ARCHIVIO DI STATO DI

MISCELLANEA DI ATTI NOTARILI DI PARTICOLARE RILEVANZA STORICO-SOCIALE SECOLI XVI - XIX di SAN VITO DEI NORMANNI

Schedatura a cura di FRANCESCO RAGIONE

Revisione e elaborazione a cura di CORRADINO DE PASCALIS

Anno 2020 ANNO NOTAIO OGGETTO DATA SEGNATURA

Pietro De Cales e Agnando Quena Algozeriis promettono 1566 SIMEONE A. al Sindaco di San Vito la consegna di due prigionieri in 1566 c.52-55 , nativi di San Vito.

Il reverendo Don Donato De Luca e il magnifico Giovanni 3 1595 RECCHIA A. De Netto, deputati dalla Terra di San Vito, stipulano il gennaio c.105 contratto di costruzione della nuova chiesa di S. Maria 1595 a.1595 degli Angioli con il mastro Giovanni Pantedi di Casalnuovo.

L’Università di protesta per la nomina di 1606 GUARINO C. Lorenzo Cavalieri di San Vito a capitano del territorio, in 1606 cc.1-2 quanto coniugato con una mesagnese e dunque avente “parentela grossa”.

Antonio De Leo di San Vito prende possesso dell’uffico 13 1606 GUARINO C. del consultore di Mesagne, al posto di Fabrizio Pagano, agosto cc.141v.- che “non voleva recedere”. 1606 142v.

L’Università e, per essa, Matteo Conte, general Sindaco 1607 MATERA S. pro-tempore vende a donna Beatrice Figarra, vedova di 15 Francesco Mayni di Brindisi, le annue entrate giugno cc 55-66 dell’Università per soddisfare i creditori. 1607

Don Lucio Palagano, utile padrone della Terra di San Vito, dona al figlio primogenito Goffredo, immediato successore, la terra di San Vito “con il suo castello seu 9 1609 SPENNATI G. fortilizio, case seu palazo, homini, vassalli, con il loro giugno cc.42-44 intero stato, il demanio, servizi e servitù del feudo nel 1609 feudo, e di burgensatico in burgensatico i suoi feudi come era e non mutato, at comodo et forma come era dal suo predecessore di detta terra di san Vito”.

1616 L’Illustre principe della Vetrana, Giovanni Antonio Albrizi, possessore della Terra di San Vito degli Schiavi e del Feudo di San Giacomo, alla presenza di numerosi 20 c.202- ALOISIO L. testimoni, presta giuramento “del ligio homagio et novem- 207 Brindisi fedeltà debiti alla Sacra Regia et Cattolica Maestà del Re, bre nelle mani del magnifico dottor Mario Gaza, procuratore 1616 del magnifico Francesco Albertino Minutolo, regio general commissario del Ligio Homagio et assicurazioni dei Vassalli di questo Regno”.

1623 I deputati della Università di protestano per la SCATIGNA negazione di alcuni Jus. 1623 c.47

Donato Francavilla, priore della Confraternita della 2 1628 ALOISIO L. Beata Vergine della Concezione, stipula un contratto con ottobre c.110 Brindisi il maestro Domenico Scarato, con il quale costui si 1628 impegna a fare un quadro della Madonna della Concezione “di sopra con il Dio Padre con li suoi epiteti et con otto o dieci angeli di sopra similmente parerà a 2

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detto maestro, delle dimensioni altezza palmi 14 e palmi 10 di larghezza, conforme alla cappella fatta nella chiesa di Santa Maria della Grazia de’ Minimi Osservati di detta terra di San Vito”.

Alcuni cittadini (di San Vito) dichiarano come la mattina del 24 marzo 1703 giunse la notizia che “nel confine del 1703 CALABRETTI D. Feudo di San Giacomo e propriamente al confine con il 30 c.9 territorio di Francavilla sono state tolte (le finete) la marzo notte del 23 corrente mese e successivamente il Principe 1703 di San Vito, padrone di detto feudo, mandò gente con altre finete a rimetterle dove erano state tolte”.

Descrizione della storia di alcune masserie acquistate 14 1705 CALABRETTI D. dalla principessa di San Vito Donna Leonora Caracciolo. agosto c.62 1705 Contratto di mezzadria (società) tra la principessa 28 1706 CALABRETTI D. Leonora Caracciolo e Don Felice , per la gestione gennaio c.7 della farmacia. 1706

Atto con il quale Don Eleuterio Martucci concede in fitto 28 1706 CALABRETTI D. per anni quattro a Don Felice Barletta la metà della gennaio c.7v. propria farmacia (contiene inventario delle robe di 1706 farmacia che si consegnano all’affittuario).

Alcuni cittadini di Carovigno attestano e lamentano che i cittadini di San Vito godono, per la comunità che 1707 CALABRETTI D. tengono con l’Università di Oria, della franchigia ed 2 immunità del diritto di passo, che si suole esigere ottobre c.61v. dall’Illustre marchese di Oria a tempo delle fiere, che si 1707 celebrano nella terra di Mesagne il 7 e 8 maggio e l’altra il 28 e 29 settembre di ogni anno.

Il Sindaco Giuseppe Errico e gli eletti della Università di San Vito dichiarano che da circa 20 anni a questa parte, si è “celebrata una fiera e mercato vicino l’abitato di San Vito degli schiavi e proprio nel luogo detto di San 25 c. 23 1708 CALABRETTI D. Giacomo, casa della medesima terra, il quale non è aprile abitato, però vi sono alcuni edifici ed in particolare una 1708 chiesa sotto il titolo della beata Vergine della Grottella . Detta fiera si è celebrata sempre la prima domenica dopo l’otto maggio con grandissimo concorso di persone dei luoghi circonvicini”.

La principessa di San Vito e per essa il magnifico Nicola Milone concede (a società) in affitto a Giovanni Angone 9 1708 CALABRETTI D. di una avviata farmacia con inventario di tutto ciò giugno c.41 esistente in essa alla data della consegna 8 giugno. 1708

Il principe di San Vito e il principe di Serranova si 18 1715 SAMBRINO C.L. scambiano proteste e lagnanze per il dominio di alcune settem- c.297- Brindisi terre (sono allegate alcune piantine topografiche). bre 323 3

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1715 Si rettifica l’atto di donazione del notaio Giovanni Caruso di Napoli in data 14 agosto 1732, con il quale don Fabio Belprato, principe di San Vito, dona al fratello Giuseppe 27 1732 CARLUCCI A. Belprato non solo le terre e feudi di San Vito e di San agosto c.82 Giacomo ma “castelli seu fortezze, case, palazzi, uomini, 1732 vassalli, rendite dai vassalli, angarie, parangarie, feudi e suffeudi, feudatari e suffeudatari, quaternari e non quaternari, nobili, rustici, piani et de tabula,cenzi, rendite, entrate, masserie, giardini, orti, taverne, ….” Giacinto Greco di San Vito, compila l’inventario dei beni 10 1736 RUGGIERO P.G. mobili esistenti nelle case di abitazione della propria settem- Carta non moglie signora Anna Antonia De Netto. bre rilevata 1736 Giuseppe Giovanni Saracino e Domenico Saracino, 8 1737 CARLUCCI A. residenti in Carovigno, attestano come pratici di giugno c.129 campagna, i confini tra il feudo di Carovigno e quello di 1737 San Vito…

Oronzo Santoro e Leonardo Mingolla di San Vito, 18 1737 RUGGIERO P.G. dichiarano che “conferitisi nella masseria chiamata novem- Carta non Massariello hanno trovato essere d’estensione di tomola bre rilevata sessanta e si valutò a ducati 10 al tomolo”. 1737

Caterina D’Errico di San Vito, attesta e dichiara che dal 1741 RUGGIERO P.G. mese di ottobre 1740 sino a marzo 1741 ha venduto 17 Carta non pane al pubblico e per ogni tomolo di grano che maggio rilevata sfarinava pagava grana sei al sindaco Vito Ruggiero per 1741 gabelluccia, che in totale ascendono a ducati 1,80.

Il principe di San Vito Giuseppe Belprato ratifica 14 1742 CALABRESE E. l’istrumento di convenzione per l’esazione di annui febbraio Carta non ducati 1391 dei fiscali. 1742 rilevata

Il principe di San Vito Giuseppe Belprato ratifica un 15 1742 CALABRESE E. istrumento di mutuo di ducati 1550 ricevuti da Don maggio Carta non Giuseppe Maria D’Anna duca di Laviano. 1742 rilevata

Il principe di San Vito Giuseppe Belprato ratifica un atto 15 1742 CALABRESE E. di prestito di ducati 13.550 ricevuti da don Giuseppe maggio Carta non Maria D’Anna duca di Laviano. 1742 rilevata

Il principe di San Vito Giuseppe Belprato ratifica un 25 Carta non 1742 CALABRESE E. istrumento di vendita di beni a don Lorenzo Brancasi maggio rilevata duca di San Filippo Neri. 1742

Alcuni cittadini della Terra di San Vito, rubricati nelle presente istanza protestativa per “doversi notificare al 29 1744 SACCHI A. governatore della città di Brindisi, dicendo che novem- c. 83v prevedendo che l’attuali magnifici governanti (della bre Università) per servire a loro capricciosi disegni e 1744 disporre a loro capriccio delle rendite universali con 4

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l’intento di farlo previo pubblico parlamento, ne ricorsero nella Suprema Regia Udenzia, dalla quale ottennero previsioni ordinanti che li detti magnifici governanti non convocassero parlamento senza cerzionarne della S.R.U. e senza l’intervento subalterno della medesima”.

Angelo Ruggiero di San Vito protesta avanti l’illustre marchese don Orazio De Angelis, governatore della città di Brindisi, per il modo inconsueto “in cui si tiene il 29 1744 SACCHI A. pubblico Parlamento radunato in mezzo alla pubblica novem- c.89 strada avanti la chiesa detta di San Giovanni, non solo bre che si chiami per nome i cittadini che devono votare 1744 stando molto lontani e frammischiati nella moltitudine degli altri e senza aver inteso quello che si propone, dia il voto, potendo ben volentieri succedere che un cittadino risponda per un altro, stando nel luogo aperto”.

Alcuni cittadini eletti della Università di San Vito fanno istanza protestativa del seguente tenore “l’è venuta notizia che li magnifici governanti (dell’Università), 29 intendono questa mattina 29 del corrente mese di novem- c. 87v. 1744 SACCHI A. novembre, fare parlamento pubblico ed escludere da bre quello essi comparenti, sul pretesto essere familiari 1744 dell’Illustre principe possessore di questa Terra, quando chè è indubitato che solamente possono essere esclusi dai parlamenti li familiari dei baroni, qualora l’Università litiga col barone e nel presente parlamento si deve trattare l’elezione degli amministratori dell’Università”.

Il reverendo don Vito Nicola Orlando di San Vito per la 1747 RUGGIERO P.G. grande devozione “che ha al Santissimo Crocifisso sito 19 Carta non nell’altare del convento di Sant’Antonio e per le tante agosto rilevata grazie ricevute dal medesimo dona una lampada 1747 d’argento completa edel valore di ducati 33”.

L’Università di San Vito e per essa il sindaco “magnifico Giovanni Di Leo e altri eletti certifica che lo scorso 21 1747 SACCHI A. settembre corrente anno, i magnifici Liborio Nardelli e 21 Angelo ed Alessandro De Leonardis di detta Terra dicem- c.164 diedero libera offerta dell’appalto dell’esazioni di tutte bre le rendite dell’Università in modo inconsueto, limitando 1747 la concorrenza per causa di forza maggiore”.

Vito Cavaliere, Vito Giovanni Memmola, il dottor fisico 15 1748 CARLUCCI A. Giuseppe Nicola Antonucci ed altre cinque persone novem- c.161v. attestano come l’erario del principe possessore della bre Terra di San Vito “ogni anno abbia forzato e violentato di 1748 godere a forza l’affitto delle botteghe gettando la chiave delle medesime nella loro casa e se essi rifiutavano venivano maltrattati, come pure se alla scadenza non 5

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pagavano l’affitto venivano carcerati”.

Carmela Cipolletta e altre donne di San Vito dichiarano “di sapere benissimo che tre anni prima era stata messa 1 1751 RUGGIERO P.G. incinta Pasqua Maggiore di detta Terra e questa per agosto cc.169v- evitare le ire dei suoi fratelli si nascose per diversi mesi 1751 170v nelle case di Giulia Ruggiero e Paola Muscio, dicendo di essere stata ingravidata da un pezzente”.

1754 Donazione dei fratelli Carella alla Congregazione dei RUGGIERO P.G. Morti e per essa al suo cassiere Leonardo Nardelli di 7 Carta non ducati 70, “tale somma è quella di cui risulta creditore il aprile rilevata loro padre durante il periodo in cui era esattore e 1754 cassiere della Università”.

Alcuni cittadini di San Vito attestano come non vi sia bisogno di grano per l’annona, poiché vedono introdurre 1756 DE MILATO P. in detta Terra molta quantità di grano da persone estere 22 c.28 di luoghi convicini, come Mesagne, Campi, Convertino, febbraio Casalnuovo ed altri, alla ragione di carlini 18 al tomolo, 1756 venduto in piazza.

Alcuni cittadini della Terra di San Vito testimoniano 27 1757 DE MILATO P. come il don Antonio Del Vecchio cerca con ogni mezzo di gennaio c.20 accaparrarsi l’appalto delle rendita della Università. 1757

L’Università di San Vito e, per essa il general sindaco Angelo Vito Ruggiero, protesta contro “gli appaltatori 28 c.21; 1757 DE MILATO P. dell’esazione del catasto sale e tabacco nella persona di gennaio 27-29 Arcangelo Catamarò di detta Terra perché vuol 1757 diminuire l’utile dell’Università dal 7 e ½ % al 3 %”.

Vito Antonio Misineo della Terra di San Vito adotta un bambino figlio di Orazio Marseglia della città di residente in Carovigno. L’adozione è basata su tre punti: “1) che il bambino di nome Vincenzo deve stare sotto la 16 1757 DE MILATO P. potestà dell’adottante vita naturale durante; 2) che febbraio c. 34 sposandosi a vent’anni dovrà ricevere il consenso di 1757 ambi i genitori adottivi dai quali gli verranno somministrati 30 ducati; 3) che volendo ritornare nella casa paterna all’età di vent’anni senza il consenso degli adottanti gli toccano la metà di ducati 30”.

Angelo De Leonardis, Anastasio Rugiero ed altri dichiarano che “dalla mattina del 3 settembre 1757 sin 1 Carta non 1758 RUGGIERO P.G. le ore 18 videro sempre lavorare mastro Giuseppe Prete, febbraio rilevata nella sua bottega di fucilaro, sita nella pubblica piazza”. 1758

Il notaio Vito Domenico Nardelli di San Vito e sua moglie 4 1758 RUGGIERO P.G. Maria Battaglini di Martina donano alla venerabile giugno Carta non cappella di San Vito un ostensorio d’argento massiccio 1758 rilevata 6

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lavorato appositamente su loro commissione a Napoli, il quale viene donato per la grande devozione che portano verso il Santo.

Arcangelo Catamarò della terra di San Vito attesta come 1758 DE MILATO P. “con la forza e minaccia gli è stata estorta una 23 c.141 deposizione per peculato ai danni dei magnifici dottori settem- don Diomede Pascale e don Giacomo Ruggiero della bre suddetta Terra”. 1758

Orsola Cionfali e Teresa di Modesto Cavaliero, madre e figlia, testificano come il dottor Pasquale Diomede di San 9 1760 SACCHI A. Vito ha cercato con vari raggiri e sotterfugi di far febbraio cc.33;37; incriminare il reverendo don Francesco Ruggiero per 1760 81 rapporti carnali con la defunta Teresa Cavaliero. Esse attestanti descrivono il Diomede come persona capace di qualsiasi malvagità.

16 1761 RUGGIERO P.G. Il magnifico Liborio Nardelli di San Vito assegna i suoi novem- Carta non beni ad organismi religiosi. bre rilevata 1761

Quintino Rampino e Giovanni Pagliara di San Vito a richiesta di don Giuseppe Ayroldi, agente generale della 8 Carta non 1768 MARSEGLIA F.P. principessa di San Vito, fanno un attestato nel quale marzo rilevata dichiarano “di riconoscere gli accomodi fatti in diversi 1768 corpi dei feudi di San Vito”.

1768 MARSEGLIA F.P. Matteo Manzo e Pasquale De Angelo di Latiano fanno un attestato con il quale dichiarano come periti di 6 Carta non campagna mediante ordine della corte di san Vito, a luglio rilevata poter riconoscere la qualità delle colture che si erano 1768 date dall’illustre conduttore di quei feudi di San Vito.

Oronzo Francavilla, sindaco pro tempore dell’Università di San Vito, stipula convenzione con il maestro Giuseppe 29 Carta non 1773 RUGGIERO P.G. di Ostuni, con la quale esso Fasano si obbliga a maggio rilevata stuccare a regola d’arte la e la navicella della chiesa 1773 matrice di San Vito per il convenuto prezzo di ducati 900.

Petronilla Giordano di San Vito dichiara la sua onorata 2 1773 CARELLA D.O. amicizia con mastro Vito Carella e per tale motivo “ è novem- cc. 61v- libero di sposare chi vuole”. bre 62v. 1773 24 1782 DE ANNA G. Gli amministratori della confraternita del Purgatorio di giugno Carta non San Vito stipulano una convenzione con Pietro De 1782 rilevata Simone per la costruzione di un nuovo organo al prezzo di ducati 120.

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Il dottor don Domenico Piccigallo della Terra di San Vito dichiara e promette “sulla giudicazione e vendita fatta 15 Carta non 1782 MARINO dal serviente della corte di San Vito, di vari beni in feudo luglio rilevata Germano. di detta Terra, permuta di beni e promessa di non 1782 molestia di detto Capitolo”.

Il reverendissimo Arcivescovo don Annibale De Leo 20 assegna una dote per la costruzione di una cappella giugno c.64 1790 GIACONELLI P rurale nella propria masseria Il Monte, sotto il titolo 1790 Brindisi. della Beata Vergine della Pietà.

L’illustrissimo Principe Dentice di Frasso, utile padrone della Terra di San Vito e di san Giacomo, in base a ultimo testamento fatto dalla fu Eleonora Caracciolo 4 cc.211- 1791 DE MILATO P. principessa di questa Terra, con il quale si ordinava che dicembre 219 “in ogni anno si dovevano fare due maritaggi di ducati 1791 30 l’uno per le zitelle povere di questa Terra, uno nel giorno di San Domenico, l’altro del glorioso San Donato, così oggi in seguito a bussola fatta a suo tempo si fanno 3 assegnazioni”.

Vito Potenza della Terra di San Vito dichiara che”un suo figlio Giuseppe stava gravemente infermo e spedito dai 29 1793 CHIARELLO GM. medici, si portò tanto esso Vito che sua moglie Paola giugno c.198 Prete dal fu arciprete Don Pietro De Amicis della Terra 1793 della Torre e subito il detto Giuseppe stiede bene”.

Il dottor don Vito Azzariti della terra di San Vito degli Schiavi dà il proprio consenso a che il cognato d. 28 1807 CARLUCCI V. Sebastiano Faraone della terra di Carovigno, fratello ottobre c.77 della propria consorte d. Michelina Faraone, adotti il 1807 “proprio figlio Gregorio che firmarsi si deve Faraone Azzariti”.

Ignazio Fernandez, procuratore della casa ducale degli Imperiali concede in affitto a Giuseppe Marrazzo la 15 1811 BRUNI N. masseria denominata Foggelle. (inventario di tutti i beni dicembre c.126 mobili e immobili) 1811

Ignazio Fernandez procuratore della casa ducale degli Imperiali concede in affitto a Giovanni Antonio 15 c.130 1811 BRUNI N. D’Agnano la masseria denominata Campi. (inventario di dicembre tutti i beni mobili e immobili) 1811

Ignazio Fernandez procuratore della casa ducale degli 15 1811 BRUNI N. Imperiali concede in affitto la masseria denominata San dicembre c. 134 Raffaele. 1811

Il signor Costantino Putignano prende in fitto per due 11 1818 CARRASCO G. anni il servizio postale di San Vito. gennaio c.1 Brindisi 1818

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30 1829 Il principe della Terra di San Vito don Luigi Dentice novem- c.190 BRUNI N. concede in estaglio al signor Anania Lamarina fu bre Giuseppe le decime in grano, fave, orzo, avena, vino, 1829 olive e lino che esso principe possiede sui particolari nel territorio di San Vito, San Giacomo e Colombo. Tommaso Zizzi fu Barnaba di Latiano e Salvatore Putignano fu Francesco di San Vito stipulano una 23 Carta non 1836 MINGOLLA L. convenzione per la gestione in società della masseria agosto rilevata Paritone Piccolo, sita nel territorio di San Vito. 1836

Giuseppe D’Ippolito di Salvatore e Giuseppe Villa fu 1837 MINGOLLA L. Francesco stipulano una convenzione per la conduzione 21 Carta non in società della masseria denominata Caldarella, sita in maggio rilevata territorio di San Vito per la durata di anni 6. 1837

Il principe Dentice di Frasso concede in fitto al signor 2 1840 DE MOLA D. Pietro Innocenzo Chionna la masseria denominata Chiani ottobre c.320 con vari beni mobili (animali). 1840

Il principe Dentice di Frasso concede in fitto ai coniugi 21 1841 DE MOLA D. Vito Spina fu Cosimo e Antonia Marulli di Angelo la dicembre c.461 masseria denominata Poggioreale. 1841

Don Pietro Valente, legale domiciliato in Carovigno, 1843 DE MOLA D. procuratore del principe don Antonio Dentice concede 30 in fitto a Don Saverio Ayroldi di Ostuni la masseria gennaio c.45 denominata San Giacomo. 1843

Il signor Francesco Domenico del Prete affitta per anni 4 al signor Giuseppe Donnaloè di Fasano la masseria 23 c.177- denominata Casevecchie, in terra di San Vito con luglio 182 1844 CARLUCCIO A.G. “fabbricati, vasi d’acqua, giardini murati a crudo, dati per 1844 semenze, capitania di animali vaccini e bovini, pecore, capre, attrezzi e ordegni rurali ed altro come risulta da dettagliato elenco”.

Don Vito del Prete del fu legale don Ignazio domiciliato 19 in Carovigno concede in locazione a Vito Siciliano settem- 1845 DE MOLA D. insieme al padre Domenico domiciliati a San Vito, la sua bre c.233 masseria denominata Paretone con patti e condizioni 1845 descritti nell’atto.

Don Pietro Valente legale, domiciliato a Carovigno, nella sua qualità di procuratore del conte don Antonio 24 c.103/ 1846 DE MOLA D. Dentice di Frasso del fu principe Gerardo, scioglie il luglio 220/281 contratto d’affitto della masseria San Giacomo della 1846 Terra di San Vito come già stabilito dal Tribunale di Don Pietro Valente legale domiciliato a Carovigno, nella 1846 DE MOLA D. sua qualità di procuratore del principe don Luigi Dentice 31 c.218 “per la cattivissima raccolta avuta in questo anno nella ottobre masseria di Poggioreale che tiene in affitto da detto 1846 9

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principe il signor Vito Spina fu Cosimo di San Vito, ad esso non erano restate le semense per seminare la detta masseria ed avendone fatta richiesta al prelodato signor principe l’istesso ha condisceso; perciò esso Spina dichiara di aver ricevuto dal signor procuratore le sementi” (vi è l’elenco). Vengono indicati patti e condizioni per la restituzione.

Don Pietro Valente, legale domiciliato a Carovigno, nella sua qualità di procuratore del principe di San Giacomo don Francesco Dentice, cede in conduzione a Desiderio 13 c.48 1847 DE MOLA D. Elia di Giuseppe, domiciliato a San Vito, la masseria marzo denominata Aieni, sita nel territorio di San Vito, a corpo 1847 con case rurali, capannoni, capanne, corti, vasi d’acqua, terreni seminativi ed arbustati e con 550 animali di vario tipo.

Don Pietro Valente, legale domiciliato in Carovigno, procuratore del principe Luigi Dentice, e i coniugi Vito Spina e Antonia Marulli, stabiliscono la seguente 5 1848 DE MOLA D. convenzione “trovandosi essi coniugi fittuali della gennaio c.6 masseria Poggioreale sita nel tenimento di San Vito, 1848 hanno un attrasso di estaglio a tutto luglio 1847 di ducati 1442,54. Quindi hanno ottenuto dal signor Principe di estinguere il detto debito a rata con l’interesse del 5% franco di ogni ritenuta” (nella masseria vi sono 500 animali di ogni genere).

Giuseppe Nardelli nella doppia qualità di comproprietario e procuratore dei germani Don 21 cc.282- 1859 DRAGONE I. Vincenzo, sacerdote missionario, e donna Marianna, maggio 293 gentildonna, cede in locazione ai coniugi Angelo 1859 Cavaliere e Palma Carrone , una masseria denominata Palombaro della terra di San Vito.

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