REGIONE PROVINCIA DI

Comuni: e /RFDOLWjMandria Casaletto - San Giuliano - Cioccatello - Campo Villano "

PROGETTO DEFINITIVO PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTE EOLICA

Sezione: SEZIONE 9

Titolo elaborato: RELAZIONE PAESAGGISTICA

N. Elaborato: 9.1 Scala:

Committente Progettazione

sede legale e operativa San Giorgio Del Sannio (BN) via de Gasperi 61 sede operativa Lucera (FG) S.S.17 loc. Vaccarella snc c/o Villaggio Don Bosco WPD San Giuliano S.r.l. P.IVA 01465940623 Viale Aventino, 102 $]LHQGDFRQVLVWHPDJHVWLRQHTXDOLWj&HUWLILFDWR1 00153 Roma(RM) c.f. e P.IVA 15443461007

Amministratore Consulente Ing. Lorenzo LONGO Dott. Arch. Giovanni Alessandro Selano

00 Maggio 2020 GAS AB NF Emissione progetto definitivo sigla sigla sigla Rev. Data DESCRIZIONE Elaborazione Approvazione Emissione

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INDICE 3.8 Schede di Sintesi delle rapporto di conformità del progetto con le norme regolamentari del Piano Regionale Aree Naturali Protette (PRANP) ...... 67 1 INTRODUZIONE ...... 4 3.9 Schede di Sintesi delle rapporto di conformità del progetto con le norme regolamentari del RD 3267/19213 1.1 Caratteristiche generali dell’area di intervento ...... 4 Vincolo Idrogeologico...... 68 1.2 Ubicazione e caratteristiche principali del progetto...... 5 3.10 Schede di Sintesi delle rapporto di conformità del progetto con le norme regolamentari del Piano Stralcio assetto Idrogeologico (PAI) ...... 69 1.3 Coerenza del progetto con gli obiettivi europei e nazionali in materia di clima e energia ...... 6 3.11 5chede di Sintesi delle rapporto di conformità del progetto con le norme regolamentari del Piano Regolatore di 1.4 Aspetti autorizzativi e procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ...... 7 Tuscania (PTPR) ...... 70 1.5 Considerazioni preliminari sulla compatibilità del progetto con gli strumenti di tutela vigenti ...... 7 4 CARATTERI PAESAGGISTICI E INSEDIATIVI DELL’AREA VASTA E DI PROGETTO ...... 73 2 STRUTTURA E CRITERI DELLA RELAZIONE PAESAGGISTICA ...... 17 4.1 Caratteri paesaggistici dell’area vasta...... 73 2.1 Indirizzi della Convenzione Europea del Paesaggio e Linee Guida Ministeriali ...... 17 4.1.1 La Riserva Naturale Selva del Lamone ...... 74 2.2 Metodologia dello studio e adesione ai criteri del DPCM 12/12/2005 ...... 19 4.1.1 La Riserva Naturale di Tuscania ...... 75 3 PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E TUTELE VIGENTI NELL’AREA DI PROGETTO ...... 28 4.2 Evoluzione insediativa e storica del territorio ...... 76 3.1 Pianificazione Ordinaria Generale _ Strumenti di Governo del Territorio...... 28 4.2.1 Inquadramento archeologico ...... 76 3.1.1 La Legge Quadro Regionale n. 38 del 22/12/1999 ...... 28 4.2.1 Caratteri insediativi e storico culturali ...... 77 3.1.2 Il Piano Territoriale Regionale Generale (PTRG) ...... 28 4.3 Caratteristiche dell’area di impianto e nuovi elementi identitari del paesaggio ...... 81 3.1.3 Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) ...... 29 4.4 Il “paesaggio dell’energia”: nuovi elementi identitari dei luoghi ...... 81 3.1.4 Il Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG) ...... 30 5 CRITERI INSEDIATIVI E DI PROGETTAZIONE ADOTTATI PER L’INTERVENTO ...... 83 3.1.5 La Pianificazione urbanistica di Tuscania ...... 32 5.1 Principi insediativi e criteri di progettazione ...... 83 3.1.6 La Pianificazione urbanistica di Arlena di Castro ...... 34 6 RELAZIONI PERCETTIVE TRA L’INTERVENTO E IL PAESAGGIO _ STUDIO DI VISIBILITA’ ...... 86 3.2 Pianificazione Ordinaria Separata _ Strumenti di tutela delle aree naturali protette ...... 34 6.1 L’analisi percettiva come strumento di progettazione ...... 86 3.2.1 Il sistema delle aree naturali protette ...... 34 6.2 Struttura percettiva dell’ambito e verifica di visibilità degli aerogeneratori in progetto ...... 88 3.2.2 Il Piano Regionale delle Aree Naturali Protette (PRANP) ...... 35 3.3 Pianificazione Ordinaria Separata _ strumenti di tutela paesaggistica a prevalente contenuto vincolistico ...... 36 7 VERIFICA DI CONGRUITA’ E DI COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA DEL PROGETTO ...... 116 7.1 VERIFICA DI QUALITÀ E CRITICITÀ PAESAGGISTICHE ...... 117 3.3.1 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio _ D.lgs 42/2004 ...... 36 3.3.1 I Piani Territoriali Paesistici (PTP) della Regione Lazio ...... 38 7.2 VERIFICA DEL RISCHIO PAESAGGISTICO, ANTROPICO E AMBIENTALE...... 119 3.3.2 Il PTPR: interferenze delle opere e tutele vigenti ...... 38 7.3 CONCLUSIONI ...... 119 3.4 Pianificazione Ordinaria Separata _ Strumenti di settore sovraordinati e operativi, di tutela del suolo...... 41 3.4.1 Vincolo Idrogeologico RDL n. 3267/1923 ...... 41 INDICE DELLE FIGURE 3.4.2 Piano Stralcio di assetto Idrogeologico (PAI) ...... 42 Figura 1.1 Corografia su base IGM 1:25000 con individuazione dei due sottocampi della centrale eolica , del 3.5 Schede di sintesi delle interferenze del progetto e della conformità con la norme dei piani vigenti...... 44 3.6 Schede di Sintesi: interferenze del progetto con i Sistemi e Componenti del Piano Territoriale Paesaggistico tracciato del cavidotto interrato MT (in rosso) e AT(in blu) di collegamento alla SE TERNA “Tuscania”. .... 9 Regionale (PTPR) ...... 45 Figura 1.2 Schema del progetto, con individuazione dei due sottocampi, delle WTG, delle aree di cantiere, 3.7 Schede di Sintesi delle rapporto di conformità del progetto con le norme regolamentari del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) ...... 56 della SE Utente , del tracciato del cavidotto interrato MT (in rosso) e AT(in blu) di collegamento alla SE 3.7.1 Paesaggio Naturale (Tavola A del PTPR) ...... 56 TERNA “Tuscania”...... 10 3.7.2 Paesaggio Naturale di continuità (Tavola A del PTPR) ...... 58 Figura 1.3 Corografia su base Fotopiano con individuazione del sottocampo Nord della centrale eolica , del 3.7.3 Paesaggio Agrario di Valore (Tavola A del PTPR) ...... 59 tracciato del cavidotto interrato MT (in rosso) e AT(in blu) di collegamento alla SE TERNA “Tuscania”. . 11 3.7.4 Paesaggio Agrario di continuità (Tavola A del PTPR) ...... 62 3.7.5 Tutela delle Visuali (tavola A del PPTR) ...... 65 3.7.6 Aree tutelate per legge (Tavola B del PPTR) ...... 65

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Figura 1.4 Corografia su base Fotopiano con individuazione del sottocampo Sud Ovest della centrale eolica , Figura 2.5 Stralcio della Tavola A del PTPR “Sistemi e Ambiti di Paesaggio”, con indicazione delle principali del tracciato del cavidotto interrato MT (in rosso) e AT(in blu) , della SE Utente e della SE TERNA opere di progetto...... 25 “Tuscania”...... 12 Figura 2.6 Stralcio della Tavola B del PTPR “Beni del Paesaggio oggetto di tutela”, con indicazione delle Figura 1.5 Corografia su base Fotopiano con individuazione delle strade esistenti o di progetto, di accesso al principali opere di progetto...... 26 sottocampo Nord della centrale eolica ...... 13 Figura 2.7 Stralcio della Tavola C del PTPR “Beni del patrimonio naturale e culturale non interessati da vincolo Figura 1.6 Corografia su base Fotopiano con individuazione delle strade esistenti o di progetto, di accesso al paesaggistico”, con indicazione delle principali opere di progetto...... 27 sottocampo Sud Ovest della centrale eolica ...... 14 Figura 3.1 Macro aree per gli impianti da FER, individuate dalla Variante al PRG di Tuscania ...... 32 Figura 1.7 Vista dell’area interessata dagli aerogeneratori A01-A02-A03 ( a Sud sottocampo 1 - San Giuliano) Figura 4.1 Selva del Lamone ...... 74 ...... 15 Figura 4.2 boschi della Selva del Lamone ...... 74 Figura 1.8 Vista Area Impianto Sud Ovest ...... 15 Figura 4.3 Viste della valle del Fiume Marta ...... 75 Figura 1.9 Il Podere San Giuliano ...... 15 Figura 4.4 La Basilica di San Giusto, in agro di Tuscania ...... 75 Figura 1.10 Area Sud Ovest presso turbina A06 (si evidenziano gli aerogeneratori esistenti) ...... 15 Figura 4.5 Paesaggio nei pressi di Montebello, in agro di Tuscania ...... 75 Figura 1.11 Area Nord presso turbine A07 _ A08 ...... 15 Figura 4.6 In alto, la Via Clodia (in magenta) tra la Via Aurelia (in blu) e la Via Cassia (in rosso); in basso, resti Figura 1.12 Area Nord presso turbine A09 _ A10 ...... 15 della Via Clodia a Tuscania...... 76 Figura 1.13 Il Borgo rurale di Montebello ...... 15 Figura 4.7 Mappa dell’ Antica...... 77 Figura 1.14 Area Nord verso turbine A02_ A03_04_05_06 ...... 16 Figura 4.8 Paesaggio nei pressi di Montebello, in agro di Tuscania ...... 77 Figura 1.15 Area Nord verso turbine A15 _ A16 ...... 16 Figura 4.9 Mappa dell’ambito compreso tra Tuscania e il Mare (XVIII sec) ...... 78 Figura 1.16 Area Nord verso turbine A11 _ A12 ...... 16 Figura 4.10 Immagini del paesaggio e delle fortificazioni di Tuscania ...... 79 Figura 1.17 Area Nord vista dalla SP 13, procedendo da Tuscania verso ...... 16 Figura 4.11 Immagini della splendida chiesa di san Pietro ...... 80 Figura 1.18 Area Nord vista dalla SP 12, procedendo da Marta verso Tuscania ...... 16 Figura 4.12 Immagini della chiesa di Santa Maria Maggiore ...... 81 Figura 1.19 Vista di insieme verso le aree di impianto, procedendo da Montebello verso Tuscania ...... 16 Figura 4.13 Immagini degli impianti e infrastrutture elettriche esistenti ...... 82 Figura 1.20 Campo Villano (Tuscania), Area Stazione TERNA 380/150 kV ...... 16 Figura 5.1 Schema di configurazione del layout e distanze tra le WTG...... Errore. Il segnalibro non è definito. Figura 2.1 Indicazione dei Bani e Aree di Notevole Interesse Pubblico tutelate ai sensi dell’art. 136 del Codice Figura 6.1 Confronto tra stato di fatto e modellazione 3D di Google Earth ...... 91 dei Beni Culturali e del Paesaggio, con indicazione delle aree di progetto (nelle figure tratteggiate)...... 21 Figura 6.2 Mappa di intervisibilità teorica degli aerogeneratori di progetto (indicati nei cerchi blu). In arancio, Figura 2.2 Indicazione Aree di interesse archeologico tutelate ai sensi dell’art. 142 lettera m) del Codice dei le parti da cui risulta visibile l’impianto, sia pure in minima parte e in bianco le parti di non visibilità. .... 92 Beni Culturali e del Paesaggio, con indicazione delle aree di progetto (nelle figure tratteggiate)...... 22 Figura 6.3 Mappa di intervisibilità teorica degli aerogeneratori esistenti (indicati nei cerchi rossi). In verde, le Figura 2.3 Indicazione dei Beni Paesaggistici corsi d’acqua e boschi (in verde scuro) tutelati ai sensi dell’art. parti di territorio da cui risultano visibili, sia pure in minima parte, e in bianco le parti di non visibilità. . 93 142 lettere c) e G) del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, con indicazione delle principali opere di Figura 6.4 Mappa di intervisibilità teorica cumulativa. In giallo, le parti da cui risultano visibili tutti gli progetto...... 23 aerogeneratori, in verde quelle da cui si vedono solo gli esistenti, in arancio solo quelli in progetto, in Figura 2.4 Sistemi e Ambiti Paesaggistici del PTPR. L’area di intervento (nell’ellisse gialla) ricade nel Complesso bianco le aree di non visibilità...... 94 Vulcanico Laziale e della Tuscia e in particolare nell’Ambito n. 7 “Monti Vulsini”, al confine con il n. 15 “Maremma Laziale”...... 24

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Figura 6.5 Schema di distribuzione degli impianti da FER: in rosso, gli aerogeneratori esistenti, in blu quelli in Figura 6.20 _ Panoramica 14 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 progetto, in magenta gli impianti fotovoltaici esistenti e in arancio quelli in iter di VIA e di Autorizzazione WTG, a 450 m dalla WTG A03...... 110 Unica...... 95 Figura 6.21 _ Panoramica 15 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 Figura 6.6 Indicazioni dei punti di vista considerati per i fotoinserimenti degli aerogeneratori in progetto e per WTG, a 900 m dalla WTG A05, in località San Giuliano...... 111 le verifiche percettive ante e post operam (le foto dello stato dei luoghi i fotoinserimenti sono riportate Figura 6.22 _ Panoramica 16 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 a seguire)...... 96 WTG, a 550 m dalla WTG A06 ...... 112 Figura 6.7 _ Panoramica 01 _ Vista dalla periferia Sud del centro abitato di , a ca 3,6 km di distanza Figura 6.23 _ Panoramica 18 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 minima dall’impianto (Sottocampo composto da 6 WTG)...... 97 WTG, a 1 km dalla WTG A04 ...... 113 Figura 6.8 _ Panoramica 02 _ Vista dal centro abitato di , a ca 5,4 km di distanza minima Figura 6.24 _ Panoramica 18 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 dall’impianto (Sottocampo composto da 6 WTG)...... 98 WTG, a 200 m dalla WTG A06 ...... 114 Figura 6.9 _ Panoramica 03 _ Vista dal centro abitato di Arlena di Castro, a ca 5km di distanza minima Figura 6.25 _ Panoramica 19 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Nord composto da 10 dall’impianto (Sottocampo composto da 6 WTG)...... 99 WTG, a 250 m dalla WTG A14 ...... 115 Figura 6.10 _ Panoramica 04 _ Vista dal centro abitato di Arlena di Castro, a ca 5,2 km di distanza minima dall’impianto (Sottocampo composto da 6 WTG)...... 100 INDICE DELLE TABELLE Figura 6.11 _ Panoramica 05 _ Vista dalla SP 13 Piansanese, procedendo da Tuscania verso Piansano a circa Tabella 3.1 – Elenco delle Aree Naturali Protette e distanza dall’impianto ...... 35 550 m dall’impianto (Sottocampo Nord composto da 10 WTG)...... 101 Figura 6.12 _ Panoramica 06 _ Vista dalla SP 12, procedendo da Marta verso Tuscania, a 1,2 km dall’impianto

(Sottocampo Nord composto da 10 WTG)...... 102

Figura 6.13 _ Panoramica 07 _ Vista dalla SP 12, procedendo da Marta verso Tuscania, a 1,6 km dall’impianto

(Sottocampo Nord composto da 10 WTG)...... 103

Figura 6.14 _ Panoramica 08 _ Vista dalla periferia Nord di Tuscania, a 3 km dall’impianto (Sottocampo Nord

composto da 10 WTG)...... 104

Figura 6.15 _ Panoramica 09 _ Vista dalla periferia Ovest di Tuscania, a circa 6,9 km dall’impianto (Sottocampo

Ovest composto da 6 WTG)...... 105 Figura 6.16 _ Panoramica 10 _ Vista dal Colle San Pietro, a circa 4,9 km dal Sottocampo Nord composto da 10 WTG e circa 8,3 km dal Sottocampo Ovest composto da 6 WTG...... 106 Figura 6.17 _ Panoramica 11 _ Vista dalla località Montebello, a circa 7 km dal Sottocampo Ovest composto da 6 WTG e a 12,3 km dal Sottocampo Nord composto da 10 WTG...... 107 Figura 6.18 _ Panoramica 12 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 WTG, a 550 m dalla WTG A01 ...... 108

Figura 6.19 _ Panoramica 13 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6

WTG, a 1,9 km dalla WTG A02...... 109

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1 INTRODUZIONE Tutti i collegamenti con elettrodotto in cavo interrato (cavidotti interni ed Vicano, e ad ovest da un altro alto strutturale con direzione esterni) sono ubicati in banchina della viabilità ordinaria e secondaria appenninica individuato con dati geofisici tra il M. Argentario e esistente, ad eccezione di brevi tratti che seguiranno il tracciato di Civitavecchia Oggetto dello Studio è la verifica della compatibilità paesaggistica del viabilità di nuova realizzazione prevista a servizio del parco Dal punto di vista geomorfologico, caratteristiche ed assetto morfologici progetto proposto dalla Società WPD Italia Srl, relativo a un impianto di aerogeneratori o di raccordo con quella interpoderale esistente produzione di energia da fonte eolica ubicato in Regione Lazio, dell’area, sono stati fortemente condizionati sia dalla natura delle rocce provincia di Viterbo, con opere che interessano principalmente il In merito alla connessione dell’energia prodotta dal parco eolico in affioranti che dai processi esogeni ed endogeni, che si sono succeduti di Tuscania e in parte il comune di Arlena di Castro. progetto alla RTN, Terna ha comunicato che gli stalli in AT relativi ed avvicendati negli ultimi milioni di anni. all’ampliamento della SSE di Tuscania dovranno essere così suddivisi: Nello specifico, il progetto riguarda la realizzazione di 16 Predominanti sono i paesaggi conseguenti alla diffusione, in aerogeneratori ognuno da 5.625 MW di potenza nominale, per  Stallo 150 kV dedicato ad altro produttore E-Solar (proponente affioramento, di rocce vulcaniche appartenenti principalmente al complessivi 90 MW, da installare nel comune di Tuscania (VT), con del progetto di un impianto fotovoltaico da 183 MW) Distretto Vulcanico Vulsino. opere di connessione alla RTN ricadenti nel medesimo comune e  Stallo 150 kV condiviso tra i produttori WPD e CCEN Per ciò che riguarda l’idrografia superficiale, il progetto ricade in anche in parte in quello di Arlena di Castro (VT). (proponente di un impianto fotovoltaico da 95 MW) un’area di spartiacque tra due bacini regionali: il bacino idrografico del Torrente Arrone Nord e il bacino idrografico del Fiume Marta, aste Il punto di consegna finale dell’energia prodotta alla RTN, è previsto La società WPD, condividerà quindi lo stallo di connessione alla RTN principali di una ramificata e fitta rete di fossi e torrenti secondari. nell’area di ampliamento della stazione esistente di Tuscania Terna nella stazione Terna di Tuscania con la società CCEN srl. 150/380 kV, ubicata in località “Campo Villano”. Per quanto riguarda gli aspetti vegetazionali, l’area vasta presenta un Si precisa invece che le opere in ampliamento della SSE Terna di interessante mosaico di colture agricole, a cui fanno da contrappunto Gli aerogeneratori scelti per l’impianto sono del tipo SG170 (del Tuscania, sono a carico della società la E-Solar il cui progetto relativo a aree boscate e fasce ripariali di una certa consistenza. fornitore Siemens Gamesa) e presentano le seguenti caratteristiche un impianto fotovoltaico risulta essere già in fase avanzata di iter dimensionali: autorizzativo in Regione Lazio ed ha già in programma la prima Si tratta di boschi di latifoglie in cui sono comprese anche le formazioni  Diametro pale: 170 m conferenza di servizi. boschive ripariali e formazioni miste di valloni e forre e si segnalano anche le cosiddette cerrete collinari dei depositi piroclastici.  lunghezza pale: 85 m Pertanto la società E-solar è capofila del progetto dell’ampliamento della stazione Terna che quindi non costituisce un elemento facente L’estensione della vegetazione naturale e seminaturale risulta poco  Altezza al mozzo: 165 m parte delle opere del progetto oggetto del presente studio. significativa, dato che i suoli vulcanici marcatamente fertili e la  morfologia pianeggiante o subcollinare hanno determinato lo sviluppo Altezza complessiva: 250 m Per quanto appena esposto, parte delle opere nella Stazione di di un’agricoltura di tipo estensivo. Gli aerogeneratori sono distribuiti in 2 sottocampi distanti tra loro circa Transizione della società CCEN srl. sarà dedicata al progetto di WPD e 7,2 km in linea d’aria e in particolare: parte delle stesse sarà in comune tra le due società. Tuttavia, nei luoghi dove essa persiste, si presenta in buono stato di conservazione, ben strutturata e con specie autoctone tipiche della  N.6 aerogeneratori sono ubicati in località “San Giuliano”, a In particolare dalla stazione di transizione si svilupperà un unico cavo zona climatica dell’area in esame. Ovest del centro abitato di Tuscania (a circa 7 km di distanza) e AT condiviso tra WPD e CCEN, fino allo stallo nell’area di futuro a Sud Ovest del centro abitato di Arlena di Castro (a circa 5 km ampliamento dell’esistente SSE Terna 380/150 kV “Tuscania”. Di particolare interesse sono le formazioni vegetali che si sviluppano di distanza); gli aerogeneratori sono contrassegnati dalle sigle nei valloni e nelle forre. A01, A02, A03, A04, A05 e A06; 1.1 Caratteristiche generali dell’area di intervento Con particolare riferimento all’area di progetto, la stessa è  N.10 turbine ricadono in località “Mandria Casaletto” a Nord del L’area vasta interessata dalle opere in progetto, incisa da un fitto principalmente coperta da aree agricole (superfici coltivate centro urbano di Tuscania (a circa 2,7 km di distanza) e a Est del reticolo idrografico, digrada leggermente verso il Mare Tirreno con una regolarmente arate e generalmente sottoposte ad un sistema di centro abitato di Arlena di Castro (a circa 3 km di distanza); gli pendenza media dell’1,5% in direttrice Nord Est-Sud Ovest, rotazione: cereali, leguminose in pieno campo, colture foraggere, prati aerogeneratori sono contrassegnati dalle A07, A08, A09, A10, parallelamente all’andamento del reticolo idrografico principale, e temporanei, coltivazioni industriali erbacee e maggesi). presenta un’altitudine compresa tra i 312 m slm, in corrispondenza A11, A12, A13, A14,A15 e A16. Alcuni ambienti sono caratterizzati da vegetazione arbustiva e/o della WTG A11, e i 94 m slm, in corrispondenza della WTG A01, Gli aerogeneratori saranno collegati tra di loro mediante un cavidotto in erbacea in evoluzione e da aree boscate (cfr. anche componente aerogeneratori che distano tra loro circa 15 km. media tensione interrato (detto “cavidotti interno”). vegetazione e flora), mentre le aree antropizzate sono discontinue e L’area si colloca in un’area di confine tra la Maremma Laziale e il caratterizzano piccole aree. Si prevede la realizzazione di una Stazione di Utenza 30/150 kV in complesso vulcanico dei Monti Vulsini e gli aerogeneratori hanno una comune di Arlena di Castro (VT), in località Cioccatello, nella quale La complessità, l’articolazione strutturale e spaziale e la ricchezza distanza minima dal Mare Tirreno pari a ca 12,5 km (Riva dei Tarquini). confluiranno i cavi in MT (cavidotti interni) provenienti dai due idrogeomorfologica e vegetazionale suaccennata ha determinato le sottocampi in cui è suddiviso l’impianto. Per aspetti geomorfologici, l’area in esame è compresa nell’ambito del condizioni per cui in area vasta esistono diverse aree naturali protette Bacino di , tra le dorsali M. Argentario-Manciano e dei Monti di grande interesse conservazionistico. Dalla stazione di utenza di utenza si sviluppa il cavidotto definito Romani a nord ovest e i Monti della Tolfa a sud est ed è delimitata ad “esterno” in AT, che collegherà l’impianto di WPD Italia Srl alla In particolare, più vicine all’area di intervento insistono le Riserve est dalla dorsale Castell’Azzara-M. Razzano, in gran parte coperta sottostazione di transizione della società CCEN srl, e da qui alla Naturali Regionali “Tuscania” e “Selva del Lamone” e nell’arco di 15 km dalle unità vulcaniche pleistoceniche dei distretti Vulsino e Cimino- stazione Terna di Tuscania 150/380 kV. 10 aree della Rete Natura 2000 e 3 Aree IBA.

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Di assoluta ricchezza è il paesaggio insediativo: Il sottocampo che raggruppa gli aerogeneratori contrassegnati dalle Come anticipato, gli aerogeneratori e gran parte delle opere di sigle comprese tra A01 e A06, sarà raggiungibile attraverso strade connessione relative ricadono quindi tutti in comune di Tuscania e In questo paesaggio compreso tra i grandiosi complessi vulcanici comunali che si collegano alla SP 14. precisamente: dell’appennino centrale laziale e il Mare Tirreno, si innestano le tracce della storia in un connubio straordinario fra natura e cultura, come Si evidenzia nei dintorni la presenza di altri impianti di produzione da  gli aerogeneratori A01, A02, A03 ricadono in Località San sempre accade nella Tuscia. fonte rinnovabile eolici e fotovoltaici; in particolare si segnala la Giuliano, a SO del territorio comunale e al confine con i comuni presenza di un impianto eolico composto da 8 areogeneratori e ubicato di Canino; I principali centri abitati sorgono spesso su costoni tufacei posti a nei comuni confinanti di Tessennano e Arlena di Castro (a circa 950 m presidio delle caldere vulcaniche e degli attuali laghi o delle valli fluviali,  gli aerogeneratori A04, A05, A06 ricadono in Località Pianaccio, dalla WTG A06), di un impianto eolico in Comune di Piansano spesso circondati da cinte murarie intatte e ricchissimi di splendidi a O del territorio comunale e al confine con i comuni di Canino, composto da 18 aerogeneratori (a circa 2050 m dalla WTG A11), di edifici, architetture civili e religiose (le celebri chiese romaniche di Tessennano e Arlena di Castro; alcuni campi fotovoltaici esistenti di piccole dimensioni (ubicati in Tuscania) e beni artistici di altissimo livello. comune di Tuscania) e molti altri di grandi dimensioni in iter  gli aerogeneratori A07, A08, A09 ricadono in Località Piana Ittari, Oltre all’antica presenza etrusca rappresentata da innumerevoli autorizzativo (§ elaborato RD.SIA.03). a N del territorio comunale; testimonianze, nella zona si fanno notare i resti dei molti castelli Vi è inoltre una diffusa presenza di grandi dorsali elettriche, che  gli aerogeneratori A10, A11, A12, A13, A14, A15, A16, ricadono medievali che controllavano un territorio per secoli ritenuto strategico, convergono principalmente verso la costa e segnatamente verso le a N nelle contrade denominate Pantalla, Mandria Amantini, presidi rurali di notevole bellezza (in particolare le frazioni di San grandi centrali e stazioni elettriche prossime alla SS Aurelia e a Mandria Casaletto, al confine con i comuni di Arlena di Castro, Giuliano e Montebello) e le testimonianze dell’antichissima pratica della . Piansano, Capodimonte e Marta. transumanza, governata per secoli alla Dogana Pontificia. Una delle dorsali elettriche si collega alla SE TERNA di Tuscania, In comune di Arlena di Castro ricadono la stazione utente (località Di particolare interesse è la valle del Fiume Marta, principale posta a 5 km ca a sud-sud-ovest di Tuscania e a cui si connette “Cioccatello”) e alcuni tratti di cavidotti MT e AT interrati lungo viabilità protagonista della Riserva Naturale Regionale di Tuscania, col suo l’impianto eolico in progetto. esistente (un tratto di cavidotto AT di circa 430 m, un tratto di circa 430 paesaggio rurale fra i più belli ed intatti del Lazio, al centro di un m del tratto MT06 e circa 7,7 km del tratto MT07). progetto futuro di tutela attraverso la costituzione di un grande Parco 1.2 Ubicazione e caratteristiche principali del progetto. Agricolo ed Archeologico dell’Etruria. La stazione di Transito e la SE TERNA ricadono in Località Campo Come anticipato a inizio capitolo, le opere interessano principalmente il Villano, mentre il Cavidotto AT, a partire dalla Stazione segue in Casali e fattorie punteggiano una campagna ordinata e ben coltivata comune di Tuscania e in parte il comune di Arlena di Castro. interrato la viabilità esistente che attraversa le contrade Piano di Vico, che alterna pascoli, seminativi, uliveti, boschi di querce e residui di Le Catafecce, Pianaccia del Municipio, Penitenzeria e Campo Villano. macchia mediterranea e vegetazione ripariale lungo il fiume ed i suoi Gli aerogeneratori di progetto ricadono tutti sul territorio comunale di affluenti, mentre dal punto di vista morfologico le iniziali aree Tuscania (VT), cosi gran parte del cavidotto interno ed cavidotto Dal punto di vista catastale, le opere di progetto relative agli pianeggianti o lievemente ondulate lasciano spazio ad altre più aspre e esterno, la stazione di transizione e la stazione Terna dove si prevede aerogeneratori e opere annesse e ai cavidotti interrati interessano: collinose, soprattutto in direzione di Tarquinia e , con lo la connessione con la RTN.  Il comune di Tuscania, Fogli Catastali 1, 2, 3, 4, 7, 8, 9,16, 30, sfondo dei Monti della Tolfa Sono invece ubicate nel territorio di Arlena di Castro (VT) la stazione di 31, 33, 42, 43, 44, 48, 55, 59, 60, 70, 76, 77, 78,105,116 e 117; Per quanto riguarda gli aspetti infrastrutturali, l’area come detto è Utenza di WPD e parte del tracciato del cavidotto interno sopratutto  Il comune di Arlena di Castro, Fogli Catastali n.9,10,11, 16 e 19; prevalentemente di tipo agroforestale e poco antropizzata e non si della porzione d’impianto proveniente da nord. assiste ad una diffusione disordinata di edifici produttivi, che laddove La stazione di utenza ricade in comune di Arlena di Castro nel Fg.19 Dal punto di vista cartografico l’intervento si inquadra sui seguenti fogli esistenti ricadono sempre nelle immediate propaggini dei centri abitati. P.lla 623 IGM in scala 1:25000: L’area di progetto non è attraversata ma solo lambita dalla principale La stazione di transizione condivisa ricade in Comune di Tuscania,  354 I (la Rocca ) viabilità di collegamento tra le aree interne e la costa tirrenica; le strade Fg.105 P.lla 188 seguono principalmente nella medesima direzione dei principali corsi  354 II (Montebello) d’acque e si segnalano la SR 146, la SP 3, cosiddetta Tarquiniese che La stazione Terna ricade in comune di Tuscania, Foglio 105 p.lla 200.  344 II (Tuscania) collega Tuscania a Tarquinia, e la SP 4, detta Strada Dogana, che si In sintesi, il progetto prevede la realizzazione/installazione di: dirige verso la SR 146 e tramite questa raggiunge Montalto di Castro.  344 III (Canino)  16 aerogeneratori; Le aree d’impianto sono facilmente raggiungibili dalla viabilità esistente Rispetto alla cartografia dell’IGM in scala 1:50000, l’intervento si  16 cabine di trasformazione poste all’interno della torre di ogni costituita da strade provinciali, comunali e da strade sterrate. inquadra sul foglio: aerogeneratore; Le turbine nell’area nord saranno raggiungibili attraverso la rete di  344 Tuscania  Opere di fondazione degli aerogeneratori ; viabilità esistente in particolare da strada provinciale SP12 e SP13. Gli aerogeneratori, raggruppati in due sottocampi rispettivamente di 6 e  16 piazzole di montaggio di circa 3.800 mq ciascuna; Nello specifico, per raggiungere gli aerogeneratori A11-A12 ed A10 10 turbine sono ubicati a 2,9 km di distanza a nord e a 7 km di distanza verrà utilizzata una strada esistente che si dirama dalla SP13 e che a Ovest del centro abitato di Tuscania e a ca 3 km a Est e 5 km a Sud  16 piazzole temporanee di stoccaggio di circa 2000 mq; permette l’accesso in area d’impianto da Nord. Ovest del centro abitato di Arlena di Castro.  Opere temporanee per il montaggio del braccio gru;

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 N.4 aree temporanee di cantiere e manovra di circa 5000 mq Al termine dei lavori di realizzazione del parco eolico, le piazzole di riduzione di almeno l’80% delle emissioni rispetto al 1990. e rispetto ciascuna: stoccaggio, le aree per il montaggio del braccio gru e le area di agli obiettivi al 2030 risulta in linea con il Piano dell’Unione dell’Energia. cantiere saranno dismesse prevedendo la rinaturalizzazione delle aree a) Area AC01 in prossimità di turbina A03; Il raggiungimento degli obiettivi ambientali al 2030 e l’interesse e il ripristino allo stato ante operam. b) Area AC02in prossimità di turbina A06; complessivo di incremento delle fonti rinnovabili anche ai fini della c) Area AC03in prossimità delle turbine A11 ed A12; Rimarrà in corrispondenza di ciascun aerogeneratore, la sola piazzola sicurezza e del contenimento dei prezzi dell’energia, presuppongono d) Area AC04 sulla strada di collegamento alla A16. di montaggio necessaria per le manutenzioni, di superficie pari a circa non solo di stimolare nuova produzione, ma anche di non perdere 3000/4000 mq. quella esistente e anzi, laddove possibile, di incrementarne l’efficienza;  Nuova viabilità per una lunghezza complessiva di circa 7,6 km; A fine cantiere, al netto della viabilità, si procederà al ripristino Data la particolarità del contesto ambientale e paesaggistico  Viabilità esistente da adeguare per una lunghezza complessiva alle condizioni ante operam di oltre l’80% delle superfici occupate italiano, la SEN 2017 pone grande rilievo alla compatibilità tra di 2,4 km; in fase di cantiere, ovvero circa 100.000 mq di superficie a fronte obiettivi energetici ed esigenze di tutela del paesaggio.  Un cavidotto interrato interno in media tensione per il di un’occupazione temporanea in fase di cantiere pari a circa Si tratta di un tema che riguarda soprattutto le fonti rinnovabili con trasferimento dell’energia prodotta dagli aerogeneratori alla 122.000 mq. maggiore potenziale residuo sfruttabile, cioè eolico e fotovoltaico, che stazione elettrica di utenza (lunghezza scavo 14,6 km, si caratterizzano come potenzialmente impattanti per alterazioni lunghezza cavo circa 16,8 km); 1.3 Coerenza del progetto con gli obiettivi europei e percettive (eolico) e consumo di suolo (fotovoltaico).  Un cavidotto interrato interno in media tensione per il nazionali in materia di clima e energia Per la questione eolico e paesaggio, la SEN 2017 propone trasferimento dell’energia prodotta dai gruppi di aerogeneratori Il progetto si inquadra nell’ambito della produzione di energia elettrica alla stazione di trasformazione di utenza 30/150 kV (lunghezza da fonte rinnovabile e in relazione alla tipologia di generazione risulta “… un aggiornamento delle Linee Guida per il corretto inserimento scavo 23 km, lunghezza cavo circa 37 km); coerente con gli obiettivi enunciati all’interno di quadri programmatici e degli impianti eolici nel paesaggio e sul territorio, approvate nel 2010, che consideri la tendenza verso aerogeneratori di taglia crescente e più  Una stazione elettrica di trasformazione 30/150 kV da realizzarsi provvedimenti normativi comunitari, nazionali e regionali. efficienti, per i quali si pone il tema di un adeguamento dei criteri di nel comune di Arlena di Castro (VT ) in località “Cioccatello”; La coerenza si evidenzia sia in termini di adesione alle scelte analisi dell’impatto e delle misure di mitigazione. Al contempo, occorre  Un cavidotto interrato AT a 150 kV lungo circa 8,8 km per il strategiche energetiche e sia in riferimento agli accordi globali in tema considerare anche i positivi effetti degli impianti a fonti rinnovabili, collegamento della stazione elettrica 30/150 kV con la sezione a di contrasto ai cambiamenti climatici (in particolare, il protocollo di compresi gli eolici, in termini di riduzione dell’inquinamento e degli 150 kV della sottostazione di utenza della società CCEN dove Parigi del 2015 ratificato nel 2016 dall’Unione Europea). effetti sanitari, al fine di pervenire a una valutazione più complessiva saranno realizzate le opere necessarie per la condivisione dello A fronte degli scarsi risultati fino ad ora raggiunti, la recentissima degli effettivi impatti”. Stallo la cui realizzazione non è a carico di WPD Italia S.r.l.; (Madrid, 2 dicembre 2019) COP 25, Conferenza Mondiale sul Clima La SEN 2017 è tuttora vigente, per quanto il Governo, a fine dicembre  Un cavo AT a 150 kV lungo circa 335 m per il collegamento della promossa dalle Nazioni Unite, ha riproposto con forza l’impegno per 2018 ha varato la proposta di un Piano Nazionale Integrato Energia e sottostazione di utenza della società CCEN fino alla SSE raggiungere l'obiettivo concordato con l'Accordo di Parigi per limitare il Clima (PNIEC), presentato alla Commissione Europea, che nel giugno Tuscania 380/150 kV , la cui realizzazione non è a carico di riscaldamento globale e promuovere un definitivo e risolutivo processo del 2019 ha formulato le proprie valutazioni e raccomandazioni sulle WPD Italia S.r.l.; di transizione energetica che ponga al centro l’utilizzo delle fonti proposte di Piano presentate dagli Stati membri dell’Unione, energetiche rinnovabili in sostituzione di quelle fossili il cui utilizzo valutando nel complesso positivamente la proposta italiana.  Ampliamento stallo all’interno dell’esistente SSE Tuscania favorisce l’immissione in atmosfera di gas climalteranti. 380/150 kV la cui realizzazione non è a carico di WPD Italia S.r.l A seguito di una proficua fase di consultazione con tutti gli E’ opportuno premettere gli impegni definiti per il 2030 dalla Strategia stakeholders, le Regioni e le Associazioni degli Enti Locali il 18 In sintesi, le aree occupate per la realizzazione del progetto sono: Energetica Nazionale del novembre 2017 che pone come dicembre 2019 hanno infine espresso un parere positivo a seguito del  N° 16 Piazzole di montaggio per un totale di 57.600 mq fondamentale favorire l’ulteriore promozione dello sviluppo e diffusione recepimento di diversi e significativi suggerimenti. complessivi (3600 mq per piazzola); delle tecnologie rinnovabili (in particolare quelle relative a eolico e fotovoltaico, riconosciute come le più mature e economicamente L’Italia intende perseguire un obiettivo di copertura, nel 2030, del  N° 16 piazzole di stoccaggio pari a complessivi 32.000 mq (circa vantaggiose) e il raggiungimento dell’obiettivo per le rinnovabili 30% del consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili, 2000 mq per piazzola); elettriche del 55% al 2030 rispetto al 33,5% fissato per il 2015. delineando un percorso di crescita sostenibile delle fonti  rinnovabili con la loro piena integrazione nel sistema. n° 4 aree per la logistica di cantiere, di superficie complessiva Il significativo potenziale residuo tecnicamente ed economicamente pari a 20.000 mq; sfruttabile e la riduzione dei costi di fotovoltaico ed eolico prospettano In particolare, l’obiettivo per il 2030 prevede un consumo finale  l’area della stazione di Utenza occuperà una superficie pari a un importante sviluppo di queste tecnologie, la cui produzione, lordo di energia di 111 Mtep, di cui circa 33 Mtep da fonti circa 4.500 mq; secondo il modello assunto dallo scenario e secondo anche gli scenari rinnovabili; nello specifico, la quota di energie rinnovabili EUCO, dovrebbe più che raddoppiare entro il 2030. nel settore elettrico dovrà essere del 55,4%, quella nel settore  In corrispondenza di ciascun aerogeneratore, saranno realizzati termico del 33% e per i trasporti pone come obiettivi minimi di scavi per pali e plinti di fondazione pari a circa 2000 mc, La SEN 2017, risulta perfettamente coerente con lo scenario a lungo crescita l’installazione di 15,7 GW nel 2025 e 18,4 GW nel 2030. occupando un’area di circa 500 mq per Aerogeneratore. termine del 2050 stabilito dalla Road Map europea che prevede la Ai fini dei meccanismi incentivanti, il cosiddetto Decreto FER 1 (DM 4 luglio 2019 in vigore dal 10 agosto 2019), introduce nuovi meccanismi

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d'incentivazione per gli impianti fotovoltaici di nuova costruzione, eolici Il progetto è soggetto a Valutazione di Impatto Ambientale di le indicazioni contenute nel DM 10 settembre 2010 “Linee guida per onshore, idroelettrici e a gas di depurazione. competenza Statale (Art. 7 bis comma 2 del Codice dell’Ambiente) , in l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”, e quanto in relazione alla tipologia di intervento e alla potenza nominale delegando alle varie norme settoriali la liceità delle proposte. Gli impianti che possono accedere agli incentivi, mediante la installata risulta ricompreso nell’Allegato II alla Parte Seconda del D.lgs partecipazione a procedure di gara concorsuale, sono suddivisi in In riferimento alle aree potenzialmente inidonee individuate dal 152/2006 e ss.mm.ii.e specificamente al comma 2 “Impianti eolici per la quattro tipologie e il progetto in esame rientra nel Gruppo A: “eolici DM 2010, gli aerogeneratori non interessano: produzione di energia elettrica sulla terraferma con potenza onshore di nuova costruzione, integrale ricostruzione, riattivazione o complessiva superiore a 30 MW”.  i siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO; potenziamento; fotovoltaici di nuova costruzione”. Poiché l’intervento è ubicato al di fuori del perimetro di parchi e aree  le aree ed i beni di notevole interesse culturale di cui alla Parte In generale per l’attuazione delle strategie sopra richiamate, gli impianti naturali protette, di aree della Rete Natura 2000 e di aree IBA e ZPS, e Seconda del D.Lgs. n. 42 del 2004, nonché gli immobili e le aree di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sono dichiarati per di Zone Umide individuate ai sensi della Convenzione di RAMSAR, ai dichiarati di notevole interesse pubblico ai sensi dell'art. 136 legge di pubblica utilità ai sensi della Legge 10 del 09/01/1991, del sensi della normativa nazionale e regionale non è soggetto a dello stesso decreto legislativo; D.lgs 387/2003) e del DM del settembre 2010 recante Linee Guida per Valutazione di Incidenza (DPR 357/97 e successive modifiche ed l’autorizzazione Unica di impianti FER.  le zone all'interno di coni visuali la cui immagine è storicizzata e integrazioni); tuttavia per completezza è stato predisposto un apposito identifica i luoghi anche in termini di notorietà internazionale di La Legge 10 all’art.1 comma 4, così recita Studio Naturalistico (§ elaborato RN:SIA 01_05) in cui sono stati attrattiva turistica; comunque indagati gli effetti indiretti dell’opera sulle componenti “… L'utilizzazione delle fonti di energia di cui al comma 3 è considerata biotiche e abiotiche dei Siti Protetti presenti in Area Vasta.  le zone situate in prossimità di parchi archeologici e nelle aree di pubblico interesse e di pubblica utilità e le opere relative sono contermini ad emergenze di particolare interesse culturale, equiparate alle opere dichiarate indifferibili e urgenti ai fini Per quanto concerne la verifica di compatibilità del progetto in relazione storico e/o religioso; dell'applicazione delle leggi sulle opere pubbliche”. agli aspetti paesaggistici, come si specificherà nel successivo capitolo 2, in relazione alla partecipazione del MIBACT al procedimento, l’art. 7  le aree naturali protette ai diversi livelli (nazionale, regionale, L’art. 12 comma 1 del D.lgs 387/2003, così recita: bis comma 4 del Dlgs 152/2006, per i progetti soggetti a Valutazione di locale) istituite ai sensi della Legge n. 394/1991 ed inserite “… le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti Impatto Ambientale di competenza statale prevede che: nell'Elenco Ufficiale delle Aree Naturali Protette, con particolare rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili riferimento alle aree di riserva integrale e di riserva generale “In sede statale, l’autorità competente è il Ministero dell’ambiente e alla costruzione e all'esercizio degli stessi impianti, autorizzate ai sensi orientata di cui all' articolo 12, comma 2, lettere a) e b) della della tutela del territorio e del mare, che esercita le proprie competenze del comma 3, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti”. legge n. 394/1991 ed equivalenti a livello regionale; in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del Il medesimo articolo 12 al comma 7. dispone che: turismo per le attività istruttorie relative al procedimento di VIA.…  le zone umide di importanza internazionale designate ai sensi della convenzione di Ramsar; «Gli impianti di produzione di energia elettrica, di cui all’articolo 2, Il provvedimento di VIA è adottato nelle forme e con le modalità di cui comma 1, lettere b) e c)13, possono essere ubicati anche in zone all’articolo 25, comma 2, e all’articolo 27, comma 8”.  le aree incluse nella Rete Natura 2000 designate in base alla classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. (…Omissis…)». direttiva 92/43/CEE (Siti di importanza Comunitaria) ed alla Il MIBAC interviene nel procedimento di VIA, con le modalità disposte direttiva 79/409/CEE (Zone di Protezione Speciale); Infine, il DM 10 settembre 2010, al punto 15.3. del Paragrafo 15., Parte dall’ultima modifica introdotta dal D.lgs 104/2017, che con l’art. 26 III ribadisce il medesimo concetto e stabilisce che: comma 3 ha aggiornato l’art. 26 del DLgs 42/2004, disciplinando il  le Important Bird Areas (I.B.A.); «Ove occorra, l’autorizzazione unica costituisce di per se variante allo ruolo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali nel procedimento di  le aree non comprese in quelle di cui ai punti precedenti ma che strumento urbanistico. Gli impianti possono essere ubicati in zone VIA. svolgono funzioni determinanti per la conservazione della classificate agricole dai vigenti piani urbanistici, nel qual caso biodiversità (fasce di rispetto o aree contigue delle aree naturali l’autorizzazione unica non dispone la variante dello strumento 1.5 Considerazioni preliminari sulla compatibilità del protette); urbanistico. (…Omissis…)». progetto con gli strumenti di tutela vigenti  le istituende aree naturali protette oggetto di proposta del Prima di entrare nel merito della descrizione dell’area di ubicazione e Governo ovvero di disegno di legge regionale approvato dalla 1.4 Aspetti autorizzativi e procedimento di Valutazione di alla disamina del progetto e delle sue interazioni con il contesto Giunta; aree di connessione e continuità ecologico-funzionale tra Impatto Ambientale (VIA) paesaggistico e pianificatorio di riferimento, è opportuno anticipare i vari sistemi naturali e seminaturali; aree di riproduzione, Il progetto segue l’iter di Autorizzazione Unica, così come alcune considerazioni in merito alla coerenza localizzativa e alla alimentazione e transito di specie faunistiche protette; aree in cui disciplinato dall’Art. 12 del D.lvo 387/03 e dal 03 e dalle successive compatibilità normativa della proposta, che come si vedrà è accertata la presenza di specie animali e vegetali soggette a Linee Guida Nazionali di cui al D.M. 10 settembre 2010 (GU n. 219 del risultano sostanzialmente confermate dalla verifica effettuata. tutela dalle Convenzioni internazionali, specie rare, endemiche, 18/09/2010) “Linee guida per il procedimento di cui all'articolo 12 del In merito alle aree e siti non idonei per le FER, la Regione Lazio ha vulnerabili, a rischio di estinzione; decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 per l'autorizzazione alla scelto di non localizzare impianti né di indicare aree non idonee e  le aree agricole interessate da produzioni agricolo-alimentari di costruzione e all'esercizio di impianti di produzione di elettricità da fonti procedure valutative aggiuntive rispetto alle molte già definite dalle qualità (produzioni biologiche, produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., rinnovabili nonché linee guida tecniche per gli impianti stessi”. diverse normative settoriali e procedure di valutazione e autorizzatorie D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali) e/o di particolare (PTPR, Piani Qualità dell’aria, Vincoli ambientali e paesaggistici, VIA, pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, in coerenza e V.Inc.A, Autorizzazione Paesaggistica, etc), accettando implicitamente per le finalità di cui all' art. 12, comma 7, del decreto legislativo n.

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3 87 del 2003 anche con riferimento alle aree, se previste dalla Come si dirà nei paragrafi e nelle schede di interferenza dedicate, le produttiva e al tempo stesso seguendo tutte le indicazioni programmazione regionale, caratterizzate da un'elevata capacità modalità di realizzazione rendono le opere interferenti compatibili con metodologiche e prescrittive del DM 10 settembre 2010 e degli allegati d'uso del suolo; le istanze di tutela, non essendo infatti prevista alcuna alterazione “Criteri per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio degli morfologica e dell’aspetto esteriore dei luoghi, né interazioni con l’alveo impianti da fonti di energia rinnovabili”.  le aree caratterizzate da situazioni di dissesto e/o rischio fluviale e del regime idraulico. idrogeologico perimetrate nei Piani di Assetto Idrogeologico In merito alle modalità realizzative, il progetto risulta compatibile (P.A.I.) adottati dalle competenti Autorità di Bacino ai sensi del Rispetto alle Ulteriori Aree individuate dal PTPR e alle componenti dei con le norme di tutela paesaggistica di Beni Paesaggistici e D.L. n. 180/1998 e s.m.i.; per completezza di informazione, per Sistemi di Paesaggio (Naturale, Agrario e Insediativo), gli Ulteriori Aree, in quanto le interferenze dirette sono limitate ad le specifiche interazioni delle opere accessorie e connesse aerogeneratori ricadono in areali per i quali le Norme Tecniche di attraversamenti dell’elettrodotto interrato, nei tratti critici realizzati con all’impianto con le aree soggette a tutela dal PAI e per la verifica Attuazione consentono l’ubicazione di impianto eolici di grande l’utilizzo della TOC (Trivellazione Orizzontale Controllata) o staffaggio a di compatibilità delle stesse con le norme vigenti, si rimanda al dimensione. opere esistenti (cavalcafossi, ponti) opere che non producono precedente paragrafo 3.4: modifiche della morfologia e né dell’aspetto esteriore dei luoghi. Nei tratti di cavidotto interrato lungo viabilità esistente già richiamati e  zone individuate ai sensi dell'art. 142 del D.Lgs. n. 42 del 2004 interferenti con le aree di protezione dei corsi d’acqua, dei boschi e La compatibilità paesaggistica dell’intervento deriva sia dai criteri valutando la sussistenza di particolari caratteristiche che le delle zone di interesse archeologico, gli interventi, date le modalità insediativi e compositivi adottati, e sia soprattutto in rendano incompatibili con la realizzazione degli impianti. realizzative sono compatibili con le Norme specifiche. considerazione della temporaneità di alcune opere che saranno dismesse a fine cantiere, dei ripristini previsti a fine lavori e della Per ciò che riguarda i Beni Paesaggistici e culturali oggetto di In relazione ad altri vincoli vigenti, si segnalano alcune interferenze con reversibilità dell’impatto paesaggistico a seguito della totale tutela del D.lgs 42/2004 e le ulteriori aree individuate dal PTPR aree soggette a Vincolo Idrogeologico (ex RD R.D.L. 30 dicembre 1923 dismissione delle opere che sarà eseguita alla fine della vita utile (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale del Lazio) ai sensi n. 3267) e con Aree di Attenzione relative al reticolo idrografico dell’impianto (stimata in 25 anni). dell’art. 143 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, si principale identificato dal Piano Stralcio di Assetto Idrogeomorfologico. considera quanto segue: Le interferenze dell’intervento rispetto al paesaggio risultano Non si rilevano altre interferenze particolari del progetto con aree pertanto indirette e reversibili a medio termine e si riferiscono  L’impianto nel suo complesso non interessa aree dichiarate di soggette a tutele e a vincoli specifici. esclusivamente all’impatto potenziale di tipo percettivo rispetto a notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 del Codice; In relazione alle interferenze sopra richiamate, saranno beni paesaggistici o ulteriori aree ubicate in aree contermini.  Gli aerogeneratori e le relative piazzole di montaggio ed richiesti: esercizio sono ubicati in aree che non interessano Beni Paesaggistici;  L’autorizzazione Culturale di cui all’Art. 21 del D.lgs 42/2004 da  Le interferenze con Beni Culturali e Paesaggistici sono relative parte del MIBAC (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e principalmente agli elettrodotti interrati, che attestandosi su Paesaggio dell’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di viabilità esistente, interessano: Viterbo e l’Etruria Meridionale); Beni Culturali  L’Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell’Art. 146 el D.lgs 42/2004 da parte del MIBAC; a) Tracciati di cavidotti interrati lungo la viabilità ordinaria, attraversano aree di interesse archeologico individuate  L’autorizzazione riguardante il vincolo idrogeologico di cui al RD dal PTPR (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale); n. 3267/1923 e al DPR n. 661/1977; Beni Paesaggistici  I Pareri da parte delle strutture territorialmente competenti dei Piani Stralcio di Assetto Idrogeologico. a) “i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua…. e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri Il progetto rientra comunque tra gli interventi di grande impegno ciascuna”, Beni Paesaggistici soggetti a tutela dall’art. territoriale, così come definite al Punto 4 dell’Allegato Tecnico del 142 c. 1 lettera c) del D.lgs 42/2004 e identificati, DPCM 12/12/2005 (opere di carattere areale del tipo Impianti per la perimetrati e normati anche dal PPTR; produzione energetica, di termovalorizzazione, di stoccaggio), per i quali va comunque verificata la compatibilità paesaggistica; b) i “territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco…”, Beni Paesaggistici In merito alla compatibilità delle opere si evidenzia come la proposta soggetti a tutela dall’art. 142 c. 1 lettera g).del D.lgs progettuale sia stata sviluppata in modo da sostenere e valorizzare al 42/2004, e identificati, perimetrati e normati anche dal massimo il rapporto tra le opere di progetto e il territorio, da limitare il PPTR; più possibile i potenziali impatti ambientali e paesaggistici e da Vista dall’alto dell’armatura del plinto di fondazione di un aerogeneratore garantire pertanto la sostenibilità complessiva dell’intervento. c) “le aree di interesse archeologico”, Beni Paesaggistici in fase di esecuzione e montaggio soggetti a tutela dall’art. 142 c. 1 lettera m) del D.lgs Gli aerogeneratori sono stati ubicati tenendo conto delle migliore Di seguito si riportano alcuni stralci cartografici (con riferimento 42/2004, e identificati, perimetrati e normate dal PTPR; condizioni anemologiche che favoriscono la maggiore efficienza all’ubicazione dell’impianto) e alcune immagini dell’area di intervento

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Figura 1.1 Corografia su base IGM 1:25000 con individuazione dei due sottocampi della centrale eolica , del tracciato del cavidotto interrato MT (in rosso) e AT(in blu) di collegamento alla SE TERNA “Tuscania”.

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Figura 1.2 Schema del progetto, con individuazione dei due sottocampi, delle WTG, delle aree di cantiere, della SE Utente , del tracciato del cavidotto interrato MT (in rosso) e AT(in blu) di collegamento alla SE TERNA “Tuscania”.

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Figura 1.3 Corografia su base Fotopiano con individuazione del sottocampo Nord della centrale eolica , del tracciato del cavidotto interrato MT (in rosso) e AT(in blu) di collegamento alla SE TERNA “Tuscania”.

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Figura 1.4 Corografia su base Fotopiano con individuazione del sottocampo Sud Ovest della centrale eolica , del tracciato del cavidotto interrato MT (in rosso) e AT(in blu) , della SE Utente e della SE TERNA “Tuscania”.

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Figura 1.5 Corografia su base Fotopiano con individuazione delle strade esistenti o di progetto, di accesso al sottocampo Nord della centrale eolica

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Figura 1.6 Corografia su base Fotopiano con individuazione delle strade esistenti o di progetto, di accesso al sottocampo Sud Ovest della centrale eolica

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IMMAGINI DELL’AREA INTERESSATA DAL PROGETTO IMMAGINI DELL’AREA INTERESSATA DAL PROGETTO

Figura 1.10 Area Sud Ovest presso turbina A06 (si evidenziano gli aerogeneratori esistenti)

Figura 1.7 Vista dell’area interessata dagli aerogeneratori A01-A02-A03 ( a Sud sottocampo 1 - San Giuliano)

Figura 1.11 Area Nord presso turbine A07 _ A08

Figura 1.8 Vista Area Impianto Sud Ovest

Figura 1.12 Area Nord presso turbine A09 _ A10

Figura 1.9 Il Podere San Giuliano Figura 1.13 Il Borgo rurale di Montebello

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IMMAGINI DELL’AREA INTERESSATA DAL PROGETTO IMMAGINI DELL’AREA INTERESSATA DAL PROGETTO

Figura 1.14 Area Nord verso turbine A02_ A03_04_05_06 Figura 1.18 Area Nord vista dalla SP 12, procedendo da Marta verso Tuscania

Figura 1.15 Area Nord verso turbine A15 _ A16

Figura 1.19 Vista di insieme verso le aree di impianto, procedendo da Montebello verso Tuscania

Figura 1.16 Area Nord verso turbine A11 _ A12

Figura 1.17 Area Nord vista dalla SP 13, procedendo da Tuscania verso Piansano Figura 1.20 Campo Villano (Tuscania), Area Stazione TERNA 380/150 kV

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2 STRUTTURA E CRITERI DELLA RELAZIONE inseriscono all’interno del procedimento di Autorizzazione Unica ai non ricada in area sottoposta a tutela ai sensi del citato decreto PAESAGGISTICA sensi dell’art 12 del D.lgs 387/03 e smi o del procedimento di VIA ai legislativo 22 gennaio 2004, n.42; sensi del D.lgs 152/2006 e ss.mm.ii. e i pareri verranno pertanto Al procedimento per l’autorizzazione di impianti alimentati da recepiti in sede di Conferenza di servizi, ai sensi della L. 241/90 e smi. 3. La Relazione Paesaggistica considera le implicazioni e le interazioni fonti rinnovabili localizzati in aree contermini a quelle col contesto paesaggistico determinate dal progetto; per la verifica di Il MIBAC interviene nel procedimento di VIA secondo quanto sottoposte a tutela ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio compatibilità si è tenuto in debito conto l’avanzamento culturale disposto dall’ultima modifica introdotta dal DLgs 104/2017, che 2004, n. 42, recante il codice dei beni culturali e del paesaggio; introdotto dalla Convenzione Europea del Paesaggio e si sono con l’art. 26 comma 3 ha aggiornato l’art. 26 del DLgs 42/2004 in queste ipotesi il Ministero esercita unicamente in quella sede osservati i criteri del D.P.C.M. del 12 dicembre 2005, ha normato e disciplinando il ruolo del Ministero dei Beni e delle Attività i poteri previsti dall’articolo 152 di detto decreto; si considerano specificato i contenuti della Relazione Paesaggistica. Culturali nel procedimento di VIA. localizzati in aree contermini gli impianti eolici ricadenti In particolare, secondo le modifiche suddette, l’art. 26 del Codice dei nell’ambito distanziale di cui al punto b) del paragrafo 3.1. e al Le interferenze con Beni Culturali e Paesaggistici sono relative a punto e) del paragrafo 3.2 dell’allegato 4. brevissimi tratti di viabilità di progetto e principalmente agli elettrodotti Beni Culturali dispone quanto segue: interrati, che attestandosi su viabilità esistente, interessano: “…. Secondo le Linee Guida Ministeriali del 2010 e dell’Allegato 4 elaborato dal MIBACT incentrato sul corretto inserimento degli impianti eolici nel  Beni Culturali 1. Per i progetti da sottoporre a valutazione di impatto paesaggio, si considerano localizzati in aree contermini a beni a) aree di interesse archeologico individuate dal PTPR (Piano ambientale, il Ministero si esprime ai sensi della disciplina di soggetti a tutela, gli impianti eolici ricadenti nell’ambito Territoriale Paesaggistico Regionale); cui agli articoli da 23 a 27-bis del decreto legislativo 3 aprile distanziale pari a 50 volte l’altezza massima fuori terra degli 2006, n. 152. aerogeneratori, e nel caso specifico la distanza minima da  Beni Paesaggistici 2. Qualora prima dell'adozione del provvedimento di valutazione considerare è pari a ca. 12,5 km (altezza mozzo 165 m + raggio b) “i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua…. e le relative sponde o di impatto ambientale risulti che il progetto non è in alcun modo rotore 85 m = 250 m x 50 = 12,5 km). piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna”, Beni compatibile con le esigenze di protezione dei beni culturali sui Tale ambito così definito coatituisce l’areale indagato per le Paesaggistici soggetti a tutela dall’art. 142 c. 1 lettera c) del quali esso è destinato ad incidere, il Ministero si pronuncia valutazioni dirette e cumulative sia sul paesaggio che sul D.lgs 42/2004 e identificati, perimetrati e normati anche dal negativamente e, in tal caso, il procedimento di valutazione di patrimonio culturale ed identitario. PPTR; impatto ambientale si conclude negativamente. c) i “territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi La Relazione Paesaggistica è stata redatta osservando i criteri o danneggiati dal fuoco…”, Beni Paesaggistici soggetti a 3. Qualora nel corso dei lavori di realizzazione del progetto introdotti dal D.P.C.M. del 12 dicembre 2005, che ne ha normato e tutela dall’art. 142 c. 1 lettera g).del D.lgs 42/2004, e risultino comportamenti contrastanti con l'autorizzazione di cui specificato i contenuti. all'articolo 21 espressa nelle forme del provvedimento unico identificati, perimetrati e normati anche dal PPTR; Il D.P.C.M. considera tale strumento conoscitivo e di analisi utile d) “le aree di interesse archeologico”, Beni Paesaggistici ambientale di cui all'articolo 27 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ovvero della conclusione motivata della sia nei casi obbligatori di verifica di compatibilità paesaggistica di soggetti a tutela dall’art. 142 c. 1 lettera m) del D.lgs interventi che interessano aree e beni soggetti a tutela diretta dal 42/2004, e identificati, perimetrati e normate dal PTPR; conferenza di servizi di cui all'articolo 27-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, tali da porre in pericolo Codice e sia ai fini della verifica della compatibilità generale di In relazione alle interferenze sopra richiamate, nell’ambito del l'integrità dei beni culturali soggetti a tutela, il soprintendente opere di trasformazione potenziale che interessano qualunque Provvedimento Unico in materia Ambientale di cui all’art. 27 del ordina la sospensione dei lavori”. tipo di paesaggio. Codice dell’Ambiente, saranno richiesti: In generale Il MIBAC partecipa al procedimento di Autorizzazione 2.1 Indirizzi della Convenzione Europea del Paesaggio e  L’autorizzazione Culturale di cui all’Art. 21 del D.lgs 42/2004 da Unica, ai sensi dell’art. 14.9 lettera c) delle Linee Guida Nazionali in del Linee Guida Ministeriali parte del MIBAC (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e 10 settembre 2010, recepite dalla Regione Puglia con RR n.24/2010 e Paesaggio dell’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di DGR 3029/2010. Il DPCM del 12/12/2005 si ispira e agli indirizzi e agli obiettivi della Viterbo e l’Etruria Meridionale); Convenzione Europea del Paesaggio, sottoscritta dai Paesi Europei nel “14.9. In attuazione dei principi di integrazione e di azione preventiva Luglio 2000 e ratificata a Firenze il 20 ottobre del medesimo anno.  L’Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell’Art. 146 el D.lgs in materia ambientale e paesaggistica, il Ministero per i beni e le attività 42/2004 da parte del MIBAC; culturali partecipa: Tale Convenzione, applicata sull’intero territorio europeo, promuove l’adozione di politiche di salvaguardia, gestione e pianificazione dei Il progetto rientra comunque tra gli interventi di grande impegno 1. Al procedimento per l’autorizzazione di impianti alimentati da paesaggi europei, intendendo per paesaggio il complesso degli ambiti territoriale, così come definite al Punto 4 dell’Allegato Tecnico del fonti rinnovabili localizzati in aree sottoposte a tutela ai sensi naturali, rurali, urbani e periurbani, terrestri, acque interne e marine, DPCM 12/12/2005 (opere di carattere areale del tipo Impianti per la del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m.i. Recante eccezionali, ordinari e degradati [art. 2]. produzione energetica, di termovalorizzazione, di stoccaggio), per i Codice dei beni culturali e del paesaggio; quali va comunque verificata la compatibilità paesaggistica. Il paesaggio è riconosciuto giuridicamente come “..componente 2. b) nell’ambito dell’istruttoria di valutazione di impatto essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della I relativi procedimenti di Autorizzazione ai sensi dell’Art. 146 e dell’Art. ambientale, qualora prescritta . per gli impianti eolici con diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento 21 del D.lgs 42/2004 e l’accertamento di compatibilità paesaggistica potenza nominale maggiore di 1 MW, anche qualora l’impianto della loro identità...”. dell’intervento al PTPR, non si svolgono autonomamente ma si

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La Convenzione segnala “misure specifiche” volte alla emanato delle Linee Guida per il corretto inserimento nel elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente”. sensibilizzazione, formazione, educazione, identificazione e paesaggio delle principali categorie di opere di trasformazione (Costituzione Europea, art. 3). valutazione dei paesaggi; al contempo, sottolinea l’esigenza di stabilire territoriale. In particolare viene posta l’attenzione sui principi di seguito obiettivi di qualità paesaggistica; per raggiungere tali obiettivi viene A proposito del complesso rapporto tra nuove infrastrutture e il riportati: sancito che le specifiche caratteristiche di ogni luogo richiedono paesaggio, sembra opportuno richiamare l’attenzione sui principi differenti tipi di azioni che vanno dalla più rigorosa conservazione, alla ”...Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è fondamentali su cui si basano le Linee Guida elaborate dal Ministero salvaguardia, riqualificazione, gestione fino a prevedere la percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per i Beni progettazione di nuovi paesaggi contemporanei di qualità. naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni” (art.1, Convenzione Architettonici e Paesaggistici – Servizio II – Paesaggio. Europea per il Paesaggio). Pertanto le opere, anche tecnologiche, non devono essere Il Decreto Ministeriale 10 settembre 2010, emanato dal Ministero concepite come forme a se stanti, mera sovrapposizione Paesaggio è un concetto a cui si attribuisce oggi un’accezione vasta e dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’Ambiente e ingegneristica a un substrato estraneo; nel caso delle centrali innovativa, che ha trovato espressione e codifica nella Convenzione della Tutela del Territorio e del Mare e con il Ministero per i Beni e le eoliche è possibile attivare adeguati strumenti di analisi e Europea del Paesaggio, del Consiglio d’Europa (Firenze 2000), Attività Culturali, recante Linee guida per l’autorizzazione degli impianti valutazione delle relazioni estetico-visuali, da cui derivare i criteri ratificata dall’Italia (maggio 2006), nel Codice dei Beni Culturali e del alimentati da fonti rinnovabili, sottolinea come: per l’inserimento degli impianti nel quadro paesaggistico, in un Paesaggio (2004 e successive modifiche), nelle iniziative per la qualità disegno compositivo che, ancorché non in contrasto coi caratteri “… occorre salvaguardare i valori espressi dal paesaggio”, assicurando dell’architettura (Direttive Architettura della Comunità Europea, leggi e estetici del paesaggio, arrivi anche a impreziosirlo con l’equo e giusto contemperamento dei rilevanti interessi pubblici in attività in singoli Paesi, fra cui l’Italia), in regolamentazioni di Regioni e appropriate relazioni, sottolineature, contrasti, come una questione, anche nell’ottica della semplificazione procedimentale e Enti locali, in azioni di partecipazione delle popolazioni alle scelte. della certezza delle decisioni spettanti alle diverse amministrazioni “intrusione” di qualità. La questione del paesaggio è oggi ben di più e di diverso dal coinvolte nella procedura autorizzativa”. Ostacolare la riduzione evidente dei caratteri di identità dei luoghi ha perseguire uno sviluppo “sostenibile”, inteso solo come capace di costituito l’obiettivo prioritario della Convenzione Europea del Le Linee Guida richiamano i principi generali della Convenzione assicurare la salute e la sopravvivenza fisica degli uomini e della Paesaggio, che prevede la formazione di strumenti multidisciplinari Europea del Paesaggio e prendono in considerazione tutti gli aspetti natura: è affermazione del diritto delle popolazioni alla qualità di tutti i nella consapevolezza che tutelare il paesaggio significa conservare che intervengono nell’analisi della conoscenza del paesaggio (ovvero luoghi di vita, sia straordinari sia ordinari, attraverso la l’identità di chi lo abita mentre, laddove il paesaggio non è tutelato, la gli strumenti normativi e di piano, gli aspetti legati alla storia, alla tutela/costruzione della loro identità storica e culturale. collettività subisce una perdita di identità e di memoria condivisa. memoria, ai caratteri simbolici dei luoghi, ai caratteri morfologici, alla È percezione sociale dei significati dei luoghi, sedimentatisi percezione visiva, ai materiali, alle tecniche costruttive, agli studi di Per questo motivo, il riconoscimento degli elementi che compongono il storicamente e/o attribuiti di recente, per opera delle popolazioni, locali settore, agli studi tecnici aventi finalità di protezione della natura, ecc.). paesaggio e concorrono alla sua identità è il presupposto e sovralocali: non semplice percezione visiva e riconoscimento tecnico, indispensabile per progettare qualsiasi tipo di trasformazione territoriale Secondo le Linee Guida, i progetti delle opere, sia relative a grandi misurabile, di qualità e carenze dei luoghi nella loro fisicità. È in modo corretto. trasformazioni territoriali e sia limitate ad interventi diffusi o coinvolgimento sociale nella definizione degli obiettivi di qualità e puntuali, si configurano in realtà come “Progetti di Paesaggio”: nell’attuazione delle scelte operative. Per l’Allegato Tecnico del DPCM del 12/12/2005 la conoscenza paesaggistica dei luoghi si realizza: “ogni intervento deve essere finalizzato ad un miglioramento della Per il concetto attuale di paesaggio ogni luogo è unico, sia qualità paesaggistica dei luoghi, o, quanto meno, deve garantire quando è carico di storia e ampiamente celebrato e noto, sia  attraverso l’analisi dei caratteri della morfologia, dei materiali che non vi sia una diminuzione delle sue qualità, pur nelle quando è caratterizzato dalla “quotidianità” ma ugualmente naturali e artificiali, dei colori, delle tecniche costruttive, degli trasformazioni”. significativo per i suoi abitanti e conoscitori/fruitori, sia quando è elementi e delle relazioni caratterizzanti dal punto di vista abbandonato e degradato, ha perduto ruoli e significati, è caricato percettivo visivo, ma anche degli altri sensi (udito, tatto, odorato, Il medesimo indirizzo viene ribadito dal legislatore quando afferma che: di valenze negative. gusto); “le proposte progettuali, basate sulla conoscenza puntuale delle Dal punto di vista paesaggistico, i caratteri essenziali e costitutivi  Attraverso una comprensione delle vicende storiche e delle caratteristiche del contesto paesaggistico, dovranno evitare dei luoghi non sono comprensibili attraverso l’individuazione di relative tracce, materiali e immateriali, nello stato attuale, non atteggiamenti di semplice sovrapposizione, indifferente alle singoli elementi, letti come in una sommatoria (i rilievi, gli semplicemente per punti (ville, castelli, chiese, centri storici, specificità dei luoghi”. insediamenti, i beni storici architettonici, le macchie boschive, i insediamenti recenti sparsi, ecc.), ma per relazioni; Le scelte di trasformazione territoriale opportunamente indirizzate punti emergenti, ecc.).  Attraverso una comprensione dei significati culturali, storici e possono contribuire alla crescita di processi virtuosi di sviluppo; Piuttosto, vanno riconosciuti attraverso la comprensione dalle relazioni recenti, che si sono depositati su luoghi e oggetti (percezione i concetti di paesaggio e sviluppo possono così essere coniugati nel molteplici e specifiche che legano le parti: relazioni funzionali, storiche, sociale del paesaggio); attraverso la comprensione delle rispetto dei principi della Costituzione Europea che chiama il nostro visive, culturali, simboliche, ecologiche, sia storiche che recenti, e dinamiche di trasformazione in atto e prevedibili; attraverso un paese ad adoperarsi per la costruzione di: che hanno dato luogo e danno luogo a dei sistemi culturali e fisici di rapporto con gli altri punti di vista, fra cui quello ambientale. “….un’Europa dello sviluppo sostenibile basata su una crescita organizzazione e/o costruzione dello spazio (sistemi di paesaggio). Nel dicembre del 2006, per dare concretezza agli obiettivi della economica equilibrata, un’economia sociale di mercato fortemente Essi hanno origine dalle diverse logiche progettuali (singole e/o Convenzione Europea del Paesaggio e allo stesso DPCM del 2005, competitiva che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, un collettive, realizzate con interventi eccezionali o nel corso del tempo), la Direzione Generale per i Beni Architettonici e Paesaggistici ha

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che hanno guidato la formazione e trasformazione dei luoghi, che si paesaggio e le sue forme contribuiscano al riconoscimento delle a) diversità: riconoscimento di caratteri/elementi peculiari e sono intrecciate e sovrapposte nei secoli (come, per esempio, un sue specificità instaurando un rapporto coerente con il contesto distintivi, naturali e antropici, storici, culturali, simbolici, ecc.; insediamento rurale ottocentesco con il suo territorio agricolo di esistente. In questo senso l’impianto eolico determinerà il b) integrità: permanenza dei caratteri distintivi di sistemi competenza sulla struttura di una centuriazione romana e sulle progetto di un nuovo paesaggio…”. naturali e di sistemi antropici storici (relazioni funzionali, bonifiche monastiche in territorio di pianura). visive, spaziali, simboliche, ecc. tra gli elementi costitutivi); A tali concetti si è ispirato il Codice dei Beni Culturali e del c) qualità visiva: presenza di particolari qualità sceniche, Essi sono presenti (e leggibili) in tutto o in parte, nei caratteri attuali dei Paesaggio nel definire l’approccio metodologico e i contenuti dei panoramiche, ecc., luoghi, nel palinsesto attuale: trame del passato intrecciate con l’ordito Piani Paesaggistici, in cui i cosiddetti “Progetti di Paesaggio” d) rarità: presenza di elementi caratteristici, esistenti in del presente. Essi caratterizzano, insieme ai caratteri naturali di base vengono considerati approfondimenti fondamentali per dare numero ridotto e/o concentrati in alcuni siti o aree (geomorfologia, clima, idrografia, ecc.), gli assetti fisici corretta attuazione ai piani stessi, a prescindere dai relativi particolari; dell’organizzazione dello spazio, l’architettura dei luoghi: tale locuzione apparati normativi specifici. e) degrado: perdita, deturpazione di risorse naturali e di intende indicare, in modo più ampio e comprensivo rispetto ad altri caratteri culturali, storici, visivi, morfologici, testimoniali; termini (come morfologia, struttura, forma, disegno), che i luoghi 2.2 Metodologia dello studio e adesione ai criteri del possiedono una specifica organizzazione fisica tridimensionale; che DPCM 12/12/2005  Parametri di lettura del rischio paesaggistico, antropico e sono costituiti da materiali e tecniche costruttive; che hanno ambientale: un’organizzazione funzionale espressione attuale o passata di Per quanto sopra richiamato, la nozione di paesaggio, apparentemente a) sensibilità: capacità dei luoghi di accogliere i cambiamenti, organizzazioni sociali ed economiche e di progetti di costruzione dello chiara nel linguaggio comune, è in realtà carica di molteplici significati entro certi limiti, senza effetti di alterazione o diminuzione spazio; che trasmettono significati culturali; che sono in costante in ragione dei diversi ambiti disciplinari nei quali viene impiegata e dei caratteri connotativi o degrado della qualità trasformazione per l’azione degli uomini e della natura nel corso del un’ulteriore variabile da considerare ai fini della conservazione e della complessiva; tempo, opera aperta anche se entro gli auspicabili limiti del rispetto per tutela del Paesaggio è il concetto di “cambiamento”: b) vulnerabilità/fragilità: condizione di facile alterazione o il patrimonio ereditato dal passato…” il paesaggio per sua natura vive e si trasforma, e ha in sostanza, distruzione dei caratteri connotativi; Ciò significa che la conoscenza dei caratteri e dei significati una sua capacità dinamica interna, da cui qualsiasi tipologia di c) capacità di assorbimento visuale: attitudine ad assorbire paesaggistici dei luoghi è il fondamento di ogni progetto che intenda analisi non può prescindere. visivamente le modificazioni, senza diminuzione sostanziale raggiungere una qualità paesaggistica. Tale concetto risulta fondamentale per il caso in esame, in ragione della qualità; d) stabilità: capacità di mantenimento dell'efficienza Si tratta di un assunto che può sembrare ovvio, ma che, nella realtà delle interrelazioni con l’ambiente e il paesaggio che questo tipo funzionale dei sistemi ecologici o situazioni di assetti della progettazione contemporanea degli interventi di trasformazione di infrastruttura di produzione energetica può instaurare. antropici consolidate; territoriale, non solo relativi all’eolico, è assai poco presente: le scelte L'allegato Tecnico del DPCM, oltre a stabilire le finalità della relazione e) instabilità: situazioni di instabilità delle componenti fisiche di localizzazione e strutturazione di un impianto sono motivate, in paesaggistica (punto n.1), i criteri (punto n.2) e i contenuti (punto n.3) e biologiche o degli assetti antropici. prevalenza, da ragioni tecniche, economiche, di risparmio energetico; per la sua redazione, definisce gli approfondimenti degli elaborati di vengono considerati i possibili effetti ambientali e naturalistici (qualità progetto per alcune particolari tipologie di intervento od opere di grande Il presente studio, oltre ad analizzare le interferenze dirette delle opere dell’aria/acqua/suolo/rumore, tutela della fauna, della flora, della impegno territoriale (punto n.4). sui beni paesaggistici dell’intorno e a verificare la compatibilità con le biodiversità), per i quali vi sono una sensibilità diffusa, una relative prescrizioni e direttive di tutela, si concentra anche sulle E’ stata pertanto predisposta un’analisi coerente con il dettaglio strumentazione tecnica abbastanza consolidata, delle richieste interferenze percettive indirette su beni esistenti nelle cosiddette aree richiesto dal DPCM 2005 al fine di valutare la compatibilità normative; vi è un impegno per il miglioramento del disegno delle contermini e sulla valutazione di tutte le implicazioni e relazioni che paesaggistica dell’intervento. macchine, con notevoli risultati. l’insieme delle azioni previste può determinare alla scala più ampia. In ossequio a tali disposizioni, la relazione paesaggistica, prende Ma vi sono indubbie difficoltà, come ben emerge dagli indirizzi e dalle Lo studio considera l’assetto paesaggistico attuale, che non in considerazione tutti gli aspetti che emergono dalle seguenti linee-guida esistenti, sia estere che italiane, a studiare con la evidenzia solo i valori identitari consolidati ma anche un nuovo attività: necessaria specificità di criteri, metodi e strumenti – e a utilizzare nelle assetto paesaggistico nel quale si integrano e si sovrappongo i scelte progettuali- i caratteri paesaggistici dei luoghi, intesi come  analisi dei livelli di tutela vecchi ed i nuovi processi di antropizzazione. grande “architettura” e come sedimentazione di significati attribuiti  analisi delle caratteristiche del paesaggio nelle sue diverse Come si evince dal racconto dell’evoluzione storica del territorio, dalle popolazioni. componenti, naturali ed antropiche la sua precipua caratteristica è la stratificazione di segni di ogni Ogni nuova realizzazione entrerà inevitabilmente in rapporto con i epoca, ed è la compresenza di testimonianze a renderlo  analisi dell’evoluzione storica del territorio. caratteri paesaggistici ereditati e su di essi avrà in ogni caso delle straordinariamente interessante e paesaggisticamente ricco. conseguenze...”  analisi del rapporto percettivo dell’impianto con il Come richiamato dal MIBAC stesso, una lettura coerente del paesaggio e verifica di eventuali impatti cumulativi. E qui diventa fondamentale citare il passo fondamentale delle paesaggio contemporaneo deve considerare come parte Linee Guida Ministeriali: La verifica di compatibilità dell’intervento sarà basata sulla integrante dell’attuale configurazione paesaggistica anche le disamina dei seguenti parametri di lettura: recenti e profonde trasformazioni che stanno interessando l'intero “…Va, dunque, letta ed interpretata la specificità di ciascun luogo territorio, a prescindere dalle valutazioni di merito per le quali affinché il progetto eolico diventi caratteristica stessa del  Parametri di lettura di qualità e criticità paesaggistiche:

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manca la giusta distanza temporale per esprimere valutazioni dispongono sulla sommità dei poggi, a corona e presidio delle valli gli aerogeneratori, non determinano un “intrusione” negativa nel esenti da pregiudizi, positivi o negativi che siano. fluviali, e la piana costiera della Maremma Laziale; un contesto paesaggio e evitano gli effetti di affastellamento tra le torri, caratterizzato dalle testimonianze insediative affermatesi lungo la scongiurando l’insorgere del cosiddetto “effetto selva”. Nel territorio di interesse nell’ultimo decennio si sta generando un viabilità antica, ricco di siti archeologici e fortemente marcato dalle vero e proprio paesaggio dell’energia, che in particolare con gli Pertanto, a prescindere dalle relazioni visive con il contesto e fatti testimonianze dei presidi agro pastorali e dalle grandi opere di bonifica. impianti eolici, connota fortemente il territorio sia da un punto di salvi il rispetto dei vincoli e l’adesione ai piani paesistici vigenti, vista fisico che concettuale. La visibilità rappresenta una criticità insita degli impianti eolici, e l’attenzione prevalente dello studio va riferita principalmente al pertanto la Relazione Paesaggistica indaga con grande attenzione progetto, alla definizione di criteri di scelta del sito, ai principi Gli aerogeneratori che punteggiano in gran numero i comuni di le caratteristiche percettive del contesto e le implicazioni visive insediativi, agli accorgimenti progettuali intrapresi e all’insieme di Piansano, Arlena di Castro e Tessennano, rappresentano una dall’impianto (§ capitolo 6). azioni organiche e complementari utili a garantire la compatibilità sorta di landmark a testimoniare l’adesione del territorio alle paesaggistica dell’intervento. nuove green economy e alle sfide della contemporaneità in Nel caso specifico, si può anticipare che (date le condizioni orografiche relazione alla lotta ai cambiamenti climatici e alla riduzione dei e soprattutto data la presenza di vegetazione arborea che spesso Grande attenzione è stata posta nell’ubicazione degli gas climalteranti. scherma o nega del tutto la visuale della centrale eolica) sono limitati i aerogeneratori e alle interdistanze reciproche, affinché la loro punti del territorio da cui l’impianto risulta nettamente visibile. presenza non possa interferire negativamente e alterare le visuali panoramiche da e verso punti notevoli. In particolare dai centri abitati, l’edificato e la vegetazione schermano la vista degli aerogeneratori tranne da alcuni punti ben localizzabili, dai In generale, non si evidenziano elementi di criticità dell’impianto quali per altro l’impianto risulta visibile solo in parte (fa eccezione la soprattutto in relazione al ridotto consumo di suolo che determina strada di Tuscania che conduce al colle di San Pietro e alla splendida la realizzazione del parco eolico, alle sue precipue caratteristiche basilica omonima, da cui in un tratto limitato, l’impianto risulta visibile di elevata interdistanza tra gli aerogeneratori, al suo carattere di sullo sfondo, sia pure a grande e anticipato dall’edificato del centro totale reversibilità (se rapportato al medio periodo). abitato).

Nelle aree di maggiore visibilità che si aprono principalmente lungo A seguire, si riportano alcuni stralci cartografici relativi ai Beni tratti stradali, date le reali condizioni percettive, anche gli elementi Paesaggistici tutelati per legge e alle componenti dei sistemi in cui si potenzialmente più invasivi (tralicci, capannoni, gli aerogeneratori che articola il PTPR (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale del Lazio). punteggiano l’intorno) vengono riassorbiti dalla chiarezza geografica dei luoghi, e non deprimono la qualità complessiva del paesaggio Le cartografie costituiscono premessa del successivo capitolo 3 storicamente consolidato, i cui elementi risultano perfettamente dedicato alla verifica della coerenza e compatibilità del progetto in riconoscibili. relazione ai principali strumenti pianificatori e normativi che governano la trasformazione del territorio di area vasta e di quello più direttamente Le interferenze visive, come si argomenterà di seguito interessato dalle opere di progetto. diffusamente e nel dettaglio della verifica fotografica ante e post operam, non risultano tali da pregiudicare il riconoscimento o la percezione dei principali elementi di interesse ricadenti nell’ambito di visibilità dell’impianto. Nei punti di maggiore visibilità, la vastità degli spazi e le condizioni orografiche (che offrono la possibilità di poter traguardare le zone sub pianeggianti anche da punti elevati) se da una parte consentono viste aperte verso l’intorno, per lo stesso motivo fanno si che l’ambito interessato dal progetto possa accogliere senza traumi l’inserimento degli aerogeneratori che, soprattutto dalla media e grande distanza, vengono percettivamente riassorbiti dalla geografia complessiva dei luoghi. Queste considerazioni sono facilmente verificabili dai principali punti di vista dell’intorno e traguardando gli impianti eolici già esistenti. Ciò nonostante, per aspetti percettivi, l’impianto in oggetto In ogni caso le interferenze potenziali sono da considerarsi totalmente assume un rilievo a scala vasta e la sua dislocazione interessa la reversibili nel medio periodo e la configurazione insediativa, la porzione di territorio compreso tra i centri urbani dell’entroterra che si regolarità compositiva del layout e la grande distanza che intercorre tra

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Figura 2.1 Indicazione dei Bani e Aree di Notevole Interesse Pubblico tutelate ai sensi dell’art. 136 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, con indicazione delle aree di progetto (nelle figure tratteggiate).

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Figura 2.2 Indicazione Aree di interesse archeologico tutelate ai sensi dell’art. 142 lettera m) del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, con indicazione delle aree di progetto (nelle figure tratteggiate).

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Figura 2.3 Indicazione dei Beni Paesaggistici corsi d’acqua e boschi (in verde scuro) tutelati ai sensi dell’art. 142 lettere c) e G) del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, con indicazione delle principali opere di progetto.

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Area di intervento

Figura 2.4 Sistemi e Ambiti Paesaggistici del PTPR. L’area di intervento (nell’ellisse gialla) ricade nel Complesso Vulcanico Laziale e della Tuscia e in particolare nell’Ambito n. 7 “Monti Vulsini”, al confine con il n. 15 “Maremma Laziale”.

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Area di intervento

Figura 2.5 Stralcio della Tavola A del PTPR “Sistemi e Ambiti di Paesaggio”, con indicazione delle principali opere di progetto.

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Area di intervento

Figura 2.6 Stralcio della Tavola B del PTPR “Beni del Paesaggio oggetto di tutela”, con indicazione delle principali opere di progetto.

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Area di intervento

Figura 2.7 Stralcio della Tavola C del PTPR “Beni del patrimonio naturale e culturale non interessati da vincolo paesaggistico”, con indicazione delle principali opere di progetto.

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3 PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E TUTELE 3.1 Pianificazione Ordinaria Generale _ Strumenti di 3.1.2 Il Piano Territoriale Regionale Generale (PTRG) VIGENTI NELL’AREA DI PROGETTO Governo del Territorio Il PTRG è stato adottato con D.G.R. n.2581 del 19 dicembre 2000 A seguire si riportano in sintesi i principali strumenti di Governo del (B.U.R.L. n.5 del 20 febbraio 2001, S.O. n.6), e risulta pertanto vigente Nel presente capitolo sarà accertata la conformità del progetto Territorio operanti nella Regione Lazio. ai sensi dell’Art. 10 della LR 38/1999. rispetto alle norme derivanti dalle principali fonti legislative di rango In questa sezione si farà riferimento in sintesi al PTPR, Piano Il PTRG, nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 2, 3 e 7 della primario (Leggi Ordinarie, Leggi Regionali, altri atti aventi forza di legge Territoriale Paesaggistico Regionale, ma la struttura e i contenuti Legge Quadro regionale, definisce gli obiettivi generali da perseguire in quali Decreti Ministeriali e Decreti Legislativi) in riferimento a vincoli programmatici nonché la verifica del rapporto di conformità delle opere relazione all’uso ed all’assetto del territorio della regione, dettando paesaggistici, naturalistici, architettonici, archeologici, storico-culturali, con gli aspetti normativi specifici, saranno diffusamente trattati nel disposizioni strutturali e programmatiche. La Pianificazione Ordinaria Separata relativa ad alcuni ambiti tematici paragrafo dedicato al Paesaggio e Beni Culturali e nelle apposite Il Quadro di Riferimento Territoriale (QRT) definisce gli obiettivi specifici del territorio, e in essa quella a prevalente contenuto schede di sintesi riportate ijn calce al Capitolo 4. generali e specifici delle politiche regionali per il governo del territorio, vincolistico, si identifica con la pianificazione ambientale e dei programmi e dei piani di settore aventi rilevanza territoriale, nonché paesaggistica, ossia quella finalizzata alla tutela dei beni ambientali e 3.1.1 La Legge Quadro Regionale n. 38 del 22/12/1999 degli interventi di interesse regionale. del patrimonio culturale; i principali strumenti normativi sono di seguito Il modello di programmazione, pianificazione e governo del territorio raggruppati in riferimento ai principali indicatori presi in considerazione. Gli obiettivi suddetti costituiscono riferimento programmatico per le scelto dalla Regione Lazio risulta chiaramente delineato nelle leggi politiche territoriali delle province, della Città metropolitana, dei comuni Come premesso e come si specificherà di seguito, nessun regionali n. 38/1999 (finalizzata alla regolazione della tutela ,degli e degli altri enti locali e per i rispettivi Piani Territoriali e Urbanistici, aerogeneratore è ubicato in posizione interferente con vincoli di assetti, delle trasformazioni e delle utilizzazioni del territorio stesso e nonché per i rispettivi programmi e piani di settore. alcun genere, con le aree protette e con quelle dichiarate inidonee degli immobili che lo compongono) ed ulteriormente definito dai piani all’installazione di impianti eolici a terra da parte delle normative sovraordinati di area vasta ovvero il PTRG (Piano Territoriale Il Quadro di Riferimento Territoriale del PTRG, in relazione agli obiettivi vigenti a livello nazionale (DM 09/2010) o dal PTPR, Piano Regionale Generale), a valenza regionale, il PTPG (Piano Territoriale suddetti, fornisce direttive (in forma di precise indicazioni) e indirizzi (in Territoriale Paesaggistico Regionale del Lazio. Provinciale Generale), a valenza provinciale e il nuovo PTPR (piano forma di indicazioni di massima) che dovranno essere Territoriale Paesaggistico Regionale), a valenza paesistica;. obbligatoriamente rispettati nella formazione degli strumenti urbanistici Potenziali interferenze si rilevano esclusivamente per brevi tratti sottordinati di viabilità di progetto e per tratti dell’elettrodotto interrato interno La Lr 38/99 costituisce dunque il cardine normativo regionale riferito al ed esterno di collegamento tra gli aerogeneratori e del parco alla governo del territorio. Gli obiettivi generali di piano articolati per specifici interventi di RTN; le interferenze, che saranno esplicitate di seguito, sono nel interesse regionale sono i seguenti: Nello specifico, il sistema delle pianificazioni disegnato dalla nuova complesso relative a BP corsi d’acqua, aree boscate e eltri legge prevede: Quadro economico: Contesti Paesaggistici individuati dal PTPR e relativi alle aree di interesse archeologico o ad altri sistemi che compongono la  a livello regionale, il Piano Territoriale Regionale Generale  Migliorare l'offerta insediativa per le attività portanti complessa struttura del Piano Paesaggistico. (PTRG), di cui il PTPR rappresenta Piano di Settore dell'economia regionale (attività di base e innovative); specifico per gli aspetti paesaggistici; In relazione a quanto sopra, si precisa che il tracciato  Sostenere le attività industriali; dell’elettrodotto interrato, in corrispondenza di aree critiche segue  a livello provinciale, Il Piano Territoriale Provinciale  Valorizzare le risorse agro-forestali; l’andamento della viabilità ordinaria o interpoderale esistente e in Generale (PTPG) particolari punti di attraversamento di beni o aree soggetti a tutela Sistema ambientale:  a livello comunale, il Piano Urbanistico Comunale Generale il progetto prevede la perforazione orizzontale teleguidata (TOC); (PUCG) e IL Piano Urbanistico Operativo Comunale (PUOC).  Difendere il suolo e prevenire le diverse forme di inquinamento e l’elettrodotto per tutto il tracciato interrato non produce modifiche dissesto; La Lr 38/99 non norma in modo sistematico ed analitico gli atti ed i morfologiche né alterazione dell’aspetto esteriore dei luoghi e, contenuti dei singoli piani ma prevede comunque per ciascun piano la  Proteggere il patrimonio ambientale, naturale, culturale; come si vedrà, l’attraversamento risulta compatibile con le norme predisposizione di un documento preliminare sul quale aprire forme di di tutela specifiche e in particolare con le previsioni e le norme del  Valorizzare e riqualificare il patrimonio ambientale; consultazione tramite conferenze e in particolare: le linee guida del PTPR. PTGR, il documento preliminare d’indirizzo e lo schema del PTPG,  Valorizzare il turismo, sostenere lo sviluppo economico e Per specificazioni di dettaglio, si rimanda all’elaborato Parte Prima il documento preliminare d’indirizzo del PUCG. incentivare la fruizione sociale; dello Studio di Impatto ambientale, dedicato alla descrizione dell’area Più in particolare, il PTRG assume efficacia di piano urbanistico- Sistema relazionale: di progetto e al quadro programmatico e pianificatorio che ne regola le territoriale con specifica considerazione dei valori paesistici e trasformazioni.  Potenziare/integrare le interconnessioni della Regione con il ambientali (art. 14), mentre il PTPG assume anche l’efficacia di resto del mondo e le reti regionali; In calce al presente capitolo sono riportate le Schede di Sintesi del piano di settore nell’ambito della protezione della natura e tutela progetto rispetto alle interferenze delle opere e alla conformità delle dell’ambiente, delle acque e della difesa del suolo e della tutela Sistema insediativo - Servizi superiori e reti stesse con le norme derivanti dalle principali fonti legislative di rango delle bellezze naturali, in base ad intese promosse dalla Provincia  Indirizzare e sostenere i processi di sviluppo e modernizzazione primario vigenti in materia paesaggistica e ambientale. con le amministrazioni competenti (art. 19). delle funzioni superiori;

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 Indirizzare e sostenere i processi di decentramento e di sviluppo 3.1.3 Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR)  I piani di Bacino, fermo restando quanto previsto dall’articolo 65 locale delle funzioni superiori in tutto il territorio regionale; del d.lgs 152/2006 e s.m.i., devono tenere conto delle esigenze Con la Delibera del Consiglio Regionale del Lazio n. 5 del 02 agosto della tutela paesaggistica privilegiando scelte con essa  Indirizzare e sostenere i processi di integrazione e di scambio tra 2019, è stato completato il procedimento di approvazione del Piano compatibili; le funzioni superiori all'interno e con il resto del mondo; Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), adottato con D.C.R. n.556  Il PTPR ed il Piano di bacino agiscono in forma concorrente Sistema insediativo – attività produttive: del 25 luglio 2007 e n.1025 del 21 dicembre 2007, a cui sono seguiti attraverso i procedimenti autorizzativi previsti dalle disposizioni molteplici atti integrativi e di modifica.  Indirizzare e sostenere sul territorio regionale i processi in corso legislative di ciascuna materia, che verificano la rispondenza di rilocalizzazione, ristrutturazione e modernizzazione delle sedi Successivamente all’approvazione, con la DGR n. 49 del 13 febbraio degli interventi proposti alle previsioni dei rispettivi strumenti di interesse regionale industriali e relative reti di trasporto; 2020 la Giunta Regionale ha Adottato la variante di integrazione del territoriali; Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), ai sensi dell’articolo 23 Sistema Insediativo: Morfologia Insediativa, Servizi, Residenza:  Il PTPR, per i beni paesaggistici di cui all’articolo 134 del della L.R. n. 24 del 6 luglio 1998 ed in ottemperanza degli artt. 135, , alla pianificazione urbanistica e le  Rafforzare e valorizzare le diversità ed identità dei sistemi 143 e 156 del D.Lgs. n. 42/2004, inerente alla rettifica e Codice è sovraordinato previsioni in esso contenute sono prevalenti, per le aree insediativi; all’ampliamento dei beni paesaggistici di cui all’articolo 134, comma 1, interessate dai beni paesaggistici, lettere a), b) e c), del medesimo D.Lgs. n. 42/2004, contenuti negli sulle disposizioni difformi  Migliorare la qualità insediativa in termini funzionali e formali; elaborati del PTPR approvato con DCR n. 5 del 2 agosto 2019. eventualmente contenute negli strumenti urbanistici  Migliorare la qualità e la distribuzione di servizi; comunali; Il PTPR è stato redatto in conformità ai principi ed obiettivi stabiliti  Gli Enti competenti per la pianificazione urbanistica, conformano Quadro Amministrativo e Normativo: dall’articolo 9 e 42 della Costituzione, dall’articolo 9 dello Statuto della i nuovi strumenti di pianificazione urbanistica ed adeguano gli Regione Lazio, e dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice  Riorganizzare l'amministrazione del territorio; strumenti di pianificazione urbanistica vigenti alle previsioni del dei beni culturali e del Paesaggio” e secondo i contenuti della legge PTPR con le procedure di cui all’articolo 65.  Assicurare agli strumenti di programmazione e pianificazione regionale 6 luglio 1998, n. 24 “Pianificazione paesistica e tutela dei (PRS e QRT) un'idonea gestione. beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico”. Secondo l’art. 5 delle NTA, Il PTPR esplica efficacia vincolante Il PTPR sviluppa le sue previsioni sulla base del quadro conoscitivo dei esclusivamente nella parte del territorio interessato dai beni 3.1.2.1 Rapporto di coerenza Opera/Piano paesaggistici di cui all’articolo 134, comma 1, lettere a), b), c), del beni del patrimonio naturale, culturale e del paesaggio della Regione Nel Quadro Sinottico degli Obbiettivi specifici e delle relative Lazio Codice. Azioni da promuovere, la produzione di energia da fonti In tali aree il piano detta disposizioni che incidono direttamente Il PTPR si configura quale piano urbanistico territoriale con rinnovabili, viene considerata nell’ambito degli obbiettivi del sul regime giuridico dei beni e che prevalgono sulle disposizioni finalità di salvaguardia dei valori paesaggistico - ambientali ai Sistema Ambientale e segnatamente in quello del punto 1.4 incompatibili contenute nella strumentazione territoriale e Difendere il suolo e prevenire le diverse forme di inquinamento e sensi dell’ art. 135 del D.lvo 42/2002 (ex art.1 bis della legge “ urbanistica. dissesto” per il quale tra le altre viene promosse l’azione azione 431/85) che detta disposizioni riferite all’ intero territorio strategica 1.4.1 “Normative per il risparmio energetico e di materie regionale. Secondo l’art. 6 delle NTA, nelle aree che non risultano vincolate, il PTPR non ha efficacia prescrittiva e costituisce un contributo prime e l’uso di energie alternative”. Con riferimento all’assetto del governo del territorio, ai sensi degli conoscitivo con valenza propositiva e di indirizzo non vincolante articoli 12, 13 e 14 della L.r.38/99, il PTPR si pone inoltre quale L’intervento risulta coerente con tali obiettivi del PTRG. per l’attività di pianificazione e programmazione della Regione, strumento di pianificazione territoriale di settore, che costituisce della Città metropolitana di Roma Capitale, delle Province, dei È importante sottolineare che per gli effetti degli artt. 12, 13 e 1 integrazione, completamento e specificazione del Piano Comuni e delle loro forme associative, nonché degli altri soggetti della LR 38/1999, per l’attuazione del PTRG, il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale Generale (PTRG). Territoriale Regionale (PTPR) rappresenta lo strumento di interessati. Con la sua definitiva approvazione il PTPR sostituisce tutti i 24 pianificazione territoriale di settore con specifica considerazione dei Si rileva inoltre come il piano, rispetto all’originaria impostazione Piani Territoriali Paesistici (PTP) approvati, ad esclusione del valori e dei beni del patrimonio paesaggistico naturale e culturale del contenuta nella L.r. 24/98, sia stato trasformato in uno strumento più Piano dell’Appia Antica, superando la criticità della loro Lazio e che pertanto costituisce anticipazione, integrazione e flessibile prevedendo procedure abbreviate di aggiornamento e frammentazione normativa e cartografica. specificazione del Piano Territoriale Regionale Generale. potenziando l’istituto della copianificazione. Ai sensi dell’Art. 62 delle NTA: La struttura e gli obiettivi del PTPR saranno trattati al paragrafo Si è inoltre introdotta la possibilità per i Comuni, in sede di recepimento precedente “…. nel PRG delle previsioni del PTPR, di presentare motivate e documentate proposte di adeguamento e integrazione al PTPR. Si rimanda quindi al paragrafo dedicato al PTPR, la verifica  Il PTPR costituisce riferimento prescrittivo per i beni di cui puntuale di coerenza delle opere con gli obbiettivi specifici di all’articolo 134 del Codice e prevede, ai sensi dell’articolo 145 Per quanto riguarda l’attuazione del piano, sono stati previsti una serie protezione e di compatibilità con le norme relative ai sistemi di del Codice, misure di coordinamento con gli strumenti di di strumenti volti a promuovere i valori paesaggistici di un territorio e paesaggio, agli ambiti e ai beni oggetto di tutela. pianificazione nonché con piani, programmi e progetti nazionali e nel contempo in grado di gestirne anche le conflittualità presenti e regionali di sviluppo economico. orientarne lo sviluppo sostenibile, anche per i paesaggi degradati.

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Si tratta in sostanza di una nuova forma di ‘’tutela attiva e partecipata”, Le tavole B non individuano le aree tutelate per legge di cui al comma  Tabella C), in cui vengono definite generali disposizioni che si affianca a quella tradizionale di carattere conservativo, con 1 lettera h) dell’art. 142 del Codice: “le aree interessate dalle università regolamentari con direttive per il corretto inserimento degli l’obiettivo di sviluppare e gestire il territorio attraverso la partecipazione agrarie e le zone gravate da usi civici” disciplinati nell’art. 11 della Lr interventi per ogni paesaggio e le misure e gli indirizzi per la diretta di altri enti locali, ma anche di privati, di università associazioni 24/98; in ogni caso anche in tali aree, ancorché non cartografate, le salvaguardia delle componenti naturali geomorfologiche ed culturali, camere di commercio, imprese e organizzazioni delle norme del PTPR hanno natura prescrittiva. architettoniche. categorie produttive.  Tavole C _ Beni del patrimonio naturale e culturale non La disciplina delle azioni e trasformazioni che non risultano in alcun Inoltre, tali interventi possono prevedere misure incentivanti e interessati da vincolo paesaggistico modo individuate si ricava in via analogica tenendo conto degli specifici finanziamenti pubblici, anche comunitari, e privati, e possono essere obiettivi di qualità paesaggistica e dei fattori di rischio definiti per ogni Contengono la descrizione del quadro conoscitivo dei beni che, pur attuati attraverso la concertazione istituzionale e forme di pubblicità e la paesaggio nella tabella A). non appartenendo a termine di legge ai beni paesaggistici, partecipazione dei soggetti privati interessati. costituiscono la loro organica e sostanziale integrazione. 3.1.3.1 Rapporto di coerenza Opera/Piano Gli strumenti così delineati sono quelli previsti nella legge regionale sul La disciplina dei beni del patrimonio culturale e naturale discende dalle paesaggio la LR 24/98 e inseriti quali strumenti “tipici” nelle norme del Come già anticipato al paragrafo dedicato al PER (Piano Energetico proprie leggi, direttive o atti costituitivi ed è applicata tramite autonomi PTPR, e in particolare i programmi d’intervento, i parchi archeologici e Regionale), la Regione Lazio non ha individuato per scelta le procedimenti amministrativi indipendenti dalla autorizzazione culturali i paesaggi protetti, i piani attuativi con valenza paesaggistica e cosiddette aree non idonee per gli impianti FER, delegando agli paesaggistica. i piani di recupero dei nuclei abusive in ambito paesaggistico. strumenti di pianificazione generale e alle specifiche norme in materia Le Tavole C contengono anche l’individuazione puntuale dei punti di ambientale e paesaggistica, la verifica di compatibilità dei progetti. La normativa del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) si vista e dei percorsi panoramici nonché l’individuazione di ambiti in cui articola in sette capi, Per questi aspetti, il PTPR assume un ruolo rilevante in quanto nelle realizzare progetti prioritari per la valorizzazione e la gestione del succitate Tabelle C) dedica una parte specifica proprio alle fonti di corrispondenti rispettivamente a: paesaggio di cui all’articolo 143 del Codice con riferimento agli Energia Rinnovabili, con specifico riferimento agli impianti eolici strumenti di attuazione del PTPR di cui all’articolo 31.1 della l.r.24/98.  disposizioni generali, (Tabelle C _ Punto 6: Uso Tecnologico _ 6.4: Impianti per la La tavola C ha natura descrittiva, propositiva e di indirizzo nonché di produzione di energia di tipo verticale con grande impatto territoriale).  disciplina di tutela, d’uso e valorizzazione dei paesaggi, supporto alla redazione della relazione paesaggistica.  modalità di tutela delle aree tutelate per legge, 3.1.3.2 Rapporto di compatibilità/conformità Opera/Piano con  Tavole D _ Recepimento proposte comunali di modifica dei norme e prescrizioni specifiche  modalità di tutela degli immobili e le aree tipizzati ed individuati PTP dal PTPR, Come si vedrà in dettaglio nel paragrafo 3.3.2 e nelle schede del in Rappresentano tramite la classificazione del paesaggi del PTPR le calce al Capitolo di verifica di compatibilità con le norme di Piano, gli  interventi particolari, proposte accolte e parzialmente accolte e relative prescrizioni. aerogeneratori non interferiscono con Beni Paesaggistici e rispetto alle  attuazione, Alle tavole D sono allegate le schede per provincia e le prescrizioni Ulteriori Aree individuate dal PTPR e alle componenti dei Sistemi di particolari. Paesaggio (Naturale, Agrario e Insediativo), ricadono in areali per i  rapporto con altri strumenti di pianificazione. quali le Norme Tecniche di Attuazione consentono l’ubicazione di , Il PTPR, per l’intero territorio regionale, individua e norma Sistemi e Le Norme del Piano contengono le disposizioni generali, la impianto eolici di grande dimensione. disciplina di tutela e di uso dei singoli ambiti di paesaggio con Ambiti di Paesaggio (a loro volta distinti in sottosistemi e componenti) e l’individuazione degli usi compatibili e delle trasformazioni e/o Nelle aree tutelate interferite dalle opere di connessione interrate, gli al loro interno Beni Paesaggistici o ulteriori aree oggetto di protezione . azioni ammesse e le norme regolamentari per l’inserimento degli interventi risultano compatibili con le specifiche norme regolamentari. La rappresentazione cartografica è garantita dal seguente insieme di interventi da applicare nell’ambito di paesaggio. La compatibilità e conformità con le Norme del PTPR è verificata. tavole, che riportano categorie diverse di Sistemi, componenti e Beni La normativa riguardante gli ambiti di paesaggio prevede una specifica Paesaggistici 3.1.4 Il Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG) disciplina di tutela e di uso per ogni tipo di “Paesaggio” che si articola in  Tavole A _ Sistemi ed ambiti di paesaggio tre tabelle: A), B) e C): Il PTPG – Piano Territoriale Provinciale Generale - è uno strumento di Contengono l’individuazione territoriale degli ambiti di paesaggio, le  Tabella A), in cui vengono definite le componenti elementari programmazione e pianificazione territoriale generale provinciale che fasce di rispetto dei beni paesaggistici, le aree e punti di visuale, gli dello specifico paesaggio, gli obiettivi di tutela e miglioramento da direttive ed indirizzi, indica le linee strategiche per il razionale ambiti di recupero e valorizzazione del paesaggio. della qualità del paesaggio, i fattori di rischio e gli elementi di sviluppo del territorio, riconoscendo ai Comuni la loro autonomia nella vulnerabilità; gestione delle funzioni locali secondo i principi di sussidiarietà e I Sistemi ed ambiti di paesaggio hanno natura prescrittiva cooperazione, costituisce riferimento per gli operatori economici, sociali  in cui vengono definiti gli usi compatibili rispetto ai  Tavole B _ Beni del paesaggio soggetti a tutela Tabella B), e culturali pubblici e privati. valori paesaggistici e le attività di trasformazione consentite con Contengono la descrizione dei beni paesaggistici di cui all’art. 134 specifiche prescrizioni di tutela per tipi di intervento ordinate per Lo strumento vuole essere il prodotto del consenso degli Enti, e dei comma 1 lettere a), b) e c) del Codice, tramite la loro individuazione uso; per ogni uso il PTPR individua inoltre obiettivi generali e soggetti coinvolti e viene attuato attraverso tutti quegli strumenti cartografica con un identificativo regionale e definiscono le parti del specifici di miglioramento della qualità del paesaggio; (accordi di programma, intese, ecc…) che permettano di formulare territorio in cui le norme del PTPR hanno natura prescrittiva.

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precisi accordi per la promozione e la realizzazione delle iniziative a  Ambito territoriale 6: Viterbese interno (8 Comuni: Arlena di r) Valorizzazione del sistema produttivo agricolo; carattere sovracomunale. C., Canino, , Farnese, Ischia di C., Piansano, s) Razionalizzazione e valorizzazione dell'attivita' estrattiva Tessennano, Tuscania) della provincia; Lo strumento Provinciale indica quelli che sono i requisiti essenziali che t) Individuazione, Riorganizzazione e aggregazione dei lo strumento Comunale deve possedere per avere uno sviluppo  Ambito territoriale 7: Costa e Maremma (3 Comuni: Tarquinia, comprensori produttivi provinciali; sostenibile e compatibile con le indicazioni scelte a livello provinciale e Montalto di C.) u) Valorizzazione turistica del territorio storico ambientale della comunale.  Ambito territoriale 8: Capoluogo (Viterbo) provincia; La Provincia di Viterbo ha avviato il processo di formazione del Piano Il progetto ricade nell’ambito territoriale 6 _ Viterbese Interno Per ognuno di essi sono stati individuati degli obiettivi specifici ai Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), ora denominato quali corrispondono le principali azioni di Piano. Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG) ai sensi della L.R. La regolamentazione di questo territorio viene ovviamente affrontata in maniera sistematica dal PTPG individuando indirizzi ed obiettivi capaci 38/99 e nel 1997, con Delib. 3/2000, è stata approvata la 1° Fase di 3.1.4.1 Rapporto di coerenza Opera/Piano Analisi Territoriale. di razionalizzare le guide di sviluppo di ogni Comune definito come parte integrante di un sistema territoriale più vasto e organico in cui Il PTPG affronta il tema delle Energie Rinnovabili nell’ambito del Nel frattempo sono stati individuati, con Delib. G.P. 311/2001, 8 Ambiti diventa auspicabile un rapporto di pianificazione integrata Sistema Ambientale e in particolare in relazione tema prevenzione Territoriali sub-provinciali di riferimento per le attività di complementare tra tutti gli attori di un territorio dalle medesime delle diverse forme di inquinamento e gestione dei rifiuti. pianificazione territoriale e programmazione economica, intesi come caratteristiche socio_morfologiche. insieme di Comuni appartenenti ad aree geografiche ed amministrative L’obiettivo secondo il PTPG si ottiene attraverso misure di risparmio intercomunali aventi caratteristiche affini riguardo la collocazione ll territorio della provincia di Viterbo è stato riorganizzato e analizzato energetico e di materie prime, l'utilizzo di energie alternative; territoriale, rapporti istituzionali, culturali e sociali consolidati, che attraverso cinque punti di vista tematici, che poi in un tutto organico attraverso la gestione razionale dei rifiuti e la revisione del ciclo di possono far ritenere opportuno il ricorso a politiche comuni di hanno costituito i rispettivi sistemi. smaltimento delle sostanze reflue; attraverso il controllo delle organizzazione e sviluppo del territorio. emissioni inquinanti in atmosfera, mediante riduzione e controllo di Questa scomposizione in elementi ha permesso di discernere meglio emissioni acustiche e luminose; Gli Ambiti hanno anche una valenza di opportunità operativa allo scopo quali sono le caratteristiche e le relative esigenze dei vari aspetti che di assicurare un migliore coordinamento delle attività e delle funzioni caratterizzano la realtà provinciale. L’utilizzo delle fonti energetiche alternative, vengono promossi anche provinciali con la realtà territoriale esistente. nelle aree protette, ove andranno definite nel dettaglio e in relazione al I Sistemi individuati sono: contesto locale, anche le strategie per lo sfruttamento sostenibile Questo può creare un sistema di co-pianificazione comprendente i  Sistema Ambientale delle risorse attraverso il risparmio energetico e l’impiego di fonti Comuni e gli operatori dei vari settori, in cui la Provincia svolge un energetiche alternative (es. sistemi fotovoltaici) compatibilmente con i f) Difesa e tutela del suolo e prevenzione dei rischi ruolo propositivo e programmatorio, oltre che di coordinamento. diversi regimi di tutela delle varie zone del parco, con la necessità di idrogeologici; Gli otto Ambiti individuati sono così denominati: equilibrare il bilancio energetico e l’opportunità di ridurre le g) Tutela delle acque e valorizzazione delle risorse idriche; emissioni di CO2.  Ambito territoriale 1: Alta Tuscia e Lago di (12 h) Tutela e valorizzazione del patrimonio boschivo; Comuni: Comunità Montana Alta Tuscia Laziale composta dai i) Valorizzazione delle aree naturali protette e altre aree di L’intervento risulta coerente con le strategie e gli indirizzi comuni di , , , particolare interesse naturalistico; programmatici del PTPG. , , S.Lorenzo Nuovo; insieme ai comuni di j) Prevenzione delle diverse forme di inquinamento e gestione Per quanto riguarda aspetti tematici specifici, dal confronto con le , Bolsena, Marta, , Capodimonte) dei rifiuti; cartografie, l’intervento risulta interessare diverse aree cartografate dal k) Prevenire la pericolosità sismica;  Ambito territoriale 2: Cimini e Lago di Vico (10 Comuni: PTPG, soprattutto in relazione ai Beni Paesaggistici del PTP a cui il Comunità Montana dei Cimini composta dai comuni di ,  Sistema Ambientale Storico Paesistico Piano si riferisce. , , , , , l) Valorizzazione e tutela del paesaggio provinciale; In effetti, alla data della sua approvazione, il PTPG all’articolo 2.1, , Capranica , ; insieme a ) m) Valorizzazione della fruizione Ambientale; specifica che la materia paesistica è regolamentata a livello  Ambito territoriale 3: Valle del Tevere e Calanchi (7 Comuni: nazionale dal D.lgs. 42/2004, e a livello regionale, dalla L.R.  Sistema Insediativo , Castiglione in Tev., , Civitella d’Agliano, 24/1998 e s.m.i.; il PTPG recepisce, in toto, i PTP della regione , , ) n) Miglioramento e rafforzamento dei servizi; Lazio, approvati con la L. 24/1998. o) Rafforzamento e valorizzazione delle diversità' ed identità  Industriale Viterbese (11 Comuni: Data l’approvazione del PTPR, di cui si è detto, i PTP non hanno Ambito territoriale 4: dei sistemi insediativi locali; , Castel S.Elia, , , Fabrica di più valenza, e pertanto per le specifiche interazioni del progetto si p) Miglioramento della qualità' insediativa ed edilizia; Roma, , , , , Bassano in Tev.,) fa riferimento all’attuale pianificazione paesistica vigente.  Sistema Relazionale  Ambito territoriale 5: Bassa Tuscia (8 Comuni: Barbarano Allo stesso modo, nelle tavole conoscitive, il PTPG riporta Romano, , , , , q) Potenziamento e integrazione delle interconnessioni e dei cartograficamente tutte le previsioni dei Piani settoriali vigenti , , Villa S.Giovanni in T.) collegamenti interregionali, regionali e locali; (PAI, PTAR etc ) e rimanda a tali piani la verifica di conformità degli interventi.  Sistema Produttivo

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3.1.5 La Pianificazione urbanistica di Tuscania esclusivamente in capo alle regioni, la potestà di individuare aree a) la limitazione dell’impatto ambientale degli impianti; e siti non idonei per le FER ai sensi del DM 30/09/2010. b) la consultazione e la partecipazione dei portatori di interessi diffusi in Il Piano Regolatore Generale (PRG) del Comune di Tuscania è stato materia ambientale; adottato con Delibera del Consiglio Comunale n. 140 del 22/12/1995 ed è stato approvato con deliberazione di G.R. n.1811 del 01/08/2000. c) lo sviluppo della imprenditoria locale e della occupazione del lavoro; Il Piano Regolatore Generale si applica su tutto il territorio comunale e d) la valorizzazione dei beni culturali e/o ambientali. ne disciplina le attività comportanti trasformazioni urbanistica ed edilizia Il Comune propone il Patto ai soggetti responsabili degli impianti entro del suolo e sottosuolo che vengono regolate dalle norme di attuazione, 30 giorni dalla data di ammissibilità dei progetti stessi. dalle destinazioni d’uso e dai vincoli di zona e da tutto quanto previsto negli elaborati grafici di piano, nelle osservanza delle leggi nazionali e 2. Il Comune con successivo atto approverà un apposito regionali vigenti in materia ancorché non indicate nelle norme stesse. regolamento per disciplinare le modalità di installazione/dismissione di impianto a fonti rinnovabili nelle zone Il territorio comunale è suddiviso in zone omogenee, secondo quanto di cui al punto 1. disposto dall’art. 7 della legge Urbanistica 17/08/1942 n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni e dal D.M. 02/01/68. 3. Il Comune sottopone a controllo periodico, sistematico e puntuale (almeno semestrale) la realizzazione degli impianti approvati Con DCC n. 52 del 22/12/2018 il Comune di Tuscania ha adottato una tramite la specifica Commissione consiliare competente e i propri Variante al PRG in parziale modifica alla delibera CC n° 60 del tecnici, tramite Arpa e con la partecipazione dei portatori di 10.11.2014 ed alle norme tecniche di attuazione del vigente PRG, art. interessi diffusi in materia ambientale. Il risultato del monitoraggio 18 “ zona agricola e – norme generali”. viene reso pubblico sul sito del Comune e comunicato alla Attraverso questa Variante, richiamandosi ai principi dello Statuto Regione e ai responsabili degli impianti. Regionale che favorisce il concorso dei Comuni e degli altri Enti 4. Il presente atto impegna la Regione Lazio a recepire le Locali alla programmazione in materia socio-economica e prescrizioni di cui sopra in fase di elaborazione del piano territoriale, di fatto il Consiglio Comunale ha stabilito di energetico regionale”. individuare dei perimetri areali in cui sia possibile realizzare Figura 3.1 Macro aree per gli impianti da FER, individuate dalla Variante al impianti di produzione di Energia da Fonte Rinnovabile, PRG di Tuscania 3.1.5.1 Rapporto di coerenza Opera/Piano salvaguardando le aree di particolare sensibilità ambientale e D’altra parte la Regione Lazio ha scelto di non localizzare impianti Il PRG vigente, nella stesura approvata non fa riferimento alla paesaggistica e gli attrattori di interesse turistico e in particolare: né di indicare aree non idonee e procedure valutative aggiuntive produzione di energia da FER al contrario della Variante parziale di cui “Considerato che la Riserva naturale di Tuscania, la via Clodia, i rispetto alle molte già definite dalle diverse normative settoriali e alla DCC 52/2018, che come detto ha come principale ambito di percorsi tra Marta e Tuscania che costeggiano il fiume Marta, il sistema procedure di valutazione e autorizzatorie (PTPR, Piani Qualità attuazione proprio tale tipologia di interventi. delle forre, l’archeologia industriale agricola di Montebello, le aree e i dell’aria, Vincoli ambientali e paesaggistici, VIA, V.Inc.A, Sotto questo aspetto, l’intervento risulta perfettamente coerente punti panoramici siti in loc. Montebello e le necropoli sparse, hanno Autorizzazione Paesaggistica), accettando implicitamente le con la pianificazione urbanistica comunale, sia in relazione alla caratteristiche per diventare attrattori di un turismo sostenibile…. indicazioni contenute nel DM del 2010 e delegando alle varie norme settoriali la liceità delle proposte. tipologia impiantistica (gli impianti eolici sono ammessi), e sia in Dato atto altresì che questa amministrazione non è contraria alla termini di localizzazione. produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, purché i relativi Non è tra l’altro chiara la posizione della Regione Lazio a riguardo, 3.1.5.2 Rapporto di compatibilità/conformità Opera/Piano con impianti vengano realizzati in maniera del tutto compatibile con la ovvero se la Variante debba essere oggetto di assoggettamento a norme e prescrizioni specifiche gestione del territorio e della salvaguardia del paesaggio, della fauna e VAS, laddove il Consiglio comunale nei suoi deliberata ritiene che del territorio agricolo locale”. la delibera di Variante debba impegnare la Regione Lazio a Rispetto al PRG vigente, valgano le seguenti considerazioni. recepire le prescrizioni di cui sopra in fase di elaborazione del In via generale l’intero impianto ricade in Zona Agricola, disciplinata in A tal fine è stata definita una Zonizzazione territorio Comunale per Piano Energetico Regionale. ubicazione impianti per produzione di energia elettrica da fonti via generale dall’art. 18 _ Zona Agricola e Norme Generali; rinnovabili (TAV P1 e relativi 4 quadri di dettaglio) e l’integrazione Ad ogni modo è importante sottolineare come la DCC di adozione della In particolare: dell’art. 18 “ZONA Agricola E – Norme Generali” della vigente variante si concluda con le seguenti determinazioni:  Variante Generale del PRG con l’art. 18 bis “ZONA Agricola E – “…. Tutti gli aerogeneratori, piazzole e viabilità di accesso e le aree Norme Generali individuazione della macro area dove possono temporanee legate alla logistica di cantiere, ricadono in essere realizzati impianti di produzione di energia elettrica da fonti 1. I soggetti che intendano installare nelle aree indicate ai commi 1 e Sottozona E3 _ Agricola Vincolata, disciplinata dall’Art. 21 delle rinnovabili. 2 impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, NTA; dopo l’ammissibilità del progetto da parte della Regione,  La richiamata DCC 52/2018 di Variante suscita alcuni dubbi di sottoscrivono con il Comune un “Patto a tutela del territorio” al fine All’interno delle sottozone E3 sono comprese anche le aree competenza, dal momento che la Normativa Nazionale attribuisce di promuovere: oggetto di Vincolo Idrogeologico, in cui ricadono gli aerogeneratori WTG A01, A02, A9, A10, A11, A12 e relativi

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viabilità di accesso, piazzole e tratti di cavidotto MT interrati Piansanese (SP8), tratto strada vicinale di Pantana, perimetro Bosco Durante la costruzione le opere non producono alterazioni corrispondenti; Riserva, fosso Arroncino di Pian di Vico, tratto strada consorziale Pian morfologiche significative e in fase di esercizio l’occupazione di suolo è di Vico, punto di intersezione tra la particella 1e la particella 76 con la assolutamente contenuta e relativa a brevi tratti di viabilità di accesso  Il cavidotto MT interrato lungo viabilità esistente ricade in strada consortile Pian di Vico e si congiunge linearmente con il punto di alle piazzole necessarie per le manutenzioni; la scelta di progetto di Sottozona E3 _ Agricola Vincolata; intersezione tra la particella 3 e la particella 4 con la strada consortile ripristinare gran parte delle aree necessarie alla fase di cantiere,  I tratti di cavidotto MT, interrati lungo viabilità esistente, e in Poggio della Ginestra, tratto strada consortile Poggio della Ginestra, consente senza preclusioni la regolare conduzione agricola dei fondi particolare parte dei tratti MT02, MT03, MT04, MT07, MT13, strada Provinciale Dogana (SP4), confine comune di Montalto di interessati dalle opere. nonché gli interi tratti MT01, MT09, MT10, MT11, MT12 e MT13, Castro, confine comune di Canino, confine comune Tessennano, Le opere relative alle connessioni elettriche avvengono in interrato e attraversano aree interessate da vincolo idrogeologico comprese confine comune di Arlena di Castro, confine comune di Piansano, sempre lungo viabilità esistente; nelle sottozone E3; confine comune di Capodimonte. Le opere di connessione alla SE TERNA occupano aree poco  Il cavidotto AT, interrato lungo viabilità esistente, ricade in parte Comma 2) significative in termini di superficie. in Sottozona E3 _ Agricola Vincolata disciplinata dall’Art. 21 delle All’interno dell’area di cui al comma 1 possono essere realizzati NTA, e in parte in Sottozona E2 _ Agricola Speciale disciplinata Le interferenze con il contesto agricolo sono pertanto indirette a legate impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con dall’Art. 20 delle NTA; agli aspetti percettivi. esclusione degli impianti a biomasse, geotermici e fossili e quelli a  Il Cavidotto AT interrato lungo viabilità esistente, ricade in parte biogas o compostaggio; A tal riguardo, si sottolinea come nei tratti di apertura visuale in cui gli in area oggetto a vincolo idrogeologico ricomprese comprese aerogeneratori risultano visibili, la grande interdistanza reciproca e la Comma 3) nelle sottozone E3 . regolarità del layout da un lato scongiurano l’effetto di affastellamento Gli impianti di cui al comma 2 e le relative pertinenze non dovranno visivo (il cosiddetto “effetto selva”) e dall’altro fanno sì che non venga  Un breve tratto di viabilità esistente di accesso alla WTG 04, essere visibili ortogonalmente dalle strade SP4 Dogana, SP12 preclusa o alterata la netta percezione degli elementi paesaggistici attraversa un’area boscata (non confermata dal PTPR) Martana, SP8 Piansanese; (morfologici, vegetazionali e insediativi) che caratterizzano il contesto disciplinata dall’Art. 22 _ Sottozona E4 _ Zone Boscate; agricolo. Comma 4)  brevissimi tratti di viabilità di accesso alle WTG A06 e WTG A14, Le torri saranno verniciate con materiali antiriflesso di colore grigio e tratti di cavidotto MT a AT, interrati lungo viabilità esistente, Si confermano tutte le prescrizioni del Vigente PRG per tutte le altre chiaro o bianco avorio, scelta che consente di rendere meno visibili gli ricadono in fascia di rispetto o attraversano corsi d’acqua e le sottozone. aerogeneratori a media distanza, e che risulta particolarmente efficace relative fasce di rispetto (vincoli di rispetto disciplinati dall’Art. 26 Si autorizzano impianti a fonte di energia rinnovabile per autoconsumo quando le torri e le pale si stagliano sullo sfondo del cielo. lettera a) Vincolo Paesaggistico. aziendale da realizzare sulle strutture esistenti. A supporto della coerenza localizzativa delle opere rispetto alle Con riferimento agli articoli del PRG richiamati, nelle schede Ulteriori modifiche autorizzative dovranno essere sottoposte ad tipizzazioni di PRG e alla zonizzazione settoriale specifica per le riportate in calce al Capitolo si riportano i passaggi attinenti alle approvazione di un piano di utilizzazione aziendale (PUA). FER introdotta dalla variante del 2018, soccorre la normativa di opere in progetto. A commento dei precedenti articoli relativi alle NTA del PRG vigente in carattere generale derivante direttamente da fonti di rango Dalla lettura delle norme si evince una sostanziale conformità primario. prima stesura e alle modifiche introdotte nella Variante, si considera delle opere in progetto. quanto segue. In generale per l’attuazione delle strategie sopra richiamate, gli In relazione alla Variante, tutto l’impianto che insiste in territorio In ragione della data di approvazione, gli articoli relativi alle Zone impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di Tuscania ricade all’interno del perimetro di ammissibilità per sono dichiarati per legge di pubblica utilità ai sensi della Legge 10 Agricole in generale e alle Sottozone E2 e E3 ed E4 fanno riferimento l’installazione di impianti da FER, individuato nella DCC 52/2018, e ancora alle leggi previgenti all’entrate in vigore del D.lgs 42/2004 e al del 09/01/1991, del D.lgs 387/2003) e del DM del settembre 2010 sottostà alle disposizioni del citato Art. 18 bis “ZONA Agricola E – recante Linee Guida per l’autorizzazione Unica di impianti FER. PTP ambito n. 2, che allo stato attuale è stato reinserito nel PTPR, Norme Generali individuazione della macroarea dove possono unico Piano a valenza paesaggistica. La Legge 10/191091 all’art.1 comma 4, così recita essere realizzati impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Gli articoli relativi alle Zone Agricole in generale e alle Sottozone E2 e “… L'utilizzazione delle fonti di energia di cui al comma 3 è considerata E3 fissano principalmente alcuni limiti all’edificazione, confermando gli di pubblico interesse e di pubblica utilità e le opere relative sono Si riporta in particolare l’art. 18 bis: indici generalmente applicati in area agricola ovvero 0,03 mc/mq, equiparate alle opere dichiarate indifferibili e urgenti ai fini art. 18 bis “ZONA Agricola E – Norme Generali individuazione della nonché limiti di altezza degli edifici. dell'applicazione delle leggi sulle opere pubbliche”. macroarea dove possono essere realizzati impianti di produzione di Valgono tutte le considerazioni fatte a commento delle norme del L’art. 12 comma 1 del D.lgs 387/2003, così recita: energia elettrica da fonti rinnovabili. PTPR relative al Paesaggio Agrario nelle sue varie declinazioni, in cui “… le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti Comma 1) l’impianto ricade. rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili Individuazione perimetro: dal confine del comune di Capodimonte, Gli aerogeneratori e relative viabilità e piazzole di montaggio che alla costruzione e all'esercizio degli stessi impianti, autorizzate ai sensi strada vicinale di Castellaccio, tratto strada Provinciale Martana ricadono in aree agricole sono ubicati in terreni pianeggianti o poco del comma 3, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti”. (SP12), strada vicinale delle Mandrie, tratto strada Provinciale acclivi, coltivati a seminativo o incolti. Il medesimo articolo 12 al comma 7. dispone che:

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«Gli impianti di produzione di energia elettrica, di cui all’articolo 2, L’art. 10 delle NTA del PRG, precisa che “nella zona rurale è La Rete Natura 2000: costituisce la più importante strategia di comma 1, lettere b) e c)13, possono essere ubicati anche in zone consentita, comunque la realizzazione di impianti tecnologici relativi intervento per la conservazione della biodiversità presente nel territorio classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. (…Omissis…)». alla rete degli acquedotti, elettrodotti, metanodotti, fognature, e telefoni dell’Unione Europea ed in particolare la tutela di una serie di habitat e che debbono però essere individuati con i relativi vincoli di rispetto di specie animali e vegetali rari e minacciati. Infine, il DM 10 settembre 2010, al punto 15.3. del Paragrafo 15., Parte nello strumento urbanistíco.” III ribadisce il medesimo concetto e stabilisce che: I siti della Rete Natura 2000 sono regolamentati dalle Direttive Europee A supporto della coerenza localizzativa delle opere rispetto alle 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici «Ove occorra, l’autorizzazione unica costituisce di per se variante allo tipizzazioni di PRG, soccorre la legislazione e la normativa di carattere (Direttiva Uccelli), e 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli strumento urbanistico. Gli impianti possono essere ubicati in zone generale derivante direttamente dalle fonti di rango primario richiamate habitat naturali e semi-naturali della flora e della fauna selvatiche classificate agricole dai vigenti piani urbanistici, nel qual caso in calce al paragrafo precedente, dedicato alla pianificazione vigente in (Direttiva Habitat). l’autorizzazione unica non dispone la variante dello strumento comune di Tuscania, e segnatamente la L. 10/1991, il D.lgs 387/2003 e urbanistico. (…Omissis…)». La Rete Natura 2000 è costituita dall’insieme delle: il DM 10/09/2010.  Zone di Tipo A, comprendenti le Zone di Protezione Speciale 3.1.6 La Pianificazione urbanistica di Arlena di Castro Le opere di realizzazione di manufatti, ricadendo in aree agricole (ZPS); non vincolate, risultano conformi alla normativa vigente. Il Comune di Arlena di Castro è dotato di Piano Regolatore Generale ai  Zone di Tipo B, comprendenti le Zone Speciali di Conservazione Le opere interrate (elettrodotti) sono realizzabili ai sensi dell’art. sensi della L. 1150/42 vigente da circa 15 anni ed approvato con (ZSC) D.G.R. n. 1295 del 27/09/2002. 10 delle NTA del PRG.  Zone di Tipo C, comprendenti le SPS unitamente alle ZSC. Allo stato attuale è in corso l’iter di adozione e approvazione di una 3.2 Pianificazione Ordinaria Separata _ Strumenti di tutela Variante al PRG vigente costituita da otto interventi di rimodulazione di  Le Important Bird Areas (IBA) delle aree naturali protette aree periurbane tipizzate come Zona C o zona F, e la costituzione di L’acronimo IBA, Important Bird Areas, identifica le aree una nuova area a nord dell’abitato, da destinare a funzioni residenziale. Il paragrafo è incentrato sulla disamina dei diversi livelli di tutela che strategicamente importanti per la conservazione delle oltre 9.000 riguardano l’area vasta e quella strettamente interessata dal progetto. La Variante al PRG è stata adottata dal Comune con atto n° 03 del CC specie di uccelli che vi risiedono stanzialmente o stagionalmente. in data 02/03/2015; Con nota n° 2488 del 12/12/2016 è stato inviato il Particolare attenzione è rivolta al sistema delle tutele delle aree Tali siti sono individuati in tutto il mondo sulla base di criteri ornitologici Rapporto Ambientale Preliminare alla VAS alla Regione Lazio alla protette, alla pianificazione paesaggistica e ambientale e ad alcuni applicabili su larga scala da parte di associazioni non governative che quale è pervenuto in data 24/01/2017 prot. n° 33132; piani o norme di settore che interessano nello specifico la tipologia di fanno parte di BirdLife International, un’associazione internazionale che intervento. 3.1.6.1 Rapporto di coerenza Opera/Piano riunisce oltre 100 associazioni ambientaliste e protezioniste. le IBA vengono identificate applicando un complesso sistema di criteri che si 3.2.1 Il sistema delle aree naturali protette Il PRG di Arlena di Castro, non tratta in alcun documento il tema basa su soglie numeriche e percentuali applicate alle popolazioni di dell’energia da FER e nell’ambito della Variante in corso di iter di uccelli che utilizzano regolarmente il sito. approvazione, si asserisce che dal punto di vista energetico la Si citano di seguito le principali categorie di Aree Naturali Protette.  Le Zone Umide Ramsar pianificazione comunale dovrà conformarsi ai dettami impostati dal  Aree istituite dalla Legge Quadro sulle Aree Protette nuovo piano energetico regionale e relativo piano di azione. (394/91), che classifica le aree naturali protette in: Le Zone Umide (Ramsar, Iran, 1971), sono state individuate a seguito della "Convenzione di Ramsar", un trattato intergovernativo che Pertanto il progetto attua la normativa comunitaria, nazionale e Parchi Nazionali: aree al cui interno ricadono elementi di valore fornisce il quadro per l'azione nazionale e la cooperazione regionale di settore, e in merito alla localizzazione si conforma alla naturalistico di rilievo internazionale o nazionale, tale da richiedere internazionale per la conservazione e l'uso razionale delle zone umide normativa specifica dettata dalla Pianificazione Ordinaria Generale e l’intervento dello Stato per la loro protezione e conservazione. dalla Pianificazione Ordinaria Separata specifica per il settore e delle loro risorse. Sono istituiti dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio; Ambiente e Paesaggio (PTPR, PAI, PTAR etc), al fine di evitare La Convenzione è l'unico trattato internazionale sull'ambiente che si l’interferenza con aree di particolare sensibilità. Parchi naturali regionali e interregionali: aree di valore naturalistico occupa di questo particolare ecosistema, e i paesi membri della e ambientale, che costituiscono, nell'ambito di una o più regioni La coerenza con il PRG risulta pertanto verificabile indirettamente Convenzione coprono tutte le regioni geografiche del pianeta. limitrofe, un sistema omogeneo, individuato dagli assetti naturalistici attraverso la compatibilità con altri Piani Sovraordinati. La missione della Convenzione è "la conservazione e l'utilizzo dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali razionale di tutte le zone umide attraverso azioni locali e nazionali e la 3.1.6.2 Rapporto di compatibilità/conformità Opera/Piano con delle popolazioni locali. norme e prescrizioni specifiche cooperazione internazionale, quale contributo al conseguimento dello Sono istituiti dalle Regioni; sviluppo sostenibile in tutto il mondo". Il progetto interessa il Comune di Arlena di Castro in maniera estremamente marginale, in quanto non è prevista l’ubicazione di Riserve naturali: aree al cui interno sopravvivono specie di flora e Le zone umide sono tra gli ambienti più produttivi al mondo. aerogeneratori e le uniche opere previste riguardano Aree Agricole e in fauna di grande valore conservazionistico o ecosistemi di estrema Conservano la diversità biologica e forniscono l'acqua e la produttività particolare la stazione utente e un tratto di cavidotto MT interrato lungo importanza per la tutela della diversità biologica. primaria da cui innumerevoli specie di piante e animali dipendono per viabilità comunale esistente (segnatamente un tratto di circa 430 m del  La Rete Natura 2000 la loro sopravvivenza. Essi sostengono alte concentrazioni di specie di tratto MT06 e circa 7,7 km del tratto MT07). uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati.

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Le zone umide sono anche importanti depositi di materiale vegetale Zone di Protezione IT6010058 Monte Romano 10,8 km IBA genetico. Speciale _ ZPS Important Bird Area _ IBA 193 Argentario, Lagune 22 km La Convenzione usa un’ampia definizione dei tipi di zone umide ZONE DI TIPO “B” Codice Nome Distanza IBA di Orbetello, Lago di coperte nella sua missione, compresi laghi e fiumi, paludi e acquitrini, Burano prati umidi e torbiere, oasi, estuari, delta e fondali di marea, aree Zone Speciali di IT6010007 Lago di Bolsena 6,3 km Important Bird Area _ IBA 210 Lago di Bracciano e 15 km marine costiere, mangrovie e barriere coralline, e siti artificiali come Conservazione _ IBA Monti della Tolfa peschiere, risaie, bacini idrici e saline. ZSC Al centro della filosofia di Ramsar è il concetto di "uso razionale" delle Zone Speciali di IT6010013 Selva del Lamone 14 km ZONE UMIDE CONVENZIONE DI RAMSAR zone umide, definito come "mantenimento della loro funzione Conservazione _ ecologica, raggiunto attraverso l'attuazione di approcci ecosistemici, ZSC Zone Umide _ AREA 07 Lagune di Orbetello, 22 km nel contesto di uno sviluppo sostenibile". Zone Speciali di IT6010014 Il Crostoletto 12,9 km RAMSAR Lago di Burano Con il D.P.R 13/03/1976, n. 448 la Convenzione è diventata esecutiva. Conservazione _ Tabella 3.1 – Elenco delle Aree Naturali Protette e distanza dall’impianto ZSC 3.2.1.1 Rapporto di coerenza Opera/Piani La distanza minima dell’impianto rispetto ad aree di interesse Zone Speciali di IT6010015 Vallerosa 6,6 km naturalistico, è pari a 1 km e si riferisce alla ZSC IT6010020 Fiume L’intervento è ubicato al di fuori del perimetro di parchi e aree Conservazione _ Marta (alto corso) e pertanto le interferenze sono esclusivamente naturali protette nazionali e regionali, di aree della Rete Natura 2000, ZSC indirette a legate fondamentalmente a aspetti percettivi . di aree IBA e di Zone Umide individuate ai sensi della Convenzione di RAMSAR, e ai sensi della normativa nazionale e regionale non è Zone Speciali di IT6010017 Sistema fluviale 8,3 km Rispetto alle altre aree indicate, come si vede le distanza dell’impianto soggetto a Valutazione di Incidenza (DPR 357/97 e successive Conservazione _ Fiora _ Olpeta sono elevate e lo studio naturalistico conferma che si possono modifiche ed integrazioni); tuttavia per completezza è stato predisposto ZSC considerare del tutto trascurabili le potenziali interferenze indirette per un apposito Studio Naturalistico _ V.Inc.A (§ elaborato SN.SIA0) in cui ciò che riguarda le incidenze ambientali. Zone Speciali di IT6010020 Fiume Marta (Alto 1,0 km sono stati comunque indagati gli effetti indiretti dell’opera sulle Conservazione _ Corso) L’intervento non risulta in contrasto con gli obiettivi richiamati componenti biotiche e abiotiche dei Siti Protetti presenti in Area Vasta. ZSC dalle leggi che tutelano le aree naturali protette. Si riporta di seguito le principali aree protette e la distanza minima Zone Speciali di IT6010021 Monte Romano 10,4 km degli aerogeneratori dalle stesse. 3.2.2 Il Piano Regionale delle Aree Naturali Protette (PRANP) Conservazione _ ZSC PARCHI E RISERVE NATURALI Il Piano Regionale delle Aree Naturali Protette è stato pprovato con Zone Speciali di IT6010036 Sugherete di 4,2 km D.G.R. n. 8098 del 29/09/1992 e risulta attualmente in fase di Area naturale Codice Nome Distanza Conservazione _ Tuscania adeguamento ( D.G.R. n.1100 del 02/08/2002). protetta ZSC La Regione Lazio è stata una delle prime regioni italiane ad Riserva Naturale 40 Tuscania 7,5 km Zone Speciali di IT6010040 Monterozzi 6,6 km operare in materia di aree naturali protette approvando nel 1977, Regionale Conservazione _ la legge regionale n. 46/1977 dal titolo “Costituzione di un sistema di parchi regionali e delle riserve naturali”. Riserva Naturale 87 Selva del Lamone 15 km ZSC Successivamente, con la legge regionale n. 29/1997 “Norme in materia Regionale ZONE DI TIPO “C” Codice Nome Distanza di aree naturali protette regionali”, si è dotata di un nuovo strumento Area Contigua 88 Selva del Lamone 12,5 km ZPS + ZSC IT6010008 Monti Vulsini 6,9 km normativo allo scopo di recepire i contenuti della Legge quadro Riserva Regionale nazionale n.394/1991 e di garantire e promuovere, in maniera unitaria IMPORTANT BIRDS AREAS (IBA) ed in forma coordinata con lo Stato e gli enti locali, la conservazione e RETE NATURA 2000 la valorizzazione del proprio patrimonio naturale. Important Bird Area _ IBA 099 Lago di Bolsena 6,3 km ZONE DI TIPO “A” Codice Nome Distanza IBA Con D.G.R. n. 363 del 16/05/2008 “Rete Europea Natura 2000: misure di conservazione obbligatorie da applicarsi nelle zone di protezione Zone di Protezione IT6010055 Lago di Bolsena, 6,3 km Important Bird Area _ IBA 102 Selva del Lamone 8,0 km speciale” è stato recepito dalla Regione Lazio il D.M. 17/10/2007 Speciale _ ZPS Isole Bisentina e IBA “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione Martana Important Bird Area _ IBA 108 Lago di Vico 25 km relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)”. Zone di Protezione IT6010056 Selva del Lamone e 8,4 km IBA Speciale _ ZPS Monti di Castro Important Bird Area _ IBA 112 Saline di Tarquinia 18,7 km

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Il percorso programmatico della Regione Lazio individua nei  4 riserve naturali statali; benché, come si evince dalla tabella 4.1, le stesse siano presenti a Parchi e nelle Riserve Naturali Regionali il fulcro per la meno di 5 km di distanza dagli aerogeneratori.  31 riserve naturali regionali; realizzazione delle politiche di sostenibilità. In definitiva, per quanto il progetto proposto non intervenga  38 monumenti naturali. La comprensione delle relazioni tra economia, ambiente e direttamente in funzione dell’attuazione degli obbiettivi richiamati dal sviluppo sociale, i tre assi dello sviluppo sostenibile, diviene A queste si aggiungono 3163 ettari di aree di protezione esterna PRANP, certamente non interferisce negativamente con gli stessi e sempre più importante così come la necessità di analizzare e alle aree protette (aree contigue) e due aree marine protette per non li preclude sia pure indirettamente. misurare la loro entità. 4.687 ettari. In termini di coerenza, valgono le stesse considerazioni del La LR 29/97, come modificata ed integrata dalla LR 10/2001, all‘art. 7 Il PRANP opera con i seguenti strumenti attuativi: Piani dei parchi paragrafo precedente. stabilisce che la Regione individua le aree naturali protette utilizzando, e relativi Regolamenti, Programmi Pluriennali di Promozione Si rimanda alla specifica scheda di cui al capitolo 5, che riporta una tra l‘altro, i siti di importanza comunitaria e le zone speciali di economica e sociale. sintesi delle interferenze e degli obiettivi del piano esaminato. conservazione (SIC e ZPS). Le aree protette regionali formano un Sistema. Lo stesso articolo introduce il concetto di rete ecologica regionale Secondo il PRANP, le aree protette formano un sistema e con la 3.3 Pianificazione Ordinaria Separata _ strumenti di tutela prevedendo che la Giunta regionale, adottando uno schema di piano loro complessità e varietà, tutelano la biodiversità e promuovono paesaggistica a prevalente contenuto vincolistico delle aree naturali protette indichi, tra l‘altro, la rete ecologica regionale lo sviluppo sostenibile dei territori, studiando e conservando e le relative misure di tutela. Si riportano di seguito i principali strumenti di pianificazione specie ed ecosistemi, recuperando e valorizzando gli ambienti sovraordinata che a livello nazionale e regionale hanno come obiettivo Il sistema delle aree naturali protette regionali è individuato al fine di naturali e le ricchezze storiche, culturali e antropologiche e la tutela del Paesaggio e le norme che regolano la trasformazione dei conseguire i seguenti obiettivi: realizzando iniziative e programmi per la sensibilizzazione e il territori interessati da Beni Paesaggistici e ulteriori aree di rilevanza coinvolgimento dei fruitori (corsi di educazione ambientale,  la tutela, il recupero e il restauro degli habitat naturali e dei paesaggistica e culturale. iniziative di turismo naturalistico e didattico. paesaggi, nonché la loro valorizzazione; 3.3.1 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio _ D.lgs Si attua così un nuovo modo di intendere le aree protette, viste non  la conservazione di specie animali e vegetali, di singolarità 42/2004 come riserve separate dal resto del mondo, ma come realtà capaci di geologiche, di formazioni paleontologiche e di ambienti naturali reinterpretare i servizi alla popolazione orientandoli verso nuove che abbiano rilevante valore naturalistico ed ambientale; Il principale riferimento a livello nazionale di tutela dei Beni Culturali e funzioni di aggregazione e attività culturale, alla continua ricerca di una del Paesaggio è il D.Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii recante il Codice dei Beni  l'applicazione di metodi di gestione e di restauro ambientale allo migliore qualità della vita, sia per le generazioni attuali che per quelle Culturali e del Paesaggio. scopo di favorire l'integrazione tra uomo ed ambiente anche future. mediante il recupero e la valorizzazione delle testimonianze Il "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” emanato con Decreto La gestione delle Aree naturali protette regionali è affidata a Enti antropologiche, archeologiche, storiche e architettoniche e delle Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in attuazione dell'articolo 10 della regionali, Province e Città Metropolitana di Roma Capitale, Consorzi tra attività agro-silvo-pastorali tradizionali; legge 6 luglio 2002, n. 137, tutela sia i beni culturali, comprendenti le Comuni, singoli Comuni e fondazioni. cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico,  la promozione di attività di educazione, formazione e ricerca Attualmente gli Enti regionali istituiti per la gestione delle aree protette archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico, sia quelli scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative sono 13. paesaggistici, costituenti espressione dei valori storici, culturali, compatibili; naturali, morfologici ed estetici del territorio. 3.2.2.1 Rapporto di coerenza Opera/Piano  la difesa degli equilibri idraulici ed idrogeologici; Il D.lgs 42/2004 è stato redatto in conformità agli indirizzi e agli obiettivi In relazione al PRANP, le limitazioni e vincoli per gli Interventi  la valorizzazione delle risorse umane attraverso misure integrate della Convenzione Europea del Paesaggio, sottoscritta dai Paesi previsti dal PER (piano energetico Regionale), e riportati anche che sviluppino la valenza economica, educativa delle aree Europei nel Luglio 2000, ratificata a Firenze il 20 ottobre del medesimo sul PTPR in relazione a particolari categorie di Beni Paesaggistici protette; anno e ratificata ufficialmente dall’Italia con L. 14/2006 (art. 36 Protezione delle montagne sopra quota di 1.200 m. slm, art. 37  la promozione del turismo sostenibile e delle attività ad esso Protezione dei parchi e delle riserve naturali, art. 40 Protezione delle Tale Convenzione, applicata sull’intero territorio europeo, promuove connesse. zone umide) intervengono sui seguenti impianti FER: l’adozione di politiche di salvaguardia, gestione e pianificazione dei paesaggi europei, intendendo per paesaggio il complesso degli ambiti  Impianti areali ad elevato impatto visivo e paesaggistico Ad oggi il Lazio è interessato da 92 Aree Naturali Protette naturali, rurali, urbani e periurbani, terrestri, acque interne e marine, (fotovoltaico al suolo, solare termico al suolo, eolico); (AA.NN.PP.) terrestri per un totale di superficie protetta pari a eccezionali, ordinari e degradati [art. 2]. 232.564 ettari, che corrispondono a circa il 13,5% del territorio  mini e micro idraulica; regionale. Il D.lgs 42/2004 oltre a identificare i beni archeologici, culturali e  impianti eolici. paesaggistici oggetto di tutela e a disciplinare le procedure autorizzative in merito, dispone all’art. 143 anche le modalità di Le 92 AA.NN.PP. sono così suddivise: A tal riguardo si rappresenta che, come detto al paragrafo precedente, redazione dei Piani Paesaggistici di competenza regionale.  3 parchi nazionali; le opere in progetto ricadono all’esterno di Aree Naturali Protette,  16 parchi regionali;

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La Convenzione europea del paesaggio (CEP) e il Codice dei Beni Nell’ambito della procedura finalizzata all’ottenimento del  I corsi d’acqua sono attraversati in alcuni casi utilizzando la Culturali e del Paesaggio D.Lgs. n. 42/2004 impongono una struttura di Provvedimento Unico in materia Ambientale sarà necessario acquisire: Trivellazione Orizzontale Controllata (TOC), tecnica che non piano paesaggistico evoluta e diversa dai piani paesistici approvati in prevede alterazione della morfologia e né dell’aspetto esteriore attuazione della L. 431/85 negli anni novanta. dei luoghi.  L’autorizzazione Culturale di cui all’Art. 21 del D.lgs 42/2004 da Il decreto legislativo 42/2004 è stato successivamente aggiornato ed parte del MIBAC (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e  In altri casi, laddove gli esiti dello studio di compatibilità idraulica integrato da atti normativi specifici; l’ultima modifica significativa è stata Paesaggio dell’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di lo consentono, in corrispondenza dei tratti di attraversamento dei introdotta dal DLgs 104/2017 che ha aggiornato l’art.26 del DLgs Viterbo e l’Etruria Meridionale); corsi d’acqua si provvederà allo staffaggio del cavidotto alle 42/2004 disciplinando il ruolo del Ministero dei Beni e delle Attività opere esistenti lungo strada.  L’Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell’Art. 146 el D.lgs Culturali nel procedimento di VIA. 42/2004 da parte del MIBAC;  In tutti i casi le opere non comporteranno alterazione della 3.3.1.1 Rapporto di compatibilità/conformità Opera/Piano con vegetazione di golena lungo le rive dei fossi. Le stesse aree sopra richiamate, risultano perimetrate, cartografate e norme e prescrizioni specifiche normate Le opere interferenti con i Corsi d’acqua, sia in relazione alle In relazione al progetto, con particolare riferimento all’art. 10 e all’Art. modalità realizzative e sia in virtù della deroga di cui al comma 17 Come si dirà nei paragrafi e nelle schede di interferenza dedicate al 134 e del Codice, si evidenzia che: dell’art. 36 delle NTA, sono pertanto da ritenersi compatibili con PTPR, le modalità di realizzazione rendono le opere interferenti gli obiettivi e la disciplina di tutela del Dlgs 42/2004.  L’impianto nel suo complesso non interessa aree dichiarate di compatibili con le istanze di tutela e con le norme che regolano la notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 del Codice; trasformazione dei Beni e Aree ggetto di tutela. Interferenze con le aree boscate  Gli aerogeneratori e le relative piazzole di montaggio ed In relazione alle modalità realizzative, si considera quanto segue. Le interferenze si riferiscono esclusivamente a 3 tratti di cavidotto MT esercizio sono ubicati in aree che non interessano Beni (MT06, MT07 e MT13) e a un tratto del cavidotto interrato AT01. Interferenze con i corsi d’acqua: Paesaggistici;  Le interferenze sono di natura prettamente cartografica in quanto Le interferenze si riferiscono a brevissimi tratti di viabilità di accesso  Le interferenze con Beni Culturali e Paesaggistici sono relative gli elettrodotti sono tutti interrati lungo viabilità esistente che è alle WTG A06 e WTG A14, e a tratti di cavidotto MT a AT, interrato abrevissimi tratti di viabilità di progetto (che consolida tracciati lambita da aree boscate e pertanto la loro realizzazione non lungo viabilità esistente, che ricadono in fascia di rispetto o esistenti) e principalmente agli elettrodotti interrati, che comporta eradicamento di specie arboree e arbustive. attraversano corsi d’acqua e le relative fasce di rispetto. attestandosi su viabilità esistente, interessano: Le opere interferenti con le aree boscate, sia in relazione Le modalità realizzative prevedono: Beni Culturali all’ubicazione lungo viabilità esistente e sia alle modalità  Le opere stradali interferenti di accesso alle piazzole, riguardano realizzative sono pertanto da ritenersi compatibili con gli obiettivi b) Tracciati di cavidotti interrati lungo la viabilità ordinaria, il consolidamento e l’adeguamento di strade interpoderali e la disciplina di tutela del D.lgs 42/2004. attraversano aree di interesse archeologico individuate esistenti o interventi temporanei di raccordo che saranno dal PTPR (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale); Interferenze con le aree di interesse archeologico ripristinati a fine cantiere. Beni Paesaggistici Le interferenze con aree di interesse archeologico si riferiscono  Le strade saranno imbrecciate, permeabili e non asfaltate e sarà esclusivamente alla viabilità di accesso alla piazzola della WTG 04, a d) “i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua…. e le relative sponde sempre assicurato, con cunette e fossi di guardia, il corretto tratti di cavidotto MT (MT03, MT04, MT05, MT06, MT07 e MT13) e a o piedi degli argini per una fascia di 150 metri deflusso delle acque meteoriche e il loro convogliamento verso i un tratto del cavidotto interrato AT01. ciascuna”, Beni Paesaggistici soggetti a tutela dall’art. recapiti naturali esistenti. 142 c. 1 lettera c) del D.lgs 42/2004 e identificati,  La strada di accesso alla WTG A04 ricalca una pista rurale  Non saranno previste opere di scavo e rinterri significative in perimetrati e normati anche dal PPTR; esistente; in ogni caso per la definizione di dettaglio del tracciato quanto verrà assecondata la morfologia dei luoghi e non saranno e per la realizzazione della strada imbrecciata, si asseconderà la e) i “territori coperti da foreste e da boschi, ancorché modificati gli argini dei corsi d’acqua e dei fossi. morfologia attuale e si provvederà a evitare trincee, scavi percorsi o danneggiati dal fuoco…”, Beni Paesaggistici  Le opere saranno realizzate avendo cura di salvaguardare la profondi o eccessivi movimenti di terreno. soggetti a tutela dall’art. 142 c. 1 lettera g).del D.lgs vegetazione di sponda esistente e assicurando il naturale flusso 42/2004, e identificati, perimetrati e normati anche dal  Gli elettrodotti interferenti sono tutti interrati lungo viabilità idraulico dei fossi attraversati, con l’utilizzo di manufatti (Tubi PPTR; esistente e la loro realizzazione è prevista in banchina e ARMCO, Tombini o altro) opportunamente dimensionati secondo confinata ad una trincea a sezione ristretta. f) “le aree di interesse archeologico”, Beni Paesaggistici i calcoli di portata derivanti dallo studio di compatibilità idraulica soggetti a tutela dall’art. 142 c. 1 lettera m) del D.lgs e secondo eventuali specifiche tecniche impartite dagli enti di  Le attività di realizzazione in ogni caso saranno preventivamente 42/2004, e identificati, perimetrati e normate dal PTPR; gestione delle acque o dall’Autorità Distrettuale di Bacino. vagliate in base all’esito di un apposito studio del rischio archeologico, sostenuto da indagini e ricognizioni proprie delle Come detto, le interferenze delle opere riguardano i corsi d’acqua [Art.  Per quanto riguarda i tratti di cavidotto interferenti, gli stessi sono attività di archeologia preventiva e secondo le prescrizioni 142 co. 1 lettera c)], le aree boscate [(Art. 142 co. 1 lettera g)] e le Aree previsti tutti interrati lungo viabilità esistente e di progetto e eventuali impartite in fase di rilascio dell’Autorizzazione di cui di interesse archeologico [(Art. 142 co. 1 lettera m)]. pertanto la loro realizzazione non comporta eradicamento di all’art. 146 del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. specie arboree e arbustive.

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Al netto degli esiti delle attività di archeologia preventiva e della regolarità compositiva del layout e la grande distanza che intercorre tra 3.3.2 Il PTPR: interferenze delle opere e tutele vigenti sorveglianza in fase di realizzazione, allo stato le opere gli aerogeneratori, non determinano un “intrusione” negativa nel interferenti e ubicate lungo viabilità esistente, risultano conformi paesaggio e evitano gli effetti di affastellamento tra le torri, Il Piano Paesaggistico Regionale è stato ampiamente trattato nel con le istanza e le norme di tutela del D.lgs 42/2004. scongiurando l’insorgere del cosiddetto “effetto selva”. precedente paragrafo 4.1.3 in merito alle finalità, all’ambito di efficacia e alla struttura. Rispetto alle Ulteriori Aree individuate dal PTPR e alle componenti dei 3.3.1 I Piani Territoriali Paesistici (PTP) della Regione Lazio Sistemi di Paesaggio (Naturale, Agrario e Insediativo), gli In questo paragrafo si procederà principalmente alla verifica del aerogeneratori ricadono in areali per i quali le Norme Tecniche di La Pianificazione paesistica e la tutela dei beni e delle aree sottoposte progetto rispetto alle interferenze con aree e beni oggetto di protezione Attuazione consentono l’ubicazione di impianto eolici di grande a vincolo paesistico sono regolate dalla L.R.24/98 che ha introdotto il individuati dal PTPR, con particolare riferimento alle Tavole A,B e C. dimensione. criterio della tutela omogenea, sull'intero territorio regionale, delle aree Data la complessa struttura del Piano e per facilitare la lettura e il Si possono considerare anche alcune potenziali interferenze e dei beni previsti dalla Legge Galasso n. 431/85 e di quelli dichiarati di confronto, i contenuti delle norme regolamentari specifiche attinenti alle indirette legate agli aspetti percettivi e relative alle aree contermini notevole interesse pubblico ai sensi della L.1497/39, da perseguire interferenze del progetto saranno inseriti e commentati nelle apposite in cui ricadono centri abitati o beni paesaggistici soggetti a tutela. anche attraverso la redazione di un nuovo strumento di pianificazione schede di sintesi riportate in calce al presente Capitolo, che che è il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR). costituiscono integrazione di quanto segue. Si considerano localizzati in aree contermini a beni soggetti a tutela, gli impianti eolici ricadenti nell’ambito distanziale di cui al punto b) del Con la L.R.24/98 sono stati contestualmente approvati i Piani 3.3.2.1 Rapporto di compatibilità/conformità Opera/Piano con paragrafo 3.1. e al punto e) del paragrafo 3.2 dell’allegato 4. delle Territoriali Paesistici (PTP) in precedenza adottati limitatamente alle norme e prescrizioni specifiche Linee Guida Ministeriali, pari a 50 volte l’altezza massima fuori terra aree ed ai beni dichiarati di notevole interesse pubblico ai sensi della degli aerogeneratori; nel caso specifico la distanza minima da 1497/39 (Decreti Ministeriali e provvedimenti regionali) e a quelli 1. CAPO II _ “DISCIPLINA DI TUTELA, D’USO E considerare è pari a circa 12,5 km, avendo gli aerogeneratori una sottoposti a vincolo paesistico ai sensi dell'articolo 1 della L.431/85: VALORIZZAZIONE DEI PAESAGGI” _ TAVOLE A fasce costiere marine, fasce costiere lacuali, corsi delle acque distanza massima fuori terra pari a 250 m.. In relazione al Capo II delle Norme del PTPR “Disciplina di tutela, d’uso pubbliche, montagne sopra i 1200 m.t. s.l.m., parchi e riserve naturali, e valorizzazione dei paesaggi” e ai sistemi di paesaggio individuati In relazione alla valutazione di compatibilità degli interventi rispetto alle aree boscate, aree delle università agrarie e di uso civico, zone umide, all’art. 17, valgano le seguenti considerazioni. aree contermini sottoposte a tutela ai sensi del decreto legislativo 22 aree di interesse archeologico. gennaio 2004, n. 42, il MIBAC esercita i poteri previsti dall’articolo 152 Con la legge regionale 6 luglio 1998 n. 24 sono stati approvati in via A. SISTEMA DEL PAESAGGIO NATURALE E di detto decreto, potendo disporre prescrizioni n termini di distanze. SEMINATURALE (costituito dai paesaggi caratterizzati da un definitiva i 24 dei 27 piani territoriali paesistici (PTP) redatti e adottati elevato valore di naturalità e seminaturalità in relazione a Le implicazioni percettive tra l’impianto e i principali elementi di dalla Giunta regionale dal 1985 al 1993, ai sensi della Legge 431/85. interesse dell’ambito paesaggistico di riferimento, e in particolare specificità geologiche, geomorfologiche e vegetazionali). rispetto a punti notevoli o a strade di particolare interesse panoramico La legge regionale ha concluso in tal modo, cioè mediante l’approvazione con provvedimento legislativo, un decennale periodo di Dall’analisi della Tavola A _ Sistemi di Paesaggio, allegata al ricadenti in aree contermini, saranno diffusamente trattate nel (§ elaborati della Sezione 2 del incertezza amministrativa in relazione all’effettiva efficacia dei piani PTPR si evince quanto segue successivo capitolo 6. Progetto Definitivo): adottati, imponendo al contempo l’approvazione di un unico Piano Nel medesimo Capitolo 6 sono riportate le distanze minime Territoriale Paesistico Regionale, con l’introduzione degli articoli  I 16 aerogeneratori e le relative piazzole di montaggio e di dell’impianto dai principali centri urbani, da particolari beni soggetti a 21, 22 e 23. esercizio non interessano areali contrassegnati dalla tutela dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio o da ulteriori aree presenza di paesaggi naturali e seminaturali; individuate dal PTPR, rispetto ai quali potrebbero stabilirsi con Come diffusamente argomentato al precedente paragrafo 4.1.3, il l’impianto in progetto potenziali relazioni indirette di tipo percettivo. PTPR costituisce un unico Piano paesaggistico per l’intero ambito  La stazione elettrica di Utenza di trasformazione 30/150 kV, regionale, è stato predisposto dalla struttura competente in materia di la stazione elettrica di transito e l’ampliamento della SE Volendo anticipare alcuni considerazioni, si può dire che non sono pianificazione paesistica della regione ed ha come obiettivo TERNA, non interessano areali contrassegnati dalla molti i punti del territorio da cui l’impianto risulta nettamente visibile, l’omogeneità delle norme e dei riferimenti cartografici. presenza di paesaggi naturali e seminaturali; date le condizioni orografiche e soprattutto data la presenza di vegetazione arborea che spesso scherma o nega del tutto la visuale Con la sua definitiva approvazione il PTPR sostituisce tutti i PTP  Brevi tratti di viabilità di progetto e di corrispondenti della centrale eolica. attualmente vigenti ad esclusione del Piano dell’Appia Antica. “ cavidotti interrati in MT di collegamento tra gli aerogeneratori, attraversano areali del paesaggio naturale e Il territorio interessato dall’impianto, ricadeva nel PTP 2 Litorale Nelle aree di maggiore visibilità, date le reali condizioni percettive, seminaturale e in particolare: anche gli elementi potenzialmente più invasivi (tralicci, capannoni, gli Nord Adottato con Dgr 2268/87 e approvato con LR 24/1998. a) Un breve tratto di viabilità di accesso alla WTG A06 e il aerogeneratori che punteggiano l’intorno) vengono riassorbiti dalla Con l’entrata i vigore del PTPR, le norme relative ai PTP trovano corrispondente tratto di cavidotto interrato MT06, chiarezza geografica dei luoghi, e non deprimono la qualità ancora riferimenti nel PTPG di Viterbo, ma risultano di fatto attraversano il Fosso del Cappellaro (codice c056_0554) e complessiva del paesaggio storicamente consolidato, i cui elementi inefficaci. risultano perfettamente riconoscibili. relativa fascia di rispetto di 150 m per sponda; b) Un breve tratto di viabilità di accesso alla WTG A14 e il In ogni caso le interferenze potenziali sono da considerarsi totalmente corrispondente tratto di cavidotto interrato MT14, reversibili nel medio periodo e la configurazione insediativa, la

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attraversano il Fosso del Fontanile (codice c056_0534) e Fosso e Torrente Arrone (codice c056_0514A); il Fosso di Continuità (MT01, MT02, MT03, Mt08, MT09, MT10, MT11, relativa fascia di rispetto di 150 m per sponda; Arroncino di Pian di Vico (codice c056_0518A); il Fosso MT12); Mignattara (codice c056_0530);  Alcuni tratti di cavidotto interrato in MT di collegamento tra  Il cavidotto interrato in AT di collegamento tra la Stazione b) Il medesimo cavidotto interrato AT01, attraversa in più punti gli aerogeneratori o di collegamento tra le WTG e la Utente di trasformazione 30/150 kV e la Stazione TERNA aree interessate da Paesaggio Naturale e Paesaggio Stazione Utente di trasformazione 30/150 kV, attraversano 380/150 kV, attraversa in parte areali del Paesaggio Agrario Naturale di continuità, presenti prevalentemente in areali del paesaggio naturale e seminaturale (paesaggio di Valore e in parte areali del Paesaggio Agrario di corrispondenza dei corsi d’acqua con cui l’opera naturale, paesaggio naturale di continuità o corsi d’acqua), Continuità; interferisce; e in particolare:  Le 4 aree di logistica di cantiere (da smantellare a fine  Le 4 aree di logistica di cantiere (da smantellare a fine a) Un tratto di cavidotto interrato MT04 in uscita dalla WTG lavori) interessano areali del Paesaggio Agrario di Valore lavori) non interessano areali del paesaggio naturale e A04, attraversa su viabilità esistente (in TOC) il Fosso della (quelle prossime alle WTG A06 e A15) e in parte areali del seminaturale. Cadutella (c056_0517) e relativa fascia di rispetto di 150 m Paesaggio Agrario di Continuità (quelle prossime alle WTG per sponda; In relazione alle citate interferenze e dal confronto con gli Artt. 22 A03 e A11). b) Tratti di cavidotto interrato MT06 e MT07 in uscita dalla e 24 delle NTA del Piano e con le relative Tabelle A “Paesaggio In relazione alle citate interferenze e dal confronto con gli artt. 26 WTG A06 e dalla stazione utente in direzione Nord verso il Naturale/Naturale di continuità - Definizione delle componenti del e 27 delle NTA del Piano e con le relative Tabelle A “Paesaggio gruppo delle WTG A07, A08, A09, attraversano lungo paesaggio e degli obiettivi di qualità paesistica”, Tabelle B “Paesaggio Agrario di valore/di continuità - Definizione delle componenti del viabilità esistente (in TOC) i seguenti corsi d’acqua e Naturale/Naturale di continuità - Disciplina delle azioni/trasformazioni e paesaggio e degli obiettivi di qualità paesistica”, Tabella B “Paesaggio relativa fascia di rispetto di 150 m per sponda: il Fosso del obiettivi di tutela” e Tabelle C “Paesaggio Naturale/Naturale di Agrario di valore/di continuità - Disciplina delle azioni/trasformazioni e Cappellaro (codice c056_0554), il Fosso Infernetto (codice continuità – Norma regolamentare” (i cui contenuti sono riportati nelle obiettivi di tutela” e Tabella C “Paesaggio Agrario di valore/di continuità c056_0514A), il Fosso e Torrente Arrone (codice schede in calce al Capitolo) risulta che: – Norma regolamentare” (i cui contenuti sono riportati nelle schede c056_0514A), il Fosso Arroncino di Pian di Vico (codice  non si rilevano interferenze tra le opere di progetto e il riportate in calce al Capitolo) risulta che: c056_0518A); Paesaggio Naturale Agrario; c) I medesimi tratti di cavidotto di cui al punto b), attraversano  non si rilevano interferenze tra le opere di progetto e il in più punti aree interessate da sistemi di paesaggio  le opere interferenti (elettrodotti interrati) interferenti con Paesaggio Agrario di Rilevante Valore; naturale e di paesaggio naturale di continuità, presenti componenti del Paesaggio Naturale (corsi d’acqua o aree  gli aerogeneratori ricadono in aree (Paesaggio Agrario di principalmente in corrispondenza di aree boscate prossime boscate) sono coerenti con gli obiettivi e conformi con la valore o di continuità) in cui gli impianti eolici di grande ai corsi d’acqua con cui l’opera risulta interferente; disciplina e le norme regolamentari del PTPR, in base alla dimensioni sono considerati ammissibili; d) Un tratto di cavidotto interrato MT10, di collegamento tra la tipologia, alle modalità realizzative e alle mitigazioni torre A09 e A10, attraversa lungo viabilità esistente (in adottate.  nel loro insieme i manufatti della stazione elettrica le opere TOC) il Fosso Capecchio (codice C056_0531); di connessione interrate (elettrodotti) interferenti sono B. SISTEMA DEL PAESAGGIO AGRARIO (costituito dai e) Un tratto di cavidotto MT16, in uscita dalla A16, attraversa il coerenti con gli obiettivi e conformi con la disciplina e le paesaggi caratterizzati dalla vocazione e dalla permanenza Fosso Acquarella o Prati dell’Orto (codice c056_0533); norme regolamentari del PTPR, in base alla tipologia, alle dell’effettivo uso agricolo). f) Un tratto di cavidotto MT14 attraversa il Fosso del Fontanile modalità realizzative e alle mitigazioni adottate, (codice c056_0534); Dall’analisi della Tavola A _ Sistemi di Paesaggio, allegata al B1 _ SISTEMA DEL PAESAGGIO INSEDIATIVO (costituito dai PTPR si evince quanto segue: g) Tratti di cavidotto interrato MT13, di collegamento tra il paesaggi caratterizzati da processi di urbanizzazione recenti o da gruppo delle WTG A13, A14, A15 e A16 e il gruppo delle  I 16 aerogeneratori sono ubicati, con le relativa viabilità di insediamenti storico-culturali). WTG A07, A08, A09, si allineano e attraversano il Fosso del accesso e piazzole, in aree afferenti al sistema del Fontanile (codice c056_0534) e il Fosso Capecchio (codice Dall’analisi della Tavola A _ Sistemi di Paesaggio, allegata al Paesaggio Agrario di Valore (WTG A04-A05-A06-A13-A14- C056_0531); PTPR non si rilevano interferenze delle opere con elementi del A15-A16) e al sistema del Paesaggio Agrario di Continuità; h) I medesimi tratti di cavidotto interrato di cui al punto g) sistema insediativo.  La stazione elettrica di Utenza di trasformazione 30/150 kV, attraversano per un breve tratto aree interessate da sistemi B2 _ SISTEMA DELLE VISUALI (riferito a quei punti di vista o di la stazione elettrica di transito e l’ampliamento della SE di paesaggio naturale o di paesaggio naturale di continuità belvedere accessibili al pubblico, dai quali si possa godere lo TERNA sono ubicate in aree afferenti al sistema di  spettacolo delle bellezze panoramiche). Alcuni tratti di cavidotto interrato AT01 di collegamento tra Paesaggio Agrario di Valore; la Stazione Utente di trasformazione 30/150 kV e la di Dall’analisi della Tavola A _ Sistemi di Paesaggio, allegata al  i cavidotti interrati in MT di collegamento tra gli transito e la Stazione TERNA 380/150 kV, attraversano areali PTPR si evince quanto segue: del paesaggio naturale e seminaturale e in particolare: aerogeneratori e tra questi e la Stazione di Utenza, superate le aree sopra citate afferenti al Paesaggio Naturale e  Un tratto di cavidotto interrato MT07, in uscita dalla Stazione a) Tratti di cavidotto interrato AT01, in uscita dalla stazione Naturale di Continuità, attraversano aree afferenti al sistema di Utenza e in direzione Nord verso il gruppo delle WTG A07, Utente, attraversano su viabilità esistente i seguenti corsi del Paesaggio Agrario di Valore (MT04, MT05, MT06, MT07, A08, A09, si allinea e attraversa lungo viabilità esistente d’acqua e relativa fascia di rispetto di 150 m per sponda: il MT13, MT14, MT15, MT16)e al sistema del Paesaggio Agrario un’Area di Visuale;

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 Il cavidotto AT01 in uscita dalla Stazione Utente e verso la Aree e Beni Paesaggistici di cui all’art. 134 lettere a), b) e c)  Tratti di cavidotto interrato in AT interessano alcune aree SE TERNA 380/150 kV, interrato lungo viabilità esistente, del D.lgs 42/2004; oggetto di tutela e in particolare: attraversa in due tratti Aree di Visuale.  Alcuni tratti di viabilità di servizio degli aerogeneratori, a) il Tratto AT01 attraversa il Fosso e Torrente Arrone (codice In relazione alle citate interferenze e dal confronto con l’art. 50 interessano alcune aree oggetto di tutela e in particolare: c056_0514A); il Fosso Arroncino di Pian di Vico (codice delle NTA del Piano, risulta che: (codice c056_0518A), il Fosso Mignattara (codice a) La viabilità di accesso alla WTG A04 ricade in Area di c056_0530) e attraversa l’area di interesse archeologico le interferenze riguardano brevi tratti di cavidotto MT e AT che interesse archeologico denominata “Casale Diruto, La denominata “Pian di Vico, La Comunella” (codice attraversano o si allineano lungo percorsi panoramici (Aree di visuale Tomba, San Giuliano” (codice m056_0198); m56_0195). indicate nella Tavola A e nella Tavola C del PTPR). b) La viabilità di accesso alla WTG A06 attraversa il Fosso del Cappellaro (codice c056_0554);  Le 4 aree di logistica di cantiere (da smantellare a fine I cavidotti sono interrati lungo viabilità esistente e pertanto la loro c) La viabilità di accesso alla WTG A14, attraversa il Fosso del lavori) non interessano Aree e Beni Paesaggistici di cui realizzazione non produce alcuna alterazione dell’attuale assetto Fontanile (codice c056_0534) e relativa fascia di rispetto di all’art. 134 lettere a), b) e c) del D.lgs 42/2004;. percettivo. 150 m per sponda; In considerazione del fatto che gli aerogeneratori e le opere edili A parte le opere direttamente interferenti, alcune considerazioni si  i tratti di cavidotto interrato in MT di collegamento tra gli non interessano aree soggette a tutela paesaggistica, in relazione possono fare per quelle opere indirettamente interferenti, quali gli aerogeneratori e tra questi e la Stazione di Utenza, alle citate minime interferenze e dal confronto con gli artt. 36 aerogeneratori o la Stazione Utente. interessano alcune aree oggetto di tutela e in particolare: (relativo ai corsi d’acqua), 39 (relativo alle aree boscate) e 42 (relativo Nei tratti delle aree di visuale liberi da alberature di bordo strada, gli alle aree di interesse archeologico) delle NTA del Piano risulta che le a) Il tratto MT03 attraversa l’area di interesse archeologico aerogeneratori possono risultare visibili. opere sono conformi alle norme regolamentari (riportate nelle denominata “Casale Diruto, La Tomba, San Giuliano” schede specifiche in calce al Capitolo). In tali condizioni, la grande interdistanza reciproca tra le torri e la (codice m056_0198); regolarità del layout, da un lato scongiurano l’effetto di affastellamento b) Il tratto MT04 attraversa il Fosso della Cadutella 3. BENI DEL PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE NON visivo (il cosiddetto “effetto selva”) e dall’altro fanno sì che non venga (c056_0517) e lambisce l’area di interesse archeologico INTERESSATI DA VINCOLO PAESAGGISTICO O DA preclusa o alterata la netta percezione degli elementi paesaggistici denominata “Casale Diruto, La Tomba, San Giuliano” AZIONI STRATEGICHE DEL PTPR _ TAVOLE C (morfologici, vegetazionali e insediativi) che caratterizzano il contesto. (codice m056_0198); c) il tratto MT05, lambisce l’area di interesse archeologico A seguito dell’analisi della Tavola “C”, si riportano di seguito le Le torri saranno verniciate con materiali antiriflesso di colore grigio denominata “Prataccio” (codice m056_0197); interferenze delle opere in progetto con i Beni del Patrimonio chiaro o bianco avorio, scelta che consente di rendere meno visibili gli d) il tratto MT06 attraversa lungo viabilità esistente aree Naturale e Culturale non interessati dal vincolo paesaggistico e da aerogeneratori a media distanza, e che risulta particolarmente efficace boscate, il Fosso del Cappellaro (codice c056_0554) e il azioni strategiche del PTPR. quando le torri e le pale si stagliano sullo sfondo del cielo. Fiume Arrone (codice c056_0514A) e lambisce le aree di  I 16 aerogeneratori con le relative piazzole interessano Nel successivo Capitolo 6 sono riportate le fotosimulazioni interesse archeologico denominate “Quartaccio, Lungarina alcuni Beni del Patrimonio Naturale e in particolare: dell’intervento in relazione ai punti e percorsi panoramici dell’intorno. dell’Infernetto” (codice m056_0196) e “Ara Sprofondata, Cascinale Peruzzi” (codice m056_0208); a) le WTG A02, A03, A04, A07, A08, A09, A10, A11, A12 e B3 _ AMBITI DI RECUPERO E STRUMENTI ATTUATIVI A e) il tratto MT07 attraversa lungo viabilità esistente aree A13 ricadono in ambiti di protezione delle attività venatorie; VALENZA PAESISTICA. boscate, il Fiume Arrone (codice c056_0514 e c056_0514A) b) la WTG A05 interferisce con un’area del Sistema Agrario a Dall’analisi della Tavola A _ Sistemi di Paesaggio, allegata al e il Fosso Arroncino (codice c056_0518) e lambisce l’area carattere permanente; PTPR non si rilevano interferenze delle opere con aree ricadenti in di interesse archeologico denominata “Mandria Paoletti”  La stazione elettrica di Utenza di trasformazione 30/150 kV, tali ambiti o strumenti attuativi. (codice m056_0031); la stazione elettrica di transito in condivisione con altri f) il tratto MT10, attraversa il corso d’acqua Torrente utenti e l’ampliamento della SE TERNA non interessano 2. CAPO III _ MODALITÀ DI TUTELA DELLE AREE TUTELATE Capecchio (codice c056_0531); Beni del patrimonio Naturale Culturale o Ambiti Prioritari dei PER LEGGE _ TAVOLE B g) il tratto MT13 attraversa aree boscate, attraversa e si allinea progetti di conservazione, recupero, riqualificazione, al Fosso del Fontanile (codice c056_0534), attraversa il In relazione al Capo III, e a seguito dell’analisi della Tavola “B”, si gestione e valorizzazione del Paesaggio Regionale; riportano di seguito le interferenze delle opere in progetto con i Fosso Capecchio (codice C056_0531), attraversa l’area di  Alcuni tratti di viabilità di servizio degli aerogeneratori, Beni Paesaggistici individuati dal PTPR. interesse archeologico denominata “da Prato Lungo a Ristretta” (codice m056_0027) e lambisce l’area di interesse interessano alcune aree e beni e in particolare:  I 16 aerogeneratori con le relative piazzole non interessano archeologico denominata “Mandria Paoletti” (codice a) La viabilità di accesso alle WTG A02, A03, A04, A07, A08, Aree e Beni Paesaggistici di cui all’art. 134 lettere a), b) e c) m056_0031); A09, A10, A11, A12 e A13 ricade ricadono in ambiti di del D.lgs 42/2004; h) il tratto MT14 attraversa il Fosso del Fontanile (codice protezione delle attività venatorie;  La stazione elettrica di Utenza di trasformazione 30/150 kV, c056_0534); b) La viabilità di accesso alla WTG A14 intercetta il reticolo la stazione elettrica di transito in condivisione con altri i) il tratto MT16 attraversa il Fosso dell’acquarella o Prati idrografico; utenti e l’ampliamento della SE TERNA non interessano dell’Orto (codice c056_0533)

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c) La viabilità di accesso alla WTG A04 attraversa un’area da conformi e compatibili con quanto contenuto nelle norme La DGR 6215/1996 ha proposto una prima classificazione degli destinare a Parchi Archeologici e Culturali; regolamentari, in virtù della tipologia e delle modalità di interventi ammissibili raggruppati in tre tabelle (Tab. A, B, C) in d) La viabilità di accesso alla WTG A05, ricade in un’area di realizzazione. funzione della decrescente rilevanza, individuando per ciascuna di protezione delle attività venatorie; esse le relative procedure. 3.4 Pianificazione Ordinaria Separata _ Strumenti di  i tratti di cavidotto interrato in MT di collegamento tra gli Con deliberazione di Giunta Regionale 3888/98 e LR 53/98 sono state aerogeneratori e tra questi e la Stazione di Utenza, settore sovraordinati e operativi, di tutela del suolo. delegate alle Province e ai Comuni alcune delle funzioni amministrative interessano alcune aree e beni e in particolare: Di seguito saranno esaminati i principali strumenti aventi prevalente relative alla autorizzazione di alcuni interventi in aree sottoposte a vincolo idrogeologico di cui alla D.G.R. 6215/1996. a) I tratti MT02, MT03, MT04, MT07, MT08, MT09, MT10, carattere vincolistico in materia di difesa del suolo che hanno anche MT11, MT12 e MT13 ricadono in un’area di protezione delle implicazioni di natura paesaggistica. Successivamente la Regione Lazio ha stabilito ulteriori criteri per attività venatorie; ripartire tra gli Enti le competetene per alcuni interventi nel campo della 3.4.1 Vincolo Idrogeologico RDL n. 3267/1923 b) Il Tratto MT07 attraversa un’area naturale individuata come produzione delle energie alternative, non chiaramente individuati in “pascolo, rocce, aree nude”; Il Vincolo Idrogeologico è stato istituito e regolamentato con Regio precedenza: c) I tratti MT04, MT06, MT07, MT10, MT13, MT16 intercettano Decreto n. 3267 del 30 dicembre 1923 e con Regio Decreto n. 1126 del Province: il reticolo idrografico; 16 maggio 1926; sottopone a tutela quelle zone che per effetto di impianti fotovoltaici a terra di potenza superiore a 200 KWp d) Il tratto M07 segue e attraversa un Percorso Panoramico; interventi, quali movimenti terra o disboscamenti, possono con danno ; impianti ; impianti a biomassa di e) I tratti MT03, MT04, MT05, MT06, MT07, MT13, ricadono in pubblico perdere la stabilità o turbare il regime delle acque. eolici di potenza superiore a 60 KWp aree da destinare a Parchi Archeologici e Culturali; potenza superiore a 200 KWp. f) I tratti MT03, MT04, MT05, MT07, MT13, ricadono in parte Nelle aree gravate da vincolo idrogeologico è necessario acquisire Comuni: in aree del Sistema Agrario a carattere permanente; preventivamente l’autorizzazione in deroga al vincolo per eseguire interventi comportanti movimenti terra e trasformazioni di uso del impianti fotovoltaici a terra di potenza fino a 200 KWp; impianti eolici di  Tratti di cavidotto interrato in AT interessano alcune aree e suolo. potenza fino a 60 KWp; impianti a biomasse di potenza fino a 200 in particolare: KWp. La legge fondamentale forestale, contenuta nel Regio Decreto, infatti a) il tratto AT01 attraversa Aree di protezione delle attività stabilisce che sono sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici i terreni Inoltre per chiarire ulteriormente l'attribuzione delle competenze in venatorie; di qualsiasi natura e destinazione che, per effetto di forme di materia di Vincolo Idrogeologico la Direzione Regionale Ambiente della b) il tratto A01 interferisce con il reticolo idrografico; utilizzazione contrastanti con la natura del terreno possono con danno Regione Lazio, con circolare n. 490669 del 24-11-2011 ha stabilito che c) il tratto A01 attraversa due percorsi panoramici; pubblico subire denudazioni, perdere la stabilità o turbare il regime il rilascio del nulla osta delle opere non già chiaramente delegate, deve d) il tratto A01 attraversa aree da destinare a Parchi delle acque. essere attribuito agli enti locali secondo i seguenti criteri: Archeologici e Culturali; Per proteggere il territorio e prevenire pericolosi eventi e situazioni Regione:  Le 4 aree di logistica di cantiere (da smantellare a fine calamitose quali alluvioni, frane e movimenti di terreno, sono state le attività e gli interventi che comportino superfici di modificazione o lavori) interessano alcune aree e particolare: introdotte norme, divieti e sanzioni. trasformazione dell'’uso del suolo superiori a 30.000 m2 o che a) le aree C01 e C03 ricadono in Aree di protezione delle Il vincolo idrogeologico, in generale, non preclude comunque la prevedano movimentazione di quantitativi di terreno superiori a 15.000 attività venatorie. possibilità di trasformazione o di nuova utilizzazione del territorio. m3; In riferimento a quanto sopra, non vi sono norme regolamentari nel Il R.D. 1126/1926 all’art. n° 21 prevede una procedura autorizzativa per Province: PTPR che regolano la trasformazione delle aree e beni interferiti dalle gli interventi che ricadono su terreni vincolati saldi (quelli che non sono le attività e gli interventi che comportino superfici di modificazione opere e cartografati nelle Tavole C, che hanno natura descrittiva, lavorati da più di 5 anni) o boscati, mentre all’art. 20 prevede una dell’uso del suolo comprese tra 5.000 e 30.000 m2 o movimentazione propositiva e di indirizzo nonché di supporto alla redazione della procedura di comunicazione (da presentare 30 giorni prima del di terreno compresi tra 2.500 e 15.000 m3; relazione paesaggistica. presunto inizio dei lavori) per gli interventi che ricadono su terreni Per verificare la fattibilità di alcuni interventi interferenti ad esempio con vincolati soggetti a periodica lavorazione (terreni seminativi). Comuni: il reticolo idrografico, o con percorsi panoramici, si rimanda alle norme Le autorizzazioni non vengono rilasciate quando esistono situazioni di opere o interventi che comportino superfici di modificazione dell’'uso già citate precedentemente e riferite ai corsi d’acqua ell’art. 50 che dissesto reale, se non per la bonifica del dissesto stesso o quando del suolo inferiori a 5.000 m2 o movimentazione di terreno inferiori a regola le trasformazioni delle componenti del Sistema delle Visuali. l’intervento richiesto può produrre i danni di cui all’art. 1 del R.D. 2.500 m3; 3267/23. La conformità delle opere con i Beni cartografati nelle Tavole C, Per la gestione del vincolo idrogeologico la Provincia ha approvato un risulta pertanto a maggior ragione confermata. La Regione Lazio ha decentrato parte delle competenze in materia di apposito regolamento dove viene indicato il quadro normativo di A seguito dell’approfondita disamina del rapporto di coerenza e Vincolo Idrogeologico agli Enti Locali con Legge Regionale n.53 del 11 riferimento, le procedure adottate e la documentazione da produrre da conformità dell’impianto in progetto con il PTPR, si può affermare dicembre 1998 e Deliberazione di Giunta Regionale n. 3888 del 30 parte del richiedente. che l’intervento è coerente in termini di localizzazione e in settembre1998. relazione alle interferenze di alcune opere, le stesse risultano

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Nei casi di cui all'art. 21 l'istanza deve essere  Gli aerogeneratori A01 e A02 ricadono in un’area di bassa rimossi e le aree saranno ripristinate alla situazione ante preventivamente pubblicata per 15 giorni all’'albo pretorio collina, caratterizzata da un pianoro bordato da fianchi. operam. del comune dove ricade l'area interessata dai lavori; dopo la  Gli aerogeneratori in questione sono ubicati al centro di questa  Le stesse piazzole di cantiere saranno ridotte per le necessità pubblicazione il Comune la trasmetterà alla Provincia di Viterbo con la area sub-pianeggiante e sufficientemente distanti dai versanti. della sola fase di esercizio e di manutenzione degli relata di pubblicazione; l'ente dispone di 180 giorni per esprimere il aerogeneratori. proprio assenso.  Inoltre, dal rilevamento geomorfologico di campagna non si riscontrano fenomeni di dissesto idrogeologico.  I plinti saranno completamente rinterrati. La documentazione allegata deve essere presentata in quattro copie timbrate e firmate in originale.  Gli aerogeneratori, A09 – A10 – A11 – A12, in un’area  Scarpate e rilevati saranno inerbiti/cespugliati, sia in pianeggiante caratterizzata da blande ondulazioni, con corrispondenza delle piazzole, sia lungo la viabilità e sia nelle Nei casi di cui all’art. 20 del 1126/26 la dichiarazione va presentata pendenze modeste. aree interessate dalla realizzazione della stazione elettrica di direttamente in Provincia allegando tre copie della documentazione utenza e delle altre opere prossime alla SE TERNA. prescritta timbrata e firmata in originale.  Il rilevamento geomorfologico di campagna non evidenzia fenomeni di dissesto idrogeologico.  Per ciò che riguarda la viabilità, non saranno previste 3.4.1.1 Rapporto di compatibilità/conformità Opera/Piano con significative opere di scavo e rinterri in quanto verrà assecondata norme e prescrizioni specifiche  Sia il cavidotto interno che quello esterno, interrati, che si la morfologia dei luoghi. sviluppano quasi integralmente lungo viabilità esistente, In relazione alle interferenze delle opere con le aree soggette a attraversano o lambiscono aree a Vincolo Idrogeologico  Le strade saranno imbrecciate, permeabili e non asfaltate e sarà vincolo idrogeologico, valgano le seguenti considerazioni (si pianeggianti e/o a modeste pendenze, prive di evidenti tracce di sempre assicurato, con cunette e fossi di guardia, il corretto rimanda alla scheda specifica riportata al Capitolo 5, la trattazione dissesto idrogeologico. deflusso delle acque meteoriche e il loro convogliamento verso i delle norme). recapiti naturali esistenti.  Per la realizzazione del cavidotto, i movimenti di terra che  Le WTG A01, A02, A9, A10, A11, A12 e relativi viabilità di interessano le aree indicate corrispondono alle opere di scavo  Non saranno previste opere di scavo e rinterri significative in accesso, piazzole e tratti di cavidotto MT interrati necessarie alla posa in opera del cavidotto e successivo quanto verrà assecondata la morfologia dei luoghi e non saranno corrispondenti; ricadono in aree oggetto di Vincolo reinterro con lo stesso materiale precedentemente scavato, modificati gli argini dei corsi d’acqua e dei fossi. Idrogeologico; risultano estremamente contenuti, senza aggravio dei carichi in  Per quanto riguarda i tratti di cavidotto interferenti con aree  I tratti di cavidotto MT, interrati lungo viabilità esistente, e in superficie né tantomeno modifica della morfologia e relativo soggette a vincolo, gli stessi sono previsti tutti interrati lungo particolare parte dei tratti MT02, MT03, MT04, MT07, MT13, deflusso superficiale e profondo delle acque. viabilità esistente e di progetto e pertanto la loro realizzazione nonché gli interi tratti MT01, MT09, MT10, MT11, MT12 e  I rilievi geologici di superficie non hanno evidenziato segni non comporta eradicamento di specie arboree e arbustive. MT13, attraversano aree interessate da vincolo morfologici e fenomeni di erosione e scalzamento dei fianchi idrogeologico;  In tutti i casi le opere non comporteranno alterazione della degli alvei, tanto da poter parlare di una marcata stabilità vegetazione di golena lungo le rive dei fossi.  Parte del Cavidotto AT interrato lungo viabilità esistente, generale dell’area, così come anche l’omogeneità geolitologica ricade in area oggetto a vincolo idrogeologico. dei terreni affioranti ne è una garanzia. Da quanto descritto sulle condizioni geomorfologiche e geolitologiche e idrogeologiche delle aree di intervento e sulla  Gli aerogeneratori e opere annesse non citate Inoltre: stabilità delle aree stesse, e in merito alle modalità realizzative precedentemente, la stazione Utente, la stazione di transito  Le opere non interessano aree boscate o terreni saldi. degli interventi interferenti, si può asserire che gli stessi, cosi e le opere prossime alla SE TERNA esistente, non ricadono come previsti e descritti negli elaborati di progetto, non in aree soggette a vincolo idrogeologico.  Tutte le opere sono realizzate in aree che non mostrano segni di comporteranno turbativa all'assetto idrogeologico del suolo, né movimenti o dissesti in atto, ancorché superficiali, che possano In relazione alla natura agroforestale del suolo (le opere non condizioneranno la stabilità del versante. potenzialmente inficiare la stabilità dei terreni e interessano aree boscate o terreni saldi e ricadono conseguentemente delle opere medesime. prevalentemente su seminativi o interessano la viabilità esistente) 3.4.2 Piano Stralcio di assetto Idrogeologico (PAI) e in relazione alla quantità di terreno movimentati in aree vincolate  Analogamente dal confronto con le cartografie del PAI (Piano (compresi tra 2500 e 20000 mc), le opere ricadono nell’ambito di Stralcio di Assetto Idrogeologico), le aree interessate dalle opere A partire dal 1989 con la L. n. 183 è stato integrato l'approccio del applicazione dell’art. 20 del Regio Decreto 1126/1026 e le non sono classificate come a rischio idraulico. quadro normativo e regolamentare di settore con il concetto di protezione delle popolazioni, degli insediamenti, delle infrastrutture e competenze amministrativa in materia di vincolo idrogeologico  Gli aerogeneratori e le relative piazzole sono stati ubicati in dovrebbero essere attribuite alla Provincia di Viterbo, anche in prevenzione dal rischio per pericolo idrogeologico da inondazione e terreni poco acclivi e ciò comporta una limitazione degli frane e sono stati individuati nei bacini idrografici gli ambiti territoriali ed relazione alle deleghe specifiche in merito agli impianti eolici di sbancamenti, che in ogni caso saranno realizzati in regime di potenza superiore ai 60 kW. amministrativi per pianificare e programmare l'attività di difesa del compensazione totale tra scavi e rinterri. territorio dai dissesti. Per quanto riguarda le caratteristiche delle aree e le modalità  A ultimazione del montaggio degli aerogeneratori, le piazzole di realizzative, si sottolinea che: A tale scopo sono state istituite le Autorità di Bacino che si distinguono, stoccaggio, le aree di logistica del cantiere e gli allargamenti in base alla dimensione dell'ambito di competenza, in nazionali, stradali necessari per il transito dei mezzi pesanti, saranno interregionali e regionali.

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Gli strumenti principali di pianificazione e programmazione delle Il PAI vigente nelle aree di interesse, è stato pprovato con rispetto a cui gli interventi sono normati dagli artt. 9 e 27 della Autorità sono il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) e il Deliberazione Consiglio Regionale n° 17 del 04/04/2012 (B.U.R.L. 21 NTA del PAI. Quadro degli Interventi. del 07/06/2012 S.O. n° 35) aggiornato con Decreti del Segretario I contenuti delle norme sono trascritti nelle schede riportate al in Generale n° 1/2012, n° 2/2012, n° 3/2012,n° 4/2012, n° 5/2012, n° Il PAI ha valore di piano territoriale di settore sovraordinato alle calce al capitolo. 6/2012. altre pianificazioni e rappresenta lo strumento conoscitivo, normativo Per definire gli interventi e le modalità realizzative, in ossequio alle e tecnico operativo con cui le Autorità dei Bacini pianificano e In particolare, l’area di interesse ricade nella Tavola 2.03 Nord. NTA del PAI è stato redatto un adeguato studio idraulico rispondente ai programmano le azioni e le norme d’uso finalizzate alla tutela e alla I Piani Stralcio di Assetto Idrogeologico, fissano la disciplina da requisiti minimi stabiliti dal Piano. difesa delle popolazioni, degli insediamenti, delle infrastrutture, del osservare nelle aree classificate a pericolosità e a rischio idraulico e di suolo e del sottosuolo. Secondo lo studio di compatibilità, la realizzazione degli interventi non frana, e definiscono i livelli di tutela e di salvaguardia relativi agli usi e inciderà in alcun modo sull’attuale regime idrologico ed idraulico Il PAI è fortemente correlato con tutti gli altri aspetti della alle attività di trasformazione di suolo ammissibili. dell’area attraversata e le opere previste sono in sicurezza idraulica pianificazione e della tutela delle acque, nonché della Il Piano di Assetto Idrogeologico è coordinato con i programmi anche in virtù delle modalità realizzative di seguito indicate. programmazione degli interventi prioritari. nazionali, regionali e sub-regionali di sviluppo economico e di uso del Solo per brevi tratto di strada di accesso alle piazzole, si hanno Le prescrizioni contenute nel PAI approvato, ai sensi dell'art. 17, suolo e prevale ed è vincolante, ai sensi della L.R. del 22 dicembre interferenze con reticolo idrografico (strada per WTG06 e WTG14). comma 5 della L. 18 maggio 1989, n. 183 e ss.mm.ii., hanno 1999 n° 38 e dell’art.14 della L.R. 39/96, su tutti gli strumenti di piano e carattere immediatamente vincolante per le Amministrazioni e per programmatici della Regione e degli Enti Locali. Gli interventi saranno relativi a consolidamento e l’adeguamento di gli Enti Pubblici, nonché per i soggetti privati. strade interpoderali esistenti e posa di tubazione in corrispondenza dei In considerazione sia del continuo mutare del quadro territoriale, in fossi attraversati da suddette strade al fine di consentire il transito su Il territorio laziale è attualmente ricompreso nei seguenti distretti virtù del dinamismo della fenomenologia afferente al dissesto essi per il raggiungimento delle piazzole per le turbine , e al contempo idrografici: idrogeologico e dei connessi interventi di mitigazione e di messa in garantire che la nuova strada non interferisca con il normale deflusso sicurezza, sia conseguentemente ad ulteriori approfondimenti  Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale, relativamente delle acque. conoscitivi di settore, l’Autorità di Bacino competente provvede alla alla limitata porzione del territorio dell’ex Autorità Bacino successiva tempestiva corrispondenza tra il P.A.I. e le suddette L’intubamento necessario per superamento di fossi con nuova viabilità Idrografico del fiume Fiora (bacino interregionale); dinamicità del territorio, mediante l’aggiornamento dei suddetti Piani. interesserà tratti del canale per una lunghezza non eccedente i 20  Distretto Idrografico dell’Appennino Centrale, che interessa la metri. In conseguenza all'Intesa fra Autorità di Bacino del Fiume Tevere e maggior parte del territorio regionale compreso nei bacini Regione Lazio di cui alla Determinazione n. G4012 del 29-3-17 In corrispondenza del reticolo minore (linee di impluvio e corsi d’acqua idrografici dell’ex Autorità di Bacino del fiume Tevere (bacino pubblicata sul BURL n. 28 del 6-4-17, le funzioni del Distretto episodici) le opere saranno realizzate avendo cura di salvaguardare la nazionale), dell’ex Autorità di Bacino del fiume Tronto (bacino dell'Appennino Centrale, per i territori ricadenti nelle aree di pertinenza vegetazione di sponda esistente e assicurando il naturale flusso interregionale) nonché dell’ex Autorità dei Bacini Regionali; delle soppresse Autorità di Bacino del Fiume Fiora e dell'Autorità dei idraulico dei fossi attraversati, con l’utilizzo di manufatti (Tubi ARMCO,  Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, relativamente al Bacini Regionali del Lazio, sono svolte dalla Direzione Regionale Tombini o altro) opportunamente dimensionati in modo da consentire il bacino idrografico dei fiumi Liri-Garigliano (bacino nazionale). Risorse Idriche, Difesa Suolo e Rifiuti della Regione Lazio ed in normale deflusso delle acque in condizione di sicurezza idraulica. particolare: Il territorio della provincia di Viterbo, a seguito della riforma In generale, le strade saranno imbrecciate, permeabili e non asfaltate e avviata con DM 25-10-2016, rientra negli ambiti di competenza  per il parere relativo alle aree a pericolo geomorfologico l'ufficio sarà sempre assicurato, con cunette e fossi di guardia, il corretto dell'Autorità di Bacino Distrettuale "Appennino Centrale (ex. di riferimento è l'Area Difesa del Suolo e Consorzi di Irrigazione; deflusso delle acque meteoriche e il loro convogliamento verso i Autorità di Bacino del Fiume Tevere). recapiti naturali esistenti.  per il parere relativo alle aree a pericolo idraulico l'ufficio di Per le porzioni del territorio laziale ricadenti nei suddetti Distretti riferimento è l'Area Bacini Idrografici. Non saranno previste opere di scavo e rinterri significative in quanto Idrografici valgono le norme di attuazione contenute nei PAI già verrà assecondata la morfologia dei luoghi e non saranno modificati gli 3.4.2.1 Rapporto di compatibilità/conformità Opera/Piano con approvati con vari DPCM dalle Ex Autorità di Bacino nazionali del argini dei corsi d’acqua e dei fossi. norme e prescrizioni specifiche fiume Tevere, dei fiumi Liri-Garigliano e delle ex Autorità di Bacino Per quanto riguarda i tratti di cavidotto interferenti con il reticolo interregionali del fiume Fiora e del Tronto, mentre per le restanti parti Le opere di progetto non ricadono in alcuna area sottoposta a idrografico principale, gli stessi sono previsti tutti interrati lungo viabilità del territorio della Regione Lazio si fa riferimento al PAI approvato dalla tutela per pericolo d’inondazione né in aree sottoposte a tutela per esistente e di progetto e pertanto la loro realizzazione non comporta ex Autorità dei bacini regionali. pericolo di frana né interessano elementi areali, lineari o puntuali sradicamento di specie arboree e arbustive e alteraziuone del normale contrassegnati da fattori di rischio. Il territorio regionale è suddiviso in 5 ambiti territoriali di flusso idrico dei canali. riferimento, rispetto ai quali si esplicano le competenza delle Le uniche interferenze sono relative ad attraversamenti degli I corsi d’acqua sono attraversati in alcuni casi utilizzando la Autorità di Bacino facenti parte del distretto. elettrodotti in cavo interrato lungo viabilità esistente, che Trivellazione Orizzontale Controllata (TOC), tecnica che non prevede intercettano aste del reticolo idrografico, indicate dal PAI come Il territorio interessato dalle opere in progetto ricade nell’ambito alterazione della morfologia e né dell’aspetto esteriore dei luoghi. Aree di Attenzione per pericolo di inondazione con particolare delle competenze del PAI delle ex Autorità del Bacini regionali. riferimento ai corsi d’acqua principali classificati pubblici con I punti di infissione della TOC sono previsti al di fuori delle aree D.G.R. n° 452 del 01/04/05, e ad altri corsi d’acqua principali, allagabili determinate in regime di moto permanente.

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In altri casi, laddove gli esiti dello studio di compatibilità idraulica lo consentono, in corrispondenza dei tratti di attraversamento dei corsi d’acqua si provvederà allo staffaggio del cavidotto alle opere esistenti lungo strada o allo scavo in trincea (prevedendo ove necessario bauletto di protezione per altezze di scavo contenute).

In tutti i casi le opere non comporteranno alterazione della vegetazione di golena lungo le rive dei fossi. Le opere interferenti con i corsi d’acqua, sia in relazione agli esiti dello Studio di compatibilità effettuato e sia in virtù delle modalità realizzative, sono pertanto da ritenersi compatibili con gli obiettivi e la disciplina di tutela del PAI. Per maggiori dettagli si rimanda alla relazione idraulica e ai relativi allegati (rel.4.0 ed allegati).

3.5 Schede di sintesi delle interferenze del progetto e della conformità con la norme dei piani vigenti. Come più volte richiamato, in calce al presente capitolo sono riportate le Schede di Sintesi del progetto rispetto alle interferenze delle opere e alla conformità delle stesse con le norme derivanti dalle principali fonti legislative di rango primario vigenti in materia paesaggistica e ambientale, diffusamente trattate precedentemente. Si partirà dal Piano Paesaggistico Regionale (PTPR) che rappresenta sicuramente lo strumento più complesso esaminato nel precedente capitolo 4, e a seguire i principali Piani a prevalente contenuto vincolistico. La disamina del PTPR, riferisce anche in merito ai Beni Paesaggistici e alle aree oggetto di tutela del D.lgs 42/2004 (§ schede della Tavola B del PTPR e relativamente alla compatibilità delle opere si confronti la Tabella 3.7.6 . Seguiranno, le schede del Piano regionale Aree Naturali Protette (PRANP), del RD 3267/1923, del Piano Stralcio di Assetto idrogeologico (PAI e infine quella relativa al PRG del Comune di Tuscania.

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3.6 Schede di Sintesi: interferenze del progetto con i Sistemi e Componenti del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR)

PTPR_ TAVOLA A _ SISTEMI E AMBITI DEL PAESAGGIO (ARTT. 135, 143, 156 DEL D.LGS 42/2004) _ (ARTT. 21, 22, 23, 26 QUATER CO. QUATER DELLA LR 24/1998)

SISTEMA STRUMENTI SISTEMA DEL PAESAGGIO NATURALE SISTEMA DEL PAESAGGIO AGRARIO SISTEMA DEL PAESAGGIO INSEDIATIVO VISUALI ATTUATIVI Paesaggio Paesaggio Paesaggio Coste lacuali Paesaggio Paesaggio Paesaggio Centri e Ville e Insediamenti Insediamenti Insediamento Aree di Visuale, Ambiti di Naturale Naturale di Naturale e corsi Agrario di Agrario di Agrario di nuclei Giardini Urbani in Evoluzione storico Percorsi Recupero, OPERE Continuità Agrario d’acqua Rilevante Valore Continuità storici diffuso panoramici, Piani attuativa valore Punti di visuale a valenza Paesistica WTG A E PIAZZOLE WTG A01 e piazzola 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A02 e piazzola 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A03 e piazzola 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A04 e piazzola 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A05 e piazzola 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A06 e piazzola 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A07 e piazzola 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A08 e piazzola 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A09 e piazzola 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A10 e piazzola 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A11 e piazzola 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A12 e piazzola 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A13 e piazzola 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A14 e piazzola 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A15 e piazzola 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A16 e piazzola 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A VIABILITA’ WTG A01 viabilità 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A02 viabilità 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A03 viabilità 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A04 viabilità 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A05 viabilità 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A06 viabilità 0 0 0 Interferisce 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 con C056_0554 WTG A07 viabilità 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A08 viabilità 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A09 viabilità 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A10 viabilità 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A11 viabilità 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A12 viabilità 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 WTG A13 viabilità 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A14 viabilità 0 0 0 Interferisce 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0

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con C056_0534 WTG A15 viabilità 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A16 viabilità 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 AREE DI CANTIERE Area cantiere C01 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 Area cantiere C02 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 Area cantiere C03 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 Area cantiere C04 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 STAZIONI ELETTRICHE Stazione utente 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 Stazione transito 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 Stazione TERNA 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 CAVIDOTTO MT MT01 cavidotto 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 MT02 cavidotto 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 MT03 cavidotto 0 0 0 0 0 X X 0 0 0 0 0 0 0

MT04 cavidotto 0 0 0 Interferisce 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 con C056_0517 MT05 cavidotto 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0

MT06 cavidotto interferisc Interferisce 0 Interferisce 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 e con C056_0554 C056_0514A MT07 cavidotto interferisc Interferisce 0 Interferisce 0 X X 0 0 0 0 0 interferisce 0 e con C056_0514 C056_514A C056_0518 MT08 cavidotto 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0

MT09 cavidotto 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0

MT10 cavidotto 0 0 0 Interferisce 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 con C056_0531 MT11 cavidotto 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0

MT12 cavidotto 0 0 0 0 0 9 X 0 0 0 0 0 0 0

MT13 cavidotto interferisc Interferisce 0 Interferisce 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 e con C056_0531 C056_0534

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MT14 cavidotto 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 MT15 cavidotto 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 MT16 cavidotto 0 0 0 Interferisce 0 X 0 0 0 0 0 0 0 0 con C056_0531 CAVIDOTTO AT AT01 cavidotto interferisc Interferisce 0 Interferisce 0 X X 0 0 0 0 0 Interferisce 0 e con C056_0514A C056_8518 C056_0530 AT02 cavidotto 0 0 0 0 0 0 X 0 0 0 0 0 0 0

PTPR_ BENI PAESAGGISTICI _ TAVOLA B _ IMMOBILI E AREE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO E AREE TUTELATE PER LEGGE (ART 134 LETTERE a), B) e c) DEL D.LGS 42/2004) _ PATRIMONIO IDENTITARIO REGIONALE

Art.136 Art.136 Art.136 Art.142 Art.142 Art.142 c) Art.142 d) Art.142 Art.142 g) Art.142 Art.142 Art.142 m) Art.142 m) Art.142 m) Patrimonio

Beni Beni insieme a) b) Corsi Montagne f) Aree h) i) Aree int.sse Ambiti Punti int.sse identitario OPERE singoli insieme archeologici Coste Coste acqua 1200 m Parchi e Boscate Aree Usi Zone archeologico int.sse archeologico regionale

mare laghi Riserve Civici Umide archeologico WTG A E PIAZZOLE WTG A01 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A02 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A03 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A04 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A05 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A06 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A07 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A08 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A09 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A10 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A11 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A12 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A13 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A14 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A15 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A16 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A VIABILITA’ WTG A01 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A02 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A03 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A04 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 con m056_0198

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WTG A05 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A06 viabilità 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con C056_0554 WTG A07 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A08 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A09 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A10 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A11 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A12 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A13 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A14 viabilità 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con C056_0534 WTG A15 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A16 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 AREE DI CANTIERE Area cantiere C01 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Area cantiere C02 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Area cantiere C03 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Area cantiere C04 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 STAZIONI ELETTRICHE Stazione utente 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Stazione transito 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Stazione TERNA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 CAVIDOTTO MT MT01 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT02 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT03 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 con M056_0198 MT04 cavidotto 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 con con C056_0517 M056_0198 MT05 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 con M056_0197 MT06 cavidotto 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 Interferisce 0 0 Interferisce 0 0 0 con con boschi con C056_0554 M056_0198 C056_0514A M056_0208 MT07 cavidotto 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 Interferisce 0 0 Interferisce 0 0 0 con con boschi con C056_0514 M056_0031 C056_514A

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C056_0518 MT08 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT09 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT10 cavidotto 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con C056_0531 MT11 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT12 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT13 cavidotto 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 Interferisce 0 0 Interferisce 0 0 0 con con boschi con C056_0531 M056_0027 C056_0534 M056_0031 MT14 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT15 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT16 cavidotto 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con C056_0531 CAVIDOTTO AT AT01 cavidotto 0 0 0 0 0 Interferisce 0 0 Interferisce 0 0 Interferisce 0 0 0 con con boschi con C056_0514A M056_0195 C056_8518 C056_0530 AT02 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

PTPR_ TAVOLA C _ BENI DEL PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE NON INTERESSATI DA VINCOLO PAESAGGISTICO E DA AZIONI STRATEGICHE DEL PTPR

BENI DEL PATRIMONIO NATURALE ZCS SCS ZCS ZCS Ambiti Oasi Zone a Piano Reg.le Piano Reg.le Pascoli, Reticolo Geositi Geositi Filari

SIC SIN SIR ZPS Attività faunistiche conservazione dei Parchi: dei Parchi: rocce Idrografico Areali Puntuali Alberature OPERE venatorie indiretta Areali Puntuali aree nude

WTG A E PIAZZOLE WTG A01 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A02 e piazzola 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_026 WTG A03 e piazzola 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_026 WTG A04 e piazzola 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_026 WTG A05 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A06 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A07 e piazzola 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019

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WTG A08 e piazzola 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A09 e piazzola 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A10 e piazzola 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A11 e piazzola 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A12 e piazzola 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A13 e piazzola 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A14 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A15 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A16 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A VIABILITA’ WTG A01 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A02 viabilità 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_026 WTG A03 viabilità 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_026 WTG A04 viabilità 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_026 WTG A05 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A06 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A07 viabilità 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A08 viabilità 0 0 0 0 0Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A09 viabilità 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A10 viabilità 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A11 viabilità 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A12 viabilità 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A13 viabilità 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 WTG A14 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 interferisce 0 0 0 WTG A15 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A16 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 AREE DI CANTIERE Area cantiere C01 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_026 Area cantiere C02 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

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Area cantiere C03 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 Area cantiere C04 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 STAZIONI ELETTRICHE Stazione utente 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Stazione transito 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Stazione TERNA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 CAVIDOTTO MT MT01 cavidotto 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_026 MT02 cavidotto 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_026 MT03 cavidotto 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_026 MT04 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 interferisce 0 0 0 MT05 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT06 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 interferisce 0 0 0 MT07 cavidotto 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 interferisce interferisce 0 0 0 con apv_024 e 019 MT08 cavidotto 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 MT09 cavidotto 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 MT10 cavidotto 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 interferisce 0 0 0 con apv_019 MT11 cavidotto 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 MT12 cavidotto 0 0 0 0 0Interferisce 0 0 0 0 0 0 0 0 0 con apv_019 MT13 cavidotto 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 interferisce 0 0 0 con apv_019 MT14 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT15 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT16 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 interferisce 0 0 0 CAVIDOTTO AT AT01 cavidotto 0 0 0 0 Interferisce 0 0 0 0 0 interferisce 0 0 0 con apv_024 019 AT02 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

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PTPR_ TAVOLA C _ BENI DEL PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE NON INTERESSATI DA VINCOLO PAESAGGISTICO E DA AZIONI STRATEGICHE DEL PTPR

BENI DEL PATRIMONIO CULTURALE

BENI SISTEMA INSEDIAMENTO ARCHEOLOGICO SISTEMA INSEDIATIVO STORICO SISTEMA INSEDIAMENTO CONTEMPORANEO UNESCO Beni Beni Beni Centri Viabilit Beni patr.nio Beni patr.nio Parchi, Viabilità e Beni Beni Beni Beni Beni Viabilità, Tessuto UNESCO Patr.nio Patr.nio antichi, à mon.le storico mon.le storico giardini Infrastruttur areali puntuali Areali Puntuali Lineari Ferrovie, urbano,

Arch.co Arch.co necropoli, antica Architettonico Architettonico Ville e fascia fascia 100 m fascia grandi aree ricr.ve OPERE Areali Areali abitati Areali Puntuali storiche storiche 100 m 100 m infrastr.re interne al

tessuto urbano WTG A E PIAZZOLE WTG A01 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A02 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A03 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A04 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A05 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A06 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A07 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A08 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A09 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A10 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A11 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A12 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A13 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A14 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A15 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A16 e piazzola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A VIABILITA’ WTG A01 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A02 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A03 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A04 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A05 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A06 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A07 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A08 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A09 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A10 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A11 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A12 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A13 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A14 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

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WTG A15 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 WTG A16 viabilità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 AREE DI CANTIERE Area cantiere C01 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Area cantiere C02 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Area cantiere C03 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Area cantiere C04 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 STAZIONI ELETTRICHE Stazione utente 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Stazione transito 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Stazione TERNA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 CAVIDOTTO MT MT01 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT02 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT03 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT04 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT05 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT06 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT07 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT08 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT09 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT10 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT11 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT12 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT13 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT14 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT15 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 MT16 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 CAVIDOTTO AT AT01 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 AT02 cavidotto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

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PTPR_ TAVOLA C _ BENI DEL PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE NON INTERESSATI DA VINCOLO PAESAGGISTICO E DA AZIONI STRATEGICHE DEL PTPR

AMBITI PRIORITARI PER I PROGETTI DI CONSERVAZIONE, RECUPERO, RIQUALIFICAZIONE, GESTIONE E VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO REGIONALE

VISUALI AREE A CONNTOTAZIONE SPECIALE AREE A RISCHIO PAESAGGISTICO

Punti di Vista Percorsi panoramici Parchi Archeologici e Culturali Sistema Agrario a Carattere Permanente Aree con fenomeni di frazionamento Discariche, OPERE fondiari e processi insediativi diffusi depositi e cave

WTG A E PIAZZOLE WTG A01 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A02 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A03 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A04 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A05 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A06 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A07 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A08 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A09 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A10 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A11 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A12 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A13 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A14 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A15 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A16 e piazzola 0 0 0 0 0 0 WTG A VIABILITA’ WTG A01 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A02 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A03 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A04 viabilità 0 0 Interferisce con pac_0239 0 0 0 WTG A05 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A06 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A07 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A08 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A09 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A10 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A11 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A12 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A13 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A14 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A15 viabilità 0 0 0 0 0 0 WTG A16 viabilità 0 0 0 0 0 0 AREE DI CANTIERE

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Area cantiere C01 0 0 0 0 0 0 Area cantiere C02 0 0 0 0 0 0 Area cantiere C03 0 0 0 0 0 0 Area cantiere C04 0 0 0 0 0 0 STAZIONI ELETTRICHE Stazione utente 0 0 0 0 0 0 Stazione transito 0 0 0 0 0 0 Stazione TERNA 0 0 0 0 0 0 CAVIDOTTO MT MT01 cavidotto 0 0 0 0 0 0 MT02 cavidotto 0 0 0 0 0 0 MT03 cavidotto 0 0 Interferisce con pac_0239 interferisce 0 0 MT04 cavidotto 0 0 Interferisce con pac_0239 interferisce 0 0 MT05 cavidotto 0 0 Interferisce con pac_0239 interferisce 0 0 MT06 cavidotto 0 0 Interferisce con pac_0239 0 0 0 MT07 cavidotto 0 interferisce Interferisce con pac_0034 pac-0249 interferisce 0 0 MT08 cavidotto 0 0 0 0 0 0 MT09 cavidotto 0 0 0 0 0 0 MT10 cavidotto 0 0 0 0 0 0 MT11 cavidotto 0 0 0 0 0 0 MT12 cavidotto 0 0 0 0 0 0 MT13 cavidotto 0 0 Interferisce con pac_0034 pac-0030 interferisce 0 0 MT14 cavidotto 0 0 0 0 0 0 MT15 cavidotto 0 0 0 0 0 0 MT16 cavidotto 0 0 0 0 0 0 CAVIDOTTO AT AT01 cavidotto 0 interferisce Interferisce con pac_0249 pac-0236 0 0 0 AT02 cavidotto 0 0 0 0 0 0

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3.7 Schede di Sintesi delle rapporto di conformità del progetto con le norme regolamentari Tabella B) Paesaggio Naturale - Disciplina delle azioni/trasformazioni e obiettivi di tutela del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) In riferimento alle interferenze delle opere sopra richiamate e sintetizzate nelle seguenti tabelle distinte Tipologie di interventi di trasformazione Obiettivo specifico di tutela/disciplina _ NTA Art. 22 in base ai Beni e Aree indicati nelle Tavole A,B,C, a seguire si riportano i principali obiettivi e le norme 6 Uso Tecnologico regolamentari che regolano la trasformazione dei beni e aree soggette a tutela (secondo le tabelle A,B e Promozione e sviluppo del paesaggio agrario C del PPTR) e le note di verifica della compatibilità degli interventi di progetto. diffusione di tecniche innovative e/o sperimentali.

3.7.1 Paesaggio Naturale (Tavola A del PTPR) 6.1 infrastrutture e impianti anche per pubblici Sono consentite, se non diversamente localizzabili, servizi che comportino trasformazione nel rispetto della morfologia dei luoghi e la

Tab. A) Paesaggio Naturale - Definizione delle componenti del paesaggio permanente del suolo inedificato (art. 3 salvaguardia del patrimonio naturale. Le e degli obiettivi di qualità paesistica lettera e.3 del DPR 380/2001) comprese infrastrutture a rete possibilmente devono essere Componenti del infrastrutture per il trasporto dell’energia o interrate. Obiettivi di tutela e miglioramento Fattori di rischio ed elementi di altro di tipo lineare(elettrodotti, Paesaggio ed elementi da La relazione paesaggistica deve prevedere la della qualità del paesaggio vulnerabilità del paesaggio metanodotti, acquedotti) tutelare sistemazione paesistica dei luoghi post operam e la Coste dei laghi; Mantenimento delle caratteristiche, Riduzione del suolo dovuta ad realizzazione degli interventi è subordinata alla Coste del mare; degli elementi costitutivi e delle espansioni urbane, seconde case e contestuale sistemazione paesistica prevista. Corsi d’acqua Pubblica; morfologie del paesaggio naturale. infrastrutturazione.

Zone umide; Boschi; Utilizzo delle risorse idriche Abusivismo e frazionamenti fondiari con Compatibilità delle opere in progetto con le Le uniche interferenze riguardano alcuni tratti di Montagne sopra i compatibilmente con la salvaguardia uso promiscuo. norme specifiche e misure di mitigazione. cavidotto interrato MT a AT che attraversano aree 1200 metri; della biodiversità e del sistema delle boscate e corsi d’acqua. Biotopi; acque inteso quale risorsa ecologica e Eccessivo uso del bene derivante dal Monumenti naturali. quale elemento di connessione dei turismo di massa. Gli elettrodotti interferenti con aree boscate sono paesaggi ed elemento strutturante tutti interrati lungo viabilità esistente e di progetto e

degli stessi. Erosione, inondazioni, fenomeni di pertanto la loro realizzazione non comporta inquinamento delle acque. eradicamento di specie arboree e arbustive. Utilizzo dei territori costieri compatibilmente con il valore del Distruzione aree boschive dovute a I corsi d’acqua sono attraversati in alcuni casi utilizzando la Trivellazione Orizzontale Controllata paesaggio, mantenimento delle aree incontrollata utilizzazione delle risorse ancora libere. boschive, incendi, urbanizzazioni, (TOC), tecnica che non prevede alterazione smottamenti del terreno, valanghe. dell’alveo, né della morfologia e né dell’aspetto Contenimento e riorganizzazione esteriore dei luoghi. spaziale degli agglomerati urbani Attività estrattive, discariche e depositi esistenti attraverso attenta politica di cielo aperto. In altri casi, laddove gli esiti dello studio di localizzazione e insediamento, compatibilità idraulica lo consentono, in misure di contenimento dei corrispondenza dei tratti di attraversamento dei frazionamenti fondiarie e di corsi d’acqua si provvederà allo staffaggio del utilizzazione del suolo compatibili con cavidotto alle opere esistenti lungo strada. la protezione del paesaggio naturale. In tutti i casi le opere non comporteranno

Valorizzazione dei beni naturali e alterazione della vegetazione di golena lungo le rive culturali dei fossi. Mantenimento delle biodiversità, e Le opere interferenti con il Sistema del Paesaggio della funzione ecologica delle aree Naturale sono pertanto da ritenersi compatibili con boschive.

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gli obiettivi e la disciplina di tutela del PTPR. attraversati, con l’utilizzo di manufatti (Tubi ARMCO, Tombini o altro) opportunamente dimensionati 6.4 Impianti per la produzione di energia di tipo Non sono consentiti secondo i calcoli di portata derivanti dallo studio di verticale con grande impatto territoriale compatibilità idraulica e secondo eventuali compresi gli impianti per cui è richiesta specifiche tecniche impartite dagli enti di gestione l’autorizzazione Unica di cui alla parte II, delle acque o dall’Autorità Distrettuale di Bacino. articolo 10 delle “Linee guida per Per quanto la viabilità locale non sia consentita, si l’autorizzazione degli impianti alimentati da ritiene che le minime interferenze richiamate siano fonti rinnovabili”, allegate al d.lgs. 10 compatibili con le norme n base alle modalità settembre 2010. realizzative.

Compatibilità delle opere in progetto con le Non vi sono interferenze degli aerogeneratori, Tabella C) Paesaggio Naturale – Norma regolamentare norme specifiche. piazzole, Stazioni elettriche e aree temporanee di logistica del cantiere con il Sistema del Paesaggio (si considerano di seguito solo gli elementi del Paesaggio Naturale interferiti dalle opere) Naturale. Elementi del Paesaggio Norma Regolamentare 7 Uso Infrastrutturale Sviluppo e fruizione anche visiva del paesaggio 2 Elementi vegetazione naturale Norma Regolamentare agrario nel rispetto del patrimonio naturale e culturale 2.2 Vegetazione dei corsi d’acqua e fondovalle Conservazione ed integrazione della vegetazione di umidi golena lungo le rive dei fossi.

7.2.1 Viabilità Locale Non consentita In caso di interventi ammessi dalle norme del PTPR che incidono sul corso d’acqua occorre prevedere Compatibilità delle opere in progetto con le Le uniche interferenze si riferiscono a brevissimi adeguate opere di conservazione e riqualificazione norme specifiche. tratti di viabilità di accesso alle WTG A06 e WTG A14, della vegetazione esistente. che attraversano il reticolo idrografico e la relativa Misure di Mitigazione previste e Date le modalità di realizzazione dei cavidotti fascia di rispetto. compatibilità con le norme specifiche. interrati interferenti, interrati lungo viabilità Le opere riguardano il consolidamento e esistente, in TOC o con staffaggio ai ponti esistenti, l’adeguamento di strade interpoderali esistenti o le opere non comporteranno alterazione della interventi temporanei di raccordo che saranno vegetazione di golena lungo le rive dei fossi. ripristinati a fine cantiere. Le minime opere interferenti sono pertanto da Le strade saranno imbrecciate, permeabili e non ritenersi compatibili con le norme regolamentari asfaltate e sarà sempre assicurato, con cunette e del PTPR. fossi di guardia, il corretto deflusso delle acque 4 Morfologia del terreno Norma Regolamentare meteoriche e il loro convogliamento verso i recapiti naturali esistenti. 4.1 Scavi e sbancamenti e consolidamento del In caso di sbancamenti strettamente necessari per le terreno trasformazioni previste dalle presenti norme, Non saranno previste opere di scavo e rinterri occorre prevedere adeguate opere di sistemazione significative in quanto verrà assecondata la paesaggistica dei luoghi. morfologia dei luoghi e non saranno modificati gli 4.2 Movimenti di terra e modellamenti del In caso di modellamento del suolo, terrazzamenti, argini dei corsi d’acqua e dei fossi. terreno sterri, muri di sostegno strettamente necessari per le trasformazioni previste dalle presenti norme occorre Le opere saranno realizzate avendo cura di provvedere alla sistemazione delle scarpate sia salvaguardare la vegetazione di sponda esistente e naturali, sia artificiali mediante l’inerbimento e/o la assicurando il naturale flusso idraulico dei fossi cespugliatura al fine di favorire il loro

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consolidamento e una efficace difesa del suolo. salvaguardia dei valori Misure di Mitigazione previste e Le minime opere stradali da realizzare in naturalistici che si conservano nel compatibilità con le norme specifiche. attraversamento dei corsi d’acqua saranno eseguite tessut urbano. nel rispetto della morfologia dei luoghi e senza Conservazione e valorizzazione interferire con gli argini dei corsi d’acqua e dei fossi. del patrimonio culturale storico Date le modalità realizzative, le opere sono da archeologico ritenersi compatibili con le norme regolamentari

del PTPR. Tabella B) Paesaggio Naturale di Continuità - Disciplina delle azioni/trasformazioni e obiettivi di tutela

3.7.2 Paesaggio Naturale di continuità (Tavola A del PTPR) Tipologie di interventi di trasformazione Obiettivo specifico di tutela/disciplina _ NTA Art. 24

Tab. A) Paesaggio Naturale di Continuità - Definizione delle componenti del paesaggio 6 Uso Tecnologico Promozione e sviluppo del paesaggio agrario e degli obiettivi di qualità paesistica diffusione di tecniche innovative e/o sperimentali. Obiettivi di tutela e 6.1 infrastrutture e impianti anche per pubblici Sono consentite, se non diversamente localizzabili, Componenti del Paesaggio ed Fattori di rischio ed elementi di miglioramento servizi che comportino trasformazione nel rispetto della morfologia dei luoghi e la elementi da tutelare vulnerabilità del paesaggio della qualità del paesaggio permanente del suolo inedificato (art. 3 salvaguardia del patrimonio naturale. Le lettera e.3 del DPR 380/2001) comprese infrastrutture a rete possibilmente devono essere Aree interne o immediatamente Mantenimento delle Modificazione della compagine infrastrutture per il trasporto dell’energia o interrate. adiacenti ai beni del paesaggio caratteristiche, degli elementi vegetale o morfologica. La relazione paesaggistica deve prevedere la altro di tipo lineare(elettrodotti, naturale (boschi, vegetazione costitutivi e delle morfologie del sistemazione paesistica dei luoghi post operam e la Interruzione di processi ecologici e metanodotti, acquedotti) ripariale). paesaggio naturale. ambientali. realizzazione degli interventi è subordinata alla Componenti integrative del Riqualificazione e recupero dei contestuale sistemazione paesistica prevista. Fenomeni di intrusione e di paesaggio naturale (pascoli, rocce caratteri naturali propri. riduzione del suolo a causa di In ogni caso è consentita la manutenzione ordinaria ed aree nude). e straordinaria di infrastrutture esistenti. protezione, fruizione e riconversione di aree verdi ai fini Compatibilità delle opere in progetto con le Le uniche interferenze riguardano pochi e brevi tratti Aree di pregio con elementi di valorizzazione del paesaggio insediativi (seconde case, norme specifiche e misure di mitigazione. di cavidotto interrato MT a AT che attraversano interesse naturalistico interne o naturale. strutture ricettive). elementi del Paesaggio Naturale di Continuità, in adiacenti a paesaggi degli valorizzazione della funzione di Eccessivo uso del bene dovuto a prossimità dei fossi e dei corsi d’acqua. insediamenti urbani o in evoluzione connessione dei paesaggi con i turismo di massa. quali: Gli elettrodotti sono tutti interrati lungo viabilità quali concorre a costituire Aree estrattive, discariche e esistente e di progetto e pertanto la loro Corridoi naturalistici con complessi paesaggistici unitari. depositi a cielo aperto. realizzazione non comporta eradicamento di specie funzione di connessione con i Contenimento e riorganizzazione Abusivismo arboree e arbustive, né sottrazione o alterazione di paesaggi naturali; spaziale degli agglomerati urbani altri elementi di naturalità diffusa Aree di crinale, ali di altipiano; esistenti attraverso Le opere interferenti con il Sistema del Paesaggio Aree di margine di particolare - attenta politica di localizzazione Naturale sono pertanto da ritenersi compatibili con qualità vegetazionale o morfologica e insediamento gli obiettivi e la disciplina di tutela del PTPR. - utilizzazione del suolo 6.4 Impianti per la produzione di energia di tipo Sono consentiti gli impianti anche di grande verticale con grande impatto territoriale dimensione. compatibili con la protezione del La relazione paesaggistica dovrà fornire gli elementi paesaggio naturale. compresi gli impianti per cui è richiesta l’autorizzazione Unica di cui alla parte II, per la valutazione di compatibilità paesaggistica in

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articolo 10 delle “Linee guida per particolare in relazione dell’assetto percettivo, specializzate permanenti sviluppo sostenibile: modificazioni dei caratteri strutturanti l’autorizzazione degli impianti alimentati da scenico e panoramico, alle (vigneti frutteti, oliveti sviluppo prodotti locali di qualità il territorio agricolo. fonti rinnovabili”, allegate al d.lgs. 10 modificazioni del profilo naturale dei luoghi e alla castagneti, noccioleti). sviluppo agriturismo settembre 2010. eliminazione delle relazioni visive, storico culturali e creazione di strutture per la Riduzione di suolo agricolo dovuto a simboliche e prevedere adeguate azioni di Vivai trasformazione e commercializzazione. espansioni urbane o progressivo compensazione degli effetti ineliminabili valorizzazione energia abbandono dell’uso agricolo. Colture orticole Rinnovabile. Compatibilità delle opere in progetto con le Non vi sono interferenze degli aerogeneratori o Centri rurali utilizzabili formazione e qualificazione Intensità di sfruttamento agricolo. norme specifiche. altre opere annesse con il Sistema del Paesaggio anche per lo sviluppo di Professionale, rafforzamento delle Naturale di Continuità. attività complementari città rurali come centri di sviluppo Modificazioni della funzionalità regionale e promozione del loro ecologica, idraulica e dell’equilibrio

collegamento in rete. idrogeologico, inquinamento del suolo. Tabella C) Paesaggio Naturale di Continuità – Norma regolamentare (si considerano di seguito solo gli elementi del Paesaggio Naturale interferiti dalle opere) Recupero e riqualificazione delle aree Intrusione di elementi estranei o compromesse e degradate al fine di incongrui con i caratteri peculiari Elementi del Paesaggio Norma Regolamentare reintegrare i valoripreesistenti anche compositivi, percettivi e simbolici quali 2 Elementi vegetazione naturale Norma Regolamentare mediante: discariche e depositi, capannoni ricoltivazione e riconduzione a industriali, torri e tralicci. 2.2 Vegetazione dei corsi d’acqua e fondovalle Conservazione ed integrazione della vegetazione di metodi di coltura tradizionali umidi golena lungo le rive dei fossi. contenimento e riorganizzazione

In caso di interventi ammessi dalle norme del PTPR spaziale degli agglomerati urbani che incidono sul corso d’acqua occorre prevedere esistenti adeguate opere di conservazione e riqualificazione attenta politica di localizzazione della vegetazione esistente. e insediamento Misure di Mitigazione previste e Date le modalità di realizzazione dei cavidotti modi di utilizzazione del suolo compatibilità con le norme specifiche. interrati interferenti, interrati lungo viabilità compatibili con la protezione. esistente, in TOC o con staffaggio ai ponti esistenti, Tutela e valorizzazione delle le opere non comporteranno alterazione della architetture rurali. vegetazione di golena lungo le rive dei fossi.

Le minime opere interferenti sono pertanto da ritenersi compatibili le norme regolamentari del Tabella B) Paesaggio agrario di valore - Disciplina delle azioni/trasformazioni e obiettivi di tutela PTPR. Tipologie di interventi di trasformazione Obiettivo specifico di tutela/disciplina _ NTA Art. 26

6 Uso Tecnologico Promozione e sviluppo del paesaggio agrario 3.7.3 Paesaggio Agrario di Valore (Tavola A del PTPR) diffusione di tecniche innovative e/o sperimentali.

Tab. A) Paesaggio Agrario di Valore - Definizione delle componenti del paesaggio 6.1 infrastrutture e impianti anche per pubblici Sono consentite, nel rispetto della morfologia dei servizi che comportino trasformazione luoghi. Le reti possibilmente devono essere e degli obiettivi di qualità paesistica Componenti del permanente del suolo inedificato (art. 3 interrate. Obiettivi di tutela e miglioramento Fattori di rischio ed elementi di lettera e.3 del DPR 380/2001) comprese Paesaggio ed elementi da La relazione paesaggistica deve prevedere la della qualità del paesaggio vulnerabilità del paesaggio infrastrutture per il trasporto dell’energia o tutelare sistemazione paesistica dei luoghi post operam e la altro di tipo lineare(elettrodotti, realizzazione degli interventi è subordinata alla Seminativi di media e mantenimento della vocazione modificazioni dell’assetto fondiario, metanodotti, acquedotti) modesta estensione. agricola mediante individuazione agricolo e colturale. contestuale sistemazione paesistica prevista. di interventi di valorizzazione Colture tipiche o anche in relazione ad uno Suddivisione e Frammentazione

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Compatibilità delle opere in progetto con le Gli elettrodotti sono tutti interrati lungo viabilità layout da un lato scongiurano l’effetto di norme specifiche e misure di mitigazione. esistente e di progetto e pertanto la loro realizzazione affastellamento visivo (il cosiddetto “effetto selva”) e non comporta interferenze dirette con le aree dall’altro fanno sì che non venga preclusa o alterata la coltivate e né indirette legate agli aspetti percettivi netta percezione degli elementi paesaggistici dei luoghi. (morfologici, vegetazionali e insediativi) che caratterizzano il contesto. Le interferenze di alcuni brevi tratti di cavidotto MT con aree del Sistema Agrario Permanente, sono di Le torri saranno verniciate con materiali antiriflesso di natura cartografica in quanto gli elettrodotti seguono colore grigio chiaro o bianco avorio, scelta che il tracciato di strade esistenti e la loro realizzazione consente di rendere meno visibili gli aerogeneratori a non interessa colture arboree e vigneti. media distanza, e che risulta particolarmente efficace quando le torri e le pale si stagliano sullo sfondo del Le opere interferenti con il Sistema del Paesaggio cielo. Agrario di Valore sono pertanto da ritenersi compatibili con gli obiettivi e la disciplina di tutela In merito all’ubicazione e alle modalità insediative e del PTPR. progettuali, le opere ricadenti in aree del Sistema del Paesaggio Agrario di Valore, sono da ritenersi 6.4 Impianti per la produzione di energia di tipo Sono consentiti gli impianti eolici anche di grande compatibili con gli obiettivi e la disciplina di tutela verticale con grande impatto territoriale dimensione. del PTPR. compresi gli impianti per cui è richiesta La relazione paesaggistica dovrà fornire gli elementi l’autorizzazione Unica di cui alla parte II, per la valutazione di compatibilità paesaggistica in 7 Uso Infrastrutturale Sviluppo e fruizione anche visiva del paesaggio articolo 10 delle “Linee guida per particolare in relazione dell’assetto percettivo, agrario nel rispetto del patrimonio naturale e l’autorizzazione degli impianti alimentati da scenico e panoramico e prevedere adeguate misure di culturale fonti rinnovabili”, allegate al d.lgs. 10 mitigazione. 7.2.1 Viabilità Locale È consentita esclusivamente la realizzazione della settembre 2010. viabilità di servizio alle edificazioni esistenti o Compatibilità delle opere in progetto con le Gli aerogeneratori e relative viabilità e piazzole di ammesse dalle presenti norme. norme specifiche e misure di mitigazione. montaggio che ricadono in Aree del sistema Agrario di I tracciati devono seguire la morfologia del terreno e Valore, sono ubicati in terreni pianeggianti o poco non devono essere asfaltati. acclivi, coltivati a seminativo o incolti. Compatibilità delle opere in progetto con le Le opere afferiscono a edificazioni ammesse (impianti In fase di esercizio l’occupazione di suolo è norme specifiche. eolici) e riguardano il consolidamento e assolutamente contenuta e relativa a brevi tratti di l’adeguamento di strade rurali e interpoderali viabilità di accesso alle piazzole necessarie per le esistenti, la realizzazione di brevi tratti di viabilità di manutenzioni; la scelta di progetto di ripristinare gran accesso alle piazzole degli aerogeneratori o interventi parte delle aree necessarie alla fase di cantiere, temporanei di raccordo che saranno ripristinati a fine consente senza preclusioni la regolare conduzione cantiere. agricola dei fondi interessati dalle opere. Non saranno previste significative opere di scavo e Le opere relative alle stazioni elettriche occupano rinterri in quanto verrà assecondata la morfologia dei aree poco significative in termini di superficie. luoghi. Le interferenze con il contesto agricolo sono pertanto Le strade saranno imbrecciate, permeabili e non indirette a legate agli aspetti percettivi. asfaltate e verrà sempre assicurato il corretto deflusso A tal riguardo, si sottolinea come nei tratti di apertura delle acque meteoriche attraverso cunette e fossi di visuale in cui gli aerogeneratori risultano visibili, la guardia di convoglio verso recapiti naturali esistenti. grande interdistanza reciproca e la regolarità del

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In corrispondenza del reticolo idrografico, le opere naturali, sia artificiali mediante l’inerbimento e/o la saranno realizzate avendo cura di salvaguardare la cespugliatura al fine di favorire il loro vegetazione di sponda esistente e assicurando il consolidamento e una efficace difesa del suolo. naturale flusso idraulico dei fossi attraversati, con Misure di Mitigazione previste e Gli aerogeneratori e le relative piazzole sono stati l’utilizzo di manufatti (Tubi ARMCO, Tombini o altro) compatibilità con le norme specifiche. ubicati in terreni poco acclivi e ciò comporta una opportunamente dimensionati secondo i calcoli di limitazione degli sbancamenti, che in ogni caso portata derivanti dallo studio di compatibilità idraulica saranno realizzati in regime di compensazione totale e secondo eventuali specifiche tecniche impartite tra scavi e rinterri. dagli enti di gestione delle acque o dall’Autorità A ultimazione del montaggio degli aerogeneratori, le Distrettuale di Bacino. piazzole di stoccaggio, le aree di logistica del In merito all’ubicazione alle modalità realizzative, si cantiere e gli allargamenti stradali necessari per il ritiene che le interferenze richiamate siano transito dei mezzi pesanti, saranno rimossi e le aree compatibili con le norme specifiche. saranno ripristinate alla situazione ante operam. Le stesse piazzole di cantiere saranno ridotte per le necessità della sola fase di esercizio e di Tabella C) Paesaggio Agrario di Valore– Norma regolamentare manutenzione degli aerogeneratori. (si considerano di seguito solo gli elementi del Paesaggio Agrario di Valore interferiti dalle opere) I plinti saranno completamente rinterrati.

Elementi del Paesaggio Norma Regolamentare Scarpate e rilevati saranno inerbiti/cespugliati, sia in 2 Elementi vegetazione naturale Norma Regolamentare corrispondenza delle piazzole, sia lungo la viabilità e sia nelle aree interessate dalla realizzazione della 2.3 Vegetazione dei corsi d’acqua e fondovalle Conservazione ed integrazione della vegetazione di stazione elettrica di utenza e delle altre opere umidi golena lungo le rive dei fossi.

In caso di interventi ammessi dalle norme del PTPR prossime alla SE TERNA. che incidono sul corso d’acqua occorre prevedere Per ciò che riguarda la viabilità, non saranno previste adeguate opere di conservazione e riqualificazione significative opere di scavo e rinterri in quanto verrà della vegetazione esistente. assecondata la morfologia dei luoghi. Misure di Mitigazione previste e Date le modalità di realizzazione dei cavidotti compatibilità con le norme specifiche. interrati interferenti, interrati lungo viabilità esistente, in TOC o con staffaggio ai ponti esistenti, Date le modalità realizzative, le opere sono da le opere non comporteranno alterazione della ritenersi compatibili con le norme regolamentari vegetazione di golena lungo le rive dei fossi. del PTPR. Le opere interferenti sono pertanto da ritenersi 5 Elementi architettonici degli edifici, recinzioni Norma Regolamentare compatibili le norme regolamentari del PTPR. e altri elementi del paesaggio rurale 4 Morfologia del terreno Norma Regolamentare 5.1 Coperture Preferibilmente a tetto con coppi o tegole laterizie o 4.1 Scavi e sbancamenti e consolidamento del In caso di sbancamenti strettamente necessari per le scisti lapidei. Divieto di volumi tecnici emergenti. Le coloriture devono privilegiare i colori prevalenti dei terreno trasformazioni previste dalle presenti norme, occorre prevedere adeguate opere di sistemazione luoghi. paesaggistica dei luoghi. 5.2 qualità delle finiture, colori, materiali Le costruzioni devono rispettare il profilo naturale 4.2 Movimenti di terra e modellamenti del In caso di modellamento del suolo, terrazzamenti, del terreno,devono essere rifinite esternamente e utilizzare preferibilmente: terreno sterri, muri di sostegno strettamente necessari per le trasformazioni previste dalle presenti norme occorre muratura con finitura in pietra da taglio lavorata, provvedere alla sistemazione delle scarpate sia pietra e intonaco a raso, intonaco e tinte a calce

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comunque non al quarzo nella gamma delle terre, che fare con la natura e la funzione di una stazione infissi in legno naturale o verniciato o di aspetto elettrica, che pure ha una sua logica estetica simile con esclusione alluminio anodizzato. intrinseca. Le coloriture devono privilegiare i colori prevalenti dei luoghi. Per quanto possibile e nel rispetto della sicurezza 5.3 Recinzioni Da realizzare in modo da non pregiudicare la anti incendio, si cercherà di perimetrare l’area di continuità visuale del paesaggio. stazione con una fascia di mitigazione realizzata con Sono consentite recinzioni di passoni di legno con specie arbustive, in modo da attenuare la percezione filo spinato o rete metallica nonché recinzioni delle apparecchiature elettromeccaniche, degli altri stagionali in rete metallica per la difesa di bestiame elementi impiantistici e dei manufatti. e colture. Mantenimento delle delimitazioni di confine se Scarpate e rilevati saranno inerbiti /cespugliati, sia in realizzate con alberature, cespugliate, macere, corrispondenza delle piazzole, sia lungo la viabilità e terrazzamenti, canali o altri elementi caratterizzanti sia nelle aree interessate dalla realizzazione della il paesaggio. stazione elettrica di utenza e delle altre opere Di altezza massima 1.20 ml se realizzate in muratura prossime alla SE TERNA. o cemento, per la ulteriore altezza fino ad un’altezza max. m 2.10 se con materiali trasparenti; per gli Date le modalità realizzative, le opere sono da impianti sportivi si può derogare, se trasparenti. ritenersi compatibili le norme regolamentari del Misure di Mitigazione previste e I nuovi edifici sono relativi alle cabine e ai quadri PTPR. compatibilità con le norme specifiche. controllo da realizzare all’interno della stazione elettrica di utenza, che per funzione si configura come un impianto tecnologico specialistico con 3.7.4 Paesaggio Agrario di continuità (Tavola A del PTPR) particolari requisiti e che prevede la realizzazione di componenti elettromeccaniche, l’utilizzo di Tab. A) Paesaggio Agrario di Continuità - Definizione delle componenti del paesaggio manufatti anche prefabbricati e infissi e griglie di e degli obiettivi di qualità paesistica aerazione che rispondono a precisi standard Componenti del Obiettivi di tutela e miglioramento Fattori di rischio ed elementi di dimensionali e tipologici. Paesaggio ed elementi da della qualità del paesaggio vulnerabilità del paesaggio tutelare Le norme regolamentari si riferiscono all’edificato rurale e pertanto non tutte le indicazioni possono Seminativi di media e Individuazione linee di sviluppo Modificazioni dell’assetto fondiario, essere rispettate, per ovvi motivi di funzionalità e modesta estensione. urbanistico ed edilizio compatibili agricolo e colturale. sicurezza della stazione elettrica. con i livelli di valore riconosciuti e Vivai con il principio del minor consumo Ulteriore suddivisione e Le recinzioni in particolare devono soddisfare di territorio attraverso: frammentazione modificazioni dei determinati requisiti di altezza e tipologici ed è Colture orticole, Zone a -Attenta politica di localizzazione e caratteri strutturanti il territorio possibile garantire una parziale trasparenza ma non edificazione residenziale o Insediamento Individuazione di agricolo. le altezze massime che necessariamente devono produttiva sparsa con interventi di valorizzazione del essere invalicabili, eccedere i 2.10 m e garantire non superfici coperte inferiori paesaggio agrario anche in relazione Riduzione di suolo agricolo dovuto a meno di 2,50 m di altezza. al 30% dell’unità ad uno sviluppo sostenibile: espansioni urbane o progressivo cartografata realizzata in - sviluppo prodotti locali di qualità abbandono dell’uso agricolo. Tuttavia, per quanto possibile il progetto prenderà in conformità ai SUV o in - sviluppo agriturismo considerazioni la maggior parte delle norme relative contrasto con essi. - creazione di strutture per la Intensità di sfruttamento agricolo agli edifici rurali, soprattutto in termini materici e Trasformazione e commercializzazione Modificazioni della funzionalità cromatici, fermo restando che saranno evitate “falsi Aree nude o improduttive - Valorizzazione energia rinnovabile ecologica, idraulica e dell’equilibrio tipologici” o tentativi di mimesi che nulla hanno a soggette - Promozione formazione e idrogeologico, inquinamento del suolo. ad attività temporanee qualificazione professionale

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63 improprie o in abbandono - Creazione reti e collegamenti con Intrusione di elementi estranei o 6.4 Impianti per la produzione di energia di tipo Sono consentiti gli impianti eolici di grande in attesa le città rurali e altre regioni. incongrui con i caratteri peculiari verticale con grande impatto territoriale dimensione. di diversa destinazione compositivi, percettivi e simbolici quali compresi gli impianti per cui è richiesta La relazione paesaggistica dovrà fornire gli elementi Riqualificazione e recupero di discariche e depositi, capannoni l’autorizzazione Unica di cui alla parte II, per la valutazione di compatibilità paesaggistica in paesaggi degradati da varie attività industriali, torri e tralicci. particolare in relazione dell’assetto percettivo, articolo 10 delle “Linee guida per umane anche mediante scenico e panoramico, della compagine vegetale, della l’autorizzazione degli impianti alimentati da ricoltivazione e riconduzione a interruzione di processi ecologici e paesistici e metodi di coltura tradizionali o fonti rinnovabili”, allegate al d.lgs. 10 prevedere adeguate misure di mitigazione secondo metodi innovativi e di settembre 2010. quanto previsto nelle Linee Guida. sperimentazione Compatibilità delle opere in progetto con le Gli aerogeneratori e relative viabilità e piazzole di - modi di utilizzazioni del suolo norme specifiche e misure di mitigazione. montaggio che ricadono in Aree del sistema Agrario di compatibili con la protezione della Continuità, sono ubicati in terreni pianeggianti o poco natura e il miglioramento delle condizioni di esistenza delle acclivi, coltivati a seminativo o incolti. popolazioni. In fase di esercizio l’occupazione di suolo è Salvaguardia delle architetture assolutamente contenuta e relativa a brevi tratti di rurali viabilità di accesso alle piazzole necessarie per le manutenzioni; la scelta di progetto di ripristinare gran parte delle aree necessarie alla fase di cantiere, Tabella B) Paesaggio Agrario di Continuità - Disciplina delle azioni/trasformazioni e obiettivi di tutela consente senza preclusioni la regolare conduzione Tipologie di interventi di trasformazione per Obiettivo specifico di tutela/disciplina _ NTA Art. 27 agricola dei fondi interessati dalle opere. 6 Uso Tecnologico Promozione e sviluppo del paesaggio agrario Le opere relative alle stazioni elettriche occupano diffusione di tecniche innovative e/o sperimentali. aree poco significative in termini di superficie. Le interferenze con il contesto agricolo sono pertanto 6.1 infrastrutture e impianti anche per pubblici Sono consentite, nel rispetto della morfologia dei indirette a legate agli aspetti percettivi. servizi che comportino trasformazione luoghi. Le reti possibilmente devono essere permanente del suolo inedificato (art. 3 interrate. A tal riguardo, si sottolinea come nei tratti di apertura lettera e.3 del DPR 380/2001) comprese visuale in cui gli aerogeneratori risultano visibili, la La relazione paesaggistica deve prevedere la infrastrutture per il trasporto dell’energia o grande interdistanza reciproca e la regolarità del sistemazione paesistica dei luoghi post operam e la altro di tipo lineare(elettrodotti, layout da un lato scongiurano l’effetto di realizzazione degli interventi è subordinata alla metanodotti, acquedotti) affastellamento visivo (il cosiddetto “effetto selva”) e contestuale sistemazione paesistica prevista. dall’altro fanno sì che non venga preclusa o alterata la netta percezione degli elementi paesaggistici Compatibilità delle opere in progetto con le Gli elettrodotti sono tutti interrati lungo viabilità (morfologici, vegetazionali e insediativi) che norme specifiche. esistente e di progetto e pertanto la loro realizzazione caratterizzano il contesto. non comporta interferenze dirette con le aree Le torri saranno verniciate con materiali antiriflesso di coltivate e né indirette legate agli aspetti percettivi colore grigio chiaro o bianco avorio, scelta che dei luoghi. consente di rendere meno visibili gli aerogeneratori a Le opere interferenti con il Sistema del Paesaggio media distanza, e che risulta particolarmente efficace Agrario di Valore sono pertanto da ritenersi quando le torri e le pale si stagliano sullo sfondo del compatibili con gli obiettivi e la disciplina di tutela cielo. del PTPR. In merito all’ubicazione e alle modalità insediative e progettuali, le opere ricadenti in aree del Sistema del

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Paesaggio Agrario di Continuità, sono da ritenersi Tabella C) Paesaggio Agrario di Continuità – Norma regolamentare compatibili con gli obiettivi e la disciplina di tutela (si considerano di seguito solo gli elementi del Paesaggio Agrario di Continuità interferiti dalle opere) del PTPR. Elementi del Paesaggio Norma Regolamentare 7 Uso Infrastrutturale Sviluppo e fruizione anche visiva del paesaggio agrario nel rispetto del patrimonio naturale e 2 Elementi vegetazione naturale Norma Regolamentare culturale 2.3 Vegetazione dei corsi d’acqua e fondovalle Conservazione ed integrazione della vegetazione di umidi golena lungo le rive dei fossi. 7.2.1 Viabilità Locale Consentita la realizzazione della viabilità locale connessa ai nuovi interventi ammessi dalle presenti In caso di interventi ammessi dalle norme del PTPR norme e l’adeguamento funzionale della viabilità che incidono sul corso d’acqua occorre prevedere esistente. adeguate opere di conservazione e riqualificazione Compatibilità delle opere in progetto con le Le opere afferiscono a edificazioni ammesse (impianti della vegetazione esistente. norme specifiche. eolici) e riguardano il consolidamento e Misure di Mitigazione previste e Date le modalità di realizzazione dei cavidotti l’adeguamento di strade rurali e interpoderali compatibilità con le norme specifiche. interrati interferenti, interrati lungo viabilità esistenti, la realizzazione di brevi tratti di viabilità di esistente, in TOC o con staffaggio ai ponti esistenti, accesso alle piazzole degli aerogeneratori o interventi le opere non comporteranno alterazione della temporanei di raccordo che saranno ripristinati a fine vegetazione di golena lungo le rive dei fossi. cantiere. Le opere interferenti sono pertanto da ritenersi Non saranno previste significative opere di scavo e compatibili le norme regolamentari del PTPR. rinterri in quanto verrà assecondata la morfologia dei 4 Morfologia del terreno Norma Regolamentare luoghi. 4.1 Scavi e sbancamenti e consolidamento del In caso di sbancamenti strettamente necessari per le Le strade saranno imbrecciate, permeabili e non terreno trasformazioni previste dalle presenti norme, asfaltate e verrà sempre assicurato il corretto deflusso occorre prevedere adeguate opere di sistemazione delle acque meteoriche attraverso cunette e fossi di paesaggistica dei luoghi. guardia di convoglio verso recapiti naturali esistenti. 4.2 Movimenti di terra e modellamenti del In caso di modellamento del suolo, terrazzamenti, terreno sterri, muri di sostegno strettamente necessari per le In corrispondenza del reticolo idrografico, le opere trasformazioni previste dalle presenti norme occorre saranno realizzate avendo cura di salvaguardare la provvedere alla sistemazione delle scarpate sia vegetazione di sponda esistente e assicurando il naturali, sia artificiali mediante l’inerbimento e/o la naturale flusso idraulico dei fossi attraversati, con cespugliatura al fine di favorire il loro l’utilizzo di manufatti (Tubi ARMCO, Tombini o altro) consolidamento e una efficace difesa del suolo. opportunamente dimensionati secondo i calcoli di Misure di Mitigazione previste e Gli aerogeneratori e le relative piazzole sono stati portata derivanti dallo studio di compatibilità idraulica compatibilità con le norme specifiche. ubicati in terreni poco acclivi e ciò comporta una e secondo eventuali specifiche tecniche impartite limitazione degli sbancamenti, che in ogni caso dagli enti di gestione delle acque o dall’Autorità saranno realizzati in regime di compensazione totale Distrettuale di Bacino. tra scavi e rinterri. In merito all’ubicazione alle modalità realizzative, si A ultimazione del montaggio degli aerogeneratori, le ritiene che le interferenze richiamate siano piazzole di stoccaggio, le aree di logistica del compatibili con le norme specifiche. cantiere e gli allargamenti stradali necessari per il transito dei mezzi pesanti, saranno rimossi e le aree

saranno ripristinate alla situazione ante operam.

Le stesse piazzole di cantiere saranno ridotte per le

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necessità della sola fase di esercizio e di non venga preclusa o alterata la netta percezione opere consentite, la messa a dimora di essenze manutenzione degli aerogeneratori. degli elementi paesaggistici (morfologici, vegetali, secondo le indicazioni contenute nelle linee vegetazionali e insediativi) che caratterizzano il guida allegate alle norme del PTPR. I plinti saranno completamente rinterrati. contesto. Scarpate e rilevati saranno inerbiti /cespugliati, sia in Le torri saranno verniciate con materiali antiriflesso corrispondenza delle piazzole, sia lungo la viabilità e di colore grigio chiaro o bianco avorio, scelta che sia nelle aree interessate dalla realizzazione della consente di rendere meno visibili gli aerogeneratori stazione elettrica di utenza e delle altre opere a media distanza, e che risulta particolarmente prossime alla SE TERNA. efficace quando le torri e le pale si stagliano sullo Per ciò che riguarda la viabilità, non saranno previste sfondo del cielo. significative opere di scavo e rinterri in quanto verrà In merito alla stazione utente, la stessa non ricade assecondata la morfologia dei luoghi. in prossimità di aree di tutela delle visuali e in ogni Date le modalità realizzative, le opere sono da caso la sua presenza sarà mitigata dalla ritenersi compatibili con le norme regolamentari predisposizione di fasce arbustive al contorno della del PTPR. recinzione.

3.7.5 Tutela delle Visuali (tavola A del PPTR) 3.7.6 Aree tutelate per legge (Tavola B del PPTR)

Salvaguardia delle visuali – Art. 50 delle NTA del PTPR Immobili e aree di notevole interesse pubblico e Aree tutelate per legge Interferenze, compatibilità con le norme specifiche Norma Regolamentare Art. 50 (art 134 lettere a), b) e c) del d.lgs 42/2004) _ Patrimonio identitario regionale e misure di Mitigazione previste (si riportano solo i commi attinenti al progetto) Elementi del Paesaggio Oggetto di Protezione Norme del PTPR Le interferenze riguardano brevi tratti di cavidotto Ai sensi dell’articolo 136, comma 1, lettera d), del Le interferenze delle opere, come Si riportano solo le norme attinenti alle interferenze MT e AT che attraversano o si allineano lungo Codice, la salvaguardia delle visuali è riferita a quei precedentemente esaminato, riguardano i corsi delle opere in progetto. punti di vista o di belvedere accessibili al pubblico, dai percorsi panoramici (Aree di visuale indicate nella d’acqua [Art. 142 co. 1 lettera c)], le aree boscate quali si possa godere lo spettacolo delle bellezze Tavola A e nella Tavola C del PTPR). [(Art. 142 co. 1 lettera g)] e le Aree di interesse panoramiche. I cavidotti sono interrati lungo viabilità esistente e archeologico [(Art. 142 co. 1 lettera m)] pertanto la loro realizzazione non produce alcuna La tutela del cono visuale o campo di percezione visiva Corsi d’acqua [Art. 142 co. 1 lettera c)] alterazione dell’attuale assetto percettivo. si effettua evitando l’interposizione di ogni ostacolo visivo tra il punto di vista o i percorsi panoramici e il Interferenze, compatibilità con le norme specifiche Norma Regolamentare Art. 36 A parte le opere direttamente interferenti, alcune quadro paesaggistico. e misure di mitigazione previste. (si riportano solo i commi attinenti al progetto) considerazioni si possono fare per quelle opere Le interferenze si riferiscono a brevissimi tratti di 1. Ai sensi dell’articolo 142, comma 1, lettera c), del indirettamente interferenti, quali gli aerogeneratori A tal fine sono vietate modifiche dello stato dei luoghi viabilità di accesso alle WTG A06 e WTG A14, e a Codice sono sottoposti a vincolo paesaggistico i fiumi, i o la Stazione Utente. che impediscono le visuali anche quando consentite torrenti ed i corsi d’acqua iscritti negli elenchi di cui al dalla disciplina di tutela e di uso per gli ambiti di tratti di cavidotto MT a AT, interrato lungo viabilità Nei tratti delle aree di visuale liberi da alberature di testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed paesaggio individuati dal PTPR, salvo la collocazione di esistente, che ricadono in fascia di rispetto o bordo strada, gli aerogeneratori possono risultare impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 cartelli ed insegne indispensabili per garantire la attraversano corsi d’acqua e le relative fasce di dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi visibili. funzionalità e la sicurezza della circolazione. rispetto. degli argini per una fascia di centocinquanta metri

In tali condizioni, la grande interdistanza reciproca Le opere stradali interferenti di accesso alle ciascuna, di seguito denominata fascia di rispetto. La salvaguardia del quadro panoramico meritevole di tra le torri e la regolarità del layout, da un lato tutela è assicurata, in sede di autorizzazione piazzole, riguardano il consolidamento e scongiurano l’effetto di affastellamento visivo (il Omissis paesaggistica, attraverso prescrizioni specifiche l’adeguamento di strade interpoderali esistenti o cosiddetto “effetto selva”) e dall’altro fanno sì che inerenti la localizzazione ed il dimensionamento delle interventi temporanei di raccordo che saranno

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ripristinati a fine cantiere. 4. In tutto il territorio regionale è fatto divieto di dei fossi. procedere all’intubamento dei corsi d’acqua sottoposti Le strade saranno imbrecciate, permeabili e non Le opere interferenti con i Corsi d’acqua, sia in a vincolo; è ammesso l’intubamento, per tratti non asfaltate e sarà sempre assicurato, con cunette e eccedenti i venti metri e non ripetibile a distanze relazione alle modalità realizzative e sia in virtù fossi di guardia, il corretto deflusso delle acque inferiori a trecento metri, di corsi d’acqua vincolati, della deroga di cui al comma 17 dell’art. 36 delle meteoriche e il loro convogliamento verso i recapiti previa autorizzazione di cui all’articolo 146 del Codice. NTA, sono pertanto da ritenersi compatibili con gli naturali esistenti. obiettivi e la disciplina di tutela del PTPR. Omissis Non saranno previste opere di scavo e rinterri Aree boscate [Art. 142 co. 1 lettera g)] significative in quanto verrà assecondata la 17. Le opere e gli interventi relativi alle attrezzature Interferenze, compatibilità con le norme specifiche Norma Regolamentare Art. 39 morfologia dei luoghi e non saranno modificati gli portuali, alle infrastrutture viarie, ferroviarie ed a rete e misure di mitigazione previste. (si riportano solo i commi attinenti al progetto) argini dei corsi d’acqua e dei fossi. sono consentite, in deroga a quanto previsto dal Le interferenze si riferiscono esclusivamente a 3 1. Ai sensi dell’articolo 142, comma 1, lettera g), del Le opere saranno realizzate avendo cura di presente articolo, anche al fine dell’attraversamento dei corsi d’acqua. tratti di cavidotto MT (MT06, MT07 e MT13) e a un Codice, sono sottoposti a vincolo paesistico i territori salvaguardare la vegetazione di sponda esistente e tratto del cavidotto interrato AT01. coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o assicurando il naturale flusso idraulico dei fossi Il tracciato dell’infrastruttura deve mantenere integro il danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di attraversati, con l’utilizzo di manufatti (Tubi Le interferenze sono di natura prettamente corso d’acqua e la vegetazione ripariale esistente, rimboschimento come definiti dall’articolo 2, commi 2 ARMCO, Tombini o altro) opportunamente cartografica in quanto gli elettrodotti sono tutti ovvero prevedere una adeguata sistemazione e 6, del d.lgs. 18 maggio 2001, n. 227. dimensionati secondo i calcoli di portata derivanti paesistica coerente con i caratteri morfologici e interrati lungo viabilità esistente che è lambita da dallo studio di compatibilità idraulica e secondo vegetazionali dei luoghi. aree boscate e pertanto la loro realizzazione non Omissis eventuali specifiche tecniche impartite dagli enti di comporta eradicamento di specie arboree e gestione delle acque o dall’Autorità Distrettuale di Tutte le opere e gli interventi devono essere corredati arbustive. Bacino. della Relazione Paesaggistica di cui all’articolo 54. Le opere interferenti con le aree boscate, sia in L’intubamento interesserà tratti non eccedenti i 20 relazione all’ubicazione lungo viabilità esistente e metri, come prescritto dall’Art. 36 delle NTA del sia alle modalità realizzative sono pertanto da PTPR. ritenersi compatibili con gli obiettivi e la disciplina di tutela del PTPR. Per quanto riguarda i tratti di cavidotto interferenti, gli stessi sono previsti tutti interrati lungo viabilità Aree di interesse archeologico [Art. 142 co. 1 lettera m)] esistente e di progetto e pertanto la loro Interferenze, compatibilità con le norme specifiche Norma Regolamentare Art. 42 realizzazione non comporta eradicamento di specie e misure di mitigazione previste. (si riportano solo i commi attinenti al progetto) arboree e arbustive. Le interferenze con aree di interesse archeologico si 1. Ai sensi dell’articolo 142, comma 1, lettera m), del I corsi d’acqua sono attraversati in alcuni casi riferiscono esclusivamente alla viabilità di accesso Codice sono sottoposte a vincolo paesaggistico le zone utilizzando la Trivellazione Orizzontale Controllata alla piazzola della WTG 04, a tratti di cavidotto MT di interesse archeologico. (TOC), tecnica che non prevede alterazione della (MT03, MT04, MT05, MT06, MT07 e MT13) e a un morfologia e né dell’aspetto esteriore dei luoghi. Omissis tratto del cavidotto interrato AT01. In altri casi, laddove gli esiti dello studio di 6. Per le aree, gli ambiti, i beni, puntuali e lineari, e le La strada di accesso alla WTG A04 ricalca una pista compatibilità idraulica lo consentono, in relative fasce di rispetto di cui al comma 3, lettera a), rurale esistente; in ogni caso per la definizione di corrispondenza dei tratti di attraversamento dei ai fini del rilascio delle autorizzazioni ai sensi dettaglio del tracciato e per la realizzazione della dell’articolo 146 del Codice nonché per la redazione corsi d’acqua si provvederà allo staffaggio del strada imbrecciata, si asseconderà la morfologia degli strumenti urbanistici, costituiscono riferimento le cavidotto alle opere esistenti lungo strada. attuale e si provvederà a evitare trincee, scavi seguenti norme specifiche di salvaguardia e di tutela: In tutti i casi le opere non comporteranno profondi o eccessivi movimenti di terreno. alterazione della vegetazione di golena lungo le rive Omissis Gli elettrodotti interferenti sono tutti interrati lungo

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viabilità esistente e la loro realizzazione è prevista b) per gli interventi di nuova costruzione, ivi compresi e riportati anche nel PTPR in relazione a particolari la tutela, il recupero e il restauro degli habitat in banchina e confinata ad una trincea a sezione ampliamenti degli edifici esistenti nonché gli interventi categorie di Beni Paesaggistici (art. 36 Protezione naturali e dei paesaggi, nonché la loro ristretta. pertinenziali e per gli interventi di ristrutturazione delle montagne sopra quota di 1.200 m. slm, art. 37 valorizzazione; edilizia qualora comportino totale demolizione e Protezione dei parchi e delle riserve naturali, art. 40 Le attività di realizzazione in ogni caso saranno ricostruzione, e comunque per tutti gli interventi che Protezione delle zone umide) intervengono sui la conservazione di specie animali e vegetali, di preventivamente vagliate in base all’esito di un comportino movimenti di terra, ivi compresi i reinterri, seguenti impianti FER: singolarità geologiche, di formazioni apposito studio del rischio archeologico, sostenuto l’autorizzazione paesaggistica è integrata dal paleontologiche e di ambienti naturali che da indagini e ricognizioni proprie delle attività di preventivo parere della Soprintendenza archeologica di Impianti areali ad elevato impatto visivo e abbiano rilevante valore naturalistico ed archeologia preventiva e secondo le prescrizioni Stato che valuta, successivamente ad eventuali indagini paesaggistico (fotovoltaico al suolo, solare ambientale; eventuali impartite in fase di rilascio archeologiche o assistenze in corso d’opera, complete termico al suolo, eolico); l'applicazione di metodi di gestione e di restauro dell’Autorizzazione di cui all’art. 146 del Codice dei di documentazione, l’ubicazione o determina l’eventuale inibizione delle edificazioni in base alla mini e micro idraulica; ambientale allo scopo di favorire l'integrazione Beni culturali e del Paesaggio. tra uomo ed ambiente anche mediante il presenza e alla rilevanza dei beni archeologici nonché impianti eolici. definisce i movimenti di terra consentiti recupero e la valorizzazione delle testimonianze compatibilmente con l’ubicazione e l’estensione dei A tal riguardo si rappresenta che le opere in antropologiche, archeologiche, storiche e beni medesimi; progetto ricadono all’esterno di Aree Naturali architettoniche e delle attività agro-silvo- l’autorizzazione paesaggistica valuta l’inserimento degli Protette, benché, come si evince dalla tabella pastorali tradizionali; interventi stessi nel contesto paesaggistico; precedente, le stesse siano presenti a meno di 5 km di distanza dagli aerogeneratori. la promozione di attività di educazione, formazione Omissis e ricerca scientifica, anche interdisciplinare, Per quanto l’intervento non sia soggetto a V.Inc.A nonché di attività ricreative compatibili; (Valutazione di Incidenza Ambientale), costituisce parte integrante dello SIA anche un apposito Studio la difesa degli equilibri idraulici ed idrogeologici; 3.8 Schede di Sintesi delle rapporto di conformità del progetto con le norme regolamentari Naturalistico, al fine di indagare le eventuali la valorizzazione delle risorse umane attraverso del Piano Regionale Aree Naturali Protette (PRANP) interferenze indirette sulle componenti misure integrate che sviluppino la valenza Piano Regionale Aree Naturali Protette (PRANP) naturalistiche presenti nelle aree tutelate limitrofe. economica, educativa delle aree protette; Tipologia di Pianificazione: Atti normativi di riferimento: Ad ogni modo, per quanto il progetto proposto non la promozione del turismo sostenibile e delle intervenga direttamente in funzione dell’attuazione attività ad esso connesse. Pianificazione settoriale con ricadute su diversi Approvato con D.G.R. n. 8098 del 29/09/1992 e in fase degli obbiettivi richiamati dal PRANP, certamente strumenti operativi e attuativi: Piani dei parchi e di adeguamento ( D.G.R. n.1100 del 02/08/2002) Le aree protette regionali formano un Sistema. non interferisce negativamente con gli stessi e non relativi Regolamenti, Programmi Pluriennali di Normativa Comunitaria: Direttiva 92/43/CEE del li preclude sia pure indirettamente. Le aree protette, con la loro complessità e varietà, Promozione economica e sociale. Consiglio del 21/05/1992 tutelano la biodiversità e promuovono lo sviluppo Lo studio naturalistico perviene infatti alla La protezione delle Aree Naturali Protette, trova Normativa Nazionale: L. n.394 del 06/12/1991 Legge sostenibile dei territori, studiando e conservando conclusione che la realizzazione e l’esercizio applicazione nel D.lgs 42/2004 e nel PTPR (Piano quadro sulle aree protette (GU n.292 del 13-12-1991 specie ed ecosistemi, recuperando e valorizzando gli dell’impianto non possano produrre significativi Territoriale Paesistico regionale). Suppl. Ordinario n. 83) Entrata in vigore della legge: ambienti naturali e le ricchezze storiche, culturali e effetti negativi né sugli habitat e né sulle specie 28/12/1991. antropologiche e realizzando iniziative e programmi protette presenti nelle Aree Protette circostanti. Normativa Regionale: LR 29/1997 in materia di per la sensibilizzazione e il coinvolgimento dei fruitori "Norme in materia di aree naturali protette regionali" e (corsi di educazione ambientale, iniziative di turismo naturalistico e didattico. LR 10/2001 Rapporto di coerenza Piano/Progetto Obbiettivi della pianificazione Si attua così un nuovo modo di intendere le aree protette, viste non come riserve separate dal resto del mondo, ma come realtà capaci di reinterpretare i Le limitazioni e vincoli per gli Interventi previsti dal Il sistema delle aree naturali protette regionali è servizi alla popolazione orientandoli verso nuove PER (piano energetico Regionale) relativi agli individuato al fine di conseguire i seguenti obiettivi: impianti di produzione di energia elettrica da FER, funzioni di aggregazione e attività culturale, alla

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continua ricerca di una migliore qualità della vita, sia Tutte le opere sono realizzate in aree che non autorizzazione di alcuni interventi in aree sottoposte a per le generazioni attuali che per quelle future. mostrano segni di movimenti o dissesti in atto, vincolo idrogeologico di cui alla D.G.R. 6215/1996. ancorché superficiali, che possano potenzialmente La gestione delle Aree naturali protette regionali è Successivamente la Regione Lazio ha stabilito ulteriori inficiare la stabilità dei terreni e conseguentemente affidata a Enti regionali, Province e Città Metropolitana criteri per ripartire tra gli Enti le competetene per delle opere medesime. di Roma Capitale, Consorzi tra Comuni, singoli Comuni alcuni interventi nel campo della produzione delle e fondazioni. Analogamente dalle cartografie del PAI (Piano energie alternative, non chiaramente individuati in Stralcio di Assetto Idrogeologico), le aree precedenza:

interessate dalle opere non sono classificate come a PROVINCE: impianti fotovoltaici a terra di potenza 3.9 Schede di Sintesi delle rapporto di conformità del progetto con le norme regolamentari rischio idraulico. superiore a 200 KWp; impianti eolici di potenza del RD 3267/19213 Vincolo Idrogeologico Gli aerogeneratori e le relative piazzole sono stati superiore a 60 KWp; impianti a biomassa di potenza Aree soggette a Vincolo Idrogeologico ubicati in terreni poco acclivi e ciò comporta una superiore a 200 KWp. limitazione degli sbancamenti, che in ogni caso Norme regolamentari RD 3267/1923, RD 1126/1926 e Per chiarire ulteriormente l'attribuzione delle saranno realizzati in regime di compensazione Interferenze delle opere in progetto, compatibilità recepimenti specifici della Regione Lazio. competenze in materia di Vincolo Idrogeologico la con le norme specifiche e misure di mitigazione totale tra scavi e rinterri. Direzione Regionale Ambiente della Regione Lazio, con Art. 20 e 21 del RD 1126/1926 (si adottate A ultimazione del montaggio degli aerogeneratori, circolare n. 490669 del 24-11-2011 ha stabilito che il riportano solo i commi attinenti al progetto) rilascio del nulla osta delle opere non già chiaramente le piazzole di stoccaggio, le aree di logistica del delegate, deve essere attribuito agli enti locali secondo Le interferenze sono le seguenti: Nelle aree gravate da vincolo idrogeologico è cantiere e gli allargamenti stradali necessari per il i seguenti criteri: necessario acquisire preventivamente l’autorizzazione Gli aerogeneratori A01, A02, A09, A10, A11, A12 e transito dei mezzi pesanti, saranno rimossi e le aree in deroga al vincolo per eseguire interventi corrispondenti viabilità di accesso, piazzole e saranno ripristinate alla situazione ante operam. Regione: le attività e gli interventi che comportino comportanti movimenti terra e trasformazioni di uso superfici di modificazione o trasformazione dell'uso tratti di cavidotto MT interrati, ricadono in aree Le stesse piazzole di cantiere saranno ridotte per le del suolo. del suolo superiori a 30.000 m2 o che prevedano oggetto di Vincolo Idrogeologico; necessità della sola fase di esercizio e di Il R.D. 1126/1926 all’'art. n° 21 prevede una procedura movimentazione di quantitativi di terreno superiori tratti di cavidotto MT, interrati lungo viabilità manutenzione degli aerogeneratori. autorizzativa per gli interventi che ricadono su terreni a 15.000 m3; esistente, e in particolare parte dei tratti MT02, vincolati saldi (quelli che non sono lavorati da più di 5 I plinti saranno completamente rinterrati. MT03, MT04, MT07, MT13, nonché gli interi Province: le attività e gli interventi che comportino anni) o boscati, mentre all’art. 20 (caso in cui ricade il Scarpate e rilevati saranno inerbiti/cespugliati, sia in tratti MT01, MT09, MT10, MT11, MT12 e MT13, superfici di modificazione dell’uso del suolo progetto) prevede una procedura di comunicazione (da corrispondenza delle piazzole, sia lungo la viabilità e attraversano aree interessate da vincolo comprese tra 5.000 e 30.000 m2 o movimentazione presentare 30 giorni prima del presunto inizio dei sia nelle aree interessate dalla realizzazione della idrogeologico; lavori) per gli interventi che ricadono su terreni di terreno compresi tra 2.500 e 15.000 m3; stazione elettrica di utenza e delle altre opere vincolati soggetti a periodica lavorazione (terreni Parte del Cavidotto AT interrato lungo viabilità Comuni: opere o interventi che comportino superfici di seminativi).. prossime alla SE TERNA. esistente, ricade in area oggetto a vincolo modificazione dell’'uso del suolo inferiori a 5.000 Per ciò che riguarda la viabilità, non saranno m2 o movimentazione di terreno inferiori a 2.500 idrogeologico. Le procedure e la documentazione da produrre per previste significative opere di scavo e rinterri in m3; poter realizzare interventi in aree sottoposte a vincolo Gli aerogeneratori e opere annesse non citate quanto verrà assecondata la morfologia dei luoghi. precedentemente, la stazione Utente, la stazione di idrogeologico variano in funzione della tipologia In relazione alla natura agroforestale del suolo (le Le strade saranno imbrecciate, permeabili e non transito e le opere prossime alla SE TERNA dell’intervento, delle modifiche indotte all’assetto opere non interessano aree boscate o terreni saldi e asfaltate e sarà sempre assicurato, con cunette e esistente, non ricadono in aree soggette a vincolo idrogeologico, della natura agro-forestale del suolo: la ricadono prevalentemente su seminativi o fossi di guardia, il corretto deflusso delle acque idrogeologico. DGR 6215/1996 classifica gli interventi in tre tabelle interessano la viabilità esistente) e in relazione alla riassuntive Tabella A, B, C e individua le relative meteoriche e il loro convogliamento verso i recapiti tipologia (impianti eolici superiori a 60 kW e compatibilità con le norme specifiche e misure di procedure. naturali esistenti. elettrodotti anche superiori a 20 kV) le opere mitigazione adottate Con deliberazione di Giunta Regionale 3888/98 e LR Non saranno previste opere di scavo e rinterri ricadono in parte nell’ambito di applicazione dell’art. Le opere non interessano aree boscate o terreni 53/98 sono state delegate alle Province e ai Comuni significative in quanto verrà assecondata la 20 del Regio Decreto 1126/1926 e le competenze saldi. alcune delle funzioni amministrative relative alla morfologia dei luoghi e non saranno modificati gli amministrative in materia di vincolo idrogeologico

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69 argini dei corsi d’acqua e dei fossi. dovrebbero essere attribuite dalla Regione Lazio alla per un tempo di ritorno di 200 anni. di dettaglio, nonché le aree interessate da opere di Provincia di Viterbo, delegata anche per gli impianti mitigazione, anche se non in dissesto, allo scopo di Per quanto riguarda i tratti di cavidotto interferenti Secondo lo studio di compatibilità, la realizzazione eolici di potenza superiore a 60 kWp. salvaguardarne l’integrità ed efficienza. con aree soggette a vincolo, gli stessi sono previsti degli interventi non inciderà in alcun modo D’altra parte in merito alla movimentazione dei tutti interrati lungo viabilità esistente e di progetto sull’attuale regime idrologico ed idraulico dell’area Omissis terreni (quantità superiori a 15000 m3, le competenze e pertanto la loro realizzazione non comporta attraversata e le opere previste sono in sicurezza dovrebbero essere direttamente della Regione Lazio.  aree di attenzione per pericolo d’inondazione lungo eradicamento di specie arboree e arbustive. idraulica anche in virtù delle modalità realizzative Ci si riserva di chiarire in sede di Autorizzazione Unica, i corsi d’acqua principali (tutti i corsi d’acqua di seguito indicate. In tutti i casi le opere non comporteranno quali siano gli Enti di riferimento e quale procedure ricompresi negli elenchi delle acque di cui al T.U. alterazione della vegetazione di golena lungo le rive attivare nello specifico (art. 20 - dichiarazione di avvio Le opere stradali interferenti di accesso alle 1775/33, come individuato nella D.G.R. n° 452 del dei fossi. dei Lavori - o art. 21 – Autorizzazione – ai sensi del RD piazzole, riguardano il consolidamento e 01/04/05, nonché per le altre principali linee di l’adeguamento di strade interpoderali esistenti o drenaggio individuate nella Tavola 2 di cui all’art. 4, Le opere interferenti con i corsi d’acqua, sia in 1126/1926 e delle normative regionali). interventi temporanei di raccordo che saranno ancorché non classificate pubbliche), le aree di relazione agli esiti dello Studio di compatibilità ripristinati a fine cantiere. attenzione sono delimitate, per ciascun lato del corso effettuato e sia in virtù delle modalità realizzative, d'acqua, dall’intersezione tra il terreno e una retta sono pertanto da ritenersi compatibili con gli Le strade saranno imbrecciate, permeabili e non orizzontale tracciata normalmente all’asse dell'alveo obiettivi e la disciplina di tutela. asfaltate e sarà sempre assicurato, con cunette e fossi di guardia, il corretto deflusso delle acque ordinario a una quota superiore di 10 metri dal livello di meteoriche e il loro convogliamento verso i recapiti magra, a una distanza comunque non superiore a 150 metri dalle sponde dell'alveo ordinario; 3.10 Schede di Sintesi delle rapporto di conformità del progetto con le norme regolamentari naturali esistenti. del Piano Stralcio assetto Idrogeologico (PAI) Non saranno previste opere di scavo e rinterri Art. 27 _ Disciplina delle aree di attenzione idraulica Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico significative in quanto verrà assecondata la L’Autorità, ai fini dell’aggiornamento del Piano di cui morfologia dei luoghi e non saranno modificati gli all’art. 14, sulla base delle disponibilità finanziarie, Interferenze delle opere in progetto Norme del PAI argini dei corsi d’acqua e dei fossi. nell’ambito delle aree di attenzione di cui all’art. 9 lett. Le interferenze si riferiscono a brevissimi tratti di Si riportano solo le norme attinenti alle interferenze b), provvede ad effettuare gli studi e le indagini In corrispondenza del reticolo minore (linee di viabilità di accesso alle WTG A06 e WTG A14, e a delle opere in progetto. necessarie alla classificazione e alla perimetrazione impluvio e corsi d’acqua episodici) le opere saranno tratti di cavidotto MT a AT, interrati lungo viabilità delle eventuali aree a pericolo d’inondazione ai sensi realizzate avendo cura di salvaguardare la esistente, che ricadono in fascia di rispetto o vegetazione di sponda esistente e assicurando il dell'art. 7; attraversano il reticolo idrografico principale e le naturale flusso idraulico dei fossi attraversati, con 2. I soggetti interessati possono effettuare di loro relative fasce di rispetto. l’utilizzo di manufatti (Tubi ARMCO, Tombini o iniziativa studi volti alla classificazione della Il reticolo idrografico principale e relative fasce di altro) opportunamente dimensionati in modo da pericolosità nell’ambito delle aree di attenzione. Tali rispetto, sono considerate dal PAI nell’ambito delle consentire il passaggio delle portate con periodo di studi verranno presi in considerazione dall’Autorità solo Aree di attenzione per pericolo d’inondazione ritorno pari a 200 anni garantendo le condizioni di se rispondenti ai requisiti minimi stabiliti dal Piano e lungo i corsi d’acqua principali, definite dall’art. 9 e sicurezza idraulica. indicati nell’Allegato 8; disciplinate dall’art. 27 delle NTA. L’intubamento interesserà tratti non eccedenti i 20 Omissis Compatibilità con le norme specifiche e misure di Norma Regolamentare: Artt. 9 e 27 delle NTA metri. Nelle aree di attenzione (come definite all’art.9 – mitigazione previste. (si riportano solo i commi attinenti al progetto) Per quanto riguarda i tratti di cavidotto interferenti lettera b) ogni determinazione relativa ad eventuali Per definire gli interventi e le modalità realizzative, Art. 9 _ Aree di attenzione con il reticolo idrografico principale, gli stessi sono interventi è subordinata alla redazione di un adeguato in ossequio alle NTA del PAI è stato redatto un previsti tutti interrati lungo viabilità esistente e di Vengono definite aree di attenzione e individuate nella studio idraulico rispondente ai requisiti minimi stabiliti adeguato studio idraulico rispondente ai requisiti progetto e pertanto la loro realizzazione non Tav.2 del PAI quelle porzioni del territorio in cui i dati dal Piano (Allegato 8), sulla cui base l’Autorità accerta minimi stabiliti dal Piano, finalizzato a determinate comporta eradicamento di specie arboree e disponibili indicano la presenza di potenziali condizioni il livello di pericolosità, come definito all’art. 7, le aree allagabili in regime di moto permanente e a arbustive. di pericolo, la cui effettiva sussistenza e gravità potrà sussistente nell’area interessata verificare la compatibilità con i livelli di piena attesi essere quantificata a seguito di studi, rilievi e indagini I corsi d’acqua sono attraversati in alcuni casi dall’intervento ed aggiorna conseguentemente la

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utilizzando la Trivellazione Orizzontale Controllata perimetrazione delle aree a pericolo d'inondazione (art, 26 lettera e)), in cui ricadono gli costruzioni di strade o modifiche sostanziali di quelle (TOC), tecnica che non prevede alterazione della secondo la procedura di cui all’art 14. Saranno quindi aerogeneratori WTG A01, A02, A9, A10, A11, esistenti ad eccezione di strade vicinali e consortili, morfologia e né dell’aspetto esteriore dei luoghi. assentibili i soli interventi consentiti in relazione A12 e relativi viabilità di accesso, piazzole e interpoderali o di quelle espressamente previste nella all’accertato livello di pericolosità dell’area, secondo tratti di cavidotto MT interrati corrispondenti; zonizzazione generale, impianti di demolizione auto o I punti di infissione della TOC sono previsti al di  quanto disciplinato dagli articoli 23, 23bis, 24, 25 e 26. Il cavidotto MT interrato lungo viabilità di rottamazione e relativi depositi.. E' fatta eccezione fuori delle aree allagabili determinate in regime di esistente ricade in Sottozona E3 _ Agricola per la sola viabilità a fondo cieco, al servizio di edifici. moto permanente con tempo di ritorno pari a 200 Vincolata; anni  I tratti di cavidotto MT, interrati lungo viabilità E' fatto assoluto divieto di manomettere alberi o esistente, e in particolare parte dei tratti MT02, nuclei alberati, ancorché non connessi all'attività In altri casi, laddove gli esiti dello studio di MT03, MT04, MT07, MT13, nonché gli interi ·agricola e alle utilizzazioni legnose, che compatibilità idraulica lo consentono, in tratti MT01, MT09, MT10, MT11, MT12 e MT13, presentino caratteristiche di pregio ambientale. corrispondenza dei tratti di attraversamento dei attraversano aree interessate da vincolo corsi d’acqua si provvederà allo staffaggio del idrogeologico comprese nelle sottozone E3 e E' consentita la realizzazione di impianti cavidotto alle opere esistenti lungo strada. disciplinate dall’Art. 26 lettera e); tecnologici relativi alla rete degli acquedotti, degli  Il cavidotto AT, interrato lungo viabilità elettrodotti. delle fognature, delle lince telefoniche In tutti i casi le opere non comporteranno esistente, ricade in parte in Sottozona E3 _ e simili, per i quali comunque valgono i vincoli di alterazione della vegetazione di golena lungo le rive Agricola Vincolata disciplinata dall’Art. 21 delle rispetto di cui all'articolo specifico. dei fossi. NTA, e in parte in Sottozona E2 _ Agricola … Le opere interferenti con i corsi d’acqua, sia in Speciale disciplinata dall’Art. 20 delle NTA,  Il Cavidotto AT interrato lungo viabilità relazione agli esiti dello Studio di compatibilità Nel caso in cui parte delle zone fosse soggetta al esistente, ricade in parte in area oggetto a effettuato e sia in virtù delle modalità realizzative, vincolo paesaggistico ai sensi della L 1497/1939 e L. vincolo idrogeologico (art. 26 lettera e) 431/85, vale la disciplina dettata dal Piano Territoriale sono pertanto da ritenersi compatibili con gli ricomprese nelle sottozone E3 . obiettivi e la disciplina di tutela del PAI.  Un breve tratto di viabilità esistente di accesso Paesistico- Ambito n.1- Litorale Nord - adottato con D. G.R.L. n.2268 del 28/4/l987. alla WTG 04, attraversa un’area boscata (non confermata dal PTPR) disciplinata dall’Art. 22 _ art. 18 bis “ZONA Agricola E – Norme Generali Sottozona E4 _ Zone Boscate; 3.11 5chede di Sintesi delle rapporto di conformità del progetto con le norme regolamentari individuazione della macroarea dove possono essere  brevissimi tratti di viabilità di accesso alle WTG del Piano Regolatore di Tuscania (PTPR) realizzati impianti di produzione di energia elettrica A06 e WTG A14, e tratti di cavidotto MT a AT, Piano Regolatore Generale del comune di Tuscania interrati lungo viabilità esistente, ricadono in da fonti rinnovabili. Interferenze delle opere in progetto, compatibilità Norme regolamentari: fascia di rispetto o attraversano corsi d’acqua e Comma 1) con le norme specifiche e misure di mitigazione le relative fasce di rispetto (vincoli di rispetto NTA del PRG vigente e Variante di cui alla DCC 52 del disciplinati dall’Art. 26 lettera a) Vincolo Individuazione perimetro: dal confine del comune di previste. 22/12/2018 (Artt. 18, 18 bis, 20, 21, 22, 26 ) Paesaggistico. Capodimonte, strada vicinale di Castellaccio, tratto strada Provinciale Martana (SP12), strada vicinale delle (si riportano solo i commi attinenti al progetto) In relazione alla Variante, tutto l’impianto che Mandrie, tratto strada Provinciale Piansanese (SP8), In via generale l’intero impianto ricade in Zona Art. 18 _ Zona Agricola e Norme Generali insiste in territorio di Tuscania ricade all’interno del tratto strada vicinale di Pantana, perimetro Bosco Agricola, disciplinata in via generale dall’art. 18 _ La zona riguarda tutte le parti del territorio perimetro di ammissibilità per l’installazione di Riserva, fosso Arroncino di Pian di Vico, tratto strada Zona Agricola e Norme Generali; comunale destinate all'attività agricola, zootecnica, impianti da FER, individuato nella DCC 52/2018, e consorziale Pian di Vico, punto di intersezione tra la In particolare: silvo-pastorale e ad attività comunque connesse con sottostà alle disposizioni del citato Art. 18 bis particella 1e la particella 76 con la strada consortile  Tutti gli aerogeneratori, piazzole e viabilità di “ZONA Agricola E – Norme Generali individuazione Pian di Vico e si congiunge linearmente con il punto di accesso e le aree temporanee legate alla l'agricoltura. della macroarea dove possono essere realizzati intersezione tra la particella 3 e la particella 4 con la logistica di cantiere, ricadono in Sottozona E3 _ … strada consortile Poggio della Ginestra, tratto strada Agricola Vincolata, disciplinata dall’Art. 21 delle impianti di produzione di energia elettrica da fonti NTA; Nell'ambito di detta zona sono tassativamente escluse rinnovabili. consortile Poggio della Ginestra, strada Provinciale  All’interno delle sottozone E3 sono comprese tutte quelle attività che non si armonizzano con quelle Dogana (SP4), confine comune di Montalto di Castro, anche le aree oggetto di Vincolo Idrogeologico agricole, quali ad esempio lavorazioni di tipo insalubre, In relazione alla compatibilità del progetto con gli confine comune di Canino, confine comune

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articoli delle NTA e le misure di mitigazione Tessennano, confine comune di Arlena di Castro, apertura visuale in cui gli aerogeneratori risultano arboree non da frutto, fatta eccezione per i castagneti. confine comune di Piansano, confine comune di visibili, la grande interdistanza reciproca e la adottate, si considera quanto segue. In dette aree, pertanto, sono compresi i boschi radi ed i Capodimonte. regolarità del layout da un lato scongiurano l’effetto In ragione della data di approvazione, gli articoli boschi a normale densità, ma contenenti langhe e di affastellamento visivo (il cosiddetto “effetto relativi alle Zone Agricole in generale e alle Comma 2) radure, rappresentati da essenze governate ad alto selva”) e dall’altro fanno sì che non venga preclusa Sottozone E2 e E3 ed E4 fanno riferimento ancora fusto, a ceduo ed a ceduo composto. All’interno dell’area di cui al comma 1 possono essere o alterata la netta percezione degli elementi alle leggi previgenti all’entrate in vigore del D.lgs realizzati impianti per la produzione di energia elettrica paesaggistici (morfologici, vegetazionali e Per gli effetti della L 431/l!S - art. l · lett.g), tali zone 42/2004 e al PTP ambito n. 2, che allo stato attuale da fonti rinnovabili con esclusione degli impianti a insediativi) che caratterizzano il contesto agricolo. sono sottoposte u vincolo paesaggistico ai sensi della è stato reinserito nel PTPR, unico Piano a valenza biomasse, geotermici e fossili e quelli a biogas o legge 29 giugno 1939, n.1497 ed assoggettate alla paesaggistica. Le torri saranno verniciate con materiali antiriflesso compostaggio; disciptina che la normativa del P.T.P. Ambito n.2 - di colore grigio chiaro o bianco avorio, scelta che Gli articoli relativi alle Zone Agricole in generale e Litorale nord - adottato dalla G.R.L. con delibera n. Comma 3) consente di rendere meno visibili gli aerogeneratori alle Sottozone E2 e E3 fissano principalmente alcuni 2268 del 28 aprile 1987, prescrive per queste zone. a media distanza, e che risulta particolarmente limiti all’edificazione, confermando gli indici Gli impianti di cui al comma 2 e le relative pertinenze efficace quando le torri e le pale si stagliano sullo Art 26 _ Aree sottoposte a vincolo di rispetto generalmente applicati in area agricola ovvero 0,03 non dovranno essere visibili ortogonalmente dalle sfondo del cielo. mc/mq, nonché limiti di altezza degli edifici. strade SP4 Dogana, SP12 Martana, SP8 Piansanese; Lettera a) Vincolo Paesaggistico A supporto della coerenza localizzativa delle opere Valgono tutte le considerazioni fatte a commento Comma 4) Qualsiasi intervento riguardante le aree soggette a tale rispetto alle tipizzazioni di PRG e alla zonizzazione vincolo ai sensi della legge 29 giugno 1939, n.1497 e 8 delle norme del PTPR relative al Paesaggio Agrario Si confermano tutte le prescrizioni del Vigente PRG per settoriale specifica per le FER introdotta dalla agosto 1985, n.431, è subordinato al rispetto delle nelle sue varie declinazioni, in cui l’impianto ricade. tutte le altre sottozone. variante del 2018, soccorre la normativa di previsioni e della normativa contenuti ne! P.T.P. Ambito Gli aerogeneratori e relative viabilità e piazzole di Si autorizzano impianti a fonte di energia rinnovabile carattere generale derivante direttamente da fonti n.2 - Litorale nord- adottato dalla G.R.L. con delibera n. montaggio che ricadono in aree agricole sono per autoconsumo aziendale da realizzare sulle strutture di rango primario. 2268 del 28 aprile 1987. ubicati in terreni pianeggianti o poco acclivi, esistenti. In generale per l’attuazione delle strategie sopra coltivati a seminativo o incolti. Lettera e) Vincolo Idrogeologico Ulteriori modifiche autorizzative dovranno essere richiamate, gli impianti di produzione di energia Fino a quando la Regione non provvederà, ai sensi dell’ Durante la costruzione le opere non producono sottoposte ad approvazione di un piano di utilizzazione elettrica da fonti rinnovabili sono dichiarati per art. 69 del D.P.R. n. 616/77, ad una nuova alterazioni morfologiche significative e in fase di aziendale (PUA). legge di pubblica utilità ai sensi della Legge 10 del perimetrazione e normativa delle aree interessate dal esercizio l’occupazione di suolo è assolutamente 09/01/1991, del D.lgs 387/2003) e del DM del Art. 20 _ Sottozona E2 _ Agricola Speciale presente vincolo, in esse si applicano le prescrizioni di contenuta e relativa a brevi tratti di viabilità di settembre 2010 recante Linee Guida per cui al R.D.L. n. 3267/1923. accesso alle piazzole necessarie per le L’articolo fissa solo alcuni limiti all’edificazione, l’autorizzazione Unica di impianti FER. Pertanto, ai fini della conservazione dell’equilibrio manutenzioni; la scelta di progetto di ripristinare confermando gli indici generalmente applicati in area La Legge 10 all’art.1 comma 4, così recita idrogeologico e dell’assetto morfologico del territorio gran parte delle aree necessarie alla fase di agricola ovvero 0,03 mc/mq, nonché limiti di altezza comunale, ogni forma di costruzione e di cantiere, consente senza preclusioni la regolare degli edifici. “… L'utilizzazione delle fonti di energia di cui al trasformazione del suolo, ove consentita dalla conduzione agricola dei fondi interessati dalle comma 3 è considerata di pubblico interesse e di Art. 21 _ Sottozona E3 _ Agricola Vincolata normativa del piano, dovrà essere sottoposta alla opere. pubblica utilità e le opere relative sono equiparate preventiva autorizzazione da parte dei Settori regionali Comprende le Aree che per particolare carattere o alle opere dichiarate indifferibili e urgenti ai fini Le opere relative alle connessioni elettriche competenti Sulla base della L. 64/74. naturalistico-paesaggistico e di singolarità orografiche dell'applicazione delle leggi sulle opere pubbliche”. avvengono in interrato e sempre lungo viabilità necessitano di una più rigorosa disciplina di tutela esistente; L’art. 12 comma 1 del D.lgs 387/2003, così recita: finalizzata alla maggior salvaguardia del paesaggio Le opere di connessione alla SE TERNA occupano agrario sulla base di forti limitazioni alla realizzazione “… le opere per la realizzazione degli impianti aree poco significative in termini di superficie. di qualsiasi tipo di intervento che possa alterarne alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere l'attuale assetto morfologico. connesse e le infrastrutture indispensabili alla Le interferenze con il contesto agricolo sono costruzione e all'esercizio degli stessi impianti, pertanto indirette a legate agli aspetti percettivi. Art. 22 _ Sottozona E4 _ Zone Boscate autorizzate ai sensi del comma 3, sono di pubblica A tal riguardo, si sottolinea come nei tratti di Tali zone comprendono i territori ricoperti da essenze utilità ed indifferibili ed urgenti”.

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Il medesimo articolo 12 al comma 7. dispone che: «Gli impianti di produzione di energia elettrica, di cui all’articolo 2, comma 1, lettere b) e c)13, possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. (…Omissis…)». Infine, il DM 10 settembre 2010, al punto 15.3. del Paragrafo 15., Parte III ribadisce il medesimo concetto e stabilisce che: «Ove occorra, l’autorizzazione unica costituisce di per se variante allo strumento urbanistico. Gli impianti possono essere ubicati in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici, nel qual caso l’autorizzazione unica non dispone la variante dello strumento urbanistico. (…Omissis…)».

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4 CARATTERI PAESAGGISTICI E INSEDIATIVI si irradiano in ogni senso le estese espansioni tabulari con i alternano ad ampie depressioni vulcano-tettoniche, la più estesa delle DELL’AREA VASTA E DI PROGETTO numerosi crateri minori talvolta ancora intatti; quali è occupata dal Lago di Bolsena.  La piana di Viterbo divide la regione vulsina da quella cimina, Le forme positive sono rappresentate da numerosi coni di scorie e Si descrivono di seguito le principali caratteristiche dell’area di determinata dall’omonimo apparato vulcanico e caratterizzata ceneri (per esempio, Montefiascone e Valentano) e dalla colata lavica ubicazione e del progetto, al fine di inquadrare il contesto territoriale in dal paesaggio del tutto peculiare delle colture del nocciolo e dei di Selva del Lamone, che digrada dalla zona di Latera verso la valle del cui ricade l’intervento proposto e le principali opere di cui è composto. suggestivi castagneti da frutto, dal tipo di habitat e dalla Fiume Fiora. vegetazione forestale, particolarmente ricca di elementi mesofili; Le forme negative più evidenti sono le grandi caldere ellittiche o sub- 4.1 Caratteri paesaggistici dell’area vasta.  La regione sabatina, ripartita tra le province di Viterbo e di circolari di Latera e Montefiascone. Roma, presenta limiti poco marcati; anch’essa è caratterizzata Come premesso, Il Progetto ricade in Regione Lazio, provincia di Versanti piuttosto acclivi, in corrispondenza delle strutture vulcano- da conche e tavolati vulcanici spesso interrotti da profondi solchi Viterbo e le opere interessano principalmente il comune di Tuscania (e tettoniche più recenti (bordi delle caldere, faglie e fratture) e di erosione (forre), opera dei numerosi corsi d’acqua presenti; in parte il comune di Arlena di Castro. dell’affioramento di rocce a comportamento litoide (colate laviche), si  ripartita tra le province di Viterbo e di alternano, quindi, con versanti più dolci, in corrispondenza dei litotipi Il paesaggio è quello della Provincia di Viterbo, la più settentrionale La Maremma laziale meno resistenti all’erosione (prodotti piroclastici meno coerenti) e delle delle Province del Lazio che rientra in quella vasta area denominata Roma; si tratta di una fascia di larghezza variabile delimitata a Nord dalle valli dei fiumi Fiora, Arrone Nord e Marta e interrotta ampie superfici strutturali (plateaux ignimbritici). Tuscia Laziale che si estende a Nord di Roma tra il fiume Tevere e il verso Sud dai Monti della Tolfa. Mar Tirreno. L’azione delle acque correnti ed i processi connessi con il sollevamento  eustatico hanno inciso, entro questo paesaggio, valli generalmente Con un’estensione di 3612 km², essa è delimitata a Nord dalla I tavolati tufacei e le forre fluviali delle regioni “collinari” che ; l’ambito strette e profonde, successivamente rimodellate e parzialmente Toscana, alla quale storicamente si collega in quanto sede di alcuni tra digradano ad Est verso la valle del Fiume Tevere ammantate da depositi alluvionali. i maggiori centri della civiltà etrusca, ma dalla quale si distingue per il appare come un ampio impluvio con pendici terrazzate interrotte da paesi e cittadine posti sulle spianate più ampie. In questo paesaggio naturale prevalente, determinato dall’origine vulcanica dei Il sistema idrogeologico in cui ricade l’area di studio è quello dei monti settore del suo bacino il Fiume Tevere corre sul limite tra i terreni substrati. L’Umbria con la valle del fiume Tevere è ad ad Est , mentre a Vulsini, Cimini e Sabatini (PTA Regione Lazio). vulcanici della destra idrografica e quelli calcarei dell’Umbria. Sud la delimitano la regione sabatina ed i contrafforti set-tentrionali Questo gruppo è costituito essenzialmente da depositi appartenenti al dell’acrocoro tolfetano. L’area di progetto si colloca in un ambito di confine tra la complesso idrogeologico delle piroclastiti e, in subordine, da terreni del Maremma Laziale e il complesso vulcanico dei Monti Vulsini e gli Il Viterbese, ma più in generale la Tuscia Laziale, si sviluppa in complesso delle lave ed ignimbriti litoidi. aerogeneratori hanno una distanza minima dal Mare Tirreno pari a ca massima parte su un territorio edificato dall’attività esplosiva di tre 12,5 km (Riva dei Tarquini). Le principali sorgenti sono: importanti complessi vulcanici: quello vulsino, dominato dalla vasta depressione lacustre di Bolsena, quello vicano, con il lago di Vico in Per aspetti geomorfologici, l’area in esame è compresa nell’ambito del Gradoli, Fontana Grande, Le Vene, S. Lorenzo, Barano, sorgente posizione centrale, e quello cimino subito a Sud-Est di Viterbo. Bacino di Tarquinia individuata tra le dorsali M. Argentario-Manciano e lineare sul torrente Olpeta. dei Monti Romani a nord ovest e i Monti della Tolfa a sud est ed è I terreni vulcanici ricoprono i più antichi terreni di origine sedimentaria Sono presenti, inoltre molteplici manifestazioni termali e sulfuree e delimitato ad est dalla dorsale Castell’Azzara-M. Razzano, in gran che affiorano o emergono dalla copertura vulcanica in maniera sempre diversi incrementi delle portate negli alvei dei principali torrenti che si parte coperta dalle unità vulcaniche pleistoceniche dei distretti Vulsino piuttosto esigua. irradiano dalle pendici dei rilievi vulcanici. e Cimino-Vicano e ad ovest da un altro alto strutturale con direzione L’insieme di questi modesti rilievi, abbastanza regolarmente allineati tra appenninica individuato con dati geofisici tra il M. Argentario e Per ciò che riguarda l’idrografia superficiale, il progetto ricade in la fascia subappenninica e il mare e diretta prosecuzione di quelli più Civitavecchia un’area di spartiacque tra due bacini regionali: il bacino idrografico del settentrionali dell’Antiappennino toscano, fanno parte Torrente Arrone Nord e il bacino idrografico del Fiume Marta. Dal punto di vista geomorfologico, caratteristiche ed assetto morfologici dell’Antiappennino tirrenico che a Sud di Roma si estende ai colli dell’area, che coincide prevalentemente con l’alto bacino del Fiume Il Torrente Arrone è lungo circa 44 chilometri e sfocia nel Mar Albani e ai monti Lepini, Ausoni e Aurunci. Marta nel Lazio settentrionale (sino alla sezione di Centrale Traponzo) Tirreno tra Montalto di Castro e Tarquinia. L’irregolarità dei confini amministrativi della provincia di Viterbo, e con il suo intorno significativo, sono stati fortemente condizionati sia Il suo bacino si trova ad un'altitudine media di 187 m slm mentre contribuisce a determinare nel territorio provinciale una grande varietà dalla natura delle rocce affioranti che dai processi esogeni ed l'altitudine massima è di 565 metri ed è raggiunta sul Monte di Cellere. di paesaggi i quali, se associati ai diversi tipi litologici e ai principali endogeni, che si sono succeduti ed avvicendati negli ultimi milioni di sistemi orografici ivi presenti, permettono di riconoscere regioni naturali anni. Tra i principali corsi d’acqua afferenti al corso Torrente Arrone si ben caratterizzate da un punto di vista morfologico e vegetazionale. segnalano: Predominanti sono i paesaggi conseguenti alla diffusione, in Nella Tuscia Laziale si possono individuare diverse regioni naturali, affioramento, di rocce vulcaniche appartenenti principalmente al il Fosso Arroncino e Arroncino di Pian di Vico, il Fosso Arrone, il Fosso limitatamente al territorio provinciale e procedendo da Nord verso Sud Distretto Vulcanico Vulsino. La Tomba, il Fosso della Cadutella, il Fosso Cappellaro, il Fosso è possibile riconoscerne prevalentemente 5:. Infernetto, il Fosso della Vena e Fosso Secco, il Fosso Le Tufare o Il prevalere di esse ha infatti condizionato una topografia che è Fosso del Trescine;  La Regione vulsina che è la più vasta, vi appartiene l’omonimo caratterizzata da una serie di rilievi collinari (quote massime intorno ai apparato vulcanico costituito da un orlo craterico centrale da cui 600-700 m s.l.m.), che corrispondono a più centri di emissione, e che si

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Il Fiume Marta è l’unico emissario del Lago di Bolsena da cui, dopo un In particolare, più vicine all’area di intervento, insistono le Riserve Le aree agricole sono occupate da prati-pascoli e, subordinatamente, percorso di circa 50 km, raggiunge il Mare Tirreno lungo il litorale di Naturali Regionali “Tuscania” e “Selva del Lamone” e nell’arco di 15 km da seminativi, da oliveti e vigneti e da arbusteti e boschi di Tarquinia (Lido di Tarquinia), 10 aree della Rete Natura 2000 e 3 Aree IBA. neoformazione; sia gli arbusteti sia i boschi di neoformazione sono stadi intermedi del processo di successione secondaria innescato Tra i principali corsi d’acqua (Fossi) in destra idrografica del Fiume Di particolare interesse è la valle del Fiume Marta, principale dall'abbandono di coltivi e pascoli avvenuto nell'arco degli anni 60 e 70 Marta si segnalano: protagonista della Riserva Naturale Regionale di Tuscania, col suo del Novecento. paesaggio rurale fra i più belli ed intatti del Lazio, al centro di un il Fosso dell'Acquerella che presso San Savino forma la pittoresca progetto futuro di tutela attraverso la costituzione di un grande Parco Nello stesso periodo lo sfruttamento intenso del bosco per la cascata di Salombrona con un salto di circa 10 metri; il Fosso Agricolo ed Archeologico dell’Etruria. produzione di carbone, legname e frasche e per il pascolo è Capecchio che ha origine dal monte Starnina presso Valentano; il drasticamente diminuito. Fosso Maschiolo, il Fosso Mignattara e il Fosso Leona. 4.1.1 La Riserva Naturale Selva del Lamone In sinistra idrografica, lungo il corso del Fiume Marta sono presenti alcune sorgenti termali e come immissari i torrenti Catenaccio e In uno degli angoli più solitari e remoti del Lazio, quest'area protetta Traponzo. custodisce un bosco aspro e selvaggio, a tratti impenetrabile, formatosi su una "giovane" colata lavica risalente al periodo compreso fra Per quanto riguarda gli aspetti vegetazionali, l’area vasta presenta un 150.000 e 50.000 anni fa. interessante mosaico di colture agricole, a cui fanno da contrappunto aree boscate e fasce ripariali di una certa consistenza. La Riserva è stata istituita nel 1994 con la legge regionale n. 45 (L.R. 12 settembre 1994, n. 45) clicca su normative e si estende su circa Con particolare riferimento all’area di progetto, la stessa è duemila ettari. principalmente coperta da aree agricole (superfici coltivate regolarmente arate e generalmente sottoposte ad un sistema di rotazione: cereali, leguminose in pieno campo, colture foraggere, prati temporanei, coltivazioni industriali erbacee, radici commestibili e maggesi). Alcuni ambienti sono caratterizzati da vegetazione arbustiva e/o erbacea in evoluzione e da aree boscate (cfr. anche componente vegetazione e flora), mentre le aree antropizzate sono discontinue e caratterizzano piccole aree. Le superfici boscate e gli altri ambienti seminaturali costituiscono poco più del 10% del totale. Si tratta di boschi di latifoglie in cui sono comprese anche le formazioni boschive ripariali e formazioni miste di valloni e forre e si segnalano anche le cosiddette cerrete collinari dei depositi piroclastici. L’estensione della vegetazione naturale e seminaturale risulta poco significativa, dato che i suoli vulcanici marcatamente fertili e la morfologia pianeggiante o subcollinare hanno determinato lo sviluppo Figura 4.1 Selva del Lamone di un’agricoltura di tipo estensivo. L'importanza conservazionistica del Lamone è tale che, oltre alla Tuttavia, nei luoghi dove essa persiste, si presenta in buono stato di Riserva, insistono su quest'area anche tre aree Natura 2000, conservazione, ben strutturata e con specie autoctone tipiche della precisamente due Zone Speciali di Conservazione o ZSC ed una Zona zona climatica dell’area in esame. di Protezione Speciale o ZPS; queste aree sono frutto rispettivamente della Direttiva Europea 92/43/CE e della Direttiva 2009/147/CE. Di particolare interesse sono le formazioni che si sviluppano nei valloni e nelle forre. Il 90% dell'area protetta è occupato da boschi, il restante 10% da aree agricole; i boschi sono per lo più cerrete pure o miste e mostrano a La complessità, l’articolazione strutturale e spaziale e la ricchezza livello floristico un carattere a tratti mesofilo (come nei crateri lavici di idrogeomorfologica e vegetazionale suaccennata ha determinato le collasso e in quasi tutto il settore più orientale della Riserva), a tratti condizioni per cui in area vasta esistono diverse aree naturali protette termofilo (come sulle sommità degli accumuli di massi lavici e nel di grande interesse conservazionistico. settore occidentale). Figura 4.2 boschi della Selva del Lamone

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Oggi l'utilizzo della risorsa legno è regolamentato dal Piano di Gestione La porzione centrale e più spettacolare della valle, è quella compresa e Assestamento Forestale della Riserva e dal Regolamento cioè fra Tuscania e Tarquinia, che ha il suo fulcro nel borgo rurale di Comunale per gli Usi Civici. Montebello (Tuscania). Il fiume Olpeta segna parte del confine meridionale della Riserva; lungo Si tratta di un paesaggio antico, soprattutto laddove, verso sud, i grandi il suo corso il bosco ripariale di salici, ontani e pioppi forma vere e campi coltivati a cereali o lasciati al pascolo sfumano negli immensi e proprie gallerie, creando con il gioco dell'acqua e delle rocce dei tuttora disabitati latifondi storici. suggestivi giochi di luce molto amati dagli appassionati di fotografia A presidio del territorio agricolo emerge l’Abbazia di cistercense di San naturalistica. Giusto (Tuscania) e ai ruderi etruschi e medievali si sommano le più A ridosso della Riserva il fiume Olpeta forma due bellissime cascate: la recenti testimonianze insediative date dai casali sette-ottocenteschi e cascata del Pelicotonno e la cascata di Salabrone. da quelli relativi alla bonifica e alla Riforma agraria. Nella Riserva sono presenti anche alcuni importanti siti archeologici e La campagna intorno alle località di Montebello, dolce, solare e storici con resti di necropoli, villaggi fortificati di vari periodi (Età del coltivata con cura, preannuncia quella della Bassa Toscana. Bronzo, epoca etrusca, Medio Evo), fattorie e strade romane, pievi rurali, capanne di pastori e carbonai ancora usate negli Anni Cinquanta del Novecento. Tra i beni culturali merita particolare rilievo Santa Maria di Sala, un'abbazia cistercense restaurata negli anni 2013 - 2014 per volontà della Riserva grazie a un finanziamento POR-FESR Lazio.

4.1.1 La Riserva Naturale di Tuscania

La riserva naturale di Tuscania è un'area naturale protetta situata nel comune di Tuscania e occupa una superficie di 1.901 ettari. Istituita con L.R. 6 ottobre 1997, n. 29, comprende una serie di pianure alluvionali con allevamenti estensivi e lembi di boschi e macchia mediterranea. Protagonista del paesaggio è il Marta, fiume emissario del lago di Bolsena che sfocia nel Tirreno presso Tarquinia. L'Area Protetta si estende lungo il suo corso e comprende lo stesso Figura 4.4 La Basilica di San Giusto, in agro di Tuscania centro storico di Tuscania oltre a oliveti e seminativi che interessano più di metà della superficie totale. È un territorio prevalentemente collinare, con quote che passano dai 224 m di San Savino nel settore settentrionale della Riserva ai 170-190 Figura 4.3 Viste della valle del Fiume Marta m del centro urbano, fino ai valori minimi di 30-40 m lungo il fiume Lungo il corso del Marta sono da notare anche sorgenti minerali: Marta e nelle zone più a sud. quella del Bagno, le sorgenti di Castel Bronco, che scaturiscono tra Campagne coltivate si alternano a forre e alla valle scavata nel tempo lave e tufi vulcanici e le cui acque hanno eccellente sapore, dal fiume e da alcuni affluenti, come il Traponzo e il Maschiolo. la Solforata, dove l'emanazione del gas solfidrico è resa evidente dal E sono proprio le fasce ripariali boschive lungo i corsi d'acqua ad offrire ribollimento delle acque, la sorgente Garibaldi, salino-ferruginosa, la rifugio a una fauna ancora abbastanza diversificata. cui polla, protetta da un muretto circolare, nasce all'interno del corso del Marta. il Fiume Marta, emissario del Lago di Bolsena, inizia il suo corso nell’omonimo borgo lacustre e, dopo alcune decine di chilometri nel Nel 2005 la foce del fiume Marta, insieme a quella del torrente Arrone, cuore dell’Etruria Laziale, sfocia nel Tirreno. sono stati proposti come siti di interesse comunitario. Forma una vallata di straordinaria bellezza che rappresenta uno dei Tra la foce del fiume Marta e quella del fiume Mignone è stata inoltre paesaggi rurali storici più importanti della regione nonché una delle istituita la Riserva Naturale di Popolamento Animale "Salina di Tarquinia". zone più caratteristiche della Maremma Viterbese. Figura 4.5 Paesaggio nei pressi di Montebello, in agro di Tuscania

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4.2 Evoluzione insediativa e storica del territorio Il perdurare di questo rapporto di città territorio, che rende Tuscania peculiare rispetto alle grandi città costiere, non le impedisce di L’area vasta di intervento è caratterizzate da una molteplicità di elaborare caratteri propri dal punto di vista culturale. componenti paesaggistiche e culturali di rilievo e l’intero comprensorio costituisce un’importante testimonianza di storia, usi e costumi nonché In epoca arcaica infatti si riscontrano una serie di necropoli sparse di un immenso patrimonio storico e archeologico. attorno alla città che, seppure alcuni di essi appartengano a centri semiautonomi, mostrano analogie nelle loro forme che le riconducono Di seguito si riportano alcune informazioni, tratte da diversi studi ad un’unica sfera culturale, collegata al centro comune. Stessa cosa disponibili, dallo studio archeologico specificamente redatto per il vale per il periodo ellenistico che mostra con l’estendersi delle progetto in esame (§ elborato Arch. SIA 01),da studi di chi scrive e da necropoli e dei resti riferibili ai centri, il perdurare di questo rapporto tra informazioni assunte consultando biblioteche digitali e siti web) sugli centro comune e territorio che si manifesterà con altre particolarità aspetti più rilevanti della complessa e ricchissima storia insediativa del anche nel periodo imperiale. territorio, concentrando l’attenzione esclusivamente su quelli che hanno maggiore rilevanza per la comprensione dell’evoluzione e dei Il territorio di Tuscania in età imperiale è caratterizzato dalla presenza caratteri attuali dell’area di intervento, e tralasciando altri aspetti pur di un numero limitato di grosse ville agricole caratterizzate da un rilevanti ma meno attinenti all’oggetto. impianto vasto e complesso, che testimoniano il fenomeno del latifondo anche in questa area, e da numerosi piccoli impianti sporadici che In questo paesaggio compreso tra i grandiosi complessi vulcanici attestano il perdurare della piccola e media proprietà. dell’appennino centrale laziale e il Mare Tirreno, poco antropizzato, bucolico e di rara bellezza, si innestano le tracce della storia in un Accanto a questi insediamenti continuano a perdurare, negli stessi connubio straordinario fra natura e cultura, come sempre accade nella luoghi occupati nelle epoche precedenti, i villaggi. Tuscia. La viabilità nel periodo etrusco è costituita da una maglia di direttrici I principali centri abitati sorgono spesso su costoni tufacei posti a che rispondono alle esigenze di traffici commerciali tra , Tarquinia, presidio delle caldere vulcaniche e degli attuali laghi o delle valli fluviali, il bacino lacustre e , parallelo alle coste, e uno di penetrazione spesso circondati da cinte murarie intatte e ricchissimi di splendidi verso l’interno in direzione di Orvieto muovendo da Caere e Tarquinia. edifici, architetture civili e religiose (le celebri chiese romaniche di Il territorio di Tuscania è direttamente interessato dalle rotte di Tuscania) e beni artistici di altissimo livello. Tarquinia per il lago e Orvieto e di Caere verso Vulci. Oltre all’antica presenza etrusca rappresentata da innumerevoli Queste direttrici sfruttavano molto probabilmente i percorsi naturali tra testimonianze, nella zona si fanno notare i resti dei molti castelli centro e centro e determinarono la topografia degli aggregati e del loro medievali che controllavano un territorio per secoli ritenuto strategico, processo formativo che risente del loro carattere agricolo ma aperto a presidi rurali di notevole bellezza (in particolare le frazioni di San correnti commerciali. Giuliano e Montebello) e le testimonianze dell’antichissima pratica della Nella prima epoca ellenistica sembrano perdurare e svilupparsi alcuni transumanza, governata per secoli alla Dogana Pontificia. degli aggregati riconosciuti per le epoche precedenti e sorgerne altri Casali e fattorie punteggiano una campagna ordinata e ben coltivata determinati nella loro posizione dall’aprirsi di nuove direttrici. che alterna pascoli, seminativi, uliveti, boschi di querce e residui di Lo schema della viabilità che si presenta alla fine dell’epoca ellenistica macchia mediterranea e vegetazione ripariale lungo il fiume ed i suoi ci è perpetuato in linea di massima in età imperiale e in larga parte nel affluenti, mentre dal punto di vista morfologico le iniziali aree periodo medievale, con alcuni tracciati che scompaiono e altri che si pianeggianti o lievemente ondulate lasciano spazio ad altre più aspre e rafforzano. collinose, soprattutto in direzione di Tarquinia e Monte Romano, con lo sfondo dei Monti della Tolfa. Nel periodo romano assieme a questi tracciati di origine spontanea è presente anche la via Clodia; 4.2.1 Inquadramento archeologico questa, sebbene in alcuni tratti ricalca tracciati preesistenti, mostra Il territorio di Tuscania appare come un’area costituita da un pullulare però un’impostazione ed una grandiosità di impianto suoi propri. di insediamenti sparsi facenti capo alla rocca, centro comune degli Questa grande strada attraversa il territorio trasversalmente alla interessi politici, economici e probabilmente anche religiosi. naturale conformazione morfologica ed anche il fatto che sia basolata Questo fenomeno non è visibile soltanto nell’età più antica, ma la rende estranea alla situazione generale della zona, poiché risponde sembrerebbe continuare nelle età successive almeno fino in età a esigenze ben più vaste rispetto a quelle del ristretto ambito imperiale. tuscanese. Figura 4.6 In alto, la Via Clodia (in magenta) tra la Via Aurelia (in blu) e la Via Cassia (in rosso); in basso, resti della Via Clodia a Tuscania.

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La Via Clodia è una strada consolare romana il cui percorso si estende 4.2.1 Caratteri insediativi e storico culturali tra la via Aurelia, che costeggia il mare Tirreno fino a Pisa, e la via Cassia, che scorre nell’entroterra verso nord ovest. In generale l’area presenta uno straordinario patrimonio culturale materiale ed immateriale con un’offerta predominata dalle presenze Il tracciato della Via Clodia, completata in epoca romana, ricalca in archeologiche etrusche con necropoli e vie cave sparse su tutti i numerosi tratti un’importante via di comunicazione dell’epoca etrusca. comuni, ma sovrastate dall’eccezionalità delle necropoli di Tarquinia Questo a dimostrazione della validità delle opere di ingegneria riconosciute nel 2006 quale patrimonio Mondiale dell’Umanità realizzate dagli etruschi che furono addirittura utilizzate secoli dopo UNESCO. come base strategica per una delle vie principali dell’Impero Romano. Tutto il territorio è caratterizzato dai centri storici dai tratti fortemente La Via Clodia toccava molti luoghi importanti della Tuscia, e in medievali dove è possibile ancora ammirare le antiche rocche e le particolare Bracciano, Blera, Marta, Tuscania, Canino, Ischia di Castro, chiesette sparse nelle campagne che custodiscono un incredibile attraversando numerose necropoli rupestri dell’antica Etruria, come patrimonio. quelle di Barbarano e Blera. I periodi predominanti sono il medioevale ed il rinascimentale, ma non Da quest’ultima la Via Clodia giungeva a Tuscania, dove in epoca si possono trascurare alcuni mirabili esempi del Barocco a Piansano e recente è stato scoperto un tratto di antico basolato che ne testimonia il Monte Romano, ed il neoclassico a Canino. sicuro passaggio su questo territorio. Molto ricco e ancora vivace è il patrimonio immateriale legato a riti  Preistoria e protostoria religiosi e fortemente caratterizzati dalla terra e della tradizione pagana e dagli usi e costumi di una comunità legata ai ritmi della pastorizia e ai Non sono molte le testimonianze relative a questo periodo storico tempi ed alle dinamiche dei raccolti e delle stagioni. nell’area d’indagine.  Il presidio rurale di Montebello Le uniche attestazioni riguardano tracce di frequentazione probabilmente relative ad insediamenti della Media età del Bronzo in Il borgo di Montebello, ubicato a circa 10 km a Sud di Tuscania, località Pian di Vico, in località Castel Ghezzo e in località Quartuccio- rappresenta un compendio della stratificazione storica del territorio Luongarina dell’Infernetto e del periodo protovillanoviano in località rurale e testimonia tutte la fasi dell’evoluzione insediativa, dalla più Formiconcino. antica a quella più recente.  Periodo etrusco Il complesso collinare di Montebello non presenta, almeno secondo le attuali conoscenze archeologiche, un’antropizzazione marcata, Abbastanza numerose sono invece le tracce relative al periodo segnalandosi, oggi come nell’antichità, per un’area a stretta vocazione etrusco, che confermano quella presenza di insediamenti sparsi sul agricola e pastorale. territorio lungo le vie commerciali e facenti capo ad un centro comune tipico delle campagne di Tuscania.

Tracce di insediamenti attestate dalla presenza di aree fittili e dalle Figura 4.7 Mappa dell’Etruria Antica. relative necropoli sono emerse nell’area a sud di Tuscania lungo il fiume Arrone, Fosso della Cadutella, fosso Arroncino e Fosso della Se nell’area a nord di Tuscania il ritrovamento di un grosso orcio, una Tomba, nelle località Castelghezzo, Marrucheto, Quarto della macina, tegole e bozze di tufo e selce in località Prato Lungo Capanna, Torara, Formiconcino, Pian di Vico, Pian di Pietro Cola, sembrerebbe testimoniare la presenza di una villa rustica, che Poggio Martinello, San Giuliano, quest’ultima una zona disseminata da attesterebbe il fenomeno del latifondo nell’area a sud rimane invariata un vasto raggio di presenze, Quartuccio e Lungarina dell’Infernetto. la topografia dei siti, dislocati lungo il corso dell’Arrone e dei suoi affluenti e lungo il fosso Capecchio, che occupano i medesimi luoghi in A nord di Tuscania le attestazioni si collocano sempre nei pressi del cui si svilupparono i villaggi del periodo precedente. fosso Capecchio nelle località di Prato Lungo. Degno di nota in quest’area è il vasto abitato di San Giuliano che dal  Periodo Romano periodo etrusco ellenistico è vissuto nel periodo repubblicano ed La stessa situazione tracciata per il periodo etrusco risulta essere imperiale romano sino ad arrivare all’epoca paleocristiana. presente anche per il periodo romano, dal momento che molti degli  Periodo Medievale insediamenti attestati mostrano tracce di vita anche per questo periodo, dimostrando una continuità di frequentazione all’interno della maggior Per il periodo medievale le attestazioni note che interessano l’area di parte degli abitati sino al periodo imperiale. intervento sono costituite dai ruderi di Castel Ghezzo localizzati nella località omonima. Figura 4.8 Paesaggio nei pressi di Montebello, in agro di Tuscania

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Verso il III secolo d.c. la popolazione rurale cominciò, probabilmente L’edificio non sorge affatto, come è opinione corrente, sul sito del anche a Montebello, a ridursi, per i mutamenti climatici che distrutto castrum di Montebello, posto invece nella località Castellaccia provocavano inondazioni e abbandono delle terre più in basso. a 900 m a E del Km 13,300 dell’attuale provinciale (e, quindi, a circa 1100 metri dall’edificio camerale stesso). Con il passaggio dei Goti di Alarico nel 410 d.c., inizia la decadenza del sistema viario e dell’economia agraria della bassa valle del Marta. La pastorizia transumante oltre ad essere nel Settecento oggetto della polemica anti-feudale, favorevole all’economia dei grani, era di per sé E’ con l’arrivo dei Longobardi, nel VI secolo d.c., e per le loro lotte con i in forte declino e nel XIX secolo, il sito di Montebello viene alienato a bizantini, quando il confine passava a sud del lago di Bolsena e, in un privati. certo periodo, lungo il Marta, che le grandi tenute agricole tardo- romane ed ecclesiastiche, organizzate in aperta campagna, diventano Il padiglione della Dogana diviene, con la famiglia Lavaggi, una cascina inabitabili; e più lo diventano successivamente quando, nel IX secolo, i o fattoria, ma l’attività agricola praticata è assai modesta e prevale Saraceni iniziano a compiere incursioni lungo le coste (Centumcellae, a ancora nella tenuta, come in tutto l’agro toscanese, la destinazione a 16 Km da Montebello in linea d’aria, è distrutta nell’813). pascolo. La crisi dei castelli meridionali di Toscanella va di pari passo c on la Passato ad altra proprietà, la famiglia Centurione, all’inizio del XX decadenza del Comune, annunciata dalla pestilenza del 1348 e dal secolo fu trasformato in un’azienda agricola. terremoto del 1349, e concretatasi nel dominio dei Di Vico che dura Furono eseguiti importanti interventi di bonifica delle terre e di sino al 1396. ammodernamento dei caseggiati, introducendo nuovi annessi per il Viene raso al suolo, nel 1436, il castrum di Ancarano, dall’altro lato del bestame e le lavorazioni dei prodotti. Fiume Marta, e messo nel dominio di Corneto. Montebello era tutto aperto, senza chiusura alcuna e si realizzarono Un esempio di questi ‘castelli’, “di cui se ne vedono nel territorio decine e decine di chilometri di chiusure in muri a secco, staccionate e toscanese i rimasugli delle rovine qua e là” molti dei quali erano più siepi morte (fratte); di pari passo si procedette allo spietramento di casolari fortificati che bastioni militari strategici come invece i due larghe zone di terreno, per migliorare i pascoli e mettere in esercizio le castelli gemelli delle gole del Marta, è dato dal Castelgezzo (oggi detto macchine agricole dell’epoca; vennero eseguiti diversi drenaggi in Castelghezzo), tuttora esistente, non lontano da Montebello. terreno acquitrinoso allo scopo di redimere ottimo terreno; i terreni incolti e sterposi furono ripuliti e cioccati per farvi i grani e le mediche. Figura 4.9 Mappa dell’ambito compreso tra Tuscania e il Mare (XVIII sec) Il castellare di Montebello acquisito al territorio del Comune di La presenza umana, costituita da piccoli aggregati di modestissime Toscanella, e dominicalmente al Papato, a partire dal 1357, veniva Aprendo nuove strade di campagna, prima inesistenti, furono tra di loro dimensioni, deputati allo sfruttamento agricolo, era concentrata sui amministrato dal Tesoriere della Chiesa, che affittava i pascoli allacciate le diverse località. mediante exactores, incaricati della riscossione del canone per ogni pianori o sulle piattaforme tufacee di mezza costa prospicienti il fiume Fu, poi, eretto un nuovo casale a due piani per salariati fissi, diviso in gregge immesso, calcolato in proporzione al numero dei capi. Marta o i fossi in esso affluenti, quali l’Infernetto a sud-ovest e il numerosi appartamenti composti ognuno di una cucina e due camere; Mignattara a nordest. Dalla seconda metà del XIV secolo una profonda crisi economica e l’antica cappella fu trasformata in chiesa e la torre campanaria fu L’area, se non altro per l’estrema vicinanza al Pian della Civita (4 Km in demografica nello Stato della Chiesa vide le attività silvo-pastorali oggetto di lavori di restauro e di diverse modifiche. riprendere il sopravvento, e in special modo l’allevamento transumante. linea d’aria), gravitava naturalmente sulla potente lucumonia costiera di Subito dopo la grande guerra fu creata, nel casale padronale, una Il papa Bonifacio IX, con bolla emanata nel 1402, istituì la Dogana del Tarkna (Tarquinia), assolvendo, soprattutto con il basso pianoro di scuola: era allora la prima ed unica scuola rurale privata che esistesse bestiame della Provincia del Patrimonio [Alto Lazio], per una ‘Guado della Spina’, al ruolo di snodo cruciale per l’entroterra nel viterbese; furono curate con particolare attenzione le strutture e le migliore organizzazione della gestione globale dei terreni di proprietà (Norchia), per Tuscania e per Bolsena. attrezzature tipiche di un’azienda agricola, aggiornata alla tecnologia della Chiesa e degli altri pascoli che la Dogana stessa prendeva in Le colline di Montebello sono state oggetto di isolate e incomplete dell’epoca: magazzini per cereali, silos per foraggio, deposito per affitto dai rispettivi vari possessori. campagne di scavi alla ricerca di testimonianze etrusche. macchine agricole, officina meccanica, fornaci, stalle, pollaio, ecc La stagnazione economico-sociale dell’Alto-Lazio e, in particolare, di Con l’epoca repubblicana di Roma fioriscono villae aristocratiche e Nel 1937, l’azienda agricola, ereditata dalla marchesa Marcella Grazioli Toscanella, durò oltre quattro secoli, nel corso dei quali Montebello strutture connesse allo sfruttamento agricolo a mezzo di schiavi (ville- Lante della Rovere, entra in una fase discendente, che registra restò sempre nella effettiva disponibilità della Dogana. fattorie), che si potenziano, nell’epoca imperiale, sino al II secolo d.c. l’esproprio negli anni Cinquanta da parte dell’Ente Maremma di oltre La Congregazione del Buon Governo dello Stato della Chiesa, nella due terzi del tenimento e la riorganizzazione del sistema di gestione, I ritrovamenti archeologici, fortuiti, di frammenti bronzei, monete, relazione redatta nel 1761 da mons. Caraffa da Colobrano, ipotizzò con l’azienda centrale meccanizzata e a personale ridotto (tre fissi e materiale fittile, porzioni di elementi architettonici, pavimenti musivi, drastiche misure per risollevare il Comune di Toscanella, ridotto ormai alcuni salariati) e i restanti ettari affittati; e che termina, negli anni resti di cisterna, lasciano supporre la presenza di ville imperiali a SE di a 1563 abitanti. Tra gli interventi pontifici per Tuscanella allora Settanta, con la vendita frazionata del casale centrale e delle Ponte del Diavolo, a ridosso del Poggio della Ciuffa e al Guado della realizzati c’è la costruzione, nel 1769, a Montebello, da parte della pertinenze aziendali. Spina. Camera Apostolica, del padiglione della Dogana dei pascoli. oggi purtroppo il sito versa in uno stato di pressoché totale abbandono.

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 Note storiche e principali monumenti della città di Tuscania Non vi sono testimonianze storiche della partecipazione di Tuscania alle battaglie che, intorno al 280 a.c. portarono alla sottomissione delle Si riportano di seguito alcuni testi tratti da varie fonti e in particolare città etrusche dell'Alto Lazio a Roma; il passaggio di Tuscania sotto la tratti dal sito https://www.iborghimarinaridiroma.it/it/tuscania/ dominazione romana avvenne dunque, con buona probabilità, in Tuscania, come molti dei comuni limitrofi e come tipico di questa zona maniera pacifica; di tale dominazione Tuscania non risentì ma ne del viterbese, sorge su alcuni (in questo caso, sette) promontori di trasse, al contrario, vantaggio: venne potenziata l'agricoltura e vi fu il roccia tufacea posti tra i fiumi Marta e Capecchio che dominano, fiorire di botteghe artigiane per la produzione di sarcofagi decorati permettendone il controllo, la valle del Marta (ovvero un'importante via prodotti sia in terracotta che in nenfro (una varietà di tufo: l'ignimbrite di comunicazione e Transumanza che univa, fin dalla preistoria, il lago trachitica). di Bolsena con il mar Tirreno nei pressi dell'attuale Tarquinia). La costruzione di acquedotti, di terme e, in primo luogo quella, intorno Non conosciamo il nome pre-romano; in latino era Tuscana con al 225 a.c., di una delle più importanti direttrici di comunicazione derivazione da tuscum più il suffisso prediale latino -anus che indica dell'epoca, la via Clodia, fecero di Tuscania uno dei più importanti possesso, con il significato di territorio o città dei Tusci, il nome con il centri della zona. quale i Romani chiamavano gli Etruschi. A seguito della cosiddetta guerra sociale, Tuscania fu poi eletta Papa Bonifacio VIII nel XIV secolo impose il nome di Toscanella, che municipium romano con il nome di Tuscana ed assegnata alla tribu rimase in uso fino al 1911 quando venne ripristinato il nome attuale, Stellatina. Tuscania. In seguito, nel V secolo, divenne una delle prime sedi vescovili in Italia Oltre ad alcune tracce risalenti già al paleolitico, i rinvenimenti presso rimanendo tale fino al 1653. le necropoli etrusche delle Scalette e del Pantacciano fanno datare i A seguito del crollo dell'Impero Romano d’Occidente, Tuscania fu primi importanti insediamenti in questa zona tra l'eta del rame e quella travolta, al pari del resto dell'Italia, da diverse invasioni Barbariche del bronzo antico(cioè tra il terzo e la prima metà del secondo millennio venendo successivamente occupata dagli Eruli, dai Goti e dai a.c.). Longobardi i quali la conquistarono, guidati da Alboino, nel 569, l'anno La prima importante fase di espansione degli insediamenti della zona, successivo alla loro discesa in Italia (o, secondo altre fonti, nel 574). legata allo sviluppo della civilta etrusca e rientrante nella tendenza A tale dominazione pose fine, due secoli più tardi, la conquista del nella regione al sorgere in tale periodo di piccole città stato, ebbe inizio regno longobardo da parte dei Franchi di Carlo Magno, nel 774. a partire dall'VIII secolo a.c. con l'urbanizzazione dell'acropoli posta sul colle di San Pietro (attualmente all'esterno della cinta muraria Pochi anni più tardi, nel 781, con la donazione da parte di Carlo Magno cittadina). al Papa Adriano I, la città entrò a far parte del patrimonio della chiesa. In questo periodo non è possibile parlare di un unico centro abitato ma Dal 967 al 1066 fu soggetta alla famiglia degli Anguillara, dal 1080 fu (come anche indicato dal rinvenimento sul territorio di dodici distinte poi feudo degli Aldombrandeschi e, successivamente, dei Marchesi di necropoli rupestri), più probabilmente, di un insieme di piccoli villaggi a toscana; nel 1081 venne assediata dalle truppe di Enrico IV. vocazione prevalentemente agricola che avevano come punto di Nel XII secolo divenne Libero Comune esercitando il proprio dominio riferimento economico, amministrativo e religioso proprio il colle San su di un vasto territorio che comprendeva numerosi castelli tra i quali Pietro che divenne, in breve, uno dei più importanti centri politici e quelli di Ancarano, Acquabona, Canino, Carcarella, Cellera, Montalto di religiosi della Tuscia. Castro, Piansano e Tessennano Nei secoli successivi la posizione geografica della città, posta a metà Nel XIII secolo il possesso della città rimase al centro delle lotte di strada tra il mar Tirreno il lago di Bolsena e l'Etruria interna, come potere fra l’impero ed il papato che portarono Federico II di Svezia a anche il controllo della valle del Marta, favorirono lo sviluppo ed il conquistarla entrando in città il 2 marzo del 1240 e la città a dotarsi di prosperare della Tuscania etrusca (con il nome, all'epoca, di Tusena) ampie mura che la proteggessero da attacchi esterni. trasformandola da insieme di insediamenti prevalentemente agricoli a città commerciale, fino a diventare una delle più importanti città della Nel 1222 il soggiorno di San Francesco d’Assisi a Tuscania diede avvio lucumonia di Tarquinia e centro della rete viaria di collegamento tra la ad un periodo di forte ripresa del sentimento religioso cittadino ed alla costa e l'entroterra. costruzione di numerosi monasteri nel territorio circostante; le contese tra le famiglie di Guelfi e Ghibellini, l'occupazione subita e la crisi A partire dal IV secolo a.c. in seguito alla sconfitta ad opera dei Greci economica dovuta alla perdita di importanza della via Clodia diedero delle città etrusche della costa, assunse importanza anche il inizio ad un primo periodo di decadenza e di perdita di prestigio di commercio marittimo, esercitato da Tuscania per mezzo del porto di Tuscania a favore della vicina Viterbo la quale era stata anch'essa Regas (nei pressi dell'attuale Montalto di Castro). elevata al rango di sede vescovile da Papa Celestino III, nel 1192. Figura 4.10 Immagini del paesaggio e delle fortificazioni di Tuscania

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All'inizio del XIV secolo risale inoltre il curioso cambio di nome della Nelle vicinanze della Madonna dell’Olivo, sorge la necropoli dell'Ara del città: i termini della resa, conseguente alla fallita spedizione militare Tufo, con tombe a tumulo simili a quelle della Necropoli della contro Papa Bonifacio VIII imposero infatti, oltre al pagamento di un banditaccia vicina a Cerveteri, il sito è di notevole importanza per il consistente tributo in grano, all'asportazione della campana comunale ritrovamento di terrecotte architettoniche che dovevano comporre il e delle inferriate poste alle porte d'ingresso della città, anche il cambio rivestimento di un sacello per il culto funerario. del nome, in senso dispregiativo, da Tuscana a Tuscanella (solo nel Altra necropoli nella zona della Madonna dell’Olivo è quella di 1911 un Regio Decreto del re Vittorio Emanuele III cambiò la Carcarello, dove è presente il monumentale sepolcro della famiglia denominazione della località da Toscanella a Tuscania). etrusca dei Vipinana, che venne utilizzato dalla fine del IV secolo a.c. Durante il governo del legato pontificio Cardinale Albordoz (inviato da alla prima metà del II secolo a.c., nella tomba vennero ritrovati Papa Vincenzo VI, tra il 1353 ed il 1367, a ripristinare il controllo ventiquattro sarcofagi. pontificio sui territori della Chiesa nel corso della cattivita avignonese) Altre necropoli sono quelle di Pian di Mola situata a nord - est del colle la città visse un periodo di tranquillità relativa, anche se non duratura. di San Pietro, con numerose tombe rupestri a dado; la necropoli di Martino V eletto papa al termine del Concilio di Costanza (che aveva Peschiera, situata sul fronte opposto a quella di Pian di mola; e le messo fine allo Scisma d’Occidente), come riconoscimento della lealtà necropoli di Scalette lungo il fiume Marta e quella di Castelluzza. della città alla causa pontificia nominò Tuscania nel 1421 contea e ne  Le chiese romaniche di Tuscania diede l'investitura al capitano di ventura Angelo Broglio da Lavello detto il Tartaglia, colui il quale durante lo stesso Concilio di Costanza aveva Erette nell'VIII secolo ma ultimate solo nel XIII, sono due dei più assunto la carica di Rettore del Patrimonio della Chiesa: questi stabilì importanti esempi di architettura romanica dell'Italia centrale. in città la propria residenza costruendovi alcuni edifici (ancor oggi è La chiesa di San Pietro di Tuscania è un gioiello dell’arte romanico- possibile ammirare la Torre del Lavello) e realizzandovi un'ampia lombarda. piazza d'armi. Posta sulla sommità dell’omonimo colle, affiancata da due alte torri di Sul finire del secolo, nel 1495, Tuscania fu saccheggiata dall'esercito avvistamento, mostra tutto il suo fascino quando la sua facciata e il suo francese di Carlo VIII. bianco rosone appaiono al visitatore che si volge sul cortile, arricchito In seguito a tale avvenimento ebbe inizio per Tuscania un periodo di da sarcofagi etruschi. lento declino che, nei secoli successivi, tenne la città ai margini degli Il colle di San Pietro è stato la sede dell'antica città etrusca e non è avvenimenti storici più importanti. escluso che l’attuale basilica fu fondata nell'VIII secolo sui resti di un Tuscania seguì, senza più registrare avvenimenti degni di rilievo, le tempio pagano (tutt'intorno sono evidenti le rovine dell’acropoli etrusco- sorti dello Stato della Chiesa fino all'Unita d’Italia quando, il 12 romana) e subì varie trasformazioni architettoniche nel corso dei secoli. settembre 1870, il generale Nino Bixio entrò a Tuscania cacciando le Nell'XI secolo furono rifatte le navate laterali, le absidi e la cripta e guardie pontificie a seguito di Papa Pio IX. successivamente la navata centrale fu allungata di due arcate verso Con l'annessione al Regno d’Italia, cominciò per Tuscania una l’ingresso. progressiva ripresa sociale ed economica. Anche la facciata ha avuto diversi momenti realizzativi: le parti laterali Figura 4.11 Immagini della splendida chiesa di san Pietro Nella campagna tuscanese sono disseminate numerose necropoli vennero costruite nel XII secolo e agli inizi del secolo successivo fu La chiesa di Santa Maria Maggiore è un bellissimo esempio risalenti all'eta etrusca. Nelle necropoli sono presenti principalmente realizzato il corpo verticale centrale, sporgente di circa un metro dell'architettura romanica in Italia. sepolcri di tipo rupestre con banchine, o con sarcofagi per la rispetto alle parti laterali. deposizione dei corpi. È stata anche la prima cattedrale di Tuscania e l'unica, per antico In quel periodo il colle divenne una rocca fortificata. privilegio, ad avere un fonte battesimale a immersione con vasca che La necropoli più nota è quella della Madonna dell’Olivo, situata nelle Sorsero così intorno alla chiesa e all'adiacente palazzo episcopale ancora oggi è ben conservato. vicinanze dello stadio comunale e dell'omonima chiesa campestre; il alcuni torri di difesa, due delle quali fanno ancora parte dell'imponente sito conserva: Le origini dell’edificio risalgono all'VIII secolo, ma la chiesa fu quasi spettacolo scenografico e una terza, mozzata, si trova di fronte alla interamente ricostruita tra la fine dell' XI e l'inizio del XII secolo per poi le Tombe Curunas, scoperte tra il 1967 ed il 1970, quando restituirono facciata, fuori dal recinto. essere di nuovo completamente ristrutturata e assumere l’attuale forma una notevole quantità di sarcofagi e di corredi funebri che sono Sulla cima del colle e davanti a uno spiazzo erboso, chiuso da due torri a tre navate. conservati presso il Museo archeologico nazionale Tuscanese e da un arco, la chiesa di San Pietro mostra in facciata rosone la Tomba del Sarcofago delle Amazzoni (seconda metà del IV sec a.c.) L’edificio è affiancato da una massiccia torre campanaria che svolgeva d'influenza umbra, portale strombato e galleria di archetti a tutto sesto. la Grotta della Regina, un vasto sepolcro sotterraneo tra i primi ritrovati la duplice funzione di richiamo per i fedeli e avvistamento e difesa, a Tuscania. Si tratta di uno tra i più insigni monumenti della Tuscia laziale. considerata la posizione strategica, alla confluenza di numerose e

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frequentate strade, per Tarquinia, Viterbo, verso Roma via Vetralla e la 4.3 Caratteristiche dell’area di impianto e nuovi elementi L’intervento dell’uomo ha poco modificato gli elementi di continuità zona vulcente attraverso la via Clodia. identitari del paesaggio naturali preesistenti, straordinario patrimonio storico-ambientale e faunistico-vegetale. La facciata della chiesa richiama quella di San Pietro con uno Gli aerogeneratori, raggruppati in due sottocampi rispettivamente di 6 e splendido rosone e una loggetta sottostante, ma non c’è il timpano a 10 turbine, e le relative opere di collegamento elettrico e di L’agro interessato con andamento eterogeneo e destinato ad una coronamento della parte centrale. connessione alla RTN, interessano un’area in falsopiano, caratterizzata discreta attività agricola, costituisce un ecosistema seminaturale in buona parte semplificato dall’azione dell’uomo sul biotopo e sulla I tre portali con le relative lunette sono molto più rifiniti della consorella da blande pendenze e prevalentemente agricola, compresa tra le valli biocenosi. più grande; Il tufo, pietra locale di origine vulcanica, è l’elemento del Torrente Arrone e del Fiume Marta e posta al confine tra i comuni di costruttivo dominante. Tuscania (165 m slm) e Arlena di Castro (260 m slm), entrambi Nelle aree interessate dalla realizzazione degli aerogeneratori, la ricadenti in provincia di Viterbo. sistemazione paesaggistica presenta una suddivisione del territorio Il portale maggiore, quello centrale, è in marmo bianco; presenta agrario in appezzamenti ben sistemati, in buona parte coltivati a quattro colonnine per lato con capitelli corinzi sui quali poggiano le I due sotto campi sono ubicati a 2,9 km di distanza a nord e a 7 km di seminativo, con forme geometriche più o meno regolari. arcatelle che fanno da coronamento alla lunetta che presenta un distanza a Ovest del centro abitato di Tuscania e a ca 3 km a Est e 5 altorilievo con Madonna con Bambino in trono, l’Agnello di Dio, il km a Sud Ovest del centro abitato di Arlena di Castro. Sono presenti, ma non interessate dalle opere, anche alcune aree con sacrificio di Isacco e la fuga in Egitto. L’area interessata dalle opere in progetto, incisa da un fitto reticolo colture arboree destinate prevalentemente a uliveto e vigneto come anche aree boschive ed a pascolo caratterizzanti parte del territorio. Ai lati del portale di ingresso sono inoltre scolpite le immagini di San idrografico, digrada leggermente verso il Mare Tirreno con una Pietro e di San Paolo. pendenza media dell’1,5% in direttrice Nord Est-Sud Ovest, La biocenosi dalle poche specie erbacee ed arboree coltivate, nonché parallelamente all’andamento del reticolo idrografico principale, e dalla flora e fauna spontanee, presente nelle diverse aree incolte e Sono finemente lavorati anche i portali di destra e di sinistra con motivi presenta un’altitudine compresa tra i 312 m slm, in corrispondenza boschive, e da numerosi microrganismi. vegetali, figure simboliche, colonne e capitelli corinzi. della WTG A11, e i 94 m slm, in corrispondenza della WTG A01, Vi sono diversi allevamenti zootecnici (soprattutto ovini, bovini ed avi- L’interno, a tre navate, è caratterizzato da colonne e pilastri che aerogeneratori che distano tra loro circa 15 km. coli), conservano ancora una parte i affreschi e capitelli romanici scolpiti e In particolare, i 6 aerogeneratori del Sottocampo ubicato a Ovest di decorati con soggetti mostruosi. Tuscania ricadono in un’area di bassa collina, caratterizzata da un Per quanto riguarda gli aspetti infrastrutturali, l’area è prevalentemente di tipo agroforestale e poco antropizzata e non si assiste ad una A ciascuna navata corrisponde, sul fondo, un’abside, con quella pianoro bordato da fianchi. diffusione disordinata di edifici produttivi, che laddove esistenti centrale più ampia e conclusa con un superbo arco trionfale. Sopra Gli aerogeneratori in questione sono ubicati al centro di questa area ricadono sempre nelle immediate propaggini dei centri abitati. l’arco è ancora visibile, sia pur sottoposto a numerosi restauri, un sub-pianeggiante e sufficientemente distanti dai versanti. affresco del XIV secolo di Gregorio e Donato di Arezzo che L’area di progetto non è attraversata ma solo lambita dalla principale rappresenta il Giudizio Universale. Dal rilevamento geomorfologico di campagna non si riscontrano viabilità di collegamento tra le aree interne e la costa tirrenica; le strade fenomeni di dissesto idrogeologico. seguono principalmente nella medesima direzione dei principali corsi Di rilievo, nella navata di destra, il fonte battesimale ad immersione a d’acque e si segnalano la SR 146, la SP 3, cosiddetta Tarquiniese che forma ottagonale risalente al XIII secolo. I 10 aerogeneratori del Sottocampo ubicato a Nord di Tuscania, ricadono in un’area pianeggiante caratterizzata da blande ondulazioni, collega Tuscania a Tarquinia, e la SP 4, detta Strada Dogana, che si con pendenze modeste. dirige verso la SR 146 e tramite questa raggiunge Montalto di Castro.

Il rilevamento geomorfologico di campagna non evidenzia fenomeni di 4.4 Il “paesaggio dell’energia”: nuovi elementi identitari dissesto idrogeologico. dei luoghi Sia il cavidotto interno che quello esterno, interrati, che si sviluppano Le descrizioni riportate nei paragrafi precedenti, fanno riferimento in quasi integralmente lungo viabilità esistente, attraversano o lambiscono prevalentemente ai caratteri del paesaggio storicamente consolidato. aree a Vincolo Idrogeologico pianeggianti e/o a modeste pendenze, prive di evidenti tracce di dissesto idrogeologico. Ma una lettura coerente del paesaggio contemporaneo deve considerare come parte integrante dell’attuale configurazione Per la realizzazione del cavidotto, i movimenti di terra che interessano paesaggistica anche le recenti e profonde trasformazioni che le aree indicate corrispondono alle opere di scavo necessarie alla posa stanno interessando l'intero territorio, a prescindere dalle in opera del cavidotto e successivo rinterro con lo stesso materiale valutazioni di merito per le quali manca la giusta distanza precedentemente scavato, risultano estremamente contenuti, senza temporale per esprimere valutazioni esenti da pregiudizi, positivi aggravio dei carichi in superficie né tantomeno modifica della o negativi che siano. morfologia e relativo deflusso superficiale e profondo delle acque. Pertanto, la descrizione del paesaggio e in particolare l’uso del suolo Per quanto riguarda gli aspetti vegetazionali, l’area presenta un non può prescindere dai nuovi elementi che negli ultimi anni hanno interessante mosaico di colture agricole, a cui fanno da contrappunto determinato in area vasta, ma soprattutto nell’area in esame, un Figura 4.12 Immagini della chiesa di Santa Maria Maggiore aree boscate e fasce ripariali di una certa consistenza. “nuovo paesaggio dell’energia”.

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Si è già premesso come l’ambito paesaggistico in esame sia interessato da un processo evolutivo molto forte e negli ultimi decenni l’area abbia subito un importante processo di “arricchimento” delle reti infrastrutturali e impiantistiche, e come nuove attività si aggiungono alle attività agricole tradizionali, che hanno dominato in passato in maniera esclusiva il paesaggio.

Nondimeno, l’ambito complessivo vede nella rete di viabilità stradale, nella disseminata presenza di case, capannoni e annessi agricoli, nella stessa espansione dei centri abitati e delle borgate, nella presenza di opere irrigue e idrauliche di regolazione dei principali corsi d’acqua e canali, nella presenza di infrastrutture elettriche e idrauliche, nonché di impianti eolici e fotovoltaici, gli elementi antropici che maggiormente caratterizzano l’attuale assetto insediativo e percettivo complessivo.

Si evidenzia la presenza di altri impianti di produzione da fonte rinnovabile eolici e fotovoltaici prossimi anche alle aree interessate dal progetto; in particolare si segnala la presenza di un impianto eolico composto da 8 aerogeneratori e ubicato nei comuni confinanti di Tessennano e Arlena di Castro (a circa 950 m dalla WTG A06), di un impianto eolico in Comune di Piansano composto da 18 aerogeneratori (a circa 2050 m dalla WTG A11), di alcuni campi fotovoltaici esistenti di piccole dimensioni (ubicati in comune di Tuscania) e molti altri di grandi dimensioni in iter autorizzativo (§ elaborato RD.SIA.03). Vi è inoltre una diffusa presenza di grandi dorsali elettriche, che convergono principalmente verso la costa e segnatamente verso le grandi centrali e stazioni elettriche prossime alla SS Aurelia e a Montalto di Castro. Una delle dorsali elettriche si collega alla SE TERNA di Tuscania, posta a 5 km ca a sud-sud-ovest di Tuscania e a cui si connette l’impianto eolico in progetto.

Questi elementi del paesaggio contemporaneo contribuiscono a definire l’immagine attuale dei luoghi e si confrontano con i sistemi strutturanti idrogeomorfologici e si relazionano con le testimoniante del paesaggio storicamente consolidato.

In definitiva, la diffusa infrastrutturazione delle aree agricole, la presenza di linee, tralicci, cabine, impianti fotovoltaici, eolici ecc hanno determinato la costruzione di un nuovo paesaggio, suggerendo una

"lettura" in chiave contemporanea delle pratiche legate all'uso agricolo del suolo. In relazione al notevole sviluppo legato alla produzione di energia da fonti rinnovabili, si può però considerare le testimonianze fisiche di questo processo hanno il grande vantaggio, rispetto ai tempi di evoluzione del paesaggio, di essere totalmente reversibili nel medio periodo (come sta avvenendo nei primi parchi eolici realizzati a metà anni ’90 sui crinali appenninici della Puglia,

Campania e Basilicata, che ora sono in fase di smantellamento e ripotenziamento, con un rapporto tra torri installate e torri Figura 4.13 Immagini degli impianti e infrastrutture elettriche esistenti dismesse pari a 1/6 - 1/8).

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5 CRITERI INSEDIATIVI E DI PROGETTAZIONE determinare elementi di valore aggiunto anche in termini estetici e di L’area del parco eolico è aperta rispetto alle direzione dei venti che a ADOTTATI PER L’INTERVENTO promozione della conoscenza delle caratteristiche dei luoghi. livello locale definiscono le caratteristiche anemologiche del sito e che risultano più produttivi in termini energetici. Partendo da questo presupposto, ovvero che gli impianti vanno progettati come elementi non estranei ma relazionati al contesto, A seguito dell’indagine anemometrica condotta, sono state individuate 5.1 Principi insediativi e criteri di progettazione assume un significato diverso anche il tema dell’impatto visivo. le aree vocate dal punto di vista eolico che presentano un’ottima Il progetto è stato elaborato partendo dallo studio e dall’analisi delle ventosità anche sfruttando la condizione di trovarsi in posizione Le strutture visivamente non devono compromettere gli elementi di caratteristiche ambientali e paesaggistiche del contesto e dalla sufficientemente distante dai principali rilievi, risultando quindi esposte riconoscibilità dei luoghi ma semmai introdurre nuovi valori percettivi sensibilità e capacità di resilienza dello stesso alla trasformazione, e a senza copertura orografica ai venti dominanti che provengono attraverso progetti non casuali, ma capaci, con precisi allineamenti e valle di un’approfondita verifica degli strumenti di governo del territorio principalmente dai quadranti nord orientali e sud orientali (I e II dispositivi compositivi, di introdurre nuove forme di relazione con vigenti e efficaci sull’area di interesse; alla fase di approfondimento quadrante). l’esistente. documentale si è accompagnata una parallela attività di sopralluogo e Attese le potenzialità eoliche dei territori interessati, la proposta di verifica diretta del sito, fondamentale per valutare ex ante le Recuperando il concetto del carattere ‘geografico’ dell’intervento e del progettuale in esame rappresenta tra le possibili alternative quella che soluzioni progettuali da adottare per garantire la realizzazione di un suo significato che supera e va oltre la scala percettiva della media e meglio coniuga aspetti di carattere tecnico, ambientale e paesaggistico. intervento sostenibile e rispettoso dei caratteri precipui dei luoghi. breve distanza, si ritiene opportuno soffermarsi su alcuni criteri insediativi adottati e che risultano dall’interpretazione in chiave Il passo successivo è stato quello di individuare, tra le varie aree Sulla base di tutte le informazioni assunte e data la complessità dei progettuale delle condizioni fisiche, giuridico-amministrative e vocate, quella idonea all’installazione delle turbine eoliche. temi che sottendono la realizzazione di un’opera di grande impegno percettive. territoriale come quella oggetto di studio, il progetto è stato elaborato Come è logico, non è sufficiente dire che su tutte le aree “ventose” è con un approccio multidisciplinare adottato continuamente nelle varie I criteri utilizzati per individuare l’area ottimale per l’inserimento della possibile istallare impianti eolici. fasi del progetto per arrivare alla definizione del layout di impianto, centrale eolica sono i seguenti: Pertanto, si è reso necessario valutare altri aspetti che non fossero verificando di volta in volta i potenziali impatti attesi determinati dalla  In merito alla copertura boschiva e all’attuale uso del suolo: relativi solo alla potenzialità energetica dei siti ma che tenessero conto realizzazione della centrale eolica. delle loro caratteristiche paesaggistiche, naturalistiche e vincolistiche. Il sito di impianto non interessa aree boschive o zone erbacee con L’idea guida condivisa è che la ricerca dei giusti rapporti ed equilibri tra specie vegetali prioritarie così come definite dalle direttive nazionali e A tal fine si è proceduto quindi a una mappatura degli elementi di approcci apparentemente antitetici, quali lo sfruttamento di una forma internazionali di conservazione, né aree adibite a coltivazioni pregiate, interesse che strutturano il territorio, le componenti orografiche e di energia pulita ed inesauribile ed una relazione con il territorio attenta ma coltivate prevalentemente a seminativi; l’area è facilmente geomorfologiche, i boschi, i corsi d’acqua, le linee di impluvio, le all’innovazione e ai valori storici, culturali e paesaggistici, diventa tema raggiungibile e collegata alla viabilità principale. emergenze architettoniche e archeologiche, i manufatti rurali, le aree prioritario all’interno della questione progettuale legata alla centrale vincolate. eolica dell’impianto eolico oggetto dello studio.  In merito alle aree protette, agli spostamenti locali e alle rotte migratorie dell’avifauna: La logica è quella di salvaguardare gli ambienti di maggiore pregio o Risulta fondamentale una corretta comprensione di cosa significa più delicati dal punto di vista dell’inserimento paesaggistico, progettare e realizzare impianti eolici nel territorio, a partire dalla scelta L’area è esterna ad aree Naturali protette, SIC, ZPS, IBA e RAMSAR e concentrando l’intervento sulle aree maggiormente interessate dalle dei luoghi, mai indifferenti, connotati ed accomunati dalla forte interessa un sito che per caratteristiche consente di evitare impatti modificazioni indotte dall’uomo o comunque meno sensibili agli effetti di presenza del vento che ne traccia le superfici e ne definisce i caratteri, negativi sugli habitat prioritari, sulla flora, sulla fauna e soprattutto sugli possibili ulteriori modificazioni. dalle presenze antropiche, dalle trame d’uso dei suoli, dalla presenza spostamenti dell’avifauna sia a livello locale che sulle lunghe rotte di infrastrutture di trasporto. migratorie; L’analisi vincolistica è stata integrata con verifiche puntuali relative a: La centrale eolica determinerà un nuovo segno importante tra i tanti  In merito alle caratteristiche percettive del contesto:  Accessibilità, al fine di evitare l’installazione degli che già caratterizzano il territorio e la sua presenza sarà determinante aerogeneratori su aree che non siano raggiungibili tramite L’area di impianto non interferisce con coni visuali oggetto di tutela o nella costruzione di un nuovo paesaggio. viabilità esistente; obbligati dalle condizioni orografiche verso un’unica direzione, Diventa importante proporre un progetto di architettura del paesaggio garantendo al contempo un inserimento tale che dai centri abitati e  Presenza di recettori sensibili (abitazioni, edifici che possa potenziare le relazioni tra il nuovo e l’esistente e introdurre dalle strade principali l’impianto non appaia incombente; specialistici); tutti gli accorgimenti che permettano la realizzazione di una centrale  In merito alla pianificazione vigente e in fase di attuazione:  Conformazione orografica e copertura vegetazionale del eolica di alta qualità espressiva e compositiva. sito. L’impianto non pregiudica gli obiettivi di valorizzazione paesaggistica e Il progetto va allora considerato come uno strumento fondamentale che di fruizione dell'area; l’area prescelta e più in generale il progetto nel In definitiva è stata individuata l’area di intervento come idonea può indagare con grande attenzione le reali implicazioni e i rapporti suo insieme, come già verificato nel capitolo dedicato all’analisi dei all’installazione delle turbine eoliche, partendo dalle verifiche in sito e complessi che possono intercorrere tra un’infrastruttura di produzione livelli di tutela, sono conformi alla pianificazione regionale, provinciale e dall’analisi successiva alla mappatura degli elementi di interesse, dalla energetica da fonte eolica (attività ritenuta di pubblica utilità ma che comunale vigente; valutazione della risorsa eolica e tralasciando le aree vincolate, quelle comporta rilevanti trasformazioni) e il paesaggio che l’accoglie; quello segnalate per interesse paesaggistico e floro-faunistico, le aree che necessita è dare spazio ad una progettazione attenta, l’unica  In merito alla ventosità: boscate, le aree delicate dal punto di vista geomorfologico, le aree PAI condizione che può garantire la compatibilità degli impianti e a maggior pericolosità idrogeologica,

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Definito il sito d’impianto, la proposta progettuale è stata individuata, tra nel territorio senza tuttavia trascurare i criteri di rendimento energetico  Posizionamento degli aerogeneratori su aree valide dal punto di le possibili alternative, come quella che meglio compensi aspetti di determinati dalle migliori condizioni anemometriche: vista geologico e a distanze sempre maggiori di 3D (nel caso carattere tecnico ed ambientale-paesaggistico, con la specifico 510 m) nella direzione dei venti dominanti, in modo da  Rispetto dell’orografia del terreno con attenzione alla limitazione consapevolezza che l’installazione di aerogeneratori non deve evitare effetti di sovrapposizione tra le turbine e il cosiddetto delle opere di scavo/riporto, non eccessive dato l’andamento penalizzare in alcun modo gli attuali usi del suolo e non deve effetto selva e da non inficiare la producibilità complessiva degli subpianeggiante dei luoghi, e prevedendo una fase di pregiudicare la fruizione e l’auspicata valorizzazione degli impianti; in particolare, la minima distanza tra gli aerogeneratori sistemazione finale dei luoghi a fine montaggi, che possa elementi qualificanti il paesaggio in cui l’impianto si inserisce. è pari a 624 m (tra le WTG A07 e A08) e la massima è pari a ricondurre ad una riconfigurazione dei profili morfologici esistenti; 2483 m (tra le WTG A03 e A05); In linea generale, la soluzione progettuale intende individuare il quadro  nuova viabilità rispettando l’orografia del terreno e secondo la delle relazioni spaziali e visive tra le strutture, il contesto ambientale,  Disposizione degli aerogeneratori su aree già servite da viabilità tipologia esistente in zona o attraverso modalità di realizzazione insediativo, infrastrutturale, le proposte di valorizzazione dei beni esistente o facilmente raggiungibili tramite la realizzazione di che tengono conto delle caratteristiche percettive generali del paesaggistici e delle aree, le forme di connessione, fruizione, uso che brevi tratti o l’adeguamento di strade interpoderali esistenti; sito; contribuiscano all’inserimento sul territorio.  Ubicazione degli aerogeneratori in modo da garantire la  Impiego di materiali che favoriscano l’integrazione con il Il tutto al fine di calibrare il peso complessivo dell’intervento rispetto ai massima producibilità, il minor numero di perdite di scia, e, al paesaggio dell’area per tutti gli interventi che riguardino caratteri attuali del paesaggio e alla configurazione futura, nonché i contempo, il rispetto dei limiti di impatto acustico, manufatti (strade, cabine, muri di contenimento, ecc.) e sistemi rapporti visivi e formali determinati, con una particolare attenzione alla elettromagnetico e flickering, nonché delle distanze di sicurezza vegetazionali; percezione dell’intervento dal territorio, dai centri abitati e dai percorsi, dalla gittata in caso di rottura accidentale delle pale; all’unità del progetto, alle relazioni con il contesto.  Attenzione alle condizioni determinate dai cantieri e ripristino  Ubicazione di tutte le opere di progetto fuori aree vincolate, della situazione ante operam con particolare riguardo alla Ferma restando l’adesione alle norme vigenti in materia di tutela preferendo l’installazione su seminativi e lo sviluppo del reversibilità e rinaturalizzazione delle aree occupate paesaggistica e ambientale e alle distanze e fasce di rispetto, la cavidotto lungo strade esistenti o di cantiere; temporaneamente da camion e autogrù nella fase di montaggio proposta progettuale indaga e approfondisce i seguenti aspetti: degli aerogeneratori.  Posizionamento degli aerogeneratori e definizione dei tracciati  Le caratteristiche orografiche e geomorfologiche del sito, con delle opere accessorie in modo da limitare il frazionamento dei A tutto questo vanno aggiunte alcune considerazioni più generali legate particolare riguardo ai sistemi che compongono il paesaggio terreni e delle proprietà; alla natura stessa del fenomeno ventoso e alla conseguente (acqua, vegetazione, uso del suolo, viabilità carrabile e percorsi caratterizzazione dei siti idonei per lo sfruttamento di energia eolica.  Definizione del tracciato del cavidotto effettuato in funzione della pedonali, conformazione del terreno, colori); STMG rilasciata dal gestore della Rete e il criterio adottato è E’ possibile allora strutturare un impianto eolico riappropriandosi di un  La disposizione degli aerogeneratori sul territorio, lo studio della stato quello di contenere al massimo lo sviluppo del cablaggio concetto più vasto di energia associata al vento, utilizzando le tracce loro percezione e dell’impatto visivo rispetto a punti di vista mantenendosi su strada esistente limitando gli impatti e le topografiche, gli antichi percorsi, esaltando gli elementi paesaggistici, prioritari (insediamenti concentrati o isolati) e a visioni in occupazioni di suolo; facendo emergere le caratteristiche percettive (visive e sonore) movimento; prodotte dagli stessi aerogeneratori.  L’area ove ricade la stazione utente risulta morfologicamente  I caratteri delle strutture, le torri, con indicazioni riguardanti valida e priva di vincoli ostativi; L’asse tecnologico e infrastrutturale dell’impianto eolico, ubicato nei materiali, colori, forma, ecc. e con particolare attenzione alla punti con migliori condizioni anemometriche e geotecniche,  Realizzazione degli attraversamenti dei corsi d’acqua e dei manutenzione e durabilità; incrociandosi con le altre trame, diventa occasione per far emergere e canali intercettati, utilizzando la TOC (Trivellazione Orizzontale  La qualità del paesaggio, i caratteri del territorio e le sottolineare le caratteristiche peculiari di un sito. Controllata), tecnica che non determina alterazioni della trasformazioni proposte (interventi di rimodellazione dei terreni, morfologia e dello stato esteriore dei luoghi. Nella scelta della posizione degli aerogeneratori sono stati altresì di inserimento delle nuove strade e strutture secondarie, ecc.), la definiti i buffer dagli edifici ed abitazioni, mantenendo sempre distanze Il layout e stato dunque definito e precisato nel rispetto delle gestione delle aree e degli impianti, i collegamenti tra le strutture; adeguate al fine di minimizzare gli impatti acustici e gli effetti negativi caratteristiche anemologiche, strutturali e paesistiche peculiari del sito  Le forme e i sistemi di valorizzazione e fruizione pubblica delle dell’ombra portata e dei fenomeni di sfarfallamento (cosiddetto effetto d’intervento, tenendo conto della normativa di settore e di tutela aree e dei beni paesaggistici (accessibilità, percorsi e aree di flickering). ambientale e dei criteri di inserimento precedentemente descritti. fruizione, servizi, ecc.); è uno degli aspetti che può contribuire Si è evitato di installare gli aerogeneratori all’interno delle aree a rischio L’asse orizzontale della navicella è posto a 165 m dal piano campagna all’inserimento dell’intervento nel territorio, che possa far frana o contrassegnate da pericolosità idraulica. (Hub height), e il rotore di diametro pari a 170 m (Rotor diameter) convivere un paesaggio agricolo con le nuove strutture eoliche; (lunghezza pala 85 m), per un’altezza massima complessiva del “Ritagliate” le aree idonee, allo scopo di minimizzare le mutue  Le indicazioni per l’uso di materiali nella realizzazione dei diversi sistema torre-pale (Hub height+1/2 Rotor diameter) di 250 m s.l.t. interazioni che s’ingenerano fra le macchine eoliche, dovute ad effetto interventi previsti dal progetto (percorsi e aree fruibili, strutture). scia, distacco di vortici, ecc., è stato seguito un criterio di Date le caratteristiche anemologiche, orografiche e di accessibilità del Con riferimento agli obiettivi e ai criteri di valutazione suddetti si ottimizzazione secondo il quale le macchine sono state disposte, nel sito, è stata prevista l’installazione di 16 aerogeneratori SG170 (del richiamano alcuni criteri di base utilizzati nella scelta delle diverse rispetto dei seguenti criteri: fornitore Siemens Gamesa) da 5,625 MW, che garantiscono una soluzioni individuate, al fine di migliorare l’inserimento dell’infrastruttura potenza nominale complessiva di 90 MW.

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L’impianto si compone di due sottocampi, rispettivamente di 5 e 10 aerogeneratori, distanti tra loro circa 7,2 km; gli aerogeneratori sono disposti lungo un’unica fila nel sottocampo da 6 aerogeneratori, mentre i 10 aerogeneratori dell’altro sottocampo si dispongono lungo due poligoni che generano una figura vagamente arcuata, che si collegano in corrispondenza della turbina A12. E’ importante sottolineare come la disposizione degli aerogeneratori segua criteri di localizzazione che presuppongono il raggiungimento di principi insediativi e architettonici volti a definire ordine compositivo al nuovo “layer” infrastrutturale e tecnologico che si aggiunge alle trame che compongono il palinsesto paesaggistico. A tal riguardo, attuando gli obbiettivi più volte richiamati dal MIBAC e nell’ottica quindi di definire un progetto eolico che costruisca un nuovo paesaggio senza sottrarre qualità a quello in cui si inserisce, si fa presente che nel caso specifico la configurazione del layout (gli aerogeneratori si dispongono in 2 gruppi ordinatamente organizzati lungo la generatrice di linee o poligoni) e le elevate interdistanze, rappresentano scelte progettuali che non determinano il cosiddetto “effetto selva” o interferenze tali da pregiudicare il riconoscimento o la percezione dei principali elementi di interesse ricadenti nell’ambito di visibilità dell’impianto. Il progetto così concepito, persegue non solo l’intento di salvaguardare il corretto funzionamento dell’insieme delle turbine, evitando effetti indesiderati di reciproche interferenze, ma soprattutto di definire un impianto coerente, per aspetti localizzativi e per le logiche insediative connesse, distanti circa rispetto allo stato di fatto dei luoghi e alle previsioni di modifica previste nel medio periodo. E’ importante sottolineare come la disposizione degli aerogeneratori segua criteri di localizzazione che presuppongono il raggiungimento di principi insediativi e architettonici volti a definire ordine compositivo intrinseco e riconoscibile, pur nel rispetto dell’assetto attuale (soprattutto della trama degli appoderamenti e della viabilità esistente). Un progetto dunque concepito per dare concretezza agli obiettivi delle linee guida del MIIBAC che puntano alla definizione di un “nuovo paesaggio” attraverso “un intervento finalizzato ad un miglioramento della qualità paesaggistica dei luoghi, o, quanto meno, garantendo che non vi sia una diminuzione delle sue qualità, pur nelle trasformazioni. Figura 5.1 Schema di configurazione del layout e distanze tra le WTG

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6 RELAZIONI PERCETTIVE TRA L’INTERVENTO E IL rispetto a questi, valutare i rapporti reciproci con l’esistente e verificare generazione: aerogeneratori tripala ad asse orizzontale con torre PAESAGGIO _ STUDIO DI VISIBILITA’ le reali condizioni di visibilità dell’oggetto di studio. tubolare in acciaio e cabina di trasformazione contenuta alla base della stessa. Come più volte rimarcato, l’elemento fondamentale per L’utilizzo di macchine tripala a bassa velocità di rotazione oltre ad 6.1 L’analisi percettiva come strumento di progettazione armonizzare un impianto eolico con il contesto che lo ospita è dare concreta attuazione agli obiettivi di riqualificazione essere una scelta tecnica è anche una soluzione che meglio si presta L’inserimento di un infrastruttura nel paesaggio determina sempre paesaggistica e di generare un “nuovo paesaggio” che non ad un minore impatto percettivo. l'instaurarsi di nuove interazioni e relazioni paesaggistiche, sia deprima e se possibile aumenti le qualità dei luoghi. Studi condotti hanno dimostrato che aerogeneratori di grossa taglia a percettive che di fruizione, con il contesto. Come già detto, la disposizione delle macchine è stata effettuata con la tre pale che ruotano con movimento lento, generano un effetto Nel caso in esame, l’impegno paesaggistico è determinato massima accortezza: definite le distanze di rispetto da strade e percettivo più gradevole rispetto agli altri modelli disponibili in mercato esclusivamente dalle torri eoliche ed è essenzialmente di tipo recettori gli aerogeneratori sono stati disposti assecondando quanto Lo stesso design delle macchine scelte meglio si presta ad una visivo, ritenendosi trascurabile l’occupazione di suolo, dal possibile lo sviluppo orografico delle aree d’impianto. maggiore armonizzazione con il contesto paesaggistico. momento che a cantiere ultimato e completata la fase di ripristino, La scelta del numero di torri è stata effettuata nel rispetto della le superfici necessarie per la fase di esercizio risulteranno molto Il pilone di sostegno dell’aerogeneratore sarà verniciato con colori compagine paesaggistica preesistente ovvero sulla base della ridotte e non vi sarà alcuna limitazione significativa all’attuale neutri (si prevede una colorazione grigio chiara – avana chiara) in “disponibilità di spazi” che per la loro naturale conformazione conduzione agricola dei fondi interessati dalle opere. modo da abbattere l’impatto visivo dalle distanze medio-grandi attualmente già si presentano “idonei” ad accogliere le turbine. favorendo la “scomparsa” dell’impianto già in presenza di lieve foschia. Pertanto l’analisi percettiva diventa un elemento essenziale di Perseguendo questi principi, assecondando le trame catastali e valutazione di impatto paesaggistico. Le vernici non saranno riflettenti in modo da non inserire elementi l’andamento delle strade al contorno, sono stati ricercati “luccicanti” nel paesaggio che possano determinare fastidi percettivi o E' evidente, a tal proposito, che il rilievo delle opere va commisurato ai allineamenti e configurazioni impiantistiche regolari (gli abbagliamenti dell’avifauna; saranno previste esclusivamente delle caratteri dell’ambito ove le stesse si inseriscono e in particolare va aerogeneratori si dispongono in due gruppi e ordinatamente fasce rosse e bianche dell’ultimo terzo del pilone e delle pale di alcune tenuto ben presente il grado di infrastrutturazione dell’area. seguendo le direttrici di linee e poligoni) e assunte distanze di macchine per la sicurezza del volo a bassa quota e per rendere visibili gran lunga superiori ai consueti 3 diametri (nel caso specifico E’ utile ribadire come l’ambito paesaggistico in esame sia interessato le torri dall’avifauna. ed evitare collisioni accidentali. da un processo evolutivo molto forte e negli ultimi decenni l’area abbia 3D=510 m) che garantiscono minori perdite di scia e assicurano il Ma non bisogna dimenticare che il paesaggio non è solo “quello subito un importante processo di “arricchimento” delle reti mantenimento di corridoi ecologici e percettivi, evitando che si vede” a distanza, ma anche l’insieme delle forme, dei segni, infrastrutturali e impiantistiche, e come nuove attività si aggiungono alle l’affastellamento delle turbine e l’insorgere del cosiddetto “effetto delle funzionalità naturali dei luoghi. attività agricole tradizionali, che hanno dominato in passato in maniera selva” negativo sia per il paesaggio che per l’avifauna. esclusiva il paesaggio. In questo senso il progetto segue le indicazioni della Strategia In particolare, per evitare l’introduzione di nuove strade, come già detto per la fase di cantiere, l’impianto sarà servito in gran parte da viabilità Nondimeno, l’area vasta relativa all’intervento vede nella rete di Energetica Nazionale del 2017, che favorisce l’installazione di esistente da integrare con brevissimi tratti di nuova viabilità. viabilità stradale, nella disseminata presenza di case, capannoni e aerogeneratori di taglia maggiore e più efficienti rispetto a quelli realizzati, scelta che consente di ridurne il numero a parità di annessi agricoli, nella stessa espansione dei centri abitati e delle L’utilizzo della viabilità esistente permetterà di ridurre i movimenti di potenza installata e conseguentemente di migliorare l’inserimento borgate, nella presenza di opere irrigue e idrauliche di regolazione dei terra e le trasformazioni che potranno essere indotte al contesto. principali corsi d’acqua e canali, nella presenza di infrastrutture paesaggistico. Le piste di cantiere, che nella maggioranza seguiranno e elettriche e idrauliche, nonché di impianti eolici e fotovoltaici, gli Fondamentalmente è proprio la definizione del layout con elevate consolideranno i tracciati già esistenti, saranno realizzate in stabilizzato elementi antropici che maggiormente caratterizzano l’assetto percettivo interdistanze e con appropriate scelte localizzative a garantire le ecologico composto da frantumato di cava dello stesso colore delle complessivo. più efficaci misure di mitigazione del potenziale impatto percettivo piste esistenti e stesse tecniche sono previste per la realizzazione delle con gli elementi caratteristici del paesaggio. Come più volte richiamato dal MIBAC, “dal punto di vista piazzole. paesaggistico, i caratteri essenziali e costitutivi dei luoghi non In altre parole, l’impegno mostrato nella definizione del layout di Salvaguardandone le caratteristiche e l’andamento, l’insieme delle sono comprensibili attraverso l’individuazione di singoli elementi, progetto è stato quello di rispettare il più possibile la strade d’impianto diventerà il percorso ottimale per raggiungere letti come in una sommatoria (i rilievi, gli insediamenti, i beni storici conformazione paesaggistica originaria delle aree d’impianto l’impianto eolico, sia per i fruitori delle aree, sia per gli escursionisti, in architettonici, le macchie boschive, i punti emergenti, ecc.), ma, senza stravolgerne le forme, favorendo un inserimento “morbido” quanto l’impianto stesso diventa una possibile meta di attrazione piuttosto, attraverso la comprensione dalle relazioni molteplici e della wind farm, senza conflitti o sottrazione di qualità turistica. specifiche che legano le parti: relazioni funzionali, storiche, visive, paesaggistiche. culturali, simboliche, ecologiche, sia storiche che recenti, e che Per come concepito e strutturato, il sistema di viabilità favorirà Sicuramente gli aerogeneratori sono gli elementi di una wind farm che, hanno dato luogo e danno luogo a dei sistemi culturali e fisici di l’inserimento dell’opera nel contesto paesaggistico e agricolo in quanto per le loro dimensioni, generano maggiore impatto paesaggistico, organizzazione e/o costruzione dello spazio (sistemi di paesaggio). non sarà funzionale al solo impianto eolico ma migliorerà la fruibilità soprattutto sotto il profilo percettivo. delle aree di progetto, che attualmente sono penalizzate dalla scarsa Risulta, quindi, indispensabile, soprattutto per gli impianti eolici, Per favorire l’inserimento paesaggistico ed architettonico del campo manutenzione effettuata sulla fitta rete stradale esistente. un'analisi delle relazioni tra le parti e in particolare la comprensione eolico di progetto, è stato previsto l’impiego di aerogeneratori di nuova degli elementi caratterizzanti e degli aspetti percettivi del territorio e,

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Il cavidotto sarà totalmente interrato e seguirà il tracciato delle piste Si è pertanto verificato se l’impianto di progetto potrà inserirsi in Il territorio ricadente nell’ambito visuale considerato include alcuni d’impianto o esistenti fino al punto di consegna, previsto in adiacenza armonia con tutti i segni preesistenti e, al contempo, se avrà tutte elementi areali e puntuali oggetto di disposizioni di tutela paesaggistica alla stazione di trasformazione, su un’area già caratterizzata da le caratteristiche per scrivere una nuova traccia nella storia del e interessati da dichiarazioni di notevole interesse pubblico ex artt. 136 infrastrutture simili. paesaggio rurale. del D.lgs 142, in particolare la Collina di San Pietro e le Chiese di San Pietro e Santa Maria Maggiore nei pressi di Tuscania e la Selva del La posa dei cavidotti è prevista a 1,2 m di profondità. Verificato quindi il layout già nella fase preliminare, e successivamente Lamone (da cui il campo eolico dista rispettivamente 4,2 e 3,5 km). definita con precisione la posizione degli aerogeneratori, è stato In definitiva, il sistema di infrastrutturazione complessiva (accessi, possibile simulare, comprendere e valutare l’effettivo impatto che la Nell’area contermine insistono singoli beni o aree soggette a misure di strade, piazzole…), è pensato per assolvere le funzioni strettamente nuova struttura impiantistica genera sul territorio. tutela secondo l’art. 142 del Codice Beni Paesaggistici e Ulteriori Aree legate alla fase di cantiere e alla successiva manutenzione degli e Sistemi Paesaggistici individuati dal PTPR, e pertanto la verifica è aerogeneratori, e, applicando criteri di reversibilità, per assecondare e Il tema della valutazione della percezione visiva dell'impianto, riferita principalmente ad un ambito di area vasta che li comprende. potenziare un successivo itinerario di visita. come richiesto dalle linee guida nazionali, normalmente può essere affrontato con l'elaborazione di una carta dell'intervisibilità L’ambito visuale considerato per la verifica degli impatti potenziali Tutte gli accorgimenti adottati nelle fasi di progetto, e quelli basata su un modello tridimensionale del terreno creato a partire percettivi su beni ricadenti in aree contermini è definito dalla previsti per la fasi di esercizio e di dismissione dell’impianto, dalle curve di livello; su di essa sono rappresentati i punti del circonferenza di archi di cerchio, con raggio pari a circa 12,5 km riconducono l’impatto sul paesaggio dell’impianto eolico di territorio da cui è possibile vedere almeno un elemento calcolato dall’asse di ciascun aerogeneratore. progetto al solo impatto visivo indotto dagli aerogeneratori. dell'impianto, e per differenza cromatica i punti dai quali l'impianto La verifica percettiva include anche valutazioni relative all’impatto L’analisi percettiva costituisce un elemento essenziale di non risulta visibile. cumulativo determinato dall’impianto in progetto rispetto agli progettazione ex ante, per definire gli accorgimenti progettuali Tale elaborazione digitale affronta il tema asetticamente e aerogeneratori esistenti. necessari ad un’armonizzazione anche visiva dell’opera nel esclusivamente partendo da un astratto principio quantitativo che contesto, piuttosto che un’attività ex post di verifica e valutazione Con la Circolare 42 del 21/07/2017 esplicativa ed applicativa del DPR tiene conto semplicemente dell'orografia del territorio, di potenziale impatto paesaggistico. 31/2017 (Regolamento recante individuazione degli interventi esclusi tralasciando gli ostacoli determinati dalla copertura vegetazionale dall’Autorizzazione Paesaggistica o sottoposti a procedura La visibilità degli aerogeneratori rappresenta un fattore di impatto che e dai manufatti. autorizzatoria semplificata), il MIBAC chiarisce bisogna intendere non sempre va considerato di segno negativo; si ritiene che la E' un metodo che non dà assolutamente conto delle relazioni per visibilità degli interventi dallo spazio pubblico a tutela di disposizione degli aerogeneratori, così come proposta, ben si adatti visive reali e soprattutto non entra nel merito della qualificazione immobili o aree vincolate. all’orografia e possa determinare un nuovo segno identitario per un delle viste e dei nuovi rapporti percettivi che si instaurano tra il territorio che risulta marcato e caratterizzato dalla presenza del vento. “…. La percepibilità della trasformazione del territorio paesaggio attuale e l'intervento impiantistico che in esso si paesaggisticamente rilevante deve essere considerata in termini Per tale motivo, i criteri di progettazione del layout per l’impianto inserisce. di visibilità concreta, ad occhio nudo, senza ricorso a strumenti e in questione sono ricaduti non solo sull’ottimizzazione della Come vedremo di seguito, la mappa di intervisibilità elaborata, ausili tecnici, ponendosi dal punto di vista del normale risorsa eolica presente in zona, ma su una gestione ottimale delle rappresenta un bacino visuale teorico estremamente ampio, ma la osservatore che guardi i luoghi protetti prestando un normale e viste e di armonizzazione con l’orografia e con i segni rilevati. verifica in situ dimostra che da molte aree di teorica visibilità gli usuale grado di attenzione, assumendo come punto di Per il raggiungimento di tale obiettivo, in fase preliminare l’analisi aerogeneratori non risultano percepibili in quanto schermati osservazione i normali e usuali punti di vista di pubblico accesso, dettagliata e la verifica dell’impatto visivo dell’impianto hanno dall’edificato e dalla vegetazione. quali le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani ed rappresentato elementi fondamentali della progettazione e extraurbani, o i normali punti panoramici accessibili al pubblico, Tale condizione mitiga enormemente il potenziale impatto visivo l’analisi delle condizioni percettive è stato considerato uno dai quali possa godersi una veduta d'insieme dell'area o degli degli aerogeneratori; a ciò si aggiunge che nei punti o tratti di strumento determinante non per la verifica a valle delle scelte di immobili vincolati…. apertura visuale, la disposizione dell’impianto in due gruppi layout, ma per la definizione a monte del posizionamento delle distanti oltre 7 km fa sì che l’impianto non venga quasi mai Va da sé che il criterio interpretativo in esame esige, per evidenti turbine e quindi della forma dell’impianto. percepito nel suo insieme. ragioni logiche, prima che giuridiche, di essere temperato nella A tale scopo, alla costante attività di sopralluogo e di verifica in sede applicativa con il sapiente ricorso ai basilari principi di Tali considerazioni sono facilmente verificabili traguardando da situ si è aggiunto l’ausilio della tecnologia: dopo aver inserito le ragionevolezza e di proporzionalità”. vari punti del territorio gli aerogeneratori già installati nei comuni turbine con la dimensione reale nel modello tridimensionale del di Tessennano, Arlena di Castro e Piansano. Bisogna pertanto verificare puntualmente le condizioni percettive dei terreno, tramite l’applicazione di Google Earth Pro si è potuto luoghi e in base a queste verificare se l’inserimento dell’impianto possa verificare continuamente il layout soprattutto in merito alle Per questo motivo, per determinare la validità dell'inserimento determinare un potenziale impatto percettivo negativo in merito alla modifiche percettive nel paesaggio e al rapporto visivo che le paesaggistico e per verificare l'effettiva percezione dell'impianto, lo comprensione dei caratteri paesaggistici del territorio e al godimento turbine potrebbero determinare rispetto all’intorno; il modello studio di carattere generale è stato approfondito e verificato attraverso dei beni soggetti a tutela. consente infatti di viaggiare virtualmente dentro e intorno una puntuale ricognizione in situ che interessa particolari punti di l'impianto potendo così verificare l'interferenza potenziale osservazione (centri abitati e punti panoramici) e i principali percorsi La verifica è stata effettuata considerando principalmente ciò che dell’intervento con il paesaggio, osservando da qualsiasi punto di stradali. è percepibile dai punti significativi del territorio e dai beni soggetti vista del territorio. a tutela; rispetto agli stessi, l’impianto non sembra interferire negativamente con la nitida percezione dei loro caratteri precipui.

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6.2 Struttura percettiva dell’ambito e verifica di visibilità  Montalto di Castro (42 m slm), da cui la distanza minima non si generi un fenomeno di fastidioso affastellamento; In ogni degli aerogeneratori in progetto dell’impianto è pari a circa 13 km dal sottocampo delle 6 WTG e caso dal Colle di San Pietro, l’elevata distanza degli 23 km dal sottocampo delle 10 WTG. aerogeneratori dal punto di vista e la presenza del centro abitato Per la scelta dei punti di visuale da cui effettuare la verifica, e per di Tuscania in campo avanzato, non determinano un’interferenza Di particolare interesse sono anche i borghi rurali di Montebello e San un’analisi di dettaglio delle eventuali relazioni paesaggistiche visiva negativa che penalizza la netta netta percezione dei Giuliano, ricadenti in comune di Tuscania (percettive e di fruizione) che si potrebbero stabilire tra le opere di caratteri paesaggistici e architettonici dei luoghi; progetto ed il paesaggio, si è fatto riferimento anche agli elementi di  Montebello (208 m slm), da cui la distanza minima dell’impianto Analoghe considerazioni si possono fare in relazione ai centri rilievo percettivo segnalati dal PTPR nell'area di interesse. è pari a circa 8 km dal sottocampo delle 6 WTG e 13,7 km dal abitati di Canino, Tessennano e Arlena di Castro. Considerando i punti di maggiore apertura visuale posti lungo le strade sottocampo delle 10 WTG;  Traguardando da Canino, gli unici punti da cui l’impianto risulta e nei tratti privi di vegetazione di bordo o colture arboree limitrofe,  San Giuliano (134 m slm), da cui la distanza minima parzialmente visibile è in uscita dal centro abitato, lungo la SS particolare attenzione è stata posta nella verifica della potenziale dell’impianto è pari a circa 1,2 km dal sottocampo delle 6 WTG e 312 e da altre strade comunali che si dirigono verso Sud; dal interferenza degli aerogeneratori rispetto agli elementi di interesse che 8,6 km dal sottocampo delle 10 WTG; punteggiano il territorio e che è possibile traguardare sia pure in centro storico la visibilità dell’impianto è negata dall’edificato e movimento. In relazione ai centri abitati e punti notevoli, dall’analisi della visibilità e dalla vegetazione; è possibile vedere il sottocampo delle 6 WTG, da quanto emerge dalla verifica ante e post operam riportata di seguito, almeno in parte; laddove visibili, le elevate interdistanze tra gli Si riportano di seguito alcune considerazioni utili per l’individuazione si possono fare le seguenti considerazioni: aerogeneratori garantiscono un inserimento nel contesto che del contesto percettivo e dei punti notevoli o strade rispetto a cui è non preclude la netta percezione degli elementi caratteristici Dai principali centri abitati presi in considerazione, la mappa di stata eseguita la verifica di visibilità dell’impianto. dell’intorno; intervisibilità teorica mostra che almeno una elemento di qualche 1. Punti panoramici potenziali e principali fulcri visivi aerogeneratore risulterebbe visibile da qualsiasi punto di  Traguardando da Tessennano, l’impianto risulta visibile da un antropici osservazione; tale trasposizione digitale numerica, che considera unico tratto della SP 14 che circonda il centro storico; gli solo l’orografia e l’altezza dell’oggetto di verifica, non corrisponde aerogeneratori del sottocampo delle 6 WTG, gli unici in parte I siti posti in posizioni orografiche strategiche, accessibili al pubblico, alla reale condizione percettiva dei luoghi; la stessa è fortemente visibili, si dispongono in secondo piano rispetto agli da cui si gode di visuali panoramiche su paesaggi, luoghi o elementi di condizionata dall’edificato e dalla vegetazione che spesso si aerogeneratori esistenti nel comune di Tessennano e Arlena di pregio, naturali o antropici sono principalmente i centri abitati, che si interpongono tra il punto di osservazione e gli aerogeneratori. Castro; non si determina il fenomeno di affastellamento visivivo attestano sulle sommità dei costoni tufacei tra cui in particolare si grazie alle elevate interdistanze tra gli aerogeneratori esistenti e In particolare: segnalano: quelli in progetto;   traguardando da Tuscania, nonostante la mappa di Canino (229 m slm) da cui la distanza minima dell’impianto è  , gli unici punti di visibilità intervisibilità dica il contrario, l’impianto non è visibile dal gran Traguardando da Arlena di Castro pari a circa 4,5 km dal sottocampo delle 6 WTG e 8,5 km dal sono nei pressi del campo sportivo e in un unico tratto della SP parte del centro storico, dal Parco della Torre di Lavello e dal sottocampo delle 10 WTG; 14 che circonda il centro storico; sono visibili solo in parte gli Castello di Rivelino, dalla grande piazza e parcheggi prossimi  aerogeneratori del sottocampo delle 6 WTG mentre il Tessennano (302 m slm), da cui la distanza minima alla cinta muraria, in quanto schermato dall’edificato e dalle sottocampo delle 10 WTG è schermato dai rilievi e dalla dell’impianto è pari a circa 5,4 km dal sottocampo delle 6 WTG e alberature; 5,7 km dal sottocampo delle 10 WTG; vegetazione dei versanti posti a Est del centro storico (sebbene  I punti di visibilità sono limitati ad alcune parti della periferia la mappa di intervisibilità includa anche il versante est del centro  (260 m slm) da cui la distanza minima Arlena di Castro e in particolare in uscita verso Nord in prossimità del cimitero, da storico tra le aree di visibilità); dell’impianto è pari a circa 5 km dal sottocampo delle 6 WTG e 3 alcuni punti dell’abitato circostante il Museo Nazionale e da  Traguardando da Piansano, la visibilità teorica parziale km dal sottocampo delle 10 WTG; pochissimi tratti liberi da edifici ubicati nella periferia Ovest; dai indicata dalla mappa di intervisibilità non è confermata dallo  165 m slm), da cui la distanza minima dell’impianto è punti di visibilità l’impianto non è mai percepibile nel suo insieme Tuscania ( stato dei luoghi; i rilievi, l’edificato e la folta vegetazione a bordo pari a circa 7 km dal sottocampo delle 6 WTG e 2,5 km dal e sono visibili alternativamente a seconda del punto di strada negano di fatto la percezione visiva degli aerogeneratori; sottocampo delle 10 WTG; osservazione, o gli aerogeneratori del sottocampo a ovest o di quello a nord del centro abitato;  Traguardando da Marta, l’andamento orografico, l’edificato e la  315 m slm), da cui la distanza minima dell’impianto è pari Marta ( vegetazione impediscono la vista verso gli aerogeneratori in a circa 16 km dal sottocampo delle 6 WTG e 5,7 km dal  Fa eccezione la strada che conduce al colle di San Pietro e progetto; sottocampo delle 10 WTG; alla splendida basilica omonima, da cui in un tratto limitato libero da edifici ai margini, l’impianto risulta visibile sullo sfondo, sia  Traguardando da Montefiascone, l’impianto risulterebbe  (409 m slm), da cui la distanza minima dell’impianto è Piansano pure a grande e anticipato dall’edificato del centro abitato; da teoricamente visibile, sia pure sullo sfondo e a grande distanza pari a circa 10,5 km dal sottocampo delle 6 WTG e 4,7 km dal questo punto, distante circa 8,3 km dal sottocampo delle 6 WTG (oltre12 km di distanza minima dal sottocampo delle 10 WTG ) sottocampo delle 10 WTG; e 4,3 km dal sottocampo delle 10 WTG) è possibile vedere sullo dal colle su cui sorge la celebrata Rocca dei Papi; in realtà i muri  Montefiascone (590 m slm), da cui la distanza minima sfondo anche gli aerogeneratori esistenti, rispetto ai quali solo in di cinta, le alberature e l’edificato nega la vista dell’impianto dallo dell’impianto è pari a circa 20 km dal sottocampo delle 6 WTG e alcuni tratti quelli di progetto si sommano visivamente; le elevate spazio pubblico, limitando la visuale ai soli piani alti degli edifici; 12 km dal sottocampo delle 10 WTG; interdistanze assunte nella configurazione di layout fanno si ché in tal caso, la visuale è estremamente aperta verso valle e, come

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si può verificare traguardando verso gli aerogeneratori esistenti, Sono state considerate le strade che attraversano paesaggi naturali o  dalla grande e media distanza, gli aerogeneratori sono la distanza fa sì che gli stessi si confondano con le aree boscate, antropici di alta rilevanza paesaggistica da cui è possibile cogliere la sempre compresi nello skyline dei principali rilievi o hanno con i rilievi, cin gli edifici e con tutti gli elementi che disegnano il diversità, peculiarità e complessità dei paesaggi dell’ambito o è come sfondo i versanti coperti da vegetazione; le torri non paesaggio circostante; possibile percepire panorami e scorci ravvicinati. eccedono mai il profilo e in generale la chiarezza geografica del contesto e le condizioni visuali del contesto fanno sì che  Traguardando da Montalto di Castro, l’impianto risulterebbe Il PTPR indica nell’area vasta circostante l’impianto, alcuni tratti di gli aerogeneratori vengano sempre percettivamente visibili, sia pure a grande distanza (oltre 13 km di distanza strade panoramiche e in particolare la SP 3, che collega Tuscania a ricompresi nelle viste di insieme, senza alterare la netta minima dal sottocampo delle 6 WTG) esclusivamente dalla zona Tarquinia, la SP 4 che collega Tuscania a Montalto di Castro e la SP percezione dei principali fulcri visivi dell’intorno. artigianale posta ai margini della SS 312 e da alcuni tratti della 14 che collega Tuscania a Canino passando per Arlena di Castro e via Aurelia costiera; ma nei tratti di visibilità teorica, gli edifici e le Tessennano e La SS 312 Castrese, che collega Valentano e i paesi  Nelle aree di maggiore visibilità che si aprono alberature di bordo strada schermano parzialmente o negano del ubicati a cintura del Lago di Bolsena a Montalto di Castro. principalmente lungo tratti stradali, date le reali condizioni tutto la visibilità degli aerogeneratori, come è facilmente percettive, anche gli elementi potenzialmente più invasivi Rispetto a queste strade panoramiche, che corrono pressoché verificabile traguardando verso gli impianti eolici esistenti in (tralicci, capannoni, gli aerogeneratori che punteggiano parallele ai principali corsi d’acqua, e alle relazioni visive con l’impianto comune di Tessennano e Arlena di Castro; l’intorno) vengono riassorbiti dalla chiarezza geografica dei in progetto, si può considerare quanto segue. luoghi, e non deprimono la qualità complessiva del  Traguardando dal borgo rurale di Montebello, l’edificato e la  Lungo la SP 3, vi sono dei tratti, privi di vegetazione di bordo, di paesaggio storicamente consolidato, i cui elementi risultano vegetazione circostante impediscono la vista degli apertura visuale verso l’intorno e l’impianto risulta visibile, con perfettamente riconoscibili; aerogeneratori; la visibilità verso l’impianto è possibile particolare riguardo al sottocampo delle 6 WTG che dista minimo procedendo da Montebello verso Tuscania, a circa 1,3 km dal  Le interferenze visive, come si argomenterà di seguito ca 5,5 km dalla strada provinciale; nei tratti di visibilità gli borgo, lungo i tratti di viabilità che scollinano verso la SP 3 e diffusamente e nel dettaglio della verifica fotografica ante e aerogeneratori si posizionano sulla linea di orizzonte, dato che le Campo Villano e la SE Terna; dalla sommità dei poggi è post operam, non risultano tali da pregiudicare il strade attraversano porzioni di territorio pianeggiante e possibile percepire entrambi i sottocampi, sia pure a notevole riconoscimento o la percezione dei principali elementi di circondato da ampi campi di seminativi; nei punti di maggior distanza (minimo 8 km), insieme agli aerogeneratori esistenti interesse ricadenti nell’ambito di visibilità dell’impianto; apertura visuale, nonostante la grande distanza, si può rispetto ai quali quelli in progetto si dispongono ai margini del apprezzare la disposizione regolare degli aerogeneratori e  Nei punti di maggiore visibilità, la vastità degli spazi e le campo visivo, senza produrre fenomeni di fastidioso l’elevata interdistanza tra gli stessi e le turbine di altri parchi condizioni orografiche (che offrono la possibilità di poter affastellamento, il cosiddetto “effetto selva”; eolici esistenti; tale condizione fa sì che non si generi un traguardare le zone sub pianeggianti anche da punti elevati)  Traguardando dal Podere di San Giuliano, data la presenza di fastidioso effetto di sovrapposizione visiva tra gli aerogeneratori; se da una parte consentono viste aperte verso l’intorno, per caseggiati e vegetazione, gli aerogeneratori del sottocampo delle lo stesso motivo fanno si che l’ambito interessato dal  Lungo la SP 4, analogamente vi sono dei lunghi tratti privi di 6 WTG sono visibili solo allontanandosi dal borgo e in alcuni progetto possa accogliere senza traumi l’inserimento degli vegetazione di bordo, in cui gli aerogeneratori, che distano tratti di viabilità privi di vegetazione di bordo; nei tratti di apertura aerogeneratori che, soprattutto dalla media e grande minimo 3,7 km, sono visibili (in particolare quelli del sottocampo visuale, gli aerogeneratori in progetto si sommano a quelli distanza, vengono percettivamente riassorbiti dalla composto da 6 WTG); risulterebbero visibili sullo sfondo e esistenti in comune di Tessennano e Arlena di Castro, ma senza geografia complessiva dei luoghi; grande distanza, anche in parte alcuni aerogeneratori del affastellarsi visivamente, data l’elevata interdistanza tra le torri sottocampo ubicato a Nord di Tuscania; valgono le stesse  Queste considerazioni sono facilmente verificabili dai che si rileva anche rispetto agli aerogeneratori esistenti; considerazioni del punto precedente in relazione all’impianto e principali punti di vista dell’intorno e traguardando gli  Grandi scenari di riferimento e orizzonti visivi persistenti alla sua reale condizione di visibilità; impianti eolici già esistenti. I rilievi di Monte Canino e il caratteristico skyline segnano l’orizzonte  Lungo la SP 14, sono davvero limitati i tratti di visibilità in quanto  Rispetto alle strade che circondano l’area di interesse, nei visivo, così come il colle su cui sorge la Rocca dei Papi di la strada attraversa le valli fluviali e aree boscate; le condizioni tratti privi di boschi e colture arboree, le condizioni Montefiascone e il profilo dei rilievi vulcanici che circondano i laghi di orografiche e la fitta vegetazione dei boschi o disposta ai margini percettive consentono ampie visuali e gli aerogeneratori Vico e di Bolsena; in alcune giornate particolarmente nitidi, stradali, filtrano o schermano del tutto la vista dell’impianto; risultano visibili ma in virtù della disposizione regolare traguardando verso Nord Ovest è possibile percepire lo skyline dei lungo un’unica file grazie all’elevata interdistanza le torri  Lungo la SS 312 i tratti di apertura visuale verso l’impianto sono versanti meridionali del Monte Amiata. non generano fenomeni di affastellamento e in tal modo è piuttosto limitati dall’andamento orografico, dalla presenza di scongiurato il cosiddetto “effetto selva”. Data la condizione orografica dell’area circostante l’impianto eolico e le edifici e vegetazione di bordo, che spesso filtrano o negano la generali caratteristiche percettive dell’intorno, si può affermare che vista degli aerogeneratori; nei pochi tratti in cui risultano visibili,  Dalle fotosimulazioni è immediato osservare la differenza nelle zone di apertura visuale gli aerogeneratori, laddove visibili, non la disposizione regolare e l’elevata interdistanza garantiscono un sostanziale di occupazione visiva tra configurazione del precludono la netta percezione dei principali fulcri visivi che segnano il inserimento degli aerogeneratori decisamente sostenibile in layout di progetto e quella degli altri impianti esistenti, in grande orizzonte geografico. termini di occupazione dello spezio visivo. particolare quello di Piansano, in cui gli aerogeneratori si dispongono con minori interdistanze su più file sfalsate, A prescindere dalle specifiche situazioni sopra analizzate (punti 2. Le strade d’interesse paesaggistico condizione che inevitabilmente da alcuni punti di vista notevoli e strade panoramiche) per le restanti parti del territorio e in genere effetto di sovrapposizione visiva. generale si può considerare quanto segue:

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 Ad ogni modo, osservando gli aerogeneratori esistenti si possono confermare le valutazioni fatte circa l’impegno visivo di queste infrastrutture in un siffatto contesto paesaggistico e percettivo; anche se numerosi, la loro presenza viene riassorbita dalla chiarezza geografica dei luoghi e dalle condizioni visuali; nelle condizioni percettive di apertura visuale, l’andamento orografico sub pianeggiante determina un effetto prospettico che consente di riassorbire percettivamente gli aerogeneratori, che non appaiono visivamente ingombranti se non in una relazione di prossimità, e che non pregiudicano la percezione dei caratteri paesaggistici dominanti; tali considerazioni, facilmente verificabili attraversando il territorio, sono pertanto trasferibili anche all’impianto in progetto.  In generale, la distanza dei gruppi di altri impianti esistenti da quelli di progetto è tale che non si evidenziano impatti cumulativi significativi in termini di affastellamento visivo tra gli aerogeneratori; tale asserzione è conseguente la verifica percettiva effettuata in situ e a valle delle fotosimulazioni ante e post operam, effettuate sia considerando una visione statica da punti significativi dell’intorno e sia dinamica, immaginando di percorrere le principali strade che circondano l’rea di progetto.

A seguire, si riporta una sequenza di immagini dello stato percettivo dei luoghi o di foto inserimenti che mettono a confronto la situazione ante e post operam e gli eventuali effetti derivanti dal progetto e dall’eventuale impatto cumulativo con altri impianti analoghi esistenti.

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Figura 6.1 Confronto tra stato di fatto e modellazione 3D di Google Earth In rosso le WTG di progetto e in ciano le WTG esistenti (i cilindri indicano la posizione e la massima altezza degli aerogeneratori) Le immagini mostrano come da aree di visibilità teorica (in alto dal centro di Tuscania, nei pressi degli accessi al centro storico, a destra da alcuni punti del centro di Arlena di Castro) gli aerogeneratori che la mappa di intervisibilità mostra come visibili sia pure in parte, di fatto siano schermati dall’edificato e dalle albrature.

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Figura 6.2 Mappa di intervisibilità teorica degli aerogeneratori di progetto (indicati nei cerchi blu). In arancio, le parti da cui risulta visibile l’impianto, sia pure in minima parte e in bianco le parti di non visibilità.

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Figura 6.3 Mappa di intervisibilità teorica degli aerogeneratori esistenti (indicati nei cerchi rossi). In verde, le parti di territorio da cui risultano visibili, sia pure in minima parte, e in bianco le parti di non visibilità.

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Figura 6.4 Mappa di intervisibilità teorica cumulativa. In giallo, le parti da cui risultano visibili tutti gli aerogeneratori, in verde quelle da cui si vedono solo gli esistenti, in arancio solo quelli in progetto, in bianco le aree di non visibilità.

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Figura 6.5 Schema di distribuzione degli impianti da FER: in rosso, gli aerogeneratori esistenti, in blu quelli in progetto, in magenta gli impianti fotovoltaici esistenti e in arancio quelli in iter di VIA e di Autorizzazione Unica.

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Figura 6.6 Indicazioni dei punti di vista considerati per i fotoinserimenti degli aerogeneratori in progetto e per le verifiche percettive ante e post operam (le foto dello stato dei luoghi i fotoinserimenti sono riportate a seguire).

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 01: VISTA DALLA PERIFERIA SUD DEL CENTRO ABITATO DI CANINO

Figura 6.7 _ Panoramica 01 _ Vista dalla periferia Sud del centro abitato di Canino, a ca 3,6 km di distanza minima dall’impianto (Sottocampo composto da 6 WTG). Nell’immagine in alto (stato di fatto) in evidenza gli aerogeneratori esistenti in comune di Tessennano e Arlena di Castro (nel riquadro giallo); nell’immagine in basso i 6 aerogeneratori in progetto, disposti lungo un’unica fila. Le elevate interdistanze fanno sì che non vi sia affastellamento visivo tra gli aerogeneratori in progetto e quelli esistenti.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 02: VISTA DAL CENTRO STORICO DI TESSENNANO, LUNGO LA SP 14

Figura 6.8 _ Panoramica 02 _ Vista dal centro abitato di Tessennano, a ca 5,4 km di distanza minima dall’impianto (Sottocampo composto da 6 WTG). Nell’immagine in alto (stato di fatto) in evidenza gli aerogeneratori esistenti in comune di Tessennano e Arlena di Castro (nel riquadro giallo); nell’immagine in basso i 6 aerogeneratori in progetto, disposti lungo un’unica fila e solo in parte visibili. Le elevate interdistanze fanno sì che non vi sia sovrapposizione visiva tra gli aerogeneratori in progetto e quelli esistenti.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 03: VISTA DAL CENTRO ABITATO DI ARLENA DI CASTRO, LUNGO LA SP 14 E NEI PRESSI DEL CAMPO SPORTIVO

Figura 6.9 _ Panoramica 03 _ Vista dal centro abitato di Arlena di Castro, a ca 5km di distanza minima dall’impianto (Sottocampo composto da 6 WTG). Nell’immagine in alto (stato di fatto) in evidenza gli aerogeneratori esistenti in comune di Tessennano e Arlena di Castro (nel riquadro giallo); nell’immagine in basso i 6 aerogeneratori in progetto, solo in parte visibili e compresi nel medesimo ingombro visivo di quelli esistenti. Gli aerogeneratori dell’altro sottocampo sono più vicini rispetto al punto di vista considerato (distano circa 3 km) ma sono schermati dall’andamento orografico e dall’edificato.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 04: VISTA DAL CENTRO ABITATO DI ARLENA DI CASTRO, NEI PRESSI DEL CENTRO STORICO

Figura 6.10 _ Panoramica 04 _ Vista dal centro abitato di Arlena di Castro, a ca 5,2 km di distanza minima dall’impianto (Sottocampo composto da 6 WTG). Nell’immagine in alto (stato di fatto) in evidenza e in campo avanzato gli aerogeneratori esistenti in comune di Tessennano e Arlena di Castro (nel riquadro giallo); nell’immagine in basso, i 6 aerogeneratori in progetto, visibili in secondo piano sullo sfondo e solo in parte visibili in quanto coperti dalla vegetazione e dai rilievi circostanti. I 6 aerogeneratori sono compresi nel medesimo ingombro visivo di quelli esistenti.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 05: VISTA LUNGO LA SP 13 PIANSANESE, NEI PRESSI DELL’IMPIANTO IN PROGETTO (SOTTOCAMPO NORD)

Figura 6.11 _ Panoramica 05 _ Vista dalla SP 13 Piansanese, procedendo da Tuscania verso Piansano a circa 550 m dall’impianto (Sottocampo Nord composto da 10 WTG). Nell’immagine in alto (stato di fatto), sullo sfondo alcuni degli aerogeneratori esistenti in comune di Piansano (nel riquadro giallo); nell’immagine in basso, 8 dei 10 aerogeneratori in progetto che compongono il sottocampo a Nord di Tuscania. Da questo punto di visuale, è possibile osservare la regolare disposizione degli aerogeneratori in progetto e soprattutto le elevate interdistanze che garantiscono la netta percezione degli elementi caratteristici dell’intorno. In primo piano, uno dei tralicci delle tante dorsali elettriche che attraversano il comune di Tuscania. Per l’effetto prospettico, potenziato dall’andamento sub pianeggiante del territorio, come ingombro visivo il traliccio assume percettivamente una dimensione confrontabile con la torre eolica più vicina (WTG A09 che dista circa 550 m dal punto di vista), nonostante quest’ultima sia in termini assoluti decisamente più alta (250 m complessivi).

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 06: VISTA LUNGO LA SP 12 PROCEDENDO DA MARTA VERSO TUSCANIA

Figura 6.12 _ Panoramica 06 _ Vista dalla SP 12, procedendo da Marta verso Tuscania, a 1,2 km dall’impianto (Sottocampo Nord composto da 10 WTG). Da questo punto di visuale, è possibile osservare la regolare disposizione degli aerogeneratori in progetto (sono visibili 9 su 10 in quanto uno è completamente schermato dalla vegetazione) e soprattutto le elevate interdistanze che garantiscono la netta percezione degli elementi caratteristici dell’intorno. In primo piano, i tralicci delle tante dorsali elettriche che attraversano il comune di Tuscania. Per l’effetto prospettico, potenziato dall’andamento sub pianeggiante del territorio, come ingombro visivo i tralicci e le palificazioni a bordo strada assumono una dimensione confrontabile con quelle delle della torri eoliche, nonostante queste ultime siano in termini assoluti decisamente più alte (250 m complessivi).

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 07: VISTA LUNGO LA SP 12 PROCEDENDO DA MARTA VERSO TUSCANIA

Figura 6.13 _ Panoramica 07 _ Vista dalla SP 12, procedendo da Marta verso Tuscania, a 1,6 km dall’impianto (Sottocampo Nord composto da 10 WTG). Da questo punto di visuale, è possibile osservare la regolare disposizione degli aerogeneratori in progetto e soprattutto le elevate interdistanze che garantiscono la netta percezione degli elementi caratteristici dell’intorno.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 08: VISTA DALLA PERIFERIA NORD DEL CENTRO ABITATO DI TUSCANIA, IN PROSSIMITA’ DEL CIMITERO

Figura 6.14 _ Panoramica 08 _ Vista dalla periferia Nord di Tuscania, a 3 km dall’impianto (Sottocampo Nord composto da 10 WTG). Nell’immagine in alto, sullo sfondo sono visibili gli aerogeneratori installati in comune di Piansano (nel riquadro giallo) parzialmente coperti dall’edificato e dalle alberature. Nell’immagine in basso, fotoinserimento di 8 dei 10 aerogeneratori in progetto che compongono il Sottocampo a Nord di Tuscania (altri 2 sono schermati dalla recinzione e dalle cappelle del cimitero di Tuscania). Gli aerogeneratori di progetto si dispongono in campo avanzato rispetto a quelli esistenti, distanti oltre7,5 km dal punto di vista considerato. Tale condizione e l’effetto prospettico attenuano l’effetto di sovrapposizione tra le torri esistenti e quelle in progetto.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 09: VISTA DALLA PERIFERIA OVEST DEL CENTRO ABITATO DI TUSCANIA

Figura 6.15 _ Panoramica 09 _ Vista dalla periferia Ovest di Tuscania, a circa 6,9 km dall’impianto (Sottocampo Ovest composto da 6 WTG). Nell’immagine in alto, sullo sfondo sono visibili gli aerogeneratori installati in comune di Tessennano e Arlena di Castro (nel riquadro giallo) parzialmente coperti dall’edificato e dalle alberature e in campo avanzato rispetto al profilo del Monte Canino. Nell’immagine in basso, fotoinserimento dei 6 aerogeneratori in progetto che compongono il Sottocampo a Ovest di Tuscania. Il punto di vista individuato è ubicato ai margini dell’edificato della cittadina ed è uno dei pochi in cui, l’area di impianto risulta visibile, sia pure a notevole distanza. Gli aerogeneratori di progetto (solo parzialmente visibili in quanto l’attacco a terra è schermato dagli ostacoli presenti) si dispongono in continuità rispetto a quelli esistenti e l’elevata interdistanza tra le torri scongiura l’insorgere del cosiddetto “effetto selva”.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 10: VISTA DAL COLLE SAN PIETRO IN PROSSIMITA’ DELLA BASILICA OMONIMA

Figura 6.16 _ Panoramica 10 _ Vista dal Colle San Pietro, a circa 4,9 km dal Sottocampo Nord composto da 10 WTG e circa 8,3 km dal Sottocampo Ovest composto da 6 WTG. Nell’immagine in alto, sullo sfondo sono visibili gli aerogeneratori installati in comune di Tessennano e Arlena di Castro (nel riquadro giallo a sinistra) e nel comune di Piansano (nel riquadro giallo a destra) parzialmente coperti dall’edificato e dalle alberature. Nell’immagine in basso, fotoinserimento dei 6 aerogeneratori in progetto che compongono il Sottocampo a Ovest di Tuscania e 8 dei 10 aerogeneratori che compongono il Sottocampo a Nord di Tuscania (2 sono schermati dalla vegetazione). Il punto di vista individuato è ubicato in posizione elevata rispetto alla città ed è uno dei pochi in cui l’impianto risulta visibile nel suo complesso (entrambi i Sottocampi), sia pure a notevole distanza. Gli aerogeneratori di progetto (solo parzialmente visibili in quanto l’attacco a terra è schermato dagli ostacoli presenti) si dispongono in continuità rispetto a quelli esistenti (nel riquadro rosso a sinistra dell’immagine) e in campo avanzato rispetto a quelli esistenti in comune i Piansano (riquadro rosso a destra dell’immagine). L’elevata distanza dell’impianto dal punto di visuale, la presenza dell’abitato in primo piano, l’interdistanza tra le torri e l’effetto prospettico attenuano l’impatto di cumulo tra gli impianti esistenti e di progetto e mitigano l’impatto visivo complessivo,

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 11: VISTA DALLA LOCALITA’ MONTEBELLO

Figura 6.17 _ Panoramica 11 _ Vista dalla località Montebello, a circa 7 km dal Sottocampo Ovest composto da 6 WTG e a 12,3 km dal Sottocampo Nord composto da 10 WTG. Nell’immagine in alto, sullo sfondo sono visibili gli aerogeneratori installati in comune di Tessennano e Arlena di Castro (nel riquadro giallo a sinistra) e nel comune di Piansano (nel riquadro giallo a destra). Nell’immagine in basso, fotoinserimento degli aerogeneratori in progetto (nei riquadri rossi). Il punto di vista considerato è a circa 1,4 km da Montebello (presidio storico da cui l’impianto non è visibile); dalla sommità del poggio è possibile traguardare verso valle. La condizione di “openness” fa sì che gli aerogeneratori vengano riassorbiti percettivamente dalla geografia dei luoghi e la loro presenza non precluda la netta percezione degli elementi significativi del contesto paesaggistico.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 12: VISTA IN PROSSIMITA’ DELL’AEROGENERATORE A01

Figura 6.18 _ Panoramica 12 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 WTG, a 550 m dalla WTG A01 Stato di fatto (in alto a sinistra) e fotoinserimento (in alto a destra) dei 6 aerogeneratori in progetto che compongono il Sottocampo ubicato a Ovest di Tuscania (distante minimo 6,5 km dal centro abitato). Dal di vista considerato è possibile apprezzare la disposizione regolare lungo la direttrice di un poligono an andamento lineare e l’elevata interdistanza tra le torri. .

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 13: VISTA LUNGO LA STRADA COMUNALE CHE ATTRAVERSA IL SOTTOCAMPO OVEST

Figura 6.19 _ Panoramica 13 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 WTG, a 1,9 km dalla WTG A02. Nell’immagine in alto, sullo sfondo sono appena visibili gli aerogeneratori installati in comune di Tessennano e Arlena di Castro (nel riquadro giallo). Nell’immagine in basso, fotoinserimento di 5 dei 6 aerogeneratori in progetto che compongono il Sottocampo ubicato a Ovest di Tuscania; il sesto aerogeneratore, WTG A01, è alle spalle del punto di presa fotografica. In evidenza la distribuzione regolare degli aerogeneratori e l’elevata interdistanza e a sinistra, sullo sfondo, il caratteristico profilo del Monte Canino.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 14: VISTA LUNGO LA STRADA COMUNALE CHE ATTRAVERSA IL SOTTOCAMPO OVEST

Figura 6.20 _ Panoramica 14 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 WTG, a 450 m dalla WTG A03. Nell’immagine in alto, lo stato di fatto. Nell’immagine in basso, fotoinserimento verso le WTG A03 ( in primo piano), A02 e A01. In evidenza la distribuzione regolare degli aerogeneratori e l’elevata interdistanza.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 15: VISTA LUNGO LA STRADA COMUNALE CHE ATTRAVERSA IL SOTTOCAMPO OVEST, IN LOCALITA’ SAN GIULIANO

Figura 6.21 _ Panoramica 15 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 WTG, a 900 m dalla WTG A05, in località San Giuliano. Nell’immagine in alto, lo stato di fatto con in evidenza gli 8 aerogeneratori installati in comune di Tessennano e Arlena di Castro (nel riquadro giallo). Nell’immagine in basso, fotoinserimento verso le WTG A05 ( in primo piano), A04 e A06. In evidenza la distribuzione regolare degli aerogeneratori e l’elevata interdistanza che fa sì che non vi sia sovrapposizione visiva tra gli aerogeneratori in progetto e quelli esistenti. Il punto di vista dista circa 500 m dal Podere San Giuliano, importante presidio storico rurale, da cui l’impianto non è visibile in quanto schermato dall’edificato e dalle alberature circostanti.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 16: VISTA LUNGO LA STRADA COMUNALE CHE ATTRAVERSA IL SOTTOCAMPO OVEST

Figura 6.22 _ Panoramica 16 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 WTG, a 550 m dalla WTG A06 Nell’immagine in alto, lo stato di fatto. Nell’immagine in basso, fotoinserimento verso le WTG A05 e A06 (in primo piano a sinistra). In evidenza la tipologia di strada che verrà realizzata per il raggiungimento delle piazzole a servizio degli aerogeneratori; la viabilità di progetto per di fatto consolida strade rurali esistenti e ne mantiene le caratteristiche di strade brecciate permeabili. La morfologia pianeggiante non rende necessari movimenti terra significativi e rilevanti opere di scavi e rinterro. Le opere favoriscono anche una migliore accessibilità ai fondi agricoli e le piazzole in fase di esercizio comporteranno una minima occupazione di suolo coltivato.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 18: VISTA LUNGO LA STRADA COMUNALE CHE ATTRAVERSA IL SOTTOCAMPO OVEST

Figura 6.23 _ Panoramica 18 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 WTG, a 1 km dalla WTG A04 Nell’immagine in alto, lo stato di fatto con 2 aerogeneratori ricadenti in comune di Tessennano. Nell’immagine in basso, fotoinserimento verso la WTG A04 (a sinistra).

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 18: VISTA LUNGO LA STRADA COMUNALE CHE ATTRAVERSA IL SOTTOCAMPO OVEST

Figura 6.24 _ Panoramica 18 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Ovest composto da 6 WTG, a 200 m dalla WTG A06 Nell’immagine in alto, lo stato di fatto con gli aerogeneratori ricadenti in comune di Tessennano e Arlena di castro. Nell’immagine in basso, fotoinserimento verso la WTG A06 con la tipologia utilizzata per la viabilità di servizio.

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VERIFICA PERCETTIVA ANTE E POST OPERAM PANORAMICA 19: VISTA VERSO LE WTG A14 E A15 DAL SOTTOCAMPO NORD

Figura 6.25 _ Panoramica 19 _ Vista dalla strada comunale che attraversa il Sottocampo Nord composto da 10 WTG, a 250 m dalla WTG A14 Nell’immagine in alto, lo stato di fatto. Nell’immagine in basso, fotoinserimento verso le WTG A14 (a sinistra) e A15, con in evidenza la tipologia utilizzata per la viabilità di servizio.

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7 VERIFICA DI CONGRUITA’ E DI COMPATIBILITA’ A prescindere dalle singole situazioni specifiche, non bisogna strategico, come avviene nei Piani Energetici Ambientali Regionali - PAESAGGISTICA DEL PROGETTO banalizzare e sottovalutare il difficile rapporto che in Italia, a livello PEAR, all’individuazione e al soddisfacimento delle esigenze e delle ministeriale e nell’opinione pubblica, si è creato tra istanze di priorità produttive), finalizzata alla preventiva individuazione delle salvaguardia dell’ambiente e lotta ai cambiamenti climatici e difesa e aree idonee per la produzione di energia elettrica da FER, sulle Nei capitoli e paragrafi precedenti si è affrontato diffusamente il tema tutela del paesaggio. quali attivare una procedura concorrenziale che possa premiare i paesaggio, analizzando il quadro pianificatorio che ne regola le progetti di migliore qualità, non solo dal punto di vista produttivo, Proprio per bilanciare la duplice esigenza di produrre energia a trasformazioni ma soprattutto leggendo i caratteri essenziali e costitutivi ma anche per la capacità di conciliare le esigenze di tutela del bassissimo impatto ambientale (con tecnologie e relativi impatti dei luoghi con cui il progetto si relaziona. patrimonio culturale e del paesaggio. totalmente reversibili nel medio periodo e che utilizzano Gli stessi, come esplicitamente richiesto dalla Convenzione Europea esclusivamente le risorse disponibili in natura), e la tutela dei Si tratta, in pratica, di superare il concetto “in negativo” delle del Paesaggio e dalle normative che ad essa si riferiscono (quali il valori paesaggistici e identitari dei luoghi, il legislatore ha cosiddette “aree non idonee” di cui al DM 10 settembre 2010 per DPCM 12/12/2005), non sono comprensibili attraverso l’individuazione emanato le Linee guida ministeriali in materia di impianti da fonti arrivare a riaffermare il potere ripartito tra lo Stato e le Regioni di di singoli elementi, letti come in una sommatoria ma, piuttosto, rinnovabili, alla cui stesura ha partecipato attivamente il MIBACT pianificare anche la produzione di energia elettrica da FER nel rispetto attraverso la comprensione dalle relazioni molteplici e specifiche che in Conferenza Unificata. certamente della effettiva necessità produttiva, ma anche e soprattutto legano le parti. dei principi costituzionalmente protetti della tutela del patrimonio La regione Lazio non ha inteso individuare aree non idonee per gli culturale e del paesaggio.” In particolare sono stati esaminati gli aspetti geografici, naturalistici, impianti da FER di grande taglia, di fatto demandando alla idrogeomorfologici, storici, culturali, insediativi e percettivi e le pianificazione di settore il compito di introdurre limitazioni, e in Fonte: Rapporto sullo Stato delle Politiche per il Paesaggio (MIBAC e intrinseche reciproche relazioni. particolare al Piano Territoriale Paesaggistico Regionale. Osservatorio Nazionale per la qualità del paesaggio Ottobre 2017 _ 3.3.2 Paesaggio ed Energie Rinnovabili. Il paesaggio è stato quindi letto e analizzato in conformità con l’allegato Il PTPR, data la particolare natura degli impianti da FER (che tecnico del citato Decreto Ministeriale dedicato alle modalità di producono innegabili vantaggi di tipo ambientale ma, come nel caso Tali obbiettivi sono comunque molto lontani dalla concreta redazione della Relazione Paesaggistica, e con quanto richiesto in dell’eolico, possono modificare l’aspetto esteriore dei luoghi) per i applicazione, anche in considerazione del fatto che la scelta merito al “Progetto di Paesaggio” che deve sempre accompagnare singoli sistemi e componenti di paesaggio individuati, prescrive la dall’alto di un’area di localizzazione di impianti e infrastrutture di progetti strategici e di rilevante trasformazione. tipologia impiantistica ammissibile per la varie componenti ogni tipo, genera in Italia solitamente enormi dissensi sia da parte A seguito degli approfondimenti affrontati con approccio di paesaggistiche e identifica in ogni caso le aree considerate inidonee dei territori interessati dalle opere e sia da quelli esclusi. alla realizzazione di impianti eolici di grande generazione in termini di interscalarità e riferiti ai vari livelli (paesaggio, contesto, sito) si Al momento, come si evince dal racconto dell’evoluzione storica taglia e potenza. possono fare delle considerazioni conclusive circa il palinsesto del territorio, bisogna avere la massima attenzione alla precipua paesaggistico in cui il progetto si inserisce e con cui si relaziona. Il progetto ricade in ambiti ammissibili dal PTPR e in generale in caratteristica del paesaggio italiano, che è rappresentata dalla Si precisa che tali considerazioni non entrano assolutamente nel merito aree in cui, anche laddove esistono piani di tutela, le norme stratificazione di segni di ogni epoca; ed è proprio la di una valutazione del livello della qualità paesaggistica del contesto, relative rendono le opere compatibili. compresenza di testimonianze a renderlo straordinariamente interessante e immensamente ricco. assunto come prioritario l’avanzamento culturale metodologico In generale si ritiene fondamentale superare l’approccio introdotto dalla Convenzione Europea del Paesaggio, che richiama dicotomico tra Ambiente e Paesaggio, che vede difficile il Questa parte del territorio laziale e in particolare il territorio di l’unicità e significatività dei luoghi e impone di non fare alcuna contemperamento delle esigenze di salvaguardia dell’ambiente e interesse, già annoverano tra i caratteri paesaggistici rilevanti, la distinzione in termini di valore. di riduzione dei gas climalteranti con la tutela del paesaggio, presenza delle torri eoliche e di altri segni infrastrutturali, Certamente il contesto interessato dal progetto ha una condizione soprattutto in assenza di specifiche regolamentazioni e azioni elementi che di fatto caratterizzano nuove attività che si generale di sicuro interesse, come testimoniato dalle qualità del mirate tese al raggiungimento degli obiettivi pur nel rispetto dei aggiungono alle attività tradizionali, già consolidate e tipicamente paesaggio agrario e delle aree naturalistiche circostanti, ma nello caratteri paesaggistici dei luoghi. legate alla produzione agricola. specifico delle aree interessate dal progetto (in particolare i siti Probabilmente sarebbe estremamente più efficace in termine di La diffusa infrastrutturazione delle aree agricole, la presenza di silos, dei due sottocampi degli aerogeneratori) presenta caratteri di sostegno alla transizione energetica, l’applicazione di un capannoni agricoli, di linee, tralicci, cabine, impianti fotovoltaici, eolici, scarsa naturalità ed è privo di colture agricole di pregio, così approccio già manifestato all’interno del MIBAC che potrebbe opere idrauliche imponenti, hanno determinato la costruzione di un come purtroppo va annotato che alla ricchezza “cartografica” del portare all’attivazione di un processo normativo ad hoc, che nuovo paesaggio, che si "confronta" e "convive" con quello tradizionale sistema insediativo storico non corrisponde un buono stato di dovrebbe superare il concetto di aree “inidonee” che ha orientato agricolo, suggerendo una "lettura" in chiave contemporanea delle conservazione dei principali beni architettonici e culturali che e sta orientando gli strumenti di governo del territorio. pratiche legate all’utilizzo delle risorse naturali, climatiche e punteggiano il paesaggio rurale e che attualmente sono troppi i pedologiche del contesto. poderi abbandonati le preesistenze storiche ridotte in condizioni “….All’interno dell’Amministrazione tecnica del MIBAC si è già da di abbandono o di ruderi, anche quando inglobate in complessi tempo consolidata l’idea che l’unica soluzione per conciliare l’esigenza Certamente, solo una progettazione attenta ai caratteri dei luoghi aziendali attivi. ambientale della riduzione dei cosiddetti gas serra con quella della e alle relazioni tra esistente e nuove realizzazioni, può consentire tutela del paesaggio risieda nell’attuazione di una pianificazione di superare senza traumi la negativa contrapposizione tra anche territoriale (e, quindi, non solo orientata dal punto di vista produzione di energia da fonti pulite e rinnovabili (efficace azione

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a difesa dell’ambiente e significativo contributo al contrasto ai energetiche tradizionali e rinnovabili, la realizzazione delle aree INTEGRITA’ cambiamenti climatici) e la difesa, tutela e valorizzazione del produttive, delle strade, degli stessi centri abitati. (permanenza dei caratteri distintivi di sistemi naturali e di sistemi paesaggio. Probabilmente l’identità e la diversità di questo paesaggio consiste antropici storici, relazioni funzionali, visive, spaziali, simboliche, Il progetto va confrontato con i caratteri strutturanti e con le proprio in questa densa stratificazione di attività umane che hanno tra gli elementi costitutivi): dinamiche ed evoluzioni dei luoghi e valutato nella sua congruità lasciato in ogni epoca segni evidenti. in merito a tale carattere, per ciò che riguarda la permanenza dei insediativa e relazionale, tenendo presente in ogni caso che In definitiva si tratta di un comprensorio ricchissimo la cui fitta tessitura caratteri distintivi dei sistemi valgono tutte le considerazioni fatte per il precedente parametro “diversità”. “….ogni intervento deve essere finalizzato ad un miglioramento insediativa si è evoluta di pari passo nella ricerca di un valore estetico della qualità paesaggistica dei luoghi, o, quanto meno, deve complessivo. Purtroppo bisogna annotare che gli elementi di interesse cartografati e garantire che non vi sia una diminuzione delle sue qualità, pur relativi soprattutto alle componenti naturalistiche e storico culturali, L’area nella sua percezione totale non appare disordinata; la chiarezza nelle trasformazioni”. degli elementi geografici di contorno, e in particolare il profilo dei versano troppo spesso in condizioni di abbandono e degrado e sono Pertanto, a valle della disamina dei parametri di lettura indicati dal complessi vulcanici da un lato e l’orizzonte della Maremma laziale e del ormai poco fruibili anche ai fini turistici. DPCM del 12/12/2005, declinati nelle diverse scale paesaggistiche di mar Tirreno dall’altro, riassumono questo intenso coacervo di segni e in Basti pensare ai tanti poderi abbandonati con il caso emblematico riferimento, si considera quanto segue, annotando quali potrebbero qualche modo lo assorbono senza particolari traumi per la lettura del rappresentato dal prezioso e antico presidio rurale di Montebello. essere le implicazioni del progetto rispetto alle condizioni prevalenti. contesto paesaggistico. In generale, la compresenza e la contiguità tra sistemi, naturali e Congruità del progetto antropici, se da una parte garantisce le strette relazioni, dall’altra 7.1 VERIFICA DI QUALITÀ E CRITICITÀ PAESAGGISTICHE determina la necessità di porre particolari attenzioni all’equilibrio tra le L’utilizzo della fonte eolica ai fini energetici e le sue testimonianze  DIVERSITÀ parti affinché le caratteristiche precipue delle componenti, in particolare materiali da circa un decennio risultano parte integrante del di quelle naturali, non vengano messe a rischio di riduzioni o (riconoscimento di caratteri/elementi peculiari e distintivi, naturali paesaggio e il vento rappresenta l’elemento climatico dominante significative alterazioni. e antropici, storici, culturali, simbolici): dell’intorno, come testimoniato dalle evidenti azioni erosive prodotte nei millenni sui costoni tufacei, particolarmente evidenti in merito a tale carattere, si può affermare che siamo al cospetto di un Sotto questo aspetto, il quadro della pianificazione vigente, in paesaggio di grande complessità, caratterizzato da un’assoluta nella parte di transizione tra la piana costiera e i rilievi vulcanici. particolare il PTPR, e l’istituzione di diversi sistemi di tutela delle aree con maggiore significatività ambientale e paesaggistica presenti in area chiarezza geografica e in cui permangono e si riconoscono i principali Quello oggetto di studio, rientra tra gli interventi di sistema di tipo vasta, sembrano garantire la permanenza nel tempo dell’integrità caratteri distintivi e le diverse componenti strutturanti, pur in una infrastrutturale capaci di ingenerare nuove relazioni tra le residua dei sistemi prevalenti. condizione di stretta compresenza e contiguità. componenti strutturanti ma per tutto quanto esplicitato in termini di scelte progettuali insediative, morfologiche, architettoniche e Le condizioni generali orografiche e percettive dell’ambito geografico di Congruità del progetto paesaggistiche, non altera la possibilità di riconoscimento dei interesse, rappresentano un carattere peculiare e distintivo della zona Il progetto in termini di appropriatezza della localizzazione è caratteri identitari e di diversità sopra accennati. e un unicum Lazio, e danno la possibilità di apprezzare la ricchezza assolutamente coerente con gli strumenti di pianificazione in atto morfologica e quella dei segni stratificati delle trame insediative che E’ innegabile coma allo stato attuale l’eolico (pur riconoscendo e ricade in aree potenzialmente idonee per la tipologia di impianto. caratterizzano i luoghi, compresi nell’unicum geografico del rilievi che in alcuni casi in Italia sono stati autorizzati e realizzati Il progetto ha un limitatissimo consumo di suolo, non implica vulcanici e delle valli fluviali da cui si elevano, il cui profilo è sempre impianti totalmente indifferenti rispetto ai caratteri dei luoghi), sottrazione di aree agricole di pregio né abbattimenti di specie evidente e si staglia rispetto all’intorno. costituisce il landmark di un territorio che utilizza le risorse arboree e interessa esclusivamente piccole porzioni coltivate a naturali e rinnovabili disponibili e aderisce concretamente alle Dai principali punti di osservazione posti in posizione elevata con un seminativo. sfide ambientali della contemporaneità contribuendo alla solo sguardo si svela la natura idro-geo-morfologica, l’intero sistema della stratificazione insediativa e del paesaggio rurale e i motivi che riduzione delle emissioni di CO2 e alla lotta ai cambiamenti Nello stesso tempo non interessa direttamente elementi di climatici. l’hanno determinata e si dispiega in maniera paradigmatica interesse paesaggistico oggetto di tutela e le inevitabili e indirette potenziali modifiche percettive introdotte, così come richiamato un’immagine perfettamente aderente all’attuale concezione di Occorre inoltre non dimenticare che rispetto alla scala temporale dalle stesse Linee guida del MIBACT, non possono rappresentare paesaggio. di consolidamento dei caratteri del paesaggio, tali installazioni di per sé una criticità. E’ utile ancora ricordare che lo stesso è sintesi ed espressione dei risultano completamente reversibili e pertanto in relazione al medio periodo si ritiene il loro impatto potenziale decisamente valori storici, culturali, naturali, climatici, morfologici ed estetici del A tal riguardo, nel caso specifico la configurazione del layout e le sostenibile, soprattutto se come in questo caso il progetto è territorio ed è pertanto un organismo in evoluzione che si trasforma; elevate interdistanze tra gli aerogeneratori non determinano quella che vediamo è l’attuale immagine di una storia continua: sostenuto da un approccio e da soluzioni attente e responsabili, interferenze tali da pregiudicare il riconoscimento o la percezione in termini localizzativi e di layout. condizioni storiche, politiche, economiche, hanno nel tempo interessato dei principali elementi di interesse ricadenti nell’ambito di visibilità dell’impianto. l’ambito di interesse e determinato la trasformazione agraria, generato gli interventi di bonifica e più recentemente di utilizzo della fonti

 QUALITÀ’ VISIVA

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(presenza di particolari qualità sceniche, panoramiche): A fronte di questa generale condizione visiva, lo studio della consolidato e che al tempo stesso rientra a pieno titolo e con visibilità dimostra come l’intervento, laddove percepibile, venga caratteri di precipua qualità, nell’ambito dei “Paesaggi Come diffusamente descritto nel capitolo 6 dedicato alla struttura assorbito dallo sfondo senza alterare gli elementi visivi prevalenti dell’energia” che caratterizzano l’area di progetto e in generale percettiva dei luoghi, rispetto alle condizioni morfologiche e orografiche e le viste da e verso i centri abitati e i principali punti di interesse. l’area vasta della provincia di Viterbo. generali rientranti nell’ambito visuale di intervisibilità dell’impianto, corrispondono punti da cui poter godere di viste panoramiche di In una relazione di prossimità e dalla media distanza, nell’ambito  DEGRADO insieme, soprattutto da alcuni punti notevoli altimetricamente elevati e di una visione di insieme e panoramica, le scelte insediative, (perdita, deturpazione di risorse naturali e di caratteri culturali, dalle principali strade che attraversano il territorio in cui si inserisce architettoniche e effettuate, con particolare riguardo al numero di storici, visivi, morfologici, testimoniali): l’impianto. aerogeneratori e alle elevate distanze reciproche, fanno si che l’intervento non abbia capacità di alterazione significativa. Rispetto ai caratteri prevalenti, si è già detto a riguardo delle condizioni Come ampiamente descritto, gli unici punti elevati accessibili al in cui spesso versano le testimonianze della stratificazione insediativa pubblico corrispondono ai centri abitati, laddove molto spesso Per confronto, basta visualizzare la mappa degli impianti esistenti, rurale, spesso abbandonate e inglobate in contesti edificati in area l’edificato e la fitta vegetazione circostante filtrano o schermano la vista per verificare l’enorme differenza in termini di distanze tra gli agricola davvero indifferenti rispetto al valore dei manufatti preesistenti. degli aerogeneratori esistenti e in progetto. aerogeneratori. In relazione all’eolico e in generale alle infrastrutture elettriche ed Fanno eccezione il Colle di San Pietro a Tuscania e pochi altri punti di In questo senso il progetto segue le indicazioni della Strategia energetiche, disquisire su questo aspetto è estremamente difficile dal vista, ubicati sulla sommità dei poggi e prevalentemente coincidenti Energetica Nazionale del 2017, che favorisce l’installazione di momento che manca la giusta distanza temporale per fare valutazioni con strade prive di alberature di bordo. aerogeneratori di taglia maggiore e più efficienti rispetto a quelli circa gli impatti complessivi che i sistemi produttivi complessi, anche realizzati, scelta che consente di ridurne il numero a parità di Nei tratti di apertura visuale da cui l’impianto risulta percepibile, come quelli temporanei e reversibili legati allo sviluppo di risorse rinnovabili, potenza installata e conseguentemente di migliorare l’inserimento facilmente riscontrabile osservando gli aerogeneratori esistenti, che determinano sui caratteri naturali, paesaggistici e culturali storicamente paesaggistico. risultano più vicini ai punti di visuale ubicati in posizione consolidati. altimetricamente elevata, traguardando dall’alto la vista spazia e Fondamentalmente è proprio la definizione del layout con elevate Lo sviluppo dell’eolico, a prescindere da qualsiasi valutazione abbraccia le valli fluviali e i pianori che rispetto ad esse si elevano, sino interdistanze e con appropriate scelte localizzative a garantire le qualitativa riferita all’insieme di tali complesse forme di antropizzazione, ai confini dei rilievi dell’entroterra, e i principali elementi verticali più efficaci misure di mitigazione del potenziale impatto percettivo è parte integrante del paesaggio circostante. risultano percettivamente schiacciati sullo sfondo e si confondono con con gli elementi caratteristici del paesaggio. la fitta trama colturale e infrastrutturale che caratterizza il paesaggio Le implicazioni attengono più alle qualità ambientali che non a quelle  RARITÀ agricolo. paesaggistiche in senso stretto, per quanto in generale la compresenza (presenza di elementi caratteristici, esistenti in numero ridotto e/o di situazioni e la diversa gestione dell’organizzazione fondiaria e In relazione al grande orizzonte geografico, la presenza del Monte concentrati in alcuni siti o aree particolari): produttiva, nei punti di contatto tra i diversi sistemi o nelle aree di Cnino, dei rilievi vulcanici dei monti Vulsini, Cimini e della Tolfa in transizione a volte genera situazioni di degrado. lontananza, e a grande distanza il profilo del Monte Amiata, Quanto riportato nella lettura dei caratteri prevalenti dei luoghi in costituiscono fulcri visivi che condizionano e caratterizzano la qualità termini di complessità e diversità, è sufficiente a spiegare che l’area di Congruità del progetto visiva, che non può che essere elevata. interesse vanta una notevole quantità di elementi distintivi concentrati Il progetto non introduce elementi di degrado sia pure potenziale, in un solo ambito paesaggistico. L’orizzonte geografico si conquista traguardano esclusivamente dai anzi la produzione di energia da fonti rinnovabili, la tipologia di punti del territorio o dalle strade circondati da seminativi e non da Pertanto in questo caso la rarità non si ritrova tanto nella presenza di impianto, le modalità di realizzazione, la reversibilità pressoché colture arboree che inevitabilmente schermano o negano la nitida singoli elementi che fungono da attrattori (un complesso monumentale, totale, sicuramente non comportano rischi di aggravio delle percezione dello skyline dei rilievi che si stagliano in lontananza. una singolarità geomorfologica, un’infrastruttura prevalente, un condizioni generali di deterioramento delle componenti ambientali ambiente naturale unico) quanto nella compresenza di più situazioni, e paesaggistiche. Gli aerogeneratori, traguardando da punti significativi, non contigue o continue e comunque quanto mai in stretta relazione, nella interferiscono negativamente con la netta percezioni degli elementi La condizione di totale reversibilità degli impianti eolici nel medio storia dell’organizzazione insediativa a scala territoriale tra cui vanno orografici che rappresentano i fulcri visivi del grande orizzonte periodo, non può che confermare che questa tipologia ha insita la compresi certamente gli elementi che definiscono il contemporaneo geografico. possibilità di un’ulteriore trasformazione nel tempo, come sta paesaggio dell’energia, che rappresenta senza dubbio uno degli aspetti avvenendo nei primi parchi eolici realizzati a metà anni ’90 sui Per completezza di informazione si rileva che percorrendo le strade caratterizzanti l’attuale contesto. crinali appenninici della Campania, della Puglia e della Basilicata che delimitano l’area di impianto e traguardando verso Monte Canino, Congruità del progetto e che ora sono in fase di smantellamento e ripotenziamento, con risulta inevitabile che in determinate condizioni visuali gli un rapporto tra torri installate e torri dismesse pari a 1/6 - 1/8 e aerogeneratori si possano frapporre tra l’osservatore e lo sfondo, ma Riguardo al tema, non vi è nulla che si possa dire di significativo quindi con un innegabile beneficio in riduzione dell’ingombro tale criticità risulta assolutamente transitoria e limitata ai tratti stradali circa le potenziali interferenze del progetto con elementi che visivo generato dalla moltitudine di aerogeneratori di media taglia immediatamente prossimi al parco aerogeneratori. conferiscono caratteri di rarità, se non che il contesto presenta allineati per chilometri lungo i crinali. certamente un carattere paesaggistico di assoluto rilievo se Congruità del progetto rapportato ai sistemi e alle invarianti strutturali del sistema idro- Le eventuali misure di compensazione ambientale e territoriale in geo-morfologico, vegetazionale e insediativo storicamente favore del comune, laddove richieste dalla Regione in sede di iter

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di Autorizzazione Unica ai sensi del DM 10/09/2010 che disciplina (condizione di facile alterazione o distruzione dei caratteri con le istanze di tutela ambientale e trovare equilibri anche in termini il procedimento di Autorizzazione Unica, potrebbero essere connotativi): di ricadute sul tessuto socio economico dei territori interessati. impiegate proficuamente proprio per la valorizzazione dei Rispetto a tale condizione valgano tutte le considerazioni fatte ai punti Congruità del progetto paesaggi e dei manufatti rurali in abbandono. precedenti, da cui si evince come il livello di vulnerabilità e di fragilità L’intervento non ha forza tale da incidere da solo e in maniera dei luoghi sia molto elevato, soprattutto per ciò che riguarda le 7.2 VERIFICA DEL RISCHIO PAESAGGISTICO, ANTROPICO E significativa su aspetti così rilevanti legati alla stabilità/instabilità situazioni di degrado e abbandono in cui versano la maggior parte dei AMBIENTALE dei sistemi ecologici e antropici; può in ogni caso garantire un presidi rurali storici. contributo reale alla riduzione alle emissioni di CO2 derivanti  SENSIBILITÀ Non di meno, come si desume dagli atti programmatori dei vari livelli di dall’utilizzo di combustibili fossili e a livello territoriale, (capacità dei luoghi di accogliere i cambiamenti, entro certi limiti, competenze territoriali, da quella statale a quella comunale, le l’approccio che sostiene il progetto, non può che produrre senza effetti di alterazione o diminuzione dei caratteri connotativi previsioni in atto o future vanno nella direzione di migliorare l’assetto innegabili benefici ambientali e socio-economici e rafforzare la o degrado della qualità complessiva): complessivo dei luoghi pur nella prospettiva di creare nuove stabilità sistemica. opportunità di sviluppo economico e occupazionale. Si è diffusamente descritta la caratteristica principale del contesto 7.3 CONCLUSIONI paesaggistico, in cui l‘aspetto prevalente è certamente la complessità Congruità del progetto data dalla compresenza di sistemi diversi tra loro, contigui e comunque Fermo restando quanto considerato rispetto alla sostanziale congruità Valgono tutte le considerazioni di cui ai punti dedicati ai caratteri facilmente riconoscibili. dell’intervento in relazione ai parametri presi in considerazione per di “integrità” e “sensibilità”. l’analisi delle componenti e dei caratteri paesaggistici e per la verifica La naturalità dell’area di progetto non rappresenta certamente  CAPACITÀ’ DI ASSORBIMENTO VISUALE delle relazioni del progetto con l’assetto paesaggistico alla scala di l’elemento dominante nella definizione dell’assetto paesaggistico del insieme e di dettaglio, si sintetizzano di seguito i principali elementi utili contesto stretto, la cui vocazione ai cambiamenti è storicamente (attitudine ad assorbire visivamente le modificazioni, senza per determinare l’effettiva compatibilità paesaggistica della consolidata; basta un confronto con le cartografie storiche e con lo diminuzione sostanziale della qualità): realizzazione in oggetto. stesso IGM del 1954 per comprendere quante modifiche siano Quello che si percepisce è un territorio “denso”, che trova nella intervenute nel corso degli ultimi 70 anni soprattutto per ciò che  In merito alle strategie europee e statali in termini di lotta ai rispettosa compresenza di aspetti geografici, di antico e nuovo il suo riguarda le bonifiche, l’organizzazione del paesaggio rurale e le cambiamenti climatici e ai riflessi socio economici grande valore estetico; un luogo che, data la sua configurazione, può tipologie di colture agricole intensive ed estensive che hanno territoriali: assorbire senza traumi l’inserimento dei nuovi segni introdotti dalla progressivamente eroso i pascoli e i boschi originari. nuova realizzazione, sempre che si adoperino tutti gli strumenti tecnici In generale, l’impianto di produzione di energia elettrica mediante la Ciò nonostante, la chiarezza geografica dei luoghi e la straordinaria e culturali più avanzati in fase di scelta del sito di ubicazione, di fonte eolica, è dichiarato per legge (Dlgs 387/2003 e smi) di pubblica vastità degli spazi, pur essendo capace di riassorbire i cambiamenti progetto paesaggistico e in termini di tutela delle componenti più utilità ed è coerente con gli obiettivi enunciati all’interno di quadri almeno dal punto di vista percettivo, necessitano di letture attente e di sensibili. programmatici e provvedimenti normativi comunitari e nazionali sia in proposte di modifica che tengano conto che in una situazione del termini di scelte strategiche energetiche e sia in riferimento ai nuovi Congruità del progetto genere gli equilibri sono sottili; ogni nuovo intervento va pertanto accordi globali in tema di cambiamenti climatici e agli atti conseguenti progettato tenendo in debita considerazione le relazioni complessive Valgono tutte le considerazioni di cui al punto dedicato alla (in particolare si citano il protocollo di Parigi del 2015, ratificato nel che stabilisce con i sistemi paesaggistici con cui si confronta. “qualità visiva”. settembre 2016 dall’Unione Europea, e in riferimento all’Italia la SEN 2017 e il PNIEC 2019). Congruità del progetto  STABILITÀ/INSTABILITÀ Il progetto oltre a contribuire alla riduzione del consumo di combustibili Il progetto prevede interventi misurati, inseriti in ambiti ben (capacità di mantenimento dell'efficienza funzionale dei sistemi fossili, privilegiando l’utilizzo delle fonti rinnovabili, può dare impulso localizzati e realizzati con criteri di sostenibilità e secondo ecologici o di assetti antropici consolidati; situazioni di instabilità alle politiche di recupero ambientale e di valorizzazione paesaggistica adeguate norme specifiche, tali da determinare cambiamenti poco delle componenti fisiche e biologiche o degli assetti antropici): attraverso le risorse rese disponibili per le eventuali opere di significativi e quindi accettabili, che l’area interessata può Si tratta di un argomento troppo complesso che tira in ballo politiche di compensazione ambientale richieste in sede di iter autorizzativo.. assorbire senza traumi. programmazione e pianificazione non solo ambientale, paesaggistica e  In merito alla localizzazione: In particolare, grande attenzione è stata posta alle zone di urbanistica ma anche tutto quanto ruota intorno alle politiche transizione e ai punti di contatto tra i vari sistemi, che sono finanziarie, occupazionali e socio economiche; solo l’insieme di tutti l’area di progetto è esterna ai perimetri delle aree inidonee individuate proprio i luoghi in cui nuove trasformazioni possono determinare questi aspetti e la ricerca di un punto di equilibrio tra quelli più rilevanti, ai sensi del DM 09/2010; il progetto risulta esterno ai perimetri delle l’innalzamento o il detrimento di valori paesaggistici complessivi. può garantire la stabilità dei sistemi o determinare la loro instabilità nel aree individuate dallo stesso PPTR come non compatibili con le misure tempo. e le norme di protezione degli ambiti, dei sistemi e delle componenti Valgono tutte le considerazioni fatte precedentemente sulle paesaggistiche indicate e non preclude l’attuazione delle strategie di modalità insediative e progettuali rispetto alla qualità visiva. Sicuramente, e molti esempi lo dimostrano anche in relazione valorizzazione dei paesaggi regionali. all’eolico, è possibile coniugare le aspettative industriali e produttive  VULNERABILITÀ/FRAGILITÀ La compatibilità pertanto può ritenersi elevata.

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• In merito alle norme paesaggistiche e urbanistiche che da parte delle normative vigenti a livello nazionale (DM 09/2010) e dimostrare che negli ultimi 20 anni la presenza nelle regioni regolano le trasformazioni: dal Piano Territoriale Paesaggistico della Regione Lazio; maggiormente interessate dalla realizzazione di impianti di impianti eolici o fotovoltaici (nella stessa provincia di Viterbo, in il progetto risulta sostanzialmente coerente con gli strumenti Verificato che potenziali interferenze si rilevano esclusivamente Puglia, in particolare in provincia di Foggia e nel Salento, in programmatici e normativi vigenti e non vi sono forme di incompatibilità per brevi tratti di viabilità di progetto, che consolidano e in alcuni Campania o in generale nel sud Italia) abbia condizionato rispetto a norme specifiche che riguardano l’area e il sito di intervento. casi estendono tracciati interpoderali esistenti con modalità negativamente il turismo, lo sviluppo di altre attività o la Dall’analisi dei vari livelli di tutela, si evince che gli interventi non tipologie costruttive abitualmente utilizzate per il raggiungimento percezione positiva dei paesaggi regionali; producono alcuna alterazione sostanziale di beni soggetti a tutela dal dei fondi agricoli, e per tratti dell’elettrodotto interrato interno di Codice di cui al D.lgs 42/2004 e di Ulteriori Contesti, Ambiti o collegamento tra gli aerogeneratori e di collegamento esterno tra Preso atto di tutti questi aspetti, si ritiene il progetto possa Componenti di pregio individuati dal PTRR, in quanto la natura delle il parco aerogeneratori alla stazione 380/150 kV “Tuscania”, che considerato compatibile con l’attuale configurazione dei luoghi e opere, laddove interferenti, è limitata a attraversamenti dell’elettrodotto attraversano lungo viabilità esistente corsi d’acqua, aree boscate con l’uso agricolo e turistico che in essi abitualmente si esercita, interrato (in TOC in corrispondenza di corsi d’acqua e relative fasce di e aree di interesse archeologico; e che non produca conflitti o sottrazione di qualità paesaggistiche di significativo rilievo.. rispetto e lungo strade esistenti in corrispondenza di arree boscate o di Verificato che le opere non si pongono in contrasto con la ratio e interesse archeologico). le norme di tutela dei valori paesaggistici espressa ai diversi livelli  In merito alla capacità di trasformazione del paesaggio, del di competenza statale, regionale, provinciale e comunale, in contesto e del sito: quanto il tracciato dell’elettrodotto interrato, in corrispondenza di aree critiche segue l’andamento della viabilità ordinaria o in relazione al delicato tema del rapporto tra produzione di energia e interpoderale esistente e in particolari punti di attraversamento di paesaggio, si può affermare che in generale la realizzazione beni o aree soggetti a tutela, si prevede la perforazione orizzontale dell’impianto non incide in maniera critica sull’alterazione degli aspetti teleguidata (TOC) e che pertanto l’opera interrata non produce percettivi dei luoghi in virtù delle condizioni percettive del contesto, e modifiche morfologiche né alterazione dell’aspetto esteriore dei grazie alle posizioni e interdistanze tra gli aerogeneratori e alle luoghi; modalità progettuali adottate. Assunti come sostanziali elementi di valutazione la localizzazione La caratteristica di essere visibile è insita in un impianto eolico ma nel in aree vocate e appropriate, il minimo consumo di suolo agricolo caso specifico dai punti di vista significativi il progetto non pregiudica il che la realizzazione determina, la capacità di alterazione riconoscimento e la nitida percezione delle emergenze orografiche, dei percettiva limitata alle caratteristiche insite di un impianto eolico, centri abitati e dei beni architettonici e culturali che punteggiano il le modalità realizzative e di ripristino a fine cantiere e soprattutto paesaggio rurale. la totale reversibilità nel medio periodo dei potenziali impatti Il progetto è stato concepito con logiche insediative tali da assicurare percettivi, in virtù dello smantellamento totale dell’impianto una progettazione razionale degli impianti tenendo conto dei valori previsto alla fine del periodo di esercizio; paesaggistici, condizione che riesce a garantire un’interferenza sulle Preso atto che in generale ai sensi della Legge 10/1991 e del D.lgs componenti paesaggistiche e percettive assolutamente compatibile con 387/2003 l'utilizzazione delle fonti di energia rinnovabili è le istanze di tutela e di valorizzazione dei valori estetici e di considerata di pubblico interesse e di pubblica utilità e le opere riconoscibilità identitaria del contesto. relative sono equiparate alle opere dichiarate indifferibili e urgenti; Per tali motivi e per il precipuo carattere di temporaneità e di Atteso che l’impianto è in grado di produrre innegabili benefici , si ritiene che il progetto non reversibilità totale nel medio periodo ambientali in termini di abbattimento dei gas climalteranti e che produca una diminuzione della qualità paesaggistica dei luoghi, pur comporta positive ricadute socio-economiche per il territorio; determinando una trasformazione, e ciò lo rende coerente con gli obiettivi dichiarati dalle Linee Guida Ministeriali dedicate al corretto Considerato che realizzare in tale contesto un nuovo impianto inserimento paesaggistico degli impianti eolici. eolico, potenzia certamente il settore dell’energia ma assolutamente non a discapito dei settori economici che  In conclusione: attualmente operano in ambito turistico, agricolo e della Considerate l’ubicazione e le caratteristiche precipue trasformazione di prodotti, che fanno di Tuscania un centro dell’intervento (finalità, tipologia, caratteristiche progettuali, importane della regione; temporaneità, totale reversibilità nel medio periodo); Considerato che per aspetti legati all’attrattività turistica e Verificato che nessun aerogeneratore è ubicato in posizione culturale e per aspetti enogastronomici, certamente l’area per interferente con vincoli di alcun genere, con le aree protette e con caratteristiche precipue può certamente essere inserita in circuiti quelle dichiarate inidonee all’installazione di impianti eolici a terra virtuosi, ma non vi è alcun dato oggettivo con cui si possa

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