Castello Bufalini San Giustino

Il paesaggio che fa da cornice al Castello Bufalini è quello urbano del centro storico della città valtiberina di San Giustino, alle falde dell’appennino nord dell’. Il comples- so rinascimentale, definito dallo storico Giovanni Magherini Graziani “villa dentro una fortezza”, si trova in cima a un lungo rettifilo pianeggiante, le sue mura fanno da fondo prospettico al viale che raggiunge il portale di ingresso e l’ampia e aperta loggia della facciata principale.

La costruzione della fortezza fu possibile grazie al particolare interesse della famiglia Bu- falini (insediata a Città di Castello sin dal XV secolo) che nel 1487 assunse l’impegno di portare a termine il cantiere, opera iniziata dal castellano che nel frattempo si era venuto a trovare in difficoltà. E’ in questa duplice gestione del cantiere che risiede la peculiarità che distingue la struttura: una residenza signorile che la famiglia Bufalini, nel Cinquecento, ricavò dal preesistente edificio impreziosendolo con architetture vasariane e decorazioni del Gherardi.

È una cinta muraria pentagonale a delimitare il castello proteggendo il giardino e la residenza fortilizia, cui si accede attraversando il lungo e stretto corridoio scoperto. La struttura è rinforzata all’esterno da una “scarpa” e robuste torri agli angoli collegate da camminamenti coperti. Il mastio domina con la sua mole l’angolo orientale. I cinquecen- teschi archi della loggia, a tutto sesto e sostenuti da esili colonne (sicuramente di scuola vasariana), contribuiscono a delineare la personalità del prospetto principale.

Il giardino all’italiana, uno dei più significativi della regione, è frutto delle trasformazioni della prima metà del Settecento sull’impianto originario ed è caratterizzato dalla suddi- visione in sette spazi principali collegati tra loro da viali che permettono di passare dal giardino triangolare al labirinto di alte siepi di bosso, dalle dodici aiuole cinte da rose con quattro vasche all’incrocio dei camminamenti al versante nord occidentale con le fonta- ne e alcuni dei lecci che costituivano i viali della Ragnaia (antico sistema di uccellagione con reti). Il versante occidentale è caratterizzato dal voltabotte di alloro che corre tra la cinta muraria e il giardino con cinque aiuole di cui rimane traccia nelle siepi di bosso e dal giardino dei fiori con la fontana ovale al centro e il ninfeo con nicchione mosaicato. Il parco è ricco di fontane e, infatti, a fare da leitmotiv è il canale scoperto per lo scorri- mento dell’acqua che le collega richiamando il sistema d’irrigazione romana a “porche”. Attualmente il complesso è di proprietà del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è stato adibito a museo ed aperto al pubblico. Castello Bufalini, San Giustino Come arrivare: da nord: viaggiando in direzione ROMA, proseguire verso AREZZO e poi . In prossimità di SANSEPOLCRO prendere la E45 -ROMA e proseguire fino all’uscita di SAN GIUSTINO. da sud: raggiungere PERUGIA e prendere la E45 in direzione -CESENA e proseguire fino all’uscita di SAN GIUSTINO.

Apertura al pubblico: sabato e domenica nei seguenti orari: 10:00 – 13:00 Assessorato alle Politiche Agricole 15:30 – 18:30 e Agro-alimentari e alle Aree Protette. tel e fax 075 85 61 15 Direzione Regionale Agricoltura e Foreste, Aree Protette, Valorizzazione dei Sistemi Naturalistici e Paesaggistici.

Castello Bufalini Bufalini Castle is framed by the urban landscape of the Servizio Aree Protette, Valorizzazione dei Sistemi Naturalistici e Paesaggistici. historical centre of the Valtiberina town of San Giustino, on the edge of the Northern Apennines in Umbria. In 1487, the Bufalini family took on the responsibility of com- pleting the fortress, a work which had been started by the Municipality of Città di Ca- stello. It is here that we come across the peculiarity of the structure: a stately residence obtained from the pre-existing castle by embellishing it with Vasari’s architecture and Gherardi’s decorations. The walls are pentagonal. The fortress residence, which is acces- sed by passing through the long and narrow exposed corridor, is strengthened on the outside by a “scarp” and by sturdy towers. The keep dominates the eastern corner with its bulk. The sixteenth-century arches of the loggia, which are rounded and supported by slender columns (undoubtedly from the Vasari school), refine the main facade. The Italian-style garden, one of the most significant to be found in the region, is the result of transformations in the first half of the eighteenth century and is characterised by the division into seven original spaces connected by paths which allow for the pas- sage from the triangular garden to the labyrinth with its high box-tree hedges, from the holm oaks of the “ragnaia” to the flower beds, from the laurel barrel vault to the garden 3A-Parco Tecnologico of flowers with the oval fountain in the centre and the nymphaeneum with the mosaic Agroalimentare dell’Umbria cornice. The park is full of fountains and it is crossed by the open canal which links them, bringing to mind the Roman furrowed (“a porche”) irrigation system.