REGIONE

SERVIZIO CIVILE NAZIONALE DI RILEVANZA REGIONALE

1

(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

COMUNE DI

2) Codice di accreditamento: NZ01055

3) Albo e classe di iscrizione: REGIONALE 1°A

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

La memoria ha bisogno del suolo

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

D03– Valorizzazione storie e culture locali

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

“On peut saisir le passage du temps dans l’observation d’un paysage marqué par l’antiquité – Si può cogliere il passaggio del tempo osservando un paesaggio segnato dall’antichità (Alain Schnapp)

0. introduzione

Il presente progetto nasce da un lavoro di confronto sui dati di analisi e di monitoraggio dei servizi culturali e museali inclusi nella rete dei comuni della provincia di . 1

Sono rappresentate nel progetto le sedi dei seguenti Comuni:

1. 2. APPIGNANO DEL 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. RIPATRANSONE 12. 13.

1. Il contesto territoriale del progetto.

Castorano (2.397 abitanti) è un grazioso paesino di modeste dimensioni, situato sulle colline a ridosso della riva sinistra del Fiume Tronto a 280 m sul livello del mare. La sua Fondazione fu ad opera dei Piceni, poi, in età romana, divenne una delle stazioni dell’antica via Salaria. Nel 1283 lo Stato di Ascoli decise di acquistarlo ed assunse così il ruolo di castello della Città e di baluardo posto a difesa del confine con il Regno di Napoli.

Grottammare (15.965 abitanti) è così chiamata grazie al suo toponimo “Grotte a mare”, che fa riferimento alla presenza di grotte naturali situate sul versante orientale del colle del Borgo antico, anticamente lambite dal mare. Collocato a nord della foce del fiume Tesino, il centro abitato si sviluppa dalla costa alle pendici delle vicine colline, dove spicca il meraviglioso borgo medievale. Grazie a queste sue peculiarità l’antico incasato, zona in cui si trovano i resti delle più antiche fortificazioni, ha ottenuto il famoso riconoscimento di qualità dei Borghi più belli d'Italia. La ricerca storica ha decretato che le origini della piazza risalgono con molta probabilità all’Età medievale, mentre l’aspetto attuale risale alla fine del XVIII secolo e si deve all’architetto Pietro Maggi. L’illustre artista fu incaricato, inoltre, all’elaborazione dei progetti per il Teatro dell’Arancio e per la Chiesa di San Giovanni Battista. Degne di nota sono anche la Chiesa di San Giovanni Battista, il vecchio convento e antichi palazzi, che si affacciano sulla piazza.

Castel di Lama (8.664 abitanti) prende il nome dal torrente Lama, che la bagna, e si colloca sulla sinistra del fiume Tronto, a 234 metri s.l.m., su una collina digradante verso la vallata. L’eredità storica di Castel di Lama è strettamente connessa alla storia della Salaria romana: una arteria fondamentale per collegare, già dalla Preistoria, il versante tirrenico con quello medio-adriatico. I luoghi di maggiore interesse storico- culturale sono il Museo archeologico, il Parco della Villa Seghetti Panichi e costruzioni annesse del XIII-XVIII secolo, la cisterna romana in via Colle Cese e i cippi miliari in Villa Sant'Antonio.

Monsampolo del Tronto (4.602 abitanti) si sviluppa su un colle a 184 m. s.l.m., lungo la vallata del Tronto. Le sue origini sembrano essere piuttosto remote, infatti gli studi sul territorio hanno rinvenuto testimonianze archeologiche che vanno dall’età del Bronzo, all’epoca picena, romana e medievale. La prima memoria scritta della Città risale al 1031, anno in cui un ricco possidente donò alla chiesa fermana metà del territorio di Monsampolo, insieme alla chiesa di S. Paolo. Monsampolo del Tronto ha la fortuna di possedere numerosi resti archeologici, tra questi vanno menzionati i Reperti rinvenuti in contrada Treazzano, che testimoniano contatti avuti con la celebre 2

civiltà Micenea (1250-1100 a.C.). Il centro storico conserva l’assetto di borgo rinascimentale fortificato. Sono inoltre presenti il Museo archeologico, il Museo Civico all’interno del convento di S. Francesco, il Museo delle Mummie nella cripta chiesa Maria SS. Assunta, i suggestivi Percorsi Ipogei del Castellocon mostra permanente di presepi artistici, la Biblioteca Tomistica di S. Alessio fondo antico con incunaboli e volumi sec. XV-XVIII.

Ripatransone (4.325) si distingue da sempre per il suo incantevole panorama (Monte Conero, Gran Sasso, Gargano) che le ha concesso il privilegio di essere denominata il “Belvedere del Piceno”. Il nome Ripatransone deriva da: Ripa, che indica una rupe e/o un’ altura e Transone, primo feudatario, vissuto intorno al IX secolo. Libero dal 1205, Città e diocesi dal 1571, è uno dei centri più antichi dell’intera Provincia di Ascoli Piceno. Le mura quattrocentesche fanno da cornice al suggestivo centro storico composto da: molti tratti delle mura stesse, porte, torrioni medievali, la corte delle Fonti e il Vicolo più stretto d’Italia, con i suoi soli 43 cm di larghezza. Tutto ciò rende Ripatransone il secondo centro più importante dal punto di vista del patrimonio storico della Provincia di Ascoli Piceno. Queste le risorse storico-culturali di Ripatransone: Museo Civico Archeologico, Pinacoteca Civica- Gipsoteca Uno Gera, Museo Storico- Etnografico, Museo Civiltà Contadina ed Artigiana, Museo Vescovile di Arte Sacra, Museo del Vasaio, Museo e Bottega delle sculture in legno, Museo- Mostra permanente delle Barbie, Museo del Giudizio Universale e altre opere dello sculture Sergio TapiaRadic, Museo della Tradizione Garibaldina, Museo del Cavallo di Fuoco, Palazzo del Podestà (secolo XIV),Teatro storico Mercantini e l’Anfiteatro delle Fonti. Ripatransone è patria di Ascanio Condivi (primo biografo di Michelangelo) e di Luigi Mercantini (poeta risorgimentale, celebre autore dell’ Inno di Garibaldi e de La Spigolatrice di ). Ripatransone è inoltre: Bandiera Arancione del TCI dal 2002, Città del vino e Città dell’olio, premiata, all’interno del progetto EDEN 2008 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, tra le destinazioni italiane d’eccellenza per il turismo e il patrimonio immateriale locale.

Monteprandone (12.713 abitanti) si trova a soli 5 km dal mare Adriatico. La leggenda vuole che il castello sia stato eretto nel IX secolo da un cavaliere franco a seguito di Carlo Magno. È ancora intatta parte della cinta muraria dei secoli XIV-XV. È presente il Museo Monotematico “ San Giacomo della Marca” presso il Santuario di San Giacomo della Marca; il Museo civico libreria- codici San Giacomo della Marca; della Biblioteca, istituita da San Giacomo della Marca e arricchitasi anche dopo la sua morte fino a raggiungere più di 700 reperti, rimane solo una minima parte. Ma la presenza di un codice del IX-X secolo e di 54 codici del XIV-XV secolo è sufficiente per parlare di un autentico tesoro di inestimabile valore artistico e culturale. È anche presente il Museo parrocchiale di arte sacra.

Offida (5.092 abitanti) è una cittadina che affonda le sue radici storiche nell’antichità. Passeggiando per la Città si notano subito i resti di mura medievali con torri, mentre della Rocca cinquecentesca restano un tratto di muraglia e due torrioni cilindrici. La chiesa di Santa Maria della Rocca è uno dei luoghi artistici di maggiore interesse dell'intera regione Marche. Sita all'estremo occidentale dell'abitato, è circondata su tre lati da altrettanti dirupi, che la ritagliano esaltandone l'imponenza e aprendola allo sguardo di due vallate. La grande costruzione in laterizio in stile romanico-gotico si deve al maestro Albertino che la eresse nel 1330 sulla preesistente piccola chiesa benedettina. Tra le peculiarità di Offida c’è, senza dubbio, l’arte del merletto a tombolo, dal latino tumulus cioè “tumolo”, una tradizione che si tramanda da più di cinque secoli da madre in figlia. Dal 2006 l’Associazione culturale senza scopo di lucro merletto a tombolo di Offida si occupa di salvaguardare i tradizionali metodi di esecuzione offidani, divulgarli alle nuove generazioni e confrontare tecniche di esecuzione fra le diverse merlettaie. Altra struttura presente nel territorio di Offida è il Teatro Serpente Aureo. Di grande importanza il Polo Museale De Castellotti che ospita: Museo Archeologico “ Guglielmo Allevi”, Museo del Merletto a 3

Tombolo, Museo delle tradizioni Popolari, Pinacoteca Comunale.

Comune di San Benedetto Del Tronto (47.348 abitanti) è una delle Città più sviluppate della riviera marchigiana, situata alla foce del torrente Albula ed esteso tra i fiumi Tesino a nord e Tronto a sud. Grazie all’attivissimo centro peschereccio e alle sue meravigliose spiagge, è una delle maggiori stazioni balneari del medio Adriatico. Il lungomare si distingue per la ricca vegetazione, formata essenzialmente da innumerevoli palmizi che crescono anche sulla spiaggia. Per questa sua peculiarità San Benedetto è indicata anche come la ''Riviera delle palme''. Una delle specialità gastronomiche più famose di San Benedetto del Tronto è il ''Brodetto alla sambenedettese''. Le sue origini sono ancora incerte; da sempre gli storici ne hanno ipotizzato la fondazione nel XII secolo ma, nell'estate 2011, in alcuni interessanti ritrovamenti archeologici nel Paese Alto, sono stati rinvenuti molti reperti risalenti ad epoca romana (tra cui una vasca, un mosaico di tessere bianche con cornici nere e un angolo di muro di un edificio con affreschi parietali di colore rosso tipici della fase decorativa romana risalente all'età neroniana o flavia) databili fra la prima metà del I secolo a.C. e la prima metà del I secolo d.C. In attesa di ulteriori studi sui ritrovamenti, continuiamo ad accreditare l'ipotesi che un nucleo sia sorto attorno ad una chiesa che avrebbe ospitato le spoglie di San Benedetto Martire, soldato romano martirizzato nell'antica Cupra (attuale ). Il forte legame con la tradizione marinara ha portato alla creazione del Polo Museale “Museo del Mare” che comprende l’Antiquarium Truentinum, il Museo delle Anfore, il Museo Ittico “Augusto Capriotti”, il Museo della Civiltà Marinara delle Marche e ne fa anche parte la Pinacoteca del Mare ospitata nei locali di Palazzo Piacentini al “Paese Alto” della città. Degna di nota è la presenza della Sala IMMERS.E.A. “IMMERSive Environment for Adriatic” (che permette ai visitatori di effettuare un emozionante tour virtuale interattivo in 3D nelle profondità del mare Adriatico). Il Museo del Mare rappresenta l’unica realtà di tutto l’Adriatico in grado di “raccontare”, a tutti, l’ecosistema marino con i suoi organismi animali e vegetali.

Comune di (1.808 abitanti) è un piccolo, ma grazioso paesino collocato su un crinale collinare arcuato ed è circondato da corsi d'acqua a regime stagionale. Il paese è notoriamente caratterizzato dalla presenza dei calanchi: fenomeno dovuto allo scivolamento a valle di parte del terreno fangoso che compone le colline argillose per effetto della pioggia; questa si raccoglie a valle e forma intorno al paese il torrente Chifenti. Il torrente, snodandosi intorno al centro abitato, divide il territorio del paese in sei parti: le due centrali sono il centro storico e l'espansione novecentesca sui colli adiacenti, e le quattro periferiche sono: Montecalvo, Valle San Martino, Valle Chifenti e Valle Orta. In queste aree ci sono diverse testimonianze di antichi insediamenti romani. Al centro del Paese si erige la Chiesa di San Giovanni Battista, che, per i sui caratteri architettonici e stilistici, è considerata uno dei monumenti più notevoli della Diocesi di Ascoli Piceno. Il nucleo primitivo dell’edificio è molto antico, forse del sec. XI. L’edificio romanico interamente tessuto in cotto speciale, robustissimo, dal colore rossiccio, risale alla prima metà del sec. XIV, con elementi rinascimentali aggiunti per restauri sopravvenuti nei secoli XV e XVI. Tra le varie testimonianze di arte Trecentesca spicca la torre campanaria, realizzata in mattoni, dalla forma di prisma quadrangolare, la cui base dà spazio all’abside della chiesa. A media altezza è collocato l’orologio pubblico. Sul piano della cella campanaria, marcato da una leggerissima cornice a gola romanica che gira tutt’intorno, si aprono quattro finestroni archivoltati a tutto sesto con ghiera appena accennata, il tutto sormontato da una merlatura in laterizio, formata da fregi e piccoli archi gotici. Dal piano di coronamento si stacca una cuspide , tipica dell’architettura gotica, sormontata da una croce.

Comune di Spinetoli (7.258 abitanti) sorge su un modesto poggio (177 s.l.m.) a ridosso della Salaria, sulla riva sinistra del fiume Tronto presso la confluenza con il torrente Fiobbo. Il toponimo “Spinetoli” sembra derivare da Spine(t)ola, ossia ‘rosa spina’, che fioriva spontanea. Altra interpretazione dà al nome etimo affine a quello della città di Spina, e dunque un'origine etrusca. Le indagini storiche hanno dimostrato che i primi insediamenti umani nel territorio di Spinetoli risalgono all'epoca picena. Infatti 4

nell’800 scavi archeologici rivelarono l'esistenza di una necropoli del VII-V secolo a.C. Il centro storico, risalente al secolo XIII, di pianta esagonale, è cinto tutto intorno da robuste mura a scarpata. Sono presenti a Spinetoli: il Santuario della Madonna delle Grazie (costruita nel 1759), con i suoi preziosi ori rappresentati dagli ex –voto; la Chiesa di 5. Maria Assunta (il primo nucleo risale al 1370) che è di ordine Toscano con architettura semplice a volta finta e ad una navata; l’Eremo di San Rocco (costruzione fine ‘700) ricco di affreschi, bassorilievi in gesso ed arazzi; la Torre Civica, situata a fianco dell'ex Palazzo Municipale (datazione 1500) situata in Piazza Roma nel Centro storico.

Comune di Massignano (1.681 abitanti) è un caratteristico borgo medioevale, situato su un colle che regala una meravigliosa vista: dai Monti Sibillini al Mare Adriatico. La sua fondazione risale ai Sabini in epoca preromana. Massa Aniana era il complesso di beni posseduti da Anio, di stirpe etrusca. L’esistenza del castello Ghibellino di Forcella è documentata dal 1168. Ancora oggi Massignano conserva l’impianto urbano tipicamente medievale; il centro storico è caratterizzato da tre porte d’accesso: a nord (sec. XI), ad ovest (sec. XIX), a sud-est (sec. XVII). Dalla piazza principale si diramano le varie vie del paese lungo le quali si possono ammirare splenditi palazzi signorili: Palazzo Tassoni ( sec. XV), Palazzo Tafani- Santini ( sec. XVIII), Palazzo Faviani (sec. XVIII), Palazzo Laurantoni (sec. XIX). Massignano è conosciuto nei secoli come il Paese dei Vasai, delle pipe e dei fischietti in terracotta; questa tradizione è così forte e sentita dalla popolazione da aver istituito un Museo del Fischietti, delle Pipe e della Terracotta popolare.

Comune di Colli Del Tronto (3.701 abitanti) spicca su un territorio caratterizzato da antichi insediamenti, come attestano le scoperte di manufatti litici, la necropoli picena e le tombe romane. La più antica denominazione fu quella di “Castrum Fanum”. Affascinante è la costruzione della Chiesa di San Felicita, che custodisce la tela del pittore Ferdinando Cicconi (1831-1896), cittadino di Colli. Fu realizzata nel 1796 su disegno dell'architetto Pietro Maggi di Milano. La chiesa documenta i criteri costruttivi delle fondazioni francescane nell'Ascolano del primo '500 e quelli con cui fu rinnovato nel '700 l'ex convento dei cappuccini. È presente la Biblioteca Comunale che ha sede presso un antico Palazzo del 1400.

Comune di Montalto delle Marche (2.159 abitanti) è situato sulla fascia collinare che va dalla costa Adriatica alla catena dei monti Sibillini ed è costituito da un insediamento centrale, costituito da Montalto capoluogo, due frazioni Porchia e Patrignone, paesi di origine medievale un tempo comuni autonomi, e da un agglomerato urbano di una certa consistenza in contrada Lago, dove si trova un antico mulino fortificato risalente al XIV secolo. Montalto fu la patria di illustri personaggi come Rosato Rosati (XVII sec.), architetto e autore della Chiesa di S. Carlo ai Catinari a Roma, Giuseppe Sacconi (1854 – 1905), autore dell’ altare della Patria a Roma, Antonio Bonfini (1427 – 1502), umanista e storico dell’ Ungheria, ma soprattutto è ricordato come la patria (ma non città natale), di Felice Peretti, passato alla storia come Papa Sisto V che guidò la Chiesa dal 1585 al 1590. Il palazzo che oggi ospita il municipio ed i suoi quattro musei comunali, un tempo era la sede del governatore del presidiato Sistino, chiamato così perché venne istituito per volere di Sisto V nel 1587 per far fronte ad una grande piaga che in quel periodo flagellava le zone interne del nostro territorio: il banditismo e il brigantaggio. A tal proposito le dimensioni del Palazzo e l’architettura degli interni così solida e possente, furono ideati per assolvere alla funzione di prestigio e di luogo di esercizio del potere cui l’ edificio era destinato.

2. Area di intervento

Il progetto “La memoria ha bisogno del suolo” intende promuovere gli aspetti tipici dei 13 Comuni coinvolti, ed in particolare: 5

A Castorano si vuole valorizzare l’artigianato del merletto a tombolo, che è una tradizione molto viva, la tradizione della “Scuccetta” (gioco con le uova sode che si svolge nella domenica di Pasqua), la VVtella ( festa contadina con carri allegorici e distribuzione di prodotti tipici che viene organizzata nella vigilia del ferragosto), il Museo di arte contadina e la Biblioteca Comunale. A Castorano è anche presente un concorso letterario di poesia “Città di Castorano”.

Ad Appignano Del Tronto ogni anno si ripetono i Giochi della Tradizione, dove Valle Orta, Valle Chifenti, Centro Storico e Valle San Martino (le contrade di Appignano) si sfidano in giochi popolari della tradizione. La manifestazione è cresciuta molto negli ultimi anni e si è arricchita di eventi come mostre fotografiche, mostre di artisti ed artigiani locali, una ricca proposta gastronomica tradizionale e sfide incentrate sui mestieri di un tempo. Inoltre si evidenzia la presenza della Processione dell’anno vecchio (“Precessiò de l’anne viecchie”) che si svolge ogni anno dopo il cenone di S. Silvestro nel centro storico di Appignano del Tronto. Con questa manifestazione si celebrano le esequie del defunto anno e si festeggia la nascita del nuovo. Sacro e profano si fondono in un curioso e goliardico corteo funebre formato da grotteschi personaggi e costumi simboleggianti i mesi dell’anno, i quali, accompagnati dalla banda, che strombazza a tutto fiato una buffa arietta funebre, sfilano per le vie del paese portando sbiadite ghirlande. Le fiaccole della “compagnia bonamorte” ed i lumini accesi lungo le rue rischiarano il passaggio del “vescovo”, che con una grossa e variopinta mitria in capo e voce stentorea, officia il funerale aspergendo di vino gli astanti. Segue il carro funebre, sospinto dall’umano bue e asinello. Allo scoccare della mezzanotte la bara viene data alle fiamme dalle “guardie romane”, e con spettacoli di fuochi, si accoglie la nascita del “bambinello”, ovvero il nuovo anno. La tradizione vuole che prima della Processione ci sia il BANCHETTO DI SAN MARTINO l’11 Novembre. Con esso si svolge la benedizione dell’olio del Vescovo si svolge ogni anno nella notte in un luogo segreto deciso di anno in anno dalla compagnia del Vescovo. La partecipazione è consentita ai soli senatori della Processione dell’anno vecchio. Il 30 dicembre poi avviene il Percorso delle dodici case: si accompagna il visitatore tra le strette viuzze del paese a far visita alle dimore dei mesi dell’anno, che tra scenette, filastrocche e degustazioni varie delle tipicità caratteristiche di ogni mese. Inoltre si ha il Percorso purificativo: si porterà il visitatore a svestirsi degli “abiti del male” e rinascere attraverso la “purificazione dell’oliva”, il cui nocciolo, a simbolo di tutto ciò che di negativo ha caratterizzato il vecchio anno, verrà gettato all’interno della bara del vecchio morente, e brucerà con essa alla mezzanotte del 31 dicembre liberando le speranze per un anno migliore. Le scene che si sviluppano lungo il percorso rappresentano in forma allegorica i sette vizi capitali: Avarizia, Accidia, Superbia, Invidia, Lussuria, Ira, Gola. Il percorso, terminerà con il banchetto degustazione e la visita alla camera ardente. La manifestazione, già "tradizionale evento" negli anni 50, in realtà pare avere origini ancora più lontane, forse fine ottocento, così come narra la memoria orale delle persone più anziane del paese.

A Castel di Lama la tradizione culturale è prettamente contadina pertanto legata al folklore. Ogni anno, infatti, nella prima settimana di settembre, si tiene la Fiera del Santissimo Crocifisso che ospita le eccellenze del settore agricolo e artigianale piceno. La fiera inoltre punta alla riscoperta delle tradizioni locali e delle specialità eno-gastronomiche che il territorio piceno ha da offrire. Tale evento porta a Castel di Lama ogni anno migliaia di visitatori da tutta Italia. Inoltre negli ultimi tempi sono nati diversi gruppi musicali che hanno riproposto con successo la musica popolare delle nostre campagne come il Saltarello altrimenti destinata all’oblio. Il Saltarello racchiude sia balli di coppia (non necessariamente uomo-donna), che a quattro persone, a cerchio e processionali. Il Saltarello ha origini romane dove la “saltatio” era il ballo più diffuso sin dai primi secoli di Roma, tanto che ben presto nella lingua latina saltationes e saltare hanno ampliato il loro campo semantico sino a significare in genere “balli” e “ballare”. Le saltationes sembrano essere state fino a tutto l’alto medioevo delle danze di carattere più vivace, eseguite con varie combinazioni di ballerini e con elementi di evidente espressività erotica. Saltarello sembrerebbe dunque derivare etimologicamente dalla saltatio latina. Tra il XVII e il XVIII compare nelle fonti documentarie anche il saltarello popolare nell’Italia centrale e settentrionale. In ambito popolare attuale il saltarello ha 6

molte affinità con la tarantella dell’Italia meridionale.

A Colli del Tronto si vuole promuovere una sinergia tra cultura e prodotti tipici sapendo coniugare saperi e sapori del territorio. La Biblioteca, che ha sede presso un antico Palazzo del 1400, dal 1600 è proprietà del Marchese Sgariglia, che sposò l’ultima erede femmina della famiglia Antonimi, della quale eredita tutti i beni. Nel 1910 è acquistato dal Comm. Carlo Lozzi. Nel 1979 l’amministrazione comunale né delibera l’acquisto. Restaurato e ristrutturato, ospita, oggi, la Biblioteca comunale che conserva oltre 5.000 opere divise nelle sezioni: Cinema e Teatro, Narrativa, Letteratura classica, Storie locali. Inoltre si vuole dare risalto e valorizzare il Concorso Nazionale di Poesia “Tronto”, che venne indetto per la prima volta dalla Biblioteca comunale nel 1988, su idea del poeta locale Nazario Ricchi. L’amministrazione comunale prepara ogni anno l’edizione successiva.

A Grottammare si intende promuovere sia il centro dell’antico borgo storico, che è Piazza Peretti dove si affacciano i principali edifici pubblici del vecchio comune: la chiesa di San Giovanni Battista, il palazzo comunale, il teatro dell’Arancio, la torre civica e le Logge, da dove è possibile godere di un suggestivo scorcio sull’insediamento costiero del paese e sul litorale delle località limitrofe. Poco distante si trovano la seicentesca chiesa di Santa Lucia attribuita all'architetto Fontana e il restaurato Torrione della Battaglia. Il borgo storico ogni anno è la cornice del tradizionale Presepe Vivente, che vede centinaia di figuranti in costume d’epoca trasformare il paese nelle abitazioni della Palestina dei tempi di Gesù. È un vero e proprio cammino che si snoda tra le vie del vecchio incasato, vengono inoltre riaperte per questa occasione le “Grotte”; Si vuole, inoltre, valorizzare la Biblioteca Comunale e la Sacra Giubilare, con cui si rivive lo sbarco di Papa Alessandro III sul litorale grottammarese, avvenuto per una terribile tempesta nel 1175. Originalmente tale rievocazione avveniva solo quando il 1 luglio è domenica, dal 2014 invece si ripete ogni anno. Degni di nota sono anche i grandiosi festeggiamenti che ogni anno si ripetono per il patrono San Paterniano (10 Luglio); la tradizione popolare vuole che ogni volta che i festeggiamenti non sono stati all'altezza proprio il 10 luglio sono avvenute a Grottammare le grandinate più straordinarie e la rievocazione della Processione del Cristo Morto, che avviene ogni tre anni. Il corteo coinvolge tradizionalmente centinaia di persone di Grottammare, che si tramandano di padre in figlio i ruoli assunti. La processione percorre le vie del paese, illuminate solo da torce attraversando il vecchio incasato e la marina a valle, accompagnata dal suono di tamburi e chiarine. Tre cori composti rispettivamente da bambine, ragazze e donne vestite completamente di nero, al suono di tamburi e chiarine cantando inni religiosi, accompagnano i partecipanti durante tutta la rappresentazione.

A Massignano, attraverso questo progetto, si vuole valorizzare la tradizione dei fischietti, delle pipe e della terracotta, sia attraverso il Museo, che attraverso la tradizionale Mostra Mercato che si svolge ogni anno. Inoltre Massignano è la terra della prima e più antica sagra, la sagra delle Frittelle che da cinquant’anni si ripete ogni anno, dunque si vuole andare alla riscoperta delle origini di questa tradizione.

A Monsampolo del Tronto si vuole valorizzare le risorse archeologiche artistiche del suo territorio come: i Reperti, trovati in contrada Treazzano, che testimoniano contatti avuti con la civiltà Micenea (1250-1100 a.C.) e il centro storico che conserva l’assetto di borgo rinascimentale fortificato. Inoltre si vuole valorizzare il Museo archeologico, il Museo Civico - convento di S. Francesco con il “Museo delle Mummie nella cripta chiesa Maria SS. Assunta” , i suggestivi “Percorsi Ipogei del Castello” con mostra permanente di presepi artistici, e la Biblioteca Tomistica di S. Alessio fondo antico, incunaboli e volumi sec. XV-XVIII.

A Montalto delle Marche con questo progetto si vuole valorizzare il Palazzo Municipale dove si possono ammirare gli stemmi in travertino con l’arme dei Governatori che hanno retto le sorti del Presidiato di Montalto dalla fine del 1500 fino all’ unità d’ Italia. Al secondo piano si trova la Pinacoteca civica, allestita nel 1997, e divisa in otto sale, ognuna delle quali 7

dedicata ad un tema specifico: la sala Sistina dove sono esposti atti e beni dell’ epoca Sistina ben conservati e restaurati, ritratti, abiti dei Magistrati, arredi della sala del governatore costituito da poltroncine, sofà, specchio e consolle; la sala Porchia dove si possono ammirare affreschi ed opere appartenenti alla chiesa principale della frazione, ovvero quella di Santa Lucia; la sala Patrignone con opere provenienti dalla chiesa del paese; la sala Valdaso, con le sue pale d’ altare e i suoi affreschi; l’ archivio fotografico dove sono esposte un centinaio di foto che vanno dalla metà del XIX sec. agli anni ’60 – ’70 del XX sec. che consentono una lettura dei diversi aspetti della storia locale, sia dal punto di vista ambientale e architettonico che delle tradizioni e del costume; la sala Sacconi dove è possibile ammirare lo studio dell’ Architetto con i suoi mobili di notevole pregio, ricostruito sulla base dei documenti da lui stesso scritti ed infine la sala Licini, dedicata a questo artista piceno di grande rilievo nel panorama mondiale della pittura del ‘900. Noltre si vuole valorizzare il Museo delle Carceri che è situato in un livello intermedio tra il piano terra ed il primo piano del Palazzo Municipale, ha al suo interno essenziali arredi ricostruiti sulla base di un Inventarium del 1604 i quali, insieme ai graffiti ed ai disegni lasciati dai reclusi sulle pareti delle celle, contribuiscono a recuperare quella dimensione storica e suggestiva dell’ ambiente. Sul fondaco del Palazzo, dove si trovavano le antiche cucine, è stato allestito il museo etnografico intitolato “L’ acqua, la terra, la tela” dedicato alla civiltà contadina, dove sono esposti gli antichi oggetti ed attrezzi appartenenti agli antichi lavori manuali. In quelli che un tempo erano i locali che costituivano la residenza del carceriere e del corpo di Guardia (situate sempre nel palazzo dei Presidi), si trova il Museo archeologico il quale vuole ripercorrere, con la documentazione dei materiali, le varie fasi storiche del territorio di Montalto e del circondario, per cui è stata curata una disposizione cronologica delle vetrine patendo dalla preistoria fino all’ epoca romana, passando per il periodo piceno. Spostandosi dal Palazzo Municipale a quello del Seminario Vescovile, collocato sulla piazza principale del paese, è allestito uno dei Musei Sistini del Piceno che raccoglie importantissimi capolavori dell’arte sacra dell’ intera diocesi, tra cui il reliquiario di Sisto V, capolavoro assoluto di arte orafa tardo gotica francese di XIV – XV sec.

A Monteprandone si vuole valorizzare il Museo civico libreria- codici San Giacomo della Marca, la biblioteca, istituita da San Giacomo della Marca, che contiene la presenza di un codice del IX-X secolo e di 54 codici del XIV-XV secolo. Sono presenti inoltre opere di S. Bonaventura, di San Giovanni Damasceno, di Seneca, di Boezio, di Cicerone, di San Gregorio, di S. Agostino, di Scoto, di Aristotele, etc., una lettera autografa del Santo a S. Giovanni da Capestrano, cataloghi di varie epoche, documenti inerenti la libreria e le antiche pergamene medievali del castello di Monteprandone. Ogni anno, dal 1500, si rivive la storica processione del Cristo Morto. Il venerdì santo, prima della Pasqua, alla sera, si ritrovano nella Chiesa di San Niccolò di Bari, oltre 300 le persone del paese che vestono i ruoli dei personaggi storici che compongono la processione, dalle pie donne ai portatori, dalla banda ai chierichetti.

A Offida è particolarmente significativa ad Offida la tradizione enogastronomica (“Ad Offida si spende poco e si mangia bene” dicevano in passato i cittadini dei paesi limitrofi). Oltre alle specialità della cucina marchigiana, si possono gustare due prodotti tipici di Offida: il Chichì ripieno (una focaccia molto saporita e gustosa farcita con tonno alici, sottaceti e capperi) e i Funghetti (dolci a base di farina, zucchero ed anice). Si vuole anche dare sempre maggiore rilievo all’arte del merletto a tombolo.

A Ripatransone con questo progetto si vuole puntare alla valorizzazione delle radici storiche e culturali del territorio ripano. Lo si vuole fare attraverso:  la valorizzazione del Museo della civiltà contadina ed artigiana che con oltre 2.000 pezzi tra attrezzi e manufatti dà testimonianza di mestieri e di vita contadina tra la fine dell'Ottocento e la metà del Novecento ed è articolata in più sezioni: bottega del fabbro, del calzolaio, del falegname, 8

mezzi di illuminazione, pesi e misure, terraglie, tessitura, mezzi di trasporto, viticoltura e cantina, lavoro dei campi, cucina, camera da letto, scuola e giocattoli;  La realizzazione della “festa del grano”, nella prima settimana di agosto, in cui si rivive la trebbiatura con attrezzatura d’epoca;  La riscoperta del piatto tipico, che è il Ciavarro (una minestra a base di legumi);  La manifestazione storica il Cavallo di Fuoco che si compie dal 1682, quando in occasione dell’incoronazione della Madonna di San Giovanni a Patrona della città e della Diocesi, un abile fuochista di Atri, concluso il suo lavoro, con tutto quello che gli rimaneva improvviso uno spettacolo in sella al suo cavallo. Oggi la sagoma del cavallo è una struttura metallica, che poggia su di un sostegno avente due ruote gommate ed è trainato da alcune persone; i fuochi sono spettacolari e durano circa mezz’ora. La storia del cavallo di fuoco con tutte le sue evoluzioni sono oggi visitabili nel museo del Cavallo di Fuoco;  Il Teatro storico Mercantini, aperto al pubblico nel 1824, conta 50 palchi su tre ordini, con sipario storico dipinto da Giuseppe Ruffini, dal 1894 intitolato a Luigi Mercantini.

A San Benedetto Del Tronto il progetto di valorizzazione del Polo Museale Museo del Mare e della cultura marinara prevede l’attuazione di una serie di attività, tra le quali l’organizzazione di eventi, seminari, incontri pubblici, momenti di dibattito, esposizioni temporanee, attività educative e didattiche, visite guidate, attività di comunicazione, realizzazione di studi e ricerche sulle tematiche della cultura marinara, realizzazione di materiale documentario e pubblicazioni, etc. Per la realizzazione delle attività si ritiene fondamentale che il Polo Museale agisca attraverso uno stretto rapporto sinergico con l’Archivio Storico Comunale, che conserva i documenti prodotti o acquisiti dal Comune di San Benedetto del Tronto nel corso della sua attività dal XVII al XX secolo (1970 circa), e la Biblioteca Comunale Multimediale “G. Lesca”.

A Comune di Spinetoli si svolge la “Festa dei Carri dell’Uva” ogni sabato della seconda settimana di settembre, che ha lo scopo e l’obiettivo di tramandare i valori della vita dei campi, prima della meccanizzazione, quando lavorare la terra era un sacrificio e frutto di tanto faticoso lavoro. In particolare viene valorizzata la vendemmia. Dei figuranti presenti sui carri che suonano strumenti musicali provenienti dalla tradizione popolare contadina, quali l'organetto a due bassi, la fisarmonica, e danzano le tradizionali coreografie campagnole. Ogni gruppo pensa alla progettazione e realizzazione del proprio carro allegorico. Ogni carro riproduce tutte le attività che stagionalmente si compiono in campagna durante il periodo della vendemmia. Ogni carro risulta costituito da più unità e da diverse scenette di vita agreste. Questa rievocazione, è iniziata più di 40 anni fa, nell'ambito della Festa della Madonna delle Grazie, che si svolge ogni anno a Spinetoli. Alla fine di agosto si svolge il Concorso Nazionale di Scultura e a maggio la Notte dei Musei. Tra i prodotti enogastronomici troviamo i Maccheroncini alla Pagliarana (a cui è dedicata una sagra a fine luglio) e lo “stoccafisso”.

3. Il problema evidenziato nel contesto

Nel 2014 il turismo marchigiano ha registrato valori positivi sia negli arrivi sia nelle presenze, in controtendenza con il dato nazionale che, in entrambi i casi, presenta invece valori negativi. I risultati ottenuti premiano le attività messe in campo in Italia e all’estero. Nonostante la forte contrazione generalizzata della spesa destinata alle vacanze, le Marche sono riuscite ad intercettare le esigenze dei turisti. La situazione è sicuramente positiva anche per la Provincia di Ascoli Piceno a cui fanno i riferimento i dati che sono stati pubblicati dall’Osservatorio regionale del turismo della Regione Marche. Con oltre 338.000 arrivi o quasi 1.900.000 presenze nel corso del 2014 la provincia di Ascoli Piceno ha evidenziato di possedere capacità di ricezione e gestione dell’ospitalità e del turismo particolarmente significative.

9

Non tutte le realtà locali però riescono ad attrarre quei 300.000 turisti che, ad una indagine svolta proprio dall’Osservatorio regionale, rimangono per quasi tutto il periodo della loro vacanza nelle strutture recettive 10

sulla costa, ignorando le ricchezze culturali e gastronomiche che riservano i Comuni delle colline marchigiane. Tra l’altro sono proprio i turisti del nord Europa, soprattutto tedeschi, svizzeri, inglesi e francesi, che sarebbero attratti dalle “perle nascoste” che possono riservare i nostri borghi sulle colline picene unite ad un’offerta culinaria di assoluta qualità. C’è infine un altro elemento che emerge da una indagine su 500 studenti delle scuole medie di Ripatransone, Offida, Monteprandone e San Benedetto del Tronto. L’indagine ha fatto emergere la non-conoscenza di quali fossero le feste tradizionali del proprio Comune, quali fossero i piatti tipici, quali fossero le storie e le origini del proprio Comune. Non è solo un problema di ignoranza a cui sopperire in qualche modo. Va evidenziato piuttosto che cosa si perde se permane questo stato di trascurata non-conoscenza: si perde la possibilità di gestire dal basso il patrimonio culturale di un territorio. Data la struttura decentrata, di forte capillarità del patrimonio che abbiamo in Italia e soprattutto nelle Marche, possiamo dare un esempio di “democrazia dal basso” nella gestione del patrimonio culturale, puntando sulle associazioni, sui circoli, sulle scuole stesse che promuovano il riconoscimento e la salvaguardia delle culture locali con criteri partecipativi e in grado di produrre sviluppo locale. L’approccio che dovrebbe essere utilizzato non è l’uso di classifiche dei beni per importanza, magari con il conflitto tra tipi diversi di beni in sé incomparabili (Roma, Venezia, Firenze, ecc.) , ma si ritiene significativo favorire un lavoro anche di tipo conoscitivo, documentario e partecipativo, così che siano le culture locali protagoniste del loro “destino”.

Non solo. Da un punto di vista squisitamente culturale gli stessi studenti che ignorano la storia locale rischiano di non formarsi ad una cultura e ad una coscienza storica che fondano la propria identità. Ci sono state esperienze di insegnanti operanti nelle scuole dei Comuni del nostro progetto che hanno aiutato i ragazzi a prendere consapevolezza della storia locale con visite guidate e ricerche sui luoghi archeologici. Ma dall’indagine nelle scuole di cui sopra si evidenzia un rapporto tra l’insegnamento della storia e la storia locale che può essere descritto nei termini seguenti:

 Ci sono studenti che fanno esperienze episodiche di formazione storica mediante lo studio della storia a scala locale, ma ci sono molti più studenti che non hanno tale beneficio;  l’episodicità delle esperienze non giova alla formazione di una cultura storica e di una coscienza storica nella quale la storia a scala locale sia un elemento strutturalmente insediato;  la scomparsa della storia a dimensione locale dall’orizzonte del curricolo sancisce la sua scarsa rilevanza agli occhi degli studenti che pure ne hanno fatto una qualche esperienza.

La mancanza di un curricolo - della programmazione di un percorso didattico in funzione di determinati obiettivi formativi, con la precisa indicazione dei contenuti e dei metodi - rende possibile che uno stesso insieme di studenti ripeta analoghe esperienze di apprendimento in classi diverse senza incremento né di conoscenze, né di competenze.

Occorre riconoscere il diritto di cittadinanza delle storie locali all'interno del curricolo di formazione storica per consentire agli studenti di conoscere il passato del territorio nel quale si svolge la loro vicenda biografica, capire l'intreccio tra storie locali e storie nazionali e sovranazionali, comprendere il rapporto tra il presente e il passato delle realtà locali nelle quali si inseriranno come cittadini.

Perché ci sia questo incremento occorre proporre sia esperienze di ricerca su temi a scala microareale (ad esempio, le tradizioni del proprio Comune anche in riferimento alle esperienze da raccogliere con gli anziani) sia esperienze a scala macroregionale (ad esempio, la storia dei Piceni prima della conquista romana e i reperti archeologici connessi con questa storia). 11

In questo quadro è utile ricordare il pensiero di un illustre archeologo il prof. Daniele Manacorda: “Sono convinto che per trasmettere l’eredità del passato non bastano le soluzioni tecniche, che sono comunque necessarie: occorrono anche strumenti culturali. La premessa per la conservazione delle testimonianze materiali del passato sta anche nella nostra capacità di creare le condizioni perché si continui a percepire diffusamente il loro valore. Per questo gli archeologi devono riflettere su quella che è forse la funzione sociale e morale più alta della loro disciplina, che è il tentativo di contrastare sì l’oblio, ma rimotivandolo continuamente” (Manacorda, 2008).

Le testimonianze materiali del passato non costituiscono in sé ‘memoria’: solo attraverso una rielaborazione sempre nuova ciascuno di noi, individui e collettività, ricostruisce e sceglie nel presente i pezzi del passato da traghettare nel futuro.

A conferma di quanto detto vale la pena riprendere anche il pensiero di Alain Schnapp, uno dei massimi esperti di archeologia a livello mondiale, che in una intervista così si esprime: “La relazione tra arte e archeologia credo sia connessa all’idea dell’uomo faber: la tecnica diventa arte e viceversa. Quando gli oggetti vengono sottratti al sistema produttivo, si pone la questione ambigua del loro significato. La questione della doppia funzione, simbolica e tecnica, potrebbe esprimersi metaforicamente con l’esempio dell’alga blu, ermafrodita, le cui componenti maschile e femminile ad un certo punto si dividono e devono poi riunirsi per la riproduzione…”

AZIONI 2014 v.a. 2014 Note

Siti internet destinati alla promozione della = Difficoltà ad aggiornare i siti e rinnovarli nella cultura locale e delle tradizioni dei 13 Comuni veste grafica

Promozione delle attività culturali e delle 16 Richieste da parte di associazioni e manifestazioni nei 13 Comuni soprattutto presso amministrazioni locali per incrementare queste le strutture recettive della costa adriatica iniziative Sezioni apposite di cultura e tradizioni locali sui 2 necessità di incrementare queste sezioni e le siti internet dei 13 Comuni modalità di contatto con i fruitori di iniziative culturali e soprattutto con il mondo giovanile; Attività nelle scuole = Difficoltà a coinvolgere gli alunni delle scuole e sensibilizzarli al patrimonio artistico locale; non vi è materiale informativo nei vari siti storici/artistici formulati appositamente per bambini/ragazzi.

Ore di apertura musei (ore su base settimanale) 36 mancanza di copertura nei periodi estivi e nelle sere dei mesi luglio e agosto

4. Destinatari e beneficiari

I destinatari sono gli abitanti dei Comuni inclusi nel progetto che potranno beneficiare del riconoscimento e della salvaguardia delle culture locali con criteri partecipativi e in grado di produrre uno sviluppo locale. I beneficiari sono i giovani e i giovanissimi che potranno apprezzare le storie e le culture locali; ma saranno beneficiari anche i turisti, soprattutto stranieri, che avranno la possibilità di fruire delle ricchezze artistiche e culturali dei 13 Comuni che verranno valorizzate attraverso interventi mirati.

12

5. Conclusioni Come riportato nei dati sopra esposti, nell’anno 2014 si sono registrati, per quel che concerne le attività culturali, mancanza di strumenti adeguati e soprattutto la mancanza di una strategia per coinvolgere i giovani e i giovanissimi sulle tematiche della cultura e delle tradizioni locali.

Occorre valorizzare la disponibilità degli insegnanti e dei dirigenti scolastici a svolgere il compito di “trasmettitori” di contenuti culturali attraverso iniziative con gli alunni delle scuole. Si tratta di mantenere un’attenzione costante alla scala locale durante tutto il corso degli studi, realizzare moduli di storia locale integrati studiando i collegamenti tra storia a scala locale e storia generale.

E’ necessario mettere in campo programmi innovativi che vadano ad esaltare i già buoni servizi messi in atto dai diversi Comuni in sinergia con le realtà recettive che operano con i turisti – soprattutto stranieri – nei Comuni della costa adriatica.

7) Obiettivi del progetto:

Obiettivo: L’obiettivo del nostro progetto è quello di valorizzare le storie e le culture locali dei 13 Comuni interessati cercando di coinvolgere, quanto più possibile, la popolazione residente, le scuole (insegnanti e dirigenti scolastici), gli anziani come portatori di memoria, i giovani come destinatari, le realtà recettive in grado di allargare la proposta culturale a turisti e ospiti provenienti dall’esterno.

Indicatori

Indicatore 1: Elaborazione di sezioni apposite sui siti internet dei 13 Comuni dedicati alla promozione e alla conoscenza di storie e culture locali: storie di vita legate al lavoro dei campi o al lavoro nel mare; le tradizioni artistiche e artigianali; i canti tradizionali, i giochi, i balli, costumi tradizionali; origine e storia delle varie manifestazioni folkloristiche; la cucina e i piatti tipici.

Indicatore 2: Incremento di almeno 5 iniziative culturali all’interno dei 16 eventi e manifestazioni nel corso dell’anno programmati dai 13 Comuni interessati dal progetto in accordo con le strutture recettive dei Comuni della costa adriatica.

Indicatore 3: collaborazione nella didattica museale e tour guidati; supporto nella digitalizzazione fondi librari e ricerche (biblioteche e archivi storici) e nella programmazione di almeno 50 ore di apertura dei musei nel periodo estivo con l’opzione di una apertura serale/notturna;

Indicatore 4: avvio di un progetto all’interno di 13 scuole nei Comuni interessati in cui gli alunni, sotto la guida dei propri insegnanti e all’interno di un programma condiviso con i dirigenti scolastici, dovranno effettuare ricerche sui siti storici del territorio, intervistare le persone anziane sulle storie di vita legate ai lavori, alle tradizioni artistiche e artigianali; l’origine e storia delle varie manifestazioni folkloristiche; la cucina e i piatti tipici

Indicatore 5: Elaborare e stampare almeno 3 opuscoli informativi sulle tradizioni culturali appositamente

13

per bambini/ragazzi da distribuire anche presso le agenzie turistiche del territorio .

AZIONI 2014 v.a. 2014 note Previsione 2016 Scostamento

V.A.

Siti internet destinati = Difficoltà ad aggiornare 13 + 13 alla promozione della i siti e rinnovarli nella cultura locale e delle veste grafica tradizioni dei 13 Comuni Attività culturali nelle 16 Richieste da parte di 23 + 7 16 manifestazioni associazioni e promosse dai 13 amministrazioni locali Comuni per incrementare attività culturali in queste iniziative presso le strutture recettive della costa adriatica Sezioni apposite di 2 necessità di 13 + 11 cultura e tradizioni incrementare queste locali sui siti internet sezioni e le modalità di dei 13 Comuni contatto con i fruitori di iniziative culturali e soprattutto con il mondo giovanile; Attività nelle scuole = Difficoltà a coinvolgere 13 +13 gli alunni delle scuole e sensibilizzarli al patrimonio artistico locale; non vi è materiale informativo nei vari siti storici/artistici formulati appositamente per bambini/ragazzi coadiuvato da uscite e esperienze all’esterno della scuola e sul campo.

Ore di apertura musei 36 mancanza di copertura 50 + 14 ore settimanali (ore su base nei periodi estivi e nelle in più e apertura settimanale ) sere dei mesi luglio e agosto serale/notturna.

14

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8. 1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

Il piano di azioni descritto di seguito ha lo scopo di realizzare l’obiettivo sopra esposto e consiste nell’implementazione di una serie di attività ad esso strettamente correlate, mirate valorizzazione delle ricchezze artistiche e culturali del territorio.

Azione 1: progettazione di dettaglio

1.1. Progettazione di dettaglio del Piano di lavoro:

1.1.1. Analisi dettagliata della tempistica del progetto e delle sue sottospecifiche (sottoattività, risultati attesi); 1.1.2. Team Building del gruppo: incontri di kickoff e costituzione formale dello staff, condivisione dell’organigramma di progetto e assegnazione dei ruoli; 1.1.3. Presentazione allo staff del Piano di progetto dettagliato.

1.2. Allestimento strumenti e documentazione di progetto: 1.2.1. Costruzione degli strumenti logistici per la gestione e il networking: banche dati, registri, verbali riunioni, ecc; 1.2.2. Costruzione strumenti di gestione dell’utenza: schede utente, formulari di progettazione individualizzata, raccolta cartelle cliniche, ecc.

Azione 2: Networking 2.1.Pianificazione della comunicazione 2.1.1 Definizione del cliente interno ed esterno e dei differenti target comunicativi; 2.1.2 Definizione della tempistica dei cicli comunicativi; 2.1.3 Costruzione dei prodotti per la comunicazione (eventi, testi, brochure, volantini, poster, inserzioni web ecc.) 2.1.4 Presa di contatto con i media (radio locali, testate locali, siti del Comune di San Benedetto del Tronto, Comune di Appignano del Tronto, Comune di Monteprandone, Comune di Offida, Comune di Spinetoli, Comune di Montalto delle Marche, Comune di Monsampolo Del Tronto, Comune di Castel di Lama, Comune di Massignano, Comune di Ripatransone, Comune Castorano, Comune di Colli del Tronto, Comune di Grottammare); 2.2 Networking con gli attori istituzionali e del privato sociale territoriale: 2.2.1 Predisposizione materiali comunicativi sulla nuova offerta di servizi; 2.2.2 Schedulazione e preparazione degli incontri di presentazione della nuova offerta di servizi; 2.2.3 Invio degli inviti a uffici dei Comuni, Dirigenti scolastici, referenti scuole, Associazionismo, Centri Anziani e cooperazione sociale locale;

15

2.2.4 Realizzazione incontri con gli stakeholder locali preliminari all’avvio delle attività; 2.3 Implementazione Piano di comunicazione dell’iniziativa alla cittadinanza: 2.3.1 Predisposizione materiali comunicativi sulla nuova offerta di servizi; 2.3.2 Implementazione delle misure comunicative (affissioni, spedizioni, incontri nelle scuole); 2.3.3 Realizzazione di un incontro pubblico di presentazione delle nuove iniziative;

Azione 3: interventi di valorizzazione delle risorse culturali

3.1 Supporto nell’organizzazione di sezioni apposite sui siti internet dei 13 Comuni dedicati alla promozione e alla conoscenza di storie e culture locali:  I siti archeologici e i musei locali;  storie di vita legate al lavoro dei campi o al lavoro nel mare; le tradizioni artistiche e artigianali;  i canti tradizionali, i giochi, i balli, costumi tradizionali;  origine e storia delle varie manifestazioni folkloristiche  la cucina e i piatti tipici 3.2 collaborazione nell’organizzazione degli eventi culturali nel corso dell’anno programmati dai 13 Comuni interessati dal progetto e promuovere attività culturali legate a queste iniziative presso le strutture recettive della costa adriatica 3.3 collaborazione nella didattica museale e tour guidati; supporto nella digitalizzazione fondi librari e ricerche (biblioteche e archivi storici) e nella programmazione di almeno 50 ore di apertura dei musei nel periodo estivo con l’opzione di una apertura serale/notturna; 3.4 supportare la elaborazione e l’avvio di un progetto all’interno delle 13 scuole in cui gli studenti dovranno effettuare ricerche sui siti storici del territorio, intervistare le persone anziane sulle storie di vita legate ai lavori, alle tradizioni artistiche e artigianali; l’origine e storia delle varie manifestazioni folkloristiche; la cucina e i piatti tipici 3.5 Elaborare e stampare materiale informativo nei vari siti storici/artistici formulati appositamente per bambini/ragazzi.

Azione 4: Chiusura del progetto 4.1. Analisi quantitativa dei risultati conseguiti; 4.2. Analisi qualitativa dei risultati conseguiti; 4.3. Definizione situazione di arrivo del territorio e nuova analisi del contesto alla luce dei risultati conseguiti; 4.4. Definizione delle misure di follow up da intraprendere e nuova progettazione 2016.

Diagramma di Gantt

MESI ATTIVITÀ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Nome progetto: La memoria ha bisogno del suolo Obiettivo: L’obiettivo del nostro progetto è quello di valorizzare storie e culture locali dei 13 Comuni interessati

cercando di coinvolgere, quanto più possibile, la popolazione residente, le scuole (insegnanti e dirigenti

16

scolastici), gli anziani come portatori di memoria, i giovani come destinatari, le realtà recettive in grado di allargare la proposta culturale a turisti e ospiti provenienti dall’esterno.

Azione 1 - progettazione di dettaglio Analisi dettagliata della tempistica del progetto e delle sue X sottospecifiche Team Building del gruppo X Presentazione allo staff del Piano di progetto dettagliato X Costruzione degli strumenti logistici per la gestione e il X networking Costruzione strumenti di gestione dell’utenza X Azione 2: Networking Definizione del cliente interno ed esterno e dei differenti X target comunicativi Definizione della tempistica dei cicli comunicativi X X Costruzione dei prodotti per la comunicazione X X Presa di contatto con i media X X Predisposizione materiali comunicativi sulla nuova offerta di X X servizi Schedulazione e preparazione degli incontri di presentazione X X della nuova offerta di servizi X X Invio degli inviti a uffici dei Comuni, Dirigenti scolastici, referenti scuole, Associazionismo, Centri Anziani e cooperazione sociale locale;

Realizzazione incontri con gli stakeholder locali preliminari X X all’avvio delle attività Predisposizione materiali comunicativi sulla nuova offerta di X X servizi Implementazione delle misure comunicative X X Realizzazione di un incontro pubblico di presentazione delle X X nuove iniziative Azione 3 : interventi di valorizzazione delle risorse culturali Supporto nell’organizzazione di sezioni apposite sui siti X X X X X X X X X X internet dei 13 Comuni dedicati alla promozione e alla conoscenza di storie e culture locali:  I siti archeologici e i musei locali;  storie di vita legate al lavoro dei campi o al lavoro nel mare; le tradizioni artistiche e artigianali;  i canti tradizionali, i giochi, i balli, costumi tradizionali;  origine e storia delle varie manifestazioni folkloristiche  la cucina e i piatti tipici

17

Collaborazione nell’organizzazione degli eventi culturali nel X X X X X X X X X X corso dell’anno programmati dai 13 Comuni interessati dal

progetto e promuovere attività culturali legate a queste iniziative presso le strutture recettive della costa adriatica Collaborazione nella didattica museale e tour guidati; supporto X X X nella digitalizzazione fondi librari e ricerche (biblioteche e archivi storici) e nella programmazione di almeno 50 ore di

apertura dei musei nel periodo estivo con l’opzione di una apertura serale/notturna;

Supportare la elaborazione e l’avvio di un progetto all’interno X X X X X X X X X X delle scuole in cui gli studenti dovranno effettuare ricerche sui siti storici del territorio, intervistare le persone anziane sulle storie di vita legate ai lavori, alle tradizioni artistiche e artigianali; l’origine e storia delle varie manifestazioni folkloristiche; la cucina e i piatti tipici

Elaborare e stampare materiale informativo nei vari siti X X X

storici/artistici formulati appositamente per bambini/ragazzi. Azione 4: Chiusura del progetto Analisi quantitativa dei risultati conseguiti X Definizione situazione di arrivo del territorio e nuova analisi X

del contesto alla luce dei risultati conseguiti Definizione delle misure di follow-up da intraprendere e X

nuova progettazione 2016

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività.

ATTIVITA’ Quantità e funzione Titoli, qualifiche ed risorse umane coinvolte esperienza attinenti Azione 1: Progettazione di n. 3 sociologi Laurea in sociologia dettaglio: - Progettazione di dettaglio del n. 3 psicologi Laurea in psicologia piano di lavoro - Allestimento strumenti e n. 3 progettisti Laurea in sociologia documentazione di progetto

Azione 2: Networking: n. 4 esperti in comunicazione Laurea in scienze della comunicazione - Pianificazione della comunicazione n. 4 sociologi Laurea in sociologia - Networking con gli attori istituzionali e del privato sociale n. 2 psicologi Laurea in psicologia territoriale

- Implementazione Piano di comunicazione dell’iniziativa alla cittadinanza Azione 3 :Interventi di valorizzazione delle risorse culturali: Supporto nell’organizzazione di n. 4 operatori culturali Laurea Dams sezioni apposite sui siti 18

internet dei 13 Comuni n. 10 volontari Insegnanti in pensione dedicati alla promozione e alla conoscenza di storie e culture n. 2 esperti informatici Laurea in informatica locali:

 I siti archeologici e i n. 3 esperti in comunicazione Laurea in scienze della comunicazione musei locali;  storie di vita legate al lavoro dei campi o al lavoro nel mare; le tradizioni artistiche e artigianali;  i canti tradizionali, i giochi, i balli, costumi tradizionali;  origine e storia delle varie manifestazioni folkloristiche  la cucina e i piatti tipici

Collaborazione n. 10 volontari Membri delle associazioni locali nell’organizzazione degli eventi culturali nel corso dell’anno n. 5 operatori culturali Laurea Dams programmati dai 13 Comuni interessati dal progetto e n. 2 esperti in comunicazione Laurea in scienze della comunicazione promuovere attività culturali legate a queste iniziative presso le strutture recettive della costa adriatica Collaborazione nella didattica n. 5 operatori culturali Laurea Dams o in lettere museale e tour guidati; supporto n. 8 volontari Membri delle associazioni locali ed insegnanti nella digitalizzazione fondi in pensione librari e ricerche (biblioteche e archivi storici) e nella n. 3 esperti in comunicazione Laurea in scienze della comunicazione programmazione di almeno 50 ore di apertura dei musei nel periodo estivo con l’opzione di una apertura serale/notturna;

Supportare la elaborazione e n.5 Educatori Professionali Laurea in educatore professionale l’avvio di un progetto n. 4 volontari Insegnanti in pensione all’interno delle scuole in cui gli n. 4 operatori culturali Laurea Dams studenti dovranno effettuare n. 3 esperti in comunicazione Laurea in scienze della comunicazione ricerche sui siti storici del n. 13 insegnanti Laurea in scienze dell’educazione territorio, intervistare le persone anziane sulle storie di vita legate ai lavori, alle tradizioni artistiche e artigianali; l’origine e storia delle varie manifestazioni folkloristiche; la cucina e i piatti tipici

Elaborare e stampare materiale n. 3esperti di grafica Diploma in grafica informativo nei vari siti n. 2 storici Laurea in lettere classiche storici/artistici formulati n. 2 volontari Insegnanti in pensione appositamente per bambini/ragazzi

19

Azione 4: Chiusura del progetto n. 4 sociologi Laurea in sociologia - Analisi quantitativa dei risultati conseguiti n. 3 psicologi Laurea in psicologia - Analisi qualitativa dei risultati conseguiti n. 2 progettisti Laurea in sociologia - Definizione situazione di arrivo del territorio e nuova analisi del contesto alla luce dei risultati n. 3 esperti di comunicazione Laurea in scienze della comunicazione conseguiti - Definizione delle misure di follow-up da intraprendere e nuova progettazione 2016

TOTALE OPERATORI:  11 sociologi Operatori: 76 106  8 psicologi Volontari: 30  5 progettisti  9 esperti in comunicazione  18 operatori culturali  2 esperti informatici  5 educatori professionali  2 storici  3 esperi in grafica  34 volontari  13 insegnanti

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto. Ruolo: Il coinvolgimento del volontario nelle realtà sopra esposte si offre come momento di formazione particolare nel settore del patrimonio artistico e culturale e della sua fruizione e diffusione.

20

ATTIVITA’ Attività previste per i giovani del SCN

Azione 1: Progettazione di dettaglio: - Partecipazione agli incontri di avvio progetto - Progettazione di dettaglio del piano di lavoro - Partecipazione a stesura documenti di progetto e - Allestimento strumenti e documentazione di progetto allestimento strumenti Azione 2: Networking: - Collaborazione nella realizzazione dei prodotti - Pianificazione della comunicazione comunicativi (testi, brochure, volantini, poster, - Networking con gli attori istituzionali e del privato sociale inserzioni web ecc.) territoriale - Realizzazione in affiancamento agli operatori del - Implementazione Piano di comunicazione dell’iniziativa alla servizio di incontri nelle scuole, con le Associazioni, cittadinanza nei circoli per anziani, nelle parrocchie ecc.; - Logistica di progetto (invii materiali, spedizioni, diffusione dei materiali ecc.) Azione 3 :Interventi di valorizzazione delle risorse culturali:

Supporto nell’organizzazione di sezioni apposite sui siti internet Collaborazione con i web-master per la costruzione dei dei 13 Comuni dedicati alla promozione e alla conoscenza di settori “Cultura e tradizioni locali” nei siti dei 13 storie e culture locali: Comuni coinvolti;  I siti archeologici e i musei locali;  storie di vita legate al lavoro dei campi o al lavoro nel mare; le tradizioni artistiche e artigianali;  i canti tradizionali, i giochi, i balli, costumi tradizionali;  origine e storia delle varie manifestazioni folkloristiche  la cucina e i piatti tipici

Collaborazione nell’organizzazione degli eventi culturali nel corso Supporto nella pianificazione dell’attività con gli dell’anno programmati dai 13 Comuni interessati dal progetto e organizzatori degli eventi culturali e supporto nelle promuovere attività culturali legate a queste iniziative presso le attività di promozione presso le strutture recettive della strutture recettive della costa adriatica costa adriatica. Collaborazione nella didattica museale e tour guidati; supporto Supporto nelle attività di didattica museale e e tour nella digitalizzazione fondi librari e ricerche (biblioteche e archivi guidati; supporto nella digitalizzazione fondi librari e storici) e nella programmazione di almeno 50 ore di apertura dei ricerche (biblioteche e archivi storici) e nella musei nel periodo estivo con l’opzione di una apertura programmazione ; collaborazione nella apertura dei serale/notturna; musei nel periodo estivo.

Supportare la elaborazione e l’avvio di un progetto all’interno Aiuto nelle uscite esterne programmate dalle scuole in delle scuole in cui gli studenti dovranno effettuare ricerche sui siti accordo con gli insegnanti e dirigenti scolastici; storici del territorio, intervistare le persone anziane sulle storie di supporto nella creazione di materiale per le interviste vita legate ai lavori, alle tradizioni artistiche e artigianali; l’origine che bambini e ragazzi faranno agli anziani dei Comuni e storia delle varie manifestazioni folkloristiche; la cucina e i piatti su cui insistono le scuole; tipici raccolta del materiale raccolto e supporto per l’inserimento del materiale audio-video nei siti dei 13 Comuni Elaborare e stampare materiale informativo formulati Supporto nella elaborazione del materiale informativo; appositamente per bambini/ragazzi distribuzione nelle agenzie turistiche del territorio. Azione 4: Chiusura del progetto Partecipazione a incontri di chiusura progetto - Analisi quantitativa dei risultati conseguiti - Analisi qualitativa dei risultati conseguiti - Definizione situazione di arrivo del territorio e nuova analisi del contesto alla luce dei risultati conseguiti Definizione delle misure di follow-up da intraprendere e nuova progettazione 2016

21

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 22

10) Numero posti con vitto e alloggio: 0

11) Numero posti senza vitto e alloggio: 22

12) Numero posti con solo vitto: 0

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6): 5

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

- partecipare nei tempi e con le modalità concordate, rispettando gli orari, l’ambiente, i modelli e le regole della realtà dell’ente ospitante; - garantire la riservatezza riguardo alle conoscenze e applicazioni relative a programmi e organizzazioni dell’ente ospitante - garantire la riservatezza riguardo alle conoscenze relative a storie e situazioni del target

22

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

Nominativi dei Responsabili Locali di Ente N. Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cod. Accreditato vol. N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo ident. per sede Data di Data di sede Cognome e nome C.F. Cognome e nome C.F. nascita nascita

VANNICOLA TMM VNI IVANA TOMMASI 22/02/1952 VIA P. C. MARIA VNNMGS58P47C3 52B62H321F 1 COMUNE CASTORANO CASTORANO ORAZI,3 30140 1 GIUSEPPINA 07/09/1958 21O

TMM VNI COMUNE DI APPIGNANO DEL APPIGNANO DEL VIA ROMA, D’ANGELO DNGNNL75H51G0 IVANA TOMMASI 22/02/1952 52B62H321F 2 TRONTO TRONTO 98 15482 1 ANTONELLA 11/06/1975 05N VIA TMM VNI CARRAFO, CHRRTI65S51A46 IVANA TOMMASI 22/02/1952 52B62H321F 3 COMUNE DI CASTEL DI LAMA CASTEL DI LAMA 22 8898 2 CHERUBINI RITA 11/11/1965 2M P.ZZA TMM VNI IVANA TOMMASI 22/02/1952 COLLI DEL GARIBALDI, GRDSMN68C45A4 52B62H321F 4 COMUNE DI COLLI DEL TRONTO TRONTO 1 28717 1 GIARDINI SIMONA 05/03/1968 62X VIA TMM VNI IVANA TOMMASI 22/02/1952 MARCONI, QNZTZN69M61H7 52B62H321F 5 COMUNE DI GROTTAMMARE GROTTAMMARE 50 4079 2 QUINZI TIZIANA 21/08/1969 69O P.ZZA G. PARIGIANI PRGGFR55D08F0 TMM VNI IVANA TOMMASI 22/02/1952 6 COMUNE DI MASSIGNANO MASSIGNANO GARIBALDI 16401 1 GIANFRANCO 08/04/1955 44E 52B62H321F C.SO V. TMM VNI COMUNE DI MONSAMPOLO DEL MONSAMPOLO DEL EMANUELE , PLBMRA62T04F38 IVANA TOMMASI 22/02/1952 52B62H321F 7 TRONTO TRONTO 87 53657 2 PLEBANI MARIO 04/12/1962 0R P.ZZA TMM VNI COMUNE DI MONTALTO DELLE MONTALTO DELLE UMBERTO I , FIORENZA FRNMNL56S65F41 IVANA TOMMASI 22/02/1952 52B62H321F 8 MARCHE MARCHE 12 6665 1 MARINELLA 25/11/1956 5P CIARROCCHI CRRFNN66C14D0 TMM VNI IVANA TOMMASI 22/02/1952 9 COMUNE DI MONTEPRANDONE MONTEPRANDONE VIA LIMBO,2 4093 3 FERNANDO 14/03/1966 86B 52B62H321F TMM VNI VIA ROMA, ANTONELLI NTNSRN72A70G0 IVANA TOMMASI 22/02/1952 10 COMUNE DI OFFIDA OFFIDA 15 16412 2 SERENA 30/01/1972 05Q 52B62H321F P.ZZA XX TMM VNI SETTEMBRE IVANA TOMMASI 22/02/1952 52B62H321F 11 COMUNE DI RIPATRANSONE RIPATRANSONE , 1 53669 2 IVANA VOLPI 06/12/1956 VLPVNI56TH321L VIALE DE TMM VNI COMUNE DI SAN BENEDETTO IVANA TOMMASI 22/02/1952 SAN BENEDETTO GASPERI, RENATA BRNRNT52T49H76 52B62H321F 12 DEL TRONTO DEL TRONTO 124 25478 2 BRANCADORI 09/12/1952 9Q

23

P.ZZA TMM VNI IVANA TOMMASI 22/02/1952 LEOPARDI, POLI PLOMLN66D49A46 52B62H321F 13 COMUNE DI SPINETOLI SPINETOLI 31 53674 2 MARIALUANA 09/04/1966 2X

24

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Il sistema e le modalità dell’impianto comunicativo del progetto riveste una peculiarità centrale per il successo dell’intervento stesso. Pertanto va curato con attenzione e con grande professionalità utilizzando specifiche competenze (a livello produttivo) e strategie implementative (a livello comunicativo). Un’azione trasversale di informazione accompagnerà tutte le fasi dell’intervento attraverso: banca dati, sito, pubblicazioni, brochure ecc… Più nello specifico: Costruzione/Aggiornamento sito web del Comune di Ripatransone e degli altri 12 Comuni partner : Comune di San Benedetto del Tronto, Comune di Appignano del Tronto, Comune di Monteprandone, Comune di Offida, Comune di Spinetoli, Comune di Montalto delle Marche, Comune di Monsampolo Del Tronto, Comune di Castel di Lama, Comune di Massignano, Comune di Colli del Tronto, Comune di Grottammare  dedicato all’intervento. Totale : 10 ore Incontri - eventi  Incontri (e affissione di manifesti) nelle parrocchie, presso associazioni e luoghi di aggregazione giovanile; 10 ore  Campagne presso i luoghi di ritrovo dei giovani ovvero nei luoghi maggiormente frequentati dalle utenti e da potenziali clienti, quali: . Consultorio . Pronto soccorso . Medici di base e Farmacie . Scuole . Stazioni di treni e autobus . Mezzi di trasporto (autobus, metropolitana, treni) . Autogrill . Centri commerciali, Supermercati e Mercati . Discoteche . Benzinai . Bar e tabaccherie . Distributori di sigarette . Sportelli, URP, Uffici informazioni . Sportelli sindacali . Sportelli assicurativi Totale: 10 ore Totale per le attività di promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile e del progetto specifico: 30 ore

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Criteri autonomi di selezione come da sistema verificato dall’ufficio regionale in sede di adeguamento

25

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’ ufficio regionale in sede di adeguamento. In particolare si specifica che i piani di monitoraggio e valutazione dei risultati saranno costituiti da: - riunioni tra volontari, - riunioni tra volontari e i diversi operatori presenti nelle strutture (OLP, Responsabili ed operatori della sede e Responsabile del Servizio civile nazionale per l’ente), - riunioni tra gli operatori stessi. Tali riunioni avranno lo scopo di evidenziare le eventuali problematiche sia proprie della struttura che in seno al progetto di servizio civile, e saranno condotte con cadenza almeno mensile, in base alle necessità. Verranno, inoltre, proposti questionari di valutazione e di autovalutazione, sia specifici per le diverse tipologie di intervento, sia generali riguardanti l’esperienza di volontariato, comune a tutte le sedi di attuazione. In particolare il piano di monitoraggio volto alla valutazione delle performance del progetto sarà incentrato su 4 punti: 1. Verrà effettuata, in fase di avvio del progetto (prime due settimane), un’analisi dei dati esistenti (documentazione inerente l’andamento di tutte le attività svolte durante i progetti di servizio civile precedentemente svolti) al fine di definire la situazione storicamente determinatasi allo scopo di disporre di un’ampia gamma di fonti di informazioni. 2. Verranno sottoposti periodicamente (almeno una volta al mese) alle figure coinvolte nel progetto questionari (diversi a seconda del ruolo ricoperto dalla risorsa all’interno dell’organizzazione) allo scopo di acquisire informazioni in tempi rapidi da poter analizzare (anche sulla base dello storico) per valutare i risultati del progetto (positivi e negativi). 3. Verranno indetti a cadenza mensile dei Focus Group moderati dal responsabile del sistema di monitoraggio e formazione che si occuperà di analizzare i punti di forza e debolezza del progetto. Gli aspetti positivi identificati (best practice) saranno utilizzati e diffusi a tutti i gruppi/risorse coinvolte. Gli aspetti negativi identificati saranno oggetto di azioni correttive volte alla risoluzione degli stessi. 4. Verranno effettuati sopralluoghi (effettuati dal responsabile del sistema di monitoraggio e formazione) nelle sedi di attuazione del progetto volte alla valutazione (tramite intervista e osservazione diretta) delle prassi operative dei gruppi di lavoro (formati da volontari e operatori locali di progetto) al fine di identificare aspetti positivi (best practice) e negativi (questi ultimi daranno origine ad una azione correttiva volta alla risoluzione, ove possibile, delle problematiche riscontrate). Infine il monitoraggio e la valutazione in itinere verranno effettuati attraverso un dossier di servizio, uno strumento in progress da aggiornare, che permette di analizzare il servizio in tutte le sue componenti strutturali, organizzative, gestionali, di funzionamento e legate alle attività delle azioni progettuali. È prevista la figura di un supervisore che svolgerà lavoro di sostegno e di valutazione dei volontari del servizio civile. Gli indicatori quantitativi della qualità del servizio saranno dati dal numero degli iscritti alle attività e dal numero dei degli utenti fruitori dei servizi. 26

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Nessuno

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Attività RISORSE TECNICHE COSTI E STRUMENTALI EURO NECESSARIE Azione 1: Progettazione di Computer 1000 dettaglio: - Progettazione di dettaglio del Stampanti 200 piano di lavoro - Allestimento strumenti e Fotocopiatrici 250 documentazione di progetto Azione 2: Networking: Computer 1000 - Pianificazione della comunicazione Volantini 500 - Networking con gli attori istituzionali e del privato sociale Brochure 700 territoriale

- Implementazione Piano di comunicazione dell’iniziativa alla cittadinanza Azione 3 :Interventi di valorizzazione delle risorse culturali: Supporto nell’organizzazione di Computer 1000 sezioni apposite sui siti internet dei 13 Comuni dedicati alla Stampanti 300 promozione e alla conoscenza di storie e culture locali: Fotocopiatrici 400

 I siti archeologici e i musei locali;  storie di vita legate al lavoro dei campi o al lavoro nel mare; le tradizioni artistiche e artigianali;  i canti tradizionali, i giochi, i balli, costumi tradizionali;  origine e storia delle varie manifestazioni

27

folkloristiche  la cucina e i piatti tipici

Collaborazione Computer 1000 nell’organizzazione degli eventi culturali nel corso dell’anno Stampanti 300 programmati dai 13 Comuni interessati dal progetto e Volantini 800 promuovere attività culturali Brochure 900 legate a queste iniziative presso le strutture recettive della costa adriatica Collaborazione per tour guidati; Computer 1000 supporto nella digitalizzazione fondi librari e ricerche Stampanti 200 (biblioteche e archivi storici) e nella programmazione di almeno Volantini 500

50 ore di apertura dei musei nel Brochure 700 periodo estivo con l’opzione di una apertura serale/notturna; Supportare la elaborazione e Computer 800 l’avvio di un progetto all’interno delle scuole in cui gli Stampanti 400 studenti dovranno effettuare ricerche sui siti storici del Carta 200 territorio, intervistare le persone Fotocopiatrici 600 anziane sulle storie di vita legate ai lavori, alle tradizioni artistiche Volantini e artigianali; l’origine e storia 500 delle varie manifestazioni folkloristiche; la cucina e i piatti tipici

Azione 4: Chiusura del progetto Computer 1000 - Analisi quantitativa dei risultati conseguiti Stampanti 200 - Analisi qualitativa dei risultati conseguiti Fotocopiatrici 250 - Definizione situazione di arrivo del territorio e nuova analisi del contesto alla luce dei risultati conseguiti Definizione delle misure di follow up da intraprendere e nuova progettazione 2016 Formazione specifica aula formativa x 75 ore adeguatamente attrezzata con sedie, banchi, n. 1 lavagna, 500 lucidi, n. 1 videoproiettore, Supporti informatici (quota 1000 utilizzo) formatori x 75 ore materiale didattico 1200 2 Computer: raccolta dati e banca dati 500 Pubblicizzazione progetto e Volantini 650 reclutamento 28

Brochure 250

Fotocopiatrice 120 TOTALE COSTI 18.920

24) Eventuali reti a sostegno del progetto del progetto (copromotori e/o partners)::

 Associazione “Cinefotoclub – Marchese Alessandro Bruti Liberati” L’Associazione “Cinefotoclub – Marchese Alessandro Bruti Liberati” concorre al raggiungimento degli obiettivi del progetto mettendo a disposizione le proprie sale e le attrezzature fotografiche per lo svolgimento di attività inerenti i principi di tecnica e ripresa fotografica nel Comune di Ripatransone e nei Comuni partners;

 “Associazione di volontariato Archeoclub D’Italia – Sezione di Ripatransone” L’Associazione di Volontariato Archeoclub D’Italia – sezione di Ripatransone” concorre al raggiungimento degli obiettivi del progetto mettendo a disposizione la propria sede e i propri volontari per la realizzazione di visite guidate e laboratori di approfondimento, tesi alla riscoperta e alla valorizzazione dell’arte pittorica e architettonica presente nei Comuni coinvolti, e dei beni architettonici presenti nei vari Musei dei territori interessati, rivolti ai giovani residenti nel Comune di Ripatransone e nei Comuni partners. Mette a disposizione i propri volontari per l’organizzazione di feste popolari, giochi e ricette del passato rivolte ai giovani che potranno essere i protagonisti di momenti di animazione e ritrovo, anche con la riscoperta delle tradizioni del passato;

 Associazione Culturale “Museo Della Civiltà Contadina ed Artigiana” L’Associazione culturale Museo Della Civiltà Contadina ed Artigiana” concorre al raggiungimento degli obiettivi del progetto organizzando dei corsi gratuiti tesi alla riscoperta dei dialetti e della letteratura locale tenuti da autori del luogo, ai fini della riscoperta delle tradizioni e della lingua dialettale in via di estinzione; mette inoltre a disposizione le proprie aule per la realizzazione di attività volte alla riscoperta e valorizzazione delle radici e tradizioni storico – culturali del territorio piceno e organizza visite guidate all’interno del proprio museo dedicato alla storia e alle professioni del passato;

 Ditta Meridiana srl La ditta Meridiana srl mette a disposizione ad un prezzo estremamente ridotto: i propri autisti per la guida di automezzi destinati alle attività previste dal progetto; i propri autisti e i propri automezzi per le visite ai musei del territorio e per l’accompagnamento degli utenti alle altre iniziative culturali e musicali.

 Università di Macerata L’Università di Macerata per le sue peculiarità e finalità, concorre al raggiungimento degli obiettivi del progetto collaborando attivamente alle iniziative di informazione e promozione del Servizio Civile come opportunità per i giovani e per il territorio, sia all’interno delle proprie sedi attraverso l’affissione di materiale promozionale, messo a disposizione dall’ente, sia attraverso mail indirizzate agli studenti.

29

 Università di Camerino

L’Università di Camerino per le sue peculiarità e finalità, concorre al raggiungimento degli obiettivi del progetto mettendo a disposizione strumenti e schede di monitoraggio e di valutazione, sia dell’attività di servizio che della formazione, da somministrare ai ragazzi del servizio volontario interessati.

25)Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Attività RISORSE TECNICHE E STRUMENTALI NECESSARIE Interventi di valorizzazione delle risorse culturali:

Supporto nell’organizzazione di sezioni Computer; connessione rete, hosting web, apposite sui siti internet dei 13 Comuni data base MYSQL dedicati alla promozione e alla conoscenza di storie e culture locali:  I siti archeologici e i musei locali;  storie di vita legate al lavoro dei campi o al lavoro nel mare; le tradizioni artistiche e artigianali;  i canti tradizionali, i giochi, i balli, costumi tradizionali;  origine e storia delle varie manifestazioni folkloristiche  la cucina e i piatti tipici

Collaborazione nell’organizzazione degli eventi Programma eventi; contatto con culturali nel corso dell’anno programmati dai 13 organizzatori; macchine; volantini, cellulari Comuni interessati dal progetto e promuovere attività culturali legate a queste iniziative presso le strutture recettive della costa adriatica Collaborazione per tour guidati; supporto nella Computer, connessione rete; volantini, digitalizzazione fondi librari e ricerche brochure (biblioteche e archivi storici) e nella programmazione di almeno 50 ore di apertura dei musei nel periodo estivo con l’opzione di una apertura serale/notturna; Supportare la elaborazione e l’avvio di un Computer, Elenco scuole; progetto grafico, progetto all’interno delle scuole in cui gli stampe; registratori digitali per interviste studenti dovranno effettuare ricerche sui siti anziani; pulmini storici del territorio, intervistare le persone anziane sulle storie di vita legate ai lavori, alle tradizioni artistiche e artigianali; l’origine e storia delle varie manifestazioni folkloristiche; la cucina e i piatti tipici

30

Formazione specifica Aula formativa x 75 ore adeguatamente attrezzata con sedie, banchi, n. 1 lavagna, lucidi, n. 1 videoproiettore, Supporti informatici (quota utilizzo): formatori x 75 ore: Costo formatori materiale didattico: costo 2 Computer: costi Pubblicizzazione progetto e reclutamento Volantini Brochure fotocopiatrice: manutenzione e consumi

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

In riferimento all’esperienza di servizio civile, equiparata allo svolgimento di un tirocinio, si intende attribuire alla stessa, un numero di crediti che verrà poi riconosciuto tramite uno specifico accordo con l’ Università.

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

In riferimento all’accordo stipulato tra Regione Marche e le Università di: Macerata, Urbino, Camerino (Vedi allegato accordo), si intende far riconoscere l’attività svolta quale tirocinio, per quei volontari che sono iscritti ai corsi di laurea attinenti l’attività di servizio civile, questo attraverso un accordo specifico per singolo volontario

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Il Comune di Ripatransone, nella veste di promotore del progetto, certifica e riconosce in prima istanza (cioè a conclusione del progetto) le seguenti competenze e le professionalità acquisite attraverso la partecipazione al progetto e alle sue attività e attraverso la fruizione della formazione generale e della formazione specifica nei loro singoli moduli: Competenze acquisite dai volontari: Il volontario in servizio civile acquisirà attraverso la partecipazione al progetto le seguenti competenze certificabili: Competenze generali:  Conoscenza delle logiche funzionali nella gestione delle strutture, progettazione di prodotti ed attività culturali.  Gestione e catalogazione di beni storico archivistici  Organizzazione e catalogazione del patrimonio librario

Competenze specifiche:  Conoscenza dei beni artistici e storico culturali del Piceno  Capacità di lavoro di rete con gli Istituti culturali della Provincia di Ascoli Piceno

Competenze trasversali e adattive:  Area del lavoro e della cooperazione in gruppo: 31

 saper negoziare e ristrutturare il proprio punto di vista,  saper comunicare in gruppo,  saper delegare o accogliere deleghe.

Ai fini del curriculum dette competenze professionali saranno certificate e riconosciute dall’ente proponente e dagli enti partner del progetto:

. Competenza: Utilizzo e conoscenza dei principi e delle tecniche di ripresa fotografica certificato dall’Associazione “Cinefotoclub” con rilascio di attestato di partecipazione al Corso di fotografia valido ai fini del Curriculum Vitae;

. Competenza: L’Università di Urbino riconosce le competenze e professionalità acquisite dai volontari in servizio civile che svolgono il progetto nel Comune di Ripatransone.

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

Ripatransone, P.zza XX Settembre n.1

30) Modalità di attuazione:

Presso l’Ente con formatori dell’Ente.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

SI

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Metodologia La metodologia usata è equamente distribuita tra lezioni frontali e dinamiche non formali (50% ciascuna). La lezione frontale: rappresenta lo strumento tradizionale di insegnamento e di trasmissione di contenuti didattici, dove i docenti ed i discenti riproducono funzioni e ruoli acquisiti e consolidati. Affinché la lezione frontale sia finalizzata alla promozione di processi di apprendimento e non limitata alla mera illustrazione di contenuti, l’abbiamo resa più interattiva, integrandola con momenti di confronto e di discussione tra i partecipanti. Per ogni tematica trattata, quindi, ci sarà un momento di riflessione dei partecipanti sui contenuti proposti, con conseguenti dibattiti con i relatori, nei quali sarà dato ampio spazio a domande, chiarimenti e riflessioni. Le dinamiche non formali: utilizzeremo una metodologia formativa che, stimolando le dinamiche di gruppo, facilita la percezione e l’utilizzo delle risorse interne ad esso, costituite dall’esperienza e dal patrimonio culturale di ciascun volontario, sia come individuo che come parte di una comunità. Queste risorse, integrate da quelle messe a 32

disposizione dalla struttura formativa, facilitano i processi di apprendimento, in quanto le conoscenze non sono calate dall’alto, ma partono dai saperi dei singoli individui e dal gruppo nel suo complesso per diventare patrimonio comune di tutti i componenti. Se nella lezione frontale la relazione tra formatore/docente e discente è ancora di tipo “verticale”, con l’utilizzo delle dinamiche non formali si struttura una relazione “orizzontale/circolare”, di tipo interattivo, in cui i discenti ed il formatore sviluppano insieme conoscenze e competenze. Tramite queste tecniche l’apprendimento è organizzato come un duplice processo in cui le persone, attraverso la partecipazione diretta, lo scambio di esperienze e l’interazione, imparano le une dalle altre (apprendimento reciproco). Risorse tecniche impiegate La formazione si svolgerà sempre in aule abbastanza grandi da permettere l’utilizzo di attività in movimento, attrezzate con sistemi audiovisivi e lavagna a fogli mobili, per facilitare la partecipazione, l’esposizione dei contenuti e utilizzare una adeguata varietà di metodologie didattiche. Il gruppo dei formatori ha predisposto il materiale didattico e le dispense relativi ai contenuti dei corsi per i volontari. Per alcuni temi da trattare potremmo avvalerci di esperti, in ogni caso sarà presente in aula un formatore accreditato.

33

33) Contenuti della formazione:

La formazione generale del Comune di Ripatransone, in piena conformità alle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”

Macroaree e moduli formativi

1 “Valori e identità del SCN” 1.1 L’identità del gruppo in formazione e patto formativo 1.2 Dall’obiezione di coscienza al SCN 1.3 Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e Nonviolenta 1.4 La normativa vigente e la Carta di impegno etico

2 “La cittadinanza attiva” 2.1 La formazione civica 2.2 Le forme di cittadinanza – la solidarietà 2.3 La protezione civile 2.4 La rappresentanza dei volontari nel servizio civile

3 “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile” 3.1 Presentazione dell’ente 3.2 Il lavoro per progetti 3.3 l’organizzazione del servizio civile e le sue figure 3.4 Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale 3.5 Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti:- L’ascolto attivo; L’autoconsapevolezza emozionale; Intercultura

34) Durata:

42 ORE

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

COMUNE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO VIALE DE GASPERI, 124

COMUNE DI APPIGNANO DEL TRONTO VIA ROMA, 98

COMUNE DI MONTEPRANDONE VIA LIMBO,2

COMUNE DI OFFIDA VIA ROMA, 15

COMUNE DI SPINETOLI P.ZZA LEOPARDI, 31

COMUNE DI MONSAMPOLO DEL TRONTO C.SO V. EMANUELE , 87

COMUNE DI CASTEL DI LAMA VIA CARRAFO, 22 34

COMUNE DI MASSIGNANO P.ZZA G. GARIBALDI

COMUNE DI RIPATRANSONE P.ZZA XX SETTEMBRE, 1

COMUNE DI MONTALTO DELLE MARCHE P.ZZA UMBERTO I , 12

COMUNE DI COLLI DEL TRONTO P.ZZA GARIBALDI, 1

COMUNE DI CASTORANO VIA P. C. ORAZI, 3

COMUNE DI GROTTAMMARE VIA MARCONI, 50

36) Modalità di attuazione:

Presso la sede operativa con personale della struttura

37) Nominativi e dati anagrafici dei formatore/i

Nome e Cognome Data di nascita Ilene Acquaroli 14/05/1972 Mariacristina Verdecchia 24/02/1980 Graziano Franchi 30/10/1964 Meri Caponi 29/09/1988

38) Competenze specifiche del/i formatore/i

ATTIVITÀ Formatori Titoli, qualifiche, Esperienza nella PREVISTE PER I competenze ed formazione GIOVANI DEL esperienze SCN attinenti la materia - Partecipazione agli Mariacristina -Laurea in Sociologia Esperienza formativa di incontri di avvio Verdecchia -animatrice presso 5 anni nei corsi per progetto Centro Anziani operatori di strada e per - Partecipazione a stesura -Educatrice presso volontari in servizio documenti di progetto e “Centro D’Aggregazione civile allestimento strumenti Giovanile” - educatrice presso comunità Anfas per disbili - educatrice presso “Asilo Nido” - Collaborazione nella realizzazione dei prodotti comunicativi (testi, brochure, volantini, poster, inserzioni web ecc.)

35

- Realizzazione in affiancamento agli operatori del servizio di incontri nelle scuole, con le Associazioni di anziani, nei circoli per anziani, nelle parrocchie ecc.; - Logistica di progetto (invii materiali, spedizioni, diffusione dei materiali ecc.)

Collaborazione con i web- Ilene Acquaroli Diploma di maturità Esperienza di 9 anni master per la costruzione magistrale- operatrice come formatore presso dei settori “Cultura e culturale e guida gli enti pubblici ed tradizioni locali” nei siti turistico- museale; associazioni di dei 13 Comuni coinvolti; responsabile dell’ufficio volontariato informazioni ed Supporto nella accoglienza turistica pianificazione dell’attività con gli organizzatori degli eventi culturali e supporto nella promozione delle iniziative presso le strutture recettive della costa adriatica. Supporto nei tour guidati; Ilene Acquaroli Diploma di maturità Esperienza di 9 anni supporto nella magistrale- operatrice come formatore presso digitalizzazione fondi culturale e guida gli enti pubblici ed librari e ricerche turistico- museale; associazioni di (biblioteche e archivi responsabile dell’ufficio volontariato informazioni ed storici) e nella accoglienza turistica programmazione attività di apertura dei musei nel periodo estivo. Aiuto nelle uscite esterne Ilene Acquaroli Diploma di maturità Esperienza di 9 anni programmate dalle scuole magistrale- operatrice come formatore presso in accordo con gli culturale e guida gli enti pubblici ed insegnanti e dirigenti turistico- museale; associazioni di scolastici; supporto nella responsabile dell’ufficio volontariato creazione di materiale per informazioni ed le interviste che bambini e accoglienza turistica ragazzi faranno agli anziani dei Comuni su cui insistono le scuole; raccolta del materiale raccolto e supporto per l’inserimento del materiale audio-video nei siti dei 13 Comuni Supporto nella Ilene Acquaroli Diploma di maturità Esperienza di 9 anni elaborazione del materiale magistrale- operatrice come formatore presso informativo; distribuzione culturale e guida gli enti pubblici ed nelle agenzie turistiche del turistico- museale; associazioni di territorio. responsabile dell’ufficio volontariato informazioni ed accoglienza turistica

36

Partecipazione a incontri Mariacristina -Laurea in Sociologia Esperienza formativa di di chiusura progetto Verdecchia -animatrice presso 5 anni nei corsi per Centro Anziani operatori di strada e per -Educatrice presso volontari in servizio “Centro D’Aggregazione civile Giovanile” - educatrice presso comunità Anfas per disbili - educatrice presso “Asilo Nido” - Formazione e Graziano Franchi -Perito Industriale Esperienza formativa di informazione sui rischi Capotecnico 7 anni nei corsi sulla connessi all’impiego dei - Consulente per sicurezza sui luoghi di volontari in progetti di l’implementazione dei lavoro per aziende ed servizio civile sistemi di sicurezza enti aziendali secondo il decreto 81/2008 -consulente per l’implementazione dei sistemi di autocontrollo nel settore alimentare (HACCP) - consulente per l’implementazione del sistema di qualità aziendale secondo ISO 9001; consulente per la corretta applicazione delle norme dei vari settori per la corretta marcatura CE

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Riguardo alla metodologia sarà data molta importanza al lavoro di interazione attiva/confronto. Infatti, momenti culminanti del processo formativo saranno, oltre la parte teorica necessaria ed indispensabile meramente espositiva, la parte interattiva di stampo esperienziale, che consentirà di confrontare, attraverso l’esperienza di ognuno, le acquisizioni della fase precedente Il metodo utilizzerà: - role playing - brain storming - lezioni frontali

37

40) Contenuti della formazione:

Modulo Contenuti formativi Modulo 1 Presentazione dell’Ente (5 ore) -la mission, la rete di relazioni sul territorio Meri Caponi -l’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi -i progetti in corso di realizzazione e la rete di collaborazioni -cenni sulla sicurezza nei posti di lavoro Modulo: 2- Il Sistema cultura (10 ore)  il ruolo della pubblica Ilene Acquaroli amministrazione,  i soggetti extranazionali,  i beni ecclesiastici,  le dimore storiche,  le risorse finanziarie,  il consumo di cultura,  tipologie di imprese e industrie culturali,  le professioni,  il turismo,  i grandi eventi.

Modulo 3 Economia della cultura (15 ore)  il valore della cultura ed il valore Ilene Acquaroli contingente,  i consumi e il benessere,  i sistemi museali,  lo sviluppo locale,  il project financing.  il fund raising,  la comunicazione,  i linguaggi multimediali applicati al contesto culturale.

Modulo 4 – La storia del Piceno e la - Cenni storici sulla Marca storia dell’arte locale (25 ore) - Gli artisti presenti nel territorio Ilene Acquaroli piceno; - Le tradizioni artistiche e artigianali; - La cultura letteraria locale: le tradizioni locali, la poesia dialettale; - La cucina locale; - Tradizioni folcloristiche;

Modulo 5 – Il ruolo del/della -gli ostacoli nella relazione; volontario/volontaria in servizio civile e -la gestione conflitti; relazione d’aiuto (20 ore) - l’osservazione e l’ascolto attivo Mariacristina Verdecchia - la comunicazione - il lavoro di equipe

38

MODULO 6– Formazione e informazione sui - La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs rischi connessi all’impiego dei volontari in 81/2008): ruoli, funzioni, prassi progetti di servizio civile (8 ore) - I rischi generici comuni connessi a tutte le Graziano Franchi attività di progetto - I rischi specifici connessi ai luoghi di lavoro in cui è svolta l’attività, secondo il Documento di valutazione dei rischi dell’organizzazione

41) Durata:

75 ORE

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Saranno realizzate n. 4 verifiche in itinere (quadrimestrali) utilizzando i seguenti strumenti:  test di competenze formative acquisite rilevabili attraverso autovalutazione in ingresso ed in uscita  focus group su contenuti specifici, con l’obiettivo di approfondire cosa il gruppo ha rielaborato in tema di: - missione del proprio servizio; - qualità dell’intervento - partecipazione degli utenti/clienti alla realizzazione del servizio griglia di definizione del profilo professionale predisposta sugli assi del: sapere, saper fare e saper essere

Ripatransone, 14-10-2015

Il Responsabile legale dell’ente Il Sindaco Prof. Remo Bruni

39