Commissione Regionale per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

PARERE n. 41 del 15 luglio 2010 (o.d.g.17 del 15 luglio 2010)

OGGETTO: Comuni di , Granze, , , Sant’Elena, , e (PD). Rapporto Ambientale Intercomunale tematico “del Monselicense”

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 15 luglio 2010, come da nota n. 369452 del Dirigente della Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, segretario della commissione; – la Provincia di Padova - Coordinatrice del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale tematico “del Monselicense” tra i Comuni di Boara Pisani, Granze, Monselice, Pozzonovo, Sant’Elena, Solesino, Stanghella e Vescovana (PD) con nota dell’02.11.2009 e note prot. n.6054 del 14.01.10, n. 91915/2010 del 09.06.2010, ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS; – ITER PROCEDURALE PER LA VAS I Comuni hanno approvato con le rispettive Delibere di Giunta sopra richiamate, il “Documento Preliminare” e lo “Schema di Accordo di pianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio intercomunale, al fine di attivare la procedura concertata tra Comune e Regione per la redazione del nuovo strumento urbanistico generale così come definito dalle stesse delibere di giunta; Come riportato nel parere espresso da codesta Commissione n. 77 del 22 luglio 2008 sul Rapporto Ambientale Preliminare, l’accordo di pianificazione è stato sottoscritto in data 23.01.2006 tra la Regione, la Provincia di Padova e ed i Comuni interessati. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del P.A.T.I., oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. I Comuni hanno espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione; I Comuni con : • DCC del Comune di Vescovana n. 3 del 18.02.2009 di adozione del PATI; • DCC del Comune di Stanghella n. 5 del 31.03.2009 di adozione del PATI; • DCC del Comune di Solesino n. 3 del 30.01.2009 di adozione del PATI; • DCC del Comune di Sant’elena n. 4 del 07.02.2009 di adozione del PATI; • DCC del Comune di Pozzonovo n. 13 del 27.02.2009 di adozione del PATI; • DCC del Comune di Monselice n. 11 del 10.03.2009 di adozione del PATI; • DCC del Comune di Granze n. 2 del 05.02.2009 di adozione del PATI; • DCC del Comune di Boara Pisani n. 2 del 28.02.2009 di adozione del PATI;

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Commissione Regionale per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) hanno adottato il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04 Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio dei Comuni e sui quotidiani “L’Osservatore Romano” e “Avvenire” del 23.04.2009, “Il Mattino di Padova” e “Il Gazzettino” del 08.04.2009. Dopo i trenta giorni di avvenuto avviso, sono pervenute nei termini 27 osservazioni delle quali 1 inerente questioni ambientali. Con nota prot. n. 109135 del 08.07.2010 il responsabile del procedimento della Provincia di Padova dichiara che “ a seguito del deposito del Piano nei primi 30 giorni non sono pervenute né sono state rifiutate osservazioni al P.A.T.I.; inoltre il Piano è stato pubblicato in rete e lo p ttutt’ora dalla data di adozione.”.

- PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE La Commissione Regionale VAS, con parere n. 77 del 22 luglio 2008, aveva espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale sulla relazione ambientale allegata al documento preliminare per la redazione del Piano di Assetto Territoriale Intercomunale dei Comuni di Boara Pisani, Granze, Monselice, Pozzonovo, Sant’Elena, Solesino, Stanghella, Vescovana (PD), a condizione che nel Rapporto Ambientale venissero ottemperate le seguenti prescrizioni.

- INTEGRAZIONI AL RAPPORTO AMBIENTALE FORNITE IN SEDE ISTRUTTORIA In sede istruttoria è emersa la necessità di acquisire la documentazione in ordine alle procedure seguite nonché maggiori elementi di conoscenza ed integrazioni al Rapporto Ambientale presentato. La provincia di Padova, anche a seguito degli incontri tenutisi presso gli uffici di questa Direzione, ha trasmesso le integrazioni richieste con nota prot. n. 91915 del 09.06.2010.

- INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il PATI del Monselicense comprende 8 comuni, estendendosi su una superficie complessiva di circa 165 kmq, con una popolazione residente di circa 41.000 abitanti, così suddivisi: Boara Pisani (2.544), Granze (1.843), Monselice (17.506), Pozzonovo (3.636), Sant’Elena (1.930), Solesino (7.084), Stanghella (4.512), Vescovana (1.612). Infrastrutture e viabilità Il territorio del Monselicense è interessato da tre importanti arterie extraurbane di comunicazione: • il tronco autostradale della A13 che collega Padova a Bologna caratterizzato da due corsie per senso di marcia e 5 caselli in provincia di Padova tra cui quello di Monselice e Boara Pisani. • la Strada Regionale 104 detta anche Monselice-Mare. • la Strada Statale n. 16. Il territorio è inoltre interessato dal tracciato della linea ferroviaria Bologna-Ferrara-Padova.

- INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO La dinamica della popolazione nel quadriennio 2003-2006 evidenzia una crescita per la provincia di Padova del +3,9%, mentre per il territorio del Monselicense l’incremento è stato del 2,4 %. I dati relativi all’andamento demografico nel periodo 2001-2005 per i comuni appartenenti all’area del Monselicense rivelano gli incrementi demografici maggiori riguardano i comuni di Granze e Sant’Elena, rispettivamente +10,29% e +9,41%. L’incremento demografico registrato nel periodo 2001-2005 è dovuto essenzialmente alla presenza di stranieri che, nel caso di Granze, sono triplicati. Il Rapporto Statistico 2006, pubblicato dalla Regione , presenta una situazione economica regionale che continua a dare segnali di una certa stabilità e forza ma si segnala anche una lenta e profonda mutazione. Il Veneto si conferma come una delle “regioni di vertice dell’economia italiana”. Il numero delle unità locali dell’industria relativamente al decennio 1994 – 2004 rivela un incremento del 5,6%. Per quanto riguarda l’agricoltura, nel periodo di tempo compreso tra il censimento del 1990 ed il 2000, si è registrato una diminuzione della superficie agricola utilizzata più sensibile per Granze (- 13,60%) e DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 2

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Monselice (-11,41%) e una riduzione del numero delle aziende agricole e degli allevamenti. Per quest’ultimo solo Stanghella ha visto un aumento pari al 1,79%. I dati sugli allevamenti dell’area Monselicense risultano essere in controtendenza rispetto a quelli totali della provincia che hanno registrato, complessivamente, un costante aumento sia in termini assoluti, passando dai 290.000 capi circa della metà degli anni ’90 agli oltre 350.000 del 2003 e del 2004.

- STATO DELL’AMBIENTE Il Rapporto Ambientale riporta alcuni approfondimenti relativi al quadro conoscitivo ambientale, già indagato con la Relazione Ambientale. Tuttavia, in risposta alle carenze emerse in sede istruttoria e, a seguito di richieste di integrazioni da parte di questa Direzione con nota prot. n. 101109 del 23.02.2010, nonchè degli incontri tenutisi presso gli uffici di questa Direzione, la Provincia di Padova ha integrato il Rapporto Ambientale, fornendo ulteriori informazioni con nota prot. n. 91915 del 09.06.2010. Pertanto, si riportano di seguito le integrazioni fornite per ciascuna componente ambientale, desunte dal Rapporto Ambientale e dalle successive integrazioni. Suolo e sottosuolo In relazione alla richiesta da parte di questa Direzione di fornire dati relativi alla presenza di siti inquinati o di allevamenti zootecnici connessi alla percolazione di sostanze inquinanti nel sottosuolo, all’interno del territorio del PATI o in prossimità del confine dell’ambito interessato dal Piano, il valutatore afferma quanto segue: “Il PATI tematico del monselicense non comprende il tema dell’agricoltura, demandato come tema residuale ai singoli PAT comunali. Per tale motivo non sono stati censiti i siti e gli allevamenti zootecnici intensivi, di spettanza dei singoli PAT residuali comunali.”. Nel corso del 2003, la Provincia di Padova ha portato a termine un “Censimento dei siti potenzialmente contaminati” presenti sul proprio territorio. I contaminanti maggiormente rilevati, dal 2000 al 2003, sono gli idrocarburi e i metalli, mentre le matrici ambientali maggiormente interessate sono il terreno, le acque sotterranee e le acque superficiali. Inoltre la Provincia dal 2000, con l’entrata in vigore della specifica normativa (DMA 471/1999), ha valutato numerosi progetti di bonifica, presentati dai soggetti interessati, relativi a siti che presentavano segni di contaminazione. In Provincia di Padova non sono presenti siti contaminati di interesse nazionale (ai sensi dell’art. 14 del D.lgs. 22/1997 e dell’art. 15 del DM Ambiente 471/99 (Fonte: APAT, 2008. Annuari dei dati ambientali). Il Rapporto Ambientale viene integrato con le criticità idrauliche individuate dal valutatore delle quali si riporta in seguito una sintesi. Rischio idraulico dei fiumi maggiori Nell’area del Monselicense è presente un rischio idraulico correlato ai fiumi maggiori (in particolare Bisatto e Gorzone); un rischio idraulico relativo alla rete secondaria (o di bonifica); un rischio idraulico connesso alla rete di drenaggio urbana (fognatura bianca). Per quanto riguarda l’Adige sembra che i livelli di rischio, alla luce delle varie opere di difesa idraulica eseguite a monte del Monselicense, siano relativamente significativi. Le condizioni attuali del Gorzone nel tratto che interessa il Monselicense possono definirsi relativamente accettabili tranne in limitati tratti in cui l’alveo risulta insufficiente a contenere in condizioni di sicurezza le piene massime prevedibili. Le arginature longitudinali che fiancheggiano i tratti di pianura possono cedere sia per sormonto che per franamento del corpo arginale o per rottura dei terreni di fondazione per inadeguatezza delle strutture a reggere a lungo battenti idraulici elevati o le spinte dinamiche esercitate dalla corrente. Per quanto riguarda le reti di bonifica è riscontrabile una situazione generale di invecchiamento e di riduzione dei volumi d’invaso. Nei comprensori esistono aree in cui si possono verificare esondazioni in relazione ad eventi di frequenza probabile decennale e in alcuni casi anche minore. Il considerevole mutamento della destinazione d’uso dei suoli (urbanizzazione e sviluppo edilizio), responsabile del notevole incremento dei coefficienti udometrici, è una delle principali cause dell’attuale diffusa insufficienza delle reti di drenaggio. Rischio idraulico rete bonifica maggiore

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Il territorio interessato dal PATI del Monselicense viene in parte amministrato dal Consorzio di Bonifica Adige Bacchiglione di ed in parte viene amministrato dal Consorzio di Bonifica Euganeo di Este. Ambedue le aree comprensoriali sono caratterizzate da rilevanti problemi idraulici locali legati alla rete di bonifica. I tratti finali di alcune tra le principali dorsali di scarico sono pensili e presentano elevati rischi di tracimazione. I recipienti principali delle acque di pioggia nell’area del Monselicense risultano la Fossa Paltana, lo scolo Bagnarolo e la Fossa Monselesana per quanto riguarda l’area di competenza del Consorzio Adige Bacchiglione; il fiume Gorzone attraverso gli scoli Navegale, Collettore Bassi e Sabbadina (quasi tutti a sollevamento meccanico) per quanto riguarda il Consorzio di Bonifica Euganeo. Per la risoluzione dei problemi idraulici legati alla rete di bonifica maggiore sono in progetto alcuni interventi relativi alla riduzione del rischio idraulico e alla costruzione di nuovi impianti di sollevamento. In particolare il Consorzio di Bonifica Euganeo ha messo a punto un piano con la ubicazione di massima di alcuni bacini di laminazione (casse di espansione). Il valutatore riporta le condizioni idrografiche e di rischio idraulico per ogni Comune e integra i contenuti del Rapporto Ambientale in relazione all’uso del suolo. Agenti fisici Inquinamento acustico ARPAV ha condotto nel 2002, un’analisi su base provinciale, estesa a tutta la regione, della distribuzione della rete stradale in funzione delle classi acustiche di appartenenza. La lunghezza complessiva delle strade statali e provinciali soggette a questa elaborazione è stata di circa 3600 km, corrispondente rispettivamente, all’88% delle strade statali e al 18% delle strade provinciali. Il livello di criticità acustica per ogni comune è stato calcolato da ARPAV attraverso uno schema decisionale discreto. La combinazione sulla presenza o meno delle strade aventi un certo livello sonoro determina il livello di criticità. Dai dati forniti nel rapporto Ambientale si evince che nel territorio del monselicense la crtticità acustica diurna e notturna è alta per il comune di Monselice, media per i comuni di Solesino, Pozzonovo, Stanghella e Boara Pisani, mentre risulta bassa nel resto del territorio. Inquinamento elettromagnetico Nel 2001 nel territorio provinciale erano presenti 124 impianti di stazioni radio-base (telefonia mobile) e 201 impianti radiotelevisivi. Nel giro di un lustro l’andamento degli impianti rispecchia le tendenze in atto in tutto il panorama nazionale: nel 2005, infatti, mentre gli impianti radiotelevisivi sono leggermente calati (passando a 174), le stazioni radio-base installate hanno subito una vera e propria “esplosione” arrivando a quota 645. Nel territorio del Monselicense sono presenti, fino al 2006, 21 stazioni radio base, perlopiù ubicate nel comune di Monselice (n.8). Energia In relazione alla richiesta da parte di questa Direzione di fornire approfondimenti sui consumi energetici aggiornati e riferiti al territorio in esame, il valutatore afferma che gli unici dati disponibili sono quelli forniti dai gestori del servizio (Terna) per l’anno 2008 e ritiene utile demandare al piano di monitoraggio la raccolta sistematica delle informazioni, soprattutto quelle riguardanti le energie alternative. Un aspetto di particolare importanza sul tema del risparmio energetico riguarda Il Progetto “CLIPAD” (Clima Padova) che, esteso a tutto il territorio provinciale, è mirato a creare una diffusa consapevolezza sulle problematiche legate al cambiamento climatico e a compensare l’emissione di gas serra prodotti attraverso investimenti in riforestazione, efficienza energetica, edilizia a basso consumo energetico o progetti di produzione di energia da fonti rinnovabili. La pianificazione prevista con il PATI è causa di una produzione di gas ad effetto serra, la cui compensazione potrà essere realizzata mediante interventi direttamente nel territorio, attraverso l’acquisizione di crediti di emissione, attraverso l’acquisizione di certificati nell’ambito dei meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto o di altri schemi volontari di riduzione delle emissioni. I Comuni hanno la possibilità di fissare una percentuale di riduzione della quota di CO 2 equivalente e, attraverso interventi strutturali e di nuova pianificazione (introduzione di edifici a basso consumo certificati, implementazione di sistemi centralizzati di riscaldamento, interventi di messa in efficienza

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Commissione Regionale per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dal punto di vista energetico e uso di fonti rinnovabili su grande scala) di ottenere una concreta possibilità di ridurre le emissioni valorizzando le energie rinnovabili. In particolare Il progetto Clipad consente ai pubblici utilizzatori di valutare le soluzioni alternative per conseguire gli obiettivi del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni climalteranti, attraverso molteplici interventi: • Campagne sostituzione generatori di calore vetusti con generatori ad alto rendimento; • Azione che favoriscano l’installazione di impianti solari (sia termici che fotovoltaici); • Azioni di miglioramento dell’efficienza energetica e di risparmio energetico; • Sviluppo e attuazione di interventi volti alla riduzione dei consumi energetici e all’aumento dell’efficienza energetica anche tramite la micro-cogenerazione a gas naturale nel settore delle imprese e degli enti pubblici e loro associazioni, consorzi etc.; • Premio destinato ad incentivare esperienze significative di eco efficienza ai fini di una successiva divulgazione; • Campagne sostituzione elettrodomestici vetusti con elettrodomestici a basso consumo; • Promozione e azioni obbligatorie relative alla bioedilizia, all’edilizia sostenibile ed alla certificazione degli edifici; • Bandi di incentivo per la realizzazione di quartieri con reti di teleriscaldamento a fonti rinnovabili; • Promozione di campagne di sensibilizzazione sulle modalità di conduzione dei veicoli;

- CRITICITA’ AMBIENTALI Si elencano di seguito le criticità individuate all’interno del Rapporto Ambientale con l’indicazione della matrice ambientale interessata dalla problematica: Aria • L’analisi degli inquinanti rilevati nell’aria nel territorio del Monselicense mostra come la situazione più problematica sia quella relativa al monossido di azoto (NO) e al PM 10 . La concentrazione rilevata nell’aria è di molto oltre il limite ritenuto dannoso per la salute umana e per la protezione delle specie vegetali, ma, nell’ultimo quinquennio, ha mostrato un continuo miglioramento.

• Tra gli inquinanti secondari si rileva che l’ozono (O 3) è spesso presente in concentrazioni superiori ai livelli di guardia per la tutela della salute umana. Acqua • L’analisi della qualità delle acque nel territorio del Monselicense mostra una situazione abbastanza problematica, sia per quanto riguarda le acque superficiali che per quelle sotterranee. I fiumi più inquinati sono l’Adige e il Gorzone, per i quali gli indicatori utilizzati esprimono condizioni di forte alterazione. Ciò vale in particolare per l’IBE (Indice Biotico Esteso), il SECA (Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua) e il SACA (Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua). • L’indicatore SCAS, che esprime la qualità delle acque sotterranee, è stato costruito relativamente ad un solo pozzo di analisi, ma denota un impatto rilevante dell’azione antropica sulla qualità delle acque sotterranee. Suolo e sottosuolo • Nel comune di Sant’Elena è presente una cava ora dimessa e nel comune di Monselice sono presenti due cave dimesse. • Ampia e diffusa insufficienza delle reti idrauliche di bonifica e dei manufatti ad essa pertinenti, con parallela insufficienza dei corpi idrici nei quali devono confluire le acque dei comprensori. • Presenza di aree soggette a esondazione, a ristagno idrico o a deflusso difficoltoso. • Presenza di siti contaminati. Agenti fisici • Tra i comuni del Monselicense quelli interessati dagli impianti di telefonia mobile sono: Granze, Monselice, Pozzonovo, Sant’Elena, Stanghella, Solesino. • Presenza di elettrodotti da 132 kV e di diverse stazioni radio base. • Inquinamento luminoso con valori compresi tra il 100% e il 900% di aumento della luminanza totale rispetto alla luminanza naturale. Flora, fauna e biodiversità

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• Sotto il profilo ambientale, il territorio del Monselicense, è caratterizzato principalmente da aree semplificate sia per l’attività agricola in essere, sia per la ridotta presenza di siepi e boschetti che un tempo caratterizzavano questa parte del territorio veneto. Tali semplificazioni ambientali, originate prevalentemente dal cambiamento dell’agricoltura per l’avvento della meccanizzazione, hanno determinato una riduzione del numero di specie presenti. Energia • Elevati consumi energetici

- AZIONI DEL PIANO Si precisa che i temi affrontati dal Piano sono i seguenti: • sistema ambientale; • difesa del suolo; • paesaggio agrario e paesaggio di interesse storico; • servizi a scala territoriale; • settore turistico-ricettivo; • sistema relazione, infrastrutturale e della mobilità di interesse sovracomunale; • attività produttive; • sviluppo e promozione delle fonti di energia rinnovabile. Le azioni di Piano individuate all’interno del Rapporto Ambientale e oggetto di valutazione riguardano principalmente i seguenti temi: • Ampliamento aree produttive; • Incentivo all’uso delle energie alternative; • Viabilità sovra comunale; • Formazione della rete ecologica. Nel Rapporto Ambientale il valutatore riporta le azioni strategiche del Piano associandole agli obiettivi di sostenibilità assunti, secondo il seguente schema: 1. minimizzare l’utilizzo delle risorse non rinnovabili; • aumento funzionale contenuto delle aree produttive; • individuazione aree non idonee all’edificazione; • individuazione funzionamento ecologico del territorio; • diminuzione inquinamento veicolare;

• compensazione di quota parte delle emissioni di CO 2; • premialità edilizia per il risparmio energetico; 2. utilizzare le risorse rinnovabili entro i limiti delle possibilità di rigenerazione; • classificazione geologica del suolo; • valutazione di incidenza preventiva; • formazione della rete ecologica; • valutazione di compatibilità idraulica; • recupero dell’acqua piovana nelle aree produttive; 3. utilizzare e gestire in maniera valida sotto il profilo ambientale sostanze e rifiuti anche pericolosi e inquinanti; 4. preservare e migliorare la situazione della flora e della fauna selvatica, degli habitat e dei paesaggi; • individuazione aree e aziende sottoposte alla direttiva Seveso III; • catalogazione dei Beni Ambientali e dei contesti figurativi; • individuazione delle aree produttive dismesse uso del credito edilizio per la ricollocazione delle attività produttive ora in zona impropria; 5. mantenere e migliorare il suolo e le risorse idriche; • classificazione geologica del suolo; • formazione della rete ecologica; 6. mantenere e migliorare il patrimonio storico e culturale; • catalogazione dei Beni Ambientali e dei contesti figurativi – individuazione delle invarianti paesaggistiche;

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7. mantenere e aumentare la qualità dell’ambiente locale; • aumento funzionale delle aree produttive; • individuazione dei servizi a scala territoriale; 8. tutelare l’atmosfera;

• compensazione di quota parte delle emissioni di CO 2; • aumento funzionale contenuto delle aree produttive (5%) – nessuna nuova area produttiva; 9. promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni in materia di sviluppo; • diffusione dei dati ambientali prima di ogni variazione allo strumento urbanistico; • nuovo servizio Ufficio di Piano del PATI con compiti di aggiornamento del Quadro Conoscitivo e monitoraggio dell’ambiente e del territorio. In relazione alla richiesta da parte di questa Direzione di chiarimenti su come viene salvaguardato il “contesto figurativo del complesso monumentale” interessato dalla “nuova bretella-Monselice” individuato nell’elaborato A4 “Carta della Trasformabilità” nonché dalla corrispondente zona produttiva non edificata (vedi elaborato B.1/3) “Sistema viabilità-produttivo”, il responsabile del Settore Urbanistica e Pianificazione Territoriale con nota prot. n. 91915 del 09.06.2010 afferma che: “la viabilità stessa è già prevista dal PRG vigente e che verrà attuata con specifico accordo di programma in fase di definizione della Regione”. Inoltre dagli incontri tenutisi con i progettisti e con i tecnici della Provincia è emerso che il contesto figurativo è una previsione del PATI per aumentare la salvaguardia dell’ambito monumentale.

- METODOLOGIA DI VALUTAZIONE, OPZIONE ZERO E SOSTENIBILITA’ SOCIALE ED ECONOMICA DEL PIANO Il valutatore afferma che tra tutte le metodologie presenti in letteratura, è stata scelta la metodologia delle valutazioni esperte, predisponendo un tavolo tecnico con i professionisti incaricati e con la messa a sistema delle loro valutazioni. Il valutatore afferma inoltre che i professionisti hanno collaborato alla redazione del Quadro Conoscitivo del territorio, soprattutto per la predisposizione dello scenario sullo stato attuale, con l’individuazione e il popolamento degli indicatori delle componenti che rientravano nelle loro competenze. Durante l’elaborazione del piano si è provveduto, ad affiancare il lavoro dei diversi professionisti con la metodologia VAS, a valutare gli impatti causati dalle trasformazioni del territorio indotte dalle azioni del PATI, e a confrontare gli scenari alternativi. Successivamente il valutatore, basandosi sugli esiti della valutazione multidisciplinare, ha valutato gli impatti cumulativi sulle singole componenti ambientali (aria, acqua, suolo, etc.). La valutazione viene svolta analizzando, componente per componente, i valori assunti dagli indicatori di stato e di pressione. Agli indicatori di stato viene associato un giudizio secondo una scala che varia da condizioni positive, a stazionarie/intermedie, a negative. Questo consente di individuare le criticità esistenti per ogni componente ambientale. Allo stesso modo, è associato ad ogni indicatore un valore di impatto che tiene conto di diversi fattori (entità, durata, reversibilità probabilità) e che viene messo in relazione alle azioni del PATI, i cui impatti possono essere misurati dall’indicatore. In risposta alle criticità rilevate e agli impatti stimati, il valutatore individua delle azioni di mitigazione. Sulla base dei chiarimenti avuti in occasione dei diversi incontri svolti con i progettisti e con i tecnici della provincia di Padova nonché dalla lettura degli elaborati grafici del Piano, si evince che la maggior parte delle azioni di Piano recepiscono le scelte derivanti dalla pianificazione sovraordinata. I tematismi affrontati dal PATI hanno una rilevante valenza intercomunale poiché riguardano scelte inerenti l’assetto infrastrutturale, produttivo ed energetico del territorio. Di conseguenza anche le azioni di mitigazione possono esprimere la loro completa valenza solo all’interno di un contesto territoriale di vasta scala, quale quello del PATI. Il ruolo del PATI è quello di coordinare le azioni dei comuni coinvolti nel recepimento delle scelte sovraordinate e nell’individuazione delle mitigazioni per gli impatti generati dalle azioni del Piano. Considerato che i comuni devono, in ogni caso, recepire con i propri PAT le scelte della pianificazione sovraordinata, l’opzione zero si può considerare come l’evoluzione del territorio in assenza del

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Commissione Regionale per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) coordinamento intercomunale e delle opere di mitigazione, che assumono pertanto un valore significativo all’interno del piano stesso e ne costituiscono la propria ragion d’essere. Il giudizio di sostenibilità finale del valutatore viene svolto attribuendo un giudizio sintetico di tipo qualitativo, componente per componente, allo scenario di piano e all’opzione zero. Dal giudizio del valutatore si evince che lo scenario del PATI presenta una migliore prestazione ambientale proprio in ragione delle opere di mitigazione previste. Gli effetti complessivi del piano sono performanti anche sotto l’aspetto economico e sociale. In particolare gli impatti positivi sono connessi alle seguenti scelte di piano: • scelta di operare un rafforzamento delle aree produttive esistenti, concentrando in esse la gran parte dello sviluppo produttivo al fine di ridurre i fenomeni di dispersione. • valorizzazione delle risorse naturali, considerando il ruolo di “core areas” assunto dalle aree seminaturali censite e la rete di corridoi ecologici principali e secondari che mettono in relazione queste aree fra loro. Secondo quanto riportato nelle integrazioni al Rapporto Ambientale, il PATI non rinuncia a stabilire obiettivi di crescita quantitativa. Tuttavia, nello scegliere le modalità di gestione di tale crescita, crea le premesse per uno sviluppo non dissipativo sul piano energetico/ambientale.

DIMENSIONAMENTO DEL PIANO Le norme del PATI confermano integralmente le previsioni urbanistiche del settore produttivo- commerciale previste dai PRG vigenti e adottati, pari a circa mq 7.247.706 di cui mq 3.078.467 circa non ancora utilizzati. Il PATI ammette inoltre gli ampliamenti “fisiologici” delle suddette zone, in armonia con le previsioni ed i limiti stabiliti dal PTCP nella misura del 5%, pari a mq 362.385 La Tav. A.4 “Carta delle trasformabilità” evidenzia: • le aree a carattere prevalentemente produttive commerciali e, all’interno di queste, gli ambiti di riqualificazione e riconversione, gli ambiti di riqualificazione urbanistica e ambientale; • le linee preferenziali di sviluppo insediativo produttivo/commerciale nei limiti del 5% di quelle previste nel P.R.G. vigente, in conformità all’art. 31 del PTCP (poli da potenziare). Le NT del Piano precisano che trattandosi di PATI tematico, sono state individuate nella TAV. A4.1 soltanto le ATO di tipo produttivo, attraverso l’individuazione di aree omogenee, senza operare distinzione tra le destinazioni ammesse all’interno delle zone produttive e senza indicare gli standard urbanistici relativi ai carichi insediativi aggiuntivi, da definirsi in sede di PAT residuali. In tale sede gli ATO di tipo produttivo potranno essere integrati ad altri ATO o costituirne dei “sottoambiti” in relazione a valutazioni di carattere geografico, storico, paesaggistico e insediativo, perseguendo l’integrazione delle funzioni compatibili.

ALTERNATIVE Il valutatore, in merito alla valutazione delle ragionevoli alternative, chiarisce che non sono emerse alternative dalla fase di concertazione/consultazione e che le azioni di piano sono frutto di accordi tra i comuni del territorio del PATI, atti a recepire quanto previsto dalla pianificazione sovraordinata. In particolare il valutatore afferma che: “Per quanto riguarda le “ragionevoli alternative”, così come indicate nel D.Lvo 4/2008, è necessario inquadrare gli aspetti formativi del presente piano perché da essi dipende la natura delle scelte operate e, contestualmente, l’impossibilità di soluzioni alternative “ragionevoli”. I PATI tematici della Provincia di Padova non sono da confondere con gli altri PATI realizzati tra comuni della Regione del Veneto, per un semplice motivo: essi non sono una scelta operata tra soggetti che pianificano il loro territorio (quasi sempre in forma completa), ma bensì l’approfondimento, a scala locale, di scelte strategiche di livello intercomunale operate dal PTCP. Scelte che delegano ai PATI (tematici) solo la definizione alla scala locale (1:10.000) le scelte già operate alla scala 1:50.000.

- IMPRONTA ECOLOGICA Il valutatore afferma che l’applicazione del metodo di calcolo dell’impronta ecologica comporta significative difficoltà.

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In particolare, considerato che per le valutazioni di livello sub-nazionale i dati sul commercio locale e i sui consumi statistici spesso non esistono, l’impronta di un territorio intercomunale, con i soli dati locali, conduce a risultati imprecisi perché solo con le statistiche nazionali si coprono una larga parte delle attività umane, includendo molti effetti indiretti del consumo, come la spesa pubblica, i rifiuti dei processi di produzione e distribuzione. Pertanto il valutatore conclude che solo per alcuni tipi di consumo è possibile disporre di dati da trasformare in ettari procapite di terreno produttivo e per queste ragione ha ritenuto non significativo stimare l’impronta ecologica a scala locale. Ciononostante il Piano ha applicato delle proprie strategie attuate attraverso le NTA per il controllo e la riduzione del consumo di risorse naturali: in primis l’occupazione di suolo per le aree produttive, l’uso di energie alternative con norme a sostegno della filiera corta per la chiusura del ciclo energetico a livello locale. Nell’elaborato del PATI denominato CLIPAD, i Comuni hanno la possibilità di fissare una percentuale di riduzione della quota di CO 2 equivalente e, attraverso interventi strutturali e di nuova pianificazione (introduzione di edifici a basso consumo certificati, implementazione di sistemi centralizzati di riscaldamento, interventi di messa in efficienza dal punto di vista energetico e uso di fonti rinnovabili su grande scala) di ottenere una concreta possibilità di ridurre le emissioni valorizzando le energie rinnovabili. Dal punto di vista geologico è stata inoltre valutata la compatibilità dei terreni dell’ambito del Monselicense per l’utilizzo di impianti geotermici (geoscambio) a bassa entalpia a circuito chiuso.

- LA COERENZA INTERNA DEL PIANO Nel Rapporto Ambientale vengono riportati gli obiettivi previsti nella redazione del Piano, sulla base delle indicazioni espresse dalla normativa regionale (L.R. n. 11/2004). Per ogni obiettivo previsto è indicato se questo è stato raggiunto e quali approfondimenti futuri è opportuno considerare.

- LA COERENZA ESTERNA DEL PIANO Il valutatore afferma che il progetto del PATI è stato sviluppato in totale coerenza con il PTCP adottato dalla provincia di Padova in data 31 luglio 2006 e con il documento preliminare al PTRC adottato dalla Giunta Regionale con propria deliberazione n. 2587 del 7 agosto 2007 (B.U.R.. n. 86 del 02.10.2007). • uso del suolo : il PATI condivide l’obiettivo di una estesa opera di riordino territoriale, volta a limitare l’artificializzazione e l’impermeabilizzazione dei suoli, favorendo per i temi di competenza, la riqualificazione e riconversione delle aree dismesse e il superamento dell’approccio contingente di gestione dell’emergenza che spesso contraddistingue la difesa e la salvaguardia idraulica, ponendo innanzi tutto a base delle decisioni, la lettura integrata delle diverse componenti del ciclo idrologico e della dinamica delle piene dei corsi d’acqua, sia in ambito urbano (rete di fognatura bianca, caditoie, impermeabilità del territorio) che in ambito rurale (scoli, fossati, canali, tipi di colture); • biodiversità : coerentemente con le linee guida del PTRC e del PTCP, il PATI provvede a tutelare e accrescere la diversità biologica attraverso l’individuazione e la definizione di sistemi ecorelazionali (corridoi ecologici) estesi all’intero territorio del Monselicense; • energia, risorse e ambiente : il PATI incentiva l’uso di risorse rinnovabili per la produzione di energia ed il contenimento dei consumi energetici. Sono promossi il risparmio e l’efficienza energetica negli insediamenti, il risparmio e la conservazione della risorsa acqua e per la riduzione degli inquinamenti (nitrati, CO 2, ecc.).

- MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI Il valutatore individua le seguenti misure di mitigazione/compensazione: Clima • Compensazione di almeno il 10% della CO 2 prodotta nelle aree per i nuovi insediamenti produttivi o nelle aree di trasformazione. Le modalità di compensazione della CO 2 saranno stabilite in sede di PUA scegliendo tra i seguenti interventi: 1. aree da adibire a bosco di pianura (min. 10% della compensazione);

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2. energie alternative (fotovoltaico, solare termico, biomasse); 3. efficienza energetica (edifici, impianti produttivi); 4. acquisto crediti di emissione. Aria • Barriere infrastrutturali (e opere di mitigazione collegate) art. 6.1.4.6 NT • Linee guida per la progettazione ambientale delle aree destinate ad insediamenti produttivi” fissate dal PTCP (quaderno n. 5). Acqua • Linee guida per la progettazione ambientale delle aree destinate ad insediamenti produttivi” fissate dal PTCP (quaderno n. 5). Suolo e sottosuolo • Misure di mitigazione previste nella Relazione di Compatibilità idraulica per ottenere l’invarianza idraulica (impatto nullo). Biodiversità • Formazione della Rete Ecologica del Monselicense (art. 6.1.4. NTA) • Barriere infrastrutturali (e opere di mitigazione collegate) art. 6.1.4.6 NTA • Linee guida per la progettazione ambientale delle aree destinate ad insediamenti produttivi” fissate dal PTCP (quaderno n. 5). Agenti fisici (inquinamento luminoso) • Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti. • Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre. • È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo, anche in maniera provvisoria. • Per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione vengano spenti entro le ore ventiquattro. • L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio. • E' vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti disperdano la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste. • Tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto spettro di emissione; allo stato attuale della tecnologia rispettano questi requisiti le lampade al sodio ad alta pressione, da preferire lungo le strade urbane ed extraurbane, nelle zone industriali,nei centri storici e per l'illuminazione dei giardini pubblici e dei passaggi pedonali. Nei luoghi in cui non é essenziale un’accurata percezione dei colori, possono essere utilizzate, in alternativa, lampade al sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché monocromatica). • E’ vietata l’installazione all’aperto di apparecchi illuminanti che disperdono la loro luce verso l’alto. Paesaggio • Invarianti di natura paesaggistico-ambientale (art. 8.3 NTA) • Linee guida per la progettazione ambientale delle aree destinate ad insediamenti produttivi” fissate dal PTCP (quaderno n. 5).

- PROCESSO DI CONCERTAZIONE/CONSULTAZIONE Con nota prot. n. 91915/2010 del 09.06.2010 il responsabile del Settore Urbanistica e Pianificazione Territoriale della Provincia di Padova, in risposta alla richiesta di questa Direzione di integrazioni sulla fase di concertazione/consultazione, comunica che “durante l’attività di elaborazione e prima

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Commissione Regionale per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dell’adozione dei piani intercomunali l’Assessorato all’Urbanistica ha promosso numerosi incontri su tutto il territorio provinciale con Enti ed Associazioni di categoria specificatamente interessate.” . Con nota prot. n. 91914 del 09.06.2010 il responsabile del Settore Urbanistica e Pianificazione Territoriale della Provincia di Padova, con riferimento all’attività di concertazione, chiarisce che: “oltre agli incontri formali intercorsi con gli Enti e Associazioni economiche e sociali sugli obiettivi e strategie contenuti nel Documento Preliminare, nonché, successivamente, sul quadro analitico dello stato attuale del territorio, nel corso dell’attività di elaborazione del Piano sono stati effettuati ulteriori incontri informativi con gli Enti e Associazioni dai quali però non sono emersi elementi significativi a riguardo delle scelte di sostenibilità ambientale.”.

- VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE La valutazione effettuata per il PATI del Monselicense interessa la significatività della possibile incidenza sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario riportate nei formulari standard della Regione Veneto. Tali valutazioni saranno meglio definite in sede di progettazione preliminare/esecutiva, con una nuova Valutazione di Incidenza con un maggior dettaglio progettuale. La fase significativa della valutazione ha contemplato le seguenti operazioni: Valutazione della significatività delle incidenze • Definizione dei limiti spaziali e temporali dell’analisi • Identificazione dei siti della rete Natura 2000 interessati e descrizione • Introduzione generale • Sintesi delle caratteristiche ambientali dei Siti di Importanza comunitaria (SIC e ZPS) • Individuazione degli habitat e delle specie nei confronti dei quali le norme del PATI. producono effetti – indicazioni metodologiche • Individuazione degli effetti sinergici e cumulativi • Identificazione dei percorsi e dei vettori attraverso i quali gli effetti si possono produrre • Previsione e valutazione della significatività degli effetti con riferimento agli habitat, habitat di specie e specie Le indagini condotte per la valutazione d’incidenza ambientale portano a concludere che oggettivamente non sono identificabili impatti significativi a carico degli habitat e delle specie del Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) e Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.) denominati “Colli Euganei – Monte Lozzo – Monte Ricco” Codificata.: IT3260017 – (tipo F) e della Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.) denominata “ Bacino Valgrande – Lavacci ” Codificata: IT3260021 interessati dal PATI, tali da pregiudicarne gli obiettivi di conservazione, per le previsioni derivanti dal progetto del Piano di Assetto Territoriale Intercomunale del Monselicense, per cui tale Piano è escluso dalla relazione di Valutazione di Incidenza Ambientale. La Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi ha espresso il proprio parere n. URB/2008/242 del 22 dicembre 2008 con le seguenti prescrizioni: 1. la progettazione dei Piani di Intervento, la progettazione delle “Aree di Connessione Naturalistica” (così definite in relazione vedi pag. 92 e segg.), la progettazione dei Piani Attuativi, la progettazione delle infrastrutture e la progettazione di insediamenti produttivi dovrà contenere la relazione di valutazione d’incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i potenziali disturbi arrecati alle aree di rete Natura 2000, le eventuali azioni di mitigazione e/o le eventuali alternative proposte, nonché le azioni di potenziamento di tali aree; 2. la progettazione del verde sia eseguita con l’obiettivo di sviluppare una diversità fitocenotica il più possibile elevata, controllando le specie utilizzate al fine di limitare lo sviluppo di specie non autoctone o di specie autoctone invasive; 3. siano rispettate le pozze, anche temporanee, non direttamente collegate al bacino acqueo principale, in cui sono presenti elementi caratteristici e peculiari dell’erpetofauna veneta, inseriti negli allegati II e IV della Direttiva Habitat; 4. il divieto, lungo i corridoi ecologici indicati in cartografia del PATI, di asportare specie erbacee ed arboree che servono da alimentazione per gli animali; 5. la conservazione delle formazioni vegetali estese o secolari lungo i fossi e i corsi d’acqua; 6. Sia eseguita l’informazione e la formazione del personale operante, sulle emergenze ambientali e naturalistiche dell’area di cantiere, così da evitare il verificarsi di comportamenti impattanti.

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- PARERI DELLE AUTORITA’ AVENTI COMPETENZA AMMINISTRATIVA IN MATERIA AMBIENTALE Con nota prot. n. 0069002/2009 del 21.04.2009 la Provincia di Padova ha inviato richiesta di parere alle seguenti autorità aventi competenza amministrativa in materia ambientale. • ARPAV della provincia Padova • ATO Bacchiglione • Autorità di Bacino • Soprintendenza per i beni Archeologici del Veneto • Soprintendenza per i beni Architettonici e paesaggistici • Istituto Regionale Ville Venete • Azienda ULSS n. 17 • Azienda ULSS n. 18 • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco • Servizio Forestale Regionale • Protezione Civile Con nota prot. n. 91912 del 09.06.2010 della Provincia di Padova il Responsabile del procedimento della Provincia di Padova, ha trasmesso le osservazioni dell’ Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-Bacchiglione prot. n. 886/8.5.5/4 del 27.05.2009. Tale osservazione va, invece, considerata come parere espresso da un’ Autorità Ambientale ed alle cui prescrizioni occorre uniformarsi. Con la medesima nota il progettista capofila incaricato della redazione del Piano, congiuntamente al responsabile del procedimento, attestano che le altre autorità ambientali coinvolte nella consultazione a seguito dell’adozione del piano a tutt’oggi non hanno fatto pervenire risposta.

- AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO Con nota prot. n. 91910 del 09.06.2010 della Provincia di Padova il progettista capofila incaricato della redazione del Piano, congiuntamente al responsabile del procedimento, attesta che gli elaborati cartografici del PATI riportano le reali utilizzazioni del territorio.

COERENZA DELLE LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO INSEDIATIVO CON EVENTUALI PROGETTI DI OPERE/INFRASTRUTTURE LA CUI APPROVAZIONE E’ DI COMPETENZA DELLA REGIONE/PROVINCIA Con nota prot. n. 91911 del 09.06.2010 della Provincia di Padova il progettista capofila incaricato della redazione del Piano, congiuntamente al responsabile del procedimento, attesta che prima dell’adozione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale è stata verificata l’assenza di eventuali conflittualità delle strategie di espansione previste dal PATI con eventuali richieste di autorizzazione regionale e/o provinciale.

- IL MONITORAGGIO In sede istruttoria è stato richiesto all’Autorità Procedente l’individuazione degli indicatori necessari per misurare gli effetti ambientali derivanti dall’attuazione del PATI. Il valutatore riporta nel Rapporto Ambientale un piano di monitoraggio che tiene conto degli indicatori contenuti nel PTRC e PTCP come rappresentato nelle tabelle seguenti: Macrosettore Indicatori di derivazione PTRC Emissioni di gas  Emissioni di gas serra complessive e da processi energetici climalteranti: t di CO 2 eq/anno evitate

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 Energia da fonti rinnovabili: o Produzione di energia elettrica per fonte o Produzione di energia elettrica da co-generazione o Potenza elettrica installata di impianti che usano fonti rinnovabili MWh o Produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili MWh/anno Energia o Capacità produttiva di energia termica da fonti rinnovabili in MWt installati  Produzione di energia termica da fonti rinnovabili MWt/anno  Consumi energetici: o Consumi finali di energia elettrica per settore economico  Consumi finali e totali di energia per settore

Trasporti  Passeggeri trasportati per vettore o Emissioni di NOx complessive e da processi energetici o Emissioni di SOx complessive e da processi energetici Qualità dell’aria  Qualità dell’aria ambiente:classificazione del territorio, numero di superamenti dei limiti o Stato di conservazione dei SIC/pSIC interessati Biodiversità, geodiversità o numero di Geositi e paesaggio  funzionalità della rete ecologica o Aree antropizzate di dissesto idrogeologico e in aree a rischio frana Litosfera e pedosfera o Entità degli incendi boschivi (Suolo e sottosuolo) o Uso del suolo o Superficie forestale  Aree dedicate alla rete ecologica dal PTCP, suddivise per comune o Uso delle risorse idriche Risorse idriche o Volume derivato dai corsi d’acqua a fini idroelettrici  Prelievi di acque sotterranee Inquinanti pericolosi, o Siti contaminati bonificati (area totale e area per anno) pesticidi e sostanze o Aziende a rischio di incidente rilevante chimiche  distribuzione per uso agricolo di fertilizzanti Inquinamento  Superamento dei limiti per i campi elettrici e magnetici elettromagnetico prodotti da elettrodotti, azioni di risanamento Macrosettore Indicatori di derivazione PTCP  Livello di Inquinamento da macrodescrittori  Indice Biotico Esteso Acque  Concentrazione di nitrati nelle acque superficiali  Stato ecologico dei corsi d’acqua  Stato ambientale dei corsi d’acqua o Rifiuti urbani e percentuale di raccolta differenziata Gestione dei rifiuti o Quantità di rifiuti avviati a recupero energetico  Quantità di rifiuti speciali pericolosi prodotti o Prodotto interno lordo Economia o PIL corretto e contabilità verde  aziende e unità locali per il primario, il secondario, il terziario Questi ulteriori indicatori verranno monitorati con cadenza massima triennale e nel caso di varianti al PATI, il relativo Rapporto Ambientale dovrà riportare i valori di popolamento disponibili alla data della variante. I Comuni, in sede di adozione del PI o di sue varianti, dovranno riportare lo stato degli indicatori previsti nel piano di monitoraggio del loro territorio.

Macrosettore Indicatori del PATI tematico  Consumo di Superficie Agricola Utile Suolo Cave, estinzione, riqualificazione delle stesse

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 Localizzazione aree a rischio idrogeologico/ristagno idrico Acqua  Aumento della superficie impermeabilizzata  Velocità di scolo delle acque meteoriche  Aziende e addetti Economia  Reti per la telefonia e la telematica  Reti energetico-ambientali (km)  Impianti per la comunicazione Agenti fisici  Campi elettromagnetici ed elettrodotti (specialmente

rispetto delle fasce di rispetto per scuole, asili e simili)  Andamento demografico  Rete ciclabile (km) Sociale  Andamento delle presenze in strutture turistico-ricettive (musei, parchi, ville, esposizioni) Aria  Concentrazione di particolato fine PM Trasporti  Andamento del traffico  Andamento della frammentazione del paesaggio Paesaggio, biodiversità  corridoi ecologici e aree di notevole interesse ambientale

 Stato di conservazione dei beni monumentali Monitoraggio CLIPAD Il monitoraggio degli effetti delle azioni di piano e delle misure di compensazione e\o mitigazione verranno effettuati con lo strumento CLIPAD allegato al piano.

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- OSSERVAZIONI Come emerge dalla dichiarazione pervenuta con nota della Provincia di Padova prot. n. 91913 del 09.06.2010, a eseguito del deposito del Piano, sono state presentate complessivamente n. 27 osservazioni di cui n. 1 avente attinenza con questioni ambientali. Per queste ultime viene riportato nella seguente tabella il numero dell’osservazione ed il nominativo del proponente, sintesi dei contenuti, le controdeduzioni espresse dall’amministrazione comunale, il parere del Valutatore e quello della Commissione VAS:

n. e Pare della Commissione Sintesi dei contenuti Controdeduzione Parere di coerenza del Valutatore Nome VAS PREMESSA Affinché l’Azienda possa porre in atto Si concorda con la proposta di Il valutatore, in ordine ai La Soc. CEMENTERIA MONSELICE comprovati programmi di rilevante interesse controdeduzione in merito all’inserimento contenuti dell’osservazione, SPA ha sede in Via Solana 8; lo pubblico secondo principi di sostenibilità, nel PATI di un simbolo che indichi la non dichiara la coerenza stabilimento ricade, per la quasi totalità anche di carattere sociale a livello comunale, suscettibilità ad interventi di della controdeduzione della sua superficie, in Z.T.O. D4 – zona basati sull’applicazione effettiva della riqualificazione finalizzati al dell’Autorità Procedente industriale per i cementifici, rispetto al maggiore protezione ambientale in rapporto miglioramento della qualità ambientale. con la valutazione del PRG vigente, ad eccezione della parte a al particolare ciclo di produzione, con Piano. nord (ingresso, ricevimento, stoccaggio specifico riferimento ai gas derivanti dalla Occorre, pertanto che prima provvisorio) che risulta ricadere in Z.T.O. combustione e non solo, appare percorribile, dell’approvazione del Piano E2 –zona agricola che il PATI prospetta nei limiti delle competenze di cui alla L.R. n. venga fatta tale verifica ed come classificazione “naturalistica” 11/2004 e s.m.i., la conclusione di una individuate, qualora n. 08 qualificando il relativo sedime come accordo finalizzato all’assunzione nella necessarie, le misure di Dr. Radici “Area di connessione Naturalistica (grado pianificazione comunale operativa (P.I.) mitigazione/compensazione Paolo 2)”; inoltre la Tav B.3.2. (carta assetto dell’eventuale proposta progettuale in relazione all’estensione legale rapp. paesaggistico) esclude la superficie in conseguente all’iniziativa qui evidenziata, dell’area produttiva. CementerieM oggetto dalle zone agrarie da tutelare. qualora riscontrata la rilevanza dell’interesse onselice Spa SI PROPONE e si CHIEDE pubblico dal punto di vista ambientale, “l’estensione della classificazione economico e sociale, nel rispetto delle produttiva anche all’area residuale oggi specifiche normative vigenti in materia di classificata come agricola e vocata a zona tutela ambientale collegate all’esercizio naturalistica”. Ciò viene giustificato “dalla produttivo di cui trattasi, nonché fatto salvo indefettibile necessità di poter fruire – per quanto previsto dalla legislazione e dalla improrogabili esigente aziendali anche in pianificazione sovraordinata, senza un’ottica di ampliamento e di pregiudizio dei diritti dei terzi. ottimizzazione delle risorse dello A questo proposito, viene introdotta, nella stabilimento – di nuova area produttiva, Carta della Trasformabilità del P.A.T.I., la tenuto conto dell’oggettiva impossibilità, previsione di una indicazione cartografica DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 15

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA allo stato, di poter razionalizzare ed simbolica che indichi la suscettibilità ad utilizzare l’area industriale esistente, già interventi di riqualificazione finalizzati al deputata a standards urbanistici ed a miglioramento della qualità ambientale (art. dotazioni ed infrastrutture serventi. Pur 36 L.R. n. 11/2004) attraverso un Accordo di mantenendo l’attuale produzione, infatti, Programma ai sensi dell’art. 7 L.R. n. eventuali ampliamenti si rendono 11/2004 da attivarsi in sede di redazione del necessari nell’ottica di installazione di P.I.. nuovi impianti per il contenimento dei PER LE MOTIVAZIONI SOPRA ESPOSTE consumi energetici, l’abbattimento e L’OSSERVAZIONE VIENE contenimento delle emissioni dello PARZIALMENTE ACCOLTA CON LE stabilimento. Sussistono, pertanto, ragioni MODALITA’ E ALLE CONDIZIONI anche di interesse collettivo a supporto INDICATE. delle odierne richieste”.

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

− La Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: • Il Rapporto Ambientale ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano. • La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione.La verifica della coerenza esterna è stata fatta sia in relazione alla pianificazione sovraordinata, segnatamente in rapporto all’allora elaborando PTRC, successivamente adottato con DGR 372/2009 e al PTCP di Padova. • Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PATI, che, con le azioni individuate e descritte nella presente relazione, conduce agli obiettivi di sostenibilità posti dalla LR 11/2004 e fatti propri dalla stesso PATI. • Per misurare gli effetti attesi dalle azioni vengono individuati alcuni indicatori per la fase di attuazione del Piano. • Sul punto, tenendo conto delle criticità presenti sul territorio esaminato nonché degli obiettivi di sostenibilità assunti con il PATI tematico, si ritiene che le Amministrazioni comunali interessate debbano applicare nel corso di attuazione del Piano il monitoraggio che più avanti viene riportato.

VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - le DD.G.R. 791/2009 e 1587/2010

RITENUTO che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS ESPRIME PARERE POSITIVO

sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale Intercomunale tematico dei Comuni di Boara Pisani, Granze, Monselice, Pozzonovo, Sant’Elena, Solesino, Stanghella e Vescovana (PD). a condizione che siano ottemperate le seguenti PRESCRIZIONI 1. prima dell’approvazione del Piano : 1.1. le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali (vedi parere dell’autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-Bacchiglione prot. n. 886/8.5.5/4 del 27.05.2009) nonché con le seguenti ulteriori disposizioni: 1.1.1. dovrà essere aggiunto un articolo riportante le seguenti disposizioni: “C riteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica: Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio . Sulla base del Rapporto Ambientale elaborato per la VAS, le componenti ambientali (con relativi indicatori) da sottoporre a monitoraggio sono le seguenti: indicatori di contesto ambientale indicatore autorità preposta misurazioni [UdM] periodicità

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indicatore autorità preposta misurazioni [UdM] periodicità Aria Biossido di Zolfo Ossidi di Azoto Ossidi di Carbonio Ozono Polveri sottili Idrocarburi policiclici aromatici Benzene ARPAV, Osservatorio Idrocarburi non metanici Regionale Aria, Dipartimento specifiche secondo i limiti normativi annuale Piombo Provinciale di Padova emissioni di NO X da processi energetici emissioni di SO X da processi energetici Qualità dell’aria: classificazione del territorio Calcolo CO evitata come allegato C CO 2 equivalente come da “progetto Provincia di Padova 2 annuale Clipad” allegato al PATI del progetto Clipad Acqua Livello di Inquinamento da macrodescrittori (LIM) specifiche secondo i limiti normativi Indice Biotico Esteso (IBE) Concentrazione di nitrati nelle acque superficiali Stato ecologico dei corsi d’acqua combinazione dei livelli di inquinamento espresso dai ARPAV macrodescrittori chimici/microbiologici (LIM) e l’Indice Biotico Esteso (IBE) annuale Stato ambientale dei corsi d’acqua definito sia in base allo stato di qualità ecologica che in base all’eventuale superamento di un valore di soglia per i parametri addizionali (microinquinanti organici ed inorganici) Fonti di approvvigionamento potabili Comuni n. Fonti di approvvigionamento Comuni n. industriale Localizzazione aree a rischio Comuni/Consorzi di bonifica mq annuale idrogeologico/ristagno idrico Aumento della superficie Comuni/Consorzi di bonifica mq annuale impermeabilizzata Velocità di scolo delle acque Comuni/Consorzi di bonifica m/s annuale meteoriche. Volume derivato dai corsi d’acqua a Comuni/Consorzi di bonifica mc annuale fini idroelettrici Prelievi di acque sotterranee Comuni/Enti gestori mc annuale Rete qualitativa delle acque Inquinamento acque sotterranee valori SCAS dei corsi d’acqua annuale sotterranee dell’ARPAV Suolo e sottosuolo Siti contaminati bonificati (area totale Provincia mq, mq/anno annuale e area per anno) Aziende a rischio di incidente Provincia/Comuni n annuale rilevante Distribuzione per uso agricolo di Provincia/Comuni t annuale fertilizzanti Aree antropizzate di dissesto idrogeologico e in aree a rischio frana Comune mq annuale per il Comune di Monselice Entità degli incendi boschivi Comuni/Provincia mq Uso del suolo

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indicatore autorità preposta misurazioni [UdM] periodicità Superficie urbanizzata Comuni mq annuale Superficie forestale Comuni/Provincia mq annuale Aree dedicate alla rete ecologica dal Comuni/Provincia mq annuale PTCP, suddivise per Comune Flora, fauna, biodiversità Stato di conservazione dei SIC/pSIC

interessati numero di geositi Agenti fisici sorgenti di radiazione non Elettromagnetismo Comuni ionizzanti, superamenti dei limiti in biennale aree campione Impianti per la comunicazione Comuni n annuale Inquinamento luminoso Comuni/ARPAV Aumento lum. tot./lum. nat. annuale Inquinamento acustico (superamento Comuni/ARPAV n annuale limiti diurni e notturni) Economia e società Aziende e unità locali per il primario, Comuni n annuale il secondario, il terziario Infrastrutture/Mobilità Trasporto privato Offerta trasporto privato rete stradale Comuni e Provincia km/tipologia stradale Incidentalità stradale Direzione Sistema Statistico n/100 Regionale, Regione Veneto Traffico Medio Diurno TDM Comuni e Provincia n. veic./tratta stradale Traffico Giornaliero Medio TGM Comuni e Provincia n. veic./tratta stradale Trasporto pubblico Offerta trasporto pubblico rete km ferroviaria annuale Bacino utenza trasporto pubblico Comuni e Provincia n. ab. autocorse Numero passeggeri autocorse pass. Riempimento medio chilometrico pass./veh Altre infrastrutture Reti per la telefonia e la telematica km Reti energetico-ambientali Comuni e Provincia km Rete ciclabile km indicatori di processo indicatore autorità preposta misurazioni [UdM] periodicità

Indicatori prestazionali relativi alle Modifiche del territorio Superficie Agricola Utilizzabile Comuni ha biennale Cave: Regione/Comuni n annuale estinzione e riqualificazione rapporto % tra la superficie di Superficie comunale di Comuni riqualificazione attuata dal piano biennale riqualificazione rispetto alla superficie territoriale densità di infrastrutture di trasporto Frammentazione del territorio Comuni biennale [km rete/kmq] Aree dismesse sul territorio aree da bonificare sul territorio Comuni biennale (inter)comunale (inter)comunale [mq] variazioni della superficie forestale e Gestione sostenibile delle foreste e Regione/Comuni del verde pubblico, differenziate per biennale del verde pubblico tipologia [mq] Regione, Provincia, superficie degli ambiti paesaggistici Tutela del paesaggio Sovrintendenza ai beni biennale tutelati [mq] paesaggistici rapporto % tra superficie non Superficie territorio permeabile Comuni urbanizzata e superficie totale biennale (inter)comunale DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 19

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

indicatore autorità preposta misurazioni [UdM] periodicità

Indicatori prestazionali relativi ai Servizi alla popolazione numero di passeggeri per km nel biennale trasporto pubblico locale numero di spostamenti giornalieri Domanda di trasporto e ripartizione Regione, Provincia, Comuni casa-scuola/lavoro e modalità di modale trasporto incremento dei km di piste ciclabili [km] numero utenze complessive/numero Utenze allacciate all’acquedotto Comuni/Ente Gestore annuale utenze allacciate numero utenze complessive/numero Utenze allacciate alla rete fognaria Comuni/Ente Gestore annuale utenze allacciate Recupero di rifiuti mediante riciclo, Consorzio di gestione rifiuti t/anno e percentuale di rifiuti annuale reimpiego e riutilizzo locale/ ARPAV recuperati per tipologia di recupero Comuni/Provincia/Ente Raccolta differenziata % annuale Gestore Quantità di rifiuti avviati a recupero Comuni/Provincia/Ente t annuale energetico Gestore Quantità di rifiuti speciali pericolosi Comuni/Provincia/Ente t annuale prodotti Gestore Comuni/Provincia/Ente Efficienza energetica (risparmio) e Energia annuale Gestore fonti alternative (% sul totale) Produzione di energia elettrica per Comuni/Provincia/Ente MWh annuale fonte Gestore Produzione di energia elettrica da co- Comuni/Provincia/Ente MWh annuale generazione Gestore Potenza elettrica installata di impianti Comuni/Provincia/Ente MWh annuale che usano fonti rinnovabili Gestore Produzione lorda di energia elettrica Comuni/Provincia/Ente MWh/anno annuale da fonti rinnovabili Gestore Capacità produttiva di energia Comuni/Provincia/Ente MWt annuale termica da fonti rinnovabili Gestore Produzione di energia termica da Comuni/Provincia/Ente MWt/anno annuale fonti rinnovabili Gestore Consumi finali di di energia elettrica Comuni/Provincia/Ente MWh annuale per settore economico Gestore Consumi finali e totali di energia per Comuni/Provincia/Ente MWh annuale settore Gestore Il monitoraggio degli effetti delle azioni di piano e delle misure di compensazione e\o mitigazione verranno effettuati con lo strumento CLIPAD allegato al piano ed alle norme. Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato, d’intesa con la Provincia di Padova, a cura di ciascun Comune proponente, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. Nella fase di attuazione del PATI tuttavia si potranno ridefinire il numero e la tipologia degli indicatori ora individuati per il monitoraggio.”. 1.1.2. dovrà essere inserito altro articolo in cui vengono riportate tutte le misure di mitigazione/compensazione individuate nel Rapporto Ambientale integrato con nota prot. n. 91915 del 09.06.2010 stabilendo che tutte le misure di mitigazione individuate nel “Quaderno 5” del PTCP di Padova siano parte integrante del processo valutativo del PATI e quindi cogenti per l’attuazione del monitoraggio come sopra individuato nonché per il controllo dell’urbanizzazione dal rischio di incidente rilevante. 1.1.3. per quanto riguarda le mitigazioni relative all’inquinamento luminoso, occorre inserire un articolo riportante le seguenti disposizioni proposte dal valutatore: • Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti.

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• Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre. • È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo, anche in maniera provvisoria. • Per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione vengano spenti entro le ore ventiquattro. • L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio. • E' vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti disperdano la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste. • Tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto spettro di emissione; allo stato attuale della tecnologia rispettano questi requisiti le lampade al sodio ad alta pressione, da preferire lungo le strade urbane ed extraurbane, nelle zone industriali,nei centri storici e per l'illuminazione dei giardini pubblici e dei passaggi pedonali. Nei luoghi in cui non é essenziale un’accurata percezione dei colori, possono essere utilizzate, in alternativa, lampade al sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché monocromatica). • E’ vietata l’installazione all’aperto di apparecchi illuminanti che disperdono la loro luce verso l’alto. 1.1.4. relativamente alle linee preferenziale di sviluppo insediativo produttivo individuate nell’elaborato A.4 “Carta della Trasformabilità” occorre inserire un articolo per rendere coerenti le linee stesse con gli elementi lineari di cui all’art. 7.3 “Invarianti di natura geologica” di cui all’elaborato A.2 “Carta delle Invarianti”. 1.1.5. per quanto riguarda la valutazione dell’incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere sul SIC-ZPS IT3260017 “Colli Euganei -Monte Lozzo- Monte Ricco” e sulla ZPS IT3260021 “Bacino Valgrande – Lavacci ” l’art. 6.1.1 dovrà essere integrato con un Capoverso riportanti le seguenti prescrizioni: • la progettazione dei Piani di Intervento, la progettazione delle “Aree di Connessione Naturalistica” (così definite in relazione vedi pag. 92 e segg.), la progettazione dei Piani Attuativi, la progettazione delle infrastrutture e la progettazione di insediamenti produttivi dovrà contenere la relazione di valutazione d’incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i potenziali disturbi arrecati alle aree di rete Natura 2000, le eventuali azioni di mitigazione e/o le eventuali alternative proposte, nonché le azioni di potenziamento di tali aree; • la progettazione del verde dovrà essere eseguita con l’obiettivo di sviluppare una diversità fitocenotica il più possibile elevata, controllando le specie utilizzate al fine di limitare lo sviluppo di specie non autoctone o di specie autoctone invasive; • dovranno essere rispettate le pozze, anche temporanee, non direttamente collegate al bacino acqueo principale, in cui sono presenti elementi caratteristici e peculiari dell’erpetofauna veneta, inseriti negli allegati II e IV della Direttiva Habitat; • è evitata, lungo i corridoi ecologici indicati in cartografia del PATI, l’asportazione di specie erbacee ed arboree che servono da alimentazione per gli animali; • deve essere assicurata la conservazione delle formazioni vegetali estese o secolari lungo i fossi e i corsi d’acqua; • deve essere eseguita l’informazione e la formazione del personale operante, sulle emergenze ambientali e naturalistiche dell’area di cantiere, così da evitare il verificarsi di comportamenti impattanti.

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1.1.6. per quanto riguarda la “Rete di connessione naturalistica” di cui all’art. 6.1.4.2, nella lettera b. sostituire le parole “in sede di P.I. possono ridefinire” con “in sede di PAT definiranno” . 1.2. a pag. 43 del Rapporto Ambientale in luogo di “PATI città metropolitana” scrivere “PATI del Monselicense”. 1.3. occorre verificare l’indicazione del tracciato “Collegamento Granze (SP8) e Solesino SP42” riportato sull’elaborato A.4 “Carta della Trasformabilità” con la presenza di una “Villa Veneta”. 1.4. in relazione all’eventuale accoglimento dell’osservazione sopra riportata, atteso che il valutatore, non dichiara la coerenza della controdeduzione dell’Autorità Procedente con la valutazione del Piano, occorre, che venga fatta la verifica di coerenza con la valutazione del Piano stesso ed individuate, qualora necessarie, le misure di mitigazione/compensazione in relazione all’estensione dell’area produttiva. 1.5. La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto di tutte le integrazioni/chiarimenti forniti in sede istruttoria. 1.6. La Sintesi non Tecnica dovrà essere integrata con quanto riportato nel documento trasmesso dalla Provincia di Padova con nota prot. n. 91915 09.06.2010 nonchè con il Piano di Monitoraggio di cui al precedente punto 1.1.1.- 1.7. Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria. 1.8. Ciascun Comune deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Piano, del Rapporto Ambientale così come integrato, del presente parere, della Sintesi Non Tecnica così come integrata, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio. 2. in sede di attuazione del Piano : 2.1. il Piano degli Interventi di ciascun Comune dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PATI nel territorio di pertinenza in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 2.2. i Piani comunali di zonizzazione acustica dovranno essere adeguati in relazione alle previsioni attuative dei Piani degli Interventi. 2.3. in sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 1.1.1., dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO FIRMATO Il Presidente Il Vice Presidente della Commissione Regionale VAS della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale alle Infrastrutture e Mobilità) (Dirigente della Direzione Urbanistica) Ing. Silvano Vernizzi Arch. Vincenzo Fabris

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della Direzione Valutazione Progetti e Investimenti) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 22 pagine

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