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- ALLEGATO - Luoghi e Camminidi

www.luoghiecamminidifede.it SEZIONE I MODELLO ITALIANO DEI CAMMINI DI FEDE EDITORE Tourismix Srl 4 ACIREALE: DIRETTORE RESPONSABILE DUE GIORNI DI STUDIO Maurizio Arturo Boiocchi SUL TURISMO CONVIVIALE di don Gionatan De Marco DIRETTORE EDITORIALE Don Gionatan De Marco

DIREZIONE, REDAZIONE AMMINISTRAZIONE 8 VERSO Via Egidio Folli, 5 UN MODELLO ITALIANO 20134 Milano DI CAMMINO DI FEDE: Tel. 3480089639 LE COORDINATE DEL SENSO PROGETTO GRAFICO di don Gionatan De Marco Mastergrafica s.r.l.

PERIODICO QUADRIMESTRALE ON LINE VERSO UN MODELLO ITALIANO registrato 10 con autorizzazione DI CAMMINO DI FEDE del Tribunale di Milano LE COORDINATE al n° 360 del 20 settembre 2012 ISSN 2282-6424 DELLO STILE: LA LENTEZZA di don Gionatan De Marco HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Don Gionatan De Marco SEZIONE II SANTUARI Alessandra Valente 14 SANTUARIO DI SS. MARIA DI PIETRASANTA A SAN GIOVANNI A PIRO di Alessandra Valente

17 SANTUARIO MADONNA DEI BAGNI (O DEL BAGNO) CASALINA – DERUTA PERUGIA di Alessandra Valente

20 SANTUARIO MARIA SANTISSIMA DI VALVERDE di Alessandra Valente

2 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE SOMMARIO 45 CONVERSANDO CON DON AURELIO RUSSO, SANTUARIO DI NOSTRA 23 RETTORE DEL SANTUARIO SIGNORA MADONNA DELLE LACRIME DELL’ANNUNZIATA A BITTI di Alessandra Valente di Alessandra Valente

SIAMO IN FRIULI 25 SANTA MARIA 48 PER INCONTRARE IN PORTUNO (SANTA MARIA IL RETTORE DEL PIANO) DEL SANTUARIO CORINALDO (AN) di Alessandra Valente DI CASTELMONTE di Alessandra Valente

CHIESA DI SANTA MARIA 28 LUCCA: CONVERSANDO DEI BROI FARRA DI SOLIGO 51 di Alessandra Valente CON LE SUORE CARMELITANE SUL SENSO DEL TEMPO di Alessandra Valente 30 SANTUARIO DEL MONTE LUSSARI A LUCCA CON LE SUORE TARVISIO CAMPOROSSO (UD) 54 di Alessandra Valente CLARISSE, PER L’ULTIMA RIFLESSIONE SUL TEMPO di Alessandra Valente 33 IL SANTUARIO DI OROPA A SEZIONE IV SPIRITUALITÀ di Alessandra Valente 58 VI HA FATTO POCO MENO DEGLI ANGELI SEZIONE III INCONTRI di don Gionatan De Marco 36 INTERVISTA A DON ROBERTO FUCILE 63 FELICI, A TEMPO PIENO! di Alessandra Valente di don Gionatan De Marco

38 POMPEI: A COLLOQUIO 65 LETTERA APERTA CON MONS. PASQUALE ALLA STRADA MOCERINO di don Gionatan De Marco di Alessandra Valente

41 MONTEROSSO: A CASA DI PADRE RENATO BRENZ VERCA di Alessandra Valente 4 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE SEZIONE I MODELLO ITALIANO DEI CAMMINI DI FEDE

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 5 ACIREALE: DUE GIORNI DI STUDIO SUL TURISMO CONVIVIALE Insieme verso un modello tutto italiano degli itinerari di fede

don Gionatan De Marco Direttore Ufficio Nazionale tempo libero, turismo e sport - CEI

6 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE tinera stuporis sono i Cammini di fede che mondo, energici e concentrati. A poco a poco, attraversano in lungo e largo il nostro Pae- il turbinio si calma, rallentato dalla monotonia Ise. Cammini scritti dai passi di pellegrini e di dei passi. A poco a poco, ci si apre al mondo, in santi che uniscono borghi e raccontano vite in cammino con il Tutto, lontano dalla pesantezza cerca di senso. della vita. Sulla strada si ritrova la luce, talvolta Cammini colorati da Bellezza espressa su della fede. E prima ancora della fede in un al- pietre e impressa su volti che accompagnano trove, sarà fede nell’esistenza, negli altri e in se lungo la strada i cercatori di oggi a vivere espe- stessi . rienze per la vita e la speranza attraverso la E il nostro Paese è cerniera tra innumere- proposta del turismo conviviale. Cammini che voli Cammini che legano il passato col futuro, si fanno laboratorio di felicità, per riscoprirsi i Cammini già fatti e quelli ancora da realizza- continuamente amati e perdonati e per questo re. Cammini che si snodano su infinite direttri- chiamati a fare della propria vita un capolavoro. ci abbracciate da costellazioni di percorsi, ma Cammini che sono scuola di stupore di fronte uniti da un’esperienza: l’esperienza dei Cammini a ciò che accade, a chi si incontra e a ciò che si di fede, secondo un modello italiano. vive per tornare nella propria terra trasfigurati, È qui il punto nevralgico della mia riflessione, più consapevoli di sé, del creato, dell’altro e di nata dall’osservazione di politiche e progettua- Dio, facendo continuamente esperienza di es- lità che hanno preso un modello di Cammino – sere ospitali ospitati nella reciprocità del dono, quello che porta a Santiago de Compostela – e frutto dell’essenzialità che ogni esperienza di lo hanno ribaltato sul nostro territorio e nelle cammino muove nel cuore degli uomini, fino a nostre esperienze. Ritengo che non ci sia scel- diventare urgenza e stile di vita. ta più sbagliata dal punto di vista culturale e di L’arte di camminare ci fissa, mette in pro- marketing. spettiva le nostre esistenze, ci offre quella Il Simposio nelle due sessioni di Acireale e distanza per riconoscere i nostri pochi veri bi- Gemona, invece, vuole definire un possibile sogni. Di fronte all’imperativo attuale che vuol modello italiano dei Cammini di fede, che ne ri- farci divorare tutto e in fretta, l’arte di cam- conosca le peculiarità e ne definisca l’identità. minare ci mette in contatto con il ritmo lento Identità legata dalle coordinate del senso e da della terra e del cuore, ci fa essere presenti al quelle dello stile.

ACIREALE: DUE GIORNI DI STUDIO SUL TURISMO CONVIVIALE Insieme verso un modello tutto italiano degli itinerari di fede

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 7 VERSO UN MODELLO ITALIANO DI CAMMINO DI FEDE: LE COORDINATE DEL SENSO Un Cammino di fede è un’esperienza di ricerca, di guarigione, di trasfigurazione

don Gionatan De Marco Direttore Ufficio Nazionale tempo libero, turismo e sport - CEI

e coordinate del senso di ogni Cammino per coglierne i segni di Luce, scelgono di per- di fede che attraversa l’Italia verso le sue correre un cammino per ascoltare il ritmo della Linnumerevoli mete sono – secondo il mod- vita. Ascoltare il ritmo della vita è mettersi in ello del turismo conviviale – ricerca, guarigione, sintonia con la lentezza di Dio che non è ritardo, e trasfigurazione. inefficienza, lungaggine ma sapienza paziente Un cammino di fede è un’esperienza di ricer- dei tempi dell’uomo e del cosmo, approfondita ca. Uomini e donne che portano dentro doman- perizia dell’artista nei confronti della sua opera. de di senso, quelle che danno inquietudine per- Ascoltare il ritmo della vita è scoprire il proprio ché richiedono di entrare nel mistero della vita desiderio.

8 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE Camminare gli uni accanto agli altri con gli pronuncia il suo nome apre al cercatore pagine occhi e gli orecchi aperti, con aperto il cuore di memorie calde, capaci di asciugare lacrime. per sentire, ascoltare, accogliere sé e l’altro Generativa, perché il cercatore si trova a rina- con la domanda cruciale nell’anima: Per chi scere nella speranza, trovando il senso di una sono io? È la domanda della vocazione, è la do- vita che da giardino custode di morte diviene manda della vita per chi cerca la gioia. Martin giardino generatore di vita nuova. Un senso Buber, nel suo Il cammino dell’uomo 1 parte con che spinge a superare ogni ripiegamento, sce- una domanda: Dove sei uomo? Nel cammino gliendo la fraternità, quella «fraternità mistica, di fede, in quel rapporto dialogico tra strada, contemplativa, che sa guardare alla grandezza ospite e Comunità ospitante, viene generata sacra de prossimo, che sa scoprire Dio in ogni «una maggiore evidenza del senso della vita e essere umano, che sa sopportare le molestie del tempo, una più profonda percezione della del vivere insieme aggrappandosi all’amore di propria soggettività come possibilità in diveni- Dio, che sa aprire il cuore all’amore divino per re, aperta alla comprensione della complessi- cercare la felicità degli altri come la cerca il loro tà del mondo e insieme della rivelazione di Dio Padre buono»5. nella storia. Si ricerca dunque nel viaggio una Un cammino di fede è un’esperienza di trasfi- verità più grande come risposta alle domande gurazione. Solo rammendando continuamente esistenziali e personali che abitano nel profon- gli strappi che nel tessuto di un’anima si pos- VERSO do dell’animo umano, almeno come ipotesi di sono verificare lungo l’esperienza di un pelle- riflessione seria sul caso intricato della vita»2. grinaggio vitale, si può dar vita ad un percorso Rispondere è l’unico atto che permette l’impre- unificato. La nostra anima deve essere unifica- UN MODELLO ITALIANO sa del cammino, la costruzione di qualcosa che ta, ci dice Buber, coinvolgendo anche il nostro abbia una direzione: sapere dove si è arrivati e corpo nel progetto; cosa non semplice, soprat- come si è arrivati, per continuare… magari con tutto oggi. La forza di questo messaggio ne DI CAMMINO DI FEDE: qualche deviazione all’itinerario. esce rinnovata: nel nostro mondo in cui vivia- Un Cammino di fede è un’esperienza di gua- mo quotidianamente frammentati e decostru- rigione. Ascoltare il ritmo della vita è accogliere iti, tenere lo sguardo sull’obiettivo, unire i pun- LE COORDINATE la lentezza della storia, la parola dura di Pietro: tini, che sulla settimana enigmistica ci sembra «il Signore non ritarda nel compiere la sua pro- così facile, non sempre ci riesce; la sequenza messa, anche se alcuni parlano di lentezza»3. può essere spiazzante. Ad un certo punto, ogni DEL SENSO Non per tutti, infatti, la vita sembra fiorire, cre- vero pellegrinaggio accompagna a crocifigger- scere, prosperare. Per alcuni i passi sono dolo- si davanti ad una domanda: A che scopo?, a che re, ingiustizia, divisione, egoismo, sofferenza, scopo abbracciare il mio cammino personale, Un Cammino di fede è un’esperienza di ricerca, disperazione. Ma la strada – come nell’espe- a che scopo portare a unità il mio essere? Ed rienza di Maria di Magdala nel mezzo del giardi- ecco la risposta: Non per me. Perciò anche pri- di guarigione, di trasfigurazione no 4– si fa proposta a voltarsi. In quel voltarsi ma si diceva: cominciare in sé stessi, ma non è richiesto un cambiamento di prospettiva da finire con sé stessi; prendersi come punto di parte di chi cammina: la sua meta non è più una partenza, ma non come meta; conoscersi, ma città o quel santuario, ma la sua meta diventa non preoccuparsi di sé. Volgersi verso gli al- l’esperienza di stare lì, sulla Via, lasciandosi ac- tri, quindi; non occuparsi più di sé. Dopo aver compagnare, illuminare e guarire dal Maestro mondato il nostro luogo e tracciato il cammino, che chiede di respirare primavera, instaurando il passo successivo e ineludibile, senza il quale una relazione nello stesso tempo evocativa e non siamo compiuti, è l’incontro con l’altro, con generativa. Evocativa, perché quella voce che il TU/tu.

1 Buber M., Il cammino dell’uomo, Ed. Qiqajon, Magnano (BI) 1990. 2 Mazza C. (a cura di), Sulle strade dell’anima. Per un turismo dal volto umano, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2004, p. 101 32Pt 3,9 4Cfr. Gv 20,11-18 5 Francesco, Evangelii gaudium, 92

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 9 VERSO UN MODELLO ITALIANO DI CAMMINO DI FEDE LE COORDINATE DELLO STILE: LA LENTEZZA

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e coordinate dello stile di ogni Cammino fatti di amore e di fraternità, fatti belli di vita di fede che attraversa l’Italia verso le sue vissuta in pienezza, in cui guardare lentamente Linnumerevoli mete sono – secondo il mo- il mondo, non passare di sfuggita. dello del turismo conviviale – lentezza, benes- «Il viaggio è conoscitivo se ci fermiamo, sere e festa. sgraniamo i nostri occhi e consentiamo loro di La lentezza racconta l’uomo a se stesso. Sia- imprimere un meraviglioso fotogramma all’in- mo figli della strada e la lentezza dei cammini terno delle nostre pupille dilatate dalla meravi- permette di ritrovarsi viandanti che hanno la glia dello spettacolo osservato. Lo sguardo che strada per casa, ma non una strada impestata abbiamo del mondo non può essere reale se lo di briganti che derubano serenità, ma traboc- affidiamo allo scatto di una foto, né tantomeno cante di amici ospitali che esaltano la preziosi- può essere quello fugace dietro il finestrino di tà di ognuno. La lentezza fa assaporare i respiri un’auto in corsa. Guardare con i propri occhi ci e dà voce al silenzio. permette di conoscere, di sentire, di assistere, La lentezza dispiega i sogni e tesse sentieri di assaporare, di esplorare, di gustare, di mera- di novità. La lentezza fa riscoprire il proprio es- vigliarci, di incuriosirci» . sere sistema aperto: per vivere è essenziale in- E possiamo fare tutte queste cose solo spe- contrare e comunicare. La lentezza detta pagi- rimentando il risvolto benefico della lentezza. ne di storia inaudita, in cui il tempo si fa amico. «Il viaggio lento, quello che dà da gustare luo- Lungo i Cammini di fede per ogni cosa c’è un ghi e sapori, colori e odori, persone e storie, il tempo! Il tempo del riposo e il tempo della fa- viaggio che ha il tempo per scolpirci in profon- tica, il tempo del sorriso e il tempo delle lacri- dità è arte da recuperare, da insegnare perfino: me, il tempo dei sogni e il tempo del reale. Per forse proprio attraverso quest’arte dimenticata ogni cosa c’è un tempo.Un tempo che nasconde possiamo un po’ recuperare la dimensione più possibilità di realizzare fatti di bene e di pace, umana dell’esistenza» .

10 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE VERSO UN MODELLO ITALIANO DI CAMMINO DI FEDE LE COORDINATE DELLO STILE: LA LENTEZZA

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 11 12 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE SEZIONE II SANTUARI

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 13 SANTUARIO DI SS. MARIA DI PIETRASANTA A SAN GIOVANNI A PIRO L’antico santuario vigila sull’anfiteatro del Golfo di Policastro

Alessandra Valente

l Santuario, dedicato a Maria SS. di Pietrasan- Verso il 1200, i monaci Basiliani del vicino ta, si trova nel Parco Nazionale del , a Cenobio di S. Giovanni Battista scolpirono, sulla Icirca 2 Km dal centro abitato di San Giovanni monolitica punta del monte Piccotta, la statua a Piro (SA) e, da un altitudine di 650 mt sul livello della Madonna dalle classiche caratteristiche del mare, domina il Golfo di Policastro. della iconografia bizantina, formando un solo È possibile raggiungere il Santuario salendo corpo con la nicchia incavata nella pietra. Ne ri- per una comoda strada asfaltata oppure per- cavarono una cappella rupestre con una picco- correndo, a piedi, una vecchia via a gradini di la abside semicilindrica, dedicata alla Vergine, pietra e un tortuoso sentiero. capace di contenere poche decine di persone

14 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE che nel corso degli anni fu più volte ingrandita. stico, perché fu realizzato sul fermo della roc- SANTUARIO DI SS. MARIA Nel ‘700 la chiesa si arricchisce di quattro al- cia, ad occidente, su un piano irregolare e non tari con le relative statue lignee di San Gaetano, risulta allineato al presbiterio. Alla chiesa sono Sant’Antonio da Padova, San Francesco di Pao- annessi alcuni locali, una volta utilizzati come DI PIETRASANTA la e San Giuseppe. abitazione. Nel 1755 viene eretto l’altare, in pregiati mar- All’esterno, a sinistra, accanto alla sacrestia, mi policromi, della Madonna di Pietrasanta. sempre sul picco della roccia, si eleva il cam- A SAN GIOVANNI A PIRO Nella seconda metà del secolo scorso vengo- panile a tre piani, con due campane, cuspide no effettuati diversi interventi di restauro che a base quadrata e otto finestre. A pochi passi L’antico santuario vigila riguardano i dipinti della volta del soffitto e del sotto il campanile c’è una sorgente da sempre presbiterio. ritenuta miracolosa e, lungo il viottolo che con- Nel 1806 le truppe di Gioacchino Murat furono duce ad essa, è fabbricata in muratura una la- sull’anfiteatro del Golfo di Policastro tratte in inganno dalla posizione strategica del pide. santuario, infatti lo scambiarono per un fortino Percorrendo l’antico sentiero detto “della militare e si scagliarono su di esso. Il santuario Manna”, in un anfratto della grande roccia su cui è stato successivamente restaurato. Nel 1988, è edificato il Santuario si raccoglie dell’acqua, in occasione dell’Anno Mariano, è stato eretto detta appunto “Manna”. Quest’acqua, ritenuta un obelisco alla Madonna: sulle fondamenta di miracolosa, è ancora oggi raccolta dai fedeli e calcestruzzo è stato montato un basamento in portata agli infermi. pietra a faccia vista sul quale si eleva uno stelo Il patrimonio storico e artistico di S. Giovan- rivestito in travertino; sopra il capitello, la sta- ni a Piro comprende quindici cappelle che de- tua della Madonna è scolpita in marmo bianco lineano un vero e proprio itinerario di fede. Tra di Carrara. tutte emerge, per posizione ed importanza, la Oggi, della costruzione originaria, rimane Cappella dedicata a Maria SS. di Pietrasanta. solo una parte dell’abside. L’edificio è costruito La chiesa, al suo interno, presenta un rive- ad una sola navata. Il suo sviluppo è caratteri- stimento in pietra e muratura, decorato a linee

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 15 semplici con stucchi e festoni di angeli di colore Particolare risalto è dato nel corso dell’anno bianco crema. Le poche finestre presenti crea- alla celebrazione delle festività mariane. Non no un’atmosfera particolare, degna di un luogo mancano, soprattutto nel periodo estivo, pro- di raccoglimento e preghiera. poste ed eventi a carattere catechetico, cul- Alla chiesa sono annessi alcuni locali per turale, spirituale. La prima e più antica festa in la conservazione di arredi tra cui le cinte voti- onore della Madonna di Pietrasanta si celebra ve, costruite in cera, ornati con nastri e fiori e il martedì successivo alla domenica di Pasqua, portate in processione, come segno di ricono- e da inizio al periodo di apertura del Santuario: scenza per grazia ricevuta. La porta d’ ingresso dalla chiesa parrocchiale si sale in processione presenta un portale semplice ad arco, in pietra, al Santuario portando la statua processionale con battenti in legno. All’entrata si trova l’ac- della Madonna; dopo la celebrazione della S. quasantiera in pietra e, di fronte ad essa, l’alta- Messa si ritorna in paese. re maggiore. Alla fine del mese di ottobre, in occasione Una coppia di angeli, collocati ai lati del cibo- della chiusura invernale del Santuario, si cele- rio, sostituisce i due angeli originali in marmo bra la Settimana Mariana, un percorso di cate- bianco rubati da ignoti nel 1989. chetico - liturgico e culturale che ogni anno svi- Per giungere in cima, dov’è posta la statua, luppa una tematica legata alla figura di Maria. bisogna scalare una singolare scalinata in pie- Il 15 maggio 2013 la statua processionale del- tra locale. Tutta la zona è illuminata con lampa- la Madonna di Pietrasanta è stata incoronata da de allo iodio, che rende il santuario simile ad un Papa Francesco in piazza San Pietro. faro che vigila sull’anfiteatro acqueo del Golfo di Il Santuario non dispone di propri locali per Policastro. il pernottamento ma accoglie volentieri i grup- Il 13 maggio 2007 alla base del nuovo altare pi per la celebrazione eucaristica, momenti di sono state poste le reliquie di San Francesco preghiera, ritiri, giornate di spiritualità, anche d’ e Santa Caterina da , patroni d’Ita- nel periodo di chiusura, previo accordo con il lia, di San Cono monaco e San Pietro vescovo, Parroco. compatroni della Diocesi, del Beato Domeni- co Lentini da Lauria, sacerdote diocesano, e ALCUNE INFORMAZIONI UTILI di San Marcellino, sacerdote e martire. I fedeli si recano al Santuario principalmente Apertura e orari celebrazioni: SANTUARIO MADONNA per la Celebrazione Eucaristica. In tanti percor- Il Santuario è aperto da Pasqua ad ottobre tutti rono il cammino a piedi, spesso scalzi, da soli i giorni dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 DEI BAGNI (O DEL BAGNO) o in piccoli gruppi, recitando il Rosario e altre alle 20:00. Si celebra la S. Messa ogni martedì, preghiere della tradizione locale. Giunti al san- anche durante l’inverno. tuario, spesso alcuni compiono tre giri intorno Casalina – Deruta Perugia alla chiesa prima di entrare. In occasione delle Nei mesi di luglio e agosto si celebra la S. Messa feste dedicate alla Madonna di Pietrasanta, i il martedì alle 19:30, il sabato alle ore 21:00 e la Il Santuario custodisce al suo interno fedeli che hanno chiesto o ricevuto una grazia domenica alle 11:00. dalla Vergine realizzano le “cente”, trofei di can- circa 800 formelle votive in ceramica dele e fiori portati in testa durante le proces- Altre celebrazioni e altri orari di apertura sono sioni. concordati con il Parroco. che catturano lo sguardo Il fulcro della vita del Santuario è la Cele- brazione Eucaristica, nei giorni stabiliti e ogni Ogni informazione è sempre comunicata trami- qualvolta necessità pastorali della Parrocchia, te la pagina Facebook del Santuario. della Diocesi e dei gruppi che visitano il Santua- Contatto telefonico: 3404623220 rio lo richiedano. La Celebrazione Eucaristica E-mail: [email protected] è sempre preceduta dal S. Rosario meditato e Sito internet: www.santuariopietrasanta.it dalla possibilità di celebrare il sacramento della Pagina Facebook: riconciliazione. Santuario Maria SS. di Pietrasanta

16 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE SANTUARIO MADONNA DEI BAGNI (O DEL BAGNO) Casalina – Deruta Perugia Il Santuario custodisce al suo interno circa 800 formelle votive in ceramica che catturano lo sguardo

Alessandra Valente Casilina, piccola frazione di Deruta, in animali, a metà costa tra la collina e il fiume, co- provincia di Perugia, intorno alla metà steggiando la vecchia arteria romana che oggi Adel sec. XVII accade un episodio singo- ha ceduto il posto alla strada statale E45, cono- lare che dà origine alla devozione verso la pic- sciuta anche come 3bis Tiberina. cola Madonna del Bagno. Un frate cappuccino A un tratto, il frate scorge tra i sassi e l’erba percorre un sentiero battuto dagli zoccoli degli i resti di una tazza, una piccola tazza dal fondo

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 17 basso con una foglia per manico. Sul fondo in- Il Santuario custodisce al suo interno circa terno della tazza c’è una piccola immagine della 800 formelle votive in ceramica che rivestono Madonna col Bambino, un’ immagine insolita, quasi interamente le pareti e conferiscono va- non convenzionale. Il Bambino è in grembo alla lore artistico all’edificio. Si tratta di ex voto ‘per Madre, non seduto ma quasi genuflesso sul gi- grazia ricevuta’ che giungono quasi tutti da De- nocchio sinistro, in posizione scattante e quasi ruta. insofferente nel tenere quella postura. Sembra Esse rappresentano più di 1000 figure uma- pronto ad accorrere in aiuto di qualcuno che in- ne e animali e raccontano diverse scene di vita voca soccorso, qualcuno di cui solo lui può sen- quotidiana nel corso dei tre secoli e mezzo che tire la voce. ci separano dai fatti narrati. Il Bambino, nella sua mano destra, sorregge Le formelle in maiolica catturano lo sguar- una sfera che simboleggia il mondo, dove vivono do di chi varca la soglia dell’ingresso principa- gli uomini che Egli è venuto a salvare. Egli indica le. Quest’ultimo è rafforzato da un architrave in con la mano sinistra la sfera, come a voler dare pietra arenaria contenente lo stemma dell’ab- spiegazione della sua urgenza: il mondo ha biso- bazia benedettina. gno d’aiuto, un aiuto che solo Egli può dare: il dono L’interno si sviluppa in tre navate; al cen- del perdono e con esso, quello della speranza. tro c’è una piccola cupola dal diametro 4 m, e Il frate raccoglie la tazza da terra per met- dall’altezza di 14 m, quindi tutta contenuta tra la terla al riparo, la depone delicatamente su una volta e il tetto, una scoperta inattesa da parte quercia e, dopo una preghiera, riprende il suo del visitatore, il quale dall’esterno non può mini- cammino lungo il sentiero. Sulla quercia, lì dove mamente sospettarne l’esistenza. il frate l’ha deposta, la tazza ha una sistemazio- L’altare centrale è in arte barocca e dietro di ne precaria, infatti cade ancora e forse anche esso c’è un corridoio che un tempo era utilizza- più volte, finché un giorno un “merciaro” di Ca- to per le continue passate dei fedeli davanti alla salina, di nome Cristofono, la fissa solidamente Sacra Quercia. I fedeli eseguivano una passata alla quercia. Più tardi, nel marzo del 1657, la mo- entrando e uscendo dalla chiesetta, passando glie di Cristofono si ammala gravemente fino a davanti alla quercia che custodiva l’immagine ridursi in fin di vita. della Madonna. Durante il passaggio essi reci- Cristofono, giunto davanti alla quercia e tavano preghiere: ogni passata valeva un’indul- all’immagine di Maria sul fondo della tazza che genza. egli stesso aveva fissato all’albero, rivolge alla Attualmente, di quell’albero miracoloso, non Madre di Dio una preghiera per la guarigione rimane che un tronco secco, segnato dai chiodi della propria moglie. degli ex-voto e incastonato nell’altare maggio- Alla sera, tornato a casa, trova la moglie per- re. Questo accorgimento è stato attuato per fettamente guarita e intenta ai lavori domestici. preservare quel che resta della quercia dalla La notizia del miracolo si diffonde presto e gli mano dei fedeli che, passando dinanzi all’albe- uomini e le donne dei paesi vicini incominciano ro, strappavano e portavano via con sé piccoli subito il pellegrinaggio alla Quercia del Bagno. pezzi di rami e di corteccia. È nata così una piccolissima cappella, co- Nel corridoio è conservata anche la formella struita in pochissimo tempo per racchiudere in ceramica che ricorda l’episodio che ha dato la Quercia e la tazza con l’immagine di Maria. In origine alla devozione: la guarigione miracolosa poco tempo il culto alla Madonna della quercia della moglie di Cristofono. Nel 1980 la formella trova l’approvazione ecclesiastica con il titolo si spezzò tra le mani dei ladri che tentarono di di Madonna del Bagno. Il 28 ottobre dello stes- rubarla assieme ad altre formelle ex voto, tan- so anno, a cappella non ancora terminata, una to che i ladri la abbandonarono sul posto. Una grande festa con la partecipazione di fedeli ac- volta restaurata è tornata nella sua posizione corsi da tutta la zona intorno a Casilina, segna originale a ricordare la singolare grazia che è l’inizio ufficiale del culto. La piccola cappella all’origine del Santuario. risulta da subito insufficiente per accogliere i All’interno del Santuario ci sono altri due al- tanti pellegrini, così 1687 viene inaugurata una tari di grande eleganza, l’altare di destra e l’alta- chiesa più grande, con la stessa pianta di quella re di sinistra, impreziositi dalla presenza di due dell’attuale Santuario. tele: San Nicola da Bari che distribuisce il pane

18 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE ai poveri e Sant’Antonio da Padova, La Gloria ALCUNE INFORMAZIONI UTILI di San Benedetto, entrambe le tele portano il Indirizzo: Vocabolo Madonna del Bagno nome di Paolo Gismondi. 06051 Casalina – Deruta Perugia Degna di nota anche la suggestiva Cappella Contatto telefonico: del Crocifisso, dove è presente un bellissimo 075 972 42 32 - 075 973 455 crocifisso ligneo del XVI secolo. Sulla parete Cell. rettore: 347 22 14 700 destra della cappella, risaltano quattordici pia- E-mail: [email protected] strelle di ceramica che rappresentano le sta- zioni della Via Crucis e la Resurrezione. Apertura: Il santuario è il sito più visitato del comune di orario invernale: 8,00 – 12,30 / 14,30 – 18,30 Deruta e delle zone limitrofe. orario estivo (ora legale): 7,30 – 12,30 I fedeli sono molto devoti e partecipano con 14,30 – 19,00 zelo alle celebrazioni di tutti i giorni festivi, con particolare devozione nel periodo pasquale, in Orario celebrazioni: occasione della festa della natività della Madon- Festivi: invernale ore 17,00, estivo (ora legale) na, l’8 settembre, e della festa dell’Immacolata, ore 18,00 l’8 dicembre. La Caritas diocesana di Perugia Feriale: giovedì invernale ore 17,00, gestisce nei pressi del Santuario, una comunità giovedì estivo (ora legale) ore 18,00 di recupero che conta una ventina di ospiti, tut- ti guidati e assistiti da una coppia di sposi. Sito internet: www.madonnadelbagno.it Il Santuario della Madonna del Bagno è la pri- ma sosta di uno dei percorsi francescani orga- nizzati dai frati di Assisi.

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 19 SANTUARIO MARIA SANTISSIMA DI VALVERDE Uno dei più antichi santuari della Sicilia con una storia avvolta nella leggenda

Alessandra Valente

i narra di un brigante di nome Dionisio in preghiera nel santuario, apparve nuovamen- che, sul sentiero di collina che portava da te la Vergine Maria circondata da una schiera di SCatania all’antica Aci, assalì un viandante angeli, coronata di diadema e con in grembo il di nome Egidio, molto devoto alla Madonna, alla Bambino Gesù. L’indomani Dionisio si accorse quale rivolse la sua preghiera d’aiuto. che l’effige della Madonna con Gesù bambino si La Vergine intervenne operando un doppio era impressa su uno dei pilastri del Santuario: miracolo: aveva donato la salvezza a Egidio e da allora, l’ultima settimana di Agosto è dedica- aveva condotto il brigante sulla strada della ta alla commemorazione dell’evento miracolo- conversione. so. La domenica, il simulacro della Madonna di La Madonna si mostrò una seconda volta al Valverde è portato in processione tra le vie del devoto Dionisio lo invitò a costruire una chiesa paese e la festa si conclude con uno spettacolo in suo onore nel luogo che gli avrebbe indicato. musicale accompagnato da fuochi pirotecnici. Dionisio fu invitato ad informare il clero locale La data dell’edificazione della primitiva chie- dell’accaduto e ad organizzare un pellegrinag- setta di Santa Maria di Valverde rimane fino ad gio con tutto il popolo. In quell’occasione la Ver- oggi un dato sconosciuto: la tradizione orale gine avrebbe indicato il luogo prescelto. E così fa risalire la sua origine alla prima metà del XIII fu: sull’altopiano della Vallis Viridis apparve uno secolo, intorno ad una preesistente edicola raf- stormo di gru che volteggiava nel cielo. Que- figurante l’immagine della Madonna per opera sto era il segno dato dalla Vergine Maria. Ben della popolazione che nel tempo aveva lasciato presto, grazie all’amore e alla fede semplice e la costa per un luogo più sicuro. L’esistenza fin umile del popolo, si diede inizio ai lavori per la dal 1223 della Confraternita della Misericordia costruzione del tempio a lei dedicato. Purtrop- all’interno della chiesa testimonia l’origine mol- po i lavori furono presto interrotti a causa della to antica della costruzione. mancanza d’acqua. La Madonna per la terza vol- Secondo le fonti storiche, il Santuario fu ta apparve a Dionisio e operò il miracolo dell’ac- consacrato nel 1296 per volere di Federico II qua: dalla roccia della grotta scaturì l’acqua che d’Aragona, re di Sicilia, che partecipò alla ce- servì per la costruzione del santuario. Ancora rimonia e nel 1446 il santuario viene elevato a oggi, in contrada Fontana, esiste una picco- chiesa sacramentale. Da allora la chiesa ha su- la cappella nella quale è stata dipinta la prima bito diverse modifiche e rimaneggiamenti. apparizione della Vergine, mentre la sorgente Risalgono alla seconda metà del XVI secolo i d’acqua alimenta un lavatoio dismesso. documenti testimonianti la richiesta, da parte La notte che precedeva l’ultima domenica di dei consoli della chiesa, per una raccolta fon- agosto del 1040, al il brigante convertito assorto di alle diocesi di e Messina per il suo

20 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE ampliamento: venne così ingrandita la navata zioni quali la modifica dell’impianto planimetrico ed eretto il campanile ove, su alcuni blocchi originario, probabilmente a croce, con uno irre- lavici, si possono rilevare due date incise (1559 golare. L’abside fu ridimensionata costruendo e 1578). Dal 1672 la famiglia Riggio governò per una parete retta nel presbiterio; venne chiuso più di un secolo i territori di Valverde e le vicine lo spazio tra il campanile ed il transetto sinistro Aci Sant’Antonio, Aci San Filippo, Aci Catena ed formando una piccola navata con un proprio in- Aci Bonaccorsi e l’ultimo dei suoi discendenti, gresso avente un portale in pietra; il transetto il principe Stefano Riggio Saladino, nel 1688 ri- di destra, invece venne trasformato in un vano chiese la concessione al priore provinciale degli per la sacrestia. I lavori, che terminarono intor- Agostiniani Scalzi, Clemente da S. Carlo, per la no al 1715, compresero anche la sovrapposizio- costruzione di un “hospitium”, attiguo alla chie- ne all’antica facciata di un porticato formato da sa di Santa Maria di Valverde. Nello stesso anno pilastri in pietra lavica per ospitare il convento il principe, devoto alla Madonna ed all’icona del- degli Agostiniani Scalzi. Anche il vecchio cam- la chiesa di Valverde, si adoperò per la richiesta panile fu inglobato in questa nuova struttura. alla Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari Il prospetto principale del Santuario è carat- per la costruzione di un convento per l’ospitalità terizzato da un armonioso complesso costrut- di 12 religiosi. tivo architettonico formato da colonne di pietra Con molta probabilità non erano ancora ini- lavica e da archi portanti che donano movimen- ziati i lavori, quando avvenne il terribile terre- to e leggerezza all’intera facciata. Sul portico moto dell’11 gennaio del 1693, che interessò e che precede il prospetto principale dell’edificio distrusse gran parte del patrimonio storico-ar- sono collocate le tredici finestre del convento. tistico della Sicilia orientale. La chiesa fortuna- Dell’antica facciata sono visibili solamente la tamente ebbe lievi danni, come il crollo del tet- parte terminale con gli spioventi del tetto e l’ul- to e di alcune mura portanti dell’abside. timo ordine della torre campanaria che si erge La ricostruzione apportò diverse trasforma- sulla sinistra alle spalle dell’orologio, sulla cui

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 21 base di pietra lavica è incisa la data del 1559. Il portone in bronzo, datato 1987, è dello sculto- Sotto il portico si conserva il portale d’in- re Adamantino e rappresenta Vari episodi della gresso tardo quattrocentesco, con ampio svi- vita di Sant’Agostino. luppo a tutto sesto con colonnine tortili, cioè a spirale, ed eleganti motivi floreali nella fascia ALCUNE INFORMAZIONI UTILI dei capitelli. Su una delle colonne di sinistra Nome del Santuario: si può osservare una piccola faccia inserita in Maria Santissima di Valverde una rosetta. In alto domina lo stemma in pietra Indirizzo (Via/Piazza, Città, CAP): bianca dei principi Riggio. Il portone in bronzo Piazza del Santuario, Valverde (CT) 95028 fu eseguito e firmato da Giacomo Petralia nel Contatto telefonico: 095 524073 1979 e inaugurato l’anno successivo. Esso è Fax 095 7210649 suddiviso in ventidue formelle. Le prime dieci E-mail: [email protected] narrano le diverse apparizioni delle Vergine Ma- ria a Dionisio e la costruzione del Santuario; le Apertura e orari celebrazioni: successive quattro raffigurano i quattro evan- apertura h. 08.00-12.30 / h.16.00-20.00 gelisti, mentre altre due rappresentano due fa- sci di luce che scaturiscono dalla Croce; infine, Celebrazioni: le ultime quattro ritraggono Sant’Agostino, la feriali h. 08.00 / 09.00 / 17.30 (h legale 19.00) Consacrazione del Santuario avvenuta nel 1292, prefestivi h 17.30 (h legale 19.00) la Consegna del Santuario agli Agostiniani Scal- festivi h 08.00 / 09.15* / 10.30 / 12.00* zi nel 1697 e Santa Rita da Cascia. 17.30 (h legale 19.00) In prossimità della torre campanaria, vi è * Sospesa dal 1 luglio al 15 agosto il portale in pietra bianca, realizzato nel 1694. Tale data è ancora leggibile al di sopra dell’arco. Sito internet: www.santuariodivalverde.it

22 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DELL’ANNUNZIATA A BITTI Il santuario campestre racconta di una spiritualità comunitaria e di una sincera devozione.

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n Santuario dedicato alla Beata Vergine vigilia della festa, un gruppo di cavalieri partiti dell’Annunciazione, corredato dalle nu- dal Santuario di Nostra Signora del Miracolo – Umerose cumbessias, piccole abitazioni situato nella panoramica area collinare di Bitti che si popolano di fedeli nei giorni dei prepara- - arriva al Santuario e vi fa ingresso con delle tivi per la festa. bandiere votive (panderas in dialetto). Gli stessi In Sardegna, in provincia di Nuoro, si erge il cavalieri, il martedì successivo, scortano il si- Santuario di Nostra Signora dell’Annunziata – mulacro della Madonna di ritorno verso il paese. o S’Annossata, in lingua locale. Il Santuario si Fino agli anni sessanta, molti pellegrini ar- trova a metà strada tra i territori di Bitti e quelli rivavano davanti al simulacro della Vergine di Lodè. L’edificio, dedicato alla Beata Vergine camminando sulle ginocchia, alcuni anche per dell’Annunziata, risale al diciottesimo secolo. parecchie centinaia di metri e su strade scon- L’elemento distintivo del luogo in cui sorge il nesse. Questi pellegrini, per interessamento del santuario sono le numerose cumbessias, ovve- clero locale e diocesano, ottennero la conces- ro le tipiche casette che circondano le chiese sione di un’indulgenza plenaria in Perpetuum, campestri, usate come ricovero dei pellegrini dopo essere stati confessati e comunicati e nei giorni in cui ricorre la festa annuale in onore dopo aver visitato la chiesa. del santo. Le cumbessias in altri dialetti sardi I terreni ed i locali del santuario godevano sono chiamate muristenes. anche del diritto d’asilo, cioè il privilegio di con- A Bitti, le cumbessias attorno al luogo dedi- ferire immunità ai ricercati dalla Giustizia che si cato a S’Annossata sono tante, 53 casette per fossero rifugiati nel santuario. l’esattezza, e questo denota una forte devozio- Il culto della Madonna dell’Annunciazione ha ne, tanto forte da far popolare il borgo durante i origini antiche che risalgono all’ottavo decen- giorni di festa in onore della Beata Vergine. nio del XVI secolo con la costruzione di una I fedeli si stabiliscono nelle cumbessias a cappella - probabilmente ad est dell’attuale partire dal secondo venerdì del mese di maggio, chiesa, oppure secondo altra fonte, nella posi- data che segna l’inizio della tradizionale nove- zione ove ora si trova il presbiterio. Alcune fonti na, un periodo di festa e preghiera, che culmi- documentate danno notizia di un ampliamento na nella terza domenica di maggio. Il sabato, e di un restauro dell’aula eseguita dal pievano di

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 23 Bitti, Michelangelo Serra, tra il 1724 ed il 1739, ALCUNE NOTIZIE UTILI mentre altre certificano che il 2 settembre 1919, Nome del Santuario: per adempiere alle disposizioni testamentarie S’Annossata (Santuario SS Annunziata) della madre, i fratelli Gasole di Bitti richiedono Indirizzo (Indirizzo, CAP, Città): ed ottengono dall’arcivescovo di Cagliari Fran- Loc. SS Annunziata al Km 18,500 SP 50 cesco Desquivel la licenza di costruire in terri- 08021 Bitti - NU torio di Bitti, in località sa Queia dessa nughe, Contatti: una chiesa in onore della Madonna dell’Annun- 328 647 0884 don Antonio Maria Cossu ziata e dell’Angelo custode. 348 655 0031 Ligios Paolo Giorgio; Diversi interventi non strutturali sono stati E-mail: [email protected]. eseguiti nel corso dei secoli fino ai nostri giorni. Apertura e orari celebrazioni: Attualmente la chiesa ha un presbiterio sol- La festa dell’Annunciazione è celebrata il 25 levato di un gradino rispetto all’aula e con una marzo, salvo diverse indicazioni del Calendario dimensione rispettivamente di 6 m2 circa e Liturgico. di 77 m2 circa, con orientamento da est verso Orari SS Messe: ore 11.00 ed ore 16.00 ovest. (orari non fissi); Nel lato ovest troviamo l’ingresso, mentre durante la Novena – a partire dal secondo ve- l’altare è posto ad est. nerdì di maggio, il Santuario è sempre aperto. Il presbiterio ha la volta a croce ogivale - un Orari SS Messe: ore 08.00, ore 18.00 e ore 21.00 tempo era affrescato - e dispone di due porte nei giorni feriali, con aggiunta di una celebra- ai lati: una che conduce in sacrestia ed una che zione alle ore 11.30 nei festivi. conduce ad un ambiente laterale che comunica con la piazza. Sul lato esposto a nord troviamo una finestra. L’aula è costruita con volta a botte ed è raf- forzata da due pilastri laterali e da un arco a metà aula. Ai lati della chiesa, i contrafforti sono stati chiusi e sono utilizzati come logge coperte e come cumbessias. Per sostenere le volte tra il presbiterio e l’aula ci sono due pilastri laterali ed un arco. La chiesa un tempo dispo- neva anche di una balaustra di separazione tra presbiterio ed aula. Nella facciata del santuario, tra il frontone ed il portone d’ingresso, era presente un bas- sorilievo - rimosso probabilmente tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo – e, inserita nel frontone, un’apertura che conteneva una campana, sormontata da un arco. Nella chiesa sono presenti due simulacri della Vergine, due simulacri dell’Angelo ed un simulacro dello Spirito Santo. Un gruppo com- pleto dei tre simulacri è in una nicchia nella pa- rete dietro l’altare. L’altro gruppo, mancante del simulacro del- lo Spirito Santo, è posizionato nel lato dell’au- la adiacente al presbiterio. La Madonna è sulla destra e l’Angelo è sulla sinistra in una nicchia. Diversi quadri, donati come ex voto, sono af- fissi alle pareti della chiesa.

24 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE SANTA MARIA IN PORTUNO (SANTA MARIA DEL PIANO) CORINALDO (AN) Un luogo magico in cui il paesaggio è testimone immutato del tempo passato

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ella vallata del fiume Cesano, ai piedi più antichi, come la Carta di Fonte Avellana della collina su cui si dispiega il cen- del 1090, era identificato col nome S. Marie N tro medievale di Corinaldo, si erge una que dicitur in Portuno. chiesa ad unica navata, testimonianza dell’e- Il toponimo di Santa Maria in Portuno te- sistenza di un importantissimo monasterium stimonia l’esistenza, in quella valle, di un che, secondo quanto scritto nei documenti precedente tempio pagano dedicato al culto

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 25 del dio Portunus o Portumnus, dio romano lare, ma rappresenta anche un’iconografia dei porti, degli ingressi e dio della navigazio- estremamente antica, risalente agli esordi ne. Più tardi, nel 1224, il nome cambierà in dell’epoca cristiana. L’atto del nutrimento Madonna del Piano, così come la conoscia- rappresenta sia la maternità, segno della na- mo oggi. tura umana di Cristo, sia la rivelazione della In origine l’edificio era a tre navate, con un strada per giungere alla salvezza. ampia cripta sottostante interrata agli inizi Sull’altare di destra è raffigurato un terzo del XVIII secolo. Altri interventi, che ne alte- affresco datato 1540, quello della Madonna rarono le caratteristiche originarie, vennero del Buon Conforto, un affresco che testi- eseguiti nel Settecento e nell’Ottocento sia monia l’esigenza del popolo di trovare con- nella chiesa che nelle strutture adiacenti. solazione in un luogo di culto come questo. L’edificio si presenta oggi ad unica na- Nell’abside centrale troviamo uno dei capo- vata, con tetto a capriate ed abside. Sulla lavori del pittore veronese Claudio Ridolfi, la parete destra sono collocate tre colonne di Maddalena ai piedi della Croce. epoca romana: queste in origine dividevano L’arte del Ridolfi è da un lato influenzata la navata centrale da quella di destra, ora in- dai precetti in materia artistica della Con- globata nell’ edificio adiacente. troriforma, che prevedevano soggetti espli- Sulla sinistra ci sono due affreschi quat- citamente devozionali, mentre dall’altro è trocenteschi, realizzati da un ignoto artista vicina all’arte veneta, per il suo ambiente locale, raffiguranti la Madonna del latte. Gli d’origine e per la qualità dei paesaggi: sullo affreschi risalgono alla seconda metà XV se- sfondo è rappresentata Roma con la cupola colo e ritraggono l’immagine della Vergine del Pantheon. mentre allatta il piccolo Gesù. I temi e le vicende appartenenti alla cul- Questa immagine è molto diffusa nei cen- tura popolare sono rappresentati sulle nu- tri minori, legati a forme di religiosità popo- merose tavolette votive, le quali offrono una

26 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE storia delle classi umili che, con il proprio lavoro, hanno segnato il cammino della co- munità. Da un’attenta analisi stratigrafica delle murature, si è cercato di ricostruire la storia edilizia della chiesa di Madonna del Piano. La parete presa in analisi è alla parete esterna posta a nord: questa non è intona- cata ed è libera da costruzioni moderne che ne abbiano alterato l’aspetto o la leggibilità. È stato possibile riconoscere le tracce degli interventi edilizi che hanno segnato la lunga storia dell’edificio. Ognuno di questi interventi corrisponde a una porzione preci- sa della muratura e si distingue per il colore e la dimensione dei materiali impiegati, non- ché per il modo con cui questi materiali sono stati messi in opera: le murature più antiche sono poste in basso a sinistra; procedendo verso destra si incontrano le murature più recenti, corrispondenti agli interventi edilizi che hanno prodotto un allungamento della chiesa verso ovest. I materiali da costruzio- ne sono costituiti da laterizi di epoca roma- na (tegole e mattoni reimpiegati) e laterizi lettura diretta, immediata e coinvolgente medievali, molto disomogenei per colore, degli episodi quotidiani di vita semplice. consistenza e dimensioni. Contadini, artigiani, pescatori ringraziano Nel 1700 la chiesa ha subito nuovi e pro- la Vergine per l’avvenuta guarigione da un’in- fondi restauri da parte del nuovo proprieta- fermità o per aver avuto salva la vita in occa- rio: il Collegio Germanico Ungarico, infatti, sione di un grave incidente. Attraverso l’im- sostituisce il campanile e finisce la facciata magine si ricorda l’evento accaduto e la grazia nelle forme attuali, con un portale ad arco e ricevuta per intercessione della Madonna. Le decorazione in arenaria. immagini, realizzate per lo più da semplici di- segnatori, sono dipinte in varie tecniche: ac- ALCUNE INFORMAZIONI UTILI querello su carta, tempera o olio su legno, e Apertura e orari celebrazioni: sono accomunate dalla presenza della Vergi- Domenica mattina dalle ore 9:00 alle ore ne con il Bambino che guarda benevola e in- 12:00; tercede per la guarigione del fedele. Santa Messa alle ore 10:00 In alcuni ex-voto l’immagine della Madon- Contatto telefonico: na ripropone quella casualmente scoperta 3385080220 – 3388780109; in un muro all’interno della chiesa nell’aprile visite su prenotazione. del 1790. In questi casi è certo che l’autore E-mail: [email protected] della tavoletta abbia visto l’affresco ritrova- to, in altri invece l’immagine della Vergine è Sito internet: www.santamariadelportuno.it di pura fantasia. Gli ex-voto offrono un’interessante testi- Principali feste: monianza di storia della cultura materiale e Lunedì di Pasqua: partecipazione del popolo del paesaggio agrario, e costituiscono veri e e solenne processione. propri documenti per la ricostruzione della 25 aprile: Benedizione della Campagna.

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 27 CHIESA DI SANTA MARIA DEI BROI FARRA DI SOLIGO Ogni sera al tramonto i rintocchi della campana “Maria Pacis” ricordano i caduti e sono un monito di pace

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a chiesetta di Santa Maria dei Broi, si- Gli affreschi sono stati recentemente tuata a sud dal centro di Farra di Soli- analizzati nel volume “Nelle Chiese di Farra, L go e di stampo medievale, è dedicata a Soligo e Col San Martino. Itinerario di pittura Santa Maria ad Nives, la Madonna della Neve. dal Tre al Quattrocento”. La chiesa, attestata nel 1326, è l’esito del- Una storia di fede, arte e cultura quella la somma di interventi di rifacimento e re- della chiesetta, che porta ancora impressi stauro di epoche diverse, a partire dall’alto e volutamente conservati a futura memoria Medioevo fino al primo Novecento; questo anche i segni della Grande Guerra. testimonia l’importanza di questo piccolo “La Chiesetta della Madonna dei Broi – luogo nella devozione popolare locale, meta com’è scritto nel diario lasciato dal parro- nei secoli di pellegrinaggi per implorare la co don Desiderio Calderer – fu occupata dai pioggia nei periodi di siccità. soldati germanici, che avevano con sé anche Con il suo recente restauro sono emersi dei soldati italiani come prigionieri. Fecero affreschi di rara bellezza: una Resurrezione della Chiesa un deposito dì munizioni e per narrata in modo efficace e coinvolgente e scaldarsi bruciarono anche i banchi. Gli og- una Teoria di Santi dalle vesti raffinate, tra getti sacri erano stati trasportati nella Chie- cui spicca una figura misteriosa accompa- sa parrocchiale. La Chiesetta dei Broli rima- gnata da un lupo. se vuota per alcuni giorni e poi in dicembre La chiesetta di Santa Maria dei Broi ha fu convertita ed adoperata per i cavalli dei svolto diverse funzioni nei sette lunghi seco- germanici”. li che ci separano dalla sua costruzione: una Una storia ancora viva nei disegni e nei piccola chiesa campestre, ma anche una graffiti, ancora visibili, dei soldati e nei re- stalla per cavalli, un ricovero di prigionieri perti della trincea interna. La visita alla chie- italiani, un deposito di munizioni. La storia sa non può allora che concludersi nell’antica custodita da questo posto è stata portata torre campanaria, liberamente accessibile alla luce da un recente restauro - che ha sve- grazie ad una scaletta metallica. Completa- lato le commoventi tracce della presenza di mente vuota e priva di copertura, illuminata soldati durante la Grande Guerra – assieme dalla sola luce che proviene dall’alto. ad uno straordinario ciclo di affreschi risa- L’antica struttura muraria accoglie una lente all’inizio del XIV secolo, nascosti per targa in vetro a ricordo degli italiani e degli secoli sotto uno spesso strato di intonaco. austroungarici deceduti in guerra a Farra di

28 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE Soligo. I rintocchi della Campana “Maria Pa- Contatto telefonico: cis” (“figlia” della Campana della Pace di Ro- 0438 801236 (Parrocchia di Santo Stefano vereto), sono densi di significato: ogni rin- protomartire di Farra di Soligo) tocco di campana evoca il ricordo dei caduti E-mail: [email protected] in guerra e serve da monito di pace per tutti noi. Apertura e orari celebrazioni: La festa liturgica è il 5 agosto, giorno de- Celebrazioni domenica ore 18.30 dicato alla Madonna della Neve. e giovedì ore 7.00. Aperture occasionali per concerti, confe- ALCUNE INFORMAZIONI UTILI renze, manifestazioni, etc. Nome del Santuario: Chiesa di Santa Maria Dei Broi (O Dei Broli, Aperture straordinarie su richiesta. Madonna dei Broi, Santa Maria dd Nives) Indirizzo (Via/Piazza, Città, CAP): Sito internet: www.parrocchiafarradisoligo. via Cal della Madonna, Farra di Soligo, 31010 com

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 29 SANTUARIO DEL MONTE LUSSARI TARVISIO CAMPOROSSO (UD) Un luogo di accoglienza costruito per unire, dove tutti possono sentirsi fratelli, membri della stessa famiglia

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a statuetta della Madonna di Lussari è e l’. stata trovata nel 1360 da un pastore di I pellegrini che giungono al Santuario po- L Camporosso in un cespuglio di mughi, sto sul monte Lussari vi arrivano per ritrova- in cima al monte Lussari. re il contatto con se stessi. Una dimensione Il pastore la porta a valle, dal suo parroco, importante del pellegrinaggio in questo luo- il quale la rinchiude bene in un armadietto. go è proprio il silenzio, che prepara all’ascol- Dopo qualche giorno, il pastore si reca nuo- to di sé e del proprio sentire. vamente sul monte Lussari per portare le La montagna e la fatica nel percorrere il pecore al pascolo. Gli si presenta la stessa tragitto in salita accompagnano il pellegrino scena: lì su quel monte, in mezzo ai cespu- in un percorso di luce, di splendore, che evo- gli, la stessa statuetta della Madonna, trova- ca l’episodio evangelico della Trasfigurazio- ta qualche giorno prima. L’episodio si ripete ne di Gesù. ancora una volta. Spesso, come afferma il parroco, i pel- Si decide così di far costruire sul monte legrini che arrivano su in cima, spesso por- una piccola cappella per custodire la sta- tando un fardello pieno di acredini e di buio, tua della madonna; successivamente quel- ritornano a valle con il volto sorridente, illu- la cappella diventa una chiesa. Man mano minato da sentimenti benevoli di fraternità e la chiesetta viene ingrandita per accogliere amicizia, dettati da una pace interiore. i tanti pellegrini provenienti dalle terre del Dal fondo valle si può salire con una funi- circondario, terre a quel tempo, siamo nel via lunga 780 metri, fino a raggiungere i 1700 1918, poste sotto dominio Austro-Ungarico. metri del villaggio posto in alta montagna, al Dopo un ventennio, i vescovi di allora isti- centro del quale si trova il Santuario, risulta- tuiscono i Pellegrinaggi dei Tre Popoli con to dell’ampliamento dell’originaria chiesetta. la celebrazione delle Sante Messe in tre lin- La piccola chiesa è sopravvissuta a qualsiasi gue: l’italiano, lo sloveno e il tedesco. Il Mon- calamità, sia naturale che generata dall’uo- te Lussari, infatti, e il santuario ivi costruito, mo: nello zelo dell’Illuminismo fu distrutta hanno una posizione centrale tra l’Italia, la dall’imperatore Giuseppe II, che desiderava

30 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE estirpare le devozioni popolari; durante la Nel presbiterio sono raffigurate scene prima guerra mondiale, bruciò sotto i colpi dalla vita di Maria: l’annunciazione, la fuga degli artiglieri assieme al borgo. in Egitto, il ritrovamento di Gesù al Tempio, Oggi solo la statuetta di Maria e un rilie- la crocifissione e l’incoronazione di Maria. vo bruciato e murato nella parete orientale Sull’arco separatorio Kralj ha raffigurato della navata restano di quella struttura ori- Maria col manto, cui si rivolgono i pellegri- ginaria. ni. Nella cappella laterale a nord, vediamo la L’impronta più forte, sulla chiesa ristrut- pala d’altare con Anna, Gioacchino e Maria turata, è stata impressa dal pittore Tone giovinetta; sulle pareti laterali della navata, Kralj, che negli anni Trenta del XX secolo ha invece, due raffigurazioni storiche: il ritro- affrescato il presbiterio, lavorandoci fino al vamento della statuetta e la devastazione 1960. della prima guerra mondiale. Di Kralj è an-

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 31 che il quadro degli apostoli slavi S. Cirillo e cide nella chiusura o nell’esclusione. Lussari S. Metodio, in compagnia dei patroni del pa- è una casa di Dio, comune a tutte le persone triarcato di , i Santi Ermacora e For- e a tutti i popoli. tunato. Il santuario e le attività svolte in esso sono Dopo il 1960 ha trovato rifugio in chiesa finalizzati a creare un luogo di preghiera e anche la Via Crucis di Kralj, realizzata per es- di incontro tra i diversi popoli d’Europa. Lo sere posizionata lungo l’antico sentiero del esprime bene la preghiera alla Regina d’Eu- pellegrino. Il progetto della sua costruzione, ropa: iniziato negli anni Trenta del secolo scorso O Regina del Monte Santo di Lussari, che dai parrocchiani, purtroppo non è mai stato da oltre seicento anni vegli dal luogo dove completato. Le opere di Kralj sono prevalentemente s’incontrano i tre popoli d’Europa: il latino, lo dedicate a Maria, alla chiesa di Lussari e alla slavo ed il tedesco, conserva il tesoro della sofferenza di Gesù. pace, sospiro di ogni cuore, dono di Dio agli Le vetrate ci raccontano, invece, della uomini di buona volontà. prosecuzione dell’opera di Gesù nel mondo, Fa che i popoli d’Europa s’incontrino in cioè della Chiesa. fraterna intesa nella stima e rispetto vicen- Vi troviamo rappresentato San Giovanni devole, nello sviluppo della comune civiltà Battista (per la cui festa iniziava, di solito, la cristiana. stagione dei pellegrinaggi), e il suo succes- sore San Pietro, il primo Papa. Di fronte a ALCUNE NOTIZIE UTILI loro, nel portale sopra il portone principale, Nome del Santuario: sono rappresentate due coppie di santi che Monte Santo di Lussari hanno contraddistinto la nostra storia. Ai lati Indirizzo (Via/Piazza, Città, CAP): ci sono San Paolino, importante patriarca di Via delle Sorgenti, 4 Aquileia, e San Benedetto, patrono e mae- 33018 Tarvisio-Camporosso stro d’Europa. Al centro ci sono due contem- poranei del XIX secolo, San Luigi Scrosoppi Contatto telefonico: +39 0428 63057 da Udine e il beato Anton Martin Slomšek da E-mail: [email protected] Klagenfurt/ Maribor. La cappella laterale, dedicata ai Santi Apertura e orari celebrazioni: Gioacchino e Anna, tramite Maria giovinetta Durante i mesi di giugno, luglio, agosto e ci collega invece alla storia umana, che inizia settembre è garantita la messa delle h. 12.00 con l’esilio dei progenitori Adamo e Eva dal (feriale) e h. 10.00 e h. 12 (festiva). paradiso terrestre. Due donne bibliche, Giu- Inoltre si celebrano altre messe, a seconda ditta e Ester, preparano la strada a Maria, la di affluenza di pellegrini. donna che ha partorito il Figlio di Dio, che ci ha redento dal peccato dei progenitori. Nella Durante la stagione sciistica (8 dicembre – cappella di San Giuseppe, invece, sono raffi- Pasqua) si celebra la messa domenicale alle gurati il patrono della parrocchia di Campo- 12.00 rosso, Sant’Egidio e il patrono dei boscaioli e dei forestali, San Gualberto. Sito internet: www.lussari.eu La Madonna di Lussari accoglie sotto il suo manto ogni uomo che giunge a lei. Quan- do il pellegrino entra in chiesa, giunge a casa Principali feste: propria dove lo aspetta la madre, Maria. 24 giugno: Natività di san Giovanni Battista Il modello cristiano di convivenza tra 15 agosto: Assunzione in cielo della BVM uomini e popoli ha origine nella dignità e 8 settembre: Natività della BVM nell’autonomia del singolo, della famiglia e Prima domenica di ottobre: la conclusione della comunità. L’autonomia, però, non coin- della stagione

32 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE IL SANTUARIO DI OROPA A BIELLA Immerso in un paesaggio straordinario si trova il Santuario mariano più importante delle Alpi

Alessandra Valente

ra i tanti meravigliosi posti che il no- Situato sul Sacro Monte di Oropa, patrimo- stro Paese offre ai cercatori di Bellezza nio dell’Unesco dal 2003, il santuario si trova c’è sicuramente il Santuario di Oropa. T sulle Prealpi Biellesi a 1.200 metri di altezza.

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 33 Dodici bianche cappelle, in cui splendono (oltre 300) adibite all’alloggio dei pellegrini. i colori delle statue in terracotta policroma a Un Santuario da visitare, per fare esperienza grandezza naturale, tratteggiano un sentie- di un’accoglienza materna dove tutto porta il ro di senso, nel cui cuore la vita di una donna gusto della tenerezza e della gratuità. chiamata a diventare Madre di Dio si fa mes- Il Santuario di Oropa è visitabile anche saggio di una serenità possibile, richiaman- online sulla piattaforma Google Arts & Cul- do passo dopo passo il verso dantesco: in ture, sviluppata da Google per promuovere sua voluntade è nostra pace. e preservare la cultura online, dove trovia- Secondo la tradizione fu Sant’Eusebio a mo la collezione “Santuario e Sacro Monte di volerne l’edificazione quando, nel IV secolo, Oropa”. Circa 300 immagini e 13 mostre visi- fuggendo dalle persecuzioni ariane, diffon- tabili al sito www.google.com/culturalinsti- deva la Buona notizia in queste valli ancora tute. quasi del tutto di religione pagana e porta- va con sé tre statue di Madonne Nere. Una INFORMAZIONI PRATICHE finì proprio nel Santuario di Oropa dove ad Indirizzo: accogliere il pellegrino è proprio la Madon- Via Santuario di Oropa, 480 na Nera, la cui statua gotica è venerata sin 13900 Biella Oropa (Biella) dal 1300 e che racconta, nel corso dei secoli, diversi segni della sua premura materna. Sul Per maggiori informazioni su orari, giorni di suo volto non si posa mai la polvere, come apertura, visite guidate, tariffe, alloggi ed viene verificato ogni anno a novembre, dal altro potete consultare il sito ufficiale del 1720, passandovi sopra un fazzoletto bian- Santuario di Oropa, telefonare direttamen- co. Il santuario è diventato meta di pellegri- te al numero +39 01525551200 o inviare una naggio cristiano, attraverso un reticolo di e-mail all’indirizzo [email protected]. sentieri battuti nel corso dei secoli col peso dei dolori e dei sogni di ogni pellegrino. Il più solenne, quello notturno che si vive ogni cinque anni partendo dal villaggio Valdosta- no di Fontainemore per arrivare al Santuario di Oropa, attraversando in 12 ore la valle del Lys, la riserva naturale del Mont Mars e va- licando il Colle della Barma. All’arrivo verso mezzogiorno, a due a due, i pellegrini si ingi- nocchiano e baciano la soglia del Santuario. Doveva accadere anche quest’anno, ma il Covid-19 ha fatto rinviare anche questa ma- nifestazione di fede e tradizione al prossimo anno. Nel corso del tempo la struttura del San- tuario ha subito notevoli cambiamenti fino a raggiungere le grandiose dimensioni che oggi possiamo ammirare e che hanno con- sentito l’accoglienza dei fedeli in pellegri- naggio. Il Santuario di Oropa è oggi compo- sto dal Chiostro con la bellissima Basilica Antica, la Basilica Nuova, il Museo dei Tesori, l’Appartamento Reale, il Sacro Monte, l’Os- servatorio Meteorosismico (visitabile su pre- notazione), la Biblioteca ed infine gli edifici laterali dove sono state costruite le camere

34 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE SEZIONE III INCONTRI

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 35 INTERVISTA A DON ROBERTO FUCILE INCARICATO REGIONE SICILIA Alla scoperta del Parco Culturale Ecclesiale Terre dell’Etna e dell’Alcantara

Alessandra Valente

n cammino esperienziale che diventa clesiale Terre dell’Etna e dell’Alcantara”. Che occasione di crescita personale e spi- cosa ha significato l’avvio di un parco per la U rituale, di ogni singolo uomo e di ogni realtà ecclesiale? E per il territorio? gruppo che intraprende un viaggio lento lun- Il Parco Culturale, nella nostra diocesi, go le vie di bellezza e di creatività tipiche di è stato avviato già da 3 anni. Inizialmente una regione ricca di beni naturali, culturali e abbiamo riscontrato delle difficoltà a farne di patrimoni materiali e immateriali. Questa comprendere il senso e l’opportunità so- è la Sicilia. Questa è l’esperienza, in perfet- prattutto ai parroci e ai rettori delle chiese. ta sintonia con l’ambiente, offerta dal Parco Attualmente le difficoltà sono parzialmente Culturale Ecclesiale Terre dell’Etna e dell’Al- superate: diverse comunità ecclesiali della cantara. nostra diocesi hanno compreso il valore fon- La diocesi di Acireale ha avviato già da damentale che rappresenta il progetto. tempo l’esperienza del “Parco Culturale Ec- Ad oggi si registra l’interesse di molti par-

36 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE roci e fedeli laici che, stimolati dall’entusia- proprio a tal riguardo, infatti, attraverso il smo profuso dal nostro Ufficio Diocesano, contributo della nostra Associazione Cento hanno preso coscienza e imparato a co- Campanili, proponiamo degli itinerari che noscere e valorizzare il proprio patrimonio accomunano i beni di una singola città (es. culturale, avviando vere e proprie ricerche Vasta e la teatralità barocca) o addirittura e rendendosi utili sia per l’apertura di luo- dei beni dell’intero territorio diocesano (es. ghi che generalmente restavano chiusi, che La Via Regia diocesana). per l’impegno nella creazione di itinerari ben curati, indirizzando i visitatori a riscoprire, La Sicilia è terra di bellezza e di contami- attraverso la bellezza, la storia che caratte- nazioni culturali. Ci sono altre diocesi dispo- rizza ogni monumento. Siamo convinti che ste a seguire il vostro esempio? Ci racconti sia possibile dare speranza e fiducia a quanti del laboratorio a cui state dando vita. oggi vivono nelle nostre comunità facendoli La Sicilia è terra di bellezza e soprattutto innamorare della bellezza dei nostri luoghi, di creatività. Sono diverse le diocesi sicilia- facendo comprendere come la Sicilia sia ne che da anni, in modo innovativo, hanno storia autentica e bellezza irripetibile. realizzato modelli di fruizione del patrimonio ecclesiastico. Ultimamente, anche grazie Che cosa significa avere la “Muntagna” al all’input che proviene dall’Ufficio Naziona- centro del parco? Quali esperienze può rega- le per la Pastorale del Turismo, del Tempo lare all’ospite? libero e dello Sport e dal nostro Parco Cul- A “Muntagna” per il nostro Parco è un turale Terre dell’Etna e dell’Alcantara, abbia- grande valore aggiunto in quanto riserva mo creato un vero e proprio laboratorio di all’ospite innanzitutto la possibilità di vive- confronto e soprattutto di scambio di idee, re l’esperienza del turismo lento, vale a dire con l’obiettivo di creare in futuro una rete di si offre ai nostri viaggiatori la possibilità di parchi che possa coinvolgere un territorio scoprire la bellezza della natura attraverso più vasto, ricomprendendo l’intera regione. il cammino che diventa una vera e propria Il dialogo non deve essere solamente tra le esperienza di fede. Inoltre regaliamo ai no- varie diocesi, difatti quest’anno siamo riu- stri ospiti un’emozione unica nel suo genere, sciti a coinvolgere gli Assessorati regionali ossia ripercorrere alcune colate laviche an- del Turismo e dei Beni Culturali realizzando cora ben visibili e attraverso queste vie far un corso di aggiornamento teologico-pasto- rivivere i momenti drammatici e di fede che rale rivolto a tutte le guide turistiche, al fine le comunità cristiane hanno vissuto (es. l’iti- di far crescere una fruttuosa collaborazione nerario Etna Sacra e le chiese lungo la colata tra l’idea del nostro progetto e le guide in di Mascali del 1928). quanto soggetti specializzati nella fruizione Avete messo in rete un sito per aiutare i del nostro patrimonio ecclesiastico. turisti a vivere al meglio il territorio. Quali sono i punti di forza che avete individuato? Abbiamo creato il sito www.parcoec- clesialetna.it che ancora è in fase di siste- mazione, ma i punti di forza che abbiamo individuato sono il territorio e gli itinerari tematici. Il territorio perché ogni comune e ogni parrocchia della diocesi, sentendosi protagonisti, possano interagire, attraverso uno spazio utile, per poter inserire le proprie informazioni e comunicare gli eventi turisti- co-religiosi e culturali. Gli itinerari tematici sono necessari in quanto rivelano l’unicità e l’unitarietà di un territorio come il nostro;

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 37 POMPEI: A COLLOQUIO CON MONS. PASQUALE MOCERINO Un pellegrinaggio spirituale insieme al Rettore in uno dei Santuari più vicini dalla nostra gente

Alessandra Valente

bbiamo raggiunto in un pellegrinaggio provato nel vedere il popolo impossibilitato spirituale uno dei Santuari più sentiti a recarsi dalla Vergine Maria? Cosa le hanno A dalla gente del nostro Paese: Pom- scritto i devoti alla Vergine di Pompei in que- pei. Qui, davanti all’immagine della Vergine sti giorni? del Rosario, ogni giorno si eleva un’invoca- È stata un’esperienza forte, senza pre- zione perché presto il mondo possa ritrovare cedenti, inedita. Ho vissuto a Pompei gran serenità e salute. E abbiamo chiesto a Mons. parte della mia vita: dal discernimento vo- Pasquale Mocerino, Rettore della Basilica, di cazionale in seminario fino all’attuale impe- condividere con noi alcune riflessioni. gno di rettore, ma non ricordo di aver mai visto il santuario così vuoto, senza fedeli e Mons. Mocerino, la pandemia ha soppian- senza pellegrini. Non è stato facile adattar- tato la nostra normalità e il distanziamento si, accettare e rimodulare il nostro servizio sociale ha prevalso sulla prossimità. Cosa ha pastorale. Abbiamo dovuto annullare tutte

38 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE le celebrazioni eucaristiche con il popolo o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sul- di Dio, i pellegrinaggi, i convegni ecclesiali le nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul in programma nelle nostre strutture di ac- mondo. Ti prenda compassione degli affan- coglienza e tutte le iniziative che accompa- ni e dei travagli che amareggiano la nostra gnano ordinariamente la vita del santuario. vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima Abbiamo ricevuto migliaia di telefonate e di e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci messaggi di posta elettronica da ogni parte costringono…». d’Italia e dal mondo intero, che raccontava- Per il Beato la preghiera aveva un ruolo no il loro grido di sgomento e di dolore per le centrale nel cammino di santità di ogni cre- sofferenze e le vittime della pandemia. Ab- dente ed era uno degli impegni fondamen- biamo dovuto far fronte al dispiacere e alla tali della missione del Santuario di Pompei. frustrazione dei pellegrini impossibilitati a Per questo motivo, spinti dalle necessità raggiungere Pompei per pregare la Vergi- del tempo presente e dalla consapevolezza ne del Rosario, rinunciando a malincuore ai dell’importanza della preghiera nella vita del tradizionali appuntamenti con la Madre del cristiano, abbiamo chiesto ai devoti di con- Signore del mese di maggio. E, tuttavia, an- dividere un quotidiano itinerario orante con che in questa occasione così complessa e diversi appuntamenti giornalieri in diretta difficile, abbiamo raccolto la fede sempli- streaming sulla pagina Facebook ufficiale ce e fiduciosa di un popolo che non si è mai “Pontificio Santuario di Pompei”, iniziando abbandonato alla disperazione o alla rasse- il cammino di ogni giorno con l’apertura del gnazione, ma che si è affidato a Dio, sicuro Quadro, alle 6.30 del mattino; la Supplica alla di poter contare sull’aiuto materno della Ma- Vergine del Rosario, alle 12.00; la recita del donna di Pompei e la Sua potente interces- Rosario, alle 18.00 e, infine, alle 18.30 la Ce- sione, guardando con speranza al futuro e lebrazione Eucaristica, con la chiusura del a una nuova rinascita spirituale, sociale ed Quadro. Abbiamo, peraltro, condiviso tut- economica. te le iniziative della Conferenza Episcopale Italiana. Anche noi abbiamo partecipato alla Il Santuario, in tutto questo periodo in cui preghiera per l’Italia con la recita serale del non è stato possibile la celebrazione con il Rosario, il 15 aprile scorso, e all’Atto di Affi- popolo, ha continuato ad essere clinica dello damento a Maria dell’intero Paese, nel mo- Spirito. Come avete fatto a far sentire la vo- mento di preghiera svolto il 1° maggio, nel- stra vicinanza alla gente? Quali le iniziative la Basilica di Santa Maria del Fonte, presso che avete messo in campo? Caravaggio. Il nostro impegno orante con- Non ci siamo persi d’animo. Sin dall’inizio tinuerà per l’intero mese mariano, scandi- della pandemia e delle restrizioni che c’im- to dal “Buongiorno a Maria” mattutino, il cui pedivano di esercitare in pienezza il nostro tema mette in luce l’esemplarità del cam- servizio sacerdotale e pastorale, abbiamo mino di santità della Vergine Maria per ogni alimentato la nostra speranza con la pre- cristiano. ghiera, sull’esempio del Beato Bartolo Lon- La “Supplica alla Regina del Rosario di go, fondatore del Santuario e delle Opere Pompei”, l’8 maggio, segnerà un’altra tappa di carità, che, dopo aver percorso un lungo importante del questo cammino spirituale e cammino di vita costellato da iniziative ed at- sarà presieduta dal Card. Crescenzio Sepe, tività, non privo di sofferenze spirituali e fisi- Arcivescovo Metropolita di Napoli e Presi- che, affermava che la preghiera fosse l’unica dente della Conferenza Episcopale Campa- forza per rivolgersi a Dio e affrontare e supe- na. La celebrazione sarà trasmessa in diret- rare le prove della vita. Paradigma di questa ta da Tv2000. L’assenza dei pellegrini c’è e esperienza è stata la “Supplica alla Vergine si fa sentire: ci mancano e noi manchiamo a di Pompei”, alla cui potente intercessione il loro! Per questo motivo, soprattutto ai nu- Longo si affidava, con queste parole: «Dal merosi pellegrinaggi che nel mese di maggio trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, erano soliti raggiungere il santuario a piedi,

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 39 il nostro Arcivescovo-Prelato, Mons. Tom- rienza di Lui. E nessuno più di Maria è esper- maso Caputo, ha inviato un messaggio audio ta in questo campo e può guidarci a Lui. di vicinanza, condivisione e speranza, con Ad Iesum per Mariam! Longo pensava che i il gradito stupore da parte degli interessa- santuari mariani fossero come delle grandi ti. Ogni giorno, distanti ma uniti, grazie alle metropoli del soprannaturale, per la loro in- dirette streaming, continueremo ad affidar- trinseca capacità di polarizzare la fede delle ci a Maria, nostra sorella nella fede e nostro moltitudini, e avessero una grande missione modello di santità, affidandoci alla sua in- eucaristica nella società contemporanea. tercessione di Madre di Cristo e di Aiuto dei Fede, carità e preghiera sono stati i pila- cristiani. stri vitali su cui si è sviluppata la storia del nostro santuario e costituiscono, ancora Monsignore, cosa significherà tornare a oggi, il cuore di ogni servizio spirituale e pa- vivere il Santuario dopo questa pandemia? storale che esso promuove. La carità dà for- Guarire non sarà facile! Quale importanza za e credibilità alla fede. La preghiera dà le avrà l’esperienza di fede? ali alla fede e alla carità per volare alto nel La pandemia ha modificato abitudini per- cielo di Dio. C’è un testo che attualizza in sonali e sociali. Un nuovo stile di vita si sta forma orante il carisma pompeiano. È una delineando per un futuro diverso. Un futuro bellissima preghiera scritta qualche anno che esige sin d’ora una conversione spiritua- fa dal Servo di Dio Francesco Saverio Toppi le, sociale ed economica; un futuro dove a OFMcap. (1925-2007), Arcivescovo-Prelato tutti sono chieste corresponsabilità e gene- di Pompei dal 1990 al 2001, che sintetizza ef- rosità. Ognuno deve avere la consapevolez- ficacemente le attese ma anche il cammino za di essere parte di un tutto. Ecco la strada che il santuario deve continuare a compiere che siamo chiamati a percorrere. Anche la in un rinnovato impegno di evangelizzazione comunità ecclesiale dovrà continuare a fare e di santità. Si tratta di una preghiera ac- la sua parte e, soprattutto, in quei luoghi corata alla Madre del Signore, il cui Rosario simboli che, grazie al loro carisma, godono diventa itinerario di contemplazione dei mi- di un particolare favore da parte del popolo steri di Cristo e cammino di spiritualità e di di Dio. Ecco lo scenario in cui s’inserisce il santità. Alla scuola di Maria s’impara a prega- Santuario di Pompei, che ha nella sua storia re, ad accogliere e meditare la Parola di Dio; e nel suo DNA, le linee-guida di un’azione pa- si apprende a vivere il Vangelo della carità storale ancorata ai capisaldi della fede cri- con gli ultimi e gli emarginati, con i poveri stiana. e i sofferenti; si diventa costruttori di pace, Nel 1925, quasi al termine della sua vita, di unità e di comunione ecclesiale, adope- con straordinaria consapevolezza, il Beato randosi con entusiasmo per il Regno di Dio Bartolo Longo affermava, che «il Cristiane- come operai nella sua vigna e missionari del simo è salvezza dei popoli, Thabor di anime… Vangelo, sulle orme del beato Bartolo Longo, fede che trasporta le montagne,…carità che affinché tutti gli uomini possono conoscere, supera i vulcani... Fede che illumina, Carità seguire, amare Gesù e sperimentare la co- che salva, Religione che eleva, Beneficenza munione trinitaria. che redime». È questa la vita che il santuario deve vive- Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di ri- re e promuovere! scoprire una fede che illumina, capace di de- terminare con sapienza le priorità della vita, di dilatare i nostri cuori rendendoli generosi nell’operare il bene; una fede che ci aiuti a guardare oltre l’orizzonte della nostra indif- ferenza e dei miseri egoismi individuali e comunitari, una fede che ci faccia, innanzi- tutto, incontrare Gesù, facendoci fare espe-

40 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE MONTEROSSO: A CASA DI PADRE RENATO BRENZ VERCA Una visita guidata in diretta dal Convento dei Frati Cappuccini per scoprire un luogo di pace e di rara bellezza alle

Alessandra Valente

l nostro viaggio alla scoperta dei luoghi di Renato Brenz Verca. culto e di preghiera per questa edizione del- Ila NewsLetter ci porta in Liguria alle Cinque Come ha vissuto la Comunità francescana Terre, al Convento dei Frati Cappuccini di Mon- questo tempo di pandemia? terosso al Mare (SP), per incontrare la Comunità Al convento non esiste una comunità vera e dei Frati Cappuccini che lo anima, guidata da P. propria. Sono l’unico frate incaricato per l’acco-

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 41 conforto e speranza, assicurando la mia umile preghiera. Ho toccato con mano paura, rabbia, angoscia, sofferenza e dolore per coloro che se ne andavano soli...piangevo e pregavo con loro. Una grande parte della nostra storia ci lasciava in quale modo... molti di loro sopravvissuti alla Guerra Mondiale ed ora uccisi vigliaccamente da un nemico invisibile. Conservo nel cuore tan- te storie di coraggio e paura al tempo stesso di tanti medici, infermieri e operatori sanitari che imploravano sostegno morale, preghiere e be- nedizioni. Così ho pensato di dovermi rendere visibile. Uomo più con le mani nella terra che sul computer, ho seguito l’esempio di papa - sco per raggiungere con le celebrazioni delle sante messe domenicali gli amici del conven- to. Alle Cinque Terre non abbiamo avuto alcun caso di covid, ma ho incoraggiato molti paesa- ni preoccupati per l’assenza di turismo, fonte principale di sostegno; la stagione avrebbe do- vuto iniziare a metà marzo. Ho sempre lascia- glienza adibita a ritiri spirituali. L’artista Miche- to aperte le porte della chiesa e ho trasmesso langelo Pistoletto in visita al convento mi disse: le celebrazioni in diretta facebook cercando di “L’ho osservata... in pochi minuti è in ogni dove donare per ciascuna di essa un segno materia- del convento, fa di tutto e sta con tutti...Lei è le che riassumesse il messaggio evangelico. il convento e noi che veniamo qui siamo i suoi Sono intervenuti a distanza lettori e cantori/ar- nuovi frati moderni “. tisti dalle città colpite maggiormente dal virus La comunità è fatta da coloro che arrivan- per animare anche con commoventi preghiere do quassù e formano una famiglia francescana dei fedeli e comunque per gioire per una tale sentendosi a casa. Da subito seppur rinchiu- condivisione. Ho coinvolto molti bambini con la dendomi in quarantena sul colle dei Cappuc- propria famiglia - divenuta davvero chiesa do- cini, in questo luogo denominato “il paradiso mestica - celebrando anniversari di matrimonio dei frati”, ho pensato che per me non sarebbe e intenzioni per malati e defunti. Per me è come cambiato nulla. Avendo fatto rientrare nella avere le persone presenti davanti a me, conti- mia Lombardia i volontari che sempre mi aiu- nuerò fino alla fine di maggio. tano, mi sono messo di lena a coltivare l’orto Ci hanno seguito molti italiani all’estero, pregando in maniera quasi spontanea in quanto ma anche stranieri dall’America, dall’Australia la terra mi riconcilia con me stesso e mi dona e dall’Europa. Mi ha commosso che ci fossero la gioia di sentirla madre. Mi sono adoperato a anche oltre 200 persone ad ogni celebrazione. mantenere il giardino, alle pulizie e a preparare Non avrei mai avuto un numero tale di presenze la marmellata di limoni per quando torneran- nella mia chiesetta... Ho stimato la presenza di no gli ospiti. La mia riflessione è stata: nessun cinque mila partecipanti complessivi. Ho gioito luogo è lontano perchè coloro a cui pensi e per nel Signore perchè ho capito che questo era un cui preghi sono vicini. Ma questo andava messo tempo opportuno per seminare la buona Parola in pratica. Ho cominciato a telefonare agli an- del Vangelo, anche i non praticanti hanno accol- ziani soli, le persone ammalate in particolare to benevolmente una buona parola di sostegno. nelle città lombarde dove ho vissuto per anni: Ho creato infine dei gruppi chat per inviare Sondrio, Milano, , e Cremo- ogni giorno messaggi di speranza e incorag- na. Ho cercato di risollevare gli animi di molte giamento raggiungendo almeno 500 persone persone andate in crisi donando una parola di al giorno. Molteplici sono le restituzioni come

42 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE ringraziamento e gioia condivisa dicendomi “È L’iniziativa che si è svolta dal 25 aprile al 16 come se fossimo tutti lì” maggio ha avuto un grande successo e grande richiamo. Circa 1000 persone hanno visitato Abbiamo seguito con molta attenzione l’ini- virtualmente il convento e 150 bambini hanno ziativa che avete proposto “Apriamo le porte. partecipato ai laboratori didattici. Il convento è Il convento a casa tua”, una visita virtuale del stato aperto con semplicità, portando persone vostro Convento che ha attratto l’attenzione di da ogni dove, a scoprire la bellezza e la spiritua- partecipanti da tutta Italia e da tutto il mondo lità di questo angolo meraviglioso delle Cinque per le visite guidate per adulti e i laboratori per Terre che dal colle si apre sul mare e sul borgo bambini. Come è nata quest’esperienza? Come di Monterosso. I visitatori sono “accorsi” da ogni è andata? Che riscontri avete avuto dai vostro parte d’Italia, dal nord al sud, dalla Lombardia, ospiti digitali? al Piemonte, all’Emila Romagna, alla Toscana Nel febbraio 2020 abbiamo iniziato un per- fino al Lazio e alla Sicilia. Anche numerosi liguri corso di sensibilizzazione ai beni culturali ec- hanno approfittato per conoscere il convento. clesiastici attraverso un convegno destinato Gli stranieri sono stati altrettanto numerosi: agli operatori turistici sul territorio a cui hanno dal Belgio all’Inghilterra, dal Portogallo alla Bie- partecipato 50 guide turistiche del territorio dal lorussia, ma anche dall’America, dal Canada, titolo “Raccontare la bellezza. Arte, spiritualità dall’Australia e dall’Argentina. Sono state effet- e comunità di patrimonio: un modello possibile tuate anche visite speciali per alcuni istituti di per visitare i beni culturali ecclesiastici”. Brescia con persone disabili e con Istituti reli- L’esperienza di questo periodo nasce anche giosi. La visita ha offerto un attimo di respiro e da queste premesse, ma è stata concepita e speranza in un difficile momento di reclusione. desiderata con una finalità ben precisa: in un Un modo per rivivere la bellezza dell’entrare nei momento in cui tutte le persone erano forzata- luoghi dell’anima pur restando a casa propria. mente chiuse nelle proprie case, il Convento ha deciso di aprire le sue porte (quelle che nell’im- Ci piace riportare alcune fra le decine di maginario collettivo sono sempre chiuse) per commenti che ci sono arrivati: offrire un messaggio di pace, di speranza e di “Abbiamo finito la visita virtuale da poco e vo- luce. Siamo in un posto che sembra una lode al levamo ringraziarvi per il grande dono ricevuto”. Creato come il Cantico di Francesco, non po- tevamo non offrirlo alle persone in questo mo- “Di virtuale c’era solo lo schermo del nostro mento di difficoltà e di buio. Anche per questi PC, reale era lo stupore, la meraviglia, la grande motivi si è deciso, fin da subito, di non realiz- serenità e pace che siete riusciti a regalarci”. zare video registrati con le visite da mettere semplicemente sui social, ma si è optato per “Grazie alla vostra encomiabile iniziativa di la visita guidata fatta con inscrizione e in diret- “portare il Convento a casa”, straordinario esem- ta. Questo perché ciascuno dei partecipanti si pio di come saper raccontare oggi la Bellezza, sentisse personalmente accolto come se fosse nonostante la profonda crisi in atto. Dal cuore presente. Inoltre le mail inviate al convento per della Creazione, dalla fonte sorgiva della Bel- iscriversi hanno permesso di creare contatti lezza, avete restituito un mirabile messaggio di personali con molte delle persone. Stessa cosa Speranza”. per i bambini; i laboratori didattici in diretta hanno permesso loro di avvicinarsi a un con- “Ho appena finito di asciugarmi le lacrime... vento di religiosi, luogo spesso sconosciuto, lacrime di gioia di liberazione.” hanno incontro la figura di un frate cappuccino, e hanno partecipato al laboratorio didattico re- “Grazie per l’esperienza meravigliosa e per alizzato da ADM Didattica Museale del Museo di aver reso questa giornata. La serenità, la pace Scienze Naturali di Genova. Numerose scuole e la natura che mi ha permesso di condividere stanno prenotando le visite e utilizzando il ma- rimangono nel cuore come punto fermo da cui teriale didattico. ripartire per un mondo migliore”.

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 43 “Vorrei ringraziarla per la serata che ci ha re- va data che andrà ad arricchire un altro aspet- galato, a nome mio e di tutta la classe del mio to importante del percorso che il convento sta liceo! È stato un momento prezioso in grado effettuando ossia il profondo legame con la di salvarci per un po’ dalla monotonia di questi popolazione del paese che è devozionalmente giorni”. e affettivamente molto legato al Convento dei Cappuccini. “Grazie per questa piacevole esperienza. Mi ha felicemente sorpresa questa sua creatività SABATO 30 MAGGIO 2020 – ORE 16 che si apre al mondo. È un bel dono”. ANCHE LE DONNE VANNO IN PARADISO C’era un tempo in cui alle donne di Monteros- “Desidero ringraziare per l’accoglienza, la se- so non era permesso entrare al Convento, po- renità, la bellezza che oggi ci ha donato. Grazie tevano solo immaginare l’orto dei frati chiamato per la visita, mi ha fatto bene e anche le parole di “paradiso” conforto e speranza di cui abbiamo proprio biso- Visita guidata virtuale in diretta dal convento gno in questo momento”. per scoprire un luogo di pace e di rara bellezza alle Cinque Terre in compagnia dei frati. Con la “Ci hai fatto passare una domenica diversa partecipazione delle donne di Monterosso e dei dalle altre e ci hai fatto anche se virtualmente loro racconti. respirare il profumo e l’aria della Liguria e so- Partecipazione gratuita. Iscrizione obbliga- prattutto una grande pace interiore”. toria. Scrivete a: conventomonterosso@gmail. com oppure WhatsApp 347.0589689 Mons. Carlo Mazza, a conoscenza dell’iniziati- va, ci ha scritto: “Così il Convento va “in uscita” LABORATORI DIDATTICI ED ESPERIENZIALI E come ripete papa Francesco e si pone a servizio VISITE AL CONVENTO PER BAMBINI di un’umanità fraterna e consapevole.” Proposta per insegnanti, animatori di gruppi, oratori, grest o catechisti. Cosa vorreste dire ai vostri pellegrini che Il Convento di Monterosso mette a dispo- non vedono l’ora di ritornare ad abitare il vostro sizione un kit didattico istruttivo e divertente. Convento? Una serie di laboratori per bambini 5-11 anni re- “Prudenza e pazienza” - “Cuore e cervello ben alizzati con gli operatori di ADM di Genova. Una collegati”. Questo sacrificio non può essere va- visita virtuale al convento per scoprire come e nificato, ma deve lasciare un grande esempio di dove vivono i frati e numerosi laboratori su erbe vita. Non sarà più come prima il nostro vivere aromatiche, animali, fiori, insetti e oggetti di ri- sociale, ma potrà essere migliore il nostro vi- ciclo. Sono disponibili anche laboratori perso- vere morale. Non dobbiamo cercare di torna- nalizzati (per ragazzi dai 5 ai 14 anni) su temi da re a una parvenza di normalità dimenticando definire insieme. Regala ai tuoi bambini un mo- il dramma vissuto. Ci è arrivata una tremenda mento stimolante, di evasione in un luogo mol- lezione per la vita. Dobbiamo chiederci come to particolare, ma senza dimenticare gli aspetti dovremo vivere il futuro di un mondo che non didattici. ci appartiene, ci è donato e di cui siamo ospiti, pellegrini e forestieri, non padroni, che esige ri- Tutto disponibile fino a fine anno scolastico e spetto. Partendo da un presente con la certez- anche per le attività dei mesi estivi. za di una Presenza che ci unisce come un’uni- ca famiglia mondiale per un futuro di speranza Per info manda una mail a: che diventerà gioia semplice e pura. Il convento [email protected] vi aspetta sempre con la porta aperta. Pace e bene. Convento Frati Minori Cappuccini di Si è pensato di continuare il progetto con www.conventomonterosso.it nuove proposte sia per bambini che una nuo- facebook: convento cappuccini monterosso

44 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE CONVERSANDO CON DON AURELIO RUSSO, RETTORE DEL SANTUARIO MADONNA DELLE LACRIME Il nostro viaggio fa sosta presso il Santuario eretto in ricordo della lacrimazione dell’effige siracusana della Madonna

Alessandra Valente

n questo Santuario vogliamo comprende il Le Lacrime della Madonna, versate a Siracu- rapporto tra fede e lacrime. Ci potrebbe rac- sa dal 29 agosto all’1 settembre 1953, da un Qua- Icontare questo rapporto? dretto di gesso smaltato raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, dono di nozze di una gio- La fede e le lacrime sono un dono di Dio per vane coppia di sposi, sono un dono per tutta l’umanità. La Bibbia ci parla delle Lacrime di Dio l’umanità, che rivelano l’amore materno di Maria per il suo popolo, delle Lacrime di Gesù su Geru- SS.ma ed esortano a dare una risposta di fede salemme, ma anche delle lacrime dei peccatori. all’infinito amore di Dio per ciascuno dei suoi Le lacrime esprimono un moto interiore e figli. nello stesso tempo hanno la forza di un linguag- gio universale che comunica più di tante parole. Quale esperienza da lei vissuta tra queste Le Lacrime di Dio e della Madonna a Siracusa mura, può raccontarci? sono segno di attenzione, di dolore, di preoccu- Nel silenzio del Santuario, durante il tempo pazione, di preghiera, di speranza e soprattut- della pandemia, sono state tante le lacrime ver- to di amore per i figli; esse non sono fine a sé sate e asciugate dalla Madonna. stesse, ma implorano una risposta di amore e Il Santuario ha mantenuto le porte aperte per di fede. tutto il periodo, pur avendo la consapevolezza Papa Francesco, ricevendo a Santa Marta il che non sarebbero giunti i pellegrini di sempre. Reliquiario delle Lacrime della Madonna di Si- Di solito nel nostro Santuario è facile vede- racusa, ha invitato a rivolgersi a Lei con queste re donne in lacrime per chiedere aiuto, per in- parole: «Preghiamo la Madonna perché ci dia vocare la grazia di un figlio o per la paura delle – a noi e anche all’umanità, che ne ha bisogno difficoltà della vita. Di questo periodo di qua- - il dono delle lacrime: che noi possiamo pian- rantena per il Covid, ci sono delle immagini che gere per i nostri peccati e per le tante calamità poterò sempre nel mio cuore, come quelle di che fanno soffrire il popolo di Dio e i figli di Dio» giovani e di uomini ai piedi del Quadretto mira- (25.05.20218). coloso, fermi in preghiera silenziosa, a tu per tu

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 45 con la Madonna delle Lacrime, con uno sguardo 50 anni lanciava le note del canto in tutta la di compassione e di fiducia, per offrire le pro- città. Le poche risorse economiche non per- prie lacrime e paure a Lei che è la Madre di Dio e mettevano di ripararlo. Una famiglia, che vive la Madre nostra. nei pressi del Santuario, mi interpellò dicendo: Penso all’immagine di un papà che, in ginoc- «Non possiamo lasciare senza speranza chi vive chio davanti al Quadretto miracoloso, presenta nel Santuario del dolore che è accanto alla Basi- alla Madonnina la sua figliola appena nata, po- lica, l’Ospedale della Città». sta dentro l’ovetto della natalità. La stessa famiglia intervenne generosamen- te donando la somma mancante per ripristinare In questa situazione di pandemia sono tante il suono di quel Canto: “Per le tue Sante Lacrime, le lacrime versate da questa nostra umanità in o Maria, Gesù nulla rifiuta”. Oggi più di ieri, com- ogni angolo della terra. Quale può essere, oggi, prendo il segno di questa speranza: mai dobbia- il messaggio delle Lacrime di Maria? mo dimenticare che la Madonna c’è sempre, non Maria - in questo tempo sospeso della pan- solo alle nozze di Cana, ma soprattutto nell’ora demia - non ha mai distolto lo sguardo dall’uma- della Croce; Lei c’è e ci prende per mano; Lei c’è nità. La Madonna si è fatta carico delle nostre per proteggerci sotto il Suo manto; Lei c’è per lacrime unendole alle Sue, ha pregato per noi stringerci al suo Cuore di Madre. Nell’ora in cui e con noi affinché potessimo superare questa l’umanità è colpita da un pericolo globale, Lei prova senza disperare. non ci ha mai abbandonato e col suo Cuore di Nei giorni del coronavirus, la preghiera silen- Madre sempre ci protegge e ci consola. ziosa di Maria ai piedi della Croce ha abitato nel Le porte aperte del Santuario sono state un Santuario di Siracusa. Questo silenzio è stato segno forte di speranza e noi sacerdoti, con interrotto dal grido di chi chiedeva aiuto in un Papa Francesco e i nostri Vescovi, abbiamo af- letto di ospedale e di chi non riusciva a dare aiu- fidato alla Madre di Dio l’Italia ed il Mondo in- to ascoltando l’invocazione di chi pregava: “Dio tero, perché come ci ricorda Papa Francesco: mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. «Vicino ad ogni croce, c’è sempre la Madre di Il silenzio della Città di Siracusa è stato scan- Gesù; con il suo manto Lei asciuga le nostre la- dito dal risuonare del carillon del canto “Madon- crime, con la sua mano ci fa rialzare e ci accom- na delle Lacrime”. Qualche anno fa, un fulmine pagna nel cammino della speranza» (Veglia per aveva danneggiato l’amplificatore che da oltre asciugare le Lacrime, 5.5.2016).

46 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE Consolare è una vera missione per i Santuari. come sostegno e Maria SS.ma come Madre che Cosa significa asciugare le lacrime? Cosa signi- si prende cura di noi, ci dà la forza di tramutare fica mutare le lacrime in sorriso? anche il più disperato dei gemiti in pianti di gio- La vocazione naturale di ogni Santuario è ia, di pace e di speranza. quella della Misericordia e della Consolazione. Questa è la missione del Santuario della Ma- Chi giunge nel nostro Santuario o viene rag- giunto dal messaggio delle Lacrime della Ma- donna delle Lacrime: nessuna lacrima andrà donna sperimenta la consolazione dell’Amore perduta nel dimenticatoio, ma sono custodite di Dio, soprattutto attraverso i sacramenti. nel cuore della Madre che le presenta a Dio per Le Lacrime della Madonna ci ricordano con la nostra consolazione. dolcezza che Dio non si è dimenticato di noi. Papa Francesco parlando ai Rettori dei San- Papa Francesco, nel 2016, durante il Giubileo tuari ha detto che «Il Santuario è soprattutto della Misericordia, ha voluto celebrare nella Ba- luogo di preghiera. silica di San Pietro una “Veglia per asciugare le La maggior parte dei nostri Santuari è de- Lacrime”, per dare consolazione alle tante tra- dicata alla pietà mariana. Qui la Vergine Maria gedie della vita di ogni giorno. Le Lacrime della Madonna asciugano le no- spalanca le braccia del suo amore materno per stre lacrime nel senso che trovano in Lei com- ascoltare la preghiera di ognuno ed esaudirla. prensione e consolazione. Lei è il dono che I sentimenti che ogni pellegrino sente nel più Gesù ha fatto ad ogni figlio di Dio ai piedi della profondo del cuore sono quelli che riscontra an- Croce per ricordarci che Dio è con noi. che nella Madre di Dio. Qui Lei sorride dando con- È Lei la Madre che sempre ci porta a Gesù e solazione. ci dice «fate quello che vi dirà» (cfr. Gv 2,5). Qui Lei versa lacrime con chi piange. È lei che ci porta al Suo Figlio, che è la Gioia Qui presenta ad ognuno il Figlio di Dio stretto vera. È solo così che le nostre lacrime potranno tra le sue braccia come il bene più prezioso che mutare in sorriso e in canto di lode. Questo non vuol dire che per incantesimo ogni madre possiede. scompariranno le prove e le fatiche della vita; Qui Maria si fa compagna di strada di ogni per- ma la certezza di avere Dio come Padre, Gesù sona che a Lei alza gli occhi chiedendo una gra- come compagno di viaggio, lo Spirito Santo zia, certa di essere esaudito» (29.11.2018).

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 47 SIAMO IN FRIULI PER INCONTRARE IL RETTORE DEL SANTUARIO DI CASTELMONTE Quì Fra Gianantonio e la sua comunità hanno vissuto in prima persona l’esperienza del Coronavirus

Alessandra Valente

iamo a Castelmonte, in Friuli, presso il petito non era dei migliori. Verso il nono giorno Santuario della Beata Vergine, una delle ho iniziato a sentirmi un po’ meglio, ma appena Sdimore del Signore in cui l’uomo pellegri- avevo recuperato un po’ di forze, ahimè, nel giro no è accolto dall’abbraccio della Madonna Viva. di 10 gg tutti i mie confratelli un po’ alla volta si Ed è quì che incontriamo fra Gianantonio, il Ret- erano ammalati allo stesso modo. Per questo tore, a cui vorremmo fare alcune domande in motivo appena ristabilito mi sono rimboccato le questo periodo difficile del nostro Paese anche maniche per organizzare la cucina del convento perché proprio qui la comunità dei frati è stata e assicurare un pasto caldo ai frati ammalati. particolarmente colpita dal Covid-19. Da quel momento in poi per circa trenta giorni ho smesso i panni del superiore e sono Cosa è significato avere il Coronavirus in diventato il cuoco e l’infermiere del convento. convento? Come avete affrontato quel periodo L’aspetto più critico è stata la totale interruzio- difficile? ne della vita comunitaria: noi frati secondo lo Quando ripenso all’esperienza del Coronavi- spirito di S. Francesco di Assisi viviamo in fra- rus mi ritorna alla mente un periodo che per cer- ternità, preghiamo insieme, lavoriamo insieme, ti aspetti ormai sento già un po’ lontano. Grazie mangiamo insieme e tutto ciò che facciamo lo a Dio sono guarito da oltre due mesi. All’inizio di decidiamo insieme. Tuttavia il Covid ci ha co- marzo io sono stato il primo ad accusare i sin- stretti in pochi giorni ad una vocazione di tipo tomi del Covid 19 e ho cercato immediatamente eremitico, o meglio alla reclusione, una scelta di attenermi scrupolosamente alle norme anti di vita che non abbiamo certamente scelto ma contagio indicate dal servizio prevenzione sa- che siamo stati costretti a subire non senza nitaria. sofferenza. Non nascondo che l’esperienza del Sono rimasto nella mia stanza senza mai Covid sia stato un vero e proprio shock per la uscire per circa 10 giorni. Alcuni fratelli a turno nostra vita comunitaria, in special modo per i mi portavano i pasti, anche se, a dire il vero, l’ap- frati più anziani, ma posso con certezza affer-

48 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 49 è l’uomo che sovente grida a Dio per le sue pene e a Lui rivolge le sue suppliche. Nonostante si possa essere allontanato per molto tempo da Dio, sente ancora forte il richiamo della Vergine Maria che da sempre “ha protetto i suoi fedeli con occhio materno”, come recita l’atto di affi- damento. Dal punto di vista dell’affluenza contiamo ogni anno la presenza di circa 200.000 pellegri- ni. A differenza di un tempo tuttavia è cambiato il modo di vivere il pellegrinaggio. Se da un lato, anche grazie alla riscoperta del turismo lento (quello di chi percorre gli antichi pellegrinag- gi d’Italia e d’Europa), è in continuo aumento il numero dei pellegrini che salgono a piedi par- tendo anche da lontano, dall’altro lato è diminu- ito il numero dei pellegrinaggi parrocchiali. La mare che la preghiera individuale e la fede nel scarsità e l’anzianità dei sacerdoti, tradizionali Signore è stata, ed è tuttora, la nostra forza: accompagnatori dei pellegrini, ha decisamente ogni giorno ognuno di noi, anche se impossi- indebolito gli annuali pellegrinaggi e solo alcune bilitato a celebrare in Santuario, si è sempre parrocchie ben organizzate riescono a perpe- sentito in comunione con tutta la chiesa sparsa tuare i pellegrinaggi votivi storici, il più impor- nel mondo intero, una chiesa guidata e sorretta tante quello di Gemona del Friuli, iniziato dopo dalle parole incoraggianti di papa Francesco. la peste del 1500, quello di e Qual è il rapporto tra il Santuario e la gente quello diocesano che da oltre 40 anni (1976) si che vive nei borghi vicini? svolge l’8 settembre, Festa delle Natività di Ma- Dal punto di vista demografico negli anni 60, ria, con la presenza di alcune migliaia di fedeli con la fine della civiltà contadina, è avvenuto provenienti da tutta la provincia di Udine. lo spopolamento dei paesi limitrofi delle Valli del Natisone e molti friulani si sono recati nei Per le esperienze di spiritualità che si posso- grandi centri urbani o all’estero in cerca di lavo- no vivere qui, cosa significa abitare le altezze? ro. Tuttavia i pochi e anziani rimasti nelle varie “Quanto sono amabili le tue dimore, Signore” borgate sentono ancora oggi che la loro fede recita il Salmo 83. Chi sale a Castelmonte e abita è profondamente legata al Santuario della Be- questo luogo sente di respirare un’aria diversa, ata Vergine di Castelmonte, venerata da molti piena di spiritualità, di sacralità capace sempre come la “Madonna viva”. Nonostante il clima se- di rigenerare la propria anima ed elevarla un po’ colarizzato abbia raggiunto anche queste zone più a Dio. Chi sale a Castelmonte ha la certezza geografiche, posso constatare ogni giorno un di ritrovare il tesoro nascosto. Ha la certezza di attaccamento quasi viscerale con la Madonna potersi riconciliare con il Signore ricco di mise- del monte da parte dei friulani, un legame così ricordia mediante l’incontro con un sacerdote. profondo che coinvolge anche credenti più tie- Come dice la scritta posta attorno alla bella effi- pidi e addirittura i non credenti che percepisco- gie di Maria all’interno del Santuario, Maria dona no in questo sito una profonda spiritualità, qua- la salvezza che regge in mano, Cristo redento- si insita nelle pietre di Castelmonte. re. A lei, infatti sotto la croce sono stati affidati il discepolo amato e ognuno di noi (“Donna ecco Il Santuario è meta di pellegrinaggi sin dal il tuo figlio”: Gv 19,26). In lei il pellegrino vede primo cristianesimo. Quale il rapporto con i pel- l’immagine viva del cuore materno di Dio che legrini di ieri e di oggi? tutti accoglie e protegge. Il fedele che prega ha Il pellegrino che sale da 1500 anni a Castel- così la certezza di ritrovare se stesso accanto monte è sempre lo stesso uomo di ieri. È l’uomo alla Vergine Madre per poi scendere dal monte che va in cerca di risposte per la sua esistenza, santo colmo di grazie e di benedizioni dal Cielo.

50 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE LUCCA: CONVERSANDO CON LE SUORE CARMELITANE SUL SENSO DEL TEMPO Il tempo non è nostro ma ci è affidato per il servizio

Alessandra Valente

l tempo è una coordinata che nel periodo di comprensione, andando a Lucca per chiedere lockdown ha chiesto a ciascuno di noi di es- a due realtà contemplative di aiutarci a ristabi- I sere ricompresa e, spesso, ricalcolata. lire col tempo un rapporto rinnovato. La prima Le due newsletter prima delle vacanze vo- tappa è il Monastero delle Carmelitane, dove gliamo dedicarle proprio al tempo e alla sua ri- incontriamo Suor Elisabetta. Dietro le grate, il

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 51 tempo, pur misurandosi come al di fuori in se- no bisogno di essere integrate e rilette alla Sua condi, minuti e ore, acquista un significato di- luce. Passato e presente, vengono progressiva- verso dal nostro tempo “pieno”. mente liberati dalla luce della resurrezione che pacifica la vita, la libera per la relazione, lo apre Potremmo dire che in monastero il tempo all’abbandono in Dio e la sostiene nell’incertez- viene compreso come tempo liberato? Perché? za del futuro. Il tempo è ormai liberato, perchè Gesù Risor- Ciò che è accaduto nel “nostro tempo” diven- to, nato nella pienezza dei tempi è il Vivente e ta la nostra storia di salvezza, il nostro cammino cammina con noi ogni giorno. Lui, ci ha salvati, di liberazione. Il tempo non è più un contenito- liberati. La sua salvezza si realizza nella nostra re in cui abitare stretti , di cui subire inevitabil- vita e il tempo diventa liberato anche nel con- mente il passaggio e da riempire di tante cose creto della nostra esistenza grazie alla nostra per timore di fermarsi ad ascoltarsi o ascoltare, progressiva apertura al Suo amore. ma diventa lo spazio dell’attesa di Lui, della re- Apparentemente il Monastero, sembra un lazione con se stessi, con Dio e con i fratelli. mondo segnato dai confini e dal limite: nello In Monastero poi è l’obbedienza che ci affida spazio, nelle relazioni, nello scorrere del tempo i compiti da assolvere ed è l’obbedienza alla fra- scandito quotidianamente dall’orario. Il limite, ternità e alla vita, che segna la nostra giorna- scelto e accolto come dono e opportunità, fa- ta. Il tempo non è nostro, ma ci è affidato per vorisce l’attenzione all’interiorità e custodisce il servizio. Ciò che sembra una costrizione è un l’intensità della vita di preghiera e di fraternità, grande aiuto per la libertà. fa del Monastero un “mondo concentrato” dove La regola di vita favorisce la ricerca di quan- si vive “il tutto nel frammento” e dove si aprono to si desidera e allo stesso tempo sostiene nel gli orizzonti interiori in un cammino verso la li- mantenere fede ai desideri nei momenti di fati- bertà del cuore. ca. Anche questo è tempo liberato e liberante. La vita non viene “ristretta”, ma scendendo in profondità, abbraccia e incontra nel frammento Nello scorrere del tempo è possibile perce- ciò che è “umano” e vitale per l’umanità. Questo pire lo scorrere di Qualcuno? Ci può raccontare avviene nel tempo che è il nostro spazio vitale, la sua esperienza? infatti tutto ciò che sentiamo, pensiamo, in- Come dicevamo, il tempo scorre ma non è contriamo, viviamo è “nel tempo”. C’è il passato, vuoto, è abitato da una Presenza ed è lo spa- il futuro, e c’è il presente: l’oggi, frutto del pas- zio di un incontro. Non siamo soli, mai. Ci ac- sato e preparazione del futuro. L’oggi è il nostro compagna Colui che ci ha chiamati amici e ha tempo, quello che abbiamo a disposizione e da promesso di rimanere con noi ed è accanto a abitare in pienezza. noi anche quando non ci pensiamo o non ce ne É nel qui ed ora che siamo chiamati a vivere accorgiamo, anche quando tutto sembrerebbe ed esercitare la nostra responsabilità e capa- dirci il contrario. Scriveva S. Elisabetta della cità di scelta nei confronti della vita. Scriveva Trinità “ Ho trovato il mio cielo sulla terra, per- S. Teresa di Gesù Bambino “per amarti, o Gesù, ché il cielo è Dio e Dio è nel mio cuore” ( L 107). non ho che l’oggi”( P 5). In Monastero la vita di Si possono attraversare momenti di buio preghiera ci aiuta all’attenzione all’attimo pre- nella fede, di smarrimento, di aridità. Il Signo- sente, lì dove incontri il Signore che ti è vicino re passa anche in questi momenti, sono tap- e lì dove sei presente tu con i tuoi sentimenti, pe preziose in cui il desiderio cresce e la fede desideri, pensieri, relazioni, qui ed ora. Vivendo si fortifica. Sono le tappe del nostro pellegri- consapevolmente il tempo presente, sceglien- naggio. Se lo desideriamo il Signore ci aiuta a do Chi e cosa cercare, la vita risulta “piena”, ric- cogliere i segni della sua presenza nel susse- ca, pacificata. Il silenzio aiuta molto in questo. guirsi delle stagioni della nostra vita segnate Nel silenzio si entra in contatto con il proprio da crescita, scoperte, cadute, ritardi, desideri, mondo interiore, con i propri sentimenti, le pau- incontri. E Lui si adatta al nostro ritmo. Ho fat- re, i desideri, i ricordi delle cose belle vissute e to esperienza che ogni volta Lui è stato lì, mi ha di cui ringraziare e delle cose dolorose che han- preceduto, atteso, mi ha rialzato, mi ha stimo-

52 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE lato, mi ha accolto. È nello scorrere del tempo cosa camminano. che si sta costruendo “la nostra amicizia”, nella Il tempo dedicato a Dio è allora il tempo reciprocità e accoglienza. Ormai so che Lui mi dell’amore e dell’incontro, il tempo della verità e accoglie come sono e desidera condurmi a so- della crescita. Scriveva S. Teresa di Gesù che “la migliare sempre più a Lui. preghiera è stare da solo a solo con Colui da cui Non finisco di stupirmi quando mi accorgo sappiamo di essere amati”( Vita 8,5). Stare con che tutto ciò che nel tempo mi è accaduto, di Lui ci fa entrare nella sua logica che è proprio bello o di faticoso, tutto “serve allo scopo”. Lui “rovesciata” rispetto ai nostri parametri. Non è fa che tutto concorra al mio bene, anche le mie il possesso egoistico che dona la felicità, ma il cadute, perché niente mi può separare da Lui. dono accolto e ridonato. Questo è stata la vita Mi aiuta tanto la preghiera silenziosa, que- di Gesù che si è ricevuto dal Padre e si è ricon- sto “scambio di sguardi”, nei momenti di gioia segnato al Padre portando nel cuore tutti noi. e anche nei momenti di aridità in cui faccio più Si è in Monastero perché si desidera rispon- fatica a stare lì davanti a Lui. Comprendo che dere totalmente all’amore consegnando a Lui il cuore viene educato all’attesa, al desiderio. tutta la nostra povertà, in solidarietà con tutti Tutto avviene nella concretezza del tempo, consegnando a Lui ciò vivo, perché da Lui rice- i fratelli. Sembra un paradosso, ma si entra in va senso. Monastero, venendo in disparte, perché si ama Il Signore aiuta anche a scoprire i segni del il mondo e si desidera esservi presenti “ a modo Suo passaggio nelle vicende del mondo, an- nostro”. Ogni giorno di più faccio l’esperienza che lì dove tutto sembra notte e sembra dire il che la preghiera e la fraternità, lo “stare” nella contrario. La Sua presenza giunge attraverso relazione con Dio, con le sorelle, con me stessa, tante persone, tanti gesti di bene, tanti atti di in uno spazio limitato che non consente fughe solidarietà, tanta forza che sboccia e volge al ma che “obbliga” alla verità, mi accompagna bene situazioni negative. Penso a quanta san- nella conoscenza delle profondità del mio cuo- tità è sbocciata anche nei campi di sterminio! re, nella mia povertà e lì mi sento unita e soli- Quanto amore abbiamo toccato con mano in dale con tutto ciò che abita il cuore dell’uomo. questi mesi così difficili per tutti! Apparente- Da lì, unita a Lui sento che raggiungo i confini mente sembra che siano il dolore e il male ad dell’umanità e del mondo. Allora trovo tutto e avere la meglio, ma nascosta c’è ormai operan- vedo che non ho perso niente, ho trovato ciò te la Risurrezione di Gesù che ha vinto la morte che in profondità è il senso di tutto. e dona anche a noi di partecipare al suo mistero “Miei sono i cieli, mia è la terra… perché Cri- pasquale. sto è mio e tutto per me” canta S. Giovanni della Croce nell’Orazione dell’anima innamorata. Per molti il tempo da dedicare a Dio è tempo Mi sembra che il tempo non sia sprecato perso. Ma nella logica del “perdere per ritrova- quando si sceglie come impiegarlo e secondo re” che gioia si prova a vivere “fuori dal mondo”? il fine che si vuole dare alla propria esistenza. Cosa ci suggerisce per non sprecare il tempo, Tutte le dimensioni della vita sono importan- visto che il tempo sprecato è perduto? ti: la preghiera, il lavoro, lo studio, lo stare insie- Nessuno di noi penserebbe che il tempo dedicato ad un amico o alla persona amata è me in famiglia e con gli amici, anche lo svago e il tempo perso. Se nella esperienza umana la re- gioco sono dimensioni importanti da coltivare. lazione con una persona significativa ci fa bene Ciò che rende tutto tempo impiegato bene è l’u- e ci fa crescere, quanto più la nostra Relazione so consapevole che se ne fa. con il Signore, l’Amico che ama stare con noi e L’essere coscienti di cosa si sceglie e per ci dona la sua vita. quale fine lo si sceglie. Il tempo è prezioso, per- Dedicare tempo a Lui non è una cosa in più ché è abitato da Qualcuno e perché è nel tempo da fare, ma è ciò che ci fa essere sempre più che viviamo, cresciamo, ci realizziamo. Il tempo noi stessi, persone che si ricevono come dono è uno dei doni che il Signore ci ha fatto e i doni e scoprono chi sono, da dove vengono, verso sono sempre per il nostro bene.

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 53 A LUCCA CON LE SUORE CLARISSE, PER L’ULTIMA RIFLESSIONE SUL TEMPO Oggi è il tempo che abbiamo a nostra disposizione: è lo spazio per amare e donarsi

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54 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE l secondo e ultimo appuntamento con la no- “Altissimu, onnipotente, bon Signore, stra riflessione sul tempo fa tappa sempre a Tue so’ le laude, la gloria e l’honore ILucca, nel Monastero delle Clarisse, dove in- et onne benedizione. contriamo Suor M. Letizia. Ad Te solo, Altissimo, se konfane, Siamo nel cuore delle vacanze e la mente e nullo homo ène dignu Te mentovare. subito va al riposo. Quanto bisogno abbiamo di Laudato sie, mi’ Signore cum tutte riposo. Ma che senso ha? Perché ne sentiamo il le Tue creature” bisogno? (Cantico di Frate Sole Fonti Francescane 263). La prima risposta che generalmente diamo Chiara sul letto di morte (11 agosto 1253) pro- al senso del riposo è la necessità di “staccare”: vata anche lei dalla lunga infermità, lascia que- staccare dalle abitudini quotidiane, staccare sto mondo benedicendo Dio per averla creata: dal lavoro che ci affatica, dalla città che restrin- “Va secura in pace, (…) quello che te creò ge il nostro orizzonte… staccare. sempre te ha guardata come la madre lo suo fi- Il riposo ha per noi, però, un senso più pro- gliolo lo quale ama. Tu, Signore, sii benedetto lo fondo, scritto nel nostro DNA di creature, di quale me hai creata” figli del Padre. Il racconto della creazione nar- (Processo di canonizzazione, Test. 3, 20: rato nella Genesi termina con il settimo giorno Fonti Francescane 2986). (Gen 2, 1-3), il giorno del riposo di Dio, il giorno Il riposo cristiano non è mai “anestesia”, eva- nel quale Dio VEDE tutto ciò che ha creato e sione: la gioia del riposo in Dio provoca lucidità gioisce e ne gode. Dio si è “fermato” per godere – la chiarezza di sapere chi siamo, dove andia- della bellezza della creazione e dell’apice della mo, perché siamo – e inclusione: gli altri non creazione che è l’uomo e la donna e di questo sono esclusi, la gioia e la pace si trasmettono e momento ha lasciato traccia nella nostra strut- si condividono. tura creaturale, per questo è dentro di noi il bi- Gesù nel Vangelo ci invita ad andare a Lui sogno e il senso del riposo. per trovare ristoro (Mt 11,18): riposo è mettere Siamo creati per entrare sempre più in co- la nostra vita nella vita dell’Altro che è Dio, non munione con il Creatore e il fermarsi nel riposo preoccuparsi né affannarsi più perché è Lui il è un canale privilegiato per incontrarlo. Pastore che conduce, noi non manchiamo di Perché guardare la bellezza di un tramonto nulla (cfr. sl 23) sul mare o un panorama dalle altezze dei monti La Scrittura ci ricorda che “c’è un tempo per o l’innocenza di un neonato ci riempie di stupo- ogni cosa”. Per cosa c’è tempo dietro la grata? re e ci induce al silenzio? Perché ridesta in noi Come potremmo imparare a gustare un po’ del la nostalgia di quel settimo giorno, giorno nel vostro “riposo”? quale Dio e l’uomo gioirono l’uno dell’Altro. La frase di Qoelet citata ci invita a riflettere Il nostro guardare alla vita, a noi stessi, alle anzitutto su un principio che abbiamo perduto: persone, al creato e ai beni del creato, mol- la necessità di dare un ordine al tempo, o me- to spesso è in funzione di un ritorno in utilità. glio distinguere tra priorità, urgenze, bisogni Il riposo ci educa, invece, a ritornare al nostro veri o superficiali. Le nostre scelte – di vita, di essere creaturale, al nostro essere figli che ri- una persona, di un lavoro – sono spesso frutto cevono e il sentimento che ne nasce è la gra- di una coscienza non educata sufficientemente titudine perché niente è nostro ma tutto ci è e non di rado ci troviamo a vivere realtà che ri- donato. mangono alla fine estranee al nostro desiderio È stata, questa, l’esperienza di vita di Fran- più profondo. In queste situazioni dare un ordi- cesco e Chiara d’Assisi che possiamo sintetiz- ne al tempo risulta ancora più difficile. zare ricordando le parole di lode al Creatore al Dietro la grata c’è un tempo anzitutto per es- termine della loro esistenza. Francesco, prova- sere distinguendolo dal fare. È la prima distin- to nel corpo e nello spirito, non si distacca dalla zione che si opera entrando in monastero: ci dura realtà ma la guarda con occhi più profondi, sei, vali per quello che sei e non per quello che gli occhi del povero che in tutto si affida al Pa- fai. Lo sguardo che ti circonda, quello di Dio e dre e tutto da Lui riceve: delle Sorelle, non è in funzione di ciò che produ-

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 55 ci né tantomeno della tua immagine. Conta solo tuo cuore”. Ci anima, ci porta avanti, ma parla al il tuo esserci. E la tua risposta a questo sguardo presente: ora”. non può che essere il dono, l’uscita da sé, come Consapevoli di questa ORA nella quale il Si- ama chiamarla Papa Francesco. gnore parla e ci invita a rimanere con Lui, riu- Quando alla base c’è questa distinzione al- sciremo a vivere “leggeri” senza farci appesan- lora ci può essere un tempo per la preghiera li- tire il cuore. turgica e un tempo per la preghiera personale. Il tempo, quindi, non sarà più un tiranno né Un tempo per il lavoro e un tempo per il riposo. qualcosa con cui lottare continuamente, ma lo Un tempo per il silenzio e un tempo per parlare SPAZIO dove ho la possibilità di costruire il fu- con le sorelle, un tempo per stare in solitudine turo di Dio. e un tempo per le relazioni fraterne, il tempo della Quaresima e il tempo dell’orario estivo… Cosa sarà del tempo quando arriverà al ter- Ci sono inoltre le stagioni della vita e di una co- mine? Una curiosità che penso possa accomu- munità nel suo insieme. Per vivere tutto questo nare più di qualcuno dei nostri lettori occorre non opporre mai i due poli ma sintetiz- Il libro dell’Apocalisse ci dice che “non vi sarà zarli nell’armonia: non c’è un di più o un di meno, più notte…” (Ap 22,5). Il tempo, così come lo vi- un aspetto più importante e uno da passare in viamo adesso non ci sarà e sempre l’Apocalisse fretta. Tutto è necessario per vivere in pienez- ci introduce in questa dimensione attraverso il za e il riposo è dato proprio dal tenere insieme verbo VEDERE. dentro di noi tutti “i tempi”. Al termine del tempo rimarrà ciò che abbia- È forse questo ciò che possiamo imparare mo vissuto come risposta d’amore al Creatore: dalla sapienza della vita monastica: una vita questo rimarrà e… si vedrà! spoglia nelle sue forme, dove si restringe lo Con un’immagine che intende solo aiutare spazio ma il tempo si dilata. E questo tempo di- la comprensione, possiamo dire che il tempo latato chiede a te di esserci tutta intera, “esser- è un po’ come un grembo nel quale sono stati ci” in quel piccolo servizio che fai: dentro quel custoditi tutti gli atti di amore di una vita, più o piccolo servizio può esserci tutto o niente. Ci meno lunga, e al termine della gestazione ven- può essere tutto – senso, vita, pienezza – se lo gono dati alla luce, entrano nel Paradiso di Dio. compi nell’amore che è dono. La nuova vita sarà poi alimentata dalla Sorgen- Vorremmo ascoltare da voi delle semplici re- te della Vita… E sarà allora “il tempo” di vedere gole per vivere il tempo in pienezza. Quali po- cieli nuovi e terra nuova e di godere della vita trebbero essere? nuova che sgorga senza fine dal Cuore di Dio Da ciò che abbiamo detto emergono già al- (cfr. Ap 21,1; 22,1-2) nel giorno senza tramonto. cune “regole” per vivere il tempo in pienezza. Solo allora la nostra gioia sarà piena (cfr. Gv Una ulteriore sottolineatura può essere l’invito 16, 22). a vivere l’oggi, il momento presente, senza fu- ghe nel passato o proiezioni nel futuro. OGGI è il tempo che abbiamo a nostra dispo- sizione e l’OGGI è lo spazio per amare e donarsi. Papa Francesco nell’omelia della scorsa IV Domenica di Pasqua, domenica del Buon Pa- store, dice che “la voce del Nemico distoglie dal presente e vuole che ci concentriamo sui timori del futuro o sulle tristezze del passato. Il Nemico non vuole il presente, vuole turbare il nostro cuo- re e, quando il cuore è turbato anche il corpo è affaticato e stanco. Invece la voce di Dio parla al presente: “Ora puoi fare del bene, ora puoi eser- citare la creatività dell’amore, ora puoi rinunciare ai rimpianti e ai rimorsi che tengono prigioniero il

56 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE SEZIONE IV SPIRITUALITÀ

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 57 VI HA FATTO POCO MENO DEGLI ANGELI Un servizio che cambia la vita… in Vita

don Gionatan De Marco Direttore Ufficio Nazionale tempo libero, turismo e sport - CEI

CONVEGNO DEGLI ASSISTENTI UNITALSI ROMA, 14 NOVEMBRE 2019

CARO AMICO, ti ringrazio per l’invito che mi hai fatto stamattina ad uscire dalla mia quotidianità per entrare in un luogo in cui qualcuno ha depositato nel tempo messaggi di inedita Bellezza… il tuo cuore di assistente! Permetti stamattina alla mia voce di posarsi sulla fenditura del tuo cuore! Ed invitarti ad entra- re in un angolo di cielo da cui guardare la tua vita, per ricordarti la bella notizia che spesso dimen- tichi: TI HA FATTO POCO MENO DEGLI ANGELI! Cosa provi nel sentire che TU sei poco meno degli angeli? Forse, penserai che sto esagerando… Forse, conviene mettere la mano sulla maniglia di

58 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE questa porta che ti trovi davanti: è LA POSSIBILITA’ AD ENTRARE IN UN ALTRO MONDO… cono- scendo stamattina degli amici simpatici! Eccolo qua… il primo! Ti presento l’ANGELO ASCIUGA LACRIME!

Dai… dì la verità! Quante volte è capitato anche a te di ritrovarti in uno stagno di lacrime? E smettila di vergognarti! Anche gli angeli piangono! Ricordi quando lo hai fatto per l’ultima volta? Ricordi quel momento della tua vita in cui hai provato un dolore così grande da piangere, quasi da sembrare inconsolabile? Cerca di rivedere quel momento… e di risentire quel tonfo sul cuore… E cerca di ricordare le parole di chi ti stava accanto… e cercava di darti consolazione… accarezzan- doti la mano, sussurrandoti parole di amicizia o di speranza… Sì, forse gli sarai apparso sordo… ma non lo eri! Ora ti stanno risuonando nell’orecchio quelle parole! Gustale per un attimo… in tutta la loro dolcezza! Chissà se lo ricordi il nome del tuo angelo “asciuga-lacrime”! O chissà se ricordi di quella volta in cui TU ti sei fatto angelo asciuga-lacrime per qualcuno! E ora ne comprendi la potente forza guaritrice! Quasi… fosse stata – la tua – una mano d’angelo! E ti accorgi che ogni lacrima ha sempre innaffiato il sorriso! Quello che è nato quasi come un miracolo sul tuo e sull’altrui volto… spiazzato da quel gesto tanto umano da metterci spesso in imbaraz- zo, ma che è la vera, grande medicina della vita: l’abbraccio! E te lo presento, L’ANGELO ABBRAC- CIOSO!

Lo ricordi questo abbraccio? E l’angelo che te lo ha donato? Ricorda il suo nome! Ricorda il suo profumo che sembrava profumo della primavera! Chissà se sei riuscito a dirgli in quel momento tutto ciò che avresti voluto… Ma, si fa sempre in tempo! Appuntatelo come primo impegno di domani! Perché… che cos’è la vita senza quell’abbraccio! L’abbraccio che ti accoglie per quello che sei e ti guarda con benevolenza, rinunciando ad ogni aspettativa. L’abbraccio che ti contiene

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 59 e sa raccogliere parole, silenzi, sospiri... e li sa ascoltare dando possibilità di rendere nuova ogni cosa. L’abbraccio che ti ha trasformato la vita ed il cuore e ti ha aiutato a diventare una persona vera, perché estremamente bisognosa di essere avvolta e sostenuta! E non mi dire che in questa immagine un po’ non ti rivedi! Nella tua capacità di essere – quasi come un angelo - profeta di lie- te notizie! Quante volte con un tuo abbraccio hai donato serenità a qualcuno! Quante volte il tuo sguardo, non più severo, ha ri-accolto una persona tra le tue gioie vitali! Per esempio, se fosse qui, chi correresti ad abbracciare in questo momento? Te ne stai appuntando il nome? Perché se non lo puoi fare all’istante, di sicuro lo potrai fare domani! Ma… senza aspettare dopodomani, perché l’amore ha il vizio di non sopportare le attese, ma di correre, subito! Ma immagina di darglielo ora quell’abbraccio e gustane tutta la forza, tutta la dolcezza, tutto l’amore! Un abbraccio che fa mira- coli… Allontana le paure! E ti presento L’ANGELO DOMA-PAURE!

Che paura è quel brutto uccellaccio da tenere a bada? Magari fosse solo una! Quante paure... Ammettilo! Hai paura per l’incombere del dolore, per l’irrompere della prova, per il sibilo della di- sperazione, per il sovrastare nella nostra esistenza del cielo nero degli affanni, o del freddo delle delusioni, o dell’ala severa della morte. È mai capitato anche a te di avere l’impressione che ormai quasi tutto ti fa paura? Ma – almeno a me, non so a te – la paura che mi fa più paura è la paura di salmodiare da solo le mie paure! Ma la paura è soppiantata dall’amore! Ma il vero Amore, quello raccontato dal Cristo nella triplice notte pasquale, è prerogativa di chi sa fare capriole per guar- dare il mondo a testa in giù, con lo stesso sguardo di Dio. Perché, come per Gesù, l’amore è da cercare lungo cammini difficili da percorrere, spogliandosi delle difese che permettono di sentirsi forti e invincibili. L’Amore è la forza che esiste sulla terra per darci gioia, per avvicinarci a Dio e al prossimo (P. Coelho, Lo Zahir). Un amore che ti fa diventare come lui: un ANGELO SOLLEVA-PESI!

60 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE E ti scopri angelo! Un angelo “solleva-pesi”! Te lo ricordi quando lo hai fatto per l’ultima volta? Quando ti è capitato di sollevare uno di quei pesi che la vita ti ha messo sulle spalle e hai trovato la forza per reggere quel dolore, o quella delusione, o quella fatica… E ti è sembrato quasi di sentirti retto da una forza da leone! E tutto sembra leggero! È la leggerezza di chi vive per servire alla gioia degli altri! È la leggerezza di chi si scopre senza pretese di fronte alla scelta di com-patire, di con- vivere, di con-venire che nulla vale più dell’a- mare e che è davvero vero che c’è più gioia nel dare che nel ricevere… e – come se fossi un angelo – ti sembra quasi di toccare il cielo con un dito. E questo… anche quando il peso è un fratello da portare in braccio! E, come un angelo, sei pezzo di Paradiso caduto sulla terra, sei uomo o donna di speranza, pazzo di Dio e con la passione per l’uomo... per ogni uomo! Come fare? Il segreto te lo suggerisce lui… L’ANGELO CON LE GINOCCHIERE!

Toccati le ginocchia! Datti la possibilità di accarezzarle… Non ti sembri stupido! Stai donando una carezza a quella parte di te che ti apre porte sull’Infinito! Forse non lo sai… ma le ginocchia fanno più miracoli delle mani! Quando le appoggi su quell’asse di legno… e si fanno invocazione! Quando le pieghi per terra… e si fanno servizio! Quando le distendi lungo il letto dell’amicizia… e si fanno abbandono! Quando le apri e le chiudi in modo veloce e continuo… e si fanno corsa di annuncio di belle notizie! Ma… non so se ti stai rendendo conto di quante cose diamo per scontato… quando scontate non sono! È come se avessimo bisogno di qualcosa… per guardare bene le cose… e an- dare oltre le apparenze! Ebbene sì! La prima volta che me lo hanno detto, non ci volevo credere! Eppure è vero! Anche gli angeli hanno gli occhiali! Te lipresento!

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 61 Anche loro, esempi di perfezione, che sei abituato a pensare senza pecca alcuna, con i boccoli e le guanciotte, con le ali e il sorriso... anche loro hanno gli occhiali! Ah! Sospiro di sollievo! Non sono poi così diversi da me e da te... A volte – forse – anche loro hanno bisogno di qualcosa! Non sono poi troppo meno buffi di me e di te... hanno anche loro l’umana capacità di suscitare sorrisi! Che immagine di serenità! Anche gli angeli hanno gli occhiali! Boh! Non so… ma penso che glieli avrà dati il Signore... Forse per aiutarli a provare compassione per noi, perché potessero com- prendere la nostra fatica a vedere il bello e il buono e, così, custodirci meglio sulla via della giusti- zia! Glieli avrà dati il Signore... Forse per aiutarli a cercare e trovare i semi di Luce che abitano noi uomini, perché potessero convincersi che vale sempre la pena prendersi cura di noi e custodirci per tutti i giorni della nostra vita! E forse – come a loro, se giri per un attimo nelle tue tasche – il Signore ne avrà dato un paio anche a te! Forse per aiutarti a guardare lontano, indietro e in avanti! Indietro per rivedere lo spettacolo del Golgota e riempire di senso la tua fatica di essere custode di chi entra nella tua vita; in avanti per scorgere l’aurora del Giorno nuovo e investire di speranza le piccole o grandi delusioni che qualcuno ti potrà procurare con umanissimi dietrofront! Forse... sono occhiali da sole! Li avrà dati sicuramente il Signore anche a te... per farti stare sempre alla sua presenza, alla Luce del Sole, e poter così frugare nei Suoi sogni e cogliere il senso dei tuoi, e poter tirare il Suo manto di Luce e coprirti all’ombra della Sua presenza, e poter spezzare qualche frustolo della Sua misericordia e vestire di Bellezza la tua nudità e quella dei fratelli e delle sorelle a cui presti l’ala per permetter loro di sollevarsi dal pavimento della paura e del dolore e provare il brivido del volare liberi sul mare della speranza e nel cielo della gioia! Fattelo dire stamattina… l’ho sentito! Ed era proprio il tuo… di nome! Scritto nell’elenco degli angeli vestiti da normali, scelti e mandati a fare solletico a questa umanità affamata di primavera! Dai, è tempo di andare, di tornare a casa, ma mentre esci da quella porta e da questa esperienza, non dimenticarti di sussurrare al mondo, sia pure a voce bassa: “Alleluia! Non si è vergognato di me!”

62 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE FELICI, A TEMPO PIENO! Lettera di Natale al mondo dello Sport!

don Gionatan De Marco Direttore Ufficio Nazionale tempo libero, turismo e sport - CEI

aro Davide, timo, nei continui attimi che ci raggiungono e colgo l’occasione della tua lettera a non torneranno più, come doni continui di pos- CPapa Francesco, pubblicata su Avvenire sibilità! Sì! Possibilità! Il tempo è prezioso per- il 6 dicembre 2019, per far giungere gli auguri di ché rende possibile la vita! Il tempo è prezioso Natale a tutto il mondo dello Sport. Lo so che perché apre porte di possibilità attraverso cui forse avresti preferito che fosse stata la penna portare la ferialità o nel buio spaventoso dell’in- di Francesco a scriverti queste righe, ma l’Uffi- significanza o nella luce allegra del dono! cio postale d’Oltretevere sarà sicuramente in- Caro Davide, cari amici del mondo dello golfato, soprattutto in questo periodo. E allora Sport, il tempo è la somma degli attimi in cui ci lo anticipo io, sicuro che lo farà anche lui, appe- siamo sottratti al buio, abbiamo con…diviso la na possibile! tenerezza e abbiamo moltiplicato la gioia… la Quanto è prezioso il tempo! È la prima cosa nostra e quella di chi ci vive accanto e ci guar- che mi salta in mente leggendo il tuo sfogo e da, spesso, con gli occhi carichi di meraviglia. pensando al mistero del Natale, dove proprio Sono le operazioni del tempo non sprecato, ma il tempo è stato bucato dall’Infinito compres- vissuto per quello che è… un dono! so in un Bambino! E la storia ha avuto un pun- Il tempo è una pagina bianca! Se ce lo ricor- to di riferimento, tra un avanti e un dopo. E le dassimo ogni tanto, non faremmo dello sport storie, le storie di ciascuno di noi hanno avuto e il tutto, o peggio l’unico motivo per vivere, ma continueranno ad avere senso se colte nell’at- sapremmo collocarlo al posto giusto, sempre

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 63 dopo la vita e gli affetti che ci fanno sperimen- Che ne dici? Che ne dite? Non ne vale la pena? tare ogni giorno il Natale, il mistero di una stella Provare a tenere il tempo alla vita per non che ci spinge a coltivare sempre un desiderio di perderci in cose inutili, per andare sempre pienezza, di felicità che non passa con il passa- all’essenziale di ogni avvenimento e restare a re dei giorni, ma trova stabile dimora sulla pagi- bocca aperta nel vedere che la mia, la tua, la na bianca della nostra esistenza. E non ho usa- nostra vita che abbiamo seminato germoglia to a caso queste tre parole: una pagina bianca! in scelte compromettenti e, spesso, contro- Una… perché una è la vita, anche se a volte corrente e – germogliando – pian piano porta vorremmo averne sette… o di più! Ma dobbiamo frutti di vita felice che, chi ci vive accanto, può fare i conti con l’unicità del dono che ci è sta- raccogliere e gustare nutrendosi di Luce, come to fatto e coglierne l’irripetibilità e sentirne la responsabilità per non farla cadere nell’ovvio o è accaduto in quella lontana notte di Natale ai nell’inutile… ma tirandola sempre verso le cime pastori e, qualche giorno più tardi, ai Magi! dell’impegno e della testimonianza. Che bello! Basta solo un Sì! Pagina… Dice a me, a te, a tutti noi… che la È il sì a vivere la vita come continua sorpresa vita non è di ferro, non è d’acciaio, ma è fragi- o – a dirla con Ungaretti – come la limpida mera- le come una pagina di diario. Ma non per que- viglia di un delirante fermento nel coglierla mai sto è debole! Anzi! E il Natale ce lo ricorda! La come un dato, ma sempre come un dono! fragilità è il luogo dove scoprirsi bisognosi, e Caro Davide, cari amici del mondo dello Sport, per questo desiderosi… non di qualcosa, ma di col tempo non si gioca! Accogliamo il tempo qualcuno! La fragilità è il luogo dove scopria- come dono prezioso! Sentiamo – soprattutto mo che ciò che riempie la vita ed il cuore non a Natale – il brivido della responsabilità di tra- sono i successi, non sono le medaglie, non sono sformarlo nel capolavoro di una vita – la nostra i trofei… ma i volti che ci guardano con simpa- – fatta stella polare, capace di essere attrattiva tia quando non abbiamo il coraggio di guardarci non per i successi che vive, ma per la bellezza allo specchio, i sorrisi che ci raggiungono quan- che racconta. Coltiviamo il tempo, senza spre- do ci viene da piangere, le mani che ci prendo- no quando ci sentiamo persi nella solitudine, carlo! Difendiamolo dagli eccessi del consumo gli abbracci che ci curano quando sentiamo e riportiamolo sulla tavola degli affetti, perché il freddo della povertà. Bianca… È bellissimo! quelli ci saziano e ci salvano dalla malinconia. La vita di ciascuno di noi è lo spazio della cre- Doniamo il tempo, non solo a Natale! Doniamo- atività! Possiamo scriverla con l’inchiostro che lo per fissare gli occhi di chi ci vuole bene per vogliamo! Col rosso della passione, col blu del depositare un Grazie! Doniamolo per stringere coraggio, col nero della fatica, col verde della la mano di chi ha paura per far scorrere un Co- speranza, col giallo dell’allegria! E se non vo- raggio! Doniamolo per parlare ai ragazzi e alle gliamo scriverla… possiamo disegnarla! Con le ragazze che fanno il tifo per voi per depositare matite della pazienza, con i colori a spirito del- nel loro cuore il desiderio di cose semplici, che la caparbietà, con i colori a cera della serenità, sono le più grandi. Doniamolo per avvolgere in con la sanguigna della compassione, con gli ac- un abbraccio l’intera umanità che ha nostalgia querelli dell’entusiasmo! Ma tutto e solo in bella di uomini e donne felici… a tempo pieno! copia! Perché abbiamo a disposizione solo una Santo Natale! pagina bianca! La vita – come lo sport – ha il tempo crono- metrato! Non dimentichiamocelo mai! E nel Roma, 12 dicembre 2019 Natale ricordiamo che anche Dio ha voluto fare *Don Gionatan De Marco, Direttore dell’Uffi- esperienza del tempo di una vita… forse per cio nazionale per la Pastorale del tempo libero, comprendere meglio la nostra fatica a tenerla turismo e sport della Conferenza Episcopale sempre a galla, o forse per dimostrarci che è Italiana e Cappellano della Squadra Olimpica possibile – anche in poco tempo – fare della vita Italiana – [email protected] qualcosa di meraviglioso!

64 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE LETTERA APERTA ALLA STRADA Per uscire dalla Pandemia e guarire dalle sue conseguenze

don Gionatan De Marco Direttore Ufficio Nazionale tempo libero, turismo e sport - CEI CARISSIMA STRADA, sicuramente qualcuno mi prenderà per pazzo ascoltando queste parole rivolte a te, che spesso sembri senza voce e senza anima, ma che se potessi parlare… quante cose ci racconteresti di te e con quante storie di cui sei stata testimone riempiresti la nostra bisaccia di curiosoni. Se oggi mi fermo a guardarti, non è per ammirare le tue curve o per scansare i tuoi sassi, ma per ascoltare quell’invito che porti inciso sulla fronte e che si fa possibilità per tutti: «Venite e vedrete»!

LUOGHI E CAMMINI DI FEDE | 65 Non c’è da fare troppi giri di parole. Non fa per te chi ama le pantofole e le comodità. Non fa per te chi è ricco delle proprie opinioni e dei propri interessi. Non fa per te chi non ha più niente da imparare o da rivedere. Perché tu sei proposta per chi ha il coraggio di uscire dal proprio mondo per mettersi a cercarne un altro… magari col naso all’insù. Sei possibilità di chi cerca un angolo di mondo dove ritrovarsi, magari guarendo da ferite che i giorni gli hanno procurato… ma bisogna avere il coraggio di uscire! Soprattutto oggi che, come umanità, usciamo malconci dall’esperienza della pandemia da Covid-19. Se non altro perché…

NEL PAESE DEGLI ZOPPI TUTTI CREDONO DI CAMMINARE DRITTI. E allora bisogna uscire, per fare esperienza di un modo alternativo e, oso dire, sovversivo di ascoltare la vita con le sue domande e con i suoi bisogni. Ascoltare la vita per scoprire la prezio- sità di ogni scorcio e di ogni volto, l’unicità di ogni vetta e di ogni gesto. E, ogni tanto, cara strada, sedersi ai tuoi bordi per fare il punto della situazione e avere il coraggio di dire chiaramente di essersi accorti di… Essere con una scarpa e uno zoccolo. Lungo i tuoi sentieri si scopre che qualcosa manca e di questo qualcosa si inizia a sentir nostal- gia. È il desiderio! Quella fame di primavera che ci fa passare notti insonni e che ci spinge a cerca- re il senso del cammino della vita, fermandosi con coraggio su quelle ferite che ci fanno male per guarirle e riprendere il cammino trasfigurati, con la possibilità di rileggere il passato per ospitarlo e di scrivere il futuro con inchiostro di speranza e di gioia. Anche se questo costa fatica! Mettersi in cammino su di te, amica Strada, significa vivere il distacco dalle cose di ogni gior- no, rinunciare a oggetti e abitudini che nella ripetitività quotidiana si ritenevano indispensabili, facendo esperienza di come – per una vita felice – basta solo il bagaglio a mano. È ciò che basta per fare la scoperta sorprendente di avere le energie necessarie per potercela fare… sul cammino come nella vita, anche se si fa l’esperienza del proprio limite. Ma non per farlo diventare zavorra, bensì per darsi la possibilità di ascoltarsi e di ascoltare quella Voce che pesca dall’insignificanza e dall’anonimato e fa’ fare esperienza di benedizione… nel silenzio, nella preghiera e nella compa- gnia, perché…

NEANCHE IN PARADISO SI STA BENE DA SOLI. Tu, cara Strada, regali a chi ti percorre l’esperienza di una compagnia che si sperimenta nel condividere momenti di cammino o di sosta che diventano occasione di conoscenza e di dialo- go. È un’esperienza singolare di umanità, alla quale contribuisce la comunità ospitale che si fa abbraccio accogliente. Ed emerge quell’elemento costitutivo dell’essere umano che è il bisogno dell’altro, che diventa scuola di convivialità, dove la logica del dono, della gratuità, della recipro- cità e della gratitudine diventano coordinate per imparare il passo giusto. Seguendo la musica dell’amicizia che si fa festa! La festa! Quella che è capace di toccare i sensi e farli realmente in- contrare con il senso. La festa è l’incontro del senso della vita con i sensi del corpo, nella forma del desiderio e dell’anticipazione simbolica: essa prende sul serio i bisogni elementari del corpo, per orientarli al desiderio di un di più di vita. E lungo i tuoi sentieri, il calendario si colora di feste che accendono i sensi, perché la vita ritrovi senso. Così, la festa è luce che avvolge e calore che ac- carezza, immagine in cui specchiarsi e colore che ravviva, ritmo e danza per entrare in contatto, canto e musica per l’incanto del cuore, parole e cibo per la comunione dei volti. Sì, la promessa di ogni festa è finalmente la comunione, perché l’uomo è creato per questo, e scoprire che…

VALE PIÙ UN’ORA DI ALLEGRIA CHE CENTO DI MALINCONIA. Cara strada, aiutaci a guarire dall’isolamento e dal distanziamento, con tutte le conseguenze che hanno portato dentro e fuori di noi. Scommetti sulla festa! Fai della festa il tuo segno partico- lare. E la gioia della festa, come tutte le realtà che toccano il corpo, ha la sua temperatura. Quando

66 | LUOGHI E CAMMINI DI FEDE la vita va alle sue radici con maggiore profondi- tà, quando la vita da fatto ordinario si fa evento straordinario, allora la gioia della festa si dilata e si fa festeggiamento. Sì, cara Strada, in definitiva tu sei per noi un vero e proprio laboratorio di ben-essere! Un ben-essere che potremmo tradurre con stato felice! È la beatitudine che nasce dallo star bene in quella riuscita intimità con qualcosa o Qualcu- no di insuperabilmente giusto e di segretamente atteso. È la gioia di aver scoperto di essere bene rispondendo a quella domanda cruciale che tutti ci portiamo dentro: «Per chi sono io?» E, grazie a Te, ci si scopre chiamati! Sui tuoi sentieri ognu- no scopre che Qualcuno ha scritto proprio per lui «T’Amo» sulla roccia! E la vita – con la sua arte di camminare – si trasforma, dirigendosi verso nuovi orizzonti, lasciando spazio alla presenza del Creatore, diventando capace di condivide- re il cammino di Dio tra le vicende degli uomini. Con una certezza: «Anche se alcuni parlano di lentezza, il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa». Sarà per questo che ci hai fatto giungere il tuo invito: #rESTATEincammino!

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