Contratto di Fiume del Bacino del Torrente

DOSSIER PRELIMINARE

Febbraio 2014

PROGETTO TT:CoCo

Torrenti Transfrontalieri: Conoscenza e Comunicazione

Obiettivo di cooperazione territoriale europea 2007/2013 Programma ALCOTRA - Alpi Latine cooperazione transfrontaliera Italia ‐ Francia

Asse 2, Misura 2.1 – Risorse del territorio

Documento redatto dal RTI: S&T soc.coop., Corintea soc.coop.

1 ASSE 2, MISURA 2.1 – RISORSE DEL TERRITORIO...... 1 DOCUMENTO REDATTO DAL RTI:...... 1 1. INTRODUZIONE ...... 3

1.1 IL CONTRATTO DI FIUME NELLA NORMATIVA COMUNITARIA, NAZIONALE, REGIONALE ...... 3 1.2 FASI DI FORMAZIONE DEI CONTRATTI DI FIUME ...... 5 1.3 IL CONTRATTO DI FIUME DEL PELLICE: I SOGGETTI COINVOLTI...... 6 2. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO ...... 7

2.1 AMBITO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO...... 7 2.2 IL BACINO DEL PELLICE: IDROLOGIA E GEOMORFOLOGIA ...... 9 2.2.1 Caratterizzazione della rete idrografica...... 10 2.2.2 Caratteri geomorfologici ed idrogeologici ...... 12 2.2.3 Caratteri idrologici e climatici ...... 14 3. L’ANALISI TERRITORIALE...... 15

3.1 L’APPROCCIO UTILIZZATO...... 15 3.2 DEMOGRAFIA ...... 16 3.2.1 Popolazione residente e densità...... 16 3.2.2 Identificazione degli indicatori per la costruzione del modello DPSIR...... 18 3.3 SISTEMA PRODUTTIVO AGRICOLO ...... 19 3.3.1 Aziende Agricole...... 19 3.3.2 Allevamenti...... 19 3.3.3 Utilizzazione dei terreni agricoli...... 21 3.3.4 Identificazione degli indicatori per la costruzione del modello DPSIR...... 23 3.4 TURISMO...... 24 3.4.1 L’attività turistica ...... 24 3.4.2 Identificazione degli indicatori per la costruzione del modello DPSIR...... 25 3.5 ACQUA: PRELIEVI E DEPURAZIONE ...... 26 3.5.1 Prelievo idrico annuo...... 26 3.5.2 Fonti di approvvigionamento di acqua irrigua ...... 27 3.5.3 Sistemi di irrigazione ...... 28 3.5.4 Percentuale della popolazione collettata dalla pubblica fognatura e trattata da impianti di depurazione ...... 29 3.5.5 Identificazione degli indicatori per la costruzione del modello DPSIR...... 30 3.6 ACQUA:STATO QUALITATIVO...... 31 3.6.1 Macrobenthos: indice STAR_ICMi (Standardisation of River Classifications_Itercalibration Multimetric Index) ...... 33 3.6.2 Macrofite: indice IBMR (Index Macrofitique Biologique en Rivière)...... 34 3.6.3 Diatomee: indice ICMi (Intercalibration Common Metric Index)...... 34 3.6.4 Macrodescrittori: indice LIMeco (Livello di inquinamento dei Macrodescrittori per lo Stato Ecologico)...... 34 3.6.5 Inquinanti specifici: SQA ...... 34 3.6.6 Stato Chimico...... 35 3.6.7 Identificazione degli indicatori per la costruzione del modello DPSIR...... 35 3.7 USO DEL SUOLO ED AREE PROTETTE ...... 38 3.7.1 Classi di uso del suolo ...... 38 3.7.2 Aree soggette a vincoli ed incidenze antropiche...... 40 3.7.3 Aree Protette e siti di interesse naturalistico ...... 41 3.7.4 Identificazione degli indicatori per la costruzione del modello DPSIR...... 43 4. CRITICITÀ EMERSE ...... 45 5. ALLEGATI...... 45 2 1. Introduzione

Da alcuni anni, a fronte di una sensibilità sempre maggiore rispetto alle problematiche relative al degrado delle risorse idriche e dell’ecosistema ad esse connesso, la Regione Piemonte e le Province sono impegnate nella sperimentazione di metodologie di lavoro finalizzate ad una gestione equa e sostenibile di tali risorse.

In Piemonte alcune istituzioni locali hanno individuato forme di collaborazione che superino l’approccio individuale delle proprie attività e che sviluppino veri e propri processi in cui è essenziale il coinvolgimento dei cittadini e dei portatori di interesse pubblici e privati. Obiettivo di queste procedure è la programmazione comune e condivisa delle azioni utili e necessarie per lo sviluppo del proprio territorio mettendo al centro del proprio operato il bacino fluviale.

Punto di arrivo di tali processi è la sottoscrizione dei Contratti di Fiume e dei Contratti di Lago, i quali si configurano come accordi volontari tra amministrazioni locali ed altri soggetti pubblici e privati volti a definire obiettivi, strategie d’azione ed interventi da realizzare.

Dalle indicazioni e dalle problematiche emerse da queste prime esperienze-pilota, la Regione, in collaborazione con il Dipartimento Interateneo Territorio - Politecnico e Università di Torino, ha predisposto le Linee Guida Regionali per l’Attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago come strumento di supporto per le esperienze future.

Il presente documento costituisce il Dossier Preliminare (DP) del Contratto di Fiume del Pellice. Il DP è il documento conoscitivo preliminare che riporta le criticità ed i valori ambientali, paesaggistici e sociali del territorio, delle politiche e dei progetti locali; rappresenta pertanto il documento essenziale di discussione che permette ai tavoli di partecipazione di costituire uno scenario strategico di medio-lungo periodo, visione di riferimento per la costruzione del Piano d’Azione del Contratto.

1.1 Il Contratto di Fiume nella Normativa comunitaria, nazionale, regionale

Nel 2000 L’Unione Europea ha adottato la Direttiva 2000/60/CE, c.d. Direttiva Quadro sulle Acque, la quale prevede “la partecipazione attiva di tutte le parti interessate all’attuazione dei Piani di Gestione dei bacini idrografici”. Si può notare come il “bacino idrografico” sia individuato corretta unità di riferimento per gli obiettivi di qualità e di salute dei corsi d’acqua.

Nello stesso anno di adozione della Direttiva, il II Forum Mondiale dell’Acqua ha identificato i Contratti di Fiume quali strumenti che permettono di “adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale”.

3 Il D.Lgs 152/2006 recepisce la Direttiva 2000/60/CE e ribadisce il perseguimento degli obiettivi di prevenzione e riduzione dell’inquinamento. A questo scopo, suddivide il territorio nazionale in distretti idrografici e prevede un Piano di Gestione per ogni distretto, attribuendone la competenza alle Autorità di Distretto idrografico.

La Legge n. 662/1996 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica), all’art. 2 – comma 203 lett. a) definisce l’Accordo di programmazione negoziata come“la regolamentazione concordata tra soggetti pubblici o tra il soggetto pubblico competente e la parte o le parti pubbliche o private per l’attuazione di interventi diversi, riferiti ad un’unica finalità di sviluppo, che richiedono una valutazione complessiva delle attività di competenza”.

Il Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Piemonte, approvato con DCR n° 117-10 731 del 13 marzo 2007, fa esplicito riferimento al Contratto di fiume per il raggiungimento degli obiettivi di tutela previsti dal PTA stesso. Le Norme del Piano infatti, all’art. 10 comma 2, prevedono esplicitamente la promozione di: “[…] modalità di gestione integrata a livello di bacino e sottobacino idrografico, che perseguono la tutela e valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico. In tal caso gli strumenti di programmazione sono denominati Contratto di Fiume o Contratto di Lago”.

Il Piano Territoriale Regionale (PTR) della Regione Piemonte, quale strumento di pianificazione territoriale previsto dalla Legge regionale Legge n. 56 del 1977 e adottato con D.G.R. del 16 dicembre 2008, n. 16-10273, riconosce il ruolo del Contratto quale strumento che permette lo sviluppo di sinergie con gli strumenti di pianificazione territoriale provinciale e locale, al fine di favorire l’integrazione delle diverse politiche.

Ulteriore legittimazione è avvenuta recentemente da parte dell’Autorità di Bacino del Fiume Po che nel proprio Piano di Gestione del Distretto Idrografico (PdG Po) ha riconosciuto il Contratto quale strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale entro il 2015 e il 2021, previsti dalla direttiva quadro sulle acque.

Anche nel Programma di Sviluppo Rurale, nell’ambito del PSR 2007-2013 sono state previste, per alcune misure, specifiche priorità di finanziamento a favore dei soggetti, ricadenti dell’ambito territoriale dei Contratti, che intendessero attuare interventi di miglioramento ambientale ad adesione volontaria e da realizzarsi in aggiunta a quanto previsto dalle norme di legge (la cosiddetta condizionalità).

Le Misure a cui si può fare riferimento sono le seguenti:

- Misura 123: Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali.

- Misura 214.7: Pagamenti agroambientali per elementi dell’ecosistema a prevalente funzione ambientale e paesaggistica.

- Misura 216: Sostegno agli investimenti non produttivi.

4 La Regione Piemonte vede perciò nei Contratti lo strumento in grado di dare un indirizzo strategico alle politiche ordinarie di ciascuno degli attori interessati. In tale accezione rappresenta anche il mezzo attraverso cui integrare e orientare le risorse e le programmazioni economiche.

Attualmente, i Contratti attivati riguardano:

• Il Torrente Agogna;

• Il Torrente Belbo;

• Il Torrente Orba;

• Il Torrente Sangone;

• Il Lago di Viverone;

• I Laghi di ;

• Il bacino dell’Alto Po.

1.2 Fasi di formazione dei Contratti di Fiume

Il Contratto di Fiume è un processo di programmazione negoziata, uno strumento di governance dei processi di sviluppo dell’area di un determinato bacino idrografico che consente di coordinare interventi di vasta portata per quanto riguarda il contrasto del rischio idrogeologico, la salvaguardia dell’ambiente, la valorizzazione del territorio e delle sue risorse idriche, unendo le forze e ottimizzando le risorse.

Il processo di costruzione del Contratto di Fiume si basa sul confronto e la negoziazione tra tutti gli attori e i cittadini coinvolti, con l’obiettivo di attivare progetti di riqualificazione ambientale e territoriale integrati nei contenuti e condivisi nelle modalità di decisione. Si tratta di un approccio interattivo, atto a garantire il consenso e l’attuabilità delle azioni, e si configura come un accordo volontario fra Regione, Enti locali e altri soggetti pubblici e privati volto a definire obiettivi, strategie d’intervento, azioni da attivare, competenze. Il coinvolgimento di tutti i possibili utenti del sistema acque (gestori dei servizi; mondo della produzione; associazioni di categoria; associazioni di cittadini) consentirà di condividere obiettivi di qualità insediativa e sicurezza, stimolando e favorendo comportamenti virtuosi e impegnando i contraenti alle azioni che vengono approvate congiuntamente.

Il processo di formazione di un Contratto di Fiume comprende quindi un’ampia attività di ascolto di soggetti differenti e di definizione di strategie. In Piemonte sono state recentemente approntate le “Linee Guida Regionali per l’Attivazione dei Contratti di Fiume e di Lago”, che tracciano una metodologia da seguire suddivisa in quattro fasi distinte: la Fase di preparazione, la Fase di attivazione, la Fase di attuazione e la Fase di consolidamento (Fig. 1).

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Figura 1: Fasi del Contratto di Fiume o di Lago (da Regione Piemonte, Linee Guida per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago).

1.3 Il Contratto di Fiume del Pellice: i soggetti coinvolti

Il Contratto di Fiume formalizza una sua struttura di gestione e concertazione e dettaglia le responsabilità e gli impegni in capo agli aderenti.

I soggetti istituzionali che hanno dato avvio al processo del Contratto di Fiume del Bacino del Pellice sono:

• Provincia di Torino;

• Regione Piemonte;

• Comunità Montana del Pinerolese

Il Contratto di Fiume si inserisce fra le attività del Progetto TT:CoCo, (OBIETTIVO DI COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA 2007–2013 Programma di cooperazione europea ALCOTRA) che vede in qualità di capofila il Politecnico di Torino e in veste di partner la Provincia di Torino e il Conseil Generàl Hautes Alpes.

Come previsto dalle Linee guida regionali e dal Protocollo d’intesa, la struttura organizzativa del Contratto di Fiume è composta dalle seguenti componenti:

6 • Cabina di Regia che ha funzioni politico–decisionali e di coordinamento;

• Segreteria Tecnica che è un organo tecnico con funzioni operative a supporto della Cabina di Regia;

• Assemblea di Bacino che rappresenta il Tavolo di concertazione del Contratto attraverso cui si attua la partecipazione degli interessi locali presenti nel bacino idrografico;

• Tavolo tecnico provinciale.

2. Il contesto di riferimento

2.1 Ambito territoriale di riferimento

Il territorio interessato dal processo del Contratto di Fiume del bacino del Pellice è quello identificato come area idrografica AI03 del Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Piemonte.

All’interno del sottobacino idrografico del Pellice sono presenti 19 Comuni, di cui 18 in Provincia di Torino ed uno (Bagnolo Piemonte) in Provincia di Cuneo.

La tabella sottostante riporta, oltre alla popolazione residente, il rapporto % fra la superficie comunale ricadente nell’area idrografica e la superficie comunale totale.

Complessivamente il territorio oggetto di interventi occupa una superficie pari a 378 Km2, mentre l’asta del Pellice ha una lunghezza di circa 53 km dalla sorgente alla confluenza con il fiume Po (Fig. 2).

7 Comune Cod. ISTAT Superficie Superficie Percentuale Altitudine comunale comunale (km2) superficie Casa (km2) totale ricadente nel Comunale ricadente nel bacino (m s.l.m.) sottobacino idrografico del idrografico Pellice (%) del Pellice

Angrogna 001011 38,39 38,51 99,69 782

Bagnolo Piemonte (CN) 004009 20,62 62,55 32,97 365

Bibiana 001025 3,61 19,14 18,86 406

Bobbio Pellice 001026 92,50 93,32 99,12 732

Bricherasio 001035 23,18 23,19 99,96 400

Campiglione-Fenile 001049 7,23 10,93 66,15 365

Cavour 001070 12,83 48,67 26,36 300

Garzigliana 001111 5,04 7,27 69,33 314

Luserna San Giovanni 001139 17,41 17,41 100,00 474

Lusernetta 001140 6,81 6,93 98,27 507

Osasco 001173 1,47 5,60 26,25 344

Pancalieri 001178 9,78 15,60 62,69 243

Prarostino 001205 3,27 10,13 32,28 732

Rorà 001226 12,55 12,55 100,00 967

San Secondo di 001254 8,38 12,95 64,71 413

Torre Pellice 001275 21,23 21,23 100,00 516

Vigone 001299 9,48 41,71 22,73 260

Villafranca Piemonte 001300 23,58 50,69 46,52 253

Villar Pellice 001306 60,56 60,76 99,67 664

Media TOTALE 19 Comuni - 377,92 559,14 ‐ 475,63

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Figura 2: I confini del territorio del Contratto di Fiume del Bacino del Pellice

2.2 Il bacino del Pellice: idrologia e geomorfologia

Nell’area idrografica AI03-Pellice il Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte distingue il Bacino del Pellice alla confluenza col Po come sottobacino idrografico principale, ed altri 4 sottobacini:

• Pellice a ;

• Pellice a Torre Pellice;

• Pellice a ;

• Pellice a ; aventi le seguenti caratteristiche fisiografiche:

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Sono inoltre identificabili i seguenti sottobacini idrografici minori:

Sottobacino idrografico principale PELLICE

ANGROGNA

CHIAMOGNA

COMBA CIANTALUBA

Sottobacini idrografici minori GHICCIARD

GIULIAN CRUELLO

LUSERNA

SUBIASCO

2.2.1 Caratterizzazione della rete idrografica Il bacino del Pellice ha una superficie complessiva di 370 km2 (escluso il bacino del Chisone). L’asta fluviale, dalla sorgente alla confluenza con il fiume Po, ha una lunghezza di circa 53 km.

Il torrente Pellice ha origine dalle falde del Monte Granero, a quota 2.387 m s.l.m., sbocca nel fondovalle a Villanova, dopo aver attraversato il lungo pianoro del Prà, circa 6 km, ove assume una direzione ovest-est, comune a tutti i corsi d'acqua delle Alpi Occidentali, e scorre incassato nel fondovalle. In questo tratto entrambe le sponde sono fiancheggiate da un sistema costituito da due ordini di superfici terrazzate, delle quali la superiore è sospesa di circa 50 m sull'alveo attuale; sulla superficie inferiore sono conservate, principalmente in sinistra, forme di modellamento fluviale interpretabili come alvei abbandonati, alcuni dei quali risultano in parte riutilizzati da corsi d'acqua secondari.

10 Da Bobbio Pellice al ponte per Bibiana il corso d’acqua scorre in un fondovalle abbastanza ampio, orientato in direzione est-ovest, con andamento leggermente sinuoso e tendenza al sovralluvionamento; l'alveo è alla stessa quota o di poco inciso rispetto alle proprie alluvioni e localmente presenta struttura pluricursale e canali secondari, attivi solo in occasione di portate significative. A eccezione dei tratti iniziale e finale, si ha una presenza diffusa e significativa di barre laterali e isole fluviali. Nel tratto da Bibiana alla confluenza del torrente Chisone il corso d'acqua ha un andamento sinuoso sub-rettilineo, con canali secondari riattivabili in piena. Fino alla S.S. 589 l’alveo è in condizioni di sovralluvionamento, interessato da fitta vegetazione. A valle si hanno fenomeni di erosione di fondo e, localmente, di sponda fino alla confluenza col torrente Chisone.

Nel tratto da Cavour alla confluenza con il fiume Po l’alveo ha caratteristiche analoghe al tratto precedente; sono presenti locali fenomeni di erosione spondale e di fondo. Le forme relitte sono poco significative e diventano numerose nella zona di confluenza con il fiume Po.

La tabella successiva riepiloga le principali caratteristiche fisiche dell’asta principale del Pellice in corrispondenza delle diverse sezioni di chiusura individuate nel Piano di Tutela delle Acque:

Per quanto concerne gli altri elementi costituenti la rete idrografica superficiale, si segnala la presenza, nella parte montana del bacino, di pochi laghetti di origine glaciale, come visibile nella seguente tabella.

Sono presenti, inoltre, diversi canali artificiali che costituiscono la rete irrigua della porzione agricola pianeggiante del bacino; si citano i principali:

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2.2.2 Caratteri geomorfologici ed idrogeologici

Il bacino montano del Pellice si connota per una successione di solchi vallivi di modellamento glaciale, fortemente ripresi dall’erosione fluviale, con formazione di numerose valli laterali sospese; le forme di circo sono numerose nei settori di testata. E’ diffusa la presenza di movimenti gravitativi di versante, alcuni dei quali di grandi dimensioni. Assai diffusi sono i tributari minori soggetti a fenomeni di violenta attività torrentizia, con riattivazione di settori di conoide.

Nel settore pianeggiante, a partire da , vasti settori di piana alluvionale sono soggetti ad inondazione lungo l'asta principale.

Dal punto di vista geologico, il settore montano del bacino è impostato in larga prevalenza nelle rocce metamorfiche del Massiccio Cristallino Interno del Dora-Maira, se si eccettua la zona più prossima alla testata, costituita da Calcescisti con Pietre Verdi della Zona Piemontese. Nella zona pedemontana si rinvengono lembi terrazzati di depositi alluvionali mindeliani, seguiti dai depositi rissiani e dai depositi attuali e recenti del reticolo idrografico principale.

Nel bacino idrografico insistono due aree idrogeologiche di riferimento, ovvero la Pianura Pinerolese per quanto riguarda il sistema acquifero superficiale e la Pianura Cuneese-Torinese meridionale, Astigiano occidentale per quanto riguarda il sistema acquifero profondo. Il Piano di Tutela delle Acque ne individua le caratteristiche principali, riepilogate nella tabella successiva:

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Il quadro dei dissesti sui versanti e sulla rete idrografica minore è riepilogato nel Piano per l’Assetto Idrogeologico, che ha censito le superfici, riferite al settore montano del Bacino del Pellice e del Chisone, interessato da varie tipologie di dissesto:

Il bacino montano del Pellice, nel complesso, è moderatamente interessato da fenomeni di dissesto; quelli maggiormente presenti, che interessano i settori superiori, risultano essere soprattutto i fenomeni di sovralluvionamento e/o di trasporto di massa in corrispondenza delle conoidi e le valanghe; scarsamente frequenti gli altri fenomeni.

Nel tratto alto, fino a Bibiana, il torrente Pellice manifesta in prevalenza tendenza a fenomeni di sovralluvionamento. A valle di Bibiana e fino alla confluenza con il Chisone permane il sovralluvionamento a cui si aggiunge una potenzialità di esondazione che coinvolge prevalentemente insediamenti di tipo agricolo; in alcuni punti le infrastrutture viarie presenti comportano interferenze significative sulle modalità di deflusso in piena (ponte ferroviario della linea Bricherasio-Barge; ponte della S.S. 589). Sono inoltre presenti fenomeni abbastanza diffusi di erosione di fondo.

A valle del Chisone e fino alla confluenza in Po i maggiori dissesti sono collegati a fenomeni di esondazione che possono coinvolgere alcuni insediamenti (Pecoul nel comune di Luserna S. 13 Giovanni, Fenile nel comune di Campiglione Fenile Castellazzo, Fenoglia e Genero nel comune di Cavour, Case Nuove nel comune di Garzigliana, Truccone e Zucchea nel comune di , Airaudi, Miglioretti e S. Michele nel comune di ) e di erosione spondale e di fondo, che interessano prevalentemente la viabilità locale.

2.2.3 Caratteri idrologici e climatici

Dal punto di vista idrologico, l’alta val Pellice presenta caratteristiche intermedie tra bacini pedemontani e bacini interni. Nel bacino idrografico le precipitazioni medie variano da 800 mm/anno in pianura a poco oltre 1400 mm/anno. Per consistenti settori del proprio territorio questo bacino non è protetto dalla catena alpina e le piogge sono decisamente più intense, gli apporti nevosi minori e, di conseguenza, si registrano portate specifiche nettamente più elevate.

La presenza di ampie zone al di sopra dei 2.000 m s.m. fa inoltre sì che le precipitazioni si manifestano nella maggior parte dell’anno prevalentemente sotto forma nevosa, non contribuendo quindi alla formazione delle piene.

Queste ultime si verificano generalmente tra la fine della primavera e l’inizio dell’autunno, quando all’apporto pluviometrico si associano i deflussi provenienti dallo scioglimento del manto nevoso.

Nei bacini secondari si verificano frequentemente piene provocate da rovesci o temporali di grande intensità ma di scarsa estensione.

Il bacino principale è caratterizzato da un afflusso medio annuo di 966 mm e da una temperatura media di 6°C (l’evapotraspirazione media annua è di 364 mm):

Nelle tabelle successive sono riepilogate le principali caratteristiche idrologiche del Pellice in corrispondenza di varie sezioni di chiusura individuate nel PTA:

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3. L’analisi territoriale

3.1 L’approccio utilizzato

L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha identificato lo schema logico DPSIR (Driving forces, Pressures, States, Impacts, Responses) quale modello a cui fare riferimento per l’analisi e la presentazione delle informazioni sullo stato dell’ambiente nell’ambito dei processi di Valutazione Ambientale Strategica. Tale schema (Fig. 3) prevede l’identificazione delle determinanti e delle pressioni, la valutazione degli impatti e delle misure previste, nonché l’esplicitazione dei meccanismi di interazione e delle relazioni causali che intercorrono tra tutti i fattori di stato ed intervento.

Figura 3: Lo schema logico DPSIR

15 Utilizzando questi modelli, quando sono disponibili e validati tutti i dati di base, diventa possibile procedere verso una comprensione delle relazioni e dei meccanismi domanda-risposta e delle catene causa-effetto che caratterizzano il territorio oggetto del Contratto di Fiume.

Gli indicatori elaborati secondo questo modello, riportati nella sezione Allegati, sono sintetizzati da una Tabella che riporta le informazioni utili ad una sua caratterizzazione.

Tematica 1. Demografia

Indicatore 1.02 Densità abitativa (abitanti/km2)

Tipo Pressione

Obiettivo Valutare la pressione demografica

Fonte Istat

Disponibilità temporale 2003-2013

Disponibilità spaziale Comuni dell’area del Bacino Idrografico del Pellice

3.2 Demografia

3.2.1 Popolazione residente e densità

L’analisi dell’andamento demografico nel territorio oggetto del Contratto di Fiume è stata condotta utilizzando i dati ISTAT.

In breve, il territorio presenta le seguenti caratteristiche:

• Popolazione di 54.942 abitanti al 01/01/2013 .

• Densità abitativa media di 98,26 abitanti/km2.

L’andamento demografico a partire dal 2003 registra per l’intero territorio un aumento della popolazione non particolarmente significativo (+4,37%); tuttavia alcuni Comuni ubicati nelle zone di Pianura, principalmente quelli situati lungo la direttrice Pinerolo-Cavour, hanno registrato aumenti della popolazione anche superiori al 10%, di pari passo con un generale aumento degli insediamenti produttivi e commerciali in quest’area, mentre i Comuni dell’area montana registrano una generale diminuzione della popolazione.

16 Abitanti Abitanti Abitanti Variazione Densità Comuni 01/01/2003 01/01/2008 01/01/2013 % 2003- 01/01/2013 (ISTAT) (ISTAT) (ISTAT) 2013 (ab./km2) 22,64 Angrogna 795 859 872 9,69 97,55 Bagnolo Piemonte (CN) 5450 5794 6102 11,96 169,59 Bibiana 2913 3288 3246 11,43 6,04 Bobbio Pellice 608 596 564 -7,24 196,59 Bricherasio 4017 4197 4559 13,49 125,89 Campiglione-Fenile 1285 1383 1376 7,08 114,96 Cavour 5292 5540 5595 5,73 79,50 Garzigliana 554 562 578 4,33 432,91 Luserna San Giovanni 7796 7795 7537 -3,32 70,85 505 510 491 -2,77 200,54 Osasco 1004 1154 1123 11,85 128,91 1923 1935 2011 4,58 128,13 1266 1274 1298 2,53 20,00 Rorà 273 255 251 -8,06 278,15 3390 3477 3602 6,25 213,80 Torre Pellice 4537 4519 4539 0,04 125,53 Vigone 5053 5264 5236 3,62 95,44 Villafranca Piemonte 4764 4816 4838 1,55 18,50 1219 1200 1124 -7,79 Media 98,26 Totale 19 Comuni 52644 54418 54942 Media 4,37

17 3.2.2 Identificazione degli indicatori per la costruzione del modello DPSIR

Tematica 1. Demografia

Indicatore 1.01 Popolazione residente

Tipo Determinante

Obiettivo Valutare i trend della popolazione residente

Fonte ISTAT

Disponibilità temporale 2003-2013

Disponibilità spaziale Comuni dell’area del Bacino Idrografico del Pellice

Tematica 1. Demografia

Indicatore 1.02 Densità abitativa (abitanti/km2)

Tipo Pressione

Obiettivo Valutare la pressione demografica

Fonte Istat

Disponibilità temporale 2013

Disponibilità spaziale Comuni dell’area del Bacino Idrografico del Pellice

18 3.3 Sistema produttivo agricolo

3.3.1 Aziende Agricole Le aziende agricole presenti sul territorio nel 2013 sono 2567 (dati ricavati da Regione Piemonte – Anagrafe Agricola Unica); sono presenti 35 aziende produttrici e produttrici/preparatrici che operano in conformità al Regolamento CE 1991/2006 che definisce la produzione agricola biologica. Costituiscono quindi circa l’1,3 % delle aziende agricole presenti.

Aziende Aziende Comuni agricole Biologiche 2013 2013 Angrogna 163 1 Bagnolo Piemonte (CN) 365 3 Bibiana 171 7 Bobbio Pellice 35 - Bricherasio 195 8 Campiglione-Fenile 107 1 Cavour 391 5 Garzigliana 50 1 Luserna San Giovanni 99 1 Lusernetta 22 2 Osasco 49 1 Pancalieri 80 - Prarostino 53 - Rorà 18 2 San Secondo di Pinerolo 104 2 Torre Pellice 49 1 Vigone 278 - Villafranca Piemonte 265 - Villar Pellice 73 - Totale 19 Comuni 2567 35

3.3.2 Allevamenti La Tabella seguente riporta i dati relativi al numero di allevamenti presenti nel territorio considerato. I dati sono ricavati da Regione Piemonte – Anagrafe Agricola Unica.

19 Allevamenti Allevamenti Aziende Allevamenti Allevamenti Allevamenti ComuniComuniComuni bovini e aaavicunicoliavicunicoli (n.)(n.)(n.) suini (n.)suini (n.) ovini (n.)ovini (n.) caprini (n.)caprini (n.) bufalini (n.)bufalini (n.) (n.)(n.)(n.)

Angrogna 68 31 1 22 23 Bagnolo Piemonte (CN) 365 85 6 2 16 23 Bibiana 171 32 8 4 4 3 Bobbio Pellice 35 19 2 8 10 Bricherasio 195 45 1 4 6 Campiglione-Fenile 107 22 2 1 1 Cavour 391 120 5 4 6 7 Garzigliana 50 15 2 2 Luserna San Giovanni 99 30 3 16 14 Lusernetta 22 8 1 Osasco 49 13 5 1 Pancalieri 80 8 1 1 Prarostino 53 14 1 4 3 Rorà 18 8 2 4 4 San Secondo di Pinerolo 104 21 1 4 3 Torre Pellice 49 14 3 6 9 Vigone 278 68 15 2 2 3 Villafranca Piemonte 265 87 29 3 1 1 Villar Pellice 73 33 4 22 15 Totale 19 Comuni 2.472 673 89 18 122 127

La Tabella seguente riporta i dati relativi alla quantità di bestiame, espressa in UBA – Unità di Bestiame Adulto - allevato nel territorio considerato. I dati sono ricavati da Regione Piemonte – Anagrafe Agricola Unica.

20

UBA bovini UBA Aziende UBA suini UBA ovini UBA caprini ComuniComuniComuni e bufalini avicunicoli (n.)(n.)(n.) Eurostat (n.) Eurostat (n.) Eurostat (n.) Eurostat (n.) Eurostat (n.)

Angrogna 68 242,30 1,20 227,30 63,10 Bagnolo Piemonte (CN) 365 2.513,30 97,84 87,72 84,00 30,70 Bibiana 171 665,10 7,47 13,42 19,60 13,10 Bobbio Pellice 35 531,40 0,60 161,80 19,10 Bricherasio 195 1.099,50 0,50 8,80 12,50 Campiglione-Fenile 107 905,30 174,30 7,40 0,60 Cavour 391 6.074,40 371,66 15,35 17,20 5,80 Garzigliana 50 576,80 1.137,00 3,10 Luserna San Giovanni 99 783,10 2.070,00 57,90 23,70 Lusernetta 22 134,60 0,30 Osasco 49 563,00 652,00 2,00 Pancalieri 80 385,00 350,00 0,40 Prarostino 53 65,20 0,30 18,20 3,60 Rorà 18 126,00 3,81 37,10 10,10 San Secondo di Pinerolo 104 868,10 0,90 32,50 5,30 Torre Pellice 49 162,90 0,60 19,10 7,40 Vigone 278 3.955,50 2.867,59 225,50 2,50 3,40 Villafranca Piemonte 265 7.481,10 8.346,73 147,51 0,10 21,00 Villar Pellice 73 487,80 0,95 115,40 32,20 Totale 19 Comuni 2.472 27.620 14.014 2.560 812 254

3.3.3 Utilizzazione dei terreni agricoli La tabella sottostante riporta, a livello di superficie, le varie tipologie di utilizzazione dei terreni agricoli. I dati derivano dal VI Censimento Generale dell’Agricoltura, effettuato dall’Istat nel 2010.

21

Superficie Coltivazioni Prati Non Superficie Legnose Orti Arboricoltura Seminativi Permanenti Boschi Utilizzata E Agricola Comuni Vite (ha) Agrarie, Familiari Sau (ha) Da Legno (ha) E Pascoli (ha) Altra Totale Escluso Vite (ha) (ha) (ha) Superficie (ha) (ha) (ha) Angrogna 1 780.52 1 199.51 1,51 - 1,33 0,48 1 196.19 0,02 573,10 0,34 Bagnolo Piemonte (CN) 5 468.27 3 586.91 250.81 37.69 282.86 0,29 3 008.93 0,19 656.79 1 220.62 Bibiana 789,12 681,19 110,15 20,14 283,08 1,01 266,00 1,49 82.61 1,02 Bobbio Pellice 3 351.7 3 253.91 2,39 - 9,52 0,35 3 241.65 - 90.74 7,05 Bricherasio 1 088.41 829.75 315.88 62.72 144,05 3,45 303.65 0,92 193,33 43.65 Campiglione-Fenile 860.95 825,05 266,34 35,08 368,15 2,09 153,03 - 6,08 28.65 Cavour 3 994.42 3 800.94 2 372.29 8,05 442,41 0,30 971,04 37.96 35.82 119,07 Garzigliana 601,26 375,48 269,08 1,01 23,29 1,41 79.88 4,31 28,56 192.91 Luserna San Giovanni 405,46 280,06 14,27 0,09 0,30 5,09 252,38 - 113,17 12,23 Lusernetta 248,14 102,16 1,33 0,05 0,64 1,07 84,27 - 140.95 5,03 Osasco 390,01 364.69 202,51 1,37 62.73 1,06 96,48 0,15 0,43 0,55 Pancalieri 1 287.55 1 215.89 1 139.23 - 40.99 2,32 33,35 37,08 9,26 25,32 Prarostino 128.73 53,36 1,05 11,28 10,32 0,41 30,03 - 69,13 6,24 Rorà 266,09 232.88 0,05 - 4,22 0,57 227,43 - 32,02 1,19 San Secondo di Pinerolo 525,22 456,54 175,41 29,23 32.82 3,15 215.93 0,08 50,53 16,52 Torre Pellice 670,00 153,12 2,04 - 16,59 0,42 534,07 - 111.69 5,19 Vigone 3 598.78 3 428.67 2 943.13 0,01 7,36 0,17 474,37 73,09 5,58 91,44 Villafranca Piemonte 3 970.45 3 739.83 2 968.62 - 0,25 0,23 760.67 83.67 26,48 120,47 Villar Pellice 1 526.38 1 368.15 5,34 - 0,72 1,01 1 345.05 - 150.85 7,38 Totale 19 Comuni 3895,30 2926,96 1051,47 106,30 1312,23 24,89 3122,45 117,33 1107,67 419,04

22 3.3.4 Identificazione degli indicatori per la costruzione del modello DPSIR

Tematica 2. Sistema produttivo agricolo

Indicatore 2.01 N. Aziende agricole

Tipo Determinante

Obiettivo Censire il numero di aziende agricole presenti sul territorio, fornendo una stima indiretta delle probabili pressioni che ne derivano

Fonte Regione Piemonte – Anagrafe Agricola Unica

Disponibilità temporale 2013

Disponibilità spaziale Comuni dell’area del Bacino Idrografico del Pellice

Tematica 2. Sistema produttivo agricolo

Indicatore 2.02 N. Operatori biologici

Tipo Determinante/Risposta

Obiettivo Riportare il numero degli operatori biologici (produttori) presenti sul territorio

Fonte Regione Piemonte – Anagrafe Agricola Unica

Disponibilità temporale 2013

Disponibilità spaziale Comuni dell’area del Bacino Idrografico del Pellice

Tematica 2. Sistema produttivo agricolo

Indicatore 2.03 N. Allevamenti

Tipo Determinante

Obiettivo Quantificare il numero degli allevamenti

Fonte Regione Piemonte – Anagrafe Agricola Unica

Disponibilità temporale 2013

Disponibilità spaziale Comuni dell’area del Bacino Idrografico del Pellice

23 Tematica 2. Sistema produttivo agricolo

Indicatore 2.04 N. UBA (Unità di Bestiame Adulto)

Tipo Pressione

Obiettivo Quantificare la consistenza zootecnica degli allevamenti

Fonte Regione Piemonte – Anagrafe Agricola Unica

Disponibilità temporale 2013

Disponibilità spaziale Comuni dell’area del Bacino Idrografico del Pellice

Tematica 2. Sistema produttivo agricolo

Indicatore 2.05 Utilizzazione dei terreni agricoli

Tipo Pressione

Obiettivo Verificare le tipologie di utilizzazione dei terreni agricoli

Fonte ISTAT – Censimento dell’Agricoltura

Disponibilità temporale 2010

Disponibilità spaziale Comuni dell’area del Bacino Idrografico del Pellice

3.4 Turismo

3.4.1 L’attività turistica

L’attività turistica nell’area del Pellice è abbastanza limitata. Le principali mete sono le aree montane ed il centro storico caratteristico di Cavour. La fruizione turistica diminuisce fortemente, fino a diventare pressoché inesistente allontanandosi da queste aree. Non mancano comuni (anche con un discreto numero di abitanti, come Villafranca Piemonte) all’interno dei quali le strutture ricettive sono del tutto assenti.

La seguente tabella riporta i dati relativi agli arrivi, alle presenze, ai tempi medi di permanenza ed alla pressione turistica nei comuni del territorio (dati 2012, Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio sul Turismo). Il Tempo Medio di Permanenza è calcolato come rapporto tra Presenza ed Arrivo, mentre la Pressione Turistica è ottenuta dal rapporto fra le presenze (dati 2012, Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio sul Turismo) ed i residenti (Fonte: Istat). Non vengono forniti, per motivi di 24 privacy, dati relativi a posti letto, arrivi e presenze per i Comuni nei quali sono presenti meno di tre esercizi.

Tempo Abitanti Posti Medio Pressione Comuni Esercizi Arrivi Presenze 01/01/2013 letto Permanenza Turistica (ISTAT) (TMP) Angrogna 10 136 644 2275 3,53 872 2,61 Bagnolo Piemonte (CN) 8 115 493 1281 2,60 6102 0,21 Bibiana 7 64 13 13 1,00 3246 0,00 Bobbio Pellice 17 721 1939 8111 4,18 564 14,38 Bricherasio 6 55 93 226 2,43 4559 0,05 Campiglione-Fenile 1 22 1376 0,00 Cavour 7 89 557 1041 1,87 5595 0,19 Garzigliana 0 0 578 0,00 Luserna San Giovanni 11 219 940 20487 21,79 7537 2,72 Lusernetta 2 25 491 0,00 Osasco 2 12 1123 0,00 Pancalieri 0 0 2011 0,00 Prarostino 4 28 2 22 11,00 1298 0,02 Rorà 4 124 139 858 6,17 251 3,42 San Secondo di Pinerolo 7 174 10408 22929 2,20 3602 6,37 Torre Pellice 15 443 13318 44172 3,32 4539 9,73 Vigone 3 48 5236 0,00 Villafranca Piemonte 0 0 4838 0,00 Villar Pellice 13 471 6750 31769 4,71 1124 28,26 Totale 19 Comuni 117 2746 35296 133184 3,77 54942 2,42

3.4.2 Identificazione degli indicatori per la costruzione del modello DPSIR

Tematica 3. Turismo

Indicatore 3.01 Numero di strutture e posti letto

Tipo Stato/Pressione

Obiettivo Quantificare il numero di strutture turistiche

Fonte Regione Piemonte – Direzione Turismo

Disponibilità temporale 2012

Disponibilità spaziale Comuni dell’area del Bacino Idrografico del Pellice

25 Tematica Turismo

Indicatore 3.02 Pressione turistica (Presenze/Residenti)

Tipo Pressione

Obiettivo Verificare la pressione turistica sul territorio

Fonte Regione Piemonte – Direzione Turismo

Disponibilità temporale 2012

Disponibilità spaziale Comuni dell’area del Bacino Idrografico del Pellice

3.5 Acqua: prelievi e depurazione

3.5.1 Prelievo idrico annuo Sulla porzione montana del bacino del Pellice sono presenti numerosi piccoli impianti idroelettrici, singolarmente non particolarmente significativi; numerosi, sia in montagna sia in pianura, sono invece i prelievi a scopo irriguo. A valle di Luserna S. Giovanni si dipartono alcuni dei canali irrigui principali: il canale di Bibiana, il canale comunale di Bricherasio e la Bealera di Cavour.

La tabella sotto riportata (ripresa, come anche le successive, dal PTA) indica la stima della pressione antropica esercitata dal prelievo per i diversi usi. E’ evidente l’importanza del prelievo da acque superficiali, soprattutto per uso idroelettrico (circa il 62% del totale, 527,06 Mm3/anno).

Produzione Idropotabile Irriguo Idroelettrico di beni e Altro servizi

Mm3/anno Mm3/anno Mm3/anno Mm3/anno Mm3/anno

Acque - 187,64 326,62 - 0,08 superficiali

Invasi - - - - -

Pozzi 0,15 9,41 - 2,59 -

Sorgenti 0,57 - - - -

Totale 0,72 197,05 326,62 2,59 0,08

Incidenza 0,13 % 37,38 % 61,97 % 0,49 % 0,01 %

Il fabbisogno idropotabile lordo per la popolazione è calcolato, al 2008, in 3,76 Mm3 ovvero circa 69 m3/abitante.

26 Ben altre dimensioni hanno i fabbisogni idrici per altri impieghi, in particolar modo per il settore energetico ed agricolo.

Fabbisogni Fabbisogni annui annui al previsti nel 2008 2016

Mm3/anno Mm3/anno

Riso - -

Mais 2,99 2,99

Foraggere 0,94 0,91

Frutteti 2,44 2,37

Prato 1,02 0,99

Altre colture 4,8 4,65

Totale fabbisogno irriguo 12,2 11,91

Allevamenti animali 0,85 0,75

Totale fabbisogno allevamento 0,85 0,75

Industria 1,71 1,51

Totale fabbisogno industria 1,71 1,51

Produzione energia 842,00 914,00

Totale fabbisogno produzione energia 842,00 914,00

TOTALE FABBISOGNI IDRICI 856,76 928,17

3.5.2 Fonti di approvvigionamento di acqua irrigua

La seguente tabella riporta il numero di aziende agricole che utilizzano le diverse fonti di approvvigionamento di acqua irrigua. I dati provengono dal Censimento dell’Agricoltura svolto dall’Istat nel 2010.

27 Acquedotto, Acquedotto, Acque Acque Acque consorzio di consorzio di superficiali superficiali sotterranee irrigazione irrigazione all'interno al di fuori all'interno o e bonifica o e bonifica o Altra Comuni dell'azienda dell'azienda Totale nelle altro ente altro ente fonte (bacini (laghi, fiumi vicinanze irriguo con irriguo con naturali ed o corsi dell'azienda consegna a consegna a artificiali) d'acqua) turno domanda Angrogna 6 2 4 1 1 - 14 Bagnolo Piemonte (CN) 27 12 29 115 4 6 193 Bibiana 10 5 8 111 - - 134 Bobbio Pellice 1 - 1 27 - - 29 Bricherasio 13 10 38 78 1 6 146 Campiglione-Fenile 8 3 3 77 - - 91 Cavour 27 - 12 271 2 5 317 Garzigliana 7 1 10 18 - 1 37 Luserna San Giovanni 1 - 1 39 1 3 45 Lusernetta - 1 - 13 - - 14 Osasco 3 - 2 39 1 1 46 Pancalieri 7 - 1 51 1 1 61 Prarostino 3 1 - 7 - 1 12 Rorà - - 2 4 - - 6 San Secondo di Pinerolo 2 1 - 57 1 - 61 Torre Pellice 8 - 2 5 - - 15 Vigone 122 2 2 80 2 1 209 Villafranca Piemonte 93 8 9 78 1 1 190 Villar Pellice 1 1 - 36 2 3 43 Totale 19 Comuni 339 47 124 1107 17 29 1663

3.5.3 Sistemi di irrigazione La seguente tabella riporta il numero di aziende che utilizzano i diversi sistemi di irrigazione per i Comuni di cui sono disponibili i dati. I dati provengono dal Censimento dell’Agricoltura svolto dall’Istat nel 2010.

28 Scorrimento Totale superficiale aziende Aspersione Altro Comuni ed Sommersione Microirrigazione con (a pioggia) sistema infiltrazione superficie laterale irrigata* Angrogna Bagnolo Piemonte (CN) 4 - 1 4 - 9 Bibiana 8 - - 5 - 11 Bobbio Pellice 1 - - - - 1 Bricherasio 1 - 1 9 - 10 Campiglione-Fenile 1 - - 1 - 2 Cavour 7 - 1 3 1 9 Garzigliana 1 - - - - 1 Luserna San Giovanni Lusernetta 3 - - - - 3 Osasco 1 - - - - 1 Pancalieri Prarostino Rorà 1 - - 1 - 2 San Secondo di Pinerolo - - - 1 - 1 Torre Pellice 1 - - - 1 2 Vigone Villafranca Piemonte Villar Pellice * Poiché sono presenti aziende che utilizzano più sistemi di irrigazione, i dati riportati in questa colonna non corrispondono alla somma dei valori dei singoli sistemi di irrigazione

3.5.4 Percentuale della popolazione collettata dalla pubblica fognatura e trattata da impianti di depurazione

La popolazione residente nel territorio considerato è di 91.947 abitanti di cui circa il 94% è collettata mediante pubblica fognatura ed il 90% è trattata da impianti di depurazione (Fonte: PTA).

Popolazione Popolazione totale Popolazione totale trattata Popolazione afferente agli collettata non impianti di collettata depurazione ed Popolazione % Numero Popolazione % (ab.) agli scarichi totale popolazione impianti totale popolazione localizzati nell'area collettata collettata su trattata (ab.) trattata su idrografica di (ab.) totale totale riferimento (ab.) popolazione popolazione afferente afferente

23710 22406 94% 16 13992 59% 1674

29 3.5.5 Identificazione degli indicatori per la costruzione del modello DPSIR Tematica 4. Acqua: Prelievi e Depurazione

Indicatore 4.01 Prelievo idrico annuo

Tipo Pressione

Obiettivo Quantificare i prelievi annui di acqua

Fonte Regione Piemonte – Piano di Tutela delle Acque

Disponibilità temporale 2008

Disponibilità spaziale Bacino idrografico del Pellice

Tematica 4. Acqua: Prelievi e Depurazione

Indicatore 4.02 Fonti di approvvigionamento di acqua irrigua

Tipo Pressione

Obiettivo Quantificare i prelievi annui di acqua

Fonte ISTAT – Censimento dell’Agricoltura

Disponibilità temporale 2010

Disponibilità spaziale Bacino idrografico del Pellice

Tematica 4. Acqua: Prelievi e Depurazione

Indicatore 4.03 Sistemi di irrigazione

Tipo Pressione

Obiettivo Conoscere i sistemi di irrigazione utilizzati dalle aziende agricole

Fonte ISTAT – Censimento dell’Agricoltura

Disponibilità temporale 2010

Disponibilità spaziale Comuni dell’area del Bacino Idrografico del Pellice

30 Tematica 4. Acqua: Prelievi e Depurazione

Indicatore 4.04 Percentuale di popolazione collettata alla pubblica fognatura

Tipo Risposta

Obiettivo Verificare il livello di collettamento alla rete fognaria

Fonte Regione Piemonte – Piano di Tutela delle Acque

Disponibilità temporale 2007

Disponibilità spaziale Bacino idrografico del Pellice

Tematica 4. Acqua: Prelievi e Depurazione

Indicatore 4.05 Percentuale di popolazione trattata da impianti di depurazione

Tipo Risposta

Obiettivo Verificare la percentuale di popolazione trattata

Fonte Regione Piemonte – Piano di Tutela delle Acque

Disponibilità temporale 2007

Disponibilità spaziale Bacino idrografico del Pellice

3.6 Acqua:stato qualitativo

La Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro Sulle Acque), approvata il 23 ottobre 2000, è stata accolta in Italia con il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale).

In precedenza, in Italia la politica sulle acque era fondata sul quadro legislativo determinato dal D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152, fortemente ispirato alla proposta di DQA a quell’epoca già in avanzata fase di elaborazione.

Il D.Lgs. 152/2006, che tratta nella Parte III (e nei relativi allegati) della disciplina delle acque, ha chiuso la vita operativa del D.Lgs. 152/1999 riaggiornando, secondo criteri comunitari, gli strumenti di tutela delle acque.

Nel 2007 e 2008 è stata attuata la transizione verso il sistema di giudizio dello stato ambientale previsto dalla norma europea, identificando e rendendo operativa la nuova rete di monitoraggio regionale dei corsi d’acqua.

31 Il 2009 ha segnato un importante cambiamento per la valutazione dello stato di qualità dei corsi d’acqua. La Regione Piemonte ha infatti avviato, in via sperimentale, il primo monitoraggio basato sulle modalità previste dalla direttiva 2000/60/CE.

La Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, all’art. 2, definisce lo “stato delle acque superficiali” come l’espressione complessiva dello stato di un corpo idrico superficiale, determinato dal valore più basso del suo stato ecologico e chimico. e dipende dai valori degli elementi qualitativi, cioè d’indicatori biologici, idromorfologici e fisico–chimici (macroinvertebrati, macrofite, diatomee, fauna ittica,fitoplancton, mentre D.Lgs. 152/1999 limita l’analisi biologica ai macrobenthos) , oltre che dalla presenza d’inquinanti specifici.

Di questi indicatori è fornito un elenco completo, dando la massima importanza agli elementi biologici, mentre gli indicatori idromorfologici e fisico–chimici sono definiti “a sostegno“ di quelli biologici.

I limiti tra le classi di qualità ecologica sono espressi tramite il “rapporto di qualità ecologica” (RQE), definito tra i valori osservati degli elementi di qualità biologica del corpo idrico e i valori degli stessi elementi nelle condizioni di riferimento, cioè nelle condizioni di qualità elevata, applicabili a quel corpo idrico.

Lo stato chimico del corpo idrico superficiale si riferisce soltanto a quelle sostanze per cui è stato definito a livello europeo lo “standard di qualità ambientale” (EQS – Environmental Quality Standard).

La Direttiva Quadro sulle Acque stabilisce come obiettivo il raggiungimento dello stato di qualità ambientale “buono” dei corsi d’acqua entro il 2015, consentendo però deroghe che devono essere motivate nei Piani di Gestione. In particolare, nel Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Fiume Po (anno 2010) sono state individuate deroghe temporali, anche per corsi d’acqua facenti parte del bacino del Pellice.

32 Motivazioni addotte qualora Categoria Natura Stato Obiettivo Obiettivo ID Corpo Tipologia l'obiettivo Nome corpo corpo complessivo proposto proposto idrico associata proposto idrico idrico attuale ecologico chimico non sia di "stato buono al 2015" 0010660011pi Angrogna corso 04SS2N naturale sufficiente buono al buono al d'acqua 2021 2015 0010660021pi Chiamogna corso 06SS2T naturale sufficiente buono al buono al d'acqua 2021 2015 0010660091pi Luserna corso 04SS2N naturale sufficiente buono al buono al d'acqua 2021 2015 0010661pi Pellice corso 04SS1N naturale buono buono al buono al d'acqua 2015 2015 0010662pi Pellice corso 04SS2N naturale elevato buono al buono al d'acqua 2015 2015 0010663pi Pellice corso 06SS3F naturale sufficiente buono al buono al è in corso un d'acqua 2021 2015 programma di interventi i cui effetti cominceranno ad esplicarsi solo dopo il 2015

0010664pi Pellice corso 06SS3F naturale buono buono al buono al d'acqua 2015 2015

La disponibilità dei dati relativi al monitoraggio dei corsi d’acqua in Piemonte è al momento parziale: sono disponibili i dati ARPA relativi agli anni 2009-2012, tuttavia non sono al momento disponibili i dati relativi alla Fauna Ittica (indice ISECI), alla Qualità Morfologica (indice IQM) ed alla Qualità Idrologica (indice IARI).

Si può affermare che per gli indici su cui sono state effettuate le analisi i risultati sono nel complesso positivi.

3.6.1 Macrobenthos: indice STAR_ICMi (Standardisation of River Classifications_Itercalibration Multimetric Index) La seguente tabella riporta i valori relativi all’indice STAR ICMi (Standardisation of River Classifications_Itercalibration Multimetric Index) nei punti campionati (Fonte: ARPA Piemonte).

Codice Corpo Codice Fiume Comune 2009 2010 2011 2012 Idrico Punto 04SS1N361PI 030001 PELLICE Bobbio Pellice - - - - 04SS2N362PI 030005 PELLICE Torre Pellice ELEVATO - - BUONO 06SS3F363PI 030010 PELLICE Garzigliana BUONO - - MODERATO Villafranca 06SS3F364PI 030030 PELLICE Piemonte BUONO - - MODERATO

33 3.6.2 Macrofite: indice IBMR (Index Macrofitique Biologique en Rivière) La seguente tabella riporta i valori relativi all’indice IBMR (Index Macrofitique Biologique en Rivière) nei punti campionati (Fonte: ARPA Piemonte).

Codice Codice Fiume Comune 2009 2010 2011 2012 Corpo Idrico Punto 06SS3F363PI 030010 PELLICE Garzigliana - - - - 06SS3F364PI 030030 PELLICE Villafranca Piemonte ELEVATO - - BUONO

3.6.3 Diatomee: indice ICMi (Intercalibration Common Metric Index) La seguente tabella riporta i valori relativi all’indice ICMi (Intercalibration Common Metric Index) nei punti campionati (Fonte: ARPA Piemonte).

Codice Corpo Codice Fiume Comune 2009 2010 2011 2012 Idrico Punto 04SS1N361PI 030001 PELLICE Bobbio Pellice - - - - 04SS2N362PI 030005 PELLICE Torre Pellice - - - - 06SS3F363PI 030010 PELLICE Garzigliana ELEVATO - - ELEVATO Villafranca 06SS3F364PI 030030 PELLICE Piemonte ELEVATO - - ELEVATO

3.6.4 Macrodescrittori: indice LIMeco (Livello di inquinamento dei Macrodescrittori per lo Stato Ecologico) La seguente tabella riporta i valori relativi all’indice ICMi LIMeco (Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico) nei punti campionati (Fonte: ARPA Piemonte).

Codice Codice Fiume Comune 2009 2010 2011 2012 Corpo Idrico Punto 04SS1N361PI 030001 PELLICE Bobbio Pellice - - ELEVATO - 04SS2N362PI 030005 PELLICE Torre Pellice ELEVATO ELEVATO ELEVATO ELEVATO 06SS3F363PI 030010 PELLICE Garzigliana ELEVATO ELEVATO ELEVATO ELEVATO Villafranca 06SS3F364PI 030030 PELLICE Piemonte ELEVATO ELEVATO ELEVATO ELEVATO

3.6.5 Inquinanti specifici: SQA La seguente tabella riporta i valori relativi all’indice SQA (inquinanti specifici) nei punti campionati (Fonte: ARPA Piemonte).

Codice Codice Fiume Comune 2009 2010 2011 2012 Corpo Idrico Punto 04SS1N361PI 030001 PELLICE Bobbio Pellice - - ELEVATO - 04SS2N362PI 030005 PELLICE Torre Pellice ELEVATO - - BUONO 06SS3F363PI 030010 PELLICE Garzigliana ELEVATO ELEVATO BUONO BUONO Villafranca 06SS3F364PI 030030 PELLICE Piemonte BUONO BUONO BUONO BUONO

34 3.6.6 Stato Chimico La seguente tabella riporta i valori relativi allo Stato chimico nei punti campionati (Fonte: ARPA Piemonte).

Codice Codice Fiume Comune 2009 2010 2011 2012 Corpo Idrico Punto 04SS2N362PI 030005 PELLICE Torre Pellice BUONO BUONO BUONO BUONO 06SS3F363PI 030010 PELLICE Garzigliana BUONO BUONO BUONO BUONO Villafranca 06SS3F364PI 030030 PELLICE Piemonte BUONO BUONO BUONO BUONO

3.6.7 Identificazione degli indicatori per la costruzione del modello DPSIR Tematica 5. Acqua: Stato qualitativo

Indicatore 5.01 Indice STAR_ICMi - Macrobenthos

Tipo Stato

Obiettivo Indice integrato con altri per la definizione dello Stato Ecologico del Corpo idrico superficiale

Fonte ARPA Piemonte

Disponibilità temporale 2009 - 2012

Disponibilità spaziale Pellice a Bobbio Pellice, Torre Pellice, Garzigliana, Villafranca Piemonte

Tematica 5. Acqua: Stato qualitativo

Indicatore 5.02 Indice IBMR - Macrofite

Tipo Stato

Obiettivo Indice integrato con altri per la definizione dello Stato Ecologico del Corpo idrico superficiale

Fonte ARPA Piemonte

Disponibilità temporale 2009 - 2012

Disponibilità spaziale Pellice a Garzigliana, Villafranca Piemonte

35 Tematica 5. Acqua: Stato qualitativo

Indicatore 5.03 Indice ICMi - Diatomee

Tipo Stato

Obiettivo Indice integrato con altri per la definizione dello Stato Ecologico del Corpo idrico superficiale

Fonte ARPA Piemonte

Disponibilità temporale 2009 - 2012

Disponibilità spaziale Pellice a Bobbio Pellice, Torre Pellice, Garzigliana, Villafranca Piemonte

Tematica 5. Acqua: Stato qualitativo

Indicatore 5.04 Indice LIMeco - Macrodescrittori

Tipo Stato

Obiettivo Indice integrato con altri per la definizione dello Stato Ecologico del Corpo idrico superficiale

Fonte ARPA Piemonte

Disponibilità temporale 2009 - 2012

Disponibilità spaziale Pellice a Bobbio Pellice, Torre Pellice, Garzigliana, Villafranca Piemonte

Tematica 5. Acqua: Stato qualitativo

Indicatore 5.05 Indice SQA – Inquinanti specifici

Tipo Stato

Obiettivo Indice integrato con altri per la definizione dello Stato Ecologico del Corpo idrico superficiale

Fonte ARPA Piemonte

Disponibilità temporale 2009 - 2012

Disponibilità spaziale Pellice a Bobbio Pellice, Torre Pellice, Garzigliana, Villafranca Piemonte

36 Tematica 5. Acqua: Stato qualitativo

Indicatore 5.06 Stato Chimico

Tipo Stato

Obiettivo Buono Stato Chimico del Corpo idrico superficiale

Fonte ARPA Piemonte

Disponibilità temporale 2009 - 2012

Disponibilità spaziale Pellice a Torre Pellice, Garzigliana, Villafranca Piemonte

Tematica 5. Acqua: Stato qualitativo

Indicatore 5.07 Indice ISECI – Fauna ittica

Tipo Stato

Obiettivo Stato della fauna ittica nel Corpo idrico superficiale

Fonte NON DISPONIBILE

Disponibilità temporale NON DISPONIBILE

Disponibilità spaziale NON DISPONIBILE

Tematica 5. Acqua: Stato qualitativo

Indicatore 5.08 Indice IQM – Qualità Morfologica

Tipo Stato

Obiettivo Stato della morfologia fluviale

Fonte NON DISPONIBILE

Disponibilità temporale NON DISPONIBILE

Disponibilità spaziale NON DISPONIBILE

37 Tematica 5. Acqua: Stato qualitativo

Indicatore 5.09 Indice IARI – Qualità Idrologica

Tipo Stato

Obiettivo Stato idrologico del Corpo idrico superficiale

Fonte NON DISPONIBILE

Disponibilità temporale NON DISPONIBILE

Disponibilità spaziale NON DISPONIBILE

3.7 Uso del suolo ed Aree protette

3.7.1 Classi di uso del suolo Il suolo facente parte del bacino del Pellice è prevalentemente collinare e montuoso, per le classi di uso del suolo più rappresentate sono le zone boscate (34%) e le zone caratterizzate da vegetazione erbacea/arbustiva (26,5%), mentre i suoli ad uso agricolo sono concentrati prevalentemente nelle aree di pianura, (seminativi 9% e zone agricole eterogenee 13%); le zone urbanizzate ricoprono poco più dell’1% della superficie.

38 Classi di uso suolo (fonte: Piano di Tutela delle Acque – rev. 03 - 2007)

Superficie

[km2] [%]

Zone urbanizzate 4,9 1,3

Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 0,3 0,1

Zone estrattive, discariche e cantieri 0,8 0,2

Zone verdi artificiali non agricole 0,1 0,0

Seminativi (escluse le risaie) 34,4 9,3

Colture permanenti 1,4 0,4

Prati stabili 12,9 3,5

Zone agricole eterogenee 49,4 13,3

Zone boscate 126,0 34,0

Zone caratterizzate da vegetazione arbustiva e/o erbacea 98,2 26,5

Zone aperte a vegetazione rada o assente 41,5 11,2

Corsi d’acqua, canali e idrovie, Bacini d’acqua 0,1 0,0

Totale 370,1 100,0

39 3.7.2 Aree soggette a vincoli ed incidenze antropiche Le aree soggette a vincoli, secondo quanto riportato dal PAI, sono le seguenti:

% rispetto alla sup. dell'area Aree individuate da PAI [km2] idrografica

Dissesti (frane e conoidi) 19,4 5,2%

Aree esondabili 2,2 0,6%

Aree in fascia A 10,5 2,8%

Aree in fascia B 19,0 5,1%

Aree in fascia C 12,1 3,3%

Aree naturali protette, SIC e ZPS 44,2 11,9%

Le incidenze antropiche da segnalare (fonte PTA) sono indicate nella seguente tabella:

Aree inquinate N° Impianti a

nazionali (ex L. N° siti inquinati rischio di N° cave N° 426/1998) (D. Lgs. incidente 22/1997) N° miniere rilevante (D. Lgs. attive discariche 2 [km ] 334/1999)

4 2 0 0 0 1

40 3.7.3 Aree Protette e siti di interesse naturalistico All’interno del Bacino del Pellice l’unica area protetta Regionale è la Confluenza Po-Pellice, appartenete al Parco della Fascia Fluviale del Po cuneese, istituito con Legge Regionale 17/04/1990 n. 28. L’area è anche stata individuata come Sito di Interesse Comunitario all’interno della Rete Natura 2000.

All’interno del Bacino del Pellice sono presenti in tutto quattro SIC, indicati nella seguente Tabella.

SUPERFICIE REGIONE CODICE NOME TIPOLOGIA SITO (ha) BIOGEOGRAFICA

IT1110015 Confluenza Po - Pellice 145,56 SIC continentale

IT1110032 Oasi del Pra - Barant 4.117,26 SIC alpina

Stazioni di Myricaria SIC IT1110033 germanica 62,77 alpina

IT1110045 Bosco di Pian Pra' (Rora') 92,86 SIC alpina

Le seguenti tabelle riportano una breve descrizione dei siti presenti.

SIC IT1110015 Confluenza Po-Pellice

Comuni Pancalieri, Villafranca Piemonte, Faule

Superficie 145,56 ha

Caratteristiche Sito rappresentativo degli ambienti fluviali, ancora relativamente naturali, generali caratteristici del tratto del Po a monte di Torino. La vegetazione delle sponde di entrambi i corsi d’acqua è costituita da una continua fascia di bosco ripariale, interrotta solo in corrispondenza della confluenza da una ristretta area di greto. Il resto del paesaggio circostante è dominato dall’ambiente agricolo.

Motivi di Sono presenti tre habitat di interesse comunitario, qui estesi su piccole interesse superfici e, sul territorio piemontese, distribuiti in modo discontinuo:

• formazioni riparie a prevalenza di salice bianco (Salix alba) con presenza di ontano nero (Alnus glutinosa) (91E0);

• vegetazione pioniera dei banchi fangosi (3270);

• vegetazione riparia legnosa a salici (Salix eleagnos, S. purpurea, S. triandra) (3240).

41 SIC IT1110032 Oasi del Pra - Barant

Comuni Bobbio Pellice

Superficie 4117,26 ha

Caratteristiche Sito tipicamente alpino, posto sullo spartiacque che separa la Val Pellice generali dalla Valle Po e dalla Valle del Guil in Francia.

Motivi di Presenza di numerosi ambienti di interesse floristico e diverse formazioni interesse considerate di interesse prioritario dalla Direttiva Habitat. Presso il Colle Barant è presente il Giardino Botanico Bruno Peyronel.

SIC IT1110033 Stazioni di Myricaria germanica

Comuni Bobbio Pellice, Villar Pellice

Superficie 62,77 ha

Caratteristiche Il sito è ubicato nel tratto intermedio della Valle Pellice, compreso tra gli generali abitati di Villar Pellice e Bobbio Pellice, e comprende nei suoi confini l’alveo dell’omonimo torrente. Il corso d’acqua si divide in rami che si separano e ricongiungono nel greto; quest’ultimo è colonizzato da cenosi erbacee, arbustive e arboree riparie.

Motivi di Il SIC è stato istituito per preservare uno degli ultimi popolamenti regionali di interesse Myricaria germanica, rara tamerice dei greti fluviali . Myricaria germanica è una specie in equilibrio con la dinamica alluvionale naturale e necessita della periodica deposizione di nuovi sedimenti sabbiosi umidi per la sua rinnovazione: si tratta di una specie pioniera che costituisce popolamenti naturali instabili da un punto di vista spaziale e temporale.

42 SIC IT1110045 Bosco di Pian Prà (rorà)

Comuni Rorà, Torre Pellice

Superficie 92,86 ha

Caratteristiche Il Bosco di Pian Pra’ è posto lungo la cresta di spartiacque tra il bacino del generali Torrente Pellice ed il bacino del Torrente Luserna, all’incirca tra il Monte Luetta (1.341 m) e la Rocca Berra (1.231 m), in un’area dai pendii poco acclivi. La superficie del SIC, come tutta l’area circostante, è ampiamente ricoperta dalla vegetazione forestale, qui composta prevalentemente da faggio (Fagus sylvatica).

Motivi di Sono presenti due ambienti di importanza comunitaria: tra le formazioni interesse erbose sono stati rilevati i prati magri acidofili del Nardion e Violion caninae (6230); il bosco di faggio, ottimamente conservato, è riferibile alle faggete acidofile (9110), cenosi che qui ospita alcune specie floristiche molto interessanti come la rara Monotropa hypopitys.

3.7.4 Identificazione degli indicatori per la costruzione del modello DPSIR Tematica 6. Uso del suolo ed aree protette

Indicatore 6.01 Classi di uso del suolo

Tipo Stato/Pressione

Obiettivo Verificare le tipologie di utilizzazione dei suoli

Fonte Regione Piemonte – Piano di Tutela delle Acque

Disponibilità temporale 2007

Disponibilità spaziale Superficie complessiva del Bacino Idrografico del Pellice

43 Tematica 6. Uso del suolo ed aree protette

Indicatore 6.02 Aree soggette a vincoli

Tipo Stato/Risposta

Obiettivo Quantificare le aree soggette a vincoli

Fonte Autorità di Bacino del Po – Piano di Assetto Idrogeologico

Disponibilità temporale -

Disponibilità spaziale Superficie complessiva del Bacino Idrografico del Pellice

Tematica 6. Uso del suolo ed aree protette

Indicatore 6.03 Incidenze antropiche

Tipo Pressione

Obiettivo Quantificare il numero di siti ad incidenza antropica

Fonte Regione Piemonte – Piano di Tutela delle Acque

Disponibilità temporale 2007

Disponibilità spaziale Superficie complessiva del Bacino Idrografico del Pellice

Tematica 6. Uso del suolo ed aree protette

Indicatore 6.04 Superficie delle aree protette

Tipo Stato/Risposta

Obiettivo Quantificare la superficie delle aree protette

Fonte Regione Piemonte – Direzione Ambiente

Disponibilità temporale -

Disponibilità spaziale Superficie complessiva del Bacino Idrografico del Pellice

44 4. Criticità emerse

Dai primi dati raccolti è stato possibile individuare le prime criticità che caratterizzano il bacino del Pellice:

- Livelli di qualità delle acque che non in tutti i rilevamenti hanno raggiunto gli obiettivi indicati dalla Direttiva Quadro sulle Acque.

- Elevato prelievo di acqua soprattutto dai corpi idrici superficiali, con problemi di Deflusso Minimo Vitale (DMV).

- Necessità di una pianificazione del territorio che tenga conto dei fenomeni di sovralluvionamento a cui è periodicamente soggetto il Pellice.

- Necessità di una pianificazione del territorio che riesca a contenere un aumento disordinato degli insediamenti, in particolare lungo la direttrice Pinerolo-Cavour.

- Scarso interesse dal punto di vista turistico-ricreativo per la risorsa fiume.

- Scarsa identificazione dell’area fluviale come elemento di identità territoriale.

Questi problemi saranno affrontati nell’ambito dei primi incontri con i portatori di interesse, incontri da cui sicuramente scaturiranno nuovi elementi su cui porre l’attenzione e proposte di intervento.

5. Allegati

• Allegato 1: Cartografia tematica

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