A Pino Ranieri che del suo obiettivo fotografico LUIGI CIMARRA ha fatto il mio terzo infallibile occhio cune iscrizioni medievali territorio

Foto 1 11 Sorutte 5 stato sempre una SCUIU di Purudiso. (A. DF<;I.IEi:i:i..i.i,i, p. 30)

1 contributo sui materiali epigrafi- Ici che presento è il risultato di una ricognizione effettuata nel ter- ritorio collinense-tiberino, ciok nei luoghi 'convicini' o 'aggiacenti' al Soratte. Esso infatti rientra nel qua- dro di un progetto finalizzato al censimento delle iscrizioni rnedie- vali e moderne del comune di Sant'Oreste (RM) da raccogliere in schede e poi in silloge, progetto che intendevo realizzare in colla- l->orazionecon l'an~icoe studioso Francesco Zozi, ma che fino ad og- gi è rimasto allo stato di lodevole proponimento, senza tradursi, se fi riguardano: Abbondio ed Abbondanzio (prima non in parte, in ricerca operativa 1. 1. La dedica di un cil~orio,del qua- metà del XII sec.) sorge in un sito Non si tratta di inediti, ma di te- le rimane un framnlento immu- isolato, su un breve ripiano che in- sti che necessitano di una revisio- rato nella parte absidale della terrompe il ripido pendio di un ne mediante il controllo diretto e la chiesa dei S.S. Abbondio e colle, in prossimità di un antico verifica puntuale degli originali. Abbondanzio presso Rignano tracciato viario, che a causa delle Prendo in esame quattro iscrizioni Flan~inio(IX sec.). deviazioni e adeguarnenti interve- di diversa collocazione cronologica 2. La consac~izionedi due altari nuti nel corso dei secoli è scaduto (la prima del sec. IX, le altre rica- nella chiesa di S. Cesario sul a modesto sentiero di campagna. denti nell'arco del XIII secolo), nel- colle di Vignale presso Civita Scarseggiando notizie storiche la convinzione che il loro studio Castellana (a. 1210). d'appoggio, che possano dirimere possa promuovere una migliore 3. Li consacrazione della chiesa di le divergenze cronologiche ed illu- conoscenza del territorio, delle sue Santa Romana sul Monte minare i controversi dati in nostro vicende religiose e civili, soprat- Soratte (a. 1219). possesso, può soccorrerci soltanto tutto quando le notizie in esse con- 4. La dedica della campana attual- l'esame dei caratteri edilizi, come tenute si integrano con qiielle che tilente consewata nella colle- ha provato con risultati apprezza- si ricavano dalle fonti storiche, dai giata di S. Stefano Nuovo bili Michele Trimarchi, il primo stu- documenti di archivio, dalle ricer- a Fiano Romano (a. 1278). dioso ad aver eseguito un'indagine che sui caratteri costruttivi dei mo- sistematica sul monumento 2: la numenti nei quali si trovano inseri- 1. Lontana dal centro abitato di costnizione monoaulata, che de- te. In particolare le quattro epigra- Rignano Flaminio, la chiesa dei S.S. nuncia le modifiche subite dalla

1 Pur con i limiti sopraccennati, la pri- 'Rivista di Archeologia Cristiana', A. E. Priester, The Belltowers of me- Se il codice della passio che riporta il ma fase di questa indagine ricogniti- LXXVIII, 1997, pp. 129-172). dieval and the Architecture of racconto della invenzione e della tra- va non è risultata del tutto infruttuo- 2 M. Trimarchi, Sulla chiesa dei santi Renovatio. Ph. D. Diss, Princeton dazione fosse attendibile, la prima sa, come prova il saggio Lingua e so- Abbondio e Abbondanzio a Rignano Univ. 1990, 181-182. In particolare attestazione della chiesa sarebbe da cietà in due epigrafi altomedievali, Flaminio, in MEFRM, 92, 1980, 1, p. sulla cripta vd., J. D. A. Kraft, Die collocare intorno all'anno 1000: le che ho potuto pubblicare in AA.VV., 207. Sull'edificio e la fasi costruttive Krypta in . Munchen, 1987, pp. spoglie dei due martiri furono rinve- . Studi l l (Edizioni vd. anche: W. Kronig, 'Hallenkirchen 86-88. Per il ciclo di affreschi che de- nute dagli inviati dell'imperatore Biblioteca Comunale di Civita in Mittelitalien, in 'Romisches corano l'abside: D. Tumiati, La chiesa Ottone III in ecclesia beati Abundi et Castellana, 1995, pp. 67-87). In esso Jahrbuch fur kunstgeschichte', Il. dei 55. Abbondio e Abbondanzio a Abundantii martyrum, quae est iuxta tra l'altro ho studiato l'iscrizione con- 1938; P. Rossi, Civita Castellana e le Rignano Flaminio presso Roma, in montem Soractem, dove sarebbero tenuta nel timpano riutilizzato nella chiese medievali del suo territorio. 'L'Arte', 1898, pp. 12-14; G. Matthiae, state deposte in epoca altomedievale facciata di Santa Maria Hospitalis a Roma, Ediz. Rari Nantes, 1987, pp. 79- Pittura romana nel Medioevo. Roma, [la questione viene trattata in V. Sant'Oreste. Sullo stesso reperto vd. 85 (planirnetria, n. 46; f bn. nn. 47- 1966; G. Matthiae - F. Gandolfo, Fiocchi Nicolai, Icimiteri paleocristia- da ultimo il lavoro di A. Cerrito 48); E. Parlato - S. Romano, Italia Pittura romana del medioevo. Il ni del . I. Etruria Meridionale. (Testimonianze epigrafiche altome- Romanica. Vol. 13.Roma e il Lazio. Aggiornamento scientifico e biblio- Città del Vaticano, Pont. Istituto di dioevali dalla regione del Soratte, in Milano, Jaca Book, 1992, pp. 395-396; grafico di EG. Roma, 1988, p. 262. Archeologia Cristiana, 1988, pp. 329- struttura muraria, incorpora un edi- svolge un'iscrizione, le cui lettere, lito un'offerta compiuta a scopo ficio preesistente, forse un sacello secondo il Trimarchi, sono difficil- devozionale o votivo. Essa ricorre pagano, ed evidenzia nell'interno mente decifrabili, perché 'corrose di frequente nelle iscrizioni in cui altri rimaneggiamenti databili ai se- dagli agenti atmosferici e incrosta- compaiono i nomi dei committenti coli XiII-XIV. Nella struttura risalta- te parzialmente dai licheni'. a partire dal V fino al IX secolo. Al no i materiali di reimpiego di varia Del testo lo studioso fornisce nome di Dio si associa quello del epoca, incastonati a scopo orna- una trascrizione continua, per la santo verso il quale si esercita la mentale nelle pareti perimetrali o verità non del tutto perspicua e particolare pietà e venerazione del collocati all'interno con funzioni non scevra da incoerenze: fedele, sovente il titolare stesso cultuali: basi, mensole e lastre di della chiesa 7: marmo, rocchi di colonne, il cippo [+ De donis] D(e)i et s(an)c(t)i con l'iscrizione di C. Clodio Fabato Bictori ego Demetl-ius pr(es)h( iter) 3 immurato alla base del campani- Egli dà come sicuro soltanto et m(o>n(a)c(us)fiel-i roga[bilt le, alcuni frammenti marmorei al- l'antroponimo Demetrius e propo- Nell'iscrizione, che è incisa in tomedievali 4. ne dubitativamente di risolvere in caratteri capitali, si distinguono la I Per quanto concerne in partico- Episcopi o Episcops la sequenza di SCI, tagliata a metà altezza da un lare questi ultimi, la nostra atten- IBICIOPI, che non contiene il tito- trattino, la S irregolare con la curva zione è attirata dal fronte di ciborio lo di 'vescovo', bensì il nome di inferiore leggermente compressa, (foto n. l), fratto ai due lati, inseri- san Vittore (foto n. 2), in onore del la R con occhiello aperto da cui si to nella muratura esterna dell'absi- quale Demetrio, prete e monaco, diparte la gambetta obliqua, la G de, a sinistra e poco più in alto ri- dona alla chiesa, per atto di devo- che si differenzia dalla C solo per spetto al catino, nel quale predo- zione o per assolvimento di un vo- l'appendice obliqua sinistrorsa, la minano fregi di gusto geometrico: to, l'opera, nella quale possiamo N di MNC forse con traversa trac- nella cornice si sviluppano moduli identificare con tutta probabilità un a onde ricorrenti che si dipartono ciata al rovescio. Appaiono ben ciborio 6: dal centro in opposte direzioni, evidenti i segni abbreviativi sopra [. . ... DI ET SCI BICTORI EGO DE- mentre la banda dell'archivolto, 1 DI, SCI e PRB, altrettanto non è METRIVS PRB ET MNC FIERI RO- che un cordoncino a fuseruole su- possibile accertare per MNC, dato GA[. .]T. periormente delimita, è percorsa il deterioramento che la parte fina- da un gallone a doppio passo, ge- La piccola lacuna, che interessa le ha subito a causa della secolare nerato da nastro bisolcato; entro gli il tratto iniziale, non compromette esposizione alle intemperie. A li- spazi triangolari delimitati dai due la comprensione della dedica. vello linguistico sono da segnalare ornati risaltano due pavoni affron- L'inczpit si può agevolmente sup- in BICTORI l'omissione della S che tati, mutili, che recano nel becco plire con la restituzione De donis, caratterizza la desinenza genitivale un mazzettino di fiori 5. preceduta dal signum crucis, for- della terza declinazione e il betaci- Nella esigua ghiera inferiore si mula con la quale si designa di so- smo grafico dell'iniziale (fenomeno

331; Idem, Santa Teodora di Rignano (Spoleto, 1974) non risulta compreso fig. 194; tav. CXIX, fig. 196 - Castel S. (S. Mariani, Morlupo. Notizie storiche Flaminio. Catacombe di Roma e il frammento di ciborio, che è ogget- Elia), n. 212 (tav. CLVIII, fig. 254 - e monumenti. Palermo, Tip. Tea d'Italia 5. Città del Vaticano, to del presente studio. Ad esso con- Nepi), n. 309 (tav. CCXX, fig. 360 Mazzone, 1980, pp.76-80); la dedica Pontificia Commissione di Archeo- sentanei e quindi ascrivibili al IX seco- -Sutri), n. 366 (tav. CCL, fig. 419 - incisa su una colonnina (secc. VIII-IX) logia Sacra, 1995, pp. 56-60 (fotoko- lo sono gli altri due frammenti, inse- Tuscania). riutilizzata nella cripta della chiesa di lor, n. 34)l. riti all'interno della chiesa, a destra 6 Come riscontro alla chiusa (fieri ro- S. Maria Assunta a Fianello (Rieti) (+ 3 C.I.L. (Berlino, 1863 sgg.), vol. XI, 1, del lobo absidale, che invece la Raspi gabit) in area romana posso addurre Ego IFlolrenltilnuls pr(esbiter) 1 fierlit 3963. Sulla interpretazione e la tradi- Serra ha pubblicato (op. cit., p. 101, I'epigrafe sull'antico puteale di San rolgabit Ilohanlni malgistelr fecilt (C. zione di questa iscrizione, che contie- no 110, tav. LXX, fig. 126; Marco de Pallacine (M. Armellini, Le Montagni - L. Pessa, Le chiese roma- ne espressioni sull'immortalità dell'a- p. 101, no 111, tav. LXX, fig. 127). chiese di Roma. Ristampa anast. della niche della Sabina. Genova, SAGEP, nima, suggestivamente vicine alla 5 M. Trimarchi, op. cit., p. 207. Per il Il ediz. del 1891. Roma, 1982, Ediz. 1983, pp. 130-131, foto 131, p. 126). sensibilità cristiana, ma di derivazio- motivo del gallone a doppio passo del Pasquino, p. 525): DE DONIS DEI 7 In alternativa alla formula De donis ne platonica, vd. M. Mastrocola, cfr. P. Verzone, L'arte preromanica in ET SANTI MARCI IOHANNES PRESBY- Dei... si può supporre che comparisse Note storiche circa le Diocesi di Civita Liguria. I rilievi decorativi dei secoli TER FIERI ROGABIT. Altri esempi di l'altra, altrettanto diffusa, In /Ad ho- C., Orte e Gallese. Parte I. Le origini barbari. Torino, 1945, p. 157 e sgg.); betacismo grafico in iscrizioni della norem Dei.... Si possono inoltre rile- cristiane. Civita Castellana, Ediz. Pian da Raspi Serra raffronti nella nostra zona: la lapide funeraria di Giovanni vare il compendio di un nomen sa- Paradisi, 1964, pp. 113-1 14. area, tutti databili al IX secolo: sche- figlio di Leone a Morlupo (anno 898) crum (DI) e le usuali abbreviazioni per 4 Nel Corpus della scultura altomedie- da n. 68 (tav. XLV, fig. 81 - Civita rr.7-9 (Ego Pelturnia nobilissima femi- contrazione SCI, PRB e MNC. vale.Vol. 8. Le diocesi dell'Alto Lazio Castellana), nn. 169-170 (tav. CXVIII, na Imagnio mio amore fieri rogabit) per cui il segno b scempio tra due vocali poteva stare per la fricativa labiodentale) 8. Oltre all'intriseco valore di testi- monianza, l'epigrafe assume per noi particolare rilievo, perché con- tribuisce a risolvere la controversa questione relativa alla localizzazio- ne di uno dei più antichi insedia- ginaria donazione di Carlomanno si dovesse rettificare in quello di menti monastici, citati dalle fonti nella loro coeva configurazione santa Vittoria; e che quindi il rife- storiche, del quale si sarebbe persa giuridica, bensì l'inventario più re- rimento riguardasse in realtà la nel tempo ogni traccia: nel 761-762 cente di quelle che rimasero in chiesa, dedicata alla santa, che si il pontefice Paolo I concede a possesso dei monaci o che furono trovava nel castrum Sancti Poli Pipino, fratello di Carlomanno e re recuperate dopo le rovinose scor- nella diocesi di Sabina e di cui do- dei Franchi, monasterium beati rerie dei saraceni e le usurpazioni cumenti seriori riconoscono una Silvestri situm in Monte Serapti, nec perpetrate dai privati. Ad awalo- qualche dipendenza dall'abbazia non et alia tria monasteria, sancti, rarlo intervengono altri analoghi di Sant'Andrea 11. scilicet, Stephani et beati Andreae 'anacronismi' accolti dal compilato- Al contrario un non trascurabile atque Victoris cum uniuersis rebus re della cronaca, quale, ad esem- indizio per individuare il sito del possessionibz~slocis omnibus eisge- pio, la preminenza attribuita fin dal monastero e della chiesa ci è con- neraliter pertinentibus in inte- secolo VI11 a S. Andrea in Flumine servato dall'oronimo Monte San grumy. rispetto agli altri monasteri sorattia- Vittore (IGM, f. 144, IV S.O., Diversamente il Chronicon di ni (Zucchetti, p. XIV: "dal che sem- 953761, q. 259; ivi stesso esiste il Benedetto del Soratte (fine X seco- brerebbe che i monasteri di S. microtoponimo 'Fontanile di San lo), nell'elenco dei beni che Silvestro del Soratte e di S. Stefano Vittore' non registrato nella tavolet- Carlomanno tra il 747 e il 750 in Mariano fossero ora dipendenti ta), una modesta altura che si ele- avrebbe assegnato come dotalicio da quello di S. Andrea"). va nella parte meridionale del co- all'abbazia di S. Andrea in Flu- Comunque stia la questione, mune di Sant'Oreste, non molto di- mine, menziona San Vittore come non S più dato nei secoli successi- stante dalla chiesa di Sant'Ab- semplice chiesa curtense (Curtes vi di rinvenire memorie o attesta- bondio e Abbondanzio. Priscani in quo est ecclesia sancti zioni della chiesa di San Vittore e L'identificazione, già avanzata Victoris cum colonis et colone, cum dell'insediamento, monastici o cur- da mons. Mariano De Carolis, sulla fundum Flabianello, Robelli et fun- tensi che fossero. scorta di dati archivistici attestanti dum Corviani) 10. La discordanza Per giustificare questo lunghissi- la persistenza dell'agiotoponimo verrebbe meno se si ipotizzasse mo silenzio, qualche studioso mo- attraverso i secoli, viene ora com- che il Chronicon riferisca non già derno è giunto a supporre che il ti- provata dall'esatta lettura dell'epi- le proprietà che costituivano l'ori- tolo di San Vittore fosse erroneo e grafe e dalla specifica qualifica di

8 L'omissione della -s nelle desinenze in M.G.H., Epistolae, III, Merovingici chità e medioevo". Studi in onore di CLXXI, appendice de' documenti no è un tratto linguistico che caratteriz- et Karolini aevi, I, Berolini 1892, pp. Jean Coste. A cura di Z. Mari, M.T. XXI, p. 221, nota 4); vd. anche il za, tra l'altro, il Chronicon di 526-527; ML 98 ep. 32, col. 192; Petrara, M. Sperandio. Roma, 1999, Monasticon Italiae, Cesena 1981, 1, p. Benedetto (vd. infra nota 10). come è Muratori, Script., 111, 116; Mabillon, Ediz. Quasar, p. 308 col. 2, p. 309 coll. 167, n. 198. stato opportunamente rilevato dal- Annales O.S.B., 11, 122; Jaffè, 2346. 1-2. 11 F. Savio, Notizie varie sui monasteri l'editore G. Zucchetti (p. XLVIII: "sen- Notizie sulle vicende del monachesi- 10 MGH, Script. 111, 675-722. Qui si cita del Monte Soratte, in 'Rivista Storica za dire degli ablativi plurali della se- mo e sugli insediamenti monastici so- I'ediz. curata da G. Zucchetti [Il Benedettina', VI (191l), p. 173, nota conda declinazione cambiati in nomi- rattiani si possono attingere da: H. "Chronicon" di Benedetto monaco di 2. Nel registrum della sacra visita del nativi e dei genitivi singolari della Grisar, Il Soratte. Note di storia eccle- S. Andrea del Soratte e il " Libellus de 1343 (G. Tomassetti - R. Biasiotti, La terza declinazione cambiati in dati- siastica e di archeologia, in 'La Civiltà imperatoria potestate in urbe diocesi di Sabina con documenti ine- vi"). cattolica', a. 66, 1915, 3, pp. 583-596; Romae" (sec. X). Fonti per la Storia diti. Roma, Officina Poligrafica, 1909, Una sintetica esposizione sul fenome- M. Mastrocola, I Benedettini al d'Italia, n. 55. Roma, Tip. del Senato, p. 68) si trova scritto: "electio predic- no del betacismo offre M. Arcangeli, Monte Soratte. L'abbazia di S. 1920, pp. 75, rr. 22-24]. Circa la loca- ti archipresbiteri (scilicet: ecclesiae Due inventari inediti in romanesco Silvestro e di S. Andrea in Flumine lizzazione del monastero di San Sanctae Victoriae de castro S. P0111 del sec. XV con un saggio sul lessico di (sec. VIII), in "Miscellanea di Studi Vittore già a suo tempo P. Galletti an- spectat ad monasterium sancti inventari di notai romani tra '400 e Viterbesi", Viterbo, Agnesotti, 1962, notava:"Del terzo di san Vittore nulla Andreae in Flumine". Sulle vicende '500, in "Contributi di Filologia p. 357 (nota 26) e pp. 358-359; S. si dice o dal Mabillone o da altri scrit- della chiesa di S. Vittoria di San Polo dell'ltalia Mediana', vol. IX (1995), p. Fidanza, Su un privilegio pontificio tori" (Del Primicerio della Santa sede (RI) vd. S. Fidanza, Su un privilegio 89, nota 80. del XIII secolo per i monasteri di S. Apostolica e di altri uffiziali maggiori pontificio del XIII sec. cit., p. 31 1, col. 9 Codex Carolinus, ed. W. Gundlach, Andrea in flumine e S. Silvestro sul del sacro palagio Lateranense. Roma, 1. Monte Soratte, in "Il Lazio tra anti- presso Generoso Salomoni, MDC- bracci patenti, che è stata rinvenu- Per tornare al nostro manufatto: ta alcuni anni or sono durante i la- il fronte di ciborio, che costituisce vori di aratura in un terreno di materiale di spoglio (lo stato di Monte San Vittore (foto n. 3). frammentarietà risale all'epoca in L'abbandono della curtcs Pri- cui fu immurato nell'abside), pro- i scani e la rovina della chiesa av- viene da una chiesa monastica de- vennero nel volgere di circa due dicata a San Vittore, la quale dove- ,dtsecoli: sono da mettere presumihil- va sorgere non lontano da quella mente in ~lazionecon il riassetto dei Santi Abbondio e Abbon- \ del territorio, conseguente alle de- danzio; vastazioni arrecate dalle incursioni in aggiunta agli altri dati che ab- degli Agareni. Vi dovette contri- biamo sopra riportato, il reimpiego buire in qualche misura anche il di un arredo sacro così importante movimento di riforma che investì induce a ritenere che quella stessa gli ordini monastici, dopo un pe- chiesa, nel morilento in cui l'edifi- riodo di corruzione e di decadi- cio dei Santi Abbondio e mento, con la riorganizzazione e Abbonclanzio venne ristnitturato l'accentramento dei monasteri sot- (prima metà del XII sec.), era or- to la vigile cura di un abate. mai collabente o dimta e non ve- Ma la causa principale va niva pii1 officiata. senz'altro ricercata in quel vasto processo di trasformazione socioe- 2. Della chiesa nirale di san

FO~O3 conomica e insediativa, che inte- Cesario, che si trovava sul colle di ressò la regione, vale a dire l'inca- Vignale 14, nei pressi di Civita preshiter et monucus propria del stellamento, come ha messo in evi- Castellana, poco o nulla sappiamo, committente 1'. Un aggiuntivo ele- denza l'analisi del Touhert per la tranne la notizia, relativa alla con- mento di conferma ci viene offerto Sabina ed il Lazio meridionale: sacrazione di due altari, che rica- da un altro manufatto altomedieva- "Sur cette toile de fond, 1'"incastel- viamo da una epigrafe conservata- le, finora inedito, appartenente a lamento" du X siècle apparait.. . ci clall'Ughelli. Questi, sotto la collezione privata: una croce iin- comme une rupture profonde dans menzione del vescovo diocesano missa plur~lbea(cm 20 x cm 9,3) le formes de peuplement et dans la Romano, registra: Consecipuvitec- ~ittribuibile ai secc. VIII-IX, con structure agrairc cllc-meme H. clesiam S. Cuesarii de Vipzali,

12 M. De Carolis, Il Monte Soratte e i saggio dall'insediamento curtense siona le incursioni dei saraceni anno- ta portata delle distruzioni arrecate suoi santuari. Roma, Tip. San sparso a quello accentrato, con il con- verandole tra le cause accessorie e dai saraceni, vd. p. 31 1, nota 2). Giuseppe, 1950, pp. 143-144: nello seguente spostamento dalla fascia concomitanti:"Peu importe qu'au l4 L'insediamento è stato identificato "Inventario dei Beni della chiese di pedemontana sudorientale alla cre- moment des explications, nos chroni- in "una successione di cinque am- santo Biasio et santo Laurentio anno sta rocciosa, dovette avvenire nel X queurs se soient engagés sur la voie bienti a copertura piana sorretta da 1565" (Notaio Giov. Francesco Clerici, secolo in seguito alle invasioni sarace- des fausses causalités, mettant en un pilastro al centro con capitello prot. VII, nota dei "Terreni dei lega- ne (Benedetto chiama gli arabi 'aga- avant le soucis de défense nés de la modanato. L'ultimo vano ad ovest, si ti", n. 3) si cita "Santo Vittore o renis') che secondo il nostro cronista rnenace sarrasine. Peu importe aussi compone di due camere comunicanti Monte peppe", quest'ultirno da iden- avrebbero messo a ferro e a fuoco la qu'ils aient porté sur cette révolution con pilastro, la seconda chiusa in alto tificarsi con l'odierno Monte Pepe, regione e avrebbero danneggiato du X siècle le jugement pessimiste da una rozza soluzione cupuliforme a contiguo al Monte San Vittore. Nel gravemente anche i monasteri". que leur dictaient le milieu auquel ils base circolare con uno sfiatatoio, pre- documento relativo ai "Terreni arato- Sempre il Chronicon (pp. 167-168) te- appartenaient et le menaces que fai- senta [omissis] arcosoli alle pareti ed ri del monastero di Santa Croce" stimonia il vigore con cui Alberico so- saient peser sur eux une aristocratie una cavità in terra (un rozzo fonte (Notaio Giov. Francesco Clerici, prot. stenne l'opera intesa a restaurare la laique prépotente. Le fait remarqua- battesimale o il "cantharus" ad uso VII, p. 420) si registra "Nel quarto di decaduta disciplina monastica: audi- ble est bien qu'ils aient décrit le pas- dei fedeli?). Quest'ambiente fu con Santo Vittore, terreno voc. Cariano". vit desolationis ex monasteri0 Sancti sage d'un peuplement rural à la fois probabilità la cappella, come sembra- l3 S. Fidanza, Il Soratte ed il suo terri- Andreae et sancti Silvestri in monte ouvert et dispersé à un habitat con- no provare le tracce di tardi affreschi torio: un esempio di modellamento Syrapti, que ab Agarenis captum fue- centré et fortifié et qu'ils en aient - XIII secolo - oggi quasi cornpleta- territoriale monastico, in "Settlernent rat, maxime servitores huius mona- cornpris I'ampleur" (P. Toubert, Le mente perduti sulle pareti nord ed and economy in 1500 BC to ad steri; carnaliter vivant, et rebus eccle- structures du Latium médiéval. Le ovest" (J. Raspi Serra, Insediamenti 1500" (Papers of Fifth Conference of siarum in bassallatico a fidelibus prin- Latium méridional et la Sabine du IX rupestri religiosi nella , Italian Archaelogy. Edited by Neil cipis fuerit concessa. siècle à la fin du XII siècle. École M.E.F.R.M., LXXX-VIII, 1 [1976], pp. Christie. Oxbow Monograph 41, Per quanto riguarda lo sviluppo del- Francaise de Rorne, Palais Farnèse, 56-59, con pianta a p. 57 e due foto 1995). p. 220: "Probabilmente il pas- I'incastellamento, il Toubert ridirnen- Rorne, 1973, pp. 330-331. Sulla limita- bn. a p. 58). I Foto 4 ,

Innocentii IIr temporihus anno 1210 ubi in duuhus aris consecra- tis altera a Gera~do Nepensi Episcopo, altera a Petro Hismaeli Pruesule Sutrino, diversorum sanc- torum reliquiae honomfice conditue sunt, ut tabula marmorea habet, quae, cum Ecclesia illa postea diru- tu esset, curn reliquiis in S. Clarae ecclesiam trunslata est 15. Se si pre- scinde da qualche imprecisione o svista, il testo pare riferito in ma- prendiamo che la lapide, allorché il tal non solo perché l'iscrizione è niera piuttosto fedele ed attendibile sacro edificio non fu più adibito al mutila, ma soprattutto perché le pa- 16: culto, non f~iconservata in situ, ma role del margine destro appaiono In nomine Domini, amen fu traslata assieme alle reliquie nel- detrite a causa del calpestio dei fe- Anno Domini MCCX. Pont.ifzcatus la chiesa di Santa Chiara, l'attuale deli che hanno frequentato la chie- D. lnnocentij III. Pupae, mens. chiesa delllOspedale. Se n'? persa sa nel corso dei secoli, a riprova Martij die 4. ind. xiij. in hac successivamente la traccia, tanto che l'inserzione nel pavimento non ecclesiu B. Cacwwij Murtyris duo che gli studiosi moderni di storia è avvenuta nel recente passato: sunt consecratu alturia, primum ecclesiastica o locale la desumono ad introitum Ecclesiae dal primo editore senza particolari [-l [Liberatolris Mart(ym's) et beati consecratum à Gerardo Nepesino aggiunte o commenti 17. Luce e[vla[ngeli.stel [-l / Episcopo ad honorem Dei, et B. Per la verità un frammento non [-l[relliq(ui)e beati Satufininil Liheratoris Martyris, et B. Lucue. esiguo (alt. cm. 45,80 - 46 x lung. martyris [-l / Evangelistae, in quo sunt cm. 45,60; spessore non rilevabile; [-l [aliuld e(st) c(on)secmtu(m) a reconditue reliquiue B. Saturnini qualche scheggiatura soprattutto Petrto3 [-l / Murtyris et aliorum, et secundum nel lato sinistro) è stato da me rin- [-l [elt beati I(o)h(anni)sBaptiste [-l / juxtu aliud, et est consecratum à venuto non molti anni or sono nel- [-l [Murltine.et beate Ce[rlmie[-l / Petro Hismaelis Episcopo Sutrino, la cattedrale (foto n. 4), riutilizzato [-l ~eccato]~um)annuati(m) l-] / ad bonorem Dei, et B. Joannis per risarcire una porzione rovinata [-l sfan)c(t)eMarie clerici [-l / Baptistae, in quo sunt reconditae del litostrato cosmatesco 18. Per [-l [CliuitutisCastellane [-l / reliquiae B. Marini, et B. Cereniae adattarne le dimensioni al nuovo [-l [praed]ictis ciP(iscop)is co( n)se- Ma l-tyrum, et aliorum, remissio impiego, la lastra è stata spezzata; cruvit. / peccatomlm infatti allo stato attuale manca, 01- annuatim posita. tre a tutta la metà sinistra, il liste110 Tuttavia l'esame diretto del fram- Hoc factum est tempore presbyteri superiore con le righe iniziali, nelle mento consente di individuare le Petri S. Mariae clerici, et sociorum quali era contenuto il dispositivo principali caratteristiche epigrafi- ejus, et Episcopus Romanus cronologico. Purtroppo anche la che: l'altezza dei caratteri varia da Civitutis Castellanae, una cum lettura della parte superstite è resa cm. 1,50 della I sottoscritta in Beati praedicti Episcopi.~consecravit. difficoltosa dal grave stato di dete- della r. 2 a cm. 2,50 di alcune T; i Dalla breve nota delllUghelli ap- rioramento, nel quale ci è pervenu- rari punti distinguenti (dopo MAKT

15 F. Ughelli, Italia Sacra sive de epi- S. Caesarii de Vignali Hortensis dioe- nome fasti e progressi dell'antichissi- fino alla unione del 1437. scopis Italiae... Tomus primus com- cesis; a p. 1276 il vescovo sutrino ma città di Nepi. ..Tedi, da Raffaello Civitacastellana, Ediz. Pian Paradisi, plectens Ecclesias Sanctae Romanae Petrus Hismael [omissis] altare S. Scalabrini, 1845, p. 225); la Raspi 1965, p. 34; G. Pulcini, op. cit., CICC Sedi immediate subiectas auctore Joannis Baptistae in ecclesia S. Serra postpone la data dell'evento di n" 23, p. 221. D(ornino) F. Ughelio fiorentino ... Caesarii prope Hortensem civitatem oltre 20 anni: "E' tramandato che una 18 La lastra è stata reimpiegata per Editio secunda, aucta et emendata, consecravit. lapide, oggi non più reperibile, delimitare, nel lato sinistro della na- cura et studio Nicolai Coleti ... In fraintendimento del genere (il col- avrebbe ricordato una consacrazione vata centrale, la decorazione musiva Venetiis, apud Sebastianum Coleti, le di Vignale confuso con il paese di del 1230 da parte di un vescovo di del pavimento, in corrispondenza MDCCXVII, p. 598. Tuttavia in altri Vignanello) incappano anche altri au- Sutri" (Insediamenti rupestri cit., p. della prima delle due paraste che si luoghi dello stesso tomo lo storico ri- tori moderni che ne fanno cenno: 56, nota 2). trovano in prossimità della grande porta la notizia in modo erroneo, col- Gerardo consagrò l'altare de' Santi 16 Ad es. et est della riga 9 va corret- colonna, posta a sostegno della cupo- locando la chiesa di san Cesario nella Liberatore e Luca Evangelista nella to in: est. Per altre rettifiche vd. infra. la settecentesca. diocesi o nel territorio di Orte: a p. Chiesa di S. Cesario di Vignanello li 4 l7 M. Mastrocola, Note storiche circa 1029, il vescovo nepesino Gerardus Marzo 1210 (G. Ranghiasci, Memorie le diocesi di Civita Castellana Orte e [omissis] altare consecravit in Ecclesia o siano relazioni istoriche sull'origine Gallese. Parte Il. Vescovadi e vescovi della prima riga e MARTINE della la trascrizione dell'ughelli); infine Nicola e Benedetto nella chiesa ab- quinta) sono incisi in basso. Le let- Marini deve essere corretto in baziale di Fàlleri 20. E' probabil- tere sono capitali abbastanza rego- [Malrtine, dato che l'estremità del mente lo stesso che viene menzio- lari con l'intervento sporadico di braccio orizzontale della T e la de- nato con la sola iniziale B., in una qualche minuscola; particolare la sinenza -E risultano ben visibili iscrizione dell'anno 1204 pertinente forma della lettera R, in cui il terzo senza lasciare adito a dubbi. alla chiesa di S. Andrea nel castello tratto non parte dall'asta verticale, Un'osservazione aggiuntiva, utile di Galeria 21: ma dal corpo dell'occhiello; fre- per definire la cronotassi della cat- anno domini mcciiii tempore inno- quenti le abbreviazioni [csecratu = tedra nepesina, riguarda la presen- c(on)secratu(m); il segno abbrevia- za del vescovo Gerardo, il cui no- centii tertii papae anno vero eius tivodi -mm attaccato alla o in me non è comunque consewato septimo indictione septimu mense madii sequenti dominica post jk- peccato(rum); sce = s(an)c(ta)e, nel frammento. stum sancti angeli consecratu est epis = epi(scopi)sl, le sigle [E = 4st)l Dopo averlo regolarmente ascrit- ecclesia sancti andree de galeria e i nessi utilizzati [ma in martyris e to alla sede di competenza, [omissisl a domino h. nepesino Ma&, ra e tu in c(on)secratu(m), 1'Ughelli di lui aggiunge soltanto [omissisl ne in Martine, ta in Ciuitatis, te in che consacra l'altare di San beate e Castellane, nu in annua- Liberatore e di San Luca Evange- I1 raffronto delle date contenute tim], che non sono segnalati nella lista. In realtà egli, Girardus, parte- nelle varie epigrafi ci consente di trascrizione dell'ughelli. In qualche cipa anche alla consacrazione di S. collocare con sicurezza la succes- caso la I di dimensioni più piccole Maria Maggiore di Toscanella sione di Gerardo nel periodo co111- è sottoscritta al braccio della T che (Tuscania) nell'ottobre del 1206, preso tra il 1204 e il 1206. precede [beati, Civitatis, predictisl, come attesta la lapide edita dal 3. Sulle pendici del Soratte, nel compare la q minuscola con la Bussi e dal Turriozzi 19: gamba tagliata da segmento oriz- versante orientale che prospetta zontale che si scioglie in q(ui) [re- Petrus sutrinus castellanusque l'ampia vallata del Tevere ed i mon- liq(ui)(a)el; il dittongo finale -ae Romanus c.t nepesitzus Gii-ardus et ti Sahini si erge, in un sito raggiun- subisce una riduzione [Luce = urbeuetanus gibile soltanto attraverso un imper- vio sentiero, la chiesa di Santa Luc(a)e, beate = beat(a)e, Martine = I1 vescovo, che lo precede nella Martin(a)e]. Si arguisce pure che le Romana con l'annesso romitorio serie, è Bernardo o meglio [IGM, f. 144, IV S.O., 949799, q. righe effettive di scrittura dovevano Berardo, monaco cisterciense, che 3361 22. Gli autori del piu recente ri- essere di meno (presumibilmente consacrò nel 1186 l'altare dei santi 11/12 rr. nell'originale vs. 17 rr. nel- levamento ne forniscono una accu- l9 F. Bussi, Istoria della Città di Viterbo ses de I'architecture gothique en sa di S. Maria in Celsano, nel cui ve- "Non è certamente un caso che i due di F: B. de' Chierici Regolari Ministri Italie. Paris, Thorin e fils éd., 1894, p. stibolo fu murata (Della Campagna rinvenimenti più significativi siano degl'lnfermi. In Roma, nella stampe- 80, nota 3), che fraintende malamen- Romana nel Medio Evo, in A.S.R.S.P., stati effettuati in grotte ubicate pres- ria del Bernabò e Lazzarini, MDCCX- te Berardone Pesino episcopo, leggo- V [1882], trascrizione p. 79, facsimile so la cima dei due rilievi - il Monte LIII, pp. 361-362; F. A. Turriozzi, no correttamente Berardo [vd. B. inserito tra le pp. 78-79). Vertere e il Monte Soratte - grotte di Memorie isteriche della città Tuscania Bedini, Faleri. La sua storia, i suoi 22 La sacralità della grotta di santa difficile accesso delle quali è quasi im- che ora volgarmente dicesi Toscanella martiri, la sua chiesa. Civita Romana e delle altre cavità più pros- possibile ipotizzare la frequentazione pubblicate dall'arciprete F: A.T: In Castellana, Ed. Pian Paradisi, 1956, p. sime, rilevata in modo generico dal per scopi diversi da quelli ricollegabi- Roma, per Generoso Salomoni, MDC- 47 (il nome è chiaramente leggibile, Gell (The topography ofRome and its li a pratiche di culto". CLXXVIII, pp. 64-65. In precedenza I'i- nonostante la cattiva qualità della vicinity. London, 1834, 11, pp. 248- Un indizio di continuità rituale (pres- scrizione era stata riferita nelle me- stampa, nella foto bn 13 a p. 54); M. 256). risale a tempi immemorabili; soché ininterrotta?), cioè di pratiche morie manoscritte di Francesco Mastrocola, La chiesa di S. Maria di una funzione cultuale del sito, secon- legate alla propiziazione della ferti- Giannotti (Storia di Tuscania scritta Falleri (sec. XII), in 'Miscellanea di stu- do recenti studi, può datarsi forse al lità femminile e alla carenza del latte da F: G. del secolo XV. Vol. I. Ediz. ci- di viterbesi' cit., p. 397; Inscriptiones neolitico: M.A. Fugazzola Delpino nelle puerpere, si può cogliere nella clostilata a cura di G. B. Sposetti MediiAevi Italiae (saec. VI -XII). Lazio (Cenni introduttivi sul neolitico del notizia che il De Carolis desume dal Corteselli. Tuscania, genn. 1969, p. - Viterbo, 7. C.I.S.A.M., Spoleto, 2002, territorio falisco, in "La Civiltà dei Palmieri:"Quest'acqua [scil.: che stilla 13). no 16, pp. 70-711. ". Atti del XV Convegno di nella grotta] si prende per devozione 20 Il vescovo è registrato con il nome 21 L'epigrafe tramanda la consacrazio- Studi Etruschi ed Italici. Civita dalle donne prive di latte, che da S. Bernardo dall'ughelli, seguito dal ne della chiesa, awenuta nel maggio Castellana - Forte Sangallo 28-31 Oreste e dai paesi vicini vanno a ber- Cappelletti (Le chiese d'Italia dalla lo- del 1204. Apprendiamo dal To- maggio 1987. Firenze, L. S. Olschki la, e si raccontano prodigi avvenuti ro origine sino ai nostri giorni. Opera massetti, il quale, oltre a fornire il Ed., MCMXC, p. 26), riferendosi al ri- anche di recente" (Il Monte Soratte e di G. C. prete veneziano. Venezia, facsimile, ne trascrive una buona par- trovamento di un'olla globulare qua- i suoi santuari cit., p. 287, nota 4). 1847, vol. VI, p. 19). Gli altri edd., ad te, che la lapide, dopo l'abbandono driansata nei meri che si aprono nelle Sulla virtù galattagoga delle acque eccezione di Enlart (Origines francai- del castello, fu trasportata nella chie- vicinanze del romitorio, annota: vd. C. Corrain, F. Rittatore VonWiller, rata descrizione: "La grande apertu- ed asportati da mani vandaliche. ra naturale della roccia, tamponata Per evitare ulteriori perdite, si è re- da una muratura nella quale sono so necessario portare i manufatti praticati l'ingresso e una finestrella superstiti (epigrafi, frammenti lapi- quadrangolare, costituisce la faccia- dei) in luogo dove la conservazio- ta della chiesa rupestre. [omissisl ne e la tutela fossero garantite. L'interno si presenta come una pic- Sopra l'altare era incisa un'iscri- cola aula voltata a botte, con pare- zione, relativa a santa Romana, che ti e copertura intonacate, ad un li- ricalca fedelmente il testo del mar- vello superiore all'area rimasta allo tirologio romano. Maggiore interes- stato di grotta: qui, oltre ai resti di se riveste l'altra che tramanda la un ciborio, è visibile una lunetta af- consacrazione della chiesa, origi- frescata in grave stato di degrado, nariamente murata nella facciata 8,50 cm., lung. max. 50,5 cm x alt. collocata sull'ingresso di uno dei sopra la porta di ingresso. Qualche max. 27,3 cm. L'incisione è opera cunicoli che concludono la grotta. anno fa, durante l'intervento di di- di un lapicida in possesso di una Sulla parete destra si trovano inol- stacco per trasferirla, per ragioni di modesta tecnica: manca l'allinea- tre un altare con un lacerto di af- sicurezza, nel palazzo parrocchiale, mento a destra e quello a sinistra fresco, due rocchi di colonna, una si è scoperto che si tratta di mate- non è sempre rispettato; non pare figura affrescata di santa e una va- riale di reimpiego: un frammento di che siano state utilizzate le linee sca parietale. [omissisl L'unica mu- lastra marmorea con cornice moda- guida; l'incavo delle lettere non è ratura chiaramente visibile è la pa- nata, contenente un titulus sepol- uguale e deciso, l'esecuzione risul- rete d'accesso, ammorsata allo sco- crale d'epoca romana (foto n. 5). La ta nel complesso poco accurata. I1 sceso pendio montano, costruita lapide risulta purtroppo mutila a testo si sviluppa su cinque righe di con concetti lapidei irregolari al cui causa del taglio, ortogonale allo scrittura a caratteri eterogenei (foto interno si aprono un arco a tutto specchio epigrafico, eseguito pre- n. 6): maiuscole gotiche (tipica ad sesto con stipiti irregolari in grossi sumibilmente quando il rovescio fu es. la M di nomine e la G di qua- conci lapidei squadrati - nel quale utilizzato per il nuovo testo. dragesima) e capitali con interven- successivamente sono stati ricavati Prima del riuso il bordo è stato ti di minuscole (con variazione di un piccolo accesso ed una mo- risegato con evidente imperizia, co- forma all'interno della stessa paro- nofora - e una finestra è priva di me denuncia il taglio irregolare e la, vd. le due a e le due d in de profilatura, oltre ad un archetto di non netto; al contrario nello spes- quadragesima, 3 r.). La forma e la scarico in laterizio" 23. sore si nota il paziente intervento di misura delle lettere non sono Purtroppo la situazione conser- gradinatura, fatto anticamente, per uniformi: le cifre XV della data so- vativa del monumento, come già pareggiare la superficie. Lo stato di no alte cm. 0,8; la E maiuscola di appariva nella foto pubblicata dal conservazione non è buono: uno quadragesima cm. 2, mentre la p De Carolis nel 1950 (I santuari del spigolo è smussato, compaiono minuscola di epacta raggiunge i 3,3 Soratte, p. 279), risulta notevolmen- scheggiature e mancanze sui margi- cm.; la seconda a minuscola e spi- te degradata: il complesso, a causa ni; a causa della lunga esposizione golosa di quadrugesima alterna di cedimenti e di crolli parziali, è alle intemperie la superficie dello con la A capitale; la s minuscola di prossimo allo stato di fatiscenza. La specchio epigrafico è ricoperta da quadragesima è di forma particola- chiesa poi versa in un deplorevole incrostazioni lichenose con deterio- re e si distingue da quella capitale abbandono: l'altare è stato diruto, ramenti che rendono difficoltosa la di sce e conseeratu. Sono presenti i alcuni frammenti incastonati nella lettura. Le misure attuali sono: punti distinguenti e i tratti di abbre- struttura muraria sono stati divelti spessore oscillante tra i 7,50 e gli viazione sopra le parole; nel caso

P.L. Zampini, Fonti e Grotte Lattaie Per notizie sulla chiesa di Santa Apostolica cit., no LXXIV, pp. 347-350 per l'aspetto strutturale-artistico che nell'Europa occidentale, in 'Etnoia- Romana, vd. J. Raspi Serra: Inse- (348)l. ci interessa più da vicino, le pagine tria', 1, 1967, pp. 31 sgg.; sui poteri e diamenti rupestri cit., pp. 53-54; 23 Uno studio accurato sull'insedia- della Pasquetti (La chiesa di Santa sulle virtù primordiali delle acque in M. De Carolis, op. cit., pp. 278-289. La mento rupestre è stato pubblicato da Romana, pp. 30-39). Per la planime- generale vd. V. Dini, Il potere delle chiesa è menzionata in un privilegio A. Pasquetti, A. Toro, B. Toro, tria e il rilievo, vd. fig. 4, p. 15; per la antiche madri. Fecondità e culti delle (anni 1290-1292) del papa Nicolo IV Caratteri geologici, archeologici e chiesa (facciata ed interno), vd. foto acque nella cultura subalterna tosca- assieme a quella di S. Stefano (S. storico-artistici dell'area orientale del bn 5, 6, 9, 10; per la lastra di marmo na. Torino, Boringhieri, 1980; V. Dini - Stephani et S. Romanae ecclesias in Monte Soratte, in 'Geo-Archeologia' contenente nel recto un'epigrafe ro- L. Sonni, La Madonna del Parto. pede montis Syrapti cum omnibus (Periodico semestrale dell'Asso- mana e nel verso riusato quella dedi- Immaginario e realtà nella culture pertinentiis earumdem) [P.L. Galletti, ciazione Geo-archeologica Italiana), catoria relativa alla chiesa, vd. foto agro-pastorale. Roma, 1985. Del primicero della santa Sede 1995, 2, pp. 7-39; vd. in particolare, bn 7, 8 (foto A. Giorgetti, anno 1993). della l e della p l'abbreviatura è preta I della terza riga come I(N), tratta comunque di un esempio iso- espressa con taglio delle aste verti- scioglimento che mi sembra non si lato; l'altro a me noto nell'area è cali, come avviene rispettivamente possa condividere, poiché si tratta anteriore di oltre un secolo e ri- in mil(1esimo) ed eccl(esi)am, in certamente del numerale che si ri- manda alla regione sabina: ep(ac)t(a) e in ep(iscopo). E' da se- ferisce a ciclo. gnalare, oltre alla riduzione del dit- Alla riga 4 il segno I, se non rap- Anno Domini millesimo CVIIII. tongo finale -ae in s(an)c(t)e presenta come ritengo un numero, Indict. Il. Epacta XW Ce III tempo- Romane, un errore di concordanza potrebbe indicare l'iniziale del no- m'bus Paschalis Papae 11 Benincasa nella morfosintassi (ecclesiam .. . me del vescovo consacrante: in tal Episcopus S. Sedis Reutinae eccle- fuit consecrata)2* e l'omissione del- caso io sarei propenso a leggere siae coepit fundamentum istius la preposizione ab nel complemen- I(ohanne), nonostante venga gene- Ecclesiae V kal. Martii. to d'agente ([abl uno episcopo): ralmente abbreviato in Iohe o Ioe, data l'alta frequenza del nome, sen- si riferisce alla costruzione della + . In nomine D(omi)ni Am(en). za escludere tuttavia che la sigla cattedrale di Rieti, che iniziò sotto il A(nno). D(omi)ni /Mil(lesimo). CC. possa essere sciolta altrimenti. Ma vescovo Benincasa nell'anno 1109 XWIII. ind(i)c(tione) 7/71. ep(ac)t(a) la lacuna, che interviene nella serie 27. / III. c(ic0o I. d(omi)nica. IlI. de della cattedra di Civita Castellana Quadragesi/ma. I ep(iscopo) negli anni 1210-1220, impedisce di 4. A partire dai secoli XIII-XIV è eccl(esi)am s(an)c(t)e Romane / vir- effettuare qualunque verifica e nel- possibile ricostruire con una certa ginis. fuit consecrata. le diocesi limitrofe non è attestato attendibilità l'attività svolta nell'Ita- per lo stesso periodo alcun vesco- lia centro-settentrionale dai fondito- All'iscrizione bassomedievale ac- vo, il cui nome inizi con la lettera I. ri itineranti, i quali trasportavano i cenna primieramente Antonio Se dunque il problema della even- loro attrezzi e le loro officine mobi- Degli Effetti, senza però riportarne tuale identificazione rimane aperto, li da luogo all'altro, realizzando le il testo: "in suo honore, e memoria il testo risulta piuttosto lineare. La campane di cui le varie comunità [scilicet: di santa Romana] in questa formula iniziale è quella consueta, volevano dotarsi per lo svolgimen- spelonca del Soratte fu fabricata ma colpisce la combinazione dei ri- to dei riti religiosi o delle funzioni una Chiesa, e Eremitorio, dove an- ferimenti sincronici, per la quale civili: tra gli altri si distinsero per co al presente si ritrova, che poi fu non è agevole citare riscontri im- maestria e abilità gli artefici pisani, consecrata l'anno 1218 nella mediati: alle indicazioni consuete del cui passaggio è possibile trova- Domenica Terza di Quaresima con dell'anno e dell'indizione si aggiun- re, nonostante la perdita o la rifu- solenne rito da tre Vescovi, come gono quelle, sicuramente più rare, sione di molti manufatti, puntuali mostra una lapide posta sopra so- relative all'epatta ed al ciclo. Per 'ci- riscontri. Purtroppo non disponia- pra la sua porta" 25. Tuttavia i dati clo' credo che si debba intendere mo di una trattazione sistematica e che l'erudito seicentesco ci traman- quello metoniano o lunare, cioè il aggiornata su questo argomento, da risultano inesatti. periodo di 19 anni dopo il quale le che è stato a lungo trascurato come Una lettura in parte diversa dalla lune nuove e quelle piene si ripe- di interesse accessorio o di scarsa mia è stata proposta da Flavia De tono nello stesso giorno del mese. rilevanza, né di studi sulla distribu- Rubeis 26, la quale ritiene che I1 P, I1 complesso calcolo dell'epatta e zione topografica e cronologica da lei dubitativamente trascitto, sia del ciclo serve a fornire il giorno ed delle opere, sull'analisi comparativa un errore per ISTAM, 'la cui lettura il mese in cui cadeva la terza delle tipologie, sui rapporti inter- sarebbe più corretta'. Inoltre inter- Domenica di Quaresima. Non si correnti tra le varie famiglie o 'bot-

24 11 De Carolis (op. cit., p. 287, nota 3) Ecclesia; è tralasciata la parola virgi- 26 La De Rubeis (A. Pasquetti, A. Toro, 27 F. Ughelli, Italia Sacra, I, p. 1198, ricava l'iscrizione da un manoscritto nis. B. Toro, op. cit., p. 3 8, nota 10) non coli. 1-2: Hic [scil.: Episcopus] anno ottocentesco: "Memoria dell'Arci- 25 A. Degli Effetti, De' borghi di Roma indica gli sciogiimenti e le sigle; legge 1709 à fundamentis novam coepit ae- prete Don Giuseppe Peligni - il quale e luoghi convicini a/ Sofatte con /a v;- a r. 2 MI. invece che MIL e a r. 3 QUA- dificare Cathedralem Ecclesiam, huius dice che 'secondo l'interpretazione ta di 5. Nonnoso Abbate e Tevere na- DRIGETIMA, anziché QUADRAGESI- rei testis est lapis iscriptus in sacrario; fatta di questa epigrafe le lettere E. P. vigabile. Roma, 1675, p. 90. MA. G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla significano il nome del vescovo con- loro origine sino ai nostri giorni. sacrante"'. La lezione riferita non è Venezia, dall'l. R. Privilegiato Stab. di scevra da scorrezioni: manca la suddi- G. Antonelli Ed., 1847, fasc. 79, p. visione in righe; è omessa la croce; si 308. legge: ciclo Il1.... dom. 111 Quads. E.P Foto 6

teghe' 78. Come è confermato an- che per altri settori (si pensi ai marmorari come i Cosmati e i Vassalletto), il mestiere con le tec- niche e i processi di lavorazione si trasmetteva all'interno della cerchia familiare, in genere di padre in fi- glio, così si costituivano famiglie di artefici che troviamo operanti per ammirare nella collegiata di Santo conferenza in prossimità della cuf- un lungo arco di tempo. Sappiamo Stefano Nuovo a Fiano Romano fia di cm. 128, mentre il diametro che tale tradizione non rimane cir- (foto nn. 7-8): attualmente non è dell'orlo inferiore, con evidente coscritta ai secoli XIII-XIV, ma per- più in funzione, ma campeggia, cle- svasatura, è di cm 77. Le singole dura anche in quelli successivi: li- posto al suolo su un'esile intelaia- lettere di forma gotica n~aiuscola mitando i riferimenti all'ambito ter- tura di legno, nella navata laterale (tranne la h, che è minuscola), non ritoriale che ci riguarda, citiamo a di sinistra, precisamente nel fianco sempre precise e nette, hanno in conferma le varie generazioni dei destro dell'altare della Vergine media un'altezza di cm 3 e sono Lucenti, dei Prosperi, dei Blasi e dei Addolorata. Secondo gli autori di state ottenute con matrici accostate Marini per Roma, dei Belli per una monografia sii1 centro tiberino alla maniera tipografica; i punti di- Viterbo, dei Benedetti per Rieti, che proverrebbe da San Biagio, altra stinguenti hanno l'aspetto di picco- hanno firmato numerosi bronzi 29. antichissima chiesa, di cui non si le borchie rotonde. L'iscrizione si Notizie relative a questa attività fu- conosce l'esatta ubicazione (duas svolge in giro poco sotto la cuffia soria oppure a questa tradizione fa- ecclesius scilicet Sunctue Muriae, su due righe, ciascuna delle quali si miliare ed erratica si desumono quae est adpontem de Fluiano et S. apre con una croce greca abbellita non solo dagli atti notarili o dai Blusi, infra castellz~mde Flaiano), da un puntino per quadrante, la se- contratti di cottimo, ma anche dal- menzionata nei documenti farfensi conda riga è chiusa da quattro bor- l'esame delle stesse campane. Oltre dei secoli XI-XII (anni 1058, 1060, chiette disposte a losanga: a croci, medaglioni e a fregi deco- 1074, 1118) e successivamente nel- rativi, su di esse veniva apposta la le Rationes Deci~nurumItuliue de- + . A(nno). nomini). M. CCLXX- segnatura con l'anno, il nome del gli anni 1274-1280 (nn. 3782-3783) VIII. Ad honorc.[ml D(e)i et beate committente e del fonditore, quello e degli anni 1295-1298 (n. 3815) 30. Marie Virgi(ni).s et sfancti) Martini. del santo (o dei santi) in onore del I1 modello, che si presenta liscio Mente[ml s(an)c(t>amspontaneunz quale il sacro bronzo veniva dedi- senza particolari ornati, risalta per / + . honore[ml Deo etpatrie lihera- cato, l'indicazione delle f~inzioni,la la linea agile, diversa da quella toz- tione[ml. r(em)p(or)e donnlil Ge- formula magico-religiosa, che ne za o tubolarc di altri manufatti coe- rurdi pri(0)ri.s. Guidoctus Pisunus potenziava l'efficacia. Un interes- vi. Misura cm. 80 di altezza senza la me fecit. sante esemplare del 1278 si può corona, che è di cm. 14. Ha una cir- Oltre alla formula iniziale Ad ho-

28 Per un primo orientamento sugli e 39) e A. Fabbi (Preci e la Valle pendente, La Commerciale, 1987, p. 1936, Civitavecchia, La Litografica, studi più recenti si può utilmente Castorina. Terra ignorata. Spoleto, 10) e Giuseppe Savetti (sec. XVII - A. 1969, p. 79, nota 2). consultare J. A. Quiròs Castillo (a cura Panetto e Petrelli, 1963, p. 74 e p. 83). D'Arnelia, I castelli di Catino e di 30 AA.VV., Terra di Fiano.Ricerche di di), Storia ed archeologia di una chie- Sulla famiglia Belli, vd. N. Angeli (I Poggio Catino in Sabina e altri castel- storia arte archeologia. Roma, sa rurale nella diocesi medievale di Belli, una dinastia di 'campanari' vi- li. Memorie storiche. Siena, Can- Quasar, 1997, p. 100, f bn 15. Gli au- Lucca: san Lorenzo a Cerreto (Pescia, terbesi, in 'Biblioteca e Società', a. IV, tagalli, 1986, p. 352; A. M. Berna- tori, dopo aver fornito una breve no- Pt), in 'Archeologia Medievale', XXIII, n. 3-4, dic. 1982, pp. 37-42) e L. sconi, Storia dei santuari della B. tizia su Guidotto (allievo, nonché co- 1996, pp. 437-441. 11 curatore lamen- Cimarra (Materiali per una ricerca Vergine Maria in Sabina. Siena, Tip. gnato di Bartolorneo, per averne spo- ta che: "sebbene disponiamo di un epigrafica: le campane di Canepina, Pont. S. Bernardino, 1905, p. 31-32; R. sato la sorella Bonaventura) e dopo approccio teorico e tecnico abbastan- in 'Studi e documenti per la storia di Dotti, Memorie storiche della chiesa e affermato che la campana fu fusa per za notevole su questa problernatica, Canepina'. Vol. I a cura di Q. Galli, convento di S. Sebastiano martire l'abbazia di S. Biagio, trascrivono a r. mancano analisi territoriali specifiche 1990, pp. 66-69). presso Ponzano Romano. Napoli, 1: BEATA MARIA, e poi senza stacco: con inquadramenti regionali e dia- E' possibile documentare anche I'atti- Stab. Tip. A. e S. Festa, 1899, p. 53, MENTESCAM, a r. 2: T?EDONN GE- cronici che illustrino le differenze le vità di alcuni fonditori locali: per nota 2); per Collevecchio Orazio Pioli RENDI PRIBIS. Per le menzioni più an- variazioni dei processi tecnologici, Poggio Mirteto segnalo Pietro Paolo (XVII sec. - F. Benedetti, Collevecchio tiche della chiesa di San Biagio, vd.: nonché le numerose varianti riscon- Spinelli (sec. XVIII - E. A. Di Carlo, Il sede di governo della provincia sabi- G. Battelli, Rationes decimarum trate rispetto ai trattatisti" (ibid., p. castello di Cantalupo in Sabina. na. Rieti, Tip. Aquilini, 1990, p. 106); Italiae nei secoli Xlll e XIV. Latium. 437). Roma, Tip. Di Marcotullio, 1989, p. per Sant'Oreste Domenico Pietro Città del Vaticano, MDCCCCXLVI, 29 Sui Lucenti e sui Prosperi vd. in par- 108; V. Masi, Il ferragsto foranese. Quartucci (sec. XVI - F. M. Mignanti, Biblioteca Apostolica Vaticana (Studi ticolare P. Fornari [Pietro Romano] Mito - Folclore - Tradizioni popolari. Santuari della regione di Tolfa. e Testi, 128). p. 405 (nn. 3782-3783), (Campane di Roma. Roma, A.R.S., Roma, 1986, p. 44; A. Agostini, Le Memoria storica a cura di O. Morra. p. 408 (no 381 5). 1944, pp. 26-27, 34-35, 46, 53; pp. 27 chiese di Acquapendente. Acqua- Ristampa anastatica dell'ediz. del norem... , ne ricorre un'altra molto In festo beate Agathe in ecclesia Parmense, lo comprova: dopo che nota, cioè quella che, secondo la eius, que est sororum sancte Clure, erano falliti i tentativi messi in atto leggenda, un angelo avrebbe inciso quando legitur Evangelium scri- dai fonditori locali, per realizzare sulla lastra tomhale di sant'Agata, buntpueri brevia, in quibus sunt il- una campana di grandi dimensioni vergine e martire catanese. In realtà la verba, que scripsit Angelus si dovette ricorrere all'opera di un la forma usuale sarebbe: Mentem Domini in tabula marmorea sepul- provetto maestro fatto venire appo- sanctam spontaneam honorem deo eri dicte virginis, scilicet: "Mentem sitamente da Pisa, forse lo stesso etpatriae liberationem, che in mol- sanctam, spontaneam, honorem Guidotto 33: ti casi si trova siglata in acronimo: deo et patrie liberationem': et illa Item eo amo ex campanis com- M.S.S.H.D.E.P.L.Ad essa veniva at- ponunt in agris ve1 vineis ut libe- munis, silicet magna et una expar- tribuito un valore taumaturgico ed rentur a tempestatihus grandinum. vis.fmcte fuerunt, et @so anno fac- apotropaico: veniva impressa sulle te sunt de novo, quarum una puma campane, perché si riteneva che Come abbiamo già detto, i fon- facta fuit per magistros de Parma fosse dotata di potere imbrifugo e ditori pisani erano rinomati per la ad Palatium de Arena etfuit satis grandinifugo, anzi capace di stor- perizia e la valentia nella lavorazio- hona; magna vero facta.fuit ibidem nare calamità, tempeste e turbini, ne dei metalli: le campane che get- bis, sed nichil ualuit; unde tuncfziit addensati dalle potenze malefiche tavano in bronzo erano degne di missum Pissas pro quodam magi- a minaccia dell'uomo e delle sue ammirazione per l'eleganza delle stro, qui uenit Parmam et fecit eam opere. Con la funzione di tener forme e per la pienezza tonale del ad domum fmtrum Predicatorum. lontani gli assalti e le insidie dei ne- suono. La conferma è data dalla lo- mici talvolta è incisa su targhe mar- ro presenza in varie regioni di Nel Lazio e nell'Umbria la pre- moree affisse sulle mura delle città, Italia, anche aldilà dell'Appennino, senza dei fonditori pisani, seppure in prossimità delle porte urbiche, e fin nel cuore della Padania. Grazie in maniera sporadica, è documen- perfino sulle facciate delle case pri- alla raffinata tecnica di cui erano in tata per qualche secolo: nel 1211 ri- vate 31. Dell'uso magico-religioso di possesso realizzavano prodotti di sulta attivo a Corneto Lotteringius, questa, come di altre formule che qualità superiore che erano rino- figlio di Bartolomeo 34; ad Orte ricorrono sulle campane, rinvenia- mati ed erano preferiti sul mercato. Lotterius nel 1253 35; a Viterbo mo testimonianze in fonti medieva- Un episodio ad annum MC- Bencivenne nel 1256 e Lotaringius li 32: CWULXV, narrato dal Chronicon nel 1259 36; nel Duomo di Anagni

31 Originariamente era I'epitaffio elo- Tra le formule solitamente ricorrenti Sarepo Tenet Opera Rotas, in di Santo Giovanni molto belle e di me- giativo della santa, che subì il marti- sulle campane posso ricordare le 'Incontri nel Medio Evo'. Bologna, Il ravigliosa opera e costo, e furono for- rio nella persecuzione del 250 d. Laudes regiae (Christus vincit, Mulino, 1979, p. 295, n. 17). Molto mate in cera, e poi pulire e dorare le C.:"Alla santa e spontanea risoluzio- Christus regnat, Christus imperat, vd. diffusa è anche la prima parte figure per uno maestro Andrea Pisano ne della martire nell'offrirsi genero- M. Righetti, Manuale di Storia dell'Ave Maria. [scil.: Andrea di Pontedera, morto nel samente ai supplizi, a gloria di Dio e Liturgica. Milano, Editrice Ancora, 32 Anonymi Ticinensis de laudibus 13491, e gittate furono a fuoco di for- a protezione della sua città". L'anno 1953, vol. IV, p. 366); il versetto, che è Civitatis Ticinensis. A cura di R. nello per maestri viniziani". seguente alla sua morte il velo della affermazione della sovrana potenza Maiocchi e F. Quintavalle. Città di 34 Desumo notizia e data dal Dasti sua tomba salvò Catania dall'eruzio- di Cristo contro gli spiriti del male: Castello, coi tipi dell'ed. S. Lapi, (Notizie storiche archeologiche di ne dellfEtna, e da allora la santa fu Ecce crucem Domini,fugite partes ad- MDCCCCIII, caput XIV (De devotione Tarquinia e Corneto. 2" ediz. ristam- scelta come protettrice contro i fulrni- versae: vicit Leo de tribu Juda, radix laycorum erga Deum et sanctos eius), pata per cura di G. Scotti. Tarquinia, ni, il fuoco e i nemici, e divenne la pa- David, l'impiego di tale formula è an- pp. 32-33. Scuola Tip. Corneto-Tarquinia, 1910, trona di fonditori, armaioli, campa- tico, come conferma un chiodo magi- 33 Chronicon Parmense ab anno p. 191; vd. anche: M. Sensi, S. Maria nai. Per questa ragione il suo epitaf- co, che sopra le tre facce reca inciso: MXXXVII usque adannum MCCCXXX- di Valverde a Corneto [Tarquinia]: fio, come talismano, viene ripetuto Vincit leo de tribu / + radix Davit VIII. (RR.II.SS., fasc. 1-2 del tomo IX, una convenzione tra i Servi della B. nelle campane e nei bastioni di dife- Solomoni + / Davit filius lesse (F. parte IV). A cura di G. Bonazzi. Città di Maria madre di Cristo, la loro frater- sa. L'iscrizione assunse nel tempo più Grossi Gondi, Trattato di epigrafia cri- Castello, coi tipi dell'ed. S. Lapi, nità e i Frati Minori, in STAS ampio significato:"Suonate e suscita- stiana latina e greca del mondo ro- MDCCCCII, p. 59. La maestria dei bron- Bollettino dell'anno 1987, p. 84 e p. te sante e spontanee risoluzioni, adu- mano occidentale. Roma, L'Erma di zisti pisani trova ulteriore riprova nel- 105), ma è possibile che la data, de- nate assemblee di fedeli per il culto di Bretschneider, 1968, ediz. anastatica, la fusione delle porte nel battistero di sunta da un ignoto cronista dei Dio, suonate per la liberazione della p. 385; per il suo uso nella signatio Firenze (G. Villani, Cronica con le con- Serviti, sia errata. patria, chiamando i cittadini a raccol- crucis, vd. anche M. Righetti, op. cit., tinuazioni di Matteo e Filippo.Scelta, 35 La notizia è ricavata dall'opera ma- ta, al Consiglio e alla difesa armata". 1950, vol. I , pp. 302-303). Talora si introduz. e note di G. Aquilecchia. noscritta dell'erudito Lando Leoncini, Un esempio di impiego 'civile' dell'i- trova il trisagion (Sanctus Deus, Torino, Einaudi, 1979, lib. X, p. 167, Fabrica Hortana, vol. Il, parte I, p. 219 scrizione è dato dalla Porta Pontelato Sanctus Fortis. Sanctus Immortalis), cap. 174 'Quando si cominciarono le v. Anche in questo caso sussiste il di Visso, edificata assieme alla torre dossologia che è citata per la prima porte del metallo di Santo Giovanni, e dubbio sull'esatta lettura del nome dal podestà Gualtiero Dati nel 1283 volta nel concilio di Calcedonia (451) si compié il campanile della Badia di del fonditore. (A. Fabbi, Visso e le sue valli. Spoleto, o il quadrato magico Sator arepo te- Firenze'): "Nel detto anno 1330 si co- Panetti e Petrelli, 1965, p. 84, col. 2). net opera rotas (A. Frugoni, Sator minciarono a fare le porte del metallo Foto 7 Foto 8

Andreoctus e Iohannes nel 1295 37; spostamenti e della sua presenza 1284 - Spoleto. a Corneto, in Santa Maria di nel territorio sono in grado di for- 1286 - Roma, San Nicola in carcere. Castello, il solo Andreoctus con- nire una mappa provvisoria attra- 1288 - Velletri. dam Guidocti Pisani nel 1299 38; a verso lo spoglio della ramificata bi- 1289 - Roma, Santa Maria Maggiore Sezze nel 1312 Bartolomeo39. bliografia riunita con la paziente e San Pietro. Un altro Bartolomeo realizzò le consultazione di repertori, di storie 1290 - Tarquinia S. Maria del Suf- campane per San Francesco cittadine, di pubblicazioni o perio- fragio. d'Assisi nel 1239, oltre a quelle per dici di interesse locale, spesso di 1291 - Roma, S. Angelo in Pesche- le chiese di Toscana 40; a Cascia nel non facile reperimento 44: ria. 1236 è registrato magister Iohannes 1272 - San Polo in Sabina.

Pisanus 41; a San Gemini nel 1291 1276 - San Salvatore sul Monte La sua morte deve essere collo- magister Bonus 42; a Perugia nel Amiata (in collaborazione cata in data anteriore all'anno 1295, 1286 Iohannes e poi di nuovo nel con Bartolomeo Pisano). se nella campana commissionata 1405 Iohannes et Andreas 43. 1277 - Orvieto. da Bonifacio VI11 per il duomo di L'autore della campana di Fiano 1278 - Fiano Romano. Anagni i figli, anch'essi fonditori, Romano è Guidotto, uno dei fondi- 1281 - Tarquinia, Sant'Angelo de' appongono l'indicazione Andreo- tori pisani più noti, di cui rimane puteis. ctus et Johannes filii condam un certo numero di opere. Dei suoi 1282 - Viterbo e Tuscania. Guidocti Pisani.

36 Per Bencivenne, vd. F. Bussi, op. cit., di Cascia. Spoleto, Arti Grafiche 11, 1883, nn. 1-11, p. 77); a. 1277 - Serafini, Torri campanarie di Roma e p. 63; per Lotaringius, vd. T. Auda, Panetto e Petrelli, 1975, p. 255. Orvieto, SS. Severo e Martino del Lazio nel Medioevo. Roma, P. Basilica di S. Francesco alla Rocca in 42 S. Nessi - S. Ceccaroni, Itinerari spo- (Thieme Becker, Allgemeines Lexicon Sansani, MCMXXVII, p. 79, tav. IV); a. Viterbo. Viterbo, Agnesotti, 1961, p. letini n. 2: Da Spoleto a San Gemini der bildenden Kunstler. Leipzig, 1968, 1288 - Velletri, Palazzo Comunale e 58. attraverso le Terre Arnolfe. Spoleto, S.V. Guidotto da Pisa); a. 1278 - Fiano Convento di San Francesco (G. 37 Conferenze della Società di cultori Panetto e Petrelli, 1975, p. 87; A. Romano, chiesa di S. Stefano Nuovo Tomassetti, La Campagna Romana della cristiana archeologia in Roma (6 Campana: Le iscrizioni medioevali di (AA.VV., Terra di Fiano cit., p. 100, f antica, medioevale e moderna. marzo 1887). in B.A.C., serie IV, a. I, San Gemini, in 'San Gemini e bn 15); a. 1281 - Tarquinia, S. Angelo Ristampa dell'ediz. di Roma 1910- 1882, n. III, p. 100. Carsulae'. Milano, 1976, p. 105, col. 2. de' puteis o della pinca (M. Corteselli 1926. A. Forni Ed., Sala Bolognese, 38 C. De Cesaris, Santa Maria di 43 M. Guardabassi, Indice guida dei - A. Pardi, Corneto com'era. Chiese, 1976, vol. Il, p. 378; B. Theuli - A. Castello Cattedrale di Corneto, in monumenti esistenti nella provincia confraternite e conventi cornetani Coccia, La Provincia Romana dei Frati STAS Bollettino dell'anno 1988, p. 22 delllUmbria. Perugia, Boncompagni, d'un tempo. Tarquinia, STAS, 1983, Minori Conventuali dall'origine ai no- (copia di foglio manoscritto dell'arch. 1872, p. 176. pp. 119-120); a. 1282 - Viterbo, chiesa stri giorni. Roma, Ediz. Lazio del Gesù (A. Scriattoli, Viterbo nei Falzacappa). 44 Anno 1272 - San Polo di Tarano (RI) Francescano, 1967, p. 44 1); a. 1289 - suoi monumenti. Roma, F.lli 39 L. Zaccheo, La cattedrale di Sezze, (M. G. Mara, Una campana di Roma, Santa Maria Maggiore e San in 'Le cattedrali del Lazio' a cura di R. Guidotto Pisano a San Polo in Sabina, Capaccini, 1915-1920, p. 459); a. 1282 Pietro (A. Serafini , op. cit. pp. 77-78, Lefevre. Roma, Palombi, 1986 in 'Rivista di Archeologia Cristiana', - Tuscania, San Donato 1282 (auto- tavv. Il-III, M. Armellini, op. cit., p. (Lunario Romano 1987, XVI), pp. 305- 36, 1960, pp. 151-158); a. 1276 - San psia); a. 1284 - Spoleto, Palazzo 231); 1290 - Tarquinia, Santa Maria 306. Salvatore sul Monte Amiata, in colla- Comunale (G. Angelini Rota, Il museo del Suffragio (M. Corteselli - A. Pardi, civico di Spoleto. Catalogo illustrati- op. cit., p. 108); a. 1291 - Roma, 40 P. Toesca, Il Medioevo. Ristampa borazione con Bartolomeo (Con- vo. Spoleto, Panetto e Petrelli, della 1 ediz. Torino, UTET, 1965, vol. ferenze della Società dei cultori della Sant'Angelo in Pescheria (A. Serafini, MCMXXVIII, pp. 17-18); a. 1286 - Il, p. 1142, nota 2. cristiana archeologia in Roma [l2 op. cit., p. 78; M. Armellini, op. cit, Roma, San Nicola in carcere (A. pp. 561-562). 41 A. Fabbi, Storia e Arte nel Comune marzo 18821, in B.A.C., serie IV, anno