COMUNE di VITERBO

Q01/12 | Q19/12 VITERBOFOTO GRAFIADICEM VITERBO 9-16 dicembre Sala Regia BRE2012 Sala Almadiani

FIAF SILVANO MONCHI GABRIELE RIGON WALTER SELVA MAGAZZINO 120 16º Convegno WORKING HARD “LE MISSIONI IFLESSI FINE dei Circoli del Lazio SPAZIALI DI DI UN MONDO e 5º Trofeo Pacifico ” Spadoni Intercircoli del Lazio Via Cardarelli 4A Tel. 0761 275682 01100 VITERBO www.dinos.it

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Programma del 9 dicembre 2012

Sala Almadiani (P.zza dei Caduti)

9,30 Inaugurazione mostre fotografiche:

Intercircoli FIAF Lazio Sezione Portfolio

Silvano MONCHI WORKING HARD

Gabriele RIGON LE MISSIONI SPAZIALI DI PAOLO NESPOLI

Walter SELVA RIFLESSI

Gruppo Fotografico Magazzino120 FINE DI UN MONDO

Sala Regia ( P.zza del Comune)

10,30 XVI Convegno Circoli FIAF Lazio Coordina Lucio Governa bfi Delegato Regionale Intervengono Delegati Provinciali e Presidenti dei Circoli 12,30 Premiazione V Trofeo Pacifico Spadoni 13,00 Trasferimento presso il Ristorante “La Chimera” Via della Volta Buia 54 Vt 13,30 Pranzo 16,00 Termine manifestazione VITERBOFOTO GRAFIADICEM BRE2012

olti anni sono trascorsi da quando nell’ambito della FIAF Lazio nacque l’idea di creare un trofeo regionale per i Cir- M coli. Nel tempo si è chiamato “Fotogiro”, poi “Intercircoli” sino ad assumere, in memoria ed onore di un grande fotografo FIAF del Lazio, la denominazione di “Trofeo Pacifico Spadoni”. Le foto- grafie viaggiano per tutto il Lazio durante l’anno e tutti i circoli partecipanti esaminano e votano le immagini e i Portfolio di im- magini degli altri circoli e devo dire che non esiste campanilismo, ma la scelta alla fine converge da parte della maggioranza verso le fotografie più meritevoli. Attraverso questa “competizione” fotografica ogni anno si tastano il livello e la qualità, la presentazione di nuove idee e la forza di co- municazione dei fotografi soci dei Circoli FIAF del Lazio. Quest’anno la V edizione del Trofeo Pacifico Spadoni, sezione Portfolio, è ospi- tata, assieme al XVI Convegno Regionale FIAF, dalla manifestazio- ne ”Viterbo Fotografia 2012” organizzata dal Gruppo Fotografico Magazzino 120. Sono molto onorato di partecipare all’evento e mi complimento con i soci del Circolo Viterbese G.F. Magazzino 120 perché sono riusci- ti a coniugare assieme più manifestazioni Fotografiche, offrendo l’opportunità non solo agli addetti ai lavori ma a tutti i cittadini di Viterbo di visitare Mostre fotografiche a cura di affermati fotografi FIAF, di ammirare l’esposizione dei Portfolio di immagini vincenti del suddetto V Trofeo Pacifico Spadoni - Intercircoli 2012 nonché la loro Mostra di Circolo. Un evento fotografico sicuramente da ripete- re in una città che da sempre ha mostrato e dimostra un crescente interesse verso l’Arte della Fotografia. L’augurio è di ritrovarci con tutti per Viterbo Fotografia 2013.

Lucio Governa b.f.i. Delegato FIAF per il Lazio Mauro Abate Circ. Fotogr. “L’altro sguardo” - Formia (LT)

Si tratta, in estrema sintesi, della descrizione di uno dei progetti che la onlus “Rio de oro” delle Marche porta avanti nei campi profughi saharawi, in pieno deserto algerino. Il progetto epilessia ha portato al censimento della quasi totalità degli epilettici presenti nei campi attraverso visite neurologiche ed esecuzione di esami elettroencefalografici; ad ogni paziente viene poi garantita la cura farmacologi- ca gratuita più appropriata ed un controllo semestrale. Ho voluto descrivere una “giornata tipo” che parte dall’arrivo in una delle wilaya, dove si tiene l’ambulatorio, fino alla sera quando, dopo cena, si passeggia per la wilaya e nel buio ti capita di vedere costruzioni come questa scuola. Progetto epilessia - campi profughi Saharawi » 8 MAURO ABATE PROGETTO EPILESSIA - CAMPI PROFUGHI SAHARAWI MAURO ABATE PROGETTO EPILESSIA - CAMPI PROFUGHI SAHARAWI 9 Giuseppe Farcomeni Gruppo Foto CRAL Telecom - Roma

La luce è quella del primo mattino e nell’insolito silenzio l’avvolgente e mostruosa infrastruttura si staglia tra cielo e palazzi che sembra come perforare. Curve, incroci, sovrapposizioni, sembrano i giochi “estremi di un parco divertimenti. Tra insolite viste e sinuosi per- corsi la mia mente viaggia tra pensieri e ricordi.

» Tangenziale Est - Roma GIUSEPPE FARCOMENI TANGENZIALE EST - ROMA 11 12 GIUSEPPE FARCOMENI TANGENZIALE EST - ROMA Fabrizio Cimini F.C. Castelli Romani - Albano Laziale (Roma)

Arrivo con il treno a Napoli, mi dirigo verso il Centro Direzionale, il complesso architettonico della capitale parteno- pea. Alzo lo sguardo e respiro un’aria diversa, poi il cielo, i grattaceli, i riflessi dappertutto, riflessi che sembrano costruiscano un mondo alternativo. Linee, curve, vetro e poi la forma di ogni cosa, di ogni oggetto: mi rimane difficile sottrarmi a questo fascino irrequieto. Il mio sguardo corre incessante tra le mille sfumature dei cristalli specchiati. Quando il mio interesse visivo viene catturato da una struttura che regola emozioni, subito da un’altra parte mi sento richiamare e non riesco a star fermo. Rincorro spesso così il mio istinto, m alla fine la forma vince sempre. Scandaglio la zona palazzo per palazzo, com- primo i piani, allargo gli spazi, ricerco il particolare, rincorro lo sguardo fugace di un luminoso riverbero. Il bagliore del sole, inoltre, si infiltra tra le strutture offrendomi ulteriori suggestioni, sempre nuove e più forti. Lame di luce laccano i grattaceli, tracciano i palazzi, incidono la strada, segnando così ignoti percorsi dove la mente può spaziare, ricercare e individuare un insolito spunto visivo. Ad un certo punto però allargo le braccia e giro su me stesso per almeno un paio di volte: mi accorgo allora che sono rimasto estasiato e senza parole di fronte alla forza emotiva che emanano le strutture. Si è fatto tardi, vado via, per oggi sono esausto di cotanta e fertile bellezza. Centro direzionale di Napoli » 14 FABRIZIO CIMINI CENTRO DIREZIONALE DI NAPOLI FABRIZIO CIMINI CENTRO DIREZIONALE DI NAPOLI 15 SILVANO MONCHI Silvano Monchi, Figline Valdarno (Firenze). Dedito alla 3rd China Jinan International Photographic Biennal”. fotografia dal 1968. Nel 1981, con altri amici, fonda il Nel 2010 tiene una lezione sulla fotografia di reportage Circolo Fotografico Arno di cui è presidente. Nel 1987 ri- presso l’Università Statale di Jinan, facoltà di Desainer. ceve dalla F.I.A.F. l’onorificenza di B.F.I. (Benemerito del- Nel 2011 gli è riconosciuto, dalla Pro Loco di Sesto San la Fotografia Italiana). Dal 1992 collabora con la rivista Giovanni, il “Premio Pino Fantini”. Nel 2012 riceve dalla fotografica “Il Fotoamatore”, oggi “FOTOIT”. Nel 2001 ri- l’Università Statale di Jinan (Cina), facoltà di Desainer, ceve dalla F.I.A.P. l’onorificenza di ESFIAP (Excellent de la la honoris causa in fotografia. È General Chairman del Federation Internationale de l’Art Photographique). Dal circuito internazionale di concorsi fotografici “GRAN 2002 al 2004 è membro del Direttivo della F.I.A.F. (Fere- TOUR DELLE COLLINE” e dei concorsi fotografici nazio- razione Italiana Associazioni Fotografiche). Dal 2002 al nale “CAMPIONATO ITALIANO DI FOTOGRAFIA NATURALI- 2004 è Direttore del Dipartimento Giovani della FIAF. Nel STICA” e “OBIETTIVO AGRICOLTURA”. Ha ottenuto mol- 2007 viene insignito dell’onorificenza di E.F.I. (Encomia- tissimi riconoscimenti a concorsi fotografici nazionali e bile della Fotografia Italiana). Nel 2010 viene insignito internazionali. dell’onorificenza di A.F.I. (Artista della Fotografia Italia- Le sue fotografie sono state esposte in numerose mo- na). Nel 2010 risulta il vincitore assoluto della biennale stre fotografiche personali e collettive e pubblicate in “2010 Photoasia-Qilo International Photographic Week, numerose riviste.

Working hard » »WORKING HARD

Il lavoro nobilita l’uomo e lo rende libero. Così si diceva cool per la produzione di liquori e, come si può vedere nell’ottocento. Ma c’è lavoro e lavoro, quello ritratto in dalle immagini, la fatica dell’uomo è sempre costante queste foto scattate in Cina, nel 2008, credo sia uno dei in tutte le fasi della lavorazione. lavori più faticosi dopo quello dei minatori. Questo portfolio non vuole essere una denuncia ma una In questa fabbrica i lavoratori sono impegnati in este- documentazione di una situazione che mi sono trovato a nuanti turni di lavoro, sicuramente al limite delle loro fotografare in occasione di un viaggio fotografico nella possibilità. provincia dello Shandong. Qui viene lavorata la vinaccia per la distillazione di al- Shandong, Cina, 2008.

18 SILVANO MONCHI WORKING HARD SILVANO MONCHI WORKING HARD 19 20 SILVANO MONCHI WORKING HARD SILVANO MONCHI WORKING HARD 21 GABRIELE RIGON Gabriele Rigon è un sottufficiale dell’Esercito che vive e Scrive di lui Paolo Nespoli lavora a Viterbo, con la passione per la fotografia. Pas- sione che lo ha portato ha pubblicare in mezzo mondo, “Io e Gabriele siamo legati da qualcosa di sottile e nel tenere workshops in tutta Europa ed esporre stabilmente contempo molto profondo. a Los Angeles e Montreal. Entrambi vediamo il mondo da un diverso punto di vista. Dal 2006 ha il privilegio di seguire le missioni e l’ad- Entrambi amiamo la fotografia o quello che la fotografia destramento dell’astronauta italiano Paolo Nespoli per esprime. Che sia alla o di fronte ad una modella conto dell’Agenzia Spaziale Europea. è un modo per trasformare la luce in ricordi, un modo Gabriele nell’arco degli ultimi 6 anni, ha trascorso di- per toccare vite e trasformarle in emozioni, in desideri. versi mesi seguendo Paolo Nespoli in giro per il mondo Un modo per disegnare storie silenziose. Gabriele è un durante le fasi più delicate dell’addestramento, e non fortunato. Vede cose che altri non vedono e le ferma in solo con lo scopo di documentare con immagini e vi- immagini. deo la vita di Paolo, ma con il ruolo di “ESA Ed è il motivo per il quale, chiamandolo anche dallo Support”, potendo così far parte di un team ristrettis- spazio, finivamo a parlare di foto…” simo di persone che hanno accesso a tutti i posti più Ing. Paolo Nespoli inaccessibili, sia in ambente NASA come a Houston e Cape Canaveral, sia presso lo Cosmonaut Training Center di Starcity (). Le missioni spaziali di Paolo Nespoli »

Starcity (Mosca) - Paolo Nespoli durante la procedura di vestizione della tuta spaziale prima del lancio »LA MISSIONE ESPERIA »LA MISSIONE MAGISSTRA

ESPERIA, come gli antichi Greci chiamavano la penisola Paolo Nespoli, il 15 dicembre 2010, è stato lanciato con italiana, è la missione che porterà sullo “Di- la navicella spaziale russa Sojuz a bordo della Interna- scovery” l’astronauta italiano Paolo Nespoli, come membro tional Space Station (ISS) per una missione di lunga dell’equipaggio STS-120. Gestita congiuntamente da ESA e durata, terminata con il rientro in Kazakistan avvenuto ASI, la missione rientra nel contributo italiano al comple- il 23 maggio 2011. tamento della Stazione Spaziale Internazionale. Paolo Ne- Paolo Nespoli è il primo astronauta italiano ad aver spoli sfrutta infatti una delle “flight opportunities” ottenute effettuato una missione di lunga durata nello spazio. dall’Agenzia Spaziale Italiana in cambio della fornitura dei Con lui, a bordo della stessa navicella Soyuz TMA-20, Nodi 2 e 3 della ISS. In virtù dello stretto rapporto di colla- il cosmonauta russo Dmitry Kondratyev (Comandante) e borazione tra ASI e ESA, questa opportunità di volo è stata l’astronauta americana Catherine Coleman (specialista affidata a Nespoli, che è membro dello European Astronaut di missione). Corp dell’ESA. L’obiettivo principale della missione è stato A bordo della ISS Paolo ha affrontato un intenso pro- l’installazione di una nuova “ala” della ISS: il Nodo 2 (chia- gramma di esperimenti scientifici, ed il costante moni- mato anche “Harmony”), un modulo pressurizzato costruito toraggio della terra dallo spazio. Tra i compiti di Paolo da Thales Alenia Space che è fondamentale per lo sviluppo inoltre coordinare le operazioni di aggancio (docking) futuro della stazione. Il Nodo 2, che è tra l’altro il primo ele- di due moduli logistici spaziali che hanno raggiunto la mento di costruzione europea a raggiungere l’ISS, servirà ISS, il primo e’ stato il moduto ATV dell’Agenzia Spaziale infatti come via di passaggio tra il laboratorio statunitense Europea, il secondo l’HTV dell’Agenzia Spaziale Giappo- Destiny, già in orbita, e i laboratori Columbus (ESA) e e Kibo nese. Ha inoltre seguito le operazioni di “docking” di due (Giappone), che raggiungeranno la ISS nei prossimi mesi. Shuttle e di una navicella russa Sojuz. In più trasporterà un adattatore per l’attracco dello Spa- A bordo del primo Shuttle c’era inoltre “ROBONAUT 2”, il ce Shuttle e servirà come punto di aggancio per i moduli primo astronauta robot umanoide della NASA che e’ sta- logistici Leonardo, Raffaello e Donatello (anch’essi di co- to installato ed attivato a bordo della ISS da Paolo Ne- struzione italiana e utilizzati per il trasporto di attrezzature spoli e dall’astronauta americana Catherine Coleman. e approvvigionamenti sulla stazione). A bordo del Discovery, Nel mese di maggio Paolo è stato raggiunto, a bordo Paolo Nespoli ha avuto il ruolo di mission specialist. Una della ISS, dall’astronauta italiano Roberto Vittori, asse- volta raggiunta la ISS, ha coordinato dall’interno della gnato al penultimo volo dello Shuttle STS-134, che ha navicella le quattro “passeggiate spaziali” che sono state portato in orbita l’Alpha Magnetic Spectometer (AMS- compiute dagli astronauti della NASA. Il suo compito è stato 02), strumento il cui scopo è studiare i raggi cosmici in quello di coordinare l’attività esterna con le istruzioni rice- cerca di tracce di antimateria e materia oscura. vute da Terra e con chi manovrerà i bracci robotizzati a bordo Per la prima volta nella storia dello spazio due astro- dello Shuttle e della ISS. Paolo Nespoli ha inoltre condotto nauti italiani hanno potuto sventolare insieme la ban- un programma congiunto ESA/ASI di esperimenti nel campo diera italiana. della fisiologia umana e della biologia, e collaborare alla Tra i vari compiti di Paolo nei sei mesi di missione, oltre gestione e manutenzione dei sistemi di controllo a bordo 40 esperimenti scientifici fondamentali per migliorare la dell’orbiter. Oltre all’installazione del Nodo 2, l’equipaggio vita sul nostro pianeta nel campo della fisica dei fluidi di cui fa parte Nespoli ha svolto altri compiti fondamentali. in microgravità, della fisiologia umana, della biologia, Hanno infatti riconfigurato la struttura che sostiene i pan- ed inoltre, come parte del progetto di educazione per le nelli solari che generano corrente a bordo della ISS, portan- scuole, Paolo ha sviluppato un programma sulla corret- dola dall’attuale posizione temporanea a quella definitiva, ta alimentazione e sull’esercizio fisico, ed è stato segui- e installato alcuni radiatori per la dispersione di calore, resi to da migliaia di studenti europei. necessari dall’aumento di capacità e consumo energetico della ISS nei prossimi mesi. In più, la missione ha portato un cambio nell’equipaggio della ISS: , a bordo della ISS dal 10 giugno 2007, ha fatto ritorno a Terra il 7 dicembre sul Discovery, ed è stato sostituito da Daniel Tani. Questa missione è stata per Nespoli, che fa parte dello European Astronaut Corp dell’ESA dal 1998, la prima espe- rienza nello spazio. Gli altri membri dell’equipaggio erano Pamela A. Melroy (comandante di missione), Daniel M. Tani, (ingegnere di volo), George D. Zamka (pilota) Douglas H. Wheelock, Scott E. Parazynski, Stephanie D. Wilson, tutti specialisti di missione come Nespoli.

24 GABRIELE RIGON LE MISSIONI SPAZIALI DI PAOLO NESPOLI • Cape Canaveral - Lo shuttle Discovery sulla rampa 39/A dodici ore prima del lancio • Houston - Ultimo addestramento sul simulatore di volo prima del lancio

GABRIELE RIGON LE MISSIONI SPAZIALI DI PAOLO NESPOLI 25 • Houston - Paolo Nespoli, Catherine Coleman e ROBONAUT 2, • Houston - Paolo Nespoli durante un addestramento presso il laboratorio il primo robot umanoide che ha raggiunto la International Space Station di realtà virtuale durante la missione di Paolo Nespoli • Houston - Paolo Nespoli al “Sonny Carter Training Facility”: • Houston - Paolo Nespoli al “Sonny Carter Training Facility”: The Neutral Laboratory, la piscine dove gli astronauti The Laboratory, la piscine dove gli astronauti si addestrano per le missioni extraveicolari si addestrano per le missioni extraveicolari • Starcity (Mosca) - Paolo Nespoli indossa I sensori cardiaci prima • Starcity (Mosca) - Paolo Nespoli prova la sua “culla” che verra’ di un addestramento all’interno della centrifuga successivamente installata a bordo della Sojuz TMA-20

26 GABRIELE RIGON LE MISSIONI SPAZIALI DI PAOLO NESPOLI • Starcity (Mosca) - Paolo Nespoli, Dmitry Kondratyev e Catherine • Cape Canaveral - Lancio del Discovery STS-120 Mission Coleman all’interno della Soyuz TMA-20 • Starcity (Mosca) - Paolo Nespoli all’interno della “Centrifuga”, la stessa che venne utilizzata per l-addestramento di Yuri Gagarin

GABRIELE RIGON LE MISSIONI SPAZIALI DI PAOLO NESPOLI 27 WALTER SELVA Walter Selva nasce nella stazione ferroviaria di Blera zione con il quotidiano locale Corriere di Viterbo. Iscritto nell’agosto del 1951. all’ordine dei giornalisti dal 2003, accompagna all’atti- Prima la musica, poi la fotografia si trasformano da sole vità professionale nel giornalismo, un lavoro di ricerca passione in professioni. Dopo la gestione di un negozio in studio incentrato sulla figura umana e soprattutto sul di dischi, alla fine degli anni novanta inizia la collabora- nudo di donna.

iflessi »

Guardarsi, riflettersi in uno specchio per trovare-ritrovare se stesse nel proprio sguardo o in quello degl’altri? L’immagine che ogni donna allo specchio ha di se stessa, soprattutto della propria fisicità, condicio sine qua non dell’esserci, cosa ha in comune con quello che gli altri vedono? Poco o nulla, anche se resta il tentativo senza fine di riconoscersi nello scarto tra la visione che si ha di se stesse e quella che ne hanno gli altri. 30 WALTER SELVA IFLESSI WALTER SELVA IFLESSI 31 32 WALTER SELVA IFLESSI WALTER SELVA IFLESSI 33 Fine di un Mondo » Infine ci siamo: 21 dicembre 2012. Secondo la profezia Maya la fine del mondo o un evento che trasformerà in modo significativo la vita sul nostro2012 pianeta. Il Magazzino 120, in attesa di scoprire se ciò si avverrà, indaga sulla fine di 11 piccoli-grandi mondi. Ricordi, sogni, incubi notturni, evocazioni dell’inconscio, tracce del passato disseminate come frammenti di memorie e moniti. E poi ancora... il peso insostenibile della politica dei nostri giorni, o il desiderio di trasformarsi in altro, e veleggiare leggeri sospinti dal vento. Mondi da consumare, violare e distruggere. Mondi effimeri che finiscono o si trasformano generando ansie, malinconie e sorrisi... Carlo Panza SGRETOLAMENTO Sgretolamento di un’identità, dell’idea di legalità e di giustizia, dell’idea di appartenenza, un’apparente impotenza al cambiamento... è inibita la via d’uscita... nascosta!

36 M120 FINE DI UN MONDO Cosimo Gravina IL VALORE DEL PASSATO “Solo ciò che è trascorso ci rivela il suo valore” Cesare PAVESE, Terre d’Esilio 1953.

Osservare le spoglie disadorne di un rudere spesso crea il convincimento che il tempo abbia disfatto ciò che l’uomo è riuscito a creare. A volte, invece, lo stesso vedere diviene autentica fonte di ispirazione convincendoci che il valore del passato non leggerà mai la parola fine.

M120 FINE DI UN MONDO 37 Giovanni Firmani RICORDI Mondi che popolano ancora i nostri ricordi di un passato che abbiamo vissuto. L’oratorio dove sono cresciute le generazioni del passato all’ombra di un prete. Il telefono pubblico, ormai in via di estinzione, in favore del cellulare privato.

38 M120 FINE DI UN MONDO Giuseppe Cesareo ALL’ALBA DELLA FINE DEL MONDO DEI SOGNI L’avvicinarsi dell’alba della fine di un’epoca di illusioni e di sogni, l’umanità sta per svegliarsi. Non saremo più pesciolini che nuotano all’ombra dei potenti ma diventeremo pulcini che cercano in quell’alba un mondo nuovo radicalmente diverso. Usciremo finalmente da quel guscio di false certezze che ci costringe nel nostro uovo.

“Cercherò quell’alba che ha sempre inciso su pentagrammi d’anima cammini in salita, lontani dalle avversità”

(da “L’alba” silloge poetica “Follia” di Vincenzo Monfregola)

M120 FINE DI UN MONDO 39 Marco Terzoli LA STRADA: FINE DI UN MONDO O FINE DEL MONDO? Le inondazioni e altri cataclismi che si susseguono con una frequenza mai osservata prima, colpendo aree geografi- che che ne erano quasi esenti, sono le conseguenze dei repentini mutamenti climatici avvenuti in questi ultimi anni. La comunità scientifica è pressochè unanime nell’affermare che essi sono il frutto dello scellerato sfruttamento della natura da parte dell’uomo e prevede per il futuro scenari ancora più inquietanti. È tempo di ripensare il nostro modello di sviluppo decretando la fine di un mondo non più sostenibile o di percorrere, muti e colpevoli viaggiatori, la strada della distruzione del mondo.

40 M120 FINE DI UN MONDO Michele Furci DISMISSIONI Dalla visione fanatico nazionalistica all’abbandono monetaristico della troica. Questo sembra essere il destino del- l’impegno dello Stato verso l’infanzia. Eppure, dopo la sbornia del ventennio, si erano raggiunti importanti traguardi. Ed ora?

M120 FINE DI UN MONDO 41 Paolo Alfieri VALLE DEL BELICE 14 GENNAIO 1968... FINE DI UN MONDO «Le rovine ci si parano davanti, piatte ed orizzontali, tranne il monumento della memoria; la piazza si è riempita qua e là di terra e pozzanghere. Attorno e dentro il perimetro delle case ci sono fango ed erbacce. Non c’è nessuno. Nessun rumore. Soltanto i nostri passi. Il cielo. Oltre la piazza c’è la scuola con i banchi della memoria». ...Tutto questo ci ricorda che lì esisteva “Poggioreale”... una tipica cittadina della Sicilia, con la sua storia, le sue persone e la sua realtà di piccolo paese dell’entroterra. E se ora è qui in questa mostra è per dire “fine di un mondo” vissuto, oggi ricordato e mai dimenticato.

42 M120 FINE DI UN MONDO Roberto Laurenti GAZOMETRO DI VALLE FAUL Il Gazometro di Valle Faul, edifico industriale utilizzato per 60 anni come stoccaggio di gas per la città. Abbandonato negli anni novanta, nel luglio 1994 viene occupato da un gruppo di giovani con i quali nasce il primo centro sociale autogestito di Viterbo. Il centro viene chiuso nel 2006.

La struttura esterna

M120 FINE DI UN MONDO 43 Rosanna Papalini MY DARK SIDE Un giorno vorrei un giorno Vorrei un giorno vorrei un giorno per ridare ad ogni gesto un senso per ridare alle mie vele il vento un giorno vorrei un giorno Un giorno un altro giorno per avere mio compagno il tempo. per donare alle mie navi un porto.

(A.G. Budano)

44 M120 FINE DI UN MONDO Ugo Cesareo LA NATURA UMANA Il dualismo dell’animo umano inteso come l’eterna lotta tra bene e male. L’uomo, allo stesso tempo carnefice e vittima di sè stesso, ciclicamente crea un mondo e poi lo distrugge, in un moto perpetuo è cagione della sua gloria e della sua stessa rovina...

M120 FINE DI UN MONDO 45 Vittorio Faggiani LA NOTTE Può capitare di svegliarsi di notte, su un tappeto di foglie che marciscono in terra, tra i tronchi abbattuti dalle tem- peste e divorati dai funghi. Può capitare che d’improvviso un’ombra ci mostri, limpida e feroce come un lampo, la nostra fine... cenere alla cenere. Può capitare, la notte, di toccare il silenzio e trovare il vuoto.

Ferdinand Hodler (1853-1918) “LA NOTTE” (1890)

46 M120 FINE DI UN MONDO Finito di stampare nel mese di Dicembre 2012 presso la Tipolitografia Quatrini