Documento di piano – Relazione

1 Documento di piano – Relazione

SOMMARIO Lo stato di attuazione del P.R.G. previgente 22

Il sistema territoriale dei vincoli 23 IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO NELLA NUOVA LEGGE REGIONALE 12/2005 4 Le istanze preliminari 24

IL QUADRO DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA 5 IL TERRITORIO DI : IL QUADRO CONOSCITIVO 25

Il Piano Territoriale Regionale 5 Fino del Monte e il paesaggio della Valle Seriana Superiore 25 Il sistema territoriale di inquadramento nel PTR...... 6

La Rete Ecologica Regionale...... 7 Il territorio del Parco Regionale delle Orobie Bergamasche 27

Il Piano Paesaggistico Regionale 8 I valori paesaggistici del territorio 29 Inquadramento del di Fino del Monte...... 8

Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico...... 9 La Carta della sensibilità del paesaggio 30 Istituzioni per la tutela della natura...... 10 Quadro sinottico tutele paesaggistiche di legge – articoli 136 e 142 del DLgs. Il sistema insediativo e i nuclei di antica formazione 31 42/04...... 11 La rete della mobilità 32 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 12

Obiettivi del PTCP: organizzazione del territorio e sistemi insediativi...... 13 Uso del suolo 33 Obiettivi: sistema della mobilità...... 14

Obiettivi: sistema paesistico-ambientale...... 15 Uso dell’edificato 34 Obiettivi: tutela del suolo e regimazione delle acque...... 16 Obiettivi: la valorizzazione del turismo come elemento chiave per uno sviluppo economico sostenibile ...... 17 INDAGINE SUGLI ASPETTI SOCIO-ECONOMICI 35

Il Piano Naturalistico del Parco Regionale delle Orobie Bergamasche18 Dinamica della popolazione residente 35 Il bacino di riferimento...... 35 La Rete Natura 2000 19 Densità territoriale...... 36 Evoluzione demografica del bacino considerato...... 36 Il Piano di Indirizzo Forestale 20 Evoluzione della popolazione a Fino del Monte 39

IL QUADRO DELLA PIANIFICAZIONE LOCALE 21 Cittadini immigrati 42

La pianificazione generale locale 21 Struttura della popolazione 43

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Piramidi d’età...... 44 Il dimensionamento del PGT: dati quantitativi 63 Previsioni della popolazione...... 44

Indicatori sintetici 46 Indice di vecchiaia ...... 46 Indice di dipendenza totale ...... 46 Indice di ricambio della popolazione in età lavorativa ...... 47 Quota di popolazione con più di 65 anni ...... 47

La famiglia 48 Caratteristiche delle famiglie di Fino del Monte...... 48

Istruzione 49

Lavoro e popolazione attiva 49 Tassi di occupazione per settore di attività economica...... 50

La struttura economica 51 Il commercio ...... 52

Reddito 53

Mercato immobiliare 54

La struttura edilizia 55

LA DIMENSIONE STRATEGICA DEL PGT: OBIETTIVI E STRATEGIE DEL DOCUMENTO DI PIANO 58

Gli obiettivi condivisi del PGT 58

Lo scenario strategico territoriale 60

GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE 61

La Carta delle previsioni e degli obiettivi urbanistici 61

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e criteri di intervento sui nuclei storici; fornire criteri e indirizzi per la ridefinizione della morfologia urbana. IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO NELLA NUOVA LEGGE REGIONALE 12/2005 Il Documento di piano, ai sensi della direttiva 2001/42/CE, è sottoposto alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica, che accompagna tutto il percorso di redazione del PGT valutandone gli effetti e gli La legge urbanistica n.12/2005 introduce il Piano di Governo del impatti sull’ambiente, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, contribuire all'integrazione di Territorio, il nuovo strumento di disciplina e pianificazione del considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, dell'adozione di e garantire un elevato livello di territorio comunale. protezione dell’ambiente. Il PGT si articola in tre atti tra loro strettamente correlati. Il Documento di piano esplicita gli obiettivi, le strategie e le PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO azioni di piano. Si configura come strumento di governo dello Legge regionale 12/2005 sviluppo complessivo del territorio comunale e definisce il quadro conoscitivo, ricognitivo e programmatico del PGT attraverso analisi incentrate sul sistema territoriale e urbanistico, sul quadro socio-economico e demografico, sulla rete della mobilità, sul sistema paesistico, ambientale ed ecologico. Il Documento di piano delinea inoltre la strategia generale per il governo del territorio, individuando gli ambiti di trasformazione e Documento di Piano dei Servizi : Piano delle stabilendo i criteri qualitativi e quantitativi di sviluppo del PGT. Piano : - assicurare una dotazione globale di Regole : aree per attrezzature pubbliche ed - aspetti regolamentativi e Il Piano dei servizi ha il compito di garantire un’adeguata - elementi conoscitivi del interesse pubblico o generale a gli elementi di qualità del dotazione di servizi e attrezzature pubbliche e di interesse territorio supporto delle funzioni insediative costruito - linee di sviluppo pubblico o generale. In particolare il Piano dei servizi: inquadra il - eventuali aree per ERP - concorre agli obbiettivi - attiva i piani attuativi comunali dichiariati nel documento di Comune nel contesto territoriale per la fruizione dei servizi; - corridoi ecologici piano - validità quinquennale - sistema del verde di connessione formula l’inventario dei servizi presenti nel territorio; determina lo - ha valore prescrittivo e - non produce effetti diretti sul - assicura una dotazione minima di vincolante sul regime dei regime giuridico dei suoli stato dei bisogni e della domanda di servizi; confronta l’offerta e standards pari a 18 mq/abitante suoli - ha valore prescrittivo e vincolante sul la domanda di servizi; determina il progetto e le priorità di regime dei suoli azione.

Il Piano delle regole è lo strumento che disciplina gli ambiti della Figura 1 Schema di sintesi degli atti costitutivi del Piano di Governo del Territorio città consolidata. All’interno del PGT, il Piano delle regole si occupa di regolare i tessuti edificati, perimetrare e disciplinare gli ambiti destinati alle attività agricole, individuare ambiti ed edifici non soggetti a trasformazione, definire modalità

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difese da fattori di rischio che ne comportino lo spreco o il degrado e rafforzati quali principi di IL QUADRO DELLA PIANIFICAZIONE sviluppo della società e del territorio; SOVRAORDINATA • riequilibrare il territorio , privilegiando lo sviluppo di un sistema regionale policentrico, che valorizzi le

specifiche vocazioni dei diversi sistemi territoriali garantendo un’equa distribuzione delle funzioni Il Piano Territoriale Regionale qualificate e una parità di accesso ai servizi, alle infrastrutture e alla conoscenza per tutta la popolazione. La L.R. 12/05 affida al Piano Territoriale Regionale il compito di Il filo rosso che collega i tre macro-obiettivi alla concretezza dell’azione passa attraverso l’individuazione e delineare il quadro strategico di riferimento per lo sviluppo del l’articolazione nei 24 obiettivi che il PTR propone. territorio regionale. Il PTR si configura come strumento di indirizzo e orientamento, volto da un lato a definire in maniera integrata gli obiettivi di sviluppo territoriale, mediante indirizzi, orientamenti e prescrizioni aventi efficacia diretta sugli altri strumenti di pianificazione, dall’altro a sistematizzare le politiche settoriali in un’ottica di riequilibrio dello sviluppo territoriale. Il PTR, inoltre, ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico e riunisce in un unico quadro normativo il sistema organico degli strumenti di tutela paesistica, coordinando i diversi documenti che concorrono all’attuazione della politica regionale di gestione del paesaggio. Il Piano individua tre macro-obiettivi strategici per lo sviluppo sostenibile del territorio regionale 1: • rafforzare la competiti vità, intesa come capacità di generare e attrarre risorse fondamentali che contribuiscano a rafforzare la competitività delle imprese in termini di sviluppo tecnologico, capitale, forza lavoro qualificata; • proteggere e valorizzare le risorse, naturali, paesaggistiche, storiche e culturali , che devono essere al tempo stesso Figura 2 Il territorio di nel sistema dei parchi e delle aree protette della Regione Lombardia; PTR, Tavola 2 - Zone di preservazione e salvaguardia ambientale (estratto)

1Regione Lombardia, Piano Territoriale Regionale, Documento di piano, 2010

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Il sistema territoriale di inquadramento nel PTR

I Sistemi Territoriali che il PTR individua non sono ambiti e ancor meno porzioni di Lombardia perimetrate rigidamente, bensì costituiscono sistemi di relazioni che si riconoscono e si attivano sul territorio regionale, all’interno delle sue parti e con l’intorno. Come evidenziato nella tavola 4 del Documento di Piano del PTR, il Comune è inquadrato all’interno di due sistemi territoriali: - il sistema territoriale dei Laghi - Il sistema territoriale della Montagna Gli obiettivi dei sistemi territoriali sono la declinazione degli obiettivi del PTR per i 6 sistemi territoriali individuati dal piano. Fra gli obiettivi del sistema territoriale montagna si sottolineano (tra parentesi il collegamento con i 24 obiettivi PTR): - ST2.1 Tutelare gli aspetti naturalistici e ambientali propri dell'ambiente montano (ob. PTR 17) - ST2.2 Tutelare gli aspetti paesaggistici, culturali, architettonici ed identitari del territorio (ob PTR 14, 19)

Fra gli obiettivi del sistema territoriale dei Laghi si Figura 3 Estratto della Tavola 4 del Documento di Piano del PTR – I sistemi territoriali del PTR sottolineano: - ST4.2 Promuovere la qualità architettonica dei manufatti come parte integrante dell'ambiente e del paesaggio (ob. PTR 5, 20, 21) - ST4.3 Tutelare e valorizzare le risorse naturali che costituiscono una ricchezza del sistema, incentivandone un utilizzo sostenibile anche in chiave turistica (ob. PTR 17, 18)

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La Rete Ecologica Regionale - corridoi ecologici primari, da conservare ovvero ricostruire mediante azioni di rinaturazione; - principali progetti regionali di rinaturazione. La Rete Ecologica Regionale (RER) è la modalità prevista dal La RER costituisce un riferimento vincolante per le scelte di pianificazione provinciale e comunale: le aree PTR per raggiungere le finalità previste in materia di biodiversità sono sito preferenziale per l’applicazione di misure ambientali e progetti di rinaturazione promossi dalla e servizi ecosistemici. Regione e per l’individuazione di nuovi PLIS. La RER persegue i seguenti obiettivi generali: Eventuali interventi di trasformazione dovranno essere generalmente evitati. Qualora si dimostri che tali - riconoscere le aree prioritarie per la biodiversità; interventi rivestano una indubbia valenza sociale, dovranno essere opportunamente compensati da opere - individuare un insieme di aree e azioni prioritarie per i di compensazione naturalistica. programmi di riequilibrio ecosistemico e di ricostruzione naturalistica; - fornire lo scenario ecosistemico di riferimento e i collegamenti funzionali per: l’inclusione dell’insieme dei SIC e delle ZPS nella Rete Natura 2000 (Direttiva Comunitaria 92/43/CE); - il mantenimento delle funzionalità naturalistiche ed ecologiche del sistema delle Aree Protette nazionali e regionali; - articolare il complesso dei servizi ecosistemici rispetto al territorio, attraverso il riconoscimento delle reti ecologiche di livello provinciale e locale. La Rete si sviluppa a dimensione regionale inquadrandosi nel più vasto scenario territoriale ambientale delle regioni biogeografiche alpina e padana attraverso uno schema direttore che individua: - siti di Rete Natura 2000; - Parchi, Riserve naturali, Monumenti naturali e Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS); - principali direttrici di frammentazione dei sistemi di relazione ecologica; Figura 4 Sintesi della rete ecologica regionale del PTR: in verde gli elementi di primo livello della rete, in azzurro gli - ambiti prioritari (gangli) di riqualificazione in contesti elementi di secondo livello ecologicamente impoveriti;

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Il Piano Paesaggistico Regionale Fra i documenti del PPR l’Abaco dà le principali informazioni di carattere paesistico - ambientali articolate per Comuni: Il PTR, in applicazione dell’art. 19 della LR 12/2005, ha natura - Volume 1 “Appartenenza ad ambiti di rilievo paesaggistico regionale”. Si evidenzia l’appartenenza alla ed effetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi della fascia prealpina e l’inclusione nel Parco delle Orobie Bergamasche legislazione nazionale (DLgs n. 42/2004). - Volume 2 “Presenza di elementi connotativi rilevanti”. Il volume segnala che i Nuclei Operativi Il Piano Paesaggistico Regionale (di seguito PPR) ha duplice Provinciale hanno effettuato ricerche su geologia, vegetazione, fauna, agricoltura, elementi storici e natura: culturali, previsioni urbanistiche, vincoli vigenti, grandi progetti riguardanti Fino del Monte  di quadro di riferimento per la costruzione del Piano del Paesaggio Lombardo  di strumento di disciplina paesaggistica attiva del territorio Il Piano Paesaggistico Regionale assume un approccio propositivo e non solo difensivo della pianificazione paesaggistica affrontando anche il complesso tema del degrado e della valorizzazione del paesaggio; con il Piano Paesaggistico la Regione perviene, con una maggiore articolazione della disciplina regionale, al completamento degli indirizzi e delle disposizioni per la pianificazione urbanistica e attiva una maggiore integrazione tra politiche paesaggistiche e altre politiche di settore (turismo, agricoltura, infrastrutture, energia, ecc).

Inquadramento del Comune di Fino del Monte

Con riferimento al Piano Paesaggistico Regionale il territorio comunale di Fino del Monte rientra nell’Unità Tipologica di Paesaggio “Fascia prealpina” e più in dettaglio fra i Paesaggi delle montagna e delle dorsali (campitura marrone in Tavola A). Fra gli Ambiti geografici dei Paesaggi di Lombardia, Fino del Monte rientra nell’Ambito 9 “Valli Bergamasche”. Figura 5 Estratto dal PPR – Tavola A - Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio

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Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico

Il pizzo della Presolana, a nord di Castione, al confine con (punto verde n. 12 in tavola B) è stato riconosciuto come luogo dell’identità regionale. E’ punto di arrivo del tracciato guida paesaggistico n. 20 Sentiero delle Orobie e Gran Via delle Orobie. Il tracciato guida paesaggistico n. 22 Sentiero dell’Alto Serio è un percorso escursionistico di interesse naturalistico e antropico nell’alto bacino del Serio con possibilità di pernottamento in rifugi o negli abitati della valle; parte da ed arriva in Aprico di Fino del Monte per un estensione complessiva di 85 km. I percorsi completi sono riportati nei “Repertori” del Piano Paesaggistico.

Figura 6 Estratto dal PPR – Tavola B - Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico

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Istituzioni per la tutela della natura

Oltre al Parco delle Orobie Bergamasche sono cartografate in Tavola C la ZPS n. 4 Orobie Bergamasche (Zone di Protezione Speciale, campitura arancione) e il SIC n. 9 Val Sedornia - Val Zurio - Pizzo della Presolana (Siti di importanza Comunitaria, campitura gialla) Le stesse sono tra le aree di particolare interesse ambientale – paesistico cartografati in tavola D come ambiti di elevata naturalità (tutelati ai sensi dell’art. 17 Normativa PPR). Per quanto attiene la tutela paesaggistica degli ambiti di elevata naturalità il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle Orobie Bergamasche in quanto atto a maggior definizione definisce la disciplina paesaggistica del territorio (art. 6 normativa PPR). Il territorio di Fino ricade per 11 ha nel Parco delle Orobie.

Figura 7 Estratto dal PPR – Tavola C - Istituzioni per la tutela della natura

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Quadro sinottico tutele paesaggistiche di legge – articoli 136 e 142 del DLgs. 42/04

La Tavola I del PPR rappresenta l’insieme delle tutele paesaggistiche. E’ evidente in particolare nella tavola la campitura a righe verdi che individua i parchi regionali. Un sistema vincolistico di maggior dettaglio è riportato nel PTCP. Nei repertori del PTC vengono individuati i seguenti beni: - 1.1 Beni immobili di interesse artistico e storico ex D.Lgs.490/99 – art.2 : Castello medioevale del sec. XIII-XIV dimora della famiglia Da Fin, in posizione dominante sulla vallata sottostante (vincolo n. 56 del 26/10/1910); chiesa parrocchiale di S. Andrea (vincolo n. 403 del 10/12/1919); resti dell’antica chiesa medioevale nella chiesetta di S. Salvatore (vincolo l. 1089/39 n. 246 del 11/07/1914); ex convento Francescano di S. Salvatore (vincolo l. 1089/39 n. 407 del 17/10/1920 sul Portale del Convento Femminile delle Clarisse Soppresso 1575) - 2.1 centri storici e nuclei storici - elementi storico architettonici (escluse presenze archeologiche) : Torre medioevale di difesa ora incorporata nella muratura della cascina in località Somasca; nuclei rurali a carattere permanente, malghe e cascine(Grattarolo, Inimelcampo, Masone, Parè, Pospè, Pratolongo, Prete)

Figura 8 PPR – Tavola I - Quadro sinottico tutele paesaggistiche di legge – articoli 136 e 142 del DLgs. 42/04

11 Documento di piano – Relazione

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Il PTCP identifica diversi ambiti territoriali (montano, pedemontano-collinare, conurbazione di , Il PTCP vigente è stato approvato con deliberazione consiliare pianura) che identificano macroaree di carattere omogeneo, a loro volta suddivise ai fini della disciplina n. 40 del 22 aprile 2004 e pubblicato sul BURL, Serie Inserzioni, del PTCP, in ambiti urbanistici sovracomunali, che costituiscono insiemi territoriali con ancora maggiori n. 31 del 28 luglio 2004, ai sensi dell'art. 3 comma 36 della LR affinità culturali e socio-economiche. Il comune di Fino del Monte ricade nell’ambito 7, comprendente 05.01.2000 n. 1; a seguito della sopravvenuta approvazione l’unione dei Comuni della Presolana (Rovetta, Fino del Monte, , , , della LR 12/2005, si è provveduto all’avvio dell’iter di ) e . adeguamento del PTCP alla nuova normativa mediante la deliberazione n. 111 del 23 marzo 2006 della Giunta Provinciale. Obiettivo generale del Piano è il perseguimento della compatibilità tra sistema ambientale, naturale ed antropico, da perseguire mediante una politica territoriale volta a coniugare lo sviluppo economico della provincia con la salvaguardia e la tutela degli elementi ambientali. A tal fine viene individuata una serie di obiettivi specifici di seguito sintetizzati: • compatibilità tra gli interventi di trasformazione d’uso del suolo e la salvaguardia delle risorse territoriali, in primo luogo le aree agricole; • salvaguardia del sistema delle acque, anche al fine di ridurre il rischio ecologico; • mantenimento e realizzazione di “corridoi ecologici”; • salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; • sviluppo dell’accessibilità delle funzioni territoriali “strategiche”; • miglioramento della qualità delle trasformazioni edilizie; Figura 9 Estratto della Tavola E5.1, Perimetrazione degli ambiti territoriali, che individua l'ambito territoriale di • razionalizzazione della distribuzione delle aree produttive, Clusone e dei Comuni della Presolana. finalizzata anche al recupero delle aree dimesse; • promozione di piani urbanistici ispirati da criteri di ecocompatibilità.

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Obiettivi del PTCP: organizzazione del territorio e sistemi In questo quadro, lo scenario proposto dal PTCP assume l’area delle valli come un ambito che può essere insediativi utilmente trattato in modo unitario sul piano delle politiche di sviluppo insediativo. In questo senso il piano individua alcune linee strategiche di intervento orientate su specifici tematiche: lo Nella definizione del quadro complessivo di organizzazione del sviluppo del turismo di qualità, la politica di valorizzazione dei parchi, il recupero e lo sviluppo delle attività territorio, dei suoi sistemi insediativi, delle qualità, potenzialità ed agricole e delle produzioni agroalimentari, le politiche urbanistiche di tutela e riqualificazione del opportunità future del territorio provinciale, il PTCP fa riferimento patrimonio storico e architettonico, le politiche culturali di tutela e promozione delle identità e dei patrimoni alle linee strategiche e programmatiche di intervento che locali, l’incremento delle condizioni di accessibilità al territorio in una prospettiva di sviluppo sostenibile. l’Amministrazione Provinciale si è data nell’approvazione del documento “Quadro Conoscitivo e strategico – scenari di trasformazione per il territorio della Provincia di Bergamo” predisposto dall’Istituto per la Ricerca Sociale. Fino del Monte forma parte integrante del sistema insediativa della Valle Seriana Superiore o Alta Val Seriana. La Val Seriana sembra configurarsi, dal punto di vista della morfologia insediativa, come una estesa città lineare. Esistono tuttavia profonde differenze tra alta valle, che presenta caratteri tipici della montagna (spopolamento, carenza di servizi alle persone e alle famiglie, pendolarismo su Bergamo, specializzazione turistica) e bassa valle (industrializzata, con mancanza di aree per nuovi insediamenti produttivi, sostanziale saturazione del territorio, congestione ed elevati costi di mobilità, immigrazione, richiesta di manodopera che non si riesce a soddisfare). L’area montana dell’alta Valle Seriana è caratterizzata da un andamento demografico decrescente e da una migrazione interna verso le valli basse e le zone di pianura attratti dalle Figura 10 Tavola E4.4 del PTCP di Bergamo, Organizzazione del territorio e sistemi insediativi – Quadro strutturale maggiori opportunità di lavoro. Questo da un lato si traduce in (estratto). una minor pressione antropica sulla valle, dall’altro implica una minore disponibilità di risorse capaci di muovere l’economia locale.

13 Documento di piano – Relazione

Obiettivi: sistema della mobilità

Il PTCP evidenzia lo stato di criticità dell’attuale sistema della mobilità viaria e ferroviaria, che contraddistingue la Provincia di Bergamo. Il piano cerca quindi di dare risposta a questa situazione di carenza infrastrutturale sia assumendo le previsioni infrastrutturali sovraordinate, sia prevedendo una serie di interventi alla scala provinciale. L’obiettivo principale sul medio/lungo periodo (2012) riguarda il potenziamento di reti di trasporto pubblico su ferro lungo le direttrici est-ovest e nord-sud del territorio provinciale, ai fini di riequilibrare le modalità di trasporto delle persone e delle merci, rendendo maggiormente competitivo il trasporto pubblico su ferro, rispetto alle modalità su gomma del trasporto privato. Nel territorio di Fino del Monte e dell’Alta Valle Seriana il PTCP prevede la realizzazione di alcune fondamentali interventi sulla rete stradale: - la variante alla ex SS671 della Val Seriana, già realizzata, che attraversa il territorio di Fino del Monte facilitando il Figura 11 Estratto della Tavola E3 del PTCP di Bergamo, Infrastrutture per la mobilità - Quadro integrato delle reti e collegamento con l’altopiano di Clusone e con gli altri dei sistemi comuni della Presolana; - la bretella di collegamento fra la ex SS671 e la S.P. 49 nel territorio di Clusone; tale soluzione consente da un lato un collegamento più rapido ai centri dell’Alta Valle del Serio verso l’Ospedale e il centro di Clusone, dall’altro un più efficiente al nuovo tratto alternativo della variante alla ex SS. n. 671; - la variante della statale della Val Seriana a Castione della Presolana, con la realizzazione di una circonvallazione di decongestionamento del traffico dalle aree centrali.

14 Documento di piano – Relazione

Obiettivi: sistema paesistico-ambientale paesaggio, in particolare ove si verifichi la necessità di interventi di compensazione e mitigazione rispetto a situazioni infrastrutturali ed insediative che possano generare impatto ambientale; Il PTCP riveste valenza di Piano paesistico-ambientale e di • migliorare le condizioni favorevoli alla biodiversità. conseguenza dedica particolare attenzione alla definizione di politiche volte alla definizione, individuazione e tutela delle ricchezze paesistiche ed ambientali della Provincia. Gli estensori del PTCP hanno quindi provveduto in primo luogo, in coordinamento con gli enti gestori dei parchi presenti sul territorio provinciale, alla individuazione dei caratteri generali del territorio, della qualità del paesaggio nei vari ambiti naturali che compongono la provincia, delle visuali di percezione. Oltre a questa indagine generale, il piano provinciale ha effettuato il rilievo ed l’individuazione degli elementi puntuali da sottoporre a tutela, costituiti da emergenze storico-architettoniche, giardini, emergenze del paesaggio agrario, elementi di archeologia industriale, viabilità storica, centri e nuclei di interesse storico/artistico/ambientale, agglomerazioni rurali di rilevanza storica, architettura spontanea tradizionale. Il PTCP definisce gli interventi di valorizzazione e tutela, in linea con i propri obiettivi generali, di seguito sintetizzati: • favorire e incentivare le condizioni socioeconomiche, urbanistiche, produttive necessarie al mantenimento dei Figura 12 Estratto della Tavola E5.4 del PTCP di Bergamo, Tutela, riqualificazione e valorizzazione ambientale e caratteri del paesaggio in ciascuna delle sue componenti e paesaggistica del territorio. nel loro insieme; • perseguire il necessario equilibrio tra i contesti naturali e ambientali, le strutture agricole e i sistemi insediativi; • assicurare la conservazione e la valorizzazione dei caratteri ambientali e paesistici in tutti i loro valori ancora presenti e favorire la riqualificazione delle situazioni compromesse; • definire e promuovere tutti i possibili indirizzi d’intervento che consentano di proporre nuovi elementi costitutivi del

15 Documento di piano – Relazione

Obiettivi: tutela del suolo e regimazione delle acque

Il PTCP ritiene fattore di estrema importanza la tutela del suolo e della regimazione delle acque, considerando come nel recente passato l’espansione dell’urbanizzato e delle infrastrutture abbiano generato conseguenze anche gravi per il dissesto del territorio. Obiettivo fondamentale del PTCP è quindi quello di ridurre il rischio di effetti negativi derivanti dalla attuale criticità idrogeologica, effetti particolarmente evidenti in occasione di eventi meteorologici estremi. Il PTCP ha quindi operato una mappatura generale del territorio, rimandando gli interventi strutturali e puntuali al Piano di Settore Idrogeologico ed Idraulico. Il comune di Fino del Monte, situandosi in un territorio di carattere prevalentemente montuoso e collinare solcato da numerosi corsi d’acqua, presenta caratteri idrogeologici problematici, con aree a disciplina più restrittiva che non consente interventi di trasformazione a causa delle gravi situazioni statiche dei suoli della presenza di ambiti a forte Figura 13 Tavola 5.2 del PTCP – Vincolo idrogeologico (R.D: 3267/23) Piano stralcio di assetto idrogeologico rischio idrogeologico. (P.A.I.). Le criticità si concentrano prevalentemente nelle aree montuose a nord e a sud dei centri abitati e lungo le sponde del torrente Valleggia. In questi ambiti la compatibilità degli interventi di trasformazione territoriale è condizionata ad approfondimenti e studi di dettaglio di carattere idrogeologico ed idraulico che accertino la propensione dell’area all’intervento proposto o ambiti edificati che per particolari condizioni geologiche o idrogeologiche richiedono la verifica delle condizioni e specifica attenzione negli interventi di modificazione edilizia e di nuova costruzione.

16 Documento di piano – Relazione

Obiettivi: la valorizzazione del turismo come elemento - il recupero e la valorizzazione del patrimonio rurale diffuso delle comunità montane (borghi, cascine, chiave per uno sviluppo economico sostenibile baite ecc.);

- la valorizzazione e la “messa in circuito” dell’importantissimo patrimonio culturale, storico urbanistico Il PTCP ribadisce in più occasioni l’importanza cruciale del e architettonico presente nelle valli bergamasche, in una prospettiva di organizzazione in blocchi turismo nell’assetto socio-economico provinciale, quale tematici o lungo percorsi articolati che consentano di offrire all’utenza del turismo culturale situazioni elemento chiave per la promozione e lo sviluppo economico da vivere come specifiche attività escursionistiche. locale, oltre che per la promozione e valorizzazione dei patrimoni identitari locali. Questo aspetto risulta particolarmente significativo soprattutto per i territori montani e delle valli, che presentano caratteri di maggiore debolezza e fragilità rispetto agli ambiti di pianura. Tuttavia i territori delle valli possono far leva su opportunità ed elementi di forza unici, rappresentati dalla grande ricchezza e varietà del patrimonio ambientale, paesaggistico, storico e architettonico. Parallelamente vanno evidenziati alcuni fattori di criticità che risultano condizionanti rispetto a qualsiasi politica di sviluppo turistico: - il sempre più scarso innevamento delle aree montane delle alte valli, con una inevitabile contrazione dei tempi di permanenza turistica nel periodo invernale; - una situazione ambientale estremamente positiva sotto il profilo paesistico e tuttavia legata ai caratteri peculiari della morfologia e dell’ambiente prealpino che si pongono non sempre in termini sufficientemente competitivi anche nella stagione estiva rispetto alle stazioni turistiche montane delle zone alpine; - una non sempre adeguata offerta di servizi all’utenza Figura 14 Tavola E5.6 del PTCP, Centri e nuclei storici – elementi storico architettonici (estratto). turistica, in particolare nella scarsità di offerta di attrezzature

e di opportunità di occupazione del tempo libero. Tenendo conto di tali fattori, il piano propone alcune linee di indirizzo strategiche per lo sviluppo del sistema turistico ricettivo:

17 Documento di piano – Relazione

- Il Piano Naturalistico del Parco Regionale delle Orobie stabilizzare gli esiti del piano passando alla formale approvazione del Piano Territoriale di Bergamasche Coordinamento, assumendo l’impostazione del nuovo piano in coordinamento con quanto stabilito dalla normativa vigente Il Consorzio Parco delle Orobie Bergamasche, con deliberazione di Assemblea Consortile n. 7 dell’8 maggio 2008, ha formalmente proceduto all’avvio del progetto “Piano Naturalistico”, il cui fine è appunto quello di sperimentare modalità innovative di elaborazione del Piano Territoriale di Coordinamento di cui alla L.R. 86/83. La proposta di Piano Naturalistico per il Parco Regionale delle Orobie Bergamasche rappresenta uno dei progetti più innovativi nel panorama della pianificazione ambientale sovraordinata e costituisce una interessante evoluzione del tradizionale Piano Territoriale di Coordinamento (PTC), da sempre inteso quale strumento di natura prevalentemente urbanistica di regolazione e disciplina dell’uso dei suoli Con l’introduzione, anche in Italia, del sistema Rete Natura 2000, si è di fatto spostato l’asse dei provvedimenti e degli interventi in tema di aree protette e di conservazione della natura in senso più marcatamente naturalistico ed ecologico. In particolare l’attenzione si è spostata da una tutela prevalentemente passiva, fatta di divieti e prescrizioni, a forme di tutela attiva basate sulla conservazione della natura e del paesaggio ecologicamente inteso e sulla gestione attiva degli habitat e delle specie di interesse scientifico e naturalistico. Il percorso di costruzione del Piano Naturalistico delle Orobie Bergamasche si articola in due tappe successive: - la sperimentazione di un nuovo approccio alla pianificazione del territorio, che passi attraverso l’integrazione di un Piano Naturalistico Comunale nei Piani di Governo del Territorio Figura 15 Studi per il Piano Naturalistico delle Orobie Bergamasche, Carta delle unità ambientali. previsti dalla L.R. n. 12/2005;

18 Documento di piano – Relazione

La Rete Natura 2000

Rete Natura 2000 è il nome che il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e coerente - una “rete”, appunto - di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell’Unione stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati I e II della cosiddetta Direttiva “Habitat” (n. 92/43/CEE) e delle specie di cui all’allegato I della Direttiva “Uccelli” (n. 79/409/CEE, ora n. 2009/147/CE), nonché di altre specie migratrici che tornano regolarmente in Italia. La Rete Natura 2000 è attualmente composta da due tipi di aree: le Zone di Protezione Speciale (ZPS), previste dalla Direttiva “Uccelli”, e i Siti di Importanza Comunitaria (SIC), previsti dalla Direttiva “Habitat”; tali zone possono avere tra loro diverse relazioni spaziali, dalla totale sovrapposizione alla completa separazione. Nel territorio comunale di Fino del Monte si trovano due aree Figura 16 Sistema delle aree protette della Rete Natura 2000 nel Parco delle Orobie Bergamasche. protette di interesse comunitario: - il SIC Val Sedornia – Val Zurio – Pizzo della Presolana - la ZPS Parco delle Orobie Bergamasche.

19 Documento di piano – Relazione

• Il Piano di Indirizzo Forestale il raccordo tra scelte di sviluppo basate su criteri urbanistici e la tutela delle risorse silvo-pastorali ed ambientali in genere; Il Piano di Indirizzo Forestale (PIF), strumento di pianificazione • la valorizzazione economica dei boschi produttivi mediante interventi di selvicoltura naturalistica; istituito ai sensi della L.R. 28 ottobre 2004, n. 27, costituisce lo • il miglioramento della funzione protettiva dei soprassuoli mediante la promozione di interventi di specifico piano di settore del PTCP nel campo delle politiche di manutenzione territoriale diffusa e di compensazione 2. conservazione e gestione del patrimonio boschivo. In particolare il PIF è definito dalla normativa come lo “strumento di analisi e indirizzo per la gestione dell'intero territorio forestale ad esso assoggettato, di raccordo tra la pianificazione forestale e la pianificazione territoriale, di supporto per la definizione delle priorità nell'erogazione di incentivi e contributi e per la individuazione delle attività selvicolturali da svolgere” (art. 8 comma 3, L.R. 27/2004). Il PIF della Comunità Montana della Valle Seriana, il cui iter di elaborazione è partito nel 2009, si prefigge di indirizzare gli interventi di trasformazione, utilizzazione e miglioramento verso l’ottimizzazione delle attitudini funzionali del bosco (produttiva, protettiva, paesaggistica, etc. ) mediante: • l’analisi del territorio e la descrizione delle sue caratteristiche; • l’attenta e puntuale proposta di interventi di utilizzazione e di miglioramento del territorio; • la condivisione delle scelte. Il PIF intende inoltre: • di contribuire al miglioramento del paesaggio mediante il Figura 17 PIF Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore, Fino del Monte e Songavazzo, Tavola 3-F Carta dei tipi forestali (Fino del Monte) [estratto]. mantenimento di prati e pascoli e la conservazione delle tipologie forestali esteticamente rilevanti; • di migliorare la fruibilità turistica del territorio mediante la valorizzazione degli itinerari esistenti;

• la conservazione, la tutela e il ripristino degli ecosistemi

naturali con particolare riferimento alla Rete Natura 2000; 2 PIF Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore, Fino del Monte e Songavazzo, Documento di scoping

20 Documento di piano – Relazione

IL QUADRO DELLA PIANIFICAZIONE LOCALE

La pianificazione generale locale

La tavola 3 del Documento di piano, Quadro della pianificazione locale, restituisce un quadro di sintesi dello stato complessivo della pianificazione nel contesto territoriale di riferimento, basato sull’acquisizione dei dati del MISURC (Mosaico Informatizzato degli Strumenti Urbanistici Comunali) della Regione Lombardia. La struttura delle informazioni permette di classificare il territorio secondo differenti modalità: - per destinazioni d'uso (residenziale, produttiva, ecc.) con eventuali sottocategorie (aree per attrezzature, parcheggi, ecc.); - per stato di attuazione (consolidato, trasformazione, espansione, ecc.); - per modalità attuative (piano di lottizzazione, piano di zona, ecc.).

Figura 18 Tavola 3 del Documento di piano, Quadro della pianificazione generale locale.

21 Documento di piano – Relazione

Lo stato di attuazione del P.R.G. previgente

Il PRG di Fino del Monte, approvato dal Consiglio Comunale nel febbraio 2003, costituisce il precedente strumento comunale di pianificazione e disciplina d’uso dei suoli, previsto dalla vecchia legge urbanistica n. 1150 del 1942, poi superata dalla L.R. 12/2005. Il PRG prevedeva complessivamente 10 Piani di Lottizzazione, aventi una superficie territoriale complessiva di oltre 107.000 mq.. Solamente un piano, il PL Sopa, è stato definitivamente completato. La gran parte dei PL sono invece stati già convenzionati ma la loro realizzazione è ancora in itinere: PL 1 di via Michelangelo, PL 2 di via Sopa, PL 4 via Masù Pret, i PL Masù, Doss, Bino e Crocetta. In totale questi PL hanno esaurito circa la metà delle loro possibilità edificatorie; restano tuttavia circa 28.500 mc di volumetria residua, pari a circa 190 abitanti teorici insediabili, che vengono confermati e dei quali il Piano di Governo del Territorio tiene opportunamente conto nelle previsioni dimensionali per la dotazione di servizi. Due piani risultano attualmente non attivati: il PL 3 di via Marconi e il PL Pret 1.

Figura 19 Tavola 8 del Documento di Piano: Stato di attuazione del P.R.G. previgente.

22 Documento di piano – Relazione

Il sistema territoriale dei vincoli

Il Documento di piano recepisce il vincoli derivanti da strumenti di pianificazione sovraordinati e accoglie gli elementi vincolanti contenuti all’interno del PRG previgente. La Carta dei vincoli (figura a lato), offre un quadro di sintesi del sistema dei vincoli operante sul territorio di Fino del Monte. Al fine di facilitarne l’analisi e la lettura, il sistema è stato suddiviso in quattro ambiti sovrapposti: - vincoli ambientali : il Parco Regionale delle Orobie Bergamasche; il PLIS del Monte Varro; l’ambito di opportuna istituzione del PLIS (da PTCP); boschi e foreste (da PIF); SIC e ZPS; ambiti di elevata naturalità al di sopra dei 1000 m; - vincoli paesaggistici, monumentali e architettonici: i beni culturali (D.Lgs. 42/2004, ex L. 1089/39), che a Fino del Monte comprendono i resti del castello medievale (sec. XIII- XIV), la chiesa parrocchiale di S. Andrea, i resti dell’antica chiesa medievale nella chiesetta di S. Salvatore, il portale di accesso al convento del XV secolo; le fasce di rispetto di 150 m dei corsi d’acqua; - vincoli idrogeologici , desunti principalmente dal PTCP e dagli approfondimenti dello studio geologico comunale: il vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 3267/23; la classe 4 di fattibilità geologica; le fasce di rispetto del reticolo idrico minore; le zone di tutela e le fasce di rispetto dei pozzi; le aree di frana attiva non perimetrate; gli ambiti estrattivi regolati dal Piano cave vigente;

- vincoli infrastrutturali : fasce di rispetto cimiteriale e stradale. Figura 20 Tavola 5 del Documento di piano, Carta dei vincoli

23 Documento di piano – Relazione

Le istanze preliminari

All’avvio del procedimento del PGT sono state presentate in totale 15 istanze preliminari, che interessano una superficie territoriale complessiva di circa 115.000 mq. Le istanze sono state dapprima localizzate e in seguito classificate sulla base dell’oggetto delle richieste avanzate e della destinazione richiesta, allo scopo di restituire una sintesi dei suggerimenti della cittadinanza, ma anche delle dinamiche sociali ed economiche emergenti di fronte alle quali il piano deve fornire delle risposte. Le richieste si concentrano soprattutto su due aree: la vasta area agricola situata in località Cardàs, una delle poche aree edificabili rimasta ancora libera, e l’ambito perimetrato dal PRG come PL3 via Marconi. Nel primo caso si formula richiesta, a più riprese e con diverse proposte progettuali, di edificabilità residenziale; nel secondo caso si richiede di confermare le previsioni in atto sia per quanto attiene la perimetrazione dell’ambito, sia per la superficie lorda di pavimento edificabile. Le altre istanze, distribuite uniformemente sul resto del territorio comunale, presentano generalmente richieste di cambio di destinazione con possibilità di edificazione residenziale su terreni agricoli.

Figura 21 Estratto della Tavola 4 del Documento di piano: Istanze, criticità e aspettative.

24 Documento di piano – Relazione

rappresenta l’ultima propaggine meridionale dell’ambito paesistico montano della Valzurio: si tratta di un IL TERRITORIO DI FINO DEL MONTE: IL QUADRO ambito di grande valore naturalistico, vegetazionale e floristico, per la presenza di versanti boscati CONOSCITIVO compatti, di boschi radi di transizione, di praterie d’alta quota, di macereti, delle rupi di testata e delle creste dei versanti. Il referente visuale principale dell’unità è la Presolana, con la cresta sommitale del versante sinistro. Le prospettive risultano lunghe e incanalate dai versanti, e focalizzate dal sistema di Fino del Monte e il paesaggio della Valle Seriana testata. Il sistema insediativo e le presenze antropiche si strutturano nel sistema degli alpeggi, ancora in Superiore gran parte funzionanti. Il comprensorio pastorale si articola e si struttura nel rapporto tra insediamenti

permanenti di fondovalle, baite, stalle a mezza costa e malghe in quota, e l’ambito è definito con grande Fino del Monte fa parte del territorio della Valle Seriana chiarezza dalla rete dei percorsi, dei depositi a mezza costa, delle aree di sosta e riposo per il bestiame, Superiore, la parte più settentrionale della valle del fiume Serio: delle fonti d’acqua e dei rifugi. A Fino gli insediamenti di quota, baite e alpeggi in particolare, si un’unità ambientale e paesaggistica della fascia alpina e concentrano in alcuni piccoli nuclei, che si distribuiscono in maniera sparsa e puntiforme sulle pendici prealpina che si estende dalle tra le cime del Pizzo del Diavolo montuose e sugli altipiani: Posrè, Aprico, Parè, Masone, Nimelcampo. di Tenda e i rilievi intermedi che interrompono i sistemi di versante e aprono alla Media e Bassa Valle Seriana. Sia la notevole estensione territoriale, sia la considerevole diversificazione delle quote altimetriche e delle componenti naturalistiche, la rendono un territorio molto vario ed eterogeneo sia da un punto di vista ambientale che paesaggistico. Il territorio di comunale di Fino del Monte si inserisce nell’unità ambientale della media Val Seriana 3 e può essere suddiviso, da un punto di vista orografico e morfologico, in tre fasce paesaggistiche che si estendono progressivamente da nord verso sud. Una prima fascia, che occupa gran parte del territorio comunale, è costituita dal paesaggio montano, che si estende fra gli 800 e i 1500 m di quota: le vette principali sono le creste della Roncada, il Monte Castello e, più a sud, il Monte Grom. Questo sistema

Figura 22 Il paesaggio di Fino del Monte da una ripresa aerea: in primo piano il grande pianoro di Clusone; sullo sfondo il Massiccio della Presolana e il paesaggio alpino delle Orobie Bergamasche (fonte: www.comune.rovetta.bg.it) . 3 Relazione del PTCP di Bergamo, Allegato 1 Unità di paesaggio

25 Documento di piano – Relazione

La profonda incisione costituita dal bacino del torrente, che si riversa nel lago d’Iseo, mettendo in Una seconda fascia paesistico territoriale si articola ai piedi del comunicazione la Valle Seriana con la Valle di Scalve e la Valle Cavallina, risulta delimitata ad est ed ad Monte Grom e comprende la piana sulla quale si estende il ovest dai massicci del Monte Cornet e Fogarolo-Pizzo Formico, dai quali discendono ampi versanti centro abitato di Fino del Monte. Quest’area è pienamnete collinari, talvolta intervallati da pianori. Il fondovalle, nel quale sorgono i principali centri abitati è formato ascrivibile nel più ampio contesto ambientale e paesaggistico da un ampio terrazzo, con vaste aree boscate del paesaggio naturale montano. della conca o pianoro di Clusone. La conca di Clusone, in parte terrazzo fluviale e in parte conca di origine glaciale; risulta morfologicamente leggermente ondulata e delimitata da notevoli emergenze montuose, è interrotto verso est dalla profonda incisione del torrente Borlezza-Gera e dalla parete rocciosa verticale che forma il limite del pianoro di Poerza-Brugai. Nel contesto dell’intera Valle Seriana, la piana di Clusone riveste un significato di grande importanza, come grande valico collegante ambienti diversi: da un lato la valle che conduce alla pianura bergamasca, dall’altro l’apertura verso il lago d’Iseo e la Valcamonica, dall’altro ancora verso la Presolana e la Val di Scalve. Morfologicamente il pianoro presenta pregevoli connotazioni paesistiche da salvaguardare per le morbide forme e le minute ondulazioni che ne determinano plasticamente la valenza. L’ambito, complessivamente, per la sua posizione elevata e prossima ai centri turistici della Presolana, è stato interessato da un notevole sviluppo edilizio, prevalentemente di seconde case e di tipo estensivo. L’urbanizzazione, sostanzialmente continua, si sviluppa sull’asse Clusone- Rovetta-Fino del Monte, proseguendo poi sino a comprendere i nuclei abitati di Onore e Poerza. La terza fascia, che interessa la parte meridionale del territorio di Fino del Monte, è riconducibile alla valle del torrente Valeggia- Borlezza, che costituisce il limite orografico e fisico dell’area Figura 23 Il paesaggio di Fino del Monte, Rovetta e Onore in una vista aera da nord; sullo sfondo il Lago d'Iseo urbanizzata. (fonte: www.unionepresolana.bg.it).

26 Documento di piano – Relazione

Nella fascia altimetrica delle Prealpi calcaree si possono ammirare numerosi endemismi: ricordiamo la Il territorio del Parco Regionale delle Orobie Sassifraga della Presolana, la Campanula di Raineri, la Linaria bergamasca, il Gallio del monte Arera, Bergamasche oltre ai ginepri, ai pini mughi e agli ontani, sui pascoli, tra i ghiaioni e le rocce.

Il Parco delle Orobie Bergamasche, istituito con L.R. n. 56 del 15 settembre 1989, si estende sul versante meridionale della catena delle Orobie, caratterizzato da imponenti rilievi montuosi, tra i 2.000 e 3.000 metri, e profonde incisioni vallive da cui hanno origine i principali fiumi bergamaschi. A occidente il Parco è delimitato dal profondo solco della Valsassina e a nord dalla Valtellina, qui le cime della catena Orobica, in corrispondenza del Passo di San Marco, scendendo sotto la quota altimetrica di 2.000 metri in un solo punto. Con una superficie di 63 mila ettari e 44 comuni, il parco rappresenta la più grande area ad elevata naturalità tra i parchi regionali lombardi. L'ambiente del Parco delle Orobie presenta numerose specie arboree e un vasto assortimento floreale. Sui pendii dei monti, tra i 600 e i 1.500 metri, è presente il faggio, in mescolanza con carpini e noccioli, ontani, frassini, betulle. Sopra i 1.000 metri si sviluppano i boschi di conifere. L'abete rosso è la specie dominante, forma boschi puri o in associazione con il faggio. Il limite altimetrico dei boschi di conifere si spinge fino ai 2.000 metri in Valle Brembana, a 1.850 metri in Valle di Scalve e a 1.700 metri in Valle Seriana. Sono pure presenti nelle vallate più umide (per esempio a Torcole di ) gli abeti bianchi, Figura 24 Veduta del paesaggio montano del Parco delle Orobie Bergamasche e il panorama delle cime della mentre alle alte quote prosperano i larici. Presolana (fonte: www.panoramio.com). Al di sopra dei boschi si estendono i pascoli dove ancora oggi in parte si sviluppa l'attività degli alpeggi. Nella zona costituita da rocce e terreni acidi da segnalare oltre ai cespugli di rododendro e alle piantine dei mirtilli, due particolari endemismi: la Viola comollia e la Sanguisorba dodecandra.

27 Documento di piano – Relazione

Nella fascia altimetrica delle Prealpi calcaree si possono che già dall'inizio del XX secolo furono sfruttati per la produzione di energia elettrica. Le numerose vallate ammirare numerosi endemismi: ricordiamo la Sassifraga della sono bagnate da torrenti e ruscelli che alimentano i tre fiumi dominanti: il Brembo, il Serio e il Dezzo Presolana, la Campanula di Raineri, la Linaria bergamasca, il Gallio del monte Arera, oltre ai ginepri, ai pini mughi e agli ontani, sui pascoli, tra i ghiaioni e le rocce. Nel territorio del Parco delle Orobie Bergamasche vive una fauna assai varia. I camosci sono presenti in gran numero in Valle Brembana, nell'alta Valle Seriana e in Valle di Scalve. Vi sono poi i caprioli che trovano, soprattutto nei boschi cedui infittiti, il loro habitat ideale. Nel parco da alcuni anni è tornato a vivere lo stambecco e inoltre vivono poi scoiattoli, volpi, donnole, faine, martore, ermellini e lepri bianche. Sui pascoli alpini sono andate moltiplicandosi le marmotte e, di conseguenza, è cresciuto anche il numero delle aquile reali, delle quali costituiscono il cibo preferito. Tra gli altri rapaci, ricordiamo falchi, poiane, gheppi, nibbi, corvi, che solitamente seguono le correnti migratorie. Tra i rapaci notturni sono presenti le civette e i barbagianni e il sempre più raro gufo reale. Poche le specie di selvaggina alata che hanno la possibilità di fermarsi in montagna durante l'inverno. Tra queste il fringuello delle nevi, i francolini di monte, le pernici bianche, le coturnici e il gallo forcello. Tutti esemplari in diminuzione, così come rarissimo è ormai il gallo cedrone. Tra i rettili ricordiamo la vipera, gli orbettini e le bisce d'acqua. Tra gli anfibi sono presenti la rana, la salamandra giallonera e tra i pesci trote e salmerini. Numerosissimi gli insetti che popolano prati, boschi e pascoli. Tra tutti ricordiamo la Figura 25 Piano di gestione della ZPS "Parco delle Orobie Bergamasche", Carta della qualità faunistica (mammiferi). formica rufa, utilissima per la sopravvivenza dei boschi di conifere. E' infatti la nemica giurata della processionaria del pino. Particolarità del parco è la ricchezza d'acqua e di laghi alpini, circa cento, soprattutto a cavallo tra le valli Seriana e Brembana

28 Documento di piano – Relazione

le scarpate e gli orli geomorfologici; le prospettive e le visuali dinamiche di interesse paesistico. I valori paesaggistici del territorio La tavola evidenzia infine gli elementi critici che agiscono da detrattori del paesaggio, impoverendone i La Tavola 6 del Documento di piano descrive il sistema contenuti, frammentandone l’omogeneità complessiva, intaccandone le qualità o compromettendone paesaggistico, ambientale ed ecologico di Fino del Monte visuali e panorami. Fra questi gli elementi di frammentazione del paesaggio (in particolare il nuovo attraverso il riconoscimento dei suoi valori paesistici. tracciato della provinciale, che spezza l’unità del paesaggio agricolo della piana), gli elettrodotti, le cave e La tavola suddivide tali valori in quattro categorie interpretative: i gli ambiti estrattivi. valori paesaggistici dello spazio edificato, i valori paesaggistici e ambientali ed ecologici dello spazio aperto, gli elementi percettivi e dinamici, gli elementi critici e detrattori del paesaggio. Fra i valori dello spazio costruito la tavola evidenzia: i nuclei di antica formazione e i rispettivi tessuti edilizi; i capisaldi urbani, elementi edilizi di riferimento che strutturano e orientano la forma urbana; gli edifici di valore artistico monumentale e storico documentale; le cascine e gli edifici rurali; le baite; gli edifici ad elevato impatto paesistico. Lo spazio aperto è generalmente contraddistinto da un’elevata qualità paesistica e ambientale. La tavola ne evidenzia i principali elementi caratterizzanti e strutturanti, ai fini della loro conservazione e valorizzazione: la rete idrografica dei torrenti e dei corsi d’acqua; gli ambiti del paesaggio montano e collinare; gli ambiti agricoli e la piana dell’Agro; il sistema dei boschi dei versanti montani e degli alvei fluviali; le trame vegetali delle coltivazioni agrarie, delle siepi e dei filari alberati; la riserva del Monte Bielone; il sistema dei parchi e delle attrezzature sportive; gli ambiti tutelati del SIC delle Orobie Bergamasche; l’area archeologica al confine con Clusone. Gli aspetti percettivi e dinamici sono gli elementi che denotano la morfologia del territorio e che consentono, in percorsi o luoghi Figura 26 Documento di piano, Tavola 6 Valori paesaggistici del territorio. privilegiati, di percepire il paesaggio e i suoi caratteri peculiari. Fra di essi evidenziamo: i tracciati di valori storico e paesistico;

29 Documento di piano – Relazione

La Carta della sensibilità del paesaggio

Rifacendosi alle linee guida di applicazione della L.R. 12/2005 (Modalità per la pianificazione comunale – L.R. 12/2005 art. 7), il Documento di piano definisce nella Tavola 7 la sensibilità paesaggistica dei luoghi. La tavola costituisce la sintesi finale degli elementi emersi nel percorso di lettura e interpretazione del paesaggio di Fino del Monte, individuando nel territorio comunale gli ambiti, gli elementi e i sistemi che presentano una maggiore o minore sensibilità e vulnerabilità dal punto di vista paesaggistico. La carta individua quattro differenti classi di sensibilità paesaggistica: - classe 5 sensibilità molto elevata: interessa gli ambiti paesistici tutelati del Parco regionale e del SIC delle Orobie Bergamasche; - classe 4 sensibilità elevata: interessa i versanti montuosi e gli ambiti agricoli situati ai piedi del Monte Grom; più a sud il centro storico, il bacino del Valleggia e i percorsi dei torrenti Foppaverde e Bino che sfociano in esso; infine i nuclei storici e gli edifici di pregio esterni al centro storico; - classe 3 sensibilità media: si riferisce ai tessuti urbanizzati della piana, situati ai margini degli ambiti paesesticamente sensibili, in particolare ai margini degli ambiti collinari agricoli e dei percorsi vallivi; - classe 2 sensibilità bassa: interessa le parti restanti del Figura 27 Documento di piano, Tavola 7 Carta delle sensibilità del paesaggio. territorio urbanizzato. Non sono stati individuati ambiti ricadenti nella classe di sensibilità 1 molto bassa, in ragione della elevata qualità diffusa dei valori ambientali e paesaggistici del territorio di Fino del Monte.

30 Documento di piano – Relazione

Il sistema insediativo e i nuclei di antica formazione consistenza, e che presenta i caratteri architettonici di maggiore interesse, è quello di Parè.

Il sistema insediativo di Fino del Monte si articola in quattro ambiti o componenti piuttosto chiaramente interpretabili: - il centro storico: sorto nel corso del XII secolo intorno al castello dei Da Fin lungo il corso del torrente Borlezza, il suo tessuto urbano ed edilizio mantiene ancora parte dei caratteri morfo-tipologici originari, con la presenza di alcune importanti emergenze monumentali come la chiesa parrocchiale di S. Andrea apostolo, il convento del XV secolo, i resti dell’antica chiesa medievale nella chiesetta di S. Salvatore; all’esterno del perimetro del centro storico, si trovano inoltre una serie di edifici isolati e di nuclei edilizi rurali che, per i loro caratteri storici, artistici e ambientali il piano considera meritevoli di tutela e valorizzazione; - il centro abitato si è progressivamente espanso a partire dal nucleo originario, occupando in modo esteso e compatto pressoché tutta la piana agricola situata tra la valle del Borlezza e le pendici del Monte Grom; il tessuto abitativo, ad uso quasi esclusivamente residenziale, spesso di seconde case per la stagione turistica, è formato in gran parte da edifici monofamiliari isolati su lotto, con giardini privati e altezze contenute (massimo 3 piani); - gli insediamenti rurali sparsi, quasi tutti di origine antica, si concentrano in tre nuclei principali, situati ai piedi del Grom: Somas, Masù e Pret; più a nord si trova il nucleo residenziale di Aprico, formato da un piccolo gruppo di abitazioni indipendenti; - gli insediamenti di quota, in particolare baite e alpeggi, si Figura 28 Archi e portali storici a Fino del Monte (fonte: Piano Regolatore Generale, Guida per l'intervento distribuiscono tra gli 800 e i 1200 m, in una serie di nuclei sull'edilizia storica ) sparsi, isolati e puntiformi; l’unico nucleo dotato di una certa

31 Documento di piano – Relazione

La rete della mobilità

Il sistema della mobilità di Fino del Monte si appoggia ad un unico asse di collegamento con le grandi vie di comunicazione, la ex SS 671 della Val Seriana, poi SP 56 della Val di Scalve, che collega Fino in una direzione con Rovetta, Clusone e Bergamo, nell’altra direzione con Onore, Castione e la Val di Scalve. La strada si snoda parallela al percorso del torrente Borlezza e costituisce un limite fisico chiaro all’espansione dell’edificato. La rete viabilistica del centro abitato di Fino si struttura invece sull’asse del vecchio tracciato della provinciale (via Guglielmo Marconi) che prosegue da un lato, oltre il torrente Foppaverde, verso il centro di Rovetta, dall’altro, oltre il Bino, verso Poerza e Brugai nel comune di Onore. Questo asse nevralgico risulta oggi privo di uno sbocco diretto sulla provinciale: per questo motivo il piano prevede la realizzazione di una variante di connessione con la SP 56, che si innesti da un lato sulla via Marconi, dall’altro, mediante un incrocio a rotatoria, con il percorso che collega al centro di Onore. Il comune risulta privo di un servizio di trasporto pubblico locale. Per usufruire delle linee di autobus che collegano con Clusone, Bergamo, la Val di Scalve o il Lago d’Iseo è necessario raggiungere le fermate di Rovetta od Onore. La rete della mobilità ciclabile è pressoché totalmente assente: è obiettivo prioritario del PGT il potenziamento della rete, in particolare negli ambiti urbani della piana, per promuovere forme di mobilità più sostenibile e per valorizzare forme di fruizione cicloturistica del territorio. Figura 29 Documento di piano, Tavola 11 Rete della mobilità comunale.

32 Documento di piano – Relazione

Uso del suolo

La carta dell’uso e della qualità del suolo è finalizzata a mettere in luce i caratteri degli spazi non edificati a partire dalla funzione urbanistica che sostengono. La fonte di queste informazioni è fornita dalle banche dati regionali (DUSAF) che riportano queste informazioni sulla base dell’interpretazione delle foto aeree. L’analisi territoriale che ha portato alla redazione della carta ha preso in considerazione le aree che sono localizzate all’interno del tessuto urbanizzato e quelle che invece si sviluppano al suo esterno. Le prime sono state ulteriormente suddivise in relazione alle caratteristiche del tessuto urbano: tessuto residenziale discontinuo,tessuto residenziale rado e nucleiforme, tessuto residenziale sparso, insediamenti industriali, artigianali, commerciali, insediamenti produttivi agricoli, impianti di servizi pubblici e privati. Le parti di territorio non urbanizzato, che occupano la gran parte della superficie comunale, presentano una notevole varietà e differenziazione nell’uso del suolo e nelle caratteristiche naturalistiche e vegetazionali. In sintesi possono essere riconosciuti cinque macro tipi di copertura del suolo: i seminativi ad uso agricolo, i boschi (di conifere o misti a bassa, media e alta densità), i prati permanenti e le praterie di alta quota (con presenza di meno di vegetazione arborea e arbustiva), i cespuglieti, gli ambiti fluviali (comprendenti gli alvei e i bacini dei corsi d’acqua, la vegetazione rada e le formazioni ripariali).

Figura 30 Tavola 9 del Documento di piano, Uso del suolo.

33 Documento di piano – Relazione

Uso dell’edificato

La Carta dell’uso dell’edificato (figura a fianco) è stata redatta sulla base di una rielaborazione dei dati cartografici disponibili, e consente di individuare immediatamente le funzioni prevalenti che sono sviluppate all’interno degli edifici che insistono sul territorio comunale. Da un’osservazione della carta, emerge con evidente chiarezza la struttura complessiva dell’edificato. Gli edifici presentano un uso quasi esclusivamente residenziale, comprendendo sia le abitazioni fisse dei residenti, sia le seconde case occupate temporaneamente, in particolare durante la stagione turistica estiva o invernale. Gli edifici pubblici e le attrezzature (il municipio, la scuola elementare, il complesso della parrocchia e dell’oratorio, il cimitero) si concentrano nei pressi del centro storico e, nel caso del parco di Via Res, lungo il torrente Borlezza. Non vi sono, in Comune di Fino del Monte, anche per la limitatezza delle aree disponibili in accesso dalla viabilità primaria, zone destinate ad attività produttive o artigianali.

Figura 31 Documento di piano - Tavola 10, Uso dell'edificato.

34 Documento di piano – Relazione

INDAGINE SUGLI ASPETTI SOCIO-ECONOMICI

Dinamica della popolazione residente

Il bacino di riferimento

I dati statistici che caratterizzano l’evoluzione di un territorio debbono essere considerati analizzando il singolo Comune all’interno del contesto territoriale, storico, ambientale e sociale entro cui esso è collocato. E’ soltanto il raffronto di grandezze tra diverse realtà territoriali che ci pone in grado di valutare le specificità del comune e le tendenze endogene ed esogene che ne governano l’evoluzione. A tale fine si è provveduto, ogni qualvolta possibile, a confrontare il dato relativo alla realtà di Figura 32 Bacino di riferimento Fino del Monte con quella dei comuni circostanti. Per individuare un ambito territoriale significativo sono state considerate in modo prioritario le relazioni di prossimità tra il comune di Fino Tabella 1 Superficie territoriale e densità abitativa. Istat, 2009 del Monte e quelli circostanti, facendo attenzione a considerare Superficie Densità Quota media tali relazioni sia in termini spaziali, ossia di effettiva vicinanza, Comune kmq ab./kmq m, slm sia in termini infrastrutturali e ambientali, e quindi considerando Castione della Presolana 42,6 82 870 le aste infrastrutturali e gli elementi naturali, come presupposti di Cerete 13,9 118 612 sotto-sistemi territoriali omogenei. Clusone 26,0 338 648 Il territorio di riferimento per gli abitanti di Fino del Monte (Figura Fino del Monte 4,4 266 700 32) è dato oltre che dai Comuni direttamente confinanti che Onore 11,6 70 700 fanno tutti parte dell’Unione dei Comuni della Presolana da Rovetta 24,0 162 658 Clusone, il Comune più popoloso dell’ambito e centro per i Songavazzo 12,7 55 640 servizi alla scala sovracomunale. Si tratta di un territorio Unione Presolana 109,1 107 caratterizzato dalla posizione alle pendici del massiccio Provincia Bergamo 2.722,9 399 412 montuoso della Presolana con un altitudine media fra i 612 e gli bacino 135,1 152 870 metri. Lombardia 23860,62 412 280

35 Documento di piano – Relazione

Densità territoriale Evoluzione demografica del bacino considerato

La densità territoriale è il rapporto tra superficie del territorio e L’osservazione dei dati desunti dai censimenti Istat dal 1936 al 2001, con un aggiornamento intermedio al numero degli abitanti. 2009 (Annuario Statistico Regionale Lombardia), consente di definire il quadro dell’andamento La situazione è ben fotografata dalla Figura 33, con dati in demografico di questo bacino. Tabella 1, che mostra come il bacino di riferimento sia Nel bacino così composto, risiedono oltre ventimila persone, di cui quasi novemila a Clusone. Come è sostanzialmente separato in tre sottocategorie: possibile notare dalla Figura 34, solo Rovetta (3.889 ab.) e Castione hanno una popolazione superiore ai • Clusone con una densità superiore ai 300 abitanti per kmq; 3 mila abitanti mentre gli altri Comuni hanno una popolazione inferiore ai duemila abitanti (Fino del Monte • Fino del Monte, Rovetta e Cerete che hanno una densità ne ha 1.159 mentre Onore è, dopo Songavazzo, il meno popolato avendo solo 813 abitanti). compresa tra i 100 e i 300 abitanti per kmq; • gli altri Comuni che hanno una densità inferiore ai 100 abitanti per kmq

Figura 34 Residenti nel bacino di riferimento. Dati Istat, 2009

Figura 33 Bacino territoriale. Dati Istat, 2009

36 Documento di piano – Relazione

Dalla Figura 35 e dalla Tabella 2 che riportano la crescita dei Tabella 2 Evoluzione della popolazione residente nel bacino di riferimento (1936-2009). Dati Istat comuni dal 1936 al 2009 si può notare che l’intero bacino (+57%) è cresciuto poco meno della media regionale (+68%) e Comune 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2009 provinciale (+79%). L’Unione della Presolana (+65%) ha avuto Castione della Presolana 2.001 2.423 2.470 2.814 3.078 3.161 3.291 3.482 un tasso di crescita in linea con quello regionale. Cerete 1.224 1.269 1.136 1.064 1.166 1.174 1.378 1.642 Si notano alterne fasi di sviluppo demografico: Clusone 5.964 6.884 7.064 7.221 8.020 7.976 8.259 8.784 • dal 1936 al 1951 in tutti gli aggregati territoriali analizzati la Fino del Monte 758 907 899 820 833 977 1.116 1.159 crescita è stata intorno al 15%. In alcuni comuni come Fino Onore 677 759 668 673 736 694 717 813 del Monte la crescita raggiunge il 20% Rovetta 1.811 2.112 2.033 2.147 2.535 2.806 3.370 3.889 Songavazzo 600 641 556 477 548 539 616 698 • gli anni ’50 costituiscono una fase di calo demografico Unione Presolana 7.071 8.111 7.762 7.995 8.896 9.351 10.488 11.683 dovuto all’emigrazione. Al Censimento del 1961 non si Provincia Bergamo 605.810 696.626 744.670 829.019 874.035 909.692 973.129 1.087.204 registra però in nessun Comune un calo superiore alle 100 bacino 13.035 14.995 14.826 15.216 16.916 17.327 18.747 20.467 unità. In generale per la Lombardia ma anche per la Lombardia 5.836.342 6.566.154 7.406.152 8.543.387 8.891.652 8.856.074 9.032.554 9.826.141 Provincia di Bergamo è invece un decennio di crescita consistente Variazione % 1936-2009 36-51 51-61 61-71 71-81 81-91 91-01 01-09

• gli anni ’60 sono ancora un decennio di forte espansine Castione della Presolana 74,0 21,1 1,9 13,9 9,4 2,7 4,1 5,8 demografica per la Lombardia e per la Provincia di Cerete 34,2 3,7 -10,5 -6,3 9,6 0,7 17,4 19,2 Bergamo mentre per l’Unione della Presolana è un periodo Clusone 47,3 15,4 2,6 2,2 11,1 -0,5 3,5 6,4 di sostanziale stabilità Fino del Monte 52,9 19,7 -0,9 -8,8 1,6 17,3 14,2 3,9 • nei tre decenni che intercorrono dal Censimento del 1971 a Onore 20,1 12,1 -12,0 0,7 9,4 -5,7 3,3 13,4 quello del 2001 il confronto di Provincia e Regione con la Rovetta 114,7 16,6 -3,7 5,6 18,1 10,7 20,1 15,4 Presolana si capovolge: in particolare per la Lombardia nel Songavazzo 16,3 6,8 -13,3 -14,2 14,9 -1,6 14,3 13,3 suo complesso si tratta di un periodo di stasi demografica Unione Presolana 65,2 14,7 -4,3 3,0 11,3 5,1 12,2 11,4 mentre la Presolana riprende a crescere a ritmi intorno al Provincia Bergamo 79,5 15,0 6,9 11,3 5,4 4,1 7,0 11,7 bacino 57,0 15,0 -1,1 2,6 11,2 2,4 8,2 9,2 10% Lombardia 68,4 12,5 12,8 15,4 4,1 -0,4 2,0 8,8 • negli ultimi anni, la Presolana continua a crescere ma anche tutti gli aggregati territoriali analizzati aumentano la popolazione di circa il 10%

37 Documento di piano – Relazione

Evoluzione Demografica 1936-2009 Osservando la Figura 36 si nota che, dal Censimento del 1991 ad oggi, in tutti i Comuni del bacino la crescita è stata superiore 220 al 10% con punte in Rovetta e Cerete prossime al 40%. 190 Rovetta è anche l’unico comune che ha più che raddoppiato la popolazione dal 1936 ad oggi divenendo così il Comune più 160 grande dell’Unione della Presolana mentre Fino del Monte sta 130 seguendo, pur con differenti fasi di crescita nei decenni, l’evoluzione del bacino. 100 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2009 Fino del Monte Provincia Bergamo bacino Lombardia

Figura 35 Variazione demografica 1936-2009, numeri indice. Dati Istat

Figura 36 Variazione demografica 1991-2009. Dati Istat

38 Documento di piano – Relazione

In Figura 38 si evidenzia in dettaglio per gli ultimi 18 anni la differenza di crescita di Fino del Monte Evoluzione della popolazione a Fino del Monte rispetto al bacino. Si nota che la popolazione cresce gradualmente e costantemente nel bacino mentre la La popolazione residente nel comune di Fino del Monte è crescita di Fino è dapprima superiore ma si sviluppa sino al 2004 per poi attestarsi negli anni successivi aumentata di quasi tre volte rispetto al primo conteggio ufficiale: sugli stessi valori. il primo Censimento della Popolazione del 1861. Allora infatti la popolazione era pari a 441 abitanti mentre l’ultimo Censimento del 2001 ne ha registrati 1.116. Bisogna considerare però che già al 1921 la popolazione aveva raggiunto i 1.037 abitanti per poi, con movimenti alterni nei decenni, riportarsi a quota 820 nel 1971. Da allora è ricominciata una fase di crescita che si Residenti protrae, con un leggero rallentamento, fino ad oggi e che ha 1181 20.788 portato Fino del Monte al suo massimo storico di 1.159 abitanti 1132 19.922 (fine 2009).

1083 19.055 Residenti a Fino del Monte bacino 1.200 1033 18.189 Finodel Monte 1.000 984 17.323

800 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Fino del Monte bacino 600

400 Figura 38 Evoluzione demografica dal 1991 al 2009 in Fino del Monte (valori sull’asse sinistro) e nel bacino (valori sull’asse destro)). Dati Istat 200

0 2009 2001 1991 1981 1971 1961 1951 1936 1931 1921 1911 1901 1891 1881 1871 1861

Figura 37 Evoluzione della popolazione di Fino del Monte dall’unità d’Italia a oggi. Dati Istat

39 Documento di piano – Relazione

I fattori che incidono sulla crescita demografica sono il saldo Il saldo migratorio è in costante calo e si è attestato negli ultimi anni su valori prossimi allo zero. Anche il naturale, cioè la differenza tra nati e morti e il saldo migratorio numero assoluto sia di iscritti che di cancellati dall’anagrafe comunale è in diminuzione segno di una che corrisponde alla differenza tra i flussi migratori in entrata e ridotta mobilità della popolazione. In totale dal 1996 al 2009 ci sono stati 96 iscritti in più rispetto ai quelli in uscita. cancellati dall’anagrafe comunale. Per quanto riguarda il saldo naturale, Fino del Monte negli ultimi L’incremento della popolazione di Fino del Monte dal 1999 al 2009 è stato di 73 abitanti quasi la metà dei 14 anni ha avuto un andamento oscillatorio pur con una quali dovuti alla componente straniera. tendenza piuttosto costante intorno la parità fra nascite e morti. Si nota inoltre che mentre i morti sono piuttosto costanti intorno Saldo migratorio a Fino del Monte le dieci unità annue il numero dei nati è più variabile 60 avvicinandosi in alcuni anni alle 20 unità. In totale dal 1996 al Iscritti 2009 il saldo naturale è positivo per sole 12 unità. 45 Cancellati 30 Saldo naturale a Fino del Monte 15 20 Nati 0 Saldo 10 migratorio Morti -15 corretto

0 -30 Saldo naturale 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

-10 Figura 40 Saldo migratorio negli anni 1996-2009 con linea di tendenza. Dati Istat

-20 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Figura 39 Saldo naturale negli anni 1996-2009 con linea di tendenza. Dati Istat

40 Documento di piano – Relazione

Tasso demografico e migratorio medio (2000-2009) Confrontando con il bacino di riferimento (Figura 41) si nota che Fino del Monte ha avuto nell’arco degli ultimi dieci anni (dal 20,0 2000 al 2009) un tasso demografico medio (+1,8 ‰ annuo) in linea con quello del bacino (+1,3 ‰ annuo). Clusone è l’unico 16,0

Comune con un saldo demografico negativo nel decennio Onore Rovetta mentre in tutti i Comuni la componente naturale è inferiore a 12,0 quella migratoria. Fino del Monte, pur avendo nel decennio un Unione Presolana tasso migratorio medio superiore al 5 ‰ , è fra i comuni con il più Lombardia bacino basso apporto di componente migratoria alla popolazione. Nel 8,0 bacino difatti il tasso migratorio si avvicina mediamente al 10 ‰ . migratorio Tasso Fino del Monte

4,0

0,0 -1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 Tasso demografico

Castione della Presolana Cerete Clusone Fino del Monte Onore Rovetta Songavazzo Unione Presolana bacino Lombardia

Figura 41 Tasso demografico e migratorio dei comuni del bacino (media 2000-2009). Elaborazione su dati Istat

41 Documento di piano – Relazione

Solo Clusone ha una quota di stranieri superiore al 6% mentre Rovetta, Fino del Monte ed Onore ne hanno circa il 3%. Cittadini immigrati L’andamento negli anni (Figura 43) mostra come nel 1998 la percentuale di stranieri residenti nella I dati Istat sulla popolazione straniera residente sono stati Presolana non era molto distante dalla media provinciale (1% e 2% rispettivamente). Fino al 2004 c’è poi desunti dai bilanci demografici annuali, con ultimo stata una crescita graduale e costante sia nel bacino che nella provincia di Bergamo (la quota raggiunge rispettivamente il 4 e il 6% della popolazione). Negli ultimi cinque anni invece mentre in Lombardia e in provincia di Bergamo la quota di stranieri è continuata ad aumentare nel bacino e, con valori più bassi, a Fino, questi sono rimasti pressoché stazionari. A fine 2009 dei 34 stranieri residenti a Fino del Monte circa un terzo sono rumeni e oltre il 50%, in ordine di numerosità, polacchi, ucraini, pachistani e marocchini. Sono dieci le nazionalità rappresentate, comprendendo anche quelle con un solo rappresentante.

Percentuale stranieri

12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fino del Monte bacino Figura 42 Percentuale stranieri residenti. Dati Istat, 2009 Lombardia Provincia Bergamo aggiornamento al 31 dicembre 2009. Figura 43 Andamento della quota di stranieri residenti dal 1998. Dati Istat L’intero bacino, con 944 stranieri censiti, pari al 4,6% della popolazione mostra valori molto inferiori alla Lombardia e alla Provincia di Bergamo che, con una percentuale attorno al 10%, ne contano quasi il doppio (Figura 42).

42 Documento di piano – Relazione

Tabella 3 Numero di abitanti nelle classi di età della popolazione nei diversi comuni del bacino. Dati Istat, 1.1.2010 Struttura della popolazione Comune 0-14 15-29 30-64 65+ Castione della Presolana 509 554 1.802 617 Quanto detto relativamente alla demografia del comune di Fino Cerete 253 217 878 294 Clusone 1.272 1.350 4.316 1.846 del Monte si riscontra nella lettura delle elaborazioni relative alle Fino del Monte 163 201 579 216 classi di età della popolazione residente. Onore 111 100 441 161 La Figura 44 e la Tabella 3 mettono in mostra per macro classi, Rovetta 636 586 2.006 661 la struttura della popolazione di Fino del Monte e dei comuni che Songavazzo 114 91 360 133 compongono il bacino di riferimento. Unione Presolana 1.786 1.749 6.066 2.082 Provincia di Bergamo 168.276 170.758 556.083 192.087 Fino del Monte è fra i Comuni con la percentuale minore di bacino 3.058 3.099 10.382 3.928 ragazzi con meno di 14 anni (14,1% mentre in provincia di Lombardia 1.389.602 1.424.709 5.040.650 1.971.180 Bergamo sono il 14,5% e in Lombardia il 13%). In tutti i Comuni il numero di ultrasessantacinquenni è superiore In Tabella 4 si evidenziano le variazioni nella percentuale di abitanti delle diverse classi di età avvenuta a quello dei ragazzi con quattordici anni o meno. nel corso degli ultimi dieci anni. In Fino del Monte la quota di ragazzi sotto i 14 anni è calata mentre nel bacino è rimasta stabile e in provincia e regione è addirittura aumentata. Minore è stato invece il calo della Percentuale popolazione componente dei giovani di Fino fra 15 e 29 anni mentre negli altri Comuni il calo è stato più marcato. Le 100% componenti che crescono in peso sono in particolare quella degli adulti dai 30 ai 64 anni e, in misura 90% minore, quella degli ultrasessantacinquenni. 80% 65- 70% Tabella 4 Variazione % nelle classi di età della popolazione nei diversi comuni del bacino dal 1999 al 2009. Dati Istat 60% 30-64 50% Comune 0-14 15-29 30-64 65+ 40% Castione della Presolana -1,4 -4,8 2,2 3,9 15-29 30% Cerete 2,4 -9,1 5,3 1,4 20% Clusone 0,3 -4,4 1,1 3,0 10% 0-14 0% Fino del Monte -1,7 -2,3 2,9 1,1 Onore 0,9 -7,2 2,7 3,6 Onore bacino della Cerete Rovetta -0,3 -4,6 3,2 1,6 Monte Fino del Fino Rovetta Clusone Unione Castione Bergamo Provincia Presolana

Lombardia Songavazzo 3,1 -7,4 4,0 0,3

Songavazzo Unione Presolana -0,1 -5,4 3,2 2,3 Figura 44 Classi di età della popolazione nei diversi comuni del bacino. Provincia di Bergamo 1,0 -4,8 1,2 2,6 Dati Istat, 1.1.2010 bacino 0,1 -5,0 2,3 2,6 Lombardia 1,2 -4,7 0,6 2,9

43 Documento di piano – Relazione

Piramidi d’età Provincia di Bergamo 1999 e 2009 Fino del Monte 1999 e 2009

85- 85- La piramide d’età è così chiamata perché in una situazione 80-84 80-84 normale di equilibrio tra nascite e morti, come tra immigrati ed 75-79 75-79 70-74 70-74 emigrati, la distribuzione della popolazione per anno d’età 65-69 65-69 assume la forma di una piramide, essendo la probabilità di 60-64 60-64 55-59 55-59 decesso superiore col crescere dell’età. 50-54 50-54 E’ possibile osservare (Figura 45) che per la provincia di 45-49 45-49 40-44 40-44 Bergamo, al 2009 la percentuale maggiore di residenti si situa 35-39

35-39 d'età Classi tra i 35 e i 49 anni. Questo sia per la forte immigrazione occorsa d'età Classi 30-34 30-34 25-29 25-29 nell’ultimo decennio che è per lo più rappresentata da giovani 20-24 20-24 15-19 adulti sia perché i quarantenni di oggi erano nati quando i tassi 15-19 10-14 10-14 di natalità erano ancora alti. Anche a Fino del Monte si registra 5-9 5-9 una presenza più forte di adulti ma in classi di età più alte come 0-4 0-4 F 1999 M 1999 -5,6 -2,8 0,0 2,8 5,6 quelle fra i 50 e i 59 anni mentre nel 1999 le percentuali più F 1999 -5,0 -2,5 0,0 2,5 5,0 M 1999 F 2009 elevate di popolazione erano nelle classi d’età tra 30 e 49 anni. F 2009 M 2009 % nella classe d'età M 2009 % nella classe d'età Previsioni della popolazione Figura 45 Confronto tra le piramidi d’età per il 1999 e il 2009 per fasce d’età quinquennali e sesso in provincia di Bergamo e a Fino del Monte. Dati Istat La previsione della popolazione è stata effettuata con il metodo Si prevede nei prossimi anni una crescita della popolazione mediamente intorno le 5 unità annue (dovute delle coorti di sopravvivenza che oltre a risultare più attendibile esclusivamente alla componente migratoria) e in leggera decrescita con il passare degli anni a causa della rispetto alla semplice proiezione della popolazione consente diminuzione della donne in età feconda (15-49 anni). Nell’ipotesi base pertanto la popolazione dovrebbe anche di prevedere la struttura della popolazione negli anni raggiungere i 1.200 (+4%) mentre se si dovessero registrarsi lievi variazioni positive della probabilità di futuri. Mentre una leggera discordanza può verificarsi per quanto sopravvivenza, del tasso di fecondità e del saldo migratorio la popolazione dovrebbe attestarsi a fine 2019 attiene la previsione del numero di nati e di morti negli anni introno i 1250 abitanti con incremento di quasi l’8% rispetto ai 1.159 abitanti del 2009. 2010-2019, un più cospicuo errore può derivare dal numero di Continuerà a cambiare la struttura della popolazione. Difatti si attende una riduzione della popolazione in immigrati ed emigrati che per sua natura è più difficile da età lavorativa (15-64 anni) e un aumento non solo della popolazione con più di 65 anni (Figura 46) ma prevedere. I parametri utilizzati per la previsione sono la anche di quella sotto i 14 anni (seppur in misura inferiore). In valore le variazioni non saranno comunque probabilità di sopravvivenza del 2008, i tassi di fecondità del superiori a qualche decina di persone, tranne per gli ultrasessantacinquenni che potrebbero crescere di 60 2008 e la stima, per anno d’età, del saldo migratorio 1999-2009 unità nei prossimi dieci anni. (preso come riferimento per il futuro).

44 Documento di piano – Relazione

Per quanto riguarda le famiglie il loro numero dovrebbe crescere Fino del Monte 2009 e 2019 in misura superiore della popolazione in seguito alla ulteriore disgregazione dei nuclei familiari. Riassumendo entro fine 2019 85- si prevedono perciò 46 residenti in più e 72 nuove famiglie . 80-84 A titolo di confronto si citano le previsioni effettuate dall’ufficio 75-79 70-74 statistico della Regione Lombardia che prevede per il Comune di 65-69 Fino del Monte una crescita fra il 6 e il 18%, a seconda delle 60-64 diverse ipotesi migratorie. 55-59 Ai fini della programmazione dei servizi comunali non si prevede 50-54 45-49 pertanto un sensibile incremento del fabbisogno per i servizi 40-44 scolastici mentre una maggiore attenzione necessiteranno i 35-39 Classi d'età Classi servizi alla popolazione più anziana. 30-34 25-29 20-24 15-19 10-14 Fino del Monte 5-9 0-14 15-29 30-64 65+ Tot (2009-2019) 0-4 -70 -35 0 35 70 variazione % 1,1 -2,0 -3,0 3,9 - F 2009 M 2009 variazione F 2019 % nella classe 20 -16 -13 56 +46 assoluta M 2019

Tabella 5 Previsione variazione classi di età della popolazione dal 2009 al 2019 Figura 46 Previsione della popolazione residente al 1 Gennaio 2020 per età e sesso a Fino del Monte nell’ipotesi base. Valori assoluti

45 Documento di piano – Relazione

tra la popolazione di età superiore ai 65 anni e quella inferiore ai 14 anni e rappresenta la potenzialità di ricambio della popolazione stessa. Indicatori sintetici Secondo i dati della Regione Lombardia relativi all'anno 2010 il comune di Fino del Monte ha un indice di E’ prassi negli studi socio-economici utilizzare alcuni numeri vecchiaia pari a 133 essendo il numero di chi ha più di 65 anni superiore di circa un terzo rispetto a chi ha indice per classificare la situazione demografica della meno di 14 anni. Il dato è superiore a quello provinciale (114) e in linea con quello lombardo (142). popolazione che si sta analizzando e poterla confrontare con L’Unione della Presolana ha un indice di 117, molto più basso quindi di quello relativo a Clusone pari a altre realtà in modo indipendente dalla dimensione assoluta del 145. La situazione a Fino del Monte potrebbe acutizzarsi ulteriormente nei prossimi anni con gli anziani fenomeno. che tenderanno ad essere il 50% in più dei giovani sotto 14 anni.

Indice di vecchiaia Indice di dipendenza totale

L'indice di vecchiaia della popolazione è il rapporto percentuale Questo indicatore mette in luce il rapporto tra la popolazione che si ritiene non abbia capacità autonoma di sostentamento dal punto di vista lavorativo (anziani oltre i 65 anni e giovani al di sotto dei 14 anni) con quella nella fascia d’età lavorativa (tra i 15 e i 64 anni). Il valore di tale indice è il risultato di due tendenze contrapposte, ossia l’aumento degli anziani dipendenti e, in alcuni Comuni, la riduzione della componente giovanile. Per Fino del Monte l’indice è uguale a 46 (somma di 20,9 - indice di dipendenza giovanile - con 27,7 - indice di dipendenza anziani), valore simile a quello della provincia di Bergamo. Un valore superiore a 50 indica che i dipendenti sono rispetto agli autonomi in rapporto superiore Figura 47 Indice di vecchiaia. Dati Istat, 1.1.2010 a 1 a 2. Solo Clusone e Songavazzo Figura 48 Indice di dipendenza totale. Dati Istat, 1.1.2010

46 Documento di piano – Relazione hanno un indice vicino a 55 indicando quindi uno sbilanciamento esce dall’età attiva (60-64 anni) e quella che vi fa ingresso (15-19 anni). eccessivo sulle età di dipendenza. Per Fino del Monte si rileva un valore dell'indice di ricambio pari a 82, unico comune del bacino con un L’aumento della componente anziana, a fronte di una riduzione numero di persone in età di uscita dal lavoro inferiore a quelli in età di ingresso. Questo dato è però della componente in età lavorativa provocherà anche a Fino del spiegabile più con la casualità dovuta alla ridotta popolazione di Fino che a una inversione verso il Monte un aumento di tale indice che potrebbe raggiungere entro ringiovanimento della popolazione che, come visto in precedenza, non sta avvenendo. I valori di bacino, i prossimi dieci anni il valore di 60 dipendenti ogni 100 in età cui anche Fino si allineerà nei prossimi anni, indicano una superiorità di oltre il 30% delle persone in uscita lavorativa. dal mercato del lavoro rispetto a quelle in ingresso (si noti in figura come l’indice è ovunque superiore a 100). Indice di ricambio della popolazione in età lavorativa Questa situazione denota una forte dipendenza, se si vuol mantenere la struttura produttiva attuale, da forza lavoro proveniente dall’esterno del L’indice di ricambio, da leggersi in concomitanza con l’indice di Comune. dipendenza, rende conto del rapporto tra la popolazione che Quota di popolazione con più di 65 anni

Per completezza di informazione è interessante osservare l’incidenza della popolazione anziana (>65 anni) rispetto alla dimensione demografica totale del comune. Sono anziane il 19,2% di tutte le persone del bacino, valore che si riduce al 17,8% se si considerano i soli Comuni dell’Unione della Presolana Nell’insieme in provincia di Bergamo (17,7%) la popolazione anziana è inferiore a quella media lombarda (20,1%). Fino del Monte si allinea su questi valori

avendo una quota di anziani pari al Figura 50 Quota percentuale di popolazione superiore a 65 anni. Dati 18,6% della popolazione. Ci si attende Istat, 1.1.2010 che entro i prossimi 10 anni tale quota

Figura 49 Indice di ricambio della popolazione in età lavorativa. Dati supererà il 22%. Istat, 1.1.2010

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Anche a livello regionale le famiglie composte da 1 o 2 componenti risultano essere le più numerose in base ai dati riferiti al 2001, risultando essere oltre il 50% del totale (rispettivamente il 26,5% e il 28,9%) La famiglia mentre le famiglie con 5 o più componenti sono pari ad un esiguo 4,7%. Al fine di meglio comprendere le caratteristiche delle famiglie residenti in Fino del Monte, è opportuno accennare alle Caratteristiche delle famiglie di Fino del Monte tendenze evolutive strutturali della famiglia in Italia. C’è stato un certo cambiamento nel nucleo familiare di Fino del Monte. Mentre il numero dei nuclei L’elemento più evidente, rispetto alle analisi che vengono familiari residenti (495 a fine 2009) è aumentato dal Censimento 2001 quasi del 2% l’anno è diminuito da sviluppate ai fini urbanistici, è la riduzione della dimensione della 2,57 a 2,34 il numero medio dei componenti il nucleo familiare. Parte dei nuovi nuclei familiare trae origine famiglia: l’indicatore più significativo, il numero medio di quindi dalla separazione di un precedente nucleo più numeroso. componenti per famiglia, infatti, è passato da 3,2 nel 1981 a 2,8 Al censimento del 2001, Fino del Monte ha, rispetto al bacino di riferimento, una percentuale superiore di nel 1991, con una tendenza alla riduzione che è proseguita nuclei familiari con quattro componenti e una percentuale inferiore di nuclei con un solo componente. anche negli ultimi anni, con un dato aggiornato al censimento In media, come si può osservare dai dati in Tabella 6, mentre nel 1999 i Comuni del bacino, così come la 2001 pari a 2,60 componenti a livello nazionale. Provincia di Bergamo, avevano un nucleo familiare più numeroso rispetto alla media lombarda, dopo dieci A livello regionale questa tendenza si presenta maggiormente anni tale differenza si riduce fortemente. accentuata, essendosi il numero di componenti per famiglia ridotto, nel periodo tra il 1993 ed il 2009, da 2,58 a 2,31. Si sono, infatti, ridotte drasticamente le famiglie numerose, con più di cinque componenti, mentre sono in continua crescita i 30 25 “single” che tra il 1981 e 1991 hanno visto, in Italia, un 20 incremento dell’80% circa. Allo stesso modo sono in aumento le 15 Componenti il 10 famiglie di 2 soli componenti, spesso costituite da 1 genitore ed nucleo familiare (%) 5 0 1 figlio. Tale tendenza, come detto, è confermata in tutta Italia seppure con ritmi e modalità diverse tra nord e sud. 1 persona 1 2 2 persone 3 persone 3 Tabella 6 Evoluzione numero dei componenti il nucleo familiare dal persone 4

1999 al 2009. Dati Istat (* valore al censimento 2001) persone più 5 o 5 o più 1 persona 2 persone 3 persone 4 persone n. componenti 1999 2009 persone Fino del Monte 2,57* 2,34 Fino del Monte 25,7 27,6 17,9 24,1 4,6 Unione Presolana 2,60 2,33 bacino 28,5 26,8 20,6 19,8 4,2 bacino 2,60 2,35 Lombardia 26,5 28,9 23,0 16,9 4,7 Provincia Bergamo 2,60 2,44 Figura 51 Percentuale di famiglie per numero di componenti al Censimento 2001 a Fino del Monte (sinistra); evoluzione Lombardia 2,45 2,31 percentuale del numero di famiglie del bacino dal 1999 al 2009 (destra);. Dati Istat

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Istruzione Lavoro e popolazione attiva

Dai dati desunti dal censimento dell’Istat del 2001 si osserva Gli indicatori relativi all’attività della popolazione (dati al censimento del 2001) prendono in considerazione come la percentuale di popolazione residente nel bacino di le persone con età superiore ai 15 anni ed individuano le tipologie di attività a seconda che appartengano riferimento che ha conseguito un titolo di studio di istruzione alla forza lavoro complessiva del comune (occupati o in cerca di occupazione) o siano invece inattivi superiore sia generalmente inferiore a quella media della (studenti, ritirati dal lavoro, casalinghe, altri). L’insieme della forza lavoro e forza di non lavoro costituisce Lombardia che è pari ad un terzo delle persone con più di 19 la popolazione di riferimento del Comune. anni. Fino del Monte ha un indice di istruzione superiore di 25,8, Su una di forza lavoro complessiva di 467 persone, 24 erano in cerca di occupazione (5,1%) mentre il inferiore a Clusone ma più alto rispetto altri Comuni dell’Unione tasso di attività (gli attivi, cioè le persone classificate come forza lavoro, rispetto alla popolazione con più della Presolana. di 15 anni) è del 49,4%, valore inferiore alla media di bacino. Le forze di non lavoro erano in totale 478, cioè il 50.6% della popolazione di riferimento mentre nella maggior parte dei Comuni del bacino la forza lavoro è superiore alla non forza lavoro. Una parte preponderante della non forza lavoro di Fino del Monte è costituita dai ritirati dal lavoro ma consistente è anche il numero di casalinghe.

Condizione lavorativa 4.000

500 3.000 450 3.601 400 443 350 2.000 300 250 200 1.000 1.495 1.445 150 184 639 467 297 261 100 164 0 50 71 0 24 59 Onore Cerete Monte della Rovetta Fino Fino del Clusone Castione Presolana Songavazzo lavoro Studenti In altra In Occupati

Ritirati dal Ritirati Forze di lavoro Non forze di lavoro condizione Casalinghe In cercaIn di occupazione Figura 53 Condizione lavorativa dei residenti con più di 15 anni a Fino del Monte (sinistra); forze di lavoro e non forze di lavoro nei comuni del bacino (destra). Dati Istat, Censimento 2001

Figura 52 Percentuale di popolazione con più di 19 anni in possesso del Diploma di scuola media superiore. Dati Istat, Censimento 2001

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Tassi di occupazione per settore di attività economica superiore a quello occupato nell’industria. Il raffronto tra il tasso di occupazione del 2001 e il tasso di attività del 19914 dimostra una situazione, nella Il tasso di occupazione (occupati su popolazione di riferimento) sua totalità, stabile per la Lombardia con uno spostamento di occupati dall’industria ai servizi (settore a Fino del Monte (47% al Censimento del 2001), inferiore sia a “altre attività”) mentre l’agricoltura, dopo decenni di consistente calo, rimane stabile. quello di bacino che a quello lombardo (rispettivamente 49,2% e Fino del Monte segue la stessa dinamica lombarda ma le tendenze, per l’esiguità dei numeri in questione, 50,4%). è più accentuata. Il bacino riduce il tassi di occupazione di circa due punti: difatti beneficia di aumento del Confrontando i tre diversi settori di attività si nota come il minor tasso di occupazione nei servizi tasso di occupazione di Fino del Monte è dovuto essenzialmente troppo basso da poter bilanciare il Variazione tassi di occupazione/attività a un più basso livello di attività nel campo dei servizi. In calo dell’occupazione nell’industria. dal 1991 al 2001 generale il bacino, nel confronto con la Lombardia, dimostra una Nel bacino e a Fino del Monte è -0,9 maggiore vocazione industriale e una minore vocazione a proseguito, seppur a ritmi inferiori, il Totale -2,1 -0,3 servizi; mentre è da evidenziare che l’attività agricola è divenuta, calo dei tassi di occupazione 4,9 in termine di occupati, marginale in tutta la Lombardia. Altre nell’agricoltura. 0,8 attività Nei Comuni dell’Unione della Presolana il numero di occupati Il settore industriale, che nel 1991 2,1 nell’industria e nei servizi è quasi uguale mentre a Clusone nei raccoglieva nel bacino più occupati -5,3 Fino del Industria -2,5 servizi sono occupate un numero di persone notevolmente Monte del terziario, si è ridotto in peso -2,4 percentuale ma ha mantenuto in bacino -0,6 Tassi di occupazione valore assoluto la sua consistenza Agricoltura -0,4 Lombardia 0,0 46,9 anche nel decennio successivo. Totale 49,2 50,4 Figura 55 Variazione tra il tasso di occupazione al 2001 e il tasso di attività al 1991. Dati Istat 23,6 Altre attività 25,0 28,6

22,8 Industria 23,2 Fino del Monte 20,5 4 Il raffronto tra i dati sul lavoro relativi al Censimento del 1991 e quello del 2001 non è del tutto valido in termini bacino assoluti ma utile come raffronto tra le diverse realtà territoriali. I dati del 1991 riportano infatti gli attivi, cioè tutta la 0,5 forza lavoro che è costituita sia dagli occupati che dalle persone in cerca di occupazione. I dati del 2001 riportano Agricoltura 0,9 Lombardia invece gli occupati. Bisogna inoltre considerare che mentre nel 1991 venivano considerati occupate solo le persone 1,2 che si dichiaravano tali nel 2001 si aggiungono coloro che pur essendosi dichiarati in altra condizione professionale o non professionale (disoccupati, in cerca di prima occupazione, studenti, ecc.), nella settimana precedente la data Figura 54 Tassi di occupazione per settore di attività. Dati Istat, della rilevazione hanno effettuato almeno un’ora di lavoro retribuito o in qualità di coadiuvante familiare. In una Censimento 2001 qualche misura quindi la definizione più estensiva di occupati utilizzata nel 2001 giustifica il paragone con il numero degli attivi (1991) che è, per definizione, superiore al numero degli occupati

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E’ interessante osservare il rapporto che sussiste tra il numero di addetti alle unità locali e il numero di occupati la cui differenza è indice del livello di mobilità, connesso alla struttura economica del bacino La struttura economica territoriale di riferimento. Non c’è certezza della reale corrispondenza tra luogo di lavoro (addetti) e di Come si nota dalla figura relativa ai dati delle imprese attive residenza (occupati) ma si può dire che il numero di spostamenti pendolari in ingresso e in uscita dal presenti nel Registro delle Imprese a fine 2010, divisi per comune vari tra un valore minimo pari alla differenza dei due indicatori e un valore massimo teorico pari sezione di attività economica, i settore di forza di Fino del Monte alla loro somma. Nel caso di Fino del Monte il numero di addetti (127), cioè il numero di lavoratori che sono il settore delle costruzioni (32 imprese) e il commercio e sono attivi nelle aziende del territorio comunale, è molto inferiore al numero degli occupati (443), ossia al riparazione (11 imprese) che da soli costituiscono il 60% sul numero di residenti a Fino del Monte attivi in aziende di un determinato settore economico, totale delle 71 imprese attive. Il manifatturiero è il terzo settore indipendentemente dalla localizzazione. Ciò teoricamente indica che il flusso di pendolari per motivi di più importante di Fino con 8 imprese attive. Importante anche lavoro è prevalentemente in uscita dal Comune. Questa considerazione si può fare per tutti i Comuni l’apporto dei settori trasporti, alberghi e ristoranti e degli altri dell’Unione della Presolana mentre Clusone fa da polo attrattore di forza lavoro così che la situazione servizi che complessivamente costituiscono quasi il 20% del risulta invertita con una notevole superiorità (quasi 700) del numero di addetti rispetto agli occupati. In totale di imprese presenti. Lombardia c’è mediamente un bilanciamento fra addetti e occupati. Direttamente confinante con il bacino è il distretto tessile della Valseriana: la maggior parte delle imprese è concentrata nella tessitura di filati tipo-cotone e nel confezionamento di articoli in tessuto, esclusi gli articoli di vestiario e nel N. imprese attive Agricoltura confezionamento di tappeti e 4.500 Occupati 3 7 4.127 Addetti UL 1 8 Manifatturiero moquette. (si tratta naturalmente di 4.000 3 dati riferiti al censimento del 2001 3.500 Costruzioni che hanno subito significative 3.000 2.500 2.522 6 Commercio e riparazione variazioni nell’arco di questo decennio). 2.000 Trasporti, alberghi e 1.500 1.021 Più distante il Distretto della gomma 1.011

ristoranti 926 Lombardia 1.000 Servizi di comunicazione, 491

e plastica del Sebino che 464 bacino 500 240

finanziari e immobiliari 169 11 127 Attività tecniche e rappresenta il maggiore produttore 0 32 Agenzie e fornitore nazionale ed europeo Fino del Monte Altri servizi media Onore bacino della Cerete delle guarnizioni in gomma. Monte Rovetta Fino del Fino media Clusone Castione Presolana m.Lombardia Figura 56 Imprese attive presenti nel registro delle imprese per sezione Songavazzo di attività economica: confronto di Fino del Monte col bacino e la Figura 57 Addetti e occupati nei comuni del bacino. Dati Istat 2001, Lombardia. Dati Infocamere, 2010 censimenti, rispettivamente, dell’industria e della popolazione

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In tutti i Comuni ad eccezione di Fino e Onore la superficie per alimentari è inferiore a quella non Il commercio alimentare.

Secondo i dati forniti dall’Osservatorio del Commercio della Superfici commerciali (mq, 2010)

Regione Lombardia, aggiornati al 30 giugno 2010, nel comune 100% 78 di Fino sono presenti 4 esercizi di vicinato per un totale di 210 362 155 876

80% 2.547 4.357 1.413 9.788 mq di superficie di vendita (dei quali 155mq per alimentari). In 60% termini di negozi ogni mille abitanti questi rappresentano 3,4 EDV/1000ab, valore notevolmente inferiore sia a quello di tutti 40% gli altri Comuni del bacino che alla Provincia di Bergamo e alla 20% Lombardia che hanno una media di quasi 12 esercizi di vicinato 0% 4.317 568 19.777 55 509 4.488 578 30.292 mil 12,5 mil 3,6 ogni mille abitanti. Onore della Cerete bacino Monte Fino Fino del Rovetta Clusone Nel bacino non vi sono grandi strutture di vendita mentre le Castione Lombardia medie strutture sono quasi tutte tra Clusone e Rovetta (circa Songavazzo Non alimentare Alimentare e misto 9.400 mq in tutto il bacino di cui 6.000 mq solo a Clusone). Figura 59 Superfici degli esercizi commerciali per categoria merceologica (alimentare-misto / non alimentare). Piccole e media strutture per mille ab. (2010) Fonte: Regione Lombardia (agg. giugno 2010)

32,0 Tabella 7 Esercizi commerciali per comune, tipologia e superficie. Fonte: Regione Lombardia, giugno 2010

31,7 Sup. alimentare- Sup. non 24,0 30,5 Comune Grandi Medie Di Vicinato misto alimentare

16,0 23,8 Castione della Presolana 0 3 108 2.547 4.317 19,0 17,9 Cerete 0 1 11 362 568 8,0 11,5 11,5

11,1 Clusone 0 12 279 4.357 19.777 6,7 0,0 3,4 6,1 Fino del Monte 0 0 4 155 55 Onore 0 1 5 876 509 Onore della Cerete bacino Rovetta 0 5 74 1.413 4.488 Monte Rovetta Fino del Fino Clusone Unione Povincia Castione Bergamo Presolana

Lombardia Songavazzo 0 0 8 78 578

Songavazzo Unione Presolana 0 10 210 5.432 10.515 MDO per 1000 ab. EDV per 1000 ab. Provincia Bergamo 43 1.109 12.097 450.500 1.390.444 bacino 0 22 489 9.788 30.292 Figura 58 Negozi di vicinato (EDV) e medie strutture di vendita (MDO) Lombardia 471 8.087 113.393 3.599.081 12.470.561 ogni 1000 abitanti equivalenti totali. Fonte: Regione Lombardia (agg. giugno 2010)

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medio è superiore ai venti mila euro 5 mentre Fino con un imponibile medio di poco superiore ai 19.000€ si situa nella media di bacino. Reddito Nella figura successiva si può osservare la distribuzione del reddito per fascia reddituale. Le differenze di L’imponibile medio relativo all’anno 2006 mostra come il reddito Fino del Monte sia con la Provincia di Bergamo che con l’insieme dei Comuni della Presolana è in una cresca spostandosi verso Clusone. La differenza non è percentuale superiore di percettori con meno di dieci mila euro a fronte di una percentuale inferiore di comunque ampia visto che fra il minimo di Castione della percettori con un reddito compreso tra 15.000 e 20.000 € annui. Presolana (circa 17.300€ di imponibile medio) e il massimo di Clusone (circa 20.600€ di imponibile medio) c’è una differenza di circa tre mila euro. A Rovetta come ad Onore l’imponibile Percentuale percettori < 6 di reddito presenti

30 nella fascia reddituale

> 33,5 20 6-10 Fino del Monte

0 1 Clusone

0 Unione Presolana 20-33,5 10-15 Provincia Bergamo

15-20

Figura 61 Percentuale di percettori compresi entro la fascia di reddito. Rielaborazione su reddito Irpef 2006, dati Ministero delle finanze

Figura 60 Imponibile medio 2006 . Rielaborazione su dati Ministero delle finanze, valore medio imponibile da quadro rn, rispetto ai contribuenti con imposta netta (dichiarazioni dei redditi presentate nel 2007)

5 I valori medi considerano solo il reddito dei contribuenti che hanno un imposta netta

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Nella categoria capannoni industriali i prezzi sono ovunque inferiori ai mille € al mq variando in tutti i comuni del bacino tra un minimo di 495€ al mq a Fino del Monte e un massimo di 895 € al mq a Clusone. Mercato immobiliare

I dati sui valori immobiliari sono dell’Agenzia per il territorio, aggiornati al secondo semestre del 2010, e si riferiscono all’intero territorio comunale tranne che per Clusone per cui si Tabella 8 Prezzi medi degli immobili per tipologia. Dati Agenzia del territorio, II semestre 2010 riferiscono alla zona centrale. I valor immobiliari si distribuiscono Prezzi per tipologia Abitazioni Capannoni Negozi Uffici in maniera simile aIla distribuzione del reddito vista nel (€/mq) civili industriali precedente paragrafo tranne che per Castione della Presolana Castione della Presolana 1375 1275 1085 640 in cui le case costano più della media e per Rovetta in cui le Cerete 905 1035 920 558 case costano meno. Fino del Monte ha prezzi contenuti, intorno i Clusone 1525 2325 1700 895 1.000 € al mq in media, sia per le abitazioni civili che per i Fino del Monte 1010 1035 920 495 negozi e gli uffici. Onore 1060 1035 920 558 Rovetta 1085 1035 920 540 Songavazzo 1010 1035 920 568

Figura 62 Valore medio degli immobili ad uso residenziale. Fonte: Agenzia del territorio, II semestre 2010

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fenomeno della seconda casa incide per circa il 58%).. Mediamente ogni La struttura edilizia Percentuale abitazioni in edifici storici abitazione occupata è costituita da 4 20 Un ulteriore modo per approfondire lo studio di una realtà stanze, valore che si mantiene urbana è quello di conoscere, accanto alla struttura sociale dei pressoché costante dal censimento 15 residenti, la materia fisica di cui è formato lo spazio in cui l’uomo del 1981. 10 vive, soprattutto quello della residenza. E’ evidente che una La maggior parte delle stanze di Fino del Monte (quasi il 30%) è stata realtà non può essere indipendente dall’altra e gli aspetti di 5 correlazione tra l’evoluzione demografica dei residenti e la realizzata negli anni ’60 e un formazione dell’insediamento che ospita questa popolazione consistente numero (il 23%) è stato 0 sono numerosi, seppure mediati, in questo caso, dalla offerta realizzata negli anni ’70. Onore bacino della Cerete Monte Fino del Fino Rovetta Clusone Unione Castione Bergamo Quasi il 20% delle stanze di Fino è Provincia Presolana Lombardia Epoca di costruzione - Fino del Monte stata realizzato prima del 1919 e Songavazzo 1200 quindi può classificarsi come storico; Figura 64 Percentuale abitazioni in edifici costruiti prima del 1919 - 1016 confronto tra i comuni del bacino. Dati Istat, Censimento 2001 Fino è quindi il Comune con la più alta 853 percentuale di abitazioni in edifici 800 651 storici. 583 Agli ultimi vent’anni, fra il 1982 e il Età media degli edifici non storici 400 2001, risalgono circa il 30% delle 35 235

stanzerealizzate 191 143 stanze occupate. 32

0 29 Prima Dal Dal Dal Dal Dal Dopo il del 1919 1919 al 1946 al 1962 al 1972 al 1982 al 1991 26 1945 1961 1971 1981 1991 Nei due decenni dal 1981 al 2001 la popolazione è cresciuta a Fino del Figura 63 Stanze delle abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di 23 Monte di 286 unità mentre sono costruzione – Rovetta. Dati Istat, Censimento 2001 20 aumentate le stanze occupate di 572 Onore bacino della Cerete rivolta al turismo di seconda casa. Monte

unità così che l’indice di affollamento del Fino Rovetta Clusone Unione Castione Bergamo Provincia Presolana I dati forniti dall’Istat per le abitazioni sono tutti relativi alla data Lombardia

(popolazione su stanze occupate) si è Songavazzo del censimento, il 21 Ottobre 2001. A Fino del Monte sono ridotto da 0,70 a 0,64 persone per ogni Figura 65 Età media delle abitazioni costruite dopo il 1920. Dati Istat, presenti 1.026 abitazioni di cui 33 in case sparse. Sul totale, 432 stanza. Censimento 2001 sono abitate da residenti per 1.752 stanze occupate (il

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Dalla figura successiva possiamo invece trarre delle conclusioni può quindi affermare che al 2001 in merito al rapporto tra abitazioni e famiglie. Si nota che il l’aumento del numero i famiglie, vista la Famiglie e abitazioni dal 1981 al 2001 Fino del Monte numero di famiglie e le abitazioni esistenti sono cresciute di pari grande disponibilità di abitazioni, è stato passo (con una lieve prevalenza per le famiglie) così che le parzialmente assorbito da abitazioni già 1.200 abitazioni esistenti per famiglia sono passate da 2,6 del 1981 a esistenti. 1.026 1.000 880 Se andiamo più in dettaglio ad analizzare famiglie la composizione delle famiglie e le stanze 768 Residenti e stanze dal 1981 al 2001 800 Fino del Monte delle abitazioni vediamo che ci sono solo abitazioni 600 esistenti 2000 152 abitazioni con meno di tre stanze a

fronte di 232 famiglie con uno o due 400 435 1.752 componenti. Mediamente le abitazioni 372 292 200 1500 1.581 stanze sono composte da 3,6 stanze, dato occupate comunque inferiore a quello provinciale di 1981 1991 2001 popolazione quasi 4 stanze per abitazione. Figura 67 Raffronto tra il numero delle famiglie e il numero di abitazioni 1.180 1000 1.116 residente esistenti. Dati Istat 977 Gli altri parametri desumibili dai dati 830 censuari sugli edifici riguardano la Numero di stanze per abitazione Superficie media abitazioni (mq) 500 dimensione media delle abitazioni che a 4,5 95 1981 1991 2001 Fino del Monte risulta essere di quasi 82

Figura 66 Raffronto tra il numero dei residenti e il numero di stanze mq/abitazione, valore ben inferiore alla occupate. Dati Istat media per la provincia di Bergamo (93,4 4,0 85 mq per abitazione); questo dato può 2,4 del 2001. C’è quindi stato un lieve calo (percentuale) delle essere parzialmente dovuto al carattere abitazioni non occupate (principalmente costituite da seconde 3,5 75 dell’offerta immobiliare in una zona case), ora pari al 58% (dal 63% del 1981): Questo valore è però turistica montana. ancora fortemente superiore alla media lombarda (12% di 3,0 65 abitazioni non occupate) anche se inferiore al valore relativo

Italia Onore Cerete all’Unione della Presolana (ben 71% le abitazioni non occupate Monte della Fino del Fino Rovetta Clusone

Castione Presolana Bergamo

da residenti). di Provincia Songavazzo Rapportando invece il numero di famiglie al numero di abitazioni Figura 68 Dimensione media delle abitazioni (asse destro) e numero occupate il valore passa da 1,014 del 1981 a 1,007 del 2001 (le medio di stanze per abitazione nel bacino (asse sinistro). Dati Istat,_ famiglie che abitano sotto lo stesso tetto risultavano quattro). Si Censimento 2001

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E’ interessante notare come pochissimi degli edifici di Fino del disposizione una dotazione pro-capite Monte ha un solo piano mentre circa l’80% metà ne ha due o tre di superficie abitativa pari a 76 Mq per occupante in abitazioni occupate da persone residenti piani e circa 15% ne ha quattro o più. mq/abitante 6, superiore alla media 44,0 regionale di 42 mq per abitante. 42,0 Considerando un altezza media di 3 40,0 Numero dei piani degli edifici m per piano si può calcolare che ogni 38,0 36,0 60% residente ha a quasi 230 metri cubi di volume residenziale. 34,0 32,0 50% Fino del 30,0 40% Monte Considerando il titolo di godimento Onore Cerete Monte

delle abitazioni occupate da residenti, della Fino del Fino Rovetta

bacino Clusone Castione Presolana

30% Bergamo Lombardia

a Fino sono in affitto circa l’11% delle di Provincia Songavazzo 20% Provincia di abitazioni occupate da residenti, figura 70 Metri quadrati per occupante in abitazioni occupate da persone Bergamo valore in linea con quello degli altri residenti. Dati Istat, Censimento 2001_ 10% Comuni dell’Unione della Presolana

0% ma circa la metà rispetto a Clusone o alla media lombarda (rispettivamente circa 24% e 22% di abitazioni 1 2 3 4 e più in affitto), questo dato non tiene evidente conto delle caratteristiche di proprietà delle abitazioni di non

Figura 69 Altezza degli edifici. Dati Istat residenti che incidono per oltre il 50% del patrimonio immobiliare. Il confronto tra i dati relativi alle quote di proprietà e alla disponibilità di immobili in affitto fornisce un indicatore della “rigidità” del mercato rispetto al patrimonio immobiliare esistente. Tutti i comuni del bacino Circa il 30% degli edifici di Fino del Monte è unifamiliare hanno mediamente una quota in proprietà superiore al 76% tranne Clusone per cui la quota è del 67% indicando quindi che oltre la metà degli edifici a due piani è circa (71% è la media lombarda di abitazioni in proprietà). occupato da una sola famiglia.

In media i residenti hanno a disposizione 36 mq di superficie. Se prendiamo in considerazione la superficie residenziale relativa anche alle abitazioni non occupate da residenti otteniamo approssimativamente che ogni persona di Fino avrebbe a

6 Dato superiore al parametro introdotto dalla l.r. 1/2001 pari a 50 mq/abitante come anche ai 33 mq/abitante della l.r. 51/1975 secondo la quale era stata calcolata la capacità insediativa residenziale teorica del PRG vigente e dimensionata la dotazione di standard

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Nel vasto quadro delle politiche insediative, demografiche e abitative gli obiettivi sono: LA DIMENSIONE STRATEGICA DEL PGT: OBIETTIVI E • confermare le previsioni in essere e contenere lo sviluppo: valutare le previsioni di sviluppo in STRATEGIE DEL DOCUMENTO DI PIANO rapporto al livello qualitativo ottimale atteso dalle comunità; individuare livelli di crescita contenuti rispetto alle potenzialità offerte dal territorio; valutare attentamente e verificare le quantità attese nelle Gli obiettivi condivisi del PGT istanze preliminari; • limitare il consumo di suolo, mediante l’attivazione di strategie di “valorizzazione” dei processi di Il Comune di Fino del Monte ha intrapreso, insieme ai Comuni trasformazione avviati, attivando un modello urbano più articolato, promuovendo interventi volti al limitrofi di Rovetta e Onore, un percorso comune di elaborazione recupero, alla riqualificazione, alla reinterpretazione e al riordino del patrimonio edilizio e dei tessuti delle strategie condivise per la pianificazione e il governo del edificati esistenti, attraverso l’individuazione di strategie per calmierare i costi abitativi e il sostegno territorio, con l’obiettivo di armonizzare, in un contesto alla famiglia e ai giovani; sovracomunale, lo sviluppo complessivo del territorio. I comuni • rafforzare la costruzione di una rete integrata fra natura e centri abitati: potenziare i rapporti, facilitare hanno deciso di definire e concordare un quadro generale di le connessioni e la continuità tra i bacini di naturalità, i parchi urbani e i nuclei storico-testimoniali; obiettivi condivisi, ai quali sono legati un sistema articolato di attenzione alla qualità insediativa e ai rapporti edificato-contesto. strategie e azioni per la tutela e la valorizzazione del territorio. Le politiche ambientali di tutela, salvaguardia e valorizzazione del territorio si declinano in: Pur nella specificità di ciascuna delle tre realtà, ne è emerso un • promozione e rilancio del centro storico e dei beni isolati e delle strutture rurali in quota: sostenere le quadro generale condiviso di sviluppo, una idea comune di azioni di recupero del patrimonio edilizio degradato, sottoutilizzato o inutilizzato; semplificare e territorio basata sulla valorizzazione delle identità e dei patrimoni uniformare la normativa di riferimento; facilitare la flessibilità degli usi; riqualificazione e revisione storici, su una crescita sostenibile attenta a integrare le politiche della rete di accessibilità ai beni edilizi isolati. insediative con il rispetto delle qualità ambientali ed ecologiche Nel campo delle politiche per il sistema dei servizi, la priorità è affidata allo: territoriali, sulla tutela e valorizzazione delle ricche e diversificate • sviluppo dell’intercomunalità nella realizzazione di nuovi servizi e nella gestione del territorio, dando la componenti del paesaggio agricolo e montano. priorità ai servizi, promuovendo nuovi modelli gestionali con sinergie pubblico-privato, valorizzando le Il Comune di Fino ha individuato una serie di obiettivi, azioni e parti sociali attive sul territorio e del mondo del volontariato. strategie condivise reciprocamente interconnesse e Nelle politiche per il sistema turistico ricettivo, un campo di fondamentale rilevanza strategica per lo sovrapposte, che si declinano all’interno di diversi campi di sviluppo sostenibile del territorio, gli obiettivi sono: politiche. • tematizzare, differenziare e coordinare l’offerta turistica, definendo l’identità e la vocazione di ciascun Dal punto di vista delle politiche territoriali, l’obiettivo centro: Fino del Monte quale polo della formazione, dello sport indoor, del tempo libero e del fondamentale è quello di sviluppare l’intercomunalità nelle benessere; Fino del Monte quale polo dell’arte e della cultura;Onore come polo dello sport alpino, politiche di gestione e sviluppo del territorio attraverso dello sport outdoor, del tempo libero e dell’escursionismo; l’elaborazione di una pianificazione coordinata e uniforme; la • valorizzare la rete intercomunale dei sentieri e dei bacini di naturalità, in una prospettiva integrata di promozione di studi, analisi e progettazioni intercomunali; il accessibilità sostenibile e connessione dei sistemi ecologici. sostegno all’azione svolta dall’Unione di comuni della Presolana.

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Le politiche infrastrutturali si basano sulla pianificazione della • sostenere il settore agricolo. mobilità come opportunità di promozione della qualità ambientale: • qualificazione e potenziamento delle zone pedonali e/o a traffico calmierato e controllato; • sistematizzare e ampliare le reti ciclopedonali; • messa in sicurezza delle zone critiche; • valorizzazione delle reti intercomunali dei sentieri; • riordino della gestione, captazione e distribuzione delle risorse idriche. Le politiche di promozione della sostenibilità lanciano azioni per l’incremento del livello prestazionale ed energetico dell’edificato e per la riduzione dei carichi inquinanti: • definire una regolamentazione energetica e di contenimento dei consumi idrici;

• qualificazione energetica delle azioni strategiche del Figura 71 Tavola 12, Linee guida: obiettivi e strategie di piano dei PGT di Fino del Monte, Rovetta e Onore. territorio; • favorire la diffusione delle energie rinnovabili;

• promuovere incentivi per la sostenibilità diffusa.

Le politiche per il sistema economico sono finalizzate a sostenere le attività economiche, presenti e future, nel territorio e si basano sui seguenti obiettivi di fondo:

• promuovere e incentivare il commercio di vicinato e l’artigianato locale; • coordinare la localizzazione delle attività economiche in rapporto alla dotazione infrastrutturale; • promuovere il rafforzamento delle eccellenze produttive radicate nel territorio; • agevolare il potenziamento della nuova imprenditoria locale e di quella insediata;

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- Lo scenario strategico territoriale l’individuazione dell’ambito dell’Agro, quale ambito strategico di valorizzazione ambientale del paesaggio agricolo; La tavola 12 del Documento di piano, Linee guida: obiettivi e - la conferma della riserva del Monte Bielone come parco di livello intercomunale; strategie di piano, rappresenta una sintesi del quadro condiviso - il progetto del nuovo museo a Fino del Monte, che si configura come polo della cultura nel sistema degli obiettivi, delle azioni e delle strategie esito del percorso turistico intercomunale; comune di redazione del piano intrapreso dai comuni di Fino del - realizzazione dell’orto didattico e di un nuovo parco attrezzato sul Valeggia a Fino; Monte, Rovetta e Onore, che abbiamo delineato nelle pagine - l’individuazione della proprietà da acquisire a patrimonio comunale sempre a Fino, finalizzata alla precedenti. realizzazione di futuri interventi di potenziamento del sistema dei servizi e delle attrezzature La tavola individua le seguenti azioni e strategie per la tutela e la pubbliche; promozione del territorio intercomunale: - la valorizzazione della vocazione e del ruolo di Onore come polo dello sport alpino, dello sport - il potenziamento della rete intercomunale dei percorsi outdoor, del tempo libero e dell’escursionismo, attraverso l’ampliamento del PLIS del Monte Varro, ciclabili e pedonali, interconnessa con la rete esistente dei con aumento delle aree tutelate e fruibili, l’ampliamento del demanio sciabile, la creazione di nuove comuni limitrofi (Clusone, Songavazzo, Castione della strutture per lo sport outdoor. Presolana), con la creazione di una via ciclabile nord pedemontana (dalla riserva del Bielone al PLIS del Monte Varro) e di una via ciclabile sud del Valleggia-Borlezza (che connette i centri abitati di S.Lorenzo, Rovetta, Fino e Onore); - interventi strategici sul sistema della viabilità: messa in sicurezza delle intersezioni pericolose, la riqualificazione dei nodi critici, la realizzazione della circonvallazione di accesso alla SP 56 a Fino del Monte, la riqualificazione di via Sant’Alberto a Onore; - il rafforzamento del sistema dei parchi e delle attrezzature per lo sport a Rovetta, per valorizzarne il ruolo di centro della formazione, dello sport indoor, del tempo libero e del benessere: il polo scolastico e il centro sportivo con la nuova piscina, il percorso didattico e il percorso vita, il parco isola felice; - l’ampliamento dell’asilo nido a Rovetta;

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GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE

La Carta delle previsioni e degli obiettivi urbanistici

La Tavola 13 del Documento di piano, Carta delle previsioni e degli obiettivi urbanistici, definisce il quadro di coerenza complessiva delle scelte operate dal documento del PGT, individuando, ai sensi della L.R. 12/2005, gli ambiti di trasformazione. La tavola struttura il territorio comunale in cinque grandi macrosistemi: • gli ambiti del tessuto urbano consolidato: - nuclei di antica formazione e relativo perimetro - ambiti a destinazione prevalentemente residenziale - ambiti residenziali con giardini e verde privato di pregio - gli edifici residenziali in ambito agricolo - edifici isolati di valore storico, artistico a ambientale esterni al centro storico • gli ambiti per servizi e attrezzature: - servizi e attrezzature pubbliche e di uso pubblico - verde pubblico e attrezzature sportive - servizi e impianti tecnologici - il progetto del nuovo museo

Figura 72 Documento di piano, Tavola 13: Carta delle previsioni e degli obiettivi urbanistici.

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• gli ambiti del sistema paesaggistico, ambientale ed ecologico: - ambiti agricoli - verde di tutela idrogeologica e di mitigazione ambientale - ambiti di tutela del paesaggio montano - ambiti prevalentemente boschivi - corsi d’acqua - gli ambiti soggetti a interventi di riqualificazione e valorizzazione ambientale • gli elementi specifici del Documento di piano: - gli ambiti di trasformazione (AT1 Cardàs e AT2 Fontana) - piani attuativi convenzionati in itinere - piani attuativi non attivati confermati - permessi di costruire convenzionati - proprietà da acquisire a patrimonio comunale - le previsioni di intervento sulla rete della viabilità - il sistema delle connessioni ciclopedonali • il sistema dei vincoli territoriali sovraordinati, comprendente i vincoli ambientali, paesaggistici e idrogeologici contenuti nella carta dei vincoli.

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Il dimensionamento del PGT: dati quantitativi

ab teorici da Le quantità di sviluppo complessivamente previste dal AMBITI DI TRASFORMAZIONE previsione St (mq) V tot (mc) insediare Documento di piano assumono come riferimento un orizzonte (V/150) nuova temporale di 10 anni e sono riportate nella tabella a fianco, che AT1 Cardàs 9.987 5.400 36 previsione offre una sintesi degli aspetti quantitativi legati ai 2 ambiti di nuova AT2 Fontana 5.960 2.680 18 trasformazione individuati. previsione Complessivamente i due ambiti interessano una superficie TOTALE 15.387 8.080 54 territoriale di circa 15.400 mq, con una previsione di volumetria edificabile totale pari a circa 8.000 mc. I due ambiti rappresentano una nuova previsione rispetto ai contenuti del TOTALE ABITANTI TEORICI PREVISTI 54 PRG vigente. Le previsioni trasformative, tuttavia, andranno a 1153 incidere in maniera molto contenuta sul consumo di suolo e RESIDENTI 31/12/2010 compensando le nuove edificazioni con interventi significativi di TOTALE ABITANTI 2021 1.207 compensazione ambientale, rimboschimento e cessione di aree a verde pubblico. Dal punto di vista del dimensionamento demografico, il completamento degli ambiti di trasformazione comporterebbe, nell’arco dei 10 anni di orizzonte temporale, un incremento della popolazione di Fino del Monte di 54 abitanti teorici, con un aumento del 4,6% rispetto alla popolazione attuale, portando il totale degli abitanti a 1.207.

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