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GOVERNARE/ESSERE GOVERNATI Anno 4 - N.31 - Marzo 2008 LE MANI IN CASTA Si dice che i cittadini sono migliori di chi li governa. In realtà borghi, paesi e metropoli cercano tutti un protettore. Cinque recensioni nei feudi della politica

Gli scambisti del voto di Marco Travaglio Il clientelismo italiano è un vizio eterno: partendo da Giulio Cesare che otteneva consensi grazie ai soldi dei palazzinari, fino ai leggendari democristiani che si costruivano le autostrade sotto casa

ire che si è sempre fatto così lascia il deve fargli la giacca con la gobba”. Demo- ta dittatore e dei voti può fare a meno, si Dtempo che trova, anche perché non è crazia o dittatura, Stato assoluto o Stato diverte a censire i beneficiari delle elargi- proprio vero. Ma di Clementimastella, moderno, il familismo amorale, magari zioni pubbliche per scovare i frodatori: ne piccoli medi o grandi, la storia d’Italia è allargato fino ai confini del feudo e della scopre 150 mila. Anche gli imperatori, piena da prim’ancora che si chiamasse I- piccola patria, è l’unica Costituzione ma- per mantenere il potere, devono ingra- talia. Da noi il feudalesimo non è mai teriale conosciuta. C’è sempre qualcuno ziarsi il popolo. Panem, circenses e sester- davvero finito, ma nemmeno cominciato: più uguale degli altri, soprattutto se vota e zi. Domiziano, durante i giochi al Colos- è sempre esistito. Tanto che Mussolini, fa votare. O applaude e fa applaudire. seo, fa lanciare agli spettatori migliaia di potendoselo permettere, ripeteva: “Gover- Tornato a Roma dopo il confino, per fi- gettoni che garantiscono l’ingresso gratis nare l’Italia non è difficile: è inutile”. Ma nanziare la sua campagna elettorale Giu- nei bordelli. E quando a Roma s’insedia il c’è chi attribuisce la frase a Giovanni Gio- lio Cesare attinge a piene mani dagli ami- potere temporale dei Papi, la situazione litti, convinto che raddrizzare i costumi ci finanziatori, soprattutto da Crasso, il re peggiora. Pio II, al secolo Enea Silvio Pic- degl’italiani fosse fatica sprecata: “Io sono dei palazzinari, poi ricompensato con colomini, regnante a metà del ’400, si de- un sarto che, quando il cliente è gobbo, lauti appalti di Stato. Quando poi diven- dica una strofa in rima: “Quand’ero solo

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governo D’Azeglio, respinge suppliche e pressioni clientelari dei concittadini ta- gliando fuori Bergamo dalla ferrovia Mi- lano-Venezia. Poi arriva al potere la sini- Speciale stra storica dei Depretis e dei Crispi, e l’I- talia torna a essere quella di sempre: l’Ita- lia del palio, delle contrade, e soprattutto FEUDI dei collegi da ingrassare. Anche il fasci- smo le si arrende quasi subito, con i suoi Gli scambisti del voto “ras” sparpagliati sul territorio, ciascuno Origini, scandali e aneddoti devoto al natìo borgo selvaggio, con rela- del clientelismo italiano di Marco Travaglio in questa pagina tivi clientes e prebende in camicia nera. E, dopo il Ventennio, il sogno di un’Italia Porto azzurro diversa sbocciato sulle montagne della Il feudo dinastico: Imperia, Resistenza dura lo spazio d’un mattino: Scajola tra barche e cemento giusto il tempo di fagocitare le sparute di Gianpaolo Fissore pag. 14 culture intransigenti, quella azionista e quella cattolico-liberale, cioè le minoran- Per chi suona la Campania ze che han fatto il miracolo di imporre a Il feudo storico: Nusco, Ciriaco un paese arretrato una Costituzione mol- De Mita e i soldi del terremoto to, forse troppo avanzata. di Enrico Campoli pag. 16 Nel suo Mi raccomando. L’arte della spinta- rella da Garibaldi a Berlusconi Sardi di stagione (Baldini&Castoldi), Daniele Martini sin- Il feudo a distanza: Sanluri, tetizza il ciclo di vita dell’italiano medio: Renato Soru e la nuova provincia si raccomanda per un buon posto in cli- di Dario De Marco pag. 17 nica e una migliore assistenza al parto; “sistema” i figli a scuola nella classe pos- Programma Millemiglia sibilmente migliore; poi va a caccia di un Il feudo della domenica: il borgo aiutino per farli uscire dalla disoccupa- di Montefiore Conca e Berselli, zione; quindi cerca qualche amico per sindaco-avvocato-senatore-pilota raddrizzare le storture burocratiche e lu- di Giulia Stok pag. 19 brificare le pratiche dell’eredità; chiama Casa nostra questo e quello per trovare un buon letto Feudo fantasma: Gemonio, Bossi in ospedale; infine si raccomanda per un ferma gli immigrati ma non i posto al camposanto. Così, giorno dopo centri commerciali giorno, la democrazia si svuota e diventa di Arrigo Roveda pag. 21 un simulacro. Si vota sempre regolar- mente, pure troppo, ma il voto è truccato: chi fa favori riesce regolarmente eletto, (Coordinamento di Matteo Sacchi) chi riceve favori o spera di riceverne è suo

Guido Scarabottolo prigioniero per sempre. Svettano alcune leggende del neofeudale- Enea / nessun mi conoscea / ora che so- simo, imperiture nei secoli. Il ministro no Pio / tutti mi chiaman zio”. Franco Nicolazzi, ovviamente dei Lavori Ci vuole lo scossone del Risorgimento, pubblici, fa arrivare l’autostrada da Tori- nato dal sangue di tanti patrioti e dal cal- no a Gattico, piccolo borgo novarese do- vinismo di certi piemontesi (che non a ve lui guarda caso risiede. La “Roma-Gat- caso parlavano francese, vedi Cavour) per tico” fa il giro del mondo, mentre Nico- aprire una breve parentesi di buongover- lazzi inciampa nelle carceri d’oro, costrui- no. Nel suo bel libro Ingovernabili da Tori- te con le tangenti dagli stessi che le inau- no (Mursia), Mario Costa Cardol raccon- gureranno come ospiti. Non che a Nord- ta che “a Torino un direttore generale di Est le cose cambino granché: con la diffe- ministero era capace di negare, per ragio- renza che lì i feudatari dorotei, con i loro I GIUDIZI ni di servizio, anche un modesto favore a vassalli, valvassori e valvassini, si dimenti- Perfetto personaggi reputati influenti. Alessandro cano financo di far arrivare le autostrade. Alla grande Manzoni, somma gloria letteraria e sena- La triade Piccoli-Rumor-Bisaglia ha dato Merita tore del Regno, vide imposto al proprio il nome a una sola strada, tuttoggi ricor- genero, Cesare Garavaglia, il trasferimen- data come “Pirubi” (l’assonanza con un Niente male to da Milano a Torino, malgrado egli a- certo verbo è tutt’altro che casuale) dai ca- Né infamia né lode vesse chiesto per lettera, all’amico conte mionisti incolonnati nel traffico che Anche no Stefano Jacini, ministro dei Lavori Pub- smoccolano contro quei politici che ru- Da dimenticare blici, di evitare a Cesare i fastidi di un tra- bavano e nemmeno costruivano. Eppure Terrificante sloco”. Pietro Paleocapa, scienziato e pa- Tony Bisaglia era così tronfio della pro- triota bergamasco, dal 1849 ministro del pria onnipotenza nel “suo” Veneto ➾ Si salvi chi può

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da meritarsi uno stornello popolare: “Par con le rispettive consorti armate di me- el so vivo interessamento / sorge el sol e stolo. La zona intanto passava alla storia cresse el vento”. per il più alto tasso di pensionati d’invali- dità, come se i bombardamenti della se- Tangenti per grazia ricevuta conda guerra mondiale da quelle parti Poi c’è il Centro-Sud, dove i ras territoria- fossero proseguiti fino agli anni ’80. E li sono uno, due al massimo per collegio proprio nel 1980 l’avellinese, come gran elettorale, con tecniche clientelari talmen- parte della Campania e della Lucania, vie- te raffinate da scavalcare in perversione il ne devastato prima dal terremoto e poi – Kamasutra. Leggendario il caso dell’ono- le disgrazie non vengono mai sole – dalle revole siciliano Carmelo Santalco che – ruberie e dagli sprechi sulla cosiddetta “ri- racconta Filippo Ceccarelli – “riuscì a far costruzione”. Lo stesso avviene a Napoli, nominare dai suoi nemici consultore del- spartita quartiere per quartiere tra i vari la Cultura della provincia di Messina un ras democristiani e non: una cupoletta contadino analfabeta di Enna: per poi ri- chiamata “interpartitico”. Una fetta a Ciri- velare il tutto, additando al pubblico lu- no Pomicino, una a Gava (uso a farsi ba- dibrio la nequizia di una segnalazione da ciare la mano dai clientes, soprattutto nel- lui stesso congegnata”. Al confronto, il la piccola patria di Castellammare di Sta- Cetto La Qualunque di Antonio Albanese bia), una a , una ad Alfre- – quello che sistema la figlia come pri- do Vito detto ’o prevete o mister 100mila mario d’ospedale perché “non avrà ma- preferenze (riceveva postulanti e tangenti- gari la laurea, ma ha le mani di fata” – è sti in un apposito studio in Santa Lucia, un dilettante alle prime armi. Remo Ga- sempre aperto anche di notte), una al “li- spari regna e governa, oltre che a Roma, berale” Franco De Lorenzo, una al socia- nella natìa Gissi in quel di Chieti, dov’è lista Giulio Di Donato, una al comunista anche sindaco. Lo chiamano Duca degli consociativo di turno. Roba da far impal- Abruzzi, San Remo, don Re’ e soprattutto lidire Achille Lauro, che nel dopoguerra zio Remo. Riempie la regione di racco- capitanava il partito monarchico e, per ga- mandati (ma – teorizza – senza esagerare, rantirsi i voti del popolino, regalava paia perché “troppi raccomandati uguale nes- di scarpe, ma a rate: quella destra prima sun raccomandato”) e di autostrade, svin- delle elezioni, quella sinistra dopo. coli e complanari a più corsie, percorse Un giorno, a metà degli anni ’80, Pomici- più che altro da trattori e carri da fieno. no vola a Houston per una delicata ope- Quando lo accusano di andare allo stadio razione al cuore: temendo di non uscirne sull’elicottero di Stato, Elio e le storie tese vivo, fa voto alla Madonna di Pompei gli dedicano una canzone, Sabbiature, cen- che, se tutto andrà bene, donerà 100 mi- surata in diretta dalla Rai durante il con- lioni di lire a un prete di strada che ospi- certo del Primo Maggio. Nel ’92, uno dei ta ragazzi orfani. Poi, tornato a Napoli sa- sintomi della fine dell’impero è la reazio- no e salvo, anziché onorare il voto con- Repubblica. E il suo partito più nuovo, la ne popolare, decisamente spropositata ri- voca il costruttore Franco Zecchina e gli Lega Nord, giura “mai più Roma ladro- spetto al solito, alla notizia che lo Zio Re- intima di versare al sacerdote 10 milioni a na”. “La Lega – tuona Bossi – spazzerà via mo ha usato il velivolo blu per atterrare a Natale e 10 a Pasqua per cinque anni. il clientelismo politico-mafioso”. Figurar- una sagra culinaria a Rojo del Sangro. So- Quello lo guarda sbalordito: “Scusate o- si lo sconcerto dei padani in camicia ver- lo pochi mesi prima passavano quasi i- nore’, il voto l’avete fatto voi, il cuore è vo- de quando Gian Antonio Stella rivela sul nosservate “la fantastica improvvisata che stro, perché aggia paga’ io?”. Il pm, nel Corriere che il Senatur ha sistemato il fra- il ministro della Protezione Civile Lattan- processo poi finito in prescrizione, osser- tello Franco, titolare di un’autofficina a zio volle fare al suo amico verà: “E’ singolare che il Pomicino preten- Fagnano Olona, e il figlio Riccardo, stu- festosamente sorvolando il ricevimento desse di fare la carità con i soldi degli al- dente fuoricorso, al Parlamento europeo di matrimonio del figliolo”, sempre a tri”. Ma Zecchina paga in silenzio, anche come “assistenti” degli onorevoli Matteo bordo dell’elicottero di Stato; e la richiesta perché attende certi appalti per la rico- Salvini ed Enrico Speroni. E ancor di più di rimborso multimilionario fatta dalla struzione post-terremoto. Meglio non quando si scoprono le morbose attenzio- Corte dei Conti all’ex ministro dei Tra- contrariare l’onore’. ni riservate dal cosiddetto ministro della sporti, , inguaribilmente Giustizia Roberto Castelli, al collegio di allergico ai voli di linea. Da Roma ladrona agli amici padani Lecco: il suo. Nel 2001, l’ingegner mini- La Campania fa storia a sé. Ciriaco De Mi- Alla fine della Prima Repubblica, si arren- stro individua subito l’uomo giusto per ri- ta riesce a portare un mega-stabilimento de anche la Cassazione, che allarga le solvere l’annoso problema dell’edilizia Parmalat nella piccola Nusco (Avellino), braccia e sentenzia: “La ricerca della rac- carceraria – una “professionalità di parti- dove guarda caso abita, grazie alla gene- comandazione è ormai tanto profonda- colare qualificazione ed esperienza in gra- rosità dell’amico Calisto Tanzi (poi paga- mente radicata nel costume da apparire a- do di seguire i problemi dell’amministra- ta cara e salata da 135 mila risparmiatori gli occhi dei più come uno strumento in- zione penitenziaria in genere e in partico- truffati dal crac Parmalat del 2003). E dispensabile per ottenere non soltanto lare quelli dell’edilizia penitenziaria” – quando il suo ex-portaborse, Clemente ciò a cui si ha diritto, ma anche per resti- nella persona di Giuseppe Magni. Chi è Mastella da Ceppaloni, morde la mano tuire accettabile funzionalità a strutture costui? Un vecchio amico di Castelli, regi- che l’ha nutrito e ben pasciuto, i due liti- pubbliche inefficienti”. Poi però – così al- sta della sua campagna elettorale, ma so- gano furiosamente, in contemporanea meno ci raccontano – arriva la Seconda prattutto, narra Stella, “ex artigiano me-

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L’allora presidente del Senato Marcello Pera, austero epistemologo allievo (dice lui) di Popper, trova il tempo di solleci- tare strade e svincoli d’asfalto in Versilia, tra una prefazione ai libri del Papa e u- na lezione sul futuro del liberalismo. Nella Regione Campania dell’ex “inno- vatore” Antonio Bassolino, le commis- sioni spuntano come funghi: addirittura una per il Mare e una per il Mediterra- neo; e il cosiddetto Commissariato straordinario per l’emergenza rifiuti di- venta un ufficio di collocamento che si fuma 12 miliardi di euro in 15 anni sen- za smaltire un grammo di monnezza, grazie anche ai sindaci di destra, di cen- tro e di sinistra aggrappati ai rispettivi municipi al grido “la discarica la fate nel paese vicino!”. Nel Molise fa chiacchie- rare di sé financo Antonio Di Pietro, simbolo di , per via del figlio poliziotto Cristiano che, in veste di con- sigliere provinciale a Campobasso, in- dossa il vestito buono e scende a Roma al ministero delle Infrastrutture per di- scutere di energia eolica col padre (nem- meno, si presume, un secondo di anti- camera). E perfino Nichi Vendola, il più “alternativo” dei leader gauchisti, appe- na eletto governatore di Puglia scivola su 31 nuove assunzioni all’Acquedotto Pugliese (che, lo diceva già Salvemini, “ha sempre dato più da mangiare che da bere”): tutti figli, nipoti, fratelli, cugini, cognati di politici e sindacalisti, compre- so il pargolo di un suo assessore. Ma qui almeno un moto di scandalo c’è stato: Daniele Portanome molto più forte di quello suscitato sem- talmeccanico (fili da saldatura) ed ex li, denunciando ‘l’eclatante illegittimità e pre in Puglia dalle voci (smentite dall’in- grossista di pesce, sindaco leghista di Cal- illiceità del comportamento del ministro’ teressato) su una generosa distribuzione co in quel di Lecco nonché (recita il curri- e condannando i due a risarcire lo Stato, di pasta tra gli auspicati elettori del dale- culum) ‘parlamentare eletto dalla provin- in solido, con 98.876,96 euro, fifty fifty”. miano Nicola Latorre. O dall’imbarcata cia di Lecco al parlamento di Chignolo E che cos’è se non bieco clientelismo la di 86 parenti assunti come portaborse Po’: cioè il ‘parlamento padano’ dove i battaglia in difesa di Malpensa, un aero- dai consiglieri regionali della Calabria, bossiani giocavano alla secessione. Dota- porto che non vuole nessuno al di fuori gli stessi che poi hanno vietato per legge to di auto blu, scorta armata e 48 milioni della cinta daziaria di Sesto Calende, per l’assunzione di familiari perché, si sa, lo di lire di stipendio per i primi sei mesi giunta svuotato di clienti da una classe di- spirito è forte ma la carne è debole. (paga poi raddoppiata il 2 gennaio 2002, rigente padana che ha seminato nuovi ae- A questo punto resterebbe da addentrar- in linea con la nuova moneta: 46.482 eu- roporti sotto ogni campanile? si nel piccolo, ma favoloso regno di Cep- ro a semestre), Magni si mette all’opera, paloni, tutt’intorno a villa Mastella e alla anche se non è ben chiaro che cosa faccia. Al di sotto di ogni sospetto celebre piscina a forma di cozza o – co- Quel che è certo è che il suo contratto In Calabria e Sicilia vanno forte le dyna- me precisa la signora Sandrina dal domi- verrà rinnovato di semestre in semestre sty, che scavalcano le Repubbliche e by- cilio coatto – “prego: di capasanta”. Ma per ben sette volte, cioè per oltre tre anni. passano le elggi elettorali, dal proporzio- mancano lo spazio e, soprattutto, le for- Finché incapperà nella maglie della Corte nale al maggioritario al Porcellum, senza ze. Alla prossima puntata. dei conti, che ricostruirà così le sue man- perdere un colpo né una tessera. Tutto e- sioni di ‘esperto’: relazioni insulse reditario. A Cosenza regnano i Mancini, ‘senz’alcuna documentazione’, ‘afferma- di padre in figlio in nipote, equamente ITALIA POLITICA zioni del tutto generiche’, allusioni ad ‘al- suddivisi tra destra e sinistra. A Sciacca i cuni progetti (quali?)’. Insomma, aria frit- Mannino. Ad Agrigento i Cuffaro. A Mes- > Governanti: 630 deputati, 315 senatori, 20 presidenti di Regione, 108 presidenti ta. Ma fritta così bene da dare ‘la netta im- sina i Gullotti-Genovese, dalla vecchia di provincia, 8101 sindaci pressione che egli si consideri a capo del- Dc al “nuovo” Pd. E poi dicono che la fa- l’amministrazione carceraria’. Una patac- miglia è in crisi. > Governati: 56.995.744 cittadini, ca che la magistratura contabile accollerà Se è sbagliato dire che “così fan tutti”, è 47.160.264 elettori, 38.153.343 votanti non soltanto a Magni, ma anche a Castel- vero che non esistono insospettabili. (elezioni 2006)

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