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PREMESSA ...... 3 1 INTRODUZIONE...... 4 1.1 Riferimenti normativi e linee guida ...... 6 1.2 Contenuto e struttura del Rapporto Ambientale...... 7 1.3 Fonti utilizzate...... 9 2 PERCORSO METODOLOGICO ADOTTATO PER LA VAS...... 10 2.1 Riferimenti metodologici ...... 10 2.2 Fasi e attività del percorso...... 11 3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE...... 12 3.1 Il territorio ...... 12 4 QUADRO PROGRAMMATICO DI RIFERIMENTO PER LA VAS DEL PGT DI PIETRA DE GIORGI...... 13 4.1 Quadro di riferimento programmatico e vincolistico di livello sovralocale ...... 14 5.1 Quadro conoscitivo dello stato delle componenti e risorse ambientali (rif. ALLEGATO 1) ..24 5.2 Quadro interpretativo dello stato ambientale locale...... 25 5.3 Sistema delle sensibilità - sistema delle pressioni...... 26 6 INDIRIZZI E OBIETTIVI STRATEGICI DEL PGT ...... 30 7 IL DOCUMENTO DI PIANO ...... 31 7.1 Obiettivi specifici e politiche/azioni del Piano...... 31 7.2 Scenario ipotizzato dal Documento di Piano ...... 32 7.3 Ambiti di trasformazione individuati nel Documento di Piano ...... 33 7.4 Interventi di mitigazione ...... 41 7.5 Previsioni relativa alla mobilità...... 41 7.6 Azioni previste dal DdP diffuse sul sistema ambientale ...... 41 7.7 Azioni previste dal DdP relative al sistema dei servizi...... 41 8 EFFETTI DEL PIANO ...... 42 8.1 Metodologia di valutazione...... 42 8.2 Criteri di compatibilità ...... 43 8.3 Coerenza tra Obiettivi di Piano e Criteri di compatibilità...... 44 8.4 Coerenza tra Obiettivi di Piano e Obiettivi Ambientali dei piani sovraordinati ...... 46 8.4.1 Coerenza tra obiettivi strategici e politiche di DdP e Obiettivi del PTR ...... 46 8.4.2 Coerenza tra obiettivi di DdP e Obiettivi e indirizzi del PTCP di ...... 49 8.5 Coerenza interna...... 51 8.6 Interferenze tra obiettivi di piano e sensibilità/vulnerabilità/criticità ambientali e territoriali.52 8.7 Pressioni attese dalle scelte di espansione di Piano ...... 52 8.8 Interferenze delle scelte di espansione (AT) del DdP con i sistemi funzionali...... 53 8.9 Quadro complessivo di valutazione degli impatti attesi dalle scelte di DdP e delle mitigazioni previste e proposte...... 53 9 IL MONITORAGGIO DEL PIANO...... 54 9.1 Criteri per il monitoraggio del piano...... 54 9.2 Modalità per il monitoraggio del piano...... 55

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PREMESSA

Il presente documento costituisce Rapporto Ambientale, in riferimento alla recente normativa in materia di Valutazione Ambientale, nazionale - D.Lgs 4/2008 correttivo al D.Lgs 152/2006, e regionale DGR VIII/6420 del 27 dicembre 2007 (e tenuto conto delle modifiche e integrazioni alla l.r. n. 12/2005 del 04 marzo 2008 in materia di governo del territorio), del PGT del comune di Pietra de Giorgi, in provincia di Pavia.

L Amministrazione comunale di Pietra de Giorgi con Deliberazione di Giunta Comunale ha avviato il procedimento per la redazione degli atti che costituiscono il PGT nel 2009, dando avviso alla cittadinanza con pubblicazione all Albo Pretorio e sul quotidiano La Provincia Pavese.

Il rapporto costituisce elaborato per la II conferenza del processo di VAS del PGT del comune, contiene integrati i contributi derivati dai momenti di partecipazione con pubblico e portatori di interessi, momenti di consultazione (istituzionale e informale) con autorità e soggetti competenti in materia ambientale, con soggetti funzionalmente interessati al territorio comunale (es. gestori reti tecnologiche, gestori reticolo irriguo).

Già in sede di scoping è stato verificato che il comune non interessa territorialmente aree ricadenti nel sistema Rete natura 2000.

Il PGT del comune è articolato in tre atti, che costituiscono elaborati distinti e seguono medesimo processo di approvazione:

Documento di Piano Piano delle Regole Piano dei Servizi

Studi disponibili relativi al comune e propedeutici ai PGT sono:

Studio della componente Geologica, Idro-Geol. e Sismica del PGT

Reticolo idrico minore

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1 INTRODUZIONE

La VAS, Valutazione Ambientale Strategica, o più genericamente Valutazione Ambientale, prevista a livello europeo, recepita a livello nazionale e regolamentata a livello regionale (rif. normativi al paragrafo 1.2), riguarda i programmi e i piani sul territorio e deve garantire che siano presi in considerazione gli effetti sull ambiente derivanti dall attuazione di detti piani.

Essa costituisce parte integrante del procedimento di approvazione e consiste in un processo sistematico teso a valutare le conseguenze in ambito ambientale delle azioni proposte - politiche, piani o iniziative nell'ambito di programmi ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale.

Il processo valutativo assume come criterio primario lo sviluppo sostenibile : uno sviluppo che garantisce i bisogni delle popolazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri Rapporto Bruntland, 1987, dove uno dei presupposti è proprio l integrazione delle questioni ambientali nelle politiche settoriali e generali e dei relativi processi decisionali.

Lo sviluppo sostenibile necessita di una visione complessa e dinamica, nella quale gli obiettivi di sostenibilità vengono perseguiti attraverso una effettiva interrelazione tra le componenti socio-culturali, economiche, fisico-ambientali (i tre sistemi riconosciuti nel mondo scientifico di riferimento per lo sviluppo sostenibile), alla ricerca di una esplicita e programmata coevoluzione tra sviluppo economico e sociale, trasformazioni territoriali e uso delle risorse ambientali. In questa ottica ogni trasformazione deve rendere conto degli effetti che produce sugli aspetti ambientali, economici e sociali, sempre tenendo presente che tali aspetti devono tra loro coesistere in una forma di equilibrio.

Il modello seguito è quello di una VAS di tipo integrato, ovvero di un processo di valutazione degli impatti, diretti e indiretti, rispetto allo stato dell ambiente e agli obiettivi di sostenibilità sovralocali. Nel processo di costruzione del piano la VAS individua le condizioni da porre alle trasformazioni del territorio e le misure mitigative e/o compensative degli effetti negativi derivati della scelte.

In generale le finalita della VAS sono:

- valutare in termini ambientali l efficacia delle politiche, dei piani e dei programmi che sono approvati prima dell autorizzazione dei singoli progetti - dare informazioni su quali alternative di pianificazione e sviluppo siano migliori dal punto di vista ambientale - fornire un quadro decisionale a disposizione delle autorità pubbliche - fornire elementi per il controllo e monitoraggio dei risultati e degli effetti del piano

Nel processo di costruzione del PGT la VAS intende individuare le condizioni da porre alle trasformazioni e le misure mitigative e/o compensative degli effetti negativi derivati delle scelte di piano, che saranno integrate nel Documento di Piano e rese applicative dalle norme degli atti di PGT (Piano delle regole, Piano dei Servizi).

Secondo l art 4 della LR 12/2005 la VAS si applica al Documento di Piano, in virtù della sua dimensione strategica, sviluppando strumenti integrati di pianificazione e valutazione, che possano dare forza applicativa al sistema degli obiettivi strategici e essere utilizzati come riferimento per l elaborazione degli altri atti del PGT (Piano dei Servizi e al Piano delle Regole), dei meccanismi perequativi, compensativi, e anche come base per i successivi atti in fase di attuazione e gestione del PGT (PUA, ..).

Il DdP è anche elemento di connessione con la pianificazione di area vasta; pertanto deve evidenziare i temi che per natura o scala abbiano rilevanza sovra locale e debbono essere portati all attenzione della pianificazione provinciale e regionale; i temi ambientali e di sostenibilità sono per loro natura meglio definibili e affrontabili a scala sovra locale; la VAS fornisce un aiuto nel passaggio.

La VAS definisce inoltre il piano di monitoraggio del piano, fornendo la base per procedere in futuro all introduzione sistematica di modalità di valutazione ambientale nel processo decisionale nella pianificazione, verificando la ricadute e l efficacia ambientali degli obiettivi di piano in fase attuativa. Si ritiene che tale prospettiva assuma importanza pari, se non maggiore, dei risultati immediati ottenibili con la VAS del piano in costruzione.

In sintesi la VAS del Documento di Piano deve tendere a:

- integrare il percorso di valutazione col percorso di pianificazione, al fine di arricchire le potenzialità del piano con gli strumenti propri della valutazione

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- sviluppare un quadro di indicazioni e strumenti da utilizzare nelle fasi di attuazione e gestione del piano, per la valutazione di piani attuativi e progetti - rileggere obiettivi e strategie della pianificazione comunale consolidata e valutarne sistematicamente la compatibilità con i criteri di sostenibilità (introducendo integrazioni, modifiche migliorative) - valorizzare le potenzialità del DdP, come strumento di riferimento a livello comunale per le successiva pianificazione attuativa, ma anche, e soprattutto, in riferimento al suo ruolo di connessione con la pianificazione di area vasta - far emergere i temi di sostenibilità, che, per essere affrontati richiedono un approccio sovracomunale, e che potranno così essere portati all attenzione della provincia e presso enti o tavoli sovra comunali competenti.

La VAS è intesa dunque come strumento di formulazione del piano , non come documento in senso stretto; i reports (il presente Rapporto Ambientale e la/le Dichiarazione di Sintesi) costituiscono la documentazione del processo utilizzato per la valutazione e dei contenuti che ne sono scaturiti.

Il presente documento risulta articolato in parti sequenziali che riflettono le attività svolte nel processo di VAS, che non necessariamente corrispondono a fasi sequenziali di lavoro, ma dinamicamente integrate: conoscenza del contesto programmatico e dello stato dell ambiente (cap. 3, 4, ALLEGATO 1) interpretazione dello stato dei sistemi (cap. 5; allegato 1) analisi del piano (obiettivi e azioni) (cap. 6) valutazione (e monitoraggio) (cap 8, 9; allegato 2)

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1.1 Riferimenti normativi e linee guida

Nel processo di VAS e per la stesura degli elaborati previsti, sono stati seguite le indicazioni della Dir. 2001/42/CE, nonchè della LR 12/2005, e successiva modifiche e integrazioni (2006, 2008) e negli specifici documenti attuativi della legge: Indirizzi Generali per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi documento attuativo dell art. 4, l.r. 11.03.2005, n. 12, approvato dal Consiglio regionale con delibera del 13 marzo 2007; D.G.R. n. 8/1681 del 29 dicembre 2005 - Modalità per la pianificazione comunale (L.R.12/05 art. 7) DGR n. 8/1563 del 22.12.2005 - Valutazione Ambientale di piani e programmi (VAS) DGR VIII/6420 del 27 dicembre 2007 e allegati - Determinazione della procedura per la Valutazione Ambientale di Piani e programmi VAS D. Lgs 4/2008 correttivo al D.Lgs 152/2006 Deliberazione della G.C. n. 36 del 27.11.2007 Indirizzi per la valutazione ambientale strategica del piano di Governo del territorio

Inoltre, per la messa a punto della metodologia da adottare per la redazione del quadro conoscitivo per gli aspetti ambientali e di valutazione strategica, si farà riferimento, per le esigenze specifiche, alle principali linee guida in materia di VAS già emerse a livello regionale, nazionale ed internazionale, sia precedenti all approvazione della Direttiva CE/42/2001, sia successive, ovvero, in via indicativa e non esaustiva: Attuazione della Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati Piani e Programmi sull ambiente. Studio DG Ambiente CE (2004); Progetto EnPlan: Linee guida (http://www.interreg-enplan.org/linee.htm) (2004); Linee guida per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS): Fondi strutturali 2000-2006, Allegato 2. Supplemento al mensile del Ministero dell Ambiente L ambiente informa n. 9, 1999; Commissione europea, DG XI Ambiente, sicurezza nucleare e protezione civile . Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali dell Unione europea. Agosto 1998.

E stata esclusa già in fase di scoping la possibile interferenza con siti della Rete Natura 2000, pertanto non si è resa necessario il riferimento alla normativa specifica.

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1.2 Contenuto e struttura del Rapporto Ambientale

Il Rapporto Ambientale è stato sviluppato in riferimento ai seguenti contenuti:

definizione degli obiettivi, identificando gli Obiettivi generali, gli Obiettivi specifici e le Azioni connesse, delle scelte strategiche del Documento di Piano e verificandone la coerenza rispetto agli strumenti sovraordinati significativi per la valutazione; sintesi degli aspetti relativi allo stato attuale dell ambiente, individuando le sensibilità, le pressioni e le criticità risultante presenti e attese dall evoluzione in corso, in riferimento ai fattori esplicitamente citati dalla dir VAS (aria; acqua; suolo; flora, fauna e biodiversità; paesaggio e beni culturali; popolazione e salute umana), ai fattori di interrelazione (ad es. rumore) e ai settori che costituiscono potenziali fonti di pressione (es. rifiuti). Individuazione delle integrazioni necessarie relative ai dati e delle azioni da intraprendere; verifica di congruenza di azioni e contenuti del Piano rispetto al sistema di criteri di sostenibilità e compatibilità ambientale, mediante uso di matrici e schede di approfondimento per sistematizzare e valutare gli obiettivi e azioni/politiche del Piano; identificazione degli impatti e dei principali effetti sull ambiente analisi delle misure di mitigazione indicate nel Piano e indicazione di eventuali ulteriori misure mitigative e/o compensative da adottare; integrazione dei risultati della valutazione negli elaborati di piano relativi al progetto di valorizzazione ambientale indicazioni per il monitoraggio degli effetti del Piano.

Il presente Rapporto Ambientale è stato redatto sulla base dei contenuti previsti dall Allegato I della Direttiva Europea e dell Allegato VI al D.Lgs 4/2008. Per le elaborazioni ci si è basati su dati ed informazioni ambientali disponibili nel Rapporto Ambientale di PGT in fase di implementazione. Viene comunque mantenuto il riferimento alla DGR Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi (dicembre 2005,; DCR 13 marzo 2007), tenuto conto di quanto emerso nella fase di confronto e consultazione, ed in considerazione dei dati e delle informazioni disponibili .

Nella tabella seguente è illustrata la corrispondenza tra quanto previsto dagli allegati citati e i contenuti del Rapporto Ambientale Preliminare.

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Tabella 1.1 Corrispondenza tra contenuti di RAP e Allegato 1 dir 42/2001/CE e Allegato VI DLgs4/2008

Indicazioni Allegato 1 dir 42/2001/CE e Allegato VI DLgs4/2008 Riferimenti ai contenuti nei (in blu le parti presenti solo nell Allegato VI) documenti di Piano a) Illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto Cap 2, 3, con altri pertinenti piani e programmi b) Aspetti pertinenti dello stato attuale dell ambiente e sua evoluzione probabile senza Cap. 5 l attuazione del piano o del programma c) Caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate Cap 5 allegato 1 d) Qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in Cap 5, - allegato 1 particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all'articolo 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n.228 e) Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Cap 1, 2, 4 Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale f) Possibili effetti significativi sull ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la Cap 7, 8, popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l acqua, l aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi g) Misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli Cap 8 eventuali effetti negativi significativi sull ambiente dell attuazione del piano o del programma h) Sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è Cap 6 stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di know-how) nella raccolta delle informazioni richieste i) Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio di cui all articolo 10 e Cap 9; allegato 2 controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall'attuazione del piani o del programma proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare j) Sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti elaborato separato

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1.3 Fonti utilizzate

Ai fini della VAS del Documento di Piano, sono stati utilizzati gli elaborati della pianificazione e programmazione alle diverse scale e dati/informazioni ambientali, già individuati e raccolti nell ambito del processo di VAS del PGT in corso, oltre a informazioni e dati più specifici per le tematiche risultate rilevanti per il presente lavoro.

Di seguito sono elencate le fonti utilizzate e/o consultate:

SHAPEFILES Strati informativi Autore Sistema Informativo Territoriale Regione Lombardia Sistema Informativo Territoriale Provincia di Pavia

BASI DATI Nome Autore Annuario statistico regionale ISTAT - Regione Lombardia Atlante di competitività delle province Istituto Tagliacarne- Unioncamere INEMAR Regione Lombardia - Fondazione Lombardia per l'Ambiente - ARPA Lombardia Sirbec Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia Relazioni tecniche monitoraggio fauna nei SIC in Regione Lombardia Provincia di Pavia Relazioni tecniche monitoraggio habitat nei SIC in Regione Lombardia Provincia di Pavia Monitoraggio dell'aria in Provincia di Pavia ARPA Lombardia Banca dati PTUA Regione Lombardia Statistiche dell energia Ministero dello sviluppo economico

DOCUMENTI Norme Riferimento normativo Nuovo Codice della Strada DL n.285/1992 Riforma del trasporto pubblico locale in Lombardia LR n.22/1998 Norme in materia ambientale DLgs n.152/2006 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del DLgs n.4/2008 decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale Legge per il governo del territorio LR n.12/2005 Indirizzi generali per la valutazione di piani e DCR n. VIII/351/2007 programmi Piani e Programmi Piano Territoriale Regionale Regione Lombardia Piano Regionale per la Qualità dell'Aria Regione Lombardia Piano Territoriale Paesistico Regionale Regione Lombardia Piano di Sviluppo Rurale Regione Lombardia Programma di tutela e uso delle acque Regione Lombardia Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Provincia di Pavia Piano Faunistico Venatorio Provinciale Provincia di Pavia Progetto di Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico Autorità di Bacino del fiume Po Altro Rapporto sullo stato dell'ambiente in Lombardia 2007 ARPA Lombardia Stato dell'ambiente della provincia di Pavia - 2004 Provincia di Pavia Rapporto sulla qualità dell'aria in Provincia di Pavia Provincia di Pavia 2007 Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani 2007 Provincia di Pavia

Si è fatto, inoltre, riferimento ad alcune significative esperienze concrete di Valutazione Ambientale Strategica, in corso o già attuate in Italia su piani locali, territoriali e di settore, al fine di un miglior coordinamento tra le analisi e valutazioni di livello locale con quelle relative al contesto di area vasta. Per le analisi sono state visionate le basi informative territoriali ambientali, e sono state interpretate immagini satelliti ed aeree (attuali e storiche) utilizzando lo strumento GIS.

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2 PERCORSO METODOLOGICO ADOTTATO PER LA VAS 2.1 Riferimenti metodologici

Riferimento metodologico per l impostazione del processo di VAS del DdP è stato il noto schema che descrive i legami tra le fasi di pianificazione e di valutazione di un processo di piano o programma proposto da Enplan e ridisegnato negli indirizzi regionali - DCR n.8-351/2007 -.

Figura 1.1 Sequenza delle fasi di un processo di piano o programma (ENPLAN - INDIRIZZI GENERALI PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DI PIANI E PROGRAMMI)

Operativamente è stato seguito lo schema dell Allegato 1 b alla DGR 6420 - Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS) - DOCUMENTO DI PIANO PGT piccoli comuni.

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2.2 Fasi e attività del percorso

Intendendo la VAS strumento di formulazione del PGT, il processo ha previsto momenti di informazione e partecipazione (messa a disposizione degli elaborati di VAS incontri con portatori di interessi individuati sul territorio comunale verbalizzati), di consultazione (Conferenza di Scoping; incontri a tavoli tematici con le autorità e soggetti competenti i materia ambientale); di condivisione attraverso vari incontri tecnico/informativi svolti presso gli uffici della provincia, di ARPA e ASL di Pavia, del quadro interpretativo dello stato dell ambiente nel comune di Pietra de Giorgi, quindi delle scelte di piano proposte e valutate.

Dei risultati delle consultazioni si è tenuto conto nell iter decisionale e progettuale delle scelte di piano.

In APPENDICE I si riporta il quadro di dettaglio delle attività svolte nel processo di VAS del PGT.

I documenti predisposti nel processo sono: Il Documento di Scoping, che ha costituito documento-base per il confronto/consultazione il Rapporto di Impatto Ambientale, costituito dal presente documento; la Dichiarazioni di sintesi: documento che costituisce la sintesi del processo, nel quale viene schematizzato il processo metodologico seguito nel processo e si riportano tutte le valutazioni che rendono conto delle scelte di piano.

Del Rapporto verrà redatta una Sintesi non tecnica redatta in linguaggio non tecnico di facile consultazione per il pubblico.

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3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 3.1 Il territorio

Il territorio comunale di Pietra de Giorgi, sito in Provincia di Pavia interessa una superficie di circa 11,15 kmq, confina con i comuni di , e a Nord, , a Ovest, con e Lirio a Sud , con Santa Maria Della Versa e Castana a Est.

Il comune è situato nell estrema propaggine collinare dell Oltrepo Pavese che si estende verso la pianura affacciandosi sulla SS10.

Sul territorio in esame non sono presenti fonti di pressioni rilevanti legate alle industrie; nella carta che segue sono indicate le industrie, tra cui alcune RIR, presenti nell immediato intorno, i siti oggetti di bonifica e altre attività altamente impattanti.

Le pressioni sul territorio sono di fatto legate alle attività agricole svolta in maniera diffusa.

Per gli approfondimenti relativi ad un maggiore inquadramento ambientale si rimanda all Allegato 1.

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4 QUADRO PROGRAMMATICO DI RIFERIMENTO PER LA VAS DEL PGT DI PIETRA DE GIORGI

Sono stati considerati gli obiettivi ambientali di: livello europeo:

Linee guida per la valutazione ambientale strategica, fondi strutturali 2000-2006 - Criteri chiave per la sostenibilità - ridurre al minimo l impiego delle risorse energetiche non rinnovabili; - impiego di risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione; - uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi/inquinanti; - conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi; - conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche; - conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali; - conservare e migliorare la qualità dell ambiente locale; - protezione dell atmosfera (riscaldamento del globo);; - sensibilizzazione alle problematiche ambientali, sviluppare l istruzione e la formazione in campo ambientale; - promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo compatibile. Consiglio Europeo di Barcellona 2002 - lotta ai cambiamenti climatici; - sostenibilità dei trasporti; - gestione responsabile delle risorse naturali; - riduzione emissioni inquinanti in atmosfera Costituzione Europea (Roma 2004) Ob. generali dell unione (art. 1-3); sezione ambientale (art. III-233) la politica dell Unione in materia ambientale contribuisce a perseguire i seguenti obiettivi: - salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità ambientale; - protezione della salute umana; - utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali; - promozione, sul piano internazionale, di misure destinate a risolvere i problemi dell ambiente a livello regionale o mondiale Aalborg Commitments (Aalborg+10 Conference 2004) Previsti per l attuazione della Carta di Aalborg, riguardano gli aspetti di sostenibilità in ambito urbano 1. governance: ci impegniamo a rafforzare i nostri processi decisionali tramite una migliore democrazia partecipatoria 2. gestione urbana per la sostenibilità: ci impegniamo a mettere in atto cicli di gestione efficienti, dalla loro formulazione alla loro implementazione e valutazione 3. risorse naturali comuni: ci impegniamo ad assumerci la piena responsabilità per la protezione e le preservazione delle risorse comuni 4. consumo responsabile e stili di vita: ci impegniamo a promuovere e incentivare un uso prudente delle risorse, incoraggiando un consumo e una produzione sostenibili 5. pianificazione progettazione urbana: ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, affrontando problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti 6. migliore mobilità e meno traffico: riconosciamo l interdipendenza di trasporti, salute e ambiente e ci impegniamo e promuovere scelte di mobilità sostenibili 7. azione locale per la salute: ci impegniamo a proteggere e a promuovere la salute e il benessere dei nostri cittadini 8. economia locale sostenibile: ci impegniamo a creare e ad assicurare una vivace economia locale, che promuova l occupazione senza danneggiare l ambiente 9. equità e giustizia sociale: ci impegniamo a costruire comunità solidali e aperte a tutti 10. da locale a globale: ci impegniamo in una azione locale per la pace, giustizia, equità e sviluppo sostenibile a livello globale livello nazionale: Strategia d'azione per lo sviluppo sostenibile in Italia (Del. CIPE 2.8.2002) - conservazione della biodiversità; - protezione del territorio dai rischi idrogeologici; - riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali, sul suolo a destinazione agricola e forestale; - riequilibrio territoriale ed urbanistico; - migliore qualità dell'ambiente urbano; - uso sostenibile delle risorse naturali; - riduzione dell'inquinamento acustico e della popolazione esposta; - miglioramento della qualità delle risorse idriche; - miglioramento della qualità sociale e della partecipazione democratica; - conservazione o ripristino della risorsa idrica; - riduzione della produzione, recupero di materia e recupero energetico dei rifiuti.

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4.1 Quadro di riferimento programmatico e vincolistico di livello sovralocale

L'insieme dei piani e programmi che governano il territorio di area nel quale il territorio di Pietra de Giorgi si inserisce costituisce il quadro pianificatorio e programmatico del DdP in analisi. L'esame della natura del Documento di Piano e della sua collocazione in tale quadro è finalizzata a stabilirne la rilevanza e la sua relazione con gli altri piani e programmi.

La collocazione del Documento di Piano nel contesto pianificatorio e programmatico vigente deve consentire, in particolare, il raggiungimento di tre importanti risultati: 1. la costruzione di un quadro specifico di riferimento, contenente gli obiettivi fissati dagli altri piani e programmi territoriali e di settore; 2. la costruzione di un quadro specifico, contenente le azioni individuate dagli altri piani e programmi territoriali e di settore, le quali concorrono alla definizione di uno scenario esterno di riferimento per l evoluzione possibile del territorio interessato dal piano in oggetto (strade, poli produttivi sovracomunali, cave, ecc.). Si tratta, quindi, di capire quali scenari saranno in grado di influire sul piano; 3. la valutazione, conseguente, del grado di congruità del DdP con tale sistema di riferimento della pianificazione e programmazione vigente.

Dal punto di vista delle tematiche ambientali, al fine di costruire in modo completo ed efficace tale quadro è stato necessario considerare: la pianificazione territoriale vigente (per es. PTR, PTPR, PTCP, ecc.); la pianificazione ambientale di settore esistente (per es. acqua, aria, ecc.); la pianificazione /programmazione di altri enti con competenze sul medesimo territorio (Autorità d Ambito Territoriale Ottimale, ecc.); gli eventuali piani di azione per la biodiversità, piani di azione per le specie di fauna e flora selvatiche, i piani di gestione delle Aree protette e dei siti Natura 2000 (SIC e ZPS), nonché i piani di attuazione relativi a tematiche ambientali; i programmi di sviluppo socio-economico delle aree; le politiche e gli orientamenti finanziari.

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4.1.1 Piani e Programmi analizzati

In tabella sono elencati i Piani e Programmi analizzati per le tematiche ambientali; nel presente rapporto sono riportati gli stralci cartografici significativi ai fini del lavoro, rimandando per i riferimenti cartografici di PTR, PTCP, PTC alla relazione di DdP. livello regionale:

PTR Piano Territoriale Regionale

Il Piano Territoriale Regionale individua tre macroobioettivi, e 24 obiettivi:

Macro-obiettivi trasversali del PTR - Rafforzare la competitività dei territori della Lombardia; - riequilibrare il territorio della Regione; - proteggere e valorizzare le risorse della Lombardia.

Sistema di obiettivi del PTR

- favorire l innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione; - favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale con l esterno, intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali (fiere, università, ecc.); - assicurare a tutti i territori della Regione e a tutti i cittadini l accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità; - perseguire l efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità; - migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell abitare; - porre le condizioni per un offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero; - tutelare la salute del cittadino attraverso la prevenzione ed il contenimento dell inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e atmosferico; - perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione del rischio idrogeologico, pianificazione delle acque e utilizzo prudente del suolo; - assicurare l equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio; - promuovere un offerta integrata di funzioni turistico-ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della Regione e diffondendo la cultura del turismo sostenibile; - promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso il rilancio del sistema agroalime are come fattore di produzione, ma anche come settore turistico; - valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e dell innovazione; - realizzare un sistema equilibrato di centralità urbane compatte e il riequilibrio territoriale con la ridefinizione del ruolo dei centri urbani e del rapporto con le aree meno dense, e valorizzare il ruolo dei piccoli centri come strumenti di presidio del territorio; - riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio e riqualificazione dei territori degradati; - supportare gli Enti Locali nell attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la qualità programmatica e progettuale per garantire il perseguimento della sostenibilità della crescita nella programmazione e progettazione a tutti i livelli di governo; - tutelare le risorse (acque, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo; - garantire la qualità delle risorse naturali ed ambientali, attraverso la progettazioni delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento dell inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso e la gestione idrica integrata; - favorire la graduale trasformazione dei comportamenti e degli approcci culturali verso un utilizzo razionale e sostenibile delle risorse; - valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, forestale e agroalimentare; - promuovere l integrazione paesistica e ambientale degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio; - realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi con particolare attenzione alla mitigazione degli impatti;

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- responsabilizzare la collettività e promuovere l innovazione al fine di minimizzare l impatto delle attività antropiche sial legate alla produzione (attività agricola, industriale e commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo) - gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi transregionali; - rafforzare il ruolo di Motore Europeo della Lombardia, garantendo le condizioni per la competitività di funzioni e territori forti.

Il comune è parte del Sistema territoriale della Montagna, per il quale il PTR individua i seguenti obiettivi:

ST2.1: Tutelare gli aspetti naturalistici ed ambientali propri della dell ambiente montano (ob. PTR 17)

ST2.2: Tutelare gli aspetti paesaggistici, culturali, architettonici ed identitari del territorio (ob. PTR 14, 19)

ST2.3: Garantire una pianificazione territoriale attenta alla difesa del suolo, all assetto idrogeologico e alla gestione integrata dei rischi (ob. PTR 8)

ST2.4: Promuovere uno sviluppo rurale e produttivo rispettoso dell ambiente (ob. PTR 11, 22)

ST2.5: Valorizzare i caratteri del territorio a fini turistici, in una prospettiva di lungo percorso, senza pregiudicarne le qualità (ob. PTR 10)

ST2.6: Programmare gli interventi infrastrutturali e dell offerta di trasporto pubblico con riguardo all impatto sul paesaggio e sull ambiente naturale e all eventuale effetto insediativo (ob. PTR 2,3,20)

ST2.7: Sostenere i comuni nell individuazione delle diverse opportunità di finanziamento (ob. PTR 15)

ST2.8: Contenere i fenomeni dello spostamento dei piccoli centri montani, attraverso misure volte alla permanenza della popolazione in questi territori (ob. PTR 13,22)

ST2.9: Promuovere modalità innovative di fornitura dei servizi per i piccoli centri (ITC, ecc.) (ob. PTR 1,3,5)

ST2.10: Promuovere un equilibrio nelle relazioni tra le diverse aree del Sistema Montano che porti ad una crescita rispettosa delle caratteristiche specifiche delle aree (ob. PTR 13)

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PTPR Piano Paesistico Regionale

Il PTPR, Piano Paesistico Regionale è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 7/197 del 6 marzo 2001. Le integrazioni e gli aggiornamenti al Piano effettuati nell ambito del PTR sono stati approvati con D.G.R. 16 gennaio 2008 n. VIII/6447.

Gli obiettivi generali del Piano Territoriale Paesistico Regionale si possono così riassumere:

- conservazione delle preesistenze e dei relativi contesti e loro tutela nei confronti dei nuovi interventi; - miglioramento della qualità paesaggistica degli interventi di trasformazione del territorio; - aumento della consapevolezza dei valori e della loro fruizione da parte dei cittadini.

Il comune di Pietra de Giorgi si colloca nell ambito geografico dell Oltrepo Pavese (paesaggi della montagna apenninica).

Fonte PTR

Il Piano Territoriale Paesistico Regionale vigente include la gran parte degli elementi di contenuto indicati all art. 143 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, ed in particolare già si riferisce al concetto di paesaggio contenuto nella Convenzione Europea del paesaggio , introducendo l attenzione paesaggistica su tutto il territorio e una visione della tutela non prettamente conservativa ma anche di attenta qualificazione dei nuovi interventi di trasformazione del territorio.

Il Piano contiene un efficace lettura e descrizione dei paesaggi della Lombardia articolata per Unità tipologiche di paesaggio e Ambiti geografici, che evidenzia luoghi e caratteri connotativi emblematici di ciascun ambito e viene assunta quale riferimento per l individuazione di specifici Indirizzi di tutela per singole Unità: le unità tipologiche di paesaggio interessanti il comune di Pietra de Giorgi

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PTUA Piano Tutela Acque Regionale

Il PTUA della Lombardia è stato approvato con D.G.R. VIII/2244 del 29.03.2006.

Gli obiettivi strategici regionali sono i seguenti: - promuovere l uso razionale e sostenibile delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili e secondo quanto previsto dall art. 28 della l. 36/94; - assicurare acqua di qualità, in quantità adeguata al fabbisogno e a costi sostenibili per gli utenti; - recuperare e salvaguardare le caratteristiche ambientali delle fasce di pertinenza fluviale e degli ambienti acquatici.

Gli obiettivi strategici posti dall Atto di indirizzo, relativi alla politica di uso e tutela delle acque lombarde sono i seguenti:

- tutelare le acque sotterranee e i laghi, per la loro particolare valenza anche in relazione all approvvigionamento potabile attuale e futuro; - destinare alla produzione di acqua potabile e salvaguardare tutte le acque superficiali oggetto di captazione a tale fine e di quelle previste quali fonti di approvvigionamento dalla pianificazione; - idoneità alla balneazione per tutti i grandi laghi prealpini e per i corsi d acqua loro emissari; - designare quali idonei alla vita dei pesci i grandi laghi prealpini e i corsi d acqua aventi stato di qualità buono o sufficiente; - sviluppare gli usi non convenzionali delle acque (usi ricreativi e navigazione), e tutelare i corpi idrici e gli ecosistemi connessi; - equilibrio del bilancio idrico per le acque superficiali e sotterranee, identificando ed intervenendo sulle aree sovrasfruttate.

Per quanto riguarda la presenza di sostanze pericolose, il PTUA, ai sensi del D.M. N.367/03, si pone l obiettivo di rispetto degli standard di qualità nelle acque superficiali entro il 31 dicembre 2008.

Relativamente agli aspetti di riqualificazione ambientale infine, il PTUA prevede: - salvaguardia delle caratteristiche degli ambienti acquatici; - mantenimento e miglioramento delle condizioni di assetto complessivo dell area fluviale.

PSR Piano Sviluppo Rurale

Il PSR riferito al periodo 2007-2013, approvato dalla Commissione Europea il 16 ottobre 2007 con decisione n. 4663, inserisce il territorio di tra le aree rurali intermedie (comune prevalentemente in territori di collina che continuano a mantenere una caratterizzazione rurale e nello stresso tempo presentano anche una certa diversificazione delle attività economiche e anche una parte della montagna significativamente rurale in particolare quella più inserita nei processi di sviluppo extra-agricolo).

In queste aree il PSR prevede come priorità favorire l integrazione dell azienda agricola con il contesto territoriale, soprattutto nel caso in cui l imprenditore voglia impostare la propria attività sui canali commerciali brevi o sulla diversificazione, o ancora sviluppare produzioni tipiche e di qualità anche in relazione a piccole filiere locali

Il comune non ricade né aree svantaggiate né in area di bonifica.

PRQA Piano Regionale Qualità Aria

Il PRQA della Lombardia non ha ancora raggiunto la conclusione: la "fase conoscitiva", completata nel Dicembre 2000 ha riguardato studi sul monitoraggio atmosferico, l'analisi climatologica, la valutazione dell'ordinamento legislativo, l'inventario emissioni, l'indagine sui principali modelli fisico-chimicometeorologici, la stima degli indicatori di stato, impatto e pressione, ed ha portato alla definizione delle aree critiche. Tuttavia tale zonizzazione è stata successivamente modificata da quella inserita nella DGR 5290 del 2 agosto 2007. La "fase propositiva" è ancora in atto e prevede la proposta di politiche di intervento in diversi settori, sulla base delle informazioni raccolte durante la prima fase del Piano.

PER Piano Energetico Regionale

Il PER, approvato il 21 marzo 2003 con D.G.R. n. 12467, si configura come uno strumento finalizzato ad aiutare la Regione Lombardia nella sua azione di governo locale mirante a ridurre il costo, economico ed ambientale, dell energia per il sistema lombardo, con le sue attività produttive ed i suoi cittadini. Gli obiettivi strategici dell azione regionale, così come individuati dal Programma Regionale di Sviluppo della VII Legislatura, sono i seguenti: ridurre il costo dell energia per contenere i costi per le famiglie e per migliorare la competitività del sistema delle imprese; ridurre le emissioni climalteranti ed inquinanti, nel rispetto delle peculiarità dell ambiente e del territorio; promuovere la crescita competitiva dell industria delle nuove tecnologie energetiche;

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prestare attenzione agli aspetti sociali e di tutela della salute dei cittadini collegati alle politiche energetiche, quali gli aspetti occupazionali, la tutela dei consumatori più deboli ed il miglioramento dell informazione, in particolare sulla sostenibilità degli insediamenti e sulle compensazioni ambientali previste.

Per il perseguimento degli obiettivi proposti, il Programma intende sostenere e favorire, riconoscere e mobilizzare le risorse costituite dall energia risparmiabile, ricorrendo a tecnologie ed a modalità gestionali più evolute e maggiormente efficienti.

PTCP Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale:

Il PTCP vigente della Provincia di Pavia è stato approvato con deliberazione di Consiglio Provinciale n. 53/33382, del 7/11/2003. L approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) adempie ad un preciso impegno politico assunto in sede di programma di mandato e dà esecuzione a puntuali prescrizioni del D.Lgs. 267/2000 e della L.R. Lombardia 1/2000. Le linee di politica territoriale atte a supportare queste strategie, devono confrontarsi, fra l altro, su alcuni principi generali già espressi a livello Regionale (Documento di Programmazione dell Assessorato all Urbanistica ed al Territorio), e in parte ribaditi nelle Linee programmatiche della Provincia, come, in particolare:

la sostenibilità dello sviluppo ipotizzato; la salvaguardia e valorizzazione delle identità locali; il riequilibrio delle diverse parti del territorio.

Il sistema degli obiettivi del PTCP è strutturato secondo tre principali temi territoriali:

Assetto territoriale:

organizzazione e controllo delle principali conurbazioni; riqualificazione e valorizzazione delle aree e delle funzioni di interesse sovracomunale localizzate nei centri urbani principali; realizzazione e inserimento territoriale e paesistico degli interporti di e Mortara; realizzazione progetto strategico 16.3.1 Regione Lombardia (Progetto integrato di sviluppo produttivo, logistico, energetico e agro-forestale).

Valorizzazione dell Ambiente e del Paesaggio:

indirizzi riguardo la struttura naturalistica e ambientale; interventi puntuali di recupero, manutenzione, bonifica, rinaturazione; definizione della struttura reticolare; risanamento e riassetto idrogeologico.

Mobilità:

interventi di completamento dell accessibilità a Malpensa 2000. potenziamento delle direttrici di collegamento con la Provincia di Milano; completamento sistema tangenziale del capoluogo.

In particolare il PTCP inserisce il comune di Pietra de Giorgi nell Ambito dei comuni interessati dall attuazione dell obiettivo 2 per il quale vengono espressi obiettivi relativi all integrazione degli interventi previsti nell ambito del documento Unico di Programmazione Regionale per l attuazione delle politiche finalizzate all Obiettivo 2, rispetto a contenuti e obiettivi di riequilibrio urbanistico -territoriale, valorizzazione e tutela paesistico - ambientale previsti dal PTCP.

Gli indirizzi per l ambito sono: a) per quanto riguarda tutti i progetti promossi nell ambito degli Assi 1 ( competitività del sistema economico lombardo ) e 2 ( territorio ed ambiente ), tutti gli interventi che comportano azioni di recupero, trasformazione, localizzazione, de-localizzazione di insediamenti e/o infrastrutture, dovranno essere configurati nel rispetto: a.1) del sistema di valori problemi ed indirizzi sintetizzati nell ambito degli elaborati del PTCP che costituiscono la Carta Unica e Condivisa del Territorio provinciale e del Quadro Territoriale di Riferimento; a.2) della compatibilità tra usi e destinazioni d uso del suolo rispetto agli scenari e agli indirizzi di Piano previsti dal PTCP e sintetizzati nella Tavola 3.1 e nel presente articolo 26 delle N.T.A.; 19

P.G.T COMUNE DI PIETRA DE GIORGI (PV) V . A . S . V A L U T A Z ION E AM B I E N T A L E S T R A T E GI C A a.3) dei criteri insediativi e dei criteri paesistico-ambientali di cui al successivo art. 28 delle presenti N.T.A. (Indirizzi per la redazione dei Piani Regolatori Comunali), anche in presenza di interventi e trasformazioni del territorio che non comportino la redazione di strumenti e varianti generali. b) per quanto riguarda tutte le altre categorie di intervento previste dal Documento Unico di Programmazione Regionale, con particolare riferimento alle Misure 1.1.3 (iniziative a sostegno diretto all implementazione e qualificazione dei servizi), 1.2.1 (infrastrutture per lo sviluppo sostenibile del territorio), 2.1.1 (sostegno e promozione dello sviluppo turistico) e 2.1.2 (aiuti per la tutela ambientale), la scelta delle tipologie, la programmazione e la promozione dei progetti dovrà contenere adeguate stime ed analisi finalizzate alla evidenziazione degli effetti di lunga durata dell intervento in oggetto sia per quanto riguarda gli effetti e i benefici di natura territoriale e ambientale, sia per quanto riguarda la capacità di gestione economica e di auto sostentamento dell iniziativa, oltre il quinquennio cui si riferisce il programma di erogazione e stanziamento dei fondi destinati dal programma comunitario.

Il PTCP definisce inoltre le norme per la tutela e la valorizzazione delle risorse paesistico-ambientali attraverso la definizione di ambiti unitari (o unità di paesaggio) che costituiscono l articolazione del territorio provinciale in macro- aree aventi caratteri sufficientemente omogenei dal punto di vista paesistico-ambientale.

Gli indirizzi di tutela individuati per ciascun ambito costituiscono il primo inquadramento paesistico da adottare negli atti di pianificazione territoriale e settoriale: ai PRG ed ai Piani di settore, in relazione all approfondimento delle conoscenze paesistico-ambientali effettuato rispetto ai contenuti del PTCP, è demandata l articolazione degli indirizzi generali e la definizione di condizioni operative adeguate alle specificità del territorio

Figura Scenari previsti dal PTCP

Fonte: TAV.3.1.a del PTCP della Provincia di Pavia

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Il comune di Pietra de Giorgi ricade nell ambito F - VALLI E DORSALI DELLA BASSA E MEDIA COLLINA per il quale sono previsti i seguenti indirizzi: a) conservazione dinamica dei sistemi naturalistici presenti nell area (specie nel settore occidentale); b) promozione di un Parco Locale d Interesse Sovracomunale per la tutela e la valorizzazione del sistema ambientale Casarone Orridi di Marcellino; c) tutela e valorizzazione paesistica dei principali corsi d acqua e dei relativi ambiti (coppa, Verzate, Scuropasso e Versa) con recupero degli aspetti degradati e limitazione delle espansioni urbane che interessano gli ambiti stessi; d) tutela dei caratteri agricolo-insediativi più significativi quali zone a vigneto di impianto tipico (fronte Broni- Redavalle, Pietra de Giorgi, Redavalle); e) tipologia e materiali degli insediamenti, in relazione alla loro valenza percettiva;

Il PTCP identifica una serie di ambiti di rilevanza sovracomunale, anche di interesse ecosistemico, per cui dispone indirizzi e prescrizioni: questi concorrono, in relazione alle rispettive caratteristiche e vocazioni, alla definizione della Rete verde territoriale .

La disciplina dei sistemi di rilevanza sovracomunale, pertinenti al territorio in esame, e articolata come segue:

1 - Aree di consolidamento dei caratteri naturalistici

Riguardano i contesti a prevalente vocazione ambientale, in particolare: gli ambiti dei principali corsi d acqua (alvei, golene, terrazzi); le aree di pianura caratterizzate dalla presenza di fattori naturalistici diffusi; le aree di collina e di montagna nelle quali fattori morfologici ed espositivi hanno limitato le attività trasformative.

Obiettivo della tutela è la salvaguardia ed il consolidamento dei caratteri naturalistici e paesistici, attraverso il controllo e l orientamento delle attività e del le trasformazioni secondo criteri di compatibilità.

2 - Corridoi ecologici Sono considerati tali gli elementi lineari naturali o naturalizzati quali: torrenti, corsi d acqua minori, canali, orli e scarpate morfologiche ecc., potenzialmente idonei per la creazione di corridoi ecologici principali, e non assoggettati ad altre forme di tutela specifica.

Obiettivo è la messa in rete del sistema naturalistico Provinciale

3 - Aree di particolare interesse paesistico (Paesaggi tipici)

L obiettivo specifico della tutela è la conservazione ed il recupero degli elementi caratterizzanti promuovendo, anche mediante incentivi economici, la produttività agricola dell area in forma tradizionale, e controllando attentamente le trasformazioni anche a scala ridotta. 4 - Ambiti di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi.

Riguardano le aree nelle quali il paesaggio agrario conserva una sufficiente qualità paesistica ed ecosistemica. Obiettivi della norma: consolidamento delle attività agricole compatibili in atto; incentivi per la riconversione delle attività agricole incompatibili con i caratteri ambientali e geo-pedologici dei suoli; controllo delle trasformazioni in relazione ai caratteri dominanti del paesaggio (trama interpoderale, diversificazione colturale, elementi costitutivi quali canali, cascinali, filari alberati).

Obiettivo della norma è la conservazione e valorizzazione dei caratteri di panoramicità e più in generale di fruibilità del paesaggio, nonché il controllo delle trasformazioni volto a mantenere l ordine ambientale nelle aree che si affacciano sui percorsi.

Piano di Indirizzo Forestale (PIF)

La provincia di Pavia ha recentemente avviato il procedimento di redazione del primo Piano di Indirizzo Forestale (PIF).

Nella relazione tecnica allegata all avviso di avvio sono indicate le specifiche a cui il Piano di Indirizzo Forestale della Provincia di Pavia dovrà rispondere:

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Potenziamento della boscosità Incremento della biodiversità e della Rete Ecologica Tutela dei boschi esistenti Sviluppo della filiera bosco-legno Protezione delle risorse idriche Valorizzazione turistico-ricreativa delle aree verdi Valorizzazione della funzione faunistica Rilancio del settore agricolo come multifunzionale Partecipazione delle amministrazioni locali

Piano di Ittico Provinciale

Viene considerato in questa sede anche il Piano Ittico di recente approvazione, benché piano settoriale, in quanto si pone obiettivi ambientali di carattere generale, rispetto ai quali si ritiene che anche i PGT debbano rapportarsi, e indica azioni si salvaguardia per i corsi d acqua, che possono trovare applicazione anche nei piani di livello comunale.

Obiettivo generale del Piano Ittico è: Tutela e miglioramento degli ecosistemi acquatici nelle loro caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e territoriali, mantenendo la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici e la loro capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e diversificate, secondo quanto previsto dalla Direttiva Europea 2000/60/CE, dalla LR n. 23/2006 e dal Documento Tecnico Regionale per la Gestione Ittica. L obiettivo è declinato in obiettivi specifici, per i quali sono indicate azioni; di alcune azioni si è tenuto conto nella valutazione del PGT.

Azioni di salvaguardia che il PI indica per le diverse vulnerabilità rilevate per corsi d acqua e acque lentiche (lanche e stagni golenali), relative a a. Quantità (regolazione deflussi - tema DMV): salvaguardia delle portate fluviali (non meglio specificate, se non auspicio di l istituire di tavoli di confronto/accordi tra soggetti regolatori del sistema irriguo); accordi con agricoltori, associazioni agricole per incentivare pratiche agricole volte al risparmio della risorsa acqua, tra cui creazione di siepi e corridoi ecologici lungo le sponde dei corsi) b. Qualità acque (inquinamento): miglioramento delle depurazione delle acque reflui da impianti depurazione civili (anche delle province contermini); aumento controllo per prevenire episodi inquinamento soprattutto dalla zootecnia; veicolazione dei reflui zootecnici e civili verso acqua di minor pregio; incentivare la sostituzione di colture quali mais con colture meno impattanti sui coli quali prati polifiti, erba medica, frumento, ricostruzione fasce filtro;. Indicata nei PLIS uno strumento utile al fine. c. Continuità (presenza opere idrauliche trasversali): realizzazione di passaggi per pesci come mitigazione ai nuovi progetti (centraline idroelettriche, opere idrauliche) d. Vegetazione ripariale (alterazione funzione filtro): definizione in accordo con Parco Adda Sud, gestori reticolo, servizio prov. Agricoltura, identificazione delle aree demaniali in ambito fluviale o limitrofe, per interventi di ripristino ambientale finalizzati a migliorare la funzione filtro; su aree private promuovere la ricerca di accordo con proprietari finalizzati ad impostare gestione eco-compatibile. e. Comunità ittica (specie esotiche, avifauna ittiofaga): attività periodica di monitoraggio (sia della popolazione ittica che delle presenza di uccelli ittiofagi); interventi mirati di contenimento specie alloctone invasive, azioni di dissuasione per uccelli ittiofagi indesiderati f. Processo di interramento per acque lentiche: attivare adeguato monitoraggio al fine di costruire base conoscitiva scientifica per programmare e progettare interventi di rimozione dei sedimenti, accordi con enti gestori delle zone umide g. Presenza umana impropria (bracconaggio, veicoli a motore nei greti): mantenimento di adeguate portate che non permettono forme di pesca illecite e invasione dell alveo con mezzi a motore; aumentare controllo frequenza pattugliamenti degli Agenti di Vigilanza (auspicati accordi tra Provincia e Parco Adda Sud per coordinamento vigilanza; vigilanza aziende faunistico venatorie ).. h. Navigazione: propone regolamentazione della navigazione: divieti specifici nei diversi tratti (es. divieto per propulsori superiori a 15 HP in alcuni tratti di Adda)

Piano Faunistico venatorio e di miglioramento ambientale

La legge regionale n. 12 del 2005 indica all art.15, relativo ai contenuti del PTCP: la necessità di un raccordo tra i Piani di settore di competenza provinciale, tra cui è annoverato il Piano Faunistico- Venatorio, si fini degli obiettivi di sviluppo economico e sociale su scala provinciale l efficacia paesistico-ambientlae del PTCP

Compito del Piano Faunistico- Venatorio è quello di disciplinare il regime di tutela della fauna selvativa, destinanado una quota compresa tra il 20% e il 390% del Territorio Afgro-Silvo-Pastorale a zone di tutela; il comune di Pietra de Giorgi ricade nell Ambito territoriale di caccia 4 corrispondente a una parte del consorzio dell Oltrepo pavese: non sono previsti istitui di tutela come evidenziato nella relativa carta.

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PCP Piano Cave Provinciale

Il PCP vigente della Provincia di Pavia, approvato con D.C.R. n° VIII/344 del 20 febbraio 2007, non individua ambiti estrattivi interessanti il territorio del comune di Pietra de Giorgi.

Il Piano d Ambito Territoriale Ottimale

Il Piano dell autorità dell Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Pavia è stato approvato nel dicembre 2008, dopo una fase di revisione generale. Il Rapporto non prevede interventi nel comune di Pietra de Giorgi.

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5 QUADRO AMBIENTALE DI RIFERIMENTO E LOCALE 5.1 Quadro conoscitivo dello stato delle componenti e risorse ambientali (rif. ALLEGATO 1)

Ritenendo di agevolare la lettura del presente documento, vengono separati in un allegato le informazioni raccolte per definire il quadro conoscitivo relativo allo stato delle componenti ambientali considerate, analizzate rispetto alla qualità e alla disponibilità:

- atmosfera - sistema delle acque superficiali - suolo - sistema sottosuolo e acque sotterranee - vegetazione e paesaggio - ecosistemi ed ambienti naturali di interesse e dei fattori ambientali e territoriali di interesse per la VAS del PGT di Pietra de Giorgi:

- reti dei servizi tecnologici - traffico e viabilità - modelli insediativi - rifiuti - presenza attività altamente impattanti (sostanzialmente cave).

Il grado di approfondimento nell analisi per le diverse componenti e fattori ambientali, è stato discusso e concordato in I Conferenza di Scoping e negli incontri tecnici tematici con Arpa, Asl, Uffici provinciali competenti; contributi specifici e informazioni generali raccolte sono confluiti nel presente rapporto.

Nell ALLEGATO I, parte integrante del presente rapporto, è illustrato nel dettaglio lo STATO AMBIENTALE del territorio del comune di Pietra de Giorgi.

Per il sistema di tutti gli altri vincoli ambientali, si rimanda alla tavola QC_03 del DdP.

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5.2 Quadro interpretativo dello stato ambientale locale

Al fine di definire un quadro dello stato ambientale del comune di Pietra de Giorgi, sono stati interpretati i dati illustrati e discussi nel paragrafo precedente e nell allegato 1, e sono presentati in questo paragrafo, riferiti ai sistema ambientale (sensibile) e ai sistemi territoriali (generatori di pressioni) scelti per la lettura del comune.

Il quadro in tabella 5.1 riassume lo stato delle componenti e risorse ambientali presenti nel territorio comunale di Pietra de Giorgi.

Tabella 5.1 quadro riassuntivo dello stato delle componenti e risorse ambientali

Componente Qualità della componente /risorsa Elementi condizionanti la disponibilità e Risorsa qualità della risorsa

Suolo Si rileva l assenza di cave e discariche di importanti Gli ambiti di trasformazione ricadono in infrastrutture viabilistiche zone di Classe 2 Fattibilità con modeste limitazioni , Il territorio comunale rientra nei territori comunali classificati come zona sismica 4, a bassa sismicità Acqua Il torrente Scuropasso Relativamente al reticolo superficiale la disponibilità di acqua è garantita

Aria Dalle carte di distribuzione delle emissioni inquinanti Non si hanno a disposizione dati puntuali riportate nel Rapporto Provinciale sulla qualità dell aria sulla qualità dell aria emerge che i livelli di emissione riscontrati (tranne per il CO) per il comune di Pietra de Giorgi sono minimi. Rumore Non sono presenti sorgenti di emissione rilevanti (traffico, Non è stato adottato il Piano di industrie, ecc.) Zonizzazione Acustica Inquinamento Il comune non ricade nelle fasce di rispetto di nessun Non è stato adottato il Piano Illuminazione Luminoso osservatorio e non sono presenti aree protette all interno o Pubblica PRIC al confine del comune di Pietra de Giorgi. Vegetazione Non sono presenti aree protette o appartenenti alla RETE Il tipo di conduzione agricola e le pratiche 2000 (SIC e ZPS). agronomiche sono gli elementi maggiormente condizionanti la Il torrente Scuropasso costituisce un corridoio primario vegetazione naturale e spontanea della Rete ecologica regionale e ricade in un area di consolidamento dei caratteri naturalistici . Paesaggio Presenza di alcuni beni storico- architettonici (chiesa, Le attività agricole hanno segnato il castello e alcune cascine) e paesaggistici (Torrente territorio in termini di equipaggiamento Scuropasso) paesaggistico.

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Interpretando i sistemi territoriali (urbanizzato, reti di servizi tecnologici, rete infrastrutture per la mobilità, quali elementi di pressione sul sistema ambientale (interpretato come sistema sensibile ) ne vengono di seguito analizzate le qualità.

Tabella 5.2 Quadro riassuntivo dello stato dei sistemi territoriali

sistema stato Interferenze col sistema ambientale

Urbano Modello insediativo residenziale ha mantenuto compattezza della - forma dell abitato storico; a valle in Località Scorzoletta il tessuto urbano si è sviluppato lungo la SP44 della mobilità Il centro storico risulta isolato dal contesto locale e dalle realtà Disagio per i cittadini principale limitrofe dei servizi Rifiuti: % di raccolta differenziata inferiore al 35%, obiettivo previsto da raggiungere entro il 2006 Carenza di esercizi di vicinato Disagio per i cittadini

Traffico indotto dagli spostamenti forzati economico Attività agricola diffusa, nessuna azienda IPPC e a rischio di - (produttivi, incidente rilevante (RIR) rurale) Sociale - Densità abitativa nel territorio del Comune risulta quindi pari a 81 - popolazione Abitanti/Kmq, valore inferiore al dato medio della Provincia di Pavia , che risulta pari a 182,06 Abitanti/Kmq.

5.3 Sistema delle sensibilità - sistema delle pressioni

Gli elementi maggiormente rappresentativi e fattori di interesse ambientale sono stati classificati in due macro categorie: sistema delle sensibilità; sistema delle pressioni, al fine di definire un quadro sintetico interpretativo dello stato del territorio comunale, per la valutazione dei possibili sviluppi del piano.

Si sottolinea che tale la ricognizione si sensibilità e pressioni effettuata non intende costruire un quadro esaustivo della situazione ma ha lo scopo di definire punti di attenzione prioritari per il PGT e per il monitoraggio futuro, in modo da evidenziare: a) quali sono gli attuali elementi/fattori di valore e ci criticità b) come tali fattori possano condizionare la definizione del Piano c) come il Piano, per quanto di sua competenza, tenda a valorizzare/salvaguardare gli elementi di pregio e le valenze, e come tenda di risolvere le problematiche e criticità attuali d) quali sono gli elementi che potrebbero essere interferiti (+ o direttamente) dalle scelte del Piano

Sulla base di informazioni e dati esaminati nei paragrafi precedenti, sono state dunque costruite la carta delle sensibilità e la carta delle pressioni .

Le carte sono ottenute mediante applicazione la tecnica over-mapping di tematismi ambientali provenienti da banche dati regionali, provinciali, che sono stati verificati in situ.

Questa fase di analisi costituisce approfondimento del quadro delle sensibilità, vulnerabilità e criticità ambientali, indicato su basi preliminari in fase di scoping. Ai fini delle valutazione non sono stati considerati i confini amministrativi, ma un intorno adeguato (che comprendesse gli elementi fisico-naturali e antropici che producono effetti sul territorio comunale di Pietra de Giorgi), che costituisce l area di interesse per lo studio.

Nella carta delle sensibilità sono riportati gli elementi sensibili e gli elementi vulnerabili. elementi sensibili: elementi areali, lineari e puntuali a cui può essere attribuito un significativo valore intrinseco sotto il profilo naturalistico o paesaggistico, o importanza per il sistema delle relazioni ecosistemiche: - elementi della rete dei valori ambientali provinciale (dopo verifica in situ della reale presenza delle valenze ambientali che hanno determinato il riconoscimento degli elementi) - punti di rilievo storico-culturale (architetture rurali di interesse, punti o percorsi panoramici, ..)

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P.G.T COMUNE DI PIETRA DE GIORGI (PV) V . A . S . V A L U T A Z ION E AM B I E N T A L E S T R A T E GI C A elementi vulnerabili: elementi ambientali (areali, lineari e puntuali) ed antropici che presentano qualche grado di rilevanza ai fini delle valutazioni, e che risultano esposti a rischi di compromissione qualora si producano determinati fattori di pressione attualmente o potenzialmente presenti sul territorio esaminato: - classe di capacità d uso del suolo agricolo di appartenenza, in riferimento al valore strategico riconosciuto all agricoltura nell Oltrepo Pavese, intesa in termini di qualità delle produzione, relazioni con l ambiente e gli elementi naturali sul territorio. - Reticolo irriguo, evidenziando i tratti di canali ai quali è riconosciuto valore storico - Elementi geomorfologici quali orli di terrazzo - Pozzi

Figura Carta delle sensibilità (Fonte PTCP Pavia)

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Figura Carta delle sensibilità (Fonte Misurc)

Nella carta delle pressioni sono riportati gli elementi presenti nell area di interesse ai fini della valutazione, che generano sul territorio comunale pressioni di diversa natura: di tipo strutturale, che incidono direttamente sulla struttura dell ecosistema territoriale, come quelli dovuti a consumo o alla formazione di barriere; pressioni legate alle svolgimento delle attività come ad esempio l immissione di inquinanti. elementi di pressione o di criticità: elementi (areali, lineari e puntuali) a cui può essere attribuito un livello più o meno significativo di indesiderabilità per la presenza di situazioni di degrado attuale, o in quanto sorgente di pressioni (attuali o potenziali) significative sull ambiente circostante: - Allevamenti zootecnici - Attività estrattive e impianti di raccolta e/o trattamento rifiuti; - Altre attività produttive altamente impattanti nell intorno (industrie RIR; poli industriali; impianti di raccolta e/o trattamento rifiuti; siti soggetti a bonifica); - Infrastrutture viarie - Reti e servizi tecnologici impattanti - Genericamente, il margine dell edificato urbano

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Figura Carta delle pressioni (Fonte SIT Regione Lombardia)

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6 INDIRIZZI E OBIETTIVI STRATEGICI DEL PGT

Sulla base della preliminare analisi dello stato del territorio e verifica di quanto è stato attuato delle previsioni strumenti urbanistici (comunali e non solo), tenuto conto delle istanze della popolazione oggi pervenute, sono state formulate in forma concertata dalle A.C. le linee di orientamento per le ipotesi di sviluppo, in una visione sovra comunale; con delibere di giunta del maggio 2009, le amministrazioni hanno deliberato le Linee guida ed orientamenti per la formazione del Documento di Piano.

Per l ambito del comune, lo scenario di sviluppo ipotizzato punta alla valorizzazione del territorio, sia attraverso il potenziamento degli elementi naturali, sia attraverso il contenimento dell artificializzazione; e al mantenimento dei caratteri che mantengono l identità di questi paesi e ne vivacizzano le comunità, con conseguente miglioramento della qualità di vita della popolazione.

Di seguito sono riportati i 6 macro-obiettivi di PGT; una prima valutazione dei macro obiettivi dei PGT è stat effettuata in sede di scoping in riferimento agli obiettivi del PTCP adottato nel febbraio 2009 e agli obiettivi del PTPR per i sistemi territoriali interessati (Pianura Irrigua, Grandi fiumi).

Nel Documento di Piano è stato in seguito dichiarato che gli obiettivi specifici sono di fatto definiti come assunzione degli obiettivi di PTCP e PTR per gli ambiti interessati.

Macro-obiettivi definiti dalle rispettive amministrazioni per il PGT del comune di Pietra de Giorgi.

1. trasformazione delle aree intercluse 2. recupero del deficit di standard urbanistici tramite la cessione al Comune di una parte degli Ambiti di Trasformazione 3. riqualificazione della città esistente 4. accessibilità e la mobilità 5. qualità delle trasformazioni urbane 6. strategie per le risorse naturali

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7 IL DOCUMENTO DI PIANO

7.1 Obiettivi specifici e politiche/azioni del Piano

Nel Documento di Piano si legge:

Le previsioni contenute nel DP, che successivamente vengono tematizzate ed esposte, rappresentano, in maniera preponderante, un adeguamento alle necessità amministrative comunali più che un nuovo disegno di sviluppo per Pietra dè Giorgi. Tale disegno , se così si può chiamare l impostazione e la direzione di sviluppo che il Piano intende imprimere al luogo.

Il DP si inserisce in questo scenario come un Piano delle Opportunità finalizzato a sollecitare un nuovo processo di sviluppo incentrato sulla riqualificazione dell esistente, sulla conferma della trasformazione, sul miglioramento dei servizi e, più in generale, sul miglioramento della vivibilità del luogo.

Sono stati individuati come obiettivi di sviluppo e miglioramento per Pietra dè Giorgi: strategie per l accessibilità e la mobilità Pietra dè Giorgi da vivere: strategie per le nuove trasformazioni urbane La conferma delle Aree di Trasformazione previste dal PRG vigente Il superamento del concetto di Centro Storico Pietra luogo utile: strategie per lo sviluppo del sistema dei servizi La definizione delle destinazioni per le aree cedute al Comune: verde, servizi ed ERS Gli indirizzi per la gestione delle strade private Criteri generali per lo sviluppo del commercio Pietra nel verde: strategie per le risorse naturali Il completamento della Rete ecologica

Il PGT si propone come progetto urbanistico unitario per il territorio comunale, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi strategici di miglioramento, conservazione e sviluppo che abbiano valenza strategica per la politica territoriale

Sulla base del quadro delle criticità, potenzialità ed opportunità individuate nel quadro ricognitivo per il comune di Pietra de Giorgi, il DdP, indica per ciascun sistema obiettivi specifici, per il raggiungimento dei quali sono individuate politiche ed azioni, che troveranno specifica applicazione nei diversi documenti di piano.

Gli obiettivi sono stati specificati con riferimento diretto ad obiettivi di piani sovraordinati, PTCP e PTR.

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7.2 Scenario ipotizzato dal Documento di Piano

Lo scenario delle trasformazioni presenta uno sviluppo prevalentemente residenziale; le aree individuate si trovano in località Scorzoletta lungo la SP 44 tranne l ATA1 previsto in località Case Montevico in frazione Pecorara e l ATA 5 localizzata a nord del centro storico.

E previsto un ambito produttivo/commerciale, sempre in località Scorzoletta, per ovviare alla carenza di esercizi di vicinato.

Ogni ambito di trasformazione è accompagnato da un fascia vegetata compensativa, la cui funzione è di collegamento/filtro tra il nuovo edificato e la campagna.

Non sono previsti interventi di rilievo riguardo la viabilità.

Di seguito si riporta uno stralcio del DdP: è stimata una popolazione massima insediabile pari a 182 abitanti.

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7.3 Ambiti di trasformazione individuati nel Documento di Piano

Nella Relazione di Documento di Piano sono descritti gli ambiti definiti dal pianificatore ai fini degli atti di PGT.

Di seguito se ne riportano stralci o riassunti (per le sole parti di interesse ai fini della VAS) mantenendo i riferimenti al paragrafo della Relazione di DdP, al fine di facilitarne il ritrovamento.

Gli AT ricadono in ambiti periurbani di cui il PTCP non ha riconosciuto interesse ambientale tranne l ATA1 che ricade in un area di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi .

Di seguito si riporta uno stralcio del DdP relativo alle schede delle due tipologie di intervento previsto:

AMBITI DI TRASFORMAZIONE AMBIENTALE AT1-AT2-AT3-ATA4 ATA 5

Ripartizione funzionale Se + Ve = 75% ST Vp = 25% ST Mix funzionale Funzioni residenziali = 100% SUL Funzioni terziarie e funzioni commerciali con Carico urbanistico Basso (Cu B), ovvero gli esercizi di vicinato, i pubblici esercizi (con esclusione dei locali per il tempo libero), il terziario diffuso (uffici e studi professionali, servizi alla persona, servizi per l industria, la ricerca e il terziario) e l artigianato di servizio alla famiglia = max. 10% SUL. L Amministrazione Comunale si riserva di imporre una quota maggiore di SUL per funzioni terziarie e commerciali in rapporto alle necessità esistenti e future relative all area di intervento. Indice e parametri ET = 0,30 m2/m2 IP = 40% Altezza max H = 9,00 m, compresi i piani attico o mansarda Da = 1 albero/100 m2 ST Dar = 1 arbusto/100 m2 ST

Destinazioni d uso escluse Funzioni commerciali con Carico urbanistico Alto e Medio (Cu A e Cu M), ovvero medie e grandi strutture di vendita. Funzioni terziarie con Cu A, ovvero discoteche, attrezzature per la musica di massa, multisala e i complessi direzionali. Funzioni produttivo manifatturiere. Commercio È sempre consentito l insediamento di attività commerciali esistenti da ricollocarsi senza aumento della superficie di vendita, qualora si configuri un miglioramento delle condizioni urbanistiche in termini di accessibilità e dotazione di parcheggi.

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AMBITI DI TRASFORMAZIONE PER ATTIVITA - AT1

Ripartizione funzionale Se = 90% ST Vp =10% ST (o comunque nella misura prevista dalla LR 1/2001) Mix funzionale Funzioni produttive e commerciali = min. 50% SUL Funzioni terziarie e funzioni commerciali con Carico urbanistico Medio (Cu M), ovvero medie strutture di vendita, (con esclusione dei locali per il tempo libero), servizi per l industria, la ricerca e il terziario) e l artigianato di servizio alla famiglia = min. 10% SUL Quota flessibile = 40% SUL Indice e parametri IC = 50% IP = 30% H max = 8 m Da = 1 albero/200 m2 ST Dar = 1 arbusto/300 m2 ST SF da collocarsi preferibilmente sui confini e in particolar modo verso le zone agricole Destinazioni d uso escluse Funzioni residenziali, esclusa la residenza del titolare dell azienda e/o del custode, per una SUL massima non superiore a 250 m2 per ogni azienda. Funzioni terziarie limitatamente alle categorie di attrezzature culturali e sedi istituzionali e rappresentative, attrezzature socio- sanitarie e complessi direzionali.

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7.3.1 ATA1

L ambito ATA1 è previsto in località Case Montevico in frazione Pecorara a nord del centro storico in un area di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi come indicato nel PTCP

Ambiti di trasformazione ATA 1 - Residenziale Elementi di attenzione ambientale presenti L ambito ricade in una area di consolidamento naturale Vincoli ambientali Rio Vagreto (e relativa fascia di rispetto) Effetti predominanti attesi - Consumo di suolo oggi vegetato - Aumento consumo risorse energetiche e idriche - Impermeabilizzazione del suolo - Incremento del carico all impianto di depurazione - Aumento emissioni in aria da riscaldamento Interazioni potenziali con criticità attuali - Indicazioni per la mitigazione Barriere vegetali

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7.3.2 ATA 2

L ATA2 è previsto in località Scorzoletta sita a fondovalle lungo la SP44 in un ambito periurbano di cui il PTCP non ha riconosciuto interesse ambientale

Ambiti di trasformazione ATA 2 - Residenziale

Elementi di attenzione ambientale presenti Torrente Scuropasso (e relativa fascia di rispetto) Vincoli ambientali - Consumo di suolo oggi vegetato - Aumento consumo risorse energetiche e idriche Effetti predominanti attesi - Impermeabilizzazione del suolo - Incremento del carico all impianto di depurazione - Aumento emissioni in aria da riscaldamento Interazioni potenziali con criticità attuali -

Indicazioni per la mitigazione Barriere vegetali

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7.3.3 ATA 3

L ATA3 è previsto in località Scorzoletta sita a fondovalle lungo la SP44 in un ambito periurbano di cui il PTCP non ha riconosciuto interesse ambientale.

Ambiti di trasformazione ATA 3 - Residenziale

Elementi di attenzione ambientale presenti Torrente Scuropasso (e relativa fascia di rispetto) Vincoli ambientali

- Consumo di suolo oggi vegetato - Aumento consumo risorse energetiche e idriche Effetti predominanti attesi - Impermeabilizzazione del suolo - Incremento del carico all impianto di depurazione - Aumento emissioni in aria da riscaldamento

Interazioni potenziali con criticità attuali -

Indicazioni per la mitigazione Barriere vegetali

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7.3.4 ATA 4

L ATA4 è previsto in località Scorzoletta sita a fondovalle lungo la SP44 in un ambito periurbano di cui il PTCP non ha riconosciuto interesse ambientale.

Ambiti di trasformazione ATA 4 - Residenziale

Elementi di attenzione ambientale presenti Torrente Scuropasso (e relativa fascia di rispetto) Vincoli ambientali - Consumo di suolo oggi vegetato - Aumento consumo risorse energetiche e idriche Effetti predominanti attesi - Impermeabilizzazione del suolo - Incremento del carico all impianto di depurazione - Aumento emissioni in aria da riscaldamento

Interazioni potenziali con criticità attuali -

Indicazioni per la mitigazione Barriere vegetali

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7.3.5 ATA 5

L ATA 5 è previsto a nord del centro storico lungo la SP46 in un ambito periurbano di cui il PTCP non ha riconosciuto interesse ambientale.

Ambiti di trasformazione ATA 5 Residenziale

Elementi di attenzione ambientale presenti Rio Vagreto Vincoli ambientali

- Consumo di suolo oggi vegetato - Aumento consumo risorse energetiche e idriche Effetti predominanti attesi - Impermeabilizzazione del suolo - Incremento del carico all impianto di depurazione - Aumento emissioni in aria da riscaldamento

Interazioni potenziali con criticità attuali -

Indicazioni per la mitigazione Barriere vegetali

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7.3.6 ATP 1

L ATP1 è previsto in località Scorzoletta sita a fondovalle lungo la SP44 in un ambito periurbano di cui il PTCP non ha riconosciuto interesse ambientale.

Ambiti di trasformazione ATP 1 Produttivo/Commerciale

Elementi di attenzione ambientale presenti Torrente Scuropasso (e relativa fascia di rispetto) Vincoli ambientali

- Consumo di suolo oggi vegetato - Aumento consumo risorse energetiche e idriche Effetti predominanti attesi - Impermeabilizzazione del suolo - Incremento del carico all impianto di depurazione - Aumento emissioni in aria da riscaldamento

Interazioni potenziali con criticità attuali -

Indicazioni per la mitigazione Barriere vegetali

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7.4 Interventi di mitigazione

Ad ogni ambito di trasformazione sono abbinate mitigazioni, costituite da barriere vegetali.; la loro progettazione e realizzazione è regolata dagli indicatori riportati nelle schede relative alla AT cui sono abbinate.

7.5 Previsioni relativa alla mobilità

Non sono previsti interventi diretti sulla mobilità mentre per quanto riguarda la mobilità dolce, il DdP prevede la concretizzazione di una Rete ecologica attraverso le realizzazione di percorsi pedonali o ciclabili per migliorare i collegamenti con le frazioni.

7.6 Azioni previste dal DdP diffuse sul sistema ambientale

L Amministrazione prevede di consolidare e potenziare le strategie per le risorse naturali per la :

realizzazione di elementi lineari quali, viali alberati lungo i percorsi ciclo-pedonali aumento della permeabilità naturale dei suoli urbani ambientazione delle infrastrutture viabilistiche mitigazione dell inquinamento elettromagnetico prodotto dalle grandi condutture energetiche, dai ripetitori radio e dalle antenne della telefonia mobile

7.7 Azioni previste dal DdP relative al sistema dei servizi

Le azioni che il DdP individua per il potenziamento dei servizi riguardano sostanzialmente: recupero del deficit di standard urbanistici tramite la cessione al Comune di una parte degli Ambiti di Trasformazione per la realizzazione di aree verdi, aree per l edilizia sociale e aree a servizi generici (parcheggi) riqualificazione della città esistente: realizzare una Rete ecologica attraverso le realizzazione di percorsi pedonali o ciclabili per migliorare i collegamenti con le frazioni migliorare la qualità delle trasformazioni urbane: garantire un analogo sviluppo del sistema dei servizi e del commercio: si concede una nuova media superficie di vendita commerciale in Località Scorzoletta

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8 EFFETTI DEL PIANO

In Conferenza di Scoping è stata condiviso il potenziale ambito di influenza del PGT di Pietra de Giorgi:

In considerazione delle caratteristiche territoriali ed ambientali dell ambito sovra comunale in esame, e degli obiettivi generali dei DdP, si ritiene che l ambito di influenza dei PGT corrisponda sostanzialmente all ambito formato dal comune stesso

Il piano non attua scelte che possano assumere direttamente carattere o significato sovra comunale, né produrre effetti significativi a scala sovra comunale.

8.1 Metodologia di valutazione

Nel processo di valutazione del piano, nella fase di definizione degli obiettivi proposti per il DdP, allo scopo di integrare adeguatamente la dimensione ambientale, sono stati considerati come riferimento i principali obiettivi di sostenibilità ambientale di livello internazionale, europeo, nazionale e regionale, illustrati nel paragrafo 4.1, in considerazione delle previsioni normative e programmatiche sul territorio di Pietra de Giorgi e delle criticità ambientali preliminarmente individuate.

Nelle fasi successive di valutazione è stata verificata è stata verificata (coerenza esterna) la coerenza degli obiettivi del piano con gli obiettivi programmatici di sostenibilità di piani sovraordinati, attraverso la verifica della loro relazione con gli obiettivi del PTCP definiti nella fase di aggiornamento in corso; quindi la coerenza degli obiettivi (strategici e specifici) rispetto a criteri di compatibilità, individuati direttamente dall analisi degli obiettivi di sostenibilità generali di cui sopra, e adattati alla realtà di Pietra de Giorgi o relativamente ai fattori esplicitamente citati dalla direttiva europea, e sulla base del quadro conoscitivo descritto nel capitolo 5 e nell Allegato 1.

Quindi è stata effettuata la verifica di coerenza interna, esaminando le interazioni tra obiettivi/azioni di piano e vulnerabilità /criticità ambientali e territoriali..

Per quegli obiettivi dai quali sono attesi effetti potenzialmente negativi, o che prevedono/necessitano di azioni con effetti potenzialmente negativi su componenti ambientali, sono state individuate azioni mitigative, riverificandone la compatibilità rispetto ai criteri di sostenibilità.

Gli effetti del piano sono valutati mediante stima qualitativa degli effetti attesi dalle azioni/politiche di piano sulle componenti ambientali. Gli strumenti utilizzati sono: - di tipo qualitativo, basati essenzialmente su matrici di controllo, cartografia di sensibilità - di tipo quantitativo, basati su indicatori ambientali

Essi forniscono informazioni di tipo differente, finalizzate ad una visione complessiva in merito alle scelte di piano e alla loro compatibilità con gli obiettivi di sostenibilità ambientale del piano stesso. Più in generale, anche nella valutazione, come nella fase di analisi e di costruzione del piano, si è fatto riferimento al modello DPSIR (Determinanti, Pressione, Stato, Impatti, Risposta), suggerito dall AEA (Agenzia Europea per l Ambiente) come estensione del modello PSR, precedentemente proposto dall OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).

Schema metodologico di analisi, indici e indicatori utilizzati sono quelli suggeriti per VIA/VAS e indicati anche dalla disciplina Ecologia del Paesaggio; l'approccio di analisi ambientale e valutazione è olisticosistemico, secondo una lettura del territorio come sistema di ecosistemi.

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Nel grafo sotto si riporta lo schema logico del percorso metodologico seguito.

18.2 Criteri di compatibilità

I criteri di compatibilità assunti per il PGT di Pietra de Giorgi fanno riferimento ai principali obiettivi di sostenibilità ambientale di livello internazionale, europeo, nazionale e regionale 1, e sono sati individuati in considerazione delle previsioni normative e programmatiche sul territorio di Pietra de Giorgi e delle criticità ambientali individuate. La valutazione è stata contestualizzata alla scala comunale.

L analisi di compatibilità degli obiettivi di PGT e criteri assunti, quindi, non è sviluppata in modo assoluto, ma in senso relativo ai contenuti del piano nonché alle specifiche realtà del Comune di Pietra de Giorgi.

I criteri assunti sono:

1. Contenimento del consumo di suolo e dell impermeabilizzazione 2 Compattazione della forma urbana 3 Protezione delle risorse idriche e del suolo 4. Protezione e miglioramento della qualità dell aria 5. Incentivare il risparmio energetico e produzione /uso di forme energetiche alternative 6. Migliorare la qualità e la funzionalità ecologica del territorio 7. Conservazione e recupero dei beni naturali-ambientali 8. Conservazione e valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale 9. Valorizzazione dei caratteri identificativi del territorio 10. Proteggere la salute e migliorare la qualità di vita dei cittadini

1 Linee guida per la valutazione ambientale strategica, fondi strutturali 2000-2006 - Criteri chiave per la sostenibilità Costituzione Europea art. 1-3; art. III, 233 gli obiettivi indicati dal Consiglio Europeo di Barcellona 2002; gli obiettivi della Strategia d azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia (DEL- CIPE 2.8.2002); gli obiettivi del Piano Territoriale della regione Lombardia; gli obiettivi dell Atto di indirizzi per la politica di uso e tutela delle acque della Regione Lombardia, Linee strategiche per un utilizzo razionale, consapevole e sostenibile della risorsa idrica (Del. C. VII/1048 , 28 luglio 2004); gli obiettivi del PTCP della Provincia di Pavia obiettivi del PIF della Provincia di Pavia 43

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8.3 Coerenza tra Obiettivi di Piano e Criteri di compatibilità

Già in fase di scoping del PGT è stata effettuata la analisi di coerenza al fine di verificare la congruenza tra gli Obiettivi Strategici fissati per il piano e i criteri di compatibilità assunti, che si riporta di seguito. Per definire il quadro di coerenza sono utilizzate matrici a doppia entrata in cui i gradi di congruità sono espressi attraverso le voci di legenda seguenti.

Si ricorda che risultano non compatibili quegli obiettivi per il raggiungimento dei quali sono previste (o necessarie) azioni che intrinsecamente producono effetti negativi sulle matrici ambientali interessate dal criterio. Risultano parzialmente compatibili quagli obiettivi che indirettamente concorrono alla stesso obiettivo di sostenibilità.

Coerenza piena ++ Coerenza parziale o indiretta + Non coerenza - Coerenza da verificare per azioni Non confrontabile NC

CRITERI GENERALI DI à i t e a i i z l l a i v l a o l e l i

(AMBIENTALE, l e

SOSTENIBILITA a a l e z t c i e l e e i e e d l z i u e l a d a l t i d e d i e r i a r

TERRITORIALE E SOCIO-ECOMINOMICA) d q e l c l e a o e e e e t e e i h i l n a l l u d o e l d f à n n l n g o a n t r n d c t b e e i i o t l l e r i e e s o o o e t i e o o

DELLO SVILUPPO o n d b a e t u i i i i l r u e a t i i e d u a n e h e e e e s z z l t n z i / e z o b c o r a e n n r i e n c i i n g e e a a g o a i g a i e m a n m e n v a i e i r d r a r m o z t i o v v d d r r i v g r o z i o t i o i z n e o o b r r a m i o n i a i m e i d i e t t z i o t a n i a r o d e e i o o n i a z t z i i e a c i i r p r g e z OBIETTIVI STRATEGICI DEL PGT i i r t n s s i l o p u e l e r r r n e t n o m z o e z à r à m g e e i t e r r n g n n a m g r i l t o t t r o u m e s m a u e i a i u a t d i i c p r i o e e f r o o o o o i t r a r a P DI PIETRA DE GIORGI l l l t t s s o l l d r a n a u u r l l o m m u o p C P i M C C V t e g a t e t . a a n l l l l r l o o o l c r r C P t i l s s . e n . u e . r . e . a . a a . e 0 u o c a a i i u i e a o o 1 c d o 2 f 3 r s 4 m q d 5 r p f 6 e e d 7 r n 8 v p p 9 c d 1 s q c trasformazione gestione delle strade delle aree + + intercluse private recupero del destinazione e possibile deficit di standard utilizzo delle aree: urbanistici aree a verde tramite la cessione al aree per l edilizia sociale + + + ++ Comune di una aree a servizi generici parte degli Ambiti di (parcheggi) Trasformazione gestione delle strade + private aree a verde, aree per l edilizia sociale e aree a + + + ++ servizi generici riqualificazione (parcheggi) della città esistente realizzare una Rete ecologica attraverso le realizzazione di percorsi + + + + ++ pedonali o ciclabili per migliorare i collegamenti con le frazioni accessibilità e la le dinamiche di sviluppo mobilità infrastrutturale ++ dipendono dalla realizzazione

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CRITERI GENERALI DI à i t e a i i z l l a i v l a o l e l i

(AMBIENTALE, l SOSTENIBILITA e a a l e z t c i e l e e i e e d l z i u e l a d a l t i d e d i e r i a r

TERRITORIALE E SOCIO-ECOMINOMICA) d q e l c l e a o e e e e t e e i h i l n a l l u d o e l d f à n n l n g o a n t r n d c t b e e i i o t l l e r i e e s o o o e t i e

DELLO SVILUPPO o o o n d b a e t u i i i i l r u e a t i i e d u a n e h e e e e s z z l t n z i / e z o b c o r a e n n r i e n c i i n g e e a a g o a i g a i e m a n m e n v a i e i r d r a r m o z t i o v v d d r r i v g r o z i o t i o i z n e o o b r r a m i o n i a i m e i d i e t t z i o t a n i a r o d e e i o o n i a z t z i i e a c i i r p r g e z OBIETTIVI STRATEGICI DEL PGT i i r t n s s i l o p u e l e r r r n e t n o m z o e z à r à m g e e i t e r r n g n n a m g r i l t o t t r o u m e s m a u e i a i u a t d i i c p r i o e e f r o o o o o i t r a r a P DI PIETRA DE GIORGI l l l t t s s o l l d r a n a u u r l l o m m u o p C P i M C C V t e g a t e t . a a n l l l l r l o o o l c r r C P t i l s s . e n . u e . r . e . a . a a . e 0 u o c a a i i u i e a o o 1 c d o 2 f 3 r s 4 m q d 5 r p f 6 e e d 7 r n 8 v p p 9 c d 1 s q c

dell autostrada regionale BRO.MO ingestibile a livello comunale qualità delle valorizzazione di nuove trasformazioni aree in cui verranno urbane + + + + + ++ potenziati i servizi negli immobili esistenti garantire un analogo sviluppo del sistema dei servizi e del commercio: si concede una nuova ++ media superficie di vendita commerciale in Località Scorzoletta realizzazione di elementi lineari quali, viali ++ ++ ++ ++ alberati lungo i percorsi ciclo-pedonali aumento della permeabilità naturale dei ++ ++ ++ suoli urbani ambientazione delle strategie per le infrastrutture + + + risorse naturali viabilistiche mitigazione dell inquinamento elettromagnetico prodotto dalle grandi + + condutture energetiche, dai ripetitori radio e dalle antenne della telefonia mobile

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8.4 Coerenza tra Obiettivi di Piano e Obiettivi Ambientali dei piani sovraordinati

8.4.1 Coerenza tra obiettivi strategici e politiche di DdP e Obiettivi del PTR

E stata verificate la coerenze tra obiettivi del PGT e obiettivi tematici del PTR; di seguito sono verificate le relazioni tra obiettivi di PGT e obiettivi che il PTR 2008 indica per l ambiti di appartenenza di Pietra de Giorgi.

Coerenza piena ++ Coerenza parziale coerenza indiretta + Coerenza da verificare nelle successive fasi di attuazione ? Non coerente - Indifferente Assenza di obiettivi/azioni pertinenti

MATRICE DI COERENZA TRA OBIETTIVI DI DDP E OBIETTIVI TEMATICI DEL PTR

OBIETTIVI del PGT 1 2 3 4 5 6 OBIETTIVI TEMATICI PTR Suolo TM 2.13 Contenere il consumo di suolo + ? + + ++ TM 1.7 Difendere il suolo e la tutela dal rischio idrogeologico e sismico ? + + +

TM 2.10 Perseguire la riqualificazione e lo sviluppo urbano + ++ ++ ++ ++

Acqua TM 1.2 Tutelare e promuovere l uso razionale delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili, per assicurare l utilizzo della risorsa acqua di qualità, in condizioni ottimali (in termini di quantità e di costi sostenibili per l utenza) e durevoli + +

Inquinamento TM 1.1 Migliorare la qualità dell aria e ridurre le emissioni climalteranti ed inquinanti + ++ + + + TM 1.13 Prevenire, contenere e abbattere l inquinamento elettromagnetico e luminoso ++ TM 1.14 Prevenire e ridurre l esposizione della popolazione al radon indoor + TM 1.12 Prevenire, contenere e abbattere l inquinamento acustico + + + + + Rifiuti TM 2.7 Migliorare i servizi di gestione e di recupero dei rifiuti, senza pregiudicare la qualità dell ambiente + + Biodiversità TM 1.9 Tutelare e aumentare la biodiversità, con particolare attenzione per la flora e la fauna minacciate ++ ++ TM 1.10 Conservare e valorizzare gli ecosistemi e la rete ecologica regionale Paesaggio TM 4.3 Sensibilizzare rispetto ai temi ambientali e del patrimonio culturale, anche nella loro fruizione turistica, e avviare procedure di partecipazione del pubblico e degli amministratori pubblici alla definizione delle politiche + + ++ paesaggistiche al fine di meglio interpretare il rapporto identitario fra i cittadini e il loro patrimonio paesaggistico culturale Turismo TM 1.5 Promuovere la fruizione sostenibile ai fini turistico- ricreativi dei corsi d acqua + ++ TM 3.11 Incentivare uno sviluppo imprenditoriale nelle aree a vocazione turistica, che valorizzi le risorse nell ottica del turismo sostenibile, favorendo la convergenza negli obiettivi e + + + nell attuazione degli interventi

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OBIETTIVI del PGT 1 2 3 4 5 6 OBIETTIVI TEMATICI PTR TM 3.12 Potenziare lo sviluppo turistico sostenibile su tutto il territorio lombardo ed in particolare nelle aree protette e di Rete Natura 2000 + + + Agricoltura TM 1.11 Coordinare le politiche ambientali e di sviluppo rurale + + + TM 3.6 Sostenere le pratiche agricole a maggiore compatibilità ambientale e territoriale, riducendo l impatto ambientale dell attività agricola, in particolare di carattere intensivo Mobilità TM 2.4 Mettere in atto politiche di innovazione a lungo termine nel campo nella mobilità + TM 2.17 Realizzare un servizio di trasporto pubblico eccellenza e sviluppare forme di mobilità sostenibile + TM 2.18 Riorganizzare il sistema delle merci per uno sviluppo del settore più sostenibile + TM 3.14 promuovere una rete distributiva sostenibile, che possa contribuire al miglioramento della competitività del + + territorio Risparmio energetico TM 2.14 Garantire la qualità progettuale e la sostenibilità ambientale degli insediamenti + ++ + + + TM 3.1 Realizzare interventi per la promozione, anche a livello prototipale, di esperienze per lo sfruttamento di energie rinnovabili e pulite e dei combustibili a basso impatto ambientale, per diffonderne più capillarmente l impiego sul territorio e per ridurre gli impatti ambientali e ? paesaggistici in campo energetico TM 3.2 Riorganizzare il sistema energetico lombardo tenendo conto della salvaguardia della salute della cittadinanza e degli aspetti sociali, occupazionali, di tutela dei consumatori più ? deboli e migliorare l informazione alla cittadinanza sul tema energetico TM 3.3 Incentivare il risparmio e l efficienza energetica, riducendo la dipendenza energetica della Regione ? Comparto produttivo TM 3.7 Migliorare la sostenibilità ambientale del sistema delle imprese lombarde + TM 3.9 Garantire una maggiore sicurezza dal rischio industriale e prevenire i rischi tecnologici + Condivisione sociale TM 5.1 Adeguare le politiche abitative alla crescente vulnerabilità sociale di strati di popolazione sempre più vasti ++ ++ ++

Nel quadro sottostante sono verificate le coerenze tra obiettivi del PGT e obiettivi che il PTR 2008 indica per l ambito di appartenenza di Pietra de Giorgi.

In considerazione della la diversità di scala (regionale comunale), la valutazione è tesa a verificare l esistenza di relazioni tra obiettivi di PTR e obiettivi e politiche di PGT, senza definirne un grado di coerenza. Alcuni obiettivi di PTR non trovano corrispondenza in obiettivi di PGT in quanto di difficile declinazione a scala comunale, in particolare per il caso di Bereguardo, comune all interno del parco, per il quale la pianificazione comunale è limitata alla zona IC. In questi casi in tabella è indicato ss (scala sovra locale di applicazione), mentre è indicato nr (nessun riscontro) per gli obiettivi di PTR che non trovano riscontro nel DdP; è comunque verificato che politiche e azioni di PGT non interferissero negativamente con questi obiettivi di PTR.

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PTR 2008 OBIETTIVI/ POLITICHE OBIETTIVI DEL SISTEMA TERRITORIALE DELLA MONTAGNA DI PGT ST2.1: Tutelare gli aspetti naturalistici ed ambientali propri della dell ambiente montano (ob. PTR 17) X ST2.2: Tutelare gli aspetti paesaggistici, culturali, architettonici ed identitari del territorio (ob. PTR 14, 19) X ST2.3: Garantire una pianificazione territoriale attenta alla difesa del suolo, all assetto idrogeologico e alla XX gestione integrata dei rischi (ob. PTR 8) ST2.4: Promuovere uno sviluppo rurale e produttivo rispettoso dell ambiente (ob. PTR 11, 22) XX ST2.5: Valorizzare i caratteri del territorio a fini turistici, in una prospettiva di lungo percorso, senza X pregiudicarne le qualità (ob. PTR 10) ST2.6: Programmare gli interventi infrastrutturali e dell offerta di trasporto pubblico con riguardo XX all impatto sul paesaggio e sull ambiente naturale e all eventuale effetto insediativo (ob. PTR 2,3,20) ST2.7: Sostenere i comuni nell individuazione delle diverse opportunità di finanziamento (ob. PTR 15) X ST2.8: Contenere i fenomeni dello spostamento dei piccoli centri montani, attraverso misure volte alla XX permanenza della popolazione in questi territori (ob. PTR 13,22) ST2.9: Promuovere modalità innovative di fornitura dei servizi per i piccoli centri (ITC, ecc.) (ob. PTR XX 1,3,5) ST2.10: Promuovere un equilibrio nelle relazioni tra le diverse aree del Sistema Montano che porti ad una X crescita rispettosa delle caratteristiche specifiche delle aree (ob. PTR 13)

* obiettivi declinabili solo attraverso politiche di livello sovra comunale; verrà verificato che il DdP adotti criteri, nelle scelte di trasformazioni e nella normativa, che non andassero contro questi obiettivi

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8.4.2 Coerenza tra obiettivi di DdP e Obiettivi e indirizzi del PTCP di Pavia

Nel quadro seguente è verificata la coerenza degli obiettivi di PGT con obiettivi ed indirizzi dettati dal PTCP di Pavia per l ambito in cui ricade il comune di Pietra de Giorgi.

La legenda è la stessa utilizzata per le coerenze con PTR. i à l e e à t e g t n i t e e i r i e l o i l d s n i c i a a d c r t z i a b i e a o t e e a l l b o c s s t l l n i i i r e r f e e m l o r m n u l a i e e r d d i e e a s s i e l a p o d t l s l e e f d b u n a l n e l s a r r n n r o e e e à c c i a e n o o u t u t d r i i OBIETTIVI DEL PGT DI PIETRA DE GIORGI z r à i t s p u a l e t z z i a l d a o i t T i s a e a a l r r i n e i i n e d m c u a t i e i g m r b d i f e d i p e Q r i o i s t n l n f m t u o s i a s f a a u c a e r t s b a e r u c t s t a m r q c t R S m r o i A T A C R OBIETTIVI PTCP PV: AMBITO TERRITORIALE N. 23 AMBITO DEI COMUNI INTERESSATI DALL ATTUAZIONE DELL OBIETTIVO 2 Integrazione degli interventi previsti nell ambito del documento Unico di Programmazione Regionale per l attuazione delle politiche finalizzate all Obiettivo 2, rispetto a contenuti e obiettivi di riequilibrio urbanistico -territoriale, valorizzazione e tutela paesistico - ambientale previsti dal PTCP. Indirizzi a) per quanto riguarda tutti i progetti promossi nell ambito degli Assi 1 ( competitività del sistema economico lombardo ) e 2 ( territorio ed ambiente ), tutti gli interventi che comportano azioni di recupero, trasformazione, localizzazione, de-localizzazione di insediamenti e/o infrastrutture, dovranno essere configurati nel rispetto: a.1) del sistema di valori problemi ed indirizzi sintetizzati nell ambito degli elaborati del PTCP che costituiscono la Carta + + + Unica e Condivisa del Territorio provinciale e del Quadro Territoriale di Riferimento; a.2) della compatibilità tra usi e destinazioni d uso del suolo rispetto agli scenari e agli indirizzi di Piano previsti dal + + PTCP e sintetizzati nella Tavola 3.1 e nel presente articolo 26 delle N.T.A.; a.3) dei criteri insediativi e dei criteri paesistico-ambientali di cui al successivo art. 28 delle presenti N.T.A. (Indirizzi per la redazione dei Piani Regolatori Comunali), anche in presenza di + + + interventi e trasformazioni del territorio che non comportino la redazione di strumenti e varianti generali. b) per quanto riguarda tutte le altre categorie di intervento previste dal Documento Unico di Programmazione Regionale, con particolare riferimento alle Misure 1.1.3 (iniziative a sostegno diretto all implementazione e qualificazione dei servizi), 1.2.1 (infrastrutture per lo sviluppo sostenibile del territorio), 2.1.1 (sostegno e promozione dello sviluppo turistico) e 2.1.2 (aiuti per la tutela ambientale), la scelta delle tipologie, la programmazione e la promozione dei progetti + + ++ dovrà contenere adeguate stime ed analisi finalizzate alla evidenziazione degli effetti di lunga durata dell intervento in oggetto sia per quanto riguarda gli effetti e i benefici di natura territoriale e ambientale, sia per quanto riguarda la capacità di gestione economica e di auto sostentamento dell iniziativa, oltre il quinquennio cui si riferisce il programma di erogazione e stanziamento dei fondi destinati dal programma comunitario.

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8.5 Coerenza interna

Nel capitolo sono individuate le relazioni che intercorrono tra gli obiettivi e le politiche/azioni associate riferiti ai diversi sistemi riconosciuti sul territorio per l analisi in sede di VAS (sistema ambientale e sistemi territoriali: insediativo, dei servizi, della mobilità, economico-produttivo, sociale) allo scopo di evidenziare incoerenze interne e indicarne misure di correzione.

Nel capitolo sono individuate le relazioni che intercorrono tra gli obiettivi e le azioni associate riferiti ai diversi sistemi (insediativo, ambientale, della viabilità, dei servizi) allo scopo di evidenziare interne e indicarne misure di correzione.

Sistema insediativo-urbano

Gli obiettivi definiti al DdP per questo sistema si traducono di fatto nella previsione degli AT.

L obiettivo non può escludere il consumo di suolo, nel caso specifico di suolo agricolo cui è riconosciuto dal PTCP interesse ecologico- ambientale.

L azione non risulta in aperto contrasto con gli obiettivi del sistema ambiente che tendono alla valorizzazione del paesaggio agricolo dichiarata nel DdP.

L adozione di criteri ecologici nella definizione dei piani attuativi (a scala urbanistica e di progetto edilizio) mitigherà l interferenza negativa con le matrici ambientali (es. incentivare l uso di energie da fonti alternative, contenimento della impermeabilizzazione del suolo).

Sistema della mobilità

Gli obiettivi del DdP per il sistema mobilità risultano coerenti con gli obiettivi dei sistemi insediativo e ambientale.

Sistema dei servizi

L obiettivo di implementare alcuni servizi e potenziare luoghi di ritrovo, favorisce l obiettivo più generale di migliorare la qualità di vita dei cittadini.

Sistema paesaggistico/ambientale

Nel DdP non vengono specificate le superfici da destinare alle mitigazioni/compensazioni.

Le relazioni tra gli altri obiettivi del sistema ambientale e gli obiettivi definiti per gli altri sistemi sono stati discussi ai punti precedenti.

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8.6 Interferenze tra obiettivi di piano e sensibilità/vulnerabilità/criticità ambientali e territoriali

Sostanzialmente l analisi approfondita ha confermato gli elementi di sensibilità (S), vulnerabilità (V) e criticità (K) ambientale di diretto interesse per la pianificazione territoriale comunale individuate in fase di scoping.

Sistema degli elementi S/V/K di rilevanza locale

Tipologia Elementi rilevanti per il territorio Relazioni con obiettivi e azioni di DdP

Nessuna previsione di trasformazione interessa direttamente il S Corridoio ambientale di I livello: Torrente Scuropasso corridoi V Reticolo irriguo minore Non sono specificate azioni al riguardo Nella Relazione di DdP la tutela del paesaggio agrario è V Paesaggio rurale elencata tra le politiche K Raccolta differenziata al di sotto degli obiettivi previsti La tematica non viene affrontata nel DdP Isolamento infrastrutturale del centro storico Il DdP rimanda la problematica alla realizzazione di progetti K di competenza extracomunale

Complessivamente, in riferimento allo stato attuale dell ambiente, alle sensibilità, vulnerabilità e criticità individuate, si osserva:

la rete del reticolo idrico superficiale, elemento vulnerabile, non viene direttamente interessata dagli impatti attesi;

il paesaggio rurale, altro elemento vulnerabile, potrà essere migliorato dalla previsione di specifiche azioni di mitigazione delle trasformazioni;

8.7 Pressioni attese dalle scelte di espansione di Piano Sostanzialmente le pressioni maggiori sono attese dalle espansioni che sono di tipo residenziali (AT). Le pressioni attese dalla attuazione degli ambiti di trasformazione sono riconducibili la maggior carico urbanistico; gli impatti più rilevanti sono il consumo di suolo agricolo, anche se ritenuto non strategico ai fini produttivi, sulla base degli indirizzi del PTCP vigente e delle indicazioni della tavola 2.2c del PTCP 2009 (ambito agricolo perturbano).

Tabella 9.1- Quadro sinottico di pressioni/impatti potenziali e risposte previste dal DdP e ulteriori suggerite in fase di VAS per gli ambiti di espansione

Categorie di pressione Impatti potenziali attesi risposte previste dal DdP (politiche)

CONSUMI Perdita di suolo agricolo Individuazione in zona agricola non strategica per la produzione Diminuzione della permeabilità del suolo Previsione di barriere vegetali di Aumento consumi risorse per aumento mitigazione popolazione (e abitanti equivalenti) EMISSIONI Aumento emissioni inquinanti da Energia da fonti rinnovabili residenze e aziende e dal traffico indotto

Aumento scarichi acque reflue INGOMBRI Mutamenti nelle visuali Limitazione delle altezze nuovi edifici INTERFERENZE Aumento carico urbanistico Mantenimento della forma compatta dell insediamento abitato Aumento rifiuti solidi urbani Adozione di politiche volte al miglioramento ambientale e paesaggistico complessivo del territorio comunale

Implementazione della rete per mobilità dolce anche utilizzando piste/strade campestri

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8.8 Interferenze delle scelte di espansione (AT) del DdP con i sistemi funzionali

Nel paragrafo sono verificate le interferenze delle scelte di piano rispetto ai sistemi funzionali di interpretazione del territorio comunale

8.8.1 Sistema insediativo-urbanistico

Gli AT interferiscono col sistema urbanistico in quanto ampliano il perimetro del costruito, senza peraltro modificarne significativamente la forma; non risulta in contrasto con il criterio di compatibilità ambientale assunto nel PGT di compattazione della forma urbana, ma con l obiettivo di contenere il consumo di suolo.

8.8.2 Sistema viabilistico e dei servizi

Il DdP prevede come obiettivi l implementazione dei servizi alla persona quali piste ciclabili, aree verdi, parcheggi e una piccola area commerciale di vicinato. 8.8.3 Sistema agricolo Le trasformazioni previste dagli AT comportano la perdita di suolo agricolo, seppur definito non strategico per la produzione, secondo le indicazioni del vigente PTCP.

8.8.4 Sistema paesaggistico/ambientale

Il DdP prevede barriere mitigazioni degli interventi di espansione.

8.9 Quadro complessivo di valutazione degli impatti attesi dalle scelte di DdP e delle mitigazioni previste e proposte

Le pressioni maggiori e gli impatti più significativi attesi dalla attuazione delle previsioni sono sostanzialmente legate all aumento del carico antropico a livello locale, con perdita di suolo vegetato e aumento di volumi edificati.

Gli incrementi delle pressioni presenti (consumi, emissioni, rifiuti, traffico) attese dall attuazione delle espansioni sono contenute, in parte contrastate dalle azioni mitigative e compensative già previste in fase di DdP per tutti gli aspetti. Gli impatti da aumento di traffico indotto atteso, risultano sostanzialmente trascurabili, senza una corrispondente diminuzione della qualità della vita sul territorio.

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9 IL MONITORAGGIO DEL PIANO 9.1 Criteri per il monitoraggio del piano

In fase di Conferenza di Scoping sono stati presentati e condivisi i criteri individuati per la selezione degli indicatori che vengono sotto ricordati.

Per la selezione degli indicatori, ossia parametri, atti a rappresentare in maniera sintetica tematiche risultate significative per il territorio interessato e ad esprimere numericamente lo stato di una componente ambientale o di una situazione di interesse, sono stati adottati alcuni criteri.

Per essere efficaci nel processo di semplificazione della complessità ambientale (evitando al contempo il rischio di riduzionismo) gli indicatori sintetici devono possedere una serie di requisiti fondamentali: - essere pochi per non introdurre nuovamente troppe variabili da gestire; - essere significativi capaci di rappresentare in modo chiaro la realtà locale; - di rappresentatività di trasformazioni e azioni che sono indotte o implicano ricadute territoriali; - di disponibilità e reperibilità dei dati; - di facile lettura e comprensione - monitorati statisticamente in quanto l'indicatore altamente significativo, ma che non sia stato monitorato nel tempo, deve essere abbandonato in quanto inutile

Nello specifico gli indicatori di monitoraggio del PGT dovranno possedere tutte le caratteristiche per poter essere aggiornati dall ufficio tecnico comunale, con cadenza che sarà definita nel piano di monitoraggio stesso.

Per l applicazione (sia in fase conoscitiva che di controllo) di indicatori descrittori dello stato di matrici ambientali come suolo, aria, acque, il cui controllo è competenza di soggetti ambientali si chiede la disponibilità dell ente (ARPA, ATO, ) sia nella scelta che nella misura.

In proposito, il comune potrà misurare il grado di applicazione delle misure mitigative (o delle azioni di miglioramento ambientale) che il piano avrà indicato, non possedendo strumenti, mezzi e risorse per il controllo diretto degli effetti di tali misure sulla variazione dello stato della componente ambientale.

Gli indicatori per il monitoraggio saranno individuati in riferimento agli obiettivi di piano, per la per la misura dei risultati prestazionali attesi (grado di raggiungimento degli obiettivi ambientali del piano indicatori di performance (P)) e per il controllo degli effetti derivanti dall attuazione delle scelte di piano sull ambiente (indicatori descrittori di stato (S).

Per l individuazione del set di indicatori descrittori, in relazione ai sistemi di lettura e interpretazione del territorio utilizzati nel piano in costruzione, di farà diretto riferimento al sistema di indicatori utilizzato nella VAS del PTCP e indicati nel documento di ARPA Regione Lombardia.

Per le scelte di piano più significative (ad es. gli ambiti di trasformazione individuati), per la quali si prevede la valutazione in singole schede, saranno individuati indicatori specifici per la verifica dell efficacia delle azioni ambientali (siano esse migliorative o mitigative).

Al piano di monitoraggio del PGT faranno riferimento anche i piani di monitoraggio degli interventi per i quali sono previste le procedure di screening o VIA (piani definiti all interno dei propri studi di impatto ambientale), di modo che risulti un momento di verifica dello stato ambientale e, al contempo, occasione di arricchimento del popolamento di indicatori di monitoraggio del PGT.

Il piano di monitoraggio del PGT indicherà le cadenze e le modalità con le quali l amministrazione comunale si impegnerà a redigere un report con i risultati della misura degli indicatori e dei trend evolutivi deducibili dagli indicatori stessi.

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9.2 Modalità per il monitoraggio del piano

Gli indicatori per il monitoraggio sono individuati in riferimento agli obiettivi di piano, per la per la misura dei risultati prestazionali attesi (grado di raggiungimento degli obiettivi ambientali del piano indicatori prestazionali (P)) e per il controllo degli effetti derivanti dall attuazione delle scelte di piano sull ambiente (indicatori descrittori di stato (S)). Gli indicatori proposti sono riportati in quadri in allegato 2, dove sono indicate le modalità per di monitoraggio del PGT, le cadenze e i soggetti attuatori della misura.

Al piano di monitoraggio del PGT faranno riferimento anche i piani di monitoraggio degli interventi per i quali sono previste le procedure di screening o VIA (piani definiti all interno dei propri studi di impatto ambientale), di modo che risulti un momento di verifica dello stato ambientale e, al contempo, occasione di arricchimento del popolamento di indicatori di monitoraggio del PGT.

L Amministrazione Comunale si impegnerà ad aggiornare il quadro ogni due anni, e a redigere un report con i risultati della misura degli indicatori e dei trend evolutivi deducibili dagli indicatori stessi .

Il report dovrà prevedere una sezione non tecnica, destinata a tutti i cittadini di agevole consultazione. Il comune ne promuoverà la divulgazione attraverso la messa a disposizione sul sito Web del comune alle e l informazione diretta alla cittadinanza tramite affissione di avviso agli albi comunali.

L ALLEGATO 2 al presente rapporto contiene i quadri con le specifiche del piano di monitoraggio.

La prima tabella, al fine del monitoraggio degli effetti del PGT sull ambiente, riporta per ogni componente/fattore ambientale: le informazioni di interesse per il piano

- l indicatore individuato - il riferimento al modello DPSIR - l unità di misura - le fonti per il reperimento dei dati - il valore misurato all adozione del PGT - la periodicità indicata per il controllo, note per il monitoraggio.

La seconda tabella, per la verifica della performance del piano, riporta per ogni obiettivo di piano:

- indicatore (con unità di misura) - sistema coinvolto - componente ambientale maggiormente interessata - soggetto attuatore (eventuali altri soggetti coinvolti) - periodicità dalla misura

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APPENDICE I

Quadro delle attività svolte nel processo di valutazione del PGT di Pietra de Giorgi, prima della conferenza di Valutazione Conclusiva

Fase del DdP Processo di DdP Processo di VAS Attività svolte Atti/documento di riferimento

Pubblicazione avvio di procedimento per l adozione degli atti Pubblicazione avvio processo di VAS Delibera Giunta Comunale n. 57 del costituenti il PGT 18.05.2009 Affidamento incarico per redazione rapporto ambientale e supporto Congiunto con PGT FASE 0 Affidamento Incarico per la stesura del DdP (PGT) tecnico nel processo di PREPARAZIONE VAS ad un biologo analista ambientale Raccolta ed esame delle proposte Individuazione della Autorità competente per la VAS nel responsabile Delibera Giunta Comunale n. 57 del ed istanze pervenute dell Ufficio Tecnico 18.05.2009 Comunale Definizione degli orientamenti di DdP Integrazione della dimensione ambientale nel DdP: Cap 4 del DdS

Definizione schema operativo del Ddp gli orientamenti iniziali del DdP, proposti all AC anche in FASE 1 ORIENTAMENTO considerazione delle istanze Identificazione dei dati e delle informazioni a disposizione pervenute da parte della popolazione, sono stati verificati sulla base dell ente su territorio e ambiente delle macro sensibilità ambientali che il territorio presenta

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Fase del DdP Processo di DdP Processo di VAS Attività svolte Atti/documento di riferimento Definizione dello schema operativo per la VAS e mappatura dei soggetti competenti in materia ambientale per la consulatzione e del pubblico coinvolto: L autorità procedente, in collaborazione con autorità competente e con il supporto tecnico dell esperto incaricato, ha individuato per la consultazione i seguenti soggetti da inviare per la consultazione: competenti in materia:

- Provincia di Pavia (settori di competenza: urbanistica e territorio;agricoltura ; tutela territoriale e ambientale). - ARPA di Pavia - ASL di Pavia

funzionalmente interessati: - ATO - la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici Delibera Giunta Comunale - gestori delle reti tecnologiche (Telecom, Amiacque, Enel, EnelGas) territorialmente interessati - comuni limitrofi - provincia di Pavia altri enti ed associazioni - Pro Loco - Confartigianato delle prov. di Pavia - Confcommercio - Provincia di Pavia

ha indicato le forme per la informazione e partecipazione del pubblico - incontri pubblici - tavoli tematici pubblici e privati - affissione di a manifesti in punti strategici del paese, dove normalmente vengono pubblicizzate le iniziative dell Amministrazione Comunale FASE 2 determinazione degli obiettivi generali Individuazione delle tematiche ambientali di interesse per il territorio ELABORAZIONE E DdS REDAZIONE avvio della costruzione dello scenario di riferimento e di DdP Verifica della disponibilità di dati ed informazioni territoriali analisi di coerenza esterna degli obiettivi generali del piano Verifica della coerenza degli obiettivi generali del Ddp con gli obiettivi di DdS sostenibilità ambientale di piani e programmi sovraordinati Proposta di struttura del RA e portata delle informazioni da includere nel RA (e nello Studio di Incidenza) e proposta iniziale di indicatori DdS ambientali

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Fase del DdP Processo di DdP Processo di VAS Attività svolte Atti/documento di riferimento Apertura della fase di confronto con la convocazione della I conferenza di valutazione e pubblicazione avviso sul sito web comunale; invio documento di scoping ai soggetti inviatati alla I conferenza Implementazione del Rapporto Ambientale CONFERENZA Integrazione nel DdP delle indicazioni derivanti dalla VAS I conferenza di Valutazione Documento di Scoping DI VALUTAZIONE In seguito sono pervenute osservazioni e contributi da parte di Arpa e Verbale conferenza Asl, integrati nel Rapporto Ambientale.

Messa a disposizione del verbale di conferenza Definizione degli ambiti di trasformazione di DdP ed Messa a disposizione degli elaborati di VAS: Rapporto Ambientale, elaborazione definitiva della proposta di DdP Allegati sul sito Web del Comune; invio elaborati di VAS e di DdP ai D d P soggetti competenti invitati alla II Conferenza di valutazione Convocazione Conferenza di Valutazione II

Attività previste nel processo di valutazione del PGT, dopo della conferenza di Valutazione Conclusiva

Fase del DdP Processo di DdP Processo di VAS Attività previste decisione Espressione del Parere Motivato dell Autorità Competente per la VAS d accordo con l Autorità Procedente FASE 3 Adozione del Consiglio Comunale di Atti di PGT, elaborati di Predisposizione del Documento di Sintesi ADOZIONE / APPROVAZIONE VAS, Parere motivato Deposito, pubblicazione, invio alla provincia Raccolta osservazioni Esame osservazioni e formulazione controdeduzioni Esame della compatibilità ambientale delle osservazioni; eventuali integrazioni nel R.A

Approvazione del CC Espressione del Parere Motivato dell Autorità Competente per la VAS FASE 4 Monitoraggio del PGT, applicazione degli indicatori di Attuazione del Piano di Monitoraggio: ATTUAZIONE DEL PGT performance indicati nel Piano di Monitoraggio Applicazione degli indicatori ambientali previsti e redazione rapporti periodici

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Piano di Governo del Territorio PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano

Quadro Ambientale Allegato 1 al Rapporto Ambientale

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1 QUADRO AMBIENTALE

1.1 Quadro conoscitivo dello stato delle componenti e risorse ambientali Come anticipato nel paragrafo 1.2 del Rapporto Ambientale Contenuto e struttura del R.A. tra i punti sviluppati nel lavoro di VAS, vi è la sintesi degli aspetti relativi allo stato attuale dell ambiente, individuando le sensibilità, le pressioni e le criticità risultante presenti e attese dall evoluzione in corso.

Si è fatto riferimento ai fattori esplicitamente citati dalla dir VAS: acqua; suolo; aria; flora, fauna e biodiversità; paesaggio e beni culturali; popolazione e salute umana, ai fattori di interrelazione (ad es. rumore) e ai settori che costituiscono potenziali fonti di pressione (es. rifiuti).

Sono state inoltre individuate integrazioni necessarie relative ai dati e azioni da intraprendere.

Il quadro conoscitivo illustrato nei seguenti paragrafi è relativo allo stato delle componenti ambientali e alla disponibilità delle risorse ambientali sul territorio comunale; è stato inoltre definito sulla base dei dati relative alle matrici ambientali disponibili nei rapporti e banche dati provinciali e regionali, in riferimento agli studi specialistici propedeutici ai PGT in oggetto, e a rapporti specifici di gestori di impianti (civili, es. depuratore). A tali studi, relazioni e allegati cartografici, si fa riferimento specifico nel presente paragrafo, anche per le caratteristiche fisiche del territorio.

Nei paragrafi successivi sono analizzate e descritte le caratteristiche qualitative delle matrici ambientali: ACQUA, SUOLO, ARIA, ECOSISTEMI, VEGETAZIONE E PAESAGGIO, e allo stato dei fattori generatori di pressioni: RIFIUTI, RUMORE, RETI INFRASTRUTTURALI documentate da stralci, documenti e piani relativi consultati ai fini dell analisi e valutazione.

Per le componenti sono stati verificate le condizioni attuali e gli obiettivi dei piani/programma di settore, dove disponibili.

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1.2 ACQUE SUPERFICIALI

Definizione reticolo idrico

Il reticolo idrografico sul territorio in esame risulta costituito, per quanto riguarda la rete idrica principale, dal solo torrente Scuropasso.

Sono stati considerati appartenenti al reticolo minore i corsi d acqua rispondenti ai seguenti criteri: rappresentati come tali sulla cartografia IGM, CTR e catastale, che siano stati oggetto di sistemazione idraulica con finanziamenti pubblici, siano definiti demaniali sulle carte catastali e siano interessati da derivazioni d acqua.

I corsi d acqua che appartengono al reticolo idrico minore all interno del comune di Pietra de Giorgi sono i seguenti:

Fosso Matasca o Fosso Matto Rio Vagreto Rio di San Quirico o di Redavalle. Roggia Bedo.

Sul versante destro del T. Scuropasso sono presenti fossi senza nome, uno dei quali segna il confine comunale con Santa Maria Della Versa; si immette nel T. Scuropasso anche il Fosso senza nome che si sviluppa sul versante sinistro, sotto il Capoluogo ed attraversa la frazione Garivalda, percorrendo all interno dell abitato un tratto tombinato.

Figura Reticolo minore

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Per la definizione delle fasce di rispetto sul reticolo minore si è tenuto conto: - delle aree storicamente soggette ad esondazioni - delle aree interessabili da fenomeni erosivi e di divagazione dell alveo - della necessità di garantire una fascia di rispetto sufficiente a consentire l accessibilità al corso d acqua ai fini della sua manutenzione, fruizione e riqualificazione ambientale.

L ampiezza della fascia di rispetto e stata definita con una distanza di 4,00 m. misurata dalla sommità del ciglio di sponda incisa per ogni corso d acqua: questo valore è stato valutato in base agli interventi di manutenzione che vengono svolti.

Tale distanza permette di garantire l accessibilità al corso d acqua per la manutenzione e di salvaguardare l integrità strutturale delle sponde che sono spesso naturali.

1.3 ACQUE SOTTERRANEE

Per l analisi delle caratteristiche della componente acque sotterranee, si sono utilizzate e sintetizzate le informazioni elaborate da alcuni importanti Piani per la tutela e la gestione del territorio: il PTUA (Piano Tutela Acque Lombardia, 2006) e il Piano D Ambito Provinciale. Si sono utilizzati i seguenti elaborati cartografici: a) Aree vulnerabili ai sensi della DGR VIII/003297 dell 11 ottobre 2006 b) Zone di attenzione Vulnerabilità integrata (PTUA) c) Carta della vulnerabilità idrogeologica (PAP)

Aree vulnerabili ai sensi della DGR VIII/003297 dell 11 ottobre 2006

In seguito alla DGR 3297 del 11 ottobre 2006, vengono individuate le nuove aree vulnerabili ai sensi del D.Lgs. 152/06. Il comune di Pietra de Giorgi non è tra i comuni inclusi tra quelli interamente/parzialmente compresi in aree vulnerabili.

L individuazione delle zone vulnerabili viene effettuata tenendo conto dei carichi (specie animali allevate, intensità degli allevamenti e loro tipologia, tipologia dei reflui che ne derivano e modalità di applicazione al terreno, coltivazioni e fertilizzazioni in uso) nonchè dei fattori ambientali che possono concorrere a determinare uno stato di contaminazione. Tali fattori dipendono:

- dalla vulnerabilità intrinseca delle formazioni acquifere derivanti dai fluidi inquinanti (caratteristiche litostrutturali, idrogeologiche e idrodinamiche del sottosuolo e degli acquiferi); - dalla capacità di attenuazione del suolo nei confronti dell inquinante (caratteristiche di tessitura, contenuto di sostanza organica ed altri fattori relativi alla sua composizione e reattività chimicobiologica); - dalle condizioni climatiche e idrologiche; - dal tipo di ordinamento colturale e dalle relative pratiche agronomiche.

Zone di attenzione Vulnerabilità integrata

Strettamente collegata alla vulnerabilità delle aree da nitrati di origine agricola vi è la definizione della vulnerabilità integrata; le elaborazioni cartografiche relative alla vulnerabilità potenziale da fonte agricola con i casi di inquinamento da nitrati nelle acque sotterranee e nelle acque superficiali ha evidenziato la presenza di un area nella quale il carico di provenienza civile industriale si ritiene essere determinante rispetto a quello di origine agro zootecnica.

L analisi effettuata ha inoltre individuato una vasta area che, pur non essendo classificabile quale zona vulnerabile, richiede l adozione di idonee misure di prevenzione, in quanto nella stessa è stato rilevato almeno uno dei fattori, fra quelli considerati nella definizione della vulnerabilità integrata, di livello critico. In considerazione di quanto sopra, nella definizione delle vulnerabilità integrate il territorio è stato articolato in quattro classi:

zone vulnerabili da carichi di provenienza agro zootecnica, zone vulnerabili da carichi anche di provenienza civile industriale, zone di attenzione, zone non vulnerabili.

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Figura - Stralcio della Tavola 08 del Piano Tutela - Carta della vulnerabilità idrogeologica

Classificazione delle acque sotterranee

Ai sensi del D.Lgs.152/99, la definizione dello stato quantitativo delle acque sotterranee deve tenere conto sia delle caratteristiche dell acquifero sia del relativo sfruttamento su un periodo abbastanza lungo (almeno una decina di anni).

Le misure quantitative si basano sulla valutazione del grado di sfruttamento della risorsa idrica; per la classificazione quantitativa vengono considerati due indicatori: la portata delle sorgenti o delle emergenze idriche naturali e il livello piezometrico.

Figura - Classificazione dello stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei

Fonte: Piano tutela acque - Parte 5 - Capitolo 4

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1.4 SUOLO E SOTTOSUOLO

Suolo

Uso del suolo

Il territorio su cui insiste il comune in esame è quello tipico dell Oltrepo Pavese, occupato principalmente da vigneti. La vocazione è chiaramente agricola come risulta dalla funzione attribuita dal PTCP a questi ambiti agricoli.

Valore ai fini agronomici del suolo

Per quanto riguarda le indicazioni relative agli aspetti pedologici, si fa riferimento alle carte tematiche ERSAF. Nelle figure successive sono riportati gli stralci delle tavole ERSAF relativi al territorio di Pietra de Giorgi.

Al fine di definire un quadro di riferimento per la valutazione del valore agronomico dell area interessata, considerata l importanza dell aspetto in relazione alla funzione agricola caratterizzante il Paviagiano, si riportano nelle figure successive, gli stralci delle tavole tematiche ERSAF relativi a:

classi di uso del suolo agricolo capacità protettiva delle acque sotterranee capacità protettiva delle acque superficiali attitudine allo spandimento agronomico dei liquami valore naturalistico dei suoli

Figura - Uso dei suoli

Oltre ai vigneti sono presenti seminativi e aree boschive.

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Figura - Classi d uso dei suoli

Classe Sottoclasse* Descrizione Crinali arrotondati, superfici cacuminali blandamente convesse e versanti con pendenze IV 4e da moderate a moderatamente elevate, utilizzati prevalentemente a pascolo, prato e seminativo. Versanti con pendenze da elevate a estremam. elevate.Soprassuolo a bosco di latifoglie VI 6e termofile (a volte mesofile) per prevalente esposizione a sud.Frequente utilizzo a pascolo, vigneto e frutteto su superfici meno acclivi o artificialmente terrazzate *tipo di limitazione: e: limitazione legate al rischio erosione s: limitazione legate a caratteristiche negative del suolo w: limitazione legate all abbondante presenza di acqua entro il profilo

Il suolo di Pietra de Giorgi presenta classe di valore naturalistico bassa, caratteristica comune a tutti i suoli lombardi.

Questa interpretazione propone una valutazione dell'interesse scientifico e della singolarità che le risorse pedologiche regionali manifestano dal punto di vista naturalistico, perché i suoli sono testimonianze viventi delle intense relazioni tra pedosfera e sistema delle acque (suoli a regime aquico), che hanno avuto una importanza determinante nell'evoluzione degli ecosistemi e dello stesso paesaggio della pianura padana, perché conservano tesori paleogeografici e paleoclimatici (paleosuoli delle superfici del pleistocene medio-superiore), perché sono caratterizzati da processi pedogenetici tipici di ambienti di formazione particolari (vertisuoli nelle "valli" della piana alluvionale del Po, suoli ad epipedon umbrico fortemente sviluppato nell'alta pianura e sulle morene della parte nord-occidentale della Lombardia, suoli sabbiosi del livello fondamentale della pianura che conservano la presenza di un orizzonte argillico o

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P.G.T COMUNE DI PIETRA DE GIORGI (PV) V . A . S . V A L U T A Z ION E AM B I E N T A L E S T R A T E GI C A di lamelle di argilla illuviale, spodosuoli, suoli a matrice più fine e più elevato tenore in carbonati che hanno sviluppato in profondità un orizzonte petrocalcico molto indurito).

L'interpretazione del valore naturalistico dei suoli può costituire un riferimento utile per caratterizzare in modo più completo i beni ambientali, integrando conoscenze pedologiche con conoscenze geomorfologiche, naturalistiche, floristiche, paesaggistiche, geografiche, etc..

Per la classificazione dei suoli vengono utilizzate le seguenti tre classi:

Valore Naturalistico Alto Valore Naturalistico Medio Valore Naturalistico Basso

Il suolo è in grado di funzionare da filtro naturale nei confronti dei nutrienti apportati con le concimazioni minerali ed organiche, riducendo le quantità potenzialmente immesse nelle acque di falda e superficiali. Questa capacità di attenuazione, definita anche capacità protettiva del suolo, dipende dalle caratteristiche del suolo (pendenza, permeabilità,ecc.), fattori ambientali (condizioni climatiche e idrologiche) e fattori antropici (ordinamento colturale e pratiche agronomiche).

Figura - Capacità protettiva delle acque sotterranee

La capacità protettiva delle acque sotterranee risulta moderata a Nord mentre è elevato a sud.

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Figura - Capacità protettiva delle acque superficiali

La capacità protettiva delle acque superficiali risulta bassa su quasi tutto il territorio, ad eccezione di due zone di moderata capacità in corrispondenza del centro storico; il territorio non è adatto allo spandimento agronomico dei liquami

Sottosuolo

Per gli aspetti geologici, morfologici e idrogeologici si rimanda agli elaborati dei rispettivi studi specifici in corso di definizione.

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1.5 ARIA

La qualità dell aria è direttamente influenzata dalle emissioni di inquinanti in atmosfera. I settori che hanno maggiore impatto su questa componente nella pianura lombarda sono il traffico veicolare, le combustioni legate agli impianti di riscaldamento e alle attività produttive, anche se la normativa e il ricorso alle tecnologie più avanzate riducono sempre più il contributo di quest ultima componente, e l agricoltura. La concentrazione degli inquinanti in atmosfera poi è legata anche alle condizioni climatiche tipiche di una determinata area.

Il comune ricade in un area denominata di zona B di pianura sulla base della nuova zonizzazione approvata con la D.G.R n.5290 del 2 agosto 2007, che ha modificato la precedente zonizzazione approvata con D.G.R 6501/2001 e utilizzata per valutare il rispetto dei valori obiettivo e dei valori limite degli inquinanti in atmosfera: la zona B è caratterizzata da:

concentrazioni elevate di PM10, con maggiore componente secondaria alta densità di emissione di PM10 e NOX , sebbene inferiore a quella della Zona A alta densità di emissione di NH3 (di origine agricola e da allevamento) situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti (velocità del vento limitata, frequenti casi di inversione termica, lunghi periodi di stabilità atmosferica, caratterizzata da alta pressione) densità abitativa intermedia, con elevata presenza di attività agricole e di allevamento

Non sono presenti stazioni fisse per il monitoraggio della qualità dell aria a cura dell ARPA Lombardia e non sono state effettuate campagne di monitoraggio con il laboratorio mobile; la postazione più vicina al comune è posizionata a Voghera anche se la tipologia (traffico) e il contesto (urbano) non sono attinenti con la realtà di Pietra de Giorgi.

I principali inquinanti che si trovano nell aria possono essere divisi, schematicamente, in due gruppi: gli inquinanti primari e quelli secondari: i primi vengono emessi nell atmosfera direttamente da sorgenti di emissione antropogeniche o naturali, mentre gli altri si formano in atmosfera in seguito a reazioni chimiche che coinvolgono altre specie, primarie o secondarie.

La nuova versione dell inventario regionale delle emissioni atmosferiche INEMAR (Inventario Emissioni in Atmosfera) permette di quantificare con dettaglio comunale gli inquinanti emessi dalle seguenti fonti:

Figura Fonti di emissione suddivise in Macrosettori

Produzione di energia e trasformazione dei combustibili X Trasporti su strada X Combustione non industriale X Altre sorgenti mobili e macchinari X Combustione industriale X Trattamento e smaltimento rifiuti X Processi produttivi X agricoltura Estrazione e distribuzione combustibili X Altre sorgenti e assorbimenti X Uso di solventi X

Nella Provincia di Pavia l agricoltura costituisce la principale fonte di inquinamento per buona parte degli inquinanti e contribuisce a circa la metà delle emissioni di CO2 (47%) e polveri totali sospese (46%), e a buona parte delle emissioni di CH4, (72%) e di N2O (68%), e quasi completamente alla produzione di NH3 (97%).

Dalle carte di distribuzione delle emissioni inquinanti riportate nel Rapporto Provinciale sulla qualità dell aria emerge che i livelli di emissione riscontrati (tranne per il CO) per il comune di Pietra de Giorgi sono minimi.

1.6 VIABILITÀ E TRAFFICO

Il comune attualmente non è interessato da grandi infrastrutture come linee ferroviarie o autostrada.

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1.7 ECOSISTEMA E PAESAGGIO

Il territorio in esame è inserito nel contesto omogeneo dell agroecosistema tipico dell Oltrepo Pavese

Figura Stralcio della Tavola a del PTR

Non sono presenti aree protette o appartenenti alla RETE 2000 (SIC e ZPS).

Il PTCP identifica una serie di ambiti di rilevanza sovracomunale, anche di interesse ecosistemico, per cui dispone indirizzi e prescrizioni: questi concorrono, in relazione alle rispettive caratteristiche e vocazioni, alla definizione della Rete verde territoriale .

La disciplina dei sistemi di rilevanza sovracomunale, pertinenti al territorio in esame, e articolata come segue:

1 - Aree di consolidamento dei caratteri naturalistici

Riguardano i contesti a prevalente vocazione ambientale, in particolare: gli ambiti dei principali corsi d acqua (alvei, golene, terrazzi); le aree di pianura caratterizzate dalla presenza di fattori naturalistici diffusi; le aree di collina e di montagna nelle quali fattori morfologici ed espositivi hanno limitato le attività trasformative.

Obiettivo della tutela è la salvaguardia ed il consolidamento dei caratteri naturalistici e paesistici, attraverso il controllo e l orientamento delle attività e del le trasformazioni secondo criteri di compatibilità.

2 - Corridoi ecologici Sono considerati tali gli elementi lineari naturali o naturalizzati quali: torrenti, corsi d acqua minori, canali, orli e scarpate morfologiche ecc., potenzialmente idonei per la creazione di corridoi ecologici principali, e non assoggettati ad altre forme di tutela specifica.

Obiettivo è la messa in rete del sistema naturalistico Provinciale

3 - Aree di particolare interesse paesistico (Paesaggi tipici)

L obiettivo specifico della tutela è la conservazione ed il recupero degli elementi caratterizzanti promuovendo, anche mediante incentivi economici, la produttività agricola dell area in forma tradizionale, e controllando attentamente le trasformazioni anche a scala ridotta. 4 - Ambiti di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi.

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Riguardano le aree nelle quali il paesaggio agrario conserva una sufficiente qualità paesistica ed ecosistemica. Obiettivi della norma: consolidamento delle attività agricole compatibili in atto; incentivi per la riconversione delle attività agricole incompatibili con i caratteri ambientali e geo-pedologici dei suoli; controllo delle trasformazioni in relazione ai caratteri dominanti del paesaggio (trama interpoderale, diversificazione colturale, elementi costitutivi quali canali, cascinali, filari alberati).

Obiettivo della norma è la conservazione e valorizzazione dei caratteri di panoramicità e più in generale di fruibilità del paesaggio, nonché il controllo delle trasformazioni volto a mantenere l ordine ambientale nelle aree che si affacciano sui percorsi.

Figura - Sistema fisico naturale e paesaggistico (Fonte:PTCP)

Il torrente Scuropasso costituisce un corridoio primario della Rete ecologica regionale e ricade in un area di consolidamento dei caratteri naturalistici , prevista dal PTCP : fatte salve le disposizioni di cui al Piano Stralcio redatto dall Autorità di Bacino ex. L 183/89 e dalla Regione Lombardia ex L. 267/98, valgono i seguenti indirizzi: non potranno essere previste discariche o luoghi di deposito per materiali dismessi; l escavazione di materiali di cava dovrà essere limitata alle esigenze di regimazione idraulica del corso d acqua; modeste escavazioni potranno essere autorizzate in relazione a specifiche esigenze di bonifica agricola, (con esclusione quindi delle aree già adibite a colture specializzate), nel rispetto degli elementi di particolare interesse ambientale quali orli, scarpate morfologiche ecc

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Per quanto riguarda gli aspetti legati al paesaggio rurale tipico dell Oltrepo Pavese, questo è formato da estesi appezzamenti agricoli, occupati da vigneti, intervallati da qualche filare o siepe.

1.8 INQUINAMENTO LUMINOSO

Il flusso luminoso disperso dagli impianti di illuminazione, definito inquinamento luminoso, è un fenomeno che interessa molti centri urbani.

Esso deriva dagli impianti di illuminazione artificiale in esterni che, causa un "velo luminoso" nella volta celeste. La pubblica illuminazione è un servizio primario per le città, ma succede spesso che la luce sia un elemento disorganico ed eterogeneo. (Fonte Enel Sole).

Per eliminare questa criticità e risolvere economicamente e ambientalmente l'esigenza di ottimizzare gli interventi sulla pubblica illuminazione i Piani Urbani della Luce.

Il Piano Urbano della Luce (P.R.I.C.) è redatto con l'obiettivo di produrre, attraverso l'illuminazione, sensibili miglioramenti per la sicurezza del traffico e pedonale, per l'arredo urbano e per l'economia della gestione degli impianti. Il PRIC è divenuto obbligatorio in Lombardia con la Legge Regionale n.17 del 27/03/00 "Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all inquinamento luminoso". Secondo la legge entro il 2003 tutti i comuni dovranno adottare questo strumento urbanistico.

Rispettare la LR. 17/00 e s.m.i significa aumentare la sicurezza stradale, salvaguardare gli equilibri ecologici di flora e fauna e la salute del cittadino, nonché favorire il risparmio energetico.

Altri riferimenti di legge per la Regione Lombardia sono: Delibera della G.R. n. 7/2611 del 11/12/2000 Aggiornamento elenco degli osservatori astronomici in Lombardia, determinazione delle fasce di rispetto , Delibera della G.R. n. 7/6162 del 20/9/2001 Criteri di applicazione della L.r. n. 17 de 17/03/01 ed inoltre: Legge n. 38 del 31/12/2004, Legge n. 19 del 20/12/2005, Legge n. 5 del 27/02/2007 D.d.g. n. 8950 del 3/08/2007.

Il Comune di Pietra de Giorgi non è dotato di PRIC.

La LR. 17/00 e s.m.i individua come recettori sensibili gli osservatori astronomici e le aree naturali protette: il comune non ricade nelle fasce di rispetto di nessun osservatorio e, come indicato in precedenza, non sono presenti aree protette all interno del comune di Pietra de Giorgi.

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2 FATTORI DI PRESSIONE AMBIENTALE

In questa parte sono analizzate le criticità e le pressioni ambientali che insistono sul territorio. Tali pressioni sono riconducibili alla presenza di industrie, di allevamenti, di elettrodotti e sorgenti radiobase, depuratori e scarichi.

2.1 RIFIUTI

Dal Rapporto sulla produzione di rifiuti solidi urbani e sull andamento delle raccolte differenziate in provincia di Pavia anno 2007 sono stati ricavati i dati riguardanti la produzione di rifiuti: la percentuale di raccolta differenziata è di circa il 30 %, valore leggermente inferiore con gli obiettivi fissati dal D.Lgs. 152/06 che prevede almeno il 35% di raccolta differenziata entro il 31/12/2006, tuttavia si può notare un trend crescente del quantitativo di rifiuti differenziati.

Gli obiettivi da raggiungere secondo la legge regionale n. 26/2003, art. 23, comma 1 sono:

a) almeno il 50% entro il 31 dicembre 2009; b almeno il 60% entro il 31 dicembre 2011;

Il decreto legislativo n. 152/2006, art. 205, comma 1, fissa questi obiettivi

a) almeno il 35% entro il 31/12/2006;

b) almeno il 45% entro il 31/12/2008;

c) almeno il 65% entro il 31/12/2012;

Infine la legge n. 296/2006 (Legge Finanziaria 2007), art. 1, comma 1108, pone i seguenti obiettivi:

a) almeno il quaranta per cento entro il 31 dicembre 2007;

b) almeno il cinquanta per cento entro il 31 dicembre 2009;

c) almeno il sessanta per cento entro il 31 dicembre 2011.

PRODUZIONE TOTALE DI RIFIUTI

2006 2007 tonnellate kg/ab.giorno % RD tonnellate kg/ab.giorno % RD Produzione totale di rifiuti 515 1,63 632 1,73 urbani Raccolta differenziata 146 0,46 28,41 159 0,50 29,12 Raccolta dei rifiuti urbani 368 386 indifferenziati Raccolta dei rifiuti ingombranti 0,21 1 SS (rifiuti derivanti dallo - - spazzamento stradale)

(Fonte: Rapporto sulla produzione di rifiuti solidi urbani e sull andamento delle raccolte differenziate in provincia di Pavia 2006-2007, Sportello Osservatorio rifiuti - Provincia di Pavia)

Non è stata attivata la raccolta di Rifiuti inerti e Rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade.

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QUANTITA' RIFIUTI URBANI DIFFERENZIATI

2006 2007 kilogrammi kilogrammi % 2007/2008* kg/ab.giorno kg/ab.giorno

CARTA E CARTONE 28546 33,0 27355 31,6 -4% VETRO 26440 30,6 29149 33,7 10% PLASTICA 6828 7,9 6727 7,7 -1% ORGANICO - - - - VERDE 13801 15,9 14948 17,3 8% LEGNO 12784 14,7 13752 15,9 8% METALLI 13801 15,9 14201 16,4 3% RIFIUTI DA APPARECCHIATURE 1394 1,6 1181 1,3 -15% ELETTRICHE ED ELETTRONICHE PNEUMATICI 2949 3,4 3289 3,8 12% RACCOLTA MULTIMATERIALE 39224 45,3 47834 55,3 22% OLI E GRASSI VEGETALI - - - - CARTUCCE E TONER PER STAMPA - - - - ACCUMULATORI PER AUTO 334 0,38 389 0,45 16% OLI, FILTRI E GRASSI MINERALI - - - - PILE E BATTERIE 23 0,02 45 0,05 96% FARMACI E MEDICINALI 22 0,02 22 0,02 0% INGOMBRANTI A RECUPERO 37 0,04 136 0,15 268%

Totale 146.183 159.028 9% * colonna non presente nei dati dell Osservatorio

Dalla tabella emerge un potenziamento della raccolta differenziata con un trend positivo per tutte le componenti tranne per carta e plastica in leggerissimo calo e i RAEE la cui normativa di riferimento è ancora in fase di definizione.

2.2 INDUSTRIE

Non sono presenti industrie a Rischio di incidente rilevante (RIR). Ditte soggette a questa tipologia di gestione aziendale si trovano nei comuni di Broni e Voghera.

2.3 AGRICOLTURA E ZOOTECNIA

In linea con la vocazione agricola provinciale, sono presenti diverse aziende agricole e zootecniche i cui edifici rurali sono sparsi ed isolati sul territorio.

I dati relativi agli allevamenti sono riferiti all'anno 2007: si tratta di piccole realtà non soggette ad AIA. (Fonte: Sistema Informativo Agricolo della Regione Lombardia (SIARL))

categorie n°capi tipo allevamento SUINI DI PESO SUPERIORE A 50 KG (DA INGRASSO) 20 SUINI BOV. FEMMINE DA 1 A 2 ANNI DA MACELLO 4 BOVINI BOV. MASCHI DA 1 A 2 ANNI DA MACELLO 40 BOVINI CAPRE 7 OVI-CAPRINI ALTRE VACCHE 1 BOVINI BOV. VITELLI DA 6 A 12 MESI 5 BOVINI

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Le colture effettuate riferiti al 2010 (Fonte: SIARL)

COLTURA SAU (superficie agricola utilizzata) GRANO (FRUMENTO) TENERO 52597 ORZO 126542 ALTRI SEMINATIVI 342941 ERBA MEDICA 375012 PRATO POLIFITA DA VICENDA 17245 PRATO-PASCOLO 8914 VITE PER UVA DA VINO IN ZONA DOC E/O DOCG 6369218 VITE PER UVA DA VINO IN ZONA IGT 21524 MELO 500 ALTRE PIANTE ARBOREE DA FRUTTO 6672 BOSCO MISTO 0 ALBERI DA BOSCO - SUPERFICI IMBOSCHITE AI SENSI DEL REG.(CE) N. 1257/99 MISURA H - ARBORICOLTURA DA 0 TARE E INCOLTI 0 ALTRA SUPERFICIE NON UTILIZZATA (TERRENI ABBANDONATI, ATTIVITA' RICREATIVE) 0 RIPOSO VOLONTARIO - COPERTURA VEGETALE SEMINATA O SPONTANEA 128536 SUPERFICI AGRICOLE NON SEMINATE - DISATTIVATE 1737 RIPOSO - LAVORAZIONI PER IL CONTENIMENTO DELLE ERBE INFESTANTI 2965 FABBRICATI AGRICOLI 0

Il numero e la tipologia di aziende agricole è riferito 2009.(Fonte Siarl)

forma giuridica ote SAU (superficie agricola utilizzata) Sat (Superficie agricola totale IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 4817 4817 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 131687 131687 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 58442 58442 IMPRESA INDIVIDUALE Seminativi e viticoltura 98745 98745 SOCIETA' SEMPLICE Viticoltura da vino d.o.c. 78741 78741 SOCIETA' SEMPLICE Viticoltura da vino d.o.c. 76959 76786 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 35479 35561 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 80161 80171 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 23912 29232 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 67780 68315

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forma giuridica ote SAU (superficie agricola utilizzata) Sat (Superficie agricola totale IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 56417 56417 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 110226 123550 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 8288 8839 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 67445 65789 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 130032 118820 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 47874 48421 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 47339 52189 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 39684 39690 ALTRE FORME Viticoltura da vino d.o.c. 2694 3065 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 45862 45623 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 83673 88815 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 116388 120052 SOCIETA' SEMPLICE Seminativi e viticoltura 178474 192011 IMPRESA INDIVIDUALE Seminativi e viticoltura 23231 23614 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 51713 52317 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 37797 37797 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 97350 103808 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 137214 132414 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 13452 13452 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 33638 41828 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 219310 203879 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 159681 159681 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 89267 89267 SOCIETA' SEMPLICE Viticoltura da vino d.o.c. 106109 106109 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 48699 48700 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 63106 66153 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 35257 35257 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 60082 61359 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 120613 120693 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 42649 43174 IMPRESA INDIVIDUALE Coltivazioni permanenti ed erbivori 182807 183409 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 24655 24189 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 22531 28633

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forma giuridica ote SAU (superficie agricola utilizzata) Sat (Superficie agricola totale IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 23456 27764 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 20491 24785 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 53394 77794 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 66175 63976 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 27835 32230 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 41319 41668 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 31905 32122 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 108400 108541 SOCIETA' SEMPLICE Viticoltura da vino d.o.c. 392333 432189 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 76811 76811 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 28027 12030 IMPRESA INDIVIDUALE Seminativi e viticoltura 58345 59604 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 46530 49892 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 10993 10984 SOCIETA' IN ACCOMANDITA SEMPLICE Viticoltura da vino d.o.c. 628756 629329 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 128648 155418 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 47664 47664 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 50302 50383 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 48683 50167 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 125678 125592 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 42400 81216 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 30058 31810 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 29291 30970 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 57506 63012 IMPRESA INDIVIDUALE Viticoltura da vino d.o.c. 56530 57938

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2.4 ATTIVITÀ ESTRATTIVE

Nel comune in esame non sono presenti attività estrattive.

2.5 RETI TECNOLOGICHE

Elettrodotti e radiobase

In base al catasto delle sorgenti elettromagnetiche dell ARPA non sono presenti tali sorgenti nel comune di Pietra de Giorgi.

Servizio idrico integrato

Nel territorio in esame la gestione di acquedotto fognature e depurazione è affidata alla ditta BRONI - STRADELLA S.p.A.

Non sono presenti scarichi di insediamenti produttivi ma solo civili: l impianto di depurazione a cui sono convogliate le acque nere e sito a Broni.

2.6 ZONIZZAZIONE ACUSTICA

Non essendo ancora stata effettuata la classificazione acustica del terriotrio si applicano per le sorgenti sonore fisse i seguenti limiti di accettabilità ai sensi del DPCM 1 marzo 1991.

Zonizzazione Limite diurno - Leq(A) Limite notturno Leq (B)

Tutto il territorio nazionale 70 60 Zona A (DM 1444/68) (*) 65 55 Zona B (DM 1444/68) (*) 60 50 Zone esclusivamente industriali 70 70 * zone di cui art. 2 del DM 1444/68

3 Fattibilità geologica e sismica

All interno del territorio comunale sono presenti rilievi poco elevati con forme morbide modellate su una coltre eluvio colluviale con spessori variabili.

Il territorio comunale di Pietra de Giorgi rientra nei territori comunali classificati come zona sismica 4, a bassa sismicità; nella Carta della Pericolosità Sismica Locale, allegata al PGT, vengono individuati gli scenari di pericolosità sismica locale che potrebbero produrre in caso di sisma effetti di instabilità (Z1a zone caratterizzate da movimenti franosi attivi e Z1b zone caratterizzate da movimenti franosi quiescenti), inoltre sono state individuate aree che possono dare effetti di amplificazione topografica (Z3b zone di cresta rocciosa e/o cocuzzoli: appuntiti o arrotondati).

Nella zona di fondovalle tra la frazione Molino e la frazione Scorzoletta, caratterizzata da depositi alluvionali del T. Scuropasso potrebbero dare effetti di amplificazione litologica (Z4a: zona di fondovalle con presenza di depositi alluvionali e/o fluvioglaciali granulari e/o coesivi).

Gli ambiti di trasformazione ricadono in zone di Classe 2 Fattibilità con modeste limitazioni , classe che generalmente include zone pianeggianti di fondovalle o di crinale leggermente acclivi, con aree già urbanizzate o da urbanizzare, è possibile l edificazione con accertamenti locali, sull assetto morfologico e puntuali, sullo spessore della coltre eluviale e sull assetto geometrico del substrato di fondazione.

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4 Quadro riassuntivo delle criticità attuali specifiche

Di seguito si riporta il quadro riassuntivo delle principali criticità e degli aspetti di valore, desunte dai capitoli precedenti e suddivise per tema ambientale e territoriale, utili alle valutazioni successive, verso le quali il PGT deve relazionarsi.

Sono stati individuati sul territorio comunale i principali elementi di sensibilità (S), vulnerabilità (V) e criticità (K) ambientale di diretto interesse per la pianificazione territoriale comunale.

Elementi di valore e punti di forza (+) e aspetti di criticità o fattori di debolezza (-) del comune di Pietra de Giorgi

TEMA PUNTI DI ATTENZIONE PRIORITARI NOTE Aria principali responsabili delle emissioni di inquinanti in Rapporto qualità dell aria a cura di Arpa atmosfera: Lombardia per la provincia di Pavia o agricoltura - o impianti di riscaldamento Non sono presenti stazioni fisse di o traffico veicolare rilevamento, né campagne di monitoraggio con mezzi mobili l impatto antropico è ridotto Fuori elenco dei comuni ricadenti in aree in termini quantitativi: acquifero soggetto a impatto antropico designate come vulnerabili da nitrati di Risorse nullo o trascurabile con condizioni di equilibrio idrogeologico origine agricola - idriche e alterazioni della velocità naturale di ravvenamento sostenibili sul lungo periodo

Suolo e assenza di cave e discariche dallo Studio Geologico: Zona sismica 4 a sottosuolo + assenza di importanti infrastrutture viabilistiche sismicità irrilevante

Paesaggio presenza di elementi di pregio dal punto di vista storico e diversi elementi di potenziale interesse per il paesistico; turismo ambientale presenza di elementi tutelati ai sensi del D.Lgs 42/2004 + (Torrente Scuropasso) Non sono previsti interventi che possono direttamente influenzare il Torrente Scuropasso Ecosistema - agro ecosistemi a basso grado di diversità biologica Diffusa la monocoltura presenza di corridoi primari Non sono previsti interventi che possono + direttamente influenzare il Torrente Scuropasso Rischio + assenza di stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante Rifiuti valore della Raccolta Differenziata inferiore al 35%, obiettivo previsto per il 2006 Energia nessuna informazione relativa ai consumi del comune Il comune non è dotato di Piano Illuminazione Pubblica PRIC Rumore nessuna segnalazione di particolare criticità Il comune non ha adotta il Piano Zonizzazione Acustica Comunale Radiazioni assenza elettrodotti alta tensione non + assenza di impianti radiotelevisivi e stazioni radiobase ionizzanti Viabilità - isolamento del centro storico Difficoltà limitate e localizzate Modello il tessuto urbano consolidato del centro storico risulta di forma insediativo + piuttosto compatta, presenza di frazioni sparse nel territorio comunale

Sono elementi di sensibilità il Torrente Scuropasso e l area collinare del territorio mentre la fonte principale di pressione è l attività agricola diffusa.

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Monitoraggio Ambientale Allegato 2 al Rapporto Ambientale

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IL MONITORAGGIO DEL PGT

Il presente documento costituisce lo strumento per aggiornamento del monitoraggio indipendente dei PGT del comune di Pietra de Giorgi (degli effetti sull ambiente e del grado di raggiungimento degli obiettivi) descritti nel Rapporto Ambientale.

Il piano è implementabile, con inserimento e/o miglior esplicitazione e declinazione di indicatori proposti per il monitoraggio, alla luce di verifiche interne e contributi emersi da confronti con soggetti invitati alla Conferenza di Valutazione Conclusiva e che potranno emergere da occasioni di confronto successive (procedure di VIA, procedimenti di VAS di piani attuativi e/o successivi al PGT).

Restano ovviamente validi criteri e modalità di attuazione descritte nel R.A. che di seguito si ricordano in sintesi.

1. Criteri per il monitoraggio del piano

Per la selezione degli indicatori, ossia parametri, atti a rappresentare in maniera sintetica tematiche risultate significative per il territorio in esame e/o ad esprimere numericamente lo stato di una componente ambientale o di una situazione di interesse, sono stati adottati alcuni criteri.

Per essere efficaci nel processo di semplificazione della complessità ambientale (evitando al contempo il rischio di riduzionismo) gli indicatori sintetici devono possedere una serie di requisiti fondamentali, tra cui si ritengono indispensabili:

- significatività e rappresentatività: capaci di rappresentare in modo chiaro la realtà locale e le trasformazioni e azioni che sono indotte o implicano ricadute territoriali - coerenza con gli obiettivi del Piano e i criteri di sostenibilità assunti - omogeneità e confrontabilità con altri indicatori utilizzati per altri piani sul territorio - disponibilità e reperibilità dei dati; - convenienza: devono essere pochi per non introdurre nuovamente troppe variabili da gestire e non incidere pesantemente in termini di costi sul bilancio comunale; - facile lettura e comprensione e infine devono essere: - monitorati statisticamente in quanto l'indicatore altamente significativo, ma che non sia stato monitorato nel tempo, deve essere abbandonato in quanto inutile

Nello specifico, per un comune di queste dimensioni, gli indicatori di monitoraggio del PGT dovranno possedere tutte le caratteristiche per poter essere aggiornati dall ufficio tecnico comunale, con cadenza che sarà definita nel piano di monitoraggio stesso.

Per l applicazione (sia in fase conoscitiva che di controllo) di indicatori descrittori dello stato di matrici ambientali come suolo, aria, acque, il cui controllo è competenza di soggetti ambientali si chiede la disponibilità dell ente (ARPA, ATO, ) sia nella scelta che nella misura. In proposito, il comune potrà misurare il grado di applicazione delle misure mitigative (o delle azioni di miglioramento ambientale) che il piano avrà indicato, non possedendo strumenti, mezzi e risorse per il controllo diretto degli effetti di tali misure sulla variazione dello stato della componente ambientale.

2. Modalità per il monitoraggio del piano

Gli indicatori per il monitoraggio sono stati così individuati:

- indicatori prestazionali (P) in riferimento agli obiettivi di piano, per la per la misura dei risultati prestazionali attesi (grado di raggiungimento degli obiettivi ambientali del piano (QUADRO I) - indicatori descrittori di stato (S) per il controllo degli effetti derivanti dall attuazione delle scelte di piano sull ambiente (QUADRO II)

Gli indicatori di prestazione sono individuati con riferimento specifico alle politiche più rilevanti previste per gli obiettivi specifici; per il controllo di questi indicatori o non viene indicata la cadenza temporale. La verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi sarà effettuata alla scadenza del PGT, ma si ritiene che la stessa possa essere utile strumento di supporto politico-decisionale anche in occasioni di trasformazioni rilevanti e ogni qualvolta l Amministrazione Comunale ne avrà la necessità. 80

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Per alcuni obiettivi specifici indicati per il PGT, non viene indicato monitoraggio, in quanto si tratta di impegno ad assumere e recepire nel PGT norme, indicazioni di piani sovraordinati e/o settoriali finalizzate alla salvaguardia e tutela dei beni ambientali, paesaggistici, architettonici. Per questi obiettivi (molto vicini alle relative politiche) il controllo è previsto solo all adozione degli atti di PGT (in termini di controllo del recepimento o meno nella normativa e cartografia di piano).

Gli indicatori di stato sono stati selezionati sulla base di due fattori: della disponibilità dei dati in fase di analisi di VAS; delle prime considerazioni emerse in fase di VAS del PTCP, sulla opportunità di applicare alcuni indicatori comuni a tutti i comuni della provincia. Trovandoci ancora in fase di discussione aperta, si è ritenuto di indicare in questa sede una serie cautelativa di indicatori (ferma restando la prima condizione), anche in rispetto degli accordi comune-provincia. Ci si riserva di rivedere la serie di indicatori, sulla base delle indicazioni che potranno maturare a scala sovra locale.

Alle pagine seguenti sono riportati i quadri con gli indicatori proposti, dove sono indicate le modalità per di monitoraggio del PGT, le cadenze e i soggetti attuatori della misura.

Al piano di monitoraggio del PGT faranno riferimento anche i piani di monitoraggio degli interventi per i quali sono previste le procedure di screening o VIA (piani definiti all interno dei propri studi di impatto ambientale), di modo che risulti un momento di verifica dello stato ambientale e, al contempo, occasione di arricchimento del popolamento di indicatori di monitoraggio del PGT.

Per il controllo degli effetti del piano sulle componenti ambientali, detti indicatori dovranno essere monitorati con le modalità e cadenze indicate nel quadro II.

L Amministrazione Comunale di ogni comune si impegnerà comunque ad aggiornare il quadro ogni due anni, e a redigere un report con i risultati della misura degli indicatori e dei trend evolutivi deducibili dagli indicatori stessi.

Il report dovrà prevedere una sezione non tecnica, destinata a tutti i cittadini di agevole consultazione.

I quadri sono costruiti direttamente aggiornabili e implementabili; potranno costituire essi stessi report.

Il comune ne promuoverà la divulgazione attraverso la messa a disposizione sul sito Web del comune alle e l informazione diretta alla cittadinanza tramite affissione di avviso agli albi comunali.

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Modalità per il monitoraggio degli indicatori prestazionali dei PGT grado di raggiungimento degli obiettivi fissati

- Sistema insediativo I - Sistema ambientale A - Sistema della mobilità M - Sistema dei servizi S

Sistema Soggetto attuatore Componente ambientale Periodicità della OBIETTIVO di riferimento Indicatore coinvolto (eventuali altri maggiormente interessata misura (I, A, M, S) soggetti coinvolti) 1. trasformazione delle aree intercluse Num. interventi edilizi di ristrutturazione o 2 anni e alla risanamento I modello insediativo Comune attuazione di PUA conservativo del centro o PII storico 2. recupero del deficit di standard urbanistici paesaggio biodiversità tramite la cessione al Comune di una parte Ml di barriere vegetali 2 anni e alla mitigative realizzate/ mq suolo Comune degli Ambiti di Trasformazione I, A, S attuazione di PUA o PII mq di aree verdi, ERS e Parcheggi modello insediativo

viabilità

3. riqualificazione della città esistente Ml di barriere vegetali paesaggio mitigative realizzate/ mq biodiversità 2 anni e alla AT realizzati Comune I, A attuazione di PUA suolo o PII Indice di forma modello insediativo

n. servizi attuati modello insediativo 2 anni 4. accessibilità e la mobilità S, M Comune n.abitanti viabilità 5. qualità delle trasformazioni urbane paesaggio biodiversità Ml di barriere vegetali 2 anni e alla mitigative realizzate/ mq suolo Comune I, A,S attuazione di PUA o PII mq di aree verdi, ERS e Parcheggi modello insediativo

viabilità 6. strategie per le risorse naturali ml di filari, fasce, filtri 2 anni e alla realizzate modello insediativo I, A Comune attuazione di PUA mq aree veri suolo o PII ml piste ciclabili

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Modalità per il monitoraggio degli effetti del PGT sull ambiente

Valore DPSIR (*) COMPONENTE misurato Periodicità del Note per il INFORMAZIONE INDICATORE (tipologia udm fonte / FATTORE all adozione controllo (**) monitoraggio indicatore) del PGT n. episodi di Rilievi effettuati a Non disponibili n Emissioni inquinamento seguito di Dati sulla S (peso/ 5 anni gassose acuto monitoraggi qualità dell aria volume) specifici Percentuale di sup. territoriale Zonizzazione o a variante alla interessata da S / R % 5 anni acustica ZAC ciascuna classe Rumore acustica Valori massimi Ev. studi Atmosfera rilevati (a previsionali S / P dB 5 anni ridosso SP44) impatto o clima acustico Estensione elettrodotti A.T. S Km Terna 5 anni aerei Emissioni Popolazione esposta S N°persone Comune 5 anni elettromagnetiche Numero antenne per teleradio- S N°persone Comune 5 anni comunicazione Classe qualità naturalistica dei monitoraggio corsi d acqua nei S classe provinciale 5 5 anni tratti Piano Ittico Qualità interessati Acque Fasce tampone superficiali vegetate lungo R ml/ml Comune 5 anni i corsi Utilizzo acque Disponibilità superficiali p mc/anno Comune 5 anni (quantità) (scopo irriguo)

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Valore DPSIR (*) COMPONENTE misurato Periodicità del Note per il INFORMAZIONE INDICATORE (tipologia udm fonte / FATTORE all adozione controllo (**) monitoraggio indicatore) del PGT SAU/ST Ufficio Agricoltura S Trend 2 anni Provincia Consumo di suolo effettivo (sup. edificata / sup. S I ha/ha Comune 2 anni urbana e I due indicatori infrastrutturale) sono Consumo di suolo Disponibilità complementari potenziale (sup. (quantità) urbana e S I ha/ha Comune 2 anni infrastrutturale / sup. Suolo territorio comunale) Suolo permeabile / S R ha/ha Comune territorio urbanizzato Suolo permeabile / territorio S R ha/ha Comune comunale Attività estrattive 5 anni Provincia Piano (pianificate P mq Cave Regione Qualità attive recuperate) Siti contaminati da Presenza/ 5 anni P provincia bonificare Assenza Rifiuti Quantità di RSU Osservatorio Alcuni indicatori Tipologia rifiuti annua pro capite P q.li/ab provinciale 2 anni vengono di fatto prodotti rifiuti/comune monitorati Percentuale di sempre in sede raccolta comunale anche Osservatorio Raccolta differenziata annua per altri scopi P R % provinciale 2 anni differenziata si tratta di rifiuti/comune mettere a sistema le attività Energia Presenza di sistemi (pubblici o Produzione di Comune (DIA privati) di energia da fonti S R kW/h permessi di 2 anni produzione di rinnovabili costruire) energia da fonti rinnovabili Classe energetica n. edifici nelle varie Legato alle delle nuove classi S R S/classe Comune 2 anni concessione di edificazioni e energetiche DIA e permessi

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Valore DPSIR (*) COMPONENTE misurato Periodicità del Note per il INFORMAZIONE INDICATORE (tipologia udm fonte / FATTORE all adozione controllo (**) monitoraggio indicatore) del PGT delle n. abitanti (o edifici) di costruire, e a ristrutturazioni serviti da interventi per S R N Comune 2 anni fonti energia incentivi alternative governativi esistenza R si/no Comune Piano n. indicazioni Illuminazione Applicazione delle da PRIC Comunale R Comune indicazioni applicate / n 2 anni (LR17/2000) di PRIC tot indicazioni Paesaggio Densità elementi rurale lineari vegetati nelle zone S Ml/ha Comune 2 anni destinate all agricoltura Agricoltura multifunzionale (con n. aziende attività ricettive, S Provincia 2 anni multifunzionali didattiche, museali, ) Fabbricati rurali ad Qualità uso S % Comune 2 anni agricolo/tot. fabbricati rurali Numero di edifici rurali o storici oggetto di interventi S R N Comune 2 anni di recupero Permanenza di n.cascine edilizia tipica - meritevoli di SIRBEC 2 anni testimoniale rilievo Superficie Ambiente complessiva di aree naturale e Quantità S ha, % Comune 2 anni naturali e biodiversità paranaturali Superficie tutelata a parco S ha, % Comune 2 anni locale (o PLIS)

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Valore DPSIR (*) COMPONENTE misurato Periodicità del Note per il INFORMAZIONE INDICATORE (tipologia udm fonte / FATTORE all adozione controllo (**) monitoraggio indicatore) del PGT Superficie delle aree a bosco (km2) Superficie delle aree a bosco, come individuate nei S Km2 Comune 5 anni Piani di Indirizzo Forestale (PIF) in accordo con la l.r.27/2004 Indice di boscosità (%) Rapporto tra la superficie delle S % Comune 5 anni aree a bosco e la superficie territoriale. Aree protette (km2) S Km2 Comune 5 anni rapporto di forma: perimetro area Applicato al urbanizzata/ S Ml/mq Comune 5 anni capoluogo Qualità/quantità superficie Modello insediativo frammentazione area urbanizzata Trend incremento superficie P Ha (%) Comune 5 anni urbanizzato Aree verdi fruibili/ab e in occasione di Servizi e reti S mq/ab Comune 5 anni approvazione di tecnologiche Qualità/quantità PUA servizi alla Attrezzature di e in occasione di persona interesse S mq/ab Comune 5 anni approvazione di comune (parcheggi PUA pubblici) Qualità rete abitanti serviti dalla raccolta rete S % ASM 5 anni reflui/depurazione acquedottistica

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Valore DPSIR (*) COMPONENTE misurato Periodicità del Note per il INFORMAZIONE INDICATORE (tipologia udm fonte / FATTORE all adozione controllo (**) monitoraggio indicatore) del PGT Copertura del servizio di fognatura (%) percentuale di abitanti residenti e S % ASM 5 anni unità locali allacciati al servizio di fognatura Copertura del servizio di depurazione (%) percentuale di abitanti allacciati e e in occasione di unità locali allacciate S R n ASM 5 anni approvazione di al servizio di PUA fognatura i cui scarichi sono sottoposti a depurazione Scarichi autorizzati in c.i.s. e sul suolo (n.) S n Provincia 5 anni n. scarichi in corpo idrico superficiale e sul suolo autorizzati Consumo idrico Consumo idrico pro capite (m3/ab*anno) Rapporto tra il S ASM 5 anni volume d acqua erogato e la popolazione residente

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P.G.T COMUNE DI PIETRA DE GIORGI (PV) V . A . S . V A L U T A Z ION E AM B I E N T A L E S T R A T E GI C A

Valore DPSIR (*) COMPONENTE misurato Periodicità del Note per il INFORMAZIONE INDICATORE (tipologia udm fonte / FATTORE all adozione controllo (**) monitoraggio indicatore) del PGT Consumo idrico per tipologia di utenza (m3/anno e %) Volume d acqua erogato distinto per tipologia d utenza S ASM 5 anni (es. civile, industriale e agricola) percentuale di popolazione equivalente servita da impianti di depurazione Mobilità Qualità/ quantità/ Dotazione di efficienza piste/percorsi S R Km/kq Comune 2 anni ciclo-pedonali rete ciclabile / viabilità S R Km/kq Comune 2 anni comunale Indice di N incidenti Comune S R 5 anni incidentalità /anno Provincia Numero di fermate Comune di mezzi S R N gestori trasporti 5 anni pubblici sul territorio Provincia Veicoli transitanti al giorno sulle principali infrastrutture S N Provincia che insistono sul territorio comunale (*) in riferimento al modello DPSIR (Determinanti, Pressione, Stato, Impatti, Risposta), suggerito dall AEA (Agenzia Europea per l Ambiente) come estensione del modello PSR, precedentemente proposto dall OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), D = Determinante P = Pressione I = Impatto S = stato R = Riposta (**) viene indicato il cadenza temporale massima ai fini dell efficacia del monitoraggio resta inteso che ad ogni trasformazione significativa gli indicatori direttamente interessati devono essere verificati

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