MONDI VICINI SGUARDI LONTANI Giugno 2009

IN COPERTINA I turisti della natura ISSN 1124-044 X . 1, comma - CNS/Torino n. 7 anno XXIV

ALPI MARITTIME A caccia di biodiversità

VAL TRONCEA Oltre Setriere, il silenzio

186 Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% (Torino) n. 7/2009. D.L.353/2003 (conv. L.27/02/2004 n° 46) art I laboratori del turismo

Editoriale di Enrico Camanni

LA MIGLIORE DEFINIZIONE CIRCA LA FUNZIONE DEI PARCHI RESTA QUELLA DI “LABORATORIO”. DI CHE COSA? DI PRO- GETTI VIRTUOSI CHE, UNA VOLTA SPERIMENTATI IN LUOGO PROTETTO, POSSANO ESSERE VANTAGGIOSAMENTE ESPOR- TATI ALL’ESTERNO

Questa funzione vale naturalmente anche riosare sulla casa del delitto non apparte- per il turismo, fenomeno rischioso e con- nevano alla categoria, e nemmeno i ba- traddittorio sul versante della conserva- gnanti del Circeo, o gli automobilisti dello zione di un bene (naturale o artistico che Stelvio. Intorno alla geografia e al ruolo sia), ma fondamentale sul piano della co- dei parchi esiste una larga zona grigia inte- noscenza, dell’educazione e – inutile na- ressata dai grandi transiti, dagli sport di sconderlo – del profitto. C’è infatti un massa, dalle seconde case, ambiti che dif- pensiero diffuso che vede nell’istituzione ficilmente coincidono con il turismo “ver- di un parco soprattutto un valore aggiun- de”. Ma anche quei turisti che si dirigono to sul piano commerciale. espressamente a visitare un parco, attrat- Una riflessione seria, però, dovrebbe fon- ti da animali, foreste, acque pulite, splen- darsi sui dati e sulle esperienze. Il primo denti nevai, spesso sfuggono a una consa- dato è che nessun parco è in grado di ge- pevolezza profonda del valore parco, per- nerare introiti con il turismo se, a monte, ché il mare, le montagne e le foreste ci non incontra una tradizione di accoglien- sono dappertutto e può essere difficile ca- za sul territorio, accompagnata da profes- pire la differenza. sionalità e passione. Torniamo dunque al punto di partenza: il Da solo il parco può fare pochissimo, an- concetto di parco che andrebbe promos- che perché la sua missione non è attirare so e divulgato non è tanto la protezione più gente possibile nell’area protetta, del sito, o il suo carattere incontaminato, quanto semmai informarla, accompagnar- quanto il faticoso processo di elaborazio- Alessandra Sartoris nasce a Torino e da sempre la, aiutarla a crescere. ne di un progetto ecologico, la delicata coltiva la passione per l’arte e il disegno. Si diploma nel 2005 presso il Liceo Artistico “Renato Cottini” in Ed eccoci al secondo punto: se in Italia si sintesi di protezione e partecipazione, pittura e decorazione pittorica e prosegue gli studi registrano circa quindici milioni di presen- l’equilibrio finale tra rocce, alberi, animali diplomandosi nel 2008 in illustrazione presso l’Istituto Europeo di Design (IED) di Torino. Dopo aver ze nei soli parchi nazionali, vorrebbe dire e persone (turisti compresi), nel segno di partecipato ad alcune collettive, nel 2007 espone la che quindici milioni di persone sono infor- una convivenza possibile. Questi elementi prima personale a Montà d’Alba. Oggi lavora nel settore editoriale come grafica e illustratrice. Nella mate, educate, consapevoli. andrebbero innanzi tutto trasmessi al tu- pagina a fianco, Turista fai da te! www.alessandrasartoris.com Evidentemente non è così, perché gli oc- rista, perché li capisca, ne faccia tesoro e chi morbosi che salivano a Cogne per cu- possibilmente li esporti a casa propria.

1 Aree protette in Piemonte

REGIONE PIEMONTE TORINO Bosco del Vaj, Collina di Superga ASSESSORATO AMBIENTE Via Alessandria, 2 - 10090 Castagneto Po TO Assessore: Nicola de Ruggiero tel. e fax 011 912462 6 9 12 16 DIREZIONE AMBIENTE La Mandria, Collina di Rivoli, Madonna Direttore Salvatore De Giorgio della Neve sul Monte Lera, Ponte del Diavolo, Via Principe Amedeo, 17 - 10123 Torino Stura di Lanzo SETTORE PARCHI Viale Carlo Emanuele II, 256 - 10078 Venaria Reale TO Responsabile Giovanni Assandri tel. 011 4993311 fax 011 4594352 via Nizza 18 – 10125 Torino Gran Bosco di Salbertrand tel. 011 4323524 fax 011 4324759/5397 Via Fransuà Fontan, 1 - 10050 Salbertrand TO tel. 0122 854720 fax 0122 854421 AREE PROTETTE REGIONALI Laghi di Avigliana ALESSANDRIA Via Monte Pirchiriano, 54 - 10051 Avigliana TO Bosco delle Sorti La Communa tel. 011 9313000 fax 011 9328055 20 In copertina: Valle dell’Orco, sotto al Lago Serrù, sullo Monti Pelati e Torre Cives, Sacro Monte sfondo, alcuni turisti sorprendono uno stambecco. c/o Comune, Piazza Vitt. Veneto - 15016 Cassine AL 25 Foto: G. Bissattini. tel. e fax 0144 715151 di Belmonte, Vauda 18 Corso Massimo d’Azeglio, 216 - 10081 Castellamonte TO 22 Capanne di Marcarolo PIEMONTE PARCHI Via Umberto I, 32 A - 15060 Bosio AL tel. 0124 510605 fax 0124 514463 Anno XXIV - N° 7 tel. e fax 0143 684777 Orsiera Rocciavrè, Orrido di Chianocco, Editore Regione Piemonte – p.zza Castello 165 – Torino Po (tratto vercellese-alessandrino) Orrido di Foresto Direzione e Redazione via Nizza 18 – 10125 Torino Fontana Gigante, Palude S. Genuario, Torrente Orba Via S. Rocco, 2 - Fraz. Foresto - 10053 Bussoleno TO «C’È CHI NON SI MUOVE EDITORIALE tel. 011 432 3566/5761 fax 011 432 5919 Piazza Giovanni XXIII, 6 - 15048 Valenza AL tel. 0122 47064 fax 0122 48383 e-mail: [email protected] I LABORATORI DEL TURISMO 1 tel. 0131 927555 fax 0131 927721 Po (tratto torinese) DALLA SUA POLTRONA DIRETTORE RESPONSABILE Sacro Monte di Crea Corso Trieste, 98 - 10024 Moncalieri TO di Enrico Camanni Roberto Moisio Cascina Valperone, 1 - 15020 Ponzano Monferrato AL tel. 011 64880 fax 011 643218 DIRETTORE EDITORIALE Stupinigi SOGNANDO SEMPRE DI tel. 0141 927120 fax 0141 927800 Enrico Camanni Via Magellano 1 - 10128 Torino TURISMO VICE DIRETTORE VIAGGIARE. E CHI È Enrico Massone ASTI tel. e fax 011 5681650 DA WORDSWORTH A HOMER SIMPSON 6 CAPOREDATTORE Rocchetta Tanaro, Valle Andona, Val Troncea COSTRETTO A VIAGGIARE di Moreno Zago Emanuela Celona Valle Botto e Val Grande, Val Sarmassa Via della Pineta - La Rua - 10060 Pragelato TO Redazione Via S. Martino, 5 - 14100 AT tel. e fax 0122 78849 SOGNANDO SOLO LA SUA Gianni Boscolo, Toni Farina, Aldo Molino, Loredana Matonti, UN TURISMO DI IDEE 9 tel. 0141 592091 fax 0141 593777 VERBANO-CUSIO-OSSOLA Mauro Pianta POLTRONA». di Giulio Ielardi Collaboratori BIELLA Alpe Veglia e Alpe Devero Carlo Bonzanino, Claudia Bordese, Giulio Caresio, Baragge, Bessa, Brich di Zumaglia Viale Pieri, 27 - 28868 Varzo VB Bruno Gambarotta, Susanna Pia, Laura Ruffinatto, e Mont Prevé tel. 0324 72572 fax 0324 72790 TURISTI NEI PARCHI 12 Mariano Salvatore, Chiara Spadetti, Ilaria Testa Via Crosa, 1 - 13882 Cerrione BI Sacro Monte Calvario di Domodossola TRATTO DAL FILM di Mauro Pianta Promozione e iniziative speciali tel. 015 677276 fax 015 2587904 Borgata S. Monte Calvario, 5 - 28845 Domodossola VB Simonetta Avigdor Burcina tel. 0324 241976 fax 0324 247749 TURISTA PER CASO Segreteria amministrativa Cascina Emilia - 13814 Pollone BI Sacro Monte della SS. Trinità di IL PARCO? UN VALORE AGGIUNTO 16 M. Grazia Bauducco tel. 015 2563007 fax 015 2563 914 Via SS. Trinità, 48 - 28823 Ghiffa VB DI LAWRENCE KASDAN di Mauro Pianta Abbonamenti, arretrati e copie omaggio tel. 0323 59870 fax 0323 590800 Angela Eugenia, tel. 011 4323273 fax 011 4324759 Sacro Monte di Oropa [email protected] c/o Santuario, Via Santuario di Oropa, 480 -13900 BI VERCELLI PERÙ: NON SOLO MACHU PICCHU 18 Piemonte Parchi Web tel. 015 25551203 fax 015 25551209 Alta Valsesia Corso Roma, 35 - 13019 Varallo VC di Nanni Villani Elisa Rollino – www.piemonteparchiweb.it CUNEO tel. e fax 0163 54680 Piemonte Parchi Web Junior Alpi Marittime, Juniperus Phoenicea di Rocca, www.piemonteparchiweb.it/junior Bosco delle Sorti della Partecipanza AFRICA: IL TURISMO PER LA CONSERVAZIONE 20 S. Giovanni-Saben Corso Vercelli, 3 - 13039 Trino VC Biblioteca Aree Protette Piazza Regina Elena, 30 - 12010 Valdieri CN di Annalisa Losacco Mauro Beltramone, Paola Sartori - tel. 011 4323185 tel. 0161 828642 fax 0161 805515 tel. 0171 97397 fax 0171 97542 Hanno collaborato a questo numero: Garzaia di Carisio, Garzaia di Villarboit, C. Gromis di Trana, G. Ielardi, E. Giacobino, A. Losacco, Alta Valle Pesio e Tanaro, Augusta Isolone di Oldenico, Lame del Sesia, CROAZIA: UN PARCO DI SABBIA 22 M. Negro, L. Rossetti, P. Santilli, F. Tomasinelli, N. Villani, M. Zago Bagiennorum, Ciciu del Villar, Oasi di Crava Palude di Casalbeltrame di Pietro Santilli e Martina Kovacev Fotografi Morozzo, Sorgenti del Belbo Via XX Settembre, 12 - 13030 Albano Vercellese VC G. Bissattini, G. Boetti/CeDRAP, M. De Biaggi, T. Farina/CeDRAP, Via S. Anna, 34 - 12013 Chiusa Pesio CN G. Ielardi, A. Losacco, E. Manghi, A. Molino, M. Moretti/RES, foto tel. 0161 73112 fax 0161 73311 INSERTO A.Rivelli, foto D. Rosselli/arc. PNVT , M. Salvatore, F. Tomasinelli, tel. 0171 734021 fax 0171 735166 Monte Fenera N. Villani, E. Vettorazzo/archivio PNDB, foto G.Zanetti/archivio Boschi e Rocche del Roero Fraz. Fenera Annunziata - 13011 Borgosesia VC L’ESTATE NEI PARCHI I-XVI PNGP, arc. S.M. di Crea, arc. Parco , arc. Parco Durdevac, c/o Comune, Piazza Marconi 8 - 12040 Sommariva tel. e fax 0163 209356 www.tipsimages.it Perno CN Sacro Monte di Varallo Disegni ALPI MARITTIME M. Battaglia, F. Cecchin, A. Sartoris, tel. 0172 46021 fax 0172 46658 Loc. Sacro Monte Piazza Basilica - 13019 Varallo VC HO UN NOME, QUINDI ESISTO 25 Mappe Gesso e Stura tel. 0163 53938 fax 0163 54047 S. Chiantore c/o Comune Piazza Torino, 1 - 12100 Cuneo di Caterina Gromis di Trana PARCHI NAZIONALI L’editore è disponibile per eventuali aventi diritto per fonti iconografiche non tel. 0171 444501 fax 0171 602669 individuate. Riproduzione anche parziale di testi, immagini e disegni è vietata Gran Paradiso Po (tratto cuneese), Rocca di Cavour Via della Rocca, 47 - 10123 Torino COLEOTTERI salvo autorizzazione dell’editore. 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Colle della Torre di Buccione, Monte Mesma, Monte San Giorgio, Conca Cialancia, Stagno Sacro Monte di Orta di Oulx, Colle del Lys TERRITORIO INFO ABBONAMENTI: Via Sacro Monte - 28016 Orta S. Giulio NO c/soProvincia di Torino - c.so Inghilterra 7/9 - 10138 Torino tel. 02 45702415 tel. 0322 911960 fax 0322 905654 tel. 011 8616254 Fax 011 8616477 GLI ARANCI DI 35 (dal lunedì al venerdì, ore 9,00 - 12; ore 14,30 – 17,30); Valle del Ticino di Aldo Molino e-mail: [email protected] Villa Picchetta - 28062 Cameri NO Numero verde: 800 333 444 tel. 0321 517706 fax 0321 517707 RUBRICHE 39

2 3 ZAMBIA

TURISTI PER CASO

Africa, Zambia - South Luangwa National Park. La piscina del Mfuwe Lodge si affaccia sul fiume Luangwa che per molti mesi all'anno è secco. Sicuramente è uno dei luoghi preferiti dai turisti per osservare la fauna, so- prattutto se fuori ci sono oltre 40°C!

Annalisa Losacco, fotografa e documentarista

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CANTA IL GALLO variabile altamente esplicativa del com- (60%). Circa un terzo è in possesso del- portamento del visitatore. Un elevato la laurea sebbene oltre il 20% non pos- SCORRE IL RIVO, grado di istruzione significa una più sieda il diploma di media superiore. Da Wordsworth CINGUETTANO GLI UCCELLI elevata riflessività regalando maggiori All’istruzione è ovviamente correlato soddisfazioni ai gestori dei parchi: per- anche lo status lavorativo per il quale LUCCICA IL LAGO... nottamenti, richieste di servizi d’infor- ad un livello superiore corrisponde una mazione, ricerca di significati storico-ar- professione qualificata prevalentemen- C’È GIOIA NEI MONTI; tistici, destagionalizzazione dei luoghi. te nel settore terziario. Le coppie, con o a Homer Simpson VITA NELLE SORGENTI; È il turista che l’autore definisce colto, senza figli, costituiscono la tipologia antitetico al turista popolare che chie- più frequente. PICCOLE NUBI VIAGGIANO de, più modestamente, un parco acces- Il pernottamento medio è di 5-6 giorni Identikit del turista dei parchi L’AZZURRO DEI CIELI VINCE. sibile, comodo, dotato di servizi ricetti- in strutture prevalentemente extra-al- vi e di ristorazione e ricco di servizi di berghiere come bed&breakfast, agritu- Moreno Zago svago. Questa polarizzazione nel tem- rismi, appartamenti in affitto e campeg- Dietro a queste parole, William po si è affievolita. I comportamenti del Wordsworth - il poeta della natura - turista, in generale, hanno subito una esprime il disagio psicologico inflitto profonda trasformazione. È sempre dalla vita urbana. Siamo a cavallo tra meno soggetto ad influenze da parte Settecento e Ottocento e anche in degli operatori del settore e le sue va- Inghilterra si diffonde il Romanticismo canze si frantumano (aumento di mobi- con la riflessione sulle piccole cose del lità turistica sul territorio), si accorciano quotidiano, la riscoperta del sublime e si moltiplicano negli stili e nelle per- originato dalla contemplazione dei pae- sonalizzazioni. Una lettura degli studi saggi divini e la lettura di una natura sui parchi - alcuni di carattere più gene- demiurga dell’uomo. rale (Cts, Ecotur, Compagnia dei La sua poesia, fatta di inni e sonetti de- Parchi) e altri di interesse più localistico dicati alle farfalle, ai maialini da latte, al (Parchi Adamello Brenta, dell’Antola, giorno da bucato e alle piccole celido- ecc.) - condotti in questi ultimi dieci an- Dnie, viene onorata e i luoghi descritti at- ni, evidenzia gli aspetti di questo muta- traggono sempre più visitatori. Nel mento. 1845 si calcolò che nel Lake District - la Secondo il Centro Studi Cts, un quarto località di origine di Wordsworth - ci dei visitatori è costituito da escursionisti fossero più turisti che pecore. Oggi, in giornalieri (2006). Il parco diventa, co- Italia, a fronte di 8milioni di pecore ci sì, un oggetto da gustare in fretta, tap- sono 15milioni di ecoturisti che genera- pa quasi obbligatoria nel proprio itine- no un giro d’affari di circa 10miliardi di rario di viaggio o momento di evasione euro, il 10% dell’intero fatturato turisti- settimanale. È un dato che contrasta co. È un settore appena toccato dalla con il carattere prevalentemente locali- crisi economica e che registra un anda- stico dei visitatori. La maggior parte di mento positivo in decisa controtenden- questi risiede in località limitrofe e za. In particolare, il turismo dei parchi avrebbe, così, tutto il tempo di organiz- gi (i due terzi scelgono questa tipolo- nazionali e regionali si sta confermando zare escursioni adeguatamente prepa- gia). Il turista è un frequentatore abitua- spina dorsale dell’ecoturismo in Italia. rate. Qui si innesta una problematica di le dei parchi e nella metà dei casi è un Sono oltre 4,3milioni i turisti che ogni tipo informativo e comunicativo. abitudinario di quello in cui è stato in- anno si lasciano attrarre dai parchi na- Buona parte dei frequentatori di parchi tervistato. Dall'indagine del Cts risulta zionali con circa 120mila presenze gior- si dichiara visitatore abituale, poco pro- che i parchi più visitati sono quelli co- naliere. Una simile consistenza numeri- penso, però, a scoprire gli altri luoghi stieri (Cilento, Gargano, Arcipelago ca fa ritenere che quello dei parchi non di interesse ospitati nell’area protetta. Toscano, Circeo e Cinque Terre) men- sia più un turista di nicchia ma costitui- Informare e comunicare adeguatamen- tre, nelle aree interne, sono quelli dello sca una categoria trasversale nella qua- te significa, perciò, proporre un’offerta Stelvio e delle Dolomiti Bellunesi. le, occasionalmente o abitudinariamen- turistica territorialmente diffusa, diffe- Confrontando i diversi studi, la ricerca te, rientrino un po’ tutti: vacanzieri e renziata e di minor impatto ambientale. di riposo e di relax in ambienti natura- escursionisti. Continuando a scorrere qualche dato, li o in spiaggia (nel caso dei parchi in- Lo studio di Giorgio Osti sul Parco l’età del turista dei parchi è compresa sulari e costieri) costituisce la tipologia nazionale delle Foreste Casentinesi, tra i 26 e i 45 anni, un’età che lo porta di motivazione più indicata. Seguono la In questa pagina, una turista nel Parco Alta Valle Pesio (foto M. Moretti/RES); nella pagina a fianco, l’abituale assedio di turisti a Pian del Re in piena estate Monte Falterona e Campigna (1999) in- ad organizzarsi la vacanza in maniera possibilità di godere di opportunità di (foto www.tipsimages.it). dividuava nel livello di istruzione una autonoma senza intermediari turistici carattere naturalistico (birdwatching) e

6 7 TURISMO

Riferimenti bibliografici di praticare sport e passeggiate. Considerato che il turismo dei parchi Cannas R., Solinas M. (2005), I turisti comprende oltre 1.300 comuni - l’11% dei parchi nazionali, in XIV Rapporto del territorio nazionale - le risorse stori- Un turismo di idee sul turismo italiano, Mercury, Firenze. co-artistiche, gastronomiche e culturali costituiscono un contorno altrettanto Compagnia dei Parchi (2006), importante. La possibilità di poter usu- Giulio Ielardi 3° Rapporto sul turismo dei Parchi, fruire al contempo di un ambiente wil- Pescara. derness e di uno urbanizzato in cui tro- vare il contatto con i sapori del posto e Cts-Dipartimento Ambiente (2006), partecipare a manifestazioni folcloristi- 1° Rapporto sul turismo nei Parchi che, crea quel valore aggiunto che con- nazionali, Cts, Roma. figura il parco come un ponte tra biso- gno di isolarsi (chiusura) e di relazio- De Botton A. (2002), L’arte di viag- narsi (apertura). Il parco è, richiaman- giare, Guanda, Parma. doci alla concezione di post-turista di Bauman, il luogo strano in cui fare Doxa (2003), Aspettative dei visitato- un’esperienza nuova ma, al contempo, ri della Val di Tovel, www.pnba.it. controllata e innocua. È il luogo ancora civilizzato ma abbastanza selvaggio in Ecotur-Osservatorio permanente cui l’individuo si rigenera, recupera un sul Turismo Natura (2008), equilibrio alterato dalla routine e rinno- 6° Rapporto Ecotur sul Turismo va il rapporto con la propria comunità Natura, ilSole24ore, Milano. intesa come insieme di territorio, valori locali e legami. È la volontà di vivere la European Commission (2002), Using back region di un’area turistica in una natural and cultural heritage for the modalità di rapporto con l’ambiente e development of sustainable tourism di uso delle risorse più autentica, con- in non-traditional tourism sapevole e responsabile. Ancora oggi, destinations, Bruxelles. però, il mezzo più utilizzato per rag- giungere i parchi o i sentieri è l’automo- Gaio L. et al. (cur.) (2007), La Val bile. Un mezzo decisamente poco so- Brenta. Strategie di valorizzazione stenibile. In questo senso, l’escursioni- In queste immagini, alcuni poster di inizio ‘900 prodotti dalle ferrovie turistica in un’ottica di sostenibilità, sta va educato verso abitudini meno in- londinesi per promuovere i viaggi sul Parco Naturale Adamello Brenta- vasive fornendo servizi di mobilità al- Lake District (foto www.tipsimages.it). Master of Tourism Management, ternativi. Questo è il segnale di un pro- Trento. blema più consistente. Fino ad oggi, il stire l’incremento dei flussi. Un impor- turista dei parchi si è mosso con re- tante passo verso questa direzione è la Leoni L. (cur.) (2005), Il turismo sponsabilità e manifestando una grande Carta di Feltre proposta dal Parco nei parchi nazionali e regionali sensibilità verso i valori ambientali e Nazionale Dolomiti Bellunesi, il cui in Italia, Istat, Roma. culturali delle aree visitate. Dagli studi obiettivo è di coinvolgere sempre di si evince la ricerca di una natura incon- più la popolazione per renderla prota- Mangano S., Sanetti S. (2007), taminata, di un’atmosfera di distensio- gonista delle politiche di conservazio- Turismo e parchi: il turista-tipo del ne, della cura del territorio e della ma- ne. Parafrasando Massimo D’Azeglio: parco naturale regionale dell’Antola, nutenzione dei sentieri. Tuttavia, il po- «Abbiamo fatto il turismo sostenibile, PROGRAMMI Fondazione Eni Enrico Mattei, Milano. polo dei parchi sta crescendo e nella ora facciamo i turisti sostenibili!» per E STRUTTURE RICETTIVE sua trasformazione, un turismo prima non diventare tutti degli Homer MA, SOPRATTUTTO, Osti G. (cur.) (1999), Il turista popola- di nicchia rischia di trasformarsi in un Simpson che, incurante degli avverti- re e il turista colto. Indagine nel Parco turismo di massa senza che questo pro- menti catastrofici, getta nel lago già in- CAPACITÀ DI Nazionale delle Foreste Casentinesi, cesso venga accompagnato da una quinato di Springfield, le deiezioni del AGGREGAZIONE Monte Falterona e Campigna, Cts, maggiore consapevolezza delle proprie suo maiale causando una serie di dan- Editur, Roma. azioni sulla tutela della biodiversità. ni imprevedibili. E COMUNICAZIONE Formazione degli operatori e educazio- ALL’ESTERNO. Betta G. Zambaldi A. (cur.) (2007), ne dell’utenza sono le parole chiave Moreno Zago è ricercatore di Sociologia ECCO LA RICETTA Indagine sui visitatori del Parco per affrontare questo rischio. dell’Ambiente e del Territorio e docente di In questa pagina, Parco nazionale Dolomiti Bellunesi: Sociologia del Turismo e di Sociologia del escursionisti sulla cresta delle Vette Grandi - DEI PARCHI ITALIANI Naturale Adamello Brenta, I parchi, per una cronica carenza di Confine presso la Facoltà di Scienze Politiche gruppo delle Vette Feltrine www.pnba.it. fondi, non saranno tutti in grado di ge- dell’Università di Trieste. (foto: E. Vettorazzo/archivio PNDB). PER I NUOVI TURISTI

8 9 TURISMO

Attrarre turismo. Guidare il turismo. posseggono. Il mare chi non ce l’ha, Al pari di altri, i problemi di ricettività Dolomiti (dati Cipra). storazione tipica». Dalle Qualificare il turismo. Sta in una (o in non se lo può dare. Quanto alle mon- accomunano spesso le aree cosiddette L’Appennino appena escursioni ai soggiorni, una almeno) di queste tipologie la tagne, nei mesi freddi gli italiani le fre- marginali. può rincorre le Alpi. dagli hotel ai bed&- strategia che ciascun parco italiano – quentano quasi solo sulle piste bian- I parchi ne sanno qualcosa, in partico- Nella sola Pescassero- breakfast, dagli affittaca- dal grande parco nazionale al piccolo che e in estate sembrano esistere qua- lare quelli lungo l’Appennino. li – Parco nazionale mere alle case per vacan- monumento naturale – mette in cam- si solo le Dolomiti, la Valle d’Aosta e Al Cilento, in Campania, il parco na- d’Abruzzo, Lazio, Molise ze, la strategia turistica po per confrontarsi con il flusso di vi- poco altro. Così, ai parchi non resta zionale eroga aiuti economici nei set- - i posti-letto a metà de- del parco in questo mo- sitatori attratti dalle proprie risorse. che industriarsi. «Noi facciamo corsi di tori dell’artigianato tipico, della recetti- gli anni Ottanta sono do riesce a permeare di Una strategia più o meno articolata, aggiornamento per le guide turistiche, vità turistica e piccola ristorazione e più che triplicati. Nei sé e dei fini istituzionali più o meno attuata, talvolta solo ab- abbiamo restaurato strutture che affi- dei servizi turistici. Ai Cento laghi, nel Comuni del parco na- dell’area protetta un inte- bozzata. Ma quello tra natura protetta diamo in gestione esterna, realizzato Parmense, il parco regionale ha ricava- zionale dei Monti ro comparto e un intero e turisti da noi è un binomio quasi ob- centri visita, foresterie e bivacchi, crea- to dal restauro di alcuni essiccatoi per Sibillini, ben il 43,7% territorio. bligato. Perché? Perché dal Grand to la rete Carta Qualità di operatori che castagne rustici bivacchi nella quiete delle abitazioni è utiliz- Riscutendo plausi quasi ATour in poi, quello dei viaggi è un set- offrono ospitalità e prodotti tipici doc del bosco. zato come seconda casa incondizionati, ultimo tore tra i più vitali del Bel Paese e si e molto, molto altro», dice il direttore Nel Lazio la Regione ha avviato presso per le ferie. E si potreb- quello sul prestigioso stima che oggi valga più o meno il del Parco nazionale Dolomiti bellune- le proprie aree protette – dal Parco de- be continuare a lungo. National Geographic del- 10% del PIL, il Prodotto Interno Lordo. si Nino Martino. «Il parco ha dato im- gli Aurunci alla Riserva della Una stima complessiva lo scorso aprile. E quanti dei 2.675 sindaci coinvolti dal pulso ai flussi di visitatori», concorda Duchessa, ad altri - la realizzazione di delle abitazioni inutiliz- Vorrebbero provarci an- sistema delle aree protette vi sono di- Pio Grollo, docente di Economia e ge- numerosi eco-alberghi: ma, va sottoli- zate nelle aree protette che al Circeo. E ci stanno sinteressati? La risposta è semplice: stione aziendale turistica all’università neato, promovendo con l’occasione il italiane – e questo è provando all’Arcipelago nessuno. Ca’ Foscari di Venezia e amministrato- risparmio energetico e l’utilizzo di fon- un dato calcolato dal toscano dove, nonostan- Il primo scenario è quello poi più af- re delegato di Dolomiti Turismo. ti rinnovabili e, soprattutto, restauran- Cresme, un istituto di te i mille problemi urba- follato. Dalle Dolomiti friulane al «Certo, essenzialmente, parliamo di do edifici preesistenti. ricerca specializzato sul nistici e le polemiche Pollino, dal Beigua alla Majella, dalle escursionisti ma il tipo di ricettività Perché dire turismo in montagna ha patrimonio edilizio – sulla paventata riapertu- Orobie ai Nebrodi. Se è vero che in presente difficilmente poteva consenti- rappresentato per troppo tempo, e giunge a contare 250.000 ra del carcere di Pianosa, Italia, al di fuori delle capitali dell’arte, re situazioni diverse. Inoltre il parco ha rappresenta talvolta ancora, seconde unità. a inizio aprile Giobbe i grandi numeri il turismo li fa sulle stimolato la progettualità e ha aggrega- case. Più di 25.000 nell’alta Valle Susa Una città vuota incasto- Covatta e il presidente spiagge d’estate e sui campi da sci to gli operatori, creando un fattore di e cioè l’85% del totale delle abitazioni; nata tra boschi e monta- del Parco nazionale, d’inverno, le aree protette più svantag- attrattività dove prima esisteva una 5.000 a Valtournanche-Cervinia, non gne, nonché un fiume di Mario Tozzi, hanno inau- giate sono quelle – e sono tante, anzi frammentazione, contribuendo a dare occupate, a fronte delle 850 abitazioni denaro sprecato. gurato la prima edizione quasi tutte – che queste risorse non le ai territori un’immagine positiva». dei residenti; quasi 50.000 nelle Oltre che di infrastruttu- del Festival del Cam- re, molte aree montane minare (il titolo esatto, è e collinari necessitereb- in inglese, Tuscan Coast bero di risorse umane. Cooperative, le al sistema e – quel che più conta – & Islands Walking Festival - www.tu- associazioni. Persone. Che abbiano favorendone la diffusione in giro per scanywalkingfestival.it), “benedetti” idee, energie da spendere, voglia di l’Italia protetta e non. anche dalle telecamere della Rai. futuro. Se mancano, resta solo la poli- Infine vi è il caso dei parchi impegna- Una manifestazione che va avanti fino tica dei divieti, una risposta che istitu- ti nell’operazione più ambiziosa: quel- a ottobre e che mette assieme quel zioni come i parchi non possono e la cioè di cambiare pubblico, di indur- che naturalmente c’era già – e cioè non debbono certo escludere dai pro- re una selezione tra i visitatori. E a po- passeggiate nella natura e nei centri pri orizzonti. Guidando il turismo, ec- terselo permettere sono quasi solo al- storici, degustazioni di squisitezze lo- co la seconda strategia. Con un bel cune aree protette costiere, quelle con cali, visite a vigneti e miniere in ab- “no” alla percorribilità in determinati una frequentazione turistica consisten- bandono – ma con una robusta cam- periodi dell’anno di certi sentieri che te e non sempre e non solo legata al- pagna di comunicazione e la sinergia attraversano aree delicate per la fauna, la presenza dell’area protetta. con gli altri attori istituzionali, dagli al- dalla Valle Majelama al Sirente-Velino, «I nostri programmi sono rivolti a un tri parchi toscani alla Regione, alla Val di Rose, al Parco d’Abruzzo. pubblico attento ai problemi dell’am- all’Azienda regionale di promozione Oppure con il numero chiuso, come a biente e agli equilibri ecologici», dico- del turismo costiero Toscana Mare. Montecristo all’Arcipelago toscano. no all’Agenzia Viaggi del Parco nazio- E con la volontà forte e insieme legge- O con la regolamentazione del traffico nale delle Cinque Terre, vero e pro- ra, poi, di guardare avanti e continua- veicolare privato, come al Gran prio tour operator creato dall’area pro- re a costruire. Con chi ci sta. Paradiso con l’operazione “A piedi tetta ligure – caso più unico che raro – Gli altri, forse seguiranno. tra le nuvole” al Nivolet oppure e gestito dalla Società Cooperativa Via In questa pagina: escursionisti nella Riserva Montagne all’Adamello-Brenta col sistema dei dell’Amore. «Per questo i nostri servizi della Duchessa - Lazio. Nella pagina accanto, sopra, turisti bus-navetta di fondovalle. Buone pra- offrono una garanzia di assoluta quali- Giulio Ielardi è naturalista e giornalista free- in bicicletta a Villa Fogliano nel Parco del Circeo - Lazio; sotto, lance. Collabora con numerose testate ed è tabella con divieto d’accesso in un’area di riserva integrale alla tiche di cui le aree protette italiane tà, dalle strutture ricettive aderenti al specializzato in aree naturali protette. Ha scrit- Camosciara - Parco d’Abruzzo, Lazio, Molise (foto G. Ielardi). stanno facendo tesoro, comunicando- marchio di qualità ambientale alla ri- to una ventina di volumi sull’argomento.

10 11 QUANTI SONO redattore della rivista Parchi di rismo “sociale”. Per intenderci: una volta I VISITATORI DEI PARCHI? Federparchi -, occorrerebbe uno stu- questo tipo di attività era svolta soprattut- dio sui punti di accesso perché la chia- to dalle parrocchie, con le colonie al ma- E SONO DA CONSIDERARSI rezza sui dati è essenziale per la cono- re per i ragazzi. Ecco, oggi, con gli oppor- UNA “OPPORTUNITÀ” O UNA scenza e la gestione del fenomeno». «In tuni adattamenti, l’idea dei grandi “came- “MINACCIA” PER IL SISTEMA realtà – aggiunge Michele Ottino, diret- roni” per accogliere studenti o gruppi po- tore del Gran Paradiso – bisognerebbe trebbe essere ripensata e rilanciata proprio DELLE AREE PROTETTE? fare un ulteriore passo indietro: la dai parchi che hanno la possibilità di ge- STRETTI TRA COMPITI maggior parte dei visitatori, infatti, non stire, o di dare in gestione, alcuni rifugi. In DI SALVAGUARDIA sa nemmeno di trovarsi all’interno di questo senso mi piace parlare di un turi- E PROMOZIONE, ABBIAMO un’area protetta». Un elemento, questo, smo sociale…». sul quale concordano tutti gli attori Altre strategie di attrazione? «Beh, bisogna TENTATO DI CAPIRE DOVE coinvolti nella nostra inchiesta. Da fare i conti con le peculiarità del proprio POTREBBE STARE IL GIUSTO, questo punto di vista i cosiddetti territorio» interviene Benedetto Franchina, MA DIFFICILE, EQUILIBRIO “grandi eventi” potrebbero dare una direttore del Parco del Ticino. «Noi abbia- mano? «Dipende da come sono pensa- mo puntato sulle piste ciclabili, sui sentie- La parolina magica, in teoria, è sempre ti - risponde Domenico Rosselli, re- ri da trekking. Tra poco partirà un proget- quella: sostenibile. E dove, se non nei sponsabile della vigilanza del Parco to per rendere navigabile circa 8 km di fiu- parchi, il turismo dovrebbe appunto naturale Val Troncea -. Nei due anni me: è un tentativo per collegare il turismo indossare i panni della sostenibilità, precedenti le Olimpiadi invernali del del Lago Maggiore, che per comodità pos- del rispetto, della consapevolezza? Un 2006, per esempio, i cantieri hanno de- siamo definire di “massa”, con quello del concetto-ponte, si dice, capace di met- cisamente scoraggiato l’arrivo dei turi- fiume, più attento alla componente natu- tere d’accordo le esigenze dell’econo- sti. E l’aumento delle presenze nel post ralistica. In ogni caso – scandisce mia con quelle dell’ecologia. evento non è dipeso certo dai Giochi, Franchina - l’importante è governare que- Applicarlo anche alle aree protette, pe- quanto piuttosto da una diversa gestio- sta frequentazione del parco. Il nostro rò, è tutt’altro che semplice. Perché i ne della viabilità, dalla presenza del ri- obiettivo non è quello di aumentare le parchi devono rispettare la loro dupli- fugio Val Troncea e dalla nostra valo- presenze, ma semmai di selezionarle, in- Turisti nei parchi Lce missione: salvaguardia e promozio- rizzazione dei sentieri». Ecco, appunto, crementando gli arrivi di un pubblico con- ne. E dunque il corto circuito è dietro uno dei nodi è proprio questo: come sapevole. Dobbiamo proteggere le zone l’angolo. Il turismo, poi, è una questio- portare i turisti nei parchi? Riprende più delicate dal punto di vista ambientale La quadratura del cerchio ne complessa da governare a causa Ottino: «È essenziale coinvolgere gli dirottando i visitatori su aree più idonee». della pluralità degli interessi e degli at- operatori locali: artigiani, ristoratori, Già, perché questo è un altro dei punti Mauro Pianta [email protected] tori coinvolti: operatori, enti locali, commercianti, albergatori. Noi possia- cruciali: chi sono i turisti nei parchi, che agenzie, proprietari. mo dare un contributo, anche econo- In effetti basta una veloce ricognizione mico, ma tocca a loro organizzare le tra alcuni responsabili e operatori di attività. Solo se siamo alleati ci potrà Discutere di turismo parchi piemontesi e lombardi per far essere autentica promozione del terri- affiorare le contraddizioni (e le sugge- torio: nel nostro caso abbiamo colla- Per la realizzazione di questo servizio la reda- stioni) innescate dal tema. Partiamo borato - senza sostituirci a loro - per la zione di Piemonte Parchi ha coinvolto alcuni dai dati. Secondo l’ultimo rapporto di promozione con conferenze, musica, operatori del settore turistico e dei parchi, Ecotur, realizzato in collaborazione attività sportiva, animazione, visite na- mettendoli intorno a un tavolo per risponde- con Istat ed Enit, ogni anno 15 milioni turalistiche. In ogni caso non possiamo re ad alcune domande: «Quanti sono i visita- di persone visitano un parco naziona- immaginare di avere un immediato ri- tori dei parchi? Sono da considerasi un’op- le. Nel 2008 c’è stato un incremento torno economico perché non siamo portunità o una minaccia per il sistema delle del 3 % di presenze rispetto all’anno un’impresa e il nostro compito prima- Aree protette?». Alla tavola rotonda (foto nel- precedente. Tra i più richiesti c’è il rio resta quello di conservare l’ambien- la pagina a fianco) sono intervenuti: Stefano Gran Paradiso con un milione e mez- te». «Un punto fondamentale rimane Camanni (Coope-rativa Arnica), Marco Cavallo zo di visitatori. Il settore dell’eco-turi- la qualità dell’accoglienza», sostiene (Società Tre Valli Srl), Valentina Mazzola smo, inoltre, presenta un giro d’affari Nanni Villani responsabile del settore (coopertaiva la Pervinca), Cristina Movalli di 9 miliardi di euro, pari al 10 % del- “Sviluppo sostenibile e Comunica- (Parco nazionale Val Grande), Michele Ottino l’intero fatturato del comparto turistico zione” di un parco come quello delle (Parco nazionale Gran Paradiso), Elisa Pecar italiano. Stime, va da sé. Anche perché Alpi Marittime, interessato da flussi (Rifugio Daniele Arlaud), Daniela Roncarolo per entrare nei nostri parchi non si pa- (numerosi gli stranieri) di una certa (Cooperativa Ar.Tur.O), Domenico Rosselli ga il biglietto d’ingresso. E poi manca- consistenza. Che aggiunge: «Nel nostro (Parco Val Troncea), Roberto Saini (consulente In questa pagina, sopra la tavola rotonda sul “turismo” organizzata no quasi del tutto valutazioni sulle pre- ambito esistono alcune strutture che Regione Piemonte), Giovanni Scaglione da Piemonte Parchi con gli operatori del settore; sotto un’escursionista attraversa un ponte lungo un sentiero nel Parco nazionale Val Grande – senze nelle aree protette regionali. «È potrebbero benissimo essere trasfor- (Azienda Agricola Forteto della Luja), Nanni (foto T. Farina/CeDRAP). un problema – osserva Giulio Caresio, mate in luoghi di ricettività per un tu- Villani (Parco Alpi Marittime).

12 13 TURISMO

profilo presentano? Dipende, ovvia- non ci fosse il parco. Gli italiani arriva- ultimi anni la domanda di questa tipo- mente, dalle caratteristiche dell’area no per lo più da Piemonte, Liguria e logia turistica sia decisamente aumen- protetta. In linea di massima, confer- Lombardia. Tra gli utenti stranieri, so- tata. Arrivano super equipaggiati: abbi- mano gli operatori, le tipologie sono no in crescita gli arrivi dall’Est Europa. gliamento, bussole, Gps e tecnologia essenzialmente due: c’è il turista della E comunque gli stranieri, a differenza varia. Quasi dei piccoli “Rambo” che domenica, che arriva per il pic-nic e della maggior parte dei nostri conna- muoiono dalla voglia di misurare se per il quale l’ambiente è una cornice. zionali, puntano soprattutto sull’idea stessi, inebriati dal senso della sfida». E accanto c’è l’escursionista, più attrez- del camminare, del fare escursioni». La Non ci sono solo i “Rambo” in minia- zato anche dal punto di vista della cul- componente dell’avventura è quella tura, però. «Vero – prosegue - dalle no- tura ambientale. che attira la maggior parte dei visitato- stre parti giungono anche tante perso- Osserva ancora Ottino: «Quasi la metà ri di un’area dai connotati un po’ “wil- ne, diciamo fra i trenta e i cinquant’an- dei turisti del Gran Paradiso vanno e derness”, priva com’è di strade e di ni, che sono alla ricerca del silenzio, di vengono in giornata: arrivano con l’au- centri abitati, quale il Parco nazionale una dimensione altra, di un contatto to, fanno un giro a piedi e se tornano della Val Grande. Dice Cristina Movalli, spirituale con la natura». Gente, insom- a casa. Ci sono due rifugi sul versan- responsabile del settore promozione ma, che ama “perdersi” lontano dallo te piemontese e sono sempre pieni. turistica dell’ente: «Pur non avendo sta- stress cittadino per ritrovare se stessa. Ma lo sarebbero, va detto, anche se tistiche precise, è innegabile che negli «Ma un 30% delle presenze – annota ancora Cristina Movalli – appartiene al turismo cosiddetto “generalista”, do- menicale. Un turista che, nel nostro ca- so, non crea nemmeno un indotto eco- In questa pagina, dall’alto, a sinistra: il Rifugio Morelli nomico perché non spende. La do- nel Parco Alpi Marittime (foto A.Rivelli); escursione manda è: a noi che genere di visitato- nel Parco Val Troncea (foto D. Rosselli/arc. PNVT). ri interessa portare nei parchi?». Sulla destra, dall’alto: turisti al Nivolet (foto G.Zanetti /archivio PNGP); visita guidata a cavallo: il turismo Già, si ritorna sempre sullo stesso pun- equestre è molto più sviluppato sul versante to: in bilico tra conservazione e pro- francese delle Alpi Marittime (foto N. Villani); mozione. Una provocazione che in canoa sul fiume (foto arc. Parco Ticino). Nanni Villani non esita a raccogliere e sviluppare. «D’accordo – ragiona Villani – puntiamo sulle nicchie, sul cosiddetto turismo verde. Cerchiamo un turismo il più possibile leggero, po- co impattante per l’ambiente. Ma oc- Una nuova legge per i parchi corre anche dire con chiarezza che una settimana trascorsa da noi costa Il testo unico sulla tutela delle aree naturali e del- decisamente di più che un medesimo la biodiversità (ddl 228/06) che la Regione periodo passato, che so, a Sharm El Piemonte sta per varare prevede una riorganiz- Sheik. E soprattutto: non possiamo zazione legislativa dell’intero universo-parchi. davvero far finta che il “turista della Una delle novità è l’insistenza sulla necessità di braciolata” non esista. Forse non gli una maggiore collaborazione, di un maggior dia- abbiamo dedicato la giusta attenzione, logo tra le diverse aree protette, «nella consape- non lo abbiamo intercettato nel modo volezza – come spiega Roberto Saini, uno degli adeguato. Ammesso, naturalmente, autori del progetto di legge – che i parchi non che lui voglia farsi avvicinare dal mis- sono isole, ma sistemi territoriali. Questo vale sionario del verbo ecologista. evidentemente anche per la promozione dei Insomma: il parco ideale è quello nel parchi, che richiede strategie integrate, sotto for- quale non entra nessuno?». Spunti di ri- ma di reti». Alla Regione si richiede un ruolo flessione, suggestioni, provocazioni. forte in termini di coordinamento, di regia. Alla perenne ricerca di un equilibrio, E per quanto riguarda il turismo, il testo parla appunto, tra la posizione di chi vorreb- chiaramente di promozione e sviluppo delle be trasformare i parchi in un luna park «potenzialità turistiche sostenibili dell’area pro- e chi immagina le aree protette come tetta». In attesa dell’approvazione della legge, luoghi tabù per l’Homo sapiens. Con l’assessore regionale ai parchi, Nicola de una comune certezza di fondo: se non Ruggiero, ha annunciato lo stanziamento di saranno i parchi a occuparsi del “pro- 3,4 milioni di euro a favore delle aree protette prio” turismo, prima o poi lo farà qual- piemontesi. (m.pi) In questa pagina, un gruppo di escursionisti presso il rifugio Soria; in secondo cun altro. Magari senza andarci troppo piano il Colle di Fenestrelle, nel Parco Alpi Marittime (foto N. Villani). per il sottile. 14 15 TURISMO Il parco? Un valore aggiunto

Mauro Pianta PARCHI ECOLABEL Vista dal lato degli operatori (coopera- Dal 2005 esiste il marchio ecologico pubblico Ecolabel, indipendente e valido tive, gestori di rifugi, imprenditori) la su tutto il territorio europeo, definito dal Regolamento CE 1980/2000. Il mar- questione del turismo nei parchi assu- chio aiuta il turista a scegliere rifugi, agriturismi, b&b, campeggi etc. che si impe- me contorni diversi. Perché qui, natu- gnano a rispettare rigidi criteri (35 obbligatori e 50 facoltativi) per produrre meno rifiuti, con- ralmente, non si tratta più di ricercare sumare meno energia, acqua e risorse naturali, proporre prodotti biologici, locali e di stagio- IL TURISMO NEI PARCHI SIGNIFICA faticosi equilibri tra le differenti “mis- ne e informare il visitatore sugli eco-comportamenti. Alcune strutture dei parchi Piemontesi ANCHE POSSIBILITÀ DI LAVORO. sioni” delle aree protette. No, qui la sono state certificate con il marchio Ecolabel, e si trovano all’interno del Parco Orsiera È IL CASO DELLE COOPERATIVE presenza dei turisti significa possibilità Rocciavrè, Gran Bosco di Salbertrand, Laghi di Avigliana, Alpi Marittime, Chiusa Pesio e CHE OPERANO SOPRATTUTTO di lavoro. Prendiamo il caso delle coo- Parco del Po. Ma l’elenco è suscettibile ad ampliamenti infatti, l’assessorato all’Ambiente del- perative. Lavorano molto con i bambi- CON IL MONDO DELLA SCUOLA la Regione Piemonte ha attivato uno sportello per gli operatori turistici interessati a ottene- ni delle scuole. Ed è difficile scovarne re il marchio. Info: Centro Studi Ambientali 011 1971056, [email protected] qualcuna per la quale il visitatore dei parchi rappresenti lo zoccolo duro, la Vparte più consistente della “clientela”. va a visitare i parchi soprattutto se è ac- damentale in questa partita – sottolinea parco di possibile prossima istituzione Queste realtà, dunque, non sopravvi- compagnata. Anche perché, in effetti, Mario Cavallo, amministratore della so- (Loazzolo, in provincia di Asti), ha la vono grazie ai frequentatori della natu- solo pochi sono consapevoli di trovar- cietà – lo giocano ancora i giornali lo- propria azienda agricola e vitivinicola. ra, ma quel tipo di turismo – di nicchia si all’interno di un’area protetta. Uno cali: senza il supporto informativo di È il caso di Giovanni Scaglione: la sua – c’è, esiste. Ed è in crescita, soprattut- dei nostri obiettivi – prosegue - è pro- queste fonti, lette e apprezzate dal ter- produzione enogastronomia, seduce to quando viene abbinato con altre of- prio quello di far percepire il parco co- ritorio, infatti, difficilmente riuscirem- soprattutto tanti stranieri. «L’eventuale ferte culturali. Valentina Mazzola lavora me tale e non solo come una semplice mo a lavorare». presenza del parco – dice – sarebbe alla “Pervinca”, una realtà composta da area che funzioni da valvola di sfogo Dal punto di vista degli operatori delle per loro davvero un valore aggiunto. guide turistiche e naturalistiche e che anti-stress». Una delle formule più riu- cooperative, comunque, la sfida rima- La nostra collaborazione con l’ente è collabora con l’Ente di gestione dei scite sembra quella degli itinerari cultu- ne sempre la percezione da parte del qualcosa che verrebbe percepita come parchi Astigiani. Le agenzie di viaggio rali che, durante il percorso guidato, si pubblico della realtà dell’area protetta. molto positiva». L’importanza della col- ne promuovono i pacchetti, ma tocca “tuffano” anche nei parchi. La cooperativa Arnica lavora per il laborazione viene sottolineata anche alla cooperativa trovare i gruppi di tu- Il caso più eclatante è forse il progetto Parco della Collina Torinese. Un parco da Elisa Pecar, la giovane triestina che risti che poi pagheranno i servizi offer- “Camminare il Monferrato”. Nato dodi- anomalo, vicino alla città, con la cele- gestisce il rifugio “Arlaud” all’interno ti. «Il pubblico generalista – dice – dif- ci anni fa dalla collaborazione fra alcu- bre Basilica di Superga al centro del- del Parco del Gran Bosco di Salbetrand ficilmente, a meno che non si tratti di ni comuni, il Parco Naturale del Sacro l’area. La maggior parte degli “utenti”, a 1700 metri di altitudine. Il primo rifu- stranieri provenienti dal Nord Europa, Monte di Crea e diverse associazioni, anche qui, sono gruppi scolastici. gio alpino d’Europa ad aver ottenuto la è attratto solo dalla visita in un’area l’iniziativa si basa sull’offerta di una se- Arnica gestisce il Centro visite (in posi- certificazione Ecolabel (anno 2005), ri- protetta. Ecco perché noi integriamo rie di camminate tra storia, cultura e zione strategica all’arrivo della crema- sulta essere una struttura particolar- questo tipo di escursione con itinerari natura, accompagnate da guide profes- gliera) e si muove sul terreno dell’orga- mente amata dagli stranieri: «Sì, gli d’arte e di cultura». sioniste. Passeggiate che non trascura- nizzazione di escursioni notturne o di ospiti apprezzano il nostro essere par- «Se dovessimo vivere solo di eco-turi- no mai la componente dell’enogastro- passeggiate con tappe negli agrituri- te della vita di un’area protetta, la bel- smo, avremmo già chiuso da tempo» nomia. «Ogni volta – riprende Daniela smi. Impressionante il numero di visi- lezza della natura, la possibilità di os- conferma Daniela Roncarolo, della Roncarolo – si presentano dalle 300 al- tatori che, attraverso la tranvia, rag- servare gli animali. I residenti, invece, Ar.Tur.O., cooperativa con sedi a le 500 persone». Gli itinerari alla sco- giungono Superga: si parla di 100mila guardano ancora al parco come qual- Vercelli e Casale Monferrato che colla- perta del parco, magari con tappe nei presenze l’anno. «Ecco perché – spiega cosa che pone limiti e divieti. Negli ul- In questa pagina, Camminare il Monferrato (arc. S.M. di Crea). Nella pagina a fianco, nel Parco Orsiera Rocciavrè bora con i Sacri Monti, il Parco della rifugi, sono il piatto forte anche della Stefano Camanni di Arnica –stiamo cer- timi anni, comunque, sono stati fatti un accompagnatore naturalistico indica le cime circostanti Valle del Ticino e il Bosco delle sorti società di servizi “Tre Valli” , emanazio- cando di rendere questa tranvia la por- molti passi avanti. Bisogna insistere – e due turiste sedute all’esterno del Rifugio Arlaud presso il villaggio di Montagne Seu, nel Parco Gran Bosco della Partecipanza di Trino. «La nostra ne pubblico-privata del Parco ta d’accesso privilegiata del parco stes- conclude – sulla strada dell’informazio- di Salbertrand (foto T. Farina/CeDRAP). esperienza ci suggerisce che la gente dell’Orsiera Rocciavrè. «Un ruolo fon- so». C’è poi chi, nel bel mezzo di un ne e del dialogo continuo».

16 17 PERÚ

mondo, di cui conosce ogni anfratto, Abiertas – che può contare sull’appog- grandi compagnie e in questa azione non smette mai di informarsi, di cercare gio della Regione Piemonte – un proget- cerca l’appoggio dei turisti più sensibili; il confronto. «Una volta un ornitologo te- to mirato alla sviluppo di esperienze di dai concheros di Tumbes ai comuneros desco mi ha detto che la vita merita di turismo sostenibile comunitario. Per di Santa Catalina di cui si è raccontato: essere vissuta se si pianta un albero, si ogni nazione, ma soprattutto per paesi ecco, sono innumerevoli le situazioni in cresce un figlio, si scrive un libro. Lui era in forti difficoltà economiche quali la to- cui il turismo – o meglio, un certo turi- a posto. A me mancava il libro. Per un talità di quelli sudamericani, il turismo smo “dolce” e sviluppato dal basso – po’ ci ho pensato, senza nessuna spe- può essere una risorsa fondamentale. può svolgere un ruolo veramente im- ranza. Poi un professore, in visita portante. Nel miglioramento delle con la sua scolaresca, mi ha ricorda- condizioni di vita delle comunità lo- to che per fare un libro bisogna tirar cali, ma insieme – e questo lo rende giù una gran quantità di alberi, e che davvero “sostenibile” – nella conser- con i tempi che corrono certe cose vazione del patrimonio naturale e invece di scriverle è meglio raccon- storico-culturale. Un esempio per In questa pagina: visita guidata in canoa tra le mangrovie del Santuario di Tumbes; sotto, Santiago Aguario, raccoglitore di molluschi e granchi nel tarle, come facevo io. Da quel gior- tutti. A Chulucanas la fame di terra Santuario Nacional los Manglares de Tumbes. Nella pagina seguente, sopra, no mi sento tranquillo.» Seicento chi- da coltivare stava portando alla donne di Porcon impegnate nella pulizia e preparazione di confezioni di funghi, una delle attività più remunerative per la comunità locale. lometri più a nord, al confine con scomparsa del bosco secco di algar- Sotto, Juan Carrasco Fernandez, guida della Riserva di Chaparrì; si legge nel l’Ecuador, il Santuario Nacional Los robo, specie emblematica della zo- cartello: “Scopri qui la specie che spesso rappresenta la più grande minaccia” Manglares de Tumbes protegge l’ul- na, ricercatissima dalle api nel perio- (per l’ambiente). La risposta viene da ciò che si vede riflesso nello specchio. timo tratto di costa peruviana in cui do di fioritura. Alcuni piccoli apicol- è ancora presente la copertura a tori della comunità campesina Josè mangrovie. Santiago Aguario, faccia Tavara si sono inventati “pacchetti” simpatica da pugile suonato, è forse che comprendono il giro del bosco Non solo Machu Picchu il più famoso cangrejero tumbesino. su carretti trainati da asini e una so- Il cangrejero è il cacciatore di gran- sta per la degustazione di miele e chi, un personaggio che passa le sue prodotti affini. La proposta funziona, Testo e foto di Nanni Villani giornate a stanare i crostacei dalle lo- i turisti – pochi ma buoni – se ne ro tane nel fango. Santiago è altret- vanno soddisfatti e carichi di miele. Il UN VIAGGIO NELLE Juan Carrasco Fernandez vive a a Chiclayo, capitale regionale: la visita tanto abile nell’altro mestiere che in taglio delle piante al momento si è REGIONI DI FRONTIERA Chongoyape, cittadina del Nord del dei famosissimi complessi archeologici zona va per la maggiore, quello del arrestato, anzi si è dato il via a un Perù, dove gestisce un piccolo emporio. legati alle locali culture preincaiche. Ci conchero. In questo caso dai banchi programma di riforestazione. Flussi TRA ECUADOR E PERÙ Ma quella di commerciante non è che vuole del tempo prima che il progetto di terra e sabbia su cui crescono le man- Fondamentale ma da maneggiare con molto ridotti – nelle situazioni di cui si è PER VERIFICARE LA una delle sue anime, la meno sentita. maturi, sia fatto proprio dalla comunità grovie si estrae la concha negra, grande grande attenzione, perché l’arrivo dei tu- detto bastano poche centinaia di visita- POSSIBILITÀ DI INSERIRE Appena può, Juan lascia che sia il resto di Santa Catalina e venga recepito a li- mollusco molto utilizzato nella cucina risti se da un lato può con buone proba- tori a fare la differenza – e dunque im- ALL’INTERNO DI UN della famiglia a occuparsi dello smercio vello di amministrazioni centrali. locale. Tanto i granchi quanto le conchi- bilità incidere in modo positivo sulle patti contenuti; coinvolgimento non di di caramelle e Inca Kola, e se ne scappa Finalmente, nel dicembre del 2001, na- glie, così importanti per l’economia del- economie locali, dall’altro puntualmente tutti ma di molti nelle attività di acco- PROGRAMMA INTERNAZIO- a Chaparrì, area protetta che ha contri- sce la prima “Area de Conservacion la zona, rischiano di scomparire e di provoca un vero e proprio terremoto al- glienza, così da evitare che i benefici si NALE DI COOPERAZIONE, buito a creare e in cui è impegnato co- Privada” del Perù. A gestire la riserva è conseguenza i responsabili dell’area l’interno delle dinamiche culturali e so- riversino su un numero limitato di “im- UN PROGETTO MIRATO me guida. Bella storia, quella di Acoturch, associazione di cui fanno par- protetta ne hanno vietato in determinati ciali delle comunità interessate dal feno- prenditori”; entrate turistiche che sono ALLA SVILUPPO DI TURISMO Chaparrì. Negli anni Novanta del XX se- te Juan e altri centoventi comuneros. periodi la raccolta. Ma, per non mettere meno: è normale che vengano in parte integrazione di reddito all’interno di re- SOSTENIBILE colo un certo Heinz Plenge – nome e Vengono fissati i prezzi per l’accesso e in ginocchio gli abitanti della costa, si è o del tutto abbandonate le attività tradi- altà in cui il turismo non potrà mai esse- cognome lasciano intravvedere origini per l’utilizzo delle guide, stabilendo inol- contemporaneamente dato inizio a un zionali, e capita spesso che i vantaggi re attività predominante e monocultura. Jnon propriamente incaiche – decide di tre che le entrate saranno per il 40% programma di visite guidate in cui con- vadano a favore di pochi e si determino Non ci sono dubbi che nella grande area abbandonare uno dei suoi passatempi reinvestite nella gestione dell’area (vigi- cheros e cangrejeros, che si sono orga- così condizioni di diseguaglianza e mal- di confine tra Ecuador e Perù i presup- preferiti, la caccia, per darsi alla fotogra- lanza, manutenzione sentieri, attività fau- nizzati in due cooperative, illustrano sul contento. Grandi rischi, dunque, ma al- posti per uno sviluppo del cosiddetto tu- fia. La passione per gli animali, che ora nistiche) e per il rimanente 60% impe- terreno le loro attività. Santiago, che de- trettanto grandi opportunità. Da rismo sostenibile siano più che soddi- inquadra nel mirino della reflex anziché gnate a favore della comunità in campo gli accompagnatori è capo carismatico, Saraguro, terra di una etnia che ha man- sfatti. Peccato che… europei, americani in quello del fucile, non viene meno e sanitario ed educativo. Una visita a quando ti mostra la conchiglia che ha tenuto intatti nei secoli i propri costumi, e giapponesi continuino a riversarsi a Plenge in breve diventa uno dei fotogra- Chaparrì – che all’interno dei suoi 34.000 appena estratto assume l’espressione so- a La Encantada, dove gli artigiani della milioni su Cusco e Machu Picchu. fi di natura più famosi del Perù. A ettari di bosco insieme a cervi, puma e gnante di chi sta maneggiando un teso- ceramica utilizzano tecniche preincaiche Altrove, il deserto. A Chaparrì, La Chaparrì Heinz propone ai campesinos orsi dagli occhiali ospita la rarissima pa- ro. Juan, Santiago… Facce, storie. Due per realizzare vasi che sono vere e pro- Encantada, Porcon, Progreso aspettano che gli hanno fatto da guida nelle sue va aliblanca, sorta di “tacchino” selvatico tra le tante incrociate in un viaggio di prie opere d’arte; da Porcon, enclave di qualcuno che abbia voglia di battere scorribande venatorie di creare una ri- che si credeva estinto e che invece è ri- cinque settimane nelle regioni di frontie- fede evangelica in cui ogni attività pro- nuove strade. serva naturale per proteggere il bosco comparso nel 1977 – è un’esperienza da ra tra Ecuador e Perù, per verificare la duttiva viene gestita dall’insieme della secco, ambiente che va scomparendo da non perdere. Meglio se vissuta in com- possibilità di inserire all’interno di un comunità, a Progreso, dove una coope- Nanni Villani ha lavorato a lungo nel mondo dell’editoria, in particolare di montagna. Dal 2000 tutto il nord del Perù, e offrire una nuo- pagnia di Juan Carrasco personaggio grande programma internazionale di rativa di produttori di cacao biologico è responsabile del settore “Sviluppo sostenibile va attrattiva ai molti turisti che giungono che, mentre ti apre le porte del suo cooperazione denominato Fronteras tenta di spezzare il monopolio delle e Comunicazione” del Parco Alpi Marittime.

18 19 AFRICA Il turismo per la conservazione In queste foto, un leone circondato da furgoni che si fanno la guerra per arrivare più vicini al felino e un babbuino in prossimità delle Testo e foto di Annalisa Losacco fumanti discariche dei lodge alla ricerca di qualche “leccornia umana” (foto A. Losacco).

A VOLTE IL TURISMO PUÒ Nel corso dei miei frequenti viaggi per ta di turismo, che hanno portato alla ne di gran lunga più bassa rispetto ai Kwazulu Natal, dove dagli anni ’60 è parte alle comunità confinanti il parco. RAPPRESENTARE L’UNICA realizzare reportage sulla conservazio- reale conservazione della fauna e degli 60 dollari del Masai Mara, in Kenya. A iniziato un progetto per la salvaguardia Ogni volta che visito questo parco, mi ne della straordinaria natura africana, ambienti naturali, se non addirittura al- fronte di questa organizzazione turisti- di questa specie gravemente minaccia- chiedo come mai, con tutti i soldi che RISORSA PER GARANTIRE mi sono spesso trovata a riconsiderare la salvezza dall’estinzione di alcune ca inappuntabile, i visitatori possono ta. Questo programma ha permesso la raccoglie, non si riesca a migliorare lo LA CONSERVAZIONE l’opportunità di promuovere il turismo specie animali. trovare una ricchezza straordinaria di riproduzione di oltre 4.000 rinoceronti, stato disastroso delle strade, che servo- DELLA NATURA, IN AFRICA per assicurare la tutela del patrimonio Facciamo qualche esempio. fauna distribuita su un’area di 2 milio- destinati al ripopolamento di altre aree no ai turisti per accedere al parco e al- COME NEL RESTO DEL naturale di questo continente. Il Sudafrica è senza dubbio uno dei ni di ettari. Il Kruger fa parte di un più protette in diversi Paesi africani. le popolazioni locali per gli sposta- Di certo mi ritrovo a inorridire quando Paesi del continente più all’avanguar- grande progetto di conservazione che Ma non solo. Il Tembe Elephant Park, menti quotidiani. MONDO. ESISTONO DI vedo un branco di leoni circondato da dia in tutti i campi. Ha investito e con- interessa anche i parchi degli stati con- piccolo parco al confine con il I turisti, comunque, non mancano e ci SICURO ESEMPI VIRTUOSI, dieci pulmini che si fanno la guerra per tinua a investire nel turismo di natura, finanti, il Limpopo National Park del Mozambico, tutela gli ultimi elefanti si augura che i proventi degli ingressi ANCHE SE NON SEMPRE arrivare più vicini ai felini pazienti e or- potenziando i parchi e le riserve. Mozambico e il Gonarezhou dello autoctoni del Sudafrica, ammettendo vengano almeno investiti nella conser- PERFETTI mai rassegnati. O quando assisto impo- Il Parco nazionale Kruger, aperto ai vi- Zimbabwe. Insieme formano il Great l’ingresso quotidiano di sole cinque au- vazione della natura. Ntente a irregolari scorribande fuori pista sitatori fin dal 1927, accoglie ogni anno Limpopo Transfontier Park, un’area di to di turisti, oltre a quelle residenti al Emblema di una perfetta combinazio- per rincorrere un leopardo che ha ap- oltre un milione trecentomila turisti. Le 35.000 chilometri quadrati e in futuro si lodge, la cui gestione è affidata alla vi- ne fra turismo e conservazione, in que- pena catturato una gazzella… O anco- strutture ricettive interne al parco, ge- prevede che ne occuperà ben 100.000, cina tribù Tembe. In questo modo si sto continente dalle mille contraddizio- ra quando vedo branchi di babbuini stite dall’ente parchi – il Sanparks il più grande regno degli animali. garantisce anche un diretto beneficio ni, è il caso dei gorilla di montagna. andare a rovistare nelle discariche in (South Africa National Parks) – sono Questo progetto è stato avviato per alle comunità locali. Spostiamoci Rimasti appena 720 individui fra prossimità dei lodge per recuperare fra le più efficienti e accoglienti che si permettere alla sovrabbondante fauna nell’Africa dell’Est. Uganda, Congo e Rwanda, solo un’illu- qualche “leccornia umana”. E mi chie- possano trovare in Africa e per di più del Kruger di riconquistare le antiche Il Kenya è nell’immaginario collettivo minata politica interessata ad alimenta- do: «C’è in questo un vantaggio per la a buon mercato. La tariffa giornaliera di rotte migratorie verso est. Ciò che l’en- degli europei e americani, l’Africa per re l’industria turistica può far sperare natura?». Non posso ignorare i molti ingresso al parco, per quanto recente- te gestore sperava di ottenere era un eccellenza. Le piane a perdita d’occhio nella salvaguardia di questa specie. esempi virtuosi di parchi e riserve me- mente aumentata (circa 10 euro), rima- sollievo soprattutto dal peso troppo di savana aperta permettono di avvista- L’Uganda Wildlife Authority ha quindi “ingombrante” degli elefanti. Infatti, i re facilmente branchi di leoni che spol- puntato su un turismo di élite, facendo pachidermi hanno raggiunto la quota pano le prede appena cacciate, oppu- pagare 500 dollari per una visita di di 13.500 individui all’interno del par- re leopardi che catturano gazzelle. Il un’ora ai gorilla. E nonostante il costo co, laddove il numero ideale sarebbe Masai Mara è uno fra i parchi con la elevato c’è comunque il “tutto esauri- intorno ai 7.000 animali. Le conseguen- più alta densità di leoni in Africa e mol- to”. Di questi incassi, il 20% è destina- ze per l’ambiente sono ovviamente de- te ricerche su questi felini vengono to alle comunità locali. vastanti e, dopo anni di catture e ri-lo- condotte proprio qui. Nonostante l’in- Centinaia di persone sono state arruo- cazioni di circa 1.000 esemplari all’an- gresso al parco non sia fra i più econo- late per la causa in qualità di ranger, di no verso altri parchi, il Sudafrica ha da mici, ogni estate c’è sempre il tutto gestori di eco-lodge, di artigiani per i poco autorizzato nuovamente l’abbatti- esaurito. Trattandosi di una National curio-shop per turisti. E tutto questo mento selettivo di elefanti per mano di Riserve, e non di un National Park, non prezioso indotto ha convinto le popo- cacciatori professionisti. È questa l’uni- è sotto la diretta gestione del Kenya lazioni che vivono intorno al Bwindi ca soluzione o fa “gola” la domanda di Wildlife Service, che negli anni si è di- Impenetrable Forest National Park che Giappone e Cina per l’acquisto di avo- stinta per aver fermamente bandito il è meglio tutelare i gorilla e la loro fo- rio legalizzato? commercio di prodotti derivanti da resta per assicurare un guadagno certo Il Sudafrica ha indubbiamente un avorio che, giustamente, avrebbe ali- anche per le future generazioni. esempio di eccellenza, diverso dalla re- mentato anche il commercio illegale e Zambia, Lower Zambesi. In questa parte di Africa ancora altà superaffollata del Kruger, che ha il bracconaggio. Annalisa Losacco è laureata in Economia e è possibile trovare la fauna selvatica fuori dai parchi. garantito la salvaguardia del rinoceron- Il Masai Mara è principalmente gestito Commercio. Viaggia spesso in Africa, realizzan- È comune la presenza dei lodge privati e del turismo do reportage sulla fauna e temi antropologici. che invoca l’incolumità di questi animali, che altrimenti te nero e bianco dall’estinzione. Si trat- dal vicino Comune di Narok, che ne Pubblica servizi fotografici su riviste e si dedica sarebbero più soggetti al bracconaggio (foto E. Manghi). ta del Parco Hluhluwe-Umfolozi nel raccoglie i proventi, distribuendoli in anche alla realizzazione di video-documentari.

20 21 CROAZIA

re l'area - ha inoltre spiegato la Direttrice sono facilmente Kolar - e cerchiamo continuamente di raggiungibili. rendere la riserva quanto più facilmente Si tratta di un’area Un parco di sabbia accessibile, in modo da renderla fruibile diversa dai grandi ai visitatori». parchi nazionali Diversi sono i tipi di pubblico che vi si della Croazia, ma recano in visita: soprattutto specialisti e utile a completare un Pietro Santilli e Martina Kovacev appassionati attirati dalle peculiarità viaggio alla scoperta dei scientifiche del sito che giungono in vi- Balcani con un’esperienza distintiva, DURDEVAC È UN SITO sita dalla Croazia, ma anche da altre ricca di curiosità e spunti d’interesse. parti d’Europa. Una quantificazione del DI VENTI ETTARI DICHIA- flusso non è ancora possibile, in quan- to l’ingresso al sito è gratuito. L’ente of- RATI RISERVA SPECIALE PER Pietro Santilli è nato ad Aosta, dove risiede. Si fre, su prenotazione, un servizio di vi- è laureato in Scienze politiche all’Università di TUTELARE LA VEGETAZIO- site guidate: «Le visite in calendario so- Torino, e ha frequentato uno stage all’interno della redazione di Piemonte Parchi. In seguito, NE CHE SI È ADATTATA no numerose soprattutto in questo pe- ha sperimentato un’esperienza in Croazia attra- A VIVERE NELLA SABBIA. riodo - rivela la direttrice dell’Ente. In verso il “Servizio di Volontariato Europeo”. questo periodo dell’anno, infatti, la na- UNA STORIA UNICA E AL tura ritorna alla vita ed è il momento TEMPO STESSO UGUALE migliore per apprezzare il nostro pano- rama floristico». L’Ente è poi impegna- A TANTE ALTRE: GESTIRE to nel trovare nuovi strumenti per rag- E TUTELARE UN'AREA giugere nuovi target di visitatori e apri- SENZA TRASCURARE LA re al più vasto pubblico la fruizione dell’area. Attualmente, ad esempio, è PROMOZIONE TURISTICA nella sua fase esecutiva EDEN 2009 – Destinazioni Europee di Eccellenza, un Le sabbie di Durdevac sono il retaggio vento avrebbe creato delle dune di sab- altre adatte e “specializzate” nella so- progetto che promuove il turismo so- di un'area un tempo nota con il nome di bia instabili e in costante movimento, pravvivenza in ambienti sabbiosi, quali stenibile incentrato sul tema delle aree “Sahara croato”, un sito di venti ettari constituitesi in una striscia di 12 chilome- la Festuca (Festuca vaginata) che ha naturali protette come possibile veico- protetti e dichiarati riserva speciale geo- tri lungo le pendici del Fiume Drava, no- svolto un ruolo deciso di passivizzazio- lo turistico. Le sabbie di Durdevac non grafica e botanica nel 1963. ta come il “Sahara croato”. Anche se og- ne della sabbia in movimento o sono lontane dalla capitale Zagabria e Situato presso la cittadina di Durdevac, gi l'area si presenta molto diversa da co- l'Alyssum (Alyssum gmelini), tipico “abi- una località in provincia di Koprivnica me appariva tra 1800 e 1900, quando si tante” delle sabbie nella regione nel Nord Est della Croazia, ai confini con conquistò il proprio appellativo, la pre- Podravina. La responsabilità principale l'Ungheria, si trova in confini regimenta- senza di questa “oasi” all'inverso rappre- dell’Istituzione pubblica per le aree pro- ti ai fini di tutelare e conservare un habi- senta un'attrazione di tutto interesse, so- tette è quella di gestione e protezione tat unico, con una vegetazione dai tratti prattutto in un'ottica di offerta turistica. dell'area, ma non si trascura la promo- distintivi, popolata da piante che si sono «Una triplice azione di sabbia, terra, e zione turistica. «Nel corso degli ultimi an- sviluppate e adattate a vivere nella sab- piante ha fatto sì che si creasse un am- ni, abbiamo rivitalizzato 6 ettari su 20 - Lbia. È la punta di un iceberg secco che biente specifico, peculiare per quanto ri- spiega Îeljka Kolar - rimuovendo la ve- emerge dalle fredde profondità alpine ri- guarda la flora e la fauna, assolutamen- getazione non desiderata con l'intento di salenti all'era dello scioglimento dei te unico in Croazia, e piuttosto raro an- ridare la possibilità alle piante specifiche ghiacci: infatti, milioni di anni fa, le Alpi che in Europa» ci ha spiegato Îeljka di crescere; e il nostro obiettivo è quello dell’arco orientale erano ricoperte da Kolar, direttrice dell'Istituzione pubblica di rivitalizzare almeno la metà del sito, enormi ghiacciai che si protraevano sino per la gestione delle zone protette nel- mantenendo ovviamente le condizioni all'attuale Slovenia. Il peso di queste in- l'area della Provincia di Koprivnica- delle zone già trattate. Abbiamo iniziato genti masse gelate tagliò profonde valli KriÏevci, ente preposto all'organizzazio- collaborazioni sempre più strette con comprimendo le rocce sottostanti sino a ne e al mantenimento dell'area. soggetti della pubblica amministrazione creare una sabbia finissima, sedimenta- All'interno della zona, si possono ritrova- locale che si occupano di turismo. È in tasi nei laghi e fiumi di origine glaciale. re diverse specie di piante, alcune inse- progetto, tra le altre iniziative, la redazio- Al momento dello scioglimento dei diatesi in seguito all'intervento umano, ne di materiali informativi in coordina- ghiacci, i fiumi Drava e Mura trasporta- come la ginestra (Cytisus sporadicus) e mento tra l’ufficio del turismo della pro- rono la sabbia verso le piane della la robinia (Robinia pseudacacia), che vincia di Koprivnica e l’Ente stesso per “Pannonia”, dove si arrestarono a causa per anni hanno soppresso la vegetazio- unire il nostro approccio educativo a della debole corrente di questi corsi ne distintiva, accompagnate da diversi quello più spiccatamente turistico. In queste pagine, alcune immagini del Parco di Durdevac d'acqua. Nella stagione secca, poi, il arbusti di more (Rubus sp.), insieme ad Abbiamo allestito un sentiero per visita- (foto P. Santilli e arc. Parco Durdevac).

22 23 OPINIONI Turismo SÌ Ho un nome,

Dici parchi americani e subito la mente tonomia decisionale da gente che ha corre a Yellowstone, al Grand Canyon studiato e legato la propria vita alla “mis- oppure a Yosemite e magari al Great sion” di conservare la natura per coloro quindi esisto Smoky Mountains, quello con i volti dei che devono ancora nascere». E il turi- primi quattro presidenti. «Eppure si tratta smo? Qual è la filosofia di fondo rispet- di una realtà molto più complessa» avver- to a questo settore? «Negli USA – rispon- te Nino Martino, direttore del Parco na- de ancora Martino - il turismo è parte Caterina Gromis di Trana zionale delle Dolomiti Bellunesi ed fondante della funzione di un parco, Biologa e giornalista free lance esperto di Natura “made in Usa”. Martino poiché il rapporto finanziario tra il bud- cita, per esempio, l’Harpers Ferry get federale e le entrate dei parchi è di SI SELEZIONANO I SITI E SI In questa pagina, l’entomologo Augusto National Historical Park, in Virginia, un uno a uno! Il visitatore, quindi, è cocco- Vigna Taglianti (foto N. Villani). luogo dove con le migliori tecniche del- lato perché destinatario e sostenitore del INVENTARIANO TUTTE LE l’interpretazione naturalistica viene rivisi- parco stesso. Né possiamo dimenticare SPECIE PRESENTI. tata la storia della liberazione dalla schia- che in tutti i parchi federali le attività tu- L’ITALIA È ENTRATA A FAR vitù e la nascita del Paese. Oppure il ristiche sono di “proprietà” del Governo, Cuyahoga Valley National Park (Ohio), un’eccellenza nel set- ma vengono date in concessione onerosa ai privati. Da noi, PARTE DEL PROGETTO ATBI tore dell’agricoltura di qualità e della biodiversità. E ancora il invece, è ancora in auge un’assurda contrapposizione CON IL PARCO NATURALE Mars-Billings Rockefeller National Historical Park (Vermont) tutela/sviluppo. Come se non fosse chiaro che lo sviluppo DELLE ALPI MARITTIME nato dalle donazioni private di importanti personaggi dell’eco- senza limiti è destinato a farci morire…». Oltreoceano, del re- nomia. Un altro mondo, insomma. Ma quali sono le princi- sto, sanno anche essere duri rispetto ad alcune decisioni in pali differenze dal punto di vista della gestione? «I grandi par- materia ambientale. «Vero. Faccio un solo esempio: in Canada «... e li condusse all'uomo per vedere chi – spiega Martino – sono interamente di proprietà federale hanno chiuso strade e aeroporti per favorire la creazione di come li avrebbe chiamati: in qualunque e vengono gestiti dal National Park Service. Ma oggi ci sono un corridoio ecologico per il lupo». Le aree protette a stelle e modo avesse chiamato gli esseri viven- tanti parchi statali (l’equivalente dei nostri parchi regionali) strisce hanno poi l’arma del volontariato. «La miglior pratica ti, quello doveva essere il loro nome. E che rispondono alla sfida di coinvolgere i cittadini, gli agricol- per coinvolgere la gente – sostiene Martino. In California ho così l’uomo impose dei tori, gli imprenditori nella gestione di territori spesso molto incontrato un giudice federale che al freddo, d’inverno, face- nomi a tutto il bestiame, a tutti i popolati e di proprietà - in tutto o in parte - privata». va la guardia alle colonie di pinnipedi. Insomma, laggiù tan- volatili del cielo e a tutte le fiere della Insistiamo: la principale differenza? Non ha dubbi, il direttore: to per il popolo quanto per la classe politica, i parchi sono steppa » (Genesi 2, 20). «La professionalizzazione. I parchi sono gestiti con elevata au- parte dell’identità della Nazione». (m.pi) L’amico scientifico, dedito a studiare la sistematica di certi insetti, cita Linneo: «Nomina si nescis perit et cognitio re- rum (se non ne conosci il nome muore anche la conoscenza delle cose)». Turismo NO Riflette: «…dare agli esseri viventi un nome e farli così esistere…”. E commenta: “Meno male che «Le aree naturali protette non possono Cosa riusciremmo a fare nei parchi?». Qualcuno in alto, molto in alto, consi- trasformarsi in motori turistici, ma de- Questo è il pensiero di Leo Hickman, dera il nostro lavoro di tassonomi». vono essere ammirate da lontano, e noto giornalista inglese salito agli Oggi c’è un complice terreno dell’uo- non toccate. Debbono mantenere la lo- onori delle cronache per aver vissuto mo che nomina i viventi, non di eleva- ro vocazione primaria, che è quella un anno senza mai violare rigidi prin- tissimo spirito né di sopraffino intellet- della conservazione. Fino a che punto cipi etico-ecologici (solo pannolini la- Lto, ma di grande potere: il computer. abbiamo il diritto di andare in questi vabili per la figlia, mai viaggi in auto La figura dell’antico tassonomo sta tra- luoghi? Facciamo un esempio: o in aereo, un allevamento di vermi in montando: niente più ore e ore trascor- l’Antartide. A parte la giusta presenza giardino per riciclare i rifiuti organici e se in polverosi musei, a osservare attra- di pinguini e scienziati, perché dovreb- via di questo passo). verso una lente esemplari ordinati in be sopportare l’invasione di turisti? La Hickman, come ricorda nell’intervista vecchie scatole che odorano di conser- razza umana riesce a devastare ogni rilasciata qualche tempo fa a Piemonte vanti e cultura. Superati i cartellini che ambiente che tocca: siamo riusciti a la- Parchi, non concepisce la vocazione con due righe vergate a mano in bella sciare pattume perfino sulla Luna… turistica dei parchi. (e.cel.) scrittura davano a ogni esemplare il suo

24 25 PARCO ALPI MARITTIME

valore di individuo appartenente a una sull’apparato riproduttivo, perché una tali probabilmente si estinguerà entro la un nome dal sapore vagamente fanta- tutte le specie che vi si trovano: cono- Naturali di Torino è coinvolto nell’ATBI specie, vissuto in un posto e in un tem- farfalla può avere ali e colori identici metà del secolo. Nel mondo scientifico scientifico ma con implicazioni più che scere i nomi di tutti i vegetali e di tutti (inventario e monitoraggio) delle po, descritto da uno scienziato: altre a quelli della vicina di scatola, ma il si- “postmoderno” sta prendendo forma rispettabili. Più della metà degli esem- gli animali presenti in un luogo servirà, Marittime, con le competenze del suo trovate sono adatte al mondo scientifi- gillo della specie è l’edeago, l’organo un progetto grandioso e ambizioso: tut- plari delle collezioni mondiali di storia alla fine, non solo ad avere informazio- personale scientifico e diversi enti di ri- co del futuro. Per ciascuna specie un copulatorio maschile, che deve essere to fa capo all’European Distributed naturale che costituiscono le basi della ni aggiornate sulla diversità ecologica e cerca, giardini botanici, università, par- codice a barre: come nei supermercati, compatibile con quello femminile per Institute of Taxonomy (EDIT), un con- ricerca tassonomica appartiene agli isti- biologica delle aree studiate, ma anche chi naturali, musei, collaborano al pro- dove ogni prodotto è riconosciuto poter produrre la famosa prole fecon- sorzio istituito nel 2006 per incentivare tuti membri di EDIT: questo fa spera- a creare un affiatamento nuovo tra i ri- getto pur senza farne ufficialmente par- quando entra e scaricato quando esce da. Fino a pochi anni fa, analizzando al la collaborazione scientifica tra istituti di re che un tale centro virtuale di eccel- cercatori, attraverso la rete informatica te come partner di EDIT. Sono il tram- da un semplice “bip” che registra tutto microscopio gli apparati genitali degli ricerca, con l’obiettivo di arginare il de- lenza permetta un accesso all’informa- condivisa. polino di lancio per una nuova manie- quello che lo riguarda, lo stesso è pre- insetti conservati nelle collezioni del- clino della biodiversità. EDIT riunisce zione sull’attività di ricerca sempre mi- L’Italia è entrata a far parte di questo ra di lavorare: rendere disponibile il visto per catalogare i viventi. Si chiama l’università, anche gli studenti di ento- 28 enti di ricerca in Europa, Nord gliore. Il progetto è come uno scatolo- programma attraverso il suo parco di materiale conservato nelle collezioni “barcoding” ed è una tecnica tra le più mologia potevano provare l’emozione America e Russia. Propositi, per i cin- ne che contiene tanti pacchetti (Work confine, quello delle Alpi Marittime, serve a permetterne il controllo da par- innovative. Attraverso l’analisi moleco- di scoprire una nuova specie: erano fre- que anni di durata del progetto: incen- Package), ognuno dei quali con il suo grazie al gemellaggio tra questo e il te di un buon numero di esperti e a ot- lare della sequenza del DNA mitocon- quenti le sorprese che mettevano in di- trare le ricerche tassonomiche nell’area contenuto di intenzioni e di azioni. parco francese del Mercantour, con il timizzarne la gestione, oltre che a tro- driale dei campioni raccolti, il metodo scussione l’ordine di catalogazione con di ricerca europea e creare una rete di Uno dei pacchetti, il numero 7, riguar- quale condivide ambiente e diversità vare spunti per nuove ricerche. permette di associare alla specie vege- cui i preparati erano stati disposti dai competenze scientifiche ad alto livello da la tassonomia applicata alla conser- biologica. La Francia è partner di EDIT tale e animale un codice a barre (bar- precedenti studiosi. L’analisi del DNA nel mondo. L’obiettivo è riunire i mag- vazione e si occupa della ricerca a livel- grazie alla collaborazione del parco del code) genetico. La “specie”- come da mitocondriale può svelare sfumature giori istituti di tassonomia in Europa, lo pratico, sul campo. L’obiettivo - e qui Mercantour con il Museo di Storia I NUMERI DI EDIT dizionario - è «un complesso di indivi- che le tecniche tassonomiche tradizio- che per ragioni storiche si sono svilup- si ritorna allo scopo primario - è di ap- Naturale di Parigi. L’Italia è in grado di dui aventi gli stessi caratteri biologici e nali non sono in grado di descrivere, e pati indipendentemente, e convogliare plicare la tassonomia alla conservazio- contribuire al progetto fornendo tasso- 100 sono i ricercatori che hanno visitato morfologici e che riproducendosi dan- conferma il fatto che la diversità biolo- l’ego potente dei tassonomi lungo la via ne della biodiversità. Il lavoro prevede nomi. Per il lavoro nel parco delle Alpi l'area tra 2007 e 2008. no una prole feconda». Gli antichi la de- gica è enormemente maggiore di quel- del confronto e della collaborazione. Il la creazione degli inventari biologici Marittime è stato scelto, insieme ad al- 40 gli istituti di provenienza, finivano osservando le somiglianze nel- lo che si pensava vent’anni fa. Restano piano di lavoro prevede che vengano generalizzati (All Taxa Biodiversity tri, come referente scientifico il profes- tra pubblici e privati. l’aspetto: le forme, i colori, le dimensio- ancora milioni di specie da scoprire, creati programmi di ricerca comuni, Inventories, ATBI), il che al lato pratico sor Vigna Taglianti, entomologo 3.361 le specie identificate nei due parchi ni. Si facevano madornali errori di de- proprio oggi quando, beffa del nostro che siano standardizzati i protocolli e significa promuovere la ricerca in aree all’Università la Sapienza di Roma ma dall'inizio delle ricerche. terminazione, però, guardando solo la tempo, la scomparsa di quella stessa di- che vengano resi immediatamente di- ricche di specie, e quindi di forte inte- nato a Borgo San Dalmazzo: con lui si 2.210 solo di insetti, il gruppo più morfologia esterna. Così i naturalisti versità non è mai stata così rapida: più sponibili i dati in rete attraverso la co- resse ecologico e conservazionistico. Si gioca in casa, le Alpi Marittime sono la rappresentato. moderni hanno imparato a lavorare di un terzo delle specie animali e vege- siddetta “cybertassonomia”, attività con selezionano i siti e si fa l’inventario di sua terra. Anche il Museo di Scienze

In questa pagina: in alto, Melanargia galatea a Palanfrè (foto M. De Biaggi); In questa pagina: a sinistra, attività di ricerca a Pian della Casa sotto, trappola per insetti notturni; a fianco, Ocypus italicus (foto N. Villani). (foto M. De Biaggi); a destra, incontro tra ricercatori e giornalisti (foto N. Villani).

26 27 COLEOTTERI

Comunitaria (S.I.C.) per tutto il territorio dell’Alta Val Sessera. Tutto a posto, quindi? Non del tutto… Perché anche se l’insetto, Carabus olympiae così come il luogo dove vive, sono ampia- mente tutelata dal punto di vista legale, an- cora oggi continuano le catture irresponsa- bili di alcuni collezionisti che ogni anno Matteo Negro che, nel giro di poco tempo, quasi tutti gli compiono indisturbati le loro razzie all’in- Biologo entomologi, i collezionisti e i raccoglitori terno dell’areale storico della specie. Francesco Tomasinelli più attivi vennero a conoscenza delle lo- Biologo e fotogiornalista calità originarie del Carabus olympiae. Una nuova campagna di studi All’epoca, infatti, le collezioni entomolo- Il carabo di Olimpia colonizzò le pendici LA STORIA DELL’INSETTO giche erano una pratica molto diffusa tra del massiccio del Monte Rosa nelle ultime i naturalisti e gli uomini di cultura. E una fasi del Pliocene (circa due milioni di an- DALL’INSOLITA specie bella e rara come questa faceva ni fa), dove è rimasto attualmente confi- COLORAZIONE DORATA “gola” a tutti. Fortunatamente il coleottero nato con numerosi altri endemismi (orga- SCOPERTO PER CASO non era facile da reperire. Il carabo nismi esclusivi di un’area), nel lungo pe- IN ALTA VAL SESSERA d’Olimpia infatti, vive tra gli 800 e i 1.200 riodo della glaciazioni che ha visto alter- metri, sotto le pietre e i tronchi morti nel- narsi momenti di clima rigido con altri più le zone di confine tra le faggete e le pra- tiepidi. Al termine delle glaciazioni, diver- La storia del Carabus olympiae comincia terie alpine, punteggiate dalle macchie di si elementi della fauna e della flora sono in Piemonte, in una nebbiosa giornata di rododendro. Durante il giorno se ne sta In queste pagine: nella foto grande, un Carabus stati in grado di ricolonizzare il territorio settembre di un lontano 1854, e precisa- quasi sempre nascosto e abbandona i olympiae. Sotto il capo e una larva di un circostante, anche in quota. Ma al contra- mente su un verde pendio dell’Alta Val suoi rifugi nottetempo, per andare alla ri- Carabus; a lato Matteo Negro, accompagnatore rio, il carabo di Olimpia si è mantenuto in nelle visite organizzate dall’Oasi Zegna in Sessera, pittoresca vallata montana delle cerca di piccole prede, soprattutto chioc- Alta Val Sessera (foto F. Tomasinelli). settori ristrettissimi dell’area, a quote rigo- Alpi Biellesi. Qui, una bimba di otto anni, ciole, limacce, lombrichi e piccoli insetti. rosamente comprese fra 900 e 1.600 me- Olimpia Sella, rinvenne, giocando nei Anche il periodo di attività è limitato: i ca- un'altra ondata di raccolte. Fu in quegli tri e in tipologie di habitat ben precise prati, l’esemplare morto di un bell’insetto rabi si incontrano solo d’estate e nelle set- anni, anzi, che il commercio del raro co- (faggete e arbusteti in prevalenza). dall’insolita colorazione dorata. La bambi- timane di clima più secco si nascondono leottero divenne un vero e proprio affare. Queste insetto è, oltre che una specie ra- na, colpita dall’appariscente animale, lo nuovamente. I pastori della zona si attrezzarono per ra, endemica e di particolare bellezza, an- portò al cugino Eugenio Sella, allora gio- vendere l’insetto ai possibili acquirenti: che un “relitto glaciale”, ovvero un super- vane e promettente entomologo, che lo I tempi bui del collezionismo nella taverna del Bocchetto Sessera si ten- stite di un era passata, molto diversa da studiò con grande interesse. L’anno suc- Il discreto stile di vita del carabo non ne addirittura un diario nel quale i vari quella in cui viviamo. Per approfondire lo Lcessivo Sella classificò l’insetto come una è bastato a salvarlo: dalla fine raccoglitori elencavano i successi delle lo- studio delle relazioni tra questo insetto e nuova specie di Coleottero Carabidae, e dell’Ottocento fino ai primi vent’anni del ro cacce entomologiche. Alla fine degli il suo ambiente naturale, a partire dall’an- la dedicò alla cuginetta, con il nome di Novecento la raccolta dissennata, assieme anni ’60, i danni all’ambiente erano deci- no 2004, il gruppo di ecologia del Carabus olympiae, suscitando una certa al disboscamento e al progressivo cam- samente gravi e i carabi sempre più rari. dipartimento di Biologia Animale curiosità nel mondo scientifico. Sembrava biamento dell’habitat dell’Alta Val Sessera, Bisogna ricordare, infatti, che oltre al dell’Università di Torino porta avanti una infatti assai strano che un animale di que- portarono questo insetto sull’orlo del- buon senso, a quei tempi non esisteva al- campagna di studi all’interno del S.I.C. sta taglia - gli adulti misurano attorno ai 3- l’estinzione. Lo scoppio della Prima guer- cuna legislazione che limitasse il commer- dell’Alta Val Sessera. Mediante l’ausilio di 4 cm di lunghezza - e per giunta così ap- ra mondiale smorzò un poco lo sforzo di cio di animali rari. Fu necessario attende- trappole a caduta provviste di doppio pariscente, non avesse attirato fino ad al- raccolta, ma tra i due conflitti la specie re fino al 1983 per ottenere una legge re- fondo (fondamentali per catturare anima- lora l’attenzione dei naturalisti italiani. Lo venne ritenuta estinta o rarissima, fino a gionale che mettesse al riparo questa spe- li vivi e poi restituirli incolumi al loro am- strano coleottero presenta una livrea dav- quando, nel 1942, l’entomologo Mario cie dalle raccolte indiscriminate. Negli an- biente) è stata indagata la selezione dell’- vero favolosa: verde smeraldo con riflessi Sturani trovò diversi esemplari nel sito ni successivi, anche grazie all’impegno di Per saperne di più habitat e il ciclo vitale di questo e di altri iridescenti e bluastri, che in alcuni casi storico e in altre località, e descrisse in diversi naturalisti locali, primo fra tutti insetti della stessa famiglia (Carabidae). sfumano verso il rosso. Negli anni succes- dettaglio il ciclo vitale dell’animale. Come Tiziano Pascutto, alla specie venne garan- • Negro M., Casale A., Migliore L., Per chi desiderasse osservare da vicino sivi Sella, dimostrando una grande sensi- tutti i Coleotteri, infatti, Carabus olympiae tita una protezione sia a livello europeo Palestrini C. & Rolando A. 2008, questo bellissimo insetto, ogni anno du- bilità per l’epoca, mise in guardia la co- ha una fase larvale che si protrae per due (Direttiva Habitat) che internazionale Habitat use and movement patterns in rante il periodo estivo, l’Oasi Zegna orga- munità scientifica sulla rarità del carabo, mesi circa, seguita da una fase di pupa (Convenzione di Berna) facendone, a tut- the ground beetle endangered species nizza una giornata, in compagnia del riferendosi ad esso come a una specie or- della durata di un paio di settimane. Gli ti gli effetti, l’insetto più protetto in Carabus olympiae (Coleoptera, biologo Matteo Negro e del naturalista mai in rarefazione. Ma purtroppo questa adulti più giovani pertanto si possono re- Europa. La protezione del coleottero e Carabidae). European Journal Tiziano Pascutto, alla scoperta del Carabo rarità fu anche la sua condanna. Negli an- perire alla fine dell’estate ed entrano in del suo ambiente naturale ha conosciuto of Entomology. 105: 105-112. di Olimpia e di altri animali che popola- ni successivi, infatti, il magnifico carabo fu diapausa (una forma di letargo tipica de- un ulteriore miglioramento con la crea- • Malausa J.-C., Raviglione M. & Boggio no la selvaggia Alta Val Sessera. oggetto di diverse pubblicazioni nelle gli insetti) con il sopraggiungere dei primi zione nel 1993 della riserva naturale pri- F., 1983, Il Carabus olympiae Sella Per informazioni e prenotazioni: quali, incautamente, venne svelato il sito freddi autunnali. Purtroppo, ancora una vata “Oasi Zegna” e con la successiva isti- dell’Alta Valle Tessera, Pro Natura www.oasizegna.it oppure e l’habitat preciso di origine. E fu così volta, gli studi del ricercatore innescarono tuzione del Sito di Importanza Biellese (in coll. con O.P.I.E. Francia). [email protected]

28 29 SCOPRIPARCO Val Troncea, promessa di distanze

Testo e foto di Toni Farina [email protected]

POTEVA IL CHISONE Valle e raggiungono la testata se- NASCERE AVVOLTO DAL guendo fedelmente i crinali: sul lato destro dal Monte Morefreddo al CLAMORE DEL SESTRIERE? Monte Barifreddo; sul lato sinistro, LASSÙ, SULLA MONTAGNA dal Barifreddo al Monte Banchetta. LUNA-PARK, FRA CODE La superficie è di 3.280 ettari. L’ambiente è di media e alta montagna AGLI SKILIFT E ODORI DI (cima più alta la Rognosa del Sestriere, PATATE FRITTE? NO DAVVE- 3.280 m), caratterizzato da saliceti al- RO, IL DIO DEI TORRENTI veali sul fondovalle e conifere sui ver- NON POTEVA santi, lariceti in particolare, favoriti dal clima marcatamente continentale. Di PERMETTERLO E COSÌ HA particolare rilievo sul versante destro il SCELTO UN LUOGO QUIE- bosco di pino uncinato Inverso di TO E DISTANTE, IN FONDO Laval, prezioso evento di natura pur- ALLA VAL TRONCEA troppo escluso dall’area protetta. Notevole la fioritura nel cuore della sta- gione estiva con endemismi importanti Promette distanze la Val Troncea. come la Campanula cenisia. La fauna è Salendo i tornanti verso il Colle del tipicamente alpina, con il recente ritor- Sestriere, dopo Pragelato, la si scorge no del lupo e reintroduzione negli an- d’infilata, dritta come un fuso verso ni ‘80 dello stambecco. Durante le mezzogiorno. Una lusinga, fatta di bo- escursioni non sono rari gli incontri con schi di larice e pascoli. E di montagne caprioli e galli forcelli che occupano le “anonime”, di angoli alpestri, fuori ma- aree boscate, sostituiti alle quote più no, per intenditori. elevate da camosci e pernici bianche. Promette distanze e promette natura, la Negli ultimi tempi è sempre più fre- Val Troncea. Grazie all’evoluzione geo- quente l’avvistamento del gipeto, torna- logica che l’ha fatta budello, tratteggian- to a condividere con l’aquila i cieli di do pendii laterali più adatti agli ungula- questo settore delle Alpi. Pti che agli umani, si è sottratta all’orgia di funi e tralicci delle montagne vicine Le miniere e costituisce oggi una preziosa oasi di Le ricchezze della Val Troncea tuttavia quiete, estiva e invernale. non si limitano al mosaico di cromati- Un lembo di montagna protetta ai con- smi della fioritura e del paesaggio, ma fini della montagna luna park. hanno anche il colore ambrato e i rifles- Dal 1980 la Val Troncea è Parco na- si dorati della pirite cuprifera, minerale In questa pagina, le sorgenti del Chisone turale. I confini iniziano a circa un dal quale si estrae il rame. Una ricchez- in alta Val Troncea; a fianco una farfalla Parnassius apollo. paio di chilometri dall’ingresso nella za non evidente, perché nascosta nel

30 31 SCOPRIPARCO

Nel parco informati sottosuolo, manifeste sono invece le te- quota, nel tipico habitat di sottobosco stimonianze dell’intensa attività estratti- formato da rododendri e mirtilli (rodo- Sede amministrativa, Centro visita e mu- va che nella seconda metà retum vaccinietum, inserito nella seo: via della Pineta, fraz. Ruà, Pragelato. dell’Ottocento dettava i ritmi dell’eco- Direttiva Europea “Habitat”). Tel. 0122 78849; e-mail: nomia e della vita in Valle. Le si incon- Il percorso. Alla sbarra che segna l’in- promozione.parco.valtroncea@rupar- tra nel Vallone del Beth e nei dintorni gresso nell’Area protetta, subito dopo piemonte.it www.parconaturalevaltron- del Colle omonimo (a 2800 m di quo- Laval, si imbocca a sinistra il sentiero cea.it/; www.parks.it/parco.val.troncea/ ta!): imbocchi di gallerie, ruderi, i resti con indicazioni Troncea e Seytes. Con Punto info all’ingresso dell’Area protetta del sistema di collegamento con telefe- pendenza regolare e non eccessiva si - Rifugio di Troncea, 1950 m, rica per il trasporto del materiale sul sale a strette risvolte nel bosco, lungo il tel. 320 1871591. Casotti al Col Clapis fondovalle. Aperte nel 1860, le miniere confine del Parco. Dopo un centinaio (2.800 m) e al Colle del Beth (2.785 m). del Beth costituivano un'importante at- di metri il bosco si fa meno fitto, con- Chiavi e prenotazione presso il Parco. tività economica per la comunità loca- cedendo vedute sulla testata della valle. Sempre al Colle del Beth, dal prossimo le, divenendo un polo di attrazione an- Vedute che si ampliano all’uscita sugli anno sarà disponibile un bivacco sem- che per lavoratori delle vallate vicine. aperti pascoli di Seyets (Lâ Sèita, 1.920 pre aperto. L’attività si protrasse intensa (si lavora- m), borgata visibile in alto ai margini va anche d’inverno) fino alla primavera del prato. All’altezza dei casolari, ormai Accesso al Parco del 1904, quando dai pendii del Monte in abbandono, termina la salita e inizia La strada di fondovalle è chiusa ai mez- Ghinivert scese un’enorme massa di il percorso a mezzacosta (con un ulte- zi privati a partire dal confine dell'Area neve che travolse e uccise 81 minatori. riore mezzora di salita sul sentiero per protetta. Da giugno a settembre è atti- Una targa sul fondovalle, nei pressi di il Monte Morefreddo si accede al citato vo su prenotazione dalle 6 alle 19 un ser- Troncea, ricorda l’immane tragedia. bosco di pino uncinato di Laval). vizio di navetta che da Laval consente di Seguendo le indicazioni “Rifugio raggiungere Troncea e l'Alpe del Meys. Conoscere il Parco: il Sentiero Troncea” si cammina a lungo alternan- Gratuito per i residenti di Pragelato, per Balcone della Val Troncea do tratti pianeggianti a brevi saliscendi i bambini fino ai 6 anni e per le persone Quanto di meglio per prendere confi- sulle pendici occidentali del disabili. Costo: 2 Euro Troncea (3,50 denza con l’ambiente del Parco. Il per- Morefreddo e del Ruetas. Entrati nel A/R); 3,50 Euro Alpe Meys (6 Euro A/R) corso collega sul versante orografico Parco, si tocca in breve la località Prenotazioni tel. 348 6053503 destro la Borgata Seytes all’Alpe del Dzabé, antico alpeggio del quale non Meys, delineando un lungo ma agevo- restano che poche tracce. In basso si Da maggio 2008, a causa dell'alluvione le viaggio in costa tra boschi di larice e osserva la fonderia della Tuccia, ai pie- che ha sconvolto l'assetto idrografico radure, attraverso valloni che scendono di delle scarpate basali del Monte della valle, il parcheggio di Laval, all’in- ripidi dai colli sul crinale. Poca fatica e Banchetta e a breve distanza dallo gresso del Parco, è stato completamen- massimo diletto, e al termine, in pre- sbocco del Vallone del Vallonetto. te eroso dal Chisone. Di conseguenza la mio, i pascoli alla testata della Valle, do- Passato il bivio per i colli del Beth (zo- strada è chiusa al transito veicolare circa ve i pendii si distendono in un cerchio na delle miniere) e dell’Arcano, si giun- 1.5 km più a valle, al Pount daz Itreit. accogliente e riposante. ge con una breve discesa a Troncea. A Una navetta integrativa fornisce il servi- Dopo la salita iniziale si cammina co- un’ora e mezza dall’avvio, l’omonimo zio fino a Laval. stantemente intorno ai 2000 metri di Rifugio di recente apertura è un chiaro invito a una sosta ristoratrice. E le pro- spettive aperte sul fondo della valle so- no un invito, altrettanto chiaro, alla pro- secuzione del cammino. Si prosegue nella stessa direzione, barra fissa a mez- zogiorno. Indicazioni: Meys. Prima del- l’avvio si consiglia una variante di po- chi minuti verso lo sbocco del Rio del- le Michele, dove la lapide posta in me- moria della grande valanga del Beth ri- porta a tempi non lontani (1904), nei quali in montagna si viveva, e si mori- va, per strappare alle sue viscere tesori minerali. Passato il Rio si sale dolcemente al bi- vio in località Lou Saloeddi, possibile In questa pagina: il Sentiero Balcone. Nella pagina accanto, giovani di stambecco. Nella pagina interruzione del percorso con discesa seguente in alto: sul Sentiero Balcone verso l’Alpe sulla strada di fondovalle. Possibile… del Meys; sotto la Casa degli Escartons.

32 33 SCOPRIPARCO

ma sconsigliabile: il Sentiero balcone per il Meys assomma poca fatica a mas- simo diletto… Un tratto nel bosco precede una radu- ra prativa dove paline di legno con tac- Gli aranci di che bianche e rosse facilitano la corret- ta prosecuzione. Un tratto di bosco non fitto – ma di fitto sotto bosco di rodo- dendri e mirtilli - precede un breve trat- Cannero Riviera to dove il sentiero taglia pendii più ripi- di che esigono un minimo di attenzio- ne. In basso attira lo sguardo l’Alpe Testo e foto di Aldo Molino Lendiniera, non più utilizzata. È il pro- [email protected] logo all’uscita nel bacino dell’alta valle, sugli ampi e morbidi pascoli dell’Alpe ALL’ESTREMITÀ SETTENTRIONALE DEL PIEMONTE, del Meys. Meno morbido, ma non per SULLE SPONDE DEL LAGO MAGGIORE, IL PICCOLO questo meno attraente, è il Vallone di BORGO DI CANNERO RIVIERA, CON LE SUE VILLE Faury, sul lato opposto della valle, ver- E I SUOI GIARDINI, OFFRE AL VISITATORE LA FRAGRANZA so l’omonimo Colle e l’omonimo Lago. Di fronte, la cerchia compresa fra il DI ANTICHI E UNICI AGRUMI Monte Appenna e il Monte Barifreddo, LA CASA DEGLI ESCARTONS uno dei tanti “tremila” della Valle (3.028 m), dall’aspetto decisamente severo. Ai In Frazione Rivet, a Pragelato, gestito dall’Ente Parco uno spazio dedicato alla cultura suoi piedi, in un luogo “quieto e distan- e alla storia locale, con particolare riferimento al periodo degli Escartons. Collocato te”, ideale per venire alla luce, nasce il all’interno di un edificio risalente con buona probabilità a metà del XVII secolo, re- Chisone. Una dolce discesa conduce staurato mantenendo inalterate le tipologie costruttive tipiche della zona, la Casa de- verso il fondovalle, allo storico Alpe gli Escartons comprende l’Archivio Storico Cav. Remigio Bermond, sale esposizioni e Roccias, visibile per la croce in ghisa su lettura, la biblioteca scientifica e un punto info del Parco. un grosso masso (Roccias, appunto). L’ingresso della Casa è ingentilito da un allestimento pittorico che introduce il visitato- Ancora in dolce discesa, con un ampio re al periodo medioevale. Un plastico interattivo permette di analizzare e di conosce- semicerchio si raggiunge infine l’Alpe re il territorio transfrontaliero degli Escartons, comprendente anche l’alta Val Chisone. (o Bergerie) del Meys, guardiano dei Orari di apertura. Nei periodi di maggiore affluenza turistica tutti i giorni dalle 10.30 al- pascoli di questo appartato angolo di le 13.00 e dalle 14.00 alle 18.30. Per il restante periodo, apertura su richiesta, con pre- Alpi Cozie. Guardiano nonché fornito- notazione presso gli uffici del Parco Val Troncea. re di ottimi latticini… Due ore da Troncea, tre ore e mezza da Laval. L’Alpe è il capolinea. Per il ritor- no si va sulla strada di fondovalle, due ore di camminata tranquilla, con la pos- sibilità, dal bivio di Troncea in poi, di proseguire sulla pista forestale sul ver- sante orografico sinistro, costeggiando così i ruderi della vecchia Fonderia del- le miniere del Beth. In alternativa, si può approfittare della navetta. A ognuno la scelta che più aggrada, le promesse della Val Troncea sono state mantenute.

In sintesi Partenza: Frazione Laval, 1677 m. Tappa intermedia: Borgata e Rifugio Troncea, 1.950 m. Arrivo: Alpe del Meys, 2045 m. Dislivello in salita: 600 m circa. Tempo di andata: 3.30 h. Ritorno su strada: 2.30 h.

34 35 TERRITORIO - LAGO MAGGIORE

Dici «agrumi», e pensi alla Sicilia: aranci, mose, buganville e banani vi prospera- “Femminiello”; aranci dolci appartenen- certo rimpiangere località balneari più mandarini… Con i limoni si può salire no. Come tutto il Verbano la zona è ce- ti al gruppo delle arance a “polpa bion- famose e giustifica l’appellativo “riviera” lungo la Penisola sino al Lago di Garda, lebre anche per le camelie, e il paese è da”; arance ombelicate o navel; arance che completa dal 1947 la denominazio- dove si trovano anche gli ulivi da cui si sede ufficiale della Società Italiana del- pigmentate e altre varietà “vaniglia”. ne ufficiale del comune. Il museo etno- ricava uno degli oli italiani più pregiati. la Camelia: qui, infatti, si tiene tutti gli Poi ci sono gli aranci amari , i cedri del- grafico realizzato a partire dal 1981 per Ma… in Piemonte? Qui sta la sorpresa. anni, a marzo, una delle più vecchie la Cina, ibrido naturale tra cedro e aran- iniziativa della locale scuola media, ol- A 46° di latitudine nord, a due passi mostre dedicata alle camelie che attira cio amaro; pompelmi rosa e rossi. E an- tre a una raccolta di oggetti d’epoca e delle «bianche di neve montagne ticine- appassionati e curiosi da tutta Europa, cora cedri veri e propri; mandarini, propri della tradizione contadina, ricor- si», come recita un noto canto popola- preceduta (ormai da un paio d’anni) da kumquat (le fortunelle); le limette e i da con una sua sezione le spazzole che re, sulle sponde del Lago Maggiore e in quella dedicata agli agrumi. Dibattiti, Pummelo, agrumi mitici (una specie qui avevano uno dei più importanti sta- piena terra, trovi degli agrumi che non degustazioni, concerti, esposizioni e vi- originaria e poco conosciuta dalle gran- bilimenti di produzione, attivo sino alla t’immagini. Una piccola produzione di site guidate animano gli storici giardini di dimensioni che forse era uno dei po- metà degli anni Settanta del secolo nicchia, trascurabile come quantità, ma che per l’occasione restano aperti: una mi custoditi nel mitico “giardino delle scorso. Una passeggiata pedonale lun- di estremo interesse ecologico e cultu- “full immersion” in odori, sapori e colo- esperidi”). C’è anche qualche esempla- go lago di quasi due chilometri rag- Drale. Cannero, pittoresco paesino rivie- ri che finiscono per entusiasmare e ap- re di arancio trifoliato, l’unico agrume a giunge il porto vecchio e transita di rasco situato sulla conoide alluvionale passionare anche il non specialista. foglie caduche dalle lunghe spine, uti- fronte al celebre Albergo Cannero, fre- dell’omonimo torrente a nord di Di alberi (di agrumi) ne sono stati cen- lizzato come porta-innesti e che la tra- quentato anche da “teste coronate” de- Verbania, tra Ghiffa e Cannobbio, poco siti poco più di trecento con una qua- dizione vuole essere l’arbusto da cui si siderose di tranquillità e privacy. Infine, Nella pagina a fianco: il Lido di Cannero. prima del confine svizzero, gode di un rantina di varietà differenti. In passato, ricavò la corona di spine della i castelli, elementi fondamentali del In questa pagina, dall’alto: un giardino storico; i castelli di Cannero; microclima invidiabile. però, erano molti di più tanto da ali- Passione. Una varietà di cedrato piutto- paesaggio lacuale: si trovano in territo- panorama di Cannero Riviera con il Monte Morissolo. Il lago mitica i rigori dell’inverno; la mentare con altre località del Lago sto curiosa è il “Canarone”. Oltre che a rio di Cannobbio, sono di proprietà montagna, il Monte Morissolo (quello Maggiore un piccolo commercio con il Cannero, lo troviamo a Firenze, nei della famiglia Borromeo, ma per tutti dei forti della Linea Cadorna) protegge Milanese. Pochi ma importanti, tanto da giardini medicei. Com’è noto, in passa- sono i castelli di Cannero. Si ergono su l’insenatura dai freddi venti del nord. La essere oggetto di interesse da parte to, gli agrumi conobbero momenti di due isolotti, o meglio scogli in mezzo al neve è rara e difficilmente il termome- dell’Università di Torino che ha avviato grande interesse nelle residenze nobi- lago, e furono rifugio dei signorotti lo- tro d’inverno scende sotto lo zero. La un progetto di censimento e studio del liari tanto da essere collezionati e utiliz- cali, i Mazzarditi soprannominati i “fra- vegetazione mediterranea ha trovato germoplasma, la cui salvaguardia gioca zati a fini ornamentali. Non c’è villa, ca- telli della Malpaga” che intorno al 1404, qui un habitat ideale, così che ulivi, mi- un ruolo fondamentale nel manteni- stello o residenza di un certo prestigio dopo essersi impadroniti del borgo di mento della biodiversità che non abbia, o conservi, il ricordo di Cannobbio avendo nel castello una ba- e nella riduzione del- quelle che in Francia erano chiamate se sicura e fortificata, presero a depre- l’erosione genetica sem- “orangerie”, luogo dove in inverno le dare le popolazioni dei villaggi che sor- pre più forte negli ultimi piante erano riparate dal gelo. Recenti gevano sulla riva del lago. Le scorrerie decenni. La ricerca si studi hanno permesso di appurare che e i taglieggiamenti terminarono solo prefigge di identificare le luogo di origine del “Canarone”, come quando, nel 1414, il duca Filippo Maria accessioni del genere lo stesso nome potrebbe fare supporre, Visconti fece cingere d’assedio la rocca Citrus presenti sul terri- sia proprio Cannero. Anche i ragazzi obbligando i banditi alla resa. Sui rude- torio cannerese per po- della locale scuola media dedicata a ri del distrutto maniero, i Borromeo, di- ter condurre confronti Salvatore Quasimodo hanno in corso venuti nel frattempo gli indiscussi si- con piante presenti in un progetto didattico per la valorizza- gnori del lago, fecero costruire intorno collezione e di eseguire zione degli agrumi che ha portato tra al 1520 un nuovo castello, la “Vitaliana” analisi per determinare l’altro al “Bercencione”, acronimo (ber- (da Vitaliano Borromeo) per difendere le caratteristiche qualita- gamotto, cedro, arancio, limone) con il l’alto lago dalle incursioni svizzere. I ca- tive e nutrizionali dei quale è stato chiamata l’eccellente mi- stelli furono poi abbandonati nel frutti. Le “spalliere di scela da the molto profumata e intri- Settecento. Sull’isola più piccola, dove agrumi”, sono una parti- gante, messa a punto e prodotta in sono i ruderi delle cosiddette prigioni, colare forma di coltura quantità limitata dal laboratorio scolasti- ogni anno si svolge una piccola festa che addossando gli albe- co. Gli agrumi di Cannero, essendo con merenda che, viste le ridotte di- ri ai muraglioni che so- lontani da coltivazioni intensive, godo- mensioni del praticello, è per forza di stengono i terrazzamenti no generalmente di buona salute e non cose esclusiva. Per dare un occhiata più dei giardini (citati sin dal necessitano di particolari e massicci da vicino ai due vetusti manieri, non c’è 1603), permettono di trattamenti fitosanitari. La produzione niente di meglio di un’escursione in sfruttare al meglio il calo- molto, molto di nicchia, ma sostanzial- barca o meglio, in catamarano perché re naturale. mente biologica, permette comunque da qualche tempo nel porticciolo è an- Le varietà documentate a piccole produzioni artigianali di liquori, corato un singolare natante che è allo Cannero annoverano li- marmellate e soavi agrumi essiccati. Ma stesso tempo bar con comodi divani e moni per la maggior par- Cannero non è solo aranci (e camelie). ottimi cocktail e imbarcazione alimen- te derivati dalla varietà Una bella spiaggia libera d’estate non fa tata da energia solare.

36 37 CURIOSITÁ In principio era il “pummelo”

Testo e foto di Aldo Molino [email protected]

PUMMELO, MANDARINO E CEDRO SONO GLI UNICI AGRUMI ORIGINARI. TUTTE LE MOLTE SPECIE E LE VARIETÀ CHE OGGI CONOSCIAMO DISCENDONO DA QUESTI LONTANI PROGENITORI ATTRAVERSO MUTAZIONI GENETICHE NATURALI E INCROCI.

Secondo la mitologia Greca fu Zeus a dre della botanica, nella sua ponderosa Nord per molto tempo fu un prodotto di donare a Hera gli straordinari pomi Storia delle Piante accenna agli impieghi gran lusso, mentre solo a partire dal d’oro. Zeus timoroso però che qualcuno terapeutici del cedro appellandolo «melo XVIII secolo entrò stabilmente in cucina. potesse sottrarre i preziosi e rari alberi, medico e persico». Bisogna però attende- Il mandarino (Citrus deliciosa), invece, custodì gli stessi in uno straordinario re diversi secoli prima che i succosi e originario della Cina, fu introdotto in giardino, il Giardino delle Esperidi, posto agri frutti si diffondano nel mondo occi- Inghilterra nel 1805 e successivamente a ai confini del mondo conosciuto, alle dentale. Gli arabi introdussero nel baci- Malta. Giunse in Sicilia nel 1810 per l’in- pendici del Monte Atlante, sorvegliato no del Mediterraneo limoni e aranci teressamento del prof. G. Tineo. Le dalle ninfe esperidi e dal drago Ladone. amari nel X secolo. In Italia furono, in- Clementine sono un ibrido tra mandari- I grandi e mitici frutti della mitologia non vece, i primi Crociati, provenienti dalla no e arancio chiamate così in onore del potevano che essere i gi- frate Clemente Rodier della ganteschi pummelo che missione agricola dei padri con mandarini e cedri di S.Spirito che nel 1898 lo rappresentano i tre agru- trovò in Algeria e lo propa- mi originari. Tutte le spe- gò. Il più piccolo degli agru- cie e le varietà che oggi mi, conosciuto anche come conosciamo discendono mandarino cinese e coltivato da questi progenitori. a scopo ornamentale, è il Gli agrumi sono oggi Kumquat. In Europa è stato piante coltivate apparte- introdotto nel 1846 da nenti alla sottofamiglia Robert Fortune, da cui il no- delle Aurantantioideae me del genere attribuito (Rutaceae) e comprende dal 1915. Il gigantesco e qua- i generi Citrus, Fortunella si sconosciuto pummelo e Poncirus. I frutti hanno In alto, composizione di agrumi; (Citrus grandis) è il padre proprietà dietetiche, co- al centro alberi di arancio. del pompelmo, ma in Cina è smetiche e curative per coltivato e apprezzato men- questo svolgono un ruolo antiartritico, Palestina, nell’XI secolo, a farli conosce- tre altrove è presente soprattutto come disintossicante, digestivo, protettivo dei re. Gli aranci dolci vennero portati dal- pianta ornamentale. Chinotto e vasi sanguigni, antiemmoragica e diureti- l’oriente dai navigatori portoghesi, tanto Bergamotto, entrambi probabili mutazio- ca. Gli agrumi sono originari dell’Asia che in molte zone dialettalmente sono ni genetiche dell’arancio amaro, sono sud-orientale e la loro coltivazione risale ancor oggi chiamati “portogalli”. La fortu- due coltivazioni tipicamente italiane: il ad almeno 3.000 anni fa dapprima per ri- na del limone inizia nel XV secolo con lo primo del Ponente ligure mentre il se- cavarne profumi, poi per uso commesti- sviluppo della navigazione e la scoperta condo della Calabria dove è presente in bile. Teofrasto allievo di Aristotele e pa- delle sue proprietà antiscorbutiche. Al maniera estensiva dal 1750.

38 NOTIZIE E CURIOSITÀ a cura di Emanuela Celona Altre notizie e appuntamenti su www.piemonteparchiweb.it [email protected]

È FESTA DEL PAESAGGIO NEI PARCHI ASTIGIANI Bosco di fiabe: concorso Il 19-20-21 giugno, a Vinchio (AT), l’Ente parchi Astigiani è pre- sente alla I edizione del Festival del paesaggio agrario, iniziativa per giovani illustratori ideata dall’Associazione culturale Davide Lajolo e organizzata in collaborazione con numerosi Enti locali. Tra gli appuntamenti, Il Parco piemontese della Valle del Ticino e il Comune di un viaggio nella biodiversità all’interno della Riserva della Val Cameri (NO), in memoria dell’illustratrice per ragazzi Augusta Sarmassa, tra vigne e boschi sul percorso artistico-naturalistico Correli, artista e insegnate che si è dedicata con particolare I casotti delle vigne e sempre all’interno dell’area protetta si passione alle fiabe, ai temi paesaggistici e all’ecologia, hanno svolge al Bricco di Monte del mare il workshop Educazione al- ideato un concorso biennale per giovani illustratori piemonte- la biodiversità. Il programma del Festival si articola in si. Il concorso intende valorizzare i boschi che si estendono nel incontri/confronti, mostre, documentari, spettacoli, passeggiate B territorio comunale all’inter- nella Riserva della Val Sarmassa sugli Itinerari letterari di Davide no del Parco del Ticino (di Lajolo e sono previste degustazioni di prodotti tipici. cui Cameri ospita la sede). Info: tel. 339 5315104; [email protected] Possono partecipare al con- corso illustratori dai 20 ai 35 anni che risiedono in Piemonte. I partecipanti de- vono esprimere con le im- magini la rivisitazione fantasti- METTI IN RETE LA BIODIVERSITÀ ca della fiaba ‘Margaritin’. Scadenza di presentazione Il progetto si chiama Metti in rete la biodiversità - La biodiversi- dei lavori: 15 settembre 2009. tà passa anche per i corridoi, ed è promosso da WWF Il bando del concorso e la fia- Piemonte in collaborazione con l’assessorato Ambiente della ba sono scaricabili dal sito: Regione Piemonte. Ha lo scopo di far conoscere ai giovani le ca- www.parcodelticino.pmn.it ratteristiche del proprio territorio ed è rivolto agli insegnanti e agli allievi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Partito nell’ottobre 2007, con durata biennale, le province coin- volte sono state: Torino, Asti , Biella e Vercelli. Dopo il succes- so del progetto, riscosso nell’anno scolastico 2007-2008 (che ha RIPARTE IL MARCAROLO FILM FESTIVAL coinvolto 52 insegnanti con corsi di aggiornamento e un forum Il Parco Capanne di Marcarolo e l’Ecomuseo di Cascina di discussione), l’anno scolastico in corso (2009-2010) conta 75 Moglioni avviano la II edizione del Marcarolo Film Festival, ras- classi partecipanti che daranno origine a lavori di gruppo e pro- segna di film a tema ambientale che si svolgerà dal 1 al 13 set- getti sui giardini scolastici e sui corsi d’acqua. Info: WWF tembre 2009. Nell’ambito del Marcarolo Film Festival è indet- Piemonte, tel. 011 4731746 - 011 4731873; [email protected] ta la VI edizione del Video Concorso “Parchi in campo” aper- to a professionisti e non. Al concorso sono ammessi documen- tari e cortometraggi a soggetto di durata non superiore a 35’ ambientati all’interno di un’area protetta e/o di un ecomuseo italiano. Data di scadenza per la presentazione dei filmati, 31 lu- glio ‘09. Info e bando: Capanne di Marcarolo, tel. 0143 684777, [email protected]

PIEMONTE PARCHI È SU FACEBOOK È approdato anche il nostro giornale su Facebook, moderna “community” virtuale. Il Gruppo di Amici di Piemonte Parchi (aperto a tutti coloro che vogliono dire la “loro” sui temi legati alla natura e all’ambiente) nasce per stimolare il dibattito sui parchi, soprattutto rivolgendosi alle nuove generazioni. Su www.facebook.it e cercare il Gruppo Piemonte Parchi.

1 EDUCARCI ALL’AMBIENTE DAL MONDO DELLA RICERCA

Disegno di Alessandra Sartoris

L’insana voglia di esotico

Carlo Bonzanino [email protected]

Molte parole si spendono sull’importanza di conservare la biodiversità, il patrimo- nio incredibilmente vario che la natura e l’evoluzione hanno modellato e prodot- to nel corso di centinaia di milioni di anni. Ma non è solo per amore della variabi- lità naturale che si devono salvaguardare quante più specie viventi possibili. La mol- teplicità della natura è il serbatoio del nostro benessere, è l’arma che ci può per- mettere di sopravvivere a calamità e disastri. E per dimostrarlo non servono or- ganismi sconosciuti dai nomi impronunciabili, basta una mela. È uno dei frutti mag- giormente presenti sulle nostre tavole e proprio per questo, e per le sue ottime qualità organolettiche, rappresenta uno dei pilastri dell’agricoltura di molti Paesi Mtemperati. Ovviamente non le mancano i nemici. Il più temuto è un fungo, «Açaì e marketing, così il frutto esotico diventa di moda […]. Venturia inaequalis, agente della ticchiolatura, flagello in grado di causare ingenti Prodotto in Amazzonia, spopola a Berlino…». (fonte: la perdite nei raccolti, oggi tenuto sotto controllo con potenti fitofarmaci. Le stesse Repubblica, 7/3/’09). Figuriamoci se il “mercato globale” non co- coltivazioni cosiddette biologiche non sono esenti da rischi, giacché controllano il glieva al volo una “ghiotta” (in tutti i sensi) occasione per distri- fungo con miscele a base di rame, consentite nell’agricoltura bio ma comunque buire palline e succo di açaì. Così si legge: « […] Il succo di açaì nocive. Da anni è quindi pressante l’esigenza di ridurre al minimo l’impiego di so- sta diventando una delle bibite più di moda. Piace ai surfisti di stanza chimiche nelle colture, favorendo l’utilizzo di tecniche alternative quali la lot- Copacabana e Miami (… e come potrò farne a meno, io, cicli- ta biologica o la modificazione genetica delle piante coltivate. Quest’ultima tecni- sta di Borgo San Paolo? n.d.r.); lo sorseggiano nei bar di Londra ca prevede l’inserimento di geni per la resistenza alla malattia provenienti da spe- A(il chinotto del “Bar Sport” all’angolo non va più); viene trasfor- cie diverse, con il risultato di ottenere organismi transgenici resistenti, meglio noti mato in sorbetti a Berlino (…devo provare dal “Siculo” di via S. late, le navigazioni transoceaniche, i chilometri macinati da TIR, come Ogm (organismi geneticamente modificati). Informazioni imprecise e soven- Una mela Quintino…). E anche in Italia attraverso frullati energetici e an- camion, furgoni e trabiccoli di ogni genere per servire queste te distorte hanno fortemente rallentato e sovente bloccato l’impiego in campo tiossidanti viene venduto come elisir di lunga vita. Queste picco- “prelibatezze” a bar, discoteche e negozi dell’opulento aperto di questi organismi, e ciò ha fatto sì che la comunità scientifica abbia cer- le bacche che assomigliano al mirtillo ma hanno un gusto vicino Occidente. Poca cosa, si dirà, a fronte del guadagno economico cato nuove tecniche per superare l’impasse. Al convegno Incontri Fitoiatrici 2009 al giorno... alla cioccolata amara (ma non ci bastano più le praline di Gobino, e di qualità della vita (forse) per gli indigeni dello stato del Para in tenutosi a Torino di recente, e organizzato da Agroinnova, Centro di Competenza di Peyrano o di Ferrero?) sono l’ultimo Brasile, dove l’açaì è raccolto, e per alcu- per l’Innovazione in Campo Agro-ambientale, ha conquistato la ribalta la cisgene- a cura di Claudia Bordese frutto esotico che arriva sulle nostre ta- IL PENSIERO COMUNE ne compagnie specializzate nell’import- si, ovvero l’introduzione in un organismo di geni provenienti dalla medesima spe- [email protected] vole. Le 500mila tonnellate di produzio- export alimentare che hanno creato cie o genere. Questa tecnica innovativa mette fine ai dilemmi etici sull’impiego di ne annuale voleranno presto verso de- Ho un dubbio: non so se sono più conten- questo bisogno grazie alla distribuzione Ogm, giacché quello che viene effettuato in laboratorio non è dissimile da quan- stinazioni sempre più lontane (con buo- ta ora, che posso trovare il sushi al super- in locali di “tendenza”, per arrivare al- to potrebbe accadere in natura per semplice na pace dei consumi a km zero)». mercato e gli ingredienti per una perfetta l’apertura di bar-frullaterie “specializza- riproduzione sessuale, semplicemente favorito Nell’articolo si citano anche l’Acerola cena messicana acquistando i prodotti sotto te” nelle principali città italiane. Sento già e accelerato dalle sofisticate tecniche di inge- (piccolo ciliegio arancione che cresce in casa oppure era meglio quando si attende- che, goloso e curioso (d’altro canto gneria genetica oggi in nostro possesso. In America Latina ricche di vitamina C), la va con ansia un viaggio all’estero, anche so- «nati non fummo per viver come bruti pratica da meli selvatici è stato prelevato il ge- Graviola (verde – ma anche giallo e ros- lo oltrefrontiera, per assaporare gli “origina- ma per seguire virtute e conoscen- ne della resistenza alla ticchiolatura, ed è stato so, grosso come un melone – e anche li” formaggi di capra francesi, il “vero” cioc- za….»), cederò presto al fresco succo inserito in specie di melo coltivate. Cugini un a forma di pera - che aiuterebbe nella colato svizzero e l’”autentica” aringa scandi- di açaì per aprire, subito dopo, un nuo- po’ rustici ma fortunatamente ben conservati, lotta contro i tumori), il brasiliano Cajù nava? Talvolta ci si affidava agli amici di ritor- vo “comportamento virtuoso” insieme i meli selvatici hanno offerto la possibilità di e le bacche tibetane Goji «consumati no dalle vacanze per avere come gradito a: doccia e non bagno; chiudere l’acqua aprire una nuova strada verso il miglioramen- da star internazionali come Kate Moss e omaggio specialità difficili da trovare sul no- mentre si lavano i denti; spegnere le lu- to genetico. Non sarà un percorso agevole, Madonna» e con proprietà anti-età e stro territorio (e anche troppo costose): ci dove non servono; muoversi a piedi molto ancora deve essere risolto e messo purificanti. Insomma, un’invasione di pic- c’era il fascino dell’attesa ma soprattutto o in bicicletta; usare lampadine a basso a punto, ma lo potremo percorrere con coli frutti di bosco esotici tutti salute e della possibilità di assaporare, solo raramen- consumo; riciclare, differenziare e, dulcis maggiori chances solo se avremo l’accortezza benessere: poco importa del “danno” te, cibi che avevano ancora il sapore della in fundo… non consumare açaì in suc- di preservare la biodiversità, anche nel ambientale che comportano le trasvo- loro terra d’origine (L. Ruffinatto) co o in palline! nostro giardino. Foto G. Boetti/arc. CeDRAP Per saperne di più: www.agrinnova.org/convegni.php

2 3 SENTIERI PROVATI

Può sembrare difficile immaginare per chi vive immerso nel caos David Bertrand: di Torino che a pochi passi dal frenetico andirivieni del capoluogo piemontese esistano ancora, fortunatamente, realtà naturalistiche di grande pregio e dalle inaspettate qualità. Un ottimo esempio è il sentiero possibile rintracciarlo SGSDFHGnon distante dalla HSDF strada statale 589 che collega Pinerolo a Piossasco.KGSDKFGHDSFG Qui, all’imbocco delleHSDF valli del dei due parchi Pinerolese, si sviluppa un sentiero escursionistico che in 30 chilometri percorre ambientiGHKD di notevoleFHGDFGHDSG interesse. Un tracciato Pinaugurato da poco e unico nel suo genere, sia per la ricchezza A cura di Aldo Molino paesaggistica e naturalistica,Nome sia autore per i panorami che consente di [email protected] email - carica ammirare (nelle giornate di bel tempo si può scorgere l’intera catena alpina piemontese, È STATO APPENA dalle Alpi Marittime fino alla INAUGURATO cima del Monte Rosa). Serenella del Comune di Roletto, con importanti posti tappa (il Nella pagina accanto, vista panoramica dell’abitato di Roletto Il sentiero attraversa il ter- rifugio ai piedi della Rocca Sbarua e la Casa dei Cavatori nel dalla Rocca Vautera. In questa pagina, dall’alto: tratto di sentiero NEL PINEROLESE in prossimità del Monte Freidour; in bici nel Parco naturale ritorio di due parchi naturali territorio di Cumiana). Il percorso è fruibile a piedi, in mountain- Monte S. Giorgio; una serie di scale in legno conducono alla UN NUOVO SENTIERO, di interesse provinciale: il bike, a cavallo ed è percorribile anche da bimbi delle scuole sommità della Rocca Vautera (foto M. Salvatore). Parco del Monte dei Tre primarie, per i quali sono organizzate visite guidate. Il sentiero è IN RICORDO DELLA Denti - Freidour e quello del molto affascinate ma la lunghezza del tracciato difficilmente MEDAGLIA AL VALOR Monte San Giorgio, scrigni consentirà di completarlo in una sola escursione. di tesori naturali con una La partenza è posta poco fuori l’abitato di Roletto, luogo dove CIVILE DAVID BERTRAND. ricchezza faunistica e vegeta- David è vissuto, in prossimità della chiesa parrocchiale (412 m), 30 KM TRA NATURA, zionale uniche. dove è stata collocata una targa commemorativa. Da qui si sale STORIA E PANORAMI Basti pensare che nel Parco verso la Rocca Vautero per poi attraversare il Colle Infernetto del Monte dei Tre Denti – a 805 m e il Bosco Imperatore. Il sentiero sterrato sale MOZZAFIATO Freidour, istituito nel 2004, gradualmente fino ai 1080 mt del Colle Ciardonet, quindi si arriva non è raro scorgere cin- alla prima importante tappa: il rifugio della Sborna (1.066 m). Da ghiali, caprioli, volpi, tassi, poco è stata inaugurata la nuova sede del rifugio, la celeberrima camosci. Nel territorio del Casa Canada, meta di tanti visitatori durante il periodo olimpico. Parco del Monte San Gior- Il rifugio non dista molto da una delle più belle vette del nostro gio, che conta ormai 40 anni itinerario: il Monte Freidour (1.445 m). di storia istitutiva, gli aspetti L’itinerario procede scendendo dolcemente sulla mulattiera, da ambientali si fondono in cui si possono ammirare nella stagione estiva abbondanti fioriture modo assolutamente com- di rododendro; si seguono le indicazioni per la Borgata Bastianoni patibile con le testimonianze e il Colletto del Teit (570 m), subito dopo si risale per raggiungere storiche e culturali degli insediamenti rurali presenti e tuttora attivi. il Truc Mongrosso (699 mt). Si entra nell’ultima parte del lungo In questa importante area, a 10 anni dal gravissimo incendio che itinerario che da Colletto Damone (766 mt.) scende verso Colle nel febbraio del 1999 aveva colpìto su tre lati il Monte San Giorgio del Pre (704 mt) per poi concludere dopo alcune curve alla casa e aveva visto l’intervento di oltre 55 squadre di volontari, vigili del natale di David Bertrand, odierna sede del Parco del Monte San fuoco, mezzi aerei, volontari e privati cittadini per domare le Giorio (360 mt), qui un cippo commemorativo ricorda la tragica fiamme, è stato realizzato il Sentiero permanente David Bertrand scomparsa di David. Il sentiero si snoda per lunghi tratti con una che si snoda per circa 30 km sulle montagne e colline che ridotta pendenza permettendo la fruizione anche a coloro che uniscono Roletto a Piossasco. Un percorso per commemorare il non praticano l’escursionismo in modo assiduo. I numerosi punti coraggio e il sacrificio di David Bertrand (medaglia d’oro al valor tappa presenti, inoltre, consentono di percorrere anche solo brevi civile) che in quella tragica occasione perse la vita, poco più che tratti. La segnaletica è presente, completa e ben visibile nell’area ventenne, nel tentativo di svolgere le delicate operazioni di dei due parchi in corso di posizionamento per i rimanenti tratti. In spegnimento dell’incendio. Il sentiero, inoltre, vuole ricordare la ogni caso il visitatore raramente rimane in dubbio sulla deviazione preziosa opera che i volontari svolgono a favore dell’ambiente in da prendere. Da segnalare anche una buona distribuzione dei tutta Italia. Il progetto del sentiero ha visto la partecipazione di punti acqua, provvidenziali per chi si cimenterà nelle calde giornate numerosi soggetti, tra cui le amministrazioni locali, il CAI, il WWF estive. Sono da segnalare, infine, che il punto di partenza e di arrivo pinerolese, la Facoltà di Agraria di Torino e la Regione Piemonte. sono facilmente raggiungibili in auto o utilizzando un efficiente Al nuovo itinerario è stata data una spiccata valenza didattica, servizio di autobus, fornito dalla Gtt e dalla Sapav. scientifica, turistico-paesaggistica ed eno-gastronomica. Il sentiero attraversa i due parchi di valenza provinciale citati e l’Area protetta Mariano Salvatore

4 5 LETTURE

Definita come la più artistica delle scienze e la più scientifica delle arti, la Il libro del mese carta geografica è una rappresentazio- ne grafica con lo straordinario potere a cura di Enrico Massone di riportare in piano i lineamenti curvi [email protected] della superficie terreste. La concreta impossibilità di riprodurre in scala i vari Ricerche condotte nel Parco elementi presenti sul territorio, ha Naturale Mont Avic e nei Siti favorito lo sviluppo di una serie di carte Natura 2000 (SIC/ZPS) generali e mappe tematiche che del Monte Bianco AMARE I PARASSITI? dall’uso militare si sono presto diffuse raccoglie i risultati degli studi ALMENO CONOSCERLI Uno sguardo più approfondito su queste forme di vita, rive- IL TORRENTE nei campi civili e di svago. Val Soana, intrapresi da un pool interdisciplinare la una strategia evolutiva assai complessa ed efficace, con DELL’INFANZIA Valchiusella, Valle Dora Baltea e di esperti e ricercatori nel progetto Claudia Bordese, Vivere a spese degli altri – elogio l’adattamento spesso portato a livelli estremi, fino a com- Renzo Ribetto, Me Chisun. Storie Canavesa (€ 7 ciascuna) sono i titoli Interreg di cooperazione, gestione e del parassitismo, Blu edizioni, € 14 prendere curiose strategie alimentari, elaborate modalità ri- d’acqua, uomini e animali, Fusta Ed., € 38 delle carte pubbcate di recente da MU valorizzazione degli spazi naturali produttive o cicli vitali unici nel loro genere. edizioni (tel. 0125 710297), destinate protetti dalla Regione Valle d’Aosta Il tema del parassitismo evoca istintivamente delle reazioni ne- La dimostrazione della capacità di sopravvivenza del parassi- Renzo Ribetto, responsabile del a escursionisti e turisti. Indicano e dal Dipartimento francese Alta gative, quando non raccapriccianti. Molti hanno avuto un’espe- ta si estrinseca soprattutto nella sottigliezza dell’azione volta servizio Didattica e dei Musei del con precisione sia itinerari di lunga Savoia (tel. 0165 275410). rienza diretta in questo campo, anche solo nello scoprire al nutrimento; se in natura sussiste usualmente un rapporto Parco del Po cuneese, rievoca in percorrenza come Gta,Gtb, Avc, Avab, un’infestazione di pidocchi tra i capelli dei propri figli di ritorno di incontro e scontro diretto tra specie predata e specie pre- questo libro i personaggi, gli animali, i sia sentieri naturali locali, segnavia Zone umide della pianura dalla scuola o dall’asilo … datrice, nel quale la prima è luoghi incontrati lungo il corso del comunali, ciclopiste, percorsi per bresciana e degli anfiteatri Questo libro vuole però destinata a soccombere in Chisone e perlustrati con la curiosità mountain bike, oltre a maneggi per morenici dei laghi d’Iseo evidenziare che esiste un’in- poco tempo (si pensi alle di- e la suggestione che sono propri cavalli, aree attrezzate, palestre di e di Garda finità di specie parassite, da namiche di caccia dei felini), il dell’infanzia. La natura che vive sui roccia, agriturismi e bed and brekfast. di Silvio Frattini, ed. Museo Civico di Iquelle di dimensioni micro- parassita tenderà invece ad bordi e nelle acque del torrente è una Scienze Naturali Brescia mostra gli scopiche e poco conosciu- occultarsi e a non causare la grande aula all’aperto, dove il bambino La gestione sostenibile dei esiti di un’indagine scientifica te, a quelle più evidenti per morte dell’ospite, se non in scopre e impara a muoversi con sistemi pascolivi italiani è un’opera dettagliata e minuiziosa che descrive via del loro impatto sociale, un secondo momento. Le ra- prudenza nel mondo. Ma, soprattutto, grandiosa ed esaustiva di oltre 900 gli aspetti fisici e le particolarità specie nei paesi in via di svi- gioni di questo comporta- dove il piccolo matura un rapporto pagine, che mette in luce ricchezza e geoambientali presenti nel territorio luppo: le epidemie di mala- mento sono essenzialmente adulto con gli altri esseri viventi: dalle varietà dei pascoli italiani, un dell’intera provincia di Brescia. ria, ma anche la giardiasi, da ricercare nella dipendenza prime esperienze di pesca, a dieci patrimonio straordinario ancora in Contestualizzano i testi immagini l’ascaridiasi e la malattia del da un altro essere vivente e anni, mosse dal desiderio di parte inesplorato. I risultati della ricerca, fotografiche e cartine topografiche sonno, sono tutte ricondu- nell’ottimizzazione dello sfrut- acchiappare e tenere sotto vetro suddivisi in macroaree geografiche e (tel. 030 2978664). cibili a fenomeni di parassiti- tamento delle risorse di cibo. alcuni pesciolini, alle riflessioni riuniti in cinque volumi, sono i frutti smo. Altre specie sono no- Il discorso è esteso, oltre che dell’uomo adulto: «Mi occorsero anni del lungo e complesso progetto A piedi in Piemonte te all’uomo per via del loro ai parassiti dell’uomo, anche a per comprendere che non si mette in interregionale Maso-Gis, coordinato di F. Ceragioli, A. Molino, comportamento, come il quelli degli altri animali e del gabbia (o in vasca) chi si ama». Ma il dall’Assessorato Agricoltura della M. Salvatore, ed. Guide Iter, € 12,40, cuculo, che sfrutta abilmen- regno vegetale. Ribetto “adulto” non perderà il vizio Regione Piemonte (tel. 011 4324722). ci guida in 107 passeggiate, escursioni te le cure parentali di un’al- Attraverso un linguaggio pia- di catturare gli animali, sostituendo la e trekking alla scoperta della natura. tra specie per risparmiare le cevole, semplice e preciso, canna da pesca con l’obiettivo Roero, flora spontanea e La maggior parte degli itinerari energie dovute a queste in- l’autrice spazia dalle descrizioni fotografico. E sono proprio le vegetazione indicati nel volumetto, realizzato in combenze. scientifiche alle citazioni lette- fotografie a completare le parole di Franco Rota, ed. Ecomuseo Rocche un pratico formato tascabile, sono Altre ancora sono invece rarie e alle esperienze perso- dell’autore: precise e quasi scientifiche del Roero-Museo Civico Craveri di inediti, ma restano validi e interes- note per il semplice fastidio nali, rendendo accessibile, non quando accompagnano i racconti delle Storia Naturale, € 25, offre a specialisti santi anche i percorsi aggiornati già che possono provocare, co- senza un briciolo di ironia, una esplorazioni nelle fabbriche che e appassionati amanti della natura una presenti nella precedente edizione. me tafani, zanzare e sangui- tematica generalmente consi- sorgevano sul Chisone, o gli incontri rappresentazione aggiornata delle L’originalità del libro consiste in una sughe, costantemente alla derata inconsueta ed ostica. con i “Portafas” e altri animali curiosi. particolarità ambientali, faunistiche e serie di proposte geograficamente ricerca di un mammifero di Qui non ha ragion d’essere il Evocative, invece, nei momenti più vegetali della zona. Il volume di quasi varie e attentamente differenziate, passaggio per effettuare un concetto di etica, proprio poetici: come quelle sulla storia di 400 pagine è impreziosito, oltre che destinate sia al pubblico di abili pasto a base di sangue. Non dell’Homo Sapiens, perché la Maria, scomparsa nell’acqua del bacino dall’interessante inquadramento escursionsti, sia a coloro che amano meno fastidiosi sono i parassiti che si insinuano all’interno vita dei parassiti è finalizzata unicamente alla riproduzione della centrale idroelettrica, oppure territoriale, da un ricco apparato procedere con passo più misurato. dell’organismo, sfruttandone lentamente le risorse: a questa ed alla ricerca del nutrimento. L’elogio del parassitismo si quelle sul temporale estivo che iconografico e bibliografico e utili Notevole l’invito a cogliere lo categoria appartengono notoriamente la tenia, come anche traduce dunque in una celebrazione della natura senza con- sorprende padre e figlio rapiti dalla appendici con glossari e riferimenti stimolante intreccio fra bellezze le altre specie vermiformi che possono albergare nel nostro notazioni morali. grandiosità e bellezza della natura. alla normativa di tutela nazionale ambientali e storico-artistiche; apparato digerente. Lorenzo Rossetti E. Rollino e regionale (tel. 0173 976181). cartografica precisa e dettagliata.

6 7 TERRE DI LEGGENDE

II famosifamosi cistercensicistercensi Il contesto: l’Abbazia di Santa eleganti amanuensi Maria di Staffarda è uno dei eleganti amanuensi grandi monumenti medioevali del a Staffarda nel duecento Piemonte. Ben conservata, si tro- costruirono un convento. va poco distante da Saluzzo, nel comune di Revello. Venne co- Questo luogo prestigioso struita a partire dal quarto decen- nio del XII secolo su terreni dona- cela in modo scrupoloso ti dal marchese Manfredo ai mo- un enigma misterioso naci cistercensi. L’insieme degli cupo, arcano, favoloso. edifici dell’Abbazia presenta un impianto edilizio alquanto com- plesso, fortemente rimaneggiato Tracce e indizi consistenti nel corso dei nove secoli di vita. un po’ ovunque son presenti, La complessità delle soluzioni co- che gli astuti monachelli struttive e la ricchezza di simboli e hanno sparso da monelli. figure della mitologia cristiana hanno alimentato il fiorire di mi- steri e leggende legate al sito mo- Nel bel chiostro e sull’altare nastico che molti ritengono fon- vi son segni da svelare; dato su un antichissimo luogo di tutto appare singolare culto celtico. per chi sa come guardare. Appuntamento con la leggen- L’abbazia, molti son certi, da: l’Abbazia di Santa Maria di che nasconda altri reperti: Staffarda è visitabile tutti i giorni Durante l’oscuro e travagliato Medioevo, un gruppo di monaci ci- luoghiluoghi magici,magici, nascostinascosti tranne il lunedì, ed è permesso agli stercensi fondò nelle campagne intorno al piccolo borgo di con tesori ben riposti, accorti visitatori di andare alla ri- Revello una grande abbazia. Presto il complesso monastico diven- cerca dei numerosi elementi enig- ne punto di aggregazione e di commercio per i contadini della zo- matici disseminati ovunque, tra- chi sostiene un labirinto, na e un prestigioso centro di conservazione del sapere, grazie al sformando la visita in una diver- da tre demoni dipinto, paziente lavoro condotto dai monaci amanuensi. Era sorta così la tente caccia al mistero. Non di ra- nota Abbazia di Santa Maria di Staffarda. La vita dei monaci scor- chi dei codici miniati do, inoltre, la splendida abbazia di- reva tranquilla, come peraltro si addice ai precetti dell’ordine ci- per mutar pietre in carati. viene palcoscenico per concerti di stercense, ma non trascorse molto tempo che intorno all’Abbazia musica sacra (per informazioni su- iniziarono a diffondersi fosche leggende. Viandanti e pellegrini, che gli orari di visita e gli eventi musi- Ma nessuno ha mai trovato lì avevano soggiornato, raccontavano di aver assistito a strani fe- cali è possibile chiamare il seguen- Nulla di così incantato! Dnomeni e di aver scorto luoghi misteriosi, come una biblioteca te numero: tel. 0175 273215). sotterranea contenente magici manoscritti. Questi racconti, come spesso accade, rimasero semplici dicerie, buone per intrattenere un’allegra brigata nelle fredde notti invernali. Passarono i secoli e Rischio di estinzione: enigmi e l’Abbazia, a poco a poco, perse parte del suo prestigio, fino al leggende legati a ordini monastici 1690, in cui a seguito della terribile battaglia della Staffarda, il com- stanno conoscendo un periodo di plesso monastico venne gravemente danneggiato e in seguito ab- riscoperta tra grandi e bambini, GliGli enigmienigmi bandonato. Da allora nessuno prestò più attenzione alle storie grazie a libri e pellicole che riesco- enigmatiche legate all’Abbazia. Di recente, però, alcuni studiosi so- no a spettacolarizzare argomenti no tornati sul luogo per analizzare i numerosi segni e indizi, appa- religiosi ambientati perlopiù in rentemente indecifrabili, lasciati dai monaci. Tante le scoperte fat- epoca medievale. Utili strumenti te e gli interrogativi ancora irrisolti. Perché l’Abbazia fu costruita in se avvicinano il pubblico a luoghi dell’abbaziadell’abbazia didi StaffardaStaffarda modo che non vi fossero due elementi (colonne, capitelli, finestre, preziosi come questo, ma insuffi- etc.) uguali? Esigenze costruttive o oscuri significati metafisici? cienti se non supportati da corret- Perché all’interno della chiesa è collocata una scala che conduce a ti approfondimenti, in grado di re- una stanza murata? Si tratta, forse del passaggio segreto che con- stituire allo spettatore la realtà Testi di Mariano Salvatore duce alla leggendaria biblioteca? E infine perché nel chiostro è con- storica degli eventi. Soltanto in [email protected] servata una costola gigante appartenente a un essere ignoto? questo modo i visitatori potranno Disegni di Massimo Battaglia Molti altri enigmi caratterizzano questo luogo affascinante e la ri- apprezzare e gustare appieno la [email protected] cerca di soluzioni convincenti rimane tuttora aperta. bellezza di questi luoghi.

8 9 AMBIENTALISTA SARÀ LEI...

CURIOSITÀ BOTANICHE AL GIARDINO REA

Il Museo regionale di Scienze naturali di Torino offre anche quest’anno, da maggio a settembre, nel salone mostre, nelle serre e tra le aiuole del Giardino Botanico Rea - frazione , Trana - la possibilità di © FEDERICOCECCHIN.COM © seguire percorsi botanici proposti per avvicinare il pubblico al meraviglioso mondo dei vegetali. I percorsi, tematici, sono accompagnati da testi illustrati Ho chiesto a Google ed etichette descrittive per permettere ai visitatori di scegliere e di seguire diversi itinerari tra le collezioni del giardino. I GRANDI GRUPPI DI VEGETALI LE FAMIGLIE BOTANICHE di Bruno Gambarotta ALBERI E ARBUSTI RADICI IN TERRA, IN ARIA E IN ACQUA Appuntamenti PIANTE FONTE DI CIBO Ho chiesto a Google una definizione di “turismo sostenibile”, me ne ha offerte 10.600. Se vi PIETRE TRA I FIORI al museo dicessi che lo ho lette tutte non mi credereste, così non ve lo dico. Ho copiato quella che mi PIANTE AROMATICHE sembra la più equilibrata: «Il turismo è sostenibile quando il suo sviluppo conserva le attività PIANTE SUCCULENTE a cura di Elena Giacobino [email protected] ad esso connesse per un tempo illimitato, senza alterare l'ambiente naturale, sociale, artistico PIANTE CARNIVORE e non frena, né inibisce lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche presenti sul territo- IL GENERE IRIS TRA BOTANICA E STORIA rio». Vediamo di analizzarla: «senza alterare l'ambiente naturale». LE FUCHSIE VISTE DA VICINO Una mia cara amica colleziona sabbia e ha preteso che gliene portassi un barattolo dopo Durante le domeniche a tema (orario 15-18), botanici averla prelevata da una spiaggia del Borneo. La promessa mi è tornata in mente mentre l'ae- e specialisti incontrano il pubblico per approfondire reo che mi riportava a casa atterrava a Malpensa. Per rimediare ho prelevato la sabbia dalle insieme alcuni percorsi tematici tra i seguenti: sponde del Sangone. Non sarò mica l'unico ad avere un'amica che colleziona sabbia e ad ave- re di queste amnesie. Se andiamo avanti di questo passo fra un po' il nostro Sangone reste- • 7 e 14 giugno - I grandi gruppi di vegetali: curiosando tra Hrà senza un granello di sabbia e non attirerà più i turisti. Andiamo avanti nell'analisi della de- alghe, licheni, muschi, piante con fiori e senza fiori alla finizione: «senza alterare l'ambiente sociale». Qualche anno fa ho avuto l'opportunità di ag- scoperta della varietà di forme e di curiose strategie di vita. gregarmi a un gruppo di turisti in viaggio premio in Vietnam, Cambogia e Malaysia. Navigando • 5 e 12 luglio - 2 e 9 agosto - Piante fonte di cibo: sul delta del Mekong siamo arrivati in un villaggio mentre stava per avere inizio una cerimo- imparare a riconoscere e utilizzare le piante spontanee esplorando il giardino e i dintorni. nia nuziale secondo gli antichi rituali della tradizione. Accolti con grandi sorrisi neanche fossi- • 23 agosto - Le famiglie botaniche: uno sguardo alla flora mo stati parenti. Da buon piemontese mi sentivo un po' a disagio: «Non saremo degli intru- italiana in giardino si?», ho domandato a una delle hostess che ci accompagnavano. «Non ti preoccupare», mi e attraverso le immagini dell’erbario di Alfonso e Ada Sella. ha tranquillizzato. «Fingono di sposarsi. Questo matrimonio è una recita per i turisti. Però è • 13 settembre - Le fuchsie viste da vicino: visite guidate in tutto e per tutto identico a quello vero». Gli abitanti di quel villaggio avevano trovato un gratuite alla collezione di fuchsie in piena fioritura. modo meno faticoso per campare (e in più si sfamavano ai rinfreschi). Però, quando si spo- • 27 settembre – Foliage: osservare e riconoscere alberi seranno per davvero, non gli scapperà da ridere? Torniamo alla nostra definizione: «Il turismo e arbusti del giardino e della Val Sangone nei colori sostenibile non inibisce lo sviluppo di altre attività presenti sul territorio». Qui viene il sospet- dell’autunno. to che “turismo sostenibile” sia un ossimoro. Come dice sempre don Ciotti, non puoi avere Nei mesi di maggio e giugno, durante la fioritura della ricca la siringa piena e la moglie drogata. Se non ho capito male, le esigenze del turismo devono collezione di iris ornamentali e spontanee, è allestito al cedere il passo a quelle dell'industria? Cioè Marghera deve averla vinta su Venezia, anche se Giardino Botanico Rea un percorso espositivo dedicato alle iris e tutte le domeniche pomeriggio sono effettuate il turismo è il nostro maggiore creatore di ricchezza? Il turismo, come che sia, non può non visite guidate gratuite con Rosa Camoletto e Patrizia Verza alterare i parametri della vita sociale. È difficile, per un giovane abitante di una località bene- Ballesio, autrici della mostra e del libro Le iris tra botanica detta dal turismo continuare a svolgere l'attività di meccanico o di coltivatore diretto se con- e storia, edito dal Museo di Scienze. fronta il suo reddito con quello di un coetaneo che fa la guida o il barman o l'animatore . Per Le visite senza prenotazione alle collezioni e alle mostre dare un aiuto al turismo sostenibile forse è il caso di fare ricorso alle tecniche del “de mar- sono possibili dal 1 maggio al 30 settembre con orario: keting ambientale”. De marketing: «come aumentare i profitti soffocando la domanda». dal lunedì al venerdì h 9-12 e 13-17. Domenica e festività Declinato sull'ambiente consiste nell'attivare azioni di delocalizzazione dei flussi turistici verso h 14-19. Sabato e orari diversi solo su prenotazione. aree di minor pressione. È un concetto di facile applicazione; guardando al Piemonte sareb- be sufficiente convincere una parte dei turisti che affollano le Langhe, che sarebbe molto me- Informazioni e biglietteria glio per loro visitare, che so, Pozzolo Formigaro, Ovada o Grazzano Badoglio. Gustave Giardino Botanico Rea, tel. 011 933150 Flaubert sosteneva che bisogna incoraggiare l'arte e scoraggiare gli artisti. Parafrasandolo, po- Numero verde gratuito della Regione Piemonte 800 329 329 Ingresso: 3 €, ridotto 1,5 € tremmo dire che bisogna incoraggiare il turismo e scoraggiare i turisti.

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