REGIONE AUTONOMA SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA PER L’ASSISTENZA SANITARIA n. 3 “ Alto Friuli – Collinare – Medio Friuli”

VERBALE della Conferenza dei Sindaci di data 10/11/2017

Come da convocazione fatta dal Presidente, si è tenuta il giorno 10 novembre 2017 ore 17.30, la seduta della Conferenza dei Sindaci per discutere sui seguenti punti posti all’o.d.g.:

1. approvazione Atto di delega all’AAS 3 per la gestione dei servizi per la disabilità di cui alla LR41/96 2. approvazione Regolamento sulla compartecipazione delle famiglie al costo dei servizi per la disabilità di cui alla LR41/96 3. varie ed eventuali

Presenti: i Comuni di , , , , , , , CASTIONS, , , , , , , , , , , OSOPPO, , , , , , , RESIA, , SAN DANIELE, , , , , , , , , S.VITO DI FAGAGNA.

Assenti giustificati : Comuni di Malborghetto,

Sono altresì presenti: il Direttore Generale dott.Benetollo, il Direttore dei Servizi Socio sanitari dott.ssa Tavoschi l’Istruttore Amministrativo Mazzolini Polonia che funge da verbalizzante.

Il Presidente ricorda che la stesura del nuovo atto di delega è frutto di un percorso partecipato e condiviso considerato che , all’interno dell’Azienda, c’erano tre forme di gestione diverse. La titolarità delle competenze di cui alla LR 41/96 è dei Comuni ma, la gestione deve essere, per norma, associata, con delega ad un’Azienda o ad un Consorzio. Ribadisce che non è materia di UTI. Lascia la parola alla dott.ssa Tavoschi che riassume il percorso attuato con più incontri per ogni Ambito distrettuale . Innovativo è l’approccio culturale ai problemi della disabilità e l’istituzione degli Organismi Consultivi (uno per l’Alto Friuli, uno per la Collinare e uno per la Medio Friuli) che, oltre a visionare bilanci, hanno il ruolo di essere portavoce dei bisogni dei vari territori; un altro aspetto sostanziale è il superamento delle diseguaglianze nella compartecipazione a carico degli utenti che sarà, quindi, uniforme su tutto il territorio aziendale con fatturazione diretta da parte dell’AAS. Dal punto di vista procedurale è stata già presentata una bozza di delibera per l’approvazione dell’atto di delega che deve avvenire nei singoli Consigli Comunali entro il 31 dicembre. Il sindaco di Talmassons ringrazia Gorza per il lavoro svolto all’interno della Rappresentanza e anche l’Azienda per la disponibilità dimostrata nei vari incontri.

Bertiolo chiede chiarimenti sul SIL (servizio di inserimento lavorativo) e Basiliano sulla durata della delega. Il SIL è in delega all’Azienda solo da parte della Collinare perché sia l’Alto Friuli che la Medio Friuli hanno lasciato tale funzione al CAMPP. Sulla durata si è deciso per cinque anni, con periodo sperimentale di tre anni, ritenendo tale tempo il minimo per poter fare una valutazione. San Daniele chiede chiarimenti sulla compartecipazione. Nell’atto di delega, chiarisce la dott.ssa Tavoschi, si indica solo il criterio di riparto per i Comuni che è sulla popolazione residente; per l’utenza l’argomento viene discusso nel prossimo punto all’ODG

Si pone ai voti l’atto di delega. Tutti favorevoli all’unanimità.

Alle ore 18.10 esce il sindaco di Talmassons

Per il 2° punto all’odg il Presidente ribadisce che il regolamento va licenziato solo quando è stato spiegato e condiviso perché i Sindaci devono essere in grado di sostenerlo nei propri Consigli comunali e anche di fronte ai cittadini. La dott.Tavoschi spiega che il DPCM 159/2013 ha definito il nuovo ISEE, strumento necessario per accedere a tutti i benefici del welfare. La Regione aveva emesso delle Linee guida sulla compartecipazione che alcuni Comuni e anche l’Azienda avevano recepito; con questo DPCM le linee sono state dichiarate illegittime lasciando ai singoli Enti gestori libero arbitrio. L’AAS 3 , con l’AAS 5 e l’Ambito di ha lavorato un anno con un consulente per redigere un regolamento che è stato applicato in Alto Friuli dove già il vecchio Atto di delega prevedeva l’incasso diretto da parte dell’Azienda. Sono stati raccolte le informazioni sulle modalità applicate dai singoli Comuni afferenti al territorio della Collinare e della Medio Friuli che hanno evidenziato criteri disomogenei. Al di là del DPCM, la dottoressa ritiene equo che i cittadini dell’Azienda compartecipino in egual misura ai costi del servizi. Negli incontri fatti nei vari territori non è stato approfondita la discussione sul Regolamento, pertanto, si può decidere di rinviarlo alla prossima Conferenza analizzandolo prima nei vari Organismi distrettuali, assieme al preventivo per il 2018. Il Sindaco di Fagagna,nel ringraziare la Tavoschi e il Direttore per la disponibilità ai vari incontri e per la ricerca di un’unità non facile per un territorio così vasto, concorda nel rinviare il punto. Nessuno è contrario.

La dott.ssa Tavoschi propone gli incontri per discutere il regolamento e analizzare il preventivo 2018: 28/11 ore 17.00 a San Daniele per la Collinare 29/11 ore 10.00 a per la Medio 30/11 alle 17.00 a per l’Alto Friuli.

Quindi, riassume Borghi, la Conferenza rimanda il punto 2 ad una successiva seduta, auspicando che ci sia una buona partecipazione. Nel prossimo incontro è da inserire all’ordine del giorno anche la nomina del Vice Presidente, ruolo rimasto vacante dopo le dimissioni di Locatelli, ma che Borghi ritiene necessario. Ringrazia il Direttore che è sempre presente agli incontri e che è attento ai segnali che i Comuni lanciano; questa è la “vera riforma sanitaria”, cercare di avvicinare i Sindaci alla sanità. Auspica che gli Amministratori siano attenti ai fatti e non alle strumentalizzazioni, soprattutto in periodi di campagne elettorali; bisogna evitare le provocazioni e vigilare sui cambiamenti; ci sono tante difficoltà

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e problemi ma, si deve anche riconoscere quello che di buono è stato fatto, analizzando dati concreti.

Il Direttore ritiene un passaggio importante l’approvazione di una delega unica. Il senso di questa operazione è dare ai tecnici la possibilità di personalizzare gli interventi ai singoli utenti perché c’è un’evoluzione delle persone con disabilità. Fino a pochi anni fa c’era solo il CSRE o la Comunità Residenziale; oggi le famiglie e le persone stesse propongono e cercano cose diverse perché c’è stata veramente un’evoluzione culturale. E’ appena rientrato da Roma dove ha partecipato ad una Conferenza sull’Assistenza primaria; sul tema dell’evoluzione del sistema sanitario, che presenta sempre più cronicità, si deve lavorare assieme ed unire le forze. Questo era il principio del Piano di Zona (PDZ) che lui vuole portare avanti e proporre anche per altre problematiche come ad esempio la salute dei bambini da 0 a 3 anni, o i disagi comportamentali degli adolescenti. Un altro spunto importante è il coinvolgimento del paziente nelle cure; ci sono esperienze di “pazienti esperti” che conoscono bene la loro patologia e la utilizzano per aiutarne altri.

Su argomenti di questo tipo, o altri che i Sindaci riterranno opportuno, si possono fare dei tavoli tecnici da inserire, già nel 2018, nel PAL.

Dunque conclude Borghi “se vogliamo essere anche noi Sindaci attori la partita è aperta; dobbiamo essere parte attiva, ragionare sulle criticità e fare proposte per i documenti di programmazione; dobbiamo riappropriarci delle nostre funzioni, non possiamo sottrarci dando la colpa al sistema. Come abbiamo fatto per il modello organizzativo della disabilità possiamo fare anche per le problematiche sanitarie”

Considerato che nessun altro chiede la parola la riunione ha termine alle ore 19.00

Letto, approvato e sottoscritto

La Segretaria Verbalizzante Il Presidente della Conferenza f.to Marzia Mazzolini Polonia f.to Dott.Gianni Borghi

10 NOVEMBRE 2017 “GIORNATA DELLA TRASPARENZA”

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ATTO DI DELEGA

PER LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI

A FAVORE DELLA POPOLAZIONE CON DISABILITA’

ANNI 2018-2022

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PREMESSE

Preso atto del quadro normativo di riferimento:

. L.R. 41/1996 all’art. 6 “Compiti dei Comuni” recita: “I Comuni assicurano l’integrazione delle persone handicappate nell’ambiente familiare e sociale di appartenenza … la Regione contribuisce al finanziamento degli interventi e dei servizi … a condizione che gli stessi vengano realizzati … nell’ambito dell’Azienda per i servizi sanitari di competenza territoriale e purchè vi aderisca la maggioranza dei comuni dell’ambito, rappresentativi altresì della maggioranza della popolazione ivi residente, mediante … delega all’Azienda per i servizi sanitari. . L.328/2000 la quale conferma nella gestione associata dei Comuni la titolarità degli interventi sociali e sociosanitari, tra i quali anche le attività connesse alla gestione delle strutture per le persone con disabilità; . L.R. 23/2004 che all’art. 5 ridefinisce la Conferenza dei Sindaci e le sue funzioni e all’art.7 prevede quali strumenti della programmazione sociale, sanitaria e socio sanitaria, tra gli altri, i Programmi delle Attività Territoriali (di seguito denominati PAT) e i Piani di Zona (di seguito denominati PDZ); . DGR 458 del 22/03/2012 . L.R.6/2006 che all’art.6 prevede l’offerta di servizi sul territorio finalizzati anche all’integrazione sociale dei disabili e all’art. 11, comma 2, prevede che i Comuni possano delegare la gestione del servizio sociale, ovvero di specifici servizi, alle Aziende per i Servizi Sanitari; . D.G.R. n° 1507/1997 “Legge regionale 41/1996 art. 4, comma 1, lettera a) approvazione direttiva contenente criteri organizzativi e standard dei servizi per garantire livelli uniformi di assistenza alle persone handicappate”; . D.G.R. n° 144/2006 inerente ai costi riconosciuti dalla Regione per i centri diurni socio- riabilitativi ed educativi, per le soluzioni abitative protette e i centri residenziali, in base al tasso di inflazione programmata. . L.R. 41/96 art. 6 lett. I così come modificato dall’art. 42 L.R. 18/2005 “Attività volte a sostenere l’inclusione sociale e lavorativa” . L. 18/2009 del parlamento Italiano che ratifica la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, . DPR 4 ottobre 2013 “Adozione di un programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità” . L.R. 17/2014 “Riordino dell’assetto istituzionale ed organizzativo del Servizio Sanitario Regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria” . DGR n. 370 del 03/03/2017 “Avvio di un percorso per la valutazione delle condizioni di vita delle persone con disabilità che usufruiscono di servizi a regime residenziale e semiresidenziale”; . L. 112/2016 del 22/06/2016 e Decreto Ministeriale del 23/11/2016 “Disposizioni in materia di assistenza in favore di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare” ( Dopo di Noi)

ATTESO CHE, secondo la vigente normativa in materia, all’Ente Gestore spettano:

- la gestione degli interventi e delle attività programmate e definite dalla Conferenza dei Sindaci del Territorio nelle aree ad alta integrazione socio-sanitaria, così come individuate dall’art. 41 della L.R. 49/96, ra le quali compare alla lettera b) anche “ l’assistenza, riabilitazione ed integrazione sociale delle persone disabili” e come meglio specificati all’art. 6 c. 1 della L.R. 41/96:

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- la gestione e/o l’inserimento in Centri socio-riabilitativi ed educativi diurni per persone disabili di età compresa tra i 14 e i 35 anni (L.R. 41/96, art. 6, lett. e); - la gestione e/o l’inserimento in Centri socio–riabilitativi ed educativi diurni rivolti ad ultratrentacinquenni con disabilità stabilizzata attivabili anche all’interno delle Strutture di cui sopra (L.R. 41/96, art. 6, lett. f); - la gestione e/o l’inserimento in Soluzioni abitative protette alternative all’istituzionalizzazione (L.R. 41/96, art. 6, lett. g); - la gestione e/o l’inserimento in Centri residenziali per gravi e gravissimi ( L.R. 41/96, art.6, lett. h); - l’attuazione di servizi innovativi a favore della popolazione con disabilità; per i soli comuni del Distretto di :

- la gestione del Servizio di Integrazione Lavorativa (SIL)

preso atto che il con propria delibera di Consiglio Comunale n. ……. del……..ha approvato lo schema di delega ed autorizzato il sindaco alla relativa sottoscrizione

Tutto ciò premesso

tra l’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n° 3 Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli rappresentata dal Direttore Generale dott. Pier Paolo Benetollo

e il Comune di ……………………….., rappresentato dal Sindaco pro tempore a ciò autorizzato con deliberazione del Consiglio Comunale n. …….. del ……………………….. (successivamente indicato come Comune) si stipula il seguente Atto di Delega.

Le premesse costituiscono parte integrante ed inscindibile del presente atto.

ART. 1 - Finalità e obiettivi

Il presente atto persegue l’obiettivo di assicurare la gestione, il coordinamento e lo sviluppo di servizi di cui al successivo art. 2, in termini di efficacia, efficienza ed equità. Il presente atto intende inoltre essere strumento per garantire l’integrazione tra interventi sanitari e socio – assistenziali secondo i principi della L. 05/02/92 n. 104, della L. 08/11/00 n. 328 e della L.R. 25/09/96 n. 41 e della L.R. 31/03/2006 n.6.

ART. 2 –Oggetto

Il Comune, di concerto con gli altri comuni coincidenti territorialmente con l’AAS3 (di seguito denominata Azienda) conferiscono alla stessa delega per la gestione dei seguenti servizi di cui alla ex L.R. 41/96 , art. 6, comma 1, lett. e) , f) , g), h): - Centri socio-riabilitativi ed educativi diurni e residenziali per persone disabili di età compresa tra i 14 e i 35 anni (L.R. 41/96, art. 6 lett. e);

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- Centri socio –riabilitativi ed educativi diurni e residenziali rivolti ad ultratrentacinquenni con disabilità stabilizzata attivabili anche all’interno delle Strutture di cui sopra (L.R. 41/96, art. 6 lett. f); - Soluzioni abitative protette alternative all’istituzionalizzazione ( L.R. 41/96, art. 6 lett. g); - Centri residenziali per gravi e gravissimi ( L.R. 41/96, art. 6 lett. h); - Servizi innovativi per le persone con disabilità;

per i soli comuni del Distretto di San Daniele del Friuli:

- la gestione del Servizio di Integrazione Lavorativa (SIL)

La dislocazione territoriale dei servizi e degli interventi promuove la permanenza delle persone con disabilità nell’ambiente familiare e sociale di appartenenza. In attesa della definizione del piano di mobilità delle persone con disabilità previsto dall’art. 26 comma 3 della L. 104/92 e ferme restando le competenze esercitate dai Comuni singolarmente o dal Servizio Sociale dei Comuni di Ambito distrettuale in tema di attivazione e sostegno di modalità individuali di trasporto, viene altresì, conferito in delega l’esercizio e la gestione del servizio di trasporto collettivo attinente ai Servizi oggetto della presente delega secondo le modalità consentite dalla dotazione organica e strumentale conferita e/o dalle risorse finanziarie assegnate.

ART. 3 - Conferenza dei Sindaci

Il Comune riconosce alla Conferenza dei Sindaci, nell’ambito della delega oggetto del presente Atto, il compito di approvare:

. il Bilancio di previsione annuale e/o pluriennale, predisposto sulla base degli indirizzi, degli obiettivi e delle linee programmatiche indicate in precedenza dagli Organismi Consultivi dei Distretti ed eventuali variazioni in corso d’anno relative alle quote a carico dei Comuni; . la relazione accompagnatoria allegata al Bilancio di previsione, con evidenza dei servizi istituiti e da istituire, della consistenza delle risorse logistiche, strumentali, economiche ad essi dedicate, della consistenza numerica della dotazione organica, dei criteri e della tipologia delle convenzioni stipulate o da stipulare con idonei soggetti esterni; . il Piano del personale in delega da approvare con specifica decisione contestualmente al Bilancio di previsione, indicante la dotazione organica, la struttura della stessa e il piano delle assunzioni; . il Bilancio di esercizio con relativa relazione di gestione. . approva il Regolamento unico per la compartecipazione al costo dei servizi da parte delle persone con disabilità.

ART. 4 – Organismo Consultivo

Al fine di un sempre maggior coinvolgimento di tutti gli attori che concorrono allo sviluppo di un welfare comunitario, per ogni singolo Distretto od altra articolazione territoriale decisa dai Sindaci, viene costituito l’Organismo Consultivo per la disabilità composto dai Sindaci dei Comuni del Distretto o loro delegati, con le seguenti competenze consultive:

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- fornire gli indirizzi utili all’Azienda per la definizione delle linee programmatiche annuali e/o triennali ai fini della predisposizione del Bilancio Preventivo; - analizzare i monitoraggi periodici sull’andamento gestionale ed economico-finanziario dei servizi in delega; - fornire parere su proposte progettuali innovative; - rappresentare all’Azienda i bisogni sociosanitari delle persone con disabilità afferenti al proprio territorio distrettuale;

L’organismo, fatte salve le competenze dell’Azienda, può avvalersi di ulteriori specifiche competenze tecniche individuate sulla base delle problematiche da esaminare.

ART- 5 Obblighi dei Comuni

Il Comune, di concerto con i Comuni sottoscriventi il presente Atto, si impegna a:

. mettere a disposizione dell'Azienda, in regime di comodato e/o locazione, i beni immobili, mobili e le attrezzature già utilizzate dall’AAS3 al 31.12.2017 in relazione ai precedenti accordi, che si confermano con il presente atto; . trasferire all'Azienda i fondi concordati e necessari a finanziare la gestione dei servizi oggetto della presente delega. Detto trasferimento avviene secondo i criteri e le modalità stabiliti dal successivo art. 8“Rapporti finanziari – acconti e saldo”.

ART. 6 - Obblighi dell'Azienda

L'Azienda, fermo restando quanto previsto all’art. 3 “Conferenza dei Sindaci”, si obbliga a gestire i servizi in delega di cui all’art. 1 “Finalità e obiettivi” e all’art. 2 “Oggetto” del presente Atto.

Si impegna, in particolare, a: a) garantire l’espletamento dei servizi oggetto del presente Atto di Delega; b) adottare tempestivamente i necessari provvedimenti per far proprie le decisioni assunte dalla Conferenza dei Sindaci; c) assumere il personale dipendente da inquadrare nella dotazione organica aggiuntiva, nei limiti del fabbisogno programmato (Piano del personale in delega); d) utilizzare i beni mobili, immobili e le attrezzature concesse a qualsiasi titolo dai Comuni deleganti esclusivamente per gli usi connessi alla delega; e) custodire e conservare i beni summenzionati, provvedendo all'ordinaria e straordinaria manutenzione degli stessi, con i fondi del bilancio “servizi in delega”; f) acquistare o locare i beni mobili/attrezzature e locare i beni immobili che si dovessero rendere necessari per la gestione integrata dei servizi in delega, g) programmare le attività e l’utilizzo delle risorse secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità, equità, trasparenza e appropriatezza; h) stipulare per il personale dei servizi in delega idonea polizza assicurativa R.C. verso terzi, rendendo indenni le Amministrazioni Comunali dagli eventuali danni causati; i) approvare ed adottare i criteri che disciplinano l’acceso ai servizi attivati in base alla presente delega; j) provvedere ad introitare la compartecipazione al costo dei servizi stabilita a carico degli utenti , compreso l’eventuale procedura relativa al recupero crediti.

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ART. 7 - Programmazione, Bilancio di previsione e di Esercizio

Il Bilancio di previsione, composto su base economica, costituisce il documento contabile di programmazione in cui la contabilizzazione dei servizi socio assistenziali, ai sensi del Dlgs 118, deve essere “specifica e distinta rispetto a quella dell’Azienda delegata”. In esso vengono recepiti i principi, i criteri e gli strumenti di rilevazione dei costi e dei ricavi, nonché di calcolo delle quote da attribuire ai singoli comuni

Tale documento deve essere corredato dalla Relazione accompagnatoria e dal Piano del personale in delega che articola la dotazione organica per categorie; a tale personale si applica il contratto del Comparto Unico del personale della Regione Friuli Venezia Giulia.

L’Azienda trasmette ai Comuni, entro la fine di ogni anno, il Bilancio di previsione per la gestione dei servizi in delega per la successiva approvazione da parte della Conferenza dei Sindaci, che dovrà avvenire entro il 31 dicembre di ogni esercizio;

L’Azienda garantisce un sistema di monitoraggio costante della spesa e presenta un report quadrimestrale sull’andamento economico gestionale dell’attività. Il controllo viene esercitato dagli Organismi Consultivi ai sensi di quanto previsto dall’art. 4.

L’Azienda trasmette ai Comuni , entro il 30 aprile di ogni anno, il Bilancio di Esercizio corredato da una relazione sulla gestione economica e gestionale per l’approvazione da parte della Conferenza stessa. In tale occasione la Conferenza si esprime in relazione ad eventuali risultati di esercizio.

ART. 8 - Rapporti finanziari - acconti e saldo

L’Azienda, utilizzando sistemi di contabilità analitica e di controllo di gestione, assicura: o la pianificazione delle risorse secondo criteri di efficienza ed economicità o l’elaborazione di criteri di ripartizione dei costi o la contabilizzazione separata dei servizi ed interventi in delega o il controllo economico-finanziario, la separata individuazione di risorse destinate ad investimenti.

La gestione delegata dei servizi deve risultare in pareggio.

L’Azienda è titolare dei finanziamenti regionali relativi alla materia oggetto della presente delega. Le risorse dei bilanci preventivi dei servizi e degli interventi delegati, suddivisi tra i territori dell’Alto Friuli, del Collinare e del Medio Friuli, non coperte da altre sovvenzioni, vengono ripartite tra i Comuni deleganti secondo le seguenti modalità:

- per il 100% in rapporto alla popolazione residente in ogni singolo Comune per Distretto (o 2 Distretti per l’Alto Friuli) al 31 dicembre dell’anno precedente a quello in cui ha luogo la predisposizione del bilancio di previsione,

Il suddetto criterio di riparto potrà essere modificato dalla Conferenza dei Sindaci a maggioranza qualificata, trascorso il primo triennio definito di sperimentazione.

Il Comune delegante eroga le somme a proprio carico con la seguente modalità: - 40% entro il mese di giugno 5

- 40% entro il mese di settembre - il saldo entro 30 giorni dalla comunicazione dell’Azienda.

Il rendiconto non potrà comportare per i Comuni oneri superiori a quelli indicati nel riparto preventivo. Eventuali necessità straordinarie non previste in sede di predisposizione del Bilancio dovranno essere oggetto di approvazione da parte della Conferenza dei Sindaci e di finanziamento da parte dei Comuni nei modi ivi previsti.

ART. 9 – Regolamento aziendale

Le modalità, i criteri e la metodologia di accesso ai servizi delegati vengono definiti nel Regolamento di organizzazione e funzionamento dei servizi che l’Azienda deve approvare entro sei mesi dalla stipula del presente atto di delega.

ART. 10 – Modifiche all’atto di delega

Ogni singola Amministrazione e l’Azienda possono proporre variazioni al presente atto di delega da sottoporre alla valutazione della Conferenza dei Sindaci e alla successiva approvazione da parte del Consiglio comunale di ciascun Comune sottoscrittore del presente Atto.

ART. 11- Controversie

La risoluzione di eventuali controversie che dovessero insorgere in ordine all'applicazione del presente Atto è demandata al Foro di

ART. 12 - Durata

Le parti convengono che il presente Atto decorre dal 1 gennaio 2018 e si conclude il 31 dicembre 2022.

Data ______

Per il Comune Per l’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 3 “Alto Friuli – Collinare – Medio Friuli” IL SINDACO IL DIRETTORE GENERALE

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