il viaggio Turchia, i nuovi vicini dell’Europa La MARCO ANSALDO e GIAMPIERO MARTINOTTI Domenica l’inchiesta All’Est in cerca di mogli all’antica PAOLO RUMIZ DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 di Repubblica

Da una parte Zapatero con le sue riforme laiche, dall’altra la reazione della Chiesa In gioco due visioni opposte della società Monsignore e il socialista

FOTO AP

CONCITA DE GREGORIO te si ribellerà». La cattedrale per l’Immacolata è addobbata di i luoghi luci come una giostra. In edicola la rivista di satira del giovedì CASTELLON (Valencia) ha in copertina la caricatura di Zapatero come un assatanato, appunto. Legato a un letto in camicia di forza schiuma bava L’assedio alla vecchia Pechino ui per strada le signore anziane, le vedove con le verde. Il prete esorcista gli agita addosso un crocifisso e urla: FEDERICO RAMPINI perle le calze scure e la permanente blu, baciano «Satana, esci da quel corpo». Piove sul ponte della Concezio- davvero l’anello al vescovo. «Monsignore, mi di- ne, la festa più lunga dell’anno: sei giorni di celebrazioni e cultura Qspiace moltissimo per quello che vi stanno facen- processioni per la vergine senza peccato. «Il primo esempio do. È terribile, ma abbia fede: ci sarà giustizia». L’anello è di fecondazione eterologa», ridono le femministe nei talk enorme, con la croce. Eccellenza. Reverendo. I miei omaggi. show della tv socialista. Blasfeme. Possedute anche loro. «In- Golpe Borghese, gli Usa sapevano Il vescovo Juan Antonio Reig Pla, 57 anni, incarnato di por- trise di ideologia di morte»: il vescovo ne scaccia il pensiero BELLU, PANSA e VERONESE cellana, risponde con un cenno della testa, condiscendente e con la mano mentre il cameriere gli porta un filetto ai ferri, compiaciuto. Castellòn, diocesi di provincia: la gente non «devo stare leggero, oggi ho le cresime in montagna». Piove, corre, qui le cose vanno lente. «Ecco, questo è il mio gregge. molto. I tg mostrano il demonio con la faccia da Bambi che spettacoli Persone normali, vede. Non quella suburra di omosessuali, parte con la moglie per un fine settimana di riposo senza so- divorziate e assatanati radicali di cui il governo immagina sia le. Quel diavolo di un socialista al mare, e il monsignore al la- Cinema, una battuta lo salverà piena la Spagna. Hanno in mente un Paese che non esiste. voro a radunare i fedeli per messa: «Guardi bene e poi dica: PINO CORRIAS e ANTONIO MONDA Credono di essere in Svezia, ma nemmeno: su Marte. Paghe- qual è la vera Spagna?». ranno un conto salatissimo, mi creda. Basta aspettare, la gen- (segue nella pagina successiva) 32 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 l’inchiesta I sociologi l’hanno già battezzata “delocalizzazione Amori stranieri degli affetti”. È la nuova tendenza di molti uomini italiani a inseguire modelli di famiglia che qui sono tramontati da decenni. Li cercano nei paesi dell’Est europeo o a casa loro, con donne che da quelle aree provengono. Viaggio dalla Romania al Sud d’Italia per far parlare i protagonisti FOTO RICCARDO VENTURI/CONTRASTO

ARAD un assegno. Ne ho avuto abbastanza». Risali la valle del Mures, vai in collina e guardi come sono e capisci. Paesi come una volta, strade belle e brave le mie ru- di fango, campi di brina e corvi, mona- mene, furmoase e bu- steri, pozzanghere gelate, oche e maia- « ne». Nevica tra i palaz- li a razzolare in libertà, comignoli che zi barocchiL della Transilvania, e Maria Arad spandono odore buono di quercia. Mican, 50 anni, agente matrimoniale Dappertutto, solo donne al lavoro, che ed ex cantante folk, piccola, iperattiva e tornano dal mercato o spaccano legna. vestita di rosso fuoco, fila come uno «Sono gospodine», gongola Maria la scooter tra pallide fatine scese dai mon- sensale di matrimoni, e il termine si- ti e industrialotti lombardo-veneti ve- gnifica affidabili, con i piedi per terra, nuti a portar lavoro, soldi e capannoni. perfette per casa e lavoro. E i maschi? Conosce tutti, saluta tutti, si muove a «Nullità, tristi bevitori di zuica, grappa suo agio tra bar, ristoranti e pizzerie del La fabbrica rumena di prugne», ti dice chi conosce il terre- più grande distretto industriale italiano no. A volte sembrano usciti da un’altra all’estero. Racconta di Giovanni e Doi- era geologica, hanno ancora l’homo na, Luigi e Monìca, Toni e Roxana. De- sovieticus in corpo, ciondolano sfac- canta le decine e decine di matrimoni cendati di poltrona in poltrona. Il co- che ha combinato fra italiani e rumene. munismo, dalla Bosnia al Mar del Giap- Il suo cellulare squilla ogni cinque mi- pone, ha massacrato solo gli uomini. nuti; e con quello fa e disfà come una delle spose all’antica «Varda che pien de tera, de boschi, dio maga la vita di relazione del luogo. bon». Toni, veneto di Schio, guarda l’on- Romania, si cambia. Non c’è terra che da lunga delle colline sotto il cielo bigio e negli anni Novanta abbia provocato più ra e sorride sempre? Neanche col lan- PAOLO RUMIZ per gli uni, stivali tacco a spillo per le al- sospira, muore di nostalgia per un Vene- fregole, incantamenti e delusioni. Ri- ternino». Tempo fa era arrivato qui sen- tre. Lucia Martella, psicologa di Vicen- to che non c’è più. Ti fa capire che scap- morchiavi con niente, bastava una moi- za un soldo, e per far quattrini in fretta za, ha girato tutto l’Est e ammette: «Se pare qui è anche un viaggio nella mac- na. Tanto forte era, nelle donne, la vo- aveva tirato su a cottimo i muri di una qui mi accompagno a un italiano mi china del tempo, anche se “mogli e buoi” glia di tenerezza dopo mezzo secolo di birreria. Oggi è padrone di un ristoran- prendono subito per rumena, tanto a non son più dei paesi tuoi. «Lo sente, lo profondo grigio comunista. Entrarono te come si deve e ci costruisce accanto senso unico è il rapporto. Ma oggi non sente il profumo della paglia per i buoi in cortocircuito il peggio della nostra un alberghetto. Attorno a lui un team di c’è più turismo sessuale, vedo innamo- d’inverno?», si inebria Roberto Ceranto- cialtroneria e il meglio della loro inno- cameriere allegre, coordinate come un ramenti veri. Cominciano relazioni al- la. «Qui — dice — ritrovo la mia infanzia, cenza. Una generazione di avventurie- pacchetto di mischia. «Le guardi, le ho la pari». Perché? «Forse in Italia il ma- i vapori della vendemmia, l’odore del fie- ri in calore ritrovò l’Eldorado perduto e allenate io», e sembra che parli di rugby. schio è in affanno, e la donna in crisi di no. Anche la lingua è famigliare, non è sparò le ultime cartucce dell’italiano in Ma con la donna al centro. identità». E le romene? «Solide, senza ostrogoto come il ceco. E poi qui sono fi- trasferta con operaie furmoase e bune «Qui sono rinato». Goffredo, di Vero- troppe ansie consumistiche». nalmente padrone di me stesso. Il saba- da cento euro al mese. Metodo unico na, affitta hi-fi per spettacoli e riassume Max, al secolo Dalmazio De Molli da to e la domenica posso andare in cam- per seminare anarchia nella propria la sua storia. Un incidente grave in mo- Verona, 70 anni, sarà stato anche mili- pagna, come ai bei tempi da noi». fabbrica e costruirsi la rovina. to, la ragazza italiana che lo molla, la MOGLIE MADE IN ROMANIA tante dell’Msi, ma nel mondo ex-comu- Annotta, non nevica più, la locanda «Quel mondo è diventato cartone depressione. Poi, nel ‘98, la scoperta L’imprenditore lombardo Giovanni nista ci sta come un topo nel formaggio. di Giovanni si riempie di italiani. Si animato, roba da film muto», racconta della Romania. Qui rinasce la voglia di Catanzariti, proprietario di un ristorante S’è sposato in Romania e vi trova il sogno mangia, si beve, si batte carte, si invita- Roberto, un vercellese che ha qui la una vita semplice, l’idea buona per ad Arad, con la moglie rumena Adriana realizzato: la restaurazione dei ruoli. no amici e signore locali, c’è anche la compagna da vent’anni. Sul terreno è piantare una ditta, poi l’a- Spara: «In Italia la donna ha partita in Tv. E’ l’allegro dopolavoro del rimasta la gente seria. Ma anche le ru- more. Racconta anche di M., vinto la battaglia dei diritti, capitalismo pulviscolare italiano che mene si sono fatte furbe, ora fanno le un carabiniere di Torino: ma ha perso la guerra della investe pochino ma si spalma sul terri- scelte giuste. Risultato: oggi ci si sposa «S’è innamorato come un femminilità. Qui no». Anche torio con migliaia di imprese. Francesi e i matrimoni che durano sono così nu- gatto di una molto meno Gino Cozza da Arzignano è e tedeschi — che hanno fabbriche più merosi che all’università di Padova già bella di lui, oggi vivono felici un maschilista militante. Ha grosse — vivono nei loro circoli blinda- parlano di «delocalizzazione affettiva», in Italia. E’ bastata una sera trasferito qui tutto, vita di ti e non interagiscono col sociale. I no- un trasloco parallelo a quello dell’eco- in discoteca. Lo ha conqui- paese compresa, briscola, stri invece tessono instancabilmente nomia. Al bar-pasticceria La Libellula, stato la sua semplicità» bar e ombra di Cabernet. Fa relazioni. Vogliono comparire, conta- storico luogo di arpionamenti, c’è sem- «Voi giornalisti venite in affari in appartamenti e ha re, spendere, ostentare. pre qualche sessantenne con catena Romania solo per sapere dei l’aria di godersela un mondo. Discorsi da bar, dopo l’amaro. Luigi: d’oro, montone, stivaloni e cappello da bordelli, ma quelli li potete Spiega: «Qua la dona lavora «La Romania è un Paese fondato sulla ranchero. «Ma quando ne trovo uno trovare a casa vostra» ti sgri- più de l’omo». Gli chiedi per- donna». Pietro: «Prova a buttare un se- che perde la testa per la pollastra di ven- da Aldo Roccon, veneto con ché, e lui: «Se vede che l’omo me a terra, qui cresce subito tutto». An- ti — ride Ettore, che ha una fabbrica a un’azienda nella vicina Ti- xe più bravo». Bravo di fare tonio: «Sono fatte come dio comanda, Sebes — lo trascino davanti allo spec- misoara e la moglie rumena che? «De far lavorar la dona». guarda come camminano». Roberto: chio e gli dico: guardati, lei ti vede come trasferita in Italia. A chi ha «Questi vogliono ricreare «Hanno provato la miseria, sanno il va- il suo bisnonno. Vacci assieme, ma non memoria corta ricorda che anche le ve- una situazione che in Italia non c’è mai lore del denaro». Selim, titolare di una pensare che ti ami». nete, una volta, andavano a Milano «a “Come la trovo stata; da noi c’era un patriarcato solo camicieria con 75 dipendenti quasi tut- Giovanni Catanzariti, 30 anni, lum- fare le puttane, mica le parrucchiere». apparente», spiega Devi Sacchetto — te donne, ricorda che fino all’altroieri le bard con la febbre da lavoro, è appena Rivendica la sua scelta: «Quelli come oggi in Italia autore del libro Il Nordest e il suo Orien- operaie dovevano denunciare a casa tornato dall’Italia dove la sua Adriana — me, che mettono radici, sono anche i te — che sta monitorando il fenomeno uno stipendio inferiore al reale per non bella, bionda e rumena — è andata a più affidabili, perché l’investimento af- al dipartimento di sociologia di Pado- farsi togliere tutto dal marito. Chiedo: partorirgli un maschietto. Mostra la sua fettivo è garanzia di impegno economi- una così - dice va. Va più sul sodo. «La verità è che da tornereste in Italia? «Manco morti. E’ foto nel telefonino ed esulta: «Mi dica co sul posto». Il capitalismo del Norde- noi il costo della vita è aumentato diventata un manicomio. Se non spen- come la trovo in Italia una così che lavo- st, dalla famiglia, sa di rischiare il Giovanni - che drammaticamente e l’uomo non può di non sei nessuno». collasso se la famiglia cede. E allora più differenziarsi, farsi bello. In Roma- chissà, forse prima delle banche gli ca- lavora e sorride nia sì. Può sopperire col denaro al de- pita di cercare tenerezza. clino di un ruolo». Per altri, è stanchez- Volo Treviso-Timisoara. A bordo so- sempre? Neanche za da consumismo: «In Italia, anche in lo uomini italiani e donne rumene. famiglia — racconta Roberto Ceranto- Flusso inverso non esiste. Ti basta la, 60 anni, di Bassano, titolare di una guardare le scarpe. Scarponcini tecno col lanternino” serigrafia — ti senti utile solo se stacchi DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 33

STRANIERI IN ITALIA NOZZE MISTE IL NUOVO RITO I cittadini stranieri residenti in Negli ultimi 8 anni i matrimoni misti Per rispondere al boom delle Italia sono 1.334.889, secondo il in Italia sono raddoppiati. unioni miste il nuovo rito del censimento del 2001: quasi un Secondo l’Istat, dal ‘93 al 2001 le matrimonio cattolico prevede tre milione in più rispetto a 10 anni unioni con un coniuge straniero percorsi possibili: il matrimonio fa. In pratica, ci sono 2,3 stranieri sono passate dal 3,3% all’8,1% e tra due cattolici praticanti; tra ogni 100 residenti: si arrivano quasi a 200mila. Ogni due fedeli tiepidi per cui non è concentrano al Nord, nelle grandi anno si celebrano circa 20mila prevista la comunione; infine, tra città e hanno un’età media che matrimoni misti: nel 38% dei casi sposi di religioni diverse per cui supera di poco i 30 anni l’unione è con donne dell’Est solo il cattolico farà la comunione FOTO BARRY LEWIS/CORBIS/CONTRASTO FOTO RICCARDO VENTURI/CONTRASTO

CASERTA delle italiane? «Loro più mamme di noi, loro bravissime con figli. Ma loro sba- i spusi na teru- gliare con uomini. Dicono davanti a tut- na». Sposo una ti: come sei bello! Ma non è donna che del Sud, minac- deve fare corte a uomo.Èuomo che deve « ciarono i conta- fare corte a donna». Ride come una mat- dini piemontesi,M quando negli anni Cin- Caserta ta: «Qui se sei vecchia corri meno rischi». quanta cominciò a luccicare la Grande Poi racconta sospirando della bella Ole- Fiat e le provincialotte fuggirono dai na, 23 anni, che si è uccisa dopo essere fi- campi per sciamare a Torino in caccia di nita nelle mani di un clan albanese, dele- tute blu. Finì che i contadini le sposaro- gato dalla camorra a smistare le ragazze no davvero, le terrone, per non chiuder dell’Est. E di Ivona, che s’era messa con bottega e restar soli come cani. Lo rac- un drogato senza una lira che la basto- conta Nuto Revelli nel libro L’anello for- nava, e ora è sparita nel nulla. Ma Nora te, dove l’anello son proprio loro, le fore- Ora parlano slavo racconta anche di italiani bidonati da stiere — solide, appassionate e di poche compatriote ucraine senza scrupoli. Poi pretese — che zappando e facendo figli scende a Villa Literno, sparisce intrepida salvarono Langhe, Monferrato e valli al- nella tenebra grassa, un grigio plastilina pine dalla desertificazione. fatto di fango, bufale e foschia, vucum- Oggi che a Sud la «teruna» si è nordiz- prà africani, auto impolverate e viados, zata, inurbandosi e conquistando il terra «teruna» senza luce. mondo del lavoro, tra i maschietti del- «Deboli non siamo di sicuro», spiega l’hinterland napoletano gira una nuova le mamme del Sud in un bar Ljuba Natsiazhenka, bielorus- parola d’ordine: «Me piglio ‘na polacca». sa dai grandi occhi calmi. «Qui se sei de- Solo che stavolta non è più l’avventura una sognante parentesi che vuol dire ap- te Marianna — vengono da un mondo più bole non sopravvivi. All’inizio devi resi- breve, la scorribanda, l’arrapamento pagamento, sicurezza, e altro ancora. semplice». Oppure, Giovannina: «Quan- stere a umiliazioni, alla separazione dai mordi e fuggi. È il matrimonio, la scelta «Anche i miei amici sono contenti: la loro do attaccano discorso, prima mi chiedo- figli, alla lingua che non capisci, alla per la vita. Dalla piana del Sele a quella vita è diventata più semplice. Tranquilla». no se sono felice, e solo dopo se ho un la- pressione del macho. Devi pulire anzia- del Volturno oggi il cuore batte a Est, in E se la mangia con gli occhi la sua biondi- voro. Forse sono meno interessate». ni malati avendo magari una laurea in ta- cerca di ucraine, moldave, russe, bielo- na, che gli ha appena scodellato il secon- Aversa, luogo di sparatorie e moz- sca, soprattutto non devi farti risucchia- russe. E loro, sbarcate qui come povere e do maschio, e allatta sul divano dopo aver zarelle, ha dedicato una storica as- re dallo sfruttamento. Molte sono crolla- indifese badanti, oggi sono il nuovo preparato una torta di cioccolato. semblea alla rivoluzione amorosa te, inghiottite da droga, malattia, ricatto, anello forte, che salva la natalità del Sud Papà Vincenzo non si imbarca in giu- sulla piana del Volturno. Le indigene prostituzione. Ma quelle che ce la fanno nei tempi grami della recessione. dizi sulle indigene. Ma osserva che, col partirono in quarta denunciando al sono sicuramente le migliori. Portano in Dagli anni Novanta è cambiato tutto, precariato dilagante in Italia, è fonda- popolo «le ladre», ma due ucraine, dote un coraggio pauroso». racconta il regista Michele Carrillo di mentale avere accanto «una che non ti regolarmente sposate a casertani, Prendi Nataliya Madelyk, una solida Baia Domizia. «Allora fu la fregola gene- pressi, non ti bombardi di richieste e ti sbucarono a sorpresa dal pubblico e, ucraina di 45 anni, ex direttrice di un’a- rale, lo scompiglio, di fronte ai primi ar- dica: ce la faremo. Sylvia ha conosciuto portandosi appresso i loro pargoli, zienda turistica.Èpartita da casa quattro rivi delle badanti slave». Paesi interi a far la solitudine dell’emigrazione, il suo ini- GRUPPO DI FAMIGLIA AD AVERSA difesero eroicamente dal palco le lo- anni fa, dopo aver superato un cancro, la ruota, imbarazzanti cortei di Bmw ap- zio è stato duro, e da allora non ha più Vincenzo (a destra) e Nicola (a sinistra) ro posizioni. «Non siamo noi che vi con le energie al minimo e due figli ma- pena lucidate davanti alle bionde stra- paura. Con lei le cose difficili diventano con le mogli Sylvia, che tiene in braccio rubiamo gli uomini, siete voi che non lati da curare. Dall’Italia, in una situazio- niere in libera uscita. Vecchiacci si mise- semplici e le cose piccole diventano il piccolo Daniel, e Agnieszka sapete tenerli a casa». Era la prima ne simile, emigrerebbe il marito, non la ro con ragazze ventenni, matrimoni sal- grandi. Le basta vedere una volta che qualcuno osava moglie. Ma l’Ucraina non è Italia: è un tarono in aria, la Chiesa si allarmò. montagna perché le brillino affrontare a viso aperto le paese ex comunista, e nell’Impero sovie- «Qualcuno tentò di alzar barricate — ri- gli occhi». battagliere guaglione. tico che fu i maschi sono geneticamente corda Roberto Saviano, ricercatore di Una polacca se l’è sposata «La componente erotica più deboli. «È stato il regime a rovinarli. storia a Napoli — il sindaco di Trentola anche il tunisino Lassaad Az- non basta, qui c’è dell’altro», Guerre, Kgb, deportazioni, l’appiatti- Ducenta, a due passi da Aversa, proibì al- zabi, mediatore culturale. Da osserva Antonio Pascale, au- mento delle intelligenze. Mio nonno, le ucraine persino di metter piede in cen- lei ha avuto due bei bambini tore del libro La città distratta, che nacque prima di Stalin, era ancora tro. Ovviamente fu inutile, così inutile educati e trilingui (italiano, dedicato al boom del lavoro un uomo forte. Poi è cambiato tutto. E che oggi a Trentola persino i vigili urba- arabo e polacco). Dice: «Da nero a Caserta. «Dicono che tutto è caduto sulle nostre spalle». ni se le sposano, le reprobe». un po’ gli italiani hanno con loro l’uomo riconquista il Piange quasi sotto il caschetto pa- Vincenzo Giugliano, 40 anni di Aversa, smesso di cercare le slave co- patriarcato perduto. Ma in glierino, raccontando la separazione, ha due amici: Antonio e Nicola. Nel giro me donne-oggetto. E le slave Campania c’è semmai una so- lo spaesamento, il groppo in gola alle di due anni tutti e tre hanno sposato po- hanno smesso di servirsi de- cietà matriarcale, che tende a prime telefonate a casa, il lavoro con i lacche (nell’ordine Sylvia, Agata e Agnie- gli italiani per il permesso di tenere l’uomo il più possibile malati terminali, i faccendieri imbro- szka) e tutti e tre hanno fatto figli. Il padre soggiorno. Forse è la crisi eco- fuori casa, persino a ricono- glioni sempre a spillar denaro. Poi gli di Vincenzo, rimasto vedovo, vista la nomica che ha abbassato le scergli l’esigenza di una incontri giusti, l’assunzione in uno buona riuscita della combriccola, s’è pretese, forse è la sanatoria “cummarella”, un’amante sportello informativo per immigrati, la sposato pure lui, con un’ucraina divor- per le badanti che ha migliorato le cose, accettata da tutti, moglie compresa. For- speranza che torna. «In Ucraina noi ziata della sua età. Ma in mezza Aversa, non lo so. Fatto sta che oggi ci si sposa tra Vincenzo racconta se le donne slave hanno fatto saltare que- sempre abituate stare in gabbia. Gab- dicono, c’è stato un trasloco affettivo in coetanei, e il matrimonio misto non è più sto equilibrio. Dicono al marito cose che bia di gente, gabbia di pensieri, gabbia area slava. E lo stesso vale per Caserta, guardato come una sciagura. Ci sono il suo matrimonio qui non si usano. Per esempio: ho bisogno di parole. Oggi vogliamo solo uscire da Santa Maria Capua Vetere, Castel Vol- persino graduatorie: al top le polacche, di te. Oppure: portami a ballare il sabato». gabbia, vedere cosa bella come film». turno, Acerra, Avellino. poi russe e ucraine». La domenica sera il treno Napoli-Villa Dolce Natalyia. Se potesse, si mette- Azzardi: ma queste che avranno di spe- Maschi sciovinisti, volete la donna de- con Sylvia, polacca: Literno è pieno di badanti che rientrano. rebbe sulle spalle il mondo. Anello for- ciale? Vincenzo non ha dubbi: mia moglie bole, la schiava a costo zero, protestavano Le senti subito dalla “S” slava, nelle sue te, la leggenda che torna. è «un’altra cosa», e con la mano disegna fino a ieri le casertane. Oppure: slave spac- “Loro non ti pressano infinite varianti, che punteggia il chiac- (p.r.) cafamiglie, imbroglione, rapinatrici. Oggi chiericcio. A Pozzuoli sale una rocciosa ammettono che non è così semplice, e ac- non ti bombardano ucraina di 70 anni; si chiama Nora, viene cettano la competizione. Alcuni pareri da Ivano-Frankovsk. Questa, pensi, col femminili raccolti all’ora dello struscio, il di richieste, dicono: fischio che si sposa. Invece no. Maritata sabato sera, sotto le luminarie natalizie del pure lei. Con Pasquale, di Pozzuoli ap- centro di Caserta, svelano qualcosa. punto. Un coetaneo con pensione mini- «Hanno meno grilli per la testa — ammet- ce la faremo” ma, camera e cucina. Chiedo: che pensa

36 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 le storie/1 Gli “amici”, come Berlusconi, offrono orologi Diplomazia e doni preziosi e gioielli. I “nemici”, come il tedesco Schroeder, si limitano ad una stilografica. Alla scoperta dell’archivio dove sono registrati tutti gli omaggi ricevuti da George W. Bush. Ovvero la politica estera sotto la lente del galateo

TONY SILVIO BLAIR BERLUSCONI PRIMO MINISTRO PRESIDENTE DEL INGLESE CONSIGLIO ITALIANO

Set da scrittoio contenente Orologio Franck Muller “Long Island penna Churchill, calamaio, 1200 QP” con cinturino in pelle nera, un sigaro, un libro di citazioni cassa in oro bianco e calendario perpetuo Valore: 375 dollari Valore: 12.000 dollari

JOSÉ MARIA GERHARD AZNAR SCHROEDER EX PRIMO PRIMO MINISTRO MINISTRO TEDESCO SPAGNOLO FOTO AP Tutti i regali Sella per cavalli in cuoio con copertura in pelliccia di pecora Penna stilografica Pelikan con produzione tradizionale spagnola modanature in oro e confezione Valore: 1.250 dollari inchiostro Pelikan da 50 ml Valore: 559 dollari

del Presidente VLADIMIR PUTIN CARLO BONINI “Tradizione e tecnologia” (800$)»; «Due barattoli da 8,8 on- ce di caffè marca “Tricaffé (14$)». PRESIDENTE WASHINGTON Non è per ossessione che dal Cavaliere inizia e si misura il RUSSO viaggio d’archivio. Ma per rango. I suoi 150 mila euro di muni- criveva Jean Paul Sartre che «dare significa asservire». ficenze lo vedono assiso un solo gradino più in basso della fa- Forse perché «i doni conquistano uomini e Dei» (Ovi- miglia Saudita. In geometrica opposizione a Jacques Chirac. dio), e dunque nel gesto si misurano adulazione e per- Di cui si riesce ad immaginare il sorriso di beffa nel porgere a Libro di catechismo foderato in pelle fidia. Ma se l’omaggio è all’uomo più potente della George W. Bush, nel giugno 2003, G8 di Evian, un pacco dono “Catechismo de Fray Pedro de Gante” terra,S al presidente degli Stati Uniti George W. Bush, la Storia in- buono per un cowboy da sollecitare alla toiletta e allo studio: Valore: 800 dollari fila allora uno di quegli ingressi minori per genere e ricchi in let- «Dopo barba Christian Dior “Higher”, acqua di colonia e sa- tura. Un voluminoso registro di piccoli e grandi oggetti. Nor- pone (133$) con necessaire in pelle marrone Longchamp malmente di pessimo gusto. Un breviario della Diplomazia del- (95$); set di cancelleria: rollerball Waterman, Edson e penna JACQUES la Roba, deposta sull’uscio della Casa Bianca da capi di Stato e di- stilografica (1321$)» e un «orologio al quarzo con doppio mo- CHIRAC gnitari del mondo intero. Da amici e nemici dell’America. vimento» che, per il prezzo (321$), non vale il cinturino di uno Compulsare i quattro volumi del Federal Register (2000- dei cronografi del Cavaliere. O la soddisfazione nello spedire PRESIDENTE 2003), memoria dei beni di proprietà del Governo Federale de- vino francese nel cuore del Paese dove si mena vanto di aver REPUBBLICA gli Stati Uniti d’America, vuol dire frugare in un’immensa cian- smesso di berne dopo il gran rifiuto iracheno: «Sei bottiglie di FRANCESE frusaglia di lusso, annotata nel prezzo, nella foggia e nelle di- Chateau La Lagune Haute-Medoc 1990 (372$), sei di Chateau mensioni. Accettata dal Presidente, dalla sua famiglia e dal suo Talbot Saint-Julien 1990 (450$)». Servizio da tè commemorativo gabinetto, per galateo, ma a loro indisponibile per legge. Con- Peggio di uno stiletto, il gelo tedesco. In quattro anni, l’umo- del 300esimo anniversario servata dunque negli Archivi di Stato e, forse, un giorno, nelle re di Gerhard Schroeder ha prodotto «una penna stilografica di San Pietroburgo sue felici e originali eccezioni, disponibile Pelikan con confezione di inchiostro da Valore: 1000 dollari in qualche bacheca di museo. Forse. 50ml. (559$); una sciarpa in seta nera di È così che accade di leggere di «Sua Ec- Nella lista spiccano chiffon (689$)» per la signora Bush; «un Bi- cellenza il Presidente del Consiglio dei mi- nocolo Eschenbach (267$)». Che a ben ve- BIN ABD nistri, onorevole Silvio Berlusconi». Di ap- offerte bizzarre, dere è poi la soglia di decenza su cui si so- AL-AZIZ AL SAUD prendere che in principio furono gli orolo- no orientate anche diplomazie come gi. Tanti orologi. Quasi un campionario da quella inglese che già molto hanno dato a VICEPRIMO MINISTRO orafo svizzero. «Un Franck Muller “Long come quella del Washington. Dalle mani dei Blair, negli SAUDITA Orologio al quarzo con doppio Island 1200 QP” con cinturino in pelle ne- stessi quattro anni, «un set da scrittoio movimento e numeri romani e arabi ra, cassa in oro bianco e calendario perpe- rumeno Iliescu: “Churchill”, con penna, calamaio, sigaro e Bernard-Richares tuo (12.000$)»; «un Bulgari “Rettangolo” in libro di citazioni dello statista (375$); sciar- Valore: 321 dollari acciaio temperato, quadrante nero, data- un ritratto di Bush pa di seta nera Emily Jo Gibb e borsa da se- rio automatico alle “6” e incisione sul retro ra con disegni floreali (400$); necessaire in della cassa “Il Presidente del Consiglio dei che spara ad una pelle nera Tanner Krolle (351$)». HAMID Ministri” (3.000$)»; «un Bulgari in argento L’arrivo di Zapatero al governo di Spa- KARZAI (1.200$)»; ancora «un Bulgari “Rettangolo” gna raffredderà forse anche il già pur mo- con inciso sulla cassa “Il Presidente del lepre con la faccia rigerato cerimoniale di Madrid. Dei tem- PRESIDENTE Consiglio dei Ministri” (3.000$)»; «un “Car- pi di Aznar, si annotano in archivio «due AFGHANISTAN tier” in acciaio “Roadster” (3.950$)»; «un di Saddam incisioni raffiguranti scene rupestri di “Hublot Automatic MDM Geneve” in ar- Alejandro Macarron Jaime (350$); una gento, con cinturino e quadrante neri (2200$)»; «un “Patek Phi- sella in cuoio foderata in pelliccia di pecora (1.250$); un qua- lippe Calatrava” con cinturino in pelle nera, quadrante nero e dro astratto di Rafael Canogar (500$); il libro di catechismo ri- cassa in oro (14.500$)»; «un Cartier in acciaio modello “Tank coperto in pelle “Catecismo de Fray Pedro de Gante” (800$); Francaise Steel” con datario automatico (2.900$)»; ancora «un una bambola di porcellana “Menina” con abiti ricamati in “Rettangolo” Bulgari in acciaio (3.000$)»; «uno “Stradivari 1715” bianco e blu (125$)». con cassa in argento e incisione “George W. Bush” (500$)»; «un Già, con l’eccezione della Francia, bisogna lasciare la vecchia Piaget con cassa rettangolare in argento (prezzo 5.900$ a Geor- Europa continentale per qualche variazione sul tema, ora ec- ge W. Bush in data 16-10-2001)». centrica, ora grossolana o beffarda. Inciampando così nella Che dopo gli orologi, fu il tempo delle gemme alle signore: “trovata” del rumeno Iliescu con il «ritratto a pastello di George «Bracciale di forma ovale Damiani in platino e diamanti da Bush cacciatore che afferra per le zampe una lepre dalla faccia 3.79 carati (6.500$ a Condoleezza Rice, consigliere per la si- di Saddam (500$)». Nel finto calore pachistano della «giacca e curezza nazionale)»; «Braccialetto a serpente Damiani in oro cappello tradizionali in lana marrone (1.650$). Nell’azzardo di- e diamanti da 2,64 carati (7.500$, ancora alla Rice)»; «Collier vertito del sultano del Brunei, con i suoi 41$ di «torta di chee- in oro bianco Damiani con perle e grappolo di diamanti scake al limone». Nell’ossessione domestica di Putin con i suoi (2.250$, alla First Lady)». «quattro servizi da tè e caffè, teiera elettrica e set di tovaglie di li- Che tra orologi e gemme, si fecero strada, tra un G8 e un no». Nei «cioccolatini Perugina» e nelle «82 lenze e ami da pesca» consiglio atlantico di Pratica di Mare, il libro di «nessun va- del Re Mohamed VI del Marocco. Fino ad arrivare alla curiosa lore» (la nota è dell’archivista del Federal Register) «“Una morigeratezza dell’oggi ex premier e milionario libanese, Rafiq Tappeto afghano lavorato a mano con storia italiana”, di Silvio Berlusconi a Donald Rumsfeld in da- Al-Hariri. L’uomo che a Washington ha comprato e progettato Fotografia a colori di cavallo arabo decorazioni e fregi della tradizione ta 14 gennaio 2003»; «un desk da tavolo Pineider in pelle con per sé una residenza che fa apparire nana la Casa Bianca. E che “BJ Thee Mustafà di 9 anni di età” popolare cancelleria personalizzata: penna stilografica, calamaio e alla porta della Casa Bianca si è presentato senza orologi svizze- firmata dal fotografo Gigi Grasso Valore: 4500 dollari pennini (1.650$)»; «tre cravatte di seta Battistoni colore blu ri, ma con «un humidor per sigari in legno liscio con scene di stra- Valore: 250 dollari navy (390$)»; una «ventiquattrore in vera fibra di carbonio da (350$)» e 25 dollari di frutta secca esotica. «Assortita». DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 37 le storie/2 Dopo quasi cinquant’anni, l’attesa è finita: il cuore Sfida a Manhattan più antico di New York torna a battere con la nuova “arena”, che ospiterà la squadra di basket dei Nets. Il sogno è tornare a rivivere la leggenda dei Dodgers, gli eroi del baseball. Con una missione speciale in più: rilanciare il quartiere Torna lo sport, la rivincita di Brooklyn

ALBERTO FLORES D’ARCAIS Il progetto di Frank NEW YORK Gehry, il creatore era ora, finalmente lo del Guggenheim sport torna a casa». Jack ha gli occhi lucidi quan- « do racconta di quel 24 di Bilbao, prevede un settembreE 1957, «il giorno più triste della mia vita», il giorno in cui lo sport abban- impianto da 20mila donò Brooklyn. A quel tempo lo sport erano i Dodgers, una delle più vecchie e spettatori, 45mila amate squadre di baseball che un pro- prietario-imprenditore poco romantico aveva deciso di trasferire nella più calda nuove abitazioni e (e remunerativa) Los Angeles; ma a un vecchio “brooklynite” come Jack poco 200mila metri quadri importa che al posto di pitcher e catcher dai nomi vagamente italiani arrivino ra- di negozi gazzoni alti due metri innamorati dello slam dunk, la schiacciata a canestro che fa impazzire i ragazzi neri da un capo al- l’Hudson, in questi luoghi dove nell’esta- l’altro dell’America, e importa ancora te del 1776 la Continental Armydi George meno che il vecchio diamante in terra Washington si scontrò con “l’esercito di battuta venga sostituito come campo da Sua Maestà” e la battaglia di Brooklyn gioco da una avveniristica arena: «No cambiò le sorti della guerra di indipen- problem, mi piace anche il basketball». denza. Tra la strade di questo smisurato All’incrocio tra Flatbush Avenue e “sobborgo” di New York si può misurare Dean Street, con un paio di piantine in il polso dell’America multietnica, pas- mano e una buona dose di fantasia, si sando in pochi minuti dal quartiere degli può provare ad immaginare cosa vorrà hasidim - dove a qualsiasi ora del giorno dire il ritorno dello sport a Brooklyn. Le sembra di trovarsi nel più ortodosso dei piantine sono quelle dove è stato messo luoghi della Gerusalemme ebraica – alle nero su bianco, anzi a colori, l’ambizioso trattorie di Bensonhurst dove si possono progetto che riporterà nel cuore del più orecchiare ancora dialetti italiani del pri- antico boroughdi New York una squadra mo Novecento, fino al ghetto nero (ma il di “professionisti” e in questi sei blocchi politically correct vieta tassativamente di compresi tra le avenues Flatbush, Atlan- chiamarlo così) dove gli spacciatori di tic e Vanderbilt – a metà strada tra il pon- crack fanno a gara con i pastori delle te di Brooklyn e Prospect Park – verrà co- Chiese metodiste nell’accaparrarsi le struito il nuovo centro di una città che da simpatie di ragazzi spesso ancora bam- qui a dieci anni vuole diventare qualco- bini; i primi togliendo ogni giorno a cen- sa di simile a una novella Manhattan. tinaia di giovani la speranza di un futuro L’idea di far “rinascere” Brooklyn at- migliore, i secondi a tentare di ridarglie- torno allo sport è venuta a Bruce C. Rat- la, magari proprio grazie a un piccolo ner, presidente e amministratore della campo di cemento con due canestri cir- Forest City Ratner Companies, una gran- condato da una rete. de impresa di costruzione che nel 1988 E poi ci sono i polacchi, i coreani, i rus- aveva già dato a Brooklyn il One Pierre- si dell’ultima immigrazione che hanno pont Plaza, il primo palazzo per uffici portato con sè una nuova criminalità, i nuovo aperto a downtown in 25 anni. pakistani con i loro negozi dove si vende Ratner ha deciso di fare le cose in grande “tutto a 99 cents”, i cinesi e i latinos che e come prima mossa ha chiamato Frank arrivano dai posti più sperduti dell’Ame- Gehry, uno dei più prestigiosi architetti rica Latina, c’è Coney Island con la sua del mondo. ruota del luna park e le sue spiagge po- All’autore del Guggenheim di Bilbao polari così diverse da quelle chic degli Ratner ha dato carta bianca, ottenendo Hamptons di Long Island dove ha casa la in cambio uno straordinario progetto gente bene di Manhattan. Queste strade dove la nuova arena del basket viene in- hanno ispirato scrittori e registi, poeti e serita in un centro con case, spazi com- artisti, hanno visto nascere star dello merciali, cinema e sale da concerti: sport, dello spettacolo e del crimine or- 80mila metri quadrati di palazzo dello ganizzato e adesso guardano con un fal- sport per 19mila spettatori (ventimila so distacco e un nascosto orgoglio alle quando al posto del basket si terranno ruspe che hanno iniziato a demolire per concerti rock); sei acri di open space poi costruire il nuovo sogno di Brooklyn. aperto al pubblico; 45000 nuove abita- «Brooklyn, New York, città di duri e di zioni, 200mila metri quadri di negozi, premi Nobel» come recita il suo website tremila parcheggi. Il tutto in un’area do- ufficiale non vede l’ora che il progetto sia ve a progetto ultimato (previsione dieci finito. Dieci anni non sembrano poi co- anni) ci saranno stazioni di dieci diffe- sì tanti e Jim, uno studente di musica ap- renti linee della metropolitana, zone pe- passionato di basketball – «ma la musi- donali, nuovi viali alberati, il tutto se- ca viene prima» – rivendica il ruolo di guendo rigidamente le severe leggi am- «grande città del mondo, una Mecca bientali e antinquinamento. culturale che ha bisogno di far sapere al Poi, sempre più convinto del progetto, mondo chi siamo». ha individuato la squadra di basket pro- Lo “sport che torna a casa” è l’ultimo fessionista da comprare e trasferire a tocco di pennello a una rinascita iniziata Brooklyn: la scelta è caduta sui Nets, la già da diversi anni. Prima con Dumbo squadra del New Jersey che negli ultimi (acronimo per Down Under the Manhat- tre anni è riuscita a vincere due campio- tan Bridge Overpass) il quartierino tra i nati, che gioca in un’arena a poche mi- FOTO ARTZ/LAIF/CONTRASTO due ponti ricostruito secondo i dettami glia da New York, che era nata come New BASKET PER STRADA. Quattro bambini ai piedi delle arcate del Ponte. Sotto il campione di scacchi Fisher della più moderna architettura metropo- York Nets e che nella Grande Mela ha già litana dove gli affitti delle case gareggiano diversi tifosi. con quelli dell’Upper West Side; poi con «Nessuna città sulla faccia della terra Williamsburg dove centinaia di sedicen- ha una storia sportiva come quella di i personaggi ti “artisti” (di cui forse il 5 per cento di- Brooklyn». Il vecchio seduto a un tavolo venterà un giorno tale) si sono trasferiti di Patsy Grimaldi’s Brick Oven Pizzaal 19 creando un nuovo Village nella riva del di Old Fulton Street si chiama Nino e tra- IL RE DEGLI SCACCHI I PRIMI PUGNI DI TYSON fiume opposta a Manhattan seguiti a giro disce le sue origini mischiando inglese e A 15 anni fu il più giovane Gran Brownsville: è qui, nel ghetto di posta da locali e ristoranti di successo italiano in quel geniale gergo chiamato in grado di competere, per qualità e prez- broccolino. Dell’Italia ha lontani ricordi maestro nella storia degli nero di Brooklyn, che nel 1966 zi, con quelli del Village originale. E come acchiappati di seconda mano dai rac- scacchi: di Bobby Fisher, nasce Mike Tyson, ed è nelle tali di attirare anche chi a Manhattan pre- conti dei nonni e da buon americano è ferisce continuare a vivere. pienamente convinto di quello che dice. campione del mondo nel ’72 strade del quartiere che Per Frank Gehry «questa è una oppor- E visto che da queste parti la storia sem- contro Spassky, ancora oggi si comincia la carriera del più tunità importante per tutti e il nostro bra che inizi e finisca solo tra i confini de- raccontano le prime giovane campione del mondo obiettivo è quello di creare una grande gli States dal suo punto di vista non ha arena per una grande squadra e di crea- neanche tutti i torti, Brooklyn ha una leggendarie mosse a Brooklyn dei pesi massimi della boxe re allo stesso tempo qualcosa di vera- grande tradizione sportiva: qui nel 1854 mente speciale per Brooklyn». Il proget- vennero fondati gli Excelciorsil primo ba- IL TENNIS DI CLASSE SPETTACOLO JORDAN to (presentato quasi un anno fa) ha otte- seball club a reclutare nei quartieri pove- nuto l’appoggio entusiastico del sindaco ri i ragazzi della working class, qui nel Capelli lunghi e volée, come Il padre si era appena trasferito di New York Michael Bloomberg, e an- 1858 venne giocata la prima partita dove simbolo di un gioco che a New York e aveva preso casa che chi all’inizio storceva il naso – come i fan furono costretti a pagare il biglietto quei brooklynites tifosi dei Kincks (la (Brooklyn contro Manhattan all star) qui permise a Vitas Gerulaitis, nel quartiere: è il 1963 quando squadra di basket di New York che gioca dal 1890 al 1957 ci fu la casa dei Brooklyn cresciuto anche lui a Brooklyn, a Brooklyn nasce Michael a Manhattan al Madison Square Gar- Dodgers. di regalare splendide pagine di Jordan, forse il più den) – adesso si è convinto dell’opera- Se fosse staccata da New York zione. Magari sognando di fare giocare Brooklyn sarebbe oggi la quarta città più tennis con le sfide a Borg e spettacolare talento nei Brooklyn Nets anche Stephon Mar- popolosa degli Stati Uniti. Da Manhattan McEnroe a fine anni Settanta della storia del basket bury, il magic boydi Coney Island che og- la dividono i famosi ponti e un orgoglio gi, ormai trentenne, è la star proprio dei smisurato che fa dire ai brooklinitesche la Knicks: «Se lo sport torna a casa può tor- vera New York inizia da questa parte del- nare a casa anche Stephon». 38 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 i luoghi Vicino a Piazza Tienanmen, nel cuore della capitale Città che cambiano più caotica, vive un piccolo mondo aggrappato alla sua storia. Nei vicoli dai nomi magici, su cui si affacciano le case tipiche di pietra grigia, gli abitanti lottano per salvare il loro quartiere dalla globalizzazione urbanistica

L’assedio alla Pechino antica

FEDERICO RAMPINI loro originario decoro aristocratico o l’avanzata del cemento armato. Nel sempre lo stesso. Di colpo su interi iso- borghese si indovina a stento dopo de- 1949 i vicoli coprivano 17 milioni di me- lati appaiono gli striscioni del Comune cenni di privazioni. Ma sono sempre, I nomi degli Hutong: tri quadrati. Mezzo secolo dopo la capi- che danno il preavviso di 20 giorni per lo PECHINO questo sì, inconfondibilmente cinesi. A tale si è allargata all’infinito (Pechino sgombro. Le indennità offerte nel mi- differenza delle selve di grattacieli, de- Vicolo occupa ormai la superficie del Belgio) gliore dei casi arrivano a 400–600 euro al a signora di mezza età, con i gli shopping mall con MacDonald’s e dell’intelligenza e della virtù ma il suo cuore antico degli hutong si è metro quadro, una frazione del valore capelli raccolti dietro la nu- Starbucks, del traffico infernale di Audi rattrappito a tre milioni di metri qua- di mercato. Per prevenire i ricorsi il Co- ca a chignon, riempie il sec- e Toyota che intasa i raccordi anulari a Vicolo del pozzo drati. E l’assedio non è finito. mune definisce «insalubri e fatiscenti» chiello di acqua melmosa sedici corsie nell’altra Pechino. di acqua zuccherata le case da demolire. La prospettiva per delL laghetto, ci intinge un pennello lun- Il mio vicino Li Fuhai mi guida in L’offensiva dei Giochi gli sfrattati è di emigrare nella più lonta- go e dipinge eleganti ideogrammi sul pantofole dentro casa sua. Amabile, Vicolo In vista delle Olimpiadi del 2008, la pia- na periferia di Pechino, in squallidi marciapiedi: un gruppetto ammira il ospitale, questo ometto paffuto di 64 della prosperità eterna nificazione urbana ha avuto un altro at- quartieri-dormitorio a ore di distanza trionfo dell’effimero, il piccolo capola- anni, operaio metalmeccanico in pen- tacco di megalomania. Dopo l’indu- dal lavoro. Alla data stabilita arrivano a voro di calligrafia destinato a evaporare sione, è felice di raccontare la storia del Vicolo strializzazione pesante degli anni 50 – ondate le ruspe meccaniche, l’esercito in pochi minuti. Il giovane flautista ini- quartiere dove sono nati lui, suo padre della salsa di fagioli quando Mao realizzò il suo sogno: un dei manovali armati di piccone, gli zia la mattina con un assolo davanti al e suo nonno. Mi fa accomodare in una panorama di Pechino fatto di ciminiere squadroni della polizia in assetto di lago e tiene uno specchietto appoggia- stanzetta buia e fredda (con 100 euro di Vicolo del presagio fausto fumanti a perdita d’occhio – dopo lo guerra. In poche ore un quartiere viene to sulla panchina: mentre suona si os- pensione al mese non si spreca il car- squallore sovietizzante degli anni 60 ridotto a un ammasso di calcinacci, e lì serva le labbra per correggere gli errori. bone), la sua voce è interrotta dagli at- Vicolo della chiarezza magica che ha distrutto la Storia per costruire sopra sorge un altro cantiere dove gior- Il barbiere ha messo la sedia in strada tacchi di tosse e da un grillo scatenato. monumentali sedi di partito, grandi no e notte le formichine operaie si ar- come tutti i giorni, malgrado il freddo «Mio nonno era del 1880, da giovane ha Vicolo viali per sfilate militari e orrida edilizia rampicano a costruire nuovi grattacie- un cliente si fa tagliare i capelli in mez- lavorato nella villa imperiale dei Qing. della deferenza e della sobrietà popolare, il terzo millennio si apre con li. Chi cerca di resistere da solo, aggrap- zo al vicinato. Un ciclista passa into- Un tempo qui attorno c’erano tanti una Cina che vuole dare lezioni di mo- pandosi alla propria casetta e ai propri nando la cantilena del “shuo feipin”, parchi imperiali, e le botteghe degli ar- Vicolo della pace amara dernità a Houston e a Toronto, a Tokyo mobili, viene travolto senza pietà. raccatta rifiuti domestici che lui sa co- tigiani che lavoravano per l’imperato- Vicolo e a Sidney. L’architetto francese Andreu Sulla via Nanyingfang vivevano me riciclare. Tre pensionati portano a re, i mercati della frutta e verdura, gli at- dell’aeroporto Charles De Gaulle è sta- mille famiglie, alcune di loro vi aveva- spasso i loro amici: grilli e uccelli in gab- tori di strada che improvvisavano duet- della via all’ombra dei salici to chiamato a costruire il nuovo teatro no radici da secoli: quelle casette era- bia. I piccioni ammaestrati volano coi ti comici. Mio nonno mi raccontava Vicolo dell’Opera, l’olandese Koolhaas a dise- no state costruite sotto la dinastia fischietti di bambù legati alla coda, e la che questo laghetto faceva parte di una gnare l’arco futurista per la nuova sede Qing per alloggiare i soldati che difen- loro musica dal cielo si spande sul quar- rete di canali, servivano a trasportare della purezza di ghiaccio della tv di Stato. Altri grattacieli a non fi- devano la città dalla Porta Chaoyang- tiere. Al calare del tramonto gli adulti riso e grano fino ai palazzi imperiali e Vicolo della lealtà pura nire estenderanno le catene di banche e men. Il blitz della polizia, il 15 novem- torneranno ancora in strada dopo cena alle ville dei cortigiani. Nel ‘49 il primo multinazionali, di hotel americani Hil- bre scorso all’alba, ha preso d’assalto per giocare a scacchi, a carte o al mah- governo comunista coprì i canali ma Vicolo della felicità profumata ton e Sheraton, Hyatt e Marriott, con gli l’intero isolato. Una donna anziana jong sui tavolini in piazzetta; altri nei per altri dieci anni il quartiere rimase annessi shopping mall sotterranei: una che si era asserragliata in casa è stata giardini lungo il lago ogni sera ballano il quasi identico, dal ponticello di Vicolo del fiore della purezza città parallela dove nelle viscere della aggredita a mattonate in testa, l’han- liscio con un mangianastri come orche- Houhai in una giornata limpida vede- terra si celebra l’orgia del consumismo. no portata via che sanguinava. La fol- stra, o cantano in coro inni nostalgici di vamo le montagne, e la fioritura delle Vicolo Da quando i cantieri olimpici hanno la di curiosi è stata dispersa a getti di guerre e rivoluzioni. ninfee rivestiva il lago. Nel ‘59 cominciò delle composizioni letterarie creato la nuova bolla speculativa di Pe- estintori. Due bulldozer hanno polve- il razionamento, la tessera del riso, e chino, altri 300.000 abitanti dei vecchi rizzato il muro dove qualcuno aveva Il fascino degli hutong per molto tempo scomparvero i merca- Vicolo delle nuvole azzurre quartieri sono stati sfrattati. Il copione è scritto «Le demolizioni violen- È la vita degli hutong, i vicoli della Pe- ti. Poi la Rivoluzione culturale mi se- Vicolo delle foglie di tè te e gli sfratti forzosi sono chino antica, un angolo di città che resi- questrò mezza casa e la diede a un’altra contro la Costituzione». ste alla corsa verso la modernizzazione. famiglia. Se n’è andata solo l’anno scor- Vicolo della carne di agnello Neppure i gesti più dispe- In mezzo al cuore della frenetica capi- so. Oggi invece delle montagne all’oriz- rati sono serviti. Ye tale da 15 milioni di abitanti, a poca di- zonte ci sono grattacieli, ma noi vecchi Vicolo Guozhu pur di la- stanza dalla Piazza Tienanmen c’è un non vogliamo andarcene perché que- dell’annuncio di ricompense sciare una casa in- piccolo mondo antico dove le biciclette sto quartiere è troppo bello, lo chia- tatta alla sua fa- restano sovrane (i vicoli stretti scorag- miamo ancora il lago dei templi anche miglia ha ten- giano le auto), bisnonni e nipoti condi- se di dieci templi buddisti ne resta uno. tato di sui- vidono un’intimità che obbedisce a riti Qui mangio la migliore cucina di Pe- secolari. Sul reticolo fitto degli hutongsi chino, so scegliermi la frutta sulle ban- affacciano i siheyuan, le tradizionali ca- carelle, l’aria è un po’ meno inquinata». se di pietra grigia con un solo piano, la Sotto la dinastia Qing, dal 1644 al forma a quadrilatero, il cortile in mezzo, 1911, il centro di Pechino ha avuto cin- i tetti di legni intarsiati dipinti come le quanta ville imperiali costruite attorno pagode. Alcune sono modeste casupo- alla Città Proibita. Oggi ne rimangono le fatiscenti, altre risalgono alle dinastie solo otto. Gli alveari umani degli hutong Yuan, Ming e Qing, fino a 800 anni fa. Il hanno subìto un destino analogo sotto DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 39 FOTO RICCARDO VENTURI/CONTRASTO

LA LOTTA TRA PASSATO E FUTURO I vicoli e le case tradizionali della Pechino antica minacciati dalle ruspe della nuova ondata urbanistica. Il piano edilizio prevede lo sgombero di interi isolati del vecchio quartiere

cidarsi sulla Piazza Tienanmen. Pri- sta d’avanguardia, il fotografo Xu Yong ma gli hanno salvato la vita, poi lo che espone le sue opere alla ex-fabbri- hanno sbattuto in carcere con una ca 798, il Greenwich Village di Pechino. condanna a due anni. L’architetto Due anni fa ha pensato di combattere il Zhao Zhongshu riassume così la si- potere con le sue stesse armi. In una Ci- tuazione: «I dirigenti del Comune ri- na che venera solo il Dio-denaro, Xu ha cevono tangenti dai costruttori. Tutti dimostrato che conservare i quartieri i piani urbanistici sono dettati dagli antichi può diventare un business. Ha interessi della speculazione edilizia». inventato la prima “agenzia turistica Un ex addetto ai lavori, Liu Xiaoshi degli hutong” che organizza visite gui- che per anni fu membro dell’ufficio di date sui rickshaw, i vecchi taxi-biciclet- pianificazione urbana, ammette che ta. «In Cina – dice – se vuoi salvare la «i costruttori si stanno appropriando Storia devi collegarla a un guadagno». del centro città, ma i loro nuovi edifici La sua scommessa ha funzionato. Pe- non possono sostituire l’atmosfera e chinesi e stranieri riscoprono il fascino la cultura dei vecchi quartieri». Perfi- di Houhaidi giorno e di notte. Fiorisco- no un celebre intellettuale di regime, no ristoranti e alberghi, sale da tè, ne- lo scrittore Yu Qiuyu, sembra amaro: gozi di lusso e jazz-club. Il nuovo piano «La Cina ha la civiltà più antica del regolatore ora elenca centinaia di vico- mondo ma in questi ultimi decenni li “intoccabili”. non abbiamo più costruito nulla per Ma dietro il successo spunta una mi- la nostra cultura, a parte la crescita naccia più insidiosa. Ora è il valore del- economica. Vedo all’opera solo forze le vecchie case, i siheyuan, che sale alle distruttive». stelle. Diventa di moda abitare qui, il centro storico vede affluire i nuovi ric- La resistenza organizzata chi del capitalismo cinese, i manager La resistenza degli abitanti del centro delle multinazionali straniere, gli arti- storico ha assunto le forme di un movi- sti di successo, e naturalmente la no- mento organizzato. Sono sorti combat- menklatura di partito. Il magnate della tivi comitati di quartiere, assistiti da tv Rupert Murdoch con la sua seconda esperti che hanno tentato tutti i ricorsi. moglie cinese Wendi Deng ha appena La più celebre di queste battaglie ha comprato uno siheyuan antico che sta avuto per protagonisti 24.000 piccoli ristrutturando. Gli hutong rischiano la proprietari coalizzati, sotto la guida del- fine di Trastevere, di Venezia o del Ma- l’architetto Fang Ke e dell’avvocato Wu rais parigino. Jianzhong. Ai dirigenti comunisti della «Cambia tutto con questi ricchi che città Wu ha osato dire: «Neppure gli in- arrivano – dice il mio vicino Li Fuhai – In vista delle Olimpiadi del 2008 l’attacco è serrato: di colpo su vasori giapponesi avevano devastato io me ne accorgo. Quando passeggio Pechino come voi». Ci sono stati pro- lungo il lago Houhaiora davanti alle ca- interi isolati appaiono gli striscioni che intimano lo sgombero. cessi e scandali per corruzione, si è sco- se ristrutturate vedo alti muri, guardia- perto un giro di tangenti che in dieci an- ni privati che mi allontanano se mi fer- La resistenza ha scelto una tattica nuova: combattere il potere ni ha raggiunto i 15 miliardi di dollari, si mo a curiosare. Sono a disagio, non mi è perfino suicidato un vicesindaco. sento più a casa mia». business della Ormai la mappa degli hutong storici Arriva il suo vecchio amico Sun con le sue stesse armi, ovvero lanciare il si è ristretta dentro un eroico quadrila- Xiuhong, pensionato dell’azienda elet- tero: a Est la Torre del Tamburo e la Tor- trica, per una partita a carte. A 70 anni tradizione. Con alcuni rischi re della Campana, due strutture impo- Sun continua a farsi ogni giorno quat- nenti che regolavano i tempi di vita del- tro ore a piedi, per ritornare qui dal la città medievale; al centro i laghetti quartiere dove è finito dopo lo sfratto: Houhai e Qianhai; a Ovest il parco «Mi manca tutto. La vita in mezzo alla Behaie a Sud la Città Proibita. In questa strada, le case senza serrature, gli ami- ridotta la resistenza ha adottato una ci insieme dalla mattina alla sera, la pe- tattica nuova. L’idea l’ha avuta un arti- sca nel laghetto, il canto dei grilli».

FOTO HENRI CARTIER-BRESSON MAGNUM/CONTRASTO 40 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 19 DICEMBRE 2004

Quattro mesi prima del fallito blitz di , nell’agosto 1970, l’ambasciatore americano a Roma Graham Martin spedisce a Washington cinque informative su protagonisti e dettagli del piano eversivo. “Repubblica” ne è venuta in possesso e può ricostruire con nuovi particolari quella vicenda

E l’ambasciatore Usa disse: “Non stanotte” Golpe Borghese

GIOVANNI MARIA BELLU e PIETRO VERONESE si documenti desegretati contengono possibilità che in Italia possa succedere incontra un altro dei golpisti. L’ennesimo far conoscere questa convinzione al prin- molti “omissis”. «qualcosa di grosso» attorno a Ferragosto. omissis non impedisce di riconoscere la cipe Borghese. Egli deve essere cauto, Il 7 agosto, data della prima informati- D’altra parte — scrive Martin — queste figura del costruttore romano Remo Or- emulare il suo parente collaterale, Napo- n agosto caldissimo quello va, è il giorno successivo all’insediamen- voci sono giunte anche a «un importante landini che, in seguito, racconterà tutto leone, e scegliere come parola d’ordine la del 1970. Graham Martin, to del governo di centrosinistra guidato uomo d’affari americano». Sul nome c’è alla magistratura. Martin ascolta la regi- frase: “Non stanotte Giuseppina”». da un anno ambasciatore dal Dc . La tensione so- un altro “omissis” ma si tratta certamen- strazione del colloquio e così viene a sa- Fenwich riferisce a Remo Orlandini americano a Roma, fatica ciale è altissima. L’eterno timore della te di Ugo Fenwich, un ventottenne del pere che il capo dei congiurati è il princi- che gli Stati Uniti non ne vogliono sape- un po’ a orientarsi nella “in- presa del potere da parte dei comunisti ha New Jersey che fa il dirigente della “Sele- pe Junio Valerio Borghese. Martin lo co- re. Ma i congiurati non si arrendono. Pas- tricate political evolution” risvegliato le tentazioni golpiste. Ma di nia”. Fenwich è stato avvicinato da un suo nosce («ha visitato l’ambasciata lo scorso sa qualche giorno e Monti torna nuova- inU corso. In pochi giorni viene a sapere tut- questo Martin non è sorpreso. Con una conoscente italiano (altro omissis, ma è 26 gennaio») ma non si fida. La risposta al- mente all’attacco. Fenwich è sorpreso da to o quasi su un progetto di golpe destina- prosa sciatta e un po’ annoiata, scrive che possibile individuarlo nel medico Adria- la richiesta di riconoscimento è negativa. tanta insistenza. «Sarò il nuovo ministro to a entrare nella storia d’Italia: il “golpe «discorsi sulla necessità di un golpe sono no Monti) che gli ha parlato del progetto Non per un particolare riguardo verso la degli Esteri — è la spiegazione — e voglio dell’Immacolata”. Fu tentato, infatti, endemici in Italia fin dal dopoguerra». Il chiedendogli d’aiutarlo a capire se il go- fragile democrazia italiana. L’ambascia- essere sicuro che, una volta insediato, quattro mesi dopo, la notte tra il 7 e l’8 di- fatto è che questa volta i discorsi sembra- verno degli Stati Uniti avrebbe ricono- tore semplicemente pensa che il tentati- avrò dagli americani un’appropriata cembre. E fu — tra i tanti degli anni della no più seri. James Clavio, un italoameri- sciuto il nuovo regime. vo sia destinato a fallire e a provocare un guida». Il risultato è una nuova informa- “strategia della tensione” — il tentativo cano che da un anno è l’addetto militare Ed è qua che le informative diventano massiccio spostamento a sinistra del Pae- tiva nella quale l’ambasciatore dà una più serio e pericoloso. Gli uomini del dell’ambasciata, ha avuto un colloquio una spy story italo-americana che se. Nel caso in cui poi dovesse riuscire mazzata definitiva ai golpisti italiani: Fronte Nazionale, così si chiamava l’orga- con un alto ufficiale italiano, Vito Miceli, Graham Martin racconta con un’ironia «potrebbe comportare imprevedibili ri- «Questa affermazione è un motivo in più nizzazione fondata dal principe Junio Va- capo del servizio segreto dell’Esercito, che sconfina nel sarcasmo. Fenwich vie- percussioni sull’equilibrio del Mediterra- per pensare che il golpe fallirà. Non sono lerio Borghese, poco dopo la mezzanotte che gli ha parlato esplicitamente della ne dotato d’una valigetta-registratore e neo». «Sto cercando — scrive Martin — di stato mai tanto fortunato da trovare un entrarono nell’armeria del Vi- ministro degli Esteri disposto a minale, caricarono di armi due farsi guidare da me». camion. Ma all’una e 49 minuti Il primo settembre, nuovo arrivò il contrordine con una te- sconsolato telegramma di Mar- lefonata. Chi l’avesse fatta an- la scheda tin a Washington: «Testardo, il cora non è chiaro. Tra le ipotesi, nostro presunto nuovo mini- una delle più accreditate attri- stro degli Esteri, ha incontrato buisce l’iniziativa proprio agli Tentarono di farlo passare per la nuovamente il suo originale americani. follia d’un gruppo di militari contatto (cioè Fenwich). Gli ha I documenti acquisiti da Re- pensionati. Eppure il piano illustrato nei dettagli il progetto pubblica attraverso il “Free- prevedeva l’arresto del e gli ha anche detto d’aver otte- dom Information Act” confer- presidente della Repubblica e nuto l’impegno di Spagna, Gre- mano quest’ultima ipotesi. Ma l’uccisione del capo della polizia. cia e Israele a riconoscere il soprattutto rivelano che il pro- Dietro il principe Borghese nuovo governo. La Germania getto golpista era noto da mesi c’erano alti ufficiali (molti legati al federale ci sta pensando, e mol- non solo ai vertici delle Forze capo della P2 ), gruppi to dipende da cosa faranno gli armate e dell’intelligence ita- paramilitari neofascisti e anche americani». L’ambasciatore è liana ma anche al ministro del- elementi dei servizi Usa. I dubbi ormai esasperato: «Ho ordina- la Difesa, il socialdemocratico dell’ambasciatore Martin non to all’uomo d’affari americano Mario Tanassi, e dunque — se- escludono un ruolo della Cia di rifiutare categoricamente al- condo l’ambasciata americana che, in quegli anni, a volte tri contatti diretti». — allo stesso capo dello Stato seguiva strade autonome. Mai E qua finisce il carteggio che . I documenti chiarito il mistero sulla decisione gli Usa hanno deciso di rendere sono cinque informative che di sospendere l’azione. Il pubblico. Per conoscere le suc- FOTO MARCO BRUNI FOTO ALINARI l’ambasciatore Martin inviò al processo finì nel nulla. Il giudice cessive puntate bisognerà at- Dipartimento di Stato di Washington dal AL CORRENTE Guido Salvini anni dopo scrisse: UFFICIALI PIDUISTI tendere. Quando anche il resto dei docu- 7 agosto al primo settembre del 1970. Le Mario Tanassi e Giuseppe «È forse l’unico caso d’un Licio Gelli con Giulio menti sarà desegretato, si saprà perché i autorità statunitensi — alle quali Repub- Saragat, all’epoca ministro processo in cui, per annacquare Andreotti: alla P2 del golpisti poterono continuare ad agire in- blicaun anno fa aveva chiesto tutto il ma- della Difesa e capo dello la portata d’un evento, sono stati Maestro venerabile erano disturbati benché l’ambasciata america- teriale disponibile sul golpe Borghese — Stato, erano stati informati assolti tutti, compresi i rei» iscritti molti ufficiali golpisti na avesse informato le massime autorità hanno deciso di mantenere il segreto sul- italiane. E, forse, si capirà se il contrordi- la documentazione prodotta più a ridos- ne fu dato con una frase in codice. Forse so della “notte dell’Immacolata”. Gli stes- proprio: «Non stanotte, Giuseppina». DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 41

il ricordo FOTO GRAZIA NERI/TLP

GIAMPAOLO PANSA propria azienda, La Facciata, sempre in via Giovanni Lanza a Roma: qui avrei in- contrato Borghese. ella tua inchiesta sulla “Io e il Principe nero Venerdì 4 dicembre, con il fotorepor- destra» mi disse Carlo ter Mimmo Frassineti, bussai all’uscio Casalegno, «ci stareb- della Facciata. Ecco Borghese. In pullo- be bene un bel Bor- ver, il corpo fatalmente appesantito, la ghese!». «Intervistarlo schiena un po’ curva, le guance cascanti. è vincere un terno al E l’aspetto più vecchio dei suoi 64 anni. «lotto»N gli replicai, «odia i giornalisti e non Seppi dopo che soffriva di enfisema pol- si fa avvicinare da nessuno». Carlo m’in- monare, la malattia dei sommergibilisti. citò: «Provaci lo stesso. Ti costerà soltan- Ma aveva mani forti. I gesti fermi, del mi- to qualche telefonata». Il nostro collo- insieme alla vigilia” litare abituato al comando. Lo sguardo di quio alla Stampa terminò lì. Né lui né io un uomo sicuro di sé, però non spavaldo. avevamo bisogno di dirci chi fosse l’uo- L’ufficio era modesto. Zeppo di gior- mo da cercare: Junio Valerio Scipione Al- Borghese a tirare i fi- lui un indirizzo di nali, di libri, di carte. In un armadio sta- fredo Ghezzo Marcantonio Maria dei li della sovversione Roma, via Giovan- vano i documenti della X Mas ai tempi di principi Borghese. Casalegno era stato di destra. Era lui lo ni Lanza 130: «E’ Salò. Sulle pareti i ricordi della storia pas- partigiano, io un bambino della guerra. spettrale istigatore quello del Coman- sata, a cominciare dal gagliardetto della Sapevamo tutto o quasi della X Mas, l’u- nità d’élite, diremmo oggi, della Repub- della strage di piaz- dante, lo troverà Decima: una X in campo azzurro e il te- blica Sociale, la più temuta e odiata dagli za Fontana. Era lui il lì». Mi sembrò schio con la rosa in bocca. Infine un ma- antifascisti, la più ammirata dai fascisti di cervello della rivolta troppo facile. E in- nifesto del Fronte, con le cinque piaghe Salò. di Reggio Calabria. vece al telefono ri- da combattere: corruzione, droga, por- Prima dell’8 settembre 1943, Borghese, Infine era lui, in Ita- spose proprio Bor- nografia, omosessualità, prostituzione. era stato uno degli eroi della guerra sotto- lia, l’uomo della Cia, ghese. Possedeva E il profilo di un bambino in lacrime che marina. All’armistizio non aveva cambia- il servizio segreto una voce imperio- strillava: “Mamma, papà, che cosa aspet- to fronte e si era messo alla testa di un pic- americano, colpe- sa, ma il tono fu tate a difendermi?”. colo esercito di volontari. Attorno a lui era vole di ogni nefan- molto cortese. Mi Borghese cominciò a farmi l’esame-fi- nata una leggenda: la sua indipendenza dezza. spiegò che stava nestra. Iniziando dal mio libro sull’eser- dai gerarchi di Salò, l’autonomia dai tede- Si alzò un polve- partendo e non po- cito di Salò, pubblicato quell’anno. Me lo schi, i contatti, veri o presunti, con i servi- rone tale che Bor- teva incontrarmi. rimproverò blandamente: «Non m’è pia- zi segreti degli Alleati. Ed era stato proprio ghese, impensieri- Conversammo per ciuto. Ma mi aspettavo di peggio da un to, decise di difen- pochi minuti. Gli antifascista come lei». L’interrogatorio un ufficiale dell’Oss americano a sottrar- FOTO FRASSINETI/AGF lo al caos sanguinoso del 25 aprile, por- dersi con quattro chiesi se voleva ri- andò avanti per un paio d’ore. Alla fine il tandolo da Milano a Roma. querele: una al libro La strage di Stato, L’INTERVISTA costituire il partito fascista. Il Principe si Principe mi chiese: «Lei scriverà su di me Borghese se l’era cavata con quattro due all’Espresso, la quarta alla Domenica Junio Valerio Borghese mise a ridere: «Ma per nulla al mondo! Sa- un articolo obiettivo?». Risposi di no: anni scarsi di carcere a Forte Boccea, la del Corriere. Poi spiegò di non essere fa- (da giovane nella foto in alto) rebbe una follia dannosa. Legga il nostro «Non ne sarei capace». Borghese annuì prigione militare romana. Una volta li- scista, ma soltanto un patriota avversario durante l’intervista programma e capirà». soddisfatto: «È una risposta da uomo bero, aveva tenuto le fila dei reduci della della democrazia parlamentare. E di ave- con Giampaolo Pansa Ci riprovai l’anno dopo. E senza ren- schietto. Le darò l’intervista. Ma domani Decima. A destra non disponeva di mol- re un sogno: abolire i partiti, compreso il dermene conto m’infilai in un’avventu- pomeriggio. Sarà un affare lungo. E ades- ti amici. Gli alti papaveri del Msi lo giudi- Msi, risuscitare le corporazioni, dare vita ra tragicomica. Che va rievocata tenendo so mi manca il tempo». cavano troppo indipendente e abituato a a uno stato forte, tutto legge e ordine. d’occhio le date. Il giovedì 3 dicembre Sabato 5 dicembre, parlammo dalle 16 fare da solo, contando su stesso e forte del Ma era davvero così? Cominciai a cer- 1970 telefonai all’uomo di fiducia del alle 19. Il Principe sopportò decine di do- proprio passato. Difatti, nel settembre care Borghese nel dicembre 1969, venti Principe: Carlo Benito Guadagni, impre- mande, che partivano dall’8 settembre 1968, quando aveva già 62 anni, fondò un giorni prima di piazza Fontana. Un ami- sario edile, un signore massiccio che era per arrivare all’attività del Fronte. Mi la- suo movimento: il Fronte nazionale. Era co mi suggerì di contattare l’addetto stato marò nella Decima. Mi convocò per sciò usare il registratore. Sorridendo, ri- un gruppo che, nel lessico odierno, defi- stampa del Fronte, Antonio Leva. Ebbi da l’indomani mattina in un ufficio della fiutò di rivedere l’intervista: «Anche sta- niremmo di destra antagoni- volta mi attendo il peggio. Ma sta, più radicale di quella mis- non m’importa». Poi mi con- sina, giudicata subalterna alla gedò con una stretta di ma- Dc e alla democrazia parla- no: «Venga con noi nel Fron- mentare. Alberto Arbasino te. Si sentirà un uomo libero». In quell’epoca, nuclei simi- Scrissi l’intervista la sera li nascevano e subito moriva- di lunedì 7 dicembre. Pro- no dappertutto in Italia. Ma il prio in quelle ore, così poi si Principe riuscì a tenere in vita il colloquio il dubbio disse, gli armati del Fronte si il Fronte. Andando di città in preparavano ad assaltare la città, per rintracciare vecchi ‘‘ MARESCIALLE ‘‘ Rai. E il mio articolo, intito- Junio Valerio Mesi dopo, quando compagni d’arme e nuovi lato “Deliri del principe ne- amici, disposti a credere in lui Borghese mi ricevette seppi, rimasi ro”, uscì sulla Stampail mer- e a finanziare il movimento. E LIBERTINI coledì 9 dicembre, ossia Se debbo fidarmi dei miei ri- il 5 dicembre, due sbalordito: uno che ventiquattro ore dopo il fal- cordi, il risultato non fu strabi- limento del presunto golpe. liante. Molti dei gruppi distri- giorni prima del «Biblioteca Adelphi» sta per fare un colpo Un golpe che nessun giorna- buiti in ventidue centri esiste- le, nessuna radio, nessuna vano soltanto sulla carta. Gli presunto golpe Pagine 479, 25,00 di Stato parla ore tivù registrò. aderenti non superavano il La storia emerse l’anno migliaio. Pochi gli incontri, Tre ore di domande con un giornalista successivo, il 17 marzo 1971. dove si concionava contro la e risposte del campo avverso? Rimasi sbalordito. E comin- partitocrazia e il comunismo Maestri e opere del Novecento ciai a pormi qualche doman- dilagante. Niente giornali. da. Uno che sta per attuare Scarsa propaganda. Rarissi- leggendario nelle appassionate memorie un colpo di Stato riceve un me uscite in pubblico. giornalista del campo avver- A farla corta, il Fronte era soltanto Bor- di un flâneur musicale trascinante. so? Parla per tre ore davanti a un regi- ghese. Un mito vivente e, anche, un arca- stratore acceso? Si lascia fotografare in no riproposto di continuo dai misteri di pose tanto poco marziali? Forse sì, forse quel tempo disastrato. Nacque così la se- no. A quel tempo mi dissi: no, è assurdo conda leggenda del Principe Nero. Ali- WWW.ADELPHI.IT che lo faccia. Sono rimasto della stessa mentata soprattutto dagli avversari. Era idea. Per me quel golpe non c’è mai sta- to. Ma forse sono l’unico a pensarla così. 42 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 19 DICEMBRE 2004

Dopo le top cento delle pellicole, degli interpreti, delle colonne sonore e dei personaggi del grande schermo, l’American Film Institute sta selezionando le frasi che hanno fatto la storia di Hollywood. Da Via col vento a Casablanca, dal Padrino al Silenzio degli innocenti, ecco una prima scelta delle” perle” di sceneggiatura che hanno già ottenuto la nomination e si candidano alla vittoria finale

Alec Guinness Gloria Swanson Clark Gable Vivien Leigh Orson Welles La forza Io sono grande. È il cinema Francamente, cara, Domani Uccidere te è come uccidermi... sia con te che è diventato piccolo me ne infischio è un altro giorno ma sono annoiato di entrambi Guerre stellari - Usa 1977 Viale del tramonto - Usa 1950 Via col vento - Usa 1939 Via col vento - Usa 1939 La Signora di Shanghai - Usa 1947

Jack Lemmon Paul Newman Faye Dunaway Humphrey Bogart Dustin Hoffman Nessuno Sono il migliore... Anche se mi È solo? È la stampa bellezza. È un bel giorno è perfetto batti, sarò sempre il migliore Non lo siamo tutti? E non puoi farci niente per morire A qualcuno piace caldo - Usa 1959 Lo spaccone - Usa 1961 Chinatown - Usa 1974 L’ultima minaccia - Usa 1952 Piccolo grande uomo - Usa 1970

Mel Brooks E.T. John Travolta Robert De Niro Harvey Keitel Fa a Shakespeare quello che Telefono Come chiamano un Big Mac Un colpo Sono il signor Wolf. noi stiamo facendo alla Polonia Casa a Parigi? Le Big Mac solo Risolvo problemi Essere o non essere - Usa 1983 E.T. l’extra-terrestre - Usa 1982 Pulp Fiction - Usa 1994 Il cacciatore - Usa 1978 Pulp Fiction - Usa 1994 Una battuta lo salverà

CinemaANTONIO MONDA una preselezione di 400 battute che sintetizzano l’inte- tananza, e si deve solo allo straordinario fascino del film suoi soldati: «Nessun bastardo ha mai vinto una guerra ra storia del cinema statunitense. Si va dall’inizio del ci- se la battuta sia diventata di culto insieme a «questo è l’i- morendo per la propria patria. L’ha vinta facendo mori- nema sonoro («Aspettate un attimo: non avete ancora nizio di una grande amicizia». La diva dimenticata in re lo stupido bastardo dall’altra parte per la sua patria». NEW YORK sentito nulla», pronunciata da Al Jolson nel Cantante di Viale del tramonto afferma stizzita «io sono grande, è il Viene attribuita ad Orson Welles la battuta della sce- el 1998 l’American Film Institute lanciò Jazz) ai film recenti («Mio tesoro» ripetuto fino al delirio cinema che è diventato piccolo», e dopo aver ucciso il gi- neggiatura di Graham Greene per il Terzo Uomo («Per l’idea di eleggere il miglior film america- da Gollum nel Signore degli Anelli), lungo una lista che golo che cerca di abbandonarla, accoglie gli operatori trent’anni in Italia al tempo dei Borgia ci sono state guer- no di tutti i tempi, invitando una giuria non trascura alcun genere. La battuta a effetto, realizza- dei cinegiornali come se fossero quelli di un film nel qua- re, violenza e spargimento di sangue, ma anche Miche- composta dalla crema del cinema statu- ta spesso da pagatissimi “script doctors” anonimi, è sin le nessuno l’ha scritturata, dicendo «sono pronta per il langelo, Leonardo ed il Rinascimento. In Svizzera han- nitense a commentare le proprie scelte dagli albori del cinema uno degli elementi di forza della primo piano, Mr. De Mille». no avuto amore fraterno, pace e democrazia per cin- nelN corso di un seguitissimo special televisivo. La serata cinematografia Usa: in molte occasioni riassume il sen- Tra i grandi del cinema, Billy Wilder ha avuto il mag- quecento anni, e cosa hanno prodotto? Gli orologi a sigillò il trionfo di Quarto Potere e segnò uno straordi- so del film («Sono il migliore, anche se mi batterai sarò gior numero di citazioni (13), mentre tra gli autori con- cucù») ed è certamente suo il dialogo con Marlene Die- nario successo mediatico, al punto che l’Afi proclamò in sempre il migliore», spiega Paul Newman a un rivale nel- temporanei sono imprescindibili i dialoghi di Quentin trich nel finale dell’Infernale Quinlan: «Leggimi il futu- seguito le cento migliori commedie (vinse: A qualcuno lo Spaccone), arricchendolo di uno spessore epico che Tarantino. Ma è Coppola il cineasta che ha le battute più ro... Non ne hai più: lo hai consumato tutto». Sono mol- piace caldo), i thriller (Psycho), le storie d’amore (Casa- trascende la vicenda raccontata e attribuisce alla pelli- memorabili: nel Padrino è Michael Corleone a parlare te le battute colloquiali che acquistano una efficacia blanca), le canzoni tratte da film (Over the rainbow), gli cola la materia di cui sono fatti i sogni. di «un’offesa alla mia intelligenza», ed è sempre lui ad straordinaria nel contesto in cui sono pronunciate: eroi positivi (Atticus Finch), i cattivi (Hannibal Lecter) e Gran parte delle battute più celebri risultano impro- aver imparato dal padre a «fare un offerta che non si può «Houston, abbiamo un problema»; «Telefono. Casa»; le leggende dello schermo (Humphrey Bogart e Katha- nunciabili e forse anche ridicole nella vita quotidiana, rifiutare». In Apocalypse Now, (la sceneggiatura è di John «La forza sia con te», «E’ la stampa, bellezza!», «Mostra- rine Hepburn). ma sono perfette proprio per il loro irrealismo. Se Vivien Milius) il folle Colonnello Kilgore proclama dopo un mi i soldi!». E però è sempre di John Ford, il più epico dei Il prossimo giugno verranno celebrate le cento battu- Leigh chiude Via con vento dicendo «domani è un altro bombardamento «amo l’odore di napalm la mattina. Sa registi americani, la battuta programmatica di gran par- te più significative dei film americani, attraverso il voto giorno», in CasablancaIngrid Bergman si chiede se il ru- di vittoria», mentre Patton, di cui Coppola ha scritto il te del cinema Usa: «Quando le leggende diventano fat- di 1500 personalità della settima arte che partiranno da more che sente «è il battere del cuore o i cannoni» in lon- copione, inizia con il generale d’acciaio che spiega ai ti, stampa la leggenda». DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 43

I MIGLIORI FILM I MIGLIORI ATTORI LE MIGLIORI ATTRICI 1. Quarto potere 1. Humphrey Bogart 1. Katharine Hepburn 2. Casablanca 2. Cary Grant 2. Bette Davis 3. Il Padrino 3. James Stewart 3. Audrey Hepburn 4. Via col vento 4. Marlon Brando 4. Ingrid Bergman 5. Lawrence d’Arabia 5. Fred Astaire 5. Greta Garbo 6. Il mago di Oz 6. Hanry Fonda 6. Marilyn Monroe 7. Il laureato 7. Clark Gable 7. Elizabeth Taylor 8. Fronte del porto 8. James Cagney 8. Judy Garland A fianco, i primi dieci 9. 9. 9. nelle precedenti Schindler’s List Spencer Tracy Marlene Dietrich classifiche dell’Afi 10. Cantando sotto la pioggia 10. Charlie Chaplin 10. Joan Crawford

I personaggi dei film dicono quello che avremmo voluto dire noi Le frasi magiche

Peter Sellers James Stewart Anthony Perkins La vita Nessun uomo è un fallito Mia madre che sono entrate è uno stato mentale se ha degli amici non si sente molto bene oggi Oltre il giardino - Usa 1979 La vita è meravigliosa - Usa 1946 Psyco - Usa 1960 nelle nostre vite

PINO CORRIAS Il cinema è mistero, emozione, avven- tura, immaginazione. Ma è anche (e l cinema è una grande rete e col- specialmente) il rischio della verità, leziona la vita, come si fa con le con adeguata colonna sonora, la per- farfalle. Il cinema racconta voli, e fezione della menzogna, nel buio di imprigiona le ali con gli spilli. Le una Coca cola, la nostalgia dei ricordi, ali e gli spilli, a volte diventano i sui titoli di coda. Talmente più ricco e Al Pacino Al Pacino Woody Allen nostri appunti su un taccuino divertente della vita vera da fare reci- Gli ho fatto un’offerta È un’offesa L’ultima donna in cui sono cheI smarriremo. Siamo la solitudine di tare a Nathalie Baye, in Effetto notte, Taxi Driver, dentro la pioggia. E siamo l’omaggio più bello: «Io per un film che non poteva rifiutare alla mia intelligenza entrato è la statua della Libertà la lucentezza del Settimo sigillo: «Lo ri- potrei piantare un uomo, ma per un Il Padrino - Usa 1972 Il Padrino - Usa 1972 Crimini e misfatti - Usa 1989 corderò questo momento: il silenzio uomo non pianterei mai un film». del crepuscolo, il profumo delle frago- Il cinema ci sorprende (talvolta) le, la ciotola del latte, i vostri volti su cui con una istantanea. Parla con la no- discende la sera». stra voce. Dice quello che avremmo La nostra giovinezza si soffiò il naso voluto. Essere almeno una volta Al- durante la sessantacinquesima scena berto Sordi in Una vita difficile, quan- del film più bello di Wim Wenders, Nel do grida: «Siete turisti? Cosa venite a corso del tempo, quando Bruno, den- fare qui? Non c’è niente da vedere…. tro a un cinema in demolizione, fu- È tutto uno schifo… Non visitate l’Ita- mando nella penombra, dice a Ro- lia, statevene a casa vostra, che è me- bert: «Sono contento che siamo anda- glio!». Essere almeno una volta Mar- ti sul Reno. Per la prima volta mi sen- cello Mastroianni ne La dolce vita: «A to come uno che ha dietro di sé un cer- me invece Roma piace moltissimo: Liam Neeson Robert Duvall Anthony Hopkins to tempo, e questo tempo è la mia sto- una specie di giungla tiepida, tran- ria». quilla, dove ci si può nascondere be- La lista Adoro l’odore di napalm Ho un amico Gocce di altri cuori rimarginarono il ne». Essere almeno una volta Totò: è la vita la mattina. Sa di vittoria per cena nostro, proprio alla fine del Porto del- «Se a Milano quando c’è la nebbia non Schindler’s list - Usa 1993 Apocalypse now - Usa 1989 Il silenzio degli innocenti - Usa 1991 le nebbie di Marcel Carné, sceneggia- si vede, come fanno i milanesi a vede- tura di Jacques Prévert, quando Jean re se c’è la nebbia?». Essere Ciccio In- Gabin dice alla bellissima Michèle grassia sull’albero di Amarcord, Morgan: «Dove vai?» E lei: «Non lo so». quando grida: «Voglio una donaaaa!». E lui: «Allora andiamo dalla stessa O essere il suo contrario, Robert De parte». Niro, in C’era una volta in America, in- Memorabile purezza scaturì dal vi- grassato, pieno di silenzi, mentre so romantico di Juliette Binoche, al te- aleggia la domanda: «Cosa hai fatto, lefono con Olivier, nel Film bludi Kie- Noodles, in tutti questi anni?» e lui che slowski: «Sono Julie. Volevo chieder- si toglie il cappello, respira, aspetta, le… Lei mi ama?». «Sì». «Da molto?». dice: «Sono andato a letto presto». «Da quando ho cominciato a lavorare Cesare Zavattini raccomandava ai con Patrick». «Lei pensa che io sia me- registi di salire sui tram per prendere ravigliosa?». «Sì». «Affascinante?» appunti. La commedia italiana è nata «Sì». «Pensa a me? Sente nostalgia per lì. Oggi è stramorta dentro ai taxi e al- me?». «Sì…». «Venga qui, per favore». le terrazze. Le recenti generazioni di «Adesso?». «Sì. Adesso». «È sicura?». pubblico hanno continuato a salire «Per favore, venga». sui tram, perfettamente sole o al mas- Tutto talmente fascinoso — amore, simo con Nanni Moretti e il suo picco- urgenza, sofferenza per un istante in lo archivio. Faccio cose, vedo gente. attesa — da costringerci a temperare Te lo meriti Alberto Sordi. Andiamo la malinconia dentro al saloon di Sfi- avanti così, facciamoci del male. Mi si da infernale quando Henry Fonda si nota di più se non vengo o se vengo e appoggia al bancone e fa: «Mac, sei sto in disparte? Poi la Nutella, la Sa- mai stato innamorato?«. «No: ho fatto cher, la canna. E naturalmente: «Ti il barista tutta la vita». prego, di’ qualcosa di sinistra». Tutto I piccoli frammenti del grande di media qualità televisiva, di infanzia specchio, sono una parte di noi. Il con l’ascensore, di immaginazione li- grande cinema è una parte di noi. I ceale, di microscopiche derive senti- piccoli frammenti del grande cinema mentali, come gli anni toccati in sorte. moltiplicano le nostre vite. Viaggiano Furio Scarpelli dice che «le trame si in parallelo ai nostri fotogrammi. Ci comprano dal tabacchino, ma i per- sorprendono fino al corto circuito di sonaggi no». Giusto. Perché i perso- Mia Farrow ne La rosa purpurea del naggi siamo sempre noi. Seduti o a ca- Cairo, quando viene baciata da Jeff vallo della vita. Memorabili o (come Daniels e dice «E la dissolvenza?» «Co- oggi) da dimenticare. Con un muc- sa?» «Sempre, quando il bacio si fa ar- chio di cose da dire, oppure nessuna. dente, subito prima dell’intimità c’è la Perché lo specchio si fa grande spe- dissolvenza». cialmente nell’attesa. E in fondo la Dice Truffaut: «Il cinema è un treno migliore battuta di (quasi) tutto il ci- nella notte». Dice Dino Risi: «Il cine- nema è ancora la sigaretta accesa di ma è una donna nuda con la pistola». Humphrey Bogart. FOTO CORBIS

DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 45 spettacoli ASTA DA CHRISTIE’S BIG A SANREMO NEW YORK. Una chitarra appartenuta a ROMA. In gara a Sanremo anche Nicola George Harrison è andata all’asta a New Arigliano, Le Vibrazioni e un Umberto York per 567.500 dollari. Si tratta di una Bindi postumo. L’ottantunenne swinger Musica e Televisione rara Gibson SG apparsa in due film dei italiano ha detto: «La canzone parla di Beatles, suonata da George nell’album amore, ma non di passione ardente. Ho “Revolver” (1966) e da John Lennon l’impressione che ci sia di mezzo anche durante la registrazione del Doppio una storia di corna». È di Umberto Bindi, Bianco del 1968. Dopo lo scioglimento scomparso circa due anni fa, la musica del gruppo la chitarra passò a Peter del brano proposto per la sezione Ham, e alla morte di questi, nel 1974, fu giovani da Adonà, 24 anni di Catania, riposta dal fratello in un magazzino e poi voce da soprano. “L’amore che non può conservata alla Rock and Roll Hall of guarire”, parla della malattia cronica di Fame in Ohio. una persona. In breve La voce nuda di Lennon OPERA Capodanno alla Fenice EDMONDO BERSELLI Lucio Battisti. Ebbene, come si sa il primo disco del- apre “L’italiana in Algeri” Solo una chitarra a sei l’antologia si apre con una interpretazione inedita di Vendo casa, un brano portato al successo nel 1971 VENEZIA. Sarà la sinfonia da L’I- a chitarra di John Lennon accompagna corde per accompagnarsi. dai Dik Dik. taliana in Algeri di Gioacchino in un semplicissimo quattro quarti: un Si tratta in origine di una “lacca”, un dischetto di tocco sulla corda bassa e tre pennate al- prova per proporre una canzone a chi l’avrebbe ese- Rossini ad aprire quest’anno la se- l’ingiù. La canzone si intitola Love, e la si Ma se le mani sono guita. Ma l’esecuzione di Battisti, solo voce e chitar- conda edizione del concerto di Ca- può ascoltare nella sua nitida essenzia- ra, è drammaticamente buona: buona perché sem- podanno, in programma alle 12 del lità in un cd uscito da poco, Acoustic. dell’ex Beatle odi Battisti plice, buona perché efficace, buona perché fa sen- NonL ne ha parlato quasi nessuno, tranne gli specia- tire come la canzone è stata composta e come la in- 31 dicembre e del primo gennaio al- listi stretti come Stefano Pistolini, eppure dovrebbe è una grande emozione tendeva l’autore. Buona quindi perché vera, auten- la Fenice di Venezia. Il primo gior- trattarsi di un evento mondiale. La vedova Lennon, tica per quanto può essere autentica una canzone. no del nuovo anno il concerto verrà Yoko Ono, ha messo in commercio al- C’è una teoria secondo cui le opere cune delle registrazioni domestiche minori sono più interessanti dei capo- trasmesso in diretta su Rai 1. Chiu- del Beatle più acido, il divo pacifista lavori perché lasciano percepire gli ir- derà il brindisi della Traviata di dei bizzarri “bed-in” in giro per le ca- rigidimenti della composizione, le pitali, la vittima della voglia di riscatto strettoie nella scrittura, la meccanicità Giuseppe Verdi. dell’assassino Mark David Chapman. di certe soluzioni: insomma, ciò che «Love is real, real is love…»: la voce è definisce uno stile. Sicché si capisce LIRICA nuda e suggestiva. E soprattutto sem- perché Mogol abbia dichiarato di es- bra che la canzone venga eseguita per sere rimasto «squassato» nel risentire la prima volta, in una session estem- la versione battistiana di quel vecchio Medaglia da Cofferati poranea. È melodia pura, “canzone in hit, a più di trent’anni di distanza. Nel- sé”, priva di manipolazioni (sicché la semplicità della musica senza sofi- a Ruggero Raimondi nelle note allegate al disco, Yoko Ono sticazioni, le canzoni riemergono più BOLOGNA. Il sindaco di Bologna può dedicare l’album «a tutti i futuri naturali, e quindi più decifrabili, im- Sergio Cofferati ha consegnato ve- chitarristi»; i testi delle canzoni sono mediate. Irresistibili. Certo, soprattut- accompagnati dalle sigle degli accor- to nel caso di Lennon ci vuole una nerdì sera a Ruggero Raimondi (fo- di; alla fine c’è anche un prontuario mentalità feticistica per andare a ri- to) una medaglia d’oro per i qua- con i diagrammi degli accordi stessi). sentire certe “ur-song”, la matrice pri- Ma la sensazione più forte è al primo mitiva di canzoni come Woman is the rant’anni di carriera. La cerimonia è ascolto, quando nella sua ultima casa inglese, o nel- INCISIONI INEDITE Nigger of the World o la durissima Cold Turkey, avvenuta sul palcoscenico del teatro l’appartamento di New York City in cui traslocò con la Appena usciti “Acoustic” di John Lennon e “Le «Can’t see non future, can’t see non sky… I wish I Comunale al termine del Don Pa- moglie giapponese nel 1971, Lennon cerca pian pia- avventure di Lucio Battisti”. Sopra, i due musicisti was a baby, I wish I was dead». no l’ispirazione post-Beatles. Tenta, prova, accenna. Tanto per offrire altro veleno gli inguaribili, il li- squale di Donizetti, di cui il celebre Alcune sono soltanto gli embrioni di canzoni che poi te dalla voce e dalla chitarra del loro autore, con le bretto allegato al disco di Lennon offre anche qual- basso baritono bolognese è protago- sono entrate nella storia del rock. Altre invece sono già imperfezioni tecniche, le lievi scordature della chi- che scarna battuta dei dialoghi che precedono le nista. Raimondi, dopo il Don Pa- praticamente perfette, benché gli strumenti di regi- tarra, forse – anzi, senza forse – più intense ed emo- canzoni. Si sente un “mi” che viene accordato. Vo- strazione siano artigianali. Il pezzo iniziale, Working zionanti della versione consegnata alla ufficialità lendo, è anche possibile sostenere che oggi l’unico squale (repliche fino al 30), sarà a Class Hero, a dispetto del ritmo ternario da ballata discografica. modo per ascoltare la musica che ci ha accompa- Madrid nel Barbiere di Siviglia di country, contiene quasi un’anticipazione del punk. Ma sì, diciamolo: struggenti. Perché «il potere gnato la vita sarebbe quella di andarsi a cercare i re- L’ultima, It’s Real, è poco più di un minuto fischietta- magico, abiettamente poetico delle canzoni» (Pier perti registrati, le rarità filologiche, gli abbozzi che Rossini, a Cagliari per il Don Gio- to nello stesso modo con cui Lennon avrebbe conse- Paolo Pasolini) è in agguato ogni volta che esse ap- non sono mai usciti dagli archivi delle case disco- vannidi Mozart e a Zurigo per il Fal- gnato alla passione di alcune generazioni la melodia paiono genuine, non artefatte dall’ingegneria so- grafiche. Perché per tutti noi sovraccaricati dal suo- staff di Verdi. così sentimentale di Jealous Guy, «I was thinking of the nora. In quegli stessi anni, da noi Lucio Battisti fu- no ipertecnologico, l’unica speranza di autenticità past, and my heart was beating fast…». roreggiava sbancando ogni classifica. Ciascuno è nell’irripetibilità di un’esecuzione sbagliata, nel- Siamo nei primi anni Settanta. Quelle canzoni di- può riascoltare, se vuole, canzoni notissime come l’errore di intonazione che precede la registrazione venteranno i titoli di punta di dischi come John Len- Pensieri e parole o I giardini di marzo. Anzi, magari di una piccola meraviglia che tutti ascolteranno poi non / Plastic Ono Bande il celeberrimo Imagine.Og- qualcuno avrà acquistato come regalo di Natale la allo stesso modo: ma che in quel momento sembra gi si riascoltano come se provenissero direttamen- raccolta tripla selezionata da Mogol, Le avventure di rinascere soltanto per noi. RaiUno. “Celentano? Accordo fatto CINEMA

Sì allo show ma solo dopo le elezioni” “Shrek 2” e “Incredibili” più belli in digitale LEANDRO PALESTINI In questi giorni i negoziati erano ripresi «inaccettabili» le condizioni della Rai, la con incontri serrati tra Alessio Gorla (di- pretesa d’esaminare in anteprima i testi MILANO. “Shrek 2” e “Gli incredi- rettore risorse televisive) e i rappresen- del suo show, minacciando di abban- bili” su grande schermo in versione ROMA tanti del Clan Celentano, gli avvocati del- donare tutto «finché la Rai non mi rico- digitale: l’opportunità unica di vede- lo studio Assumma e il potente Rubens noscerà la libertà di parola che ho sem- Dalla Rai cantano vittoria. «L’ac- Esposito, responsabile degli affari legali pre avuto». All’inizio il direttore di RaiU- re i due film ad altissima definizione cordo con Celentano è cosa fatta», an- della Rai. Ieri si aspettava un comunica- no Fabrizio Del Noce aveva spiegato che la offre il cinema Arcadia di Melzo, a nunciano i dirigenti di Viale Mazzini: to che avrebbe sancito l’accordo, ma poi si trattava di una scelta obbligata, nel ri- «Per sabato 9 aprile è prevista la prima prudenti fonti aziendali hanno spiegato spetto delle norme sul pluralismo e la pochi chilometri da Milano, che ha delle quattro puntate del nuovo show del che «si stanno definendo gli ultimi parti- par condicio (applicate per tutti i comu- avuto l’esclusiva per presentare nel- Molleggiato. Il calendario politico depo- colari del contratto»: vale a dire che l’ar- ni mortali della tv), ma con il crescere la versione elettronica i due film di ne a favore: le elezioni regionali si tengo- tista non rinuncerà alla sua autonomia e delle polemiche si è capito che pur di no il 4 aprile, Celentano arriva dopo, po- il servizio pubblico salverà la faccia. non rompere con Celentano in Rai animazione, soprattutto l’attesissi- trà esprimersi liberamente senza causa- Per rendere «libero» Celentano han- avrebbero fatto carte false. La conferma mo “Shrek 2” che secondo i critici è re troppi danni». Ma in Rai hanno dovu- MOLLEGGIATO no avuto un ruolo chiave il produttore era arrivata dallo stesso Flavio Cattaneo anche più bello del primo. La versio- to faticare non poco a spegnere l’incen- Celentano tratta dello show, Bibi Ballandi, e il direttore che, ospite di “Che tempo che fa”, a Fa- dio che, due settimane fa, rischiava di ancora con la Rai generale Flavio Cattaneo, che ha segui- bio Fazio aveva assicurato: «Con lui c’è ne digitale garantisce immagini niti- bruciare l’immagine dell’azienda, accu- to in prima persona la trattativa. La que- stato un malinteso. Sono certo che tutta de e brillanti, e audio non compresso. sata di voler «censurare» l’artista più in- stione era delicata. Il 4 dicembre scorso la faccenda si risolverà». Ma c’è sempre censurabile d’Italia: Adriano Celentano. Adriano Celentano aveva definito la variabile Celentano.

Fare del bene porta bene. A molti bambini.

Nella tua tabaccheria ricevitoria del Lotto, dona almeno un euro per aiutare l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù a crescere. Tutti i fondi raccolti saranno interamente versati per realizzare il nuovo Padiglione dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di 6000 mq con 10 reparti, 88 stanze e un grande centro di ricerca. Potrai contribuire, inoltre, anche con un versamento sul c/c bancario n. 000000290033 UN EURO PER UN BAMBINO Ag. 61 Banca di Roma Cab 03361 Abi 03002 codice CIN: M o sul c/c postale n. 50695006 intestati all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, causale “Un Euro”. Si ringraziano l’editore della testata per lo spazio concesso e Y&R Roma

w t 16448 w i . w u Quest’anno puoi donare anche chiamando gratuitamente . s o e s g dal telefono di casa tua. p e o d i n a l e b a m b 46 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 19 DICEMBRE 2004

i sapori Il 73 per cento degli italiani preferisce il panettone senza Delizie sotto l’albero farcia, che aspetta da tempo la sua certificazione protetta, ma nessuno si sottrae alla tradizionale carrellata di dolciumi regionali: dal panforte al torrone, dagli struffoli al pampepato, dal pandoro alle cartellate. Sulla tavola delle feste sarà un trionfo di zuccheri

Panettone itinerari LOMBARDIA Ingredienti Nato, secondo la leggenda, dalla creatività di un Il siciliano Corrado 300 grammi di farina finissima, 100 grammi di aspirante cuoco alla corte del Duca Ludovico, il burro, 80 grammi di zucchero, 80 grammi di uva “pan de Toni”, è il dolce di Natale per Assenza è uno dei sultanina, un uovo intero e due rossi, una presa eccellenza. Peccato che le richieste di di sale, 10 grammi di cremoro denominazione comunale (lanciata un anno fa più prestigiosi di tartaro, un cucchiaio di bicarbonato di soda, da Gino Veronelli) e di Igp giacciano inevase. La pasticcieri italiani 20 grammi di candito a pezzetti, due decilitri di grande industria incombe, gli ingredienti latte, odore di scorza di limone. di basso profilo abbondano, le produzioni La continua ricerca veramente artigianali sono merce rara. Preparazione sui dolci lo porta a D’inverno rammorbidite il burro a bagno-maria Pasticcerie collaborare con e lavoratelo colle uova; aggiungete la farina BERTI, Via Aselli 35, telefono 02-730049. e il latte a poco per volta, poi il resto meno Milano. chef di tutta Europa l'uva e le polveri che serberete per ultimo; ma, prima di versar queste, lavorate BOSNELLI, Piazza Cavour 3, telefono 02- il composto per mezz’ora almeno e riducetelo 9017690. Arluno (Milano). col latte a giusta consistenza, cioè, né troppo liquido, né troppo sodo. Versatelo in uno LA BOUTIQUE DEL DOLCE, Via De Giorgi 2, stampo liscio più alto che largo e di doppia telefono 039-6049251. Concorezzo (Milano). tenuta onde nel gonfiare non trabocchi e possa prendere la forma di un pane rotondo. PASTICCERIA VENETO, via Salvo D'Acquisto Ungetene le pareti col burro, spolverizzatelo 8, telefono 030-392586. Brescia. con zucchero a velo misto a farina e cuocetelo in forno. Se vi vien bene vedrete che cresce LA RICETTA DI PELLEGRINO ARTUSI molto formando in cima un rigonfio screpolato. «La Marietta è una brava cuoca e tanto buona È un dolce che merita di essere raccomandato onesta da meritare che io intitoli questo dolce perché migliore assai del panettone di Milano col nome suo, avendolo imparato da lei». che si trova in commercio, e richiede Così Artusi descrive il «Panettone Marietta». poco impazzamento.

Papassini Si chiamano così per la presenza dell’uva passa (pabassa in sardo) insieme a mandorle, noci e mosto cotto. Quest’ultimo segna il momento clou della preparazione Dolci a fine ottobre Il girone dei golosi Cartellate Dolce di derivazione greca (kartelàs, cestino) Le strisce di pasta sottilissima, avvolte su se stesse, dopo la frittura vengono immerse va in Paradiso nel miele o nel mosto

LICIA GRANELLO

è chi toglie le uvette e chi lo preferisce morbido, chi lo fa scrocchiare sotto i denti e chi adora intinger- lo, appena raffermo, nel cappuccino, chi rifiuta il coltello perché agguantarne un poco con le mani dà più gusto e chi usa tagliere con coltellino a goccia Pampepato per romperlo senza sacrificare il piano intonso del tavolo.C’ Insomma, senza panettone e senza torrone è difficile entrare a L’interpretazione umbra cuor leggero — e palato soddisfatto — nel gorgo delle feste di fine anno. del classico pane speziato Eppure, per entrambi vale il ritornello un po’ triste che accompagna (con frutta secca, uvette, ormai la stragrande maggioranza di ciò che portiamo in tavola: non sono scorze candite, spezie) si più quelli di una volta. Verissimo. Non potrebbero, altrimenti, finire in arricchisce di miele, mosto decine di milioni di pezzi su tutti gli scaffali di ordine e grado, dal più mo- cotto, cacao amaro desto discount alla più sontuosa delle pasticcerie… Il guaio vero è che e cioccolato mentre i più economici costano meno del pane quelli cosiddetti artigia- nali non sempre valgono il costo spropositato. Se è vero che la Lombardia vanta i natali di entrambi i superdolci — il “pan de Toni” di Milano e il “Torrione” cremonese — proprio questa è la terra dei grandi inganni gourmand. Si favoleggia — non invano — di superpasticcerie che fanno preparare panettoni e torroni da aziende vo- tate alla grande distribuzione, pur su ricetta della casa. Nulla sarebbe, se il cliente non pagasse il prodotto, incartato in pastic- ceria, esattamente come se fosse appena stato sfornato dal pregiato labo- ratorio. Del resto, secondo un’indagine svolta dai Verdi tra le pasticce- rie del centro storico di Milano, solo una su dieci rispetta la ricetta clas- sica, mentre le altre fanno uso di ingredienti estranei alla tradizione. Comunque, vietato rassegnarsi. Dicono le previsioni che rispetto al- l’anno scorso il nostro Natale sarà egualmente ricco di fette di panettone (il 73% degli italiani lo preferiscono classico) e appena più avaro con le porzioni di torrone, calate in favore del cioccolato, destinato ad avanza- re di oltre il 10% nei consumi. In tutti e tre i casi, però, la tendenza è uni- voca e porta diritto nei laboratori artigianali (quelli veri). A Milano, dove al dolce tradizionale la Camera di Commercio dedica una mostra aperta fino al 7 gennaio, si aspetta il varo del disciplinare di produzione per battezzare e proteggere il “Panettone Tipico della Tradi- zione Artigiana Milanese”. I migliori pasticceri della zona sono schiera- ti con la proposta lanciata proprio un anno fa da Luigi Veronelli. Ma, il divieto di inserire conservanti ha suscitato il malumore delle industrie dolciarie, che producono il panettone in anticipo e hanno bisogno di con- servarlo. Risultato: progetto fermo e ampia libertà individuale nell’uso del meglio o del peggio tra gli ingredienti-base: farina, uova, zucchero, burro, uvetta, canditi. Il torrone non gode di sorte migliore, ma rispetto al panettone può van- tare una ricetta più semplice e un minor ingombro nella preparazione (dalla doppia lievitazione al raffreddamento, dopo la cottura, a testa in giù, per evitare che si adagi). E così non potendo contare sui rigori della legge, si continua a prestar fede al tam tam dei buongustai, che ogni an- no premia e castiga marchi, negozi e laboratori della provincia golosa. DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 47 99mila 360mln 4,1kg 12mila 73,4% 20% Sono le tonnellate È quanto le Sono i chili Sono le tonnellate Sono gli italiani Il panettone di panettone famiglie italiane di panettone di torrone che preferiscono classico deve e pandoro spenderanno per e pandoro che vengono il panettone contenere non che vengono questo Natale procapite consumate classico, a meno del 20% consumate in panettone: in consumati dagli dagli italiani dispetto di (in peso) di uvetta ogni anno media 17,9 euro italiani a Natale: durante le qualsiasi tipo sultanina, scorze sulle tavole l’una. Ma oltre il dopo pranzo o feste di Natale: di farcitura. Tra di arancia candite degli italiani 7% degli italiani cena, a colazione, in pratica, questi, il 23% e cedro candito; durante le supera i 45 euro ma anche a casa mezzo chilo di lo predilige però non meno del feste natalizie di spesa... di amici e parenti torrone a testa senza canditi 10% di burro

Torrone

PIEMONTE ABRUZZO Ha i suoi centri storici di produzione tra Asti e Vanta una curiosa versione “noir”, grazie Alba. Friabile e leggero, è ricco di nocciole (la all’originale, robusto apporto di cioccolato tonda e gentile piemontese Igp), e miele di fiori fondente, che gli regala sapore, colore e d’acacia. I più pregiati utilizzano lo zucchero di morbidezza. Gli altri ingredienti sono gli stessi canna e le ostie prive di glutine (per celiaci). della ricetta piemontese: nocciole di Langa, miele e zucchero. Pasticcerie CAROSSO, Via Vittorio Emanuele 23, telefono Pasticcerie 0173-440600. Alba (Cuneo). FRATELLI NURZIA, Piazza Duomo 74, telefono 0862-21002. L’Aquila. BARBERO, Via Brofferio 84, telefono 0141- 594004. Asti. CONFETTERIA DI CARLO, Viale del Lavoro, telefono 0864-253070. Sulmona (L’Aquila). LOMBARDIA Il 25 Ottobre 1441, al banchetto di nozze di SICILIA Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti viene Rispetto a quello continentale, ha una maggior presentato un composto di mandorle (oggi con quantità di frutta secca, quasi esclusivamente nocciole e canditi) arricchito con miele e bianco mandorle. Qualche anno fa, è stata creata d’uovo e modellato come il campanile del un’irresistibile versione morbida con pistacchi di Duomo, Il Torrazzo, all’epoca Bronte, filetti di scorza d’arancia candita e miele il Torrione. d’arancio. Pasticcerie Pasticcerie LANFRANCHI, Via Solferino 30, telefono 0372- CAFFÈ SICILIA, Corso Vittorio Emanuele 125, 28743. Cremona. telefono 0931-835013. Noto (Siracusa). RADAELLI, Via Matteotti 9, telefono 0373- LA TORINESE, Corso Umberto 59, telefono 256284. Crema. 0942-23321. Taormina (Messina).

Una piccola magia nella storia del cibo

Pandoro Il pan dei poveri

La versione apparentemente light del vestito a festa panettone. Niente canditi e uvetta, ma burro in quantità. Il migliore è quello del pasticciere-chef MASSIMO MONTANARI veronese Perbellini l meccanismo è semplice. Si prende un cibo di tutti i giorni, lo si arricchisce di ingredienti spe- ciali, se ne modifica il sapore. La magia è fatta: quel cibo è diventato un segno della festa, non più del quotidiano. È ciò che accade al pane quando alla farina e all’acqua si aggiungono uova,I burro, zucchero, trasformandolo in “pane dol- ce”, panone, panettone, pane giallo, pan d’oro, pan di Natale… Le denominazioni sono tante, così come le Panforte ricette. Il significato non cambia: nel giorno della fe- sta ci vuole un pane diverso. Lo storico simbolo La riduzione delle varianti locali, indotta dall’indu- gastronomico di Siena stria alimentare, è storia recente. «Il panettone di Milano è un composto di farina, da specialità lombarda è divenuto dolce natalizio nazio- mandorle, frutta secca, nale», spiega la Guida gastronomica d’Italia pubblicata frutta candita e spezie (che dal Touring Club nel 1931. Appena qualche anno prima, lo rendono conservabile) il padre della cucina italiana Pellegrino Artusi si rifiutava di origine medievale di includerlo nel suo ricettario, restando fedele al “pa- nettone Marietta”, preparato dalla sua cuoca di casa, e consigliando per il pranzo di Natale il “pane bolognese”, derivato da un dolce rustico tradizionale: «i nostri conta- dini», notava già nel XVII secolo l’agronomo bolognese Vincenzo Tanara, «impastano la farina con lievito, sale, e acqua, incorporando dentro uva secca, e zucca condita con miele, aggiuntovi pepe, e ne fanno una pagnotta grossa, quale chiamano Pan da Natale». Struffoli L’origine contadina, o anche cittadi- na, ma sempre legata ai ceti popolari, I minibignè fritti napoletani appare un dato costante nel definire l’i- sono di derivazione greca dentità storica di questi dolci. Le im- (strongoulos, arrotondato) probabili leggende sulla nascita del pa- si servono composti nettone di Milano sembrano confer- in forma di pagnotta marlo. Oltre alla storiella del fornaio o ciambella e decorati Toni, che avrebbe dato nome al panet- con frutta candita tone (pan de Toni), è significativa quella che ne assegna la paternità a un nobile milanese di nome Ughetto, che curiosamente vediamo all’opera fuori del suo ambiente sociale: egli infatti, innamoratosi della figlia di un for- naio, si sarebbe improvvisato garzone nella sua bottega per poter stare vicino alla ragazza, che infine riuscì a prendere per la gola imparando a fare il pane dolce e fa- cendoglielo assaggiare. Dunque i pani natalizi, come tutti i pani dolci, rappre- sentano nell’immaginario collettivo una creazione della cultura popolare, quasi una variante povera (perché ba- sata sul pane) del contemporaneo trionfo del dolce nel- la cucina aristocratica, che, dopo la scoperta dello zuc- chero, introdotto dagli arabi in Europa nei secoli centra- li del Medioevo, per molti secoli assunse un carattere de- cisamente zuccherino, usando la costosissima polvere bianca praticamente dappertutto: sulle carni, sulla pa- sta, nei pasticci ripieni, oltre che, ovviamente, nei dolci. La cucina dolce rimase a lungo un privilegio per pochi, ma un po’ di zucchero, o eventualmente di miele, non mancò di arricchire anche la cucina semplice. Ciò av- venne con maggiore parsimonia, non su tutte le vivande, non tutti i giorni: negli ambienti popolari fu il pane quo- tidiano a essere trasformato, di quando in quando, in pa- ne della festa. Il pane di Natale non è solo dolce, è anche farcito: di uvette, di canditi, piccole “sorprese” che vogliono signi- ficare abbondanza e benessere. Un po’ come le monete di Pinocchio seminate nel campo dei miracoli, questi piccoli “semi” sono una speranza di ricchezza, un augu- rio di fertilità.

L’autore è docente di Storia medievale e Storia dell’alimentazione all’Università di Bologna

DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 49 il corpo 350 10mila 175 6,9% 16 I RECETTORI GLI ODORI LE NOVITÀ IL MERCATO L’IMPATTO Officine degli odori Sono 350 i Il naso riesce a Ogni anno in Italia La profumeria Secondo gli recettori olfattivi distinguere circa vengono messi femminile esperti, bastano dell’uomo: si diecimila odori in commercio rappresenta il 6,9 16 centesimi trovano nella parte diversi. Gli studi 175 nuovi profumi: per cento del di secondo perché superiore sull’olfatto hanno 95 sono le mercato il consumatore dell’epitelio nasale portato a Linda essenze da cosmetico si faccia un primo e individuano le Buck e Richard donna, 65 quelle italiano. Quella giudizio sulla molecole inalate. Axel il Nobel per da uomo e 15 maschile il 4,6 confezione Nei topi sono mille la medicina 2004 quelle unisex per cento di un profumo 1 8 3 7 2 6

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9 5

4

1. GF Ferré Lui. Famiglia olfattiva: legnoso speziato aromatico 2. Givenchy pour Homme Blue Label. Famiglia olfattiva: fresca boisée 3. Burberry Brit for Men. Famiglia olfattiva: fresco Per lui orientale legnoso 4. L’Instant de Guerlain pour Homme. Famiglia olfattiva: nuovo boisée luminoso 5. Romeo Gigli Man. Famiglia olfattiva: aromatico muschiato 6. Allure Homme Sport. Famiglia olfattiva: fresco sensuale 7. Armani Black Code. Famiglia olfattiva: insolito orientale 8. L’Eau Bleue d’Issey pour Homme. Famiglia olfattiva: aromatico legnoso avvolgente 9. Blu Notte pour Homme. Famiglia olfattiva: speziato legnoso 10. TL pour Lui. Famiglia olfattiva: fougère orientale Identikit del profumo perfetto

LAURA LAURENZI usare determinati profumi per marchiare un prodotto. Gli Oscar «Sell with smell» è la parola d’ordine: essendo l’odore un potentissimo mezzo di identificazione, negozi di ab- al filodendro al cioccolato nero, dallo Ogni anno bigliamento, ma anche catene di supermercati, gruppi zenzero all’orchidea, dal fiore d’albi- l’Accademia bancari, gioiellerie, sale d’aspetto di compagnie aeree cocco al bambù. La tendenza, in tempi del Profumo assegna hanno messo a punto un proprio profumo caratteristi- di crisi, è quella del profumo «da pellic- co, o logo olfattivo. Per la sua valenza subliminale il pro- cia»: lussuoso, cipriato, romantico, il suo premio fumo è diventato uno strumento di marketing e anche La natura denso, fiorito. Ecco perché molti profu- internazionale di persuasione occulta. Erba appena tagliata, alta ma- La rosa ‘‘ mi si somigliano: vengono creati sulla base di atten- rea, bosco dopo la pioggia: questi e altri aromi vengono ‘‘ Vi sono profumi D ai nuovi migliori Che cosa c’è tissime ricerche di mercato. Il cipriato-voluttuoso- strategicamente irrorati per costringere il consumato- freschi come carni avvolgente è quello che il mercato chiede oggi. In un profumi del re alla resa. nel nome? anno in Italia sono stati lanciati, secondo dati Unipro, mercato italiano Non deve profumare soltanto il profumo, dunque, di bimbi, dolci ben 175 nuovi profumi. Quanti sono destinati ad ave- ma anche tutto il resto: per esempio le matite per dise- Quella che re successo? Non più del venti per cento. Tutti gli altri per la fragranza, gnare, i divani, i cartoncini d’auguri. Persino i cioccola- come oboi, verdi disegneranno nei cieli del narcisismo l’arco di una il packaging tini vengono propagandati per le loro sfaccettature ol- chiamiamo rosa parabola. Effluvio seduttivo e insieme feticcio. Botti- e la comunicazione. fattive: agrumati, fruttati, fioriti, speziati, balsamici, come prati, e altri glia e confezione spesso sono oggetto di ricerca e di aromatici. Le nuove fibre hi-tech contengono microca- anche con altro studio ancora più dell’essenza. Sembra che il packa- In questa pagina psule ingegnerizzate che al contatto con la pelle rila- corrotti, ricchi ging provochi autentici colpi di fulmine: in un sesto i 20 finalisti sciano profumo, oltre a sostanze antibatteriche, vita- nome avrebbe di secondo, a sentire gli esperti, conquista (o respin- miniche, antistaminiche. Presto si potranno annusare e trionfanti ge) chi guarda. Il profumo e i profumi ci assediano. I dell’edizione 2005 le e-mail, grazie a un dispositivo chiamato Scent dome il suo profumo nostri recettori olfattivi sono 350 (nei topi mille) e ci (cupola di profumi) che combinerà gli aromi per gene- Charles Baudelaire permettono di riconoscere almeno diecimila odori rare il profumo collegato al messaggio ricevuto, e lo William Shakespeare I FIORI DEL MALE diversi. diffonderà con uno spray attorno al computer. E doma- ROMEO E GIULIETTA Le crociate fragrance-free sembrano ormai apparte- ni (forse) potremo scaricare sul cellulare aromi perso- nere al passato. L’aroma branding è la redditizia arte di nalizzati, cambiandoli come si cambiano le suonerie.

2 10 6 4 8 1

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3 9

5

1. Just Cavalli Her. Famiglia olfattiva: fiorito orientale 2. Beyond Paradise Estée Lauder. Famiglia olfattiva: fiorito prismatico 3. Blu Notte pour Femme. Famiglia olfattiva: fiorito speziato Per lei 4. Narciso Rodriguez for Her. Famiglia olfattiva: luminoso avvolgente femminile 5. Roberto Cavalli Oro. Famiglia olfattiva: fiorito orientale 6. Max Mara. Famiglia olfattiva: fiorito orientale 7. Le Baiser du Dragon de Cartier. Famiglia olfattiva: legnoso vetiver 8. Ralph Lauren Blue. Famiglia olfattiva: fresco fiorito 9. Pure Poison Dior. Famiglia olfattiva: puro floreale seducente 10. Apparition Emanuel Ungaro. Famiglia olfattiva: fiorito fruttato 50 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 19 DICEMBRE 2004

le tendenze Ne possediamo otto a testa. Ci scandiscono in ogni Tentazioni da polso istante la giornata, non riusciamo a farne a meno. Perché per noi italiani contare i minuti che passano è diventata una mania prima ancora che una necessità. Design, moda, precisione, meccanica: ecco i segreti dell’ultima magnifica ossessione

UN FASCINO CERAMICA DISCRETO E PREZIOSISMI Stile Cronografo J12 è l’orologio con movimento sportivo di Chanel meccanico in varie versioni e carica dalla particolare automatica, cassa in lega in oro bianco, di ceramica. il Bulgari Ergon Anche con ghiera BRACCIALE coniuga lusso TAMBURO impreziosita da non esibito diamanti. Prezzi SNODATO e alta meccanica PER SIGNORA Cassa in acciaio, Quadrante su richiesta. 11.200 euro rettangolare, color tabacco, Tel. 02771271 con le anse ampio cinturino Nessuno escluso: tutti gli snodate con impunture stilisti hanno “prestato” e struttura tipo sellaio a bracciale sono e l’imitatissimo il loro segno creativo i tratti distintivi logo Louis Vuitton: del D&G Time è il Tambour al mondo dell’orologeria perfect, in taglia Dame, piccolo con successo. Nella foto: grande o piccola. ed elegante. Isabella Rossellini 130 euro Da 1.360 euro Orologi Assalto al tempo AURELIO MAGISTÀ Sempre secondo Astra Demoskopea, gli italiani dichiarano di possedere in media otto orologi a testa. Bisogna aggiungere agnifica ossessione, tormentata delizia: gli che l’Italia rappresenta il primo mercato europeo e il quarto al orologi, con le loro mille variabili tecnologi- mondo per l’orologeria, secondo le cifre della Federazione in- che e stilistiche, raccontano il difficile rap- dustria orologiera svizzera, dopo Stati Uniti, Hong Kong e Giap- porto che gli italiani hanno con il tempo. Vi- pone, con un fatturato annuo intorno ai 350 milioni di euro. viamo sempre più con i minuti contati, nel- Un fenomeno non facile da interpretare. Alcune spiega- l’ansia perenne di non riuscire a far entrare zioni: innanzi tutto, l’orologio per gli italiani è per tradizio- tuttoM nelle nostre stipate esistenze. Il tempo ci tiranneggia ma ne l’oggetto da regalare in occasioni importanti come la l’ossessione si traduce (e forse si esorcizza) nella passione per laurea, la prima comunione, anniversari e, soprattutto per gli orologi, ovvero gli strumenti attraverso cui la schiavitù di- gli uomini, il fidanzamento. In secondo luogo c’è il fattore venta oggettiva e viene scientificamente misurata. moda: Swatch ha segnato la via (per anni siamo stati noti Confrontiamo alcuni dati. L’istituto Astra Demoskopea, saccheggiatori di espositori Swatch nei duty free degli ae- che da anni “controlla” il rapporto degli italiani con il tem- roporti di tutto il mondo) e tutte le grandi marche fashion po, ha rilevato (in un sondaggio con metodo “Capi” realiz- l’hanno percorsa, entrando nell’orologeria. «Con la parti- zato intervistando un campione di 2.000 persone rappre- colarità — commenta Enrico Finzi, presidente di Astra De- sentativo di 47 milioni di italiani) che gli “stressati” sono or- moskopea — che mentre in altri ambiti gli oggetti griffati mai il 29 per cento, con una tendenza costante di crescita. hanno in genere prezzi elevati, nell’orologeria restano tra i Inoltre, a contrapporsi al 23 per cento di “lenti sereni” ci so- prodotti più economici». Griffe a buon mercato: tentazio- no gli “eccitati tecnologici” (18 per cento) e i “veloci mo- ne irresistibile per i fashion addicted. daioli” (16), per i quali la costante accelerazione dei ritmi Ultima spiegazione: gli orologi sono anche piccoli capo- di vita diventa addirittura una forma di droga, che genera lavori della meccanica. E anche questa, per un paese dove esaltazione e dipendenza. Restano i “poliedrici” (14 per la meccanica, da Leonardo da Vinci alla Ferrari, fa parte cento), apprezzabile esempio di eclettismo, capaci di al- dell’identità nazionale, è un’altra tentazione. Almeno fino ternare velocità e intensità diverse. a quando non si scoprono alcuni prezzi.

Con gli orologi il tempo si laicizza di fronte al tempo della Chiesa, che è segnato dalle campane E si tratta in primo luogo di un tempo di lavoro JACQUES LE GOFF ‘‘ Storico francese

I NUMERI PRESAGIO DEL TITANIO DI PRIMAVERA Trendy In edizione Aria di primavera, numerata “Loris nel G Gucci Flora, Capirossi”, che richiama il Master Ducati i foulard Gucci chrono di Breil ha del 1966 con bracciale in titanio i decori sull’ampio e riproduce bracciale. sul quadrante In tre versioni, lo scudetto TRIBALE solo acciaio, CUORE NERO Ducati. PER VOCAZIONE 6 e 30 diamanti. ELETTRONICO 450 euro Tribale di Rebecca Da 650 euro Quadrante nero punta sull’acciaio con cuore e sull’aggressiva Spike Lee, attore-simbolo elettronico forma rettangolare al quarzo per per i ragazzi più trendy con sviluppo l’Emporio Armani orizzontale A loro è dedicata una serie AR0511, della cassa, segni con numeri arabi carrellata di orologi distintivi della a ore 3 e 9. griffe che coniuga 284 euro in acciaio, gomma gioielleria e moda. e plastica decorata 138 euro DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 51

LE ORE IMBIZZARRITE UN RECORD ALL’ASTA IL RUGGITO DI ROLEX Autentica follia. E per due L’orologio con il record di prezzo Per una volta Rolex ha smentito ragioni: intanto basta osservare d’asta è un Patek Philippe World il proprio proverbiale low profile: come sono disposte le ore sul Time in platino del 1946 che è uscito un cronografo Daytona quadrante: sono a “scorrimento indica l’ora di 41 città di diversa con quadrante e cinturino disordinato”. E inoltre perché longitudine, battuto il 14 aprile leopardato in oro con zaffiri il Crazy hours 1.300 Long Island 2002 da Antiquorum a Ginevra e brillanti. Concessione alla tourbillon di Franck Muller per 6.603.500 franchi svizzeri, moda dell’orologeria classica costa 106 mila euro oggi circa 4.296.000 euro (Ha collaborato Paolo De Vecchi)

Età della tecnica e alienazione

LA TESTIMONIAL ECCENTRICO BENEFICENZA Le nostre ore Monica Bellucci Sportivo PER ORE IN DIECI PEZZI testimonial Sportura I soli 10 esemplari degli orologi Breil è un cronografo dello Sheva 210, con indicazioni prodotti da Sector senza qualità decentrate per celebrare di ore e minuti. il calciatore Andriy UMBERTO GALIMBERTI Ha datario e scala Shevchenko, tachimetrica. che li firma a che tempo misura l’orolo- Movimento sul fondello, gio? Il tempo della natura, il SOCCORSO CRONOMETRO tempo dell’uomo, il tempo di automatico sono stati battuti M DAL CIELO IN FORMULA INDY Dio? No, l’orologio misura un tempo Cronografo kinetic. Di Seiko. Cronografo a un’asta 930 euro di beneficenza che non ci riguarda come uomini, ma Emergency, al quarzo solo come funzionari di apparati tec- Lancette sportivissime, prende nome in acciaio, nici o burocratici, i cui valori sono la

dal dispositivo realizzato funzionalità e l’efficienza con cui da campione (nella foto di emergenza da Tag Heuer dobbiamo compiere le azioni de- sintonizzato per il passaggio scritte e prescritte dal nostro appara- Michael Schumacher) sulle frequenze da cronometrista to di appartenenza nella tempistica per cronometrare e di soccorso ufficiale della prevista. dell’aeronautica. formula Uno Anche il tempo libero è diventato un

archiviare le piccole Di Breitling. alla Indy Racing tempo coatto che, se non è divorato imprese quotidiane 4.350 euro League. 850 euro dall’inedia, conosce solo la tempistica delle autostrade, dei treni e degli aerei con cui ci affaccendiamo nelle vacan- ze e nei weekend per ricostruirci ed es- sere pronti il lunedì a riprendere al ‘‘ meglio il nostro tempo alienato. Chiamiamo questo tempo, che l’orologio misura con l’inesorabilità del suo meccanicismo, un «tempo Un orologio illuminato contro il cielo senza qualità». Non ha infatti la qua- dichiara che il tempo lità del tempo della natura, che i Gre- ci antichi chiamavano «ciclico», do- non è né giusto né sbagliato ve tutto si ripete con quella cadenza scandita dalle stagioni che dicono: ROBERT LEE FROST letargo invernale, efflorescenza pri- Poeta americano maverile, rigoglio estivo, vendem- mia autunnale. Queste differenze qualitative ga- rantiscono la vita della natura e degli uomini che la abitano. Oggi la natu- ra è diventata un’enclave assediata dal cemento delle città, dove freneti- FINE ANNO RICORDANDO camente si producono e si degrada- UN PO’ SPECIALE IL MATRIMONIO no gli artefatti della tecnica. Il pae- Gioiello Gomma, acciaio D.Side: disegnato saggio, se non è estinto, è desolato. e 84 diamanti in collaborazione Accanto al tempo ciclico della na- (0,73 carati totali) tra Damiani e Brad tura, i Greci avevano individuato il tagliati a brillante: Pitt: i due anelli tempo «scopico» proprio dell’uomo. è il curioso mix concentrici Il verbo greco «skopeo» vuol dire in- di Pirelli Zero della cassa citano fatti: «guardare», «puntare al bersa- tempo diamonds le fedi create glio», tendere a uno «scopo». in edizione per il matrimonio Ma nell’età della tecnica gli uomini PLASTICA speciale COCKTAIL dell’attore con hanno ancora scopi da raggiungere? E DIAMANTI di fine anno. DA TIFFANY Jennifer Aniston. La risposta è no, perché la tecnica non Sicuramente Da 1.650 euro Antichi sentori nel 1.050 euro si propone altro scopo che non sia il una follia natalizia, design di questo proprio autopotenziamento, per rag-

Più che segnatempo ma lo Swatch skin orologio: dalla giungere il quale, gli uomini devono “Lustrous bliss”, collezione Cocktail imitare il più possibile il ritmo e la re- gioielli da star: con 174 diamanti firmata Tiffany golarità delle macchine, senza alcun Jennifer Aniston (0,70 carati totali) & Co, il modello inconveniente «umano». Non è forse sul quadrante, con cassa a forma vero che in occasione di un incidente (moglie di Brad Pitt) conferma la tonneau in oro ferroviario si va alla ricerca dell’erro-

costante capacità bianco e brillanti re umano? Ciò significa che, rispetto è un’intenditrice di sorprendere del di purezza VS. al dispositivo tecnico, l’uomo è già del genere lusso marchio svizzero. Bracciale a maglia. concepito come un errore. In questo 1.150 euro Circa 11.000 euro modo l’uomo è sottratto all’«agire» dove si compiono azioni in vista di uno scopo, ed è ridotto al puro e sem- ‘‘ plice «fare». Ma c’è un altro tempo che l’Occi- dente ha ereditato dalla tradizione giudaico-cristiana che l’orologio non Con l’invenzione dell’orologio l’eternità gradualmente cessa misura e di cui stiamo perdendo le tracce. È il tempo «escatologico». di essere la misura e lo scopo delle azioni umane. È l’orologio e non «Eschaton» vuol dire «ultimo». All’ul- timo giorno si realizza quello che al- la macchina a vapore a dare l’avvio alla moderna era industriale l’inizio era stato annunciato. Quando LEWIS MUMFORD il tempo è iscritto in un disegno, di- venta «storia». Storia della salvezza, Urbanista americano storia del progresso (non del sempli- ce sviluppo), storia dell’utopia, dove il tempo misura il progredire, il mi- gliorare, il redimersi dell’umanità. In questo tipo di temporalità fa la sua comparsa la categoria del «senso». Il senso della vita, il senso della storia che il tempo scandisce. Ma la tecnica, che ha quella visione contratta del QUADRANTE MARATONETA tempo che va dal recente passato al- Classico DI RIGORE IN ROSA l’immediato futuro, rende gli uomini Esempio Lunghissima incapaci di pensare il tempo escato- di estrema riserva di carica, logico e quindi il senso della loro vita sobrietà, ha cassa fino a otto giorni, e della loro storia. con proteggi- per il Master eight L’orologio misura questo tempo in- corona, vetro days perpetual di sensato dove gli uomini, persa ogni trac- zaffiro e sul Jaeger-LeCoultre. cia delle figure del tempo, si muovono in quadrante la sola Data, giorno, quella velocizzazione del tempo che, AUTOMATICO indicazione di LE FORME mese, anno e fasi siccome non ospita più alcun senso, è il CON RISERVA data: è il Lorenz DEL CELLINI di luna. In oro primo generatore dell’angoscia. Versione a Aquitania. Il Rolex Cellini rosa. 29.900 euro All’angoscia si è soliti porre rimedio riserva di carica Da 250 euro Danaos si con i farmaci, a cui ormai ricorre il 50 Il fascino della (indicata dalla distingue per per cento della popolazione occiden- lunetta nella parte la cassa ibrida tale, o con la corsa forsennata a ogni tradizione (quale inferiore tra il quadrato forma di distrazione per non incontra- testimonial migliore del quadrante) e il tonneau. re quel vuoto che è la dimenticanza e dell’Eberhard Quadrante l’oblio di sé. di Clark Gable?) Extra fort bicolore. Il tempo interiore, che è poi il tempo automatic. Meccanico a dell’anima che pensa, che sente, che ri- tecnologicamente In acciaio. carica manuale. flette, che soffre, che ama senza limiti di rivisitata 2.200 euro Circa 5.000 euro tempo, è stato infatti tutto bruciato dal tempo esteriore delle cose da «fare», a cui l’orologio, incalzante e ossessivo, as- segna il suo tempo senza qualità. FOTO SCIANNA/ MAGNUM 52 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 l’incontro Professione seduttore A sei anni, uno spettacolo di ombre cinesi gli ha rivelato il suo destino. Inseguendo questo sogno ha scalato i gradini del successo, ma aveva perso il gusto di divertirsi. Sino alla seconda, decisiva, intuizione: tornare ad essere quello che faceva ridere tutti nei villaggi. Perché lui non cerca altro che la risata. Fiorello Quella che ti fa sentire il re della scena. Solo quando arriva quel momento, torna ad essere felice. Come il bambino della recita

SEBASTIANO MESSINA to in eredità al figlio) appoggiata senza sce lo scherzo telefonico ad Amadeus, scarti cento per salvarne uno: per tirar Non solo e non tanto per la nostalgia cornice sulla lampada del comodino, facendogli credere — con successo — fuori otto puntate ci vogliono due an- dei vent’anni, ma perché lì, sui palco- con qualche strappo e un angolo man- che Simona Ventura stia per soffiargli ni. Se va bene». scenici dei villaggi turistici, lui faceva MILANO cante e dunque ancora più viva, più ve- L’eredità. Lo stesso albergo dal quale È il metodo Fiorello. «Ma è anche l’u- quello che sa fare meglio: l’one-man- ra, più struggente. va in onda gli dà ogni giorno lo spunto nico che io conosco. Le dirò una cosa: show. Nulla — neanche il suo primo opo aver gettato alle orti- Questa camera d’albergo è un porto per un personaggio diverso: un centra- io non ho mai studiato nulla. Zero. Ho programma televisivo a Video Dj, che una brillante carriera di mare. C’è più gente che in una rice- linista napoletano, un posteggiatore imparato tutto sul campo, giorno dopo neanche il Karaoke che gli ha dato la Dcome capovillaggio di vitoria del lotto al sabato mattina. Fio- francese o un portiere egiziano. Gli giorno». La folgorazione gli venne grande popolarità — occupa un posto prima classe, quest’uo- rello è seduto accanto a due dei suoi amici che vanno a trovarlo diventano quando aveva sei anni, nel cortile del- più importante nella sua vetrina dei ri- mo che ha fatto l’aiuto cuoco, il calcia- autori, Francesco Bozzi e Federico la claque, il coro o i rumoristi. Persino la scuola elementare “Francesco Cri- cordi. «Certo, poi ho fatto tante cose. tore, il barista, il dj, l’animatore turisti- Taddia, e tutti e tre — incuranti del via- Bobo Vieri viene reclutato via sms, a spi” di Riposto, Catania, dove la mae- Però ogni tanto incontravo qualcuno co, il cameriere, il facchino di cucina e vai — fissano il computer portatile sul mezzogiorno, per un’incursione in stra del doposcuola gli assegnò la par- che mi aveva conosciuto al villaggio, e lo showman tv da 9 milioni di telespet- quale prendono corpo, uno dopo l’al- studio e una telefonata con l’imitatis- te di Ulisse in uno spettacolino di om- mi dicevano tutti la stessa cosa: sei bra- tatori passa le sue giornate chiuso in tro, i dieci sketch della puntata di oggi. simo Cassano, il quale scopre solo dal- bre cinesi. «Quando tolsero il lenzuolo, vo, ti abbiamo visto, però ci piacevi di una stanza d’albergo, dalle nove alle Si comincia con Mike Bongiorno, poi l’amico interista che Fiorello gli fa il io mi ritrovai circondato da un pubbli- più quando facevi l’animatore. Ci ho quindici dal lunedì al venerdì come un vengono Cassano, Berlusconi, Luca- verso ogni giorno su Radio Due (com- co che mi batteva le mani. È magnifico, messo un po’, e devo dire grazie a Bibi onesto travet a stipendio fisso, più gli relli, Ciampi e gli altri personaggi che mento autentico: «Ma cos’è, una radio pensai, cosa debbo fare per provare Ballandi che c’è arrivato prima di me, straordinari un paio di sere a settima- Fiorello imita ormai a braccio. Dietro di Milano?»). ancora questa sensazione? Da allora però alla fine ho capito che per diver- na perché se uno non fa la televisione ogni battuta c’è un lavoro faticoso e pa- È uno spettacolo vivente, uno show ho sempre tenuto banco. Alle feste di tirmi davvero, e per far divertire gli al- da qualche parte deve pure guada- ziente, tanta roba scartata e molte bou- senza intervallo. «È il mio modo di la- compleanno, ai raduni dei boy scout, tri, io devo stare sul palco da solo. De- gnarseli i soldi che spende. Ma scusi, gli tade affinate a poco a poco, come la vorare. Quando una situazione mi al gran ballo del liceo, in caserma, per- vo fare il mio show». domando, chi glielo fa fare? Rosario punta di una matita che alle 13,40 — ispira, non so resistere alla tentazione. fino sul campo di calcio. Sì, ho fatto an- Per quanto incredibile possa sem- Tindaro Fiorello detto Fiore mi guarda quando Marco Baldini da Roma lan- Poi magari nasce un personaggio nuo- che il calciatore, ala destra della Mega- brare, quest’uomo capace di incollare attraverso i suoi occhiali colorati come cerà la sigla — dovrà essere acuminata vo per la radio. Se funziona in voce, lo rese, campionato allievi. Mi ricordo al teleschermo nove milioni di persone se il marziano fossi io e non lui, che in- come un bisturi della risata. provo sul palcoscenico di una conven- che l’allenatore, si chiamava Caccia- non crede nella popolarità che ha in ta- vece di godersi la vita su una spiaggia Squilla il cellulare. È Bruno Vespa. tion. E se lì la gente ride, allora diventa mani, gridava dalla panchina: “Fiorel- sca. «Non basta» dice. E ogni volta che tropicale salta cinque pranzi su sette e Fiorello, riconoscendo il numero, gli ri- uno sketch per la televisione». Passan- lo, tu al circo devi andare! Con te dob- incontra uno di quei nove milioni di fa l’orario continuato per RadioDue: sponde con la voce acuta di una zelante do attraverso il setaccio magico di Fio- biamo giocare con due palloni, uno per suoi fan cerca di conquistarlo inven- «E cos’altro potrei fare? Io lavoro per segretaria. «No, Fiorello non c’è, chi par- rello, il bianco e nero della quotidianità te e uno per la squadra. La devi passa- tandosi qualcosa all’istante, apposta divertirmi. Mi diverto lavorando. A la scusi?». «Sono Bruno Vespa, signora. si trasforma nei lustrini colorati del va- re, questa palla, lo vuoi capire o no?”». per lui. «La gente pensa che tutto quel- quarantaquattro anni faccio quello Sa dove posso trovarlo?». «Vespa? Ma è rietà. «Ma è un’operazione lunga, ne Più del gol, a lui interessava dare spet- lo che vede in tv sia finto. Io invece vo- che volevo fare quando ne avevo quat- lei? Davvero? Io sono una sua grande tacolo. Colpire il pubblico. Incantare la glio convincerli tutti, a uno a uno, che tordici. Secondo lei, cosa potrei chie- ammiratrice. Lei è davvero un uomo af- platea. Se ne accorse il direttore del vil- sono davvero così». E mentre me lo di- dere di più alla vita?». Mi viene il dub- fascinante, lo sa?». «La ringrazio, signo- laggio turistico di Brucoli, nel quale Fio- ce, mi accorgo che in questo momento bio che abbia ragione lui. ra. Sono lusingato. Posso lasciargli un Invece che godersi rello s’era fatto assumere come facchi- è il mio turno, adesso è me che vuole Sono le dieci del mattino e ci trovia- messaggio?». «Ma lei non sa quanto pia- no di cucina e dopo essere stato came- convincere (lo ammetto: c’è riuscito). mo nella suite 720 di un grande alber- cere mi faccia parlare con lei!». «Anche il successo televisivo, riere e aiuto cuoco era approdato al po- Chissà, forse è questo desiderio di se- go milanese, che di notte è la sua ca- per me è un piacere, mi creda, però sto di barman. Vedendo che ogni sera durre il mondo che ancora oggi — co- mera da letto e di giorno diventa lo stu- adesso avrei urgenza di parlare con Fio- quel ragazzo brillante radunava un suo me ai tempi del liceo, della Valtur o del- dio di Viva Radio Due, la trasmissione rello... ». Solo a questo punto, non vo- il comico siciliano pubblico, il capovillaggio gli offrì di fare la Megarese — lo spinge a mettersi in che è diventata un programma-cult, lendo infierire, lui svela la beffa. «Bruno! l’animatore a 125 mila lire al mese. «Ma gioco tutte le mattine, nella suite 720. esattamente come lo era trent’anni fa Ma sono io! Sì, mi faccio la segretaria da si è rimesso in gioco come barista io guadagno un milione» «Chissà. Io so solo che non saprei fare il mitico Alto Gradimento di Arbore e solo, così risparmio uno stipendio... ». gli rispose Fiorello. «E io ti licenzio, co- altro. Devo avere un palco, o sto male.

Boncompagni. Giornali sul letto, libri e Vespa incassa ridacchiando: «Ci sono alla radio. Per me barista. Tu sei nato per fare l’anima- E quando salgo su quel palco, comincio dischi sul divanetto, buste da shop- cascato con tutte le scarpe!». tore. I soldi li farai dopo». la mia partita. Che prevede un premio ping piene di jeans e felpe colorate sot- Di numeri come questo, ne fa uno continuare a fare Non si sbagliava, come s’è visto, ma più importante dell’applauso: la risata to la finestra, una latta da cinque litri dopo l’altro. Se fosse possibile racco- quel giovanotto promettente non è del pubblico, quella vera, deflagrante, d’olio extravergine accanto alla tv e glierli, ci sarebbe materiale per un’al- mai diventato capovillaggio come pro- che ti fa sentire il re della scena. Ecco, una vecchia foto del papà (un bell’uo- tra trasmissione. La sera prima, per di- quello che gli piace nosticava il suo scopritore. In com- quando ne sento una mi dico: bravo mo dal sorriso luminoso che ha lascia- re, s’è presentato al bar dell’albergo penso è stato l’animatore più gettona- Fiore, anche stasera ce l’hai fatta».

con la cuffia calata sulla fronte, il bave- to che la Valtur abbia mai avuto. ro del cappotto alzato, la schiena curva «Per quindici anni ho avuto un pub- e la voce di un extracomunitario: «Ave- blico tutte le sere. Tutto quello che può

ti un poco di mangiare, zignore?». Lo FOTO ANSA capitare su un palco a me è già capitato, stavano per mettere alla porta, quando anche fare uno spettacolo senza luce e l’hanno sgamato. senza microfono. Ecco perché oggi non Come un cercatore in servizio per- esiste un imprevisto che possa spaven- manente effettivo, Fiorello estrae bat- tarmi. Quella è stata la mia vera scuola. tute anche dalle convention aziendali È lì che ho imparato come si tratta col ‘‘ dove fa il suo show. Anzi, questo è di- pubblico. Bisogna scherzare con tutti ventato uno sketch fisso di Viva Radio ma non prendere in giro nessuno. Una Due, con lui che finge di farsi prendere volta feci una battuta su una signora un in castagna mentre assegna il “Para- po’ grassottella. Finito lo spettacolo, il fango di platino” al raduno dei carroz- capovillaggio mi chiese: senti un po’, ma zieri o brinda con i rappresentanti di se un altro avesse trattato tua madre co- ceramiche al milionesimo orinatoio sì, tu come ti saresti sentito? Io mi sarei venduto. incazzato parecchio, gli risposi. Ecco, La sua è una miniera che non chiude concluse lui, allora devi trattare tutti co- mai. Dalla notizia del pallone d’oro a me se fossero tuo padre e tua madre. Shevchenko tira fuori l’idea di Berlu- Queste parole le ho scolpite qui dentro» sconi che telefona per complimentar- (indica la fronte). si, ma sbaglia numero e si felicita con Ancora oggi gli si accende lo sguar- Dell’Utri fresco di condanna. Da un do, quando ricorda le notti nei villaggi ‘‘ trafiletto sui pettegolezzi televisivi na- di San Sicario o della Costa d’Avorio. 28 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 la copertina Il matrimonio gay, l’aborto, il divorzio, la ricerca: Stato laico e religione in nove mesi il premier socialista ha gettato le basi della sua riforma. Scatenando la reazione della Chiesa. Lo scontro è tra due concezioni opposte e inconciliabili della società come racconta il vescovo di Castellon, Juan Antonio Reig Pla “LaveraSpagna fermerà Zapatero”

CONCITA DE GREGORIO ta di piazza. La manifestazione si farà, se per proteggere due cose, sopra tutte: la re- Monsignor Reig Pla mangia assai len- serve ancora, in primavera. Intanto per Il Monsignore è ligione a scuola, il finanziamento pubbli- tamente il pasto che ha da poco benedet- Santo Stefano si celebra una «giornata co alla Chiesa. Il segretario della Confe- to. È molto fiero che la sua diocesi, picco- (segue dalla copertina) della famiglia» nel nome del matrimonio sicuro: “Il mio renza episcopale Josè Antonio Martinèz la, abbia raccolto 105 mila firme per l’ora tradizionale, e vediamo quanta gente c’è. Camino, un quarantenne svelto che ha di religione: «Nel nostro Paese l’84 per ì, ecco: qual è la vera Spagna? Nei siti web conservator-cattolici studiato a Francoforte e del coetaneo Za- cento iscrive i figli a religione. Zapatero C’è quella di Zapatero, che in (Hazteoir, fatti sentire, Noesigual, non è lo gregge è fatto di patero dice «lui, invece, si è laureato a no, ma fa parte di una minoranza, il 16. sei mesi di governo ha ritirato stesso essere eterosessuale o omo) la ba- Leòn» (come dire: in paese) passa in ras- D’altra parte il suo governo è ostaggio del- le truppe dall’Iraq, varato una se si prepara alla sfida di maggio. I vesco- persone normali. segna composto tutti i temi in agenda: l’a- le minoranze: se non ci fossero i catalani, legge contro la violenza dome- vi scrivono lettere pastorali contro l’euta- borto, l’eutanasia, il divorzio rapido, il i baschi, i galleghi non avrebbe i voti in stica sulle donne, consentitola nasia intitolate “Morte a Venezia” e rac- Questi radicali la matrimonio gay. Poi alla domanda chia- parlamento». Questa è la tesi della Chie- ricercaS scientifica sugli embrioni. Pro- colgono firme: per la scuola cattolica, ve, «qual è il primo problema sociale di sa, sta scritta sui loro giornali: Alba, setti- messo il matrimonio per i gay, il divorzio contro il matrimonio gay. Vogliono una pagheranno cara” Spagna?», risponde così: «Garantire una manale cattolico, nel numero in edicola in due mesi, l’aborto dalle prime settima- legge di iniziativa popolare, possono far- formazione cattolica che metta i giovani sostiene che il vero capo del governo non ne di gravidanza, le adozioni per le perso- cela. I vescovi mostrano di preoccuparsi in condizione di coltivare la speranza». è Zapatero ma Carod Rovira, il capo della ne sole e le coppie omosessuali, la legaliz- di gay ed embrioni ma lavorano in realtà Formazione, e soldi. Sinistra repubblicana catalana. È Carod zazione dell’eutanasia, l’abolizione del- l’obbligo dell’ora di religione cattolica a scuola. Forse è questa, la Spagna: il para- diso delle libertà e del laicismo a cui il so- cialismo minoritario di tutta Europa guarda con invidia e speranza, la nuova frontiera dell’Eden democratico. O forse è ancora quella che per duemila anni è stata: quella severa e cupa dei preti le cui vesti sbattono come le porte che chiudo- no a chiave, come nei film di Almodòvar, come nei dipinti rosso granata di Goya, come al tempo delle ruote dentate del- l’Inquisizione e in quello recente di Fran- cisco Franco el Generalisimo e delle sue segrete. Due mondi in guerra aperta, guerra vera. I socialisti e i vescovi: «Questi senza Dio vogliono vendicarsi di noi», di- cono i preti. Vendicarsi, così scriveva nel suo testamento il nonno del primo mini- stro, capitano Juan Rodriguez Lozano, fu- cilato nel ‘36 a un mese dall’inizio della Guerra civile per aver rifiutato di unirsi ai franchisti: «Vendicate la mia memoria». Quella, e molti altri secoli di storia. Una re- sa dei conti insomma. A questo siamo. Josè Luis Rodriguez Zapatero è un uo- mo mite e prudente. I suoi sport sono la pesca e la cyclette, cose da fermi. La mo- glie, Sonsoles Espinosa, è stata l’unica donna della sua vita: l’ha conosciuta a 21 anni in facoltà, prima e do- FOTO BRUNO BARBEY/MAGNUM po mai niente. Primo so- cialista a governare nel- l’ombra gigantesca di Feli- pe — sono passati dieci riforma controriforma anni, nessuno chiama Gonzales per cognome, basta dire Felipe — è arri- Famiglia Famiglia vato al potere cavalcando Con la riforma del divorzio il go- Già contraria al divorzio che defi- leggero e quasi stupito una verno ha ridotto l’attesa tra 2 e 6 nisce «express», la Chiesa si mo- lunga collana di errori al- mesi, eliminando la separazione. Il bilita contro il matrimonio gay: trui. Errori del suo partito, progetto di legge sulle nozze gay «Non è uguale» protestano i ve- che si è smarrito negli anni prevede, invece, l’equiparazione scovi e giocano la carta dell’inizia- Novanta in brutte storie di con quelle etero e la possibilità di tiva di legge popolare con la rac- corruzione e di candidati adottare bambini colta di mezzo milione di firme deboli e inadatti. Errori degli avversari, che hanno Aborto e ricerca Aborto e ricerca governato per una decade Nel programma del governo c’è la La Chiesa è contraria alle misure la Spagna come se fosse liberalizzazione dell’aborto nelle previste per aborto, eutanasia e ri- cosa loro, come aveva in- prime 12-14 settimane di gravi- cerca sulle cellule staminali. Misu- segnato Franco di cui an- danza, la depenalizzazione del- re che, di volta in volta, definisce cora ci sono le statue, co- l’eutanasia e l’autorizzazione del- «olocausto silenzioso», «aggres- me Aznar ha fatto fino al- la ricerca sulle cellule staminali a fi- sione agli esseri umani» e «una for- l’ultima menzogna, quella ne terapeutico ma di omicidio» sulla strage dell’11 marzo, tre milioni di voti sono Scuola e soldi alla Chiesa Scuola e soldi alla Chiesa passati in due giorni a sini- Zapatero ha fermato la riforma I vescovi difendono l’ora di reli- stra ed ha perso le elezioni. della scuola avviata da Aznar che gione, invitando i parroci a rac- Questo avvio di legislatura riportava la religione come ma- cogliere firme nelle chiese alla all’insegna delle libertà ra- teria obbligatoria, inserita nella fine delle omelie, e promettono dicali ha prima ammutoli- valutazione finale dell’alunno, e battaglia anche sui tagli ai finan- to, poi risvegliato dalla propone di rivedere i finanzia- ziamenti al clero proposti dal quiete della sua lunga sie- menti alla Chiesa cattolica governo sta la Spagna profonda, quella silenziosa e sotter- ranea dell’Opus Dei, quel- FOTO ABBAS/MAGNUM/CONTRASTO la che porta milioni di fa- miglie a celebrare Escrivà in Vaticano, madri di dodici figli tutti in fila coi calzoni corti a messa, Rodrigo, Alvaro, Jesus, Ma- ria Dolores, forza andiamo bambini, tut- ti nomi di madonne e penitenze, di mar- tiri arsi vivi e crocifissi. La tattica dei vescovi Il clero non se l’aspettava, un attacco co- sì. Voleva far scendere in piazza le sue truppe a metà dicembre, una manifesta- zione di strada coi cardinali in prima li- nea: sarebbe stata la prima volta nella sto- ria. Poi c’è stata, a fine novembre, l’As- semblea plenaria dei Vescovi a Santiago de Compostela. Il cardinale Rouco Vare- la, presidente della Conferenza episcopa- le, uno che si è formato in Germania e scri- ve in tedesco, è uscito da quella riunione ed è andato a colazione da Fraga, già mi- nistro del dittatore, eletto e rieletto fino ad oggi alla guida della sua regione, la Gali- zia. Il cardinale ha detto, citando la Bib- bia: «Siamo attaccati ma non abbando- nati, ci spingono ma non ci schiacciano». I socialisti, soggetto sottinteso. Però lo scontro frontale non è nella tradizione obliqua della Chiesa. Meglio trattare. FOTO BRUNO BARBEY/MAGNUM Aprire un tavolo, ci sono i margini. Discu- TRADIZIONE SPAGNOLA Immagini della tradizionale processione dei penitenti per le vie di Siviglia che ricorre il tere, sotto la spada di Damocle della rivol- venerdi santo, per ricordare la morte del Cristo DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 29

L’ELEZIONE LA CROCIATA DELLA CHIESA Josè Louis Rodriguez Zapatero è stato Le riforme socialiste hanno scatenato la eletto premier il 14 marzo 2004, a tre reazione dei vescovi che si sono messi a giorni dai sanguinosi attentati raccogliere firme contro le aperture di terroristici di Madrid dell’11 marzo. Il Zapatero invitando i fedeli a scendere in suo governo è composto per metà da piazza. La manifestazione prevista per donne: 8 ministri su 16, un metà dicembre è stata però rinviata a riconoscimento pratico della parità fra i primavera. Il 26 dicembre, Santo sessi portata avanti dai socialisti. Una Stefano, la chiesa spagnola dedicherà delle prime misure adottate dal premier invece una giornata alla difesa è stata il ritiro delle truppe dall’Iraq, dell’istituto del matrimonio da quindi ha dato inizio a tutta velocità ad «qualunque altra» unione. Perché, come una serie di riforme che mantengono la dicono i vescovi, «solo il matrimonio tra promessa elettorale di “laicizzare” la un uomo e una donna può garantire la Spagna, scatenando però la protesta sopravvivenza biologica, spirituale e della Chiesa e dei vescovi morale dell’umanità». FOTO ABBAS/MAGNUM/CONTRASTO

Rovira l’estremista, il rivoluzionario se- fabbrica di scarpe. «Mia madre mi por- dell’ateo Sartre sulla meraviglia del Na- poesia, il suo autore preferito è Borges. Si è ta”. Dicono che il sesso è un fatto cultura- paratista, uno che vuol boicottare Ma- tava al lavoro ad allattarmi», si inteneri- tale». Famiglia e autostima dello psi- laureato in Diritto, per quanto a Leòn, ma le, non genetico. Propaganda: il sesso è drid sede delle Olimpiadi 2012, è lui quel- sce. Il nonno del primo ministro fu fuci- chiatra cattolico Aquilino Polaino. «Un nei discorsi cita solo filosofi e poeti. «Un determinato biologicamente. Ci sono gli lo che detta la linea. «Esquerra republica- lato da Franco, il padre del vescovo feri- luminare». Polaino, docente di psicopa- estremista», liquida la faccenda Reig Pla. uomini, e le donne, e basta». Zapatero sor- na ha nove deputati. Faccia bene i conti», to in battaglia: era nel fronte repubblica- tologia alla università cattolica di Ma- «Ha riempito il suo governo di femministe ride. Ascolta le obiezioni come un vecchio sorride il vescovo. Una suora minuscola no di Alicante ma «contro la sua volontà. drid, sostiene che «i figli di coppie omo- radicali». Il Monsignore sul tema ha appe- bolero: le sa già. Dice che è vero, lui si con- gli prepara la macedonia di fragole. In sa- Fu costretto a combattere, coscritto. Era sessuali hanno la tendenza a diventare na scritto un articolo, eccolo ben rilegato: sidera «non solo antimachista, proprio grestia c’è odore di disinfettante, di in- un cattolico fervente, subì la tragedia». omosessuali: un giorno i giovani cre- il «femminismo radicale» nasce da Freud, femminista». censo e di legno. Costretto, subì. Nella biblioteca del fi- sciuti da coppie gay potranno denuncia- si nutre di Marx e di Marcuse, si sposa con Carmen Caffarel è direttore generale del- Si passa in biblioteca. Il Monsignore è glio ci sono perciò solo testi che raccon- re lo Stato per aver compromesso grave- l’ideologia liberale in «un cocktail esplosi- la televisione pubblica, Tve. Il Monsignore segretario della commissione “Famiglia tano di costrizioni e menzogne. Kingsey, mente la loro identità personale». Il vo che promuove l’antropologia indivi- fa un cenno di fastidio con la mano: la tele- e Vita” della Conferenza episcopale, il crimini e conseguenze, la menzogna del Monsignore annuisce e sorride. Una ra- dualista e scambia il sesso per il genere». visione è uno scandalo, «nemmeno un pro- ministro del ramo: Zapatero il suo nemi- rapporto Kingsey sulle libertà e le incli- gazza slava («l’abbiamo sottratta alla Le femministe al governo, «otto su sedici, gramma sui 500 anni dalla morte di Isabel co. Sorride, quando dice «Zapatero»: in nazioni sessuali. Le leggende nere della tratta delle bianche») gli porta un bic- la metà dei ministri, hanno cambiato il la cattolica. Riesce a crederci?». In cambio castigliano vuol dire ciabattino. Eppure Chiesa di Vittorio Messori, prefazione di chiere di vino dolce, fine del pasto. linguaggio. Chiamano l’aborto “salute ri- Carmen Caffarel ha appena affidato a Pe- i genitori del vescovo lavoravano in una Biffi. Sartre, Bariona. «Un testo teatrale Zapatero in biblioteca ha soprattutto produttiva”, l’omosessualità “stile di vi- dro Almodòvar e a Iciair Bollain due nuove serie tv di prima serata: parlano di donne sole. «Finanziano solo i loro estremisti», riassume il vescovo. Lui i tre migliori film spagnoli della stagione non li ha visti. Iciair Bollain è la giovane regista di Ti do i miei oc- chi, scarna e devastante storia di una don- Una battaglia na che sempre torna dal marito violento perché incapace di lasciarlo solo con la sua figlia del passato debolezza, come davvero tanto spesso suc- cede. «Bugie. Le donne che muoiono per mano dei mariti in Spagna sono meno che GUIDO RAMPOLDI in Svezia». Almodòvar e i preti pedofili de La mala educaciòn. «Un film ridicolo, non ha ui canali Rai non passa giornata senza che avuto alcun successo. Sa cosa dice la gente? appaia un religioso; sui canali della Tve Le ossessioni di un frocio». La suora bonsai non li vedi mai. Nelle scuole statali spa- in punta di piedi gli infila il cappotto. gnole è raro trovare un crocefisso; quan- S Seppellire gli embrioni do in Italia un giudice ha tentato di sottrarre Cri- sto al ruolo di polveroso suppellettile scolastico Il vescovo di Huesca, Jesus Sanz Montes, o peggio, di simbolo etnico, è successo un apriti- quando è uscito Mar adentro, il mare den- cielo. Siamo diversi. Non è detto che la distanza tro, film di Amenabar prossimo candidato permarrà in futuro, soprattutto se nei due vertici all’Oscar ha scritto una lettera pastorale in- ecclesiastici dovesse crescere la medesima ten- titolata Morte a Venezia. Sembra la prosa di tazione: issare gli stendardi della “civiltà crista- un critico cinematografico, poi arriva al na” e consegnarsi alla destra radicale dentro uno dunque. «Vogliono far passare la cultura scambio tra consenso e protezione. Ma fin quan- dell’eutanasia nel sentire comune, così poi do la paura del futuro non avrà omologato le due ci imporranno la loro legge». I socialisti, gerarchie, l’italiana avrà diritto a ritenersi più sempre sottinteso. Mar adentro racconta sottile, più accorta, più efficace. Certamente più la storia vera di Ramon Sampedro, tetra- fortunata. Quella spagnola tuttora sconta l’al- plegico che spese gli ultimi anni di vita per leanza con la dittatura franchista, culmine d’una ottenere una morte dignitosa. Il Monsi- storia insanguinata. Lo scontro con i senza-dio, gnore si stringe nel cappotto perché tira all’epoca liberali e massoni, cominciò nell’Otto- vento. «Il suicidio tra tetraplegici è molto cento e si estese quando molti vescovi parteci- minore che tra persone sane. Ogni vita de- parono alla repressione dei moti operai. L’odio ve essere rispettata. Dall’embrione al ma- era così radicato che durante la Guerra civile lato terminale». Eccoci quindi all’embrio- (1936-1939) i cosiddetti incontrolados fecero ne. «Sa cosa si deve fare delle migliaia di fuori settemila religiosi. Di quei preti che mori- embrioni congelati?». Cosa. «Sgongelarli, rono gridando “Viva Cristo Re” alcuni oggi sono lasciarli morire e dargli degna sepoltura». beati. Nulla invece ricorda le migliaia di spagno- Seppellirli come, in piccole bare bianche? li, leali alla Repubblica, che furono assassinati dai «Come creature viventi destinate a diven- cattolicissimi carlisti o perseguitati suindicazio- tare, senza salti qualitativi, persone». ne dei vescovi. Il ruolo della Chiesa in queste ef- «I socialisti hanno vinto sull’onda emo- ferratezze non fu secondario. Furono le gerar- tiva dell’11 marzo», dice il Monsignore. chie ecclesiastiche a proclamare la “crociata” Sulla strage di Madrid la Commissione contro i repubblicani, con tutto ciò che ne con- parlamentare ha appena finito di interro- seguiva riguardo al trattamento dei prigionieri; e gare per 12 ore Aznar, accusato appunto finita la Guerra civile, a guidare l’epurazione dei di aver mentito a fini elettorali dicendo repubblicani soprattutto nelle scuole. La curia che le bombe erano dell’Eta. Zapatero ti- tacque mentre Franco, vinta la guerra, stermina- ra fuori dalla sua libreria un testo di Fer- va avversari ormai inermi, e continuò a tacere in nando de los Rios, padre del socialismo seguito, grata al dittatore che le permetteva di umanista, l’anti Ortega y Gasset, ministro inondare la Spagna di processioni. Viltà di cui del governo in esilio. «Essere laici — legge chiese perdono, sul finire della dittatura, una Zapatero — non significa essere tolleran- grande assemblea di religiosi. Quel gesto d’one- ti, che presuppone una superiorità, ma stà, il ruolo dell’Opus dei nella modernizzazione essere rispettosi delle convinzioni degli del regime, e l’avvento d’un vertice aperto allo altri». Non c’è nessuna persecuzione, spirito del Concilio, permisero al cattolicesimo nessuna sete di vendetta, sorride con gli spagnolo di non finire nella tomba di Franco. Ma occhi celesti. Le donne quando esce per che la Chiesa spagnola in realtà siano almeno strada gli urlano guapisimo, bellissimo. due Chiese diverse, e che una conservi un po’ del- «La Chiesa deve sapere che questo è uno l’antica ferocia, è chiaro nella reazione esagitata stato laico». Dice Chiesa come dicesse gli di alcuni prelati all’offensiva laica abbozzata da amici della Lirica, un’associazione. «La Zapatero. Cardinali e monsignori insorti riven- Spagna non è più quella che vorrebbero dicano alla Chiesa, cioè a se stessi, una centralità loro, è forse in parte ancora quella, ma di principio che invece il governo nega. Vogliono cammina svelta in un’altra direzione». essere considerati, così come molti loro colleghi Quale direzione. È appena uscito il rap- italiani, depositari dell’identità nazionale. Per porto dell’Istituto di statistica sul censi- diritto storico, categoria curiosa. Non ci sarà mento del 2001. Nel linguaggio scarno scontro frontale perché ciascuna parte ha inte- delle cifre dice che le famiglie di fatto so- resse ad evitarlo. Ma dalle schermaglie in corso no più di mezzo milione, diecimila e cin- l’immagine della curia non esce bene. Il tentati- quecento omosessuali. Un milione e vo di mobilitare i fedeli non ha avuto gran suc- mezzo sono le madri sole con figli. Dimi- cesso. Ed è palese l’ipocrisia di quei prelati che nuiscono i matrimoni in chiesa, gente che ora si sdegnano contro la proposta del matrimo- fa otto figli non ce n’è quasi più: tre sono nio tra omossessuali quando in Spagna da anni i già un’eccezione. La controinchiesta cat- gay possono adottare bambini. Non è un diritto tolica si chiama Informe sobre la evolu- esplicito, ma il risultato intenzionale della legge ciòn de la familia. Il Monsignore veste il che permette l’adozione ai single. Se poi quel ge- tono da sermone: «Un aborto ogni 7 mi- nitore singolo convive con una persona del suo nuti, un divorzio ogni 4. Di 49 mila nuovi stesso sesso, nessuno può sindacare. In altre pa- nati 43 mila sono di madri straniere, si role anche al tempo in cui governava la destra, la tratta perciò di un incremento fittizio». Spagna favoriva la formazione di famiglie ‘inna- Come fittizio? Saranno figli di madri ve- turali’. S’è opposta la gerarchia spagnola all’ap- nute dal Marocco ma sono pur sempre plicazione di quella norma? Al massimo qualche bambini nati in Spagna. «Certo certo, tut- mugugno. Hanno tuonato i monsignori? No. E la te creature di Dio. Ma di spagnoli veri ne destra spagnola, oggi indignata? Boicottò la leg- sono nati solo seimila». Piove sulla pro- ge sulle adozioni gay? Al contrario: dove ammi- cessione dell’Immacolata. Il demonio nistra (per esempio a Madrid) ha perfino finan- con gli occhi azzurri è tornato dal fine set- ziato studi su quei nuclei familiari. Eppure v’era timana al mare, le sue bambine non le ha un motivo fondato per contestare quella legge portate a messa. «Ci sono molti cattolici frettolosa: le poche ricerche compiute finora anche fra i socialisti, guardi, la chiesa è non sembrano sufficienti per escludere il dubbio piena», indica il vescovo. La messa è fini- che i figli adottivi di omosessuali confondano i ta, le anziane con le perle e la mantiglia ne- ruoli maschile e femminile. Ma questo pare irri- ra gli baciano l’anello. «Pace e bene, mon- levante a tutti, laici e preti. signore». Pace e bene, sorelle, «siempre sea lo que Dios quiera». Sempre sia fatta la Sua volontà. FOTO ABBAS/MAGNUM/CONTRASTO 30 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 il viaggio Dall’antica città cristiana di Antiochia, al Mar Nero A est della Turchia sfiorando il deserto della Siria, la desolazione dell’Iraq, le montagne dell’Iran, le frontiere sigillate dell’Armenia e quelle della Georgia. Sulle strade dove si intrecciano storia e religione per conoscere i popoli destinati a diventare i nostri futuri vicini

Ai confini della

MARCO ANSALDO dretta fondata da Alessandro Magno. LA STORIA Attraversiamo l’Eufrate mentre nel- sumarsi in una snervante guerra di bas- Ma il centro più grande è Gaziantep. l’aria si diffonde la preghiera di mez- sa intensità. Il taxi assoldato per la prima parte del- zogiorno. Subito dopo, a Birecik, una Costeggiamo il turbolento confine TREBISONDA l’itinerario è confortevole e ben riscal- grande diga ha quasi sommerso gli con l’Iraq. Silopi, Cizre, e poi il difficile dato. La radio fissa su un canale di antichi scavi romani di Zeugma, passo di frontiera di Habur. Ma venti a Turchia è Europa? Se lo è, musica locale. Le strade sufficiente- splendida rovina inghiottita dall’ac- chilometri prima comincia un’inter- o se nel giro di dieci anni lo mente ampie e illuminate, qualche qua. Il progetto è controverso. Le au- minabile teoria di Tir, disposti a fare sarà, questi confini che par- buca e qualche camion di troppo. Ma torità sostengono di avere dato svi- quasi un mese di coda su una lunghis- tono dall’antica città cri- le indicazioni sono chiare. In albergo luppo e lavoro a paesi asciutti e polve- sima strada dritta e puzzolente, per stianaL di Antiochia, che lambiscono il non ci si mette d’accordo per il cam- rosi. I locali e molti archeologi di fama transitare finalmente in territorio ira- deserto della Siria, incontrano le lande bio da euro in lire turche. Offrono me- protestano per gli straordinari reperti cheno e portare indietro un carico pre- desolate dell’Iraq, salgono verso le no di quel che c’è sul giornale. È tardi ancora sepolti. A Urfa, dopo aver so- zioso. Prezzo di un pieno per un’auto- montagne dell’Iran, incrociano le fron- e riproveremo domani da un cambia- stato nella grotta del profeta Giobbe mobile in Turchia: 50 dollari. In Iraq: tiere sigillate dell’Armenia e quelle valute di strada. La stanza è comun- ANTAKYA che aspettò pazien- due centesimi. caucasiche della Georgia per chiudersi que ampia e dà sulla piazza, il prezzo Qui predicò San Pietro e fu fondata te per sette anni Van e il suo lago sul Mar Nero, nei pressi di un centro contenuto. La tv sintonizzata su Cnn, la prima cattedrale cristiana l’aiuto di Dio, l’at- sono poche centi- tradizionalmente aperto ai venti come Bbc e i network tedeschi e francesi. mosfera si fa deci- naia di chilometri Trebisonda, allora questi saranno i Molti portaceneri in giro. samente medio- sopra. Anche qui, nuovi confini dell’Unione europea. È proprio vero: fumano tantissimo. rientale. All’ombra come a Lockness, si Questi popoli, i nostri nuovi vicini. Il Nei locali l’aria talvolta è irrespirabile. di un grande giardi- favoleggia dell’esi- viaggio prende il via da qui, lasciata la Alle dieci di sera quasi tutti i negozi no disteso ai piedi stenza di un mostro linea di demarcazione segnata dal Me- però sono ancora aperti. Antica abitu- del castello, nugoli marino. Il pesce co- diterraneo. Da quella Antiochia dove dine di mercanti avveduti. Se qualcu- di donne coperte Non c’è nulla di più munque è buonis- ha sede la prima cattedrale del mondo. no avesse bisogno di comprare un da scialli neri attra- istruttivo e gioioso simo. Guide locali Hosh geldiniz! Ben venuti, vi diranno i paio di scarpe o andare dal barbiere — versano silenziosa- fanno strada per turchi varcata la porta. Accettate una per non parlare dei ristoranti, pronti a mente i viali; agli dell’immersione‘‘ in una evitare posti di tazzina di cay (té), ascoltate il richiamo qualsiasi ora del giorno e della notte angoli uomini con blocco militari. del muezzin, assorbite l’energia e i co- — basta scendere per strada. La sera, TARSO la barba grigia sie- comunità di esseri umani Nessuno dice di far lori e preparatevi a un’esperienza me- in centro, si passeggia in piena tran- La città al confine con la Siria diede dono accucciati parte del Pkk, ma morabile. quillità. Ragazzi che scherzano seduti i natali a San Paolo sulle gambe, alla di tutt’altra razza... molti simpatizzano su un muretto, coppie dentro una maniera orientale; per la guerriglia. Lo Popoli e confessioni lokanta, mamme a spasso con la car- pellegrini gettano La pienezza vitale degli si capisce quando, Antakya, come si chiama oggi Antio- rozzina. Passa una donna completa- cibo alle carpe sa- sulle alture dopo il chia, è a un passo dalla Siria. Le map- mente velata di nero che parla fitto cre che affollano lo Armeni, la loro rude villaggio di Ozalp, le pe di Damasco la indicano ancora co- con un’altra avvolta in un turban Stagno di Abramo, camionette dell’e- me propria. Gli uomini portano i pan- arancione. Al cinema danno Shrek 2 e mentre gli altopar- affabilità, le loro nobili sercito salgono alla taloni larghi con lo sbuffo, e l’arabo il seguito di Bridget Jones. lanti diffondono ricerca dei fuggia- per molti è la lingua principale. Il pri- Il mattino dopo, alla filiale locale una melodia di chi- ossa lavoratrici schi. «Siamo a un’o- mo grumo di storia e di religione lo si della Turk Is Bankasi, la Banca turca tarre e flauti. Il ca- ra di cavallo dall’I- ritrova nelle sue vie, percorse da un’e- del lavoro, l’impiegato Fatih Canba- ravanserraglio al Da VIAGGIO IN ARMENIA ran — dice davanti a terogenea commistione di genti e zoglu, ci mette un quarto d’ora per centro del bazar è di Osip Mandel’štam un panorama che confessioni diverse che vede affianca- cambiare 100 euro in 185 milioni di li- ZEUGMA una meraviglia, ma taglia il fiato il si- ti sunniti, alauiti e siro-ortodossi. La re turche. Forse per cortesia o curio- La“Pompei turca” è quasi sommersa infestato dagli uc- gnorotto del posto, comunità cattolica ha preso origine sità, prima di consegnare il denaro dalle acque della diga di Ataturk cellini. I camerieri venuto con un paio da quella ebraica. Qui predicò San corrispondente si dilunga nel chiede- servono il cay in piccoli bicchieri. di guardaspalle a parlare con il visita- Pietro, e fu eretta la Chiesa rupestre re provenienza, lavoro, permanenza e Si riparte alla volta di Mardin, città tore — se vuole possiamo passare dal- dove per la prima volta fu usato il ter- successiva destinazione. Dal primo appoggiata sulla roccia, che si spalanca l’altra parte». mine “cristiano”. Tarso, dove nacque gennaio, per fortuna, la lira turca di- sulle pianure arse della Mesopotamia. E L’ospitalità di queste parti non co- San Paolo, non è lontana. Più su, venterà pesante. Un ufficio cambi sul- poi Batman, Siirt, Diyarbakir. Sud est nosce eguali. A volte è persino imba- Iskenderun marca la vecchia Alessan- la pedonale di fronte sbriga invece la dell’Anatolia, come vuole la dizione uf- razzante. I gabinetti, ovviamente, so- pratica in un minuto. La valuta è più ficiale. Kurdistan, per i ribelli del Pkk. no alla turca. Un buco in terra, protet- favorevole, ma non c’è verso di otte- Dopo cinque anni di tregua seguiti alla to da una schiera di mattoni tirati su, nere una ricevuta. cattura di Apo Ocalan, dall’anno scorso lontano dalle case, en plein air. Il gio- il cessate il fuoco si è interrotto. E spora- vane scelto per l’incarico, ti scorta, Gli scavi romani dici, ma violenti scontri a fuoco sono ri- nonostante le resistenze, fino al luogo La strada per Urfa, sulle mappe oggi LAGO DI VAN cominciati sulle montagne dove la deputato. E aspetta fuori, paziente e Sanliurfa, è scorrevole. Il paesaggio Si narra che nelle sue acque salate viva guerriglia, benché divisa, si è riorganiz- irremovibile, carta e annaffiatoio in brullo zeppo di pietre, capre e pastori. un mostro lungo oltre 17 metri zata. Un confronto che continua a con- mano. Le donne — che poi mange- DOMENICA 19 DICEMBRE 2004 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 31

IN LIBRERIA AL CINEMA I quaranta giorni del Topkapi, di Jules Dassin Mussa Dagh, Franz Werfel (1964) (Corbaccio) Yol (La strada), di Yilmaz Viaggio in Armenia, Osip Guney (1982) Mandel’štam (Adelphi) Hamam (Il bagno turco), di Neve, Orhan Pamuk (Einaudi) Ferzan Ozpetek, 1997 Viaggio in Turchia, Ararat, di Atom Egoyan Corrado Alvaro (Falzea) (2002)

Intervista a Bruno Etienne “È il limes della cintura islamica”

GIAMPIERO MARTINOTTI PARIGI pecialista del mondo musulmano, professore Sall’università di Aix-en- Provence e più volte visiting pro- fessor a Istanbul, Bruno Etienne difende l’idea di una Turchia parte integrante dell’Europa. Professore, ha senso parla- re di una frontiera europea con Siria, Iraq e Iran? «Certo che lo ha. Pensiamo alla storia, quando Siria, Inghil- terra e Francia divisero l’Impe- ro ottomano, fissando il “limes” fra Vicino e Medio Oriente: que- sta frontiera è fissata da molto tempo e già a quell’epoca la Turchia era considerata euro- pea. In seguito, per tutto il se- condo dopoguerra e fino all’ar- rivo di Al Qaida sulla scena in- ternazionale, vige la teoria del “containement of muslim belt”, del contenimento della cintura islamica. É per questo che gruppi formati dall’Arabia saudita, dal Pakistan e dagli Sta- ti Uniti lottano contro il comu- nismo, perché bisogna conte- nere le cinque repubbliche so- vietiche musulmane. Oggi, sia- mo in una fase di ridefinizione. Il solo punto su cui posso esse- re d’accordo con l’amministra- zione Bush è che dopo il crollo dell’Unione sovietica, bisogna- va ridisegnare la carte del Vici- no e Medio Oriente». In qual modo? «Il “limes” cambia, le frontie- re sono due: c’è quella estremo- orientale, cioè quella del Kash- mir, con il Pakistan in un ruolo chiave. E poi c’è una frontiera che va dalla Turchia alla Cina attraverso le repubbliche tur-

nuova Europa ELABORAZIONE GRAFICA. FOTO VINCE PAOLO GERACE/CORBIS/CONTRASTO cofone: Uzbekistan, Takigi- stan, eccetera. La Turchia illu- stra l’antico concetto romano ranno in una stanza separata — han- ormai prospicienti il confine con l’Ar- LA STORIA Paese musulmano. Eppure gli albe- di “limes”. Penso sempre al De- no preparato il pane messo a cuocere menia, chiuso ermeticamente, la storia ri di Natale spuntano ovunque, negli serto dei tartari di Buzzati: qui su fornaci ricavate dal terreno. Solo la si mescola alla leggenda. C’è il sito do- alberghi e nei negozi. Difficile trovare siamo a una frontiera che non è vegliarda del villaggio è ammessa al ve forse si posò l’arca di Noé, meta di in altre latitudini un’umanità e un ca- una frontiera naturale, ma piut- desco. Niente sedie. Si cena seduti sui pellegrinaggi continui e missioni da lore così spontanei, naturali. Nei ri- tosto una frontiera di civiltà. Su tappeti sopra i quali si dormirà. Molto tutto il mondo. storanti e nelle taverne più sperdute il questo piano, la Turchia è inti- yogurt e miele. Le ragazze non incro- La città più importante, Erzurum, è viaggiatore è accolto come un re. Col- mamente legata all’Europa». ciano lo sguardo dell’ospite, i bambi- ghiacciata come una stazione sportiva mato, senza calcoli, di attenzioni e di Ma in questo modo lei non ni toccano lo straniero come fosse un invernale. Vicino si erge il Palandoken, tazze di cay. Chiamato con deferenza tende a dimenticare la lunga sto- marziano: non ne hanno mai visto dove i russi calano per sciare. Città dai Abi, fratello maggiore. ria di guerre sanguinose tra l’Im- uno. La notte è stellata, intorno c’è so- due volti: sede di moschee e di celebra- pero ottomano e i paesi europei? lo silenzio. te madrasse (scuole teologiche), ma La neve di Kars «Oltre ai conflitti c’è stata an- Al mattino dopo, salendo in direzio- anche centro accademico e importan- Ai piedi del Caucaso, vicino alla frontie- che molta cooperazione, basti ne del Monte Ara- te base militare. DOGUBEYAZIT ra con la Georgia, Kars è l’ultimo avam- ricordare l’alleanza tra France- rat, il nuovo autista Lungo il corso pa- Il celebre palazzo di Ishak Pasha fu posto, circondato dalla steppa. Kar si- sco I e i turchi per lottare contro Cuneyt, un vec- sticcerie e gioiellerie costruito per volontà di un emiro kurdo gnifica neve, qui il poeta Ka, protagoni- Carlo V. Ce ne sono state molte chietto espansivo e scintillanti. A tratta- sta dell’ultimo romanzo di Orhan Pa- altre, anche al momento della rapido nella guida, re con lo straniero muk, viene mandato a scrivere il suo re- colonizzazione. Non siamo più chiede: «Da dove non sono i commes- portage. E qui si allarga una distesa im- ai tempi in cui il re francese ave- vieni?». In molti si, ma le ragazze ve- macolata e silenziosa che rammenta le va bisogno del turco per fron- quando sanno che late che hanno stu- terre raccontate da Tolstoj. Le rovine di teggiare il Sacro romano impe- sei italiano si tocca- diato lingue all’uni- Ani, un tempo maestosa capitale del- ro, ma il fatto che ci siano stati no la fronte con la Noi non dobbiamo versità. Per qua- l’Armenia, giacciono sparse su un alto- conflitti non deve impedirci di punta delle dita, in vedere negli armeni rant’anni in mano piano spazzato dal vento. misurare l’importanza delle re- segno di rispetto. russa, Erzurum nel L’ultimo tratto, attraverso le cosid- lazioni avute in passato. E non L’Italia è di gran un popolo‘‘ orientale 1919 fu scelta da dette valli georgiane, è suggestivo. Al- dimentichiamo che la Turchia lunga, fra quelli eu- Mustafa Kemal, Ata- beri, neve e ghiaccio. L’esercito è vigi- è un paese con un islam del tut- ropei, il Paese più semiselvaggio... turk, padre dei tur- MONTE ARARAT le con diversi posti di controllo. Ma to particolare. Non è un paese amato in Turchia. chi e fondatore della Sulle sue alture, secondo la leggenda, Yavuz, l’ennesimo guidatore noleg- arabo, è stato islamizzato mol- Quasi al confine Sono uomini colti e Turchia laica e mo- si arenò l’arca di Noè giato per raggiungere Trebisonda, a to tardi: Costantinopoli è cadu- con l’Iran appare derna, per convoca- metà percorso tira fuori dalla tasca un ta nel 1453, la religione musul- Dogubeyazit, e lo civili, con una re il congresso da cui revolver. «Ci sono terroristi lungo la mana è arrivata in Anatolia nel splendido palazzo prese il via la lotta strada. Questo serve per difendermi, e XII-XIII secolo. Noi siamo con- di Ishak Pasha, im- raffinatezza di nervi per l’indipendenza. allora sparo. C’è la mafia: turca, arme- dizionati dalla visione dell’Im- mortalato in deci- Come quasi na o georgiana non importa. Sempre pero ottomano che ci hanno ne di copertine. che da noi in Europa ovunque qui, non ci mafia è. E lei, la pistola ce l’ha?». dato i nazionalisti arabi, ma Trecentosessanta- sono mendicanti. Il detto dice che a Trebisonda siano quell’impero era molto più li- sei stanze, l’harem si trova solo di rado La Turchia è un Pae- un po’ folli. Allo stadio, per vedere il berale sul piano religioso di con 14 camere da Da I QUARANTA GIORNI se povero, ma orgo- Trabzonspor terzo in classifica, i tifo- quel che sono oggi i paesi arabi. letto, una piccola DEL MUSSA DAGH glioso, e dove l’indi- si più pazzi e caldi del paese brandi- C’era tutto un sistema di relati- moschea interna. Il di Franz Werfel viduo è sorretto da scono gli spiedi dei polli. Trabzon og- va autonomia degli ebrei, dei complesso, am- una triplice rete di ANI gi è una città moderna e caotica, spaz- cristiani, un’autonomia sparita mantato di neve, è protezione. La fa- Le rovine della antica capitale armena zata dalla tramontana. E perdersi nel con il nazionalismo arabo». al centro di un’im- miglia, che è poi la si trovano sulla vecchia Via della seta dedalo del suo antico centro è facile. Il Abbiamo tutti studiato su portante rotta carovaniera, e questo parentela allargata che si prende cura Mar Nero che si affaccia dal porto è manuali dove i Dardanelli se- spiega perché un edificio tanto sfar- della persona in momentanea o grave solcato dalle nubi e illuminato da un parano l’Europa dall’Asia mi- zoso si trovi in una zona così isolata, necessità; i vicini di casa, con un com- pallido sole. Se questa è Europa, il nore: com’è possibile che fos- meta di contrabbando. pito che va ben oltre quello di sempli- tempo lo dirà. La lunga marcia della sero così lontani dalla realtà ci coinquilini; e gli arkadash, gli ami- Turchia è appena cominciata. come lei ce la descrive? Il monte più alto ci, letteralmente “coloro che ti guar- «La frontiera è un’idea. Pren- Sono terre insanguinate. Il massiccio dano le spalle”. Amici veri. In questo da il Mediterraneo: è una fron- del Mussa Dagh, reso celebre dal ro- Paese non ti senti mai solo. Persino il tiera o una congiunzione? Un manzo di Franz Werfel che raccontò turista che chiede una semplice indi- tempo si diceva che il Mediterra- l’ancora oggi controverso e mai defini- cazione stradale viene spesso accom- neo attraversa la Francia come to genocidio armeno, l’abbiamo sfiora- pagnato di persona dall’occasionale la Senna attraversa Parigi: il ma- to sul golfo di Alessandretta. L’Ararat, interlocutore, il quale non esita a per- TREBISONDA re può essere un ponte». cantato dalla gente di Erevan, è la vetta dere un po’ del suo tempo per mette- La villa in cui risiedette Mustafà Kemal più alta della Turchia. Su queste alture re l’ospite a suo agio. Ataturk è oggi un importante museo