Ubi Vadimonis Lacus? ANTONIO CHIRICOZZI

6 individuazione del luogo nel fatti riferibili alla sola immaginazio- Prato) di Decio o altri ancora di L’quale era posto l’antico Lago ne di questa, hanno finito per fornire Nerone, fu definitivamente fissato, a Vadimone aveva interessato, nei (di necessità, virtù) agli agiografi gli seguito del ritrovamento dell’epigrafe primi anni del secolo XVII, soltanto unici, se pur labili e confusi, elemen- sepolcrale (... Diocletiano passus), alcuni agiografi, alcuni studiosi di ti di possibile riferimento. come avvenuto sotto l’impero di storia provinciale e locale nonché Non a caso, Salvatore Mariani, Diocleziano. 3 alcuni cronisti del rinvenimento della nella prefazione al suo libro , riferi- La stessa leggenda del Ferrario tomba di San Lanno, protettore di sce di aver espresso, già nell’anno localizza l’esecuzione del martirio di Bassanello. 1909, all’insigne Francesco Lanzoni S. Lanno “apud Vadimonis lacum, In particolare, la disputa aveva il suo disappunto perché aveva omes- juxta Bassanelli oppidum.” avuto origine dal “Catalogus so, nello studio su “Le origini del Tale affermazione, successiva- Sanctorum Italiæ” –Die 5 maii, fol. Cristianesimo e dell’Episcopato mente, è stata ripresa da Felice Fabiani 252- De S. Lando Martire et Patrono nella Etruria Romana”,4 la citazione, nel suo manoscritto inedito,7 e, dopo Hortano, ex Philippo Ferrario tra i martiri della regione, di S. di lui, dal rev. Ermenegildo Costanzi Alexandrino1 cui si attribuisce l’ac- Lando e di essersi inteso rispondere, che colloca il luogo del martirio del quisizione della leggenda della a giustificazione di una tale omissio- Santo presso il Lago Vadimone, loca- Fabrica Hortana2 sul Santo per la ne, che essa era dovuta all’assoluta lizzato però non lontano dal suo quale questi, pervenuto in Italia “oscurità che circonda il nostro sepolcro in Bassanello, in una locali- (), dalla Germania, insieme ai Santo”. tà denominata Poggio del Lago. fratelli di sangue Santi Valentino, E’ risaputo che tutte le leggende, i Tale affermazione non è certa- Rutilio, Fiorentino, Ilario e fatti, i luoghi e i tempi in esse richia- mente priva di una concertata conse- Felicissima, subì il martirio sotto mati non hanno, in genere, alcun fon- quenzialità: alla leggenda del l’imperatore Domiziano “apud damento storico o documentale. Ferrario, che vuole il martirio di San Vadimonis lacum, iuxta Bassanellum In particolare, relativamente alla Lanno avvenuto apud lacum oppidum, quod ab Horta abest 2 M. vita di S. Lanno, le leggende, elabo- Vadimonis, seguiva nel 1628 il fatto, P.” (sic). rate e riportate dai vari scrittori del sicuramente incontrovertibile, della In effetti, come per la maggior XVI e XVII secolo, sono rimaste esistenza della sua sepoltura posta parte dei primi martiri cristiani, sulla anche oggi immutate e sono state nelle mura castellane di Bassanello, vita e sul martirio di San Lanno (o di corrette, soltanto, in relazione a quei in corrispondenza della chiesa di S. San Lando, essendone ignoto perfino fatti che si erano rilevati non reali a Maria, che, ove il luogo del martirio il nome preciso), non esisteva, quan- seguito dei nuovi elementi venuti alla si fosse ritenuto in prossimità del to meno fino all’invenzione del suo luce nel 1628 con il rinvenimento, Tevere, sarebbe risultato distante sepolcro nel 1628, letteratura o nelle mura castellane di Bassanello, circa dieci chilometri. documentazione alcuna. della tomba del Santo e del “matto- Ciò non avrebbe, certamente, Esistevano soltanto cinque distin- ne” in essa contenuto. creato problema alcuno se il Boldetti8 te leggende, diverse e talvolta contra- Il martirio del Santo, che taluni non avesse scritto che, al momento stanti tra loro, che, elaborate in (Leggenda del Philippo Ferrario del rinvenimento del sepolcro: “... tempi poco remoti, risultano talvolta Alexandrino)5 asserivano essere Allo stesso modo, appunto congelato, inventate o deformate dalla fantasia avvenuto sotto l’impero di e mischiato con la terra, fu trovato il popolare (S. Mariani) e, arricchite da Domiziano o altri (Leggenda di sangue del Martire Lanno ...”. (Lib.

1 F. Ferrari, Catalogus Sanctorum Italiæ Lando M. Protettore di Bassanello, di Prato. Ed. Alberghetti, di Roma, Lib. I – Cap.30, fol.146 e – in menses duodocim distributus - Die , Ediz. Pian Paradisi, 1904. Lib. III, Cap. 10, fol.697, Ed. 5 maii – fol.252, Milano, Bordoni, 1957. 7 F. Fagiani, Processo e notizie di S. Vaticana, 1720. 1613. 4 F. Lanzoni, Le origini del Lanno Protettore della terra di 2 L. Leoncini, Fabrica Hortana, Vol. IV, Cristianesimo e dell’Episcopato Bassanello 1785, Manoscritto p.5 e segg. – Manoscritto della nell’Etruria Romana, Roma, Ed. F. (Archivio della famiglia Mariani – Cancelleria Vescovile di – testo Ferrari, 1909. Bassanello). italiano: C. Pasquinangeli. 5 F. Ferrari, op. cit.. 8 M. Boldetti, Osservazioni sopra i cimi- 3 S. Mariani, Il Cavaliere di Cristo San 6 F. Carlesi, Le origini della città e del teri dei SS. Martiri e Antichi Cristiani

30 I, Cap. 30, fol.146), precisando, cadaveri dei vinti, trasportati dalle taluni autori, forse considerando peraltro, di” ... riportare solamente acque del fiume, portarono a Roma determinante, per l’ubicazione del ciò che ha raccolto dalla cancelleria la notizia della vittoria come hanno Lago Vadimone, il solo elemento Episcopale di Orte, come tutto risul- annotato Polibio L. A. Floro e Dione della fonte d’acqua sulfurea di cui è ta dalla Copia del Processo e dagli Cassio: “Quo tempore Dolobella in notizia nella citata epistola di Plinio, Atti trascritti”. Tiberis transitu armis adgressus est, ritennero di poter collocare il lago La presenza del sangue congela- lumen adeo sanguine et cadaveribus stesso in territorio di o di to, mischiato con la terra, presuppone redundavit, ut qui in urbe erant o di o di altri. che la sepoltura di San Lanno sia Romani ex animis ante fluento quam A seguito di un attento ed accura- avvenuta immediatamente dopo il est nuncio, pugnæ exitum cognove- to studio, illustri storici, critici e geo- martirio; cosa che non sarebbe stata rit”.12 grafi accertarono, con argomentazio- certamente possibile a causa della In quella battaglia, presso il Lago ni e motivazioni ineccepibili, che il distanza da percorrere tra il luogo del Vadimone fu ucciso anche Elbio, Lago Vadimone non poteva che rico- martirio presso il Tevere e quello l’ultimo re degli Etruschi.13 noscersi in quello esistente nella della sepoltura, presso le mura Plinio il Giovane descrive con valle compresa tra l’odierno comune castellane di Bassanello. estrema precisione il luogo in cui era di e il Tevere, L’unica possibile soluzione, non posto il Lago Vadimone: visibile dai ove esistevano, ed esistono tuttora, il potendo spostare il luogo del sepol- campi Amerini, a questi sottoposto, Laghetto in prossimità del fiume e le cro, documentato dalla Curia vesco- al di là del Tevere e nelle sue imme- fonti d’acqua solfurea che lo alimen- vile di Orte, né il luogo del martirio, diate vicinanze. Le sue acque, di tano. stabilito dalla leggenda della Fabrica colore più chiaro del turchino e più Tali elementi di fatto, corrispon- Ortana e da quella del Ferrario, cupo del verde, hanno un odore di denti ai precisi riferimenti storici di Ermenegildo Costanzi ha pensato zolfo e un sapore medicinale. Plinio, concordanti anche con le bene di spostare il lago Vadimone. Le acque del lago confluiscono motivazioni scientifiche del Rimane, però, essenziale e fonda- nel fiume, dopo essersi profonda- Mercurio,16 fornirono valide e legitti- mentale la menzione che Plinio il mente nascoste e, se avevano porta- me motivazioni alle conclusioni del Giovane, nella sua lettera a Gallo9 fa to via qualche cosa, la conservano e dotto Padre Germano di S. Stanislao del lago Vadimone, posto ai margini la restituiscono, (“Idem lacus in che, nelle sue Memorie Archelogiche del fiume Tevere, nei cui pressi il lumen egeritur, quod ubi se paulis e Critiche,17 ritenne di poter afferma- console Cornelio Dolabella, in una per oculis dedit, specu mergitur, alte- re che “già da un pezzo sono cadute sanguinosa battaglia, annientò le ulti- que conditum meat”- Plinio, Epist. in disuso le favole Anniane e le frot- me resistenze del popolo Etrusco XX, lib VIII). tole dei V. Mariani, dei Bussi degli che, pure, aveva già subito una Tali indicazioni, in aggiunta alle Alberti e di altri che, straziando la pesante sconfitta nel 422 a.u.c. (Tito ulteriori convincenti ragioni dei storia e la geografia, non so per Livio: Storia di Roma, lib. IX, 36). frammenti di Dionigi d’Alicarnas- quale eccessivo desiderio di gloria Riferisce, peraltro, Eutropio che so,14 pienamente convergono ad indi- patria, vollero porre il lago l’esercito degli Etruschi e gli eserciti viduare il luogo e, come osserva Vadimone chi in Orte, chi in Viterbo, dei Galli e dei Sanniti, pur combat- Luigi Vittori,14 “l’accennato lago a Montefiascone a Monterosi o tendo disperatamente, furono com- vedesi dai campi Amerini, d’esso altrove”. pletamente distrutti “interiectis ali- rimirasi sottoposto, vicino e visibile, Era, conseguentemente, caduta in quot annis se Gallorum copiæ il che non può in verun conto verifi- disuso la pretesa locazione del Lago Romanos Tuscis Sannitibusque iun- carsi degli altri luoghi ove piacque a Vadimone nel territorio di serunt, sed cum Romam tenderent, a qualche storico fissare il detto lago, Bassanello, ipotizzata dal Costanzi, Cornelio Dolabella consule deletæ il quale non potea rimirarsi altrove, ora inopinatamente riproposta in un sunt”.10 né prossimo, né sottoposto”.15 giornale provinciale, essendo essa I Romani avevano sorpreso e Tanto più perché, a tali caratteri- stata nei secoli rigidamente vagliata e stretto contro il Tevere l’esercito stiche, doveva necessariamente con- disattesa come palesemente infonda- Etrusco che si trovò, per ciò, a com- correre il colore dell’acqua, il suo ta. battere senza possibilità di manovra odore di zolfo e il suo sapore medici- L’origine di tale grossolano erro- o di ritirata. nale. re deriva, forse, anche dall’errata La battaglia fu così cruenta che i Nel corso del secolo sedicesimo, definizione nella quale è incorso il

9 C. S. Plinio, Epistolæ, Lib. VIII, Epist. Santi Stamperia Reale – anno 1726, Archeologiche e critiche sopra gli atti e Capitolino; G. Bianchini, Terra e gente 10 , ad Gallum. p.226. il cimitero di S. Eutizio di Ferento, mia, Viterbo, Agnesotti, 2002, p. 96 e 10 Eutropio, Breviarium ab urbe condita - 13 Plinio, Epistolæ, Lib. VIII, Cap. XX. Roma, Tip. Della Pace di F. Cuggiani, 97. L. II, 10. 14 Dionigi d’Alicarnasso, Frammenti, 1886, p.148 – 149. 11 Polibio, Storie, II, XIX. Collect. Vaticana, Tom. II, pag. 540. 16 Mercurio Geografico – “Patrimonio di 12 L.A. Floro, Rerum Romanorum, Lib. 15 L. Vittori, Memorie archeologico-stori- S. Pietro” – Carta geografica di G.F. II, 13; C.C. Dione, Excerpta Card. che sulla città di Polimarzio oggi Ameti (1696), tratta dall’Archivio Mai; Dempster, Etruria , cap. 56 – , Montefiascone, Padre Segreto Vaticano, edita anche nella Firenze, Tartini G. & Franchi, 1726 Germano di S. Stanislao, Memorie Mappe e Vedute dell’Archivio

31 Tav. 1 - Tabula moderna Italia AC Sicilia (prima metà del 1500)

Tav. 2 - Tabula moderna Italie (1500)

Tav. 3 - Patrimonio di S. Pietro e Ducato di Castro (1780)

Tav. 4 - Particolare della tavola precedente, Patrimonio di S. Pietro e Ducato di Castro (1780)

Ubi Vadimonis Lacus?

bergamasco umanista agostiniano Ambrogio Calepino che, nella for- mulazione del primo Dictionarium Linguæ Latinæ del 1502 (riproposto, poi, nel 1599, nell’edizione di Basilea in undici lingue), traduce l’antico lacus Vadimonis, in lacus Bassanelli. Tav. 1 Si sa che l’umanista Calepino non era un geografo, né geografica era la finalità della sua opera; tuttavia, dovendo dare una definizione geo- grafica al Lago Vadimone, non pote- va che fare riferimento all’agglome- rato urbano più vicino nella cui giuri- sdizione territoriale era compreso. Né poteva riferisci a Bassano o a Palazzolo che, in quel periodo, non rappresentavano che due fortificazio- ni di difesa, la seconda, peraltro, diruta. D’altra parte, come riferisce Felice Fabiani,18 al quale il Costanzi ha copiosamente attinto, “detta terra (di Bassanello), dalla parte di setten- trione ha la città di Amelia, Giove e Bassano, dalla parte orientale la Tav. 2 confluenza del Tevere & Nera, la non poteva essere che il Laghetto, anche nei particolari corografici e nel citta di Orte e la Villa di Bagnolo, ancora oggi esistente, che allora tro- posizionamento di tutti gli elementi dalla parte meridionale e vavasi nel territorio di Bassanello. cartografici, anche rilevanti e deter- , dalla parte occidentale Né può pretendersi di trarre ele- minanti. e Soriano”.19 menti utili e decisivi dalla cartografia Sono certamente indicative, tra le Da ciò si evince chiaramente che, protraendosi il territorio del Ducato del secolo XVI, essendo le carte geo- altre, le palesi ed enormi inesattezze di Bassanello fino al Tevere a confi- grafie, stilate con metodo Tolemaico, della Tabula Moderna Italiæ del ne con quello amerino, il lago approssimativo, impreciso e somma- 1513 o la Carta Geografica della descritto da Plinio il Giovane, visibi- rio, non soltanto nelle risultanti Campagna Romana del 1547, tratte le dai Campi Amerini, oltre il fiume, metriche e nei suoi contorni, ma dall’Archivio Capitolino rispetto

17 Padre Germano di S. Stanislao, Bassanello, Roma, Stamperia Giunchi, Memorie archeologiche e critiche 1794, pag. 3. sopra gli atti e il cimitero di S. Eutizio di Ferento, Roma, Tip. Della Pace di F. Cuggiani, 1886, p. 148-149. 18 F. Fabiani, op. cit., p. 220 - 221. 19 E. Costanzi, Delucidazione storico-cri- tica degli atti del martirio del glorioso San Lanno, protettore della terra di

32 alla cartografia più moderma.20 Le carte geografiche, relativa- mente agli anni dal 1550 al 1770 (in Italia, peraltro, fino alla prima metà del 1800) erano rilevate con il siste- ma Tolemaico, sì che la precisione del reticolo di meridiani e paralleli era dipendente dalle misure di latitu- dine e di longitudine rilevate con il sistema Mercatore relativamente solo ad alcuni punti delle coste, men- tre i particolari orografici dell’entro- terra, la collocazione dei centri abita- ti e la viabilità erano empiricamente e sommariamente dedotti in quanto, per lo più, dipendenti da incontrolla- te notizie d’altri autori e da incerti rilievi e da non controllati itinerari riportati da viaggiatori. La misurazione geodetica effet- tuata con l’applicazione della trian- golazione, per una corretta colloca- zione degli elementi essenziali carto- grafici e la misurazione delle distan- Tav. 3 ze e delle altezze, si ebbe soltanto freschi, al falso, per vari secoli igno- con la carta topografica del Casini, rato, rappresentato nella volta del pubblicata nel 1746, che riguardò, palazzo conservatoriale di Viterbo però, per oltre un secolo, esclusiva- (anno 1592), nel quale è incluso tra i mente il territorio francese. paesi sottomessi da Viterbo anche Soltanto nella metà dell’Ottocento Bassanello, mentre questo Comune fu adottato in Italia tale moderno rile- godeva della più larga autonomia ed vamento geologico e, finalmente, si era legato a Viterbo da un contratto ebbe, anche qui, una cartografia rigo- d’accomandigia mediante il quale i rosamente moderna e rispondente due Comuni s’impegnavano, recipro- alla realtà del territorio, che fu ulte- camente, da pari a pari, a mantenere riormente perfezionata dopo la costi- la pace e a difendersi insieme dai tuzione, nel 1872, dell’Istituto comuni nemici. Questo contratto, Geografico Militare. Peraltro le carte redatto su pergamena datata 10 Tav. 4 elaborate in Italia prima del secolo marzo 1305, per l’innanzi ignorato, XVIII dai vari cartografi mostrano fu segnalato, nei primi anni del 1900, Cappuccino da Bassanello, Felice inspiegabili e sostanziali differenze all’Archivio comunale di Viterbo Fabiani, Ermenegildo Costanzi), da fra loro, dipendenti dalle diverse proprio da Salvatore Mariani.21 vecchie leggende popolari, alle quali conoscenze e dalle diverse fonti di Nel giornale provinciale, dunque, si aggiungono intuizioni e illumina- riferimento o dalle diverse informa- è ora riproposta la vecchia e fantasio- zioni, improvvise e provvidenti, del- zioni recepite, sì da renderle sicura- sa tesi d’alcuni agiografi del 1600 e l’odierno cronista. mente non omogenee ed affidabili. 1700, supportata, ora come allora, Ma si sa, la leggenda agiografica Inaffidabilità che deve rilevarsi non da eventi storici accertati o da è, per definizione, il racconto della anche se tali carte risultano riprodot- autentici documenti rigorosamente vita o delle gesta di un Santo in cui te in affreschi in pareti o su soffitti controllati, ma dalla semplice e libe- la verità storica (se esiste, e per S. d’edifici storici. ra interpretazione in chiave agiogra- Lanno esiste soltanto in relazione al Basterà pensare, a proposito d’af- fica e campanilistica (Frate Rugerio mattone rinvenuto nel 1628) si fonde

20 Archivio Capitolino, Mappe e vedute (c.d.) - Tabula Moderna Italiæ (1513) e Carta geografica della Campagna Romana (1547). 21 S. Mariani, op. cit., p. 32 e 220.

33 Tav. 5 - Carta topografica della provincia di Roma (1890)

Tav. 6 - I° capitolo del manoscritto di Felice Fabiani (1785) “Processo e Notizie di S. Lanno Protettore della Terra di Bassanello”

Tav. 7 - Carte stralcio c. 220 del manoscitto di F. Fabiani

Ubi Vadimonis Lacus? con i prevalenti fatti ed elementi fanta- stici e particolari romanzeschi la cui unica finalità, indubbiamente lodevole, è quella di porre in risalto la santità e l’eroica forza di sopportazione mostra- ta dal Santo durante il supplizio. Le leggende non enunciano fatti storici definitivi e conclamati, essendo ogni accertamento, specialmente se riguarda eventi molto remoti e contin- genti, necessariamente provvisori, sempre accompagnati da elementi di contorno, che vanno a concretare, poi, un atto d’amore meraviglioso dei fede- li verso il loro Santo. La leggenda di S. Lanno, in parti- colare, come osserva Salvatore Mariani, ha una “tradizione troppo gio- Tav. 5 vane per definirsi antica e troppo vec- Alle leggende tutte, a tutti i fatti, se, come ha giustamente rilevato lo chia per trovare effettivi raffronti,” sì agli atti accessori e di contorno, ai luo- stesso Felice Fabiani,22 “la detta terra che i fatti attribuiti al martire Lanno ghi, ai tempi e ai riferimenti comunque di Bassanello, dalla parte di settentrio- dalla leggenda debbono essere consi- incidentalmente presenti nelle leggen- ne ha la città di Amelia e il Tevere” e, derati come un doveroso tributo dei de stesse, che non godano di un auto- pertanto il Lago Vadimone, oggi fedeli ad colorandam ejus Santitatem. nomo rigoroso e pieno suffragio di Laghetto, era comunque compreso nel La vecchia leggenda della Fabrica prova, e, talvolta, nemmeno dell’uni- territorio dell’oppidum Bassanelli. Ortana e quella del Ferrario, che la ha vocità e concordanza delle stesse cre- E’, anche, opportuno rilevare che la recepita nel Catalogus Santorum denze popolari, non può essere ricono- preposizione “apud” (vicino) è un Italiæ, sono, in un modo o nell’altro, sciuto valore probatorio alcuno. logico presupposto di un rapporto di emerse dalla fantasia dei fedeli che ha Peraltro, a parte ogni altra evidente comparazione e di una più precisa rotto il silenzio assoluto delle possibili contraddizione, alcuna precisa indica- localizzazione in altro meglio specifi- fonti sull’oscurissimo Santo Martire zione del luogo del martirio di S. cato luogo (juxta), pure compreso nel Lanno. Per tale ragione le leggende, Lanno è stata documentalmente posta; primo. D’altra parte, nel suo breve seppure non hanno certamente alcun nemmeno dalla leggenda del Ferrario e compendio, Ermenegildo Costanzi valore probante né, tutte, hanno trova- dalla prima leggenda della Fabbrica come il Fabiani, del quale ricalca to collocazione alcuna neppure come Ortana, avendo queste fatto riferimen- fedelmente talune affermazioni, si semplici annotazioni biografiche nelle to soltanto alle vicinanze del Lago afferma “di non essere altro, il suo varie e numerose raccolte agiografiche Vadimone (Passus est apud Vadimonis assunto, che scrivere una semplice sto- (le più note: ” Acta Martyrum et san- lacum, juxta Bassanelli oppidum, quod ria in delucidazione degli Atti del ctorum – Dialoghi di S. Gregorio ab Horta ad II M. P. (ndr: duo milia Martirio di S. Lanno Protettore di Magno – Scritti di Gregorio da Tours – passus ) abest. Bassanello” e “di aver avuto molte Leggenda aurea di Iacopo Varazze) L’indicazione del luogo del marti- notizie del S Martire dal molto hanno tuttavia una certa ricorrenza rio del Santo fatta dagli agiografi non Reverendo Don Felice Fabiani”. concreta nella credenza dei fedeli. sembra avere alcuna rilevanza storica Quest’ultimo, a sua volta, nel suo

22 F. Fabiani, op. cit., p. 220-221.

34 “Processo e Notizie di S. Lanno Protettore della Terra di Bassanello”, conservato nell’archivio di famiglia di Salvatore Mariani, afferma che la “Vita di S. Lanno Martire è stata rac- colta da un libro antico scritto a penna, quale dice d’averla fedelmente raccol- ta da altri scritti antichissimi e copiati da alcuni scritti di certo frate Rugerio Cappuccino da Bassanello”.24 In effetti, tutti i lavori del 1600 e del 1700, hanno un fine esclusivamente religioso e divulgativo, senza alcun valore storico o critico effettivo, limi- tandosi i cronisti a riproporre pedante- mente la vita e il martirio di S. Lanno come esposto dalle varie leggende e la Tav. 6 cronologia degli atti del rinvenimento della sua sepoltura già rigorosamente verbalizzati e trascritti dalla Cancelleria della Curia Diocesana. Quest’ultimo evento, peraltro, è stato, compiutamente riproposto dal Leoncini e dal Fontanini, con autore- voli annotazioni critiche. Se la finalità degli scritti di tali cro- nisti era la storia della vita, del martirio del Santo nonché la trascrizione degli atti del ritrovamento del suo corpo, Tav. 7 l’ubicazione del luogo del martirio va sempre effettuata attraverso la rigo- qualunque carattere di verità storica poteva ritenersi un elemento assoluta- rosa analisi delle fonti che li hanno tra- alla leggenda agiografica. mente marginale, se non estraneo, al mandati, da vagliare accuratamente Essa è motivata e sorretta dalla sola tema. In particolare, don Ermenegildo attraverso un esame critico supportato fede e dalla devozione verso San Costanzi quando afferma - per non so da una conoscenza specifica (certa- Lanno, sì che l’opera di E. Costanzi, quale eccessivo desiderio di gloria mente non superficiale e affatto come quella di F. Fabiani e di Frate patria (commenta padre Germano approssimata), della storia, delle fonti, Rugerio Cappuccino da Bassanello, Passionista) - di poter localizzare il dell’ambiente e del territorio in cui i sono da considerarsi come altrettanti lago Vadimone in una località limitrofa fatti si svolsero e delle relative conse- atti d’autentica pietà cristiana, che, all’attuale abitato di Bassanello deno- quenzialità logiche. seppure possono certamente appaga- minata Poggio del Lago o quando Il Costanzi, per contro, come il re i desideri e le aspettative dei fede- afferma che Elbio, l’ultimo re dei Fabiani, si è integralmente riportato li, rimangono privi d’ogni pregio o Toscani, fu ucciso presso Palazzola alla leggenda del Ferrario, che, a sua di un qualsivoglia riflesso storico, diruta e fu sepolto sotto il campanile volta, ha riproposto quella della scientifico e geografico. romanico di S. Salvatore o quando Fabbrica Ortana di Lando Leoncini, Il Costanzi, in un certo senso, non ancora vuole dimostrare che il nome con tutte le sue incertezze e incon- può che considerarsi il precursore di originario di Bassanello, è Vasanello, gruenze, mondata soltanto in quelle quel non esiguo stuolo di nostri con- equivocando l’epigrafe del 1038 nella parti che l’invenzione della tomba del cittadini contemporanei che, negli quale è scritto “Vassanello” e non Santo e del mattone in essa contenuto ultimi cinquanta anni, scopiazzando come afferma “Vasanello”, fa scempio (anno 1628) aveva reso inverosimili qua e là (spesso malamente), hanno della storia, della geografia e delle più soprattutto in riferimento ai tempi in scritto su Bassanello notizie inesatte elementari regole di lessicografia. cui gli eventi del martirio sarebbero non documentate e, non di rado, La ricerca di un evento antico, dei avvenuti. autentiche sciocchezze. luoghi nei quali esso avvenne e della Per il resto, non ricorre alcuna E’ sperabile che, in futuro, qual- loro denominazione, come la motiva- prova documentale o alcun serio riferi- che giovane (ce ne sono di preparati zione di un toponimo o di un idronimo, mento concreto che possa attribuire un che possono farlo) si cimenti, con

23 E. Costanzi, op. cit., p. 4 e 8. 24 F. Fabiani, op. cit., p. 86.

35 Tav. 8 - Justi Fontanini, “De Antiquitatinus Hortae Coloniae. Etruscorum” - Frontespizio

Tav. 9 - Justi Fontanini, “De Antiquitatinus Hortae Coloniae. Etruscorum” - Carta “Ager Hortanus in Tuscia Suburbicaria”

Tav. 10 - Trascrizione dell’epigrafe nella Chiesa di S. Salvatore in Vasanello

Ubi Vadimonis Lacus?

serietà e competenza, in un’accurata vare dal manoscritto del F. Fabiani ricerca storica su Bassanello, sul suo dell’anno 1785, che si esprime con territorio e sugli innumerevoli pro- gli identici termini usati dal nostro blemi rimasti irrisolti. cronista: “molti scrittori, senza con- Allo stato, comunque, la proget- troversia alcuna, discorrendo del tata ristampa del libercolo del lago Vadimone, lo chiamano lago di Costanzi da parte del Comune, per il Bassanello: fra gli altri quale sembra sia stato previsto un l’Onomastico Romano Dizionario vistoso compenso e sia stato anche Galesino dice Lago di Bassanello, richiesto un cospicuo finanziamento lacus Vadimonis...”.26 pubblico, ha più il sapore di un atto Rimangono, pur sempre, essen- di religiosa pietà, di competenza ziali e fondamentali, per la determi- della gerarchia ecclesiastica, piutto- nazione del Lago Vadimone, la lette- sto che un serio, necessario, utile, ra di Plinio il Giovane a Gallo, gli rilevante e concreto contributo alla scritti di Tito Livio, di Eutropio, di ricerca storica e scientifica sul Polibio, di L. A. Florio, e dello nostro territorio che, sola, semmai, Dempster.27 potrebbe interessare la Pubblica Tutti gli storici, peraltro, sono Amministrazione. concordi con il dotto C. Sigonio Tav. 8 La recente nota del cronista loca- (1523-84) nel porre il Lago le, carente della pur minima docu- Vadimone inter Tiberim regionem mentazione storica, ripropone, dun- marittimam et Cimina juga, confor- que, la vecchia e trita teorica agio- memente a quanto scritto nella lette- grafica cara al Costanzi, ritenendo di ra a Gallo da Plinio il Giovane il poter localizzare il lago Vadimone in quale lo vide dai sovrastanti Campi una località limitrofa al paese deno- Amerini e lo raggiunse costatandone minata Poggio del Lago e di poter il particolare colore delle acque, giustificare e provare la vecchia tesi l’odore di zolfo e un sapore medici- con nuove disinvolte vacue e ipote- nale. Ma il nostro corrispondente tiche ricostruzioni storiche, supposi- locale del giornale provinciale affer- zioni, argomentazioni o semplici per- ma che Plinio ha visto il Lago sonali intuizioni. Vadimone soltanto dalla sommità dei In tal senso, l’estensore della nota Monti Amerini, che non dice di esse- si riporta, per la pretesa identifica- re sceso fino al lago o di averlo mai zione del lago Vadimone come lago visitato e che, se ha scritto qualcosa, di Bassanello, ad un non meglio è perché gli fu “riferito dal suo identificato “Onomastico Romano accompagnatore”. Dizionario Galesino,” che – seppure Aggiunge, con illuminata suffi- risultasse esistente - si dovrebbe pre- cienza, che “il buon Plinio aveva sumere abbia consultato. preso una cantonata (sic)” e che esso Dovrebbe trattarsi del Dizionario conosceva certamente l’aneddoto dei Calepino cui s’è fatto cenno sopra o, nemici morti trasportati dalle acque diversamente, l’errore potrebbe deri- del Tevere, ma che si trattava Tav. 9

25 E. Costanzi, op. cit., p. 3. 27 Vedi nota n° 11. 26 F. Fabiani, op. cit., p. 223.

36 soltanto di una sciocca “diceria”, pure se riportata dagli appena ricor- dati storici. Contrariamente a quanto dallo stesso affermato, Plinio non vide il lago dalla sommità dei Monti Amerini (cosa peraltro impossibile) ma lo vide dai Campi omonimi che si estendono fino al Tevere e più preci- samente dal podere dell’avo di sua moglie, che si affacciava direttamen- te sul fiume e si portò presso il Lago Vadimone, percepì l’odore solfureo dell’acqua e il suo sapore medicina- le. Nella sua epistola, infatti, scrive: “...Exegerat prosocer meus ut Amerina prædia sua inspicerem. Hæc perambulanti mihi ostenditur subiacens lacus nomine Vadimonis ... Perveni ad ipsum. ... Color cæruleo albidior, viridior et pressior; sulphu- Tav. 10 ris odor, saporque medicatus”. Il nostro cronista non avrebbe Peraltro il nostro cronista travisa Vadimone, in prossimità del Tevere.30 dovuto certamente ignorare tali cir- anche il concetto degli scritti d’alcu- Ancora, il corrispondente del costanze perché, se è vero – come si ni autori cui, a sostegno della sua giornale locale, con una disinvoltura legge in un fumetto della Sala tesi, si riporta. un po’ garibaldina, arriva ad afferma- Consigliare di Bassanello – che ha Di Leandro Alberti trascrive l’af- re, evidentemente senza averne presa curato la ristampa del libro di fermazione: “Da Orta tre miglia, visione, che J. Fontanini, nel suo De Salvatore Mariani “Il Cavaliere di però vicino al Tevere, nella bella pia- Antiquibus (rectius Antiquitatibus) Cristo S. Lando Martire - Protettore nura vedesi il lago di Bassanello, che Hortæ pone, anche esso, il Lago di Bassanello” (in effetti, la ristampa credo sia il Lago Vadimone,” mentre Vadimone juxta Bassanelli oppidum. è opera del nipote Giuliano Mariani – di V. Coronelli, di A. Botonio e del Abbiamo sott’occhi questa opera, ndr.), tale libro avrebbe dovuto, Ferrario riporta i termini della leg- leggiamo: ”Ibi & Dolabellam reli- quanto meno, leggerlo e, con esso, genda “... apud Vadimonis lacum, quias Gallorum Senonum, delevisse avrebbe anche letto la buona tradu- iuxta Bassanelli oppidum”. tradidit Florus libro primo capite zione dell’autore della lettera di La prima non è che la conferma decimo terbio, nemo, nempe in Plinio il Giovane a Gallo riportata in che il lago in questione - si dica di æquissimo & spaciosissimo campo, Appendice.28 Bassanello o Vadimone - dista da Vallis Hortana appellato, qui circa I fatti riportati dagli storiografi e Orte tre miglia ed è posto, in una lacum Vadimonis subiacet Bassano dagli annalisti, poi, non sono – come ampia pianura vicino al Tevere, men- oppido, a quo vulgo plerunque dici si è affermato - aneddoti, sciocche tre l’abitato di Bassanello e il Poggio solet il lago di Bassano, non vero di dicerie, fandonie o leggende: è la del Lago distano dal fiume e da Orte, Bassanello, ut aliqui perperam feri- storia di Roma che ha avuto sempre mediamente, circa otto miglia e loro bunt”.31 A maggior chiarimento del puntuale riscontro negli “Acta territorio ha una preminente e incon- pensiero del Fontanini, sarà utile esa- Pubblica et Privata, nei Libri, nei fondibile corografia collinosa. minare la stampa del frontespizio del Commentarii Magistratuum, negli L’affermazione dei secondi è al di suo libro, riproducente l’Ager Annales Maximi, nei Fasti fuori dei superiori rilievi, si pone Hortanvs in Tvscia Svbvrbicaria, ove Calendarii, nei Commentarii peraltro, come approssimativa e il Lago Vadimone è posto nella Vallis Pontificum, nelle iscrizioni incise su inconcludente, comprendendo nel Ortana, tra Bafsanus e il Tevere.,32 colonne, tombe, nei templi e nelle Ducato e nella terra di Bassanello, Di più, a sostegno della sua tesi il laudationes funebres, che hanno via dal 1400 e nei secoli che seguirono cronista non esita a citare il via registrato nel corso dei secoli gli fino al 1700, tutto il territorio delimi- Mercurio, mentre la carta topografica avvenimenti e gli uomini dai quali tato da quello di Amelia, il Tevere, del Patrimonio di S. Pietro n° 99 di aveva avuto inizio e incremento la Gallese, Soriano e Vignanello, inclu- Giacomo Filippo Ameto Romano res publica romana”.29 dendone, quindi, anche il Lago (a.D. 1696) dell’Archivio Segreto

28 S. Mariani, op. cit., p. 217. 30 F. Fabiani, op. cit,. p. 220-221. Gonzaga, 1708, p. 101. 29 G.Vitali, Tito Livio: La Storia di Roma, 31 G. Fontanini, De Antiquitatibus Hortæ 32 G. Fontanini, op. cit., frontespizio. Bologna, Zanichelli , 1952. Coloniæ Etruscorum, Roma, F.

37 Tav. 11 - Carta geografica del Patrimonio di S. Pietro (1780) - Particolare Tav. 3

Tav. 12 - Antico sigillo della Terra di Bassanello (Vasanello) da “Stemmi e Sigilli” a cura della Regione

Ubi Vadimonis Lacus?

Vaticano, che pone il lago Vadimone tra Bassano e il Tevere, risulta inse- rita nelle edizioni 3° a 6° del Mercurio Geografico della Stamperia Rossi alla Pace e della Calcografia Camerale.33 Oltre agli autori indicati, innume- revoli altri identificano l’attuale Laghetto posto, a circa tre chilometri Tav. 11 da Orte, tra l’attuale Bassano e il afferma di aver effettuato, per docu- Patrimonio di S. Pietro e Ducato di Tevere con il Lago Vadimone, nel mentarsi, una passeggiata ai Musei Castro, nella quale, proprio nel punto quale sembra trovasse la morte Vaticani e di avervi trovato anche in cui il nostro cronista ha scoperto Elbio, ultimo re dei Toscani. una carta “di non poco conto”: una “la graziosa macchia azzurra con su Limiteremo l’elenco citando sol- carta topografica dell’Etruria ove, scritto Lacus Vadimonis”, proprio lì, tanto Francesco Orioli, Plinio, Luigi proprio accanto a Baffanello (arcai- è, invece, collocato un monte: “Monte Vittori, Andrea Pennazzi, P. co di Vasanello) “spicca una grazio- Tosto,” per l’esattezza.35 Germano passionista, Salvatore sa macchia azzurra con su scritto Allora ? Mariani, senza trascurare natural- Lacus Vadimonis).” Nulla quæstio! ... è da ritenersi che mente, la Tabula Peuntingeriana E aggiunge: “A questo sommai le la cosa non debba creare problemi d’Italia Centrale del Kiepert e quella antiche leggende riportate dal d’alcun genere, neanche all’Ammini- del Danville (Storia Romana del Costanzi... e buttai giù l’articolo”, strazione comunale che non dovrà Rollin).34 quello, cioè, rivelante ... la grande certamente affannarsi a cercare nelle Ma, alle argomentazioni dei vec- scoperta. Non dice quante carte geo- pareti, già peraltro intasate, della Sala chi agiografi e del Costanzi in parti- grafiche, e di quale qualità soprattutto, Consigliare, un angolino per sistema- colare, l’odierno cronista ne aggiun- ha dovuto vedere con la indicazione re anche un nostro fumetto compro- ge nuove, accompagnate da persona- del Lago Vadimone tra Bassano e il vante l’acquisizione al territorio li intuizioni che – afferma - trovano Tevere prima della folgorante scoper- comunale del “Monte Tosto”, né gra- motivazioni nella carta topografica di ta. Per tutte, sarà utile riportarci, qui, tificare concretamente, come la certo M. Seuttero. alla parte della Carta geografica del prima, la nuova ... scoperta o commis- Si è detto sopra come le carte Patrimonio di S. Pietro n° 99 di sionare una nuova serie di cd illustra- geografiche anteriori al secolo XIX, Filippo Ameto Romano - Anno 1695, tivi, poiché, il nostro monte, come il almeno per l’Italia, siano assoluta- tratta da l’Archivio Segreto Vaticano, lago, sono frutto di disinformazione mente inaffidabili e imprecise. presente anche negli atti dell’Archivio degli antichi cartografi circa i singoli Tuttavia la stragrande maggioran- Capitolino (043-Cart.- particolari corografici del territorio, za di esse, anche anteriori al 1800, Tom. 9) e inserita nel Mercurio allora peraltro, non controllabili facil- riporta il lacus Vadimonis nelle adia- Geografico della Stamperia De Rossi mente. Praticamente non erano con- cenze del Tevere, tra il fiume e e della Calcografia Camerale. trollabili agevolmente, almeno fino al Bassano. Sempre nell’Archivio Capitolino è secolo XIX, le informazioni che a loro L’assoluta singolarità della carta però presente anche un’altra Carta potevano pervenire da eventuali vian- attribuita a Matteo Seuttero è rilevata Geografica (049 - 13092- p.2 – datata danti o da altre fonti. anche dal nostro cronista il quale 1787) della Campagna di Roma- Alla carenza anche di queste

33 Mappe e Vedute dell’Archivio del Patrimonio di S Pietro. L. IV, Cap. 4, p. 93, Montefiascone, Capitolino (cd), mappa n° 049-13092 – Capitolino (c.d.), Scheda Sintetica 34 F. Orioli, Viterbo e il suo territorio, Stamperia del Seminario anno 1721; p.2 (data 1787). della mappa 043, relativa alla carta Roma, Tip. delle Arti, 1849, p. 343; Padre Germano di S. Stanislao, op.cit., geografica° 99, Cart. Tom.9, di G.F. Plinio, op. cit.; L. Vittori, op. cit., p. 12- p. 133; S. Mariani, op. cit., p. 10. Ameti Romano – Parte Prima Terrestre 13; A. Pennazzi, “La vita di S. Eutizio”, 35 Mappe e Vedute dell’Archivio

38 informazioni, suppliva la fervida immaginativa del cartografo che trac- ciava l’orografia del territorio, sì che le carte dello stesso territorio presen- tavano spesso macroscopiche discre- panze. Tuttavia, tali diversità avrebbe- ro dovuto far sorgere il ordine alla col- locazione del Lago Vadimone, quanto meno, seri e legittimi dubbi all’uomo della strada Bassanellese e, a maggior ragione, agli amministratori del Comune di Bassanello che sembrano aver, invece, sponsorizzato l’iniziati- va del cronista locale. D’altra parte, poiché la carta in questione può essere datata intorno alla seconda metà del 1600 o al seco- lo successivo, dovrebbe presumersi, ove non fosse stata dettata da erronee informazioni, che, in quel periodo, il lago, che compare sulla carta doveva essere ancora esistente; ma, in questo caso, non sarebbero giustificate le astruse contorte argomentazioni dei Tav. 12 cronisti F. Fabiani e E. Costanzi a non veda come, in mancanza d’auten- corrono, tutte, a qualificare il dimostrazione della localizzazione del tici documenti di sicura e determinan- Laghetto esistente tra Bassano e il Lago Vadimone presso l’abitato di te provenienza, le notizie o i fatti Tevere come l’antico Lago Vadimone Bassanello, se questo fosse stato in aliunde acquisiti, qualunque sia l’ori- e, in questo senso peraltro, sono gli qualche modo visibile o fosse stato gine e la natura delle circostanze o unanimi giudizi dei più illustri studio- ricorrente un qualunque riferimento, l’autore cui fanno capo, non possono si. Nessuna di queste caratteristiche, anche a memoria d’uomo. certamente essere considerate fonti per contro, potrebbe, in alcun modo, Di esso, comunque, se ne sarebbe attendibili di veridicità di un fatto sto- essere attribuita al sito che il Costanzi dovuta trovare una traccia in qualche rico sconosciuto. assume riferirsi al presunto lago nelle documento ufficiale del Comune o, Non c’è, invece, difficoltà alcuna a vicinanze dell’abitato di Bassanello, quanto meno, nello Statuto comunale riconoscere, senza ombra di dubbio, in località Poggio del Lago. del 1557 nel quale, pure, sono ampia- attraverso le indicazioni fornite da Intanto, manca l’invaso nel quale, mente trattate e codificate tutte le atti- Plinio il Giovane nella sua lettera a a suo tempo, potrebbe essersi posizio- vità economiche e sociali della collet- Gallio, il luogo dove va localizzato il nato un lago. tività. Perché, seppure un Comune Lago Vadimone, nella pianura Ortana Le curve di livello di una moderna possa smarrire dei documenti, delle compresa tra il Tevere e il sovrastan- carta topografica indicano, inequivo- delibere o, dei contratti di vendita te Bassano in Teverina. cabilmente, che le acque - ove in ipo- delle aree cimiteriali destinate alla Il lago, oggi denominato Laghetto, tesi vi fossero state – avrebbero potu- costruzione delle cappelle private (per esistente tra l’odierna Bassano in to decorrere liberamente a valle sia la vendita delle quali una deliberazio- Teverina e il Tevere, è perfettamente per la depressione tra il Poggio ne comunale del 1888 aveva fissato visibile dai vicini e sovrastanti Campi Calandrella e il Casale S. Antonio, sia persino il prezzo di acquisto di £. 10 il Amerini essendo posto nell’immedia- seguendo la stessa via per la quale m2 e per quelle distinte, situate a ta vicinanza del fiume nel quale sfo- defluiscono le acque piovane che non ridosso del muro di recinzione del cia, avendo le acque di un inconfondi- sono assorbite dal terreno. cimitero, di £. 15 il m2),36 costituisce bile colore verde cupo tendente al tur- Manca, soprattutto, l’acqua che già un fatto di per sé inconcepibile, chino, un odore zolfo derivante dalla avrebbe alimentato il presunto lago e anche se, purtroppo, possibile, ma è sorgente solfurea che lo alimenta e un che dovrebbe comunque esserci assurdo che possa perdere, nel corso sapore medicinale. essendo puerile e inconcepibile affer- di due secoli, un lago e, persino, la Caratteristiche descritte a suo mare che l’acqua “non avendo sor- memoria storica di esso. Non v’è chi tempo da Plinio il Giovane, che con- genti significative, dopo secoli di

36 D. Fuccellara, Cronache Bassanellesi dal 1800 al 1960, Viterbo, Agnesotti, 2002, p. 20.

39 Ubi Vadimonis Lacus?

costante irrigazione finì per prosciu- Piano, Poggio Pelato) che, natural- battaglia che dai Romani fu data agli garsi” (sic). E’questa una soluzione mente, li defilano dalla vista. Etruschi, presso il lago Vadimone”.37 che fa sorridere non soltanto i geologi, E’ agevole, comunque, constatare Per contro è pacifico, intuitivo e ma anche l’incolto uomo della strada, che da Poggio del Lago non è possibi- universalmente riconosciuto che la perché l’acqua, non più usata per l’ir- le vedere, in alcun modo, non soltanto torre, di pura architettura romanica, rigazione, da qualche parte dovrebbe i Campi Amerini, posti nell’immedia- attribuita alla scuola romana dei pur esserci. tezza degli argini del Tevere, ma nem- Cosmati, è stata eretta sul finire del Se non altro, dovrebbe esserci in meno i Monti Amerini, posti, in quota, secolo XII, o al principio del XIII, al quel famoso cunicchio che, come alle spalle di Amelia. precipuo scopo di essere adibita come altri, innumerevoli in tutto il territo- L’affermazione del Costanzi: “il campanile della Chiesa del SS. rio, non si sa, poi, quale specifica fun- lago Vadimone non altrove esisteva, Salvatore. zione avessero in passato, se di cam- che nel territorio di Bassanello, tanto Annota Leandro Leoncini nella minamento, di collegamento tra forti- più che in questo solo appuntino con- sua Fabrica Hortana che per la ficazioni, di possibile fuga o di altro. vengono, e si verificano le accennate costruzione di questa monumentale Nella maggioranza dei casi, si trat- circostanze della lettera di Plinio, opera furono usate le pietre della pavi- ta di cunicoli etruschi che sono nume- cioè di essere sottoposto, vicino e visi- mentazione della Via Amerina, nel rosi e frequenti in tutti i territori della bile dai Campi Amerini,” quando si tratto che lambiva l’abitato di zona o, anche, di cunicoli medioevali. riferisce al presunto lago in prossimi- Bassanello, oltre, naturalmente di E’ certo, però, che il cunicolo in tà dell’abitato di Bassanello, si appa- quelle risultanti dalle demolizione questione non aveva la funzione di lesa maliziosamente erronea, irreale, delle costruzioni, generalmente fune- svuotamento dell’invaso di un lago; impossibile e decisamente falsa. rarie, d’epoca romana, che era uso eri- stante l’evidente assoluta impossibili- Come non documentata appare l’altra gere, lungo le strade, sul suolo provin- tà materiale di effettuare lo scavo di sua affermazione per la quale “Elbio, ciale ubi dominium populi romani est un tunnel nella massa tufacea nella o sia Elio ultimo re dei Toscani ucciso vel principis (Gaio II, 7). parte più profonda del lago stesso, nell’ultima decisiva battaglia datagli Ciò giustifica la presenza nella rimanendo completamente sommerso dai Romani presso il lago Vadimone, struttura del campanile di tre busti in nell’acqua. non altrove lo trovo realmente morto alto rilievo, d’alcune iscrizioni e di Come è intuitivo che, specialmen- che in Palazzuola, oggi diruta, distan- frammenti di epigrafe funerarie roma- te nell’antichità, sarebbe stato mate- te non più di un miglio dal lago di ne. L’immaginazione del nostro croni- rialmente impossibile effettuare lo Bassanello.” sta, però, va ben oltre: immagina una scavo di una galleria che partendo dal- Il nostro cronista concorda, lunga guerriglia tra Etruschi e Romani l’esterno avesse raggiunto la parte più comunque, con il Costanzi, il quale, nei boschi e nei dirupi della zona profonda del lago, consentendone lo con una chiara allusione al re Elbio, intorno a Poggio del Lago; immagina svuotamento. afferma che “la torre riquadrata ... che gli Etruschi si trovarono stretti in Tra i Campi Amerini, appena ben alta, che serve in oggi per campa- una manovra a tenaglia da ovest e sud sopra il Tevere e il Poggio del Lago, nile di una delle chiese parrocchiali, che li spingeva verso il Tevere. intercorre, poi, una distanza di circa sotto il titolo di Santissimo Salvatore“ Immagina, quindi, che gli Etruschi dieci chilometri che, per se stessa, ne sia il suo “antichissimo mausoleo.” decisero di opporre resistenza sul pia- renderebbe impossibile la visibilità. “Evvi costante tradizione – moti- noro di Campo Morto ad una fanteria Peraltro, tra i due punti di riferi- va ancora il Costanzi – che detta torre romana schierata “a testuggine” che mento, sono interposte località d’al- sia un antico sepolcro eretto ad un apriva la strada alla “cavalleria pesan- tezza maggiore (Torretta Perugini, illustre personaggio morto ivi, secon- te”, ma, sopraffatti, ripiegarono verso Casale Chiodi, Parano, Pero Tonno, il do immagino, nell’ultima guerra e Palazzolo ove trovò la morte Elbio.

37 E. Costanzi, op. cit., p. 4.

40 A seguito di tali eventi, immagina servando all’interno qualche vestigio “Riflessioni sopra il luogo del ancora che gli Etruschi furono spinti d’intonaco dipinto in rosso”.38 Martirio et il nome di S. Lanno” di fino al laghetto di Bassano in Teverina In altra area contigua furono rinve- Felice Fabiani, il quale, scrive: ove furono, tutti, uccisi dalle legioni nute altre tombe a camera, sarcofaghi, “Questa terra di Bassanello, chiama- romane e i loro cadaveri, trascinati pesanti lastre di travertino con figure ta anticamente Vasanello, come con- dalla corrente del Tevere, giunsero a animali che dovevano decorare l’in- sta dalla lapide della Chiesa Roma annunciando vittorioso della gresso della necropoli, materiale tutto Parrocchiale di S. Salvatore riportata battaglia. che fu portato nel Museo d G. B. Genner”.40 Tanta fervida immaginazione al Archeologico di Firenze. Entrambi, il Costanzi e il Fabiani, fine di poter concludere che “... la bat- Accanto alle tombe a camera fu dopo aver, deliberatamente, travisato taglia vera, quella che decise le sorti rinvenuto “un piccolo edificio a forma il preciso toponimo Vassanello della del popolo etrusco, avvenne ad una di tempietto rettangolare” nel quale epigrafe della chiesa di S. Salvatore in decina di chilometri da lì: vicino al fu trovato un ex voto, un piede umano Vasanello, chiamano in causa G. B. lago Vadimone, appunto, nei pressi di in terracotta, oggi custodito nel picco- Genner riportando la sua occasionale Vasanello” (Poggio del Lago o, più lo museo civico di Vasanello. annotazione “In Castro Vasanello”, precisamente, in località Campo L’unica epigrafe rinvenuta è stata contenuta nella Theologia Dogmatico Morto). un’urna cineraria di marmo, conte- Scolastica, ma sottacciono di aver “Ed è partendo da questa più nente le ceneri di una donna (proba- inviato loro stessi all’illustre teologo plausibile considerazione – è sempre bilmente a nome Stertinia), mancante la trascrizione apografa della epigrafe il nostro corrispondente del giornale della parte sinistra del prospetto, attri- “In nomine patris” rinvenuta locale che scrive – che l’area denomi- buita al II secolo d. C. all’esterno della chiesa del SS. nata “Campo Morto”, nelle vicinanze La necropoli di Campo Morto, per Salvatore.41 di Bassanello – situata a meno di la sua struttura, per la varietà della Il teologo G. B. Genner (op. cit, dieci chilometri dal Tevere – caratte- opere in essa rinvenute, per la presen- pag. 451) è, infatti, sollecito nell’af- rizzata fino a metà del novecento da za di ex voto, per la complessità dei fermare di non aver eseguito un con- un gran numero di ritrovamenti ossei manufatti e per la loro datazione che trollo diretto dell’epitaffio dell’arci- praticamente affioranti dal terreno, interessa alcuni secoli fino al II seco- prete Domenico nella chiesa del SS. assume un significato forse cruciale lo d.C., non può certamente riferirsi Salvatore di Bassanello e si procura di per stabilire quale fu il luogo dove si alla battaglia del Lago Vadomine precisare in proposito: “Tradidit apo- scontrarono i due eserciti”. combattuta tra Romani ed Etruschi graphum D. Hermenegildus Costanzi Il fatto delle ossa affioranti sul ter- nella quale questi ultimi furono tutti Bassanellianus, testatus se marmor reno fino a cinquanta anni fa è, deci- uccisi. perdiligenter observatus admotis sca- samente, una grossa e interessata pan- Deve ritenersi, pertanto, per accer- lis adcuratissime prout jacet exscrip- zana e costituisce conferma che il tato definitivamente quanto gli studi sisse: symbolam conferente D. Felice nostro cronista, pur se afferma di aver più recenti hanno stabilito in modo Fabiani, Bassanelli, archipresbite- curato la ristampa del “Cavaliere di inequivocabile, che il Lago Vadimone ro”.42 Cristo S. Lando” di mons S. Mariani, deve riconoscersi in quello esistente E’ chiaro che G.B. Genner limitò il il suo testo non lo ha, certamente, mai nella pianura sottostante Bassano in suo esame al documento apografo di letto. Teverina, presso il Tevere, oggi deno- E. Costanzi e di F. Fabiani, da questi Se lo avesse fatto, al Cap. IV, pag. minato Laghetto. rimessogli, sì che, come osserva acu- 21, (Ed. 1957- Pian Paradisi): “La Si ritiene doverosa, da ultimo, una tamente il Cimarra, “la sua diligenza necropoli”, avrebbe avuto notizie più - sia pure incidentale - precisazione e la sua fedeltà risulano soltanto sicure, di prima mano, in ordine ai circa l’affermazione del rev. apparenti”. D’altra parte, l’illustre ritrovamenti archeologici di Campo Ermenegildo Costanzi per la quale la teologo, che avrebbe certamente rile- Morto. terra “conosciuta sotto il nome di vato l’assoluta diversità e delle radici Avrebbe saputo che l’autore, S. terra di Bassanello,” invece, “ era Bass o Vass rispetto a Vas di Mariani nei primi anni del secolo conosciuta un tempo sotto il nome di Vasanello, non si pose – né aveva scorso (1902), rimuovendo un cumulo Vasanello, come da un antica lapide ragione di farlo - il problema circa la di pietre nel podere di sua proprietà in riportata dall’eruditissimo Genner toponimia del paese, che già i confe- località Campo Morto, casualmente, (teol. Dogm. schol. Lapid. tom. 4, renti indicavano come Vasanello. “scoprì una necropoli, il cui nucleo pag. 451, n° 14)”, forse dalle rinoma- Ne dà riprova lo stesso Felice principale era costituito da tombe a te fabbriche dé Vasi, che tuttora vi si Fabiani quando, riportando lo scritto camera, assai piccole e comunicanti conservano”.39 dello Genner: “In castro Vasanello. tra loro, ... costruite con piccole Il Costanzi, in effetti, aveva rileva- Quod tum castrum aut munita, et præ- pietre rettangolari di travertino... con- to questo concetto dalle antecedenti sidium quemodum ... aperte colligas

38 S. Mariani, op. cit., p. 21. 41 G.B. Genner, Teologia Dogmatica – 39 E. Costanzi, op. cit., Cap.I, n° 4, p. 3. Schol- Lapid, Tomo 4, lib. 3, fol 454. 40 F. Fabiani, op. cit., p. 219. 42 G.B. Genner, op.cit., ivi, fol. 451, n° 14.

41 Ubi Vadimonis Lacus?

modo Bassanellum oppidum ...” soggetta a locuzioni errate perché con avitatori, e così di seguito. nello stesso contesto nomina entrambi prive del correttivo della scrittura”. E’, peraltro, indicativa la pacifica i toponimi, come se si trattasse d’enti- “Infatti” – aggiunge – “quando al etimologia d’altri numerosi paesi: tà diverse.43 principio del 1400 cominciarono a Bassano in Teverina, Bassano di , Peraltro, anche i termini castrum moltiplicarsi le scuole vediamo spari- Bassano Veneto, Bassanello di e oppidum sono sinonimi e stanno ad re per sempre la dizione Vassanello”. Padova, Bassano del Grappa, Bassano indicare, specificatamente, castello, Né potrebbe ravvisarsi alcuna Bresciano, Bassiano. rocca, fortezza, luogo fortificato. logica motivazione nel raddoppio Osserva ancora Salvatore Mariani Castrum è il castello, la rocca la della “S” di Vasanello, quando il lin- che in un rescritto di Innocenzo III del fortezza; oppidum è, parimenti il guaggio popolare tende allo sdoppia- 20 marzo 1212, si trova Castri castello, la fortezza, la terra fortifica- mento della consonanti doppie: fero Bassanelli, mentre nel Codice ta. Il nostro cronista non si è posto invece di ferro, tera invece che terra e Margarita dell’Archivio Diplomatico alcun problema intendendo seguire simili. di Viterbo del 7 marzo 1305 si legge l’opinione del Costanzi anche in rela- E’ anche vero, però, che nella più de Castro Vassanelli. zione al toponimo del paese, pur se, in parte degli scarsi documenti reperiti, Dal 13 aprile 1400. fino alla deli- pratica, inconsciamente ne travolge il si parla, indipendentemente dalla loro bera del Consiglio Comunale di pensiero quando afferma che il termi- datazione, di Vassanello o Vassanellu Bassanello del 6.7.1946 “è completa- ne di Bassanello non è che un arcai- e in altri di Bassanello; ma , sempre, mente sparita la dizione Vassanello”. smo di Vasanello. con la doppia “S”. Il Mariani, in effetti, centra i termi- Questo ultimo termine (Vasanello) Salvatore Mariani ha fatto in pro- ni del problema quando afferma che non soltanto non è un termine arcaico posito minuziose ricerche e accurati “la variante Vassanello che troviamo dell’originario Bassanello, ma non è studi, prendendo le mosse dalla in alcuni documenti del medioevo non nemmeno una sua degenerazione dia- richiamata lapide sepolcrale di S. può che essere una forma dialettale di lettale, come doveva invece conside- Salvatore databile al 1038 e dal Bassanello. Infatti, questa ipotesi rarsi il termine medioevale di documento del 1058, estratto dal viene confermata dal fatto che nei Vassanello. Cartario di S. Silvestro con il quale si documenti del Cartario redatti nel Il toponimo Vassanello è, infatti, concedeva, fino alla terza generazio- monastero di San Silvestro a Roma una degenerazione di Bassanello, ne, un fondo de tenimento de troviamo quasi sempre Bassanello: risultante certamente dalla sostituzio- Vassanellu. mentre quelli redatti nel nostro paese ne della labiale debole “V” all’origi- Quest’ultimo documento, annota è quasi sempre costante la dizione naria consonante labiale dal suono più ancora il Mariani, “è di particolare Vassanello, che rivela l’influsso loca- forte “B”. importanza, non soltanto per la sua le”.44 Si sa che entrambi sono termini Tale uso, peraltro, è stato, ed è, antichità, coevo con l’epigrafe di S. costituiti da una radice o prefisso Bass pressoché costante – oltre che rispon- Salvatore, ma perché porta una gran- o Vass ed un suffisso, ello, che sta ad dente ad una legge fonetica – special- de luce sul vero nome del nostro indicare un elemento di appartenenza mente nell’Italia centrale. Abitudine paese. Infatti, si nota – ed è partico- o anche di qualificazione del primo. questa che - come osserva il Mariani - larmente indicativo e determinante - Si può anche convenire che non è era prevalentemente praticata che quasi tutte le lettere B sono sosti- certamente facile stabilire quali dei nell’Alto Medioevo, quando, “man- tuite con la “V”; così invece di urbe vi due radicali sia quello giusto, man- cando le scuole e l’unico mezzo si legge urve, in cambio di nobili tro- cando documenti storici certi dai quali d’espressione era la lingua parlata, viamo novili, e abitatori è cambiato trarre una sicura conclusione.

43 F.Fabiani, op. cit,. p. 213. 44 S. Mariani, op. cit., p.12.

42 Sta in fatto, però, che per la radi- ingentilisce il paese”(sic). della strada che deve forse ravvisare ce “Bass” si è fatto, da molti riferi- L’inconsistenza e l’irrilevanza di nelle due affermazioni soltanto una mento a “Bassareus” (Bacco) o alla tali amene ed assurde motivazioni è facile, ritrita e inconcludente retorica. gens dei Bassi, cui si attribuiva un evidente, e non deve essere sfuggita Parimenti, si hanno serie difficol- colossale patrimonio in Italia ed in – quanto meno è sperabile - nemme- tà a giustificare la delibera in questio- Africa, dalla quale deriverebbe l’eti- no agli stessi amministratori che la ne in ordine alla affermata esistenza mologia, oltre che di Bassanello, deliberazione hanno adottato. nello stemma del Comune di “un anche di vari paesi: , Non occorre essere maestri di lin- vaso”, la classica anfora romana. Bassano in Teverina, Bassano Veneto, guistica diacronica o di geolinguistica Effettivamente nell’attuale stem- ecc.. per ritenere che, togliendo una “S “ a ma del Comune è rappresentato un La radice Vass, per contro, non ha Vassanello il toponimo che ne risulta vaso, con sovrastante corona merlata, trovato alcun riferimento etimologico viene ad avere una etimologia decisa- ma non è dato di sapere quando tale medioevale e, meno che meno, latino. mente diversa ed estranea a quel stemma fu adottato e in virtù di quale Il problema che pose il Costanzi è, carattere prettamente fondiario e pre- provvedimento. in buona sostanza, quello che è ripro- diale del precedente. Noi abbiamo sott’occhi la pubbli- posto oggi e che riguarda due toponi- Varia il prefisso, la radice del mi diversi: Bassanello o Vasanello toponimo, da “Vass” che dovrebbe cazione della Regione Lazio: (con una sola S). indicare il nome dell’eventuale pro- “Stemmi e Sigilli” nella quale sono E’ dovuta, infatti, all’inventiva di prietario del fondo, in “Vas”, che riportati quelli “ufficiali di tutti i don E. Costanzi e di don F. Fabiani il sembra potersi riferire solo al termine Comuni del Lazio, rilevati poco lodevole escamotage di togliere latino “vas – is” (vaso, stoviglia). dall’Archivio di Stato” e nello stem- una “S”, nell’epigrafe del SS. In quest’ultima ipotesi, però, non ma del Comune di Vasanello , alla Salvatore, laddove è invece scritto “in avrebbe più senso il collegamento pag. 357, non si rileva alcun vaso; castro Vassanello”, si da far derivare con il suffisso “ello” che indica un campeggia, invece, “l’immagine di S. Vasanello dalla radice Vas, trascuran- rapporto di proprietà fondiaria o di Lanno, o meglio Lando, particolar- do che il paese è stato sempre appella- appartenenza in favore della persona mente venerato dagli antichi abitan- to Bassanello o, nella forma dialettale, a cui si riferisce la radice “vas”. ti”.45 Si afferma ancora nella citata Vassanello (con due “S”). Sarebbe come dire: “luogo di delibera che il nome “Vasanello si è E’ identico l’errore in cui sono appartenenza del vaso”; il che fini- poi convertito in “Bassanello” pro- incorsi, non incolpevolmente, gli rebbe per costituire un non senso. babilmente per facile scambio di con- amministratori del Comune che, con Uno dei tanti, peraltro, che l’in- sonante e per omonimia con il vicino la delibera n° 39 del 6.7.1946, quan- ventiva del Costanzi e del Fabiani Bassano in Teverina”. do decisero di cambiare il nome del hanno creato. Le regole della glottologia storica paese da Bassanello in Vasanello. Altra motivazione della delibera- prevedono - è vero - il verificarsi di Le motivazioni di tale cambia- zione del consiglio comunale di mutamenti in una lingua o in un dia- mento, oltre quella relativa al grosso- Bassanello consiste nella ipotetica letto anche in diversi periodi della sua lano travisamento dell’epigrafe del affermazione che “l’origine di evoluzione, ma è norma pressoché Vasanello risale all’epoca dell’antica SS. Salvatore, sono enunciate dalla costante, nelle consonanti labiali, che stessa delibera e possono riassumersi Etruria e perché si chiamasse così”, il suono più forte della “B” si possa nell’affermata esistenza di “un’indu- si legge nella delibera, “è facile com- affievolire e tende a trasformarsi nel stria pregevolissima al tempo degli prenderlo: coloro, che gettarono la suono più debole della “V”. Etruschi”, dello “stemma del prima pietra sul banco di tufo ... la Non il contrario. Comune nel quale è presente la clas- gettarono per impiantare una fabbri- sica anfora romana”, “nell’incorag- ca di vasi...”. Mons. S. Mariani, a chiusura del giamento e auspicio all’iniziativa del E’ da dubitare che sia stato facile capitolo sul “Nome del Paese”, si era Marchese Prof. Paolo Misciatelli che per gli amministratori comunali che augurato che “un’altra Amministra- stava impiantando uno stabilimento hanno adottato la citata delibera indi- zione più saggia avesse cancellato di ceramica artistica la quale avreb- viduare quale fosse il nome dell’ipo- questo errore che strapazza la storia be dato uno straordinario benessere tetico insediamento etrusco e quale e falsa il nome del nostro paese”. economico al paese”, ma che, invece, fosse la finalità di coloro che gettaro- E’ l’augurio al quale si sono asso- ebbe poco più di un decennio di vita, no la prima pietra; sicuramente non lo ciati i cittadini bassanellesi, che, però, e, infine, nella considerazione, forse è altrettanto per i Bassanellesi, che rimangono ancora in paziente attesa. un po’ più patetica, che “Vasanello non hanno le stesse facoltà psicome- De hoc satis... almeno per il suona meglio di Bassanello e quasi triche del Consiglio, né per l’uomo momento.

45 Regione Lazio, Stemmi e Sigilli, Roma, Linea Editrice, 1992, p.357

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