COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE n. 28 del 15 luglio 2010 (o.d.g. 4 del 15 luglio 2010)

OGGETTO: di Sant’Anna d’Alfaedo (VR). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 15 luglio 2010, come da nota n. 369452 del 06.07.10 del Dirigente della Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, segretario della commissione; – la Direzione Urbanistica della Regione del ha fatto pervenire la documentazione inerente il PAT del Comune di Sant’Anna d’Alfaedo con nota n. 322648 del 17.06.09, successivamente, il Comune di Sant’Anna d’Alfaedo ha fatto pervenire, con nota n.2305/2010 del 14.04.2010, la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS;

– ITER PROCEDURALE PER LA VAS DEL PAT DI S. ANNA D’ALFAEDO Il Comune di Il Comune di Sant’Anna d’Alfaedo ha approvato con DGC n. 50 del 24.06.08 il “Documento Preliminare ai sensi dell’Art. 14 della LR11/2004” per la formazione del piano di assetto del territorio comunale; In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del PAT, oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. Il Comune di Sant’Anna d’Alfaedo, ha espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Comunale ai sensi dell’art. 14 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione; Il Comune di Sant’Anna d’Alfaedo con DCC n. 13 del 12.02.09, ha adottato il Piano di Assetto del Territorio Comunale secondo quanto previsto dall’art. 14 della LR n. 11 del 23.04.04 Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio del Comune e sui quotidiani “La Repubblica”, “L’Arena”, “Il Corriere di ” e il “Corriere della Sera” del 14.02.09; Dopo i trenta giorni di avvenuto avviso, sono pervenute nei termini 41 osservazioni e fuori termine n.2 osservazioni, delle quali n.1 inerente il Rapporto Ambientale [integrazione al Rapporto Ambientale trasmessa dal Comune di S. Anna d’Alfaedo con nota prot. n. 23/05/2010 del 14/04/2010 (Allegato G. al R.A.)].

− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SULRAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE La Commissione Regionale VAS, con parere n. 10 del 10 febbraio 2009, aveva espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale sul Rapporto Ambientale Preliminare allegato al Documento

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Preliminare per la redazione del Piano di Assetto del Territorio del Comune di Sant’Anna d’Alfaedo, a condizione che nel Rapporto Ambientale venissero ottemperate alcune prescrizioni.

− INTEGRAZIONI AL RAPPORTO AMBIENTALE FORNITE IN SEDE ISTRUTTORIA In sede istruttoria è emersa la necessità di acquisire ulteriori elementi di valutazione ed è stato necessario richiedere integrazioni con nota prot. n.46002 del 27.01.2010. Dette integrazioni sono state trasmesse dal Comune di S. Anna D’Alfaedo con nota prot. n. 2305/2010 del 14/04/2010 e registrate al prot. regionale al prot. n. 212421 del 16/04/2010 (trasmissione Allegati A, B, C, D, E , F, G, H, I). A seguito di intese telefoniche intercorse con il valutatore, sono state fornite ulteriori delucidazioni in merito alla valutazione del piano.

− INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il Comune di Sant’Anna d’Alfaedo è situato nella provincia di Verona, conta 2599 abitanti al 2008 e dista circa 30 km da Verona. La superficie territoriale complessiva è di 43.66 kmq e l’altimetria media è di 939 m slmm. Le frazioni di Sant’Anna d’Alfaedo sono Ceredo, Cerna, Fosse, Giare, Ronconi. Il comune è situato nell’ambito territoriale della Lessinia e una parte del comune è a nord del Corno d'Aquilio (1545 m slmm); l’asse maggiore del territorio indagato si sviluppa in direzione nord-sud, partendo dai confini dell’altopiano dei Lessini. A nord confina con la provincia di Trento e precisamente con i comuni di Ala e Avio, e con i comuni veronesi di Dolcè, , , , Marano di e . E’ attraversato da diverse strade di interesse provinciale: • la SP12 “dell’Aquilino” attraversa l’intero territorio da sud a nord passando per i principali centri abitati collegando la bassa Lessinia all’ alta Lessinia; • la SP13 “dei Tredici Comuni” passa per la località Fosse. Essa rappresenta un’arteria viaria importante in quanto collega tutti i comuni dell’Alta Lessinia e costituisce la direttrice principale da cui si diramano varie arterie stradali secondarie che collegano le varie frazioni e contrade sia sul versante della Val Squaranto sia sul versante della Valpantena; • la SP33 “del Pastello” che passando per il Comune di Fumane arriva nel Comune di Dolcè così come la SP57 che scende fino alla Valdadige; • la SP34C “del Ponte di Veja” e la SP34 “della Valgatara”; • la SP14 “della Valpantena” collegano infine il territorio alle principali vallate della Lessinia.

− INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO Il comune di Sant’Anna d’Alfaedo ha una popolazione di 2.600 abitanti e una densità demografica di circa 59 ab/Kmq. Il numero di stranieri ammonta a circa il 5% della popolazione totale e il numero medio di componenti per famiglia è di 2,6. Considerando l’evoluzione demografica della popolazione, Sant’Anna ha evidenziato un andamento altalenante dei propri abitanti anche se con trend positivo. Sant’Anna d’Alfaedo nel 2001 ha registrato un tasso di occupazione di 49.2 contro una media provinciale pari a 50.6. Il tasso di disoccupazione è invece minore di quello medio provinciale (4.1 nel 2001). La maggior parte della popolazione di Sant’Anna d’Alfaedo possiede la licenza delle scuole elementari e la licenza di scuola media. La percentuale di abitanti con un titolo di laurea è del 3.5%. Il Comune di Sant’Anna d’Alfaedo appartiene al settore provinciale della Valpantena- Valpolicella-Lessinia. Rispetto alla media provinciale si evidenzia per tale distretto una maggior incidenza delle attività agricole, delle attività manifatturiere e delle costruzioni. Tra le attività agricole il comparto zootecnico assume particolare importanza per il comune di Sant’Anna d’Alfaedo. Nel settore manifatturiero si registra in generale un peso maggiore della attività legate alla fabbricazione e lavorazione dei minerali non metalliferi. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 2

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Gli insediamenti produttivi occupano una bassa percentuale di superficie comunale. L’agricoltura riveste un ruolo fondamentale nell’economia della Comunità Montana e le tipologie d’uso dei terreni agricoli si differenziano sensibilmente in funzione della zona altimetrica. L’orientamento tecnico-economico è rivolto soprattutto ai bovini da latte nella fascia settentrionale del territorio, mentre nella fascia più bassa prevalgono le aziende di frutticoltura e viticoltura di qualità. Tale orientamento influenza necessariamente anche l’estensione delle unità produttive in quanto la porzione settentrionale del territorio è caratterizzata dalla presenza delle malghe che necessitando di ampie superfici, presentano dimensioni aziendali nettamente superiori alle aziende di collina e bassa montagna. Il ruolo predominante è ricoperto dal comparto zootecnico. Gli allevamenti sono costituiti da capi da carne per la maggior parte da suini. Le aziende sono sparse su tutto il territorio di Sant’Anna d’Alfaedo Alcuni allevamenti intensivi sorgono a ridosso di aree residenziali costituendo un problema per la popolazione. Il settore primario sta affrontando un fenomeno di crisi legato al processo di abbandono della montagna da parte soprattutto dei giovani per orientarsi verso settori di attività più redditizi.

− INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI (ATO) Premessa Il PAT di S. Anna d’Alfaedo è stato suddiviso in complessivi 11 ATO rispettivamente suddivisi per ambiti con prevalenza di caratteri del sistema ambientale e paesaggistico, e per ambiti del sistema insediativo residenziale e produttivo. Gli ATO ATO con prevalenza dei caratteri dl sistema ambientale e paesaggistico. ATO 1 - Ambientale; ATO con prevalenza dei caratteri dl sistema insediativo: residenziale e produttivo. Sottoinsieme: misto a dominante residenziale. ATO 2 Vallene; ATO 3 Fosse; ATO 4 Cona/S.Anna; ATO 5 Ronconi; ATO 6 Ceredo; ATO 7 Vaggimal; ATO 8 Cerna; ATO 9 Corrubio; ATO 10 Giare. Sottoinsieme: misto a dominante produttiva/commerciale ATO 11 Produttivo Corrubio. Il valutatore riporta nel Rapporto Ambientale una sintesi del dimensionamento e la collocazione geografica all’interno del territorio comunale.

− IL QUADRO AMBIENTALE La determinazione e la valutazione di stato delle componenti ambientali, effettuata nel Quadro Conoscitivo, permettono di identificare le informazioni in grado di rappresentare e valutare lo stato del territorio e dei processi evolutivi che lo caratterizzano e costituisce il riferimento indispensabile per la definizione degli obiettivi e dei contenuti di piano per la valutazione di sostenibilità. Il capitolo relativo all’analisi dell’ambiente è stato approfondito con una trattazione di dettaglio per singola matrice; il quadro conoscitivo peraltro già analizzato in sede di Rapporto Ambientale Preliminare, poi implementato in sede di Rapporto Ambientale, appare completo e sufficientemente sviluppato al fine di poter rappresentare lo stato del territorio amministrativo del Comune di S. Anna d’Alfaedo. L’approfondimento del quadro conoscitivo è stato condotto mediante l’analisi degli indicatori di stato/impatto riferiti a ciascun ATO e distinti per comparto ambientale. Sono state ampliate in particolar modo le seguenti tematiche:

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• Aria: aggiornamento dei dati sull’inquinamento atmosferico in particolar modo riferiti alle concentrazioni di monossido di carbonio, biossido di azoto, PM 10 , ossidi di azoto, emissioni di ammoniaca. Per quest’ultima si evidenzia come le emissioni totali siano particolarmente alte nell’ATO 2 dove si concentrano maggiormente gli allevamenti. • Clima: approfondimento delle varie componenti in particolar modo riferite alle emissioni in atmosfera di anidride carbonica (CO 2), di Protossido di azoto, di metano. • Acqua: approfondimento sia del quadro generale sullo stato qualitativo delle acque superficiali, sia sul ciclo integrato. Vengono scelti i seguenti indicatori per gli approfondimenti: Residenti collegati alla rete fognaria e Carico trofico potenziale Azoto e Fosforo. • Suolo e sottosuolo: approfondimento delle varie componenti già trattate in sede di Relazione ambientale. In particolar modo vengono approfondite le tematiche relative alla Densità di discariche attive , ancora i residenti allacciati alla Fognatura in quanto possibile fonte di contaminazione del suolo, Densità di cave attive. • Flora e fauna: Gli indicatori scelti sono le Cave attive valutate dal punto di vista della superficie di escavazione, la superficie urbanizzata per ATO, La superficie agricola per ATO, la superficie boscata per ATO, lo sviluppo della rete stradale extraurbana per ATO, la pressione venatoria. • Biodiversità: approfondimento delle tematiche già affrontate in sede di Relazione Ambientale con particolare riferimento ai SIC IT3210006 e IT3210002 interessanti l’ATO 1.Gli indicatori individuati sono l’estensione delle aree a parco/ATO, l’estensione dei siti Natura 2000/ATO, l’estensione delle aree di ricostruzione ambientale. • Paesaggio: approfondimento delle varie componenti in particolar modo sono stati evidenziati i seguenti indicatori per valutare il degrado del paesaggio: Densità dell discariche attive e delle cave attive, lo sviluppo della rete di elettrodotti, la superficie urbanizzata/ATO, SAU/ATO, Superficie boscata/ATO, la densità degli allevamenti, lo sviluppo della rete stradale extraurbana. • Patrimonio culturale architettonico e archeologico: Il Rapporto Ambientale affronta l’argomento valutando indicatori quali: la superficie dei centri storici/ATO, Nuclei storici. • Popolazione e Salute umana: approfondimento del quadro generale in particolar modo relativo a: densità della popolazione, occupati nell’agricoltura, occupati nell’industria, occupati nel terziario, reddito derivante dalla produzione agricola, reddito derivante dalla occupazione industriale, , valore aggiunto terziario, elettrodotti ed in particolar modo la quantità di popolazione esposta, ripetitori per comunicazioni e la popolazione esposta, emissioni di monossido di carbonio, emissioni di biossido di azoto, emissioni di polveri, emissioni di ammoniaca, livello sonoro della rete stradale diurno e notturno, superficie destinata ad agricoltura biologica/SAU. • Sistema infrastrutturale: approfondimento delle varie componenti in particolar modo quella riferita alla mobilità urbana ed extraurbana. • Beni Materiali: approfondimento delle varie componenti in particolar modo quella riferita alla produzione dei rifiuti urbani, alla raccolta differenziata, ai consumi energetici i agricoltura, ai consumi energetici nell’industria, ai consumi energetici nel terziario, ai consumi elettrici domestici, ai consumi idrici per residente. La metodologia impiegata riassume i dati complessivi di analisi mediante grafici e diagrammi nei quali vengono confrontati i dati riferiti ai singoli indicatori, sia con dati provinciali, sia con i limiti max previsti per legge. Per ogni indicatore analizzato ed approfondito è stata fatta una valutazione quantitativa, mediante attribuzione di un punteggio in merito al valore di confronto (punteggio da -5 a +5). Per una corretta valutazione e maggior dettaglio il valutatore ha ritenuto di valutare gli impatti sul territorio ATO per ATO poiché le criticità emerse riguardano ambiti di territorio diversi tra loro in quanto anche le stesse azioni di Piano sono differenziate per area.

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− CRITICITÀ AMBIENTALI Il valutatore riporta il quadro delle criticità emerse in sede di Prima stesura della Relazione Ambientale, che in sintesi possono essere riassunte come segue: Aria Emissioni: Elevate emissioni di ammoniaca dovute all’agricoltura; Suolo e sottosuolo Cave attive e dismesse: Elevata e diffusa presenza di cave attive e dismesse: Discariche: Presenza di discariche di inerti in prossimità di centri abitati; Significatività geologico-ambientali: Elevata e diffusa presenza di grotte carsiche con rischio di inquinamento dei monumenti geologici; Fattori di rischio geologico e idrogeologico: Elevata vulnerabilità idrogeologica e presenza di aree di frana; Popolazione Caratteristiche demografiche ed anagrafiche: Bassa crescita demografica; Sistema Socio-Economico Sistema insediativo: Presenza consistente di abitazioni non occupate e presenza consistente di edificato diffuso; Viabilità: Commistione tra viabilità automobilistica con mezzi pesanti; Attività commerciali e produttive: Processo di abbandono della montagna da parte dei giovani e presenza di numerosi allevamenti, anche intensivi, a ridosso di centri abitati; Elevata produzione pro-capite di rifiuti e bassa percentuale di R.D. Scarso sviluppo delle potenzialità turistiche comunali; Patrimonio architettonico, storico, archeologico. Patrimonio architettonico: Edilizia rurale diffusa in parte degradata; Agenti fisici Radiazioni non ionizzanti: Presenza di impianti di radiocomunicazione a ridosso di alcuni edifici civili; Inquinamento luminoso: Elevati valori della luce artificiale rispetto a quelli di luce naturale; Lo stesso valutatore riporta una verifica delle criticità emerse dall’approfondimento del quadro conoscitivo e la coerenza con quelle inizialmente affrontate dalla Relazione Ambientale. Rapporto Approfondime Componenti ambientali Criticità Ambientale nto del QC Preliminare Emissioni Elevate emissioni di ammoniaca dovute si si all’agricoltura Emissioni climalteranti Elevate emissioni di metano legate no si all’agricoltura Cave attive e dismesse Elevata e diffusa presenza di cave attive si si Aria e dismesse Discariche Presenza di discariche di inerti in si no prossimità di centri abitati Significatività Elevata e diffusa presenza di grotte Vedi coerenza geologico/ambientali si carsiche con rischio di inquinamento dei esterna monumenti geologici Bassa percentuale di residenti collegati Acqua Acquedotto e fognature no si alla rete fognaria Elevata vulnerabilità idrogeologica Vedi coerenza Fattori di rischio si Suolo e esterna geologico e sottosuolo Presenza di aree di frana Vedi coerenza idrogeologico si esterna Presenza di impianti di Radiazioni non radiocomunicazione a ridosso di alcuni si no Agenti fisici ionizzanti edifici civili Presenza di un elettrodotto in prossimità si no DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 5

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del centro di Fosse Elevati valori della luce artificiale Vedi coerenza Inquinamento luminoso si rispetto a quelli di luce naturale esterna Patrimonio Edilizia rurale diffusa in parte degradata culturale, architettonic o, Patrimonio architettonico si si archeologico e paesaggistico Biodiversità, Area a Tutela speciale Mancanza di aree di ricostruzione no si flora e fauna ambientale Popolazione Caratteristiche Bassa crescita demografica demografiche e si si anagrafiche Presenza consistente di abitazioni non si no Sistema insediativo occupate Presenza di edificato diffuso si no Commistione fra viabilità Viabilità si no automobilistica con mezzi pesanti no si Processo di abbandono della montagna si si Sistema da parte dei giovani socio- presenza di numerosi allevamenti, anche Attività commerciali e si si economico intensivi, a ridosso di centri abitati; produttive Bassi redditi in tutti i settori economici a basso numero di addetti nell’industria e no si nel terziario Elevata produzione pro-capite di rifiuti si no Rifiuti bassa percentuale di R.D. si no Scarso sviluppo delle potenzialità Turismo si si turistiche comunali; Il valutatore approfondisce ulteriormente i dati di analisi sopra riportati con grafici nei quali vengono messi in evidenza gli ATO nei quali si manifestano maggiormente le criticità riportate.

− OBIETTIVI E TEMI DI SOSTENIBILITA’ DEL PIANO Il PAT conferma gli obiettivi individuati in sede di redazione del Documento Preliminare. Le strategie di sostenibilità ambientale emerse nelle recenti esperienze di pianificazione in ambito nazionale e europeo, e fatte proprie nel presente processo di redazione del Piano di Assetto Territoriale di Sant’Anna d’Alfaedo e della VAS possono essere schematizzate come segue: • evitare il consumo di risorse rinnovabili (ad esempio acqua e energia) a ritmi superiori alla capacità del sistema naturale di ricostruirle; • limitare al minimo il consumo di risorse non rinnovabili (tra cui il suolo); • evitare di emettere inquinanti in quantità tale da eccedere le capacità di assorbimento e trasformazione di aria, acqua, suolo; • mantenere la qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo a livelli sufficienti per sostenere la vita ed il benessere dell’uomo, nonché la vita animale e vegetale; • mantenere e, ove possibile, aumentare la biomassa e la biodiversità. Nello specifico nel Piano di Assetto del Territorio di Sant’Anna d’Alfaedo, questi temi sono stati tradotti come segue: 1. ordinato sviluppo del territorio, dei tessuti urbani e del sistema produttivo; 2. compatibilità dei processi di trasformazione del suolo con la sicurezza e la tutela dell’integrità fisica e con l’identità culturale del territorio; 3. miglioramento della qualità della vita e della salubrità degli insediamenti; 4. riduzione della pressione degli insediamenti sui sistemi naturali e ambientali, anche attraverso opportuni interventi di mitigazione degli impatti; 5. miglioramento della qualità ambientale, architettonica e sociale del territorio urbano e la sua riqualificazione;

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6. consumo di nuovo territorio solo quando non sussistano alternative derivanti dalla sostituzione dei tessuti insediativi esistenti, ovvero dalla loro riorganizzazione e riqualificazione; 7. miglioramento del bilancio energetico del territorio e del suo patrimonio edilizio. Il progetto del piano si è delineato prendendo come riferimento gli obiettivi indicati nel documento preliminare letti attraverso le possibili interazioni con l’ambiente naturale e antropico successivamente analizzate e affinate con le elaborazioni della VAS. Durante tutto questo processo, si è privilegiata la ricerca di quelle soluzioni che favoriscono la corretta gestione delle risorse e delle qualità del territorio puntando a mitigare o eliminare gli elementi critici individuati. In generale il nuovo strumento urbanistico è incentrato sulla conservazione dell’ambiente (in particolare il sistema della Rete Natura 2000) e delle risorse, ma non può trascurare gli importanti aspetti sociali ed economici legati allo sviluppo economico, insediativo e produttivo. E’ evidente tuttavia come nella gestione del territorio, l’impatto più evidente sia il consumo del suolo (risorsa non rinnovabile) tanto che la nuova legge urbanistica e i relativi atti di indirizzo danno una prima risposta a questa problematica dimensionando la “Zona Agricola Trasformabile” in base alla “Superficie Agricola Utilizzata” presente sul territorio comunale. Oltre al consumo del suolo seguono, come impatto secondario, la maggior parte delle problematiche sulle componenti ambientali: il consumo di risorse e/o l’inquinamento delle stesse che sono state attentamente valutate. Pertanto fra i principali obiettivi di protezione ambientali assunti, anche in aderenza alla Carta di Aalborg è possibile elencare i seguenti in ordine di priorità: 1. investire nella conservazione del rimanente capitale naturale, ovvero acque di falda, suoli, habitat per le specie rare (ossia evitare se possibile un nuovo consumo di suolo); 2. favorire la crescita del capitale naturale riducendo l’attuale livello di sfruttamento, in particolare per quanto riguarda le energie non rinnovabili; 3. investire per ridurre la pressione sul capitale di risorse naturali esistenti attraverso un’espansione di quelle destinate ad usi antropici, ad esempio gli spazi verdi per attività ricreative all’interno delle città, in modo da ridurre la pressione sulle foreste naturali; 4. migliorare l’efficienza dell’uso finale dei prodotti, ad esempio utilizzando edifici efficienti dal punto di vista energetico e modalità di trasporto urbano non nocive per l’ambiente.

− LE AZIONI DEL PIANO Il PAT definisce specifiche azioni di Piano riferite per ognuno dei sistemi nei quali è organizzato il territorio. Il Progetto di piano, nell’ambito delle scelte strategiche e degli obiettivi di sostenibilità, ha individuato le seguenti problematiche oggetto di trattazione: • La difesa del suolo; • Le risorse naturalistiche ed ambientali e il paesaggio rurale; • L’assetto fisico e funzionale degli insediamenti; • Il paesaggio storico; • I centri storici; • Le attività produttive; • Le attività turistico-ricettive; • Il patrimonio culturale architettonico e archeologico. I punti fondamentali del PAT sono di seguito elencati: Equilibrio globale Clima e atmosfera Sono previsti indirizzi per la promozione di iniziative pilota per la realizzazione di singoli edifici, nei quali sperimentare tecniche costruttive ecocompatibili, organizzati per il contenimento dei consumi e delle emissioni inquinanti. È prevista la realizzazione di un centro per il trattamento dei liquami e per la produzione di energia di biogas. Biodiversità DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 7

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Il PAT provvede alla tutela delle risorse Naturalistiche e Ambientali e all’integrità del Paesaggio Naturale, quali componenti fondamentali della “Risorsa Territorio”. Il P.A.T. quindi si prefigge l’attivazione di precise norme e indirizzi volti ad individuare e potenziare tra l’altro la rete ecologica del SIC/ZPS dei Monti Lessini - Ponte di Veja e Vaio della Marciora, del SIC dei Monti Lessini – Cascate di Molina e dell’area protetta del Parco della Lessinia, così come di direttive tese alla tutela e valorizzazione del territorio aperto ad Comune di alta produttività e biodiversità (ecotoni, vegetazione spondale, siepi, boschi e macchie con funzioni di steppings stones ). Considerata l’alta valenza ambientale l’obiettivo del PAT è la conservazione dell’attuale assetto ecologico. Risorse naturali Aria Il PAT formula disposizioni ed indirizzi per la riprogettazione del territorio coinvolto dalla nuova viabilità, ridefinendone usi e sistemazioni, prevedendo gli interventi necessari alla mitigazione dell’impatto visivo/acustico e all’abbattimento delle polveri ed al contrasto degli inquinanti aerei. In tal senso sono previsti interventi di mitigazione (fasce tampone boscate di adeguata lunghezza e profondità) dell’impatto visivo, acustico e della diffusione di polveri inquinanti (mascherature e quinte arboree) degli impianti produttivi prospettanti verso la S.P. n. 12 e/o in corrispondenza di aggregati residenziali. Acqua Il PAT attraverso l’individuazione e l’adeguata disciplina delle aree a maggiore rischio di dissesto idrogeologico e delle aree caratterizzate da una maggiore difficoltà di deflusso delle acque tende a tutelare le risorse e le riserve idriche. Sono promosse le attivittà di cura dei corsi d'acqua, con particolare riferimento all'assetto e alla sistemazione delle sponde e degli attraversamenti; di mantenimento della funzionalità della rete idrografica, scolante; di mantenimento delle alberature d'alto fusto e degli elementi vegetazionali singoli o associati. Si attuerà il miglioramento della qualità delle acque mediante: • verifica dello stato di efficienza della rete fognaria, progressivo miglioramento dell’impermeabilità e completamento della stessa in funzione delle esigenze attuali e/o dei nuovi interventi; • verifica della possibilità del ricorso a sistemi di fitodepurazione; • monitoraggio della qualità delle acque superficiali e sotterranee. Suolo Il PAT provvede alla difesa del suolo e sottosuolo attraverso la prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali: - accertando la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali, - individuando le azioni prioritarie e strutturali da attivare per la loro salvaguardia. Appare, quindi, evidente l’importanza della tutela del suolo e sottosuolo, prioritaria rispetto a qualsiasi nuovo intervento di trasformazione del territorio. Risorse energetiche IL PAT promuove lo sviluppo nel territorio comunale della progettazione edilizia sostenibile con uso di tecniche costruttive riferite alla bioarchitettura, al contenimento del consumo energetico e all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, che dovranno essere favorite anche in rapporto agli oneri di urbanizzazione e di costruzione. Per quanto riguarda gli ambiti dei centri storici il PAT, nell’ambito del PI dovrà, in particolare, pervenire ad una regolamentazione nell’utilizzo delle soluzioni tecniche di approvvigionamento energetico (pannelli solari termici, pannelli fotovoltaici, microeolico, ecc.) a garanzia di un loro corretto inserimento a livello ambientale, mentre per quanto riguarda gli interventi urbanistici attuativi nei nuovi insediamenti il PI dovrà prevedere una loro valutazione non soltanto in riferimento al loro impatto ambientale, ma più in generale riguardo le soluzioni tecniche di approvvigionamento energetico alternativo. E’ prevista inoltre l’individuazione di un’area a servizi tecnologici di interesse comunale per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia alternativa (biogas) tra i nuclei insediativi di Fosse e Sant’Anna d’Alfaedo. Rifiuti

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A livello di PI sono previsti indirizzi per la promozione di iniziative pilota per la realizzazione di singoli edifici, piani attuativi o altri interventi uniformati ai principi della sostenibilità, nei quali sperimentare modalità di raccolta dei rifiuti differenziata. Clima acustico Il PAT predispone l’individuazione delle principali strutture/attrezzature che necessitano dell’adozione di opportune azioni di mitigazione, finalizzate a ridurre gli effetti di disturbo (in termini acustici, visivi, olfattivi, o di altra natura) da esse prodotte rispetto al contesto ambientale e paesaggistico. Sono previsti interventi di mitigazione (fasce tampone boscate di adeguata lunghezza e profondità) dell’impatto visivo, acustico e della diffusione di polveri inquinanti (mascherature e quinte arboree) degli impianti produttivi prospettanti verso la SP12 e/o in corrispondenza di aggregati residenziali. Ambiente umano Ambiente edificato Tra gli obiettivi principali che il PAT si prefigge per il sistema insediativo i più rilevanti riguardano: • tutela, riqualificazione e valorizzazione dei nuclei dei centri storici, mediante una conservazione dei caratteri storico-culturali e dei manufatti del patrimonio edilizio esistente; • riqualificazione, conservazione e valorizzazione dei complessi di valore monumentale e testimoniale (chiese, Villa Zivelongo, Forte Tesoro) e dei complessi di valore rurale, sparsi nel territorio; • ammissibilità di interventi edilizi di espansione residenziale nel rispetto della morfologia dell’impianto urbano preesistente; • eliminazione delle situazioni di criticità determinate dalla presenza delle strutture o elementi di degrado ambientale; • riqualificazione e contenimento degli insediamenti sparsi con ammissibilità di moderati ampliamenti edilizi, favorendo gli interventi di recupero, riuso, ristrutturazione sia edilizia che urbanistica; • realizzazione, nella parte nord del territorio comunale di aree per sosta attrezzata con strutture per ristoro e vendita prodotti tipici locali di contenute dimensioni; • realizzazione di area di sosta attrezzata per campeggio a cielo aperto a nord del nucleo insediativo di Fosse; • riqualificazione e potenziamento del complesso religioso di Telepace, a valenza sovracomunale. Infrastrutture Il territorio comunale è attraversato principalmente dalla SP12 che, provenendo dal comune limitrofo Negrar, attraversa i nuclei insediativi di Corrubio, Vaggimal, Sant’Anna d’Alfaedo e Fosse. Da menzionare è anche la SP57 che permette un raccordo e collegamento tra il comune di Sant’Anna d’Alfaedo e il territorio della Val d’Adige. Sono presenti inoltre altre strade a carattere provinciale (SSPP13, 14, 34) e a carattere urbano locale e poderale che si diramano lungo l’intero territorio comunale. Il PAT prevede la riorganizzazione e riqualificazione a scala urbana dei tratti viari della SP12 che attraversano i principali nuclei insediativi (Fosse, Sant’Anna d’Alfaedo) mediante interventi di moderazione del traffico, di mitigazione dell’impatto visivo, acustico e della diffusione di polveri inquinanti, nel rispetto degli insediamenti esistenti (fasce tampone boscate di adeguata lunghezza e profondità) e con la predisposizione, da definirsi in sede di PI, di elementi di arredo, marciapiedi, ecc. Altri obiettivi riguardano la risoluzione delle problematiche viabilistiche dovute a condizioni di pericolosità e ingente carico di traffico. Spazi aperti Sistema dei percorsi per la godibilità e fruibilità del territorio aperto: sotto il profilo naturalistico ambientale, il PAT individua la predisposizione di percorsi escursionistici e di immersione ciclopedonale-equestre, connessi con aree attrezzate per la sosta, visitazione e ospitalità nel territorio aperto (aree a campeggio, aree attrezzate per la vendita di prodotti tipici locali, ecc) DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 9

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nell’ottica di una valorizzazione del territorio comunale e della promozione della sua immagine turistica, per una maggior godibilità e fruibilità del territorio aperto. Qualità estetica Il PAT mira a mantenere dei caratteri di coerenza rispetto a quelli tradizionali. Per gli edifici e i manufatti esistenti con utilizzazioni multiple, non più funzionali alle esigenze dei fondi agricoli possono essere consentite utilizzazioni diverse da quelle agricole solo se gli immobili interessati sono coerenti o vengono resi coerenti con i caratteri tradizionali dell'edilizia rurale e con l’ambiente, anche mediante la modifica di quelli che per dimensione, forma, colore, ecc., contrastano con i caratteri ambientali dei luoghi. Le aree a verde pubblico o di uso pubblico e verde privato dovranno essere considerate come elementi di rilevante interesse, anche figurativo. La sistemazione di dette aree deve rispettare i rapporti visuali tra la vegetazione, le pavimentazioni, l'architettura degli edifici, gli elementi naturali del territorio, ecc.. l’illuminazione artificiale dovrà definire e valorizzare l'immagine urbana, utilizzando al meglio le potenzialità espressive della luce per creare un ambiente confortevole nelle ore serali e notturne. Caratteri storico-culturali Tra gli obiettivi principali che il PAT si ha la riqualificazione, conservazione e valorizzazione dei complessi di valore monumentale e testimoniale (chiese, Villa Zivelongo, Forte Tesoro) e dei complessi di valore rurale (corti ex art 10 LR 24/1985), sparsi lungo tutto il territorio comunale. Salvaguarda e valorizza i nuclei rurali di importanza toponomastica e documentaria, anche se privi di pregio architettonico, tramite interventi necessari al loro mantenimento e/o recupero mediante predisposizione di un apposito “prontuario per gli interventi edilizi nel territorio agricolo”. Servizi comuni Il PAT prevede il rafforzamento e l’incremento dei servizi di interesse sovracomunale, volti ad aumentare la dotazione di attrezzature di interesse comune (sanitarie, sportive, sociali).

- PROCESSO DI CONCERTAZIONE/CONSULTAZIONE Le procedure adottate nella formazione del PAT di S. Anna D’Alfaedo, sono elencate qui di seguito: • in data 28.06.2008 il Comune di S. Anna d’Alfaedo, presso la sala civica, ha indetto un incontro con Enti Pubblici territoriali, Amministrazioni e gestori di Servizi, Associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi; • in data 03.08.2008 il Comune di S. Anna d’Alfaedo, presso la sala civica, ha indetto un incontro con la cittadinanza e con le organizzazioni locali varie di volontariato operanti nel territorio. L’attività di concertazione e consultazione/partecipazione ha avuto pubblicizzazione mediante avvisi pubblici esposti nel territorio comunale. Sono pervenuti al Comune di S. Anna d’Alfaedo diversi contributi da parte di Enti ma anche di cittadini, anche se non strettamente relazionati alla procedura VAS. Per questo motivo a seguito anche della verifica degli esiti degli incontri il Comune ha ritenuto di confermare gli obiettivi e le strategie previsti nel Documento Preliminare. La Giunta Comunale ha dichiarato conclusa la fase di Concertazione/Consultazione con delibera n.16 del 12.02.2009. Dopo l’adozione da parte del Consiglio Comunale del PAT e quindi del Rapporto Ambientale, e dei relativi allegati (DCC n. 13 del 12.02.2009), è stato dato avvio alla fase di pubblicizzazione e pubblicazione dei documenti approvati mediante deposito presso l’Albo Pretorio del Comune, della Provincia di Verona, sul sito internet del Comune. Dell’avvenuta adozione è stata data pubblicazione anche su n. 2 quotidiani di tiratura nazionale (Corriere della Sera del 14.02.2009 e La Repubblica del 14.02.2009) e su n. 2 quotidiani a tiratura regionale (L’Arena del 14.02.2009 e Corriere di Verona del 14.02.2009). Dell’avvenuta adozione è stata data pubblicazione anche mediante avviso pubblico datato 13.02.2009.

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Il Comune di S. Anna d’Alfaedo ha inviato ad Associazioni economiche e sociali, ad Enti istituzionali e Competenti in materia Ambientale, un invito a visionare i documenti del PAT e a formulare osservazioni o proposte al fine di contribuire al perfezionamento dei documenti che lo compongono (prot. n.3848/2009 del 27/05/2009). Il Comune, con nota prot. n. 2293/2010 di dichiara che alla data del 12/04/2010 sono pervenuti i seguenti pareri da parte di Enti competenti in materia ambientale: • Parere del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 12/06/2009 prot. n.VR1029; • Parere dell’ Unità Periferica del genio Civile di Verona del 23/06/2009 prot. n. 105167 (parere con il quale si conferma la Compatibilità idraulica già espresso con nota n.161768 del 24/03/2009); • Parere di ARPAV del 21/08/2009 prot. n. 105167. Successivamente il Comune con nota prot. n.2750/2010 del 05.05.2010 ha trasmesso anche il seguente parere: • Parere della Comunità Montana della Lessinia del 21.08.2009 prot. n. 3058;

− VERIFICA DELLA COERENZA ESTERNA ED INTERNA Il Rapporto Ambientale ha verificato la congruità di Obiettivi ed Azioni di Piano nei riguardi delle componenti ambientali (Coerenza interna) e degli strumenti di governo urbanistico (Coerenza esterna). Coerenza interna Il valutatore rappresenta con una matrice riassuntiva la coerenza fra i contenuti delle azioni del Piano con gli obiettivi del Piano stesso; in relazione alle criticità emerse in sede di approfondimento del quadro conoscitivo vengono valutate le azioni di Piano ed il risultato di coerenza interna viene espresso sulla base di alcuni criteri di sostenibilità quali L’interferenza, la fattibilità, l’efficacia, la sostenibilità. Sinteticamente può essere espressa una coerenza interna Media/parziale in quanto alcune delle azioni correttive alle criticità rilevate relative alla assetto socio-economico di un comune montano come Sant’Anna d’Alfaedo dipendono da dinamiche economiche (settore agricolo – allevamento di vacche da latte e suini; settore dei marmi: in crisi mondiale da anni) che non sono direttamente connesse alla pianificazione urbanistica ma dipendono da azioni anche di iniziative regionali/nazionali legate al mondo agricolo e al mondo estrattivo. Il quadro riassuntivo di coerenza è stato rappresentato con la tabella di seguito riportata:

Criticità rilevate in sede di approfondimento

Azioni del Piano del QC, nel Sistema Sistema Rapporto EFFICACIA EFFICACIA

Ambientale MITIGAZIONI FATTIBILITA' PRESCRIZIONI PRESCRIZIONI INTERFERENZA INTERFERENZA SOSTENIBILITA' SOSTENIBILITA' (Coerenza (interna) (interna) (Coerenza

Mantenimento e sviluppo delle funzioni agricole Elevate emissioni produttive, condotte secondo i principi della di ammoniaca sostenibilità ambientale. Tale azione permette di NO NO INV Alta Bassa Media dovute migliorare soprattutto la condizione di scarsa all'agricoltura qualità delle acque superficiali e sotterranee promuove il trasferimento delle attività incompatibili con l’ambiente: attività produttive in zona mpropria, allevamenti intensivi o

Aria & Clima Clima Aria & Elevate emissioni comunque fonte di potenziale inquinamento, di metano legate NO NO ip Alta Alta Alta etc.; Tale azione svolge azione positiva nel all’agricoltura ridurre le criticità individuate, quali in particolare le emissioni di ammoniaca, protossido di azoto e metano.

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Criticità rilevate in sede di approfondimento

Azioni del Piano del QC, nel Sistema Sistema Rapporto Ambientale EFFICACIA MITIGAZIONI MITIGAZIONI FATTIBILITA' PRESCRIZIONI PRESCRIZIONI INTERFERENZA INTERFERENZA SOSTENIBILITA' SOSTENIBILITA' (Coerenza (interna) (interna) (Coerenza

promuove il trasferimento delle attività incompatibili con l’ambiente: attività produttive Elevata e diffusa in zona mpropria, allevamenti intensivi o presenza di grotte comunque fonte di potenziale inquinamento, carsiche con NO SI ip Alta Alta Alta etc.; Tale azione svolge azione positiva nel rischio ridurre le criticità individuate, quali in inquinamento particolare le emissioni di ammoniaca, protossido di azoto e metano.

Il Piano prevede nella sua fase attuativa la Bassa percentuale regolamentazione degli scarichi fognari, per gli di residenti aggregati abitativi e le case sparse non ancora NO SI ip Media Alta media collegati alla rete dotate di fognature adeguate ed il fognaria completamento di suddette reti;

Il Progetti di Piano ed il PI prescrivono nell'"art.

Acqua suolo e sottosuolo e sottosuolo Acqua suolo Elevata 8.6 Aree caratterizzate da particolare vulnerabilità vulnerabilità degli acquiferi" misure atte a SI SI ip Alta Alta Alta idrogeologica garantire l'adeguata tutela e regolamentazione del sistema idrico

Presenza di aree Non sono consentiti interventi di nuova SI SI ip Alta Alta Alta di frana costruzione, ricostruzione o ampliamento.

Elevati valori Nelle NTA, il Cap. 10.13 Azioni di mitigazione della luce del sistema insediativo, ambientale e artificiale rispetto SI SI ip Alta Alta Alta paesaggistico, include linee guida per la a quelli della luce riduzione dell'inquinamento luminoso diffuso Agenti fisici fisici Agenti naturale

Edilizia rurale Il PAT persegue il miglioramento della qualità diffusa in parte degli insediamenti attraverso le operazioni di SI SI ip Media Media Media degradata (corti recupero e riqualificazione. Tale azione rurali) contribuisce alla riduzione del consumo di suolo Patrimonio architettonico architettonico Patrimonio

Potenziamento del sistema ecorelazionale e tutela della biodiversità. Introduzione, nelle Mancanza di aree NTA e nella TAV.4, di aree di tutela e di ricostruzione SI SI ip Media Media Media potenziamento del sistema ecorelazionale ambientale provinciale con specifiche misure di conservazione e gestione Biodiversità, flora e fauna e fauna flora Biodiversità,

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Criticità rilevate in sede di approfondimento

Azioni del Piano del QC, nel Sistema Sistema Rapporto Ambientale EFFICACIA MITIGAZIONI MITIGAZIONI FATTIBILITA' PRESCRIZIONI PRESCRIZIONI INTERFERENZA INTERFERENZA SOSTENIBILITA' SOSTENIBILITA' (Coerenza (interna) (interna) (Coerenza Il PAT prevede di incentivare la permanenza dei residenti mediante: - Integrazione del sistema dei servizi nei tessuti urbani, soprattutto attraverso l’organizzazione di un adeguato e specifico sistema di accessibilità/sosta per i servizi di interesse comunale.

- Creazione di sistemi continui di spazi pubblici e di uso pubblico.

- Ristrutturazione, riqualificazione e recupero a funzioni abitative dell’edificato esistente dismesso (vecchie stalle, vecchie case fatiscenti ecc).

Riqualificazione dell’impianto insediativo (nuclei principali e contrade) e del territorio comunale attraverso ricollocazione in aree idonee delle strutture di allevamenti dismessi Bassa crescita ubicati in prossimità degli insediamenti SI NO IP Media Media Media demografica residenziali e ammissibilità di ristrutturazione, ampliamento e riconversione a funzioni urbane Popolazione Popolazione delle strutture di allevamenti ubicati al di fuori dei centri abitati.

Costituzione di punti di riferimento urbani nei tessuti che ne sono privi

- Riqualificazione, riconnotazione e rafforzamento dei nuclei insediativi di Ronconi, Fosse, Giare, Cerna, Sant’Anna, Cona, Ceredo, Vaggimal, Vallene e Corrubio nell’ottica di un miglioramento della forma e qualità urbana con utilizzo prevalente delle aree di ricucitura e aggregazione del disegno preesistente e rispondenti alle dinamiche del trend demografico.

- Riqualificazione e valorizzazione della struttura insediativi isolata (contrade)

riorganizzazione del nodo di intersezione Viabilità - infrastrutturale ad incrocio delle provinciali n. Commistione tra 57 e n. 12 mediante rotatoria stradale a viabilità SI SI inv Media Alta Alta risoluzione delle problematiche viabilistiche automobilica con dovute a condizioni di pericolosità e ingente mezzi pesanti carico di traffico;

Promozione nelle zone agricole, dello sviluppo di attività economiche che si svolgano in modo compatibile con la conservazione e valorizzazione dell’ambiente (malghe,

socio economico economico socio Processo di agriturismi, punti di vendita prodotti tipici locali, abbandono della luoghi di sosta e ricettività, campeggi). NO NO inv Bassa Alta Media montagna da parte Promozione della fruizione turistica e godibilità dei giovani del territorio aperto, mediante predisposizione di una rete di attrezzature e sistemazioni (percorsi di immersione rurale ciclopedonale-equestre, aree di sosta per la visitazione e l’ospitalità).

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Criticità rilevate in sede di approfondimento

Azioni del Piano del QC, nel Sistema Sistema Rapporto Ambientale EFFICACIA MITIGAZIONI MITIGAZIONI FATTIBILITA' PRESCRIZIONI PRESCRIZIONI INTERFERENZA INTERFERENZA SOSTENIBILITA' SOSTENIBILITA' (Coerenza (interna) (interna) (Coerenza

Riqualificazione dell’impianto insediativo (nuclei principali e contrade) e del territorio Presenza di comunale attraverso ricollocazione in aree numerosi idonee delle strutture di allevamenti dismessi allevamenti, anche ubicati in prossimità degli insediamenti SI NO ip Media Media Media intensivi, a residenziali e ammissibilità di ristrutturazione, ridosso di centri ampliamento e riconversione a funzioni urbane abitati delle strutture di allevamenti ubicati al di fuori dei centri abitati.

Bassi redditi in Sviluppo, delle attività produttive (polo tutti i settori produttivo Corrubio), e sviluppo delle attività economici e basso commerciali e direzionali, turistico-ricettive in NO NO Ip Media Media Media numero di addetti coerenza con il principio dello “sviluppo nell’industria e nel sostenibile” e miglioramento della funzionalità terziario complessiva degli ambiti specializzati.

Scarso sviluppo Previsione di sistemi di fruizione integrati, di delle potenzialità percorsi ciclo-pedonali-equestri con adeguata NO NO ip Media Media Media turistiche segnaletica turistica, per la valorizzazione, comunali godibilità e fruibilità del territorio aperto.

Coerenza esterna Il valutatore riporta, oltre alla Sintesi della Valutazione delle coerenze esterne sotto riportata, anche un esame di coerenza descrittivo e di analisi con i singoli Piani sovraordinati considerati. In linea generale emerge una completa coerenza delle azioni di piano. Strumento di Pianificazione ne S Esito della Coerenza a) Programma regionale di sviluppo (P.R.S.) SI b) P.T.R.C SI c) Piano regionale dei Trasporti (PRT) SI d) Pian Regionale per le Attività di cava (PRAC) SI e) Piano generale di Bonifica (PGBTTR) e P.A.I SI f) Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA) SI g) Piano di tutela delle Acque (P.T.A) SI h) Piano regionale di risanamento dell’Atmosfera (PRTRA) SI i) P.T.C.P. SI

− IL DIMENSIONAMENTO DEL PIANO Il Comune di S. Anna D’Alfaedo ha trasmesso con l’ Allegato “A” al Rapporto Ambientale (trasmesso con nota prot. 2305/2010 del 14/04/2010) una descrizione in merito al Dimensionamento del PAT. Nella prospettiva del prossimo decennio, si è valutato un dimensionamento valutando i movimenti anagrafici negli ultimi 25 anni, l’articolazione delle famiglie, il fabbisogno di standard abitativi, le volumetrie concessionate negli ultimi anni da parte del Comune. Questi aspetti hanno messo in evidenza il quadro complessivo che ha portato il Comune di S. Anna D’Alfaedo a definire il fabbisogno volumetrico totale, volume residenziale e volume a servizio della residenza.

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E’ stata quindi condotta una analisi dell’andamento demografico dal 1981 al 2008 la quale ha fatte emergere una tendenza di espansione di previsione per il periodo 2008/2018 pari a 195 nuovi abitanti. Il ragionamento di previsione condotto invece in relazione al numero di famiglie porta ad un ipotetico dato di 86 nuove famiglie, e considerato il numero medio di abitanti/fam. pari a 2,46, porta ad un dato di incremento nuovi abitanti pari a 208. Per quanto riguarda il fabbisogno per standard abitativi si valuta un aumento di circa 197 abitanti, mentre per quanto riguarda l’aumento di abitanti e di famiglie straniere si è valutato un dato pari a 75 nuove famiglie con circa 182 abitanti. Il riepilogo del fabbisogno totale individuato è il seguente: abitanti teorici nuove famiglie - variazione anagrafica 195 81 - articolazione delle famiglie 208 86 - Fabbisogno per evoluzione standard ab. 197 82 - stranieri 182 75 Totale abitanti equivalenti 782 ab 324 fam Considerato un fabbisogno di volume abitativo di 730 mc/fam, il dato complessivo di volumetria richiesta è pari a 236.520,00 mc. Di questi, 86.430 mc corrispondono alla volumetria residua del PRG, mentre 150.090 mc corrispondono alle necessità di nuovi interventi nei singoli nuclei insediativi. Il fabbisogno in termini di attività di servizio alla residenza è pari al 22% del volume residenziale e quindi pari a 52.034 mc. La volumetria complessiva è pari a 288.554,00 mc. I dati di previsione sono stati anche ripartiti per ATO

− METODOLOGIA DI VALUTAZIONE Il Rapporto Ambientale esplica le sue finalità valutative mediante la costruzione di scenari differenziati che prefigurano i possibili effetti sull’ambiente conseguenti alle diverse scelte di piano. Il PAT prevede i probabili assetti ambientali derivanti dalle azioni del Piano (scenario di PAT) ma anche da possibili scenari alternativi. Le azioni previste dal PAT sono state verificate attraverso un modello di simulazione che ha utilizzato i medesimi indicatori adottati per la valutazione dello stato attuale dell’ambiente. Già da questo confronto metodologico si evidenzia che la programmazione impostata è in grado di determinare un generalizzato miglioramento delle condizioni complessive del territorio e che le iniziative di piano proposte risultano funzionali ad intervenire nei confronti delle principali criticità emerse in ambito comunale. La scelta urbanistica si è orientata verso la programmazione di un certo livello di espansione per le aree residenziali in coerenza con l’attuale vigente strumento urbanistico e per le aree produttive. In questo senso lo sviluppo programmato produce ovviamente un accentuamento degli elementi di criticità legate alla pressione antropica (maggior densità abitativa, tasso di urbanizzazione più elevato, consumo di SAU, aumento dei consumi). L’equilibrio tra l’auspicata crescita economica e sociale ed il miglioramento della qualità ambientale è stato ricercato individuando una serie di interventi in grado di limitare, minimizzare e mitigare l’impatto della maggiore pressione antropica. In questo senso gli interventi del PAT, oltre alle “azioni strategiche” e alle azioni di potenziamento, gestione e sviluppo dei “Valori e Tutele”, prevedono innanzitutto di migliorare alcuni aspetti fondamentali che caratterizzano negativamente il territorio in esame: • Misure di compensazione generale . Innanzitutto attuare delle forme di minimizzazione e mitigazione nelle ATO a destinazione insediativa-residenziale dove risulta consistente la pressione antropica, manifestano diversi elementi di criticità.

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• Riduzione delle fonti di pressione dirette ed indirette degli allevamenti . Le più importanti fonti di pressione sul territorio per le emissioni di sostanze inquinanti sono le attività agricole, soprattutto del settore zootecnico per le quali si prevede in alcuni casi il trasferimento delle attività incompatibili con l’ambiente o eliminazione delle strutture edilizie individuate come elementi di degrado ambientale (insediamenti intensivi) tramite lo strumento del credito edilizio. Per le stesse motivazioni si prevede il riuso dei liquami zootecnici per la produzione di biogas e il successivo collettamento in fognatura, una volta trattati • Presenza di ambiti paesaggistici da riqualificare . Sono presenti inoltre alcuni elementi detrattori del paesaggio locale: i numerosi allevamenti e le innumerevoli cave; questi elementi, uniti al fatto che nel territorio mancano iniziative rivolte alla realizzazione di aree di ricostruzione ambientale connotano negativamente il contesto paesaggistico. • Bassa percentuale di collegati alla fognatura . Nelle analisi precedenti è inoltre stata messa in luce la bassa percentuale di residenti collegati alla fognatura per gli ATO 1, 2, 7 e 11, dove la popolazione conta poche unità. Tale aspetto mette in luce punteggi più sfavorevoli sono l’“Acqua” e il “Suolo e sottosuolo”, che hanno mostrato l’esistenza di condizioni critiche. • la mancanza di aree a ricostruzione ambientale e la carenza di superfici boscate destinate a misure di minimizzazione . Migliorare alcuni aspetti fondamentali che caratterizzano il territorio in esame: ad esempio la mancanza di regolamentazione e programmazione di aree di ripristino ambientale da realizzarsi contestualmente agli interventi di carattere urbano. A tale proposito saranno potenziate le aree di compensazione ambientale, localizzate tra gli insediamenti maggiori e i boschi, aumentando le aree a vegetazione arborea ed arbustiva anche in funzione della realizzazione della rete ecologica. In queste zone le tutele potranno prevedere, attraverso indicazioni del P.I. e/o interventi di rinaturalizzazione, nuove unità para- naturali in grado di favorire la funzionalità della rete ecologica. Tale potenziamento, attraverso la sua strutturazione, di una rete ecologica, interesserà in particolar modo il territorio agricolo. Le aree agricole costituiscono infatti un interspazio tra la principale risorsa ambientale del territorio, cioè i boschi, e l’edificato dei centri urbani. Per tali aree, rappresentate dalle coltivazioni e dai prati e pascoli opererà attraverso la valorizzazione mediante conservazione e/o ripristino degli elementi di naturalità come le macchie boscate, i filari alberati, le siepi, gli incolti etc., che nell’insieme contribuiscono a conservare un buon livello di biodiversità e a riqualificare il paesaggio immediatamente circostante le aree urbanizzate. L’analisi condotta è di tipo multicriteriale ossia tendente a trasformare una serie di valutazioni anche difformi per natura ed entità in un indicatore sintetico generale che riassume in tutti i suoi aspetti l’impatto generato dall’intervento. Le fasi procedurali della valutazione condotta, sono: • il principio della scomposizione; il problema complesso viene scomposto in parti elementari, articolate in livelli gerarchici relazionati fra loro. • il principio dei giudizi comparati; Rappresenta la tecnica di misurazione utilizzata per stabilire la priorità di ciascuna componente e di ciascun indicatore di stato/progetto rispetto alle altre in ciascun livello della scala gerarchica. L’approccio analitico attribuisce un valore a ciascuna componente e a ciascun indicatore, attraverso il confronto tra di esse a due a due, seguendo una “scala fondamentale” costruita con valori che partono da 1 (importanza relativa uguale), fino a 9 (estrema importanza relativa). • La sintesi delle priorità. La compilazione della matrice dei “confronti a coppie” permette di esprimere un giudizio su ciascuna componente e su ciascun indicatore di stato/progetto. Per ogni riga della matrice, viene eseguita la media geometrica che determina il peso di ogni componente inserita nella stessa. I risultati ottenuti vengono infine normalizzati, per ottenere pesi confrontabili tra di loro. E’ stata pertanto redatta una tabella/matrice per la determinazione dei pesi dei comparti ambientali, e anche una tabella/matrice per la determinazione dei pesi degli indicatori per ciascun comparto ambientale.

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E’ stato determinato poi il punteggio pesato per ciascun ATO. L’esame di dettaglio circa il comportamento dei singoli indicatori può essere effettuato mediante la consultazione delle tabelle di riepilogo suddivise per singola ATO. Il punteggio finale, dato dalla somma dei punteggi di tutte gli ATO per componente ambientale, dà un chiaro giudizio sintetico delle criticità principali emerse in ambito comunale. Per quanto riguarda il territorio di Sant’Anna d’Alfaedo, risultano negativi i punteggi delle componenti “Acqua” e “Suolo e sottosuolo” e “Patrimonio culturale”, influenzato quest’ultimo dalla presenza di superficie di centri storici). Considerando i singoli ATO, si nota il punteggio negativo di tutti gli ATO residenziali e di quello produttivo, tra cui spicca il punteggio nettamente negativo dell’ATO 3 (-5.33), ossia quello insediativo di Fosse, dove pesano soprattutto i punteggi negativi a carico del “Biodiversità e zone protette” e della “Flora e Fauna”. L’esame di dettaglio circa il comportamento dei singoli indicatori nello Stato di progetto può essere effettuato mediante la consultazione delle tabelle di riepilogo riportate dal valutatore nel R.A. Il punteggio finale, dato dalla somma dei punteggi di tutte gli ATO per componente ambientale, dà un chiaro giudizio sintetico delle criticità principali emerse in ambito comunale. L’esame condotto ha evidenziato, infatti, come l’applicazione del progetto (Tavole Norme Tecniche) instauri una generale tendenza al miglioramento dei temi “Acqua” e “Suolo e sottosuolo”. Analisi confronto fra valutazione dello stato di fatto e quella di progetto del PAT: Punteggio finale o Stato attuale: 912,05 o Ipotesi di progetto PAT: 1.193,42 Il valutatore pone a confronto (anche con tavole grafiche) lo stato di progetto con lo stato attuale evidenziandone i punti di forza; Sinteticamente, con l’attuazione del piano si assiste ad una variazione in senso positivo dell’ambiente all’interno del territorio comunale; il piano dunque con la sua completa attuazione, al termine dei 10 anni, non altera lo stato attuale, bensì instaura una tendenza al miglioramento delle condizioni generali. In generale le variazioni delle condizioni dei diversi sistemi ambientali, rispetto allo Stato Attuale, hanno un andamento positivo. CLIMA, ACQUA, SUOLO E SOTTOSUOLO, FLORA E FAUNA, BIODIVERISTÀ E ZONE PROTETTE subiscono dei miglioramenti, mentre le rimanenti componenti subiscono una diminuzione di punteggio, poco sensibile o al meglio nessuna variazione. A livello di ATO si delinea un consistente miglioramento per l’ATO 1, quello a carattere ambientale in considerazione degli interventi proposti per il trattamento dei refluii zootecnici e la contestuale produzione di energia elettrica, per la prevenzione degli inquinamenti delle falde e per le misure di minimizzazione agli impatti antropici. Si registra invece una diminuzione di punteggio per diversi ATO del sistema insediativo: ATO 4,6,9,11.

− ALTERNATIVE DI PIANO ED OPZIONE ZERO Premessa Allo scopo di consentire l’esame delle ipotesi alternative si è fatto riferimento ai principali determinanti ambientali riscontrabili nel territorio. Si tratta, in particolare, dei fondamentali parametri di natura economica e sociale, quali la concentrazione delle attività produttive e la densità della popolazione. E’ evidente, infatti, che da tali parametri di base traggono origine, in un rapporto causa-effetto, una serie di pressioni che incidono in misura significativa sulla qualità dell’ambiente: a titolo di esempio si possono citare la trasformazione del territorio, il volume di traffico, il consumo di risorse, l’emissione nell’ambiente di sostanze inquinanti. Riguardo ai determinanti citati, l’esame delle fonti bibliografiche ha consentito di ricostruire una serie storica riguardante la loro evoluzione nel tempo, che rappresenta la descrizione dello stato attuale e dell’evoluzione che ha prodotto l’assetto ambientale presente. A partire da questa rappresentazione, applicando una funzione logaritmica di interpolazione, risulta possibile stimare un possibile andamento futuro dei parametri considerati. L’ipotesi zero Lo scenario si basa sulla attuazione del PRG vigente nelle sue parti non ancora realizzate.

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L’ipotesi zero, cioè l’ipotesi del “non piano”, ha lo scopo di verificare quale possa essere l’evoluzione dell’ambiente nel caso di mancata attuazione del Piano. Per testare questa evenienza si è fatto riferimento alle principali fonti di pressione ambientale riscontrabili nel comune, in particolare la densità abitativa e la concentrazione delle industrie. Una crescita sostenuta senza programmazione è incompatibile con le risorse disponibili. Gli scenari prevedono che l’incremento di popolazione deve necessariamente andare di pari passo con la crescita delle aree residenziali e produttive. I risultati della prova mostrano che, in assenza di nuovi interventi di governo del territorio, il sistema ambientale tende a rimanere fermo, mancando della capacità autonoma di rigenerare le risorse utilizzate. Infatti, l’effetto dello sviluppo demografico ha una connotazione di tipo negativo che consiste nella diminuzione del rapporto tra le risorse disponibili e la popolazione con conseguente impoverimento delle prime. La crescita demografica ha anche una connotazione positiva intrinseca in quanto stimola l’innovazione e le scoperte (organizzazione e specializzazione), ma questo fenomeno, per generare sviluppo economico in linea con i principi dello sviluppo sostenibile, deve fondarsi necessariamente sul sostegno e la programmazione da parte della pianificazione. Il valutatore ha condotto lo studio di questo scenario alternativo valutando gli stessi indicatori utilizzati per lo studio dello scenario PAT e dello stato attuale, con un risultato finale decisamente inferiore ad entrambi. Lo scenario alternativo- Opzione 1 Scenario Conservativo Si può ipotizzare che questo tipo di scelta sia legato alla volontà di consumare meno risorse territoriali, ovvero di ridurre “l’impronta ecologica” anche se ciò comporta un minore dinamismo sociale ed economico. La simulazione presume, almeno per il comune di Sant’Anna d’Alfaedo, che la minore crescita economica sia compensata da minori oneri di gestione del territorio e da un minore degrado della qualità dell’ambiente. Il confronto tra l’ipotesi di sviluppo conservativo e l’ipotesi di progetto evidenzia che la prima linea di azione delineata risulta meno conveniente, per Sant’Anna d’Alfaedo, rispetto all’ipotesi progettuale. I vantaggi ottenuti in termini di qualità dell’ambiente non sono sufficienti a compensare una più limitata crescita economica e un minore benessere sociale. La differenza di risultati è tuttavia ridotta. Si può notare infatti che le situazioni sono vicine in termini di punteggio e l’Amministrazione può riuscire ad ottenere il massimo vantaggio collettivo attraverso un’attenta gestione dell’equilibrio tra pressione antropica ed investimenti migliorativi della qualità dell’ambiente. E’ da osservare inoltre che la differenza più evidente tra le due situazioni consiste nel maggior aumento di punteggio della componente “Clima”; nell’ipotesi dello scenario conservativo essa ottiene un valore (306,37) decisamente superiore a quanto accade nell’ipotesi di progetto (247,00). Ciò si spiega sostanzialmente con il fatto che vi è un più contenuto sviluppo insediativo e produttivo e quindi minori emissioni inquinanti. Rimane invece invariata la situazione per le componenti “Acqua” e “Suolo e sottosuolo” rispetto allo stato attuale; tali componenti sono quelle che subiscono i miglioramenti più consistenti nell’ipotesi di progetto, unitamente alla “Biodiversità e zone protette”. Il miglior punteggio finale dell’ipotesi di piano è dovuto, in sostanza, al consistente miglioramento dell’ATO 1-ambientale. Per ottenere un reale vantaggio gli investimenti sulla qualità del territorio dovrebbero essere più elevati, ma tali maggiori costi andrebbero probabilmente a creare una situazione di contrasto rispetto alla ridotta dinamicità economica della popolazione. L’analisi comparativa tra lo stato di progetto e lo scenario alternativo da una parte, e lo stato attuale e l’ipotesi zero dall’altra forniscono dei punteggi nella sostanza diversi, per quanto riguarda il territorio di Sant’Anna d’Alfaedo. Come si può notare dalle tabelle di riepilogo di seguito riportate, l’applicazione del Piano, comporta un significativo miglioramento rispetto alla situazione attuale e ad una ipotesi di non intervento (Ipotesi Zero).

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L’opera del PAT tende all’individuazione ed alla formazione di ambiti comunali ben distinti la cui gestione comporti una maggiore sistematicità nello sviluppo e nell’occupazione di suolo e individua delle misure di mitigazione che rivestono una certa importanza soprattutto nella fase di realizzazione del piano. In questo modo è possibile dare attuazione alle cosiddette “aree di rete ecologica” all’interno degli ambiti naturalistici ed agricoli, la cui funzione è quella di creare delle zone di ammortizzazione o transizione, denominabili anche come “zone cuscinetto”, al limite dell'edificato. Tali zone costituiscono fasce esterne in grado di attenuare il livello d'impatto tra la zona urbana ed il territorio “aperto”, apportando maggiore biodiversità e fungendo anche da elemento di riqualificazione del paesaggio. Nello Stato Attuale appare evidente il punteggio negativo a carico soprattutto dell’acqua e del suolo e sottosuolo. Come si vedrà nelle tabelle seguenti questi valori subiranno variazioni di punteggio significative a seguito dell’applicazione del Piano e degli interventi previsti; assieme a queste due componenti migliorerà anche la biodiversità grazie a misure di mitigazione e compensazione proposte soprattutto nelle ATO urbane.

Analisi confronto fra valutazione dei vari scenari analizzati e valutati: Punteggio finale o Stato attuale: 912,05 o Ipotesi di progetto PAT: 1.193,42 o Opzione “Zero”: 906,19 o Scenario Conservativo: 1.103,79

− L’IMPRONTA ECOLOGICA L’impronta Ecologica ha funzioni esclusivamente comparative e può dare interessanti informazioni di massima (non assolute). Per valutare il consumo di suolo determinato dall’applicazione del PAT si è provveduto, in primo luogo, ad individuare l’uso del suolo esistente e quello futuro, che si andrà a conseguire in seguito alla realizzazione del processo di pianificazione. In una fase successiva è stata operata una distinzione, anche questa individuata al momento attuale e nella situazione di progetto, tra i diversi livelli di protezione del territorio sotto il profilo ambientale. La definizione delle diverse utilizzazioni del suolo non è da sola in grado di valutare il grado di antropizzazione del territorio; il valutatore ha introdotto alcune valutazioni supplementari circa la presenza di norme di tutela che vincolino la destinazione futura di una determinata area, oppure di previsioni urbanistiche che ne prevedano una trasformazione d’uso. Anche in questo caso sono state identificate le diverse categorie di aree, in funzione della normativa ambientale operante sul territorio di indagine e della pianificazione urbanistica, sia vigente che in fase di definizione attraverso il progetto del PAT. A ciascuna categoria di area è stato assegnato un valore inversamente proporzionale al grado di protezione di tipo ambientale, e tale valore è stato trasformato in un punteggio mediante l’applicazione di una matrice dei confronti a coppie. A ciascuna tipologia di area è stato attribuito un coefficiente di antropizzazione unitario successivamente trasformato in indice; l’applicazione degli indici di antropizzazione ha consentito per ogni singola ATO di calcolare la superficie virtuale del territorio. Nelle diverse ATO che compongono il PAT la superficie virtuale è stata calcolata sia nella situazione attuale, sia facendo riferimento alle previsioni dettate dal progetto. In tal modo si è reso possibile un successivo confronto tra le due situazioni. I parametri calcolati hanno consentito di ricavare una serie di indici, la cui lettura fornisce una valutazione del consumo di suolo generato dall’applicazione del PAT. Gli indici calcolati sono: • Coeff. di Antropizzazione dell’ATO; • Superficie virtuale per residente; Gli indici descritti sono stati raggruppati in una tabella di sintesi. Per ciascun ATO oltre ai suddetti indici, è stata calcolata la variazione percentuale riscontrata nel confronto tra la situazione attuale e le previsioni del PAT.

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Per meglio comprendere le relazioni intercorrenti tra i parametri considerati si può considerare quanto segue. Nell’ipotesi che il coefficiente di antropizzazione resti invariato nelle due situazioni dello stato attuale e dello stato di progetto, ad un incremento della popolazione residente corrisponderà una diminuzione della superficie virtuale per residente. In altre parole il progetto sarà riuscito a realizzare un risparmio della risorsa territoriale, in quanto la medesima quantità di risorsa sarà messa a disposizione di un’utenza più ampia. Questo potrebbe essere definito come un migliore riempimento (una razionalizzazione) del contenitore urbanistico. In una seconda ipotesi si può considerare che si mantenga inalterato il numero dei residenti, ma che diminuisca la superficie virtuale del territorio considerato, in seguito ad un intervento di ricomposizione ambientale o di emanazione di una normativa di tutela nei confronti di una determinata area. Anche in questo caso si verrà a determinare una diminuzione della superficie virtuale per residente, in quanto risulterà migliorata la naturalità del contesto e quindi saranno maggiori le risorse ambientali a disposizione dell’utenza. In altre parole l’intervento di progetto avrà determinato una diminuzione della pressione antropica. Evidente, infine, che il medesimo effetto di mantenimento o riduzione della superficie virtuale per residente può essere ottenuto sia evitando nuovi insediamenti antropici e le relative opere di urbanizzazione, sia correggendo gli interventi previsti con opportune azioni di compensazione di carattere ambientale. Nella tabella riepilogativa proposta l’esame dei due indici calcolati delle relative variazioni percentuali permette di osservare l’evoluzione del consumo di suolo per residente originato dall’applicazione del PAT ed il diverso grado di antropizzazione che è destinato a stabilirsi nell’area considerata. Considerando il territorio di Sant’Anna d’Alfaedo, si può osservare che la superficie virtuale per residente passa da 71 092 mq a 41 619 mq con un decremento, in termini percentuali, del 41.5%.

− MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI Il PAT prevede sia opere di mitigazione per gli effetti diretti che le azioni del Piano provocano sull’ambiente, sia opere di compensazione per gli effetti indiretti causati da interventi non direttamente connessi alle azioni del Piano. Il valutatore presenta le azioni di piano che generano effetti positivi e negativi sull’ambiente. Alcune azioni del Piano possono già considerarsi compensative, come ad esempio gli interventi destinati alla conservazione ed alla valorizzazione delle risorse presenti e al potenziamento della rete ecologica. Laddove invece persistono alcune criticità e le azioni di Piano ne causano un incremento, si rende necessario l’intervento di opere di mitigazione, che sono state recepite all’interno delle norme tecniche, di cui si citano le più rilevanti: • Per la riduzione delle emissioni clima alteranti è in atto una pilota per l’impiego di tecnologie volte al risparmio energetico nei quali sperimentare l’utilizzo delle fonti rinnovabili (biomasse e biogas). • Per la tutela del paesaggio sono previste mascherature arboree di diversa altezza e la possibilità di introdurre elementi di copertura che si integrano con l’edificazione esistente al fine di eliminazione/mitigazione degli elementi di degrado e eventuale riqualificazione di parti incoerenti. • Il PAT individua le principali strutture/attrezzature che necessitano dell’adozione di opportune azioni di mitigazione, finalizzate a ridurre gli effetti di disturbo (in termini acustici, visivi, olfattivi o di altra natura) da esse prodotte rispetto ad insediamenti contigui o in generale rispetto al contesto ambientale e paesaggistico. • Il PAT prevede la rimozione degli elementi di degrado o comunque disturbo ambientale e la mitigazione o riconnotazione da apportare (inserimento di fasce tampone, schermi vegetali, ecc.), per ridurre gli effetti detrattori, quali in particolare gli allevamenti intensivi. Infatti a

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causa delle elevate emissioni di ammoniaca e di metano dovute all’elevata concentrazioni di allevamenti viene promosso il trasferimento delle attività incompatibili con l’ambiente. • Il PAT individua i tratti delle arterie principali, che attraversano e lambiscono i nuclei abitati, al fine di una loro riqualificazione viaria a scala urbana, nell’ottica di una complessiva riconnotazione della struttura insediativa. Per tali tratti viari, il P.I. dovrà contenere, quale misura di mitigazione, previsioni di interventi per la moderazione del traffico, mitigazione dell’impatto visivo, acustico e della diffusione delle polveri inquinanti, nel rispetto degli insediamenti esistenti (schermature arboree), elementi di arredo, marciapiedi, ecc. Nella progettazione dei nuovi assi viari o nella riqualificazione di assi viari esistenti il Comune adotta misure atte a promuovere:  l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica e adeguare i tracciati al naturale andamento del terreno ed evitando possibilmente viadotti e rilevati;  misure di limitazione della circolazione per determinate categorie di veicoli. Tali misure possono essere modulate sulla base delle previsioni di miglioramento o peggioramento dello stato della qualità dell’aria.  l’introduzione di elementi naturali/artificiali con funzione di barriera ai flussi d’aria trasportanti sostanze inquinanti;  la massima estensione delle zone pedonali e ciclabili, queste ultime in sede propria;  nella progettazione o nella riqualificazione degli impianti d’illuminazione pubblica misure atte a diminuire l’impatto luminoso, anche a favore di un risparmio energetico. • Il PAT prevede la progettazione o la riqualificazione dei sistemi di scarico di acque domestiche su suolo e, in condizioni di assenza di rischio di contaminazione della falda, prevede la sub-dispersione a goccia, la subirrigazione, la filtrazione lenta intermittente in letto di sabbia e, in climi caldi, i vassoi fito-assorbenti, con l’accortezza di evitare stagnazione delle acque ed impaludamento del terreno. Tali sistemi sono da attuare in relazione all'incremento di popolazione nelle diverse ATO il potenziamento dei sistemi di depurazione esistenti andando a privilegiare preferibilmente sistemi a basso consumo energetico come la fitodepurazione a flusso orizzontale. • Per gli insediamenti civili ed agroindustriali non collettati, la realizzazione di idonei impianti di trattamento dei reflui in conformità alla vigente normativa nazionale D.Lgs. 152/06 e smi e per quanto di competenza regionale al Piano Regionale di Risanamento delle Acque. • Nel Rapporto Ambientale il valutatore aggiunge altre prescrizioni in merito alle mitigazioni previste, oltre che alla creazione di aree boscate e alla creazione di filari arborei e di fasce di mitigazione lungo la viabilità di progetto secondo schemi ben definiti.

− VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE Per quanto riguarda la valutazione dell’incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere sui SIC IT3210002 “Monti Lessini: Cascata di Molina” e SIC/ZPS IT3210006 “Monti Lessini: Ponte di Veja, Valo della Marciora”, la Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi ha espresso il proprio parere n. URB/2009/104 nella seduta del 23.11.2009 con le seguenti prescrizioni: 1. La progettazione definitiva di ogni singolo intervento, come previsto dalla Habitat 92/43/CEE, contenga la relazione di incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i disturbi arrecati alla zona protetta, le eventuali azioni di mitigazione proposte a/o le eventuali alternative proposte; 2. Siano osservate e rispettate le indicazioni e le prescrizioni indicate a pag. 79, capitolo “3.17 Prescrizioni suggerite dalla presente relazione di screening”, della relazione per la Valutazione di Incidenza Ambientale esaminata; 3. Nelle previsioni di mitigazione degli impatti, per recuperare e/o incrementare il verde, ai fini di impedire possibili colonizzazioni di specie esotiche e quindi di un possibile inquinamento genetico siano utilizzate esclusivamente specie autoctone e non siano utilizzate specie alloctone invasive; 4. La conservazione delle formazioni vegetali estese o secolari lungo i fossi e i corsi d’acqua;

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5. Sia inviata, ai sensi dell’All. A DGR 3173 del 10.10.2006, copia della Valutazione di Incidenza Ambientale all’ente gestore dell’area stessa, ovvero per i siti SIC IT3210002 “Monti Lessini: Cascate di Molina” e SIC/ZPS IT3210006: Ponte di Veja, Vaio della Marciora”, al “Parco naturale regionale della Lessinia”.

− AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO Come risulta dalla dichiarazione del Progettista del PAT (Allegato F. al R.A.) trasmessa dal Comune di S. Anna d’Alfaedo con nota prot. n. 23/05/2010 del 14/04/2010, “gli elaborati del PAT riportano le reali destinazioni d’uso del territorio” e “che la CTRN è stata aggiornata su ortofoto 2007 e con le planimetrie di variante aggiornate al 2008”.

− COERENZA DELLE LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO CON LE PREVISIONI DI PIANI REGIONALI/PROVINCIALI APPROVATI Come risulta dalla dichiarazione del Valutatore (Allegato G. al R.A.) trasmessa dal Comune di S. Anna d’Alfaedo con nota prot. n. 23/05/2010 del 14/04/2010 “ si dichiara la coerenza delle linee preferenziali di sviluppo insediativo , previste dal PAT e rappresentate nella carta della trasformabilità, con eventuali richieste di approvazione di opere o di progetti di competenza regionale e/o provinciale.

− IL MONITORAGGIO Nella tabella vengono riepilogati gli indicatori da adottare per l’attuazione del piano di monitoraggio del piano in esame. NOTE UNITA' DI RESPONSABILE INDICATORI (gli indicatori vanno alimentati almeno MISURA RACCOLTA DATI annualmente) Inquinamento atmosferico: µg/mc Rilievo semestrale ARPAV NH 3 medio Inquinamento atmosferico: µg/mc Rilievo semestrale ARPAV N2O medio ARIA Inquinamento atmosferico: µg/mc Rilievo semestrale ARPAV CH 4 medio Dato raccolto routinariamente nelle Acque sotterranee: N° pozzi n. stazioni esistenti e fornito direttamente da ARPAV ARPAV Residenti collegati alle Rilievo semestrale AATO/Comune fognature n. Acque sotterranee: Nitrati mg/l Rilievo semestrale ARPAV media Acque sotterranee: Cloruri mg/l Rilievo semestrale ARPAV

ACQUA media Acque sotterranee: Rilievo semestrale ARPAV Ammoniaca media mg/l Acque sotterranee: N° pozzi n. Rilievo annuale Comune privati Acque potabili: consumi l/abitante al Dato estrapolato dai quantitativi erogati. AGS/Comune idrici pro capite giorno Inquinamento n. SRB ogni 10

Dato raccolto routinariamente. ARPAV elettromagnetico: N° SRB km Inquinamento luminoso: Potenza energetica Il dato è rilevabile in sede di nuovi

UMANA Kw ENEL/Comune POLAZIONE

E SALUTEE impiegata per la nuova progetti illuminazione pubblica PO

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Rumore: superamenti dei n. Rilievo annuale ARPAV/Comune limiti di protezione diurni

Rumore: superamenti dei n. Rilievo annuale ARPAV/Comune limiti di protezione notturni

Energia: Consumi medi Kw/h per procapite di energia abitante Rilievo annuale ENEL/Comune elettrica Energia: Consumi medi ente mc/abitante Rilievo annuale procapite di metano gestore/Comune Rifiuti: Produzione pro Kg/abitante Dato raccolto routinariamente. ARPAV/Comune capite di RSU Rifiuti: Raccolta % Dato raccolto routinariamente. ARPAV/Comune differenziata media Indice di Antropizzazione Rilievo annuale Comune Industrie a rischio di n. Rilievo annuale Comune incidente rilevante Popolazione: Abitanti n. Rilievo annuale Comune Popolazione: Saldo n.ab Rilievo annuale Comune migratorio Popolazione: Saldo naturale n. ab Rilievo annuale Comune Popolazione: Rapporto ab/resid Rilievo annuale Comune abitazioni/residenti Popolazione: Abitazioni % sul totale Rilievo annuale Comune occupate n. Turismo: Arrivi turistici Rilievo annuale Provincia

Zootecnia: N° allevamenti n. Rilievo annuale Comune/ULSS intensivi Agricoltura: SAU mq Rilievo annuale Comune E E Uso del suolo: Zone non % Rilievo annuale Comune

PAESAGGIO agricole TERRITORIO

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OSSERVAZIONI Come da dichiarazione contenuta nelle integrazioni al Rapporto Ambientale trasmessa dal Comune di S.Anna D’Alfaedo con nota prot. n. 23/05/2010 del 14/04/2010 (Allegato G. al R.A.), dopo l’avvenuta adozione del Piano e del Rapporto Ambientale sono pervenute complessivamente n. 43 osservazioni (n.41 arrivate in tempo utile e N.2 arrivate fuori tempo ma ugualmente valutate), delle quali solo n. 1 riferita al Rapporto Ambientale e/o aventi attinenza con questioni ambientali. Per quest’ultima viene riportato nella seguente tabella il numero, il contenuto sintetico, la controdeduzione e il parere di coerenza del valutatore nonché quello della Commissione VAS. n° oss. e Motivazione richiesta/Contenuto sintetico Controdeduzione e parere del Valutatore PARERE della COMMISSIONE VAS presentatore Riguardo i primi tre punti, trattandosi di zone di PRG vigente a tutti gli effetti identificate come aree di urbanizzazione consolidata, erroneamente non riportate in grafia del Piano, vengono ACCOLTI; • localizzazione ATO/8 Cerna contenuto: ll quarto punto prevede un semplice aggiornamento della cartografia di reinserimento di una zona "C1" di PRG base, ACCOLTO; erroneamente non riportata come consolidato; Il quinto punto, derivante da modifiche dei temi del quadro conoscitivo, concordato con l'Ente Parco, per i confini del Parco della Lessinia, e la • localizzazione ATO/1 loc. Spiazzo contenuto: realtà del territorio comunale, per idrografia e viabilità, viene reinserimento di una zona "C1" di PRG ACCOLTO; il tutto come da modifica individuata negli elaborati erroneamente non riportata come consolidato; cartografici Allegato/A. • localizzazione ATO/1 contenuto: Si condivide il parere del valutatore inserimento di una zona E4 di PRG vigente come IL VALUTATORE: Esprime parere favorevole a tutte le Per quanto riguarda gli Ambiti dell’edificazione edificazione diffusa; osservazioni ed in particolare: diffusa occorre verificare, prima dell’approvazione, N.41 AREA • localizzazione Intero Territorio Comunale o in merito all'aumento del consolidato (0ss. 41-p1) si ritiene che la la coerenza del parere favorevole del Valutatore variazione incida in maniera non significativa con un peggioramento TECNICA contenuto: con quanto riportato nell’art. 9.3 delle NTA “Gli del punteggio dell'ATO dello 0.2% ; ambiti di “edificazione diffusa” comprendono gli COMUNALE aggiornamento di alcuni piccoli tratti viari non o in merito all'aumento del consolidato (0ss. 41-p2) si ritiene che la Prot. n. 2744 del evidenziati sulla cartografia di base; variazione incida in maniera non significativa con un peggioramento insediamenti costituiti da addensamenti edilizi a 16.04.2009 • localizzazione Intero Territorio Comunale del punteggio dell'ATO dello 1,25% ; morfologia nucleare isolati. contenuto: o in merito all'aumento dell'edificazione diffusa (0ss. 41-p3) si ritiene Il PAT prevede il contenimento dell’edificazione modifica di alcuni temi del quadro conoscitivo, tra che la variazione incida in maniera non significativa con un presente in tali ambiti oltre alla riqualificazione cui: ridefinizione del confine del Parco della peggioramento del punteggio dell'ATO dello 1,18% ; degli stessi.” o Lessinia, in base alle indicazioni ricevute dall'Ente in merito alla variazione della viabilità (0ss. 41-p4) si ritiene che la variazione non sia significativa e non abbia rilevanza ambientale; Parco, individuazione delle aste fluviali sottoposte a o in merito alla variazione delle fasce di rispetto (oss. 41-p5 Idrografia e vincolo ex-Galasso e relative fasce di rispetto, fasce) si ritiene che la variazione non abbia rilevanza ambientale visto correzioni di tratti viabilità minore in base ad e considerato che non vi sono nel progetto attività previste in questi attuazioni dei PUA. ambiti; o in merito alla variazione (oss. 41 p5 viabilità e parco Regionale della lessinia) si ritiene che la variazione non abbia ripercussioni significative e non alteri le risultanze del Rapporto Ambientale.

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− La Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: • Il Rapporto Ambientale ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano. • La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione. • Il Rapporto Ambientale, nel confermare i criteri assunti dal PAT, approfondisce gli obiettivi del Documento Preliminare evidenziando le specifiche azioni inserite nelle NTA, divise sia per componenti ambientali e socio-economiche, che per obiettivi. • La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione ai principi di sostenibilità ambientale, alla pianificazione sovraordinata (Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’atmosfera, Piano Regionale di Tutela delle acque, Piano Regionale Attività di Cava). • Per quanto riguarda il monitoraggio sono stati individuati, su richiesta della Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, alcuni indicatori da misurare in sede di attuazione. VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - le DD.G.R. 791/2009 e 1587/2010

RITENUTO che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS ESPRIME PARERE POSITIVO sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Sant’Anna d’Alfaedo (VR) a condizione che siano ottemperate le seguenti PRESCRIZIONI 1. prima dell’approvazione del Piano : 1.1. le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali nonché con le seguenti ulteriori disposizioni: 1.1.1. nel titolo “Titolo VI – Criteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del PAT, In rapporto alla VAS” occorre aggiungere il seguente articolo: Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio . Sulla base del Rapporto Ambientale elaborato per la VAS, le componenti ambientali (con relativi indicatori) da sottoporre a monitoraggio sono le seguenti:

UNITA' DI NOTE RESPONSABILE INDICATORI MISURA (gli indicatori vanno alimentati almeno annualmente) RACCOLTA DATI

Inquinamento atmosferico: µg/mc Rilievo semestrale ARPAV NH 3 medio Inquinamento atmosferico: ARIA µg/mc Rilievo semestrale ARPAV N2O medio

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Inquinamento atmosferico: µg/mc Rilievo semestrale ARPAV CH 4 medio

Dato raccolto routinariamente nelle stazioni Acque sotterranee: N° pozzi n. ARPAV esistenti e fornito direttamente da ARPAV

Residenti collegati alle Rilievo semestrale AATO/Comune fognature n. Acque sotterranee: Nitrati mg/l Rilievo semestrale ARPAV media Acque sotterranee: Cloruri mg/l Rilievo semestrale ARPAV

ACQUA media Acque sotterranee: Rilievo semestrale ARPAV Ammoniaca media mg/l Acque sotterranee: N° pozzi n. Rilievo annuale Comune privati Acque potabili: consumi l/abitante al Dato estrapolato dai quantitativi erogati. AGS/Comune idrici pro capite giorno Inquinamento n. SRB ogni Dato raccolto routinariamente. ARPAV elettromagnetico: N° SRB 10 km Inquinamento luminoso: Potenza energetica Kw Il dato è rilevabile in sede di nuovi progetti ENEL/Comune impiegata per la nuova illuminazione pubblica

Rumore: superamenti dei n. Rilievo annuale ARPAV/Comune limiti di protezione diurni

Rumore: superamenti dei n. Rilievo annuale ARPAV/Comune limiti di protezione notturni

Energia: Consumi medi Kw/h per Rilievo annuale ENEL/Comune procapite di energia elettrica abitante

Energia: Consumi medi ente mc/abitante Rilievo annuale procapite di metano gestore/Comune Rifiuti: Produzione pro Kg/abitante Dato raccolto routinariamente. ARPAV/Comune capite di RSU Rifiuti: Raccolta % Dato raccolto routinariamente. ARPAV/Comune differenziata media Indice di Antropizzazione Rilievo annuale Comune Industrie a rischio di

POPOLAZIONE SALUTEE UMANA n. Rilievo annuale Comune incidente rilevante Popolazione: Abitanti n. Rilievo annuale Comune Popolazione: Saldo n. ab Rilievo annuale Comune migratorio Popolazione: Saldo naturale n. ab Rilievo annuale Comune

Popolazione: Rapporto ab/resid Rilievo annuale Comune abitazioni/residenti Popolazione: Abitazioni % sul totale Rilievo annuale Comune occupate Turismo: Arrivi turistici n. Rilievo annuale Provincia

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Zootecnia: N° allevamenti n. Rilievo annuale Comune/ULSS intensivi Agricoltura: SAU mq Rilievo annuale Comune Uso del suolo: Zone non % Rilievo annuale Comune TERRITORIO PAESAGGIO E agricole Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato a cura del Comune proponente, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. 1.1.2. il 1° comma dell’art. 6.8 va modificato come segue : “Per le attività estrattive sono inoltre fatte salve e impregiudicate le statuizioni e le scelte che potranno essere stabilite dalla pianificazione regionale di settore anche in materia di geologia e attività estrattive, alle quali lo strumento urbanistico si conforma”. 1.1.3. all’inizio dall’art. 8 va inserita la seguente norma di carattere generale: “Sulle aree interessate da rischio e/o pericolosità per frane, smottamenti, cadute massi, ecc., possono essere consentite le attività di movimentazione e/o trasporti di materiali, comprese le attività di cava, finalizzate alla messa in sicurezza dei siti medesimi previo apposito progetto.”. 1.1.4. nell’art. 8.8, alinea opere di mitigazione idraulica, vanno riportate tutte le prescrizioni poste dall’Ufficio regionale del Genio Civile di Verona con il parere di compatibilità idraulica. 1.1.1. per quanto riguarda la valutazione dell’incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere sul SIC IT3210002 “Monti Lessini: Cascata di Molina” e SIC/ZPS IT3210006 “Monti Lessini: Ponte di Veja, Valo della Marciora”, dovrà essere inserito un articolo riportante le seguenti prescrizioni: • La progettazione definitiva di ogni singolo intervento, come previsto dalla Habitat 92/43/CEE, dovrà contenere la relazione di incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i disturbi arrecati alla zona protetta, le eventuali azioni di mitigazione proposte a/o le eventuali alternative proposte; • Dovranno essere osservate e rispettate le indicazioni e le prescrizioni indicate a pag. 79, capitolo “3.17 Prescrizioni suggerite dalla presente relazione di screening”, della relazione per la Valutazione di Incidenza Ambientale esaminata; • Nelle previsioni di mitigazione degli impatti, per recuperare e/o incrementare il verde, ai fini di impedire possibili colonizzazioni di specie esotiche e quindi di un possibile inquinamento genetico dovranno essere utilizzate esclusivamente specie autoctone e non siano utilizzate specie alloctone invasive; • Dovrà essere assicurata la conservazione delle formazioni vegetali estese o secolari lungo i fossi e i corsi d’acqua; • Dovrà essere inviata, ai sensi dell’All. A DGR 3173 del 10.10.2006, copia della Valutazione di Incidenza Ambientale all’ente gestore dell’area stessa, ovvero per i siti SIC IT3210002 “Monti Lessini: Cascate di Molina” e SIC/ZPS IT3210006: Ponte di Veja, Vaio della Marciora”, al “Parco naturale regionale della Lessinia”. 1.1.5. atteso il livello di riferimento di radon esposto nel Rapporto Ambientale, le NTA del Piano dovranno essere integrate, in ordine al principio della precauzione, con appropriate disposizioni per gli insediamenti residenziali (DGR 79/2002 ). 1.1. la Sintesi non Tecnica dovrà essere integrata con quanto riportato nei documenti trasmessi dal Comune di S. Anna d’Alfaedo con nota prot. n. 2305/2010 del 14/04/2010 nonchè con quanto riportato nel precedente punto 1.1.1.- 1.2. La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto di tutte le integrazioni/chiarimenti forniti in sede istruttoria.

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1.3. Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria. 1.4. Il Comune di Sant’Anna d’Alfaedo deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Rapporto Ambientale così come integrato, del presente parere, della Sintesi Non Tecnica così come integrata, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio. 2. in sede di attuazione del Piano : 2.1. Il Piano degli Interventi dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PAT in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 2.2. Il Piano comunale di zonizzazione acustica dovrà essere adeguato in relazione alle previsioni attuative del Piano degli Interventi. 2.3. In sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 1.1.1., dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO FIRMATO Il Presidente Il Vice Presidente della Commissione Regionale VAS della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale alle Infrastrutture e Mobilità) (Dirigente della Direzione Urbanistica) Ing. Silvano Vernizzi Arch. Vincenzo Fabris

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della Direzione Valutazione Progetti e Investimenti) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 28 pagine

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