Superbasket Daily

il quotidiano del basket dal lunedì al sabato alle ore 10:30 www.superbasket.it • [email protected] a cura di Giuseppe Sciascia # 6 • sabato 27 Settembre 2019

LBA Serie A

Martedì assemblea LBA, ci sarà anche Petrucci

Primo incontro della stagione per Lega Basket che ha indetto un’assemblea delle 17 associate per martedì 1° ottobre. Alla riunione è stato invitato anche il presidente della FIP Gianni Petrucci.

Varese, Clark torna in gruppo martedì?

Atteso per l’inizio della prossima settimana il ritorno in gruppo di Jason Clark a Varese. La guardia ex Francoforte, ai box dal 20 agosto per una lesione muscolare, dovrebbe riprendere ad allenarsi con il pallone dopo gli esiti positivi della risonanza svolta venerdì. Improbabile però il suo utilizzo nella gara del 6 ottobre contro la Fortitudo Bologna: l’OJM ha organizzato due amichevoli durante la settimana del turno di riposo – mercoledì 9 ottobre con l’Urania Milano e mercoledì 16 contro un’altra squadra di A2 – per inserire pienamente nei meccanismi l’atleta statunitense, che a meno di clamorosi colpi di scena debutterà nella trasferta del 20 ottobre sul campo della Virtus Bologna.

L’anticipo di stasera: Buscaglia ritrova Trento Il programma della seconda giornata parte stasera a Reggio Emilia. La Grissin Bon riceverà Trento con Maurizio Buscaglia avversario del club che ha lasciato in estate dopo 9 stagioni consecutive e l’escalation dall’allora DNA a due finali Scudetto. Per la Dolomiti Energia esordio di Alessandro Gentile che sarà a disposizione di coach Brienza.

Pesaro, c’è Pusica a Sassari?

La Carpegna Prosciutti prova a recuperare Vasa Pusica per la gara di domani a Sassari. Il play serbo alle prese con problemi alla schiena che lo hanno tenuto ai box nell’esordio di martedì contro la Fortitudo Bologna partirà con il gruppo e verrà schierato in funzione delle risposte alle terapie. Intanto la società ha comunicato la riapertura da lunedì prossimo della campagna abbonamenti.

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Roma, decisione last minute per Dyson

Roma deciderà in extremis sull’utilizzo di Jerome Dyson in occasione del debutto casalingo contro Brindisi. Recuperato Davon Jefferson, il team capitolino valuterà nelle prossime ore l’impiego dell’atleta ex Sassari che sta recuperando da problemi muscolari che lo hanno costretto a saltare l’esordio a Bologna.

Pistoia, contro la Virtus torna Brandt?

Pistoia confida di recuperare Angus Brandt per il debutto casalingo di domani contro la Virtus Bologna. Il centro australiano, ai box da giovedì scorso a causa di una distorsione alla caviglia destra che lo ha tenuto fuori in occasione della gara d’esordio a Trento, potrebbe tornare a disposizione di coach Carrea per la prima uscita dell’OriOra al PalaCarrara.

LNP Serie A2

LNP Supercoppa, derby piemontese per il primo titolo

Derby piemontese fra Tortona e Torino per assegnare la quarta edizione della LNP Supercoppa. Stasera all’Allianz Cloud di Milano (palla a due alle 20.30) si disputerà la finale del primo trofeo stagionale: la Bertram Yachts ha già all’attivo la Coppa Italia del 2018, prima assoluta invece per la Reale Mutua fresca di trasferimento di sede estivo nel capoluogo piemontese. Di fatto è un replay della sfida eliminatoria del girone Verde (il team di Cavina è stato ripescato come miglior seconda classificata): l’11 settembre Tortona prevalse 83-79 su Torino. La gara sarà trasmessa alle 20.30 su Sportitalia (telecronaca di Matteo Gandini e commento tecnico di Fabrizio Frates); le vincenti delle ultime due edizioni – Trieste e Fortitudo Bologna – hanno poi festeggiato la promozione in A al termine della stagione in cui hanno conquistato la Supercoppa.

Caserta, Stanic in uscita?

Possibile separazione in vista fra Caserta e Nicolas Stanic. Il 35enne playmaker italo-argentino, primo acquisto estivo della Juve (2,6 punti e 1,7 assist di media nelle tre gare di Supercoppa) prima del ripescaggio in A2, parrebbe destinato a non far parte del roster bianconero dopo l’arrivo del nuovo regista USA Seth Allen. L’ex giocatore di San Severo sarà eventualmente il secondo senior in esubero dopo il cambio di categoria,

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nelle stesse condizioni c’è anche Tommaso Bianchi firmato in estate da Orzinuovi.

Orzinuovi rilascia Galassi

Orzinuovi ha rilasciato Matteo Galassi dopo la firma di Marco Perin come ottavo senior. Il 21enne esterno bolognese, ingaggiato a luglio dal club lombardo, potrà ricollocarsi da lunedì sul mercato visto che il suo status da Under non lo inserisce fra i tesseramenti suppletivi.

Urania, ancora problemi di organico

Ancora problemi di organico per l’Urania Milano. Nuovo infortunio alla caviglia per Sebastiano Bianchi mentre si è fermato anche Gherardo Sabatini a causa della frattura del setto nasale. In attesa di definire i tempi di riattivazione di capitan Benevelli, l’unica buona notizia è il ritorno in palestra di Kevin Lynch che ha ripreso ad allenarsi dopo quasi 20 giorni di stop.

Le protagoniste: Casale Monferrato

Ecco i profili dei giocatori di rotazione della Novipiù Casale Monferrato, militante nel girone Ovest. DAVIDE DENEGRI (1998, play, Italia) Prodotto del vivaio locale diventato col passare degli anni un pilastro della prima squadra. Esterno dinamico e moderno che sta affinando i segreti del playmaking, il suo ruolo prospettico in vista dell’eventuale salto fra i professionisti. Tiratore di striscia più che di continuità, ha mezzi per andare nel traffico a dispetto di una taglia limitata, vede bene il gioco. Dopo la positiva esperienza nel suo primo anno da titolare, ha rinunciato alla chiamata di Cantù per completare la maturazione in regia con le chiavi in mano della sua Junior. Medaglia d’argento ai Mondiali 2017 con l’Under 19 azzurra. SIMONE TOMASINI (1993, guardia, Italia) Guardiona con taglia fisica importante e notevole conoscenza del gioco, eccellente passatore, può giostrare in entrambi i ruoli sul perimetro. Cresciuto alla Blu Orobica, ha impiegato tempo per uscire dal calderone della B ma nelle ultime due stagioni ha avuto una crescita costante in fase offensiva al di là del suo buon impatto in retroguardia. Ritrova Mattia Ferrari che lo aveva lanciato in A2 a Legnano trovandogli una dimensione affidabile al tiro che in carriera non ha avuto con costanza nelle soluzioni piazzate.

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CHRIS ROBERTS (1988, guardia-ala, USA) Quinta maglia in altrettante stagioni di A2, giocatore esplosivo in campo aperto capace di scaldare il pubblico con giocate ad elevato coefficiente atletico (ha partecipato al College Slam Dunk Contest nel 2010), la specialità della casa resta però il tiro da fuori, prevalentemente dopo un palleggio, con capacità di produrre strisce importanti e spaccare le partite. Reduce dalla migliore annata in carriera per media punti e percentuale dall’arco, gioca il pick&roll per finire col suo morbido jumper o per coinvolgere i compagni, partirà da ala piccola in un quintetto speedy con 3 esterni capaci di creare con la palla in mano. NICCOLO’ MARTINONI (1989, ala-centro, Italia) Cresciuto nel vivaio della Robur Varese con la quale fu campione D’Italia a 14 anni. Lungo mancino dal tocco morbidissimo, è il giocatore bandiera della Junior nelle cui file milita dal lontano 2012 e che ha sposato fino al 2022 per la gioia del patron Giancarlo Cerutti, suo grande tifoso. Artista del pick&pop con gittata anche oltre l’arco dei 6,75, i piedi non dinamicissimi lo hanno frenato a livello di serie A – ci avevano provato Varese e Virtus Bologna – ma nella sua dimensione naturale dell’A2 è una certezza offensiva e sa farsi rispettare a rimbalzo dove soprattutto in attacco ha senso della posizione. DESHAWN SIMS (1988, ala-centro, USA) Talento cristallino che ogni tanto si specchia nella sua classe, ma è nella top three dei lunghi attaccanti dell’A2. Quotatissimo in tenera età (disputò il Jordan Classic 2006 e fece benisssimo a Michigan University), dopo il titolo di rookie dell’anno nella G- League 2010/11 e tre tentativi senza sfondare nei veteran camp NBA ha guadagnato bene fra Corea del Sud e Libano. Ha trovato la sua dimensione in A2, dove la sua poliedrica capacità offensiva – tecnica in post basso ed eccellente tocco frontale – ne fa un pezzo pregiato per squadre in cerca di 20 punti sicuri a dispetto di qualche sporadica amnesia in retroguardia. Quarta stazione in altrettante stagioni di A2, con Martinoni formerà una coppia dal raggio di tiro potenzialmente illimitato. FABIO VALENTINI (1999, guardia-play, Italia) Terza generazione di cestisti, figlio e nipote d’arte, ha il tiro nel sangue (papà Andrea, che chiuse la carriera a Casale ed è oggi il suo assistant coach, era soprannominato Tex Willer) e possiede istinto offensivo in entrambi i ruoli perimetrali. Buona visione di gioco, oggi più guardia che playmaker in virtù delle sue qualità balistiche. Ha disputato due Europei giovanili – Under 16 ed Under 20 – con la maglia dell’Italia. LUCA CESANA (1997, guardia-ala, Italia) Capitano della Cantù tricolore Under 20 nel 2016, cerca ancora una dimensione da protagonista alla quarta stagione in A2. Atleta con buone

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qualità fisiche e pericolosità dall’arco, ha fisico e capacità di passaggio ma non ha ancora avuto una chance da titolare, facendo valere la sua duttilità fra gli spot di guardia ed ala piccola, cosa che farà anche a Casale uscendo dalla panchina. LEONARDO BATTISTINI (1996, ala forte, Italia) Atleta elettrico prodotto del vivaio del San Pio X Mantova, due buone stagioni in B a Rimini e Matera hanno attirato l’attenzione di Mattia Ferrari che ha voluto provare a rifinirne le indiscusse doti acrobatiche. Adrenalina a fiotti, a volte ancora troppo selvaggio ma il mix di tiro frontale, energia nell’attaccare il ferro ed esplosività a rimbalzo è decisamente intrigante. E dopo una stagione di apprendistato la Junior si aspetta passi avanti. GORA CAMARA (2000, centro, Senegal) Prospettone senegalese spedito in prestito dalla Virtus Bologna per completare la formazione italiana col quarto anno obbligatorio richiesto per le regole della A. Chassis di altissimo livello per il mix di stazza ed atletismo, potenziale da intimidatore d’area difensivo che lo rende perfetto complemento per Sims o Martinoni, in attacco ha tecnica interna e tocco frontale che deve imparare a sfruttare appieno. A Casale sarà alla prima esperienza senior, Se tutto andrà nella direzione auspicata da Bologna in A2 sarà solo di passaggio.

LNP Serie B

Serie B, le regole d’ingaggio

Al via con gli anticipi di stasera il campionato di serie B. Dopo 6 stagioni di Final Four in campo neutro con 3 promozioni in categoria superiore, si torna alla formula con 4 promozioni in A2 al termine di tre turni playoff. Le prime 8 dei 4 gironi saranno ammesse alla post season: previsti 4 tabelloni con formula incrociata fra gironi geograficamente attigui (A contro B e C contro D). Quarti, semifinali e finali saranno al meglio di 5 partite con le prime due gare in casa della meglio classificata. In totale 10 le retrocessioni nei campionati regionali: scenderanno le ultime dei 3 gironi a 16 squadre (il gruppo A con 15 squadre non prevede retrocessioni dirette). Le squadre piazzate dal dodicesimo al quindicesimo posto disputeranno un playout interno al girone al meglio di 5 gare; le vincenti saranno salve, le peggiori perdenti (in funzione del piazzamento della regular season) retrocesse, le migliori perdenti avranno una chance ulteriore con un concentramento in campo neutro di 4 squadre che assegnerà la salvezza alla vincente di due turni (semifinale e finale).

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Lecco, c’è anche Stefanini

Ufficiale l’ingaggio di Fabio Stefanini da parte di Lecco, che ha bruciato le tappe per tesserare in extremis entro le 11 di venerdì l’esterno marchigiano. Per l’ala del 1993 6,3 punti e 4,8 rimbalzi di media nella stagione passata all’USE Empoli.

Lucca al completo con Genovese

Roster completo per Lucca all’inizio della nuova avventura in B. La società metterà a disposizione di coach Catalani tutti gli effettivi ingaggiati in estate compreso Totò Genovese facendo rientrare le ipotesi di riduzione del roster.

Nata la nuova Avellino

Nata la nuova Scandone Avellino che ha svolto solo venerdì sera il primo allenamento agli ordini di coach De Gennaro per preparare l’esordio di domenica a Scauri. Soltanto tre i senior – la guardia Marzaioli, l’ala Ondo Mengue e il lungo De Leo – integrati con tanti Under locali e non (gli esterni Ventrone e Iovinella, l’ala forte Matic da Roma e il centro Pappalardo lo scorso anno a Cantù). Ulteriori innesti dovrebbero arrivare dal mercato degli Under (aperto senza vincoli fino al 28 febbraio), in prova il play marchigiano Migliorelli mentre da Biella arriverà il tiratore di origine serba Rajacic. Eventuali innesti ulteriori sul fronte senior – c’è stato anche qualche no, da Gennaro Sorrentino a Marco Cucco – dove si cercherebbe ancora un playmaker di valore arriveranno con i vincoli imposti dalle finestre di tesseramento (un solo rinforzo da lunedì fino al termine del girone d’andata, altri due dal 24 dicembre al 28 febbraio).

Ecco i roster delle 15 protagoniste del girone B della serie A preceduto dal ranking di SB Daily

PRIMA FASCIA: Omegna, Piombino, San Miniato, Firenze. SECONDA FASCIA: Empoli, Lucca, Borgosesia, Alba. TERZA FASCIA: Oleggio, Palermo, Cecina, Costa d’Orlando. QUARTA FASCIA: Montecatini, Alessandria, Torrenova.

ALBA (all. Luca Jacomuzzi) Quintetto: Danna (1990, play), Terenzi (1995, guardia), Ielmini (1998, guardia-ala), Antonietti (1994, ala forte), Giorgi (1995, centro).

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Panchina: Tagliani (2002, play), De Bartolomeo (2000, play), Coltro (1997, guardia), Rossi (1999, guardia-ala), Tarditi (1993, centro). ALESSANDRIA (all. Claudio Vandoni). Quintetto: Zampogna (2000, play), Riva (1995, guardia), Sperduto (2000, guardia-ala), Serafini (1996, ala forte), Pavone (1984, centro). Panchina: Gay (1996, play), Gallizzi (2000, play), Paoli (2001, guardia-ala), Lemmi (1990, ala-centro), Buldo (1999, centro). BORGOSESIA (all. Domenico Bolignano) QUINTETTO: Faragalli (1995, play), Ingrosso (1994, guardia), Cazzolato (1989, guardia), Cinalli (1997, ala forte), Di Meco (1997, centro). PANCHINA: Ambrosetti (1999, play), Vercelli (2000, play), Bedini (1999, guardia), Petracca (1997, ala-centro), Dosic (2000, centro, Serbia). COSTA D’ORLANDO (all. Giuseppe Condello) QUINTETTO: Teghini (1993, play), Perez (1997, guardia), Crusca (1996, ala), Bolletta (1992, ala), Di Coste (1995, centro). PANCHINA: Ferrarotto (2000, play), Ciccarello (2001, guardia), Avanzini (1996, guardia), Riccio (1996, guardia), Spasojevic (2000, centro, Bosnia). CECINA (all. Roberto Russo). QUINTETTO: Gay (1998, play), Gnecchi (1999, guardia), Guiana (2000, ala piccola), Salvadori (1993, ala-centro), Banti (1983, centro). PANCHINA: Sabatino (2000, play), Barontini (1999, guardia), Vavoli (2001, ala piccola), Tomcic (2002, ala-centro, Serbia), Pistillo (1997, ala-centro), Filahi (2000, centro). USE EMPOLI (all. Alessio Marchini). QUINTETTO: Raffaelli (1999, play), Giannini (1991, guardia), Gaye (1994, ala piccola), Giarelli (1993, ala forte), Caceres (1984, centro, Italia-Argentina). PANCHINA: Vanin (2000, play), Perin (1996, guardia), Antonini (1999, ala piccola), Sesoldi (1992, ala-centro), Falaschi (2000, centro). PINO DRAGONS FIRENZE (all. Andrea Niccolai). QUINTETTO: Bargnesi (2001, play), Berti (1985, guardia), Filippi (1997, ala piccola), Poltronieri (1985, ala), Milojevic (1998, ala-centro, Serbia). PANCHINA: Marotta (1994, play), Passoni (1997, guardia), Merlo (1997, guardia), Tintori (2002, ala-centro), Cuccarolo

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(1987, centro). LUCCA (All. Michele Catalani). QUINTETTO: Banchi (1998, play), Vico (1985, guardia), Petrucci (1992, guardia-ala), Genovese (1987, ala), Kuschev (1990, centro). PANCHINA: Drocker (2001, play-guardia), Bartoli (2000, guardia-play), Del Debbio (1999, guardia), Okiljevic (2001, guardia-ala, Montenegro), Pierini (1997, centro). MONTECATINI (All. Michele Tonfoni) QUINTETTO: Meini (1979, play), Galli (1998, play-guardia), Mercante (1990, ala piccola), Divac (1998, ala, Montenegro), Vita Sadi (1997, centro, Congo). PANCHINA: Nicoli (2001, play), Cipriani (2000, guardia), Sene (2000, ala), Zanini (2000, ala-centro), Stepanovic (2000, ala- centro, Serbia). OLEGGIO (All. Paolo Remonti). QUINTETTO: Grugnetti (1987, play), Testa (1997, guardia), Giacomelli (1995, ala piccola), Benzoni (1980, ala forte), Pilotti (1980, ala forte). PANCHINA: Somaschini (2001, play-guardia), Garbarini (2000, guardia), Mosele (2002, guardia), Pellicciari (2001, guardia-ala), Gardelli (2000, guardia-ala), Bertocchi (1996, centro). OMEGNA (all. Maurizio Salvemini). QUINTETTO: Grande (1994, play), Chiera (1997, guardia, Italia- Argentina), D’Alessandro (1996, ala piccola), Rizzitiello (1984, ala forte), Balanzoni (1993, centro). PANCHINA: Di Emidio (1993, play-guardia), Manzani (2000, guardia), Scali (1998, ala piccola), Carnaghi (2000, ala piccola), Arrigoni (1991, ala-centro), Ndzie (1999, ala-centro, Camerun). GREEN PALERMO (all. Giovanbattista Bassi). QUINTETTO: Di Marco (1984, Italia-Argentina), Diviccaro (1984, guardia), Pollone (1997, guardia), Duranti (1993, ala forte), Caronna (1994, centro). PANCHINA: Minoli (1994, play), Savoca (1999, play-guardia), Zini (2000, guardia), Lombardo (1983, ala-centro), Thiam (1999, centro). PIOMBINO (all. Marco Andreazza). QUINTETTO: Procacci (1994, play), Mazzantini (1994, guardia), Sodero (1993, guardia-ala), Eliantonio (1988, ala-centro), Persico (1987, centro). PANCHINA: Molteni (1999, play), Iardella (1987, guardia), Bianchi (1994, guardia), Riva (1998, ala-centro), Pistolesi (2000,

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ala-centro). SAN MINIATO (all. Federico Barsotti). QUINTETTO: Quartuccio (1994, play), Carpanzano (1995, guardia), Moretti (1993, guardia-ala), Caversazio (1996, ala), Morciano (1996, centro). PANCHINA: Benites (1997, play), Neri (1998, guardia), Enihe (1998, ala), Tozzi (1999, ala), Regoli (2000, ala-centro), Capozio (1998, centro). TORRENOVA (all. Jorge Silva). QUINTETTO: Gullo (1985, play), Boffelli (1983, guardia, Italia- Argentina), Svoboda (1985, guardia-ala, Italia-Argentina), D’Andrea (1998, ala-centro), Nwokoye (1998, centro). PANCHINA: Murabito (1999, play), Triolo (1999, guardia), Carlo Stella (1999, guardia), Sgrò (1993, guardia-ala), Munastra (1997, guardia-ala), Drigo (1999, ala forte).

Da New York Stories 2.0 di Claudio Limardi Dollar Bill Bradley

Bradley veniva da un piccolo paese del Missouri, Crystal City, figlio del banchiere locale e di una ex giocatrice dai gusti raffinati che raddoppiava gli impegni scolastici del figlio con lezioni di musica, di lingue straniere, di sport improbabili. Il piccolo Bill era un prodigio a scuola e un giocatore di basket sorprendente. Non aveva talento atletico e non superò i 195 centimetri di statura. A livello professionistico sarebbe stato considerato piccolo e lento. Ma negli anni di Crystal City si allenava senza soluzione di continuità. Non si concedeva un minuto di riposo, di sosta, di svago. Bill Bradley contro il canestro, anche di notte, senza luci, perché migliorava il suo fiuto per il canestro. Lavorava sul palleggio usando occhiali che gli impedissero di guardare il pallone mentre cambiava mano. Passeggiava accanto alle vetrine dei negozi e senza voltare la testa cercava di memorizzare tutto quello che vedeva. Poi tornava indietro per capire cosa gli fosse sfuggito. Allenava la visione periferica.

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Quando venne il momento di scegliere il college, era combattuto tra una scelta sportiva e una accademica. Duke poteva essere la soluzione ideale e la annunciò. Cambiò idea alla vigilia dell’anno scolastico deviando su Princeton dove le borse di studio sportive non erano e non sono ammesse. Non voleva che la passione per il basket compromettesse gli impegni accademici. Giocò alla grande anche a Princeton, da senior fu nominato MVP di un torneo al Garden di New York in cui Princeton fu sconfitta in finale da Michigan. Red Holzman era presente e vide Bradley “abusare” degli avversari, compreso Cazzie Russell – stella dei Wolverines -, poi commise il quinto fallo e dovette dare il via libera agli avversari. Russell assunse il controllo della gara e portò Michigan al successo. I due si sarebbero ritrovati alla Final Four NCAA di Portland. Michigan vinse 93-76 ma Bradley segnò 29 punti. Nella finalina per il terzo posto (allora si giocava, oggi non più) contro Wichita State, Bradley segnò 58 punti: sono ancora oggi record assoluto per una partita delle Final Four. Come lo sono gli 87 punti che segnò in due gare o i 22 canestri della partita contro Wichita State. Nei draft del 1965 i Knicks riuscirono a prendere Bradley con un extra-pick. La NBA all’epoca aveva bisogno di attirare pubblico, le attenzioni dei media, anche a costo di piegare qualche norma. Per questa esistevano i “pick territoriali” in cui una squadra aveva il diritto di prendere un giocatore che avesse frequentato il college entro un raggio di 75 miglia dalla propria sede. I Knicks litigarono con Philadelphia per Bradley (Princeton è nel New Jersey: fossero esistiti i Nets a quei tempi…) ed ebbero la meglio probabilmente perché New York era più vitale per la NBA di quanto lo fosse Philadelphia. Il tutto per un giocatore che aveva già annunciato l’intenzione di non giocare a basket a livello professionistico, giudicato troppo impuro per un uomo della sua dirittura morale. E poi era identificato come “La Grande Speranza Bianca” in una lega sempre più nera: la sua vita privata era già allora oggetto di interesse morboso. Disse che si sarebbe trasferito in Inghilterra per studiare a Oxford due anni: gli sarebbe servito per la sua futura carriera politica. I Knicks lo sapevano ma decisero di correre il rischio. Avrebbero aspettato due anni prima di assegnargli la maglia numero 24. Nel primo di quei due anni Bradley giocò nel Simmenthal Milano solo le partite della Coppa dei Campioni, praticamente senza allenarsi. La vinse nella finale di Bologna del 1966. Ma l’esperienza non venne replicata l’anno seguente. Bradley somigliava ad un ex giocatore quando per passare il tempo decise di andare ad eseguire qualche tiro nella palestra di Oxford. All’improvviso sentì rinascere dentro la voglia di giocare. Tre settimane dopo, nel ristorante Mama Leone’s di Manhattan, i Knicks presentarono il “Messia”. La stampa lo soprannominò “Dollar Bill” quando trapelò che il suo contratto

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valeva 125.000 dollari a stagione. Ma quando arrivò a New York trovò in squadra… Cazzie Russell.

Basket Europeo: geni e maghi (Frank Lubin) di Dan Peterson (# 9)

* In collaborazione con Alessio Cattaneo

Frank Lubin è stato “Il Padrino del basket lituano”. E' nato con il nome di Pranas Lubinas a nel 1910 e giocò poi a UCLA, diventando uno dei migliori centri della Pacific Coast Conference, una vera forza della natura in campo. Inziò la sua lunga carriera nell'AAU (American Athletic Union), l'NBA dei suoi tempi, che ancora non esisteva allora. Guidò la squadra degli Universal Studios di Los Angeles al torneo Preolimpico nel 1936, rendendo gli Stati Uniti la prima squadra olimpica di tutti i tempi e guidandoli alla medaglia d'oro a Berlino. Venne poi votato il miglior giocatore amatoriale del Sud della per il periodo 1900-1950 essendo stato per dieci volte un All-American nella AAU. Giocò fino all'età di 54 anni e fu inserito nella Helms Hall Of Fame. Il viaggio fatto in Europa per le Olimpiadi del 1936 a Berlino lo riavvicinò alle radici della sua famiglia in Lituania. Ci tornò anche nel 1939, per giocare e allenare nella nazionale lituana. La cosa fu possibile prima che la FIBA e il Comitato Olimpico Internazionale impedissero a un giocatore di giocare per due nazionali diverse nella sua carriera. Gli Europei del 1939 si svolsero in Lituania, e così 'The Big Big Green Machine' ('la Grande Macchina Verde', il soprannome della nazionale lituana) potè contare sul vantaggio di giocare in casa. Con Frank Lubin a dominare in campo e in panchina, la Lituania vinse sette partite su sette e conquistò la medaglia d'oro. Vinse anche gli Europei di due anni prima, nel 1937, ma quella squadra non era così forte come la versione del 1939. Frank Lubin diventò un eroe nazionale. L'All-American dell'AAU Frank McCabe, 5 volte campione AAU con i Peoria Cats, disse di Lubin: “L'ho visto al finire della sua carriera in AAU negli anni '50. Aveva più di quarant'anni ma era ancora in forma. Posso solo immaginare cosa fosse da giovane. Mi ricordo solo che era un ragazzo forte dall'aspetto duro. Noi eravamo favoriti per vincere il torneo AAU ma lui aveva altre idee. Giocò contro di noi come se fosse in finale! A 42 anni era

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più forte di qualsiasi altro centro del campionato”. Lubin detiene ancora oggi il record per il maggior numero di tornei e di partite giocate nell'American Athletic Union. La sua carriera nell'AAU è da leggenda. Ovviamente è impossibile trovare il bilancio vittorie-sconfitte della sua squadra dell'epoca quindi come punto di riferimento dobbiamo basarci sulle prestazioni di Lubin nel torneo AAU. Nel libro “The Golden Age of Amateur Basketball; The AAU Tournament, 1921-68”, Dolph Grundmann scrisse: “Frank Lubin era uno dei migliori centri del torneo. Era altro, un grande realizzatore ed aggressivo in difesa”. Il suo più grande successo fu quello di qualificare la squadra della 20th Century Fox al torneo AAU nel 1941 e le sue squadre si sono sempre classificate in ottime posizoni. Il 1939 fu il suo unico anno nel basket internazionale, quando disputò gli Europei con la nazionale lituana. Non ha mai giocato per un club in Lituania. Oggi, il paese, è chiamato “L'Indiana dell'Europa”, trattandosi di una nazione di 3 milioni di persone che produce giocatori di basket per le proprie squadre, per i club europei, le università NCAA e per l'NBA, come che oggi è nella Hall Of Fame. Lubin ha speso la sua carriera nella cosiddetta Era dei Pionieri, prima che l'Europa subisse gli effetti della Seconda Guerra Mondiale. Per cui, fu il primo super giocatore e super allenatore americano in Europa, un apripista nel verso senso della parola.

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