Progetto a cura di Toscana Promozione Turistica

Progetto Editoriale 3S Comunicazione - Corso Buenos Aires 92 - 20214 MILANO Tel. 02.87071950 - [email protected]

Progetto Grafico Art Director: Daniela Toccaceli [email protected]

Testi a cura di Claudio Bacilieri con la collaborazione di Gloria Lorenzini

Iniziativa editoriale realizzata nell’ambito del progetto interregionale Itinerari culturali e tematici nei borghi storici italiani - Annualità 2005-2009 TOSCANA BORGHI DA AMARE I piccoli centri certificati Borghi più belli d’Italia, Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano, Gioielli d’Italia del Mibact e Patrimonio dell’Umanità-Unesco borghi da amare

Nell’immaginario collettivo, la Toscana è l’Altrove che turisti provenienti, ad esempio, dalla Ruhr, dalle Midlands o dall’Ohio possono, con un minimo di sforzo, accostare a un’idea di bellezza che non hanno quasi mai sotto gli occhi, prima di toccarla con mano

contenuti

ANGHIARI 14 21 CASTELFRANCO DI SOPRA Il dipinto perduto Il paesaggio delle fate BARBERINO VAL D’ELSA CASTELNUOVO BERARDENGA 15 Tra le rovine dell’antica Semifonte 22 Il borgo farfalla da visitare in bicicletta BARGA CASTELNUOVO VAL DI CECINA 16 Il nido di Giovanni Pascoli 23 Il Borgo a forma di pigna BUONCONVENTO CASTIGLIONE DI GARFAGNANA 17 I colori del cotto e delle crete 24 Dolce selvatichezza CASALE MARITTIMO CASTIGLION FIORENTINO 18 La quiete vicino al Tirreno 25 Panorami dalla torre CERTALDO 19 CASCIANA TERME LARI 26 Tra enogastronomia e benessere Il “castel” del Boccaccio CASOLE D’ELSA CETONA 20 Il piccolo tesoro della Val d’Elsa 27 Serena bellezza borghi daCHIUSI amare 28 47 PITIGLIANO Il labirinto di Porsenna Sopra uno sperone di tufo COLLODI 29 48 POMARANCE Il borgo di Pinocchio La passione del teatro COREGLIA ANTELMINELLI 30 49 POPPI Figurine d’altri tempi Nel fiabesco Casentino CUTIGLIANO PORTO ERCOLE 31 All’ombra dei castegni 50 L’approdo di Caravaggio FOSDINOVO 32 51 RADDA IN CHIANTI Trame di Lunigiana Il Chianti, un paesaggio unico GIGLIO CASTELLO 33 52 RADICOFANI Nel flusso dell’acqua infinita Una stazione sulla via Francigena LORO CIUFFENNA RAGGIOLO 34 Tra i profumi del gaggiolo 53 Magnificamente inattuale LUCIGNANO 35 Battaglie di fiori 54 Le terme dei Granduchi MASSA MARITTIMA SANTA FLORA 36 La città delle miniere 55 L’acqua in piazza MONTALCINO SAN GIMIGNANO 37 L’uva fa belle le gambe delle ragazze 56 Un viaggio nel Medioevo MONTECARLO SARTEANO 38 Un castello tra ulivi e vigneti 57 Tra la Val di Chiana e la Val d’Orcia SCARPERIA 39 Lavatori di panni e Vin Santo 58 Dove brillano le lame MONTEMERANO SORANO 40 Un angolo incantato di maremma 59 Tra burroni e costoni di tufo MONTEPULCIANO SOVANA 41 I Poliziani dal vino nobile 60 Anima etrusca MONTERIGGIONI SUVERETO 42 Il fortilizio sulla strada romea 61 Vigne spruzzate di salsedine MONTESCUDAIO TREQUANDA 43 Sentinella sul Tirreno 62 Un castello tra e Chiusi MURLO VINCI 44 Gente etrusca 63 Il Borgo di Leonardo PECCIOLI VOLTERRA 45 Il respiro dell’arte 64 La citta dell’alabastro PIENZA 46 La città rinascimentale TOSCANA IL PIACERE DI ANDAR PER BORGHI

i parla tanto di turismo soste- riscoprire se stesso a confronto con nibile, di valorizzazione dei l’Altrove. Nell’immaginario collettivo, territori come spinta alla ri- la Toscana è l’Altrove che turisti pro- presa economica. Il turismo venienti, ad esempio, dalla Ruhr, dalle funziona se abbinato alla cul- Midlands o dall’Ohio possono, con un tura, perché i turisti più ac- minimo di sforzo, accostare a un’idea Scorti oggi chiedono soprattutto di poter di bellezza che non hanno quasi mai vivere, là dove si recano, un’esperien- sotto gli occhi, prima di toccarla con za diversa da quella che normalmen- mano. Ma l’Altrove è spesso sconosciu- te conducono nella quotidianità. Chi to anche agli stessi italiani: almeno a viaggia vuole stupirsi, sorprendersi, quelli che sono stati ovunque all’estero

6 [ TOSCANA ] Borghi da Amare ma non conoscono la bellezza a due passi da casa. Torri, castelli, terre mu- rate, paesaggi, ville, abbazie, borghi, Appennini, colline e mare: di Toscana non ce n’è una, ce ne sono tante, e tutte concorrono – ognuna con il suo colo- re e la sua atmosfera – a dipingere un quadro tra i più affascinanti nella pi- nacoteca del mondo. La Toscana è lì davanti agli occhi, ben chiara a tutti: Dante, il Medioevo, i castelli, le pievi e i villaggi sparsi; Firenze, il Rinasci- mento, gli orti, i giardini e le “case da signore”; la corte di Toscana, dai Me- dici ai Lorena; la mezzadria, la riforma agraria e un paesaggio di ulivi, vigne, cipressi, morbidi rilievi; e poi città murate, mercata- Torri, li e “terre nuove”. Ma se volessi- castelli, mo andare alla ricerca dell’ani- terre ma profonda di questo paesag- murate gio per condivi- derla con i nostri ospiti e visitatori, la prima cosa da fare sarebbe l’«an- dar per borghi»: attività piacevole che oggi è anche molto di moda, grazie a programmi televisivi, riviste e all’at- tività di associazioni come I Borghi più belli d’Italia e Touring Club Italia- no, attraverso il programma Bandiere Arancioni.. La sostanziale tenuta nel periodo di crisi economica, e anzi l’au- mento negli ultimi anni, del turismo nei piccoli centri storici, grazie soprat- tutto alle presenze straniere, ha indot- to il Ministero dei beni e delle attività

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 7 Ci sono luoghi dove la natura riesce a darci dei capolavori: il Chianti, l’Amiata, le Colline Metallifere, la Val d’Orcia

culturali e del turismo a proclamare il 2017 «Anno dei Borghi», considerando strategico per l’economia lo sviluppo di un turismo lo- cale che tenga insieme cultura e innovazione.

Tramontata la UN CASTELLO SUL POGGIO potenza etrusca, gli La Toscana è una delle regioni italiane con la più alta concentrazione di borghi. Ciò dipen- antichi insediamenti de, naturalmente, dalla sua storia. Una storia adottarono la che affonda le radici molto lontano nel tempo, più o meno tra il VII e il V sec. a.C., quando struttura urbanistica gli Etruschi fondarono località come Populo- romana nia, Volterra, Chiusi, Sarteano, Sorano, Sovana, Pitigliano, Saturnia. Le Vie Cave tra Sorano, Sovana e Pitigliano, e le grandi tombe che ri- producono un tempio etrusco di età ellenistica a Sovana, sono una testimonianza dell’imprin- ting lasciato dal popolo dei Tirreni in questa

8 [ TOSCANA ] Borghi da Amare regione. Tramontata la potenza etrusca, gli antichi insediamenti adottarono la L’associazione I Borghi più struttura urbanistica romana. Crollato belli d’Italia ha certificato venti l’impero e finita la lunga e desolata sta- borghi, Touring Club Italiano più gione barbarica, la regione si ripopolò di trenta, e uno è stato premiato nelle campagne, in insediamenti sparsi e come Comune Gioiello d’Italia attraverso l’economia curtense (dal lati- (Pienza, che è anche Patrimonio no curtis, “corte”) che fondeva l’economia dell’Umanità Unesco al pari della villa romana e quella fondiaria del di San Gimignano e della Val feudalesimo. A partire dall’XI secolo, le d’Orcia). Alcuni borghi sono corti evolvono in centri abitati. Tra il 950 contemporaneamente Borghi più e il 1150 circa avviene il fenomeno del belli d’Italia e Bandiere Arancioni primo incastellamento, cioè la creazione perché hanno ottenuto entrambi di castelli sul territorio, come risposta i riconoscimenti: Anghiari, Barga, all’insicurezza interna (lotte di potere) ed Cetona, San Casciano dei Bagni, esterna (scorrerie dei Saraceni) e come Santa Fiora, Pitigliano e Suvereto conseguenza della ripresa demografica e dei commerci. La nascita dei castelli segna la rinascita di un’intera società. I Casentino, ad esempio, non si verificò rapporti del castello con gli altri nuclei un accentramento di abitanti intorno di potere rurale (corte, pieve e monaste- al castello del signore, ma ogni piccolo ro) sono alla base del sorgere dei borghi, borgo continuò a vivere isolato e a sé che hanno quasi tutti origine medievale. stante, generando da sé la propria di- Nell’ambito dell’incastellamento si for- fesa: o con un proprio piccolo castello, mano, infatti, le prime strutture di villag- o addossando le case le une alle altre gio, anche se non in modo omogeneo: nel per costruire una barriera contro i ne- mici. Nei punti strategici il paesaggio cominciò ad arricchirsi di torri per il Ci sono luoghi dove la natura riesce a darci dei controllo e per le segnalazioni a vista. capolavori: il Chianti, l’Amiata, le Colline Metallifere, la Val d’Orcia Ma è stata soprattutto la crescita de- mografica e l’aumento delle bocche da sfamare a spingere parte della popola- zione che dipendeva dai signori del ca- stello, a insediarsi, a partire dal XII se- colo, in torri e case-torri all’esterno degli insediamenti fortificati. Piano piano le case-torri, che richiamavano nell’archi- tettura elementi dell’arte militare (merli, caditoie, beccatelli), si trasformarono in raggruppamenti di poderi per i “signori in villa”, in aziende agricole e quindi in fattorie. Diversamente da altre regioni d’Italia, in Toscana fortezze e borghi non furono quasi mai costruiti in zone im- pervie di montagna, ma a un’altitudine compresa all’incirca tra i 400 e i 600 metri, in modo da sfruttare terreni agri- coli, pascoli, boschi e torrenti. General- mente il castello sorge su un poggio, su un’altura distante dal fondovalle, spesso ricalcando i siti già scelti dagli Etruschi. Anche le colture, come quella della vite,

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 9 e le attività produttive si spostano verso l’alto, e l’immagine del castello sul poggio è la cartolina della Toscana che gira per il mondo. E forse in poche altre regioni d’Europa il pae- saggio dei secoli centrali del Medioevo rimane così impresso nella memoria. Presto anche in Toscana questo paesaggio si sfalda, perché già a partire dal XIII secolo cominciano a ripopolarsi le aree pianeggianti e alcuni castelli sui rilievi vengono abbandonati.

COME NASCONO I BORGHI Se il primo incastellamento aveva radunato nei villaggi for- tificati una popolazione civile stabile dedita all’agricoltura (le zone coltivate si trovavano in prossimità dei borghi), il secondo incastellamento, databile circa tra il 1150 e il 1350, cambia la fisionomia materiale e i caratteri urbanistici dei castelli toscani. Il villaggio si trasforma in borgo, in paese; la struttura urbana si arricchisce di case in muratura e palaz- zetti, che via via sostituiscono le case di legno con tetto in paglia. Nasce una borghesia urbana, la classe dei commer- cianti e degli artigiani si fa più forte, e i castelli, le rocche e i casseri dialogano con le città che li proteggono o da cui si difendono. Cambiano il rapporto con l’ambiente e la fisio- nomia del potere. Nascono i “nostri” borghi. Alcuni di questi borghi si formano dall’espansione di un’originaria piazza di mercato. Intorno a questa commercianti e artigiani stabilisco- no le loro dimore in pietra, mentre le merci trovano più sicu- ro riparo nelle botteghe costruite sotto i portici della piazza, come a Greve in Chianti. Altri borghi sono costruiti ex-novo come “terre nuove” fiorentine: è il caso di Castelfranco, che ha una precisa data di nascita: 1299. Per favorire e controllare i commerci con la Valdarno, il Comune di Firenze ha attirato in questa “terra nuova” abitanti dai villaggi e casolari vicini, chiamando come artefice della costruzione il grande archi- tetto Arnolfo di Cambio. La maggior parte dei borghi conser- va in pieno la struttura urbana che si è formata nel Medioevo. Facciamo qualche esempio di queste antiche origini: Anghiari

Ci sono borghi che parlano, con voci scavate sillaba dopo sillaba nella pietra di cui sono fatti, imbevuta di tempo

10 [ TOSCANA ] Borghi da Amare “nasce” nel 1181 con la ricostruzione delle mura distrutte dagli Aretini sei anni prima; Suvereto si sviluppa a partire dal 1201 quando ottiene dai conti Aldobrandeschi, signori del castello, la Charta Libertatis con concessioni economi- che e politiche; Montemerano ha origine dalla rocca e dalle mura costruite dagli Aldobrandeschi dopo che il borgo è passato sotto il loro dominio, intorno al 1010; Castiglione di Garfagnana sorge con l’incastellamento dentro la cinta muraria nel 1170, dopo la conquista del castello da parte dei Lucchesi; Scarperia come Castelfranco è una fondazione del 1299 del Comune di Firenze, al quale serviva un insedia- mento fortificato presso il valico appenninico del Giogo.

TRA IL VERDE SCURO DEI CIPRESSI E IL VERDE PALLI- DO DEGLI ULIVI Vediamoli ancora più da vicino i borghi toscani. Qui vi pre- sentiamo i borghi «certificati» in questa regione, cioè tutti quelli che hanno ottenuto un riconoscimento di qualità ba- sato su parametri condivisi e pubblici. Si tratta quindi di piccoli centri che sono stati visitati, sottoposti a perizia, va- lutati e che, in questo modo, possono fregiarsi, a differenza di altri, di un «marchio» che ne garantisce l’eccellenza. L’as- sociazione I Borghi più belli d’Italia ha certificato venti bor- ghi, il Touring Club Italiano più di trenta, e uno è stato pre- miato come Comune Gioiello d’Italia (Pienza, che è anche Patrimonio dell’Umanità Unesco al pari di San Gimignano e della Val d’Orcia). Alcuni borghi sono contemporaneamente Borghi più belli d’Italia e Bandiere Arancioni perché hanno ottenuto entrambi i riconoscimenti: Anghiari, Barga, Cetona, San Casciano dei Bagni, Santa Fiora, Pitigliano e Suvereto. Cos’è che attira nei borghi toscani? Pier Paolo Pasolini qua- rant’anni fa aveva intravisto nella civiltà contadina moren- te la bellezza perduta. Aveva nostalgia per un paese che era storicamente differenziato e ricco di culture originali: no- stalgia di un «paese di temporali e di primule». Se la società dei consumi ha sradicato l’uomo dalla terra, noi crediamo

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 11 “Cos’è che attira nei borghi toscani? Pier Paolo Pasolini quarant’anni fa aveva intravisto nella civiltà contadina morente la bellezza perduta

Questi sono i borghi... c’è chi sostiene che lo sfondo del celebre quadro sia individuabile tra i borghi di Panzano e Montefioralle. che sia l’attaccamento a una Ci sono luoghi dove la natura riesce terra generosa come quella toscana - a darci dei capolavori: il Chianti, l’A- che dà olio, vino, frutti, carne, salumi, miata, le Colline Metallifere, la Val formaggi, e oggi turismo, cultura, arte d’Orcia. Ci sono borghi che parlano, ed economia - a mantenere ancora la con voci scavate sillaba dopo sillaba vita nei borghi: dove ci si può abban- nella pietra di cui sono fatti, imbevuta donare alle gioie del puro sguardo per- di tempo. Ci sono strade che con i loro ché tutto ciò che si vede ha un senso, saliscendi moltiplicano gli orizzonti in un perché, un ordine nel disordine del prospettive inattese, facendo apparire mondo. Cos’è che ha disegnato un pa- pievi e badie solitarie, case coloniche esaggio agrario così bello? Cos’è che e fattorie, poderi e terrazzamenti. Tra rende meravigliose le strade bianche il verde scuro dei cipressi che mar- di crinale, con i vigneti a mezza costa, cano i confini e il verde pallido degli i boschi sulla sommità dei rilievi e le ulivi, lo sguardo si illumina, e la luce case contadine sparse nei poderi? radente esalta la geometria di un pa- Tutto ha una risposta in questo picco- esaggio che sembra fatto apposta per lo universo rurale e signorile insieme, placare l’ansia. La quieta polvere dei rustico ed elegante, fiorentino e del viottoli di campagna si posa sulle an- contado, urbano e campagnolo. Ide- tiche pietre, e la felicità risuona dietro alizzato, ampliato, immaginato, evo- i vetri di un’osteria. Questa è la To- cato, ci piace pensare che quello to- scana. Questi sono i borghi dove, tra scano sia lo stesso paesaggio che sta i viottoli lastricati in pietra che porta- alle spalle della Gioconda. La famiglia no il profumo del pane cotto a legna, di Monna Lisa era originaria del Co- sembra di vivere in una gabbia morbi- mune di Greve in Chianti: per questo da, in cui volentieri ci si fa rinchiudere

12 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Borghi da Amare [ TOSCANA ] 13 Anghiari La battaglia e il dipinto perduto

prima di diventare per alcuni anni la “scuola del mondo”, tanto era famoso e preso ad esempio. E così, Anghiari bril- la di luce riflessa per un’assenza. An- cora l’aura di mistero, che la magia del tempo rende ineffabile, penetra negli Il ricordo del dipinto, nei disegni scorci medievali che rimandano a pas- del maestro e nelle copie di grandi sioni splendenti, a ore febbrili. Bastio- ne inviolabile grazie alle potenti mura come Rubens, oggi al Louvre duecentesche, Anghiari domina la valle dell’alto Tevere. Dismesse le spade, oggi Noti per lo spirito battagliero, gli abitanti di s’inforcano le biciclette. L’Intrepida è Anghiari dall’alto del loro borgo sembrano una pedalata cicloturistica d’epoca, guardare con supponenza la pianura. Come non agonistica, che si svolge nel mese se laggiù si agitassero ancora i fantasmi di ottobre. È anche un viaggio nella dei guerrieri che presero parte, il 29 giugno storia e nel paesaggio di un territorio 1440, a uno scontro tra eserciti passato alla ricco di castelli, antiche pievi, ponti me- storia perché “immaginato” da Leonardo dievali e scenari naturali da scoprire con il passo lento e cadenzato dei colpi Al genio toscano, infatti, i Magistrati di pedale. Da vedere nel Museo di Pa- di Firenze affidarono il compito di di- lazzo Taglieschi una Madonna lignea pingere la Battaglia d’Anghiari per de- di Jacopo della Quercia (XV secolo) e corare le sale di Palazzo Vecchio con nell’antica chiesa della Badia (1105) il pitture che ricordassero le principali crocefisso in legno tardo trecentesco imprese della Repubblica. Danneggia- di stampo nordico che attira l’attenzio- to da un artificioso processo di essic- ne per lo strano perizoma. Fino a poco camento, il dipinto andò perduto, non tempo fa aveva capelli veri.

14 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Barberino Val d’Elsa Tra le rovine dell’antica Semifonte

Il borgo gioiello di pianta ellittica, nasce e si sviluppa sulla Strada Regia Romana che collegava Roma e Firenze

È sulle rovine della potentissima affascinante soprattutto per l’acco- Semifonte, dai Fiorentini nel 1202, che stamento delle sue parti più antiche nacque un luogo di ristoro e sollievo per i in pietra, risalenti all’XI secolo, con pellegrini romei, che nel XIV secolo, dopo quelle tardo romaniche in laterizio. il dirottamento della via Francigena su Il suo Antiquarium raccoglie reperti etruschi, rinvenuti in zona, e dipinti Firenze, trovavano a Barberino un noto di soggetto sacro. Camminando tra Spedale, oltre che locande e chiese la natura dei dintorni, sembra quasi nelle quali alleviarsi dalle fatiche di poter sentir narrare l’amara sto- e riposare corpo e spirito ria dell’antica Semifonte, che, osan- do sfidare la supremazia della città Allo stesso modo, nei dintorni del bor- gigliata, fu condannata dai fiorentini go, gli stessi pellegrini, imboccando la a totale distruzione e perpetuo ab- strada per la Val d’Elsa e Siena, pote- bandono. L’attuale progetto di farne, vano sostare e confortarsi nella pieve assieme ad altri luoghi circostanti, un di Sant’ Appiano, alla quale anche i parco paesaggistico, porta nuova luce visitatori d’oggi possono giungere e splendore su quell’antica condanna in pochi passi percorrendo l’antica e sui ruderi della vecchia affascinan- strada. La pieve è una delle più an- te città, che ancora si nascondono tra tiche chiese del contado fiorentino, la vegetazione.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 15 Barga Il nido di Giuseppe Pascoli

amore per la poesia latina rivisitando il mondo classico con moderna sensibi- lità. Qui curò le edizioni delle raccolte di Myricae, compose i Canti di Castel- vecchio, e qui riposa in pace insieme alla sorella Mariù. Sulle facciate di mol- A Castelvecchio, il Pascoli risiede ti palazzi si notano piccole sculture in fino al 1912, oggi ancora con i pietra raffiguranti faccine antropomor- fe. In origine erano considerate propi- suoi arredi originali, si può visitare ziatrici di fertilità. Oggi è rimasta la la Casa Museo Giovanni Pascoli consuetudine di esprimere un desiderio tenendo premuto l’indice e il medio del- La casa sul colle di Caprona realizzava la mano destra su di esse. Si dice che un sogno: ricostruire in un luogo di il desiderio si avveri. Inoltrandosi nelle carraie e nei vicoli del borgo, il visita- riposante bellezza quel nido che a San tore arriverà fino al prato dell’Arringo Mauro di Romagna era andato distrutto per avere una visione aerea del Duomo con la morte violenta del padre millenario, nello stridore di rondini che guizzano all’improvviso nello spicchio Barga era il posto giusto, posto su col- di cielo fra le case, nel rintocco dell’ora li verdeggianti incorniciati dalle Alpi che accompagna i passi. Barga è im- Apuane e dagli Appennini, dove il suono mersa nella verde e rustica bellezza delle ore assomigliava a una voce che della Garfagnana, avvolta nel mantello lo invitava a frugare tra le umili cose salutare e profumato dei boschi, pun- per scoprirvi arcane corrispondenze. teggiata di antichi borghi, le cui luci Nel nido di Barga, Pascoli coltivò il suo brillano la sera fra le selve scure.

16 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Buonconvento I colori del cotto e delle crete

Ecco il borgo del cotto, del mattone, e delle crete senesi, tra colli argillosi, le fattorie e le pievi sparse, terra buona per un ottimo tartufo bianco

Un imbroglio in una taverna medievale va di una strada bianca. Tutto questo descritto da Boccaccio nel Decameron. è Buonconvento e il suo territorio. La Una discussione tra eretici. robusta cinta muraria trecentesca un tempo racchiudeva tutto il borgo. An- Un guizzo floreale e modernista sulla cora oggi la strada che lo attraversa facciata di una casa: aria nuova tra le all’interno è dedicata alla famiglia che dominanti forme medievali contava tra i suoi membri un paio di eretici, contestatori nel XVI secolo di La severità, la dolcezza e il sorriso che alcune dottrine della chiesa. Via Soc- stanno sui volti delle Madonne dipinte cini è anche la più nobile del borgo, dagli artisti senesi su tavole e affre- quella su cui si affacciano i palazzi schi conservati al Museo d’arte sacra. I del potere e dei maggiori possidenti: il prodotti di una campagna fertile, orgo- palazzo Podestarile con la torre civica glio dei Granduchi di Toscana. I passi del XIV secolo, il palazzo Comunale dei pellegrini sull’antica via Franci- con la bella fronte in mattoni e l’im- gena. Il colore delle crete d’autunno, ponente palazzo settecentesco della sotto un cielo che non sembra finire famiglia Taja. Attenzione a passare da mai. Un angolo intimo di paesaggio: Via Oscura: potreste entrare nel Me- un vecchio podere, un cipresso, la cur- dioevo e non uscirne più.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 17 Casale Marittimo La quiete vicino al Tirreno

Non si pensi, però, che nei secoli l’insediamento abbia avuto vita fa- cile, tra incursioni dei pirati e aria malsana. Ma è grazie soprattutto alle progressive bonifiche della pa- lude costiera, avvenute nel corso del Non lontana dal mare, XIX secolo, che oggi gli abitanti di alle spalle di Cecina, Casale, così come i turisti in cerca ecco Casale, rifugio per chi di quiete, possono godere di un pa- ese con un’ottima qualità della vita cerca relax dalla vita di città, a poca distanza da mare, spiagge e dal clima mite, ricca di acque pinete. Salendo al castello da una minerali e di selvaggina rampa che volge verso il cielo, il vi- sitatore curioso può dare uno sguar- do all’antica Torre dell’Orologio e Già gli antichi Etruschi si erano insediati alla casa del Camarlingo, fra le più nella zona: gli scavi archeologici hanno vecchie del paese, per poi piacevol- riportato alla luce i resti di un villaggio mente rifugiarsi in qualche enoteca del VI secolo sulla collina vicina e un aperta tra le belle case in pietra a complesso di sepolture nella necropoli vista. Sul bancone di certo non man- di Casa Nocera cheranno un buon bicchiere di bian- co locale, Montescudaio o San Torpè, né gli ancor più tipici cantuccini, nel canestro dei dolci.

18 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Casciana Terme Lari Tra enogastronomia e benessere

É un nuovo comune, nato nel 2014 dalla fusione di Casciana Terme e Lari, meta ideale per un weekend di benessere, cultura ed enogastronomia

Ci rilassiamo innanzitutto alle Terme re i gemiti di quegli spiriti tormen- di Casciana, trovando giovamento tati. A distoglierci dall’atmosfera dalle proprietà benefiche dell’Acqua da Santa Inquisizione, ci sono tutte Mathelda, l’acqua termale che sgorga dalla le prelibatezze che ci offre questo sorgente ad una temperatura costante splendido borgo medievale, dal fa- moso pastificio artigianale Martelli, e naturale di 35,7 gradi che esporta pasta in tutto il mon- do, alle salsicce fatte a mano. La Il complesso termale fu fatto co- piacevolezza della visita culturale struire da Federico di Montefeltro e la quiete armonica della località nel 1311, e si presenta oggi con una entrano nell’animo dei visitatori. In bella facciata neoclassica, aggiunta un’unione perfetta tra storia, tradi- nel 1870. A Lari, l’antico borgo, vi- zione e benessere fisico e spirituale, sitiamo il Castello dei Vicari, l’enor- approfittiamo del luogo per assag- me fortezza medicea nella quale, si giare anche un buon Chianti e fare dice, venivano processate le streghe una scorpacciata di ciliegie, durante e torturati i prigionieri. Aggirandoci l’omonima sagra che a maggio cele- per le sale del maniero, restaurato di bra il dolce frutto rosso, di cui que- recente, possiamo quasi ancora udi- sta rigogliosa terra è ricca.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 19 Casole d’Elsa Il piccolo tesoro della Val d’Elsa

Museo civico archeologico e della Collegiata. Passeggiando per il centro storico, armonico e vivace, ci fermia- mo nei diversi negozi di prodotti tipi- ci locali. Ci lasciamo, infine, affasci- nare dalle numerose installazioni di Tra le colline, coltivate a vite arte contemporanea. Nella via prin- cipale affacciano il Palazzo Pretorio, e ad olivo, l’antico borgo con la sua bella sfilata di stemmi in etrusco offre un panorama ricco facciata, e la Rocca, oggi sede del Mu- nicipio e del Museo della Città. All’in- di storia e di grande suggestione terno di quest’ultima, raggiungiamo la Torre piccola, per godere del suo Scavalcando groppe e colli della Val d’Elsa, privilegiato punto panoramico e am- poco defilato dalla via maestra da Colle mirare da lì colline e valli dei dintor- a Volterra, si incontra l’antico castello di ni, d’ineguagliabile fascino, e il borgo Casole d’Elsa, a suo modo prototipo di tutti tutto, con i suoi casali e le sue pievi, i borghi toscani, nessun aspetto escluso tra le più belle del Senese. Ci spingia- mo fino alla frazione di , viaggiando nel tempo e nei luoghi in Subito visibile giungendo al paese, cui lo scrittore Carlo Cassola ha am- ecco parte della cinta murata su cui bientato il suo romanzo La ragazza di intervenne nel XV secolo con due Bube. La seconda domenica di luglio, forti torri l’arch. Francesco di Gior- i cittadini di Casole ci coinvolgono gio, noto come “Francesco di Giorgio con passione e impegno nei festeg- Martini”. Nella bella piazza sorge il giamenti del Palio, inferiore a quello Palazzo della Propositura, sede del di Siena soltanto per fama.

20 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Castelfranco di Sopra Il paesaggio delle fate

Le balze, create dall’erosione, disegnano un paesaggio giallastro quasi come in Arizona, se non fosse per le macchie verdi delle forre. Quest’area naturale è il “paesaggio delle fate” go di Castelfranco per rivivere le bel- lezze perdute bisogna andare a cerca- Mentre la parte costruita di questa “terra re due Madonne: quella della scuola di Andrea del Sarto e quella del Maestro nova” fiorentina che è all’origine del borgo del Cassone Adimari (detto lo Scheg- murato di Castelfranco appare ordinata, gia). Quest’ultima si trova nella chiesa geometrica, secondo uno schema a della Badia di San Salvatore a Sof- scacchiera di assi ortogonali, la parte fena (1394), che sorge appena fuori naturale – una sorta di Monument Valley del borgo con l’annesso convento, di in miniatura - è bizzarra, fantastica, cui si ammira il chiostro. A disegnare irreale: come irreali sono gli sfondi dei Castelfranco sarebbe stato, secondo quadri e dei disegni di Leonardo da Vinci Vasari, il celebre architetto Arnolfo di che all’area delle balze, secondo diversi Cambio. E certo l’impronta fiorentina è studiosi, sembrano ricondursi del tutto visibile, non solo nel tracciato urbano ma anche in alcune abitazio- ni del primo tratto della Via Maestra, Le emozioni continuano sull’antica risalenti al periodo della fondazione strada dei Setteponti, costellata di della “terra nuova” (1299) e in tutto pievi romaniche, case coloniche, case simili alle case a schiera del centro torri, piccole frazioni, mentre nel bor- storico di Firenze.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 21 Castelnuovo Berardenga Il borgo farfalla da visitare in bicicletta

Siena per conferire non solo controllo ma anche autonomia alla Berarden- ga, appena costituita in vicariato. I dintorni sono tutti da visitare, perché il territorio di Castelnuovo è vastis- simo e ricco di località storiche. Ci si Il borgo ha già nel medioevo incammina per le stradine bianche, per raggiungere minuscole frazioni, i propri confini compresi tra il pievi, case coloniche, ville e fattorie. torrente Bozzone e l’Ambra, Ancor meglio, s’inforca la bicicletta e si pedala tra le colline del Chianti, fra il Chianti alto e il fiume fischiettando quell’allegro motivetto Biena sino alle Taverne d’Arbia che si ha in testa, quasi come in una vecchia commedia cinematografica. Ecco Castelnuovo. Da una parte, verso Il comune, infatti, fa parte del Parco occidente, si scorgono le colline vitifere ciclistico del Chianti, che valorizza i del Chianti senese; dall’altra, verso percorsi secondari, adatti al ciclotu- rismo. Si passano Pacina, Baia Mo- oriente, i territori “della Berardenga”, nastero, Montalto e San Gusmè, con che prendono nome dal nobile Berardo, antiche pievi, manieri e fortini, e Pon- vissuto nel X secolo tignano, con l’imponente certosa del 1343. Se ci si spinge fino a Monta- Da un lato, casali e vigne a perdita perti, ecco un ciuffo di cipressi e una d’occhio, dall’altro, terre riarse di cam- piccola piramide, a commemorazione pi e cipressi. Sopra un colle fra l’Om- della celebre battaglia vinta da Sie- brone e il torrente Malena, rimangono na su Firenze nel 1260 e ricordata da i resti del castello, voluto nel 1366 da Dante Alighieri.

22 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Castelnuovo Berardenga Castelnuovo Val di Cecina Il borgo farfalla da visitare in bicicletta Il borgo a forma di pigna

Il centro storico di questo borgo di origine etrusca, che nasce ai confini dei territori senesi, si cinge di mura e si fortifica sotto la Repubblica pisana di Medioevo. Nella sua omogeneità architettonica, si presenta intatto e In una giornata soleggiata, si passeggia omogeneo. La chiesa parrocchiale tra le strette viuzze lastricate in pietra di conserva un crocifisso dei primi del questo borgo a forma di pigna, lo sguardo Trecento, opera di enorme pregio verso la vallata, e subito il suo panorama della scuola scultorea pisana. Se ci offre scorci davvero suggestivi si spinge fino alla frazione di Sasso, dove ha inizio la vallata del fiume Cornia, è possibile osservare i feno- Si è fatto già autunno, ma il tempo è meni naturali delle “putizze” (esala- ancor bello, ideale per un’escursione zioni fredde di gas) e delle “fumaro- nei dintorni di Castelnuovo, tra i folti le” (emissioni gassose accompagnate boschi di castagno che ricoprono il da vapore), espressioni dell’intensa paesaggio circostante, colorandolo attività geotermica che caratterizza di giallo, rosso, marrone. Si cammi- da millenni il sottosuolo di queste na fino al torrente Pavone, con i suoi zone. La passeggiata si può conclu- due splendidi ponti rinascimentali. dere in questa località, nella quale si Ma altrettanto godevoli sono le pas- possono ammirare anche i resti di un seggiate all’interno del borgo, che sa antico impianto termale etrusco.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 23 Castiglione di Garfagnana Dolce selvatichezza

Giuliano di Simone, ancora arcaica nei tratti, e quella più moderna, più ragaz- za, con un’ombra di malinconia, scolpi- ta da Vincenzo Civitali nella chiesa di San Pietro, sono figure di questa terra austera, immagine di una Toscana di- “Terra di lupi e di briganti”: versa, più aspra e montuosa che dolce così definì la Garfagnana e collinare. Nel fondo degli occhi bruni delle madonne lucchesi, di questa dol- Ludovico Ariosto, ce selvatichezza, s’intravede lo scorre- re del tempo, solidificato negli stemmi che vi arrivò nel 1522 come austeri del palazzo comunale. Una fi- commissario estense nestra accesa nel borgo ci invita alla serenità commossa dello stare quassù: Il visitatore odierno da questa selvatichezza nel borgo in cima alla collina di case ri- masticate, con la sua rocca, le poderose resta invece affascinato, soprattutto perché mura e i torrioni, segni di un Medioevo non si è arresa al cemento ancora vivente. I nomi gentili dei due torrioni della Brunella, nella cinta mu- La natura infatti resiste con paesaggi raria, e della Campanella, nella rocca, severi, di contrasto: il borgo di Casti- non devono far dimenticare che questo glione è murato e perduto tra i boschi, fu il castello più importante della Re- circondato dai monti: territorio di confi- pubblica di Lucca a difesa del confine ne. La morte spavalda sul volto del Cri- con il ducato di Modena, sull’importan- sto ligneo nella chiesa di San Michele, te via che da qui valicava l’Appennino la Madonna trecentesca della pala di verso le terre di “Lombardia”.

24 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Castiglione di Garfagnana Castiglion Fiorentino Dolce selvatichezza Panorami dalla torre

Nel bel mezzo della campagna aretina, ecco il borgo, su un’altura non troppo elevata, con le giardino pubblico che circonda la Torre. sue mura duecentesche Tratti di una cinta muraria del IV se- colo a.C., rinvenuti qui, ci confermano Il gorgogliare dei corsi d’acqua accompagna che questa era zona etrusca. Salendo in la passeggiata, come musica in sottofondo, cima alla torre del Cassero, si gode di mentre, immersi nel meraviglioso paesaggio uno splendido panorama sul borgo, la Val di Chiana e la Val di Chio. E dopo della Valdichiana, si percorre la strada che aver arricchito lo spirito visitando le giunge al centro storico del paese sei chiese dentro le mura e le collezioni della Pinacoteca civica presso la chiesa Intorno, olivi e filari di viti a perdita di Sant’Angelo, ci si ristora e conforta a d’occhio, e il sereno pascolare dei bovini pranzo, ordinando in qualche ristorante dei celebri allevamenti chianini. Supe- del luogo un bel taglio di chianina, ac- rando le torri che delimitano il centro compagnata da un ottimo bicchiere di storico, si giunge nella piazza del Mu- vino toscano. Nell’aria risuona ancora la nicipio, cuore del paese, da cui, sotto le voce di Roberto Benigni, che nella sce- arcate del Loggiato vasariano (1513), si na iniziale del suo celeberrimo La vita ammira la Val di Chio. Si prosegue la è bella raggiunge le mura del paese in passeggiata fino all’area archeologica auto, mentre viene scambiato dai casti- del Cassero, fermandosi a riposare nel glionesi per il re Vittorio Emanuele III.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 25 Certaldo Il “castel” del Boccaccio

dal Decameron, pronto a regalarci una facezia o un pettegolezzo di pri- ma mano. E proprio il ‘castel’ di cui parla Boccaccio è la parte del borgo più interessante da visitare, soprat- tutto per il turista che ama l’arte e le «Certaldo è un castel vicende del passato. Attraversando le vie strette e le piccole piazze sparse posto nel nostro contado, qua e là per la Certaldo Alta, nella il quale, quantunque picciol perfetta conservazione del tessuto ur- banistico medievale, si giunge al Pa- sia, già di nobili uomini e lazzo Pretorio, proprio sulla sommità del colle. La Chiesa dei Santi Jacopo e d’agiati fu abitato» Filippo ospita la tomba del Boccaccio, mentre nella Chiesa dei Santi Tom- Così scrive nel suo Decameron l’illustre maso e Prospero è stato ricomposto il Giovanni Boccaccio, al quale Certaldo diede Tabernacolo dei Giustiziati, realizza- i natali e di cui oggi consacra la memoria to dal grande Benozzo Gozzoli. È co- munque degna di nota anche la visita alla parte bassa di Certaldo, che prese Non solo attraverso la casa che ospi- forma grazie alla posizione strategica tò il poeta negli ultimi anni della sua del borgo sulla via Francigena. L’im- vita, ma perché, passeggiando tra le ponente flusso di viandanti suscitato viuzze della cittadina, ogni angolo, dalla strada per Roma fu apportatore ogni gradino o loggetta, ogni casa dai di novità, spesso di influssi culturali e mattoni a vista sembrano ospitare materiali: Certaldo come abbecedario qualche personaggio uscito proprio di stili e contaminazioni.

26 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Certaldo Cetona Serena bellezza

La naturalezza con cui la pietra delle architetture si fonde con il paesaggio armi. Questa valle punteggiata di pie- pittorico, costituisce la vi e sfavillante di ulivi, pini e cipressi, meraviglia di Cetona in passato ha incantato intellettuali e viaggiatori come Bernard Berenson, Romain Rolland, Paul Bourget, e nel Basta salire per le strette vie lastricate presente offre più prosaico riparo, tra chiamate “coste”, perché costeggiano le antiche case del borgo o nei casolari il monte, o addentrarsi nella “cittadella”, in campagna, a personalità del mon- l’antico grumo di case che domina la piazza do dell’economia, della cultura, della rinascimentale, per cogliere la poeticità di moda. La scrittrice Angela Bianchini questo luogo, una “gioia di forme serene”, vive a Cetona da molti anni nella casa che fu del pittore Lionello Balestrieri, e come ha scritto Piero Grassini una dimora appartata ospita Guido Ce- ronetti, scrittore dissacrante che scrive: Le mura, che un tempo avevano tre “Già oggi quasi tutta la campagna, con giri, oggi conservano nel rotondo Tor- l’agromeccanica, l’agrochimica, la mo- rione del Rivellino, risalente alla metà nocultura, i soldi, l’abbandono, lo spe- del XVI secolo, la traccia più impor- gnersi di infinite sue voci, è ben vigilia tante della terza cerchia. La struttura di Italoshima” (Albergo Italia, 1985). urbana risente delle vicende guerre- Ma con la sua serena bellezza Cetona sche del periodo medievale, quando è il posto giusto per “dare calma e re- Cetona doveva barcamenarsi tra Siena frigerio all’albergo del malessere” in cui e Orvieto che se la disputavano con le si è ridotta la nostra vita.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 27 Chiusi Il labirinto di Porsenna

li, conserva tutt’oggi l’originaria ar- chitettura di basilica paleocristiana. La statua di San Giovanni Battista dell’imponente fonte battesimale è attribuita al Sansovino. Il Museo del- la Cattedrale raccoglie materiali di Chiusi, la città che discende grande valore, di epoca paleocristia- na, medievale e moderna, anche se dall’etrusca Chamars, la sua fama è legata principalmen- ricca e potentissima sotto te alla splendida collezione di codi- ci miniati benedettini, della secon- il regno di Porsenna da metà del XV secolo, provenienti dall’Abbazia di Monte Oliveto Mag- Situata nell’estremo sud della provincia di giore. Dal museo si scende al Labi- Siena, al confine con l’Umbria e prossima a rinto di Porsenna, reticolo di gallerie, quello con il Lazio, Chiusi è la meta perfetta per tradizione sepoltura del grande re etrusco, in realtà resto dell’acque- per tutti coloro che desiderano immergersi dotto che attraversando l’abitato rag- nella storia, ma è anche terra semplice, giunge la cisterna sotto il campanile generosa e ricca di tradizioni del duomo. La visita termina nella torre campanaria, dalla cui sommità La Cattedrale di San Secondiano, fatta si ammira uno splendido panorama. costruire dal vescovo Florentinus alla A pochi chilometri dal centro storico, metà del VI secolo, è una delle chiese si trova il lago di Chiusi, uno dei pun- più antiche della Toscana. Rimaneg- ti di passaggio più interessanti lungo giata a più riprese nel corso dei seco- il “Sentiero della Bonifica”.

28 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Chiusi Collodi Il borgo di Pinocchio

Frazione di Pescia, tra Firenze e Pisa, ai margini della Valdinievole, c’è il nostro borgo, famoso per suo esterno, sorge il Pinocchio in le- aver dato il suo nome al gno più alto del mondo, un’opera di carpenteria artigianale unica e ama- Collodi di Pinocchio tissima dai bambini. Se il Parco di Pinocchio rappresenta la creatività Tutta Collodi scivolando giù da un poggio contemporanea, il complesso di Villa guarda ammirata la sua villa, il meraviglioso e Giardino Garzoni portano fino a noi giardino, uno dei più belli che sia dato da i segni di un passato aristocratico. I vedere in Italia, e il Parco di Pinocchio conti Garzoni furono per secoli signori del paese e degli ampi territori circo- stanti. La villa e il giardino nacquero Il borgo è tutto qui, orgoglioso dei suoi da una trasformazione voluta dai Gar- gioielli, e del illustre personaggio, Car- zoni su quella che era una fortezza lo Lorenzini, il Collodi. A Pinocchio è medievale. Un incantesimo del Sette- dedicato un parco d’arte, architettura, cento giunto a noi pressoché intatto: gioco e ambiente. Inaugurato nel 1956, un monumento al gusto artistico e al rievoca il romanzo collodiano attra- ben vivere, all’acqua (la cui abbondan- verso sculture, mosaici e architetture za è caratteristica dell’area) e al ver- di grandi artisti italiani, ispirate alle de, alla capacità di creare dalla natura avventure del burattino di legno. Al scenografie straordinarie.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 29 Coreglia Antelminelli Figurine d’altri tempi

premi letterari - Coreglia coperta di neve e spazzata dalla tramontana è un paese in oblio, con le grotte del- la Penna che sembrano un presepe e l’Alpe un cuscino destinato alle stel- le”. Dopo aver visitato le due antiche Coreglia dal latino Corrilia chiese di San Martino, preromanica, è “terra di scorrimento”, e di San Michele, costruita nel Mille a ridosso della fortezza e della torre di passaggio, confine (trasformata in campanile), si va a della Lucca medioevale, Palazzo Vanni a vedere il Museo della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione. con Pisa e Frenze Coreglia infatti è nota per l’attività dei figurinai che, già notevole nel secolo Salendo dal fondovalle, il borgo è adagiato su XVIII, s’intensificò in quello succes- un lungo crinale dell’Appennino, circondato sivo, portando numerose famiglie a da immense distese di castagni che risalgono svolgere questo lavoro nelle principali verso il paese. É stato amato da pittori città italiane, ma anche tedesche, fran- (Carrà), poeti (Ungaretti), filosofi (De Ruggiero, cesi, svizzere, inglesi, svedesi. Prima di andare all’estero, i figurinai si riuni- Lamanna) e filologi classici (il grecista Manara vano in “compagnie” di cui facevano Valgimigli, il latinista Marchesi), attratti dalla parte anche ragazzi reclutati in paese cornice degli Appennini e delle Alpi Apuane e che avevano il compito di vendere i “gessi” nelle strade. Tra i pezzi forti ci Qui la parola presepe ha un suo signi- sono i gatti del XVIII secolo colorati ficato: “Fra Natale ed Epifania - scri- col fumo di candela e un grande pre- ve Guglielmo Lera, creatore dei locali sepe di fine Ottocento.

30 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Coreglia Antelminelli Cutigliano All’ombra dei castagni

La pietra arenaria e il castagno sono gli elementi di questo borgo dalla grazia signorile. Antica e ricercata interiore, coscienza di una salvezza stazione di villeggiatura possibile tra questi boschi. Villeggia- va qui, prima ancora che all’Abetone, Cutigliano si trova nell’alto Appennino anche Giacomo Puccini, ospite di Villa pistoiese, ai piedi dell’Abetone, nel Magrini. Si veniva a Cutigliano per le comprensorio sciistico della Doganaccia. “comode passeggiate fra le ombrose Sorge nel verde dei boschi, all’ombra dei selve de’ castagni”, scriveva nel 1887 castagni e dei faggi e tra limpide sorgive il marchese Carega per i suoi lettori colti che furono anche i primi escur- Piazzette e stradine lastricate conser- sionisti. Qui capitò anche un pittore, vano il ricordo del governo dei Capi- una sera del 1570: costretto a fermar- tani di Montagna, impresso a forza di si in paese a causa di un’abbondante stemmi sul palazzo che li ospitava. nevicata che l’aveva colto durante il Ai margini della macchia visse qui viaggio verso casa, si sdebitò per l’o- nell’Ottocento una poetessa pastora, spitalità ricevuta dipingendo il qua- Beatrice Bugelli, che voleva essere la dro appeso dietro l’altar maggiore voce della natura. Lungo le mulattiere, nella chiesa di San Bartolomeo. I per- dove brillano i frutti del sottobosco, si sonaggi che animano la tela sono uo- spargeva la sua poesia. Quel che ri- mini e donne di Cutigliano realmente mane oggi, è un paesaggio che si fa esistiti, presi a modello dall’artista, il flusso ordinato di pensieri, catalogo veronese Bastiano Vini.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 31 Fosdinovo Trame di Lunigiana

sdinovo. La rievocazione storica che si svolge a luglio non è il solito Medio- evo artefatto, ma un modo di sentire il respiro della pietra, che dura da set- tecento anni, anzi di più, perché i Ma- laspina restaurarono e ampliarono un Unico borgo certificato castello che aveva già un paio di se- coli alle spalle. In una delle sue stanze di Massa Carrara, dal sembra abbia trovato ospitalità Dante Alighieri. Venire in posti come questo, Medioevo al ‘700, fu capitale è un’urgenza. È il desiderio di uscire del marchesato indipendente dal tempo breve degli impegni, del- le scadenze immediate, delle notizie dei Malaspina, giunti qui quotidiane, ed entrare in un tempo fin dai primi del ‘300 lungo, legato alla memoria di chi vi- veva qui, in queste case, sotto queste travi, tra questi muri. Eccolo lì, Gale- Anche in questo borgo, come ovunque in otto Malaspina, il signore di Fosdino- Lunigiana, si respira la storia, e dall’alto vo: nel suo monumento sepolcrale del camminamento fra i merli ghibellini del 1367, nella chiesa parrocchiale dedi- castello, si coglie l’ottima posizione cata a San Remigio, santo francese il sulla val di Magra in cui sorge Fosdinovo cui culto si diffuse in Italia attraverso la Via Francigena. Ecco l’edificio in cui si trovava l’antica Zecca. Ecco il Residenza e centro politico della fa- Teatro Malaspina con i suoi palchetti miglia, il castello dei Malaspina è il di legno intarsiato su cui si è deposi- simbolo e l’attrattiva principale di Fo- tata la polvere del tempo.

32 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Fosdinovo Giglio Castello Nel flusso dell’acqua infinita

Il Giglio è terra di capitani di mare, artisti e musicisti. Ci si arriva d’estate, con il suono fresco dei sandali no i venti, le intemperie, la poca terra con le sue rese incostanti. Chi viene qui rimane ammaliato da un’oscura Si sale al castello per il rito serale delle energia. Chi se ne va, ha il sospetto di cantine, dei locali, dei ristoranti, e quando averla smarrita. Chi torna, ha il sollie- finalmente la notte porta il silenzio, il rumore vo di poterla finalmente liberare.Tutto del mare torna a farsi sentire cambia: non si costruiscono più muri a secco, graticci, nasse, e i pescatori I secoli trascorsi nel flusso dell’acqua non rammendano più le loro reti. Forse infinita hanno scacciato la paura dei neanche le parole sanno più di sale, da turchi dall’isola: Saraceno e Barbaros- quando le barche a vela hanno smar- sa sono solo il nome, ormai, di qualche rito il loro orizzonte luminoso. Ma il locale di divertimento. Eppure, tutto Giglio è ancora lì: ancora lì il castello continua ad essere meravigliosamen- eretto dai Pisani nel XII secolo; ancora te mutevole e indifferente, in mezzo a lì le cantine dove, tra una chiacchiera questo mare limpidissimo. Dalle soli- e l’altra, si offre al passante un buon de mura di granito di Giglio Castello, bicchiere di Ansonaco, frutto delle vi- l’occhio spazia sulle altre terre emerse gne che stanno nei pressi del faro o da - Giannutri, la misteriosa Montecristo, qualche altra parte; e ancora si accen- la più lontana Pianosa - mentre gli ex dono le luminarie per la festa di San marinai dipingono quadri naïf con co- Mamiliano, che nel 1799 aiutò la po- loratissimi velieri. Al Giglio comanda- polazione a scacciare i pirati tunisini.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 33 Loro Ciuffenna Tra i profumi del giaggiolo

sti ci avvicina anche la morte languida del Cristo nella Pietà di Carlo Portelli (1561) custodita nella chiesa di Santa Maria Assunta, che reca incisa nell’ar- chitrave la data del 1333. Le antiche dimore, le stradine strette, i profili dei All’inizio fu la “cerva etrusca” monti indussero alla meditazione ar- (cefa, da cui Ciuffenna) tisti come Venturino Venturi, che qui trovarono la voce del ruscello, la nota che correva nei boschi del compatta della civetta, la dolcezza del- le donne in attesa. Il territorio di Loro Pratomagno. Poi fu costruito il si estende lungo tutto il fianco ovest ponte medievale, sopra del comprensorio montano del Prato- magno. Ai piedi della montagna ripo- le acque del Ciuffenna sano borghi, chiese e foreste di grande bellezza. Nella parte più bassa si ada- Intorno al borgo di Loro ci sono boschi di querce, giano le coltivazioni viola del giaggio- castagni e pini montani. C’è lo spettacolo dei fiori lo i cui fiori, talvolta anche bianchi e di campo nei prati del Pratomagno. Ci sono le rossastri, ci accompagnano lungo la pievi con l’abside rivolta a est, dove sorge il sole via Setteponti che conduce fin dentro la provincia fiorentina. La lavorazione del giaggiolo è soprattutto artigianale: Nella pieve di San Pietro a Gropina, il raccolto viene mondato a mano del- una delle più belle della Toscana, ca- le foglie e delle radici per conservarne polavoro dell’arte romanica, un labirin- il rizoma, la parte utilizzata in campo to di simboli ci introduce a un grande cosmetico per la produzione dei profu- viaggio nei misteri del mondo. A que- mi e in erboristeria.

34 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Lucignano Battaglie di fiori

Lucignano, come un cappello sulla cima di un colle, possiede forma di tale armonia e bellezza, da poter esser preso a modello come nella sua unitarietà e armonia, il bor- perfetto borgo medievale go nei secoli non ha potuto impedire quel gioco umano delle parti che fa Guardando il paese dall’alto, l’occhio non può che sì che inevitabilmente le città si divi- restare colpito dalle coperture chiazzate dei tetti dano tra “quartieri ricchi” e “quartie- delle case, che disegnano cerchi lunghi e stretti, ri poveri”. Eppur oggi, non importa a come la corazza di un carapace, costruendo una quale classe sociale si appartenga e quale strada si percorra, in primavera pianta ellittica ad anelli concentrici a Lucignano migliaia di fiori riempio- no il cielo e volano sulle nostre teste, Addentrandosi nel centro storico, l’at- lanciati dagli abitanti dei rioni che mosfera vivace che i negozi di prodot- sfilano per le vie del centro su carri ti tipici conferiscono al luogo avvolge allegorici. Accompagnati da gruppi e contagia il visitatore, che, mentre musicali e gioiosa vivacità, danno vita giunge alla piazza centrale, si perde a una vera e propria “battaglia di fio- tra i palazzetti rinascimentali della ri”: è la tradizionale festa di primavera Strada dei Cavalieri. Ma Lucignano o Maggiolata, che gli abitanti del luo- è anche vie strette e case in matto- go, ma anche i turisti, attendono con ne di modesta fattura, perché, pur impazienza per tutto l’anno.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 35 Massa Marittima La città delle miniere

Massa Marittima possiede un patrimo- nio artistico e culturale di pregio, co- stituitosi in particolar modo tra il XIII e il XIV secolo, periodo di massimo splendore della cittadina. Sulla piazza Garibaldi si affaccia la bella Cattedra- le dedicata a San Cerbone, uno dei più Su una collina a venti significativi esempi di arte romanica chilometri dal mare, sorge e gotica in Italia. Sono ben conservati ancora oggi ampi tratti delle mura, e Massa Marittima, legata da quasi tutte le numerose porte. Molto storia millenaria alle miniere suggestivi sono i percorsi da fare a piedi, uno lungo l’esterno delle mura di delle Colline Metallifere, Cittavecchia, l’altro tra la porta di San Francesco e il Convento delle Clarisse, in uso dalla preistoria in Cittanuova. Massa oggi guarda al futuro, ma del suo passato non ha per- La città nei secoli ha sempre basato so memoria. A Garibaldi, che si dice la sua economia sulla ricchezza esser stato aiutato da alcuni giovani massetani a raggiungere Cala Mar- dei suoi giacimenti, fino al lento declino tina, è dedicato un monumento nel dell’attività mineraria, negli anni Settanta Parco della Rimembranza. E, due volte del secolo scorso. Oggi la memoria si all’anno, un imponente corteo storico conserva nel Museo della Miniera, con oltre 150 figuranti invade le stra- che offre una fedele ricostruzione de, in occasione della folcloristica ma- dell’ambiente minerario nifestazione Il Balestro del Girifalco.

36 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Montalcino “L’uva fa belle le gambe delle ragazze”

Su un dorso della Val d’Orcia, ecco Montalcino, la patria del Brunello, uno dei vini più apprezzati nel dei musei cittadini. In una verdissi- mondo, e primo a ottenere ma valletta a una certa distanza dal nel 1980 la Docg borgo, troviamo la chiesa abbaziale di Sant’Antimo. La si direbbe una chie- Ogni cosa, in questo borgo, ha il sapore sa francese, così alta, tutta portata in delle sue uve, ogni mattone ha i colori verticale, in travertino e alabastro. Fu della sua tradizione secolare. Anche iniziata nella seconda metà del XII secolo. Grifi, aquile, animali fantastici, l’antica Rocca, eretta dai senesi nel 1361, motivi geometrici scrivono storie sui ospita all’interno un’enoteca dedicata portali dell’edificio e sui capitelli. Pur al mondo del Brunello essendo una località ricca tutto l’an- no di eventi, folclore e tradizioni, di Con un bicchiere di questo nettare gran lunga il più eccezionale è il Tor- degli dei in mano, ci si nutre anche neo di apertura delle Cacce a metà di musica e teatro, grazie agli spet- agosto, in realtà un’appassionante tacoli ospitati nel cortile. Montalcino gara di tiro a segno in cui i bersagli è infatti ricca d’arte, nonché tra i più sono fedeli riproduzioni. In palio una antichi centri di produzione cerami- freccia d’argento che rievoca l’antica ca di tutta la Toscana. Il complesso tradizione dell’omaggio della caccia- conventuale di Sant’Agostino è sede gione al castellano.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 37 Montecarlo Un castello tra ulivi e vigneti

è grazie a questo gesto che nel 1333 l’Imperatore decise di costruire sul col- le di Montecarlo la potente Fortezza che nei secoli ebbe un ruolo fondamen- tale nelle guerre con Pisa e Firenze, e resta ancora oggi gioiello indiscusso Il borgo sorto nel 1333, fu del borgo. Le case di Montecarlo sono belle, di una nobiltà bene educata. La chiamato Montecarlo in onore piazza è un ampio balcone che guar- di Carlo IV di Lussemburgo, da la parte più mossa della geografia toscana: piane e paduli, fiumi e pae- che liberò Lucca dai Pisani si, lontane montagne e isolate groppe boscose. Dell’antico disegno, oltre alla trama delle vie, sussistono due porte Mentre si salgono le vie di Montecarlo, d’accesso e imponenti avanzi del ca- lastricate di larghe pietre, tra fila di case fiorite, stello trecentesco, serrati attorno alla ci si immerge nella storia delle sue antiche più antica rocca e interamente circon- colline, quando fra Lucca e Montecatini Terme dati da mura. Gli ulivi e i vigneti delle ancora un paese vero e proprio non c’era, ma colline che abbracciano il paese produ- rocchette e torricole, spesso ridotte in rovina cono un olio di notevole qualità e un dal condottiero di turno vino speciale: il bianco di Montecarlo, che nasce da processi di vinificazione nei quali alcuni vignaioli, verso la metà Quando, nel XIV secolo, il territorio del- dell’Ottocento, introdussero tecnologie la Lucchesia passò in mano a Giovanni francesi, donando al prodotto un gusto di Boemia, gli abitanti del luogo intito- squisito, da allora chiave della noto- larono il nuovo borgo al figlio Carlo, ed rietà del paese in campo enologico.

38 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Montecarlo Montefollonico Lavatori di panni e Vin Santo

Il nome del borgo viene dal latino fullones, lavatori di panni. Con mulini ad acqua che muovevano pesanti e contorte e le case basse e rustiche, mazze, i panni venivano raggiungiamo il Palazzo Pretorio, con battuti e puliti la torre campanaria e accanto un pozzo in marmo del Seicento. Poco lontana, la romanica pieve di San Le- Sulla cima di un colle, tra la Val di onardo, con un notevole portale ad Chiana e la Val d’Orcia, si trova questo arco a tutto sesto con colonnine e ca- suggestivo borgo in pietra, sviluppatosi pitelli scolpiti. Nella cornice medieva- tra il XII e il XIII secolo e ancor oggi le del borgo, durante la festività dell’8 conservatosi omogeneo e intatto dicembre, si svolge la tradizionale manifestazione enogastronomica Lo gradireste un goccio di Vin Santo? Il centro storico è difatti protetto e durante la quale i visitatori sono ac- racchiuso dalle possenti mura due- colti nelle antiche cantine, aperte per centesche, in cotto e pietra spenta, e l’occasione. Offrire il Vin Santo è, in- vi si accede varcando una delle tre fatti, uno dei gesti più antichi dell’o- originarie porte, ancor ben conser- spitalità toscana, e oggi come allora è vate, tra le quali spicca la Porta del offerto a piccole dosi, in quanto pro- Triano. Inoltrandoci tra le vie strette dotto davvero prezioso.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 39 Montemerano Un angolo incantato di Maremma

in pietra a vista con loggette ad archi, terrazze e finestre fiorite, tetti a livelli diversi che creano un gioco di linee e volumi di naturale, estrema eleganza. Sulla destra della piazza, che sembra una cartolina illustrata o un set cine- Borgo medievale in matografico e che, al contrario, è tut- ta autentica, si distende “il Palazzo”, terra etrusca, il suo centro nobile edificio sormontato dalla torre quadrangolare del cassero senese. Il storico è stretto fra tre borgo è abitato, non è un museo: negli cinte di mura, in cima ad ultimi trent’anni è stato tutto restau- rato, ma non è stato “tirato a lucido” un colle di ulivi e cipressi secondo il gusto anche troppo diffuso – e spesso indotto – del “buon tempo Il borgo è piccolo - non più di seicento antico”, come da copione pubblicitario abitanti, compresi quelli nelle poche case per marmellate e merendine. La gente del dopoguerra che lo circondano e nei ci vive e ci vive bene, montemeranesi poderi circostanti - ma merita che si di nascita e “forestieri” che hanno scel- to di restare qui: di giorno si lavora e la prenda del tempo per conoscerlo sera ci si ritrova per l’aperitivo o per la cena, tra una chiacchiera e un bicchie- A partire dalla piazza del Castello, re di Morellino, un piatto di tortelli al scenografia incantata fatta di luce e ragù di cinghiale e un saporito ciaffa- pietra, gioiello di architettura spon- gnone con pecorino e miele (per la ri- tanea, sequenza ininterrotta di edifici cetta rivolgersi alle signore del paese).

40 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Montemerano Montepulciano Un angolo incantato di Maremma I Poliziani dal Vino Nobile

scopriamo che assume nomi diversi. Ci perdiamo tra i vicoli, che svelano angoli quieti e silenziosi, ancora in- decisi se appartenere al Medioevo o ai nostri tempi. Qui le ore scendo- no pacate, senza fretta, sembrano «Montepulciano d’ogni vino camminare indietro fino ai tempi di re Porsenna, ritenuto fondatore della è Re» scrisse il Redi nel 1685 città. Rincorrendo la storia e il fer- vore culturale che animano il borgo, nella sua opera Bacco in nel centro storico troviamo la casa Toscana. Non si può parlare natale di Poliziano (1454), massimo poeta umanista, filologo protetto dai di Montepulciano senza Medici. “Poliziani” sono detti, in suo ricordare il suo Nobile Vino onore, i cittadini di Montepulciano. Durante l’estate la località attira turi- sti da tutta la Toscana per il suo ric- Il primo documento che ne parla risale al 789. co calendario di eventi. Si apre con Nel 1350 si conoscono le norme per il suo il Cantiere Internazionale d’arte, con commercio e l’esportazione. Vino “nobile” concerti e spettacoli, e si chiude con degno delle mense più esclusive, oggi è il Bruscello, rappresentazione popo- fregiato dei più eccelsi riconoscimenti d’origine lare a tema religioso o cavalleresco. Infine il Bravio, una singolare sfida La cittadina si trova in cima a un tra le otto contrade cittadine, in cui si poggio, ed è tutta schierata lungo un gareggia spingendo botti, simbolo del asse centrale, il “corso”. Percorrendolo, Vino Nobile di Montepulciano.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 41 Monteriggioni Il fortilizio sulla strada romea

«…sulla cerchia tonda / Montereggioni di torri si corona» questo passo

dell’Inferno di Dante sunta, in stile romanico-gotico. Si tro- testimonia come già nel va nominata pieve già nel XIV secolo. Da non dimenticare che nel territorio Duecento il nostro borgo, di Monteriggioni sorge dall’inizio del anche se ancora solo un secolo XI, ben prima del borgo turri- to, uno fra gli edifici religiosi più im- fortilizio, lungo la strada portanti dell’intera Val d’Elsa: la Badia dei Santi Salvatore, Cirino e Sebastia- romea battuta dai pellegrini, no, altrimenti nota come Badia a Isola, fosse apprezzato e noto eretta attorno all’anno Mille per volere di una nobildonna di origine longobar- All’interno delle mura, che si seguono le curve da, signora di Monte Maggio e della Val di , in ausilio ai pellegrini. del colle, il caseggiato, di case basse che di Mille e ancor più sono i tesori d’arte poco superano l’altezza della cinta, è basato e di natura che nasconde il territorio su una maglia quadrangolare, con tre vie fra di Monteriggioni: la sua posizione fra loro parallele e una larga piazza, ritenuta la più antiche percorrenze etrusche, romane, bella fra le piccole piazze toscane medievali e moderne ne ha fatto un formidabile “parco delle meraviglie” da Su uno dei lati della piazza principale, indagare con passione e con ogni mez- prospetta la chiesa di Santa Maria As- zo: a piedi, a cavallo, in bicicletta.

42 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Monteriggioni Montescudaio Sentinella sul Tirreno

accompagna lo sguardo sugli ulivi, i fi- lari di vigne, gli alberi da frutto, e non è difficile immaginare la dea dell’abbon- danza che giunge dalle campagne con un canestro colmo dei buoni prodotti di questa terra: il vino, l’olio, il pane, i salu- Sospeso tra terra e mare, mi. Dal piazzale del Castello, nelle gior- nate terse si scorgono le isole Gorgona il “monte degli scudi” e Capraia e, se si è fortunati, addirittura la punta nord di Capo Corso. Lasciando è un piccolo borgo della vagare lo sguardo giù dalle mura di cin- Val di Cecina, che guarda ta, si vedono le cento casupole del bor- go di sotto con i loro caratteristici tetti il Tirreno e le sue isole ricoperti da coppi toscani. Nei pressi di dalle vecchie mura via del Borgo si trova la torre Civica, la cui parte inferiore risale al XII secolo: era il punto di accesso al castello me- A far da sentinella è la bella torretta della dievale, vicino al quale sorgeva la casa Guardiola, punto panoramico del gabelliere. Lungo il perimetro del ca- dove i pensieri si fanno incerti tra la quiete stello si osservano le imponenti mura di collinare e l’avventura marina cinta, alte fino a 15 metri, che conserva- no l’originaria muratura nei tratti nord Tra i viottoli lastricati in pietra che por- e sud, e in particolare nella Guardiola, tano il profumo del pane cotto a legna, l’unica torre di avvistamento rimasta. sembra di vivere in una gabbia morbi- A Montescudaio non manca niente: fa da, dove volentieri ci si fa rinchiudere parte delle associazioni nazionali Città per poi fuggire e ritornare. L’aria tiepida del Vino, Città dell’Olio e Città del Pane.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 43 Murlo Gente etrusca

Il borgo su un’assolata collina fra il bacino dell’Arbia e la Maremma, si trova al limite fra l’influenza situato nel centro storico all’interno del Palazzo Vescovile. Non solo una culturale e artistica del raccolta di reperti, ma un viaggio sto- Senese e l’origine etrusca rico-culturale all’interno della residen- za principesca di Poggio Civitate. Vi si possono osservare statue di figure A Murlo, gli influssi dell’ arte e della civiltà maschili, animali, sfingi, una gorgone, medievale, ma anche tracce delle guerre, dei fregi che raffigurano vari momenti tumulti, le storie di popolamenti antichi, le della primitiva vita familiare. Il bor- tombe e i culti del popolo dei lucumoni go è minuscolo, interamente raccolto dentro il perimetro vagamente trian- golare delle mura del secolo XII, sul- Si dice anzi che per il suo isolamento, le quali si è giustapposta una corti- Murlo e i suoi abitanti abbiano eredita- na di edifici. Trovandosi fra i boschi to e mantenuto una diretta discenden- e le valli dei dintorni, il consiglio è di za dagli Etruschi, dimostrata anche percorrere l’affascinante sentiero che scientificamente attraverso analisi corre sul tracciato della vecchia fer- genetiche effettuate sugli attuali abi- rovia per “”, con diversi punti tanti. Testimonianze delle origini etru- di sosta e la possibilità di avvicinare sche del comune si possono ammirare i luoghi delle miniere di lignite con il presso il locale Museo Antiquarium, villaggio operaio.

44 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Murlo Peccioli Il respiro dell’arte

la maggior parte delle quali prove- nienti dalla collezione di Francesco Bigazzi, risalente ai secoli XVIII-XX. D’altronde, ovunque si cammini, in questo borgo si respira storia e, so- prattutto, arte: non solo grazie ai se- In cima a un colle, lungo gni prestigiosi del passato, ma perché, la Valdera, Peccioli è un po’ da qualsiasi parte giunga il visitatore, in ogni angolo del borgo si troverà il manifesto della Toscana a tu per tu con installazioni di arte contemporanea. Dal 1991 in avan- Si ritrovano in questo borgo, tutti i suoi ti, infatti, Peccioli ha chiamato una serie di artisti internazionali ad ab- caratteri antichi, della tradizione, ma bellire la cittadina con le loro opere, felicemente coniugati con la modernità e il per arricchire il proprio patrimonio piacere di vivere, di fare cultura monumentale, penalizzato dalla di- struzione del castello medievale du- Attraversando il raccolto e vivace rante l’ultima guerra. L’arte è nell’aria centro storico si giunge alla piazza ovunque, anche nelle frazioni dei din- del Popolo, dove troviamo la pieve in- torni, che si raggiungono facilmente, titolata a San Verano (o per meglio immergendosi nel paesaggio toscano. dire, le sue terga, perché sulla piazza Nella vicina Legoli si può visitare la si affaccia il retro della costruzione) cappella con gli affreschi di Benoz- e il palazzo Pretorio, d’architettura zo Gozzoli risalenti al 1480, mentre medievale, nel quale oggi è allocato a Libbiano si trova l’Osservatorio l’originale Museo delle icone russe, astronomico Galileo Galilei.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 45 Pienza La città ideale

Pienza, città papale, siede sul suo nobile colle, di fronte alle ondulazioni della Val d’Orcia, punteggiate La bellezza della cittadina sta soprattut- di case coloniche e solcate to nella sua piazza, che si apre improv- da strade antiche visa nell’angusto spazio del caseggiato medievale. Il progetto è dell’architetto Bernardo Rossellino che, mentendo al É una città rinascimentale, è un perfetto suo mecenate riguardo all’enorme spesa modello di urbanistica e architettura che sarebbe stata necessaria per la sua dell’Umanesimo, tuttora incorrotta realizzazione, è riuscito a consegnare nella sua struttura. Dal 1996 per l’Unesco all’umanità monumenti d’inestimabile è Patrimonio dell’Umanità valore e bellezza. Tra essi la Cattedrale, un “tempio di cristallo”, illuminato grazie a un meraviglioso gioco di luci prove- Il merito è del pontefice Pio II, al secolo nienti dai grandi finestroni dell’abside. Enea Silvio Piccolomini, un papa idea- La piazza è piccola, ma, grazie all’inge- lista, nato da famiglia nobile e amante gno dell’apertura prospettica e alla pa- dei canoni della bellezza classica. Cercò vimentazione a riquadri, simile ai dipinti di fare di Pienza la sua “città ideale”, la- di Piero della Francesca, appare vasta e sciando ai posteri uno degli esempi più maestosa. Ai lati del Duomo s’innalzano significativi di progettazione urbanisti- il Palazzo papale e il Palazzo vescovile. ca razionale del Rinascimento italiano. Di fronte, invece, il Palazzo pubblico.

46 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Pienza Pitigliano Sopra uno sperone di tufo

hanno preferito scavare più che co- struire. Grazie alla facilità di lavorare la roccia vulcanica, è nata una “civiltà del tufo” di cui hanno lasciato impronta gli Etruschi, il popolo dell’oltretomba, e gli Ebrei, il popolo della Legge. Scavan- do tenacemente nelle viscere del terre- no, gli etruschi costruirono tombe, ipo- Sospeso su una rupe di tufo gei, cunicoli e le misteriose “vie cave”: il tra le valli verdeggianti, loro mondo era quello semioscuro dei sotterranei, come se solo addentran- questo borgo, è una visione dosi nel cuore della terra, tagliando la magica, un’illuminazione roccia, potessero coglierne la sua pro- fonda spiritualità, sconfiggere la pau- Chi percorre la Statale 74 Maremmana ra della morte e risalire alla luce del in direzione del Santuario della sole. Anche gli ebrei, vissuti a Pitiglia- no per cinquecento anni, sistemarono Madonna delle Grazie, non può fare a meno nelle grotte gli ambienti del loro culto. di fermarsi, incantato e quasi incredulo Ancora oggi lo spettacolare abitato di per lo spettacolo che si trova di fronte: Pitigliano nasconde sotto di sé un’altra Pitigliano, il borgo sospeso città sotterranea, fatta di oratori rupe- stri, gallerie e cunicoli per il drenaggio L’abitato di Pitigliano, tutto costruito in delle acque, colombari con le cellette tufo, è inserito nel paesaggio con una dei piccioni, stalle, cantine e antiche compattezza tale che è quasi impossi- case rupestri trasformate in magazzini. bile separare l’opera dell’uomo da quella In tali ambienti ancora si conservano della natura. Qui gli uomini nei secoli tini, botti, torchi, frantoi.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 47 Pomarance La passione del teatro

Monti, fiumi, boschi a non finire, paesi grandi e piccoli, etruschi e medievali: sembra proprio che sia qui che si raggruppano le cativi di architettura militare toscana, bellezze dell’Italia recentemente ristrutturato e visitabile. Ed eccoci, dunque, al centro urbano di Pomarance, con la sua pieve del XII Qualsiasi strada prendiamo per secolo, la Piazza della Pretura, i bei giungere a Pomarance è un godimento, palazzi ottocenteschi di Via Roncalli. una scoperta, una meraviglia Ha un debole per il teatro, Pomarance, con i suoi raffinati teatri De Larderel Nei dintorni, prima ancora che si giun- e Dei Coraggiosi, e con il grande Palio ga al centro del paese vero e proprio, delle Contrade, in cui ogni settembre i spiccano numerosi borghi medievali, rioni, dopo la tradizionale sfilata per le pievi, castelli, resti di antichi insedia- vie del centro, si sfidano a colpi di rap- menti termali e minerari. Visitiamo presentazioni teatrali. Estese foreste, Libbiano, Micciano, Montegemoli, Mon- corsi d’acqua, rari ecosistemi, resti di tecerboli, Serrazzano, Lustignano, San attività minerarie caratterizzano sul Dalmazio, arroccati su aspri e boscosi territorio il sistema delle Riserve Na- colli. Su tutti domina l’imponente forti- turali. Al “Masso delle Fanciulle”, fac- lizio di Rocca Sillana, risalente ai secoli ciamo una nuotata nel tratto balnea- XI-XVI, uno degli esempi più signifi- bile del fiume Cecina, di rara bellezza.

48 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Pomarance Poppi Nel fiabesco Casentino

de di santi, il diavolo appare con fugaci manifestazioni, occhieggiando dalle stalle o materializzandosi nelle veglie. E anche se questo non accade più, noi sentiamo ancora presenze misteriose nei boschi che circondano le pievi e i castelli del Ca- Questo borgo è celebre sentino. Tra questi castelli, quello di Poppi per il suo castello, che mantiene una sua “aura” romantica: la sua mole s’impone sulla valle, è visibile da tut- porta la firma della celebre te le località vicine ed è espressione dello spirito guerriero dei suoi fondatori, i conti famiglia di architetti Di Guidi, signori incontrastati del Casentino Cambio ed è il prototipo di fino al 1440, quando il tradimento di uno di loro spianò la strada al possesso fioren- Palazzo Vecchio in Firenze tino. Le attuali mura e le quattro (in origine Un microcosmo di romiti, osti, frati, buffoni, cinque) porte del borgo erano già costruite da una trentina d’anni quando, l’11 giugno penitenti, , converse e madonne che, nelle 1289, si combatté a Campaldino, nella pia- Fiabe fantastiche di Emma Perodi (1892), recitano na sotto Poppi, una delle più grandi bat- sul medesimo fondale del Casentino, disegnando taglie campali del Medioevo, alla quale una Toscana diversa: non quella fiorentina, partecipò anche Dante Alighieri: Firenze rinascimentale, ma quella che fa strada attraverso contro Arezzo, ovvero guelfi contro ghi- l’Appennino, verso i confini di Romagna bellini. Due le cose da vedere nel castello: la biblioteca Rilliana, ricca di 25 mila vo- Proprio qui nel Casentino dove, nei primi lumi antichi, manoscritti e incunaboli; e il secoli del cristianesimo, c’erano monaci ciclo di affreschi trecenteschi attribuiti a che intenti a raccogliere e scrivere leggen- Taddeo Gaddi, allievo di Giotto.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 49 Porto Ercole L’approdo di Caravaggio

«Quanto sia antica la Terra d’Ercole ciascuno lo può comprendere dal nome stesso» recita un antico testo to Ercole il poeta statunitense Robert Penn Warren: «Ti conducemmo a un <>, luogo di pietra diruta, e a coste mari- scrive nel 416 d.C. Rutilio Namaziano, e quasi ne. / Rocca: fortezza, artiglio di falco, zampa di leone poggiata su di un col- ci dimentichiamo, che dal mare veniva la vita le. / Nemmeno un colle, ma scogliera ma anche paura e morte, nelle sembianze sul mare, garitte di sasso arroccate del Barbarossa e dei pirati barbareschi dominanti le spiagge, / facile linea del più abile e sofisticato matematico». Le torri d’avvistamento lungo la co- Piazza Santa Barbara, che si eleva so- sta e le fortezze spagnole sulle alture, pra il quattrocentesco bastione della sembrano fare corona al paese rifles- santa protettrice degli artificieri, offre so nel mare d’argento, dove Caravag- una vista panoramica sul porto. La gio è venuto a chiudere la sua vita il cavità al suo interno serviva da depo- 18 luglio 1610. Ancora sopravvivono le sito per le munizioni e consentiva alle spiagge che lambiscono la passeggia- navi di caricare e scaricare accedendo ta sul porto, ospitando le piccole bar- direttamente dal mare. Sulla piazza che messe a dimora per l’inverno. E’ si affaccia il palazzo del Governatore, da qui che lo sguardo volge al borgo, progettato in stile rinascimentale da sotto l’imponente rocca, da cui scen- Baldassarre Peruzzi, divenuto poi la dono in mare le mura. Scrisse di Por- residenza del governo spagnolo.

50 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Porto Ercole Radda in Chianti Il Chianti, un paesaggio unico

Il borgo, storicamente estremo ba- luardo difensivo dei confini di Firen- ze verso il territorio senese, non ha conosciuto modifiche nell’impian- to urbanistico nel corso dei secoli, mantenendo la bella pianta ellittica, segnata dalla cinta muraria e dalle Radda, nel cuore del Chianti, tracce delle due antiche porte di ac- fa parte di un paesaggio cesso. Si offre al visitatore lasciando- si attraversare rapidamente a piedi plasmato lentamente lungo la sinuosa via principale, ma dalla mano dell’uomo, dal ci lascia la possibilità di un cammi- no più meditato nella rete di viuzze e rapporto tra natura e cultura sdruccioli, che guidano alla scoperta degli angoli più nascosti. Di assoluto e, per questo, dimora di una rilievo, appena fuori dal paese, tro- comunità e della sua storia viamo l’ex Convento di Santa Maria al Prato, oggi sede della Fondazione per la Tutela del Territorio del Chian- Seduti a un tavolino sulla terrazza ti Classico, con la chiesa di origine trecentesca che ospita una bellissi- di qualche fattoria o agriturismo, ma pala lignea tardo-quattrocente- contempliamo alla luce del tramonto sca, opera del pittore Neri di Bicci, l’incantevole panorama del territorio del raffigurante la Vergine in trono con Chianti. Sul tavolo una bottiglia appena il Bambino, affiancata dai Santi Nic- stappata di quel succo rosso e corposo che colò, Giovanni Battista, Maddalena e prende nome dalle colline in cui nasce Antonio Abate.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 51 Radicofani Una stazione sulla Via Francigena

Ci spostiamo nel centro storico, per scoprire i piccoli grandi tesori delle chiese di San Pietro e di Sant’Agata, che custodiscono al loro interno cin- que opere dei Della Robbia. Passeg- giando per il quartiere ebraico, osser- viamo il resto dell’antico borgo, finché Attraversato dalla Via non giungiamo all’affascinante giar- dino monumentale “Bosco Isabella”, Francigena, che ne è anche un giardino romantico-esoterico fatto l’asse viario principale, costruire dalla famiglia Luchini alla fine dell’Ottocento. Lungo la Franci- il borgo medievale, gena, edificata dal celebre architetto è sovrastato da una rupe granducale Bernardo Buontalenti per volere del Granduca Ferdinando I Me- vulcanica, su cui svetta dici nel 1584, troviamo la grandiosa “Osteria Grossa”. Utilizzata fino a fine una Grande Fortezza, Ottocento come stazione di posta e costruita nel 1154 e poi cambio cavalli, ha ospitato nei secoli, oltre a un elevato numero di viaggia- trasformata dai Medici tori e pellegrini, numerose personalità illustri, tra le quali Mozart e Charles Dickens, durante i loro rispettivi viag- Saliamo fin lassù, a quell’altezza un tempo gi in Italia. Di fronte alla Posta, ammi- fondamentale per la sua formidabile riamo la magnifica fontana fatta co- posizione strategica, per godere appieno struire per volere di Ferdinando I per dell’incredibile panorama far abbeverare i cavalli.

52 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Radicofani Raggiolo Magnificamente inattuale

veniente dalla Corsica, chiamata dai granduchi di Toscana a ripopolare l’an- tico castello distrutto nel XV secolo. I Corsi sono i veri antenati degli abitanti di Raggiolo: gelosi dell’inviolabilità del Il Piccolo borgo si presenta territorio, con la vita scandita da casta- gne essiccate, familiarità con il bosco, con la semplicità di chi ha transumanze in Maremma. E con una miseria dura da sopportare nel freddo radici più che millenarie. degli inverni tra polenta di castagne, Storie di Longobardi, di castagne bollite e formaggio. Tutto a Raggiolo è pietra: le strade selciate irte signori feudali, e i resti del e difficili, i ponti sui torrenti impetuo- trecentesco castello dei si, le fonti, i mulini e i lavatoi, qualche seccatoio per le castagne rimasto tra conti Guidi lo testimoniano i tanti di un tempo, le case all’appa- renza tutte uguali per l’essenzialità del Storie di fieri montanari, la cui sola ricchezza disegno, ma disposte su livelli e con veniva dall’acqua dei torrenti – sfruttata nel prospettive diverse per rispettare e as- tempo dalle fucine per la lavorazione del ferro, secondare il declivio del monte. I ritmi dalle segherie e dai mulini - e dalle castagne, così quotidiani sono ancora scanditi dalla campana della chiesa di San Michele importanti nell’economia locale da aver dato il Arcangelo. Ogni trenta minuti, il batac- nome a un modo di coltivarle, la raggiolana. chio della campana ricorda agli abitan- ti lo scorrere del tempo con suoni anti- Raggiolo è un mondo a parte, racconta chi, ormai rari in città. Tutto a Raggiolo soprattutto, storie di una colonia pro- è magnificamente inattuale.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 53 San Casciano dei Bagni Le terme dei Granduchi

Qui a San Casciano, tutto è natura e benessere, e ancora scorrono le acque termali care agli Etruschi, loro scopritori presenza ristoratrice e curativa delle sorgenti termali valeva la deviazione I Romani, riprendendo le usanze da Radicofani, sulla Via Francigena, a dei loro predecessori, frequentavano le terme San Casciano. Uno che questa devia- per curare - racconta il poeta Orazio - zione l’ha fatta, è stato Montaigne nel le malattie del fegato e delle vie biliari. Nel 1581, come annota nel suo Journal de ‘600 le acque minerali e sulfuree tornarono in Voyage en Italie. Addentrandosi negli voga con i Granduchi di Toscana, che diedero stretti vicoli dai significativi nomi di l’odierna sistemazione all’edificio termale via della Pace e via del Silenzio, si scende fino alla porta in blocchi di travertino più difficile da espugnare L’immagine con cui si presenta San perché in cima a una ripida salita. Casciano dei Bagni oggi è quel- Spostandosi nell’altro versante del la del castello con le mura e la torre. borgo si raggiunge l’oratorio cinque- Il castello è un falso novecentesco, ma centesco che conserva un affresco ben integrato nell’ambiente circostan- del Pomarancio. Meritano una visita te. Dal belvedere di piazza Matteotti anche le frazioni di Fighine, Palazzo- si ammira uno dei panorami più belli ne e . La Sagra dei Pici della campagna toscana. All’interno che si svolge in quest’ultima di certo del borgo numerosi palazzi e chiese contraddice gli intenti della remise en ricordano l’importanza del luogo. La forme alle terme.

54 [ TOSCANA ] Borghi da Amare San Casciano dei Bagni Santa Fiora L’acqua in piazza

Monte Amiata, ci si fa un’idea della peculiarità del luogo, dove in piazza San Michele c’è la scultura del santo che calpesta il demonio.Vista la pieve delle Sante Flora e Lucilla, che ospita Sul versante meridionale una delle maggiori collezioni al mon- do di “robbiane”, le terrecotte invetria- del Monte Amiata, il borgo te di Luca e Andrea Della Robbia, si entra attraverso la medievale Portic- si sviluppa su un colle ciola nel terziere di Borgo, e poi nel- ed è diviso in tre terzieri, la zona del Ghetto dove sorgeva la sinagoga. Da porta San Michele si ar- Castello, Borgo, Montecatino, riva infine nel terziere di Montecati- digradanti dai castagneti no, dove l’abbondanza di acqua aveva favorito in passato il sorgere di alcu- alle sorgenti del fiume Fiora ne manifatture. Qui cattura l’attenzio- ne un inaspettato specchio d’acqua: la Il terziere di Castello, il più antico, ha splendida Peschiera cinquecentesca che, secondo Cesare Brandi, sembra una piazza medievale dominata dai resti un luogo ariostesco, indimenticabile delle fortificazioni aldobrandesche e dal e che da sola vale il viaggio. Accanto cinquecentesco palazzo dei conti Sforza alla Peschiera, si notano immediata- Cesarini, oggi sede comunale mente un vasto parco-giardino di età sforzesca e la secentesca chiesa della Tra gli affreschi cinquecenteschi del- Madonna delle Nevi che sorge sopra la scuola del Cavalier d’Arpino e il le sorgenti del fiume Fiora, visibili sot- Museo delle miniere di mercurio del to il pavimento in vetro.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 55 San Gimignano Un viaggio nel Medioevo

Il borgo, patrimonio dell’Unesco, è noto al mondo per le sue torri come la “Manhattan del Medioevo”

A San Gimignano in un giorno lo zafferano in tutta Europa. Nel XIV qualsiasi, magari all’imbrunire, tra le secolo seguì, però, un rapido declino, strade di pietra che si perdono nel buio che portò nel 1351 alla sottomissio- lasciando alle torri l’ultimo respiro di luce, ne della città a Firenze. I secoli XIV e XV furono comunque fondamentali non è difficile sentirsi suggestionati dal suo dal punto di vista artistico, grazie alla aspetto intatto due-trecentesco presenza in città di numerosi maestri, senesi o fiorentini, chiamati soprattut- Si entra quasi stranieri, risalendo la via to dagli ordini religiosi ad abbellire i che ha dato sostanza alla città. Dalla propri possedimenti: San Gimignano si porta, su per la contrada San Matteo riempie, così, delle opere di Barna da fino al cuore, con le due piazze: la re- Siena, Bartolo di Fredi, Taddeo di Bar- ligiosa con il Duomo e la civile, detta tolo, Benozzo Gozzoli. È singolare come della Cisterna, con le case da nobile. La proprio il declino e la marginalità che strada Francigena, asse dei pellegrini la città ha subito fino al XIX secolo si- diretti a Roma, attraversava l’abita- ano state le condizioni che hanno per- to da nord a sud. Anche per questo, il messo la straordinaria cristallizzazione XIII secolo fu il momento di maggior del suo aspetto medievale: motivo per il fortuna economica della città e del quale oggi San Gimignano è annovera- suo contado, grazie al commercio del- ta tra i patrimoni dell’umanità Unesco.

56 [ TOSCANA ] Borghi da Amare San Gimignano Sarteano Tra Val di Chiana e Val d’Orcia

Dalla ottocentesca farmacia, cenacolo culturale del paese, al piccolo settecentesco Teatro degli Arrischianti, Sarteano ci si aspetterebbe solo pace, silenzio e forse noia. E invece no: Sarteano ri- mostra subito il suo valore bolle di attività, ha una vivace scena teatrale e musicale (l’Accademia degli Vale il viaggio sin qui la splendida Arrischianti, fondata nel 1731, è stata Annunciazione di Domenico Beccafumi rifondata trent’anni fa), attira gli arti- nella chiesa di San Martino: realizzata nel sti e custodisce i suoi artigiani. Visitati 1546, due anni dopo il celebre pittore si i palazzi delle famiglie più antiche e lamentava in una lettera che non gli era importanti, e il castello attorno al qua- stata ancora pagata le sorse il borgo, si esce dal centro sto- rico per arrampicarsi lungo il monte Il borgo ha la fortuna di trovarsi in un Cetona, le cui pendici sono costellate territorio bellissimo, che mette insieme da piccoli insediamenti, ruderi, fonti, l’incontaminata Val d’Orcia, scrigno sorgenti. I toponimi ci ricordano i le- di biodiversità, e i paesaggi magnifi- gami con la storia, con le antiche fa- ci della Val di Chiana. Consapevoli di miglie, con l’acqua. Il fascino di questi vivere in un luogo benedetto, nel cuo- percorsi non è dato solo dalla bellezza re antico dell’Italia centrale, i 5mila della natura, ma anche dal loro legame abitanti sono riusciti a costituire una antico con l’uomo: prima gli Etruschi, trentina di associazioni, tutte cultural- e poi i pellegrini e i viandanti diretti mente vive e indaffarate anche là dove lungo la Via Francigena.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 57 Scarperia Dove brillano le lame

Qui tutto parla di ferri taglienti, cioè di “coltelli, cesoie e temperini”, la cui produzione assicurò fama agli ar- tigiani locali, dal Medioevo fino a metà Settecento. Dall’umile coltello della mensa dei poveri alle preziose lame impugnate dai nobili, dal fede- Un paese dall’anima di le utensile usato nel lavoro dei cam- ferro, appena ingentilita pi al pugnale come pegno d’amore o simbolo di fedeltà: tutta l’arte della dalle pitture rinascimentali coltelleria ha trovato a Scarperia il suo antro di Vulcano. Il borgo, sorto disseminate in palazzi e come avamposto fiorentino lungo la chiese, o dai versi poetici via di Bologna, è poi diventato im- portante mercato e luogo di sosta di Margherita Guidacci, che sfruttando la sua posizione. Ancora tanto amò questo borgo oggi è attraversato e diviso in due dalla strada che conduce a Bologna, intorno alla quale gli edifici hanno A pochi chilometri da Firenze, formato un tessuto urbano di forma tra il rincorrersi delle colline, gli alti vagamente rettangolare racchiuso da cipressi, lo sfondo delle cime e dei passi, si mura intervallate da torri quadrate. estende il territorio del Mugello e della Val Il cuore dell’insediamento fortificato di Sieve. È un paesaggio di boschi è il Palazzo dei Vicari, residenza di che danno tartufi neri e funghi, e che invita impianto trecentesco, severa e turrita alla scoperta delle pievi e dei borghi. sul lato rivolto verso la piazza, e for- Tra questi c’è Scarperia tezza sul retro.

58 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Scarperia Sorano Tra burroni e costoni di tufo

Il borgo, abitato fin dall’epoca etrusca, sorge su uno sperone di tufo che sovrasta la valle del fiume Lente

Nel Settecento fu fortificata la rupe Porta dei Merli, con le case arroc- a nord del paese, chiamata Sasso cate a picco sul fiume, l’impressio- Leopoldino. I quartieri a ridosso del Sasso ne è quella di un insieme suggestivo già all’inizio del Novecento cominciavano e organico: quello che la sensibilità a spopolarsi, a causa della progressiva romantica chiamerebbe “pittoresco”. erosione dello sperone di tufo Con il definitivo consolidamento della rupe, Sorano è tornato a vivere. Chiuso a sud dalla poderosa fortezza Nel 1929 un regio decreto stabiliva Orsini e a nord dalla cresta rocciosa il trasferimento della popolazione in del Sasso Leopoldino, il borgo alla altro luogo, per fortuna mai avvenu- sommità di quest’ultimo si apre in to, altrimenti oggi non esisterebbe una terrazza che consente una vista più Sorano. La stabilizzazione del suggestiva sull’abitato sottostante, fenomeno dell’erosione e il risana- circondato da profondi burroni, e sui mento e il riutilizzo delle numerose costoni di tufo che delimitano l’al- case disabitate e fatiscenti, hanno tra sponda del fiume e sono segnati salvato questo straordinario borgo. dalle aperture dei colombari e delle Se si osserva il quartiere presso la tombe rupestri.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 59 Sovana Anima etrusca

to medievale: gli edifici religiosi e civili concentrati in così poco spazio dimo- strano l’importanza in epoca feudale di questo posto di poche case che è stato una città, sede principale di una vasta contea, presidio fortificato, luo- Sovana dentro le sue mura go natale di un Papa. Sovana è tutta compresa tra la Rocca e il Duomo, mo- non ha grandi palazzi, fregi numenti che simboleggiano il potere o ornamenti, ma piccole, politico degli Aldobrandeschi e quel- lo spirituale della chiesa. Della Roc- vecchie e umili case, del XII ca aldobrandesca, inserita nella cinta muraria medievale, restano possenti e XIII secolo, e che come in ruderi, come il mozzo torrione. Dalla nessun altro posto ci fanno porta della Rocca ci si immette nella piazza centrale, su cui si affacciano il sentire in pieno Medioevo duecentesco palazzetto dell’Archivio con campanile a vela e torre dell’Oro- Il paese, dunque, con un passato etrusco, logio, e la chiesa di Santa Maria, ro- dalla conquista di Vulci (280 a.C.) subisce una manica e gotica, e con uno splendido lenta romanizzazione. Il suo centro storico ciborio preromanico, unico in Toscana. si sviluppa nel Medioevo vicino alla necropoli Sul lembo occidentale dello sperone di tufo che domina la valle della necro- La presenza etrusca è testimoniata poli sorge il Duomo, scrigno di tesori dalla necropoli con le tombe scolpite artistici. Nella folto bosco, la Tomba nel tufo, il fascino della strada di mez- Ildebranda è il più suggestivo monu- zo che attraversa il borgo è invece tut- mento funebre etrusco della Toscana.

60 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Sovana Suvereto Vigne spruzzate di salsedine

Rosso e grigio sono i colori del borgo, delle sue pietre, dei selciati e dei coppi. Intorno, le colline (Populonia è a due passi), terra rurale, terra murata di Maremma. Dentro que- hanno i colori delle vigne, ste mura ben conservate, e fuori nella le sfumature degli ulivi e il campagna, è oggi tutto un pullulare di cantine, frantoi, aziende agricole, agri- verde graduato dei boschi turismi, ristoranti. Suvereto non è più il paese triste e gramo della fine del Sei- Si arriva a Suvereto dal mare percorrendo cento, quasi abbandonato per i miasmi l’Aurelia lungo la Costa degli Etruschi delle acque stagnanti e la malaria che e deviando poi verso l’entroterra all’altezza resero «amara» la Maremma, compre- di Piombino e Venturina sa la parte alta del Livornese. Le case di Suvereto, con le loro facciate di pie- tra locale mescolata con materiali di Nel paesaggio di questa parte di To- recupero presi dalla terra, dai selciati, scana, sospesa tra il Tirreno e le Colli- dai lastricati delle strade, esprimono lo ne Metallifere, Suvereto, con le vecchie spirito rustico di una comunità rurale case, i tetti antichi, le botteghe arti- che non vuole sprecare e bada al sodo. giane, è come un vecchio tronco che È la sobrietà della campagna che, dopo resiste. Gli ulivi hanno rughe che sem- un’apnea di secoli, è tornata a vivere brano quelle di certi volti etruschi degli tra i filari di vite, gli ulivi, i cipressi, le anziani del posto. Qui l’osmosi è totale palme e le antiche querce da sughero tra uomo, pietra e terra. Terra etrusca che hanno dato il nome a Suvereto.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 61 Trequanda Un castello tra Siena e Chiusi

ne conservano solo due: Porta al Sole e Porta al Leccio. Di fronte a piazza Garibaldi sorge l’antico castello Cac- ciaconti, con un’imponente torre cilin- drica e fronteggiato da un suggestivo giardino all’italiana. Poco distante si Trequanda, come molti trova la chiesa dei Santi Pietro e An- drea, dalla facciata in conci bianchi e borghi toscani, riposa su neri, al cui interno si conservano un un colle, circondato da affresco del Sodoma, una statua in terracotta attribuita al Sansovino e fitti boschi e da ordinate l’urna con le spoglie della Beata Bo- coltivazioni di ulivi e nizzella Cacciaconti, alla quale è de- dicata una festa paesana a maggio. vigne. Sorse in funzione Fuori dal centro storico, immerso in un boschetto di lecci e cipressi, si trova del castello, sulla strada un colombaio della fine del Settecento. che univa Siena a Chiusi Costruito ai tempi del Granduca Le- opoldo, è un edificio raro nel suo ge- nere, dalle proporzioni accuratamente Il significato del nome è oscuro, ma suona studiate e costruito con raffinata ma- bene ed è simpatico, proprio come lo si legge estria artigiana. Attorno al capoluo- sulla pensilina della sua deliziosa stazione, go, ma distanti molti colli e vallecole, giù nella valle dell’Asso stanno le frazioni , com- patto grumo di case che vive ancora La sua cinta muraria è quasi intatta della ricchezza degli uliveti, e , anche se, delle tre porte originali, se piccola capitale della terracotta.

62 [ TOSCANA ] Borghi da Amare Trequanda Vinci Il borgo di Leonardo

dei dintorni, mentre sontuose ville si celano dietro fitte cortine di cipres- si e pinete. Il visitatore che giunge in paese non potrà comunque tralascia- re il Museo e la Biblioteca leonardia- na, ospitati nella rocca dei conti Gui- Il borgo arroccatosi nei di. Il Museo, uno dei più importanti e frequentati della Toscana, conserva secoli attorno al castello, un’ampia e prestigiosa collezione di fondato dai conti Guidi modelli di invenzioni del grande ge- nio: ecco un apparecchio per proiezio- verso l’anno Mille, ha forma ni, un elicottero, un paracadute, mac- di mandorla ed è un luogo chine idrauliche e militari… Decine di modelli di strumenti dagli utilizzi più speciale, in cui tutto parla svariati, presentati con precisi rife- rimenti ai disegni e alle annotazioni di Leonardo manoscritte dell’artista. Passeggian- do per vicoli e sentieri ci si immerge, Sulla figura e sulle opere del grande poi, nella verdissima campagna in cui inventore si accentrano gran parte Leonardo vagava in contemplazione, delle attrattive di questa località, mentre la sua mente instancabile cer- comunque non meno dotata di altre cava ispirazione per sempre nuove e bellezze paesaggistiche e monumentali curiose applicazioni. Si giunge infine, percorrendo l’antica “strada verde”, alla frazione di Anchiano, dove si Ulivi e vigneti spargono le loro de- può visitare la casa natale del grande lizie ovunque nelle fertili campagne uomo di Vinci.

Borghi da Amare [ TOSCANA ] 63 Volterra La città dell’alabastro

«Città di vento e di macigno», scrive di Volterra Gabriele d’Annunzio; città «dura, ferrigna, aperta al sole e ai venti come una prescindibile una visita al suo museo etrusco Guarnacci, tra i più ricchi d’I- tragedia antica», la descrive talia. Il sottosuolo della città è ricco di il critico Cesare Brandi salgemma e gesso. Il gesso è presente in forme diverse e una di queste è l’a- labastro, vera risorsa della città e dei Si vede da lontano Volterra, lassù in alto, suoi artigiani. Entrando nella casa-tor- in una parte della Toscana con pochi alberi re Minucci, oggi eco-museo dell’alaba- e valli aperte come un libro stro, ne scopriamo ogni segreto. Rac- colto dentro le mura, infine, il centro Si erge sulla rupe, Volterra: con un sol storico: le belle piazze e le strade in colpo d’occhio si ammirano le grandio- pendenza, le case-torri, uniscono la se erosioni delle Balze, segno dram- suggestione medievale a quella remota maticamente tangibile dell’inarresta- degli antichi fondatori, attirando da se- bile erosione della roccia che sorregge coli scrittori, poeti e registi che, ispira- la città. Dominava già le alture della ti dall’eccezionalità del borgo, lontano Valdera e della val di Cecina, l’antica dagli stereotipi toscani, lo inseriscono Velathri, capoluogo di una delle dodici nelle loro opere. La fortezza, simbolo e lucumonie del territorio etrusco, e già strumento del potere fiorentino, svetta nel V secolo a.C. era cinta da mura. Im- sul punto più elevato della città.

64 [ TOSCANA ] Borghi da Amare LA MAPPA Borghi DEI da Amare BORGHI[ TOSCANA ] 65 18 CUTIGLIANO 11 CASTELNUOVO DI GARFAGNANA 1. ANGHIARI 12 CASTIGLION FIORENTINO 25 MONTECARLO 39 RADICOFANI 2 BARBERINO VAL D’ELSA 13 CERTALDO 26 MONTEFOLLONICO 40 RAGGIOLO 3 BARGA 14 CETONA 27 MONTEMERANO 41 SAN CASCIANO 4 BUONCONVENTO 15 CHIUSI 28 MONTEPULCIANO DEI BAGNI 5 CASALE MARITTIMO 16 COLLODI 29 MONTERIGGIONI 42 SANTA FIORA 6 CASCIANA TERME LARI 17 COREGLIA 30 MONTESCUDAIO 43 SAN GIMIGNANO 7 CASOLE D’ELSA ANTELMINELLI 31 MURLO 44 SARTEANO 8 CASTELFRANCO DI SOPRA 18 CUTIGLIANO 32 PECCIOLI 45 SCARPERIA 9 CASTELNUOVO 19 FOSDINOVO 33 PIENZA 46 SORANO BERARDENGA 20 GIGLIO CASTELLO 34 PITIGLIANO 47 SOVANA 10 CASTELNUOVO VAL DI 21 LORO CIUFFENNA 35 POMARANCE 48 SUVERETO CECINA 22 LUCIGNANO 36 POPPI 49 TREQUANDA 11 CASTIGLIONE DI 23 MASSA MARITTIMA 37 PORTO ERCOLE 50 VINCI GARFAGNANA 24 MONTALCINO 38 RADDA IN CHIANTI 51 VOLTERRA Regione Toscana turismo.intoscana.it 68 [ TOSCANA ] Borghi da Amare