Le Varietà Agricole Autoctone del Parco Nazionale della Majella

“Coltiviamo la diversità” PROGETTO PER IL RECUPERO, LA CONSERVAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE GENETICHE AGRICOLE AUTOCTONE DEL PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA

a cura di Marco Di Santo - Donato Silveri

Progetto Co-finanziato dal MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO DIREZIONE CONSERVAZIONE DELLA NATURA Testi Isabella Dalla Ragione, Mirella Di Cecco, Marco Di Santo, Fabio Pietrangeli, Oriana Porfiri, Alberto Russo, Donato Silveri

Progetto grafico ed impaginazione John Forcone

Cartografie Roberto Battestini

Referenze fotografiche Isabella Dalla Ragione, Marco Di Santo, Roberto Di Muzio, Oriana Porfiri, Fabio Pie - trangeli, Alberto Russo, Donato Silveri

Majambiente Edizioni via delVivaio - 65023 Caramanico Terme (PE) tel. e fax 085 922343 Email: [email protected] - sito internet: www.majambiente.it

Finito di stampare nel mese di dicembre 2004 dalla tipografia Poman - Poligrafica Mancini - Sambuceto (CH) Presentazione Direttore P.N.M. pag. 5 Presentazione Direttore A.R.S.S.A. pag. 7 Il Progetto “ Coltiviamo la Diversità ” pag. 9 I CampiVetrina dei Giardini Botanici pag. 10 Indice SCHEDE DESCRITTIVE ARBOREE 1 Mela Mangione pag. 13 2 Mela Gelata pag. 14 3 Mela Piana pag. 15 4 Mela Tinella pag. 16 5 Mela Paradiso pag. 17 6 Mela Limoncella pag. 18 7 Mela Rosa pag. 19 8 Pera Campanella pag. 20 9 Pera “DeViérne” pag. 21 10 Pera San Giovanni pag. 22 11 Pera San Domenico pag. 23 12 Pera Trentatré Once pag. 24 13 Pesca Pomo di Renzo pag. 26 14 Pesca Testa “Rosce” pag. 27 15 Pesca Pagnotta pag. 28 16 OlivoVarietà Gentile di pag. 30 17 OlivoVarietà Gentile dell’Aquila pag. 31 18 OlivoVarietà Rustica pag. 32 19 OlivoVarietà Toccolana pag. 33 20 OlivoVarietà Crognalegna pag. 34 21 OlivoVarietà Intosso pag. 35

ORTIVE 22 Pomodoro a Pera pag. 37 23 Pomodoro Tondo di Sulmona pag. 38 24 Insalata Nostrana pag. 39 25 Broccolo Riccio pag. 40 26 Fagiolo “ Sociere e Nore ” pag. 41 27 Fagiolo Borlotto Antico pag. 42 28 Fagiolo Tondino pag. 43 29 Fagiolo Quaranta Giorni pag. 44 30 Fagiolo a Pane pag. 45 31 Fagiolo Cannellino pag. 46 32 Fagiolo a Caffé pag. 47 33 Fagiolo Aquilano pag. 48 34 Fagiolo Tabacchino pag. 49 35 Fagiolo Gentile pag. 50 36 Mezza Fava pag. 51 37 Cipolla Bianca pag. 52 38 Aglio Rosso di Sulmona pag. 53 39 Peperone a Corno pag. 54

CEREALI 40 Grano Tenero Casorella pag. 57 41 Grano Tenero Solina pag. 58 42 Grano Tenero Frassinese pag. 59 43 Grano Duro Marzuolo pag. 60 44 Segale “ Sècina “ pag. 61 45 Farro pag. 62

i p La gic res amb la, agri Bas gest sem so      più ar L P prio si Il sul di di con Pri propri za prom Il to izao r re a res ù to Repr Pa e è le i, cus una le ma ins al un del pons leg i ov n ti cole io prod pr st ient rid rco t s i v i ter 30 o l ne pro ar os erito pensa ic or tod l ge percors e o a con pi ota svi n e trad loca rice che rice che l’i la la trad aziend ne e à t s abi , rito i s o a uova pi o N ù utiv tuela ter o ,te nta s i mpi la i cer nat lupo riqua con o .ante ed rio di azio d d pr f ava l e il o nel e re sti li; izo izo el rito el d s r p ur cava e m a d n fi ote anto rest com ,e Pr el o arc pr ver tuie nzato e nazi cul o d te c , al zione nale t o d o , ’am lif e nali nal m e he og r i r inc si ri 70% agr La ,e d te i hi rr aur i fina fina le sio niza s tura o de c sc a el par s or d te ra è i e itor a anc bito ipal d ic anc ” sc ato i la ope da autoc de zione l d o l a t n v ne i t t ’i m agl la liza liza fato , to Pr ol e el i porr ar e sa ntr om Par to c c am he l’ nel d e io ni co a l l a d ons la he ge e; v on oge i a ie i ta r de e are di a n a l’ ci o oduzi de in te te da chi par tà bi ne r r m l Ma tone e ti gi am agr c l l e d tic par più l i ie tr m iste e un en co to zi la e sc a ar v ti pro a a DIR e ag tà tem r ie d s o de a je c l’ l’ N t s u d n i d im ta bie ic enza nosc a ic de ia la zi he ndo a va s nale v ri one s la el ind ind ET l mi a apore Qua ol de le nel o ulne ge nt one co di co ed e zi po l l lor po ol ntal , e g g e ag Par tura e di gli 190, to l a fin onal mpa OR vi vi l’a ar iuto le i una id ’ar pola de o a t l iza ic r d lità ti ra a or e i l a i r duazi duazi g di di e , on e co v 91/3, i E vi autoc d r la ea e più al : ol s o bil v ve biol ic d i or ate rs tà al GEN c al 6 ei , r . uole speci zione agl zione e meno eg in ol ol , d la il e n o i z a z z vag a biod rs de a i ga . agr c i d au a denti i on on vas ture l i og P a di i e ERAL di ti par una s nis l a r da a ua toc ua poi s e e o-si m e ea e g v e P im a i r pazi to iv ne ca g ers ri c zi s m d a mi te d d r ra a ani li t fi er o i di rc tra cul perni el co o o lvo-p , i i sti l rb e co zar er ond d ca c l’ d n ne d a P pr s ni i l si o; on i i ha tà ge a ma na lto peci ntero el A al el tuzi e di tura to l ” tà d pa ar e d ” o R m l R le bi neti i zi ei as e tura a e ,1 9 9 1 g CO a d P a ri pri l i g ,e ec te r nc e fra l ve en ona ir l o l ta one uzi ar i e u tor e co ’ l . c val . unge s di up ate na “l’ ond o i l a o r g a ma he ge uc ca co e N s li s l o a v l i or ti i d tur l ap e ul e , v i ers va li tal d A ment a ni el nutr c i r .n co eg un n a uti l Na ei ZION e la i o, v fi e a pli zio pe ri t a le ’ e e s a ie na inte eg fav i eta nsc tr n ,4 9 3 si ne c tà età gr l c ca pa co i zi d iza ta on tano r tr e m e n ad tr ni e v l r ità el o o azi ona A l op o zio ntra le to r a io ad rno ntri a co va ser r al iz LE chi s m d g to r a t n i nd P 94/ etore e L “ re on ri i i ne pr s i n on m ar o de a log l zi DELA i e , cola monc l buto l o d i ; e l in onali N e i co. ac tà del a 96 l al ’inter a zi l’im e g g i di dela a ic ,e ntari gli ficat prodti v tra icol cipal i one c c ” arie difusone , del ompagn omple me . e ar e n de agr squilbr c M a tanpor d rd a ou q uom var onc c no oltura, e Majel tà todi l i Ci AJEL he r infe e icol del uol pro val a f min ietà ol poi de re ta t t di o o di e ------i i l Pagina 5

Presentazione

L’ARSSA ha avviato le attività di collezione, conservazione e studio delle varietà autoctone abruzzesi con un progetto di valenza regionale sin dal 1996. Grazie all’attività svolta in questi anni è stato raccolto un cospicuo patrimonio che non è mai stato considerato dall’Agenzia fine a se stesso ma inserito nel quadro dell’agricoltura regionale e delle sue problematiche. In alcuni casi, per l’erba medica ad esempio, le popolazioni rinvenute presso gli agricoltori sono state utilizzate per la costituzione di nuove varietà destinate ad essere immesse sul mercato delle sementi; per altre specie e varietà si sta puntando invece ad una loro valorizzazione in sede locale, nell’ambito di microcircuiti commerciali appositamente creati. È con queste finalità che nasce il Progetto “ Coltiviamo la diversità ” specificamente indirizzato al recupero delle risorse genetiche di interesse agrario, autoctone del Parco Nazionale della Majella, nell’ambito del quale si colloca il presente lavoro, concepito quale strumento in grado di dare visibilità ed una collocazione territoriale precisa alle risorse genetiche individuate. Ovviamente, nell’avviare queste operazioni, bisogna tenere in considerazione il fatto che, mentre alcune delle varietà ritrovate sono comuni a territori diversi, altre sono espressioni di un ambito molto ristretto, limitate perciò a piccole zone o addirittura a singoli agricoltori. Inoltre, nel caso del Parco della Majella, a causa della limitata estensione delle superfici agricole inserite nei suoi confini amministrativi, è stato giocoforza comprendere nella ricerca i territori dei comuni limitrofi situati a quote più basse, gravitanti comunque attorno al mas - siccio montuoso. È forse la prima volta che in Italia, basandosi su un progetto complessivo, si tenta in modo sistematico un’operazione di questo tipo, molto ambiziosa ed impegnativa, soprattutto per l’elevato grado di coinvolgimento delle risorse locali, innanzitutto umane, oltre che genetiche. Il lavoro sinora svolto e quello che si andrà a svolgere costituirà una solida base di partenza per ogni attività di salvaguardia e conservazione del patrimonio genetico delle specie di interesse agrario che si andrà a svolgere nella nostra regione. Riguardo la creazione di un vero e proprio repertorio delle risorse genetiche si deve sottolineare che in questa attività potrà essere meglio sviluppata mediante l’adozione di uno specifico provvedimento legislativo di cui si sente in questo momento la necessità, in grado, tra l’altro, di dare stabilità al sistema di ricerca e sperimentazione su questo specifico tema e di fornire garanzie ed un adeguato riconoscimento alle aziende che si impegnano per il mantenimento delle risorse genetiche nell’ambito delle coltivazioni aziendali. È quindi nostro intento stimolare un dibattito in questo senso ed arrivare ad avere una legge regionale abruzzese in tema di tutela della biodiversità agricola.

Donatantonio De Falcis DIRETTORE GENERALE ARSSA

IL PROGETTO : C OLTIVIAMO LA DIVERSITÀ

COLTIVIAMO LA DIVERSITA’ è il progetto scheda con la quale è possibile rilevare non soltanto i elaborato dall’Ente Parco Nazionale della Majella e caratteri descrittivi delle varietà, ma anche gli aspetti dall’Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agri - antropologici e culturali collegati ad esse. colo per il recupero, la conservazione e la valorizza - Tale attività, in parte già avviata e condotta dall’ARS - zione delle risorse genetiche agricole autoctone del SA su tutto il territorio regionale, è stata realizzata territorio del Parco. anche dal di , in attuazione Esso nasce dalla fusione di esperienze maturate in della L.R. 35/97 sui Giardini Botanici. Grazie alle ricer - tempi e modi diversi e si fonda su alcune esigenze e che svolte localmente sono state individuate molte sensibilità comuni ai due Enti. Innanzitutto la forte varietà che, in aggiunta a quelle raccolte dall’Agenzia coscienza dell’importanza di conservare la biodiver - costituiscono un’utile base per l’avvio del presente sità in tutti i suoi aspetti, sia in quanto espressione progetto. della natura ( wilderness ), sia in quanto manifestazione Tra le varietà rinvenute, alcune sono state studiate della più antica delle attività dell’uomo: l’agricoltura. attraverso la sola valutazione morfofisiologica, altre Inoltre le due istituzioni hanno tra i loro fini statutari con il metodo dei marcatori molecolari; la maggior la conservazione degli equilibri ambientali e sociali del parte di esse deve ancora essere valutata e studiata a territorio di cui le varietà locali, per i loro géni e per fondo. L’attività di ricerca è ben lungi dall’essere con - il loro contenuto di tradizioni e cultura popolare, clusa in quanto una larga parte del territorio deve costituiscono una delle espressioni più caratterizzanti, ancora essere percorsa. A volte si ha la sensazione di oltre a rappresentare un forte elemento di legame e arrivare troppo tardi, specie in considerazione del di identità delle popolazioni rurali. fatto che i custodi di queste risorse sono spesso con - C’è quindi una convergenza di fondo sull’importanza tadini molto anziani che gestiscono aziende agricole ai e sul ruolo che le varietà autoctone possono svolgere margini dell’attività produttiva. La seconda azione che il progetto ha avviato è la con - servazione del patrimonio genetico perseguita con diversi metodi, quali la conservazione ex situ (banche refrigerate dei semi) ed in situ. Quest’ultima si attua per mezzo di campi catalogo, sia strutturando un sistema territoriale di conservazione aziendale ( on farm conservation ), che consiste nella costituzione e nel mantenimento attivo di una rete di agricoltori custodi della biodiversità i quali devono progressiva - mente diventare coscienti del ruolo sociale che sono chiamati a svolgere. Si tratta di esperienze che, dove sono state tentate, sono ancora da consolidare e di cui si devono ancora valutare i risultati a lungo termine. Infatti è ancora da verificare se, ed in che modo, le varietà locali riescano per le popolazioni locali e per la società nel suo com - a mantenersi vitali e legate all’evoluzione dei costumi plesso. L’obiettivo primario del progetto è quello di e delle tradizioni, reagendo alle spinte delle pressioni ricercare e salvaguardare le varietà autoctone ancora omologatrici cui la società nel suo complesso è sotto - in uso presso gli agricoltori del Parco Nazionale della posta. Majella e nelle zone ad esso limitrofe. Il progetto quindi, inizia con l’individuazione e l’affer - Secondariamente il progetto si propone di rendere mazione che esiste ancora un patrimonio significativo fruibili, per le popolazioni in primo luogo e per i turi - da salvare e che è possibile mantenere vitali le varietà sti in visita nel Parco, le produzioni e quindi i sapori autoctone ed il loro legame con la cultura e l’evolver - sconosciuti delle varietà locali, con l’intento di far si delle tradizioni del posto. scoprire il territorio attraverso una gastronomia tipi - ca ed autentica ripristinando microcircuiti di trasfor - mazione e commercializzazione economicamente validi. Alla base del progetto c’è l’attività di ricerca ed identificazione delle varietà locali ancora in uso pres - so i contadini. Per questo è stata messa a punto una I C AMPI VETRINA DEI GIARDINI BOTANICI DEL PARCO

Nell’ambito del progetto sono stati previsti interventi Neolitico e un annesso percorso sull’evoluzione del - specifici per la realizzazione di spazi dove poter divul - l’agricoltura, dove sono coltivate specie erbacee, in gare le tematiche della biodiversità agricola e sensibi - particolare diverse varietà locali di frumento. lizzare un pubblico più verso le problematiche Di seguito alcune delle varietà oggetto di conserva - della sua salvaguardia. Con questa funzione sono stati zione e riproduzione: ideati i campi-vetrina della biodiversità agricola in cui le varietà locali, coltivate effettivamente, possono essere mostrate e rese in qualche modo fruibili al   Fico Caprifico pubblico. Quest’ultimo è rappresentato sia da agricol - Fico Corvo   Fico Ritornello tori che da studiosi o esperti a vario titolo; in più, Fico del Signore   Susino Monaco considerata la loro notevole valenza didattica, i campi- Fico S. Francesco   Susino Perone vetrina si prestano alla fruizione da parte della popo - FicoVertecchio   SusinoVaccone lazione scolastica. Le piante coltivate nei campi vetri - Fico Quarane   Pesca Testa rosce na sono in primo luogo “oggetto di conservazione”. Fico Lattarolo   Pesca Pomo di Renzo La loro coltivazione, in questo caso effettuata all’in - Fico Rosso   Grano Solina terno dei Giardini Botanici, rappresenta, un’ulteriore Fico Renicello  Fico Reale  Grano Marzuolo

Presso il campo vetrina del giardino botanico “ Daniela Brescia ” di S. Eufemia a Majella (PE), a quota 900 m s.l.m., è stato realizzato un frutteto con varietà di melo e pero innestate su portainnesto franco. Nello stesso giardino, in apposite aiuole, vengono coltivate anche alcune specie erbacee annuali (fagioli, mais ecc.). Queste sono alcune delle varietà che è possibile osservare:

 Mela Gelata  Pera a Bigne tutela dal pericolo di scomparsa. Allo stesso tempo, la  Mela Piana  Pera Canale presenza in coltivazione delle varietà locali permette  Mela Rosa  Pera Pitassi anche di effettuare valutazioni di tipo comparativo.  Mela Paradiso  Pera Trent’once Dalle piante arboree coltivate, inoltre, si potrà ricava -  Mela Tinella Fine  Pera a Melella re un utile materiale per la propagazione ed una pos -  Mela Meloncello  Pera Spina sibile ridiffusione nel territorio.  Mela Mangione  Pera d’ Agosto Le azioni di salvaguardia e di valorizzazione di questo  Mela di Altino  Pera di Settembre inestimabile patrimonio colturale devono passare,  Mela Dolce  Pera ‘rndurs necessariamente, anche attraverso la sensibilizzazione  Pera Prosciutto  Pera d’ Inverno della popolazione. In questa ottica, sono previste  Pera Carbone  Pera a Cannella anche specifiche attività di didattica ambientale con -  Pera Campana  Pera Agostina dotte presso i Giardini Botanici del Parco che per - metteranno la riscoperta di sapori, colori e profumi non più conosciuti.

Nel giardino botanico “ Michele Tenore ” di Lama dei Peligni (CH), posto sul versante orientale della Majella ad un’altitudine di 600 m s.l.m., è stato allestito uno spazio dedicato alla coltivazione di diverse varietà di fico, susino e pesco. In questo giardino è stato ricostruito un Villaggio Schede Descrittive Specie Arboree M Pol bianc nale ri (inv È Cu i S Co Il Ra Pe Frut Ptam or Pi Pi Zo u B Pe dal ti fic sult un zof frut z dun ant c c pa: a c . e ne co n ri ela erno a a at i se :a d a t a r o. osi s to col var ietà err croc is ura ia o a quasi di ento rvaz lt ro e l o c post a z z i r e t o: vi su tà ato inoltr a en e cor colez legno ante for e e tend m c (C ion ompletan t r ma ma in ato). olt o o tr ac i d Man H), . , p e ad di st enzi : r e ve ione e s a b turazione olt medio-pcla, Torricela ri ap media chio izon ature l prezza t alment a in o n a i g otbr,e che cons o v e t o l l vtica er a g Peligna to ricope p asurgent giovane e t n i er is e l ione tenza l le d a o s n i. a i i t t b P f maturi ( orma uon e resnta CH). u t . e e h c dal e n i d dal co qua lità g tà colr a n enra sapore . l a p l buona enti i a l n e e org anol ettic he. i z a v r e s n o c lme a cel r grad os en o i z a r u t a m vigoria nte e o d evo i add el col , .le is frut izo en o oi re - - - Ma Sp ARB ORE P ar S ec co cheda l us N ie azionl d omes E 1 e del l a M t ajel i ca l a L.

Pagina 13 Pagina 14 Mal Spe P arco cie us Nazionl domestica e dela S cheda M ajel ARB L ORE 2 . E Me B Pedu s Conserv O Ra Pezat Fr Albe Pia La Zone s Va Curiost Si Pl o zuc lo a i l Po vari ne che entav im uc ca tobre ma ri te dis ut :a p di colt e l l e n che ci . età nt età li nco nza, r a: L etr tingue t i a e de a a ur o a a i b lc di r d lis di la è l co c i i o: a une ic i na . l ar a p ci Chi me l a c n Pe a a a. à mbi 20% azione c nosc rov e colezin . a ate toor , v li e pe di f e c eti itre , gni o st enti e c n i rm a e l fine ma r ri iuta lu de , Gelat orie , v g g sc Te stic ( e l’o i a: igo nse CH l e , posti r e e t r pano d d tim me e nza uraz am c a r i i m ri he ), ia d c c e a N to di e t n e o ol ifusa he Car a dal di ra anc la tradizon a, ,i l o p (P ione in c ma ma re ti par r apaci am to ta por ar end he una c a in gi nd g is me n Ai l vl e g i a a , ni d on i pa eg tà l l or d 194) cav l u me co ’ o li el es s g a co ment -v a sa la ia , ità terno Te pi nto er co ,nte o m l to o, po o ù rme ; d me nse fino de e dur S in lpa l c o t . n r e l a o apia co di l (ba v a r tuo m (P ’ a d a Abruzo ra ntra a pa ment ovuta E). e l l co rs o o, ti to 1964 meno a m i dd ni, i ta o i g g e R l s . ul c i t c i ter al s entr e pr ti a l e ,a e a s ng sp o ra s uc piant g del fonda. s o-sud ue a zi). eso elifc c c u C osa. rapre b a l a questa a s o azio Mar o no Ita ,a i r in e - - - - Mela Piana Scheda 3 5 1 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Lama dei Peligni (CH), (CH), (CH). Malus domestica L. Pianta E’ vigorosa con portamento assurgente-chiuso e fruttifica preva - lentemente su lamburde. Buoni i livelli produttivi, anche se carat - terizzati da alternanza. Sinonimi Frutto Pezzatura e forma: media e con una caratteristica forma appiattita- Mela Casolana, arrotondata. Peduncolo: grosso generalmente medio-corto inserito in una cavità Mela di Altino larga e poco profonda Buccia: generalmente di colore verde con sfumature gialle a cui si associano leggeri arrossamenti; si rilevano poche lenticelle Polpa: di colore bianco, leggermente acidula, aromatica e croccan - te. Frutti molto profumati. Raccolta e maturazione Autunnale (ottobre). Conservazione Circa due mesi in ambiente adatto. Curiosità, storie e tradizioni Molto conosciuta e diffusa in passato, già citata dal poeta Gianbat - tista Marino (Croce 1925) che, tra il 1500 e il 1600 fu ospite dei principi di Conca, signori dell’importante stato feudale di Palena e dal Bielli (1930) che parla di “mela casolana”. Un esplicito riferi - mento a questa mela è attribuito da alcuni autori al Boccaccio che, nella novella di Frate Puccio, tratta dal Decamerone, accen - nando ad una donna, scriveva “… fresca bella e rotondetta che pareva una mela casolana” (Manzi 1999).

ARBOREE Pagina 16 Mal Spe P arco cie us Nazionl domestica e dela S cheda M ajel ARB L ORE 4 . E Me buon m B Pedu Pe Fr ’ E Pia Ges Zone Vi r a Curiost Va Ra ro germ Po bia uc ent zzat lpa s s ri ut nco i v colt ci nt età sopa à t e o nco o g a: : e t s so ura nte . o a c s apore su al r di la autnl l s o o: n i da le ru ;o c a e l à a na a c am colezin ol p ci , e toor fo e s a o c dulo e (C rma: st di burde e l re ma s la n Tinela t a orie H) ti . e n e l di po . l p o unga med ( t , o m c i t . L bas uraz o m a t r cr am atur e ,e l l e i oc e a, n e m c t l a tradizon ons g azio o ca ione de ar ia m ,nte d lo r o t i va er ot m a i d e f i ne Pe u f on s s a l d pes a s i i bi g n i s dat ni co g r u li ot e t n e n s tà (CH o a l l e a l or . t n e t s br e i e p n ). a ,e o z e). bi d rs e s en anc a n u r f o n e z ci , i o t alme a ,i t p a t i f i e un p s a c d o n o z z re nt a sov l e p s n e l a rv e a t a ap rac i d pore a p ro l o c e colre iat p r e t le i et t g a. li - - Mela Paradiso Scheda 5 7 1 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione (CH) , Lama dei Peligni (CH). Malus domestica L. Pianta Buona vigoria, portamento assurgente con sviluppo piuttosto ampio e fruttificazione principalmente su lamburde.

Frutto Pezzatura e forma: media con forma irregolare (frutti asimmetri - ci), prevalentemente globosa-appiattita. Peduncolo: corto e spesso. Buccia: epidermide di colore giallo intenso con scarsa presenza di lenticelle rugginose. Polpa: soda e croccante dal sapore dolce e molto gradevole.

Raccolta e maturazione Autunnale (ottobre-novembre).

Conservazione Buona l’attitudine alla conservazione.

Curiosità, storie e tradizioni I frutti si distinguono per la presenza di una leggera untuosità della buccia. Distribuita su un ampio territorio è già citata dal Prosperi (1877-1885) per il territorio di Penne-.

ARBOREE Pagina 18 Mel Mel Si Mal Spe P arco noim cie a oncel us Nazionl Lim domestica e la, one dela S cheda M ajel ARB L ORE 6 . E Me zis P Fr E’ Pia Ges Zone Si Conse Va Ra Pedu co cro B s Pol tre e uc t a z z ri c nic m ce p ut c c ci ons nt a: ta. età sopa ol ca nco a: . o- t olta bianc to ru a o a nte di v er la di glo rvaz a l o: le v co m igor na a e bo colezin me e a, atur lor e a m fo ione sa (C le di lungo osa m r ai ma e g Limoncela o- azio o H) g fa :a er co ial c co ri t , il L m ne urazione m lo nosa tor , e ndr am n ent a i d e r i ta tame por ntes im a ic gr . rdo d ane o os e aci o c i o s autn oni Pel m d o, di c ul e nto on i i ca - o i d o a ns gni , tim , a e l a a enti r ri (CH c i p l s om l l e una sur to o ,a l o c (nov ce ati s in ) ge g apo , l a ca Sul e .nte ta una em c p s re . mo e ol bre o s s e m ca o anc na r ol vi ). rug he tà to ( m m i s a A profonda g Q). s profum .ine e ragin e r t at, c i a e - , M molt di l’ Pol evi re o s Bu profond E’ Cu Si Co Al Ra Pe Frut Far Zo c n u Pd e ai i ntes cembr z l poli. c c si pa: ’in dent leg ne co n ri ela d ons cu i at o a a: se S osi zio an ura rament bianc o ermnt aprez :o l o u v er o di l i. rvaz lt a a. a n .e tà ti Mar profum di col a e a colez c d , a, e a o t r o for otbre oraz f i ion sto s u f l m ung at ma no m Rosa una olt aci o. a: a i e ri one (C e o si ione turazione o dulo. a r u t a m u f s m e A a d ed os rs g o H). cr,ocante anche el edia, per maturzione e d é i tradiz base molt varietà il r , cons egolare se i r e s n i gial r,a s o il res ion umo si più cons o- o t d , is m l verdogn i is rot e ten di anti fr n i tingue umo fuse l esco t n e a n u ndeg en i al e c inza nel sia per tras à at c i v comunqe e l l gia la per a è nte topor . o n o s il genra regi ri gusto co la l a g r a e one ta per cotura. schia e h c o p lment un dol e in cia sapo spe o p cui ce am oc ta è e a - - Speci ARB ORE Ma P ar S co cheda l us N azionl d omes E 7 e del l a M t ajel i ca l a L.

Pagina 19 Pagina 20 Py Spe P arco ru s cie Nazionl co mm unis e dela S cheda M ajel ARB L. ORE 8 E Pera B Pedu Pezat Fr fru M Pia Cas Zone Sc Conse Autnal Ra co Pol d uc evol ed ar le p ut tic c ci oli nt a: sa iam nco a: dim .e t olta azio s ur o a (CH c i di co rvaz l e ons o: a pr e .e nte lor ns e ne lungo colezin es ) v er fo io e . e enta ione c v rm ni he igor Campnel ma gia abi . a: e lo a as lità di osa t v m v urazione ci e ie ve c . uta di o ne e rd l o- o ca .e r g pic e enr rug ra d Le co teri i gi me le al l .ne enti me za di d i me a nte cel ta c ons nsi l e da s u o s i o ste ni, una la no mbur pir nza n buo if umer , or d i l e na m s . apo .e o e ,se re regolare di è gr pic a - - Pera inv molt o t l o M Cu Elev Co T Ra Pe Frut Vigor Pi Pi Zo Pe Bu a i c espo Pol ardo zof z dun ant c pa: a t erno). ne co n ri at i at o a: se osi ia col d a t err pola ura aut o a a probai di a colr rvaz lt conser el vat o: al p p tà ato n u a unale e med colez sol z e r , for e asc e d ei v azi (C ion sto e a. ma a z ma v lm “De . io one iut H). abil Nu a t . (otbre- e ,ent ri : n ta, ione turazione medio-pcla, meros e t e r e p tà. di consiteza e rra s s o d base tradiz a l i e novem asocir n o u b lentic v e m a Vièrne” erd ion a s o t n ,e bre) s r od e om e o p a i al d a . a pi e r .boide . i la o t a u t n e c c ena col sta a l l e d or gio maturzio rug ne p l o p .gine a l l u s di .a ra ,ne l I col r e p u s e m o n è ta, as f c i so (di ei ,è - Speci ARB ORE Py P ar S ru co cheda N s azionl com E 9 e del muni l a M ajel s l a L.

Pagina 21 Pagina 22 Pyrus Spe P arco cie Nazionl comunis S e cheda dela M ajel ARB 10 L. ORE E Pera rs p e Pedu B Pezat Fr M Pia P Zone È Curiost Sc Conse gi A Ra s ris P li 85) . e c p l o zati uc iz ugno) olt una ar ulta fi ut zof c , ci ne nt :a sa pe n e nco a: l I t er olta e ur pe o a d r vi es a z giu c di o p a s . co rvaz l i ra ons le o: a goro il r se o c a lor ntic à e to u s te di colezin no re , c v er fo s n e re rr l on e (C m ione sa st rm e t mo i ito i San ma t s t i rr e d le n e abi è H) orie e un i dia a: z n e ri pro lto bas r g lo gr lità , o t pi L ar o urazione nge lunghe ve d a ig a am c si di d o i r e . ea co ie e olc t g a r e n e mi Pen v a . le la, ial a tradiz e l o è d e . tà di lo za. . ei pi g Giovan i d ri d à Pel o s co el e h c - fo ifus t l la La n ig i t s e o rm ion ni pr nci ri i a a one .e co n o m es ( i p i p ano CH) rr enza a n e e mo a n enza t a i e . lto a t a m d a m di a d di l l a a a r u t a B z a r u mpi rr San ie rP o o l o i z s i o, n o i (193 Gi p s a l ,e n me a e o r e c vani m i 0). nti ui i od n a u q ( b 8 1 antic loca u r -7 7 (24 n i a - - Pera San Domenico Scheda 11 3 2 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Pizzoferrato (CH). Pyrus communis L.

Pianta Vigorosa e con un portamento tendenzialmente espanso.

Frutto Pezzatura e forma: piccola e conica. Peduncolo: lungo. Buccia: colore giallo-verde, a piena maturazione sostituito com - pletamente dal colore marrone. Le lenticelle sono numerose e di colore bianco. Polpa: tenera e succosa, con sapore gradevole solo dopo l’am - mezzimento.

Raccolta e maturazione in Agosto.

Conservazione È una varietà a scarsa conservabilità.

Curiosità, storie e tradizioni La raccolta avviene agli inizi del mese di agosto periodo in cui si festeggia a Pizzoferrato (CH) la ricorrenza di San Domenico (4 agosto).

ARBOREE Pagina 24 Pyrus Spe P arco cie Nazionl comunis S e cheda dela M ajel ARB 12 L. ORE E Pera Pedu c u B Ra Pezat Fr A Pia Car Zone Per Curiost Li Conse Inv Pol m o c so gi atr o mita no v p ut e c a igor a i c ibu “ am nt a: rna nco t e l p p gi t le e olta d ur : o a ani à l di re le ia i rvaz l len o c . o: a n e m a p co m . co me ae à e al o l co colezin ed t nosc , icelle fo e se pe r T di tor . ione ia e st rm e t Trenté ma a, r so e de c i d iuta orie m a: ons tam por color l a d i e de t f molt Pe n o (P urazione iste ne l l s ig fr E), e o d o l ni r o uto. nza, c a r v 170 uggin e tradiz ” Pi gr nto v zof e ( ande M ,e rd sapo re o l o c e anzi e e . er spa c ion , r ra a ita o e ns voidale 201) to t a m ta gr m o. ad ( d e n ro r a CH) u al F e z a r , ruti Once vo . T i l o . n o i l cui rc .e fi ia ca c e h no d ro.a i o c i r s o u me po l a e p mb u N il è o t r suo forse .urde es ro e m a u q v iag da is - S P S E cheda CIE ARB O 13 RE

Pagina 25 Pagina 26 Prun Spe P arco cie Nazionl s per S e cheda dela sica M ajel ARB 13 L. O RE P B T Ra Pezat Fr bos Dota Pia Cas Zone Gi Curiost Pol T ardiva om u esca à i c c p ut c o, oli nt a: c e :a ta ita t ntosi olta fruti d ur o a (CH di ( i o c ta di f a ine c ol à o l e da colezin tà buona fic ) , fo r e set . z a re pr Fina a st rm ma te pr o i e orie gia a: se mb e n mo inc v t m lo nte igo P urazione re ipal e re i d di chi e ri . in o a (189 o- o f me izio tradiz aro e pic d n mo nte da ott o co e e me po i g su obr e la 1893) ion l l a ta r d di a a ). a rd m o c co e i e di . nto n ns d a d i ev i s B tenza te ie nd n e l Renzo i enzi t (1930). . i a rr al me o s s nte a m e glo n t i - . Pesca asume Al Cu Tardi Ra Pe Frut E’ Pi Cas Zo rose Pol ne u B grazi In quest e m u s s a z l ant vi c c pa: ambi a ne co di ri oli go at i ti e va s :a osi a fond pica tr di ura rosa o a al (C di vari to lt (otbr iature r e d i p e col la n i buona tà H). a e buona colez fam c età. oraz i p , con for olr e gial a n e sto il ma ros ma m i e). c i are l por az one a onsiteza d i ri c : m so ione vi ione onsiteza turazione medio-pcla. e Testa e ,e n o i z a r u t a tam è en scuro. griast; n e m o t e utilza ros ento tradiz quas in ,a s o t as i del inteso completan ge surg a per è ion ner piena a c a d ,e h pola .ent l i e a , i ra t u p m e di “Rosce co che o t i b u s maturzione co . vazi nser gran lor e o p o d co l i r pa os one ta per n te r e m o o. la v n i ’ l in dela co da sciro e l a c o l lorazi ,a r u t a i a nume pol ” po pa o id - - ARB ORE Speci Prun P ar S co cheda N azionl us e p E 14 e ers del l a ic M ajel a l L. a

Pagina 27 Pagina 28 Pes Si Prun Spe P arco noim cie ca Nazionl s Gi per S alon e cheda dela sica M ajel ARB 15 L. ORE E Pesca qu I r Pezat Fr Ha Pia Bug Zone t l o M Curiost M Prod ut tri B noc Po e uc ram atur a p l che es ut pro ci tam por nar c nt to o iol a: : i t . a ur i g f fr o a ; a o di t a d a di o. A la a utif a nda; f t ( a l l pi AQ ivt c à pri e a colezin ol pa ce e , t , fo e nto a m ore ma t r l ). r st a rm à a i a l l a o e rr l s orie l i e as a: o t on de ne co o ve d to sur Pagnot s me a ca rd mu ri c p o o s e n d de te e ge d e poca di a d i nqu at g nde s o ,nte tradizon ial di utra , o, t a p m gr e las s nzi u d e etm d a ba u mbo di tro nd ell ,a r a m a i s è l a m sa ,e , racolt pr n è me ca ent n e bre r e vi o o h c te go p fo d e t to iccol . go i t a m a i a nda ri nd pe ment z ria a, u ndul a c , o. chi , h c l del a co e om i r e s e p i va n , le tom l unghi lv ca a n a Pe a c e v r ento sch a i s e tà d n g a p on a ed d a e pe . sa. c re t n e t t o dunc esil. asime ot ogn a ola e p e la . r - - G a v n i inv grand a L Ca l u C Av Cul Pro Cul Pro pars buona L’epoca de ait ve ent d r s re ti ti v i t p d i at i e t a var var si i. novembre ag ut rsi a e a tar qual te r C s d propagt c az n i tà on olr o n o s r e n e g i i .ie ri on vità rac ità. ione o i l o mer pa prod azi di il c olt t n e m l a i d ra . one: ed c è olre a ceolg a utivà e sitare c - o i d e m per s e r o l o epoc i al col e tale nero-vil d n e t s i s re loca racolt el vat, ic a t l a a e v e i autor di ,o l l a i g - e d r genralm , e o t n i ra l’Aquia e t te a m ceo l c e cno di a a o n r colta cat. altern d t co rupe e t t u ent a i d P De La De Sulm Zone ria bas i d logi e s s l a n u q z , m r o f t n e g r u presnza pi e sc sc ra u t a z m i d chi 8 1 e l l e e l ona .nte ant no tra ed ci riz riz o di o c - n n e m a api , la t n e m a t e l p m o c ione ione ;% 0 2 P completan u m a ha ,e colezin s o ac e I ci n o i fo e l a d i o v di entr r o f i d e m e i n po lta. a rro la l prui i :a m frut pia l o ’ ’a t i s ar ve v tam r o I d e m tonda a o i ( na. nt AQ , deca f i v t e u r è no c o nto g a -o i it t o ). id ti e - - , Sp G O Nome S P l en S ea E ec cheda CIE til ie europ e l oc ARB O del 15 a le a l ’A ea RE q ui L. la

Pagina 29 Pagina 30 Olea Spe P arco cie Nazionl eu ropae S e cheda dela M ajel ARB 16 L. ORE E Ge Pen st M Pr P Fr H Pia Civ Zone i D Curiost La Ca S Av Culti Prop a in Co ar d m zia usc a z z e eca e vai a ed ed rot l odut lm ut nt r or versit ra ite a v es nt a t r o p et ia ia de e azi va e t te r u t a t l tib nte alla ndato o a v e e e i a t r nt di ga i on di igo ra d n eri s ile t à t La a M on e m ivt utose e: ol i à rogn à nov zione n colezin inv ri . e nci “ alla , io R a . a. ge e g mercolgi o t n pa f la . ai st r o ano d à em ile è ( a. ner i t n CH i c :a m orie ra me r te arie r e P c bre ac l m ile oco ol e d e ( sit ) ” Pr di l o di c . , c e m si olta e . re a al g o t os ospe at e poca c à i ( arie propa o cic 16- i d tane t ros tradizon accata s s a di l a p l o a e locon r , re 18%); a- i l r r u drupe vo o 187- , ro a ga di g v ra e e e dalla l i s io i c per r ,e t n so d l racolt Chiet tecnolg ’o d P ,e l a ed ol 185). s e- s ro l on vi io m ta tal gi h c no alla osc è a o c p ea med l i e so di m o pe o, n i r ve a a , buona r olear utor quel a b rt a i p o- l ic r e a icillosi, d e m s ta e ma l ad ia e r l i t d qual i g e n ro i c i ca m a i c v g om dalla m i a n o ta. , i n e o c tà. a c en r tra pletam te par e t tre i r a d n tignola. d e la fo è I i p a l o resi a t par e nte ec I d e - - i G (1 di Colo Pe Curi La Ca Gen er Av Cul Pr El Pr Pezza F Ha Pi a Sul Zo ne ru t eva 877 r ro co od ut opag mon r ve n ra ent tivar por n esa raz i -v e l lor ta, o to ta t -18 tt rsi alm ente u c iolaceo si ion di r ir cond ario a tam in ma e a eri ti propagat t az 8 t ( e: verde- à, e AQ) olio à 5) v co ll ezi one alternan ento f ione alla it à orm . merceolog parassit storie res c , è il P on rac a: ed giallo, med ace is as a medio-grandi, ten te pr di c p e ,surgent te, ntro olta e er ia esenza Ave e po c q raccolt arie (8 t uelle tradiz alea a le (AQ). -20%); zza no d ic tut te a drup di i autor di comp a medi e e pruin t le ovoi ioni l’olio e già ra ra cc tecn c non ad l’Aquia omu ni let la a da par a. icat vi I ame è I ol ta le, olo goria c e la di ompletamente a. co la a nt di buona vv gi n III e , ers ità var ie ba ci chi decade inv se oma aiat qualità. tà ed par assit arie. e “ge apici di folta son nti le” inv novembre. arr otondati. o . aiate di il c olore Le sono tta Speci ARB ORE O P ar l S ea co cheda N azionl europ E 17 e del l a a ea M ajel l L. a

Pagina 31 Pagina 32 Olea Spe Parc o cie Na zional eu ropae S e cheda dela Majel ARB 18 L. ORE E Rus Co apic in Prod ut i r Pezat Fr a H Pia Sulm Zone La Ca Re Av P Prop a Ele s m nove on ro n o c vai ed l ut si res va or versit ra pag nt e m a t r o p s ia azi m ona te ta t u d ,te di apuntio a t ur o a v bre t nte di ga on in e igo i c ta c a eri t m t (A ol c ivt b e: olio e , à zione colezin ol pe osta ri l i ai i ore Q) n f e ica al i a. te or mercolgi pa r o t n com qualc a à a m è . ta d ,nte son . ro ra r a: med e le ac u un so d e m a a n sit me he c ra i auto o e ia anc -v i d pa c di lta f ca poca a m r o arie (1 ino a o- ra ol so m or ra 6- l ss e gr ta so e t n e a dica 18% pr i d and ti . med ve r di i l l e otr , upe e ecce ta rd ); ,e o s s s a racolt at . l’olio tecnolg i i o- , c s quel no o zi g r u d i tar n on a n a d nche è d e l le ,e t n e s r iv f di on upe at a, c o c ta om b tra a uon n ic mo p c ma d pl er a b i h ic l a e a l o i embr e s to tam l qu I a c m o mo e d a alità. a r mpl ent is I .e o c o p t s fo sca de etam r rm m e inv cade ol i a ear o f però aite a t nte l ,a t a. di e Toccolana Scheda 19 3 3 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Tocco da Casauria (PE). Olea europea L. Pianta Ha portamento assurgente, chioma rada e bassa vigoria.

Frutto Pezzatura e forma: media, con drupe di forma ellissoidale con base troncata ed apice sub-conico. Colorazione: alla raccolta le drupe non sono mai completamente invaiate e i colori prevalenti sono il verde e il rosso-vinoso, quelle completamente invaiate sono nero-violacee con notevole presenza di pruina.

Produttività ed epoca di raccolta Medio-bassa, e non stabile negli anni, raccolta tardiva, tra la III decade di novembre e la I di dicembre.

Propagazione Autosterile, si propaga per talea autoradicata.

Avversità parassitarie Resistente ai comuni parassiti, in particolar modo alla rogna.

Caratteri merceologici e tecnologici La resa in olio è alta (22-24%).

ARBOREE Pagina 34 Olea Spe P arco cie Nazionl eu ropae S e cheda dela M ajel ARB 20 L. ORE E Cr I Ele Pr Pezat Fr Ha Pia Cas Zone a L Ca P Av A Prop a Co e in pr es ti ar ram t u vai la se es l odut ut va or versit ra r tam por oli nt o I re a s e co azi ta, i t s t ognale ,te nta t ur fr o a d (CH t propa di lar ,e l i r e ga on e m utif a eri t di n i c buone ivt m e: a e à a zione colezin e co ) d o ent fo no . e nto a e mercolgi pa gat o i l la r b lor rm à i d o u s i ra a: e r c as e sta on è so nove ac ar n per d v sur sit m a a i d e m ge er bile co ate e ed a c te de ge tal m lta poca ta arie io- nde p ri neg bre ,nte -g ea c a stic le gr ial a 1 ( à t i nzi d li auto . and dr lo ba - 6 he a di a a , ta upe ni e % 8 1 s i d r l ,e m sa or ra o racolt tecnolg chi s , ent a r e d ga a vi r ;) no l ic -r ac c i d go i no s at o ’ l os n c d ri o o pe le i o i z a s so o i l . id a, lta r o tic o ndul a no chi v gna l d e n m e ino .he ic s i c e om e ed m i . , , s l a a u q unghi o. io l a i t n e m a l ung -ta co i d n i r a d mpl r at. a di ed . e n o d i v etam a esil. f u r tra a e t a t t la nte da o, I Int buo Col ve mag bili decad que dif La Cu a L Car Su Av Au Pr Medi Pr Pe Fru vi a H Pi Civi Zo n Per dal Pelign gori zz rdi an scet fi od op la or t ver sità c a re ri colto l o ne tel l gi t r o p tt o d l olt at at a e azi e . o-bassa tig st ta osi a s o a. ut aga e i una ura destina l t erile a c t r de iv di é ibile os on nola. di ar eri t M. sa n i azione a patr e tà già stin ivi tà e: atte f e t n e m nov zi one col lezi on orma in , R. o i l o , form le alla mer pa doc la a zio ed q e sto r (CH te dr istic mb u pr u ra o ed n an a: d ellis umenta ca è up n al a o e op el ceo ri ifo re e t n e m a i d e m ss ) l to ri g he a i d e m ,ternante e , da rande soida e a consumo San e agazione ep o rme itari e per rac presenta varietà organole e lo me e e Valentino colte me a gi ci le tradiz ca l’oliva nsa lla co 1 ( nel co nt % 8 1 - 6 n di ro rac n la “intos e per per e drupe ‘70 da ttic bassa gna bas desti racc inv ra cco co tec nolo s s a ion tav h.e l e A t a , ;) lta aiate alea ( so a ol . a r u nata pro A. C c mo o tta i o i l o ’ l rr a ta ” la . medio-ta ,e t n e g otondata pacità lt a ( ccata duzione lto nel PE). autoradicata è V , e vengono al gi anti la di è disformi territo 197). ci tras di u r f colore anche cipata c a m o i h rdiva radi e o t a t t di forma apice raccolte r ol ca . però i o dalla io ros è tra zion.e e zion.e d a d a r sub-conico so abbast i so riconduci Lam la no rp mosca , ancora vinoso, s e II per s a b n e an e dei as za at II la . e - I Speci ARB ORE O P ar l S ea co cheda N azionl europ E 21 e del l a a ea M ajel l L. a

Pagina 35 Specie Ortive Pomodoro a Pera Scheda 22 7 3 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Casoli (CH). Lycopersicon Descrizione esculentum Miller. Si tratta di un pomodoro a sviluppo indeterminato con frutto rosso a maturazione, di medie dimensioni e dalla tipica forma “a pera”.

Produttività La produzione non è regolare tra le diverse annate; è molto suscettibile alla avversità biotiche.

Coltivazione La semina, in semenzaio, avviene in febbraio mentre il trapianto è effettuato in maggio. Varietà che matura da luglio a settembre; la raccolta si effettua con più passaggi.

Utilizzo Pomodoro ricco di polpa prevalentemente trasformato in con - serva adatto anche al consumo fresco.

Curiosità, storie e tradizioni Varietà commercializzata in passato, ma oggi poco apprezzata dal mercato in quanto a maturazione il frutto tende a fessurarsi generando delle “spaccature” nella zona apicale. Questa caratte - ristica riduce sensibilmente le capacità di conservazione.

ORTIVE Scheda 23 Tondo di Sulmona 8 3 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Lycopersicon Sulmona (A Q). esculentum Miller. Descrizione Varietà a sviluppo indeterminato con densità fogliare medio- forte. La forma del frutto è leggermente appiattita con colora - zione completamente rossa a maturazione.

Produttività Ha un produzione media di 6-7 kg per pianta.

Coltivazione Si semina a fine marzo, la raccolta inizia nella terza decade di luglio e si protrae fino a ottobre o novembre. I pomodori rac - colti in autunno vengono conservati a volte fino a gennaio in ambienti coperti (esempio cantine) dove la maturazione si com - pleta lentamente.

Utilizzo È una varietà che può essere utilizzata sia per le conserve sia per il consumo fresco.

Curiosità, storie e tradizioni Nella zona di produzione, le piante vengono cimate in agosto per limitarne lo sviluppo. Per aumentare l’ombreggiamento e limitare in tal modo le “scottature”, a cui questa varietà pare essere molto sensibile, vengono allevate due piante per ogni sostegno.

ORTIVE Insalata Nostrana Scheda 24 9 3 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Lama dei Peligni (CH). Lactuca sativa L. Descrizione Le piante si presentano con il cespo allargato, ma non raggiun - gono dimensioni elevate. Nella parte centrale le foglie tendono a chiudersi leggermente senza formare un vero e proprio cap - puccio. Le foglie sono di colore verde scuro, caratterizzate dalla presenza di evidenti venature rosse che in quelle giovani sono presenti sulla parte basale delle costole e in quelle più vecchie anche sulla lamina.

Coltivazione La semina avviene in marzo, mentre il trapianto in aprile. Pronta per la raccolta dalla III decade di maggio.

Curiosità, storie e tradizioni Tipologia di insalata molto apprezzata dai locali per la croccan - tezza delle foglie.

ORTIVE Scheda 25 Broccolo Riccio 0 4 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Brassica rapa L. Lama dei Peligni (CH). Descrizione Si distingue per le foglie arricciate con margine notevolmente seghettato e per l’intensa colorazione verde scuro. Piante di medie dimensioni.

Coltivazione La semina avviene nella tarda estate. La raccolta inizia a fine novembre, anche se le maggiori produzioni si raggiungono in pieno inverno. Le piante utilizzate per la riproduzione del seme fioriscono in maggio-giugno, dell’anno successivo.

Utilizzo E’ un broccolo da foglia.

Curiosità, storie e tradizioni Molto conosciuto ancora oggi nella zona dove però sta scompa - rendo. L’agricoltore custode ha negli ultimi anni registrato un cambiamento delle caratteristiche fenologiche distintive, proba - bilmente causato da incroci casuali con varietà commeciali colti - vate negli stessi orti. Già parlano di varietà “riccia”, Alfieri Ossorio nel 1811, (De Marco 1988), e Del Re nel 1835 (Manzi, 2001). Proverbio: “ Beate a quella rape che in agosto si trove già nate ”.

ORTIVE Fagiolo “Socere e Nore” Scheda 26 1 4 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Pizzoferrato (CH). Phaseolus vulgaris L. Descrizione Varietà a sviluppo indeterminato. La pianta presenta foglie di medie dimensioni dalla colorazione verde scuro. Il seme è di forma ovale con un’epidermide colorata di bianco e di nero; i due colori sono disposti sulla superficie del seme in maniera simmetrica.

Coltivazione Varietà a ciclo medio con raccolta scalare. Si semina a fine mag - gio e si raccoglie a partire da fine luglio.

Utilizzo Cotto per minestre.

Curiosità, storie e tradizioni Fagiolo che in passato aveva probabilmente un areale di distribu - zione molto ampio. Ancora presente nella memoria di molti contadini anziani grazie anche alla tipica colorazione (nero e bianco) del seme, da cui deriva il nome caratteristico che sta a ricordare la contrapposizione che “talvolta” caratterizza il rap - porto tra suocera e nuora.

ORTIVE Scheda 27 Fagiolo Borlotto antico 2 4 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Phaseolus vulgaris L. Pizzoferrato (CH), Civitella Messer Raimondo (CH). Descrizione Varietà a sviluppo indeterminato. La colorazione é simile a quella del borlotto oggi presente in commercio, ma presenta un seme più piccolo e tondeggiante.

Coltivazione Si semina da metà maggio e la raccolta scalare avviene in agosto.

Utilizzo Cotto per minestre.

Curiosità, storie e tradizioni Grazie alle caratteristiche organolettiche (sapore accentuato) ed alla buona produttività, questo fagiolo è ancora oggi molto apprezzato. In passato era tipica la consociazione di questo eco - tipo con il mais. Note: il seme rinvenuto a Civitella M.R. presenta striature più rosse.

ORTIVE Fagiolo Tondino Scheda 28 3 4 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione (CH), Sulmona (AQ). Phaseolus vulgaris L. Descrizione Varietà a sviluppo indeterminato. La pianta presenta uno svilup - po elevato con foglie di dimensioni medio-grandi e colorazione verde intenso. Il baccello contiene in genere cinque-sei semi ed è di colore verde. Il seme, di dimensioni medie, è di colore bian - co con forma tendenzialmente rotondeggiante.

Coltivazione Il ciclo è lungo, si semina a maggio e si raccoglie nel mese di set - tembre.

Curiosità, storie e tradizioni Il nome deriva molto probabilmente dalla forma del seme.

ORTIVE Fagiolo Scheda 29 Quaranta giorni 4 4 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Phaseolus vulgaris L. Pizzoferrato (CH). Descrizione Varietà ad accrescimento indeterminato. Il seme è di medio-piccole dimensioni, schiacciato e di forma tendenzialmente ovale. Il colore di fondo è marrone chiaro con evidenti striature scure.

Coltivazione Ciclo precoce (40 g.). Si semina da metà-fine maggio e si racco - glie a luglio.

Utilizzo Molto apprezzato perché saporito e ritenuto ottimo per la pre - parazione di “pasta e fagioli”.

Curiosità, storie e tradizioni Fagiolo un tempo probabilmente diffuso in gran parte dei terri - tori delle alte valli Aventino e Sangro. È ancora oggi apprezzato per la precocità del ciclo e per le caratteristiche organolettiche. Pur essendo a sviluppo indeterminato viene, per comodità, colti - vato senza sostegni ed in asciutto.

ORTIVE Fagiolo a Pane Scheda 30 5 4 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Pizzoferrato (CH). Phaseolus vulgaris L. Descrizione Varietà a sviluppo determinato o semideterminato con seme di dimensioni medio grandi di colore avorio chiaro, di forma ellittica.

Coltivazione Ciclo medio con semina in maggio e raccolta in luglio e agosto.

Utilizzo Prevalentemente per le minestre.

Curiosità, storie e tradizioni Ha un sapore molto particolare che ricorda quello del pane, da cui il nome.

ORTIVE Scheda 31 Fagiolo Cannellino 6 4 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Phaseolus vulgaris L. Pizzoferrato (CH), Rapino (CH). Descrizione Varietà a sviluppo determinato. Il seme è bianco di piccole dimensioni e tendenzialmente allungato. Coltivato generalmente negli orti irrigui perché ha un alto fabbi - sogno idrico.

Coltivazione La semina avviene a maggio e la raccolta ad agosto.

Utilizzo È utilizzata sia per il consumo fresco sia per la granella secca

Curiosità, storie e tradizioni Fagiolo in passato diffuso in molte località, già citato, nel 1811, da Alfieri Ossorio (De Marco, 1988).

ORTIVE Fagiolo a Caffé Scheda 32 7 4 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Pizzoferrato (CH). Phaseolus vulgaris L. Descrizione Varietà a sviluppo determinato con piante poco vigorose. I semi sono piccoli dal colore che varia dal verde pallido al marrone chiaro. Caratteristica é la presenza di una macchia scura in cor - rispondenza dell’ilo.

Coltivazione Si semina a metà maggio e si raccoglie a metà luglio.

Utilizzo È destinato prevalentemente al consumo fresco.

Curiosità, storie e tradizioni Il nome con cui viene indicata questa varietà deriva forse dalla forma e dalle dimensioni ridotte del seme.

ORTIVE Scheda 33 Fagiolo Aquilano 8 4 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Phaseolus vulgaris L. Sulmona (AQ). Descrizione Fagiolo a sviluppo indeterminato dalla colorazione bianco avorio. Sinonimi Coltivazione Fagiolo a Olio Si semina dalla metà di maggio alla metà di giugno. Fiorisce in giugno-luglio, molto tardivo, si raccoglie fresco da luglio e secco in ottobre.

Utilizzo Utilizzato sia per il consumo fresco, che per il secco.

Curiosità, storie e tradizioni Produce poco a causa dell’elevata cascola dei fiori. La raccolta del fagiolo secco si effettua tagliando le piante e lasciandole essiccare dopo averle sparse su teli di canapa, quindi si procede alla sgranatura, generalmente a mano. Rispetto al passato l’esten - sione della coltivazione è stata sicuramente ridotta anche a causa di una riduzione delle superfici irrigue. Questa varietà è comunque ancora oggi apprezzata da molti consumatori riu - scendo a spuntare un buon prezzo nei mercati locali. Spesso la coltivazione viene condotta in consociazione con il mais che, in questo caso ha funzione di supporto. Il nome deriva probabilmente dal luogo di diffusione che é la zona Paganica-Onna, nel Comune dell’Aquila.

ORTIVE Fagiolo Tabacchino Scheda 34 9 4 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Sulmona (AQ), Pacentro (AQ). Phaseolus vulgaris L. Descrizione Fagiolo a sviluppo determinato dalla colorazione che varia dal giallo intenso al ruggine. Sinonimi

Coltivazione Fagiolo giallo Fiorisce in agosto, mentre la raccolta si effettua in ottobre.

Utilizzo Di sapore neutro, usato prevalentemente nelle zuppe.

Curiosità, storie e tradizioni Si semina sulle stoppie dopo la mietitura del frumento, mentre la raccolta si effettua tagliando le piante e lasciandole al sole ad essiccare per poi effettuare la battitura. A Sulmona, la raccolta si effettuava tradizionalmente il 7 otto - bre, festa della Madonna del Rosario.

ORTIVE Scheda 35 Fagiolo Gentile 0 5 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Vigna unguiculata Sulmona (AQ). (L.) Walpers Descrizione Fagiolo a sviluppo determinato, coltivato anche in zone non irri - gue. I baccelli sono lunghi e sottili; i semi sono molto piccoli.

Sinonimi Coltivazione Fagiolo minutillo Si semina a maggio mentre la maturazione scalare, che inizia a settembre, comporta la raccolta contemporanea di baccelli verdi Fagiolo monachelle e di legumi secchi. Utilizzo Destinato prevalentemente, dopo cottura, ad esser condito con olio e sale.

Curiosità, storie e tradizioni E’ un fagiolo resistente a tutte le avversità, compresa la scarsità di acqua. Si raccoglieva abbondante anche nelle annate di care - stia ed era uno dei principali alimenti sulla tavola delle famiglie contadine. Anziani agricoltori ricordano che da ragazzini erano stufi di mangiare fagioli gentili. Apprezzati perché ritenuti molto buoni e facilmente digeribili. Ricercati anche per il loro sapore diverso definito “terragno”. Si riscontra una buona resistenza al tonchio.

ORTIVE Meza re Variet Cu Util Uti Sem Co Bas Pro Va Desc Lam Zo di let prov agli mens tich e i r dolc ne l ri sa. iz l tiva d am ina inc izo osi à t ut d à riz e: at .e ion di ei ic ia autnl m n o c “è tà zi i ”. Ter Pel i olt per one vità colez one , medi Di la ign amo sto a b i l a fa “Meza prezat c c c e va ,o-picle (CH) onsum ri (Manzi, con ione o l l e e che F e . racolt fava” o c acompgn tradiz av 201) fr dai o t r apreza esco, parl locai t n e n e t n o c . scal ion da , ar a nel ti per i mensa. e i per l nel 180, b l e ich la e mes sue tenreza i n iere Qua pr e m di oprietà di tapel r a i d mag vino ed 4 gio. le orga i m e s il of per sapo er no to id l a - - Speci OR F Sino Vi P a ar S cia co va cheda T N IVE azionl im Nos fa ba 36 e tra del L. l a na M ajel l a

Pagina 51 Scheda 37 Cipolla Bianca 2 5 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Allium cepa L. (CH). Descrizione Si tratta di una cipolla di dimensioni medio-piccole, di forma appiattita regolare.

Coltivazione Si semina ad inizio marzo, mentre la raccolta manuale inizia da fine estate. La propagazione delle piante avviene con la semina agli inizi di marzo.

Utilizzo Utilizzate principalmente per il consumo fresco “ in insalata ”, perché molto dolci.

Curiosità, storie e tradizioni La coltivazione della cipolla nel territorio in cui è stata rinvenu - ta questa accessione è di sicura antica origine. Questo dato è confortato non solo dalle testimonianze di molte persone anziane, ma anche dal nome con cui ancora oggi è iden - tificato il paese di origine della varietà (Fara Filiorum Petri) detta “Fara cipollara”.

ORTIVE Aglio Rosso di Sulmona Scheda 38 3 5 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Sulmona (AQ). Allium sativum L. Descrizione Appartiene al gruppo degli agli rosa. Il colore rosso vinoso carat - terizza l’ultima tunica del bulbillo, mentre le tuniche esterne sono bianche. Notevole è la grandezza della testa e dei bulbilli della corona esterna; il bulbo si presenta regolare, ben serrato con assenza di bulbilli extra-tunicati. Conservazione È un prodotto con buona conservabilità; anche in assenza di frigo conservazione si mantiene fino a marzo-aprile. Coltivazione La maturazione avviene tra la fine di giugno e gli inizi di luglio. Utilizzo Un uso molto particolare, tipico della zona di Sulmona, è relativo agli assi fiorali; questi vengono raccolti appena emessi, e dopo bolli - tura in aceto vengono conservati sott’olio. Indicati localmente con i nomi di castratelli o zolle, sono utilizzati come gustoso contorno. Curiosità, storie e tradizioni Si caratterizza per essere l’unico ecotipo italiano nel quale l’emis - sione degli scapi fiorali avviene regolarmente tutti gli anni questi devono essere tassativamente asportati per consentire l’ingrossa - mento dei bulbilli. L’elevato contenuto in principi attivi (disolfuro di allile) gli conferi - sce aroma e sapore particolarmente piccanti. La coltivazione del - l’aglio nella piana di Sulmona è di antica e solida tradizione come confermano le testimonianze di Panfilo Serafini (1817-1864) e di Teodoro Bonanno (1888).

ORTIVE Scheda 39 Peperone a Corno 4 5 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Capsicum annuum L. Sulmona (AQ), Bugnara (AQ). Descrizione È un peperone dalla forma allungata e costoluta (in genere ven - gono distinte due tipologie, a quattro e tre costole). A maturazione presenta una colorazione rossa su tutta la buc - cia. La polpa, in genere, è molto spessa. Si tratta di una coltura che necessita di molti interventi agronomici tra cui sarchiature e rincalzature. La produzione è molto influenzata dalle condizioni ambientali e dalle disponibilità irrigue.

Coltivazione Si semina ai primi di febbraio, mentre il trapianto si effettua nella prima decade di maggio. La fioritura inizia i primi luglio ed è sca - lare così come la raccolta che inizia a fine agosto e si protrae a fine ottobre.

Utilizzo In virtù dello spessore della polpa, viene arrostito e conservato in barattoli sottolio.

Curiosità, storie e tradizioni Si tratta di una varietà caratterizzata da una buona conservabi - lità. Viene mantenuto anche fino a dicembre in locali ben areati e sotto cumuli di paglia. Gli agricoltori riferiscono di aver rilevato, negli ultimi anni, un peggioramento della resistenza alle avversità ambientali, biotiche e abiotiche. ORTIVE

CeSchredae40alSi olina 6 5 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Nome locale Zone di collezione Solina Caramanico, Abbateggio (PE), Rivisondoli (AQ). Descrizione Specie Si tratta di un frumento tenero con spighe aristate e di media lun - ghezza. Le piante dalla taglia elevata presentano a fine accestimen - Triticum aestivum L. to un portamento tendenzialmente prostrato. Molto resistente al freddo e costante nelle produzioni. Epoca di raccolta e maturazione È una varietà a ciclo lungo con maturazione tardiva, la raccolta può avvenire anche alla fine di luglio . Utilizzo La farina di Solina è oggi prevalentemente utilizzata per la panifica - zione. Interessante è l’estensibilità dell’impasto che permette una buona lavorabilità anche a mano, considerando che nelle zone di coltivazione è ancora in uso la preparazione del pane in casa. Le buone caratteristiche qualitative della farina sono tra le motivazio - ni che hanno favorito la conservazione di questa varietà. Curiosità, storie e tradizioni La Solina è probabilmente la varietà locale più significativa, sia in termini colturali (è ancora coltivata su piccole superfici nelle zone interne fino 1300 m. di quota), sia in termini di legame con il terri - torio, di usi e tradizioni. La presenza, infatti, di questo grano nel nostro territorio è già testimonianza da alcuni documenti risalenti al XVI secolo. Curiosi, ma allo stesso tempo significativi sono i detti e i proverbi ancora oggi in uso e legati a questa varietà: se vuoi fare la farina devi seminare la solina, se vuoi fare i tagliolini devi coltivare la soli - na, la farina di solina corregge tutte le altre farine ecc. CEREALI Casorella Scheda 40 7 5 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Caramanico Terme (PE). Triticum aestivum L. Descrizione pianta spp. vulgare Host È un frumento tenero con caratteristiche fenotipiche general - mente uniformi. La pianta, a fine accestimento ha un portamen - to semi-prostrato di taglia elevata. La spiga, di medie dimensioni, è mutica con una colorazione tendente al rosso. La cariosside è di medie dimensioni.

Epoca di raccolta e maturazione È una varietà a ciclo lungo con maturazione tardiva.

Curiosità, storie e tradizioni Il nome deriva probabilmente da una trasposizione di consonan - te, da “carosella”, che indica la spiga mutica, a “casorella”.

CEREALI Scheda 41 Solina 8 5 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Triticum aestivum L. Caramanico Terme (PE), Abbateggio (PE), Rivisondoli (AQ). Descrizione spp. vulgare Host Pianta a portamento tendenzialmente prostrato a fine accesti - mento, di taglia elevata. Si tratta di un frumento tenero con spighe aristate e di media lunghezza. Molto resistente al freddo e costan - te nelle produzioni. Epoca di raccolta e maturazione È una varietà a ciclo lungo con maturazione tardiva; la raccolta può avvenire anche alla fine di luglio . Utilizzo La farina di Solina è oggi prevalentemente utilizzata per la panifica - zione. Interessante è l’estensibilità dell’impasto che permette una buona lavorabilità anche a mano, considerando che nelle zone di coltivazione è ancora in uso la preparazione del pane in casa. Le buone caratteristiche qualitative della farina sono tra le motivazio - ni che hanno favorito la conservazione di questa varietà. Curiosità, storie e tradizioni La Solina è probabilmente la varietà locale più significativa, sia in termini colturali (è ancora coltivata su piccole superfici nelle zone interne fino 1300 m s.l.m.), sia in termini di legame con il territo - rio, di usi e tradizioni. La presenza, infatti, di questo grano nel nostro territorio è già testimonianza da alcuni documenti risalenti al XVI secolo. Curiosi, ma allo stesso tempo significativi, sono i detti e i proverbi ancora oggi in uso e legati a questa varietà: “se vuoi fare la farina devi seminare la solina”, “se vuoi fare i tagliolini devi coltivare la solina”, “la farina di solina corregge tutte le altre farine”, ecc.

CEREALI Fr acompgnt La tagl Il Cur io È Epo r F Desc Ci Zo il sec qual una nome m u vi ne olo s ia te piga c asi n e e el l riz a var s a scors di p it o t d d vat. e M. è i ietà à, eriva rò one i colez re n e t ari Raim raco o, n stor a sta on s tal c el pro i ne o on cl volta e e a, ie ione zion siste o lta babilm o c do di med e n ata lungheza (CH) da e corr tr a t n a i p se io ente legr adi zio maturz da . isp . Marco on da a e de med p ni s u r o fumatre na nz Michahelles, ion e m a t ia a delle . fenotipica. L e a o t n co va r.osate l rietà m e s orazi il Frassineto, rs p o - i degli ne bia o t a r t inizi nca con del d è i CE Speci spp Triti P ar S co REA cheda . N c azionl vu e u LI m lgar 42 e ae del e l sti a M H ajel vum ost l a L.

Pagina 59 Pagina 60 Tr Spe (L. (Des P arco itcu ) cie Nazionl sp. f). m S e turgidm durm cheda dela M ajel C 43 ER AL I Ma e l bia vat tiv Il Curiost È Epoca Fru Desc M Zone no s una onte azi d e nche uo a me pe ( one 120-5 rizone v nom e nto ner r di ar rzuol r . me a di . i e od à È, colezin i l i t u e dur tà tev , ra infa è st a mo o t a z z o, colt c d ano ci m orie a ti, co cl ) atr (CH . o n la L un a e n m vor a pi ibu e ) spi fr ed e l l . a e tradizon nte ume azi re io ga, maturzione a n n a oni . al di d nto l al ’e med e e t poc po s a em d n i ta r i a e ha ine i u c d d mento bitus i im se nel l ens e mi c v peri na io d n o e e g re ni eta ne o , to, i o i z do e l ti e l v e i n di o a zone a .utnale pr r c tagli iste m i l imaver di i t a son c e eh c ol le i - - - S moniaz “sèc a t a z z i l vat. ment legrm La Cu Impiegat Uti Il Epo Vi r a Desc Ges Zo Le ci At e éci ci tual segal car ne ri cl con l t e sopal in izo c o o osi L riz à a” a ment ios e è di n mol ent d a otima s a a d e tà é genr , sid ena i pighe i one loc del i “in colez asi to na t a h , raco r e d son alm l l (CH). sto ’ant ’us i b pas iv prostra n re al s res s u t ar ri on ment o en ri sato” ic c i icate ione pr istenza ,alungte orr lta a te e f i d e t n re t m s a t t e evalent difusone molt e ind i l i c i f ent e medio- d per tradiz al icat al maturz al i d nela lunghe la di spiga. fredd fine é t n o m con preco panif d di per ion i top mens ques d i o n il el mentre n g a ve l’a i cazio e .ce ion nome ’acestimno, nomastic ,e l a n r le per ion to .a vamento e ne cerea n I questo medi le di oz z u r b A n o c i n “ a sécina ri .le tempi .e ste monta i p del d e t n a a so ”, di , sempr besti di no l i è na tagl una a r e t car te cor a .ame t r o p ia e en i m tes es spe el uti tia. ti a e - - - - - Speci CE Se P ar S ca co REA cheda N le azionl LI c era 4 e del l a M l ajel e L. l a

Paaggiinana661 1 Scheda 45 Farro 2 6 a n i g a P Parco Nazionale della Majella Specie Zone di collezione Triticum turgidum (L.) (CH), Caramanico Terme (PE). dicoccum ssp. Schubler Descrizione pianta Le accessioni rinvenute possono essere ascrivibili al gruppo dei farri tipo meridionale . Caratterizzati da habitus invernale e da portamento delle piante a fine accestimento da prostrato a semi-prostrato. La taglia è mediamente elevata (115-130 cm.). La spiga è grande, bianca e ariste molto lunghe. La cariosside é di grandi dimensioni.

Epoca di raccolta e maturazione Ciclo lungo con maturazione tardiva.

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Il presente lavoro è frutto della confluenza delle esperienze realizzate dal Parco Nazionale della Majella e dall’ARSSA, e delle conoscenze sviluppate nel corso delle attività svolte in comune all’interno del progetto. Si ringraziano pertanto: gli agricoltori abruzzesi che hanno custodito le varietà locali e le hanno messe a disposizione, unitamente alla loro esperienza; tutti coloro che a diverso titolo hanno collaborato alla realizzazione del progetto.

Un particolare ringraziamento a :

Isabella Dalla Ragione ed Oriana Porfiri per il contributo dato alla stesura delle schede relative alle piante arboree ed ai cereali e per la revisione critica dei testi.

Nicola Madonna (agronomo) per il lavoro di ricerca sul territorio svolto nel - l’ambito del Progetto Biodiversità del Giardino Botanico M. Tenore di Lama dei Peligni e per aver autorizzato l’uso dei materiali raccolti nella pubblicazio - ne “La biodiversità agronomica perduta” realizzato a conclusione di tale pro - getto.

Aurelio Manzi per il lavoro di ricerca storico - bibliografico e per le ricerche effettuate in campo, molte delle quali alla base del presente lavoro.

Per informazioni sul progetto: Ente Parco Nazionale delle Majella Sede Operativa - Casa Nanni 67030 CAMPO DI GIOVE (AQ) Tel. +39.0864.40851 www.parcomajella.it e-mail: [email protected]

Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo Via Quintino Sella, 5 67039 SULMONA (AQ) Tel. +39.0864.33332 www.arssa.abruzzo.it e-mail: [email protected]

Giardino Botanico Daniela Brescia S.S. 487 S. EUFEMIA A MAJELLA (PE) Tel. +39.085.920013

Giardino Botanico Michele Tenore Località Colle Madonna LAMA DEI PELIGNI (CH) Tel. +39.0872.916067