse in alcune aree, quali la periferia di Bergamo ed alcune zone a forte caratterizzazione industriale; ! maglia minore: spostamenti a carattere turistico-ricreativo. Collegamenti ed appendici con la maglia secondaria e con le aree a forte valenza paesaggistica e naturalistica con specificità e funzionalità turistiche e ricreative. Il sistema di rete che forma il piano, si sviluppa a partire dalle aree di connessione poste nelle fasce di territorio a cintura del capoluogo, lungo le direttrici e le aree principali, connettendosi a Sud con i percorsi radiali dei nuclei urbani di Treviglio - Caravaggio e di Romano di Lombardia. Treviglio risulta attraversata dalla maglia principale che lo collega al comune capoluogo passando per il territorio di , Canonica d’, , , , Dalmine e . Oltre alla maglia principale dal centro si dipartono 4 direttici della maglia secondaria collegando il comune con i vicini centri di Brignano Gera d’Adda, Caravaggio, e Casirate d’Adda, mentre non risulta interessato dal passaggio della maglia minore che tuttavia corre nelle vicinanze al confine comunale nei comuni di Pontirolo Nuovo, , e Brignano Gera d’Adda.

Figura 84: Rete ciclabile sovralocale

85 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a A scala interprovinciale si rileva anche l’esistenza del progetto della cosiddetta “ciclovia dei laghi”: si tratta, come si legge nei siti internet delle province interessate, di un itinerario ciclabile continuo da Milano fino ai grandi laghi pedemontani (lago di Como, lago di Iseo e il lago di Garda) attraversando Lecco, Bergamo e Brescia, della lunghezza di circa 140 km, connesso con le stazioni ferroviarie, sicché ciascuno potrà scegliere il tratto preferito e rientrare o proseguire con il treno. Non si tratterà di una pista ciclabile integralmente autonoma, ma di un percorso integrato fra diversi sistemi, tratti di piste, percorsi campestri, strade minori e attraversamenti urbani con moderazione del traffico. Il progetto completa la rete già programmata da Lecco a Varese e alla Svizzera. Come si osserva nelle cartografie seguenti, il percorso dovrebbe attraversare Treviglio da nord-ovest (da Fara Gera d’Adda) a sud-est (verso Caravaggio), lambendo il centro storico.

Figura 85: inquadramento del percorso della “ciclovia dei laghi”

Fonte: www.provincia.bergamo.it

Figura 86: il percorso della ciclovia dei laghi in Treviglio

86 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a Per quanto riguarda infine i sevizi collegati all’utilizzo della bicicletta si rileva la presenza di un sistema di bike-sharing (iniziativa C’entro in bici) composto da 20 bici messe a disposizione ai cittadini, utilizzabili mediante chiave personalizzata, per un massimo di 100 utenze. Le biciclette sono ubicate nelle postazioni riportate in tabella. Il servizio risulta usufruibile negli orari compresi tra le 07:00 - 22:00.

Tabella 29: Postazione biciclette per bike - sharing Postazioni Nr biciclette disponibili Stazione centrale e stazione Ovest 4 + 4 Piazza Manara 4 Cimitero 8 Tot. 20 Fonte: Comune di Treviglio

Figura 87: Esempio di postazione di bike-sharing

Fonte: Treviglio Informa, anno 2 n 2 giugno 2008

Il trasporto pubblico locale su gomma Treviglio risulta collegata dal trasporto pubblico locale extraurbano mediante 13 linee di autobus verso i principali centri della Provincia di Bergamo, con Milano, con Lodi e con Crema e Chiari. L’elenco delle linee del trasporto pubblico locale che passano per Treviglio - tratte dal sito internet della Regione Lombardia - sono riportate nella tabella seguente.

Tabella 30: Linee di autobus che passano per Treviglio Codice Tratta Operatore linea E8 Treviglio-Vailate-Crema Adda Trasporti E66 Treviglio--Romano-Cividate Bergamo Trasporti Sud E67 Treviglio-Castel Rozzone-- Bergamo Trasporti Sud E70 Treviglio-Caravaggio-Chiari Bergamo Trasporti Sud E71 Bergamo--Treviglio Bergamo Trasporti Sud E72 Bergamo-Verdellino-Treviglio Bergamo Trasporti Sud E74 Treviglio-Trezzo Bergamo Trasporti Sud E80 Treviglio-Castel Rozzone Bergamo Trasporti Sud H423Fer5 Gessate M2-Cassano-Treviglio (Feriale) Milano SudEst Trasporti c/o Autoguidovie SpA H423Sab Gessate M2-Cassano-Treviglio (Sabato) Milano SudEst Trasporti c/o Autoguidovie SpA H455 Gessate M2-Cassano d'Adda-Treviglio FS Milano SudEst Trasporti c/o Autoguidovie SpA Q9 Lodi-Rivolta d'Adda-Treviglio Adda Trasporti Q33 Lodi-Treviglio STAR Fonte: www.trasporti.regione.lombardia.it

A livello di pianificazione provinciale, all’interno del Piano Triennale dei Servizi, l’organizzazione del sistema di trasporto pubblico locale su gomma viene riorganizzata in 3 sottoreti, all’interno delle quali si distinguono linee di forza e maglie minori, nodi di primo e secondo livello.

87 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a La struttura del sistema è impostata in modo da agevolare il progressivo attestamento delle linee di forza in corrispondenza con le principali stazioni del sistema ferroviario, in particolare nei nodi di Treviglio, , , Seriate, Albano S.Alessandro, Montello e Grumello. Il territorio di Treviglio appartiene alla sottorete Sud, che – come riportato negli studi propedeutici al PTCP, risulta poco interrelata con le sottoreti Ovest ed Est, mentre presenta problemi di coordinamento con le Province limitrofe di Brescia, Cremona, Lodi e Milano. Le due stazioni (centrale ed ovest) sono individuate come nodi di primo livello. Tra le linee di forza passanti per il comune di Treviglio vi è la linea “T”, la linea di forza suburbana Caravaggio – Treviglio, con percorso circolare con valenza urbana per i comuni di Treviglio e Caravaggio e la linea “F”, linea di forza integrativa della ferrovia Treviglio Bergamo, con percorso integrativo del percorso FS.

La rete del trasporto come ridefinita all’interno del PTCP è riportata nella figura seguente.

Figura 88: Rete del Trasporto Pubblico Locale provinciale

Per la sottorete Sud sono disponibili i dati relativi alla produzione chilometrica tratti dal III° Rapporto Annuale Sui Servizi Di Trasporto Pubblico Locale Interurbano - Consuntivo Anno 2007 a cura della Provincia di Bergamo. Il documento osserva come nella sottorete Sud, nel corso del 2007, è stata sviluppata una produzione chilometrica pari 4.633.766,8 vetture*km, distribuita su 14 autolinee, sulle quali sono state erogate 179.310 corse. Nella tabella che segue, è riportato il dettaglio delle linee suddivise per codice, denominazione (in azzurro sono evidenziate le linee di forza), produzione chilometrica complessiva (espressa in vetture*chilometro), corrispettivo e velocità commerciale.

88 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Tabella 31: produzione chilometrica e velocità commerciale linee sottorete Sud (2007) PRODUZIONE VEL. COMM. N. CODICE DENOMINAZIONE vett*km/anno km/h 1 F Bergamo - Verdello - Treviglio 426.127,0 28,72 2 F10 Treviglio- Arcene - Verdellino F.S. 245.414,6 24,86 3 M Bergamo - Mozzanica - Crema 778.863,3 33,80 4 Q Bergamo - Palazzolo S.O. - Chiari 510.642,8 32,11 5 R Bergamo - Romano di L. - Soncino 699.061,3 34,65 6 R20 Romano di Lombardia - 123.937,2 35,12 7 T + T30 Treviglio - Caravaggio - Chiari 497.171,6 25,25 8 T10 Treviglio- Pontirolo - Trezzo 207.722,0 24,02 9 T20 Treviglio- Castel Rozzone 64.681,1 25,61 10 U Bergamo - Caravaggio - Treviglio 397.311,6 29,03 11 V Bergamo - Dalmine - Trezzo 409.911,8 27,41 12 V10 Dalmine- Verdellino 148.560,7 29,85 13 V10a Dalmine- 43.756,5 36,50 14 V20 Osio Sotto - Vaprio 80.605,3 29,52 TOTALE 4.633.766,8 Fonte: Provincia di Bergamo, “III° Rapporto annuale sui servizi di trasporto pubblico locale interurbano” consuntivo anno 2007

Il piano rileva come la sottorete Sud sia caratterizzata da sette linee di forza, la cui produzione chilometrica complessiva corrisponde a circa l’80,4% dei chilometri di sottorete: ! linea M, “Bergamo - Mozzanica - Crema”, con una produzione chilometrica di circa 780.000 vetture*chilometro; ! linea R, “Bergamo - Romano di L. - Soncino”, con una produzione di circa 700.000 vetture*chilometro; ! linea Q, “Bergamo - Palazzolo Sull’Oglio - Chiari”, con una produzione chilometrica superiore a 500.000 vetture*chilometro; ! linea F, “Bergamo - Verdello - Treviglio", linea T, “Treviglio – Caravaggio Chiari”, linea U, “Bergamo - Caravaggio - Treviglio”, e linea V “Bergamo - Dalmine - Trezzo”, che producono un volume complessivo di percorrenze superiori a 1,75 milioni vetture*km/anno.

Il volume delle percorrenze complessivo è stato prodotto attraverso l’erogazione di 179.310 corse, la cui distribuzione per singola linea ha evidenziato che: ! la linea “M”, con le sue 35.351 corse/anno, risulta essere il collegamento con il maggior servizio offerto 20% dell’offerta relativa alla sottorete Sud; ! la linea “V”, offre un servizio superiore a 28.000 corse/anno; ! "sono 8 le linee che garantiscono collegamenti superiori a 10.000 corse/anno.

Non risulta presente invece a Treviglio una linea di trasporto pubblico locale urbano: nel Piano Urbano del Traffico si osserva che “relativamente al trasporto pubblico locale emergeva già con le indagini effettuate per il Piano del 1992, un ruolo non rilevante a livello urbano in relazione alla struttura e alla dimensione della Città, ma imperniato soprattutto sui collegamenti extra-urbani con i paesi limitrofi e sui collegamenti con le due Stazioni.” Si segnala tuttavia l’esistenza della linea privata del centro commerciale “il Pellicano”, attivo il martedì, il giovedì ed il sabato ed i giorni di apertura straordinaria, ed organizzato secondo 3 percorsi denominati A, B e C le cui fermate sono riportate nella tabelle seguente, con una frequenza oraria dalle 8:30 di mattina alle 19:30 di sera per le linee A, B e dalle 12:30 alle 20:30 per la linea C.

Tabella 32: Elenco fermate linee autobus il Pellicano PERCORSO A PERCORSO B PERCORSO C Centro Commerciale Centro Commerciale Centro Commerciale Piazza Insurrezione Via Colombo Viale De Gasperi Viale De Gasperi Via Bottego Viale Piave Viale Piave Fraz. Geromina Viale Piave Viale Piave Castel Cerreto Piazzale Ospedale H

89 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a PERCORSO A PERCORSO B PERCORSO C Piazzale Ospedale – H - Via Pontirolo Via Crippa – Cimitero Via Crippa – Cimitero Via Trento Via XX Settembre Via XX Settembre Via Padova Viale Cesare Battisti Viale Cesare Battisti Via Bergamo SS 42 Via Tiragallo Viale del Partigiano Via Trento Via bergamo SS 42 Piazzo del Popolo ang. Mazzini Via Colleoni Via Padova Via Mazzini Viale Ariosto Via Trento Stazione Ovest Viale Cesare Battisti Via Pontirolo Centro Commerciale Viale del Partigiano Castel Cerreto Piazza del Popolo Fraz Geromina Via Mazzini Via Bottega Stazione Ovest Via Colombo Centro Commerciale Via Buonarroti Stazione Ovest Centro Commerciale Fonte: Centro Commerciale Pellicano

Rete ferroviaria Nel territorio comunale sono presenti due stazioni, la Stazione di Treviglio Centrale che si trova all’intersezione tra la linea ferroviaria Milano – Venezia e la linea ferroviaria Bergamo Cremona, mentre l’altra stazione - servita solamente da due binari - è denominata Treviglio Ovest e sorge sulla Bergamo Cremona ed è utilizzata dai treni che percorrono le direzioni Milano – Bergamo e Cremona – Bergamo. L’elenco delle linee ferroviarie che passano per Treviglio - tratte dal sito internet della Regione Lombardia - sono riportate nella tabella seguente.

Tabella 33: Linee ferroviarie che passano per Treviglio Codice linea Tratta Operatore FS12 Milano-Brescia-Verona-Venezia Trenitalia FS185 Milano-Bergamo (via Carnate/via Treviglio) Trenitalia FS190 Bergamo-(Milano)-Treviglio-Cremona Trenitalia FSM12 Milano-Pioltello-Treviglio (servizio completo) Trenitalia Fonte: www.trasporti.regione.lombardia.it

Gli sviluppi futuri prevedono la linea ferroviaria dell’Alta Capacità/Alta Velocità, tratta Treviglio-Verona. Il tratto dell’Alta Capacità/Alta Velocità nel territorio bergamasco, è previsto in adiacenza al tracciato dell'autostrada BRE.BE.MI., totalmente in sede nuova. E’ funzionale specialmente al trasporto passeggeri per le lunghe percorrenze e al trasporto merci. Questa linea prevede la fermata anche alla Stazione FS di Treviglio Centrale. Si stima un flusso di passeggeri che transitano nella stazione di Treviglio pari a 3.500.000 passeggeri – frequentatori annui: si tratta di un traffico significativo, maggiore di quello di comuni capoluogo come Como, Sondrio e Mantova, che conferma il ruolo strategico di Treviglio come snodo ferroviario.

90 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 89: Passeggeri – frequentatori principali stazioni lombarde

Passeggeri - Frequentatori 30.000.000

25.000.000

20.000.000

15.000.000

10.000.000

5.000.000

0 GARIBALDI LAMBRATE BERGAMO BRESCIA PAVIA LECCO CREMONA VARESE LODI TREVIGLIO MANTOVA SONDRIO COMO DESENZANO MILANO P. MILANO MILANO

Fonte: elaborazione su dati www.cestostazioni.it

In base a una rielaborazione delle informazioni dell’orario ferroviario invernale 2009 (solo feriali) sono stati contati circa 112 treni che giornalmente si fermano presso la Stazione Centrale e 79 treni nella stazione Treviglio – Ovest, a conferma del maggior traffico nella stazione principale.

Figura 90: Treni che fermano giornalmente nelle stazioni comunali

Treni che fermano giornalmente nelle stazioni di Treviglio

TOTALE TRENI OVEST 41%

TOTALE TRENI CENTRALE 59%

Fonte: elaborazione su dati orario ferroviario invernale 2009

Il coefficiente di utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria, pari al rapporto tra il numero di treni e la capacità potenziale di carico di una linea, è stato calcolando considerando le fermate a Treviglio per ciascuna linea e il carico teorico della stessa indicato nel Rsa della Provincia di Bergamo (2003). Esso è pari per la linea Milano – Brescia – Venezia a circa il 25% della potenzialità, per la linea Bergamo – Treviglio al 53% e per la linea Treviglio – Cremona al 40%. Allo stesso modo di quanto già proposto per le strade, si è calcolato l’indice di criticità per le ferrovie, ottenuto intersecando su celle di 100 m x 100m il valore della densità lineare della rete ferroviaria con quello della presenza della popolazione residente. La carta permette di evidenziare le zone nelle quali si osserva una maggiore presenza di popolazione esposta al passaggio dei treni.

91 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 91: Indice di criticità della rete ferroviaria

Il trasporto delle merci Per quanto riguarda il contesto provinciale bergamasco, la ripartizione del traffico merci generato/attratto dalla Provincia si svolge lungo la direttrice Ovest (da/verso Milano) nella quale le merci ricevute sono il 13% del totale nazionale attratto e il 26% sono le merci spedite oltre il territorio provinciale. Dai paesi dell’U.E. ed extra-U.E., la Provincia di Bergamo riceve il 48% dei flussi complessivi delle merci ricevute. Ciò sta a significare che la metà di questi flussi in entrata proviene dagli Stati fuori dall’Italia, specialmente dal nord d’Europa. Inverso è il discorso dei flussi delle merci spedite fuori dalla Provincia di Bergamo, dove prevalgono le direttrici verso l’ambito nazionale per il 59%.

Trasporto delle merci su gomma Non si dispone di dati relativi al trasporto delle merci su gomma, ma è possibile rappresentare un’analisi della situazione del “trasporto pesante” tramite i dati dei flussi di mezzi pesanti sulle strade provinciali: è bene comunque precisare che tali valori contengono anche i dati relativi a mezzi pesanti in generale, che possono comprendere anche veicoli quali autobus, e pertanto possono essere solo indicativi del fenomeno. I dati espressi in veicoli pesanti per giorno feriale mostrano un flusso pari a circa 2117 mezzi pesanti sulla provinciale S11, valore che scende a 1970 sulla SS 42 e 1560 sulla SS confermando la presenza di un forte flusso di attraversamento.

92 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a

Figura 92: Flussi mezzi pesanti su strade provinciali

Trasporto delle merci su ferro In base a quanto riportato negli studio di analisi per il PTCP, in provincia di Bergamo vi sono 6 impianti per il trasporto merci tra cui figura anche il nodo di Treviglio, che risulta essere (dati 2001) il terzo polo per quantità di treni in partenza ed in arrivo dopo Bergamo e Verdello.

Figura 93: Quantità treni merci nelle stazioni FS in provincia di Bergamo (anno 2001)

Fonte: Infrastrutture per la mobilità – Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

93 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a Per quanto riguarda la quantità delle merci movimentate, a Treviglio (dato 2001) risultano essere maggiori i quantitativi di merci esportate, mentre risultano più contenuti i quantitativi di merci importate e movimentate sul territorio nazionale.

Figura 94: Quantità annuale delle merci negli impianti (2001)

Fonte: Infrastrutture per la mobilità – Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

Nell’ottica futura una delle strategie regionali di sviluppo della rete ferroviaria per ottimizzare le proprie capacità attuali, é la separazione del traffico merci dal traffico passeggeri, cercando di deviare i flussi delle merci dallo scalo di Milano eccessivamente congestionato dall’elevato flussi di passeggeri e merci, sviluppando e potenziando le reti che circondano questo nodo ed in particolare lungo le seguenti direttrici: ! asse sud, da Novara verso Melzo proseguendo per Verona; ! assi nord-est, dal Traforo del Gottardo verso l’area Bergamasca; ! assi nord-ovest, dal Gottardo verso Novara-Malpensa.

Figura 95: Le direttrici regionali del flusso di trasporto merci

Fonte: Infrastrutture per la mobilità – Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

All’interno di questo sistema, Treviglio si trova lungo l’asse sud e viene individuato quale polo logistico integrato, funzionale al traffico merci e alle imprese locali.

94 Mobilità e traffico ! CITTÀ DI TREVIGLIO RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2008 Q u a l i t à d e l l a v i t a Nella Provincia di Bergamo, sono in previsione 5 impianti intermodali per le merci, localizzati a Montello, a Chignolo D’Isola, a Verdello, a Treviglio e a . Anche per Treviglio, quindi, è in programma un impianto intermodale, che costituisce il consolidamento e il rafforzamento delle modalità ferroviarie convenzionali. A lungo termine, le modalità del trasporto merci presenti, potranno invece avvenire non solo attraverso l’asse ferroviario attuale, ma utilizzando le interconnessioni con la futura linea dell’AC/AV Milano-Verona, funzionale anche al rilancio del settore del comparto merci. Le funzioni insediabili si suddividono in: scalo ferroviario per il trasporto convenzionale e in aree ferroviarie di supporto (fasci arrivi/partenze), magazzini raccordati e piazzali, ove necessari per la specificità della merceologia. Secondo il PTCP, la localizzazione più opportuna è a sud-est di Treviglio, sottostante la linea ferroviaria storica Milano-Venezia, sovrastante la linea ferroviaria dell’AC/AV e vicino al casello di Treviglio/Caravaggio dell’autostrada Bre.Be.Mi. e alla prevista Tangenziale Est di Treviglio che si connette a nord con l’interconnessione Pedemontana-Bre.Be.Mi. Il contesto offre possibilità di sviluppi e ampliamenti futuri data l’assenza di insediamenti nell’area e condizioni ottimali per l’intermodalità ferro-gomma del trasporto delle merci.

95 Mobilità e traffico !