I custodidellevoci Archivi oraliinToscana: primocensimento

Alessandro Andreini e Pietro Clemente I custodi delle voci Archivi orali in Toscana: primo censimento Toscana BeniCulturali

Toscana 8 Beni Culturali 8 I custodi delle voci Archivi orali in Toscana: primo censimento

a cura di Alessandro Andreini e Pietro Clemente

Toscana 8 Beni Culturali Collana "Toscana Beni Culturali" Volume 8 - I custodi delle voci Archivi orali in Toscana: primo censimento A cura di Alessandro Andreini e Pietro Clemente

Regione Toscana – Giunta Regionale Direzione generale delle politiche formative e beni culturali Settore musei biblioteche istituzioni culturali Claudio Rosati, Alessandro Andreini

Il censimento è stato curato dall'Associazione IDAST (Iniziative Demo-Antropologiche e di Storia orale in Toscana) Presidente Pietro Clemente

Le immagini sono state realizzate da Florian D'Angelo per conto dell'IDAST

Catalogazione nella pubblicazione (CIP) a cura della Biblioteca della Giunta regionale toscana:

I custodi delle voci : archivi orali in Toscana : primo censimento. – (Toscana Beni Culturali ; 8)

I. Andreini, Alessandro II. Clemente, Pietro III. Toscana. Settore musei biblioteche attività culturali IV. Associazione IDAST 1. Fonoteche – Toscana – Censimenti 026.90709455

© Copyright Regione Toscana per la veste grafico-editoriale © Copyright degli autori per i testi e dell'IDAST per foto e disegni

Realizzazione editoriale, grafica e stampa Centro stampa Regione Toscana Via di Novoli 73/a - 50127 Firenze Febbraio 2007

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5 Introduzione 263 Alcune riflessioni Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana Alessandro Portelli 7 Fonografie toscane: una premessa dei curatori 267 Censire gli archivi audiovisivi: primo passo per il loro salvataggio Alessandro Andreini, Pietro Clemente Giovanni Contini 11 La memoria nel tempo: fonti orali e archivi orali 271 Il Censimento nell'analisi archivistica e alcune considerazioni Gian Bruno Ravenni sulle fonti orali Valentina Simonetti 15 Le loro voci e le nostre Pietro Clemente 285 Parola d'archivio! Un'esperienza di censimento di archivi sonori in Toscana 51 Archivi da ascoltare: un primo censimento degli archivi orali in Toscana Silvia Sinibaldi Alessandro Andreini 309 La memoria del fare memoria. Gli archivi della tradizione in Toscana 69 IL CENSIMENTO: LE SCHEDE Fabio Mugnaini 71 Provincia di Arezzo 83 Provincia di Firenze 315 Fissazioni. Tempi e metodi nell'accogliere e conservare voci 117 Provincia di e immagini di Toscana 135 Provincia di Livorno Paolo De Simonis 143 Provincia di Lucca 167 Provincia di Massa Carrara 341 Bibliografia 199 Provincia di Pisa 349 Scheda sugli autori 229 Provincia di Pistoia 237 Provincia di Prato 241 Provincia di Siena

 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

 Introduzione Claudio Martini Presidente della Regione Toscana

l patrimonio archivistico conser- 2003 dell'UNESCO (entrata in vi- Il censimento di cui si pubblica il risul- vato in Toscana rappresenta una gore nell'aprile 2006) attraverso la tato in questo volume è stato realizza- delle più grandi e varie concent- quale il patrimonio culturale "orale e to in collaborazione con l'associazione razioni di fonti documentarie in immateriale" viene equiparato per la culturale IDAST che ne ha curato la Italia. Al ricchissimo materiale prima volta al patrimonio "tangibile", realizzazione nelle sua varie fasi fino Idegli Archivi di Stato si aggiungono e riconosciuto come degno di essere alla pubblicazione. i numerosi fondi conservati sul ter- tutelato. E' importante, presentando questo ritorio: gli archivi comunali, delle Tuttavia appare ancora difficile salva- volume, sottolineare la dimensione province e della Regione stessa, gli guardare questo patrimonio sia per privata e quella pubblica in cui si col- archivi delle industrie, degli ordini problemi legati alla natura stessa del locano gli archivi. Le fonti orali testi- professionali e degli enti economici, materiale, sia per il permanere di una moniano un periodo storico nel qua- gli archivi di enti ecclesiastici, reli- scarsa sensibilità rispetto a questo tipo le una generazione di ricercatori si è giosi ed assistenziali, gli archivi delle di fonti, con la conseguente mancanza messa alla ricerca delle proprie radici accademie, delle scuole e delle uni- di luoghi dedicati alla loro conserva- attraverso l'ascolto delle voci delle per- versità, degli enti teatrali e dei movi- zione e alla loro fruizione. sone che hanno fatto la storia recente menti politici e sindacali, oltre agli In Toscana esiste un ricco patrimonio della Toscana. Si tratta di mezzadri e archivi di privati cittadini e di istituzi- di archivi orali formatisi prevalente- operai, donne, uomini, politici, parti- oni prestigiose. mente nel corso di attività di ricerca sul giani che raccontano la storia recente Tra questi troviamo anche gli archivi campo condotte a partire dalla secon- attraverso il filtro del proprio vissuto. orali e audiovisivi, considerati ora- da metà degli anni '60. Si tratta di un Sullo sfondo delle esperienze perso- mai a pieno titolo dei beni cultura- patrimonio che oggi rischia di disper- nali vediamo raccontato il fascismo, la li da tutelare. In questo senso va la dersi per il logoramento dei supporti resistenza, la mezzadria, le lotte con- "Convention pour la sauvegarde du magnetici, per la scomparsa di coloro tadine, il boom economico, le lotte di patrimoine culturel immatériel" del che hanno prodotto il materiale, etc. fabbrica, il Sessantotto e molto altro.

 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

 Fonografie toscane:una premessa dei curatori Alessandro Andreini e Pietro Clemente

torie: Dina e Garibaldo 'campagnoli' e 'moderati' che diressero sua vita come una sorta di monumento Crediamo che abbia senso de- la Toscana avevano cominciato a rivalu- alle vicende delle donne in campagna. dicare questo volume a una tare anche per il toscanismo della nuova Dina aveva colto il valore del suo testi- coincidenza della storia minore lingua nazionale. La bocca del popolo moniare e del libro che ne nasceva, e lo della Toscana, per la quale due era diventata quasi di moda ma sempre considerava un lavoro, e a modo suo in- Spersone diversissime, per età, sesso, lasciando che il popolo non sapesse nul- tuiva la radicale 'antropologia nativa' che censo, abbiano dato due contributi di- la del suo valore. Nelle Fonografie valdel- ne veniva fuori. Raccontava davanti al versamente significativi alla conoscenza sane (come nelle stenografie di Vittorio marito un po' attonito vicende dolorose 'a voce' del mondo toscano1 a partire Imbriani raccoglitore di 'novelle' negli della vita intima, volle raccontare davanti dalla vita nello stesso comune, visto per stessi anni) c'è l'inizio della consapevo- alla telecamera, sapendo di lasciare così lo più dai turisti come emblema del me- lezza che la propria voce la devono ge- traccia di sé in modo, come aveva intuito dio evo, il Comune di San Gimignano. stire i 'portatori' e il suo documento deve Ernesto de Martino, che la sua vicenda e Garibaldo Cepparelli fu pittore e poeta, essere riprodotto, non 'delegato'. quelle di altre donne, non si consumas- e come tale sentì il bisogno di scrivere Cepparelli morì a Firenze nel 1931. sero nella dimenticanza senza orizzonte le Fonografie valdelsane in cui riprodusse Quando moriva era nata da otto anni di storia. Dina 'voleva restare nella storia' le parole dialogate della sua gente ri- San Gimignano, Dina Mugnaini, una e ci ha lasciato un racconto bellissimo ed costruendole con un suo stile, e usando donna contadina che non pensava certo anche uno stile di narrazione suo, come l'immagine della "fonografia" che di lì a di lasciare una testimonianza letteraria, documento ineludibile2. poco si sarebbe trasformata da grafia in ma solo di lavoro e di cure familiari, e in- Occuparsi di storie parlate, di canti, di 'fissazione' su supporti chimici. Un pitto- vece grazie allo strumento che si chiamò voci pone molti problemi nell'epoca del- re, e un pittore di ambiente naturalista fonografo, grammofono, magnetofono, la tecnologia. Sono stati posti dal cine- e insieme poeta, capiva il valore della registratore e altrimenti e al dialogo an- ma, ad esempio il rapporto tra il cinema vocalità, del lessico parlato, della paro- tropologico con Valeria Di Piazza (Uni- e la morte. Il cinema notava Bazin può la che lungo l'Ottocento gli intellettuali versità di Siena) ha lasciato la storia della far morire un numero di volte illimitato

 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

una persona ripresa nel suo atto finale. musei censiti nel METL (Musei etnogra- precedenti. In alcune aree è stato difficile E' il terribile effetto 'torri gemelle'. La fo- fici della Toscana e del Lazio), un archi- trovare riferimenti locali; ci sono state poi nografia è stata meno usata del cinema vio realizzato in forma di sito internet da varie difficoltà a passare dalla ricerca sul o della fotografia per riprodurre la vita Riccardo Putti (Università di Siena, di campo alla realizzazione dei dossier, del- passata, la morte in atto. Forse è stata tec- Roma, CNR). le schede, delle interviste. La ricerca ha nica anche meno disponibile o più vicina Il volume che segue tiene conto di que- avuto dunque forti ritardi e alcune sche- al canto, in assenza del valore 'voce' come sti dati. de sono pervenute circa tre anni dopo il valore espressivo fuori del teatro o del termine ufficiale dei lavori, ma la stessa canto. Tecnica ultima anche come pro- Censimento programmazione del lavoro si è allunga- duzione di massa. Negli anni '80 soltanto In questo volume abbiamo voluto presen- ta su tre anni per affrontare le lacune e le il registratore "walkman" nella funzione tare i risultati di una ricerca, "Censimento novità che l'indagine metteva in evidenza anfibia di ascoltare musica per i giovani, degli Archivi orali in Toscana", proposta nel suo farsi. Ma nell'insieme la ricerca ha e di registrare situazioni ha popolarizza- dall'IDAST, una associazione culturale prodotto, a nostro parere, risultati ampi, to la fonografia e tutti ricordiamo nelle di antropologi e storici orali impegna- originali, ed elementi utili per ulteriori manifestazioni di tradizioni popolari la ti nella ricerca territoriale, alla Regione scelte sia di approfondimento che di ini- amplissima presenza di registratori e via Toscana il 15 giugno 1999 e finanziata ziativa politico culturale. via di piccole telecamere fino alla diffu- dall'assessorato alla Cultura della Regio- La ricerca si è svolta dalla fine del 1999 sone del digitale e del telefono cellulare ne. Il contributo finanziario di circa lire agli inizi del 2004. La preparazione del fotovideografo. I documenti che in que- 40 milioni (poi euro) per due anni è stato volume è stata coordinata da Alessandro sto libro sono stati censiti, incorporano interamente speso in missioni di ricerca Andreini. Ha avuto sui tempi specifici di tutti questi problemi, di rappresentazio- per realizzare il censimento, in attività di progettazione dovuti alla mole dei dati e ne, di protagonismo, di tecnologia, di schedatura, documentazione, riprodu- alle scelte da fare al fine di avere un'opera antropologia delle tecniche ed altro. Ci si zione di testi, elaborazione di resoconti, informativa di servizio, abbastanza omo- domanda come schedare una audiocas- ed ha coinvolto a vario titolo 19 persone genea come struttura e non esagerata setta o come inquadrare in video un in- tra cui 16 ricercatori lungo 4 anni. La come dimensione. Il lavoro di limatura terlocutore ma al tempo stesso perché il ricerca ha avuto una fase preliminare di e coerentizzazione delle schede è stato magnetofono non ha fatto concorrenza formazione ospitata dall'Università di piuttosto lungo, infine - ad esempio - ab- alla fotografia nel rappresentare i nostri Siena, per la quale è stata realizzata una biamo rinunciato a dare rilievo agli uti- morti e il loro mondo. Cosa che ci parla dispensa3, sono state svolte lezioni (Pie- lissimi riferimenti bibliografici contenuti della nostra concezione del morire e dei tro Clemente, Giovanni Contini, Paolo in molte schede e legati all'attività degli morti. Ci si domanda anche come rap- De Simonis) e seminari, il gruppo di la- archivi perché non sistematici. presentare un luogo costruito nel tempo voro è stato coordinato per gli standard Consideriamo la ricerca un primo am- nel quale stanno documenti audiovisivi di schedatura da Pino Gala. Il lavoro sul pio sondaggio, ampio rispetto alle realizzati in vari momenti. Nella ricer- territorio ha avuto varie vicissitudini e aspettative e capace di suggerire ulte- ca che presentiamo, quelli che abbiamo difficoltà, legate spesso alla condizione riori linee di indagine. chiamato "archivi orali" non erano dota- precaria dei giovani ricercatori, c'è stato Il dato macroscopico dei 124 archivi ti per lo più di proprie autorappresen- un certo 'turn over', e sono stati formati in identificati4 di 115.072 documenti o tazioni, come era invece accaduto per i itinere nuovi ricercatori che sostituivano i unità di registrazione dei quali 32.600

 Fonografie toscane: una premessa dei curatori

audio e i restanti in video dà una idea traversare i più classici confini disciplinari dologia della ricerca con materiali ine- macroscopica dell'interesse della ricerca ha una configurazione poco geometrica. diti tratti dai dossier più ampi realizzati e anche dei suoi esiti poco prevedibili. Somigliano forse anche a costellazioni, dai ricercatori, per mostrare lo stile della La redazione delle schede del censi- figure che emergono da connessioni tra ricerca, i livelli di approfondimento che mento ha tenuto conto delle priorità di punti, ma si presentano nel testo nella la ricerca può produrre e il rapporto che servizio pubblico della ricerca: dare no- forma di un accumulo a strati: una serie c'è tra edito e inedito. Passa in rassegna tizia, in modo condiviso5, dell'esistenza di testi introduttivi, le schede del censi- il quadro di insieme dei documenti per e delle caratteristiche principali delle mento, una serie di scritti di commento provincia, tipi di archivio, parole chiave, raccolte in termini di quantità e di tipo o postfazioni, una sorta di hamburger documenti prodotti. di documentazione. pluristratificato, o di bavarese a più co- Seguono le schede dei 124 Archivi per Con i materiali raccolti e archiviati sono lori, in cui però è chiaro che il 'sodo' è il le 10 province. possibili approfondimenti che non pote- censimento degli archivi. Sandro Portelli a partire dall'esperienza vano rientrare nella dimensione e nello Nella parte iniziale il saggio di Pietro del circolo Gianni Bosio di Roma sugge- spirito di questo resoconto dell'indagine. Clemente connette i risultati della ricerca risce le molteplici forme di uso conosciti- con gli studi sulle culture locali, sul mon- vo e critico degli archivi orali, l'ampiezza Il libro do contadino, sui canti, i musei, la 'poe- tematica, l'ermeneutica storica dell'ascol- I problemi della ricerca sono anche pro- tica delle classi subalterne' per mostrare to, l'importanza della persona incontrata blemi conoscitivi e documentari di in- come gli archivi siano una traccia robusta come 'fonte', e origine della conoscenza. teresse generale, pertanto si è scelto in di una nuova cultura antropologica che Giovanni Contini sottolinea il ritardo questo volume di 'circondare' le schede ha pervaso il territorio tra fine anni '60 di specifiche tecniche e professionalità del censimento con testi di riflessione, e '70 e ha costruito una configurazione di gestione archivistica e conoscitiva dei presentazione, discussione e commento diffusa e democratica di sapere – grazie documenti orali e visivi dei problemi di che facessero del censimento occasione anche alla presenza dell'Università – che privatezza e di uso pubblico, segnala la per un bilancio sullo stato dell'arte e capovolge la storia elitaria della cultura questione del degrado tecnologico, che sulle prospettive del mondo dei docu- toscana, questa presenza consentirebbe minaccia la loro preziosa esistenza, se- menti orali e delle raccolte di essi (che scelte di politica culturale significative. gnala la ricchezza degli archivi toscani per tradizione interna agli studiosi del Gian Bruno Ravenni sottolinea il rilievo censiti anche sul piano della gamma di settore chiamiamo "Archivi orali"). sociale e dialogico della modalità di co- tecnologie storiche documentate. Abbiamo costruito dunque una sorta noscenza basata sulla ricerca con fonti Valentina Simonetti, segnala i problemi di doppio arcipelago: quello dei luoghi audiovisuali, e propone la valorizzazione di classificazione dei documenti orali e documentari che traversa le province e di queste fonti da parte delle istituzioni passa in rassegna inchieste e campagne i comuni della Toscana, che trasferito in culturali del territorio (musei, bibliote- di rilevazione nazionali e regionali e asso- punti di una carta geografica dà l'idea di che, archivi) e una loro tutela e conserva- ciazioni e modi di schedatura nel quadro un sistema insulare 'sui generis', e quello zione con la digitalizzazione, mirata an- nazionale (ICCD) e internazionale (Une- dei pensieri sugli archivi orali che spazia che e incrementare il coordinamento e la sco, Shoa foundation etc.), collocando in tra paesi, tradizioni di ricerca, dibattiti conoscenza diffusa dei contenuti e della questo quadro l'esperienza toscana. filosofici e tecnici, storia delle tecnologie pluralità dei soggetti che li producono. Silvia Sinibaldi, racconta dall'interno e storia dei linguaggi. Anch'esso, nel suo Alessandro Andreini presenta la meto- e in modo problematico e soggettivo

 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

la sua esperienza di per il censimento Polifonie Paolo De Simonis (Formazione schedatori) degli archivi orali, nel quadro della sua Il breve cenno ai testi aiuta a vedere que- Andrea Fantacci (Provincia di Firenze, formazione antropologica, segnalando- sto libro come uno spazio complesso e Prato e Siena) ne il processo di formazione, i proble- insieme 'compresso', ma che fa intuire le Silvia Folchi (Provincia di Prato e Siena) mi, gli incontri, e mettendo in risalto possibilità di molteplici 'esplosioni' mul- Mariano Fresta (Provincia di Arezzo) l'obiettivo assunto di studiare gli 'archivi' timediali che esso contiene, ne possono Orietta Fumasoli (Provincia di Grosseto) come 'soggetti', come organismi intellet- nascere indici analitici, DVD, CD, da Pino Gala (Provincia di Firenze e coordi- tuali storici. usare nelle scuole o mettere in edicola, namento standard di schedatura) Fabio Mugnaini si pone dal punto di vi- spettacoli, campagne di conoscenza di Claudio Manfroni (Provincia di Massa sta del fruitore degli archivi per vederne specifici territori, analisi trasversali per Carrara, Pisa, Livorno) problemi, ricchezza, possibilità di nuo- temi (i contadini, la resistenza, i canti, le Paolo Nardini (Provincia di Grosseto) vi modi d'accesso, suggerisce tracciati feste, i racconti etc.). E insieme si possono Alexia Proietti (Provincia di Grosseto) d'uso e modalità per nuovi repertori, dare problemi di conservazione, tutela, Emanuela Rossi (Provincia di Siena e entrate analitiche che favoriscano mo- valorizzazione propri dei beni culturali, Grosseto) dalità ulteriori di uso conoscitivo dell'in- dibattiti sulla schedatura informatica. Ma Valentina Simonetti (Provincia di Lucca) sieme documentario rilevato. anche problemi di rappresentazione, di Silvia Sinibaldi (Provincia di Firenze) Quindi Paolo De Simonis propone una interpretazioni, di epistemologia delle Marcello Tarì (Provincia di Firenze) riflessione storica, tecnologica, filoso- scienze sociali. Il libro ci sembra quindi Monica Tozzi (Provincia di Firenze, Pra- fica sul tema del 'fissare' e 'chiudere in sia polifonico nella grande quantità di to e Siena) documenti' proprio del moderno, ne soggetti che sono presenti direttamente ricostruisce l'ambiguità anche con la e indirettamente nelle pagine del Censi- rassegna della lunga vicenda toscana mento, nella quantità dei dialoghi delle di rapporto tra cittadini e contadini, tra riflessioni dei riferimenti critici contenuti colti e 'rustici' che va dalla satira del vil- nei saggi. Ci auguriamo che esso possa lano, alla valorizzazione romantica della avere un largo uso e possa influenzare voce del popolo (da parte di proprietari una nuova vitale stagione di documenta- Note che certamente non li consideravano zione della vita e delle voci della gente. 1 G. Cepparelli, Fonografie valdelsane, Firenze, Bemporad, 1896. 'soggetti sociali'), fino al vernacolo, alla 2 D. Mugnaini, V. Di Piazza, Io so nata a Santa Lu- riproposta, fino alla ricerca espressiva Infine un ringraziamento a coloro che a cia, Castelfiorentino, Società Storica Valdelsana, del teatro contemporaneo di ricerca vario titolo hanno contribuito a questa 1988. Vedi anche F. Mugnaini, Buone feste Dina. ispirato al vernacolo e alla nuova tea- ricerca: In ricordo di Dina Mugnaini, in ""Lares", LXIX", 1, 2003. tralità della voce (Celestini, Paolini etc.): Alessandro Andreini (riduzione e nor- 3 P. Clemente, Persone e fonti. Seconda edizione. For- propone insieme una storia tecnologica malizzazione delle schede per la pubbli- mazione archivi orali toscani, Siena, 2000. della magnetofonia nella vicenda degli cazione) 4 L'indagine effettuata dal ministero nel 1993 ri- studi demoantropologici e una riflessio- Metello Bonanno (Provincia di Pistoia) levava 132 istituti in tutta l'Italia. 5 Le schede sono state sottoposte agli 'archivisti' ne di antropologia delle tecniche (fissa- Eleonora Censorii (Provincia di Arezzo) che le hanno accettate per silenzio-assenso. In ta- re come sottrarre alla vita, come evoca- Pietro Clemente (Formazione schedatori) luni casi gli archivisti hanno richiesto modifiche zione di fantasmi). Giovanni Contini (Formazione schedatori) prima di dare il loro assenso alla pubblicazione.

10 La memoria nel tempo: fonti orali e archivi orali Gian Bruno Ravenni

Racconta Pirandello, in una blicamente. Con tutto che fosse stato quella lingua a parte che era l'inglese de- delle "Novelle per un anno", irreparabilmente strumentalizzato, il gli schiavi", specie quando le donne par- di un pastore che "viveva da pastore di Pirandello, ebbe perlomeno lavano di episodi di violenza sessuale2. selvaggio su per le spalle dei l'opportunità di controllare l'uso che il La sequenza di queste due storie, am- monti, guardiano di mandrie" pittore aveva fatto della sua immagine. bedue attinenti il rapporto sempre pro- 1e che "si era prestato a far da modello Non ebbero certamente questa possibili- blematico fra chi raccoglie testimonian- per una pala d'altare (...).Che parte tà le molte decine di ex schiavi americani ze e chi si racconta, mi pare rappresenti fosse destinato a rappresentare in intervistati all'inizio degli anni trenta da bene un passaggio reale, avvenuto in quel quadro sacro, non si era nep- giovani inviati dalla Library of Congress questi anni, nel rapporto fra chi testi- pur curato di sapere: si era lasciato utilizzando primitivi rulli magnetici. Le monia e chi fa ricerca. vestire di strana foggia e atteggiar loro storie di vita vennero trascritte e Nel primo caso è lo stesso pastore che, d'un gesto violento, con una verga raccolte nei 42 volumi della monumen- sceso a valle, può controllare l'uso che il in mano. Ma, poco dopo, consacrata tale "The American Slave, a Composite pittore ha fatto della sua immagine. Nel la chiesa nuova, e accorso egli con Biography". Nonostante quelle trascri- secondo caso, scomparsi da tempo i te- tutto il popolo alla prima funzione, zioni fossero considerate i "documenti", stimoni, la funzione di controllo sull'uso vedendosi nella pala effigiato in uno i rulli vennero ugualmente conservati e delle testimonianze è affidata ad altri dei giudici che colpivano Gesù legato qualche anno fa una giovane ricercatrice ricercatori e si fonda comunque sull'av- alla colonna, s'era messo a gridar afro-americana, Donna Wyant Howell, venuta conservazione dei documenti furibondo e a piangere e a strapparsi ha avuto la possibilità di riascoltarli, originali, i rulli. i capelli, pestando i piedi per terra"1. dandone una trascrizione assai diversa Che la trascrizione in forma scritta dei L'immagine del pastore era stata usa- da quella che ne avevano dato i giovani testi orali non sia una mera riproduzio- ta per comporre una narrazione nella americani maschi, bianchi, negli anni ne in un diverso codice dei testi stessi, quale egli svolgeva una parte che gli trenta. Da quei vecchi rulli sono riemer- è cosa da tempo assodata nel dibattito garbava poco, per questo protestò pub- si "sospiri, allusioni, frasi pronunciate in sulle fonti orali.

11 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

"Come la traduzione - scrive Sandro un verso attività di ricerca scientifica ma gnate non perché ne fossimo privati cu- Portelli - la tra-scrizione non è una ri- è anche, al tempo stesso e inevitabil- stodi e possessori, ma perché, a nostra produzione del testo di partenza ma una mente, una attività culturale, in quanto volta, le elaborassimo e le trasmettessi- sua rappresentazione che, avvenendo in sollecita i singoli e le comunità alla con- mo. Furono lasciate non a noi, ma alla un medium diverso dall'originale, deve servazione ed alla rielaborazione della "società", della quale ci eravamo istituiti tenere conto anche delle leggi del me- loro memoria. come rappresentanti, vestendo la figura dium d'arrivo, per fare sulla pagina lo In altri termini si può dire, riprendendo sociale del "ricercatore". stesso lavoro che il discorso orale fa sul la trama pirandelliana, che, dalla metà Da un punto di vista scientifico, la pos- nastro. La traduzione migliore non è degli anni Settanta del Novecento, stori- sibilità che quei nastri, e con essi i do- quella che segue parola per parola il te- ci, sociologi e antropologi, hanno solle- cumenti originali, vadano perduti, è sto, ma a volte quella che ha il coraggio citato i "pastori" alla conservazione del- rilevante ai fini della stessa natura scien- di sganciarsene per rispettarne il senso la loro memoria e, al tempo stesso, ad tifica dei lavori storici, antropologici e la qualità; lo stesso vale, in parte, per intervenire e giudicare sull'uso che essi etc., prodotti con quei documenti. In un la trascrizione"3. ne avrebbero fatto. Cosa tanto più facile saggio pubblicato nel 1998 su "Quader- in quanto i "pastori" non erano propria- no di storia contemporanea", frutto di 2. Nel mio lavoro di ricerca con le fonti mente tali ma politici, sindacalisti, im- un intervento del 1991 ad un seminario orali che oramai risale a parecchi anni prenditori, ancorché in tutti questi casi, organizzato a Santa Margherita Ligu- fa, il rapporto con le persone delle quali spesso, di origini contadine. re dalla Fondazione Feltrinelli, Franco avevo raccolto la testimonianza è sem- Poi, con il passare del tempo, i testimoni Castelli sottolineava la relazione fra uso pre stato molto impegnativo. La realiz- sono uno ad uno scomparsi ed è inevita- del magnetofono (che si comincia ad zazione di un'intervista, la narrazione di bilmente saltato il meccanismo del con- usare intorno al 1948), e produzione una storia di vita a fini di ricerca storica, trollo personale e diretto sull'uso delle di "fonti" orali. E' il magnetofono infatti antropologica etc. presuppone la con- testimonianze. Sono sopravvissute le che consente la registrazione "obiettiva" divisione, da parte del ricercatore e del loro voci e le loro immagini, ma queste dei documenti orali che, in preceden- narratore, di un giudizio di valore sulla si sono del tutto autonomizzate dai loro za venivano registrati con le "modalità utilità pubblica della conservazione di naturali proprietari. Chi ha raccolto ambigue della registrazione mediata" su quella memoria. Dunque impegna il ri- quelle memorie se ne trova custode e, verbali di assemblee, atti di processi, atti cercatore alla sua utilizzazione a fini di per certi versi, proprietario. Come quel- notarili etc. ricerca, dei risultati della quale, ovvia- la degli ex schiavi americani, la memo- Il magnetofono, o qualunque altro mez- mente, il ricercatore resta pienamente ria degli ex mezzadri toscani ed il suo zo di ripresa sonora e audiovisiva che responsabile. Peraltro, ho sempre consi- uso, sono affidati alle istituzioni ed alla consenta di riprodurre la performance derato un forte elemento di democrazia comunità scientifica. del narratore ne fonda lo statuto di "do- il fatto che i risultati del lavoro di ricerca Questo passaggio trascina molteplici cumento", in quanto soddisfa "l'esigenza fossero sottoposti, oltreché al giudizio problemi sia da punto di vista dell'eti- scientifica di poter controllare la docu- del pubblico e della comunità scientifi- ca della ricerca che dal punto di vista mentazione raccolta, di poterla verifica- ca, anche a quello delle "fonti", dei pro- scientifico. re ed, eventualmente, confrontare". tagonisti, dei narratori. Fare storia orale Da un punto di etico è del tutto eviden- Possibilità che viene meno, con tutta evi- o ricerca sulle tradizioni popolari, è per te che quelle memorie ci furono conse- denza, nel momento in cui il nastro, il

12 La memoria nel tempo: fonti orali e archivi orali

documento originale, non esista più. La universitarie. Manca tuttavia un coordi- ha occupano l'ultimo quarto del secolo scomparsa del documento originale si namento, un raccordo tra questi diversi scorso nella quale, per una generazio- riflette retroattivamente sulla narrazione soggetti che espliciti un qualche disegno ne di ricercatori, spesso politicizzati, il storiografica o antropologica che a quel condiviso per la conservazione della me- rapporto con il locale è stata la modalità documento faceva riferimento, minan- moria orale, lo vedremo meglio in se- per interrogarsi sulla modernità e per done radicalmente lo statuto scientifico. guito. Accanto a questi esiste anche però pensare il mondo. Una stagione che ha Preclusa la possibilità del controllo, del un numero certamente assai più grande, visto nascere, assieme alla Regione ed confronto, della verifica sul documento ed il censimento che qui presentiamo lo alle sue politiche culturali, gli assessora- originale, il lavoro sceintifico regredisce dimostra in tutta evidenza, di depositi ti alla cultura nei comuni e nelle provin- a livello della "testimonianza", "traditur, più o meno grandi, formatisi a seguito ce. Che ha visto lo sviluppo dei distretti fertur, vulgo creditur". di progetti locali e spesso anche indi- industriali, come forma largamente im- Con queste motivazioni, Castelli solleci- viduali di ricerca, che rischia una più o prevista di transizione all'industrializza- tava gli storici ed i folcloristi che utiliz- meno rapida dissipazione. Alcune delle zione, che ha visto la rinascita, in forme zano fonti orali "una più forte e genera- schede qui pubblicate danno indicazioni diversissime dal passato anche recente, lizzata coscienza archivistica che finora è precise delle perdite già avvenute ed un di una ruralità che pareva destinata a mancata", e concludeva: quadro puntuale dei rischi, che corrono morte definitiva e che è divenuta inve- "Si pone quindi con urgenza il proble- scatole piene di audiocassette mal con- ce simbolo del made in nella ma della conservazione dei documenti servate in un qualche ufficio comunale globalizzazione. Una stagione al ter- sonori e della pubblicità di tale docu- e in molte private abitazioni. In qualche mine della quale la Toscana è divenuta mentazione (il che appare strettamente altro caso si è già provveduto a trasferire l'esempio dello sviluppo economico nel- collegato alla questione dei criteri di or- i documenti sonori dai nastri analogici la democrazia e nella coesione sociale, dinamento e di catalogazione) in quanto ai cd-rom digitali ma non è affatto detto nucleo forte di una possibile "identità poco servirebbe l'accumulo di materiali che ciò effettivamente garantisca la con- europea", da opporre al modello ame- orali su banda magnetica se venissero servazione di quei documenti. Eppure, ricano di società industriale. trascurate le condizioni fondamentali di a ben vedere, è forse proprio questa controllo dell'elaborazione. Archivi so- diffusione di una molteplicità di piccoli 4. I materiali sonori e audiovisivi rac- nori , dunque, da costruire, organizzare, depositi, diffusi sul territorio, frutto del- colti negli archivi che l'indagine che qui rendere accessibili al pubblico"4. la molteplicità delle ricerche locali, a se- presentiamo censisce costituiscono la gnalare una qualche specificità toscana e, narrazione di questa storia, le voci che 3. In Toscana di archivi orali organizzati, in ogni caso, la profondità del lavoro di raccontano questa transizione. E non si sebbene in perenne difetto di risorse e rielaborazione della memoria condotto tratta solo e necessariamente di voci di di coordinamento, ne esistono parec- in Toscana negli ultimi trent'anni. Chis- subalterni, di ex schiavi o di ex pastori, chi, da quello della Mediateca Regio- sà se è stato utile o se è solo zavorra da tra queste voci ci sono anche quelle del nale Toscana, a quello del De Martino, abbandonare sotto le urgenze presunte ceto dirigente che ha avuto un ruolo da da quello della FLOG a quelli di alcuni dell'ennesima chiamata a raccolta sotto protagonista nella transizione. Si tratta Istituti storici della Resistenza, da quel- le bandiere della modernizzazione. di archivi formatisi a partire dal 1975, lo della Sovrintendenza Archivistica per In ogni caso essi documentano una che raccolgono testimonianze che co- la Toscana a quelli di alcune situazione stagione, forse finita, una stagione che minciano con quelle di persone nate

13 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

alla fine dell'Ottocento, testimonianze una "deportazione artistica" in luoghi racconti, per la memoria delle comuni- che documentano il processo di transi- dove "i quadri, gli oggetti, in una parola tà che servono e perché altri, domani, zione della Toscana agricola, attraverso il passato, vengono alimentati in vitro, potrebbero diversamente interpretarli. due guerre mondiali, il fascismo, la Re- separati dalla loro vitalità contestuale". Per la Regione ne deriva un compito di sistenza. Testimonianze evidentemente E' da questa separazione dalla "vitalità stimolo e proposta (che peraltro ha già non reiterabili, non solo perché quei contestuale"che origina la necessità di svolto promuovendo l'indagine) ed un testimoni sono spesso scomparsi, ma una "tutela" istituzionale dei beni cul- ruolo di coordinamento e di sostegno, anche perché rilasciate all'interno di un turali, nel momento in cui l'economia ovviamente anche finanziario, per le contesto determinato. Non ha quasi più morale barocca, per la quale l'opera iniziative che dovranno essere assunte a senso, oggi, fare campagne di rilevazio- d'arte valeva come strumento di ever- livello locale. La nascita di iniziative lo- ne di fonti orali sulla mezzadria, troppo getismo e oggetto di fede lascia il posto cali è il primo indicatore del successo o grande è la distanza dalla fine. Non è alla morale economica borghese, per la meno dell'iniziativa. certo la stessa cosa l'intervista rilasciata quale il bene culturale vale in quanto 25 anni da un mezzadro che stava an- merce. Le politiche pubbliche di tutela, cora sul podere o che lo aveva appena in Italia, non nascono affatto dal biso- lasciato, e quella che lo stesso mezzadro gno di preservare l'identificazione della potrebbe rilasciare oggi un quarto di Nazione con il suo patrimonio artistico secolo dopo. Perdere le registrazioni di ma, all'opposto, dalla separazione della interviste fatte venti o venticinque anni Nazione dal suo patrimonio artistico. fa significa perdere una fonte non sosti- Per questo usano strumenti legislativi tuibile. autoritari e strutture organizzative pre- fettizie. 5. la soluzione al problema della con- Il problema non è dunque quello di servazione/uso degli archivi orali non istituire le nostre audio o videocassette sta nella loro concentrazione dentro come beni culturali attraverso notifica- Note il computer di un "istituto centrale" a zioni soprintendenziali e di recluderle 1 L. Pirandello, Padron Dio, in Novelle per questo scopo istituito a livello regiona- in un qualche luogo separato e clima- un anno - Una giornata, Milano, Mondadori, le o nel loro deposito nella Discoteca tizzato, significherebbe "deportare" e 1852, p.43 di Stato. Sulla Storia d'Italia Einaudi c'è "recludere". Quel che bisogna fare è un 2 P. Guzzanti, La voce degli schiavi, "La Stam- un bel saggio di Andrea Emiliani sulla lavoro culturale, che faccia capire a bi- pa", 4 gennaio 1997 storia dei musei italiani5. L'idea di Emi- bliotecari e direttori di musei che i na- 3 A. Portelli, Biografia di una città. Storia e liani è che l'espropriazione dell'asse ec- stri con le testimonianze originali sono racconto: Terni 1830-1985, Torino, Einaudi, clesiastico, negli anni immediatamente importanti come i libri stampati e come 1985, p.11 4 successivi all'Unità, ed il conseguente gli oggetti esposti nelle loro vetrine, che F. Castelli, Fonti orali e parola folklorica: storicità e formalizzazione, in "Quaderno di sto- spostamento di un numero enorme di sono da essi inseparabili, che la loro ria contemporanea", n. 3, 1998, p.67 opere d'arte dai luoghi nei quali esse perdita ricade sui libri stampati e sugli 5 A. Emiliani, Musei e Museologia, in Storia erano offerte alla religiosità popolare, oggetti esposti nelle vetrine, che hanno d'Italia, vol. 5, I documenti, 2, Torino, Einau- nei musei civici, abbia rappresentato il dovere di conservare quelle voci e quei di, 1973

14 Le loro voci e le nostre Pietro Clemente

rapp Krapp ascolta: "Trentanove anni, oggi, La riflessione di Beckett sull'uomo col Krapp è un"vecchio sfatto" nel sano come un pesce…". Ascoltato il na- registratore vuole essere una riflessione copione de L'ultimo nastro di stro inciso trent'anni prima dopo medi- sul passato e sul futuro, sulla tecnologia Krapp, un monologo teatrale tazioni, oscillazioni, consumo vistoso di e sull'individuo. Nel 1958 il registratore di Samuel Beckett del 1958. più banane, Krapp comincia a incider- d'uso privato era recente e quindi era KNell'arredo scenico "Sul tavolo, un regi- ne uno nuovo: improbabile che Krapp avesse una regi- stratore con microfono e un gran nume- "KRAPP: appena finito di sentire quel strazione di 30 anni prima, e così Be- ro di scatole di cartone che contengono povero cretino per il quale mi prendevo ckett immaginò che la scena avvenisse bobine di nastri incisi". Alle sue spalle trent'anni fa, difficile credere che abbia nel futuro, negli anni '80, o solo – come delle cassettiere con altri nastri. Krapp mai potuto essere tanto coglione…". ora recita il copione proprio all'inizio: ha un registro dei nastri. Lo consulta per Una scena antica lo attira e lo perseguita "Una tarda sera, nel futuro"1. C'era un scegliere cosa ascoltare "Scatola …tre… nel ricordare col nastro egli ne afferma investimento sul futuro dell'uomo con- bobina…cinque" dice cominciando. con violenza la distanza, poi, dopo po- sumista tecnologico in quell'opera. Prende la bobina e poi legge sul registro che pagine di copione il testo di Beckett Immagino ora il registratore a nastri i riferimenti: "La mamma finalmente in finisce: "Krapp immobile guarda fisso che mio padre aveva comprato a Ca- pace…la Palla nera …Leggero migliora- davanti a sé. Il nastro continua a girare gliari nei primi anni 60, un Geloso di mento dello stato intestinale…memora- in silenzio." bachelite a piccole bobine, che usava bile equinozio…" quindi "Alza la testa, Il testo teatrale è brevissimo Beckett lo soprattutto per fare la colonna sonora a medita, si china sul registratore, lo mette lesse in 35 minuti e calcolò che esso si dei filmini da otto millimetri che prepa- in moto e assume un atteggiamento da divideva in una parte di ascolto del na- rava per i familiari, ricordo o di viaggi ascoltatore, ossia proteso in avanti, i go- stro di 17 minuti e 15 secondi e in una o di generazioni. Babbo era un grande miti appoggiati al tavolo, la mano dietro parte di meditazioni, movimenti, nuove risparmiatore, doveva proprio essere in- l'orecchio teso verso il registratore, volto considerazioni incise su un nuovo na- namorato delle tecniche per acquistare al pubblico". stro di altrettanti. questi oggetti. Ma ne faceva un uso so-

15 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

ciale, di famiglia. L'uso che Beckett spe- Inquieto e visto con antipatia dall'auto- compagnia, anche se solo so che sono lì. rimenta per il mezzo tecnologico che re, Krapp incorpora un po' di problemi Come quelle degli archivi di Radio Sar- entra nelle case almeno degli appas- che l'antropologia culturale che ha fatto degna che mi hanno fatto incontrare di sionati e amatori delle tecnologie di un ricorso all'uso dei mezzi magnetofonici, nuovo il professore di linguistica sarda nuovo ceto medio è invece finalizzato a e ne ha anche elaborato teorie d'uso e della porta accanto a quella - di Alber- una sorta di paradossale e sordido dia- predilezioni, ha sovente dovuto affron- to Cirese – di cui diventai frequentatore logo sdoppiato con il se stesso passato, tare. nell'Università di Cagliari e fu poi il mio un uso egocentrico, in cui si danno in- Non posso non capirli io che per anni Maestro. The voice era detto Antonio sieme la documentazione e la negazio- ho usato le fonti orali, ho cercato un Sanna per il suo timbro profondo. ne 'morale' del proprio essere stato. loro statuto scientifico, ho polemizzato In effetti nell'epoca dell'informazione Il registratore e i nastri raccolti di Krapp con chi le usava banalmente, o 'storpian- e del consumo veloce il registratore è sono una sorta di impudica riproduzione dole', o in modo 'invisibile', con alterigia anche un modo di fermare frammen- della vita trattenuta nella voce parlante egocentrica e nascondendone le poten- ti, di trasferire l'oralità, sia essa can- che il nastro imprigiona. Impudica per- ze dialogiche, io che però ho avuto pu- tata, raccontata, dialogica, solitaria o ché disponibile all'essere rivissuta fuori dore a registrare la voce di mia madre compartecipata, e renderli riutilizzabili della memoria sociale e del racconto per pur sapendo che mi sarebbe mancata, nell'ascolto. Frammenti come quelli altri, che si erge come interlocutore, 'al- come se non potessi accettare un suo delle poetiche surrealiste che secondo tro sé', 'estraneo interno' che si rapporta fantasma tecnico e dovessi sempre ricor- l'antropologo americano James Clifford come un mostro in scena a un mostro che rere all'immaginazione, alla riproduzio- hanno molto a che fare con la rappre- riascolta... Il futuro di quella 'tarda sera' è ne con la mia memoria e la mia voce dei sentazione antropologica del '900 e che anche un futuro solitario e individualisti- suoi accenti, dell'intonazione, dell'ironia sono alla base delle retoriche sia della co, quella di Krapp vien detta una 'tana' verbale. Come se avessi dovuto violare scrittura etnografica che di quella mu- e descritta come sordida. In un certo qualcosa di sacro a registrarla; mentre seale. Per surrealismo Clifford vuole in- senso la vita sociale ne viene negata, il ho registrato i miei nipoti e prima an- tendere un atteggiamento strategico del nastro di anni prima che lo vede impe- cora le mie figlie nei primi giochi con moderno : gnato in un rapporto con una donna è la riproduzione della voce, memorie di "una estetica che valorizza il frammento, esecrato e sbeffeggiato dall'io successivo, infanzia da riascoltare. E non so bene le collezioni bizzarre, le giustapposizio- da un 'altro io'. Il registratore sul tavolo, che regola ho seguito. ni sorprendenti, che cerca di provocare unico 'antagonista' in scena, testimonia Il mezzo tecnico che afferra la memoria la manifestazione di realtà straordinarie l'alterazione che la macchina ha prodot- è al tempo stesso il suo sostituto mecca- tratte dai domini dell'erotico, dell'eso- to e registra: solitudine, dialogo con se nico. Alcuni narratori contadini parla- tico e dell'inconscio"2, o – per Beckett, stesso attraverso un mezzo meccanico. vano per gli anni pre-tecnologici di una dell'osceno. Fermare frammenti è però Segnala anche che l'io si nega, che se ne memoria capace di imprimersi tutte le anche ascoltare la voce dei morti. Temi ammette la continuità per negarla. Nel- parole di un comizio ascoltato in città e questi che hanno anche accompagnato l'età dello strutturalismo si arrivò a nega- di riferirle tornando nel podere. il dibattito sul cinema e la fotografia alle re la continuità dell'io, proprio in tema Non sempre è giusto così, ascolto ancora origini. di storie di vita, in un importante saggio con piacere la voce di Ettore Guatelli re- Nel suo fermare frammenti di mondo di Pierre Bourdieu. gistrata, tante voci di antenati mi fanno parlato il registratore produce estetiche

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inconsapevoli, epistemologie ingenue e di tante imprese culturali, dalla rivista costante della cultura oppositiva la qua- inimicizie giurate. Movimento Operaio, al Nuovo Can- le proviene non soltanto dalla obiettiva Le prime sono quelle che tra Clifford e zoniere Italiano, all'Istituto Ernesto De presenza storica delle classi popolari e Beckett si producono sul piano del cam- Martino (un archivio orale lombardo della classe operaia, ma anche dalle for- biamento emotivo ed esperienziale ma che ora sta a Sesto Fiorentino ed è qui me di consapevolezza"5. Il registratore non vengono mai evidenziate, le secon- documentato), dei Dischi del sole, di è un demarcatore di epoca per la voce de sono prodotte da chi ama il mezzo "Bella Ciao" delle Edizioni Avanti! e del- delle classi popolari, come l'avvento del- e investe nel valore di verità di ciò che le Edizioni del Gallo. Una sorta di pun- la stampa ha rappresentato il dominio imprigiona, le ultime vengono da chi to di riferimento – nel dialogo che ebbe della classe dominante "Così il magne- rifiuta a priori il valore di verità di ciò con Cirese, Leydi, Della Peruta ed altri tofono restituisce alla cultura affida- che è mobile, plurale, infine non-scritto studiosi – della storia sociale che confina ta ai mezzi di comunicazione orale lo e si nega alla complessità delle cose. La con l'antropologia, della promozione di strumento per emergere per prendere pratica della storia basata su 'fonti orali', riproposta musicale che confina con la coscienza […] la possibilità di fissare col come chiamiamo le registrazioni pro- politica e la 'restituzione'. In ogni caso magnetofono modi di essere, porsi e co- dotte a scopi di ricerca, detta poi 'storia le riflessioni sulla 'filologia' delle fonti, municare […] ridona alla cultura delle orale', è stata molto contrastata dagli sulla schedatura dei nastri, sugli archi- classi oppresse la possibilità di preserva- storici dei documenti scritti e degli ar- vi orali nascono dalla sua riflessione. Il re i modi della propria consapevolezza, chivi. E il gesto di registrare la voce del- saggio Elogio del magnetofono nato nel cioè della propria cultura."6. Il registra- la gente e non delle carte della polizia o 1966 e poi più volte ampliato cercava tore è allora, per Bosio, lo strumento degli epistolari dei politici è stato spesso di "dare ordine e attendibilità a un ma- che consente alle classi non egemoni di sentito come gesto di protesta e di ascol- teriale documentario che appare per riappropriarsi di una propria modalità to e presentazione di nuove voci. Anche la prima volta sulle scene della cultura di espressione che il mondo dei consu- l'antropologia ha sentito le tecniche di tradizionale"3. Il nesso tra la filologia di mi e del livellamento delle diverse cul- riproduzione come una limitazione del Bosio e quella di Alberto Cirese è stato ture sottrae loro. campo di libertà dell'etnografo e spes- all'origine della mia storia di studioso In una fotografia di un manuale di an- so non le ha tematizzate se non come delle tradizioni popolari che si innesta- tropologia culturale, un indiano ame- ancillari e ausiliarie senza coglierne le va su una congeniale giovinezza di ade- ricano in panni etnici e con copricapo valenze intersoggettive e le molteplicità sione alla sinistra socialista di cui Bosio piumato ascolta allo Smithsonian Mu- d'uso che si rendevano disponibili, anzi e Cirese, nel quadro delle posizioni di seum le voci dimenticate dei suoi ante- contrastandole per difendere l'autono- Lelio Basso, avevano militato4. nati, il magnetofono restituisce le pro- mia del proprio gesto professionale. Gianni Bosio oppone al sordido Krapp, prie modalità alle genti senza scrittura. Negli studi italiani è stato Gianni Bosio, pochi anni dopo l'opera di Beckett e Nel 1969 Marjoirie Shostak si faceva storico e militante politico che collabo- senza farci riferimento (sono io che raccontare la vita davanti a un magne- rò con Alberto Mario Cirese, studioso li accosto e li oppongo), al Krapp che tofono e nella lingua nativa da Nisa una di tradizioni popolari e antropologo, a consuma banane e si ascolta nel silenzio donna !Kung del Kalahari, a Nisa pia- scrivere un Elogio del magnetofono. Gian- squallido dell'individuo moderno, una ceva molto "la macchina che cattura la ni Bosio fu un militante politico-ricerca- Italia in trasformazione impetuosa in voce"7. Nisa voleva - come avrebbe detto tore del tutto originale, fu protagonista cui "il magnetofono segna la presenza De Martino – 'entrare nella storia', "Tutti

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i discorsi che abbiamo fatto, tutto quello Come scriveva Franco Fortini sulla co- il divieto dei figli a pubblicare racconti che questo registratore e quest'anziana pertina di un disco 'fondatore', Le can- dei padri ad esempio. Molti testimoni persona ha ascoltato, vuole entrare nei zoni di Bella Ciao, Milano, I dischi del sole, hanno cambiato punto di vista e lettura tuoi fogli"8, e l'antropologa: "Porterò a 1964: del passato dal momento del racconto, casa con me le tue parole, e anche se "Qualche volta, dagli affreschi e dai come è normale sia nella vita che negli sarò sola, sarò in grado di scrivere"9. quadri, i loro visi ci fissano. Ma dai li- studi, ma i nastri raccolti e documenta- Epos, dialogismo e tecnologia condivisa bri quasi mai ne intendi la voce. Le loro ti, le cassette dei molti registratori por- dell'antropologico "Ascoltare le voci"10. generazioni hanno formato la lingua tatili di studenti, studiosi locali, tecnici Tra la vocazione del magnetofono a stru- che parliamo, la sintassi dei nostri pen- e fonici ci rendono possibile dialogare mento individualistico di alienazione e sieri, l'orizzonte delle città, il presente. ancora con gente scomparsa, con stili quella di strumento sociale di riappro- Ma la coscienza che anno dopo anno, vocali non più in uso, con storie che non priazione si disegna un grande campo di mietitura dopo mietitura e pietra dopo si raccontano più, e quindi non tanto pratiche, conoscenza, rappresentazioni. pietra, essi formavano ai signori e ai di prenderle per vere, ma di ereditar- Nella cultura italiana la impostazione di padroni, quella coscienza non li ricono- le riapprenderle, ripensarle, averle nel Gianni Bosio, per molteplici percorsi, è sceva. Li ometteva. Confondeva le loro futuro. stata forse quella più raccolta. Anziché voci con quelle degli alberi o degli ani- Gli Archivi orali in Toscana sono un arricchire di voci le famiglie nobiliari la mali da cortile. Questi canti sono stati documento di una fase in gran parte magnetofonia italiana ha consentito il uditi – quando sono stati uditi – tutt'al conclusa – anche per la fine della ma- trasferimento dei concerti, dei canti, la più come voce di una cultura separata e gnetofonia in anni recenti a favore delle documentazione delle fiabe raccontate11, arcaica; ma noi oggi sappiamo che essi tecnologie digitali – di un'epoca di uso il racconto delle molteplici storie su na- esprimono un mondo di dominati in sociale del registratore, e di volontaria- stri magnetici, su cassette, su Cd e DVD. contestazione e in risposta". to di ricerca finalizzato a scopi vicini a Presentando un CD di fiabe logudoresi Una frase quasi scolpita che incorpora quelli delineati da Gianni Bosio, dare la a Cagliari, riprese dalla raccolta rea- il senso del registrare e riproporre le voce, conservare la voce, non dimenti- lizzata per la Discoteca di Stato sotto la voci delle classi popolari come oppor- care un messaggio, una storia. Chi ha direzione di Alberto Mario Cirese12 (ma tunità storica di cultura alternativa con- fatto queste ricerche col magnetofono quanti CD si potrebbero fare in Toscana tro una cultura esclusivista delle classi ha collocato anche se stesso nella scena con l'aiuto della Regione dalle raccolte dominanti. dialogica del documentare, molti archi- di fiabistica?) pensavo a quegli uomini e Una risposta sempre forte e pertinente vi sono come le collezioni, tracce forti donne che avevano raccontato e che nel anche in un'epoca di attenuazione del della personalità del raccoglitore. 1968 e 1969 avevano 70 anni e che forse rilievo delle classi ma di accentuazione erano morti nel '96 ma che noi ricordava- del valore delle diversità. I custodi delle voci mo per quelle voci ricche di timbri, ironi- Anche i protagonisti di queste testimo- Della estrema delicatezza dei nastri re- che e drammatiche, che ce li restituivano nianze potrebbero volersi singolarmen- gistrati, del loro ambiguo e complesso sempre con la loro età fissata dalla ma- te riascoltare con il fastidio di Krapp, e valore, della loro storicità è un emblema gnetofonia, ma che potevamo portarci negarsi nel loro essere stati documen- l'Istituto De Martino, nato a partire dal nel futuro come una eredità: "heritage" tati diversi da come ora sono. Lo spe- movimento intellettuale e artistico che chiamano gli inglesi il "patrimonio". rimentiamo spesso in altro modo, con produsse il Nuovo canzoniere Italiano, I

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Dischi del Sole, le Edizioni di Bella Ciao e è stato decisivo nella scelta di una 'linea l'America portava le 'fonti orali' le voci tante altre cose di un passato reso 'remoto' italiana' antropologica e non storica al- degli emigrati15 e Cesare Bermani ri- dal ritmo della storia attuale. Solo elen- l'autobiografia e alle fonti orali. Questo feriva le parole, i discorsi, le voci della care questi nomi richiede a chi legge un mio modo è stato mediato da Alberto gente comune, senza canti. Il testo di C. po' di sosta, chiede lo sforzo di entrare in Cirese che collaborò con Gianni Bosio Bermani, L'altra cultura: interventi, rasse- dimensioni non più o non mai transitate, come studioso, filologo, antropologo e gne, ricerche. Riflessi culturali di una milizia a seconda dell'età e delle frequentazioni. militante politico socialista. Nell'edizio- politica per me giovane studioso di tradi- La 'scena originaria' è il Nord della resi- ne del manuale che ha prevalso negli zioni popolari è stato un testo influente, stenza, delle lotte sociali, del movimento studi italiani, scritto da A.M. Cirese nel esso faceva parte di Strumenti di Lavoro, operaio. Movimento Operaio è una rivista 1973 Cultura egemonica e culture subal- la collana curata da Cirese con Bosio, che nasce nel 1949. Ma è solo negli anni terne13 le pagine su "La nuova tematica che produsse gli Archivi delle comunicazio- '60 che il movimento si coagula. I saggi socio-culturale" erano da noi le più fre- ni di massa e di classe, gli Archivi del mondo del volume-raccolta di Gianni Bosio, L'in- quentate, perché davano l'idea di entra- popolare gli Archivi dell'Istituto Ernesto de tellettuale rovesciato a cura di Cesare Ber- re nell'onda di una storia ancora attiva, Martino e gli Archivi sonori lungo gli anni mani, datano 1963 – 1971. e la pag. 222 ha al centro Gianni Bosio '60 e '70, una quantità di iniziative legate In questi anni i nessi tra Bosio e intellet- e l'Istituto De Martino. Il mio primo stu- alla voce e alla filologia dei documenti tuali, politici, ricercatori, militanti sono dio sulla cultura italiana degli anni '50 è delle culture popolari che ora è oggetto già di per sé difficili da immaginare. Bo- del 1975 e in esso avviene l'incontro con raro e di culto. Le registrazioni fatte da sio è morto a 48 anni nel 1971 ma ha Rocco Scotellaro, Danilo Dolci, Danilo Gianni Bosio in vari luoghi d'Italia sono avuto una forza di traino doppia negli Montali, Gianni Bosio, la ricerca extrau- talora ancora inedite. anni di vita, ancora a lui si ispirano mo- niversitaria che valorizzò la voce della E'chiaro che entrare all'Istituto De Mar- vimenti e incontri in vari luoghi d'Italia gente comune e le autobiografie, e tessè tino ora che si trova a Sesto Fiorentino e in particolare il circolo Gianni Bosio di "l'elogio del magnetofono"14. Ma l'Ar- in un ambiente storico ma caldo e solare Roma e la Lega di Cultura di Piadena. chivio della Facoltà di Lettere di Siena produce un senso di sacro, di eredità, di Si diceva allora che, esaurita l'onda del è in grande parte costruito a partire da presenza degli antenati, lo stesso fondo sud e delle lotte contadine, gli studi questi incontri, ed anch'io ho scritto un archivistico principale di Bosio, detto sulla cultura popolare si spostavano a inedito 'elogio del magnetofono' dopo i "Ida Pellegrini" è legato al nome di sua Nord, proprio con la figura di Bosio, miei primi cinque anni di ricerca tra gli madre. Si capisce che schedare i nastri Cesare Bermani e l'Istituto De Martino indigeni in Toscana. conservati dall'IEDM non comporta che con Ivan Della Mea, Franco Cog- Le ricerche 'lungo il corso dell'Adda' solo una abilità tecnica, ma richiede che giola e molti altri fondarono, con Dani- contenute negli archivi dell'Istituto De ci si ambienti nel mondo in cui è nato, lo Montaldi e tanti altri (si pensi a Nuto Martino hanno con la mia memoria una tra storia delle tecniche (campeggiano Revelli, a Ettore Guatelli) che lavorava- certa familiarità, anche se quando andai in alto alcuni giganteschi registratori no tra ricerca e politica a dare voce ai a Milano per vederne qualcosa, non po- d'epoca, ricordo sempre le discussioni lavoratori senza storia. Delle ricerche tei accedervi. La ricerca di Bosio privile- sulla qualità dei microfoni che ho senti- della nuova cultura popolare a Nord giò il canto sociale, la musica, la vocalità to fare da Franco Coggiola, da Mimmo sono vissute anche altre generazioni di del lavoro e della protesta, come forme Boninelli) e storia degli intellettuali, è studiosi, per me quel tipo di approccio della cultura altra, ma Carla Bianco dal- così difficile cogliere un archivio nella

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sua particolarità, unicità, senza nascon- finito'. Storie anche della ricerca che poi con le persone e le storie che non con le dersene la portata, i limiti, le durate. è continuata, del valore di ciò che è do- cose. La scheda più efficace di un nastro Non si può proprio immaginare che cumentato. Tutte cose che richiedono registrato da Gianni Bosio in Calabria ad esso si dedichino persone che non dei 'link' che non sono solo nel software, (tanto per dire) 50 anni fa è quella che si impegnano con sintonia e dedizio- ma prima e soprattutto nella memoria ne contenga la trascrizione, i riferimen- ne. Piuttosto dei continuatori che dei attiva, nella capacità di comprendere il ti al contesto, tramite racconto di even- tecnici, piuttosto degli 'eredi' che degli senso, nelle storie di chi ha investito la tuali presenti, il racconto del viaggio schedatori, degli iniziati che degli infor- vita nel fare ricerca con le fonti orali e di altri che ci erano stati per ricerche matici. O forse meglio: degli informatici ha prodotto gli archivi come 'organismi prima o dopo, il link con i canti di quel che abbiano l'umiltà di iniziarsi. Questo viventi' vitali e tra loro diversi, alcuni tipo calabresi e occidentali, le notizie sui Archivio, ma così anche tanti altri, sono proiettati all'esterno, altri conflittuali, cantori locali, i racconti di Ivan Della "patrimonio culturale" nel senso più monastici o plurali, e comunque sia per Mea su come Bosio registrava, i dibattiti pieno del termine come formulato an- capire un archivio sia per schedare un successivi sulle tecniche del registrare e che nel Codice dei Beni culturali e del nastro occorre averne compreso L'iden- sulle varianti dei testi etc..Occorre do- paesaggio, bene doppio giacché le voci tità. Se concepita in questo quadro la mandarsi perché Bosio 'cercava' quel e i canti sono immateriali ma le bobi- schedatura è un processo di sempre tipo di contenuto canoro o narrativo e ne che li contengono, e che sono bene nuova conoscenza, una prova del circo- perché era importante per lui, e perché materiale a rischio di danneggiamento, lo ermeneutico. L'Archivio Nazionale quelle cose magari oggi non si cercano sono uniche. Diaristico di Pieve Santo Stefano è un più. Occorrerebbe conoscere tutti gli Schedare un archivio orale, ma forse an- luogo interessante per esperimenti di scritti su Bosio scritti da Bermani, la ri- che uno di scritture personali, è sempre schedatura ermeneutica infinita: fare le costruzione dei dibattiti tra canzoniere così. Non esistono dati ma dialoghi tra schede 'vissute' da ogni lettore. Ho pre- Italiano e Istituto De Martino, percepire incisioni che vengono riprodotte e sto- so lo spunto da Philippe Lejeune, teo- come la pensava lui, come mutava la sua rie. A Sesto si possono ascoltare storie di rico e interprete francese dell'autobio- ricerca, il parere di un giovane di oggi chi ricorda i contesti delle registrazioni, grafia, che racconta di come lui lavora su quel canto, i riferimenti agli episto- gli stili di chi le realizzava e racconta e il a ricostruire il mondo degli scrittori au- lari di Bosio se ci sono, una riflessione racconto dovrebbe entrare nella scheda. tobiografici16. Se facessimo delle schede sullo stato di attenzione oggi negli studi Le incisioni hanno velocità diverse (cosa aperte dei diari, epistolari, memorie storici, storici orali, antropologici sulla ormai abbandonata da 30 anni), inten- (ma anche audiocassette, nastri, bobine) ricerca di Bosio, un parere tecnico sulla dibilità, valore che va collocato in un che – depositate lì – i lettori leggono o registrazione e le apparecchiature con processo di comprensione, restituzione, studiano (ascoltano) ogni opera si arric- cui era realizzata, un diario di ascolto restauro tecnico e che ponga in eviden- chirebbe dei pensieri, delle conoscenze dello schedatore col resoconto delle dif- za le poetiche che si producono attra- e delle esperienze dei lettori, dei loro ficoltà che ha avuto nel compilare una verso le macchine. Ma poetiche, forme impegni di comprensione, così che altri scheda cartacea elementare con i dati conoscitive, stili si producono anche lettori possano capire il testo per sé, per e quindi degli spazi per le impressioni nella classificazione e nella comparazio- i percorsi di altri lettori, per differenza di tutti gli uditori di quel nastro che ci ne, nell'analisi delle varianti musicali e dei loro. In effetti è questa la vita della sono stati. Confrontare con l'etnomusi- testuali degli esecutori. Un lavoro 'all'in- conoscenza che ha molto più a che fare cologia di oggi, con la cultura giovani-

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le successiva al 'ritorno della Taranta' e tra nella nostra vita sociale e nella nostra mobili prima che ai Comuni e alle Re- all'affermazione dell'identità salentina storia profonda, mentre con gli altri si gioni e alla radiotelevisione pubblica. e meridiana. Forse esagero. Ma occor- giocano pulsioni eticamente equivoche Le colpe della gestione pubblica della ra- re dare l'idea della fecondità aperta del e per di più su una scena divistico-nar- dio e della televisione nei baratri formativi documento, e non di una sua chiusura cisistica che è drammatica per la forma- delle generazioni sono 'enormi'. Chiudo- irreversibile in un numero di scheda. zione diffusa. no il mondo fanno della comunicazione Se domani avessimo in rete disponibili Il rischio che sento come studioso è una sorta di implosione lottizzata. tutti gli archivi orali, senza 'guide', sen- che anche le istituzioni pubbliche del- In Internet si trovano voci di gen- za criteri di accesso e di valorizzazione la cultura finiscano per essere oppresse te comune che si raccontano, sono rischieremmo di non sapere che farne. dalla mentalità e dal ritmo dei media e poche, selettive, come in un 'genere' Lo stesso varrebbe se si trattasse di let- quindi credano che non ci possa essere in prova, sono per lo più legate alla teratura o di archeologia e ci fosse da critica sociale e comunicazione sociale cultura anglosassone a un empiri- definire una autorialità, una formazio- senza spettacolarità collaudata, senza smo e a un rilievo del punto di vista ne, non a caso la filologia nasce dai testi Fiorello, senza Cabibbo e Veline, senza della gente (mass e open university) e poi dalla storia. Carramba che sorpresa, mentre esse do- che ha lì una tradizione. Non a caso vrebbero contrastare la banalizzazione e la International Oral History Society Un prato col sole la semplificazione della cultura. Come nasce in Gran Bretagna, ma gli studi Non è che gli archivi orali siano difficili si può considerare difficile l'uso sociale italiani, in particolare Luisa Passerini e noiosi. Tuttaltro, ci si fanno incontri degli archivi, improbabile il valore del- e gli storici contemporanei di Torino, commoventi, si trovano 'eventi' di in- le loro fonti se la radiofonia pubblica (e Sandro Portelli ( e il Circolo Gianni contro e di racconto assai forti. Manca privata) non se ne occupa mai e fa inve- Bosio di Roma), e alcuni antropologi invero una consuetudine a usarli, non ce circolare programmi di puro intrat- (tra i quali anch'io) siamo stati a fine c'è una tradizione di diffusione. Per me tenimento. Lo stesso vale per la televi- anni '70 primi '80 tra i principali in- è certamente molto più difficile e noiosa sione. Sono un malato io che per mesi terlocutori di questi studi. Gli antro- una puntata di Amici miei su Canale 5, e ho ascoltato racconti di vita di contadini pologi per parte loro alla consulenza strasicuramente, tanto da essere insop- toscani, fiabe raccontate, interviste sul di molteplici tradizioni di studio e portabile, è La Fattoria o L'isola dei famosi lavoro e le ho trovate bellissime mentre diversi 'antenati' (dalle storie di vita se li guardo è solo per dovere di antro- sulle radio correnti trovavo solo bana- di nativi degli antropologi americani pologo non certo perché mi comunichi- lità? Alcuni programmi della terza rete alla ricerca delle tradizioni popolari no qualcosa che non sia disagio. Il fatto radiofonica della Rai con fonti orali sul italiane dell'ottocento, a De Martino, è che i racconti e i canti della gente non passaggio del fronte erano assai belli, Cirese, Bosio). sono mai stati offerti alla audience e la voce della gente comune irrompeva Con le sole interviste che hanno fatto in quindi manca una abitudine a seguirli, nella comunicazione pubblica consueta circa 30 anni i miei studenti i miei colla- e per questa ragione essi debbono pas- come un evento, una esplosione di veri- boratori ed io potrei tenere il palinsesto sare per la porta della maggiore 'spetta- tà. Con più acume la pubblicità finge le di una emittente radiofonica per 10 anni. colarità' per interessare, e per la porta di sue 'fonti orali', le intervista sul detersi- Forse sarebbero cose meno noiose di una visita guidata per essere compresi, vo, fa raccontare le storie di famiglia che quelle che si sentono in giro forse no. Se ma è altrettanto vero che con essi si en- si legano così ai deodoranti e alle auto- qualcuno vuole mettermi alla prova sono

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pronto. Ma una volta che ho proposto a scere, in questo caso ascoltare, frugare, della vita: ci sono storie di resistenza, di una radio privata di sinistra fiorentina di farsi narrare. Capivo che quello spazio,i lavoro e di lotte sociali, racconti di soffe- fare una trasmissione antropologica basa- libri, le bobine potevano dire a me qual- renze familiari, esperienze di migrazio- ta sulle voci della gente mi hanno chie- cosa di diverso rispetto a quel che dico- ne, fiabe, proverbi, memorie di come sto soldi come se volessi fare pubblicità al no a Ivan Della Mea che ha una storia si fa il pane, canti in ottava, stornelli, mio campo di studi. E'un campo in cui ci inclusa in esso, ma anche di diverso da insomma le tracce di una vita collettiva sono più pregiudizi che conoscenze. Antonio Fanelli, un giovane studioso che non si saprebbe altrimenti com'era Chi dice che queste fonti sono poco in- molisano che ci si avvicina oggi a partire e dove sia finita. teressanti nell'uso pubblico lo dice solo da una tesi di laurea. L'IEDM è inscritto Sono modalità del fare la storia minuta, perché sono difficili e inconsuete; anche nella mia storia intellettuale, quindi sono minuscola, caparbia, filologica della cul- se sono su piazza da tanti anni non han- un potenziale 'custode' o 'mediatore' del- tura di un territorio. Mentre a Firenze il no mai avuto attenzione pubblica e han- la sua comprensione come 'forma di vita' sindaco La Pira restava negli annali del no vissuto in uno statuto di marginalità. che si è data nel tempo e che secondo me ricordabile, Don Zeno a Nomadelfia re- Attendono sempre tempi migliori. deve essere 'ereditata'. Ereditare significa gistrava e faceva registrare altre storie, Ora che Dante Priore ha digitalizzato e ridare senso, ridare valore, interpretare. Catastini a Fucecchio altre ancora. Face- sta pubblicando i suoi materiali di ricer- Nulla vale fuori di questi processi. vano entrare negli annali del ricordabile ca per la Biblioteca e il Comune di Ter- Se non vediamo così gli archivi essi di- vite comuni e straordinarie, la moltepli- ranova Bracciolini è evidente che lì den- ventano liste di contenitori e di supporti cità della storia stessa. Storia vuol dire tro c'è la gran parte di qualche ci resta e magnetici. ricerca, interesse pubblico, missioni in- che possiamo studiare e conoscere della Metti che in Toscana sono stati registra- tellettuali, impegni vitali, militanze. Le memoria del canto e del suo uso nel Val ti 2000 maggi epici e 4000 maggi lirici. fonti orali sono state soprattutto 'porta- d'Arno aretino, se questo interessa la so- Cosa serve saperlo? Non sono raccolte trici sane' di questo genere di cose. cietà locale e quella regionale debbono di figurine. E' altra cosa dal fare la sto- Si capisce che spesso l'IEDM abbia in- dirlo politici e istituzioni: ora è evidente ria della cultura di un territorio che è sistito nel presentare il proprio patri- che c'è ed è usabile. La ricerca personale stata fatta con l'uso del magnetofono, monio in termini descrittivi, elencativi, e fondatrice di Priore è, secondo me, un dell'archivio come strumento di docu- quasi notarili. Dietro gli elenchi c'era il grande regalo alle generazioni future e mentazione e memoria. Mica chi lavo- senso del sacro custodito, la memoria una notevole compagnia per una con- ra su questo terreno ha la 'sindrome' delle vite impiegate, il ricordo ora sem- sapevole e non mitica identità simbolica del dialettologo del film Speriamo che pre più ampio degli antenati fondatori del territorio. sia femmina, quella di registrare il raro, e delle loro vicende, spesso battagliere l'ultimo, l'arcaico, l'altrimenti ignoto, o settarie. Di recente sono stato in visita all'IEDM a questa sindrome è solo la proiezione sul Sesto Fiorentino. Era una giornata di sole mondo della vita quotidiana dei model- Realizzazioni simboliche e il prato dietro lo spazio dell'Istituto era li di rarità della storia dell'arte e dell'ar- Quando Dante Priore ha digitalizzato la pieno di luce di silenzio e di ulivi, qua- cheologia. Negli archivi toscani ci sono sua raccolta sulla cultura popolare del- si monastico. Stare lì a studiare sarebbe milioni di voci che non sono gioielli del- la Valle dell'Arno in collaborazione con stato bellissimo. Mi sarei prenotato per la corona, inediti leonardeschi o falsi De il Comune e la Biblioteca Comunale, restarci un mese. Studiare significa cono- Chirico, è proprio un'altra dimensione abbiamo avuto la sensazione che Ter-

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ranova Bracciolini si stesse dotando di ca', singolare, è solo un salvataggio sen- producendo l'immagine del passato che un 'monumento' della sua storia sociale za prospettiva di uso. Priore ha scelto di oggi si è affermata nella cultura intellet- e al tempo stesso di un documento di- pubblicare tutta la trascrizione di tutto tuale del tessuto locale. Come piace fare namico, aperto, da interrogare ancora il suo corpus organizzata per volumi anche a me, Francesco Alberti racconta per vedere cosa è mutato nella memo- tematici, accompagnarla a un CD, e di quegli anni in cui ci conoscemmo, fa- ria. Quando abbiamo studiato il lavoro commentarla18. Poterlo fare in vita, è cendo capo a Firenze, anche con Gio- di Dante Priore, docente molisano che come seguire la cessione a un archivio vanni Contini, Gian Bruno Ravenni, ha creato nel Val d'Arno uno dei più im- pubblico di un corpus di documenti, ed Paolo De Simonis, Claudio Rosati, Ga- portanti archivi di canti, di memorie, e è la cosa ideale, giacché ne massimizza stone Venturelli, Roberto Ferretti e via di documentazione di scrittura auto- la storia. Sovente si pubblicano o si ri- rimemorando, facendo su e giù con una biografica, avevamo l'impressione che producono solo brani cantati o musicali macchina del tempo nella memoria del- lui conoscesse il lavoro di Gianni Bosio senza il contesto di indagine e si ridu- la sua vita e inquadrandola – per ciò che e di Cirese, invece abbiamo dovuto ri- ce gravemente la conoscenza, Priore concerne la curiosità e il lavoro con le conoscere che era arrivato alla filologia ha pubblicato per ogni canto notizie fonti orali- nella scena nazionale della delle fonti per via dei suoi studi di filo- di contesto, dialoghi interpretativi con cultura critica e militante di una genera- logia classica e per il crescere, negli anni gli informatori. Ha lavorato con suo fi- zione: Luisa Passerini storica contempo- '60 e '70, di una condivisione 'politica' glio informatico, conquistandolo a una ranea di Torino ne fu l'emblema. I suoi per la cultura delle classi popolari che prospettiva di trasmissione della sua libri un riferimento comune tra storici lo spingeva a considerare le fonti come ricerca; quel corpus oggi è pubblico an- e antropologi. Tra 1979 e 1982 nasceva forme di 'autorappresentazione' da ri- che se resta legato a una storia privata. anche un modo di fare ricerca, di dialo- spettare innanzi tutto. Istintivamente Priore è pertanto un 'benefattore della go con gli assessorati, di connettere mu- la ricerca di Priore si è collocata lungo comunità' come ha scritto di recente K. sei e storia orale che è diventato un dato l'asse dell'antropologia americana delle Pomian per i musei, un'evergete secon- di fatto, anche se oggi in declino. La storie di vita, delle filologie di Bosio e do l'antico senso di chi donava beni alla centralità degli uomini e dei loro saperi di Cirese, e nell'orizzonte dell'idea che città. L'archivio è la sua definitiva iscri- tecnici, sociali, del lavoro, la documen- Ernesto de Martino sosteneva quando zione nella storia del Valdarno, come tazione visiva dei saperi pratici incorpo- scriveva che il suo compito di studioso indigeno emigrato, per il quale essere rati nel gesto della mano dominavano era quello di "cercatore di umane di- emigrato è stata una potente macchina la ricerca. Quando F. Alberti fa la rasse- menticate istorie" e quello di "testimo- di conoscenza e di curiosità antropolo- gna delle 'autorità' di riferimento per lui niarle al mondo"17. Le scelte di Dante gica. e ci mette Passerini, Bermani, Portelli, Priore sul piano della conservazione e Leggo un resoconto di Francesco Alber- me, sembra fare una sorta di ritratto di digitalizzazione hanno mostrato che la ti La Marmora Riflessione su un'esperienza famiglia. schedatura degli archivi di raccolte ora- di storia orale: Montelupo fiorentino19: nelle Così come ne ha scritto Alberti doveva li è la creazione di un indice ad hoc, sin- sue parole c'è un'aria di giovinezza co- essere l'indagine sugli archivi orali in golare, che ne favorisce la conoscenza mune, uno spirito del tempo, sono gli Toscana: riconoscere in essi storie in- come 'organismo storico', non mesco- anni '70 in Toscana, anni di passioni per tellettuali, 'minuscole realizzazioni sim- lanza di items, la digitalizzazione senza il territorio in cui forse non ci prende- boliche' (come scrive Franco Fortini, ne una indicizzazione unitaria e 'idiografi- vamo abbastanza sul serio, ma stavamo Il De Martino a lui dedicato n.4, 1995,

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pensando alle riviste intellettuali de- epistemologica. Leggere Il De Martino di una storia raccontata da chi la vive gli anni 60), nuove stratificazioni della dedicato a Franco Fortini me ne ha dato più che da chi la 'fa'nel senso pubblico società civile che si fanno anche nuovo la traccia, devo dire che le sue intervi- e politico del termine. Ma in questo senso comune. ste e le registrazioni realizzate durante senso l'archivio è la storia del farsi delle Trasformare il censimento sugli Archivi i suoi interventi nelle scuole e trascrit- ricerche che lo hanno costituito. Molti Orali in una storia dal basso del terri- te nel volume aggiungono qualcosa al archivi qui documentati sono i luoghi torio e dei suoi intellettuali non poteva Fortini che conosciamo. Dunque che c'è della 'produzione culturale' di una certa riuscire nella prima fase ricognitiva, ma conoscenza, interpretazione, comunica- Maremma, di una certa 'Garfagnana' di può riuscire con un progetto ulteriore zione, non solo 'deposito', non solo me- un certo 'senese' etc. Se pensiamo agli del quale già si vedono i lineamenti. moria, nell'Archivio IEDM come negli incontri degli anni '70 e '80 per iniziati- Le difficoltà incontrate nel far parlare altri. Sono dimensioni restate indietro e ve legate alla cultura popolare e ai nomi gli archivi come fermenti della società ancora in parte da studiare. che tornano in queste schede come fon- civile, aspetti di un blocco storico tra datori di archivi (Roberto Ferretti, Dan- classi sociali e gruppi intellettuali tra Immagini di vita dimenticate te Priore, Gastone Venturelli, Caterina cultura universitaria culture militanti Gli Archivi non sono solo quel che c'è Bueno), viene in evidenza che nel loro diffuse e territorio sono indizi sui qua- depositato. Chissà perchè li chiamiamo farsi si costruiva anche una immagine li sarebbe necessario lavorare ancora in Archivi? Forse anche in questo c'è una della Toscana, la maremma della Bueno profondità, perchè la 'sinopia' del gran- influenza di Bosio. Se senti un archivista e di Ferretti non è un 'dato' è una 'realiz- de affresco (forse questo sono le schede di mestiere ti dirà che sono 'raccolte di zazione simbolica' prodotta negli anni che pubblichiamo?) restituisca la umile nastri', o 'collezioni', l'archivio è un'altra '70, ne fu coprotagonista e anticipatore maestà della pittura che abbiamo fatto cosa, è legato a un progetto pubblico Morbello Vergari; per un volume su di in tanti. doveroso e sistematico di fonti scritte, lui ho di recente scritto una prefazione Come i musei, gli archivi orali sono ma- ma questi nostri guizzi di ricerca e di 'gramsciana' che mostra la 'costruzione' nufatti culturali complessi, multiautoria- deposito di nastri come possono essere di una idea di territorio nuova, che ha li, polifonici per natura fisica, sono forse chiamati archivi? per protagonisti nuovi soggetti sociali. una delle migliori incarnazioni della Credo che noi vogliamo che siano archivi Una concezione che oggi ci sembra ov- metafora postmoderna della polifonia. proprio nel senso di materiali, repertori via, m lo è perché la abbiamo costruita, Il Franco Fortini trascritto, l'Ernesto De di fonti e documenti per la conoscen- insieme con gli archivi in quei decenni. Martino trascritto nelle pagine de Il De za, una conoscenza che Gianni Bosio La Maremma senza di loro sarebbe di- Martino fa pensare che la conoscenza sottolineò essere connessa alle classi so- ventata, come sembra oggi, una terra di prodotta oralmente non è mai esatta- ciali che non si esprimevano attraverso turismo balneare, di insediamenti per mente la stessa di quella scritta. Sulla la scrittura. Sono 'archivi' nel senso che seconda casa, di reti di strade e di mer- rivista "Lares", che dirigo, ho introdotto sono i depositi conoscitivi di un'altra cati. Pochi viventi l'hanno vista diversa. una rubrica di 'testi orali', che cerca di cultura rispetto a quella degli archivi di I film e le foto del barone de Andrei, le approfondire l'idea che, al di là della Stato, dell'industria etc. Oggi forse ci ac- cassette di Ferretti la raccontano altra. letteratura sulla 'mentalità orale', ci sia contentiamo che questa cultura è legata La raccontano traversata da migliaia di una differenza tra dialogo, performan- alla vita quotidiana, alla gente comune, braccianti e macchine per la bonifica, la ce e conoscenza scritturale che è anche alla non ufficialità. E' l'idea più ampia raccontano traversata da mietitori e pa-

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stori, da cacciatori. Forse ancora negli l'anno dei mezzadri (dopo quelli degli to e locale rispetto a quelli maremmani anni '40 non c'era nessuno che facesse Etruschi e dei Medici). Abbiamo tenuto e montanini ma più traumatico, ci fu balneazione in queste terre. Il luglio viva con la ricerca, non con l'ideologia, il cambiamento di una forma di vita, i era tempo di messi e di trebbie e sul- con le fonti, non con le rivendicazio- mezzadri si urbanizzarono con il cuore, la costa si festeggiava, diffidando della ni un'altra toscana oggi pensabile più la pelle, il cervello, da neri che erano vicinanza del mare, la santa dei trebbia- facilmente. Il pluralismo della storia divennero bianchi, si potrebbe dire con tori Sant'Anna. Così i paesi delle colli- locale toscana si è nutrito delle nostre il linguaggio di Franz Fanon, tanto desi- ne vicine, spesso poi trasferitisi a valle cassette. Può darsi che molti non se ne deravano la 'lattificazione', ovvero diven- o emigrati, e i paesi delle difficili storie siano accorti, cultori d'arte, nostalgici tare gente comune, e non più contadini. di miniera sulle quali transitò l'esercito del medio evo, apprezzatori del 'mer- Quindi dimenticarono tresconi e canti tedesco mietendo vittime ignare non cato', ma quel pluralismo c'è, quegli di mietitura e si diedero a fronte serena sarebbero stati ricordati senza i lavori archivi sono stati istituzioni di ricerca a Togliatti-Longo-Berlinguer, a Modu- di ricerca con le fonti orali. Oggi spesso e produzione di rappresentazioni del gno e Gigliola Cinquetti, alla lavatrice e i giovani, anche turisti, cercano origini territorio in modo ben più originale alla televisione, restavano nascoste die- e storie diverse dietro l'apparenza del che non i più accreditati Istituti per la tro i piccoli orti e le sapienti barbecue territorio. La cultura della New Age resistenza che, in genere, si sono mossi dei festival dell'Unità le loro plurigene- e del neo-paganesimo spesso mitizza con timore sul terreno delle fonti orali e razionali competenze della terra e degli e arcaicizza le culture contadine. Ma per lo più secondo una memorialistica animali. La strana storia dei mezzadri, anche per loro il ponte che Ferretti ha un po' tradizionale. bizzarramente gloriosa, ha avuto pochi costruito con la sua ricerca che si è fat- L'archivio Venturelli ad Eglio-Sassi, l'ar- annalisti, quasi nessun monumento, ta Archivio delle Tradizioni Popolari chivio Priore a Terranova Bracciolini, molte autodenigrazioni, noi l'abbiamo della Maremma Grossetana, tra passa- quello di Catastini a Fucecchio, quello accolta e raccolta. Sono nati musei a to e futuro apre all'immaginazione di di Don Zeno a Nomadelfia sono anche ricordarla, le nostre audiocassette anni una terra diversa. Senza queste storie il segno della resistenza delle piccole '70 ne palpitano. La maremma e la neppure si capirebbe la letteratura to- comunità al centralismo toscano delle montagna in specie Garfagnana e Luni- scana dell'800, il ruolo del padule o del città e in specie di Firenze. Ma anche giana ma anche in parte il Casentino (e cinghiale nell'immaginario letterario quelli di Siena, di Arezzo, di Grosseto se ne può seguire la traccia negli Archivi e macchiaiolo. Ferretti si battè sempre sono legati alla storia della provincia. schedati) ritrovarono il rapporto con il contro la maremma dei cacciatori ricchi Gli archivi sono minuscole realizzazioni teatro popolare contadino, con i riti del e nobili e per la maremma di braccian- simboliche e luoghi di resistenza. ciclo agrario e liturgico. Il piano-colle ti, boscaioli, contadini, carbonai. Quelli colonico ha avuto meno memoria, qua cantati da Caterina Bueno. Quelli can- Avevano ammassato il grano e là una festa della trebbiatura, più che tati dai miei allievi dell'Università di Negli anni 70 dicevamo spesso che le altro ne parlano i musei, e le fonti orali Siena che fecero di "Tutti mi dicon ma- zone più ricche di memoria della storia raccolte restano dunque il riferimento remma maremma" il loro inno. Facen- e delle pratiche della cultura popolare per comprendere storie talora di delu- do archivi si è costruita e tenuta aperta erano le zone ai margini della mezza- sione e talaltra di epiche lotte, ma storie una storia della Toscana altra, quella dria: la maremma e la montagna. In forti e profonde, forse le uniche che re- per la quale un giorno riusciremo a fare effetti l'esodo colonico fu più contenu- stino del loro essere stati la spina dorsale

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del territorio regionale toscano per sei scotomizzato, divenuto da segregata e zanto gratis pel proprjetarjo. Un altro parti- secoli, e la base sociale della democra- arcaica macchina produttiva per l'ari- colare: non zólo e lòci che vvénivano pagati zia lungo tutto il '900. Sembra cosa da stocrazia terriera, cuore pulsante della cóme dazzi al proprjetatjo, che ppòi e lòci poco? I mezzadri hanno scritto poco, ci società civile e politica moderna, pista servìvano pe ffacci da mmangià ppe la trib- bjatura, ma e lòci che avanzàvano, du' terzi sono storie e racconti di vita di sindaci, di spiegazione – nel bene e nel male - andàvano al proprjetarjo, e lla propprjetarja politici, ex contadini, ma di tante voci della civiltà toscana attuale, segreto dei di Rèsta facéva andà le dònne de' contadi- che erano poche le rappresentano, essi suoi cambiamenti. ni gratis a ggiornata a ppelà la pénna de' sono soprattutto qui nelle parole che lòci vivi; si sentìvano bercià ddal Sabbatino, hanno detto ed hanno lasciato negli ar- <

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il quattórdici luglio del quarantòtto fu il 'D- Insomma i contadini lasciarono la terra quaranta anni e i testimoni contadini giórno dell'attentato a Ttogliatti. Cèra la quando si presentarono possibilità di lavoro che ci parevano 'antichi' avevano 50 e tribbjatura in córzo al Poderuccio, qui a in altri settori? 60 anni. E' il frammento storico di un Bbuonconvènto, quél podére... e mmi ricòr- R- È cchiaro, è cchiaro! mio modo di far ricerca centrato sulle do, avévano ammassato il grano e intanto D- E rimasero nella terra fino a quel mo- lotte sociali, legato anche alla mia storia chiedévano cóme ffare per la divisjóne. E mento solo perché non c'erano altre pro- laggiù avvenivano degli scontri co' rappre- spettive? intellettuale, è il segno di una tecnica di sentanti dell'amministrazzjóne, appunto R- Il contadino a la tèrra cèra attaccato, non è trascrizione delle fonti complessa che perché intendévano di divìdere in mòdo di- cche sse ne fregava, nò. Soltanto che, quésto oggi non usiamo più. Precedente alla vèrzo da ccóme èra stato prima. [...] E mmi eleménto che bbisogna riconósce, non dava pubblicazione del 'nostro capolavoro' la ricòrdo, la commissjóne intèrna vénne lì al da vvìve, non dava. Allóra còsa è successo? Si storia di vita di Dina Mugnaini Io so nata paese, cèra la Càmera del Lavóro lì davanti èra strappato qualche ccòsa con quèste lòtte, a Santa Lucia a partire da una ricerca di al Comune in una stanzétta, e ssi organizzò ma qquando a mmano a mmano sviluppa- Valeria Di Piazza e con la cura per la tra- una delegazzjóne per andà in casèrma. S'an- va l'industria e ssi presentàvano possiblità di scrizione del linguista Luciano Giannel- dò in casèrma, èramo quattro o ccinque, dùe occupazzjóne da altre parti, i contadini se ne li20. Senza le persone che hanno creato o ttre contadini lì ddel Taja perché qquésto andàrono e è ffinito lì. E il mezzadro, che ssi èra un podére del Taja, ìo e óra altri non verìfica anche a Bbuonconvènto, anzjani in questi archivi la Toscana sarebbe persa mi ricòrdo; cinque o ssèi in delegazzjóne mòdo particolare, non si è disfatto sèmpre nella sua assenza di memoria, o nelle ri- dal maresciallo, appunto, per pórre questo di tutta la tèrra. Risulterà anche a vvói che gidità delle memorie ufficiali, nei sogni problèma e ccapìssero anche lóro che i con- ssi sò mantenuti la vignétta, si sò mantenu- medievali, nei parcheggi urbani e nelle tadini non è cche ffacévano perché volévano ti il campicèllo; nò, dìo, quésto secondo me Coop, nelle code dei turisti al Duomo di sovvertì le còse déllo Stato, nò, le léggi de lo dimostra l'attaccaménto dei vècchi contadini Firenze, nell'abbronzatura del mare to- Stato, ma èra perché intendévano realizzare per la tèrra. scano. Fu Gramsci a scrivere "[…] la To- un problèma che aspiràvano ormài da anni. scana oggi non ha una particolare fun- [...] Mentre eravamo in casèrma, appunto, Questi frammenti di una tesi di lau- zione nella cultura nazionale e si nutre discutèndo col maresciallo [...] dicèndo le rea (FP) sostenuta alla Facoltà di Let- della boria dei ricordi passati"21; sono nòstre còse, naturalménte, un carabinjère tere dell'Università di Siena nei primi bussò alla pòrta e ddisse: 'Maresciallo- dice- passati molti anni è vero, ma è probabi- anni '80, frammento a sua volta di un in paése stanno sparando.' Mà, nòi 'un zi le che la saldatura tra cultura urbana e sapéva il motivo perché... Il maresciallo dice: archivio delle fonti orali della ricerca cultura del territorio non sia mai vera- 'Dóve?' Allóra vìa, il maresciallo... s'andò in universitaria senese, già anticipati da mente avvenuta e questo produca una paése... si trovò ggià la gènte in piazza a vari anni di inchieste orali, mostrano forte oscillazione tra cosmopolitismo e qquésta manjèra, sarà stato... nel giro d'un il rilievo monumentale del mutamento nostalgia, e ancora, riprendendo un al- quarto d'óra, vénti minuti il paése... Anzi, e della dimenticanza. Pezzi di un altro tro spunto di Gramsci, tra "strapaese e cèra in córzo una manifestazzjóne comuna- mondo. Ma a Buonconvento è ora pre- stracittà". le, e ccèra già mólta gènte e ffu la popolaz- sente il Museo della Mezzadria del '900, zjóne, appunto, che incitò nnói a fformare una non tanto minuscola realizzazione quésta delegazzjóne per andare in casèrma. Genealogie simbolica, un presidio della 'altra storia' Mentre i cittadini stàvano in attésa de la nò- L'altra storia non è storia locale. Le ricer- stra rispósta, vénne la notizzja che avévano del territorio toscano. Questa tesi è an- che toscane degli anni '70 fanno parte sparato a Ttogliatti.' che frammento di una storia cangiante, di un movimento mondiale che è legato quando la seguivo passavo dai trenta ai alle culture giovanili degli ultimi anni

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'60 e alla rinascita delle tradizioni e alle la rilevazione stenografica che Vittorio condo, un punto di frontiera, di scambi, nuove culture del revival condivise da Imbriani faceva nelle raccolte di fiabe, che si innesta nella società civile molto gran parte dell'Occidente. Alle gran- l'elogio che Tommaseo ed altri faceva- più che nella vita universitaria o istitu- di ideologie che resero 'globale' il '68 no della 'viva voce del popolo' creò una zionale e si presenta quindi anche con i si accostarono pratiche conoscitive e di cultura pre-magnetofonica del 'dettato caratteri della diffusione e della demo- ricerca che entrarono nel 'movimento' popolare', ancorché un po' mitica e un crazia (anche le gelosie, la concorrenza, e nel 'senso comune'. In Italia già negli po' paternalistica essa restò negli studi di i conflitti se sono prodotti dagli attori anni '50 con Rocco Scotellaro, Gianni folklore e linguistici, animò la letteratura sociali fanno parte della democrazia). Bosio, Danilo Dolci, Danilo Montali, ma vernacolare. Un'altra tradizione italiana anche Nuto Revelli, e molti altri la pro- muoveva dalla sociologia di Franco Fer- I canti, le parole, gli usi duzione di testimonianze fu promossa e rarotti, un'altra dalla linguistica e dalla Qualcuno potrebbe dire:"avete registra- c'era conoscenza del valore delle ricer- sociolinguistica (de Mauro), altre veni- to nel 1968 una fiaba dell'"Orco stupi- che orali e autobiografiche nell'america vano da prospettive più direttamente do"24 a Gavorrano, non vi basta? Ne vo- roosveltiana, negli anni '50 inoltre Alan politiche (I Quaderni Rossi e il tema del- lete registrare ancora?". Oppure: "avete Lomax, etnomusicologo, avviò venendo l'inchiesta operaia). Nell'esperienza fatta già intervistato i sopravvissuti della stra- dagli USA le ricerche sul campo in Italia. all'Università con Alberto Cirese queste ge nazista di Civitella della Chiana nel Negli USA la raccolta di testimonianze tradizioni venivano a confluenza, e, in 1994 mica vorrete intervistarli di nuovo! orali come storia di famiglia realizzata modi diversi, queste tradizioni sono an- E' uno spreco di tempo e di denaro". da Oscar Lewis fu tradotta con I figli di che 'incarnate' negli Archivi che abbia- Ecco dei veri pregiudizi conoscitivi, ab- Sanchez Milano, 1966, ma Lewis aveva mo censito: folklore, etnomusicologia, bastanza correnti. Spesso proprio coloro avuto precedenti importanti, ne Il con- storia orale, storia della resistenza, storia che sono scettici sul valore conoscitivo tadino polacco di Thomas e Zanievskj e in sociale, inchiesta autobiografica, intervi- delle fonti orali le trattano poi come se Crashing Thunder storia di vita di un in- sta demologia, letteratura orale, revival fossero calchi di fonti scritte, di 'docu- diano Winnebago di Paul Radin, la cul- musicale, antropologia culturale, analisi menti'. In realtà la ricerca con le fonti tura americana anni 20 aveva già fonda- delle migrazioni, storia della cultura ma- orali, ovvero basata sull'ascolto delle per- to l'etnografia delle storie di vita scritte teriale, stile vocale, antropologia della sone, implica modi diversi d'uso e apre e il lavoro di registrazione sul campo di performance, si avvalgono di metodiche a una idea di sapere mobile, qualitativo, miti e canti. I cantanti del movimento che hanno come minimo denominatore di costante riverifica e monitoraggio. Si studentesco americano (Baez, Bob Dy- comune il gesto di "imprigionare le voci deve partire dal fatto che nella nostra so- lan etc.) avevano alle spalle la ricerca sul in supporti magnetici o digitali". Ma con cietà, e nelle nostre università, non è mai folclore musicale e il movimento del folk questo gesto che focalizza la voce, il dia- stata data importanza alla conoscenza music revival22.Negli anni '60 la Sho- logo, la comunicazione verbale questi qualitativa, minuziosa, che entra nelle stak23 portava il registratore nell'area del campi di studio si trovano a condividere pieghe della vita quotidiana, che ricono- Kalahari. Ma avevamo anche antenati in anche problemi di gestione, di conser- sce la presenza di repertori, tradizioni, casa, il dibattito ottocentesco sulla filolo- vazione, di valorizzazione, di interpreta- habitus. L'antropologia culturale è asso- gia comparata, le posizioni del tedesco zione e di epistemologia. lutamente marginale nella nostra cultu- Max Muller sul raccogliere dalle fonti Diverse genealogie e molti problemi ra. Così viene favorita una conoscenza di popolari con le loro "ipsissime verba", comuni fanno di quest'area un luogo fe- tipo sociologico-statistico, ed una di tipo

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politico ed economico congiunturale, della Chiana ci siamo incontrati con vari Val Germanasca, Provincia di Torino, e poi la grande chiacchiera sui potenti strati di fonti orali, il primo raccolto nei area alpina e valdese, sono un pezzo e sui VIP che caratterizza la televisione processi sulla strage fatti dall'esercito in- di storia delle nostre discipline, di noi e le riviste. I documenti presenti negli glese, il secondo sono le memorie delle stessi, della gente dei tanti paesi delle archivi orali fotografano momenti, se- vedove pubblicate su Società negli anni valli che può avervi lasciato il suo segno quenze di saperi e di memorie, danno '50 poi c'è stato il grande gelo della me- e oggi ritrovarsi, interrogarsi ancora, o ad essi un risalto e una cornice entro la moria pubblica, nel 1994 questo veniva trovare le voci degli antenati26. vita, ma non una volta per sempre. Uno rotto da una nuova raccolta nella quale Mi hanno chiesto di scrivere un testo su dei loro problemi è continuare a cono- ho lasciato anche io il segno delle mie problemi del teatro popolare piemonte- scere, a studiare, a comparare. Nella emozioni25, poi c'è stato un rifiorire di se, ed io ho ripescato la ricerca che feci nostra prospettiva di studio ciò che " è iniziative locali. Oggi ascoltare ancora in Val Germanasca, con Nevia Grazzini, stato" registrato non è necessariamente quelle voci ha il senso di riconoscere un poi attiva nell'Archivio di Grosseto, nel morto né necessariamente autentico, processo di espressione, di rappresenta- 1981 e poi nel 1982 in effetti alcuni stu- la cosa più interessante è il flusso di te- zione collettiva, vedere come funziona denti da me diretti fecero delle ricerche sti, di competenze, di narrazioni. Negli ma soprattutto 'cosa ci dice' il mondo sul teatro popolare a Praly, a Rodoretto, anni 80 c'è stata sicuramente una ripresa simbolico di una comunità di confine, a Pomaretto, a Chiotti, che furono og- di tradizioni locali, è interessante sapere ferita dalla guerra e dalla pace. getto del dossier d'esame di Nevia Graz- quali nuove competenze hanno costrui- Ascoltare le voci è una forma di cono- zini. Io stesso feci alcune interviste per to, quali repertori e patrimoni. Nulla si scenza i cui fondamenti sono il dialogo orientare gli studenti. Le cassette, come dà per sempre. Così le fiabe della ricer- orale e gli archivi che ne documentano allora usava, sono state consegnate al- ca diretta da Alberto Mario Cirese nel l'espressione. l'Archivio e sottratte alla dispersione, 1967/68 e depositate nella Discoteca di L'archivio del Laboratorio audiovisivi nel tempo sono state tutte trascritte e Stato (luogo sconosciuto ai più, che in della Facoltà di Lettere di Siena, dove schedate per temi di ricerca. Quindi ora effetti potrebbe essere un forte presidio ho insegnato 17 anni Storia delle Tra- 25 anni dopo trovo un dossier di trascri- nazionale per l'archivistica orale) non dizioni Popolari, è per me ancora palpi- zioni e di audiocassette sul teatro popo- sono le ultime possibili, sono varianti tante di iniziazioni, di pratiche, di cam- lare che mi riporta indietro nel tempo e raccolte entro processi fluidi di sapere bi tecnologici, di ricordi di rilevazioni negli interessi. orale. Da alcune indagini fatte sembra 'sul campo' incorporati nei materiali di "D-Che cosa significa 'barbuira'? possibile che con la nuova popolarità ricerca di cui ci siamo più occupati; si R-significa travestirsi della tradizione alcune fonti siano più tratta di documenti vivi ancora studiabi- D-ed ha un momento particolare del vivide e meglio raccontate oggi che nel li, ancora usabili comparativamente. carnevale in cui si fa? 1967, periodo di forte caduta di popola- Il corpus più ampio riguarda il teatro - R -si cercava di organizzare quando le rità della tradizione. Questo tipo di fonti popolare e le testimonianze delle lotte strade erano libere dalla neve per poter 'ascoltano' questi flussi, e quindi un testo contadine, quello più sistemato e tra- andare da una borgata all'altra, si aveva ascoltato e registrato nel 1964 ha dietro scritto è quello degli stage in Val Ger- il fisarmonicista a volto scoperto e gli la sua storia d'uso di allora, quello regi- manasca, iniziazioni degli studenti alla altri mascherati, lui bussava alla porta strato nel 2004 ha un nuovo contesto ricerca sotto la direzione dei professori. e chiedeva di entrare..si suonava … si interpretativo e comparativo. A Civitella I primi due stage senesi (1981, 1982) in chiedeva qualcosa."

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Sono parole scambiate tra me (D) e un complessità. In questo caso basta buttare Anche nell'Archivio De Martino non ci maestro in pensione (R) a Rodretto 25 via un solo nastro e appena 20 pagine di sono solo cose toscane, anzi ci sono so- anni fa, parole entrate in un supporto carta da macchina da scrivere già un po' prattutto cose non toscane. E' un archi- magnetico e poi ascoltate e trascritte incartapecorita dal tempo. Chi se ne ac- vio di interesse nazionale adottato da un su carta con macchina da scrivere pre- corgerebbe? La ricerca qualitativa non si comune toscano per disagi nel contesto digitale. Il maestro non c'è più come è è sviluppata nel nostro paese, ma la rac- milanese. normale che possa succedere. colta differenziata si. Ma dove buttare Anche nell'Archivio della Associazione A chi interessa? È meno importante que- un nastro? Insieme alle pile? Maneggio Taranta non ci sono solo cose toscane, sto supporto magnetico e questa trascri- il dossier con delicatezza, delle trascri- i loro link spaziano l'Italia, si alternano zione dattilografica di un'opera d'arte zioni non ci sono copie, se si perdesse- supporti arcaici e supporti nuovi. contemporanea? Non è un bene cultu- ro sarebbe come ricominciare da capo, In effetti la conoscenza che abbiamo de- rale? Interessa solo la gente di lassù? non so se è nota la fatica del trascrivere, gli archivi e del loro mondo di tecniche e Perché si dovrebbe conservare una mo- una delle poche abilità che nel mio lun- di conoscenze non è grande, è probabile neta romana e un vaso etrusco dei qua- go lavoro universitario ho incrementa- che si debba dire che la conoscenza orale li esiste gran copia e non un supporto to, ma se io non spiego il senso di quella della vita della gente comune (di quella magnetico del 1981 del quale esiste ricerca non sarà poi come averli buttati? illustre qui non mi occupo, hanno i sol- solo una copia? Se non ci si espone ai Chi dice che un giovane fra 20 anni lo di per occuparsene da se) è appena agli paradossi della storicità e dei valori capisca, ammesso che nel frattempo la inizi, si può immaginare un modo di pro- 'patrimoniali' si tritura senso comune o audiocassetta si senta ancora? In questo duzione della conoscenza per memoria meglio si asseconda una pratica corpo- i supporti magnetici sono enigmatici e orale, o per duplicazione performativa, rativa: sono da tutelare quelle cose per capaci di animare la fantasia come quel- dialogica o solo riproduttiva. Questa do- le quali si sono affermate delle catego- li cartacei, non si deve disperare. vrebbe interessare le comunità locali che rie di specialisti della tutela. Questo non Ma capisco che per anni a quelli dell'Isti- escono dalla grande rimozione del passa- è un paradosso ma un dato di fatto, e tuto De Martino sia venuta la pelle d'oca to che è stata operativa per tutta la gene- così limpido che impedisce ai governi per il timore di perdere il patrimonio razione del benessere. Una generazione di sciogliere gli ordini professionali, agli delle inchieste Bosio e altri e che ancora che oggi può raccontare la storia plurale etnoantropologi di entrare nelle soprin- siano inquieti e che discutano sulla du- dell'Italia postbellica e del fascismo. Ho tendenze dove una legge riconosce il rata dei supporti digitali: dal Cd sono passato molto tempo della mia vita a loro ruolo, e costringe gli storici dell'ar- passati al DVD e ora all'Hard disk. Vo- documentare memorie di mezzadri che te a moltiplicare, fino a inflazionarla, la gliono conservare la memoria. Si attrez- scappavano dal proprio passato, di mina- parola 'capolavori'. zano a resistere. Un gesto di 'resistenza' tori che fuggivano dall'esperienza fatta, In quel supporto magnetico ci sono in- intorno al quale occorre sempre più di migranti che negavano il loro viaggio. corporato anch'io, in un modo diverso e creare un alone virtuoso di solidarietà, Ho costruito nella ricerca poetiche della meno solipsistico di Krapp, e mi sembra perché è un gesto sprofondato nella di- memoria che oggi si riaprono anche a chi di perdere me stesso se quel gesto di di- sattenzione o emergente solo nei doveri voleva dimenticare. Pieve Santo Stefano è dattica della ricerca si perdesse, ma non della retorica pubblica. Si parla tanto di la patria delle memorie ritrovate. è certo questa la ragione della sua tute- memoria ma non di tutela degli archivi Ma io credo che si debba fare di più, la, questo è solo uno dei fattori della sua della memoria. credo che questi archivi siano una linea

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guida per una attività plurale e diffusa magari nel quadro della rete dei musei ni sono sempre di meno rispetto agli delle istituzioni verso la storia locale e la etnografici senesi. Intanto sulla rivista adulti e concentrano attenzioni nuove valorizzazione della esperienza del tem- "Lares", rivista 'storica' delle tradizioni ma anche un futuro pesante per la cri- po vissuto dei loro cittadini, a comincia- popolari italiane abbiamo pubblicato si dell'ambiente e le difficoltà di risorse re dagli anziani. delle storie di nonni, registrate dai fami- cui anche la molteplicità dei nonni con- liari fuori di un contesto antropologico, corre. Anche la grande massa dei nonni Istituzioni Nonni-Nonni Istituzioni la dimostrazione che nel senso comune pensionati nella nuova struttura della Tra le 'poetiche e politiche' che ho pro- è nata da tempo l'idea che il registratore piramide delle età concorre a limitare le mosso nella mia storia di docente e di è un mezzo di memoria familiare, come risorse per le nuove generazioni. ricercatore con fonti orali in Toscana il cinema di famiglia o la fotografia dei I legami di parentela che le città del non c'è solo quella dell'epos contadino, ricordi, ma più dinamico e sottile. Gem- novecento vivevano come vincoli, limi- c'è anche quella della valorizzazione dei ma Alessi Pieri racconta i tedeschi in ti, dominate dai padri padroni, ora in nonni. Solo in questo modo ho potuto casa, e Maria Borselli la prima illumina- uscita dal secolo sono sentiti come le- connettere le generazioni dei contadini zione elettrica, e un sacco di altre cose gami simbolici di memoria da riattiva- con quelle dei lungo-adolescenti per lo che danno vita alla immaginazione del re, senza più il potere di comando del più senza lavoro. Negli ultimi dieci anni passato27. passato. E i nonni dismessi con l'arrivo ho avuto molte soddisfazioni: attraverso "La conoscenza del passato è ciò che dif- della Tv mentre raccontavano ancora interviste per gli esami di antropolo- ferenzia il vecchio dal giovane" (prover- delle trincee del Carso, si reincontrano gia, tesine, dossier. Molti nipoti hanno bio detto dagli anziani del paese Anno, con i piccoli come nelle immagini del- scoperto il mondo dei nonni, li hanno in Costa d'Avorio). la famiglia contadina de "L'albero degli scelti come antenati (magari al posto di La civiltà occidentale ha rinunciato da zoccoli" o nelle riflessioni di Claude Lévi Elvis Presley o dei Beatles), hanno regi- molti secoli a dare valore agli antenati, Strauss sulla vicinanza delle generazioni strato e trascritto le loro voci, qualcuno nel cui culto le società mediterranee estreme, che rappresentano il mondo ci si è laureato. In assenza di strutture erano nate. La modernità immagina in- dei morti e dell'instabilità e vengono recettive non ho acquisito le audio- dividui proiettati nel futuro, senza reti sentite minacciose verso il mondo degli cassette, ho lasciato che questi archivi genealogiche che lo tengono connesso adulti, gli iniziati. Le città tra nipoti e si sciogliessero nella vita dei giovani, al passato. Nelle nostre società ad alta nonni possono essere riconosciute an- restassero virtuali. Penso di avere sba- medicalizzazione e bassa fecondità au- cora come villaggi, parentele e vicinati gliato, ma senza un supporto pubblico, mentano i bisnonni e i nonni, ma sen- vi sono ancora importanti. nella mia piccola stanza dell'Università za vero protagonismo, anche in lette- Lavorando per le istituzioni dell'infanzia di Firenze piena di confusione non ero ratura, in poesia, perfino nei proverbi del Comune di Pistoia osservavo che: in grado di fare alcunché, più o meno i nonni e bisnonni non lasciano tracce "L'istituzione costruisce le reti, riallac- lo stesso è capitato a Roma, dove ho consistenti. cia i fili attraverso pratiche formative lavorato sull'immigrazione. Da tempo Da noi la perdita della asimmetria tra di individui, fa memoria, diventa il luo- penso a un concorso nazionale con un le generazioni eguaglia nonni e nipoti go degli antenati trascurati nei mondi premio per i migliori racconti registrati come utenti paritari di messaggi me- privati. Nobile fardello. Così non è af- che permetta di creare un nuovo archi- diatici, senza che i primi abbiano valori fatto strano che le istituzioni della pri- vio, come quello di Pieve Santo Stefano, e memoria da tramandare. I bambi- ma infanzia si facciano esse luogo di

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supplenza istituzionale dei fili interge- stato intervistato. Giovane per il mondo è la guerra, cioè la prima osa è che un nerazionali perduti nei contesti privati, attuale di 'grandi vecchi'. c'era da mangiare….i mi babbo faceva il delle fraternità perdute e delle cuginan- La scena dell'intervista è ancora quella muratore..a taola c'era quarche fagiolo, ze perse nelle famiglie a basso tasso di di una casa rurale toscana d'oggi. La o ceci o polenda….la mia famiglia l'è un natalità. E dalle loro feste di fine anno giovane intervistatrice trascrive le mo- po' antifascista e antinazista.." che si possono leggere con sempre più dalità vernacolari locali con cura, ma Poi nel racconto c'è la guerra d'Africa coscienza anche di come le istituzioni introduce il suo dossier con delle poesie che prende il padre, ci sono i nazisti e possano essere simpatiche, umane, lie- di Neruda: il fronte aperto, la scuola autoritaria, la vi, pur restando istituzioni, istituzioni …… morte del padre, il lavoro come lava- amiche dei singoli di ogni generazione, scrivo per il popolo per quanto non possa macchine a Villa Demidoff dove il non- il mondo può essere riconnesso oltre la leggere la mia poesia con i suoi occhi rurali. no materno era giardiniere, la passione frammentazione"28. Verrà il momento in cui una riga, l'aria che per il teatro vernacolo, la politica, far sconvolse la mia vita, giungerà alle sue orec- Il tema cui tengo è quello delle istituzio- l'amore, l'arrivo del mondo dei consu- chie ni che si fanno parte della società civile e allora il contadino alzerà gli occhi mi, la critica del mondo attuale..L'inter- e recepiscono ruoli che la dimensione il minatore sorriderà rompendo pietre vista è breve e si poteva certo ancora ap- familiare e comunitaria non riempiono ……………………………………… profondire, ma già questo sguardo sul più. Ci ho lavorato anche per i temi del- Voglio che all'uscita di fabbriche e miniere mondo dalla parte delle gente comune la 'devianza'29. E' un tema che riguarda stia la mia poesia riesce ad essere importante agli occhi l'antropologia delle istituzioni e che in Attaccata alla terra, all'aria, alla vittoria del- stessi del narratore e così dice lo zio fi- buona parte ho imparato nel dialogo l'uomo maltrattato" nendo, dopo avere riascoltato il nastro con la società civile toscana ( i quasi cen- In un certo senso il racconto di suo zio è con una certa emozione (come Krapp to articoli, saggi che ho dedicato al ter- questa "vittoria". Riferisco sintetizzando ma dando ragione a Gianni Bosio) ritorio ne fanno fede). dei passi della relazione e della trascri- "T'ha fatto un be laoro figliola, spero tu zione: faccia sentire la mi storia a quarche d'uno In una delle interviste per l'esame di an- lo zio- richiesto di una intervista sulla di importante. O per lo meno a quarche tropologia culturale a Firenze, nel mo- sua vita - si schermisce : "No! Assoluta- d'uno perché la mi storia mai nessuno si dulo di approfondimento in cui cerco di mente no! E poi icche' ti dio…io non so è interessao fino a oggi.. e la storia quella trasmettere l'arte della inchiesta orale, mia parlare come si dee! E tu t'annoi, i con la esse maiuscola e la un si fa solo una studentessa mi ha portato le parole mi ricordi e so di guerra, di fame…di con le storie di quelli belli ricchi e signo- di un suo zio paterno ex contadino. Uno miseria..no, no, poi io e so di parte e tu roni ma con quelli che gli hanno patio zio che ha definito "cantastorie" nel tito- lo sai! E vien fori una osa troppo politia la fame come me e che di signore e un lo della relazione, non perché canti, ma e antifascista! No,no, mi dispiace, inter- n'aveano proprio nulla. Tanta fortuna perché è stato per lei il narratore della vista la zia…." pe sta ricerca, o relazione come ell'è il vita di una comunità, il bardo ignorato Poi lo zio vien convinto a collaborare termine? Insomma..merda". che ha improvvisamente scoperto per dall'autorità dell'Università e dal timore In questa storia che tengo anonima per un esame. Questo zio nativo di Pratolino di danneggiare la nipote negli studi. motivi di privacy, la 'fonte' è stata ascol- in comune di Vaglia è giovane, nel senso "Ti dò mano ma se poi e ti dion roba tata e ora ne amplifico l'ascolto, come che è del 1939, aveva 66 anni quando è so cazzi tua"…"Allora..il primo riordo De Martino diceva nelle sue Note lucane

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sto cercando di notificare al mondo le gini in video e resti come un archivio di ha origine dall'esperienza vissuta e viene a 'loro' storie perché cessino di consumar- voci e di volti della storia locale, spesso mancare la figura dell'anziano depositario di si senza un orizzonte di memoria. Le fatta anche di immigrati e viandanti. Un un sapere esperto. loro storie sono la nostra storia, sono "la progetto basato sull'ascolto delle voci, la D'altra parte il crescente numero di anziani storia siamo noi". In questo Brecht fun- loro trascrizione e valorizzazione nei diventa una strana maggioranza tendenzia- ziona ancora senza bisogno di marxi- progetti degli enti pubblici intesi a valo- le della popolazione, strana perché la meno smo, comunismo, socialismo, relitti del rizzare i soggetti anziani e a sollecitarne rappresentata nell'immagine pubblica, nei secolo passato. la presenza attiva nella vita sociale. modelli di vita, nella società: una maggio- "Obiettivo specifico di 'La storia a memoria' è ranza numerica, una grande fetta di popo- Ma chi è "quarche d'uno di importan- quello di costruire nella pratica il diritto alla lazione che per il suo statuto generazionale si te"? Forse sono anch'io, che tengo que- testimonianza come diritto della persona. Il depotenzia e finisce per non valere. sto dossier tra le cose sacre insieme a diritto alla testimonianza ha un valore socia- Essere anziani oggi significa portare, nel pro- tante altre storie di nonni toscani piene le perché costituisce la 'memoria del territorio' prio bagaglio culturale ed esperienziale, la sempre di campagna e di tedeschi in e diventando 'patrimonio' fa si che sia l'ente storia vissuta con tutte le trasformazioni che casa, ma io custodisco la memoria, sono pubblico a curare la valorizzazione e la tra- hanno interessato il mutamento degli scenari un custode delle voci, propongo un me- smissione nel tempo di tale 'bene culturale del Novecento; questo bagaglio deve, quindi, todo di ascolto per restituirle alla società immateriale' che si concretizza in nastro ma- essere accolto ed indagato con opportune ri- civile, qualche d'uno di importante sono gnetico, trascrizione, archivio, pubblicazione. flessioni in modo costante. le istituzioni nel senso che dicevo prima, Il primo terreno di attuazione è quello della Manca, infatti, una riflessione sullo statuto i comuni, le province, la Regione, gli raccolta, archiviazione, studio, comunicazio- di cittadinanza dell'anziano. L'anziano non istituti della Resistenza. ne dei racconti di vita dei nati nella prima è in grado di assumere la voce in un contesto metà del 900. in cui viene escluso dai media. E' necessario La storia a memoria Intende coordinarsi anche con i centri anzia- che gli anziani abbiano non solo uguali di- Da tempo lavoro a una idea più siste- ni della area regionale toscana e studiarne le ritti, ma anche un diritto in più, quello al matica degli Archivi orali, una idea che iniziative di valorizzazione della memoria e potenziamento della voce e al protagonismo, sento di avere ereditato da Cesare Za- fare proposte di collaborazione. esigenza che richiede l'invenzione di un pote- vattini e dalle sue bizzarre immagina- In effetti una delle prospettive di "La storia a re istituzionale più forte, di una cittadinanza zioni sui diritti dei singoli a parlare per memoria" è accrescere la consapevolezza par- che si basa sulla differenza. Hanno bisogno sé, a non essere rappresentati da nessun tecipativa degli anziani alla vita civile, come di aiuto istituzionale a esprimere la propria altro, e sui diritti degli anziani a essere partecipazione dei protagonisti della storia voce, ma anche la possibilità di agire e essere ascoltati, a diventare antenati. Questa intesa come 'tempo vissuto e tramandabile' utili socialmente. idea si chiama "la storia a memoria" e non come astratto svolgimento cronologico. - In prospettiva quindi ci si propone, una prevede che i comuni creino uno spor- E' questo dato che consente di porre il proble- volta precisata la metodologia e misurato il tello di ascolto delle storie di vita che le ma di una migliore rappresentatività politica suo successo, di ampliare e rendere sistematico persone avranno voglia di raccontare, e sociale degli anziani in un contesto come il progetto. L'istituzione potrebbe svolgersi in uno sportello con giovani antropologi quello delle società postmoderne e mediatiche connessione con le "Stanze della memoria", fontoralisti, in cui si facciano anche del- in cui il dominio dell'informazione è incon- creando centri di ascolto della memoria e di le foto dei testimoni, forse anche imma- trollato, viene a mancare l'informazione che dialogo con la scuola, realizzando punti di

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'testimonianza' e di registrazione magnetofo- non sono state molto capaci di ascolto. era quello di curare le tecniche, discutere nica presso gli enti che promuovono le gior- Dal 1975 ho cercato delle piste insieme della qualità dei microfoni. Il lavoro su nate e le stanze della memoria. ad altri ricercatori legati al territorio per- fonti canore e musicali e con i musicisti - Creazione di eventi che sottolineino e pubbli- ché fosse valorizzata la memoria conta- li sollecitava in questa direzione, noi del- cizzano il 'dono' alla collettività della propria dina, ma senza efficacia. Il convegno di la voce raccontata abbiamo sempre fatto memoria come 'servizio pubblico' nelle varie San Casciano Val di Pesa del 1984 è stato cose più disattente anche se talora con aree storiche della provincia in rapporto con il momento maggiore di interlocuzione buone attrezzature. Io ho cominciato a comunità montane e associazioni intercomu- con la Regione ma è stato privo di segui- lavorare a Siena con un Uher a bobine nali. to. La Toscana non ama la memoria mi- lasciato da Alberto Cirese che lo aveva - Istituzione di un archivio orale permanente nuta delle sue zone, si diletta di medioe- dalla ricerca per la Discoteca di Stato del di storia delle principali città della Provincia vo, si identifica nel rinascimento, ama 1968. Ma non sono mai stato bravo nel- a partire da Siena, con caratteristiche anche l'arte e l'archeologia, i teatri, i contadini le tecniche. L'Uher aveva quattro veloci- di luogo di registrazione di memoria aperto al non sono eleganti da portare nella tavola tà e noi usavamo in genere la più bassa pubblico, e promozione con i comuni di una degli assessorati alla cultura. Il progetto per risparmiare nastro e supponendo di lettera invito a testimoniare la propria memo- dell'assessore Cazzola che ho condiviso non essere interessati alla qualità della ria ai cittadini degli anni della prima metà anni fa, di creare degli archivi dell'immi- riproduzione, errore assai grave, forse il del 900, con impegno di un omaggio-docu- grazione, è sostanzialmente fallito. più grave quando si pone un problema mento di riconoscimento in cambio ( libro di di restituzione. Ma pensavamo già per fotografie storiche, attestato di collaborazione Esperienze di bellezza l'archivio e quindi non sovraincidevamo alla storia della città)". C'è una discussione tra studiosi delle il nastro come Cirese racconta di aver Questo (il testo inserito fa parte di un fonti orali sui mezzi, gli stili, le posture dovuto fare per l'alto costo di essi, erava- progetto presentato al Comune di Pog- del dialogo che costruisce 'l'evento' di un mo spreconi e non usavamo la seconda gibonsi) potrebbe essere un seguito pos- nastro registrato o di un film. Quando pista del nastro per paura di sbagliare sibile della vicenda degli archivi orali, di cominciai a occuparmi di ricerche con nel girarlo. Comunque la nostra poetica una loro ulteriore diffusione, ma intanto l'uso del magnetofono il cinema (anche è stata una poetica dell'ascolto, diciamo per quelli che esistono occorre studiare il poco duttile super otto) e la telecame- una poetica radiofonica. Non visiva. le pratiche di ascolto, di restituzione, di ra non facevano parte dell'orizzonte del Nella espressione dell'antropologo ame- uso. 'popolo delle fonti orali', che operava ricano James Fernandez per il quale la Su questo terreno, come nel campo dei per lo più in un contesto di volontariato vocazione dell'antropologia è "Ascoltare musei in Toscana sono stati i privati, e e di tecnologie povere. Otto millimetri le voci", c'è credo una componente anti- l'Università con i suoi studenti, a definire e super otto facevano parte di un altro visualista che oggi viene ridiscussa ma io e raccogliere il patrimonio, ma la cono- orizzonte, e le telecamere leggere anco- sento mia. Ascoltare una voce impegna scenza del territorio non è compito del- ra non erano in commercio. Solo negli in una attenzione dell'orecchio che è l'Università noi mettiamo il know how, anni '80 diventarono diffusi i registratori quella centrale nel dialogo, il testo orale formiamo i giovani; una campagna di co- portatili e via via le telecamere leggere. ha una ermeneutica dell'ascolto che non noscenza del passato locale da 'new deal C'erano differenze tra i registratori, e un è troppo lontana da quella del libro, roosveltiano' può promuoverla solo la Re- tratto della tradizione del Nord (mi rife- anche se ha condizioni diverse, rigidità gione, ma sia la Regione che le province risco soprattutto all'Istituto De Martino) proprie. La documentazione visiva è più

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ricca, scolpisce i volti, mostra i gesti e gli del suo primo figlio davanti all'occhio ne dei migliori documenti del corpus ambienti. Anche qui chi lavorava sulle di una telecamera. E' un video bello e dell'Archivio RAI di Radio Sardegna. Fonti Orali intorno alla rivista che uscì a drammatico in cui il vedere mobilita e Con un finanziamento regionale la RAI Torino negli anni '80 ricorderà che c'era chiede l'ascolto. Ha detto l'artista Maria sarda ha operato un lavoro di ascolto e una discussione sui movimenti della ri- Lai che 'guardare è vedere più ascoltare', cernita del proprio archivio sonoro per presa (macchina da presa o telecamera) per me è una metafora del dialogo, del 'lasciare qualcosa' di significativo alle e sul rispetto 'dialogico' dell'altro intervi- porsi in questione, del concentrarsi nel- generazioni ulteriori in 20 CD temati- stato. Che ci fu negli anni '70 un dibat- la comprensione, e forse questa forma ci. Io ho avuto l'incarico di coordinare tito critico verso una scena finale di un di conoscenza va al di là delle differen- un gruppo di lavoro pluridisciplinare, filmato di Annabella Rossi che indagava ze del mezzo. E' una questione aperta e sono stato contento di avere ascoltato con la camera sul volto zoomato di una questa. Ho due esperienze importanti voci più che musica o canti o teatro. Ho donna ex tarantata. In effetti tecniche, di ascolto sistematico, fatto per lo più in potuto seguire anche le problematiche movimenti delle macchine e movimen- viaggio in auto o in treno e bus, per del- dell'uso della voce giornalistica nella ra- ti dell'interpretazione, forme etiche di le prefazioni a due diversi tipi di docu- diofonia, dell'uso delle voci 'ben tempe- rispetto, distanza, vicinanza sono assai menti orali, uno è quello legato al libro rate' e di scuola. Ho potuto apprezzare importanti nel nostro lavoro. Io prefe- di G. Bandini e A. Grifoni, "Così ci sia- la bellezza dell'ascolto delle conversa- risco l'ascolto combinato con la fotogra- mo trovati a questo mondo". Trenta storie di zioni con artigiani, pastori, donne, su fia, se si può. Avere più mediazioni e più vita contadina31 che riguarda i materiali ogni tema, dalle processioni e le feste, immaginazione, non dovere immagina- di un archivio qui documentato e oggi alla vita che cambia al lavoro e il turi- re un dialogo con il ricercatore che tie- disponibile anche presso il Museo Etno- smo. Ho scritto: ne l'occhio dietro una telecamera, o la grafico di Sesto Fiorentino. La mia in- "Direi che si tratta di un 'materiale mera- telecamera come terzo del discorso. Mi troduzione a quel libro è, come questa, viglioso', che rivela che gli archivi della interessa l'estetica della voce. Nel coglie- un elogio degli archivi e della poetica radiofonia regionale, quelli sardi in re il piacere della diversità del racconto, del mondo contadino toscano. Ma regi- particolare, ma forse tutti, sono luoghi dell'accento, dell'esitazione. Ma questo è stra anche l'incontro con la qualità delle forti di connessione tra storia, memoria, un dibattito aperto sia sul piano docu- registrazioni e dei narratori: mi fa pen- cultura e vita quotidiana della gente. mentario che sul piano estetico. Il video sare al libro di Zumthor La presenza della Sono luoghi dove cercare 'l'esperienza infatti non esclude la vocalità. Giovanni voce32 e a un filone di studi sulla narra- vissuta' del tempo, delle generazioni, Contini lavora da anni con la telecame- zione e sulla poesia orale33 pur essendo delle esperienze e anche delle forme di ra, ma molti antropologi seguendo an- io assai critico verso le 'mentalità orali' comunicazione. Mentre le 'trasmissio- che una linea dell'antropologia interpre- e i medievismi. Si coglie comunque la ni', come comunemente le chiamiamo, tativa, propugnano una problematica specificità del timbro vocale in contesti sono oggetti culturali complessi e ricchi, antivisualista. In effetti si può essere an- di uso più specializzato e strategico, e poco studiate e purtroppo anche poco tivisualisti anche usando il video: negli si coglie l'habitus del narrare con toni, praticate dal mondo dei saperi umani- ultimi 10 anni ho usato spesso nella di- timbri, variazioni che ne fanno un vero stici, esse allargano e attualizzano anche dattica un documento video in cui Dina intrattenimento. Anche questo, notavo il modo di studiare. Mugnaini, l'autrice di Io sò nata a Santa nel testo, è 'patrimonio culturale'. Un 'materiale meraviglioso' non vuol dire Lucia30, accetta di raccontare la morte L'altra esperienza è quella della selezio- tutto bello esteticamente, non è un giu-

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dizio di gusto ma di interesse: 'mate- Sondaggi: Arezzo e Firenze bilità del testo e del modulo musicale, la riale' indica in sé un magma documen- Ci sono nel nostro volume altri e vari possibilità di riscoprire forme musicali tario, rappresentativo in tanti modi. interventi di bilancio dei risultati della precedenti e dimenticate attraverso la Meraviglioso per me significa che aiuta ricerca. In generale si è trattato di una ri- ripetizione facevano dell'incisione qual- a immaginare altri tempi, modi di vita, cerca buona, ci ha fatto scoprire cose che cosa di molto diverso dal modello 'dia- vitalizza l'esperienza del passato, e pro- non sapevamo, dimensioni di iniziativa logico' della mia esperienza, piuttosto prio per questo mette in moto processi periferica e originale non conosciute. Già una specie di laboratorio. critici, non elogi o autoelogi (dei sardi questo è molto per una ricerca. Occor- Ma anche in queste poche schede are- a sé stessi: genere a me del tutto estra- rerebbe approfondirla ora per sapere di tine emerge l'indice dei nomi che porta neo). Sono materiali che aprono percor- più, per progettare meglio l'uso pubblico a identificare delle storie: Luatti, Veri, si, idee, rivisitazioni, danno freschezza a possibile. Per trovare ciò che non abbia- Gradassi, Lisi, Frosini, Innocenti, Me- ciò che si studia e a chi studia."34. mo cercato ma abbiano capito esserci lani, Bravo, Sobrero, Calabrese, Bueno, Così all'inizio una operatrice della RAI nella fase finale della ricerca (archivi di Coggiola, Carta, Tutino, Minelli, Cal- aveva descritto la scena iniziale d'Archi- scuole per esempio, di giovani o archivi chetti, Salvetti, D.Dini, Spiganti, V.Dini, vio: privati di giovani studiosi, di aziende, o Renzi, Galletti, Crescentini, Priore. "La situazione di partenza è una stan- di verbalizzatori di Consigli scientifici, I nomi segnalano anche nessi di storia za lunga coperta di scaffali dove sono comunali, di amministrazione, archivi di culturale nazionale (Bravo, Sobrero, ordinate 5300 scatole rosse contenenti musei, archivi di centri di spettacolo). Calabrese, Coggiola, Carta), vicende di nastro magnetico. Sul bordo di ogni sca- Ma l'interesse della ricerca emerge an- politica, militanza, volontariato, e in ge- tola un numero e il titolo di una o più che navigando a caso tra le schede, an- nerale l'"evergetismo" di questi archivi, trasmissioni....Per riproporre un ascol- che quando non ci danno tutti i fecondi l'essere legati a progetti di intellettuali to da vecchi nastri bisogna comunque 'retroscena' che auspicavamo. Come let- che operano tenaci nel territorio e ren- riversarli nei materiali attualmente in tore esperto delle schede io vedo anche dono poi disponibili alla comunità gli uso, quindi riversare bobine e vecchi di- un po' a raggi x. esiti di passioni e ricerche fatte a costi schi in vinile in moderni dat e cd."35 Arezzo zero. Le sette schede non sono omoge- Arezzo con 7 schede è certamente sotto- nee. Il CRED del casentino è anch'esso In questa esperienza c'è il resoconto di rappresentata. In esse vi è poca traccia il figlio di una 'fondazione culturale' ma quel che si potrebbe fare ora nei tanti della ricerca che fece Diego Carpitella l'informatore insiste più sulla funzione archivi toscani. Mi piacerebbe lavorare a sul canto in ottava rima e che pubbli- che non sulla vicenda, forse anche per una serie di CD che facciano da 'demo' cò, per la quale aveva collaborato con modestia personale. In un breve appro- degli archivi, e mi piacerebbe visitare Lapo Moriani alla Biblioteca Comuna- fondimento fatto per una tesi di nuo- per primi quello di Catastini e quello di le di Arezzo, che ne tien copia, ma non vo ordinamento a Firenze, il ruolo di Nomadelfia che conosco solo tramite il l'originale. Lapo Moriani ci raccontava Mario Spiganti e la scelta originale del resoconto dei giovani ricercatori del no- anche come Carpitella faceva le sue ri- CRED lo mostrano oggi come il princi- stro censimento. Ma pian piano li visite- cerche, racconti simili a quelli di Della pale centro in attività sul territorio, con rei tutti. Molti li conosco dalla nascita. Mea su Bosio. L'insistenza sulla ripeti- capacità di intervento e di supporto di zione delle performance ad esempio, e realtà diverse. Il centro Dina Dini ha quindi l'attenzione alle varianti, alla sta- pochi documenti archiviati ma le sue

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pubblicazioni contengono una cura ancora essere 'inscritta' nella vicenda di appena cominciati, e le storie, i transi- filologica delle fonti e qualità di ricer- questa provincia. Ci sono tragitti anche ti e le generazioni si inseguono, gli ar- ca assai netta. L'Archivio di Pieve è un fortemente diversi. Io conosco tutte le chivi si connettono con i musei, con le grande mondo della scrittura-lettura, la persone che ho menzionato, abbiamo pratiche di performance (Bueno, Logli, oralità ne è solo una parte ma signifi- condiviso luoghi e flussi di interesse, Leggera), con la storia delle scelte cul- cativa perché ogni anno è affidata alla ma so più dappresso la storia di Dante turali (il rifugio toscano dell'IEDM di performance pubblica del premio e da Priore, il cui rapporto con la Biblioteca Milano) con intense storie personali di ultimo proprio alla radiofonia (il pre- Comunale è stato esemplare di una col- ricerca (Spinelli, Baldeschi) centri studi mio è connesso alla terza rete radiofoni- laborazione ai fini della documentazio- e esperienze di ricerca territoriale (Ben- ca RAI), la valorizzazione della scrittura ne locale, ma mi piacerebbe e conoscere cistà, Fornari, Lapucci, Landi) con esiti autobiografica come 'evento'. Il centro meglio anche le altre. e impostazioni diverse, con istituzioni che mette insieme Ucodecop, Unesco, Ci sono archivi con pochissimi docu- innovative che producono patrimonio Amnesty vede le fonti orali come par- menti ed altri con moltissimi (il CRED (Soprintendenza Archivistica per la To- te di una attività di 'accoglienza e inte- si è proposto ed è diventato un centro di scana, FLOG), con istituzioni di servizio grazione', i suoi documenti oscillano servizi territoriali e regionali e quindi è (Mediateca), con Musei (Casa d'Erci, Se- tra testimonianza e didattica. Il Cen- un archivio più largo di altri per natura), sto Fiorentino, Montelupo, Scarperia), tro di Sestino è un pezzo della storia alcuni con documenti solo sonori,altri ci sono originali inventori di forme di del volontariato universitario verso il solo visivi. documentazione (Catastini) o studiosi territorio, come quello che anch'io ho Nell'insieme la documentazione in vi- di formazione universitaria (Rossi) etc... praticato, e si lega al lavoro di Vittorio deo ha 2625 attestati e in audio 1033, Colpisce la varietà di statuto degli archi- Dini, alla sua modalità di investire sulle la misura totale 3658 documenti non è vi, oltre la difformità delle quantità di comunità locali, alle sue idee, a uno stile male per 7 archivi. Si evidenzia un in- documenti rilevate. di sollecitazione e raccolta delle fonti. teresse pubblico una consistenza di pa- La gran parte sono archivi privati (18) Nell'insieme ricerca di testimonianze e trimonio per cui non solo la soprinten- che stanno in abitazioni private, tra que- ricerca di canti e documenti sonori si denza archivistica ma anche quella per i sti alcuni non sono consultabili tanto equilibrano. Ma le storie anni '70 della beni artisti e storici ed etno-antropolo- che non ne è stata stimata la consisten- ricerca territoriale non emergono abba- gici dovrebbe avere attenzione. za, emerge un timore al riconoscimento stanza. Le schede potevano essere forse Firenze pubblico degli archivi da parte dei loro dedicate più nettamente alle persone, I 22 archivi censiti nella provincia di creatori legato probabilmente al fatto alla intellettualità diffusa del territorio, Firenze hanno un quadro di maggiore che l'uso e la notorietà possono fare si ma nella prima funzione di censimento complessità. Anche qui i nomi propri che gli autori degli archivi non li possa- e di servizio abbiamo voluto privilegiare hanno rilievo, sono la traccia del pro- no valorizzare direttamente ed esclusi- il 'bene' archivio, il suo essere un luogo getto della ricerca IDAST di ritrovare vamente sia con pubblicazioni che con e un insieme di documenti. Credo che l'autore oltre l'opera, e della evidenza di l'uso spettacolare. E' chiaro che in questi la ricerca di Ivo Lisi,di Enzo Gradassi,di una attività della società civile anni '60 casi il patrimonio non è pubblico, ma Mario Spiganti, di Dante Priore, di Vit- e '70 che è stata una svolta per la cul- certo è di interesse pubblico e può essere torio Dini sia anche essa in quanto tale e tura della Regione. Anche qui ci sono oggetto di forme di attenzione istituzio- legata alle loro storie, un 'bene', e debba archivi conclusi, archivi in corso, archivi nale rispettose e prudenti. In questa area

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sono attestati 2324 documenti sonori e zione (canti, musica, storie di vita, feste, esperienza di diversi giovani che, per la 231 visivi, con archivi minimi, spesso di testimonianze, documenti ambientali). prima volta, sperimentavano l'antropo- appassionati o di cantori di ottave, mol- Rilevanti anche le differenze di durata logia come un lavoro sul campo (ancor- to specializzati, ma anche grandi archi- e destinazione delle ricerche. In alcuni ché un po' particolare). vi come quello di Mario Catastini che casi chiaramente legate ad aree non to- Forse indagare il significato della 'bel- conta 1091 documenti con una ricerca scane o non solo toscane (IEDM, Taran- lezza' e delle difficoltà, l'atteggiamento avviata nel 1961. Otto sono gli archivi ta), in alcuni casi assai recenti appena dei vari soggetti può dare un quadro di che si sono dichiarati privati ma hanno cominciate, in altri remote o concluse. Il questo lavoro inconsueto per l'antropo- un carattere istituzionale o associativo, nesso individui archivi, storie personali, logia. come la Mediateca regionale, il centro volontariato, militanza, ricerca è mol- Gli antropologi prediligono il lavoro soli- Flog, l'associazione Taranta, l'associazio- to forte. Ne sono protagonisti a livello tario a contatto con gruppi umani di di- ne La Leggera, il Museo Casa d'Erci, il singolare Giovanni Contini che unisce mensioni circoscritte, questo è il loro mito centro studi tradizioni popolari toscane, nel suo lavoro sia la propria storia che la romantico di fondazione. Ma da tempo l'Istituto de Martino, anche se in modo principale istituzione del settore, o Ma- il dibattito antropologico invita a spostare sommario per la mancanza di alcuni rio Catastini, inventore originale di un l'asse della ricerca sui cambiamenti, sulle dati (alcuni sono stati documentati con metodo di documentazione sistematica città, sulla diaspora dei popoli e degli in- ritardo come l'Istituto Storico regionale del territorio che ha assunto come un dividui, sulle comunicazioni di massa, a della Resistenza e non ne ho tenuto qui impegno radicale, teso a usare il mezzo cambiare lo statuto dell'antropologo 'os- conto), si può parlare di 14.000 docu- magnetofonico per documentare l'uni- servatore partecipante' in quello di nodo menti sonori e 10.000 visivi, anche in verso sonoro della vita nel suo ciclo, entro reti diverse, punto di connessione. questi casi sarebbero utili politiche di nelle diverse vicende, nelle festività. Un Ho proposto l'espressione partecipazione valorizzazione che prevedano la consul- caso di interesse nazionale sia per con- osservante (presa in prestito e in eredità tabilità e l'uso pubblico. tinuità della ricerca che per originalità da Alberto Cirese pur con segno diver- Solo 4 sono gli archivi che si dichiarano 'zavattiniana'. so) per indicare che l'antropologia oggi pubblici insistendo presso musei, cen- non è più basata su un gruppo di pro- tri, biblioteche comunali (Montelupo, Antropologi e fonti orali fessionisti che ha il mondo delle culture Montespertoli, Scarperia, Sesto Fioren- Nonostante le difficoltà della gestione come oggetto e che lo studia andando tino) oltre l'Archivio della Soprinten- e della conclusione in un prodotto do- sul posto, immergendosi, e partecipan- denza archivistica per la Toscana che è cumentario pubblico, la differenza dei do alla vita mentre la si osserva. Que- il principale ente che opera nel settore. risultati a seconda dei ricercatori, la sto modello storicamente 'coloniale' del Anche in questi casi la nozione di pub- ricerca sugli archivi orali in Toscana è mondo-laboratorio è esploso, il risultato blico non significa automaticamente la stata una esperienza bella, nel senso di è che vi sono dappertutto pezzi di diverse consultabilità dell'archivio ma piuttosto originale e importante, per me almeno culture e tracce di modernità, e che nei la natura dell'Ente. In questo compar- che ne sono stato con Paolo De Simonis processi di globalizzazione e localizzazio- to si hanno circa 200 documenti orali e l'ideatore e il coordinatore, e che forse ne è coinvolta la nostra stessa cultura di 650 visivi. Si vede anche che non c'è un ero l'unico che possedeva la posizione indagatori. Di questi processi ormai noi nesso forte tra quantità e qualità degli panoramica per coglierne il rilievo. Ma 'partecipiamo osservando', e noi stessi sia- archivi, ci sono forti differenze di voca- è stata bella e importante anche nella mo tracce antropologiche. La critica che

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spesso si fa oggi all'antropologia di essere di riconoscere negli interlocutori delle gli scritti di Alessandro Andreini e di Sil- diventata diaristica e autobiografica, non concrezioni e dei nodi di storia cultu- via Sinibaldi. tiene conto di questa mutazione che ci fa rale internazionale e nazionale, gioca- Si può dire che la ricerca ha censito portatori noi stessi di pratiche antropo- ta e espressa localmente. Far diventare l'epoca dei nastri e delle cassette come logiche, oggetti soggetti di antropologia. gli archivi delle autorappresentazioni: strumento per 'fissare' la memoria e L'antropologo sul campo è insieme un insieme autobiografie e 'autoritratti di l'incontro, e che questa è stata un'epoca monitor su ciò che osserva e su sé stesso gruppo'. Esercitare un'arte dialogica, un sostituita da quella della riproduzione come soggetto culturale e storico dell'oc- lavoro di 'messa in scena dell'altro' con lo digitale, mondo questo che vuole assu- cidente colto, coinvolto in una qualche stesso mezzo con cui l'altro' aveva messo mere dentro di sé quel passato attraver- alterità (anche vicinissima: i senza tetto, il in scena e in riproduzione tecnica, nelle so i processi, in corso spesso negli archi- condominio, la memoria degli industriali proprie registrazioni, partigiani, casa- vi indagati, della digitalizzazione. del legno…). linghe, contadini, montanari. Collocarli Questa ricerca ha chiesto dunque meto- Una difficoltà della ricerca condotta anche in una cornice comune: la cultura di diversi da quelli classici della antro- dall'IDAST è stata quella di avere a che del '68, la tradizione del cattolicesimo pologia che hanno messo in questione fare con varie generazioni di ricercatori, popolare, l'eredità della resistenza, la sia il 'popolo' su cui si è esercitata, sia gradi diversi di professionismo, e varie tradizione laica e progressista urbana gli antropologi che la hanno fatta. Per interpretazioni della missione della ri- etc… Mi sono trovato in difficoltà a tra- definire il lavoro sugli archivi mi è utile cerca. Un'altra difficoltà è stata data dal smettere, a un gruppo di ricercatori che l'immagine, congeniale alla antropolo- fatto che – in questo tipo di ricerche in buona parte erano stati miei allievi, gia culturale 'postmoderna', de "l'autore – l'interpretazione della ricerca è incisi- il senso della missione di scoprire negli moltiplicato", una 'figura' cui ho dedica- va nel dialogo con l'informatore (qui il archivi storie di organizzatori di cultura, to anche un saggio. E più in generale proprietario o il 'custode' di un archi- biografie, di capire il mondo della ricer- le espressioni "antropologia polifonica, vio orale), e il tipo di consapevolezza ca diffusa, dal basso, locale, dilettante plurale, polivocale", tenendo conto del dell'informatore produce esiti diversi, e come una parte – essenziale a mio avvi- protagonismo di tanti soggetti nella no- quindi la scarsa 'standardizzazione' dei so – della cultura regionale stessa. Tracce stra società, cui spesso riconoscere lo sta- risultati era insieme un dato, un difetto che richiedevano forse una esperienza e tuto di 'nativi che fanno antropologia su e a suo modo un pregio della ricerca. una età più elevate. Ciononostante si è se stessi', antropologi nativi, consentono Il meccanismo che tiene insieme questi trattato sempre di incontri produttivi di di capire la portata antropologica nuo- lavori è la intercomprensione. Qualche dialoghi, di valorizzazione di lavori spes- va della indagine. Essa ha comunque ricercatore ha limitato il suo lavoro a un so appartati, anche di scoperta di mondi consentito a noi, che oggi ne tracciamo censimento, mentre l'obiettivo era molto non immaginati oltre le fonti, e di una in premessa i contorni, di immaginare più alto. Qualche titolare di archivio ha possibile continuazione della ricerca in decine di migliaia di interazioni verbali mostrato solo sospetto e gelosia (sempre direzioni diverse, una continuazione il dotate di senso, capacità di memoria e giustificati in questi contesti delicati tra cui limite sono forse solo le generazioni di trasmissione di essa, avvenute in tem- privato e pubblico, università e ricerca delle tecnologie. pi diversi, depositate in supporti diversi locale, professionismo e dilettantismo Ma sia della prospettiva di insieme, sia e in luoghi diversi. Elogio della diversità presunti) e non disponibilità al dialo- di quella dei singoli ricercatori sono ot- nell'epoca delle tecnologie unificanti di go. La missione del progetto era quella time rappresentazioni in questo volume massa.

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Nel dibattito antropologico contempo- cultura, insieme agli archivi e alle biblio- lo sviluppo della cultura". E al comma 3 raneo questi temi esibiscono le 'reti' del teche. Musei, archivi e biblioteche sono i che "Lo Stato, le regioni, le città metropo- fare ricerca, la 'contrattazione' dei signi- soggetti del Codice dei beni culturali, in litane, le province e i comuni assicurano e ficati, il carattere multiforme della veri- quanto istituzioni culturali protagoniste. sostengono la conservazione del patrimonio tà che si rappresenta. Io credo che dentro questo quadro di culturale e ne favoriscono la pubblica frui- Come libro, e quindi come forma retori- iniziative della società civile stia anche lo zione e la valorizzazione". ca della comunicazione pubblica, questo spazio degli archivi orali, che già in gran Appare evidente l'avvio di un riconosci- volume esibisce la traccia di molteplici parte si collocano tra musei e biblioteche mento del valore sociale della cultura autorialità, da quelle di chi ha raccon- e si autodefiniscono come archivi. La e l'inizio della fine della cultura come tato a quelle di chi ha 'raccolto', a quelle nuova missione dei musei sembra essere luogo della distinzione sociale. Gli ar- di chi ha raccolto i raccoglitori a quelle congeniale anche ad essi. chivi di cui parliamo in questo volume di coloro dei quali si parla nei racconti I musei sono entrati nel quadro della si trovano a loro agio in questo ambito, a quelle di chi ha concepito e finanziato nuova produzione di cultura, identità e si sentono certo in prima fila nell'aver la ricerca. tempo libero, che si connette con una so- 'preservato la memoria della comunità Questa ricerca aveva bisogno di alcuni cietà civile dove cresce una domanda di nazionale e del suo territorio'. presupposti per essere immaginata, ho conoscenza e di memoria che ha spesso Ma l'obiettivo più lungimirante è forse cercato di indicarli parlando di Bosio, cattive risposte. Conoscersi, coordinar- quello di creare una rete che, dopo la Cirese, la storia orale, e aveva bisogno si, associarsi può essere una buona pro- scuola, faccia del sistema della cultura di un oggetto d'indagine non troppo spettiva per gli archivi che sono ancora (musei, archivi, biblioteche) la più im- piccolo, aperto agli sconfinamenti. Un attivi, che non sono solo compiuti luo- portante agenzia pubblica decentrata di oggetto che si rivelasse anche come un ghi del passato. Con essi possono con- formazione di cultura dei cittadini del soggetto Ma in questo ridefinirsi dei dividere una rivendicazione nazionale e nostro paese; un'agenzia che opera tra soggetti, delle contrattazioni, del gioco locale di posti di lavoro qualificati, che scuola, turismo, formazione delle po- tra documenti e persone l'antropologia facciano crescere l'offerta sociale e cultu- polazioni locali alla propria storia, che esce allargata e ben tesa verso nuovi rale, che facciano diventare i musei, gli compete con la televisione nelle tecno- scopi, tuttaltro che immiserita come un archivi, le biblioteche uno straordinario logie e nell'uso del tempo. atteggiamento romantico potrebbe far insieme reticolare educativo e formativo Per questo occorre incrementare una credere. capillarmente diffuso. prospettiva professionistica ma senza Il codice dei beni culturali e del paesag- perdere lo spirito che deve animare i Archivi e Musei gio, sulla spinta di anni di cambiamenti professionisti della cultura, che è quel- Nelle pratiche associative e nel lavoro e dibattiti nella società civile, pone fine lo di non essere al servizio di lobbies di dell'ultimo decennio, tra antropologia e all'equivoco che la cultura sia per inten- difesa di privilegi, ma al servizio delle altri e più antichi forti settori della cul- ditori e degustatori, e che il patrimonio popolazioni, dei singoli, delle scuole, tura, i musei sono diventati nuovi pro- sia roba per le élites all'art. 1, comma 2 del pubblico, di una nuova formazione tagonisti. L'ICOM e altre associazioni la legge dice infatti che: "La tutela e la va- culturale di massa. museali dopo avere realizzato la Carta lorizzazione del patrimonio culturale concor- Per questo si debbono dare risorse, crea- delle Professioni museali, rivendicano un rono a preservare la memoria della comunità re fattori di sviluppo, e queste risorse grande sodalizio dei professionisti della nazionale e del suo territorio e a promuovere debbono restare nelle mani della gente

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non dei soli professionisti della cultura. dell'esperienza del museo come luogo che li animano me ne vado vieppiù con- Hugues De Varine, già presidente del- di esperienza di un sapere che serve la vincendo. Così credo sarebbe per i fon- l'ICOM internazionale ha voluto vedere società, che produce insieme democra- datori e promotori degli archivi orali. nel Museo una sorta di tempio di fonda- zia, risorse e sviluppo sostenibile? Questi ambiti, presìdi di cultura, resta- zione della comunità civile, comparteci- Ma devo dire che il volontariato che è no comunque risorse importanti nella pante, della democrazia sociale, oltre nato e che ha dato vita a collezioni, ri- società della informazione e della cono- quella politica36. Forse è un po' troppo, torni di memoria, fonti orali, già si pone scenza, in presenza di un sistema scola- forse è un po' sessantottesco, ma perché su questa lunghezza d'onda. Occorre stico depotenziato. Nella nostra vita di non pensarci nelle società a intellettua- dare ad esso idee comuni perché non si tutti i giorni, di studiosi e organizzatori lità diffusa in cui operiamo? E' possibile chiuda a riccio nel localismo. di cultura, senza soldi, senza ascolto dai - come sognerebbe De Varine - che cit- Non è questa degli archivi una dimen- politici, senza leggi, forse è giusto anche tadini di un paese, consiglieri comuna- sione di supporto, complementare, a disegnare un'idea di futuro per le nostre li, parroci, insegnanti, gente comune si quella idea di museo che mette in rete passioni, sacrifici, aspirazioni culturali, prendano in carico un museo come pro- minute conoscenze locali e saperi mon- per il desiderio di far lavorare in modo getto del proprio futuro? O si prendano diali. Oggi c'è una nuova prospettiva adeguato e utile i nostri laureati37. in carico un 'archivio' delle loro stesse unitaria. storie? Che Museo e Archivio diventino Siccome si sono sbloccate sia la me- Cos'è l'IDAST? Polemiche consuete, una sola cosa: ecomuseo nel senso che moria contadina, sia la definizione di bilanci e proposte ha di fatto realizzato la ricerca originale museo dell'ICOM - che ha finalmente L'IDAST è una associazione cultura- di Mario Catastini, il suo archivio è un accolto al suo interno i 'beni immate- le nata a Firenze nel 1999: Iniziative ecomuseo acustico di Fucecchio, noto riali'- credo che possiamo vedere gli Demo-Antropologiche e di Storia orale alla comunità. anziani, miei coetanei più o meno, che in Toscana. Associazione culturale senza L'idea originaria di ecomuseo, insieme fondano musei, che si raccontano al re- fini di lucro. Si ispira ai seguenti princi- di salvaguardia del territorio, dei saperi gistratore o che fanno raccontare altri, pi di azione: della gente, di una gestione che riguardi che scrivono memorie autobiografiche, l'IDAST riconosce l'importanza delle tutti, di progetti sociali di reinvestimen- che propongono feste, che ricordano varie culture popolari e locali, ivi com- to delle risorse, di rinascita di artigiana- culture e saperi tradizionali (erboristici, prese le dinamiche migratorie e le tra- ti, di sviluppo sostenibile non è lontana gastronomici, naturalistici, geografici, sformazioni culturali, ritenendole una dall'origine degli archivi orali qui censi- alimentari, spaziali e temporali, rituali) caratteristica fondamentale della cultu- ti, che puntava insieme alla tutela della come risorse, come beni. ra regionale da conoscere, sviluppare e memoria e dei saperi del territorio e Forse esagero, ma io vedo davvero nel tutelare; incoraggia la ricerca e gli studi della manualità artigiana. museo e nelle nuove istituzioni asso- in campo demo-antropologico e di sto- E' anche un mio sogno quello dei Mu- ciate della cultura luoghi di incontri ria orale; persegue una documentazio- sei come luoghi di militanza civile, di intellettuali, di solidarietà sociali, di ne, una divulgazione e una produzione partecipazione discussa, di idee di con- potenziamento della società civile, rari, scientifica. In particolar modo essa si nessione tra sapere, cultura locale e svi- unici, da non trascurare, importanti. E propone di: luppo. Cosa ci sarebbe di più appassio- quando parlo ai collezionisti, ai fonda- - svolgere e coordinare attività di ricer- nante per un professore universitario tori di musei, ai direttori, ai ricercatori ca sul territorio

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- salvaguardare i materiali documenta- re soggetti sociali, mi hanno portato ad Rosati, gli aretini, i grossetani si trovava- ri recuperati mediante la costituzione essere un fattore di incontro e di dialogo no per creare una attenzione e inventare di archivi, la valorizzazione di quelli con varie sedi di ricerca locale e di attività addirittura una istituzione della Regione già esistenti e una loro utilizzazione culturale legata alla cultura tradizionale. toscana che promuovesse la ricerca, come dinamica L'Università è stata fattore di incontro per l'IRPET, o rendesse stabile una rete. - promuovere scambi tra studiosi e cir- ma anche di scetticismo, di diffidenza, Il momento più significativo del dialogo colazione del sapere demo-etno-an- pronto a registrare la difficoltà a tessere con la Regione (un dialogo mancato in tropologico e di storia orale mediante reti, il localismo, la fondata paura per gli sostanza) è stato il Convegno di San Ca- incontri di studio, convegni, seminari, universitari mattatori e ostili alla ricerca sciano Val di Pesa del 1984. Dell'autocri- corsi di aggiornamento e di formazio- locale. Nel percorso di incontri e scam- tica verso una ingenua attesa istituzio- ne, conferenze e dibattiti, rassegne, bi ci sono stati molti convegni regionali nale l'IDAST è un esito, ma esso nasceva mostre e borse di studio e nazionali, tentativi di costruire riviste, in una fase nuova, di maggiore stabilità - adoperarsi perché sia incoraggiata incontri con assessori, attività musicali, delle iniziative locali e di inizio di nasci- l'attività editoriale demo-etno-antro- corsi, che hanno messo insieme il popo- ta dei musei. La situazione attuale è in pologica e di storia orale, anche me- lo delle culture popolari toscane e via via effetti di maggiore radicamento, anche diante proprie forme di produzione anche della museografia contadina. Sono se i problemi della visione regionale e bibliografica, discografica, cine-video- state registrate collaborazioni con Comu- del localismo non sono mai stati supera- grafica e multimediale ni, Amministrazioni provinciali, per lo ti. Mi è capitato di riflettere al fatto che - divenire punto di riferimento per le più difficoltà a lavorare con la Regione, per ragioni storiche la Toscana non si istituzioni socio-politiche e culturali, da noi sempre considerata l'interlocuto- sente una regione come la Sardegna o per le scuole e le società nelle diverse re principale per coordinare le spinte del la Lombardia, ma una rete di enti che specificità territorio, sono nate strutture di ricerca e ha il suo centro in Firenze. In questa sua ne sono anche morte, il CEDLAC presso identità gracile e molteplice prevale una L'IDAST promossa da ricercatori, opera- l'Amministrazione provinciale di Siena, è idea della cultura come territorio degli tori culturali operanti in Toscana in varie finito ma non il dialogo con l'assessora- intellettuali tradizionali, l'arte la musi- aree, in centri culturali e musei, nell'Uni- to alla cultura di Siena, uno dei più co- ca la letteratura. Il nuovo ceto politico versità e/o in imprese di ricerca singolari, stanti, vive idealmente da più di 30 anni nato dal blocco sociale contadino e dalle portava alla forma di soggetto associato l'ATPMG di Grosseto, il Centro tradizioni esperienze urbane ha lasciato vincere la una esperienza di incontro e scambio popolari di Lucca è più giovane ma ha cultura che Gramsci chiamava delle clas- (non sempre facile, spesso diffidente e radici simili. Queste due 'istituzioni' sono si dominanti. In più di trenta anni di ri- conflittuale) cominciata nel 1973/74 con anche il ricordo di Roberto Ferretti e Ga- cerca in Toscana ho maturato molteplici il mio primo insegnamento toscano a stone Venturelli, compagni di strada che ragioni di critica e slogan polemici ina- Siena, della materia Storia delle Tradi- ci hanno lasciato dai venti ai dieci anni scoltati, forse in questo c'è una difficoltà zioni Popolari, che non era allora inse- fa con i quali si dialogava tra senese, ma- anche a comprendere le nuove forme gnata in altra sede toscana. L'attenzione remma e Garfagnana. In questo cercarsi della politiche e della amministrazione territorialista dell'Università di quegli De Simonis, Contini, Ravenni, Molteni, per chi le abbia vissute a partire dagli anni, la mia formazione intellettuale e Meoni, Franceschini, Landi, Giusti, Fre- anni '60. Denuncio l'età. Affezionando- politica spinta a teorizzare e incontra- sta, il gruppo di Villafranca di Lunigiana, mi alle realtà locali, alla memoria dei

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mezzadri, alla campagna più che alle grandeur di alcune politiche culturali dove ha orizzonti limitati, lavora senza città mi sono trovato a criticare le scelte non hanno colmato i vuoti tra dimen- risorse stabili e professionalità consoli- della cultura politica dominante nella sione regione e società civile. Qualche date; dopo quasi 40 anni dall'avvio del- regione, di sostanziale acquiescenza a volta sentirei il bisogno di proporre di l'antropologia culturale fiorentina (con una immagine classica della Toscana. ricominciare il dibattito sulla missione Tullio Seppilli) e 30 anni di quella sene- Nei miei scritti ho parlato di turismo culturale in Toscana a partire dal film se, non c'è in Toscana prospettiva di la- senza cultura, ad esempio, per dire che Berlinguer ti voglio bene uno dei pochi voro per un antropologo, la ricerca che lo slogan 'arte e natura' scempia la To- 'testi' in cui la campagna urbanizzata e c'è è fatta a livello di volontariato spesso scana della sua storia sociale e di una l'eredità del mondo colonico sono state da professori universitari senza risorse, concezione moderna e antropologica di raccontate problematicamente. Gli stes- non c'è committenza pubblica, o meglio cultura. Me la sono presa con le guide si rapporti tra cultura d'impresa e fa- c'è qua e là, ma misurata sui trent'anni è rosse del TCI dove un'acquasantiera del miglia mezzadrie, così all'attenzione di proprio poco. C'è concorrenza e spesso 1400 vale più del paesaggio della col- studiosi come Giacomo Becattini, sono soggetti senza specifiche competenze tura promiscua, il transito di un pittore stati glissati, come a dire che quando la accedono alla ricerca pubblica. di una qualche scuola, è più ricordabi- sinistra guarda al mercato, deve dimen- Proprio pensando alle fonti orali è in- le della storia delle gente comune. Ho ticare la sua storia, la puzza di stalla non teressante il caso francese, dove presso espresso il mio disagio per una fiorente si connette con lo spirito di impresa. In il ministero esiste una "Mission du pa- cultura di massa che privilegia il me- questo quadro di rappresentazioni del trimoine ethnologique", dove è rico- dioevo, tempo in cui – dico sempre – le mondo e di espressioni culturali mal nosciuto un ruolo agli antropologi nel- campagne erano traversate da eserciti digerite, le culture locali sono cresciu- l'approccio alla interpretazione e tutela internazionali che uccidevano i conta- te irregolarmente e confusamente per del paesaggio (in Toscana no), dove nei dini, stupravano le donne, rubavano supporti locali, senza coordinamento, Dipartimenti territoriali ci sono dei ri- i raccolti in nome di qualche soggetto senza controlli pubblici di qualità, ma cercatori 'etnologi regionali', dove ci politico-statuale: la mia formula è che in spesso con molta forza. sono finanziamenti per la ricerca tan- Toscana si preferisce ricordare il passato La ricerca sugli archivi è stata anche mo- to che spesso i nostri dottori di ricerca remoto per dimenticare il passato pros- mento di una nuova attenzione regio- vi emigrano. Da molti anni Valentina simo. Il passato prossimo è il '900 il luo- nale, un riconoscimento sia dell'IDAST Zingari, laureata a Siena con la tesi di go della trasformazione più importante e della sua storia di offerta di ricerca, sia ricerca con fonti orali sulla Comunità di della storia toscana, della democrazia, degli archivi e del loro ruolo nella socie- Orgia (Sovicille) a partire dalla quale è del protagonismo dei nuovi ceti socia- tà dell'intellettualità diffusa. nato il Museo del bosco, ha trovato in li. Ma anche il secolo della scomparsa Ma non si può dare un quadro ottimisti- Francia (in particolare in Savoia e nel e della dimenticanza dei mezzadri. Il co, la spesa culturale locale probabilmen- Delfinato) dove ora risiede un rapporto secolo in cui la rappresentanza politi- te finirà per sempre, e si orienta o verso professionale di ricerca nella raccolta di ca dei contadini ha scelto di cancellar- un nuovo centralismo delle Fondazioni storie di vita e di testimonianze, il cui ne la memoria, nel vortice delle nuove Bancarie e con esse della mediazione metodo ha appreso in Italia, essendo identità moderne che assumeva. Nella politica, o deve trovare nuove e diffici- in Francia poco presente nel contesto museografia e nel turismo tutto questo li strade di partecipazione. L'antropo- storico e antropologico. Le sue ricerche pesa negativamente. L'ideologismo e la logia in Toscana, fuori dell'Università sono molto 'commissionate' per l'uso

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nella museografia, che fa molto ricorso pieds sur terre", di France Culture, che contiene un'esposizione permanente alle 'voci', nella realizzazione di forme di presentano registrazioni sonore di sen- degli anni 80 sull'etnografia della Savoia teatro territoriale, e via via nella pratica sibilità antropologica, sono un indizio stile G.H. Rivière), per un progetto di di costruzione della memoria tra 'politi- forte di questo processo di inclusione del coproduzione (con il musée Dauphinois che partecipative' e forme della 'gover- vissuto nel paesaggio della cultura. Dico di Grenoble ed il Musée des civilisa- nance'. questo tenendo presenti le difficoltà ine- tions de l'Europe et de la Mediterranée "Per un ritorno della storia, il mercato renti alla scelta di "dare voce", alle con- di Marsiglia) d'una mostra sull'etnolo- turistico in luoghi come le alpi richie- seguenze destabilizzanti che certe testi- ga Eugénie Goldstern, allieva di Van de diversificazione, e alla monocultura monianze possono avere per i sistemi di Gennep, pioniere dell'"Osservazione dello sci e dell'alpinismo sembrano suc- potere a tutti i livelli, e che si traducono partecipante" in Savoia, a Bessans, nel cedere nuove industrie culturali, di cui nelle varie forme di censura (e autocen- 1913/14. i musei sono l'espressione più visibile. sura) della testimonianza"38. Gli archivi provinciali in Savoia, per un Desiderio di musei, desiderio di memo- Ecco alcune tracce comparative per im- progetto di archivio orale delle memo- ria e storia. maginare tipi di committenza per il mon- rie territoriali. In Savoia, i cantieri di demolizione do della ricerca e degli archivi orali: Il programma europeo "Sentinelle delle delle industrie cosi come i "villaggi "Un parco nazionale : il Parco della Va- Alpi", con un lavoro sulla memorie di tradizionali"sacrificati dai trafori o dal- noise ed un progetto di valorizzazione frontiera delle popolazioni che vivono a l'imperialismo delle stazioni di sci, sol- d'un alpeggio. Lavoro di un archeologo, prossimità della linea di confine e delle lecitano "misure compensatorie". La da me completato con una serie di in- fortificazioni. riconsiderazione delle memorie locali terviste trascritte e analizzate tematica- Un'associazione di italiani all'estero è una di queste. Forte domanda di me- mente. sostenuta da enti locali e ministeriali moria dunque, come strumento di so- Alcune collettività locali, in particolare, (nell'ambito del progetto ministeriale pravvivenza culturale delle minoranze, quest'anno: "Traces") per la registrazione e valoriz- che siano villaggi alpini o popolazioni il comune di Modane impegnato in un zazione delle memorie degli italiani in delle periferie, le "banlieux" i cui fanta- progetto museografico sul tema della Savoia. smi abitano gli incubi dell'immaginario città ferroviaria, luogo di immigrazione I servizi culturali della città di Chambéry, urbano francese. Memoria come stra- italiana, la città di frontiera, di dogane, "ville d'art et d'histoire" ed un lavoro sui tegia politica, ma anche come speranza traffico e scambi, la città della monta- mercati urbani come luogo di studio ed che dall'ascolto possano nascere nuove gna militare e fortificata, di eserciti ed ascolto delle popolazioni e come contri- possibilità di umanizzazione della storia alpini. Il MUSEOBAR, ricostruzione di buto ad aprire la storia della città."39. e del futuro. Memoria e narrato come bistrot in un antico cinema, aprirà il 2 In alcuni siti Internet USA e australiani "compensazione simbolica", necessità giugno 2006. appaiono storie di vita ascoltabili entro storico/politica di gesti di riconoscimen- Il comune di Villarodin-Bourget, impe- siti di memoria. Si tratta di alcuni esempi to dell'esistenza dell'altro, che sia lo stra- gnato in una serie di azioni di sviluppo in un settore dinamico per il quale sono niero interno o il rappresentante di classi locale intorno al suo patrimonio cultu- necessarie ricognizioni anche in Italia, sociali subalterne escluse dalle retoriche rale. dove le reti che avevano favorito i con- delle "culture dominanti". Il lavoro di al- I musei civici, in particolare il "Musée tatti non sono attive da molto tempo. cune emissioni radiofoniche, come "les savoisien" della città di Chambéry, (che Idee anche per un fare futuro.

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Il problema della adeguatezza e della sul fronte del rapporto con la Discoteca testimoniare. Catastini ha inventato il professionalità in questo settore va posto di Stato, ma anche sul fronte dei beni 'documentarismo sonoro' una modalità in una prospettiva di sviluppo. Ci sono culturali, del patrimonio, sia come bene che lo sviluppo delle tecnologie ha mar- giunte molte e giustificate critiche dal- immateriale che materiale (i racconti e i ginalizzato, ma che - vista dal suo punto la committenza per la lentezza con la supporti deperibili). La Toscana si trova di vista di sistematico della vita interna quale abbiamo portato a termine que- ad avere sul territorio collezioni di im- alla sua comunità – mostra un modo di sto lavoro che è in effetti uno dei primi portanza nazionale e forse internaziona- essere della vita e della modernizzazio- finanziamenti che vada nella direzione le. L'Istituto De Martino è certo quello ne inediti. L'archivio di Nomadelfia e che sostengo. Il problema è che noi, l'as- che ha la storia più lunga e prestigiosa, la sua vicenda legata a Don Zeno e alla sociazione IDAST che riunisce studiosi esso è in Toscana per difficoltà storiche testimonianza di fede e di solidarietà, è universitari e non che operano sul terri- con la Regione Lombardia, si è radicato anch'esso un bene di rilievo nazionale. torio, a livello per lo più di volontariato, sul territorio ed è comunque un luogo Forse non hanno analoghi primati ar- non può avere alle spalle la professio- di interesse sia per la storia degli intel- chivi come quello che ho diretto io agli nalità del settore storico artistico, della lettuali che per la storia sociale che per inizi della Facoltà di Lettere di Siena, ma sociologia che ha in Toscana un osserva- la vicenda della canzone popolare: etno- che tuttavia ha documenti toscani, afri- torio e molte risorse, degli organizzatori musicologi, antropologi culturali, storici cani, piemontesi, etc…ed è documento di mostre che operano sul territorio da contemporanei sono di certo interessati di una fucina di 'protocolli' della ricerca decenni. Noi abbiamo ancora dei livelli ad esso. L'Archivio della Associazione con l'uso delle tecnologie, o quello di professionali bassi per mancanza di con- Taranta ha una collezione di documenti Dante Priore che è certo paradigmatico solidamento e di continuità delle pra- orali, video e cinematografici unica in però per rigore della documentazione tiche di gestione dei risultati e del per- Italia per quantità e ampiezza relativa- e del trasferimento digitale, nonché per sonale. Tutti i settori che nascono alla mente alla danza popolare, un territo- la dimensione del territorio documen- domanda professionale cominciano con rio poco transitato dalle discipline uni- tato. Lo dico per dire che anche quelli questi problemi. Si tratta di continuare versitarie e vissuto in una oscillazione meno rilevanti sono di alto profilo. e migliorare, ma se la Regione Toscana tra ricerca territoriale e attività di corsi Gli archivi censiti contengono il mondo vuole avere un'area di professionalità an- e di riproposta. L'archivio della Soprin- dei canti e della musica, contengono i tropologica deve avere anche la pazien- tendenza Archivistica per la Toscana è racconti della vita, contengono l'ascolto za di curarla e sottrarla al volontarismo, sicuramente il più importante d'Italia, sistematico del mondo 'registrato' da un non può pretendere di trovarla pronta anche perché chi lo ha prodotto, Gio- punto di osservazione circoscritto, con- senza un proprio ruolo in essa. Le Uni- vanni Contini, è il principale studioso tengono le mille domande e le mille versità non formano professionisti. e produttore di fonti a livello nazionale risposte di studenti e ricercatori a infor- Secondo me è stata una buona ricerca. sul versante della storia contempora- matori e testimoni. Mondi di mondi. Con risultati spendibili e con molte re- nea. L'Archivio Catastini è anche esso Una estensione immaginativa massima- sponsabilità. Intanto è forse la prima un unicum, è un esperimento di ricerca lista per capire meglio sarebbe quella di ricerca regionale sui fondi archivistici originalissimo, di quelli che fanno pen- pensare tutte le persone di tutte le età di orali dopo quelle nazionali (vedi saggio sare a Nuto Revelli, a Saverio Tutino, ad tutti i luoghi e in tutte le interviste nella Contini) essa può a buon titolo essere Ettore Guatelli, diversi ma geniali inter- loro mutevolezza nel tempo, come sono spesa nel dialogo con il Ministero sia preti della produzione e uso sociale del diventati, se sono morti, cosa pensavano

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prima e dopo, una sorta di immagine La ricerca IDAST sugli archivi orali ha cambiamenti di stili familiari sembre- dantesca che accomuna Don Zeno con un epistolario elettronico ampio che rebbe che l'antropologia dovrebbe avere me, con il partigiano Guastalli, con la racconta le sue difficoltà, fra qualche de- un forte ruolo di riferimento, invece, sopravvissuta Leopolda di Sant'Anna di cennio sarà forse interessante studiarlo, piccola realtà accademica, viene intera- Stazzema, con i giovani ricercatori, con in esso si vede il processo di costruzio- mente saltata da sociologi, pedagogisti, Dina Mugnaini morta pochi anni fa, in ne del senso del censimento, la fatica, opinionisti. Succede sempre più spesso un grande e caleidoscopico girotondo il disagio, talora la non piacevolezza e che concetti come quello di decentra- fantasmatico. la difficoltà della ricerca, i diversi ritmi mento, connessione in rete, che nella Una estensione minimalista (alla Krapp di lavoro e il peso gettato su pochi, le mia esperienza sono legati alla gestione e tenendo presenti i critici sistematici interpretazioni, i finanziamenti. La ri- diretta dei soggetti sociali protagonisti, dell'autobiografia) è invece quella di cerca si è basata tutta su 'rimborsi spese' siano invece interpretati come trasferi- pensare che tutti hanno negato il gior- per i ricercatori, non su compensi pro- menti alla mediazione politica locale da no dopo quel che avevano detto il gior- fessionali come in settori che sono difesi quella centrale o regionale, il soggetto no prima e tutto si sgretola sia nel mix da tariffari e ordini e sindacati. non è chi lavora sul campo o chi ha chimico dei supporti, ma il negare la Diciamo che noi ci siamo come nel 1974 costruito una attività culturale o chi ha verità di se stessi non toglie significato e nel 1984 e poi nel 1999. Con un vo- competenze ma quello che il mediatore analitico alla affermazione, rende solo lontariato intellettuale che presume politico trova adeguato al suo modo di più difficile, complesso, frammentario il di poter proporre delle valenze politi- progettare e gestire il territorio. lavoro dell'analista e il senso della verità che della cultura, e su questo desidera In questo quadro l'IDAST è un progetto che è richiesto. L'espressione che viene formare professionalità. Ma è difficile di volontariato di professionisti che cer- dall'antropologia critica americana del- formare figure professionali senza che ca di tenere aperto un campo di attività l'antropologo come 'falsario sincero' e il 'mercato' si sia 'abituato' al loro uti- extrauniversitarie che dei giovani possa- dei suoi resoconti come 'finzioni vere', lizzo, e gli orientamenti della politica, no gestire professionalmente in futuro, sintetizza questa sofferenza epistemolo- dello spettacolo, della ricerca oggi non ma sempre a partire da una idea quali- gica, tanto che io ho adottato l'espres- vanno in direzione dei tempi, dei modi, tative e decentrata di protagonismo dei sione 'finzioni vere' come emblema dei dei dettagli dell'antropologia e della ri- soggetti sociali e di politiche culturali. E' racconti autobiografici. cerca qualitativa. Le scelte generali oggi una specie di impegno di trasmissione Ma tornando al tema della professiona- vanno in controtendenza a mio avviso di una idea del territorio e dell'antropo- lità, si può oggi dire che nel settore degli ai bisogni della società civile. Ciò che logia come ricerca critica e pluralismo studi antropologico culturali c'è stato da colpisce è anche il sistematico non ri- della società civile. parte dei giovani di più generazioni un conoscimento delle competenze, quelle Attualmente L'IDAST ha vari fronti di impegno forte di professionalizzazione, che non sono organizzate e capaci di ricerca aperti : storia orale dell'indu- attestato dalla presenza di associazioni pressione vengono ignorate, e altri le stria, la memoria delle stragi naziste, la che offrono ricerca antropologica, ma occupano. Il nesso tra politica e tecni- storia dei primi progetti di museografia non ha mai trovato negli enti pubblici ca che si è posto per anni nel dibattito etnografica italiani con base a Firenze (che mantengono interi settori profes- politico viene saltato a favore della me- 100 anni fa, ha fatto importanti attività sionali ormai affermati) una sponda sta- diazione politica. Nella società dei con- di servizio e ricerca per piani urbanistici bile di professionalizzazione. flitti culturali, delle immigrazioni, dei e musei, progetta musei basati su ricer-

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che locali. Accumula esperienze, in un potrebbe essere riconosciuto nella nor- e i molti problemi di un'archivistica pri- dialogo sempre occasionale e mai siste- mativa sul volontariato. Si potrebbero vata che non vuol sentirsi impegnata matico con gli enti locali. Così facendo fare ulteriori sondaggi per provincia, o verso il pubblico. Ma dal punto di vista tiene aperte possibilità ai giovani del approfondimenti e cataloghi per tipolo- pubblico a me pare importante intanto settore, ma in un quadro complessivo di gie di archivi. Si potrebbe costruire una riconoscere (e coinvolgere nel riconosci- scarsa domanda e di molte soluzioni che struttura regionale specificamente de- mento Soprintendenza Regionale per i eludono i riconoscimenti professionali. stinata alle testimonianze come forma Beni e le Attività Culturali per la Re- La ricerca antropologica ha una certa di ricerca sulla vita quotidiana. Favorire gione Toscana) che alcuni di essi sono fatica di formazione che comporta però il dialogo musei-archivi. Anni fa avevo monumenti da valorizzare e rendere buoni standard di duttilità e di capaci- proposto di creare un Istituto Regionale fruibili, altri da riconoscere nella di- tà di adattamento e visione che non si Toscano di ricerca sulle culture popola- stanza dei mondi privati e artistici, altri danno in settori nei quali la formazione ri espressive e testimoniali che unisse le da promuovere per potenziare attività è generica e libresca. La esperienza spe- competenze degli antropologi degli et- di interesse pubblico. In tutti è vitale e cifica produce differenze nei risultati. nomusicologi e degli storici orali, come fremente il tema dell'uso pubblico della Ma di questi archivi segnalati dal cen- ho visto in alcuni stati dell'Est europeo, storia, del diritto alla testimonianza, del simento che ne facciamo? Ho cercato o come si fa da noi per ricerche di al- valore della esperienza degli anziani. di disseminare idee d'uso, alcune forse tra natura spesso di tipo statistico, o per E' un arcipelago di voci, solo render- troppo radicali (una base di monito- comparti della diversità naturalistica le più facilmente udibili è un passo in raggio della società in cambiamento), (ARSSIA). avanti (anche in Internet). Il fatto che altre veramente minime (fare dei CD Gli archivi non sono tutti uguali, alcuni un artista duttile della voce teatrale che diano un'idea dei contenuti degli hanno autonomi e forti progetti di fu- come Ascanio Celestini si soffermi talo- archivi). Ma si danno molte possibilità turo, altri si preoccupano di chiudere ra a studiare archivi di voci li rende più intermedie. in bellezza, alcuni guardano al mondo visibili nella dimensione della sfera che Creare una rete che connetta musei del canto e della musica, altri a quello sta tra politica e spettacolo. etnografici, archivi orali e centri della del folklore, della memoria, della storia, Essi hanno potenza di comunicazione scrittura popolare potrebbe far avanza- della festa, della vita quotidiana. Anche e di commozione, vi si riconosce facil- te l'esperienza toscana come paradig- chi li ha fatti e chi li gestisce sono una mente un amore contagioso della vita matica a livello nazionale. Sottolineare varietà composita e spesso ogni archivio nella dimensione di quell'eroismo della l'aspetto di 'patrimonio' culturale che ha un suo problema che è difficile risol- quotidianità che ha storicamente for- essi contengono tra interesse regiona- vere in comune, anche se sono però tutti nito etiche al protagonismo collettivo le e nazionale. Porre al centro l'aspetto connessi da una forma di intellettualità della sinistra sociale e politica italiana. etnoantropologico (per usare il termi- diffusa e impegnata sul territorio nata Sottendono una poetica delle 'classi su- ne impiegato nel Codice dei Beni Cul- negli anni '60. A mio avviso è giusto te- balterne' oggi forse poco sentita quando turali) può favorire queste reti che, in nerli in connessione tra loro e col terri- la politica si sforza di avere sentore di contesti diversi trovano subito ostacoli torio nonostante le differenze. Solo così mercato e non di stalla o di olio di bul- e forme di concorrenza e competizio- si possono affrontare problemi di rilievo loni. Ma possono aprirsi alla voce dei ne per primati e risorse. Qualche ruolo finora sostanzialmente elusi, come quel- giovani, alla voce degli immigrati se c'è alle associazioni nate in questo contesto lo dell'archivio Venturelli di Eglio-Sassi una politica di orientamento.

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Aver assistito al cambiamento del mon- Il trasmettere intergenerazionale oggi sinistra: " D'Alema resta noi passiamo". do e quindi esserne testimoni, e rac- richiede sempre più un ruolo delle isti- Dall'esperienza dell'IDAST potrebbe contarlo nel rinnovo delle tecnologie tuzioni che si fanno 'famiglia': i beni nascere AROT (Archivi Orali in To- e degli ambienti costruisce quell''axis culturali sono 'heritage', porre a disposi- scana) un progetto specifico che nasca mundi', quel 'palo totemico', di cui ra- zione delle istituzioni esperienze vissute entro Porto Franco o entro l'area Musei gionava Ernesto De Martino ne La fine del tempo è anche un atto di amore e Archivi Biblioteche che veda la Regione del mondo40, delle generazioni che è la di fiducia del non essere passate invano protagonista di un proprio disegno di memoria intesa come esperienza vissuta di tante storie, per cui alla fine non si uso di questa ricca esperienza della sua e trasmessa del tempo. debba dire, come esito della storia della società civile.

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Note cominciato a insegnare e ricercare all'Uni- Borselli, E saltava fuori la luce, in "Lares", versità, a Siena, al fianco di Alberto Cirese, LXX, 1, 2004. 1 S. Beckett, Teatro completo, a cura di nel 1975 ho conosciuto Cesare Bermani. 28 P. Clemente, I bambini e gli antenati. Ri- P. Bertinetti, Torino, Einaudi-Gallimard, 15 C. Bianco, Roseto Pennsylvania, 19 giugno trovare il filo, in "Annali del Dipartimento di 1994. 1966, in Strumenti di Lavoro n. 15. Filosofia e Scienze sociali Firenze", anno IV, 2 I frutti puri impazziscono. Etnografia, lette- 16 P. Lejeune, L'io di Marie. Come fu accolto il 2003. ratura e arte nel secolo XX (Torino, Bollati Bo- diario di Marie Barshkirtseff (1887-1899), in A. 29 P. Clemente, Le istituzioni-parenti, in ringhieri, 1993, p.144. Iuso (a cura di), Scritture di donne. Uno sguar- Azienda Sanitaria di Firenze/Regione Tosca- 3 C. Bermani (a cura di), L'intellettuale rove- do europeo, Biblioteca Città di Arezzo- Prota- na, Non riuscite nemmeno a immaginare dove sciato, Milano, Istituto De Martino/Jaca Book gon, 1999. sono, Firenze, 2005. 1998. 17 E. De Martino, Note lucane in Furore, sim- 30 D. Mugnaini, V. Di Piazza, Io so' nata a 4 Vedi anche: P. Clemente, Temps, mémoire bolo, valore, Milano, Feltrinelli, 1962. Santa Lucia, (cit.). et rècits. Antropologie et histoire in Italia, regards 18 D. Priore, Documenti di canto e di poesia 31 G. Bandini, A. Grifoni, "Così ci siamo tro- d'athropologues italiens, numero monografico raccolti nel Valdarno Superiore, Vol.I: L'ottava vati a questo mondo". Trenta storie di vita conta- di Ethnologie Française, XXV, 3, 1994. rima Vol.II, Stornelli e rispetti, i volumi sono dina, Firenze, Polistampa, 2002. 5 G. Bosio, Elogio del magnetofono. Chiari- nella collana "Fra storia e memoria" che è 32 P. Zumthor, La presenza della voce, Bolo- mento alla descrizione dei materiali su nastro del uno strumento esemplare di editoria del gna, Il Mulino, 1984. fondo Ida Pellegrini, in G. Bosio, L'intellettuale Comune. 33 Vedi ad esempio P. Israel (a cura di), Voci rovesciato, Milano, Edizioni Bella Ciao, 1975. 19 F. Alberti La Marmora, Riflessione su della Maremma. Novelle e altri racconti dal fondo 6 ibid. un'esperienza di storia orale: Montelupo fiorenti- delle Tradizioni orali non cantate della Discoteca 7 M. Shostak, Nisa. La vita e le parole no (Inedito). di Stato, Grosseto, Biblioteca Chelliana – Ar- di una donna !kung, Roma, Meltemi 2002 20 D. Mugnaini, V. Di Piazza, Io so' nata a chivio delle Tradizioni Popolari della Ma- ed.or.1981 p.61. Santa Lucia, Castelfiorentino, Società Storica remma Grossetana, 2001. 8 Ibidem, p.433. Valdelsana, 1988. 34 Un "materiale" meraviglioso in RAI Sarde- 9 Ibidem. 21 A. Gramsci, Quaderni del carcere, Torino, gna, Gli Archivi della memoria, Roma, 2005. 10 J. Fernandez, Ascoltare le voci, in E. Einaudi, 1975, pp.1288-1289. 35 Ibidem. Schulz, R. Lavenda, Antropologia Culturale, 22 R. Leydi, Il folk music revival, Palermo, 36 H. De Varine, Le radici del futuro, Bolo- Bologna, Zanichelli, 2000. Flaccovio, 1972. gna, Clueb, 2005. 11 A.M. Cirese, L. Serafini (a cura di), Tra- 23 M. Shostak, Nisa. (cit.). 37 Per uno sguardo di insieme ai temi del dizioni orali non cantate, Roma, Ministero dei 24 E' un tipo di classificazione in uso nella museo Demo-etno-antropologico oggi vedi beni culturali, Discoteca di Stato, 1975. fiabistica. ad esempio P. Clemente, I musei nella società 12 E. Delitala, C. Rapallo, Contami unu 25 F. Dei, P. Clemente (a cura di), Poetiche e globale: un nuovo contesto, nuove missioni in M. contu: Logudoro, Alghero, Archivi del Sud, politiche del ricordo, Roma, Carocci, 2005. Pirovano, C. Simoni ( a cura di), Cose e memo- 1996. 26 C. Bromberger, D. Dossetto, S. Dalla rie in scena. Strumenti ed esperienze per i musei 13 A.M. Cirese, Cultura egemonica e culture Bernardina (a cura di), Gens du Val Germa- della cultura materiale, Brescia, Centro Servizi subalterne, Palermo, Palumbo, 1973, pp. 217 nasca. Contributions à l'ethnologie d'une vallée Musei, 2006. – 224. vaudoise, Centre Alpin et Rhodanien d'Eth- 38 V. Zingari, I paesaggi delle voci in un per- 14 P. Clemente, M.L. Meoni, M. Squillac- nologie, 1994. corso di frontiera, in corso di stampa. ciotti, Il dibattito sul folklore in Italia Milano, 27 G. Pieri, G. Alessi Pieri, Le paian canzone 39 Ibidem. Cultura popolare, 1976, ma il testo veniva bambini! Ma le un son canzone, le son ma cose 40 E. De Martino, La fine del mondo, Tori- da una dispensa del 1975, nel 1973 avevo vere!, "Lares", LXX, 1, 2004 e A. Boitani, M. no, Einaudi, 1977.

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50 Archivi da ascoltare: un primo censimento degli archivi orali in Toscana Alessandro Andreini

l censimento soggetti produttori. L'intento era quel- sono stati risolti soltanto in minima Il censimento che la Regione lo di fotografare l'esistente cercando parte cercando di privilegiare la carat- Toscana pubblica in queste pa- di fornire una mappa della ricerca sul teristica di documentazione della dif- gine nasce nel 1999 su iniziativa campo in Toscana. Il lavoro, che esso ha fusione del patrimonio documentale dell'IDAST e su finanziamento prodotto 124 schede per altrettanti 'ar- orale rispetto ad una classificazione che Idella Regione Toscana. I ricercatori e le chivi', necessita di ulteriori indagini ed accogliesse soltanto gli archivi struttura- persone coinvolte a vari livelli nel corso approfondimenti. Per alcune province ti con caratteristiche precise (pubblicità, degli anni sono molte. In primo luogo questo lavoro acquista maggiore urgen- consultabilità, qualità dei documenti, Pietro Clemente e Paolo De Simonis za rispetto ad altre situazioni censite ecc.). D'altro canto però la stessa etero- dell'IDAST, Giovanni Contini della So- in modo più dettagliato. I metodi, le geneità ha permesso un arricchimento printendenza Archivistica i quali in- energie e le modalità di indagine sono complessivo del quadro che, alla luce sieme a Gian Bruno Ravenni (Regione state diverse per ciascuna realtà geo- dei risultati ottenuti, possiamo dire po- Toscana) hanno ideato e diretto il pro- grafica: in taluni casi il ricercatore ha sitivo. getto. Hanno collaborato inoltre a vario ritenuto opportuno indagare soltanto Il censimento è stato compiuto da di- titolo ricercatori e studiosi dell'IDAST1. sul versante istituzionale e su quello di versi schedatori ai quali l'IDAST ha as- Il proposito era quello di individuare archivi di studiosi 'riconosciuti', ed è il segnato un territorio che generalmente e quindi di segnalare le fonti orali pro- caso del territorio aretino; in altri casi, coincideva con una delle 10 province dotte da storici, ricercatori, appassio- come nella provincia di Massa Carra- toscane. Per alcune di queste la ricer- nati realizzate nei contesti e per i fini ra, si è proceduto ad una ricognizione ca è stata eseguita da più ricercatori in più diversi. In questo ambito e per una sistematica che ha fatto sì che fossero zone differenziate oppure insistendo precisa scelta metodologica le fonti pre- censiti anche 'archivi' con poche unità in tempi diversi sulle medesime zone. se in considerazione non hanno subito documentali2. Utilizzando come base i dati raccolti nessun vaglio: né per quanto riguarda L'eterogeneità degli archivi ha creato dai ricercatori abbiamo cercato di dare la tipologia né per quanto riguarda i problemi metodologici notevoli che al materiale una certa omogeneità pre-

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parando una scheda che permettesse di informatori/responsabili dell'archivio particolari, dibattiti, convegni, pubblicazioni inserire il maggior numero di informa- che hanno rivisto la scheda e ne hanno e quanto altro ritenuto utile al riconoscimen- zioni possibile. autorizzato la diffusione. Si tratta di una to dei valori e tradizioni che rischiano di an- La scheda di sintesi che abbiamo realiz- scheda nella quale si manifestano in dare perduti e che invece, secondo lo spirito zato per dare uniformità al lavoro com- modo chiaro le strategie di autorappre- della Associazione, devono essere tramandati piuto dai rilevatori che si sono mossi sul sentazione del gruppo. per capire meglio l'evoluzione umana nella campo tiene conto dei limiti che si era La scheda esordisce con la citazione società moderna…Intende ricercare stretta posto il rilevamento. Si trattava cioè di della mission dell'associazione citando lo collaborazione con gli Enti Pubblici e priva- dare conto in maniera sintetica della statuto. Quindi fa un resoconto detta- ti, Gruppi e Associazioni sensibili agli scopi ricchezza delle fonti orali presenti sul gliato delle attività svolte nel corso degli enunciati e disponili ad un servizio di volon- territorio indipendentemente dalla loro anni che, in qualche modo, sanciscono tariato per la gestione delle suddette attività accessibilità. il rispetto della missione dichiarata in in vista di un'apertura guidata ai privati apertura. cittadini e in particolare alla popolazione La descrizione dell'archivio Infine uno sguardo all'archivio sonoro. scolastica […]". Il risultato del lavoro è possibile consul- La scheda dà conto delle ricerche fat- Dalla sua creazione l'Associazione ha realiz- tarlo in queste pagine ma, come sempre te dal presidente dell'associazione che zato fino ad oggi 33 Mostre (etnografiche, succede, le sintesi sono anche qualcosa giustifica l'oggetto trattato e descrive le documentarie, fotografiche, iconografiche), di diverso dai documenti di partenza. modalità di ricerca. E' interessante da ideate e allestite autonomamente ed esposte a In queste pagine vorrei rendere conto un lato osservare come il gruppo rap- Lucca o in Provincia di Lucca dal 1986 al del lavoro realizzato dietro le quinte, del presenta se stesso e le proprie attività: 2001; 12 interventi di collaborazione richie- back stage, in modo che non solo sia reso c'è chiaramente una narrazione del pro- sti in manifestazioni curate da altre enti; inol- trasparente il processo di formazione di prio lavoro che ex post tende a dare un tre: produzione di video cassette; corsi dopo- questo volume e quindi dei dati raccolti unico senso a tutte le attività e le politi- scuola di formazione per ragazzi delle medie ma anche e soprattutto dare spazio, in che messe in atto dal gruppo. Dall'altro e 5a elementare; corsi di aggiornamento per attesa di una eventuale pubblicazione la ricercatrice che valorizza la narrazio- insegnanti; articoli per la stampa quotidiana organica, in primis al lavoro svolto sul ne riducendo al minimo i propri com- locale; conferenze; visite guidate sul territo- campo dai ricercatori e al contempo menti. rio, alle fattorie e ai frantoi; partecipazione cercare di rimediare, in modo parziale e al progetto regionale "i luoghi della fede"; or- senz'altro non soddisfacente, alle lacune Associazione Culturale "Ponte" 4 ganizzazione di gite culturali per i soci. Ha e alle semplificazione che la sintesi che L'Associazione Culturale "Ponte" nasce nel inoltre curato come editore la pubblicazione di ci ha portato a operare nelle schede di 1985 e si propone (leggendo dallo Statuto) n. 34 testi relativi alla storia e alle tradizioni partenza. "[…] il recupero, il restauro, l'esposizione e del territorio lucchese. L'ultima pubblicazio- la valorizzazione di tutte le testimonianze che ne: "99 Sonetti della campagna lucchese (sec. Il primo esempio riguarda la scheda sto- rappresentano la civiltà contadina del passa- XIX – XX)". Il sonetto è un componimento rica3 redatta da Valentina Simonetti re- to e la realtà circostante, riferite soprattutto realizzato in occasione di una festa religiosa e lativa all'Associazione Culturale "Ponte" alle entità territoriali lucchesi. Si prefigge dedicato alla persona o famiglia che ha fatto di Capannori (LU). La scheda è il frut- quindi di costituire una mostra permanente l'offerta. L'originale, in seta, veniva poi ri- to di un lavoro di mediazione con gli degli oggetti recuperati e di curare mostre prodotto in volantini cartacei distribuiti per

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il paese. Nella Lucchesia ancora oggi ci sono zone facevano un avvicendamento biennale tervista a un soggetto. paesi che continuano questa usanza. o triennale, qui invece era annuale. Epoca, Personaggi,Contenuti: Ha realizzato una Mostra etnografica per- Già 20 anni fa il Micheli aveva raccolto -Le registrazioni sono state effettuate nel manente, che ancora oggi è visibile, allestita prendendo appunti interviste sulla storia e 1990. in due case disabitate di proprietà di privati tradizioni locale insistendo sul lavoro e la -Le testimonianze raccolte sono tutte di mez- e costituita da più di 2.000 oggetti di uso vita dei cenciai che raccattavano cenci ma zadri, uomini e donne nati nel periodo di agricolo, in parte di proprietà dell'Associa- anche ossi, ferraccio, pelli di conigli per poi tempo compreso fra il 1898 e il 1930. zione, in parte di privati e in gestione dal- venderli a dei grossisti. A Capannori erano -Le interviste contengono storie di vita mez- l'Associazione. Nel mese di ottobre del 2001 presenti due cenciai, a Lucca molti di più. zadrile con notizie sulla vita nei campi, divi- l'Associazione ha allestito un'interessante sione del lavoro, descrizione degli strumenti mostra nella casermetta S. Pietro sulle Mura La seconda scheda storica che pubbli- di lavoro e della casa colonica, rapporti fami- Urbane di Lucca, sulla devozione popolare chiamo è quella redatta da Marcello gliari, relazioni con i padroni, notizie sulla del Volto Santo. Sono stati esposti vari oggetti Tarì per l'Archivio Testimonianze di Vita "cultura popolare" (veglie, ecc.) . e documenti di devozione: adesivi moderni, Contadina Sestese di Sesto Fiorentino I Curatori: medagliette del 1800, soprammobili, stampe, (FI). In questo caso siamo di fronte a Raccoglitori delle testimonianze e curatori scapolari e altro. un lavoro di rilettura delle interviste da dell'archivio sono Gianna Bandini e Andrea parte del ricercatore. La scheda infatti Grifoni. Il materiale sonoro e audiovisivo, costituito fornisce dapprima le informazioni og- Entrambe appartengono più o meno alla da audio cassette e videocassette, è conserva- gettive sull'archivio (collocazione, con- stessa generazione, essendo la prima nata nel to a casa del Presidente Sebastiano Micheli, tenuto, ecc.) quindi descrive in maniera 1958 e il secondo nel 1951, anche se questo non è catalogato e per questo non ancora dettagliata la formazione culturale dei leggero scarto sembra pesare abbastanza nel fruibile. curatori, le motivazioni che spingono tipo di esperienze politico-esistenziali che poi Le audio cassette sono per la maggior parte alla formazione dell'archivio e il con- hanno attraversato. costituite da interviste che il Micheli ha realiz- testo culturale nel quale tutto questo è Andrea Grifoni, infatti, è adolescente nel '68 zato dal 1985 in Lucchesia. I temi affrontati avvenuto. e appena arriva in fabbrica - nel 1970 alla sono fondamentalmente quattro: la seconda Galileo di Firenze - si impegna subito nei guerra mondiale in Russia, l'emigrazione, la Archivio Testimonianze di Vita Conta- gruppi della nuova sinistra, entrando poi nel coltivazione e lavorazione del granturco, le dina Sestese conservate presso la Raccolta PCI solo nella seconda metà degli anni '70. tradizioni locali. Etnografica "Casa del Guidi"5. Gianna Bandini invece arriva alla politica L'intervista si basava su uno specifico argo- Sesto Fiorentino (Firenze) proprio nel momento di crisi dei "gruppi", mento, ma non mancavano domande atti- Via Veronelli 2 – Tel 05544961 comunque si impegna politicamente iscriven- nenti anche ad altri argomenti. Un argomen- Aperto il sabato pomeriggio dosi giovanissima alla FGCI e poi al PCI to ritenuto interessante era la lavorazione del Archivio consultabile fino al 1984, ricoprendo anche il ruolo di granturco. Ciò perché la Piana di Lucca era Descrizione tecnica: segretaria della sezione di Sesto. Tutti e due l'unica zona in Italia dove fino a qualche de- -Il Fondo è costituito da 30 cd frutto di river- lasciano la politica attiva nei partiti all'in- cennio fa era possibile il raccolto continuato, samento da audiocassette, operazione con la circa nello stesso periodo, gli anni '80, quelli una caratteristica del luogo riconosciuta an- quale si è migliorata la qualità dell'audio. del "riflusso". che dai trattati agricoli del tempo. Nelle altre -Ogni cd contiene la registrazione di una in- Andrea Grifoni cominciò a interessarsi di sto-

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ria orale abbastanza presto, cioè durante gli stra a Signa, sui lavoratori – trecciaiole e fat- raccolta della "Casa del Guidi" - a chiedere anni '70 - contestualmente al lavoro e alla torini - dell'industria del "cappello di paglia" un aiuto all'Istituto E. Ragionieri e al Co- militanza in fabbrica - e fu in quel periodo (la ricerca è poi diventata un libro). Adesso di mune al fine di costituire un piccolo archivio che incontrò Sergio Boldini e Giovanni Con- mestiere fa l'educatore in una scuola elemen- di storia orale sulla base delle testimonianze tini che – dice - furono le persone che stimo- tare e il croupier. degli anziani mezzadri ancora in vita. larono il suo interesse verso la storia operaia. Gianna Bandini, invece, ha cominciato ad Tutti e due riferiscono di avere in comune la Quindi entrò in contatto con la FLOG, un interessarsi di storia orale alla fine degli anni stessa letteratura di riferimento, innanzi tutto incontro importante perché attraverso quella '80 partecipando ad un corso regionale di i lavori dell'Istituto Ernesto de Martino (ci- fondazione riuscì a conoscere molti altri ri- archivistica presso l'Istituto Ernesto Ragio- tano Gianni Bosio e Cesare Bermani). Sono cercatori orali che ebbero una certa influenza nieri, corso nel quale insegnava tra gli altri stati influenzati poi dalla lettura dei lavori di sul suo lavoro sulla soggettività di fabbrica. Giovanni Contini che impartì delle lezioni Diego Carpitella, Sandro Portelli e Giovan- Grifoni intervistò moltissimi operai e impie- teorico-pratiche sul metodo dell'intervista. ni Contini. Gianna Bandini ha aggiunto a gati della Galileo, partecipando – con Sergio Precedentemente anche lei aveva lavorato in questi nomi Luisa Passerini. Boldini e Massimo Mida - anche alla realiz- fabbrica, poi come vigile urbano ed infine, Sia Grifoni che Bandini raccontano di essere zazione di un documentario andato in onda attualmente, come responsabile dell'Ufficio stati influenzati anche dal cinema. Il primo sui RAI 3, nel 1981, dal titolo "Interno di Cultura del comune di Sesto - dopo aver pre- ricorda la grande impressione che gli fece il fabbrica con operai" in gran parte basato sul- so anche lei una laurea in Lettere, con una film con Dustin Hoffman "Piccolo grande le interviste da lui condotte. tesi in Storia della Toscana Contemporanea uomo", con il vecchio indiano-americano che Sempre quelle interviste gli sono servite più utilizzando fonti sia scritte che orali per una raccontava la sua storia ad un giovane ri- tardi per la tesi di laurea in Lettere sostenuta storia della Ginori. cercatore – dice Grifoni: "gli americani sono nel 1986. Fu una tesi in Antropologia Cul- Nel contesto del corso fatto presso l'Istituto E. arrivati alla storia orale prima di noi, sono turale - relatrice Carla Bianco - dal titolo Ragionieri nascono le raccolte che concerno- loro ad averla inventata" - mentre la Ban- "Fabbrica, politica, famiglia. Indagine sui no la "Casa del Guidi" e un'altra – ancora dini racconta di essersi sempre interessata di lavoratori della Galileo" (la tesi è disponibile in via di sistematizzazione – riguardante la cinema, sia durante la militanza nel PCI con nella sede del Comune di Sesto). storia della produzione di ceramiche nella il circolo culturale "L'Alternativa" - al propo- Racconta Grifoni sul suo rapporto con la zona di Sesto. Questa ricerca la fa incontrare sito del quale commenta: "come vedi il nome fabbrica, che era già qualcosa di "famigliare" con Grifoni che, nel frattempo, era andato a era già tutto un programma" - sia adesso or- visto che il padre era stato operaio sempre alla lavorare al comune di Sesto Fiorentino. ganizzando per conto del cinema di Lastra a Galileo: "Io volevo fuggire, perciò mi iscrissi Il loro primo lavoro fu comunque la ricerca Signa delle rassegne cinematografiche. all'Università. Mi interessavano le cose uma- sulla storia di Doccia e della Ginori su in- Attualmente è solo Gianna Bandini che conti- nistiche piuttosto che la tecnologia. Sono un carico dell'Assessorato all'Economia di Sesto nua a raccogliere fonti orali, sulla storia della perito elettronico pentito". Fiorentino e che ha prodotto circa sessanta Ginori, perché la appassiona e anche perché Da queste passioni e dalla politica gli viene interviste registrate tra il 1989 e il 1990. gli sembra giusto e utile - riferendosi ai testi- l'interesse per la storia operaia e l'oralità ser- Nel 1990 fu quindi un gruppo di cittadini moni e ai protagonisti delle lotte operaie del viva quindi: "non a fare la storia dell'azienda dell'allora Quartiere 4 di Colonnata-Campo- dopoguerra nel sestese -"salvare quelle voci". ma della soggettività di chi ci lavorava". relle - i quali si erano impegnati a raccogliere Gianna Bandini è anche autrice, insieme a La seconda ricerca di storia orale Grifoni la del materiale di interesse etnografico sulla Mario Nesti, di un volume dal titolo "Asso- conduce, su commissione del comune di La- vita mezzadrile che poi andrà a costituire la ciazionismo, cultura e politica. L'Unione

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Operaia di Colonnata" (ESI, Napoli 2000) stratore, non solo come strumento di ricerca lavoro che va avanti da più di quaranta anni nella quale ricostruisce attraverso documen- ma come mezzo per registrare la vita quoti- ed il registratore se lo porta con sé ai funerali, ti scritti e testimonianze orali la storia del- diana - dal dialogo informale alla storia di all'ospedale, a pranzo, alle cerimonie religiose, l'Unione Operaia nel secondo dopoguerra. sé, dalla testimonianza alla confessione, dal ai consigli comunali, a scuola, a casa. bisticcio al litigio, dalla veglia al pianto -, fa E registra il pianto dei figli, la malattia dei Il lavoro compiuto su alcuni archivi dell'archivio di Catastini un esempio quan- figli, le parole pronunciate da una vecchia da Silvia Sinibaldi è molto accurato: la to mai raro di ricerca nel subistituzionale. in ospedale, le condoglianze in occasione del scheda storica che pubblichiamo in que- In termini "tecnici" possiamo distinguere il funerale della madre, i dialoghi tra venditori sta sede è quella che descrive l'archivio comportamento istituzionalizzato, ossia quel al mercato, i commenti durante la veglia del- di Mario Catastini a Fucecchio (FI). Sen- tipo di comportamento che si conforma ad un la salma di un giovane ragazzo di Fucecchio za dubbio unico è l'archivio. Leggendo ruolo, dal comportamento sociale elementare morto precocemente, il pianto dirompente del la scheda sorprende la quantità di regi- (il subistituzionale). Quest'ultimo si caratte- figlio in occasione del funerale dell'amico... strazioni ma soprattutto quello che vie- rizza per il fatto di essere comune a tutto il Questo modo di operare (una "fissazione" dice ne registrato. Catastini ha sempre con genere umano, a differenza del primo che è Mario, una "intuizione" dico io) è stato pos- sé il registratore e non esita a usarlo in specifico di ciascuna cultura; esso emerge in sibile grazie al fatto che Catastini appartiene qualsiasi situazione fino a documentare particolare nei rapporti "faccia a faccia", nei alla comunità che studia, è un "insuese", ossia interamente un funerale. momenti informali della vita quotidiana. "uno nato a Fucecchio alto", è conosciuto Silvia Sinibaldi con la sua scheda più Lasciando da parte eventuali discussioni in dai suoi compaesani. Soprattutto, in alcune che nella descrizione dell'archivio in- merito al fatto se sia possibile veramente trac- occasioni usa il registratore senza dichiararlo: dugia nell'interpretazione attraverso le ciare una linea di demarcazione tra i due tipi questo aspetto, che allude al problema della categorie proprie dell'antropologia. Il di comportamento e non vi sia invece un feno- deontologia professionale (direbbe un ricerca- risultato è una scheda molto comples- meno di circolarità causale tra l'istituzionale e tore professionista), è assolutamente necessa- sa e articolata che ci fornisce, più che i il subistituzionale, se realmente esista un com- rio nel caso delle sue ricerche. Ed invita ad dati fondamentali per censire l'archivio, portamento sociale elementare che caratterizza una riflessione critica sull'uso di determinati alcune chiavi di lettura per interpretare il genere umano, ciò che intendo dire è che strumenti durante la ricerca che si ripropone il lavoro di Mario Catastini. Catastini è riuscito a documentare e a far luce nel caso dell'archivio di Sandra Landi. su alcuni aspetti dell'affettività, dell'emotività, E' bellissimo il modo in cui Catastini fa cono- L'archivio di Mario Catastini a Fucec- che è raro trovare in una ricerca condotta da scenza del registratore e lo adotta come stru- chio6 ricercatori professionisti. Ciò per più motivi: in mento "per entrare nelle case degli altri" e per "Lì, nella mia strada, la più povera, io bam- primo luogo, sovente il ricercatore professioni- fare nuove amicizie; in seguito lo impiega per bino, ho visto queste cose..." sta non appartiene alla comunità che studia; raccogliere le storie di vita dei suoi compae- Catastini era un maestro di scuola elementa- in secondo luogo, gli argomenti di ricerca con- sani; infine diventa per lui un'espressione di re, oggi in pensione; gran parte del suo tem- cernono spesso il comportamento istituziona- amore... nei confronti dei morti del padule di po libero l'ha trascorsa portandosi appresso il lizzato o fenomeni già "cristallizzati" apparte- Fucecchio durante la seconda guerra mon- registratore... Anzi, tale strumento era diven- nenti alla memoria e al ricordo. Alcuni, certo, diale, perché "se una persona non la conosci tato per lui talmente indispensabile da averlo si sono occupati del fenomeno del pettegolezzo, bene non la puoi amare nemmeno completa- sempre con sé. della ricostruzione di reti di relazione e frequen- mente e integralmente".... Questo modo personale di impiegare il regi- tazione informali, ma quello di Catastini è un "E lui si divertiva a riprodurre il suono

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delle gocce d'acqua... e vedevo che ci si di sapere. E si tratta di un sapere che fa perno che registrava? "Questo è facile a dirsi: divertiva tanto a registrare i rumori..." su uno dei sentimenti più comuni ed elemen- quando nascono i figlioli, perché voglio tari: la curiosità. conservare l'evento, il fatto, la testimo- Catastini nel 1956 insegnava a Cingoli, un Con una breve frase Catastini riassume il nianza, per farglielo risentire..." paese di montagna in provincia di Mace- significato dell'essere ricercatore-archivista: rata. Conobbe un medico che possedeva un desiderare di entrare nelle case degli altri. Dal registratore come giocattolo a registratore registratore (il "Geloso"), con il quale si diver- Tuttavia, non ha ancora consapevolezza come metodo per documentare la storia di sé tiva a registrare il suono delle gocce di piog- di ciò ed il registratore è solo "un giocattolo e della sua famiglia: l'archivio di Catastini è gia, i rumori, il suono del motore delle varie meraviglioso". Sarebbe troppo lungo riassu- ricco delle voci dei suoi familiari. I genitori, automobili, ma non le voci umane. mere il percorso che lo conduce a realizzare la madre, i figli che bisticciano, si ammala- Affascinato da questo strumento, nel 1958 un archivio, ad essere consapevole di posse- no, strillano, si confidano, la moglie mentre decise di acquistare il suo primo registratore dere un archivio: dalla scoperta della scuola partorisce: ecco il subistituzionale. Il regi- (un "Geloso" con un microfono estremamen- di San Gersolè, avvenuta negli anni '80, a stratore è lì, sempre presente e mai visibile. te sensibile); la prima idea che gli venne in quella degli archivi cartacei e del loro ordi- Nei suoi quaderni, in cui Catastini riassume mente fu di registrare i genitori mentre "bi- ne cronologico. E l'obbligo di conservare di- il contenuto delle registrazioni, il luogo dove sticciavano". La seconda fu quella di portar- venne impellente quando vide i funzionari è avvenuta l'intervista e le persone presenti, lo nelle Marche, per entrare nelle case del- della Sovrintendenza Archivistica intenti a leggiamo: la povera gente: "che poi se portassi questo restaurare i testi custoditi in un archivio di "Io ed Elena che non sta troppo bene. La strumento laggiù nelle Marche, dove c'era Fucecchio, che venivano lentamente consu- prendo in collo e le faccio dire il nome di certe tanta miseria... chissà che fama mi farei, sa- mati dalla muffa. figurine che sono su di un libro con il qua- rei ricercato, perché laggiù questo strumento Il percorso che lo conduce alle fonti orali è le lavoro. La porto in cucina da mia moglie non esisteva [...] poi lo portai nelle Marche, singolare, perché Catastini vi giunge proprio per farle mettere il termometro". Tutto ciò è facevo cantare le donne... Con questo stru- dalle fonti scritte. Come maestro cerca di in- registrato. mento entravo dappertutto, perché tutti vole- segnare ai suoi studenti a diventare scrittori, Al battesimo di Giuseppe, il 24 novembre vano fare esperienza. [...] e lì invece vedevo insegnando loro che esistono delle chiavi di del 1963, registra tutta la cerimonia e scrive che erano contenti matti, allora io, per fare lettura (gli "specifici"); dalla esperienza della puntigliosamente nel suo quaderno il nome qualcosa per loro, portavo questo registrato- Maria Maltoni intuisce invece che doveva dell'officiante: l'arciprete don Salvatore, i te- re, senza dirgli niente registravo, poi quando insegnare ai suoi ragazzi non ad essere degli stimoni: la sorella Mara di 39 anni e il fra- loro si risentivano ridevano, erano contenti scrittori ma dei narratori, dopo diventeranno tello Norberto di 34 anni, i presenti: Elena, [...]. Così io andavo per le case, stringevo scrittori. Con Maria Masani, una storica lo- la moglie la cognata [...] e poi seguono le amicizie, perché ero solo come un cane... E cale, scopre gli archivi cartacei, la storia del musiche, le preghiere. allora io con questo registratore potevo fare suo paese, dopo intuisce che esistono dei "luo- E adesso facciamo un salto temporale: l'11 tante amicizie, però non mi era mai balenata ghi" della memoria e che ciascuno dei suoi gennaio 1981 Catastini si trovava all'ospe- l'idea di far raccontare le storie, era solo un compaesani poteva far luce su alcuni aspetti dale di Fucecchio. E' tutto registrato e rias- mezzo per socializzare". dell' essere "fucecchiese". sunto meticolosamente nei suoi quaderni: Il desiderio di entrare nelle case degli altri "Ospedale di Fucecchio. Mi fermo a visita- non è a parer mio solo un modo per socializ- re GELSUMINA, la mamma di Renzo C., zare: è una forma di conoscenza, un'esigenza Quando comincia a conservare le cose segretario della scuola media. Ha sempre la

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febbre, ma il dottore le hanno detto che dalle per la sessualità dei fucecchiesi è indecorosa, rale. "C'erano parecchi ragazzi e allora analisi effettuate hanno scoperto le cause del- "uno scandalo", per uno studioso attento è cominciavo così: 'tu come l'hai conosciuto la FEBBRE. Suo figlio RENZO verrà fra un'esigenza teorica accompagnata da uno Giacomo?''Come l'ho conosciuto? C'andavo mezz'ora, al momento della cena. Si parla di sforzo metodologico non indifferente. Anche a scuola insieme!' Ma lo sapevo, però per IDA (chi è?), ricoverata insieme a lei: non Ettore Guatelli andava in giro a chiedere alle rompere il ghiaccio, altrimenti [...] 'Ma ti era viene assistita per niente. La informo che ieri donne di Ozzano dove nascondevano gli as- simpatico questo Giacomo?' - 'ma diamine! hanno "portato via" Maria della B., la mo- sorbenti in stoffa da lavare. Era un ragazzo bono!' - 'Sì! Bona! A me non glie di Ciccio: 86 anni. Catastini, tuttavia, se non riesce a documen- mi sembrava!' così ecco, cercavo di rompere Cerco poi di farla parlare dei seguenti perso- tare la vita più intima dei fucecchiesi riesce un po'... gli assi portanti dell'intervista e al- naggi: (seguono nomi di alcuni personaggi a produrre "testimonianze sonore" dei legami lora poi mi raccontavano episodi, quando lui di Fucecchio), non mi fornisce informazioni più forti ad un tratto recisi [...] era in montagna, di quando dava questo, di nuove. Vado a trovare IDA, ricoverata nella quando prestava questo a quest'altro, insom- stessa stanza (stava sotto la Valle e poi tornò Il funerale: documentare un sentimento ma... che condivideva tutto. Mi accostai poi per la via dello Stadio, poi andò dalle [suo- Un giorno, a Fucecchio, muore prematura- anche a degli adulti del CAI, al presidente re?] a S. Croce), amica di Lelia S. Mi conge- mente un ragazzo: era uno dei migliori ami- del CAI: 'io lo so che hai conosciuto Giaco- do da Gelsumina. ci del figlio di Mario, si chiamava Giacomo. mo, ma quali erano le sue competenze, le sue Parlo con una ricoverata mezza sorda. La Catastini decide di registrare l'evento, solo i funzioni specifiche nel CAI, ma perché gli domanda: "E' venuto Pietro?" - Non l'ho vi- suoni, non le immagini, e lo fa stimolato da date tanta importanza ma cosa aveva fatto?' sto." un sentimento profondo: quello di lasciare ai Cioè, li imbeccavo con queste domande allora Le pagine del quaderno continuano [...] altre genitori di Giacomo un qualcosa che testimo- loro mi raccontavano... 'Che cosa diresti ora domande, altre persone ricoverate [...] niasse l'affetto e la stima che gli abitanti di al padre per confortarlo?', ecco, questa era la Dunque, dalla storia di sé e della sua fami- Fucecchio provavano per il giovane. Docu- domanda finale, 'tu sai che ora i suoi genitori glia alla storia degli altri il percorso è bre- mentare, quindi, un sentimento di parteci- vivono nella disperazione... se fossero qui da- ve ed il metodo è sempre lo stesso: registrare pazione. vanti a te che cosa gli diresti per confortarli?' qualsiasi dialogo, non disperdere alcuna pa- Un tentativo simile era già stato fatto da Mo- Ecco, così. rola, strappare all'oblio ogni testimonianza. randi, che riprende in video le immagini del D: Ecco, poi, nell'occasione del funerale di E domandare, di tutto: personaggi tipici di ritrovamento e del recupero del corpo di un questo ragazzo, tu le hai consegnate poi le Fucecchio, opinioni personali, storia locale. giovane, annegato nelle acque del Po. Ma cassette ai genitori? Catastini vorrebbe entrare persino nella sfera in quel caso lo scopo principale era quello Sì. più intima delle persone: la vita privata, i di documentare la tecnica impiegata per il D: Come sono state accolte? litigi familiari, la vita più intima, la sessuali- ritrovamento del corpo: delle candele accese Non le devono aver mai ascoltate... Io sicco- tà. Ma qui viene fermato: è un compaesano, poggiate su tavole di legno, per individuare me ero amicissimo del padre, sono amicissimo uno del posto ("sarebbe risultato uno scanda- i punti dove le correnti sotterranee erano più del padre, che è un cervellone del computer, lo"). Qui la visione emica - dall'interno - si forti e capaci di attirare e sospingere a fondo gli dissi: "senti, io ho cercato di raccogliere al- blocca e forse un ricercatore esterno sarebbe il corpo di un uomo. In questo caso, invece, cune testimonianze su Giacomo, ho registrato riuscito a carpire quei segreti che per Catasti- Catastini documenta un sentimento. tutta la cerimonia funebre, tutto quello che è ni restano inespressi. La registrazione avviene in due occasio- stato detto in chiesa, penso di avere fatto una Per un compaesano la curiosità di Catastini ni: durante la visita alla salma e al fune- cosa utile, anche se dolorosa, comunque se un

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giorno tu vuoi... per me era doveroso, era un Nel caso di Catastini, invece, è il risultato di naggio che hai conosciuto... "o quanti anni modo di dimostrare l'amore per questo ragaz- un'azione: quella del figlio che partecipa al avevi te quando hai conosciuto... o dove sei zo, che non avevo buttato nel dimenticatoio funerale del suo migliore amico e piange. nato... o quando sei nato... o come si chiama- e che volevo fare qualcosa non dico per eter- va la tu' mamma... ecco, li aiutavo io con le nare la sua memoria ma per conservarla sì. La visione emica indagini... [...] Ecco, era nato unicamente da questo, anche Definirei l'archivio di Mario Catastini un Allora si parla del fidanzamento: 'ma poi se potevo sembrare nell'interviste un po' di- archivio del territorio, o meglio: una "ema- quanti amori, quante ragazze avevi già co- rompente, lo facevo per rompere il ghiaccio... nazione" del territorio. nosciuto... ma come facevi a conciliare... per- Per esempio, c'è quel figlio mio che è uscito Ciò che intendo dire è che esso è stato realiz- ché tu so che lavoravi da x, da Tizio, da Caio stamani, che lui non l'ho potuto intervista- zato da una persona che appartiene al luogo e da Sempronio... ma quanto ti dava, quanto re, ho intervistato il suo pianto ma fuori, di ricerca. Vi appartiene da sempre: i suoi an- lavoravi, che cosa facevi, perché io conoscevo durante il trasporto, piangeva dirottamente. tenati erano di Fucecchio; Catastini è nato e vita, morte e miracoli della calzatura perché Son convinto che si sentiva da trenta metri di vive a Fucecchio ed è stato il maestro di tanti avevo lavorato in quel settore... quindi pote- distanza perché erano legati da un'amicizia suoi compaesani. vo fare domande ad hoc". incredibile, avevano già fatto i progetti insie- E' dunque un archivio sonoro che restituisce Dunque, la tecnica impiegata da Catastini me per il futuro, progetti che in parte poi mio una visione emica, una visione dall'interno, per raccogliere storie di vita consiste nel co- figlio aveva utilizzato. costruita su un linguaggio che è quello stesso minciare a passare in rassegna tutta una se- Io penso che questa testimonianza di dolore dei "fucecchiesi". Questa sorta di deposito di rie di figure tipiche di Fucecchio. Dal passato da parte anche degli amici potesse fargli bene, voci risente positivamente di tale imposta- comune scivola al passato privato: il ricordo ecco, perché gli davano la misura di quanto zione - la visione emica - , in particolare a di un antenato schiude il racconto di sé, la l'amavano questo ragazzo". livello metodologico: quando Catastini inter- storia di vita. Questo metodo non può essere "Intervistare" il pianto è un esempio di testi- vista i suoi compaesani il dialogo rimanda utilizzato da un ricercatore esterno, o meglio: monianza sonora di un legame, di documen- subito ad un passato comune. Non solo, con viene impiegato solo in fase avanzata di ri- tazione di un sentimento. La novità di un il passare del tempo egli è riuscito a mettere a cerca. tale modo di operare è evidente: l'intervista punto delle tecniche per la raccolta di storie di Nel caso in cui l'intervistato sia invece una audio è stavolta impiegata da Catastini per vita - al fine di superare l'imbarazzo iniziale persona sconosciuta, Catastini comincia con- registrare comportamenti non verbali. che può essere talvolta di ostacolo - che gioca- versando in modo informale: "se è una per- In effetti l'intervista audio, per sua natura, no proprio sulla "manipolazione" del passato. sona che non conosco e voglio farla parlare è sempre stata impiegata per documentare Ricordare il passato serve come pretesto per quanto mi pare, domando dei figli. Allora poi l'espressione linguistica: essa si costruisce applicare il metodo dialogico: dai figli si risale a tutto: quando ha partorito, attraverso il metodo dialogico e, al momento D: Quando lei avvicina queste persone, cosa dove ha partorito, come aveva conosciuto suo dell'ascolto, restituisce quasi sempre un discor- diceva loro: spiegava quello che aveva in marito, dove l'aveva conosciuto... Ci voglio- so. Capita frequentemente, soprattutto nelle mente oppure... andava lì col registratore... no una serie di domande, però si sciolgono in storie di vita o in storia orale, di registrare "No, no, no, se si va lì, così a freddo... ho bat- una maniera incredibile". una persona che ad un tratto si commuove tuto anche la strada a freddo: mi racconti un Anche la rete degli informatori si origina in e piange, ma ciò è sempre il risultato di un po' la tua vita? E allora lì non raccontano modo spontaneo: in occasione di una ricerca ricordo che viene raccontato e quindi ver- mai... Allora dico: "ma te l'hai conosciuto il sui "personaggi caratteristici" di Fucecchio balizzato; è la continuazione di un discorso. mi' nonno? E allora si comincia dal perso- alto, Mario non ha difficoltà a raccogliere

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informazioni sulle persone da intervistare te all'interno di numerose scatole. Su ogni materiale conservato, il più importante perché già le conosce in quanto anch'egli è un cassetta è scritto un numero di riferimento, tra quelli presenti sul territorio toscano. "insuese". In altre parole, Catastini conosce il nome e cognome dell'intervistato e di tutte Conserva una mole impressionante di da sempre i nomi di coloro che sono reputati le persone presenti durante l'intervista, infine materiale audio e video con registrazio- delle figure tipiche del luogo. la data. Possiede inoltre un quaderno, de- ni a partire dal 1949: "Don Zeno ha sem- nominato "archivio dei nastri", che segue in pre avuto cosciente il fatto di documentare il Ho scritto che l'archivio di Catastini è una principio un ordine alfabetico poi un ordine cammino di Nomadelfia e in questo modo lui sorta di "emanazione" del territorio e Fu- cronologico. Le cassette sono reperibili sulla ha pensato di archiviare un po' tutto" spiega cecchio dovrebbe farsene carico perché lì base del nome dell'informatore o della data Nico. dentro, all'interno di quel deposito di voci, dell'intervista. L'archivio, si può affermare senza timore c'è la storia del percorso compiuto dai suoi Catastini possiede inoltre dodici quaderni in di smentita, conserva la memoria della abitanti dalla seconda guerra mondiale ad cui è riportato il contenuto - un breve rias- comunità testimoniando tutte le attività oggi. L'importanza dell'archivio non è dovu- sunto - di ciascuna cassetta. Prima del rias- sia pubbliche che "private". ta "semplicemente" al fatto che contiene la sunto è segnata la data dell'intervista, il nome documentazione delle stragi nazifasciste (la e l'indirizzo dell'informatore ed indicazioni Archivio audiovisivo di Nomadelfia7 strage del padule di Fucecchio), l'evoluzione temporali su quando è avvenuta l'intervista La presente scheda storica è stata realiz- di un dialetto (il dialetto fucecchiese), il ricor- (mattina, pomeriggio, sera). Infine: "un zata grazie alla disponibilità di Francesco do di personaggi tipici. quaderno di iniziative nastri classificati, ossia e Nico di Nomadelfia, rispettivamente re- Esso è, nel reale, la testimonianza, sonora, un quaderno di modifiche da apportare". sponsabile delle cinque sezioni dell'archivio di un modo di essere fucecchiesi, tra un essere (registrazioni, fotografico, cinematografico, stati e un essere adesso. Quello di Catastini è un archivio in "perico- video, documenti) e responsabile dell'archi- Rappresenta il cammino di un territorio e lo". I familiari se ne disinteressano, molti lo vio audio e video, intervistati a Nomadelfia della sua gente da un qualcosa che non è più ignorano, il penultimo sindaco ha dichiarato il 07/03/2002. Altre informazioni derivano a un qualcosa che, in questo momento, è. Un che "queste raccolte di testimonianze sono for- dal sito di Nomadelfia. esempio: un tempo gli uomini maschi insuesi me di idiosincrasia mentale". "L'archivio di Nomadelfia nacque dalla vo- non andavano ai funerali.... adesso, il figlio Ritengo che esso meriti di essere studiato a lontà di don Zeno stesso di far memoria di di Catastini e i suoi compagni non esitano a fondo - io non ho avuto il tempo di ascoltare quanto Dio stava operando per mezzo suo". piangere al funerale del loro amico. le interviste e quindi di valutarne la qualità Nomadelfia, una comunità di volontari cat- - e, nel caso, valorizzato. tolici che vuole costruire una nuova civiltà Note: Catastini conserva le cassette nel suo fondata sul Vangelo, è nata nel 1948 per studio: una piccola stanza le cui pareti sono Ancora un archivio speciale. Questa vol- volere di Don (1900-1981). interamente coperte da una biblioteca, piena ta il ricercatore è Alexia Proietti che ha Riconosciuta dalla Chiesa (che l'ha eretta a di libri. Sulla scrivania, lunga e stretta, ha censito per conto dell'IDAST l'archivio parrocchia nel 1962) e dallo Stato italiano il computer, la stampante e una radio, sinto- audiovisivo della comunità di Nomadel- come un'associazione civile, organizzata sotto nizzata su una rete che trasmette musica clas- fia (GR). La scheda storica pur essendo forma di cooperativa di lavoro, Nomadelfia sica. Nella parte inferiore della biblioteca, in prevalentemente descrittiva ci fornisce ha una sua organizzazione, una sua tradi- alcuni scomparti provvisti di sportelli, sono anche delle chiavi di lettura importanti. zione e una sua storia. conservate le cassette, disposte ordinatamen- L'archivio è, in relazione alla quantità di "Don Zeno ha sempre avuto cosciente il fatto

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di documentare il cammino di Nomadelfia e continuato. Agli anni '90 risale la catalo- go dove "i giovani lavorano […] perché c'è in questo modo lui ha pensato di archiviare gazione" afferma Francesco. Nico che "dal più creatività". Mentre non è prevista la loro un po' tutto" spiega Nico. '94, '95" si occupa "dell'archivio registrazioni presenza nell'archivio audio perché "è già in In questo percorso risulta importante l'archi- audio" racconta di averlo trovato "ordinato ordine. C'è solo da fare il riversamento che vio audiovisivo "nato con le prime registra- e già computerizzato però c'era bisogno di ora è quasi finito" spiega Nico. zioni che sono del '49" e come gli altri (carta- uno che facesse il riversamento su minidisc Le registrazioni documentano "la vita del- ceo, fotografico) frutto di un progetto chiaro per salvare l'archivio e quindi che avesse del- la Comunità. Abbiamo fatto interviste a ex e preciso. le cognizioni tecniche, elettroniche dell'audio. nomadelfi e personalità che sono venute in La necessità "di documentare e archiviare la Io le avevo e ho iniziato. E' stato un lavoro visita a Nomadelfia, come autorità eccle- strada che ha fatto Nomadelfia" ha permesso anche abbastanza complicato perché alcune siastiche e politiche. Abbiamo, tra le prime l'accumulo e la sistemazione del materiale: registrazioni erano rovinate specialmente registrazioni del 1949, quella del cardinale scritti, corrispondenze di Don Zeno, fotogra- quelle a filo". Schuster che adesso è beato, abbiamo anche fie, registrazioni audio e video di vari eventi Nonostante il lavoro di riversamento su sup- interviste a personalità di un certo rilievo" per e della Comunità, atti e documenti. porti più duraturi i nomadelfi conservano racconta Nico. Le registrazioni audio e video coprono un non solo i vecchi supporti ma anche tutta L'archivio audiovisivo è continuamente ag- arco di tempo che va dal 1949 al 2002 e l'attrezzatura che serve per prenderne visione giornato e utilizzato. La rivista "Nomadelfia testimoniano la vita di Nomadelfia in molte e riascoltarne il contenuto. In questo modo è una proposta" fondata da don Zeno nel '68, località italiane e non: Fossoli (città natale di Nomadelfia diventa anche un possibile punto spesso fa uso di registrazioni audio e la sera Don Zeno), Milano, Roma, Verna, Subia- di riferimento per chi fosse in possesso di sup- i nomadelfi riascoltano meditazioni registrate co, Francia e Inghilterra. Si tratta di discorsi porti ma non delle corrispondente attrezzatu- di don Zeno, seguendone il testo su dispense. di Don Zeno, lezioni scolastiche, interviste, ra adeguata. La conservazione del materiale L'importanza dell'archivio ha portato studiosi assemblee interne, canti, esercizi spirituali e è ritenuta molto importante. Per questo No- esterni a consultarne il materiale. Nico spie- "serate" . Quest'ultime sono spettacoli con cui madelfia dispone di un'intera stanza a tem- ga che"abbiamo duplicato diversi discorsi fat- i nomadelfi portano il Vangelo nelle piazze e peratura controllata in cui sono conservati i ti a Modena e dintorni perché l'Università di rappresentano un momento di riflessione sul- supporti audiovisivi e il materiale cartaceo. Bologna ha fatto uno studio sul dialetto emi- la proposta di Nomadelfia. Nella stessa dire- Nico prima di occuparsi della parte audio liano e Don Zeno era una fonte importante zione sono da interpretare gli incontri nelle si occupava "delle registrazioni video, quelle anche perché nelle registrazioni del 1950 lui scuole, nelle parrocchie e presso associazioni della R.T.N. che realizza anche programmi parla al popolo in dialetto. Hanno fatto uno in tutta Italia. e documentari" selezionando " i programmi studio sul dialetto e il modo di comunicare Il lavoro avviato da Don Zeno è stato prose- della RAI". di Don Zeno. Sono venuti anche altri per guito dai nomadelfi che non solo conservano Molte registrazioni video contenute nell'ar- dei lavori di tesi su Nomadelfia e per que- e valorizzano il materiale meno recente ma chivio sono infatti registrazioni di documen- sto hanno consultato l'archivio. Di tanto in continuano a testimoniare con continue regi- tari scientifici, culturali, programmi storici e tanto vengono richieste delle audiocassette su strazioni la loro vita dentro e fuori Nomadel- musicali seguendo il principio per cui l'uso determinati argomenti. Alcune di queste noi fia. Dell'archivio audiovisivo si sono occupati della televisione è libero per quanto riguar- le abbiamo anche pubblicate e sono ancora "diversi nomadelfi. Negli anni '70 Sante, che da l'informazione, mentre si opera una scelta disponibili". Il criterio guida di queste pubbli- ora è morto, ha organizzato l'archivio così dei programmi visibili che sono trasmessi via cazioni è da ricercare ancora nelle parole di come è adesso. L'ha impostato e poi è stato cavo dalla emittente interna. E' questa il luo- Nico: "Don Zeno aveva un modo di parlare

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molto comunicativo e riusciva a rendere sem- dei poeti estemporanei toscani, ha accumula- il mondo popolare. Quello che colpisce mag- plici i problemi con immagini, esempi e pa- to nella casa dove vive, in via di Casignano a giormente di Altamante, è questa sua grande rabole" per cui alcuni di questi discorsi sono Vingone, Scandicci, in provincia di Firenze, naturalezza e spontaneità, sia sul palco che risultati " buoni per esporre il nostro modo di oltre ai suoi appunti di poesia ed ai contrasti nella vita di tutti i giorni. Questa atmosfera vedere e di Don Zeno". che lui stesso ha scritto, una serie di foto e di è presente anche nella sua casa, nella sua fa- La consapevolezza "dell'importanza" del la- audio e video cassette, che documentano nel miglia. Lui vive in casa con la moglie, la fi- voro di Don Zeno per il quale oggi i noma- tempo la sua attività. glia, il genero ed un nipote. Quest'ultimo, che delfi hanno "[…] registrazioni e immagini Avevamo avuto l'opportunità di apprezzare ha vent'anni e fa il meccanico, segue le orme che ricordano la [loro] storia" li spinge a l'arte di Altamante in varie occasioni negli del nonno ed improvvisa in ottava rima, oltre ricercare altro materiale. Uno dei risultati di anni passati, senza però conoscerlo personal- a dilettarsi a scrivere poesie. L'altro nipote, questa indagine li ha portato ad avere "da mente. Il momento favorevole si è presentato Mirko, di poco più grande, si è sposato due un magazzino delle grosse pizze, bobine na- in maniera inaspettata il 15 marzo 1997 a anni fa ed al rinfresco, tenuto nel giardino stro audio in cui ci sono importanti discorsi: Grosseto, al termine del convegno di studi della casa, abbiamo partecipato anche noi ed l'apertura del Concilio, la visita di un presi- sull'improvvisazione poetica dal titolo "L'arte un nostro amico indiano, che Altamante ave- dente americano in Italia e altri frammenti del dire", nel posto e nel modo più naturale: a va conosciuto a casa nostra. C'erano i parenti di discorsi. Non li abbiamo conteggiati perché tavola, durante la cena. Dopo aver chiesto "il della famiglia dello sposo, ma anche un pezzo dobbiamo verificare bene il contenuto". permesso", non in ottava rima naturalmente, del mondo di Altamante, gli amici di tutte le ci siamo seduti al tavolo dove erano presenti età. Era veramente affascinante vederlo ag- Monica Tozzi e Andrea Fantacci sono co- due poeti ed i rispettivi accompagnatori. Gli girarsi instancabile tra i tavoli, con il sorriso loro che hanno redatto la scheda sull'ar- improvvisatori erano Lio Banchi e Altaman- sulle labbra, con un'ottava sempre pronta per chivio di Altamante Logli, Scandicci (FI). te Logli e quest'ultimo, con la gentilezza e la tutti. La lettura che ne danno è molto sog- simpatia che lo contraddistinguono, ci ha La sera in cui lo abbiamo contattato, Monica gettiva. I ricercatori sono, insieme al subito coinvolti; assieme a lui c'era Fabrizio gli ha chiesto se era interessato a conoscere proprietario dell'archivio con il qua- Ferroni e con loro due abbiamo iniziato su- il nostro gruppo di riproposta del Maggio e le condividono esperienze e amicizia, bito a parlare di ottave, di tradizioni, di co- diventare così il nostro poeta; lui ha subito coinvolti in prima persona: la descrizio- noscenze comuni, come Caterina Bueno che aderito alla nostra richiesta e dopo due setti- ne dell'archivio e del suo proprietario si poi, anche se con leggero ritardo, ci avrebbe mane è tornato a casa nostra in compagnia intrecciano con il racconto degli incon- raggiunto al ristorante. Non ricordiamo af- di alcuni amici, tra cui Carlo Monni, noto tri avvenuti nel corso degli anni. fatto le cose che abbiamo mangiato, ma benis- attore toscano. Abbiamo familiarizzato mol- simo la chiacchierata vivace, tra un bicchiere to rapidamente anche con loro, attorno ad Archivio Logli Altamante8 e l'altro, con coinvolgimento, come tra vecchi una tavola imbandita, tra bicchieri di vino Altamante Logli è uno dei poeti popolari vi- amici. Sono avvenimenti davvero rari, ma ed ottave dispensate con grande generosità. venti più famosi in Toscana. Le sue improv- quando si verificano ti fanno sentire parti- Poi da Casa Rosi siamo andati alla "comune visazioni in ottava rima ed i contrasti con colarmente bene: da quel momento sono di- di Bagnaia", ad Ancaiano, il luogo preposto altri poeti, hanno ormai varcato i confini re- ventati "di famiglia" per noi (Teo ad esempio alle prove del Maggio, ma non solo, perché gionali e non c'è manifestazione, conferenza, lo chiama nonno Altamante), si è instaurato "Bagnaia" è un po' il referente privilegiato spettacolo o rassegna sul tema, che non lo un rapporto vero e profondo, favorito anche nella Montagnola senese, per attività cultu- veda protagonista. Essendo ormai il decano da questa grande passione per la cultura ed rali che spaziano dal Maggio al teatro, dalla

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valorizzazione promozione del biologico alla quell'altro…". Le ottave di Altamante sono realtà in questo poeta non c'è niente di arti- musica da classica e jazz ed alle danze etni- sempre coinvolgenti, spesso caustiche, mai ficioso, non solo il nome, ma anche tutta la che. Qui Altamante è stato accolto con grande superficiali o composte solamente per fare la sua persona rappresentano al meglio quanto calore umano e, in ottava rima, ci ha confer- rima, ha raggiunto una capacità espressiva e di spontaneo e gentile ci possa essere nella mato di voler diventare il poeta del gruppo, poetica, veramente di alto livello. poesia estemporanea e nella cultura popola- "il gruppo della Montagnola", appunto. A Da quando lo abbiamo conosciuto (sono or- re in generale. Abbiamo avuto la fortuna di questo evento ha presenziato una madrina mai quattro anni) abbiamo avuto la possibi- incontrarlo d'eccezione: Caterina Bueno. L'affiatamento lità di accedere a più riprese a quello che è Proprio recentemente è stato pubblicato un è stato raggiunto molto rapidamente e, po- un vero e proprio piccolo archivio, ma che in libro su questo grande poeta popolare: "Il che settimane dopo, la sera dell'ultimo gior- realtà, dal possessore, non era inizialmente poeta di Scandicci. "Vita in versi e contrasti no d'aprile, abbiamo iniziato "il giro" con percepito come tale ma solo come una raccol- in ottava rima di Altamante Logli", Libreria Altamante, divenuto il nostro grande poeta. ta occasionale. Chiari, Firenze, 2000, a cura di Alessandro La differenza rispetto agli anni precedenti è Una delle prime cose che abbiamo tentato, Bencistà. stata veramente grande ed apprezzata, non oltre al riordino spazio-temporale del mate- solo dai membri del gruppo, ma anche dal riale audiovisivo, è stata la duplicazione e L'ultima scheda che presentiamo in "pubblico", affascinato da questa persona, l'ascolto delle audio cassette. Ci sono, infatti, questa sede è quella realizzata da Ma- con una capacità comunicativa e con un'arte alcuni reperti introvabili di poesia popolare riano Fresta sull'archivio di Dante Priore poetica davvero sorprendente. di poeti estemporanei ormai scomparsi (ad es. a Terranova Bracciolini (AR). L'archivio Il "poetuccio" come ama spesso definirsi, è Piccardi, Ceccherini ed altri) che rischiavano è una fonte importante per il territorio instancabile ed anzi è un po' come Caterina il deperimento. terranovese. La descrizione di Fresta Bueno che, dopo aver soppesato il pubblico L'archivio, oltre ai supporti audio e video, è puntuale e permette di cogliere gli attraverso la sua risposta più o meno calo- contiene un'interessante raccolta fotografica, aspetti essenziali dell'archivio e del cur- rosa, sa rendere uno spettacolo alla grande. da ordinare e catalogare (Logli appare qui riculum del suo proprietario come stu- Così Altamante è un crescendo in ottave: più con personaggi ormai famosissimi come Ro- dioso di tradizioni popolari. si sente a proprio agio ed apprezzato da un berto Benigni, Caterina Bueno, Carlo Mon- uditorio che entra in un rapporto, oserei dire ni, Davide Riondino ….) e di una serie di ap- Archivio Dante Priore9 empatico, e più diventa generoso e pungente punti, poesie, contrasti, "barzellette", canzoni, L'Archivio è stato donato alla Biblioteca Co- nella sua poesia. Oltre alla tecnica formale scritti di proprio pugno da Altamante. Sono munale di Terranova B. dal Professor Dante ineccepibile, ormai collaudata da una vita presenti anche alcune pubblicazioni di edito- Priore, uno studioso che ha lavorato per circa in ottava rima, Altamante nel 2001 compie ria sommersa, riviste locali che si occupano di tre decenni nel territorio terranovese, racco- ottanta anni, il contenuto è molto spesso im- cultura popolare ed altre di case editrici più gliendo una messe notevole di documenti e pegnato. Se lo si vuole in forma smagliante, note in cui Altamante è ampiamente citato e informazioni sulla cultura popolare, la sto- gli si chieda di affrontare problemi sociali e talvolta vengono riportate testualmente le sue ria e i personaggi di una vasta porzione del soprattutto politici o comunque "di scottante poesie ed i suoi contrasti più famosi. Valdarno aretino. attualità", allora sì "che è nel su' centro". "… Altamante è un nome molto particolare, qua- L'archivio attualmente si compone di circa Ma ci pensi, m'è toccato a me fa' la parte di si un segno premonitore, sembra ritagliato 400 CD; di questi solo 273 sono censibili, in Berlusconi, come se un si sapesse da che parte appositamente per la sua attività di berne- quanto sono corredati da relative schede di sto… ma io so' galantuomo, fo' sempre sceglie' scante, potrebbe sembrare un nome d'arte. In cui riferirò più appresso. Su questi 273 CD

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è stato registrato tutto il materiale contenuto alle cerimonie agrarie, alla religiosità popo- ri, progetta interventi didattici basati sulla in 100 audiocassette, che costituiscono circa i lare, alla famiglia mezzadrile, agli strumenti raccolta dei canti tradizionali. I testi dei canti 2/3 del fondo complessivo di Priore. La sche- di lavoro, alla storia di personaggi impor- gli servono come base per un lavoro di ana- datura degli altri CD e la masterizzazione tanti del mondo popolare, come i cantastorie, lisi linguistica ma anche di interpretazione di altre cassette sono in fase di ultimazione a alla memoria di eventi storici come la strage storica dei contenuti. Negli anni successivi, cura dello stesso Prof. Priore e saranno date di Civitella, quella di Cavriglia, ecc. la didattica si sposta sulla cultura materia- alla Biblioteca non appena pronte. Il censimento dei rimanenti CD e del resto le (raccolta e analisi di strumenti di lavoro L'archivio, che ho visitato tra il marzo e il dell'archivio sarà probabilmente svolto dallo contadino), poi su altre forme di espressività e giugno del 2001 è collocato provvisoriamen- stesso Dante Priore. sulla memoria di eventi storici (la prima e la te in una stanza non accessibile al pubblico e seconda guerra mondiale). contenuto in una scatola di cartone. Si spera Notizie su Dante Priore Frutto di questa prima fase di ricerca è la che una collocazione più idonea alla consul- In questa scheda si danno solo le informazio- pubblicazione del volume Canti popolari tazione e soprattutto più sicura dal punto di ni essenziali su Dante Priore e sulla sua at- della valle dell'Arno (L.E.F., Firenze), che vista conservativo possa essere trovata quan- tività di ricerca; notizie più ampie si trovano gli consente di mettersi in contatto con Pie- to prima. nell'intervista contenuta in due audiocassette tro Clemente. L'incontro con quest'ultimo è L'archivio, come già accennato, è corredato qui allegate. un'ulteriore spinta alla ricerca, che non ha da 273 schede, tutte scritte di mano da Dante Dante Priore, originario del Molise (Mon- più temi specifici, ma si rivolge all'intero Priore, nelle quali si dà conto in maniera ana- tenero di Bisaccia, 30 aprile 1928) arriva contesto della cultura popolare tradizionale litica del contenuto di ogni disco, si riportano a Terranuova Bracciolini nel 1947, con la (canti, narrativa, aneddoti di paese, biogra- la data e il luogo di rilevazione e si danno famiglia (suo padre è segretario comunale, fia di cantastorie, canto a braccio, religiosità notizie sugli informatori. Accanto al numero la madre maestra). Ha frequentato a Roma i popolare, cultura materiale, ecc.). Altri in- d'ordine dei dischi, si riportano le notizie sulle primi due anni della facoltà di Lettere classi- contri importanti per il suo lavoro sono stati cassette (numero d'ordine, pista A e pista B): che, quindi si scrive all'Università di Firenze quello con Gastone Venturelli e quello, non queste note sono molto importanti, perché in dove si laurea con una tesi di filologia classi- sempre lineare, con Caterina Bueno. diversi casi, durante la masterizzazione, si è ca su i papiri dell'Odissea. Alla passione e alla curiosità scientifica per cercato di mettere nello stesso disco documenti L'incontro con la società e la cultura mez- il mondo popolare, Priore unisce una prepa- quanto più possibili uniformi, pur rispettan- zadrile toscana, così diversa da quella con- razione filologica di base molto robusta, la do la cronologia della rilevazione, che resta tadina molisana, agiscono sulla sua curio- capacità di utilizzare le sue conoscenze del comunque il criterio di tutta l'operazione di sità intellettuale: comincia così, ma senza mondo classico (Virgilio e Ovidio, soprattut- trasferimento e che, quindi, potrebbe essere un'applicazione reale, il suo interesse per to) nel raffronto con molti elementi della cul- molto utile a chi volesse studiare e analizzare il mondo popolare. Insegna prima al liceo tura tradizionale mezzadrile; ma è anche un il processo e il progressivo ampliamento dei classico (Latino e Greco), poi, per evitare i attento conoscitore degli studi folklorici più temi della ricerca di Dante Priore. disagi del viaggio giornaliero, preferisce in- importanti (Propp delle Feste agrarie, per La varietà dei temi è grande, perché si tratta segnare nella Scuola media di Terranuova esempio), nonché delle teorie antropologiche di un lavoro di scavo in una zona circoscritta Bracciolini. contemporanee e dell'attività delle varie isti- ma ampia: si trovano informazioni e docu- Quando nella didattica della scuola del- tuzioni italiane che si occupano di folklore e menti relativi ai canti tradizionali, alle fila- l'obbligo si fa strada l'idea del tempo pieno, di cultura popolare. E' anche un attento rac- strocche, alle fiabe, agli spettacoli popolari, Priore, in alternativa alle materie curricola- coglitore di memorie orali per la trattazione

63 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

delle quali si serve di tutte le relative teorie pubbliche o, talvolta genericamente gli meglio con una rappresentazione gra- scientifiche più importanti. uffici comunali, vi sono poi sedi di asso- fica: La sua attività trentennale e le sue esemplari ciazioni o strutture universitarie. Non è ricerche sono state riconosciute anche dalla infrequente il caso di archivi conservati Siena Arezzo comunità terranovese la cui Amministrazio- in scatole in uffici pubblici in attesa di 10% 6% ne Comunale ha favorito la pubblicazione trovare una sistemazione più consona. Prato Firenze 3% 18% dei risultati di molte sue ricerche. La caratteristica che accomuna molti Pistoia degli archivi censiti è quella dell'incon- 2% Pisa Molte sono le sue pubblicazioni, tra le quali sultabilità. 17% si segnalano: Passando ad un esame dei dati iniziamo Grosseto Canti popolari della valle dell'Arno, con l'analizzare la distribuzione geo- 10% LEF, Firenze 1978 grafica degli archivi censiti. Possiamo Livorno 3% Luigi Franci: diario di una famiglia con- vedere come la maggioranza si trovi Massa Carrara 16% Lucca tadina, Bibl. Com.le di Terranuova B. nella provincia di Firenze che conta 23 15% La Befanata e la Zinganetta nel Valdar- archivi, seguita da Pisa con 21 e da Mas- no superiore, ibidem sa Carrara e Lucca rispettivamente con Zinganetta da Casa Biondo, ibidem 20 e 18. Si tratta del 66% degli archivi Se analizziamo la natura giuridica degli Nel mezzo dello mare c'è un cancello, distribuiti sul 40% delle province tosca- archivi osserviamo come per la mag- ibidem ne. Un numero significativo di archivi, gior parte si tratti di "archivi privati". Il nostro folklore, S. Giovanni Valdarno pari in totale a circa del 20%, sono stati Con questo termine si intendono tutti E qui a parlar conviene, voll 2, Terranuo- censiti a Siena e Grosseto. Per le altre gli archivi che fanno capo a una galas- va Bracciolini province il numero di archivi censiti è sia assai complessa e composita avente Perché la memoria non si cancelli. Gli molto inferiore. come denominatore comune il fatto di eccidi del luglio 1944 nel territorio di non appartenere a enti pubblici: singoli Cavriglia, Cavriglia 1994 Archivi per provincia ricercatori, associazioni, gruppi, istituti Il cerchio dei chicci di grano, Laterina Provincia n° archivi % di ricerca ecc. In questa grande cate- 1997 Arezzo 7 5,65 goria troviamo il 68% degli archivi. Più Ogni spiga cento staia, Laterina 1998 Firenze 23 18,55 frequente per gli archivi appartenenti a Grosseto 12 9,68 questa tipologia è la presenza di trascri- Inoltre molte collaborazioni in volumi collet- Livorno 4 3,23 zione parziale o, talvolta, totale dei do- tanei e su varie riviste come "Il cantastorie", Lucca 18 14,52 cumenti. Spesso la trascrizione si spiega "La voce degli anziani", "Choreola". Massa Carrara 20 16,73 con le esigenze di ricerca di chi ha rea- Pisa 21 16,94 lizzato il documento. I risultati Pistoia 2 1,61 Molti di meno sono gli archivi di pro- Nell'indagine sugli archivi toscani con- Prato 4 3,23 prietà pubblica (28,31%). Tuttavia in dotta dall'IDAST prevalgono numerica- Siena 13 10,48 questo tipo di archivi è più frequente mente gli archivi conservati in abitazio- Totale 124 100,00 incontrare istituti archivistici veri e pro- ni private, troviamo poi le biblioteche Gli stessi dati possono essere osservati pri con fondi inventariati e schedati,

64 Archivi da ascoltare: un primo censimento degli archivi orali in Toscana

personale assegnato, orario di apertu- Catastini, Caterina Bueno ecc.) ed altri N° % N° % ra al pubblico. Residuale infine la terza pubblici quali l'archivio della Soprin- documenti documenti Provincia video audio categoria quella degli archivi in cui la tendenza archivistica regionale toscana AR 2.725 3,31 1.033 3,17 proprietà è "mista". Si tratta complessi- l'archivio dell'Istituto storico della resi- FI 13.180 15,99 17.575 53,88 vamente di 4 archivi (3,23%) per i quali stenza toscana e la Mediateca Regionale GR 58.144 70,51 8.592 26,34 la proprietà è ripartita, secondo percen- Toscana. Quest'ultima in particolare con LI 1 0,00 350 1,07 tuali che variano da archivio a archivio, 10.500 documenti video e 8.000 audio è LU 945 1,15 1.550 4,75 tra pubblica e privata. di gran lunga l'archivio più grande per MS 519 0,63 320 0,98 numero di documenti della provincia e PI 4.850 5,88 849 2,60 PO 0 0,00 99 0,30 Provincia Mista Privata Pubblica secondo soltanto a quello di Nomadel- PT 15 0,02 143 0,44 AR 1 2 4 fia (GR) per quanto riguarda l'intera To- SI 2.071 2,51 2.111 6,47 FI 0 17 6 scana. Si tratta di uno degli archivi me- Totale 82.450 100 32.622 100 GR 1 9 2 glio organizzati dal punto di vista della LI 0 4 0 conservazione e della consultazione: è Per quanto riguarda infine gli argomen- LU 2 11 5 aperto tutti i giorni e ha una struttura ti trattati nei documenti censiti abbiamo MS 0 15 5 organizzativa e tecnologica molto com- riscontrato una forte varietà. 10 Nell'in- PI 0 17 4 plessa che permette una conservazione sieme possiamo rilevare l'ampio venta- PO 0 1 1 ideale. Ha inoltre spazi idonei sia alla glio di argomenti trattati che vanno da PT 0 2 2 consultazione che alla riproduzione. ambiti di ricerca fortemente locali a temi SI 0 7 6 Un archivio che ho già citato è quello di ricerca più ampi e diffusi. Senz'altro Totale 4 85 35 di Mario Catastini a Castiglion Fiorenti- prevalenti tra questi ultimi sono quelli no (FI). L'archivio conserva un numero legati al fascismo, all'antifascismo, la re- considerevole di documenti: oltre 1100 sistenza e la Seconda guerra mondiale. Ma vediamo quanti documenti sono audiocassette registrate dal 1960 ad Molti i centri culturali (Archivi storici conservati negli archivi e quali sono gli oggi. della resistenza, Archivi del movimento argomenti che sono trattati dai docu- Il più grande archivio della Toscana tra operaio) i cui scopi sono proprio quel- menti. Iniziamo dalla quantità. Negli quelli censiti è, come accennavo, quello lo di testimoniare quel periodo storico. archivi abbiamo contato complessiva- della comunità di Nomadelfia, vicino a Altri ambiti di ricerca sono presenti in mente 115.078 documenti di cui 82.450 Grosseto, che con 7681 documenti au- maniera forte. Rilevanti gli studi intor- documenti video e 32.622 documenti dio e, soprattutto, 56.038 documenti no al mondo contadino e quindi storie audio. La ripartizione tra le province video conserva una mole impressionan- di vita di mezzadri, di artigiani ma an- è profondamente diseguale. Per quan- te di testimonianze. Rispetto all'intero che una serie di manifestazioni culturali to riguarda i documenti audio a pre- patrimonio censito in Toscana Noma- legate a quel mondo quali canti popola- dominare è la provincia di Firenze che delfia conserva infatti circa il 69% dei ri, proverbi, teatro popolare, cerimonie possiede grandi archivi. Alcuni di questi documenti video e circa il 23% di quelli magiche e religiose. Ma troviamo anche sono privati (Centro FLOG Tradizio- audio. documenti sul movimento operaio, sul- ni Popolari, Archivio dell'Associazione le lotte in fabbrica. Un filo conduttore Culturale "Ernesto De Martino", Mario può talvolta essere tracciato ma soltanto

65 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

se si incrociamo la biografia del ricerca- ricerca sostanzialmente in tre direzioni varie forme DAT, DVD, DV, Minidisc, tore, con i temi trattati. In questo caso principali: la storia della Resistenza e hard disk, etc. Si tratta di repertorio va- è possibile ricostruire filoni di ricerca delle forme di conflitto di classe; le in- riegatissimo che pone grandi problemi universitari o legati ai movimenti che terconnessioni e le trasformazioni della per la conservazione e, in taluni casi, talvolta emergono chiaramente. cultura contadina in seguito all'incontro per la consultazione. Spesso chi possie- Probabilmente, ma andrebbe ulterior- con la cultura urbana e di massa; lo stu- de bobine magnetiche lamenta l'impos- mente indagato facendo una analisi più dio dei gruppi marginali e delle ideo- sibilità di poter ascoltare il materiale in puntuale sugli archivi censiti confron- logie minoritarie all'interno della storia quanto non possiede più un lettore che tando gli anni di produzione con i temi del movimento operaio"11. permetta di poterlo consultare. In gene- trattati, è vero anche per gli archivi cen- Infine una notazione riguardo ai sup- rale molti archivi hanno seri problemi siti dall'IDAST ciò che afferma in gene- porti tecnici. Prevalgono i VHS per di deterioramento che, in mancanza di rale Alfredo Martini per gli anni Settan- quanto riguarda i supporti video e le interventi di riversamento su altri tipi ta: "Il carattere fortemente impegnato, audiocassette per quelli audio. Trovia- di supporti rischiamo di scomparire in "militante", dell'esperienza italiana con mo tuttavia in quantità diverse tutti i tempi relativamente brevi. le fonti orali, aveva orientato il lavoro di tipi di supporto fino al digitale nelle sue

66 Archivi da ascoltare: un primo censimento degli archivi orali in Toscana

Note 4 Scheda a cura di Valentina Simonetti lavorazione del marmo; lavoro; lavoro con- 5 Scheda a cura di Marcello Tarì tadino; lavoro nei boschi; lavoro/vita ope- raia; letteratura; letteratura popolare; lotte 1 Al progetto hanno partecipato a vario 6 Scheda a cura di Silvia Sinibaldi titolo: Alessandro Andreini, Metello Bo- sindacali e politiche; maggio drammatico; nanno, Eleonora Censorii, Pietro Clemente, 7 Scheda a cura di Alexia Proietti maggiolata; magia; manifestazioni; manife- Giovanni Contini, Paolo De Simonis, Andrea stazioni folcloriche; manifestazioni musicali; 8 Scheda a cura di Andrea Fantacci e Mo- Maremma; mestieri tradizionali; mezzadria; Fantacci, Silvia Folchi, Mariano Fresta, Oriet- nica Tozzi ta Fumasoli, Pino Gala, Claudio Manfroni, migrazioni; militanza politica/movimento Paolo Nardini, Alexia Proietti, Emanuela 9 Scheda a cura di Mariano Fresta operaio/sindacale; miniera; miti e leggen- de; mostre; museografia; musica blues/ jazz Rossi, Valentina Simonetti, Silvia Sinibaldi, 10 Gli argomenti che abbiamo individuato Marcello Tarì, Monica Tozzi. /etnica; musica popolare; narrativa popo- sono 128: lare; nazismo / deportazioni / stragi /perse- 2 La scelta operata dal ministero dei Beni abitazione rurale; agricoltura; alimentazio- cuzioni razziali; onomastica; ottava rima; Culturali nel 1993 (Fonti orali. Censimento de- ne; ambiente; Anarchismo/sindacalismo/ passione di Cristo; pastorizia; prima guerra gli istituti di conservazione, G. Barbera, A. Mar- militanza politica; aneddoti; archeologia in- mondiale; prostituzione; proverbi; racconti tini, A. Mulè ( a cura di ), Roma, Ministero dustriale; arte; artigianato; attività dell'archi- popolari; razzismo; registrazioni televisive e per i Beni culturali, Ufficio centrale per i vio; attività didattiche; autobiografie; balie; radiofoniche; religione; religiosità popolare; beni archivistici, 1993) è diversa da quella balli popolari; befanate; biografie; blasoni resistenza/antifascismo/fascismo/liberazio- operata con il censimento curato dall'IDAST. popolari; bonifica; brigantaggio; bruscello; ne; ricordi di infanzia; riforma agraria; riti; Si dichiara in uno dei saggi introduttivi del canti da osteria; canti di /per infanzia; canti seconda guerra mondiale; segalavecchia; volume: "La scelta di escludere in partenza di cantastorie; canti di questua; canti e pro- società preindustriale; storia locale; storia le pur numerose raccolte di fonti orali che si verbi popolari; canti politici; canti popolari; orale; storia politica; storie cantate; storie trovano presso gli stessi autori delle ricerche canti religiosi; carbonai; carnevale; ciclo pro- di vita; stregoneria; teatro; teatro popolare; è stata presa senza dubbio avendo presente duttivo castagno; ciclo produttivo del vino; tecniche agricole tradizionali; tecniche di la difficoltà di individuare ognuno dei sin- ciclo produttivo dell'olio; ciclo produttivo produzione industriale; tecniche di produ- goli ricercatori che trattengono presso di se pane; cinema; coltellinaio; comizi; comme- zione pre-industriale; territorio; tessitura; i nastri registrati, tuttavia rispecchia anche morazioni/anniversari/cerimonie; condizio- tossicodipendenza; tradizioni; tradizioni l'intenzione di incoraggiare la conservazione ne femminile; conferenze; convegni e corsi; contadine; tradizioni popolari; veglie; vita e la possibilità di consultazione del materiale contrasti; contrasti in ottava rima; cultura della comunità; vita quotidiana disponibile". (Antonella Mulè, Censimento e contadina; cultura di fabbrica; cultura mate- presentazione dei dati, in Fonti orali. Censimento riale; danza popolare; dialetti; documentari; 11 Giovanni Contini, Alfredo Martini, degli istituti di conservazione,op. cit., pag. 34) dopoguerra; fabbro; famiglia mezzadrile; fa- Verba manent, L'uso delle fonti orali per la storia miglia tradizionale; feste; feste popolari; fe- contemporanea, Roma, La Nuova Italia Scien- 3 Scheda storica è la locuzione con la quale i ste religiose; feste tradizionali; fiabe / novel- tifica, 1993, pag.85. ricercatori IDAST indicavano la descrizione le; filatura; giochi e giocattoli per l'infanzia; dell'archivio e del proprietario. guerre mondiali; intercultura; intrecciatura;

67 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

68 IL CENSIMENTO: LE SCHEDE

69 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

70 Provincia di Arezzo

71 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

72 Le schede del censimento Provincia di Arezzo

Centro di Documentazione Città di Arezzo

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Masaccio 6 Città: Arezzo Provincia: AR Tel. : 0575 909477 E mail / Sito web: [email protected] / http://www.provincia.arezzo.it/biblioteche/centrodoc/ Referente: Lorenzo Luatti Luogo di conservazione: Biblioteca Città di Arezzo Stato giuridico: Misto Consultabilità: sì

Descrizione archivio:

N° documenti video: 480 (377 VHS, 103 CD-ROM) Qualità: buona N° documenti audio: 15 (audiocassette) Qualità: Buona Periodo di raccolta: 1994-2002 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: intercultura attività didattiche storia orale razzismo attività dell'archivio

Descrizione: Il Centro di Documentazione è una associazione culturale che nasce nel 1984 dall'unione di tre componenti attive sul territorio, la Ong UCODEP e le sezioni aretine di Amnesty Interna- tional e del Centro Unesco. Il Centro di Documentazione, all'interno del quale si trovano la biblioteca e la videoteca, è una struttura complessa che opera su vari fronti e su alcuni temi chiave - pace, sviluppo, intercultura, diritti - che sono il risultato dell'unione delle tre compo- nenti associative, ciascuna con obiettivi e tematiche preferenziali. Le attività del Centro sono dirette sia all'esterno, con la partecipazione e la progettazione di varie iniziative, che sul territorio regionale e aretino, dove è molto forte l'interesse per le tematiche dell'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri e dell'educazione interculturale. Il fondo audiovisivo e sonoro ed è costituito da video, audiocassette e CD-Rom donate o ac- quisite sulle tematiche del Centro, e include documentari e supporti per l'apprendimento della lingua italiana per gli stranieri. La biblioteca, che è una delle biblioteche specializzate sui temi dell'intercultura più consistenti della Toscana (con circa 7.000 libri), funge da supporto per le attività del Centro e per tutto il mondo scolastico.

73 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Centro Etnografico Aretino "Alfredo Melani"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Città: Arezzo Provincia: AR Tel. : E mail / Sito web: Referente: Ivo Lisi /Enzo Gradassi Luogo di conservazione: Istituto E. De Martino (FI) (ved. Scheda) Stato giuridico: Privato Consultabilità: su richiesta

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 24 (audiocassette e CD) Qualità: buona Periodo di raccolta: Fine anni '60 metà anni '80 Periodo di riferimento dei documenti: Fine anni '60 metà anni '80 Argomenti: canti politici musica popolare teatro popolare

Descrizione: Il Centro Etnografico Aretino non è più attivo da alcuni anni, ma è stato negli anni '70 una importante realtà per quanto riguarda la documentazione della cultura popolare nell'aretino. I quattro membri fondatori sono Enzo Gradassi, Ivo Lisi, Mauro Frosini e Silvio Innocenti. Il centro prende il nome da Alfredo Melani, un anziano anarchico conosciuto da Gradassi prima ancora della formazione del gruppo, le bobine con le sue registrazioni - oggi sfortu- natamente illeggibili - sono state il primo nucleo dell'archivio del Centro. Il gruppo aretino aderisce al progetto, che dal 1978 fino al 1982 vede insieme realtà diverse, dal mondo ac- cademico (tra gli altri con GianLuigi Bravo, Alberto o, Omar Calabrese) a quello dei folk singer (tra cui Caterina Bueno, Maria Carta, Franco Coggliola) fino ai gruppi di base, tra cui il Centro Etnografico Aretino, e il Gruppo Etnografico Ferrarese. Oggi tutto ciò che è rimasto del fondo documentario del centro è stato affidato all'Istituto De Martino di Sesto Fiorentino per essere riversato su supporto digitale, e consiste in 12 audiocassette ( e corrispondenti 12 CD audio) contenenti principalmente canti politici e interviste relative a questi canti, tutti raccolti nell'aretino.

74 Le schede del censimento Provincia di Arezzo

Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve S.Stefano

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: P.zza P. Pellegrini 1 Città: Pieve Santo Stefano Provincia: AR Tel. : 0575 797730 - 0575 797731 E mail / Sito web: [email protected] / www.archiviodiari.it Referente: Loretta Veri Luogo di conservazione: Edificio comunale Stato giuridico: Privato Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 118 (VHS) Qualità: Buona N° documenti audio: 115 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1978- oggi Periodo di riferimento dei documenti: fine 1800 - oggi attività Argomenti: autobiografie dell'archivio

Descrizione: L'Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano nasce nel Settembre del 1984 da un'idea di Saverio Tutino con il supporto dell'amministrazione comunale e del sindaco Pietro Minelli. Dopo alcune inserzioni, pubblicate sul quotidiano "La Repubblica" e sul mensile "Linus", nelle quali si pubblicizza un premio nazionale per testi autobiografici inediti, cominciano ad arrivare i primi diari e dal 1984 il Premio Pieve diventa una scadenza fissa. La selezione del materiale che perviene per il concorso è affidata ad una Commissione di lettura composta da persone del luogo che durante tutto l'anno leggono e discutono sui diari, le memorie e le raccolte epistolari che giungono a Pieve. Questa Commissione sceglie fra i centocinquanta testi ammessi ogni anno al concorso la rosa dei dieci finalisti che vengono poi passati alla Giuria Nazionale. Il fondo audiovisivo e sonoro riguarda principalmente le attività dell'archivio e le trasmissioni televisive e radiofoniche cui partecipano i diaristi. Una piccola parte consiste di video o audioregistrazioni di diaristi che accompagnano diari scritti o li sostituiscono. L' archivio possiede inoltre un fondo fotografico di circa 1200 foto (colore e b/n) ed alcuni CD- ROM.

75 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio Diaristico Nazionale di Pieve S. Stefano (foto F. D'Angelo)

76 Le schede del censimento Provincia di Arezzo

Centro di Documentazione Storica della Civiltà Contadina "DINA DINI"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Scuola Elementare "Carlo Salvetti" - P.zza Marconi Città: Pieve S. Stefano Provincia: AR Tel. : 0575 799214 E mail / Sito web: Referente: Ilario Calchetti Luogo di conservazione: Edificio pubblico Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 12 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 19 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1994 - 2002 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo Argomenti: lavoro contadino migrazioni feste popolari attività dell'archivio religiosità popolare

Descrizione:

77 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Banca della memoria - CRED

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Roma 203 Città: Ponte a Poppi Provincia: AR Tel. : 0575 507272 E mail / Sito web: [email protected] / www.casentino.toscana.it/cred Referente: Mario Spiganti Luogo di conservazione: Comunità Montana del Casentino, servizio CRED Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 2000 (VHS, U-MATIC, DVD,DV-PRO, MINI-DV, DV, CD-VIDEO) Qualità: ottima N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1988- oggi Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: tradizioni popolari mestieri tradizionali storia orale attività didattiche intercultura musica popolare ciclo produttivo del lotte sindacali vino e politiche Descrizione: La Banca della Memoria è il nome che è stato dato all'archivio costituito dal C.R.E.D. (Centro Risorse Educative Didattiche) della Comunità Montana del Casentino, struttura diretta da Mario Spiganti.Il C.R.E.D. nasce nel 1996 dall'esperienza della B.I.A. (Banca Intercomunale degli Au- diovisivi) del Casentino. I principali temi di interesse del C.R.E.D. sono la didattica, il lavoro di do- cumentazione di tradizioni e mestieri del territorio, tematiche legate alla conservazione e valoriz- zazione dell'ambiente e su quelle dell'intercultura. Il CRED coordina l'Ecomuseo del Casentino. Il centro è particolarmente attivo sul fronte della conservazione dei materiali audiovisivi posse- duti nell'archivio, materiali che ha interamente trasportato su supporto digitale, e su quello della diffusione di questi materiali, attraverso ione di video e CD-ROM e attraverso l'organizzazione di rassegne dove vengono presentati materiali dell'archivio. Il centro offre inoltre la sua consulenza ed i suoi mezzi tecnici ad altri enti ed associazioni, sia su tematiche di archivistica (per l'archivio è stato elaborato un sistema di catalogazione degli audiovisivi) che per la realizzazione di au- diovisivi e prodotti multimediali. L'archivio possiede inoltre un fondo di 78 CD-ROM in continuo aggiornamento utilizzati a scopo didattico nelle attività con le scuole, e un fondo di foto storiche (circa 200) che documentano lotte politiche in varie epoche.

78 Le schede del censimento Provincia di Arezzo

Istituto di Studi e Ricerche della Civiltà Appenninica di Sestino

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Biblioteca Comunale di Sestino Città: Sestino Provincia: AR Tel. : 0575 772718 (Comune di Sestino) E mail / Sito web: Referente: L.Crescentini Luogo di conservazione: Biblioteca Comunale di Sestino Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 115 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 460 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1981-2002 Periodo di riferimento dei documenti: condizione Argomenti: abitazione rurale storia locale religiosità popolare storie di vita femminile fiabe / novelle tradizioni popolari Descrizione: Il Centro di Studi e Ricerche della Comunità Appenninica nasce a Sestino nel 1978 come con- seguenza dell'incontro di Vittorio Dini e Giancarlo Renzi all'inizio degli anni '70. L'incontro con Renzi porta alla realizzazione di un progetto comune: quello di documentare ogni aspetto della vita sociale, religiosa, della storia e del lavoro dei comuni di Sestino, Monter- chi e frazioni. Per le ricerche da condurre nella zona vengono elaborati sei modelli di schede, che ricostruiscono la memoria di oggetti, eventi (tra cui in particolare il passaggio al fronte), luoghi, fotografie e personaggi, come Vincenzo Galletti, ambigua figura di guaritore sestinate del Novecento. Una ricca produzione audiovisiva e sonora viene raccolta e nel 1990 viene pubblicato un testo che racconta la storia e le attività del Centro, ora divenuto Istituto, e illustra il complesso sistema di schedatura utilizzato (Dini V., (a cura di) Luoghi e voci della memoria collettiva. Per un archivio dei saperi e dei vissuti della cultura valtiberina toscana. Documen- tazione raccolta dei comuni di Sestino e Monterchi dall'anno 1978, ed.Istituto Interregionale di studi e ricerche della civiltà appenninica, 1990) . A questo segue un periodo di stasi nei primi anni '90. Negli anni successivi alcune ricerche vengono comunque portate avanti da giovani ricercatori vicini al Centro (tra cui vi è anche il figlio di Renzi, Marco). Attualmente sembra che ci siano nuovi progetti per promuovere una rinascita di questa struttura. Il Centro possiede inoltre un fondo fotografico che include foto d'epoca, dalla fine dell'800 alla 2° guerra mondiale.

79 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Istituto di Studio e Ricerca della Civiltà Appenninica di Sestino (foto F. D'Angelo)

80 Le schede del censimento Provincia di Arezzo

Dante Priore

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Comune di Terranuova Bracciolini Città: Terranuova Bracciolini Provincia: AR Tel. : 055 9737524 E mail / Sito web: Referente: Dante Priore Luogo di conservazione: Biblioteca comunale Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 400 (CD Audio) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1972-1980 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: canti popolari narrativa popolare storia locale religiosità popolare

Descrizione: L'Archivio è stato donato alla Biblioteca Comunale di Terranova Bracciolini da Dante Priore, uno studioso che ha lavorato per circa tre decenni nel territorio terranovese, raccogliendo una notevole quantità di documenti e informazioni sulla cultura popolare, la storia e i personaggi di una vasta porzione del Valdarno aretino. L'archivio attualmente si compone di circa 400 CD; di questi solo 273 sono censibili, in quanto sono corredati da relative schede. Su questi 273 CD è stato riversato tutto il materiale contenuto in 100 audiocassette, che costituiscono circa i 2/3 del fondo complessivo di Priore. La scheda- tura degli altri CD e la masterizzazione di altre cassette sono in fase di ultimazione a cura dello stesso Dante Priore. L'archivio è collocato provvisoriamente (2001) in una stanza non accessibile al pubblico e con- tenuto in una scatola di cartone. La varietà dei temi è grande: si tratta di un lavoro di ricerca in una zona circoscritta ma ampia. Priore ha raccolto informazioni e documenti relativi ai canti tradizionali, alle filastrocche, alle fiabe, agli spettacoli popolari, alle cerimonie agrarie, alla religiosità popolare, alla famiglia mez- zadrile, agli strumenti di lavoro, alla storia di personaggi importanti del mondo popolare, come i cantastorie, alla memoria di eventi storici come la strage di Civitella, quella di Cavriglia, ecc.

81 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

82 Provincia di Firenze

83 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

84 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Fabrizio Ferroni

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via della Sala 99 Città: Firenze Provincia: FI Tel. : E mail / Sito web: Referente: Fabrizio Ferroni Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 2 (VHS) Qualità: da buona a ottima N° documenti audio: 35 (audiocassette) Qualità: da buona a ottima Periodo di raccolta: 1980-1998 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: musica popolare ottava rima

Descrizione: L'archivio di Fabrizio Ferroni è un archivio privato conservato nella propria abitazione a Firen- ze. L'archivio è di dimensioni abbastanza ridotte. L'archivio ha come interesse primario la poesia popolare. Un altro ambito è quello della musi- ca popolare: nell'archivio è presente una collezione di dischi di vinile ed audiocassette. A partire dagli anni '90, Ferroni ha cominciato a registrare e catalogare soprattutto le perfor- mance di Altamante Logli e altri poeti in ottava rima.

85 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Baldeschi Jaurès

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Marx 33 Città: Castelfiorentino Provincia: FI Tel. : 0571 61517 E mail / Sito web: Referente: Baldeschi Jaurès Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 20 (audiocassette) Qualità: Periodo di raccolta: 1975 Periodo di riferimento dei documenti: 1920-1945 resistenza/antifascismo/ resistenza/antifascismo/ Argomenti: fascismo fascismo

L'archivio di Baldeschi Jaurès nasce da un seminario tenuto a Castelfiorentino su "Fascismo e antifascismo". Nel corso del seminario Jaurès Baldeschi raccoglie venti interviste con espo- Descrizione: nenti locali dell'antifascismo. Le interviste vengono realizzate tutte nel 1975 e seguono in apertura una traccia comune (lo studio, il lavoro, gli incarichi politici) poi vengono personaliz- zate sulla base delle caratteristiche dell'informatore. L'archivio, che non è mai stato schedato, è conservato presso l'abitazione privata di Jaurès Baldeschi.

86 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Sandra Landi

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Matteotti 186 Città: Certaldo Provincia: FI Tel. : 0571 667770 E mail / Sito web: Referente: Sandra Landi Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento (alcuni documenti sono riservati)

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 43 (audiocassette) Qualità: Periodo di raccolta: 1987-1997 Periodo di riferimento dei documenti: condizione Argomenti: prostituzione mestieri tradizionali storie di vita migrazioni femminile seconda guerra cultura materiale mondiale Sandra Landi ha studiato la prostituzione femminile e i problemi ad essa connessi. Altri filoni Descrizione: di ricerca sono stati storie di vita di immigrate, la Seconda Guerra Mondiale, i mestieri del bosco. L'archivio contiene il materiale audio prodotto durante le ricerche che Sandra Landi ha condotto in Italia e all'estero nel corso degli anni che vanno dal 1987 al 1997.

87 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Alessandro Fornari

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via della Polveriera - Pian di Mugnone 3 Città: Fiesole Provincia: FI Tel. : 055 541359 E mail / Sito web: Referente: Alessandro Fornari Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: no Descrizione archivio:

N° documenti video: (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: (audiocassette e bobine) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1959-anni '90 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: canti popolari canti religiosi maggiolata canti di /per infanzia canti di /per infanzia storia orale Descrizione: L'archivio "A. Fornari" è un archivio privato. L'archivio è il risultato di una serie di ricerche e di studi compiuti a partire dalla fine degli anni '50 ad oggi. Esso è costituito da diversi materiali: videocassette, audiocassette, pubblicazioni, questionari, schede, note di campo, fotografie, pannelli di mostre didattiche. I soggetti presenti nell'archivio, oltre ai canti popolari toscani che sono preponderanti, riguar- dano i riti che nella cultura comunitaria caratterizzano i "momenti di passaggio" della vita umana (nascita, adolescenza, matrimonio, morte), il Maggio-teatro della Garfagnana, i riti agrari, le cure non ufficiali. Le ricerche sul campo di Fornari si sono svolte in particolare a Firenze, Fiesole (FI), Rivoreta e Val di Lima (PT) e nel grossetano. Numerosi canti popolari (riuniti nella sua antologia Canti toscani, 1972-2002, prima in Italia da registrazioni magnetiche) sono consultabili in copia presso la Discoteca di Stato di Roma (AELM - racc. 14LM). L'archivio conserva il materiale di tesi di laurea, seminari e corsi resi- denziali, che Fornari ha seguito per l'Università di Firenze (Facoltà Scienze Politiche e Scien- ze della Comunicazione, proff. P. Baldelli, U. Tinacci Mannelli, A. Mannucci, L.Rombai). Non è stato possibile accedere all'inventario cartaceo, né vedere fisicamente l'archivio e quindi non è possibile indicare dati relativi alla quantità delle unità archivistiche.

88 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Istituto Storico della Resistenza in Toscana

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via dei Pucci n. 4 Città: Firenze Provincia: FI Tel. : 055213640 / 055292691 E mail / Sito web: [email protected] / [email protected] / www.comune.firenze.it\isrt Referente: Giovanna Bencistà Luogo di conservazione: sede dell'istituto Stato giuridico: pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 300 (VHS) Qualità: N° documenti audio: 400 (audiocassette) Qualità: Periodo di raccolta: Periodo di riferimento dei documenti: 1920 -1950 Argomenti: nazismo / resistenza/ deportazio- antifascismo/ ni / stragi fascismo/libe- /persecuzioni seconda guer- razione dopoguerra Razziali ra mondiale

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89 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: L'archivio è costituito da circa 400 audiocassette (nastroteca) e 300 VHS (videoteca). La nastroteca contiene più di 300 testimonianze, che coprono un arco temporale com- preso tra gli anni '20 e gli anni '50. Il fondo è costituito in primo luogo da rilevazioni effettuate da Maria Giovanna Bencistà, responsabile dell'archivio dell'ISRT, e Giovanni Verni, ex direttore dell'Istituto, in collaborazione con diversi studiosi del movimento resi- stenziale. Tutte le interviste prodotte dall'ISRT sono state schedate e catalogate; buona parte sono anche trascritte. Presenti in archivio, inoltre, diverse collezioni donate da enti e privati: di particolare rile- vanza per la tematica delle stragi le raccolte donate da Piero Mechini e da Daniele Canali sulla Resistenza nell'area di Massa e Carrara. È attualmente in corso di catalogazione un cospicuo gruppo di audiocassette rilevate dagli alunni di circa 120 classi scolastiche fiorentine di ordini diversi. Le registrazioni sono state effettuate nell'ambito del progetto "Recupero della memoria storica", pro- mosso dall'ISRT, in collaborazione con il Provveditorato agli studi di Firenze, nell'anno scolastico 1994-95. L'ISRT non ha prodotto raccolte di testimonianze orali specificamente dirette alla rileva- zione e alla conservazione della memoria delle stragi nazifasciste. Sono tuttavia presenti tra le interviste detenute dall'ente, rilasciate in prevalenza da ex partigiani, numerosi riferimenti agli eventi in questione. Da segnalare le testimonianze di Mario De Angelis (1970) ed Elina Evangelista (1995) relative rispettivamente agli episodi di Forno (13/06/1944, Comune di Massa) e Pomino (17/04/1944, Comune di Rufina, FI).

La videoteca raccoglie un'ampia gamma di registrazioni: "film di storia locale, riguar- danti eccidi, storie di brigate partigiane, prodotti per conto delle Associazioni partigiane; lezioni di storia italiana ed europea del Novecento videoregistrate a livello amatoriale; filmati coevi realizzati dai cineoperatori al seguito delle truppe alleate e filmati prodotti dall'Istituto Luce; video realizzati con la collaborazione dell'Istituto, prodotti da classi sco- lastiche; filmati, donati all'ISRT, realizzati a livello amatoriale su episodi di storia locale; film su avvenimenti politici e sociali dal dopoguerra in poi; film finanziati da Enti locali e associazioni in occasione degli anniversari della Resistenza e della nascita del fascismo in Toscana; testimonianze videoregistrate a protagonisti dell'antifascismo, soprattutto toscano; film realizzati da registi professionisti e trasmessi dalla RAI, donati incopia all'ISRT, riguardanti biografie politiche e ambienti di lavoro in Toscana; film prodotti da altri Istituti della Resistenza appartenenti alla rete federativa; filmati appartenenti a fondi archivistici donati o acquistati dall'ISRT; filmati, in serie, acquistati in edicola"

90 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Angela Spinelli

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via delle Panche 99/2 Città: Firenze Provincia: FI Tel. : 055 4220217 E mail / Sito web: Referente: Angela Spinelli Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 26 (audiocassette) Qualità: Periodo di raccolta: 1982 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà XX sec. Argomenti: storie di vita mestieri tradizionali tessitura filatura cultura materiale

Descrizione: L'archivio di Angela Spinelli è conservato presso la propria abitazione. L'archvio raccoglie complessivamente 26 audiocassette registrate intorno al 1982 a Firenze e a Prato. Un fondo Angela Spinelli è conservato presso la biblioteca di Prato (vedere fondo Spinelli presso la Biblioteca di Prato).

91 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio di documentazione etnocoreutica

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Alfani 51 Città: Firenze Provincia: FI Tel. : 055 295178 E mail / Sito web: [email protected] http://www.taranta.it/ Referente: Pino Gala Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 262 (mini DVD) Qualità: N° documenti audio: 481 (286 bobine, 109 DAT, 66 audiocassette) Qualità: Periodo di raccolta: 1973 - oggi Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo Argomenti: balli popolari canti popolari ottava rima racconti popolari proverbi feste popolari teatro popolare Descrizione: Nel 1987 Giuseppe Michele Gala, Dante Priore e Tamara Biagi fondavano legalmente, l'Asso- ciazione Culturale di Tradizioni Popolari "Taranta", con sede a Firenze. L'atto legale suggellava un'esperienza di diversi anni di ricerca sul campo sui formalizzati orali (canto, musica, proverbi, fiabe, storia orale) e corporei (danza, gestualità): Priore ha iniziato l'indagine etnografica in Val- darno Superiore nel 1972; Gala in Puglia nel 1976 per allargare poi dal 1979 l'area di investiga- zione alla Toscana ed alle altre regioni dell'Italia centro-meridionale; Biagi in Toscana dal 1979 in Toscana. Accanto ai fondatori partecipavano all'Associazione il socio ordinario Giuseppe Crispino Belviso, di Viggiano (Potenza) e di professione zampognaro e altri soci sostenitori. Gala fa ricerca prevalentemente nel centro sud d'Italia. Il principale campo d'interesse è la danza etnica e la ge- stualità pur non essendo stata trascurata la ricerca sull'oralità, la festa e lo spettacolo popolare. Dopo una prima fase solitaria, hanno collaborato alle campagne di ricerca del Gala sin dal 1979 Tamara Biagi, insegnante di Educazione Fisica presso le Scuole Medie a Firenze, ne- gli ultimi anni Tiziana Miniati, operatrice sanitaria, ma occasionalmente molte altre persone amiche o socie dell'Associazione Taranta. Varie ricerche sono state fatte in collaborazione con altri ricercatori o Associazioni Culturali, tra cui ricordiamo Dante Priore, Marialba Russo, Adriana Gandolfi, Gualtiero Gori, Silvio Peron, Massimiliano Morabito. segue

92 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Descrizione: L'Associazione è l'esito di un lungo percorso di iniziative culturali e didattiche avviate nel Val- darno Superiore sin del 1980. Il nome dato all'Associazione deriva da uno dei campi iniziali di principale interesse di alcuni soci: il tarantismo. Il recupero, l'archiviazione, la tutela e la divulgazione dei documenti sul patrimonio culturale tradizionale sono le finalità prioritarie dell'Associazione e la sua "filosofia" identitaria. La cono- scenza della cultura del mondo agropastorale e popolare passa prioritariamente dalla cono- scenza dei modi vita e di espressione, quindi dalla raccolta di testimonianze su supporti tecnici audiovisivi, affinché questi possano fungere da oggetti di studio pluridisciplinare. La maggior parte dei materiali di ricerca di Priore fanno parte del suo archivio personale. Il corpus più consistente dell'archivio "Taranta" è formato dai materiali documentari di ricerca etnografica di Gala a partire dal 1976. L'intero archivio è di proprietà del medesimo. Nel corso degli anni si sono aggiunte all'Archivio di Documentazione Etnocoreutica altre do- nazioni fornite direttamente da ricercatori e raccoglitori: tra queste significative sono il fondo di Marialba Russo (fotografa e compagna di viaggi di ricerca di Annabella Rossi, Roberto De Simone e dello stesso Giuseppe Gala) e di Renato Lombardi (ricercatore outsider per anni in molte regioni). L'intero archivio è allocato nel centro di Firenze in Via degli Alfani, 51, immobile di proprietà del Gala, che vi risiedeva sino al 1989, da quando poi è diventata l'esclusiva sede dell'Associazio- ne Culturale Taranta. L'Archivio comprende vari settori, a seconda del tipo di documento, di supporto o di bene culturale. Le fasi cronologiche della ricerca sono scansionate anche dal tipo di supporti tecnici registrati, segno di una evoluzione tecnologica corrispondente. In archivio sono presenti anche altri tipi di documenti: fotografie; libri e incisioni. Il settore audio raccoglie un consistente corpo di nastri magnetofonici su bobine, registrati dal 1982 al 1992 con magnetofoni stereo; audiocassette registrate (dal 1976 al 2001) sia come ori- ginali di eventi sonori in funzione e di concerti dal vivo, sia come copia di materiale edito; infine comprende supporti digitali incisi dal 1992 al 2002 con registratori stereofonici portatili DAT. L'A.D.E. si avvale di altri fondi privati, donati all'Associazione in periodi diversi: - Fondo Russo: 53 audiocassette registrate dalla fotografa Marialba Russo di Giugliano (NA) tra il 1972 e il 1978 durante le sue ricerche con Annabella Rossi e in proprio in Campania, Sa- lento, Basilicata, Molise e Lazio: canti, interviste e musiche registrati prevalentemente durante feste religiose tradizionali. - Fondo Lombardi: 299 audiocassette registrate dal medico Renato Lombardi di Roma dal 1978 al 1983 in varie regioni italiane durante feste popolari, concerti e feste private. - Fondo Priore: 5 cassette audio con canti molisani, canti del Valdarno e interviste a depositari della tradizione. Il settore audiovisivo (fondo Gala) accoglie molto tipologie di supporti: 40 ore circa di pellicola Super8 mm., 90 videocassette VHS (per un tota le di 200 ore di registrazione), 30 videocas- sette in SuperVHS (per un totale di 80 ore di registrazione), 271 minicassette in DV e DVCAM (da 60 min. le DV e 40 min. la DVCAM), 20 minicassette in HDV (da 60 min.). L'archivio conserva una raccolta di dischi editi a tema etnomusicale comprende oltre 300 vinili a 33 e 45 giri e oltre 200 cd digitali, sia di musica etnica originale che di riesecuzione. Dal 2003 si sta procedendo a digitalizzare l'intero archivio, partendo dalle audiocassette e le videocassette VHS più vecchie e in più precarie condizioni del fondo Gala. La tenuta della ma- gnetizzazione è ancora discreta, problematica risulta invece la meccanica di alcune cassette, che produce talvolta trascinamenti difettosi con conseguente danno per i suoni e le immagini.

93 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio Soprintendenza Archivistica Toscana

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via dei Ginori 7 Città: Firenze Provincia: FI Tel. : 055 27111 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Giovanni Contini Bonacossi Luogo di conservazione: Soprintendenza Archivistica Toscana Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 284 (264 HI8, 8 VHS, 4 8mm, 2 DVD) Qualità: buone fatta salva qualche eccezione N° documenti audio: 129 (audiocassette) Qualità: buone fatta salva qualche eccezione Periodo di raccolta: 1985 - 2002 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo resistenza/antifa- mestieri nazismo / deportazioni / seconda guerra cultura Argomenti: scismo/fascismo/ tradizionali stragi /persec. Razziali mondiale materiale liberazione lotte sindacali mezzadria ottava rima e politiche

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94 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Descrizione: L'archivio della Sovrintendenza Archivistica Toscana è curato da Giovanni Contini Bonacossi ed è conservato presso la sede della sovrintendenza a Firenze. L'archivio è prevalentemente il frutto delle ricerche fatte sul campo da Contini Bonacossi dagli anni '70 (la sua prima intervi- sta conservata nell'archivio è del 1978) fino ad oggi. Fanno eccezione alcuni documenti frutto di donazioni e facenti parte del fondo chiamato "Donazioni miscellanea" (55 audiocassette). Contini, storico orale, è responsabile del settore "Archivi Audiovisivi" della Soprintendenza dal 1984. Si occupa del censimento di archivi fotografici, sonori, audiovisivi e della formazione di archivi orali ed audiovisivi nell'ambito di progetti di ricerca che si propongono di documen- tare ed analizzare la storia politica, l'identità locale, la storia delle principali attività produttive tipiche di determinate aree. Le ricerche di Giovanni Contini hanno inteso da una parte ap- profondire lo studio dei nessi tra memoria e storia e in particolare i processi che plasmano e modificano nel tempo le narrazioni condivise a livello comunitario (la "storia della memoria"), dall'altra creare archivi in cui conservare la memoria umana, considerata a pieno titolo come bene culturale. Diversi sono i contributi scientifici apportati da Contini nell'ambito della storia orale. Di particolare importanza per la metodologia delle fonti orali è il volume scritto con Alfredo Martini Verba manent: l'uso delle fonti orali per la storia contemporanea (La Nuova Italia Scientifica, 1993). Giovanni Contini Bonacossi ha condotto una serie di campagne di rilevazione sul campo (da solo o in gruppo) che hanno prodotto una notevole quantità di documenti che in genere sono serviti a realizzare pubblicazioni inerenti l'argomento studiato. I Fondi presenti nell'archivio sono "S. Croce sull'Arno", "Strage di ", "Pesca Orbe- tello", "Cotto Impruneta", "Stragi Massa Carrara", "Paolo Frezza", "Abbadia S. Salvatore", "Civitella della Chiana", "Carmignano", "Scarperia", "Camicia Rossa", "Antifascisti Empoli", "Storia sociale Scandicci", "Fattoria La Parrina", "Fiascaie Empoli", "Minatori Massa Maritti- ma", "Lanciotto Ballerini", "Cinigiano", "Gargonza", "Partito d'Azione", "Resistenza", "Stragi", "Mestieri tradizionali", "Miscellanea", "Strage di Meleto", "Donazioni Miscellanea".

95 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Caterina Bueno

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Berni 37 Città: Firenze Provincia: FI Tel. : E mail / Sito web: [email protected] Referente: Caterina Bueno Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamneto

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 966 (800 audiocassette; 166 bobine) Qualità: varia Periodo di raccolta: 1964-2002 Periodo di riferimento dei documenti: dal medioevo ad oggi Argomenti: canti popolari contrasti in ottava rima storie di vita

Descrizione: Caterina Bueno è una delle maggiori folk singer italiane. Il suo lavoro di ricerca (sul quale si basano i suoi spettacoli) è iniziato, nei primi anni Sessanta, con studi riguardanti il "teatro parlato" in seguito si è concentrato sui canti popolari toscani. Le sue ricerche diventano più sistematiche a partire dal 1965. I luoghi sui quali si concentra il lavoro sul campo della Bueno sono riconducibili all'intera Toscana. I nastri registrati, contengono ogni tipo di registrazione, dai canti, a storie di vita, contrasti in ottava rima e tutto ciò che ha potuto raccogliere dalla "viva voce dei portatori della cultura popolare". Lo stato di conservazione di una parte dei documenti più vecchi inizia ad essere critico. I documenti registrati hanno spesso cambi di velocità all'interno di uno stesso nastro e questo comporta notevoli problemi per un eventuale riversamento. Un numero consistente di copie degli originali presenti nell'archivio, sono stati donati all'atto della fondazione da Caterina Bueno all'Istituto Ernesto De Martino di Sesto Fiorentino ed al centro F.L.O.G. di Firenze.

96 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Emanuela Rossi

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Viale Terracini 16/1 Città: San casciano V.P. Provincia: FI Tel. : 329 6196185 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Emanuela Rossi Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 82 (audiocassette) Qualità: da sufficiente a buona Periodo di raccolta: 1990-2004 Periodo di riferimento dei documenti: 1940-2004 nazismo / deporta- mestieri religiosità ciclo produttivo Argomenti: museografia zioni / stragi /perse- tradizionali popolare dell'olio cuzioni razziali vita della conferenze, con- magia comunità vegni e corsi Descrizione: Emanuela Rossi, antropologa, è assegnista di ricerca presso l'Università di Firenze. I do- cumenti conservati nell'archivio sono stati prodotti nell'ambito dei lavori di ricerca realizzati all'interno del proprio percorso professionale dai primi anni '90 ad oggi. I principali argomenti affrontati nel corso della sue ricerche sono: la museografia italiana e straniera, i mestieri tra- dizionali, storie di vita, lo spettacolo viaggiante a Roma, la religiosità popolare, la memoria delle stragi nazifasciste in Toscana. E' in corso la digitalizzazione dell'archivio.

97 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Mediateca delle Tradizioni Popolari

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Maestri del Lavoro 1 Città: Firenze Provincia: FI Tel. : 055 4220300 / 4224276 E mail / Sito web: Referente: Leonardo D'Amico Luogo di conservazione: Centro FLOG Tradizioni Popolari Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 1119 (pellicola 16 mm., U-Matic, VHS, BETACAM, 8 mm.) Qualità: da cattiva a ottima N° documenti audio: 939 (bobine audio, audiocassette, DAT, dischi vinile) Qualità: da cattiva a ottima Periodo di raccolta: 1970-2003 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà XX secolo tradizioni musica cultura narrativa resistenza/antifascismo/ Argomenti: popolari popolare di fabbrica popolare fascismo/liberazione feste mestieri feste feste popolari manifestazioni tradizionali tradizionali tradizionali Inaugurata nel 1983, ma già attiva come struttura di ricerca e raccolta dal 1975, anno della nascita del Centro F.L.O.G. per le Tradizioni Popolari, la Mediateca è stata, ed è tutt'oggi, un importante centro di produzione, conservazione e promozione nell'ambito demologico ed Descrizione: etnomusicologico. Questo archivio ha vissuto due fasi principali, legate alle figure che ne hanno gestito le attivi- tà e che vi hanno impresso un loro stile personale e fortemente inserito nei dibattiti scientifici e politici del loro tempo, ma anche coerente con le linee guida della F.L.O.G..

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98 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Descrizione: Gilberto Giuntini, di formazione ingegnere, si "laurea sul campo" sotto la guida dell'etnomusi- cologo Diego Carpitella, con cui partecipa alle prime attività del Centro: campagne di rileva- zione in Toscana sulle feste e sul patrimonio musicale popolare, e l'organizzazione dei due festival della nascente Mediateca, cioè Musica dei popoli (prima rassegna di questo genere in Italia nel 1979 ) e il Festival del Film Etnomusicale (1983), secondo linee guida fortemente ancorate ai principi di "qualità e informazione" ( titolo del primo convegno organizzato dal Centro nel 1981) nella presentazione di musicisti e repertori italiani ed internazionali. In seguito a contrasti sulle modalità di gestione della struttura, nel 1992 Giuntini lascia la direzione dell'archivio. Nel 1995 Leonardo D'Amico, laureatosi al D.A.M.S. di Bologna con Roberto Leydi, viene incaricato di effettuare una catalogazione generale dei fondi della me- diateca; in seguito ne diviene il nuovo direttore, e si occupa anche dell'organizzazione dei due festival. Il taglio dato da D'Amico corrisponde sia ai suoi interessi personali di ricer- ca, strettamente legati alla musica tradizionale extra-europea, che alle nuove direttive della F.L.O.G., che mettono in secondo piano la funzione di ricerca, punto centrale in precedenza, scegliendo di investire solamente nella programmazione musicale attraverso i festival. Nonostante il cambiamento resta come elemento costante la ricerca di criteri e parametri qualitativi per la presentazione di repertori musicali tradizionali e soprattutto la ricerca di autenticità, nella scelta dei gruppi e dei musicisti, intesa come un rifiuto di contaminazioni musicali di vario genere (come nel caso della World Music). Numerose sono le produzioni della Mediateca appartenenti alla prima fase, tra cui in parti- colare il Repertorio delle Tradizioni Popolari Toscane (diviso in Feste e in Mestieri Artigiani in via d'estinzione), e degli ultimi anni, soprattutto sulla musica africana. Molti ricercatori hanno donato materiali prodotti durante ricerche sulla musica popolare, sulle Officine Galileo e sulla memoria delle lotte antifasciste in Toscana.

99 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Mediateca Regionale Toscana

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via San Gallo 25 Città: Firenze Provincia: FI Tel. : 055 2719011 E mail / Sito web: www.mediatecaregionale.net / [email protected] Referente: Umberta Brazzini Luogo di conservazione: Complesso di S. Apollonia Stato giuridico: Privato Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 10500 (U-Matic, VHS, DVD, CD musicali) Qualità: buona N° documenti audio: 8000 (dischi vinile 78 giri) Qualità: buona, circa 1/4 riversata su supporto digitale Periodo di raccolta: 1985-oggi Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo Argomenti: cinema documentari

La Mediateca Regionale Toscana nasce nel 1983 come Fondazione della Regione Toscana, ed è la prima nel suo genere in Italia. Nasce su progetto di Fernaldo Di Giammatteo e di Roberto Salvadori. Quest'ultimo è stato il primo suo direttore dagli inizi ad oggi, esclusa una parentesi dal 1995 al 2001, durante la quale è stata diretta da Sergio Talenti. Le vocazioni Descrizione: della struttura sono due: da un lato costituirsi come una moderna videoteca, dall'altro docu- mentare diversi aspetti della realtà regionale. Alla prima appartiene la collezione di oltre 7000 film italiani ed internazionali dagli esordi del cinema muto ad oggi, ed anche la gestione per un lungo periodo del Premio "Fiesole Maestri del Cinema", nonché delle pubblicazioni della collana "I quaderni della Mediateca", di cui alcuni volumi sono stati dedicati ai vincitori delle edizioni del premio.

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100 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Descrizione: Alla seconda appartengono invece una vasta produzione di documentari che ricoprono nu- merose tematiche, come la tutela ambientale, l'arte, le lotte politiche e le tradizioni popolari. La produzione documentaristica si costituiva, come indicato nel primo statuto fondativo della Mediateca, come un importante elemento di raccordo con il territorio, attraverso la collabo- razione con enti ed associazioni di vario genere per la documentazione su tutto il territorio toscano. Un'importante parte delle attività della Mediateca nei primi anni di vita è stata legata all'elaborazione di una tecnica per automatizzare le registrazioni dei telegiornali, tecnica che permetteva di registrarne più copie in modo da facilitare e velocizzare anche l'operazione seguente, portata avanti dalla Mediateca per molti anni, quella della catalogazione delle im- magini trasmesse dai telegiornali. Negli ultimi anni è emerso in maniera crescente l'interesse per le nuove forme di comunicazione e per le nuove tecnologie, sia nelle acquisizioni di film, con un fondo in accrescimento di DVD, che nella realizzazione di progetti di conservazione di documenti già posseduti, come il fondo di circa 10000 LP a 78 giri che è in fase di digita- lizzazione. Tra le produzioni multimediali invece particolarmente rilevanti sono stati i due CD- Rom multimediali "La mafia. 150 anni di storia e storie", in collaborazione con il Comune di Palermo, distribuito a livello nazionale come allegato a "La Repubblica" nel 1998, e "Il cinema nella città", sulla storia degli stabilimenti "Tirrenia", a Livorno, una sorta di "Cinecittà toscana" molto attiva tra gli inizi e la prima metà del Novecento.

101 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Mario Catastini

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Marco Polo 3 Città: Fucecchio Provincia: FI Tel. : 0571 260187 E mail / Sito web: Referente: Mario Catastini Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: 4 (VHS) Qualità: N° documenti audio: 1091 (30 bobine; 1108 audiocassette) Qualità: Periodo di raccolta: 1961-2000 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo nazismo / depor- resistenza/antifa- seconda guerra Argomenti: storie di vita tazioni / stragi fascismo scismo/fascismo/ mondiale /persec. Razziali liberazione prima guerra registrazioni televi- dialetti vita quotidiana mondiale sive e radiofoniche Descrizione: L'archivio di Mario Catastini conta un totale di 1091 documenti audio e 4 documenti video. I documenti audio e video sono conservati nella sua abitazione privata. La schedatura dell'ar- chivio su supporto cartaceo è completa e accurata. Catastini, maestro elementare in pensione, acquista il primo registratore "Geloso" nel 1958 e inizia a registrare scene di vita familiare nella propria abitazione. Quando, divenuto mae- stro elementare, si trasferisce in un piccolo paese di montagna in provincia di Macerata per insegnare, utilizza il registratore come "strumento per socializzare con gli abitanti del paese". Attraverso quello strumento riesce a provocare "lo stupore delle persone e creare un rappor- to". Il registratore a poco a poco da strumento di socializzazione diviene strumento di ricerca attraverso il quale documentare tutti i momenti della vita e delle tradizioni di Fucecchio e dei fucecchiesi.

102 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Archivio del Museo della Civiltà Contadina di Casa D'Erci

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Traversi 39 Città: Luco di Mugello Provincia: FI Tel. : 055 8401000 E mail / Sito web: Referente: Firenze Faini Luogo di conservazione: Presso la sede del Gruppo d'Erci Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 13 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 25 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1985 ad oggi Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo attività mestieri partecipazioni del religiosità Argomenti: tessitura dell'archivio tradizionali gruppo a trasmissioni tv popolare cultura lavoro nei conferenze, convegni contadina boschi e corsi Descrizione: L'associazione "Gruppo D'Erci" gestisce il "Museo della Civiltà Contadina" di Casa D'Erci. Il fondo sonoro ed audiovisivo consiste principalmente nella documentazione delle proprie attività, incluse le visite didattiche e le partecipazioni a trasmissioni televisive, e in un nucleo di registrazioni di interviste effettuate per documentare alcuni aspetti del territorio e della cul- tura materiale. A partire dai materiali contenuti nell'archivio sono stati prodotti due documen- tari didattici sulla panificazione e sul ciclo del grano. Il Gruppo D'Erci possiede inoltre una piccola biblioteca specializzata su temi legati all'agricoltura e all'ambiente e una cospicua collezione di registri di fattoria e libretti colonici della zona, nonché un fondo fotografico che documenta principalmente le attività del Gruppo.

103 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio del Museo Archeologico e della ceramica di Montelupo Fiorentino

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via XX settembre 34 Città: Montelupo Provincia: FI Tel. : 0571 51087 E mail / Sito web: [email protected] / www.museomontelupo.it Referente: Gabriele Migliori Luogo di conservazione: sede del museo Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 374 (181 U-Matic, 44 Super VHS, 107 VHS, 14 8mm, 28 altro) Qualità: da soddisfacente a buono N° documenti audio: 34 (34 audiocassette, 9 bande magnetiche) Qualità: da soddisfacente a buono Periodo di raccolta: 1982 -1999 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: artigianato mestieri tradizionali carbonai cultura materiale

Descrizione:

104 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Archivio del Comune di Montespertoli

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Sonnino 1 Città: Montespertoli Provincia: FI Tel. : 0571 608457 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Catia Graziani Luogo di conservazione: Biblioteca comunale Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: non consultabile

Descrizione archivio:

N° documenti video: 68 (VHS colore) Qualità: soddisfacente N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1985 -2004 Periodo di riferimento dei documenti: resistenza/antifasci- Argomenti: mezzadria territorio mestieri tradizionali smo/fascismo seconda guerra attività didattiche mondiale Descrizione: L'archivio di Montespertoli è composto complessivamente da 68 cassette VHS conservate dalla Biblioteca Comunale . L'archivio nasce intorno alla fine degli anni '80 quando il Comune di Montespertoli elabora un progetto di ricerca sulla memoria locale. Alla realizzazione del progetto sono coinvolti la scuola media e quella elementare di Montespertoli. Carlo Viti e Aurelio Giomi (con la collaborazione di Giovanni Contini della Soprintendenza Archivistica Toscana) tra il 1996 e 1997 producono una serie di video (14) intervistando ex mezzadri sulle tecniche di produzione del vino nel contesto della società mezzadrile con il fine di costituire una "banca di audiovisivi" per il museo del vino. Più o meno negli stessi anni la scuola media raccoglie testimonianze sulla storia del paese che servono come materiale preparatorio per la sceneggiatura di 4 recite messe in scena dal 1994 al 1997. Fanno parte dell'archivio anche una serie di video che documentano le attività promosse dall'Amministrazione comunale, dalle associazioni e Istituto Comprensivo.

105 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Associazione Culturale La leggera

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Podere Campicozzoli, via di Galiga 23 Città: Pontassieve Provincia: FI Tel. : 334 9560600 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Marco Magistrali Luogo di conservazione: presso la sede operativa dell'Associazione Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 534 (documenti salvati come file wave, gli originali: 34 cassette digitali DAT) Qualità: buona Periodo di raccolta: 2001-2003 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: canti popolari balli popolari storie cantate canti di /per infanzia ottava rima canti di questua mezzadria Descrizione: L'Archivio nasce dalla ricerca etnomusicologica di Marco Magistrali (iniziata in Val di Sieve nel 1996) e Daniele Franchi, cui in seguito si aggiunge Filippo Marranci. I materiali sono frutto di un'in- dagine a lungo termine sulla cultura musicale principalmente di trasmissione orale delle persone nate in Val di Sieve e in Casentino. In particolare il lavoro di maggior approfondimento è in corso nella valle del Sasso (progetto sull'identità culturale attraverso le metodologie dell'antropologia partecipativa) grazie ai rapporti di pratica musicale (canto e ballo) instaurati tra i giovani (tra cui i ricercatori) e gli anziani. L'Associazione collabora con diversi enti per progetti di ricerca: Parco Nazionale Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna; Cred-Comunità Montana Casenti- no; Comunità montana della Montagna fiorentina, Comuni di Pontassieve e Pelago. L'archivio di recentissima formazione è costituito da documenti sonori registrati e salvati in digitale. I canti e le sonate si ritrovano in differenti versioni degli stessi esecutori. Buona parte dei documenti è costi- tuita da esecuzioni frammentarie che testimoniano il processo di "raffioramento" alla memoria di canti e formalizzati orali legati ad una pratica in disuso da molto tempo. La maggior parte dei canti e delle sonate è accostata a racconto-testimonianza dell'esecutore sui temi dell'apprendimento, della funzione, del contesto sociale. Una ventina di documenti sono il primo risultato di un'indagi- ne svolta sul repertorio di conte e filastrocche dei bambini del territorio di Pontassieve.

106 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Centro Studi Tradizioni Popolari Toscane

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Cilea 2 Città: Scandicci Provincia: FI Tel. : 055754860 E mail / Sito web: [email protected] / http://www.toscanafolk.it Referente: Alessandro Bencistà Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 15 (10 super VHS; 5 VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 160 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1975-2005 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: musica popolare ottava rima canti di cantastorie maggiolata

L'archivio di Alessandro Bencistà raccoglie una notevole quantità di documenti (in prevalen- za audio) sul tema dell'ottava rima. Bencistà custodisce anche alcune decine di dischi 45 giri, per gran parte incisi e pubblica- Descrizione: ti dagli stessi poeti estemporanei. Di questi documenti ha una discografia computerizzata, arricchita di altre rarità di canti e scenette comiche in vernacolo fiorentino, sempre su micro- solco 45 giri, a cui è aggiunto un elenco di audiocassette edite di musica toscana. Trovate nei "mercatini delle pulci", spesso prive di data sono comunque degli anni '60/'70, periodo in cui ci fu una vera e propria diffusione di massa dei 45 giri come nuovo supporto per ogni genere musicale.

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107 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: L'archivio è formato da 160 audiocassette rilevate dallo stesso Bencistà in giro per la provin- cia di Firenze a Scandicci, Vingone , Calenzano. Le rilevazioni riguardano in massima parte l'ottava rima. Nell'archivio sono presenti anche canti di cantastorie. Lo stato dei documenti è buono, la trascrizione è cartacea e parziale. L'archivio è dotato di corredo fotografico e di appunti di ricerca. Le cassette audio e video, tutte amatoriali, sono registrazioni dal vivo che Bencistà ha effettuato in varie province toscane in occasione di spettacoli, incontri, feste paesane, alcune delle quali organizzate da lui stesso. Nel 1996 con la nascita del "Centro studi tradizioni popolari toscane" Bencistà ed altri soci dell'associazione iniziano a costruire un archivio per raccogliere documenti sparsi in case di studiosi conoscenti. L'associazione ha, tra gli altri, lo scopo di archiviare sistematicamente i documenti e salvaguardare quelli sonori e video, attraverso la duplicazione. I documenti conservati da Bencistà sono soltanto una parte di quelli in possesso dell'asso- ciazione: sono da considerarsi complementari a quelli dell'archivio Barontini a Grosseto e Gamberi a .

108 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Altamante Logli

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via di Casignano - Vingone Città: Scandicci Provincia: FI Tel. : E mail / Sito web: Referente: Altamante Logli Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 15 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 11 (audiocassette) Qualità: discreta/buona Periodo di raccolta: 1960-2000 Periodo di riferimento dei documenti: 1960-2000 Argomenti: ottava rima contrasti

Altamante Logli è uno dei poeti popolari viventi più famosi in Toscana. Le sue improvvisazioni in ottava rima ed i contrasti con altri poeti, hanno ormai varcato i confini regionali e non c'è manifestazione, conferenza, spettacolo o rassegna sul tema, che non lo veda protagonista. Descrizione: Essendo ormai il decano dei poeti estemporanei toscani, ha accumulato nella casa dove vive, in via di Casignano a Vingone, Scandicci, in provincia di Firenze, oltre ai suoi appunti di poesia ed ai contrasti che lui stesso ha scritto, una serie di foto e di audio e video cassette, che documentano nel tempo la sua attività. Nel suo archivio ci sono alcuni reperti introvabili di poesia popolare di poeti estemporanei ormai scomparsi (ad es. Piccardi, Ceccherini ed altri).

109 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio di Scarperia

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Palazzo dei Vicari, Via Roma 73 Città: Scarperia Provincia: FI Tel. : 055 8430671 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Lucilla Borselli Luogo di conservazione: Biblioteca comunale Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 24 (21 VHS e 3 HI8) Qualità: buono N° documenti audio: 69 (audiocassette) Qualità: buono Periodo di raccolta: 1985-1996 Periodo di riferimento dei documenti: mestieri prima guerra Argomenti: coltellinaio storie di vita fiabe / novelle tradizionali mondiale conferenze, conve- carbonaio maggiolata stregoneria alimentazione gni e corsi Descrizione: S. Salvatici, G. Contini, L. Ardiccioni, A. Milani, D. Savi, C. Rombi, V. Margheri, G. Scaramelli sono coloro che hanno contribuito con le loro registrazioni alla formazione dell'archivio di Scarperia. L'archivio (se si fa eccezione per la registrazione di un maggio, di un convegno e di un corso di agopuntura) si incentra su racconti di storie di Scarperia ed in particolare sull'attività che costituisce la peculiarità del paese: il mestiere del coltellinaio sul quale insiste il "museo dei Ferri taglienti". L'archivio è conservato presso la biblioteca comunale.

110 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Archivio dell'Associazione Culturale "Ernesto De Martino"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Villa San Lorenzo , Via degli Scardassieri Città: Sesto Fiorentino Provincia: FI Tel. : 0554211901 E mail / Sito web: [email protected] / www.iedm.it Referente: Ivan Della Mea Luogo di conservazione: Sede dell'istituto Stato giuridico: privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 200 (videonastri, pellicole, VHS, U-Matic) Qualità: varia N° documenti audio: 4500 (bobine, audiocassette, CD) Qualità: varia Periodo di raccolta: dal 1966 ad oggi Periodo di riferimento dei documenti: fine anni '50 ad oggi militanza politica/mo- mondo cultura tradizioni Argomenti: storie di vita vim. operaio/sindacal contadino materiale popolari resistenza/antifascismo/ religiosità popolare guerre mondiali fascismo/liberazione Descrizione: Oggetto dell'attività dell'Istituto Ernesto de Martino è la ricerca, la raccolta e lo studio critico del canto popolare, sociale e di protesta e di tutte le forme di espressione e organizzazione culturale alternativa delle classi contadine e proletarie. L'Istituto nasce nel 1966 a Milano, come centro di ricerca e archivio nell'ambito delle "Edizioni del Gallo". Prende il nome da Ernesto de Martino, etnologo e storico delle religioni, per una scelta di Gianni Bosio - fondatore dell'Istituto e suo principale promotore - e di Alberto Mario Cirese come riconoscimento dell'operato di de Martino, morto l'anno precedente. Le attività dei primi anni si ricollegano a tre filoni principali: le ricerche (sul canto popolare, ma non solo); la riproposta musicale; le attività del Nuovo Canzoniere Italiano. L'Istituto ha organizzato anche eventi 'storici' come gli spettacoli "Bella Ciao", "Ci ragiono e canto" e "Pietà l'è morta". Nel 1972 (anno successivo a quello della morte di Gianni Bosio) l'Istituto è stato formalizzato con atto notarile come Associazione Istituto Ernesto de Martino.

111 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: Dopo circa trent'anni di attività, l'Istituto fu costretto a lasciare la sede milanese per motivi economici. Per trovare una nouva collocazione fu lanciato un appello, sottoscritto da nu- merose personalità della cultura, della politica e del mondo sindacale: fu infine il comune di Sesto Fiorentino a offrire una sede per l'Istituto e per il suo archivio. Nel 1997, sotto la presidenza di Ivan Della Mea, l'Istituto si dotò di un nuovo Statuto. L'importanza dell'Istituto Ernesto de Martino è legata all'elaborazione da parte di Gianni Bo- sio di una metodologia di ricerca e di documentazione della cultura popolare che ha pro- fondamente segnato la ricerca in ambito demoantropologico e nel campo della storiografia orale, influendo sulla formazione delle generazioni di ricercatori successive. La volontà di Bosio di creare un centro di raccolta della memoria delle classi proletarie (operaie e contadi- ne), delle lotte dei lavoratori e dei vari movimenti politici degli anni '60 e oltre è stata portata avanti negli anni successivi. L'archivio sonoro raccoglie gli importanti fondi "Ida Pellegrini", che Bosio intitolò a sua madre (con le ricerche sul canto popolare e di protesta sociale, ma anche con testimonianze e storie di vita), quello denominato "Istituto Ernesto de Martino", che documenta le attività dell'Istituto (ricerche, convegni, spettacoli) e infine il fondo "Ricerca- tori esterni", che raccoglie il lavoro di ricercatori che hanno collaborato alle attività dell'Istituto o che comunque ne hanno condiviso l'impostazione. L'Istituto sta attualmente procedendo alla duplicazione su supporto digitale dell'archivio sonoro e alla sua schedatura. L'Istituto possiede inoltre alcuni materiali fotografici e cartacei, nonché una piccola quantità di mate- riale audiovisivo: il tutto ancora da inventariare. L'archivio sonoro dell'Istituto è affiancato da una biblioteca composta da oltre 3000 fra volumi e opuscoli e da 117 periodici.

Istituto De Martino (foto F. D'Angelo)

112 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Istituto De Martino (foto F. D'Angelo)

113 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio Testimonianze di vita contadina sestese

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Veronelli 2 Città: Sesto Fiorentino Provincia: FI Tel. : 055 44491 E mail / Sito web: Referente: Gianna Bandini e Andrea Grifoni Luogo di conservazione: Raccolta Etnografica "Casa del Guidi" Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 30 (CD Rom) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1990 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo Argomenti: mezzadria storie di vita

Descrizione: Raccoglitori dei documenti e curatori dell'archivio delle Testimonianze di Vita Contadina Sestese sono Gianna Bandini e Andrea Grifoni. Il loro primo lavoro comune è stata la ricerca sulla storia di Doccia e della Ginori su incarico dell'As- sessorato all'Economia di Sesto Fiorentino e che ha prodotto circa sessanta interviste registrate tra il 1989 e il 1990. Nel 1990 fu quindi un gruppo di cittadini dell'allora Quartiere 4 di Colonnata- Camporelle - i quali si erano impegnati a raccogliere del materiale di interesse etnografico sulla vita mezzadrile che poi andrà a costituire la raccolta della "Casa del Guidi" - a chiedere un aiuto all'Istituto E. Ragionieri e al Comune al fine di costituire un piccolo archivio di storia orale sulla base delle testimonianze degli anziani mezzadri ancora in vita. Attualmente è solo Gianna Bandini che continua a raccogliere fonti orali, sulla storia della Ginori. Complessivamente il fondo è costituito da 30 cd frutto di riversamento da audiocassette, operazione con la quale si è migliorata la qualità dell'audio. Ogni cd contiene la registrazione di una intervista a un soggetto. Le testimonianze raccolte sono tutte di mezzadri, uomini e donne nati nel periodo di tempo compreso fra il 1898 e il 1930. Le interviste contengono storie di vita mezzadrile con notizie sulla vita nei campi, divisione del lavoro, descrizione degli strumenti di lavoro e della casa colonica, rapporti familiari, relazioni con i padroni, notizie sulla "cultura popolare" (veglie, ecc.) .

114 Le schede del censimento Provincia di Firenze

Archivio testimonianze della vita contadina sestese (foto F. D'Angelo)

115 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio testimonianze della vita contadina sestese (foto F. D'Angelo)

116 Provincia di Grosseto

117 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

118 Le schede del censimento Provincia di Grosseto

Banca Intercomunale Audiovisivi della Comunità Montana del Monte Amiata

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Loc. S. Lorenzo Città: Arcidosso Provincia: GR Tel. : 0564 967312 E mail / Sito web: www.amiata.net/comunitamontana/ Referente: Francesco Arienti, Sandra Menichetti Luogo di conservazione: Comunità Montana del Monte Amiata Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 1202 (359 VHS, 393 U-Matic, 350 Super8 HI) Qualità: da mediocre a buona N° documenti audio: 34 (audiocassette) Qualità: Periodo di raccolta: 1981-2002 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà del XX secolo feste tradizio- convegni e promozione del registrazioni televisi- Argomenti: documentari nali corsi territorio ve e radiofoniche

Descrizione: La B.I.A. (Banca Intercomunale Audiovisivi) è di proprietà della Comunità Montana del Monte Amiata, zona II area grossetana. E' nata nel 1981, per iniziativa di Francesco Arienti e Niso Cini. La B.I.A. si trova all'interno del CRED, Centro Risorse Educative e Didattiche. La B.I.A., nata come supporto al mondo della scuola, mette a disposizione di insegnanti e alunni materiale audiovisivo. L'archivio conserva documenti diversi: convegni; conferenze; seminari; lavori effettuati in col- laborazione con le scuole; filmati di promozione del territorio; feste tradizionali; registrazione di programmi televisivi. Il progetto attuale è quello di riversare i documenti su supporti più duraturi e procedere con una nuova catalogazione.

119 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Ennio Sensi

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Piana, 14 Città: Bagnolo - Santa Fiora Provincia: GR Tel. : E mail / Sito web: Referente: Ennio Sensi Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: 3 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 8 (audiocassette) Qualità: da cattiva a buona Periodo di raccolta: 1969-2000 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo Argomenti: teatro popolare miniera musica popolare storie di vita feste popolari mezzadria religiosità popolare balli popolari Descrizione: L'archivio di Ennio Sensi è un archivio privato. Si tratta di documenti (audio, video, questio- nari, pubblicazioni, ecc.) nato da ricerche personali e di gruppo. Ennio Sensi è insegnante e molti dei suoi lavori si sviluppano o hanno origine da lavori di ricerca svolti con gli studenti della scuola media. I primi documenti raccolti (primi anni '70) sono storie di vita dei minatori. In seguito si occupa di ricerca con i diversi gruppi di cui fa parte. Raccoglie e studia le feste e le tradizioni amiatine. Alle attività di ricerca (non sempre documentate attraverso supporti audiovisivi) appartengo- no la raccolta delle Befanate, il Carnevale morto, il Bruscello, la fiaccolata di Santa Fiora.

120 Le schede del censimento Provincia di Grosseto

Archivio Gruppo Tradizioni popolari Galli Silvestro

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Viale Dei Garibaldini, 20 Città: Provincia: GR Tel. : 0564 329007 E mail / Sito web: Referente: Edo Galli Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: 135 (109 VHS, 8 Beta, 18 U-Matic) Qualità: buona N° documenti audio: 72 (2 DAT, 70 audicassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1929-1999 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo Argomenti: cultura materiale teatro popolare storie di vita ottava rima maggiolata miti e leggende riforma agraria brigantaggio Descrizione: Il Gruppo Tradizioni Popolari Galli Silvestro nasce nel 1979 con lo scopo di riproporre feno- meni appartenenti alla tradizione come il Canto del maggio o la Befana. L'archivio Galli possiede filmati sia in formato VHS che professionale (U-MATIC e BETA). L'ambito di interesse della ricerca e della raccolta di documenti ha un duplice carattere: tema- tico e territoriale. L'approccio tematico (più forte nel primo periodo) affronta fenomeni come il canto popolare con questua (maggiolata e befana) in tutto il comprensorio grossetano. In seguito l'interesse si sposta verso ambiti territoriali privilegiando il territorio litoraneo grosse- tano ed in particolare la valle del fiume Bruna.

121 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio audiovisivo di Nomadelfia

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Località Nomadelfia Città: Grosseto Provincia: GR Tel. : 0564 338243 E mail / Sito web: [email protected] / www.nomadelfia.it Referente: Francesco, Carlo e Nico Luogo di conservazione: Sede fondazione Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

56038 (190 U-Matic, 730 Super VHS,3374 VHS, 321 Betacam, 200 film super8 mm, 2100 N° documenti video: film 8 mm, 49120 film 16 mm, 3 film 35 mm, DV) Qualità: da discreto a ottimo N° documenti audio: 7681 (5756 bobine, 1510 audiocassette, 160 minidisc, 255 fili d'acciaio) Qualità: da discreto a ottimo Periodo di raccolta: 1949-2005 Periodo di riferimento dei documenti: 1949-2005 Argomenti: religione trasmissioni televisive vita della comunità storie di vita

Descrizion : Nomadelfia, una comunità di volontari cattolici che vuole costruire una nuova civiltà fondata sul Vangelo, è nata nel 1931 per volere di Don Zeno Saltini (1900-1981). Riconosciuta dalla Chiesa (che l'ha eretta a parrocchia nel 1962) e dallo Stato italiano come un'associazione civile, organizzata sotto forma di cooperativa di lavoro, Nomadelfia ha una sua organizza- zione, una sua tradizione e una sua storia. In questo percorso risulta importante l'archivio audiovisivo (le prime registrazioni sono del 1948) e come gli altri (cartaceo, fotografico) frutto di un progetto chiaro e preciso. La volontà di Don Zeno di documentare il "cammino" della Comunità ha permesso l'accumulo e la sistemazione del materiale: scritti, corrispondenze di Don Zeno, fotografie, registrazioni audio e video di vari eventi per e della Comunità, atti e documenti. Le registrazioni audio e video coprono un arco di tempo che va dal 1949 ad oggi e testimoniano la vita di Nomadelfia in molte località italiane e non: Fossoli (paese natale di Don Zeno), Milano, Roma, La Verna, Subiaco, Francia e Inghilterra. Si tratta di discorsi di Don Zeno, lezioni scolastiche, visite, interviste, assemblee interne, canti, esercizi spirituali e "serate". segue

122 Le schede del censimento Provincia di Grosseto

Descrizione: Quest'ultime sono spettacoli con cui i nomadelfi portano il Vangelo nelle piazze e rappresen- tano un momento di riflessione sulla proposta di Nomadelfia. Nella stessa direzione sono da interpretare gli incontri nelle scuole, nelle parrocchie e presso associazioni in tutta Italia. Il lavoro avviato da Don Zeno è stato proseguito dai nomadelfi che non solo conservano e valorizzano il materiale meno recente ma continuano a testimoniare con continue registra- zioni la loro vita dentro e fuori Nomadelfia. Agli anni '90 risale la catalogazione. L'archivio è ben conservato ed ha un inventario informatizzato. I filmati su vecchi supporti sono stati riversati in supporti più moderni. Nonostante ciò si conservano non solo i vecchi supporti ma anche tutta l'attrezzatura che serve per prenderne visione e riascoltarne il contenuto. La conservazione del materiale è ritenuta molto importante. Per questo Nomadelfia dispone di un'intera stanza a temperatura controllata in cui sono conservati i supporti audiovisivi e il materiale cartaceo. Molte registrazioni video contenute nell'archivio sono infatti registrazioni di documentari scientifici, culturali, programmi storici e musicali seguendo il principio per cui l'uso della tele- visione è libero per quanto riguarda l'informazione, mentre si opera una scelta dei programmi visibili che sono trasmessi via cavo dalla emittente interna. L'archivio audiovisivo è continua- mente aggiornato e utilizzato.

Archivio di Nomadelfia (foto F. D'Angelo)

123 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio di Nomadelfia (foto F. D'Angelo)

124 Le schede del censimento Provincia di Grosseto

Archivio dell'Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell' Età Contemporanea ( ISGREC)

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via dei Barberi 61 Città: Grosseto Provincia: GR Tel. : 0564 415219 E mail / Sito web: [email protected] / www.provincia.grosseto.it/cultura/isgrec/ Referente: Luciana Rocchi, Riccardo Mineo Luogo di conservazione: sede dell'istituto Stato giuridico: Privato Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 141 (44 film 16mm, 44 film 8mm, 53 VHS, 25 CD-rom) Qualità: VHS e CD buona N° documenti audio: 130 (40 bobine, 90 audiocassette) Qualità: audiocassette buona Periodo di raccolta: 1993-2002 Periodo di riferimento dei documenti: 1944-2002 resistenza/antifasci- condizione Argomenti: liberazione PCI documentari smo/fascismo femminile nazismo / deporta- conferenze, zioni / stragi /perse- convegni e cuzioni razziali corsi Descrizione: L'ISGREC (Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell' Età Contemporanea) è stato fondato nel 1993. L'istituto si occupa di storia contemporanea a Grosseto. Lo statuto dell' Istituto prevede tra le finalità la ricerca e la documentazione. Gli interessi e i progetti del- l'Isgrec sono rivolti alla raccolta di documentazione archivistica e alla ricerca storica sull'età contemporanea. Particolare importanza riveste la didattica. Il patrimonio archivistico dell'Isgrec conta su un archivio cartaceo e sul materiale audiovisi- vo. L'archivio audiovisivo è costituito sostanzialmente da materiale che riguarda il territorio grossetano e copre un arco di tempo che va dagli anni '60 ad oggi. I supporti meno recenti (pellicole, bobine) provengono dal fondo audiovisivo della Federazione provinciale del P.C.I. (oggi D.S.) di Grosseto e testimoniano l'attività politica del partito. Al fine di non perderne il contenuto è in atto un processo (in collaborazione con la Mediateca Regionale Toscana) per il riversamento su supporti più duraturi e di più facile accesso.

125 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio delle Tradizioni popolari della Maremma grossetana

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Bulgaria 168 Città: Grosseto Provincia: GR Tel. : 0564 488863 E mail / Sito web: [email protected] / www.gol.grosseto.it/puam/comgr/chelliana/tradpop/index.htm Referente: Valerio Fusi Luogo di conservazione: Biblioteca comunale Chelliana Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 35 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 153 (12 bobine, 2 DAT, 139 audiocassette) Qualità: da cattiva a buona Periodo di raccolta: 1975-2000 Periodo di riferimento dei documenti: 1970-2000 Argomenti: canti popolari religiosità popolare leggende feste blasoni popolari befanate letteratura popolare Descrizione: L'Archivio delle Tradizioni popolari della Maremma grossetana nasce nei primi anni Settanta dalle "spoglie" dell'associazione culturale 'Maremma segreta', fondata da Roberto Ferretti e Piergiorgio Zotti. Si costituisce come organismo del Comune di Grosseto. Le attività sono coordinate e dirette da Roberto Ferretti, e consistono nella organizzazione di incontri pubblici su temi specifici, nell'attività di ricerca e nella riproposizione dei fenomeni tradizionali. Scomparso Ferretti nel 1984, alcuni ricercatori grossetani (fra cui Nevia Grazzini, Gabriella Pizzetti, Piergiorgio Zotti, Corrado Barontini, Alessandro Giustarini) proseguono l'attività di ricerca e documentazione, anche se in maniera meno organica e programmata.

segue

126 Le schede del censimento Provincia di Grosseto

Descrizione: La raccolta si presenta corposa, ma disorganica. Si individua facilmente una frattura fra il periodo in cui Roberto Ferretti, che aveva una specifica e personalissima linea di ricerca (religiosità, blasoni popolari, millenarismo e lazzarettismo, fiabe, aneddoti), era, se non l'uni- co produttore di documentazione, quanto meno colui che ne informava la tendenza, dai periodi successivi, caratterizzati da specifici interessi. In questo senso anche la personalità del coordinatore locale dell'Archivio ha giocato un ruolo importante, per cui si può individua- re il periodo in cui il coordinamento era affidato a Gabriella Pizzetti (Le feste di primavera, Fiabe leggende e storie di paura), da quello di Nevia Grazzini (in cui si rielabora il calendario folklorico e si avviano nuovi progetti come il convegno sulla poesia estemporanea) e ancora di Piergiorgio Zotti (mostra sui Mestieri del padule, mostra sulll'immigrazione veneta ad Albe- rese). La documentazione audiovisiva dell'Archivio, nel suo sviluppo cronologico, segue le linee sopra tracciate, ed il suo valore, oltre che nel contenuto dei documenti stessi, consiste nella sua estensione.

Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana (foto F. D'Angelo)

127 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Barontini Corrado

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Adriatico Città: Grosseto Provincia: GR Tel. : 0564 457145 E mail / Sito web: Referente: Corrado Barontini Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: no Descrizione archivio:

N° documenti video: 37 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 210 (9 bobina, 201 audiocassette) Qualità: soddisfacente, buona Periodo di raccolta: 1975-1999 Periodo di riferimento dei documenti: fine anni '60-1999 resistenza/antifascismo/ Argomenti: canti popolari teatro popolare storia orale fascismo/liberazione

Descrizione: Il corpo centrale dell'archivio audiovisivo Barontini si forma a cominciare dalla prima metà de- gli anni '70, ed è dovuto essenzialmente al rapporto instauratosi con Morbello Vergari. Questi, interessato al recupero della memoria tradizionale, con particolare riguardo al canto popolare, coinvolge Barontini nel lavoro di ricerca e recupero della tradizione. Si compone, nell'ambito della famiglia Vergari, un gruppo musicale che ripropone il canto tradi- zionale. Barontini collabora alla ricerca ed alle varie iniziative del gruppo, che prende il nome di "Coro degli Etruschi". Si recupera la tradizione del maggio, si ripropongono canti e melodie che parevano dimenticate, insieme a semplici strumenti musicali tradizionali (le "gnacchere"). L'inte- resse di Barontini è prevalentemente indirizzato al canto ed alla poesia in ottava rima. Prende infatti contatto con i poeti estemporanei, e con la collaborazione dell'Arci (Associazione Culturale Ricreativa Italiana) inizia ad organizzare incontri di poesia a Ribolla, ai quali partecipano poeti provenenti da tutta la Toscana. Si interessa, insieme a Vergari, anche di altri aspetti della vita tradizionale come la cucina popo- lare, la cultura materiale, i medicamenti con le erbe, ai quali ha dedicato altrettante pubblicazioni. Nella sua struttura l'archivio riproduce, almeno in parte, lo sviluppo intellettuale di Barontini, incen- trato prevalentemente sul canto popolare (befanata e maggiolata, ninne nanne, filastrocche) e sulla poesia estemporanea in ottava rima, cui si aggiungono alcuni documenti di storia orale.

128 Le schede del censimento Provincia di Grosseto

Eraldo Bernardoni

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Romania, 13 Città: Grosseto Provincia: GR Tel. : 0564 454654 E mail / Sito web: Referente: Eraldo Bernardoni Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: 33 (9 VHS, 24 Video 8) Qualità: buona N° documenti audio: 6 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: primi anni '80 - 2000 Periodo di riferimento dei documenti: XII-XX secolo Argomenti: teatro popolare feste popolari feste religiose storie di vita brigantaggio cultura materiale Descrizione: L'archivo di Eraldo Bernardoni nasce all'inizio degli anni '80, allo scopo di ricostruire una memoria storica su di Sorano (GR). Intervista gli anziani del paese, facendosi raccontare in primo luogo vecchie abitudini, modi di vita, per poi approfondire argomenti come l'impatto del fascismo nella comunità locale, le rivalità tra i possidenti e la lotta dei poveri per i diritti di usi civici. Bernardoni ha utilizzato per le sue ricerche prevalentemente una videocamera amatoriale. I video realizzati sono schedati sia in formato cartaceo che informatizzato.

129 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Fondazione Luciano Bianciardi

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Parini 7/ F Città: Grosseto Provincia: GR Tel. : 0564 493122 E mail / Sito web: [email protected] / www.fondazionebianciardi.it/ Referente: Walter Lorenzoni Luogo di conservazione: sede della fondazione Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 42 (28 VHS, 14 Betacam) Qualità: da discreto a buono N° documenti audio: 92 (audiocassette) Qualità: buono Periodo di raccolta: 1971-2002 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: letteratura biografie storie di vita

Descrizione: La Fondazione Luciano Bianciardi nasce nel 1993. L'attività culturale della Fondazione è volta all'organizzazione di convegni, conferenze, borse di studio, seminari, pubblicazioni. Uno degli obiettivi principali è raccogliere, conservare e valorizzare il materiale esistente (carte, articoli di giornali, opere e audiovisivi) testimone dell'attività letteraria e culturale di Luciano Bianciardi e del contesto storico-culturale in cui ha operato. E' un impegno constante volto alla formazione progressiva di un archivio (cartaceo e audiovisivo) e di una biblioteca specializzati accessibili a studiosi e studenti. La schedatura dell'archivio non è ancora stata realizzata. L'archivio audiovisivo comprende una discreta quantità di materiali classificabili in tre categorie: interviste realizzate all'interno di progetti di ricerca, raccolte di film e programmi radiofonici su Bianciardi, testimonianze dell'attività della Fondazione (convegni, conferenze, seminari). Nei progetti di ricerca rientrano le testimonianze orali sul territorio. Il materiale audiovisivo è eterogeneo.

130 Le schede del censimento Provincia di Grosseto

Nardini Paolo

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Etiopia, 4 Città: Grosseto Provincia: GR Tel. : E mail / Sito web: [email protected] Referente: Nardini Paolo Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: 4 (video 8) Qualità: buona N° documenti audio: 206 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1982-2000 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo mestieri tradi- Argomenti: cultura materiale storie di vita migrazioni pastorizia zionali religiosità popolare ottava rima Descrizione: L'archivio audiovisivo inizia a formarsi nel 1984 con la registrazione della storia di vita di Pietro Carbonari, di Montevitozzo, contadino e macellaio, combattente durante la pri- ma Guerra Mondiale e richiamato per la seconda, e di Francesco Gherardelli, nato nel Mugello, residente a , pastore e contadino. Si incrementa con la registrazione delle interviste finalizzate alla realizzazione del Museo della Maremma diAlberese, e con la registrazione di interviste a scopo didattico. In seguito l'archivio acquisisce interviste realizzate per la ricerca "Modelli culturali e nuove identità nella Toscana contemporanea" dal Dipartimento di Filosofia e Scienze sociali della Facoltà di Lettere di Siena.

131 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana (foto F. D'Angelo)

132 Le schede del censimento Provincia di Grosseto

Archivio del Gruppo teatrale "I Giubbonai"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Piazza Garibaldi, 1 Città: Pitigliano Provincia: GR Tel. : E mail / Sito web: Referente: Stefano Renzi Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 12 (VHS) Qualità: da mediocre a buono N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1981-2001 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: teatro popolare

Descrizione: L' archivio del Gruppo teatrale "I Giubbonai" è la testimonianza di un progetto culturale che risale al 1980. All'origine della Compagnia si trova il lavoro didattico di un insegnante del- l'Istituto Tecnico Commerciale di Pitigliano: Umberto Serio Nell'83 fu creata l'Associazione Teatrale 'I Giubbonai' che "ha per scopo la ricerca e la sperimentazione nel campo teatrale" e tra le finalità annovera la promozione e l'allestimento di spettacoli sul territorio in particolare quelli legati al teatro dialettale. La Compagnia ha partecipato a diverse rassegne sul teatro popolare nell'Italia centrale. Inoltre la compagnia rappresenta i propri spettacoli in molte lo- calità del grossetano. L'archivio raccoglie in VHS le rappresentazioni teatrali della compagnia. Per ogni rappresen- tazione è conservato il copione. La catalogazione è in fase di progettazione.

133 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio della "Maremma Doc Festival"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Ugolini, 95 Città: Pitigliano Provincia: GR Tel. : 0564 617034 -0564 617270 E mail / Sito web: [email protected] / www.ftbcc.it/mdf/ Referente: Edoardo Ventimiglia Luogo di conservazione: Sede Stato giuridico: Misto Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 462 (358 VHS, 104 Betacam SP) Qualità: da scadente a ottimo N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1996-2002 Periodo di riferimento dei documenti: 1914-2002 resistenza/antifascismo/ Argomenti: Maremma bonifica riforma agraria fascismo/liberazione

Descrizione: Ogni anno a partire dal 1996 si svolge nel territorio delle Colline del Fiora (Manciano, Pitigliano, Scansano e Sorano) il "Maremma Doc Festival", promosso dalla Comunità Montana delle Colline del Fiora e dall'AICS, Associazione Italiana di Cinematografia Scientifica. E' un festival di documen- tari internazionali che ammette in concorso film che abbiano già vinto altri festival o siano stati sele- zionati. Una piccola quota di documentari sono scelti dal direttore e dalla commissione a prescinde- re da queste caratteristiche. Il Festival non è tematico e si occupa di documentari di qualunque tipo e lunghezza. Nel '98 a fianco alla sezione internazionale è stata inserita la sezione "Maremma Doc Italia, targa AICS". Questa sezione è riservata a documentari di corto e lungo metraggio (in video e in pellicola) realizzati da giovani documentaristi italiani. Nelle rassegne del '96 e '97 è stata anche inserita una sezione denominata "Maremma Doc Maremma" dedicata al territorio. L'archivio del Maremma Doc festival, costituito formalmente nel 2000 dalla Comunità Montana delle Colline del Fiora, si è formato nel corso dei vari festival con la raccolta dei documentari (copie in vhs e, talvolta in Beta). La conservazione della memoria storica, la conoscenza del territorio, la proposta di una manifestazione culturale internazionale si sono intersecati con finalità turistiche.

134 Provincia di Livorno

135 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

136 Le schede del censimento Provincia di Livorno

Catia Sonetti

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Malenchini, 14 Città: Livorno Provincia: LI Tel. : 0586 891018 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Catia Sonetti Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: 1 (VHS) Qualità: buono N° documenti audio: 255 (audiocassette) Qualità: buono Periodo di raccolta: 1979-2003 Periodo di riferimento dei documenti: anarchismo/ militanza politi- resistenza/antifa- stragi nazi- sindacali- Argomenti: storia locale ca/movim. ope- scismo/fascismo/ fasciste smo/militanza raio/sindacal liberazione politica anarchismo/sin- nazismo / depor- dacalismo/militan- religione storie di vita tazioni / stragi za politica /persec. Razziali Descrizione: Catia Sonetti, insegnante di storia e filosofia negli istituti secondari, è attualmente dottoranda presso l'Università di Teramo in Storia del movimento sindacale. Si è laureata presso l'Univer- sità di Pisa in Filsosofia nel 1980, con una tesi in Storia d'Italia del XX° intitolata "Ricostruzione e comportamenti operai a Piombino 1944/53", relatore Claudio Pavone. Ha svolto attività di docenza sulla metodologia delle fonti orali in corsi professionali per archivisti organizzati nella provincia di Livorno. Le duecentocinquantacinque audiocassette che, ad oggi, costituiscono il suo fondo sono state incise nel corso di quindici esperienze di ricerca, nelle quali Catia Sonetti è venuta in contatto ed ha continuato a dialogare con ricercatori "specialisti" nell'uso delle fonti orali e non, come Cesare Bermani, Giovanni Contini, Claudio Pavone, Alessandro Portelli, Nuto Revelli. segue

137 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: Le rilevazioni sono state effettuate e si riferiscono in prevalenza all'area di Pisa, Piombino, Livorno. L'archivio di Catia Sonetti nasce nel 1979, durante la stesura della tesi di laurea, quando decide di produrre ed utilizzare come fonti, accanto a quelle tradizionali, interviste ad operai dell'ILVA e della Magona di Piombino. Lo studio si riferisce ad un contesto sentito come proprio, nel quale Sonetti è cresciuta e ha fatto le prime esperienze politiche, e intende "dare voce a chi normalmente non la ha", privilegiando l'ascolto di militanti di base. La ricerca, con- nessa agli approcci conoscitivi di Bosio e Montaldi, è anche un'esperienza in cui confrontare le modalità di partecipazione e lotta politica vissute dalla ricercatore con quelle di un'altra generazione. Dei primi anni '80 sono i contatti con Giovanni Contini (vedi scheda) e Roberto Pincelli (vedi scheda), con i quali rileva alcune interviste a sindacalisti dell'area livornese e piombinese. Dopo una lunga pausa, tra il 1994 e il 1995 Catia Sonetti, su commissione del comune di Guardistallo e la Provincia di Pisa, con il coordinamento del professor Paolo Pezzino, cura una vasta campagna di interviste (circa 40) relative alla strage nazifascista di Guardistallo (PI) del 29 giugno 1944. In questa occasione la ricercatrice conosce Tiziana Noce (vedi scheda), con la quale condurrà successivamente uno studio commissionato dalla COOP Toscana-Lazio su Resistenza e antifascismo a Donoratico (LI). Successivamente realizza un lavoro commissionato dal Comune di Livorno e dall'Università di Pisa sulla persecuzione della comunità ebraica livornese durante il periodo fascista. Nel corso della ricerca, a cura del professor Michele Luzzati, vengono rilevate dieci testimonian- ze. Tra il 1994 e il 1995, su commissione del professor Paolo Pezzino, cura una vasta campagna di interviste (circa 40) relative alla strage nazifascista di Guardistallo (PI) del 29 giugno 1944. In questa occasione la ricercatrice conosce Tiziana Noce (vedi scheda), con la quale condu- ce successivamente uno studio commissionato dalla COOP Toscana-Lazio su Resistenza e antifascismo a Donoratico (LI). Nell'ambito della redazione delle voci "Strategia partigiana" e "Commissario Politico" per l'ipertesto "La Resistenza italiana. (1943-1945)" (N. Trafaglia, (a cura di), Laterza, Bari-Roma 1996), Sonetti intervista Nuto Revelli e Rino Pachetti. Due gruppi di rilevazioni sono stati prodotti nell'ambito di docenze sulla metodologia delle fonti orali in corsi per archivisti organizzati dal Comune di Piombino e dal Comune di Livorno: è il caso di alcune interviste a esponenti del sindacato e ad operai di Piombino, rilevate con Giovanni Contini nel 1995. Nel 2001 ha intervistato figure chiave del Villaggio Scolastico del quartiere "Corea" di Livorno, esperienza sperimentale avviata nel 1970. Nell'ambito dell'insegnamento nelle scuole superiori, Catia Sonetti ha condotto con gli alunni dell'istituto tecnico per geometri "Buontalenti" due ricerche orali. La prima, del 1997, ha ri- guardato la storia recente dei Cantieri navali Orlando di Livorno (è stato prodotto un video). La seconda, svolta tra il 1999 e il 2001, ha analizzato il micro-contesto dell'isola di Gorgona, sede di un istituto penale. Un gruppo considerevole di rilevazioni (34) riguarda una ricerca commissionata dalla Provin- cia di Pisa nella quale sono stati intervistati quindici sindacalisti della CGIL, tra i quali Vittorio Foa. A tre interviste, rilevate tra il 1998 e il 2001, ha partecipato Giovanni Contini.

segue

138 Le schede del censimento Provincia di Livorno

Descrizione: Nel 2001, nell'ambito di una ricerca sulla pratica della cremazione commissionata dal Centro "Ariodante Fabretti" di Torino, Catia Sonetti ha intervistato due anziani membri della Società di Cremazione di Livorno. Su commissione del Comune di Piombino Tiziana Noce e Catia Sonetti hanno condotto uno studio sui rapporti tra movimento operaio e cattolici, nel quale la prima si sta occupando di intervistare cattolici di base, mentre la seconda sta rilevando colloqui con membri del movi- mento operaio. Un altro piccolo gruppo di interviste è stato realizzato con alcuni "vecchi" e nuovi" operai delle Acciaierie di Piombino finalizzato ad una pubblicazione sulla città di Piombino commissiona- ta dalla "Eco per l'ambiente". Più recentemente, nell'ambito di una ricerca promossa dalla provincia di Pisa sul tema delle donne e curata dalla prof.ssa Elena Fasano, realizza un gruppo di 6 interviste a lavoranti a domicilio. La ricercatrice sta attualmente svolgendo uno studio commissionato dal Comune di Livorno relativo alla memoria comunista dopo il 1989, intervistando ex militanti del PCI di diversa età, estrazione sociale e ruolo all'interno del partito. Sta inoltre portando avanti una ricerca su scala regionale promossa dallo Spi-Cgil Toscana sul tema della classe operaia e dell'antifascismo nelle fabbriche durante la seconda guerra mondiale.

Nel 2003 l'archivio Sonetti ha acquisito per donazione un gruppo di registrazioni (21 audio- cassette) rilevate tra il 1974 e il 1976 da Jolanda Catanorchi. Esso è costituito da interviste a militanti comunisti livornesi relative al ventennio fascista, alla ricostruzione, ai cantieri navali, a importanti esponenti politici del PCI.

139 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Roberto Pincelli

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Viale Italia 355 Città: Livorno Provincia: LI Tel. : 0586 500137 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Roberto Pincelli Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 10 (audiocassette) Qualità: Periodo di raccolta: 1980-1999 Periodo di riferimento dei documenti: militanza politica/ convegni e tossicodipen- Argomenti: resistenza movim. operaio/sin- corsi denza dacale

Descrizione: La piccola raccolta di Roberto Pincelli testimonia soltanto una minima parte delle esperienze maturate nella rilevazione di fonti orali e fonti sonore. L'archivio conserva una intervista ai dipendenti dei cantieri navali di Livorno e agli operai del- le acciaierie di Piombino e le registrazioni di un convegno di Mantova sulla identità operaia (1982). Le altre registrazioni che compongono la raccolta riguardano esperienze compiute nell'ambi- to dell'insegnamento: un'intervista del 1984 a un ex tossicodipendente e la testimonianza di un comandante partigiano sulla Resistenza nella provincia di Livorno (1999).

140 Le schede del censimento Provincia di Livorno

Nadio Stronchi

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via G. Rossa 2 Città: Venturina Provincia: LI Tel. : 0565 855184 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Nadio Stronchi Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 70 (audiocassette) Qualità: da soddisfacente a discreto Periodo di raccolta: 2000-2003 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: mezzadria

L'archivio concerne una ricerca ancora in corso sulle fattorie sviluppatesi attorno al fiume Descrizione: Cornia a partire dal 1500 fino ai giorni nostri. E' in questo ambito di ricerca che Nadio Stron- chi, accanto a ricerche d'archivio, sta intervistando ex fattori, mezzadri, braccianti, proprietari, seguendo uno schema di intervista elaborato insieme a Roberta Beccari (vedi scheda).

141 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Roberta Beccari

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via E. Cerrini 79/c Città: Venturina Provincia: LI Tel. : 0565 850518 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Roberta Beccari Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 15 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1986-1988 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: religione religiosità popolare

Raccolta costituita da interviste strutturate a diciassette parroci della Val di Cornia, realizzate nell'ambito della ricerca per la tesi di laurea in Sociologia "La Val di Cornia tra religiosità Descrizione: popolare e nuove forme di partecipazione religiosa" (Università di Roma, a.a. 1988-89, rel. Roberto Cipriani). Roberta Beccari ha utilizzato nel suo studio un questionario a risposte aperte, interpellando i sacerdoti da una parte sulle ricorrenze e le festività tradizionali in ogni parrocchia, dall'altra sulle modalità più recenti di partecipazione religiosa. Sono presenti in archivio la rilevazione di un Maggio, di alcune novelle raccontate dalla ma- dre e un'intervista ad un poeta dialettale di Suvereto (Benito Mastacchini).

142 Provincia di Lucca

143 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

144 Le schede del censimento Provincia di Lucca

Gruppo Folklorico "La Muffrina"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Piazza Roma 2 Città: Camporgiano Provincia: LU Tel. : 0583 618957 E mail / Sito web: Referente: Elena Bartolomasi Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 18 (17 VHS; 1 CD-rom) Qualità: buona N° documenti audio: 12 (audiocassette) Qualità: sufficiente Periodo di raccolta: anni '80 -2001 Periodo di riferimento dei documenti: anni '80 -2001 Argomenti: canti popolari tradizioni popolari danza popolare feste

Descrizione: "La Muffrina" è il nome di un ballo popolare di Camporgiano (Alta Garfagnana) e di un gruppo di danza popolare. Il gruppo nasce nel 1956. Il lavoro di ricerca sul campo (la Garfagnana) è utilizzato per arricchire il repertorio. Documenti d'indagine sono: la ballata o canzone epico-narrativa, il canto (dei cantastorie, narrativo, di lavoro, di questua, religioso), la canzonetta, il contrasto satirico, la ninna nanna, la poesia, la filastrocca, lo stornello, la preghiera, la preghiera popolare, la poesia folclorica e religiosa. I luoghi di ricerca sono sparsi in tutta la Garfagnana.

145 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Associazione Culturale "Ponte"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Romana 16 Città: Capannori Provincia: LU Tel. : 0583 9358005 / 0583 935494 E mail / Sito web: Referente: Sebastiano Micheli Luogo di conservazione: sede dell'associazione Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: 29 (23 VHS; 6 HI8) Qualità: buona N° documenti audio: 76 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1973-2000 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà del XX secolo Argomenti: migrazioni tradizioni popolari storie di vita fiabe / novelle guerre mondiali mostre Descrizione: L'Associazione Culturale "Ponte" nasce nel 1985 e si propone il recupero, il restauro, l'espo- sizione e la valorizzazione di tutte le testimonianze che rappresentano la civiltà contadina del passato e la realtà circostante, riferite soprattutto al territorio lucchese. Il materiale audiovisivo è conservato a casa del Presidente Sebastiano Micheli, non è al catalogato. Le audiocassette sono per la maggior parte costituite da interviste che il Micheli ha realizzato a partire dal 1985. I temi affrontati sono fondamentalmente quattro: la guerra in Russia, l'emigrazione, la coltivazione e lavorazione del granturco, le tradizioni locali.

146 Le schede del censimento Provincia di Lucca

Compagnia di Gragnanella, Filicaia e Casatico

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Dino Olinto 10 Città: Castelnuovo Garfagnana Provincia: LU Tel. : 0583 639084 E mail / Sito web: Referente: Piergiorgio Lenzi Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 16 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 8 (audiocassette) Qualità: sufficiente Periodo di raccolta: 1978-1999 Periodo di riferimento dei documenti: 1978-1999 Argomenti: maggiolata teatro popolare

Descrizione: La Compagnia nasce nel 1978 e raccoglie maggianti della zona di tre paesi della Garfagna- na. Della maggior parte delle rappresentazioni sono disponibili audiocassette o video cassette, realizzate in proprio da familiari e amici, sia per uso interno che per mantenerne la memoria. La Compagnia possiede inoltre centinaia di fotografie.

147 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Raccolta Venturelli

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via S. Antonio 7 Città: Eglio di Molazzana Provincia: LU Tel. : 050 541701 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Maria Elena Giusti Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: 70 (VHS) Qualità: varia N° documenti audio: c.a. 800 (500-600 bobine; 200 audiocassette) Qualità: varia Periodo di raccolta: 1963-1995 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo Argomenti: letteratura popolare canti popolari maggiolata feste popolari befanate tradizioni popolari storie di vita canti di questua intrecciatura teatro popolare Descrizione: Gastone Venturelli (1942-1995). Dal 1968 al 1980 tiene corsi di Lingua e letteratura Italiana presso il California State College di Firenze. Borsista C.N.R., per un progetto sulla situazione linguistica di una comunità italia- na in America Latina, ha poi insegnato materie letterarie nei Licei. Nel 1972 ottiene l'incarico di Storia delle Tradizioni Popolari presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Urbino e, nel 1973, diventa Assistente ordinario presso la Cattedra di Storia della Lingua e della Grammatica Italiana al Magistero di Firenze. Nel 1974 è docente di Letteratura Folklorica presso la Scuola di Perfezionamento in Scienza e Storia della Letteratura Italiana dell'Università di Urbino. Dal 1976 è membro della direzione italiana dell'EA (Atlante Europeo del Folklore). Dal 1978 al 1986 è Direttore del Centro per la Raccolta, lo Studio e la Valorizzazione delle Tradizioni Popolari della Provincia di Lucca. Dal 1985 fino alla sua morte è Docente di Storia delle Tradizioni Popolari presso la Facoltà di Magistero dell'Università di Firenze. segue

148 Le schede del censimento Provincia di Lucca

Descrizione: La documentazione, le aree di ricerca Aspetto fondamentale del suo lavoro è stata la ricerca sul campo di documenti della tradi- zione folklorica;ricerca condotta per oltre trent'anni. Il frutto di questo lavoro è contenuto in quella che da tempo viene ormai chiamata Raccolta Venturelli. Si tratta di materiale solo parzialmente inventariato e in modo sommario. E' dunque difficile poter quantizzare: da una stima approssimativa dovrebbero essere circa 1000 (forse più) ore di registrazione audio; circa 100 ore di riprese in VHS, qualche migliaio di immagini, diapositive e stampe; circa settecento copioni di testi relativi al teatro popolare. Sempre su supporto cartaceo vi sono almeno un centinaio di testi relativi al canto di questua: Maggiolata e Befanata. Di un certo interesse una discreta collezione di giornalini scolastici, totalmente o parzialmente dedicati ai temi di interesse folklorico. Area elettiva per le sue ricerche è stata la Toscana e in particolar modo la porzione nord occidentale comprendente le province di Lucca (e in primo luogo la Garfagnana), Massa e Pistoia con la inevitabile estensione alle zone appenniniche di quelle di Reggio Emilia e Mo- dena; più tardi Pisa, Firenze (negli ultimi anni aveva avviato indagini nel Mugello)e, sebbene marginalmente, aveva toccato alcune zone dell'aretino, del senese e del grossetano. All'in- gente materiale qui reperito va aggiunta un'appendice marchigiana che interessa le province di Ascoli Piceno e Macerata dove ha lavorato durante gli anni dell' insegnamento a Urbino. Le sue indagini, in tempi successivi, si sono estese alla cultura materiale, il cui punto d'appro- do più significativo ha riguardato i manufatti a intreccio di area lucchese e la mostra che se ne è fatta al Museo Nazionale di Arti e Tradizioni Popolari di Roma. Nella Raccolta Venturelli va quindi inclusa anche una piccola ma significativa collezione di un centinaio di oggetti intrec- ciati.La documentazione si amplia ancora, data la sua notevole competenza botanica, alle piante e alle essenze usate nei rituali magici, nella farmacopea e nella cucina tradizionale, ma anche nell'arredo dei giardini popolari e dei cimiteri. Sensibile e attento all'aspetto del territorio,che negli anni è rapidamente e notevolmente mutato, numerose sono le testimo- nianze fotografiche relative all'architettura rurale e all'assetto del terreno agricolo.

149 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Duse Lemetti - Gruppo Vegliatori

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Cavour 21 Città: Gallicano Provincia: LU Tel. : 0583 73071 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Giulio Baldacci Luogo di conservazione: Biblioteca comunale Stato giuridico: Misto Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 67 (audiocassette) Qualità: mediocre Periodo di raccolta: 1985-1997 Periodo di riferimento dei documenti: 1985-1997 Argomenti: veglie

Descrizione: Il "Gruppo Vegliatori" è un insieme di persone che dal 1983 varie volte l'anno si riunisce a veglia. I vegliatori sono vecchi agricoltori, operai (donne e uomini), insegnanti, persone tutte provenienti dalla comunità contadina. Le veglie raccolte nascono per iniziativa di Duse Le- metti che si definisce coordinatrice e guida del gruppo. Ai primi incontri i vegliatori parlavano a ruota libera, adesso ogni veglia ha un tema comu- nicato giorni prima per lettera. A circa metà serata fanno una pausa, mangiano, bevono, cantano, ballano. Le veglie di solito si svolgono d'inverno. Il materiale è conservato nella Biblioteca Comunale di Gallicano. I luoghi in cui si riuniscono sono sparsi in tutta la Garfagnana. Complessivamente il gruppo ha fatto circa 120 veglie ma non tutte sono state registrate.

150 Le schede del censimento Provincia di Lucca

Compagnia Maggianti di Gorfigliano

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via sandrini 28 Città: Gorfigliano - Minucciano Provincia: LU Tel. : 0583 610407 E mail / Sito web: Referente: Amilcare Paladini Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 35 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 6 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1978-2001 Periodo di riferimento dei documenti: maggio passione di tradizione Argomenti: drammatico Cristo locale

Descrizione: La Compagnia di Gorfigliano è costituita da quattordici persone provenienti da undici paesi sparsi soprattutto in Alta Garfagnana. La Compagnia, già esistente prima della 2a Guerra Mondiale, negli anni 1955-56 si scoglie e solo nel 1978, dietro la spinta di Gastone Venturelli, viene riattivata. La Compagnia recita Maggi tradizionali rivisti e Maggi originali scritti dai componenti. Paladini, è impegnato ad insegnare il Maggio ai bambini della scuola elementare di Gorfi- gliano. Il materiale è conservato a casa di Amilcare Paladini. Ogni videocassetta riporta in costola l'anno e il titolo del Maggio; esiste un registro con l'elenco di tutti i libretti.

151 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Centro per la raccolta, lo studio e la valorizzazione delle Tradizioni Popolari della Prov.di Lucca

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Piazza Napoleone Città: Lucca Provincia: LU Tel. : 0583 417459 E mail / Sito web: [email protected] / www.centrotradizionipopolari.it/ Referente: Antonio Giusti Luogo di conservazione: Amministrazione Provinciale Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 56 (U-matic; VHS; Betacam; Dv) Qualità: buona N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: fine anni '80-2001 Periodo di riferimento dei documenti: ciclo produttivo ciclo produttivo religiosità Argomenti: fabbro danza popolare castagno pane popolare mestieri tradizionali filatura tessitura museografia befanate Descrizione: Il Centro nasce per iniziativa di Gastone Venturelli nel 1978 con la denominazione "Centro per la raccolta, lo studio e la valorizzazione delle tradizioni popolari". Nel 1997, esso diventa Istituzione della Provincia di Lucca. Scopo principale del Centro è quello di raccogliere e conservare le fonti della cultura popolare e promuoverne lo studio. Il Centro, dalla fine del 1987 al 1998, ha collaborato con il Centro Produzione Audiovisivi del- la Provincia di Lucca producendo materiale per la didattica e la formazione professionale.

152 Le schede del censimento Provincia di Lucca

Istituto Storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Lucca

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Piazza Napoleone 32/12 Città: Lucca Provincia: LU Tel. : 0583 55540 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Lilio Giannecchini Luogo di conservazione: sede dell'Istituto Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 88 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 190 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1977-2001 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà del XX secolo resistenza/antifa- seconda guerra commemorazioni/ conferenze, con- Argomenti: storie di vita scismo/fascismo mondiale anniversari/cerimonie vegni e corsi

Descrizione: L'Istituto nasce nel 1977 come Deputazione di Firenze per volontà di Francovich, Direttore dell'Istituto Storico della Resistenza di Firenze. Nel 1978 diventa Istituto. Lilio Giannecchini, è Direttore dell'Istituto Storico dal 1981. Il materiale audiovisivo è costituito in gran parte da interviste realizzate dai soci a persone che hanno fatto la Resistenza e ai loro familiari. Oltre ad avvenimenti della Resistenza e della Guerra sono descritte anche vicende di vita civile. Le registrazioni sono state fatte all'Istituto o direttamente a casa degli intervistati. Le video cassette sono conservate a casa di Giannecchini. All'Istituto è depositato anche il materiale di una associazione anarchica: l'Associazione Pon- trandolfo.

153 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Simonetta Simonetti

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: C. Piaggia 120/d Città: Lucca Provincia: LU Tel. : E mail / Sito web: Referente: Simonetta Simonetti Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 12 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1999-2002 Periodo di riferimento dei documenti: seconda guerra Argomenti: storie di vita ricordi di infanzia religione mondiale

Descrizione: Simonetta Simonetti, laureata in Lingue e in Pedagogia, è insegnante di inglese alla Scuole Medie nella Provincia di Lucca. Il materiale audio è costituito da interviste ad anziani che la Simonetti ha effettuato per propri progetti. La maggioranza di delle interviste, fatte a 21 donne e un uomo tutti dell'età superiore ai 78 anni e definite dalla rilevatrice "memorie", sono scaturite nell'ambito di incontri tenuti in case private e nelle case di riposo per anziani.

154 Le schede del censimento Provincia di Lucca

Musici e Cantori "Bel Castello"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Vitoio 11 Città: Partigliano Provincia: LU Tel. : 0583 835676 E mail / Sito web: Referente: Piero Lino Grandi Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 6 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 10 (5 minidisc; 5 audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1996-2001 Periodo di riferimento dei documenti: 1996-2001 Argomenti: storie di vita tradizioni popolari aneddoti

Descrizione: "Bel Castello" è il nome di un gruppo di musicisti e di cantori della Val d'Ottavo in Provincia di Lucca. Il loro repertorio è formato da: stornelli, filastrocche, canzoni goliardiche, serenate, canti po- polari, quadriglie, aneddoti, la befana. L'archivio è costituito dalle registrazioni degli spetta- coli.

155 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Andrea Bertei

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via S. Cristina 37 Città: Piazza al Serchio Provincia: LU Tel. : 0583 605562 E mail / Sito web: Referente: Andrea Bertei Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 17 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 10 (audiocassette) Qualità: Periodo di raccolta: 1984-1999 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: teatro popolare passione di Cristo maggio drammatico religione

Descrizione: Andrea Bertei di professione infermiere, fa il cantastorie, rielabora e canta nei Maggi. Ha raccolto storie e stornelli da persone anziane del suo paese o paesi limitrofi.

156 Le schede del censimento Provincia di Lucca

Centro di Documentazione della tradizione orale

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via di chiosa Città: Piazza al Serchio Provincia: LU Tel. : 0583 696200 E mail / Sito web: Referente: Ilaria Giannotti Luogo di conservazione: Comune Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 126 (50 VHS; 76 8mm) Qualità: buona N° documenti audio: 285 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1979-2001 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà del XX secolo Argomenti: miti e leggende racconti popolari fiabe / novelle proverbi aneddoti conferenze, conve- maggiolata feste tradizionali teatro gni e corsi Descrizione: Il "Centro di documentazione della tradizione orale" nasce ufficialmente nel 1998. Il Centro nasce con lo scopo di riunire e conservare materiale audiovisivo e non riguardante la tradizione orale, fare da promotore e coordinatore per ricerche e iniziative nel campo delle tradizioni popolari. Il Centro trae la sua origine nel 1991 quando alcuni odierni componenti si riunirono nell'interesse di salvare il patrimonio popolare locale producendo audio cassette e video cassette. Dal 1999 il Centro è gestito dall'Associazione Culturale "La Giubba". Il materiale è costituito interviste sull'identità locale realizzate sul territorio della Garfagnana; da ricerche e tesi di laurea di vario supporto donate dagli studenti del prof. Borghini; da vi- deo registrazioni di avvenimenti pubblici avvenuti a Piazza al Serchio (manifestazioni, feste, convegni, etc.) filmati dal 1991 dai membri del Centro; da registrazioni audio di fiabe, storie di vita che gli alunni della scuola media locale dal 1989 rilevavano nelle loro case; da video cassette della "Rassegna della fola".

157 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Compagnia "I Maggianti"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Roma 105 Città: Piazza al Serchio Provincia: LU Tel. : 0583 60201 E mail / Sito web: Referente: Silvano Fontanini Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 28 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1986-2000 Periodo di riferimento dei documenti: 1986-2000 Argomenti: maggio drammatico teatro popolare canto popolare religiosità popolare

Descrizione: L'archivio è formato da videocassette che documentano gli spettacoli del gruppo "I maggian- ti". La Compagnia si è sciolta nel 1999. Il Presidente della Compagnia, Silvano Fontanini, conserva il materiale presso la propria abitazione.

158 Le schede del censimento Provincia di Lucca

Umberto Bertolini

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Comunale Città: Piazza al Serchio Provincia: LU Tel. : 0583 60430 E mail / Sito web: Referente: Umberto bertolini Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 88 (4 VHS; 84 8 mm) Qualità: buona N° documenti audio: 64 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1978-2001 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: fiabe / novelle miti e leggende storie di guerra storie di vita manifestazioni riti Umberto Bertolini, professore di italiano e storia alla Scuola Media di Piazza al Serchio (LU), è consigliere del Centro Tradizioni Popolari della Provincia di Lucca ed è consigliere presso l'Associazione culturale "La Giubba". Gran parte del suo tempo libero lo dedica alla raccolta Descrizione: delle tradizioni popolari. Bertolini ha iniziato a interessarsi alle tradizioni popolari all'epoca in cui lavorava a Radio Nord Garfagnana, in particolare andando a registrare, nel 1979, storie di vita insieme a Am- brosini Nobili. Bertolini raccoglie testimonianze dei vecchi mestieri, leggende e fiabe. Il mate- riale raccolto è trascritto. L'archivio è conservato in soffitta.

159 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Centro di documentazione della tradizione orale - Piazza al Serchio (foto F. D'Angelo)

160 Le schede del censimento Provincia di Lucca

Sezione Ragazzi della Biblioteca Comunale "G. Carducci" / AVAD

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via S. Agostino 1 Città: Pietrasanta Provincia: LU Tel. : 0584 795500 - 0584 795501 E mail / Sito web: [email protected] / www.comune.pietrasanta.lu.it/ufficio.php?id_uff=20 Referente: Elena Tomacchera Luogo di conservazione: Biblioteca comunale Stato giuridico: pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 19 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 1 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1990-2000 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: documentari biografie storia locale tradizioni museografia mostre Descrizione: L'AVAD (Associazione Versiliese Audiovisivi Didattici) nasce senza fini di lucro con lo scopo di promuovere la costituzione di laboratori per la sperimentazione e la produzione di audio- visivi da utilizzare come supporti in ambito scolastico. L'intento è di elaborare una collana di audiovisivi dove prendere in esame vari aspetti del territorio del Comune (aspetti storico- geografico, scientifico, socio-economico ed ecologico). Gli insegnanti che operano provengono dalle scuole medie inferiori e superiori. Ciascuno ha competenze diverse e abilità particolari. La scelta delle tematiche avviene in collaborazione con il committente, ma hanno autonomia su come impostare e realizzare il video. Il materiale da loro prodotto è conservato nella Biblioteca di Pietrasanta.

161 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Associazione Culturale "La Ruota"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Circoscrizione n. 4 di Capannori Città: S, Leonardo in Treponzio - Capannori Provincia: LU Tel. : 0583 90104 - 90089 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Rosella Zanasi Luogo di conservazione: c/o Circoscrizione n. 4 di Capannori Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 6 (3 U-Matic; 3 VHS) Qualità: buona N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1989-2001 Periodo di riferimento dei documenti: 1989-2001 ciclo produttivo Argomenti: agricoltura mulino idraulico dell'olio

Descrizione: L'Associazione Culturale "La Ruota" nasce giuridicamente nel 1989 anche se attiva dal 1978. L'Associazione ha come scopo quello di recuperare e valorizzare la civiltà contadina, il suo patrimonio, materiale e culturale. I video sono realizzati da un operatore specializzato ester- no, ma con regia, audio e commento dei membri dell'Associazione.

162 Le schede del censimento Provincia di Lucca

Museo Storico della Resistenza

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Piazza Don Lazzeri Città: Sant'Anna di Stazzema Provincia: LU Tel. : 0584 772025 E mail / Sito web: [email protected] / http://www.santannadistazzema.it Referente: Enio Mancini, Eva Imbrenda Luogo di conservazione: Sede del Museo Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 58 (56VHS, 1 Betacam, 1 CD-Rom) Qualità: buona N° documenti audio: 6 (4 audiocassette, 1 CD-ROM) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1982-2003 Periodo di riferimento dei documenti: anni '40 -2001 Argomenti: nazismo / deportazioni / stragi /persec. seconda guer- Razziali ra mondiale nazismo

163 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: Il Museo Storico della Resistenza di Sant'Anna di Stazzema viene costituito con legge regionale 39/91, nei locali adibiti dal 1982 ad ospitare mostre storico-artistiche sui temi della pace e della memoria. Esso è gestito dal Comitato per le Onoranze ai Martiri di Sant'Anna, formato da circa cinquanta membri, rappresentanti delle principali istituzioni a livello locale e provinciale. Con l'approvazione della legge statale 381/2000 l'ente è sta- to inserito nel contesto del Parco Nazionale della Pace di Stazzema, gestito dal Comune di Stazzema e dal Comitato per le Onoranze. Il museo è diretto da Enio Mancini, testimone della strage, che si occupa inoltre di gui- dare nella struttura gli ospiti. Eva Imbrenda, dipendente del Comune di Stazzema, è addetta al Centro di Documentazione e alla Biblioteca Virtuale, nati con l'Istituzione del Parco. Giovanni Cipollini, membro dell'Istituto Storico della Resistenza di Lucca, si oc- cupa dell'attività di ricerca. Dalla sua costituzione, l'Ente si è occupato dell'organizzazione delle Commemorazioni ed ha promosso manifestazioni, incontri con le scuole, convegni, mostre e spettacoli, istituito premi nazionali di letteratura su temi attinenti la memoria delle stragi e la pace. L'archivio audiovisivo del Museo è costituito da più di 100 supporti (in prevalenza VHS), che tematizzano sotto diverse angolazioni gli argomenti della Resistenza, della Seconda Guerra Mondiale, della Pace. Oltre la metà delle registrazioni riguarda la memoria della strage di Sant'Anna. Un gruppo consistente di rilevazioni (30 VHS) documenta le numerose iniziative promos- se dal Museo. In particolare il Premio letterario nazionale "Martiri di Sant'Anna", istituito nel 1991, che riserva sezioni specifiche dedicate alle scuole medie ed elementari, ed i Campi di Educazione alla Pace. L'archivio conserva inoltre le registrazioni di servizi e documentari trasmessi da reti tele- visive italiane, spagnole, inglesi, francesi e tedesche sulla strage di Sant'Anna (16 VHS), e in generale sulla tematica dei massacri indiscriminati (e impuniti) in Italia. Diversi sono i prodotti audio, video e multimediali promossi o realizzati autonomamente dal Museo. Essi vengono, tra l'altro, utilizzati come supporto didattico nel corso delle visite alla struttura.

164 Le schede del censimento Provincia di Lucca

Museo Storico della Resistenza - S.Anna di Stazzema (foto F. D'Angelo)

165 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Fondazione Carnevale Viareggio

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Piazza Mazzini 22 Città: Viareggio Provincia: LU Tel. : 0584 962594 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Alessandra Delle Fave Luogo di conservazione: Sede della Fondazione Stato giuridico: Misto Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 285 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 3 (audiocassette) Qualità: sufficiente Periodo di raccolta: 1958-2002 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo Argomenti: carnevale artigianato

Descrizione: La Fondazione nasce alla fine del XIX secolo. Il materiale audiovisivo è conservato nella sede della Fondazione. Le videocassette, che hanno come soggetto la sfilata del Carnevale di Viareggio, sono state realizzate da operatori esterni su richiesta della Fondazione, ed alcune donate da reti televisive. In quasi tutte le vi- deocassette sono contenute interviste fatte ai carristi. Le registrazioni più antiche (degli anni '30), con le sfilate e le interviste ai carristi, sono conservate all'Istituto Luce a Roma. Ogni singolo pezzo ha una numerazione progressiva; mezzo di corredo è un elenco somma- rio dove sono riportati l'anno e il luogo della sfilata o di altre manifestazioni.

166 Provincia di Massa Carrara

167 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

168 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Isa Zanzanaini

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Bedizzano 3 Città: Carrara Provincia: MS Tel. : 0585 779773 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Isa Zanzanaini Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 5 (audiocassette) Qualità: mediocre Periodo di raccolta: 1994 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà XX secolo condizione seconda guerra Argomenti: storie di vita resistenza storia locale femminile mondiale

Descrizione: Raccolta di otto testimonianze sul rapporto donne-Resistenza nella zona di Massa-Carrara, a partire dall'evento-simbolo del 7 luglio 1943 a Piazza delle Erbe, quando la popolazione di Carrara manifestò in massa contro l'ordine di evacuazione della città diramato dal comando tedesco. Le rilevazioni sono state effettuate da Pina Menconi, militante storica dell'UDI di Carrara, ed Isa Zanzanaini, aderente più giovane, professoressa di Filosofia e Storia. Le trascrizioni delle interviste sono state pubblicate.

169 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Lido Galletto

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Carriona 13 Città: Carrara Provincia: MS Tel. : 0585 72320 E mail / Sito web: Referente: Lido Galletto Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 16 (VHS) Qualità: da soddisfacente a discreto N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1970-2003 Periodo di riferimento dei documenti: nazismo / depor- resistenza/antifa- Argomenti: territorio commemorazioni tazioni / stragi scismo/fascismo /persec. Razziali

Descrizione: L'archivio è composto principalmente di documentari curati da Lido Galletto relativi alla sto- ria del territorio compreso tra la Lunigiana e le Alpi Apuane carraresi (in particolare i paesi di Fosdinovo, Caniparola, Ortonovo). Comandante della formazione partigiana "Orti" ed in- segnante di storia dell'arte in pensione, Lido Galletto ha dal 1970 utilizzato il video come strumento divulgativo connesso ai suoi studi di storia locale, in particolare alla ricostruzione del periodo 1943-1945, ed alla sua produzione narrativa. I testi dei suoi libri sono il tessuto narrativo entro cui si collocano le immagini e le interviste riportate nei video. A partire dal 1999 Lido Galletto si avvale della collaborazione tecnica di Giovanni Borrini.

170 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Mario Venutelli

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Manzoni 5 Città: Carrara Provincia: MS Tel. : 0585 776956 [email protected] E mail / Sito web: [email protected]; [email protected] Referente: Mario Venutelli Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 25 (VHS) Qualità: da buono a ottimo N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1986-2003 Periodo di riferimento dei documenti: tecniche di produzione Argomenti: territorio ambiente teatro dialetti pre-industriale

Descrizione: Mario Venutelli, insegnante elementare in pensione, è vicepresidente della sezione Apuolu- nense e referente a livello nazionale per l'educazione all'ambiente di "ItaliaNostra". Il suo archivio contiene in prevalenza video divulgativi realizzati con il supporto tecnico di Giovanni Borrini, relativi alle peculiarità storiche, artistiche, sociali, ambientali del territorio apuano, ottenuti con il montaggio di filmati d'epoca e attuali, diapositive e interviste di pro- venienza diversa. Diversi video documentano visite guidate organizzate da Italia Nostra. Sono inoltre presenti le riprese di spettacoli teatrali dialettali messi in scena dalle scuole dell'obbligo e da associazioni cittadine di Carrara. Venutelli sta attualmente curando insieme a Marco Borghini una campagna di interviste ad anziani della frazione carrarese di Gragnana.

171 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Ugo Fusani

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Viale Zoretti 144 Città: Carrara Provincia: MS Tel. : 0585 840732 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Ugo Fusani Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 4 (audiocassette) Qualità: buono Periodo di raccolta: 1997-1998 Periodo di riferimento dei documenti: resistenza/antifa- Argomenti: storie di vita stragi nazifasciste scismo/fascismo

Descrizione: Raccolta di interviste ad ex partigiani delle formazioni carraresi "Orti" e "Olivi" e a donne che collaborarono con il movimento resistenziale. Parziale trascrizione delle testimonianze è confluita nella tesi di laurea "La moralità nella Resistenza Apuana" (Università di Pisa, Facoltà di Storia, a.a. 1997/98, relatore Prof. Gestri, in corso di pubbblicazione). Ugo Fusani ha successivamente collaborato con Giovanni Contini (Sovrintendenza Archivistica Tosca- na) alla realizzazione di una campagna di interviste sulla Seconda Guerra Mondiale nella provincia di Massa-Carrara.

172 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Museo del territorio dell'Alta Valle dell'Aulella

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via 4 novembre 105 Città: Casola Lunigiana Provincia: MS Tel. : 0585 90361 E mail / Sito web: Referente: Fabio Baroni Luogo di conservazione: Museo del territorio dell'Alta Valle dell'Aulella Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 2 (VHS) Qualità: buono N° documenti audio: 26 (audiocassette) Qualità: da soddisfacente a buono Periodo di raccolta: 1983-2003 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà del XX secolo canti e proverbi Argomenti: maggiolata narrativa popolare tradizioni popolari agricoltura popolari storie di vita Descrizione: L'archivio è costituito in prevalenza da audiocassette rilevate da Fabio Baroni, attuale di- rettore del Museo, e dal fratello Andrea, nella prospettiva di salvaguardare un patrimonio articolato di conoscenze riferibili al territorio della Lunigiana Orientale. L'iniziativa, portata avanti dai fratelli Baroni insieme ad alcuni studiosi locali tra i quali il pro- fessor Augusto Cesare Ambrosi, si colloca in un contesto di recupero di una tradizione orale la cui trasmissione generazionale è stata interrotta dalle migrazioni connesse all'urbanizza- zione di massa degli anni '60 e '70, e dal conseguente spopolamento delle aree montane. La raccolta tematizza sia aspetti connessi al folclore ed alla narrativa popolare che saperi pratici rivalorizzati negli anni '90, relativi alle tecniche tradizionali di conduzione idrogeologica del territorio. L'archivio ha un ruolo del tutto marginale nella struttura del Museo, completamente rinnovata nel 1995. Alcune audiocassette sono state acquisite dalla Compagnia di Maggianti di Regnano (comu- ne di Casola Lunigiana). L'area di riferimento delle registrazioni di Canti e proverbi popolari è La Spezia e Levanto.

173 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Aurelia 56 Città: Fosdinovo Provincia: MS Tel. : 3205627746 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Simona Mussini, Alessio Giannanti, Luca Madrignani Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Pubblica Consultabilità: Sì dalle 9-12 lun - sab c/o ANPI CARRARA

Descrizione archivio:

N° documenti video: 74 (MiniDV, DVD) Qualità: ottimo N° documenti audio: 12 (Mini Disk, Cd Audio) Qualità: da buona a ottimo Periodo di raccolta: Periodo di riferimento dei documenti: 2004 – in corso resistenza/antifa- anarchismo/sin- Argomenti: scismo/fascismo/li- guerre mondiali storia locale dacalismo/mili- dopoguerra berazione tanza politica documentari narrativa popolare manifestazioni Descrizione: Archivi della Resistenza- Circolo Edoardo Bassignani dal 2004 lavora nell'ambito della rico- struzione delle pagine più significative della guerra di Resistenza nelle province di Massa Carrara e La Spezia. Le sue modalità di lavoro prevedono, partendo dalla ricerca scientifica sul materiale documen- tario, la raccolta e la valorizzazione, in varie forme, del patrimonio orale locale, attraverso la registrazione su supporto audiovisivo delle testimonianze dei protagonisti della guerra di Libera- zione. La ricerca, che si è articolata in varie campagne di interviste, ha prodotto un archivio au- diovisivo (in continuo aggiornamento) che, ad oggi, consta di circa settanta ore di registrazione con interviste a decine di testimoni. Archivi della Resistenza è un collettivo formato da giovani in- tellettuali che operano in campo culturale e comprende al suo interno laureandi, dottorandi, do- centi e cultori della materia nei vari rami delle scienze umanistiche (con particolare interesse per la ricerca storiografica e la teoria letteraria), operatori video professionali, web-disegner, esperti di fotografia digitale e altri soci che sono comunque interessati alla tematica resistenziale. segue

174 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Descrizione: L'esperienza in campo didattico di alcuni soci dell'Associazione ha fatto sì di prestare partico- lare riguardo alla circolazione in ambito scolastico del materiale raccolto attraverso proiezioni di filmati tratti dall'archivio, e l'organizzazione di dibattiti con la presenza di alcuni degli inter- vistati. Tali momenti di divulgazione vengono organizzati anche in altri contesti con l'obiettivo di raggiungere una porzione sempre più ampia di pubblico; sono stati organizzati, o sono in programma, incontri e laboratori nei circoli e in associazioni culturali, nelle Università, in occasione di particolari ricorrenze e in rassegne culturali e/o cinematografiche dedicate alla Resistenza. Così come sta ad indicare il nome dell'associazione, e cioè l'utilizzo del termine Archivi al plurale, si vuole sottolineare la volontà di conservare e valorizzare una pluralità di "oggetti della memoria" che se da una parte non sempre sono riconducibili al mero cimelio, dall'altra si differenziano dalla fonte orale "classica". E infatti altri progetti hanno preso avvio paral- lelamente alla raccolta delle interviste; come, ad esempio la raccolta e la digitalizzazione del materiale fotografico d'epoca, soprattutto per quello conservato negli archivi privati degli intervistati, dove spesso si nasconde un materiale inedito di straordinario valore e ad alto rischio di perdita. Questi oggetti saranno in futuro inseriti, insieme alle interviste, nel sito web dell'Associazione e resi consultabile agli utenti. Altri progetti che si muovono in questa dire- zione di un recupero articolato della memoria riguardano la ripulitura, e quando necessario il restauro, dei cippi partigiani disseminati a Carrara e nell'alta Lunigiana (comuni di Bagnone, Villafranca di L. e Licciana Nardi) e la creazione, in collaborazione con altre associazioni operanti nel settore, del Comitato dei Sentieri della Resistenza, volto al ripristino dei sentieri partigiani nel territorio compreso tra le due province di Massa Carrara e La Spezia, dotandoli di una cartellonistica specifica.

175 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Museo Audiovisivo della Resistenza delle Province di Massa Carrara e La Spezia

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via delle Prate 12, Località Le Prade Città: Fosdinovo Provincia: MS Tel. : 0187 680014 E mail / Sito web: info@museodel"Lares"istenza.it Referente: Francesca Caleo,Renzo Bellettato,Franco Bertolani Luogo di conservazione: Museo Stato giuridico: pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 114 (51 VHS; 63 MiniDV) Qualità: da buona a ottima N° documenti audio: 1 (Cd Audio) Qualità: soddisfacente Periodo di raccolta: 1999-2004 Periodo di riferimento dei documenti: resistenza/anti- nazismo / depor- nazismo / depor- seconda guerra Argomenti: fascismo/fasci- storia locale tazioni / stragi tazioni / stragi mondiale smo/liberazione /persec. Razziali /persec. Razziali commemora- zioni/ anniver- documentari sari/cerimonie Descrizione: Il Museo Audiovisivo della Resistenza delle Province di Massa Carrara e La Spezia, inau- gurato il 3 giugno del 2000, è un luogo di memoria "dinamico", che fa propria la dimensione della storia come narrazione. L'ambiente museale è costituito da una stanza interattiva nella quale il visitatore può visionare filmati, documenti, fotografie d'epoca e testimonianze video seguendo sei percorsi tematici: i partigiani, le donne, i contadini, le stragi, gli internati militari, un calendario dei principali avvenimenti. L'archivio del Museo è costituito in primo luogo dalle diciotto testimonianze rilevate da Paolo Pezzino, presidente del comitato scientifico dell'istituto, Giovanni Contini e Francesca Pelini, con il supporto tecnico del gruppo Studio Azzurro (riprese, montaggio video). Da esse, visio- nabili per intero in un locale laterale della struttura, sono stati estrapolati i brani ritenuti più significativi, che vengono proiettati nell'allestimento museale. segue

176 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Descrizione: Le interviste colgono aspetti diversi del periodo 1943-45: i testimoni sono partigiani "semplici" e comandanti, staffette, operai, contadini, superstiti delle stragi di civili, sacerdoti, internati militari, reduci dei campi di concentramento. Dall'inaugurazione, il Museo ha promosso la rilevazione di altre testimonianze ed ha raccolto materiali sonori e audiovisivi diversi.

Museo audiovisivo della Resistenza - Fosdinovo (foto F. D'Angelo)

177 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Museo audiovisivo della Resistenza - Fosdinovo (foto F. D'Angelo)

178 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Giovanna Bernardini

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Bassagrande 13 Città: Marina di Carrara Provincia: MS Tel. : 0585 786445 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Giovanna Bernardini Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: 1 (VHS) Qualità: buono N° documenti audio: 10 (DAT) Qualità: ottimo Periodo di raccolta: 1995-2000 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà XX secolo condizione fem- pratiche di vita lavorazione del Argomenti: storie di vita storia locale minile contadina marmo seconda guerra mondiale Raccolta costituita dalla professoressa di Storia e Filosofia Giovanna Bernardini nell'ambito di una ricerca promossa dall'Ufficio Progetto Donna e Centro Documentazione Donne del Comune di Carrara. Le rilevazioni riguardano interviste ad anziane residenti nelle frazioni collinari e montane del Comune di Carrara. In esse si tematizzano in particolare le pratiche di vita e le tipologie del lavoro femminile in un contesto socio-economico basato sull'agricoltura e sullo sfruttamento delle cave di marmo.

179 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Angelo Gatti

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Conti Brunetti 24 - Castagnetola Città: Massa Provincia: MS Tel. : 0585 810696 E mail / Sito web: Referente: Angelo Gatti Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 14 (VHS) Qualità: N° documenti audio: 11 (audiocassette) Qualità: Periodo di raccolta: 1984-2000 Periodo di riferimento dei documenti: conferenze, con- Argomenti: racconti popolari maggiolata storie di vita befanate vegni e corsi musica popolare documentari Descrizione: Archivio che testimonia nella sua struttura la duplice attività dell'autore di studioso della cul- tura tradizionale locale (in particolare per la zona di Castagnetola e Castagnola) e di didatta e divulgatore, in particolare per le fasce più giovani, di saperi tradizionali locali. Una parte della raccolta di Angelo Gatti, insegnante presso le scuole medie di Massa e membro attivo di ARCI-Legambiente, è costituita da rilevazioni di Maggi, Befanate, canzoni del Carnevale, fiabe tradizionali narrate da anziani. Un'altra contiene le registrazioni di spettacoli teatrali dialettali organizzati da Gatti e messi in scena da bambini, nell'ambito dell'attività didattica delle scuole medie in cui insegna lo studioso, o nel contesto delle attività promosse dal Circolo ARCI "Massimo Michi" di Casta- gnetola. Presenti in archivio le registrazioni di un ciclo di conferenze tenute da Angelo Gatti sulle feste tradizionali massesi.

180 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Associazione Culturale Occhioni e Magrini

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Sala 90 Città: Massa Provincia: MS Tel. : 0585 45017 / 0585 833652 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Massimo Michelucci, Alberto Grossi Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 40 (5 VHS, 35 8mm) Qualità: buono N° documenti audio: 10 (audiocassette) Qualità: discreto Periodo di raccolta: 1985-2003 Periodo di riferimento dei documenti: nazismo / depor- seconda guerra narrativa religiosità Argomenti: tazioni / stragi storia locale mondiale-resistenza popolare popolare /persec. Razziali tecniche di produ- territorio ambiente lavoro zione pre-industriale Descrizione: L'associazione culturale "Occhioni e Magrini" viene fondata nel 1983 da Massimo Miche- lucci, impiegato del comune di Massa e storico locale, Alberto Grossi, bancario e musicista, Ruggero Fruzzetti,impiegato comunale. Il gruppo nasce con l'intento di valorizzare la frazio- ne di Forno, paese d'origine dei fondatori. Successivamente gli interessi dell'associazione si sono estesi a tutto il territorio della provincia di Massa-Carrara. L'archivio contiene una documentazione eterogenea. Un gruppo consistente di rilevazioni riguarda inchieste orali sulla storia, le tradizioni, la nar- rativa popolare della frazione di Forno. Fruzzetti, Grossi e Michelucci hanno condotto, in particolare, una approfondita campagna di interviste audiovisive tra i superstiti e i testimoni dell'eccidio nazifascista di Forno, del 13 giugno 1944, allo scopo di ricostruire le dinamiche della tragedia incrociando le testimonianze orali con i risultati delle ricerche bibliografiche e d'archivio di Massimo Michelucci. segue

181 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: Scopo della ricerca era, secondo i membri dell'associazione, quello di compiere uno studio "non retorico, basato su una ricostruzione puntuale e riscontrabile dei fatti". La "Occhioni e Magrini" ha realizzato sull'argomento un volume monografico che contiene le trascrizioni delle interviste ed un video. L'associazione detiene inoltre una ricca documentazione audiovisiva di carattere sociale, territoriale, ambientale. Sono presenti tra gli altri video sull'escavazione del marmo e sugli incidenti mortali avvenuti nelle cave, sull'alluvione del 1996, sui corsi d'acqua della provincia di Massa.

Associazione culturale Occhioni e Magrini - Massa (foto F. D'Angelo)

182 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Donatella Bennati

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Sotto poggiolo 48 Città: Massa Provincia: MS Tel. : 0585 251190 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Donatella Bennati Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 12 (microcassette) Qualità: discreto Periodo di raccolta: 1996-1999 Periodo di riferimento dei documenti: 1996-1999 Argomenti: storie di vita condizione femminile Immigrazione

Descrizione: La raccolta contiene quaranta interviste a donne maghrebine, siriane, egiziane, finalizzate ad uno studio per una tesi di laurea in Sociologia della Religione (poi pubblicata) sui cambia- menti di costume avvenuti tra donne islamiche immigrate in Italia e residenti nei comuni di Carrara, Massa, Montignoso. Le interviste sono state condotte da Donatella Bennati in lingua italiana, utilizzando un que- stionario semi-strutturato. Donatella Bennati dopo un'esperienza all'interno del CREI (Centro Risorse per l'educazio- ne interculturale) di Milano, insegna lingua e letteratura inglese nelle scuole secondarie di Massa.

183 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Gian Carlo Bertuccelli

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Staffetti 17 Città: Massa Provincia: MS Tel. : 0585 43700 / 0585 816600 E mail / Sito web: Referente: Gian Carlo Bertuccelli Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 81 (audiocassette) Qualità: da soddisfacente a discreto Periodo di raccolta: 1978-1994 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: maggiolata storia locale convegni storie di vita religiosità popolare dialetti territorio tradizioni lavoro Descrizione: Gli interessi di ricerca di Bertuccelli, impiegato dell'amministrazione Provinciale di Massa- Carrara, convergono geograficamente sul territorio di origine, Antona, borgo collinare a pochi chilometri da Massa. La raccolta è composta principalmente di registrazioni di Maggi nelle due varianti del Maggio epico o drammatico (36 audiocassette) e del Maggio alle cà o Mag- gio lirico (23 audiocassette). Altri argomenti sono interviste, dialoghi, storie di vita di anziani del paese di origine e di paesi limitrofi, manifestazioni di musica popolare, convegni del PCI e presentazioni di libri. Dai primi anni '90 Bertuccelli non registra più: in parte per l'approccio ad altri tipi di raccolta di testimonianze, il video, con Gianni Borrini, in parte perché egli considera la sua esperienza di "produttore di fonti orali" terminata, in connessione con la morte degli anziani più rappresen- tativi di un mondo "sconfitto" e con il disinteresse degli strati giovanili per le tradizioni locali. Con Giovanni Borrini Bertuccelli ha realizzato diversi documentari divulgativi sulla Resisten- za e le stragi nazifasciste, sul territorio, le tecniche di lavoro tradizionali, il Maggio in provincia di Massa.

184 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Giovanni Borrini

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: BIC, Via Dorsale 103 Città: Massa Provincia: MS Tel. : 0585 798250 / 0585 42587 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Giovanni Borrini Luogo di conservazione: Studio tecnico "Video Immagini" Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 110 (8 mm) Qualità: da buono a ottimo N° documenti audio: 1 (audiocassette) Qualità: buono Periodo di raccolta: 1994-2002 Periodo di riferimento dei documenti: resistenza/antifasci- seconda guerra stragi Argomenti: storia locale territorio smo/fascismo mondiale nazifasciste commemorazioni/ tradizioni feste anniversari/cerimonie popolari Descrizione: Archivio audiovisivo costituito dai materiali originali e dai montaggi di video divulgativi realiz- zati da Gianni Borrini in collaborazione con diversi studiosi locali. Borrini, tecnico audiovisivo e profondo conoscitore del territorio apuano, è infatti uno dei referenti per le produzioni video promosse da ANPI, amministrazioni comunali e Provincia di Massa Carrara, curate da storici locali come Gian Carlo Bertuccelli (vedi scheda), Lido Galletto (vedi scheda), Mario Venutelli (vedi scheda), Emanuele Bertocchi, Giuseppe Lenzetti. Le tematiche toccate dalla raccolta di Borrini sono diverse e ricalcano i settori di interesse degli studiosi con cui ha collaborato. Sono così presenti diverse produzioni relative al perio- do bellico: la Resistenza nel massese e in Lunigiana, le stragi nazifasciste, la Linea Gotica. Altri lavori riguardano le tecniche di produzione tradizionali (castanicoltura, intreccio vimini, estrazione e lavorazione del marmo e del ferro), il canto del Maggio e il territorio massese. L'archivio conserva inoltre documentazione di numerose commemorazioni ufficiali.

185 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Mediateca del Centro Culturale Apuano "Don Luigi Bonacoscia"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Oliveti 81 Città: Massa Provincia: MS Tel. : 0585 251330 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Emilia Tonarelli Luogo di conservazione: Centro Culturale Apuano "Don Luigi Bonacoscia" Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 33 (32 VHS; 1 VHSc) Qualità: non rilevata N° documenti audio: 16 (14 audiocassette; 2 bobine) Qualità: discreta Periodo di raccolta: 1979-1990 Periodo di riferimento dei documenti: 1980-2002 tradizioni manifestazioni Argomenti: musica popolare narrativa popolare carnevale contadine folcloriche conferenze, religione convegni e corsi Descrizione: La Mediateca del Centro Culturale Apuano è una piccola appendice del Museo Etnologico delle Apuane. Nato nel 1980, l'istituto è connesso alla cinquantennale attività di ricerca e rac- colta bibliografica ed oggettistica di Don Luigi Bonacoscia. Il sacerdote è stato parroco della Madonna degli Uliveti e cappellano degli stabilimenti industriali di Massa dal 1949 fino al 1999, anno della sua scomparsa. Nel corso degli anni Don Bonacoscia, fondatore nel 1974 del "Movimento di Umanesimo Sociale" ha intrecciato la sua attività di sacerdozio con gli interessi etnografici, compattando intorno a sé un gruppo di persone che hanno partecipano attivamente alle iniziative culturali e religiose da lui promosse, ed attualmente si occupano della gestione del Centro Culturale. Nel 1976 Don Bonacoscia ha promosso la costituzio- ne del Gruppo Folkloristico "Arcobaleno" (oggi composto da circa 35 membri), formazione che ripropone in costume canti, balli, pratiche della tradizione contadina massese, come la "Befanata", la "Maggiolata", la "Battéra", la "Vendemmia", la "Festa di paese". Le rilevazioni sonore e audiovisive si riferiscono principalmente alle esibizioni del gruppo e alle manifesta- zioni organizzate dal sacerdote in occasione del Carnevale di Massa. segue

186 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Descrizione: Le raccolte di musica popolare in audiocassetta (58), dischi 33 (146) e 45 (25) giri e Cd (2) non sono state computate nel censimento dell'archivio. Nella raccolta è presente un sottogruppo di 10 audiocassette rilevate da Antonia Cerboncini sulla fiabistica nella frazione di Forno.

Associazione culturale Occhioni e Magrini - Massa (foto F. D'Angelo)

187 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Progetto Memoria

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Galleria R. Sanzio 22/17 Città: Massa Provincia: MS Tel. : 0585 43377 E mail / Sito web: [email protected] / www.progettomemoria.it Referente: Marcello Paolocci Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 70 (Minidisc) Qualità: ottima Periodo di raccolta: 1998-2003 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: storie di vita storia orale storia locale

Descrizione: Progetto Memoria nasce nel 1998 con lo scopo di creare un vasto archivio pubblicamente e gratuitamente consultabile, teso a salvaguardare la memoria del periodo 1900-1950 attra- verso la rilevazione sistematica di storie di vita di anziani. Promotore del progetto è Marcello Paolocci, libero professionista laureatosi in Storia presso l'Università di Pisa e specializzato nella realizzazione di biografie, memoriali, ricerche genea- logiche per conto di privati, famiglie, enti. Nelle fasi iniziali hanno collaborato con Paolocci Mario Pegollo, Cristina Cortesi, Francesca Grossi. L'archivio è costituito per circa la metà da rilevazioni effettuate nell'area lunigianese e masse- se, per il resto da rilevazioni raccolte in Umbria, Sicilia, Lazio. I materiali relativi alla provincia di Massa-Carrara sono stati prodotti in larga misura nell'ambito di ricerche libere o tematiche commissionate da amministrazioni locali. Le trascrizioni integrali delle interviste saranno accessibili dal sito www.progettomemoria.it, dal quale saranno scaricabili anche alcuni estratti audio delle conversazioni in formato mp3.

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188 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Descrizione: Il sito lancia anche un appello a potenziali collaboratori per estendere il più possibile l'attività di rilevazione, indicando le tecnologie di registrazione richieste (minidisc), consigli pratici per contattare e rapportarsi con persone anziane ed una lista di domande standardizzate da sottoporre inizialmente agli intervistati. Un accordo tra Marcello Paolocci e la Biblioteca Civica di Massa prevede la nascita all'inter- no della biblioteca di un laboratorio per la salvaguardia delle fonti orali, nel quale sia possibile da parte dell'utenza ascoltare i materiali rilevati in Toscana e prendere a prestito attrezzature Minidisc per realizzare autonomamente interviste da inserire nell'Archivio Progetto Memoria. Marcello Paolocci ha realizzato a partire dal 1999 campagne di interviste tematiche sui ven- ditori ambulanti di libri e lunari per il Comune di Mulazzo, sulle attività teatrali tra le due guerre per il Comune di Bagnone; sulle vicende della guerra di Libia per il Comune di Filattiera. Con Mario Pegollo Paolocci ha rilevato cinque storie di vita per il Comune di Fivizzano.

189 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Roberto Torre

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Concia 3 Città: Massa Provincia: MS Tel. : 0585 42891 E mail / Sito web: Referente: Roberto Torre Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 5 (audiocassette) Qualità: discreto Periodo di raccolta: 1998 Periodo di riferimento dei documenti: resistenza/antifasci- Argomenti: storia locale storia orale smo/fascismo

Roberto Torre, funzionario del Comune di Massa, è vicepresidente dell'ANPI locale e mem- bro del Comitato Scientifico del Museo della Resistenza delle province di Massa-Carrara e Descrizione: La Spezia. Il suo archivio raccoglie tre interviste a personaggi di spicco della Resistenza nella provincia di Massa-Carrara: Pietro Del Giudice, comandante del Gruppo Patrioti Apua- ni; Giuliano Bordigoni, responsabile politico del PCI di Massa dal 1943 al 1945; Francesco Piccinini, responsabile militare del PCI di Carrara nello stesso periodo.

190 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Alfio Poggi

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Renella 42 Città: Montignoso Provincia: MS Tel. : 0585 348174 E mail / Sito web: Referente: Alfio Poggi Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 12 (VHS) Qualità: soddisfacente N° documenti audio: 2 (audiocassette) Qualità: ottimo Periodo di raccolta: 1987-2003 Periodo di riferimento dei documenti: militanza politica/mo- Argomenti: feste popolari vim. operaio/sindacale

Descrizione: Archivio che documenta l'attività del "Gruppo Folcloristico Montignoso". Nato nel 1972 su iniziativa del dottor Giuseppe Lenzetti (vedi scheda Donatella Germelli), il gruppo ripropone la tradizione della "Peffana". Dal 1987 Alfio Poggi, gestore di uno dei più frequentati bar di Montignoso, si occupa dell'organizzazione e della direzione artistica dell'evento. Archivio fotografico delle manifestazioni.

191 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Donatella Germelli

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via F. Rosi 46 - Cervaiolo Città: Montignoso Provincia: MS Tel. : 0585 821308 E mail / Sito web: Referente: Donatella Germelli Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 38 (VHS) Qualità: buono N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1996-2003 Periodo di riferimento dei documenti: 1996-2003 Argomenti: maggiolata befanate

Descrizione: Raccolta che documenta l'attività della compagnia di maggianti di Montignoso e del Gruppo Folkloristico "Cervaiolo '85". Donatella Germelli ha rilevato diverse prove ed esibizioni pubbliche della Compagnia dal 1996, anno in cui fu ricostituita, al 2002. L'archivio di Donatella Germelli è costituito inoltre da riprese delle esibizioni del Gruppo Folkloristico "Cervaiolo '85", di cui fa parte. Donatella Germelli ha realizzato un video sul territorio e le tradizioni di Montignoso. Non sono stati conteggiati nel censimento i supporti originali delle riprese, in 8mm e VHSC, poi riversati su VHS. Vasto archivio fotografico.

192 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Istituto Storico della Resistenza Apuana (Israpuana)

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Piazza della Repubblica - Palazzo Civico Città: 54027 - Pontremoli Provincia: MS Tel. : 0187-460661 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Mario Trivelloni - Segretario Luogo di conservazione: sede dell'istituto e sedi correlate Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 35 Qualità: discreta N° documenti audio: 10 Qualità: discreta Periodo di raccolta: 1975-2006 Periodo di riferimento dei documenti: 1940-1950 Argomenti: resistenza/ dopoguerra nazismo / antifascismo/ deportazioni / fascismo/libe- stragi /persec. seconda guer- razione Razziali ra mondiale

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193 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: Il presidente dell'Istituto è Giulivo Ricci autore di innumerevoli pubblicazioni sulla Re- sistenza in Provincia di Massa Carrara. Renato Occhipinti partigiano è Vicepresiden- te. Massimo Michelucci è l'altro Vicepresidente ed è anche componente del Comitato Direttivo dell'Istituto Storico della Resistenza in Toscana di Firenze, è stato poi anche Consulente scientifico della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle cause dell'oc- cultamento dei fascicoli relativi ai crimini nazifascisti. Ha quindi a disposizione l'intero materiale documentario prodotto dalla Commissione stessa, che potrà essere utilizzato attraverso l'Istituto secondo le norme di pubblicazione che saranno decise a livello par- lamentare. Maria Luisa Simoncelli Bianchi è la direttrice dell'Istituto. Mario Trivelloni è il Segretario. Esiste anche un gruppo di lavoro scientifico presieduto da Giuseppe Benelli , che cura l'attività propria di ricerca e quella didattica rivolta alle scuole della provincia. Michelucci dirige a Massa anche il Centro Documentazione Linea Gotica (CDLG). Tale istituto creato dal Comune di Massa aderisce all'ISRApuana al quale è strettamente correlato per l'attività di ricerca e di studio.

Presso il CDLG di Massa sono conservate copie di 30 cassette 8 mm della durata di 1 ora ciascuna relative ad interviste svolte negli anni 1993/1994 a protagonosti e testimoni dell'Eccidio di Forno del 13.06.1944, ed il videodocumentario in VHS "Forno 13.6.44 – Storia di un Eccidio" (della durata di minuti 100) realizzato nel 1994 e il DVD (della durata di minuti 30) realizzato nel 2004, che sono il prodotto finale di tali registrazioni. Il CDLG ha anche una mostra permanente di manifesti e fotografie originali riguardanti la Resistenza sul fronte della Linea Gotica settore tirrenico (costiuita da oltre 300 pezzi compresi manifesti originali del comando Piazza tedesco di Massa sullo sfollamento della città) visitabile e visitata quotidianamente. Ha inoltre un archivio documentario del quale è in atto la inventariazione, ad iniziare dai riconoscimenti partigiani della formazioni che agirono nel terriorio apuano. Fiore all'occhiello del CDLG è un insieme di manifesti originali della RSI (circa 30) opera di Boccasile, Ferrara, etc. ) costituenti una mostra specifica "Il Fascismo al muro – La propaganda fascista nella RSI", realizzata nel 2005 e disponibile in DVD. Sempre presso il CDLG sono depositati circa 10 nastri audio, della durata ciascuno di circa 1 ora con interviste a partigiani apuani sulla loro attività fra cui: Della Bianchina Ermenegildo (attuale Presidente ANPI Massa), Sermattei Leonello, Dino Giannotti, Lu- ciano Ceccotti, etc.

segue

194 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Descrizione: Presso la sede di Pontremoli sono conservati: a) 5 interviste video a partigiani realizzate da giovani studenti di Pontremoli nell'anno 2002 (VHS – 1 ora ciascuna) b) 1 video di interviste a iscritti Università Terza Età sulle loro esperienze di guerra (VHS - anno 2000) c) L'Istituto ha collaborato alla realizzazione del video "Parola Resistenza" prodotto dalla Comunità Montana 1 della Lunigiana per Giornata della memoria 2004 (copia del video che contiene interviste a protagoniste è disponibile presso l'Istitituto) d) L'Istituto ha collaborato alla realizzazione del video "Chiedi alle pietre" sempre pro- dotto della Comunità Montana 1 Lunigiana per 25 aprile 2005 (il video che contiene interviste a partigiani è disponibile presso l'Istituto) f) 1 video di interviste di alunni dell'Istituto "Pacinotti" di Pontremoli relative alla vicenda di un giornalista ebreo confinato con la famiglia a Pontremoli e) Nel 2002-2003 è stato indetto un concorso per 3 borse di studio per studenti sull'an- tifascismo in provincia di Massa tra le due guerre. Alcuni dei lavori partecipanti al con- corso sono prodotti multimediali (DVD) che contengono varie interviste e testimonianze sulla Resistenza e sono disponibili presso l'Istitituto g) Nell'estate 2005 l'Istituto ha collaborato alla Mostra fotografica "Frammenti di me- moria", realizzata dalla Provincia di MS su donne della Resistenza, che può messa a disposizione attraverso l'Istituto. L'Istituto ha collaborato con l'Associazione culturale Eliogabalo di Fivizzano che ha pro- dotto diverso materiale video relativo alla resistenza, e che è contattabile attraverso l'Istituto. L'Istituto collabora a vario titolo con: il Museo audiovisivo della Resistenza delle province di Massa Carrara e La Spezia (si veda scheda); con l'Associazione "Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani" (si veda scheda); con Lido Galletto (si veda scheda) Giancarlo Bertuccelli (si veda scheda); Gianni Borrini (si veda scheda).

195 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio sonoro Associazione Manfredo Giuliani-Museo Etnografico della Lunigiana

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: P.za S. Giovanni 16 Città: Villafranca Lunigiana Provincia: MS Tel. : 0187 494400 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Lia Giambutti Luogo di conservazione: Biblioteca Comunale "A. Olivetti" Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 5 (4 VHS; 1 Super8) Qualità: buono N° documenti audio: 44 (43 audiocassette; 1 bobina) Qualità: da insoddisfacente a buono Periodo di raccolta: 1969-1995 Periodo di riferimento dei documenti: lavoro narrativa religiosità religiosità Argomenti: dialetto contadino popolare popolare popolare magia storie di vita storia locale Descrizione: L'Associazione "Manfredo Giuliani" per le ricerche storiche ed etnografiche della Lunigiana" nasce alla fine degli anni '60. Attualmente il presidente è Germano Cavalli. Gli interessi dell'associazione riguardano ambiti diversi: storico, archeologico, urbanistico- architettonico, etnografico, linguistico e demologico. L'archivio dell'associazione è costituito da registrazioni effettuate a partire dai primi anni '70, relative a tradizioni magico-religiose, narrative popolari formalizzate, saperi tecnico-lavorativi tradizionali, storie di vita. Tra coloro che si sono occupati della rilevazione e dell'analisi delle fonti ha ricoperto un ruolo fondamentale Riccardo Boggi, laureatosi con una tesi relativa agli aspetti magico-religiosi della cultura popolare lunigianese. L'Associazione, sempre negli anni '70 realizza alcune campagne di rilevazione per la compi- lazione della Carta dei Dialetti italiani e l'Atlante Lessicale Toscano, continuando la collabo- razione con il mondo accademico.

196 Le schede del censimento Provincia di Massa Carrara

Descrizione: Dopo queste esperienze l'attività di rilevazione prosegue, in parallelo al particolare impegno del gruppo nella raccolta etnografica materiale, allargando l'ambito di interesse ai mestieri e alle pratiche di vita tradizionali. Nel 1977, in collaborazione con l'amministrazione locale, l'associazione costituisce il Museo Etnografico della Lunigiana. Tra il 1979 e il 1984 viene prodotto un cospicuo gruppo di registrazioni nell'ambito di una ricerca sulla edilizia tradizionale. Le rilevazioni sono costituite da interviste strutturate a mu- ratori e contadini, volte a ricostruire un "lessico della casa". L'attività di produzione di fonti orali diminuisce considerevolmente dalla seconda metà degli anni '80. Del 1995 è una raccolta di tre storie di vita di mugnai. Presenti in archivio alcuni servizi televisivi curati da Riccardo Boggi per un'emittente locale relativi ai mestieri tipici e alle pratiche di vita contadina e pastorale.

Archivio sonoro dell'Associazione M. Giuliani - Villafranca L. (foto F. D'Angelo)

197 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio sonoro dell'Associazione M. Giuliani - Villafranca L. (foto F. D'Angelo)

198 Provincia di Pisa

199 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

200 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Mario Filippi

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Piana 6 Città: Buti Provincia: PI Tel. : 0587 724281 E mail / Sito web: Referente: Mario Filippi Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 24 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 20 (audiocassette) Qualità: soddisfacente Periodo di raccolta: 1973-2003 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: maggiolata ottava rima

Descrizione: La raccolta documenta l'attività della Compagnia di maggianti "Pietro Frediani di Buti. Fonda- ta nel 1973, la compagnia ha ripreso un'attività di ricerca e rappresentazione interrottasi negli anni '50. Mario Filippi, capomaggio della Compagnia, ha rilevato su audiocassetta diverse esibizioni del gruppo fino al 1985. Successivamente ha acquisito i filmati delle rappresenta- zioni fino ad oggi.

201 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Comune di Cascina

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Corso Matteotti 3 Città: Cascina Provincia: PI Tel. : 050 719285 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Gabriella Carrozzo Luogo di conservazione: Servizio Cultura, Comune di Cascina Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 77 (46 VHS; 15 Betacam; 16 8mm) Qualità: buono N° documenti audio: 1 (audiocassetta) Qualità: discreto Periodo di raccolta: 1991-1997 Periodo di riferimento dei documenti: seconda guerra militanza politica/ commemora- mestieri tradizio- mondiale manifestazioni Argomenti: movim. operaio/ zioni/ anniver- nali antifascismo/re- musicali sindacal sari/cerimonie sistenza conferenze, con- vegni e corsi Descrizione: Archivio costituito in prevalenza dai materiali prodotti in occasione del Cinquantennale della Libe- razione e del progetto di costituzione del Museo delle arti del legno. Le rilevazioni sono state effet- tuate per la maggior parte tra il 1993 ed il 1995 da Giovanni Contini Bonacossi (Soprintendenza archivistica toscana) ed Angela Parini, responsabile del Servizio Cultura fino al giugno del 2001. Le fonti prodotte come parte integrante del costituendo Museo delle arti del legno riguardano interviste e riprese delle attività produttive di artigiani locali (falegnami, ebanisti, tornitori). Le rilevazioni realizzate in occasione del Cinquantennale della Liberazione riguardano interviste a partigiani e antifascisti di Cascina. Le interviste erano parte integrante di un progetto di ricerca soltanto avviato sul periodo fascista a Cascina. Il Servizio Cultura del Comune di Cascina ha promosso dal 2002 la sistematica rilevazione audio- visiva degli eventi culturali organizzati sul territorio. Sono quindi presenti in archivio filmati relativi a mostre, convegni, concerti, celebrazioni ufficiali.

202 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Carlo Groppi

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via R. Fucini 11 Città: Castelnuovo Val di Cecina Provincia: PI Tel. : 0588 20826 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Carlo Groppi Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: (n. imprecisato di 8mm) Qualità: N° documenti audio: circa 200 (10 bobine; 190 audiocassette) Qualità: Periodo di raccolta: 1965-2003 Periodo di riferimento dei documenti: resistenza/antifa- Argomenti: storie di vita storia locale resistenza scismo/fascismo/ mezzadria liberazione anarchismo/sin- nazismo / depor- conferenze, con- religiosità popo- dacalismo/mili- tradizioni tazioni / stragi vegni e corsi lare tanza politica /persec. razziali Descrizione: L'archivio di Carlo Groppi contiene registrazioni varie riferibili alla zona di Castelnuovo Val di Cecina e delle Colline Metallifere, oltre che registrazioni di convegni e conferenze attinenti i suoi interessi lavorativi, politici, storici. Studioso autodidatta, ha svolto attività politica nella CGIL e nel PCI, poi PDS, fino al 1995. Fino a quel momento Groppi aveva rilevato su supporto magnetico (cinepresa 8 mm, au- diocassette, bobina audio) alcune interviste ad anziani del paese (le prime risalenti al 1965) e conferenze e convegni scientifici (geotermia), sindacali, politici. Nel corso del mandato di sindaco di Castelnuovo Val di Cecina, dal 1988 al 1993, ha commissionato all'università di Siena (prof. Clemente e Mugnaini) una ricerca orale sulla storia e le tradizioni di Castelnuovo (1991). segue

203 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: In seguito Groppi ha prodotto diverse interviste a soggetti ritenuti significativi e esemplicativi del contesto locale. Le sue ricerche, pubblicate a partire dal 1995, hanno riguardato da una parte il passato più remoto del paese, dall'altra la storia dello scorso secolo. In questi ultimi lavori, le registrazioni hanno costituito una fonte fondamentale nel delineare gli aspetti politici, industriali, rurali, reli- giosi della zona. Le rilevazioni sono costituite da lunghe e ripetute conversazioni con persone conosciute da sempre. Groppi, che ha recentemente inviato all'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano la sua autobiografia, ha inoltre inciso su tre audiocassette la sua storia di vita.

204 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Katia Taddei

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Località La Colombaia, 135 Città: Castelnuovo Val di Cecina Provincia: PI Tel. : 0588 20353 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Katia Taddei Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 7 (1 SVHS; 6 VHS) Qualità: buono N° documenti audio: 20 (audiocassette) Qualità: discreto Periodo di raccolta: 1994-2000 Periodo di riferimento dei documenti: nazismo / depor- resistenza/anti- Argomenti: tazioni / stragi fascismo/fasci- /persec. razziali smo/liberazione

Descrizione: Raccolta di testimonianze relative alla strage nazifascista di Niccioleta, consumatasi tra il 13 e il 14 giugno 1944. Katia Taddei, insegnante di lingua e letteratura francese ed inglese, ha rilevato un primo gruppo di cinque testimonianze nel 1994, utilizzando il materiale per un video didattico sulla Resistenza. Una seconda e più articolata campagna di rilevazioni viene curata da Katia Taddei tra il 1995 e il 1999, nell'ambito di una ricerca commissionata dalla Comunità Montana della Val di Cecina al professor Paolo Pezzino. Sono state registrate (in prevalenza su supporto audio) diciassette testimonianze rilasciate da partigiani della 23ma Brigata Garibaldi, vedove e figli delle vittime, abitanti di Castelnuovo e di Niccioleta all'epoca dei fatti. Alcune interviste, queste ultime rilevate anche in video, sono state condotte insieme a Giovanni Contini (Sovrintendenza archivistica toscana). Le trascrizioni delle interviste rilevate tra il 1995 e il 1999 sono consultabili sul sito http://www. cultura.toscana.it/eccidi/ I supporti relativi alla ricerca svolta tra il 1994 e il 1999 sono attualmente conservati presso la sede della Comunità.

205 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Serafino Soldani

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Michelangelo 30 - Castel del Bosco Città: Montopoli Provincia: PI Tel. : 0571481891 E mail / Sito web: Referente: Serafino Soldani Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 3 (VHS) Qualità: discreto N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1985-1996 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: bruscello segalavecchia mondo contadino

Descrizione: Una delle videocassette, rilevata da Giovanni Contini, è costituita dalle riprese di alcuni spet- tacoli del Gruppo Storico Popolare "Il Bruscello di Castel del Bosco" che si esibisce in Bru- scelli, Segalavecchia, scenette e canti del mondo contadino. Un video di tre ore, realizzato con il supporto tecnico di un conoscente, contiene riprese com- mentate dei luoghi di infanzia e degli avi, interviste a contadini, registrazioni degli spettacoli del gruppo folcloristico di Castel del Bosco. Un terzo VHS è costituito dalla rilevazione del Bruscello "Pia dei Tolomei".

206 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Museo del lavoro e della Civiltà rurale di San Gervasio

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Palaiese, 30 - San Gervasio Città: Palaia Provincia: PI Tel. : 0587 484361 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Giuseppe Menichetti Luogo di conservazione: Museo del lavoro e della Cilviltà rurale Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 4 (VHS) Qualità: N° documenti audio: 2 (audiocassette) Qualità: soddisfacente Periodo di raccolta: 1986-2000 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: mestieri tradizionali storie di vita

Descrizione: Piccola raccolta costituita da video didattici relativi alla coltivazione del frumento, alla produ- zione del vino e del pane, al funzionamento di un antico mulino. I video vengono utilizzati nel corso delle visite guidate alle scuole medie ed elementari all'interno del Museo. Fanno parte dell'archivio le rilevazioni di due storie di vita di contadini di San Gervasio, che dalla costituzione del Museo, nel 1984, fino alla loro scomparsa, hanno collaborato alle attività della struttura. Le trascrizioni di dieci interviste sono state pubblicate nel volume Aa.Vv, "Fra il sacro e il profano. Anziani a Ponsacco", Comune di Ponsacco, 1999.

207 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Biblioteca "Franco Serantini"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Largo Concetto Marchesi Città: Pisa Provincia: PI Tel. : 050 570995 E mail / Sito web: [email protected] / www.bfs.it Referente: Franco Bertolucci Luogo di conservazione: Biblioteca "Franco Serantini" Stato giuridico: Privato Consultabilità: non consultabile

Descrizione archivio:

N° documenti video: 172 (157 VHS; 13 MiniDV; 2 U-matic) Qualità: MIniDV ottimo, da discreto a buono VHS N° documenti audio: 174 (138 audiocassette; 36 Minidisc) Qualità: Minidisc ottimo; da soddisfacente a buono audiocassette Periodo di raccolta: 1983-2003 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo resistenza/anti- militanza politica/ anarchismo/sin- manifestazioni/ Argomenti: storie di vita fascismo/fasci- movim. operaio/ dacalismo/mili- celebrazioni smo/liberazione sindacal tanza politica anarchismo/sin- conferenze, narrativa dacalismo/mili- storia locale lavoro convegni e corsi popolare tanza politica Descrizione: La "Biblioteca "Franco Serantini", archivio e centro di documentazione sulla storia sociale e contemporanea" nasce nel 1979. La biblioteca conserva i supporti relativi al "Progetto me- moria", iniziativa indirizzata alla raccolta di testimonianze orali sulla storia sociale e politica della provincia di Pisa e della costa Tirrenica della Toscana (province di Massa-Carrara, Lucca, Livorno, Grosseto). Oltre ai materiali del "Progetto memoria" l'archivio multimediale della BFS comprende documentari, film, canzoni, registrazioni di convegni e manifestazioni relativi "alla storia del movimento anarchico dalle origini ai giorni nostri, del movimento ope- raio e sindacale, di quello antifascista e della Resistenza, dei movimenti studenteschi e di opposizione degli anni Sessanta e Settanta". Franco Bertolucci, insieme ad altri volontari, ha fatto nascere e crescere nel tempo la Biblio- teca "Franco Serantini". segue

208 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Descrizione: Fino al 2001 le registrazioni effettuate dalla Biblioteca "Serantini" hanno un carattere fram- mentario. Interessanti conversazioni con militanti o figli di militanti anarchici e non, storie di vita, testimonianze sulla guerra di Spagna e sulla Seconda Guerra Mondiale non raggiungo- no le quindici unità. Regolare e cospicua è invece fino a quel momento la registrazione degli eventi culturali, in particolare convegni, organizzati dalla BFS. Con il 2001 la Biblioteca avvia una raccolta più sistematica (Progetto memoria), connessa anche all'espresso desiderio di molti militanti di lasciare una testimonianza. Lo scopo è quello di costituire una "banca dati" che raccolga le esperienze di militanti di base. Il progetto ha consentito di raccogliere in prevalenza testimonianze relative ai movimenti extra-parlamen- tari degli anni '60 e '70 a Pisa, con un'attenzione particolare alla ricostruzione della figura di Franco Serantini. Sebastiano Ortu, Sergio Gattai, Massimiliano Bacchiet e Franco Bertolucci si sono occupati dell'organizzazione della campagna di raccolta delle testimonianze. Le rilevazioni sono state effettuate in prevalenza utilizzando la tecnologia Minidisc e MiniDV. La Biblioteca ha inoltre acquisito le registrazioni di Sergio Rossi (vedi scheda) e Sergio Libe- rovici relative agli studi sulla memoria di Pietro Gori all'Elba.

Biblioteca F. Serantini - Pisa (foto F. D'Angelo)

209 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio "Sergio Rossi"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Largo Concetti Marchesi Città: Pisa Provincia: PI Tel. : 050 570995 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Franco Bertolucci Luogo di conservazione: Biblioteca "Franco Serantini", Pisa Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 30 (audiocassette) Qualità: sufficiente Periodo di raccolta: 1974-1983 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo racconti musica anarchismo/sindacali- Argomenti: storia locale storie di vita popolari popolare smo/militanza politica

Descrizione: L'archivio Sergio Rossi, di proprietà dell'ARCI Porteferraio, è oggi conservato presso la Bi- blioteca "Franco Serantini" di Pisa (vedi scheda). La BFS si occuperà della digitalizzazione del materiale, costituito da 30 audiocassette relative a registrazioni effettuate tra il 1974 e il 1981. La raccolta, composta in origine da circa 60 supporti, ha subito nel corso degli anni diverse dispersioni. Delle 30 audiocassette oggi disponibili, 27 sono registrazioni relative alla ricerca sulla memo- ria di Pietro Gori all'isola d'Elba, lavoro del 1974 che segnò l'avvicinamento di Sergio Rossi ad una decennale attività di recupero della memoria orale in un contesto di attiva partecipa- zione politica. Le registrazioni riguardano la ricostruzione, nelle memorie degli anziani, della figura dai contorni mitici di Gori, che soggiornò spesso sull'isola e vi morì nel 1911. Alcune rilevazioni hanno permesso a Rossi e Piscitello di ricostruire la vicenda di vita di Ilario Zam- belli, elbano ucciso alle Fosse Ardeatine. segue

210 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Descrizione: Rossi collabora a varie iniziative nel campo degli audiovisivi: dal 1980 con Archivio Etnogra- fico dell'Arcipelago Toscano (ASEAT); dal 1982 con la Banca Intercomunale degli audiovisivi (BIA) della Comunità Montana dell'Elba (che assorbe l'ASEAT). Un gruppo di supporti rilevati tra il 1980 e il 1981 da Rossi e Piscitello, di cui oggi rimangono tre audiocassette, hanno costituito il fondo etnomusicologico della mostra "Oggetti e ambien- ti del lavoro domestico" (1981). Si tratta delle rilevazioni di canti, stornelli, canzoni popolari, raccolti tra gli anziani. Sergio Rossi nel 1984 cessa la sua attività di rilevazione.

Biblioteca F. Serantini - Pisa (foto F. D'Angelo)

211 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio Audiovisivo Associazione Leonardo

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Piazza Torricelli 3/A Città: Pisa Provincia: PI Tel. : 050 2215214 / 050 2215410 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Giuliana Biagioli Luogo di conservazione: Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea Stato giuridico: Privato Consultabilità: su richiesta

Descrizione archivio:

N° documenti video: 30 (3 VHS; 27 CD) Qualità: buono N° documenti audio: 60 (12 audiocassette; 48 su supporto informatico) Qualità: Periodo di raccolta: 1992-2004 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: mezzadria agricoltura

Descrizione: L'Istituto di Ricerca sul Territorio e l'Ambiente "Leonardo", nato nel 2002, è formato da diverse facoltà e dipartimenti universitari ed enti locali; ne fanno parte la Provincia di Pisa, la Provin- cia di Livorno, e per l'Università di Pisa la Facoltà di Agraria, i Dipartimenti di Storia, Scienze dell'Uomo e dell'Ambiente, Scienze Economiche, Statistica, il Centro Interdipartimentale di ricerche agro-ambientali "E. Avanzi", il Laboratorio Land lab della Scuola Superiore San- t'Anna. Il suo scopo principale è lo studio e la diffusione della conoscenza del territorio e dell'ambiente, in particolare dell'area della Toscana occidentale con un'ottica interdisciplinare ed uno stretto rapporto tra attività scientifica e territorio.

212 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Archivio della Cattedra di Archeologia Medievale

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Galvani 1 Città: Pisa Provincia: PI Tel. : 0502215650 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Marco Milanese Luogo di conservazione: Dipartimento di Scienze Archeologiche Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 8 (MiniDV) Qualità: ottimo N° documenti audio: 15 (audiocassette) Qualità: buono Periodo di raccolta: 1995-2003 Periodo di riferimento dei documenti: mestieri tecniche di produ- Argomenti: agricoltura storia locale tradizionali zione industriale

Descrizione: Marco Milanese è docente di Metodologia della ricerca archeologica e di Archeologia Me- dievale. Le registrazioni conservate presso il Dipartimento riguardano in prevalenza interviste rea- lizzate dai gruppi di lavoro diretti da Milanese nel corso degli scavi presso i "Casoni della Pietra" di Maissana (SP, 1997-98), nella provincia di Sassari (1995-2002), nella provincia di Pisa (2002). Queste ultime sono state realizzate dagli studenti del corso di formazione, (organizzato dal Dipartimento, dalla Provincia e dalla Regione) della figura professionale di "esperto territoriale dei Monti Pisani, specializzato in archeologia della produzione". Alcuni supporti documentano tecniche di produzione preindustriale.

213 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio sonoro del Dipartimento di Scienze Sociali

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Derna 1 Città: Pisa Provincia: PI Tel. : 050 2212628 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Grazia Ricci Luogo di conservazione: Dipartimento di Scienze Sociali Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 36 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1994-1998 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: storie di vita storie di vita attori sociali

Descrizione: Archivio in cui convergono una parte dei nastri rilevati a partire dal 1994 da gruppi di ricerca composti tra gli altri dal professor Fedele Ruggeri, docente di Sociologia del Lavoro e di Politica Sociale presso la Facoltà di Scienze Politiche di Pisa, e dalle dottoresse Grazia Ricci, Rita Biancheri, Simona Carboni e Paola Gisfredi. I materiali sono stati prodotti nell'ambito di ricerche sulla condizione dell'anziano in collaborazione con enti diversi, ed hanno sviluppato in partico- lare le tematiche dell'affettività, del senso di appartenenza, dell'identità locale, inserendosi in un più ampio quadro teorico di riflessione sul ruolo dell'anziano nelle società e sulla metodologia della ricerca sociale. I materiali relativi a ricerche condotte con la FNP (Federazione Nazio- nale Pensionali)-CISL e lo SPI (Sindacato Pensionati Italiani)-CGIL, centrate sull'analisi del processo di formazione del soggetto collettivo nelle società moderne e sul collegamento fra memoria e azione sociale, sono depositati rispettivamente presso il Centro Studi Nazionale CISL di Fiesole e presso lo SPI-CGIL di Roma. Diverse rilevazioni prodotte nell'ambito di un progetto di sviluppo sostenibile delle colline pisane (RAISA-CNR, 1995) e relative ad interviste con medi e piccoli agricoltori sono attual- mente in possesso dei ricercatori (studenti, laureandi, dottorandi) coinvolti nello studio. Il Dipartimento conserva le trascrizioni di tutte le interviste rilevate.

214 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Fabrizio Franceschini

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Palestro 18 Città: Pisa Provincia: PI Tel. : 050 2215063 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Fabrizio Franceschini Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 75 (74 audiocassette; 1 bobina) Qualità: da discreto a buono Periodo di raccolta: 1973-1999 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: mestieri tradizionali dialetti storie di vita ottava rima

Descrizione: Raccolta costituita in prevalenza da registrazioni realizzate da Fabrizio Franceschini, pro- fessore associato di Linguistica Italiana e docente di Didattica della Lingua Italiana presso l'Università di Pisa, nell'ambito dei suoi studi sulle pratiche e i lessici dei mestieri tradizionali della Toscana nord occidentale. Le registrazioni più vecchie, al momento del censimento non presenti in archivio, risalgono al 1973 e sono state realizzate per la tesi di laurea in Storia della Lingua Italiana "Profilo so- cio-culturale di una comunità dei monti pisani", un lavoro di ricerca sulla vita culturale a Buti ai primi dell'Ottocento che si sofferma sulla tradizione del teatro, del Maggio cantato, della banda musicale. Le rilevazioni riguardano le pratiche ed il lessico dei mestieri tradizionali del paese di Buti. Del 1974 è la registrazione in due sedute della storia di vita di Ferdinando Filippi, detto "Naccheri", contadino di Buti nato nel 1889. Da ricercatore ordinario presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, Franceschini si è oc- cupato negli anni '80 dello studio dei rapporti intercorrenti tra folclore, letteratura, linguistica. Del 1986-87 è una raccolta di circa dieci audiocassette, rilevata nell'area dei monti pisani e lucchesi e finalizzata allo studio delle storie e delle leggende popolari. segue

215 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: Un gruppo consistente di rilevazioni (33 audiocassette), formatosi tra il 1982 e il 1995, riguar- da conversazioni con pescatori che conoscono e/o adottano tecniche tradizionali, nella zona del fiume Arno e del Serchio, del padule di Bientina e di Fucecchio, del lago di Massaciuccoli. Le ultime registrazioni in ordine cronologico sono state effettuate presso comunità di pesca- tori corsi e portoghesi. Tra il 1998 e il 1999, Franceschini ha rilevato conversazioni con mattonai, funai, navicellai, pescatori, corbellai nell'ambito di una ricerca sui mestieri tradizionali della provincia di Pisa (in particolare nelle località di Bientina, Pontedera, La Rotta, Buti, Calcinaia). L'archivio può essere suddiviso nei Fondi "Pesca Tradizionale" (33 audiocassette); "Mestieri tradizionali della Provincia di Pisa" (8 audiocassette); "Gergo Giovanile" (6 audiocassette). Al momento del censimento non erano reperibili una raccolta di 10 audiocassette relative ad una ricerca sulle storie e le leggende popolari dei monti pisani e lucchesi (1986-87); una raccolta di 11 audiocassette relative ad un'inchiesta svolta nell'ambito del lavoro di ricerca per L'Atlante Lessicale Toscano (1999); una bobina audio degli anni '50 dove sono stati incisi alcuni contrasti in ottava rima.

Biblioteca F. Serantini - Pisa (foto F. D'Angelo)

216 Le schede del censimento Provincia di Pisa

L'industria della memoria

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Piazza Torricelli 3/A Città: Pisa Provincia: PI Tel. : 050 2215406 E mail / Sito web: [email protected] / www.industriadellamemoria.it/ Referente: Cristiana Torti Luogo di conservazione: Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea Stato giuridico: Pubblico Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 21 (1VHS; 20 MiniDV) Qualità: N° documenti audio: 29 (2 audiocassette; 5 microcassette; 2 minidisc; 10 RegDig) Qualità: da buono a ottimo Periodo di raccolta: 2000-2003 Periodo di riferimento dei documenti: mestieri tecniche di produzio- Argomenti: tradizionali ne pre-industriale

Descrizione: Cristiana Torti è docente di Archeologia Industriale presso il Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea. Ha fatto parte del CESTAG, per il quale ha rilevato interviste a mezzadri della provincia pisana, e si occuperà di proseguire le rilevazioni per l'associazione Leonardo (vedi scheda archivio). Torti si è avvicinata all'utilizzo delle fonti orali alcuni anni fa, e nel tempo è passata da una metodologia che prevedeva la presa di appunti nel corso dei colloqui con gli informatori al- l'utilizzo sistematico di supporti magnetici e digitali. L'archivio è composto sia da interviste realizzate per un progetto di ricerca sui siti di ar- cheologia industriale ("L'industria della memoria") che da interviste rilevate da studenti nelle ricerche propedeutiche a tesine e tesi di laurea.

217 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Tiziana Noce

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Spartaco Carlini 71 Città: Pisa Provincia: PI Tel. : 050 576294 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Tiziana Noce Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 114 (audiocassette) Qualità: da discreto a buono Periodo di raccolta: 1995-2003 Periodo di riferimento dei documenti: militanza politica/ condizione Argomenti: movim. operaio/ storia orale storia locale storie di vita femminile sindacale resistenza/antifa- seconda guerra lavoro scismo/fascismo/li- mondiale berazione Descrizione: Archivio sonoro in continua espansione, connesso all'attività di ricerca di Tiziana Noce. Lau- reatasi con una tesi in storia delle donne sul reato di stupro nell'800, Tiziana Noce comincia a occuparsi le fonti orali nel 1993, nel corso di una ricerca archivistica a Guardistallo (PI). La ricerca, diretta dal professor Paolo Pezzino e relativa all'eccidio nazifascista del 29 giugno 1944, prevedeva tra l'altro la rilevazione di testimonianze di partigiani, superstiti, parenti delle vittime. Tiziana Noce partecipa a diverse interviste condotte da Catia Sonetti (vedi scheda), con la quale, nel 1995, realizza uno studio sulla memoria della Seconda Guerra Mondiale a Donoratico (LI). La maggior parte delle rilevazioni (56 audiocassette) riguardano il lavoro di ricerca per la tesi di dottorato in cui ha raccolto le testimonianze di donne appartenenti a diverse aree politiche, per ricostruire i percorsi che le hanno condotte alla politica in un periodo storico cruciale per il Paese, e le tipologie dell'attivismo femminile. segue

218 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Descrizione: Il lavoro ha messo in luce, in particolare, le difficoltà e i problemi che condizionarono l'affer- mazione delle donne nella sfera pubblica. L'analisi dei nessi tra militanza politica e genere è alla base delle rilevazioni più recenti, che spostano l'asse temporale e spaziale della ricerca. Dopo uno studio sul ruolo delle donne cattoliche nella crisi istituzionale degli anni '70, realizzato attraverso interviste a tre perso- naggi pubblici (Franca Falcucci, Maria Eletta Martini, Tina Anselmi), Tiziana Noce ha appena avviato una ricerca commissionata dalla Provincia di Pisa sulla militanza femminile tra il 1946 e il 1981. Un gruppo rilevante di registrazioni (34 audiocassette) riguarda uno studio condotto tra il 2000 e il 2001 esclusivamente attraverso fonti orali, commissionato dalla Sezione soci di Portoferraio della COOP Toscana-Lazio. Lo studio ha inteso ricostruire attraverso i racconti di ex minatori, marittimi, donne gli aspetti della vita materiale all'Isola d'Elba prima dell'avvento del turismo di massa. Sono presenti in archivio le trascrizioni delle interviste.

Biblioteca F. Serantini - Pisa (foto F. D'Angelo)

219 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio Teatri della Resistenza

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via Roncalli Città: Pomarance Provincia: PI Tel. : 328 7014172 E mail / Sito web: teatridel"Lares"[email protected] Referente: Dario Focardi Luogo di conservazione: Teatro de Larderel Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 18 (VHS, DVD) Qualità: buona N° documenti audio: 16 (audiocassette, file audio MP3) Qualità: buona Periodo di raccolta: 2003-2006 Periodo di riferimento dei documenti: resistenza/antifascismo/ Argomenti: migrazioni fascismo/liberazione

Descrizione: La Compagnia Teatri della Resistenza nasce a Pisa nell'estate del 2002 come collettivo di giovani attori determinati ad impegnare la loro competenza teatrale nel recupero di memorie storiche attraverso la pratica scenica. La raccolta e l'elaborazione dei materiali che hanno di volta in volta costituito l'oggetto e l'autentico cuore dei percorsi attivati ha portato il gruppo a vivere nei luoghi dove i fatti in studio si sono verificati, a strettissimo contatto con la realtà delle comunità del posto. Questa metodologia di lavoro ha visto durante gli anni crescere e rafforzarsi i rapporti con interlocutori quali la Regione Toscana, la Provincia di Pisa, i comuni di Pisa, Castelnuovo Val di Cecina e Pomarance, nonché con importanti realtà teatrali quali il Festival Volterrateatro e Armunia. Intensa è anche l'attività pedagogica nelle scuole medie e superiori della zona della Val di Cecina. L'Archivio di memorie orali, che integra l'archivio di libri, video e documenti storici della com- pagnia teatrale, è stato creato nel corso delle fasi preparatorie alle produzioni artistiche.

segue

220 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Descrizione: Esso si articola, ad oggi, nei seguenti gruppi tematici: - interviste a testimoni e parenti delle vittime degli eccidi del Comune di Vecchiano (PI) - interviste a testimoni e parenti delle vittime dell'eccidio de La Niccioleta (GR) - interviste a testimoni e parenti delle vittime dell'eccidio di Guardistallo (PI) - interviste a partigiani del territorio di Pomarance (PI) - interviste a partigiani del territorio Bologna e Reggio Emilia - interviste a partigiani del territorio di Rosignano Marittimo (LI) e Castellina Marittima (PI) - interviste a donne delle comunità migranti della Val di Cecina (PI)

Mediateca di Pontedera (foto F. D'Angelo)

221 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Benozzo Gianetti

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via A. Boito 43 Città: Ponsacco Provincia: PI Tel. : 0587 732200 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Benozzo Gianetti Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 10 (audiocassette) Qualità: discreto Periodo di raccolta: 1982-1983 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: racconti popolari canti popolari storie di vita

Descrizione: Raccolta di canzoni, filastrocche, stornelli, proverbi, leggende, storie di vita, rilevate da Be- nozzo Gianetti nell'ambito di una ricerca sui canti e le tradizioni della Valdera. Insegnante elementare oggi in pensione, Gianetti si interessa da anni allo studio della storia, del dialetto e delle tradizioni locali.

222 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Mediateca di Pontedera

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via della Stazione Vecchia 12 Città: Pontedera Provincia: PI Tel. : 0587 54922 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Fausto Parra, Claudio Pratelli Luogo di conservazione: Comune di Pontedera Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 919 (MiniDV, VHS, SVHS, Betacam, ¾) Qualità: da discreta a ottima N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1983-2003 Periodo di riferimento dei documenti: 1940-2002 circa conferenze, attività Argomenti: documentari teatro cinema convegni e corsi didattiche resistenza/antifascismo/ storia locale storie di vita storie di vita fascismo/liberazione Descrizione: La Mediateca di Pontedera è un centro multimediale specializzato nell'offerta di diversi ser- vizi: accesso a Internet, video-Box, noleggio di film, di documentari ad uso didattico, di at- trezzature audiovisive, registrazione di manifestazioni culturali e sportive, montaggio audio- video. Aperta al pubblico nel 2000, la Mediateca ha "ereditato" le attrezzature e l'archivio della Ban- ca Intercomunale degli Audiovisivi (BIA) della Valdera, ente discioltosi nel 1992. La Mediateca, ha ricoperto a partire dal 2000 una funzione di documentazione territoriale, rilevando conferenze, spettacoli teatrali, concerti organizzati nel comune di Pontedera ed in zone limitrofe. Il Centro ha inoltre rivolto un'attenzione particolare alla documentazione delle attività delle scuole materne, elementari e medie. Dal maggio 2003 la Mediateca ha avviato, in collaborazione con l'Archivio Storico di Pontedera, un progetto di raccolta e conservazione di testimonianze relative alla città.

223 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: I supporti "ereditati" dalla BIA sono circa 850 tra VHS, Betacam, e ¾'. La Mediateca sta prov- vedendo al riversamento in SVHS dei materiali. Esiste un catalogo (in corso di rifacimento) redatto per titoli (1356), dal quale si può desumere la ripartizione delle rilevazioni in diversi fon- di: Fondo "Documentari didattici" (824 titoli), del quale fanno parte alcuni documentari prodotti dalla BIA e le registrazioni di Convegni e Conferenze; Fondo "Film" (360 titoli); Fondo "Teatro" (30 titoli), del quale fanno parte sei rilevazioni di Maggi e spettacoli teatrali eseguiti presso il teatro di Buti; Fondo "Opere Liriche" (34 titoli); Fondo "Centro Ricerca e Sperimentazione Teatrale di Pontedera" (108 titoli); fondo "Documentari, Interviste, Riprese Varie" (9 SVHS, 4 VHS); Fondo "Eventi Pubblici" (32 SVHS, 1VHS); Fondo "Ragazzi" (19 SVHS, 4 VHS). A partire dal 1999 le riprese vengono effettuate in tecnologia MiniDV.

Mediateca di Pontedera (foto F. D'Angelo)

224 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Roberto Cerri

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via 21 aprile 7 Città: Pontedera Provincia: PI Tel. : 0587 54346 / 0571 406233 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Roberto Cerri Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 34 (audiocassette) Qualità: discreto-buono Periodo di raccolta: 1992-2003 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: storia locale storia politica sindacalismo militanza politica/mo- storia orale vim. operaio/sindacal

Descrizione: L'archivio è costituito in prevalenza da interviste a esponenti politici e sindacali pontederesi. Roberto Cerri, responsabile del settore servizi culturali presso il Comune di San Miniato e coordinatore della rete bibliotecaria "Bibliolandia", si occupa dalla fine degli anni '70 di storia contemporanea, rivolgendosi in particolare allo studio del movimento operaio e della politica amministrativa locale. Cerri utilizza fonti orali dall'inizio degli anni '90, come integrazione e riscontro rispetto allo studio delle fonti archivistiche e bibliografiche. Le registrazioni presenti in archivio sono da ricondurre ad una ricerca sulla vita politica e sociale pontederese dal 1930 al 1980, sviluppato seguendo il filo conduttore della biografia di un personaggio politico significativo. Le rilevazioni, raccolte tra il 1998 e il 1999, compren- dono quindi sia lunghe interviste a esponenti del contesto politico sociale dell'epoca che interviste a familiari.

225 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Videoteca dell'ITCG "Enrico Fermi"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Firenze 51 Città: Pontedera Provincia: PI Tel. : 0587 213400 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Luogo di conservazione: ITCG "Enrico Fermi" Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 3500 (VHS) Qualità: buono N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1982-2003 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: cinema documentari teatro letteratura storia locale conferenze, convegni e corsi Descrizione: L'archivio audiovisivo dell'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Enrico Fermi" con- tiene VHS registrati in prevalenza dal palinsesto RAI e RAISAT, suddivisi nei fondi "Cinema" (2500 pezzi circa), "Teatro" (300 pezzi), "Documentari" (300 pezzi), "Letteratura" (circa 400 pezzi). In particolare, il fondo "Teatro" è stato tratto dalle trasmissioni "Sipario" (DSE) e "Pal- coscenico" (RAI2); il fondo "Letteratura" dalla trasmissione "Video-Sento-Leggo" (RAISAT). Pochi i supporti relativi al contesto locale e le rilevazioni prodotte direttamente dall'istituto (10 VHS), queste ultime relative alla registrazione di conferenze tenute nell'aula Magna del- l'ITCG e a rappresentazioni teatrali scolastiche. La videoteca è nata su iniziativa di Franco Ferrini, professore di educazione fisica che ha insegnato nell'istituto fino al pensionamento, nel 2002. Si profila, per il futuro, una collaborazione tra la Videoteca e la Mediateca di Pontedera. Catalogazione informatica completa per titolo, regista e numero progressivo per i fondi "Film", "Letteratura" e "Teatro". Per il fondo "Documentari" è in progetto una catalogazione a cura della Mediateca di Pon- tedera.

226 Le schede del censimento Provincia di Pisa

Francesco Gronchi

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Borgo S. Lazzaro 14 Città: Volterra Provincia: PI Tel. : 347 2973207 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Francesco Gronchi Luogo di conservazione: abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 13 (audiocassette) Qualità: soddisfacente Periodo di raccolta: 1999 Periodo di riferimento dei documenti: resistenza/antifasci- Argomenti: storia orale smo/fascismo

L'archivio Gronchi è composta da una raccolta di interviste a partigiani realizzate per la tesi Descrizione: di laurea in Storia dell'Italia Contemporanea "La 23ma Brigata Garibaldi" (relatore prof. Paul Corner, Università di Siena, a.a. 1998-1999). Con Giovanni Contini, Gronchi ha rilevato alcu- ne interviste a partigiani di Volterra.

227 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Mediateca di Pontedera (foto F. D'Angelo)

228 Provincia di Pistoia

229 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

230 Le schede del censimento Provincia di Pistoia

Florio Franceschi

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: V. Fallerini 215 Città: Mammiano Provincia: PT Tel. : 0573 630440 E mail / Sito web: Referente: Florio Franceschi Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 10 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: 21 (11 audiocassette, 10 microcassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1996-2001 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo Argomenti: canti popolari racconti popolari

Descrizione: L'interesse di Florio Franceschi per la musica ed il canto popolare è derivato dall'essere egli stesso un musicista: fa parte del gruppo musicale "Gigetto del bicchiere". Il lavoro di raccolta è iniziato intorno al 1996. Florio Franceschi ha svolto la propria ricerca di canti e tradizioni popolari soprattutto nelle zone della Val di Lima, Val di Forfora, e la Valle dell'Orsigna, tut- te nel pistoiese. L'archivio conserva le videoregistrazioni di una iniziativa che si è svolta a Cutigliano nel 2000. Si tratta di una serie di cinque incontri dal titolo "Alla riscoperta delle tradizioni perdute" nei quali diversi anziani hanno raccontato novelle, ricordato filastrocche e canti tradizionali del luogo. Franceschi ha anche le registrazioni video di alcuni spettacoli folkloristici che sono stati rappresentati nel pistoiese. L'archivio originale è composto soprattutto da audiocassette. La maggior parte sono state donate all'Ufficio Cultura della Provincia di Pistoia, di queste è stata fatta una trascrizione dei testi. Si sta procedendo al trasferimento su CD del materiale raccolto.

231 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio Istituto Storico Provinciale della Resistenza di Pistoia

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via della provvidenza 21 Città: Pistoia Provincia: PT Tel. : 0573 32578 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Giannelli Fabio Luogo di conservazione: sede dell'istituto Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 97 (80 audiocassette, 17 microcassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1981-2002 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà del XX secolo resistenza/antifa- commemorazio- conferenze, con- Argomenti: scismo/fascismo/li- canti popolari canti patriottici ni/ anniversari/ vegni e corsi berazione cerimonie

Descrizione: L'Archivio dell' "Istituto Storico Provinciale della Resistenza di Pistoia" raccoglie materiali audio di varia natura. In particolare sono presenti in audiocassetta ed in microcassetta in- terviste a partigiani, registrazioni di conferenze, cerimonie, mostre, lezioni di storia, canti popolari, canti patriottici. L'archivio è stato creato nel 1981 ed è aperto al pubblico. E' in corso la schedatura sia cartacea che informatizzata. Il materiale conservato nell'archivio è conflui- to in numerose pubblicazioni dell'Istituto. L'archivio pubblica anche una rivista "Farestoria" (pubblicata dal 1981 al 1997) e il periodico "Quaderni di Farestoria" (pubblicato dal 1998 ad oggi).

232 Le schede del censimento Provincia di Pistoia

Sergio Landini

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Città: Pistoia Provincia: PT Tel. : 0573 24348 E mail / Sito web: Referente: Direttore Biblioteca Forteguerriana Luogo di conservazione: Biblioteca comunale Stato giuridico: Privato Consultabilità: su apuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 25 (bobine) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1950- 1970 Periodo di riferimento dei documenti: 1950- 1970 musica blues/ Argomenti: musica popolare musica etnica musica jazz jazz /etnica

Descrizione: L'archivio di Sergio Landini, medico pistoiese, è stato costituito grazie ad una campagna di rilevazione iniziata da lui stesso con l'aiuto di alcuni collaboratori negli anni '60-'70, che ha reperito una vasta e consistente raccolta di dischi e nastri di musica etnica ma anche blues e jazz. L'attenzione per le tradizioni locali ha permesso a Landini di svolgere un'inda- gine capillare in tutta la zona montana, nei paesi di San Baronto, Rivoreta, San Marcello, Pian degli Ontani, Cutigliano, Torri, Lentula, Treppio, Tobbiana, Orsigna. La pubblicazione del 1977 Venti canti popolari pistoiesi, curata da Sergio Landini e Maurizio Ferretti, riporta la trascrizione di alcuni di questi canti. E' in corso l'inventariazione e la catalogazione da parte del comune di Pistoia. Per quel che riguarda la musica etnica, sono presenti 5216 pezzi ripartiti secondo la nazione di appartenenza e per ogni nazione è specificato il gruppo etnico e la lingua originale. Sono documentate musiche di 91 paesi di tutto il mondo.

segue

233 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: Questa raccolta è stata effettuata nel corso degli anni '50, '60 e '70, sull'onda del rinato interesse per la musica etnica. Sono inoltre presenti 25 bobine che raccolgono una grossa quantità di registrazioni su nastro di musica "etnologica", blues e jazz. Sono registrati 1562 pezzi di Jazz, 94 di jazz-blues e 40 di blues, per ognuno è specificato il numero di giri, il nome dell'esecutore e dei componenti del complesso e l'anno di esecuzione. La proprietà dell'ar- chivio, che è depositato presso la biblioteca comunale di Pistoia è di Donatella Pereira.

234 Le schede del censimento Provincia di Pistoia

Archivio di Ponte Buggianese

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via G. Matteotti 78 Città: Ponte Buggianese Provincia: PT Tel. : 0572 932181 E mail / Sito web: Referente: Direttore Biblioteca Luogo di conservazione: Biblioteca comunale Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 5 (VHS) Qualità: buona N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1996- 1997 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: balie

L'archivio conserva le interviste relative alla ricerca: "Emigrazione femminile da Ponte Bug- Descrizione: gianese ed il baliatico nella prima metà del '900" Il lavoro è stato realizzato dall'assesso- rato alla Pubblica Istruzione del Comune, in collaborazione con la Scuola Media Statale "P.F.Cecchi". Gli studenti hanno realizzato venti interviste con le balie presenti sul territorio producendo complessivamente cinque videocassette.

235 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

236 Provincia di Prato

237 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

238 Le schede del censimento Provincia di Prato

Gianni Ciolli

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via dell'Alloro 1/13 Città: Paperino Provincia: PO Tel. : 0574 54200 E mail / Sito web: Referente: Gianni Ciolli Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 34 (32 audiocassette; 2 mini disc) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1994-2000 Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: ottava rima contrasti

Descrizione: L'archivio di Gianni Ciolli è un archivio privato. Tutto il materiale presente nell'archivio è cata- logato. Esistono anche le trascrizioni cartacee delle audiocassette. Le sue registrazioni riguardano esclusivamente i contrasti in ottava rima. Una piccola parte sono copie di registrazioni fatte da altre persone. Sono presenti in archivio anche copie di cassette commerciali.

239 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Biblioteca "Lazzerini" di Prato - Fondo Angela Spinelli

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via del Ceppo Vecchio 7 Città: Prato Provincia: PO Tel. : 0574 616511 E mail / Sito web: [email protected] / www.comune.prato.it/bal/ Referente: direttore della biblioteca Luogo di conservazione: Biblioteca comunale Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 65 (audiocassette) Qualità: cattiva Periodo di raccolta: 1982 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà XX secolo seconda guerra Argomenti: storie di vita fascismo mestieri tradizionali dopoguerra mondiale resistenza/anti- fascismo/fasci- mezzadria smo/liberazione Il fondo Angela Spinelli conservato presso la biblioteca comunale "Lazzerini" di Prato è un Descrizione: fondo costituito da 65 audiocassette registrate nel 1982 a Prato e dintorni su vari aspetti di storia e tradizione locali. La consultazione è consentita previo appuntamento. Presso la bi- blioteca è presente una trascrizione parziale delle interviste raccolta in due volumi. La qualità complessiva del fondo è cattiva. Dell'archivio esiste una schedatura cartacea.

240 Provincia di Siena

241 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

242 Le schede del censimento Provincia di Siena

Archivio delle testimonianze orali dei minatori di Abbadia S.S.

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: presso il museo della miniera Città: Abbadia S.S. Provincia: SI Tel. : 0577778324 E mail / Sito web: [email protected] / www.museominerario.it/ Referente: Gian Piero Petri Luogo di conservazione: Museo Minerario Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento Descrizione archivio:

N° documenti video: 5 (4 VHS, 1 Hi8) Qualità: buona N° documenti audio: 93 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1985-1989 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo militanza politica/ resistenza/anti- archeologia Argomenti: miniera movim. operaio/ storie di vita fascismo/fasci- industriale sindacale smo/liberazione resistenza/antifascismo/ lotte sindacali e fascismo/liberazione politiche Descrizione: Le testimonianze orali costituiscono una sezione dell'archivio del parco delle miniere di Abbadia S.S. che per la parte cartacea è stato totalmente inventariato. La raccolta di testimonianze orali ad Abbadia S.S. nasce da un'esigenza dell'Amministrazione comunale di documentare le sto- rie di vita dei minatori e dei loro familiari. Nel 1986 il Comune di Abbadia S.S. su sollecitazione dell'Associazione "Amici del museo" e con la collaborazione di Giovanni Contini della Sovrin- tendenza Archivistica di Firenze ha deciso di raccogliere le testimonianze orali degli ex minatori. Il lavoro di raccolta iniziata nel 1986 ed ha il suo massimo sviluppo tra il 1986 e 1988. Imo Zoppi (ex minatore), insieme con Gian Piero Petri, ha rappresentato la vera direzione del progetto: ha proposto e contattato le persone da intervistare ed è stato l'unico del gruppo che è stato presente a tutto le interviste. Nel 1989 sono state effettuate anche alcune interviste audiovisive. Le cassette audio sono state interamente trascritte.

243 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

TE.CA.

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Casa Rosi Città: Ancaiano, Sovicille Provincia: SI Tel. : 0577 317004 E mail / Sito web: Referente: Andrea Fantacci, Monica Tozzi Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità:

Descrizione archivio:

N° documenti video: 20 (8 VHS; 12 8mm) Qualità: buona N° documenti audio: 36 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1984-2003 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo tecniche agricole Argomenti: mezzadria ottava rima maggiolata canti popolari tradizionali

Descrizione: Monica Tozzi ed Andrea Fantacci sono i curatori ed i possessori dell'archivio TE.CA., che ha sede nella loro abitazione. Il nome dell'archivio è composto dalle iniziali dei nomi dei due figli: Teo e Camilla. Il primo nucleo dell'archivio è costituito dal materiale accumulato durante la ricerca sul campo finalizzata alla tesi di laurea in Storia delle Tradizioni Popolari sia di Monica che di Andrea. Nel 1994 realizzano una ricerca sui canti del Maggio in Toscana. Dal 1995 la raccolta di documenti di musica popolare è continuata attraverso l'uso di una videocamera. I documenti d'archivio sono stati parzialmente trascritti e corredati da diario di campo e fo- tografie.

244 Le schede del censimento Provincia di Siena

Fabio Mugnaini

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: vicolo dell'arco 2 Città: Castelnuovo Berardenga Provincia: SI Tel. : E mail / Sito web: Referente: Fabio Mugnaini Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: 21 (VHS) Qualità: buono N° documenti audio: 50 (audiocassette) Qualità: buono Periodo di raccolta: 1983-1999 Periodo di riferimento dei documenti: ultimo quarto del XX secolo Argomenti: racconti popolari feste popolari storia orale

Descrizione: L'archivio di Fabio Mugnaini è un archivio privato. Mugnaini è ricercatore di discipline DEA presso il dipartimento di Filosofia e Scienze sociali dell'Università di Siena. Il materiale audio e video presente nel suo archivio è materiale prodotto nel corso delle sue ricerche condotte sul territorio del Chianti senese, dove si è occupato di narrativa, di tradizione orale, e in Valdichiana dove ha condotto soprattutto ricerche sulle feste. Parte del materiale prodotto da Fabio Mugnaini è conservato presso il dipartimento di Filosofia dell'Università di Siena. L'archivio è parzialmente schedato informaticamente.

245 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Archivio della Compagnia Popolare del Teatro Povero di Monticchiello

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Piazza nuova 1 Città: Monticchiello Provincia: SI Tel. : 0578 755118 / 0578 755735 E mail / Sito web: [email protected] / www.teatropovero.it Referente: Francesca Profili Luogo di conservazione: sede della compagnia Stato giuridico: privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 92 (varia) Qualità: buona per circa 1/3 dei documenti N° documenti audio: 29 (bobine) Qualità: scarsa Periodo di raccolta: 1980-oggi Periodo di riferimento dei documenti: 1973-2005 Argomenti: mezzadria teatro popolare tradizioni popolari feste popolari canti tradizionali conferenze storia locale religiosità popolare feste popolari Descrizione: L'archivio si compone di due sezioni: a) documenti relativi alle produzioni teatrali e alle attività culturali del Teatro Povero di Mon- ticchiello, molti dei quali autoprodotti. b) documenti raccolti durante l'allestimento del TePoTraTos – Scene del Teatro Popolare Tradizionale Toscano (1997 – 2004), riguardanti generalmente le rappresentazioni popolari ed il folklore toscano e provenienti da altri archivi privati o pubblici. E' prevista la digitalizzazione della documentazione.

246 Le schede del censimento Provincia di Siena

Mariano Fresta

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Città: Monticchiello Provincia: SI Tel. : 0578 755118 E mail / Sito web: [email protected] / www.teatropovero.it/ Referente: Compagnia Popolare del Teatro Povero Luogo di conservazione: Museo del Teatro popolare toscano Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 3 (VHS) Qualità: discreta N° documenti audio: 12 (9 bobine; 3 audiocassette) Qualità: discreta Periodo di raccolta: 1975-1995 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà del XX secolo Argomenti: canti popolari feste popolari alimentazione teatro popolare onomastica proverbi Descrizione: L'attività di ricercatore sul campo di Mariano Fresta inizia nel 1974 con una ricerca sul Bru- scello e la Vecchia nel senese. Gli ambiti di ricerca dei quali si è occupato Fresta e che ritroviamo sotto forma di registrazioni audio nel suo archivio sono il canto popolare, il teatro popolare, l'alimentazione, la maggiola- ta, i proverbi, onomastica, filologia e feste. L'archivio è stato donato nel 1998 (circa) all'Amministrazione Provinciale di Siena per l'al- lora costituendo Museo del teatro popolare toscano di Monticchiello. La trascrizione delle interviste non esiste se non di piccoli pezzi e informazioni che utilizzati per la ricerca e le pubblicazioni realizzate.

247 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

ASMOS

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Fosso di Sant'Ansano 3 Città: Siena Provincia: SI Tel. : 0577 284244 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Vittoria De Dominicis Luogo di conservazione: sede dell'ASMOS Stato giuridico: Privato Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 581 (451 VHS; 50 U-Matic; film 16 mm 80) Qualità: N° documenti audio: 800 (300 audiocassette; 500 bobine) Qualità: Periodo di raccolta: 1983-1998 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà del XX secolo militanza politica/ resistenza/anti- Argomenti: storia politica movim. operaio/ resistenza fascismo/fasci- mezzadria sindacal smo/liberazione nazismo / deporta- conferenze, mezzadria storie di vita zioni / stragi /perse- convegni e cuzioni razziali corsi Descrizione: L'Archivio Storico del Movimento Operaio e Democratico Senese si costituisce come As- sociazione culturale nel 1988 per volontà di Vasco Calonaci e di un gruppo di militanti del Partito Comunista senese. Lo scopo è quello di raccogliere e conservare i documenti della Federazione Comunista senese, ma l'interesse si estende presto alla conservazione della memoria del movimento operaio e contadino più in generale. L'attività di ricerca e raccolta dei documenti inizia nell'83. L'archivio viene aperto al pubblico nel '90. Oltre alle attività di raccolta, ordinamento e conservazione, l'ASMOS organizza convegni di studio e promuove attività di ricerca. La consistenza dell'Archivio per quanto riguarda il settore audio e video è di circa 80 filmati 16 mm; oltre 400 videocassette; circa 1.500 ore di nastri e bobine audio contenti registrazioni riguardanti convegni, seminari, manifestazioni, congressi, comizi, etc. segue

248 Le schede del censimento Provincia di Siena

Descrizione: Di particolare interesse sono i film in 16 mm (riversati su VHS), che contengono i cinegiornali del PCI "Terzo canale", documentari, inchieste sociali, caroselli elettorali, così come alcune registrazioni di riunioni politiche (comitati federali, congressi etc.). E' in corso una campagna di masterizzazione e riversamento su CD di bobine e cassette, con relativa schedatura informatica. Dal punto di vista delle fonti orali, il materiale di rilievo consiste nelle interviste, conservate su audiocassette e in parte già riversate su supporto digitale, realizzate in seguito al seminario "Raccogliere e studiare forme di vita". Il gruppo di ricercatori che fu costituito realizzò tra il '92 e il '93 una serie di interviste sui temi dell'antifa- scismo, della Resistenza, delle persecuzioni razziali, mezzadria, lotte operaie etc. I materiali audio sono raggruppati per tipologia di supporto e suddivisi per anno.

249 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Associazione culturale "ALEA"

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Duccio di Buoninsegna 2 Città: Siena Provincia: SI Tel. : 0577 46458 - 338 5308293 E mail / Sito web: [email protected] / www.aresteatro.it/ Referente: Francesco Burroni Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 21 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1978- Periodo di riferimento dei documenti: canti del palio Argomenti: canti da osteria maggiolata di Siena

Descrizione: L'archivio, curato da Francesco Burroni, è nato alla fine degli anni Settanta dalla passione per la musica popolare. L'archivio è formato da 21 audiocassette: i soggetti sono canti da osteria, rilevati dal 1978 al 1980 presso l'osteria "da Cafiero" a Siena, completamente trascritti e che sono stati la base della tesi di laurea (1980) sul repertorio senese dei canti di osteria (relatore prof P. Clemente) ; 4 audiocassette sono sul canto del Maggio e altri canti popolari registrati a Radicondoli nel 1984 e parzialmente trascritte; 3 audiocassette sono sul canto del Palio a Siena, anche queste parzialmente trascritte.

250 Le schede del censimento Provincia di Siena

CEDLAC

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Giuseppe Di Vittorio 4 Città: Siena Provincia: SI Tel. : 0577 330051 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Gianfranco Molteni Luogo di conservazione: Palazzo della Provincia Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 88 (86 S-VHS; 2 VHS) Qualità: ottima N° documenti audio: 110 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1978-2000 Periodo di riferimento dei documenti: mestieri famiglia società Argomenti: mezzadria fabbro tradizionali tradizionale preindustriale religiosità popolare teatro popolare Descrizione: Il CEDLAC (Centro di Documentazione del Lavoro Contadino) è un centro di ricerca sul mondo mezzadrile senese e in generale sulla società tradizionale preindustriale. Il centro è emanazione diretta dell'Amministrazione provinciale senese ed è diretto da Gianfranco Molteni. Negli ultimi anni l'attività del Centro si è spostata progressivamente dalla documen- tazione del lavoro contadino alla ricerca per la realizzazione dei musei del settore etnografico del Sistema dei Musei Senesi in collaborazione con vari soggetti fra i quali l'Università sene- se. Il materiale prodotto riproduce le due fasi di ricerca attraversate dal centro: il materiale (soprattutto audio) prodotto nella fase di documentazione del lavoro contadino (1978 - 1982) e quello prodotto appositamente per creare documentazione per i musei etnografici del Si- stema dei Musei Senesi. Quest'ultimo è stato prodotto in due campagne successive a partire dal 1997. Si tratta di video tematici realizzati sotto la direzione del Cedlac da troupe televisive della RAI grazie ad un accordo stipulato con quest'ultima dall'Amministrazione provinciale di Siena. La qualità tecnica di questo materiale è ottima.

251 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Centro Televisivo di Ateneo

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via Laterina 8 Città: Siena Provincia: SI Tel. : E mail / Sito web: [email protected] / www.cta.unisi.it Referente: Riccardo Putti Luogo di conservazione: Università Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 400 (300 Betacam; 40 DV; 10 VHS; 50 U-matic) Qualità: ottimo N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1986-2001 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà del XX secolo Argomenti: storie di vita feste popolari canto popolare feste religiose

Descrizione: Nel 1986 viene costituito il CTA (Centro Televisivo di Ateneo) dell'Università di Siena, in cui conflui- scono le due componenti di Medicina (che esprime il direttore scientifico dott. Arnaldo Bastianini, ora in pensione) e di Antropologia (che esprime il coordinamento tecnico con Riccardo Putti). Il CTA nasce come centro di produzione, e non come archivio di documenti prodotti da altri. L'ar- chivio conserva dunque solo le produzioni interne. La Facoltà di Medicina richiede la registrazione di interventi in camera operatoria. Nell'ambito dell'Ateneo, il Centro realizza produzioni sull'orientamento universitario e sulla pre- sentazione dei corsi di laurea, dei filmati su Franco Fortini e su Romano Bilenchi, documenta attività teatrali per il 750° dell'Università, etc. In campo etnografico, il Centro conduce delle campagne di rilevazione in Africa: in Somalia; in Costa d'Avorio (i funerali di un re Baulè); in Eritrea. Per quanto riguarda l'etnografia italiana, il Centro lavora sulle feste in Toscana, la raccolta di racconti e novelle nell'area di confluenza tra Adda e Po, la Lega di Piadena, Caterina Bueno, etc. Realizza due video sul palio di Siena ("Vicoli, schermi, rumori" e "Flussi e spostamenti durante il Palio, time lapse sui flussi di riempimento della piazza del Campo"). Il CTA realizza inoltre la videorivista "Sorore", sul Santa Maria della Scala. L'archivio ha una schedatura informatizzata.

252 Le schede del censimento Provincia di Siena

Istituto storico della Resistenza senese

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Via di Città 81 Città: Siena Provincia: SI Tel. : 0577 271510 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Fabio Masotti Luogo di conservazione: sede dell'istituto Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: si

Descrizione archivio:

N° documenti video: 113 (102 VHS; 11 Betacam) Qualità: da soddisfacente a buono N° documenti audio: Qualità: Periodo di raccolta: 1992-2004 Periodo di riferimento dei documenti: 1920-1950 resistenza/antifa- seconda guerra Argomenti: storia orale fascismo dopoguerra scismo/fascismo mondiale

Descrizione: L'Istituto Storico della Resistenza Senese viene costituito nel 1991 con lo scopo di conser- vare la memoria storica relativa agli eventi che vanno dalla Seconda Guerra Mondiale alla Liberazione di Siena e del suo territorio, raccoglierne le fonti, promuovere studi e ricerche. L'Istituto senese aderisce all'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia. Le attività sono condotte dal direttore dell'Istituto e da un piccolo gruppo di ricercatori, con finanziamenti destinati di volta in volta a singoli argomenti di ricerca. Il presidente dell'Isti- tuto, Vittorio Meoni, che è anche presidente dell'ANPI senese, partigiano superstite dell'ec- cidio di Montemaggio, ha condotto la maggior parte delle interviste ai partigiani della brigata "Spartaco Lavagnini" e degli altri raggruppamenti che operarono nel territorio senese. Un altro gruppo di interviste, condotte da Silvia Folchi e Anna Frau, registrate in Video Hi8 e qui conservate nella copia VHS, è dedicato alle donne attive nella Resistenza senese.

segue

253 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: Altri filoni di ricerca basata sulle fonti orali sono centrati sul rapporto tra il clero senese e la Resistenza; i Volontari della Libertà, coloro cioè che dopo la liberazione di Siena si arruolaro- no nell'esercito italiano per proseguire la guerra di liberazione al fianco delle truppe alleate; ebrei senesi scampati alla deportazione; un corpo di interviste (realizzate in Betacam da Ser- gio Micheli) sulla liberazione di Siena; un gruppo più recente di interviste, girato in DV Cam da Fabio Dei e Silvia Folchi, a personaggi attivi sia nella resistenza che nella vita politica senese successiva, tra cui lo stesso Vittorio Meoni. L'Istituto possiede inoltre un fondo fotografico (non ancora catalogato), una biblioteca ab- bastanza ricca di volumi e riviste, una collezione di film e documentari in formato VHS, una collezione di audiocassette con le registrazioni dei corsi di aggiornamento, di alcune riunioni ed assemblee dell'Istituto stesso, di canti fascisti e partigiani. I materiali sono custoditi per la maggior parte presso la sede di Siena, in parte presso il Laboratorio didattico di Casa Giubileo, sul Monte Maggio.

254 Le schede del censimento Provincia di Siena

Istituto storico della Resistenza - Siena (foto F. D'Angelo)

255 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Laboratorio Audiovisivi del Dip. di Filosofia e Scienze Sociali, Università di Siena

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Palazzo San Galgano, Via Roma 47 Città: Siena Provincia: SI Tel. : 0577 232511 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Rao Canepi Luogo di conservazione: Facoltà di Lettere Stato giuridico: Pubblico Consultabilità: su appuntamento

Descrizione archivio:

N° documenti video: 531 (VHS-C; 8 mm, VHS; U-Matic; Super 8 mm) Qualità: varia N° documenti audio: 688 (audiocassette; bobine; dischi vinile) Qualità: varia Periodo di raccolta: 1974 ad oggi Periodo di riferimento dei documenti: Argomenti: teatro popolare mezzadria pastorizia religiosità popolare feste popolari migrazioni fabbro feste tradizionali abitazione rurale Descrizione: Il Laboratorio Audiovisivi nasce ufficialmente nel 1981, su iniziativa di Pietro Clemente: in questo laboratorio, attualmente diretto da Massimo Squillacciotti, è conservato un importante fondo archivistico che testimonia le numerosissime ricerche portate avanti sul territorio to- scano e non, dal gruppo delle cattedre demoetnoantropologiche del dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali. Il Laboratorio negli anni di massima attività, legati alla permanenza di Clemente a Siena, si costituisce anche come centro di sperimentazione, e chi vi collabora trova spazio per tentare nuovi moduli comunicativi, come dimostra l'ampia produzione di diaporama, documentari, e in seguito di prodotti multimediali, attività che prosegue poi all'interno del Centro Televisivo D'Ateneo. Altro elemento centrale nella storia del Laboratorio è il suo ruolo di supporto tec- nico negli stage, organizzati a partire dal 1980 come attività aggiuntiva per gli studenti dei corsi di Antropologia Culturale e Storia delle Tradizioni Popolari, sul modello dell'Università di Aix-en-Provence in collaborazione con la quale vengono effettuati i primi due nella zona delle valli Valdesi (TO). segue

256 Le schede del censimento Provincia di Siena

Descrizione: In queste occasioni viene prodotta un'ampia documentazione su vari supporti che, insieme a quella delle primissime ricerche effettuate prima della data di nascita ufficiale del Laboratorio, negli anni '70, sul teatro popolare nelle province di Siena e Grosseto e sulla resistenza nella Val d'Orcia, e insieme alla documentazione dei successivi stage costituiscono il corpus più consistente del fondo archivistico conservato.

Laboratorio audiovisivi - Università di Siena (foto F. D'Angelo)

257 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Laboratorio audiovisivi - Università di Siena (foto F. D'Angelo)

258 Le schede del censimento Provincia di Siena

Videodocumentazioni

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: via S.S. 222, 21 Quercegrossa Città: Siena Provincia: SI Tel. : 0577 327414 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Silvia Folchi Luogo di conservazione: Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: 222 (37 8mm; 120 DVCam; 65 Betacam) Qualità: buona, ottima N° documenti audio: 13 (audiocassette) Qualità: buona Periodo di raccolta: 1991-2005 Periodo di riferimento dei documenti: seconda metà del XX secolo militanza politica/ resistenza/antifa- condizione Argomenti: movim. operaio/sin- fascismo museografia scismo/fascismo femminile dacale mestieri tradizionali religiosità popolare feste tradizionali Descrizione: L'archivio di Videodocumentazioni è un archivio privato. Silvia Folchi si occupa di documen- taristica e raccolta di fonti orali, ed è in questa veste che ha realizzato il suo archivio. Il pri- mo video (1989), prodotto insieme ad Antonio Bartoli con l'Università di Siena, Dipartimento etno-antropologico, è una ricerca sul mestiere del carbonaio. Sempre in collaborazione con Antonio Bartoli ha realizzato altre ricerche in video: le Befanate sul Monte Amiata, il gioco della "Palla eh" nel grossetano, il ciclo della castagna, sull'Amiata, e altro. Nel 1992 Silvia Folchi inizia a lavorare per un'emittente televisiva regionale e ottiene l'iscrizione all'Albo dei Giornalisti. In collaborazione con Anna Frau conduce una serie di interviste in video a don- ne attive nella Resistenza commissionate dall'Istituto Storico della Resistenza Senese, dal- l'ANPI e dall'UDI. Nel '94, conclusa l'esperienza con la televisione, inizia una collaborazione con la casa editrice Palumbo, di Palermo, per la realizzazione di alcuni documentari per una collana di video didattici su autori della letteratura italiana. segue

259 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Descrizione: Nel 1996 fonda la cooperativa "Interazioni", con cui realizza una campagna di videointerviste sulla storia del sindacato a Siena dal dopoguerra agli anni Settanta. Nel 2001 costituisce con Antonio Bartoli la società Videodocumentazioni, con cui realizza, tra l'altro, documentari e filmati per i musei etnografici del Sistema Musei Senesi, raccolte di interviste sui temi della Resistenza, della partecipazione politica, del lavoro. L'archivio è conservato presso lo studio di produzione di Videodocumentazioni. I materiali prodotti con "Interazioni" sono conservati presso la sede della Cooperativa; quelli realizzati con l'Università sono depositati presso il Laboratorio Audiovisivi della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena.

260 Le schede del censimento Provincia di Siena

Silvia Sinibaldi

Anagrafica Archivio:

Indirizzo: Loc. Santa Margherita - La Suvera 12 Città: Vagliagli Provincia: SI Tel. : 0577 356970 / 3391317904 E mail / Sito web: [email protected] Referente: Silvia o Giordano e Paola Sinibaldi Luogo di conservazione: Abitazione privata Stato giuridico: Privato Consultabilità: no

Descrizione archivio:

N° documenti video: Qualità: N° documenti audio: 259 (audiocassette) Qualità: buono Periodo di raccolta: 1998-2003 Periodo di riferimento dei documenti: XX secolo resistenza/anti- giochi e Argomenti: famiglia mezzadrile storia locale resistenza fascismo/fasci- giocattoli per smo/liberazione l'infanzia storie di vita migrazioni L'archivio di Silvia Sinibaldi è frutto delle ricerche sul campo realizzate come antropologa. Gli argomenti trattati sono molteplici ma possono essere riuniti in alcuni grandi filoni tra cui emer- gono dal punto di vista quantitativo le ricerche che concernono la famiglia toscana (mezza- Descrizione: drile e di piccoli possidenti), l'emigrazione calabrese in Toscana ed il fenomeno delle media- zioni matrimoniali tra toscani e calabresi, la Resistenza. Il totale dell'archivio comprende 259 audiocassette da 60 minuti. L'archivio è completato da una schedatura informatizzata. L'archivio anche alcuni diari di persone intervistate, fotografie, documenti archivistici (archivi privati di famiglia, archivi cimiteriali, archivi comunali ed ecclesiastici, archivi di fattoria), let- tere.

261 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

262 Alcune riflessioni Alessandro Portelli

l lavoro presentato in questo ti solo alla scrittura. Non a caso allora, cerca nota e accessibile. A questo natu- catalogo delle fonti sonore accanto alla ricerca e alle registrazioni ralmente contribuiva il fatto che il più in Toscana è uno strumento su campo, il progetto principale a cui del lavoro sulle fonti orali avviene dopo prezioso, perché permette al Gianni Bosio lavorò da allora in poi fu la registrazione: trascrizioni, schedatu- lavoro di tantisismi ricercatori quello di un archivio: l'Istituto Ernesto re, indicizzazioni richiedono tempo e I– e alle voci di tantissimi artisti, can- de Martino, tuttora una delle maggio- fatica, oltre che un'attrezzatura metodo- tori e narratori – di uscire dal silenzio ri istituzioni europee per la presenza logica più elaborata, spazi e mezzi tec- e dalla dispersione e diventare acces- alternativa e la conoscenza critica delle nici; soprattutto, si intraprendono solo sibili. Già la modalità di schedatura culture popolari fondate sull'oralità e la se si ha in mente un'utenza diversa e più e descrizione mi sembra esemplare voce. ampia rispetto ai primi utilizzatori. e permette di avere subito un'idea di A lungo, la apparente facilità della rac- Quest'ultimo requisito – la previsione di che cosa è possibile trovare nei vari colta ("basta un qualunque registratore a un'utilizzazione più vasta – rinvia però fondi. E' lavoro di salvaguardia e dif- cassette") e la prevalenza di modalità mi- a un cambiamento di contesto che ha fusione di beni culturali preziosi, che litanti o didattiche – cioè in larga misura cominciato a verificarsi solo recente- andrebbe condotto senz'altro su scala di breve periodo – hanno fatto sì che la mente, e cioè al fatto che chi pratica la nazionale. diffusione delle fonti orali non fosse ac- storia orale non ha più la sensazione di Nel suo classico "Elogio del magnetofo- compagnata da un'adeguata attenzione muoversi al di fuori del quadro gene- no," Gianni Bosio sottolineava come la alla loro permanenza e consultabilità. rale della ricerca storica, isolato se non possibilità di rendere stabile, fissata sul Esaurito il fine immediato per cui era- osteggiato dalla professione storiografi- nastro, la comunicazione orale permet- no stati raccolti, materiali preziosi sono ca. Forse la vera svolta in questo senso è tesse di riconoscere alle culture popola- rimasti a impolverarsi e deteriorarsi nei avvenuta proprio in Toscana, col conve- ri – che nell'oralità hanno il loro veicolo cassetti privati e (nel migliore dei casi) gno "In memory" sulle stragi naziste in principale – tutta l'attenzione critica e il nelle biblioteche scolastiche, senza di- Europa organizzato da Leonardo Paggi rispetto conoscitivo fino allora riserva- ventare una risorsa di conoscenza e ri- ad Arezzo nel 1996: è lì che gli storici

263 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

prendono atto del fatto che il problema ne dell'archivio. A questo punto ciascun mersi e raccontarsi (dopo tutto, io stesso storiografico pressante non è solamen- documento sarà presente in tre forme: sono arrivato alla storia oprale perché, te la ricostruzione dei fatti storici, ma la il nastro originale, che verrà conservato mentre cercavo canzoni, i cantori insi- memoria stessa. Il revisionismo storico senza più sottoporlo all'usura della con- stevano a darmi anche storie). D'altra e costituzionale, la rilegittimazione di sultazione e dell'utilizzazione; un disco parte, un progetto serio di storia orale Salò e del fascismo, sono in primo luo- rigido con la copia digitalizzata integra- non si focalizza in modo esclusivo su un go questioni di memoria, e anche su le; e un CD suddiviso in tracce, legger- tema o un evento, ma li colloca sempre quel piano vanno affrontate e contra- mente ripulito dai disturbi e rumori di nell'arco della biografia del narratore state. Perciò la costituzione di archivi fondo, per la consultazione. La divisio- (di nuovo: è per questo che, pensando delle fonti orali si pone al tempo stesso ne in tracce permette, a chi non abbia di fare una ricerca su Terni 1949-1953, come un'offerta e una sfida agli storici: tempo di ascoltare l'intero documento, finii per scrivere un libro su Terni 1831- là dove le fonti orali esistono e sono ac- di andare direttamente alla sezione che 1985). Questo comporta che la registra- cessibili, diventa professionalmente in- lo interessa, anche grazie al motore di zione conterrà sempre una quantità di dispensabile consultarle, proprio come ricerca che permette il reperimento materiale che non è utilizzato al mo- lo è consultare gli archivi cartacei. Co- rapido sul catalogo (p. es., digitando mento ma che resa una risorsa in fu- struire "archivi centrali" delle fonti orali, "occupazioni delle terree") si ottengo- turo. Gianni Bosio diceva sempre: non o almeno reti di cataloghi in rete che le no, per i primi 120 nastri, una dozzina spegnere mai il registratore; non sai mai rendano rintracciabili rende possibile di occorrenze, che sono rintracciabili che cosa, di quello che ascolti e ti sembra questa proposta di metodo. e ascoltabili nell'arco di pochi minuti. non interessante, si rivelerà importante D'altra parte, sono le nuove tecnologie A questo punto, uno storico che lavori in futuro. E aveva ragione. Ad esem- che permettono di superare un altro sulle lotte contadine e non usi questo pio: un'intervista fatta nel 1979 a un ostacolo all'uso archivistico delle fonti materiale non ha proprio più giustifi- partigiano di Tivoli, senza nessun fine orali: la loro consultabilità. Ci vuole mol- cazioni (un'altra funzione delle nuove specifico, è diventata la colonna sonora to più tempo ad ascoltare un solo nastro tecnologie è la possibilità di pubblicare di un film sulla resistenza a Tivoli rea- che a sfogliare un faldone d'archivio; per il materiale in forma sonora – CD, CD lizzato da un altro gruppo di persone, di più, i nastri (specie le cassette) sono Rom, DVD – con relativa facilità e bas- nel 2005. Oppure: un'intervista fatta nel deteriorabili e fare copie costa molti so costo. Era il progetto della serie "Ar- 1999 per la ricerca sulle Fosse Ardeati- soldi e tempo. Per questo, il più delle chivi Sonori" di Gianni Bosio, pensato ne (e non utilizzata allora) è servita per volte la consultazione si è fatta solo sulle quarant'anni fa e, allora, frustrato dalla scrivere nel 2005 un articolo sulle radici trascrizioni (quando esistono; in loro as- mancanza di una tecnologia adeguata). di sinistra del tifo laziale in un quartiere senza, i documenti sonori rischiavano di L'esistenza dell'archivio esalta poi un'al- operaio di Roma, argomento che certo restare muti), che sono sempre una resa tra caratteristica delle fonti orali: l'am- era assai lontano dai miei interessi del imperfetta, e che comunque non danno piezza dei temi. Nel dialogo sul campo, momento. accesso alla dimensione sonora che è la è impossibile attenersi strettamente al- Aggiungerei una ulteriore funzione del- sostanza stessa del documento. l'ordine del giorno progettato dal ricer- l'archivio, di cui mi sono reso conto solo Nell'Archivio Sonoro "Franco Coggiola" catore: forme e tematiche diverse, anche a posteriori. Nella storia orale, diciamo del Circolo Gianni Bosio, a Roma, abbia- (apparentemente) digressive, emergono sempre che si istituisce un rapporto fra mo cominciato quindi la digitalizzazio- per la spinta degli intervistati ad espri- due tempi: il tempo della storia e il tem-

264 Alcune riflessioni

po del racconto, il tempo degli eventi di una trasformazione della società; nel parlano, mentre definisco "documento narrati e il tempo in cui si narrano. Bene, 2004, la memoria e la lotta erano invece sonoro (o audiovisivo) di origine orale" lavorando coi nostri materiali d'archivio quasi interamente difensive, ma non ce il documento che conserviamo nei no- nel 2003 a un CD Rom sui licenziamen- ne saremmo accorti così nitidamente se stri archivi. Per questo, "storia orale" è ti alla Terni nel 1953 (e, inaspettata- non avessimo avuto quei documenti di diverso dal lavoro che si fa consultando mente, nel contesto di un'altra ondata una memoria più antica. D'altra parte, documenti audiovisivi di origine orale di licenziamenti di lotte) mi resi conto i racconti degli anni '70 e '870 avevano conservati negli archivi – non fosse altro che l'archivio consentiva una triangola- un'ottica quasi esclusivamente locale; che perché viene meno la possibilità di zione ulteriore: il tempo del racconto, e quelli del 2004-2005 erano più attenti dialogare direttamente con la "fonte", il tempo dell'ascolto. Ascoltare nel 2003 a una dimensione globale, al confronto con il narratore, e ci si trova invece da- racconti fatti nel 1980 su eventi del 1953 col mercato, alle politiche economiche vanti a un documento che ha la stessa ci permetteva di fare una vera e propria generali. permanenza e stabilità di un documen- riflessione sulla storia del linguaggio e Per finire, un'osservazione nominalisti- to scritto. Credo che un progetto di sulla storia della memoria: gli operai ca. Quando parlo di "storia orale" io mi "storia orale" non possa prescindere dal ternani degli anni '70, ancora sull'onda riferisco sempre al momento dialogico condurre interviste in prima persona dell'autunno caldo, pensavano a que- dell'incontro interpersonale sul campo- – integrandole poi sia con documenti gli eventi passati come a un momento un incontro di cui il nastro o il video d'archivio di origine orale sia, come si glorioso di avanzata proletaria (anche costituisce la documentazione. Perciò, è sempre fatto, con tutta la documenta- se finirono con una sconfitta), perché quando parlo di "fonti orali" io mi ri- zione archivistica cartacea o di altro ge- si sentivano ancora come l'avanguardia ferisco direttamente alle persone che nere, che sia accessibile.

265 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

266 Censire gli archivi audiovisivi: primo passo per il loro salvataggio Giovanni Contini

rmai sono anni, decenni, nosciuta, la si veniva studiando da un una disciplina archivistica appropriata, che si costruiscono "fonti punto di vista metodologico e poi la si e da svariati decenni le tecniche di con- orali", si scrivono testi che applicava con successo alla ricerca, re- servazione hanno permesso il recupero partono da queste fonti, stavano sullo sfondo, per usare un eu- anche di quella documentazione che si esaminano i molteplici femismo, i problemi relativi all'inventa- l'incuria pareva aver compromesso in Oaspetti che nascono dall'utilizzo di riazione degli archivi orali, all'accesso modo definitivo. documenti così nuovi e inconsueti. pubblico, alla conservazione nel tempo E invece quasi nulla di tutto ciò abbia- Tempo fa qualcuno osservava come, so- (quest'ultimo, in realtà, problema asso- mo per gli archivi orali, nonostante essi prattutto in Europa ed in Italia in spe- lutamente principale). presentino caratteristiche che li rendo- cie, le opere di riflessione metodologica E, si badi bene, questi sono problemi no particolarmente bisognosi di cure sulle fonti orali fossero quasi eccessive che nel nostro caso assumono un'im- inventariali e conservative, e nonostan- per numero, mentre sarebbero manca- portanza grandissima, tanto maggiore te che appaiano singolarmente esposti ti lavori storiografici capaci di mostrare rispetto a quando si parla di inventaria- per quanto riguarda la consultazione i vantaggi che si ottengono dall'uso di re, garantire l'accesso e la conservazione pubblica. questi documenti, porgendo al lettore di un archivio "normale". Sono infatti composti da documenti esempi pratici di utilizzo invece di som- In quel caso infatti abbiamo documenti estremamente labili, la cui sopravviven- mergerlo di considerazioni metodologi- che si sono stratificati nell'archivio se- za spesso si presenta compromessa a che preliminari. condo logiche burocratiche che è pos- distanza di pochissimi anni dal momen- Oggi anche questo non è più vero: in mol- sibile ricostruire abbastanza agevolmen- to della registrazione, e che per giunta ti campi della ricerca ci sono opere, spesso te, e che facilitano l'inventariazione dei sono spesso il risultato di ricerche carat- assai buone, che mostrano l'utilizzo delle fondi; inoltre l'informazione è fissata su terizzate da un taglio molto soggettivo, fonti orali e i risultati di quell'utilizzo. carta o pergamena, supporti stabili nel che li rende difficili da inventariare: si Mentre in un tempo relativamente bre- tempo. Per questo tipo di archivio, tra- è spesso detto che gli archivi orali sono ve, quindi, una nuova fonte era rico- dizionale, da secoli è venuta formandosi quasi isole incomparabili, dato che par-

267 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

tono da certe domande e solo da quel- rintracciare quei documenti sonori o tocca temi che era prevedibile trovare, le, perché spesso rappresentano per audiovisivi, conoscere prima l'esistenza come quelli consueti nelle ricerche di così dire il risultato di un'autobiografia della ricerca che li ha prodotti, magari demoetnoantropologia o di storia ora- scientifica del ricercatore stesso. tramite un testo che raccoglie i risultati le. Quindi, molti archivi sul passaggio Anche il problema dell'accesso, infi- del lavoro; poi dobbiamo rintracciare del fronte, sulla Resistenza, sulle stragi ne, non è stato quasi mai considerato, l'autore, infine dobbiamo spesso assiste- di civili; sul lavoro minerario e di cava; e questo nonostante la legge sulla pri- re alla sua confusione quando si rende sul mestiere del contadino e sugli altri vacy renda particolarmente complessa conto di non sapere più dove sono finite mestieri tradizionali. la fruizione pubblica di documenti che le cassette…. forse i figli hanno reinciso Ma anche molte raccolte centrate sul spesso sono letteralmente farciti di in- alcuni nastri, o forse lui le ha buttate, o canto popolare, sull'ottava rima, sulle discrezioni relative proprio a quei pun- le ha messe chissà dove. fiabe. Ma anche qui, nei settori che sa- ti che la legge si propone di tutelare: Non parlo poi di quando trasformazio- pevamo avremmo trovato, abbiamo del- identità sessuali, malattie, convinzioni ni più drammatiche, come la morte del le sorprese impreviste: come la collezio- religiose e politiche, ecc. ricercatore ma anche semplicemente ne di dischi a 45 giri e di audiocassette uno o più traslochi, complicano ancor prodotte negli anni sessanta e settanta Manca, quindi, una bella fetta di prati- più a fondo, spesso in modo irrimedia- direttamente dai poeti popolari, ed ac- che ausiliarie e conservative nonostante bile, il nostro difficile lavoro di recupero quistati, ad esempio, da Fabrizio Ferro- che i documenti orali (ed audiovisivi) di dell'informazione. ni e da Giovanni Bencistà nei mercatini quelle pratiche abbiano particolare bi- delle pulci. sogno. Di più: non solo manca una pro- Per tutti questi motivi fui entusiasta fin Ma, dicevo, oltre agli archivi che era cedura condivisa ed assestata relativa dall'inizio quando Gianbruno Ravenni scontato trovare ne sono stati scovati e all'inventariazione, alla conservazione, propose un censimento degli archivi au- ne sono stati descritti altri la cui esisten- alla pubblicizzazione: manca l'informa- diovisivi in Toscana. Infatti se il primo za non era neppure immaginabile. zione sull'esistenza stessa di questi ar- problema di questi archivi è sapere dove Penso ad esempio all'archivio di Ma- chivi, che nella stragrande maggioranza sono, un censimento è, logicamente, il rio Catastini, che a Fucecchio conserva dei casi sono nati per la scelta sogget- primo passo per chi voglia prendersene più di mille documenti sonori, raccolti tiva di uno o più individui, e quindi di cura. Solo successivamente si potranno nell'arco di quaranta anni. Maestro ele- norma sono conservati presso l'abitazio- affrontare i problemi relativi all'inventa- mentare, acquista il primo "Geloso" nel ne degli studiosi e dei ricercatori che li riazione, alla messa in sicurezza dell'in- '58 e poi lo utilizza sia nella sua attività hanno prodotti. formazione, alla tutela della privacy dei didattica, sia per un bisogno di docu- Tutti sappiamo dove andare a cercare testimoni e di coloro dei quali i testimo- mentazione a trecentosessanta gradi: un archivio comunale, o parrocchiale. ni hanno parlato. registra i primi vagiti dei figli, memorie Ma come e dove cercare l'archivio che Devo dire che i ricercatori che hanno dei sopravvissuti della strage di Fucec- il ricercatore ha prodotto magari tren- condotto il lavoro che si presenta qui di chio, i pianti durante i funerali di un ta o più anni fa, per poi smettere di seguito hanno portato alla luce un uni- giovane amico del figlio, brani catturati interessarsi all'argomento per il quale verso molto più ampio e complesso di alla radio, ecc. Si tratta di una collezio- aveva condotto interviste, dimentican- quanto avessi immaginato. ni per alcuni aspetti anomala e persino dosi di quella ricerca… Dobbiamo, per La tranche più consistente degli archivi stravagante, ma di grande interesse per i

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ricercatori futuri proprio per questa sua Un aspetto particolarmente interes- vero, a mio parere, siamo di fronte ad caratteristica di conservare brani imme- sante è costituito dalla particolare pro- un miracolo. E si tratterebbe di studiare diati di vita vissuta, e non solo quanto fessionalità dei tecnici che gestiscono in quali condizioni i materiali sono stati una scelta di ricerca ha deciso in antici- l'archivio audiovisivo di Nomadelfia: conservati. Ma forse ci si limita a ripor- po di raccogliere e di fissare sul nastro. hanno conservato i supporti originali, tare il parere di Bernardoni, che potreb- Qualcosa che ricorda molto da vicino le e continuano a conservarli in un loca- be essere, come spesso accade, troppo fotografie degli album di famiglia, scat- le appositamente condizionato. Nello ottimistico. tate non per scopi di ricerca ma per do- stesso tempo hanno riversato l'informa- Su questo punto, cioè sul problema della cumentare episodi della vita famigliare zione più antica su supporti moderni, conservazione dei documenti audiovisi- ma proprio per questo così importanti conducendo molte interessanti speri- vi, intendo terminare. Perché in realtà oggi per chi voglia e sappia utilizzarli mentazioni. Queste competenze ren- su questo problema il censimento apre in ricerche di antropologia storica e di dono l'archivio Nomadelfia interessante un discorso, nel senso che costituisce storia sociale. non solo per chi volesse studiare la pe- una premessa indispensabile alla messa Un altro archivio che non pensavamo culiare storia della comunità, ma anche in sicurezza delle informazioni registra- di trovare è quello della comunità di per chi vorrà acquisire informazioni re- te su banda magnetica. Nomadelfia, vicino a Grosseto. Si tratta lative allo spinosissimo problema della Come dicevo in apertura questo è il di un archivio imponente, formato da conservazione e della duplicazione del- problema di questi fondi documentari. centinaia di documenti audiovideo e da l'informazione audiovisiva. Spesso i rilevatori, come nell'ultimo caso 7681 documenti audio, tra i quali ultimi Continuando in una carrellata discon- ricordato, descrivono lo stato di conser- conservano i supporti più antichi che tinua ed impressionistica: alcuni archi- vazione di cassette audio e audiovideo abbiamo trovato in Toscana: 255 bobine vi sono costituiti dalla registrazione di come "buono" o "discreto". Voglio sperare di filo magnetico, l'antesignano del na- spettacoli effettuate dagli artisti stessi, e che tutti i nastri siano stati effettivamen- stro magnetico. possono essere minuscoli, come nel caso te controllati e trovati "buoni" o almeno Nomadelfia inizia infatti a registra- di Serafino Soldani (che conserva solo "discreti", ma forse sarà necessario essere re nei suoi primi anni di esistenza per un paio di cassette) o dei "Giubbonai" di più pessimisti di loro: per la mia espe- volontà del fondatore del movimento, Pitigliano, che hanno registrato in VHS rienza personale, ad esempio, cassette don Zeno, particolarmente interessato dodici cassette dei loro spettacoli. Hi8 di pochi anni iniziano a presentare a che fosse preservata la maggiore in- Talvolta gli archivi, come quello di Eral- "rumori" crescenti, e sovente pochi anni formazione possibile sulle esperienze do Bernardoni, sono stati costruiti con sono stati sufficienti per distruggere com- e sulla storia del movimento. Insieme lo scopo di documentare la "storia tota- pletamente alcune cassette audiovideo. I alla documentazione originale prodot- le" di una frazione piccolissima, in que- VHS, che rispetto alle Hi8 distribuiscono ta a questo scopo, tuttavia, sono con- sto caso Montevitozzo di Sorano, dove una minore informazione su uno spazio servati anche i programmi speciali che negli anni ottanta, con una videocame- maggiore, perché le cassette sono molto la comunità ha messo in onda tramite ra amatoriale, Bernardoni ha registrato più grandi, sembrano godere di una vita un'emittente interna, frutto di una cen- sei audiocassette, nove VHS e ventiquat- più lunga, ma anche questa longevità è sura dei programmi di intrattenimento tro cassette video8. Chi ha compilato la relativa perché oltre i dieci, quindici anni e di documentazione della televisione di scheda afferma che anche i documenti anche questi supporti riservano spesso Stato e delle reti private. audiovisivi sono di qualità buona: se è tristissime sorprese.

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Il caso delle cassette e dei nastri au- ni troppo povere. In altre parole: penso rischio, perché il mercato di massa non dio è un po' diverso, perché la velocità che dovremo abbandonare i supporti tollera trasformazioni troppo rapide di deterioramento rallenta rispetto a originali al loro destino, concentrandoci degli elettrodomestici, e questo vale quella dei documenti audiovisivi: ma sul problema del riversamento. Dovre- anche nel campo dei registratori e dei si deve notare come questi documenti mo salvare l'informazione. riproduttori familiari dell'informazione siano spesso i più antichi: si arriva fino Questo significherà ovviamente un audiovisiva: si pensi, ad esempio, alla agli anni cinquanta nel caso delle bobi- passaggio dall'analogico al digitale sia stabilità nel tempo di formati certamen- ne audio, agli anni quaranta per il filo nel caso degli archivi audiovisivi che in te obsoleti come la tipica cassetta audio magnetico. Questo tempo ulteriore di quello degli archivi audio. Ma su come (tuttora in uso dopo oltre 30 anni) o il vita spesso ha portato ad ossidazioni, ad effettuare questo passaggio i pareri sono CD (già presente nei primi anni ottanta) effetti eco dovuti alla migrazione dell'in- discordi ed avremo bisogno di vagliare o il nastro VHS. formazione da una spira ad un'altra del- e ponderare le diverse soluzioni che ci Il DVD in un primo tempo è uscito in le bobine, a rumori di fondo dovuti alle vengono proposte, e che vanno da quel- varie versioni, con le diverse case che esposizioni a campi magnetici, oppure la di riversare l'informazione su costosi hanno tentato di imporre il loro model- alla deformazione delle bobine a causa server capaci di effettuare molte copie lo su quello delle altre. Ma la logica del dell'essiccazione della plastica. di ogni serie di informazioni su dischi mercato di massa si è imposta, e adesso Dobbiamo quindi, come secondo pas- multipli, a quella di utilizzare i formati cominciano ad essere commercializzati so dopo questo primo utilissimo inizio, DVD commerciali, a quella di utilizzare DVD compatibili con i diversi forma- porre mano alla conservazione dell'in- entrambe le tecniche, se le finanze lo ti iniziali. Questa inerzia del mercato, formazione audiovisiva. Non credo in- consentono. portando di fatto ad un formato unico fatti che potremo permetterci il lusso di I server infatti sono più garantiti per che presumibilmente non potrà essere conservare e restaurare i supporti vecchi la qualità del macchinario e per il sal- abbandonato troppo presto, costituisce e danneggiati, e forse neppure quello di vataggio multiplo, ma sono costosi e una buona garanzia. Ma ovviamente dotare questi archivi di ambienti condi- non essendo macchinari commerciali nessuno ci può dire oggi quanta vita zionati opportunamente dal punto di ci espongono al rischio maggiore, in avranno le registrazioni audiovisive di- vista dei campi magnetici presenti, del- questo campo, cioè a quello della ra- gitali che facciamo oggi su disco (e que- la temperatura e dell'umidità: si tratta pidissima obsolescenza dei supporti. I sto, ovviamente, vale anche nel caso del infatti di collezioni spesso piccolissime formati DVD commerciali, d'altro can- più vecchio CD). e personali, oppure legate ad istituzio- to, sembrano garantirci da quest'ultimo

270 Il Censimento nell'analisi archivistica e alcune considerazioni sulle fonti orali Valentina Simonetti

l trattamento delle fonti orali cerche che le hanno prodotte: ciò ha riteneva più opportune e necessarie6. in Italia: un bilancio comportato una loro scarsa presenza Infatti nei vari Seminari svolti in Italia E' stato più volte evidenziato che negli Archivi statali3. come nelle varie pubblicazioni dell'Am- l'interesse dal punto di vista archi- ministrazione Archivistica si segnala più vistico per le fonti orali è un fatto Tra le pubblicazioni prodotte nell'am- volte la necessità di conoscere gli Istituti Irecente, ed è tutt'ora aperto il dibattito bito dell'Amministrazione Archivistica, che conservano le fonti orali7 (necessità relativo alla loro conservazione, gestio- nel 1993 l'Ufficio Centrale per i Beni in parte soddisfatta con i Censimenti), e ne e fruizione. archivistici pubblicò un Censimento di individuare modalità operative mini- In Italia solo a partire dagli anni '70 si degli Istituti privati e pubblici che in me, comuni e confrontabili8. sono sviluppate proposte per la conser- Italia conservano le fonti orali4. Questo Tra le operazioni necessarie per la frui- vazione e per la descrizione di tali fonti1 censimento testimonia la presa di co- zione della fonte orale la descrizione è da parte della Amministrazione Archi- scienza da parte della Amministrazione senz'altro quella più complessa. Come vistica. E' già stato messo in luce che di- Archivistica della necessità di conoscere per le altre tipologie di documenti, la versi sono i motivi di questa peculiarità gli Istituti che conservano tali fonti5. I descrizione della fonte orale ha lo scopo italiana. Il ritardo emerge confrontan- risultati hanno evidenziato che gli isti- di trasmettere le informazioni contenute do l'Italia con paesi sia europei, come tuti promotori e fautori delle fonti ora- nella fonte, anche quando l'utente non l'Inghilterra o la Francia, che extra eu- li sono per la maggior parte privati e possa accedere direttamente ad essa. ropei, come gli Stati Uniti e il Canada2. comunque non statali. Ciò ha portato L'analisi del contenuto e la sua descri- Una delle principali ragioni di questo ad una disomogeneità non solo nella zione è certamente un'operazione oltre tardo interesse è dovuta, oltre al fatto produzione delle fonti orali ma anche che lunga anche molto difficile. Le fon- che solo negli ultimi decenni queste nella loro gestione, conservazione e ti orali, per poter essere subito identi- fonti "giovani" sono state riconosciute fruizione: non essendoci nessuna rego- ficate e rese accessibili, devono essere come fonti storiche, anche alla natura lamentazione in proposito, ogni Istituto prima di tutto classificate. L'interesse a privata ed extra-istituzionale delle ri- ha adottato i criteri e le procedure che classificare deriva in primo luogo dalla

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necessità dei ricercatori stessi di avere stema di classificazione universalmente l'ente produttore nell'aspetto politico- termini precisi con cui saper rappresen- condiviso, è necessario precisare, nelle istituzionale22. Sono standard creati per tare e comparare ciò che raccolgono. I note introduttive alla descrizione del la descrizione delle fonti tradizionali sistemi di analisi sono fatti esaminando fondo, quale sistema di classificazione e non ci sono voci che trattino le fonti e ricomponendo le informazioni secon- è stato usato. Per poter comunicare e orali. Le proposte di integrazione per la do le tecniche euristiche e le prospettive scambiare le informazioni tra i vari Ar- descrizione di materiali su supporti spe- concettuali9 Così anche i vari approcci chivi, ossia per poter aiutare gli utenti a ciali e con caratteri peculiari, elaborate, con cui classificare seguono le prospet- capire e tradurre le informazioni, è ne- insieme con altre proposte dall'Associa- tive teoriche nell'ambito in cui nascono: cessario l'uso dei thesauri20. zione Nazionale Archivistica Italiana ad esempio, gli evoluzionisti classificano La descrizione delle fonti orali non (ANAI), per presentarle all'incontro del- le forme in termini storici o di origine10; rientra nei modelli di normalizzazione la revisione quinquennale dell'ISAD(G) chi invece, come il folklorista ha interes- della descrizione archivistica esistenti. I (tenuto a Siviglia nel 2000), riguardano si storico – geografici pone attenzione primi modelli come il APPM, il MAD e il materiale cartografico e i sigilli. soprattutto ai contenuti, come la scuola il RAD,21 nascono a partire dagli anni Lo standard bibliografico ISBD(NBM) finnica da cui nacque l'indice per tipi di '80 negli Stati Uniti e derivano o riman- International Standard Bibliographic De- Antti Aaerne nel 1910. gono ancorati ai modelli bibliografici. Il scription for Non-Book Materials, pubblica- Gli strumenti che l'archivista ha a dispo- modello ISAD(G) International Standart to nel 197723, è utile per la descrizione sizione per identificare i contenuti delle Archival Description General, nasce dall'at- dei documenti sonori conservati nelle fonti orali sono repertori e indici usati tività del Consiglio Internazionale degli biblioteche, e quindi per i prodotti com- in ambito soprattutto bibliotecario:11 in Archivi (ICA) nell'incontro internazio- merciali e di editoria multimediale24. campo internazionale i repertori di Aaer- nale tenutosi a Ottawa nel 1988. È uno Sempre ancorati alla descrizione biblio- ne-Thompson12, in ambito nazionale gli standard di descrizione internazionale, grafica sono i formati americani MARC- indici regionali di Aprile13, G. D'Aronco14 le cui norme, espresse nella Dichiara- AMC Machine readable cataloguing - ar- , Del Monte15 e di Lo Nigro16 e il Primo zione di principi si attengono ai principi chival and manuscripts control elaborato inventario nazionale per tipi, motivi e argo- archivistici, quali il principio di prove- alla fine degli anni '60, e AACR Anglo- menti di tradizioni orali non cantate di A. nienza e il rispetto della struttura arti- american cataloguing rules e AACR2, 2nd M. Cirese17. Per le fonti della storia ora- colata dell'archivio. Sempre a Ottawa ed. 25 entrambi per la catalogazione dei le, per tutto il "parlato" e comunque per e nell'ambito dell'attività del Consiglio manoscritti e del materiale non librario tutta la documentazione così detta "non Internazionale degli archivi, nel 1994 tra cui quello audiovisivo. formalizzata" e non suscettibile di codifi- viene ideato l'ISAAR(CPF): Internatio- Degna di considerazione è la seconda cazione, è necessaria una identificazione nal Standard Archival Authority Record for edizione del Manuale di Cook, il Mad tramite argomenti di riferimento18. Per Corporate Bodies, Persons and Families, uno 2 Manual of Archival Description (2nd Edi- le tradizioni storiche orali possiamo ri- standard di liste d'autorità. Creato per tion)26, il manuale di descrizione archivi- farci alla distinzione fatta da Vansina e a completare l'altro modello e per dare e stica rielaborato insieme con altri archi- quella della Finnegan19. gestire le descrizioni degli enti produt- visti inglesi allo scopo di formare uno Nel classificare una fonte, il ricercato- tori a fianco e in maniera indipendente standard di descrizione per gli archivi re può adottare metodi già utilizzati o dalla descrizione archivistica, gli viene del Regno Unito. Nel manuale tenendo crearne uno suo. Non essendoci un si- contestato il limite di non identificare conto dei limiti dei precedenti standard,

272 Il Censimento nell'analisi archivistica e alcune considerazioni sulle fonti orali

si è voluto formare uno standard che ri- Un interessante progetto di collabora- Uno sguardo all'estero spettasse il principio della provenienza zione e' stato iniziato nel 1999 e siglato Il maggior organo di riferimento inter- del materiale e che preservasse, al mo- nel 2002 tra l'Amministrazione archivi- nazionale per gli Archivi è il Consiglio mento dell'ordinamento e dell'inventa- stica italiana (Direzione Centrale degli Internazionale degli Archivi (ICA)36. Al riazione, l'organizzazione originale del- Archivi) e la Fondazione Survivors of the suo interno ci sono organi specialistici. l'ente produttore. Vi si descrive solo il Shoah visual history Fondation, istituita Tra questi, nell'ambito delle fonti orali, materiale sonoro ritenuto archivistico27; dal regista Steven Spielberg nel 1994. Il c'è il Comitato degli audiovisivi37 e il per quello bibliografico, si consiglia di progetto ha permesso31, a tre archivisti Comitato delle Fonti orali38. Tra le varie usare lo standard AACR2. Il paragrafo di Stato32 di imparare l'indicizzazione attività l'Associazione, sotto il patrocinio 23 è dedicato alla descrizione del mate- informatica delle 434 interviste italiane dell'UNESCO39, ha promosso la reda- riale sonoro. raccolte da ricercatori preparati dalla zione e la pubblicazione di studi e rela- In Italia l'ICCD28, l'Istituto Centrale per Shoah Foundation33. Il progetto pre- zioni di vari autori su diversi argomenti il Catalogo e la Documentazione del Mi- vede inoltre l'acquisto della licenza di concernenti le problematiche archivisti- nistero per i beni culturali e ambientali è il uso del software ed il suo adattamento che, tra cui le fonti orali40. referente istituzionale per la program- sia alle interviste audio che, attraverso Una delle ultime iniziative dell'ICA è mazione, l'elaborazione metodologica la creazione di appositi thesaurus, all'in- stato il Convegno Internazionale degli e la pianificazione dei progetti e delle dicizzazione di interviste di argomento Archivi, organizzato a Vienna dal 23 al attività connessi alla catalogazione del diverso. 29 agosto del 2004 . Tra i vari argomenti patrimonio culturale. L'Istituto ha pro- Altro progetto interessante a cui l'Italia affrontati c'è stato quello della Memoria. mosso nell'arco di diversi anni schede sta partecipando insieme ad altri pae- In questa sessione sono stati esposti temi di catalogazione standard a livello na- si europei è il progetto europeo TAPE come la storia orale, la tradizione orale, zionale (ad esempio le vecchie FKO (Training for Audiovisual Preservation la condizione degli archivi audiovisivi in per gli oggetti, le FKM per la musica, in Europe)34. aree geografiche extraeuropee, l'impor- le FKN per la narrativa). Sono schede tanza delle fonti audiovisive nella docu- create con l'intento di uniformare i cri- Nell'ambito delle ricerche private, nel mentazione della cultura popolare41. teri di rilevamento e di individuazione 2002 è uscito un testo che vuol essere L'UNESCO nel suo sito indica e fa ac- dei vari tipi di beni e non per rendere una guida alle fonoteche, nastroteche e cedere via web a 163 Archivi Audiovisivi fruibili i dati in esse contenuti. Que- biblioteche musicali presenti in tutto il in Europa. La nazione che ha il maggior st'ultima operazione, in presenza della territorio nazionale. "Consistenza della numero di siti è la Gran Bretagna con 38, scheda di rilevamento, deve comunque raccolta e sua specializzazione" sono i seguono la Germania con 23, l'Austria su di essa basarsi e ad essa rapportarsi. due tipi di informazione a cui l'autore con 12, la Francia e l'Italia con 1142. Del- L'Istituto, riconoscendo la specificità dei ha dato la priorità nel descrivere gli ar- l'America del Nord ne sono indicati 118. beni demo-etno-antropologici (DEA)29, chivi.35 Riguardo la Toscana si segnala- Forse l'Associazione più specialistica è ne ha creato apposite schede: nel 2000 no n. 105 unità, inclusi le Biblioteche la IASA (International Association of la scheda BDM, per la descrizione dei Comunali, le Biblioteche Ecclesiastiche, Sound and Audiovisual Archives), che beni DEA materiali e nel 2002 la sche- i Conservatori di Musica, l'Università di nasce nel 1969 per riunire e far coope- da BDI per la descrizione dei beni DEA Pisa e di Siena, i Privati. rare Archivi o altri Istituti sia nazionali immateriali30. che privati43.

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Tra il 1996 e il1997, la Maison Méditer- l'impianto metodologico, ha indirizzato in cui si conservano le fonti orali pro- ranéenne des Sciences de l'Homme e la il metodo di ricerca, ne ha diretto e, in- dotte da una persona o un Ente durante Phonothèque de l'UMR TELEMME, in sieme ad una commissione di operatori, la propria attività di ricerca. Il termine collaborazione con la Commissione Co- ha creato le schede di rilevazione. Esso 'archivio' sottolinea le peculiari modali- munitaria Europea44, hanno realizzato si è avvalso dell'opera di più ricercatori tà di produzione di queste fonti: l'essere in Francia un repertorio di archivi sono- suddivisi per le varie Province della Re- così legate a chi le produce e l'essere co- ri con l'intenzione di formare una rete gione. stituite da un insieme di documenti (ap- di comunicazione tra gli archivi contat- La preparazione metodologica dei primi punti, disegni, testi etc.) necessari alla tati45. Sono stati presi in considerazione incaricati è avvenuta attraverso un corso comprensione della sola registrazione o solamente gli archivi, pubblici e privati, seminariale organizzato dal Comitato videoregistrazione. disponibili alla consultazione. e presieduto da Pino Gala. Il corso era Tra le Associazioni che si occupano di basato sugli scritti di Pietro Clemente materiale audiovisivo50 non c'è una co- Il Censimento contenuti nella dispensa "Persone e fon- mune definizione del luogo dove con- Il Censimento, dopo la fase ideativa di ti. Seconda edizione. Formazione archivi servare e rendere accessibile tale mate- Pietro Clemente e Giovanni Contini, si orali toscani". Gli operatori hanno messo riale. Comunque, nelle loro definizioni concretizza nel 1999 per iniziativa del- a frutto la preparazione teorica censendo il termine più comune per definire tale l'IDAST (Iniziative Demo Antropologi- parte delle Province di Firenze, Grosseto luogo è 'archivio'51. che e di Storia Orale Toscana), Associa- e Siena. Gli operatori che hanno censito zione che coordina e promuove l'attività le rimanenti Province non hanno svolto il Settori interessati di ricerca nel settore degli studi demo-et- corso, ma si sono avvalsi delle spiegazioni Il raggio di ricerca in cui il Censimento noantropologici e di storia orale, grazie fornite dai precedenti operatori e da al- ha operato è molto ampio poiché per ai contributi della Regione Toscana e al- cuni membri del Comitato Scientifico. principio non ha voluto escludere nessun l'interessamento di Gian Bruno Ravenni, tipo di archivio che contenesse fonti orali coordinatore Area Cultura e Sport della Perché 'archivi orali': una precisazione (prodotte da attività di ricerca nel settore Regione Toscana46. L'obiettivo è quello di terminologica degli studi demo-etno-antropologici e di realizzare un Censimento degli archivi di I termini per designare i luoghi destinati storia orale sia di enti che di privati). Vi documenti orali e audiovisivi presenti nel alla conservazione e fruizione delle fonti hanno preso parte anche quegli archivi territorio regionale toscano, descrivendo- orali non hanno ancora una classificazio- il cui il fine principale non era quello di li sia sotto il profilo quantitativo che qua- ne condivisa48. Comunemente accettata fare un'attività di ricerca52. Tutto ciò ha litativo. La ricerca oltre ad indagare sulla è invece la distinzione tra la fonte orale, portato a censire materiale dal contenuto consistenza degli Archivi, ha delineato la come "complesso della relazione tra il molto vario, appartenente a diverse disci- personalità del creatore o curatore del ricercatore e il testimone che si concretiz- pline: storia orale, tradizione popolare, fondo, le sue motivazioni e le fasi di orga- za solo in parte con la produzione di un etnografia, antropologia53. nizzazione e realizzazione da lui seguite. documento sonoro"49, e il semplice docu- Nel corso del lavoro è stato accertato, Il Censimento, completato nel 2001, è mento sonoro, cioè la registrazione o video- anche grazie ad alcuni archivi censiti54, stato coordinato da un Comitato Scien- registrazione su un particolare supporto. di come anche radio, scuole, Università tifico47 sotto la supervisione di Pietro L'accezione di archivi orali usata nel e altre entità a carattere culturale svol- Clemente. Il Comitato ha impostato Censimento vuol significare quel luogo gano attività di ricerca.

274 Il Censimento nell'analisi archivistica e alcune considerazioni sulle fonti orali

Obiettivi difficoltà il ricercatore ha incontrato a dotto persino degli interessanti racconti Principale obiettivo del Censimento è la impostare e a svolgere la ricerca; se ci autobiografici. valorizzazione dell'archivio visto come sono stati cambiamenti sia nel metodo Circa il modo di produzione dei cura- bene culturale55. Per poter valorizzare che nei contenuti da indagare e perché. tori è stato interessante conoscere so- qualunque bene è necessario conoscerlo. Questi dati possono essere conservati prattutto la loro formazione personale, Conoscere un archivio delle fonti orali in documenti di varia natura e forma, la loro generazione, eventuali influenze significa conoscere sia l'autore-creatore come appunti, disegni, diari e altro che intellettuali, eventuali contatti con altri dei documenti, colui che ha legittimato il ricercatore ha prodotto prima e du- archivi di fonti orali che possano aver l'archivio, sia le fonti orali stesse. Le fon- rante il suo lavoro e che comunemente influenzato la creazione dell'archivio, ti orali sono dei beni ad alto quoziente sono chiamati documentazione di cor- eventuali modelli o letture di riferimen- ermeneutico, sono il prodotto concreto redo alla registrazione. to utilizzate per impostare e realizzare la e finale di scelte soggettive, di metodi Per valorizzare, conoscere e compren- ricerca. Laddove una raccolta personale teorici e interpretativi dell'autore. dere questi beni culturali il Censimento si fosse trasformata in struttura istituzio- Per conoscere le fonti orali, per com- si è svolto tramite un'attività di ricerca, nale, si è cercato di capirne il motivo e prendere i contenuti che esse raccol- che ha a sua volta determinato nuove il processo: se ed eventualmente perché gono, è quindi necessario conoscere il fonti orali57. all'interno dell'archivio ci siano state tra- loro modo di produzione. Quest'ultimo sformazioni dal punto di vista ideologi- risponde agli obiettivi del ricercatore e La conoscenza del curatore dell'Archivio co, politico, culturale e generazionale. si traduce nel creare una fonte tramite e di chi ha realizzato o fondato l'Archi- In alcuni archivi la creazione delle vi- una determinata tecnica di rilevamen- vio è avvenuta tramite delle interviste. deocassette è stata affidata a persone to. La scelta della tecnica di rilevamen- Il curatore dell'archivio non sempre si esterne60. Diversi invece sono gli archivi to, oltre a rispondere a esigenze e scopi identifica con l'autore dei documenti58. in cui il materiale è stato donato o fat- del ricercatore, è determinata anche da Conosciuto il curatore e tracciato un to da persone esterne ed ignote61: ciò volontà esterne o scelte pratiche. profilo storico-culturale dell'Archivio, si non toglie che i contenuti del materiale Conoscere il modo di produzione della è passati a prendere visione della con- riflettano gli obiettivi prefissati dalla co- fonte orale significa soprattutto cono- sistenza dell'archivio e dei contenuti in stituzione dell'archivio. scere chi l'ha raccolta e voluta, il motivo esso raccolti59. della sua creazione e quali metodi teori- Questa modalità di censire ha permesso Metodo di ricerca ci e interpretativi sono alla base della ri- di raccogliere delle informazioni pre- Contattato telefonicamente il curatore, cerca: come, dove e quando il ricercato- ziose per capire l'archivio stesso. Il cu- l'operatore è andato di persona all'ar- re ha impostato e svolto la ricerca; come ratore dell'archivio, soprattutto nel caso chivio per incontrarlo e per esaminare ha condotto il rapporto con l'intervista- di archivi privati, è spesso apparso lu- il materiale. to prima e durante la rilevazione; chi è singato di vedere che i suoi risultati fos- L'elenco di indirizzi redatto da Giovan- il l'intervistato; qual è la sua posizione sero stati trovati interessanti da persone ni Contini, su cui gli operatori si sono nella società in cui si esprime; quali in- "addette ai lavori", quindi ben volentieri basati, si è gradualmente arricchito nel teressi lo spingono a parlare; con quale ha cercato di rispondere alle domande corso del censimento, grazie alle indi- criterio è stato scelto; quale rapporto postegli o si è addirittura dilungato a cazioni fornite dai curatori degli archivi extra-intervista esiste tra i due56; quali parlare. In alcuni casi l'intervista ha pro- contattati.

275 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

L'operatore aveva a disposizione tre esaminare) era sprovvisto sia di un ordi- suo curatore. Essa viene realizzata attra- schede da compilare: una scheda "ana- namento che dei mezzo di corredo65 verso l'intervista che l'operatore ha fat- grafica" 62, dove inserire dati utili ad Nella scheda sommaria i termini tecni- to al curatore direttamente all'Archivio identificare l'Archivio, e due tipi di sche- ci sono stati così interpretati: con luoghi o in luogo indicato dal curatore (negli de "tecniche", dove inserire le informa- di rilevazione è stato indicato il luogo o archivi privati spesso coincide con la sua zioni sulla documentazione desunte da i luoghi in cui la fonte è stata effettua- casa). La maggior parte delle interviste una ricerca senza l'ascolto del materiale ta; con periodo quando è stata effettuata, sono state rilevate attraverso l'uso del sonoro. Una scheda storica, nella pub- con rilevatori chi aveva effettuato la fon- registratore, talvolta prendendo nota66. blicazione chiamata "descrizione", era te; con luoghi di riferimento è stato indi- L'intervista è stata condotta in base a poi redatta attraverso un'intervista fatta cato il luogo o i luoghi cui la fonte orale domande ricorrenti a schema libero, dall'operatore al curatore. si riferisce nei suoi contenuti; con sog- senza l'utilizzo di questionari cartacei da Oltre alle schede da compilare, gli ope- getti gli argomenti; con stato, lo stato di sottoporre. A discrezione dell'operatore ratori erano tenuti a redigere un diario conservazione del supporto; con corredo un elenco di domande è stato utilizzato su cui annotare giornalmente lo svol- l'eventuale materiale di corredo, ossia come supporto mentale. gimento del lavoro, nonché le varie appunti, diario, fotografie, disegni ed La diversità degli operatori, insieme al emozioni e riflessioni provate durante altro che l'autore ha prodotto insieme al contesto ed al rapporto costituitosi tra e dopo gli incontri avuti con gli infor- supporto. questi e il censito, inevitabilmente ha matori. Nell'individuare gli argomenti, non es- portato a creare diversi tipi di intervista Le schede tecniche erano formate da sendoci stato un ascolto del materiale, e quindi di relazioni67. La disomoge- una scheda di "descrizione sommaria" 63 l'operatore si è attenuto a ciò che era neità delle relazioni si riscontra sia nella del materiale e da una scheda di descri- indicato sul supporto, alle indicazioni dimensione della stesura che nel modo zione analitica per singolo supporto64. date dal curatore e ad eventuali mezzi di realizzarla68. Il medesimo argomen- Sia per quanto riguarda la singola unità di corredo. to chiesto da persone diverse allo stesso archivistica (ogni completa rilevazione, Il rischio che tra il ricercatore e l'opera- testimone risulta differente sia nei con- al di là dei supporti in cui essa è con- tore ci sia un modo diverso di intendere tenuti che nella dimensione. La diver- tenuta), che per l'insieme di documenti le categorie degli argomenti è presen- sità delle relazioni così realizzate non omogenei (più unità archivistiche conte- te anche in questa nostra operazione. costituisce un limite, ma anzi riflette nenti stessi argomenti e raccolte anche Conoscere il modo di produzione della come il Censimento stesso, frutto della in diversi periodi di tempo), i dati sono fonte orale, il profilo storico culturale collaborazione di più individui, diversi stati inseriti nella scheda sommaria. I del fondo attenua questo rischio dando per background personale e prepara- dati di ciascun singolo supporto sono elementi basilari per una più corretta zione culturale, sia una testimonianza stati riportati nella scheda di "descrizio- lettura. in divenire69. ne analitica". Quest'ultima scheda è stata Nella scheda storica sono contenute le utilizzata nei casi in cui il materiale (da informazioni relative all'Archivio e al

276 Il Censimento nell'analisi archivistica e alcune considerazioni sulle fonti orali

Note 4 Fonti orali, cit., Tra le precedenti inchie- be però scoraggiare lo studioso ad arrivare ste c'è il sondaggio fatto dall'Ufficio Centra- alle fonti. Anzi, la ricognizione sul posto le per i Beni Archivistici con la richiesta alle aumenta la capacità di comprensione della 1 A proposito v. P. Carucci, G. Contini Pre- Soprintendenze Archivistiche di elencare gli fonte stessa grazie alla presenza del curatore messa, in Le fonti orali, "Rassegna degli archi- Istituti presenti nel loro territorio di compe- e talvolta anche del contesto in cui la fonte è vi di stato", XLVVIII/1-2 (1988), pp. 9-13; A. tenza che conservano le fonti orali. Il risulta- scaturita. Mulè, Un primo sondaggio delle sovrintendenze to ha portato alla segnalazione di 132 istituti archivistiche sugli archivi sonori, ibid., pp. 82- 7 Riscontrando come in Italia sia stato sot- presenti in tutto il territorio nazionale (A. 86; G. M. Boninelli, in Archivi sonori, Atti dei tovalutato a lungo il valore delle fonti orali, Mulè, Un primo sondaggio delle sovrintenden- seminari di Vercelli (22 gennaio 1993), Bologna lo storico orale Castelli considera che "prima ze archivistiche sugli archivi sonori, in Le fonti (22-23 settembre 1994), Milano (7 marzo 1995), di affrontare il problema della conservazio- orali, cit., pp. 82-86). È da segnalare inoltre Roma 1999, (Pubblicazioni degli Archivi di ne, sia indispensabile censire le fonti, cioè l'inchiesta sugli archivi sonori interni ad Isti- Stato, Saggi 53), pp. 198-204. Riguardo alla operare uno sforzo di conoscenza circa la tuti Storici della Resistenza fatta da Castelli consultabilità delle fonti orali v. G. Barbera, consistenza reale del patrimonio orale fissa- in collaborazione con l'Istituto Nazionale Problemi giuridici e deontologici nel lavoro con le to su supporti magnetici. Dove sono questi per la storia del movimento di liberazione in fonti orali, in Archivi sonori, cit., pp. 240-260; fonti, chi le detiene, come sono state prodot- Italia (v. F. Castelli, Fonti orali ed istituti storici M. Napoli, S. Traniello, Consultabilità dei te, quante sono e come sono, come vengono della resistenza, in Gli archivi e la memoria del documenti orali in archivio e diritto d'autore, in conservate e come vengono usate: queste le presente, in Atti dei seminari di Rimini, 19-21 Archivi sonori, cit., pp. 261-272. domande imprescindibili che ci siamo posti maggio 1988, e di Torino, 17 e 29 marzo, alla vigilia del seminario di Rimini del 1988 2 L'utilizzo dei nuovi mezzi di rilevamento 4 e 25 maggio 1989, Roma 1992, (Pubbli- dedicato a "Gli archivi e la memoria del pre- in alcuni paesi europei ed extra europei è in cazioni degli Archivi di Stato, Saggi 23), pp. sente" e che abbiamo inserito nel questiona- generale parallelo alla loro nascita e al loro 98-138). Un censimento di archivi sonori, rio di censimento dei fondi archivistici sono- sviluppo. Dal punto di vista archivistico o bi- ma limitato alla Regione Piemonte, è stato ri degli istituti storici" (Archivi sonori, cit., pp. blioteconomico la preoccupazione e l'iniziati- fatto in vista del seminario Archivi sonori del 128-129). va di creare luoghi idonei alla conservazione e Piemonte organizzato a Vercelli nel 1993 (v. alla fruizione delle fonti orale sono soprattut- Archivi sonori, cit.,. pp. 70-88). 8 Necessità emersa nel Seminario svoltosi to presenti in quei paesi dove la ricerca nasce a Vercelli nel 1993: "Obiettivo della rifles- 5 Sapere quanti e quali Istituti sono pre- in ambito statale. Le raccolte nascono oltre sione seminariale è quello di individuare, senti in Italia per la conservazione delle fon- che per iniziativa statale, anche per quella sia pure solo in termini di prospettive ge- ti orali è importante non solo per conoscere universitaria e privata. I motivi di questa pre- nerali, modalità operative minime comuni il luogo di conservazione di tali fonti, ma an- cocità di interesse si spiegano con la presenza e confrontabili ai diversi livelli del lavoro che per far conoscere le potenzialità che tali di materiale essenzialmente di tipo moder- d'archivio" (Archivi sonori, cit., p.68). Anche luoghi hanno nel promuovere il sapere. Ad no, per paesi come gli Stati Uniti, con la loro lo storico orale Martini riferisce "che vi sia la esempio gli Istituti Storici della Resistenza presenza coloniale in paesi in cui proliferano necessità di provvedere a fornire chi lavora sono luoghi di promozione e di produzione le ricerche etnografiche, per paesi come l'In- con le fonti orali di strumenti comparabili di di ricerche, principalmente nel campo della ghilterra la Francia e la Germania. catalogazione è un dato di fatto. Sul come si storia orale, e luoghi che consentono la ri- debba procedere allo stato attuale mi sem- Per una analisi dei principali archivi sonori cerca e lo studio anche sui materiali da loro bra vi siano alcuni punti fermi e qualche presenti negli Stati Uniti, Inghilterra e Fran- raccolti. Per la particolarità degli Istituti sto- differenza sostanziale. Generale è la convin- cia v. G. Contini, Alcune esperienze degli ar- rici della Resistenza v. Gli Archivi e la memoria zione che si debba privilegiare la semplicità chivi sonori fuori d'Italia, in Archivi sonori, cit., del presente, cit. del metodo, e la sintesi informativa, così da pp. 151-157. 6 Il Censimento dell'Idast conferma che la facilitare la compilazione della schedatura e 3 Per un excursus storico v. R. Leydi, Do- maggior parte degli archivi privati sono pri- allo stesso tempo accelerare la possibilità di cumenti sonori e ragioni della ricerca, in Archivi vi dei mezzi di corredo e di una schedatura porre in consultazione migliaia di documen- sonori, cit., pp. 17-27. informatica. La lontananza di questi Archivi ti con criteri unitari" (Ibid., p. 290). Riscon- da un facile circuito di fruizione non dovreb- trata dalla Carucci è la necessità di uno stan-

277 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

dard di descrizione comune "ove infatti non 12 L'edizione del 1910 di Aaerne, The types testi di riferimento alla distinzione di Vansi- si arrivi ad elaborare un linguaggio comune of folktale, che cataloga per tipi è stata revi- na e della Finnegan v. J. Vansina, Oral tradi- a tutti coloro che si occupano di tali fonti e sionata e ampliata, con la partecipazione tion as history, Madison 1985; R. Finnegan, a definirne concettualmente le tipologie, di Sith Thompson con la catalogazione per Oral tradition and the verbal arts, cit. come sta avvenendo tra gli archivisti france- motivi nelle edizioni del 1928 e nell'edizione 20 Glossari di termini controllati e di liste si, a stabilire criteri per l'identificazione e la del 1961. Thompson ha inoltre pubblicato d'autorità come strumenti di ricerca secon- denominazione dei fondi e delle eventuali nel 1930 l'indice per motivi Motif-Index of dari. È vero che questi strumenti sono usa- sottospartizioni, per definire le singole unità Folk-Literature, revisionata nel 1955-58. ti in ambito bibliotecario, ma, utilizzandoli all'interno del fondo, il livello minimale di 13 R. Aprile, Indice delle fiabe popolari italiane in un sistema informatico, possono essere descrizione del contenuto, il nesso di colle- di magia,I, (Biblioteca di "Lares" 56), Firenze comunque utili anche in archivio per dare gamento tra documenti sonori o audiovisivi 2000 all'utenza un accesso in più ai dati e per po- e documenti cartacei quando tutti appar- ter comunicare, attraverso la comparazione, 14 G. D'Aronco, Indice delle fiabe toscane, Fi- tengono a un unico fondo, le caratteristiche anche tra Istituti diversi. tecniche dei supporti, ecc., l'applicazione di renze 1963; D'Aronco, Schema di classificazio- qualsiasi standard finisce inevitabilmente col ne del materiale folklorico, Padova 1963-64. 21 L'APPM o Archives, Personal Papers, and Manuscripts, pubblicato nel 1983 a cura di fornire risultati scarsamente comparabili" 15 C. Del Monte Tamaro, Indice delle fiabe (Fonti orali, cit., p. 21). abruzzesi,I, (Biblioteca di "Lares" 34), Firenze Steven Hensen, deriva da regole di descri- 1971. zione bibliografica americane; nel 1986 9 A proposito v. A. M. Cirese, Culture ege- viene realizzato dall'archivista britannico M. moniche e culture subalterne, Palermo 1973, 16 S. Lo Nigro, Racconti popolari siciliani, Cook il MAD Manual of Archival Description; pp. 274-294, in cui si esaminano vari sistemi Classificazione e bibliografia, Firenze 1957. nel 1990 gli archivisti canadesi pubblicano di analisi. Una classificazione dei generi uni- il RAD Rules for Archival Description (v. S. Vi- versale e metastorica è di fatto impossibile 17 Primo inventario nazionale per tipi, motivi e tali, Il dibattito internazionale sulla normalizza- per la non coincidenza delle categorie del argomenti, a cura di A. M. Cirese, L. Serafini, Roma 1975. zione della descrizione: aspetti teorici e prospettive ricercatore, maturate in ambito critico, con in Italia, in "Archivi e Computer", IV (1994), quelle dell'informatore tradizionale" (G. Piz- 18 Pur essendo una attribuzione generi- pp. 303-323). zetti, in Archivi sonori, cit., p. 220). ca serve in ogni caso a rendere reperibile il materiale, che altrimenti richiederebbe il 22 A proposito v. S. Vitali, Il progetto della so- 10 Per i vari tipi di approcci, per la discus- vrintendenza toscana, in Modelli a confronto, gli sione e per la problematica nel definire i completo ascolto. L'Archivio di etnografia e storia sociale della Regione Lombardia uti- archivi storici comunali della Toscana, Atti del generi v. R. Finnegan, Oral tradition and ver- Convegno di Studi Firenze, 25-26 settembre bal arts, London 1992, pp. 135-157. È inte- lizza come parametri per la descrizione dei contenuti dei documenti non formalizzati (i 1995, a cura di P. Benigni, S. Pieri, Firenze ressante la nuova prospettiva etnografica di 1996, pp. 177-199. cui la Finnegan parla. Una prospettiva che, documenti cioè che non rientrano in nessun volendo rispettare le specificità culturali, tipo di genere) e degli eventi (per esempio, 23 F. Pomponi Boceda, La descrizione dei do- ritiene opportuno classificare basandosi su una conversazione, uno spettacolo in piaz- cumenti sonori e l'ISBD (NBM), in "Bollettino classificazioni locali piuttosto che su catego- za) una lista di parole chiave elaborata dalla d'informazione dell'AIB", XXIV/2-3 (1984), rie estranee rispetto al luogo di rilevamento. Treccani (Istituto della Enciclopedia Italia- pp. 201-205. Sempre la ricercatrice mette in luce come na); per i documenti formalizzati utilizzano le opere di Aaerne-Thompson, di Grimaldi, 24 Standard utilizzato dalla Discoteca di anche questa prospettiva abbia dei limiti; tra Stato. questi il fatto che anche la tassonomia locale di Lo Nigro. È utilizzabile anche la tavola te- possa non essere esauriente, ma soprattutto matica Generi e argomenti vari, di A. M. Cirese 25 Edizione elaborata da rappresentanti esplicita a chi non è del posto. inserita nel citato inventario. delle maggiori biblioteche inglesi e america- 19 È quanto consigliano Moss e Mazikana ne nel 1988 (v. S. Vitali, A proposito di norma- 11 Per una rassegna di indici e repertori in lizzazione della descrizione degli archivi, in "Ras- nel loro articolo (W. W. Moss–P. C. Mazika- ambito internazionale v. Finnegan, Oral tra- segna degli Archivi di Stato", LII/1 (1992), na, in Le fonti orali, cit., pp. 331-333). Come dition and verbal arts, cit., pp. 136-165. pp. 106-133).

278 Il Censimento nell'analisi archivistica e alcune considerazioni sulle fonti orali

26 Gli elementi da descrivere sia per il ma- DEA nella loro accezione unitaria con cui Gli Archivi sonori, fonoteche, nastroteche e biblio- nuale inglese che per l'Amministrazione Ar- sono riconosciuti dalla odierna legislazione". teche musicali in Italia, Genova 2002. chivistica francese sono riportati nelle due V. Istituto Centrale per il Catalogo e la Do- 36 International Council on Archives. Sito tavole inserite in appendice all'articolo della cumentazione, Scheda BDI Beni demoetnoan- Web: http://www.ICA.org. Mulè (A. Mulè, op. cit., pp. 195-197); il ma- tropologici immateriali, Roma 2002, p. 31. 37 ICA/P-AV COMMITTEE ON AUDIO- nuale di Ward invece riporta l'intero paragra- 31 Il lavoro è terminato nel settembre 2004 fo del MAD 2 dedicato alla descrizione degli VISUAL ARCHIVES, v. http://www.archives. e le testimonianze sono state consegnate al- ca/ica/directory/p_av.html archivi orali (v. A. Ward, op. cit., pp. 208-218). l'Archivio centrale dello Stato. V. www.archi- Per un'accurata analisi del manuale britanni- vi.beniculturali/ACS/eventi.html 38 ICA/P-OS COMMITTEE ON ORAL co v. S. Vitali, A proposito di normalizzazione SOURCES. v. http://www.archives.ca/ica/di- della descrizione degli archivi, cit., pp. 106-133. 32 Giovanni Contini, Lucilla Garofano, Mi- rectory/p_os.html caela Procacci. 27 "I.e. produced in the course of business 39 (United Nations Educational, Scientific and retained for business reference by an in- 33 Ad oggi sono state raccolte in 32 lingue, and Cultural Organization), sito Web: http:// dividual or organization" (A. Ward, op. cit., 120 mila ore di registrazione provenienti www.UNESCO.org p. 208). da 56 paesi. Sono 52 mila testimonianze di sopravvissuti e testimoni dell'Olocausto rac- 40 I così detti RAMP study: B. Kofler, Legal 28 V. www.iccd.beniculturali.it colte con il metodo dell'intervista. Alcune di questions facing audiovisual archives, General 29 Riconoscimento, tra l'altro, auspicato da queste testimonianze sono fruibili visitando Information Programme ad UNISIST Uni- P.E. Simeoni. A proposito v. P.E. Simeoni, La il sito. La Fondazione permette a chiunque ted Nations Educational, Scientific and Cul- catalogazione demo-antropologica e il ministero di contribuire ad aumentare l'archivio della tural Organization, Paris 1991; H. P. Har- per i Beni culturali e ambientali, in Il Terzo prin- fondazione facendo e poi donando l'intervi- rison, Audiovisual archives, a practical reader, cipio della Museografia, antropologia, contadini, sta a testimoni dell'Olocausto. A tal fine sono General Information Programme ad UNI- musei, a cura di P. Clemente, E. Rossi, Roma a disposizione un questionario, da utilizzare SIST United Nations Educational, Scientific 1999. a fianco dell'intervista Pre-interview question- and Cultural Organization, Paris 1997; R. Edmondson, A philosophy of audiovisual ar- 30 La scheda "è stata progettata per la ca- naire, 2004, e una guida (Videographer Guide- lines, 1997), dove sono illustrate la tecnologia chiving, General Information Programme talogazione dei beni DEA immateriali intesi ad UNISIST United Nations Educational, secondo un'accezione fortemente estensiva e il metodo da usare per fare un intervista filmata. v. www.vhf.org Scientific and Cultural Organization, Paris e articolata, che comprende una pluralità di 1998 beni fra loro anche molto differenziati i quali 34 G. Fioravanti, Il progetto europeo Tape: si realizzano ciclicamente, o in determinate conservazione, formazione e fruizione degli ar- 41 A proposito del convegno http://www. occasioni, o episodicamente, o anche su ri- chivi e delle collezioni audiovisive delle piccole wien2004.ica.org chiesta dei ricercatori e che comunque carat- e medie istituzioni, "Archivi e Computer" XV 42 Di questi 11 siti tre sono dell'Archivio terizzano le culture nelle loro forme di vita, (2005)/3, pp. 7-16. L'intero numero della del Movimento Operaio e Democratico di nelle peculiarità e nelle diversità. Sostituisce rivista è dedicato agli Archivi audiovisivi, Roma, tre sono Cineteche, una Mediateca, pertanto solo parzialmente le precedenti alla loro formazione, conservazione e frui- tre Archivi fotografici e l'Istituto Luce. schede dell'ICCD, FKM (musiche di tradi- zione. 43 IASA (International Association of zione orale), FKN (narrativa di tradizione 35 L'obiettivo di questa pubblicazione è "di orale) e FKC (cerimonie e feste), includen- Sound and Audiovisual Archives). Sito web: segnalare il maggior numero possibile del http://www.iasa-web.org/. do una pluralità di altri beni immateriali, materiale sonoro conservato nel nostro Pae- come giochi, danze, spettacoli, tecniche, se, sia che si tratti di motivi musicali, sia di Andando sul sito troviamo come riferimen- comunicazioni non verbali, autobiografie, testimonianze dialettali o folkloristiche, sia to in Italia il prof. Carlo Marinelli, uno dei onomastica e toponomastica orali, saperi, ancora di registrazioni raccolte in archivi ra- fondatori dell'I.R.TE.M (Istituto di Ricerca consuetudini giuridiche, ecc., e avendo per diofonici." Essa informa anche circa le gran- per il Teatro Musicale), eletto nel 2002 socio oggetto non più soltanto i beni demologici di biblioteche musicali. Vedi A. Benedetti, onorario.della IASA. Lo scopo dell''I.R.TE. (folklorici), ma tutta l'ampia gamma dei beni M è la creazione di un centro di ricerca nei

279 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

settori del teatro musicale, della musica del fonti sonore, in Archivi Sonori, cit., p. 179; F. Ca- 56 Un aspetto del modo di produzione che Novecento e dei rapporti tra musica e mez- stelli, Fonti orali ed istituti storici della resistenza. più di ogni altro caratterizza la fonte orale zi di comunicazione di massa. E' in questo Un'indagine sugli archivi sonori, in Gli Archivi e è il fatto di essere frutto di un rapporto tra ambito che da anni organizza convegni, se- la memoria del presente, op. cit., p. 100. persone: è il ricercatore che sceglie gli argo- minari, ecc. e che si occupa delle problema- 50 Associazioni come la FIAT, FIAF, IASA, menti, le "performance" da assistere e le per- tiche relative alla conservazione dei supporti sone da intervistare, ma non è scontato che AMIA, SEAPAVAA, v. R. Edmondson, A phi- sonori e audiovisivi. L'Istituto possiede due losophy of Audiovisual Archiving, cit., pp. 7-8 e i suoi intenti si realizzino, perché è l'intervi- archivi aperti alla consultazione: l'Archivio 59-60. stato a decidere se rispondere o non soddi- Sonoro della Musica Contemporanea (che sfare le domande del ricercatore. Il rapporto conserva supporti sonori - LP, CD, dat, Am- 51 La definizione dell'archivio audiovisivo tra intervistato e intervistatore è fondamen- pex - a partire dal 1900) e il Videoarchivio che propone un membro dell'AVAPIN Audio- tale: è necessario che tra i due si instauri una dell'Opera e del Balletto (VHS, laserdisc e visual Archiving Philosophy Network è a ampio fiducia reciproca. raggio ed è atta a comprendere materiale e DVD esclusivamente di opera e balletto). Per 57 Audiocassette e manoscritti realizzati dai ulteriori informazioni: www.irtem.it. patrimonio audiovisivo di tipo archivistico, museografico e bibliografico, commerciale ricercatori durante le interviste. Altra Associazione di riferimento FIAF (In- e non, compreso il materiale ad esso corre- 58 La voce 'curatori' vale sia per coloro che ternational Federation of Film Archives): lato: "An audiovisual archive is an organiza- hanno lavorato in maniera assidua e costan- http://www.cinema.ucla.edu/fiaf/ tion or department of an organization which te all'archivio, (schedando, organizzando e 44 European Commission General Direc- is focused on collecting, managing, preser- curando il materiale), ma anche per chi ha tion XXII (Education, Training, and Youth) ving and providing access to a collection of semplicemente prodotto il materiale. 45 Répertoire des collections d'archives sonores audiovisual media and the audiovisual heri- 59 Obiettivi che in realtà non hanno avuto du patrimoine oral dans l'Europe du Sud, a cura tage". V. H.P. Harrison, Audiovisual archives, un ordine all'interno dell'indagine . a practical reader, cit. di Véronique Ginouvès, Marsiglia 1997. Il 60 Ad esempio, parte del materiale audiovi- Repertorio, che all'epoca individuò 124 ar- 52 Come è il caso ad esempio, delle Com- sivo del Centro Tradizioni Popolari di Lucca chivi, comprendeva Cipro, Francia, Grecia, pagnie del Maggio i cui Archivi si sono costi- è stato prodotto dal Centro Produzione Au- Italia, Spagna, Svizzera italiana. tuiti grazie alla donazione degli spettatori. diovisivi; i filmati dell'Associazione "La Ruo- 46 Con decreto n. 4587 del 29 luglio 1999 53 Nel tempo, gli oggetti di interesse dei ta" di Capannori (LU) sono stati registrati da 47 I cui componenti in parte coincidevano ricercatori sono mutati, così come i conte- dei professionisti. con il Direttivo dell'Associazione. sti in cui sono nati e sviluppati, da rendere 61 Ad esempio: all'Archivio Altamante Lo- così "stretti" i termini che definiscono le di- 48 Le cause di questa confusione sono im- gli le audiocassette e le videocassette sono scipline sopra citate. Per un analisi v. Oltre il state fatte e donate da amatori e da amici del putabili in parte alla nascita recente delle folklore, tradizioni popolari e antropologia nella fonti orali stesse, in parte alla loro peculiare poeta; all'Archivio Mario Venutelli a Carrara società contemporanea, a cura di P. Clemente e le videocassette sono state effettuate da rile- natura, sia per quanto riguarda i contenuti, F. Mugnaini, Roma 2001. sia per quanto riguarda il materiale di cui vatori incerti e vari; l'Archivio di Lucia del sono fatte, e in parte alla questione contro- 54 Per le emittenti radio in Provincia di Giudice a Montagnoso (MS) e della Compa- versa se attribuirne la competenza all'ambito Lucca vedi la scheda di Umberto Bertolini; gnia "I Maggianti" di Piazza al Serchio (LU) archivistico o biblioteconomico. per le Università vedi Il Centro Televisivo di le videocassette sono state donate, come co- Ateneo Università di Siena; per la Scuola, pia, da spettatori del Maggio. 49 G. Contini, A. Martini, Verba Manent: l'Archivio del Comune di Montesperpoli in Nell'archivio pubblico possedere materiale l'uso delle fonti orali per la storia contemporanea, Provincia di Firenze; per le emittenti televi- Roma 1993, p. 133. La centralità della ricer- donato è prassi comune, si possono portare sive vedi in Provincia di Carrara l'Archivio di di esempio l'Archivio del Comune di Casci- ca come fattore costitutivo della fonte orale Lido Galletto. è condiviso anche in ambito archivistico. A na; il Museo Audiovisivo della Resistenza proposito si veda P. CARUCCI, Fonti orali e 55 V. "Codice dei Beni Culturali e del Pae- della provincia di Massa e Spezia. saggio", D. Lgs 22 gennaio 2004, n. 41.

280 Il Censimento nell'analisi archivistica e alcune considerazioni sulle fonti orali

62 Vedi allegato n. 1 traditions and verbal arts, cit.. Per una precisa 68 Disomogeneità che si può riscontrare 63 Vedi allegato n. 2 analisi sulla storia e sulla conservazione dei leggendo le relazioni in maniera integra e mezzi di registrazione v. A. Ward, A manual che chiaramente non riguarda i dati di de- 64 Vedi allegato n. 3 of sound archive administration, Vermont 1995; scrizione dei documenti. 65 In questi casi il redigere queste schede C. A. Paton, Preservation re-recording of audio 69 Il metodo di ricerca così adottato dal ha permesso agli Archivi di fornirsi di un recordings in archives; in "American Archivist", Censimento, secondo quanto illustrato da loro primo elenco sommario del materia- LXI/1 (1998). Cirese, si è svolto sia attraverso il rilevamen- le. 67 Questa diversità è dovuta in primo luo- to che lo spoglio. Lo spoglio, è consistito nel 66 Scelta fatta dall'operatore. Sulle diverse go da fattori umani in quanto il colloquio si compilare le schede tecniche, il rilevamento tecniche di rilevamento vedi C. Bianco, Dal- svolge tra due persone e da ogni loro incon- invece si è attuato attraverso l'intervista. "La l'avvento al documento:orientamenti etnografici, tro esce un prodotto originale caratterizzato differenza fondamentale tra il rilevamento e Roma 1994. Sui vari modi di promuovere e dal rapporto che si è instaurato tra di loro. A lo spoglio sta nel fatto che il primo produce condurre l'intervista e sulla sua interpretazio- proposito della soggettività della fonte orale documenti a partire dalla realtà, ed il secondo ne v. G. Contini, A. Martini, Verba Manent, v. L. Passerini, Storia e soggettività: le fonti ora- invece rintraccia documenti già prodotti." A pro- cit. Per un'analisi e valutazione dell'uso dei li, la memoria, Scandicci 1988, (Biblioteca di posito vedi A. M. Cirese, Culture egemoniche e mezzi di registrazione v. R. Finnegan, Oral Storia, 35). culture subalterne, cit., pp. 212-229.

281 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Scheda Archivio Data di rilevazione Denominazione Sede Curatore Proprietario Stato Giuridico: Ƒ pubblico Ƒ privato Ƒ misto Consultabilità (accessibilità): Ƒ sì Orario al pubblico: Chiusura: Ƒ per appuntamento Referente: Ƒ no Data di creazione Fondi Schedatura Ƒ cartacea Ƒ informatica Note: Attrezzatura tecnica funzionante Attrezzatura di rilevazione

Tipo e quantità dei supporti: SUPPORTI CARATTERISTICHE QUANTITÀ Audio Ƒ bobina Ƒ mono Ƒ stereo velocità Ƒ lato A Ƒ lato B Ƒ audiocassetta Ƒ mono Ƒ stereo velocità Ƒ lato A Ƒ lato B Ƒ DAT Ƒ mono Ƒ stereo Ƒ minidisc Ƒ mono Ƒ stereo velocità Pellicola Ƒ film 35 mm Ƒ b/n Ƒ col. Ƒ film 16 mm Ƒ b/n Ƒ col. Ƒ film 8 mm Ƒ b/n Ƒ col. Ƒ film super8 mm Ƒ b/n Ƒ col. Video Ƒ U-Matic Ƒ b/n Ƒ col. Ƒ Super VHS Ƒ b/n Ƒ col. Ƒ VHS Ƒ b/n Ƒ col. Ƒ Betacam Ƒ b/n Ƒ col. Ƒ Altabanda Ƒ b/n Ƒ col. Ƒ 8 mm Ƒ b/n Ƒ col. Ƒ DV (digital video) Ƒ b/n Ƒ col. Ƒ Altro Ƒ b/n Ƒ col. Pubblicazioni dell’Archivio Cataloghi Libri Riviste Dischi Cassette Video

282 Il Censimento nell'analisi archivistica e alcune considerazioni sulle fonti orali

1

Luoghi di Luoghi di Pubblicazioni Supporto N° Soggetti Periodo Rilevatori Stato Trascrizione Corredo Note rilevazione riferimento inerenti

283 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

N Tipo L1/L2 Stato Luogo di rilevazione Periodo Rilevatori Soggetto

284 Parola d'archivio! Un'esperienza di censimento di archivi sonori in Toscana1 Silvia Sinibaldi

remessa schedatura tradizionale sia la storia del dell'"identità" dell'oggetto), la conserva- All'interno della documenta- fondo (gli uomini, le ideologie, i para- zione ("qualità dei supporti e dei docu- zione che possiedo, relativa al digmi oggettuali che hanno dato vita ad menti"), la fruizione (far luce su "terreni censimento degli archivi sono- esso), sia la natura dei suoi contenuti, sia inesplorati e liminari"). ri in Toscana, trovo una lettera, la qualità dei supporti e dei documen- Fino alla fine si è continuato a parlare di Pscritta dal presidente dell'IDAST Pietro ti. Così da poter produrre, alla fine del questa esperienza singolare come di un Clemente all'Assessore alla Cultura del- censimento, un rapporto significativo di "censimento", definizione che non ren- la Regione Toscana, datata 15 giugno tipo anche contenutistico sugli archivi, de merito al lavoro svolto ed ai risultati 1999. che possa comporre anche una pagina conseguiti. Non solo, se bene interpreto Ritengo questa lettera uno dei docu- critica sulla vicenda della ricerca terri- la volontà dei promotori, tale 'esperien- menti fondamentali atti a capire le toriale in Toscana". Si parla, quindi, di za' non doveva in alcun modo esaurirsi e finalità del censimento e per questo "consapevolezza di operare su terreni neppure iniziare come una 'rilevazione motivo l'ho conservata. Con questa let- quasi inesplorati e liminari"; infine di statistica', quest'ultima essendo la prima tera, i soci dell'Associazione chiedevano impianto metodologico: "dalla scheda definizione che viene alla mente quan- all'Assessore di farsi promotore di un di rilevazione all'identità dell'oggetto do pensiamo alla parola censimento. censimento degli archivi orali e audiovi- a modi e forme indispensabili per co- Ho riflettuto più volte su come io de- sivi presenti sul territorio regionale: alla glierne senso e valore". finirei il materiale prodotto e trovo più presentazione del progetto seguono un A parer mio, il censimento si propone- pertinente il termine 'rilevazione', nel primo elenco di archivi da censire e un va alcuni obiettivi che un tempo erano senso di raccolta sistematica di dati e preventivo di spesa. espressione dei doveri dello Stato nei di informazioni per lo studio e l'analisi Nella prima pagina sono elencati fina- confronti dei beni culturali: la valoriz- di un fenomeno, visto che alla fine ciò lità e metodi di rilevamento: "un censi- zazione ("natura dei contenuti", "coglie- che si vuol produrre è "una pagina criti- mento (…) caratterizzato da un rileva- re senso e valore"), la tutela (che ha ini- ca della ricerca territoriale in Toscana". mento di dati capace di affiancare alla zio nel momento in cui si prende atto Anche quest'ultima definizione mi ap-

285 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

pare, tuttavia, troppo tecnica; in fondo, In questo senso, non furono messi a Che definizione dare alla 'fonte orale' e non si è trattato neppure di una raccol- punto dei veri e propri strumenti di quindi all'archivio come luogo di raccol- ta sistematica: non sono stati inviati, ad rilevamento: ad esempio, una scheda, ta di fonti orali? esempio, questionari ad enti, istituzioni un canovaccio di domande da porre al All'interno di questo dibattito una no- e privati per la stesura di un elenco di ricercatore proprietario dell'archivio, zione emerse: la presa d'atto che una archivi sonori da censire. una serie di dati per descrivere l'ordi- cassetta e una videocassetta rappre- Come definire allora questa iniziativa la ne interno degli archivi, ecc. La stessa sentano l'evento di una comunicazione cui peculiarità consiste proprio nel non scheda, impiegata poi nel corso della avvenuta: in vista di una scienza – l'an- essere un censimento, una rilevazione, ricerca, fu più l'espressione di un dibat- tropologia, la storia orale - che possa una catalogazione, un inventario? tito interno al gruppo dei rilevatori che fondare la sua propria ragione d'essere Ripensando alla lettera, credo che il fa- un vero e proprio tentativo di proporre sul dialogo. scino della proposta diretta all'Assessore un sistema di schedatura delle fonti ora- Tenendo presente il contenuto del- stia tutto in quelle parole 'senso' e 'valo- li che fosse efficace ed utile anche agli le lezioni, ricordo che intitolai il mio re' impiegate per descrivere l'impianto archivisti. intervento, in occasione del Corso di metodologico: individuare modi e for- Direi, comunque, che nel corso delle le- formazione proposto dall'ANAI4, "mol- me indispensabili per cogliere il senso zioni tenute da Pietro Clemente per la titudine di voci, una memoria". Questo e il valore di un archivio. In un'altra formazione dei rilevatori emersero va- perché, se l'espressione 'moltitudine occasione è impiegato il termine "pelle- rie problematiche e quattro percorsi di di voci' era riferita alle numerose fon- grinaggio", e si parla degli archivi come ricerca: realizzare una storia personale ti orali che si trovano conservate in un di una molteplicità di luoghi che vanno del ricercatore-archivista; raccogliere archivio sonoro, il termine 'memoria' poi transitati2. dati sull'archivio; descrivere l'archivio era riferito all'archivio stesso, il quale, Forte di queste ultime definizioni, penso (tecnologia, principali campagne di ri- in quanto proprietario di memoria, ha che si possa allora impiegare il termine cerca, ecc.); descrivere l'ordine interno status di persona. In questo senso, forse, di 'esplorazione', considerato nella sua di ciascun archivio, ossia individuare la intendeva esprimersi Pietro Clemente, rappresentazione più classica che raffigu- filosofia con la quale sono assemblati i quando ci diceva di studiare l'archi- ra l'esploratore, il quale si addentra, con materiali. vio sonoro come se fosse una storia di passo incerto e malfermo, in una foresta, Come dicevo, una serie di interrogati- vita e quindi di capire le stratificazioni in perlustrazione, dotato di quei pochi vi e di nodi problematici di difficile so- culturali e storiche che formano la sua beni necessari alla sopravvivenza. E quei luzione affiorarono durante il corso di identità. modi e forme indispensabili per cogliere formazione: quali archivi censire? Os- A questo punto propongo di definire senso e valore mi ricordano da vicino gli sia, come porsi di fronte ad archivi che come archivio sonoro tutte quelle entità strumenti dell'esploratore: necessari e, possiedono documenti sonori costruiti che, attraverso la costruzione e l'archi- soprattutto, come ho già detto, pochi, per- in assenza di una coscienza e volontà viazione delle memorie orali degli altri, ché esploratore è colui che gli strumenti documentarie (recite scolastiche, filmati costruiscono una memoria di sé. Era necessari se li costruisce strada facendo, privati, suoni dell'ambiente, ecc.)? Esiste l'analisi di quest'ultimo tipo di memo- più che portarseli appresso fin dalla par- una unità minima a partire dalla qua- ria, quella dell'archivio, l'obiettivo del tenza, e che li abbandona lungo il cam- le si può parlare di archivio sonoro3? censimento. mino quando la fauna e la flora mutano. Come stimare il valore di un archivio?

286 Parola d'archivio! Un'esperienza di censimento di archivi sonori in Toscana

Esplorazione: la costruzione di uno della fotografia; ossia, capire attraverso maggiormente dentro di me per trovare strumentario di ricerca quali caratteristiche l'immagine foto- l'evidenza della Fotografia, quella cosa Dopo le dovute premesse, penso sia più grafica è un'immagine in sé che si dif- che è vista da chiunque guardi una foto, corretto da parte mia raccontare come ferenzia dalla comunità delle immagini. e che la distingue ai suoi occhi da ogni ho tradotto in pratica il contenuto delle L'autore dichiara di respingere ogni si- altra immagine11". E con queste ultime lezioni di Pietro Clemente, più che trat- stema riduttivo e di fare " (…) "dell'an- frasi Roland Barthes propone al lettore tare dei risultati del 'censimento', pre- tica supremazia dell'io" (Nietzsche) un l'analisi di una sola foto, quella raffigu- sentati in via preliminare in occasione principio euristico"6; il fine, tuttavia, è rante la madre da piccola. di un incontro con la Regione Toscana – attenzione – tentare "(…) di formula- Da questa continua oscillazione pendo- tenutosi presso la Sovrintendenza Ar- re, a partire da alcuni umori personali, la lare fra gli umori personali e l'universa- chivistica per la Toscana e presieduto da caratteristica fondamentale, l'universale, le, il desiderio, la tristezza e l'ontologia, P. Clemente, G. Contini, A. Martini. senza il quale la Fotografia non esiste- può scaturire una fertile metodologia di Per formazione mia personale, non sono rebbe"7. Ancora: "(…)ho deciso di pren- ricerca negli archivi sonori, i quali non completamente favorevole né ad un ap- dere per guida la coscienza del mio tur- sono altro che delle "ferite", da cui fuo- proccio metodologico individualistico, bamento"8, "io ho sempre avuto voglia riesce un particolare modo d'essere, non che dia centralità all'individuo, all'io di argomentare i miei umori; non già della comunità studiata ma del ricerca- narrante, né ad un approccio nomoteti- per giustificarli, (…) ma, al contrario, tore. Per questo, credo fermamente che co, che faccia perno su alcune caratteri- per offrire, per porgere questa indivi- fare ricerca negli archivi altrui, rovistare stiche strutturali del sistema che vanno dualità ad una scienza del soggetto, il tra le cassette, le carte, le annotazioni di al di là della comprensione individuale. cui nome ha per me poca importanza, un ricercatore non produca una cono- In questo senso, un libro che considero purché pervenga a una generalità che scenza dei risultati delle ricerche di cui ricco di suggestioni per l'antropologia non mi riduca e neppure mi annien- l'archivio è testimonianza, bensì fornisca e per l'argomento affrontato in questa ti. (…) Decisi di assumere come guida gli indizi per avvicinarsi alle pieghe più sede, anche se di antropologia non trat- della mia nuova analisi l'attrattiva che intime della vita di una persona che, in ta bensì di fotografia, è il bellissimo "La provavo per certe fotografie: di questa alcuni momenti della sua vita, ha regi- Camera Chiara" di Roland Barthes5. Sa- seduzione potevo dirmi sicuro"9, "inve- strato e conservato dialoghi. Ed in que- rebbe per me prematuro, e non è que- ce di seguire la strada di una ontologia ste pieghe stanno per me il senso – inte- sta la sede, avanzare delle riflessioni su formale (di una Logica), io mi fermavo, so come processo che produce significati eventuali implicazioni metodologiche tenendo con me, come un tesoro, il mio - e il valore di un archivio, ma anche, che questo testo può avere per l'antro- desiderio e la mia tristezza; (…) io m'in- aggiungo, la spiegazione, il significato pologia. Vorrei soltanto segnalare alcu- teressavo alla Fotografia solo per "sen- vero e proprio, di un archivio. ne affermazioni dell'autore che fungono timento": volevo approfondirla non già In proposito, credo che uno dei terreni per me, al momento, soltanto da richia- come un problema (un tema) ma come più fertili di ricerca proposti in occasione mo evocativo e che possono, pur tutta- una ferita"10, "Dovevo convenire che il del censimento stia nello sforzo richiesto via, funzionare da strumentario per una mio piacere era un mediatore imperfet- ai rilevatori di evidenziare, per ciascun ricerca sugli archivi sonori. to, e che una soggettività ridotta al suo archivio, la filosofia con la quale sono as- Il proposito di Roland Barthes con que- solo progetto edonista non poteva rico- semblati i materiali, raccolti e ordinati i sto libro è di giungere ad una ontologia noscere l'universale. Dovevo penetrare dialoghi registrati. In altre parole, si può

287 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

descrivere un archivio anche e soprat- argomenti: come riassumere il conte- La seconda parte della scheda si propo- tutto tramite la comprensione del modo nuto di una cassetta, quali tematiche di ne inoltre di fornire una descrizione più in cui i materiali raccolti si trovano nel- una campagna di ricerca evidenziare, accurata del materiale sonoro conser- lo spazio archivistico, in quella specifica quali criteri seguire per la formulazione vato in archivio. In questo senso, l'unità posizione. In questo senso, cercando di di parole chiave, e via dicendo. In par- minima di base per la quantificazione e dar conto dell'ordine interno di un ar- ticolare, coloro che propendevano per la valutazione di tale materiale non po- chivio sonoro, il testo di Roland Barthes un approccio personale, con una meto- teva che essere la cassetta o videocasset- può servire da spunto e spero di riuscire, dologia ad hoc per ogni singolo archivio, ta, la cui presenza è rinvenibile in tutti con gli esempi che mostrerò in seguito, a vedevano nella scheda un tentativo di gli archivi sonori. Una prima stesura chiarire meglio quanto affermato. formalizzare ciò che per principio non di parole chiave, da inserire nel campo è formalizzabile. Il timore di fondo, più soggetti, mi sembrava importante ai fini Interrogare un archivio che legittimo, era che tutto il 'censimen- della realizzazione di un database, per Come dicevo precedentemente, la sche- to' si risolvesse in una schedatura, senza evitare che le schede venissero compila- da di rilevamento impiegata nel corso tener conto che, forse, uno dei terreni te impiegando sinonimi per uno stesso del censimento non si proponeva in più fertili di dibattito nel corso delle le- argomento14. alcun modo di risolvere il dibattito in- zioni preparatorie fu proprio la questio- A ragion veduta, il dibattito convergeva torno alla schedatura delle fonti orali, ne inerente la schedatura. proprio su questa sezione della scheda: né di presentare un sistema razionale di Quasi per una sorta di esorcismo la partendo dall'assunto che una cassetta spoglio degli archivi sonori. scheda passò senza alcun tipo di revisio- riferisce un dialogo, ridurre questo dia- La scheda12 era stata proposta per fa- ne e correzione, e quindi al suo stadio logo o più dialoghi ad uno sterile elenco cilitare il lavoro dei rilevatori, dato che elementare: questo per anticipare che di parole chiave significava venir meno alcune informazioni dovevano essere essa presenta numerosi difetti13. Eppu- ad alcune peculiarità dell'antropologia raccolte per tutti gli archivi da censire, re, ritengo ancora che tutti questi 'errori' e della storia orale. e con l'obiettivo di realizzare un data- di fondo siano alla fine utili per appro- Fu quindi inserito il campo note come base degli archivi sonori in Toscana, da fondire il significato di archivio sonoro. 'via di fuga' per il rilevatore che avvertiva mettere a disposizione di ricercatori e La scheda (vedi pagina 282) è composta l'esigenza di dire ancora qualcosa sulle laureandi. Il database doveva contenere di due parti: una generale, che si pro- cassette censite, al di fuori delle parole alcune informazioni minime sull'archi- pone una descrizione dell'archivio nella chiave15. E, alla fine, così è stato, da una vio, in modo da permettere un dialogo sua totalità, come una veduta d'insieme; lettura delle schede realizzate. Sfoglian- fecondo tra i ricercatori e gli studiosi di una specifica, che frammenta l'archivio do queste ultime trovo nel campo note: fonti orali. in parti o sezioni per approfondirne "messa cantata simile a quella degli an- Ben presto, tuttavia, la scheda proposta i contenuti. I quesiti sorgono per que- geli"16, "Vincenzo Ciucci, Andrea Mensi- al suo stato elementare diventò motivo sta seconda parte, poiché i criteri di ni, Daiana Matteini. Canti Santa Fiora. di dibattito tra due opposti schieramen- smembramento sono dati dal rilevatore Genoveffa Magnani: le fate; Fantasmi e ti nel gruppo dei rilevatori: i contrari ad più che suggeriti dall'archivio; questa storie su Santa Fiora; la bella Antiglia; la un tentativo di schedatura ed i favorevo- sezione della scheda, dunque, non rap- storia del tesoro"17, "intervista a Giovan- li. I motivi di ciò sono gli stessi che emer- presenta una fotografia del modo in cui ni Venturini, che percorre a piedi l'Au- gono quando si vanno a toccare questi sono assemblati i materiali. relia da Venturina al Chiarone e vicever-

288 Parola d'archivio! Un'esperienza di censimento di archivi sonori in Toscana

sa"18; "materiale raccolto per una tesi in dell'archivio e suo creatore voleva dare sia un elenco di argomenti che deside- sociologia della religione. Le narrazioni delle sue ricerche; infine, il valore che ravo approfondire nel corso di tutte le sono state attivate da un questionario il proprietario dà al materiale raccolto, interviste, lasciando poi liberi il tipo e non strutturato"19, "in un'audiocassetta perché questi è stato indotto a reperire la formulazione delle domande in fun- è presente la registrazione dei funerali dalla mente gli avvenimenti più affasci- zione dell'impronta che quello specifico di Nenni alla TV. In un'altra c'è la figlia nanti, i documenti più insoliti e rari, al dialogo lasciava impressa: questo il me- che canta"20, "Sandro Monti racconta fine di suscitare interesse per l'archivio. todo che sempre seguo quando registro come sopravvisse alla cannonata che lo Ecco, quindi, che il senso e il valore di testimonianze orali. colpì il 19 luglio del 1944. Rimasero uc- un archivio cominciano già ad affiora- L'intervista è distinta in due parti: la cise la moglie, la figlia e la madre. Billi re da una semplice scheda: in sintesi, prima parte rappresenta una storia di Dino racconta come recuperò i cadaveri il significato e il valore che il rilevatore vita del ricercatore, ed in questo senso di tre persone morte in una camera, per assegna all'archivio, il valore che il pro- non ho realizzato un canovaccio di ar- accedere alla quale erano stati distrutti i prietario dà alle sue cose, il valore delle gomenti23; la seconda parte si propone gradini. Nedo Sgherri racconta la mor- cose in sé. di approfondire alcune caratteristiche te della madre, causata da una mina. Una delle peculiarità del censimento dell'archivio, osservate nel corso della Ritrovarono il corpo grazie ad un sogno è stata inoltre quella di raccogliere in- schedatura, e di evidenziare lo stile del in cui la donna indicava ad un parente terviste sugli archivi: ai ricercatori che ricercatore, ovverosia il modo in cui con- il luogo dove si trovava il suo corpo. Gli avevano realizzato l'archivio sonoro, ai duce la ricerca, reperisce gli informato- disse: "ci siete passati d'accanto e non ve curatori, a coloro che, nell'ambito delle ri, registra le testimonianze, conserva e ne siete accorti!!" Petri Giovanni raccon- amministrazioni comunali, delle ammi- ordina il materiale24. ta di quando era prigioniero e poi fuggì nistrazioni provinciali o delle Universi- Le biografie raccolte, come mi fece no- dal campo di prigionia. Ritrova il fratel- tà, avevano promosso la realizzazione tare una volta Pietro Clemente, hanno lo dopo un bombardamento a Vienna. dell'archivio. Si trattava, insomma, di una caratteristica che le accomuna: Altro"21. registrare e radunare una serie di in- sono costruite col desiderio di essere Quasi per paradosso, schede di questo formazioni che permettessero di ca- ascoltate. A dire il vero, questa è una tipo, anche se sono lontane dalla possi- pire qualcosa in più dell'archivio, al di peculiarità delle storie di vita; tuttavia, bilità di realizzare un database, raccon- là della fisionomia che l'archivio stesso le biografie in questione rappresenta- tano molto di un archivio. In altre paro- presentava22. In particolare, quando no tutte un crescendo che conduce alla le, mi domando: perché il rilevatore ha era possibile rintracciare il proprieta- raccolta di fonti orali: una selezione di sentito l'esigenza di fare proprio quelle rio nonché creatore dell'archivio, l'in- esperienze, che, ad una lettura postu- annotazioni? Perché il proprietario del- tervista diventava una storia di vita, al ma da parte dell'intervistato, appaiono l'archivio ha raccontato quegli aneddo- fine di comprendere in quale momento significative per la realizzazione dell'ar- ti? Perché nella memoria di questi erano della storia biografica di un individuo si chivio. Come sempre è il presente che rimasti impressi quei racconti? costituivano il bisogno e la necessità di assegna un senso al passato e produce Dietro quelle note, sta probabilmente raccogliere fonti orali. una trama, secondo le strutture narrati- l'opinione che il rilevatore si veniva for- Per quanto mi riguarda, ho raccolto in- ve tradizionali25. mando dell'archivio, nonché l'impres- terviste su tutti gli archivi da me censiti, Per quanto riguarda l'archivio in sé, la sione e l'immagine che il proprietario seguendo una sorta di 'canovaccio', os- sua fisionomia, una proposta interessan-

289 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

te era stata quella di allegare alle schede che Barthes definirebbe con il termine fatte donazioni all'archivio di materiale un disegno a mano libera dell'archivio, "spectrum", ossia ciò che è fotografato e sonoro, ecc. In altre parole, ho cercato così come si presenta allo sguardo: ripor- che rimanda a "quella cosa vagamente di rappresentare graficamente tutto ciò to qui di seguito un bozzetto proposto spaventosa che c'è in ogni fotografia: il che l'archivio mostrava nei termini di durante il corso di formazione dei rile- ritorno del morto". Ma ricorda anche una dimensione temporale. vatori, che ritrae una sezione dell'Archi- il termine 'visione' e dunque visione di In alcuni casi, come per l'archivio Ange- vio sonoro del Dipartimento di Filosofia spettri, che ben rende l'idea dell'essenza la Spinelli, conservato presso la biblio- e Scienze Sociali della Facoltà di Lettere – nel senso di sostanza ma anche di pro- teca Lazzerini di Prato, il grafico rap- e Filosofia di Siena26: fumo – delle voci che si assiepano in un presentava il modo in cui la ricercatrice archivio sonoro. aveva condotto la ricerca: Una delle cose che tentai di fare e che Fig.1. Disegno a mano libera: sezione del- l'archivio sonoro del Dipartimento di Filo- consegnai come corredo alla scheda fu Fig.2 Archivio Angela Spinelli (Biblioteca sofia e Scienze Sociali, Facoltà di Lettere e quella di rilevare il 'ciclo di vita' di un Lazzerini di Prato): fasi temporali di costitu- Filosofia di Siena zione dell'archivio

Il disegno a mano libera di un archivio archivio, ossia tentai di sistematizzare, D: Ecco, poi l'altra caratteristica, questa e la fotografia riconducono, per me, in una dimensione temporale, le fasi cosa della full immersion, che dura un al campo note delle schede: anche in fondamentali dell'esistenza di un ar- mese no? Dal sei luglio al sei agosto… questo caso non si tratta di una mera chivio, evidenziando quindi, tramite Ecco io mi ero fatta un grafico di quante descrizione dell'archivio ma di un ten- grafici, le date di registrazione riportate interviste faceva giorno per giorno… e tativo di 'appropriarsi' di un qualcosa sulle cassette, i momenti in cui furono ho notato che c'è questo andamento di

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fare tre giorni di interviste e un giorno del diario di campo che alcuni aveva- L'archivio di Mario Catastini a Fucec- di pausa… no tenuto nel corso della ricerca. Esso chio doveva anche rappresentare una sorta Come dicevo, l'archivio di Mario Cata- S: Sì, lei ha indovinato… la pausa gliela di giudizio qualitativo del rilevatore sul- stini è un archivio privato, conservato spiego, la pausa era perché io dovevo chiude- l'archivio censito. Il risultato, alla fine, è presso l'abitazione di questi e compo- re un anello (ossia un gruppo di informatori, stato quello di tanti brevi racconti, che sto da 1108 audiocassette, 30 bobine, 4 selezionato in base alla professione, all'ap- superano decisamente lo stile e le carat- VHS28. Oltre a contenere testimonianze partenenza familiare, ecc. n.d.r.) e aprirne teristiche di un resoconto e che potreb- su la lotta partigiana, la strage del Padu- un altro, dovevo sapere come muovermi per bero rievocare , a parer mio, il metodo le di Fucecchio, la religione e il dialetto non fare passi falsi. Cioè, io facevo le inter- proposto da Roland Barthes per giunge- locali, le apparizioni e i sogni, e storie viste e seguivo una pista e mi sentivo il pe- re ad una ontologia della fotografia27. di vita, esso conserva circa 433 audiocas- gno… quindi io dovevo ritrovare le analogie, Penso che sia a questo punto opportuno sette con registrazioni di trasmissioni te- il percorso, recuperare la mentalità attraverso presentare due archivi da me censiti, nel levisive, consigli comunali, avvenimenti i segnali che gli intervistati mi avevano dato. tentativo di tirare le fila di quanto det- familiari. Quindi ricostruire una serie di atti comuni- to finora. I due archivi, l'archivio Mario Catastini conserva le cassette nel suo cativi e rapportarli al mondo che io volevo Catastini di Fucecchio e l'archivio Ange- studio: una piccola stanza le cui pareti far riaffiorare. Era un lavoro da archeologo. la Spinelli di Prato, appartengono a due sono interamente coperte da una bi- Quindi dovevo risentire i nastri, rifletterci, ri- tipologie alquanto diverse tra loro: nel blioteca. Nella parte inferiore della bi- leggere, confrontarmi con quello che sapevo, primo caso si tratta di un archivio pri- blioteca, in alcuni scomparti provvisti di con i libri, ricostruire il valore di quel tassello. vato - il cui proprietario e realizzatore sportelli, sono collocate le cassette, di- Poi dovevo capire, parlando con le persone è Mario Catastini-, nel secondo caso si sposte ordinatamente all'interno di nu- di casa, l'Ada, di cui osservavo i silenzi, lei tratta di un archivio pubblico, notifica- merose scatole. Su ogni cassetta è scritto sapeva tutto, quindi dai silenzi anche della to dalla Sovrintendenza e conservato un numero di riferimento, il nome e padrona di casa, che era una donna intel- presso la Biblioteca Lazzerini di Prato. cognome dell'intervistato e di tutte le ligente e accorta, molto fine, allora capivo La differenza, tuttavia, sta nel tipo di persone presenti durante l'intervista, quale cerchio dovevo andare a toccare, qual formazione posseduta da Catastini e infine la data. Di supporto all'archivio è era l'intervistatore successivo e doveva essere Spinelli e di conseguenza, nel modo in un quaderno, denominato "archivio dei una fonte spessa, perché mi doveva dare una cui è stato costruito l'archivio: entrambi nastri", che segue in principio un ordine serie di indicatori, sui quali poi soffermarmi, insegnanti, Catastini è giunto alle fonti alfabetico poi un ordine cronologico di per poi ritrovare questo anello, questi clan, orali da autodidatta, e ciò gli ha per- catalogazione: le cassette sono reperibili perché io a Migliana mi ritrovai nei clans. messo di elaborare una metodologia sulla base del nome dell'informatore o assolutamente originale ed interessante della data dell'intervista. Un'altra delle novità del censimento è per il dibattito sulle implicazioni teori- Catastini possiede inoltre dodici qua- nello 'stile' dei commenti che furono che delle fonti orali; Spinelli, nata nel derni in cui è riportato il contenuto - un consegnati da ciascun rilevatore per ogni 1943, comincia a raccogliere testimo- breve riassunto - di ciascuna cassetta: archivio censito, in allegato alle schede. nianze sonore sotto la guida di uno stu- prima del riassunto è segnata la data Il commento è il risultato dell'intervista dioso eccellente di fonti orali, lo storico dell'intervista, il nome e l'indirizzo del- realizzata, delle impressioni personali, inglese R. Absalom. l'informatore ed indicazioni temporali

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su quando è avvenuta l'intervista (matti- cane... E allora io con questo registratore po- Questo modo personale di impiegare il na, pomeriggio, sera). Infine, Catastini tevo fare tante amicizie, però non mi era mai registratore - non tanto come strumento ha realizzato "un quaderno di iniziative balenata l'idea di far raccontare le storie, era di ricerca quanto come mezzo per regi- nastri classificati", ossia un quaderno in solo un mezzo per socializzare. strare la vita quotidiana -, fa dell'archivio cui vengono costantemente annotate le di Catastini un esempio quasi raro di ri- modifiche da apportare all'archivio. Sarebbe troppo lungo, a questo punto, cerca nel subistituzionale. Nelle scienze Catastini, nato nel 1932, era un maestro riassumere il percorso che lo conduce a sociali, in particolare in sociologia, si di- di scuola elementare, oggi in pensione; realizzare un archivio, ad essere consa- stingue il comportamento istituzionaliz- nel 1956 insegnava a Cingoli, un paese pevole di possedere un archivio: dalla zato, ossia quel tipo di comportamento di montagna in provincia di Macerata. scoperta della scuola di San Gersolè (Fi- che si conforma ad un ruolo, dal compor- Qui conobbe un medico che possedeva renze), avvenuta negli anni '8029, a quel- tamento sociale elementare (il subistituzio- un registratore (il "Geloso"), con il qua- la degli archivi cartacei e del loro ordine nale). Quest'ultimo si caratterizza per il le si divertiva a registrare il suono delle cronologico. fatto di essere comune a tutto il genere gocce di pioggia, i rumori, il suono del Catastini giunge infatti alle fonti orali umano, a differenza del primo che è motore delle varie automobili, ma non proprio dalle fonti scritte. Come mae- specifico di ciascuna cultura; esso emer- le voci umane. stro cerca di insegnare ai suoi studenti ge in particolare nei rapporti 'faccia a Affascinato da questo strumento, nel a diventare scrittori, spiegando loro faccia', nei momenti informali della vita 1958 decise di acquistare il suo primo che esistono delle chiavi di lettura; dal- quotidiana30. registratore, un "Geloso": la prima idea l'esperienza della Maria Maltoni intui- Lasciando da parte eventuali riflessioni che gli venne in mente fu di registrare sce, invece, che doveva insegnare ai suoi in merito al fatto se sia possibile vera- i genitori mentre "bisticciavano", la se- ragazzi non ad essere degli scrittori ma mente tracciare una linea di demarca- conda fu quella di portarlo nelle Mar- dei narratori: dopo diventeranno scrit- zione tra i due tipi di comportamento che, per entrare nelle case della povera tori. Con Maria Masani, una storica lo- e non vi sia invece un fenomeno di gente: cale, scopre gli archivi cartacei, la storia circolarità causale tra l'istituzionale e il del suo paese, successivamente intuisce subistituzionale, se realmente esista un (…) che poi se portassi questo strumento lag- che esistono dei 'luoghi' della memoria comportamento sociale elementare che giù nelle Marche, dove c'era tanta miseria... e che ciascuno dei suoi compaesani po- caratterizza il genere umano, ciò che chissà che fama mi farei, sarei ricercato, per- teva far luce su alcuni aspetti dell'essere intendo dire è che Catastini è riuscito ché laggiù questo strumento non esisteva (...) 'fucecchiese'. a documentare e a far luce su alcuni poi lo portai nelle Marche (…) Con questo Il registratore diventa così per Mario aspetti dell'affettività, dell'emotività. strumento entravo dappertutto, perché tut- uno strumento essenziale per documen- Quello di Catastini è inoltre un lavoro ti volevano fare esperienza. (...) e lì invece tare la storia di sé, della sua famiglia, dei che va avanti da più di quarant'anni ed vedevo che erano contenti matti, allora io, suoi compaesani. il registratore lo porta con sé ai funera- per fare qualcosa per loro, portavo questo Catastini si porta spesso appresso il regi- li, all'ospedale, a pranzo, alle cerimonie registratore, senza dirgli niente registravo, stratore e registra di tutto: i dialoghi dei religiose, ai consigli comunali, a scuola, poi quando loro si risentivano ridevano, era- venditori al mercato, la voce dei genito- a casa. E registra il pianto dei figli, la no contenti (...). Così io andavo per le case, ri, dei figli mentre bisticciano o si con- malattia dei figli, le parole pronunciate stringevo amicizie, perché ero solo come un fidano, della moglie mentre partorisce. da una vecchia in ospedale, le condo-

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glianze in occasione del funerale della Fig.4 Archivio Catastini: quaderno delle in- madre, i commenti durante la veglia terviste della salma di un giovane ragazzo di Fu- cecchio morto precocemente, il pianto dirompente del figlio in occasione del funerale dell'amico. Nei suoi quaderni, in cui Catastini rias- sume il contenuto delle registrazioni, il luogo dove è avvenuta l'intervista e le persone presenti, leggiamo31:

Fig. 3 Archivio Mario Catastini: quaderno delle interviste

Al battesimo di Giuseppe, il 24 novem- bre del 1963, registra tutta la cerimonia e scrive puntigliosamente nel suo qua- derno il nome dell'officiante: l'arcipre- te don Salvatore; i testimoni: la sorella Mara di 39 anni e il fratello Norberto di 34 anni; i presenti: Elena, la moglie la cognata; seguono le musiche, le pre- ghiere. E adesso facciamo un salto temporale: l'11 gennaio 1981 Catastini si trovava all'ospedale di Fucecchio. E' tutto regi- strato32 e riassunto meticolosamente nei suoi quaderni:

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Dunque, dalla storia di sé e della sua tavano episodi, quando lui era in montagna, me per il futuro, progetti che in parte poi mio famiglia alla storia degli altri il metodo di quando dava questo, di quando prestava figlio aveva utilizzato. è sempre lo stesso: registrare qualsiasi questo a quest'altro, insomma... che condi- Io penso che questa testimonianza di dolo- dialogo, non disperdere alcuna parola, videva tutto. Mi accostai poi anche a degli re, da parte anche degli amici, potesse fargli strappare all'oblio ogni testimonianza. adulti del CAI, al presidente del CAI: 'io lo so bene, ecco, perché gli davano la misura di Il metodo di Catastini rappresenta, che hai conosciuto Giacomo, ma quali erano quanto l'amavano questo ragazzo. inoltre, uno stimolo alla riflessione le sue competenze, le sue funzioni specifiche sulle implicazioni teoriche delle fonti nel CAI, ma perché gli date tanta importan- "Intervistare il pianto" è un esempio orali poiché egli arriva a produrre, con za, ma cosa aveva fatto?' Cioè, li imbeccavo di testimonianza sonora di un legame, la registrazione, delle 'testimonianze con queste domande, allora loro mi raccon- di documentazione di un sentimento. sonore' di legami: l'esempio seguente tavano... 'Che cosa diresti ora al padre per La novità di un tale modo di operare mi permette di chiarire meglio queste confortarlo?', ecco, questa era la domanda è evidente: l'intervista audio è stavolta caratteristiche dell'archivio, che, come finale, 'tu sai che ora i suoi genitori vivono impiegata da Catastini per registrare già detto, fanno luce su alcuni aspetti nella disperazione... se fossero qui davanti a comportamenti non verbali. Capita fre- dell'affettività. te che cosa gli diresti per confortarli?' Ecco, quentemente, soprattutto nelle storie di Un giorno, a Fucecchio, muore un ra- così. vita o in storia orale, di registrare una gazzo: era uno dei migliori amici del fi- (…) Io siccome ero amicissimo del padre, persona che ad un tratto si commuove glio di Mario, si chiamava Giacomo. Ca- sono amicissimo del padre, gli dissi: "senti, io e piange, ma ciò è sempre il risultato di tastini decide di registrare l'evento, solo ho cercato di raccogliere alcune testimonianze un ricordo che viene raccontato e quin- i suoni, non le immagini, e lo fa stimola- su Giacomo, ho registrato tutta la cerimonia di verbalizzato; è la continuazione di un to da un sentimento profondo: quello di funebre, tutto quello che è stato detto in chie- discorso. Nel caso di Catastini, invece, è lasciare ai genitori di Giacomo un qual- sa, penso di avere fatto una cosa utile, anche il risultato di un'azione: quella del figlio cosa che testimoniasse l'affetto e la stima se dolorosa, comunque se un giorno tu vuoi... che partecipa al funerale del suo miglio- che gli abitanti di Fucecchio provavano per me era doveroso, era un modo di dimo- re amico e piange. per il giovane. Documentare, quindi, un strare l'amore per questo ragazzo, che non L'archivio è stato realizzato da una per- sentimento di partecipazione. avevo buttato nel dimenticatoio e che volevo sona che appartiene al luogo di ricer- La registrazione avviene in due occasio- fare qualcosa non dico per eternare la sua ca; vi appartiene da sempre: Catastini ni: durante la visita alla salma e al fu- memoria ma per conservarla sì. Ecco, era è nato e vive a Fucecchio ed è stato il nerale: nato unicamente da questo, anche se potevo maestro di tanti suoi compaesani, i suoi C'erano parecchi ragazzi e allora cominciavo sembrare nell'interviste un po' dirompente, lo parenti erano di Fucecchio. E' dunque così: 'tu come l'hai conosciuto Giacomo?''Come facevo per rompere il ghiaccio... un archivio sonoro che restituisce una l'ho conosciuto? C'andavo a scuola insieme!' Per esempio, c'è quel figlio mio che è uscito visione dall'interno, costruita su un lin- Ma lo sapevo, però per rompere il ghiac- stamani, che lui non l'ho potuto intervista- guaggio che è quello stesso dei 'fucec- cio, altrimenti... 'Ma ti era simpatico questo re, ho intervistato il suo pianto ma fuori, chiesi'. La tecnica impiegata da Catasti- Giacomo?' - 'ma diamine! Era un ragazzo durante il trasporto, piangeva dirottamente. ni per raccogliere storie di vita consiste, bono!' - 'Sì! Bona! A me non mi sembrava!' Son convinto che si sentiva da trenta metri di infatti, nel ricordare alcuni compaesani così ecco, cercavo di rompere un po'... gli assi distanza perché erano legati da un'amicizia 'caratteristici', vissuti qualche decennio portanti dell'intervista e allora poi mi raccon- incredibile, avevano già fatto i progetti insie- addietro a Fucecchio. Dal passato comune

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scivola al passato privato: il ricordo di un Da questo argomento di partenza la ri- la ricerca sulle comunità contadine del parente dell'intervistato schiude il rac- cerca si apre a ventaglio "sulla memoria pratese. conto personale, la storia di vita. di tutto quanto è attinente agli aspetti Nel dialogo che segue, Spinelli spiega In conclusione, all'interno di questo ar- della vita materiale e associativa del in maniera ancora più chiara le finalità chivio c'è la storia del percorso compiuto periodo tra le due guerre mondiali"34, della ricerca: dagli abitanti di Fucecchio dalla secon- inglobando i seguenti temi: "alfabetiz- C'era anche l'economia in questa ricerca, per- da guerra mondiale ad oggi. L'impor- zazione, gli Alleati, la Chiesa, l'antifa- ché era la mentalità economicista del contadi- tanza dell'archivio non è dovuta 'sem- scismo, la condizione femminile (con- no che si trova in contrasto – in contrasto solo plicemente' al fatto che esso contiene la tadine, serve, balie, suore), contadini e apparente – con questo aiuto disinteressato e documentazione delle stragi nazifasci- operai, cultura materiale (abitazione, simbolico del prigioniero. Il contadino, che ste (la strage del padule di Fucecchio), alimentazione, cicli lavorativi del carbo- era tirchio e faceva pagare a peso d'oro ciò l'evoluzione di un dialetto (il dialetto ne, grano, castagne, vendemmia, attrez- che produceva agli sfollati, con questi prigio- fucecchiese), il ricordo di personaggi ti- zi da lavoro, malattie), cultura popolare nieri li trattava meglio dei propri familiari, pici. Esso è, nel reale, la testimonianza, (sistema proverbiale, leggenda, supersti- rischiava la vita e si levava il pane di bocca, sonora, di un modo di essere 'fucecchiesi', zioni), la dote e la successione ereditaria veramente per dividerlo con loro. Non era un tra un essere stati e un essere adesso. Rap- femminile, l'emigrazione, l'economia, la nodo semplice questo. presenta il cammino di un territorio e famiglia, il fascismo, la guerra del 1915- A noi questa ricerca serviva per verificare della sua gente da un qualcosa che non 1918, il lavoro manuale, il matrimonio, l'esistenza della mentalità contadina, quindi è più a un qualcosa che, in questo mo- i processi lavorativi, la proprietà e il pos- di una mentalità di lungo periodo, al di sotto mento, è. Un esempio: un tempo gli uo- sesso terrieri nella società contadina, la del modello di sviluppo pratese, della piccola mini di Fucecchio alto, gli "insuesi", non religiosità e le sue forme (cerimonie, e media industria, perché era questo ciò che andavano ai funerali; adesso, il figlio di pellegrinaggi), la Resistenza, la seconda voleva Braudel. Io c'ho l'encomio di Brau- Catastini e i suoi compagni non esitano guerra mondiale, la società contadina del. (…) La fonte orale era l'unico modo per a piangere al funerale del loro amico. (sottoclassi, strutture sociali, spazi socia- dimostrare l'esistenza o meno di una men- lizzanti), i mezzi di trasporto (contatti talità di lungo periodo, quindi la mentalità L'archivio Angela Spinelli di Prato con i borghi vicini e la città)". Questo contadina al di sotto del modello industriale L'archivio Angela Spinelli, depositato l'elenco degli argomenti affrontati che pratese che è sempre stato considerato diret- presso la biblioteca Lazzerini a Prato, Angela Spinelli fornì, come documen- tamente proveniente dalla mentalità artigia- consta di 59 audiocassette e si riferisce tazione, assieme alle audiocassette. nale. Questa era l'ipotesi da verificare. (…) ad una ricerca condotta dalla ricercatrice Per approfondire meglio alcune pecu- Però come si verifica la mentalità contadina, nel 1982 in alcune comunità rurali del- liarità dell'archivio e della ricerca, ho su che basi si verifica una mentalità: la men- l'alta Val Bisenzio33. Con la supervisione realizzato una lunga intervista alla ricer- talità si verifica pienamente quando ci sono di R. Absalom, la Spinelli ha raccolto le catrice, in forma di storia di vita, di cui periodi di crisi, di trapasso. E allora si mette testimonianze di alcune delle quaranta presento nel prosieguo ampi stralci, per a prova la mentalità vecchia all'insorgere famiglie della zona che, dopo l'8 settem- le riflessioni contenute di tipo teorico e della mentalità nuova. Secondo Absalom, bre del 1943, avevano dato accoglienza metodologico. La biografia aiuta anche Thompson e tutti i classici della storia del- e rifugio ad ex prigionieri britannici, a capire in quale momento della storia la mentalità e delle scienze sociali la men- fuggiti dai campi di prigionia italiani. personale dell'intervistata si inserisce talità di una comunità, di un gruppo, un

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gruppo fatto però di singole persone, quindi lenti. Mentre se ci fosse stata nel pratese la D: Mi può spiegare meglio questa cosa con comportamenti societari e comunitari mentalità artigianale ed operaia il trapasso del circolare e lineare? nello stesso tempo, si verifica nel momento sarebbe stato immediato, perché la mentalità di trapasso, in cui il vecchio è collassato e il operaia cambia nell'arco di cento anni, la Mentre una persona la cui mentalità ha su- nuovo deve ancora sorgere, in cui il gruppo mentalità contadina nell'arco di mille anni. bito l'approccio col modello industriale e ur- può essere forte e quindi può sostituirsi alle Quindi l'ipotesi di Braudel, che sotto il mo- banizzato, quindi abituata a ragionare secon- istituzioni, perché gli individui non hanno dello di sviluppo di Prato, che è simile ad altri do i principi di causa ed effetto, secondo dei più riferimenti. E allora si trova sia la com- sviluppi economici dell'Europa, della piccola modelli più o meno matematici, secondo un pattezza del gruppo, sia la validità delle sue e media impresa familiare, era un modello sillogismo ,ecco, noi siamo… chi è alfabetiz- regole ma si trova anche l'elasticità di questo vincente questo, era un modello di autoaffer- zato e che vive in una società industrializzata gruppo e dei suoi componenti, cioè la sfida mazione, perché non c'era soltanto la realtà si è dovuto abituare ad esprimersi in termini verso il nuovo. operaia che voleva sostituirsi al padrone ma razionali, sullo schema del sillogismo, per cui c'era la mentalità contadina, che era abituata il discorso parte da dei presupposti, fa una D: Però, ecco, nella ricerca, ora nel caso all'etica dell'auto-sufficienza (…) dimostrazione e tira delle conclusioni. Questa della guerra mi torna, ma diventa dif- la linearità. ficile… chi decide qual è il momento Stimolata ulteriormente sulla metodo- La mentalità contadina no, il contadino par- di trapasso? Perché non sempre è così logia di ricerca, la ricercatrice ritorna te da se stesso, dal proprio mondo, poi per evidente... sull'argomento e parla di mentalità "cir- analogia parla di eventi che non sono conca- colare" e quindi di un tipo di ricerca che tenati secondo un nesso di causa ed effetto ma Non sempre è così evidente, noi siamo stati deve lasciarsi guidare da questa struttu- secondo delle analogie che lui stesso fa, delle fortunati perché il periodo ce lo consentiva. ra circolare della memoria contadina: analogie, dei richiami interni e noi dobbia- Però ci sono altri indicatori: il fenomeno di Quindi quando lo dicevo del prigioniero loro mo seguire questo suo percorso, attraverso il emigrazione, cambiamenti linguistici, il sor- si immedesimavano e ricordavano i tempi, quale noi non solo scopriamo lui chi è, la sua gere di nuovi tipi di gruppi religiosi, il cam- allora questo era la chiave di volta, poi se famiglia, ma è tutto un ambiente che ci viene biamento economico, cioè insediamento di non avevano avuto il prigioniero però an- intorno, quindi un ambiente corale. Questo si nuovi tipi di attività economiche, tutti fattori davano a turno a portare da mangiare… si ha perché lui parlando di sé e delle sue abitu- che modificano… (…) Noi siamo stati for- ricostruiva la parentela amicale, ecco, e via dini cita gli altri, quindi si allarga alle abi- tunati perché c'è proprio una datazione sto- via. Quindi da un cerchio piccolo si andava tudini degli altri, poi ritorna indietro nella rica, '44-'45, che permise di individuare il ad un cerchio più grande. Ecco che si seguiva memoria, però una memoria diversa, che per momento di trapasso. Qui il collasso politico, la mentalità contadina, che è una mentalità analogia è simile o rapportabile – ma per lui storico, ha accelerato un trapasso che sarebbe circolare, che racconta allargandosi sempre, è non è un processo logico ma analogico – a avvenuto comunque. (…) L'evento bellico è dal presente al passato.. e questo suo racconto ciò che ha detto prima, ma ci porta altri atti stato soltanto l'elemento catalizzatore di un circolare non ritorna mai al punto di parten- comunicativi, altre informazioni… processo che era già evidente ma sarebbe stato za: la mentalità contadina, non è lineare, è più lento. Perché? Perché c'era la mentalità di circolare, si allarga sempre di più e quindi Nella prima parte dell'intervista, la Spi- lungo periodo: ecco la tesi di Braudel. Perché attraverso uno abbiamo la fisionomia di tutti. nelli racconta del nonno materno, nato con la mentalità contadina, la mentalità di E' corale, come diceva il Verga. Quindi avevo nel 1878, amministratore delegato, per lungo periodo, i cambiamenti sono molto più la fisionomia di un gruppo. conto della Società Anonima Svizzera, di

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9000 ettari di terra (trentacinque pode- due amici per me, non avevamo altri contatti in camera delle donne e… le donne poi ve- ri a mezzadria) in provincia di Grosseto, con l'esterno (…). nivano a letto abbastanza presto… quindi io che furono interamente espropriati con scrivevo le loro lettere alla famiglia, facevo la la Riforma Agraria. D. Ascoltava i discorsi di suo nonno allo terza elementare, mi ricordo. Ecco cominciò Angela trascorre la sua infanzia in una scrittoio? Lo vedeva il fattore e tutta la così questa… loro non si lamentavano mai, grande villa padronale quattrocentesca parte amministrativa? però io avevo una grande compassione per il a Montiano, a diretto - o meglio, indi- fatto che non sapevano scrivere. (…) Io con retto – contatto con il mondo conta- Della parte amministrativa io ho solo questa la mia scrittura di bambina… e davvero una dino. Questa immersione nel mondo percezione: noi avevamo un contabile, che sera la mia mamma non mi trovò nel letto e contadino le permetterà, dopo molto abitava lì, aveva un appartamento tutto suo, mi dette tanti di quegli sculaccioni… Perché? tempo, di accettare la proposta di Ab- e venivano periodicamente i nipoti del conta- Perché mi disse di non andarci perché poteva- salom, quando, nel 1980, in occasione bile da Pisa (…). La villa erano quarantadue no avere i pidocchi, mi disse: "No, non ci devi di un Master, lo studioso le chiederà di stanze, sicché… (…) avevamo sempre ospiti, andare perché non si lavano bene". affiancarlo nelle ricerche che lui stesso venticinque, ventisei persone eravamo sempre, stava conducendo in Toscana sulla Re- sempre ospiti di fuori, che venivano in delega- D: Era veramente così o era invece un sistenza e l'aiuto dei contadini agli ex- zione, quindi non eravamo mai soli a tavola. tentativo di mantenere le distanze… so- prigionieri britannici: (…) Dal punto di vista amministrativo vedevo ciali… Io ero cresciuta in una villa padronale, quin- che c'era una forma veramente di bontà, per- di conoscevo la realtà dei contadini verso i ché il nonno cercava sempre di fare un acco- No, no, perché effettivamente io ritengo fos- quali io ho sempre avuto un misto di compas- modamento poderale con i contadini, molti che se vero (…), quindi mamma, siccome io poi sione, perché erano analfabeti, e di diffidenza, venivano dalla Romagna, dal Veneto, ma più ero anche delicata di salute, effettivamente perché non li vedevo generosi. Era però un dalla Romagna, il Veneto era verso . aveva ragione, (…) che c'erano queste for- mondo che era presente nella mia vita (…) Lo vedevo soprattutto dalle donne di servizio me di malattie infettive, nel '47, '48, che non Io avevo la percezione che dietro c'era tutto che si avvicendavano. Le mandavano a servi- erano affatto scomparse. Quindi ecco io ero un mondo che lavorava (…), però percepivo re la Società perché era l'unico modo, per que- ubbidiente perché sapevo che la mia mamma la miseri, perché io avevo la mia bambinaia ste ragazze, di vivere una vita migliore, per lo non lo diceva con… percepii che non me lo (…), e non sapevano né leggere né scrivere, meno mangiavano regolarmente, poi avevano diceva… perché, se lo avesse detto con astio non avevano mai visto il caffè. un po' di denaro per le proprie spese, veniva- rispetto alle donne di servizio, ci sarei con- no civilizzate dal contatto con noi, con la vita tinuata ad andare; invece, siccome vedevo D: Con i bambini dei contadini ci gio- della famiglia e con gli ospiti. Però quando che c'era un rapporto affettuoso, di consiglio cava? arrivavano non sapevano neppure mangiare, con queste giovani ragazze, che avevano di- neppure tenere le forchette. Quindi mia madre ciassette, diciott'anni, perché poi a ventidue No, non ci portavano. Noi avevano degli era addetta all'addestramento delle donne per tornavano nella famiglia per lavorare. amici, dei bambini con cui giocare, erano servire in tavola. (…) La villa era però un grosso schermo. solo cinque: il figlio del magazziniere, il figlio (…) Io però percepii che non sapevano scri- Il nonno non ha mai voluto assolutamente dell'aiuto magazziniere, la figlia della sarta e vere e quindi la sera, quando mia madre che i contadini entrassero nella nostra vita la figlia della ricamatrice. Erano due amici mi metteva a letto, alle otto, otto e mezzo, io familiare. Noi li vedevamo come figure di la- per mio cugino, che viveva insieme a noi, e scappavo in camera delle donne, scappavo voratori e basta… però il nonno teneva i due

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mondi staccati nel modo più assoluto. (…) quello che faceva parte degli arredi. Mia un pozzo di cultura, poi conoscevamo tanto Il massimo rispetto c'era sempre per noi, per nonna prese soltanto la sua camera e il salot- il mondo, vivevamo una vita piena. E dissi tutti, per la mia nonna, proprio una bontà tino dov'era il pianoforte della mia mamma. alla maestra: "imparerò!" (…) per tutti, perché il nonno non era il padrone, Il resto venne lasciato tutto. Mia madre alle costole che dovevo essere sem- anche se poteva essere inteso in questo modo, Mio nonno disse: "E' la fine di un mondo". pre la prima, la migliore dovevo essere, non perché aveva pieni poteri, però ecco la logica Lasciò tutto l'arredamento, non prese neppu- si conoscevano mezze misure in casa mia: "se era diversa: anche nonno era, in fondo, un re un piatto. Mia nonna prese solo dei tega- uno faceva meglio di me, te dovevi fare me- impiegato di una grande azienda, ad alto li- mi di rame e dei suoi serviti personalissimi e glio di lui, se uno fa tanto perché non lo devi vello. Quindi non tendeva allo sfruttamento basta… fare te? Provaci". padronale ma tendeva a far rendere al me- (…) C'è il tema in class, dopo dieci giorni, e glio le persone. (…) D: E lì in quella villa chi venne? io feci questo tema e la maestra mi dette dieci Quando facevano i conti colonici noi non do- e mi disse: "dove l'hai copiato?" E dissi: "Ma vevamo passare per la scala principale che I contadini, perché fu divisa in piccoli appar- io non l'ho copiato!" –"Ma ci sono delle forme portava sulla via, perché questa strada era tamenti e ci andarono ad abitare i contadini. letterarie…" - "Ma io ho letto molto!" E le ingombra di capi coloni e quindi noi, andan- Noi solo l'autista, quattro valigie per uno e dissi tutti i libri che avevo letto:io, quando ero do avanti e indietro, si sarebbe disturbato. nonna la sua camera, il salottino da piano- malata, io mi ero letta tutta l'enciclopedia del (…) Una volta ci passai da bambina, mi col- forte della mia mamma e il pianoforte della Tesoro e quindi la maestra mi disse: "Raccon- pì questa loro serietà, questi volti bruciati dal mia mamma. ta alla classe cosa hai letto…" sole, perché poi quando si vedevano nel lavo- E raccontai tutti i poemi epici, Tancredi, ro dei campi, erano nel loro ambiente, e forse Il primo impatto con la scuola pubblica l'Ariosto… E diventai un leader in quella colpiva meno, ma vederli lì, con la giacca, a Grosseto è per Angela traumatizzante, classe, perché sapevo tante storie e le sapevo vestiti con l'abito civile, faceva effetto, perché poiché la ragazza subisce la stessa subal- anche narrare (…). L'insegnante fu una per- risaltava la vita dura: la pelle incartapecori- ternità dei contadini inurbati: il primo sona intelligente anche nella sua durezza… ta, le mani callose, l'unghie nere, con l'abito giorno di scuola, infatti, la maestra, poi so che si scusò, disse: "Non ho avuto la civile, magari ecco la giacchetta striminzita, ignara dello status sociale di Angela, la capacità di capire il dramma di questa crea- anche se era estate portavano la stessa giacca accoglie dicendole, davanti alla classe: tura…" Eh ma mia madre andò a parlare di lana d'inverno. "Vieni da Montiano, quindi sarai poco con la direttrice, era una famiglia potente la preparata…". Angela reagisce critican- mia. Angela trascorre quindi la sua infanzia do apertamente il metodo d'insegna- a Montiano, sotto lo sguardo vigile dei mento della maestra: Nel corso dell'intervista acquista spesso- nonni materni e della madre, ed in as- D: Non intervenne in lei una forma di re la figura del nonno, fino alla morte senza del padre, morto prematuramen- umiltà… di questi, nel 1968, all'ospedale a Gros- te. Con la riforma agraria la famiglia è seto: però costretta ad abbandonare la villa: No, no, a me l'umiltà non me l'ha mai spie- Pur avendo questo distacco con tutti noi, D: Come visse suo nonno questa… gata nessuno. Noi non si era umili, si era perché aveva un comportamento uguale per diversi. Io sapevo che si era diversi, ma ero tutti: non ci si parlava con mio nonno, non Male, per lui fu un mondo che scomparve. consapevole di tutto il patrimonio cultura- parlava con nessuno, parlava solo con lo Andando via dalla fattoria si lasciò tutto le, noi avevamo la maestra in casa, che era sguardo.

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D: Cioè… con lo sguardo in che modo No, no, mai. veramente di stress, ma più che altro deter- si faceva vedere contrariato… Quando era in clinica ci ricevette tutti, a minò l'abitudine di sentirsi fuori dal mondo. ognuno faceva la sua paternale. (…) Era Il mondo di fuori non esiste, siamo appesi a Dallo sguardo, dallo sguardo, anche con i la prima volta che ci rimproverava, perché quell'altoparlante che gracchia e che diventa figli… questa grande tavolata dove era capo- ai rimproveri ci pensavano i genitori, nonno l'unico motivo del tuo sconforto oppure della tavola, che parlavano gli adulti di varie cose, stava sempre zitto, però si sapeva che vento tua serenità. Poi ogni volta si ripetevano sce- se si voleva un parere tutti guardavano mio tirava. E a me disse.. io entrai tranquilla, lo ne di disperazione, quindi tutte le volte mo- nonno (…). Gli argomenti graditi o non gra- ringraziai e lui mi disse: "sono io che devo riva qualcuno e lì nella saletta c'erano sce- diti a tavola li decideva lo sguardo del nonno. ringraziarti per le soddisfazioni che mi hai ne di disperazione, quindi era rivivere una Perché c'erano degli argomenti… di politica, dato, io ho allevato la figlia di un galantuo- situazione di sollecitazione emotiva estrema, per esempio, non si parlava, di religione non mo". tant'è vero quando finì questa tragedia il mio si parlava, maldicenze non se ne facevano. problema fu di adattarmi al mondo esterno. (…) Tutti noi della famiglia siamo tenaci. Nel frattempo Angela diventa insegnan- (…) La difficoltà è di adattarsi alla quoti- Ci hanno insegnato ad essere determinati, se te e nel '71 sposa un ingegnere di Pisa. dianità. Perché noi siamo un problema per vogliamo una cosa dobbiamo far bene, non Il matrimonio dura brevissimo tempo gli altri, come lo ero io: perché non ero una contentarsi, dare il meglio… perché il marito muore prematuramen- vedova normale, ero una giovane signora, te nel 1973, dopo una lunga agonia: che si era sposata da poco e che aveva vissuto D: Non ha mai attraversato momenti Subii un processo di estraniamento, vissi per un'esperienza terribile, perché io ero partita di crisi per questa… dare sempre il me- sei mesi in un altro mondo. (…) Lo vedevo con gli abiti estivi, in due, ed ero ritornata glio, essere sempre la prima… soltanto da un forellino di una veneziana, da sola con una bara, con gli abiti inver- che veniva alzata, non si sa quando, però nali. Affrontando problemi più grossi di me, No. Qualsiasi intoppo dovevo cercare il modo io volevo essere lì, perché lui lo sapeva e ci perché dovevo prendere decisioni se fare o no di superarlo, non avevo l'umiliazione, non comunicavamo con l'alfabeto muto. Oppure certi tipi di analisi. avevo confronti. Mi dicevano: "Come ce la ero in contatto con quello che succedeva nelle Io pensai di non pesare su nessuno e anzi di fanno gli altri, ce la devi fare anche te! Fai in camerette quando gracchiava un altopar- reinserirmi nel sociale, partecipando a mani- modo di farcela". Certamente in casa si par- lante e diceva se quel numero era riportato festazioni culturali. lava molto, ci si consigliava, ecco, non è che in reparto oppure se i familiari di quel nu- uno cercava da solo una strada, però trovavo mero dovevano presentarsi, che equivaleva Dopo la morte del marito Angela deci- tutta la solidarietà familiare nella mia ricerca a una sentenza di morte. Quindi stavamo, de di lasciare Grosseto e di trasferirsi a dei giusti supporti per superare l' ostacolo. A ogni volta che si sentiva gracchiare l'alto- Firenze, con la madre. Vi giunge nel '75 me non hanno mai lesinato soldi per i libri, parlante, erano ventiquattro camerette, non e cerca subito di inserirsi nelle varie atti- viaggi per parlare con le persone, il mio in- ci poteva stare più di un familiare strettis- vità culturali della città. Nel 1980 legge segnamento è: "vai e parla con chi sa più di simo lì presente, quindi eravamo sempre sul giornale di un Master in discipline te, chi è un esperto ti saprà consigliare…vai dieci, dodici persone, e quando si sentiva storiche e decide di parteciparvi: qui e non ti vergognare". (…) gracchiare ci sobbalzava il cuore, nel timore. conosce R. Absalom, chiamato a tenere Tutte le volte, quelle due volte per notte, che delle lezioni: D: Le è mai capitato di aver disatteso le si sentiva gracchiare, era sempre un sobbal- (…) Non avevo mai sentito parlare di fonti aspettative del nonno? zare. Quindi tutto questo determinò un senso orali, nel modo più assoluto.

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Mi disse Absalom: "E' inutile che io le spieghi (nella scelta degli intervistati, nella formu- la facevo io: la camera con l'uso di cucina. cosa sono le fonti orali, se vuole imparare si lazione delle domande, ecc. n.d.r.), e la full L'Ada mi prese ad esempio 500.000 al mese metta a lavorare e farà l'inglese: imparerà fa- immersion aiuta a questo, a captare dei segnali e si stette veramente bene. Io facevo la spesa cendo, perché non c'è altro modo d' imparare" che indubbiamente ci vengono dati, bisogna per me e la mamma. (…). avere… bisogna percepirli, altrimenti… L'Ada credeva che fossi in villeggiatura e so- prattutto chiacchierando con lei e quindi lei si D: Mi diceva prima che Absalom le ha D. Riguardo alla full immersion, lei mi poneva… sapeva che avevo bisogno di una insegnato come fare un'intervista. Mi raccontava per telefono che non ave- serie di contatti con persone che lei mi avrebbe può spiegare quello che le ha insegnato va la tv… mi può descrivere tutto quel molto favorito, mi portò anche dal suo fratel- Absalom e quello che lei, col tempo, con periodo di ricerca non con l'attenzione lo… mi fece vedere tutti gli attrezzi del lavo- la ricerca sul campo, ha aggiunto… sull'informatore ma con l'attenzione su ro, c'avevano ancora questo castagneto, lui Praticamente, io non ho aggiunto niente, di lei… come stava, come si sentiva… e mi fece vedere tutti gli attrezzi da boscaiolo… perché Absalom non mi ha spiegato di volta dove stava, disponibilità economiche… li fotografai… mi aiutò molto. in volta, è venuto con me e dalle sue domande Però pensava che io stessi in casa sua e rice- e dalle parole chiave… lui mi ha insegnato Io trovai questa signora per caso, me la tro- vessi gente in casa, quindi si era già posta la tecnica delle parole chiave nell'espressione vo Maurilio perché ovviamente Maurilio di fronte alla comunità come un personaggio dei testimoni, nel libero discorso dei testimoni. non poteva mettermi in una casa qualsiasi, che facevo entrare e che era la chiave di volta Parole chiave che si riferivano al mondo espe- doveva essere una casa decorosa, con i miei di questo. Credo che non rimanesse delusa, renziale, al mondo sociale, al mondo familia- servizi, né potevo stare in albergo, che a Mi- però le scompensai un po' questo ruolo quan- re: la parola prete, dottore, padrone, alcune gliana non c'era e ciò avrebbe determinato do vide che io invece andavo da sola a trova- figlie, le figlie monache, che non si nominano una pendolarità, mentre lì la gente aveva re le persone previo appuntamento (…). perché non erano forza lavoro, non si parla bisogno di sentire che ci sei come presenza, di interessi e invece l'interesse era dominan- che parli con l'Ada. Quindi mi trovò questa D: Torniamo un attimo al discorso di te, però veniva fuori "dalla morte di mio abitazione signorile, che Ada aveva comprato Ada. Non temeva andando a risiedere padre si andava tutti d'accordo" il che non da un grosso proprietario, con tanti sacrifici. da una di loro di essere identificata come era vero. Quindi Absalom mi insegnò, dopo Perché i S., da cui era andato Maurilio per sua ospite… cioè, che lei raccontasse ad quattro, cinque interviste, cosa volevano dire primi, dissero: "No, non si può ospitare la Ada ciò che era venuta a sapere… le affermazioni/negazioni, cosa volevano dire signora, perché non c'abbiamo comodità…" le negazioni che invece affermavano, cosa Allora detti i due capiclans andò diretto dal- No perché Ada sapeva tutto di tutti. Il bello volevano dire i silenzi, cosa volevano dire le l'Ada. (…) C'era un'ala della casa disponibi- era questo. Stare presso di loro, Ada aveva parole chiave. le, aveva la camera, la cucina, il bagno, un vissuto la stessa vita di tutti, era una di loro… Ha inizio così per Angela la ricerca tra le salottino per studiare, era un'ala della casa quindi sapeva tutto di tutti. Io potevo risiedere comunità contadine dell'alta Val Bisen- riservata al figlio quando si fosse sposato. Il ovunque ma i due più su dissero: "No!" In zio: in un primo momento raccogliendo comune di Prato mi aveva dato una cifra, realtà perché non volevano pensare di essere interviste in loco, senza risiedervi, succes- del resto misera, era pari ad una mensilità criticati, per eccesso di potere, siccome erano sivamente con una full immersion che scolastica più le spese di vitto e alloggio, che sempre stati invidiati per i loro beni, non vole- dura un mese, nel paese di Migliana: furono calcolate come la cifra per una pensio- vano di nuovo essere invidiati perché aveva- Indubbiamente ci vogliono molte accortezze ne media. No, vitto e alloggio no, la spesa me no la storica in casa. Allora furbo Maurilio,

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li conosceva bene, però andò prima da loro, za… nel senso dopo che è andata via si più risposata, per scelta, perché non avevo quando loro dissero di no, allora lui si sentì saranno sentiti privati di… più ritenuto possibile una sostituzione, o per autorizzato a dire: "può andare da chiunque", lo meno rimedicarmi con una persona, avevo seguì il loro meccanismo. (…) Ada era rima- No, io parlai con l'Ada, che ci aveva ospitato intrapreso un'altra via, e così… sta vedova, una donna integerrima, amica a me e a mia madre,che era diventata quasi del prete, una brava donna, sempre stata al una persona di famiglia, l'andai a trova- D. Quando era là… ora non mi interes- suo posto, non era maldicente… re qui in clinica quando si operò (…)… ci sa più la comunità ma mi interessa lei, telefonavamo per le ricorrenze, dissi: "come come stava interiormente… Infine il rapporto con la comunità stu- vanno i miei protetti… le persone che mi diata e con la sua storia personale: hanno aiutato, i miei collaboratori li chiama- Io stavo male, effettivamente stavo male per- Io ho notato una grandissima serietà (nel vo, i miei collaboratori…" - "eh, sai, quello ché mi facevo carico delle loro ansie, della rilasciare interviste, n.d.r.), dopo capiva- è morto, il mi' fratello è morto… quell'altro loro povertà pregressa, delle loro paure; cioè, no l'importanza di questa loro testimonianza, così…" Però ecco ebbi la percezione che per io, praticamente, mi identificavo in loro. E' si erano veramente immedesimati, non tanto loro l'argomento era chiuso. Per loro il mondo stata però una cosa molto salutare e senza per sopravvivere nella storia… quanto per- era ritornato come prima… una full immersion non si può fare, perché io ché hanno capito, e si sono sentiti orgogliosi (…) Dissi loro che avrebbero trovato tutto ho ragionato con la loro mentalità. in questo; ecco, in questo io credo di averli nell'archivio della memoria… e feci mandare lasciati cambiati, si erano sentiti orgogliosi dal comune di Prato una lettera di ringra- (…) D: Un'ultima domanda per far cor- di quello che avevano fatto. Hanno riflettuto ziamento ad ognuno di loro, col timbro del rere queste due vite parallele, la vita del- sulla loro umanità, sia nella fatica, che era comune, per l'aiuto dato nella ricerca, e che la comunità che ha studiato e la sua… una fatica in fondo non premiata adeguata- la loro memoria era nell'archivio sonoro della la sua vita sentimentale, privata, come mente, non premiata dalla società, non pre- biblioteca lazzeriniana. è proseguita: lì quando faceva la ricerca miata dal posto avuto nella storia… (…) Li Non credo che si siano sentiti abbandonati: era da sola… ho lasciati contenti, con la promessa di ritor- sapevano che io giravo, che non sarei tornata nare e poi non sono più tornata… lì, perché ero di fuori… Ero da sola…

D: Perché? D: Ha mai raccontato la sua storia a loro? D: E questo le ha permesso di lasciarsi più assorbire… Soprattutto perché dovevo scrivere tantissi- Sì, perché qualcuno me l'aveva chiesto, quin- mo, subito, poi motivi contingenti, perché di era anche giusto… poi vedevano mia ma- Io, ogni cosa che ho fatto… dopo non ero mia madre cominciò a stare male, insegnavo, dre con me, perché portai su anche la mia più sola, quando ho scritto il lavoro, la sto- dovevo consegnare varie cose: Absalom, esi- mamma, la quale non veniva mai con me ria di Prato, non ero più sola, avevo la mia gentissimo, pretendeva la massima puntuali- nelle interviste, però era un riferimento nel vita affettiva perché avevo fatto una scelta di tà nella consegna del lavoro (…). modo di presentarmi. Alcuni di loro lo sape- vita (…). Questo lavoro l'ho fatto con la mia vano, altri no, non si interessavano… mamma, che aveva molto bisogno di me, con D: Questo fatto dell'effervescenza del L'unico problema era se avevo figli.. "perché la scuola, con la mia vita privata che pure paese in sua presenza, non ha invece non li ha avuti?" Allora dovevo dire che non era abbastanza problematica (…). Quando mai saputo cosa è successo in sua assen- ne avevo avuto il tempo, che poi non mi ero feci la ricerca a Migliana l'ho fatta contando

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proprio sulla mia solitudine… poi non era modello… inventare… lo dovevo trovare io, va parlare… E' stato veramente un collega, solitudine, io non mi sono mai sentita sola non me l'hanno detto loro, ecco l'atto creati- un collaboratore, mi ha dato un metodo. quando ho studiato. Neppure solitudine sen- vo: io ho creato un modello interpretativo, da timentale… anche se avessi avuto una mia quello che mi avevano detto, da dei sassi io L'aspetto straordinario di questo ar- storia sentimentale, io non avrei assoluta- ho fatto vedere un disegno. Ma il disegno l'ho chivio consiste nel suo ordine interno, mente lasciato il mio lavoro nel modo più inventato io su quei sassi, l'ho trovato io in nella filosofia, appunto, con la quale assoluto. L'avrei fatto con la stessa passione quelle pieghe. sono raccolti e ordinati i dialoghi regi- e la stessa dedizione, perché mi sarei presa un strati. L'archivio Spinelli, come archivio mese di vacanze e di distacco dall'amato bene, Interessante e da non trascurare è an- pubblico, si presta realmente ad essere ammesso che ce l'avessi avuto… In questo che il ricordo che mantiene Angela del inserito come 'stazione' in quella sorta credo sia stata la maturità e la mia storia di suo maestro, Roger Absalom: di pellegrinaggio cui faceva riferimento vita precedente…. D. Lui poi come si è comportato con Pietro Clemente: la cura e la meticolosa (…) Vivo il mio lavoro come un'esperienza lei… ha avuto il materiale… attenzione con le quali Angela ha siste- felice. Io sono stata felicissima (…), però non mato i dati raccolti, per renderli accessi- ci avrei trascinato nessun' altro, perché nes- Molto corretto, io gli dissi che poteva utiliz- bili e chiaramente comprensibili ad un suno poteva venire con me, per una cosa che zare il mio materiale nel suo lavoro e lui, da utente qualsiasi, può essere motivo di riguardava me. Questo mi avrebbe dato fasti- buon inglese, mi disse: "non mi azzarderei riflessione per tutti coloro che si occu- dio. Mi avrebbe dato fastidio la presenza di mai, perché tu hai tutte le carte in regola pano di fonti orali. un compagno lì, perché mi avrebbe distolto… per entrare pari ad ogni ricercatore, anche Entrando nella biblioteca Lazzerini a mi avrebbe dato fastidio perché avrebbe crea- se non hai fatto il portaborse a nessun pro- Prato, nella stanza del direttore, è con- to… gli avrei chiesto veramente la solitudine. fessore universitario, hai tutta la dignità di servato l'archivio, all'interno di un mo- Indubbiamente creava in me dei condiziona- una ricerca fatta bene, Braudel ti ha dato bile in ferro. Nel primo cassetto è de- menti. l'encomio… quindi hai tutte le responsabili- positato il registratore impiegato per tà. Io ti dovrei citare tutto, quindi è meglio la ricerca35, nei successivi cassetti sono D: Ecco, voleva che fosse una cosa sua che tu entri a pieno titolo nel contratto per la collocate le audiocassette, le diapositive, e basta… storia di Prato". E pretese che entrassi come le fotografie, le genealogie, le trascrizio- coautrice. E' stata una persona correttissima: ni, ecc. Sì e basta, ma non per gelosie… perché il un vero signore, generoso, modesto, molto In un articolo e nella documentazione pensiero non si può staccare. Se ad un certo umano, molto valido, per me è stato un mae- fornita a supporto delle cinquantanove punto mi veniva di scrivere, avevo un'intui- stro, una persona a cui ho voluto molto molto audiocassette, Spinelli enumera il mate- zione, io prendevo un blocco e scrivevo… io bene, da un punto di vista affettivo, di una riale cartaceo consegnato: cinquantano- quante volte ho scritto in macchina e ho scritto grande partecipazione, soprattutto perché ne ve schede tematiche di trascrizione del- l'intuizioni che avevo avuto, l'interpretazioni riconoscevo le qualità di maestro e la passione le cassette, un indice delle registrazioni, di un evento. Cioè io non ero mai libera, ero per lo studio. Io l'ho conosciuto come studioso, cinquantanove schede biografiche degli sempre in compagnia dei miei intervistati, come persona amante della ricerca, infatica- intervistati, cinquantanove schede di ri- delle conoscenze che avevo acquisito. Nel bile, che mi assillava, non era mai contento levamento, ventitre indici per soggetto, momento della stesura no, ma nel momen- di quello che facevo, mi spronava a parlare venticinque schede di rilevamento degli to in cui si deve elaborare, si deve creare un meglio l'inglese perché nei convegni mi face- oggetti della cultura materiale, cinque

302 Parola d'archivio! Un'esperienza di censimento di archivi sonori in Toscana

schede di rilevazione dei processi lavo- Una puntura indolore pur senza vederlo, esso aveva modifica- rativi manuali di tipo agrario e boschi- Il punctum, ne "La camera chiara", è una to in me qualcosa e che forse l'antropo- vo, sei schede di cerimonie religiose, tre puntura insolita, inaspettata, che coglie logia, in extremis, non si fonda soltanto schede sulle malattie, quattro schede di sorpresa e risale alla coscienza affetti- sui dialoghi. dell'alimentazione, dodici schede del si- va. Il punctum è un particolare che mo- Anche per l'archivio di Angela Spinelli stema proverbiale, cinquantadue diapo- difica la lettura di una fotografia, ce la ricordo il momento del punctum, quan- sitive, dodici fotografie degli spazi del fa amare, ed è rappresentato come una do, rovistando tra le audiocassette e le lavoro, sedici fotografie dei tabernacoli, folgorazione. carte che aveva depositato in allegato, diciannove schede genealogiche delle Rammento ancora il momento esatto trovai le schede socio-biografiche degli famiglie contadine ricostruite a memo- in cui avvertii una puntura, da parte dei intervistati con un commento accluso ria36. due archivi precedentemente descritti. per ciascun testimone38: Ora, le schede sugli oggetti, gli aspetti Per l'archivio di Mario Catastini ricor- lavorativi, religiosi e cerimoniali, sul si- do che un pomeriggio, in occasione di stema proverbiale, l'alimentazione e le una delle lezioni preparatorie prima del malattie, sono conformi a quelle elabo- censimento, Giovanni Contini racconta- rate dal Ministero (FKO, FKN, FKC); le va che quello di Mario era un archivio genealogie sono costruite seguendo le "atipico", in cui si trovavano registrazio- notazioni standard per i diagrammi pa- ni particolari, come quella della moglie rentali, mentre le schede di contestualiz- mentre partoriva. Quest'ultima immagi- zazione dei colloqui sono state pensate ne mi 'punse' e chiesi la volta successiva Fig.5 Archivio Angela Spinelli (Prato): sche- e costruite da Angela. L'aspetto più in- di censire l'archivio, perché sentivo che, de socio-biografiche degli intervistati (com- mento) teressante è che ogni scheda presenta dei rimandi interni alle altre schede, alle diapositive, alle audiocassette, alle ge- nealogie; un codice è, inoltre, assegnato a queste ultime, per permettere un col- legamento con altre genealogie appar- tenenti alla medesima rete parentale. In conclusione, quello che emerge da questo archivio è un insieme composito, che aderisce ad una visione della ricerca fatta 'per gli altri', da lasciare in eredità agli altri, e, quindi, con l'urgente consa- pevolezza di mettere in condizione l' 'al- tro' di capirla e di capirne i sacrifici che essa richiede, al fine di essere preservata e tutelata nella sua integrità37.

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Fig.6 Archivio Angela Spinelli (Prato): sche- Leggendo i commenti contenuti in que- de socio-biografiche degli intervistati (com- ste schede restai particolarmente colpi- mento) ta: avevo l'impressione che in quelle os- servazioni fosse racchiusa la personalità della ricercatrice, o meglio, l'intera sua biografia. Mi ricordavano stranamente i giudizi che l'insegnante scriveva agli studenti nelle pagelle scolastiche: pen- sai che in questi commenti l'insegnante Spinelli e la ricercatrice e studiosa Spi- nelli procedevano di pari passo, ognuna entrando, col suo percorso, nel sentiero dell'altra. Nel corso dell'intervista , quindi, formu- lai una domanda in proposito: D: Poi c'è una parte importante, la sche- da personale degli intervistati, perché ho notato che dietro mette dei giudi- zi sugli intervistati… che sono per me indicativi di come la sua professione di insegnante entra nella ricerca, perché sono le osservazioni che in genere si fanno sui ragazzi… Mi dica lei se sba- glio…E questa la trovo una cosa molto personale, molto soggettiva, e vorrei che lei l'approfondisse: che cosa scriveva in genere, che cosa annotava…

Io annotavo.. queste sono le note che secon- do me erano doverose per me, non tanto per gli altri. Facevano parte del contesto, perché io non avevo una videocamera. La videoca- mera è' molto importante secondo me: nella videocamera si vede la gestualità, e io non la potevo rilevare, si vedono gli ammiccamenti, e io non li potevo rilevare. Non è tanto il giu- dizio dell'insegnante, assolutamente. Questo è frutto di vari convegni: nei convegni si rile-

304 Parola d'archivio! Un'esperienza di censimento di archivi sonori in Toscana

vava l'importanza della videocamera, però ci ne…come si evince da questa scheda l'ascesa pie e ragionate e di una serie di supporti che si poneva il problema… Quindi questo pra- sociale, uno ritrova lo status anche dalle va- avrebbero fatto contestualizzare un'intervista, ticamente sostituisce… (…) Io sentii l'impor- riazioni dalla famiglia d'origine all'attuale che quello che ci mancava era la contestua- tanza di testimoniare altri codici comunicati- condizione (…). lizzazione dell'intervista. Quindi io ho cerca- vi: la gestualità, il modo di interferire, come si Questa scheda di intervista Absalom la ap- to di compensare con questa scheda e ci presi interferisce, cioè tutta quella mimica del par- prezzò molto… questa la inventai io, memore anche il brevetto… Absalom diceva che era lato, e anche la posizione del corpo: un conto di tutte le carenze che nei convegni di fonti importantissima, una novità assoluta. se uno sta così rigido, un conto se viene verso orali si notavano (quello che mancava nelle l'intervistatore, se si volta, guarda… Ecco, è interviste, nella ricerca)… e allora dissi: "qui Alla fine, ribaltando tutte le riflessioni tutto un atto comunicativo molto importan- è bene contestualizzare l'intervista perché non precedenti, penso che il punctum non te. Quindi io cercai di… rendendomi conto abbiamo la videocamera". Sono schede im- sia ciò che in una particolare fotografia anche della aridità di certe annotazioni, di mediate utili anche per chi fa studi statistici. "è quella fatalità che, in essa, mi punge inserire queste osservazioni. Anche perché mi Quindi una maggiore fruibilità, più diretta, (ma anche mi ferisce, mi ghermisce)"39; giovavano rapportandole con la scheda di perché tutto il malessere di chi usa le fonti ossia che non si tratti di una puntura contestualizzazione dell'intervista. La scheda orali, di chi ha fatto queste raccolte, era che che ricevo ("mi punge"). personale dell'intervistato con queste note mi questi nastri erano poco fruibili, che questi In realtà, siamo noi a pungere l'immagi- servivano… Con la scheda di contestualizza- nastri erano carenti dal punto di vista della ne, l'archivio, in quel punto esatto, e la zione uno poteva vedere ad esempio i flussi leggibilità, del metodo, non davano sufficien- consapevolezza di ciò, l'esplicazione di migratori, puoi vedere le mental maps, da ti informazioni del metodo di rilevamento, questa particolare azione, dà un senso qui si vedono: se avevano parenti, dove… delle difficoltà incontrate. Mancavano tutta – come processo che produce significati si possono vedere i cambiamenti di professio- una serie di indicazioni metodologiche am- - all'archivio.

305 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

Note nonostante le istruzioni fornite in allegato periti e selezionati questi ultimi; analisi di alla scheda. eventuali note di campo, fotografie o altro materiale che funge da corredo. 1 già apparso in "Archivi per la storia", 14 Ad, esempio, è il caso dei due sinonimi 2) In riferimento alle interviste: descrizio- Anno XVI, 1, gennaio-giugno 2003, pp. lotta partigiana e Resistenza: chi ha dimesti- ne dello stile delle interviste (canovaccio, 153-195 chezza con i database, è al corrente che que- questionario strutturato, analisi dei casi di sti errori di fondo – l'impiego di terminolo- 2 P. Clemente, "Riflessioni conclusive al di- interruzione del dialogo da parte dell'in- gie diverse per riferire lo stesso argomento tervistatore o dell'intervistato), analisi di battito", in Archivi Sonori. Atti dei seminari di - ne impediscono l'uso. Vercelli, Bologna, Milano, Pubblicazioni degli interviste singole e collettive, ruolo e fun- Archivi di Stato, Saggi 53, Ministero per i 15 In alcune schede le annotazioni si trova- zioni assegnate dal ricercatore ad eventua- Beni e le Attività Culturali, Ufficio Centra- no nel campo soggetti, per un'erronea inter- li collaboratori. le per i beni archivistici, Roma, 1999, p.65 pretazione dei campi. 3) Sugli aspetti tecnici: strumentazione e supporti impiegati nel corso del tempo 3 In alcuni censimenti anche una cassetta 16 Scheda Archivio Andrea Bertei. per la registrazione, preferenze tecniche. può costituire un archivio sonoro. Vedi G. 17 Scheda Archivio delle Tradizioni Popola- 4) In relazione alle interviste audio: tipo di Barrera, A. Martini, A. Mulè, Fonti orali. ri della Maremma Grossetana. registratore impiegato, microfono, tipo di Censimento degli istituti di conservazione, Qua- trascrizione, difficoltà tecniche incontrate derni della Rassegna degli Archivi di Stato, 18 Scheda Archivio Bernardoni. - in relazione alle interviste video, dopo una Roma, Ministero per i Beni Culturali e Am- 19 Scheda Archivio di Donatella Bennati. visione di alcune di esse: stile delle riprese bientali, 1993, n.71 (telecamera fissa o mobile, impiego del ca- 4 ANAI, corso-convegno su "Le fonti orali 20 Scheda Archivio di Giancarlo Bertuccelli. valletto, microfono audio esterno o inter- no, ecc.); se il ricercatore interviene nella come fonti per la storia del XX secolo: rac- 21 Scheda Archivio Mario Catastini. colta, conservazione ed uso", Roma, 12-15 raccolta delle immagini (ad esempio: spo- novembre 2001 22 Dalla campagna di interviste sugli archivi stando oggetti, chiedendo al testimone di sonori toscani si è formato un archivio sono- cambiare abito, ecc.); stile delle inquadra- 5 R. Barthes, La camera chiara, Torino, Ei- ro degli archivi, che sarà probabilmente con- ture (predominanza di zoom, primissimi naudi, 1980 servato presso la sede senese dell'IDAST. piani, primo piano, piano largo, mezzo busto, piano americano, figura intera), 6 R. Barthes, op. cit., 1980, p.10 23 In generale, cercavo di far luce soprat- difficoltà tecniche incontrate. 7 R. Barthes, op. cit., 1980, p.10 tutto sulla famiglia, gli studi compiuti, le 5) Sulla conservazione e inventariazione del letture, la formazione teorica, e i motivi che materiale: analisi esterna della cassetta 8 R. Barthes, op. cit., 1980, p.12 hanno condotto il ricercatore ad occuparsi (cosa viene annotato sopra; cosa viene di fonti orali. 9 R. Barthes, op. cit., 1980, p.20 conservato all'interno, nel caso in cui con- 24 Gli argomenti da me affrontati nel corso tenga brevi annotazioni su carta), luogo 10 R. Barthes, op. cit., 1980, p.23 della seconda parte dell'intervista sono qui di conservazione delle cassette, esistenza 11 R. Barthes, op. cit., 1980, p.61 di seguito riassunti: di inventari, schedari, logica sottesa all'or- 1) In relazione all'archivio e alla ricerca sul dinamento; criteri di classificazione del 12 La scheda è stata realizzata dalla sot- campo: argomenti ritenuti dal ricercatore materiale, eventuali depositi di oggetti, toscritta e dal dott. Pino Gala, studioso di di principale interesse e contenuti nelle fotografie o altro. danza popolare e curatore dell'archivio "La cassette; analisi dei temi trattati; nascita di 6) Caratteristiche dell'archivio nella sua tota- Taranta", a Firenze. un archivio, nascita di una ricerca: idea e lità: durata temporale dell'archivio ("ciclo 13 Essa non fu compilata, inoltre, secondo progetto di base, fondi, appoggio di isti- di vita"); costo di un archivio, finanzia- un criterio univoco dai ricercatori, in parti- tuzioni; committenze e collaborazioni; menti. colare da coloro che si inserirono successi- modalità di conduzione di una ricerca e 7) Finalità e obiettivi dell'archivio: consape- vamente nella campagna di rilevamento, rete degli informatori: come sono stati re- volezza di possedere un archivio, eventua-

306 Parola d'archivio! Un'esperienza di censimento di archivi sonori in Toscana

li commenti di familiari o delle ammini- 28 Rilevazione del 31 maggio 2000 A. Spinelli, Archivio sonoro delle comunità con- strazioni locali. tadine dell'Alta Val Bisenzio , in "Rassegna degli 29 M. Maltoni, I Diari di San Gersolé, Tori- Archivi di Stato", 48, nn.1-2, 1988, pp.232- 25 Pensando alle riflessioni di Bourdieu sulle no, Einaudi, 1963. 238. storie di vita, attualmente ritengo che l'esisten- 30 Sulla nozione di "subistituzionale" vedi: R. Absalom, A. Spinelli, I contadini e gli ex- za di una trama nella biografia sia un po' un prigionieri alleati a Prato nella II guerra mon- limite e che l'intervistatore dovrebbe riuscire G. Homans, Le forme elementari del comporta- diale, in G. Becattini (a cura di), Prato: storia a condurre l'intervistato al di là della trama. mento sociale, Milano, Franco Angeli, 1974. di una città, IV volume, Firenze, Le Monnier, Al momento, sto impostando le interviste per 1998. il Dottorato di Ricerca soffermandomi sugli 31 "Io ed Elena che non sta troppo bene. oggetti ricordati durante il dialogo dall'inter- La prendo in collo e le faccio dire il nome di 34 A. Spinelli, op. cit., in Rassegna degli Archi- vistato e chiedendone una descrizione minu- certe figurine che sono su di un libro con il vi di Stato, 48, nn.1-2, 1988, p. 232. ziosa. In proposito, penso possa risultare utile quale lavoro. La porto in cucina da mia mo- un approfondimento dei romanzi di A. Robbe glie per farle mettere il termometro". 35 Si tratta di un registratore Marantz Su- Grillet e de "l'école du regard", movimento let- perscope C-190 con un microfono ester- 32 "Ospedale di Fucecchio. Mi fermo a visi- no. terario francese che rifiuta le tecniche narrati- tare GELSUMINA, la mamma di Renzo C., ve del romanzo tradizionale e si propone un segretario della scuola media. Ha sempre la 36 Per la spiegazione di ciascuna di queste nuovo modo di descrivere e di rappresentare febbre, ma i dottori le hanno detto che dal- schede rimando al seguente articolo: lo statuto dell'oggetto, nel suo 'essere lì' come le analisi effettuate hanno scoperto le cause immagine priva di spessore e di significato, A. Spinelli, op. cit., in "Rassegna degli Archi- della FEBBRE. Suo figlio RENZO verrà fra vi di Stato", 48, nn.1-2, 1988, pp.232-238. senza alcun legame con l'ambiente circostante mezz'ora, al momento della cena. Si parla o la trama. di IDA (chi è?), ricoverata insieme a lei: non 37 Approfitto di ciò per dichiarare il mio P. Bourdieu, "L'illusione biografica", in Ragioni viene assistita per niente. La informo che disaccordo ad ogni forma di intervento del pratiche, Bologna, Il Mulino, 1995. In que- ieri hanno "portato via" Maria della B., la privato (nella fruizione, nella custodia, ecc.) sto testo l'autore evidenzia i postulati della moglie di Ciccio: 86 anni. nei beni culturali, come da recenti disposi- teoria sottintesa alle storie di vita: la vita zioni legislative in materia. intesa come un tutto coerente e orientato, il Cerco poi di farla parlare dei seguenti per- senso dell'esistenza raccontata, la selezione sonaggi: (seguono nomi di alcuni personag- 38 Primo documento: "E' un buon par- da parte dell'intervistato di eventi significa- gi di Fucecchio), non mi fornisce informa- latore, vivace e disinvolto, che segue un tivi in funzione di un fine o un'intenzione, il zioni nuove. Vado a trovare IDA, ricoverata filo preciso. Così la moglie Nella T. che concetto di traiettoria. nella stessa stanza (stava sotto la Valle e poi interviene per arricchire il discorso del tornò per la via dello Stadio, poi andò dal- marito. E' molto preciso sulla produzio- 26 Dato che nessuna scheda consegnata pre- le [suore?] a S. Croce), amica di Lelia S. Mi ne agraria del podere di Cantagrilli. b) senta in allegato uno schema a mano libera congedo da Gelsumina. Ottima informatrice, lucida, intelligente dell'archivio censito, attualmente è in corso e pronta. E' affetta da un grave male per una campagna di ricerca, che si propone di Parlo con una ricoverata mezza sorda. La do- cui parla a stento e con fatica. Grande fotografare quegli archivi che sono risultati manda: "E' venuto Pietro?" - Non l'ho visto." collaborazione del marito per mostrarmi più interessanti e meritevoli di approfondi- 33 Spinelli ha scritto diversi articoli sulla sua gli attrezzi agricoli e descriverli e grande mento nel corso del censimento. ricerca, vedi: A. Spinelli, Le comunità contadi- collaborazione di Antonio P. nel sistema 27 E' impossibile per me tentare di rendere ne del pratese nella lotta di Liberazione nell'assi- proverbiale". conto di questi commenti, data la singolari- stenza ai prigionieri evasi britannici, 1943-1945, Secondo documento: "Romano M. La pre- tà di ciascuno di essi. Al momento attuale, in "Argomenti Storici", VIII, Facoltà di Magi- senza della moglie Flora S. lo innervosisce comunque, è stato realizzato un ciclostilato stero, Firenze, ed. SEA, 1981. data l'invadenza della donna, che tuttavia fa del lavoro svolto; è in progetto, inoltre, una A. Spinelli, Cultura materiale e consenso politico, interventi che arricchiscono il racconto. E' un pubblicazione dei risultati del censimento. contributo al convegno dell'Istituto Gramsci soggetto interessante perché esprime quel- di Torino, Firenze 1985, ciclostilato.

307 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

l'ansia di ricavare sempre il massimo profitto mestiere di carraio, lo fece perché a Migliana altri nel luogo stabilito) con gli Alleati non adoperando la sua furbizia ed intelligenza non c'erano e prevedeva il bisogno di questo ancora a Migliana per fornire loro l'indica- pratica. Cercò di ammodernare il paese (vi mestiere. Poi fece l'operaio. Comunque affer- zione di come avrebbero potuto proseguire portò il cinema), ma trovò ostacoli. La gente ma che ha sempre cercato il nuovo e che per verso il paese evitando le zone minate dai te- lo considera ma anche un po' artigiano in- questo è stato anche invidiato dal paese. E' deschi. Secondo il M. (Romano) solo in que- gegnoso. Attualmente si dà da fare perché l'unico che porta una variazione al racconto sto modo Migliana poté essere rapidamente la comunità montana faccia qualcosa per ri- che Adele e Alfredo M. (segue una serie di liberata. George rimase con gli Alleati ed en- svegliare l'attenzione verso Migliana. Interes- nomi, n.d.r.) hanno fatto su un prigioniero trò con loro a Migliana". santi i suoi tentativi di sopravvivere in tempo britannico George (assistito da Natale M.) di guerra affittando la macchina trebbiatrice e consegnato agli alleati quando giunsero a 39 R. Barthes, op. cit., 1980, p.28 e prestando mano d'opera per la mietitura Migliana. Romano M. narra che George si del grano. Anche quando nel 1926 imparò il incontrò (fu portato da Romano e da pochi

308 La memoria del fare memoria. Gli archivi della tradizione in Toscana Fabio Mugnaini

aro Pietro, che ha subito qualche riaggiustata sin- sulla schedatura assume alla lunga un Ho cercato di fare quanto mi avevi tattica e di ortografia, fu pertanto molto andamento circolare, e se si parte dal- proposto e ti trasmetto alcune im- vicina alla bozza del catalogo che mi fu le finalità divulgative o dalle politiche pressioni di "lettura" delle schede, a sottoposta, tanto che alcuni riferimenti di archiviazione si finisce per arrivare partire da alcuni presi esaminan- risulteranno quindi molto oscuri a chi inevitabilmente al dettaglio della singo- Cdone un campione casuale (circa settanta), non abbia acquisito familiarità con il la voce, o delle parole chiave da usare; tra quelle confluite nel complessivo rapporto catalogo stesso; e in fondo, una traccia è un terreno insidioso, dove si rischia su archivi e fondi di documentazione orale ed epistolare può anche non risultare trop- di aver ragione e torto in tanti, perché audiovisiva nell'area regionale… po estranea ad un'opera che si propone molteplici sono i punti di attracco pos- Le note che seguono hanno conservato di costituire un fondo di memoria della sibili, o le finalità, più o meno esplici- la mancanza di progettualità che carat- ricerca sulla Toscana, e del modo in cui tate. Io cercherò di neutralizzare questa terizza, in genere, la scrittura confiden- hanno operato i suoi attori. Il corsivo instabilità di fondo (cui non posso op- ziae e la riflessione "a braccio". Le ho scompare, per questione di estetica, ma porre nessuna particolare competenza rese disponibili, su richiesta dei curatori la lettera riprende, qui di seguito. o maestria nel merito) e ti propongo del volume in questo modo perché non Le letture possibili di questo materiale alcune considerazioni sparse. volevo mascherare con un maquillage sono molte e mi pare che possano an- La scheda presenta alcuni punti deboli, saggistico, la distanza che corre tra le dare da una riflessione sull'impianto del che riassumerei nella mancanza di foca- competenze richieste a chi si pronun- tracciato della scheda, molto tecnica ed lizzazione. Tutto il dibattito sulla sche- cia sui temi della riflessione archivistica concentrata su questioni di codificazione datura dei beni demoetnoantropologi- e catalografica e quelle che ho potuto delle informazioni e della loro sistema- co (negli anni '70-80 prevalevano altre mettere insieme nel mio ruolo di "pro- zione, fino alle destinazioni d'uso delle definizioni, si parlava di oggetti, di fonti duttore" di documentazione d'archivio, informazioni che sono, con tale sistema, orali, di cerimonie, ecc…) mi sembrava di utilizzatore e di istigatore, alla produ- accumulate, ordinate, rese evidenzia- che fosse pervenuto ad evidenziare il zione ed all'uso. La redazione del testo, te e rese disponibili. Ogni discussione principio che una schedatura valida per

309 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

ogni uso era impensabile; che un prin- destinata a restare fuori da ogni control- codificazione:penso ad una matrice in cipio di conoscenza – o di utilità- doveva lo ed anche fuori da ogni efficace politi- cui da un lato si collocano i tipi di in- essere presente, pena l'oscillazione tra ca di gestione coordinata o, tanto meno, tervista o di metodologia di costruzione tante possibili scelte, tutte valide e tutte centralizzata. Ogni insegnante che pro- del documento (intervista strutturata, secondarie, a seconda delle prospettive muove una ricerca, ogni storico locale autobiografia, registrazione di perfor- teoriche e metodologiche con cui si sa- che vuol celebrare una ricorrenza, ogni mance, registrazioni di eventi pubblici, rebbero in seguito riguardate. studente che si laurea(va - con le tesi di ecc…) dall'altro alcune possibili parti- Dovremmo quindi essere d'accordo vecchio ordinamenti) potrebbe essere zioni come 1) storia orale (al cui inter- sul fine principale del tracciato della aggiunto a coloro che vi sono elencati: no situare le memorie resistenziali, di scheda: ha una funzione "topografica", la presenza di notizie circa questo tipo di mestiere, di lotte sociali, vissuto quoti- ovvero rende possibile l'informazio- deposito spontaneo e puntiforme, per- diano; 2) tradizioni orali non cantate (al ne su dove sono situati gli archivi DAS tanto, non può che essere esemplificati- cui interno collocare fiabe, aneddotica, (demoantropologici e storici, d'ora in va, metonimica, quasi, di un intero che generi formalizzati, ) e cantate (ottava poi li definirò così, per brevità), ed al- non può essere afferrato né coperto. Dal rima, contrasti) 3) teatro ed altre for- lora l'accento cade sui primi quattro o punto di vista di "dove si trovano le risor- me espressive (documenti di generi di cinque campi, quelli relativi al titolare se archivistiche", mi pare, meriterebbe teatro popolare, documenti di ripro- dell'archivio; ovviamente a partire da promuovere l'informazione circa le isti- poste di forme del teatro popolare, ) e una chiara indicazione circa gli "argo- tuzioni o centri di raccolta e di conserva- così via. A questa prima identificazione menti" e il periodo di riferimento dei zione (e magari, trattandosi di iniziativa dell'oggetto, dovrebbero poter essere documenti e in seconda battuta, la loro regionale, promuovere la costituzione di aggiunti due dati ulteriori: il quando, descrizione. Da questo punto di vista la una rete di raccolta di archivi spontanei, la collocazione temporale delle infor- domanda fondamentale è "dove posso decentrata a livello comunale, che si li- mazioni (il periodo di riferimento) ed accedere all'archivio sul tema X?". mitasse a praticarne la notifica, la catalo- il dove (il territorio cui si riferiscono i Ciò implica alcune scelte: 1) decidere gazione e la duplicazione). documenti). Il primo dato è presente in come diversificare il trattamento riser- Non ci si dovrebbe quindi limitare ad maniera esplicita (sebbene non tutte le vato ai vari tipi di archivio. L'archivio un ordine meramente alfabetico, nel- schede ne riportano il dato, né tutte con del singolo ricercatore, costituito da un l'immaginare un catalogo, ma una di- la stessa precisione); il secondo dato è numero ridotto o modesto (poche unità) visione abbastanza netta tra fondi pub- invece implicito e deve essere ricavato di documenti, assemblato in occasione blici e fondi privati, in prima istanza, e con qualche incertezza dalla residenza di una iniziativa di ricerca o di divulga- successivamente, entro questi ultimi tra del titolare dell'archivio; dalla lettura zione, unica e senza continuità, che per quelli dichiarati accessibili e quelli esclu- della descrizione, ecc… Sarebbe meglio di più – in quanto archivio- è dichiara- si invece dalla consultabilità. poter identificare anche questo piano di to non accessibile (la risposta al campo Sempre secondo questa ottica (la prio- informazione, in maniera da consentire "consultabilità") dovrebbe essere tenu- rità topografica), occorre sistematiz- a chi volesse fare una ricerca sulla ripre- to distinto dall'archivio che si propone zare quindi alcune chiavi di selezione: sa delle befanate nell'area lunigianese, come ente pubblico, o come istituzione, gli argomenti, per esempio, per quan- potervi accedere da: befanate (tipologia anche se privata. Questo tipo di sedi- to ricorrenti, dovrebbero/potrebbero di oggetti), Lunigiana (elenco di luoghi/ mentazione del materiale archivistico è trovare una più schematica e coerente aree), ripresa (periodo di riferimento) e,

310 La memoria del fare memoria. Gli archivi della tradizione in Toscana

incrociati questi elementi ricavare l'in- altri infine hanno semplicemente ripor- l'obiettivo non sarà mai quello di fare un dirizzo di un archivio consultabile, con tato quasi per intero la bibliografia del repertorio statistico, ma di leggere quali orari, modalità ecc… raccoglitore/titolare dell'archivio, anche temi, territori (questo dato invece rima- In questo caso, una informazione im- laddove il nesso con la ricerca di area ne importante), quali periodi e quali mediatamente utile diventa quella cui regionale o la pertinenza tematica vie- soggetti sociali, con quali motivazioni, si potrebbe/dovrebbe dare evidenza e ne a mancare del tutto (io mi vergogno e con quali modelli operativi e teorici, sistematicità: quella relativa alla presen- della mia lista di articoli squadernata in sono stati al centro di un'attività di do- za di a) una schedatura dell'archivio, b) quel modo e vorrei che si correggesse in cumentazione. della eventuale trascrizione dei mate- qualche maniera). Considerata da questo punto di vista, la riali, c) della loro acquisibilità in forma- Anche in questo caso, l'informazione cir- distinzione tra archivi pubblici e priva- ti digitali o delle condizioni della loro ca la bibliografia o la disco-videografia ti o individuali, la loro consultabilità o consultabilità in loco – sapere se occorre (dovremmo censire anche la presenza meno, viene a perdere d'importanza: il portarsi un vecchio Uher o se ce n'è uno di archivi on-line o di ipertesti? Prima ruolo degli Istituti storici della resisten- funzionante; sapere se si possono fare o poi temo di sì), potrebbe essere mirata za, ovviamente rimane da considerare in copie dei file digitalizzati o no). Un'in- alla finalità dello strumento scheda. quanto espressione di un presidio della formazione ulteriore d), relativa alla Un altro piano, invece, meno strumen- memoria e della coscienza democratica; bibliografia potrebbe far risparmiare tale, è quello di un bilancio: il censimen- ma accanto ad essi anche l'archivio del tempo prezioso a chi volesse, per esem- to come quadro d'insieme che consente singolo che dichiara di essersi mosso pio, solamente venire a conoscenza dei di leggere un trentennio di documenta- per motivi "ideologici" deve trovare po- contenuti di un archivio. zione su storia, vissuto e tradizioni locali sto a dimostrazione del fatto che il valo- Penso, ad esempio, al fondo Ferretti in un'area ad alto tasso di consapevo- re della memoria e di un bilancio della che, per la parte narrativa, è stato qua- lezza del valore delle proprie tradizioni storia che nella nostra regione era già si integralmente trascritto nel volume quali la nostra regione. stato tracciato, viveva anche di energie curato da G. Pizzetti: chi non fosse in- Per questo buona parte delle cose dette diffuse, individuali, oltreché promosso teressato ad un'analisi estetico/stilistica prima vengono a scivolare in un secon- dalle istituzioni e dai partiti. della narrazione, ma volesse lavorare do o terzo piano; anche la necessità di Questa finalità di tipo "meta-archivisti- comparativamente sui testi, può anche un inquadramento e di una tipologia co", o di quadro generale, consente di evitare di andare fino a Grosseto. Basta degli oggetti finisce per risultare quasi valutare meglio – e forse allora potreb- avere il libro. controproducente, mentre sale in primo bero essere anche sottolineate nel for- A questo proposito, il campo "bibliogra- piano il quadro descrittivo: la descrizio- mato di restituzione- il grado di autono- fia" si rivela un campo ambiguamen- ne della ricerca, che alcuni hanno inteso mia delle varie iniziative di ricerca. Per te inteso: alcuni lo hanno inteso come come un vero e proprio profilo biogra- esempio, e per farne uno su cui non ho l'indicazione dei materiali editi in cui si fico, o come una tranche de vie locale, di dubbi, la ricerca che ho espresso io non trovano riportati o riprodotti i materia- un'istituzione o di un partito, è tanto ha praticamente autonomia dal versan- li d'archivio; altri lo hanno inteso come più utile quanto più vicina all'autorap- te universitario e come tale presenta l'insieme delle opere in cui si analizzano presentazione; in questo modo anche significative lacune dal punto di vista gli oggetti di cui si è censita la presenza le diverse tipologie possibili sono pre- della sua sistematicità territoriale, né la in archivio, e qui la bibliografia si allarga, ziose nelle loro differenze e divergenze; coesistenza di materiali sulla tradizione

311 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

orale in Chianti e di materiali sulla pic- farò dei nomi: Caterina Bueno, per La questione è posta dalla regione di cola impresa in Lombardia, potrà mai esempio, non può essere liquidata come residenza delle istituzioni del cui archi- presentare alcun nesso territorialmente un singolo come posso esserlo io. Lo vio dobbiamo gestire e recensire l'infor- pertinente; lo stesso accade con archivi stesso accade con Altamante Logli, che mazione. Ma a questo proposito come costituitisi in occasioni di tesi di laurea: si muove come "individuo" ma che è in dovremo comportarci: se si riuscisse ad anch'essi dovrebbero essere ricondotti realtà al centro di un intenso movimen- avere le informazioni dell'archivio per- a tale momento di genesi; diciamo che to di recupero e riscoperta dell'improv- sonale di uno studioso come Jeff Pratt, una delle voci mancanti potrebbe esser visazione poetica; lo stesso potremmo che si è occupato di mezzadria, lotte, in quella della "motivazione"o del "moven- dire di studiosi come Fornari, Lapucci, area amiatina, ma che vive in Inghilter- te" che è all'origine dell'archivio, di soli- che hanno prodotto tanta documenta- ra, lo includeremmo o no? to presente nelle buone descrizioni; ma zione ed anche tanta evidenza biblio- L'insieme – e l'area geografica- dei più spesso assente. grafica, influenzando profondamente soggetti risiedenti in area toscana non Da questa prospettiva le schede dovreb- la sensibilità diffusa nei confronti delle coincide con l'insieme dei soggetti che bero essere leggibili anche per un bilan- tradizioni popolari. si sono occupati di Toscana. Una verifi- cio della convergenza –quando non del Un altro distinguo che meriterebbe di ca con la bibliografia delle ricerche sulla conflitto- tra attività istituzionali di varia essere evidenziato, in qualche maniera Toscana che fece Francesca Cappelletto, provenienza: centri di documentazione che non saprei suggerire, è quello che qualche anno fa, potrebbe dare un'idea privati, laboratori o archivi universitari, separa fondi di vario livello: il fondo Ven- di quanti potenziali patrimoni archivi- enti di promozione comunale o provin- turelli, privato, ma legato ad uno dei più stici, quanti materiali d'epoca e di gran- ciale, sono stati tra i grandi promotori fecondi ricercatori e studiosi universitari, de rilevanza archivistica per la cultura e di un interesse collettivo e diffuso, per la per esempio, è altra cosa rispetto al fon- la società toscana della 'tradizione' sono cui comprensione sarebbe importante do di Pieve Santo Stefano, che c'entra e dislocati altrove. poter sbalzare il contributo e l'apporto non c'entra, a mio avviso, nascendo con La pista che si dirama dalle eventuali di ciascun settore. un respiro ed un orizzonte del tutto estra- "motivazioni" o ragioni di fondo delle Lo stesso vale per la presenza di singo- neo alla regionalità ed alla territorialità, attività di documentazione, in realtà, li: alcuni lo sono effettivamente (più o e che finisce per esprimere elementi di porta anche ad ulteriori possibili let- meno valorizzati localmente o in ge- territorialità solo in quanto sottoinsieme ture: documentare per conoscere, nel nerale); altri lo sono nominalmente, della propria attività. Da questo punto di quadro di un discorso disciplinare, costituendo da soli, ciascuno di essi, un vista, l'Archivio Diaristico di Pieve potreb- comparativo, istituzionalizzato e disper- monumento o un'istituzione nel senso be essere associato alla Discoteca di Stato sivo, come l'attività che di solito nasce in lato del termine. Non farò nomi, per- di Roma: dove anche si conserva un ric- ambito universitario, è cosa diversa dal ché molte di queste personalità hanno co repertorio di documenti di narrativa conoscere per restituire attraverso il lin- anche sviluppato particolari ipersensi- orale toscana. Lo stesso accade con i ma- guaggio museale, o ancora dal restituire bilità; ma non sarà difficile identificare teriali del Laboratorio Audiovisivi della attraverso l'acquisizione e la riproposta chi ha svolto un ruolo di trascinamento Università di Siena, che si sono accumu- liberamente interpretata: ciò accade so- nell'interesse al recupero ed alla cono- lati secondo le scelte e le possibilità della prattutto per i materiali di tipo espres- scenza di forme della cultura toscana, didattica della ricerca sul campo e che sivo/artistico. Penso, ad esempio, che un soprattutto sul versante musicale. Anzi, pertanto sono relativi ad altri luoghi. soggetto come l'associazione della Leg-

312 La memoria del fare memoria. Gli archivi della tradizione in Toscana

gera (alias Suonatori terra-terra) do- critica e modelli di risposta, consapevo- Una ultima sottolineatura: in più casi vrebbe essere tenuto distinto dal museo lezza di subalternità introiettata e irri- si fa riferimento alla modularità della del vino di Montespertoli, come anche, ducibili antagonismi. documentazione audiovisiva ed orale, ovviamente, dal Laboratorio audiovi- Anche questo è un altro modo di leg- nel senso che essa è presente insieme ad sivi di Siena. Il rapporto con l'oggetto gere il materiale, che può comportare altri oggetti, fotografie, molto spesso, di comune interesse, l'apporto ad una una scelta in termini di politica di pre- oggettistica in certi casi. Anche questo è sua fruizione da parte della popolazio- sentazione, sistematizzazione, gerarchia importante, perché perdere il nesso tra ne toscana attuale, l'inserimento di esso di valori entro il quadro dei campi in- la presenza della documentazione au- in un progetto di comunicazione attua- formativi di cui si compone il tracciato dio/ e audiovisiva e quella di altra natu- le, presente, impegnativo e impegnato della scheda. ra significa spezzare un legame signifi- (risparmio il termine messaggio, ma lo Un ultimo appunto riguarda il dato tec- cativo, coerente con le motivazioni, con penso: il messaggio della riproposta dei nologico: io penso che un libro debba la collocazione temporale della nascita Suonatori terra terra è diverso da quel- servire alla riflessione; qualunque altro del fondo archivistico, con le finalità e lo dei musei, e da quello di ogni altra uso – la ricerca, la consultazione per con i metodi; perdere questo nesso si- iniziativa di valorizzazione per incre- trarre indicatori quantitativi, territoria- gnifica perdere anche probabilmente la mentare il flusso turistico o il consumo li, ecc…, dovrebbero essere affidati allo leggibilità reciproca di molti singoli do- consapevole), ne fanno qualcosa di par- strumento digitale, tramite la costituzio- cumenti: se c'è la canzone cantata da un ticolare e specifico. Che non tutto l'inte- ne di un sistema di recupero di informa- signore, e c'è la fotografia del signore da resse per la Toscana che non c'è più sia zioni (una volta la Regione faceva uso di giovane, perdere questo legame signifi- di natura nostalgica, o contemplativa, ISIS; ho visto che alcuni lo usano ancora; ca precludersi la possibilità di capire se o seriosamente disciplinare, o compa- il principio interessante di ISIS era la sua cantavano i belli o i brutti, o diventava- tibile con campagne di promozione e plasmabilità a molteplici usi; i limiti – di no belli quelli che cantavano bene, tan- di visibilità territoriale, è per chi scrive quando lo conoscevo io- la sua autarchia, to per fare un esempio. motivo di grande interesse e anche di nel senso che il suo uso coincideva quasi Da questo punto di vista, mi sembra, grande sollievo. con una setta). Agli esperti una risposta il senso comune che in certi casi ha so- C'è qualcosa di attualizzabile nel nostro tecnica; data base diversi, un data base spinto la documentazione, ha anticipa- (in quanto indigeno) passato: nel censi- unico diversamente consultabile, ma- to – consapevolmente o meno non mi mento, in realtà, se ne legge la stratifi- schere di interrogazione e/o maschere di sembra importante- alcuni sviluppi del- cazione. Quanti modelli di riuso e di ri- rapporto pre-orientate… Ma certamente le discipline che si rivolgono questi stes- proposta in senso strettamente politico, non un libro; non tabelle e mappe e in- si oggetti o temi: per esempio mi pare ed in senso di politica culturale, sono dici da scorrere senza poterli adattare al di Ferroni l'archivio in cui testimonianze leggibili nei risultati del lavoro di isti- proprio individuale interrogativo, quello registrate si sommano a raccolte di di- tuzioni come la Flog, i vari Centri per di chi il libro lo consulta e lo usa. schi in vinile, di 45 giri, in particolare. le tradizioni popolari (Grosseto, Siena, Buono, invece il libro per tutte le rifles- Quella fu la strada intrapresa dall'offer- Lucca); quante iniziative da parte del- sioni che testimoni, protagonisti e os- ta dei cantastorie come professionisti; io le scuole (quanti maestri impegnati in servatori esterni possono avviare e pro- stesso ricordo il 45 giri sull'omicidio di questo settore) hanno provato a trarre durre a partire dal bilancio che è stato Ermanno Lavorini (Viareggio, anni 60), dal passato senso e domande, capacità redatto. comperato da vicini di casa al merca-

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to di Siena. Il nostro "folklore" transitò Giubbonai, che nascono praticamente mentato in questa impresa, con un rin- in modalità innovative (c'è l'archivio di oggi. Senza omettere quasi nessun pas- graziamento per i risultati che ha con- Bargagli?) e prima del recupero con- saggio, ivi compreso, appunto, i dischi seguito e che impareremo ad utilizzare. temporaneo della vocalità, ci fu una fer- in vinile. In fin dei conti, una cosa fatta, con tutti vida fase di contaminazione con la stru- Fin qui la considerazioni sparse: com- i rischi del fare, rimane sempre migliore mentazione musicale, l'arrangiamento, mentare è un'attività quasi sempre gra- di una intuizione, o di una velleità, per- l'industria e la distribuzione di dischi in devole, che spesso esita nel criticare chi fette perché sempre perfettibili, e cor- vinile. ha fatto. Ciò non implica che chi lo fa rette perché non sottoponibili a verifica. Anche in questo senso, poter eviden- sarebbe stato in grado di fare meglio, né Anche per questo, un commento come ziare l'asse diacronico- che mi risulta che tutte le puntute osservazioni possa- questo, che ha il sapore di una predi- andare dalle registrazioni del maestro no poi essere tradotte in concrete indi- ca, non può che contenere la sincera Catastini con il suo Geloso, negli anni cazioni operative. espressione di compiacimento per qual- '50- fino alle incisioni dei Suonatori terra Per questo, il mio contributo si chiude cosa che altri hanno portato a termine. terra o le video riprese del gruppo dei con un apprezzamento per chi si è ci-

314 Fissazioni. Tempi e metodi nell'accogliere e conservare

"Chi governa la Toscana è essenziale che ascolti tutti, riceva tutte voci e immagini di Toscana le persone di qualunque ceto e condizione, dando udienza ugual- mente a tutti, ascoltando tutti con buona maniera e pazienza, in Paolo De Simonis specie la gente di campagna." Pietro Leopoldo di Lorena, Relazioni sul governo della Toscana

Il complesso della mummia strato voci e altri, per memoria della arti plastiche considererebbe la pratica Registrare, ossia archiviare, ca- memoria, ne hanno adesso registrato dell'imbalsamazione come un fatto fon- talogare, enumerare, fatturare, le registrazioni. Sempre per lo stesso damentale della loro genesi. […] Essa incidere, annotare, elencare, timore: la scomparsa o la dimentican- soddisfa con ciò un bisogno fondamen- mandare a memoria, afferrare, za di racconti, testimonianze, tracce. tale della psicologia umana: la difesa 1capire, copiare, riprodurre, regolare, tara- La "memoria che rivede" e la "memoria contro il tempo"4. Prima dell'esprimersi re, schedare, scrivere, segnare, stipulare, che ripete", con Bergson2. Ogni istante estetico viene il desiderio di rimpiazza- accogliere, armonizzare, affiatare, rileva- del divenire, anche senza Jankélévitch3, re il mondo esterno con il suo doppio. re, conseguire, ottenere, avere, riportare, appare come evento penultimo e ogni Urge l'analogon, antico vaso di Pandora ricordare, citare, menzionare, tramanda- momento della vita è inevitabilmente facile a frantumarsi riconcedendo per- re, definire, inventariare, riscuotere, tra- semel-fattivo. Se il fluire sembra nemico niciosa libertà a quaestiones paralizzanti. durre, osservare, mettere a punto, imma- del conoscere allora stop e rew: un tasto L'impossibilità, dal Teeteto a Derrida, tricolare, rammentare, iscrivere, allibrare, che meglio potrebbe dirsi nóstos quando del perfetto accomodamento fra la posa trascrivere, memorizzare, calibrare. restituisce l'incanto della presenza più del piede e l' impronta. La riproduzio- Generata da un dizionario in linea1, la che la riproduzione di un presente or- ne e il suo problematico rapporto con selva di sinonimi informa, distingue, mai passato. l'autenticità aggravato dalle possibilità chiarisce, meraviglia, disorienta. E Incoercibile essendo il desiderio di di ripetizione meccanica: "al posto di quindi ambienta bene il censimento di esorcizzare il tempo, irresistibile cre- un evento unico una serie quantitativa archivi audiovisivi: operazione dove gli sce il tentativo di fissare la vita. Fissare di eventi"5. E il Fedro no ? Per Virilio, intenti di esaustività e razionalità cata- si colloca per etimo in prossimità di consapevole reincarnazione di Tha- logatrice possono distrarsi e arricchirsi 'pungere', 'trafiggere'. Dall'angoscia del mus, l'accumulazione dell'informazione tra smarrimenti, passioni, emozioni, perdere all'ossessione del conservare: il "nelle banche-dati è una forma di capi- angosce. Centrale quella della perdita: "complesso della mummia" individuato talizzazione dell'informazione, che può molti nel recente passato hanno regi- da André Bazin: "Una psicoanalisi delle portare - credo che questo processo sia

315 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

già cominciato - a una specie di atrofiz- sguardi e filtri gestiti dall'osservazione sua patrimonializzazione. Come se le zazione della memoria viva dell'uomo esterna. Quasi nullo infatti, a riguardo, il nostre società fossero diventate grandi e all'oblio della tradizione. […] si può contributo dei proverbi raccolti dal Giu- imprese produttrici di memoria, impe- dire che la memoria orale è scomparsa sti. Troppo in effetti sapendo di lucerna gnate a riflettere sui mezzi per fissare a profitto della memoria libresca. Ce ne "Tempo perduto, ridotto a memoria, dà la loro immagine mentre sono ancora sono prove da per tutto. Ora il passag- più noia che gloria" o "Tempo perduto viventi. Con crisi più o meno gravi di gio dalla lettura dell'uomo alla lettura mai non si racquista"9. Maggiori le con- sovrapproduzione: si pensi all'infla- mediante la macchina di un software, di cessioni al rimpianto per la giovinezza zione del replay nel mondo sportivo o una banca-dati, rischia a sua volta di far riscontrabili nel pelago vasto delle rac- all' ingombrante organicità del travaso perdere la memoria libresca, come si è colte di stornelli e rispetti. Il panorama da magazzini a palinsesti televisivi. Le perduta la memoria orale"6. ha conosciuto mutazioni profonde solo moderne tecnologie di registrazione Rew è comunque risposta fatalmente in anni recenti: per diverse angolazioni non sono rimaste estranee neppure al parziale. Per ragioni materiche ancor e motivazioni di ricerca e, soprattutto, mondo del paranormale: sussidiando le prima che filosofiche. Sull'angoscia da di ruoli. Da informatori di altri, molti si competenze di sciamani e miti classici. tempo incontrastabile si innesta quella sono fatti narratori di se stessi, migran- Chi pratica la psicofonia, o metafonia, da supporto deperibile. E, per contra- do fra i diversi territori della memoria ritiene di poter comunicare con i defun- stare la deperibilità, la ricerca continua- in misura inaspettata. Nella memoria ti via nastro magnetico registrandone mente propone migliorie innovative infatti, più che nella storia, sembrano le voci14. Dalla Rete si apprende che a con la frequente conseguenza (beffar- aver fatto irruzione le masse. O quan- Sinalunga c'è chi si adopra in tal senso do moderno mito sui limiti dell'umana tomeno numeri alti, certamente impre- "a favore delle persone che desiderano condizione) di non poter più leggere i visti, di non specialisti. Teste massimo: comunicare con i propri cari trapassati, supporti obsoleti. Trasformati in tombe l'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve per lenire il dolore, per la loro scompar- dell'informazione, accessibili solo e forse Santo Stefano10. sa"15. Kevin Moore, fondatore della me- affidandosi a raffinate tecniche speciali- E' anche a causa di questi incrementi tal band Dream Theater, ha proposto nel stiche. Vanno consolidandosi esperien- che si annuncia, o paventa, L'era del te- 2004 il suo album "Graveyard Mountain ze professionali di restauro e ripristino stimone11. Ammettendo che l' "impresa Home" come nuova colonna sonora di del digitale. è diventata faustiana e titanica, sem- Age 13, surreale cortometraggio del Gnòmmeri7, insomma, e pasticciacci tanti. bra generarsi mostruosamente da sé 1955 di Arthur Swerdloff: dove un ra- Non esclusivi della creatività artistica o e rivolgersi a se stessa […] L'ombra di gazzino tredicenne si convince di poter delle contorsioni riflessive praticate da Funes grava su tutti noi"12. Tempesti- riportare in vita la madre morta fissan- filosofi e psicanalisti malmostosi8. La vo l'ingresso in scena del bruscellante do ed ascoltando di continuo la propria consapevolezza dell'irreversibilità del Brunello: "Andate pian con le parole radio di casa. tempo e la connessa volontà di lasciar grosse"13. Su di noi, in Toscana, solo La fissazione d'altronde, freudianamente, traccia sono distribuite con passabile qualche nuvola, al momento, e tuttavia viene considerata il modo di trascrizio- equità in ogni spazio sociale. Che poi sufficiente a garantirci preoccupazioni ne di contenuti rappresentativi (espe- il dato non appaia abbastanza evidente non da poco. Complessivamente inne- rienze, 'imagines', fantasmi) che restano nelle attestazioni più classiche della let- gabile, in ogni caso, che la commemo- inalterati nell'inconscio e a cui la pulsio- teratura folklorica è solo un problema di razione del passato tenda a virare nella ne resta legata. "E' un concetto descrit-

316 Fissazioni. Tempi e metodi nell'accogliere e conservare voci e immagini di Toscana

tivo più che esplicativo, che indica la nella fovea, dove si ammassa la maggior corpo rinsecchito con le mani incrocia- persistenza di caratteri anacronistici. La parte dei coni, le cellule adibite alla vi- te sul petto. M'ha fatto un'impressione fissazione può essere manifesta e attuale sione più fine, quella che ci permette straordinaria perché c'erano tutt'intor- o nascosta e potenziale, e rappresenta- di distinguere i dettagli. Spostandosi di no piccoli disegni immobili che forma- re, in quest'ultimo caso, il punto d'arrivo volta in volta su un punto diverso del- vano una specie di piccola processione. di un movimento regressivo"16. Anche l'oggetto osservato gli occhi piazzano in Allora mi è venuta l'idea che mi ha os- più comunemente, questo termine indi- regione foveale le varie caratteristiche sessionato e che continuo a perseguire: ca il passaggio da "attenta applicazione dell'oggetto da analizzare. I movimenti tutti quei piccoli disegni dipinti intorno della mente" a " fissazione della mente compiuti dagli occhi vengono chiamati al sarcofago erano stati forse vivi, come in un oggetto: principio d'errore, quan- saccadi, mentre le "pause" che essi fan- era stata viva la sacerdotessa che giaceva do svia l'attenzione da tutto il resto"17. no sugli oggetti si dicono fissazioni. Sol- lì imbalsamata? Chissà se quei 'caratteri' Paolo Hendel ha disegnato in Speriamo tanto queste costituiscono il mezzo per che stavano lì immobili erano stati vivi, che sia femmina18 una sorta di stralunato analizzare un'immagine. Durante gli come i nostri giochi infantili?"22. Paganel in ossessiva e imbarazzante ri- spostamenti da un punto all'altro l'oc- I ricordi inoltre si fissano nella memo- cerca di vecchiette cui estorcere, anche chio é quasi cieco. Tutte le informazioni ria durante il sonno, prestando fede ai se in punto di morte, la registrazione che otteniamo vengono colte durante risultati di una recente indagine23 con- di arcaiche e rare ninne nanne: dietro le fissazioni, che sono quindi l'indicato- dotta da alcuni ricercatori della Duke alla legittimazione di tale stereotipo re principale del trattamento cognitivo University di Durham. In sostanza esi- non può non esserci anche qualche no- delle immagini. stono due fasi per fissare i ricordi: nel- stra respondabilità. La sensazione della C'è anche modo di ritornare, in positi- la fase a onde lente che dura di piu', il fine imminente dei propri oggetti ha vo, sulle mummie di Bazin e sulle ninne cervello richiama gli stimoli registrati e da gran tempo condizionato la ricerca nanne di Hendel. Via Marcel Jousse: li amplifica. Durante la fase Rem, inve- folklorica "imponendole" azioni urgen- contadino20, gesuita, maestro occulto ce, alcuni geni intervengono per fissare ti, di salvataggio. Da qui la "preminenza del '900 e, con Bateson, antesignano i ricordi in maniera definitiva. Dunque alla rilevazione dei materiali narrativi in della critica al modello tradizionale di e' proprio durante il sonno che le espe- via di più rapida sparizione"19 e il quasi scrittura monologica e autoritaria, eu- rienze vissute si consolidano e diventa- plebiscitario interloquire con testimoni clidea, a favore di modelli polifonici e no memoria vera e propria. anziani. Viene in mente, per allopatia, multiprospettici. Fu infatti anche una Jousse, a livello quasi inconscio, rimase l'impegno a registrare le speranze dei mummia ad avvicinarlo a quella sintesi profondamente informato dalle sensa- giovani. costituita dall'Antropologia del Gesto e zioni di ritmo bilanciato trasmessegli Non mancano, naturalmente, argomen- del Mimismo, derivata dallo studio del- dalle nenie cantate dalla madre, dotata ti a favore delle fissazioni: a partire dalla lo "Stile orale"21. Il piccolo Jousse venne di straordinaria memoria: "Una frase possibilità, offerta dalla registrazione condotto dalla madre nel museo della che non si dondola non solo disturba audiovideo, di rivelare aspetti dell'origi- Prefettura di Mans a vedere la mum- la respirazione come sosteneva Flau- nale altrimenti sfuggenti. D'altronde la mia di cui giorni prima, a scuola, ave- bert, ma disturba l'intero organismo. "risoluzione" dell'occhio non é distribui- va parlato il maestro: "Sono rimasto lì La grande forza di convinzione di un ta uniformemente sulla retina. La mag- pietrificato, forse per due ore, davanti uomo risiede nella sua capacità di ab- gior capacità discriminativa si concentra a quel piccolo viso morto, quel piccolo bracciare il proprio uditorio e cullarlo

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come una madre culla il suo bambino. coscienza di pur mutare ed aggiugnere omesso od aggiunto nulla, nulla, nulla: Siamo sostanzialmente esseri cullati e parola. Avvertite per altro, che doven- fate conto d'ascoltar proprio il dettato dondolanti"24. do io stare lì a segnare ogni cosa, non di chi è nato all'ombra del cupolone di Ninna nanna ninna ieri posso seguire continuati discorsi né ren- Brunellesco"34. e le sporte nun son panieri, derli sempre nella loro interezza. Perché L'impossibile fedeltà del testo scritto alla i panieri 'un son le sporte molti vocaboli sottraggonsi al mio orec- narrazione orale segnava già, in colorita e la vita la 'unn'è la morte chio non abbastanza destro, e anzi che evidenza, le diverse intraprese dei primi e la morte unn'è la vita, poi affannarmi di riprenderli, trascorro consapevoli "registratori" di voci popo- la canzone l'è già finita. senza più"30. Ad altro abate, Giuseppe lari toscane. Non tra questi converrà Tigri, altra non sufficiente destrezza era allora ricercare l'antenato comune, il stata rinfacciata dalla pastora Beatrice totem del nostro clan, quanto piuttosto 2. Le stagioni del nostro amore del Pian degli Ontani: "Io vedo ben la nel fascino del problema irrisolvibile mano che tentenna,/ma è più lesta la costituito dalla ricerca del trasformare 2.1. il dettato lingua che la penna"31. Beatrice, anal- il suono in efficienti simboli durevoli. "Mirabile Vita di Nastagio Jacomini, pasto- fabeta, aveva così inciso una epigrafe L'intento di fissare in rappresentazioni re di Pruno nell'Alpe della Versilia, narrata polemicamente celebrativa ancora oggi ripetibili onde sonore che si propagano con le sue stesse parole25 o quasi all'abate spesso citata nella tradizione scritta de- nel tempo produce risonanze mitiche: e studioso Giambattista Giuliani26 nel gli studi sull'oralità. atemporali e quindi capaci di elargire luglio 1863. "Quasi" perché Giuliani, in Solenne anche il "patto con il lettore" conforto e senso anche alle non poche Toscana soprattutto dilettato dal "con- sottoscritto nel 1864 da Temistocle Gra- attuali difficoltà del settore. Condivider- versare colla gente del campo e delle di32 attorno ai canti popolari incastonati ne alcune con gli avi/lari, inoltre, contri- officine, per attingerne il soavissimo nei suoi Racconti: "noto ora, e intendo buisce a costruire e insieme rinsaldare e proprio linguaggio"27, affermava di che sia notato per sempre, che tutto ciò linee di parentela. Il censimento degli essersi limitato a "mettere in ordine le che metto col nome di poesia popolare, archivi audiovisivi è in fondo anche risposte ottenute, senza neppur aggiun- è veramente tale, e come l' ho colta dalla questo: sentirsi entro una consanguinei- gervi una particella "congiuntiva"28. Sal- bocca del popolo"33. Data infine al 1871 tà, disegnare alberi dinastici, scoprire vo poi precisare di non aver trascritto la premessa da Vittorio Imbriani al suo appartenenze, dialogare tra rispetto ed "tutto quanto io intesi, ma ne ho scelto "gruzzoletto di fiabe e facezie fiorentine affetto con cari assenti e nuovi amici. quello che avvisai meglio al caso, senza […] poste in carta con sommo zelo, tali E' in tal prelogica che mi affretto ora ad mai offendere la verità delle parole udi- e quali uscivan di bocca a qualche cechi- organizzare breve visita tra i corridoi di te [...] A ciò fui mosso, da che pur trop- no, a qualche vecchietta, a qualche balia, una quadreria multimediale celebrativa po m'era impossibile di ben accertare e a qualche nonna, usa ad intrattener con di una famiglia assai allargata: nel tem- ritrarre tanta varietà di pronunzia e di esse i nipotini. Ho esagerato l'inesat- po voci e immagini della Toscana popo- accenti"29. Analoga obbligata conviven- tezza, segnando persin le esclamazioni lare (absit al momento ambiguitas verbi) za di volontà e necessità aveva del resto e gl'intercalari viziosi, persino i fodera- sono infatti andate impigliandosi entro confessato dieci anni prima: "Io pongo menti di parole; non supplendo le lacu- diverse reti disciplinari e formali. Qual- ben cura di ritrarvi quello che ho senti- ne; non correggendo gli spropositi evi- che antenato credo meriti attenzione e to e secondo che l'ho sentito, e mi farei denti […] Insomma non ho mutato od ammirazione. Altri, almeno, curiosità.

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D'altronde, con Richard Lee e spingen- Capre, arcibecchi hu hu, hu hu, he he, raccolgono, con oscillanti tassi di fedel- dosi fino agli Ju/'hoansi "… il modo mi- Asin ragliar, e corbi dir cro cro. tà, i fiori di lingua: preziose trasfusioni gliore di guardare alla parentela è con- di vitalità per una letteratura diagnosti- siderarla un gioco, pieno di ambiguità e Ci to to, arri fora, pruss' in là, cata come esangue. Nel nuovo ideale al- sfumature" 35. Lo farò concludere, per Torna a solco Biondel vecchion va qui; timetrico diviene positivamente deter- larga approssimazione, attorno al '900: Garra le bestie tu che stai costà. minante proprio la distanza dalla città: quando la registrazione, da metafora o "Chi vuol ritrarre madonne, vada sulla auspicio, diventerà tecnologicamente Za ta ta, za ta ta; chicchirì chicchirì. montagna di Pistoia: il brutto stesso vi realizzabile. Spandi 'l letame, e tu ribatti qua; ha un so che di angelico […] e quelle Taglia que' rovi, e poi vanga costì"38. soavissime parole escivano dalla bocca 2.2. "Torna a solco Biondel" di contadinuccie, di pastorelli, abbelli- Satira contro il villano, poesia rusticale, Quanti ritengono che sia il tempo la te da un sorriso di campagna, che un mimesi villanesca e pastorale, tradizio- causa dei mutamenti andranno a questo cittadino stanco della città può solo va- ne nenciale: distanza, in una parola. Tra punto informati che si resero necessari gheggiar degnamente"42. Comporta in- citazione e imitazione. Disprezzo e di- circa 400 anni per ottenere una com- vece un avvicinamento, anche fisico, tra vertimento. Non altri, inevitabilmente e pleta inversione di segno. "Ne' terreni ricercatore e informatore questa nuova per secoli, gli spazi assegnati dalla let- che pianeggiano s'è fatto un po'; ma per attenzione alla lingua popolare. Si sa teratura regionale all'alterità linguistica questi poggioli e per queste coste, c'è che Giuseppe Giusti contrastava poeti- "bassa". Confusa addirittura con quella stato un grand' alido"39: è forse la nu- camente con i berneschi locali43 e che ferina in un sonetto della prima metà mero uno, la prima voce contadina tra- "alle conversazioni coi civili preferì le del '400 di Gentile Sermini: obbligato scritta in Toscana con intento scientifi- chiacchiere coi popolani, che del popo- a farsi rancoroso etnografo quando per co. V'ho detto ch'era scientifico, non già lo descrisse feste, fiere e balli, raccolse fuggire una "morìa" urbana dovette ri- che fosse un portento di scientificità. Ve proverbi e rispetti"44. fugiarsi in "luogo altissimo e alpigioso36 n'era "quanta ne bisognava per mettersi L' ascolto letterario delle voci popolari ed era abitato da genti, le quali, se non al di sotto di quella brava gente, ma non conoscerà specifica applicazione nella che l'occhio pure animali razionali li per istar loro in pari"40. La voce conta- seconda metà del secolo: con il realismo considera, assai piuttosto animali bruti dina, in realtà ampiamente negoziata provinciale tradizionalmente imputa- meritavano esser chiamati"37. Da "lassù" con l'ideologia romantica, apparteneva to alla novella toscana coincidente con inviava ad un amico note diaristiche in ad un "buon vecchio" di Cutigliano: nel il bozzetto "attento soltanto alla nota di the strict sense of the term : 1832 intervistato da Nicolò Tommaseo colore, alla macchia che raggruma un durante quella sua Gita nel Pistoiese cele- flusso emotivo"45. In una regione "pic- "Se tu sapessi, Francio, com' io stò brata, per riconoscente semplificazione, cina", quasi vincolata ad autorappresen- Pietà n'avresti per la buona fe', come l'inizio degli studi demologici ita- tarsi tra arguzie e riboboli, nella misura Ch'i' non sent'altro dir che bu ba be, liani41. Nel corso della prima metà dell' ristretta del calesse e dello stornello. E biscantar ve la dò, ve la dò. '800 la lettura della morfologia regiona- Narrando di fagiani e di covoni quando le appare rovesciata. I luoghi alpigiosi altrove erano operosi i grandi cantieri Ringhiallar porci, pastor dir to to, sono ora scelti, non subìti. Se ne loda il dell'industria e del verismo. Qualche az- Vacche mugghiar, ranocchie voler re, clima, anche morale. Se ne colgono e zardo sembra sia stato corso anche dalla

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musica di Puccini, attratto dall'idea di Più latamente, è stata anche lumeggiata culto. E le voci imprigionate nella scrit- musicare un "bozzetto toscano ! … sce- una connessione intrinseca tra scrittura tura dei testi nati per la scena sono tor- ne rustiche ! … folk-lore ! … cose vive, toscana e specifica attenzione a "usi e nate libere alla sonorità vocale tramite palpitanti!"46. A parziale discarico del costumi" del mondo contadino, "la cura la performatività degli attori. Sono sta- genere sono comunque citabili alme- di registrare i detti e le imprese dei "tipi te, ogni volta, riprodotte e riascoltate. no certe pregnanze espressive proprie che spariscono""51: da Giusti a Nieri, da Tracce vernacole affiorano già nelle Sa- dell'oralità e frutto di una conoscenza Cassola a Bianciardi. cre Rappresentazioni, tra Medioevo e ravvicinata e profonda di un mondo de- La letteratura infine, mi par doveroso Rinascimento, quando la trama princi- scritto perché viaggiato. Anche cammi- ricordarlo, ha contratto da tempo un pale si interrompe per accogliere inter- nato47 con il Fucini, cui tra l'altro pertie- debito non trascurabile con la registra- mezzi profani, di sapore anche carne- ne una delle prime segnalazioni, stupita zione della lingua popolare: il "buon valesco. Così da accostare agli ingegni e indignata, dei veleni politici in seno al conio" delle opzioni di scrittori e lessico- scenografici raffinati, tra cui quelli del popolo: grafi veniva infatti saggiato, dall'Ariosto Brunelleschi, baruffe da osteria e battu- "E quando morirò, non voglio Cristi, a Montale, anche attraverso verifiche te di artigiani e villani. Inserti dialetta- Non voglio avemarie né paternostri: dirette con i rappresentanti del popolo li, non solo toscani, sono naturalmente Voglio la compagnia de' socialisti"48. loro più vicini. Quasi sempre le don- annoverabili tra i sali della Commedia Bozzetto e novella qualche volta sfiora- ne "di servizio", come Geppina Catelli, dell' Arte: a Firenze anche interfacciata no in effetti l'etnografia: quasi sollecitan- "camerista" del Tommaseo la cui voce con la reggia del Principe, nel Teatro di do a retrodatare il dibattito sulla scrittu- è rimasta anonimamente confusa ma Baldracca posto dietro gli Uffizi54. Tra ra antropologica. Particolare efficacia di certamente presente nel monumentale '500 e '600 sono pervasivi i riferimenti rappresentazione, di aderenza quasi ad Dizionario. al parlar contadino nelle tante com- un "parlato" impressosi nella memoria medie rusticali: dal Mogliazzo del Berni autoriale si registra, ovviamente, nelle 2.3. "La scena rappresenta un'ampia (1497-1535) alla Tancia di Michelange- situazioni di dialogo. Notazioni interes- cucina di contadini"52 lo Buonarroti il giovane (1568-1646). santi, a riguardo, sono state formulate "- Nientedimeno! Donche ... e' si dicea E' proprio dalle note di Antonio Maria da Geno Pampaloni che, tra l'altro, "per che tene tu 'vo pigghià marito! Salvini alla Tancia, del 1726, che filtra andare a fondo nella poetica della no- - Vu l'ache detto voi ! una tra le più nette attestazioni della stra narrativa del secondo Ottocento"49 - Vien via buacciòla, d'icchè tu ti 'ergo- cosiddetta "aspirazione"55 fiorentina: "I invitava a studiare" il "recitativo del rac- gni ? tanto ghi è tocco a tutte e io n'ho Romani burlano noi altri Fiorentini, e conto", la prosa narrativa modellata sul- presi dua ... uno alla 'oitta però"53. da questo oh ohi, profferito colla nostra la voce che la partecipa. […] In una pro- Dal recitativo narrato alla recitazione natìa gorgia, o cocoia; quando venghia- spettiva letteraria il recitativo narrativo realizzata. Sono forti, per il nostro as- mo a Roma e ci sentono parlare con la si colloca proprio sul rovescio dell'im- sunto, le analogie tra letteratura e tea- voce in gola aspiratamente, alla guisa perativo veristico della impersonalità: tro. Così come fra teatro e registrazione quasi degli Ebrei, Tedeschi e Levantini, personalizza il lettore, lo lusinga con la meccanica. E' la satira infatti la motiva- nazioni gutturaie; dicono: ecco l'oche, complicità della voce, chiede un'identi- zione della presenza di frammenti dia- ecco l'oche"56. ficazione immediata, emotiva, anche a lettali, contadini, latamente popolari, Anche il '700 eredita almeno in parte costo di apparire talvolta superficiale" 50. all'interno di forme diverse del teatro la tradizione rusticale, soprattutto in al-

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cuni lavori del Fagiuoli (1660 – 1742) lettale e "popolareggiante": Del Buono do mezzadrile con I' Pateracchio. Si ha e del Nelli (1673 – 1767). Notevole in era un orologiaio "semicolto" e Stente- "come l' impressione d'essere trasportati una commedia (La moglie in calzoni, rello faceva diversamente ridere palchi a pigliar l'aria sul muricciolo d'un'aia"63, messa in scena nel 1731) un riferimen- e loggione. Del suo successo, ampio e commentò Domenico Giuliotti. Mentre to al Maggio epico: "Ser sì, l'ailtra sera duraturo quanto socialmente conno- D'Annunzio sentì un "soffio vivificatore in quella stanzona bella, dove suonaano tato, sono indicatori i libricini "muric- di aria dei poggi toscani". I' Pateracchio ghi zufoli e tanti liolini, e che ora venia ciolai" editi da Ducci e Salani60 nella era risultato vincitore di un concorso un maggiaiolo a cantare, ora un ailtro, seconda metà dell' '800: dove Stenterello bandito con il patrocinio del mecenate e po' se n'andaano, e poi rieniano, e cenciajuolo di Firenze o Stenterello servi- Giovannangelo Bastogi: finanziatore che uno voilse ammazzar i compagno, tore di due padroni coabitavano assieme anche del primo museo etnografico ita- e una maggiaiola lo ritenne piagnen- alla Ginevra degli Almieri, Guerrino detto liano, curato da Lamberto Loria e inau- do, e cantando anche liei"57. A parlare il Meschino, Le prigioni di Boston. Rimase gurato nel 1906 in Borgo S. Jacopo, i è Tanganetto, servo "contadinello fio- invece sostanzialmente isolato l'esperi- cui materiali confluiranno nel 1911 a rentino", cui il padrone risponde: " Oh mento di Giovan Battista Zannoni, an- Roma nella Mostra di Etnografia Italia- scimunito! Quella era una commedia che se i suoi Scherzi comici, intessuti nel na e infine, dal 1956, all' Eur nel Museo in musica, e non un maggio"58. In una vernacolo dei vicoli di Mercato Vecchio Nazionale di Arti e Tradizioni Popola- singolare forma di "satira contro il villa- ("Quella diddì male dipprossimo, gli è ri. Processi, quasi, di museificazione, no", dunque, alla cultura popolare vie- ippiù peggio izio ch'e' si poss aer' a im- ha conosciuto anche il teatro vernaco- ne attribuita l'incapacità di leggere lo mondo."61), vennero tra l'altro recitati lo, soprattutto a partire dal secondo spettacolo teatrale in chiave diversa dal dagli alunni di Antonio Morrocchesi, dopoguerra. Il dialetto, come i vecchi Maggio. "Pertanto" attestandone la no- titolare dal 1811 della cattedra di decla- attrezzi agricoli nelle vetrine, appare torietà. Settecentesca è anche la nascita mazione istituita dal Governo Grandu- fortemente "citato", amplificato fino al- della maschera di Stenterello, ad opera cale Toscano presso la Reale Accademia l'eccesso. In un interessante processo di di Luigi Del Buono (1751 – 1832). Per di Belle Arti. autodistanziamento, praticato, anche o il Tommaseo, "Stenterello è un servo o In apertura di '900 il "ridere anche di soprattutto, da dilettanti in realtà dialet- uomo del popolo, tra il furbo e lo scioc- sé" si svincola da Stenterello con Au- tofoni. Da segnalare, in ogni caso, come co, che mescola scipitezze e sali, qual- gusto Novelli e la grande fortuna delle il teatro vernacolo coinvolga ancora, in che accenno libero e anche lubrico: ma sue commedie. La prima, L'acqua cheta, Firenze, decine di migliaia di spettato- l'eleganza d' alcune locuzioni popolari esordì all'Alfieri il 29 gennaio 1908: 44 ri nonché vivaci esperienze di didattica lo fa gradito ai non Toscani, ai Toscani sere di repliche e 47 mila lire di incas- filodrammatica. Non mancano inoltre il riconoscervisi, e il poter ridere anche so fu la risposta del pubblico ai tre atti anche indirizzi nuovi, sperimentali e di sé."59 Con Del Buono il mondo po- ambientati nel quartiere di S. Niccolò, professionali. Nell'autunno 2001 Maria polare, assieme al dialetto che lo vei- con Ulisse fiaccheraio, Cecco falegna- Cassi affermava di aver "voluto recupera- cola, non costituisce più, tutto pensato me, Asdrubale cavalocchio. Due anni re la lingua toscana d'un tempo. Quella dall'alto, solo un pimento occasionale dopo Ferdinando Paolieri (uno "che si del vernacolo nobile di Augusto Novelli, dello standard scenico culto. La distanza diverte a stare colla gente come noi, a ma anche di scrittori quali Palazzeschi diminuisce e/o si complica in un genere farci discorrere"62) faceva subentrare al e Pratolini"64. Soprattutto importante si autonomamente e integralmente dia- vernacolo cittadino la lingua del mon- segnala il lavoro di Ugo Chiti con "Arca

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Azzurra Teatro": una collaborazione che sincerità e partecipazione, spesso con quello di Federico Zeri: "dai dipinti "si basa soprattutto sul progetto di una l'intento della denuncia sociale, secon- del Fattori, del Signorini e del Cecioni drammaturgia in lingua toscana che do una concezione stilistica innovativa e ci viene incontro una società di livello sappia superare gli aspetti meramente provocatoria, che al suo nascere sapeva assai modesto, un ambiente umano di folclorici e vernacolari, sfruttandone dialogare con l'Europa e attirarsi strali polveroso provincialismo, asfissiante appieno l'enorme comunicativa sonora polemici in patria. Quando Vincenzo nei suoi angusti limiti ideali, persino e gestuale. Parte importantissima di tale Cabianca esponeva a Torino, suscitando squallido nella sua cornice disadorna e progetto è anche l'idea di produrre tra scandalo, Donna con un porco contro il sole: spenta di pareti a guazzo e stoffe scolo- gli altri una serie di spettacoli che ana- e Anatolio Demidoff apriva la sua villa di rite"69. Resta comunque interamente da lizzino l'evolversi di un preciso campio- Pratolino a Delacroix, Ingres, Delaroche. avviare una lettura non solo estetica dei ne zonale, il chianti fiorentino, attraver- La macchia aveva saputo farsi italiana, da macchiaioli. Anche se, per Dario Dur- so gli ultimi cento anni"65. L'Assessorato toscana, in quanto aperta al confronto bè "... lo Stornello di Lega non val solo alla Cultura della Regione Toscana, con internazionale: una avanguardia legata come documento della condizione della il progetto "Il teatro non convenziona- a idee liberali che travalicava il regiona- donna nella Toscana dell'Ottocento; e le"66, si propone anche di "far emergere lismo pur partendo dalla messa a fuoco le Ulivete di Signorini hanno più a che e consolidare il teatro popolare nelle sue del colore locale. "Macchiaiolo", fino ad al- fare con l' eterno incanto del paesaggio varie espressioni in Toscana; favorire la lora, era stato colui "Che vive nei boschi, toscano che con la mezzadria e i Geor- promozione e la diffusione delle attività che predilige il folto della macchia", gofili"70. di teatro di strada e di figura, del teatro "Che vive di espedienti, tristo, di malaf- La luce toscana ricercata dai macchiaio- amatoriale, dialettale, dei "Maggi" e del- fare"67. E ingiuriosa fu anche l'accezione li si era intanto già fissata sui diversi la poesia estemporanea." della prima comparsa di "macchiaiolo" supporti dei primi fotografi. Le prime nella critica d'arte: il 3 novembre 1862, applicazioni italiane del dagherrotipo 2. 4. lo Stornello di Lega sulla "Gazzetta del Popolo", in un arti- furono infatti realizzate, il 2 settembre "Le figure di quel paese e il paese di colo anonimo e fortemente polemico 1839, dal fiorentino Tito Puliti. Il "Gior- quelle figure", proclamava Telemaco contro un gruppo di giovani artisti che nale Privilegiato di Lucca"71 e "La Gaz- Signorini contrastando la predilezione si era presentato alla "Promotrice" fio- zetta di Firenze"72, alla fine di gennaio allora in corso per il quadro di genere: rentina. Il loro linguaggio d'arte, quasi dello stesso anno, avevano del resto data la multimedialità del nostro censimento sovrapponendosi all' inchiesta coraggio- rapida e larga informazione della sco- consente il transito dai testi alle imma- sa, si trovò a fornir materiale per le col- perta di Daguerre e Niepce, presentata gini. Quelle, anzitutto, dei macchiaioli, lezioni dei tipi e dei caratteri regionali. il 7 gennaio da François Arago dinanzi il cui verbo si manifestava tra luce piena Indicativo lo stretto rapporto che Fuci- all'Accademia di Belle Arti e all'Accade- e spazi aperti, con scelta di soggetti ro- ni intrattenne con l'ambiente dei mac- mia della Scienza riunite per l'occasio- vesciata rispetto alla tradizione: ponen- chiaioli68. Rapidamente però la macchia ne73. L'approccio alla fotografia fu in do al centro quanto fino allora era stato andò degradandosi in macchietta: nella Toscana, non diversamente da altrove, ignorato, confinato ai margini o, al mas- teoria e negli inveramenti. Acido il re- prima tecnico-scientifico e quindi so- simo, utilizzato in chiave grottesca. Con ferto di Carlo Lorenzini: "Arte racchiusa prattutto storico-artistico. Preziose per- i macchiaioli, paesaggi e personaggi mi- tra cipolle, cavoli, ciuchi, villancornuti, tanto le 23 stampe all'albumina di paesi nori toscani vennero rappresentati con senza gusto, senza poesia". Non meno e campagne (10 stereoscopiche) realiz-

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zate tra il 1858 e il 1862 da Anton Haut- Per storia e attualità della fotografia i Caldei, la testa di bronzo di Silvestro mann74 (Monaco 1821 – Firenze 1862). nella nostra regione è imprescindibile II che rispondeva "si" o "no" a doman- Sono forse le prime immagini fotografi- il riferimento all'"Archivio Fotografico de sulla politica e sulla situazione della che del mondo contadino toscano: am- Toscano", cui si deve anche una bella cristianità. Rabelais faceva poeticamen- bientate, alcune con gusto aneddotico, omonima rivista, costituito alla fine de- te desiderare a Pantagruel che le parole di "genere", tra Barberino di Mugello e gli anni Settanta del secolo scorso per dette e gelate nell'aria si potessero scon- Galliano, dove il fotografo si recava in iniziativa del Comune di Prato. gelare. Charles Sorel (1600-1674) assi- villeggiatura. Molto deve in effetti la do- curava di aver incontrato popolazioni cumentazione della campagna toscana, 2.5. Mary had a little lamb australiane che registravano messaggi soprattutto ottocentesca, alle gite e alle "Un dagherrotipo acustico che riprodu- vocali su particolari spugne poi inviate villeggiature: i "criteri" areali della ricerca ce fedelmente e a volontà tutti i suoni ad amici lontani. A questi era poi suffi- demologia coincidevano quasi perfetta- sottoposti alla sua oggettività"79 si augu- ciente premerle dolcemente per ascol- mente con l'ubicazione delle residenze rava Nadar nel 1856 e certo sarebbe sta- tare le parole che vi erano rimaste im- di proprietà e svago dei ricercatori. to importante disporne per Giuseppe presse83. Specifico rapporto tra fotografia e Tigri che, nello stesso anno, pubblicava Imprimere/incidere sono azioni genera- scienze umane nacque precocemente a i suoi Canti popolari toscani80. Ma per al- liste, fisiche e metaforiche, necessarie Firenze grazie a Paolo Mantegazza, nel lora Tommaseo era ancora obbligato a per registrare/ricordare: dall'argilla dei 1889 primo presidente della Società spiegare fonografia come "rappresenta- gettoni ai granuli di ferrite del nastro Fotografica Italiana e dal 1869 primo zione de' suoni nella scrittura" e fonome- magnetico fino alla plastica e lacca del docente universitario di Antropologia tria "parte di scienza e d'arte, che chiede DVD. La memoria si confronta con in Italia. Alla fotografia Mantegazza75 d'essere perfezionata"81. strati superficiali di materie diverse su attribuiva tra l'altro un "pregio prezio- Fissare la memoria e il suono è stato cui le informazioni vengono a crearsi e sissimo, quello di essere democratica. antico sogno. Impalpabili e da quasi fissarsi per effetto di una mutazione. La […] … con pochi soldi permette a tutti sempre le tante mnemotecniche: spesso superficie intatta è insensata: il signifi- di conservare le fisiche sembianze della convinte della maggiore potenza della cato è prodotto dalla sua discontinuità. persona più cara, ciò che una volta non facoltà visiva rispetto a quella concettua- 1/0 così come cera intatta/cera graffita. era concesso che ai grandi signori"76. le. Legata invece alla materia la storicità Per dire occorre togliere o mutare: sa- Nella prolusione alla seduta inaugura- della scrittura: fondata, forse, sui segni crificare della materia è indispensabile le, l'antropologo si proponeva inoltre, tracciati su gettoni d'argilla utilizzati per significare. Quasi una anticipazio- con la fotografia, di ottenere e organiz- per registrare il surplus di produzione ne, o articolazione, di Bateson. "Quali zare "una completa raccolta di tutte le cerealicola conseguente all'affermarsi sono le parti del territorio che sono ri- espressioni delle emozioni umane prese dell'agricoltura82. Richiami a statue par- portate sulla mappa? […]se il territorio dal vero, rendendo così un grande ser- lanti, mitologiche e leggendarie, com- fosse uniforme, nulla verrebbe riportato vizio alla psicologia e all'arte"77. Presero paiono anche nei capitoli introduttivi di sulla mappa se non i suoi confini, che corpo in questo clima le campagne fo- seriosissimi testi tecnologici dedicati alla sono i punti ove la sua uniformità cessa tografiche in Russia e in Lapponia con- registrazione del suono: la statua colos- di contro ad una più vasta matrice. Ciò dotte con la partecipazione dell'Istituto sale, a Tebe, del faraone Amenofi III che si trasferisce sulla mappa, di fatto, è fiorentino di Antropologia78. (vulgo Memnone), altre presenti presso la differenza"84. L'incisione inoltre viene

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eseguita lungo un movimento che va se- il 17 novembre, sullo "Scientific Ameri- ciechi ad annunciare l'ora esatta. Princi- guito se si vuol raggiungere la preda, di can", come capace di rendere "la parola palmente ne intravedeva il futuro, negli senso o di suono. Movimento bustrofe- suscettibile di essere ripetuta all'infinito, uffici, per dettare lettere alle segretarie. dico nella scrittura, circolare in cilindri, mediante registrazioni automatiche". Si A convertire la macchina parlante in dischi, nastri, CD-DVD. Con il suono trattava di un rullo di ottone ricoperto macchina musicale di ambito domesti- si ripercorrono sempre tracce e solchi, di un foglio di stagnola, una puntina, co pensò Emile Berliner, con il gram- echi lessicali di un immaginario vena- una membrana. Il 18 aprile, per la veri- mofono, brevettato nel novembre 1887, torio e agricolo che inconsapevolmente tà, Charles Cros aveva depositato presso su cui giravano non rulli ma dischi di si prolunga fino alla tecnologia contem- l'Accademia delle Scienze un plico dove gommalacca. Su fili di acciaio riuscì nel poranea. Di questa provo adesso a se- descriveva "un procédé de reproduction 1898 a magnetizzare il suono il danese guire le tracce85 collocando la prima nel de sons, aussi bien sur disque que sur Valdema Poulsen (1869 - 1942) che pre- 1806, quando l'inglese Thomas Young cylindre"88 cui dette il nome di paleofo- sentò il suo telegrafono all'Esposizione di (1773 – 1829) elabora una prima ma- no. Il plico però non sarà aperto che il 3 Parigi del 1900. tura teoria sulla natura del suono e ne dicembre, quando ormai Edison aveva Può bastare, per gli antenati. Come suggerisce un esperimento di verifica, già presentato domanda di brevetto per credo sufficiente, per gli sviluppi tec- tutto vincolato alla scrittura: "Se viene il suo fonografo. Sembra d'altronde che nologici del secolo scorso, una griglia fissata una pennuccia [alla membrana] Cros non disponesse di capitali sufficien- cronologica essenziale di metodi e sup- e si fa scorrere, a contatto con la punta ti per veder realizzata la sua invenzione: porti: 1925 microfoni elettrici, anni '30 di un foglio di carta, verrà tracciata sul- aveva progettato soluzioni geniali nel valvole termoioniche che consentono la carta una linea ondulata che rappre- campo della telegrafia e della fotografia l'amplificazione elettronica del suono, senta perfettamente l'andamento della a colori ma, tra assenzio e bohème, fu 1934 nastro magnetico, 1940 magne- vibrazione"86. Per "écrire le chant d'une soprattutto un poeta, frequentatore di tofono, 1947 disco in acetato di vinile voix"87 impiegò setola di maiale, corno, importanti artisti tra cui Verlaine. Aveva CBS, 1948 transistor, 1954 prima com- pergamena, vetro e nerofumo il tipogra- ideato il suo paleofono come macchina mercializzazione del nastro in bobina, fo francese Eduard Léon Scott de Mar- della memoria, per sfidare il tempo e 1956 videoregistratore, 1963 audiocas- tinville (1817 – 1879) che il 25 marzo dar voce ai morti, per donare suono alla sette, 1976 CD, 1979 Wordstar, 1982 1857, un anno dopo l'auspicio di Nadar, poesia, non per ottenere uno strumento commercializzazione CD e (con il Cnu- brevetta il fonautografo, dispositivo in pratico di registrazione: ce a Pisa) primo collegamento in Italia grado di registrare graficamente (non "Comme les traits dans les camées al sistema di reti che poi si chiamerà di riascoltare) le differenze di ampiezza, J'ai voulu que les voix aimées Internet, 1987 Digital Audio Tape, 199? frequenza e timbro del suono. Al 1857 Soient un bien, q'on garde à jamaìs. DVD. Merita qualche nota di dettaglio, risale anche, da parte di Ermolao Ru- Et puissent répéter le rêve variando scala, uno strumento di lavoro bieri, l'ideazione della Storia della poesia Musical de l'heure trop brève; divenuto vero oggetto di culto e che an- popolare italiana, scritta e pubblicata solo Le temps veut fuir, je le soumets"89. che nella Rete figura tra i protagonisti nel 1877 quando Edison, il 6 dicembre, del modernariato di settore: il registra- declamò sperimentalmente Mary had Edison, à rebours, aveva immaginato tore "Geloso". Si evince dal nostro censi- a little lamb, canzoncina popolare del- molte diverse applicazioni pratiche per mento che Mario Catastini, a Fucecchio, l'epoca, nel suo fonografo: annunciato il suo fonografo: dal registrare libri per "inizia a registrare scene di vita familiare

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nella propria abitazione" nel 1958 dopo fonografi dell' Edison Speaking Pho- della multietnicità presente a Parigi in l'acquisto di un "Geloso". Fernanda Pi- nograph Company, contraddicendo questa circostanza, Léon Azoulay inci- vano lo aveva preceduto di un anno: l'immaginazione del suo fondatore. In se centinaia di cilindri: racconti, canti, incidendo fra l'altro una telefonata con Algeria, a Orano, si ebbero nel 189490 esecuzioni strumentali94. Nella capita- Hemingway a Cuba. Storia e storie di petizioni contro il dilagare dei fonografi le francese vengono inoltre creati, nel vita variamente epocali stanno dietro nei caffè a sfavore delle esecuzioni dal 1911, con il contributo di Emile Pathé, al piccolo magnetofono dai tasti mul- vivo di musica tradizionale. E i primi di- gli Archivi della parola: l'anno dopo si ticolori prodotto da Giovanni/Johnn schi andarono anche a soddisfare, negli muove nelle Ardenne un "car phono- Geloso, nato nel 1901 in Argentina da USA, la forte domanda di musica mul- graphique"95 capace di accogliere l'in- genitori italiani là immigrati. Nel 1904 tietnica legata alla straordinaria varietà gombrante attrezzatura necessaria ad la famiglia rientra in Italia, a Savona, delle presenze migratorie. Rapidissima una grande inchiesta guidata da Ferdi- dove Giovanni studia per poi aprire una in altri termini, quasi in tempo reale, la nand Brunot. Straordinariamente ricca officina elettromeccanica. Nel 1920 si diffusione dei nuovi media nelle fasce di varietà divenne anche a Berlino, con trasferisce negli Stati Uniti e lavora alla basse di vari mercati internazionali. Nel il primo conflitto mondiale, la raccolta Pilot Electric Manufacturing Company panorama nazionale, per Roberto Leydi fonografica del Lautarchiv. Il suo diret- di New York nel frattempo laureando- carente di approfondimenti adeguati, la tore, Otto Doegen, ricordava appunto si ingegnere elettronico: nel 1928 spe- "prima incisione di un brano di musica come la guerra "per tragica ironia" di- rimenta un sistema per la trasmissione popolare italiana a noi nota è del 1901. venne la sua più valida alleata: "Nomi- di immagini e nel 1931 torna in Italia Si tratta di Quel uselin del bosc, eseguito nato ispettore dei campi di concentra- e fonda la John Geloso S.A che dopo la da un non meglio specificato "Coro po- mento dei prigionieri e degli internati guerra produce radio, registratori dap- polare lombardo""91. civili, ebbi modo di osservare che in essi prima a filo e poi a nastro, giradischi, Altrettanto rapidamente92 le tecniche erano adunati i rappresentanti di un televisori. Sempre riuscendo a tenere di registrazione vennero adottate dalla gran numero di razze. Era un immenso insieme innovazione, qualità e prezzi ricerca scientifica: nel 1892 J.W. Fewkes materiale fonetico e glottologico che mi contenuti: nel 1959 costava 29000 lire il effettuava, tra gli indiani Zuni et Pas- stava a portata di mano"96. In Francia "Gelosino" con cui catturare le canzoni samaquoddy, le prime registrazioni un decreto del 1927 trasformò gli Archi- di Sanremo e i cui pregi erano decan- sul campo di musica etnica. Primo per vi della Parola in Museo della parola e del tati da un personaggio omonimo sulle l'Europa, tra 1895 e 1896, l'uso del fo- gesto mentre nel 1937 nacque il Museo pagine del Corriere dei piccoli. Gli anni nografo in Ungheria da parte di Béla di Arti e Tradizioni Popolari di Georges- migliori coincisero con quelli della fine Vikar. Nel 1898 Hubert Pernot, a Creta, Henri Rivière, che intraprese campa- della mezzadria: tra il '50 e il '65. Gio- registrava su cilindri canti e danze. Nel gne sistematiche di registrazioni sono- vanni muore nel 1969, la sua azienda 1900, all'Esposizione Universale di Pari- re: interrotte dalla guerra e riavviate nel 1972. gi, il Congresso internazionale di storia nei primi anni '50. della musica esprimeva voti per la co- stituzione d' "une société internationale 2.6. Quel uselin del bosc dans le but de recueillir par des moyens 2.7. "Il Governo non ritiene di dover- Fiere di paese e luna park furono i phonographiques, les mélodies popu- sene disinteressare" luoghi deputati ad accogliere i primi laires de tous les pays…"93. Profittando "E in Italia cosa si è fatto ? – Nulla !"97

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commentava nel 1934 Cesare Carava- esploratore della Malesia avrebbe for- ca. Alla trascrizione su carta sorretta glios ricordando che le intenzioni, al nito ricco materiale fonografico. De dalla memoria personale si immagina contrario, erano state abbastanza pre- Gubernatis spera che "i progressi della debba essere esclusivamente affidato il coci. In una conferenza fiorentina, an- scienza possano darci in seguito dischi compito di raccogliere il folklore musi- teriore al 1903, Arnaldo Bonaventura a buon mercato"102 e ricorda che, quan- cale italiano. "Il Governo non ritiene di prospettava la necessità di "raccogliere do quasi mezzo secolo prima, andava doversene disinteressare", notava il Mi- i componimenti musicali popolari su raccogliendo novelline popolari aveva nistro della Pubblica Istruzione in una cilindri fonografici"98. Del 1903 è analo- "lamentato più volte di non poter fissa- circolare del 1911 diretta ai direttori dei ga perorazione svolta, ancora a Firenze, re certi punti della narrazione in cui il Conservatori106. Si invitavano pertanto da Giuseppe Fumagalli per il Congres- narratore si interrompeva per dire una gli allievi a trascrivere intanto le melo- so della Società Bibliografica Italiana piccola nenia popolare, di sapore esoti- die di "marcie, canzoni e stornelli" già e sappiamo che Lamberto Loria, per co, che lo stupiva grandemente. E difat- ascoltate nei luoghi di residenza: "nelle il Museo di Etnografia inaugurato nel ti gli è accaduto alcune volte di trovare vacanze estive poi, recandosi nelle cam- 1906, si era cimentato nell'impresa di nelle Indie nenie simili a quelle udite in pagne gli allievi, ed in specie quelli di registrare canzoni e gridi ambulanti ma Piemonte e in Toscana"103. Il 23 ottobre composizione, dotati di facile ritenitiva aveva dovuto arrendersi, "spaventato viene approvato il seguente ordine del musicale, potranno occupare i loro ozi dalla spesa e dalle difficoltà di ordine giorno: "Il Congresso, riconosciuta la trascrivendo quelle melodie naturali di tecnico"99. In questo stesso anno, primo necessità di applicare il fonografo per cui abbondano le popolazioni di alcune quasi certamente in Italia, stava invece raccogliere e fissare fedelmente i dialet- nostre regioni"107. registrando canti popolari in Sardegna ti, i canti, ed ogni altra produzione mu- Auspici, auguri e voti sorretti dal condi- Max Leopold Wagner: il suo lavoro è sicale popolare, fa voti che, come è già zionale, assai più che iniziative concre- rimasto a lungo ignorato e per di più, avvenuto da tempo in altre nazioni civi- te, si riscontrano anche dopo la prima depositato in Heidelberg, è stato di- li, anche in Italia si istituisca un archivio guerra mondiale. A Torino, nel 1922, strutto durante la seconda guerra mon- fonografico all'intento di conservare un Giulio Fara propone di istituire fono- diale100. materiale così caduco e così importante teche etniche presso i Conservatori du- La questione venne ripresa a Roma, per la scienza e per l'arte; e dà manda- rante i lavori del I Congresso Italiano di nel 1911, nel I Congresso di etnogra- to ad un'apposita Commissione, la cui Musica. L'anno dopo, a Firenze, in oc- fia italiana. Entusiasta, quasi ingenua nomina è rimessa alla Presidenza del casione del I Congresso Nazionale delle la fiducia riposta nei nuovi mezzi tec- Congresso, di studiare le modalità pra- Tradizioni Popolari, Arnaldo Bonaven- nici assieme alla consapevolezza del tiche dell'impresa"104. Loria, nel dibatti- tura si augurava che "il Governo age- gap nazionale: "I viaggiatori tedeschi to precedente all'approvazione, ottiene volasse la fornitura di apparecchi fono- che vanno in Asia o in Africa portano che vengano espunti i riferimenti di de- grafici a quei viaggiatori ed esploratori seco il fonografo, e raccolgono musica lega all'azione di Governo e alle Accade- che si recavano in lontani lidi"108. Ov- esotica. E di questi dischi si possono mie "perché non ha fiducia né nell'una viamente analogo impegno avrebbe do- fare diverse copie, che poi si mandano né nelle altre"105. In ambito governati- vuto esser rivolto all'interno delle nostre in giro per i diversi musei"101. Pigorini vo, in effetti, sembra ignota l'esistenza regioni. "Coi dischi così impressionati si annuncia che, qualora si fosse istituito del fonografo o, quanto meno, della potrebbe formare una discoteca specia- un archivio fotografico nazionale, un sua possibile applicazione etnografi- le folklorica che dovrebbe aver sede a

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Firenze, presso il R. Conservatorio"109. dozzina scarsissima di buoni professio- complessiva strategia di propaganda di L'augurio divenne ordine del giorno, nisti"113. L'incisore doveva essere un regime: alla fine di ogni anno dell'Era approvato al pari di un altro formulato raffinato esperto di molti generi musi- Fascista, prescriveva l'art. 2, il Capo del da Michele Barbi "affinché la raccolta cali, per formare un wide range entro cui Governo procedeva "alla scelta delle delle melodie, da considerarsi sempre potessero stare note basse e acute, pena persone la cui voce sia da accogliere unite al testo poetico, fosse eseguita con distorsioni e fuori registri. nella Discoteca di Stato". L'angustia te- mezzi offerti dalla meccanica applica- Gabriel, dal 1932 al 1934, fu anche il matica dei Grandi e del regime prese ad ta"110. Per raccogliere "le manifestazioni Direttore della neonata Discoteca di Sta- ampliarsi ed articolarsi grazie anche alle musicali del nostro popolo" si impegnò to, inizialmente costituita per conserva- proposte di Gabriel e (solidarietà fra et- nel 1929 anche Carlo Clausetti111, diret- re più monumenti che documenti, nel nografia e verismo lirico ?) di Umberto tore della Casa Ricordi. clima della Rimembranza della Grande Giordano119, presidente del comitato di Il vuoto della realtà si riempiva di olismi Guerra. Il nucleo storico della Discote- gestione della Discoteca. Con legge del programmatici. Nel 1931, a Udine, nel ca114 coincideva infatti con La Parola dei 1934, i doveri di raccolta e conservazio- II Congresso Nazionale delle Tradizioni Grandi, una raccolta di testimonianze ne inclusero "i canti e i dialetti di tutte le Popolari, Goidanich promuoveva la co- orali registrate su 78 giri, tra il 1924 e il regioni e le colonie d'Italia"120. Nel 1939 stituzione di una "fonofilmoteca internazio- 1925, da Rodolfo De Angelis115: gene- vi si aggiunsero anche " le manifestazio- nale linguistico-folklorica allo scopo di rali, uomini di governo, scrittori e poeti. ni tradizionali e di costume"121. raccogliere sistematicamente col fono- Significativamente, la prima incisione film e conservare per sempre in una di una voce di memoria toscana è quella 2.8. Leone, c'è una signora che ti vole fonofilmoteca saggi dialettali di tutti i di Guglielmo Pecori Giraldi, comandan- I "Maggi della Lucchesia", registrati linguaggi del mondo e quanto può in- te della I Armata116. Oggi, in una sua nel 1947/48, marcano la presenza della teressare il folklore (usi, costumi, danze, ex-villa di Borgo S. Lorenzo, ha sede Toscana nella peraltro molto timida ri- canzoni, cantilene, istrumenti, utensili, il Punto di Coordinamento del Museo presa della ricerca etnografica da parte attività particolari casalinghe e rurali, Diffuso mugellano. De Angelis, impos- della Discoteca di Stato che, nel 1948122, ecc.) e l'etnografia"112. sibilitato a gestire economicamente il venne riorganizzata alle dipendenze Inoperoso o quasi, in realtà, si era man- suo progetto, nel 1927 vendette il ma- della Presidenza del Consiglio dei Mi- tenuto in Italia il "vomerino registra- teriale fonografico raccolto all'Associa- nistri. Indagini organiche si avranno tore": la puntina di zaffiro destinata zione Nazionale Mutilati ed Invalidi di invece a partire dal 1962, con la costi- a incidere la cera convenientemente Guerra che si impegnò, con successo, tuzione entro la Discoteca123 dell'Archivio preparata, piallata e riscaldata. Anche a sostenere il progetto premendo sui Etnico-Linguistico Musicale promosso da perché, ricordava Gavino Gabriel, la vertici del regime fascista. L'anno dopo, Diego Carpitella e Antonino Paglia- fonografia non aveva progredito quan- con legge del 10 agosto, nacque la Disco- ro. Nel 1967 viene avviato un vasto to la fotografia. Nelle sue pionieristiche teca di Stato117, "allo scopo di raccogliere programma di raccolta demo-dialet- ricerche sul campo del 1929, in Bar- e conservare per le future generazioni tologico curato da Alberto M. Cirese e bagia, Gabriel si era visto obbligato a la viva voce dei cittadini italiani, che in Oronzo Parlangeli. Con il 1948 inizia valersi di un esperto "incisore" inglese tutti i campi abbiano illustrata la Patria anche l'attività del Centro nazionale studi della Edison Bell dato che "non esisteva e se ne siano resi benemeriti"118. L'ade- di musica popolare124, istituzione dell'Ac- nel mondo (e pare incredibile) che una sione governativa si inquadrava nella cademia nazionale di S. Cecilia e della

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RAI-Radiotelevisione italiana sollecitata niera indiretta, ad alimentare la stessa montagna pistoiese, maggi e carbonai. da Giorgio Nataletti e che dal 1989, in fantasia creatrice popolare"126. Da tener "Befanate & linchetti" è d'altronde anche concomitanza con la nomina a conser- poi conto che il Museo Nazionale di Arti la ragione sociale demologica registrata vatore di Diego Carpitella, ha assunto e Tradizioni Popolari127, "negli anni im- nei coevi indici di "Lares". La Toscana si la denominazione di Archivi di etnomu- mediatamente successivi al 1964, anno autorappresentava in aree e temi perife- sicologia. Il Centro, dal 1948 al 1960, di acquisto di un registratore Uher rici, residuali: nuova la tecnologia di re- operò con più di 3800 ""portatori di portatile, fino a tale anno disponeva gistrazione quanto bloccati gli intenti di folklore", il che significa che circa una soltanto di un vecchio Grundig da stu- ricerca che quasi unicamente "si trastul- persona al giorno è stata sottoposta ad dio fuori uso, almeno fin dal 1959"128. lano intorno all'uomo folklorico"133 per una accurata inchiesta etnomusicologi- Necessariamente attardato quindi il suo continuità dello stato dell'arte vigente ca; la scelta dei ""portatori di folklore" patrimonio di materiali sonori, entro nelle stagioni precedenti la guerra. è stata sempre accuratissima: contadini, cui dalla fine degli anni '60 e grazie ad Contesti più ampi, rispetto a testi tan- pastori, pescatori, artigiani, ossia indi- Annabella Rossi129 prese a formarsi, più to ristretti, andavano contemporanea- vidui che possiedono ancora (ma fino in particolare, un Archivio video-filmico. mente delineandosi in Toscana con a quando ?) la conoscenza di una par- La Toscana vi figura presente per erro- l'ascolto e la diffusione di voci registrate te di questo tesoro tradizionale"125. Su re130: con un documentario diretto da senza microfono ma entro forti volontà vari programmi radiofonici nazionali, Francesco Maselli su incarico di Cesare di conoscere avvicinandosi. Di interro- inoltre, il Centro curò la messa in onda Zavattini che a Cervarezza, il 30 agosto gare partecipando, per denunciare e di registrazioni etnomusicologiche in 1953, fu attento spettatore del Maggio cambiare. specifiche trasmissioni: Fonte viva, Passa- Brunetto e Amatore di Stefano Fioroni e 1954 non è solo Lomax e Carpitella. Il porto per …, Balliamo così, Chiara Fonta- ne parlò subito dopo nella sua rubrica 4 maggio si contano 43 vittime dopo na, Aria di casa nostra, Voci vive. Lo scopo "Diario"131. Ma Cervarezza è in Emi- l'esplosione della miniera di Ribolla. dichiarato era quello di "riportare nel lia, provincia di Reggio. Toscano senza Sulla cui storia e tragedia, assieme a gusto del popolo la conoscenza e l'uso equivoci, invece, provincia di Pistoia, il Carlo Cassola, condusse appassionata delle melodie tradizionali […] Il fatto garage di Treppio132 dove nel 1954, per inchiesta Luciano Bianciardi: allora in- nuovo di queste trasmissioni è proprio il Centro nazionale studi di musica popolare, segnante supplente, direttore in Grosse- questo: che questi canti e queste danze Alan Lomax e Diego Carpitella incisero to della Chelliana, promotore del biblio- folkloriche, cioè, fanno finalmente una ritmi di giga e trescone, ninne nanne, bus che portava libri nelle frazioni e nei circolazione rotatoria, nel senso che ri- ottave la cui misura tematica si esten- poderi, ricercatore di materiali folklori- tornano ai contadini, ai pastori, ai ma- deva dal Tasso alla bomba atomica, dal ci134. Ne sortirono alcuni articoli per l' rinai non attraverso una filtrazione "ur- lamento del carbonaio all'Ariosto. I na- Avanti! e, nel 1956, I minatori della Ma- bana", che di solito, per ragioni note, la stri conseguenti risuonarono in Rai nel remma135: con un'appendice di Biografie Rai deve apportare, ma ritornano allo 1961 con il programma Chiara Fontana di minatori tra cui quella di Francesco stato di partenza quasi come uno spec- e anche migrarono a New York, nell'ar- Foddi, di Nuraminis (Cagliari), che nel chio fedele della realtà, ed anzi proprio chivio di Lomax, convivendo assieme 1939 aveva sposato una ragazza di Ca- questa fedeltà contribuisce ancor più a alla musica preblues, arrivata negli Stati stiglion de' Pepoli conosciuta a Gavorra- conservare, non artificialmente, questo Uniti con la cultura africana deportata no. Del 1962 è La vita agra, dove l'aver patrimonio popolare, e, forse in ma- durante il XVIII secolo. Garfagnana e dato voce e nome ad un minatore rese

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Bianciardi protomartire della deontolo- vocato dalla crisi irreversibile della mez- nemmeno di marca scadente […] Ese- gia del ricercatore di fonti orali. "A Tac- zadria vivacizzarono anche gli sguardi guivo, perciò, subito dopo il colloquio, coni Otello, mettendogli il nome vero, dell'economia agraria. Al cui interno, la trascrizione dello stesso"143. Nel più credevo di fare un onore, e invece tu hai fino ad allora138, l'individualità dei mez- volte ristampato manuale di Paolo To- visto che roba"136: subì querela e proces- zadri si metabolizzava nelle interpreta- schi si affermava, quanto al metodo, che so per diffamazione. zioni generali da tavolino, tra percen- il "raccoglitore" deve "sapersi adeguare Ancora 1954: gli anni, semplicemente tuali e tabelle. Nel 1960 F. C. Rossi139 si all'ambiente del popolino in mezzo a coincidendo, costruiscono a volte intrec- sposta invece tra campi ed aie in varie cui egli conduce la ricerca, onde vincere ci significativi. Nel giugno don Lorenzo zone della Toscana intervistando gli at- la diffidenza e reticenza della gente del Milani conclude la vibrante Lettera a don tori della vicenda per sostanziare e ani- volgo"144. Giuseppe Šebesta sosteneva Piero che uscirà in appendice a Esperien- mare i dati statistici. Ne derivò un testo che l'imbarazzo creato dalla presenza ze pastorali: descrizione dura e densa saggistico sorretto da una strategia reto- del magnetofono rendeva l'informatore della fine del mondo mezzadrile in area rica che alterna il pimento dialettale del inattendibile. Preferiva quindi affidarsi pratese, con frequenti istantanee sono- dialogo libero agli esiti, ingessati fino ad una strumentazione da agente se- re che svolgono il ruolo, soprattutto, di all'umorismo involontario, del questio- greto: "così arrivavo sul posto e facevo amara messa in berlina della distanza nario chiuso. A Luco di Mugello Aurelio le mie inchieste senza che il contadino dalla lingua dei Pierini: "E di di' che a Bernoni commenta le contraddizioni potesse vedere un'attrezzatura da regi- me un' m'è mai riesciho sentire e dop- di mercato che lo obbligano a nutrire i strazione. La stazione ricevente la occul- pi da letto"137. E' una satira "dalla parte suoi maiali con le pere del frutteto: "Ma tavo, ad una distanza di circa 300 metri, del villano", la cui arretratezza (nel la- guarda in che bordellaccio siamo cascati, in qualche cespuglio"145. cerante transito verso la modernità) ri- che qui senza uno sgrullone come dico Nel corso inoltre del Grand Tour an- chiede ora riscatto anziché disprezzo o io non se n'esce mica"140. Nei dintorni di tropologico anglosassone non figurano ammirazione diversamente compiaciu- Paganico si svolge una intervista struttu- in quegli anni tappe toscane: notoria- ti. Lungo linee araldiche dell'impegno rata con gli assegnatari S. e X.: "E' stato mente altrove Banfield e Silverman, più etico-politico che, fuori dalla Toscana, partigiano ? - No […] Crede che i preti sia- tardi Pratt146. Decisamente originale, connettono Carlo Levi a Danilo Mon- no intervenuti nella riforma ? – Mah ? […] in questo quadro, l'analisi di comunità taldi e Rocco Scotellaro: etnografi ete- Ascolta la radio e vede la TV ? – Rare volte. dedicata a Castagno d'Andrea da Paola rodossi, esterni all'università, fondatori Non ci si ha l'apparecchio"141. Sarebbe Tabet: realizzata tra il 1964 e il 1966, ri- della tradizione italiana delle storie di astorico, prima ancora che ingeneroso, testata nel 1974, pubblicata nel 1978147. vita inserite invece organicamente nel- imputare a Rossi ingenuità metodolo- Protagonista delle registrazioni è ancora l'area degli studi da de Martino prima gica o carenza tecnica. Non sempre, in- la letteratura folklorica ma all'interno di e Ferrarotti poi. Da notare che L'uva tanto, avevano l'"apparecchio" anche gli un frame dinamico, con interviste-collo- puttanella di Scotellaro corrispondeva al antropologi. Nella campagna di ricerca quio e senza trascurare "la coscienza ne- N. 28 dei "Libri del tempo" di Laterza, materana142 del 1950 – '52 Tullio Ten- gli abitanti del paese del cambiamento immediatamente precedendo in colla- tori ricordava di non aver avuto "pro- e gli atteggiamenti ed opinioni riguardo na Le parrocchie di Regalpetra di Sciascia blemi di uso di registratore con alcuna alla modernizzazione e al passato"148. e I minatori della Maremma. delle persone intervistate, perché non 1964 è però soprattutto e solennemen- Le dimensioni epocali del trauma pro- avevo soldi per comprarmene nessuno, te Bella ciao: al Festival dei due Mondi

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di Spoleto. Vi ricordate quel 21 giugno ? elettrodomestico "pagato a rate, con la fra l'altro di una considerevole riartico- L'esordio scandaloso del folk music re- Seicento, la lavatrice"152 per riprodurre lazione del mondo delle "fissazioni": si vival con le mondine sotto i riflettori e "canzonette". Ma per altri diviene stru- ascoltava il disco, se ne pubblicavano te- il vilipendio all'esercito: "Traditori si- mento/stimolo per iniziative documen- sti e accordi per l'accompagnamento, lo gnori ufficiali/che la guerra l'avete volu- tarie "critiche" e condotte, da gruppi si ricantava amicalmente in gruppo. Un ta/scannatori di carne venduta/ e rovina e individui, esternamente alla ricerca passa parola canoro, di generazione e della gioventù". Troppo per le contesse istituzionale già ricordata. La cui azione schieramento politico, da cui nacquero in platea che "si agitano e gridano: "Buf- centralizzatrice si vedrà sorpassata, pro- intenzioni e realizzazioni di altre ricer- foni, buffoni". Giorgio Bocca dal suo prio quando iniziava a produrre i primi che, e dunque di nuovi nastri, nonché palco grida: "Vai fuori, carampana". "Sta' risultati concreti, dall'esplosione del- di nuove forme di esecuzioni-spettaco- zitto, paesano". Bosio si è alzato in piedi l'operatività locale, volontaristica, non lo. Con effetti di rimbalzo e inedite mo- e dice alla contessa: "Questa è la storia, universitaria. Qualcosa di abbastanza dulazioni dei modi di trasmissione nello signora""149. E finalmente storico, gra- simile si verificò del resto anche per i stesso ambito socio-culturale oggetto di zie anche al magnetofono, l'uomo un musei etnografici. ricerca: Bella ciao l'ho per la prima vol- tempo folklorico. Come la scrittura si L'inedita possibilità di registrare facil- ta ascoltato a Fiesole in casa di una mia era fatta espressione della classe domi- mente e a basso costo si manifestò ovvia- cugina figlia di mezzadri. E in varie oc- nante, rompendo la dimensione comu- mente anche nella nostra regione, come casioni ho potuto constatare l'influenza nitaria dell'oralità, "così il magnetofono emerge dalle schede del censimento. Le degli spettacoli e dei dischi di Caterina restituisce alla cultura affidata ai mezzi prime incisioni di Alessandro Fornari Bueno nel repertorio di gruppi locali di comunicazione orale lo strumento risalgono al 1959 e quelle di Altamente di riproposta della tradizione canora per emergere, per prendere coscienza e Logli al 1960. Inizia nel 1963 la straor- regionale. D'altronde così ricordava la quindi appunto per disgrovigliare tutte dinaria impresa di raccolta di Gastone Beatrice del Pian degli Ontani: "Un si- le forme che si possono contrapporre, Venturelli. gnore garbato, du' anni fa, mi regalò un ma non appaiare, alle forme discipli- Nel 1964, sul palco di Spoleto, c'era bel libro. C'era su certe ottave proprio nari e ai generi della cultura dominan- anche Caterina Bueno: inculturata al belle. A volte, me lo portavo a Cuti- te"150. L' Elogio del magnetofono di Gianni canto popolare da balie asciutte e tate gliano per farmelo leggere, vi trovaron Bosio sembra anticipare e restringere, del contado impiegate nella villa fieso- perfino delle canzoni che io sapeva a nello specifico ideologico delle tecniche lana della sua famiglia. Quindi le in- mente (neppur s'accorse d'averle dettate ella di documentazione del mondo popola- dagini tra i libri e, dopo l'incontro con stessa)"154. Il rapporto tra nastri e dischi, re, la convinzione globale di Braudel se- Sandra Mantovani nel 1963, la ricerca ricerca e riproposizione, ha conosciuto condo cui "un'innovazione vale sempre sul campo: con un registratore avuto in un episodio di particolare coraggiosa soltanto in funzione della spinta sociale dono e una 500 scassata almeno quanto trasparenza, nel 1977, con i due LP E che la sostiene e la impone"151. Certa- impone l'aneddotica. Primo spettacolo rigiramelo i'pensiero155 di Dodi Moscati: mente vi è complessa coincidenza, negli pubblico a Firenze, nella Casa del Popo- i materiali sonori registrati sul campo anni '60, tra boom economico, epocalità lo "Andrea del Sarto" in occasione della "dalla viva voce dei contadini" entrava- di traumi sociali, nuovi accessi ai con- presentazione del Canzoniere italiano di no nel mercato discografico occupando sumi, "democratizzazione" della ricerca Pasolini153. Bella ciao, opportuno richia- il lato A. Sul B la loro speculare rielabo- DEA. Il registratore era in fondo solo un marlo, fu anche LP di culto, segnalatore razione proposta da Dodi Moscati. I te-

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sti stampati nell'interno della confezio- Dove quel non cantate, sorta di eufemi- La fonte orale come testimonianza e ve- ne appaiono intramezzati da brevi note smo politicamente corretto, documenta rità radicalmente alternative. Fu infatti biografiche, e foto, degli informatori: al meglio quanto ancora costituisse pa- quel settore degli storici che muoveva la giovane Dodi, il microfono, volti di radigma di "normalità" la dimensione "contro" la storiografia e le verità uffi- anziani con sullo sfondo vigne ma an- canora. Oltre alle fiabe vengono consi- ciali a svolgere il ruolo di avanguardia che oblò di lavatrici e pareti a soffietto, derati materiali molto meno strutturati: del movimento: scavalcando inizial- di plastica. Nel culto dei testi-oggetto tra cui "informazioni sui modi tradizio- mente le discipline DEA che l'oralità la della letteratura folklorica formalizzata nali di esperienza di vita – interviste agli frequentavano da molto tempo, ma più iniziano a trasparire intenzioni di messa informatori e loro ricordi personali". nell'uso che con la riflessione. In Italia "i a fuoco della dimensione performati- Quanto nell' Inventario appare ancora primi a utilizzare le testimonianze orali va e della individualità della memoria. periferico, se non interstiziale, acquista sono stati alcuni militanti socialisti che Un altro LP di Dodi Moscati,Ti conver- sistematicità con il progetto di Aurora si occupavano anche di storia"163 negli rà mangiare i'pan pentito156, si apriva, nel Milillo che, dal 1972, si impegna nella anni '30 del '900. E all'insegna dell'op- 1975, con Leone, c'è una signora che ti rilevazione organica anche delle "testi- posizione e dell'impegno etico sono vole…: semplicemente il grido lanciato monianze discorsive e frammentarie, collocabili, come abbiamo visto, le anti- verso il bosco all'informatore-Leone da non ancora bene organizzate in forme cipazioni degli anni '50, tra Montaldi e sua moglie per farlo tornare a casa dove narrative, riferentesi ad avvenimenti Bianciardi, e la ripresa forte degli anni l'attende il magnetofono della signora- più recenti nel tempo" 160. '60 - '70 lungo una filiera che include Moscati. L'emersione, e la rilevanza, del "Cantacronache-Italia Canta", "Nuovo contesto entro cui si realizza la comuni- 2.9. Furore e valore Canzoniere Italiano", "Istituto Ernesto cazione non faceva parte della tradizio- Nuove zone narrative crescono. Antropo- De Martino", "Circoli G. Bosio", I Gior- ne di studi. Rappresentava poco più che logia e storia: fonti orali è titolo di un con- ni Cantati. Rapidamente si fanno poi un "disturbo": "Solo la casuale irruzione vegno internazionale161 che nel 1976, stretti i margini della documentazione della vita domestica nel vuoto artificiale a Bologna, perimetra consapevolezze, militante che coincideva con i canti. Im- creato dal registratore – opportunamen- programmi, problemi. "Antropologi, pongono nuovi spazi i grandi temi di re- te ha notato Paolo Israel - getta qualche storici, etnologi, etnomusicologi, socio- spiro complessivo: Resistenza e conflitti rimando verso il mondo che sta intorno logi, docenti universitari, operatori cul- sociali, mutazione fino all'estinzione alla fiaba: un bambino che piange, un turali, ricercatori più o meno "scalzi" si della cultura contadina (la scomparsa vicino inaspettato, un accenno di tosse, ritrovano per la prima volta a confron- delle "lucciole", con Pasolini164), gruppi un vuoto di memoria"157. Un invito di tarsi sulle ricerche in corso e a dibattere marginali (i "primitivi" all'interno della Alberto M. Cirese a tener conto anche sul modo in cui utilizzare e valorizzare storia del movimento operaio). Attorno dell' "affiorare di materiali non previsti" le fonti orali"162. Univa relativamente alla metà dei '70 le fonti orali si saldano risale al 1968158 e molto si scioglie, negli tanta eterogeneità la scelta comune di inoltre, molto profondamente, con le anni '70, attorno all'ossequio verso i testi dar voce alle "lingue tagliate" risarcendo istanze di sperimentazione della scuola formalizzati e il loro principe: il canto. una lunghissima ingiusta esclusione dal- (importanti in Toscana le "150 ore" non La Discoteca di Stato pubblica nel 1975 la parola: scelta dunque strutturalmente solo dei metalmeccanici), con mutate Tradizioni orali non cantate: primo inventa- connessa a schieramenti rivendicativi e attenzioni rivolte al territorio dalle am- rio nazionale per tipi, motivi, argomenti159. di rinnovamento anche metodologico. ministrazioni locali, con l'attività degli

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Istituti Storici della Resistenza. A Siena, materiali raccolti169. E con segnalazioni evidente dal censimento: il folklore e la rompendo il monopolio degli outsiders, di attività in corso che oggi, per la Tosca- storia politica remota ma anche il gen- è anche l'Università che, con indagini na, appaiono come trailers dei risultati der, la pace, lo sviluppo, l'intercultura, sulle lotte contadine, opera e riflette at- schedati nel nostro censimento. i diritti. Strambotti e stragi. Il Saracino torno alle fonti orali165. Situato tra gli '80 e i '90, per di più, è nei Maggi e le interviste a donne ma- Inevitabili vari limiti in un' operatività un passaggio importante: l'emersione ghrebine, siriane, egiziane. C'è spazio conoscitiva sorretta soprattutto da ten- dell'individualità. Più una messa a fuo- anche per chi non sia necessariamente sioni ideali-polemiche, quasi sempre co che un'evoluzione. Nella fase calda povero, contadino, comunista. Ogni volontaristiche: disinvolture metodo- del movimento era prevalsa un'interro- volta le varie tendenze di raccolta e di logiche, scorciatoie interpretative, non gazione delle fonti orali in particolare studio hanno promosso le loro passio- adeguata considerazione della natura orientata a ricostruzioni di assetti sociali ni/predilezioni: dal culto per origini e del documento e della sua conservazio- e ideali complessivi. Si interrogavano diffusioni all'agnizione dell'oralità quale ne. Le parole del nonno che smentisco- persone per indurne panorami. La va- identificazione nel vero. Oggi va pren- no le pagine del manuale. Tutta la verità riante individuale era più problema che dendo campo la soggettività: con alle e nient'altro che la verità nella memoria risorsa, in questo inconsapevolmente spalle un'antropologia il cui sé non teme dei "nostri" testimoni. Ancora nel 1988 iterando vecchie diverse tradizioni di di perder l'accento. l'intervista può sembrare una caccia al- studio: come nell'analisi filologica dei Di fatto, con la liberazione dell'autobio- l'oggetto nascosto dentro alla riluttanza testi del canto popolare, dove appunto grafia, si sono anche autonomizzate le dell'informatore che, tra le sue prime la variante finiva in apparato, al servizio consapevolezze e le committenze. Dal- reazioni, presenta quella di "cercare di della ricostruzione di improbabili arche- l'antropologia di urgenza a quella del sottrarsi alla proposta di colloquio"166. tipi e si trascurava il contributo di senso rimpatrio: ci sono testimoni che, senza Necessita pertanto una tecnica di esche espresso da incomprensioni, aggiunte, mediazioni, si autoproducono registra- o trappole (l'oggetto, la fotografia) e la dimenticanze. Spesso l'identificazione zioni e pubblicazioni. Anche perché, capacità "di 'governare' l'intervista e di del testo era addirittura assegnata alla sbarcando con i nostri magnetofoni sui non lasciare che l'interlocutore vada località in cui era stato raccolto, lascian- tavoli di Formica delle cucine degli ex- parlando un po' di tutto e che finisca, do anonimo l'informatore170. mezzadri, abbiamo finito per favorire la magari, con il condurre lui un' 'inchie- Il lavoro legato alle fonti orali si muo- creazione di un genere. La dimensione sta" su di noi" 167. veva in fondo verso direzioni analoghe, autobiografica era prima di noi limitata "Furore molto, valore poco", posdatan- per quanto motivate da istanze di segno a tranches de vie circolanti nella famiglia do Toschi168 ? politico diverso: una "crisi della presen- o nella piccola comunità. Spesso ai li- Il bilancio si presenta in realtà decisa- za" (su altro piano va ricordata la fortu- miti dell'aneddoto più o meno gnomi- mente in attivo: anche perché contro i na della "scrittura collettiva" provocata co e dunque con tendenza ad astrarsi limiti soprattutto di metodo interven- dall'esempio di Barbiana) superabile dall'autore finendo per restare assorbita nero gli stessi fondatori del settore. Lo con la valorizzazione della "libera auto- nella cultura del gruppo. attestano tra l'altro, negli anni '80, gli in- biografia". Storie private che non resta- En el andar del nostro non fatale cami- dici della rivista Fonti orali, con numerosi no implicite, al servizio della interpreta- no ne abbiamo logorate di scarpe e di interventi dedicati a problemi di tratta- zione generale. Ricentrare sulla persona verghe. Satire e miti, distici mozarabici mento, catalogazione e archiviazione dei arricchisce l'inventario tematico, come e cadute per omoioteleuto, scuola di

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Tartu e coacervi indigesti, arrampicate sa comporre anche una pagina critica Archivio, in questa logica, richiamava sugli alberi e smarrimenti nel bosco, sulla vicenda della ricerca territoriale in esclusivamente le nozioni di "scritto", performatività ed estetica. Deh, com'era Toscana"172. Emerge infatti dai dati rac- "alto", "pubblico". Archivio di Stato, bella/quella novella/ ditemela ancor. colti una altrimenti trascurata autoriali- solennità, ufficialità, gloriosa polvere: tà di intenti ed esperienze, di singoli e come nei musei. Solo in subordine "an- istituzioni, che dilata e articola i confini che un uomo privato che faccia raccolta 3. Vive le ROI (Return of Investment) già noti della Toscana. di documenti per memoria, dirà fami- Foglie di palmizi e carte bambagine, Rilevante inoltre che l'operazione di cen- liarmente, da vero o per celia: Questo cortecce con caratteri malabarici, un simento sia stata promossa dalla Regio- lo porrò nel mio archivio"178. Imperti- codicetto plumbeo, pergamene, porto- ne entro un suo percorso complessivo di nente o quasi agli archivi, l'oralità, an- lani e atlanti, tavolette di faggio cerate, attenzione alla memoria173. Il primato che entro La mémoire, l'histoire, l'oubli di miniature e autografi: una Wunderkam- culturale della Toscana, è stato afferma- Paul Ricouer. Al centro esclusivamente mer del documento scritto contigua to recentemente, prese a svilupparsi, a l' archivio tradizionale dove "come in all'Archivio Diplomatico costituito nel partire dal Mille, perché "fu, precoce- qualsiasi scrittura, un documento d'ar- 1778 agli Uffizi, dove nel 1852 Leopol- mente e massicciamente, una terra di chivio è aperto a chiunque sa leggere; do II volle "dare un assetto conveniente scrittura, una "regione con la penna in esso, dunque, non ha un destinatario ai molti archivi esistenti" istituendo con mano""174. Ad alba o quasi di millennio, designato, a differenza della testimo- decreto del 20 febbraio 1852 una Dire- anche prescindendo da ambizioni di su- nianza orale rivolta ad un interlocutore zione centrale degli archivi dello Stato. premazia, sarà quanto meno doveroso preciso"179. "Conservando ad ogni archivio il carat- vigilare attorno alle nuove articolazioni Eppure i nostri scaffali e cassetti sono tere originario, si volle che, nel loro in- dell'orale e dello scritto, dell'immagine i più strutturalmente legati alla ricerca sieme, tutti gli archivi di magistrature ed e della parola, degli individui e delle co- del sapere: nati come sono all'interno di uffici formassero come un quadro della munità. L'oralità sconfitta dalla scrittura espliciti itinerari di ricerca. storia del comune fiorentino dapprima, acquista stabilità grazie alla tecnologia Archiviare (per beffarda nemesi delle del granducato toscano, di poi"171. e affianca con nuovi ruoli la vecchia av- fissazioni?) appare in lessicografia an- Quadro significativo è anche quello versaria175. Occorre quindi investire per che come equivalente a 'dimenticare', disegnato dagli archivi del nostro cen- costruire, valorizzare e tramandare una 'lasciare una questione insoluta', 'abban- simento. Esaudendo l'auspicio proget- memoria larga prima ancora che comu- donare', 'tralasciare'. Gli armadi della tuale che prevedeva "un rilevamento di ne. Sono le mappe mentali a consentirci vergogna, con gli sportelli rivolti contro dati capace di affiancare alla schedatura l'orientamento nella memoria176. Con il muro: contro la trasparenza delle voci tradizionale sia la storia del fondo (gli Le Goff: "Il caso della storiografia etru- dei testimoni incise nei nastri, sia pure uomini, le ideologie, i paradigmi ogget- sca è forse l'illustrazione di una memo- tanto tardivamente. I nostri archivi si tuali che hanno dato vita ad esso), sia la ria collettiva tanto strettamente legata a dimostrano vitali e prospettici in misu- natura dei suoi contenuti, sia la qualità una classe sociale dominante che l'iden- ra forse maggiore di altri confratelli. E' dei supporti e dei documenti. Così da tificazione di tale classe con la nazione la loro natura che ne favorisce approcci poter produrre, alla fine del censimen- ha avuto per conseguenza la scomparsa variegati: dai problemi di conservazione to, un rapporto significativo di tipo an- della memoria unitamente a quella del- alle modalità di senso e di impiego. Se che contenutistico sugli archivi, che pos- la nazione"177. il censimento è mappa vi si possono ri-

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conoscere molteplici percorsi di lavoro. pionano digitalmente per il CD Deep tanto un tentativo di centralizzazione L'obbligo, intanto, a riposizionare ca- Forest ribattezzandola Swett Lullaby con quanto un invito a socializzare il disper- tegorie spinose: popolare, individuale, aggiunta di batteria elettronica, suoni so. Impegnarsi a tutto inventariare e ca- veritiero. L'opportunità poi di scoprire e giochi d'acqua della foresta pluviale. talogare, per poi comprendere rispetto parentele dentro la difformità: le mac- Nelle note, tra molta sciatteria docu- ad un centro, ricorda un po' l'educazio- chine registranti non sono solo capaci di mentaria, sparisce anche il riferimento ne di figli e allievi. Bisogna preporsi in- parlare, possono anche aiutare l'ascolto alle Salomone. Nel 1996 Rorogwela è tenzioni organiche sapendo che in ogni reciproco. Le stesse carenze documenta- ripresa in Visibile World da Jan Garba- caso il nitore progettuale dovrà fare i rie, nello spazio e negli argomenti, sono rekin che la ritiene centroafricana no- conti con agenzie e variabili imprevi- portatrici di senso e invito ad ulteriori minandola Pygmy Lullaby"183. Il dubbio, ste, da considerare collaboratrici e non indagini. Il censimento impegna per il non da poco, attiene al se e come questi solo avversarie. Senza troppi pregiudizi futuro: per coerenza e rispetto dei tanti passaggi costruiscano o meno un pro- verso serendipità e ben temperate espe- futuri immaginati nel passato. cesso di integrazione. Per Starobinski i rienze random o fuori-strada: favorite Indicazioni di "impiego" vengono solle- più importanti artisti contemporanei si dagli accessi informatici che inoltre me- citate anche dalle recenti esperienze per- sono dati "la possibilità di una polifonia glio consentono opzioni di slow read. formative-spettacolari fondate sulle sto- in cui l'incrociarsi virtualmente infini- Le schede, incrociandosi, generano cli- rie di vita. L'oralità influenza la scrittura to dei destini, degli atti, dei pensieri, ma di partecipazione alta e ampia, aper- nei testi teatrali di Marco Paolini, Ascanio delle reminiscenze poggia su un 'basso ta. Raccontarsi e ascoltare. Il censimento Celestini, Mario Perrotta, Laura Curino, continuo' di fondo che ritma le ore del procede verso una coralità non collet- Mimmo Calopresti, Veronica Cruciali, giorno terrestre e che segna il posto che tivistica. Un noi non dimentico dell'io, Silvia Gallerano180. Celestini, più in par- occupava (o che potrebbe ancora occu- impossibile ma verso cui è bene tende- ticolare, ha messo in scena anche situa- pare) l'antico rituale"184. Per Augé, e in re. Insieme recuperando dalla tradizio- zioni toscane: la Galileo, Pontedera, Rosi- parte Appadurai, un tratto della surmo- ne narrativa il soufflage, procedimento gnano Solvay, miniere del monte Amiata. dernità consisterebbe invece proprio mediante cui il compagno suggerisce In ambito musicale da non dimenticare nell'incapacità di saper e fare integrare i l'inizio del testo a chi non lo ricorda. O le reinterpretazioni di Gianna Nannini, diversi luoghi della memoria. come nelle filastrocche, con le rime che tra Tommaseo e rock duro181. L'istanza di ritorno creativo alla memo- ti obbligano ad associazioni senza senso Non mancano a riguardo, per la verità, ria è comunque soprattutto praticata da e termine in quanto semplicissime e co- insidie e interrogativi. A livello interna- giovani: la tecnologia non determina munissime. Gli oggetti del pensare come zionale, circa fusion e integrazione, ha solo fratture fra le generazioni. nubi, in Lyotard: "Chi si metterà in testa fatto discutere182 il caso di Rorogwela: E' la rete, del resto, l'immagine più con- di discutere le nubi che cosa trarrà da ninna nanna per sola voce della comu- veniente del censimento, così come del- questa loro elisione ? Che il suo compito nità Baegu, nelle isole Salomone, regi- la condizione attuale del narrare: allac- – semplicemente – non ha fine"185. strata in loco dall'etnomusicologo Hugo ciare e sciogliere nodi rispetto al tendere Anche il censimento è impresa "che dura Zemp tra il 1969 e il 1970. Nel 1992 verso il climax della piramide di Frytag. tanto tempo e non finisce mai". Eric Moquet e Michel Sanchez la cam- Credo utile vedere nel censimento non

334 Fissazioni. Tempi e metodi nell'accogliere e conservare voci e immagini di Toscana

Note di Prisco Brilli, Lucca, Centro per la raccolta, senziale nella sua biografia. Bisogna assu- lo studio e la valorizzazione delle tradizioni merlo come tale senza cadere nel rischio di 1 http://www.homolaicus.com/linguaggi/si- popolari, 1980, p.19. affermare la ruralità come una messa sotto nonimi 14 "Una delle pratiche più in voga nella conserva di un tradizionalismo politico. ricerca paranormale, è la registrazione dei Un chiosatore di Jousse potrebbe cadervi, 2 H. Bergson, Materia e memoria. Saggio sul- suoni psicofonici: si prende un registrato- ma sarebbe un recupero infelice." (Maurice la relazione tra il corpo e lo spirito, Bari, Laterza, Houis, Préface a Marcel Jousse Le Parlant, la 1996, p. 73. re, si pone nel luogo oggetto dell'indagine e, usando esclusivamente cassette vergini, Parole et le Souffle, Gallimard, Paris 1978, p. 3 Cfr. V. Jankélévitch, La nostalgia, in A. si esegue una registrazione di almeno 45 13). Forse bisognerebbe intendere il termine Prete (a cura di), Nostalgia. Storia di un senti- minuti; si può rimanere sul posto (facendo "contadino" come "nativo", anche alla luce mento, Milano, Cortina, 1992, p. 153. silenzio o invocando mentalmente l'entità delle seguenti osservazioni dello stesso Jous- se: "Abbiamo dato alla parola 'contadino' un 4 A. Bazin, 'Ontologia dell'immagine fotografi- presumibilmente presente nel luogo) o an- dare via. Se gli esiti sono stati positivi, quan- senso universale. Vale a dire che abbiamo ca, in id., Che cosa è il cinema ?, ed. or. 1958, installato il nostro laboratorio presso tutti i Milano, Garzanti, 1999, p. 3. do riascolterete il nastro dovreste ascoltare suoni o rumori estranei al luogo e che testi- popoli realmente in-formati (modellati) dal 5 W. Benjamin, L'opera d'arte nell'epoca della moniano la presenza ultraterrena. Natural- proprio paese, e che prendono realmente sua riproducibilità tecnica, ed. or. 1936, Torino, mente gli unici suoni psicofonici registra- coscienza di sé e del loro valore intrinseco ed Einaudi, 1991, p. 23. bili sono quelli uditivi".( http://www.alalka. inalienabile. Essere contadino vuol dire es- sere in-formato dal proprio paese. Nella sua 6 Intervista a P. Virilio in http://www. it/par/par0031.htm) Vedi anche P. Giovetti (a cura di), I fenomeni paranormali: psicofonia, accezione forte, il contadino è il paese rigio- mediamente.rai.it/biblioteca/biblio. cato dall'essere intero, che mima, interagisce asp?id=353&tab=int. medianità, percezione extrasensoriale, psicocinesi, pranoterapia, sopravvivenza e reincarnazione, e bilateralizza." (Marcel Jousse, L'anthropolo- 7 "Diceva anche nodo o groviglio, o gar- regressioni ipnotiche, possessione ed esorcismo, gie du geste, Gallimard, Paris 1974, nota 1, p. buglio, o gnommero, che alla romana vuol Roma, Edizioni mediterranee, 1986; A. Gi- 167). adda Quer pasticciaccio dir gomitolo": C. E. G , bello, La psicofonia: voci dell'aldilà, Torino, 21 Per una rilettura della nozione di "tradi- brutto de via Merulana, ed. or. 1957, Milano, Helios-Adeva, 1988. zione orale" alla luce di quella joussiana di Garzanti, 1999, p. 4. 15 http://www.netcomstore.it/fantasmi/pre- "stile orale" cfr. Jean T. Yilbuudo Élaboration 8 Malmostoso è voce dialettale per "Ritroso, sentazione.htm d'une Tradition orale: approche littéraire de la tra- scontroso, sgarbato, scorbutico […] Deriv. dition orale moaaga et perspectives kerygmatiques, dal milan. malmostôs, composto da mal 'male' 16 L. E. Hinsie, R. J. Campbell, Dizionario Séminaire de Koumi (Burkina-Faso), 1971. e mostôs 'sugoso' (un frutto)" secondo S. Bat- di psichiatria, Roma, Astrolabio, 1979, ad vo- 22 M. Jousse, L'invention scientifique, in G. taglia, Grande Dizionario della lingua italiana, cem. Baron, Introduction a Marcel Jousse, Le Torino, Unione Tipografico- editrice torine- 17 N. Tommaseo, Dizionario della lingua ita- Style oral- rithmique et mnemotechnique chez les se, Torino, 1975, ad vocem. liana, Torino, Unione Tipografico Editrice, verbo-moteurs, Paris, Nouvelle Édition, Fon- 9 Cfr. G. Giusti, Raccolta di proverbi toscani, 1865, ad vocem. dation Marcel Jousse, 1981, p. 13. ed. or. 1911, Palermo, Edikronos, 1981, p. 18 Speriamo che sia femmina, M. Monicelli, 23 Lo studio è pubblicato on line sul nume- 282. 1985. ro del 19 gennaio 2004 della rivista "Public 10 http://www.archiviodiari.it 19 A. M. Placidi, L'archivio Etnico-Linguistico- Library of Science (PLoS)". 11 A. Wievorka, L'era del testimone, ed. or. Musicale della Discoteca di Stato, in "Fonti orali. 24 M. Jousse, L'invention scientifique, cit., pp. 1998, Varese, Raffaello Cortina, 1999. Studi e ricerche", III, n. 2/3 – agosto-dicem- 6 -7. bre 1983, p. 73. 12 H. White, The Burden of History, in "Hi- 25 G. Giuliani, Sul vivente linguaggio della To- story and Theory", 5, pp. 113 – 114. 20 "Bisogna dire qui che Marcel Jousse è scana, Firenze, Le Monnier, 1863, p. 432. Ja- in origine un contadino. Questo fatto è es- 13 M. E. Giusti (a cura di), I Nobili, Bruscello comini pare possedesse anche gli strumenti

335 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

per metter personalmente su carta la sua 34 V. Imbriani, La novellaja fiorentina con a un tratto, due colpi di fucile, quasi simulta- vita. Narra infatti (p. 435) di aver imparato la novellaja milanese, ed. or. 1871, Livorno, nei, sparati da parti opposte. In mezzo alla sce- a scrivere ricopiando "i caratteri del Salterio: Vigo, 1877, p. 3. na cade un uccello morto. Dai lati entrano due Non avevo gnianco (manco) una penna da cacciatori (tenore e baritono) che si contendono 35 R. Lee, The Dobe Ju/'hoansi, New York, scrivere; mi fei (feci) una penna d'una pa- Holt, Rinehart and Winston, 1992, p. 62. l'animale uccis". Puccini scatta e lancia al gliuca, un'altra d'un canapugliolo, e copia soffitto il mucchio dei fogli: - Figlio d'un e ricopia, che non mi stancavo mai. Venni 36 Quasi certamente la Montagnola senese. cane " Sei matto chi'io faccia di questa roba che potevo scrivere da me; volli far vedere Cfr. G. Cherubini, Il mondo contadino nella no- ! Nòe, nino, non ci siamo ! Fucini mio, come lo scritto al cappellano e mi disse: Chi te vellistica italiana dei secoli VIX e XV. Una novella tu l'hai … fucinata male, questa volta !". l'ha insegnato a scrivere a codesta maniera di Gentile Sermini, in V. Fumagalli – G. Rosset- ti (a cura di), Medioevo rurale. Sulle tracce della 47 In qualità di cacciatore nonché di Ispetto- ? – Nimo, risposi io, imparai da me a forza di re scolastico. praticarmi". civiltà contadina, Bologna, il Mulino, 1980, p. 426. 48 R. Fucini, Acqua passata, ed. or. 1921, Mi- 26 G. Giuliani (Canelli 1818 - Firenze 1884) lano, Trevisini, 1942, p. 172. fece i primi studi presso i Padri Somaschi 37 G. Sermini, Novelle, I, Roma, Avanzini e nel cui Ordine entrò nel 1836. Insegnò per Torraca, 1968, p. 273. 49 G. Pampaloni, Fucini scrittore, in E. Ma- alcuni anni Matematica e Fisica a Roma e a 38 Ivi, pp. 277 – 278. tucci, P. Barbadori Lande (a cura di), I Lugano. Si dedicò poi allo studio di Dante macchiaioli di Renato Fucini, Firenze, Edizioni e, dopo vari trasferimenti, si stabilì nel 1854 39 N. Tommaseo, Gita nel Pistoiese, in "Anto- Pananti, 1985, p. 9. logia", ottobre 1832 , p. 18. a Firenze dove gli venne affidata la cattedra 50 Ibidem dantesca all'Istituto di Studi Superiori prati- 40 A. Manzoni, I Promessi Sposi, cap. ci e di perfezionamento di Firenze. Il Fondo XXXVIII. 51 G. Cattaneo, Prosatori e critici dalla Scapi- Giuliani (libri e oggetti danteschi) è consul- gliatura al verismo, in E. Cecchi, N. Sapegno tabile presso la Società Dantesca Italiana: cfr. 41 Cfr., in particolare, A.M. Cirese, Dall'Arno (a cura di), Storia della letteratura italiana. Dal- http://www.cultura.toscana.it/ alla Lima. Tommaseo e la poesia popolare tra il l'Ottocento al Novecento", VII, Milano, Garzan- 1830 e il 1832, in "Farestoria", 2/1984, p. 12. ti, 1969, p. 385. 27 G. Giuliani, op. cit., p. V. 42 N. Tommaseo, Gita nel Pistoiese , cit., pp. 52 Dalla scenografia prevista dal Paolieri per 28 Ivi, p. 461. 15 – 16. I' 'Pateracchio. 29 Ivi, p. 462. 43 A. Falassi, Prefazione a Giuseppe Giusti, 53 F. Paolieri, I' 'Pateracchio, Roma, Società 30 Ivi, p. 23. op. cit. Editrice Nazionale, 1910, p . 8. 31 In F. Alexander, Beatrice del Pian degli On- 44 G. Crocioni, Il Giusti folklorista, in "La- 54 Cfr., in particolare, S. Mamone, Il teatro tani, Fiesole, Quaderni di Ontignano, 1976, res", 1937, p. 253.. nella Firenze medicea, Milano, Mursia, 1981 p. 96, ed. or. 1885. 45 G. A. Cibotto, Introduzione, in R. Fucini, e S. Ferrone, Attori mercanti corsari. La Com- Le veglie di Neri, Roma, Newton Compton, media dell'Arte in Europa tra Cinque e Seicento, 32 Temistocle Gradi (Siena 1824 - Ancona Torino, Einaudi, 1993. 1887) fu insegnante e quindi Provveditore 1978, p. IX. agli Studi in Pisa, Livorno e Siena. Assai 46 Citato in G. Mariotti, F. Pagni, Giacomo 55 Cfr., almeno, L. Giannelli, L. Savoia, scarne le notizie biografico-critiche. Come Puccini intimo, Firenze, Vallecchi 1926, p. L'indebolimento consonantico in Toscana, in in E. M. Fusco, Dizionario critico della lettera- 48. Il connubio, per la cronaca, non si rea- "Rivista Italiana di Dialettologia", 2, 1978 tura italiana, Torino, Società Editrice Inter- lizzò. Pagni (p. 49) narra infatti che, essen- pp. 23 – 58 e 4, 1980, pp. 38 - 101; L. Ago- nazionale, 1950, ad vocem:: "scrittore garbato, do buoni amici, Puccini chiese un libretto stiniani – L. Giannelli (a cura di), Fonologia nella fedele rappresentazione della gente umi- da musicare a Fucini. Quando finalmente etrusca, fonetica toscana: il problema del sostrato, le". lo ricevette "lacerò la busta con ansia da in- Firenze,Olschki, 1983. 33 T. Gradi, Racconti, Firenze, Barbera, namorato, e cominciò a leggere: "S'alza la 56 In P. Lucchesini, Il teatro parlato, Firenze, 1864, pp. 18 – 19, nota 1. tela. – Quadro: un bosco, scena vuota. S'odono, Libreria Editrice Fiorentina, 1977, p. 20.

336 Fissazioni. Tempi e metodi nell'accogliere e conservare voci e immagini di Toscana

57 J. A. Nelli, Commedie. Vol. I, Bologna, Za- nelli, Addenda a Anton Hautmann – Immagini id. Verso un'ecologia della mente, ed. or, 1972, nichelli, 1883, p. 139. del Mugello, in "Archivio Fotografico Tosca- Milano, Adelphi, 1976, p. 468. 58 Ibidem. no", 29, 1999, pp. 29 – 36 85 Per una storia del "registrare" è utile la 75 Cfr. A. Baldi, Paolo Mantegazza: alle origini consultazione di N. Nosengo, L'estinzione dei 59 N. Tommaseo, Dizionario della lingua ita- liana, cit., ad vocem. dell'Antropologia Visiva italiana in Paolo Mante- tecnosauri. Storie di tecnologie che non ce hanno gazza e il suo tempo: l'origine e lo sviluppo delle fatta, Milano, Sironi, 2003. 60 Cfr. G. Amerighi, Luigi del Buono ossia scienze antropologiche in Italia. Convegno di 86 Citato in M.Calzini, Storia tecnica del film Stenterello, Firenze, Libreria Editrice Fioren- studio Firenze 30 – 31 maggio 1985, Milano, tina, 1973, pp. 70 – 71. e del disco. Due invenzioni una sola avventura, Ars Medica Antiqua editrice, 1986. Bologna, Cappelli, 1991, p. 22 61 Citato in P. Lucchesini, op. cit., p. 27. 76 "Bullettino della Società Fotografica Ita- 87 Catalogue des principaux appareils d'acusti- 62 F. Paolieri, Natìo borgo selvaggio, Milano, liana", I, n. 1 – 4, 1889, p. 7. que chez Rudolph Kœenig , Paris, Imprimerie Treves, 1922, p. 18. 77 Ivi, p. 6. Bailly, Divry, p. 4. 63 D. Giuliotti, Ferdinando Paolieri e altra 78 Cfr. Stephen Sommier: note al viaggio in 88 M. F. Calas, Les débuts des archives sonores gente, in Tizzi e fiamme, Firenze, Vallecchi, "AFT", 7, pp 13 -22, Iter Rossicum, ivi, pp. set visuelles, in "Ethnologie française", VIII, 1932, p. 100. 32 – 61 e P. Chiozzi, Sguardi sulla Lapponia, 1978, p. 331. "AFT", 14, pp. 15 – 18, Un viaggio d'inverno 64 In "La Repubblica", 25 ottobre 2001, p. X 89 C. Cros, Inscription, in Rimbaud, Cros, in Lapponia, ivi, pp. 20 – 39. della cronaca regionale. Corbière, Lautréamont, Oeuvres poétiques 65 http://www.arca-azzurra.it/storia.htm 79 Citato in P. Flichy, Storia della comunica- complètes, Paris, Laffont, 1980, p. l67. zione moderna, Bologna, Baskerville, 1994, p. 90 H. Miliani, Le cheikh et le phonographe, in 66 http://www.cultura.toscana.it/spettacolo/ 106. progetti2003/teatrononconven.shtml Patrimoine culturel en Algerie, http://www.patri- 80 a Firenze, per Barbera. moine-algerien.org/cahiers4/sommaire.htm 67 N. Tommaseo, Dizionario della lingua ita- liana, cit., ad vocem. 81 N. Tommaseo, Dizionario della lingua ita- 91 R. Leydi, introducendo M. Gualerzi, Di- liana, cit., ad voces. scografia della musica popolare sarda a 78 rpm 68 Cfr. E. Matucci, P. Barbadori Lande (a (1922 – 1959) in "Culture musicali", 2, luglio/ cura di), op. cit. 82 J. Goody, Il suono e i segni, ed. or. 1987, Milano, Il Saggiatore, 1989, pp. 36 – 39. dicembre 1982, p. 171, nota 1. 69 F. Zeri, La percezione visiva dell'Italia e degli 92 Oltre agli esempi successivi cfr., per una 83 C. Sorel, Le courrier veritable, (30 avril italiani, in Storia d' Italia, 6, Torino, Einaudi, panoramica sui primi decenni del '900, C. 1976, pp. 105 - 106. 1632): "Ce qui nous étonne davantage et qui nous fait admirer la nature, c'est de voir Caravaglios, Per la Fonocineteca Italiana di 70 D. Durbé, Attualità di Fattori, in G. Mat- qu'au défaut de découvrir par écrit nos pen- Stato, in C. Caravaglios, Saggi di folklore, teucci, R. Monti, E. Spalletti (a cura di), Gio- sées à ceux qui sont absents, elle leur a four- Napoli, Editrice Rispoli anonima, 1938, pp. vanni Fattori. Dipinti 1854 - 1906, Firenze, ni de certaines éponges qui retiennent le son 15- 42.. Già pubblicato in "Aspetti letterari", Artificio, 1987, p. 15. et la voix articulée, comme les nôtres font les 1934, fasc. I e in "Lares", 1934, fasc. giugno- settembre. 71 21 gennaio liqueurs : de sorte que, quand ils se veulent mander quelque chose, ou conférer de loin, 93 http://gallica.buf.fr./voyagesEnFrance/ 72 29 gennaio ils parlent seulement de près à quelqu'une themes/ChansonCh.htm 73 Cfr. Maffioli, Note per una storia della da- de ces éponges, puis les envoient à leurs 94 Cfr. M. F. Calas, op. cit, p. 331. Negli anni gherrotipia in Toscana, in M. F. Sonetti, M. amis, qui les ayant reçues en les pressant '70 del '900 i cilindri sono stati trasferiti su Maffioli, L'Italia d'Argento. 1939/1859 Storia doucement, en font sortir ce qu'il y avait de- banda magnetica negli Stati Uniti, dall'Uni- del dagherrotipo in Italia, Firenze, Alinari, 2003. dans de paroles, et savent par cet admirable versità Edison di Syracuse. moyen tout ce que leurs amis désirent°". anelli Anton Hautmann. Firenze 74 Cfr. G. F , 95 Ivi, p. 332. in stereoscopia, Firenze, Octavo, 1999 e G. Fa- 84 G. Bateson, Forma, sostanza e differenza, in

337 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

96 C. Caravaglios, op. cit., p. 20. Atti del seminario di studi – Mondovì, 23 – 25 124 http://www.santacecilia.it febbraio 1984, Roma, Ministero per i beni cul- 97 C. Caravaglios, op. cit., pp. 24 – 25. 125 Catalogo sommario delle registrazioni 1948 turali e ambientali, 1986, pp. 193 – 200. 98 Ivi, p. 25. – 1962 del Centro nazionale studi di musica 115 Pseudonimo di R. Tonino (1893 – 1963), popolare (Accademia nazionale S. Cecilia 99 Atti del primo Congresso di etnografia italiana fu cantante, autore di canzoni comiche, im- – radiotelevisione Italiana), Roma, s. d. (ma – Roma – 19/24 ottobre 1911, Seduta pomeri- presario teatrale, imprenditore discografico, 1963), p. 7. diana del 23 ottobre Perugia, Unione Tipo- autore di racconti e novelle, commediografo 126 Ivi, p. 12 . grafico Cooperativa, 1912, p. 35. e soggettista cinematografico. Collaborò con 127 http://www.popolari.arti.beniculturali.it/ 100 Cfr. A. M. Cirese, Cultura egemonica e F. T. Martinetti negli esperimenti di teatro culture subalterne, Palermo, Palumbo, 1971, futurista. 128 J. Recupero, .Attività di ricerca del Museo p. 188. 116 Cfr. A. Tosti, Il maresciallo d'Italia Gu- nazionale delle arti e tradizioni popolari e archivi 101 Atti del primo Congresso di etnografia italiana glielmo Pecori-Giraldi e la 1a armata, Torino, di documentazione, in D. Carpitella (a cura – Roma – 19/24 ottobre 1911, op. cit., p. 35. Tipografia V. Bona, 1940; G. Ferrari, Com- di), L'etnomusicologia in Italia, Palermo, Flac- memorazione di S. E. Il maresciallo d'Italia Conte covio, 1975 p. 259. 102 Ibidem. o Cav. Guglielmo Pecori Giraldi nel 1 anniversa- 129 Cfr. A. Rossi, La ricerca filmica condotta 103 Ibidem. rio della sua scomparsa, Firenze, A. Vallecchi, dal Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Po- 1942 - - G. Pecori Giraldi, La Venezia Triden- 104 Ivi, p. 37. polari, Atti del Convegno Nazionale Cinema, tina nel periodo armistiziale: relazione del primo fotografia e videotape nella ricerca etnografica in 105 Ivi, p. 35. governatore (1919), Trento, Comitato trenti- Italia, Nuoro, 1977, pp. 85 -115. no dell'Istituto per la storia del Risorgimen- 106 Citata in C. Caravaglios, op. cit., p. 26. to italiano, 1963. M. Passarin (a cura di), 130 Cfr. L'Archivio video-filmico del Museo Na- 107 Ivi, pp. 26 – 27. Guglielmo Pecori Giraldi, maresciallo d'Italia: zionale delle Arti e tradizioni Popolari, in "Fonti orali- Studi e ricerche", IV, n. 2 giugno/di- 108 Ivi, p. 28. l'archivio, Vicenza, Museo del Risorgimento e della Resistenza, 1990. cembre 1984, p. 31. 109 Citato in C. Caravaglios, op. cit., p. 29. 117 R. Rossetti, La voce della memoria: la 131 In "Cinema Nuovo" del 01/09/1953. 110 Ivi, p. 225. Discoteca di Stato, 1928-1989, Roma, F.lli Pa- 132 Cfr. G. Borghi, A Treppio alla ricerca di 111 C. Clausetti, Il canto del popolo in Italia lombi, 1990. Alan Lomax e dei "poeti" improvvisatori, in e l'opera editoriale, Comunicazione del dott. 118 Regio decreto-legge 10 Agosto 1928, N. AA.VV., Gente e luoghi della Sambuca Pistoiese, Carlo Clausetti, presentata alla Conferenza 2223, art. 1 Editoriale Nuéter – Comune della Sambuca della Commissione Internazionale delle Arti Pistoiese, 1991, pp. 179 – 194. Popolari, I, Sessione plenaria, Roma, 25 – 31 119 L'autore, tra l'altro, di Fedora e Andrea Chénier cessò di comporre "inspiegabil- 133 G. Bosio, Uomo folklorico/uomo storico ottobre 1929, pubblicata a cura del Comita- (relazione tenutasi nella sede milanese del- to Nazionale Italiano delle Arti Popolari. mente" si legge nelle biografie, proprio nel 1929. l'Istituto de Martino il 12 luglio 1969 che ne Anche in "Musica d'oggi", novembre 1929. conserva la registrazione magnetica), in id., 112 P. G. Goidanich, Proposta di una fono- 120 Legge 18 Gennaio 1934, N. 130 L'intellettuale rovesciato, Milano, Edizioni Bel- filmoteca internazionale linguistico-folklorica, in 121 Regio Decreto Legge 2 Febbraio 1939 la Ciao, 1975, p. 249. "Lares", II, n. 3, pp. 10 – 15. n.467 134 Cfr R. Ferretti (a cura di), Raccolta 113 G. Gabriel, Laofonografia, in Atti del III 122 D.L. 8 aprile 1948, n. 274 - Nel 1975 e classificazione del materiale di leggende e tra- Congresso Nazionale di Arti e Tradizioni Popolari, venne a far parte dell'appena costituito Mi- dizioni popolari raccolto in alcuni paesi della Roma, Edizioni dell'O.N.D., 1936, p. 349. nistero per i Beni Culturali e Ambientali, Maremma grossetana nel 1951, Grosseto, Am- 114 Cfr., oltre al sito (http://www.dds.it/), R. alle dipendenze dell'Ufficio Centrale per i ministrazione Comunale – Archivio delle Rossetti, La Discoteca di Stato, in Gli archivi per la Beni Librari tradizioni popolari della Maremma grosse- tana, 1980. storia contemporanea. Organizzazione e fruizione, 123 http://www.dds.it/

338 Fissazioni. Tempi e metodi nell'accogliere e conservare voci e immagini di Toscana

135 L. Bianciardi, C. Cassola, I minatori do a metà. Sondaggi antropologici sulla mezza- 159 A cura di A. M Cirese e L. Serafini. della Maremma, Laterza, Bari 1956. dria classica, Istituto "Alcide cervi", Annali, 160 A. Milillo, In questo numero, in "Fonti 9/1987, pp. 35 – 53. e id. The Rationality of 136 L. Bianciardi, La vita agra, Milano, Riz- orali. Studi e ricerche", III, n. 2/3 – agosto- zoli, 1962. Rural Life, Harwood Academic Publishers, dicembre 1983 , p. 9. 1994. 137 L. Milani, Esperienze Pastorali, Firenze, 161 Gli Atti sono stati pubblicati a cura di B. 147 P. Tabet, "C'era una volta". Rimosso e im- LEF, 1958, 108. Don Lorenzo aggiungeva Bernardi, C. Poni, A. Triulzi con il titolo anche una "Nota per chi non ha capito: Quan- maginario in una comunità dell'Appennino tosca- Fonti orali. Antropologia e storia, Milano, Ange- do muore un "Angiolo" si suona i doppi a no, Rimini-Firenze, Guaraldi, 1978. li, 1978. festa (suonare a angiolo). Questa mamma, 148 Ivi, p. IX. 162 G. Contini, A. Martini, Verba manent. visto che aveva da perdere dei figlioli, giudi- 149 Cfr. L. Cinque, Kunsertu. La musica po- L'uso delle fonti orali per la storia contemporanea, cava più conveniente perderli nel puerperio polare in Italia, Milano, Longanesi, 1977, p. Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1993, p. che doverli campare 16 mesi invano". 165. 81. 138 G. Tassinari, Una famiglia di mezzadri di 150 G. Bosio, Elogio del magnetofono. Chiari- 163 C. Bermani, Le origini e il presente. Fon- Castellina in Chianti, in "Atti dei Georgofilil", mento alla descrizione dei materiali su nastro del ti orali e ricerca storica in Italia, in id. (a cura Firenze, 1914; M. Tofani, Mezzadri di Val di fondo Ida Pellegrini, ed. or. 1966, in id. L'intel- di), Introduzione alla storia orale. Storia, conser- Pesa e del Chianti, in "Annali" dell'INEA, vol. lettuale rovesciato, op. cit., p 171. vazione delle fonti e problemi di metodo, vol. I, II, Firenze, 1922; T. Moreschini, Contadini Roma, Odradek, 1999, p. 1. della montagna toscana, in "Annali" dell'INEA, 151 F. Braudel, Civiltà materiale, economia vol. V, Firenze, 1939. e capitalismo, ed. or. 1979, Torino, Einaudi, 164 "Nei primi anni sessanta, a causa dell'in- 1982, p. 398. quinamento dell'aria, e, soprattutto, in cam- 139 F. C. Rossi (con la collaborazione di G.F. 152 Da una canzone di Ivan Della Mea, Io so pagna, a causa dell'inquinamento dell'acqua Elia e P. Ugolini), Contadini della Toscana, (gli azzurri fiumi e le rogge trasparenti) sono in "Itinerari", 45 – 46, novembre-dicembre che un giorno, nell'omonimo LP dei "Dischi del Sole", DS 122/24, 1966. cominciate a sparire le lucciole. Il fenomeno 1969. è stato fulmineo e folgorante […] I "valori", 140 Ivi, p. 463. 153 Cfr. A. Falassi, A veglia con Caterina Bue- nazionalizzati e quindi falsificati, del vecchio no, in id., Folklore toscano. Articoli e saggi analitici, 141 Ivi, pp. 579 – 583. universo agricolo e paleocapitalistico, di Siena, Nuovo Corriere Senese, 1980, p. 151. colpo non contano più. A sostituirli sono i 142 Cfr. T. Tentori, Il sistema di vita della co- 154 G. Giuliani, op. cit., p. 357. "valori" di un nuovo tipo di civiltà, totalmen- munità materna, Roma, UNRRA-Casas, 1956 te "altra" rispetto alla civiltà contadina e pa- 155 Cetra, serie "Folk" lpp 331-332: E rigira- leoindustriale […]. Ad ogni modo, quanto a 143 T. Tentori, La prima fase delle ricerche a melo i'pensiero, D. Moscati (a cura di), 1977. Matera, in M. I. Macisti (a cura di), Oralità me (se ciò ha qualche interesse per il letto- e vissuto . L'uso delle storie di vita nelle scienze 156 Cetra, serie "Folk" lpp 291: Ti converrà re) sia chiaro: io, ancorché multinazionale, sociali, Napoli, Liguori, 1986, p. 66. mangiare i' pan pentito, D. Moscati (a cura di), darei l'intera Montedison per una lucciola." 1975. 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348 Scheda sugli autori

Alessandro Andreini Giovanni Contini (con A. Martini): Verba manent. L'uso delle E' nato a Castiglione d'Orcia (SI) nel All'inizio degli anni ottanta è stato fel- fonti orali per la storia contemporanea; La 1966. Storico di formazione si occupa low del King's College (Cambridge). Dal memoria divisa; (con Carolina Lussana): di musei presso la Regione Toscana. Ha 1984 dirige la sezione "archivi audiovisi- La forma e le cose; Una storia in Maremma; utilizzato le fonti orali in varie ricerche vi" della Sovrintendenza Archivistica per Aristocrazia contadina. sul mondo mezzadrile e sulle tradizioni la Toscana. Dal 1992 rappresenta l'Italia Nel 2002 è stato visiting professor pres- popolari in Toscana. Nello stesso ambi- nel Comitato per la Tradizione Orale so la Tokyo University. Dal 2002 e al to ha condotto ricerche nel Lazio per del Consiglio internazionale degli ar- 2004 ha partecipato, per conto del Mi- conto del Museo Nazionale di Arti e chivi. Dal 2001 fa parte del comitato nistero per i Beni e le Attività culturali, Tradizioni Popolari. Italiano Unesco per la salvaguardia del- alle attività di ricerca legate alla Shoah l'eredità immateriale. Dirige la collana Foundation, Los Angeles. Dal 2006 in- Pietro Clemente "Storia e Memoria". Ha pubblicato sag- segna Storia Contemporanea presso la E' nato a Nuoro nel 1942. E' ordinario gi di storia agraria, storia delle relazioni facoltà di Scienze Umanistiche, Univer- di Antropologia culturale nella facoltà industriali, storia sociale, storia orale ed sità La Sapienza, Roma. di Lettere dell'Università di Firenze. È antropologia storica. Negli ultimi anni presidente della Società Italiana per la si è occupato di storia della memoria, e Paolo De Simonis Museografia e i Beni culturali Demo- in particolare della storia della memo- Paolo De Simonis fiorentino con radi- Etno-Antropologici (SIMBDEA) e Pre- ria dei massacri di civili nel corso della ci mezzadrili, prima insegnante nelle sidente IDAST. seconda guerra mondiale. La sua pro- 150 ore e giornalista, in fine docente a Si è occupato di vari aspetti della cultura duzione saggistica è stata pubblicata in contratto di Antropologia culturale, ha popolare, di museografia e beni culturali, riviste italiane e straniere. Tra le mono- svolto ricerche su temi legati alle au- di realizzazione di musei, di problemi teo- grafie, ricordiamo: Memoria e storia; San- tobiografie scritte e orali, alla cultura rici dell'antropologia, di problemi come ta Croce sull'Arno: Biografie di imprendito- popolare toscana, ai musei etnografici, l'immigrazione e le identità etniche. ri; (con L. Ardiccioni): Vivere di coltelli; ai percorsi turistici. Ha pubblicato, tra

349 I custodi delle voci - Archivi orali in Toscana: primo censimento

l'altro: (con Claudio Rosati), Atlante delle ture "di minoranza", e quindi fra lette- orali. L'archivio come luogo di conservazione tradizioni popolari nel Pistoiese, Siena, Ma- ratura, antropologia, memoria, storia. e fruizione: proposta di un metodo di archi- schietto & Musolino, 2000; Con parole Ha partecipato al lavoro dell'Istituto Er- viazione. nostre. Iris e Antonio Origo per la mezzadria nesto De Martino e del romano 'Circolo Come ricercatrice ha collaborato con senese, Le Balze, Montepulciano, 2003, Gianni Bosio', per la ricerca, lo studio e l'IDAST al Censimento degli archivi di Passi nella memoria – Guida ai luoghi delle la diffusione della storia orale, della cul- documenti orali sul territorio della Pro- stragi nazifasciste in Toscana, Roma , Ca- tura orale e popolare. vincia di Lucca. Dal 1997 svolge incari- rocci, 2004. chi a vario titolo per gli Archivi di vari Gian Bruno Ravenni Enti locali. Ricercatrice per il progetto, Fabio Mugnaini Responsabile dell'Area di Coordinamen- finanziato dalla British Library di Lon- Fabio Mugnaini, Professore associato to cultura e sport della Regione Tosca- dra, di digitalizzazione di archivi sonori presso la Facoltà di Lettere e filosofia na. Storico di formazione si è occupato ed audiovisivi della regione Toscana sul dell'Università di Siena, si è interessato di fonti orali nell'ambito delle proprie Teatro Popolare. di fonti orali con una ricerca sulla tradi- ricerche di microstoria sull'area fioren- zione orale in area chiantigiana, ed ha tina nel XX secolo. Tra le sue pubblica- Silvia Sinibaldi confermato la centralità della testimo- zioni si segnalano: Il modello dell'industria Dottore di ricerca in Metodologie del- nianza orale anche nell'ampliamento agraria toscana: Bagno a Ripoli: territorio, la ricerca Etno-antropologica e cultore dei propri interessi di studio, occupan- memoria, identità, Centro editoriale to- della materia in Etnologia. Ha condot- dosi di altri aspetti della eredità mezza- scano, 2003; Gaetano Pieraccini medico del to ricerche in Toscana ed in Calabria drile, della transizione verso la moder- lavoro. La salute dei lavoratori in Toscana sui temi della parentela, della famiglia, nità, del rilancio del patrimonio festivo all'inizio del XX secolo; a cura di France- del valore economico dell'essere uma- in Toscana. sco Carnevale e Gian Bruno Ravenni, no, della network analysis. Tra le sue Firenze, Editoriale Tosca, 1993; Il prole- pubblicazioni si segnalano: "Réseaux Alessandro Portelli tariato invisibile: La manifattura della pa- des liens matrimoniaux. Le choix du Professore ordinario di lingue e lette- glia nella Toscana mezzadrile (1820-1950), conjoint dans un commune toscane rature angloamericane, lavora al Di- Milano, Franco Angeli, 1991; Gli asini e i au cours du XXe siècle", L'Homme (in partimento di Anglistica dal 1972. La sovversivi : società di mutuo soccorso e partiti corso di pubblicazione); "Com'è la vite ci sua ricerca ha riguardato soprattutto operai in un quartiere fiorentino, Firenze, metti 'u palo". La mediazione matrimoniale i territori di confine, gli incontri, le [s.n.], 1982. tra toscani e donne calabresi (1950-1990)", contaminazioni, le differenze: il rap- in B. Wanrooij (a cura di) La mediazione porto fra letteratura, culture popolari, Valentina Simonetti matrimoniale. Il terzo (in)comodo in Europa culture di massa; fra scrittura, oralità Laureata in Storia all'Università di Pisa fra Otto e Novecento (Edizioni di Storia e e musica, fra culture "egemoni" e cul- con tesi in archivistica dal titolo: Fonti Letteratura, 2004).

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