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Sfida di contenuti su 3 mila canali. E un intricato labirinto di piattaforme, dal digitale Tom Mockridge (Sky) all’alta definizione, passando per l’Iptv. Così Sky, e Rai si fanno la guerra Enrica Roddolo

a nuova tv d’autunno? Un’overdo- se di canali e piattaforme. Per tut- ti i gusti, le passioni, gli interessi L e le curiosità. Si aprirà davanti ai nostri occhi un Eldorado dell’immagine Pier Silvio Berlusconi e dell’informazione. Ma sarà un’impresa (Mediaset) trovare quello che si cerca. Perché non è soltanto il passaggio al digitale terrestre a moltiplicare le reti, ma anche l’utilizzo di molti e diversi sistemi tecnologici, dal sa- tellitare all’Iptv, passando per il digitale La nuova battaglia della tivù

A sinistra, Carlo Freccero (Rai); a destra, Gianni Stella (Telecom Italia Media)

8 . IL MONDO 4 settembre 2009 (articolo a pagina 10). «Questo si tradurrà in un panorama di 60-70 canali tra e pay nazionali, ai quali si devono som- mare i programmi di circa 4-500 emit- tenti locali», spiega al Mondo Federico Di Chio, direttore operativo della tv digitale di Mediaset, che insegna anche Strategie e funzioni dei testi audiovisivi all’Univer- sità Cattolica di Milano. «Mentre oggi in media sono a disposizione più o meno una trentina di canali». Novità in vista, insomma. Da qualche gralmente alle trasmissioni con il nuovo dell’area metropolitana della capitale Lon- tempo, per esempio, in casa Mediaset si standard abbandonando l’analogico». Do- dra, per ultimo», conclude Di Chio. «Al parla di una nuova offerta che per ades- po lo switch over (cioè la transizione al di- contrario, in Italia già a giugno Roma e il so va sotto il nome di Italia2. Una novità gitale di Raidue e Retequattro), sarà l’ora Lazio hanno avviato lo switch over. E con che Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente dello switch off (il passaggio alla nuova l’autunno si passa allo switch off». Mediaset e numero uno di Rti, ha defini- tecnologia di tutte le reti) «prima per la to «spregiudicata». «Italia2? Se ne parle- Val d’Aosta, poi per Piemonte e, con l’in- ROMA, CITTÀ DIGITALE rà nel 2010», conferma Di Chio. Intanto, tervallo dello switch over di Napoli, per Già, Roma. Proprio per la Capitale sono sotto traccia, a Cologno si continua anche Trento e Bolzano, Lazio e Campania». La state sollevate alcune perplessità. Il 15 giu- a coltivare il sogno nel cassetto di un cana- migrazione, per esempio, avrà inizio il 14 gno, in corrispondenza con l’avvento del le all news, in digitale terrestre. Forse non ottobre per 252 comuni campani e 4 mi- digitale nel Lazio, l’Assessorato alla tutela a caso Mario Giordano, appena tornato al lioni 800 mila abitanti. Il passaggio di dei consumatori e il Corecom della regio- timone di Studio Aperto, ha assunto anche tutte le altre reti sarà completato dall’1 ne hanno istituito un tavolo di confron- la responsabilità di direttore nuove inizia- al 16 dicembre. E nel 2010 la rivoluzione to con le associazioni dei consumatori, le tive news di Mediaset. «Continueremo a travolgerà anche Lombardia, Emilia Ro- emittenti locali e Dgtv. Risultato? Una fo- giocare un ruolo fondamentale nell’infor- magna, Veneto, Friuli e Liguria, per con- tografia ancora confusa, e per certi aspetti mazione», non si sbilancia Di Chio. cludersi in Toscana e Umbria, Sicilia e Ca- critica, del passaggio al nuovo sistema. Le labria nel 2012. «Per ora la Sardegna, che associazioni avrebbero lamentato l’ina- LA RIVOLUZIONE DEI BIT ha già completato il passaggio, rappresen- deguatezza della comunicazione sullo A modificare il panorama è anche la rivo- ta l’area all digital più grande d’Europa», switch over e poche azioni a tutela delle luzione tecnologica. A fine 2010, il 70% continua il manager-docente. «Tanto che categorie più deboli (a partire dagli an- d’Italia vedrà le trasmissioni in digitale. spagnoli e francesi sono venuti in Italia per ziani) fino alla mancanza di contributo «Ma sarà nei prossimi 18 mesi che si faran- studiare la svolta digitale». statale per il decoder minimale (il cosid- no i grandi giochi», commenta Di Chio. Per la verità, anche Oltremanica il cam- detto zapper, da circa 30 euro). Contribu- Anzi, secondo l’associazione Dgtv (per il mino digitale va spedito, con un percorso to che invece c’è per il decoder interattivo digitale terrestre), «a partire dal prossimo simile a quello italiano (articolo a pagina (da circa 90 euro). Senza contare i proble- 14 settembre per finire al 16 dicembre, in 13). «Ma nel Regno Unito si è deciso di mi di ricezione per Raidue e Retequat- soli 90 giorni il 30% dell’utenza italiana affrontare lo spegnimento locale più im- tro: nel primo mese dallo spegnimento (quasi 7 milioni di famiglie) passerà inte- pegnativo della tv analogica, ovvero quello analogico lo share delle due reti è calato di tre-quattro punti. «Alla fine gli ita- CHI PASSA AL DIGITALE (SWITCH OFF) NEL 2009 liani si abitueranno al digitale, fa parte della loro capacità di adattamento, ma 14-23 settembre Val d’Aosta ciò non toglie che la transizione presen- ti asperità», obietta Francesco Soro, l’av- 24 settembre-9 ottobre Piemonte Occidentale vocato che da un anno guida il Corecom (Torino, Cuneo) del Lazio, designato rappresentante nel 15-30 ottobre Trentino Comitato media e minori. E aggiunge: 26 ottobre-13 novembre Alto Adige «Lo switch off nel Lazio è in calendario 16-30 novembre Lazio per la seconda metà di novembre. Dob- 1-16 dicembre Campania biamo cercare di evitare un rinvio, l’im- portante è affrontare i problemi e non (Fonte: Dgtv luglio 2009) nasconderli sotto il tappeto».

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COME LE EMITTENTI SI COMBATTONO A COLPI DI TECNOLOGIA IL BUSINESS DEI CONTENUTI In ogni caso, per gli utenti si preannuncia- CI VOGLIONO NOVE DECODER no tempi difficili. «Sceglieremo comples- sivamente fra 2.500-3 mila canali, mentre PER NON PERDERSI NULLA oggi siamo a 600 circa. Ma dove trovare i contenuti? Le grandi case di produzione principio erano i contenuti. Film, partite e conduttori televisivi emigravano da (da Magnolia a Endemol) hanno proba- una rete all’altra a suon di milioni. Obiettivo: mandare in onda programmi più bilmente costi troppo elevati per le emit- Iappealing dei concorrenti. Roba vecchia, ora per la guerra delle televisioni si tenti locali», aggiunge Soro. In effetti, per passa all’arma finale: la piattaforma tecnologica. Non basta più persuadere il le centinaia di reti regionali come Grp, teleutente a cambiare canale, il vero traguardo è ingabbiarlo (senza che ne sia che in partnership con il gruppo Telecity consapevole) in una corazza hi-tech da cui non possa più uscire, a meno di è stata tra le prime piccole in Piemonte a collezionare dispositivi, affastellare cavi e moltiplicare prese di corrente. La prima passare al digitale, la sfida della nuova tv è a utilizzare questo sistema è stata Sky. La sua piattaforma è da sempre un sistema impegnativa da raccogliere. Continua So- chiuso: per ricevere i programmi satellitari criptati di Murdoch & C., bisogna ro: «È una grande occasione per nuove av- abbonarsi per ottenere il necessario decoder (e uno), oltre ovviamente alla venture nella produzione, specie per un’of- parabola. Che, intendiamoci, non è lo stesso decoder (e due) utilizzato da chi ferta low cost. La differenza la faranno la vuole vedere solo i programmi satellitari in chiaro (sono centinaia, da tutto il creatività, l’organizzazione e, soprattutto, mondo) che sono irrorati dai satelliti Hotbird e Astra. E poi non basta. Adesso la capacità di immettere contenuti. Penso, l’emittente del tycoon australiano rilancia con le trasmissioni in alta definizione: 15 per esempio, all’opportunità che avrebbe canali che (finalmente) danno un senso alle migliaia di televisori high definition una casa editrice che, con la sua library, venduti negli ultimi anni e che hanno continuato a ricevere trasmissioni di qualità visiva scadente. Peccato che per vedere calcio e film a 1920×1080 pixel ci voglia IL PALINSESTO? FATEVELO VOI CON BEE.TV un nuovo decoder (e tre). Sempre via satellite, si è aggiunta da un mese l’offerta di TivùSat, che riverbererà i programmi di Rai, Mediaset e . Grazie a un a tv del futuro? apposito decoder, s’intende (e quattro). Poi c’è il digitale terrestre, a cui si stanno Un personal periodicamente adeguando milioni di italiani. Per trastullarsi con le decine di L content channel, o in canali in digitale ci vuole, ovviamente, almeno un decoder zapper (e cinque), a altre parole una meno che il televisore non sia di ultima generazione e abbia già incorporato il canale su misura per dispositivo. Non basta: ci sono anche le trasmissioni in digitale, ma a pagamento. ogni telespettatore, e il bouquet Dahlia offrono calcio, fiction e film con capace di prevederne l’indispensabile aiuto di un decoder (e sei) dotato di lettore per la scheda e capace gli interessi e le di decriptare i programmi pay. A questo punto chi ha comprato uno schermo lcd passioni. Una bella ad alta definizione, con decodificatore incorporato e perfino il lettore di scheda per comodità, specie il digitale, tira un sospiro di sollievo. Errore. Perché anche Mediaset si è lanciata adesso che con il nella battaglia dell’alta definizione, ultima frontiera del marketing. E, inutile dirlo, moltiplicare delle reti, per vedere le trasmissioni Mediaset premium plus ci vuole un ennesimo apposito effetto della decoder (e sette): quelli giusti, per ora quasi introvabili, sono contrassegnati da un rivoluzione digitale bollino oro. Finito? Macché. Il collezionista di telecomandi può stare tranquillo: il terrestre in corso, sarà ballo delle piattaforme continua. Ci sono infatti le Iptv, cioè i canali televisivi sempre più complesso trovare veicolati da internet. Il sistema più adottato è quello di Fastweb: oltre a telefono e esattamente il talk show o la fiction che collegamento in rete, l’azienda propone anche la possibilità di vedere i programmi risponde ai propri gusti. «Il Dtt ci sta di Sky, Rai e Mediaset tramite la sua piattaforma. portando la quantità, ma non è detto Che (non è più una sorpresa) ha che questo concetto si equivalga a bisogno del suo apposito decoder (e quello di qualità. Da questa convinzione otto). Sempre Iptv è la proposta di sono partito alcuni anni fa con un Alice Home tv di Telecom Italia, che progetto che nel 2010 dovrebbe fa viaggiare i programmi televisivi consentire agli italiani di sedersi alla attraverso il doppino telefonico e sera davanti al loro canale personale che adsl. Anche in questo caso, ça va abbiamo chiamato Bee.tv», spiega sans dire, la piattaforma ha il suo Rodolfo Hecht, chairman di Bee.tv proprio decoder (e nove). Buona (www.bee.tv). Ex manager Mediaset, visione. dove ha sviluppato l’area sportiva, Hecht

10 . IL MONDO 4 settembre 2009 Fabrizio Grassi (Dahlia) decidesse di scendere in campo ti sulla rete», ha detto al Mondo , adesso prepara la sorpresa di . nella partita televisiva». Pier Silvio Berlusconi, che ha pro- «Rai 4 sta dando ottimi risultati di ascol- Un business a molti zeri. Nel 2008, grammato l’acquisto della tecnologia to», fa notare Roberto Sergio, numero uno dall’ultima relazione dell’Agcom, le risor- necessaria a trasmettere in simulcast, an- della Sipra (la concessionaria pubblicitaria se del settore hanno raggiunto gli 8,4 mi- che su web. Obiettivo: «Da gennaio 2010 Rai) dove è arrivato dopo essersi occupato liardi di euro (-4,1% sul 2007). Diverso buona parte di , e di Rai New Media. «E quindi, anche se l’andamento dei vari comparti: il fatturato sarà anche online. Il core business resta la in Lazio e Piemonte, Rai e Mediaset han- pubblicitario è calato passando da 3.967 a tv, ma non possiamo dimenticare inter- no scontato una perdita di ascolti con il 3.292 milioni. In aumento, in compenso, ». Infatti, da mesi la struttura Rti In- passaggio al digitale, la nuova Rai 4 e, in i ricavi dalla fornitura di contenuti ad al- teractive media guidata da Yves Confalo- prospettiva, la futura Rai 5 consentiranno tri operatori. Con il sistema tv tradiziona- nieri lavora a fare di www.mediaset.it un di recuperare punti. Anzi, il totale degli le che assorbe ancora il 64,1% dei ricavi portale tramite il quale accedere a video, ascolti di tutte le reti di viale Mazzini sa- complessivi, ma scende da 5.294 a 5.255 news e sport. rà maggiore di quello attuale. E dovremo milioni, a vantaggio delle piattaforme di- In questo contesto si muove anche la Rai. forse iniziare a ragionare in termini di au- gitali. Il satellite pesa per 2.407 milioni, e Dell’operazione digitale si sta occupando dience complessiva Rai». il digitale terrestre per 210 milioni. principalmente il vicedirettore generale Ogni vecchio canale analogico può mol- Poi c’è il capitolo web. «Su internet, sin Giancarlo Leone, al quale è stata affidata tiplicarsi per cinque con il passaggio al- qui, ci siamo mossi forse in modo pruden- la regia della delicata questione. Mentre la nuova tecnologia digitale: i cosiddetti ziale, ma oltre agli investimenti nel digi- sul fronte dei contenuti c’è Carlo Frecce- multiplex. E la Rai in effetti è partita con tale terrestre i prossimi mesi saranno ca- ro, che dopo aver fatto centro con il lan- ben cinque multiplex a disposizione. Con- ratterizzati anche da necessari investimen- cio un anno fa esatto del canale digitale siderato che il 40% del quinto nuovo ca- nale, per legge, va dato a terzi e che pre- sumibilmente due serviranno per realiz- zare i progetti in alta definizione, si può in Israele nella silicon valley di Tel Aviv ipotizzare che viale Mazzini disporrà alla dove un team di circa 20 ricercatori ha fine del processo digitale di una quindici- sviluppato l’algoritmo proprietario alla na di canali. Senza contare i portali web, base di Bee.tv e ha conquistato anche il che già oggi trasmettono i programmi su ricercatore Gavin Potter». Bee.tv ha internet. infatti un centro r&d che si trova a Herzelia, e uffici a Londra e Los Angeles. SE ARBORE BATTE IL CINQUE A Milano gli uffici sono in corso I contorni della nuova Rai 5, l’altro nuovo A sinistra, Rodolfo Hecht. In alto, Monforte. La tecnologia messa a punto canale tematico digitale allo studio, per un esempio della schermata di bee.tv dalla società consente di trasformare il adesso sono ancora confusi. Si è ipotizzata proprio televisore di casa, ma anche lo una rete-biblioteca storica in digitale del è passato poi alla pay tv Tele+, e prima schermo del pc o del cellulare, in un mare magnum della library. Un proget- di fondare la Protel ha preso parte personal content channel. Interagendo to che potrebbe far riferimento a un no- all’operazione Media Partners. È con un normale telecomando. Quando me simbolo dell’entertainment Rai, come stato anche tra i fondatori di si accende lo schermo, scorrono quello di Renzo Arbore. Ma circolano an- Active Play (iniziativa di tv così trailer e promo di film, che altre ipotesi. Senza contare che oltreché interattiva, che si è fiction o show che rispondono di una futura Rai 5 ai piani alti di viale conclusa un anno fa). «In agli interessi dello spettatore Mazzini pare stia prendendo quota anche questo progetto abbiamo che Bee.tv si trova di fronte. il progetto di un secondo canale sportivo già investito circa 4 milioni L’algoritmo consente infatti in digitale, da lanciare in parallelo o forse di euro in ricerca e di prevedere gusti e passioni, in alternativa a Rai 5. L’idea sarebbe sta- l’ambizione è di diventare, e migliora l’approssimazione ta dell’ex direttore dello sport, Massimo per l’entertainment, quello con l’esperienza, ogni giorno. De Luca (che lascia ora il posto a Eugenio che Google è oggi per il «Adesso siamo in trattativa con De Paoli, ma manterrà la conduzione del- mondo del web. Difatti, come Google, alcune telco, da Orange a Telecom Italia, la Domenica sportiva). In fondo, proprio Rai anche nel nostro caso si tratta di ricerca, Vodafone e Telia Sonera», conclude compra ogni anno fior di diritti sportivi tv nel mare magnum dell’offerta tv anziché Hecht. «E domani gli spettatori potranno e, specie nel weekend, le ore di palinsesto nel mare della navigazione internet», abbonarsi (tramite la telco) al nostro non bastano mai. Da qui, forti del successo spiega Hecht. «Il nostro hub scientifico è servizio». E.R. di Più (il canale di solo sport in digitale), l’idea di fare il bis, con una se-

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conda rete dedicata. Anche La7, canale di determinante sulle modalità e sui tempi GUANTO DI SFIDA A MURDOCH Telecom Italia Media (gruppo Telecom), di questa operazione straordinaria. Sono Tivù Sat è infatti un altro capitolo della pensa al digitale, ma con un occhio di ri- in fase di definizione i criteri per la messa nuova storia tv. Si tratta della piattafor- guardo al web. Tutta la tv di domani sarà a gara del digital dividend, ovvero delle ma satellitare appena annunciata, con i prodotta in tecnologia digitale, poi una cinque frequenze tv digitali che scaturi- relativi decoder ad hoc in arrivo nei nego- parte dei programmi potrebbe passare an- scono dalla conversione dall’analogico al zi. All’origine di Tivù Sat, costituita dai che su internet. Web e Dtt resteranno in digitale». Intanto Ti Media partecipa al principali broadcaster (da Rai a Mediaset ogni caso due piattaforme non concorrenti, progetto Tivù Sat lanciato a fine luglio con e La7), c’è effettivamente l’obiettivo di for- anche perché l’online si presterà al consu- Rai e Mediaset. «Con Tivù Sat la tv punta nire una piattaforma integrativa a quella mo on demand, mentre la tv normalmente a entrare nelle case degli oltre 3 milioni digitale terrestre. Per la particolare confor- lavora su broadcasting. E sulla rete questo di italiani mediante il satellite, perché le mazione territoriale d’Italia, infatti, reste- sarebbe inefficiente. stesse abitazioni non sono raggiunte dal ranno scoperte dal segnale digitale alcune digitale terrestre e quindi, anche per La7, aree del Paese. Con Tivù Sat, guidata da DOPPIO BINARIO sarà l’occasione per essere più visibili, per Luca Balestrieri, gli utenti potranno però Insomma, digitale terrestre e web sono raggiungere tutti e incrementare il proprio vedere la tv attraverso il satellite. Anche le due nuove frontiere della tv prossima share», conclude Stella. «Il gruppo Tele- se per ora il primo effetto dell’iniziativa ventura. In fondo anche la carta stampata com Italia, però, punta soprattutto sull’Ip- è stato il fragoroso addio di Viale Mazzi- esplora nuove frontiere online, e non so- tv, una piattaforma che nel prossimo futu- ni alla piattaforma Sky, a Rai Cinema e lo. Il mondo dei media ragiona in termi- ro intendiamo lanciare più forte, aprendola a tutto il resto. Ma il network del tyco- ni multipiattaforma. La tv, e in particolar a tutti gli operatori del settore». on Rupert Murdoch non ha perso tempo: modo Telecom Italia Media, espressione il 31 luglio è già nata (in sostituzione di di una telco, come si muoverà nei prossi- mi mesi? Quali progetti ci sono legati al- GATTI VENDE DOCUMENTARI AL SULTANO DEL BRUNEI la convergenza delle varie piattaforme del gruppo? «Siamo profondamente convin- ’è un nuovo Eldorado, per adesso infatti appena firmato un deal con ti che internet e l’Ict più in generale sia- Cpoco esplorato in Italia, nel Mediaset per realizzarne una terza no il terreno su cui si costruirà il futuro mondo di cinema&tv: la edizione. «Magnifica Italia, un della comunicazione», racconta al Mondo documentaristica. «Da questa racconto per immagini delle bellezze Giovanni Stella, vicepresidente esecutivo convinzione sono partito con il del Paese, è stato venduto alla di Telecom Italia Media. Che aggiunge: progetto di Goe High definition movie presidenza del Consiglio ma anche, «Con Telecom Italia avremo un ruolo cen- production», spiega al nel suo formato completo, a trale in questo senso. Guardiamo con at- Mondo il finanziere Discovery Channel e persino tenzione a un aspetto della convergenza tra Massimo Gatti (nella foto). alla tv del Sultanato del il mondo delle tlc e quello dei media: la Goe, che in questi giorni Brunei», aggiunge Gatti, che nascita di infrastrutture e piattaforme che sta trattando con la Rai conta di ricavare, contribuiscano alla diffusione dei servizi e Trade guidata da Carlo dall’operazione Goe 2,5 dei contenuti, compresa l’informazione». Nardello un accordo di milioni alla fine dell’anno e commercializzazione 3,2 nel 2010. Allo studio ci RETE STELLARE all’estero dei suoi sarebbero, tra l’altro, anche Stella, in particolare, guarda all’Iptv (tv via documentari, è infatti la la produzione di fiction internet): «Siamo da sempre all’avanguar- società italiana (dopo l’esperimento con una dia nello sviluppo di tecnologie come que- specializzata nella docu-fiction sulla Seconda sta, che permette modalità di fruizione e produzione e distribuzione guerra mondiale) e di due interazione dei servizi superiore a qualsiasi di documentaristica di alta canali satellitari tematici da altra modalità, tenuto conto che il mondo qualità fondata da Gatti, realizzare nel 2010. online permette una piena interattività», che vi ha già investito circa Sarebbero in corso contatti continua Stella. «Quanto al digitale ter- 7 milioni di euro. anche con Dahlia. Ma i due restre abbiamo aperto un’asta competitiva Il primo progetto sviluppato canali, uno di documentari e per la valorizzazione degli asset digitali di è la serie Magnifica Italia un altro più tematico per lo Ti Media. E in questa fase stiamo chieden- (un filmato di 15 minuti è sport, che ha in mente Gatti do una valutazione da parte dei soggetti stato anche proiettato al potrebbero anche essere interessati. Ma è un processo che non di- G8 dell’Aquila), ormai alla realizzati con Sky. pende però solo da noi: c’è l’aspetto nor- seconda serie. Gatti ha «Stiamo uscendo dalla fase mativo-regolatorio che incide in maniera

12 . IL MONDO 4 settembre 2009 RaiCinema) l’offerta di Italia. milioni (da 125 a 199 milioni). E mentre Questo sovraffollamento di reti non rischia E altre reti seguiranno. Risultato: l’ulte- si moltiplica l’offerta in digitale, continua di affogare le novità? «Il rischio c’è, è in- riore moltiplicazione della giungla tv. Sei a lievitare anche quella di Sky. Da ultimo, negabile, e proprio per questo siamo par- anni dopo il lancio di Sky in Italia, Tom solo per dare un esempio, dal 31 luglio il titi a marzo puntando su un’offerta molto Mockridge, il manager (nato giornalista) network di Mtv ha acceso su Sky tre nuovi targettizzata, su contenuti che non ci so- al quale Murdoch ha affidato l’operazione canali: Nick Jr, Nickelodeon+1 e Comedy no oggi sul digitale terrestre: dagli sport di conquista italiana, ha fatto bingo. Do- Central+1, che vanno ad aggiungersi agli estremi all’eros. E a settembre lanceremo po decenni di duopolio tv, Sky è diventato altri otto del network di Mtv già trasmessi anche Dahlia Explorer, sui documentari», il secondo operatore tv per ricavi dopo la sulla piattaforma Sky. Non solo: l’emitten- risponde Fabrizio Grassi, ad di Dahlia tv. Rai, scalzando Mediaset, tradizionalmen- te ha rilanciato con 15 nuovi canali in alta Per seguire il bouquet occorre acquistare te al seguito della tv pubblica. È quanto definizione, aprendo così un altro fronte di la smart card simile a quella per Mediaset messo nero su bianco dalla relazione an- competizione. premium (a 10 euro al mese). E ovviamen- nuale del presidente dell’Agcom, Corrado te serve il decoder in grado di leggere la Calabrò, secondo cui Rai può contare su IL FASCINO SVEDESE DI DAHLIA card. Al momento sono già 300 mila gli 2.723 milioni di euro di ricavi anche se in Senza contare la novità di Dahlia tv. Mesi abbonamenti sottoscritti. «E nella prima- decremento rispetto al 2007 per una fles- fa Ti Media ha ceduto il 91% (con un con- vera 2010 arriveranno altri nuovi canali», sione della pubblicità (-3,6%), su tratto di lunga durata) della sua avventura anticipa Grassi. Non solo, l’avventura di 2.640 e Rti (Mediaset) su 2.531 milioni. Il nella pay tv digitale terrestre (La7 Carta Air Plus continuerà in altri Paesi affaccia- Biscione regge comunque l’urto della crisi Più) al gruppo svedese Air Plus, che fa ca- ti sul Mediterraneo, Spagna e Portogallo. grazie all’offerta pay sul digitale, cresciuta po alla famiglia Wallemberg. Il risultato è E in questo mare magnum della nuova tv di circa il 60% e arrivando a sfiorare i 200 l’offerta in digitale pay con brand Dahlia. chi troverà più la bussola?

E SUL TAMIGI IL VENTO DIGITALE SCONVOLGE LA BBC start up ed entrando nella piena La sfida digitale interessa anche Regno milioni puntellerebbero il bilancio di operatività con un portfolio che Unito e Spagna, Usa (dove però lo Itv). La proposta è già stata inserita nel ormai conta 2.200 ore di contenuto spegnimento della vecchia tv è White paper sulla Digital Britain con la finito», aggiunge Filippo Mori avvenuto in tutti gli Stati motivazione che, in fondo, con la Ubaldini (ex Discovery Channel), contemporaneamente) e Germania. Il rivoluzione digitale, Bbc fa molto altro manager chiamato da Gatti a guidare terreno più scottante della partita è rispetto al tradizionale servizio le operazioni. però quello britannico. Perché pubblico. Attività sintetizzate a suo «L’obiettivo è quello di esportare Oltremanica la tempo dallo italianità con la serie Magnifica Italia rivoluzione storico direttore e importare cataloghi di digitale si sta John Reith: «To documentaristica di alto livello da intrecciando con inform, educate vendere in Italia, come stiamo già la partita per il and entertain». Il facendo con il catalogo della Orf diritto a braccio di ferro è austriaca. Il nostro modello? Case beneficiare del in corso. Ma nella globali come il colosso Partenon o la canone tv. La City si dice che la Beta Film». cosiddetta fragilità del Intanto, oltre alla passione per i Licence fee, che governo Brown e contenuti televisivi, Gatti coltiva assicura alla Bbc l’avvicinarsi della (come è sua abitudine) anche molti (la British prospettiva di altri affari: in uscita dalla società broadcasting nuove elezioni nel costituita qualche anno fa per corporation) circa 2010 potrebbero lanciare il ristorante il Bolognese 4,2 miliardi di giocare a favore anche a Milano, venduta la sua euro, adesso è di Thompson. partecipazione nella società con messa in discussione da Lord Stephen David Cameron (leader dei Fiona Swarovski, ha appena Carter, incaricato di tirare le fila del Conservatori) che si è assicurato la costituito l’Evergreen fashion group complesso gioco digitale. Lord Carter consulenza di un ex dg di Bbc come (che produce per conto terzi, anche ha proposto a Mark Thompson, il dg di Greg Dyke, pare molto più conciliante per grandi brand di moda). Bbc, di rinunciare a parte del canone verso i diritti (canone compreso) della Enrica Roddolo che andrebbe così alla Itv (ben 130 gloriosa Bbc fondata nel 1922. E.R.

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