Dott. Agronomo Francesco Iasevoli

Comune di San Mango sul Calore Provincia di

Redazione Piano di Gestione Forestale in forma semplificata

ai sensi del Regolamento regionale 28 Settembre 2017, n.3

Decennio 2020 - 2029

PIANO DI GESTIONE FORESTALE

C COMMITTENTE: IL TECNICO Dott. Agr. Francesco Iasevoli di San Mango sul Calore

Via Cesare Battisti, 2 - 83050

C.F. 00263850646 INDICE DEI CONTENUTI Piano di Gestione Forestale redatto in forma semplificata Art. 113 del Regolamento regionale n. 3/2017

PERIODO DI VIGENZA, DECENNIO 2020/2029

6200$5,2

Premessa ...... Pag. 5 Introduzione ...... Pag. 5

CAPITOLO 1 – I beni silvo-pastorali oggetto di pianificazione

1.1- Posizione geografica ed estensione ...... Pag. 6 1.2- Orografia, idrografia, geologia, pedologia ...... Pag. 6 1.3- Inquadramento fitoclimatico ...... Pag. 8 1.4- La flora e la fauna ...... Pag. 9 1.5- Passate pianificazioni forestali ...... Pag. 10

CAPITOLO 2 – Vincoli gravanti sui beni silvo-pastorali oggetto di pianificazione

2.1- La condizione di vincolo ...... Pag. 10 2.2- Vincoli gravanti sui beni silvo-pastorali oggetto di pianificazione ...... Pag. 10

CAPITOLO 3 – La statistica dei beni silvo pastorali oggetto di pianificazione

3.1- Riferimenti catastali della proprietà ...... Pag. 12 3.2- Superfici interessate ...... Pag. 13 3.3- Infrastrutture: viabilità silvo-pastorale – vie di accesso – sentieri ...... Pag. 13

CAPITOLO 4 – Complesso silvo-pastorale oggetto di pianificazione

4.1- Descrizione generale ...... Pag. 14 2 4.2- Compartimentazione del complesso silvo-pastorale e formazione del particella ...... Pag. 14

CAPITOLO 5 – Classe economica/ Compresa “A” Ceduo misto matricinato

5.1- Descrizione delle caratteristiche della Classe economica/Compresa ...... Pag. 16 5.2- Particelle forestali della Classe economica/Compresa ...... Pag. 16 5.3- Rilievi tassatori ...... Pag. 16 5.4- Determinazione della provvigione (Pr) e dell’incremento (Ir) ...... Pag. 21 5.5- Governo, turno e trattamento...... Pag. 22 5.6- Determinazione della ripresa...... Pag. 23 5.7- Piano dei tagli e modalità operative...... Pag. 24

CAPITOLO 6 – Piano dei miglioramenti

6.1- Generalità ...... Pag. 25 6.2- Interventi di prevenzione e la lotta agli incendi boschivi ...... Pag. 25 6.3- Opere di sistemazioni idraulico-forestali ...... Pag. 26 6.4- Miglioramento della viabilità montana ...... Pag. 26 6.5- Recupero e sistemazione della sentieristica……………………………….Pag. 27 6.6- Miglioramento strutture turistico-ricreative ...... Pag. 27 6.7- Tutela della fauna selvatica ...... Pag. 27 6.8- Tutela, miglioramento della vegetazione ripariale ...... Pag. 28

CAPITOLO 7 – Modalità di godimento e stato dei diritti di Usi Civici

7.1- Individuazione dei beni di Uso Civico e norme di ruferimento – Tutela ambientale – norme generali ...... Pag. 29 7.2- Legnatico ...... Pag. 35 7.3- Prodotti secondari ...... Pag. 36

CAPITOLO 8 – Norme per la raccolta dei prodotti secondari

8.1- Classificazione dei prodotti secondari ...... Pag. 36 8.2- Disciplina della raccolta - Autorizzazioni ...... Pag. 36 8.3- Prodotto del sottobosco –Condizioni di raccolta - Divieti ...... Pag. 37 8.4- Funghi Epigei ...... Pag. 38 8.5- Funghi ipogei ...... Pag. 39 3 8.6- Origano ...... Pag. 41 8.7- Asparagi ...... Pag. 42 8.8- Fragole ...... Pag. 43

CAPITOLO 9 – Registro di tassazione

9.1- Descrizione particellare ...... Pag. 45 9.2- Riepilogo Aree di Saggio ...... Pag. 45 9.3- Riepilogo Cavallettamento totale e/o rilievi relascopici ...... Pag. 45

ALLEGATI...... 46

Allegato 1 - Particelle forestali della classe economica/compresa “A” Allegato 2 - Piano dei Tagli; Allegati 3, 4, 5 - Descrizione particellare; Allegati 6,7,8,9,10,11,12,13,14,15,16 – Riepilogo rilievo area di saggio;

Allegati 17, 18, 19 Riepilogo rilievo cavallettamento totale 'LFKLDUD]LRQHGHOWHFQLFRSURJHWWLVWD 3DUHUHGHOO DXWRULWjGL%DFLQRFRPSHWHQWH

CARTOGRAFIA

Inquadramento Generale in scala 1:10.000

Carta Silografica in scala 1:5.000

Carta dei Miglioramenti in scala 1:5.000

Carta del rischio da frane e del rischio idraulico in scala 1:5.000

Carta dei vincoli in scala 1:5.000

Corografia in scala 1:5.000

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4 PREMESSA Il Comune di San Mango sul Calore, con determina n. 111 del 03.08.2017 ha affidato al sottoscritto Dott. Agronomo Francesco Iasevoli, libero professionista, iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Salerno al n. 827, l’incarico per la revisione del Piano di Gestione Forestale (P.G.F.) dei beni silvo-pastorali di proprietà del Comune di San Mango sul Calore, come prevede il regolamento regionale 28 settembre 2017 n.3. Il Comune di San Mango sul Calore con deliberazione della Giunta Comunale n. 7 del Reg. del 22/01/2018 nomina il geom. Teodoro Cella, tecnico comunale, quale Responsabile Unico del Procedimento (R.U.P.) per la redazione del Piano di Gestione Forestale (P.G.F.). Con nota n. 1086 del 23/02/2018 il responsabile dell’U.O.D. Foreste della Regione ha inoltrato tramite Pec il nullaosta per l’avvio dei lavori.

INTRODUZIONE La redazione/revisione del Piano di Gestione Forestale (P.G.F.) costituisce il presupposto per dare continuità alla gestione del patrimonio boschivo in oggetto, in modo progressivamente più efficace, proficua ed incentrata su obiettivi di multifunzionalità attribuibili ad esso, in linea con la Legge Regionale n. 11/96 e Regolamento regionale 3/2017. Allo stesso tempo il P.G.F. è anche un importante strumento di pianificazione di carattere economico e sociale in quanto i beni silvo- pastorali costituiscono importante fonte di sviluppo per le comunità locali. Al fine di identificare un efficace e preciso indirizzo di gestione silvo-colturale, si rende necessario ed utile, inquadrare in maniera dettagliata tutti i caratteri del patrimonio silvo-pastorale di proprietà del Comune di San Mango sul Calore, identificandone soprattutto i peculiari elementi qualitativi e quantitativi dello stesso. Il primo punto da sottoporre ad analisi riguarda la descrizione del territorio e, in particolare, le caratteristiche, le attitudini e le problematiche dei soprassuoli forestali, ubicati in esso, considerando che la maggior parte di questo presenta superfici prevalentemente boscate. Detta analisi permette di individuare gli obiettivi da perseguire, formulando le linee di applicazione e le attività operative concrete necessarie per il raggiungimento degli obiettivi stessi, per l’intero periodo di vigenza del presente P.G.F. 2020-2029. La prima parte del presente elaborato è caratterizzata da un inquadramento, per linee generali, della realtà ambientale del territorio in oggetto, seguita dalla presentazione del complesso assestamentale nei medesimi termini generali. La seconda parte invece descriverà prima l’insieme delle modalità di compartimentazione e di conduzione dei rilievi dendro-auxometrici del soprassuolo, e poi il criterio assestamentale individuato per la determinazione della ripresa, volta a redigere un relativo piano dei tagli. Quest’ultimo infatti costituisce elemento fondamentale del presente P.G.F. poiché definisce i tempi e le modalità di utilizzazione delle aree boschive precedentemente individuate. 5 CAP. 1 – I BENI SILVO-PASTORALI OGGETTO DI PIANIFICAZIONE

1.1- Posizione geografica ed estensione Il territorio nel quale è ubicato il Comune di San Mango sul Calore rientra nella provincia di Avellino (AV), figura 1, ed è tutelato e gestito dalla Comunità Montana “Terminio-Cervialto”, all’interno del quale vi fanno parte anche i Comuni di , , , , , , Chiusano San Domenico, , , , , Santa Lucia di , , , Serino, , . La superficie dell’intero territorio comunale si estende per circa 1.453 ettari e confina a Nord-Est con , a Sud-Est con , a Sud con Castelvetere sul Calore, ad Ovest con Chiusano e San Domenico, infine a Nord-Ovest col comune di .

Fig. 1 – ubicazione del Comune di San Mango sul Calore

1.2- Orografia, idrografia, geologia e pedologia L’area in esame presenta un’altitudine così ripartita: - media: 470 metri s.l.m.; - minima: 270 metri s.l.m.; - massima: 868 metri s.l.m. Le sue coordinate geografiche sono: - latitudine Nord 40°57’76” (sistema sessagesimale); 40,9591° (sistema decimale). - longitudine Est 14°58’24,96” Est (sistema sessagesimale); 14,9736° Est (sistema decimale).

In merito al profilo idrologico, il territorio del Comune di San Mango sul Calore è parte integrante dell’area interessata dal bacino del fiume Calore, che si estende per circa 3.078 kmq. mentre il reticolo idrografico si sviluppa per circa 118,50 km, ed avente una portata massima di 3.396 mc/sec. Nasce 6 dal monte Accellica, nel Comune di Montella, all'interno del Parco regionale dei Monti Picentini, prosegue verso nord fino a Castelfranci, dove devia verso nord-ovest raggiungendo , si dirige poi di nuovo verso nord fino ad Apice, dove riceve le acque dell'Ufita. Dalla confluenza con questo fiume prosegue ad ovest con un percorso ricco di anse che prima attraversa Benevento e poi scavalca verso nord-ovest il Camposauro, dopo il quale segna, nella parte finale del suo corso, la pianura della valle Telesina fino alla confluenza nel Volturno, nel comune di Amorosi.

Il fiume rappresenta un corridoio ecologico di importanza regionale come definito dal Piano Territoriale Regionale (PTR) poiché è un affluente del Volturno e scorre per più di 100 km attraverso gli Appennini; inoltre, per la Provincia di Benevento è un corridoio ecologico riconosciuto nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.). Sotto il profilo prettamente morfologico, il Comune in oggetto fa parte del Sistema Territoriale Rurale delle Colline Irpine, caratterizzato da un paesaggio prevalentemente collinare, e dolcemente ondulato. I rilievi degradano regolarmente verso il fiume Calore e solo per qualche punto si possono riscontrare pendenze che non superano quasi mai il 40%. Il territorio, nella parte centrale, è formato principalmente da colline argillose coperte da materiali piroclastici. Le colline più interne invece presentano una litologia di carattere più marnose-calcaree e marnose-arenarie. Da un punto di vista geologico i beni silvo-pastorali appartengono alla dorsale picentina Salerno- Avellinese e, quindi, sono dominati da formazioni calcaree cretacico (Ca), in alternanza a dolomie stratificate del triassico (Do). Si rileva pure la presenza di tufi vulcanici originati dall’attività del Monte Vesuvio e della catena del Vulture, per cui i monti risultano altamente produttivi. Da queste 7 formazioni infatti derivano terreni acidi, poveri di calcare, profondi, privi di parte sterile (scheletro), a struttura limo-sabbiosa (Al), con drenaggio libero ed impedito solo negli orizzonti inferiori dove si accumulano le particelle argillose. Si tratta di rocce da cui derivano i suoli forestali, ricchi di humus per la notevole attività di decomposizione della copertura forestale. Tali rilievi, a causa della natura mineralogica del terreno, a volte vengono interessati da consistenti fenomeni franosi. Il Comune di San Mango sul Calore rientra interamente nel foglio 449 (Avellino) della Carta Geologica d’Italia 1:50.000.

1.3- Inquadramento fitoclimatico Sotto l’aspetto climatico, è da notare che, non essendovi nel Comune di San Mango sul Calore, né in quelli limitrofi dell'intero comprensorio stazioni di rilevamento meteorologico, non risulta possibile alcun riferimento diretto a dati metrici e termometrici della zona, ragion per cui verranno considerati i dati pluviometrici della stazione meteorologica di Montevergine (a 25 Km) che rappresenta un riferimento abbastanza valido. (Tabella pluviometrica) La parte bassa dei rilievi presenta temperatura media annua di 15° C (media del mese più freddo 5° C, del mese più caldo 24°C). Forti escursioni termiche con valori estremi da 2° C a 40° C. Secondo la classificazione proposta da Pavari, è stata elaborata la carta delle zone fitoclimatiche, la quale consente un’immediata lettura dell’attuale distribuzione delle formazioni forestali ed evidenzia anche le relazioni con le altre modalità di uso del suolo. Detta classificazione permette di inquadrare ciascun ambito territoriale in una determinata zona fitoclimatica rappresentativa di uno scenario climatico e di uno scenario vegetazionale. Secondo tale classificazione il 29% della superficie regionale rientra nel Lauretum sottozona calda, il 38% nel Lauretum sottozona media e fredda, il 28% nel Castanetum, il 5% nel Fagetum e una piccolissima parte nel Picetum (0,1%). Quindi da un punto di vista fitoclimatico la zona territoriale di San Mango sul Calore rientra nella sottozona calda del Castanetum e nella sottozona fredda del Lauretum di Pavari, in entrambi i casi si tratta di sottozone del 2°tipo a siccità estiva. Tale analisi evidenzia inoltre la rilevanza del modulo pluviometrico annuale, ma nel contempo, la sua marcata stagionalità, con massimo autunno- invernale e minimo molto accentuato in estate dove, nel bimestre luglio-agosto, le precipitazioni scendono spesso al disotto dei 40 mm, proprio quando le temperature, di contro, presentano un massimo. Il regime udometrico è di tipo mediterraneo con massima piovosità in inverno e autunno di solito 180 mm di pioggia e con un minimo estivo mm 16. In estate ci sono quasi sempre lunghi periodi di siccità e le piogge sono scarsissime tanto che l’acqua evapora senza apportare umidità al terreno. In queste

8 condizioni resistono ai lunghi periodi di siccità soltanto le specie arboree arbustive con apparato radicale abbastanza profondo. In primavera e in autunno si verificano spesso i temporali che provocano nei versanti bassi, talvolta, dissesti idrogeologici di notevole entità. Da un punto di vista idrologico, il territorio rientra nel gruppo del Terminio-Tuoro, ma in virtù della sua posizione geografica e dell'orientamento delle faglie, esso non presenta che rare sorgenti, caratterizzate da una portata modesta e variabile d’acqua nel corso dell'anno.

1.4- La fauna e la flora

La vegetazione del territorio è costituita principalmente dal cerro, (Quercus cerris L.) governata a ceduo, nonché dal castagno (Castanea Sativa Miller) nelle zone altimetriche superiore ai 400 metri s.l.m. Molto diffuso è anche il Carpino orientale (Carpinus orientalis), Acero (Acer opalus), Roverella (Quercus pubescens), Carpino bianco (Carpinus Betulus) e Carpino nero (Ostrya Carpinifolia), salice (Salix sp.), Sorbo ciavardello (Sorbus torminalis) e Robinia (Robinia pseudoacacia). Quest’ultima è stata utilizzata per rendere più salde le zone instabili frequentemente soggette a frane, mentre in prossimità dei corsi d’acqua vi si trovano soprattutto l’ontano nero (Alnus glutinosa) e il salice. Una specie rara, ma molto importante è il faggio (Fagus sylvatica), che per sua natura infatti, predilige sia le zone più fresche, che quelle in vicinanza dei valloni, dove il suolo è più umido e soprattutto ben drenato. Per il presente areale, e data la sporadicità, il faggio costituisce a tutti gli effetti una particolarità essenza botanica. Le altre specie che si rinvengono nel territorio, ma in modo più sporadico sono l’orniello (Fraxinus ornus), l’olmo campestre (Ulmus minor), il cipresso comune (Cupressus sempervirens), e il pino di Monterey (Pinus radiata), di impianto prettamente artificiale. Risultano presenti un po’ dappertutto arbusti costituiti dal Satothamnus scoparius, Ruscus aculeatus, Spartium junceum, Rubus sp., Cornus mas, Ligustrum vulgare, Crataegus monogyna, Evonymus europaeus, Clematis vitalba, Rosa canina, Asparagus acutifolius che sono molto abbondanti soprattutto nel sottobosco del ceduo di cerro, dove danno origine ad uno strato denso e ben sviluppato. Le specie prettamente erbacee invece sono associate a numerose graminacee, e rappresentate soprattutto dall’Helleborus foetidus, Fragaria vesca, Pteridium aquillinum, Dryopteris filix-mas, brachypodium pinnatum, Cyclamn hederifolium, Petasites sp. Daphne mezereum, Mentha sp. ecc. Là dove sono presenti prolungate condizioni di ristagni idrici superficiali, si sviluppano invece numerosi esemplari di giunco (Juncus effusus).

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1.5- Passate pianificazioni forestali

Presso l’ufficio comunale del Comune di San Mango sul Calore le panificazioni forestali passate risultano essere le seguenti: - Piano di assestamento forestale del Comune di San Mango sul Calore (AV) per il decennio 1985 – 1994 a firma del Dott. Roberto Martini; - Piano di assestamento forestale del Comune di San Mango sul Calore (AV) per il decennio 2006-2015 a firma del Dott. Salvatore Cipollaro.

CAP. 2 - I vincoli gravanti sui beni silvo-pastorali oggetto di pianificazione

2.1- Le condizioni di vincolo Il vincolo conformativo costituisce una limitazione di uso di “terreni di qualsiasi natura e destinazione che, per effetto di determinate forme di utilizzazione, possono con danno pubblico subire denudazioni, perdere stabilità o turbare il regime delle acque”. La legislazione di carattere nazionale in materia di vincolo idrogeologico e paesaggistico, sono la n. 3267 del 1923, conosciuta come “Legge Serpieri”, che definisce le condizioni per le quali è necessario dover applicare ad una determinata area il regime di vincolo, e la n.1479 del 1939, conosciuta come legge di “protezione dei beni naturali”. A queste due categorie principali vi seguono quelle relative all’istituzione di Parchi regionali e di Autorità di Bacino, che tutelano e gestiscono il territorio.

2.2- I vincoli gravanti sui beni silvo pastorali oggetto di pianificazione La maggior parte del territorio del Comune di San Mango sul Calore è sottoposto alle seguenti categorie di vincoli: x Vincolo idrogeologico L.3267/1923 La maggior parte comunale di San Mango Sul Calore è sottoposto a vincolo idrogeologico regolato dalla legge forestale più importante del settore, tuttora in vigore, cioè il R.D.L. N. 3267 del 30.12.1923 dal titolo: “Riordinamento e riforma in materia di boschi e terreni montani”, che ha sempre avuto natura di legge delegata. x Vincolo paesaggistico L.29.6.1939, n.1497 e L.431/85 Il territorio del Comune di San Mango sul Calore è sottoposto a vincolo paesaggistico vigente ai sensi della Legge del 26.6.1939, n.1497, esteso a tutti i terreni coperti da foreste e da boschi ed a quelli sottoposti a vincoli di rimboschimento, a seguito dell’entrata in vigore della legge 431/85, meglio conosciuta come legge “Galasso”. Alla luce di tali vincoli si riconosce sempre più l’importanza

10 fondamentale che assumono le aree dotate di risorse naturali e, in particolare, i boschi che svolgono le principali funzioni: 1. La funzione produttrice, individuata sin dai tempi più remoti; 2. La funzione protettrice nei confronti di un ordinato assetto delle acque e del suolo per la tutela delle pendici; 3. La funzione ricreativa, di più recente riconoscimento, che risponde ad esigenze di pubblica utilità; 4. La funzione ecologica; 5. La funzione paesaggistica. x Parco Regionale dei Monti Picentini L’intera area boscata non ricade nella perimetrazione del Parco dei Monti Picentini. x Autorità di Bacino “Liri – Garigliano e Volturno” Nel piano di stralcio per l’assetto idrogeologico trasmesso dall’Autorità di Bacino “Liri-Garigliano e Volturno” l’area boschiva ricade in parte in: - “area di possibile ampliamento di fenomeni franosi cartografici all’interno, ovvero di fenomeni di primo distacco per la quale si rimanda al D.M LL. PP. 11/3/88 – C1” ed in parte: - “area a Rischio Medio – R2 – nella quale per il livello di rischio presente sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale che non pregiudicano l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività economiche.”

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CAP. 3 – La statistica dei beni silvo-pastorali oggetto di pianificazione

3.1- Riferimenti catastali della proprietà Sulla base dei dati catastali, la superficie complessiva oggetto di pianificazione dell’intera proprietà comunale si estende su circa 43.01.68 di cui qualità colturale Bosco Ceduo 42.64.07 Ha e Incolto produttivo 00.37.61 Ha.

Foglio Particella Qualità colturale

Bosco Ceduo Incolto produttivo Ha. Are.ca Ha. Are.ca 7 81 09.21.50 7 51 02.24.70 7 130 00.16.59 7 79 00.23.42 7 80 00.14.19 7 134 00.53.25 7 127 00.74.61 7 128 00.08.03 7 129 00.46.09 8 258 03.44.02 8 251 05.53.22 8 890 00.00.20 8 1 00.71.08 8 2 15.62.00 8 884 00.00.60 8 885 00.02.60 8 888 00.23.60 8 889 03.59.28 8 892 00.00.80 8 893 00.01.90 TOTALE 42.64.07 00.37.61 TOTALE COMPLESSIVO: 43.01.68

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3.2- Superfici interessate L’area boschiva oggetto di pianificazione e di proprietà del Comune di San Mango sul Calore, è suddivisa nel seguente modo: - Superficie boscata utile: 42.64.07 ha - Superficie a pascolo: 0.00.00 ha - Altra superficie: 0.37.61 ha - Totale area: 43.01.68 ha. La superficie boschiva utile è caratterizzata dalla presenza di un bosco costituito prevalentemente da Cerro, mentre la zona contrassegnata con altra superficie è invece caratterizzata da macchia mediterranea, situata in zona più marginale.

3.3- Infrastrutture: viabilità silvo-pastorale - vie di accesso – sentieri Il Comune di San Mango sul Calore è dotato di una efficiente viabilità sia con il capoluogo provinciale e con i comuni viciniori, sia con le frazioni e le borgate in cui vive la popolazione residente e in cui sono dislocate le attività economiche. Le strade che attraversano il demanio comunale risultano adatte ad essere percorse da qualsiasi mezzo necessario per le attività boschive e forestali, nonché dai mezzi antincendio. La maggior parte delle vie che collegano le aree boschive del territorio risultano piuttosto efficienti anche se per alcuni tratti sarebbero necessarie opere di miglioramento e/o rifacimento. Va fatto presente che al fine di facilitare le operazioni di esbosco, conseguenti a decespugliamenti, ai tagli di sfollo e trattamenti fitosanitari, sarebbe necessario un ampliamento della carreggiata e/o una riqualificazione del manto stradale specialmente in alcuni punti e per diversi tratti. In previsione della riqualificazione dell’area ricreativa già esistente, al fine di incrementare lo sviluppo turistico dell’area boschiva comunale, sarebbe auspicabile un miglioramento anche delle condizioni delle vie di accesso alla medesima, con l’inserimento di ulteriori parapetti e barriere di protezione.

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CAP. 4 – Complesso silvo-pastorale oggetto di pianificazione

4.1- Descrizione generale Dall’analisi costitutiva del popolamento in esame è stata individuata 1 classe economica di produzione; la classe economica “A” (ceduo di cerro), suddivisa al suo interno in 3 particelle forestali per complessivi 43.01.68 ha, di seguito descritte. Nella particella forestale 1 (località “Bosco del Gaudo”) con superficie totale Ha 18.08.96, il popolamento presenta 19 anni di età, e costituente un ceduo a prevalenza di cerro (massa principale), consorziato sporadicamente a Carpino, Acero, Orniello (massa intercalare). Nella particella forestale 2 (località “Bosco del Gaudo”) con superficie totale Ha 12.92.32, il popolamento presenta 9 anni di età, e costituente un ceduo a prevalenza di cerro (massa principale) consorziato sporadicamente a Carpino, Acero e Orniello (massa intercalare). Nella particella forestale 3 (località “Bosco Ferrazzano”) con superficie totale Ha 12.00.40, il popolamento presenta 21 anni di età, e costituente un ceduo a prevalenza di cerro (massa principale) consorziato sporadicamente a Carpino, acero e orniello (massa intercalare).

Tipologia di Sopralluogo Superficie

Fustaie Ha

Cedui in conversione all'Alto Fusto/Soprassuoli Ha transitori

Cedui composti Ha

Cedui semplici e matricinati Ha 42.64.07

Fustaie e boschi di protezione Ha

Rimboschimenti Ha

Altre superfici (pascoli, prati, radure, incolti, improduttivi, arbusteti, boschi degradati, macchia Ha 00.37.61 mediterranea, altri terreni. ecc.)

TOTALE 43.01.68

4.2- Compartimentazione del complesso silvo-pastorale e formazione del particellare In riferimento al Regolamento Regionale 28 settembre 2017 n. 3, ciascuna di queste particelle è stata delimitata sul terreno mediante idonea confinazione, che viene riportata fedelmente in cartografia. Ogni particella forestale sarà caratterizzata da: un soprassuolo sufficientemente omogeneo, da condizioni di fertilità uniformi, e da confini facilmente individuabili in quanto coincidenti, di regola, con linee naturali o artificiali. Questi particolari vengono individuati eseguendo una preliminare analisi visiva del soprassuolo, per semplice camminamento. La dimensione media della particella 14 forestale sarà funzionale al tipo di gestione prevista e comunque adeguata alle possibilità operative di realizzazione degli interventi nonché alla tipologia degli stessi. La confinazione particellare è stata eseguita in campo, apponendo segni di confine con vernice forestale indelebile di colore azzurro. La segnaletica di confine è stata apposta su limiti ed elementi fisiografici, ovvero realizzati su rocce e particolari fisici non deperibili, nonché sul tronco delle piante poste lungo il confine, appartenenti alla particella e volti verso l’esterno. La segnaletica è tipicamente materializzata, sul tronco degli alberi a circa 1,5 metri da terra, o in mancanza di questi, su limiti fisiografici, con tratti orizzontali, verticali o inclinati, per i confini lineari e con una T, una V, una X o un + ai vertici o agli angoli significativi. Le particelle contermini hanno segnatura dei limiti condivisi sulle piante o sui limiti fisiografici posti sulla linea di confine. Di ogni segno di limite particellare devono essere visibili i due segni vicini. Il tecnico ha avuto cura di apporre, per i limiti comunali, sugli alberi, un doppio anello azzurro. In tutti gli altri casi, sono state poste due linee, azzurre. Le particelle forestali, sia boscate sia destinazioni ad altro uso, sono contrassegnate, sia in campo e sia in cartografia, con un numero arabo progressivo. Ogni segnaletica di confine riporta sempre il numero della particella forestale interessata.

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CAP. 5 – Classe economica/compresa "A" Ceduo misto matricinato

5.1- Descrizione delle caratteristiche della Classe economica/Compresa

Da quanto già precedentemente indicato l’area silvo-pastorale di proprietà del Comune di San Mango sul Calore è pari a 43.01.68 che nel complesso va a formare 1 sola Classe economica, “A”, ceduo matricinato misto a prevalenza di cerro. Vi è inoltre identificata una sola Compresa poiché il soprassuolo interessato presenta un’unica tipologia di composizione specifica, Cerro, la cui tipica forma di governo è il ceduo matricinato. Si rende noto inoltre che nella particella 3, identificata con il nome di “Bosco Ferrazzano”, oltre alla presenza delle specie precedentemente descritte, vi è quella di alcuni esemplari di Faggio (Fagus Sylvatica). Tale specie è stata identificata già dal precedente piano, e segnalata in un piedilista, durante la relativa operazione di martellata. Quest’ultima ha rilevato, non solo un esiguo numero di piante, pari a 7, ma anche un loro posizionamento molto sparso. Ne consegue che risulta alquanto complesso poter definire la superficie occupata esclusivamente dal faggio, e ciò motiva inoltre anche la non identificazione di una relativa compresa. Le principali modalità e forme di prescrizione da riservare a tale specie, sono state indicate nel successivo paragrafo 5.5.

5.2- Particelle forestali della Classe economica/Compresa La Classe economica, precedentemente descritta, è stata suddivisa al suo interno in tre distinte particelle. Per ogni una di queste sono stati definiti (vedi allegato 1), parametri come la località, numero di particella, dati catastali, estensione, le categorie di vincoli gravanti, e dati dendrometrici. Data l’uniformità della composizione specifica del patrimonio boschivo in esame, in esso non vi è stato applicato alcun sistema di zonizzazione.

5.3- Rilievi tassatori I rilievi tassatori riguardano soprattutto i caratteri dendrometrici di un popolamento e forniscono in generale i dati di natura quantitativi a scala di particella e di compresa. Essi riguardano soprattutto le misure di valori come il diametro a 1,30 metri (d), l’altezza totale (h), l’area della sezione a 1,30 m. (area basimetrica), ed il volume (V) delle piante. Questi elementi costituiscono quindi la base per giungere alla successiva determinazione del volume prelevabile, ovvero della ripresa, nonché degli incrementi legnosi intercorsi tra due utilizzazioni successive, dello stock di carbonio contenuto nella biomassa epigea, riuscendo così a valutare la condizione generale del soprassuolo, come i relativi servigi offerti. Va inoltre sottolineato che durante l’esecuzione dei rilievi, non ci sono state contestazioni da parte dei privati.

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La metodologia adottata per l’esecuzione dei suddetti rilevamenti è quella che tiene conto dell’Area di Saggio (AdS), nella quale sono stati individuati gli alberi che fungono da modello per le successive misurazioni. L’AdS costituisce una porzione di superficie di bosco più piccola, avente di solito forma quadrangolare, poiché essa è la più semplice. Nella scelta della zona di realizzazione della stessa, si sono soprattutto considerati alcuni parametri come l’acclività della superficie e la densità del soprassuolo, al fine di includere le piante aventi dimensioni tali da rappresentare le caratteristiche medie del popolamento. Ogni AdS, quindi è stata confinata mediante la realizzazione di un quadrato di 400 mq. (20 x 20 metri), con individuazione dei relativi alberi di vertice con vernice azzurra, che sono stati georeferenziati, con coordinate geografiche UTM 33 Nord, e poi numerati in modo progressivo (art. 93, comma 10, Reg. regionale). Nello specifico caso in esame sono state realizzate complessivamente 11 AdS, che coprono una superficie di 4.400 mq e distribuite omogeneamente all’interno delle singole particelle oggetto di pianificazione. La ripartizione delle medesime all’interno delle singole particelle è di seguito riportata:

Particella n. AdS Superficie (mq) 1 5 2.000 2 3 1.200 3 3 1.200 TOT 11 4.400

La distribuzione delle AdS è inoltre riportata sulla specifica cartografia, ed allegata al Piano di Gestione Forestale. All’interno della singola AdS si è passati ad eseguire i su detti rilevamenti, a partire dai diametri delle piante, mediante cavallettamento di quelle che rispettano la “soglia minima di cavallettamento”, precedentemente definita e pari a 4 cm. Attraverso tale procedura si sono cosi assegnate le successive classi diametriche che, nel presente caso sono le seguenti: Valori

Classi (cm) diam. da a 1 3 5 2 5 7 3 7 9 4 9 11 5 11 13 6 13 15 7 15 17 8 17 19 9 19 21 10 21 23

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In conseguenza di una elevata irregolarità delle sezioni delle piante a 1,30 metri, si sono effettuate delle doppie misurazioni dei diametri, al fine di calcolarne un relativo valore medio. Tale operazione ha richiesto l’intervento di due persone adibite rispettivamente alla misurazione, ed alla registrazione dei dati su di un relativo “piedilista di cavallettamento”. I risultati emersi da queste operazioni sono stati ordinati e riepilogati negli allegati n. 17 – 18 – 19. L’operazione di cavallettamento inoltre ha interessato non soltanto i polloni del Cerro ma anche le relative matricine, ovvero delle piante definite “porta seme”, che ha consentito di caratterizzare, per grandi linee, il sistema di gestione attualmente in corso. A conclusione di ciò i dati ricavati sono stati ordinati in modo dettagliato negli allegati n.6 al 16, mentre per una prima lettura, vengono riportati di seguito in forma sintetica:

Matricine Particella Ø medio (cm) n/ha 1 95 4,02 2 116 2,71 3 125 23,69 Tot. 336 30,42

Il rilevamento dei diametri infine ha consentito di caratterizzare il popolamento in esame anche sotto il profilo della composizione, e della densità, ovvero del numero di piante presenti per unità di superficie (p/ha). La consociazione del Carpino bianco e Nero al Cerro, ha comportato l’indicazione di questo parametro per singola specie arborea, come di seguito illustrato:

15.000 9.650 10.000 4.525 3.200 5.000 2.500 1.925 575 1.000 100 75 0 PARTICELLA 1 PARTICELLA 2 PARTICELLA 3

Cerro Carpino B. Carpino N.

Ulteriore importante parametro statistico è anche la conoscenza della distribuzione del numero di piante in funzione del solo diametro, che diviene utile per poter effettuare la successiva operazione di cubatura con l’uso delle tavole stereometriche locali. Nel presente caso tale distribuzione si presenta nel seguente modo:

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150 100 50 0 4 6 8 10121416182022242628303234

Cerro Carpino B. Carpino N.

Per la determinazione dell’altezza (H) si è fatto ricorso alla metodologia dell’albero modello unico, per classe diametrica, poiché esso consente di poter meglio rappresentare le condizioni di fertilità massima, media e minima esistenti all’interno dell’intera stazione. Da ciò ne consegue che all’interno della nota Classe economica, ed in particolare delle particelle, sono state individuate, numerate ed abbattute le piante che fungono da albero modello, rispettando il criterio indicato dall’art.94 del Reg. n.3/2017. I relativi risultati sono riportati (vedi allegato n.) in dettaglio:

Particella AdS N. alberi modello Tot. per AdS Cerro Carpino N. Carpino B. 1 8 0 0 8 2 8 2 3 13 1 3 8 3 2 13 4 8 3 3 14 5 9 2 0 11 TOTALE 41 10 8 59 6 9 2 3 14 2 7 8 2 3 13 8 8 1 5 14 TOTALE 27 5 11 41 9 8 0 5 13 3 10 8 5 2 15 11 7 3 2 12 TOTALE 23 8 9 40 TOTALE 140

I dati ricavati dagli alberi modello saranno utilizzati per la costruzione della tavola di cubatura locale (cormometrica) che andrà allegata al Piano.

19 La misurazione dell’altezza è stata eseguita direttamente sull’essenza arborea per una maggiore precisazione del valore, cosi anche per non incorrere in successivi errori di stima dei relativi volumi. Dall’elaborazione ed organizzazione di tali dati si è giunti a determinare i valori dell’altezza media delle singole classi diametriche, di seguito riportata:

Altezza media - classe diam. 16,00 13,82 14,00 12,70 12,18 12,00 11,18

10,00 8,73 9,09 7,91 8,00 6,30 6,00 5,33

4,00

2,00

0,00 cl. 4 cl. 6 cl. 8 cl. 10 cl. 12 cl. 14 cl. 16 cl. 18 cl. 20

I valori di dettaglio delle altezze degli alberi modello, sono invece riportati negli allegati n. 17 – 18 – 19. Per determinare il volume dell’albero modello si fa riferimento alla formula della sezione mediana proposta da Huber, ove: - Si misura l’altezza del fusto atterrato (H); - Si misura il diametro del fusto a metà altezza (D ½). ed il volume si ottiene quindi dalla seguente formula:

࣊ ૚ ૛ ࡴכ ൬ࡰ ൰כ ࢂൌ ૝ ૛ Per utilizzare le altezze ai fini della cubatura, è necessario una ulteriore elaborazione che compensi e corregga in qualche modo le altezze rilevate, riportandole in un corretto ambito statistico. Ciò si fa con la costruzione della curva ipsometrica che mette in relazione classi diametriche e relative altezze, compensando i dati grezzi rilevati. Anche per la realizzazione di tale curva si è tenuto conto dei valori medi dei diametri e delle relative altezze.

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Da successive elaborazioni dei dati medi riguardanti i diametri e le altezze degli alberi modello considerati, si giunge a definire una relativa tavola di cubatura per il soprassuolo in esame (locale), relativa al ceduo matricinato misto di cerro. Da cui si è pervenuto a quanto di seguito riportato:

Diametri a Altezza Volume - 1,30 cm - mt mc 4 5,28 0,002 6 6,45 0,003 8 7,59 0,005 10 8,70 0,006 12 9,79 0,008 14 10,85 0,009 16 11,88 0,011 18 12,89 0,013 20 13,87 0,015 22 14,82 0,017 24 15,74 0,019 26 16,64 0,022 28 17,51 0,024 30 18,35 0,026

5.4- Determinazione della provvigione (Pr) e incremento (Ic) Il criterio di assestamento che si prevede di applicare al presente demanio comunale boschivo tiene conto non solo della composizione specifica del soprassuolo, e dei caratteri dendrometrici rilevati prima, ma anche dei risultati ottenuti dalla precedente gestione, in termini di forma di governo, di trattamento e la funzione attribuita alle diverse particelle. Sulla base di tali considerazioni vengono determinati gli elementi tipici di un sistema assestamentale riguardanti la provvigione, il turno, la ripresa, e le modalità di utilizzazione, attraverso un piano dei tagli, specifico per ogni particella del soprassuolo in esame. Al fine di una pianificazione forestale ottimale è necessario mantenere l’aggiornamento della cartografia, riportando, a tempo debito, eventuali nuove opere eseguite (strade, piste di esbosco, ecc…) che possono influire notevolmente sui criteri di gestione. Grazie all’utilizzo

21 delle CTR regionale è stato possibile elaborare la carta silografica, strumento fondamentale per la visione d’insieme del demanio assestato. La carta, come indicato dall’art. 112 del Reg. n.3/2007, è allegata al presente Piano. La provvigione costituisce il valore della massa legnosa realmente presente in bosco, indicata generalmente in termini di m3/ha, mentre la ripresa indica soprattutto il valore della provvigione utilizzabile, durante il decennio di validità del P.G.F., con riferimento ad un relativo saggio di utilizzazione (S.U.). Nel presente caso la provvigione reale (Pr) è stata determinata adoperando la relativa tavola di cubatura cormometrica a doppia entrata. La stessa provvigione inoltre è stata definita sia a livello unitario (m³/ha), che totale per l’intera particella, i cui valori sono riportati in allegato n1. Il parametro che consente di definire il ritmo di crescita di un bosco è l’incremento. La crescita di un popolamento nell’arco di un singolo anno è detto Incremento corrente (Ic), mentre quello avutosi mediamente nel medesimo anno è detto Incremento medio (Im), in termini di (m³/ha/anno). Nel ,ݐ/݁ݐàܸ = ݉ܫ :presente caso studio si è preferito determinare quest’ultimo, con il seguente rapporto riferendolo alla singola particella. Tali dati sono riportati in dettaglio nell’allegato n.1 e in forma sintetica di seguito:

Particella Forestale 1 2 3 Superficie bosc. (ha) 18.08.96 12.92.59 12.00.40 Turno ceduo (anni) 14 14 14 Increm. Medio 10,86 17,82 10,20 Ripresa (ha) 3,05 3,05 3,05 Ripresa norm. X classe di 2,78 2,78 2,78 fertilità (m³/ha/anno)

5.5- Governo, turno e trattamento La forma di governo esprime la modalità di rinnovazione del bosco, che nel presente caso è il ceduo matricinato, particolarmente adatto alle specie con elevata capacità pollonifera, tipica di molte specie quercine tra cui anche il Cerro. L’aspetto prevalente del ceduo matricinato è la dominanza dei polloni, ovvero le piante nate da medesima ceppaia, e la presenza più sporadica delle matricine, ovvero di piante nate esclusivamente da seme, il cui ruolo ecologico è quello di garantire la rinnovazione del soprassuolo. Considerata la compartimentazione del soprassuolo in un’unica compresa, nonché la sua natura, la forma di governo ed il relativo trattamento indicati si riferiscono all’intero soprassuolo. Si prescrive per tanto il mantenimento dell’attuale forma di governo a ceduo matricinato, caratterizzato nello 22 specifico da matricine aventi età pari al doppio di quello dei polloni (2T). La matricinatura applicata inoltre terrà conto del rilascio di 70 matricine ad ettaro scelte per un terzo tra quelle del vecchio turno. Il turno è il parametro che definisce la lunghezza del ciclo produttivo del soprassuolo, che a sua volta dipende dalla specie e dalla tipologia di assortimento legnoso ritraibile. Non va dimenticato inoltre che anche questo elemento è specificamente regolamentato dall’art.63 del Regolamento Reg. n.3/2017, al quale si è fatto riferimento. In conseguenza di ciò il turno definito per il presente soprassuolo è di 14 anni. Il taglio dei polloni inoltre va eseguito direttamente al colletto della pianta, e unitamente a questi vanno eliminate anche le matricine. L’epoca del taglio invece dipende dalla specie prevalente, il Cerro, il cui periodo più idoneo, secondo quanto indicato dall’art.62 del Reg. n.3 del 2017, ricade tra il 1° ottobre ed il 15 aprile. In merito al trattamento del Faggio, sito nella particella 3 (Bosco Ferrazzano), si segnala che questa, costituendo una particolarità botanica, va tutelata e preservata integralmente. Ciò vuol dire che viene esclusa da qualsiasi forma di utilizzazione, cosi come specificamente prescritto anche nel successivo piano dei tagli.

5.6- Determinazione della ripresa Per la determinazione della ripresa, ovvero la quantità di legno utilizzabile durante il periodo di validità del Piano di Gestione Forestale, si è tenuto conto prevalentemente della forma di governo, in quanto essa suggerisce quindi l’adozione del metodo “planimetrico spartitivo”, secondo il quale la ripresa normale (Rn) è definita come rapporto tra la superficie del soprassuolo (S) ed il relativo turno ܁ (T) e nello specifico adottando la seguente formula: Rnൌ . Ciò vuol dire quindi che la ripresa ܂ normale va a definire la superficie di soprassuolo che può essere sottoposta al taglio e di seguito riportata.

Superficie (ha) Turno del ceduo (anni) Ripresa reale (ha/anno) 43.01.68 14 03.07.26

In considerazione di una durata decennale del presente piano (2020 – 2029), la ripresa complessiva sarà di 27.65.34 ettari. Tale elemento quindi esplica una ripresa costante, ma solo in termini superficiali e non volumetrici, tipico del metodo assestamentale applicato. Per ovviare a questo inconveniente, si ricorre al calcolo della massa volumica (m³) prelevabile su tale superficie, determinabile tenendo conto di un dato Saggio di Utilizzazione (SU), che nel presente caso è del 97%.

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Questo elemento infine permette di calcolare il valore della provvigione post utilizzazione, riportati nel seguente piano dei tagli.

Durata Durata Durata 3 2 1 Particella (anni) (anni) (anni) Periodo di 2020 3 2023 3 2026 3 utilizzazione Superf. a taglio 3 3,05 3 3,05 3 3,05 (ha)

Ripresa reale 2,78 2.413,91 2,78 2.010,27 2,78 3.632,15

S. U (%) 97 97 97 Provvigione post intervento 74,66 62,16 112,33 (m³)

5.7- Piano dei tagli e modalità operative Il piano dei tagli, redatto a livello di singola compresa, come da art. 97 del Reg. n.3 del 2017, definisce soprattutto l’ordine dei tagli da eseguire, il relativo periodo, ed i volumi di massa legnosa asportabili, (Ripresa reale unitaria), (vedi allegato 2). Le modalità di determinazione delle indicate riprese, sono state precedentemente esplicitate. Il medesimo prospetto inoltre riporta anche i volumi di massa legnosa relativi alle matricine che, contestualmente ai polloni, possono ricadere al taglio, secondo le modalità indicate dall’art.65 del Reg. n3/2017. Dal presente piano di taglio, viene escluso il faggio, sito in particella III (Bosco Ferrazzano).

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Cap. 6 - Piano dei miglioramenti

6.1- Generalità Con il presente piano dei miglioramenti, si individuano le tipologie di opere da approntare nel corso del decennio di validità del Piano di Gestione Forestale, nonché le relative modalità di esecuzione degli stessi. Le tipologie di opere di miglioramento fondiario, che sono state previste per il patrimonio boschivo comunale sono le seguenti: - Interventi di prevenzione incendi con creazione di punti di approvvigionamento idrico - Sistemazioni idraulico-forestali; - Miglioramento della viabilità montana; - Recupero e sistemazione della sentieristica - Miglioramento delle strutture turistiche; - Tutela della fauna selvatica; - Tutela, miglioramento della vegetazione ripariale

6.2- Interventi di prevenzione e la lotta agli incendi boschivi Per questa tipologia d’intervento si prevede di operare attraverso azioni dirette ed indirette, in quanto le prime hanno lo scopo di contenimento della possibile propagazione dell’incendio, mentre con le seconde è possibile diminuire le principali cause di innesco di un incendio. Le azioni dirette previste riguarderanno: - Realizzazione di un punto di approvvigionamento idrico e bocchette antincendio all’interno del bosco. (particella forestale 1) Le azioni indirette invece riguardano: - Decespugliamenti localizzati e perimetrali nelle aree particolarmente invase da vegetazione arbustiva ed erbacea infestante; - Sistemazione della viabilità interna ai popolamenti, che potranno svolgere azioni di parafuoco e consentire il passaggio agevole ai mezzi antincendio. Inoltre in ottemperanza alle direttive dell’art. 75 del Regolamento regionale n. 3 del 28 settembre 2017, si sollecita il Comune di San Mango sul Calore a regolamentare le seguenti buone pratiche: x Vietare in tutto il territorio comunale ed in qualsiasi stagione dell’anno l’uso, ormai arcaico, del fuoco per ripulire siepi, scarpate, fossi, oliveti e seminativi. L’usanza di bruciare foglie ed altri residui vegetali per facilitare la raccolta dei prodotti agricoli, è un retaggio del passato e non risponde più ai sani criteri di un uso del suolo che miri alla difesa del territorio.

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6.3- Opere di sistemazioni idraulico-forestali Le opere di sistemazione idraulico-forestali dovranno essere eseguite secondo i criteri di minimo impatto ambientale privilegiando le tecniche di ingegneria naturalistica. Gli interventi sono particolarmente necessari sia all’interno dell’asta fluviale e sia lungo le sponde del rio Luccello (particella forestale 1-3) Tali opere saranno finalizzate al controllo dell’erosione in alveo e stabilizzazione delle sponde (ad esempio: briglie, briglie selettive, gabbioni rinverditi, scogliere rinverdite), miglioramento della dinamica d’alveo (ad esempio ampliamento o rifacimento di difese spondali, riprofilatura della sezione idraulica) Questi interventi dovranno fare riferimento ai criteri dettati dal piano stralcio dell’Autorità di Bacino Liri-Garigliano e Volturno, dal Piano forestale Generale della Regione Campania nonché ai Bandi di attuazione dei diversi finanziamenti regionali, nazionali ed europei.

6.4- Miglioramento della viabilità montana La maggior parte della viabilità boschiva esistente necessita di opere di miglioramento e/o rifacimento, poiché si ritiene che essa assolva a funzioni economiche, strutturali importanti, sia per il demanio, sia per i fruitori dello stesso. Ulteriore problematica rilevata a carico della viabilità boschiva riguarda poi il manto stradale specialmente in alcuni punti e per diversi tratti dell’intera viabilità che non consente sia il regolare deflusso delle acque piovane, che facilitare le operazioni di esbosco, e quelle di ordinaria manutenzione. Pertanto in tale circostanza si prevedono interventi quali: - realizzazione di rettifiche di livelletta, pareggiamenti del piano viario, ricariche di pietrisco; - sistemazione dei corpi stradali con mezzo meccanico e ricarica per uno spessore di cm. 20 con misto granulometrico stabilizzato e consolidamento mediante tagliacque in legname; - realizzazione e/o ripristino di opere di presidio quali cunette, scoline, ecc; - ampliamento della carreggiata e/o una riqualificazione del manto stradale specialmente in alcuni punti e per diversi tratti. In previsione della riqualificazione dell’area ricreativa già esistente (vedi miglioramento strutture ad uso turistico), al fine di incrementare lo sviluppo turistico dell’area boschiva comunale, rendendolo più sicuro e facilmente accessibile vi si interverrà attraverso: - ripristino e /o l’inserimento di ulteriori parapetti e barriere di protezione. Le modalità di realizzazione di tali interventi saranno specificati in sede di progettazione.

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6.5- Recupero e sistemazione della sentieristica La sentieristica, va distinta dalla precedente viabilità boschiva, poiché essa costituisce il sistema di vie di penetrazione all’interno del bosco. La sua funzione è soprattutto quella di facilitare le operazioni monitoraggio dello stato evolutivo del bosco nei diversi periodi dell’anno, ma in ottica turistica ricreativa, essa consente anche di praticare attività escursionistiche, all’interno del bosco. Allo stato attuale, tale sentieristica risulta essere non facilmente individuabile oltre che percorribile, a causa della folta presenza della limitrofa vegetazione, e per l’assenza di relativa segnaletica in corrispondenza dei punti di accesso. Le principali opere di recupero della sentieristica possibili sono: - Riassetto dei tracciati degradati (particella forestale 2 – 3); - Realizzazione della segnaletica su materiale legnoso, indicante nome e lunghezza dei percorsi; La futura segnaletica sarà realizzata con materiali tipici del luogo, ed aventi dimensioni e forme da definire in fase di progettazione.

6.6- Miglioramento strutture turistico-ricreativa Nella particella forestale 1 è presente un’area pic-nic che necessità urgenti interventi di riqualificazione per consentire la valorizzazione turistica-ricreativa del bosco. Pertanto oltre a migliorare l’accesso e la viabilità a detta area, si prevedono interventi di realizzazione e allocazione di panchine, staccionate, collocazione di cestini per la raccolta rifiuti, installazione di panche, tavole, e scalini nelle zone con maggiore pendenza, piano di cottura in pietra, montaggio di altalene, tabelle divulgative da apporre sui tronchi degli alberi circondanti l’area pic-nic, con indicazioni delle emergenze botaniche e faunistiche nonché le norme circa il rispetto dell’ambiente. Tali strutture inoltre saranno realizzati con materiali tipici del posto, secondo caratteristiche definite in sede di progettazione.

6.7- Tutela della fauna selvatica In prossimità dell’area turistico-ricreativa, situata nella particella 1, Bosco del Gaudo, si prevedono interventi di interesse faunistico, in virtù della presenza di un voliera. Date infatti le favorevoli condizioni climatiche dell’area, essa è adatta ad accogliere anche la fauna selvatica. La struttura in esame, è attualmente in disuso ed in evidente condizione di degrado, che inoltre giovano negativamente sull’ambiente circostante. L’opera di riqualificazione e ripristino della voliera, le consentirebbe di riacquistare l’originale funzione, oltre che di arricchire il patrimonio faunistico del bosco. Tali interventi prevedono:

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- Ripristino strutturale interno ed esterno della voliera; - Ripristino e/o installazione di elementi utili alla permanenza di volatili selvatici; - Realizzazione di un limitrofo punto di avvistamento per attività di monitoraggio e periodico censimento. Tutte i su detti interventi verranno realizzati secondo le modalità e le caratteristiche indicate e definite in fase di progettazione degli stessi.

6.8- Tutela, miglioramento della vegetazione ripariale Gli interventi di miglioramento della vegetazione ripariale, risultano essere necessari in quanto questa formazione erbacea mette in essere azioni di stabilizzazione di versanti fluviali. Allo stesso tempo essa garantisce una fascia riparia arborea/arbustiva di qualità e la creazione di habitat differenziati che favoriscono la conservazione e lo sviluppo della biodiversità sia animale e sia vegetale, volti all’aumento della stabilità degli argini. Nel presente caso, l’area di interesse dell’intervento è quella lungo il rio Lucello, il principale corso idrico presente nel bosco. I principali interventi da realizzare sono: - Sistemazione e regolarizzazione delle specie vegetali presenti; - Pulizia dei siti da eventuali agenti inquinanti; - Periodico monitoraggio del sito Le specifiche modalità di azione di tali interventi saranno definite in sede di progettazione.

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CAPITOLO 7: Modalità di godimento e stato dei diritti degli usi civici (Art. 104 del Regolamento regionale n. 3/2017)

I - Individuazione dei beni di Uso Civico e norme di riferimento - Tutela ambientale - norme generali

7.1 - Individuazione a. I comprensori demaniali gravati da usi civici del comune di San Mango sul Calore sono quelli attributi a detto Ente in esecuzione del Ordinanza commissariale del 08/08/1938. b. I predetti comprensori sono analiticamente individuati e descritti nell’allegato Decreto del Regio Commissario per la liquidazione degli Usi Civici in Napoli del 08/08/1938 con il quale vengono assegnati alla Categoria “A” in base al disposto dell’articolo 11 della Legge 16 giugno 1927, n. 1766.

7.2 - Disciplina di riferimento La disciplina del diritto di uso civico, il cui esercizio avviene sul demanio del comune di San Mango sul Calore, Provincia di Avellino si iscrive nella normativa sancita dalle Leggi Regionali 17 marzo 1981, n. 11, e 7 maggio 1996, n. 11, alle Linee di indirizzo per l’esercizio delle funzioni in materia di Usi Civici approvate con Delibera di Giunta Regionale 23 febbraio 2015, n. 61, nonché nella Legge 16 giugno 1927, n. 1766, e nel Regolamento di Esecuzione approvato con R. D. 26 febbraio 1928, n. 332.

7.3– Competenza territoriale I soggetti di cui al successivo art. 4, nel rispetto delle Leggi Nazionali e della Regione Campania, sono titolari esclusivi ed esercitano i diritti di uso civico sui terreni e le piante di castagno che ne sono gravati, così come individuati nel richiamato Decreto del Regio Commissario di assegnazione alla categoria “A”.

7.4– Titolarità del diritto di uso civico a. All’esercizio dell’uso civico del pascolo, nelle sue differenti configurazioni territoriali, hanno diritto, esclusivamente, i cittadini residenti del comune di San Mango sul Calore. b. Sono fatte salve le relative posizioni ed equiparati ai cittadini residenti del comune di San Mango sul Calore (purché in regola dal punto di vista tecnico-fiscale e del pagamento dei canoni pregressi ed attuali, entro due anni dall’approvazione del regolamento comunale degli usi civici da parte della Regione Campania ai sensi e per gli effetti della DGR n. 61/2015) esclusivamente coloro che risultano assegnatari di aree gravate da uso civico del pascolo e/o affitto e/o di diritto di livello precedentemente all’entrata in vigore del predetto regolamento e per un periodo non inferiore a due anni dall’entrata in vigore dello stesso. c. I cittadini residenti nel Comune per un periodo di non meno di due anni. d. Coloro, d’ambo i sessi, che abbiano contratto matrimonio con cittadini del comune di San Mango sul Calore ed ivi residenti; e. È facoltà del Sindaco, concedere tale diritto anche a persone non residenti, fatte salve apposite autorizzazioni. f. L’Amministrazione comunale, tramite Delibera del Consiglio comunale, può aumentare i 29

canoni dei cittadini non residenti nel Comune che risultano essere assegnatari e/o occupatori di terreni e/o Castagneti gravati da uso civico e/o affitto, fino ad un massimo del 25% della tariffa base.

7.5– Tipologia degli usi civici esercitabili g. Gli usi civici che possono esercitarsi, alla luce dei Decreti di assegnazione a categoria sono esclusivamente quelli di cui alla categoria “A” della Legge 1766/ 1927 ovvero: x il bosco, attraverso il legnatico (raccolta della legna secca) ed il castagnatico; x il pascolo permanente; x la raccolta di tutti i prodotti secondari spontanei della terra non protette da speciali leggi ed altri, come appresso specificato; x l'uso delle acque per abbeverare animali; x la semina. h. Il diritto di uso civico del castagnatico, facendo seguito alla nuova classificazione assegnata al castagneto da frutto dalla L. R. 31 marzo 2017, n.10, è regolato da apposito Regolamento del castagno. i. Quando le rendite delle terre non sono sufficienti al pagamento delle imposte su di esse gravanti ed alle spese necessarie per la loro amministrazione e sorveglianza, l’amministrazione comunale, previa delibera dell’organo competente, può imporre agli utenti un corrispettivo per l’esercizio degli usi civici consentiti. j. I proventi derivanti a qualsiasi titolo dalla vendita dei prodotti dei terreni degli usi civici, ivi comprese le erbe e la legna eccedente gli usi, alla luce dell’art. 8 della L. R. n. 11/81 e dell’art. 46 del R. D. n. 332/1928, devono essere destinati al miglioramento ed alle trasformazioni fondiarie, nonché al sostegno delle attività agro-silvo-pastorali e industriali delle imprese cooperative eventualmente costituite.

7.6– Nuove forme di gestione degli usi civici k. Gli usi civici potranno essere esercitati oltre che dai singoli cittadini, anche da associazioni di abitanti residenti provvisti di requisiti di professionalità (coltivatori, mezzadri, affittuari, contadini limitrofi nel numero determinato di volta in volta dal Sindaco, braccianti, pastori, giovani naturali interessati allo sviluppo dell’agricoltura, anche alla luce dei programmi europei, ecc.), costituiti in cooperative legalmente riconosciute, che saranno subordinate alle disposizioni vigenti (Leggi Regionali n . 11/1981, n. 11/1996), previa autorizzazione regionale al mutamento di destinazione per concessione in uso temporaneo. Ove sussistano terre accorpate e si è costituita la cooperativa di cui all'art. 6 o all'art. 14 della L. R. n. 11/1981, il Comune, quale socio che concede le terre, richiede un progetto d'impresa per attività plurime integrate di piena valorizzazione delle risorse sulla scorta del piano di sviluppo previsto, per l'assieme delle terre pubbliche, dall'articolo 5. l. Il progetto d'impresa dovrà assicurare una elevata produttività nei vari comparti produttivi anche in base a nuove tecnologie, puntando, in pari tempo, su maggiori e articolate produzioni e su loro interconnessioni nell'ambito di un rigoroso rispetto ambientale ai fini di un aumento di reddito e di occupazione per la cooperativa, aperta a tutti i produttori agricoli, lasciando per gli aventi diritto all'uso civico non soci, una aliquota delle terre (anch'esse valorizzate in base al progetto citato) per esercitare tale diritto "uti singuli" (nell'ambito dell'art. 1021 del Codice 30

Civile per lo stretto fabbisogno familiare) e nei limiti non ostativi del progetto di piena valorizzazione delle risorse quale uso civico moderno nell'interesse generale della popolazione. m. Il progetto d'impresa ed il piano complessivo di cui all'articolo 5 della Legge Regionale n.11/1981, potrà essere affidato, ai fini innanzi citati, ai gruppi di Società di progettazione pubbliche nazionali specializzate, con l'apporto dell'Università e/o del Mi.P.A.F., di Società delle Organizzazioni Professionali agricole per specificare attività, oltre che di Enti Regionali, o di Società e Gruppi di progettazioni locali competenti. n. Al gruppo partecipa, come momento determinante, sia la cooperativa che il Comune, Ente esponenziale anche degli interessi degli aventi diritto all'uso civico, con il conferimento delle terre comuni da mutarsi di destinazione per successiva concessione dell'art. 2 della Legge Regionale n.11/1981, art. 12 della Legge n. 1766/1927, e art. 41 del Regio Decreto n. 332/1928. o. Le terre non ancora utilizzate nel senso ora indicato o non affidate in comodato per allargare la maglia poderale ai sensi dell'art. 9 della citata Legge Regionale n.11/1981, formano oggetto di elaborazione del piano di cui all'art. 5, realizzando intanto opere e strutture di miglioramento pur nelle condizioni e nei rapporti esistenti con l'esplicita clausola di inquadrarli nella soluzione più organica indicata, evitando di precostituire situazioni ostative. Tutte le attività in precedenza indicate debbono tener conto del rigoroso rispetto e tutela dell'ambiente. p. L’Amministrazione comunale diventa socio dell’impresa cooperativa, con una quota non inferiore al 51%, conferendo come sua quota capitale le terre di uso civico ritenute idonee, con l’obbligo di rinvestire nell’azienda o in opere di miglioramento della zona, la quota di utili e mezzi ad essa spettante. q. Il consiglio di amministrazione dell’azienda cooperativa è composto dai rappresentanti dei vari enti territoriali e pubblici coinvolti nel progetto di impresa, lasciando il massimo spazio all’autogestione dell’azienda da parte dei produttori locali con prevalenza dei naturali residenti e/o loro eredi, con la quota di almeno il 49%. r. Le modalità di raccolta e di esercizio degli usi civici da parte dell’impresa cooperativa possono essere determinate annualmente dall’Amministrazione comunale.

7.7– Vincolo per scopi idrogeologici (Regio Decreto 30 dicembre 1923, n. 3267) I boschi demaniali, che per la loro speciale ubicazione, difendono terreni, strade o fabbricati dalla caduta di frane, dal rotolamento di sassi, dallo scorrimento delle acque, dalla furia dei venti, e quelli ritenuti utili per le condizioni igieniche locali, possono, su richiesta della Provincia o di altri enti e privati interessati, essere sottoposti a limitazione nella loro utilizzazione.

7.8- Procedure per la trasformazione dei boschi Essendo il territorio demaniale del comune di San Mango sul Calore gravato da usi civici e soggetto al vincolo idrogeologico, per i terreni demaniali vincolati, la trasformazione dei boschi in altre qualità di coltura e la trasformazione di terreni saldi in terreni soggetti a periodica lavorazione sono subordinate ad autorizzazione della Comunità Montana competente in relazione al Regolamento regionale n. 3/2017 (Titolo V), ed alle modalità da essa prescritte, caso per caso, allo scopo di prevenire danni per la stabilità o turbare il regime delle acque. 31

7.9- Difesa dei boschi dagli incendi s. È vietato a chiunque di accendere fuochi all’aperto nei boschi o a distanza inferiore a 1000 metri dai medesimi. Nel periodo di massima pericolosità vigono le disposizioni impartite annualmente con il Decreto del Dirigente della Struttura Regionale competente. t. Nel periodo dal 15 giugno al 30 settembre è vietato a chiunque accendere fuochi nei pascoli. u. Il periodo di massima pericolosità per gli incendi boschivi, può, comunque, variare di anno in anno e viene individuato con apposito Decreto del Presidente della Giunta Regionale. v. L’accensione del fuoco negli spazi vuoti del bosco è consentita per coloro che, per motivi di lavoro, sono costretti a soggiornare nei boschi, limitatamente al riscaldamento ed alla cottura delle vivande. I fuochi debbono essere accesi adottando le necessarie cautele e dovranno essere localizzati negli spazi vuoti, preventivamente ripuliti da foglie, da erbe secche e da altre materie facilmente infiammabili. È fatto obbligo di riparare il focolare in modo da impedire la dispersione della brace e delle scintille e di spegnerlo completamente prima di abbandonarlo. w. Le stesse cautele debbono essere adottate anche da coloro i quali soggiornano temporaneamente per motivi ricreativi e di studio, i quali sono obbligati ad utilizzare le aree pic-nic all’uopo attrezzate. x. L’abbruciamento delle stoppie e di altri residui vegetali, salvo quanto previsto dall’articolo 25 della L. R. 9 agosto 2012, n. 26, è permesso quando la distanza dai boschi è superiore a quella indicata nel comma 1, purché il terreno su cui si effettua l’abbruciamento, venga preventivamente circoscritto ed isolato con una striscia arata (precesa o fascia protettiva) della larghezza minima di metri cinque. In ogni caso, non si deve procedere all’abbruciamento in presenza di vento. È fatto obbligo di presiedere a tutte le operazioni di bruciatura. y. Nel periodo di massima pericolosità è vietato fumare nei boschi, nelle strade e sentieri che li attraversano. z. Nei castagneti da frutto è consentita la ripulitura del terreno dai ricci, dal fogliame e dalle felci, mediante la loro raccolta, concentramento ed abbruciamento. L’abbruciamento è consentito al di fuori del periodo di massima pericolosità come definito dal Decreto del Dirigente della Struttura Regionale competente e dovrà essere effettuato dall’alba alle ore 9,00 ed in assenza di vento. Il materiale raccolto in piccoli mucchi è bruciato con le opportune cautele, in apposite radure predisposte nell’ambito del castagneto. aa. L’abbruciamento delle stoppie e la pulizia dei castagneti da frutto debbono essere preventivamente denunciati al Sindaco ed ai Carabinieri Forestale. bb. È consentito l’uso del controfuoco come strumento di lotta attiva degli incendi boschivi. Il controfuoco, ove necessario e possibile, viene attivato da chi è preposto alla direzione delle operazioni di spegnimento, previa intesa con tutte le autorità coordinate nell’intervento. cc. È consentito l’uso della tecnica del fuoco prescritto, da attuarsi in ottemperanza alla L. R. 13 giugno 2016, n. 20, nei seguenti ambiti: x prevenzione incendi, al fine della riduzione periodica del carico e della continuità orizzontale e verticale dei combustibili e per la gestione di viali spezzafuoco in aree ad elevato rischio incendi, anche in contesto urbano-forestale; x gestione conservativa di aspetti storici e funzionali degli habitat e del paesaggio, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche, della tutela di specie 32

vegetali e faunistiche per le quali sia riconosciuto l'effetto positivo del fuoco su particolari fasi del ciclo riproduttivo o nella creazione di favorevoli condizioni ecologiche; x attività agro-silvo-pastorali finalizzate alla gestione delle risorse pastorali, al miglioramento della qualità dei foraggi, alla gestione dei castagneti, degli uliveti e delle altre specie arboree, all’abbattimento di cariche patogene, alla rinnovazione naturale di popolamenti forestali, alla preparazione del terreno per la semina o l’impianto, al controllo della vegetazione invasiva; x ricerca scientifica, per la valutazione degli effetti del fuoco prescritto su componenti ecosistemiche, per l'ottimizzazione delle prescrizioni in diversi contesti ambientali e fitocenosi e per l'applicazione di sistemi esperti per la progettazione e la gestione del fuoco prescritto; x formazione del personale addetto alle attività antincendio; x sviluppo di programmi di comunicazione alla cittadinanza sui temi della prevenzione degli incendi e dell'autoprotezione. l. Sono considerati interventi colturali di prevenzione degli incendi, quelli progettati, approvati e finalizzati ad assecondare i fenomeni di rinaturalizzazione in atto in rimboschimenti di conifere, le sotto piantagioni, i rinfoltimenti ed i nuovi rimboschimenti, con l’impiego di latifoglie autoctone maggiormente resistenti al fuoco. Sono altresì considerati strumenti di selvicoltura preventiva gli sfolli ed i diradamenti, il taglio fitosanitario, le spalcature dei rami morti ed il taglio della vegetazione arbustiva, qualora efficace ad interrompere la continuità verticale del combustibile. m. Nelle fasce perimetrali dei boschi e dei rimboschimenti, nonché nelle fasce laterali alla viabilità di servizio forestale, per una profondità massima di 30 metri, oltre al controllo della vegetazione erbacea ed arbustiva, anche mediante il pascolo, sono consentiti diradamenti di intensità tale da creare un’interruzione permanente nella copertura delle chiome. n. Gli Enti gestori delle linee ferroviarie, delle autostrade e delle strade statali, provinciali e comunali, nonché i proprietari frontisti delle strade vicinali ed interpoderali, sono tenuti a mantenere sgombre da vegetazione e da rifiuti, le banchine e le scarpate delle vie di loro competenza, confinanti con aree boscate o ricadenti in prossimità di esse. Tale operazione deve essere eseguita senza ricorrere all’uso del fuoco. o. È fatto obbligo ai proprietari di aree di interfaccia bosco-insediamenti abitativi, produttivi e/o ricreativi, eliminare tutte le fonti di possibile innesco di incendio e di effettuare la ripulitura dell’area circostante l’insediamento, per un raggio di almeno 20 metri, mediante il taglio della vegetazione erbacea ed arbustiva, nelle aree libere ed in quelle boscate. p. È vietato gettare dai finestrini delle automobili mozziconi di sigaretta lungo le strade confinanti con aree boscate, all’interno delle stesse o in aree comunque ricoperte da vegetazione erbacea ed arbustiva. Durante il periodo di massima pericolosità, è vietata l’organizzazione di qualsiasi manifestazione lungo le strade che attraversano i boschi. q. È demandata alla competenza del Sindaco l’emanazione di specifiche ordinanze, preordinate all'osservanza dell’articolo 182, comma 6 bis, del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, nella parte in cui dispone l'espresso divieto di bruciatura dei residui vegetali e forestali nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, con specifica previsione che la trasgressione del divieto sarà punita a norma dell'articolo 7 bis del D.Lgs. 18 agosto 2000, n.267 e ss.mm.ii.. r. Chiunque avvisti un incendio, che interessi o minacci un’area boscata, è tenuto a dare l’allarme al numero verde della Regione Campania 800449911 o a quello della sua sede territorialmente 33

più vicina, al numero 115 del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, al numero 112 o 1515 dei Carabinieri Forestale, all’Ente delegato competente per territorio, oppure agli altri organi di polizia.

7.10- Divieti dd. È severamente vietato: x il transito con qualsiasi automezzo sulle piste d'esbosco, sulle strade di servizio forestale e nell'interno di zone boscate e su qualunque altro percorso se non preventivamente autorizzato; x praticare motocross; x il parcheggio in aree erbose; x lavare in prossimità di laghi, nell'alveo e in adiacenza di fiumi e di ogni altro corso d'acqua automobili e altri mezzi di trasporto; x fare il bucato attraverso l'uso di saponi, detersivi ed altro; x la raccolta di fogliame, di terriccio, di rarità botaniche, di semi e di muschio; x il danneggiamento di alberi, arbusti e fiori; x nell’interno dei boschi o a meno di metri 100 da essi, l’impianto di fornaci, depositi e/o fabbriche di qualsiasi genere, che possano innescare incendio ed esplosioni. ee. Sono altresì vietate le seguenti attività: x far brillare mine; x usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli; x usare motori, fornelli o inceneritori che producano faville e brace; x compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo di incendio.

7.11– Autorizzazione installazione tende e roulotte a. È consentita l'installazione, previa autorizzazione scritta del Sindaco, di tende e roulotte nei posti fissi che l'Amministrazione individuerà. b. Ogni violazione al presente articolo comporta la confisca del prodotto, il ripristino dei luoghi e verranno applicate le disposizioni degli artt. 624 e 626 del Codice Penale, delle leggi Forestali e di Polizia Forestale.

7.12- Divieto di scarico e deposito Fatto salvo quanto previsto dalla legislazione in materia, è vietato lo scarico ed il deposito, anche temporaneo, di rifiuti e detriti lungo e dentro i corsi d'acqua nei boschi, pascoli e prati, lungo le strade e in ogni altro luogo pubblico, salvo i luoghi allo scopo designati con apposito cartello indicatore del Comune.

7.13- Divieto di abbandono (Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, art. 192) a. È vietato l'abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel sottosuolo; b. È altresì vietata l'immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee.

II - Legnatico

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7.14– Raccolta della legna

a. L’uso civico del legnatico in generale, non di castagno, s'intende esteso a quella parte del territorio demaniale del comune di gravato da usi civici, assegnata alla categoria “A” dai decreti già richiamati, in virtù dell’art. 11 della Legge n. 1766/1927. b. La raccolta della legna secca e del morto giacente a terra ritraibile dalle ramaglie, dal frascame, dai residui dei tagli e dalla chioma degli alberi abbattuti da intemperie ed idonea solo a legna, è libera a tutti i cittadini naturali aventi diritto di uso civico, nei limiti dei bisogni delle rispettive famiglie e nei terreni privi di assegnazione. c. S'intende per morto il legname giacente a terra privo di qualsiasi legame con la ceppaia e le radici. d. L’utilizzo della chioma di alberi abbattuti da intemperie e la raccolta di qualsiasi altro legname giacente a terra ma verde, nonché dei tronchi degli alberi, siano essi verdi o secchi ma in ogni modo morti, deve essere autorizzata dall’amministrazione comunale previo accertamento e marchiatura dell’ente. e. È vietato lo sradicamento di ceppaie, anche se sono secche e marcite e l’utilizzo di alberi e legname abbattuti dolosamente o cercinati anche quando tale materiale fosse secco o addirittura in fase di decomposizione, fatta eccezione per piccoli quantitativi autorizzati dall’amministrazione. f. Il legname prelevato sulla base delle autorizzazioni previste dal presente articolo, andrà quantificato a cura del comando di polizia municipale del comune di San Mango sul Calore o dal personale addetto dell’amministrazione comunale. g. È vietato il commercio, nonché l’esportazione fuori del comune di San Mango sul Calore della legna raccolta ed ottenuta sulla base del diritto di uso civico.

7.15– Deroga nella raccolta della legna c. In deroga al precedente art. 14 l’amministrazione comunale può autorizzare i cittadini inclusi nell’art. 4, che non abbiano un reddito sufficiente al sostentamento delle proprie famiglie e prive di qualsiasi lavoro o attività individuale, a raccogliere legna in misura maggiore del bisogno e a venderla ai cittadini residenti nel Comune. d. Nel concedere le autorizzazioni previste dal presente articolo l’Amministrazione stabilisce anche la quantità massima e le modalità del prelievo.

7.16– Legna da lavoro Ai cittadini aventi diritto di legnatico può autorizzarsi gratuitamente, nei limiti degli effettivi bisogni e previo parere dell’autorità forestale competente la concessione di legname per attrezzi agricoli artigianali nonché il legname occorrente alla costruzione di piccole capanne e alla chiusura di mandrie ad allevatori.

7.17– Norma di rinvio specifica per le piante di castagno Per il taglio delle piante di castagno e la trasformazione in castagneti da frutto, definiti ai sensi della L. R. 10/2017, si applicano le disposizioni di cui al Regolamento regionale n. 3/2017 e successive Norme e Regolamenti.

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III – Prodotti Secondari

7.18- Finalità a. Il comune di San Mango sul Calore, in accordo con le indicazioni contenute nel presente Piano di Gestione Forestale con apposito regolamento di cui al precedente punto 4, nel rispetto dei principi stabiliti dalla Legge quadro 6/12/1991, n. 394, nonché alle norme dettate dalle Leggi Regionali 1/9/1993, n. 33, ss.mm.ii., 25/11/1994, n. 40, 20/6/2006, n. 13, 24/7/2007, n. 8, e del Regolamento regionale n. 3/2017 disciplina sul proprio territorio in uso civico per la raccolta e dei prodotti secondari allo scopo di salvaguardare l'ambiente naturale e per tutelare gli interessi della popolazione locale. b. Restano salve le discipline dettate dalla legislazione della Regione Campania in materia di raccolta e commercializzazione dei funghi epigei ed ipogei spontanei, purché compatibili con le norme di cui al precedente punto, a fini di tutela della conservazione della natura.

CAP. 8 - Norme per la raccolta dei prodotti secondari

8.1- Classificazione dei prodotti secondari Sono considerati prodotti secondati le seguenti tipologie di prodotti: 1 Alloro 13 Mirto 2 Asparagi selvatici 14 More di rovo 3 Campioni di roccia e fossili 15 Muschi 4 Cardi 16 Origano 5 Erica 17 Piante da fiore (bulbose e non) e parti di esse 6 Felci 18 Pungitopo 7 Fragole 19 Rosmarino 8 Funghi epigei, commestibili e meno 20 Strame 9 Funghi ipogei (tartufi) 21 Timo 10 Ginepro (galbulo) 22 Vischio 11 Lamponi 23 Vitalbe (cime) 12 Mirtillo (bacche)

8.2- Disciplina della raccolta - autorizzazioni. a. Nel territorio demaniale del Comune di San Mango sul Calore (AV) l’estrazione e la raccolta dei prodotti di cui al precedente punto 1, può essere effettuato liberamente, tutti i giorni della settimana.

36 b. Ogni altra persona non residente che intenda procedere alla raccolta dei prodotti del sottobosco deve chiedere all’amministrazione comunale il rilascio di un’autorizzazione in cui siano indicati: il soggetto abilitato alla raccolta, la data di raccolta, la zona o le zone di raccolta, gli strumenti utilizzati per la raccolta, i quantitativi ammessi. Dette disposizioni non si applicano alla ricerca e raccolta di funghi e tartufi in quanto prodotti del sottobosco soggetti a specifica normativa nazionale e regionale sempre che non rientrino in aree demaniali soggette a uso civico regolamentato e, per i soli tartufi, siano riconosciute quali tartufaie naturali o controllate ai sensi della normativa suddetta. c. La Giunta Comunale può fissare il pagamento di una determinata somma di danaro, a fronte del rilascio della scheda di autorizzazione di cui al comma precedente, da destinarsi a finanziare azioni di salvaguardia e conservazione della natura e delle suddette specie protette. Il limite massimo di raccolta è fissato dal successivo comma. d. Le quantità giornaliere di prodotti del sottobosco che è possibile raccogliere, previo rilascio della scheda di autorizzazione di cui al comma “c”, sono le seguente:

Alloro n. 25 rami More di rovo Kg 0,5 Asparagi selvatici Kg. 0,75 Muschi Kg 0,2 Cardi Kg 0,25 Origano n. 50 aste floreali Erica n. 50 rami Pungitopo n. 25 rami Fragole Kg 0,3 Rosmarino n. 25 rami Funghi epigei, commestibili e Kg 3,0 Strame e terriccio Art. 134 R. meno Regionale 3/2017 Funghi ipogei (tartufi) Kg 2,0 Timo Kg 0,2 Ginepro (galbulo) Kg 0,5 Vischio n. 1 ramo fruttifero Mirtillo (bacche) Kg 0,75 Lampone Kg, 0,25 Mirto Kg 0,3 Vitalbe (cime) Kg 0,25 e. Se la raccolta consiste in un unico esemplare o in un unico cespo di funghi concresciuti, detto limite può essere superato.

8.3- Prodotto del sottobosco – Condizioni di raccolta - Divieti a. Allo scopo di garantire la conservazione e le condizioni di riproducibilità del patrimonio agro- silvopastorale del territorio demaniale è necessario praticare la raccolta dei prodotti del sottobosco 37

e delle piante officinali ed aromatiche nel rispetto della conservazione e propagazione delle specie oggetto di raccolta. b. È vietata la raccolta di esemplari appartenenti alla flora spontanea, in qualsiasi stadio di vegetazione, e nella loro integrità (radici, fusti fiori, frutti, e semi). c. La raccolta dei prodotti secondari del bosco e delle piante officinali ed aromatiche, con i limiti e le modalità previste dalle presenti indicazioni, è comunque vietata durante la notte da un’ora dopo il tramonto a un’ora prima della levata del sole. d. È vietato estirpare, o comunque, danneggiare piante di fragole, lamponi, mirtilli, piante officinali o aromatiche o parti di esse. È vietata, altresì, la raccolta dei prodotti secondari del bosco e delle piante officinali ed aromatiche nelle zone rimboschite o soggette ad interventi selvi-colturali (tagli, conversione in alto fusto, semine) per cinque anni dalla fine dei lavori. e. Nel caso particolare dei funghi, durante le operazioni di ricerca e di raccolta dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti atti a non danneggiare i miceli fungini, lo strato umifero del suolo, gli apparati radicali delle piante al fine di assicurare la conservazione delle specie fungine e per non compromettere i favorevoli rapporti di simbiosi mutualistiche che si instaurano tra gli organi radicali delle piante forestali ed i funghi. f. Per limitare i danni derivanti da una continua e progressiva degradazione delle aree boscate demaniali il Comune può, con apposita ordinanza sindacale, stabilire opportune rotazioni per la raccolta dei prodotti considerati nelle presenti indicazioni. g. Il Sindaco, con propria ordinanza potrà vietarne temporaneamente la raccolta in quelle zone boscate o nei prati e pascoli permanenti la cui produttività risulta compromessa da avverse condizioni dell’andamento stagionale, biologiche o fisio-chimiche, sulla base di apposite segnalazioni dell’Autorità Forestale.

8.4- Funghi Epigei. Funghi - Condizioni di raccolta - Obblighi e Divieti. a. La raccolta dei funghi epigei è regolata dalla Legge Regionale del 24/7/2007, n. 8. b. Nel caso particolare dei funghi, nell'ambito del territorio demaniale del Comune di San Mango sul Calore (AV), la raccolta dei funghi spontanei, commestibili o non, è ammessa in quantità non superiore a quelle stabilite dall’art. 6 della L.R. n. 8/2007 (tre (3) chilogrammi al giorno a persona elevabili a 10 kg per i cercatori professionali). c. In considerazione dello stato di conservazione dell'ecosistema vegetale e delle particolari condizioni di produzione dei funghi, l'Amministrazione Comunale in accordo con le strutture

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regionali, può disporre che la norma di cui al precedente comma non si applichi in determinati ambiti del territorio comunale (fermo biologico); d. I funghi, durante la ricerca e la raccolta (quantitativo massimo per raccolta Kg. 3.00 per persona) dovranno essere contenuti in cestelli di vimini o altro, tali da consentire, durante la ricerca stessa, la caduta sul suolo delle spore, per facilitarne la sementazione e la riproduzione; e. La raccolta dei funghi epigei è consentita solo per le specie commestibili; f. È fatto obbligo ai raccoglitori di pulire sommariamente i funghi sul posto di raccolta e di trasportarli solo a mezzo di contenitori forati rigidi; g. Durante la raccolta dei funghi, è fatto divieto di: x Strappare i corpi fruttiferi dei funghi dal suolo; essi devono essere separati dal micelio mediante leggera torsione o taglio alla base del gambo; x Utilizzare falci, rastrelli, uncini o altri attrezzi che possano provocare il danneggiamento dello strato umifero del suolo; x Raccogliere o danneggiare i funghi non ritenuti commestibili; x Porre i funghi raccolti in sacchetti di plastica o recipienti ermeticamente chiusi, i quali impediscono la disseminazione; x Raccogliere o distruggere funghi commestibili in avanzato stato di maturazione perché inutili per la propagazione della specie fungina; x Calpestare o rimuovere, senza scopo di raccolta lo stato umifero o la cotica erbosa del terreno. h. È vietato effettuare la raccolta dei funghi un’ora dopo il tramonto e un’ora dopo l’alba; i. Per quanto non espressamente previsto dal presente articolo, si applica la disciplina di cui alla L. R. n. 8/2007. Segnaletica. Il Comune di San Mango sul Calore (AV), provvederà all'apposizione, nei punti principali di accesso alle zone demaniali, di tabelle indicanti le norme di raccolta previste per le suddette aree. Autorizzazioni speciali. Come previsto dalla L.R. n. 8/2007, art. 4 comma 12, le autorità competenti possono autorizzare la raccolta dei funghi per scopi didattici o scientifici.

8.5- Funghi ipogei (tartufi). Disciplina di riferimento. L'esercizio per la raccolta dei tartufi, si esercita in conformità alla Legge 16 Dicembre 1985, n. 752, alla Legge. Regionale del 20/5/2006, n. 13, e ss.mm.ii. ed il regolamento di attuazione del 24/7/2007,

39 n. 3, ed a quanto riportato nel Piano di Gestione Forestale del Comune di San Mango sul Calore (AV), nonché nei limiti e modalità previste dalle presenti indicazioni. Accorgimenti a. Allo scopo di garantire la conservazione e le condizioni di riproducibilità del patrimonio agro- silvopastorale del territorio demaniale del Comune di San Mango sul Calore (AV), è necessario praticare la raccolta dei tartufi nel rispetto della conservazione e propagazione delle specie oggetto di raccolta. b. Durante le operazioni di ricerca e raccolta vengono adottati gli accorgimenti atti a non danneggiare lo strato del suolo, gli apparati radicali delle piante al fine di assicurare la conservazione delle specie. Modalità di ricerca e raccolta a. La ricerca e la raccolta dei tartufi sono effettuate in modo da non arrecare danno alle tartufaie. b. La ricerca dei tartufi è effettuata solo con l’ausilio del cane a ciò addestrato. Ogni raccoglitore, detto anche cercatore, non può utilizzare contemporaneamente più di due cani e un cucciolo di età non superiore a dieci mesi. c. Per la raccolta dei tartufi è impiegato esclusivamente il vanghetto. d. Il prelievo del tartufo è effettuato solo dopo la localizzazione del tartufo da parte del cane ed è limitato al punto in cui il cane lo ha iniziato. e. La raccolta giornaliera individuale complessiva è consentita entro il limite massimo di 2 chilogrammi, fatto salvo quanto disposto al comma 5 dell’articolo 3 della L. R. 13/2006 e dall'art. 1 comma 1 lettera b) della L. R. n. 9/2011. Calendario e orario di raccolta. a. Il calendario di raccolta dei tartufi, di cui all’articolo 7, comma 2, della Legge Regionale del 20 Giugno 2006, n. 13, è il seguente:

• Tuber mesentericum Vitt. (Tartufo nero ordinario o Tartufo nero di Bagnoli Irpino): dal 1° Settembre al 15 Aprile;

• Tuber magnatum Pico (Tartufo bianco pregiato): dal 1° Ottobre al 31 Dicembre;

• Tuber aestivum Vitt. (Tartufo estivo o scorzone): dal 1° Maggio al 30 Novembre;

• Tuber uncinatum Chatin (Tartufo uncinato): dal 1° Ottobre al 31 Dicembre;

• Tuber borchii Vitt. o T. albidum Pico (Tartufo bianchetto o marzuolo): dal 1° Gennaio al 30 Aprile; • Tuber melanosporum Vitt. (Tartufo nero pregiato o Tartufo nero di Norcia): dal 15 Novembre al 15 Marzo;

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• Tuber macrosporum Vitt. (Tartufo nero liscio): dal 1° Settembre al 31 Dicembre;

• Tuber brumale Vitt. (Tartufo nero d’inverno o Trifola nera): dal 1° Gennaio al 15 Marzo;

• Tuber brumale var. moschatum De Ferry (Tartufo moscato): dal 1° Novembre al 15 Marzo. b. La ricerca e la raccolta dei tartufi è consentita da un’ora prima dell’alba ad un’ora dopo il tramonto ed è limitata ai periodi dell’anno stabiliti dal calendario di raccolta. Obblighi a. Le buche aperte nel terreno dai cani o da appositi attrezzi per la ricerca dovranno essere subito riempite con la stessa terra rimossa. b. Possesso, da parte dei cercatori, del tesserino di idoneità alla ricerca e raccolta dei tartufi. Divieti a. È vietata la raccolta dei tartufi nelle aree rimboschite o soggette ad interventi selvi-colturali (tagli, conversione in alto fusto, semine) per la durata di anni 5 dalla fine dei lavori. b. Sono in ogni caso vietati: x la ricerca e la raccolta in periodi ed in orari difformi da quelli previsti dal precedente articolo 13; x la ricerca e la raccolta senza l’ausilio del cane a tal fine addestrato o senza gli attrezzi consentiti dal precedente articolo 13; x la lavorazione andante (zappatura) delle tartufaie; x la ricerca e la raccolta senza il tesserino di cui al precedente articolo 14; x la raccolta dei tartufi immaturi od avariati; x l’apertura di buche nel terreno in soprannumero e la non riempitura delle buche aperte nella raccolta; x il commercio di tartufi freschi 15 giorni dopo il termine del periodo di raccolta; x la raccolta, il consumo ed il commercio da freschi, di tartufi appartenenti a specie diverse da quelle previste dall’articolo 12 della Legge n° 752/85 e ss.mm.ii.; x la vendita abusiva o comunque senza documento di provenienza, ai mercati pubblici di tartufi fresche e conservati.

8.6- Origano Raccolta Nell'ambito del territorio demaniale del Comune di San Mango sul Calore (AV), la raccolta dell'origano è in quantità non superiore a 50 aste fiorali al giorno per persona prevista di idonea tessera di autorizzazione. 41

Accorgimenti per la conservazione della specie. a. Allo scopo di garantire la conservazione e le condizioni di riproducibilità del patrimonio agro- silvo-pastorale del territorio demaniale del Comune è necessario praticare la raccolta della pianta aromatica nel rispetto della conservazione e propagazione delle specie oggetto di raccolta. b. Nel caso particolare dell'origano, durante le operazioni di raccolta vengono adottati i seguenti accorgimenti atti a non danneggiare lo strato del suolo, gli apparati radicali delle piante al fine di assicurare la conservazione delle specie. Limite di raccolta La raccolta dell'origano dovrà essere effettuata con i limiti e le modalità previste dalle presenti indicazioni. Periodo di raccolta La raccolta dell'origano deve avvenire a partire dalla data del 1° Agosto e comunque in uno stato maturo. Divieti a. È vietato: x estirpare l'origano dall'apparato radicale; x la raccolta dell'origano a partire dalle 21.00 fino alle 9.00; x danneggiare o distruggere le piante di origano sul terreno e usare nella raccolta, falci, rastrelli, uncini o altri attrezzi; x il commercio dell'origano; x al fine della conservazione e della propagazione della specie, la raccolta nelle aree rimboschite o soggette a interventi selvicolturali (tagli, conversione in alto fusto, semine). b. L’origano, durante la raccolta non dovrà essere assolutamente portato in contenitori di qualunque specie e tipo, in modo da consentire, durante la raccolta stessa, la caduta del suolo dei semi, per facilitarne la diffusione e la riproduzione. Deroghe. In considerazione dello stato di conservazione dell'ecosistema vegetale e delle particolari condizioni di produzione dell'origano, l'Amministrazione Comunale, può disporre che le disposizioni di sopra non si applichino in determinati ambiti del territorio demaniale.

8.7- Asparagi. Accorgimenti per la conservazione della specie. a. Allo scopo di garantire la conservazione e le condizioni di riproducibilità del patrimonio agro- silvo-pastorale del territorio demaniale del Comune di San Mango sul Calore (AV), è necessario 42

praticare la raccolta della pianta aromatica nel rispetto della conservazione e propagazione delle specie oggetto di raccolta; b. Nel caso particolare degli asparagi, durante le operazioni di raccolta vengono adottati i seguenti accorgimenti atti a non danneggiare lo strato del suolo, gli apparati radicali delle piante al fine di assicurare la conservazione delle specie. Limite di raccolta. La raccolta degli asparagi deve essere effettuata con le modalità previste dalle presenti indicazioni. Giorni di raccolta Nell'ambito del territorio demaniale del Comune di San Mango sul Calore (AV), la raccolta degli asparagi è consentita in quantità non superiore a kg 0,75 al giorno a persona prevista di idonea tessera di autorizzazione. Inizio periodo di raccolta La raccolta degli asparagi deve avvenire a partire dalla data del 1° Aprile. Modalità di raccolta L'asparago va raccolto mediante spezzamento alla base dello stelo oppure con taglio con mezzi idonei. Divieti È vietato: a. estirpare gli asparagi dall'apparato radicale (zampa); b. raccogliere gli asparagi a partire dalle 21,00 fino alle 9,00; c. danneggiare o distruggere le piante di asparagi sul terreno e usare nella raccolta, falci, rastrelli, uncini o altri attrezzi; d. calpestare o rimuovere, senza scopo di raccolta, lo strato umifero del terreno; e. il commercio degli asparagi; f. al fine della conservazione e della propagazione della specie, la raccolta nelle aree rimboschite o soggette a interventi selvicolturali (tagli, conversione in alto fusto, semine); g. la raccolta nelle aree percorse dal fuoco degli di asparagi per un anno; h. la raccolta nei mesi di Settembre, Ottobre e Novembre. Deroghe. In considerazione dello stato di conservazione dell'ecosistema vegetale e delle particolari condizioni di produzione degli asparagi, l'Amministrazione Comunale, può disporre che le disposizioni di sopra non si applichino in determinati ambiti del territorio comunale.

8.8- Fragole. 13- Accorgimenti per la conservazione della specie.

43

a. allo scopo di garantire la conservazione e le condizioni di riproducibilità del patrimonio agro- silvopastorale del territorio demaniale del Comune è necessario praticare la raccolta delle fragole nel rispetto della conservazione e propagazione delle specie oggetto di raccolta. b. durante le operazioni di raccolta non si deve danneggiare lo strato del suolo e gli apparati radicali delle piante al fine di assicurare la conservazione delle specie. Limiti di raccolta. La raccolta delle fragole dovrà essere effettuata con i limiti e le modalità previste dalle presenti indicazioni. Giorni di raccolta. Nell'ambito del territorio comunale, la raccolta delle fragole è consentita in quantità non superiore a Kg 0,3 al giorno per persona provvista di idonea tessera di autorizzazione. Inizio periodo di raccolta. La raccolta delle fragole deve avvenire a partire dalla data del 1° Giugno. Modalità di raccolta. La fragola va raccolta a mano con o senza le brattee facendo attenzione a non strappare il picciolo. Divieti. È vietato: a. estirpare ed asportare le piantine; b. danneggiare o distruggere le piantine; c. calpestare o rimuovere, senza scopo di raccolta, lo strato umifero del terreno; d. il commercio delle fragole; e. la raccolta delle fragole nelle aree percorse dal fuoco; f. al fine della conservazione e della propagazione della specie, la raccolta nelle aree rimboschite o soggette a interventi selvicolturali (tagli, conversione in alto fusto, semine). Deroghe. In considerazione dello stato di conservazione dell'ecosistema vegetale e delle particolari condizioni di produzione delle fragole, l'Amministrazione Comunale, può disporre che le disposizioni di sopra non si applichino in determinati ambiti del territorio comunale.

44

CAP. 9 – Registro di tassazione

9.1- Descrizione particellare Il registro di tassazione è anche detto registro particellare, nel quale vi sono le descrizioni delle particelle precedentemente indicate e raggruppate per medesima compresa. Le caratteristiche di tali particelle vengono di seguito riportate, in forma riassuntiva negli allegati 3 – 4 – 5, come indicato dal Decreto Dirigenziale n.293 del 2017.

9.2- Riepilogo Aree di Saggio I dati che consentono di caratterizzare il patrimonio silvo-pastorale del Comune di San Mango sul Calore, sotto il generale aspetto costitutivo, sono stati riepilogati negli allegati 6 - 16, come indicato dal Decreto Dirigenziale n.293 del 2017.

9.3- Riepilogo del cavallettamento totale Di seguito sono riportati i risultati delle operazioni di cavallettamento del soprasuolo in oggetto, adoperando l’apposito allegato n. 17 – 18 – 19, come indicato dal Decreto Dirigenziale n.293 del 2017. Va fatto presente che si è preferito organizzare e riportate tali dati, per singola particella.

6DQ0DQJRVXO&DORUHJHQQDLR

,O7HFQLFR,O7HFFQLQ FR

'RWW$JURQRPR)UDQFHVFR,DVHYROL'R'RWWWW $J$JURURQRQRPRPR )UDUDQFHVFR,DVDVHHYY

45 ALLEGATI:

Allegato 1 - Particelle forestali della classe economica/compresa “A”

Allegato 2 - Piano dei Tagli;

Allegati 3, 4, 5 - Descrizione particellare;

Allegati 6,7,8,9,10,11,12,13,14,15,16 – Riepilogo rilievo area di saggio;

Allegati 17, 18, 19 – Riepilogo rilievo cavallettamento totale

'LFKLDUD]LRQHGHOWHFQLFRSURJHWWLVWD

3DUHUHGHOO $XWRULWjGL%DFLQRFRPSHWHQWH

46 PARTICELLE FORESTALI DELLA CLASSE ECONOMICA/COMPRESA "A" -_CEDUO MATRICINATO MISTO A PREVALENZA DI CERRO ALLEGATO 1 Art. 90, comma 2, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella forestale Dati catastali Area protetta - zonizzazione Dati Dendrometrici Aree percorse dal Fuoco Superficie in Ha ABC Densità

*Vincoli Incremento Pr unitaria ***Pp unitaria ***Pp totale Età all'anno di Località n° Foglio Particella Pr totale mc (medio e/o Pascolo - prati A.B. unitaria mc/Ha mc/Ha mc redazione del PGF Totale Bosco Altro Ha Ha Ha Anno Ha ** Soggetti n°/Ha corrente - radure mq/Ha

8, 8, 8, 8, 8, 1, 2/p, 884, 885 Bosco del Gaudo I 18.08.96 18.08.96 8, 8, 888, 889, 890, a, b, c, e 152,75 2.765 206,28 3.731,37 10,86 19 8, 7 892, 893, 127/p

2/p - 127/p - 128 - 8, 7, 7, 8, 8, 251 - 258 - 129 - Bosco del Gaudo II 12.92.32 12.92.32 7,7 a, b, c, e 67,24 1.950 160,37 2.072,45 17,82 9 134

2/p - 127/p - 128 - Bosco 8, 7, 7, 8, 8, 251 - 258 - 129 - III 12.00.40 11.62.79 0.37.61 7,7 a, b, c, e 71,53 2.442 214,16 2.488,56 10,20 21 Ferrazzano 134

43.01.68 42.64.07 0.37.61 8.292,39

* = Vincoli: a Idrogeologico (L. 3267/1923) g Parco Regionale (L. R. 1 settembre 1993 n.33) b Autorità di Bacino (L. 18 maggio 1989, n. 183 – L. R. h Riserva, altro (L. 6 dicembre 1991 n.394) c 07/02/1994, n. 8) Uso civico (L. 1766/1927 – L. R. 11/1981) h Legge quadro in materia di incendi boschivi (L. 21 novembre 2000, n.353) d Bellezze naturali (L. 1497/1939 transitata nel D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42) i Conflitti di proprietà e/o confinazione tra le aree oggetto di pianificazione ed altri Soggetti e Piani territoriali paesaggistici (ai sensi dell’art. 149 del D.lgs. 29/10/99, n. 490) l Rete natura 2000 f Parco Nazionale (L. 6 dicembre 1991, n. 394) m Altro - specificare

** = Fustaie e fustaie transitorie - n° soggetti/Ha; ceduo - n° polloni/Ha e n° matricine/Ha *** = Se Pr = Provvigione reale Pp impossibilitati a calcolare la Provvigione potenziale/normale fornire motivazione = Provvigione potenziale

.

47 ALLEGATO 2 PIANO DEI TAGLI - CLASSE ECONOMICA/COMPRESA _"D" -_CEDUO_MATRICINATO MISTO A PREVALENZA DI CERRO Art. 91, comma 2, e art. 97 del Regolamento regionale n. 3/2017

Area protetta - Particella forestale zonizzazione Provvigione Ripresa ABC Saggio di Anno (o Stagione *Vincoli Descrizione Intervento Utilizzazione silvana) di intervento Superficie Provvigione reale Ripresa reale CEDUI - Ripresa reale % Superficie utile Età al Provvigione reale Provvigione Ripresa reale totale n° totale Ha Ha Ha totale post intervento unitaria totale boscata Ha taglio unitaria mc reale totale - mc mc Ha mc mc Ha

si prescrive l'esecuzione di un 2020 3 12.00.40 11.62.79 21 anni a, b, c, e 214,16 2.488,86 74,66 2.413,91 28.068,67 3,05 taglio raso con riserva di 70 97 matricine/ha

si prescrive l'esecuzione di un 2023 2 12.92.32 12.92.32 9 anni a, b, c, e 160,37 2.072,45 62,16 2.010,27 23.375,25 3,05 taglio raso con riserva di 70 97 matricine/ha

si prescrive l'esecuzione di un 2026 1 18.08.96 18.08.96 19 anni a, b, c, e 207,00 3.744,49 112,33 3.632,15 42.234,33 3,05 taglio raso con riserva di 70 97 matricine/ha

Si riserva dal taglio il Faggio presente in particella 3

TOTALI 43.01.68 0 8.305,80 249,15 93.678,25 9,14

* = Vincoli: a Idrogeologico (L. 3267/1923) g Parco Regionale (L. R. 1 settembre 1993 n.33) b Autorità di Bacino (L. 18 maggio 1989, n. 183 – L. R. h Riserva, altro (L. 6 dicembre 1991 n.394) c 07/02/1994, n. 8) Uso civico (L. 1766/1927 – L. R. 11/1981) h Legge quadro in materia di incendi boschivi (L. 21 novembre 2000, n.353) d Bellezze naturali (L. 1497/1939 transitata nel D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42) i Conflitti di proprietà e/o confinazione tra le aree oggetto di pianificazione ed altri Soggetti e Piani territoriali paesaggistici (ai sensi dell’art. 149 del D.lgs. 29/10/99, n. 490) l Rete natura 2000 f Parco Nazionale (L. 6 dicembre 1991, n. 394) m Altro - specificare

430168

48 ALLEGATO 3 DESCRIZIONE PARTICELLARE – P.G.F. redatto in forma semplificata Art. 107 del Regolamento regionale n. 3/2017

CLASSE ECONOMICA: "A" - CEDUO MATRICINATO MISTO A PREVALENZA DI CERRO

Denominazione Particella 1 località Bosco del Gaudo

CARATTERI DELLA STAZIONE

Inquadramento Superficie Generalità Catastale

8, 8, 8, 8, 8, 8, 8, Totale Ha Foglio Esposizione Sud / Ovest 18.08.96 8, 7

Particella 1, 2/p, 884, 885 Utile Ha 18.08.96 888, 889, 890, 892, 893, 127/p Altro-tare Ha Pendenza % 15 - 20

Sottosuolo Altitudine mt slm 570

Giacitura Moderatamente acclive Suolo Manufatti Presenta buona condizione dell'orizzonte pedogenetico di tipo "A".

Viabilità Presenza di viabilità principale e di piste di Risorse idriche esbosco che faciliteranno le operazioni di smacchio rendendo non onerosi i costi dell’utilizzazione.

Età media (o Classe crono- 19 ANNIAnno di taglio 2026 diametrica) Età media all'anno di Provvigione reale unitaria mc: 207,00 19 taglio Provvigione reale totale mc: 3.744,49Ripresa unitaria mc: mc: 3.632,15 Ripresa totale mc: 42.234,33 Ha : 3,05 Rilievo AdS - n. 5 tassatorio Cavallettamento - Ha: 2 Area naturale protetta Autorità di Liri-Garigliano- Alberi modello - n. 59 Bacino Volturno Rete Natura Relascopio 2000

SOPRASSUOLO

STRATO ARBOREO Specie principale:

Cerro

49 Specie secondarie: Consorziazione sporadica a Carpino, Acero, Orniello (massa intercalare)

Descrizione :

STRATO ARBUSTIVO Copertura: Satothamnus scoparius, Ruscus aculeatus, Spartium junceum, Rubus sp., Cornus mas, Specie prevalenti: Ligustrum vulgare, Crataegus monogyna, Evonymus europaeus, Clematis vitalba, Rosa canina, Asparagus acutifolius

STRATO ERBACEO Copertura: dall’Helleborus foetidus, Fragaria vesca, Pteridium aquillinum, Dryopteris filix-mas, brachypodium pinnatum, Cyclamn hederifolium, Petasites sp. Daphne mezereum, Mentha sp. Specie prevalenti: ecc.

PRESCRIZIONI Prossima utilizzazione: anno 2026 con taglio raso e rilascio di 70 matricine ad ettaro.

50 ALLEGATO 4

DESCRIZIONE PARTICELLARE – P.G.F. redatto in forma semplificata Art. 107 del Regolamento regionale n. 3/2017

CLASSE ECONOMICA: "A" - CEDUO MATRICINATO MISTO A PREVALENZA DI CERRO

Particella 2

Denominazione località Bosco del Gaudo CARATTERI DELLA STAZIONE

Inquadramento Superficie Generalità Catastale Totale Ha 12.92.32 Foglio 8, 7, 7, 8, 8, 7,7 Esposizione Sud / Ovest

Particella 2/p - 127/p - 128 - Utile Ha 12.92.32 251 - 258 - 129 - 134

Altro-tare Ha Pendenza % 15 - 20

Sottosuolo Altitudine mt slm 380 - 420

Giacitura Moderatamente acclive Suolo Manufatti Presenta buona condizione dell'orizzonte pedogenetico di tipo "A".

Viabilità Risorse idriche Presenza di viabilità principale e di piste diesbosco che faciliteranno le operazioni di smacchio rendendo non onerosi i costi dell’utilizzazione.

Età media (o Classe crono- 9 ANNI Anno di taglio 2023 diametrica) Età media all'anno di Provvigione reale unitaria - mc: 160,37 taglio 9 Provvigione reale totale mc 2.072,45 Ripresa unitaria - mc: 2010,27 Ripresa totale mc: 23.375,25 Ha: 3,05 Rilievo AdS - n.: 3 tassatorio Cavallettamento - Ha: 1,2 Area naturale protetta Autorità di Liri-Garigliano- Alberi modello - n.: 33 Bacino Volturno Rete Natura Relascopio 2000

SOPRASSUOLO

STRATO ARBOREO Specie principale:

Cerro

51 Specie secondaria Consorziazione sporadica a Carpino, Acero, Orniello (massa intercalare).

Descrizione:

STRATO ARBUSTIVO Copertura: Specie prevalenti: Satothamnus scoparius, Ruscus aculeatus, Spartium junceum, Rubus sp., Cornus mas, Ligustrum vulgare, Crataegus monogyna, Evonymus europaeus, Clematis vitalba, Rosa canina, Asparagus acutifolius STRATO ERBACEO Copertura: Helleborus foetidus, Fragaria vesca, Pteridium aquillinum, Dryopteris filix-mas, Specie prevalenti: brachypodium pinnatum, Cyclamn hederifolium, Petasites sp. Daphne mezereum, Mentha sp. ecc

PRESCRIZIONI Prossima utilizzazione: anno 2023 con taglio raso e rilascio di 70 matricine ad ettaro.

52 ALLEGATO 5

DESCRIZIONE PARTICELLARE – P.G.F. redatto in forma semplificata Art. 107 del Regolamento regionale n. 3/2017

CLASSE ECONOMICA: "D" - CEDUO MATRICINATO MISTO A PREVALENZA DI CERRO

Particella 3

Denominazione località Bosco Ferrazzano CARATTERI DELLA STAZIONE

Inquadramento Superficie Generalità Catastale

Totale Ha 12.00.40 Foglio 7 Esposizione Sud / Ovest

81 - 51 - 130 Utile Ha 11.62.79 Particella 79 - 80

Altro-tare Ha 00.37.61 Pendenza % 15 - 20

Sottosuolo Altitudine mt slm 380 - 420

Giacitura Moderatamente acclive Suolo Presenta buona condizione dell'orizzonte Manufatti pedogenetico di tipo "A".

Viabilità Risorse idriche Presenza di viabilità principale e di piste di esbosco che faciliteranno le operazioni di smacchio rendendo non onerosi i costi dell’utilizzazione.

Età media (o Classe crono- Anno di taglio diametrica) 21 2020 Età media all'anno di Provvigione reale unitaria - mc: 214,16 taglio Provvigione reale totale mc 2.488,86 Ripresa unitaria Mc: 2.413,91 Ripresa totale mc: 28.068,67 Ha: 3,05 Rilievo AdS - n.: tassatorio 3 Cavallettamento - Ha: 1,2 Area naturale protetta Autorità di Liri-Garigliano- Alberi modello - n.: 35 Bacino Volturno Rete Natura Relascopio 2000

SOPRASSUOLO

STRATO ARBOREO Specie principale:

Cerro

53 Specie secondaria Consorziazione sporadica a Carpino, Acero, Orniello (massa intercalare). Descrizione:

STRATO ARBUSTIVO Copertura: Specie prevalenti: Satothamnus scoparius, Ruscus aculeatus, Spartium junceum, Rubus sp., Cornus mas, Ligustrum vulgare, Crataegus monogyna, Evonymus europaeus, Clematis vitalba, Rosa canina, Asparagus acutifolius STRATO ERBACEO Copertura: Helleborus foetidus, Fragaria vesca, Pteridium aquillinum, Dryopteris filix-mas, brachypodium pinnatum, Cyclamn hederifolium, Petasites sp. Daphne mezereum, Specie prevalenti: Mentha sp. ecc

PRESCRIZIONI Prossima utilizzazione: anno 2020 con taglio raso e rilascio di 70 matricine ad ettaro. Si prescrive inoltre di preservare dal taglio il Faggio, costituente particolarità botanica soggetta a protezione.

54 RIEPILOGO RILIEVO AREA DI SAGGIO (AdS)/TRANSECT ALLEGATO 6 Art 93 e art 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella - n. 1 Numero Area di Saggio/Transect 1

Superficie totale - Ha 18.08.96

Superficie boscata - Ha 18.08.96 Superficie area di saggio - mq 400 Forma Area di Saggio/Transect Quadrata

POLLONI* - SOGGETTI

Area Basimetrica Specie - CERRO Specie ……… Totale piante Volume totale AdS - mc totale- mq Classe diametrica - cm

Volume Volume Volume n. n. Volume unitario -mc unitario -mc totale - mc totale - mc

400 0,000 0 00 6 5 0,018 0,090 5 0,014 0,090 8 10 0,022 0,220 10 0,050 0,220 10 9 0,052 0,468 9 0,071 0,468 12 22 0,054 1,188 22 0,249 1,188 14 14 0,081 1,134 14 0,216 1,134 16 12 0,108 1,296 12 0,241 1,296 18 3 0,111 0,333 3 0,076 0,333 20 5 0,145 0,725 5 0,157 0,725 TOTALE 80 5,454 80 1,074 5,454 %

MATRICINE** 22 1 0,296 0,296 1 0,038 0,296 24 0 0 0 0 0 0,000 26 0 0 0 0 0 0,000 28 1 0,538 0,538 1 0,062 0,538 30 0 0 0 0 0 0,000 TOTALE 2 0,834 2 0,100 0,834 % (Aggiungere più colonne e record se necessario) Caratteristiche del soprassuolo

Polloni* (o Soggetti): numero/Ha 2.000 Matricine**: n./Ha 50

Diametro medio Polloni* (o Soggetti) 12,99 Matricine**: Diametro medio 25,18

Volume/Area di Saggio (o Transect) 5,454 Matricine**: Volume/Area di Saggio 0,834

Polloni* (o Soggetti): numero/Area di Saggio Matricine**: Volume/Ha (o Transect) 80 20,85

Polloni* (o Soggetti): Volume/Ha 139,98

Numero ceppaie/Area di Saggio**

Matrricine totali** 2 Numero ceppaie/Ha** Ceppaie totali**

Area Basimetrica/Ha 28,99 Area Basimetrica totale 0,100

Volume /Ha 136,35 Volume totale 157,20

* = nel caso dei cedui ** = da omettere nel caso dell’alto fusto

N.B.: Il rilievo tramite Transect andrà eseguito solo nelle le fustaie e nei soprassuoli transitori, con caratteristiche strutturali paragonabili all’altofusto.

55 RIEPILOGO RILIEVO AREA DI SAGGIO (AdS)/TRANSECT ALLEGATO 7 Art 93 e art 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella - n. 1 Numero Area di Saggio/Transect 2

Superficie totale - Ha 18.08.96

Superficie boscata - Ha 18.08.96

Superficie area di saggio - mq 400

Forma Area di Saggio/Transect Quadrata

POLLONI* - SOGGETTI

Area Basimetrica Volume totale AdS - Specie: CERRO Specie …CARPINO BIANCO…… Specie …CARPINO NERO …… Totale piante totale- mq mc Classe diametrica - cm

Volume Volume totale - Volume unitario - Volume totale - Volume unitario - Volume totale - n. n. n. unitario -mc mc mc mc mc mc

400 0 31 0,010 0,310 40,0100,040 35 0,044 0,350 6 3 0,010 0,030 15 0,013 0,195 60,0130,078 24 0,068 0,303 8 8 0,029 0,232 00 0 40,0190,076 12 0,060 0,308 10 10 0,033 0,330 00 0 000 10 0,079 0,330 12 18 0,046 0,828 00 0 000 18 0,204 0,828 14 9 0,087 0,783 00 0 000 9 0,139 0,783 16 9 0,117 1,053 00 0 000 9 0,181 1,053 18 10 0,215 2,150 00 0 000 10 0,254 2,150 20 5 0,145 0,725 00 0 000 5 0,157 0,725 22 1 0,553 0,553 00 0 000 1 0,038 0,553 24 1 0,688 0,688 00 0 000 1 0,045 0,688 TOTALE 74 7,372 46 0,505 14 0,194 134 1,269 8,071 %

MATRICINE** 26 1 0,449 0,449 1 0,053 0,449 28 1 0,538 0,538 1 0,062 0,538 32 2 0,736 1,472 2 0,161 1,472 34 1 0,845 0,845 1 0,091 0,845 TOTALE 53,304 5 0,366 3,304 % (Aggiungere più colonne e record se necessario) Caratteristiche del soprassuolo Polloni* (o Soggetti): Matricine**: n./Ha numero/Ha 3.350 125

Diametro medio Polloni* (o Matricine**: Diametro medio Soggetti) 10,98 30,54

Volume/Area di Saggio (o Matricine**: Volume/Area di Saggio Transect) 8,052 3,304

Polloni* (o Soggetti): numero/Area di Saggio (o 134 Matricine**: Volume/Ha 283,90 Transect)

Polloni* (o Soggetti): Volume/Ha 201,30

Numero ceppaie/Area di Saggio**

Numero ceppaie/Ha** Matrricine totali** 5

Area Basimetrica/Ha 40,87 Ceppaie totali**

Volume /Ha 201,30 Area Basimetrica totale 0,366

Volume totale 3,30

* = nel caso dei cedui ** = da omettere nel caso dell’alto fusto

N.B.: Il rilievo tramite Transect andrà eseguito solo nelle le fustaie e nei soprassuoli transitori, con caratteristiche strutturali paragonabili all’altofusto.

56 RIEPILOGO RILIEVO AREA DI SAGGIO (AdS)/TRANSECT ALLEGATO 8 Art 93 e art 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella - n. 1 Numero Area di Saggio/Transect 3 Superficie totale - Ha 18.08.96

Superficie boscata - Ha 18.08.96

Superficie area di saggio - mq 400

Forma Area di Quadrata Saggio/Transect

POLLONI* - SOGGETTI Volume Totale Area Basimetrica Specie …CERRO Specie …CARPINO …BIANCO … Specie …CARPINO NERO…… totale AdS - piante totale- mq Classe diametrica - cm mc Volume Volume totale - Volume unitario - Volume Volume n. n. n. Volume totale - mc unitario -mc mc mc totale - mc unitario -mc 4000 24 0,010 0,240 9 0,010 0,090 33 0,041 0,330 6 1 0,013 0,013 6 0,013 0,078 9 0,013 0,117 16 0,045 0,208 8 5 0,019 0,097 2 0,019 0,038 0 0 0 7 0,035 0,135 10 14 0,046 0,641 0 0 0 0 0 0 14 0,110 0,641 12 8 0,055 0,438 0 0 0 0 0 0 8 0,090 0,438 14 10 0,067 0,673 0 0 0 0 0 0 10 0,154 0,673 16 14 0,131 1,830 0 0 0 0 0 0 14 0,281 1,830 18 10 0,140 1,405 0 0 0 0 0 0 10 0,254 1,405 20 5 0,162 0,808 0 0 0 0 0 0 5 0,157 0,808 22 2 0,553 1,105 0 0 0 0 0 0 2 0,076 1,105 TOTALE 69 7,010 32 0,356 18 0,207 119 1,245 7,573 %

MATRICINE** 16 1 0,128 0,128 1 0,020 0,128 28 2 0,538 1,076 2 0,123 1,076 34 1 0,845 0,845 1 0,091 0,845 TOTALE 4 2,049 4 0,234 2,049 % (Aggiungere più colonne e record se necessario) Caratteristiche del soprassuolo

Polloni* (o Soggetti): numero/Ha 2.975 Matricine**: n./Ha 100

Diametro medio Polloni* (o Matricine**: Diametro medio Soggetti) 11,54 27,29 Volume/Area di Saggio (o Matricine**: Volume/Area di Sagg Transect) 7,568 2,048 Polloni* (o Soggetti): numero/Area di Saggio (o 119 Matricine**: Volume/Ha 51,20 Transect) Polloni* (o Soggetti): Volume/Ha 189,20 Numero ceppaie/Area di Saggio** Matrricine totali** 4 Numero ceppaie/Ha** Ceppaie totali** Area Basimetrica/Ha 36,98 Area Basimetrica totale 0,234 Volume /Ha 189,20 Volume totale 240,41

* = nel caso dei cedui ** = da omettere nel caso dell’alto fusto

N.B.: Il rilievo tramite Transect andrà eseguito solo nelle le fustaie e nei soprassuoli transitori, con caratteristiche strutturali paragonabili all’altofusto.

57 RIEPILOGO RILIEVO AREA DI SAGGIO (AdS)/TRANSECT ALLEGATO 9 Art 93 e art 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella - n. 1 Numero Area di Saggio/Transect 4 Superficie totale - Ha 18.08.96 Superficie boscata - Ha 18.08.96 Superficie area di saggio - mq 400 Forma Area di Saggio/Transect Quadrata

POLLONI* - SOGGETTI Volume totale Specie …CERRO Specie CARPINO BIANCO Specie CARPINO NERO Totale piante Area Basimetrica totale- mq AdS - mc Classe diametrica - cm Volume Volume Volume unitario - Volume Volume n. n. n. Volume totale - mc unitario -mc totale - mc mc totale - mc unitario -mc

4000 22 0,01 0,220 60,01 0,060 28 0,035 0,280 6 4 0,01 0,040 15 0,01 0,150 10,01 0,010 20 0,057 0,200 8 3 0,023 0,069 10,0230,023 10,023 0,023 5 0,025 0,115 10 6 0,03 0,180 000 00 0 6 0,047 0,180 12 12 0,077 0,924 000 00 0 12 0,136 0,924 14 13 0,12 1,560 000 00 0 13 0,200 1,560 16 4 0,142 0,568 000 00 0 4 0,080 0,568 18 14 0,188 2,632 000 00 0 14 0,356 2,632 20 3 0,239 0,717 000 00 0 3 0,094 0,717 22 3 0,553 1,659 000 00 0 3 0,114 1,659 24 1 0,25 0,250 000 00 0 1 0,045 0,250 28 1 0,263 0,263 000 00 0 1 0,062 0,263 TOTALE 64 8,862 38 0,393 8 0,093 110 1,252 9,348 %

MATRICINE** 30 1 0,634 0,634 1 0,071 0,634 32 1 0,736 0,736 1 0,080 0,736 34 1 0,845 0,745 1 0,091 0,745 36 1 0,958 0,958 1 0,102 0,958 TOTALE 43,073 4 0,344 3,073 %

(Aggiungere più colonne e record se necessario) Caratteristiche del soprassuolo

Polloni* (o Soggetti): numero/Ha 2.750 Matricine**: n./Ha 100 Diametro medio Polloni* (o Soggetti) 12,04 Matricine**: Diametro medio 33,08

Volume/Area di Saggio (o Transect) 9,339 Matricine**: Volume/Area di Saggio 3,173

Polloni* (o Soggetti): numero/Area di Matricine**: Volume/Ha Saggio (o Transect) 110 79,33

Polloni* (o Soggetti): Volume/Ha 233,49 Numero ceppaie/Area di Saggio** Matrricine totali** 4 Numero ceppaie/Ha** Ceppaie totali** Area Basimetrica/Ha 39,88 Area Basimetrica totale 0,344 Volume /Ha 233,49 Volume totale 312,82

* = nel caso dei cedui ** = da omettere nel caso dell’alto fusto

N.B.: Il rilievo tramite Transect andrà eseguito solo nelle le fustaie e nei soprassuoli transitori, con caratteristiche strutturali paragonabili all’altofusto.

58 RIEPILOGO RILIEVO AREA DI SAGGIO (AdS)/TRANSECT ALLEGATO 10 Art 93 e art 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella - n. 1 Numero Area di Saggio/Transect 5 Superficie totale - Ha 18.08.96 Superficie boscata - Ha 18.08.96 Superficie area di saggio - mq 400 Forma Area di Saggio/Transect Quadrata

POLLONI* - SOGGETTI

Area Basimetrica Volume totale AdS - Specie …CERRO Specie CARPINO BIANCO Totale piante totale- mq mc

Classe diametrica - cm

Volume Volume Volume n. n. Volume unitario -mc unitario -mc totale - mc totale - mc

410,006 0,006 8 0,006 0,049 9 0,011 0,056 620,015 0,030 4 0,015 0,059 6 0,017 0,089 880,027 0,216 8 0,040 0,216 10 13 0,052 0,675 13 0,102 0,675 12 20 0,058 1,159 20 0,226 1,159 14 24 0,124 2,980 24 0,369 2,980 16 17 0,180 3,064 17 0,342 3,064 18 70,2511,754 7 0,178 1,754 20 40,2450,979 4 0,126 0,979 22 20,5531,105 2 0,076 1,105 TOTALE 98 11,968 12 0,109 110 1,488 12,076 %

MATRICINE** 18 1 0,176 0,176 10,0250,176 24 1 0,382 0,382 10,0450,3820 28 1 0,538 0,538 10,0620,5380 30 1 0,634 0,634 10,0710,6340 TOTALE 4 1,729 4 0,203 1,730 % (Aggiungere più colonne e record se necessario) Caratteristiche del soprassuolo Polloni* (o Soggetti): numero/Ha 2.750 Matricine**: n./Ha 100

Diametro medio Polloni* (o Soggetti) 13,12 Matricine**: Diametro medio 25,42

Volume/Area di Saggio (o Transect) 12,076 Matricine**: Volume/Area di Saggio 1,729

Polloni* (o Soggetti): numero/Area di Matricine**: Volume/Ha Saggio (o Transect) 110 43,21 Polloni* (o Soggetti): Volume/Ha 301,90 Numero ceppaie/Area di Saggio** Matrricine totali** 4 Numero ceppaie/Ha** Ceppaie totali** Area Basimetrica/Ha 42,27 Area Basimetrica totale 0,203 Volume /Ha 301,90 Volume totale 345,12

* = nel caso dei cedui ** = da omettere nel caso dell’alto fusto

N.B.: Il rilievo tramite Transect andrà eseguito solo nelle le fustaie e nei soprassuoli transitori, con caratteristiche strutturali paragonabili all’altofusto.

59 RIEPILOGO RILIEVO AREA DI SAGGIO (AdS)/TRANSECT ALLEGATO 11 Art 93 e art 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella - n. 2 Numero Area di Saggio/Transect 6 Superficie totale - Ha 12.92.32 Superficie boscata - Ha 12.92.32 Superficie area di saggio - mq 400 Forma Area di Saggio/Transect Quadrata

POLLONI* - SOGGETTI Totale Area Basimetrica totale- Volume totale AdS - Specie …CERRO Specie CARPINO BIANCO Specie CARPINO NERO piante mq mc Classe diametrica - cm Volume Volume Volume Volume n. n. Volume unitario -mc n. Volume totale - mc unitario -mc totale - mc totale - mc unitario -mc 4 2 0,006 0,012 7 0,006 0,043 1 0,006 0,006 10 0,013 0,062 6 3 0,015 0,044 4 0,015 0,059 1 0,015 0,015 8 0,023 0,118 8 7 0,027 0,189 00020,027 0,054 9 0,045 0,243 10 13 0,052 0,675 0 0 0 0 0 0 13 0,102 0,675 12 20 0,058 1,159 0 0 0 0 0 0 20 0,226 1,159 14 18 0,124 2,235 0 0 0 0 0 0 18 0,277 2,235 16 8 0,180 1,442 0 0 0 0 0 0 8 0,161 1,442 18 9 0,251 2,256 0 0 0 0 0 0 9 0,229 2,256 20 3 0,245 0,734 0 0 0 0 0 0 3 0,094 0,734 22 1 0,553 0,553 0 0 0 0 0 0 1 0,038 0,553 24 1 0,688 0,688 0 0 0 0 0 0 1 0,045 0,688 TOTALE 85 9,986 11 0,102 4 0,075 100 1,253 10 %

MATRICINE** 14 1 0,089 0,089 10,02 0,089 22 1 0,296 0,296 10,04 0,296 26 1 0,449 0,449 10,05 0,449 36 1 0,958 0,958 10,10 0,958 TOTALE 4 1,793 4 0,208 1,793 % (Aggiungere più colonne e record se necessario) Caratteristiche del soprassuolo

Polloni* (o Soggetti): numero/Ha 2.500 Matricine**: n./Ha 100 Diametro medio Polloni* (o Soggetti) 12,63 Matricine**: Diametro medio 25,75 Volume/Area di Saggio (o Transect) 10,163 Matricine**: Volume/Area di Saggio 1,793 Polloni* (o Soggetti): numero/Area di Saggio Matricine**: Volume/Ha (o Transect) 100 44,83 Polloni* (o Soggetti): Volume/Ha 136,35 Numero ceppaie/Area di Saggio** Matrricine totali** 4 Numero ceppaie/Ha** Ceppaie totali** Area Basimetrica/Ha 36,54 Area Basimetrica totale 0,21 Volume /Ha 136,35 Volume totale 298,91

* = nel caso dei cedui ** = da omettere nel caso dell’alto fusto

N.B.: Il rilievo tramite Transect andrà eseguito solo nelle le fustaie e nei soprassuoli transitori, con caratteristiche strutturali paragonabili all’altofusto.

60 RIEPILOGO RILIEVO AREA DI SAGGIO (AdS)/TRANSECT ALLEGATO 12 Art 93 e art 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella - n. 2 Numero Area di Saggio/Transect 7 Superficie totale - Ha 12.92.32 Superficie boscata - Ha 12.92.32 Superficie area di saggio - mq 400 Forma Area di Saggio/Transect Quadrata

POLLONI* - SOGGETTI Area Basimetrica Volume totale AdS - Specie …CERRO…O Specie ……CARPINO BIANCO… Totale piante totale- mq mc Classe diametrica - cm Volume n. Volume unitario -mc Volume totale - mc n. Volume unitario -mc totale - mc 4 0,010 10 0,010 0,100 10 0,0126 0,100 6 20,0180,0352 0,018 0,035 4 0,0113 0,070 8 14 0,022 0,302 14 0,0704 0,302 10 13 0,054 0,696 13 0,1021 0,696 12 15 0,057 0,852 15 0,1696 0,852 14 80,0950,758 8 0,1232 0,758 16 10 0,129 1,288 10 0,2011 1,288 18 50,1220,608 5 0,1272 0,608 20 60,2071,245 6 0,1885 1,245 TOTALE 73 5,785 12 0,135 85 1,006 5,920 %

MATRICINE** 18 3 0,176 0,527 3 0,076 0,5271 20 1 0,233 0,233 1 0,076 0,2334 22 1 0,296 0,296 1 0,076 0,2962 24 1 0,369 0,369 1 0,076 0,3685 26 2 0,449 0,898 2 0,076 0,8982 TOTALE 8 2,323 8 0,382 2,323 % (Aggiungere più colonne e record se necessario) Caratteristiche del soprassuolo Polloni* (o Soggetti): numero/Ha 2.125 Matricine**: n./Ha 200 Diametro medio Polloni* (o Soggetti) 12,28 Matricine**: Diametro medio 21,75

Volume/Area di Saggio (o Transect) 5,920 Matricine**: Volume/Area di Saggio 2,323

Polloni* (o Soggetti): numero/Area di Matricine**: Volume/Ha Saggio (o Transect) 85 58,09

Polloni* (o Soggetti): Volume/Ha 148,01

Numero ceppaie/Area di Saggio** Matrricine totali** 8 Numero ceppaie/Ha** Ceppaie totali** Area Basimetrica/Ha 32,58 Area Basimetrica totale 0,3817 Volume /Ha 148,01 Volume totale 206,09

* = nel caso dei cedui ** = da omettere nel caso dell’alto fusto

N.B.: Il rilievo tramite Transect andrà eseguito solo nelle le fustaie e nei soprassuoli transitori, con caratteristiche strutturali paragonabili all’altofusto.

61 RIEPILOGO RILIEVO AREA DI SAGGIO (AdS)/TRANSECT ALLEGATO 13 Art 93 e art 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella - n. 2 Numero Area di Saggio/Transect 8 Superficie totale - Ha 12.92.32 Superficie boscata - Ha 12.92.32 Superficie area di saggio - mq 400 Forma Area di Saggio/Transect Quadrata

POLLONI* - SOGGETTI Area Basimetrica Volume totale AdS - Specie …CERRO Specie …CARPINO BIANCO Totale piante totale- mq mc Classe diametrica - cm Volume unitario - Volume totale - Volume unitario - Volume n. n. mc mc mc totale - mc 4 5 0,004 0,018 1 0,004 0,004 6 0,0075 0,022 6 4 0,007 0,030 4 0,0113 0,030 8 3 0,011 0,034 3 0,0151 0,034 10 5 0,021 0,105 5 0,0393 0,105 12 3 0,042 0,125 3 0,0339 0,125 14 2 0,058 0,116 2 0,0308 0,116 16 3 0,124 0,371 3 0,0603 0,371 18 0 0,0000 20 1 2,124 2,124 1 0,0314 2,124 TOTALE 26 2,923 1 0,004 27 0,230 3 %

MATRICINE** 16 1 0,128 0,128 1 0,020 0,128 24 1 0,369 0,369 1 0,045 0,369 TOTALE 2 0,496 2 0,065 0,496 % (Aggiungere più colonne e record se necessario) Caratteristiche del soprassuolo Polloni* (o Soggetti): numero/Ha 675 Matricine**: n./Ha 50 Diametro medio Polloni* (o Soggetti) 10,41 Matricine**: Diametro medio 20,40 Volume/Area di Saggio (o Transect) 2,927 Matricine**: Volume/Area di Saggio 0,496 Polloni* (o Soggetti): numero/Area di Saggio Matricine**: Volume/Ha (o Transect) 27 12,41 Polloni* (o Soggetti): Volume/Ha 73,16 Numero ceppaie/Area di Saggio** Matrricine totali** 2 Numero ceppaie/Ha** Ceppaie totali** Area Basimetrica/Ha 7,37 Area Basimetrica totale 0,065 Volume /Ha 73,16 Volume totale 85,58

* = nel caso dei cedui ** = da omettere nel caso dell’alto fusto

N.B.: Il rilievo tramite Transect andrà eseguito solo nelle le fustaie e nei soprassuoli transitori, con caratteristiche strutturali paragonabili all’altofusto.

62 RIEPILOGO RILIEVO AREA DI SAGGIO (AdS)/TRANSECT ALLEGATO 14 Art 93 e art 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella - n. 3 Numero Area di Saggio/Transect 9 Superficie totale - Ha 12.00.40 Superficie boscata - Ha 11.62.79 Superficie area di saggio - mq 400 Forma Area di Saggio/Transect Quadrata

POLLONI* - SOGGETTI Area Basimetrica Volume totale AdS - Specie …CERRO Specie ACERO Totale piante totale- mq mc Classe diametrica - cm Volume Volume Volume n. n. Volume unitario -mc unitario -mc totale - mc totale - mc 4 0,010 1 0,010 0,010 1 0,001 0,010 6 2 0,014 0,028 1 0,014 0,014 3 0,008 0,014 8 6 0,027 0,165 1 0,027 0,027 7 0,035 0,027 10 7 0,033 0,232 1 0,033 0,033 8 0,063 0,033 12 10 0,073 0,734 1 0,073 0,073 11 0,124 0,073 14 5 0,135 0,676 5 0,077 0,135 16 12 0,128 1,539 12 0,241 0,128 18 7 0,251 1,754 7 0,178 0,251 20 6 0,206 1,236 6 0,188 0,206 22 4 0,553 2,210 4 0,152 0,553 24 4 0,688 2,750 4 0,181 0,688 TOTALE 63 11,324 5 0,158 68 1,250 2 %

MATRICINE** 14 1 0,089 0,089 1 0,0154 0,089 16 1 0,128 0,128 1 0,0201 0,1280 20 2 0,233 0,467 2 0,0628 0,4668 32 1 0,736 0,736 1 0,0804 0,7363 TOTALE 5 1,421 5 0,179 1,4205 % (Aggiungere più colonne e record se necessario) Caratteristiche del soprassuolo Polloni* (o Soggetti): numero/Ha 1.700 Matricine**: n./Ha 125 Diametro medio Polloni* (o Soggetti) 15,30 Matricine**: Diametro medio 21,34 Volume/Area di Saggio (o Transect) 11,481 Matricine**: Volume/Area di Saggio 1,421 Polloni* (o Soggetti): numero/Area di Matricine**: Volume/Ha Saggio (o Transect) 68 35,51 Polloni* (o Soggetti): Volume/Ha 287,04 Numero ceppaie/Area di Saggio** Matrricine totali** 5 Numero ceppaie/Ha** Ceppaie totali** Area Basimetrica/Ha 1,25 Area Basimetrica totale 0,179 Volume /Ha 35,72 Volume totale 322,55

* = nel caso dei cedui ** = da omettere nel caso dell’alto fusto

N.B.: Il rilievo tramite Transect andrà eseguito solo nelle le fustaie e nei soprassuoli transitori, con caratteristiche strutturali paragonabili all’altofusto.

63 RIEPILOGO RILIEVO AREA DI SAGGIO (AdS)/TRANSECT ALLEGATO 15 Art 93 e art 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella - n. 3 Numero Area di Saggio/Transect 10 Superficie totale - Ha 12.00.40 Superficie boscata - Ha 11.62.79 Superficie area di saggio - mq 400 Forma Area di Saggio/Transect Quadrata

POLLONI* - SOGGETTI

Totale Area Basimetrica Volume totale Specie …CERRO Specie …CARPINO BIANCO Specie …CARPINO NERO piante totale- mq AdS - mc Classe diametrica - cm Volume Volume Volume Volume unitario n. n. Volume unitario -mc n. Volume totale - mc unitario -mc totale - mc totale - mc -mc 4 2 0,003 0,006 19 0,003 0,054 21 0,026 0,060 6 0,003 0 24 0,003 0,476 2 0,003 0,040 26 0,074 0,515 8 5 0,020 0,245 19 0,020 0,931 1 0,020 0,000 25 0,126 1,176 10 5 0,049 0,309 10 0,049 0,617 15 0,118 0,926 12 5 0,062 0,415 5 0,062 0,415 10 0,113 0,830 14 9 0,083 1,156 9 0,139 1,156 16 1 0,128 0,153 1 0,020 0,153 18 3 0,153 0,495 3 0,076 0,495 20 2 0,165 0,330 2 0,063 0,330 22 1 0,553 0,553 1 0,038 0,553 24 0 00 26 0 00 28 1 1,003 1,003 1 0,062 1,003 30 0 00 32 0 00 34 0 00 36 1 1,788 1,788 1 0,102 1,788 TOTALE 35 6,452 77 2,493 3 0,040 115 0,956 9 %

MATRICINE** 10 1 0,037 0,037 1 0,008 0,037 24 1 0,369 0,369 1 0,045 0,369 34 1 0,845 0,845 1 0,091 0,845 42 1 1,316 1,316 1 0,139 1,316 46 1 1,555 1,555 1 0,166 1,555 TOTALE 5 4,121 50,4494,121 % (Aggiungere più colonne e record se necessario) Caratteristiche del soprassuolo Polloni* (o Soggetti): numero/Ha 2.875 Matricine**: n./Ha 125 Diametro medio Polloni* (o Soggetti) 10,29 Matricine**: Diametro medio 33,80 Volume/Area di Saggio (o Transect) 9,033 Matricine**: Volume/Area di Saggio 4,121 Polloni* (o Soggetti): numero/Area di Saggio Matricine**: Volume/Ha (o Transect) 115 103,02 Polloni* (o Soggetti): Volume/Ha 225,83 Numero ceppaie/Area di Saggio** Matrricine totali** 2 Numero ceppaie/Ha** Ceppaie totali** Area Basimetrica/Ha 35,11 Area Basimetrica totale 0,449 Volume /Ha 225,83 Volume totale 328,85

* = nel caso dei cedui ** = da omettere nel caso dell’alto fusto

N.B.: Il rilievo tramite Transect andrà eseguito solo nelle le fustaie e nei soprassuoli transitori, con caratteristiche strutturali paragonabili all’altofusto.

64 RIEPILOGO RILIEVO AREA DI SAGGIO (AdS)/TRANSECT ALLEGATO 16 Art 93 e art 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella - n. 3 Numero Area di Saggio/Transect 11 Superficie totale - Ha 12.00.40 Superficie boscata - Ha 11.62.79 Superficie area di saggio - mq 400 Forma Area di Saggio/Transect Quadrata

POLLONI* - SOGGETTI Volume Totale Area Basimetrica totale- Specie …CERRO Specie …CARPINO BIANCO Specie …CARPINO NERO totale AdS - piante mq Classe diametrica - cm mc Volume Volume totale - Volume Volume n. n. Volume unitario -mc n. Volume totale - mc unitario -mc mc totale - mc unitario -mc 4 0,010 10 0,010 0,100 10 0,013 0,100 6 7 0,010 0,174 16 0,010 0,398 3 0,010 0,075 26 0,074 0,647 8 8 0,025 0,335 11 0,025 0,460 3 0,025 0,125 22 0,111 0,920 10 10 0,042 0,567 10 0,079 0,567 12 8 0,057 0,861 8 0,090 0,861 14 7 0,108 0,877 7 0,108 0,877 16 4 0,125 0,501 4 0,080 0,501 18 00,000 20 2 0,201 0,403 20,0630,403 TOTALE 46 3,718 37 0,958 6 0,200 89 0,617 4,876 %

MATRICINE** 14 10,0890,089 1 0,0154 0,089 16 10,1280,128 1 0,0201 0,128 20 20,2330,467 2 0,0628 0,467 32 10,7360,736 1 0,0804 0,736 TOTALE 5 1,421 5 0,1788 1,421 % (Aggiungere più colonne e record se necessario) Caratteristiche del soprassuolo Polloni* (o Soggetti): numero/Ha 2.225 Matricine**: n./Ha 125 Diametro medio Polloni* (o Soggetti) 9,39 Matricine**: Diametro medio 21,34 Volume/Area di Saggio (o Transect) 4,876 Matricine**: Volume/Area di Saggio 1,421 Polloni* (o Soggetti): numero/Area di Saggio Matricine**: Volume/Ha (o Transect) 89 35,51 Polloni* (o Soggetti): Volume/Ha 121,91 Numero ceppaie/Area di Saggio** Matrricine totali** 5 Numero ceppaie/Ha** Ceppaie totali** Area Basimetrica/Ha 19,89 Area Basimetrica totale 0,179 Volume /Ha 121,91 Volume totale 157,43

* = nel caso dei cedui ** = da omettere nel caso dell’alto fusto

N.B.: Il rilievo tramite Transect andrà eseguito solo nelle le fustaie e nei soprassuoli transitori, con caratteristiche strutturali paragonabili all’altofusto.

65 RIEPILOGO RILIEVO CAVALLETTAMENTO TOTALE ALLEGATO 17 Art. 93 e art. 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella n. 1 Superficie totale - Ha 18.08.96Superficie boscata - Ha 18.08.96

(Aggiungere più colonne e record se necessario) Specie Area Area Specie …CERRO Specie …CARPINO BIANCO Specie …CARPINO NERO Specie …ACERO Numero basimetrica Basimetrica Volume Classe diametrica cm totale Area Area Volume Volume totale Numero Area basimetrica Volume unitario Volume totale Numero Area Volume unitario Volume totale Numero Volume Volume unitaria totale totale mc Numero soggetti Altezza mt Altezza mt Altezza mt basimetrica Altezza mt soggetti basimetrica mq unitario mc mc soggetti mq mc mc soggetti basimetrica mq mc mc soggetti unitario mc totale mc mq mq mq

4 1 0,001 5,28 0,007 0,01 85 0,107 5,28 0,564 47,91 19 0,024 5,28 0,126 2,39 0 0 000105 0,132 13,854 50,31 6150,042 6,45 0,273 4,10 40 0,113 6,45 0,729 29,16 16 0,045 6,45 0,292 4,67 0 0 000 71 0,201 14,253 37,93 8340,171 7,59 1,297 44,09 3 0,015 7,59 0,114 0,34 5 0,025 7,59 0,191 0,95 0 0 000 42 0,211 8,867 45,38 10 52 0,408 8,70 3,554 184,81 0000 0 0000 00 0 000 52 0,408 21,237 184,81 12 80 0,905 9,79 8,857 708,58 0000 0 0000 00 0 000 80 0,905 72,382 708,58 14 70 1,078 10,85 11,691 818,38 0000 0 0000 00 0 000 70 1,078 75,430 818,38 16 56 1,126 11,88 13,379 749,23 0000 0 0000 00 0 000 56 1,126 63,053 749,23 18 44 1,120 12,89 14,431 634,95 0000 0 0000 00 0 000 44 1,120 49,265 634,95 20 22 0,691 13,87 9,584 210,85 0000 0 0000 00 0 000 22 0,691 15,205 210,85 22 8 0,304 14,82 4,506 36,05 0000 0 0000 00 0 000 8 0,304 2,433 36,05 24 2 0,090 15,74 1,424 2,85 0000 0 0000 00 0 000 2 0,090 0,181 2,85 26 0 0,000 0,000 0,00 0000 0 0000 00 0 000 00 00

28 1 0,062 17,51 1,078 1,08 0000 0 0000 00 0 000 1 0,062 0,062 1,08 385 5,998 3.394,97 128 0,235 77,410 40 0,094 8,013 0 0 0

30 0,461 10 0,018 3 0,007 0 0 553 6,327 336,22 3.480,40 VALORI MEDI TOTALI

66 RIEPILOGO RILIEVO CAVALLETTAMENTO TOTALE ALLEGATO 18 Art. 93 e art. 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella n. 2Superficie totale - Ha 12.92.32Superficie boscata - Ha 12.92.32

(Aggiungere più colonne e record se necessario) Specie Area Area Specie …CERRO Specie …CARPINO BIANCO Specie …CARPINO NERO Specie …ACERO Numero basimetrica Basimetr Volume Classe diametrica cm Area Area Area Area totale unitaria ica Numero Volume Volume Numero Volume Volume Numero Volume Volume totale Numero Volume Volume totale mc basimetrica Altezza mt basimetrica Altezza mt basimetrica Altezza mt basimetrica Altezza mt soggetti mq totale soggetti unitario mc totale mc soggetti unitario mc totale mc soggetti unitario mc mc soggetti unitario mc totale mc mq mq mq mq mq 4 7 0,009 5,28 0,046 0,325 18 0,023 5,28 0,119 2,15 1 0,001 5,28 0,007 0,007 0000026 0,001 0,033 2,48 6 9 0,025 6,45 0,164 1,476 6 0,017 6,45 0,109 0,66 1 0,003 6,45 0,018 0,018 0000016 0,003 0,045 2,15 8 24 0,121 7,59 0,915 21,968 0 00 0 0 200000000026 0,005 0,131 21,97 10 31 0,243 8,70 2,119 65,680 0 00 0 0 000000000031 0,008 0,243 65,68 12 38 0,430 9,79 4,207 159,873 0 00 0 0 000000000038 0,011 0,430 159,87 14 28 0,431 10,85 4,676 130,941 0 00 0 0 000000000028 0,015 0,431 130,94 16 21 0,422 11,88 5,017 105,361 0 00 0 0 000000000021 0,020 0,422 105,36 18 14 0,356 12,89 4,592 64,282 0 00 0 0 000000000014 0,025 0,356 64,28 20 10 0,314 13,87 4,356 43,564 0 00 0 0 000000000010 0,031 0,314 43,56

22 1 0,038 14,82 0,563 0,563 0 00 0 0 0000000000 1 0,038 0,038 0,56

24 0 0 15,74 0 0 0 00 0 0 0000000000 0 000 26 0 0 16,64 0 0 0 00 0 0 0000000000 0 000 28 0 0 17,51 0 0 0 00 0 0 0000000000 0 000 183 2,390 594,034 24 0,040 2,804 4 0,014 0,025 0 0 0

14 0,184 2 0,003 0,308 0,001 0 0 211 0,159 2,444 596,863 TOTALI

67 RIEPILOGO RILIEVO CAVALLETTAMENTO TOTALE ALLEGATO 19 Art. 93 e art. 107, comma 4, del Regolamento regionale n. 3/2017

Particella n. 3Superficie totale - Ha 12.00.40Superficie boscata - Ha 11.62.79

(Aggiungere più colonne e record se necessario) Specie Area Area Specie …CERRO Specie …CARPINO BIANCO Specie …CARPINO NERO Specie …ACERO Numero basimetrica Basimetrica Volume Classe diametrica cm Area Area Area totale unitaria totale Numero Area Volume Volume Numero Volume unitario Volume Numero Volume Volume Numero Volume Volume totale mc Altezza mt basimetrica Altezza mt basimetrica Altezza mt basimetrica Altezza mt soggetti mq mq soggetti basimetrica mq unitario mc totale mc soggetti mc totale mc soggetti unitario mc totale mc soggetti unitario mc totale mc mq mq mq

4 2 0,003 5,28 0,013 0,03 29 0,036 5,28 0,192 5,58 0 00001 0,001 5,28 0,007 0,007 32 0,001 0,040 5,61 690,025 6,45 0,164 1,48 40 0,113 6,45 0,729 29,16 5 0,014 6,45 0,091 0,456 1 0,003 6,45 0,018 0,018 55 0,003 0,156 31,11 8190,096 7,59 0,725 13,77 30 0,151 7,59 1,144 34,32 4 0,020 7,59 0,153 0,610 1 0,005 7,59 0,038 0,038 54 0,005 0,271 48,74 10 22 0,173 8,70 1,504 33,08 10 0,079 8,70 0,683 6,83 0 0 8,70 0 0 1 0,008 8,70 0,068 0,068 33 0,008 0,259 39,98 12 23 0,260 9,79 2,546 58,57 5 0,057 9,79 0,554 2,77 0 0 9,79 0 0 1 0,011 9,79 0,111 0,111 29 0,011 0,328 61,45 14 21 0,323 10,85 3,507 73,65 0 0 10,85 0 0 0 010,85000010,850 0 21 0,015 0,323 73,65 16 17 0,342 11,88 4,062 69,05 0 0 11,88 0 0 0 011,88000011,880 0 17 0,020 0,342 69,05 18 10 0,254 12,89 3,280 32,80 0 0 12,89 0 0 0 012,89000012,890 0 10 0,025 0,254 32,80 20 10 0,314 13,87 4,356 43,56 0013,87 0 0 0013,87 000013,87 0 0 10 0,031 0,314 43,56

22 5 0,190 14,82 2,816 14,08 0 0 14,82 0 0 0 014,82000014,820 0 5 0,038 0,190 14,08

24 4 0,181 15,74 2,849 11,39 0 0 15,74 0 0 0 015,74000015,740 0 4 0,045 0,181 11,39 26 0 0 16,64 0,000 0,00 0 0 16,64 0 0 0 016,64000016,6400 0 0 0,0000,00 28 1 0,062 17,51 1,078 1,08 0 0 17,51 0 0 0 017,51000017,5100 1 0 0,0621,08 30 0 0 18,35 0 0,00 0 0 18,35 0 0 0 018,35000018,3500 0 0 0,0000,00 32 0 0 19,17 0 0,00 0 0 19,17 0 0 0 019,17000019,1700 0 0 0,0000,00 34 0 0 19,96 0 0,00 0 0 19,96 0 0 0 019,96000019,9600 0 0 0,0000,00 36 1 0,102 20,72 2,109 2,11 0 0 20,72 0 0 0 020,72000020,720 0 1 0,102 0,102 2,11 144 2,324 354,64 114 0,435 78,663 9 0,034 1,066 5 0,028 0,242

8 0,137 7 0,026 0,53 0,002 0,294 0,002 272 0,367 2,822 434,61 VALORI MEDI TOTALI

68

AUTORITA' DI BACINO DISTRETTUALE DELL'APPENNINO MERIDIONALE Protocollo Partenza N. 5615/2020 del 11-03-2020 Doc. Principale - Copia Documento AUTORITA' DI BACINO DISTRETTUALE DELL'APPENNINO MERIDIONALE Protocollo Partenza N. 5615/2020 del 11-03-2020 Doc. Principale - Copia Documento

Dott. Agronomo Francesco Iasevoli

Comune di San Mango sul Calore

Provincia di Avellino

Redazione Piano di Gestione Forestale in forma semplificata

ai sensi del Regolamento regionale 28 Settembre 2017, n.3

Decennio 2020 - 2029

ELABORATI CARTOGRAFICI

C

Comune di San Mango sul Calore IL TECNICO Via Cesare Battisti, 2 - 83050 Dott. Agr. Francesco Iasevoli

C.F. 00263850646

347.8 375 359.6 378.0

322.5 368.5 331.7

328.6 350 325 353.3

337.3

337.8 323.6 307.1

282.9 324.5 349.3 325

312.1 329.2 282.7 317.2 273.8 347.0

305.9 273.7

300 282.1 392.8 378.6 352.4

Cappella 302.5 361.3 300 318.2 del Carmine 287.2 326.3 376.1 S.P 285.2 287.2 423.0 Carpignano 312.6

322.9

325 387.6 293.9 333.3 343.1 397.7 412.0

347.3 12.6

459.3 311.9 462.5 350 450 447.1 430.0 301.0 508.6 491.0 456.6 418.1 400 336.9 375 325.5

342.5 513.0 441.9 372.5 416.0 417.5 517.8 373.7 488.0 352.8

375 378.4 MONTE CARPIGNANO 452.6 447.9 352.3 333.1 452.8 406.6 350 302.3 317.6 407.4 325 536.3

535.4 425 297.7 400

417.5 411.5 339.3 391.9 481.1 512.7 407.5 396.5 423.6 459.6 322.3 349.0 324.3 470.7

377.8 442.8 425 391.8 352.4 331.9 311.7 450 471.7 381.3 347.1 311.8 400 375 315.5 498.5 336.5 440.2 379.0 348.8

462.3 325 372.6 308.9 362.8 478.8 350 322.5 San Mango 355.5 472.8 350 475 475 Sul Calore

397.9 472.3 350 443.6 454.4 363.3 463.0 368.3 375 372.2 477.3

426.8

400 401.0 450 375 425

437.9 348.4

418.9 399.8 441.7

432.9 401.4 450 425 396.0

450 351.3 400 418.1 466.5 398.7 432.6 428.5 422.0 376.8

455.5 431.3 441.7 452.1 388.5 354.3

426.9

400 392.9 467.6 425 458.8 425.0 418.3 398.6 448.9 393.0 460.9

442.4 398.0 475 486.2

409.2 466.0

498.7 437.4 404.3 437.3 509.2 373.7 383.3

393.1 375

504.2 467.2 482.5 491.0 447.9 489.0 472.5 97.0 377.7 487.5 469.4 419.0 447.4 497.2

416.2 485.3 492.8

400 492.1 500 476.4

398.6 484.4 419.4 457.5 434.0 478.1 457.6 522.5

425 493.6 403.6 425.6 507.9

427.9 504.0

525 502.6 413.7 450 448.2 503.7 528.3 493.6 437.6 466.7 472.7 494.6

491.8

464.1 450 502.4 523.7 535.2 514.0 423.5 528.1 453.7 468.8 527.8

532.8 522.7 493.8 475 438.1 508.3 533.1 531.9 Case

Frya 453.0 500

433.1 527.9 475

544.4 444.3 478.8 573.0

546.4 583.3 525 537.2 479.1 518.1 526.1 527.7

492.6 531.9 542.8 525 533.3 503.4 543.1 483.3 458.5 572.5 563.0 599.4 541.2 554.8

487.8 601.0 472.0 502.5 552.9 522.6 567.4 543.9 483.2 S.P. N.39 528.0 502.5 487.4 548.9 492.5 558.5 617.7 514.1 563.3 500 523.4 578.3 562.9 508.4 543.3 557.1 627.6

.7 602.4 524.0 542.7 550 557.7

577.0 588.2 513.2 496.7 503.1 584.7

566.5 571.5 Masseria 500.7 607.9 582.4 del Bosco 527.6

564.7 607.2 608.6 5 525 533.8

583.9 602.6 575 600

548.2 597.7 646.8 533.3 527.9 528.3 536.6 594.4 627.3 538.2 593.4

532.7 598.0 550 523.6 651.9 609.2 582.6 590.7 533.8 548.2 551 0 615 5 587 5 459.3 462.5 450 447.1 430.0 456.6 301.0 418.1 400 375

441.9 372.5

452.6

406.6 350 302.3 317.6 407.4 325 425 297.7

411.5 339.3 391.9 407.5 322.3 349.0 377.8

352.4 311.7 381.3 347.1 311.8 400 375 336.5 315.5 379.0

325 308.9 362.8 350 322.5

350

397.9 350 368.3 375 372.2

400 401.0 375 425

348.4

418.9

401.4

450 351.3 400

466.5 432.6 422.0 376.8

455.5 431.3 441.7 388.5

426.9 425

418.3

398.6 398.0 475

498.7 437.4 404.3 437.3 509.2

504.2 447.9 LEGENDA 377.7 487.5 447.4

416.2 485.3 500 Limite Comunale

457.5 434.0 Classe A - Boschi Cedui 457.6 522.5 Incolti 403.6 425.6

427.9 525

450 448.2 Inclusi Privati 466.7 472.7 Viabilità Provinciale 491.8 464.1

535.2 423.5

468.8 Piste di Servizio o Esbosco 493.8 475 531.9 459.3 462.5 450 447.1 430.0 456.6 301.0 418.1 400 375

441.9 372.5

452.6

406.6 350 302.3 317.6 407.4 325 425 297.7

411.5 339.3 391.9 407.5 322.3 349.0 377.8

352.4 311.7 381.3 347.1 311.8 400 375 336.5 315.5 379.0

325 308.9 362.8 350 322.5

350

397.9 350 368.3 375 372.2

400 401.0 375 425

348.4

418.9

401.4

450 351.3 400

466.5 432.6 422.0 376.8

455.5 431.3 441.7 388.5

426.9 425

418.3

398.6 398.0 475

498.7 LEGENDA 437.4 404.3 437.3 Perimetrazione Particelle Forestali

447.9 Area a Rischio Molto Elevato - R4 377.7 487.5 447.4

416.2 485.3 500 Area di Alta Attenzione - A4

457.5 434.0 Area a Rischio Medio - R2 457.6 522.5 Area Di Media Attenzione - A2 403.6 425.6

427.9 525

450 448.2 Area a Rischio Moderato - R1 466.7 472.7 Area a Rischio Alluvioni 491.8 (assente) 464.1

535.2 423.5

468.8 493.8 475 531.9 459.3 462.5 450 447.1 430.0 456.6 301.0 418.1 400 375

441.9 372.5

452.6

406.6 350 302.3 317.6 407.4 325 425 297.7

411.5 339.3 391.9 407.5 322.3 349.0 377.8

352.4 311.7 381.3 347.1 311.8 400 375 336.5 315.5 379.0

325 308.9 362.8 350 322.5

350

397.9 350 368.3 375 372.2

400 401.0 375 425

348.4

418.9

401.4

450 351.3 400

466.5 432.6 422.0 376.8

455.5 431.3 441.7 388.5

426.9 425

418.3

398.6 398.0 475

498.7 LEGENDA 437.4 404.3 437.3 Perimetrazione Particelle Forestali Inclusi Privati - Inglobati 447.9 377.7 487.5 nelle Particelle Forestali 447.4

416.2 485.3 500 Viabilità Comunale Principale Viabilità Comunale Secondaria 457.5 434.0 457.6 522.5 (Fondo Asfaltato) Piste di Servizio o Esbosco 403.6 425.6

427.9 525 450 Area da Preservare al Taglio 448.2 Per Fruizione Turistico-Ricettiva 466.7 472.7 Area da Preservare al Taglio 491.8 per tutela della Fauna 464.1 Lotta Incendio Boschio 535.2 Installazione Idrante Soprassuolo 423.5

468.8 493.8 475 531.9 459.3 462.5 450 447.1 430.0 456.6 301.0 418.1 400 375

441.9 372.5

452.6

406.6 350 302.3 317.6 407.4 325 425 297.7

411.5 339.3 391.9 407.5 322.3 349.0 377.8

352.4 311.7 381.3 347.1 311.8 400 375 336.5 315.5 379.0

325 308.9 362.8 350 322.5

350

397.9 350 368.3 375 372.2

400 401.0 375 425

348.4

418.9

401.4 AS11

450 351.3 400

466.5 432.6 422.0 376.8

455.5 431.3 441.7 388.5

426.9 425

418.3

398.6 398.0 475

498.7 LEGENDA 437.4 404.3 437.3 Perimetrazione Particelle Forestali Inclusi Privati - Inglobati 447.9 377.7 487.5 nelle Particelle Forestali 447.4

416.2 485.3 500 Viabilità Comunale Principale Viabilità Comunale Secondaria 457.5 434.0 457.6 522.5 (Fondo Asfaltato) Viabilità Di Servizio

403.6 (Fondo in Terra Battuata) 425.6

427.9 525

450 448.2 Piste di Servizio o Esbosco 466.7 472.7 Area di Saggio 491.8 AS 464.1 Area da Preservare al Taglio 535.2 Per Fruizione Turistico-Ricettiva 423.5 468.8 Area da Preservare al Taglio

493.8 475 per tutela della Fauna 531.9 459.3 462.5 450 447.1 430.0 456.6 301.0 418.1 400 375

441.9 372.5

452.6

406.6 350 302.3 317.6 407.4 325 425 297.7

411.5 339.3 391.9 407.5 322.3 349.0 377.8

352.4 311.7 381.3 347.1 311.8 400 375 336.5 315.5 379.0

325 308.9 362.8 350 322.5

350

397.9 350 368.3 375 372.2

400 401.0 375 425

348.4

418.9

401.4

450 351.3 400

466.5 432.6 422.0 376.8

455.5 431.3 441.7 388.5

426.9 425

418.3

398.6 398.0 475

498.7 437.4 404.3 437.3

LEGENDA 447.9 377.7 487.5 447.4 416.2 485.3 Perimetrazione Particelle Forestali

500 Perimetrazione Parco (assente) 457.5 434.0 457.6 522.5 Area S.I.C. (assente)

403.6 425.6 Area Z.P.S.

427.9 525 450 (assente) 448.2 466.7 472.7 Area Percorsa dal Fuoco

491.8 Corsi Acqua rientranti nell'Elenco 464.1 Delle Acque Pubbliche 535.2 423.5

468.8 493.8 475 531.9 885

6 LUCCELLO 884 Vallone F O G L I O

Bosco del Gaudio 1 14

Vicinale

4 832 689 833

834

5 292 824 S VALLONE 245 294 688 181 823 80 82 Strada 83 295 888 17 293

690 79 del Gaudio320 LUCCELLO 81 84 18 85 9 667 7 691 87 86 889 20 10 2 88 260 23 89 19 24 11 8 90 73 Spineta

92 91 1039 S 12 74 Bosco 72 93 455 290 289 1038 300 27 94 291 28 70 301 279 302 723 69 2 68 940 S Vicinale 96 18 210 7 235 3 31 724 75 127 66 95 5 10 29 941 241 76 886 159 98 865 242 97 17 99 887 77 890 939 AS11 864 19 100 102 4 727 30 179 6 8 20 78 201 65 719 X 103 21 S 62 311 106 695 207 312 714 303 104 875 107 32 33 11 335 63 108 896 938 304 61 240 105 12 891 188 715 336 60 337 Strada 189 59 190 716 696 110 338 111 892 726 58 697

Vicinale S 339 926 112 57 F O G L I O 8 928 22 340 113 898 287 55 253 114 341 Spineta I 897 115 411 254 54 Vicinale 101 899 53 116 255 902 253 256 1730 412 901 52 S Strada 252 904 251 LEGENDA 128 1732 1731 117 Strada 903 289 S Comunale 118 Spineta 200 120 286 906 119 284 Perimetrazione Particella 251 263 1738 282 905 24 Forestale N. 1 1016 122 283 821 51 280 264 123 Perimetrazione Particella 1017 278 1018 Forestale N. 2 279 F O G L I O 7 265 267 277 124 258 261 272 276 1019 Perimetrazione Particella 273 50 275 125 262 266 49 271 Forestale N. 3 275 260 274 244 259

Vallone Incolto Strada 362 361 640 646 46 126 178 129 639 418 243 Fondi Privati Inglobati nelle P.lle 45 28 Bosco 419

277 193

Strada

S 278 Forestali

416 S 130

192 252 S comunale 413 227 414 132 376 AS Area di Saggio 417

S 224 647

228 383 375 134 Viabilità Comunale Secondaria 133 382 384 Piste di servizio o esbosco 329 Fondo a terra battuta 386 Limite Foglio Catastale

Piante di Confine Sezioni Forestali