Il comune ricade nel Global Geoparks UNESCO del Pollino © Tutti i diritti riservati. E’ fatto divieto assoluto di modificare o pubblicare questo file o i suoi contenuti sul web. Proprietà esclusiva del Consorzio Turistico Vigorosa in uso gratuito e a tempo illimitato al Comune di San Donato di Ninea. Vietata la vendita. Prodotto distribuito gratuitamente e in esclusiva dal Comune di San Donato di Ninea.

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San Donato di Ninea Tutto un altro mondo

Calabria Vigorosa eGuide

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Calabria Vigorosa Guide

Direttore editoriale: Giuseppe De Franco Redazione: Chiara Falcone, Ettore De Franco, Lorenzo Principe, Mirko Di Maria.

Comune di San Donato di Ninea

Sindaco: Jim Di Giorno

Regione Calabria

Presidente della giunta: Mario Oliverio

Ha collaborato: Ernesto Cucci

Un sentito ringraziamento a Lorenzo Riccardi

Un enorme ringraziamento a Ernesto Cucci senza la cui passione, competenza e, soprattutto, amore per il suo borgo, questa guida sarebbe stata di difficile realizzazione.

© 2018 Calabria Vigorosa e Guide Via Cav. P. Longo 123 87028 (CS) Italia www.calabriavigorosa.it

La redazione di questa guida è stata effettuata con grande cura e grande attenzione e accuratezza. Tuttavia non ci assumiamo alcuna responsabilità di cambiamenti d’orario, numeri telefonici, indirizzi o altro sopraggiunti, né per danni o gli inconvenienti da chiunque subiti in conseguenza di informazioni contenute in questa guida.

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Il comune ricade nel Global Geoparks Unesco del Pollino

Pollino UNESCO Global Geopark si trova nel sud Italia. L'area è costituita da diverse montagne del massiccio, tra il Mar Ionio e il Tirreno che si innalzano fino alle alte quote dell'Appennino Meridionale: il massiccio del Pollino, i monti e il Monte Alpi. Il massiccio del Pollino è costituito da cinque vette per oltre 2000 m, di cui il punto più alto è Serra Dolcedorme a 2267 m sul livello del mare, è il punto più alto dell'Appennino Meridionale e l'unico massiccio italiano da cui è possibile ottenere un scorcio di tre mari: lo Ionio, il Mar Tirreno e l'Adriatico. L'area della catena del Pollino è sempre stata di grande interesse geologico nelle regioni del Mediterraneo e dell'Italia meridionale. Rappresenta una delle chiavi per comprendere la relazione strutturale tra l'arco peloritano-calabrese e l'Appennino meridionale perché collega i terreni sedimentari del calcare appenninico con la geologia metamorfica e sedimentaria cristallina dell'arco calabrese. Questo punto di contatto è identificato come "Fault " situato immediatamente a sud della catena montuosa dei Monti dell'Orsomarso. Segna il punto di contatto tra l'Appennino e l'Arco calabrese peloritano. Le caratteristiche geologiche e strutturali delle unità che compaiono negli Appennini di Calabria e Lucania, costituiscono uno dei modi in cui siamo in grado di ricostruire le principali fasi di sviluppo di questo orogen. Il Global Geopark dell'UNESCO copre 1.925 km 2 e comprende i territori amministrativi di 56 comuni, 24 dei quali in Basilicata e 32 in Calabria. La popolazione residente è composta da 150.624 abitanti. Da diversi anni il Global Geopark dell'UNESCO ha sviluppato una serie di azioni volte a sensibilizzare le comunità locali in merito alla protezione e al miglioramento degli aspetti geologici e ambientali, tra cui: • Collaborazione con l'Associazione Meteoweb per l'installazione di stazioni meteorologiche all'interno del territorio del Global Geopark UNESCO (campo di neve Pollino, dolina di Masistro).

• Programma di educazione ambientale e incentivi per le gite scolastiche, per anziani e disabili nel Parco Nazionale del Pollino con visita ai geositi nel Global Geopark dell'UNESCO realizzato dalle guide ufficiali del Parco e dalle associazioni locali attive nel campo del geoturismo .

• Progetto “Gole sicure”: le Gole di Raganello erano dotate di segnaletica specifica che descrive le caratteristiche generali del sito geologico e le principali regole di condotta da seguire.

• Attività educative rivolte ad un pubblico adulto, dedicate ad argomenti geologici.

• Partecipazione al programma radiofonico nazionale Radio3 Science a Matera (Capitale europea della cultura 2019) all'evento MATERADIO per raccontare la storia dell'antico altopiano glaciale del Pollino, il monitoraggio del campo di neve esistente e l'applicazione come Geopark globale dell'UNESCO.

(Testo tratto dal sito Unesco)

• Designazione per la rete globale Geopark anno: 2015 • Designazione dall'UNESCO Global Geopark: 2015 • Localizzazione: N39 ° 55'52 '', E016 ° 07'34 '' • Area: 1.925 km2

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Benvenuti nel Borgo delle castagne

IL titolo iniziale si potrebbe sostituire anche con: “Benvenuti nel Borgo millenario”, o anche “della tranquillità ”, “del benessere”, o ancora “nella conca dei metalli” e anche nel Borgo che” sembra un presepe”. Sono queste alcune delle infinite peculiarità dell’antichissimo Borgo di San Donato di Ninea, Comune Montano situato nella parte Meridionale del Parco Nazionale del Pollino. Innumerevoli sono le caratteristiche storiche, culturali, archeologiche, naturalistiche, paesaggistiche che rendono San Donato una delle perle del Sud Italia. In questa Guida Digitale sarà possibile scoprirle con l’augurio che possiate, poi, venirle a vivere di persona durante tutti i mesi dell’anno, in modo da poter riscoprire e assaporare il ritmo lento della vita di Borghi come questo, legati all’alternarsi delle stagioni e dei prodotti e frutti da esse derivanti. Una full immersion nelle genuinità culinarie e nelle abitudini degli abitanti del luogo, che custodiscono gelosamente le tradizioni popolari millenarie di questo Presepe Calabrese. San Donato di Ninea è un luogo che va visitato soprattutto per venire a “toccare con mano” gli antichi valori , le antiche doti e le antiche arti che il mondo moderno ha ormai dimenticato. Per questi e per tantissimi altri motivi io e la mia Squadra Amministrativa diamo il BENVENUTO nel nostro paese a tutti coloro che decideranno di onorarci della loro presenza , con la speranza di incontrarci di persona in modo da riuscire a trasmettere ,a tutti i visitatori, i sentimenti e le emozioni che proviamo, quando raccontiamo di SAN DONATO DI NINEA.

Il Sindaco Jim Di Giorno

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SOMMARIO

Come usare la guida 08 INFORMAZIONI PRATICHE Mangiare 09 Dormire 09 Rete cellulare 10 Sicurezza 10 Trasporti 10 Numeri utili 11 CULTURA E AMBIENTE Popoli e culture 12 Le origini 14 Le chiese 16 A PASSEGGIO Campo di Annibale 21 Cozzo Pellegrino 22 La Muletta 23 Cava dell’Oro 24 Cozzo dell’Orso 25 La Mula 26 EVENTI E MANIFESTAZIONI Sagre 27 La Festa d’Autunno 28

N - O - T - E Bibliografia: Enciclopedia dei Comuni della Calabria (Quotidiano della Calabria); Il sogno di Annibale di Claudio Vacanti; L’Epiro tra Bisanzio e l’Occidente di Lorenzo Riccardi; Le pitture murali della chiesa al Pantano di San Donato di Ninea (Calabria Letteraria Aprile- Maggio-Giugno 2011); San Donato di Ninea di Raffaele Bisignani (Calabria Letteraria 1979); San Donato di Ninea, un cantuccio da salvare di Pasquale Giannino (Calabria Sconosciuta, 2006). I testi degli itinerari sono Ernesto Cucci. I testi della descrizione delle opere d’arte della chiesa di San Martino al Pantano sono tratti dal libro di Lorenzo Riccardi “Le pitture murali della chiesa al Pantano di San Donato di Ninea”. Referenze iconografiche: Archivio fotografico di Calabria Vigorosa; archivio Wikipedia Commons; archivio fotografico di Ernesto Cucci per gentile concessione; archivio fotografico di Lorenzo Riccardi per gentile concessione. Video: I clip sono stati tratti da filmati forniti dall’Amministrazione comunale

Calabria Vigorosa potrebbe aver utilizzato foto disponibili su Internet ipotizzandone, ove non diversamente indicato, la completa disponibilità alla pubblicazione. Se dovessimo ricevere una notifica di rimozione completa e valida, provvederemo alla rimozione dei contenuti come richiesto dalla legge.

7 eGuide COME CONSULTARE LA GUIDA La guida è realizzata per essere consultata sul telefonino o sul tablet. E’ un file in formato Pdf che mostra sempre una pagina per volta. Dopo aver ricevuto il file vi suggeriamo di scaricarlo sul telefonino, di aprirlo e di attivare la funzione “Aggiungi a schermata home”. In questo modo potrà essere aperto anche senza una connessione a Internet. Basta la batteria carica. È possibile che all’interno del file siano inseriti i simboli seguenti per aprire altri file o per i collegamenti a filmati, alla vostra webmail, a foto o pagine web. In tal caso per poterli visualizzare è necessario un collegamento Internet attivo con una velocità di connessione che supporti la riproduzione in streaming. Apri file Pagina web Video Foto Invio email

� � ▶ � � Il file è fornito anche in formato ePub. E’ ben visibile anche sullo smartphone, ma è un formato più adatto ad uno schermo più grande (tablet o pc).

E’ vietata ai sensi di legge la stampa di questo opuscolo

Informazioni pratiche e indirizzi

In questa sezione sono indicati i luoghi dove trascorrere qualche ora in serenità. Posti dove mangiare e dove dormire, telefoni utili, trasporti, copertura della rete cellulare. Tutta la città e tutto quello che vi serve per la visita. Troverete indicato anche il nome di guide professioniste nel caso voleste essere accompagnati da persone simpatiche e competenti.

Cultura e ambiente

In questa sezione ospitiamo la descrizione dei luoghi più importanti del borgo. Ci sono anche dei brevi saggi che introducono alla storia, alle geografia, all’arte, alle tradizioni, alle specificità della città e del territorio. Forniamo, insomma un quadro d’insieme e una cronologia essenziale in termini artistici e di cultura locale.

Itinerari a piedi

Questa sezione organizza la visita generalmente con itinerari a piedi. Nella versione online sarà fornita una mappa interattiva con l’indicazione delle ubicazioni e dei percorsi. 8 eGuide

Ristoranti, pub, osterie

Baita Malieni - Via Cutura

� - � +39 0981-63585 o 327-7858736 - � Tradizionale - Pizza

La Casa Cantoniera - Via Licastro Massanova-Ombrece

� - � +39 347-0700862 - � Tradizionale - Pizza

Antica Fattoria dei Nonni - Vallo Marino

� - � +39 360 856440 - � Tradizionale - Pizza

Da Gigino - contrada Ficara

� - � +39 348 054 4231

Rifugio Piano di Lanzo -

� - � +39 0981 63011

Dormire

� Il Nido dell’Aquila - Viale Padre Pio

� +39 329-1535035 oppure 327-6721617

� Ostello della Gioventù - Via Santissima Trinità

� +39 348 985 5452

� Rifugio Piano di Lanzo - contrada Piano di Lanzo

� +39 0981 63011

� Risveglio nel Borgo - via Vincenzo Monaco, 55

� +39 392 221 8397

� “U’ giruni” di Vuono Domenico - Via Borgonuovo

� +39 345 074 7565

� Casa nell'antico borgo - Salita Motta, 4

� +39 347 360 0039 9 eGuide

Notizie utili

Copertura rete cellulare

Dai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico, la banda ultra larga a 30 Mbps è prevista per il territorio comunale entro il 2019.

Sicurezza

Ci sono molte zone particolarmente a rischio. Per qualsiasi dubbio è consigliabile farsi telefonare a una guida esperta o avvisare i carabinieri o il Municipio al numero +39 0981 63011.

Trasporti

Autobus di linea. Il borgo è collegato con il servizio autobus di Trasporti Nord Calabria (TNC). Per è prevista una corsa di andata e una di ritorno, per due coppie di andata e ritorno, per quattro coppie di andata e ritorno. Nel periodo estivo è attiva una coppia al giorno per la spiaggia di (Casello 114). Per informazioni sugli orari e sull’effettuazione delle corse è necessario telefonare al numero +39 0981 63450

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Telefoni utili

Municipio - Contrada Cutura

� +39 0981 63011

� Ufficio Postale - Via Vincenzo Monaco, 27

� +39 0981 63452

Guardia Medica - Via Vincenzo Monaco

� +39 0981 63345

� Ospedale - Via Padre Pio, Castrovillari

� +39 0981 4851

� Farmacia Monzo - Corso Domenico Martucci, 7

� +39 0981 63010

� Guide ambientali escursionistiche AIGAE

� +39 348 914 4384 - Ernesto Cucci

� +39 389 987 9743 - Angelo De Maio

11 eGuide POPOLI CULTURE

AMBIENTE

© Mario De Martino

Alle falde del Pellegrino

CARA Calabria, siamo nel Parco nazionale del Pollino al confine sud, nel comune di San Donato di Ninea. Sta a te decidere se questo è un tramonto o un’alba. Difficile stabilirlo? Di sicuro possiamo stabilire che questo paesaggio è la Bellezza. È un patrimonio dei calabresi e del nostro Paese. È un patrimonio del mondo. Ogni cittadina e ogni cittadino della Terra dovrebbero avere il privilegio di vedere questa alba (o questo tramonto?) di Cozzo Pellegrino che si trova sulla cima più alta (m. 1987 slm) del sistema montuoso della Mula. San Donato di Ninea è un gioiello incastonato alle pendici di questo sistema montuoso in una Natura che non conosce confini al bello. Già nelle due foto (quella in alto e quella in copertina) è evidente la funzione incredibile della Luce. Al di là della vista struggente del paesaggio, è stupefacente la tonalità della Luce. Secondo Leonardo da Vinci, la luce si diffonde in maniera non uniforme e regala diverse sfumature ai Secondo Leonardo da Vinci, la luce si diffonde in 12 eGuide maniera non uniforme e dona diverse sfumature ai nostri occhi. Insomma è come se la luce decidesse autonomamente di rendere più o meno bello un paesaggio. Essa “sceglie” la sfumatura giusta a paesaggi diversi. Insomma il rosso non è sempre uguale se lo guardiamo sul Pollino o sulla Sila o sulle Alpi. Leonardo nel codice Arundel (f. 94 v) spiega «L’innumerabili simulacri che dalle innumerabili onde del mare refrettano dalli solari razzi in esse onde percosse, son causa di rendere continuato e larghissimo splendore sopra la superficie del mare». Cioè le onde riflettono la luce in maniera diversa ogni volta che si formano. È quello che sembra Per Leonardo da Vinci succedere sulla Cozzo la luce si comporta Pellegrino. Difficile capire come il vento in un se è l’alba o il tramonto. La campo di grano, piega luce su Cozzo Pellegrino le spighe senza però corre veloce, sceglie il cambiare la posizione. percorso più breve, Aveva intuito per primo illumina gli stessi oggetti e la natura ondulatoria restituisce un colore della luce a cui diverso. Mai uguale. Quella probabilmente è di San Donato di Ninea è dovuta la diversa una posizione incantevole. intensità dello stesso L’abitato è racchiuso in colore nello stesso una vallata alle falde di oggetto. questo sistema montuoso. La vista spazia nell’intera Valle dell’Esaro e sulla Media Valle del Crati. Alle sue spalle il massiccio, davanti, una spianata che raggiunge

Sibari, con tutt’intorno gli abitati di , Santa Sofia d’Epiro, , . Più in qua, verso il versante Tirrenico troviamo , , Altomonte, , , e .

13 eGuide

� Vita cultura società

Le origini

SAN Donato di Ninea non sfugge alla cosiddetta regola dell’anno Mille. E’ quello, secolo sotto, secolo sopra, che certifica l’esistenza della gran parte dei borghi calabresi. Non vuol dire per niente che essi prima non esistessero. Ma questo lo vedremo più avanti. Per ora, possiamo affermare con certezza che nell’anno 1100 il duca Ruggero, figlio del duca Roberto Aldobrandini, era proprietario di un terreno dove ora sorge la chiesa di Santa Maria della Matina e di altri edifici ecclesiastici di cui concesse i diritti alla Chiesa di Roma. Nel periodo medievale San Donato di Ninea fu sicuramente sotto la dominazione angioina, mentre nel ‘500 divenne, per successione feudale, parte dello stato di Bisignano, allora governato dai principi Sanseverino.

La ribellione e la repressione

Qui, però, si verificò un episodio di rilievo. Correva l’anno 1648 quando i sandonatesi si ribellarono ai Sanseverino. La reazione dei Borboni fu violenta. Il borgo fu assalito e niente fu risparmiato. Molti furono decapitati sul posto e le loro teste portate all’Intendente spagnolo a Cosenza. Le persone rimaste vive furono incatenate e trascinate nelle carceri di Cosenza dove non tutte giunsero vive. Non furono risparmiate né le chiese, né i sacerdoti tanto che il vescovo di San Marco

14 eGuide Argentano, Giacinto Ceolo, dispose una scomunica. Fatto sta che il borgo dopo tutto questo dolore e tutta questa distruzione fu messo all’asta. Il nuovo padrone divenne un commerciante napoletano, Antonio Ametrano nel 1667. Ametrano possedeva già Cirella e e qualche tempo dopo acquistò anche il piccolo© Mario De borgo Martino di Joggi.

Ecateo da Mileto

LO storico e geografo greco Ecateo da Mileto, autore di una cartina geografica del mondo allora conosciuto sorprendentemente vicina alla realtà (vedi foto sotto) ci tramanda una città chiamata “Ninea” fondata dagli Enotri. Esistente, quindi, prima dell’arrivo dei greci in Calabria.

Ninea e tutta la zona che si estende fino , era ricca di miniere di sale, ferro, rame, argento e piombo. Con l’avvento di Sibari, la zona fui asservita dai sibariti che la utilizzavano per lo sfruttamento dei minerali. È anche probabile che il sistema montuoso della Mula fosse utilizzato dai sibariti per i collegamenti con Laos sul Tirreno. In realtà gli storici hanno sempre indicato l’attraversamento dell’Appennino nella zona di . Più di recente alcuni studiosi, a causa delle notevoli asperità di quella via, sono più propensi a pensare che i sibariti utilizzassero il varco del Palombaro per poi proseguire sul sistema della Mula e raggiungere così Laos e Cirella. Tesi avvalorata dalla presenza delle miniere che erano al servizio di Sibari.

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Le chiese

Dell’Assunta o della Motta

In posizione egemonica rispetto all'abitato fu costruita alla fine del X inizio Xl secolo. Rappresenta uno del pochissimi esempi di caratterizzazione urbana ravvisabili soltanto in Francia e in Italia meridionale, nel sec X-XlI, di stile Romanico, subì l’influsso Normanno- Svevo nella costruzione della Torre Campanaria (sec. XIII). Bellissima è la facciata (sec. XVII-XVIII). All’interno troviamo l’Altare Maggiore in legno (sec. XVII) sul quale poggia un dipinto ad olio su tela opera tardo- rinascimentale di scuola meridionale (inizi sec. XVII). Di enorme valore storico-artistico, il Confessionale in legno del 1630 e le statue processionali dello stesso periodo raffiguranti Santa Filomena, San Giuseppe con il Bambino, San Donato, la Madonna dell’Assunta, la Madonna del Sacro Cuore. Santa Barbara, l’Annunciazione e Santa Lucia. In paese è più nota come “chiesa della Motta”. L’accesso alla chiesa è attraverso un suggestivo portale ad arco con ai lati delle lesene con due nicchie vuote ai rispettivi fianchi.

16 eGuide San Donato al Pantano

L’INTERNO della chiesa di San Donato Vescovo e Martire in località Pantano contiene dei veri capolavori d’arte bizantina che lasciano il visitatore di stucco. L’affresco in alto, è denominato “Koimesis” e consta di ben ventuno figure: al centro, su un catafalco perlato, è distesa la Vergine, intorno alla quale si dispongono gli apostoli che vestono tuniche e mantelli di semplice foggia e che stringono nella mano destra un rotulo, tranne nei casi del santo, che abbraccia i piedi della Madonna e di quello chino su di lei. Poco più in alto, circondato da due angeli in volo dalle mani velate, compare Cristo che sorregge e quasi offre a loro l’animula della Vergine. Alla scena partecipano anche due donne aureolate in alto a sinistra e due vescovi, identificabili dai paramenti sacri (phelonion e omophorion), che, con il libro al petto, si dispongono ai lati degli angeli e quindi del Cristo, quasi a rafforzare il valore liturgico della vicenda raffigurata. Nella chiesa sono presenti almeno altri 6 affreschi tutti con gravi mutilazioni dovute ai lavori effettuati in età medievale. Tutti, in ogni caso, molto belli nonostante i gravi sfregi. Splendido l’affresco del Cristo in trono. Molto suggestivo quello dei santi monaci con a lato delle scene agiografiche. Notevole anche l’affresco sulla parete destra raffigurante San Leonardo e quello di San Nicola anch’esso sulla parete destra. Quest’ultimo è stato dipinto dall’anonimo artista con dei meravigliosi paramenti. Straordinaria anche la tecnica usata per dipingere il volto. La sua intensa espressione si nota immediatamente ed è dovuta al colore rosa della faccia dipinta con molta destrezza.

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La stessa mano, con molta probabilità, ha disegnato anche l’affresco dei santi vescovi. Ma c’è una seconda grande storia narrativa in un affresco quasi interamente distrutto.

LA chiesa è stata edificata nella seconda metà del XI secolo. La datazione è riferibile non solo a motivi architettonici, ma anche all’esame delle pitture interne di primo strato. È ubicata fuori dal centro abitato, in contrada Pantano nella parte bassa del borgo.

L’edificio presenta una copertura a unico spiovente leggermente arretrato rispetto al corpo più antico a doppia falda. In età medievale stata aggiunta all’originario ambiente a navata unica, una navatella e un vano usato come sagrestia.

È quella della Crocifissione. Del Cristo non rimane quasi nulla: si intravede il braccio trasversale della Croce su cui sono inchiodate le mani e sopra il quale dovevano essere disposti il Sole e la Luna (a sinistra si intravede infatti un corpo celeste, forse la Luna). La scena è molto affollata, ma è da evidenziare quella a destra della Croce e di san Giovanni Evangelista dove stanno altre cinque figure maschili: la più grande e prossima all’apostolo è quella di un milite aureolato. Veste una sorta di camaglio in tessuto bianco che cade lungo la schiena e gli avvolge il collo, una cotta di maglia e, al di sopra, un mantello blu, ha il braccio destro proteso e la mano rivolta in alto: si tratta, come è possibile desumere dall’iscrizione su due righe di Longino, ossia del centurione che, dopo la morte di Cristo, si rivolge verso la Croce e dice: «Quest’uomo era davvero Figlio di Dio». 18 eGuide

Della Santissima Trinità

L'ARCIPRETURA della santissima Trinità (meglio nota come chiesa del Casale) fu costruita nel primo ‘600 al posto di un precedente edificio religioso di cui non si hanno notizie certe. È ubicata in pieno centro storico in via della Trinità a pochi passi dal vecchio Municipio. All’interno vi si trova la Cappella Ducale degli Ametrano con lastra sepolcrale stemmata del 1716, un fastoso altare ligneo barocco riccamente intagliato e dorato con quadro ad olio della Madonna del Rosario

(sec. XVII), opera di scuola napoletana. Nella chiesa sono conservati alcune statute in legno, davvero molto interessanti come quella della Madonna del Carmine (di epoca non chiara), di San Pasquale che risale alla fine del secolo XVIII e quella dell’Addolorata (secolo XIX). L’edificio sacro custodisce anche un quadro a olio molto bello che gli esperti fanno risalire al secondo XVII e raffigura la Madonna del Rosario con San Domenico e i Misteri.

19 eGuide Altri edifici ecclesiastici

Grotte Sant’Angelo (Santuario di S. Michele Arcangelo) sec. VI VII:

Situato alle pendici di monte Cava dell’Oro, il Santuario è caratterizzato da due grotte meravigliose scavate dall’acqua con l’andar dei secoli. Con l’erosione sono emerse opere naturali come la “Madonna della Neve”, e cunicoli ancora inesplorati.

Chiesa Rupestre di S. Vito

È la seconda chiesa rupestre di S.Donato che unitamente a quella di S. Michele Arcangelo costituiscono un singolare ed interessante patrimonio artistico storico religioso e speleologico. La Chiesa è ubicata nel ventre del costone roccioso intorno al quale è situato il centro storico di S. Donato di Ninea.

Chiesa Santissimo Salvatore

Si trova a Policastrello. È Chiesa antichissima, restaurata da Tommaso Vescovo di S. Marco neI 1346. Ha una facciata dotata di un portale ogivale in pietra, e contiene preziose sculture in legno. All’interno: Pala d’altare della Cappella del Rosario, fastigio con decorazioni laterali e cimasa, con nicchia contenente la statua ligneo dal vero della Madonna con Bambino, opera di bottega provinciale del sec. XVIII. Pergamo ligneo intagliato in noce del 600 700. Confessionale ligneo intagliato del sec. XVII. Stipo della Sacrestia imponente ml. 5 x 3. con scomparti e pannelli decorati, sul tipo monastico, con cimasa datata 1706.

Oratorio Santa Domenica

L’oratorio è a Policastrello. Restaurato da pochi anni, conserva incredibilmente cinque affreschi (S. Antonio Abate, S. Bernardo, e tre Madonne) del 1565-1568 di circa un metro quadrato ciascuno.

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� Itinerari a piedi

Campo di Annibale

© Mario De Martino Il generale cartaginese Annibale a Canne, vicino Barletta, dove sconfisse inaspettatamente l’esercito romano nel 216 a.C. È UN vasto pianoro che si stende nella sella fra la Mula di San Donato di Ninea e la Muletta di , esattamente allo sbocco del Varco del Palombaro. Fu qui che Annibale avrebbe posizionato il suo esercito dopo la vittoriosa battaglia di Canne. Il grande generale cartaginese pare che avesse scelto quel posto perché lo considerava un punto La battaglia di Canne fu strategico per un capolavoro tattico di raggiungere nel più breve Annibale. Pur in tempo possibile, sia la inferiorità numerica, Puglia, sia il mare verso dispose il suo esercito l’Africa. a mezzaluna. I romani Chi lo visita si renderà (era il loro modo di ©subito conto che si trattò combattere) cercarono di una scelta felice e non di sfondare al centro e certo occasionale. al momento giusto le ali Il sentiero per il Campo di della mezzaluna sono Annibale parte dal Rifugio intervenute stringendo in località Piano di Lanzo, in una morsa l’esercito percorrendo il Sentiero di Roma che fu Italia in Direzione Sud costretto a capitolare. Ovest. Dal Rifugio al Campo ci sono circa 8 chilometri. Il Campo è raggiungibile anche da località Piano di Marco. Un altro accesso è la strada che viene da San Sosti. È un ambita meta di escursionisti soprattutto durante la stagione primaverile dove fioriscono innumerevoli specie floreali. 21 eGuide

Cozzo Pellegrino spettacolare

ITINERARIO nel cuore selvaggio dei Monti dell'Orsomarso tra paesaggi e panorami mozzafiato. Camminerete tra gli ontani napoletani di Piano di Lanzo e tra immense faggete che si sviluppano fino alla quota di 1750 metri sul versante SudOvest di Monte La Calvia, circondati dalle cime della Mula e della Muletta, e da spettacolari strapiombi di oltre 1000 metri di altezza. Il sentiero si snoda, per la prima parte, lungo una ampia strada sterrata in salita. Alla fine della sterrata vi ritroverete Percorso difficile in un grande pianoro di origine da fare con una carsica da dove inizia un guida esperta, piccolo sentiero con forte con scarpe da dislivello in salita. Si passa, trekking e nello infatti, da 1600 metri (Piano di zaino cibo e Valle Scura) a 1910 metri acqua. (Monte La Calvia) in poco Dura circa 6 ore spazio. In questo tratto dovrete prestare la massima attenzione. La fatica sarà ripagata dalle vedute eccezionali che si presenteranno lungo la salita. Da Monte La Calvia a Cozzo Pellegrino si cammina per meno di un ora e con circa 80 metri di dislivello. Arrivati in cima, dopo aver ammirato il meraviglioso panorama a 360°, ripartirete continuando il percorso ad anello verso Valle Lupa da dove imboccherete una larga strada sterrata che arriverà fino al punto panoramico di Piano Puledro e successivamente alla Valle dei Marchesani. Da qui inizierà uno stretto sentiero, prevalentemente in pianura e che vi condurrà al punto di partenza.

22 eGuide La Muletta

QUESTO itinerario vi porterà tra boschi Indossare selvaggi, immensi pianori obbligatoriamente delle di origine carsica e resti di antiche glaciazioni. Il scarpe da trekking e un sentiero si snoda, per la abbigliamento comodo prima parte lungo una adatto alla stagione. È ampia strada sterrata che consigliato a strati, diventa un piccolo portando con sé sentiero dopo aver attraversato il torrente giacca o k-way, che scende da Valle cappellino e indumenti Scura all’ombra di vasti di ricambio. boschi di ontani napoletani. Prima di arrivare nei pressi della sorgente di Frida, lo stretto sentiero costeggerà delle ripide scarpate. Proseguendo dopo la sorgente, incrocerete la larga strada forestale che sale da Piano di Marco e arriva in cima al Monte La Mula (1936 metri). Da qui potrete iniziare a godervi il panorama sulla Valle dell’Esaro, sulla Catena Costiera, sulla Sila e sul Mar Jonio, mentre di fronte a voi si erge, maestosa, la Muletta (1717 metri) meta della vostra escursione. Dopo aver percorso vari tornanti in salita non troppo accentuata arriverete all’incrocio che scende verso il Campo di Annibale, con La Montea sullo sfondo. Infine percorrerete la salita che, dal Campo, sale lungo il versante Ovest della Muletta. Il percorso di ritorno è uguale a quello di andata.

23 eGuide Cava dell’Oro

IL percorso parte dall’area camper in località “Porticelle”(1112 metri) e si snoderà lungo una larga strada forestale all’interno di una vasta pineta dalla quale si sale su “Pianette della Tona” (1187metri) e che continua verso “Monte Cava dell’Oro” (1058 metri). Il sentiero che percorrerete vi consentirà di rilassarvi svolgendo attività immersi nella natura incontaminata di San Donato di Ninea. E’ la classica escursione adatta a chi decide di passare qualche ora insieme ad amici all’insegna del contatto con la natura di questi

Difficoltà: T (Turistica, adatto a tutti) Indossare Lunghezza Totale 2,5 obbligatoriamente delle chilometri scarpe comode, preferibilmente da Tempo totale di trekking e un percorrenza: 2 ore abbigliamento adatto alla stagione, pratico Quota di partenza: che non impedisca i 1112 metri movimenti. E' bene vestirsi a strati, portando con sé Quota massima giacca o k-way, raggiunta: 1187 metri cappellino e indumenti di ricambio. Gruppo Montuoso: Portare l’acqua da Monti dell’Orsomarso casa. (Parco Nazionale del Pollino) Comune: San Donato di Ninea

24 eGuide Cozzo dell’Orso

LUNGO itinerario con poco dislivello verso il terrazzo naturale sulla Valle dell’Abatemarco e sul Mar Tirreno con il Massiccio del Cozzo Pellegrino e i Pini Loricati che fanno da cornice. Il percorso parte dal Rifugio situato in località Piano di Lanzo, attraverso un tratto iniziale su una larga strada forestale fino a Indossare raggiungere la statua obbligatoriamente delle della Madonna del scarpe da trekking e un Pellegrino. Da qui abbigliamento adatto proseguendo verso alla stagione, comodo. Nord Est lungo il È consigliato vestirsi a Sentiero Italia strati, portando con sé attraverserete dei giacca o k-way, bellissimi punti cappellino e indumenti panoramici sulla Valle di ricambio. dell’Esaro, sull’alta Valle Possibilità di del Crati e sul Mar rifornimento idrico Jonio. Il percorso all’inizio del percorso in prosegue attraverso località Piano di Lanzo. degli ampi pianori di origine carsica finchè arriverete ,nei pressi della cima, dove la ampia strada finisce e inizia una piccola salita di pochi metri verso la vetta.

Difficoltà: Escursionisti (media difficoltà) Dislivello: 217 metri in salita Lunghezza Totale 22 chilometri Tempo totale di percorrenza : 8 ore

25 eGuide La Mula

ITINERARIO nel cuore del selvaggio Orsomarso uguale, per la prima parte, a quello per la Muletta e per il Campo di Annibale. Giunti all'incrocio che scende verso il Campo di Annibale, si continua a salire, dopo aver percorso vari tornanti che costeggiano il versante Sud della Mula fino all’arrivo in cima, dove la morfologia della vetta è quella di un altopiano di alta quota. Nonostante l’immensa pianura sarà possibile ammirare oltre al panorama anche le tracce evidenti di morfologie glaciali e carsiche, tipiche dei massicci carbonatici di cui La Mula fa parte.

Indossare OBBLIGATORIAMENTE delle scarpe da trekking e un abbigliamento adatto alla stagione comodo, che faciliti i movimenti. E' opportuno vestirsi a strati, portando con sé giacca o k-way, cappellino crema solare e indumenti di ricambio.

Rifornimento idrico alla partenza in località Piano di Lanzo e durante il percorso in località Frida (sorgente stagionale quindi assente in alcuni periodi dell'anno).

26 eGuide

� Eventi e manifestazioni

Le Sagre

Febbraio: Frittulata

EVENTO locale durante il quale, un comitato spontaneo di cittadini cucina i tradizionali “frittuli” cioè cotenna di maiale tagliata a pezzi, coste, parti del collo, della guancia,lingua muso orecchie ed altre parti meno nobili che vengono cotte nel grasso del maiale stesso e che in questa occasione vengono servite con pane e del buon vino locale.

5 Agosto : “Sagra del turdiddru”

ORGANIZZATA in Località Licastro dall’Associazione “La Mula”, la “Sagra del turdiddru”è un’importante occasione durante la quale viene fritto il “turdiddru”tipico prodotto di San Donato di Ninea che ha la forma classica del numero otto intrecciato, preparato con uova, farina,sale e lievito vanigliato. Questo prodotto, nella tradizione locale viene preparato per ricorrenze importanti come nascite e matrimoni.

17 Agosto: “I percorsi del Mais”

ORGANIZZATA nella Frazione Policastrello dall’Associazione “Nazareno Pellegrino”, “I percorsi del Mais” è un evento consolidato durante il quale oltre si possono degustare tanti prodotti derivati dalla lavorazione del mais, allietati da importanti eventi musicali.

Dicembre : Sagra del Maialino nero

EVENTO enogastronomico e culturale organizzato dall’Associazione “Nazareno Pellegrino” che si svolge nella Frazione Policastrello. Durante questa occasione si possono degustare i prodotti legati alla cucina del Suino nero calabrese, il tutto arricchito da importanti momenti culturali.

27 eGuide La Festa d’Autunno

ORGANIZZATO dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con le Associazioni del territorio, è un evento enogastronomico di livello internazionale, che si svolge tutti gli anni dal 1991, entro la prima decade di novembre. La Festa d’Autunno è incentrata sul più importante frutto di San Donato di Ninea: la castagna. Percorsi enogastronomici nel centro storico dove vengono allestiti numerosi stand con prodotti tipici, artigianato e tantissima musica con gruppi folk, street band e importanti artisti Calabresi. Durante la Festa si possono degustare le buonissime caldarroste provenienti dai numerosi castagneti Sandonatesi. Un evento da non perdere.

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San Donato di Ninea

Questa guida è stata commissionata dal Comune di San Donato di Ninea e realizzata da Calabria Vigorosa, azienda beneficiaria di contributo a fondo perduto del Por Calabria 2007-2013. Essa è distribuita gratuitamente nella sua forma elettronica (epub e pdf). Ti sottoponiamo un questionario per aiutarci a migliorarla e per pure finalità statistiche. Le informazioni saranno trattate in forma anonima nel pieno rispetto delle norme vigenti sulla protezione e riservatezza dei dati (D. Lgs, n. 196/2003).

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